Pantheon_47 Febbraio 2014

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il magazine di Verona e Lessinia
€ 2,50
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Anno 7 Numero 1
febbraio 2014
Temperature in crescita,
inverni anomali, alluvioni,
bombe d’acqua e frane...
CLIMA?
sta cambiando
il
SPECIALE
ATTUALITÀ
PERSONAGGI
MEDICINA
Gli eventi di Verona
per San Valentino
In Siria, dentro
un campo profughi
Gian Battista Guarienti
racconta Verona
Farmaci omeopatici
a rischio scomparsa
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di Matteo Scolari
DITORIALE
roprio nelle ore in cui stiamo mandando
in stampa il giornale, la nostra penisola è attraversata da una forte ondata di
maltempo con piogge, venti e abbondanti nevicate che stanno provocando
enormi disagi e grossi danni in molte regioni d’Italia.
Siamo in inverno, è vero. Tuttavia la percezione
diffusa e comune che abbiamo, specie negli ultimi
anni, è che questi fenomeni atmosferici così intensi,
improvvisi e in alcuni casi anche devastanti, si stiano ripetendo sempre con maggiore frequenza nelle
ultime stagioni, portando con sé preoccupazione e
timore fra la gente.
Ci siamo chiesti se, effettivamente, ci sia in atto un
cambiamento climatico globale e se questi episodi
metereologici violenti abbiano alle spalle una serie
di concause non necessariamente riconducibili ad
esso. Ad aiutarci a trovare delle risposte è stato
Matteo Zampieri, un fisico e ricercatore veronese
che già da qualche anno ha concentrato i suoi studi
proprio sui cambiamenti climatici sulla Terra.
Innanzitutto, la prima conferma che abbiamo avuto
incontrando Matteo è che l’atmosfera terrestre si è
significativamente riscaldata, assieme agli oceani,
e la quantità globale di neve e ghiacci è diminuita
innalzando il livello medio del mare. Anche la concentrazione dei gas serra cresce di anno in anno,
lanciando pericolosi campanelli d’allarme. E vedremo quali.
Quello che non ci saremmo aspettati, invece, è sentirsi dire che gli “eventi estremi” di cui parlavamo in
precedenza non sono riconducibili a una statistica
precisa perché non esistono, specie a livello locale,
archi temporali di osservazione così ampi da stabilire se si tratti o meno di un trend e, soprattutto, che
gli eventi catastrofici non sono strettamente connessi con l’innalzamento medio delle temperature
o con il mutamento del clima. Ci possono essere
delle cause molto differenti tra loro che riconducono spesso all’Uomo.
L’incuria dell’ambiente, la mancata osservazione
“Eventi atmosferici estremi? Ci
possono essere delle cause molto differenti tra loro che riconducono spesso all’Uomo”.
di norme fondamentali o la scarsa propensione a
comportamenti cosiddetti virtuosi, e ancora la carenza di opere di prevenzione sul territorio, la speculazione edilizia, l’eccessiva cementificazione,
l’inquinamento dei terreni… sono tutti fattori che
creano condizioni “ideali” affinché le conseguenze
di una pioggia abbondante o di un altro evento atmosferico di grossa portata abbiano dei risvolti in
alcuni casi davvero tragici.
Oltre a limitare i gas serra partendo da alcune semplici azioni quotidiane, come suggerisce Zampieri,
forse dovremmo cominciare a prendere seriamente
in considerazione il concetto di “sostenibilità”. Un
concetto introdotto per la prima volta nel 1987 dal
rapporto Brundtland della Commissione mondiale
sull’ambiente e lo sviluppo (WCED), il quale definisce lo sviluppo sostenibile come lo «sviluppo in
grado di soddisfare i bisogni del presente, senza
compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni».
Le generazioni future, appunto.
Non dimentichiamocene mai.
“Ogni individuo ha il potere di fare del mondo un posto migliore”.
Sergio Bambarén
Sommario
Il Magazine di Verona e Lessinia
Registrazione Tribunale di Verona n.1792
del 5/4/2008
Numero chiuso in redazione il 29/01/2014
Redazione: Matteo Scolari, Matteo Bellamoli,
Moira Falzi, Fabio Dai Prè, Loretta Campedelli.
Hanno collaborato al numero
di febbraio 2014:
Marta Bicego, Chiara Boni,
Giorgia Castagna, Francesca Mauli,
Giovanni Melotti, Francesca Merli,
Arianna Mosele, Camilla Pisani,
Miryam Scandola, Alessandra Scolari,
Giovanna Tondini, Francesco Turlon,
Giulia Zampieri, Matteo Zampieri,
Mattia Zuanni.
Copertina e progetto grafico:
Loretta Campedelli, Flavio Brutti, Michela Zancarli
20
18
28
40
32
44
46
50
8
PRIMO PIANO
Il clima sta cambiando?
Inverno anomalo ed eventi distruttivi stanno cambiano il nostro clima.
CINEMA
“Il mio giorno” a Verona
8
STORIA
Quel carro in Piazza Bra
Per ricordare la Shoah, un carro
merci esposto in Piazza Bra.
23
13
Gian Battista Guarienti, giornalista
di classe, racconta la sua Verona.
26
NOTIZIE DAL MONDO
Vivere a costo zero
San Valentino e Carnevale
14
C’è chi lascia tutto per vivere senza soldi: ecco come fanno.
28
REPORTAGE
Il dramma della Siria
SALUTE
Omeopatia a rischio in Italia
Con Luci nel Mondo Onlus, il racconto dalla Siria dei profughi in fuga.
Una nuova legge rischia di fare
fuori i farmaci omeopatici.
20
La storia di alcune delle eccellenze
giovani di Verona, ora in un libro.
32
Pronto all’uso il tratto Lessinico del
sentiero Europeo E7. Scopriamolo.
36
Scopriamo Verona Innovazione, e i
servizi che eroga alle nuove imprese.
Condividere spazi per lavorare da
free lance: si chiama co-working.
34
44
VIAGGI
Alla scoperta dell’Argentina
Un viaggio in Sud America, per
scoprire inattese attenzioni.
38
46
TERRITORIO
Ricchezza da valorizzare
Passa al Comune di Sant’Anna la
gestione del Forte Tesoro.
40
48
ECONOMIA
Imprenditori forti come il marmo
SPORT
Calcio femminile e non solo
Premiati in Camera di Commercio
gli imprenditori virtuosi del 2013.
Scopriamo l’AGSM Verona e un’iniziativa di MTB in Lessinia.
54
SPAZIO
LETTERARIO
55
42
POLLICE
VERDE
56
50
Concorso
TERRITORIO A
SPICCHI
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EDITORIA
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18
VITA DI MONTAGNA
Dalle Canarie alla Grecia
PROFESSIONI
Il Co-working si fa spazio
ATTUALITÀ
Un pianto silenzioso
Crisi della Repubblica Centrafricana: i media tacciono sul dramma.
HI TECH
Bitcoin, la moneta del futuro
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Per le imprese di domani
PERSONAGGI
Intervista all’intervistatore
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Direttore responsabile: Matteo Scolari
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febbraio 2014
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SPECIALE
Gli eventi di Verona
per San Valentino
ATTUALITÀ
In Siria, dentro
un campo profughi
PERSONAGGI
Gian Battista Guarienti
racconta Verona
MEDICINA
Farmaci omeopatici
a rischio scomparsa
Per una
nuova sfida
professionale
PRIMO PIANO Inverno anomalo
Il clima
sta cambiando?
Nubifragi con risultati disastrosi, un inverno che fatica ad arrivare, cannoni sparaneve
sempre in funzione per sopperire alla mancanza di precipitazioni nevose naturali, temperature in rialzo e molto altro ancora. Il clima sta veramente cambiando? Ne abbiamo
discusso con Matteo Zampieri, esperto di meteorologia e cambiamenti climatici.
di Matteo Bellamoli
con la collaborazione di Matteo Zampieri
F
orse non è proprio vero che
“il battito d'ali di una farfalla
può scatenare uragani dall'altra parte del mondo”, come
diceva Ray Bradbury nel suo Rumore
di Tuono (era il 1952), ma che siano
in atto fenomeni ascrivibili sotto alla
denominazione di “cambiamenti climatici” non c'è nessun dubbio.
L'inverno 2014, fino a questo momento, di invernale ha avuto ben
poco. La nostra Verona è scesa sotto
lo zero solamente per una ventina di
giorni da novembre ad oggi (28 gennaio), e seppure i “giorni della merla”
abbasseranno il trend, è evidente che
non si tratta di un inverno freddo.
Fino a qui, poco di anomalo, nel senso che siamo tutti abituati ad avere
inverni più o meno freddi ed estati
più o meno calde. Ma allora perché
si parla insistentemente di alterazioni
climatiche?
A suscitare l'attenzione anche dei
“profani” sul tema climatico sono
stati i recenti avvenimenti catastrofici
che hanno interessato l'Italia. La lista
è lunga e gli eventi registrati ad intervalli sempre più stretti: l'alluvione in
Veneto nel 2010, le frane e gli smottamenti alle Cinque Terre nell'ottobre
2012, le esondazioni, nel veronese, del
progno di Montorio e Mezzane della
8
Giornalepantheon
febbraio 2014
scorsa primavera, e ancora l'alluvione
in Sardegna (novembre 2013), quella
di Modena lo scorso 19 gennaio, il
treno deragliato sulla costa ligure in
direzione della Francia, ad Andora
(Ventimiglia) qualche giorno prima,
e la partita Roma-Parma annullata il
2 febbraio per alluvioni.
In realtà «questi avvenimenti eccezionali, non si possono attribuire statisticamente al cambiamento climatico,
potrebbero infatti essere possibili anche in un contesto di clima stazionario». A sostenerlo è Matteo Zampieri,
ricercatore veronese nel campo atmosferico e climatico.
«Per dimostrare queste connessioni,
occorrerebbero delle serie temporali
di dati osservati e registrati sul lungo
e lunghissimo periodo che spesso non
sono disponibili. A livello globale tuttavia, integrando un gran numero di
dati, la connessione tra riscaldamento
globale ed aumento di eventi extremi,
sia di
temperatura che di precipitazione, e’
stato dimostrato con un margine di
incertezza abbastanza basso».
Ma allora inverni come quello che
stiamo vivendo, decisamente più caldi rispetto alle medie stagionali, sono
la dimostrazione di un cambiamento
in atto o solo frutto di una casualità?
Inverno anomalo
Gli scienziati sono sicuri: ci stiamo scaldando!
Il riscaldamento globale
dal 1979 al 2007
S
ono tante le organizzazioni
mondiali e nazionali che monitorano quotidianamente il
riscaldamento della Terra. L’IPCC,
acronimo per Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico), è probabilmente la fonte più
attendibile. Questo pool di cervelloni
con la testa “fra le nuvole” si riunisce
con cadenza settenale per studiare il
riscaldamento globale e condividere
risultati di ricerche e studi. A capo
di questo progetto internazionale vi
sono le Nazioni Unite che crearono
l’IPCC nel 1988 per volere dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale
(WMO) e del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).
Guarda caso, l’ultimo report
dell’IPCC è uscito proprio in questo
periodo e dai dati riportati non vi è
spazio per i dubbi: l’atmosfera e l’oceano si sono significativamente riscaldati, la quantità di neve e ghiacci
è diminuita, il livello del mare è cresciuto, la concentrazione di gas serra è aumentata. Insomma, il sistema
climatico globale sta cambiando. Rispetto alla seconda metà del secolo
scorso molte delle variazioni osservate non hanno precedenti su scale di
millenni.
Ma il cambiamento è lento, non radicale. «Gli eventi estremi che ci vengono mostrati alla televisione, siano
essi in Italia, in Europa, nelle Filippine o negli Stati Uniti» sottolinea
il dott. Zampieri, «sono efficaci per
impressionare l’opinione pubblica».
Forse aiutano a diffondere la cultura
del cambiamento climatico, ma «non
si tratta sempre di fenomeni correlati. Gli eventi alluvionali italiani, ad
esempio, possono dipendere anche
dalla capacità dei terreni di assorbire
acqua, e quindi sono collegati a cambiamenti dei terreni e non solo del
clima. Per quanto riguarda i ghiacciai
Scioglimento dei ghiacci,
un altro effetto del riscaldamento globale
Chi è Matteo Zampieri?
Matteo Zampieri è originario di Lugo.
Dopo la laurea in Fisica all’Università di Padova nel 2001 ha proseguito gli studi in campo meteorologico
con il dottorato in Fisica all’Università di Ferrara, presentando una tesi
sulla modellistica della turbolenza
in atmosfera. Ha lavorato presso l’Istituo Scienze dell’Atmosfera e del
Clima (ISAC-CNR) di Bologna, al Laboratoire de Mètèorologie Dynamique dell’Ècole Normale Supèrieure a
Parigi, per l’ISAC-CNR di Lecce, per
il Dipartimento di Geografia dell’Università di Lodz in Polonia, il Centro
Ellenico di Studi Marini e alla King
Abdullah University of Science and
Technology in Arabia Saudita. Oggi
è ricercatore al centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
e si occupa del clima regionale per
il Mediterraneo e le regioni Alpine.
PRIMO PIANO Inverno anomalo
invece, la cui dinamica integra lentamente ma costantemente gli effetti
delle anomalie climatiche connesse
al global warming e all’inquinamento atmosferico, il dubbio non si pone
nemmeno nell’opinione pubblica»
L’unica spiegazione plausibile per
un aumento della temperatura mondiale è l’aumento dei gas serra (CO2
in modo particolare) nell’atmosfera
terrestre. A noi giovani lo ripetono
costantemente da quando siamo alle
scuole elementari, eppure facciamo
fatica a percepirlo come un problema.
Il Veneto e Verona
È ancora il dott. Zampieri che ci viene in aiuto: «il pensiero comune è che
qualche grado di differenza non cambi
poi molto, soprattutto se non viene dimostrata una connessione stringente
con l’aumento di eventi estremi in Italia. Proviamo però a pensare all’agricoltura. Se si alzassero di circa 2°C o
3°C le medie, come si prevede per la
fine di questo secolo, di alcune zone
della Germania, allora quelle zone
diverrebbero buone per coltivare la
vite, e quindi per proporre sul mercato
prodotti concorrenti a quelli che fino
“Nel mese di novembre 2013
si sono registrate le medie più alte
degli ultimi 134 anni”
Sembra un’ipotesi distante. Ma è la realtà. Lo afferma anche il NOAA (l’Amministrazione Nazionale Oceanica ed
Atmosterica) degli Stati Uniti, che lo
scorso novembre 2013 ha registrato un
calore medio di riscaldamento di terra
e oceani superiore a tutti quelli registrati nei 134 anni in cui questo dato
è stato registrato. Ma se consideriamo
il dato singolo, appare irrisorio: 0.7°C
sopra la media del ventesimo secolo,
fissata sui 12.9°C. Cosa cambieranno
mai 0.7°C in più in un mese?
Inverno anomalo
«L
a nostra regione è inclusa nei
confini di tre aree climatologicamente diverse: l’Italia centrale, la regione Alpina e i Balcani.
L’aumento di temperatura in questa
zona, atteso per la fine del 21mo Secolo» sottolinea il dott. Zampieri, «secondo uno studio da me condotto nel
2010, è di +3°C in inverno e +5°C in
estate, connesso ad una riduzione della precipitazione estiva nelle regioni
Eventi straordinari
Le alluvioni che hanno interessato l’italia (in alto la Sardegna dello
scorso novembre, in basso il Veneto
alluvionato nel 2010) sono momenti drammatici in cui la popolazione
raggiunge il picco di attenzione sui
cambiamenti climatici, perché messa di fronte ad eventi straordinari.
Ma esiste veramente correlazione tra
questi fatti e il surriscaldamento del
nostro pianeta?
Neve copiosa a S.Giorgio? Si, ma solo il 27 gennaio.
Mediterranee come gia’ osservato nel
clima presente. Basta chiedere ai nostri
agricoltori, che si saranno resi conto
che dagli anni Novanta ad oggi, la vite
e l’ulivo si possono piantare a quote
sempre più alte». Che un cambiamento sia tuttora in corso lo si può notare se confrontiamo i dati medi delle
temperature nel mese di dicembre
2013 con quelli degli anni precedenti.
Se andando a ritroso sino al 2006 le
differenze sono sporadiche, una tendenza di riscaldamento è confermata
se andiamo a pescare i dati degli anni
Ottanta (in tabella 1986) e Settanta
ad oggi sono producibili solo in Italia, sulle nostre colline, grazie al clima
unico e irripetibile che abbiamo qui».
Chiaramente si tratta di una conseguenza molto piccola se la confrontiamo con i cambiamenti dell’ecosistema, la proliferazione di animali
o batteri che non dovrebbero essere
presenti in una determinata zona e
così via. Si tratta però di un esempio
che ci tocca da vicino, e ci obbliga a
considerare l’attualità e l’urgenza di
questi fenomeni.
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A Verona, un altro Natale senza neve
(in tabella 1976). In questo caso la variazione è effettivamente visibile.
A dimostrare che la linea delle stagioni si sta spostando, è anche la misurazione delle precipitazioni nevose sulla
nostra montagna (Malga San Giorgio), come dalla tabella che troverete
nella prossa pagina, strutturata a partire da uno studio di Matteo Zampieri
del 2012. Prendiamo ad esempio la
montagna di Verona, ma la neve na-
turale anche sulle piste da sci dolomitiche, arriva leggermente sempre più
in ritardo. Come per la temperatura,
le reali variazioni tra un anno e l’altro
sono così piccole che spesso la nostra
percezione è differente, perché ricordiamo un singolo evento piuttosto che
l’intera stagione. «Quello che è chiaro
a tutti» continua il dott. Zampieri, «è
che la neve invernale a San Giorgio si è
ridotta rispetto agli anni Ottanta».
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PRIMO PIANO Inverno anomalo
STORIA Giornata della Memoria
Soluzioni: ci sono?
Il grafico mostra la stima della variabilità temporale della nevosità a San Giorgio in inverno
espressa in mm di acqua equivalente (bisogna
moltiplicare per dieci per calcolare approssimativamente lo spessore di manto nevoso risultante).
I puntini verdi rappresentano le medie dei dati
originali, calcolate su una finestra temporale di
dieci anni.
È
chiaro che in questo contesto
la battaglia sembra persa in
partenza. Il cambiamento del
clima è un pericolo che non tutti avvertono sulla propria pelle, perché
non è visibile. Avvicinarlo ad eventi
catastrofici, seppur non correlabili,
aiuta solo nel momento in cui ci facciamo impressionare davanti alla tv.
Ma c’è qualcosa che possiamo fare per
rallentare il riscaldamento globale?
«Dobbiamo tenere presente che i
cambiamenti climatici sono tendenzialmente nocivi per la maggior parte
della popolazione mondiale» conclude il dott. Zampieri, «e seppure noi
viviamo in una zona relativamente
tranquilla, ci rendiamo conto che
rispetto a trenta o quarant’anni fa le
cose sono cambiate. Per scongiurare
che questo fenomeno acceleri dobbiamo valorizzare il nostro territorio
e preservarlo». Limitare l’emissione di
gas serra parte dalle abitudini quotidiane: gli spostamenti in auto, il riscaldamento in casa, l’utilizzo di prodotti chimici per la coltivazione e così
via. Serve, ovviamente, l’impegno di
tutti, specialmente dei Governi, ed
è fondamentale la formazione delle
giovani generazioni.
ITALIA CENTRALE
BALCANI
ALPI SETTENTR.
Cicli annuali delle medie mensili di temperatura calcolate sulle tre zone climatiche che includono in Nordest italiano. Le linee rosse corrispondono ai
valori misurati nel periodo 1961-1990; le linee verdi corrispondono ai risultati dei modelli climatici per lo stesso periodo; le linee blu e viola ai risultati
ipotizzati per il periodo 2071-2100 secondo due diversi scenari di emissione
di CO2 e altri gas serra; infine, le linee azzurre rappresentano i risultati per
il periodo che va dal 2021 al 2050.
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Giornalepantheon
febbraio 2014
Quel carro
nel mezzo
di Piazza Bra
Dal 24 al 31 gennaio, davanti al Liston in Piazza
Bra, è stato esposto un carro ferroviario restaurato dall’Associazione “I figli della Shoah” che all’epoca fu utilizzato per trasportare i deportati verso i
campi di concentramento del Nord Europa. Tante
le riflessioni che questo cimelio carico di dramma
ha suscitato sui veronesi.
di Matteo Bellamoli
H
a fatto bella mostra di
sé lì, in Piazza Bra, proprio nel mezzo. Ha fatto
bella mostra di sé senza
vergogna, senza timore, forse con il
cuore più leggero perché all’interno,
questa volta, non doveva trasportare nessun “pezzo”, nessun dramma,
nessun sentore di morte e disperazione. Ma il dramma e la disperazione
ce li ha intrisi nel legno, non può lavarseli di dosso. Li ha vissuti in prima
persona, impotente e vuoto di ogni
significato umano, mentre correva su
e giù per i binari di mezza Europa con
sopra la sigla RSHA (Ufficio Centrale
per la Sicurezza del Reich) a segnalare
che i “pezzi” trasportati erano diretti
in un campo di sterminio.
Il carro ferroviario che dal 24 al 31
gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, è stato posto davanti al Liston, porta su di sé i segni
di un passato tremendo per il genere umano.
Nel 2001, l’Associazione “Figli della
Shoah” lo acquisì da FS Trenitalia
per utilizzarlo come memoriale dei
6806 cittadini ebrei italiani deportati nei campi tedeschi di sterminio.
Il carro venne restaurato e all’interno vennero poste le porte di due
celle dell’Ufficio Sicherheitsdienst
(Servizio di Sicurezza) che aveva sede nell’attuale Palazzo Ina di
Corso Porta Nuova. Quelle mura
erano allora niente di più che la prima fermata verso i campi: le persone rinchiuse non avevano scampo.
Sarebbero state caricate sui carri
per essere trasportate, come merce
pericolosa, verso la loro triste fine.
Non solo ebrei, ma anche quelli che
i tedeschi definivano, senza pietà,
“gruppi di razza inferiore” come i
Rom, i disabili, le popolazioni slave,
e persone perseguitate per le loro
idee politiche, religiose o per determinate caratteristiche e comportamenti. Era il caso dei comunisti e
dei socialisti, dei Testimoni di Geova e degli omosessuali.
