Densità del seno e rischio di cancro al seno.

Densità del seno e rischio di cancro al seno.
Dr. Mario Bertoglio
Specialista in Radiologia
Centro Medico SME
Diagnostica per Immagini
L
a mammella è costituita da un insieme di
tessuto fibroghiandolare e tessuto adiposo. Essa viene considerata densa
quando prevale la componente fibroghiandolare. La
densità può ridursi
con l’età, ma nella
maggior parte delle
donne le variazioni
sono minime.
Il 10% delle donne
presenta seni quasi
interamente adiposi; il 40% presenta
aree sparse di tessuto fibroghiandolare; il 40% ha seni
eterogeneamente
densi e il 10% è
caratterizzato da
seni estremamente densi. Di conseguenza, circa il
50% delle donne
ha seni densi.

Come viene stabilita la densità
del seno?
La densità mammaria viene determinata con la
mammografia che
differenzia facilmente le componenti fibroghiandolare e adiposa. I Medici Radiologi caratterizzano
ogni mammografia suddividendo il grado di densità in
quattro livelli secondo uno
schema utilizzato a livello in-
F A R M A C I A
ternazionale, noto come BIRADS (acronimo di Breast
Imaging - Reporting and Data System). Attualmente, la
determinazione è di tipo qualitativo, legata alla valutazione
visiva. L'evoluzione della tec-
Strumenti diagnostici d'avanguardia
aiutano nello studio dei seni densi.
scere la densità del seno?
Le donne con seni di tipo
denso presentano un rischio
maggiore di sviluppare il cancro. L’analisi eseguita utilizzando come riferimento la
densità media del seno ha
documentato un rischio di
circa 1,2 volte maggiore per
le donne con seni densi eterogenei e un rischio 2 volte
maggiore per le donne con
seni estremamente densi. A
questo rischio vanno sommate le difficoltà
diagnostiche nello
studio dei seni densi: il tessuto denso
si presenta bianco
alla mammografia
ed anche i tumori, sia benigni che
maligni, appaiono
bianchi; ne deriva
un mascheramento
che riduce la sensibilità della mammografia di circa il
20%.
Le donne con seni densi devono
eseguire comunque la mammografia?
La mammografia è
l'unico strumento
di screening per il
Seno
estremamente
denso 10%
nologia mammografica con
imaging spettrale fornirà in
tempi brevi una valutazione
oggettiva e quantitativa della
densità mammaria.

Perché è importante cono-
F I D U C I A
Seno
eterogeneamente
denso 40%
Seno
fibro-adiposo 10%
Seno con aree
sparse di tessuto
ghiandolare 40%
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Densità del seno e rischio di cancro al seno.
Classificazione BI-RADS della densità mammaria
I
Prevalentemente
fibro-adiposa
II
Aree sparse
di tessuto
fibroghiandolare
III
Eterogeneamente
densa
5 mm. Anche la Risonanza
Magnetica (RM) trova indicazione nelle pazienti con seno
estremamente denso, specie
quando presentano struttura
disomogenea all’ecografia. Va
tuttavia segnalato che Ecografia e RM, in considerazione dell’elevata sensibilità,
evidenziano anche delle alterazioni non necessariamente maligne che inducono ad
eseguire ulteriori approfon-
Esistono altre indagini
complementari per i seni
densi?
Per migliorare l’accuratezza
diagnostica nelle pazienti con
seno denso la mammografia
deve essere integrata dall'ecografia che è in grado di analizzare la struttura mammaria indipendentemente dalla
densità, rilevando alterazioni di dimensioni inferiori a
dimenti diagnostici quali le
agobiopsie. E’ pur vero che la
recente disponibilità dell’elastografia, in grado di valutare
Cervello: la
caffeina potenzia
la memoria e
prolunga i ricordi.
Estremamente
densa
le caratteristiche elastiche dei
tessuti, differenziando i noduli benigni da quelli maligni,
ha permesso di ridurre il numero di agobiopsie grazie al
suo elevato valore predittivo
negativo.
Quali suggerimenti per le donne con
seni densi e non
densi?
Le donne con seno
denso devono discutere con il proprio Medico curante
o con il Medico Radiologo la più adeguata tipologia di indagini da eseguire.
Le donne con seno
prevalentemente fibroadiposo, pertanto non denso, devono comunque dopo
i 40 anni sottoporsi al controllo mammografico ogni 1218 mesi, in quanto
non può essere trascurata l’esistenza di altri fattori di rischio,
in primis la familiarità.
Informazioni
Per maggiori informazioni sull'argomento trattato:
SME - Diagnostica per Immagini
Via Pirandello, 31 - Varese
Tel. 0332 224758 - Fax 0332 210420
smeva@tin.it - www.sme-diagnosticaperimmagini.it
F I D U C I A
da sapere
Il caffè come stimolante anche
per la memoria. A scoprirlo,
uno studio di Michael Yassa e
colleghi della John Hopkins University pubblicato sulla rivista
quale, grazie a studi randomizzati, è stata dimostrata la
capacità di ridurre la mortalità del cancro al seno. Nonostante la mammografia abbia
minor sensibilità nelle donne
con seni molto densi, rimane
l'unico test affidabile in grado
di rilevare eventuali microcalcificazioni sospette. Tali
calcificazioni rappresentano
spesso il primo segno di tumori in situ che oltretutto nel
20% dei casi coesistono con
tumori invasivi altrimenti non
visibili. La tecnologia digitale
ha migliorato la qualità delle immagini nelle mammelle
dense; i maggiori progressi sono stati ottenuti con la
tecnologia photon counting
che riduce sensibilmente il
rumore presente nelle immagini mammografiche, pur utilizzando una dose di raggi X
molto bassa (Mammografia
Microdose).
F A R M A C I A
IV
'Nature Neuroscience'. Secondo
la ricerca la caffeina avrebbe un
effetto positivo sulla memoria a
lungo termine, rinforzando determinati ricordi anche a distanza di 24 ore dalla sua assunzione. "L'effetto di potenziamento
della memoria - spiega Yassa
- era già noto. Noi abbiamo documentato per la prima volta
uno specifico effetto sulla riduzione dell''oblio' a oltre 24 ore
di distanza". Gli scienziati hanno
messo alla prova alcuni volontari
in test mnemonici facendo loro
assumere duecento milligrammi
di caffeina oppure un placebo.
La caffeina 'radicava' più profondamente le memorie aumentando i livelli di 'ritenzione'
mnemonica e permettendo ai
ricordi di permanere anche per
oltre 24 ore.
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