Euro 1,50 - Spediz. in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 Direz Commerciale Reg. Campania - Salerno In caso di mancato recapito inviare al CPO di Salerno per la restituzione al mittente previo pagamento resi. FERMENTO Mensile Men Me Mens n il nsil ile dell’Arcid ile dell’Arcidiocesi id dioce ioce c sii ddii A Amalfi mal m allfi - C alfi Cava avaa de’T av dde’Tirreni e’T ’Ti Tirre irrreni ni Anno XXI n.2 - FEBBRAIO 2014 SommariO FEBBRAIO 2014 3 Editoriale 4 Per una Chiesa estroversa 5 “Non c’è vita che non meriti amore” 6 Fede e Carità 7 Il Battesimo, sorgente di Corresponsabilità 8 Missione Popolare a Cava est 9 Missione Popolare a Vietri Cetara 10 “Il Cristo non può essere diviso” 11 La festa gioiosa della fraternità 12-13 Missione Popolare a Cava centro 14 “Niente sarà più come prima” 15 Generosità nonostante la crisi 16 Persone nuove in Cristo Gesù 17 Sono venuto Tramonti - Campinola: per servire Festa di S. Sebastiano 18-21 Notizie 22 Agenda 23 Vietri: Festa di don Bosco In copertina: Padre Alex Zanotelli alla Via Pacis Associato all’Associazione Giornalisti Cava de’Tirreni - Costa d’Amalfi “Lucio Barone” Fermento è online su: www.diocesiamalficava.it Direttore responsabile Antonio De Caro Redazione don Angelo Mansi don Antonio Landi Enzo Alfieri Lia Ranno (foto) Proprietà editoriale Associazione Culturale “S. Francesco Sales” Presidente Luciano D’Amato Segretaria Gerarda Carratù Direzione, Redazione, Amministrazione Piazza Duomo, 9 84013 Cava de’Tirreni (SA) Tel. e Fax 089 4454973 e-mail: andecaro@libero.it Responsabile abbonamenti Aldo Di Gennaro Costo abbonamento annuo € 15,00 C/C Postale n°00006668613 intestato a Luciano D’Amato Hanno inoltre collaborato: Sigismondo Nastri, mons. Osvaldo Masullo, Sr Giovanna Lauritano, Annamaria Sica, don Beniamino D’Arco, don Mario Masullo, don Antonio Porpora, Franco Bruno Vitolo, Beatrice Sparano, Rosario Pellegrino, Carmela Infante, Giuseppe Battimelli, don Lugi Avitabile, don Arulappan Jayaraj, Magrina di Mauro, Pasquale Scarlino, Angelo Canora, don Giuseppe Milo, Concetta Apolito. Impaginazione: Mariangela Lodato Stampa Tipografia Tirrena Inviare gli articoli al: andecaro@libero.it Editoriale FERMENTO La “rivoluzione” di Papa Francesco Rolling Stone, la rivista musicale che si richiama nel titolo alla celebre ‘trasgressiva’ band britannica, dedica la copertina dell’ultimo numero a Papa Francesco, con una sottolineatura: “The times they are a-changin” (I tempi stanno cambiando). Questo, subito dopo che l’autorevole settimanale Time lo aveva proclamato “Person of the year” (uomo dell’anno), riconoscendogli di aver fatto una cosa notevole: “non ha cambiato solo le parole, ha cambiato la musica”. Su un muro di Roma, intanto, nelle vicinanze del Vaticano, un murale mostra il Pontefice nelle vesti di Superman. Con l’abituale sorriso e la inseparabile borsa nera a soffietto, che l’autore del graffito non ha immaginato piena di effetti personali (il rasoio, il breviario, qualche libro da leggere: “anche i Papi si fanno la barba!” aveva detto ai giornalisti sull’aereo che lo conduceva in Brasile, nel luglio scorso), ma di “valores”, valori. Tre casi – se ne potrebbero citare altri –, che testimoniano il livello altissimo di popolarità conquistato da Jorge Mario Bergoglio, a meno di un anno dalla sua elezione alla cattedra di San Pietro, negli ambienti più diversi, cattolici e laici. Ecco il primo risultato di una “rivoluzione” “ così è stata definita dai media – condotta all’insegna di una normalità FEBBRAIO 2014 caratterizzata da gesti semplici eppure di grande importanza simbolica, da esempi – a partire dalla rinuncia all’Appartamento pontificio –, più ancora che dalle parole, peraltro sempre efficaci nella loro essenzialità. Perché la testimonianza cristiana “ ha dichiarato il 22 gennaio scorso, in occasione della celebrazione della Giornata delle Comunicazioni sociali – non si fa con il bombardamento di messaggi religiosi, ma con la volontà di donare se stessi agli altri. Una “rivoluzione”, quella di Papa Francesco, giudicata, di volta in volta, gentile, dolce, moderata, silenziosa: tesa a rilanciare una Chiesa “che sia casa di tutti” e a riaffermarne la centralità in una società – la nostra –, che rischia di precipitare in una “tristezza individualista”. Con l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, pubblicata il 24 novembre 2013, nella solennità di N.S. Gesù Cristo Re dell’Universo, il Papa pone l’accento sulla necessità di riscoprire “la freschezza originale del Vangelo”. La gioia del Vangelo – sottolinea – “riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Sigismondo Nastri 3 FERMENTO Evangelii Gaudium Ha Papa Francesco avviato una Grande Riforma della Chiesa? Leggendo l’Evangelii Gaudium, che è il primo documento completamente di Papa Francesco, in cui egli dichiara apertamente che esso “ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti”(25), si ha questa sensazione. E anche i gesti e le parole del Papa argentino confermano questo progetto. ( Il termine ‘riforma’ ricorre otto volte nel documento). Ma che cos’è veramente una Riforma? Quando è necessaria una Riforma? A tale proposito, non si può non fare riferimento a un famoso studio di P.Y. Congar: Vera e falsa riforma nella Chiesa.(1972) Il grande teologo domenicano analizza storicamente il problema. Anzitutto dice che una Riforma si rende necessaria: a) quando ci sono abusi morali, b) quando occorre precisare, rivedere dei principi dottrinali o sacramentali, c) quando si tratta di adeguare strutture storiche e sociologiche. Il Concilio Vaticano II ha recepito il principio teologico: Ecclesia est semper reformanda (Lutero), la Chiesa deve continuamente riformarsi, sia per seguire il mistero del Verbo incarnato e sia per adeguare i suoi elementi essenziali (il deposito di fede) alle differenti culture e ai cambiamenti della storia. P. Congar esamina le grandi riforme che ha vissuto la Chiesa lungo la storia che l’hanno aiutata a rivedere ciò che era diventato ostacolo alla comunicazione del vero messaggio cristiano. di chi annuncia il Vangelo (21). Il Papa prospetta una Chiesa ‘in uscita’, cioè che prende l’iniziativa senza paura, sa coinvolgersi nella storia degli uomini e accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, con pazienza attende i frutti del suo lavoro e festeggia per i risultati evangelici (24). L’E.G. si rifà a Giovanni Paolo II e alla Redemptoris Missio (14-15) perché la Chiesa ritrovi slancio nell’annuncio e per l’urgenza missionaria della stessa, ma va oltre parlando di una Chiesa “in stato permanente di missione”(25). Tra l’altro, il Papa, invita a ricentrare il Cristianesimo sull’essenziale ed esorta a ritrovare la “gerarchia” delle verità, anche se tutte vanno credute con la medesima fede (36); e nel recare la Buona Novella bisogna prima far conoscere la bellezza, lo stupore dell’amore di Dio per noi, e poi parlare di esigenze morali (42). Così, l’Eucaristia è si la pienezza della vita sacramentale (34-39) ma non è un premio per i perfetti, è invece un generoso rimedio e un alimento per i deboli (47); perciò la Chiesa deve essere di più una casa aperta, che dona la misericordia del Padre (44 e 47). E quando dice: «Usciamo, usciamo a offrire a tutti la vita di Gesù Cristo» (49), Papa Francesco sembra quasi fisicamente spingere pastori e fedeli a uscire dalle Chiese e dalle sacrestie, per andare dove ferve la vita, in particolare nelle periferie, perché se il Vangelo non è balsamo e lievito di vita, che altro è? mons. Osvaldo Masullo Per una Chiesa estroversa 4 Il Papa dice chiaramente che intende così riformare la Chiesa (cfr. 26 e 27). E va sottolineato che il Vaticano II è il fondamento della Riforma che Papa Bergoglio sogna, e a cui rimanda l’E.G. Ogni vera riforma è sempre un ritorno alle origini, soprattutto per quanto riguarda le strutture organizzative delle Chiesa, che risentono dell’influsso e l’usura del suo divenire storico. (cfr.27-33) L’espressione di P. Congar: “Dinanzi a un mondo che non ammette più il Vangelo, se non presentato da una Chiesa irreprensibile… occorre un Cristianesimo di shock; ora non vi è che un mezzo onesto per produrre uno shock, ma si tratta di un mezzo efficace: essere veramente se stessi, attingendo genuinamente allo spirito delle origini”. Tali espressioni sembrano descrivere proprio il modo di sentire del nostro tempo, e il Papa, intende ridare credibilità alla Chiesa, richiamandola alla sua identità più vera e profonda: la Chiesa esiste per evangelizzare. Il primo capitolo dell’E.G. (19-49) dice che la Chiesa deve riscoprire la sua identità missionaria, perché solo così è veramente se stessa e ritrova la gioia propria FEBBRAIO 2014 Testimonianza di vita consacrata FERMENTO “Non c’è vita che non meriti amore” “Non c’è figlio che non sia mio figlio/ né ferita di cui non sento il dolore/ non c’è terra che non sia la mia terra/ e non c’è vita che non meriti amore”. No, questi versi non sono presi dall’opera di qualche Dottore della Chiesa, non sono le parole del Papa e sicuramente non sono frasi uscite dai Baci Perugina! E’ l’inizio di una canzone di Fiorella Mannoia, Luce. Non so, a me sembrano le espressioni più belle per parlare della vita consacrata, semmai esistano espressioni adeguate per “spiegare” un mistero che in quanto tale non si può “capire” ma solo contemplare…Queste parole racchiudono per me gli aspetti più affascinanti della vita religiosa e della vita in generale. Ogni cristiano, infatti, come battezzato e discepolo di Cristo è un religioso e un consacrato… Il primo aspetto è la maternità. “Quella si è fatta suora perché non ha trovato nessuno! E’ fuggita dal mondo, chi se la doveva prendere?!”