Durante il suo utilizzo, dal 1943 al
1945, il carro era, all’interno, completamente spoglio. Solo un secchio
in un angolo che doveva servire per
le cinquanta e più persone che vi venivano stipate. Come bestie.
Durante i più giorni del viaggio, le
porte venivano sigillate e un numero sulle fiancate, insieme alla sigla
RSHA, indicava la quantità di pezzi (Stücke) che vi erano contenuti.
Niente cibo, niente acqua, niente
pause nè discese, solo una piccola
finestrella dalla quale la neve e il
freddo entravano prepotenti sferzano quei corpi inermi e rendendo
sempre più chiaro che quello era un
viaggio senza speranza, senza ritorno. Così si legge nella poesia di Lina
Arianna Jenna, poetessa veonese
morta ad Auschwitz nel 1945, scelta
per rappresentare questa Giornata a
Verona: “Non compiangere, lettore,
il mio dolore, la mia passione, perché, malgrado tutto, io adoro la vita
anche nell’infinita sofferenza; anche
nell’esasperazione che, domani, può
maledire ciò per cui – ieri – gioiva.
Felice di sentire che, soffrendo, sin
quasi a morire, io sono, malgrato tutto, così viva”.
Artisti veronesi
per ricordare la Shoah
Ideato e diretto da Ruben, “Misciùmeret” (che significa “veglia”)
è una raccolta di parole e musica
in cui Raffaella Benetti, Laura Facci, Debora Kooperman, Veronica
Marchi, Daniele Partelli, John Mario, Gilberto Lamacchi e lo stesso
Ruben mescolano le loro note con
le voci di Anna Frank, Primo Levi
e Hannah Arendt. Per ricordare. È
un CD contro il negazionismo in cui
brani della canzone d’autore italiana ed internazionale si uniscono
alle testimonianze dell’Olocausto a
formare un vero e proprio spettacolo nella memoria della Shoah.
Richiedilo
in
redazione
allo
045.8650746 oppure via e-mail a
redazione@giornalepantheon.it
Giornalepantheon
febbraio 2014
13
Eventi di Febbraio
© foto F. Dall’Aglio
SPECIALE VERONA Eventi di febbraio
San Valentino e...
Carnevale
Il mese di febbraio è per Verona uno dei più ricchi di eventi dopo la pausa post festività.
Il 14 del mese la città si colorerà di cuori rossi per il lungo weekend di Verona in Love,
per lasciare spazio, pochi giorni dopo, alle stelle filanti e alle maschere della tradizione
scaligera. Una piccola rassegna di eventi e appuntamenti.
© foto F. Dall’Aglio
di Matteo Bellamoli
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a qualunque parte la si guardi, Verona merita in toto il suo appellativo di città dell’Amore. Molti veronesi, forse noi compresi,
la preferiamo quando è spoglia, senza turisti, silenziosa nelle ore della notte, quando la attraversiamo per tornare a casa dopo una serata con gli
amici, oppure brumosa nelle prime ore del mattino,
quando il via vai di studenti è ancora alla fermata davanti casa. Ma anche se la Verona “turistica” non ci
piace, il weekend di San Valentino, da qualche anno a
questa parte, ha suscitato in molti un certo fascino. È
chiaro però che occorra essere innamorati per sentirsi
parte di questa serie di eventi, ma non disperate: se
non lo siete, avete ancora poco più di una settimana
per rimettervi in carreggiata.
Dal 13 al 16 febbraio 2014 la decima edizione di Verona in Love porterà in scena appuntamenti consolidati
e tante novità. Non potrà mancare il famoso Cuore da
Scoprire in Piazza dei Signori, con bancarelle di pro-
14
Giornalepantheon
febbraio 2014
dotti tipici ed eccellenze veronesi posizionate in modo da formare un cuore rosso fuoco intorno ai piedi della
statua di Dante Alighieri.
Se non siete mai saliti, approfittatene
per affrontare l’ascesa agli 84 metri
della torre dei Lamberti (che per le
coppie sarà a prezzo speciale) e godere da lassù della suggestiva vista
dall’alto, compresa quella sul bellissimo Loggiato in Love allestito per l’occasione.
Ricco anche il cartellone dei concerti
Live in Love e delle degustazioni dei
prodotti del territorio. Grazie poi
all’impegno del Club di Giulietta, saranno premiate le più belle lettere d’amore nel Premio Internazionale Cara
Giulietta 2014. Sempre grazie al Club
sarà possibile, per grandi e piccini,
improvvisarsi Giulietta per un giorno
e rispondere alle lettere che arriveranno da ogni parte del mondo, proprio come nel film “Letters to Juliet”.
A completare il programma in Piazza Dante anche Messaggio del Cuore
che permetterà a tutti di appendere i
propri messaggi sulla speciale bacheca (con premio ai migliori) e Sigillo
d’Amore la pergamena con ceralacca
che sarà consegnata alle coppie che
ne vorranno portare a casa una. Nel
giorno di San Valentino, venerdì 14, il
cuore rosso sarà finalmente accessibile per il bacio collettivo de Un cuore
di baci suggellato dal lancio di coriandoli colorati.
San Valentino in tour
Durante i giorni della manifestazione,
le coppie potranno visitare il centro
di Verona con i tour speciali “Walking
Tour in Love” che comprendono ovviamente la sosta nei luoghi simbolo dell’Amore in città: dalla casa alla
tomba di Giulietta, fino alla casa di
Romeo, di cui anche molti veronesi
ignorano l’esistenza. Le entrate a tutti i monumenti “romantici” saranno a
tariffe agevolate per le coppie.
Un Romeo in chiave moderna
Si tratta dello spettacolo messo in scena
dall’Associazione NOI di Poiano e dalla
neonata compagnia teatrale i-Dea Danza
Teatro, che comprende circa venti ragazzi
tra i 13 e i 16 anni, che hanno frequentato
i corsi di teatro. Guarda caso, lo show è
“Giulietta e Romeo” con un adattamento particolare, pensato e studiato dagli
stessi ragazzi. La vicenda è reinterpretata
incrociando la storia di Jack, giovane Romeo moderno, con riferimento all’amico
Giacomo Slemer, che lo scorso 15 agosto
salvò dalle acque del Garda la fidanzata
Michela: un gesto che gli costò la vita.
Questa rappresentazione, attualizza i temi
SPECIALE VERONA Eventi di febbraio
classici della tragedia e parla ai giovani di oggi di amore, passione, amicizia, adolescenza, coraggio e sacrificio:
temi importanti nella vita di ognuno
di noi.
Lo spettacolo è molto dinamico: alterna momenti distesi a momenti
intensi di emozioni, con coreografie
incalzanti e un accompagnamento
musicale contemporaneo.
Lo scorso giugno, dopo la “prima” al
Nuovo di San Michele, la compagnia
si è esibita in Piazza Indipendenza
nell’ambito del contest “Juliet” e quindi in Piazza Dante al festival del libro
“Librar Verona”. Il prossimo 14 febbraio, nel Piccolo Teatro di Giulietta
(Foyer Teatro Nuovo) i-Dea Danza
Eventi di Febbraio
Tutti gli eventi del
Carnevale
Calendario ricco anche quello delle sfilate e degli appuntamenti per il Carnevale
2014, che culmina nello show del “Venerdì
Gnocolar” in programma il 28 febbraio.
Teatro tornerà in scena per Verona
in Love. Alle ore 11:00 per le scuole
e alle ore 17:30 (in fase di conferma)
per turisti e veronesi. Va ricordato
che per la messa in scena dello spettacolo è stata importante la collaborazione con il “Club di Giulietta” e con
l’Ordine delle Lame scaligere, dove alcuni dei ragazzi hanno preso lezioni
di scherma medievale.
MUSICA, POESIA E CUCINA
Da non perdere “OperaInLove - Romeo&Juliet” lo spettacolo che omaggia gli eroini Shakespeariani,
e il quarto concorso di Poesia “L’amore è donarsi...donare sangue è...”. Bella anche l’iniziativa “La
Tavola Periodica in Love”, domenica 16 febbraio, un brunch partecipato dove tutti potranno finanziare progetti dedicati all’arte e all’incontro. Luci e illuminazioni a tema saranno il leitmotiv dell’evento
ed accompagneranno per mano tutti i visitatori della città facendo loro conoscere monumenti unici
ad ingresso agevolato, vetrine di negozi allestite a tema e molto altro. Nel cuore della città vi attendono animazioni con attori e artisti di strada, sputafuoco e lo spettacolo itinerante “Passione di Fuoco”.
L’iniziativa “Due Cuori a Tavola”, infine, vi permetterà di organizzare una cena romantica con menu
tematici proposti da eleganti ristoranti di Verona e provincia.
Tutte le info su www.veronainlove.it – www.tourism.verona.it
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Anche in provincia...
Al Castello di Bevilacqua,
venerdì 14 febbraio, dalle
ore 20:30, una romantica
cena a lume di candela
regalerà a tutte le coppie
un momento di intima armonia. Prenotazioni allo
0442.93655. Costo cena
49,00€
Giulietta&Romeo
Half Marathon
Per gli sportivi che intendono mettersi alla prova da soli o in coppia
la “Giulietta&Romeo Half Marathon” farà battere forte il cuore nella mattinata di domenica 16 febbraio. I partecipanti si sfideranno
su un percorso completo con arrivo nella centralissima Piazza Bra.
TUTTI IN CUCINA. OGGI SI FANNO GLI GNOCCHI
1kg di patate a pasta gialla
- 1 uovo
- 250gr di farina
- salsa di pomodoro e formaggio Parmigiano
Lessate le patate con la buccia, pelatele ancora calde e passatele con lo schiacciapatate. Mettete le patate su un piano di lavoro ben infarinato, aggiungete un
pizzico di sale, farina e impastate il tutto fino ad ottenere un composto compatto
e soffice. Quando sarà freddo aggiungete un uovo e continuate ad impastare fino
ad ottenere un panetto morbido senza grumi e compatto.
Dividete l’impasto in listarelle che dovrete tagliare in cilindretti da 2/3 centimetri.
Quando saranno pronti, passateli su una grattugia o su una forchetta, in modo
da dare loro la forma giusta per assorbire il sugo. Cuoceteli poi in acqua bollente
tenendo la fiamma al massimo. Quando lo gnocco emerge, lasciatelo per venti/
trenta secondi e quindi scolatelo. Impiattate gli gnocchi bollenti con abbondante
sugo di pomodoro e una spruzzatina di formaggio grana.
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Cute purificativa
DOMENICA 2 MARZO
Sfilata a Domegliara
Domegliara, vie del paese
Ore 14:30
SABATO 22 FEBBRAIO
Sfilata a Montorio
Montorio
Ore 15:00
DOMENICA 2 MARZO
Conte del Liston (sfilata)
Piazza Bra
Ore 10:30
DOMENICA 23 FEBBRAIO
Sfilata in Borgo Venezia
Piazza Libero Vinco
re 14:00
LUNEDÌ 3 MARZO
Festa di Veronetta
Piazza Isolo
Ore 14:00
DOMENICA 23 FEBBRAIO
Festa delle mascherine
Borgo Trento
Ore 14:30
LUNEDÌ 3 MARZO
Luni Pignatar
Quartiere Santo Stefano (VR)
Ore 15:30
VENERDÌ 28 FEBBRAIO
Venerdì Gnocolar
Verona centro
Ore 14:00
LUNEDÌ 3 MARZO
Festa di Veronetta
Piazza Isolo
Ore 14:00
SABATO 29 FEBBRAIO
Sabato Filippinato
Quartiere Filippini
Ore 14:00
MARTEDÌ 4 MARZO
Ultimo di Carnevale
Porto San Pancrazio
Ore 14:30
SABATO 1 MARZO
Sfilata a Bardolino
Bardolino, vie del paese
Ore 14:00
MERCOLEDÌ 5 MARZO
Festa de la Renga
Parona
Ore 14:30
SABATO 1 MARZO
Sfilata a S.Zeno di Montagna
S.Zeno, vie del paese
Ore 14:30
SABATO 29 MARZO
Sfilata in notturna
Verona centro
Ore 20:00
SABATO 1 MARZO
Sfilata a Macaccari
Macaccari di Gazzo V.se
Ore 14:00
SABATO 29 MARZO
Carnevale a Lazise
Eventi per grandi e piccoli
Ore 13:00
TUTTI GLI ALTRI EVENTI DI FEBBRAIO
Non ci siamo dimenticati!
Troverete la consueta lista con gli eventi del mese di
febbraio (esclusi quelli della rassegna Verona in Love
e del Carnevale Veronese) a pagina 52.
Volete segnalare anche i vostri? Scrivete a redazione@giornalepantheon.it oppure chiamate direttamente allo 045.8650746
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Sfilata a Grezzana
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Ore 14:00
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ATTUALITÀ Guerra civile in Repubblica Centrafricana
Guerra civile in Repubblica Centrafricana
Dallo scorso marzo un sanguinoso conflitto civile sta
sconvolgendo l'Africa Centrale. Le vittime si contano
a centinaia, ma nonostante interventi militari massicci anche da “mamma”
Europa, gran parte di questo dramma rimane nel silenzio, un silenzio che per
molti è intriso d'angoscia.
C
© foto ∏ Espen Faugstad
Un pianto silenzioso
mattanza indiscriminata che coinvolge tutti e che sembra ora precisarsi
nel conflitto interreligioso che oppone cristiani a musulmani. Le milizie
Selekà, a prevalenza islamica, dopo
aver destituito nella scorsa primavera
il presidente Francois Bozizè, hanno
mandato avanti azioni di violenza
indiscriminata, saccheggi, stupri e
omicidi. Per contrastarle sono nate le
milizie cristiane Anti balaka e in un
attimo è stato conflitto civile. Per evitare che la situazione, già gravemente
compromessa, precipitasse, la Francia, sempre sensibile alle sorti delle
sue ex colonie, ha inviato un contingente di 1600 soldati a sostegno delle
forze panafricane della Misca, composte da 3600 militari che presto saliranno a 6000. Ma nessuna operazione
sembra sufficiente.
Infatti oltre al numero sempre in aumento dei morti ufficiali e a quello
sconosciuto dei tantissimi sepolti in
fosse comuni, preoccupa il mezzo
milione di profughi stipati in campi
improvvisati, zuppi di fango dopo le
Una serata per parlare della Repubblica Centrafricana
Si terrà il prossimo venerdì 21 febbraio, una serata organizzata da Medici Senza Frontiere in
cui interverranno alcuni dei medici che in questi mesi sono stati operativi proprio nella zona
della guerra civile. Al momento in cui il giornale era in stampa, non avevamo notizie specifiche in merito a questo evento, se non la data e il luogo: Verona. L'incontro, organizzato
in collaborazione con Eikon, tratterà nel dettaglio la crisi centrafricana, a cui purtroppo non
viene dato spazio nell'informazione ordinaria, e di cui, quindi, la maggior parte delle persone
ignorano l'attuale drammaticità.
Per essere aggiornati sui dettagli di questo interessantissimo incontro, visitate la pagina
Facebook cercando “Medici Senza Frontiere – Gruppo di Verona”.
18
Giornalepantheon
febbraio 2014
Sempre il 21 febbraio, a Verona, anche Emergency terrà una serata divulgativa a proposito
di una campagna di finanziamento popolare del film “Un indovino in classe!”, lungometraggio biografico dedicato a Tiziano Terziani, giornalista e scrittore scomparso nel luglio 2004,
attento alle crisi internazionali e collaboratore per l'Epresso, Il Giorno e Repubblica. Il film
dovrebbe uscire (budget permettendo) nell'estate 2014, a luglio, dieci anni esatti dalla morte
del celebre documentarista e reportagista. Anche in merito a questa serata mancavano, al
momento della stampa di Pantheon, dettagli su orari e location, ma potrete trovare aggiornamenti al sito www.unindovinocidisse.it oppure al sito www.emergencyverona.wordpress.
com curato dalla sezione veronese di Emergency.
dimissioni dalla presidenza del loro
capo, Michel Djotodia, si sono dati
alla macchia. È facile intuire, infatti,
come la rabbia e la frustrazione armate di coltello possano trasformarsi in
violenza e incrementare il numero dei
massacri.
La Bbc rende noti alcuni episodi che
misurano la temperatura di una tragedia inascoltata e disumana, come
quelli recenti che parlano con orrore
degli atti di cannibalismo di un cristiano, dopo la vicenda soprannominato “Mad dog”, che ha infierito sul
corpo della sua vittima musulmana,
in mezzo alla scioccata piazza del
mercato. «C'è un genocidio in corso»
così commenta l'Onu, paragonando
di Myriam Scandola
hiamatelo Dieubenì. Il caso
gli ha appiccicato addosso
questo nome, perché non
ha avuto la possibilità di
una madre che glielo scegliesse.
Ha occhi puliti e po' tristi come chi ha
pianto troppo, un sorriso che ha fame
e mani che amano il gioco. A scuola,
finché si poteva andarci, era bravo, il
migliore diceva, sorridendo, la maestra.
Gli piaceva socchiudere gli occhi per
immaginare, quando ascoltava da
qualcuno il racconto della neve e del
mare che non ha mai potuto guardare.
Oggi gli occhi li chiude per non vedere. Perché la guerra è arrivata ad
interrompere la sua infanzia, anche lì
nell'orfanotrofio delle Figlie del Sacro
cuore di Gesù, a Bimbo, vicino alla
capitale, dove abita con altri bambini,
figli di nessuno come lui.
Il suo paese si chiama Repubblica Centrafricana, lontana nel nome
come nelle distanze, ed è sconvolta
dal marzo 2013 da una pesante guerra civile. Una guerra intima, inquietante perché non la sa nessuno. Una
Un film dedicato a Tiziano Terziani
la crisi centrafricana a quella ruandese degli anni Novanta e a quella della
vicina Bosnia. L'ambasciatore francese Araud presso le Nazioni Unite
parla di «un odio profondamente radicato».
Risultano, quindi, tragicamente opportune le preghiere del Papa, durante la benedizione Urbi et Orbi,
affinché «cessino immediatamente le
violenze e i saccheggi» nel poverissimo stato africano.
E intanto, mentre il mondo inizia ad
accorgersene, in una stanza buia con
le zanzariere strappate e il “Padre Nostro” sottovoce sulle labbra, bambini,
stretti nel rifugio freddo delle lacrime, aspettano.
IN REALIZZAZIONE
Una foto di Dieubenì, scattata nel 2012
piogge torrenziali delle ultime settimane.
A Bangui, la capitale, la situazione è
drammatica, con la totale assenza di
ripari e di servizi igienici e con il razionamento sempre più spaventoso
dei generi alimentari. L'associazione
internazionale Medici senza Frontiere
riferisce che molti bambini dei campi
profughi non mangiano da una settimana e prevede che saranno 13.500 i
casi di malnutrizione entro l'anno. Ma
l'appello che gli operatori umanitari
della Ong francese e di Emergency
muovono con più decisione alle Nazioni Unite è specialmente legato alla
necessità di disarmo. Maceti, fucili e
bastoni sono ormai nascosti in ogni
abitazione, tra i vestiti della gente
normale come tra quelli dei miliziani di Selekà che dopo le recentissime
AREA PEEP
“CORTE BENTIVOGLIO”
TRAVERSA VIA COLONNELLO FINCATO
BORGO VENEZIA - VERONA
APPARTAMENTI DI VARIE TIPOLOGIE
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REPORTAGE Dentro un campo profughi
Dentro un campo profughi
© Time4Life
Time4Life
Il dramma della Siria
Abbandonata a se stessa dagli organismi internazionali,
la popolazione siriana lotta ogni giorno per sopravvivere,
nella speranza che il domani porti alla fine del conflitto
civile. Dalle parole dei profughi all’esperienza diretta nel
campo profughi di Bab Al Salam.
Time4Life non esisterebbe se non esistesse il dramma della Siria. Fa parte
di quelle associazioni che nascono per
“tamponare” i danni prodotti dalla stupidità umana, che nascono prima nei cuori
e poi nelle azioni di quelle persone che
non possono restare indifferenti davanti
alla sofferenza.
Elisa Fangareggi, giovane mamma modenese, su spinta di un amico siriano,
inizia una raccolta fondi e materiali per
aiutare chi vive nei campi profughi. Insieme, partono per portare gli aiuti in Siria.
Davanti al dramma vissuto da queste
persone, Elisa capisce di non potersi più
tirare indietro: tornata in Italia, riprende a
raccogliere aiuti, soprattutto attraverso
il web. Il gruppo Facebook da lei creato
raggiunge presto i 25.000 iscritti, gli aiuti arrivano sempre più numerosi: nasce
così l’associazione Time4Life. È tempo
per la vita, anche là dove la guerra semina la morte.
Ogni due settimane gli operatori di Time4Life partono per la Siria, attraverso
la Turchia. Portano aiuti al campo di Bab
Al Salam (in cui hanno creato un ambulatorio pediatrico), a un ambulatorio
a Hraytan, vicino ad Aleppo, e materiale scolastico ad alcune scuole gestite
dall’associazione locale “Sirian team for
progress and prosperity”. Per informazioni sui progetti portati avanti da Time4Life,
è possibile visitare il sito internet:
www.time4life.it
Alcuni bambini alla fontana del campo
ciazione italiana Time4Life (una delle
poche a occuparsi del dramma che sta
vivendo la popolazione siriana, ndr)
che portano aiuti e medicine.
Mentre i campi profughi turchi dislocati lungo il confine con la Siria,
gestiti dalla Croce Rossa locale, si trovano in buono stato, chi vive al di là
del confine è costretto a condizioni di
vita inumane.
A gestire il campo di Bab Al Salam è
l’Esercito Siriano Libero, il fronte ribelle, che controlla la zona. Gli aiuti
arrivano da alcune associazioni internazionali e in parte dall’Arabia Saudita, ma la comunità internazionale è
completamente assente.
Il dramma che più colpisce, visitando il campo, è l’assoluto abbandono
in cui vivono queste persone, unito
A cura della redazione dell’Associazione Luci nel Mondo Onlus
L‘
inverno è alle porte e il gelo
scende, inclemente, sul nord
della Siria. Nel campo per
sfollati di Bab Al Salam i
bambini sono scalzi, nonostante la
temperatura rigida.
