MAGAZINE COPIA OMAGGIO - anno VIII - numero 44 - settembre / ottobre 2014 TOSSICOLOGIA Funghi: no al “fai da te” PREVENZIONE speciale LE MALATTIE INFETTIVE NEI BAMBINI Integratori per la tiroide INTERVISTA Claudia Penoni editoriale DETERGENTE LIQUIDO SE SLS •NZA PARA SLES PETR BENI O FTALALATI TI Mani, viso e corpo. • Con succo di Aloe Vera, estratti di fiori di Arancio e di Altea. Appositamente formulato per tutta la famiglia garantisce un’igiene quotidiana rispettosa del delicato equilibrio idrolipidico della pelle. Grazie ai suoi componenti lavanti non aggressivi e ai principi attivi vegetali, questa emulsione deterge la pelle delle mani, viso e corpo. anno VIII numero 44 settembre - ottobre 2014 copia omaggio Editore Consorzio MIA FARMACIA via Emilia, 84 40011 Anzola dell'Emilia (Bo) info@miafarmacia.org Registrazione Tribunale di Bologna n. 7688 del 26/07/2006 Direttore Responsabile Cesare Bellavitis Marketing e Pubblicità Daniela Ziering Sintini daniela.ziering@miafarmacia.org Commerciale Alessandro Benassi alessandro.benassi@miafarmacia.org Redazione Marina Dall’Olio Antonella Ciana redazione@miafarmaciamagazine.it Collaboratori scientifici a questo numero: Francesca Assisi Rosalba Galletti Alberto Falchetti Roberta Cacioppo Chiara Dalla Casa Ilaria Capaccioli Francesco Inzirillo Rosario Scolozzi Francesco Saverio Pansini Grafica e impaginazione Supporti Grafici 40024 Castel San Pietro Terme - Bologna Stampa Mediagraf s.p.a. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla nostra iniziativa editoriale comprese le Aziende che hanno aderito con la loro inserzione Segui Mia Farmacia su: Abbiamo bisogno di certezze… La sensazione che ci ha accompagnato durante l’estate è stata l'incertezza. A nulla sono valse le speranze sorte in primavera per via del nuovo governo che diceva di voler fare della rapidità e della concretezza le sue caratteristiche principali. Gli italiani, dopo averlo incoronato durante le elezioni europee con una maggioranza di voti mai vista dai tempi della Democrazia Cristiana, con il passare dei mesi hanno perso la speranza di un reale cambiamento. Neanche la presidenza dell'Unione Europea, è in corso infatti il semestre a guida italiana, ha contribuito a migliorare il ruolo del nostro Paese in Europa: ai cittadini vengono chiesti ulteriori sacrifici, ma in cambio non gli si prospetta nessuna certezza e gli imprenditori, prostrati dalla mancanza di qualsiasi tipo di regole chiare per il futuro, ormai rinunciano a nuovi investimenti. Col diminuire delle ore di luce, nelle prossime giornate autunnali, probabilmente si oscureranno anche le nostre ultime speranze… In una situazione internazionale sempre più confusa, quel briciolo di ripresa che a qualcuno aveva fatto gridare "c’è una luce in fondo al tunnel", non sarà servito a niente. Se non si procederà (ed occorre far presto) ad abbassare la pressione fiscale, ad aumentare le pensioni minime e a programmare degli investimenti pubblici concreti, dopo una seria riorganizzazione dello Stato, la forza vitale di questo Paese non potrà più reggere. Gli italiani hanno dimostrato le loro capacità soprattutto durante gli anni 60, anni in cui la forza propulsiva dell'industria, insieme a quella dei lavoratori, senza una presenza invasiva dello Stato (ricordiamo che non esistevano nemmeno le Regioni) portarono il Paese fuori dalla miseria, e quel decennio viene ancora oggi ricordato come quello “del miracolo economico”. Se ogni popolo ha delle caratteristiche specifiche, il sistema e la classe dirigente che lo governa devono essere espressione della sua anima più profonda. Ma in questi decenni noi non siamo stati capaci di fare quanto hanno fatto gli Stati del Nord Europa, ad esempio, nel welfare; quindi ora è necessario trovare un governo che sia più attento alle nostre peculiarità. L’Italia è il Paese al mondo con il più alto numero di imprenditori e in ogni italiano, da Nord a Sud, c’è quello spirito imprenditoriale che serve a trovare la soluzione migliore ai problemi. Gli italiani poi sono tuttora un popolo di risparmiatori, consapevoli da sempre che solo con le proprie risorse possono sopravvivere nei momenti difficili. Lo Stato allora deve davvero rimanere confinato soltanto nella difesa dei più deboli; come in passato deve riportare l'istruzione e la cultura al centro dello sviluppo, come testimoniano la ricchezza e l’unicità del nostro patrimonio artistico; deve compiere una svolta decisiva salvaguardando quei punti di riferimento che da secoli sono presenti sul territorio e vicino alle nostre comunità. I medici di famiglia, i farmacisti e il personale ospedaliero rappresentano ancora, sul territorio, un esempio di soluzione meno costosa e più efficace per curare una popolazione sempre più longeva, ma anche più colpita da malattie croniche. Le farmacie, che sono il presidio sul territorio del Sistema Sanitario Nazionale dedicato alla cultura della prevenzione, sono anche il luogo (sempre aperto) dove tutti i cittadini possono rivolgersi ad una figura professionale laureata, in grado di eseguire la prima diagnosi di un problema di salute. Ho voluto fare questo esempio non per una difesa corporativa della nostra funzione, ma per lanciare un grido di allarme e richiamare l'attenzione sulla situazione economica critica di centinaia di farmacie italiane che, a breve, potrebbero cessare la loro attività per sempre. Se lo Stato crede nel nostro ruolo, invece, deve indicarci come procedere per continuare la nostra funzione sociale e noi investiremo, risorse materiali e morali, per raggiungere gli obiettivi; altrimenti, come il nostro Paese, anche noi non potremo sopravvivere a lungo. Dott. Cesare Bellavitis farmacie farmacie italiane italiane 2 3 sommario TOSSICOLOGIA 7 Tempo di funghi (e regole di sicurezza!) PREVENZIONE 11 Etichette alimentari: impariamo a leggerle 17 Integratori tiroidei: non solo tiroxina 41 Dai fermenti lattici ai probiotici 25 SPECIALE Nella maggior parte dei casi le malattie infettive in età pediatrica non hanno complicazioni ASSOCIAZIONI 15 FederASMA e ALLERGIE Onlus PSICOLOGIA 21 Educazione dei figli: come e quali limiti dargli? 33 Io sono il mio lavoro! SPECIALE 25 Le malattie infettive nei bambini MEDICINA 37 Sudorazione anomala? Forse si tratta di iperidrosi 41 45 Osteoporosi: Un killer silenzioso 30 INTERVISTA A... Claudia Penoni Stile di vita e misure terapeutiche consentono di ridurre il rischio di frattura nei soggetti con osteoporosi Calma, regola, protegge 45 la tua pelle ipersensibile EUCERIN ® UltraSENSITIVE con il suo ingrediente innovativo SymSitive* agisce direttamente come regolatore di sensibilità * Marchio registrato da Symrise, Germania. Riduce al minimo le irritazioni alla fonte Fornisce un comfort immediato e duraturo Aumenta la tolleranza della pelle In alcune patologie l’impiego dei probiotici è da diversi anni di provata efficacia 48 - 50 News È vietata la riproduzione totale o parziale di ogni contenuto di questa pubblicazione senza l’autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questa pubblicazione sono quelli dei singoli autori e non riflettono quelli delle strutture a cui essi appartengono o dell'editore. Errori di stampa o refusi involontari di trascrizione presenti nella rivista saranno corretti a pagina 50, del prossimo numero, se segnalati alla redazione o all'editore. 5 ENTEROLACTIS bevibile ® 8 miliardi di cellule vive Ovunque tu vada ai nostri lactobacilli non fa nè caldo nè freddo Primo probiotico al mondo con tecnologia A TTAT ntare e E V E e R nt LA B per aum ompone U S P CA ettata e del c ità e i prog rotezion all’umid i estern la p attivo d li agent dag tossicologia Tempo di funghi Dott.ssa Francesca Assisi Medico Tossicologo Centro Antiveleni (Milano) (e regole di sicurezza!) C on la stagione autunnale tornano sulle nostre tavole i funghi, da soli o a complemento di piatti diversi: un alimento antico, ma con molte particolarità degne di attenzione. Ne parliamo con Francesca Assisi, Medico Tossicologo del Centro Antiveleni di Milano. Cosa sono innanzitutto i funghi? Sono organismi relativamente complessi: il frutto di una vegetazione presente nel terreno tutto l’anno, crescono praticamente ovunque e sono indispensabili per la salvaguardia dell’ecosistema. Questi frutti hanno forme, colori e dimensioni molto diverse tra loro. Contengono l’apparato riproduttivo (tramite le spore) permettendo la loro continuità. Quali regole si devono rispettare nel raccoglierli e consumarli? Premesso che esistono specie commestibili e altre tossiche, velenose e persino mortali, spesso simili tra loro, sarebbe bene prima di tutto saper riconoscere ciò che si raccoglie per evitare gravi conseguenze per la salute. La raccolta e la commercializzazione dei funghi spontanei è regolamentata da una legge nazionale (n. 352/1993), mentre l’attività di Boletus edulis (Porcino) vigilanza e di controllo nel settore, per assicurare i necessari livelli di sicurezza nel consumo di questo tipo di alimenti, è affidata, dal 1992, agli Ispettorati Micologici istituiti presso le Aziende Usl. In periodo di raccolta sono solitamente attivati più punti di controllo sul territorio, presso cui recarsi per: far verificare gratuitamente la commestibilità dei funghi raccolti; ricevere consigli su come trattare i funghi prima e dopo la raccolta e per una corretta preparazione che consentirà un consumo sicuro. In caso si verificassero problemi clinici legati al consumo di funghi non controllati, il Micologo esamina i residui di pulitura, del pasto e dell’eventuale vomito, in modo da poter individuare esattamente la causa dell’intossicazione. Altre norme di comportamento? Oggi ogni Regione regolamenta la possibilità di raccolta con rilascio di autorizzazioni. La normativa è in continua evoluzione e quindi sarebbe meglio informarsi presso le Istituzioni locali, anche per non incorrere in sanzioni. La legge nazionale n. 352/1993 prevede: un limite massimo di raccolta; vieta l’uso di strumenti (rastrelli o altro) che possano danneggiare l’apparato produttivo fungino; prevede che si raccolta il fungo intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio e non tagliato, per poterne determinare con certezza la specie; vieta la raccolta di esemplari troppo giovani o in cattivo stato di conservazione; prevede il trasporto dei funghi raccolti in contenitori che consentano la diffusione delle spore, vietando in ogni caso l’uso di sacchetti di plastica che ne accelerano la decomposizione; vieta la distruzione di esemplari ritenuti velenosi, in quanto comunque utili alla vita del bosco. Poiché un consumo incauto di funghi può avere gravi conseguenze sulla nostra salute, cosa bisogna fare? Sarebbe buona norma frequentare un corso micologico, andare a funghi con persone veramente esperte e raccogliere solo le specie note della cui commestibilità si è sicuri. È comunque buona norma far controllare la raccolta dall’Ispettorato micologico, tenendo Boletus satanas (Porcino malefico) SOFAR S.p.A. Via Firenze, 40 Trezzano Rosa (MI) www.sofarfarm.it 7 tossicologia presente che anche i funghi commestibili possono causare problemi alla nostra salute se ingeriti non adeguatamente cucinati e in ripetuti e abbondanti pasti. Infine, bisogna considerare le possibili intolleranze individuali al fungo come ulteriore fattore di rischio. Una volta in cucina, quali accorgimenti è meglio adottare? Ci sono specie che richiedono attenzioni particolari? Bisogna sapere che la cottura, l’essicazione o altri sistemi non servono a rendere meno tossici i funghi mortali. Le tossine più pericolose sono termostabili, la loro pericolosità per la salute non cambia in base al tipo di cottura o al tempo di ebollizione. In generale, tutti i funghi vanno mangiati ben cotti, da crudi risultano scarsamente digeribili e in qualche caso addirittura velenosi. Per esempio, il chiodino contiene delle tossine che vengono distrutte dalla cottura: se consumati senza una cottura di almeno 20 minuti, così come se si consumano esemplari con gambo legnoso e non giovani, possono scatenare violenti episodi di vomito e diarrea. E per chi volesse conservarli? Prima di procedere alla conservazione, verificato che siano sicuramente commestibili (in caso di acquisto esiste una certificazione), si deve controllare che il fungo sia sano e ben pulito. Per essiccare i funghi, si rimuove la terra, senza lavarli, si affettano e si mettono le parti su un canovaccio pulito al sole, conservandole poi in luogo fresco e asciutto. Per congelarli è opportuno scegliere funghi giovani e non troppo grandi. Prima di riporli nel freezer domestico è consigliabile sbollentarli (escluso i porcini). In ogni caso si raccomanda di consumare i funghi congelati entro i 6 mesi. Amanita caesarea (Ovolo buono) Per conservarli sott’olio bisogna preventivamente far bollire i funghi in una soluzione con 2/3 di aceto e 1/3 di acqua - per prevenire il rischio botulino – per circa 20 minuti, scolarli e farli asciugare. Poi si procede all’invasatura, in contenitori sterilizzati prima dell’uso, con olio d’oliva. Chi deve considerarsi più a rischio ed evitare il consumo di funghi? Meglio non dare i funghi ai bambini, anche quelli commestibili in realtà sono indigesti, donne in gravidanza e persone che presentano intolleranza a farmaci o che sono affette da specifiche patologie epatiche e renali, perché potrebbero avere maggiori difficoltà di guarigione dalla intossicazione di funghi: un fegato già sofferente fa più fatica a riprendersi dall’insulto della tossina. Quali sono i sintomi più diffusi di intossicazione o avvelenamento? Possiamo distinguere sindromi a breve latenza, i cui sintomi compaiono dai 30 minuti alle 6 ore dopo l’ingestione e si risolvono in circa 24 ore, di solito a basso rischio per la vita, e sindromi a lunga latenza, i cui sintomi compaiono tra le 6 e le 20 ore dall’ingestione, che invece sono pericolosissime. Le sindromi a breve latenza, a seconda del sintomo predominante, si distinguono in: sindrome gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, disidratazione) sindrome panterinica (sonnolenza, agitazione, disorientamento, convulsioni) sindrome muscarinica (sudorazione, lacrimazione, ipotensione, difficoltà respiratorie) sindrome psicotropa (allucinazioni) sindrome coprinica (in associazione ad alcool: arrossamento cutaneo, agitazione, ipotensione) sindrome paxillica (anemia emolitica, per ingestioni ripetute) sindrome nefrotossica (insufficienza renale transitoria). Invece le sindromi a lunga latenza sono caratterizzate da sintomi più gravi: sindrome falloidea con prevalente interessamento epatico (ripetuti episodi di vomito e diarrea, epatite acuta con possibile necessità di trapianto, potenzialmente mortale) sindrome orellanica (insufficienza renale con necessità di dialisi o trapianto che si evidenziano anche con 15 giorni di ritardo) sindrome giromitrica (sonnolenza, agitazione, convusioni, contrattura muscolare, anemia emolitica, danno epatorenale). Infine, qualche “luogo comune” da sfatare? I rimedi “fai da te”, dall’aglio al cucchiaio d’argento che si anneriscono se i funghi sono velenosi, sono assolutamente inutili. Inoltre, non è vero che tutti i funghi che crescono sugli alberi non sono tossici, o che sono buoni se sono stati mangiati da parassiti, o che diventano velenosi solo se cresciuti vicino a ferri arrugginiti, o che sono velenosi solo i funghi che cambiano colore al taglio e, non è vero neppure, che la velenosità del fungo si vede dall’aspetto... Anche il latte, che si ingerisce dopo i sintomi di intossicazione, credendo che sia un antidoto, è inefficace. L’unico modo per capire se un fungo è velenoso è farlo controllare da un vero Micologo e, in caso di comparsa di sintomi gastrointestinali, occorre recarsi immediatamente al Pronto Soccorso, possibilmente portando con sé i residui di pulizia dei funghi o gli avanzi del pasto che si è consumato per facilitare l’individuazione della specie fungina responsabile dell’intossicazione. Testo raccolto da Silvia Carloncini Amanita muscaria (Ovolo malefico) infoitalia@arkopharma.com 8 GFSJUFRVPUJEJBOF prevenzione Etichette alimentari: Ferite UNA LINEA DIFENSIVA LOZIONE idratante coadiuvante i processi di d cicatrizzazione Specialista in Diabetologia e Malattie Metaboliche Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica Ospedale Molinette (Torino) impariamo a leggerle A tQSPUFHHF tJESBUB tBJVUBBDJDBUSJ[[BSF SPRAY idratante coadiuvante i proces processi cessi ssi cicatrizzazione di cicatrizzazion one ne Dott.ssa Rosalba Galletti CREMA BARRIERA per lesioni cutanee Sonoo ddis dispositivi ispositivi sitivii medici CE CE 0373. 