. Di esclamazioni simili è piena la terra, sono piene anche le nostre parrocchie! Ma…quale fuga! Per me la vita consacrata è l’espressione più alta della maternità che abbraccia ogni uomo e ogni donna perché in Cristo “non c’è figlio che non sia mio figlio”. In una società dove si viene e si va, si corre maneggiando il cellulare o aggeggi simili (non mi chiedete il nome!) senza degnare gli altri di uno sguardo, dove ogni rapporto è mediato dai computer e ci si nasconde dietro lo schermo più o meno piatto di un monitor, i consacrati e le consacrate, seppur FEBBRAIO 2014 nei loro limiti, si sforzano di intessere relazioni autentiche. Che siano missionari o contemplativi, sfidano la cultura dell’indifferenza, come dice Papa Francesco, col sentirsi madri e padri di tutti. Non è un abolire o dimenticarsi della propria corporeità, cosa peraltro impossibile a farsi, ma è invece un recuperare l’umano, riappropriarsi, se così si può dire, di tutti e cinque i sensi per metterli a servizio del prossimo. Sì, credo veramente che chi incontra Dio diventi più umano e, se così non è, vuol dire che non l’ha incontrato. Prima di entrare in monastero, anche io mi divertivo con battute tipo quelle riportate sopra…fino a quando mi sono chiesta : “E se invece fossi io che sto fuggendo?”… Secondo aspetto, legato al primo, la partecipazione alle sofferenze altrui. “Non sposiamo un damerino” ci ripete spesso una nostra saggia consorella! E con questo intende dire che siamo discepoli di Cristo, Cristo crocifisso. Come Lui e con Lui portiamo in noi gli smarrimenti, le inquietudini, le paure, le malattie dell’umanità. E non perché ci piace soffrire, neanche a Gesù piaceva, ma perché l’amore vero e totale passa per la croce, la attraversa e giunge alla Resurrezione. Terzo, “siamo cittadini del mondo” e “stranieri su questa terra”. Sembrano due situazioni opposte e invece no . Semplicemente sappiamo di essere pellegrini, condividiamo le culture, le abitudini, le povertà di tutti i popoli eppure non ci identifichiamo con nessuna patria. Io vivo in un monastero ma so benissimo che non è questa la mia casa definitiva. I missionari annunciano il Vangelo fino agli estremi confini della terra, ma neanche quei confini sono la loro casa. Condividiamo la sorte di tutti ma siamo testimoni di una speranza che ha orizzonti più vasti di questo mondo… Ultimo… “non c’è vita che non meriti amore”. Questa frase si commenta da sola. Dio chiamava, chiama, chiamerà sempre, è quasi “costretto” a farlo! Chiama perché ha bisogno di uomini e donne che siano una “memoria vivente” del Suo Amore, che con la loro vita dicano a tutti che non c’è, non esiste né mai esisterà “una vita che non meriti amore”. Perché Lui è la Vita, Lui è l’Amore… la vera Luce. Sr Giovanna Lauritano 5 FERMENTO Fede e Carità Il giorno 11 Febbraio, in occasione del memoriale liturgico della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebrerà in forma solenne la “XXII Giornata Mondiale del malato”, presso il santuario “la piccola Fatima”, con la presenza del nostro Arcivescovo, Mons. Orazio Soricelli La giornata è stata fortemente voluta dall’ufficio della “pastorale sanitaria diocesana”, organizzazione alla quale afferiscono le principali associazioni di volontariato che operano in diocesi e che stanno portando avanti da tempo un programma ben definito il cui fulcro centrale è rivestito dalla figura del malato e la sua dignità di persona, promuovendo diversi momenti soprattutto formativi per gli operatori sanitari parrocchiali. Tale giornata, infatti, oltre che per i malati, è destinata soprattutto a coloro i quali operano nel campo della sanità, siano essi medici, infermieri, volontari ma anche ministri straordinari dell’Eucarestia che tanta importanza possono rivestire con il loro ministero nei periodi di malattia di una persona. Sarà un pomeriggio intenso: alle persone malate e in difficoltà verrà data la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione ( approfittiamo per ringraziare anticipatamente tutti i sacerdoti che si sono resi disponibili) dopodiché seguirà la celebrazione eucaristica, la processione con flambeaux alla stregua di quella che quotidianamente si tiene a Lourdes, e in conclusione un momento di convivialità offerto dalla generosità dei volontari del santuario. 6 Giornata del malato Questa giornata sarà una preziosa occasione per aiutare i malati a valorizzare sul piano umano e cristiano la sofferenza, per promuovere la speranza , il coraggio ed accoglienza alle famiglie dei malati. Ma d’altro canto verrà utilizzata per sottolineare l’importanza dell’impegno e dello sviluppo del volontariato, richiamando l’importanza della formazione spirituale, morale e professionale degli operatori sanitari al fine di promuovere una rinnovata cultura della vita. Papa Francesco, nel suo messaggio in occasione di questa XXII giornata del malato, ci invita a ricordare che dare la vita per i nostri fratelli ci viene dall’esempio di Cristo, dare se stessi senza secondi fini è un invito per tutti a fare propria la cultura evangelica del dono per dare un senso alla propria vita. In questa ottica l’appuntamento annuale della giornata diventa un momento di crescita umana e spirituale della comunità intera, che si stringe attorno ai malati permettendo di vivere attivamente la beatitudine di Cristo: ”ero malato e mi avete visitato, curato, amato..” Il Papa, con le sue parole, si fa vicino a coloro che soffrono per incoraggiarli a non sentirsi soli nel dolore, ricordando che “quando Cristo è salito sulla croce ha distrutto la solitudine della sofferenza ed ha illuminato l’oscurità”. Il Santo Padre ci aiuta a ricordare, poi, come figura centrale a cui tendere per crescere nella carità è Maria, la Madre di Gesù e Madre nostra, donna del silenzio, del conforto, della vicinanza amorevole, donna sempre attenta ai bisogni e alle difficoltà dei suoi figli. E non a caso la festa del malato cade proprio nella giornata della vergine di Lourdes, luogo al quale tanti accorrono per depositare, ai piedi della grotta, sofferenze, angosce ma anche tante speranze, la speranza del cristiano che anche nella notte del dolore si apre alla luce pasquale. Annamaria Sica FEBBRAIO 2014 Programma pastorale FERMENTO Il Battesimo, sorgente di Corresponsabilità La Chiesa di Amalfi – Cava de’ Tirreni, camminando sulla rotta della corresponsabilità, il valore scelto per il triennio 2013-16, riflette quest’anno sulla consacrazione battesimale, connessa al valore portante di questo periodo pastorale. Attraverso la presentazione dei segni rituali del Battesimo, le 79 Parrocchie del territorio diocesano, periodicamente, durante l’anno pastorale o, per la maggioranza, nel tempo quaresimale, avranno la possibilità di svolgere una ampia ed approfondita catechesi, tesa a ravvivare la consapevolezza del dono ricevuto, ma anche la dignità dell’essere un battezzato. Il volume della Programmazione Pastorale Diocesana offre dei validi suggerimenti non solo per il momento catechistico, ma anche per soste liturgiche e per correlate testimonianze in ambito Caritas. Con sapiente discernimento, S. E. Mons. Orazio Soricelli ha confermato la proposta espressa nei mesi scorsi nelle sedute sia del FEBBRAIO 2014 Consiglio Pastorale diocesano e sia del Consiglio Presbiterale: far prendere sempre più coscienza al popolo di Dio, che vive in Costa d’Amalfi e nella valle Metelliana, che il Battesimo è la vera sorgente della corresponsabilità. Il Battesimo non è un gesto isolato, personale, dato per essere a sé stesso trattenuto, quasi ricevuto per rispetto ad una antica ed affermata consuetudine. L’Arcivescovo, nell’introduzione al volume programmatico, sembra ancorare la sua persuasione per questa scelta annuale nel n° 9 del documento CEI “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”: “concentrare l’attenzione della parrocchia sul Battesimo è il modo concreto con cui si afferma il primato dell’essere sul fare, la radice rispetto ai frutti, il dato permanente