È la nostra seconda tappa, in pochi
mesi, nel mondo dei migranti, di chi
è costretto ad abbandonare la propria
terra per fuggire da guerre, persecuzioni, fame. Abbiamo incontrato, a
Lampedusa, molti eritrei, scappati
da una dittatura di cui non compare
traccia nei nostri mezzi di informazione, e molti, moltissimi siriani.
Tra di loro, un uomo ha voluto raccontare la sua fuga. Prima verso l’Egitto, dove è rimasta la sua famiglia;
poi, solo, verso la Libia, finché è iniziato il rimpatrio di tutti gli uomini:
«ci obbligavano a tornare per combattere» spiega. «Un amico, rimpatriato, è vissuto per soli tre giorni dal
20
Giornalepantheon
febbraio 2014
momento in cui i suoi piedi hanno
toccato il suolo siriano». Così, per
non morire in guerra, ha scelto di
affrontare l’incognita del viaggio in
mare: «sappiamo quali rischi corriamo, guardiamo anche noi la televisione, ma questo viaggio rappresenta il
minore dei mali».
Ci mettiamo in viaggio anche noi, al
contrario, verso la Turchia e da lì in
Siria, insieme agli operatori dell’asso-
Luci nel mondo
Apparecchi acustici: la prova è fondamentale
La consulenza specialistica e la prova degli apparecchi acustici nellavita
quotidiana facilitano sensibilmente la scelta degli apparecchi acustici.
Miliziano dell’Esercito libero alla frontiera
Luci nel mondo è un’associazione onlus e una testata giornalistica presente da oltre
dieci anni sul territorio veronese. Nata all’interno del Centro Missionario Diocesano di
Verona e legata al mondo della missione cattolica e delle ONG, si occupa di “dare voce a
chi non ha voce” attraverso video reportage giornalistici dall’Italia e dai Sud del mondo,
esplorando il mondo della missione e del volontariato e affrontando tematiche che vanno
dalla povertà al mancato rispetto dei diritti, dallo sviluppo sostenibile ai nuovi stili di vita.
Le produzioni video di Luci nel Mondo, che sono valse all’associazione il premio UCSI e
il premio Ilaria Alpi nel 2004, sono destinate all’animazione e alla formazione nelle scuole,
nelle parrocchie e nel mondo dell’associazionismo in generale, e vengono trasmesse da
Telepace e da altri network nazionali terrestri e satellitari. L’associazione si occupa inoltre
di formazione nell’ambito della comunicazione multimediale, portando avanti corsi per
operatori pastorali e membri di realtà associative in Italia, Africa e America Latina. Per
informazioni, www.lucinelmondo.it
Provvedere per tempo all’applicazione di apparecchi acustici consente di ottenere risultati migliori di quelli
che si ottengono quando si corre ai ripari dopo aver a lungo trascurato il problema. Nella scelta della migliore
soluzione per il proprio udito, la consulenza da parte del tecnico audioprotesista e il periodo di prova sono
fattori determinanti, come spiega l’audioprotesista Roland Zelger. “Ogni apparecchio acustico viene adattato da noi esperti dell’udito con precisione alle esigenze individuali.
Proponiamo la soluzione più adatta in base alle preferenze dell’utente, al grado di ipoacusia e alla forma del condotto uditivo, tenendo
conto in particolare dello stile di vita personale e dell’ambiente in cui
l’utente si troverà a portare gli apparecchi acustici.” Zelger offre la
possibilità all’utente di testare senza impegno gli apparecchi per un
mese. “La prova degli apparecchi nella quotidianità, accompagnati
dalla nostra assistenza personale, è molto importante per prendere
gradualmente confidenza con il nuovo modo di sentire, abituarsi a
maneggiare gli apparecchi e verificare con cura se sono adatti allo
stile di vita personale. In questo modo non solo viene facilitata la
decisione di acquisto, ma viene anche garantito che la soluzione migliore sia individuata nel minor tempo possibile”. Gli esperti dell’udito
di Zelger sono presenti ogni lunedì dalle ore 8.30 alle 12.30 presso
la farmacia dell’Assunta a Grezzana in via Roma 43.
Informazioni presso Zelger esperti dell’udito,
tel. 045 800 9 800 oppure su www.zelger.it
REPORTAGE Dentro un campo profughi
Unfilm
filmrealizzato
molto particolare
grazie al crowdfunding
CINEMA
CINEMA Un
A Verona ilsiset
girerà
“Il mio giorno”
Una scheggia della granata
raccolta vicino ad una tenda
all’incertezza della propria infelice
condizione.
Gli sfollati provengono da varie zone
della Siria: alcuni sono lì per cercare
di superare il confine legalmente, se
hanno abbastanza denaro per pagare
l’ingresso, o illegalmente, scappando
attraverso i campi minati. Uno solo
scopo: raggiungere parenti in Turchia e in Europa. Chi non ha questa
speranza, è lì per scappare alle bombe
e ai missili che colpiscono continuamente le città.
Nel campo, però, l’inverno è terribile. Non c’è acqua calda, è impossibile
anche solo lavarsi, e il freddo pungente penetra nelle tende, assieme al
fango portato dalla pioggia. In queste
condizioni, anche la più banale delle
malattie può condurre a conseguenze mortali. Nemmeno al campo, comunque, si è totalmente al riparo dal
conflitto: un anziano ci mostra un
pezzo di granata che ha colpito la sua
tenda, lasciandolo miracolosamente
illeso.
La guerra, oggi, in Siria, è costellata
da una lunghissima fila di incognite; ogni X corrisponde a un gruppo
armato: oltre alle due X principali,
Le
Le riprese
riprese inizieranno
inizieranno ilil 10
10 marzo
marzo con
con una
una troupe
troupe tutta
tutta
scaligera.
scaligera.Si
Sitratta
trattadel
delsecondo
secondolavoro
lavorodel
delregista
registaStefaStefano
noUsardi
Usardiche
cheavrà
avràper
perprotagonisti
protagonistialcuni
alcunidei
deipiù
piùfamofamosisidoppiatori
doppiatoriitaliani,
italiani,tra
tracui
cuiSergio
SergioFiorentini.
Fiorentini.La
Lagrande
grande
particolarità
particolaritàsono
sonoi ifinanziamenti,
finanziamenti,raccolti
raccoltigrazie
grazieall’aiuto
all’aiuto
del
delpubblico.
pubblico.
didiMatteo
MatteoBellamoli
Bellamoli
I
Il Team di Time4Life in una tenda
Un’altra immagina del campo profughi
esercito regolare ed Esercito Siriano
Libero, si contrappongono gruppi di
islamisti dall’Iraq, dall’Afghanistan,
hezbollah dal Libano, ognuno diviso
in correnti al proprio interno. Davanti a uno scenario così lacerato, la
guerra potrebbe durare ancora molto,
e a poco, probabilmente, varranno gli
sforzi della conferenza di pace Gine-
vra 2: nessuna delle parti, infatti, sembra volere cedere. «Lotteremo finché
Assad non se ne sarà andato», affermano alcuni membri dell’esercito ribelle che abbiamo incontrato, mentre
bambini, donne, anziani continuano
a morire di fame, di freddo, o sotto le
bombe che colpiscono Aleppo e i suoi
dintorni.
Impianti termo sanitari
e di condizionamento
Sistemi Paradigma
(solare/termico)
Caldaie a legna e a pellet
Impianti di irrigazione
foto
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Via G.Miglio, 1 - 37030 Lavagno (VR) - stefano.campedelli.0@alice.it
Giornalepantheon
Giornalepantheon
febbraio
febbraio2014
2014
23
23
Articolo Publiredazionale in collaborazione con Sistem Costruzioni
Vado a vivere meglio
Abitazione privata in fase di costruzione (Piacenza)
Sistem Costruzioni – sede di Verona
Via Gino Bozzini, 1 – 37135 Verona
Tel 045.502643 – www.sistem.it
Oggi, il patrimonio immobiliare italiano risente di una costruzione completamente volta al calcestruzzo, il che, in termini di efficienza energetica, rappresenta uno spreco sia in inverno che in
estate. La casa in legno, prima di tutto, è un potente alleato sotto questo punto di vista, perché date
le proprietà del materiale, è in grado di ridurre
i consumi di chi vi abita e rispettare l’ambiente
limitando al massimo l’emissione di gas serra,
come la CO2. Si pensi infatti, che oltre alla classe
energetica regionale, è possibile realizzare delle
unità abitative passive, e quindi senza fonte convenzionale di riscaldamento interna, come caldaie
e termosifoni.
Come detto, a livello estetico, la casa in legno non
differisce, a prima vista, da una casa in muratura.
Se intonacata anche esternamente vi porterebbe
senza dubbio in errore. La chiave sta infatti nella
N
on fatevi ingannare dalle apparenze, perché se dall’esterno vi sembrerà una normale costruzione in calcestruzzo, in realtà vi
troverete davanti ad una casa totalmente realizzata in legno: ecologica, naturale e attenta al massimo risparmio energetico. Stiamo parlando di Casa
Natura, la casa in legno di Sistem Costruzioni,
che dalla fine del 2013 per conto dell’immobiliare
Abitare Velo sta realizzando un’area residenziale
a Velo Veronese.
Nata a Solignano Castelvetro (Modena) nel
1978 come azienda specializzata nella realizzazione di coperture in legno, Sistem si è poi evoluta nel corso del tempo, ampliando il proprio raggio d’azione aprendo le filiali di Verona, Valencia
(Spagna) e L’Avana (Cuba) ed impegnandosi con
successo anche su strutture più complesse fino
all’applicazione diretta nel mercato delle abitazioni in legno.
Interni ed esterni da cantiere a Velo Veronese
struttura. In particolare, Sistem impiega due tipologie costruttive: un sistema a telaio che prevede la combinazione di una maglia strutturale a
travi e pilastri con interposti materiali isolanti; e il
sistema X LAM, dove si lavora con lastre bidimensionali di legno massiccio, a fibre incrociate, che
possono realizzare pareti, solai e coperture con
pochi centimetri di spessore.
Tutti possono avere una casa in legno. Non vi
sono limitazioni per questi fabbricati, che possono essere studiati su qualsiasi tipologia di terreno.
Basterà una platea o un interrato in cemento, e
potrete poi dare estro alle vostre idee di quality
living. Indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne, avrete la garanzia di un involucro con
temperatura uniforme, assenza di ponti termici ed
una curata realizzazione delle finiture interne.
Ma a distinguere le case in legno dal mattone è
anche tutta un’altra serie di vantaggi, che vanno
oltre l’inconfutabile verità del risparmio energetico. Prima tra tutte la resistenza al sisma. Non è
un caso che la ricostruzione dell’Emilia e dell’Abruzzo abbia visto un vero e proprio boom di realizzazioni in legno. Non solo case private: Sistem
ha infatti realizzato anche scuole, sale polifunzionali, chiese e alberghi. Falsa inoltre la credenza
secondo cui il legno ha una durata minore. Se
ogni singolo progetto viene studiato nel dettaglio e
non considerato standard, la vostra casa in legno
non risentirà del passare del tempo. Sistem affida
la vostra casa al proprio ufficio tecnico interno,
composto da ingegneri strutturisti con esperienza
ventennale nel settore. La materia prima di provenienza austriaca e le certificazioni fanno poi il
resto.
In soli tre mesi dall’apertura del cantiere potrete
dire “Vado a Vivere Meglio”.
Interno finito in abitazione privata (Rovigo)
PERSONAGGI Gian Battista Guarienti
Gian Battista Guarienti
Intervista
all’intervistatore
Quattro chiacchiere con uno dei giornalisti storici di Verona, che ai tempi
dell'iscrizione all'Albo fu il più giovane
professionista d'Italia: da “Cocktail” a
Telenuovo, passando, ovviamente, per
L'Arena. Questa la Verona di Nin.
di Giovanna Tondini
L
Gian Battista Guarienti
a Verona del buon senso. La Verona del purismo.
La Verona del lealismo filogovernativo. Questa la
città descritta dagli studiosi. Caratteristiche che si
riferiscono al secolo della dominazione austriaca
e poi dell’Unità d’Italia. Eppure caratteristiche sempre presenti, prima e dopo. Ancora oggi ci si domanda il motivo
che paralizza Verona. Quel qualcosa che la rende diffidente verso il nuovo e profondamente legata alla tradizione.
Dove si rifugia, quasi per rassicurarsi.
Se lo domanda anche una persona che la città l’ha conosciuta, scoprendone i lati più reconditi. «La città ha avuto
dei geni apprezzati in tutta Europa e che non sono stati valorizzati a casa loro», esordisce, «dovrebbe tornare a essere
una città più colta. Le persone ci sono».
Lui è Gian Battista Guarienti, conosciuto come Nin. “L’intervistatore”, come ci piace definirlo. Un appellativo che
richiama la sua lunga carriera di giornalista, iniziata qua-
si cinquant’anni fa. Ce lo immaginiamo mentre scorrazzava con la sua vespa rossa per la città, in cerca di
storie. «Andavo dappertutto», ammette lui stesso. «Era
divertente fare cronaca. Mi piaceva andare a scavare in
profondità». Un ricordo felice, e ormai lontano. Sono
passati infatti vent’anni da quando si è trasferito in
campagna, dove oggi ci accoglie, seduto davanti a un
bicchierino di china e alle sue inseparabili sigarette.
«Da giovane, quando ero al ginnasio, mio fratello era
nella redazione di un giornale nella stessa scuola, il
Maffei». Si chiamava Il Violino, «di una cultura enorme», rammenta. «Mi era piaciuto molto, tanto che pensai anch’io di realizzarne uno». Nacque così Cocktail.
L’ambiente tipografico lo affascinava molto e un giorno
un amico di famiglia, l’ing. Iseppo Loredan, gli disse:
«tu sei adatto a fare il giornalista». Venne meno così
ogni dubbio sulla strada da intraprendere. «Iseppo conosceva Giudici, l’allora presidente de L’Arena, un uomo
affascinante, e mi disse di andare a provare».
Al tempo l’iter per fare il giornalista passava attraverso
la conoscenza di qualcuno all’interno del giornale. Si
iniziava così il praticantato. Poi c’erano gli esami a livello nazionale. «Mi ricordo che nello scritto ho parlato di
un signore, di cui non ricordo il nome. L’ho scritto con
estrema simpatia, tanto da ottenere il punteggio pieno».
E con tono divertito esclama: «all’orale invece ho avuto
tanta fortuna!».
Per alcuni anni Nin fu il più giovane giornalista professionista in Italia. Al tempo L’Arena aveva diciotto
giornalisti. «Io ho passato tutti i settori. La cronaca mi
divertiva molto, perché potevo raccontare storie, ma
dopo 4-5 anni sono passato agli Spettacoli e alla Terza
Pagina». Per anni è andato d’accordo con tutti i direttori
del giornale, o quasi, come ci tiene a precisare. «Non
osavano correggermi, altrimenti diventavo violento!».
Sorride Nin. Sempre con quel suo tono divertito. Sì perché «nella vita il divertimento è importante, altrimenti si diventa cupi». Forse con lo stesso atteggiamento,
nel 1985, ha lasciato il più famoso giornale di Verona
per accettare l’offerta di Telenuovo, al tempo una rete
ancora poco conosciuta. Mosso anche da quella voglia di cambiamento
e di provare esperienze nuove che «ti
aprono la mente».
Nella nuova redazione scriveva per il
settimanale Nuovo veronese e seguiva
i giornali televisivi. «Mi sono divertito. Facevo principalmente interviste», come ha continuato a fare dopo
che ha mollato tutto per trasferirsi
in campagna, scrivendo un articolo
a settimana per il giornale Le grandi
interviste, quello che in fondo Nin ha
sempre avuto a cuore.
«Nell’intervista a un personaggio, il
privato viene a galla. Prima è un paludato, poi si apre. La gente, se sa che
non la tradisci, si spoglia da sola».
L’importante, ci spiega, è dare una versione di verità. «Il difetto di chi fa il
giornalista è credere di avere la verità
in tasca, di poter giudicare. È il lettore, invece, che deve farsi un giudizio,
non pilotato». Ne ha intervistati tanti
di personaggi, Nin. Di alcuni ha un ricordo particolare e positivo. A Verona
sono molte le persone che apprezza.
«Questa città ha gente brava che non sa
farsi avanti», forse intimorita da chi ha
il potere, dove i soldi sono il fine principale. «C’è stato un “involgarimento”
negli ultimi anni», lamenta Nin. «Da
tempo ormai la città ha puntato più
sulla quantità che sulla qualità».
Certamente infatti i turisti sono sem-
pre più numerosi. «La città è assediata
da cose che fanno spettacolo per il popolo, ma non cultura. Manca la sostanza». Quella sostanza che a lui piace
portare a galla nelle sue interviste, e
che ha ritrovato nella vita in campagna. «Qui ho capito che tutte le persone, anche e soprattutto le più semplici e
naturali, possono insegnarti qualcosa».
E sono loro che Nin vorrebbe ancora
intervistare.
Verona oggi
Verona negli anni Ottanta
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IL IL
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VALPANTENA
VALPANTENA
Un’occasione unica,
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Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
L’economia del dono e internet
Nasce sul web il sito www.scambioscambio.it, in cui gli utenti inscritti utilizzano le proprie
competenze e oggetti come mezzo di acquisto e scambio. Per ogni servizio reso, ad esempio lezioni di inglese, si ricevano dei crediti, con i quali sarà possibile acquistare un bene di
cui si necessita, come un libro. Nell’epoca digitale, diventa un metodo semplice ed efficace
per risparmiare.
Vivere
a costo zero
Un ritorno alle origini. Un viaggio per riscoprire la genuinità del mondo e delle persone, con il massimo risparmio. Ecco l’economia del dono e le storie di Tomi Astikainen,
Daniel Suelo e Heidemarie Schwermer.
di Arianna Mosele
L’
Daniel Suelo
evoluzione sociale, economica e tecnologica che l’uomo
ha raggiunto nel corso degli
anni non sembra oggi essere sufficiente e capace di risollevare
le sorti finanziarie del nostro Paese
e dell’intera Europa. Il problema non
sembra trovare un'innovativa ed efficace soluzione: l’economia di mercato soffoca sempre più le famiglie
e vaghe sono le risposte dal mondo
politico. Come comportarsi? Per i
giovani più intraprendenti e per coloro che non hanno ormai nulla da
perdere nasce l’economia del dono.
Tomi, un finlandese che ha saputo
rinunciare al denaro e ha riscoperto
la bellezza della vita in comunità, ha
scritto «Il denaro ha avuto il suo luogo e tempo nella storia dell’uomo, ma
ora è una istituzione obsoleta che fa
più male che bene».
L’economia del dono è un ritorno
alle origini e una riscoperta dell’an-
28
Giornalepantheon
febbraio 2014
ment, è partito per questo lungo viaggio nel giugno 2009, con una grande
convinzione: aiutare gli altri in modo
disinteressato, affidandosi al destino dell’universo. Da più di tre anni
viaggia cercando dimora presso amici o nuovi conoscenti, ma d’estate la
natura e il cielo stellato diventano la
sua casa. Il suo lavoro, come racconta
nel blog, è speciale: l’assiduo sostegno
e aiuto al prossimo, la costruzione di
relazioni vere, stabili e il raccontare
tutto ciò. Negli anni Tomi ha infatti
scritto alcune storie, ispirate alle persone incontrate e alle loro vite, tutte
pubblicate gratuitamente sul blog. Il
viaggio gli ha permesso inoltre una
profonda crescita spirituale e la scoperta di nuovi orizzonti culturali,
tanto che ha dichiarato «non sono
qui per cambiare il mondo ma perché
sia il mondo a cambiare me». Questa
scelta di vita presenta anche molte
difficoltà e affrontarla si trasforma in
una sfida personale. La mancanza di
denaro può risultare problematica in
caso di malattia ed ogni giorno si trasforma in un’avventura romanzesca.
Una decisione simile e più radicale è
stata presa da Daniel Suelo, cinquantunenne originario di Denver (Colorado). Stanco di affrontare i problemi quotidiani e di essere schiavo
del denaro, nel 2000 Suelo ha deciso
di abbandonare la propria abitazione per trasferirsi in una caverna di
pochi metri quadrati e sopravvivere
mangiando riso, fagioli e ciò che la
natura offre. In un intervista recen-
te ha sottolineato come «il denaro è
una trappola, è la culla dell’infelicità
e dei dissapori tra gli uomini». Daniel
non possiede più un’auto, un conto in
banca e nemmeno i propri documenti d’identità. La sua esperienza viene
raccontata periodicamente grazie ad
un blog da lui curato, che gli permette
di rimanere in contatto con amici e il
mondo stesso.
Infoval srl
tico metodo del baratto, tipico delle
società primitive. Ma non solo: uno
scambio reciproco di beni, azioni e
conoscenze, che permetterebbe di vivere lontani da banconote e monete.
Fondamentale è l’istaurazione di amicizie e rapporti solidi, grazie ai quali
ognuno può soddisfare i bisogni quotidiani per vivere, dal cibo al lavoro.
Le persone che hanno intrapreso
questa strada tuttavia non sono degli
idealisti e rivoluzionari che vogliono
abbattere il sistema capitalistico e le
sue strutture mediatiche. Essi hanno semplicemente sottolineato che
il denaro non crea le cose e che queste si realizzano solo grazie al lavoro
manuale, alla ricerca e all’ingegno. Il
denaro è un mero strumento artificiale di relazione, frutto della società
moderna, che rende schiavi gli uomini. Con questa convinzione molti
hanno deciso di abbandonare le proprie ricchezze per comprendere che è
possibile sopravvivere, forse non per
sempre, anche lontani dal denaro, o
almeno ignorandone il valore.
L’economia del dono tuttavia non
è rimasta un’utopia. Molte sono le
persone che nel mondo hanno adottato questo stile di vita. Nel suo blog
NowGasm, Tomi Astikainen, finlandese, racconta settimanalmente la
sua avventura e le esperienze di vita
quotidiana dopo aver deciso di abbandonare famiglia e averi per intraprendere la vita del girovago, come
un moderno San Francesco. Tomi,
laureato in organizzazione e manage-
Heidemarie Schwermer
Ma non sono solo uomini. La tedesca Heidemarie Schwermer, già ultra
sessantenne, nel 1996 ha accolto l’economia del dono, inventandosi ogni
giorno la propria vita. I lavori svolti
sono svariati: dalla cura della casa in
cambio di alloggio, baby-sitter e scrittrice. Il denaro ricavato dalla vendita del suo libro Vivere senza denaro
viene completamente devoluto in
beneficenza, in quanto Heidemarie
ritiene che la ricchezza sia diventato un modo per definire il valore di
ognuno, «chi ha tanti soldi viene considerato una persona di valore» ha
dichiarato.