0 LLeggere re attentamente tament lee avvertenze avverte ze e le istruzioni avvert istruzio per l’uso. Autorizzazione Au ne del 5/2/20 5/2/2014. 5/ 5 fine dicembre 2014 entrerà in vigore la legge 1169/11 della Commissione Europea riguardante la stesura delle etichette alimentari, che andrà ad armonizzare i vari regolamenti nazionali attualmente in uso. Tra le principali novità è importante segnalare l’obbligo della stesura della Tabella nutrizionale (ora facoltativa), dell’indicazione del Paese d’origine o il luogo di provenienza per la carne suina, ovina, caprina e per il pollame (l’obbligo scatterà entro 2 anni dall’entrata in vigore del regolamento). Altra novità: gli alimenti congelati o surgelati, venduti scongelati, dovranno riportare sull’etichetta la parola "scongelato". La scritta "oli e grassi“ dovrà invece essere abbinata all’indicazione del tipo di olio o grasso utilizzato (ad esempio soia, semi, ecc.), segnalando la quantità di acidi grassi saturi e insaturi contenuti. Inoltre, le bevande diverse da tè, caffè e dai drink a base di tè e caffè, con un tenore di caffeina maggiore di 150 mg/l, dovranno riportare sull’etichetta l’avvertenza "Non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo di allattamento“. Queste sono solo alcune delle novità che entreranno in vigore, ma fino alla data citata le etichette continueranno a riportare le informazioni attualmente obbligatorie per la legge italiana e, più precisamente: nome del prodotto, elenco degli ingredienti (in ordine di quantità presente nell’alimento), quantitativo (peso netto/peso sgocciolato), termini di scadenza, azienda produttrice, lotto di appartenenza, modalità di conservazione ed eventualmente utilizzo, presenza di organismi geneticamente modificati (OGM), provenienza e, per i prodotti trasformati, il luogo dove è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata. 11 prevenzione Cosa “dice” l’etichetta … Vediamo nel dettaglio gli aspetti più importanti da tenere in considerazione quando leggiamo l’etichetta di un alimento. Nome del prodotto: oltre al nome devono esserci anche le informazioni relative ad eventuali trattamenti subiti (prodotto in polvere, congelato, affumicato, ecc.) Scadenza: la dicitura “da consumare entro...” implica che si rispetti tassativamente la data di scadenza indicata.“Da consumare preferibilmente entro...” esprime un consiglio per un consumo ottimale e non implica che una volta superato quel termine il prodotto sia scaduto. Le date di scadenza sono … e perché è importante La prevenzione della nostra salute talvolta può dipendere anche dal saper leggere e comprendere i contenuti di una etichetta alimentare. La prima cosa che si può fare è il calcolo del valore calorico (kcal) che esprime l’energia che il prodotto etichettato può fornire. La voce Joule (KJ) stampata vicino a quella delle calorie (si tratta di una unità di misura internazionale) dà la stessa informazione in una unità di misura differente. In Italia solitamente si fa riferimento solo alle calorie (kcal) che sono sempre riferite a 100 g di prodotto consumabile, per cui è necessario moltiplicare il valore per il peso dell’alimento che mangiamo, per avere il reale conteggio calorico. Per fare un esempio, quando si sceglie uno snack, è meglio preferirne uno con il minor apporto calorico (kcal) per porzione, perché lo snack o la “merendina” non deve fornire troppe calorie (circa il 5% delle kcal totali/die), praticamente una porzione per un adulto non dovrebbe superare le 150-200 calorie, soprattutto in presenza di uno stile di vita sedentario. Attenzione agli ingredienti “nascosti” Per quanto riguarda il contenuto degli ingredienti presenti nei prodotti alimentari come proteine, grassi zuccheri, ecc... sempre riportati obbligatoriamente in etichetta, danno 12 3 volte più forti contro l’inverno valide solo a condizione che il prodotto sia stato conservato secondo le indicazioni. Tabella nutrizionale (attualmente facoltativa), è una tabella che riporta il valore energetico e la composizione dei nutrienti: ad esempio, proteine, carboidrati, grassi, fibre alimentari, sodio, vitamine e sali minerali presenti in quantità significativa. Queste indicazioni possono aiutare il consumatore a scegliere il prodotto che maggiormente risponde alle proprie esigenze. Elenco degli ingredienti: è l’elenco delle sostanze utilizzate nella produzione, in ordine decrescente di peso. Vengono elencati eventuali additivi, ovvero sostanze chimiche prive di valore nutrizionale che hanno lo scopo di conferire particolari caratteristiche agli alimenti o facilitarne la conservazione. Gli additivi possono essere: conservanti, antiossidanti, emulsionanti, coloranti ecc..., da valutare poi singolarmente se siano dannosi o meno per la nostra salute. Allergeni: oggi è obbligatorio indicare in etichetta gli eventuali allergeni che possono essere presenti o aver contaminato il prodotto durante la lavorazione (ad esempio possiamo trovare citati: glutine, pesce, crostacei, uova, arachidi, soia, latte e derivati, lattosio, noci, sedano, senape, semi di sesamo e solfiti. Questa precauzione è necessaria per tutelare i consumatori che soffrono di allergie e intolleranze alimentari. sicuramente maggiori garanzie quelle aziende che scelgono di fornire informazioni più dettagliate. Ad esempio, oltre alle quantità contenute, è utile poter leggere sull'etichetta anche le tipologie degli ingredienti stessi, a partire dallo zucchero (o saccarosio, fruttosio, amido), dai grassi (saturi, insaturi), dalle proteine, dalla fibra (che può essere solubile, insolubile), dal sodio, ecc. È bene sapere che i cibi contenenti sale devono essere assunti con moderazione (il consumo giornaliero non dovrebbe superare i 5,8 grammi (sodio circa 100 mmol - millimoli per litro), obiettivo che cercheremo di raggiungere grazie a una migliore conoscenza dei contenuti degli alimenti che noi assumiamo tutti i giorni. Attualmente l’apporto maggiore di sale deriva dal consumo di pane (che devono limitare le persone con ipertensione, problemi epatici e renali). I cibi contenenti grassi di tipo saturo (anche se di origine vegetale come nel caso dell’olio di cocco, di palma e della margarina) sono responsabili dell’aumento del colesterolo e della conseguente riduzione dell’elasticità dei vasi sanguigni. Nell’arco della giornata un soggetto adulto non dovrebbe mai superare i 20 g circa di grassi di tipo saturo. Infine è importante ricordare che una norma comunitaria (Regolamento 1924/2006) dà la possibilità di inserire nelle etichette delle indicazioni “funzionali”, affermazioni cioè, relative agli effetti benefici sulla salute di una sostanza nutritiva contenuta in un prodotto alimentare. Tali indicazioni devono essere veritiere e basate su dati scientifici. Allo stesso modo, l’uso del termine “biologico” sulle etichette è permesso soltanto con riferimento a metodi specifici di produzione alimentare conformi a standard elevati di protezione dell’ambiente e di benessere degli animali. Come scegliere i prodotti “più sani” Quando scegliamo un prodotto alimentare "l’etichetta" ha un ruolo fondamentale, ed è importante imparare a leggerla con attenzione perché ci consente di fare il confronto tra prodotti e scegliere quello più adatto al nostro gusto e soprattutto alla nostra salute. Per restare nell’ambito degli snack, è importante porre l’attenzione al contenuto di grassi e scegliere quello che ne contiene di meno, per non superare il quantitativo giornaliero ideale di circa 25-30 % della quota calorica totale (perché ai grassi dello snack si devono aggiungere quelli dei formaggi, degli insaccati, dei condimenti e degli altri cibi che mangiamo durante l’intera giornata). Se in etichetta i valori nutrizionali sono riportati anche per le singole porzioni (es. per ogni merendina) o per singolo componente (biscotto o fetta) per il consumatore è più facile orientarsi nelle scelte qualitative e quantitative quotidiane. Testo raccolto da Corrado Peli Immuno3 Defens Quando arrivano i primi freddi e la stagione invernale è alle porte, è possibile mantenere il nostro benessere, favorendo le naturali difese dell’organismo. Apropos Immuno 3 Defens può risultare utile per preparare l’organismo ad affrontare la stagione invernale attraverso l’azione di diversi attivi utili per le funzionalità della mucosa orofaringea, per il normale funzionamento del sistema immunitario ed infine per favorire l’equilibrio della flora intestinale. Grazie alla sua tripla azione, Apropos Immuno 3 Defens è una risposta innovativa ed efficace per grandi e ragazzi. La tripla azione per l’inverno Integratore alimentare associazioni FederASMA e ALLERGIE Onlus Asma e allergie in crescita: servono più diagnosi e terapie appropriate FederASMA e ALLERGIE Onlus è una organizzazione senza fini di lucro, che dal 1994 riunisce le principali associazioni italiane di pazienti che sostengono la lotta all’asma e alle allergie ed è attiva, con numerose associazioni territoriali affiliate, in azioni di tutela degli interessi dei malati allergici e asmatici. Le malattie allergiche sono malattie croniche e invalidanti che riguardano circa 150 milioni di cittadini europei, compresi circa 15 milioni di italiani. Il loro peso socio economico è molto elevato: basta pensare che il costo per le sole allergie respiratorie in Europa arriva fino a 385 miliardi di euro. I bambini risultano particolarmente colpiti: le malattie allergiche costituiscono la causa più comune di ricorso al Pronto Soccorso soprattutto per asma e reazioni allergiche alimentari anche molto gravi, a volte con pericolo di vita. Come spiega la presidente, Monica De Simone, “queste malattie sono spesso percepite come malesseri transitori, malattie poco importanti con le quali si può convivere. Esse possono in realtà influire negativamente e pesantemente sulla memoria, sull’attenzione e sulla qualità del sonno condizionando l’apprendimento, le prestazioni professionali, scolastiche, sportive fino alla guida dell’auto. Diagnosi e terapie inappropriate portano all’aggravamento e alla cronicizzazione dei sintomi con ulteriore aggravio sui bilanci sanitari”. ASSOCIAZIONI ADERENTI A FederASMA e ALLERGIE Onlus A.A.L. Onlus, Ass.ne Allergici al Lattice (Brescia) AGEBA Onlus, Ass.ne Genitori Bambini Allergici (Bologna) ALA Onlus, Ass.ne Ligure Allergici (Genova) ALAMA, Ass.ne laziale Asma e malattie Allergiche (Roma) A.M.A./Reg. Umbria, Ass.ne Malati Allergici Reg. Umbria Onlus (Terni) ANGEA Onlus, Ass.ne Nazionale Genitori Eczema atopico e Allergie alimentari (Torino) A.P.A.A.C., Ass.ne Pazienti Asmatici e Allergici Calabrese (Crotone) A.P.A.R., Ass.ne Piacentina per l’Assistenza Respiratoria (Piacenza) ARI-AAA3 Onlus, Ass.ne per la ricerca in materia di Asma, Allergia, Ambiente (Palermo) A.S.M.A.A., Ass.ne di Sostegno ai Malati di Asma e Allergie - Concordia Sagittaria (Venezia) ASMA Ass. Asma Sardegna Onlus (Cagliari) As.p.As., Ass.ne Pro Asmatici (Rovigo) A.T.A. Lapo Tesi Onlus, Ass.ne Toscana Asmatici e Allergici (Prato) B.A.M.! Bimbi Allergici Milano Onlus (Milano) Il Pungiglione, Ass.ne Allergici al Veleno degli Imenotteri (Verona) Io e l’Asma, Pachino (Siracusa) Gli obiettivi L’informazione, la gestione e il controllo della malattia sono i tre punti essenziali per la tutela del paziente asmatico e allergico. Per questo FederASMA e ALLERGIE Onlus promuove iniziative volte a sollecitare le Istituzioni per conseguire decisioni politico-sanitarie a tutela dei pazienti. Attualmente la federazione è impegnata per ottenere: • l’adozione di normative che meglio tutelino i bambini allergici e asmatici, con particolare attenzione al problema della somministrazione dei farmaci a scuola e delle etichettature dei cibi confezionati; • l’adozione per i malati di asma di percorsi strutturati di presa in carico del paziente, capaci di guidarlo nella buona gestione della propria malattia e di porlo in condizioni di accedere alle terapie più innovative. Le iniziative Come ogni anno le associazioni aderenti a FederASMA e ALLERGIE Onlus sono state impegnate nella Giornata Mondiale dell’Asma (celebrata il 6 maggio), nella Giornata Nazionale del Respiro e nella Giornata Mondiale senza Tabacco (entrambe celebrate il 31 maggio); in autunno, invece, nelle piazze italiane saranno presenti per la Giornata Mondiale della Spirometria e, sempre nello stesso periodo, partirà il progetto “Bambino allergico e asmatico a scuola” che coinvolgerà diversi Istituti d’Italia con l’obiettivo di divulgare le migliori metodiche per accogliere e gestire il bambino allergico e asmatico in ambiente scolastico. Nel mese di maggio è partito nelle farmacie di Genova un progetto informativo pilota per le persone con malattie allergiche e respiratorie. Tel. 0574 1821033 Numero verde 800 123 213 segreteria@federasma.org Per sostenerci www.federasma.org dona il 5x1000 www.facebook.com/federasma.onlus C.F. 95025630120 15 prevenzione Integratori Dott. Alberto Falchetti Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia Malattie del Ricambio e Genetica Medica (Bologna) tiroidei: non solo tiroxina* L o scopo di quest’articolo è quello di fornire importanti indicazioni di prevenzione delle malattie della tiroide, descrivendo il ruolo fondamentale dello iodio e del selenio nella fisiologia tiroidea e dei metabolismi correlati, attraverso le varie fasi della vita umana, dal feto all’adulto. Gli ormoni tiroidei svolgono un ruolo critico nel differenziamento cellulare durante il nostro sviluppo e contribuiscono al mantenimento degli equilibri metabolici durante la vita adulta. Non vi è cellula, tessuto o sistema che si sottragga all’influenza degli ormoni tiroidei e che, pertanto, non risenta delle conseguenze del cattivo funzionamento tiroideo. LO IODIO L’importanza biologica dello iodio deriva dal fatto che è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei. Un suo adeguato apporto nutrizionale (Tab. 1 e 2) è essenziale per assicurare la normale crescita e lo sviluppo dell’organismo umano. 