dell’esistenza cristiana rispetto ai fatti storici mutevoli della vita umana. Il Battesimo comporta esigente adesione al vangelo, è via alla santità, sorgente di ogni vocazione”. Lo stesso Papa Francesco nelle ultime Udienze Generali del Mercoledì comprova, nel suo semplice ma profondo linguaggio catechetico, la necessaria cognizione della propria identità battesimale, stimolando più volte a conoscerne la data della celebrazione, allo scopo di non perderne mai la memoria: “Dobbiamo risvegliare la memoria del nostro Battesimo. Siamo chiamati a vivere il nostro Battesimo ogni giorno, come realtà attuale nella nostra esistenza”(8-01-14). Riscoprire il Battesimo porta a riscoprire il protagonismo di ciascun membro della Chiesa, con i suoi propri carismi, in ordine alla sua missione evangelizzatrice. Nel prossimo Tempo di Quaresima nei Centri di Ascolto, attivati nelle singole Parrocchie, la riflessione sarà incentrata su quanto detto, anche con l’ausilio di schede preparate dall’Ufficio Catechistico Diocesano. Don Angelo Mansi 7 FERMENTO Missione Popolare a Cava Est Verso un mondo migliore Le missioni parrocchiali sono una proposta per il cammino di fede delle comunità cristiane che può rinnovare, vivacizzare, trasformare la vita stessa della parrocchia tanto da riuscire a dargli un volto missionario. Le missioni parrocchiali del terzo millennio non servono solo per procurare un po’ di ossigeno sacramentale o per dare una semplice spintarella cultuale ai parrocchiani già evangelizzati, ma dovrebbero riuscire a realizzare una vera e propria rivitalizzazione globale dell’intero organismo parrocchiale, in vista di un progressivo impegno missionario di tutto il popolo di Dio presente nel territorio. La Missione Popolare Parrocchiale é l’annuncio straordinario della Parola di Dio, messo in atto da una comunità parrocchiale sotto la responsabilità e la guida del proprio Parroco, coadiuvato dal Consiglio pastorale della Parrocchia, affinché nella potenza dello Spirito santo e nella comunione piena con il Vescovo e con la Chiesa la buona novella di Gesù raggiunga ogni cuore e lo chiami alla conversione allo scopo di rifondare o far crescere la comunità cristiana. La MPP si inserisce nel programma della Parrocchia, non ne stravolge i ritmi e le iniziative. Tre saranno le fasi della nostra Missione parrocchiale: 1) la fase preparatoria in cui si sono individuate persone della parrocchia che, preparate e formate, diventano loro stessi missionari, inviati a visitare le famiglie. 2) la fase celebrativa in cui insieme si prega, si celebra, si 8 ascolta, si visitano ogni singola famiglia della Parrocchia, per rinsaldare la fede attraverso il “Porta a Porta”, annunciando la buona novella del Regno. 3) la fase di verifica che apre all’impegno a “rendere fruttuosi” i doni della missione, in un cammino permanente di vita cristiana comunitaria, lasciando come segno e frutto un impegno a far visita periodicamente alle famiglie, proponendo centri della Parola ecc.. Ogni cristiano della parrocchia, con ruoli e doni diversi, diventa protagonista, in una “missione” che continua sempre. Gli elementi qualificanti della nostra iniziativa sono: gli animatori, le visite alle famiglie con l’annuncio, le iniziative per ogni settore della parrocchia, le celebrazioni. L’esperienza Missionaria che la Forania di Cava Est si appresta a vivere ha un duplice scopo: - Coinvolgere tutti gli operatori pastorali in un progetto comune, farli stare insieme e lavorare per un’iniziativa che è di tutti e non del singolo gruppo. Serve a far sperimentare che si è una vera famiglia, che stando insieme si ottengono migliori risultati. Tutti, giovani, adulti e anziani sono chiamati per la missione. Serve a ribadire agli operatori pastorali, che bisogna uscire dal chiuso delle nostre sacrestie per andare. La Missione diventa non solo un tempo di evangelizzazione “ad extra”, ma innanzitutto un momento di grazia per risvegliare la fede all’interno della Comunità e tra gli operatori pastorali. Quest’esperienza deve diventare un tempo prezioso d’incontro personale e comunitario con la Parola viva e vivificante che mette il fuoco dentro e spinge alla missione. Animare per 15 giorni la Comunità Parrocchiale, la vera e propria missione, non fatta da missionari esterni alla Parrocchia, ma fatta dagli stessi operatori pastorali. Per i nostri laici sarà l’occasione per riappropriarsi del mandato missionario che hanno ricevuto con il battesimo. Per la nuova evangelizzazione occorre un movimento non del singolo o del gruppo ma di tutto il popolo. Sarà bello e significativo, sapere che tutta la Forania contemporaneamente è in cammino e per strada a portare il Vangelo. Quest’esperienza sarà l’occasione per far sperimentare ai nostri operatori pastorali, forse per la prima volta, cosa voglia dire pastorale della strada. Sarà l’occasione per seminare la Parola. Bisogna far comprendere ai nostri operatori che il Vangelo, l’annuncio, la buona novella cammina con i loro piedi e passa con il loro annuncio, se non busso a quella porta, se non visito quella famiglia, la salvezza non verrà annunciata a quelle persone. don Beniamino D’Arco FEBBRAIO 2014 Missione Popolare Vietri - Cetara FERMENTO “Metti fede - Rinati dall’alto sulle strade del mondo” A 500 anni dall’autonomia della Diocesi di Cava de’ Tirreni dall’Abbazia Benedettina, nell’antico territorio della “Citta della Cava”, comprendente anche gli attuali comuni di Vietri e di Cetara, si è scelto di caratterizzare questa ricorrenza con un tempo di grazia straordinario come quello della Missione Popolare. Nella Forania Vietri-Cetara saranno i Padri Redentoristi a riannunciare con gioia e passione la buona notizia del Vangelo nel nostro territorio. Già da due anni le nostre parrocchie sono state coinvolte in un percorso di formazione e di preparazione che ha visti interessati, a cerchi concentrici, prima i parroci poi i consigli pastorali ed, infine, tutti gli operatori pastorali per dare inizio a questo processo di conversione che avrà il suo culmine nei giorni della missione. Dal 1° marzo al 12 aprile ogni parrocchia per due settimana sarà impegnata ad uscire dal torpore di una fede tradizionalista che addormenta per recuperare la gioia di un incontro, quello con il nostro Salvatore Gesù, che dà speranza. Con i pp. Redentoristi ritorneremo nelle famiglie delle nostre parrocchie dialogando, visitando chi è in difficoltà, incoraggiando chi è nella prova, rimotivando chi sta spegnendo la fiaccola della fede. Lo slogan che ci accompagnerà in questo esperienza è “Metti fede - rinati dall’alto sulle strade del mondo”. Da una parte, è Gesù che ci accoglie, dall’altra anche noi vogliamo accoglierlo, metterci in ascolto della sua parola perché è FEBBRAIO 2014 proprio accogliendolo che lo Spirito Santo ci trasforma illuminando il cammino futuro di ciascuno e delle nostre comunità. Allora ciascuno di noi che cosa può fare? La risposta vogliamo coglierla nell’invito di Papa Francesco ai Giovani riuniti sulla spiaggia di Copacabana per la GMG di Rio: METTI FEDE! Che cosa significa? “Mettere”, cioè collocare, versare. Così è anche nella nostra vita: se vogliamo che essa abbia veramente senso e pienezza: “metti fede” e la vita avrà un sapore nuovo, la vita avrà una bussola che indica la direzione; “metti speranza” e ogni tuo giorno sarà illuminato e il tuo orizzonte non sarà più oscuro, ma luminoso; “metti amore” e la tua esistenza sarà come una casa costruita sulla roccia, il tuo cammino sarà gioioso, perché incontrerai tanti amici che camminano con te. Metti fede, metti speranza, metti amore… in un’unica parola… Metti CRISTO! È questo che le comunità della nostra forania sono invitate a fare sollecitate da papa Francesco nella Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”: riscopriamo il nostro battesimo, la nostra identità cristiana (rinati dall’alto) e mostriamo a quanti ci vivono accanto una chiesa dalle porte spalancate nel tentativo di recuperare la freschezza originale del Vangelo, trovando nuove strade e metodi creativi che non può lasciare le cose come stanno e che spinge a porsi in uno stato permanente di missione (Sulle strade del mondo). Per dirla con le parole di don Tonino Bello «portare la veste battesimale nei cantieri e la tuta da lavoro in chiesa». Sarà il nostro Arcivescovo, sabato 1° marzo in San Giovanni di Vietri a dare il mandato ai missionari sia religiosi che laici di tutte le comunità e lui ad accogliere, come Gesù al termine della missione dei discepoli, la gioia del raccolto, soprattutto sollecitando i giovani della nostra forania a non mettersi da parte ed essere protagonisti nella vita della chiesa nella celebrazione di chiusura a Cetara il 12 aprile. don Mario Masullo 9 FERMENTO Giornata Ecumenica Diocesana “Il Cristo non può essere diviso” Le reliquie dell’Apostolo Andrea, custodite