pagina 2 Seguici anche su Facebook NUMERO 3 - 2014 IN QUESTO NUMERO - Oltre lo Stecher di Massimo Capone pagine 3-7 - Foto Finale di Campionato C.N.D.A. 2013-2014 di Pisa 6 luglio 2014 pagine 8-18 - Allenamento “inglese” pagine 19-24 - ARMI SPORT pagine 25-27 - Compro/vendo pagine 28-29 - PEDERSOLI pagine 30-32 Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può lasciare un POST sulla pagina di facebook, oppure SCRIVERE, inviare un FAX oppure una E-MAIL alla redazione di Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito www.cnda.it c/o X.mas s.r.l. Viale della Lirica 61 48124 Ravenna fax 0544.271417 e-mail: info@cnda.it pagina 3 Oltre lo stecher di Massimo Capone E’ difficile che un tiratore del passato o dei nostri tempi ignori il cosiddetto stecher. E’ un meccanismo, applicato alle armi da tiro che, mediante un sistema interno a più molle e leveraggi, permette di alleggerire la pressione che occorre esercitare sul grilletto, all’atto dello sparo, portando il peso di sgancio fino a limiti anche di poche decine di grammi. La regolazione di tale peso, sulle armi ad avancarica dotate di stecher, è attuabile tramite una piccola vite, solitamente con intaglio a croce, collocata dietro il grilletto principale. Ho detto grilletto “principale” perché, nel sistema cosiddetto “svizzero”, è presente anche un secondo grilletto sistemato dietro il primo, che permette di inserire lo stecher. In un altro sistema, solitamente definito “alla francese”, il meccanismo viene invece inserito spingendo in avanti il grilletto principale. Fatta questa breve digressione, che mi vogliano perdonare i tiratori e storici più esperti ai quali quanto sopra è già più che conosciuto, vorrei brevemente parlare un altro meccanismo per alleggerire lo scatto, molto meno diffuso ma molto più semplice. All’esterno della cartella compare la testa della vite, agevolmente regolabile con un giravite (continua nelle pagine successive) pagina 4 L’elaborato sistema per regolare il fondo corsa della bacchetta. (continua dalle pagine precedenti) E’ ingegnosamente “essenziale” quanto efficace. Se avete presente l’interno di una normale batteria di arma ad avancarica, considerate la leva di scatto (quella che con la propria appendice posteriore appoggia sul grilletto). La sua estremità anteriore (“becco”) ingaggia la tacca di mezza monta e quella di scatto intagliate nella noce. Ve n d i . . . c e r c h i . . . scambi? fax 0544.271417 e-mail: Armi, divise, ricambi ed accessori, buffetteria libri, ecc... inserisci il tuo annuncio gratuito su Avancarica Magazine info@cnda.it pagina 5 La federale ’51 del patriota Giovanbattista Camozzi (collezione dell’autore) Ebbene è intuitivamente possibile alleggerire lo sgancio della leva riducendo la profondità del suo ingaggio nella tacca di scatto in due modi. O tramite uno spessore (una piccola laminetta metallica applicata con collante o saldata sul fondo della tacca, come viene fatto da molti tiratori moderni d’avancarica, ed è permesso dal regolamento!) Oppure tramite una vite che attraversi tutta la noce e sporga nella tacca, allontanando più o meno dal contatto il becco della leva di scatto. Ma è anche possibile farlo agendo sulla stessa leva tramite una vite che, avendo la testa manovrabile dall’esterno della batteria, con la sua estremità opposta sia a contatto con la leva stessa. Mi rendo conto quanto detto sia alquanto difficile da capire senza un’illustrazione. E quella che ho fotografato è proprio l’applicazione pratica di questo …”uovo di Colombo” inserita su una Carabina Federale Svizzera Mod. 1851. La carabina oggetto di quest’articolo ha tutte le caratteristiche tipiche di una ’51: mire, calibro, attacco per baionetta, bacchetta con arresto di fondo corsa (peraltro con una variante abbastanza elaborata e particolare), calciolo