1 - Fabbisogno giornaliero di iodio in mcg in rapporto alle fasi della vita (raccomandazioni O.M.S.) bambini 0-5 anni 90 bambini 6-12 anni 120 adulti > 12 anni 150 gravidanza 250 allattamento 250 La carenza nutrizionale di iodio rappresenta un grave problema di salute pubblica in tutto il mondo. Essa, infatti, compromette la funzione tiroidea e si traduce in quadri morbosi che variano secondo il periodo della vita interessato da questo deficit. Stime dell’O.M.S. indicano che: •1 miliardo di persone (circa) nel mondo sono esposte al rischio di malattie derivanti dalla carenza iodica. • Oltre 200 milioni (circa) hanno il gozzo, cioè un ingrandimento diffuso o nodulare della tiroide che non risulta da un processo infiammatorio o neoplastico e generalmente si accompagna ad eutiroidismo, in altre parole normale funzione della tiroide. • 5-6 milioni (circa) sono affette da cretinismo. (Con il termine “cretinismo” si identifica una patologia caratterizzata da un malfunzionamento congenito con una considerevole carenza di ormoni tiroidei, generata a sua volta, dalla completa assenza della tiroide o da un deficit funzionale della stessa, che la rende incapace di sintetizzate gli ormoni T4 Tiroxina e T3 - Triiodotironina). 2 - Contenuto di iodio in mcg per 100 g di alimento (fonte FAO/O.M.S 2002) Tipo di alimento pesce d'acqua dolce Media Intervallo 30 017 -0040 pesce di mare 832 163- 3180 crostacei 798 308 -1300 carne 50 027 -0097 latte 47 035 -0056 uova 93 000-0000 cereali 47 022 -0072 frutta 18 010 -0029 legumi 30 023 -0036 vegetali 29 012 -0201 Gozzo e tumori tiroidei Fra i fattori di rischio accertati per lo sviluppo della patologia tumorale tiroidea, c’è il cosiddetto gozzo, ovvero un ingrandimento diffuso o nodulare della tiroide, caratterizza- to generalmente da noduli della ghiandola, prevalentemente benigni, dovuti a carenza di iodio che può, in alcuni casi, predisporre alla trasformazione maligna delle cellule. Infatti, in aree con deficit di iodio è stata osservata una maggiore incidenza di noduli e di carcinomi tiroidei. Come integrare lo iodio Il sistema di profilassi più efficace della carenza iodica è il sale iodato? È necessario ricordare che 5 g di sale iodato (circa un cucchiaino da caffè) rappresentano il fabbisogno giornaliero per un uomo adulto e contengono 150 microgrammi di iodio, in altre parole il fabbisogno giornaliero (Tab. 1). L’O.M.S. però raccomanda di non introdurre più di 2 g di sodio con la dieta giornaliera comprensivi del sodio naturalmente presente negli alimenti. Questo limita e suggerisce cautela nell’impiego del sale iodato come fonte di fabbisogno giornaliero di iodio, almeno per alcune categorie di soggetti (Tab. 3). 17 prevenzione Infine, le donne in gravidanza e in allattamento hanno un fabbisogno giornaliero di iodio superiore ai 150 microgrammi/die e, pertanto, per ottenere ciò con il sale iodato dovrebbero oltrepassare il limite di sodio consentiti. Oggi, per queste “problematiche” è disponibile (in farmacia) un micronutriente per la tiroide a base di solo iodio. 3 - Soggetti che devono limitare il consumo di sale iodato pazienti che hanno sofferto o soffrono di ipertiroidismo pazienti con morbo di Basedow eutiroidei, in remissione, durante o successivamente a terapia farmacologica tiroidite post-partum tiroidite da amiodarone gozzo nodulare non tossico nodulo autonomo gozzo diffuso non tossico pazienti con patologia tiroidea latente Da notare che diversi tireopatici non dovrebbero assumere iodio, ma in quanto tali sono particolarmente sensibili ai messaggi sulla iodio profilassi. La profilassi con iodio può aumentare l’incidenza di tireotossicosi (ovvero elevate concentrazioni ematiche di ormoni tiroidei) soprattutto in soggetti anziani con gozzo nodulare. IL SELENIO È un altro minerale importante per un corretto funzionamento della tiroide e del metabolismo degli ormoni tiroidei (Tab. 4 e 5), disponibile in compresse (in farmacia). Nella popolazione europea è nota una riduzione dell’introito di selenio, con la dieta quotidiana, dovuta alle attuali modalità di coltivazione dei prodotti che lo contengono, che determinano una sua carenza con percentuali di deficit variabile nei vari Paesi. La tiroide è il tessuto umano in cui vi è la più alta concentrazione di selenio e, al suo interno, la concentrazione di selenio può rimanere stabile anche per molto tempo, indipendentemente dall’introito dietetico e dalla sua disponibilità nell’organismo. 18 4 - Il selenio è necessario per il funzionamento di molti processi vitali ALIMENTAZIONE: principale fonte per l'uomo. FONTI NATURALI PRINCIPALI: fegato, pesce, molluschi, crostacei, latte e derivati, noci, arachidi, frutta, vegetali, funghi, riso, lievito di birra e carne. Presente in 3 forme diverse: • ORGANICA (seleno-metionina): assorbita più rapidamente e trattenuta più a lungo dai tessuti • INORGANICA (selenite): dopo l'assorbimento deve subire alcune trasformazioni prima di poter essere utilizzata • SELENO-CISTEINA Tiroide e selenio La conferma viene dalla tireoperossidasi (TPO), enzima chiave per la sintesi della tireoglobulina e degli ormoni tiroidei. Tuttavia, dalle reazioni chimiche necessarie per la sintesi degli ormoni tiroidei in cui interviene la tireoperossidasi, si generano dei radicali liberi che sarebbero pericolosi e dannosi se non fosse attivo un sistema di difesa atto a proteggere la cellula tiroidea dal danno ossidativo. Questo sistema di difesa intra-tiroideo è rappresentato, in larga parte, proprio da un enzima selenio-dipendente, glutatione-perossidasi. Diversi studi, inoltre, hanno dimostrato che bassi livelli ematici di selenio corrispondono ad un aumento dello stress ossidativo e del danno cellulare a livello del tessuto tiroideo, con riduzione della produzione degli ormoni tiroidei e conseguente ipotiroidismo. È probabile, pertanto, che una carenza di selenio possa innescare e mantenere una tiroidite autoimmune in pazienti predisposti allo sviluppo della malattia. Selenio e Tiroiditi croniche autoimmuni La supplementazione di selenio (Tab. 4 e 5) potrebbe avere un grande impatto, giacché la tiroidite cronica autoimmune è una patologia endocrina molto frequente, interessando circa il 10% della popolazione femminile e il 2% di quella maschile; inoltre è in progressivo aumento e rappresenta la causa più frequente d’ipotiroidismo (50-80% dei casi). 5 - Valori di fabbisogno giornaliero (mcg) e rischio intossicazione da selenio fabbisogno (medio) 55 mcg/die gravidanza e allattamento 60 e 70 mcg/die vitale funzione di tipo difensivo e regolatorio intossicazione > 400 mcg/die = selenosi Evidenze per intossicazione: degenerazione degli annessi cutanei (capelli, unghie), diarrea e febbre, dermatosi vescicolare, disturbi neurologici (parestesie, paresi) e danni epatici, più rari. Per questo motivo sono stati eseguiti diversi studi scientifici per valutare gli effetti della somministrazione di selenio, da solo o associato all’ormone tiroideo (levo)tiroxina, in diverse disfunzioni tiroidee quali, appunto, la tiroidite cronica autoimmune, l’ipotiroidismo subclinico, l’ipotiroidismo franco, il morbo di Basedow e le tireopatie in gravidanza. In generale, molti di questi studi dimostrano che nelle tiroiditi autoimmuni la somministrazione di selenio può determinare un calo significativo del titolo anticorpale (anticorpi anti-TPO) e una stabilizzazione del quadro ecografico. Pertanto, è probabile che la supplementazione di dosi fisiologiche di selenio possa essere in grado di prevenire il peggioramento della funzione tiroidea, specie nelle tiroiditi autoimmuni. *Tiroxina: L-tiroxina o tetraiodo-L-tironina (T4) è uno degli ormoni iodati prodotti dalle cellule tiroidee insieme alla 3,5,3’-triiodo-Ltironina (T3). Viene anche indicata come T4, in opposizione all’altro ormone tiroideo circolante - T3 (il numero indica il numero di atomi di iodio presenti). Quest’ultima è la forma più attiva dell’ormone, con un’affinità 10 volte maggiore per il recettore degli ormoni tiroidei. La tiroxina è sintetizzata nelle cellule follicolari della tiroide a partire da una grossa glicoproteina chiamata tireoglobulina, che si accumula nella colloide dei follicoli tiroidei. psicologia Educazione dei figli: come e quali limiti dargli? "Aiutami a fare da me” Dott.ssa Roberta Cacioppo Psicologa, psicoterapeuta Consulente in sessuologia www.psicoterapia-milano.it (Milano) Maria Montessori E ducare significa mettere il bambino in grado di esprimere le proprie naturali inclinazioni all’interno di un sistema di regole condivise. Il termine deriva da educĕre (cioè "trarre fuori", "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"), unione di ē- ("da, fuori da") e dūcĕre ("condurre"). All’interno del sistema culturale attuale, un modello educativo autorevole rappresenta un adeguato compromesso tra l’autoritarismo più tipico del passato e la più moderna tendenza al permessivismo: in questo senso, dimostrazioni di affetto ed espressione di rimproveri hanno uguale valore all’interno del processo educativo e come tali, quindi, devono essere bilanciati attraverso modalità di comunicazione affettive. L’interiorizzazione delle norme di riferimento, in età precoce, è molto importante per il bambino, innanzitutto perché gli fornisce punti di riferimento per orientarsi e interagire efficacemente con gli altri, interpretando le proprie potenzialità all’interno di un contesto condiviso con altre persone. È pertanto lecito sostenere che i bambini abbiano un vero e proprio bisogno di regole per poter maturare. Attraverso il loro rispetto, infatti, ci si prepara anche a diventare adulti più capaci di tollerare le sconfitte e i divieti, cioè di affrontare le frustrazioni. • Le regole proposte devono avere alcune caratteristiche importanti, essere chiare, proporzionate all’età - in quantità e qualità - coerenti con il comportamento degli adulti, stabili nel tempo. In questo modo il bambino viene sensibilmente facilitato nella costruzione della fiducia verso l’adulto, risultando più disponibile all’ascolto e all’obbedienza di quanto gli viene richiesto. “Fai il bravo” è poco comprensibile, e può addirittura confondere: meglio esplicitare apertamente e in modo pratico ciò che si intende, così da lasciare poco spazio per i malintesi che possono nascere facilmente dalla fervida immaginazione tipica dei bambini. • L’adulto è diverso dal bambino: sembra evidente, ma può non essere così facile concretizzarlo nel momento in cui una funzione genitoriale va esercitata, e non solo data per scontata in base alla differenza anagrafica. Porsi in maniera adulta significa costruire una relazione basata su rispetto e autorevolezza, non sull’autorità: un genitore ha precisi compiti e responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, con le quali il rapporto non potrà essere paritario, almeno fino a che i figli diventeranno dei giovani adulti. • Eventuali disaccor- di tra i genitori devono rimanere fuori dalle comunicazioni con il figlio. La coppia può confrontarsi prima di proporre de- 21 psicologia terminate linee educative, definendole preventivamente: questo non significa essere d’accordo sempre e su tutto, ma almeno fare in modo che ci siano dei confini chiari di riferimento, all’interno dei quali sarà ciascun genitore - anche in funzione delle circostanze - ad occuparsi di trasmetterle al figlio. L’importante è che il bambino sappia come stanno le cose, e non abbia quindi modo di utilizzare strumentalmente la divergenza di opinioni: se gli adulti sanno di avere visioni diverse su un certo tema è giusto che sappiano rispettarsi a tal punto da darsi reciproca delega. In particolare, il disaccordo tra gli adulti dovrebbe rimanere quanto più possibile fuori dalla relazione con il bambino, che non va coinvolto come parte attiva: i figli non devono essere responsabilizzati. • Meglio proporre limiti in quantità contenuta e mirata. Delimitare troppo la spinta di un bambino verso l’autonomia significa mandargli diversi messaggi: “non ho tanta fiducia nelle tue capacità”, “il mondo è un luogo pericoloso”, “non bisogna fidarsi di nessuno”, “senza un adulto di fianco la vita è difficile”… Al contrario, il bambino deve poter crescere sviluppando la fiducia di avere capacità sufficienti per affrontare da sé il mondo e gli altri, che certamente non saranno sempre dalla sua parte, ma non per questo vanno evitati a priori. Questo significa dargli delle proibizioni molto mirate, precise e adeguate alla sua età, senza spaventarlo, ma permettendogli di interiorizzare progressivamente la capacità di auto-proteggersi. • Trovare una giusta distanza dal proprio figlio (anche in riferimento alla sua età): egli deve sentirsi protetto e amato sempre, sia quando ha bisogno dei suoi genitori, sia quando ne ha di meno; non deve mai avere la sensazione di essere “sorvegliato”, ma neppure di