VD - DOCUMENTO 15 MAGGIO - Liceo scientifico Gobetti Segrè

LICEO SCIENTIFICO STATALE
“PIERO GOBETTI”
V. Maria Vittoria n. 39/bis – 10123 Torino
Tel. 011/817.41.57
Succursale v. Giulia di Barolo 33 – 10124 Torino
Tel: 011/817.23.25
Succursale C.so Alberto Picco 14 -10131 Torino
Tel. 011/8194533
email: segreteria@liceogobetti.it
TOPS340002@PEC.ISTRUZIONE.IT
Sito: www.lsgobetti.torino.it
Esame di stato
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
CLASSE VD
Anno scolastico 2013-2014
MATERIA
INSEGNANTE
RELIGIONE
PAOLA GIANI
ITALIANO
DANIELA TEDESCO
LATINO
DANIELA TEDESCO
LINGUA STRANIERA
INGLESE
MONICA RASERO
STORIA
BARBARA MAFFIODO
FILOSOFIA
BARBARA MAFFIODO
MATEMATICA
ELENA RUGA
FISICA
ELENA RUGA
SCIENZE
DONATELLA CORTESE
DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
ALESSANDRO PERRI
EDUCAZIONE FISICA
GIUSEPPINA PASTORE
FIRMA
1.
PROFILO DELL’INDIRIZZO
La classe ha attuato la sperimentazione di SCIENZE che, prevedendo un approccio integrato tra i diversi
campi specifici delle Scienze Naturali (Biologia, Chimica, Scienze della Terra) ed i saperi delle altre
discipline scientifiche e di quelle umanistiche, consente all’allievi di sviluppare adeguate competenze per
poter interpretare la complessità dei singoli sistemi naturali e, parallelamente, di acquisire una mentalità
aperta e critica. In linea con questo obiettivo, sapere osservare, sapere porsi domande adeguate, sapere
mettere in discussione le proprie valutazioni, in assenza di comprovate verifiche, diventano modi e
possibilità di confrontarsi attivamente con la realtà e di estendere l’attenzione oltre il campo di indagine
proprio della disciplina.
Lo studio della materia, oltre a concentrarsi sui contenuti didattici previsti, è stato inteso, nelle sue
interazioni con la realtà e le altre discipline, come mezzo per stimolare la sensibilità degli allievi verso il
rispetto dell’ambiente, verso la salute e la situazione delle risorse del Pianeta,
L’elemento caratterizzante dell’indirizzo seguito dagli allievi della classe VD, rispetto ad un corso
tradizionale di Liceo Scientifico, consiste in un potenziamento all’interno del piano didattico curricolare
delle ore destinate alla disciplina, fin dal primo anno. L’incremento delle ore destinate allo studio delle
Scienze nelle sue diverse articolazioni si mantiene nel corso dei cinque anni e permette, soprattutto nel
triennio, di approfondirne gli aspetti contenutistici anche attraverso attività laboratoriali.
2.
STORIA DELLA CLASSE
La classe VD è attualmente composta da 20 allievi (10 femmine e 10 maschi). La composizione della
classe ha subito nel corso del triennio alcune modifiche dovute, oltre alla non ammissione di alcuni
elementi alle classi successive, all’inserimento di allievi provenienti da altri istituti:
. all’inizio della terza si sono inseriti due allieve e un allievo
. all’inizio della quarta si sono inseriti due allieve e tre allievi.
La continuità didattica si è mantenuta nel corso del triennio per la maggior parte delle discipline.
2.1
INSEGNANTI
3a
4a
5a
Paola Giani
Paola Giani
Paola Giani
Daniela Tedesco
Daniela Tedesco
Daniela Tedesco
Daniela Tedesco
Daniela Tedesco
Daniela Tedesco
INGLESE
Monica Reasero
Monica Rasero
Monica Reasero
FILOSOFIA
Renata Merlo
Barbara Maffiodo
Barbara Maffiodo
Renata Merlo
Barbara Maffiodo
Barbara Maffiodo
Elena Ruga
Elena Ruga
Elena Ruga
Elena Ruga
Elena Ruga
Elena Ruga
MATERIA
RELIGIONE
ITALIANO
LATINO
STORIA
MATEMATICA
FISICA
2
SCIENZE
Donatella Cortese
Donatella Cortese
Donatella Cortese
Paola Mazzini
Alessandro Perri
Alessandro Perri
Paola Ferrero
Giuseppina Pastore
Giuseppina Pastore
DISEGNO E STORIA
DELL’ARTE
EDUCAZIONE FISICA
2.2 STUDENTI
inizio anno
STUDENTI
da classe
precedente
3a
18 da ex 2°D
. 2 da altri istituti
privati:
. un allievo e .
un’allieva
. 1 allieva dalla
Romania
4a
5a
Ripetenti
1
proveniente
da altro
istituto
fine anno
Promossi
TOTA
senza
con sospensione
LE
sospensione del del giudizio
giudizio
Non
promossi
Ritirati
21
14
5
2 a giugno
1a
settembre
0
18 da ex 3°D
0
. 2 allieve da altro
istituto statale
. 2 allievi da altri
istituti privati
. 1 allievo dalla
Bolivia
22
17
5
0 a giugno
2a
settembre
1
20
20
0
La classe VD risulta pertanto così composta:
ABATE Mattia
BERTERO Ludovico
BUFFA Adele
CARLINI Linda
CAVALLI Giulia
DAVI Andrea
DE IULIIS Marco
DEL ROSSO Roberta
FORNERO Luca
MARIES Nicola Dan
MONTANO Stefano
MORETTA Francesca
MOZZONE Luca
OPREA Nicoleta Mariana
PANDOLFO Colette
RAGOSA Sharon
RIVERO Sofia
ROMEO Marcella
ROSU Alexandru
TRINCHERA Marco
3
2.3 RISULTATI DELLO SCRUTINIO FINALE DELLA CLASSE III
(esclusi non promossi e ritirati)
N° STUDENTI
fra 8 e 10
con voto
MATERIA
7
6
RELIGIONE
ITALIANO
LATINO
5 su 5
3
1
9
4
6
12
FRANCESE
INGLESE
FILOSOFIA
STORIA
MATEMATICA
FISICA
2
1
1
0
0
12
6
9
3
6
4
11
8
12
11
SCIENZE
DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
EDUCAZIONE FISICA
4
3
8
12
12
6
2
3
4
con sospensione giudizio
1 (6 con voto all’unanimità di
Consiglio)
3 (con voto 6 a settembre)
1 (con voto 6 a settembre)
2.4 RISULTATI DELLO SCRUTINIO FINALE DELLA CLASSE IV
(esclusi non promossi e ritirati)
N° STUDENTI
Fra 8 e 10
con voto
MATERIA
6
7
RELIGIONE
ITALIANO
LATINO
FRANCESE
INGLESE
FILOSOFIA
STORIA
MATEMATICA
5 su 5
2
6
11
7
7
7
5
6
1
3
6
9
11
7
9
5
8
6
FISICA
SCIENZE
DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
EDUCAZIONE FISICA
7
7
8
14
5
9
10
2
7
4
2
4
con sospensione giudizio
2 ( 6 con voto di Consiglio
all’unanimità)
2 (con voto 6 a settembre)
1 (con voto 6 a settembre)
4
2.5 ATTIVITÀ DI RECUPERO NEI CONFRONTI DEGLI ALUNNI CON SOSPENSIONE
DEL GIUDIZIO
MATERIA
matematica
fisica
latino
scienze
inglese
MATERIA
matematica
fisica
inglese
scienze
3.
MODALITA’ DI RECUPERO 2011-2012
studio individuale
corso di recupero (in gruppo)
*
*
*
*
*
*
*
*
MODALITA’ DI RECUPERO 2012-2013
studio individuale
corso di recupero (in gruppo)
*
*
*
*
*
*
ATTIVITÀ DIDATTICHE PROGRAMMATE E REALIZZATE CON LA CLASSE
NELL’A.S. 2013/2014
. Filosofia: “Modelli di verità” – incontro con F. D’Agostini e N. Chiurazzi (presso i locali della
Succursale di Corso A.Picco) – 5/5/2014.
. Filosofia: incontri pomeridiani facoltativi a cura del Centro Studi A. Labriola sul tema
“L’Europa tra integrazione e ristrutturazione”.
3.1 PARTECIPAZIONE AD ATTIVITÀ CULTURALI
. Storia/Filosofia: “Yosse Rakover si rivolge a Dio”, spettacolo teatrale con Marina Bassani presso il
teatro Baretti – 15/10/2013
. Storia/Filosofia: Film “The Summit” di F. Fracassi e di M. Lauria presso il Cinema Romano –
21/11/2013
. Storia dell’Arte: alcuni allievi hanno preso parte
A) Torneo del paesaggio promosso dal FAI Fondo ambiente italiano; B) Olimpiadi del Patrimonio
organizzate dall’ANISA- Ass.Naz. Insegnanti di Storia dell’Arte.
5
. Matematica e Fisica: conferenza “CERN – Fisica delle particelle- Acceleratori” tenuta dalla Dott.ssa
Arnaldi, ricercatrice INFN.
3.2 VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE/SCAMBI (in Italia e/o all’estero)
. Viaggio di istruzione a Madrid dal 6 al 10 febbraio 2014 con percorso artistico e
scientifico (visita a diversi musei e al Planetario con proiezione “paseo entre las estrellas”)
3.3 TEMPI DEL PERCORSO FORMATIVO
DISCIPLINA
RELIGIONE
ITALIANO
LATINO
LINGUA STRANIERA INGLESE
LINGUA STRANIERA FRANCESE
FILOSOFIA
STORIA
MATEMATICA
FISICA
SCIENZE
DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
EDUCAZIONE FISICA
TOTALE
*ORE
Ore previste fino al 15/5/2014
Ore effettivamente svolte
fino al 15/5/2014
30
120
90
90
28
122
80
99
90
90
90
90
60
60
60
960
86
86
91
82
86
53
58
871
EXTRA PROVENIENTI DALLO SPOSTAMENTO DAL LATINO ALL’ITALIANO (DOCUMENTO DEL DIPARTIMENTO DI MAT. LETT. AUTONOMIA SCOLASTICA)
6
4.
CREDITO SCOLASTICO
ALLIEVI
CREDITO ANNO SCOLASTICO
III ANNO (A.S. 2011/20012)
CREDITO SCOLASTICO
IV ANNO (A.S. 2012/2013)
ABATE MATTIA
BERTERO LUDOVICO
BUFFA ADELE
CARLINI LINDA
CAVALLI GIULIA
DAVI ANDREA
DE IULIIS MARCO
DEL GROSSO ROBERTA
FORNERO LUCA
MARIES NICOLA DAN
MONTANO STEFANO
MORETTA FRANCESCA
MOZZONE LUCA
OPREA NICOLETA MARIANA
PANDOLFO COLETTE
RAGOSA SHARON
RIVERO SOFIA
ROMEO MARCELLA
ROSU ALEXANDRU
TRINCHERA MARCO
5
4
4
5
4
5
6
4
4
5
5
5
6
5
5
5
6
7
5
5
5
5
4
4
5
5
7
6
5
5
6
6
7
6
6
4
7
7
5
4
5.
5.1
VALUTAZIONE
CRITERI ADOTTATI DAL COLLEGIO DOCENTI
Premessa voto di profitto
Nella scuola secondaria superiore le indicazioni del DM 122/2009 relative al sistema di
valutazione del profitto degli studenti e studentesse hanno sostanzialmente confermato il sistema
vigente.
La valutazione del profitto è espressa con voto in decimi con individuazione del valore
insufficiente al di sotto del voto di sei decimi.
Il Collegio dei Docenti, sulla base delle norme vigenti, ha deliberato i criteri generali per
l’attribuzione del voto di profitto in decimi.
Le corrispondenze tra voti numerici e livelli raggiunti nei vari descrittori sono sintetizzati nella
seguente griglia di valutazione:
7
5.2
GRIGLIA VALUTAZIONE PROFITTO
Voto
10 – 9
Giudizio
ECCELLENTE
8
BUONO
7
DISCRETO
6
SUFFICIENTE
5
INSUFFICIENTE
3-4
GRAVEMENTE
INSUFFICIENTE
1-2
NULLO
Descrittori – Indicatori
Conoscenza approfondita dei contenuti disciplinari, anche
con capacità notevoli di rielaborazione critica; buona o
completa padronanza della metodologia disciplinare;
ottime capacità di trasferire le conoscenze maturate;
ottima o brillante capacità espositive e sicura padronanza
dei linguaggi specifici.
Sicura conoscenza dei contenuti; buona rielaborazione
delle conoscenze; comprensione e padronanza della
metodologia disciplinare; capacità di operare collegamenti
tra i saperi se guidato; chiarezza espositiva e proprietà
lessicali; utilizzo preciso e adeguato di linguaggi specifici.
Conoscenza di gran parte dei contenuti; discreta
rielaborazione delle conoscenze; buon possesso delle
conoscenze non correlato alla capacità di operare
collegamenti tra le stesse; capacità di risolvere semplici
problemi; adeguata proprietà espressiva e utilizzo dei
linguaggi specifici.
Conoscenza degli elementi basilari del lessico specifico,
padronanza delle conoscenze essenziali, capacità di
riconoscere / risolvere problemi fondamentali, sufficiente
proprietà espositiva.
Conoscenza lacunosa dei contenuti; scarsa capacità di
individuazione /risoluzione di problemi; incerta capacità
espositiva e uso di un linguaggio impreciso.
Conoscenza al più frammentaria dei contenuti; incapacità
di riconoscere semplici questioni; scarsa o nulla capacità
espositiva; assenza di un linguaggio adeguato.
Conoscenze ed abilità nulle o non verificabili per ripetuto
rifiuto del momento valutativo.
5.3
PARAMETRI PER I VOTI DI CONDOTTA
Vedi parametri allegati al P.O.F.
5.4
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO
SCOLASTICO/FORMATIVO
•
•
•
•
Risultati conseguiti
Assiduità della frequenza
Motivazione e interesse
Eventuale credito formativo derivato da certificazioni di attività extrascolastiche
(linguistiche, scientifiche, sportive, teatrali, di volontariato, etc.)
8
Riferimenti normativi fondamentali
CREDITO SCOLASTICO Candidati interni Decreto Ministeriale 16 dicembre 2009, n. 99
TABELLA A
attribuzione credito scolastico in punti
MEDIA DEI VOTI
3° anno
4° anno
5° anno
M=6
3-4
3-4
4 -5
6< M ≤7
4 -5
4 -5
5–6
7< M ≤8
5-6
5-6
6-7
8< M ≤9
6-7
6-7
7-8
9 < M ≤ 10
7-8
7-8
8-9
M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico.
Criteri di attribuzione dei punteggi: istruzioni per l’uso
Il Consiglio di classe può incrementare, nei limiti previsti dalla banda di oscillazione di appartenenza, il punteggio
minimo previsto dalla banda in presenza di una o più delle seguenti condizioni:
1. partecipazione con interesse e impegno alle attività didattiche o ad attività integrative dell’Offerta Formativa;
2. presenza di documentate esperienze formative, acquisite al di fuori della scuola di appartenenza (CREDITO
FORMATIVO), e da cui derivano competenze coerenti con le finalità didattiche ed educative previste dal
POF .
5.5
CREDITO FORMATIVO
Riferimenti normativi fondamentali
Criteri di valutazione delle esperienze. Le esperienze, al fine di una valutazione per il credito formativo,
devono contribuire a migliorare la preparazione dell’alunno attraverso l’acquisizione di competenze ritenute
coerenti con gli obiettivi del corso di studi seguito in relazione all’omogeneità con i contenuti tematici del corso
alle finalità educative della scuola o al loro approfondimento o al loro ampliamento o alla loro concreta attuazione.
Perché l’esperienza sia qualificata deve avere carattere di continuità ed essere realizzata presso enti, associazioni,
istituzioni, società legalmente costituite e riconosciute, che siano titolate a svolgere quella tipologia di attività. Lo
studente deve partecipare all’esperienza con un ruolo attivo e non limitarsi ad assistervi.
9
6.
VERIFICHE SOMMATIVE SVOLTE DURANTE L’ANNO
Materia
N° verifiche orali
N° verifiche
scritte
Tipologie di prove
prevalentemente usate
RELIGIONE
4
ITALIANO
5
5
1,3,8,9,18
LATINO
7
4
1,4,8,11,18
LINGUA STRANIERA INGLESE
4
5
1,7,8,11,18
FILOSOFIA
2
4
1,11,18
STORIA
4
3
1,11,18
MATEMATICA
6
7
1,14,15,18
FISICA
8
SCIENZE
2
6
DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
3
2
1,2,12
LINGUA STRANIERA FRANCESE
EDUCAZIONE FISICA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
2
1,2,7,14,15,18,19
(ricerche laboratoriali,
lavori di gruppo)
18
1,6,10,11,12,13,18, 19
(schede analisi opere)
Esercitazioni di gruppo e
individuali
Interrogazione
Interrogazione semistrutturata con obiettivi predefiniti
Tema
Traduzione da lingua classica/straniera in italiano
Traduzione in lingua straniera
Dettato
Relazione
Analisi di testi
Saggio breve
Quesiti vero/falso
Quesiti a scelta multipla
Integrazioni/completamenti
Corrispondenze
Problema
Esercizi
Analisi di casi
Progetto
Quesiti a risposta aperta (tipologia B della terza prova)
Altro (specificare)
10
7.1 PROVE SCRITTE SECONDO LE TIPOLOGIE PREVISTE PER LA TERZA
PROVA D’ESAME GIÀ EFFETTUATE ENTRO IL 15. 5. 2014.
Materia
(prove effettuate in
singole materie)
RELIGIONE
ITALIANO
LATINO
LING. STR. INGLESE
FILOSOFIA
STORIA
MATEMATICA
FISICA
SCIENZE
STORIA DELL’ARTE
EDUCAZIONE FISICA
Quesiti
a risposta
singola
(Tipologia B)
Quesiti
a scelta
multipla
(Tipologia C)
5
5
3
3
*
*
*
*
*
*
*
2
5
3
*
*
*
*
Totale
numero
prove
A partire
da un testo di
riferimento
Trattazione
sintetica di
argomenti
(Tipologia A)
*
Problemi
a soluzione
rapida
7.2 PROVE SCRITTE PREVISTE SECONDO LE TIPOLOGIE PER LA TERZA
PROVA D’ESAME DOPO IL 15.5.2014.
RELIGIONE
ITALIANO
LATINO
LING. STR. INGLESE
LING. STR. FRANCESE
FILOSOFIA
STORIA
MATEMATICA
FISICA
SCIENZE
STORIA DELL’ARTE
EDUCAZIONE FISICA
1
*
1
1
2
*
*
*
*
8. ATTIVITÀ DIDATTICHE DISCIPLINARI
Si rimanda agli allegati contenenti la relazione finale ed il programma analitico di ogni singola
disciplina e al sito per eventuali altre indicazioni necessarie, come ad esempio i piani di lavoro
proposti ad inizio anno dai singoli docenti e gli obiettivi comuni di dipartimento.
Per quanto riguarda i programmi effettivamente svolti, verranno segnalate eventuali variazioni
rispetto a quanto dichiarato come programma ancora da svolgersi entro la conclusione dell’anno
scolastico.
11
9. PROFILO DELLA CLASSE (5° anno, a cura del Consiglio di Classe)
La classe VD è composta da 20 allievi. Nel corso del triennio il coordinamento della classe non ha
mantenuto la continuità (Prof.ssa Merlo in terza, Prof.ssa Rasero in quarta e Prof.ssa Tedesco in V),
mentre si è verificata sul piano didattico per la maggior parte delle discipline.
Il progressivo miglioramento sul piano del rendimento e su quello comportamentale, nel corso del
triennio, non si è riscontrato per tutte le discipline. Per quanto riguarda Inglese, Matematica - Fisica
e Storia dell’Arte, la classe ha manifestato dalla terza alla quinta un calo nell’impegno e
nell’applicazione, mentre in Storia e Filosofia, Italiano - Latino e Scienze quasi tutti gli allievi hanno
migliorato il loro approccio allo studio e il metodo e alcuni hanno anche dimostrato di avere acquisito
una maggiore maturità e disponibilità al dialogo educativo. Per una componente della classe
l’andamento del profitto nel corso del triennio non è stato sempre positivo in tutte le materie,
soprattutto a causa di uno studio discontinuo e talvolta di una scarsa partecipazione alle attività
didattiche, comprese quelle di supporto e di recupero. Al suo interno alcuni allievi non hanno saputo
sempre supportare le buone potenzialità di cui sono in possesso, a livello logico-analitico, con un
impegno serio e continuativo.
Infatti, non tanto la presenza di difficoltà oggettive
nell’apprendimento, quanto piuttosto la superficialità e la mancanza di regolarità nello studio hanno
determinato il raggiungimento di risultati modesti e talvolta non sufficienti.
Nonostante questa componente, nel corso del triennio, si sia in parte ridotta, permangono ancora
alcuni casi di allievi che, in relazione alle diverse discipline, possono evidenziare una preparazione
frammentaria e una capacità di rielaborazione non del tutto adeguata alle richieste.
Si segnalano comunque alcuni casi di studenti che, fin dal primo anno del triennio, hanno lavorato
con impegno e serietà, riuscendo a raggiungere una preparazione complessivamente solida in tutte le
discipline e una buona autonomia organizzativa. Questi allievi si sono quasi sempre distinti dal resto
della classe per impegno e rendimento, il loro esempio, però, non ha quasi mai costituito un motivo
di sollecitazione e di miglioramento per la classe nel suo complesso.
Dal punto di vista degli interessi culturali, si deve segnalare che una buona componente della classe,
seppur dotata di curiosità e vivacità, non ha sempre colto e messo a frutto i suggerimenti da parte
degli insegnanti o ricevuto sempre stimoli significativi dalle attività e iniziative presenti sul territorio.
Positivo invece è sempre risultato il livello di socializzazione, evidenziato sia nel caso di nuovi
inserimenti sia attraverso la disponibilità ad accogliere i nuovi insegnanti che si sono avvicendati.
Anche nel caso di allievi stranieri, inizialmente in difficoltà per oggettivi motivi linguistici e di
comunicazione, la classe ha saputo interagire sempre con disponibilità e con comportamenti
costruttivi.
Nel corso della terza e della quarta una componente significativa della classe ha partecipato alle
attività di Orientamento del Liceo Gobetti dimostrando una buona capacità di relazione e maturità nel
sapere gestire il contatto con l’utenza, sia nel caso di ragazzi del segmento scolastico inferiore, sia nel
caso degli adulti. In quarta un numero consistente di allievi ha partecipato con impegno alla messa in
scena dello spettacolo teatrale “Marco e Primo”, adattamento e ricostruzione di un’intervista
rilasciata da Primo Levi a Marco, ex allievo del Liceo Gobetti. Lo spettacolo è stato rappresentato in
occasione del Giorno della Memoria.
La frequenza è stata nel complesso costante, anche se vanno segnalati alcuni casi, soprattutto
nell’anno conclusivo, di allievi che, per motivi prevalentemente di salute, non hanno mantenuto la
regolarità della presenza.
Il Consiglio di Classe ha assegnato, nelle operazioni di scrutinio finale, nei casi ritenuti opportuni, il
massimo del punteggio corrispondente alla fascia della media, per regolarità, frequenza assidua e,
dove presenti, per crediti formativi.
12
10. ALLEGATI
10.1 RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA ANALITICO DI OGNI SINGOLA
MATERIA
10.2 TESTI DELLE SIMULAZIONI DI PRIMA, SECONDA E TERZA PROVA
. Simulazione prima prova svolta il 7 maggio 2014 (6 ore)
. Simulazione seconda prova si svolgerà il 22 maggio 2014 (5 ore)
. Due simulazioni terze prove secondo la tipologia B (secondo le indicazioni dei dipartimenti e
le scelte del Consiglio di Classe):
. 19 novembre 2013 (3 ore) e 4 aprile 2014 (3 ore)
DATA
19/11/2013
4/4/2014
MATERIE
LATINO
FILOSOFIA
FISICA
INGLESE
SCIENZE
STORIA
STORIA
dell’ARTE
STORIA
dell’ARTE
10.3 ESEMPI DI PROVE DISCIPLINARI ASSEGNATE DURANTE L’ANNO
10.4 PROPOSTE DI GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA, SECONDA E TERZA
PROVA
13
ALLEGATI 10.1
PROGRAMMI ANALITICI E RELAZIONI
. Religione
. Italiano e latino
. Lingua Straniera
. Filosofia
. Storia
. Matematica
. Fisica
. Scienze
. Disegno e Storia dell’Arte
. Educazione Fisica
14
ESAME DI STATO a.s. 2013 -2014
RELIGIONE
INSEGNANTE: Paola Giani
CLASSE: VD
PROGRAMMA SVOLTO
Testo in adozione: Bibiani – Cocchi Per il mondo che vogliamo, SEI Editore
. La critica della religione tra XIX e XX secolo
. Il tema di Dio e la problematica del limite nel pensiero ebraico e cristiano del Novecento
. Etica: il tema della libertà di coscienza
. Storia del cristianesimo europeo dal XX secolo al Concilio Vaticano II e cenni sul magistero sociale
della Chiesa
. Esegesi del discorso della montagna (Mt 5-7): la sequela
. Cenni sui valori fondanti l’Unione europea
Torino, 15 maggio 2015
L’Insegnante
Gli studenti
15
LICEO SCIENTIFICO STATALE “P.GOBETTI” – TORINO
PROGRAMMA DI ITALIANO
ANNO SCOLASTICO 2013-2014
CLASSE: V D
Insegnante: Daniela Tedesco
TESTI IN ADOZIONE:
. Baldi, Giusso, Mazzetti, Zaccaria, LA LETTERATURA, VOL. 4, 5, 6 e 7 – Paravia
. Dante Alighieri, La Divina Commedia, Garzanti Scuola
Volume 4 – L’età napoleonica e il Romanticismo
Il Romanticismo italiano
. La polemica classici romantici
. Madame De Stael: “Sulla maniera e sull’utilità delle traduzioni” pp. 232-233
. Pietro Giordani: “Un italiano risponde al discorso della De Stael” pp.234-235
. I Manifesti del Romanticismo italiano
. Il programma del Conciliatore pp. 243-244
. Giovanni Berchet: “Lettera semiseria di Grisostomo” pp. 236-239
. Giacomo Leopardi: “risposta di un italiano intorno alla poesia romantica” (fotocopia)
. Alessandro Manzoni – la poetica: “Lettera al marchese Cesare d’Azeglio su romanticismo” pp. 406408; “Storia e invenzione poetica” pp. 405-406
Giacomo Leopardi
. La vita
. Le opere
Testi:
. La tesi di Leopardi: “L’ufficio del poeta è imitar la natura”
Dallo Zibaldone:
• La teoria del piacere p. 519
• Il vago, l’indefinito e le rimembranze della fanciullezza p. 521
• L’antico p. 522
• Il vero è brutto p. 524
• Teoria della visione p. 524
• Parole poetiche p. 525
• Teoria del suono p. 525
• La rimembranza p. 527
Da I Canti:
• L’Infinito p. 538
• La sera del dì di festa p. 541
• Ultimo canto di Saffo p. 552
• A Silvia p. 555
• Le ricordanze p. 561
• La quiete dopo la tempesta p. 568
16
•
•
•
•
Il sabato del villaggio p. 571
Canto notturno di un pastore errante dell’Asia p. 574
Il passero solitario p. 578
La ginestra o il fiore del deserto p. 591
Da Le Operette Morali:
• Dialogo della Natura e di un Islandese p. 611
• Cantico del gallo silvestre p. 618
• Dialogo di Tristano e di un amico p. 622
• Altre tre operette a scelta
Volume 5 - La Scapigliatura, il Verismo e il Decadentismo
La Scapigliatura
Emilio Praga
Da Penombre:
• Preludio p. 31
Arrigo Boito
Dal Libro dei Versi:
● Dualismo p. 41
•
Lezione di Anatomia (fotocopia)
Cletto Arrighi
• La Scapigliatura e il 6 febbraio (fotocopia)
Giosuè Carducci
. La vita
. Le opere
Testi:
. Inno a Satana (fotocopia)
Da Le Rime Nuove:
• Comune Rustico p. 156
• San Martino p. 159
• Idillio maremmano p. 160
● Congedo (fotocopia)
Da Odi Barbare:
• Nella piazza di San Petronio p. 171
• Alla stazione una mattina d’autunno p. 174
17
Il romanzo dal Naturalismo francese al Verismo italiano
Edmond e Jules De Goncourt
Da Germinie Lacerteux:
• Un manifesto del naturalismo p. 72
Emile Zola
• Prefazione Rougon Maquart “come in fisica la gravità, così l’eredità ha le sue leggi”
(fotocopia)
Da Thérèse Raquin:
• La prefazione: letteratura e scienza (fotocopia)
Da Il romanzo sperimentale:
• Lo scrittore come ‘‘operaio’’ del progresso sociale p. 77
Da L’Assommoir:
• L’alcool inonda Parigi p.81
Il Verismo
Giovanni Verga
. La vita
. Le opere
Testi:
• Lettera a Salvatore Paola Verdura (fotocopia)
Da L’amante di Gramigna:
• Impersonalità e regressione p. 199
Dalla Lettera a Capuana:
• L’“eclisse” dell’autore e la regressione nel mondo rappresentato p. 201
Da Vita dei campi:
• Fantasticheria p. 212
• Rosso Malpelo p. 217
Dalle Novelle Rusticane:
• La Roba p. 275
Lettura integrale de I Malavoglia con particolare attenzione a:
• I Vinti e la fiumana del progresso p. 233
• Il mondo arcaico e l’irruzione della storia p. 241
• I Malavoglia e la comunità del villaggio p. 246
• L’abbandono del “nido” e la commedia dell’interesse p. 252
• Il vecchio e il giovane: tradizione e rivolta p. 254
• La conclusione del romanzo p. 259
Decadentismo e Baudelaire
Da I fiori del male:
• Corrispondenze p. 340
• L’albatro p. 342
Da Lo spleen di Parigi:
• Perdita d’aureola p. 364
18
La poesia simbolista
Verlaine
Da Un tempo e poco fa:
• Arte poetica p. 372
• Languore p. 375
Rimbaud
. Lettera al veggente (fotocopia)
Giovanni Pascoli
. La vita
. Le opere
Da Il fanciullino:
• Una poetica decadente p. 518
Da Myricae:
• I Puffini dell’Adriatico p.540
• I due fuchi (fotocopia)
• Temporale (fotocopia)
• Mare (fotocopia)
• Il lampo (fotocopia)
• X Agosto p. 544
• L’assiuolo p. 548
Da Poemetti:
• Italy p. 575
• Il libro (fotocopia)
• Digitale purpurea p. 562
• La vertigine p. 582
Da Canti di Castelvecchio:
• Il gelsomino notturno p. 587
Da Poemi conviviali:
• Alexandros p. 593
• L’ultimo viaggio (fotocopia)
Gabriele d’Annunzio
. La vita
. Le opere
Testi:
Da Il piacere:
• Un ritratto allo specchio: Andrea Sperelli e Elena Muti p. 434
• Una fantasia “in bianco maggiore” p. 436
Da Maya:
• L’incontro di Ulisse (fotocopia)
19
Da Alcyone:
• Lungo l’Affrico una sera di giugno dopo la pioggia p. 467
• La sera fiesolana p. 470
• La pioggia nel pineto p. 477
• Meriggio p. 482
• Il vento scrive p. 487
• Le stirpi canore (fotocopie)
• La sabbia del tempo (fotocopia)
• Stabat Nuda Aestas (fotocopia)
Da Notturno:
• La prosa “notturna” p. 497
Volume 6 – Il primo Novecento e il periodo tra le due guerre
Italo Svevo
. La vita
. Le opere
Da Una vita:
• Le ali del gabbiano p. 131
Da Senilità:
• Il ritratto dell’inetto p. 141
• “Il male avveniva, non veniva commesso” p. 145
• “La trasfigurazione di Angiolina” p. 151
Lettura integrale dell’opera La Coscienza di Zeno con particolare attenzione a:
• Prefazione dell’opera
• La morte del padre p. 162
• La salute malata di Augusta p. 170
• La vita è originale p .176
• La morte dell’antagonista p. 181
• Psicoanalisi p. 188
• La profezia p. 194
Luigi Pirandello
. La vita
. Le opere
. La relatività di ogni cosa (da Arte e coscienza d’oggi - fotocopia)
Da Umorismo:
• Un’arte che scompone il reale p. 237
Da Novelle per un anno:
• La trappola p. 244
• Ciàula scopre la luna p. 239
• Il treno ha fischiato p. 256
Da Uno, Nessuno e Centomila:
• “Nessun nome” p. 290
20
Da Sei personaggi in cerca d’autore:
• La rappresentazione teatrale p. 340
Lettura integrale de Il Fu Mattia Pascal con particolare attenzione a:
• Prima premessa
• Seconda premessa
• Capitolo 8 [Lo “strappo del cielo di carta” e la “lanterninosofia” p. 279]
• Capitolo 12
Poesia Crepuscolare
Sergio Corazzini
Da Piccolo libro inutile:
• Desolazione del povero poeta sentimentale p. 65
Guido Gozzano
Dai Colloqui:
• La signorina Felicita ovvero la felicità p. 72
Le avanguardie: Futurismo, Surrealismo, Dadaismo
Filippo Tommaso Marinetti
Dalla rivista “Le Figaro”:
• Manifesto del Futurismo p. 24
• Manifesto tecnico della letteratura futurista p. 26
Da Zang Tumb tuum:
• Bombardamento p.30
Aldo Palazzeschi
Da L’incendiario:
• E lasciatemi divertire! p. 34
Andrè Breton
• Manifesto del Surrealismo p. 48
Giuseppe Ungaretti
. La vita
. Le opere
Da l’Allegria:
• In memoria p. 599
• Il porto sepolto p. 601
• Veglia p. 602
• I fiumi p. 604
• San Martino del Carso p. 608
• Commiato p. 609
• Mattina p. 611
• Soldati p. 613
21
• Girovago p. 614
Da Il Sentimento del tempo:
• L’Isola p. 625
Da Il dolore:
• Non gridate più p. 631
Umberto Saba
. La vita
. Le opere
Da Il Canzoniere:
• A mia moglie p. 554
• Amai p. 568
• La capra p. 557
• Trieste p. 559
• Città vecchia p. 561
• Il Teatro degli Artigianelli p. 556
• Ulisse p. 570
Salvatore Quasimodo
. La vita
. Le opere
Da Acque e Terre:
● Ed è subito sera p. 526
● Vento a Tindari p. 527
● Alle fronde dei salici p. 529
Da Giorno dopo giorno:
●
●
●
“Alle fronde dei salici” (fotocopia)
“Milano agosto 1943” (fotocopia)
“Uomo del mio tempo” (fotocopia)
Eugenio Montale
. La vita
. Le opere
Da Ossi di seppia:
● I limoni p. 649
● Non chiederci la parola p. 653
● Spesso il male di vivere ho incontrato p. 657
● Cigola la carrucola del pozzo p. 660
● Forse un mattino andando in un’aria di vetro p. 662
22
Da Le Occasioni:
● Non recidere, forbice, quel volto p. 678
● La casa dei doganieri p. 679
● Nuove stanze (fotocopia)
● Ti libero la fronte dai ghiaccioli (fotocopia)
Da La Bufera e altro:
● La Bufera (fotocopia)
● La primavera hitleriana p. 682
● L’anguilla p. 687
● Piccolo testamento p. 689
Da Satura:
Xenia p. 694
La storia p. 695
●
●
. Discorso di Montale all’Accademia di Svezia per il conferimento del premio Nobel” (fotocopia)
Dante Alighieri, La Divina Commedia, Paradiso:
Canti I, II (vv.1-18), III, VI, VIII, XI, XII, XV, XVII, XXXIII.