a semiluna, stecher, ecc... (continua nelle pagine successive) E’ ben intuibile il possibile spostamento della leva e del suo ingaggio nella tacca della noce pagina 6 L’estremità a cono della vite, sporgendo all’interno della cartella, prende contatto con la leva di scatto allontanandola più o meno dalla tacca della noce. (continua dalle pagine precedenti) L’arma, marcata sulla cartella “Hi Jaquet Geneve” (Henri Jaquet importatore-rivenditore in Ginevra, 1830-1880), è riferita come appartenuta al tiratore e fervente patriota Giovanbattista Camozzi, fratello del più famoso Gabriele. Per inciso nella dimora ligure della sua famiglia (Camozzi Vertova), famiglia nobile e molto implicata nella nostra storia risorgimentale, fu composto e cantato per la prima volta il famoso “Inno di Garibaldi”. Ma torniamo alla nostra carabina. Ad un primo sommario esame non si nota nulla di particolare, ma, osservando con più attenzione la cartella notiamo la presenza, nella sua parte posteriore, vicino al margine inferiore, di una piccola vite che affiora con la testa annegata e provvista di spacco per il cacciavite. Sulla superficie interna della cartella fuoriesce l’estremità, sagomata a cono, della suddetta vite. Tale vite, chiaramente passante, avvitandosi fa sporgere, più o meno, la sua estremità appuntita sulla superficie interna della cartella stessa. Questa estremità rastremata viene a sporgere in corrispondenza della coda della leva di scatto, che sul suo bordo inferiore presenta una piccola incavatura, più o meno emisferica, laddove prende contatto con la vite. Il funzionamento è intuitivo, soprattutto osservando le foto: quanto più si avvita questa vite, tanto più sporgerà all’interno la sua estremità, e tanto più la leva di scatto verrà spostata portando il becco verso il basso, e questo, di conseguenza, impegnerà sempre meno profondamente la tacca di scatto. La carabina ha già il suo stecher, quindi sorge spontanea la domanda: perché aggiungere questo ulteriore dispositivo? Per tutte le altre news, classifiche e varie, collegati al sito www.cnda.it pagina 7 A mio parere lo stecher classico è particolarmente indicato nel tiro di precisione in un poligono ma nella particolarissima tensione psicofisica di un’azione bellica era preferibile avere qualcosa di egualmente rapido ed agevole da inserire ma senza esasperare la leggerezza dello sgancio! Seguici anche su Facebook Le poche decine di grammi di uno stecher vanno bene in una gara di tiro, ma non certo in battaglia. Con un cacciavite, dall’esterno, una piccola regolazione sulla vite e lo scatto era di precisione ma…non scappava! Riferimenti bibliografici essenziali: - Stutzer Modell 1851 - Un’arma per l’indipendenza e l’unità d’Italia – Vicende Sportive e Militari della Carabina Federale Svizzera M 1851 Renzo Sgarella - 2011 - Eidgenossische Handfeuerwaffen H. Schneider – M. am Rhyn VerlagStocker-Schmid Dietikon - Zurich 1979 - La carabina federale svizzera modello 1851 E. Arrigoni da “Armi Antiche - Accademia di S. Marciano “ - Torino 1971 - Avancarica moderna E. Arrigoni - Ed. Olimpia - 1984 - Cenni sui corpi di fanteria leggiera e sulle carabine in uso presso le principali armate europee da “Armi Antiche - Accademia di S. Marciano “ Torino 1993 L’autore ringrazia l’amico Renzo Sgarella per le sue preziosissime informazioni storiche sulla carabina oggetto dell’articolo. Ve n d i . . . c e r c h i . . . scambi? fax 0544.271417 e-mail: Armi, divise, ricambi ed accessori, buffetteria libri, ecc... inserisci il tuo annuncio gratuito su Avancarica Magazine info@cnda.it pagina 8 Le FOTO della FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. 