essere abbandonato a se stesso. Si tratta quindi di monitorare le sue attività, potendo così intervenire per proteggerlo nel caso ce ne fosse bisogno, ma senza controllarlo. Il bambino potrà così interiorizzare una relazione con figure adulte affidabili e solide, che sanno mantenere le propri posizioni, ma anche essere più morbide quando è il caso. ma…”). Un bambino che si senta ascoltato con interesse da un adulto, sarà più capace di rispettarlo in altre situazioni. • È l’adulto in primis a doversi mostrare in grado di gestire le proprie emozioni, anche attraverso la capacità di esprimere i propri sentimenti: questo aiuterà sempre il piccolo a capire meglio cosa prova e lo agevolerà nell’esplicitare i propri sentimenti. • Sta all’adulto definire le situazioni in cui sia plausibile pattuire un accordo con il bambino - dandogli così un ruolo attivo - da quelle in cui invece non ci sia un margine per negoziare, perché su certe questioni un genitore ha la facoltà di imporsi in maniera ferma: si tratta di guidare il piccolo, non di comandarlo e in questo gli esempi diretti aiutano molto. • Quando trasmette un messaggio educati- • Le vo, l’adulto deve badare a rivolgersi ai comportamenti del bambino e non a lui come persona: deve, cioè, salvaguardare la sua autostima. In questo modo il piccolo potrà imparare a capire che le azioni “sbagliate” possono essere modificate, lo sperimenterà e vi crederà. Puntare invece sulla sua presunta incapacità di essere all’altezza, lo renderà progressivamente sempre più impotente, convinto di essere lui fuori posto. Le aspirazioni infantili vanno incoraggiate (nei limiti del possibile) e va facilitata la possibilità che il bambino si corregga da sé, sostenendo i suoi tentativi di farlo. I paragoni con gli altri vanno evitati il più possibile. • Ascoltare il bambino e farlo sentire compreso, aiuta innanzitutto l’adulto a capire meglio i bisogni del piccolo, ed egli a sua volta può sentirsi accolto e amato, nonostante l’eventuale momento di contrasto con l’adulto. Essere empatici con lui implica riconoscere le sue emozioni e restituire un senso a quanto sta accadendo: è importante soprattutto con la rabbia (reazione frequente nel momento in cui gli si danno dei limiti) che può anche arrivare a spaventare il bambino nel momento in cui l’avverta come incontrollabile (ad esempio: “Capisco che sei molto arrabbiato, punizioni - se ragionevoli, scelte in modo avveduto e proporzionate all’età del bambino - aiutano ad avere fiducia in se stessi, sperimentando l’essere capaci di autodisciplina e potendo così, via via, interiorizzare le norme trasmesse dall’adulto. Progressivamente, infatti, il bambino impara a tollerare sempre di più l’attesa, può rimanere tra sé e sé a pensare a quanto è successo, a proporre domande: insomma può crearsi uno spazio di pensiero sempre più autonomo. • È sempre importante regolare il tono con cui ci si rivolge al bambino e utilizzare i contenuti in maniera comprensibile. Per le questioni meno “rilevanti”, può essere utilizzato l’umorismo: fino a una certa età, ovviamente, il bambino non ha le competenze cognitive per comprenderlo, ma progressivamente può diventare un ottimo modo per affrontare tante situazioni difficili e non solo le sgridate. • Ultimo, ma non meno importante, educare significa anche proporre qualcosa e non solo elargire divieti. Musica, sport, attività svolte insieme favoriscono lo sviluppo e l’integrazione delle varie capacità del bambino, oltre che l’instaurarsi di una feconda complicità con gli adulti di riferimento. Testo raccolto da Marina Dall'Olio 22 LOACKER REMEDIA S.r.l. Via Silvio Menestrina 1 39044 Egna (BZ) - Tel. 0471 502713 speciale Le malattie infettive nei bambini Dott.ssa Chiara Dalla Casa Pediatra Ausl di Imola (Bologna) Quando si parla di malattie infettive si considerano un gruppo di malattie provocate da batteri o virus, considerati agenti infettanti; spesso sono molto contagiose, ovvero facilmente trasmissibili tra persone diverse. Quasi sempre il contagio avviene per via orale, attraverso la saliva emessa con la tosse o il respiro. La diffusione di queste epidemie, nel caso dei bambini, è facilitata dai comportamenti tipici dell'infanzia (scambio di ciucci o giocattoli contaminati con saliva, baci, contatti fisici) e dalla frequentazione di luoghi affollati (aule scolastiche e palestre). Inoltre il sistema immunitario completa il suo sviluppo nei primi anni di vita ed entra in contatto per la prima volta con molti agenti infettanti in questa fascia di età, con conseguente maggior facilità di sviluppo di malattie infettive. sogni. Perchè i bambini piccoli hanno grandi Prendersi cura dei propri piccoli significa fornirgli la forza e l’energia necessaria per realizzare i loro grandi sogni. Per questo Vibovit ha introdotto una nuova gamma di prodotti multivitaminici * dedicati ai bambini, senza conservanti , senza aromi artificiali e senza zuccheri. Ognuno di questi prodotti è formulato con il giusto equilibrio di vitamine e minerali per supportare al meglio la loro crescita e il loro sviluppo, ad ogni specifica età. *Vibovit Bebè: come da normativa vigente sui prodotti per bambini. Accompagna la crescita del tuo bambino. GRAVIDANZA ALLATTAMENTO BEBÈ 0-1 JUNIOR 4-7 PREADOLESCENTI 8-12 25 speciale Nella maggior parte dei casi le malattie infettive in età pediatrica non hanno complicanze, tuttavia è bene saperle riconoscere e curare nella giusta maniera; oltre a cercare di prevenirle con abitudini e comportamenti corretti. Per alcune di queste si può vaccinare il bambino, ad esempio contro pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella (questo ultimo vaccino è consigliato solo in casi specifici). Attualmente questi vaccini non sono obbligatori, ma fortemente consigliati perché le complicanze di tali malattie, sebbene rare, possono essere talvolta molto gravi. QUANDO SERVONO I FARMACI In età pediatrica le cosiddette malattie esantematiche (Morbillo, Rosolia, Scarlattina, Quarta, Quinta e Sesta malattia, Varicella, Pertosse, Parotite, Stomatite aftosa, Mononucleosi e Coxackiosi) sono quasi tutte di origine virale, di conseguenza non serve una terapia antibiotica. Solo la scarlattina e la pertosse sono causate da batteri e pertanto devono essere curate con antibiotici. In alcuni casi i sintomi possono essere attenuati con farmaci antipiretici per abbassare la febbre o alleviare il dolore. Integratori e vitamine possono aiutare il bambino durante e dopo la malattia per recuperare le forze. Il Morbillo: ha un periodo di incuba- zione di 10-14 giorni ed esordisce con febbre medio-elevata associata a secrezioni nasali, occhi arrossati e tosse secca. Dopo 3-5 giorni compare l'eruzione cutanea, con un’impennata della febbre che spesso raggiunge 4040,5 gradi. Le macchie sono di colorito rosso, iniziano nel collo e dietro le orecchie per poi estendersi su tutto il corpo. Dopo circa 6 giorni scompare la febbre e l'esantema si attenua. Il bambino è contagioso dall’inizio dei sintomi catarrali fino alla scomparsa dell’eruzione cutanea. Terapia: antifebbrili, sedativi della tosse nei bambini più grandi, vitamina A in alcuni casi. Nel caso del morbillo la vaccinazione è fortemente consigliata per le gravi complicanze che si possono sviluppare a livello respiratorio e neurologico. 26 speciale La Rosolia: ha un periodo di incubazione di 14-21 giorni. Si manifesta con gli stessi sintomi del morbillo in forma attenuata; la febbre raramente supera i 38 gradi e i sintomi catarrali sono lievi. Dopo un paio di giorni compare l'eruzione cutanea con macchie rosee o rosso pallido, che parte dal viso per diffondersi al corpo. L'esantema cutaneo scompare dopo 24-48 ore. La caratteristica principale della rosolia è l’ingrossamento delle linfoghiandole dietro l'orecchio, nella parte posteriore della testa e dietro la nuca. I bambini affetti da rosolia sono contagiosi pochi giorni prima della comparsa dell’eruzione cutanea e i 7 giorni successivi. Terapia: antifebbrili, eventuali sedativi della tosse nei bambini più grandi. Nel caso della rosolia la vaccinazione è fortemente consigliata, perché se contratta da donne in corso di gravidanza vi è un alto rischio di aborto e di malformazioni fetali. . La Scarlattina: ha un periodo di incubazione tra i 3 e i 6 giorni e si manifesta con febbre alta (39-40 gradi) accompagnata da malessere, mal di testa, dolore alla gola e in alcuni casi dolore addominale e vomito. Nel giro di 12-48 ore compare l'eruzione cutanea (piccoli puntini rossi uguali e vicini), che inizia dalle ascelle e dall'inguine per poi propagarsi al corpo e agli arti; nel viso viene risparmiata una zona triangolare attorno al naso e alla bocca. Altra caratteristica è l'aspetto della lingua, inizialmente ricoperta da una patina biancastra con le papille ingrossate, che poi diventa molto arrossata. Le tonsille sono infiammate, arrossate e dolenti. L'eruzione scompare dopo 2-4 giorni, seguita da una desquamazione della pelle. Terapia: antibiotici specifici. Il periodo di contagiosità, iniziato con la comparsa della febbre, termina 2 giorni dopo l'inizio della terapia antibiotica. La scarlattina è una malattia che, se non curata adeguatamente, può avere gravi complicanze a livello cardiaco, articolare, neurologico e renale. La Quarta malattia: è considerata una forma di scarlattina attenuata, della quale ha tutte le caratteristiche e va curata allo stesso modo. La Quinta malattia: ha un periodo di incubazione di 4-10 giorni. Può iniziare anche senza febbre e si manifesta con macchie rosse che interessano inizialmente le guance, poi si estendono al tronco e agli arti dove si presentano come macchie distinte ed estese, che sbiadiscono al centro. L'eruzione può riaccendersi anche per settimane, specie dopo l’esposizione al sole, calore ed esercizio fisico. Rare le complicanze, che possono comprendere anemie anche gravi. La contagiosità è massima prima dell’inizio della malattia e praticamente nulla durante l’eruzione cutanea. La malattia non richiede cure particolari. Se contratta in gravidanza è necessario un attento monitoraggio per evidenziare e trattare possibili problemi fetali. La Sesta malattia: colpisce prevalentemente i bambini tra i 6 e i 24 mesi, con un periodo di incubazione di 7-14 giorni. Esordisce con febbre alta (anche fino a 40 gradi). Caratteristica principale è l’assenza di segni clinici sufficienti a giustificare la febbre. Generalmente dopo 3-4 giorni la febbre scompare e lascia il posto a un'eruzione cutanea costituita da macchie rosse piuttosto piccole, prevalentemente localizzate al tronco, volto e addome, che scompaiono in 2 giorni. Per il bambino è una malattia fastidiosa, che provoca irritazione e insonnia. Terapia: farmaci antipiretici. La Varicella: ha un periodo di in- cubazione di 2-3 settimane ed è particolarmente contagiosa. Inizialmente può esserci febbre, malessere e inappetenza. In certi casi compare direttamente l'eruzione cutanea tipica della varicella, che interessa progressivamente tutto il corpo, dalla testa ai piedi, comparendo anche sul cuoio capelluto, all'interno della bocca, del naso, nell'orecchio e negli occhi. Le lesioni caratteristiche sono le vescicole, piccole macchie rosse e rilevate che nell'arco di pochissime ore si trasformano in vescicole contenenti un liquido prima trasparente poi lattiginoso. Le vescicole si trasformano in croste nel giro di 1-2 giorni e cadono spontaneamente. L'eruzione evol- ve a ondate successive, è possibile rilevare contemporaneamente macchie, vescicole e croste. La malattia dura 7-10 giorni. Le croste sono il segno dell'avvenuta guarigione. Il problema più fastidioso è il prurito. La contagiosità va da 2 giorni prima della comparsa dell’eruzione cutanea fino alla trasformazione in crosta di tutte le vescicole (circa 6 giorni). Quando sono rimaste solo le croste la malattia non è più trasmissibile. Terapia: farmaci antifebbrili (no aspirina) e farmaci antistaminici per alleviare il prurito intenso ed evitare che il bambino possa grattarsi con il rischio di sovrainfezione batterica. Possono associarsi prodotti dermatologici. La Pertosse: ha un periodo di incubazione di 10-12 giorni. Inizia in maniera leggera con qualche colpo di tosse irritante o un modesto raffreddore. Talora si manifesta febbre. Nel giro di una decina di giorni la tosse si intensifica con attacchi prolungati. Al termine della crisi vi è spesso un urlo inspiratorio ed emissione di un tappo di muco bianco. Comune è anche il vomito dopo l’attacco intenso. Dopo 2-3 settimane il numero degli attacchi diminuisce per numero e violenza. Non vi è una durata stabilita, generalmente dopo 5-6 settimane il bambino migliora, anche se può continuare a tossire per mesi. La malattia può essere grave nei lattanti con apnee prolungate. Possono esserci complicanze legate a sovrainfezioni polmonari con conseguenze neurologiche. La pertosse, se non trattata con antibiotici, è contagiosa per 4-6 settimane dall'inizio della malattia; la contagiosità si riduce a 5 giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica. Terapia: antibiotici specifici. L’aria viziata e contaminata con inquinanti come il fumo va evitata. Il vaccino è fortemente consigliato, soprattutto per la gravità che può assumere la malattia se contratta nei primi mesi di vita. La Parotite (orecchioni): ha un periodo di incubazione da 2 a 4 settimane. La malattia può iniziare con febbre più o meno alta, dolori muscolari e mal di testa, poi compare il tipico rigonfiamento nella parte sottostante il lobo dell'orecchio, che si diffonde verso l’esterno. Il gonfiore della ghiandola parotidea, molto dolente al tatto, 27 speciale che può essere presente solo su uno o su entrambi i lati, raggiunge il suo apice dopo 1-3 giorni, poi regredisce nell'arco di una settimana. Contagiosità: dal giorno prima della comparsa del gonfiore fino a 9 giorni dopo e comunque fino a guarigione clinica. Terapia: non esistono cure specifiche, si consigliano antidolorifici. Il vaccino, consigliato, non protegge completamente dalla malattia, che però, se contratta, si presenta in forma attenuata. Il vaccino è importante perché la parotite, specie nell’adolescenza o in età adulta, può avere complicanze come l’orchite, la pancreatite e deficit uditivi fino a sordità. La Gengivo-stomatite erpetica: la malattia esordisce con febbre anche molto elevata (39- 40 gradi), seguita dopo 1-2 giorni dalla comparsa di piccole vescicole molto dolorose, che spesso si rompono e si diffondono in tutta