Torino, 15 maggio 2014
L’insegnante
Daniela Tedesco
……………………….
Gli allievi
……………………….
………………………..
23
LICEO SCIENTIFICO STATALE “P. GOBETTI” - TORINO
PROGRAMMA DI LATINO
ANNO SCOLASTICO 2013-2014
CLASSE : VD
Insegnante: Daniela Tedesco
TESTO in ADOZIONE: Giovanna Garbarino, VOL. 3 Dalla prima età imperiale ai regni romano
barbarici, Paravia
PROGRAMMA SVOLTO
L’Età Giulio- Claudia
Fedro
. Dati biografici e cronologia delle opere
. Il modello e il genere della "favola"
. I contenuti e le caratteristiche dell'opera
TESTI
. Il modello (Fabulae, I, prologus) p. 29
. Fabulae, I, 15 p. 32
. Fabulae, I, 1 p. 34
. Fabulae I, 5 p. 35
. Fabulae II, 5 p. 38
. La novella della vedova e del soldato (Appendix Perottina) p. 39
Seneca
. Dati biografici
. I Dialoghi
. I Trattati
. Le Epistulae ad Lucilium
. I contenuti
. Lo stile della prosa senecana
. L'Apokolokyntosis
Ogni allievo ha letto autonomamente un’opera filosofica
TESTI
Da "De brevitate vitae"
. "E' davvero breve il tempo della vita?" Cap. 1 e Cap. 2 - pp. 84- 85 e pp. 86-88 (in latino)
. "Molti non sanno usare il tempo" (in italiano) - pp. 94-96 (in latino)
24
Da "Epistulae ad Lucilium"
. "Solo il tempo ci appartiene" - pp. 88-90 (in latino)
. "Passato senza prospettiva" - pp. 92-94 (in latino)
. "Fuggire la folla" - pp. 99-100 (in latino)
. "Vivere secondo natura" (in italiano) - pp. 101-106
. "Come trattare gli schiavi" - pp. 115- 116 (in latino)
. "Gli umili compiti degli schiavi" (in italiano) - pp. 116-117
. "Considerazioni sul suicidio" (in italiano) - pp. 134-135
. “I veri beni dell’uomo” (Epistula 8) – in italiano
. “Vivi sempre come se tutti ti osservassero (Epistula 9) – in italiano
Da "De Clementia"
. "La clemenza dell'eletto degli dei" (in fotocopia; in italiano)
. "Nerone è più clemente di Augusto" (in italiano) - pp. 109-111
Da "Apokolokyntosis"
. "Morte e ascesa al cielo di Claudio" (in italiano) - pp. 111- 114
Percorso tematico: Intellettuali e potere - pp. 159-183
Lucano
. I dati biografici e le opere
. Il Bellum civile: le fonti e il contenuto
. Le caratteristiche dell'épos di Lucano
. Ideologia e rapporti con l'épos virgiliano
. I personaggi del bellum civile
TESTI
. "L'argomento del poema e l'apostrofe ai Romani" (in italiano) - pp. 205-207
. "I ritratti di Pompeo e Cesare" (in italiano) - pp. 207-209
. "Una scena di necromanzia" (in italiano) - pp. 210-211
. "Il discorso di Catone" (in italiano) - pp. 211- 212
. "Catone e Marcia" (in italiano) - pp. 213-214
Persio
. Dati biografici
. Da " I 14 coliambi” (in fotocopia)
. La poetica della satira: dalla satira V, vv. 14-18 in latino
. “Un genere controcorrente: la satira” (Satira I) pp. 218-220
. “La preghiera” (Satira II) pp. 221-222
25
Petronio
. La questione dell'autore del Satyricon
. Contenuto dell'opera
. La questione del genere letterario
. Il mondo del Satyricon: il realismo petroniano
Il Satyricon
Lettura integrale dell'opera, con particolare attenzione ai passi riportati sul testo in adozione:
. “L’ingresso di Trimalchione” pp.240-241
. “La presentazione dei padroni di casa” pp. 242-243 (in latino)
. “Chiacchiere di commensali” pp. 245-246
. “Il testamento di Trimalchione” pp. 246-247
. "Mimica mors: suicidio da melodramma" (in italiano) - pp. 249-251
. "La matrona di Efeso" (in italiano) - pp. 251-255
. “La novella del lupo mannaro” (in latino) - fotocopia
La poesia nell’età dei Flavi
Marziale
. Dati biografici e cronologia delle opere
. La poetica
. Le prime raccolte
. Gli Epigrammata: precedenti letterari e tecnica compositiva
. Forma e lingua degli Epigrammi
TESTI
. La poetica (Epigrammata IV, 49, VIII, 3; X,4) in fotocopia
. "Obiettivo primario: piacere al lettore!" - p. 287
. "Libro o libretto" - p. 287
. "La scelta dell'epigramma" - p. 288
. "Matrimoni di interesse" - pp. 288-289
. "Fabulla" - 289
. "Betico" - 290
. "Il console cliente" - pp. 290-291
. "Il trasloco di Vacerra" - pp. 291-292
. "Senso di solitudine" - p. 294
. "La bellezza di Bilbili" - pp. 294-295
. "Il profumo dei tuoi baci" - p. 296
. "Auguri a un amico" - p. 296
. "Erotion" - pp. 297-298 (in latino)
26
La prosa nella seconda metà del I secolo
Quintiliano
. La vita
. Le opere
TESTI
.Da Institutio oratoria
. Introduzione all’opera (fotocopia)
. La formazione dell’oratore incomincia dalla culla (in italiano) p. 311
. Due modelli a confronto: istruzione individuale e collettiva (in latino) p. 313
. I vantaggi dell’insegnamento collettivo (italiano e latino dal paragrafo 18) p. 317
. L’insegnamento individualizzato (in latino) p.322
. Il maestro come secondo padre (in latino) p.326
La letteratura nell’età di Traiano e Adriano
Giovenale
. Dati biografici e cronologici
. La poetica di Giovenale
. Le satire dell'indignatio
TESTI
. "Perché scrivere satire?" (Satira I, vv. 1-87; 147-171) in italiano - pp. 370-376
. "Miserie e ingiustizie della grande Roma" (Satira III, vv. 164-222) in italiano - pp. 376-379
. "L'invettiva contro le donne" (Satira VI, vv. 231-241; 246-267; 434-456) in italiano - pp. 379-381
. "L'importanza dell'esempio nell'educazione dei figli" (Satira XIV, vv.1-58) in italiano - pp. 382-384
Plinio il Giovane
. La vita
. Le opere
TESTI
. Il Panegirico di Plinio a Traiano – Traiano Optimus princeps - (fotocopia)
. La questione dei cristiani (Epistulae X, 96-97) p. 398
. L’eruzione del Vesuvio e la morte di Plinio il Vecchio p. 390
Tacito
. Dati biografici e carriera politica
. L'Agricola
. La Germania
. Il Dialogus de oratoribus
. Le Historiae
. Gli Annales
27
TESTI
. Il Proemio dell'Agricola (Cap. I in latino pp. 432-433) - e Cap. II e Cap. III 3 in italiano (fotocopia)
. "La denuncia dell'imperialismo romano da parte di un barbaro" (Agricola, 30, 1 - 31,3) in italiano pp. 434-436
. "Compianto per la morte di Agricola" in italiano - pp. 437-438
Da le "Historiae"
. Il Proemio delle Historiae in latino - pp. 451-452
. "La scelta del migliore" (I, 16) in italiano - pp. 452-453
. "Il punto di vista dei Romani: il discorso di Petilio Ceriale" in italiano - pp. 454-455
. Da "Annales"
. "La riflessione dello storico" in italiano - pp. 456-457
. "L'uccisione di Britannico" in italiano - pp. 457-460
. "L'incendio di Roma" in italiano - pp. 460-463
. "La morte di Seneca" - pp. 137-140 (nel capitolo del libro di testo dedicato a Seneca)
L’Età degli Antonini
Apuleio
. Dati biografici
. Il De magia
. Le Metamorfosi
. Caratteristiche e intenti dell'opera
TESTI
Da "De Magia"
. "Non è una colpa usare il dentifricio" - pp. 508-509
. "La vedova Pudentilla" - pp. 510-512
Da "Le Metamorfosi o L'Asino d'oro"
. Il Proemio - pp. 513-515
. "Funeste conseguenze della magia" - pp. 515- 518
. "Lucio diventa asino" - pp. 520-521
. "Psiche, fanciulla bellissima e fiabesca" - pp. 521-524
. "Psiche vede lo sposo misterioso" - pp. 525-526
. "La preghiera a Iside" - pp. 528-529
. "Il significato delle vicende di Lucio" - pp. 530-532
Torino, 15 maggio 2014
L'Insegnante
Daniela Tedesco
...........................................................
Gli allievi
…………………………………………..
..
28
RELAZIONE FINALE
CLASSE VD
ITALIANO e LATINO
ANNO SCOLASTICO: 2013-2014
INSEGNANTE: Daniela Tedesco
La possibilità di operare interventi didattici sulla classe nell'arco di tutto il triennio ha permesso, da
una parte, di cogliere un lento ma progressivo miglioramento nello studio, nell'applicazione e nel
rendimento di una componente di allievi e, dall'altra, di verificare il potenziamento graduale del
senso critico e autonomo, parallelamente ad una maggiore capacità di intervenire dialetticamente e in
modo costruttivo nelle questioni affrontate.
All’inizio della terza si sono dovuti recuperare diversi aspetti riguardanti le due discipline, in Italiano
soprattutto in relazione alla produzione scritta e in Latino in relazione alle conoscenze anche
morfologiche di base. Questi interventi di recupero hanno rallentato, nel corso di tutto il triennio, lo
svolgimento dei programmi previsti, ma sono stati indispensabili per poter affrontare in modo
graduale le tipologie di scrittura previste per la prima prova dell’Esame di Stato e la traduzione,
anche se sempre guidata, degli autori previsti nel triennio. Positiva è stata la consapevolezza degli
allievi della loro situazione iniziale e apprezzabile, da parte di alcuni, la volontà di impegnarsi per
recuperare le evidenti carenze. Con la classe si è sempre lavorato con serenità, anche nei momenti in
cui l’impegno non corrispondeva del tutto alle richieste dell’insegnante.
In particolare, per quanto riguarda Latino, si sono ottenuti risultati complessivamente positivi
quando l'obiettivo didattico è stato maggiormente rivolto all'analisi contenutistica dei testi di autore e
alla relazione con il contesto storico-culturale, piuttosto che all'aspetto morfo-sintattico. Anche nelle
attività di confronto tra traduzioni d'autore, gli allievi hanno dimostrato, nel complesso, capacità di
intervento critico e di analisi. I risultati positivi ottenuti si sono rivelati inoltre per la maggioranza
degli studenti uno stimolo ad affrontare lo studio della materia con maggiore serenità, interesse e
motivazione. Non mancano comunque casi di allievi autonomi anche nelle attività di traduzione, che
hanno mantenuto nel corso di tutto il triennio risultati positivi; all'interno di questo gruppo si
segnalano anche qualche caso di eccellenza.
Il livello della classe risulta nel complesso sufficientemente adeguato anche in Italiano; in genere gli
allievi sanno produrre un testo coerente, rispettano la consegna e argomentano con chiarezza. Da
segnalare inoltre casi singoli di allievi che evidenziano ancora qualche fragilità nella produzione
scritta, sia sotto l'aspetto formale sia in relazione a quello contenutistico, e casi di allievi capaci
invece di produrre testi validi contenutisticamente e efficaci linguisticamente.
Le diverse tipologie assegnate in ogni prova scritta (Tipologia A, B, C, e D) hanno permesso agli
allievi di allenarsi nelle diverse possibilità compositive, anche in quelle inizialmente considerate più
complesse, come l'analisi del testo.
I contenuti dei programmi delle due discipline sono stati presentati prevalentemente attraverso la
lezione frontale, cercando sempre di sollecitare la partecipazione della classe, soprattutto di fronte ad
argomenti riconducibili a questioni di loro interesse e ad altre discipline.
Si segnala che il rallentamento del lavoro a partire dalla terza non ha permesso di svolgere
interamente e in modo articolato il programma di Letteratura italiana del Novecento. Si è preferito
pertanto concentrarsi sulla parte che va dal Romanticismo italiano a Montale, soffermandosi sulla
lettura e l’analisi testuale degli autori affrontati.
La parte del programma relativa al periodo che va dal dopoguerra ai nostri giorni (Vol.7) è stata
affrontata nelle linee generali nell’ultima parte dell’anno e non è stata inserita nel programma.
29
Il programma di latino inserito comprende il periodo che va da Seneca ad Apuleio. Solo per alcuni
autori si sono proposti i testi in latino con relativa traduzione. Non tutti gli allievi sanno affrontare la
traduzione con autonomia e il loro approccio al testo evidenzia ancora difficoltà e incertezze sotto
l’aspetto linguistico.
Solo una ristretta componente della classe si è dimostrata disponibile ad approfondire ed ampliare i
contenuti delle lezioni attraverso suggerimenti segnalati e letture proposte; pertanto la preparazione
degli argomenti letterari, per un numero consistente di allievi, è prevalentemente scolastica e
manualistica.
Torino, 15 maggio 2014
L' Insegnante
Daniela Tedesco
.
30
ANNO SCOLASTICO 2013/2014 – CLASSE 5D
MATERIA: Inglese
DOCENTE: Prof. ssa Monica Rasero
Libro di testo: Only Connect… New Directions
From the Early Romantic Age to the Present Age
Marina Spiazzi – Marina Tavella
Zanichelli Editore
Programma svolto durante l’anno scolastico
Modulo D
Revolutions and industrialization
Key points
Reality and Vision
The Novel of Manners
William Wordsworth
• Text 63 – A certain colouring of imagination
• Text 65 – Daffodils
• We are seven
Samuel Taylor Coleridge
• The Rime of the Ancient Mariner
• Text 70 – The killing of the albatross
• Text 72 – The water snakes
• Text 73 – A sadder and wiser man
Jane Austen
• Pride and Prejudice
• Text 85 - Mr and Mrs Bennet
• Text 86 – Darcy’s Proposal
p. D54
p. D55
p. D60-61
p. D66
p. D78-79
p. D81-82
p. D85
p. D94-95
p. D97
p. D98-100
p. D105-108
p. D109
p. D136-137
p. D147-148
p. D149-150
p. D151-154
Modulo E
The Victorian Age
Key points
The early Victorian Age
The later years of Queen Victoria’s reign
The American Civil War and
the settlement in the West
The Victorian Compromise
The Victorian frame of mind
The Victorian novel
Types of novels
Aestheticism and Decadence
American Renaissance
Charles Dickens
p. E2
p. E3
p. E4-6
p. E7-8
p. E12-13
p. E14-16
p. E17-19
p. E20-21
p. E22-23
p. E31-32
p. E36
p. E37-38
31
• Oliver Twist (the novel)
• Hard Times
• Text 94 - Nothing but Facts
• Text 95 – Coketown
Oscar Wilde
• The Picture of Dorian Gray (the novel)
• Text 112 – Basil Hallward
• The Importance of Being Earnest
• Text 115 – Mother’s worries
Nathaniel Hawthorne
• The Scarlet Letter (the novel)
Walt Whitman
• Text 121 – I hear America singing
• Text 122 – Oh Captain, my Captain!
p. E52
p. E53-54
p. E54-56
p. E110-111
p. E115-117
p. 124-125
p. E125-127
p. E131-132
p. E143-144
p. E148
p. E149-150
Modulo F
The Modern Age
Key points
The Age of Anxiety
Modernism
Modern Poetry
The Modern Novel
The Interior Monologue
A new generation of American writers
The War Poets
• Text 133 - The soldier by R. Brooke
• Text 134 - Dulce et decorum est by W. Owen
• Text 135 - Suicide in the trenches by S. Sassoon
Thomas Stearns Eliot
• The waste land
• Text 140 – The fire sermon
Joseph Conrad
• Heart of Darkness
• Text 149 – The chain-gang
• Text 150 – The Horror
James Joyce
• Dubliners
• Text 162 – Eveline
• Text 163 – She was fast asleep
• Text 166 – I said yes I will sermon
Virginia Woolf
• Mrs Dalloway (the novel)
• Text 167 – Clarissa and Septimus
• Text 168 – Clarissa’s party
p. F2
p. F3
p. F14-16
p. F17
p. F19-20
p. F22-23
p. F24-26
p. F28-29
p. F42-44
p. F45
p. F46
p. F48
p. F52-53
p. F54-55
p. F59-60
p. F83-84
p. F85-86
p. F88-91
p. F92-94
p. F138-139
p. F141-142
p. F143-146
p. F147-148
p. F155-156
p. F157-158
p. F159-160
p. F161-163
p. F164-165
32
Modulo G
Samuel Beckett
• Waiting for Godot
• Text 205 – We’ll come back tomorrow
• Text 206 – Waiting
p. G100
p. G101-102
p. G104-106
p. G107-109
George Orwell
• 1984 (the novel)
FIRMA DEL DOCENTE
FIRMA DEGLI STUDENTI
_____________________________
________________________________
________________________________
33
RELAZIONE FINALE CLASSE VD
A.S. 2013/2014
LINGUA INGLESE Prof. Monica Rasero
Insegno nell’attuale 5D da cinque anni.
Ad inizio anno il livello medio risultava discreto. Attualmente il livello medio raggiunto risulta
ampiamente sufficiente con alcuni studenti che si inseriscono nella fascia buona/ottima. Gli studenti
sono in grado di comunicare oralmente con sufficiente correttezza i contenuti letterari approfonditi
nel corso dell’anno e di riproporre nello scritto in maniera sintetica e abbastanza corretta le tematiche
oggetto di studio. Permangono infatti, in alcuni casi, lievi difficoltà grammaticali, in parte
compensate da studio approfondito e metodico degli argomenti testati. Sono stati letti in forma
integrale diversi romanzi del periodo vittoriano e moderno, mentre per gli altri autori in programma
sono stati analizzati i brani antologici tratti dai libri di testo. Le simulazioni di terza prova, come
pure le altre prove scritte, hanno esaminato le conoscenze degli studenti sui contenuti letterari studiati
e sono state svolte con il dizionario bilingue, sono sempre state assegnate due domande in ogni
prova, come pure in sede di simulazione di terza prova. Durante le verifiche orali gli studenti sono
stati valutati sull’analisi e la critica dei testi letterari, dando loro la possibilità di leggere e
commentare, quando necessario, alcuni brani significativi. Il programma è stato sviluppato partendo
dall’analisi dei testi letterari ed inserendoli in seguito nel contesto di appartenenza. Le lezioni sono
state tenute in lingua, con l’ausilio di strumentazioni multimediali, sovente le opere letterarie
analizzate sono state riproposte in versione cinematografica in lingua. Gli studenti hanno risposto
abbastanza positivamente alle attività proposte anche se nel corso dell’ultimo anno si è registrato un
calo nella rielaborazione critica del materiale di studio. Non ci sono mai stati problemi di disciplina.
Torino, 10 maggio 2014
Prof.ssa Monica Rasero
34
LSS "Piero Gobetti " di Torino
Anno scolastico 2013-2014
Docente: Barbara Maffiodo
Classe: V D
STORIA
1. L’Occidente e l’Italia alla vigilia della prima guerra mondiale
Economia e società. Mondializzazione del mercato e trasformazioni del capitalismo:
innovazioni tecnologiche e nuovi settori trainanti, trust, cartelli, capitalismo finanziario;
fordismo e taylorismo. Urbanizzazione e origini della società di massa: nuove stratificazioni
sociali, nascita dei partiti di massa, democratizzazione della vita politica. Nazionalismo e
socialismo (la Seconda internazionale).
Politica e relazioni internazionali. Il rafforzamento del legame tra Stato e economia: la
svolta protezionistica dei governi e l’imperialismo; l’emergere della Germania guglielmina
fra i nuovi Stati imperiali europei; l’alleanza fra blocchi di potenze contrapposte: Triplice
Alleanza e Triplice Intesa. USA e Giappone: nuovi imperi in ascesa.
L’Italia giolittiana: il programma liberal-democratico di Giolitti; il primo decollo
industriale italiano e le sue contraddizioni (nord-sud, l’emigrazione); le riforme di Giolitti e
il rapporto con socialisti e cattolici; guerra di Libia, suffragio universale maschile, crisi del
sistema giolittiano.
2. Guerra e rivoluzione
Il Novecento e la storiografia: il “secolo breve”(Hobsbawm) o “il secolo più
lungo”(Salvadori)?
La “Grande guerra”: le cause profonde (motivi di tensione tra Francia e Germania, tra Italia e
Austria, tra Austria e Serbia, tra Inghilterra e Germania) e prossime (le crisi marocchine e gli
esiti delle guerre balcaniche). Lo scoppio della prima guerra mondiale e i principali fronti. Le
novità della “grande guerra”: mobilitazione totale dell’economia, guerra di trincea,
coinvolgimento della popolazione civile, ruolo dell’ideologia. l'Italia dalla neutralità all'
intervento e gli eventi principali sul fronte italiano. Momenti significativi del conflitto: dallo
sfondamento tedesco sulla Marna alle battaglie di Verdun e della Somme; la guerra
sottomarina e l’intervento statunitense. I “14 punti di Wilson”, la disfatta degli Imperi, i
trattati di pace e la nuova carta d’Europa.
La rivoluzione russa. Il 1917: dalla rivoluzione “borghese” alla rivoluzione bolscevica. La
nascita della Terza Internazionale (Comintern). Dittatura, guerra civile e comunismo di
guerra. La Nep. I contrasti tra Trotzkij e Stalin.
3. L’impossibile pacificazione
L’Europa nel dopoguerra: il “biennio rosso” e il fallimento dell’ondata rivoluzionaria.
Il dopoguerra in Italia e l’avvento del fascismo: le agitazioni contadine e operaie; la crisi
della classe dirigente liberale e l’affermazione dei partiti di massa (PSI e PPI) alle elezioni
del 1919; la nascita dei Fasci di combattimento; l’impresa di Fiume; l’occupazione delle
fabbriche e la nascita del PCI; dal fenomeno dello squadrismo alla marcia su Roma.
Mussolini verso la dittatura: Gran consiglio del fascismo, Tribunale speciale per la
sicurezza dello stato, sindacati fascisti, legge Acerbo; il delitto Matteotti, la crisi aventiniana
e le “leggi fascistissime”. La dottrina politica del fascismo e l’influenza internazionale del
modello fascista.
4. Il mondo nella grande crisi. L’età dei totalitarismi
La crisi del 1929: gli USA negli anni Venti; cause e conseguenze del crollo di Wall Street; le
risposte alla crisi: le teorie keynesiane e il New Deal; il passaggio degli Stati al capitalismo
diretto.
La Germania dalla Repubblica di Weimar al Terzo Reich: la Repubblica di Weimar e i
problemi politici e sociali della Germania degli anni Venti; la crisi della Ruhr, il governo
Stresemann, il piano Dawes e gli accordi di Locarno; la formazione del nazionalsocialismo e
il putsch di Monaco; l'ideologia e il programma politico hitleriani e le ragioni del successo;
35
Hitler cancelliere: l’incendio del Reichstag e la legge per i pieni poteri, l’eliminazione delle
SA e la nascita del Terzo Reich; la costruzione dello stato totalitario; le tappe della
persecuzione antiebraica e della costruzione del sistema concentrazionario. L’eclissi della
democrazia in Europa; i caratteri del totalitarismo.
L’affermazione dello stalinismo in URRS: pianificazione economica e industrializzazione
forzata, l’eliminazione dei kulaki, le grandi purghe e il sistema dei Gulag.
Il regime fascista italiano: la costruzione del consenso e la fascistizzazione della società; il
Concordato con la Chiesa cattolica; la politica economica dal liberismo all’autarchia; la
politica estera, la guerra d’Etiopia e la creazione dell’Impero; le leggi razziali.
L’antifascismo.
Le tappe del fallimento della Società delle nazioni: dalla guerra d’Etiopia al patto
Ribbentrop-Molotov (passando per la rimilitarizzazione della Renania, la guerra di Spagna,
l’Anschluss dell’Austria, l’occupazione tedesca dei Sudeti e la distruzione dello Stato
cecoslovacco). La Terza Internazionale dalla lotta al “socialfascismo” alla politica dei Fronti
popolari.
5. La seconda guerra mondiale.
Una guerra totale. 1939-‘40: dal crollo della Polonia alla caduta della Francia; l’Italia in
guerra e il fallimento della
guerra “parallela”; la battaglia d’Inghilterra. 1941-’42:
l’attacco tedesco all’URSS, il “nuovo ordine" europeo e il collaborazionismo; la Resistenza
in Europa; la Shoah; l’aggressione giapponese, l’intervento degli Stati Uniti e il nuovo
ordine asiatico. La svolta bellica del 1942-43 a favore degli Alleati, le conferenze fra i
“Grandi”, la sconfitta dell’Asse. Gli ultimi atti della “grande alleanza”: i processi di
Norimberga, la nascita dell’ONU.
L’Italia dalla caduta del fascismo alla liberazione: la caduta del fascismo e il governo
Badoglio; l’armistizio e le sue conseguenze: due eserciti di occupazione e tre autorità
politiche (Regno del Sud, Repubblica di Salò, Cln e Clnai); la svolta di Salerno; la resistenza
e la liberazione.
6. La nascita dell’ Italia repubblicana.
L’Italia dalla liberazione alle elezioni del 1948: il dissesto economico e sociale; le forze
politiche in campo e le elezioni del 2 giugno 1946; la fine dell’unità antifascista, la
ricostruzione economica all’insegna del rigore finanziario, la vittoria della DC nelle elezioni
del 1948, le scelte internazionali.