nella nostra Cattedrale, rappresentano un richiamo forte per numerosi pellegrini provenienti dalle Chiese Ortodosse orientali, rivestendo così la nostra Arcidiocesi di una missione particolare da svolgere a sostegno del cammino ancora lungo e faticoso verso l’unità piena di tutti i credenti in Cristo. Questa particolare elezione ci riveste anche della responsabilità di essere pronti e ben formati: e ciò nasce da una sempre migliore conoscenza delle altre tradizioni cristiane. Per questo motivo, per la prima volta, abbiamo voluto dedicare la Memoria del Ritrovamento della reliquia del Capo di S. Andrea, che viene annualmente celebrata il 28 gennaio pochi giorni dopo la conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, alla causa dell’ecumenismo, celebrando la Prima Giornata Ecumenica Diocesana. Cuore di questo evento è stato l’incontro avvenuto la sera del 27 gennaio in Cattedrale con il prof. Natalino Valentini, laico, coniugato con due figli, direttore dell’Istituto Superiore di Scien- 10 ze Religiose di Rimini, ma soprattutto profondo conoscitore del pensiero filosofico, della teologia e della spiritualità del mondo ortodosso russo, in modo particolare del celebre sacerdote-scienziato russo Pavel Florenskij, uno dei massimi geni dell’umanità, vittima delle persecuzioni staliniane. Questo incontro, inserendosi anche nel secondo ciclo dell’Itinerario di Fede con il Catechismo della Chiesa Cattolica che quest’anno ha affrontato il Mistero di Cristo, ha inteso aprire l’orizzonte dei numerosi intervenuti al modo con il quale l’ortodossia russa guarda al mistero pasquale del Signore. Tema della relazione è stato infatti il seguente: La teologia dell’umiliazione e della gloria di Cristo nell’ortodossia russa. L’intervento del prof. Valentini è stato incastonato in un momento di preghiera per l’unità dei cristiani, presieduto dall’Arcivescovo, che ha tratto ispirazione dal titolo annuale della Settimana di Preghiera per l’Unità, elaborato a partire da una citazione della Prima lettera di S. Paolo ai Corinzi nella quale l’Apostolo, lamentando le divisioni esistenti nella comunità di Corinto esclama a un certo punto: ‘Il Cristo non può essere diviso’. La serata, arricchita dalla sapienza dell’illustre ospite nonché dalla sua profonda spiritualità personale, ben percepita da molti dei presenti, si è conclusa con l’esposizione della reliquia di S. Andrea nel consueto clima di sincera devozione popolare, molto apprezzato dal prof. Valentini. La serata del 27 gennaio può essere considerata come l’inizio di un’esperienza più consapevole della nostra vocazione ecumenica, un’esperienza certamente da consolidare affinché l’antica devozione al nostro Patrono celeste si arricchisca di nuove motivazioni che siano al passo con il cammino della Chiesa nell’oggi della storia. don Antonio Porpora FEBBRAIO 2014 FERMENTO Via Pacis La festa gioiosa della fraternità Momenti intensi di riflessione e di condivisione, una bella festa di fratellanza e solidarietà. Li ha offerti il 18 gennaio scorso a Cava de’ Tirreni la Giornata Diocesana della Pace 2014, denominata Via Pacis, organizzata dall’Arcidiocesi Amalfi-Cava e dal Punto Pace Pax Christi Cava e focalizzata sugli spunti offerti dal documento di Papa Francesco Fraternità, fondamento e via per la Pace. La formula di una sinergia tra l’aula chiusa e la piazza aperta (e ricca di striscioni associativi, di gente, di canti, suoni, di giovani) è decisamente originale e solo da poco applicata nella nostra Arcidiocesi. Quest’anno c’è stato anche il quid in più. Infatti lungo tutto il Corso, durante il corteo, sono state effettuate cinque brevi soste, ognuna con testimonianze dirette e letture riguardanti il rapporto della Fraternità con la Povertà, l’Economia, la Criminalità, l’Ecologia, la Guerra. Nel Salone del Palazzo Vescovile è poi avvenuto uno stimolantissimo incontro con il missiona- FEBBRAIO 2014 rio comboniano Padre Alex Zanotelli, di stanza prima in Africa e ora al Rione Sanità a Napoli, voce della voce degli ultimi, in lotta costante contro le ingiustizie e le disuguaglianze sociali, contro le demenziali scelte degli strapoteri economici e finanziari che stanno devastando la natura ed i cuori. Prima della sintesi finale dell’Arcivescovo Soricelli, lungimirante e costruttiva, Antonio Armenante, coordinatore del Punto Pace Pax Christi, ha presentato la proposta “I condomini della solidarietà, cantieri di fraternità”: un suggestivo spunto operativo che potrebbe incidere profondamente sul tessuto sociale. Così come stanno incidendo le non poche iniziative “da via Pacis” organizzate nell’ambito dell’Arcidiocesi ed improntate al sogno di una società fondata sul solidarismo cristiano. In quello spirito che fortunatamente oggi sta emergendo con aneliti di speranza, grazie al benedetto vento di Papa Francesco. Franco Bruno Vitolo 11 Missione Popolare FERMENTO Nuovi rapporti tra noi... e I Parroci della Forania di Cava Centro, sulla scia positiva dell’Anno della Fede e per i 500 anni della nascita della nostra Diocesi, hanno indetto una Missione Popolare, che aiutasse a fare meglio attecchire tutti i semi della vita evangelica gettati nei nostri cuori dagli eventi e dalle celebrazioni del tempo vissuto. Un’emozione profonda si leggeva sui volti delle persone che domenica 19 gennaio hanno ricevuto dai Padri missionari la fiammella che doveva brillare nelle loro case, i loro volti raggianti hanno suscitato nei presenti una forte commozione, poiché si percepiva l’immagine di una Chiesa viva, in cammino, che aveva ritrovato il senso di comunione. I Padri Oblati di Maria Immacolata, che hanno guidato la Missione sono riusciti a risvegliare, dall’indifferenza e dal torpore spirituale, coloro che un po’ affievoliti stavano smarrendo i veri valori e il senso dell’esistenza. Il Cristo Risorto è ritornato nella loro vita quotidiana. Una Missione dal sapore diverso, poiché i Padri hanno chiamato le Comunità parrocchiali a mettersi ‘in stato di Missione’, offrendo un contributo all’animazione e alla provocazione. Hanno invitato ad un progetto, hanno aperto una strada che poi, in prima persona, ognuno di noi e ciascuna comunità parrocchiale dovrà percorrere; 12 perché i veri protagonisti della Missione, siamo noi, come ha ricordato il Vescovo nell’omelia di chiusura di sabato 1 febbraio, con le nostre forze e le nostre possibilità, diventando così tutti ‘missionari’ l’uno per l’altro. Nuovi rapporti tra noi… e con Dio è stato il filo conduttore di tale esperienza comunitaria. Nella prima settimana ben 130 famiglie, per tre sere, hanno aperto le loro porte per accogliere chi volesse riflettere e discutere sui rapporti tra Genitori e Figli, tra Fratelli e Sorelle e all’interno della coppia, allo scopo di preparare il terreno all’azione catartica dei Padri Missionari. La tematica Dio che è Padre e figlio, si è fatto fratello di tutti, e sposo fedele per sempre dell’Umanità è stato il filo rosso che ha legato i quattro incontri tenuti dai Padri Oblati nelle Parrocchie. Gesti, simboli e canti, nonché parole sapienti e cariche d’amore, che solo un uomo veramente innamorato di Dio può pronunciare, hanno svelato ai presenti un orizzonte meraviglioso lasciando intravedere tutta la bel- lezza dell’amore misericordioso di Dio. Vera luce che un’anima può ricevere se solo si lascia avvicinare dall’amore del Padre. Le sapienti omelie nelle Messe mattutine e la suggestiva Via Crucis, svoltasi venerdì 31 gennaio all’interno della Cattedrale, hanno catapultato nel mistero della Croce, salvezza e redenzione dei cristiani, coloro che hanno vissuto i vari momenti della missione. Qualche dato statistico. Le Parrocchie che hanno preso parte alla Missione, sono state divise in 4 unità: Sant’Adiutore; San Lorenzo M.; S. Maria dell’Olmo; San Vito M.; Sant’Alfonso; S. Gabriele Arcangelo; SS. Salvatore; S. Maria del Rovo; San Michele Arcangelo; S. Maria della Purificazione, S. Cesario M.; Collegiata S. Maria Maggiore Questo tempo di grazia, che Dio ci ha donato, non servirà tanto per migliorare il mondo ma per migliorare noi stessi e le nostre relazioni. Solo così si maturano quegli stili di vita cristiani che rimangono, che si accentuano, che si allargano. L’esperienza della Missione, con questo significato, diventa realmente una “scuola di vita cristiana” tale da lasciare un’impronta nella Parrocchia e FEBBRAIO 2014 a Cava Centro FERMENTO e con Dio nel cuore di ognuno. La Missionarietà è il carattere imprescindibile che il Risorto ha impresso sul volto della sua Sposa. Prima di salire al cielo Gesù ha infatti dato ai discepoli questa consegna: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). La Chiesa è per definizione missionaria, non esiste per se stessa, ma per il mondo. Esiste per evangelizzare. Nessun cristiano può sottrarsi alla responsabilità della missione: ogni discepolo