2013-14 PISA 6 luglio 2014 pagina 9 www.cnda.it continua nelle pagine successive FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 Per tutte le classifiche collegati al sito FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 pagina 10 pagina 11 www.cnda.it continua nelle pagine successive FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 Per tutte le classifiche collegati al sito FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 pagina 12 Per tutte le classifiche collegati al sito www.cnda.it pagina 13 FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 continua nelle pagine successive FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 pagina 14 pagina 15 www.cnda.it continua nelle pagine successive FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 Per tutte le classifiche collegati al sito FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 pagina 16 pagina 17 www.cnda.it continua nelle pagina successiva FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 Per tutte le classifiche collegati al sito FINALE di CAMPIONATO ITALIANO C.N.D.A. PISA 6 luglio 2014 pagina 18 Per tutte le classifiche collegati al sito www.cnda.it pagina 19 UN SALTO NEL PASSATO PER ALLENARSI MEGLIO Un’esperienza che insegna come allenarsi divertendosi! Tiratori da sinistra; Dave Elvin, Chris Hobbs, Martin Crix (il becchino), Richard Morris, Bill Pink, Bev Keeble (il festeggiato), Ed Bettany ed Allan Wellings. Praticamente il 60% della nazionale inglese di tiro a volo (n.d.r.) Traduzione adattata del testo originale di Bev Keeble. La domanda me la fece mia moglie. Cosa vuoi di regalo per il tuo 60° compleanno? Mentalmente ripassai la mia lista “Desideri/Cose da fare” e non mi ci volle molto per decidere. Siccome mi considero un tiratore d'avancarica "completo" ho sempre avuto il desiderio di fare un salto nel passato al tempo in cui i nostri antenati sparavano e cacciavano con l'aiuto dei pointer. Dopo alcuni tentativi infruttuosi ho trovato tramite un conoscente la riserva di Bunwell Wood Shoot in Banyards Hall, Norfolk. Loro addestrano i pointer e quindi mi sono sembrati la scelta ideale per coronare il mio desiderio. Mark Howard il titolare sembrò veramente entusiasta della cosa e quindi concordammo che noi avremmo cacciato praticamente al debutto della stagione venatoria quando di prede ci sarebbe ancora stata abbondanza. La scelta degli 8 tiratori fu fatta considerando la “prestanza fisica” dei membri della Great Britain Muzzle Loading DTL Shotgun Team (cioè l’equivalente della nostra nazionale di Tiro a Volo della C.N.D.A.) a cui si sono aggiunti altri 2 amici tiratori. Jane Capewell, capitana della nazionale inglese di tiro a volo e Clare Mills, un’altra tiratrice nazionale, non hanno accettato di tirare ma si offrirono di documentare il tutto con videocamera e macchina fotografica. Dopo quella che mi è sembrata un'eternità finalmente in luglio ebbi il mio "regalo". Le condizioni atmosferiche hanno influito sulla scelta delle armi da utilizzare. Piovaschi continui, nuvole basse, umidità. Così mentre 4 del gruppo, me compreso, hanno scelto fucili originali a pietra focaia, i rimanenti hanno preferito fucili a percussione fra cui 1 solo era una replica. Arrivate le armi, si presenta Martin Crix con l'abbigliamento più improbabile che si possa immaginare che comunque richiamava gli abiti del passato. La sua redingote nera (con orologio e catenella che spuntava dal taschino) abbinata una bella tuba spiccava “sicuramente” fra l'abbigliamento degli otto cacciatori. Dopo uno spuntino abbiamo pulito le armi, eseguiti i colpi di prova per chi ne aveva bisogno, abbiamo incontrato il responsabile del team canino che ci avrebbe accompagnato. John aveva infatti portato 2 Brittany Spaniel che ci hanno seguito ovunque aiutandoci nello stanare le prede ed aspettando i nostri colpi. (continua nelle pagine successive) pagina 20 Uno dei 2 Brittany Spaniel fissa incredulo la preda mancata che se ne vola