La Costituzione della Repubblica italiana. L’Assemblea costituente: l’antifascismo e il
valore della persona come basi di un compromesso di alto livello fra modelli politici e
ideologici diversi; i principi fondamentali e il carattere programmatico della Costituzione;
la forma di governo: una democrazia rappresentativa e parlamentare.
7. Il mondo nell’età del bipolarismo e della decolonizzazione.
Gli inizi della “guerra fredda”: il sistema dei Blocchi e i rispettivi strumenti di integrazione
in campo economico, politico e militare; il nuovo assetto geo-politico dell’Europa, la nascita
delle democrazie popolari nell’Europa dell’Est e la divisione della Germania; il blocco di
Berlino. Il sistema economico di Bretton Woods, l’”età dell’oro” del capitalismo e il welfare
state; le ragioni dell’europeismo e le prime tappe dell’integrazione europea. La guerra di
Corea. Verso la coesistenza pacifica: Chruscev, la destalinizzazione e la sfida economica agli
USA; l’invasione dell’Ungheria; la crisi di Suez, la costruzione del muro di Berlino e la crisi
di Cuba.
La fine della centralità europea e la decolonizzazione. I fattori favorenti, i riferimenti ideologici
dei movimenti di emancipazione (comunismo e “risveglio islamico”), le fasi. La nascita
dell’India democratica e la figura di Gandhi; l’indipendenza del Vietnam; la nascita di Israele; il
caso dell’Algeria. La conferenza di Bandung, la nascita del Terzo Mondo e il non allineamento; i
concetti di sviluppo, sottosviluppo, sviluppo umano.
Dalla distensione al crollo dell’URSS. Gli anni Sessanta e Settanta e la localizzazione dei conflitti
in Medio Oriente e Asia sud-orientale: la lunga guerra del Vietnam; le guerre arabo-israeliane
36
(dalla guerra dei Sei giorni alla guerra dello Yom Kippur), la questione palestinese e l’Olp; la
Cina e il contrasto russo-cinese; la primavera di Praga e la repressione sovietica. Il Sessantotto,
una protesta giovanile a livello planetario; le ragioni della contestazione negli Stati Uniti e in
Europa occidentale; fine del sistema di Bretton Woods, crisi petrolifera e trasformazioni del
capitalismo. La crisi del modello sovietico nell’età di Breznev. Gli anni Ottanta: la svolta di
Gorbačëv (perestroika e glasnost), l’implosione dei regimi comunisti, la dissoluzione dell’URSS.
8. L’Italia fra gli anni Cinquanta e Settanta.
Le trasformazioni del sistema politico: riforme e resistenze al processo riformistico dal
centrismo al centro-sinistra.
Il “miracolo economico”: le condizioni preparatorie, le caratteristiche, il ruolo delle imprese
statali, gli squilibri, l’impatto sociale e culturale del boom economico italiano. La
contestazione studentesca e operaia, il femminismo; gli “anni di piombo” (cenni).
Alla data del 15 maggio il programma dovrebbe essere ultimato.
Testo adottato: DE BERNARDI- GUARRACINO, La discussione storica, 3, Bruno
Mondadori
o Monografia di approfondimento: S. ROMANO, l’Italia negli anni della Guerra fredda, TEA
Torino, 15 maggio 2014
La docente
I rappresentanti degli studenti
37
LSS "Piero Gobetti " di Torino
Anno scolastico 2013-2014
Docente: Barbara Maffiodo
Classe: V D
FILOSOFIA
1. Aspetti dell’idealismo tedesco:
L’infinitizzazione dell’Io (Fichte), la nuova immagine della natura e l’assolutizzazione
dell’arte (Schelling). Fichte e l’idea di nazione.
L'idealismo assoluto di Hegel.
Le tesi di fondo del sistema: la realtà come totalità e soggetto spirituale in divenire; finito e
Infinito;
l'identità di ragione e realtà; la funzione giustificatrice della filosofia. La dialettica come
legge di
sviluppo del reale e come metodo di indagine razionale: la struttura dialettica dell’Assoluto
(Idea, Natura,
Spirito) e le
sezioni del sapere filosofico; i tre momenti del pensiero dialettico. La
"Fenomenologia dello
spirito": il significato generale dell’opera e la sua funzione pedagogica; i tre momenti dello
spirito
soggettivo e le figure fenomenologiche dell’Autocoscienza. Lo Spirito oggettivo: l’eticità
come sintesi di
diritto astratto e moralità e la concezione dello Stato. La filosofia della storia: mezzi e fini
della storia,
l’astuzia della ragione. Lo Spirito assoluto e i momenti dialettici dell’arte, della religione e
della filosofia;
filosofia e storia della filosofia.
2. Critica e rottura del sistema hegeliano: Schopenhauer e Kierkegaard.
Schopenhauer. Il mondo come rappresentazione: il fenomeno come rappresentazione e “velo
di Maya”. Il mondo come volontà: caratteri e manifestazioni della “volontà di vivere”, il
pessimismo cosmico. L'analisi dell'esistenza umana e la critica dell’ottimismo storico,
antropologico e sociale. La liberazione dal dolore: noluntas e ascesi.
Kierkegaard. L’esistenza come singolarità e possibilità; il rifiuto dell’hegelismo. Gli stadi
dell'esistenza: la vita estetica e la vita etica; la vita religiosa. L’angoscia come sentimento del
possibile; disperazione e fede.
3. Dallo spirito all’uomo: Feuerbach e Marx.
Feuerbach. La critica al rovesciamento hegeliano del rapporto concreto-astratto e la
fondazione dell’ateismo moderno; l'origine antropologica della religione e il concetto di
alienazione; antropologia e filantropia.
Marx: la critica al pensiero politico hegeliano e alla falsa universalità del moderno Stato
liberale; i concetti di democrazia e uguaglianza sostanziali come base per l’emancipazione
politica e umana. La critica dell’economia politica classica (“borghese”) e il concetto di
lavoro alienato; il distacco da Feuerbach e dalla sinistra hegeliana: la religione come oppio
dei popoli, il motivo della praxis e la critica dell’ ideologia. La concezione scientifica della
storia: struttura e sovrastruttura, la dialettica fra forze produttive e rapporti di produzione,
la storia come lotta di classi. “Il Capitale”: i concetti di merce, lavoro, plusvalore, profitto;
38
tendenze e contraddizioni dell'economia capitalistica. Rivoluzione, dittatura del proletariato
e comunismo compiuto.
4. Scienza e progresso: il Positivismo.
Caratteri generali e rapporto con il contesto storico e con l'Illuminismo e il Romanticismo.
Il positivismo sociale. Comte: legge dei tre stadi, la classificazione gerarchica delle
scienze; la sociologia come fisica sociale; la dottrina della scienza e la sociocrazia;. Mill: la
logica empirista e il problema dell’induzione; la difesa della libertà individuale.
Il positivismo evoluzionistico di Spencer: la dottrina dell’Inconoscibile e il rapporto tra scienza
e religione; la filosofia come teoria generale dell'evoluzione; la sociologia e l’etica
evoluzionistica.
5. Nietzsche e la crisi delle certezze nella filosofia. Caratteristiche, temi e periodi del pensiero e
della
scrittura di Nietzsche. L’antitesi tra apollineo e dionisiaco e la reinterpretazione della civiltà
occidentale
come decadenza in Nascita della tragedia; storia e vita (la Seconda Inattuale). Il periodo
illuministico: il
metodo storico-genealigico, l’annuncio della morte di Dio e la fine delle illusioni
metafisiche; la
dissoluzione del platonismo (“Come il mondo vero diventò una favola”). I temi fondamentali
di Così
parlò Zarathustra: la fedeltà alla terra e l’annuncio dell’oltreuomo, l’eterno ritorno e la
volontà di
potenza. La Genealogia della morale: l’origine umana della morale e il passaggio dalla morale
dei signori
alla morale degli schiavi, la trasvalutazione dei valori. Il nichilismo e il suo superamento. Il
prospettivismo e la critica alla verità oggettiva.
6. Freud e la rivoluzione psicoanalitica. Dagli studi sull’isteria alla fondazione della psicoanalisi;
la prima
“topica psicologica”, le vie d’accesso all’inconscio e la tecnica psicoanalitica; la psiche come
unità
“complessa” e la frantumazione del soggetto razionale: Es, Io e Super-io. L’interpretazione
dei sogni. La
teoria della sessualità. La religione come illusione, la civiltà e i suoi costi, la riflessione sulla
guerra.
7. La reazione al Positivismo: dallo spiritualismo di Bergson al pensiero di Weber.
Bergson: la filosofia come registrazione dei dati immediati della coscienza; tempo della
scienza e
tempo della vita. Materia e memoria. La metafisica
evolutiva: la
reinterpretazione della realtà come evoluzione creatrice e slancio vitale; istinto e
intelligenza, l’anti-intellettualismo e la nuova metafisica dell’intuizione.
Weber: i “tipi idealil” come strumento dell’indagine storiografica e sociologica. La tipologia
dell’agire sociale; le caratteristiche e le antinomie della modernità e il concetto di
“disincantamento del mondo”.
39
8. La nascita dell’epistemologia contemporanea.
Il Neopositivismo: il Circolo di Vienna e “la concezione scientifica del mondo”; il principio
di verificazione e l’attacco alla metafisica.
Popper. Karl Popper contro il Circolo di Vienna: la critica al verificazionismo e la
falsificabilità come criterio di demarcazione fra scienza e non-scienza; la riabilitazione
della filosofia e della metafisica. La critica epistemologica al marxismo e alla psicoanalisi.
La genesi delle teorie scientifiche e il metodo per “congetture e confutazioni”; la mente
come “faro” che illumina e l’impossibilità dell’induzione. Dall’epistemologia alla filosofia
politica: la polemica contro lo storicismo e le società “chiuse”; la teoria della democrazia.
L’epistemologia post-popperiana. Kuhn: le rivoluzioni scientifiche e il concetto di
paradigma.
9. La Scuola di Francoforte e la teoria critica della società.
La razionalizzazione tecnica come dominio e la critica della società tecnologica nella
Dialettica dell’Illuminismo di Horkheimer e Adorno. Adorno: la critica dell’”industria
culturale”.
Marcuse. La critica del “principio di prestazione” e del Sistema: le illusioni della libertà e il
concetto di “desublimazione repressiva” (L’uomo a una dimensione).
Alla data del 15 maggio il programma dovrebbe essere ultimato.
Testo adottato:
ABBAGNANO-FORNERO, Il nuovo Protagonisti e testi della filosofia, vol.3 (2 tomi), Torino,
Paravia
Torino, 15 maggio 2014
La docente
I rappresentanti degli studenti
40
LSS “P. Gobetti”. A.s. 2013-2014
RELAZIONE FINALE DELL’INSEGNANTE SULLA CLASSE VD
Materie: STORIA e FILOSOFIA
Docente: Barbara Maffiodo
Composta quest’anno da 20 studenti (in quarta erano 22), la VD si è confermata una classe piacevole,
affiatata al suo interno, rispettosa e spontanea nella relazione con l’insegnante. Pur contando pochi
elementi veramente trainanti, ha dimostrato un interesse e un’attenzione vivaci, anche se non
continuativi da parte di tutti, nei confronti delle attività scolastiche e ha affrontato con più serietà e
consapevolezza rispetto allo scorso anno il carico e i ritmi di lavoro piuttosto serrati imposti
dall’ultimo anno di liceo. Soprattutto per la filosofia, è migliorata nell’insieme la capacità di
concentrazione e di studio personale che è stata per molti studenti ferma e costante; salvo poche
eccezioni, va tuttavia rilevata una certa resistenza a impegnarsi in attività di approfondimento e di
rielaborazione via via consigliate dall’insegnante.
Positivo, nel complesso, il rendimento fino a questo momento (sono previste ancora due verifiche
sommative, una in storia e una in filosofia), pur in presenza di un quadro articolato dal punto di vista
delle competenze logico-espressive che in alcuni presentano ancora fragilità, soprattutto nella
produzione scritta (ma per una studentessa il problema si presenta all’opposto nel colloquio in cui
spesso la timidezza la spinge su posizioni rinunciatarie). In filosofia, dove si registra un generale
miglioramento rispetto alla prima parte dell’anno, circa la metà della classe ha raggiunto nel 2
pentamestre risultati buoni, in qualche caso ottimi; meno brillante il quadro per la storia, con un
profitto medio più oscillante forse a causa della vastità del programma e della difficoltà, per molti, a
connettere i diversi livelli del discorso storico.
I programmi sono stati svolti regolarmente, per autori e assi tematici in filosofia, strutturando la
trattazione in modo da integrare piano sincronico e piano diacronico in storia. In entrambe le
discipline ho cercato di dare adeguato spazio al confronto diretto con le fonti e alle tematiche
connesse con l’educazione alla cittadinanza. La classe ha assistito a: The Summit, documentario di
Franco Fracassi e Massimo Lauria sui fatti di Genova del luglio 2001 (Italia, 2012) con un incontrodibattito a cura di Amnesty International al Cinema Romano2; Yosse Rakover si rivolge a Dio:
monologo teatrale di Marina Bassani al Teatro Baretti di Torino sul tema della Shoah; ha partecipato
alla lezione-dibattito con Franca D’Agostini e Nicola Chiurazzi su “Modelli di verità”, organizzata
presso la succursale di via Picco; alcuni alunni hanno preso parte al primo dei tre incontri
pomeridiani su temi dell’economia politica, svoltisi anch’essi nella succursale a cura del Centro Studi
Antonio Labriola.
Gli studenti sono stati stimolati all’autovalutazione e coinvolti nel processo valutativo che è risultato
in tal modo una sintesi ragionata di prestazioni complesse. In sede di valutazione finale si terrà in
debita considerazione l’impegno a migliorare il proprio rendimento scolastico.
Criteri di valutazione
Filosofia
Possesso del linguaggio idoneo ad esprimere i concetti filosofici e acquisizione dei contenuti
ampia quanto richiesto dalla problematica in oggetto e dal suo posto all’interno del programma.
Consapevolezza dei problemi affrontati dai filosofi e pertinenza nel rispondere ai quesiti filosofici
sapendo definire termini e concetti.
Saper organizzare una breve trattazione, scritta e orale, su testi o percorsi filosofici distinguendo
diversi livelli di rilevanza.
Saper ripercorrere l’itinerario di pensiero degli autori ricostruendone la strategia argomentativa e
rintracciandone gli scopi.
Saper ricondurre le tesi individuate in un testo o brano al pensiero di un filosofo.
41
Saper operare confronti e collegamenti interni alla disciplina e con il contesto storico e culturale.
Saper discutere criticamente e autonomamente di temi e problemi significativi del pensiero
filosofico.
Storia
Acquisizione di termini e concetti propri delle scienze storiche e sociali.
Possesso delle grandi periodizzazioni e precisione cronologica negli eventi fondamentali
Saper cogliere, esporre e sintetizzare gli aspetti significativi all'interno di un percorso
narrativo (manuale, documento, monografia) dimostrando di saper ricavare da una lettura
informazioni utili e di saper raggruppare fatti sparsi in capitoli o paragrafi diversi al fine di
evitare una passiva narrazione secondo la successione delle pagine del testo.
Saper evidenziare tanto gli aspetti materiali quanto quelli culturali di un’epoca storica, nella loro
specificità e nella loro interazione.
Saper cogliere gli elementi di affinità-continuità e diversità- discontinuità fra epoche e contesti
storici differenti.
Consapevolezza metodologica ed epistemologica della disciplina (del suo oggetto, dei suoi
metodi e procedure di indagine, dei suoi problemi e delle sue categorie fondamentali).
Competenza nei confronti dei temi e dei problemi legati alla Costituzione e alla cittadinanza
Torino, 15 maggio 2014
La docente
42
Liceo Scientifico Statale “Piero Gobetti” Torino
Anno scolastico 2013-2014
Matematica - classe 5D
Docente:
Elena Ruga
Libro di testo: Bergamini – Trifone - Barozzi
"Corso base blu di matematica – Moduli UVWa1" ed. Zanichelli
Programma svolto
1. Introduzione all’analisi
1.1.1. FUNZIONI
(svolto in terza e in quarta)
− relazione tra due insiemi
− relazione ovunque definita, funzionale, suriettiva, iniettiva
− concetto di funzione reale a variabile reale
− variabile indipendente e variabile dipendente
− dominio e codominio
− funzioni pari e dispari
− funzioni invertibili e inverse
− funzioni composte
− funzioni periodiche
− funzioni crescenti e decrescenti: concetto di monotonia
− classificazione delle funzioni
− determinazione del dominio di una funzione
(svolto in quinta)
− insiemi limitati e illimitati: maggioranti e minoranti, estremi superiori e inferiori, massimo
e minimo
− punto di accumulazione
− funzioni limitate/illimitate
− intorno di un punto e intorno di infinito
− massimi e minimi assoluti e relativi
2. Limiti e continuità
1.1.2. DEFINIZIONE DI LIMITE
− definizione intuitiva: lettura del limite da un grafico
− definizione e verifica delle quattro casistiche
− limite destro/sinistro – limite per x → ±∞
− limite per eccesso/per difetto – f (x ) → ±∞
− asintoti verticali e orizzontali
1.1.3. TEOREMI (SOLO ENUNCIATO)
− teorema dell’unicità del limite
− teorema della permanenza del segno e inverso
43
− teoremi del confronto
− teorema dell'esistenza degli zeri
− teorema di Bolzano-Weierstrass
1.1.4. CALCOLO DEI LIMITI
− definizione di funzione continua
− calcolo dei limiti per funzioni continue
1 1
− 0 ∞
0 ∞
∞
0
0
− forme indeterminate , , 0 ⋅ ∞, ∞ − ∞, 1 , ∞ , 0
0 ∞
− limiti di funzioni razionali e irrazionali: metodi per la risoluzione delle forme
0 ∞
indeterminate , , 0 ⋅ ∞, ∞ − ∞
0 ∞
− utilizzo del logaritmo per la trasformazione di una forma indeterminata di tipo
esponenziale
x
sen x
1

lim
=
1
1 +  = e (senza dim) e loro utilizzo per la
− limiti notevoli: x →0
(con dim), lim
x →∞
x
x

risoluzione di limiti analoghi
− discontinuità di prima, seconda, terza specie
1.1.5. INFINITESIMI ED INFINITI
− definizione di infinitesimi e infiniti
− confronto tra infinitesimi (infiniti)
− infinitesimi (infiniti) principali
− determinazione dell’ordine di infinitesimo (infinito)
− parte principale e parte complementare di una funzione infinitesima (infinita)
1.1.6. GRAFICO PROBABILE DI UNA FUNZIONE
− asintoti obliqui di una funzione
− grafico probabile di una funzione a partire da: dominio, intersezioni con gli assi, segno,
limiti, asintoti.
3. Derivazione
1.1.7. DEFINIZIONE DI DERIVATA
− rapporto incrementale e significato geometrico
− derivata di f ( x 0 ) e suo significato geometrico
− derivata sinistra e destra
− teorema di continuità delle funzioni derivabili (enunciato)
− funzione derivata e suo significato
1.1.8. CALCOLO DELLA DERIVATA DI UNA FUNZIONE
α
− derivate fondamentali: f ( x ) = c, f ( x ) = x, f ( x ) = x ,
f (x ) = a x , f (x ) = x
derivata di una somma
derivata del prodotto tra una costante e una funzione
derivata di un prodotto
derivata di una frazione
β (x )
derivata di f ( x ) = tg x, f ( x ) = cotg x, f ( x ) = [α ( x )]
derivata di una funzione composta
derivata di una funzione inversa
f ( x ) = log a x,
−
−
−
−
−
−
−
f ( x ) = sen x,
f ( x ) = cos x,
44
− derivata delle inverse delle funzioni goniometriche
1.1.9. APPLICAZIONE DELLA DERIVAZIONE
− tangente ad una curva in un suo punto
− non derivabilità: interpretazione geometrica
− derivate di ordine superiore
− differenziale di una funzione e suo significato geometrico
− applicazioni fisiche: relazione tra spazio, velocità, accelerazione
1.1.10. TEOREMI SULLE FUNZIONI DERIVABILI
− teoremi di Rolle , Lagrange e Cauchy e relativi corollari
− teorema di De l’Hôpital e applicazione a vari tipi di forme indeterminate
1. Problemi e studi di funzione
− massimi e minimi relativi
− teorema sulla relazione tra la crescenza/decrescenza di una funzione e il segno della sua
derivata prima
− estremanti
− punti stazionari
− studio della crescenza di una funzione e ricerca dei massimi e minimi relativi ed assoluti
− problemi di massimo e minimo
− concavità e flessi
− teorema sulla relazione tra la concavità di una funzione e il segno della sua derivata
seconda
− studio della concavità di una funzione e ricerca dei flessi
− lo studio di funzione
− studio dei punti di non derivabilità di una funzione
4. Integrazione
1.1.11. INTEGRAZIONE INDEFINITA
− definizione e funzioni primitive
− linearità dell’integrale
− integrazioni immediate
− integrazioni immediate applicate alla regola di derivazione delle funzioni composte
− integrali delle funzioni razionali fratte (denominatore di secondo grado)
− integrazione per sostituzione
− integrazione per parti
1.1.12. INTEGRAZIONE DEFINITA
− attività di ripasso sul concetto di area e sui metodi approssimati per valutare aree di
superfici irregolari
− area della regione delimitata dal grafico della funzione: l’integrale definito
− segno dell’integrale
− proprietà fondamentali dell’integrale definito
− teorema della media
− teorema fondamentale del calcolo integrale
− formula fondamentale del calcolo integrale
− metodo di sostituzione per gli integrali definiti
− area individuata dal grafico di due o più funzioni
− volume dei solidi di rotazione con asse coincidente con uno degli assi cartesiani
45
Approfondimenti
I seguenti argomenti sono stati affrontati, per lo più con lavori a gruppi, con l'obiettivo di
fornire gli strumenti pratici fondamentali, senza addentrarsi nelle motivazioni teoriche.
− metodo di induzione e cenno alla somma di semplici tipi di serie numeriche
− funzioni iperboliche
− funzioni polinomiali
Solo alcuni studenti hanno approfondito:
− Serie di Taylor e MacLaurin
− Successioni, progressioni, serie numeriche
Nel corso del quarto anno, sono inoltre stati brevemente introdotti i seguenti argomenti:
− costruzione di grafici a partire da grafici noti, tramite trasformazioni del tipo
1
y = f ( x + k ) e y = f ( x ) + k , y = f (kx) e y = kf (x ) , y = f ( x ) e y = f ( x ) , y =
f (x ) ,
y = f −1 ( x )
− elementi di geometria solida: definizioni e relazioni fondamentali tra gli enti
geometrici, formule per il calcolo di aree e volumi dei solidi fondamentali
− risoluzione approssimata di equazioni e disequazioni per via grafica
− elementi di calcolo combinatorio
Torino, 15 maggio 2014
Elena Ruga
I rappresentanti di classe:
................................................
………………………………
46
Liceo Scientifico Statale “Piero Gobetti” Torino
Anno scolastico 2013-2014
Fisica - classe 5D
Docente:
Elena Ruga
Libro di testo:
Caforio – Ferilli
“Fisica 3”
ed. Le Monnier
(i riferimenti alle pagine dei libri si riferiscono al contenuto principale e non a letture e
approfondimenti eventualmente compresi nelle pagine indicate)
Programma svolto
1. Relatività (Modulo F)
1.1. PREMESSE
− Relatività galileiana (vol. 1 U9 § 1-2-3)
− Limiti della fisica classica ed esperienza di Michelson – Morley (U8 § 1-2)
− Trasformazioni di Lorenz (U8 § 3-9)
1.2. RELATIVITÀ RISTRETTA
− Assiomi della relatività speciale (U8 § 4)
− Esperienza mentale del treno e concetto di simultaneità (U8 § 6)
− Dilatazione dei tempi (U8 § 7)
− Contrazione delle lunghezze (U8 § 8)
− Dilatazione delle masse (U9 § 1)
− Principali paradossi e prove della relatività ristretta (U8 § 10)
− Spazio quadridimensionale: distanza tra due eventi - cono luce (U8 § 5)
− Dinamica relativistica: forza e quantità di moto (U9 § 1)
− Equivalenza massa-energia (U9 § 3 + Approfondimento p.386)
1.3. RELATIVITÀ GENERALE
− Principio di equivalenza: esperienza mentale degli ascensori (U9 § 4)
− Gravità e curvatura dello spazio-tempo (U9 § 5)
− Principali prove della relatività generale (U9 § 6 - no § 6.3)
2. Elettromagnetismo (Modulo E)
2.1. ELETTROSTATICA
− Fenomeni elettrostatici e loro interpretazione: carica elettrica e principio di conservazione
(U1 § 1)
− Corpi conduttori e isolanti: metodi di elettrizzazione (U1 § 2-3-4)
− La legge di Coulomb e la costante dielettrica (U1 § 5)
− Campo elettrico (U2 § 1-2)
− Flusso del campo elettrico (U2 § 3)
− Teorema di Gauss e sue conseguenze (U2 § 3-4)
− distribuzione delle cariche su un conduttore in equilibrio (U2 § 4.1)
− campo elettrico di un filo rettilineo, di una lastra carica e di un condensatore piano (U2
§ 4.2)
− campo interno ed esterno di una sfera isolante o conduttrice carica (U2 § 4.4 +
esempio 5 p.55)
− Lavoro, energia potenziale e circuitazione del campo elettrico (U2 § 5)
47
− Potenziale e superfici equipotenziali (U2 § 6)
− Conduttori in equilibrio: (U2 § 7)
− distribuzione delle cariche (U2 § 7.4)
− potenziale di un conduttore generico e di una sfera (U2 § 7.1)
− valore del campo elettrico in prossimità della superficie (teorema di Coulomb) (U2 §
7.3)
− Moto delle cariche in un campo elettrico uniforme (U5 § 1: cenno + esempio 1)
− Esperienza di Millikan per la determinazione della carica elementare (U5 § 2)
− Capacità di un conduttore (U2 § 8)
− Condensatori: capacità, condensatori piani (U2 § 9-9.1)
− Sistemi di condensatori in serie e in parallelo (U2 § 9.3)
− Energia di un condensatore (U2 § 9.4)
2.2. CORRENTE ELETTRICA (MODULO E)
− Corrente elettrica in conduttori metallici: intensità di corrente, generatori e circuiti (U3 §
1)
− Prima legge di Ohm e concetto di resistenza (U3 § 2)
− Seconda legge di Ohm (U3 § 2)
− Dipendenza della resistività dalla temperatura: conduttori, semiconduttori (cenno) e
superconduttori (cenno) (U3 § 2)
− Leggi di Kirchhoff (U3 § 3-3.1)
− Resistori in serie e in parallelo (U3 § 3.3)
− Potenza elettrica ed effetto Joule (U3 § 5)
− Generatori e forza elettromotrice (U3 § 3.2)
− Circuiti RC (l'argomento è stato svolto solo dal punto di vista qualitativo, senza entrare
nel merito delle leggi) (U3 § 6)
− Effetto Volta (U3 § 8 + cenno alla pila di Volta)
− Cenno alla corrente nei fluidi (U3 § 9 solo parte introduttiva)
2.3. MAGNETISMO (MODULO E)
− Magnetismo naturale e campo magnetico (U4 § 1-1.1-1.2)
− Interazioni tra magneti e correnti:
− esperienze di Oersted, Faraday e Ampère (U4 § 1.3-2)
− forza esercitata da un campo magnetico su una corrente: l'intensità del campo
magnetico (U4 § 3)
− interazione magnetica tra due correnti e legge di Biot-Savart (U4 § 4-4.1)
− campo magnetico generato da una spira e da un solenoide (U4 § 4.2 solo formula del
campo magnetico nel centro di una spira circolare)
− Origine del campo magnetico
− Momento torcente di un campo magnetico su una spira percorsa da corrente e motore
elettrico a corrente continua (U4 § 7-7.1 cenno -7.2)
− La forza di Lorenz (U5 § 3)
− Moto di una carica in un campo magnetico uniforme (U5 § 4)
− Discriminatore di velocità, spettrografo di massa, la carica specifica dell'elettrone (U5 § 6)
− Acceleratori di particelle: il Linac e il ciclotrone (U5 § 7)
− Il flusso del campo magnetico e il teorema di Gauss (U4 § 5)
− La circuitazione del campo magnetico e il teorema di Ampère (U4 § 6)
− Effetto del campo magnetico sulla materia, ciclo di isteresi magnetica ed elettromagneti
(U4 § 8-8.2-8.3-9)
48
2.4. INDUZIONE ELETTROMAGNETICA (MODULO E)
− Legge di Faraday-Neumann-Lenz (U6 § 1-2-2.1-2.2)
− Le correnti parassite
− Alternatore, correnti alternate, motore elettrico a corrente alternata (U6 § 6-7 solo
introduzione) cenno ai circuiti a corrente alternata
− Dinamo (U6 § 6)
− Trasformatori e trasporto della corrente (U6 § 8)
2.5. ONDE ELETTROMAGNETICHE (MODULO E)
− Le equazioni di Maxwell (U7 § 1-2-3)
− Onde elettromagnetiche e principali caratteristiche (U7 § 4)
− Spettro elettromagnetico (U7 § 8)
Il programma di fisica nel quinto anno e' stato svolto soprattutto in termini teorici, la risoluzione di
esercizi è stata limitata ad alcuni argomenti.
Sono state svolte attività pratiche in laboratorio, alcune puramente dimostrative (fenomeni
elettrostatici, fenomeni magnetici, riproduzione delle esperienze di Faraday sull'induzione, esperienza
con la bobina di Helmholtz per visualizzare il moto delle cariche elettriche nel campo magnetico),
una sola in maniera più rigorosamente quantitativa (costruzione di circuiti elettrici, verifica della
prima legge di Ohm, circuiti in serie e in parallelo) su cui i ragazzi hanno prodotto una relazione.
Durante l'anno i ragazzi hanno svolto delle attività di ricerca a gruppi, approfondendo liberamente
temi tecnico-scientifici a loro scelta.
In allegato si riportano le scalette delle ricerche.
Ciascuno dei ragazzi, oltre al programma generale, presenta l'approfondimento svolto dal suo gruppo.
Torino, 15 maggio 2014
Elena Ruga
I rappresentanti di classe:
........................................................
........................................................
49
Liceo Scientifico Statale “Piero Gobetti” Torino
Anno scolastico 2013-2014
Fisica - classe 5D
Scalette delle ricerche
C’è spazio per tutti!
Abate, Davi, Del Grosso, Ragosa, Trinchera
1.
2.
3.