del Risorto ha il compito di portare ai fratelli il Vangelo della salvezza. Il Vescovo, indicendo la Missione nella nostra Forania, ha informato che questa esperienza continuerà in febbraio nella Forania di Cava est e sarà condotta da operatori pastorali locali che porteranno l’annunzio ai fratelli con lo slogan: ”Fratelli che visitano fratelli”. Nei mesi di marzo e aprile le parrocchie della Forania di Vetri –Cetara saranno stimolate e guidate nella loro Missione dai Padri Redentoristi. FEBBRAIO 2014 Le nostre Parrocchie, sono tutte chiamate a rinnovarsi per continuare a comunicare il Vangelo e ad essere una presenza di salvezza e di speranza per tutti i loro figli. E’ urgente ripartire dal primo annuncio del Vangelo di Gesù, è urgente rinnovare il cammino dell’iniziazione cristiana, è urgente riappropriarci della domenica, è urgente dedicare attenzione e cura prioritaria agli adulti e alla famiglia. E’ urgente raccogliere l’invito che Papa Francesco ha rivolto a tutta la Chiesa, - come ha sottolineato il Vescovo - di non essere una Chiesa inscatolata ma uscire dalle sacrestie e andare verso le periferie. Accogliamo l’invito scaturito dalla Missione e ripreso nell’o- melia di chiusura da Sua Ecc. za Mons. Soricelli: “ Battiamo il ferro quando è caldo e proseguiamo nello stato di missionarietà, avviciniamo le persone al Vangelo, divulghiamolo a tutti”. Il contenuto si può riassumere in un’affermazione centrale: “Dio ti ama, Cristo è venuto per te; per te Cristo è Via, Verità, Vita” (Gv l4,6). E’ urgente comprendere, come suggerisce il teologo francese Jean Rigal, che ”Prima di essere la nostra opera, la Missione è l’opera di Dio. Prima di essere un progetto, essa è una testimonianza. Prima di essere un compito da realizzare, essa è un amore da accogliere”. Beatrice Sparano 13 Missione Giovani FERMENTO “Niente sarà più come prima” La forania di Cava centro ha vissuto un’esperienza importante, che ha coinvolto giovani e adulti in un evento unico, svoltosi dal 19 gennaio al 2 febbraio. Abbiamo ospitato i missionari Oblati di Maria, che ci hanno annunciato e proclamato la missione popolare. Noi giovani siamo stati impegnati, in modo particolare, dal 20 al 25 gennaio, in incontri ed attività. La nostra giornata iniziava incontrando ragazzi dagli 11 ai 19 anni negli istituti scolastici, per poi proseguire con incontri serali per giovani e giovanissimi. Gli incontri scolastici hanno coinvolto i Padri Oblati e i laici, che hanno portato un annuncio gioioso ai ragazzi, ricordando loro l’importanza di non avere pregiudizi e di non adattarsi a degli schemi, ma piuttosto invitandoli ad instaurare relazioni basate sulla Fiducia. Gli incontri serali, invece, hanno affrontato in modo graduale, il tema della conoscenza di sé, per imparare ad instaurare un rapporto con se stessi, con gli altri e infine con Dio. All’inizio della missione eravamo sfiduciati nel risultato, in quanto non credevamo di riscontrare una risposta positiva da parte di altri giovani. In realtà anche noi non pensavamo di riuscire a partecipare a tutti gli incontri, un po’ per il tempo e un po’ perché pensavamo che fosse un incontro “uguale” a tutti gli altri, uno di quelli che iniziano e non finiscono più. Quando abbiamo partecipato al 14 primo incontro abbiamo guardato un cortometraggio: il “Circo della Farfalla”. Ognuno di noi si è rivisto in “(nome)”, perché ognuno di noi in fondo al nostro proprio essere ha dei “difetti”, ognuno di noi guarda con occhi compassionevoli gli altri, anziché guardare con occhi nuovi se stessi e diventare veri talenti. In una delle sere ci siamo recati in pellegrinaggio all’ Abbazia Benedettina della SS.Trinità. Non ci ha fermato nemmeno la pioggia, anzi possiamo dire che essa è stata una nostra compagna di viaggio! Durante la liturgia Eucaristica, padre Elio, uno dei missionari, ci ha fatto vivere alcune esperienze, tra cui quella di abbracciare la Croce e parlare in prima persona con Gesù. Durante questo momento siamo “rinati”, alcuni di noi hanno rivisto gli eventi più “negativi” della propria esistenza, e proprio rivivendo queste esperienze, abbiamo osservato come Dio sia realmente stato nella nostra vita. Non eravamo noi ad abbracciare la croce, ma erano le braccia della croce ad abbracciare noi! Al termine di questi giorni, facendo un briefing su quest’esperienza, affermiamo gioiosamente che le nostre previsioni non erano giuste!!! Abbiamo avuto una risposta da parte di tanti giovani, giovani che credevamo lontani… La Chiesa, oggi, non è quella che pensavamo, non è la monotonia, ma siamo noi... noi con la nostra energia! Noi non siamo figli di un Dio lontano, ma di un Dio che è presente in noi e tra noi: un Dio vivo in noi. Giovani e giovanissimi della parrocchia SS. Salvatore FEBBRAIO 2014 Caritas FERMENTO Generosità nonostante la crisi Nonostante molte famiglie vivano momenti davvero difficili che hanno acuito le cosiddette vecchie povertà, creandone nuove e più preoccupanti, le persone che continuano a vivere l’esperienza solidale del sostegno a distanza resistono e contribuiscono a rafforzare la catena d’amore senza confini che la nostra comunità diocesana si sforza di realizzare in maniera continua ormai da decenni. La maggior parte dei benefattori è costituita da persone semplici e da famiglie monoreddito che avvertono maggiormente gli effetti dell’attuale crisi. Il sostegno a distanza da qualche anno non si limita al contributo a favore di persone o gruppi esteri, offre un aiuto concreto a diverse persone della nostra comunità locale, in maniera anonima, attraverso due strumenti: le bomboniere della solidarietà e il fiore che non marcisce. A tanta generosità, costante per chi la fa e incoraggiante per chi la riceve, corrisponde una gratitudine sincera e commossa da parte dei diversi referenti esteri dei progetti che da anni la Caritas diocesana promuove in Albania, India, Madagascar, Brasile, Bolivia. In particolare il referente del progetto Milot (Albania), padre Giovanni Peragine, ci scrive che continuano “..assiduamente a portare avanti i progetti educativi nel campo della pastorale promuovendo la crescita umana e culturale, attraverso il sostentamento delle borse di studio assicurando che gesti di solidarietà autentica come il sostegno della comunità locale contribuisce a far FEBBRAIO 2014 sperare che l’Albania possa continuare il suo processo di sviluppo per diventare moderno attraverso l’educazione e i servizi sociali”. Nell’ambito del programma Rijlindia (“Rinascita”), la nostra comunità ha finanziato: 3 borse di studio universitarie, il sostegno a 6 famiglie, l’acquisto di medicinali a pensionati e a famiglie povere, visite mediche specialistiche per situazioni particolari, in cliniche private, la distribuzione ordinaria di pacchi alimentari, sostegno a un ragazzo in attesa di trapianto di fegato per un totale di € 8179,68. Intanto suor Maria Merola, referente del progetto Tirana, ha inviato ai 26 benefattori una scheda dei bambini sostenuti a distanza condividendo la sofferenza e il disagio di nuclei colpiti da grossi disagi e a cui vengono offerti segni di condivisione molto apprezzati (sono stati raccolti € 9029). Dall’India, padre Louis Rayan, referente della struttura Padova Home a favore di ragazzi diversamente abili e costruita grazie al contributo della nostra comunità nel 2004, ci ha inviato alcune foto molto significative e aggiornamenti sui servizi garantiti. In particolar modo il missionario chiede che preghiamo il Signore affinché possa garantire l’essenziale ai 24 orfani che necessitano di tutto, soprattutto di un autobus, per andare a scuola. La struttura ospita, inoltre, 31 bambini figli di persone affette da lebbra. Poiché i minori sono in buona salute, possono frequentare la scuola e ricevono l’essenziale per l’istruzione e la loro crescita senza alcuna discriminazione (somma raccolta € 1883). Anche diverse famiglie di Cluj (Romania) esprimono alla nostra comunità la loro gratitudine per l’affiancamento e il sostegno garantiti dalla nostra gente a chi, accolto presso miniappartamenti costruiti dalla Caritas diocesana romena, non riesce a vivere dignitosamente. Padre Adrian Avram, loro direttore, si dice commosso perché anche nel corso del 2013 diverse famiglie italiane hanno voluto continuare a pregare e sostenere con piccoli sacrifici alcuni tra i nuclei familiari più fragili della sua comunità. Altri benefattori non hanno fatto mancare il loro sostegno a Manina Consiglio in Madagascar, al nostro caro Gianluca Scannapieco di Maiori che opera in Bolivia. Rosario Pellegrino 15 FERMENTO Assemblea diocesana di AC Persone nuove in Cristo Gesù “Persone nuove in Cristo Gesù” è lo slogan della XV Assemblea Nazionale di AC ed è stato anche lo slogan della nostra assemblea diocesana che si è tenuta a Cava de’ Tirreni il 26 gennaio scorso. L’assemblea è il luogo in