via (prosegue dalla pagina precedente) cani li precedevano. Gli altri 4 affiancavano i primi. Completato il pre-briefing e saliti a bordo del trasporto abbiamo raggiunto il campo. Dopo circa 100 metri i cani si sono bloccati segnalando la presenza di prede di fronte a noi. 4 di noi hanno iniziato a circa 30 metri uno dall'altro camminando lentamente lungo il campo mentre i Così ho avuto la mia prima possibilità della giornata. pagina 21 Mi sono avvicinato al capo muta, ho controllato non 2 ma per ben 3 volte che la mia doppietta fosse a mezzo cane poi tutto è successo in un attimo! Per stanare la preda uno dei 2 cani avanza velocemente ed il fagiano ha spiccato il volo. Ho fatto tutto bene. Ho imbracciato il fucile, preso la mira e fatto fuoco, ma il fagiano non sapendo che chi aveva a che fare si è involato lontano. Senza aver tempo per tirare con la seconda canna quello che mi è rimasto è stato solo il rammarico di non aver ancora la "mia" preda nel tascapane. A quel punto l'unica cosa da fare era di continuare a risalire lentamente il campo. I cani squadravano il terreno con mosse agili e bloccandosi all'improvviso quando annusavano possibili bersagli. Per la verità in questa fase di colpi ne abbiamo tirato pochi ed il festeggiato cercava di calmarsi i nervi. A questo punto è toccato agli altri 4 tiratori avere la possibilità di tirare qualche colpo. Uno dei cani si blocca di fronte a Ed Bettany, snida la preda ed Ed lo colpisce con il suo fucile a percussione. Recuperata e riposta la preda velocemente, dopo le congratulazioni di rito, continuiamo nella perlustrazione e qui si fanno notare Bill Pink e Chris Hobbs con i loro fucili a percussione. In questo campo larghissimo di barbabietole ci abbiamo passato tutta la mattina. Alcuni fagiani li abbiamo fatti volare via noi camminando e facendo rumore, ma la maggior parte delle prede li hanno stanati i 2 pointer. Poi è da considerare che i fucili ad avancarica ci obbligavano ad una sosta dopo ogni colpo per poter ricaricare, dando così buone opportunità ai fagiani di volare via, cosa che non accade ai moderni cacciatori ed alle loro armi superveloci e sempre cariche. (continua nelle pagine successive) Martin Crix, Campione Europeo di tiro a volo, mentre centra un fagiano Per tutte le altre news, classifiche e varie, collegati al sito www.cnda.it pagina 22 (prosegue dalle pagine precedenti) Fra tutti i colpi tirati quello che più rimarrà nelle memoria del “gruppo di fuoco” sarà quello che Dave Elvin piazza colpendo un fagiano ad almeno 40 metri, mancato inopinatamente dal sottoscritto proprio un attimo prima. A quel punto con le canne dei fucili da pulire e la fame che si faceva sentire, abbiamo deciso di fermarci per il pranzo. Ogniuno aveva a quel punto almeno un fagiano nella propria sacca e la buona prova della mattina ci aveva messo in testa idee stravaganti per il pomeriggio. Due Brittany Spaniel, veri protagonisti della giornata insieme ai cacciatori pagina 23 Ve n d i . . . c e r c h i . . . scambi? fax 0544.271417 Qualcuno ha deciso di cambiare il proprio fucile, ma altri hanno pensato di caricare e sparare con entrambe le canne delle loro doppiette. Il “festeggiato” per la cronaca ha riposto nella custodia il suo Manton decidendo di utilizzare un calibro 16 singolo. Chris Hobbs anche lui e-mail: Armi, divise, ricambi ed accessori, buffetteria libri, ecc... inserisci il tuo annuncio gratuito su Avancarica Magazine info@cnda.it ha optato per un fucile del 1790 a colpo singolo. Riarmati, rifocillati e quindi pronti a finire il lavoro, siamo tornati sul campo. Ci siamo schierati nella formazione a linea e la caccia è ricominciata. (continua nelle pagine successive) Tornando a casa, stanchi ma felici. pagina 24 Per tutte le altre news, classifiche e varie, collegati al sito www.cnda.it (prosegue dalle pagine precedenti) Non ci è voluto molto per far comunicare al capo muta che mancavano solo 3 bersagli alla quota concordata di prede che avremmo potuto abbattare per quella giornata. D’altronde, ogni tiratore aveva dato il meglio di se per dimostrare la propria abilità venatoria e la propria maestria nel tirare con fucili ad avancarica. Spicca ancora Martin Crix che nonostante l’abbigliamento da becchino, all’ultimo centro, dimostra alla lettera come occorre cacciare. Il cane si arresta, a comando, stana il fagiano ed il cacciatore lo colpisce non appena questi si alza in volo. Il finale comunque ha voluto ancora premiare il “festeggiato” permettendogli di colpire l’unica pernice della giornata con il suo ultimo colpo di fucile, colpo veramente difficile perchè disturbato da una pioggia insistente che stava cadendo. Proprio la pioggia ci ha fatto decidere che era tempo di ritornare sul trasporto e raggiungere l’osteria locale dove abbiamo consumato un pasto stupendo inaffiando il tutto con birra e vino. Le mie paure che tutta la nostra esperienza potesse tramutarsi in una grande delusione sono quindi sparite grazie anche al lavoro dei cani, dei loro istruttori, che hanno avuto anche l’occasione di testare gli “allievi a 4 zampe” al di fuori della solita routine addestrativa. Grazie alla fantastica compagnia dei miei amici, al loro abbigliamento “d’epoca” ed all’abbondanza dei fagiani presi, è stata veramente una bella giornata. Un bellissimo “regalo di compleanno” da ricordare. Tutto quello che abbiamo fatto, oltre al nostro divertimento, ha dimostrato che tutte queste armi ad avancarica, di cui alcune più vecchie di 200 anni, sono più che ottime per colpire e riempire la propria sacca da caccia ancora oggi. Tanto, che sia per il tipo di compagnia, sia per il giorno speciale che abbiamo passato insieme, la nostra intezione è quella di ripetere il tutto il prossimo anno magari con un tipo di selvaggina diversa. pagina 25 pagina 26 Replica M1 di Chiappa Firearms: dopo il .22LR arriva il 9 mm Luger A poco più di un anno di distanza dalla commercializzazione del M1 in calibro .22LR, Chiappa Firearms è pronta ad offrire lo stesso modello nel richiestissimo calibro .9 Luger, ovvero 9 x 19. Due cenni storici sul modello M1: ideato dall’ex-galeotto David Marshall "Carbine" Williams e progettato inizialmente come arma per la seconda e terza linea da Winchester nel calibro .30, divenne l’arma prodotta in maggior numero durante la seconda guerra mondiale con un forte impego anche in prima linea. Ne vennero realizzati circa 7 milioni di esemplari. Era molto apprezzata perché, pur essendo leggera e maneggevole, aveva una discreta gittata ed un buon volume di fuoco. Motivo per cui venne utilizzata per decenni in diversi paesi anche dopo che, alla fine della guerra del Vietnam, gli Stati Uniti la tolsero dalla lista delle armi ufficiali. La replica di Chiappa Firearms è come sempre molto fedele all’originale, di cui riproduce i comandi e i dettagli come attacco baionetta, pulsanti e mire. Chiaramente la meccanica varia in base alla variazione del calibro, che passa dall’originale.30 (a presa di gas) ad un 9 mm Luger (a massa battente). Il pubblico a cui si rivolge questa carabina è piuttosto variegato e spazia dai tiratori sportivi a collezionisti e cacciatori. L’M1-9 viene fornito di serie con due caricatori bifilari da 10 colpi stile Beretta 92; questi caricatori sono perfettamente compatibili con i modelli Beretta 92 e 98 in commercio, inclusi quelli ad alta capacità. Allo stesso modo l’M1-9 è compatibile con la maggior parte degli accessori disponibili sul mercato per gli M1. La tacca di mira in metallo è regolabile in alzo e deriva e può essere rimossa per montare un’ottica. Canna e otturatore sono in acciaio mentre bascula e bocchettone