4.
5.
Conosciamo davvero l’Universo?
Effetto Doppler e legge di Hubble
L’età dell’universo
«L'orizzonte cosmico»
Appendice: Galassie
• Interazioni tra galassie
• Classificazione delle galassie
Il fumo uccide: la verità volontariamente ignorata
Bertero, Maries, Oprea, Rivero, Romeo
La storia del tabacco
La storia della sigaretta
Processo di creazione della sigaretta e del trinciato di tabacco
Effetti del fumo sulla salute
Effetti del fumo sull’ambiente
Conclusioni
Le stelle
Carlini, Cavalli, Moretta, Pandolfo
La vita di una stella
• Nascita: i diversi tipi di nebulose.
• Fase stabile: diagramma HR e forze in gioco.
• Ultime fasi.
• Ciò che resta di una stella.
Analisi più dettagliata di alcune fasi della stella
• Buchi neri
• Nane bianche
• Supernovae
• Giganti rosse
Proprietà fisiche e parametri di classificazione
• Dimensioni
• Massa
• Luminosità
• Temperatura e colore
Costellazioni
• Che cosa sono
• Origine
50
•
•
•
•
La loro visibilità dalla terra
Processione degli equinozi
Distanze
Esempi
Le verità nascoste nella vita quotidiana
Mozzone, Fornero, Rosu, De Iuliis, Montano, Buffa
-Caffeina:
• Struttura chimico-fisica
• Effetti della caffeina
• Analisi biochimica del suo comportamento
• Tossicità
-Latte:
• Principali differenze tra latte vaccino e quello materno
• Potenziali conseguenze della eccessiva somministrazione di latte vaccino ai neonati e agli
anziani
• Condizioni igieniche e proprietà nutrizionali del prodotto finale
-Inquinamento acustico:
• Principali effetti sulla salute
• Possibilità di intervento per prevenire disturbi alla popolazione
-Coca Cola:
• Conseguenze di una Coca Cola sul nostro organismo
• Elenco probabili ingredienti e analisi dei principali
-Alcool:
• Alcool, suo metabolismo e forme di dipendenza
• Effetti nocivi ( anche in associazione al tabagismo)
-Gli alimenti e le micotossine:
• Descrizione delle micotossine e delle condizioni favorevoli e sfavorevoli al loro sviluppo
• Possibilità di intervento preventivo o risolutivo (esempio mais)
51
Liceo Scientifico Statale “Piero Gobetti” Torino
Anno scolastico 2013-2014
Matematica e Fisica - classe 5D
Docente:
Elena Ruga
Relazione sulla classe
La classe ha sempre presentato un impegno e un rendimento molto altalenanti. I ragazzi hanno
solitamente reagito con interesse alla proposta di attività a gruppi e di lavori impegnativi. Risulta
molto più tiepida e spesso distratta la partecipazione al lavoro quotidiano.
Alcuni ragazzi hanno lavorato con tenacia e costanza, ponendosi problemi, mettendo in campo le
proprie risorse, migliorando le proprie prestazioni e raggiungendo risultati soddisfacenti. Alcuni altri
hanno invece profuso un impegno minimo ed occasionale, hanno lavorato solo saltuariamente a casa,
non hanno partecipato agli incontri di recupero e di approfondimento e spesso hanno saltato le
verifiche. In complesso il clima della classe non è stato molto stimolante, se non in particolari
occasioni, e anche chi voleva impegnarsi non ha potuto farlo con la dovuta serenità.
I risultati sono in molti casi appena sufficienti, solo talvolta buoni o ottimi.
Torino, 15 maggio 2014
Elena Ruga
52
PROGRAMMA CLASSE VD
ESAME DI STATO A.S. 2013-2014
SCIENZE
Docente: Donatella Cortese
CONTENUTI
Modulo 1: Il sistema Terra
Introduzione allo studio della Terra
• le sfere della Terra: litosfera- pedosfera- idrosfera- atmosfera- biosfera
• l’ ipotesi Gaia
• le fonti di energia della Terra.
Modulo 2: La struttura della Terra solida
I minerali
• struttura cristallina e proprietà fisiche
• polimorfismo ed isomorfismo
• la classificazione dei minerali: silicati – minerali non silicatici.
I materiali litogenetici
• le rocce della crosta terrestre
• il ciclo litogenetico.
Il processo magmatico e le rocce ignee
•
il processo magmatico: genesi ed evoluzione dei magmi
•
il magma e la sua genesi
•
cristallizzazione magmatica e differenziazione
•
classificazione delle rocce ignee
•
le rocce ignee nel sottosuolo: i plutoni e i corpi ipoabissali.
I fenomeni vulcanici
• i meccanismi d’ innesco di un’attività vulcanica
• i prodotti dell’ attività vulcanica: attività eruttiva esplosiva ed effusiva
• stili e forme dei prodotti e degli apparati vulcanici
• manifestazioni gassose
• distribuzione geografica dell’ attività vulcanica.
Le rocce sedimentarie
• le proprietà fondamentali delle rocce sedimentarie
• le rocce sedimentarie: terrigene – carbonatiche – evaporiti
• le rocce silicee e altri gruppi minori di rocce sedimentarie.
Il processo metamorfico e le rocce metamorfiche
Petrologia del metamorfismo
• processi metamorfici
• strutture delle rocce metamorfiche
• tipi di metamorfismo: regionale – di contatto – cataclastico.
La Terra deformata
La giacitura e la deformazione del suolo
• le deformazioni delle rocce
• fattori che influenzano le deformazioni delle rocce
• diaclasi e faglie
• pieghe
• falde di ricoprimento.
I fenomeni sismici
• la teoria del rimbalzo elastico e la natura dei terremoti
• i cicli di sismicità
• l’andamento delle onde sismiche
53
•
•
la valutazione della forza di un terremoto: intensità e magnitudo- effetti di un terremoto
lettura dei sismogrammi.
Modulo 3: La struttura interna della Terra e la dinamica endogena
La struttura interna della Terra
•
studio dell’interno della Terra utilizzando le onde sismiche come metodo di indagine:
modello stratificato
differenziazione chimica e fisica degli involucri terrestri: nucleo – mantello – crosta
•
•
il calore interno: gradiente geotermico e grado geotermico
•
equilibrio gravitazionale della crosta, il principio dell’isostasia
•
il magnetismo terrestre e il paleomagnetismo.
Dalla deriva dei continenti all’ espansione dei fondali oceanici
• continenti alla deriva
• catastrofismo e fissismo
• la teoria di Wegener e le prove a sostegno
• morfologia del fondo oceanico
• espansione del fondo oceanico: sua ipotesi e caratteristiche
• la struttura della crosta oceanica e delle dorsali
• prove e corollari dell’ espansione oceanica: anomalie magnetiche, flusso di calore, etàprofondità dei sedimenti oceanici, faglie trasformi.
Tettonica delle placche ed orogenesi
• la tettonica delle placche: concetti generali - i margini- i movimenti delle placche
• i tre tipi di margini: continentali passivi – continentali trasformi – continentali attivi ( la fossa,
la zona di subduzione, l’ intervallo arco-fossa, l’ arco magmatico e l’area di retroarco
•
punti caldi e pennacchi
• sismicità e vulcanesimo associati al moto delle placche.
L’orogenesi
• il meccanismo orogenetico
• i modelli orogenetici: orogenesi da collisione con la formazione della catena Himalayana orogenesi da attivazione - orogenesi per accrescimento crostale
• aree morfostrutturali dei continenti: i cratoni, gli orogeni, la formazione delle pianure
antistanti e le catene montuose.
Modulo 4: La Terra come Pianeta.
La luce
• i colori
• misura ed analisi della luce
• gli spettri: continuo – a righe ( modello atomico di Bohr, l’effetto Doppler ).
La sfera celeste
• riferimenti sulla sfera celeste
• i moti delle stelle e il percorso del sole
• costellazioni e zodiaco.
Il Tempo
• la misura del tempo
• tempo civile medio e linea del cambiamento di data
• anno siderale ed anno tropico.
Elementi di meccanica celeste
• la teoria della gravitazione: le Leggi di Keplero. La Legge di gravitazione universale.
I moti del Pianeta Terra
• il moto di rotazione: prove e conseguenze
54
• il moto di rivoluzione: le stagioni, i crepuscoli e zone astronomiche.
La Luna
• caratteristiche della luna
• i principali moti
• le fasi lunari – le eclissi.
Il Sole
• principali caratteristiche
• la sua struttura
• la fonte di energia
• l’ attività del Sole.
Il Sistema Solare
• la nascita
• i Pianeti terrestri
• i Pianeti gioviani
• corpi minori del sistema solare.
L’ Universo vicino
• la Galassia
• la classificazione delle Stelle: classi spettrali
• parametri fisici delle Stelle: massa, luminosità, dimensione
• il diagramma H.R.
• l’evoluzione stellare: nascita, vita e morte di una Stella.
Visita al Planetario di Madrid.
Torino, 7 Maggio 2014.
La Docente
I Rappresentanti di classe
55
RELAZIONE CLASSE VD
ESAME DI STATO A.S. 2013-2014
SCIENZE
Docente: Donatella Cortese
Ho questa classe dal primo anno e pertanto ne ho potuto vedere l’ evoluzione in modo continuativo.
La classe è costituita in modo evidente da studenti molto diversi, che non sempre sono riusciti ad
amalgamarsi: la caratteristica di base comune è che sono molto vivaci sia nel comportamento sia nell’
accettare nuovi stimoli, ma non sempre ciò è finalizzato all’ apprendimento, infatti più volte è
necessario richiamarli all’ attenzione in classe.
Alcuni di loro hanno raggiunto una buona maturità: sono responsabili, collaborativi e sanno come
gestire i loro impegni sui diversi fronti, scolastici, sportivi e di relazione.
Altri non hanno ancora completato il processo di maturazione necessario, tanto da assumere
comportamenti infantili ed inadeguati in diverse occasioni quali la visita d’ istruzione in Spagna,
della quale sono stata la responsabile.
Quanto precedentemente rilevato però non va di pari passo con il rendimento scolastico che può
essere da ottimo a sufficiente indipendentemente dal loro atteggiamento in classe, infatti l’ impegno e
lo studio a casa sono completamente slegati dalla loro capacità di autocontrollo in classe.
La mia materia li ha sempre interessati, l’ hanno studiata con impegno ed hanno sempre raggiunto
risultati discreti. Molto capaci nell’ attività laboratoriale dove hanno sempre assunto un
comportamento consono. Quando è stato richiesta una collaborazione, la maggior parte della classe si
é sempre dimostrata disponibile ed attiva.
Ci sono stati degli studenti che si sono inseriti nel loro percorso scolastico, come l’allieva rumena al
terzo anno, che è sicunamente stata si esempio e stimolo per gli altri.
Altri sono passati come meteore e tre ancora sono nella classe.
La classe al terzo anno ha partecipato al progetto di laboratorio sulla Genetica e sulle Biotecnologie
presso il CusMiBio, che ogni anno porto avanti con l’ Università degli Studi di Milano, facoltà di
Scienze M.F.N. .
Le lezioni sono state svolte frontalmente con l’uso di Powerpoint,video e da due anni a questa parte
anche con l’uso della LIM.
Le famiglie si sono sempre interessate molto all’ andamento didattico disciplinare dei loro figli e i
contatti sono stati regolari nel tempo.
Torino, 18 Aprile 2014.
Donatella Cortese
56
LICEO SCIENTIFICO STATALE “Piero GOBETTI”
Via Maria Vittoria n° 39 Bis Torino
Anno Scolastico 2013 - 2014
Disegno e Storia dell’Arte professor Alessandro Perri
Programmazione consuntiva per la classe 5D
Storia dell'Arte
Libri di Testo:
BONA CASTELLOTTI M.
Storia dell’arte – opere, protagonisti, tecniche
Vol. 4 Dal Seicento all’Impressionismo
Vol 5: Da Cezanne ai giorni nostri
Electa Scuola
Modulo A1: Neoclassicismo in Italia, Francia e
Spagna
PERIODO: trimestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. L’architettura Neoclassica: Etienne-Louis Boulée – progetto per il Cenotafio di
Newton Claude-Nicolas Ledoux – progetto per la Casa delle guardie campestri
Giuseppe Valadier – Piazza del Popolo a Roma Giuseppe Piermarini – Teatro alla
Scala a Milano, Villa Reale di Milano Giovanni Antonio Antolini – Foro Bonaparte a
Milano
2. La scultura Neoclassica: Antonio Canova – Dedalo e Icaro, Monumento funebre a
Clemente XIV, Monumento funebre a Clemente XIII, Monumento funebre a Maria Cristina
d’Austria, Paolina Borghese, Amore e Psiche
3. La pittura Neoclassica: Jacques Louis David – Il giuramento degli Orazi, La morte
di Marat, Le Sabine, Bonaparte che valica il Gran San Bernardo
Francisco Goya: pittore fuori da ogni tendenza – Caprichos (Il sonno della ragione genera mostri),
La famiglia di Carlo IV, La fucilazione del 3 maggio 1808, Pinturas negras (Il Sabba delle
streghe), La lattaia di Bordeaux
Modulo A2: Romanticismo in
Germania, Francia e Italia
PERIODO: trimestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. Caspar David Friedrich – Viandante sul mare di nebbia, Le bianche scogliere di Rügen, Mare
di ghiaccio, Le tre età
57
2. Thèodore Gericault – La zattera della Medusa, ritratti di Alienati
3. Eugène Delacroix – Massacro di Scio, La morte di Sardanapalo, La Libertà guida il popolo,
Donne di Algeri
4. Francesco Hayez – I Vespri siciliani, ritratto di Alessandro Manzoni, , Il Bacio, Gli ultimi
momenti del Doge Marin Faliero sulla scala detta del piombo
Modulo A3: Realismo in Francia
PERIODO: trimestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. Gustave Courbet – Funerale a Ornans, L’atelier del pittore, Gli spaccapietra
2. Jean-François Millet – Il seminatore, Le spigolatrici, L’Angelus
3. Honoré Daumier - Vagone di terza classe, caricature e stampe
4. Corot – Il ponte di Mantes, e la scuola di Barbizon
Modulo A5: L’Impressionismo
PERIODO: pentamestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. Claude Manet – La colazione sull’erba, Il pifferaio, Olympia, Il balcone, ritratto di Emile
Zola, La gare de St. Lazare, Argenteuil
2. Eduard Monet – Impressione levar del sole, Gare de St. Lazare,
Donne in giardino, La Cattedrale di Rouen, Lo stagno delle ninfee
3. Pierre-Auguste Renoir – Il Moulin de la Gallette, Colazione dei canottieri
4. Edgard Degas – La famiglia Bellelli, La ballerina nello studio del fotografo, La Tinozza
Modulo A6: Il Postimpressionismo
PERIODO: pentamestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. Henri de Toulouse-Lautrec – Addestramento delle nuove arrivate da parte di
Valentin-le-Désossé, le affichès (Jane Avril e Moulin Rouge – La Goulue), Il Salon della
Rue de Moulins, In una saletta privata al Rat Mort
2. Pointillisme (o Neoimpressionismo): George Seurat – Una domenica pomeriggio all’isola della
Grande Jatte, Le modelle, La parade du cinque, Le cirque
Paul Signac – Il pino di Bertaud
3. Paul Gaugin – La visione dopo il sermone, Il viale degli Alyscamps, Ta matete, L’oro dei loro
corpi
4. Vincent Van Gogh – I mangiatori di patate, La camera dell’artista ad Arles, Vaso con
girasoli, Notte stellata, Campo di grano con volo di corvi
58
5. Paul Cézanne – La casa dell’impiccato a Auvers, Natura morta con tenda e brocca a
fiori, I giocatori di carte, Donna con caffettiera, Mont Sainte-Victoire visto da Le Lauves,
Le grandi bagnanti
Modulo A7: Il Simbolismo, Pont Aven e i Nabis
PERIODO: pentamestre
UNITA’ DIDATTICHE
Simbolismo: Gustave Moreau – L’apparizione (Salomé)
1.
Odilon Redon – Il Fiore Ciclope (Le origini)
2.
Edvard Munch precursore del Novecento – Malinconia, Bambina malata, Il grido, Danza
della vita, Autoritratto tra il letto e l’orologio
La confraternita Nabis: Paul Sèrusier – Paesaggio al Bois d’Amour (“Il Talismano”) Pierre
3.
Bonnard – La partita di croquet Maurice Denis – Le muse nel bosco sacro
Modulo A8: I Macchiaioli
PERIODO: trimestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. Giovanni Fattori – In vedetta, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta,
La rotonda Palmieri
2. Silvestro Lega – Un dopopranzo (o Il pergolato), La visita
3. Telemaco Signorini – Pascoli a Castiglioncello
Modulo A9: Il Divisionismo
PERIODO: pentamestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. Gaetano Previati – Maternità, I funerali di una vergine
2. Giovanni Segantini – Ave Maria a trasbordo, Le due madri, Trittico della Natura: La
Vita, La Natura, La Morte
3. Pelizza da Volpedo – Fiumana, il Quarto Stato
Modulo A10: L’architettura in Europa nella
seconda metà dell’Ottocento
PERIODO: pentamestre
UNITA’ DIDATTICHE
59
1. L’architettura in Europa e le nuove tecniche costruttive - Joseph Paxton –
Crystal Palace a Londra Gusteve-Alexandre Eiffel – Tour Eiffel a Parigi
3. Eclettismo in architettura: Giuseppe Mengoni – Galleria Vittorio Emanuele II a Milano
Alessandro Antonelli – Mole Antonelliana a Torino
Modulo A11: L’Art Nouveau
PERIODO: pentamestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. Decorazione e arredamento d’interni: Victor Horta – Bow-window di Casa Tassel
a Bruxelles
Henry Van de Velde – Scrivania
2. Arredo urbano: Hector Guimard - Ingresso del Métro di Parigi
3. Pittura: Gustave Klimt - Giuditta I, Il fregio di Beethoven, Il bacio
4. Architettura in Belgio e Austria: Victor Horta - Maison du Peuple a Bruxelles
Joseph Hoffman – Palazzo Stoclet a Bruxelles
Otto Wagner – Stazione metropolitana di Karlsplatz a Viennna
Joseph Maria Olbrich – Palazzo della Secessione e Palazzo dell’esposizione a Vienna
5. Architettura in Scozia, Italia e Spagna: _Charles Rennie Mackintosh – Scuola
d’Arte di Glasgow
Raimondo D’Aronco – La Rotonda dell’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa di
Torino del 1902
Antonio Gaudì – Casa Milà (“La Pedrera”),Casa Batlló, Sagrada Famiglia a Barcellona
PROGRAMMAZIONE CHE SI PRESUME POTER SVOLGERE
ENTRO LA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO
Modulo A12: Le Avanguardie del primo
Novecento
PERIODO: pentamestre
UNITA’ DIDATTICHE
1. L’Espressionismo: Henry Matisse – Donna con cappello,La stanza rossa, La danza,
Nudo rosa, Nudo blu
Ernst Ludwig Kircher – Entrando in mare, Scene di strada
Berlinese Egon Schiele – L’abbraccio, La famiglia,
autoritratti
2. Il Cubismo: Pablo Picasso – La vita, I saltimbanchi, Les Demoiselles d’Avignon,
ritratto di Ambroise Vollard, nature morte, Guernica
Geoger Braque – Pianoforte e mandola, Piatto di frutta,asso di fiori
Fernand Léger – Nudi nella foresta
3. L’Astrattismo: Vasilij Kandinskij – Coppia a cavallo, Montagna, Primo acquarello
astratto, Improvvisazione 21a, Composizione IV, Composizione VIII,
Macchia rossa II, Viola dominante, Azzurro di cielo Franz Marc –
Cavallo blu
Paul Klee – Kairouan, Figura in giardino, Strada
60
principale e strade secondarie, Intenzione
4. Avanguardie in Arte e Architettura:
- avanguardie russe: Suprematismo (Malevich), Raggismo, Cubo-Futurismo in arte e
Costruttivismo (Tatlin) in architettura
- De Stijl o Neoplasticismo in Olanda: Piet Mondrian – Albero rosso, Albero argentato,
Composizione ovale con colori chiari, Composizione con rosso, giallo e blu, Broadway
boogie-woogie Theo Van Doesburg – Contro-composizione Thomas Gerrit Rietveld –
Casa Schröder a Utrecht, Poltrona in giallo-blu-rosso
5. Il Futurismo: Umberto Boccioni – La città che sale, Rissa in galleria, Forme uniche
nella continuità dello spazio Giacomo Balla – Dinamismo di un cane
al guinzaglio Antonio Sant’ Elia – La città nuova
Fortunato Depero – il teatro, la moda e l’arredamento
6. La Metafisica: Giorgio De Chirico – Il grande metafisico, Ettore e Andromaca, Le
muse inquietanti
Carlo Carrà – La musa metafica
7. Il Dadaismo: Marcel Duchamp – Ruota di bicicletta, L.H.O.O.Q., Il grande vetro
Man Ray – Rayogramma, Caveau, Le violon d’Ingres
8. Il Surrealismo: Max Ernst – L’Europa dopo il diluvio Juan Mirò – Carnevale di
Arlecchino, Ballerina spagnola René Magritte – Il tradimento delle
immagini (Ceci n’est pas une pipe), Golconde
Salvador Dalì – Persistenza della memoria
USCITA DIDATTICA
PERIODO: pentamestre
TEMATICHE:
Goya, Picasso, Architettura e Urbanistica tra
Ottocento e Novecento di una città capitale
META:
Madrid e Monastero de San Lorenzo de El
Escorial
(6-11 febbraio 2014)
Tot. 52 h
Tot. 58 h previste
(al 15 maggio 2014)
(fino alla fine dell’anno scolastico)
Il programma di Storia dell’Arte è stato integrato, compatibilmente con le
ore a disposizione, con la produzione di schede di lettura di opere d’arte
(pittura, scultura, architettura, arti decorative) relative al periodo analizzato nel
corso delle lezioni e/o approfondimenti in forma scritto-grafica o multimediale,
utili per la stesura della Tesina da presentare all’Esame di Stato.
Verifiche e valutazione:
la verifica delle conoscenze e competenze di Storia dell’Arte è stata effettuata
attraverso prove orali e scritte: una interrogazione orale e una prova scritta
semistrutturata nel primo Trimestre e tre prove (una scritta semistrutturata e
61
due orali) nel Pentamestre di cui almeno una scritta semistrutturata. La
conoscenza della disciplina è stata ulteriormente valutata anche attraverso i
quesiti a risposta aperta (tipologia B) inseriti nelle due Simulazioni per la III
prova dell’Esame di Stato svolte il 19 novembre 2013 e il 4 aprile 2014.
La valutazione fa riferimento alla scala di corrispondenze tra livelli di
conoscenze/competenze acquisite e voti approvata dal Collegio Docenti e agli
altri documenti sulla valutazione prodotti a livello di Dipartimento. Oltre alla
valutazione sommativa relativa alle singole prove si è tenuto conto, nei criteri
di valutazione, anche della partecipazione attiva in classe e del possesso e uso
appropriato del materiale scolastico.
Recupero e potenziamento:
in relazione al programma di Storia dell’Arte il recupero è stato effettuato in
itinere, senza pausa rispetto alla normale attività curricolare, attraverso la
predisposizione di appositi piani personalizzati. Per quanto riguarda il
potenziamento esso interesserà le eccellenze a cui è stata proposta la
partecipazione a incontri di formazione, visite di studio, partecipazione a gare o
a eventi promossi da Enti pubblici e privati e a Associazioni di Volontariato
che operano nel campo dei beni artistici, architettonici e paesaggistici (es.
Olimpiadi del Patrimonio promosse dall’ANISA – Ass.Naz.Insegnanti Storia
dell’Arte e Torneo del Paesaggio promosso dal FAI – Fondo Ambiente
Italiano).
Per gli interventi di recupero/potenziamento è stata inoltre utilizzata la prima
settimana di gennaio appositamente dedicata dalla scuola a questo scopo, prima
dell’effettivo inizio del secondo periodo didattico (pentamestre).
Torino, 15 maggio 2014
I rappresentanti di classe
__________________________
Prof. Alessandro Perri
______________________
__________________________
62
LICEO SCIENTIFICO STATALE “Piero GOBETTI”
Via Maria Vittoria n° 39 Bis Torino
Anno Scolastico 2013 - 2014
Disegno e Storia dell’Arte professor Alessandro Perri
Relazione finale classe 5D
Situazione in ingresso della classe
La classe è composta da 20 allievi di cui 10 maschi e 10 femmine.
Per quanto riguarda le conoscenze di storia dell’arte i diversi livelli (alto, medio, basso)
sono ripartiti in modo abbastanza omogeneo con prevalenza di bassi livelli di conoscenza
per quanto sufficienti. Dal punto di vista dell’apprendimento in Storia dell’Arte la classe
ha patito il fatto di aver cambiato quasi annualmente il docente e quindi anche il metodo
di insegnamento. Inoltre un gruppo di tre studenti (due femmine e un maschio),
provenienti da altri licei, è stato inserito solo in classe quarta con conseguente aumento
della difformità del gruppo classe sia per quanto riguarda i tempi sia per quanto riguarda
le modalità di apprendimento.
Partecipazione della classe al dialogo educativo
La classe si comporta in modo abbastanza corretto anche se in alcune circostanze,
soprattutto durante le interrogazioni, si possono creare situazione di confusione e scarsa
attenzione al lavoro.
In alcune occasioni e per un numero limitato di studenti maschi questi atteggiamenti sono
degenerati in veri atteggiamenti di sfida o comportamenti ineducati con conseguente
richiamo scritto e, in un caso, l’allontanamento dalla classe. Ciò non aiuta il clima
propositivo di insegnamento/apprendimento che si dovrebbe necessariamente instaurare
in una classe quinta in vista dell’Esame di Stato con conseguente rallentamento della
programmazione e penalizzazzione del gruppo di studenti seri e interessati,
prevalentemente costituito da ragazze, che non possono fruire degli approfondimenti
necessari e proporre una interpretazione critica personale di quanto spiegato in aula.
Da segnalare inoltre che un circoscritto gruppo di studenti maschi, peraltro studiosi e
dotati intellettualmente, a volte, con atteggiamenti infantili, per quanto non ineducati,
causa la perdita di concentrazione da parte dell’intera classe.
Impegno e interesse
La classe segue l’attività didattica in modo relativamente partecipato e poco consapevole
con le dovute eccezioni di cui si è già fatta menzione. In particolare durante le
spiegazioni di storia dell’arte la partecipazione è scarsamente attiva e pochi alunni (quasi
solo ragazze) pongono domande dimostrando un certo interesse per i temi trattati. In
particolare nel pentamestre, in concomitanza e successivamente al viaggio di istruzione a
Madrid, nel quale gli studenti partecipanti hanno avuto modo di vedere alcuni capolavori
di Goya e Picasso, l’assenza di dibattito intellettuale da parte di molti e i comportamenti,
per quanto non ineducati ma sicuramente infantili, di alcuni hanno determinato un non
pieno raggiungimento delle finalità e delle ricadute della visita sia dal punto di vista
strettamente didattico-disciplinare sia dal punto di vista delle cosiddette competenze
trasversali (autonomia, socializzazione,….).
Finalità e obiettivi didattici
Per quanto riguarda le finalità e gli obiettivi didattici, le modalità di verifica, i criteri di
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valutazione e le strategie di recupero e potenziamento si sono attuati quelli definiti
durante le riunioni di Dipartimento del 9 settembre e del 10 ottobre 2013 e si è fatto
riferimento ai documenti analizzati e riformulati in tali sedi.
In particolare si vogliono qui declinare gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione
e le strategie di recupero e potenziamento così come adattati al gruppo-classe sopra
delineato.
Verifiche e valutazione:
la verifica delle conoscenze e competenze è stata effettuata attraverso prove orali e
scritte: la verifica delle conoscenze e competenze di Storia dell’Arte è stata effettuata
attraverso prove orali e scritte: una interrogazione orale e una prova scritta semistrutturata
nel primo Trimestre e tre prove (una scritta semistrutturata e due orali) nel Pentamestre di
cui almeno una scritta semistrutturata. La conoscenza della disciplina è stata
ulteriormente valutata anche attraverso i quesiti a risposta aperta (tipologia B) inseriti
nella due Simulazioni per la III prova dell’Esame di Stato effettuate il 19 novembre 2013
e il 4 aprile 2014. Da segnalare che nella Simulazione del 4 aprile, nonostante la data
fosse stata concordata in tempo utile con i rappresentanti degli studenti, ben 7 studenti su
20 sono risultati assenti dimostrando uno scarso rispetto del lavoro docente e piu’ in
generale un atteggiamento opportunistico e poco solidale nei confronti dei compagni
presenti alla prova. Le motivazioni di questa assenza di gruppo sono anche da imputare
alla contemporanea erogazione dei Test di Accesso alle facoltà universitarie (Medicina,
Architettura,…) in un momento dell’anno scolastico completamente inopportuno.
La valutazione fa riferimento alla scala di corrispondenze tra livelli di
conoscenze/competenze acquisite e voti approvata dal Collegio Docenti e agli altri
documenti sulla valutazione prodotti a livello di Dipartimento. Oltre alla valutazione
sommativa relativa alle singole prove si è tenuto conto, nei criteri di valutazione, anche
della partecipazione attiva in classe e del possesso e uso appropriato del materiale
scolastico.
Recupero e potenziamento:
in relazione al programma di Storia dell’Arte il recupero è stato effettuato in itinere,
senza pausa rispetto alla normale attività curricolare, attraverso la predisposizione di
appositi piani personalizzati. Per quanto riguarda il potenziamento esso interesserà le
eccellenze a cui è stata proposta la partecipazione a incontri di formazione, visite di
studio, partecipazione a gare o a eventi promossi da Enti pubblici e privati e a
Associazioni di Volontariato che operano nel campo dei beni artistici, architettonici e
paesaggistici (es. Olimpiadi del Patrimonio promosse dall’ANISA e Torneo del
Paesaggio promosso dal FAI e sponsorizzato dall’università IULM di Milano).
Per gli interventi di recupero/potenziamento è stata inoltre utilizzata la prima settimana di
gennaio appositamente dedicata dalla scuola a questo scopo, prima dell’effettivo inizio
del secondo periodo didattico (pentamestre).