E per chi volesse intraprendere la
stessa strada, ecco alcuni consigli
estrapolati dalle loro esperienze: non
ci sono stranieri, ma solo amici che
non hai ancora incontrato; donare i
propri beni superflui agli altri riduce
l’atteggiamento materialista e il biso-
gno compulsivo di acquistare; nutrirsi di cibi provenienti da supermercati
e ristoranti, ma non vendibili perché
prossimi alla scadenza. Da alcuni
anni sono molto apprezzati i sistemi
di scambio locale e le banche del tempo, che erogano monete utilizzabili
solo in particolari società e territori,
senza il controllo delle banche private. In questo modo sono ridotti gli interessi personali e le persone sono incentivate ad instaurare rapporti veri,
basati sulla solidarietà e altruismo.
E in Italia? L’economia del dono,
qui, è ancora poco diffusa, ma molti
sono coloro che per affrontare la crisi
hanno adottato il metodo “vivi con
meno”. Un esempio: riiscoprire gli
antichi metodi naturali per curarsi e
dare una seconda vita agli oggetti.
Tomi Astikainen
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Vista dell’impianto La Masseria del Sole
“Noi l’abbiamo
fatto come
investimento
per la nostra
famiglia”
Discarica in esercizio
La Masseria del Sole
“Io l’ho fatto
perché abito in
condominio e non
potevo installare
un mio impianto
fotovoltaico”
L’impianto fotovoltaico scelto dalla Cooperativa Energia Verde WeForGreen è il
parco denominato La Masseria del Sole. L’impianto ha una potenza di 997,92 kWp,
è stato allacciato alla rete nell’aprile del 2011 e gode degli incentivi del Terzo Conto
Energia con la maggiorazione di tariffa per la realizzazione su “discarica esaurita”.
La sua posizione, a pochi chilometri dal mare di Lecce, garantisce una grande quantità
di energia verde prodotta ed un’ottima redditività per i soci della Cooperativa.
Area discarica bonificata
Un impianto fotovoltaico collegato ad un grande
progetto di riqualificazione ambientale
“Io l’ho fatto per
regalare ai miei
nipoti una rendita
per il loro futuro”
L’impianto è realizzato sopra ad una discarica esaurita e bonificata, e questo ha reso
possibile il recupero di una zona altrimenti inutilizzabile, facendola diventare un
sito in cui produrre energia elettrica pulita.
Foto aerea impianto fotovoltaico
L’impianto è stato finanziato da Banca
Etica, l’istituto da sempre in prima linea
nel sostenere progetti etico-sostenibili.
6.000 euro
per una quota di
potenza di 3 kWp
(2.000 euro a kWp)
2.700 kWh
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di energia media
fornita ogni anno
a famiglia
17 anni
di energia verde
per i cosumi
di casa
“Io l’ho fatto per
salvaguardare
l’ambiente”
Scopri i dettagli del progetto
* I dati di energia rappresentano un valore medio nei 17 anni di produzione dell’impianto. Per maggiori informazioni rimandiamo al prospetto di produzione visionabile nei nostri uffici.
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Energyland, oggi abbiamo creato un nuovo progetto per il nostro territorio, la
Cooperativa WeForGreen.
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Verona in Viale del Lavoro, 33
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WeForGreen consente alle famiglie che in questi anni non hanno potuto realizzare
un proprio impianto, di diventare assieme produttori di energia elettrica attraverso
la condivisione di un impianto fotovoltaico.
EDITORIA
Un libro dà voce a giovani eccellenti
Un libro dà voce a giovani eccellenti
Excellence Book Young
Siamo in buone mani
Laura Perina ci parla della sua opera, a cura di Stefania Carniel, e del messaggio di
speranza che lancia ai giovani sfiduciati. Anche una semplice idea può diventare una
soluzione reale per costruire qualcosa di grande.
C
Tutti i protagonisti del libro
Tutti i protagonisti del libro: Fabio Venturi, Stefano Vallani, Antonio Alizzi, Alessio
Pisanò, Andrea Diani e Thomas Ducato,
Matteo Scolari, Mattia Cacciatori, Emanuela Marenz, Tommy Kuti, Ilaria Avesani, Lisa
Borgiani, Roberta Roncolato, Stefano Stringhetto, Loris Bennati, Davide Zorzi, Davide
Piva, Davide Bonaldi, Luca Gambaretto,
Federica Campedelli, Marco Scandogliero,
Andrea Giavoni, Pier Mattia Avesani, Marco
Tommasoni, Enrico e Riccardo Ruffo, Marco
Grumolato, Sabrina Dongiovanni, Stefano
Cavalli e Marco Trevisan, Francesco Gini,
Giulia Semenzin, Leonardo Caravelli, Mattia
Gennaro e Andrea Maccarone.
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protagonisti e le sfide che quotidianamente si trovano ad affrontare. È
d’accordo?
Assolutamente sì, il filo conduttore è
la ricerca dell’eccellenza, in ogni ambito nel quale i protagonisti sono impegnati.
Un messaggio d’importanza straordinaria che accomuna tutte le testimonianze è: anche voi potete farcela.
Certo, sono necessari molti sacrifici,
spirito d’intraprendenza e determinazione, ma nessun traguardo è impossibile da raggiungere.
C’è qualche aspetto particolarmente
interessante che è emerso dalle voci
che ha ascoltato?
È stato sbalorditivo vedere ragazzi
volontà, attraverso il lavoro, di creare
una possibilità non solo per loro stessi ma anche per gli altri.
Lo ha chiesto ai suoi intervistati e
noi lo chiediamo a lei: che messaggio vuole lanciare a i giovani?
Un consiglio è quello di guardare, nel
bene e nel male, a chi ci ha preceduto.
La quasi totalità degli intervistati ha
rimarcato l’importanza dell’esempio
avuto da nonni, genitori, professori o colleghi di lavoro più esperti. Io
sono d’accordo, e mi sembra un bel
messaggio sul quale riflettere: siamo
pronti a prendere il testimone?
E-Commerce, Social Media, Editoria Digitale
tern
32
Giornalepantheon
febbraio 2014
anche tra i giovani, ce ne sono; abbiamo pensato “perché non raccontarli?”.
Nella copertina si legge “Sei pronto
a prendere il testimone?”. A chi è rivolto questo messaggio?
A tutti noi giovani che stiamo iniziando a contribuire alla formazione
di una nuova società, a coloro che
non credono sia possibile realizzarsi professionalmente a questa età e
che, come sintomo dei tempi, non
vedono la luce nel proprio futuro. La
speranza che ci accompagna è quella
di riuscire a motivarli tramite queste
testimonianze. Vorremmo che questo
libro arrivasse ad avere la funzione di
“manuale di stimoli”.
Cosa ha spinto Emanuele Delmiglio, l’editore, a realizzare questo
progetto?
Facendomi portavoce delle sue parole, affidarsi ai giovani significa investire sul futuro di tutti, e leggendo il
libro si può capire che siamo in buone
mani.
Le attività professionali presentate sono molto differenti tra loro:
dall’arte alla buona tavola, dall’impresa alla comunicazione. Tuttavia
tra le righe si scorge una sorta di
filo conduttore che lega le vite dei
così giovani che gestiscono con serietà e tenacia attività imprenditoriali
molto impegnative. Penso a Davide
Zorzi per esempio, amministratore
delegato a soli 23 anni; o ai cugini
Enrico e Riccardo Ruffo che con passione e competenza portano avanti
l’impresa edile di famiglia nonostante la crisi che ha investito il settore;
ancora, Roberta Roncolato e Giulia
Semenzin, giovanissime imprenditrici che lavorano rispettivamente
All’in
i sono giovani e giovani.
Mentre i media ce li dipingono indistintamente come
“incapaci di fuoriuscire dal
baratro della crisi”, rimarcando quotidianamente i dati sulla disoccupazione, c’è chi è andato ad ascoltarne trenta e, mescolando insieme i colori della
tavolozza, ha fatto di un quadro, un
libro. Questa pittrice, che in realtà fa
la giornalista, si chiama Laura Perina,
ha 29 anni e ha studiato lingue e culture per l’editoria all’Università di Verona. Da qualche anno collabora con
la casa editrice Delmiglio Editore e lo
scorso dicembre ha presentato Young
– sei pronto a prendere il testimone?,
una raccolta di interviste a giovani
che hanno voluto essere i protagonisti
del proprio domani dando vita a idee
innovative e forma a progetti concreti,
o rinnovando e valorizzando imprese
di famiglia.
Laura, da dove è nata l’idea di scrivere il libro?
Quest’opera fa parte della collana
Excellence Book di Delmiglio Editore, che dal 2007 raccoglie le biografie
di personaggi di spicco del territorio di
Verona e del Nordest del Veneto impegnate nella ricerca della qualità e con
l’aspirazione, appunto, all’eccellenza.
Queste caratteristiche, però, non sono
ascrivibili solo a una precisa fascia d’età: ci sono molti ragazzi che si stanno
dando da fare con successo e noi abbiamo voluto dedicare, per la prima volta,
un volume della collana a dei protagonisti al di sotto dei 35 anni: alcuni di
loro hanno colto l’occasione di trasformare le proprie passioni in business,
altri hanno coraggiosamente preso in
mano attività famigliari già avviate, altri ancora sono impegnati su vari fronti per la promozione e la crescita del
nostro territorio. Di esempi positivi,
di Giovanni Melotti
nei campi dell’enologia e dei servizi
per l’autotrasporto: sono ragazze pazzesche, che si stanno facendo strada
con ottimi risultati in ambienti tradizionalmente considerati di pertinenza maschile. Mi piace ricordare anche
Pier Mattia Avesani, cofondatore di
Uqido, che grazie alla scoperta dell’algoritmo elimina-code ha rivoluzionato la sua vita; e Matteo Scolari, il
quale, partendo da zero, ha dato vita
alla realtà di Pantheon: non solo un
magazine ma anche un punto di aggregazione e formazione per i giovani
desiderosi di mettersi alla prova col
giornalismo. Sono significative anche
le testimonianze del vicepresidente
della Provincia, Fabio Venturi, e del
consigliere comunale Stefano Vallani,
che con il loro impegno civico si dedicano al territorio e alla gente.
I protagonisti, per diventare “excellence”, hanno fatto della dedizione
al lavoro un punto fermo delle loro
giornate. Cos’ha visto nei loro occhi?
Sicuramente un po’ di sorpresa per
essere considerati delle eccellenze e
questo mi ha fatto capire l’importanza dell’umiltà. Ho visto anche la forte
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Farmaci naturali e burocrazia
Farmaci naturali e burocrazia
Omeopatia
a rischio
in Italia
altre nazioni europee.
Michele Lonardoni, dottore presso la
Farmacia dell’Assunta di Grezzana
concorda sulla necessità di dare nuova legislazione alla medicina omeopatica in Italia e ammette: «la legislazione in campo italiano è difficile
e complessa e in campo europeo, a
quanto pare, non sono in grado di trovare una strada comune. Ecco quindi
che ognuno decide per sé ma questa
cosa non porta vantaggi a nessuno.
L’aumento dei costi che l’attuazione
di questa normativa porterà è certa,
come è sicura la conseguente difficoltà di accesso ai farmaci da parte dei
clienti. Serve quindi oggi più che mai
una legislazione definitiva».
«Il problema dell’elevato costo di registrazione dei prodotti omeopatici è
molto sentito nella nostra farmacia»
spiega Elena Bellamoli, dottoressa
presso la Farmacia Dott. Bellamoli di
Poiano «visto che il settore è per noi
importante ed è molto richiesto il nostro consiglio in materia. È una medicina dolce, che cura il paziente e non
il sintomo, adattissima a bambini e
anziani e per la prevenzione e la cura
Problemi burocratici e non solo, la medicina omeopatica sembra essere in serio pericolo e tra incertezze e normative mal comprese le aziende italiane rischiano di chiudere. Ne abbiamo parlato anche con alcuni farmacisti di Verona.
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Giornalepantheon
febbraio 2014
dell’industria del medicinale omeopatico e antroposofico in Italia e delle
esigenze dei medici prescrittori e dei
pazienti. Una situazione che, secondo
le associazioni, porterà senz’altro alla
scomparsa del mondo omeopatico e
antroposofico in Italia.
Le tariffe di registrazione sono state
aumentate di circa 700 volte e le cifre
che le aziende dovranno versare all’atto della presentazione della domanda,
secondo un calcolo fatto dall’AIFA
(Agenzia Italiana del Farmaco) potranno aggirarsi attorno o superare
i 20.000 Euro per ogni medicinale
omeopatico unitario, dato che per
ogni ceppo si dovrà pagare per ogni
formulazione e diluizione. Tale costo
è chiaramente sproporzionato se si
pensa che tutti i medicinali unitari
sono privi di brevetto, appartenendo
essi da più di 200 anni alla tradizione
omeopatica e che il 95% dei medicinali omeopatici unitari in commercio
viene venduto in lotti inferiori ai 5000
pezzi all’anno, a volte in solo poche
decine di pezzi.
La stessa situazione si verifica per
molti medicinali di tradizione antroposofica e per quei complessi omeopatici che vengono utilizzati per patologie specifiche, secondo i criteri
di individualità della malattia tipici
della tradizione omeopatica e antroposofica e di conseguenza venduti in
piccolissimi lotti o anche solo in pochi pezzi (meno di dieci l’anno). Ne
deriva che i ricavi, in questi casi, non
sono nemmeno sufficienti a coprire le
spese di produzione. La conseguenza
certa di tali costi di registrazione sarà
l’eliminazione dal mercato italiano
della grande maggioranza dei farmaci
omeopatici unitari e complessi e dei
farmaci antroposofici attualmente
disponibili; i “piccoli rimedi” spariranno, molti lavoratori perderanno il
loro posto di lavoro, i medici perderanno le loro possibilità di cura e 11
milioni di cittadini italiani non potranno ricevere la cura che avevano
scelto, pagandola, peraltro, di tasca
propria senza gravare sul Servizio Sanitario Nazionale.
La non disponibilità in farmacia dei
medicinali omeopatici e antroposofici porterà peraltro allo sviluppo di un
mercato parallelo, meno controllato,
soprattutto via internet dall’estero e
quindi in contraddizione con l’obiettivo che la politica di registrazione si
pone.
Ma secondo le associazioni una soluzione c’è, anche se deve essere immediata. Il documento propone tre tappe
necessarie per risolvere il problema:
1. Unificare i costi di registrazione dei
medicinali unitari al singolo ceppo
per tutte le forme farmaceutiche, tenendo anche presente i costi di registrazione già applicati in altre nazione
europee.
2. Prevedere delle registrazioni per
fasce differenziate, adeguando i costi
al reale volume di vendita dei medicinali.
3. Riconoscere alle ditte la facoltà di
approntare preparazioni magistrali
senza obbligo di deposito di campioni, come avveniva in passato, senza
che si sia mai verificato alcun danno
ai pazienti e come avviene tutt’ora in
all’effettivo beneficio dato dall’assunzione dei farmaci in questione. Dovremmo seguire l’esempio della Francia o della Germania (in questi Paesi
rimedi omeopatici vengono addirittura rimborsati parzialmente o totalmente dal servizio di sanità pubblica
e l’omeopatia viene praticata all’interno del Servizio Sanitario in ambulatori ospedalieri, ndr) e pensare più
ai nostri pazienti e non agli interessi
economici».
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A
mettere a rischio l’esistenza sul mercato di centinaia
di farmaci omeopatici sarebbero le recenti norme
emanate dallo Stato. La trasposizione
italiana della direttiva europea rischia
di ridurre fortemente la piena disponibilità di tali farmaci nel nostro
paese, minaccia la professionalità di
medici esperti e sottrae ai cittadini
la possibilità di cura discriminandoli rispetto agli altri cittadini europei.
Le associazioni firmatarie condividono la necessità della registrazione
dei medicinali omeopatici, essenziale al fine di assicurare la qualità e il
controllo dei suddetti medicinali.
Ma non condividono i passaggi previsti per realizzare questo obiettivo,
in particolare l’aspetto economico
di tale procedura: ogni domanda di
registrazione infatti, dovrebbe essere accompagnata dal versamento di
una somma che purtroppo non tiene minimamente conto della realtà
di Giorgia Castagna
di malattie croniche. La normativa
tanto discussa in questi ultimi mesi,
se rimarrà com’è ora porterà gravi
danni al comparto in Italia, primo fra
tutti la sparizione di molti prodotti a
bassa rotazione, visto che alle aziende non converrà registrare prodotti
che non portano grande profitto. Già
ora molti prodotti, soprattutto unitari non sono reperibili, causando
disagi ai pazienti e ledendo il diritto
di libertà di cura (art. 32 costituzione
italiana). La nostra farmacia si è mossa per prima a favore della petizione
di www.omeocom.it, raccogliendo
firme cartacee e digitali e invitando
tutt’ora i nostri clienti/pazienti ad apporre la firma digitale».
A Cerro Veronese, il farmacista Vincenzo Mainieri, si schiera a favore
della medicina omeopatica e ammette: «a mio avviso, emergono in questo
quadro d’incertezza normativa, tanti
e troppi paletti “farmaceutici” che
non rendono possibile dare pari opportunità di mercato a questo settore
in grande espansione. Recentemente
i medicinali omeopatici in Italia godono di una elevata notorietà dovuta
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stribuite tra le macchine di calcolo
che hanno partecipato al processo.
L’intero meccanismo è pensato in
modo tale che sia sempre più difficile
liberare i blocchi man mano che ci si
avvicina alla fine. Inizialmente i bitcoin liberati dalla risoluzione di un
blocco erano 50, oggi sono la metà.
Per ottenere Bitcoin bisogna innanzitutto aprire un portafoglio virtuale
(wallet) in cui depositare la moneta virtuale (il più famoso è MtGox).
I Bitcoin possono essere poi acquistati o “minati” (dall’infinito inglese to
mine, proprio come nel gergo dei primi pionieri dell’oro). Si può decidere
di utilizzare una macchina dedicata
oppure ci si può inserire all’interno di
un gruppo (pool) di altri minatori per
risolvere insieme un nuovo blocco.
Nonostante qualche problema di
sicurezza iniziale, il Bitcoin riesce
ad affermarsi come moneta digitale sicura e credibile, escluso il fatto che, grazie all’anonimato delle
transazioni, i suoi inizi sono legati
a traffici illegali di armi e droga leggera, attraverso siti come Silk Road
(chiuso a ottobre 2013) e similari raggiungibili tramite Tor (sistema di comunicazione anonima).
Per quanto non vi sia ancora una
vera e propria regolamentazione,
la sicurezza nelle transazioni, l’attuale valore e il crescente interesse
da parte di players importanti sta
rendendo questo sistema di pagamento sempre più utilizzato e ha
aperto la strada a nuovi imitatori.
Qualunque sia il giudizio degli istituti
di credito è quindi innegabile che una
nuova moneta sia nata e che questa
magia, come molte altre innovazioni
contemporanee, sia nata dalla rete.
la moneta del futuro
P
er capire la portata di ciò di
cui stiamo parlando è meglio
partire dal valore attuale del
Bitcoin: 882,00$ al momento
della stesura di questo articolo, dopo
un massimo raggiunto a novembre
2013 di 1207,00$. Ovviamente stiamo parlando di un tipo di moneta
altamente volatile che molti già additano come fonte di guadagno illegale
o bolla speculativa destinata ad esplodere. L’intento con cui questa moneta
è stata creata è però tutt’altro che truffaldino: donare al mondo una moneta
de-regolamentata e de-centralizzata
(nello stesso modo in cui i file vengono condivisi in rete in modalità peerto-peer, ovvero liberamente visualizzabili da tutti, come per Youtube, ndr),
lontana da meccanismi di controllo
e fabbricazione come quelli attuati
dalla Federal Reserve (FED) o dalla
Giornalepantheon
febbraio 2014
Il primo blocco di Bitcoin (Genesis
Block) appartiene a Satoshi Nakamoto ed è stato risolto nel gennaio del
2009, mentre la prima vera transazione economica risale a maggio 2010
quando Laszlo Hancyecz, programmatore della Florida, acquistò la prima
pizza spendendo ben 10mila bitcoin.
Il caso più eclatante è però quello di
James Howells di Newport (Galles) che
ha erroneamente gettato il disco rigido
contenente 7500 Bitcoin poco prima
che il valore aumentasse considerevolmente, perdendo in questo modo
7,5milioni di dollari in una discarica.
Ma chi è Satoshi Nakamoto?
Si sa per certo che si tratta di uno
pseudonimo, molto probabilmente una persona o un gruppo di persone di origini giapponesi. Alcuni
pensano si tratti di un matematico
brillante e recluso, molto versato in
materia di crittografia, mentre altri
sostengono che l’ultimo suo contributo in fatto di programmazione risalga alla metà del 2010, quando le
redini come sviluppatore capo passarono a Gavin Andresen. L’unico
fatto certo è che non sappiamo chi
sia realmente l’inventore dei Bitcoin.
Come funziona questa moneta?
Figurativamente i Bitcoin sono dislocati in una catena di blocchi che
hanno un inizio e una fine (il numero massimo di Bitcoin realizzabili si
attesta sui 21milioni). Questa catena
è pubblica, ma bisogna effettuarne il
download (scaricarla sul proprio pc)
per gestirla e disporre delle chiavi
crittografiche per effettuare transazioni. Ogni blocco di questa catena
è costituito da operazioni matematiche da risolvere per poi essere redi-
Vi affascina il mondo dei Bitcoins? Visitate uno di
questi siti internet:
www.bitcoin.org
www.mtgox.com
www.weusecoins.com
Nessuno conosce
l’inventore dei Bitcoin
Infoval Srl.
36
Banca Centrale Europea (BCE). Una
moneta sicura e alla portata di tutti.