caricatore sono in lega. Il sottoguardia, che presenta un comando sicura con la stessa configurazione dell’originale, è realizzato in polimero mentre i componenti di scatto sono in acciaio. Esistono attualmente due versioni del M1-9, uno con calcio in legno e uno con calcio in polimero. Particolari versioni camouflage sono disponibili negli Stati Uniti, dove il modello M1 è distribuito dal colosso Legacy che lo commercializza con il marchio Citadel. pagina 27 M1-9mm POLIMERO (da destra) M1-9mm POLIMERO (da sinistra) M1-9mm LEGNO (da destra) M1-9mm LEGNO (da sinistra) Scheda Tecnica Azione Lunghezza canna Lunghezza totale Caricatori Grilletto Versioni disponibili Mirino Tacca di mira Peso Sicura Semiautomatica, a massa battente 19” (48 cm) 36” (91 cm) 10 colpi, stile Beretta 92, 2 pezzi inclusi nella confezione Singolo Calcio in legno e calcio in polimero nero Fisso, in metallo Regolabile in alzo e deriva, in metallo 5,9 lbs (2,67 kg) Blocco grilletto pagina 28 COMPRO... VENDO... Fucile GARAnd SPRInGFIELd anno 1942 ca. ottimo stato canna a specchio +cinghia baionetta e dies. € 1.200 tr. Angelo 339.2771512 FUCILI e CARABINE Vendo splendido fucile a miccia Artax, come nuovo, preparato per gare CNDA (acciarino, impugnatura) preciso e molto bilanciato. 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Edwards pag. 191), condiz. very good plus. € 4.000 Aldo 339.4517816 Fucile Brown Bess mod. new Land Patt. 1802 cal. 75, canna 39” Proof Marks Birmingham in culatta, acciarino marcato con leone rampante 1813 pronto per il tiro con baionetta e fondipalle 19,1 tonda, cinghia. € 1.800 Aldo 339.4517816 PISTOLE e REVOLVER Pistola a luminello originale, metà 800 bella e precisa cal. 395, calcio in noce, compl. di cassetta e accessori. Prezzo da concordare. Fabio 328.7527613 Pistola dA SALA origine belga, cal. 22 short, chiusura tipo rolling block, in eccellenti condizioni. Revolver avanc. orig. REMInGTOn 1858 New Model cal. 44 in eccellenti cond., ottimizz. per il tiro, precisissimo. Pistola a luminello boema, epoca 1850 circa, finemente incisa, firmata STOHR IN CARLSBAD, da duello, stecher, in cond. eccezionali ferri e legni, canna a specchio cal. 11, precisissima. Bruno 347.713568 Pistola avancarica modello nAVY, come nuova, sparato pochissimo con cassetta in legno ed accessori. Angelo tel. 339.2771512 Pistola hAMMERLI mod. 280 cal. 22 e convers. in cal. 32 usata pochissimo in valigetta orig. con tutti gli accessori e con 2 impugnature. € 3.500 Pistola BERnARdELLI modello P ONE cal. 9x21 accuratizzata + vari ricambi. € 500 Gasbarri 339.2266136 Pistola replica avancarica Pedersoli REMInGTOn PATTERn cal. 44. mod. 1863-1875 catalog. sportiva, perchè poco usata per inutilizzo. Gianni 338.353447 REVOLVER ad avancarica “Roger Spencer” cal. 44 Pedersoli. € 450 Massimo 347.9054841 Pistola monocolpo avanc. Pedersoli Mortimer Match come nuova con scatola originale, DVD ancora imballato +fondipalle nuovo. € 400 non tratt. Monti 338.3797464 Pistola semiautomatica 9x21 modello TECnEMA con 2 caricatori, canna conica e scatola originale. Sparati 600 colpi. Luciano 347.5967086 Pistola avancarica Feinerkbau mod. history 1 nuova in cassetta cal.36 in cassetta orig. + fondipalle. € 850 duranti 339.8190592 Pistola monocolpo ad avancarica a pietra cal. mm.15, canna damasco, scodellino, mirino e fascia sul vitone rimessa in oro marcata Clark e Sons 62 Cheapside London. Canna liscia. Arma antica. Piero 348.1384344 Revolver Remington New ricerca costruzione 1860 preciso e pronto alle gare. Revolver Roger & Spencer preparato già alla gare. Revolver WITnEY 1857 molto preciso. Enrico 348.313466 Model cal.36 cal.44 cal.36 Pistola Charles Moore Cal. 45, Pedersoli. Usata pochissimo, in valigetta di legno con occorrente per il tiro, (15 colpi) € 400 Roberto 348.9149985 Revolver R O G E R & S P E n C E R (Pedersoli) calibro .44 versione gara: Ottime finiture, precisissimo, altamente competitivo. Ottimo stato. €. 