Torino, 15 maggio 2014
Prof. Alessandro Perri
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Educazione Fisica
Programma
a.s. 2013/14
Classe°5 D Materia Educazione
Fisica
Docente: Proff.Giuseppina Pastore
Totale ore di attività svolte :58
ATTIVITA’ DIDATTICA
1.Elenco dei contenuti svolti Tollerare un carico di lavoro submassimale per un tempo ;
2) Compiere azioni semplici e/o complesse nel più breve tempo possibile;
3) Eseguire movimenti con l’escursione più ampia possibile nell’ambito del normale raggio di
movimento articolare:
4) Avere disponibilità e controllo segmenterio ;
2.Elenco attività svolte in palestra:
Conoscenza e miglioramento della capacità di organizzarsi nello spazio
Conoscenza e miglioramento della capacità di percezione del tempo;
Conoscenza e miglioramento della capacità di percezione spazio-temporale.
Attività di giochi di squadra: Pallavolo, Hit-Ball, Calcetto, Pallacanestro:
Atletica leggera: corsa di mezzo fondo, getto del peso.
Conoscenza e tecnica di piccoli : corda
Obiettivi raggiunti:
Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali;
Esprimersi con il corpo ed il movimento in funzione di una comunicazione interpersonale.
Trasferire capacità e competenze motorie in realtà ambientali diversificate, là dove è possibile.
VALUTAZIONE degli ALUNNI
NUMERO VERIFICHE SVOLTE
ITrimestre.
II Pentamestre.
2
3
SCRITTE/GRAFICHE
ORALI
Tipologia delle verifiche scritte (comprendere anche quelle utilizzate per dare voto orale)
(produrre le prove proposte ritenute particolarmente esemplificative).
65
xDomande aperte
xrelazioni
Esercizi
Problemi
Realizzazione di una tavola disegnata
Tipologia delle verifiche orali (riferirsi solo alle prove svolte verbalmente)
Ripetizione di regole
Esposizione di un tema
Risposte a domande
Tipologia delle verifiche pratiche (produrre le prove proposte ritenute particolarmente
esemplificative)
Un’efficace modalità per la conoscenza e la definizione di obiettivi individualizzati è costituito
dall’osservazione sistematica.L’analisi della struttura disciplinare ripropone il rapporto tra l’uso dei
test motori e dell’osservazione sistematica, tra le misure quantitative- normative- comparative e le
misure qualitative- criteriali – non comparative.
Torino, 15 maggio 2014
Firma Giuseppina Pastore
66
RELAZIONE FINALE
Classe 5D : Materia Educazione Fisica
a.s. 2013/14
Docente: Prof.ssa. Giuseppina Pastore
La classe 5D si presenta con buone capacità motorie attitudinali che nel corso dell’anno scolastico
sono migliorate raggiungendo in relazione ai contenuti i seguenti risultati:
Conoscenza e pratica delle attività sportive proposte;
Potenziamento fiosiologico globale;
Eseguire movimenti con l’escursione più ampia possibile nell’ambito del normale raggio di
movimento articolare;
Avere disponibilità e controllo segmentario;
Conoscenza e miglioramento della capacità di organizzarsi nello spazio;
Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali;
Esprimersi con il corpo ed il movimento in funzione di una comunicazione interpersonale;
Trasferire capacità e competenze motorio in realtà ambientali diversificate, là dove è possibile;
Applicare operativamente le conoscenze delle metodiche inerenti al mantenimento della salute
dinamica;
Mettere in pratica le norme di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni.
Data Torino, 15/05/2014
firma Giuseppina Pastore
67
ALLEGATI 10.2
SIMULAZIONI PRIMA, SECONDA e TERZA PROVA
68
CLASSI V
SIMULAZIONE DELLA PROVA D'ESAME
DI ITALIANO
(Prima prova scritta)
7/05/2014
TIPOLOGIA A –ANALISI DEL TESTO
Luigi Pirandello, Una giornata, 1937, in Novelle per un anno
UNA GIORNATA
Strappato dal sonno, forse per sbaglio, e buttato fuori dal treno in una stazione di passaggio. Di notte;
senza nulla con me.
Non riesco a riavermi dallo sbalordimento. Ma ciò che più mi impressiona è che non mi trovo
addosso alcun segno della violenza patita; non solo, ma che non ne ho neppure un’immagine, neppur
l’ombra confusa d’un ricordo.
Mi trovo a terra, solo, nella tenebra d’una stazione deserta; e non so a chi rivolgermi per sapere che
m’è accaduto, dove sono.
Ho solo intravisto un lanternino cieco, accorso per richiudere lo sportello del treno da cui sono stato
espulso. Il treno è subito ripartito. È subito scomparso nell’interno della stazione quel lanternino, col
riverbero vagellante del suo lume vano. Nello stordimento, non m’è nemmeno passato per il capo di
corrergli dietro per domandare spiegazioni e far reclamo.
Ma reclamo di che?
Con infinito sgomento m’accorgo di non aver più idea d’essermi messo in viaggio su un treno. Non
ricordo più affatto di dove sia partito, dove diretto; e se veramente, partendo, avessi con me qualche
cosa. Mi pare nulla.
Nel vuoto di questa orribile incertezza, subitamente mi prende il terrore di quello spettrale lanternino
cieco che s’è subito ritirato, senza fare alcun caso della mia espulsione dal treno. È dunque forse la
cosa più normale che a questa stazione si scenda così?
Nel bujo, non riesco a discernerne il nome. La città mi è però certamente ignota. Sotto i primi
squallidi barlumi dell’alba, sembra deserta. Nella vasta piazza livida davanti alla stazione c’è un
fanale ancora acceso. Mi ci appresso; mi fermo e, non osando alzar gli occhi, atterrito come sono
dall’eco che hanno fatto i miei passi nel silenzio, mi guardo le mani, me le osservo per un verso e per
l’altro, le chiudo, le riapro, mi tasto con esse, mi cerco addosso, anche per sentire come son fatto,
perché non posso più esser certo nemmeno di questo: ch’io realmente esista e che tutto questo sia
vero.
Poco dopo, inoltrandomi fin nel centro della città, vedo che a ogni passo mi farebbero restare dallo
stupore, se uno stupore più forte non mi vincesse nel vedere che tutti gli altri, pur simili a me, ci si
muovono in mezzo senza punto badarci, come se per loro siano le cose più naturali e più solite. Mi
sento come trascinare, ma anche qui senz’avvertire che mi si faccia violenza. Solo che io, dentro di
me, ignaro di tutto, sono quasi da ogni parte ritenuto. Ma considero che, se non so neppur come, né di
dove, né perché ci sia venuto, debbo aver torto io certamente e ragione tutti gli altri che, non solo
pare lo sappiano, ma sappiano anche tutto quello che fanno sicuri di non sbagliare, senza la minima
incertezza, così naturalmente persuasi a fare come fanno, che m’attirerei certo la maraviglia, la
riprensione, fors’anche l’indignazione se, o per il loro aspetto o per qualche loro atto o espressione,
mi mettessi a ridere o mi mostrassi stupito. Nel desiderio acutissimo di scoprire qualche cosa, senza
farmene accorgere, debbo di continuo cancellarmi dagli occhi quella certa permalosità che di sfuggita
69
tante volte nei loro occhi hanno i cani. Il torto è mio, il torto è mio, se non capisco nulla, se non
riesco ancora a raccapezzarmi. Bisogna che mi sforzi a far le viste d’esserne anch’io persuaso e che
m’ingegni di far come gli altri, per quanto mi manchi ogni criterio e ogni pratica nozione, anche di
quelle cose che pajono più comuni e più facili.
Non so da che parte rifarmi, che via prendere, che cosa mettermi a fare.
Possibile però ch’io sia già tanto cresciuto, rimanendo sempre come un bambino e senz’aver fatto
mai nulla? Avrò forse lavorato in sogno, non so come. Ma lavorato ho certo; lavorato sempre, e
molto, molto. Pare che tutti lo sappiano, del resto, perché tanti si voltano a guardarmi e più d’uno
anche mi saluta, senza ch’io lo conosca. Resto dapprima perplesso, se veramente il saluto sia rivolto a
me; mi guardo accanto; mi guardo dietro. Mi avranno salutato per sbaglio? Ma no, salutano proprio
me. Combatto, imbarazzato, con una certa vanità che vorrebbe e pur non riesce a illudersi, e vado
innanzi come sospeso, senza potermi liberare da uno strano impaccio per una cosa – lo riconosco –
veramente meschina: non sono sicuro dell’abito che ho addosso; mi sembra strano che sia mio; e ora
mi nasce il dubbio che salutino quest’abito e non me. E io intanto con me, oltre a questo, non ho più
altro!
Torno a cercarmi addosso. Una sorpresa. Nascosta nella tasca in petto della giacca tasto come una
bustina di cuojo. La cavo fuori, quasi certo che non appartenga a me ma a quest’abito non mio. È
davvero una vecchia bustina di cuojo, gialla scolorita slavata, quasi caduta nell’acqua di un ruscello o
d’un pozzo e ripescata. La apro, o, piuttosto, ne stacco la parte appiccicata, e vi guardo dentro. Tra
poche carte ripiegate, illeggibili per le macchie che l’acqua v’ha fatte diluendo l’inchiostro, trovo una
piccola immagine sacra, ingiallita, di quelle che nelle chiese si regalano ai bambini e, attaccata ad
essa quasi dello stesso formato e anch’essa sbiadita, una fotografia. La spiccico, la osservo. Oh! È la
fotografia di una bellissima giovine, in costume da bagno, quasi nuda, con tanto vento nei capelli e le
braccia levate vivacemente nell’atto di salutare. Ammirandola, pur con una certa pena, non so, quasi
lontana, sento che mi viene da essa l’impressione, se non proprio la certezza, che il saluto di queste
braccia, così vivacemente levate nel vento, sia rivolto a me. Ma per quanto mi sforzi, non arrivo a
riconoscerla. È mai possibile che una donna così bella mi sia potuta sparire dalla memoria, portata
via da tutto quel vento che le scompiglia la testa? Certo, in questa bustina di cuojo caduta un tempo
nell’acqua, quest’immagine, accanto all’immagine sacra, ha il posto che si dà a una fidanzata.
Torno a cercare nella bustina e, più sconcertato che con piacere, nel dubbio che non m’appartenga,
trovo in un ripostiglio segreto un grosso biglietto di banca, chi sa da quanto tempo lì riposto e
dimenticato, ripiegato in quattro, tutto logoro e qua e là bucherellato sul dorso delle ripiegature già
lise.
Sprovvisto come sono di tutto, potrò darmi ajuto con esso? Non so con qual forza di convinzione,
l’immagine ritratta in quella piccola fotografia m’assicura che il biglietto è mio. Ma c’è da fidarsi
d’una testolina così scompigliata dal vento? Mezzogiorno è già passato; casco dal languore: bisogna
che prenda qualcosa, ed entro in una trattoria.
Con maraviglia, anche qui mi vedo accolto come un ospite di riguardo, molto gradito. Mi si indica
una tavola apparecchiata e si scosta una seggiola per invitarmi a prender posto. Ma io son trattenuto
da uno scrupolo. Fo cenno al padrone e, tirandolo con me in disparte, gli mostro il grosso biglietto
logorato. Stupito, lui lo mira; pietosamente per lo stato in cui è ridotto, lo esamina; poi mi dice che
senza dubbio è di gran valore ma ormai da molto tempo fuori di corso. Però non tema: presentato alla
banca da uno come me, sarà certo accettato e cambiato in altra più spicciola moneta corrente.
Così dicendo il padrone della trattoria esce con me fuori dell’uscio di strada e m’indica l’edificio
della banca lì presso.
Ci vado, e tutti anche in quella banca si mostrano lieti di farmi questo favore. Quel mio biglietto – mi
dicono – è uno dei pochissimi non rientrati ancora alla banca, la quale da qualche tempo a questa
parte non dà più corso se non a biglietti di piccolissimo taglio. Me ne danno tanti e poi tanti, che ne
resto imbarazzato e quasi oppresso. Ho con me solo quella naufraga bustina di cuojo.
Ma mi esortano a non confondermi. C’è rimedio a tutto. Posso lasciare quel mio danaro in deposito
alla banca, in conto corrente. Fingo d’aver compreso; mi metto in tasca qualcuno di quei biglietti e un
libretto che mi dànno in sostituzione di tutti gli altri che lascio, e ritorno alla trattoria. Non vi trovo
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cibi per il mio gusto; temo di non poterli digerire. Ma già si dev’esser sparsa la voce ch’io, se non
proprio ricco, non sono certo più povero; e infatti, uscendo dalla trattoria, trovo una automobile che
m’aspetta e un autista che si leva con una mano il berretto e apre con l’altra lo sportello per farmi
entrare. Io non so dove mi porti. Ma com’ho un’automobile, si vede che, senza saperlo, avrò anche
una casa. Ma sì, una bellissima casa, antica, dove certo tanti prima di me hanno abitato e tanti dopo di
me abiteranno. Sono proprio miei tutti questi mobili? Mi ci sento estraneo, come un intruso. Come
questa mattina all’alba la città, ora anche questa casa mi sembra deserta; ho di nuovo paura dell’eco
che i miei passi faranno, movendomi in tanto silenzio. D’inverno, fa sera prestissimo; ho freddo e mi
sento stanco. Mi faccio coraggio; mi muovo; apro a caso uno degli usci; resto stupito di trovar la
camera illuminata, la camera da letto, e, sul letto, lei, quella giovine del ritratto, viva, ancora con le
due braccia nude vivacemente levate, ma questa volta per invitarmi ad accorrere a lei e per
accogliermi tra esse, festante.
È un sogno?
Certo, come in un sogno, lei su quel letto, dopo la notte, la mattina all’alba, non c’è più. Nessuna
traccia di lei. E il letto, che fu così caldo nella notte, è ora, a toccarlo, gelato, come una tomba. E c’è
in tutta la casa quell’odore che cova nei luoghi che hanno preso la polvere, dove la vita è appassita da
tempo, e quel senso d’uggiosa stanchezza che per sostenersi ha bisogno di ben regolate e utili
abitudini. Io ne ho avuto sempre orrore. Voglio fuggire. Non è possibile che questa sia la mia casa.
Questo è un incubo. Certo ho sognato uno dei sogni più assurdi. Quasi per averne la prova, vado a
guardarmi a uno specchio appeso alla parete dirimpetto, e subito ho l’impressione d’annegare,
atterrito, in uno smarrimento senza fine. Da quale remota lontananza i miei occhi, quelli che mi par
d’avere avuti da bambino, guardano ora, sbarrati dal terrore, senza potersene persuadere, questo viso
di vecchio? Io, già vecchio? Così subito? E com’è possibile?
Sento picchiare all’uscio. Ho un sussulto. M’annunziano che sono arrivati i miei figli.
I miei figli?
Mi pare spaventoso che da me siano potuti nascere figli. Ma quando? Li avrò avuti jeri. Jeri ero
ancora giovane. È giusto che ora, da vecchio, li conosca.
Entrano, reggendo per mano bambini, nati da loro. Subito accorrono a sorreggermi; amorosamente
mi rimproverano d’essermi levato di letto; premurosamente mi mettono a sedere, perché l’affanno mi
cessi. Io, l’affanno? Ma sì, loro lo sanno bene che non posso più stare in piedi e che sto molto molto
male.
Seduto, li guardo, li ascolto; e mi sembra che mi stiano facendo in sogno uno scherzo.
Già finita la mia vita?
E mentre sto a osservarli, così tutti curvi attorno a me, maliziosamente, quasi non dovessi
accorgermene, vedo spuntare nelle loro teste, proprio sotto i miei occhi, e crescere, crescere non
pochi, non pochi capelli bianchi.
– Vedete, se non è uno scherzo? Già anche voi, i capelli bianchi.
E guardate, guardate quelli che or ora sono entrati da quell’uscio bambini: ecco, è bastato che si siano
appressati alla mia poltrona: si son fatti grandi; e una, quella, è già una giovinetta che si vuol far largo
per essere ammirata. Se il padre non la trattiene, mi si butta a sedere sulle ginocchia e mi cinge il
collo con un braccio, posandomi sul petto la testina.
Mi vien l’impeto di balzare in piedi. Ma debbo riconoscere che veramente non posso più farlo. E con
gli stessi occhi che avevano poc’anzi quei bambini, ora già così cresciuti, rimango a guardare finché
posso, con tanta tanta compassione, ormai dietro a questi nuovi, i miei vecchi figliuoli.
1. Comprensione del testo
Si descriva il genere letterario, la struttura del comportamento e la raccolta a cui appartiene
Si riassuna e si spieghi il contenuto del testo (max 15 righe)
2. Analisi del testo
2.1. Si indichino e si spieghino i punti nodali del percorso compiuto dal personaggio
2.2. Si spieghi il significato dell’evento iniziale”essere buttato fuori dal treno in una
stazione di passaggio”
71
2.3. Si individuino i opassi significativi per la questione dell’identità e la si spieghi
nell’ambito della poetica di Pirandello
2.4. Si spieghino quali altri aspetti della poetica pirandelliana sono presenti nel testo
2.5. Si spieghino le parole vagellante, riprensione, languore
2.6. Di cosa parla la metafora il “lanternino cieco”
2.7. Si indichi e si spieghi una figura retorica a scelta
Interpretazione complessiva approfondimenti
Si presenti L’autore nel contesto culturale di appartenenza e si illustrino la poetica e gli esiti
artistici. Come è presente il metodo dell’umorismo in questo testo? Si spieghino i caratteri
della novellistica pirandelliana e i legami con le altre opere dell’autore
TIPOLOGIA B
REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O ARTICOLO DI GIORNALE
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto in forma di "saggio breve" o di“ articolo di giornale” utilizzando i documenti e i dati che lo
corredano
Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,
argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al
saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale(rivista specialistica, fascicolo
scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione
suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
Se scegli la forma dell' "articolo di giornale" individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti
sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo “pezzo”. Da’ all’articolo un titolo appropriato e indica il tipo di giornale
sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare
l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
AMBITO ARTISTICO LETTERARIO
ARGOMENTO: L’esperienza della città e della modernità nell’immaginario artistico-letterario
(stimoli, inquietudini e reazioni)
1. “L’Impressionismo è l’arte urbana per eccellenza, e non solo perché scopre la città e alla città
riporta, dalla campagna, la pittura di paesaggio, ma anche perché vede il mondo con gli occhi
del cittadino e reagisce alle impressioni dall’esterno con l’ipertensione nervosa dell’uomo
educato alla tecnica moderna. E’ lo stile urbano perché ritrae la mutevolezza, il ritmo nervoso,
le impressioni subitanee, una nuova acuita sensibilità, una nuova eccitabilità nervosa e,
accanto all’arte gotica e al Romanticismo, rappresenta una fra le più importanti svolte della
storia dell’arte occidentale. “
( A. Hauser, Storia sociale dell’arte, Einaudi, Torino)
Lo studioso Arnold Hauser, storico e critico dell’arte inglese, mostra il rapporto fra Impressionismo, vita urbana e
dinamismo della civiltà moderna.
72
2. Riferimenti iconografici (vedi allegati)
A)
B)
A) Claude Monet, La stazione Saint-Lazare (1877) – La rappresentazione di una stazione
ferroviaria in quanto soggetto non poetico suscitò scandalo, ma fu un segno della scelta di
privilegiare le impressioni reali della vita quotidiana non solo della natura, ma anche della
dimensione cittadina.
B) Auguste Renoir, Il mulino della “Galette” (1876) – Un tema della vita cittadina che affascina i
pittori impressionisti è la folla; qui la folla è rappresentata mentre danza e dà la sensazione
vertiginosa del movimento, del rapido mutamento delle sensazioni visive.
3. “Quando maggiore è la parte dello choc nelle singole impressioni; quanto più la coscienza
deve essere continuamente all’erta nell’interesse della difesa dagli stimoli; quanto maggiore è
il successo con cui essa opera; e tanto meno esse penetrano nell’esperienza, tanto più
corrispondono al concetto di esperienza vissuta. La funzione peculiare della difesa dagli chocs
si può forse scorgere, in definitiva, nel compito di assegnare all’evento, a spese dell’integrità
del suo contenuto, un esatto posto temporale nella coscienza. Sarebbe questo il risultato
ultimo e maggiore della riflessioni. Essa farebbe dell’evento un’esperienza vissuta. In caso di
mancato funzionamento della riflessione, si determinerebbe lo spavento, lieto o- per lo più sgradevole, che sancisce secondo Freud, il fallimento della difesa contro gli choc. Questo
elemento è stato fissato da Baudelaire in un’immagine cruda. Egli parla di un duello in cui
l’artista, prima di soccombere, grida di spavento. Questo duello è il processo stesso della
creazione. Baudelaire ha quindi l’esperienza dello choc al centro del suo lavoro artistico. […]
(W. Benjamin, Angelus Novus, Saggi e Frammenti, Einaudi, Torino)
Walter Benjamin, pensatore tedesco vicino alla scuola sociologica di Francoforte, morto suicida nel 1940, distinse il
concetto di esperienza dal concetto di ‘esperienza vissuta’. L’esperienza vissuta permette di rielaborare razionalmente,
attraverso la riflessione, gli choc della vita, così da impedirne la penetrazione nel profondo e da difendere la coscienza dal
loro assalto. La semplice esperienza è invece quella subita direttamente dallo choc, senza alcuna mediazione. E’
quest’ultimo il caso di Baudelaire, che nella vita cittadine subisce incessantemente l’esperienza degli chocs prodotti dagli
urti della folla, dalle luci, dalle novità dei prodotti e dalle situazioni più diverse presenti nella metropoli moderna.
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4. “ - Come, Voi qui, mio caro? In un bordello voi, il bevitor di quintessenza, voi, il mangiator
d’ambrosia! Veramente c’è di che stupirsi!
“ - Mio caro, sapete quanto temo i cavalli e le carrozze. Poco fa nell’attraversare il boulevard,
in gran fretta, mentre saltellavo nel fango tra quel caos dove la morte giunge al galoppo da
tutte le parti tutt’ in una volta, la mia aureola è scivolata, a causa d’un brusco movimento, giù
dal capo nel macadam. Non ebbi coraggio di raccattarla, e mi parve meno spiacevole perder le
insegne, che non farmi rompere le ossa. E poi, ho pensato, non tutto il male viene per
nuocere. Ora posso passeggiare in incognito, commettere bassezze, buttarmi alla crapula
come un semplice mortale. Eccomi qua, proprio simile a voi, come vedete!"
“ - Per lo meno dovreste mettere un avviso per chi trova quest’aureola…”
“- D’altronde la dignità mi annoia, e inoltre penso con gioia che qualche poetastro la prenderà
e se la porrà impudentemente.”
(C. Baudelaire, Poemetto in prosa, La perdita dell’aureola, da Poesie e Prose)
5. “D’attorno a me urlava la strada assordante. Alta sottile, in lutto stretto, maestosa nel suo
dolore, una donna passò, sollevando con la mano superba il festone e l’orlo della gonna; era
così agile e nobile, con la sua gamba statuaria…Io bevevo, teso come un folle, nel suo occhio,
cielo livido in cui nasce l’uragano, la dolcezza che incanta e il piacere che uccide. Un
lampo…poi la notte! – O fugace bellezza, il cui sguardo mi ha ridato improvvisamente la
luce, non ti rivedrò che nell’eternità? […]”
(A. Baudelaire, A una passante, in Fiori del male, Einaudi)
La folla cittadina, verso cui il poeta prova attrazione e ostilità, è diventata il luogo privilegiato della visione e
osservazione poetica; la donna viene sottratta dentro un flusso caotico e incessante e l’incontro fugace finisce per
rappresentare quell’esperienza dello choc a cui la realtà cittadina assoggetta l’artista.
6. “Carissimo Luigi, verrai finalmente? Non credere che sia egoismo d’amico il mio desiderio
d’averti qui, o almeno che non sia soltanto ciò. Tu hai bisogno di vivere alla grand’aria, come
me, e per noi altri infermieri di mente e nervi* la grand’aria è la vita di una grande città, le
continue emozioni, il movimento, le lotte con sé e con gli altri, se vuoi pure così. Tutto quello
che senti ribollire dentro di te irromperà improvviso, vigoroso, fecondo appena sarai in mezzo
ai combattenti di tutte le passioni e di tutti i partiti. Costà tu ti atrofizzi. Vedi che per essere
nella capitale bacologica* seta io me la cavo per ben… Io immagino te, venuto
improvvisamente dalla quiete della tranquilla Sicilia, te artista, poeta, matto, impressionabile,
nervoso come me, a sentirti penetrare da tutta questa febbre violenta di una vita in tutte le sue
più ardenti manifestazioni, l’amore, l’arte, la soddisfazione del cuore, le misteriose ebbrezze
del lavoro, pioverti da tutte le parti, dall’attività degli altri, dalla pubblicità qualche volta
clamorosa, pettegola, irosa, dagli occhi delle belle donne, dai facili amori, o dalle attrattive
pudiche …”
(Giovanni Verga, Lettera a Capuana, da Lettere, Le Monnier)
Milano si presenta a verga, che vi va ad abitare nel 1873, come l’immagine stessa della frenesia della modernità
e, nello stesso tempo, come spinta e prospettiva indispensabile al lavoro artistico che solo in una grande
metropoli può trovare alimento e giustificazione.
*esperti nella conoscenza dell’uomo; * capitale dei bachi da seta – Milano era il centro dell’industria tessile della
seta.
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7. a. “[…] Il nonno poi aveva certi singolari argomenti per confortarsi e per confortare gli
altri: - Del resto volete che vel dica? Un po’ di soldato gli farà bene a quel ragazzo; ché il suo
paio di braccia gli piaceva meglio di portarsele a spasso la domenica, anziché servirsene a
buscarsi il pane. Oppure: - Quando avrà provato il pane salato che si mangia altrove, non si
lagnerà più della minestra di casa sua.
Finalmente arrivò da Napoli la prima lettera di ‘Ntoni, che mise in rivoluzione tutto il
vicinato. Diceva che le donne, in quelle parti là, scopavano le strade con le gonnelle di seta, e
che sul molo c’era il teatro di pulcinella, e si vendevano le pizze, a due centesimi, di quelle
che mangiano i signori, e senza soldi non ci si poteva stare, e non era come a Trezza, dove se
non si andava all’osteria della Santuzza non si sapeva come spendere un baiocco.
-Mandiamogli dei soldi per comprarsi le pizze, al goloso! Brontolava padron ’Ntoni; già lui
non ci ha colpa, è fatto così; è fatto come i merluzzi, che abboccherebbero un chiodo
arrugginito. […]”
“[…] ‘Ntoni spalancò tanto d’occhi, e andava ruminando quelle parole, come per poterle
mandar giù. – Ricchi! Diceva, ricchi1 e che faremo quando saremo ricchi?
‘Ntoni si grattò il capo e si mise a cercare anche lui che cosa avrebbe fatto.
- Faremo quel che fanno gli altri… Non faremo nulla, non faremo!...Andremo a stare in
città, a non far nulla, e a mangiare pasta e carne tutti i giorni.
-
Va, va a starci tu in città. Per me io voglio morire dove son nato; - e pensando alla casa
dove era nato, e che non era più sua si lasciò cadere la testa sul petto. […]”
(Giovanni Verga, I Malavoglia, Capitoli I e XI)
ARTICOLO DI GIORNALE DI AMBITO SOCIO ECONOMICO
DOCUMENTO 1
Al giorno d'oggi si definisce economia verde (in inglese green economy), o più propriamente
economia ecologica, un modello teorico di sviluppo economico che prende origine da una analisi
econometrica del sistema economico dove oltre ai benefici (aumento del Prodotto Interno Lordo) di
un certo regime di produzione si prende in considerazione anche l'impatto ambientale cioè i
potenziali danni ambientali prodotti dall'intero ciclo di trasformazione delle materie prime a partire
dalla loro estrazione, passando per il loro trasporto e trasformazione in energia e prodotti finiti fino ai
possibili danni ambientali che produce la loro definitiva eliminazione o smaltimento. Tali danni
spesso si ripercuotono, in un meccanismo tipico di retroazione negativa, sul PIL stesso diminuendolo
a causa della riduzione di resa di attività economiche che traggono vantaggio da una buona qualità
dell'ambiente come agricoltura, pesca, turismo, salute pubblica, soccorsi e ricostruzione in disastri
naturali.
Questa analisi propone come soluzione misure economiche, legislative, tecnologiche e di educazione
pubblica in grado di ridurre il consumo d'energia, di rifiuti, di risorse naturali (acqua, cibo,
combustibili, metalli, ecc.) e i danni ambientali promuovendo al contempo un modello di sviluppo
sostenibile attraverso l'aumento dell'efficienza energetica e di produzione che produca a sua volta una
diminuzione della dipendenza dall'estero, l'abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione
dell'inquinamento locale e globale, compreso quello elettromagnetico, fino all'istituzione di una vera
e propria economia sostenibile a scala globale e duratura servendosi prevalentemente di risorse
rinnovabili (come le biomasse, l'energia eolica, l'energia solare, l'energia idraulica) e procedendo al
più profondo riciclaggio di ogni tipo di scarto domestico o industriale evitando il più possibile
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sprechi di risorse. Si tratta dunque di un modello fortemente ottimizzato dell'attuale economia di
mercato almeno nei suoi intenti originari.
(da Wikipedia, s.v. Economia verde)
DOCUMENTO 2
Ecco come eco-convertire un’azienda. Parola di green manager
Complici la crisi e la crescente domanda di prodotti verdi, aumentano le figure dei professionisti che
aiutano le imprese a passare alla produzione sostenibile e a ottenere certificazioni ambientali. Come
racconta a Sky.it uno di loro, Paride Raspadori
[..] Paride Raspadori, 52 anni di cui 21 passati a lavorare come pubblicitario, ha deciso di
diventare green manager nel 2088. “Mi sono licenziato dal’agenzia in cui ero direttore creativo e
ha cominciato a studiare da autodidatta – allora non c’erano corsi o master – per capire come
indirizzare un’impresa verso una produzione più sostenibile”. Di solito il green manager
comincia dalle piccole cose:”Il primo obiettivo è il contenimento dei danni dell’ambientw, la
riduzione degli sprechi e dei costi. Per esempio, si convince, o si obbliga, a seconda dei casi, i
dipendenti di un’azienda a usare meno carta, meno inchiostro, a stampare su entrambi i lati del
foglio o a non stampare del tutto”. Insomma, prima si sponsorizzano le buone pratiche per
risparmiare. Poi , si pensa a un progetto più ampio: “In alcuni casi aiuto a ottenere le
certificazioni ambientali, che oggi sono un costo per un imprenditore, ma in futuro diventano un
investimento. […]
(I.Fantigrossi, da tg24.sky.it/tg24/eco_style/2011/04/28/green_manager_storia_paride_raspadori.html
DOCUMENTO 3
Roma - Dopo soli sei mesi dalla fine degli studi l'80% di studenti con una laurea in materia
ambientale trova un'occupazione, di alto profilo e in buona misura coerente con la formazione
realizzata. E' quanto emerge dalla ricerca condotta dall’Isfol (Progetto Ambiente) relativa alle
ricadute
sul
versante
dell’occupazione
della
formazione
ambientale.