Prima del 2008 il limite era rappresentato dal problema della spesa doppia
(double spending), ovvero dal fatto
che, se qualcuno possiede della moneta digitale, esiste la possibilità che
la replichi per possederne altra. La
moneta reale funziona proprio grazie
alla presenza di istituti di credito che
confermano la veridicità ed unicità
di una banconota rispetto ad un’altra.
Senza questa fiducia, nessuno avrebbe
mai pensato di usare moneta digitale.
Le cose cambiarono quando Satoshi
Nakamoto inventò Bitcoin nell’agosto del 2008, insieme al concetto di Block Chain, letteralmente
una catena di blocchi di transazioni pubbliche, dove ognuna di queste transazioni viene confermata da
una rete decentralizata di computer.
Curiosità riguardanti i Bitcoin
Infoval srl
È un’idea figlia della crisi iniziata nel 2008, forse
una delle idee vincenti di questo periodo storico.
Per molti troppo complessa, per altri innegabile
futuro dell’economia. Si chiama Bitcoin, ma potete
chiamarla anche moneta digitale.
di Francesco Turlon
Per approfondire
ASS
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START UP A fianco di un’idea, c’è Verona Innovazione
Per le imprese
di domani
Esiste da tredici anni, ma si sposa alla perfezione con le tante idee che stanno nascendo
in questo periodo. Un servizio che crea qualità tra i tanti progetti messi in campo tra
chi sogna di fare impresa.
di Chiara Boni
N
ata nel 2001, per volere di
Unioncamere e dell’allora
Ministero dell’Economia,
Verona Innovazione è
un’azienda speciale della Camera di
Commercio di Verona, che attraverso
i numerosi servizi offerti, si è consolidata in questo decennio come punto
di riferimento per le giovani imprese
sul territorio.
È lo stesso direttore, Gianni Tortella,
che spiega: «all’inizio Verona Innovazione si occupava quasi esclusivamente di formazione, formazione alle
imprese, agli imprenditori, ai collaboratori degli imprenditori, inoltre si
dedicava all’attività nell’ambito della
sicurezza». Negli anni l’Azienda Speciale ha subito ovvie mutazioni: oggi
si può dire che abbia come obiettivo
quello di tradurre le esigenze del sistema produttivo e di fornire opportunità e strumenti al panorama imprenditoriale veronese.
I servizi offerti sono molteplici e si
riferiscono a tre settori di intervento specifici: i servizi per le imprese, i
servizi per la persona e il cosiddetto
servizio Eu. Projects.
La prima di queste aree funzionali comprende ancora la formazione,
ma ad un livello diverso rispetto a
quello degli inizi: non si tratta più di
38
Giornalepantheon
febbraio 2014
formazione di base, ma di Alta Formazione per l’impresa. Le iniziative
proposte in questo ambito promuovono «lo sviluppo delle competenze
strategiche di imprenditori, responsabili e operatori d’impresa attraverso
percorsi formativi mirati a trasferire
strumenti concettuali ed operativi
per incrementare la professionalità
dei singoli e la competitività delle organizzazioni».
Lo Sportello ComUnica si occupa
invece di fornire informazioni e supporto sulle pratiche necessarie alla
Comunicazione Unica per l’avvio
d’impresa, quindi di espletare tutti gli
adempimenti per avviare una nuova
attività economica con un’unica comunicazione telematica. Ma la vera
punta di diamante del progetto è il
Servizio Nuova Impresa, che dal 2001
offre supporto gratuito agli aspiranti
imprenditori e alle aspiranti imprenditrici, mettendo a disposizione una
consulenza a 360° a chiunque voglia
avviare una nuova attività. Proprio
questo è un settore fondamentale per
Verona Innovazione e viene riconosciuto alla Camera di Commercio di
Verona come un punto di eccellenza
nazionale.
L’azienda è molto attiva anche nel
settore dei servizi alla persona e al
lavoro, capofila dei quali e lo Sportello Stage: dal 1997 sono stati realizzati centinaia di stage ogni anno, con
buoni risultati occupazionali. Esistono poi tutta una serie di attività di
riqualificazione dell’attività professionale di persone fuoriuscite dal mondo del lavoro. Il compito di Verona
Innovazione in questo caso è quello,
come spiega il direttore, «di erogare
formazione per la riqualificazione
professionale di questi dipendenti in
stand-by, in modo che non stiano con
le mani in mano, ma che si mantengano allenati nella loro competenza o
che aggiungano skills alla loro professionalità, e soprattutto che in questo
periodo rimangano comunque attivi
nella ricerca di un lavoro».
Sulle politiche di ricerca attiva del la-
EU. PROJECTS: opportunità
comunitarie per lo
sviluppo locale
A fianco di un’idea, c’è Verona Innovazione
• Progetto OpenAlps: si tratta di un progetto
europeo finanziato dal Programma di cooperazione territoriale “Alpine Space”, con l’obbiettivo di aiutare le piccole e medie imprese
dell’area alpina nel loro processo di innovazione, creando cooperazione e sistemi per aumentare la competitività.
• Progetto Culture Capital Counts – Il Capitale Culturale Conta: questo progetto ha come
obiettivo la valorizzazione del capitale culturale
di un territorio, il cosiddetto asset immateriale:
il valore economico di un territorio non si crea
solo con mezzi materiali ma anche sfruttando
le tradizioni, le pratiche sociale ad artistiche, le
conoscenze e i talenti.
• Progetto GIFT – SEE Green intermodal
freight tran sport (Trasporto merci intermodale
e sostenibile nel Sud Est Europa): il progetto
ha come obiettivo principale di tracciare, analizzare e valutare lo stato e l’impatto ambientale del settore dei trasporti nell’area Sud Est
dell’Europa, con la finalità di proporre soluzioni
in un’ottica ecocompatibile e sostenibile.
voro l’azienda si distingue inoltre per
l’impegno su progetti non ancora presenti sul territorio e che riguardano la
mobilità internazionale: «forniamo
un servizio specifico per chi decide di tentare un’esperienza di lavoro
transnazionale, sia dentro che fuori
l’Europa. Diamo consulenze d’aula oltre che personalizzate sui mercati del
lavoro dei vari paesi, illustrando quali
sono le regole e quali gli accorgimenti
necessari, spiegando come muoversi
prima di partire, o addirittura creando contatti prima della partenza.»
I numeri in questo caso sono in continua crescita, così come è in continua
espansione il target: non più solo studenti a fine ciclo di studi, ma anche
professionisti con titoli di studio piuttosto elevati, che decidono di tentare
un’esperienza all’estero. Tutti con l’obiettivo di rientrare, intenzione che li
rende “appetibili” per il territorio, in
una provincia come quella di Verona
che esporta il 60% dei propri prodotti
e servizi.
L’ultimo ramo di attività di Verona
Innovazione, di più recente creazione, è il Servizio di Europrogettazione, nato nel 2010 con l’obiettivo di
intercettare finanziamenti comunitari
riguardanti diversi bandi dell’Unione
Europea. Attualmente sono in essere
diversi progetti, grazie ai quali l’azienda è riuscita ad aggiudicarsi più di un
milione di euro di finanziamenti su
progetti specifici, con partner internazionali.
“Il target è in espansione: non solo
studenti, ma anche professionisti
che vogliono rimettersi in gioco”.
Per maggiori informazioni
fotografa il codice Qr
Innoval Young a H-Farm
Vuoi partecipare?
Si chiama Progetto di Vita per H-ACK ed è
un’iniziativa promossa da “Progetto di Vita.
Cattolica per i Giovani” e l’incubatore di idee
H-Farm che darà la possibilità a giovani intraprendenti di mettersi alla prova cercando
di risolvere reali criticità aziendali. Una volta
al mese Progetto di Vita per H-ACK porterà
i giovani nel cuore dell’innovazione accompagnandoli nelle 11 maratone di progettazione, i famosi H-ACK, in cui i componenti
si uniranno insieme per 24 ore per lavorare
sul problem solving di alcune tematiche
aziendali specifiche: banking, tourism, food,
sport, fashion, home automation, wine, retail,
education, design, P.A. e health. Lo scopo di
queste maratone è aiutare gli operatori del
business tradizionale, partner del progetto, a
trovare nuove idee ed approcci di mercato
innovativi sfruttando al massimo le potenzialità del digitale. Gli aspiranti partecipanti
potranno scegliere le loro tematiche settoriali
preferite tra quelle proposte, per poter rendere al meglio una volta che saranno protagonisti della maratona di lavoro. Progetto di Vita
per H-ACK seguirà i ragazzi nella fase preparatoria dell’evento, li porterà in H-Farm e,
dopo la maratona, li aiuterà a fare un bilancio
dell’esperienza.
Allora non perdere la serata di
giovedì 13 febbraio alle ore 19:00
Il percorso, completamente gratuito,
come tutte le iniziative di “Progetto di Vita.
Cattolica per i Giovani”, è stato sposato anche da Innoval Young che vi parteciperà a
partire dalla maratona di marzo 2014. Per
aiutare tutti i ragazzi interessati a capire di
cosa si tratta, e le reali opportunità (anche
professionali) che potrebbero nascere dal
progetto, Innoval Young ha organizzato
una serata per giovedì 13 febbraio alle
ore 19:00 nella sede di via Tavigliana 1/A
a Grezzana in cui spiegherà nel dettaglio
il progetto e le modalità per partecipare.
La serata è aperta a tutti i giovani che abbiano voglia di mettere in gioco le loro competenze per “stupire” anche i grandi brand. Le
possibilità nascoste dietro questa opportunità sono molte, e da cogliere al volo!
Giornalepantheon
febbraio 2014
39
PROFESSIONI
Nuovi luoghi di lavoro a Verona
Nuovi luoghi di lavoro a Verona
Che cosa significa lavorare in uno spazio condiviso?
Il coworking si fa spazio
«La condivisione di uno spazio tra diverse professionalità ci ha permesso di sperimentare
un nuovo modello di lavoro che coniuga indipendenza e condivisione. Il vero punto di forza
del coworking è la cooperazione, il confronto, lo scambio di conoscenze, competenze e
contatti perché ci da la possibilità di conoscere professionalità di vario tipo all’interno di
un ambiente stimolante e diversificato promuovendo la creazione di reti relazionali che
rafforzano la produttività e che sono in grado di offrire un servizio efficace ai clienti. In
quest’ultimo anno, il coworking ha trasformato l’ufficio in un vero e proprio luogo di “contaminazione” di idee». (Valentina Todeschini, TDV Servizi, Coworking a Grezzana)
La condivisione di uno spazio di lavoro è diventata oggi un’opportunità senza precedenti: non significa solo abbattere i costi d’affitto ma anche mettere a disposizione di
tutti gli “inquilini” le competenze e le relazioni di ognuno, in uno scambio reciproco e
virtuoso. È questo valore aggiunto che sta alla base del coworking, esperienza ormai
largamente diffusa anche in città.
di Camilla Pisani
Le ragazze di Thimonnier
40
Giornalepantheon
febbraio 2014
«Dovendo scrivere dalle due alle tre ore al giorno per lavoro, all’inizio, andavo in biblioteca,
perchè in casa non mi concentravo. Troppa dispersione e cose da fare. Ma per me era
indispensabile avere la possibilità di usufruire di un ufficio: scrivo la mattina, due o tre ore,
e nel resto della giornata tengo i contatti con i lettori tramite i social network e il mio sito.
Il coworking che frequento adesso è la soluzione perfetta per lavorare in maniera tranquilla, con una scrivania mia, il collegamento a internet e un affitto equo, che anche una
lavoratrice atipica come me, che guadagna al mese meno di un lavoro part- time, si può
permettere». (Elisabetta Modena, scrittrice, lavoro a Cooffice)
Il Co-Office di San Bonifacio
con abitazioni, stanze e posti letto.
Il concetto nasce spinto da questa
necessità, ma se finisse qui sarebbe
riduttivo parlarne. L’idea di condivisione riporta altri significati, che
poco hanno a che fare con il denaro
e molto, invece, con l’avere obiettivi
comuni. Non necessariamente la professione, ma sicuramente una visione della vita che implichi l’impegno
verso l’autorealizzazione, affidandosi
alle proprie competenze, ma anche
a quell’intelligenza collettiva che scaturisce da esperienze diverse, come
quelle di chi occupa la scrivania accanto. E allora la sensazione è che
questa crisi qualcosa di buono ce lo
stia regalando. Ce lo dimostrano Ginevra, Valentina e le ragazze di Thimonnier, o Alberto e Cristina, con il
Cooffice di San Bonifacio.
Artigianalità al femminile
da Thimonnier.
In una stretta traversa della trafficata Corso Milano si nasconde questo
laboratorio creativo, una ex tipografia che è oggi ufficio, sala conferenze,
atelier o location per eventi. Tutto
questo è Thimonnier, un luogo polifunzionale pensato per adattarsi alle
esigenze professionali di cinque ragazze veronesi. Ginevra Gadioli, fondatrice di Diplomart, cura workshop
ed iniziative culturali invitando artisti da tutto il mondo, allo scopo
di fare incontrare culture differenti
attraverso le arti. Beatrice Olocco e
Giovanna Ambroggi fanno invece
parte di Up-Plomb, associazione che
organizza corsi di sartoria per tutte le
età, in uno spazio-atelier che è il fulcro artigianale di Thimonnier.
Simona Penna è titolare di Grafiche
San Massimo, proprietaria dell’ ex
tipografia, da affittuaria è poi diventata una co-worker del gruppo a tutti
gli effetti. Ultimo acquisto in ordine
temporale è Valentina Da Col, wedding planner ed organizzatrice di
eventi. In questo luogo condividono
spese, ma soprattutto idee e collaborazioni, e sono aperte a qualsiasi proposta che si leghi all’arte, alla comunicazione e a quel concetto di “fatto
a mano” a cui si ispirano tutte le loro
professioni.
Il prossimo evento in programma sarà
un workshop sul food blogging: come
aprire un blog a tema food&design,
ma in cantiere c’è anche un progetto
più ambizioso, che coinvolgerà l’in-
Cooffice: l’ufficio low cost.
Alberto Ferrarese e Cristina Martini
sono le anime del primo coworking
di Verona nato dalla loro tenacia ma
anche dalla disponibilità del Comune
in cui vivono, San Bonifacio. È infatti
questo il primo caso in un cui un’amministrazione comunale dimostra di
comprendere le esigenze dei giovani
freelance che vi risiedono, concedendo i locali in cui, dalla scorsa estate,
ha sede Cooffice. Alberto è biotecnologo ad agronomo, socio fondatore di Bio Soil Expert, azienda che
si occupa di prevenzione e controllo
del dissesto idrogeologico, Cristina è
un’esperta di comunicazione, ricercatrice del Centro Studi Interculturali
dell’Università di Verona. Per loro
non era possibile lavorare da casa,
troppe distrazioni e poche possibili-
tera comunità femminile di Verona:
riproporre gli abiti di diverse culture
presenti nella nostra città, in una versione rivista dal lavoro sartoriale.
All’occasione, questo luogo diventa
anche un locale, per due domeniche
di febbraio, per esempio, ospiterà
serate di musica elettronica. L’affitto
di una postazione va dai 200 Euro
(mensile occasionale) ai 15 euro
(giornaliero lavorativo) comprensivi
di spazio scrivania, spese, wifi, tessera
associativa Thimonnier, caffè e scontistica sul servizio di copisteria.
Un’ultima curiosità: il nome. Viene
da Barthélemy Thimonnier, l’inventore della macchina da cucire, ma
la parola richiama alla mente, non a
caso, il timone, lo strumento che serve a dare la giusta rotta verso il percorso che si vuole intraprendere.
tà di concentrazione. Ma c’era anche
qualcos’altro. Era il fatto di non potersi dire: «Oggi mi alzo e vado in ufficio
a lavorare».
Nella netta distinzione tra “casa” e
“ufficio” c’è la legittimazione di un
impegno professionale uguale, se non
superiore, a quello di un dipendente
tradizionale. Anche “Cooffice” è un
nome con significati plurimi: vuol
dire condivisione, nel senso economico, cooperazione, nell’offrire o
richiedere consigli e aiuti professionali laddove si è più o meno esperti,
e anche caffè, come pausa, relazione
personale, scambio informale. La politica vincente di questo spazio, che
oggi conta 13 freelance, è quella di
tenere i prezzi bassi. Per entrare a far
parte del coworking ci si può iscrivere
al costo di 8 Euro, cifra che dà diritto
alla tessera annuale, all’assegnazione
di una password personale per accedere alla rete wi-fi e ad una chiave per
entrare e uscire in autonomia. Il costo
di un’abbonamento mensile full-time
è di 30 Euro, mensile part-time (o 15
giorni) 20 Euro e giornaliero 2 Euro,
ed è comprensivo di postazione di lavoro, proiettore, stampante e fotocopiatrice.
A disposizione dei freelance c’è anche
una sala riunioni per ricevere clienti, e una saletta conferenze dove già
sono stati ospitati eventi e workshop,
come quelli organizzati dall’associazione Cape Canaveral.
Comed – Centro Odontoiatrico Medico - Via Enrico De Nicola, 34 – Grezzana (VR)
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1
© Infoval srl
D
ivide et impera (dividi e domina) si diceva
nell’antica Roma, e 18
secoli sono trascorsi senza evidenti apporti innovativi. Poi è
arrivata la crisi, e da dividere non è
rimasto più niente. Improvvisamente,
la pratica individualistica si è rivelata
un fallimento il cui risvolto più tragico è il conto, lasciato da pagare alle
fasce più giovani della popolazione.
In Italia, negli ultimi anni si è verificato un boom di lavoratori autonomi
e freelance d’età compresa tra i 25 e i
35 anni.
Accanto a chi riesce a vivere del proprio impiego, però, c’è uno stuolo di
professionisti che si ritrova a combattere quotidianamente per restare
in piedi, tra imposte e burocrazia. E
non è nemmeno detto che, chi commissioni un lavoro ad un freelance,
sia poi disposto a pagare per l’effettivo
valore del servizio reso, rivendicando
ragioni che possono andare dalla giovane età (poca esperienza) alla natura
del cosiddetto “mestiere creativo”.
Nel vortice di questo circolo vizioso,
la sopravvivenza del lavoro autonomo può venire facilitata dal coworking. Una soluzione che porta svariati
vantaggi, a partire da quelli economici. Si tratta infatti di condividere uno
spazio, cioè dividere costo d’affitto e
spese fisse di locali adibiti ad uffici
o postazioni di lavoro, esattamente
come fanno gli studenti fuori sede
«Penso che il co-working sia un luogo che attira persone dalla mentalità aperta e che, per
questo, l’incontro e la condivisione risultino più facili. E’ l’interazione tra questo tipo di
persone che porta nuova conoscenza: il punto di partenza da cui sviluppare progetti innovativi». (Pietro Calzavara, Project manager e Founder di New Big Idea, lavora a Futurificio)
LA VOCE DEI CO-WORKERS
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Venerdì 14 FEBBRAIO e Venerdì 14 MARZO
porte aperte e prima visita ortodontica per bambini, ragazzi e adulti
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ECONOMIA XXXVI edizione Premio Fedeltà al Lavoro
Imprenditori forti come il marmo
La Camera di Commercio di Verona quest’anno ha assegnato 140 premi alla fedeltà al lavoro. Tra
questi Daniele Negrente per i 35 anni della sua officina di Rosaro e Marmobon Srl di Lugo con
l’unico premio per «l’internazionalizzazione». Il premio «Domus Mercatorum» è andato a Luigino
Bertolaso presidente del Gruppo Bertolaso Spa di Zimella.
Dellas. Dal 1973 la tecnologia incontra l’uomo.
di Alessandra Scolari
42
Giornalepantheon
febbraio 2014
di produzione innovativi e dall’altro
i giovani imprenditori che prendono
atto delle esigenze delle nuove generazioni, con le istituzioni, invitandole a «realizzare opere pubbliche e a
trainare il privato, per salvare le nostre aziende e l’occupazione» e con gli
stessi imprenditori invitandoli a «non
mollare e a mantenere in vita la propria azienda».
L’ultima iniziativa di Renato Dal
Corso, dal 2008 anche presidente del
Consorzio Marmisti «Val di Pan»
(che oggi conta 52 soci), è la richiesta
di «regole volte a tutelare l’attività di
trasformazione della materia prima».
Il tema è l’esportazione «in maniera
esagerata» di blocchi di marmo grezzo: «dalla cava al porto, scavalcando
tutta la filiera della trasformazione
italiana», con conseguenze, imprevedibili, che vanno «dalla concorrenza
sleale, alla chiusura aziendale e alla
disoccupazione».
Nella lettera inviata alle aziende e ai
consorzi italiani (3 dicembre 2013)
Renato Dal Corso sostiene «il settore della trasformazione del marmo
può e deve ritornare ad essere un’eccellenza del Made in Italy. Dobbiamo
riuscire a far valere il nostro diritto a
trasformare in loco i marmi nazionali
richiesti in tutto il mondo e far sì che
le ricchezze del territorio italiano sia-
no funzionali al lavoro e alla crescita
delle rispettive comunità».
Molte le adesione a questa proposta
già pervenute al Consorzio Marmisti
della Valpantena: il problema riguarda
l’intero comparto lapideo nazionale.
Ritornando alla trentaseiesima edizione del «Premio alla fedeltà al lavoro», promosso dalla Camera di
Commercio di Verona, ricordiamo
che il presidente Alessandro Bianchi,
nel presentare l’iniziativa, ha detto tra
l’altro: «A Verona è ancora prematuro parlare di ripresa, però il trend negativo dai dati che abbiamo pare si sia
fermato. La disoccupazione preoccupa ancora, tuttavia si è esaurito subito
il nostro bando volto ad ottenere contributi per l’inserimento di giovani e
donne in azienda. Bisogna recuperare
la fiducia nel futuro: il resto verrà da
sé». Anche noi per il 2014 lo auspichiamo con forza!
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lla Valpantena il premio
per
«l’internazionalizzazione». A riceverlo,
nell’Auditorium della Fiera di Verona, Renato Dal Corso direttore della Marmobon Srl. Premio
che ha condiviso «con i fratelli Rita
e Ilario, il figlio Daniele e tutti gli imprenditori della Valpantena, che in
questi anni hanno creduto e sostenuto le loro aziende ricercando continuamente nuovi sbocchi commerciali
per promuovere il Made in Italy».