480 hOWkEn RIVER (Pedersoli) cal.45, diottra regolabile ed inserti stecher. Ideale per il tiro di precisione. 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S233 Jäger Hunter versione a percussione Questi due fucili, in apparenza lontanti per luogo di concepimento, hanno in verità numerose caratteristiche comuni tanto da spingerci a chiederci se sia legittimo immaginare che gli inventori del Missouri River Hawken si siano, anche solo parzialmente, ispirati alle armi tipo Jager, giunte in Nord America insieme agli immigrati di origine tedesca. Tra le similitudini degli archetipi originali, espressamente concepiti per la caccia, l’impostazione ergonomica, il disegno della bocca da fuoco, del sistema di mira, di quello d’accensione, l’utilizzo di materiali simili, lavorati secondo le medesime tecniche. Le repliche della di cui scriviamo poi, che si possono collocare nella fascia media della gamma Davide Pedersoli, vengono poi ulteriormente accomunate da particolari soluzioni costruttive. Le canne, per esempio, sono del tipo “Premium Match Grade”, ottenute per foratura, rigatura e tornitura da barre d’acciaio piene; i pezzi meccanici sono lavorati con macchine utensili CNC di ultima generazione e rifiniti a mano; le molle, rigorosamente a lamina, sono sottoposte a trattamento di forgiatura. pagina 31 Jager e Missouri River Hawken hanno comunque ognuno, com’è ovvio, delle peculiarità: - il primo, nella versione denominata “Hunter” (cod. S.233), è dotato di bocca da fuoco cal.54 con rigatura a passo corto, che la rende performante sia utilizzando palle tonde che palle tipo “Maxi”. In via generale le dimensioni compatte e la lunghezza totale relativamente ridotta rendono quest’arma assai apprezzata nel trasporto (sono presenti gli anelli porta-cinghia) e nel brandeggio mentre la presenza del pacchetto di scatto a stecher a doppio grilletto agevola sia i tiri istintivi d’imbracciata che quelli mirati in appoggio, dove eccelle fino a distanze che arrivano a 150m. La tacca di mira è regolabile sono in deriva. L’Hawken (cod. S.206) invece, dimensionalmente più lungo del “progenitore” tedesco, è proposto in tre differenti calibri ma la versione che ha riscosso maggiore successo è senza dubbio quella con canna cal.50 a rigatura a passo corto, ottima per il lancio di palle di foggia tronco-conica. Si tratta di un sistema d’arma eccezionalmente efficace con prede cha vanno dal cinghiale al cervo fino ad arrivare all’orso nero. Una delle sue particolarità è la canna scodolabile, la presenza di organi di mira regolabili sia in alzo che in deriva, la possibilità di montare una calciatura in legno d’acero americano. Armi che rappresentano un omaggio alla tradizione venatoria? Certamente, ma non solo: si tratta di strumenti di caccia molto attuali se relazionati all’evoluzione del contesto di caccia moderno dove non è l’abbattimento fino a se stesso a contare ma il modo in cui è stato ottenuto, che vede in modo incontestabile un ritorno al classico da parte del pubblico. Lo Jager ed il Missouri River Hawken non sono soltanto degli ottimi strumenti di caccia ma anche degli eccellenti fucili sportivi e da esposizione: uno dei maggiori punti di forza di questi prodotti è la versatilità, che permette ai relativi possessori di destreggiarsi con particolare soddisfazione nella battuta di caccia, nel tiro sportivo e ricreativo, nella collezione. Il caso dello Jager è poi particolare poiché, in virtù del proprio passato militare, si presta ottimamente alle rievocazioni storiche. S206 Missouri River Hawken con calcio in noce S208 Missouri River Hawken con calcio in acero americano
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