Circa il 58% degli occupati ha raggiunto l’obiettivo di far coincidere il proprio percorso di studi
con le aspirazioni professionali e il lavoro svolto. Il 68% degli occupati ha trovato una
collocazione rispondente al livello formativo acquisito: il 31% circa ha un lavoro nell’ambito
delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, il 31,7% svolge
professioni di tipo tecnico ed il 5,2% è collocato nelle posizioni di legislatore, dirigente,
imprenditore.
A dare maggiori garanzie di successo per quanto concerne la collocazione lavorativa sono i
master ambientali di II livello con l’85% di occupati, seguono i master privati con l’83%.
Cresce, inoltre, l’offerta formativa legata all'ambiente: sono più di 2mila i corsi attivati e ci sono
oltre 50mila persone in formazione all'anno. I Green Jobs valorizzano il lavoro femminile: cresce
infatti la percentuale della componente femminile impiegata nel settore ‘verde’, che dal 12,7% del
1993 passa al 25,5% del 2008. Migliora anche la posizione occupata: il 57,8% delle donne contro
il 35,3% degli uomini ricopre posizioni di livello medio-alto di tipo impiegatizio
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DOCUMENTO 4
Nel nostro paese esistono aziende che usano i fanghi e scarti di lavorazione delle concerie per
produrre fertilizzanti organici impiegati in agricoltura.
Altr utilizzano plastiche miste, di per sé materiale difficile da recuperare, le lavano e le rafforzano
grazie a sistemi innovativi, dopo di che si trasformano in materiali di ampio utilizzo sociale, quali, ad
esempio, le panchine.
Nel mercato enogastronomico vengono ampiamente utilizzati sacchetti e stoviglie monouso
biodegradabili e soggetti a compostaggio in conformità con le norme europee. Si tratat di prodotto
che nascono da risorse rinnovabili di origine agricola; grazie al loro uso diminuiscono le emissioni di
gas a effetto serra, si riducono il consumo di energia e di risorse non rinnovabili e le materie prime di
origine agricola tornano alla terra attraverso processi di biodegradazione o di compostaggio senza il
rilascio di sostanze inquinanti.
Si diffondono sempre più le imprese edilizie che hanno come obiettivo la sostenibilità ambientale
degli edifici. Ciò viene realizzato attraverso la rinuncia o fonti energetiche esterne: gli immobili
costruiti devono essere autosufficienti nella produzione di energia pulita attraverso pannelli solari,
impianti fotovoltaici e turbine eoliche. Essi inoltre , non devono produrre emissioni nocive e devono
risultare riciclabili, nel senso che i materiali utilizzati per la loro costruzione devono essere separabili
tra loro, riciclabili e riutilizzabili per costruzioni successive.
(M.R. Cattani, Una finestra sul mondo, classe terza, Paravia, Milano-Torino 2012)
DOCUMENTO 5
DOCUMENTO 6
Environment Park nasce nel 1996 per iniziativa della Regione Piemonte, della Provincia di Torino,
del Comune di Torino e dell’Unione Europea e rappresenta un’esperienza originale nel panorama
dei Parchi Scientifici e Tecnologici in Europa per aver saputo coniugare innovazione tecnologica ed
ecoefficienza.
In un territorio dove sono presenti importanti centri di produzione di conoscenza e un tessuto
industriale caratterizzato da molteplici piccole e medie imprese, il ruolo di Environment Park è
stimolare e raccogliere la domanda di innovazione promuovendo iniziative progettuali che
coinvolgono il mondo accademico piemontese, centri di ricerca, parchi tecnologici e poli di
innovazione.
Environment Park è articolato in due Business Unit, rispettivamente dedicate alla gestione
immobiliare del complesso e all’attività di ricerca e innovazione.
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La Business Unit dedicata alla ricerca si è storicamente sviluppata intorno al concetto di ecoefficienza, con un approccio tipicamente trasversale alla tematica ambientale.
Se è vero che da tale approccio si sono generate attività anche estremamente settorializzate,
l’esperienza ha portato con il tempo a selezionare quattro ambiti operativi:
- Bioedilizia: dedicato all’attività di supporto alla progettazione a privati e istituzioni nell’ambito
dell’architettura eco-compatibile;
- Progetti Ambientali Integrati: rivolto ad imprese e istituzioni per offrire soluzioni innovative ed
eco-efficienti basate su trasferimento tecnologico, analisi ambientali e territoriali, strumenti
innovativi di gestione ambientale;
- Energia: finalizzato a offrire un servizio di assistenza a imprese ed a enti pubblici nel campo delle
tecnologie energetiche attraverso attività di ricerca di soluzioni gestionali, tecnologiche ed
impiantistiche-innovative, studi di fattibilità tecnico-economica e test sui prodotti.
Dell’Osservatorio Energia fanno parte HySyLab, centro di eccellenza e supporto alle imprese sulle
tecnologie dell’idrogeno e Bioenergy Lab, laboratorio di ricerca sui sistemi di produzione di idrogeno
da biomasse;
- Plasma: orientato alla ricerca e al trasferimento tecnologico nell’ambito del trattamento delle
superfici con nano-tecnologie eco-efficienti basate sul plasma. L’attività è svolta nel laboratorio
Clean NT Lab, dotato di tre impianti per processi al plasma
La Business Unit dedicata alla gestione immobiliare (property management) è accompagnata da
servizi di carattere tecnologico e logistico:
- Facilities come assistenza alle imprese fin dalla fase di insediamento
- Allacciamento alle infrastrutture di telecomunicazione
- Condizionamento e riscaldamento con energie rinnovabili
- Manutenzione delle aree verdi
- Affitto del Centro Congressi di Environment Park per conferenze, seminari ed esposizioni
TIPOLOGIA B - AMBITO STORICO-POLITICO
La Resistenza italiana: significati ideologici e morali
DOCUMENTI
“Il primo significato di libertà che assume la scelta resistenziale è implicito nel suo essere un atto di
disobbedienza. Non si trattava tanto di disobbedienza a un governo legale, perché proprio chi
detenesse la legalità era in discussione, quanto di disobbedienza a chi aveva la forza di farsi obbedire.
Era cioè una rivolta contro il potere dell’uomo sull’uomo, una riaffermazione del principio che il
potere non deve averla vinta sulla virtù […]. La scelta dei fascisti per la Repubblica sociale […] non
fu avvolta da questa luce della disobbedienza critica. «L’ho fatto perché mi è stato comandato» sarà,
come è noto, il principale argomento di difesa dei fascisti e dei nazisti nei processi loro intentati dopo
la guerra”.
Claudio PAVONE, “La scelta”, in Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza,
Bollati Boringhieri, Torino, 1991.
“Con argomenti che a volte sono paralleli e a volte si elidono reciprocamente, a sinistra e a destra si
sostiene la tesi che la Resistenza non ha raggiunto i suoi obiettivi, dunque ha sostanzialmente fallito.
Questo atteggiamento discende da una banalizzazione del dato di fatto semplice e forte che grazie
alla Resistenza armata (oltre che agli Alleati) si sono poste in Italia le basi di una democrazia che
gode di un consenso minimo che si è rivelato, nonostante tutto, consistente nella sua tenuta. Esso ha
consentito una competizione politica in cui interessi e identità si confrontano e si scontrano in modo
regolato, culminante nella consultazione popolare tramite voto e altre forme di partecipazione. Non è
certamente la democrazia ideale ma è una democrazia reale.
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Sappiamo che per molti resistenti questo risultato è troppo modesto, sproporzionato alle loro
aspettative rivoluzionarie e al loro stesso impegno soggettivo. In particolare, gli antifascisti di area
azionista, comunista e socialista per lungo tempo non si sono rassegnati all'idea che la Resistenza
abbia prodotto soltanto l'instaurazione della democrazia parlamentare - «borghese» aggiungevano
molti per essere espliciti o «formale» per essere più eleganti sul piano concettuale”.
Gian Enrico RUSCONI, Resistenza e postfascismo, Il Mulino, Bologna, 1995.
Giugno 1944-43 partigiani catturati durante il grande rastrellamento nel Verbano-Ossola fucilati dai
tedeschi a Fondotoce. Nel cartello: "Sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?"
“Possa il mio grido di "Viva l'Italia libera" sovrastare e smorzare il crepítio dei moschetti che mi
daranno la morte; per il bene e per l'avvenire della nostra Patria e della nostra Bandiera, per le quali
muoio felice! “
(Franco Balbis, anni 32 - uffìciale in Servizio Permanente Effettivo – nato a Torino. All’indomani dell’8 settembre
1943 entra nel movimento clandestino di Torino – è designato a far parte del 1° Comitato militare regionale
piemontese con compiti organizzativi e di collegamento. Arrestato il 31/III/1944 da elementi della Federazione dei
Fasci repubblicani di Torino – processato nei giorni 2-3 aprile [“processo di Torino”], insieme ai membri del
Cmrp, dal tribunale per la difesa dello Stato – fucilato il 5/IV/1944 al Poligono nazionale del Martinetto in Torino
da
plotone
di
militi
GNR)
Lettere di condannati a morte della resistenza italiana, http://www.resistenzaitaliana.it/, portale
ANPI)
"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle
montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono
impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani col
pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione."
Pietro Calamandrei, Discorso agli studenti milanesi (1955)
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non
essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Perciò odio gli indifferenti. (…) L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera
potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può
contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che
strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli
uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia
salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e
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l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la
massa ignora, perché non se ne preoccupa. (…) Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia
parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale
non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente
opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si
sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
A. Gramsci, Gli Indifferenti , "Il Grido del Popolo", n. 655, 11 febbraio I9I7 pubblicato su Un
numero unico dei giovani, e il sommario de "La Città futura".
Processato nel 1947 per crimini di Guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di
innocenti), Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in
Italia, fu condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita. Ma già nel 1952, in
considerazione delle sue "gravissime" condizioni di salute, egli fu messo in libertà. Tornato in patria
fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri 8 anni fu
attivo sostenitore. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring ebbe l'impudenza di dichiarare
pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma che - anzi - gli italiani dovevano
essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto
bene a erigergli... un monumento. A tale affermazione rispose Piero Calamandrei, con una famosa
epigrafe, dettata per una lapide "ad ignominia", collocata nell'atrio del Palazzo Comunale di Cuneo
in segno di imperitura protesta per l'avvenuta scarcerazione del criminale nazista. L’epigrafe
afferma:
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi.
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
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Tipologia B – Saggio breve o Articolo di giornale
ARGOMENTO: SCIENZA NATURA UMANITÀ
Documenti
1. E’ storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la
fissione (allora scissione) del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né
Fermi né altri fisici presero sul serio le sue affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del
1939. Poteva averle benissimo prese sul serio Ettore Majorana, aver visto quello che i fisici
dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più che Segrè parla di “cecità”. La “ragione
della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi”, dice. Ed è forse disposto aconsiderarla come
provvidenziale, se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere l’atomica.
Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali – sarebbero disposti a considerarla gli
abitanti di Hiroshima e Nagasaki.
L. Sciascia, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino, 1975
2. E quando, con l’andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà
che un progressivo allontanamento dall’umanità. Tra voi e l’umanità si scaverà un abisso così
grande, che ad ogni vostro eureka risponderà un grido di dolore universale.
B. Brecht, Vita di Galileo, trad. it., Einaudi,
Torino, 1963
3. Per dolorosa esperienza abbiamo imparato che il pensiero razionale non è sufficiente a risolvere
i problemi della nostra vita sociale. La sottile ricerca e l’attento lavoro scientifico hanno spesso
avuto delle conseguenze per l’umanità, poiché hanno, sì, prodotto, da un lato, le invenzioni che
hanno liberato l’uomo dalla fatica fisica estenuante, rendendone la vita più facile e più ricca; ma,
dall’altra parte, hanno introdotto una grave inquietudine nella sua vita, lo hanno reso schiavo del
suo mondo tecnologico e, cosa più catastrofica ancora, hanno creato i mezzi per la sua stessa
distruzione in massa. In verità, una tragedia spaventosa!
A. Einstein, Pensierideglianni difficili, trad. it. Boringhieri, Milano, 1965
4. Robb Non vorrà negarlo professore. (Oppenheimer ride). Ha fatto la bomba atomica in un
lasso di tempo straordinariamente breve, l’ha sperimentata e alla fine l’ha laqnciata in
Giappone: è così?
Oppenheimer No.
Robb No?
Oppenheimer Il lancio della bomba atomica su Hiroshima è dipeso da una decisione politica,
non mia.
Robb Ma lei ha appoggiato ono, il lancio della bomba sul Giappone?
Oppenheimer Cosa intende per «appoggiare»?
Robb Ha aiutato a scegliere gli obiettivi, non è vero?
Oppenheimer Ho fatto il mio lavoro. Abbiamo ricevuto una lista dei possibili obiettivi…[…]
Noi abbiamo fatto in qualità di tecnici ciò che ci veniva chiesto. Ma non per questo siamo stati
noi a decidere di lanciare la bomba.
Robb Lei sapeva naturalmente che il lancio della bomba atomica sull’obbiettivo scelto da lei
avrebbe ucciso migliaia di civili.
Oppenheimer Non tanti quanti sono stati in realtà.
Robb Quanti morti ci sono stati?
Oppenheimer Settantamila.
Robb In seguito a questo fatto, ha avvertito degli scrupoli di natura morale?
Oppenheimer Terribili.
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Robb Degli scrupoli terribili?
Oppenheimer Non conosco nessuno che non abbia avuto dei terribili scrupoli morali dopo il
lancio della bomba.
Robb Questo non le pare un poco schizofrenico?
H. Kipphardt, Sul casodi J. Robert Oppenheimer, trad. it., Einaudi, Torino, 1964
5. La questione non è se qualcuno debba dire ai ricercatori che cosa fare o che cosa non fare, ma
chi impone tali limiti e impartisce le direttive e secondo quali criteri. Per la maggioranza degli
scienziati, i cui istituti di ricerca vengono direttamente o indirettamente finanziati con fondi
pubblici, i controllori sono i governi, i quali, per quanto rispettino sinceramente i valori della libera
ricerca, non aderiscono certo agli stessi criteri ispiratori di un Planck o di un Rutherford o di un
Einstein.
E. J. Hobsbawm, Il secolo breve, trad. it., BUR, Milano, 2000
6. Marino Chiunque abbia esperienza di malati che conducono un’esistenza dipendente in tutto da
risorse esterne e senza speranza di ripresa, sa bene che la tecnologia utilizzata è spesso fuori
dall’ordinario. Nel momento in cui un essere umano perde la capacità di alimentarsi da solo, la
tecnologia gli viene in supporto con un tubicino inserito attraverso le narici, oppure
chirurgicamenete nello stomaco, per fornire all’organismo le sostanze chimiche sostitutive del
nutrimento. Il tutto avviene sotto controllo medico, per cui appare del tutto evidente che stiamo
parlando di terapie e, in quanto tali, debbano essere nella disponibilità dell’individuo il quale può
decidere se accettarle o rifiutarle. Su questo specifico aspetto le gerarchie della Chiesa cattolica
appaiono irremovibili: alimentazione e idratazione non sono nella disponibilità dell’individuo che
non può indicare di rifiutarle nel suo testamento biologico. Perché questo atteggiamento?
Martini La legge si basa sul principio di indisponibilità della vita, che non è da considerarsi privo di
eccezioni. Partendo da questo punto si potrebbe immaginare di ripensare la legge per renderla più
aderente alle reali necessità degli ammalati. Ma si deve anche tenere conto delle ragioni dei molti
che dubitano sulla possibilità di provvedere a tutti i casi reali che si incontrano nel momento della
malattia mediante le regole precise che si scrivono in una legge. In alcuni casi la sofferenza può
essere davvero insopportabile. Qui è necessaria la terapia del dolore e molta comprensione per chi,
entrato in una esistenza estrema, se ne voglia liberare.
C. M. Martini-I. Marino, Credere e conoscere, Einaudi, Torino, 2012
TIPOLOGIA C - TEMA STORICO
I due volti del Novecento.
Da un lato esso è secolo di grandi conquiste civili, economiche, sociali, scientifiche, tecniche;
dall’altro è secolo di grandi tragedie storiche.
Rifletti su tale ambivalenza del ventesimo secolo, illustrandone i fatti più significativi.
TIPOLOGIA D - TEMA di ordine generale
L’artista nella società moderna, tra ideale romantico del genio creatore che non deve essere costretto
da nessuna legge e la logica di mercato. Chi deve o può essere l’artista di oggi? Un
rivoluzionario, un giullare di corte, un cacciatore del bello al di fuori della storia o cos’altro ? In
base alle tue personali riflessioni, letture, ascolti e visioni di opere filmiche, pitture, installazioni
etc. , prova a riflettere sul ruolo dell’artista e la funzione dell’arte oggi nella società occidentale.
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LICEO SCIENTIFICO GOBETTI - SEGRE’ DI TORINO
ANNO SCOLASTICO 2013-2014
SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA DELL’ESAME DI STATO
22 MAGGIO 2014
Risolvere uno dei due seguenti problemi e 5 dei 10 quesiti in cui si articola il questionario
PROBLEMA N°1
La semicirconferenza di diametro AB , rappresentata nella figura, ha raggio x , mentre la semicircon-ferenza di
AB , ha raggio 1 (si supponga x > 1 ). La retta (r ) è tangente ad entrambe le
semicirconferenze e interseca la retta AB in D . E’ richiesto quanto segue:
diametro BC , adiacente ad
2x 2
a) si verifichi che la misura del segmento AD è rappresentata dalla funzione y = f ( x ) =
;
x −1
b) si determini in corrispondenza di quale valore di x la misura del segmento AD è minima;
c)
tracciare il grafico della funzione f(x), indipendentemente dalle limitazioni geometriche, mettendo in evidenza il
tratto relativo al problema;
d) discutere al variare del parametro k il “numero” delle soluzioni dell’equazione kx - k = 2x ;
e) si determini l’area della porzione di piano delimitata dalla curva f ( x ) , dall’asse x e dalle rette
2
x=me
x = 2m , dove m è l’ascissa del punto di minimo della funzione f ( x) .
PROBLEMA N°2
Siano assegnate una semicirconferenza di centro
O e diametro AB = 2r e una retta (t ) perpendicolare alla retta
A e B nel punto D tale che OD = 2r . Si consideri un punto
M sulla semicirconferenza e da tale punto si conduca la perpendicolare MC alla retta (t ) e si congiunga il punto
M con i punti A e B . Si richiede quanto segue:
passante per
2 x l’ampiezza dell’angolo BOˆ M e si esprimano in funzione di tale angolo le due seguenti
funzioni:
f ( x) = AM + MC
g ( x) = MC − BM
Determinare per quale valore dell’angolo x tali funzioni assumono rispettivamente il valore massimo e il valore
a) Si indichi con
minimo.
b) Dopo aver verificato che le equazioni delle predette funzioni sono rispettivamente:
(
)
(
)
f ( x) = r 3 + 2 cos x − 2 cos 2 x
e
g ( x) = r 3 − 2 senx − 2 cos 2 x
si studi l’andamento della funzione g (x ) , a prescindere dalle limitazioni geometriche del problema (dopo aver posto r = 1 ) e se ne tracci il grafico nel piano cartesiano.
c) Calcolare le coordinate cartesiane dei punti di intersezione P e Q fra le funzioni f (x ) e g (x ) . Determinare
l’equazione cartesiana della retta tangente alla funzione g ( x ) nel punto di intersezione P situato nel secondo
quadrante e calcolare quindi l’ampiezza dell’angolo che la suddetta retta tangente forma con il semiasse positivo
delle x .
d) Calcolare infine la misura della superficie della porzione di piano delimitata dalla finzione g ( x ) e dall’asse x
nell’intervallo
 π
I = 0;  .
 2
83
TERZA PROVA
19 novembre 2013
MATERIE:
. LATINO
. FILOSOFIA
. FISICA
. STORIA dell’ARTE
84
LICEO SCIENTIFICO STATALE Gobetti – TORINO
Simulazione TERZA PROVA - LATINO – CLASSE VD – Torino, 19 novembre 2013
Cognome:…………………………………….; Nome:………………………………………………
VOTO:………………./15
1) La favola di Fedro; modifiche rispetto al modello di Esopo e finalità:
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2) Richiamando anche i contenuti del proemio della Pharsalia, presenta le caratteristiche
principali dell’ épos di Lucano:
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85
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3) Spiega il significato delle affermazioni, presenti nell’Epistula 24 di Seneca, relative alla
meditatio mortis :
« […] Usque ad hesternum quidquid transit temporis perit; hunc ipsum quem agimus diem cum
morte dividimus. Quemadmodum clepsydram non extremum stilicidium exhaurit sed quidquid ante
defluxit, sic ultima hora qua esse desinimus non sola mortem facit sed sola consummat; tunc ad illam
pervenimus, sed diu venimus. Haec cum descripsisses quo soles ore, semper quidem magnus,
numquam tamen acrior quam ubi veritati commodas verba, dixisti, mors non una venit, sed quae
rapit ultima mors est. Malo te legas quam epistulam meam; apparebit enim tibi hanc quam timemus
mortem extremam esse, non solam.[…] »
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LSS “P. Gobetti”. Classe VD
19/11/2013
Cognome e nome: .............................................
Terza prova- Filosofia. Quesiti a risposta singola (max 10 righe).
1) Come interpreta Schopenhauer la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno?
[p.5]
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2) Per Kierkegaard il concetto di esistenza definisce la specifica condizione dell’uomo nel mondo. Quali
sono i suoi caratteri costitutivi? Illustrali sinteticamente.
[p.5]
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87
continua
3) Definisci il concetto di alienazione e il significato dell’ateismo filosofico di Feuerbach,
chiarendo le ragioni che hanno portato alcuni teologi del Novecento ad apprezzare il pensiero
dell’ateo Feuerbach.
[p.5]
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Nome ......................................................... Classe 5D
19 novembre 2013
Simulazione di terza prova - Fisica
1. Il concetto di simultaneità nella relatività speciale (massimo 10 righe)
2. Spazio-tempo e principali concetti della relatività generale (massimo 10 righe)
3. Il teorema di Gauss per il flusso del campo elettrico e sue conseguenze (massimo 10 righe)
89
N.B.: gli eventuali schemi oltre le righe devono essere strettamente legati a quanto scritto nelle righe previste e non aggiungere nuovi
concetti. Tutte le spiegazioni di tali schemi devono essere contenute nelle righe previste.
19 NOVEMBRE 2013
LICEO SCIENTIFICO “P.GOBETTI”
TORINO_a.s._2013_14
SIMULAZIONE TERZA PROVA (tipologia B)
CLASSE 5 D
DOMANDE DI STORIA DELL’ARTE
Rispondi alle seguenti 3 domande a riposta aperta utilizzando le righe indicate. Ciascuna
risposta vale fino a un max di 15 punti distibuiti secondo la griglia allegata. Il punteggio finale
è dato dalla media dei punteggi relativi alle 3 risposte . La sufficienza è raggiunta con un
punteggio totale pari a 10.
Dopo aver dato una breve ma esaustiva definizione teorica di Neoclassicismo,
analizza alcune opere di un artista a tua scelta mettendo in evidenza i caratteri peculiari
della sua produzione (temi ricorrenti, tecnica,…) a esemplificazione e supporto
della definizione data.
[15 punti]
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90
CRITERI DI VALUTAZIONE (Indicatori)
PUNT. MAX
Conoscenza dei contenuti, completezza nello sviluppo
della trattazione richiesta
Capacità espressiva, di sintesi e uso del linguaggio
PUNT. CONS.
7
5
specifico
Contestualizzazione e uso di citazioni e/o riferimenti
3
PUNTEGGIO TOTALE
Analizza l’opera sotto riprodotta, citando l‘autore, il titolo, il periodo (se la conosci
anche la data), il tema, la tecnica e il supporto utilizzati e la corrente artistica a cui
appartiene l’opera. Completa la descrizione con l’ analisi stilistica e dei contenuti
dell’opera stessa.
[15 punti]
Autore_________________________________________
Titolo__________________________________________
Tecnica________________________________________
Supporto_______________________________________
Data (o periodo) _____________________________
Collocazione attuale______________________________
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CRITERI DI VALUTAZIONE (Indicatori)
PUNT. MAX
Conoscenza dei contenuti, completezza nello sviluppo
della trattazione richiesta
Capacità espressiva, di sintesi e uso del linguaggio
PUNT. CONS.
7
5
specifico
Contestualizzazione e uso di citazioni e/o riferimenti
3
PUNTEGGIO TOTALE
Cosa si intende per Vedutismo? Analizza brevemente questa corrente pittorica
partendo dal confronto delle due opere sotto riprodotte individuandone i caratteri
peculiari e distintivi di ciascun autore.
Individua inoltre anche l‘autore, il titolo, la tecnica, il supporto, il periodo (se la conosci
anche la data).
[15 punti]
92
Autore__________________________
Titolo___________________________
Tecnica_________________________
Supporto________________________
Data (o periodo) ________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
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93
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_______________________________________________________
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_______________
CRITERI DI VALUTAZIONE (Indicatori)
PUNT. MAX
Conoscenza dei contenuti, completezza nello sviluppo
della trattazione richiesta
Capacità espressiva, di sintesi e uso del linguaggio
PUNT. CONS.
7
5
specifico
Confronto tra due opere all’interno di un certo stile o una
certa poetica
3
PUNTEGGIO TOTALE
Cognome : ………………………………………………………………….
Nome: .……………………………………………………………………….
Classe: ……………………….… Data:……...………………..…………..
TABELLA RIASSUNTIVA VOTAZIONE
QUESITI
PUNT. MAX
Trattazione su una corrente artistica
15
Analisi dell’opera
15
Relazionare un’opera a un certo stile e a una certa
15
PUNT. CONS.
poetica
MEDIA – PUNTEGGIO FINALE
NB: la media è arrotondata per eccesso se > 0.6, per difetto se ≤ 0.5
94
TERZA PROVA
4 APRILE 2014
MATERIE
. INGLESE
. SCIENZE
. STORIA
. STORIA dell’ARTE
95
Simulazione di terza prova
NAME
CLASS 5D
4/4/2014
1. Clarify why Oscar Wilde was an aesthete. Refer to his life and his works.
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2. ‘Black shapes crouched, lay, sat between the trees, leaning against the trunks, clinging to
the earth, half coming out, half effaced within the dim light, in all the attitudes of pain,
abandonment and despair.’
Comment these lines from Conrad’s ‘Heart of Darkness’.
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MATERIA: SCIENZE
DOCENTE: DONATELLA CORTESE
COGNOME E NOME:
DATA: 04 APRILE 2014
CLASSE: 5 D
SIMULAZIONE DI TERZA PROVA
SCIENZE DELLA TERRA
VALUTAZIONE
Conoscenza del contenuto specifico
Sintesi ed organizzazione dell’elaborato
Uso del linguaggio disciplinare
R1
R2
R3
Voto: ………….. /15
1) Costruisci il grafico della geoterma, mettendola in relazione con lo stato fisico di ognuno
degli involucri terrestri.
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…………………………………………………………………………………………………
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…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
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2) Esamina la zona dei fumaioli neri, sia dal punto di vista minerario sia per la vita di
questa
comunità.
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…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
97
………………………………………………………………..…………………………………
………………………………………………………………………………..…………………
………………………………………………………………………………………………..…
…………………………………………………………………………………………………
……………..……………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………….
3) Quali fenomeni si manifestano con uno spettro continuo e quali e righe? Quali tipo di
informazione ci può dare?
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…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………..…………………………………
………………………………………………………………………………..…………………
………………………………………………………………………………………………..…
…………………………………………………………………………………………………
……………..……………………………………………………………………………………
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98
LSS “P. Gobetti”
Classe VDsc
4 aprile 2014
SIMULAZIONE DI TERZA PROVA- STORIA
Nome e cognome: .............................................
Tipologia B- Quesiti a risposta singola (max.10 righe).
5 punti per ogni
risposta
1. Quali furono le conseguenze più significative della seconda rivoluzione industriale di fine
Ottocento sull’organizzazione interna del sistema capitalistico e sulle scelte di politica
economica
ed estera dei principali stati europei?
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…………………………………………………………………………………………………………………
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2. Chiarisci perché la guerra di Spagna fu al tempo stesso un conflitto civile dalle radici
profonde e una sorta di prova generale del più grande conflitto planetario che si andava
preparando nella seconda metà degli anni Trenta.
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…………………………………………………………………………………………………………………
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99
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3. Quali ragioni principali concorsero alla netta vittoria della Democrazia Cristiana nelle
elezioni politiche italiane dell’aprile 1948?
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…………………………………………………………………………………………………………………
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……………………………………………………………………………….………………………………
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…………………………………………………………………………………………………………………
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…………………………………………………………………………………………………………………
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La valutazione (in quindicesimi) si baserà sui seguenti elementi:
a) pertinenza, correttezza e completezza dei contenuti max p. 6
b) capacità di sintesi; chiarezza, precisione e coerenza nell’organizzazione del discorso max p. 5
c) uso appropriato del linguaggio disciplinare max p.4
100
4 APRILE 2014
LICEO SCIENTIFICO “P.GOBETTI”
TORINO_a.s._2013_14
SIMULAZIONE TERZA PROVA (tipologia B)
CLASSE 5 D
DOMANDE DI STORIA DELL’ARTE
Rispondi alle seguenti 4 domande a riposta aperta utilizzando le righe indicate. Ciascuna
risposta vale fino a un max di 10 punti. Il punteggio finale è dato dalla media dei punteggi
relativi alle 4 risposte . La sufficienza è raggiunta con un punteggio totale pari a 6.
Nel 1886 si tiene l’ultima mostra dei pittori impressionisti dove espongono i
giovani pittori neo-impressionisti (o pointilliste) Seraut e Signac e nello stesso anno
viene pubblicato il Manifesto del Simbolismo. Queste due correnti postimpressionistiche segnano una rivoluzione artistica nella Parigi di fine secolo. In
relazione ad una delle due tendenze, metti in evidenza i suoi caratteri innovativi (temi
ricorrenti, tecnica,…) citando eventuali opere e autori rappresentativi.
[10 punti]
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Analizza l’opera sotto riprodotta, citando l‘autore, il titolo, il periodo (se la conosci
anche la data), il tema, la tecnica e il supporto utilizzati e la fase della vita artistica
dell’autore a cui appartiene l’opera. Completa la descrizione con l’ analisi stilistica
(con particolare riferimento alla tecnica) e dei contenuti dell’opera stessa.