la cavità orale. Si associa arrossamento e gonfiore delle gengive, che possono sanguinare al minimo contatto. La malattia può durare fino a 10 giorni e guarisce spontaneamente. In questo periodo il bambino è sofferente e rifiuta il cibo per il dolore provocato dalle lesioni del cavo orale. Terapia: la somministrazione di un farmaco antivirale può essere consigliata. Importante è la terapia antifebbrile e antidolorifica. In queste condizioni è difficile far mangiare il bambino; la dieta dovrà essere il più possibile semi-liquida, cremosa, fresca. Sconsigliati cibi acidi e salati che accentuano il dolore. La Mononucleosi: ha un’incubazione di 30-50 giorni. La malattia presen- 28 ta quadri clinici molto variabili: nell’infanzia l’infezione è spesso asintomatica o indistinguibile da una comune faringo-tonsillite; nell’adolescente e nell’adulto si manifesta più comunemente con fatica, faringo-tonsillite, ingrossamento generalizzato dei linfonodi. La malattia nella forma classica esordisce con febbre, malessere e mal di testa, segue il mal di gola e l’ingrossamento dei linfonodi al collo, ascelle e inguine. A volte fegato e milza aumentano di volume. Il periodo di contagiosità non è determinato e può durare mesi. È una malattia molto diffusa, l'80-90% degli adulti è immune. Terapia: nella maggior parte dei casi si guarisce senza necessità di assumere farmaci; l'utilizzo di analgesici e antipiretici può alleviarne i sintomi. La cura migliore resta il riposo. La malattia Mani-piedibocca: si manifesta con piccole ve- sciche sul palato, sulla lingua e nelle parti interne della bocca. Le lesioni vescicolari compaiono anche sulle mani , sui piedi e sui glutei, dove possono rimanere solo elementi puntiformi arrossati in rilievo. La fase acuta dura per 7-10 giorni e si risolve spontaneamente. In certi casi la malattia può provocare febbre. Il virus è contagioso fino alla guarigione clinica. Terapia: antifebbrili e antidolorifici. Per ridurre il fastidio alla bocca è preferibile evitare cibi troppo caldi o saporiti, preferendo alimenti morbidi, semiliquidi e freschi. Oltre alle malattie infettive elencate sopra ne esistono altre centinaia: le infezioni delle vie respiratorie, le gastroenteriti, le sindromi influenzali e para-influenzali. Si tratta, nella maggioranza di casi, di forme virali che non richiedono terapia antibiotica ma solo terapie di supporto e un adeguato riposo nell’attesa che si risolvano spontaneamente. Il rientro in comunità ad avvenuta guarigione, oltre a ridurre i rischi di complicanze per il bambino, contiene il contagio ad altre persone. mal di testa Come prevenire le malattie infettive L'ingresso di un bambino nel ciclo scolastico, o comunque in ambienti con altri bambini, lo espone sempre alla possibilità di contrarre malattie infettive contagiose: più il bambino è piccolo più è facile che si ammali, considerato che il suo sistema immunitario non è ancora sviluppato. Comunque si possono adottare alcune forme di precauzione per ridurre il rischio che si ammali; comportamenti sempre validi da seguire quotidianamente, sia in casa che negli altri ambienti frequentati dai bambini, non solo nel caso di epidemia in corso. Ecco i principali... Lavaggio frequente delle mani prima di mangiare, in particolare prima e dopo aver usato giocattoli comuni ad altri bambini, dopo aver soffiato il naso, dopo aver usato i servizi igienici. Utilizzo strettamente individuale di salviette, ciucci, biberon, posate e bicchieri. Lavaggio dei giocattoli (che possono essere imbrattati di saliva), scrupolosa pulizia degli ambienti frequentati (soprattutto pavimenti e tavoli) o di altri oggetti usati dal bambino. Costante ricambio d'aria negli ambienti dove soggiornano i bambini, aprendo le finestre per 5/10 minuti ogni ora. Se un genitore ha il sospetto che il proprio bambino sia stato contagiato da una malattia infettiva deve rivolgersi al Pediatra ed evitare di portarlo a contatto con altri bambini, fino al superamento della malattia. mal di schiena mal di reni mal di pancia Tutte le donne lo sanno: i dolori mestruali possono essere davvero fastidiosi. Molte di loro hanno trovato in Buscofen un alleato. Così, quando con il ciclo viene il mal di pancia, se ne possono liberare velocemente con Buscofen. Talvolta, però, può essere accompagnato anche da altri dolori, come mal di testa, mal di schiena, mal di reni... ecco perchè da oggi in alternativa puoi provare BuscofenAct. Come Buscofen, BuscofenAct ha il principio già in forma liquida contenuto nelle capsule soft gel, così agisce rapidamente contro i dolori legati al ciclo. Buscofen o BuscofenAct: insieme alle donne contro il dolore. Sono medicinali a base di ibuprofene che possono avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 18/6/2014. 29 intervista a... intervista a... Claudia Penoni, la Cripztak nel “Cinema polacco” Claudia Penoni è nata a Torino, città dove cresce artisticamente frequentando il Laboratorio Teatrale. Nel 2007 a Zelig, in coppia con Leonardo Manera, si fa conoscere dal pubblico televisivo con il personaggio di Cripztak nel “Cinema polacco”. Sempre da quell'anno è protagonista della sit-com di successo "Life Bites" (Pillole di vita) in onda sul canale Sky Disney Channel e Italia 1, arrivata alla settima serie nel 2013. Nel 2009 ha fatto parte del cast del film di Checco Zalone “Cado dalle nubi”. Nel 2011 è nel cast del film di Ezio Greggio "Box Office 3D". Agli impegni televisivi e cinematografici ha sempre affiancato lunghe tournée teatrali e programmi radiofonici. Claudia Penoni è anche attiva nel sociale, testimonial per “Avsi” (Associazione volontari per il servizio internazionale che opera in 32 Paesi in via di sviluppo), per l'associazione “Bimbo Tu” e per il “Festival delle Abilità Differenti”. Assieme al collega Paolo Cevoli è stata testimonial anche della campagna del “Banco Farmaceutico”. È vero, come racconta nella sua ironica biografia, che inizialmente ha cercato di dedicarsi a ruoli “drammatici”, per poi rendersi conto di avere un talento comico? Certo! Mi piacevano un sacco i ruoli drammatici, poi, molti anni fa, per tappare un buco di scena durante un varietà, mi costrinsero a fare un monologo comico, così scoprii, con stupore, che riuscivo a far ridere. Ci ho preso gusto e da allora ho continuato con i ruoli divertenti, fino ad arrivare a Zelig in compagnia di Manera, che conoscevo dal lontano 1996, quando era biondo e aveva ancora i capelli! Il personaggio di Cripztak nel “Cinema polacco” resta uno dei più originali tra quelli visti a Zelig, come nascono idee del genere? Grazie alla genialità di Leonardo Manera, che aveva scritto questo pezzo già diversi anni prima che lo portassimo a Zelig. Si era ispirato ai film di Aki Kaurismaki, un regista Claudia Penoni con gli abiti di scena 30 finlandese di nicchia i cui lavori hanno spesso un’ambientazione un po’ triste, spoglia, con dialoghi rarefatti. Ci siamo messi di fronte ad uno specchio e abbiamo cominciato a provare i movimenti e le facce. Ogni cosa che faceva uno scatenava la risata dell’altro, quindi abbiamo pensato che poteva funzionare. Così è saltata fuori Cripztak, con la sua risata a singhiozzo, la sua immobilità e la sua parlata quasi monocorde. Poi ho provato ad “insaccarla” nel gilet marrone che mio marito non metteva più e l’ho trovata perfetta. Inguardabile al punto giusto! Ha dovuto guardare molti film polacchi per entrare nella parte? No, non ho dovuto guardare film polacchi, per trovare ispirazione mi sono solo guardata intorno. La realtà è la fonte principale di tutte le ispirazioni. Difatti, in questi anni, molte volte mi sono sentita dire “Sa che i miei vicini di casa sembrano Cripztak e Petrektek...?”. “Sa che il mio collega d’ufficio vi somiglia?”. “Sa che la commessa del centro commerciale parla come lei?”. In questi anni l'abbiamo vista impegnata su diversi fronti, se dovesse scegliere tra cinema, teatro, televisione e radio? Preferirei non dover scegliere. Ho avuto la fortuna di lavorare in tutti questi settori e mi piace tutto! La radio è magica perché comunichi solo con la voce e chi ti ascolta va di fantasia, la tv è magica perché ti fai conoscere entrando in tutte le case, il teatro è magico perché ogni sera si crea col pubblico in sala la complicità, il cinema è magico perché poi ti vedi sul grande schermo. Però aggiungo: la radio mi piace anche perché quando sei in onda, ma non ti sei truccata e hai la faccia che sembri appena uscita dalla lavatrice, nessuno se ne accorge! In teatro poi avviene un’altra magia: il palco dista dalla prima fila solo alcuni metri, e bastano quei pochi metri a far sì che le tue zampe di gallina scompaiano di botto, la pelle diventa liscia, il viso più sodo, insomma diventi moooolto più giovane e puoi interpretare ruoli per cui temevi di essere ormai “fuori parte”, mi spiego? In teatro fra qualche anno potrei tranquillamente interpretare il ruolo di mia figlia nel film di Checco Zalone. Sì, insomma, più o meno… Quando ha capito che quella dell’attrice sarebbe stata la sua unica professione? Quando, con questa professione, sono riuscita a pagarmi l’affitto! Ho capito che potevo fare sul serio, perché poi mi rimanevano un po’ di soldi anche per la benzina e la pizzeria. Ero felice! Stava cambiando la mia vita, si avverava un sogno.. Nello spettacolo “Stasera non escort” tratta il tema della donna, oggi, nel nostro Paese, facendo ridere ma anche riflettere. Secondo lei c'è ancora molta strada da fare per raggiungere la parità tra i sessi? Bisogna “scarpinare” ancora un po’, fare allenamento, vedo ancora delle salite. Sono ottimista e penso che possiamo farcela, ma dipende soprattutto dalle donne, devono essere tutte convinte di questa parità. Tutte. È vero che ultimamente vediamo più donne ricoprire ruoli importanti in diversi settori, anche in politica per esempio, ma io mi chiedo: quanto potere decisionale hanno per davvero? Ho come la sensazione che chi prende le decisioni importanti, quelle che possono cambiare le cose, siano comunque uomini. Infatti aspetto con trepidazione un Presidente del Consiglio e della Repubblica donna: prima o poi arriverà! Lei è stata testimonial del Banco Farmaceutico assieme a Paolo Cevoli, per la raccolta di farmaci, cosa l'ha spinta ad aderire a questa iniziativa? L’amico Paolo Cevoli. È stato lui a coinvolgermi perché ne era testimonial da alcuni anni e serviva un volto femminile, con lui ho conosciuto gli amici del Banco Farmaceutico ed è stato subito feeling! Sempre con Paolo Cevoli l'abbiamo vista nello spot per il “Festival delle abilità differenti”... Una bellissima esperienza, sia dal punto di vista arti- stico che umano. Diventa quasi doveroso prestare il proprio volto per iniziative così lodevoli. Parliamo di salute ora, lei è apprensiva? Abbastanza. Più per gli altri che per me. Delle volte mi ritrovo a inseguire per la casa mio marito con in mano un tubetto di pomata per cospargerlo se ha qualche doloretto... è amore, lui lo sa, per questo mi lascia fare con grande pazienza, e delle volte funziona pure. In che modo fa prevenzione? Faccio i controlli, quasi regolarmente, previsti per la mia fascia d’età… uff… così avete capito che non sono più una sbarbina! E cosa fa per tenersi in forma? Cammino. Per la casa. Moltissimo. Non ho una casa grande ma mi muovo molto, sposto, traffico, sistemo, riordino, faccio le scale (ho un piano di sopra) e questo un po’ mi salva perché non pratico nessuno sport. Ho un divano in soggiorno sul quale riesco anche a sedermi delle volte per pochi secondi, ma poi subito mi devo rialzare per sistemare delle cose. Non posso stare ferma, è più forte di me. Dal punto di vista mentale, invece, come affronta lo stress che comporta il suo lavoro? Abito in un posto dove c’è molto verde, delle volte basta guardare fuori dalla finestra per ritrovare la serenità nella bellezza della natura. Invece dove abitavo prima guardavo fuori dalla finestra, vedevo una parete di cemento, allora rientravo, chiudevo gli occhi e la natura la immaginavo. C’è sempre una soluzione… Infine, quali progetti ha nel cassetto se possiamo svelarli? Sono stata in scena con una commedia musicale tutta l’estate, dal titolo “Vampiri a Bologna”, un lavoro di gruppo con colleghi comici esilaranti che conosco da tempo. Per il futuro ho alcuni progetti in serbo... che al momento non posso rivelare. Intervista di Corrado Peli 31 psicologia Io sono il mio lavoro! Le ricadute psicologiche della perdita del ruolo professionale Dott.ssa Ilaria Capaccioli Psicologa (Bologna) ila.capaccioli@gmail.com www.ilariacapaccioli.altervista.org P erché nella nostra società è così importante ricoprire un ruolo lavorativo? Quali sono i vantaggi psicologici per le persone e quali le difficoltà e i problemi che si devono affrontare quando lo si perde? Tutto parte dal fatto che il lavoro è centrale nella costruzione dell’identità personale (ovvero “chi ci si sente di essere”) ed è strettamente connesso al concetto di identità sociale, ovvero quell’insieme di caratteristiche e di sentimenti che l’individuo prova sentendosi parte di gruppi sociali come può esserlo sentirsi un medico, un commerciante, un farmacista o un giornalista. L’essere umano costruisce una rappresentazione di sé basata sui diversi ruoli che gli appartengono e che diventano la base della propria sicurezza e autostima: essi, quindi, sono fondamentali per un’adeguata integrazione sociale. Il biglietto da visita Oggi il lavoro è diventato un biglietto da visita con cui presentarsi e tramite il quale ricevere approvazione e sentirsi in grado di fare qualcosa che gli altri apprezzano. Questo “sentirsi capaci di” permette alla persona di avere considerazione di sé inducendo la messa in atto di comportamenti responsabili ed equilibrati: infatti, esso nutre l’autostima e alimenta il senso interno di avere un valore. Dal punto di vista psicosociale, quindi, possiamo distinguere sei funzioni principali del lavoro retribuito: 1. esso rappresenta una forma di reddito, che significa non solo avere il necessario per vivere, ma anche poter accedere ad altre opportunità potendole scegliere e determinare così, il proprio destino; 2. la sua routine struttura il tempo, determinando l’ora in cui alzarsi, quanto si sta lontani da casa, come si passerà l’intera giornata. Ma il tempo di lavoro regola anche il suo opposto, cioè lo svago e le vacanze. È quindi difficile per un disoccupato dare un senso al proprio tempo libero; 3. contribuisce alla creazione e al mantenimento di contatti sociali; 4. forma l’identità; 5. fornisce uno scopo alla vita in quanto stabilisce un vincolo tra uomo e società; 6. mantiene in attività contribuendo a rafforzare le energie fisiche e psichiche e permettendo di esercitare e ampliare doti, caratteristiche e attitudini individuali. 