cui è stato ribadito il nostro essere laici associati, corresponsabili della missione evangelizzatrice della Chiesa. In quanto tali ci lasciamo interrogare, dal nostro tempo, ci sentiamo interpellati dalla vita delle persone, a cui vogliamo innanzitutto offrire la testimonianza della speranza e della gioia che nascono dall’incontro con Cristo, della bellezza di costruire legami autentici, dell’importanza di sentirci responsabili della crescita umana, spirituale, culturale e di fede di ciascuno, a servizio della Chiesa locale e parte della Chiesa universale. Con questa consapevolezza l’Azione Cattolica è pronta a mettere a servizio della nostra Chiesa, la passione per l’annuncio del Vangelo per una reale conversione pastorale. L’AC ha ribadito tale volontà alla presenza del Vescovo che ha ringraziato quanti a vario titolo si impegnano all’interno dell’AC e quanti, al termine della votazione avrebbero detto di 16 si alla loro chiamata a impegnarsi in prima linea all’interno del consiglio diocesano. Non è mancata una punta di orgoglio nell’annuncio ufficialmente della nomina, da parte dei Vescovi campani, di don Mario Masullo ad assistente regionale per il Settore Giovani di Azione Cattolica. Perché quindi, ancora oggi scegliere l’AC? Perché l’AC fatta bene è un progetto di vita che rende bella la Chiesa. Con queste parole Titty Amore, delegata regionale, ha concluso il suo intervento augurando ai candidati al Consiglio Diocesano di essere collaboratori del Signore e corresponsabili nella gioia. Ogni assemblea elettiva segna anche la fine di un triennio, tempo quindi di bilanci e di prospettive future. La sintesi e il bilancio fatto dal presidente diocesano uscente, Raffaele Gambardella, vede un’ Associazione che ancora non riesce a sviluppare tutte le proprie potenzialità ma che nonostante gli ostacoli, punta in alto, o almeno si sforza di farlo grazie alla passione e alla disponibilità di tanti laici e di tanti sacerdoti che credendo fermamente nell’AC, vi spendono le proprie forze e la sostengono consapevoli del grande tesoro che è questa Associazione per la Chiesa. Ai neo eletti al Consiglio Diocesano gli auguri di un responsabilità feconda per continuare ad essere sale e lievito che dà senso e sapore al nostro essere Chiesa Carmela Infante FEBBRAIO 2014 Il nuovo Abate della Badia di Cava FERMENTO “Sono venuto per servire” “La nomina - imprevista e imprevedibile – da parte del Santo Padre Francesco, ad abate ordinario della comunità monastica dell’Abbazia della SS.ma Trinità di Cava de’ Tirreni mi si è presentata come una ulteriore chiamata del Signore. Oggi come allora ho dovuto decidere, in piena libertà, se dire sì o no alla volontà di Dio sulla mia vita.” Così il neo Abate dom Michele Petruzzelli aveva scritto appena nominato, nel suo primo messaggio alla comunità monastica. Ed egli ha risposto docilmente e convintamente “eccomi”, e pur non comprendendo il piano di Dio su di lui, si affidava completamente a Lui, che già aveva “sconvolto” la sua esistenza e i suoi giorni all’epoca della vocazione, perché “ascoltando me stesso, sentivo serenità se mi ponevo nella disponibilità ad accettare; mentre ero turbato e pensoso se mi ponevo nella indisponibilità. Oggi ho capito che è meglio soffrire dicendo sì ed obbedendo al Signore che soffrire dicendo no e disobbedendogli”, come ricordava ancora qualche settimana fa. Emozionato ma felice, sorridente, commosso e pervaso da una serenità gioiosa interiore che si manifestava a tutti e tutti coinvolgeva, acclamato da una straordinaria folla di fedeli, soprattutto da parte di quelli venuti dalla sua parrocchia di origine e dal monastero di Santa Maria della Scala di Noci, dove fino al dicembre scorso era priore claustrale: così dom Michele è stato benedetto abate, come 165° successore di s. Alferio, dell’antico cenobio benedettino della Badia, da parte del FEBBRAIO 2014 cardinale Crescenzio Sepe, con la partecipazione di un eccezionale numero di vescovi, abati, monaci e sacerdoti, convenuti domenica 26 gennaio 2014 per l’eccezionale evento. “Esultate con gioia, voi cari monaci di questo santo monastero che, nella sua storia millenaria, è stato luogo di santità, di cultura, di fede e di carità… il Signore ti ha mandato qui a Cava, caro dom Michele, perché tu possa spendere la tua vita al servizio e per il bene di tutti…”, ha esordito l’Arcivescovo di Napoli nella sua omelia, prima del rito solenne e suggestivo della benedizione, iniziata con la lettura della bolla del Papa e con la consegna al neo abate della Santa Regola, dell’anello, della mitra e del pastorale e culminata con l’insediamento e l’abbraccio di pace. Nel breve, commosso saluto di ringraziamento finale l’abate Michele – sottolineando con forza come l’autorità che gli veniva conferita non è un titolo di nobiltà ma di responsabilità verso Dio, la comunità monastica, i fedeli e soprattutto non è un bastone di comando, ma è croce –, ha indicato il suo programma spirituale che si accinge ad affrontare: mostrare a tutti il volto paterno e misericordioso di Dio e piacere solo a Lui, ravvivare la fede, essere sempre pronti all’ascolto della Parola di Dio, confidare nella preghiera incessante, far prevalere lʼamore fraterno e l’accoglienza e rendere il monastero una viva e fedele “scuola del servizio del Signore”, sotto la protezione del patriarca san Benedetto, di sant’Alferio e dei santi Padri Cavensi, della Beata Vergine Maria, madre di Dio e regina dei monaci. Giuseppe Battimelli 17 Notizie dal FERMENTO Amalfi piange il suo “artista” Nicola Gambardella Un figlio autentico di Amalfi, un preziosissimo collaboratore del nostro Fermento ci ha lasciato. Nicola Gambardella ha vissuto una intensa vita dedita al lavoro ed all’impegno sociale, ma soprattutto a testimoniare, con il suo “ obiettivo”, la storia e le bellezze della sua Amalfi. Come ha sottolineato mons. Orazio Soricelli, nella Sua omelia, in occasione delle eseguie, “Nicola non era solo un apprezzato artista per le sue foto che per ben cinquanta anni hanno immortalato gli eventi significativi del nostro territorio, ma soprattutto un uomo dalle grandi doti di umanità. Ma oltre la dimensione artistica e la serietà professionale, che ha saputo comunicare ai pellegrini e ai turisti della divina costiera, ci ha colpito la sua signorilità, la sua disponi- bilità, il suo sorriso contagioso, la sua amabilità; sempre cordiale, garbato e rispettoso con tutti”. Sì, così lo ricordiamo anche noi che lo avevamo conosciuto soltanto tramite il lavoro di Fermento, ma subito apprezzato proprio per la sua disponibilità e l’amicizia che ci dimostrava ogni volta che avevamo l’occasione di incontrarci o sentirci telefonicamente per la richiesta di una foto. Volevamo, infatti, una bella e significativa immagine per la copertina di Fermento? Nicola era subito pronto a fornirla, come quella particolare di un personaggio ecclesiastico o istituzionale in visita ad Amalfi. Non c’era problema. Il suo archivio fotografico era una miniera inesauribile, oggi è la testimonianza della vita di un figlio innamorato della sua terra, celebrata attraverso i suoi artistici scatti fotografici. All’inconsolabile vedova, alle figlie ed ai parenti tutti le condoglianze di Fermento e la solidale vicinanza nella preghiera. Il direttore Ricordo di don Domenico Scala Venerdì mattina 17 gennaio, memoria di S.Antonio Abate, patrono della comunità di Agerola, il Signore ha chiamato a sé dopo 90 anni di vita esatti il sacerdote don Domenico Scala. Era nato il 16 gennaio del 1924 ad Agerola ed era entrato in seminario per la preparazione al sacerdozio dai padri guanelliani a Cuneo; poi lo scoppio della guerra impedì che continuasse questo corso e continuò a Salerno in seminario; divenne sacerdote nell’anno Santo 1950 e nei suoi primi anni di sacerdozio curò sia la formazione, in seminario, dei futuri sacerdoti, sia quella degli ospiti poveri, ad Agerola, della colonia montana. Vinse il concorso come parroco a San Lazzaro nel 1957 ed è rimasto in questa comunità per tutti gli anni dell’esercizio del suo ministero; dal 1999 come coparroco insieme al sottoscritto. Nell’ultimo anno di vita si era ritirato per problemi di salute in casa della sorella e curato con tanto amore. Si è distinto per un amore intensissimo per la Madonna: si recava ogni anno a Lourdes per ben 2 18 volte e recitava vari Rosari ogni giorno; inoltre per un attenzione paterna agli ammalati della parrocchia che visitava frequentemente, soprattutto in occasione del primo venerdì del mese; per la promozione dell’ allestimento del presepe, curato in chiesa da lui personalmente con i giovani della parrocchia; per la redazione di un giornalino parrocchiale mensile con cui raggiungeva alcuni fedeli della comunità; per l’edificazione di un asilo parrocchiale, oggi centro parrocchiale, sede di tutte le attività