[10
punti]
101
Autore_________________________________________
Titolo__________________________________________
Tecnica________________________________________
Supporto_______________________________________
Data _____________________________________
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102
Dopo aver dato una definizione di Divisionismo italiano confronta tale corrente
con il Pointillisme (o Neo-impressionismo) francese per quanto riguarda la tecnica e
i contenuti e con il Simbolismo europeo in relazione soprattutto ai contenuti delle
opere. Aiutati con il confronto delle opere sotto riprodotte partendo dalla prima di cui
ti si chiede di individuare anche l‘autore, il titolo, la tecnica, il supporto, il periodo (se la
conosci anche la data).
[10 punti]
Autore________________
__
Titolo_________________
_
Tecnica_______________
_
Supporto______________
__
Data _________________
103
_______________________________________________________
_______________________________________________________
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Cognome : ………………………………………………………………….
Nome: .……………………………………………………………………….
Classe: ……………………….… Data:……...………………..…………..
TABELLA RIASSUNTIVA VOTAZIONE
QUESITI
Trattazione su una corrente artistica
PUNT. MAX
PUNT. CONS.
10
104
Analisi dell’opera
10
Confronto tra due correnti attraverso le opere
10
…………..
10
MEDIA – PUNTEGGIO FINALE
NB: la media è arrotondata per eccesso se > 0.6, per difetto se ≤ 0.5
105
ALLEGATI 10.3
ESEMPI DI PROVA ASSEGNATE DURANTE L’ANNO SCOLASTICO
106
LICEO SCIENTIFICO STATALE Gobetti -– TORINO
COMPITO IN CLASSE DI LATINO – CLASSE VD – Torino, 14 marzo 2014
COGNOME:………………………………………..; NOME:………………………………………
1) Presenta le caratteristiche degli Epigrammi di Marziale attraverso richiami ai testi dai
quali emergono gli elementi chiave della sua poetica.
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TOT=
2) L’attenzione al verum nella produzione satirica di Persio e Giovenale (richiama i
contenuti delle satire analizzate):
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107
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TOT=……….
3) Spiega il significato dei seguenti Epigrammi di Marziale:
Lector et auditor nostros probat, Aule, libellos,
Sed quidam exactos esse poeta negat.
Non nimium curo: nam cenae fercula nostrae
Malim convivis quam placuisse cocis.
(IX, 81)
Si nimius videor seraque coronide longus
Esse liber, legito pauca: libellus ero.
Terque quaterque mihi finitur carmine parvo
Pagina: fac tibi me quam cupis ipse brevem.
(X,1)
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TOT=…………….
108
LICEO SCIENTIFICO STATALE Gobetti – Torino
VERIFICA DI LATINO (orale) – CLASSE VD- Torino, 22 gennaio 2014
Cognome:………………………………………………; Nome:…………………………………
1) Quale storico e in quale opera ci fornisce un ritratto di Petronio? Come viene descritto il
personaggio e per quale motivo è definito arbiter elegantiae?
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2) Il suicidio di Petronio si contrappone provocatoriamente al paradigma della morte dello stoico;
quali aspetti della sua morte vengono messi in risalto in questo senso?
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3) Che cosa può significare il termine Satyricon?
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..............................................................................................................................................................
4) La questione petroniana ha portato alla definizione di due tesi: quali sono? Qual è quella più
condivisa e su quali elementi testuali si poggia? (rispondi facendo diretto riferimento al
Satyricon)
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………………………………………………………………………………………………………
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……………………………………………………………………………….……………………..
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………………………………………………………………………………………………………
5) Perché l’opera di Petronio è definita convenzionalmente romanzo? Quali generi sono presenti
all’interno dell’opera?
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……………………………………………………………………………….………………………..
……………………………………………………………………………..………………………….
…………………………………………………………………………………………………………
109
6) Indica quale tra le risposte è quella corretta:
. La commistione tra prosa e poesia è propria:
a. del mimo
b. del romanzo antico
c. della fabula milesia
d. della satira menippea
. I romanzi antichi sono caratterizzati da:
a. vicende di avventura e amore eterosessuale e omosessuale
b. narrazioni in prima persona di vicende di amore e di avventura
c. narrazioni in terza persona di vicende amorose e di avventura
d. narrazioni in terza persona di vicende fantastiche
. Il Satyricon è un’opera in cui:
a. prevale una visione ideale della realtà e dei suoi valori condivisi dall’autore
b. prevale la descrizione della realtà e il coinvolgimento dell’autore
c. prevale la descrizione della realtà e il distacco dell’autore
d. prevale la descrizione solo di alcuni aspetti della realtà verso cui l’autore è critico.
. Nella dichiarazione di poetica presente nel Cap. 132, si mette in evidenza:
a. l’innovazione apportata dal testo
b. la semplicità del testo e la sua sicura approvazione da parte dei Catones
c. la schiettezza dei contenuti e la semplicità della lingua
d. la particolarità dei contenuti e lo stile schietto e spontaneo
. Secondo Auerbach, il realismo petroniano ha due limiti principali:
a. non è autentico perché i personaggi non sono reali e la loro lingua è artificiale
b. sono personaggi reali inseriti in una realtà immaginaria e l’autore li rappresenta non
adeguandosi alla teoria degli stili
c. sono personaggi problematici rappresentati in modo comico
d. non sono personaggi problematici e la realtà in cui sono inseriti non è definita dal punto di
vista socio-culturale
. Il Satyricon si conclude:
a. arrivo dei protagonisti in una graeca urbs
b. partenza dei protagonisti da una graeca urbs
c. Ascilto tenta il suicidio in una scena che riprende le convenzioni del mimo
d. Il personaggio principale incorre nell’ira del dio Priapo
7) Contestualizza i passi riportati e commentali 2. Analizzali dal punto di vista lessicale,
compositivo, retorico; 3. Traducili;
[…] Ipse Trimalchio fundos habet, quantum milvi volant, nummorum nummos. Argentum in ostiarii illius
cella plus iacet, quam quisquam in fortunis habet. Familia vero — babae babae! — non mehercules puto
decumam partem esse quae dominum suum noverit. Ad summam, quemvis ex istis babaecalis in rutae folium
coniciet.
Nec est quod putes illum quicquam emere. Omnia domi nascuntur: lana, credrae, piper; lacte gallinaceum si
quaesieris, invenies. Ad summam, parum illi bona lana nascebatur; arietes a Tarento emit, et eos culavit in
gregem. Mel Atticum ut domi nasceretur, apes ab Athenis iussit afferri; obiter et vernaculae quae sunt,
meliusculae a Graeculis fient. Ecce intra hos dies scripsit, ut illi ex India semen boletorum mitteretur. Nam
110
mulam quidem nullam habet, quae non ex onagro nata sit. Vides tot culcitras: nulla non aut conchyliatum aut
coccineum
tomentum
habet.
Tanta
est
animi
beatitudo!
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[…] "Cum adhuc servirem, habitabamus in vico angusto; nunc Gavillae domus est. Ibi, quomodo dii volunt,
amare coepi uxorem Terentii coponis: noveratis Melissam Tarentinam, pulcherrimum bacciballum. Sed ego
non mehercules corporaliter aut propter res venerias curavi, sed magis quod benemoria fuit. Si quid ab illa
petii, nunquam mihi negatum; fecit assem, semissem habui; in illius sinum demandavi, nec unquam fefellitus
sum. Huius contubernalis ad villam supremum diem obiit. Itaque per scutum per ocream egi aginavi,
quemadmodum ad illam pervenirem: nam, ut aiunt, in angustiis amici apparent.
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111
LICEO SCIENTIFICO STATALE P. Gobetti – Torino
COMPITO in classe di Latino – CLASSE V D – Torino, 9 ottobre 2013
Scegli la proposta A) Traduzione e la proposta B) Analisi, commento e traduzione di un testo noto
PROPOSTA A – Traduzione
Per il saggio le avversità sono prove
1. 'Quare multa bonis viris adversa eveniunt? 'Nihil accidere bono viro mali potest: non miscentur
contraria. Quemadmodum tot amnes, tantum superne deiectorum imbrium, tanta medicatorum vis
fontium non mutant saporem maris, ne remittunt quidem, ita adversarum impetus rerum viri fortis
non vertit animum: manet in statu et quidquid evenit in suum colorem trahit; est enim omnibus
externis potentior.2. Nec hoc dico, non sentit illa, sed vincit, et alioqui quietus placidusque contra
incurrentia attollitur. Omnia adversa exercitationes putat. Quis autem, vir modo et erectus ad
honesta, non est laboris adpetens iusti et ad officia cum periculo promptus? Cui non industrio otium
poena est?3. Athletas videmus, quibus virium cura est, cum fortissimis quibusque confligere et
exigere ab iis per quos certamini praeparantur ut totis contra ipsos viribus utantur; caedi se
vexarique patiuntur et, si non inveniunt singulos pares, pluribus simul obiciuntur. Marcet sine
adversario virtus: tunc apparet quanta sit quantumque polleat, cum quid possit patientia ostendit.
Scias licet idem viris bonis esse faciendum, ut dura ac difficilia non reformident nec de fato
querantur, quidquid accidit boni consulant, in bonum vertant; non quid sed quemadmodum feras
interest. (Seneca De Providentia)
PROPOSTA B – Testo noto – Epistula n. 8 - I veri beni dell’uomo
'Tu me' inquis 'vitare turbam iubes, secedere et conscientia esse contentum? ubi illa praecepta vestra
quae imperant in actu mori? ' Quid? Ego tibi videor inertiam suadere? In hoc me recondidi et fores
clusi, ut prodesse pluribus possem. Nullus mihi per otium dies exit; partem noctium studiis vindico;
non vaco somno sed succumbo, et oculos vigilia fatigatos cadentesque in opere detineo. 2. Secessi
non tantum ab hominibus sed arebus, et in primis a meis rebus: posterorum negotium ago. Illis aliqua
quae possint prodesse conscribo; salutares admonitiones, velut medicamentorum utilium
compositiones, litteris mando, esse illas efficaces in meis ulceribus expertus, quae etiam si persanata
non sunt, serpere desierunt. 3.Rectum iter, quod sero cognovi et lassus errando, aliis monstro. Clamo:
'vitate quaecumque vulgo placent, quae casus attribuit; ad omne fortuitum bonum suspiciosi
pavidique subsistite: et fera et piscis spe aliqua oblectante decipitur. Munera ista fortunae putatis?
insidiae sunt. Quisquis vestrum tutam agere vitam volet, quantum plurimum potest ista vistata
beneficia devitet in quibus hoc quoque miserrimi fallimur: habere nos putamus, haeremus. 4. In
praecipitia cursus iste deducit; huius eminentis vitae exitus cadere est. Deinde ne resistere quidem
licet, cum coepit transversos agere felicitas, aut saltim rectis aut semel ruere: non vertit fortuna sed
cernulat et allidit. 5. Hanc ergo sanam ac salubrem formam vitae tenete, ut corpori tantum indulgeatis
quantum bonae valetudini satis est. Durius tractandum est ne animo male pareat: cibus famem sedet,
potio sitim exstinguat, vestis arceat frigus, domus munimentum sit adversus infesta temporis. Hanc
utrum caespes erexerit an varius lapis gentis alienae, nihil interest: scitote tam bene hominem culmo
quam auro tegi. Contemnite omnia quae supervacuus labor velut ornamentum ac decus ponit;
cogitate nihil praeter animum esse mirabile, cui magno nihil magnum est. '
6. Si haec mecum, si haec cum posteris loquor, non videor tibi plus prodesse quam cum ad
vadimonium advocatus descenderem aut tabulis testamenti anulum imprimerem aut in senatu
candidato vocem et manum commodarem? Mihi crede, qui nihil agere videntur maiora agunt:
humana divinaque simul tractant.
112
7. Sed iam finis faciendus est et aliquid, ut institui, pro hac epistola dependendum. Id non de meo
fiet: adhuc Epicurum compilamus, cuius hanc vocem hodierno die legi: 'philosophiae servias oportet,
ut tibi contingat vera libertas'. Non differtur in diem qui se illi subiecit et tradidit: statim
circumagitur; hoc enim ipsum philosophiae servire libertas est.
8. Potest fieri ut me interroges quare ab Epicuro tam multa bene dicta referam potius quam
nostrorum: quid est tamen quare tu istas Epicuri voces putes esse, non publicas? Quam multi poetae
dicunt quae philosophis aut dicta sunt aut dicenda! Non attingam tragicos nec togatas nostras - habent
enim hae quoque aliquid severitatis et sunt inter comoedias ac tragoedias mediae -: quantum
disertissimorum versuum inter mimos iacet! quam multa Publilii non excalceatis sed coturnatis
dicenda sunt!
9. Unum versum eius, qui ad philosophiam pertinet et ad hanc partem quae modo fuit in manibus,
referam, quo negat fortuita in nostro habenda: alienum est omne quidquid optando evenit. 10. Hunc
sensum a te dici non paulo melius et adstrictius memini:
non est tuum fortuna quod fecit tuum.
Illud etiam nunc melius dictum a te non praeteribo:
dari bonum quod potuit auferri potest.
Hoc non imputo in solutum: de tuo tibi.
Vale.
1) Riassumi sinteticamente il contenuto informativo del testo (massimo 10 righe)
2) Qual è il tema predominante della lettera?
3) Evidenzia e traduci le parti in cui Seneca afferma l’utilità dell’otium anche nella prospettiva di
“iuvare alios”
4) A quale metafora ricorre l’autore per indicare la sua debolezza di uomo di fronte alle sollecitazioni
esterne? Individua nel testo questo contenuto e traducilo
5) Attraverso quale similitudine presenta la forza ingannevole dei beni terreni?
6) Traduci: Quisquis vestrum tutam agere vitam volet, quantum plurimum potest ista vistata beneficia
devitet in quibus hoc quoque miserrimi fallimur: habere nos putamus, haeremus. (3)
7) Qual è il senso di questa affermazione? “Mihi crede, qui nihil agere videntur maiora agunt:
humana divinaque simul tractant.” (6)
8) Seneca richiama il filosofo Epicuro e sicuro che Lucilio possa trovare incoerente il richiamo alla
filosofia epicurea apporta una spiegazione; che cosa dice? Rispondi richiamando termini significativi
del testo
9) Come si conclude la lettera? Con quale sententia?
10) Su che base è possibile stabilire un confronto tra l’epistula e il messaggio del De brevitate vitae?
113
NAME:
CLASS: 5D
1. Define the main themes of Eliot’s ‘The Waste Land’ and analyse one of the characters of
‘The Fire Sermon’
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2. Explain the title of Owen’s poem ‘Dulce et Decorum Est’ and illustrate the life in the
trenches the author describes in his lines.
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LICEO SCIENTIFICO STATALE Gobetti – TORINO
COMPITO DI ITALIANO – CLASSE VD – 21 marzo 2014
Riporta sul foglio il numero corrispondente alla traccia scelta
TIPOLOGIA A -
ANALISI DEL TESTO
Dante Alighieri, Commedia, Paradiso, XVII, vv.106-142 (ediz. nazionale, 1967).
L’avo Cacciaguida indica a Dante il dovere di proclamare le verità, anche se scomode.
Nel brano parla per primo Dante, Cacciaguida risponde.
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«Ben veggio, padre mio, sì come sprona
lo tempo verso me, per colpo darmi
tal, ch’è più grave a chi più s’abbandona;
per che di provedenza è buon ch’io m’armi,
sì che, se loco m’è tolto più caro,
io non perdessi li altri per miei carmi.
Giù per lo mondo sanza fine amaro,
e per lo monte del cui bel cacume
li occhi de la mia donna mi levaro,
e poscia per lo ciel, di lume in lume,
ho io appreso quel che s’io ridico,
a molti fia sapor di forte agrume;
e s’io al vero son timido amico,
temo di perder viver tra coloro
che questo tempo chiameranno antico».
La luce in che rideva il mio tesoro
ch’io trovai lì, si fé prima corusca,
quale a raggio di sole specchio d’oro;
indi rispuose: «Coscïenza fusca
o de la propria o de l’altrui vergogna
pur sentirà la tua parola brusca.
Ma nondimen, rimossa ogne menzogna,
tutta tua visïon fa manifesta;
e lascia pur grattar dov’è la rogna.
Ché se la voce tua sarà molesta
nel primo gusto, vital nodrimento
lascerà poi, quando sarà digesta.
Questo tuo grido farà come vento,
che le più alte cime più percuote;
e ciò non fa d’onor poco argomento.
Però ti son mostrate in queste rote,
nel monte e ne la valle dolorosa
pur l’anime che son di fama note,
che l’animo di quel ch’ode, non posa
né ferma fede per essempro ch’aia
la sua radice incognita e ascosa,
né per altro argomento che non paia».
più si abbatte
per la qual cosa
altri luoghi di rifugio a causa dei miei versi
dalla cui bella vetta
mi innalzarono fin qui
sarà di aspro sapore
e d’altra parte
di non vivere nella memoria
dei posteri
Chi ha la coscienza sporca
non è piccolo motivo di onore
Perciò... in questi cieli ruotanti
soltanto
perché l’animo di chi ti ascolta
se usi esempi
di origine ignota e oscuri
o argomenti poco evidenti
Continuando il suo viaggio nel Paradiso, Dante, guidato da Beatrice, è giunto (canto XIV) nel cielo di Marte,
nel quale sono raccolte le anime di coloro che hanno combattuto per la fede: qui incontra (canto XV) l’anima
del suo antenato Cacciaguida. Questi saluta il suo discendente con grande affetto e dapprima (canto XVI) gli
descrive la vita, a suo dire pacifica e onesta, della Firenze del suo tempo. Poi Cacciaguida si sofferma (canto
XVII) sul destino che aspetta Dante: la condanna politica e l’esilio. Il poeta si mostra (versi 106-120) turbato
ed esitante: teme di dover subire molte persecuzioni anche in esilio, ma d’altra parte aspira ad essere ricordato
dai posteri come uomo veritiero e schietto. Il dialogo prosegue con la risposta di Cacciaguida.
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1. Comprensione del testo
Parafrasa con parole tue l’intero testo dantesco, inserendo le spiegazioni che ti sono date a margine in corsivo.
(Per comprendere qualche parola di uso antico consulta un dizionario). Sulla base di questa comprensione del
testo, procedi poi all’analisi dei suoi caratteri rispondendo alle domande seguenti.
2. Analisi del testo
2.1 In quali versi rivolti al suo avo Dante mostra maggiori segni di debolezza? Individuali e commentali.
2.2 In quali versi Dante richiama le tappe del suo viaggio? Con quali termini descrive i tre “regni”
dell’oltretomba? Più avanti, anche Cacciaguida richiama quei tre ambienti: in quale ordine li nomina?
Confronta le due serie di termini e il loro ordine, che dà un significato alla diversa posizione dei due
personaggi.
2.3 Quando allude alle critiche e accuse che i suoi versi lanciano contro i potenti, Dante usa una ricca serie di
termini figurati: individuali e commentali.
2.4 Quali termini Dante usa per indicare l’anima beata del suo antenato e descriverne l’atteggiamento? Nei
canti precedenti, in cui avviene l’incontro, Dante parla di una croce fatta di tanti punti luminosi in continuo
movimento.
2.5 Le parole messe in fine di verso e in rima acquistano maggiore forza. Quali, tra queste parole, ti
sembrano più cariche di significato?
2.6 Sai descrivere la struttura metrica delle terzine dantesche?
3. Approfondimenti
Dante dichiara, nei versi 118-120, che tiene molto ad acquistare fama tra i posteri. Il poeta può sembrare
vanitoso, ma in realtà vuole sottolineare l’importanza che sempre si deve riconoscere a chi cerca di svelare il
male del mondo, perfino correndo dei rischi personali. Sviluppa l’argomento e richiama anche altri casi a te
noti, di scrittori o artisti o pensatori o altri ancora, che secondo te hanno fatto, con piena consapevolezza,
questo dono agli altri uomini. Illustra in particolare la funzione che Dante ha avuto per la coscienza politica,
culturale e linguistica degli Italiani e per la coscienza morale individuale dei suoi lettori.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI
GIORNALE”
1.A - AMBITO ARTISTICO –LETTERARIO
Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati
che
lo
corredano.
Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,
argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista
specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico
titolo.
Se scegli la forma dell' "articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti
sembrano
rilevanti
e
costruisci
su
di
essi
il
tuo
'pezzo'.
Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano,
rivista
divulgativa,
giornale
scolastico,
altro).
Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o
eventi
di
rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo
Argomento: Il suicidio: posizioni e considerazioni a confronto
"D' altro canto, lasciando da parte Socrate, che appartiene a un passato lontano e le cui vicende si
iscrivono nel mondo greco, anche da noi Catone lasciò la vita, lieto di aver trovato una ragione per
116
morire. Infatti il dio che, come forza interiore, determina le nostre scelte, non ci lascia migrare da
questo mondo senza il suo assenso; ma, quando è lui stesso a offrire giusto motivo, come in passato a
Socrate, ora a Catone, e molte altre volte ad altri, l'uomo sapiente che noi proponiamo potrà, con
piena ragione, uscire con gioia dalle tenebre di questo nostro mondo verso la luce. Nonostante tutto,
non si dirà che abbia infranto le catene che lo legarono al carcere [...], ma, piuttosto, la chiamata di
dio e la conseguente liberazione avranno il valore di una scarcerazione disposta dal magistrato o da
chiunque ne abbia autorità. Per il filosofo infatti, come dice lo stesso Socrate, tutta la vita è una
preparazione alla morte.
(Cicerone, Tusculanae disputationes I, 74)
"Sono gli dèi quelli che si prendono cura di noi, e [...] noi siamo un possesso degli dei. O non ti pare
che sia così?"
"A me sì", rispose Cebete.
"Allora anche tu - disse Socrate -, se mai qualcuno che fosse tuo possesso uccidesse se stesso, senza
che tu gli avessi dato alcun segno di volere la sua morte, non ti infurieresti contro di lui, e, se
potessi infliggergli qualche punizione, non lo puniresti?".
"Certo", rispose.
"Allo stesso modo, dunque, non è cosa irragionevole che nessuno debba uccidere se stesso prima che
il dio gli mandi un necessario comando, come ha fatto ora con noi."
(Platone, Fedone 62-c)
"Una parte delle azioni giuste sono quelle stabilite dalla legge in relazione a ciascun tipo di virtù:
per esempio, la legge non comanda di uccidersi, e ciò che non comanda proibisce. Inoltre: se uno,
contro la legge, danneggia un altro volontariamente e non per ricambiare un danno ricevuto,
commette ingiustizia, e agisce volontariamente chi sa chi danneggia e con che mezzo. Colui che,
spinto dall'ira, si taglia volontariamente la gola, lo fa contro la retta ragione e questo la legge non lo
permette: per conseguenza commette ingiustizia. Ma verso chi? Non bisogna riconoscere che è verso
la città, e non verso se stesso? Infatti, subisce volontariamente, e nessuno subisce volontariamente
ingiustizia. E' per questo che la città punisce, e una specie di pubblica infamia colpisce chi si uccide,
in quanto commette ingiustizia contro la città.
(Aristotele, Etica Nicomachea V, XI 1138)
"Che dire, poi, di uno il quale operi in guisa che il corpo venga dissolto? Ecco: in tal caso egli usò
violenza e si allontanò lui invece di lasciar allontanare il corpo. E poi, nell'atto di sciogliere, così, il
corpo, non agisce senza passione; ché anzi vi sono in lui o sdegno o angoscia o ira. Ma non si deve
agire passionalmente, mai!
Ma se ci si accorge poi di un incipiente vaneggiare? Ecco, questo, forse, non capita al saggio. Però,
ammesso pure che accada, allora troverebbe il suo posto tra le cose ineluttabili, questo suicidio,
cioè, meglio, tra le cose che si devono decidere in seguito a determinate circostanze, non tra le cose
di semplice elezione. Senza dire, poi, che anche il trangugiar veleni per far uscire l'anima non è,
forse, di vantaggio per l'anima stessa. Inoltre se il tempo assegnato a ciascuno è fissato proprio dal
destino, prevenirlo con il suicidio non porta buona fortuna, a meno che, come s'è detto, non si tratti
di una cosa ineluttabile. Se, infine, ognuno secondo lo stato in cui esce, ottiene lassù un grado
corrispondente, finché ci sia una qualche cosa ancora che spiani la via, non ci si deve uccidere."
(Plotino, Enneadi I, 9)
"Nessun atto più scellerato di questo potrebbe compiersi: se un assassino è empio, perché distrugge
un uomo, si rende colpevole dello stesso delitto chi si uccide, perché uccide un uomo; anzi si deve
considerare più grave questo misfatto, la cui punizione spetta solo a Dio. Come non siamo venuti di
nostra volontà in questa vita, così parimenti dobbiamo lasciare questa dimora del corpo, la cui cura
ci è stata affidata, per ordine dello stesso essere, che in questo corpo ci ha messi perché vi abitiamo,
finché egli ci ordinerà di uscire. E se ci tocca subire violenza, dobbiamo sopportare con animo
117
rassegnato, giacché l'uccisione di un innocente non può restare invendicata e noi abbiamo un
giudice severo, al quale solo in modo esclusivo e in ogni caso tocca punire."
(Lattanzio, Divinae Institutiones III, 18)
"Certo non è lecito arrogarsi l'autorità di uccidere anche un criminale, autorità che nessuna legge
concede a un privato. Quindi anche chi uccidesse se stesso è certamente un omicida, e un criminale
tanto peggiore quanto fu più innocente nella colpa per la quale ritenne di dover uccidersi.
Giustamente noi esercitiamo il gesto di Giuda, e la Verità sentenzia che quando si appese a un laccio
egli aggravò anziché espiare lo scellerato tradimento che aveva commesso; con la sua esiziale
espiazione, disperando della misericordia divina, si tolse ogni possibilità di un'espiazione salvifica.
Quanto più dunque deve astenersi dal suicidio chi manca di colpe da punire su di sé con tale
supplizio. Quando Giuda si uccise, uccise uno scellerato; pure finì la propria vita reo non soltanto
della morte di Cristo ma anche della propria, poiché si uccise, sì, per un suo crimine, ma
commettendone un altro. Dunque un uomo che non ha fatto alcun male perché dovrebbe farne a se
stesso?"
(Agostino, De civitate Dei I, 17)
"Uccidere se stessi è del tutto illecito per tre motivi. Primo, perché ogni cosa ama naturalmente se
stessa e quindi si conserva nell'essere, opponendosi, per quanto può, a ciò che tenta di distruggerla.
Ne consegue che l'uccidersi è contrario all'inclinazione naturale e all'amore (caritas) di cui ciascuno
deve amarsi. Dunque l'uccisione di se stessi è sempre un peccato mortale, che si oppone alla legge
naturale e all'amore. Secondo, perché ciò che è, è una parte del tutto; ogni uomo è una parte della
comunità, e dunque ciò che è appartiene alla comunità appartiene alla comunità. Di conseguenza,
nell'uccidere se stessi si fa torto alla comunità [...]
Terzo, perché la vita è un dono concesso all'uomo per volere divino, e soggetto al potere di colui
"che uccide e fa vivere" (espressione tratta dal Deuteronomio XXXII, 39). Perciò chi si toglie la vita
pecca contro Dio, come colui che uccide lo schiavo di un altro, pecca contro il padrone di cui quello
è schiavo, e come pecca colui che si arroga illegalmente il giudizio su ciò che non gli compete. Solo
a Dio, infatti, spetta giudicare sulla vita e sulla morte."
(Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae II)
"Troverai anche degli uomini che hanno fatto professione di saggezza e dicono che non si deve far
violenza alla propria vita e ritengono illecito uccidersi: bisogna attendere la fine che la natura ha
stabilito. Chi fa tali affermazioni non s'accorge che chiude la via alla libertà. La legge eterna non ha
fatto nient'altro di meglio che concederci una sola via di entrata e molte vie d'uscita. Dovrò io
attendere la crudeltà di una malattia o di un uomo, mentre posso andarmene passando in mezzo ai
tormenti e sfuggire alle avversità? Questa è la sola ragione, per la quale non possiamo lagnarci
della vita: essa non trattiene nessuno. Gli uomini si trovano in una felice condizione: poiché nessuno
è sventurato se non per propria colpa. La vita è gradita, vivi: ti è sgradita, puoi ritornare là donde
sei venuto."
(Seneca, Epistulae ad Lucilium VIII, 70, 14-15)
"Plotino: Così è veramente, Porfirio mio. Ma con tutto questo, lascia ch'io ti consigli, ed anche
sopporta che ti preghi, di porgere orecchie, intorno a questo tuo disegno (il suicidio), piuttosto alla
natura che alla ragione [...]
Io so bene che non dee l'animo del sapiente essere troppo molle; né lasciarsi vincere dalla pietà e
dal cordoglio in guisa, che egli ne sia perturbato, che cada a terra, che ceda e che venga meno come
vile, che si trascorra a lagrime smoderate, ad atti non degni della stabilità di colui che ha pieno e
chiaro conoscimento della condizione umana. Ma questa fortezza d'animo si vuole usare in quegli
accidenti tristi che vengono dalla fortuna, e che non si possono evitare; non abusarla in privarci
spontaneamente, per sempre, della vista, del colloquio, della consuetudine dei nostri cari. Avere per
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nulla il dolore della disgiunzione e della perdita dei parenti, degli intrinsechi, dei compagni; o non
essere atto a sentire di sì fatta cosa dolore alcuno; non è di sapiente, ma di barbaro.
[...] Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte che il
destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie.[...]"
(Giacomo Leopardi, Dal Dialogo di Plotino e di Porfirio)
1.B - AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: I luoghi dell’anima nella tradizione artistico-letteraria.
DOCUMENTI
Chiare, fresche e dolci acque,
date udïenza insieme
ove le belle membra
a le dolenti mie parole estreme.
pose colei che sola a me par donna;
----------------------
gentil ramo ove piacque
La morte fia men cruda
(con sospir mi rimembra)
se questa spene porto
a lei di fare al bel fianco colonna;
a quel dubbioso passo:
erba e fior che la gonna
ché lo spirito lasso
leggiadra ricoverse
non poria mai in piú riposato porto
co l’angelico seno;
né in piú tranquilla fossa
aere sacro, sereno,
fuggir la carne travagliata e l’ossa.
ove Amor co’ begli occhi il cor
m’aperse:
F. PETRARCA, Il Canzoniere, CXXVI, 1345
Frate Lorenzo: Tu sei esiliato di qui, da Verona; pazienza, il mondo è grande e vasto.
Romeo: Non esiste mondo fuori delle mura di Verona: non c’è che purgatorio, supplizio,
l’inferno stesso.
Essere esiliato di qui, vuol dire essere esiliato dal mondo e l’esilio dal mondo è la morte:
l'esilio è dunque una morte sotto falso nome.