33 TÀ VI NO psicologia 14 20 Se si perde il lavoro di sentirsi inutili, facendo emergere un senso di rabbia e frustrazione dovuti soprattutto al fatto che la situazione non sia completamente sotto controllo ma dipenda da fattori esterni. Fermo restando l’impegno a trovare una nuova occupazione (adattandosi anche a posizioni lavorative meno prestigiose e/o meno remunerate), quest’ultimo non è sufficiente per ritrovare un lavoro in poco tempo e ciò che può generare ulteriore rabbia e frustrazione, oltre a un senso di progressiva demoralizzazione che può portare, nel tempo, a ridurre gli sforzi e l’impegno nella prosecuzione della ricerca. Siamo ciò che facciamo? Le fasi di reazione 3. successivamente subentra la rassegnazione unita a depressione e ripiegamento su se stesso accompagnato da perdita di speranza. Il decorso dei sintomi è fluttuante, ma se l’inattività lavorativa perdura si può iniziare a isolarsi dagli amici e dal contesto sociale, poiché si prova vergogna, senso di inadeguatezza, perdita delle proprie sicurezze. E l’equilibrio emotivo vacilla sotto il peso di pensieri depressivi che spingono verso l’apatia, riducendo così ulteriormente (in un circolo vizioso) le possibilità di reintrodursi in modo nuovo e costruttivo nel mondo del lavoro. Frasi come “Sto diventando pigro… Prima la mia vita era scandita dai ritmi del lavoro, ora mi trascino per casa senza fare nulla, rimango in pigiama e niente più mi attrae” raccontano in modo drammatico il problema e il vissuto profondo di chi all’improvviso si ritrova disoccupato. Elaborare il trauma autostima e i rapporti con i familiari, perché colpisce in profondità l’identità personale oltre a quella sociale. Perdere il lavoro, insomma, oltre ad apportare evidenti problemi economici, costituisce prima di tutto una minaccia per l’integrità dell’immagine di sé, dato che è soprattutto attraverso la propria condizione lavorativa che l’identità adulta di un individuo si costituisce e si afferma. Il legame tra lavoro e percezione del proprio valore è molto forte, infatti: si forma precocemente e conduce a trasformare il proprio lavoro come parte essenziale nella definizione di “sé”. Questo evento è un trauma dalle molteplici conseguenze sul piano psicologico: oltre la perdita della sicurezza economica, possono presentarsi sintomi come alterazione del ritmo sonno-veglia fino all’insonnia; alterazioni dell’appetito (in senso sia ipo che iper); senso di fallimento e perdita dell’autostima; insorgenza di ansia e preoccupazione (legate principalmente all’instabilità e all’incertezza economica), cui si aggiungono vissuti e stati depressivi legati sia all’incertezza sia all’abbassamento di una buona autostima. Il prolungarsi del tempo di reimpiego può poi amplificare questi vissuti fino alla percezione Per gli psicologi Philip Eisemberg e Paul Lazarsfeld la reazione del disoccupato ha tre fasi: 1. la persona vive un senso di incredulità rispetto a quanto accaduto pensando comunque di poterne uscire; 2. a questa subentra il pessimismo legato all’insuccesso dei tentativi fatti per uscirne che ne fa presagire l’impossibilità; Questa esperienza traumatizzante, se non elaborata e affrontata in modo corretto, porta l’individuo - come detto - a un circolo vizioso di isolamento e di perdita di speranza. Questo, a sua volta, produce un senso di colpa e di vergogna che mina la propria Acidità e reflusso? Nell’immaginario collettivo ognuno è ciò che fa, insomma. Chi non “fa” allora, non si riconosce più, oltre a non essere più riconosciuto dalla società. Di qui, oltre a diverse forme di disagio, un ulteriore ostacolo sta nel non riuscire a definirsi e riconoscersi in altri ruoli che non siano quello lavorativo originario. Tale criticità è più che mai forte per dirigenti e liberi professionisti, che possono avere difficoltà a vedersi nello svolgimento di un’altra attività, specialmente in un’attività di minor prestigio, ciò che rende la loro posizione più drammatica e a forte potenzialità depressiva. Spegni il bruciore ma non lo stomaco Protegge la mucosa contrastando il bruciore COMPRESSE MASTICABILI senza glutine NeoBianacid acidità e reflusso UNA NUOVA OCCASIONE Ecco però che una crisi d’identità scatenata dal trauma della disoccupazione può diventare una nuova occasione per ricostruirsi un’identità più equilibrata e meno sbilanciata sul lavoro come fonte di nutrimento del’autostima, rafforzando altre abilità a partire dalle proprie passioni e dai propri interessi privati. In una prima fase è necessario concedersi una fase di lutto, ma non tutti riescono poi a uscirne con fa- cilità, perché (sebbene sia un processo naturale) non è semplice, dato che ognuno di noi ha un modo proprio di percepire la realtà e la fase di accettazione della stessa può avere tempi differenti, a seconda di come si è fatti, al tipo di esperienze vissute e all’ambiente sociale che ci circonda. Perciò, al fine di sbloccare questa situazione è utile rivolgersi a un professionista che aiuti a superare l’angoscia e la destabilizzazio- ne provocata dal cambiamento dell’identità lavorativa, unita al senso di fallimento per non essere riusciti mantenere il ruolo lavorativo. Una volta accettata la nuova situazione, si potrà affrontare la fase successiva e procedere con la ricostruzione di se stessi scoprendo che anche la perdita del lavoro può diventare un’opportunità per cambiare, per realizzare i più intimi desideri e scoprire risorse rimaste inesplorate. Testo raccolto da Antonella Ciana 34 • è indicato per il trattamento delle problematiche connesse all’acidità quali reflusso gastro-esofageo, gastrite e difficoltà di digestione • contrasta rapidamente bruciore, dolore e senso di pesantezza con un’azione protettiva su stomaco ed esofago che non altera le fisiologiche funzioni digestive • è adatto anche in gravidanza, allattamento e nei bambini dai 6 anni di età gluten free CON INGREDIENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA In farmacia, parafarmacia ed erboristeria. SONO DISPOSITIVI MEDICI 0373 Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso. Aut. Min del 09/05/2014 INNOVAZIONE PER LA SALUTE www.aboca.com medicina Sudorazione anomala? Forse si tratta di iperidrosi Indicato per il trattamento locale di: contusioni distorsioni mialgie strappi muscolari torcicollo L a sudorazione è un fenomeno naturale ed essenziale per la regolazione della temperatura corporea ed è mediata da stimoli provenienti dal Sistema Nervoso Simpatico o autonomo. Tale sistema è disposto, ai lati della colonna vertebrale, come un lungo cordone nervoso sul quale sono intercalati i gangli nervosi che sono nodi di congiunzione e centri di smistamento di nervi. In alcuni individui (1% della popolazione) il sistema nervoso simpatico fornisce alle ghiandole sudoripare uno stimolo amplificato, provocando una sudorazione eccessiva. Questa anomalia è definita Iperidrosi e può essere secondaria (ad alcune condizioni patologiche o parafisiologiche) o essenziale. Quest’ultima è caratterizzata dall’assenza di cause specifiche, è più frequente rispetto alla secondaria e può essere presente sin dall’infanzia o comparire durante lo sviluppo puberale. Dott. Francesco Inzirillo Dir. Medico - Chirurgo Toracico U.O. di Chirurgia ed Endoscopia Toracica Osp. Morelli – AOVV, Sondalo (SO) francescoinzirillo@gmail.com Molti provano imbarazzo nel dare la mano, altri lamentano difficoltà nelle attività quotidiane e lavorative (scrivere, maneggiare arnesi di lavoro o materiali sensibili all’umido). Altri arrivano a evitare del tutto i contatti sociali. Il grado di severità della malattia è variabile da un moderato aumento dell’umidità, fino alla formazione di gocce e spesso si associa a vasocostrizione con pallore, raffreddamento cutaneo, cianosi e parestesie alle estremità (fenomeno di Raynaud). L’iperidrosi ascellare crea imbarazzo per la formazione di chiazze bagnate sugli indumenti; quella plantare comporta macerazione dei tessuti, infezioni e cattivo odore; altre forme più rare sono quelle del tronco e del viso. Una combinazione delle diverse localizzazioni è frequente, principalmente tra mani, ascelle e piedi. Le varie possibilità terapeutiche Nei casi di iperidrosi secondaria, si deve cercare di risolvere la condizione patologica di base, ma spesso il trattamento è solo sintomatico. Purtroppo non esiste una terapia farmacologica mirata. Gli unici farmaci potenzialmente efficaci sono gli anticolinergici, ma i seri effetti collaterali ne impediscono un uso quotidiano. Gli antitraspiranti hanno un ruolo marginale e temporaneo. La Ionoforesi consiste nell’immergere le mani e/o i piedi in una soluzione elettrolitica attraversata da corrente continua a bassa intensità. Il trattamento porta di rado a risultati soddisfacenti. I risultati degli approcci psicoterapeutici sono Come e dove si manifesta Il fastidio si può manifestare con attacchi di sudorazione oppure in modo continuo, può essere provocato da alte temperature ambientali, da stress emotivi o da nessuna causa apparente. Spesso si crea un circolo vizioso per cui la sudorazione alimenta una reazione ansiosa che aggrava il problema. I distretti corporei più interessati sono le mani, le ascelle e i piedi. 37 medicina INFORMAZIONE PUBBLICITARIA deludenti in quanto i disagi psicologici, qualora presenti, sono quasi sempre conseguenza dell’iperidrosi e non causa. La tossina del "Clostridium Botulinum“, somministrata tramite multiple iniezioni in- tradermiche, blocca lo stimolo alle ghiandole sudoripare. Tra le metodiche non chirurgiche è quella più soddisfacente, ma anche in questo caso l’effetto non è definitivo. Dopo alcuni mesi le terminazioni nervose riacquistano la propria attività con ripresa della sudorazione. Il trattamento può essere ripetuto, ma l’organismo è frequentemente capace di produrre anticorpi contro la tossina annullandone gli effetti. La Simpaticectomia taneo in sede ascellare, inferiore al centimetro, si raggiunge il nervo e lo si interrompe semplicemente con l’uso di strumenti molto sottili. L’interruzione del nervo è da preferire all’applicazione di clip sullo stesso in quanto quest’ultima tecnica non fornisce le stesse garanzie di successo della simpatectomia classica e, inoltre, la possibile reversibilità dell’effetto diventa nulla dopo pochi giorni. L’effetto dell’intervento è immediato, la degenza ospedaliera è di due giorni e la ripresa delle attività quotidiane è quasi immediata. Le cicatrici finali sono molto piccole e in regioni non visibili per cui il danno estetico risulta trascurabile. Le percentuali di successo sono molto alte (98-99%), inoltre, in circa il 50% dei pazienti trattati, si registra una riduzione della sudorazione plantare pur in assenza di un effetto diretto. L’ipotesi plausibile è che la riduzione dello stato d’ansia generalizzato abbia un effetto positivo anche sugli altri distretti corporei. (0,5-1%) tale sudorazione può raggiungere livelli di fastidio maggiore rispetto alla situazione iniziale. Tra i rischi dell’intervento si annovera anche la temuta sindrome di Horner (miosi e ptosi palpebrale cioè pupilla dilatata e difficoltà di movimento della palpebra). Tale complicanza potrebbe verificarsi solamente nel caso in cui si creasse un danno al “ganglio stellato” (il primo nodo della catena del simpatico). Il rischio che si verifichi questa complicanza è veramente basso perché la sezione viene eseguita a distanza dal ganglio stellato (generalmente tra il terzo e il quarto ganglio). È possibile che la sudorazione riprenda dopo un po’ di tempo? Purtroppo questa possibilità può verificarsi anche se raramente: quando si esegue l’interruzione del nervo, la prima cosa che l’organismo cerca di ottenere è il ripristino della situazione di partenza e a volte vi riesce anche se molto di rado e non completamente. Ad oggi, l’intervento di Simpaticectomia è coperto dal Sistema Sanitario Nazionale. Le procedure per potervi accedere prevedono innanzitutto una visita ambulatoriale per conoscere il paziente, accertare il tipo di iperidrosi, valutare l’entità del disturbo, informare il paziente sulle tecniche, sui benefici e sui rischi. Il ricovero prevede l’esecuzione di alcuni esami di routine e una valutazione anestesiologica. Per concludere, l’iperidrosi è un problema, spesso sottovalutato, capace di influenzare lo stile di vita o di avere importanti ripercussioni psicologiche. Tra le metodiche curative a nostra disposizione nessuna è efficace al 100% e nessuna è scevra da effetti collaterali. L’intervento di simpaticectomia è la metodica che consente di ottenere i migliori risultati in termini di efficacia e rischi molto bassi. E alla fine la felicità visibile sul volto del paziente si somma alla soddisfazione del chirurgo che riesce a risolvere un problema considerato insormontabile. La Chirurgia del nervo Simpatico (Simpaticectomia) è una tecnica endoscopica che, se eseguita da un chirurgo esperto, porta alla cura definitiva del disturbo in una percentuale molto alta di pazienti lasciando soltanto piccolissime cicatrici. L’intervento consiste nel bloccare l’impulso nervoso anomalo a monte delle ghiandole e questo si ottiene tramite la moderna “tecnica endoscopica uniportale”: attraverso un piccolo taglio cu- I rischi e gli effetti collaterali Va ricordato che, se pur tecnicamente banale e di durata breve, si tratta di un vero intervento chirurgico anche se oggi, grazie alle moderne tecniche anestesiologiche e farmacologiche, i rischi sono molto limitati. Lo spauracchio della sudorazione compensatoria è nota. Nel 30-40% dei pazienti operati la scomparsa dell’ipersudorazione a livello di mani o ascelle si accompagna a una comparsa di sudorazione in altre regioni del corpo (es. dorsale, lombare, addominale). Normalmente è un fastidio molto lieve che viene ben tollerato; solo molto raramente Testo raccolto da Marina Dall’Olio 38 Che fastidio quell’aria nell’intestino! NUOVO DALLA RICERCA “L’OROLOGIO DELLA NOTTE” MELATONINA L’ormone naturale che promuove il sonno favorendo un riposo di qualità. S Cattiva digestione Gonfiore intestinale Aerofagia Flatulenza Carbone naturale che migliora il benessere intestinale. Flatulenza e meteorismo sono situazioni legate all’eccesso di gas