Ancora una volta il settore lapideo,
nato negli anni Cinquanta nei piccoli
laboratori per dare lavoro ai titolari e
ai figli per poi portare sviluppo e benessere in Valpantena. Un comparto
che, in questi lunghi anni di crisi, ha
saputo tenere alta la testa e offrire occupazione, proprio grazie a imprenditori (come Renato Dal Corso) impegnati in azienda e su più fronti per la
coesione e partecipazione nel processo
di innovazione tecnologica aziendale
e nella ricerca di nuovi mercati, in cui
esportare i prodotti.
Renato Dal Corso, convinto che «si
cresce insieme» e mettendosi in prima fila, ha instaurato rapporti con il
Politecnico di Milano, volti ad uno
scambio diretto di esperienze - da
un lato gli studenti che, nelle aziende della vallata, apprendono metodi
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Vita di montagna
Vita di montagna
Dalle Canarie alla Grecia
passando dalla Lessinia
È l’itinerario del Sentiero europeo E7, il cui tratto scaligero è stato di recente sistemato dai volontari della Federazione italiana escursionismo per renderlo percorribile agli
appassionati di escursioni in montagna.
di Marta Bicego
N
Hanno lavorato tutta la
scorsa estate i venti volontari della Federazione
Italiana Escursionismo
(Fie) per rendere percorribile e sicuro
il tratto veronese del Sentiero europeo E7. Percorso che nasce lontano,
nelle Canarie, e attraversa l’Italia sfiorando la Lessinia, per proseguire fino
alle coste del Mediterraneo ellenico.
«Si tratta di uno dei dodici sentieri
riconosciuti dall’European ramblers
association» premette Maurizio Boni,
presidente del Comitato regionale veneto della Fie. Di questi, «ben
sei transitano per la nostra nazione,
quattro per il Triveneto e due solcano
l’altopiano della Lessinia, incontrandosi tra loro». Sono i sentieri E5, i cui
padrini sono Franco ed Helene Cuoghi affiancati dalla figlia Claudia (vedi
intervista su Pantheon 42, ndr), ed
E7, tenuto ufficialmente a battesimo
nel 1990 a Passo Pelegatta, presso il
rifugio Pompeo Scalorbi, dallo stesso
Boni con la moglie Maria Grazia Comini assieme ai vertici di Fie ed Era e
da Teresio Valsesia, già vicepresiden-
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Giornalepantheon
febbraio 2014
te generale del Cai. Il progetto iniziale affidato dalla European ramblers
association alla Federazione Italiana
Escursionismo del Veneto, spiega,
«prevedeva il passaggio del percorso a
nord, sul Pasubio. Fu iniziativa mia e
di mia moglie inaugurare un incrocio
con l’E5 in una zona più vicina, quale il gruppo del Carega». Lavoro che
proseguì lentamente, a causa anche
della varietà di normative che riguar-
dano la sentieristica e variano da una
Regione all’altra. «In due riuscimmo
a disegnare il percorso per quasi tutto
il Veneto, ma segnarlo con le tabelle
di legno sarebbe stata un’impresa impossibile» ammette. Col passare degli
anni, e l’aiuto delle moderne tecnologie, l’operazione è stata completata
grazie al coinvolgimento dei volontari del Comitato regionale veneto il
cui sogno nel cassetto è ora realizzare
una guida dedicata al percorso.
Dal passato si arriva all’oggi, dove sul
tratto lessinico dell’E7 operano tre
segna-sentieri europei: i due pionieri e Giuseppe Franchi, supportati da
uno stuolo di aiutanti-volontari dalle diverse età e tutti accompagnatori
escursionistici esperti di montagna.
Si mettono in movimento all’avvio
della stagione escursionistica, per
controllare che il percorso sia agibile
e opportunamente segnalato.
Purtroppo, nemmeno ad alta quota,
la maleducazione è assente: «posizionata a primavera, la tabella presente
sul Corno d’Aquilio è stata distrutta prima dell’autunno dello stesso
anno» fa notare, senza nascondere la
delusione. Eppure, un sentiero ha un
valore storico-culturale: «negli anni
Settanta, quando l’Europa era ancora
divisa, quando la cortina di ferro non
permetteva di conoscere le culture e
le genti dell’est, iniziò a diffondersi il
concetto: “Camminare oltre le frontiere”. Fu il primo motto dell’Era».
Ora parlare di sentieri europei sembra anacronistico, aggiunge, «ma non
bisogna dimenticare che esistevano
prima dell’Europa unita e rappresentano il valore dell’unità raggiunta.
Lavoro che non è ancora concluso se
si pensa al Sentiero E12 che toccherà
tutte le coste del mare Mediterraneo.
E Paesi come Turchia, Israele, Albania hanno aderito...».
Camminare lungo questi percorsi
ha, insomma, un fascino particolare.
Specie se gli itinerari sono variegati
nei paesaggi. Il sentiero E7 parte a
Valverde sull’isola El Hierro; riprende a Lisbona, in Portogallo; attraversa
il cuore della Spagna, sfiorando Ma-
Giuseppe e Michele Franchi
drid, e scavalca i Pirenei per giungere
ad Andorra e proseguire in Francia.
Tocca il Principato di Monaco, sfiora
ancora la Francia, e fa tappa in Italia
a Ventimiglia, tenendo salda la rotta
da ovest a est. Passa da Piacenza e,
lungo gli argini del Po, giunge nelle
terre alte di Bergamasco e Bresciano, scendendo verso il Garda. Dalla
sponda lombarda riprende a Malcesine per risalire le pendici del Baldo
dove si divide in due tronchi: trentino
e scaligero. Quest’ultimo percorre la
cresta del Baldo, raggiunge Rifugio
Telegrafo, scende in Val d’Adige, risa-
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le i Lessini a Fosse e s’incammina tra i
pascoli lungo i cordoni fino al Carega,
prima al Rifugio Passo Pertica e poi
allo Scalorbi, dove incrocia l’E5. Nel
Vicentino supera le creste dell’Ortigara e la Valsugana. Dopo il Brenta,
risale il Monte Grappa e scende a
Vittorio Veneto; riprendere quota e
attraversa il Friuli in direzione Caporetto. Lasciati i confini italiani, il
sentiero raggiunge la Slovenia, entra
in Croazia per passare Ungheria e
Serbia; continua in Macedonia verso
la Grecia e si conclude sulle coste del
Mediterraneo ellenico.
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RUBRICA
VIAGGI
Reportage dal Sud America
Reportage dal Sud America
Alla scoperta
dell’Argentina
Casa Rosada, Buenos Aires
to il Parco Nazionale Los Glaciares
(su un’area di 220km2) con il Perito Moreno (a 21km da El Calafate),
diventato una delle maggiori attrazioni dell’Argentina. Una muraglia
di ghiaccio alta 80 metri e lunga
3km, che chiude il Lago Argentino
(1650km2), ci appare improvvisa.
Con il battello arriviamo a pochi metri, ammiriamo i suoi colori, però ad
emozionare maggiormente è la passeggiata sulla passerella (5km), con
le sue terrazze adornate di piante di
Notros (fiori rossi), ascoltando i crack
dei lastroni di ghiaccio che precipitano. Il Perito Moreno è uno dei pochi
ghiacciai a mantenersi in equilibrio
(nonostante i cambiamenti climatici), perché mentre masse di ghiaccio
cadono, dall’altro lato aumenta grazie
alle nevi di Cerro (ovvero “monte”)
Fitz Roy (3405 metri) e di Cerro Torre (3128 metri) denominati “Guardie
del Vento”, vette ambite da esperti alpinisti internazionali che sfidano la
grande forza del vento. Vento che in
Patagonia viene utilizzato anche per
molti altri sport (estremi).
Anche Ushuaia, la Terra del Fuoco,
con le sue correnti fredde provenienti
dall’Antartide, è il regno degli sportivi: vette di 1000-1500 metro offrono
una splendida visione sulla città e
sul Canale Beagle. È la città più ricca, dopo Buenos Aires, lo si è capito
in Avenida Sant Martin, con i molti
negozi di moderni capi di abbigliamento sportivo e i ristoranti (pieni).
Nel Parque Nacional Tierra del Fuego,
sui sentieri attrezzati, scopriamo una
Un paese che deve all’agricoltura il suo sviluppo e al turismo l’uscita dalla crisi. Un’attenta organizzazione delle risorse turistiche condivisa con l’agronomia sta consentendo un nuovo percorso. Non vi è conflitto tra i «ricchi» prodotti della terra e la varietà, la
bellezza e il fascino del paesaggio.
di Alessandra Scolari
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Giornalepantheon
febbraio 2014
tà in cui il modello europeo è tuttora
molto evidente: il 40% della popolazione totale (che è di 40 milioni) è di
origine italiana.
Con grande soddisfazione nella più
grande libreria di Buenos Aires, ricavata in un bellissimo teatro dismesso, abbiamo visto accanto ai libri dei
grandi personaggi europei “Intervista
con la storia” di Oriana Fallaci. Poi i
parchi e i grandissimi alberi dei quartieri Recoleta e Palermo, nonché i viali
(Avenida 9 luglio ha 16 corsie ed ha
una larghezza di oltre 140 metri) dai
marciapiedi davvero malridotti, però
ingentiliti dai fiori degli alberi giacaranta (a novembre lì è primavera) ci
riportano ad una città cosmopolita,
con lo stadio Boca e il Caminito (patria del tango) che la rendono unica. Nella frequentatissima cattedrale, dalla facciata austera su Plaza de
Mayo, si venera tuttora la Madonna
Bonaria, protettrice degli immigranti. La Casa Rosada (sede del governo)
sembra fuori dal contesto, pur affacciandosi su Plaza de Mayo, vero cuore
pulsante della città e sede di tutte le
iniziative civili e politiche.
Tuttavia è la Patagonia ad esercitare
un fascino particolare sulla nostra comitiva, sebbene di “culturale”, nel sen-
so tradizionale del termine, non abbia
nulla da offrire, la varietà e vastità dei
suoi paesaggi ha il potere di incantare tutti. A favorire questa empatia fra
visitatori e natura sono le guide (le
nostre tutte di origini italiane) con
la loro passione e preparazione. L’Università le specializza in botanica,
zoologia, storia, geologia, geografia e
comunicazione.
Tra gli scopritori della Patagonia citiamo Francisco Pascasio Moreno
(Buenos Aires 1852 - 1919) di madre
inglese e fin da bambino amante della
natura. Scienziato e instancabile viaggiatore, Moreno trascorse gran parte
della sua vita nell’entroterra di questa
vasta area, cogliendone le potenzialità per «l’insediamento umano e per lo
sviluppo nazionale», tanto che divenne il portavoce della Patagonia. Risolse tra l’altro il conflitto per i confini
con il Cile (1902) e sostenne i parchi,
tanto da regalare alla Nazione, oltre
alla sua collezione di fossili, «tre leghe
quadrate di terra selvaggia». Anche
se il primo parco in Patagonia venne
istituito nel 1934 (oggi sono ben undici), per il suo impegno venne insignito del titolo onorifico di “Perito”
che significa “esperto”.
Al suo nome, in particolare, è lega-
Quartiere Caminito, Buenos Aires
foresta ricca di lenga (una specie di
faggio), le isole de “la fine del mondo”
e le strutture turistiche: ostelli, bar, ristoranti (tutti in legno).
Lo stesso modello lo abbiamo trovato
a Nord dell’Argentina, ad Iguazù, con
le cascate che offrono un altro straordinario spettacolo naturale. Questo Parco Nazionale copre un’area di
550km2, mentre le cascate hanno un
fronte di 3km e 275 cadute d’acqua.
Sono raggiungibili con un trenino, su
sentieri e passerelle che portano alla
Gola del Diavolo e al Salto San Martin,
la cui scena si presenta semplicemente
stupenda: una massa d’acqua gigantesca, precipitando (violento anche il
rumore) crea nuvole di vapore acqueo
indescrivibili. Rientra nel pacchetto
anche l’attraversamento su gommone dell’Isola Grande di San Martin
con passaggio sotto la cascata: l’onda
fortissima dà ai turisti un senso di liberazione. Le stesse cascate, in terra
brasiliana, sono più dolci e altrettanto
Cascate di Iguazù
Passerelle al Perito Moreno
ben attrezzate, tanto che alla fine del
percorso, a un paio di metri dalla caduta dell’acqua, un ascensore ci riporta
nel «Centro visitatori» fornito di tutti i
comfort.
In Argentina e Patagonia turisti di tutto il mondo, anche se con la crisi sono
calati (specie dopo il crack del 2001),
incrementano l’economia, grazie all’efficiente organizzazione turistica.
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l grande sviluppo in Argentina
risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando il governo decise di incentivare l’immigrazione
europea per «lavorare il terreno, potenziare l’industria o insegnare le arti
e le scienze», favorendo la libertà e la
cultura. Quindi «un milione di cittadini europei (100mila l’anno per 10
anni) avrebbe insegnato a lavorare, a
sfruttare nuove ricchezze e arricchito
il Paese», scrissero i promotori della
Costituzione del 1853. Ai coloni, che
iniziarono a coltivare la terra nelle
steppe, furono offerte notevoli agevolazioni, ma il percorso di democratizzazione è stato lungo e difficile.
Nelle pampas sorsero così le grandi
fattorie estancias, con gli allevamenti
di animali e pecore: quest’umile ovino contribuì a far si che l’Argentina
diventasse uno dei maggiori esportatori di lana, oltre che di carne. Ancora oggi il piatto tipico nazionale è
l’asado, l’agnello, componente base
della grigliata: quella della migliore
tradizione contadina arriva fumante,
tuttora, sulle grandi tavolate dei turisti, sia in città che nei villaggi, dove
le fattorie sono parte del turismo. I
commercianti inglesi si insediarono
nelle città e a Buenos Aires. Una cit-
Usuhaia, detta La fine del Mondo
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TERRITORIO Riflettori puntati su Forte Tesoro
Riflettori puntati su Forte Tesoro
Ricchezza
da valorizzare
Dopo lo “Speciale Estate” dello scorso anno, Pantheon torna a parlare di forti. I riflettori si accendono ora sul Forte Monte Tesoro, la cui proprietà è stata di recente trasferita a titolo gratuito dal Demanio al Comune di Sant’Anna d’Alfaedo. Vediamo insieme
le fasi salienti di questo passaggio.
di Francesca Merli
S
ituato in località Corrubio nel
comune di Sant’Anna d’Alfaedo, il forte Monte Tesoro,
ormai dismesso da anni, fu
costruito a scopo difensivo a partire
dal 1905 e nel 1911 avvenne il completamento dei lavori. Come per gli
altri forti presenti sulla linea difensiva
dei Monti Lessini, tra cui Santa Viola
e San Briccio (vedi Pantheon 40, 41,
Le casermette
42), dal Monte Tesoro non partì mai
un colpo e nel 1915 furono rimossi i
cannoni.
Il forte, articolato su più livelli e delimitato da un ampio fossato, conserva ancora le tipiche caratteristiche estetiche, come la muratura in
pietrame a vista e le finestrature. La
sua maestosità è ben visibile, tanto
48
Giornalepantheon
febbraio 2014
da occupare un’area che conta circa
20 ettari, e si trova immerso in una
folta vegetazione che ricopre l’intera
sommità dell’omonimo monte. Una
tale grandiosità costretta in uno stato
di abbandono, non poteva non destare interessi da più parti, specie a
Sant’Anna d’Alfaedo.
Risale a poco tempo fa, precisamente al 3 dicembre dello scorso anno, il
tanto auspicato passaggio di proprietà al comune di Sant’Anna, voluto da
tempo e gioiosamente conquistato
dall’attuale amministrazione. Come
confida il vicesindaco Raffaello Campostrini «è stato un lungo cammino,
e da anni ormai c’era la voglia di ottenere un accordo. Ora possiamo finalmente affermare di aver raggiunto un traguardo importante, in cui
abbiamo tanto sperato». L’amministrazione, guidata dall’attuale sindaco Valentino Marconi, ha premuto
l’acceleratore del processo relativo al
passaggio, beneficiando della legge
42 del 5 maggio 2009, riguardante la
sdemanializzazione dei beni statali.
Come continua Campostrini infatti,
«la cessione è avvenuta gratuitamente, e il comune non ha dovuto spendere nulla».
Nonostante non sia stato speso un
centesimo per firmare il passaggio,
sono state spese molte energie per
poterlo conseguire. Il raggiungimento di un accordo infatti, è stato
possibile soprattutto grazie all’approvazione di uno specifico e dettagliato
programma di valorizzazione di tutta
l’area riguardante il forte, condizione
indispensabile per la sottoscrizione.
«Abbiamo raggiunto una sorta di
“promessa” di impegno, suddividendo il lavoro anno dopo anno in un tot
di step».
Gli “step” a cui fa riferimento il vicesindaco, partono dalla pulizia e dalla
messa in sicurezza della struttura,
fino al recupero ambientale e naturalistico di tutta l’area interessata.
«Ogni anno il comune dovrà rendicontare alla Regione Veneto e al
Demanio cosa è stato fatto, tramite
una relazione dettagliata dello stato
di avanzamento degli interventi di
conservazione e fruizione del forte»,
precisa Campostrini. Un impegno
solenne e certamente non semplice,
visti i tempi che corrono. «L’esigenza primaria è di trovare una sinergia
con il territorio, rendendo il forte
un’attrattiva turistica e culturale. Le
idee non mancano, e ci siederemo a
un tavolo per valutare le prospettive
concrete di utilizzo. Auspico in una
buona riuscita del progetto, perché
capita troppo spesso di possedere delle ricchezze che si danno per
scontate, senza rendersi conto della
loro importanza. Si tratta di un patrimonio della comunità, ed è un luogo
che appartiene a tutti».
Il forte Monte Tesoro è pressoché
sconosciuto a molti, fatta eccezione
per gli abitanti di Sant’Anna e delle
zone limitrofe. Ciò che sfugge sono
soprattutto le sue potenzialità architettoniche, messe in risalto dall’architetto Fiorenzo Meneghelli, massimo
esperto nel campo del restauro di
edifici storici, del recupero e della
valorizzazione dell’architettura militare e non solo, che ha espresso il suo
entusiasmo per l’accordo stipulato
e la collaborazione di più parti per
conseguire un obiettivo comune. Su
delega del comune, si è occupato di
realizzare uno studio del programma di valorizzazione del manufatto.
Come confida, «pochi sanno che a
Il momento della firma dell’atto di trasferimento
livello difensivo il forte Monte Tesoro è il migliore esempio di fortificazione moderna delle Alpi, ed è
stato preso come modello per tutti
i successivi interventi in Veneto e
Lombardia». Una ricchezza che merita di essere valorizzata e, prosegue
l’architetto Meneghelli, «da inserire
in un percorso storico-culturale ed
ambientale, come parte di un insieme di luoghi di interesse come le Cascate di Molina e il Museo Botanico,
il Museo Preistorico e Paleontologico
di Sant’Anna d’Alfaedo, il Ponte di
Veja, il Monte Corno d’Aquilio». Con
un effettivo recupero, «si consentirebbe al forte di diventare il luogo della
memoria della Grande Guerra nell’area lessinica, arricchendo il grande
spazio di cui dispone con attività di
carattere museale, culturale e didattico. Dare valore a un luogo significa
far crescere anche gli altri luoghi della
Lessinia, creando un connubio tra la
dimensione storica e quella ambientale».
Tra forti, boschi e trincee, la nostra
Lessinia possiede un patrimonio storico straordinario che diviene importante solo se valorizzato.
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Uno scorcio di Lessinia, sul prestigioso palcoscenico di Fieracavalli
Un baito in pietra di Prun nel cuore di Fieracavalli, a Verona. Tutto vero. È stata questa l’originale
idea della ditta Tommasi Domenico & Figli S.r.l., durante l’ultima edizione della grande kermesse
equestre, per far conoscere a un pubblico internazionale il fascino architettonico delle
costruzioni tipiche della Lessinia. Uno stand elegante che ha ospitato i prodotti enogastronomici
e caseari dell’azienda agricola Selva Vecchia di Sant’Anna d’Alfaedo.
Un esempio di co-marketing territoriale che ha prodotto interesse e ricevuto molti complimenti.
Una foto degli interni del Forte
SPORT Fusione tra il Verona “in rosa” e l’Atletico Grezzana C5
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clude Oreste Zullo, centrale difensivo,
componente della “vecchia guardia”
dell’Atletico Grezzana «Ci alleniamo
in un palazzetto, quello di Quinto,
che è un gioiello e che ci stimola ancora di più a far bene, con serietà e
professionalità».
L’AGSM Verona calcio a 5 può contare anche sull’apporto del preparatore
atletico Edoartdo Pitti e sulla collaborazione dell’addetto stampa e giocatore Enrico Maria Contin.
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La pluridecorata società gialloblu,
impegnata nell’attuale campionato
della massima serie femminile, può
contare da quest’anno anche sulla
formazione di calcio a 5 che si allena
nel nuovissimo palazzetto di Quinto
di Valpantena. Un progetto di sport
che unisce due realtà con obiettivi
chiari e ambiziosi.
di Matteo Scolari
Vrost Contest,
siete pronti per “partire a maniglia”?
T
AGSM Verona, la formazione di calcio a 5
utto pronto nel cuore della
Lessinia per un fun event che
si preannuncia carico di adrenalina e che sarà in grado di divertirvi
e di emozionarvi grazie a tre semplici
ingredienti: neve, sci da fondo e fat
bike. Stiamo parlando del Vrost Con-
inserire il Futsal con l’obiettivo di creare nei prossimi
anni un intero settore giovanile e di dar vita anche a
una formazione femminile».
«Attualmente disputiamo il campionato di Serie D, ma
stiamo lavorando per raggiungere traguardi importanti nei prossimi anni» prosegue il tecnico «Unire il
calcio femminile al calcio a 5, a mio avviso, crea un’opportunità straordinaria in termini di visibilità per entrambe le discipline. Una visibilità che diventa interessante anche per le aziende o gli sponsor che credono
nel progetto e che al contempo hanno la possibilità di
investire in un sistema verticale che parte dal locale e
arriva fino alla ribalta nazionale se non addirittura internazionale con gli impegni in ambito europeo della
Prima squadra».