W. SHAKESPEARE, Giulietta e Romeo, atto III, scena III
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
odo stormir tra queste piante, io quello
e questa siepe, che da tanta parte
infinito silenzio a questa voce
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
Ma sedendo e mirando, interminati
e le morte stagioni, e la presente
spazi di là da quella, e sovrumani
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
119
silenzi, e profondissima quïete
immensità s'annega il pensier mio:
io nel pensier mi fingo, ove per poco
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
G. LEOPARDI, L’Infinito, dai «Canti», 1819
il cor non si spaura. E come il vento
«Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra
voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de' suoi più familiari; torrenti,
de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e
biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo
di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!...Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero
occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato
con un misterioso timore…Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le
lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore
doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo;
addio!»
A. MANZONI, I promessi sposi, VIII, 1840
Sempre un
campagna
villaggio,
sempre
una
Là nelle stoppie dove singhiozzando
mi ride al cuore (o piange), Severino:
va la tacchina con l'altrui covata,
il paese ove, andando, ci accompagna
presso gli stagni lustreggianti, quando
l'azzurra vision di San Marino:
lenta vi guazza l'anatra iridata,
sempre mi torna al cuore il mio paese
oh! fossi io teco; e perderci nel verde,
cui regnarono Guidi e Malatesta,
e di tra gli olmi, nido alle ghiandaie,
cui tenne pure il Passator cortese,
gettarci l'urlo che lungi si perde
re della strada, re della foresta.
dentro il meridiano ozio dell'aie;
……………………………………
G. PASCOLI, Myricae, 1882
«…si udiva il mare che russava lì vicino, in fondo alla straduccia, e ogni tanto sbuffava, come
uno che si volti e rivolti pel letto…. Le stelle ammiccavano più forte, quasi s'accendessero, e i
Tre Re scintillavano sui fariglioni colle braccia in croce, come Sant'Andrea. Il mare russava
in fondo alla stradicciuola, adagio adagio, e a lunghi intervalli si udiva il rumore di qualche
carro che passava nel buio, sobbalzando sui sassi, e andava pel mondo il quale è tanto
grande che se uno potesse camminare e camminare sempre, giorno e notte, non arriverebbe
mai, e c'era pure della gente che andava pel mondo a quell'ora, e non sapeva nulla di compar
Alfio, né della Provvidenza che era in mare, né della festa dei Morti; così pensava Mena sul
ballatoio aspettando il nonno.»
120
G. VERGA, da I Malavoglia, 1881
Quella, che tu credevi un piccolo punto della Giovinetti amici, più belli d’Alessandro e
terra, fu tutto.
d’Eurialo,
per sempre belli, difendono il sonno del mio
ragazzo.
E non sarà mai rubato quest’unico tesoro
L’insegna paurosa non varcherà mai la soglia
ai tuoi gelosi occhi dormienti.
di quella isoletta celeste.
Il tuo primo amore non sarà mai violato.
E tu non saprai la legge
Virginea s’è rinchiusa nella notte
ch’io, come tanti, imparo,
come una zingarella nel suo scialle nero.
- e a me ha spezzato il cuore:
Stella sospesa nel cielo boreale
fuori del limbo non v’è eliso.
eterna: non la tocca nessuna insidia.
E. MORANTE, L’Isola di Arturo, Dedica,
1957
«Faceva un caldo che non era scirocco e non era arsura, ma era soltanto caldo. Era come
una mano di colore data sul venticello, sui muri gialletti della borgata, sui prati, sui carretti,
sugli autobus coi grappoli agli sportelli. Una mano di colore ch’era tutta l’allegria e la
miseria delle notti d’estate del presente e del passato. L’aria era tirata e ronzante come la
pelle di un tamburo…Tutto un gran accerchiamento intorno a Roma,…ma pure dentro Roma,
nel centro della città, magari sotto il Cupolone: sì proprio sotto il Cupolone, che bastava
mettere il naso fuori dal colonnato di Piazza San Pietro, verso Porta Cavalleggeri, e èccheli
llì, a gridare, a prender d’aceto, a sfottere, in bande e in ghenghe intorno ai cinemetti, alle
pizzerie, sparpagliati poco più in là, in via del Gelsomino, in via della Cava, sugli spiazzi di
terra battuta delimitata dai mucchi di rifiuti dove i ragazzini di giorno giocano a palla.»
P. P. PASOLINI, Ragazzi di vita, 1955
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e
Charley,
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il
rissoso?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno trapassò in una febbre,
Uno fu arso nella miniera,
Uno fu ucciso in rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla
collina.
E. L. MASTERS, La collina,
dall’«Antologia di Spoon River», trad. F. Pivano,
1943
121
Marc CHAGALL, Il violinista sul tetto, 1912
Vitebsk, che compare sullo sfondo, è il villaggio natale di
Chagall, il “luogo dell’anima” a cui il pittore fa riferimento
in tutta la sua esperienza di vita, anche nel fortunatissimo
periodo
parigino.
Il violinista sul tetto suggerisce la condizione dell’Ebreo nel
mondo, instabile come quella di un musicista che cerca di
suonare il suo strumento restando in equilibrio in cima ad una casa.
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Alle basi della convivenza civile e dell’esercizio del potere: giustizia, diritto,
legalità.
DOCUMENTI
«…l’uomo solo, tra gli animali, ha la parola:…la parola è fatta per esprimere ciò che è giovevole e
ciò che è nocivo e, di conseguenza, il giusto e l’ingiusto: questo è, infatti, proprio dell’uomo rispetto
agli altri animali, di avere, egli solo, la percezione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e
degli altri valori: il possesso comune di questi costituisce la famiglia e lo stato…quand’è perfetto,
l’uomo è la migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la
peggiore di tutte…Ora la giustizia è elemento dello stato; infatti il diritto è il principio ordinatore
della comunità statale e la giustizia è determinazione di ciò che è giusto.»
ARISTOTELE,
Politica,
I,
Cap.1,2
«Osservate che la parola diritto non è contraddittoria alla parola forza, ma la prima è piuttosto una
modificazione della seconda, cioè la modificazione più utile al maggior numero. E per giustizia io
non intendo altro che il vincolo necessario per tenere uniti gl’interessi particolari, che senz’esso si
scioglierebbono nell’antico stato d’insociabilità; tutte le pene che oltrepassano la necessità di
conservare questo vincolo sono ingiuste di lor natura. Bisogna guardarsi di non attaccare a questa
parola giustizia l’idea di qualche cosa di reale, come di una forza fisica, o di un essere esistente; ella
è una semplice maniera di concepire degli uomini, maniera che influisce infinitamente sulla felicità
di ciascuno; nemmeno intendo quell’altra sorta di giustizia che è emanata da Dio e che ha i suoi
immediati
rapporti
colle
pene
e
ricompense
della
vita
avvenire.»
C.
BECCARIA,
Dei
delitti
e
delle
pene,
Cap.
II,
1764
«Chi richiede una definizione della giustizia cerca di solito un concetto normativo, ossia un criterio
che sia utile a distinguere il giusto dall’ingiusto. Per definire un tale concetto è possibile innanzi
tutto riallacciarsi alle opinioni correnti. Questo modo di procedere…si trova però dinanzi a una
difficoltà: le opinioni su ciò che è giusto o ingiusto divergono ampiamente…limitandosi ai giudizi di
giustizia ben ponderati, si osserva che sul piano dei fondamenti, sul piano dei principi della giustizia,
si danno palesi divergenze di opinione. “A ognuno secondo le sue prestazioni”, afferma il
liberalismo economico; “a ognuno secondo i suoi diritti legali”, si dice nello stato di diritto; “a
ognuno secondo i suoi meriti”, si dice in molte aristocrazie; e il socialismo esige che si dia “a
ognuno
secondo
i
suoi
bisogni”.»
122
O.
HÖFFE,
Giustizia
politica,
Bologna,
1995
«La domanda che ora dobbiamo porci è: ci sono principi chiari in base ai quali possiamo stabilire
una distribuzione idealmente giusta dei diritti e dei privilegi, degli oneri e dei dolori, da assegnare
agli esseri umani in quanto tali? C’è una posizione ampiamente diffusa secondo cui per rendere
giusta una società si devono concedere certi diritti naturali a tutti i membri della comunità, e il
diritto positivo deve come minimo incorporare e proteggere questi diritti, indipendentemente da
quali altre regole esso possa poi contenere. Ma è difficile individuare nel senso comune il consenso
sull’elenco preciso di questi diritti naturali, e ancor meno chiari sono quei principi da cui è possibile
dedurli
in
modo
sistematico.»
H.
SIDGWICK,
I
Metodi
dell’etica,
Milano,
1995
«La giustizia è la prima virtù delle istituzioni sociali, così come la verità lo è dei sistemi di pensiero.
Una teoria, per quanto semplice ed elegante, deve essere abbandonata o modificata se non è vera.
Allo stesso modo, leggi e istituzioni, non importa quanto efficienti e ben congegnate, devono essere
riformate o abolite se sono ingiuste. Ogni persona possiede un’inviolabilità fondata sulla giustizia su
cui neppure il benessere della società nel suo complesso può prevalere. Per questa ragione la
giustizia nega che la perdita della libertà per qualcuno possa essere giustificata da maggiori benefici
goduti da altri…Di conseguenza, in una società giusta sono date per scontate eguali libertà di
cittadinanza; i diritti garantiti dalla giustizia non possono essere oggetto né della contrattazione
politica, né del calcolo degli interessi sociali…un’ingiustizia è tollerabile solo quando è necessaria
per evitarne una ancora maggiore. Poiché la verità e la giustizia sono le virtù principali delle attività
umane,
esse
non
possono
essere
soggette
a
compromessi.»
J.
RAWLS,
Una
teoria
della
giustizia,
Milano,
1982
«Che l’idea di giustizia non si esaurisca nel fatto storico o positivo, ci è dimostrato dal suo perpetuo
rinascere nella coscienza come esigenza assoluta…Senza cotesta vocazione e attività inesausta della
coscienza, neppure si spiegherebbe la vita storica del diritto; poiché appunto da quella attitudine
originaria ed insopprimibile dipende il plasmarsi e riplasmarsi continuo dei rapporti sociali e delle
regole che li dominano…Chi viola leggermente le leggi scuote le basi stesse della vita civile, e
vulnera le condizioni dalle quali dipende la rispettabilità della sua persona. Ma il culto della
giustizia non consiste solo nell’osservanza della legalità, né vuole esser confuso con essa. Non
coll’adagiarci supinamente nell’ordine stabilito, né coll’attendere inerti che la giustizia cada
dall’alto, noi rispondiamo veramente alla vocazione della nostra coscienza giuridica. Questa
vocazione c’impone una partecipazione attiva e indefessa all’eterno dramma, che ha per teatro la
storia, e per tema il contrasto tra il bene e il male, tra il diritto e il torto. Noi non dobbiamo solo
obbedire alle leggi, ma anche vivificarle e cooperare al loro rinnovamento…Chi dice giustizia, dice
subordinazione ad una gerarchia di valori; e nulla è più contrario a un tale principio che
l’arbitraria rimozione dei limiti che separano il lecito dall’illecito, il merito dal demerito…Solo la
giustizia risplende, guida sicura, sul vario tumulto delle passioni…Senza di essa, né la vita sarebbe
possibile,
né,
se
anche
fosse,
meriterebbe
di
essere
vissuta.»
G.
DEL
VECCHIO,
La
Giustizia,
Roma,
1959
«B...In una qualsiasi società, e dunque anche in una società democratica, la funzione fondamentale
del diritto è quella di stabilire le regole dell’uso della forza. Le regole dell’uso della forza vuol dire:
chi deve esercitare l’uso della forza (non chiunque, ma solo coloro che sono autorizzati ad
esercitarla); come (con un giudizio regolato); quando (non in un qualsiasi momento, ma quando
sono state completate le procedure definite dalla legge); quanto (non puoi punire un furtarello nello
stesso modo in cui punisci un omicidio). In uno Stato di diritto una delle grandi funzioni delle leggi è
quella di stabilire come deve essere usato il monopolio della forza legittima che lo Stato detiene.»
N. BOBBIO e M. VIROLI, Dialogo intorno alla Repubblica, Roma – Bari, 2001
123
TIPOLOGIA B – AMBITO STORICO-POLITICO
Argomento: La realtà della guerra e l’esigenza della pace
DOCUMENTI
1. Le più alte civiltà dell’antichità, la greca e la romana, furono guerrafondaie.
Mentre nei “secoli bui” del Medioevo, considerato unanimemente un periodo
di decadenza culturale e sociale, la guerra tocca forse, per intensità,
estensione e frequenza, il punto più basso della sua storia. E riprende invece
tutta la sua forza con l’avvento della rivoluzione scientifica,
dell’industrialismo, del progresso. […] forse le radici più robuste di questa
sorprendente coincidenza fra civiltà e guerra si trovano, almeno in epoca
moderna, […] nella estrema difficoltà che, in una società come l’attuale,
regolamentata e dominata dalla forma Stato, l’individuo trova nello scaricare
la propria aggressività.
L’aggressività non coincide col fenomeno guerra, ma piuttosto col più largo
bisogno di conflitto. Se infatti la guerra è soprattutto un fenomeno culturale,
l’aggressività è una pulsione naturale dell’uomo (che in quanto si organizzi
può trovare sbocco anche nella guerra)
[…] Un’altra attrattiva psicologica della guerra è di costituire un tempo
d’attesa, un tempo sospeso, la cui fine non dipende da noi, al quale ci si
consegna totalmente e che ci libera d’ogni responsabilità personale. […] La
guerra realizza quella che per l’uomo è una delle condizioni psicologiche più
favorevoli: avendo qualcosa da aspettare sentiamo meno tedio della vita o,
come è per molti, la sua dolorosa inutilità. […] Proiettati con tutte le nostre
fibre verso la fine della guerra, cui demandiamo, naturalmente, la
realizzazione della nostra felicità, non abbiamo tempo di pensare ad altro.
E’ del resto una delle caratteristiche della guerra quella di ridurre la realtà
all’essenziale. A cominciare dai sentimenti. Ci si disperde meno in guerra.
Sia nel senso che i sentimenti vengono naturalmente depurati di quelle
sovrastrutture che in tempo di pace li inquinano, li immiseriscono e ne
limitano l’espressione[…] sia nel senso che l’uomo si concentra
emotivamente solo su ciò che davvero gli interessa, eliminando tutto ciò che
non lo riguarda. […] La guerra tira fuori tutto il bene e tutto il male che c’è
in noi. Coraggio, paura, risolutezza, debolezza, orgoglio, meschineria,
ferocia, pietà e tutti gli altri moti dell’animo si presentano qui allo stato puro
senza possibilità di mediazioni e bluff. […] Essa, involontariamente fin che
si vuole […], conferisce un enorme valore alla vita. E’ uno dei tanti
paradossi della guerra. Ma è un paradosso solo apparente. E’ la morte che dà
valore alla vita.
(M. Fini, Elogio della guerra, Milano 1989)
2. La teoria della guerra come male necessario è stata certamente la più
diffusa in tutte le filosofie della storia che in qualche modo hanno meditato
sul signifiato della guerra per la civiltà umana. Ed è strettamente connessa
alle teorie del progresso, secondo le quali in diversa misura e sotto diversi
aspetti, il progresso dell’umanità passa o è passato anche attraverso la guerra.
La connessione tra concezione della guerra come male necessario e teorie del
progresso ha assunto principalmente questa triplice forma: la guerra è
necessaria la progresso morale dell’umanità, nel senso che sviluppa energie
che in tempo di pace non hanno la possibilità di manifestarsi, e induce gli
124
uomini all’esercizio di virtù sublimi, quali il coraggio eroico, il sacrificio di
sé per un’idea, l’amor di patria, senza le quali nessun gruppo sociale sarebbe
in grado di sopravvivere; la guerra è necessaria al progresso sociale
dell’umanità, perché rende possibile l’unificazione di genti diverse in
comunità sempre più vaste e pertanto serve al fine ultimo della storia, che è
l’unificazione del genere umano, la guerra è necessaria al progresso tecnico
perché l’intelligenza creatrice dell’uomo risponde con maggiore vigore e con
più sorprendenti risultati alle sfide che il contrasto con la natura e con gli
altri animali di volta in volta le pongono, e la guerra è certamente una delle
massime sfide che un gruppo sociale deve affrontare per la propria
sopravvivenza.
L’altra faccia della concezione della guerra come male necessario è la
concezione della pace come bene insufficiente. Considerare la pace come
bene insufficiente vuol dire che la pace non è in grado da sola di assicurare
una vita sociale perfetta, in cui gli uomini siano felici e prosperi. La pace è
considerata di solito come una condizione, soltanto come una delle
condizioni, per la realizzazione di altri valori, di solito considerati superiori,
come sono la giustizia, la libertà, il benessere. Si può dite della pace […] che
essa evita il massimo dei mali (la morte violenta), ma non persegue il
massimo dei beni. Il bene che la pace tutela è il bene della vita. Ma la vita è
il massimo dei beni? A parte il fatto che non esiste in assoluto il massimo dei
beni, la vita viene continuamente messa a confronto con altri beni, come la
libertà, l’onore personale e di gruppo, il benessere della collettività ecc., e
nel confronto non sempre ha la meglio. Là dove nel confronto un altro bene,
come la libertà, viene considerato superiore alla vita […], la pace non è più
un valore supremo, e non può trasformarsi in alcune circostanze addirittura
in un disvalore. Tutti coloro che hanno considerato la guerra causa del
progresso hanno considerato la pace come causa, se non del regresso, del
non progresso […]
(N. Bobbio, L’idea della pace e il pacifismo, in Il problema della guerre e le
vie della pace, Bologna 1979)
3. Ci è pure doloroso constatare come nelle comunità politiche
economicamente più sviluppate si siano creati e si continuino a creare
armamenti giganteschi; come a tale scopo venga assorbita una percentuale
altissima di energie spirituali e di risorse economiche; gli stessi cittadini di
quelle Comunità politiche siano sottoposti a sacrifici non lievi; mentre altre
Comunità politiche vengano, di conseguenza, private di collaborazioni
indispensabili al loro sviluppo economico e al loro progresso sociale.
Gli armamenti, come è noto, si sogliono giustificare adducendo il motivo che
se una pace oggi è possibile, non può essere che una pace fondata
sull’equilibrio delle forze. Quindi se una comunità politica si arma, le altre
Comunità politiche devono tenere il passo ed armarsi esse pure. E se una
Comunità politica produce armi atomiche, le altre devono pure produrre armi
atomiche di potenza distruttiva pari. In conseguenza gli esseri umani vivono
sotto l’incubo di un uragano che potrebbe scatenarsi ad ogni istante con una
travolgenza inimmaginabile. […] inoltre va pure tenuto presente che se
anche una guerra a fondo, grazie all’efficacia deterrente delle stesse armi,
non avrà luogo, è giustificato il timore che il fatto della sola continuazione
degli esperimenti nucleari a scopi bellici possa avere conseguenze fatali per
la vita sulla terra. Per cui giustizia, saggezza ed umanità domandano che
venga arrestata la corsa agli armamenti; si riducano simultaneamente e
reciprocamente gli armamenti già esistenti; si mettano al bando le armi
125
nucleari; e si pervenga finalmente al disarmo integrato da controlli efficaci.
Non si deve permettere – proclama Pio XII – che la sciagura di una guerra
mondiale con le sue rovine economiche e le sue aberrazioni e perturbazioni
morali si rovesci per la terza volta sull’umanità.
(Giovanni XXIII, Pacem in terris, enciclica dell’11 aprile 1963)
2. Una cosa è certa. Se la folle corsa agli armamenti continua, dovrà
necessariamente concludersi in un massacro quale non s’è mai visto nella
storia. Se ci sarà un vincitore, la vittoria vera sarà una morte vivente per la
nazione che riuscirà vittoriosa. Non c’è scampo alla rovina incombente se
non attraverso la incondizionata accettazione del metodo non violento con
tutte le sue mirabili implicazioni.
(M.K. Gandhi in No war, a cura di L.Ruggiero, Milano 2003)
TIPOLOGIA B – AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
Argomento: la responsabilità della scienza e della tecnologia
DOCUMENTI
1. Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di
un’autentica vita umana sulla terra. (Hans Jonas, Il principio della responsabilità. Un’etica
per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990 -ed. originale 1979-)
2. Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si
insistesse a oltranza su un punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere
utile per il genere, o neutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti
saranno concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è
fatto solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e difficile: ma
accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu
sia o non sia un credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti
sedurre dall’interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno
doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti
dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo
che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.
(Primo Levi, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997)
3. E’ storia ormai nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione
(allora scissione) del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack. Ma né fermi
né altri fisici presero sul serio le sue affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938.
Poteva benissimo averle prese sul serio Ettore Majorana, aver visto quello che i fisici
dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più che Segrè parla di 2cecità”. La
ragione della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Ed è forse disposto a
considerarla come provvidenziale, se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere
l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali – sarebbero stati
disposti a considerarla gli abitanti di Hiroshima e Nagasaki.
(Leonardo Sciascia, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 1975)
126
4. La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche
sono mattoni indispensabili per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo
decisivo del valore da dare alla conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello,
pragmatico, che alla conoscenza riconosce il mercato. Un valore utilitaristico: dobbiamo
cercare di conoscere quello che ci può tornare immediatamente ed economicamente utile. […]
Ma, se vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche nel campo della scienza applicata il
riconoscimento del valore della conoscenza non può essere delegato al mercato. Lo ha
dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e il governo del Sud Africa sui
farmaci anti-Aids […] il mercato non è in grado di distribuire gli “utili della conoscenza”
all’80% della popolazione mondiale. Per costruire il futuro coi mattoni della scienza occorre
dunque (ri)associare al valore di mercato della conoscenza altri valori: i valori dello sviluppo
umano.
(Pietro Greco, Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?, “l’unità”, 7 luglio
2001)
5. La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si
pensa bene, da che essa esiste è frutto dell’istanza del singolo piuttosto che risultato
collettivo. Dovrebbe essere libera da vincoli religiosi e soggiogata a un unico precetto:
progredire nelle sue applicazioni in funzione del benessere degli esseri viventi, uomini e
animali. Ecco questa credo che sia la regola e l’etica dello scienziato: la ricerca scientifica
deve accrescere nel mondo la proporzione del bene. Le applicazioni della scienza devono
portare progresso e non regresso, vantaggio e non svantaggio. Certo è anche vero che la
ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si può subito rendere conto dell’eventuale
portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare.
(Margherita Hack, intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre news, n.3/2007)
(Leonardo Sciascia, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 1975)
TIPOLOGIA D
1. Alcune opere narrative sono incentrate su vicende di formazione affettiva ed esistenziale e
rappresentano il viaggio interiore in cui il protagonista scopre se stesso, si trasforma nel
corso del tempo, diventa adulto o consapevole. Facendo riferimento alla produzione
letteraria italiana o straniera, descrivi una o più opere che si focalizzino su questo aspetto
e metti in risalto le componenti contenutistiche e i temi che ti hanno indotto
maggiormente ad una riflessione personale.
2. Rifletti e proponi una tua interpretazione personale rispetto a quanto Italo Calvino scrisse
nelle Lezioni Americane a proposito della leggerezza:
“Se volessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi del nuovo millennio, sceglierei questo:
l’agile salto improvviso del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando
che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la
vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante, appartiene al regno della morte, come un
cimitero d’automobili arrugginite.”
(Italo Calvino, Lezioni Americane, Sei proposte per il nuovo millennio – Oscar Mondadori)
127
10.4 PROPOSTE DI GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA, della
SECONDA, della TERZA PROVA e del COLLOQUIO
128
Liceo Scientifico Statale P.Gobetti - Torino
Esame di Stato
Griglia di valutazione con uso di descrittori
Attribuzione del punteggio della prima prova scritta-Italiano
Fascia
Commissione n
Valutazione analitica
Punteggio
/15
Realizzazione linguistica
0 - 5
Correttezza ortografica, morfosintattica e sintattica;
coesione testuale; proprietà lessicale, uso del registro e, dove richiesto, di
linguaggi settoriali adeguati alla forma testuale, al contesto e allo scopo.
Correttezza e adeguatezza alla forma testuale e alla
consegna
0 - 5
Capacità di pianificazione: struttura complessiva, articolazione del testo in
parti; coerente e lineare organizzazione dell’esposizione e delle
argomentazioni; presenza di modalità discorsive appropriate alla forma
testuale e al contenuto ( parafrasi e citazioni nelle prime due tipologie);
complessiva aderenza all’insieme delle consegne date.
Controllo dei contenuti
0 - 5
Ampiezza, padronanza, ricchezza, uso adeguato dei contenuti in funzione
delle diverse tipologie di prove e dell’impiego dei materiali forniti.
Per tutte le tipologie: significatività e problematicità degli elementi
informativi, delle idee e delle interpretazioni.
Tipologia A: comprensione, interpretazione del testo proposto, coerenza
degli elementi di contestualizzazione.
Tipologia B : comprensione dei materiali forniti e loro utilizzo coerente ed
efficace.
Tipologia C e D : coerente esposizione delle conoscenze in proprio
possesso in rapporto al tema dato, complessiva capacità di collocare il
tema assegnato nel relativo contesto culturale.
Punteggio finale
129
Esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore – a.s. 2013/2014
GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA
Candidato: ___________________________________________
Livello
Conoscenza
dell’argomento
Sintesi ed
organizzazione
dell’elaborato
Uso del linguaggio
specifico
Valutazione
Punti
Conosce e comprende in modo
approfondito i contenuti
Ottimo
6
Conosce e comprende in modo
corretto e adeguato i contenuti.
Buono
5
Conosce i contenuti pur con
qualche lacuna e imprecisione.
Conosce solo parzialmente i
contenuti
Conosce e comprende solo in
minima parte i contenuti
richiesti.
Si esprime in modo sicuro,
coerente ed efficace.
Si esprime in modo corretto e
complessivamente coerente.
Si esprime in modo lineare, pur
con qualche imprecisione.
Si esprime con errori formali e
presenta difficoltà a coordinare i
dati in modo coerente.
Usa in modo sicuro ed
appropriato il linguaggio
Pur con qualche imprecisione,
usa in modo complessivamente
corretto il linguaggio
Il linguaggio risulta carente e/o
con qualche errore formale.
Il linguaggio presenta gravi
improprietà terminologiche e
formali.
Sufficiente
4
Insufficiente
3
Gravemente
insufficiente
1/2
Ottimo
5
Buono
4
Sufficiente
3
Insufficiente
1/2
Buono/Ottimo
4
Sufficiente
3
Insufficiente
2
Gravemente
insufficiente
1
Qualora la prova non presentasse alcuna risposta il punteggio complessivo da attribuire è 1
130
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
CANDIDATO ________________________________________________ CLASSE _________
VOTO _____/15
Problemi
CIITERI PER LA VALUTAZIONE
1
(Valore
massimo
attribuibile
75/150 per
ognuno)
1
2
Quesiti
P.
T.
(Valore massimo attribuibile 75/150 = 15x5)
Q1
Q2
Q3
Q4
Q5
Q6
Q7
Q8
Q9
Q1
0
CONOSCENZE
Conoscenza di principi, teorie,
concetti, termini, regole, procedure,
metodi e tecniche
___/
___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/
CAPACITA’ LOGICHE ED
ARGOMENTATIVE
Organizzazione e utilizzazione di
conoscenze e abilità per analizzare,
scomporre, elaborare. Proprietà di
linguaggio, comunicazione e
commento della soluzione puntuali e
logicamente rigorosi. Scelta di
procedure ottimali e non standard.
___/
___/
___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/
CORRETTEZZA E CHIAREZZA
DEGLI SVOLGIMENTI
Correttezza nei calcoli,
nell’applicazione di tecniche e
procedure. Correttezza e precisione
nell’esecuzione delle
rappresentazioni geometriche e dei
grafici.
___/
___/
___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/
COMPLETEZZA
Problema risolto in tutte le sue parti
e risposte complete ai quesiti
affrontati.
___/
___/
___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/ ___/
Totali
Tabella di conversione dal punteggio grezzo al voto in quindicesimi
Punteggio
0-3
4-10
Voto
1
2
1
1118
3
1926
4
2734
5
3543
6
4453
7
5463
8
6474
9
7585
10
8697
11
98109
12
110123
13
124137
14
I pesi delle singole voci sono stabiliti in base al testo della prova
131
138150
15
ESAMI DI STATO 201.. - Commissione:
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO
CANDIDATO ____________________________________
PARAMETRI
DESCRITTORI
Originalità d’impostazione; buona capacità di
interpretare e mettere in relazione dati, fatti, problemi
A)
PRESENTAZIONE
DELL’ARGOMENTO
SCELTO DALLA/O
STUDENTE
Impegno personale di ricerca; discreta capacità di
interpretare e coordinare dati, fatti, problemi
Documentazione corretta, ma poco personale
Documentazione approssimativa, con errori di varia
entità
Padronanza dell’argomento esauriente e approfondita
Informazioni corrette e ben assimilate
B)
CONOSCENZE
DISCIPLINARI
Informazioni disomogenee, ma complessivamente
accettabili
Informazioni lacunose e sommarie
Informazioni scarse, non adeguate
C)
CAPACITÀ LOGICOARGOMENTATIVE E
DI COLLEGAMENTO
Articolazione del pensiero ordinata e conseguente; uso
di categorie logico-interpretative funzionali; buone
capacità di collegamento fra dati e discipline
accompagnate da capacità di elaborazione critica
personale
Articolazione del pensiero ordinata e conseguente; uso
di categorie logico-interpretative funzionali; buone
capacità di collegamento fra dati e discipline
Sufficiente coordinazione logica; uso di categorie
quasi sempre funzionali, discreta capacità di
collegamento
Scarsa articolazione del discorso
Esposizione appropriata
D)
PROPRIETA’ DI
LINGUAGGIO
Esposizione per lo più corretta
Esposizione poco appropriata o incerta
E)
DISCUSSIONE
ELABORATI
Chiarimento o correzione soddisfacente
Chiarimento o correzione non soddisfacente
(Gli errori di almeno una prova non vengono corretti)
LIVELLI
MISURA PUNTI
GIUDIZIO
A
Ottimo
B
Discreto
Buono
C
Sufficiente
D
Insuffic.
A
Ottimo
B
Discreto
Buono
C
Sufficiente
D
Insuffic.
E
Grav. Insuf.
6
5
4
3/2
10
9
8/7
6/5
4/2
A
Molto
positivo
6
B
Positivo
5
C
Sufficiente
4/3
D
Negativo
A
Molto
positivo
B
Positivo
C
Negativo
B
Positivo
C
Negativo
PUNTEGGIO TOTALE= VALUTAZIONE
2/1
6
5-4
3
2
1
/30
132
133