intestinali, di cui difficilmente riusciamo a trattenere l’eliminazione durante il giorno, con dolorosi e frequenti spasmi. Le cause più frequenti sono . da bere Pronto i ch r Utile pe lemi ha prob zione ti di deglu pasti veloci, eccessivo uso di bevande gassate, cattiva digestione dovuta a cibi poco digeribili. Trio Carbone Plus e Trio Carbone Gas Control sono prodotti naturali che possono aiutarci a ritrovare e mantenere il benessere intestinale. A base di Carbone Vegetale e di finocchio, favoriscono l’eliminazione dei gas intestinali e ne limitano la formazione. Svolgono inoltre un’azione calmante e antispasmodica, favorendo la normalizzazione delle funzioni intestinali. DEPURARE L’ORGANISMO FA BENE ALLA SALUTE. Genziana, Ippocastano, Arnica, Amamelide, Iperico: erbe note da sempre per le spiccate virtù depurative. P er ritrovare il benessere occorre “depurare” l’organismo. Padre Raineri, attivissimo Sacerdote della Diocesi di Milano, quando si trovò afflitto da piccoli problemi di ordine fisico come digestione difficile, problemi articolari e cattiva circolazione scoprì, dopo attente ricerche, le virtù delle erbe depurative. Dalla sua esperienza e dall’abilità nel miscelare sapientemente gli ingredienti, Padre Raineri creò l’elisir Ambrosiano, che si dimostrò un ottimo aiuto per ritrovare il benessere fisico. Le virtù delle erbe officinali sono un “soccorso naturale” per quanti vogliono prevenire i piccoli disturbi quotidiani. L’esclusiva formulazione di Padre Raineri rappresenta oggi la salutare riscoperta di una antica tradizione, preziosa per depurare l’organismo e quando si sente il bisogno di un aiuto che unisca tutto il bene della natura, al buon sapore dell’amaro. IPPOCASTANO DEPURATIVO AMBROSIANO ARNICA IPERICO GENZIANA AMAMELIDE È fatto esclusivamente con Erbe naturali che conferiscono un gradevole gusto amaro-tonico. Un bicchierino dopo i pasti, liscio o allungato con un pò d'acqua, può essere d’aiuto alla salute. e avete difficoltà a prendere sonno e il riposo notturno fa a “pugni” con il vostro cuscino non preoccupatevi. La ricerca scientifica ha individuato nella carenza di Melatonina, sostanza ormonale prodotta di notte da una ghiandola del cervello, una delle cause alla base di questo problema di cui soffre circa un terzo della popolazione italiana. La vita stressante e le preoccupazioni di tutti i giorni, l’abuso di farmaci, la menopausa e per chi viaggia i continui cambi di fuso orario, sono alcune delle ragioni o stili di vita che sempre più frequentemente causano disordini nel ritmo sonno/veglia. L’assunzione di 1 mg di Melatonina, meglio ancora se potenziata con estratti vegetali specifici, contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno e, quando serve, ad alleviare gli effetti del jet-lag: non a caso è stato coniato un detto, “una bella dormita e sorridi alla vita”. Oggi in Farmacia c’è Gold Melatonina, Melatonina 1 mg in compresse a due strati effetto fast e slow release “rapido e lento rilascio”. L’originale formulazione è arricchita con estratti secchi di Griffonia, Melissa e Avena, utili per favorire il rilassamento, il benessere mentale e il normale tono dell’umore. Gold Melatonina Affronta la vita con serenità. Chiedi l’originale al Farmacista. Notte dopo notte, Gold Melatonina ti aiuterà a riposare bene e a lasciarti alle spalle la sensazione di tensione dovuta alla stanchezza. prevenzione Dai fermenti lattici ai probiotici L o yogurt All’inizio del XX secolo il microbiologo russo e premio Nobel Eli Metchnikoff, incuriosito dalla longevità delle popolazioni bulgare che seguivano una dieta ricca di yogurt, ipotizzò che alla salute dell’uomo potessero derivare degli effetti benefici da alcuni microrganismi attraverso il miglioramento dell’equilibrio microbico intestinale e l’inibizione della crescita di batteri patogeni. Egli riuscì a isolare il Lactobacillus bulgaricus (uno dei microrganismi responsabili della fermentazione del latte) e, convinto che fosse essenziale per una buona salute, convinse l’imprenditore Isaac Carasso a produrre lo yogurt: il primo stabilimento commerciale sorse a Barcellona nel 1919. Da allora si sono moltiplicati studi scientifici e clinici sullo yogurt. Noto fin dall’antichità In tempi remoti si osservò che il latte, lasciato a fermentare grazie all’azione del calore, si trasformava naturalmente in un alimento di consistenza cremosa e di sapore acidulo, lo yogurt, nome con ogni probabilità dato dalle genti Turco-Altaiche o Uralo-Altaiche. In breve tempo l’uso di questo alimento, considerato una panacea, rimedio tra l’altro per l’insonnia, la tubercolosi e la rigenerazione del sangue, si diffuse in tutto l’Occidente fra i Fenici, i Greci, gli Egizi, i Romani e, di qui, anche in Oriente (se ne trova testimonianza anche in alcune novelle de “Le mille e una notte”, quindi anche fra gli Arabi). In India, a tutt’oggi, lo yogurt costituisce uno dei principali componenti della dieta. Cosa dice la Legge Per la Legge italiana è yogurt solo il latte di mucca fermentato con Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus, di cui almeno 100 milioni di microrgamismi devono essere vivi e vitali fino al momento del consumo. Da noi l’uso di fermenti lattici come integratori risale a circa 30 anni fa, inclusi tra i prodotti dietetici, di cui i primi contenevano Saccaromyces cerevisiae o fermenti lattici come Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus in associazione con nutrienti, per lo più vitamine del gruppo B (“integratori dietetici biologico-vitaminici”). In seguito il termine “biologico”, per via della sua conflittualità con i prodotti da “agricoltura biologica”, venne progressivamente abbandonato per essere sostituito dal termine “probiotico”. I probiotici dal 2002 sono stati legalmente ammessi come integratori alimentari solo se senza componenti nutrizionali associati (Direttiva 2002/46/CE). Rosario Scolozzi Professore a contratto all’Università di Ferrara Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica I probiotici “favoriscono l’equilibrio della flora intestinale”: ciò significa che essi agiscono sull’ecosistema intestinale stimolando i meccanismi immunitari ed entrando in competizione con i patogeni potenziali. I prebiotici sono costituenti non vitali degli alimenti che apportano un beneficio alla salute tramite una modulazione del microbiota. I simbiotici sono combinazioni appropriate di prebiotici e probiotici: un prodotto simbiotico produce un effetto additivo sia prebiotico che probiotico. Una preziosa collaborazione I probiotici colonizzano l’intestino, organo di grandi dimensioni in cui il numero degli organismi presenti (microbiota intestinale) è, nell’uomo adulto, dieci volte superiore al numero di cellule dell’intero corpo. A livello delle specie e dei ceppi, la diversità microbiotica tra gli individui è notevole e ogni individuo ospita la propria composizione batterica (ecosistema intestinale). 41 prevenzione La maggior parte dei prebiotici sono utilizzati come ingredienti di alimenti come biscotti, cioccolato, cereali, creme e prodotti lattocaseari. Tra i probiotici, i più studiati sono i bifidobatteri e i lattobacilli, distinguendo quelli fermentanti contenenti batteri lattici (Lactobacillus, Lactococcus e Streptococcus thermophilus) che producono acido lattico dalla fermentazione dei carboidrati presenti negli alimenti, da quelli non fermentanti. I benefici effetti La ricerca sui probiotici evidenzia una serie di effetti potenzialmente benefici sulla salute, che devono essere attribuiti solo al ceppo o ai ceppi testati, e non alle specie o all’intero gruppo di lattobacilli o di altri probiotici. Dopo il pronunciamento dell’European Food Safety Autority (EFSA), che ha sancito che incrementare il numero di un qualsiasi gruppo di batteri “benefici” come del resto “equilibrare” la microflora intestinale o diminuire i microrganismi potenzialmente patogeni non configurano di per sé un effetto benefico, il Ministero della Salute nella revisione del maggio 2013 ha ribadito però la validità e la proporzionalità dell’approccio italiano ai probiotici per quanto concerne il riconoscimento della loro efficacia, indicando, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, in 109 cellule vive per almeno uno dei ceppi presenti nel prodotto e per giorno la quantità minima sufficiente per ottenere una temporanea colonizzazione dell’intestino da parte di un ceppo di fermento lattico. Analoga considerazione vale per i “prebiotici”, considerando la loro composizione e il complesso delle evidenze scientifiche a so- stegno di una loro indicazione per un effetto fisiologico sull’equilibrio della flora batterica. Lo sviluppo del microbiota intestinale sembra giocare un ruolo attivo nella maturazione del sistema immunitario, influenzando soprattutto la risposta immunitaria mucosale, che viene determinata nelle prime 24 ore dopo il parto. Non sembra superfluo sottolineare che l’intestino è l’organo più importante nell’ambito della funzione immunitaria: circa il 60% delle cellule immunitarie dell’organismo sono presenti nella mucosa intestinale. Il microbiota intestinale esercita numerosi effetti sulle differenti cellule del sistema immune mucosale che, a loro volta, inducono la produzione di citochine, che attivano a cascata ancora cellule immuni. Molti di questi meccanismi possono essere influenzati da specifici ceppi probiotici che, in ultima analisi, direttamente o indirettamente, possono svolgere un effetto benefico su patologie dell’uomo. Non solo effetti immunologici Oltre agli effetti di immunostimolazione, i probiotici svolgono effetti non immunolo- gici, facilitando la digestione degli alimenti, eliminando i radicali liberi, proteggendo la barriera intestinale ed esplicando una funzione anti-ossidante, anti-batterica e anti-tossica nei confronti dei microrganismi patogeni. In ambito clinico, la somministrazione di probiotici è risultata utile nell’immunoprofilassi delle infezioni delle alte vie respiratorie, di cui riducono la severità, in autunno-inverno, e nell’aumentare la risposta immune specifica verso vari patogeni, anche associata alla vaccinazione anti-influenzale. La maggior parte degli studi pubblicati negli ultimi anni ha dimostrato l’efficacia di alcuni probiotici nel migliorare il quadro clinico di malattie intestinali, come gastroenteriti infettive, diarrea associata a terapia antibiotica e nella riduzione dell’incidenza e di alcuni aspetti dermatologici di malattie allergiche, fra cui la dermatite atopica. In soggetti sani i probiotici sono risultati significativamente utili per la regolarizzazione dell’alvo, e nella sindrome dell’intestino irritabile. In conclusione, i probiotici sono “sicuri” sia nella popolazione sana, sia in soggetti affetti da alcune patologie, e il loro impiego in alcune patologie è di provata efficacia. Testo raccolto da Marina Dall'Olio Tabella probiotici LACTOBACILLUS BIFIDOBACTERIUM Acidophilus Animalis Bulgaricus Lactis Casei Streptococcus thermophilus Johnsonii Paracasei Plantarum Saccaromices boulardii Reuteri Enterococcus RIDISEGNA LE TUE LABBRA CON UN VOLUME ESTREMO Dall’unione di tecnologia cosmetica ed esperienza formulativa, nasce lo stick Extreme Lips, il trattamento pluriattivo per labbra che seducono. La sua particolare formula esterna è composta da microsfere di Acido Ialuronico ad effetto filler che idratano le labbra, minimizzano le rughe e illuminano il sorriso. Il suo cuore interno è ricco di estratti vegetali ad effetto volumizzante immediato e di attivi ristrutturanti che rendono le labbra morbide e carnose. Extreme Lips: un “cuore” di prodotto avvolto dall’innovazione. Rhamnosus Tutti i prodotti della linea sono testati dermatologicamente I prodotti IncaRose li trovi in farmacia ed erboristeria. DI-VA - Cinisello Balsamo (MI) - www.incarose.it 42 medicina & Le risposte naturali al benessere dell’ INTESTINO Osteoporosi: un “killer” silenzioso Prof. Francesco Saverio Pansini L' osteoporosi è una condizione patologica caratterizzata da un assottigliamento della struttura interna delle ossa a causa di una eccessiva perdita di contenuto minerale (soprattutto calcio) con concomitante deterioramento della microarchitettura ossea e conseguente diminuzione della resistenza scheletrica ai traumi. Le ossa, così, diventano fragili e si possono rompere (cioè fratturare) anche a seguito di un banale urto o caduta. Queste fratture sono spesso indicate come “fratture da fragilità ossea”. Anche se l’osteoporosi è condizione diffusa a tutto lo scheletro, esistono alcuni distretti scheletrici preferenzialmente colpiti come le estremità delle “ossa lunghe” (polsi, collo del femore/anca) e i corpi vertebrali. L’osteoporosi è una patologia clinicamente Ginecologo, Specialista in Patologia della riproduzione umana già direttore del Centro Menopausa Osteoporosi - Università di Ferrara “silente” che non dà sintomi fino al momento dell’insorgenza della frattura. In Italia è stimato un numero di “fratture osteoporotiche” annuo di oltre 85.000 casi (dati del 2008) con una incidenza ogni 10.000 abitanti di circa 15 fratture, con maggiore prevalenza nel sesso femminile e con un costo diretto ospedaliero di oltre 900 milioni di euro all’anno. È una patologia quindi con elevati costi sociali e individuali. Le cause La risposta naturale per favorire la fisiologica regolarità intestinale. Integratore alimentare di fibra liquida prebiotica vegetale arricchito con succo concentrato di Kiwi. Favorisce il benessere della flora batterica e contribuisce a riequilibrare la funzionalità intestinale. Ogni busta contiene ben 7 grammi di fibra. La risposta naturale per favorire il transito intestinale. Integratore alimentare a base di estratti di erbe officinali con glucosidi antrachinonici. Le ossa crescono allungandosi e rinforzandosi dalla nascita fino a 16-18 anni di età, sia nei maschi che nelle femmine, ma la densità ossea, che rispecchia soprattutto il contenuto minerale di calcio, continua a crescere lentamente anche oltre, sin fino a 20-25 anni (maggiormente negli uomini). Così che intorno ai 25 anni di età si raggiunge in ambedue i sessi il cosiddetto “picco di massa ossea” che è nettamente inferiore nella donna rispetto all’uomo. Dopo questa età lo scheletro comincia lentamente, ma inesorabilmente, a perdere calcio deteriorandosi anche nella architettura in ambedue i sessi (fenomeno noto come “osteopenia fisiologica”). L’uomo in virtù di valori di densità ossea maggiori, pur subendone una diminuzione, conserva