«Siamo orgogliosi di poter indossare la maglia gialloblu e di puntare a qualcosa di grande per i prossimi
anni» confessa Michele Fracasso, pivot della squadra e
capitano della formazione guidata da Sartori «Sappiamo che è un progetto appena iniziato e che la strada
per crescere non sarà semplice, ma siamo motivati e
determinati a dare il massimo».
«Nonostante ci siano molto giocatori nuovi rispetto
alle passate stagioni, il gruppo è molto affiatato» con-
50
Giornalepantheon
febbraio 2014
test, un’affascinante staffetta a coppie
sulla neve, unica nel suo genere, che si
disputerà domenica 16 febbraio su un
anello di circa 700 metri ricavato sul
campo scuola sci da fondo di Malga
San Giorgio.
Un’iniziativa organizzata dal negozio
Bike Store di Verona, in collaborazione con Scuola Sci Fondo Alta Lessinia, P&M Eventi e Lessinia Sport
Eventi, che rientra nel più ampio programma di Lessinia Tour 2014 e che
incoronerà la coppia vincitrice con il
titolo di "Re del Gelo". Dalle 9.30 batterie di 6 coppie si sfideranno per la
fase di qualificazione. A ogni coppia
verrà cronometrato il tempo e sulla
base di questo verrà stilata una prima
classifica. I primi 32 migliori tempi passeranno alla fase finale che si
svolgerà sotto forma di vera e propria
"eliminator": in ogni batteria passano
le prime due coppie sino alla finale
dove si decreterà la coppia vincitrice.
Sia le qualifiche che le fasi finali si disputeranno sulla distanza di due giri
del percorso, salvo diversa decisione
dell'organizzazione.
E come direbbe il campione di sci
nordico Fulvio "Bubo" Valbusa, oro
olimpico a Torino 2006, che queste
piste le conosce benissimo visto che
ha macinato chilometri su chilometri
durante la sua fantastica carriera: siete pronti per partire "a maniglia"?
Iscrizioni entro il 13 febbraio 2014.
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’era una volta il Bardolino calcio femminile, capace di conquistare, in cinque stagioni, dal 2004
al 2009, ben quattro Scudetti, tre Coppe Italia,
quattro Supercoppe (di cui una nel 2001) e una
storica semifinale della massima competizione europea
di categoria, la UEFA Women's Champions League.
Dalla stagione 2013/2014, a quella che nel frattempo è
diventata AGSM Verona, che attualmente si trova nella
parte alta della classifica di Serie A, sì è unita una formazione di Futsal, disciplina più comunemente conosciuta come calcio a 5, che noi di Pantheon abbiamo avuto
modo di conoscere già qualche anno fa.
Si tratta dell’Atletico Grezzana Calcio a 5, una realtà
sportiva che ha avuto origini nel 2009 nel cuore della
Valpantena per volere di un ex giocatore professionista
di calcetto, Roberto Sartori, attuale tecnico della squadra, e dell’amico dirigente Michelangelo Verzini.
AGSM Verona e Atletico Grezzana C5, dicevamo, hanno
dato vita all’inizio di questa stagione a una nuova società,
l’ASD AGSM Verona FCG, in grado di ampliare i sogni, i
progetti e le ambizioni di entrambe in un’ottica davvero
solida e lungimirante.
«Da questa stagione il calcio a 5 è entrato a far parte di un
progetto sportivo ambizioso e molto stimolante» spiega
Roberto Sartori «Grazie agli ottimi rapporti che ci legano
ai vertici della società AGSM Verona, abbiamo deciso di
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8 E 15 FEBBRAIO – CAMPOFONTANA
IN LESSINIA CON LE CIASPOLE
Campofontana, Ore 19:30
Una serie di escursioni in notturna con le ciaspole seguite
da cena in luogo tipico della Lessinia. Tutto organizzato dai
Beavertails. Sabato 9 ritrovo a Campofontana con partenza
alle 20:00 e poi cena presso il Ristornate Montanara. Sabato 15 partenza da L’Agriturismo l’Incanto, partenza alle
20:00 e cena conviviale conclusiva. Uscite €30,00 bambini
under 12 €17,00
Info: 349.4318484 – www.beavertails.it
8 FEBBRAIO – VELO VERONESE
CIASPOLESS ATTO 2 DI P&M
Camposilvano, Ore 19:00
Ciaspolata in notturna nella Valle delle Sfingi di Camposilvano e cena in agriturismo. Partenza ore 19:15 dall’Agriturismo Camposilvano, percorso normale, durata 2.5ore
(escluse le soste). Possibilità di noleggio ciapole.
Info: 340.5951121 – www.pmevents.com
DA 8 FEBBRAIO A 21 DICEMBRE – VERONA
VERONA IN ARTE
Via Roma, tutto il giorno
Una bellissima mostra di quadri e opere d’arte colorerà Via
Roma all’aperto per uno spettacolo inedito e mai visto a
Verona. Organizzata dall’Associazione “Club Arte Moderna
Contemporanea” in collaborazione con l’Assessorato alla
Cultura del Comune.
Info: 333.2400012 – www.camcverona.it
9 FEBBRAIO – PASTRENGO
STRACOTTO D’ASINO DAY
Baita degli Alpini, Ore 12:30
Pranzo da non perdere con menu a base d’asino e polenta
assieme al gruppo degli Alpini. Solo per tesserati ANA.
Info: 045.7170398 – www.prolocopastrengo.it
DA 5 FEBRAIO a 26 MARZO – FERRAZZE
NON E’ SEMPRE UN MERCOLEDÌ DA LEONI
Opificio dei Sensi, Ore 21:00
Rassegna con venti appuntamenti con il grande cinema.
La rassegna inaugura con “Un mercoledì da leoni” di John
Milius ambientato sulle assolate spiagge della California
nell’America degli Anni Sessanta. Proseguirà con classici
da non perdere. Ingresso libero con tessera ARCI sottoscrivibile la sera stessa.
Info: 348.8916235 – www.opificiodeisensi.it
DAL 14 AL 16 FEBBRAIO – BUSSOLENGO
FIERA DI SAN VALENTINO
Bussolengo
Per tre giorni, fino al 16 febbraio, un mercatino di prodotti
agroalimentari tipici animerà le vie del centro e un vivace
Luna Park sarà punto di riferimento per il divertimento dei
più piccoli. La Banda del corpo bandistico di Bussolengo
anticiperà l’evento e allieterà la mattinata di giovedì 13 febbraio. Da non perdere le serate di teatro e musica al Pala
Spettacoli in piazzale Vittorio Veneto, attiguo alla mostra
campionaria.
Info: 045.6769939 – www.comune.bussolengo.vr.it
15 FEBBRAIO – VILLAFRANCA
TEATRO A BUFFET
Sala Mirò (orario n.p.)
La compagnia teatrale “I Gotturni” organizza una serie di
appuntamenti a teatro per saziare mente e corpo. Al termine di ogni rappresentazione il pubblico potrà assaggiare un’ottima cena a buffet. Ingresso a cena e spettacolo
€10,00.
Info: 348.2450564 – www.gotturni.it
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Giornalepantheon
febbraio 2014
16 FEBBRAIO – VERONA
BIANCANEVE. NON APRITE QUELLA PORTA
Teatro Stimate, Ore 16:30
Teatro per bambini e famiglie, ispirato, grazie alla compagnia “La Contrada” alla fiaba dei fratelli Grimm.
Info: 045.8001471 – www.fondazioneaida.it
20 FEBBRAIO - VERONA
JULIUS CAESAR
Teatro Camploy, Ore 20:45
La Compagnia Benvenuti presenta Giulio Cesare/Julius
Caesar di William Shakespeare con la regia di Andrea
Baracco. Un “viaggio” nella tragedia shakespeariana nel
tentativo di portare un po’ di luce nell’ombra di una storia
che coglie i momenti cruciali di una crisi sociale, politica e
umana che suona quanto mai attuale, nell’oscurità dove la
ragione si confonde con il sogno, l’immaginazione con la
TUTTI GLI EVENTI DI
SAN VALENTINO A PAGINA 17
realtà, il presente con il futuro, lo spazio della Roma antica
con la Roma di oggi.
Info: 045.8008184 – www.laltroteatro.comun.verona.it
23 FEBBRAIO – VILLAFRANCA
CARNEVALE ALL’ALPO
Fraz. Alpo, Ore 10:00
Il tradizionale Carnevale veronese approda ad Alpo di Villafranca con una grande sfilata di carri e maschere: per le vie
del paese musica, balli, tra coloratissime stelle filanti e coriandoli, per vivere tutta la vivacità e l’allegria del Carnevale.
Info: www.carnevalediverona.it
23 FEBBRAIO – VERONA
IL PIFFERAIO MAGICO
Teatro Stimate, Ore 16:30
Teatro per bambini e famiglie, ispirato, grazie alla compagnia “L’Uovo” alla celebre fiaba.
Info: 045.8001471 – www.fondazioneaida.it
12 E 23 FEBBRAIO - VERONA
A TU PER TU CON VERONESE
Museo degli Affreschi, Verona
E’ da poco iniziato, grazie al contributo di Banca Popolare
di Verona, il restauro della grande tela degli Haeredes Pauli,
Cena in casa di Levi, (olio su tela, 550 x 1010cm). L’intervento, è visibile a tutti i visitatori all’interno del percorso del
Museo degli Affreschi alla Tomba di Giulietta.
Ingresso gratuito al cantiere
Info: 045.8062611 – www.turismoverona.eu
DAL 27 FEBBRAIO AL 4 MAGGIO – VERONA
GEOMORFO: MILLE VOLTI DEL PIANETA TERRA
Museo Civico di Storia Naturale e Scavi Scaligeri
In esposizione, agli Scavi Scaligeri, (dove la mostra inaugurerà il 15 febbraio) oltre cento immagini a colori che gettano
uno sguardo insolito ed approfondito sulle caratteristiche
geologiche del pianeta Terra: deserti, vulcani, ghiacciai,
montagne, coste a picco sul mare, archi naturali, pinnacoli in precario equilibrio, rocce stratificate, grotte, sculture
naturali. Dai paesaggi estremi ai luoghi più comuni. Gli approfondimenti scientifici e didattici della mostra, ospitati al
Museo Civico di Storia Naturale, sono dedicati soprattutto
allo straordinario mondo dei vulcani e intendono stimolare
nell’osservatore curiosità, stupore e desiderio di saperne di
più. Dal 27 febbraio sarà possibile visitare, al Museo Civico di Storia Naturale di Verona, una sezione di GeoMorfo
dedicata allo straordinario mondo dei vulcani, arricchita da
contenuti scientifici e didattici.
Scavi Scaligeri: dal 16 febbraio al 4 maggio – 10:00/19:00.
Lunedì chiuso.
Museo di Storia Naturale: dal 27 febbraio al 4 maggio. Lungiov 9:00/17:00; sab e dom 14:00/18:00. Venerdì chiuso.
Biglietti: €5,00 / €3,00 / ridotto scuole e ragazzi (8 – 14 anni) €1,00
28 FEBBRAIO – VERONA
SERE D’INVERNO A CASTELVECCHIO
Castelvecchio, Ore 21:15
Il Gruppo Teatro Impiria ripropone l’interessante rassegna
teatrale in uno degli angoli forse più suggestivi e romantici
della città di Verona: la Sala delle Feste del Circolo Ufficiali dell’Esercito in Castelvecchio. In questa location intima
e raccolta, prospiciente il ponte scaligero illuminato, sarà
possibile trascorrere alcune serate in compagnia del teatro
d’autore e di piéces originali..
Info: 045.8002868 – www.teatroimpiria.net
SCUOLA Un progetto europeo coinvolge l’istituto di Bosco Chiesanuova
Il gioco allarga
cancellai confini
i confini
Si chiama Cultural Interaction and Childood Games
Project, ed è un’iniziativa europea che vede impegnate
quattro nazioni: Italia, Slovacchia, Turchia e Polonia. I nostri rappresentanti sono dell’Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuova, a Verona. Siamo andati a scoprire di
cosa si tratta.
T
utto parte dal Polo Europeo
della Conoscenza, che lo scorso aprile ha dato il via ad un
progetto molto interessante. L’obiettivo? Aiutare i ragazzi della scuola
secondaria a formare una propria
cultura europea dell’integrazione
attraverso il gioco tradizionale. Ciascuna delle quattro nazioni che hanno aderito propone alle altre i giochi
culturali nazionali, in un percorso
biennale fatto di incontri nei vari
Paesi partecipanti partito a novembre 2012 e prossimo a concludersi il
prossimo aprile. Soddisfazione tutta
scaligera il fatto che la rappresentanza azzurra sia veronese, perché l’Istituto Comprensivo italiano coinvolto
è quello di Bosco Chiesanuova con le
classi delle secondarie di Cerro Veronese e, appunto, di Bosco.
Trattandosi di un progetto Comenius, oltre agli insegnanti, anche gli
studenti sono coinvolti in prima
persona. Periodicamente, assieme
ai professori accompagnatori, sono
Giochi all’aperto in Turchia
28 FEBBRAIO – MONTEFORTE D’ALPONE
GNOCOLADA IN PIAZZA
Monteforte d’Alpone
Le otto contrade del paese si sfideranno nella terza Gara
di Gnocchi, la curiosa e simpatica sfida a chi mangia più
gnocchi. Gnocchi a volontà per tutti.
Info: 045.6190773 – iat@estveronese.it
1 MARZO – CORBIOLO
MA CHE BELLA SERATA
Teatro di Corbiolo, Ore 21:00
Spettacolo carnevalesco a cura della compagnia teatrale di
Corbiolo. Risate e divertimento e, perché no, spazio anche
per qualche riflessione. Da non perdere. Repliche anche il 2
marzo (16:30) e il 4 marzo (21:00)
1 MARZO – BOSCO CHIESANUOVA
WINTER FEST
Piazza Marconi, dalle Ore 16:00
Giorna che ripercorre le tradizioni cimbre della Lessinia, con
uno scontro a squadre con alcuni dei giochi tradizionali in
stile “vichingo”. A seguire (ore 19:30) aperitivo Apres-Sky,
premiazioni e quindi animazione musicale con Dj Rocco.
Info: cercate “Winter Fest Bosco” su Facebook
Un momento dello scambio in Turchia
di Matteo Bellamoli
ospitati a turno in una delle nazioni partecipanti, ma «l’attività non si
esaurisce nei momenti di incontro»,
come ha spiegato Silvia De Carli,
una delle insegnanti portabandiera
di questa iniziativa. «Oltre ai viaggi,
i ragazzi hanno lavorato alla scelta
dei giochi, alla creazione del logo,
alla strutturazione di un sito e all’accoglienza stessa degli studenti esteri.
Difatti sono le famiglie ad ospitare i
ragazzi, sia qui in Italia che negli altri
Paesi».
Per rappresentarci è stato scelto in
modo particolare lo S-cianco, a cui
sono legati i ricordi di tanti papà e
nonni, ma non è il solo. «In realtà» ha
proseguito la professoressa De Carli,
«il solo gioco è marginale ai fini della
costruzione della cittadinanza europea. È il pretesto per far incontrare le
culture, aprire il dialogo e coinvolgere intere comunità».
A dimostrarlo in piena regola è stata
l’accoglienza che è stata organizzata a
Cerro e Bosco quando è toccato all’Italia ospitare le altre Nazioni. Oltre ai
giochi, l’Istituto ha organizzato una
gita a Verona, ha attivato la collaborazione dell’Associazione Giochi Antichi donando un CD con le canzoni
tradizionali del Tocatì, ha preparato
un’accoglienza speciale grazie alla
scuola primaria e poi ancora ha messo in piedi gite in Lessinia grazie alle
Guardie Forestali, oltre all’immancabile cena per tutti offerta dal Gruppo
Alpini di Cerro.
Dal 19 al 23 febbraio toccherà nuovamente ad una rappresentanza degli
studenti italiani partire per Spišská
Nová Ves, in Slovacchia, dove si
incontreranno con altrettante rappresentanze turche, polacche e ov-
Un momento di gioco
viamente slovacche. I ragazzi protagonisti di questo viaggio sono scelti
in base alle competenze con l’inglese
e al loro comportamento, un motivo in più per spingerli all’impegno
costante anche nelle attività scolastiche di tutti i giorni. E possiamo
essere sicuri che quando il prossimo
aprile, in Polonia, andrà in scena il
gran finale di questo progetto, magari qualche amicizia internazionale
continuerà anche dopo la scuola.
Gli insegnanti italiani
coinvolti
Andrea Pescarin e Chiara Bianchi
Secondaria di Bosco Chiesanuova
Rosanna Pomari, Roberta Busato
e Mirco Zamperini
Primaria di Cerro Veronese
Antonella Cavallini e Silvia De Carli
Secondaria di Cerro Veronese
Il gruppo insegnanti davanti alle
scuole di Bosco Chiesanuova
Giornalepantheon
febbraio 2014
53
Autore: Luis Sepúlveda
traduzione Ilide Carmignani
Titolo: Storia di una lumaca
che scoprì l’importanza
della lentezza
Edizioni: Guanda Srl.
Prezzo: 10 Euro
Pagine: 95
Consigliato a ragazzi/ragazze
dai 9 anni in su
recensione
a cura di Alessandra Scolari
Il libro: Racconta la storia di una giovane lumaca che desidera avere un nome e capire il perché della sua lentezza. Non
si rassegna che «è la vita e non c’è niente da fare», abbandona
il suo gruppo di lumache «abitudinarie» e se ne va. Incontra
per primo il gufo che le dice «sei lenta perché hai sulle spalle
un gran peso»; poi incontra la tartaruga che le permette di
dormire sul suo carapace. Al risveglio, incamminandosi insieme, la tartaruga racconta la sua vita con «gli esseri umani
che crescono e dimenticano», la chiama «Ribelle» e la accompagna a vedere gli uomini che stanno costruendo case
e strade, sacrificando prati e alberi. Questo impaurisce la lu-
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del film”
Titolo: The LEGO Movie
Genere: Animazione
Durata: 100 minuti
Regia: Phil Lord e Christopher Miller
Uscita (Italia): 20 febbraio
Titolo: Toy Story
Genere: Animazione
Durata: 77 minuti
Regia: John Lasseter
Anno: 1995
Entra nel mondo di Buzz Lightyear lo Space Ranger, Woody il cowboy, Rex
il dinosauro, Slinjy, Mr.Potato e tanti altri giocattoli fantastici protagonisti
di questa indimenticabile avventura di rivalità e amicizia, ricca di azione,
allegria e tanto divertimento.
La magia della più spettacolare animazione tridimensionale, fragorose risate e i personaggi più simpatici trasformano il primo film al mondo interamente realizzato al computer in un’incomparabile meraviglia cinematografica. Non importa quanti anni avete, Toy Story è la nuova frontiera
dell’animazione. Lasciatevi stupire, il divertimento è garantito.
maca, ma la tartaruga le ricorda «un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla»
e la lascia sola a decidere.
Ribelle torna dalle compagne e lungo la strada incontra formiche e molti altri
animali: li mette in guardia e tutti ringraziano. Non così le lumache. Però le invita
a lasciare il prato, avvertendole: «è vero non so se incontreremo grandi pericoli e
se arriveremo tutte, ma so che il nuovo Paese del Dente di Leone è davanti a noi
e non alle spalle. Io proseguirò». Quando capì che le lumache la seguivano «non
provò orgoglio né un minimo di felicità», ma ne sentì la responsabilità. Riuscirà a
metterle in salvo?
L’autore: Luis Sepúlveda è nato in Cile nel 1949 ed è cresciuto con il nonno paterno e uno zio, che gli instillarono l’amore per i romanzi di avventura. A scuola
scriveva già racconti e poesie per il giornalino d’istituto e a soli 17 anni iniziò a
lavorare al quotidiano Clarìn. A 20 anni, vinse il Premio “Casa de las Americas”
per il suo primo libro di racconti. Crònicas de Pedro Nadie ed una borsa di studio
di 5 anni per l’Università Lomonosov di Mosca. Oggi è uno scrittore, giornalista,
sceneggiatore, regista, conosciuto a livello internazionale, con alle spalle un’intensa
attività politica che lo ha portato a viaggiare in America Latina e nel resto del
mondo (anche con Greenpeace). Attualmente Sepùlveda, naturalizzato francese,
vive nelle Asturie, in Spagna. In Italia è stato nominato Dottore Honoris Causa
dalla Facoltà di Lettere dell’Università di Urbino. Tra gli ultimi libri pubblicati
ricordiamo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e la Storia
di un topo e del gatto che diventò suo amico.
Curiosità: «La favola permette di vedere in prospettiva alcuni aspetti del comportamento umano e quindi di valutarli meglio. Quella della Volpe e l’Uva, per me,
da bambino, era un monito: mi ha insegnato a non arrendermi senza lottare», ha
detto lo stesso Sepùlveda in un’intervista.
Le sue tematiche sono sempre universali. I protagonisti, anche in questo libro (la
lumaca, la tartaruga e il gufo) coinvolgono i lettori più piccoli e fanno riflettere gli
adulti. Viviamo in una società dominata dalla velocità: ma serve a renderci felici o
crea solo ansia? L’autore ha chiarito: «io difendo il ritmo umano: il tempo preciso,
né più né meno, che serve per fare le cose per bene. Per pensare, per riflettere, per
non dimenticare chi siamo». Come dire servono tempi e spazi per capire la necessità di rispettare l’ecosistema globale.
a cura di Mattia Zuanni
Il film: Il film d’animazione digitale in 3D segue le avventure di Emmet, un
pupazzo LEGO ordinario, ligio alle regole, e del tutto comune che viene erroneamente identificato come una persona dai poteri straordinari, la figura chiave
per salvare il mondo. Viene quindi coinvolto da un gruppo di sconosciuti, in una
missione epica nel tentativo di fermare un tiranno malvagio (Lord Business).
Un’avventura senza speranza che lo coglie decisamente impreparato. Emmet
nella sua impresa però non sarà solo ma avrà la sua “compagnia” che include Vitrivius, un vecchio mistico in stile Gandalf, Lucy una ragazza tosta e intelligente
e il supereroe Batman.