pastorali, assistenziali e sociali della comunità; per mille altre iniziative che lo hanno visto sempre impegnato e al servizio del Signore. Negli ultimi quattordici anni ho avuto modo di stare un po’ più vicino a lui: non sono stati anni facili per le idee e la visione pastorale un po’ diverse. Posso affermare comunque con serenità che non è mai mancato il rispetto reciproco, nel confronto reciproco serrato, intenso, forte, a volte anche scherzoso. Sono sicuro che nella verità della Luce del Regno ora ci apprezziamo e stimiamo di più e godiamo della sua preghiera, cosi come assicuriamo la nostra di viandanti e pellegrini. don Lugi Avitabile FEBBRAIO 2014 nostro territorio SCALA: Giornata della Vita Consacrata Il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, abbiamo accolto nel nostro Monastero i consacrati della diocesi. La Chiesa, infatti, ha fissato in questo stesso giorno il ricordo della vita consacrata. Nonostante il tempo non fosse incoraggiante, sono stati molti i religiosi dei diversi Istituti che hanno partecipato a questo incontro di fraternità e condivisione. Nel pomeriggio è arrivato Sua Ecc. Mons. Orazio Soricelli che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica iniziata con la benedizione dei ceri. Con le lampade accese, in via del tutto eccezionale, ci siamo avviate verso la Chiesa attraversando i corridoi del Monastero. Come Maria e Giuseppe presentarono Gesù al Tempio così anche noi abbiamo “presentato” con rinnovato entusiasmo la nostra esistenza al Signore della vita. E’ stata una Celebrazione solenne e al tempo stesso familiare, in cui tutti ci siamo sentiti veramente membra di un unico corpo. I colori diversi dei nostri abiti erano uniti a formare un solo grande arcobaleno, quello dell’Alleanza sancita per sempre con il Redentore. Durante la sua omelia il Vescovo, considerando la prevalente presenza delle consacrate, ha sottolineato l’importanza della maternità spirituale cui Papa Francesco dà tanta rilevanFEBBRAIO 2014 za perché la vita della Chiesa sia realmente feconda. Prima della benedizione finale il Vescovo ha presentato all’assemblea le 4 suore Missionarie Serve del Divino Spirito che dalla scorsa estate svolgono il loro apostolato nella nostra diocesi a Positano. A loro è andato il nostro caloroso applauso di benvenuto in questa realtà e di incoraggiamento per la loro missione! Altra novità è stata la presenza dei postulanti francescani cappuccini che stanno iniziando il loro percorso formativo a Cava de’ Tirreni. Accompagnati dal loro Maestro e dal vice-maestro, hanno portato in questa Celebrazione, e in generale nella nostra diocesi, una ventata di freschezza e di gioventù! Infine la responsabile dell’USMI, sr Enrica Di Fede, ha ringraziato tutti i presenti donando una piccola icona della Madonna della tenerezza, altra “virtù” caratteristica di ogni buona madre. Al termine della Santa Messa, dopo la foto di rito, ci siamo recate nella sala capitolare del Monastero dove ci aspettavano dolci e bevande con cui abbiamo concluso questo intenso e “colorato” pomeriggio di gioia e speranza nella vita in generale e soprattutto nella vita consacrata cui Dio continua a chiamare. Monache redentoriste FERMENTO Tramonti-Campinola: Festa di S. Sebastiano La tradizionale festa in onore di San Sebastiano martire, santo protettore della Polizia Municipale, è stata realizzata anche quest’anno, pur essendo le condizioni atmosferiche meno favorevoli. San Sebastiano, stimando la fedeltà a Cristo al di sopra di ogni onore civile o militare, fu radiato dai quadri dell’ esercito e ucciso nella persecuzione di Diocleziano (c.300). Il Comando Polizia Municipale di Tramonti, per la XIXma volta in stretta collaborazione con la parrocchia di Campinola, ha raggruppato molti rappresentati delle forze di polizia locale di diversi comuni della costa d’Amalfi. La sera del 20 gennaio, tutto è iniziato con l’incontro fraterno della Polizia Municipale e delle forze dell’Ordine, nell’Oratorio della Parrocchia per uno scambio di riflessioni sul servizio civile reso al pubblico cittadino. Poi la solenne concelebrazione liturgica in onore del Santo è stata presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli con una omelia di ringraziamento alla Polizia Municipale per la loro generosa e attenta vigilanza per un sereno e sicuro andamento della vita dei cittadini. Dopo il momento sacro, un momento di convivialità fraterna offerta dal Comitato festa parrocchiale a tutti i partecipanti, coinvolgendo la collaborazioni di diverse famiglie e strutture del territorio parrocchiale. Grazie a questo momento di fraternità e di devozione a San Sebastiano, santo protettore della Polizia Municipale ci benedica tutti. don Arulappan Jayaraj 19 Notizie dal FERMENTO Cava: Giornata dei giornalisti Il 24 gennaio scorso i giornalisti dell’Associazione Cava-Costa d’Amalfi “L. Barone” hanno festeggiato il loro Patrono, S. Francesco di Sales. Tanti i momenti che hanno permesso di riflettere su come gli operatori della comunicazione debbano svolgere il loro lavoro servendo la Verità. Durante la S. Messa celebrata presso la parrocchia di S. Alfonso di Cava de’ Tirreni, Mons. Orazio Soricelli ha sottolineato la modernità del Santo che proponeva la via della Santità a tutti i laici. I giornalisti hanno riflettuto sul messaggio proposto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. “Cuore del messaggio chi comunica si fa prossimo e si fa dato il là a un dibattito sul ruolo carico dell’uomo” ha evidenziato del giornalista per un’informazioMons. Soricelli. La Preghiera del ne non asservita al Potere. Magrina di Mauro Giornalista di Mons. Bruno Forte e la lettera appello ai giornalisti scritta da Alex Zanotelli hanno CSI: Corso per Animatore Parrocchiale Presso l’oratorio parrocchiale di S. Lucia gentilmente messo a disposizione da Don Beniamino D’Arco si è svolta la terza ed ultima lezione del Corso per Animatore Parrocchiale, dopo la prima lezione con relativa apertura del corso tenuta dalla referente nazionale alla Formazione Prof.ssa Rossella Russo Graziano del Comitato CSI di Caltagirone tenutasi presso il palazzo Vescovile è seguita una seconda serata dove la lezione di ordine pratico è stata tenuta dall’Operatore del CSI Gianluca Raffone docente ISEF e referente CONI per le attività 20 motorie nelle scuole. Non sono mancati gli spunti associativi con alcuni momenti relativi all’ESSERE C.S:I. da parte del Presidente Territoriale del CSI Giovanni Scarlino. La conclusione del Corso con la consegna degli attestati è stata conotta dalla professoressa Maria Teresa Risi già presidente del CSI Metelliano. L’augurio è che questi nuovi operatori oltre a portare linfa all’interno degli oratori, possano contribuire ad una maggiore attività oratoriale anche all’interno del CSI. L’impegno per tutti è ritrovarsi nella mega manifestazione del 7 Giugno in occasione dell’incontro con Papa Francesco che avverrà in Piazza S.Pietro e che il comitato CSI di Cava sarà presente con una forte rappresentanza, si prevedono circa 5/8 pullman. Per eventuali iscrizioni rivolgersi al CSI Cava oppure telefonare direttamente al 3384103274. Pasquale Scarlino FEBBRAIO 2014 nostro territorio FERMENTO CAVA: levata del Bambino al CUC Argento In uno stracolmo salone delle feste grondante di fede ed entusiasmo, mercoledì 29 gennaio si è svolta la tradizionale cerimonia della levata del Bambino Gesu’ dal presepe organizzata dalla sezione CUC Argento del CUC “Pierfrancesco Redi”. La cerimonia, come avviene ormai da ben sei anni a questa parte, è stata nobilitata dalla presenza dell’Arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni Mons. Orazio Soricelli che ha officiato anche la Santa Messa. Nel corso dell’omelia Monsignor Soricelli ha ribadito il suo piacere di presenziare a questo evento,sottolineando il ruolo importante che le persone cosiddette “anziane” hanno in questa società che va perdendo valori e che, quindi, possono rappresentare un esempio e una guida per la generazione di oggi abbastanza distratta dalle varie tecnologie informatiche. Alla fine della santa messa c’è stato il saluto da parte dell’Assessore ai Servizi sociali dott.Vincenzo Lamberti, della presidente del CUC Annamaria Garofalo e dal sottoscritto presidente del CUC Argento, che ci ha tenuto a ringraziare i soci sia per il numero, sia per la partecipata presenza. E’ stato poi offerto un gradito rinfresco, mentre il consueto ballo ha chiuso la serata. L’evento ha rappresentato la chiusura del cartellone delle manifestazioni natalizie della Sezione CUC Argento, anche quest’anno ricco di iniziative. Infatti nel corso dei mesi di dicembre e gennaio ci sono state le commedie teatrali “A casa de’ ciente Madonne” della compagnia “L’Edera” diretta da Tito Di Domenico, seguita poi da “Gennariniello” nata dal progetto intitolato “Mosaico” preparato dalla