sempre valori superiori rispetto alla donna. La donna, con l’avvento della menopausa, intorno ai 50 anni di età, perde gran parte della capacità di produrre gli estrogeni, i principali ormoni femminili soprattutto di origine ovarica, capaci di favorire la “fissazione” del calcio alle ossa. In conseguenza di ciò, si ha un’ulteriore accelerazione della perdita ossea (anche fino a 5% all’anno, soprattutto nei 5 anni successivi alle ultime mestruazioni). Questo fenomeno è noto come “osteopenia accelerata” e non è presente nel sesso maschile, in quanto il testosterone, il principale ormone maschile anch’esso in grado di favorire la fissazione del calcio scheletrico, continua 45 medicina nell’uomo ad essere sempre prodotto durante tutta la vita pur diminuendo progressivamente. Per questi motivi il rischio che lo scheletro si indebolisca troppo andando incontro all’osteoporosi risulta superiore nella donna rispetto all’uomo. L’osteoporosi è infatti sopratutto “malattia femminile” (sopra i 50 anni di età 1 donna ogni 3 ne è colpita), ma se pur con minor incidenza (1 ogni 5) anche l’uomo può esserne colpito. Esistono altri fattori (oltre all’età e alla caren- za estrogenica e di testosterone) possibili responsabili di osteoporosi (costituzione esile, predisposizione genetica, abuso di fumo, vita sedentaria, deficit Vitamina D e K2, alcuni farmaci e alcune patologie). I sintomi delle fratture vertebrali), perciò viene definita “killer silenzioso”. Questa caratteristica la differenzia dall’artrosi e dalle artriti, patologie che colpiscono le articolazioni (non le ossa) e che danno segno di sé fin dall’inizio. La frattura, che è il sintomo finale del processo osteoporotico, si presenta solo se l’osso, in- debolito dall’eccessiva perdita di calcio, subisce un trauma anche minimo. In assenza di questo, la malattia può essere presente, ma resta asintomatica. Individuare precocemente l’osteoporosi consente, quindi, di attivare misure terapeutiche e di stile di vita per ridurre il rischio di frattura. La diagnosi tato della densità ossea (espresso come Tscore), se si è in una “situazione di normalità” (la maggioranza delle donne e uomini di età giovane tra 25 e 35 anni viene definita “normale”, (T-score eguale/superiore a -1.0) o di “osteopenia” (condizione fisiologica di norma dopo i 35 anni di età, (T-score tra -1.0 e -2.5) o di “osteoporosi” (presente soprattutto dopo la menopausa o comunque dopo i 50 anni di età, T-score eguale/inferiore a -2.5). Esistono vari tipi di indagine densitometrica, ma solo la Densitometria DXA (che utilizza raggi X a debole energia) è l’indagine strumentale specificatamente autorizzata dall’OMS per la diagnosi di osteoporosi. Prima della sua messa a punto negli anni ’80, la diagnosi di osteoporosi era possibile solo in base al riscontro clinico/radiologico di una frattura “da minimo trauma”. L’osteoporosi è malattia clinicamente “silenziosa” asintomatica. I sintomi sono tardivi e improvvisi, compaiono in coincidenza della comparsa della frattura e consistono in una spiccata sintomatologia dolorosa a volte perdurante per più mesi o anni (come nel caso La determinazione della densità ossea (contenuto minerale), tramite l’esame non invasivo della Densitometria Ossea (eseguita a livello dei siti scheletrici più sensibili e specifici, come vertebre e collo del femore), permette non solo di diagnosticare precocemente la malattia prima che si presenti la frattura, ma anche di intercettare precocemente le prime modifiche anomale della densità ossea che possono indicare un rischio significativo di andare incontro alla malattia per intervenire prima che si instauri (“prevenzione attiva”). Esistono criteri diagnostici definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che permettono di stabilire, in base al risul- La terapia L’osteoporosi è patologia “irreversibile” una volta instauratasi. Ad oggi l’unica vera terapia è la cosiddetta “prevenzione passiva” da attuare sin dall’adolescenza e pubertà assicurando un corretto apporto nutrizionale (vedi tabelle sul sito www.lios.it) di calcio e di Vitamina D (assicurandosi anche che il livello ematico della Vitamina D prodotta nell’organismo dalla cute sotto l’influenza dei raggi solari sia adeguato), di Vitamina K2 (dopo i 50 anni) e favorendo un’attività fisica in grado di stimolare la formazione ossea (camminare a passo svelto, in palestra fare “tapis roulant” o “step”), evitando anche o correggendo i fattori di rischio di eccessiva perdita ossea. Ad oggi non esiste ancora una terapia farmacologica o ormo- 46 IL CUORE È IL CENTRO DELLA SALUTE nale in grado di ricostruire l’osso una volta che l’osteoporosi si è presentata. Le terapie farmacologiche esistenti sono in grado solo di bloccare il processo di perdita ossea riducendo così il rischio di frattura e vanno scelte, caso per caso, in base al quadro clinico generale del singolo paziente. L’osteoporosi postmenopausale trae beneficio, oltre che dagli estrogeni, dagli inibitori del riassorbimento osseo. L’uso nella donna degli estrogeni come osteoprotettivi va fatto in modo personalizzato in base anche agli eventuali sintomi climaterici presenti e al profilo individuale di rischio. Per chi è già osteoporotico evitare le occasioni di cadute e di trauma anche minimo è importante per limitare il rischio di frattura. ALCUNI CIBI RICCHI DI CALCIO NUOVO I valori si riferiscono a 100 g di prodotto edibile (Fonte: Lega Italiana Osteoporosi onlus, www.lios.it) APPORTO QUOTIDIANO adeguato di calcio dopo i 50 anni di età: 1.200 mg calcio (mg) Latte intero 119 Latte parzialmente scremato 120 Latte magro 122 Yogurt intero 111 Yogurt parzialmente scremato 120 Formaggi stagionati 860 - 1340 Formaggi freschi 270 - 430 Alici 148 Calamari 144 Gamberi 110 Latterini 888 Polpi 144 Sardine sott’olio 354 Sgombri in salamoia 185 Broccoletti di rapa 97 Carciofi 86 Cardi 96 Cavolo cappuccio verde 60 Cicoria da taglio 150 Spinaci 78 Cioccolata al latte 262 Scopri MegaRed, integratore alimentare di olio di Krill, la nuova generazione di Omega 3. 100% puro olio di Krill Senza ritorno di gusto Capsule piccole e facili da deglutire a c a i d r a a l n l Contribuisce a ormale funzionalità c * www.megared.it * L’effetto benefico si ottiene con un apporto giornaliero di 250 mg di EPA + DHA. 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È IMPORTANTE MANTENERE UNA DIETA VARIA, EQUILIBRATA E UNO STILE DI VITA SANO. news CONTINUA LA SOLIDARIETÀ… I Giovani Farmacisti dell'Emilia Romagna (AGIFAR) hanno donato 3 auto rispettivamente ad AUSER Modena, Ass.ne Progetto Rinascita e Vita Onlus di Sant'Agostino e al Comune di Pieve di Cento Una Peugeot 206 per l’Associazione di volontariato AUSER di Modena, una Ford Focus per il Comune di Pieve di Cento (Bologna), una Toyota Yaris per l’Associazione Progetto Rinascita e Vita Onlus di Sant’Agostino (Ferrara), sono questi i modelli delle 3 auto acquistate (e donate nel mese di maggio 2014), presso l’Autosalone Cavour di Ferrara, dall’Associazione dei Giovani Farmacisti (AGIFAR Emilia-Romagna) con i fondi raccolti – in tutto 18.000 euro – attraverso la Campagna di Solidarietà lanciata dalla stessa AGIFAR subito dopo il sisma del 2012. “L’auto è un mezzo indispensabile per queste Associazioni, così come per i servizi socio I farmacisti AGIFAR dopo aver donato scrivanie, sedie e carrelli portavivande partecipano alla inaugurazione della scuola materna paritaria S. Maria Assunta di Bastiglia (Modena) ricostruita dopo la terribile alluvione del 19 gennaio 2014. 48 sanitari forniti dal Comune – ha sottolineato Fabrizio Violi, titolare dell’omonima farmacia di Spilamberto (Modena), presidente di AGIFAR Emilia-Romagna – perché consente di migliorare l’assistenza domiciliare, favorendo il raggiungimento e gli spostamenti delle persone in condizione di disagio. Per questo motivo, dopo avere donato, nella fase acuta dell’emergenza post-terremoto, il materiale più utile per la cura e l’igiene delle persone in difficoltà, abbiamo deciso di proseguire il nostro sostegno in questo modo”. Infatti, a fine maggio (2012) AGIFAR EmiliaRomagna, con il patrocinio di FENAGIFAR (Federazione Nazionale Giovani Farmacisti Italiani) e quello degli Ordini dei Farmacisti e delle Federfarma di Modena, Bologna e Ferrara, ha promosso in brevissimo tempo una raccolta fondi da destinare alle persone residenti nei Comuni delle province di Modena, Ferrara e Bologna colpiti dal sisma. I canali utilizzati per raggiungere tale scopo sono stati due e più precisamente: un conto corrente aperto presso Banca Prossima, del gruppo Intesa San Paolo, con l’obiettivo di raccogliere i contributi dei cittadini; i “salvadanai” per la raccolta direttamente all’interno delle farmacie private (quasi 300), in Maggio 2014 - Il Dott. Fabrizio Violi (primo da destra) presidente AGIFAR Emilia-Romagna partecipa alla cerimonia di consegna delle auto particolare quelle delle province di Modena, Bologna e Ferrara. “Per tutti noi è stata una esperienza particolarmente positiva perché ha permesso di far emergere, ancora di più, la generosità e lo spirito solidale dei nostri concittadini. Il buon risultato si è raggiunto anche per la facilità di accesso alle Farmacie del territorio e la grande fiducia che caratterizza il rapporto tra farmacisti e cittadini”, ha concluso Fabrizio Violi. Tra i presenti alla cerimonia di consegna delle auto, oltre ad una qualificata rappresentanza di AGIFAR Emilia-Romagna, Federfarma e dell’Ordine dei Farmacisti, c’erano il sindaco di Pieve di Cento, Sergio Maccagnani, il presidente di Auser Modena, Angelo Morselli e quello di Progetto Rinascita e Vita Onlus, Lorenzo Melloni. news TELEFONO VERDE AIDS E INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMESSE (800.861.061) ORA ANCHE SU SKYPE Gli esperti, tra i quali un consulente in materia legale, rispondono su Skype attraverso il contatto uniticontrolaids il lunedì e il giovedì dalle ore 14.00 alle 17.00 (ora italiana) anche in lingua inglese, francese e portoghese. L’intervento di counselling è erogato in modalità "solo voce" per garantire la privacy sia degli operatori che degli utenti. Per favorire l’accesso al Servizio via Skype, è stato inserito nel sito www.uniticontrolaids.it (promosso e finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dall’ UORCF - Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate dell’ISS) il bottone click to call uniticontrolaids di Skype. L’UORCF dell’ISS, che coordina il TV AIDS e IST, con questa iniziativa intende partecipare attivamente al Semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, occasione in cui l’Italia ha un ruolo strategico non solo in Europa, ma anche nel resto del mondo. L’integrazione tra differenti approcci e canali comunicativi è assolutamente necessario (si pensi anche al ruolo dei social network nel diffondere le notizie) perché può facilitare il raggiungimento di un pubblico il più ampio possibile. Il messaggio di prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse non può essere diffuso utilizzando solo alcuni strumenti, occorre differenziare gli interventi al fine di aumentare nei diversi target la consapevolezza del rischio infettivo, tuttora assolutamente sottovalutati dalla maggioranza dei cittadini, nonché attivare processi di empowerment mirati a tutelare la salute del singolo individuo, della sua comunità di appartenenza e dell’intera collettività. L’attività di counselling telefonico è possibile grazie a: sei linee telefoniche; una équipe composta da differenti profili professionali; un archivio con oltre 2000 Centri (che si occupano di diagnosi o di accoglienza); un software di data entry e di gestione archivi on line condiviso con una Rete di AIDS/IST Helpline presenti sul territorio nazionale; il contatto Skype uniticontrolaids; il Sito web 2.0 uniticontrolaids; l’account Twitter @ uniticontroaids; il canale Youtube uniticontrolaids. Altre info www.iss.it OTTOBRE, LA CAMPAGNA NASTRO ROSA DELLA LILT Sono ancora troppi coloro che non possono accedere alla salute. E allora la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) ha deciso di correre… Staff e volontari infatti hanno partecipato l’11 maggio alla StraBologna e alla Fog City Run a San Francisco per ricordare che nel mondo esistono troppi esclusi dalle terapie anti-cancro e che non ammalarsi (o potersi curare) è un diritto di tutti. A Bologna e a San Francisco (il 20 Agosto) come un filo che lega le storie parallele di tutti coloro che non possono permettersi la lotta contro il cancro. Correre a queste manifestazioni quindi ha due fini: il primo, far conoscere il problema delle fasce deboli di fronte al cancro, il secondo è la raccolta di risorse, indispensabili per garantire l'accesso agli esclusi. La LILT promuove ormai da diversi anni progetti di informazione e comunicazione 50 in diverse lingue per rivolgersi anche agli stranieri presenti sul territorio nazionale e avvicinarli ai diversi percorsi di prevenzione per diminuire i fattori di rischio e fare diagnosi precoce delle neoplasie più frequenti. Ogni Sezione provinciale (in Italia sono 107) nella propria modalità, è disponibile per dare risposta a tutti coloro che, per diversi motivi, non hanno accesso ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale. Uno degli appuntamenti principali della LILT è La Campagna Nastro Rosa che si ripete ogni anno nel mese di ottobre con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce soprattutto nella lotta al tumore al seno. La Campagna ha sempre riscosso un grande successo in termini di adesioni, ma poiché alla LILT si sono accorti che oltre il 90% delle donne aderenti erano di nazionalità italiana, è nato il desiderio e la necessità di rivolgersi anche alle donne straniere nella modalità e nella lingua a loro più congeniale. La Campagna Nastro Rosa – che ricordiamo si ripeterà anche il prossimo ottobre presso tutte le Sezioni della LILT (www.lilt.it) – cerca ogni anno di raggiungere un numero sempre maggiore di donne, italiane e straniere, per ricordare a tutte che la cura della nostra salute inizia dalla prevenzione. CADUTA DEI CAPELLI: la sinergia che unisce efficacia e bellezza L’ E N E R G I A D E L L A N AT U R A PHYTOCYANE & PHYTOPHANÈRE PHYTO HA CREATO UN PROGRAMMA DI TRATTAMENTI ANTI-CADUTA, ANTI-ETÀ E RIVITALIZZANTI. PHYTOCYANE RIDONA CONSISTENZA E FORTIFICA. PHYTOPHANÈRE È IL COMPLEMENTO ALIMENTARE PER RINFORZARE I CAPELLI E RIDARE SOLIDITÀ ALLE UNGHIE. 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