Curiosità: Il film è un misto tra la tecnica dello stop-motion e della CGI. Lo
stop-motion sfrutta una particolare cinepresa che impressiona un fotogramma
alla volta, azionata dall’operatore-animatore. Con questo processo è quindi possibile animare dei cartoni animati, riprendendo composizioni di fogli lucidi, oppure realizzare una ripresa a passo uno, focalizzando l’attenzione su dei pupazzi
(fissi, snodabili oppure di plastilina). Con questa tecnica sono stati realizzati diversi lungometraggi, come ad esempio: The Nightmare Before Christmas(1993),
La sposa cadavere (2005), Coraline e la porta magica (2009) e ParaNorman
(2012).
La CGI, è invece un’applicazione nel campo della computer grafica 3D per la
resa degli effetti speciali digitali nei film, in televisione, negli spot commerciali,
nei videogiochi di simulazione e quant’altro. I principali studi di produzione
animazioni in CGI sono la Pixar Animation e la Walt Disney Animation Studios. In The LEGO Movie saranno inclusi sia i personaggi più popolari del
mondo LEGO sia personaggi nuovi, permettendo agli appassionati del brand
che per generazioni hanno utilizzato i celebri mattoncini nella loro forma giocattolo, di godere di una nuova forma d’intrattenimento visiva del mondo unico
dei LEGO, come mai prima d’ora. Warner Bros. Interactive Entertainment ha
annunciato anche l’uscita del relativo videogioco, dal titolo The LEGO Movie
Videogame che sicuramente andrà ad incrementare le (già numerose) vendite
dei videogames marchiati Lego.
Pollice verde
di Matteo Bellamoli
Pronti
per ripartire
Febbraio potrebbe riservare delle sorprese “al ribasso”, visto l’inverno caldo registrato fino ad ora, ma se così non fosse,
è bene prepararsi per ricominciare.
C
ome si dice dalle nostre parti al termine di un
lauto pranzo: “magnà en magnà, bevuo en bevuo”. E difatti, è tempo di rimettersi all’opera
anche nel nostro orto, perché la primavera è alle porte e con febbraio finisce, praticamente, il periodo di
“sonno”. Appena le temperature si alzano, ammesso
che dopo le colonnine già alte di dicembre e gennaio,
il mese del carnevale non ci riservi improvvise gelate, ripulite il terreno dai sassi e dalle erbacce. Poi,
armati di vanga e zappa, rigirate le zolle andando in
profondità. Badate bene che il suolo non sia ancora
ghiacciato! Saggiate con la vanga la morbidezza della terra, altrimenti rimandate. Potete piantare aglio e
cipolla in piena terre. Per l’aglio, scegliete gli spicchi
migliori e sotterrateli ad almeno 5cm di profondità.
In semenzaio protetto dal freddo potrete proseguire con ravanelli e sedani, sempre temperatura permettendo. Se avete dato spazio alle semine invernali
allora potrete continuare a raccogliere le ultime produzioni di cavoli e broccoli, radicchio e dei prelibati
cavoletti di Bruxelles.
Anche in giardino (forse ancor di più) le gelate e le
nevicate sono alquanto pericolose, quindi prestate
attenzione al meteo. Più ci avviciniamo alla primavera, e più le nevicatate tenderanno a sciogliersi in
fretta, quindi curate i canali di scolo per evitare “alluvioni” impreviste. Approfittate del freddo che impedisce nuove messe a dimora per concimare il terreno,
e diffidate di improvvisi rialzi della temperatura fino
alla fine di febbraio, perché le ricadute sono dietro
l’angolo. Anche qui potete zappare oppure rastrellare
il terreno per renderlo omogeneo. Tagliate le siepi e,
permettete il gioco di parole, preparate le marze per
gli innesti di marzo. Se avete alberi da frutto, dal 20
febbraio potete potare i meli, i peri, i ciliegi e le viti.
In appartamento potete rinvasare ficus, felci e palme, mentre all’aperto, sempre nello stesso periodo,
se non fa troppo freddo scoprite i rosai in modo da
consentire che i rigetti crescano naturalmente.
Fioriture fuori tempo massimo
Ci sono state segnalate, purtroppo senza fotografia,
alcune fioriture di mandorli intorno alla fine di gennaio.
Se qualcuno di voi le avesse documentate, mandate
i vostri scatti a matteo.bellamoli@giornalepantheon.it
per vederli pubblicati su questa pagina.
In cantina, come ogni mese, sostituite le pastiglie antifioretta e controllate i livelli dei recipienti del vino, procedendo a colmatura in caso di anomalie. Se possibile
tenete la finestra aperta e a fine mese (o inizio marzo)
potete iniziare i travasi, evitando di filtrare i vini da bere
giovani. I vini delle nuova vendemmia iniziano ad essere
pronti, ma non siate troppo precipitosi. Nel campo, invece, a partire dalla fine del mese potrete procedere alla
potatura della vite, se già non lo avete fatto.
FASI LUNARI FEBBRAIO
giovedì 6 Febbraio
Primo quarto
sabato 15 Febbraio
Luna pena
sabato 22 Febbraio
Ultimo quarto
sabato 1 Marzo
Luna nuova
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Il libro del mese
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LUGHEZZANO
ERRITORto A SPIkkI
Tanti auguri a Blandina Dalla Riva
Lo scorso 1 dicembre la comunità di Lughezzano ha festeggiato lo storico compleanno di “nonna” Blandina. Entusiasta per così tanta
partecipazione e calore, Blandina ha accolto e ricambiato i tanti auguri ricevuti tra una stretta di mano e tanti abbracci. Prima di sei
figli, nata il 30 novembre 1913, aiutò mamma Teodolinda ad allevare i fratelli, in anni di brutta miseria, aggravata dalla Prima Guerra
Mondiale. Ad appena 12 anni abbandonò la famiglia per trasferirsi in convitto a Legnano in Lombardia, zona in pieno sviluppo industriale e con possibilità di lavoro. Lavorò con tanti sacrifici nello stabilimento di filati De Angeli-Frua, che occupava allora circa 2mila
ragazzine operaie. Papà Gerolamo nel frattempo, inviata i pochi risparmi dal Brasile (dove era emigrato) che servivano appena a pagare i debiti al “molinar da Lugo”. Durante la festa, nella comunità di Lughezzano, molti la ricordavano come insegnante di “dottrina”, evidenziandone l’autorevolezza, altri invece ricordavano il periodo durante la Seconda Guerra Mondiale in cui Blandina lavorò a Bosco
presso l’allora Albergo Bellavista. Coraggiosa, non si intimoriva quando doveva servire al tavolo dei generali tedeschi. Si sposò dopo
la fine della guerra, ed ebbe due figli, Armando e Diego, di cui sostenne, non senza grandi sacrifici economici, gli studi per il diploma.
Brevi da VERONA ALLA PROVINCIA
Alla festa non ha potuto mancare nemmeno Don Paolo, mentre il vicesindaco Claudio Melotti ha inviato una bellissima lettera scritta
personalmente. Al termine della festa, nonostante fino a qualche giorno prima Blandina non si fosse mai entusiasmata dell’età raggiunta, si è lasciata andare all’aria di festa confidando che, se così tante persone erano lì a festeggiare con lei, è forse perché nella vita
ha sempre voluto bene a tutti.
GREZZANA
La Pro Loco riparte dal Carnevale
Grande attesa per la stagione 2014 della Pro Loco di Grezzana. Il gruppo, che in questi ultimi anni ha ritrovato
una grande vitalità, ha inaugurato la stagione di eventi con il classico rogo della befana, e si prepara a replicare con
l’altrettanto classica sfilata di carnevale, programmata per domenica 9 febbraio. Sfileranno Banda e Majorettes di
Grezzana, la banda dell’Alegro, il Papà del Gnoco di Verona, il Baron de Maturlan, El Canata di Cerro e il Conte e
Contessa del Pirlar. Saranno ben 13 i calli allegorici in sfilata, tra cui spicca il gruppo Jolly Joker di Perzacco, attesissimo con il carro dal titolo “Trasportiamo la bontà nel mondo”. Grande sorpresa poi il 14, 15 e 16 marzo quando
in Piazza Carlo Ederle a Grezzana sarà allestito il Pearà Day che originariamente si teneva al Corso di Lugo. Per
l’occasione, stand gastronomici a tutta “pearà”, musica dal vivo e tanto altro.
GREZZANA
Ultimi spettacoli di Teatrando il Venerdì
Dopo la pausa delle feste, ripartono gli appuntamenti di Teatrando il Venerdì
per tutto il mese di febbraio. Primo appuntamento il 7 febbraio con “Credi a Dio
Onnipotente, a i omeni poco, a le done gnente” della Compagnia Instabile di
Vaggimal. Commedia in lingua dialettale molto divertente. Il 14 febbraio le bravissime ragazze (e ragazzi) del CMT Musical Theatre Company metteranno in
scena il musical “Siter, suora ma non troppo”, ripreso da Sister Act. Bellissimo. Il
21 febbraio spazio a “L’usel del Marascial” della compagnia Teatro dell’Attorchio
di Cavaion Veronese, anche questa tradotta in dialetto. Chiude l’attesissimo ultimo lavoro dei Meo de la Coà, in scena il 28 febbraio (repliche sabato 1, domenica
2 e martedì 4 marzo), dal titolo “Mai dire pension!”.
SAN MARTINO BUON ALBERGO
In prima linea contro la dipendenza da gioco
È stato lanciato lo scorso 29 gennaio, da San Martino Buon Albergo, un grido d’allarme sul
tema della ludopatia, vera e propria emergenza sociale anche tra giovai e giovanissimi, a partire dagli 11 e 12 anni. Durante l’incontro, titolato “Get Free. No Slot” organizzato in collaborazione con le associazioni Gente e Territori e Movimento No slot, il sindaco Avesani si è
impegnato per sostenere alcune iniziative concrete fra tutte la stesura di una legge regionale
che dia potere ai sindaci su orari di apertura e posizionamento delle sale. A sostegno della tesi
di Avesani sono intervenuti anche il sindaco di Bussolengo Paola Boscaini, quello di Buttapietra Aldo Muraro e i rappresentanti di vari Comuni della provincia. «Gente e Territori si farà
carico di divulgare nel Veronese e presso le amministrazioni comunali la documentazione da
sottoscrivere per sostenere la battaglia del Movimento No Slot», ha affermato Lorenzo Antonini, vicepresidente di Gente e Territori.
fre
Uscito il nuovo numero di Pantheon Lifestyle
Data la tiratura e la distribuzione della rivista, se non aveste potuto avere la vostra copia, visitate il
link che trovate a piede di questa notizia oppure fotografate il codice QR di questa pagina. Se volete
qualche copia cartacea potete trovarne qualcuna anche nella nostra redazione in Via Tavigliana 1/A a
Grezzana, fino all’esaurimento delle copie per la consultazione.
90 anni della Banda di Grezzana
Pantheon
e
VERONA
È uscito il nuovo numero della guida turistica Pantheon Lifestyle, edita da Infoval Srl. Il terzo numero
della guida è stato distribuito nella prima settimana di gennaio in tutti gli hotel della città e nei punti
di interesse turistico di centro e provincia. Questa volta, la guida turistica tradotta in quattro lingue
(italiano, tedesco, inglese e russo) ha focalizzato sugli eventi che coloreranno la città nei prossimi
mesi, da Verona in Love al Carnevale oltre a presentare alcuni percorsi di visita speciali dedicati alle
chiese e all’inverno veronese.
GREZZANA
co
py
L I F E S T Y L E
Fotografa questo codice QR
per sfogliare
Pantheon
Lifestyle 3
VERONA IN LOVE
CARNEVALE
Buona lettura e buona visita con Pantheon Lifestyle!
www.issuu.com/pantheon_verona/docs/pantheonlifestyleonline
VERONA
GREZZANA
Chiude il Club podisti di Grezzana
«Al 31 dicembre, con rammarico, il Club Podisti di Grezzana ha chiuso i battenti
non trovando il naturale cambio generazionale di giovani per continuare l’attività sportiva podistica». Con queste parole Franco Pradella, storico presidente del
Club, ha annunciato a fine anno la fine dell’avventura sportiva. «Dopo 33 anni» ha
proseguito, «un po’ per motivi tecnici ed economici, e un po’ per il calo degli sponsor è sempre più dura. Come presidente del direttivo sono estremamente dispiaciuto, perché la nostra Marcia sui Colli di Grezzana era una delle corse più belle
della provincia, e non per niente ogni anno registravamo circa 3000 partecipanti.
Ringrazio tutti i sostenitori e le varie amministrazioni che hanno collaborato con
noi per oltre 15 anni».
L’augurio, ora, è che qualche giovane possa raccogliere il testimone di Franco Pradella, per far sì che questo storico gruppo non si spenga.
HISTORY CULTURE WELLNESS
Portiamo Verona nel Mondo e il Mondo a Verona
Si sono celebrati ufficialmente il 6 gennaio, nel corso del Concerto di Natale tanto atteso, i 90 anni della Banda Musicale
Cittadina di Grezzana. Ma la vera chicca per celebrare questo storico traguardo, è stata la pubblicazione di un DVD
inedito, in cui sono state raccolte circa un’ora e mezza di testimonianze sulla Banda, per ripercorrerne essenza, storia,
tradizione e magia. La musica ingentilisce i cuori, storie della Banda Cittadina di Grezzana è stato presentato all’inizio dell’anno. «Ci sono voluti mesi di lavoro per realizzare questa opera» ha
sottolineato il presidente Emanuele Ballini, «ma siamo molto soddisfatti del risultato. Chiunque
vedrà questo piccolo documentario spero potrà cogliere l’essenza della banda, dall’epoca pionieristica fino alla rinascita su cui stiamo lavorando oggi con la Scuola di Musica e l’attenzione ai
giovani e giovanissimi». All’interno del documentario compaiono maestri, musicisti, presidenti
ed ex presidenti, majorettes, ex componenti. Spiccano su tutte le testimonianze dei nomi “storici”
della Banda, che ripercorrono alcuni degli aneddoti più divertenti legati agli inizi, alle tradizioni e
ai momenti che hanno segnato non solo il gruppo, ma l’intera comunità di Grezzana.
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Il tema di questo mese era: “I colori del Natale”
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sullo sfondo aiutano il riempimento dell’immagine che
focalizza l’attenzione sulle candele, altrimenti sarebbe
stata troppo piatta. In questo modo si crea un effetto
più coinvolgente. Scatto molto pulito, fuoco perfetto
molto precisa e selettiva negli elementi su cui porre
l’attenzione.
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COMMENTO CRITICO
L’idea di questa foto è sicuramente vincente, estrosa, e il risultato
è pittorico. Per certi versi sembra un quadro impressionista, in
cui le luci sull’acqua sono le pennellate sulla tela. Il riquadro della
vasca aiuta a creare un effetto cornice, tuttavia l’inquadratura
poteva essere migliorata a livello compositivo. Qui è l’estro che
crea la foto.
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Informazioni generali sul concorso
Federico Presa
BUON NATALE
COMMENTO CRITICO
Questo scatto da molto l’idea del natalizio. La distribuzione degli elementi è molto curata: sul fotogramma le palle di Natale sembrano in fila una
con l’altra unite da un’ipotetica linea che va poi
a sfumare verso l’alto. Soggetto più semplice e
forse un po’ carente in brillantezza. Buono scatto,
dalle linee molto morbide.
58
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febbraio 2014
Tutte le foto pervenute su www.giornalepantheon.it
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NB: Preghiamo i concorrenti di inviare sempre le foto almeno di 1MB e
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Dal primo organizzatore
diretto di fiere in Italia:
tanti eventi da non perdere,
tanti appuntamenti
per farsi trovare.
GENNAIO
24-26 - MOTOR BIKE EXPO - La più grande
fiera italiana dedicata alle moto speciali, alle
custom ed agli accessori
11-13 - METALRICICLO - RECOMAT Fiera del riciclo industriale dei materiali
11-13 - METEF - FOUNDEQ - Expo
internazionale dell’alluminio e expo
internazionale delle tecnologie della fonderia
FEBBRAIO
SETTEMBRE
≤
≤
2 - MOSTRA SCAMBIO DEL GIOCATTOLO
D’EPOCA
6-9 - FIERAGRICOLA - International
agricultural technologies show
12-16 - BIENNALE DELLA CREATIVITÀ IN
ITALIA
17-22 - CONCORSO SOL D’ORO
19-23 - PROGETTO FUOCO - Mostra
internazionale di impianti ed attrezzature
per la produzione di calore ed energia dalla
combustione di legna
MARZO
≤
8-9 - ELETTROEXPO - Mostra mercato di
elettronica, radiantismo, strumentazione,
componentistica, informatica
8-9 - MODEL EXPO ITALY - Fiera del
modellismo
14 - CONCORSO INTERNAZIONALE DI
PACKAGING
15-17 - SPORT EXPO - La fiera dello sport
giovanile
26-30 - CONCORSO ENOLOGICO
INTERNAZIONALE
APRILE
≤
5 - OPERAWINE - Finest italian wines, 100
great producers
6-9 - SOL&AGRIFOOD - Rassegna
internazionale dell’agroalimentare di qualità
6-9 - VINITALY - Salone internazionale del
vino e dei distillati
6-9 - ENOLITECH - Salone internazionale
delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e
delle tecnologie olivicole ed olearie
27 - MOSTRA MERCATO DEL DISCO E DEL
FUMETTO
MAGGIO
≤
8-11 - ASPHALTICA - Salone delle soluzioni e
tecnologie per produzioni stradali, sicurezza e
infrastrutture
8-11 - SAMOTER - Salone internazionale
triennale macchine movimento terra, da
cantiere e per l’edilizia
20-22 - AUTOMOTIVE DEALER DAY
Informazioni, strategie e strumenti per la
commercializzazione automobilistica
23-25 - VERONAFIL - Manifestazione
filatelica, numismatica, cartofila
23-25 - VERONA MINERAL SHOW GEO
BUSINESS - Mostra di pietre preziose, pietre
dure, pietre ornamentali, fossili e derivati,
oggettistica in pietra
27-29 - OIL&nonOIL-S&TC - Car wash,
carburanti alternativi, stazioni di servizio,
extra rete, stoccaggio e trasporto carburanti e
combustibili
GIUGNO
≤
11-13 - ALUMOTIVE - Expo delle soluzioni
innovative, componenti, materiali tecnologici
di primo equipaggiamento
per l’industria dei trasporti.
≤
24-27 - ABITARE 100 % PROJECT - Trade fair
& conference for the interior design market
24-27 - MARMOMACC - Mostra internazionale
di marmi, design e tecnologie
OTTOBRE
≤
3-5 - FARMADAYS - Ricette per il
cambiamento
8 - VERONA EFFICIENCY SUMMIT Il primo forum internazionale sull’efficienza
energetica
8-10 - SMART ENERGY EXPO - Salone
internazionale dell’efficienza energetica
8-10 - GREENBUILD EUROPE & THE
MEDITERRANEAN - International Conference
& Expo
9-13 - ARTVERONA - Art project fair
12 - MOSTRA SCAMBIO DEL GIOCATTOLO
D’EPOCA
26 - MOSTRA MERCATO DEL DISCO E DEL
FUMETTO
29-30 - ACQUARIA - Mostra convegno
internazionale delle tecnologie per l’analisi,
la distribuzione e il trattamento dell’acqua e
dell’aria
29-30 - HOME & BUILDING - Mostra convegno
internazionale della domotica
& building technologies
29-30 - MCM - Mostra convegno
internazionale della manutenzione industriale
29-30 - SAVE - Mostra convegno
internazionale delle soluzioni e applicazioni
verticali di automazione, strumentazione,
sensori
OTT. - SIAB - International Techno-Bake
Exhibition
NOVEMBRE
≤
6-9 - FIERACAVALLI - International horse
festival
20-22 - JOB & ORIENTA - Mostra convegno
nazionale - Orientamento, scuola, formazione,
lavoro
21-23 - VIVI LA CASA STYLE - Evento mostra
mercato - Soluzioni d’arredo classiche e
moderne. Prodotti e servizi per la casa e gli
sposi
21-23 - VERONAFIL - Manifestazione
filatelica, numismatica, cartofila
22-23 - ELETTROEXPO - Mostra mercato
di elettronica, radiantismo, strumentazione,
componentistica, informatica
28-30 - VERONA MINERAL SHOW GEO SHOP
- Mostra di pietre preziose, pietre dure, pietre
ornamentali, fossili e derivati, oggettistica in
pietra
DICEMBRE
≤
3-4 - WINE 2 WINE - Il nuovo forum sul
business del vino
www.veronafiere.it
SOMMIAMO RELAZIONI.
SOTTRAIAMO OSTACOLI.
MOLTIPLICHIAMO IDEE.
CONDIVIDIAMO ESPERIENZE.
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO
≤
28-30 GEN. - STONEXPO MARMOMACC
AMERICAS - Las Vegas - USA - The largest
North American stone industry event
3 FEB. - VINITALY INTERNATIONAL USA New York - Three Sixty
3-5 FEB. - EVENTO MÉDINIT - IDF OMAN Muscat - Interior design décor
& furniture expo
18-21 FEB. - VITÓRIA STONE FAIR
MARMOMACC LATIN AMERICA - Vitória Brasile - Fiera internazionale del marmo e
granito
25-28 MAR. - VINITALY INTERNATIONAL
CINA - Chengdu – Kempinsky Hotel
12-15 MAG. - EVENTO MARMOMACC - QATAR
STONE-TECH - Doha - The international stone
and stone technology show
22-25 LUG. - MEC SHOW - Vitória - Brasile Salone della metalmeccanica, dell’energia e
dell’automazione
26-29 AGO. - CACHOEIRO STONE FAIR Cachoeiro de Itapemirim - Brasile - Fiera
internazionale del marmo e del granito
19-22 OTT. - STONEXPO MARMOMACC
AMERICAS - Miami Beach - USA - The
International Surface Event East
28-30 OTT. - MÉDINIT EXPO - Casablanca Marocco - Salone italiano del design e delle
tecnologie per la decorazione d’interni e la
costruzione.
NOV. - VINITALY INTERNATIONAL RUSSIA Mosca
6-8 NOV. - VINITALY INTERNATIONAL CINA
Hong Kong - International Wine & Spirits Fair
di Hong Kong
10-13 NOV. - EVENTO MARMOMACC - SAUDI
STONE-TECH - Riyadh - The international
stone and stone technology show
11-14 DIC. - MS AFRICA & MIDDLE EAST Il Cairo - Egitto - Fiera internazionale di pietre,
design, tecnologie, macchine movimento terra
e per l’edilizia.