dottoressa Pamela Gagliardi del C.M.R. per disabili “Villa Alba” e che ha visto il coinvolgimento di soci del CUC Argento,del gruppo parrocchiale P&P Friends di Cava e della compagnia teatrale “Il Vernacolo” di Roccapiemonte. E’ stata poi organizzata una tombolata di solidarietà a favore dell’associazione “Libera Mente” diretta dal dott.Salvatore Salierno,mentre Enzo Toriello in un’altra magica serata danzante si è esibito con la sua trascinante fisarmonica. Particolare entusiasmo ha raccolto anche la gita organizzata a Salerno per ammirare le “Luci d’artista”, così come la consueta distribuzione del pacco natalizio. Angelo Canora AGEROLA: Inaugurazione centro polifunzionale Il 21 dicembre il nostro Arcivescovo mons. Orazio Soricelli, ha inaugurato ad Agerola, il centro Polifunzionale , dedicato a Mons. Andrea Gallo, parroco della parrocchia San Martino Vescovo a Campora per oltre un cinquantennio, uomo , sacerdote e cittadino modello si prodigò appena giunto ad Agerola, nell’immediato dopo guerra, nella ricostruzione fisica e morale del paese. Al suo esempio si ispira la nuova opera, che ha infatti l’obiettivo di accogliere la popolazione agerolse: uno spazio ampio e funzionale, destinato a divenire un luogo dove l’arte e la cultura possano essere socializzate. Il nostro paese aveva bisogno di uno spazio come questo, di luoghi di aggregazione e di scambio, luogo per collaborare ed essere protagonisti, così come lo ha immaginato il nostro sindaco Luca Mascolo e l’amministrazione che ci hanno FEBBRAIO 2014 offerto la possibilità di relazionarci per poter superare i nostri campanilismi e porre al centro del nostro vivere il ben comune. don Giuseppe Milo 21 FERMENTO Agenda dell ’Arcivescovo FEBBRAIO 2014 1 2 3 6 8 9 11 12 13 15 16 17 18 22 23 CAVA - Concattedrale: S. Messa conclusione missione Cava - Centro (ore 19). VIETRI - Salesiani: S. Messa per la festa di don Bosco (ore 10,30). SCALA. Monastero: S. Messa “Vita Consacrata” (ore 17). POMPEI - Santuario: Incontro CEC (ore 10). CAVA - San Pietro: S. Messa casa di riposo “Genovesi” (ore 11). VIETRI - Raito: S. Messa e Cresime (ore 18,30). AMALFI - Pogerola: S. Messa e unzione infermi (ore 11). VIETRI - S. Giovanni: S. Messa e Cresime (ore 18). CAVA - Ospedale dell’Olmo: S. Messa e visita infermi (ore 11). Piccola Lourdes: S. Messa (ore 16,30) - Piccola Fatima: S. Messa con gli infermi (ore 18). MAIORI - Convento: Incontro Commissione Presbiterale (ore 10). MAIORI - Convento: Consiglio Presbiterale (ore 9,30 - 12). VIETRI - Molina: S. Messa e Cresime (ore 18). TRAMONTI - Campinola: S. Messa per la festa della vita (ore 11). CAVA - Episcopio: Incontro CAED (ore 10). MAIORI - Convento: Incontro di aggiornamento del Clero (ore 9 - 15). CETARA - San Pietro: S. Messa: (ore 18,30). AGEROLA - Campora: S. Messa per la festa diocesana del Ciao (ore 18,30) MARZO 2014 1 CAVA - S. Alfonso: Convegno Diocesano dei Catechisti animato da S. E. Mons. Marcello Semeraro VIETRI - S. Giovanni: S Messa inizio missione popolare (ore18), CAVA - S. Pietro: Conclusione Missione Cava est (ore 20). 2 VIETRI - Dragonea: S. Messa per la festa della Pace (ore 10,30). 4 AGEROLA - Bomerano: S. Messa a conclusione delle Quarantore (ore 18). 5 CAVA - Concattedrale: S. Messa e rito delle ceneri (ore 9). AMALFI - Cattedrale: S. Messa e rito delle ceneri (ore 18). 9 AGEROLA - Campora: S. Messa a conclusione delle Quarantore (ore 18). 10-14 MUGNANO DEL CARDINALE: Esercizi spirituali CEC. 18 MAIORI - Convento: Ritiro del Clero animato da S. E. Mons Antonio Napoletano (ore 9 - 15). 19 CAVA - S. Giuseppe al pozzo: S. Messa e Cresime (ore 11), - Alessia: S. Messa e Cresime (ore 18). 20 AGEROLA - S. Lazzaro: S. Messa a conclusione delle Quarantore (ore 18,30). 21 CETARA - Celebrazione dei Missionari martiri (ore 18). 22 CAVA - Concattedrale: solenne celebrazione presieduta da S. Em. il Cardinale Gianfranco Ravasi, a conclusione dei 500 anni della diocesi di Cava (ore 18). 22 FEBBRAIO 2014 Notizie FERMENTO Vietri: Festa di don Bosco “D mihi “Da ihi animas, i cetera t ttolle! ll ! Ancora una volta abbiamo vissuto l’emozione di sentirci parte viva di una grande famiglia, quella che Don Bosco ha sognato, ha realizzato per il bene di tutti i giovani. L’oratorio salesiano di Vietri ha espresso gratitudine, affetto, passione educativa a S.Giovanni Bosco, attraverso vari momenti che sono stati il centro del cuore dei festeggiamenti e che hanno impegnato i nostri ragazzi nella preghiera, in attività pittoricoespressive, nella rappresentazione del musical su Don Bosco ”Ho imparato a sognare”. La celebrazione di domenica, 2 febbraio, è stata la conclusione più importante e significativa per tanti ragazzi, giovani ed adulti che hanno rinnovato, attorno alla mensa eucaristica, la forte appartenenza alla Famiglia Salesiana, sottolineata molto bene dal nostro Arcivescovo, don Orazio Soricelli. La Famiglia salesiana si sta preparando ad un Abbonati a FERMENTO effettuando il versamento di €15,00 presso la tua parrocchia o C/C POSTALE n. 00006668613 intestato ad avv. Luciano D’Amato, Presidente Associazione Culturale “S.Francesco di Sales”. evento 2015, iinfatti, t straordinario: t di i il 2015 f tti saràà un anno di “Grazia” perché celebreremo il bicentenario della nascita del nostro Santo Fondatore. IL Rettor Maggiore, don Pascual Chavez, quest’anno ci ha fatto dono di una Strenna speciale che ci riporta all’essenza spirituale di Don Bosco:” Da mihi animas, cetera tolle”, dammi le anime, il resto non ha importanza. Il Da mihi animas è un appello a vivere autenticamente la nostra vita, unificandola attorno all’ideale della salvezza dei giovani: Non è semplicemente dare qualcosa di noi stessi, una parte del nostro tempo, i nostri saperi e talenti impiegandoli in una professione educativa. Non è tanto dare le cose, quanto offrire noi stessi a Dio perché Lui ci usi come vuole e ci conduca a realizzare la salvezza dei giovani, scelta prioritaria della vita di Don Bosco. Concetta Apolito La redazione di Fermento fa i migliori auguri di buon lavoro a Gaetano Pisani di Maiori, nuovo Presidente Diocesano di Azione Cattolica Arcidiocesi Amalfi - Cava de’ Tirreni Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute FEDE ...anche noi e CARITA dobbiamo dare la vita per i fratelli (1 Gv 3,16) Arcidiocesi Amalfi - Cava de’ Tirreni Ufficio Catechistico Diocesano Il Battesimo: porta della Fede Sabato 1 marzo 2014 Parrocchia S. Alfonso Via G. Filangieri XXII GIORNATA MONDIALE del malato alla Piccola Fatima Programma Cava de’ Tirreni 16,30 Accoglienza dei Malati e dei Pellegrini 17,00 Recita del S. Rosario e disponibilità per le confessioni 09,00 Arrivi e iscrizioni (parcheggio gratis presso la Parrocchia di S. Alfonso) 09,15 Preghiera iniziale e saluto del nostro Arcivescovo S.E. Mons. Orazio Soricelli 09,45 Relazione di S. 18,00 Celebrazione Eucaristica presieduta dall Arcivescovo S.E. Mons. Orazio Soricelli 19,00 Processione con flambeaux e Atto di Affidamento alla Vergine Maria 20,00 Momento di fraternità tra gli ammalati 11 febbraio 2014 Il Responsabile Dott. Vincenzo Prisco E. Mons. Marcello SEMERARO Vescovo di Albano e Presidente della Commissione Episcopale Italiana per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi 11,00 Suddivisione in gruppi - laboratori nei diversi locali del Centro Pastorale 12,30 Comunicazioni, sintesi dei gruppi e conclusioni dell’Arcivescovo. Consegna delle anfore e saluti finali Il Convegno sarà trasmesso in diretta su: www.chiesadisantalfonso.it ASSOCIAZIONE “ORATORIO SAN VITO“ Parrocchia di San Vito Martire – &DYDGH·7LUUHQL Rassegna di teatro amatoriale parrocchiale “ Enzo Lamberti “ L·Associazione “Oratorio San Vito” della Parrocchia di S. Vito Martire di Cava de· 7irreni indice la: “3 a Rassegna di Teatro Parrocchiale” Sono invitati a partecipare alla Rassegna tutti i Gruppi 7eatrali Parrocchiali della Diocesi di Amalfi – Cava de· 7irreni e delle Diocesi delle province viciniore. La Rassegna si svolgerà dal 16 al 21 giugno 2014 presso la Tensostruttura c/o ex ONPI di Cava de· Tirreni L·Associazione si prenderà cura di fornire gratuitamente tutta l· attrezzatura necessaria per poter mettere in scena, in una giusta cornice, gli spettacoli dei Gruppi partecipanti. Saranno premiati: il migliore spettacolo, il migliore attore, la migliore attrice, la migliore scenografia e coreografia della Rassegna, premio del pubblico per il migliore spettacolo complessivo. Per partecipare occorre compilare la domanda d·Lscrizione alla Rassegna, su apposito modulo, reperibile sul sito www.oratoriosanvito.it, da presentare alla Associazione Oratorio S. Vito entro il 28 febbraio 2014. Per informazione visitare il sito predetto o contattare il Sig. Paolo Paolucci al 3281199533. /·$VVRFLD]LRQH´2UDWRULR69LWRµ &DYDGH·7LUUHQi, 18.01.2014
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