Febbraio 2014 - Arcidiocesi di Amalfi

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FERMENTO
Mensile
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Anno XXI n.2 - FEBBRAIO 2014
SommariO
FEBBRAIO 2014
3 Editoriale
4 Per una Chiesa estroversa
5 “Non c’è vita che non meriti amore”
6 Fede e Carità
7 Il Battesimo, sorgente di
Corresponsabilità
8 Missione Popolare a Cava est
9 Missione Popolare a Vietri Cetara
10 “Il Cristo non può essere
diviso”
11 La festa gioiosa della
fraternità
12-13 Missione Popolare a Cava
centro
14 “Niente sarà più come prima”
15 Generosità nonostante la crisi
16 Persone nuove in Cristo Gesù
17 Sono venuto
Tramonti - Campinola:
per servire
Festa di S. Sebastiano
18-21 Notizie
22 Agenda
23 Vietri: Festa
di don Bosco
In copertina: Padre Alex Zanotelli alla Via Pacis
Associato all’Associazione Giornalisti Cava de’Tirreni - Costa
d’Amalfi “Lucio Barone”
Fermento è online su: www.diocesiamalficava.it
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Editoriale
FERMENTO
La “rivoluzione” di
Papa Francesco
Rolling Stone, la rivista musicale che si richiama
nel titolo alla celebre ‘trasgressiva’ band britannica, dedica la copertina dell’ultimo numero a Papa
Francesco, con una sottolineatura: “The times they
are a-changin” (I tempi stanno cambiando). Questo, subito dopo che l’autorevole settimanale Time
lo aveva proclamato “Person of the year” (uomo
dell’anno), riconoscendogli di aver fatto una cosa
notevole: “non ha cambiato solo le parole, ha cambiato la musica”. Su un muro di Roma, intanto, nelle
vicinanze del Vaticano, un murale mostra il Pontefice nelle vesti di Superman. Con l’abituale sorriso e
la inseparabile borsa nera a soffietto, che l’autore del
graffito non ha immaginato piena di effetti personali
(il rasoio, il breviario, qualche libro da leggere: “anche i Papi si fanno la barba!” aveva detto ai giornalisti sull’aereo che lo conduceva in Brasile, nel luglio
scorso), ma di “valores”, valori.
Tre casi – se ne potrebbero citare altri –, che testimoniano il livello altissimo di popolarità conquistato da Jorge Mario Bergoglio, a meno di un anno
dalla sua elezione alla cattedra di San Pietro, negli
ambienti più diversi, cattolici e laici. Ecco il primo
risultato di una “rivoluzione” “ così è stata definita
dai media – condotta all’insegna di una normalità
FEBBRAIO 2014
caratterizzata da gesti semplici eppure di grande
importanza simbolica, da esempi – a partire dalla
rinuncia all’Appartamento pontificio –, più ancora
che dalle parole, peraltro sempre efficaci nella loro
essenzialità. Perché la testimonianza cristiana “ ha
dichiarato il 22 gennaio scorso, in occasione della
celebrazione della Giornata delle Comunicazioni sociali – non si fa con il bombardamento di messaggi
religiosi, ma con la volontà di donare se stessi agli
altri. Una “rivoluzione”, quella di Papa Francesco,
giudicata, di volta in volta, gentile, dolce, moderata,
silenziosa: tesa a rilanciare una Chiesa “che sia casa
di tutti” e a riaffermarne la centralità in una società
– la nostra –, che rischia di precipitare in una “tristezza individualista”. Con l’esortazione apostolica
“Evangelii gaudium”, pubblicata il 24 novembre
2013, nella solennità di N.S. Gesù Cristo Re dell’Universo, il Papa pone l’accento sulla necessità di
riscoprire “la freschezza originale del Vangelo”. La
gioia del Vangelo – sottolinea – “riempie il cuore e
la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù.
Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore,
dall’isolamento.
Sigismondo Nastri
3
FERMENTO
Evangelii Gaudium
Ha Papa Francesco avviato una Grande Riforma della
Chiesa?
Leggendo
l’Evangelii
Gaudium, che è il primo
documento completamente
di Papa Francesco, in cui
egli dichiara apertamente
che esso “ha un significato
programmatico e dalle conseguenze importanti”(25),
si ha questa sensazione. E
anche i gesti e le parole del
Papa argentino confermano questo progetto. ( Il termine ‘riforma’
ricorre otto volte nel documento).
Ma che cos’è veramente una
Riforma? Quando è necessaria
una Riforma?
A tale proposito, non si può
non fare riferimento a un famoso
studio di P.Y. Congar: Vera e falsa riforma nella Chiesa.(1972) Il
grande teologo domenicano analizza storicamente il problema.
Anzitutto dice che una Riforma
si rende necessaria: a) quando
ci sono abusi morali, b) quando
occorre precisare, rivedere dei
principi dottrinali o sacramentali, c) quando si tratta di adeguare
strutture storiche e sociologiche.
Il Concilio Vaticano II ha recepito il principio teologico: Ecclesia est semper reformanda (Lutero), la Chiesa deve continuamente riformarsi, sia per seguire il
mistero del Verbo incarnato e sia
per adeguare i suoi elementi essenziali (il deposito di fede) alle
differenti culture e ai cambiamenti della storia.
P. Congar esamina le grandi
riforme che ha vissuto la Chiesa
lungo la storia che l’hanno aiutata
a rivedere ciò che era diventato
ostacolo alla comunicazione del
vero messaggio cristiano.
di chi annuncia il Vangelo
(21). Il Papa prospetta una
Chiesa ‘in uscita’, cioè che
prende l’iniziativa senza paura, sa coinvolgersi
nella storia degli uomini
e accompagna l’umanità
in tutti i suoi processi, con
pazienza attende i frutti del
suo lavoro e festeggia per i
risultati evangelici (24).
L’E.G. si rifà a Giovanni
Paolo II e alla Redemptoris Missio (14-15) perché la Chiesa ritrovi slancio nell’annuncio e
per l’urgenza missionaria della
stessa, ma va oltre parlando di
una Chiesa “in stato permanente di missione”(25).
Tra l’altro, il Papa, invita a ricentrare il Cristianesimo sull’essenziale ed esorta a ritrovare la
“gerarchia” delle verità, anche
se tutte vanno credute con la medesima fede (36); e nel recare la
Buona Novella bisogna prima far
conoscere la bellezza, lo stupore
dell’amore di Dio per noi, e poi
parlare di esigenze morali (42).
Così, l’Eucaristia è si la pienezza della vita sacramentale (34-39)
ma non è un premio per i perfetti,
è invece un generoso rimedio e un
alimento per i deboli (47); perciò
la Chiesa deve essere di più una
casa aperta, che dona la misericordia del Padre (44 e 47).
E quando dice: «Usciamo,
usciamo a offrire a tutti la vita
di Gesù Cristo» (49), Papa Francesco sembra quasi fisicamente
spingere pastori e fedeli a uscire
dalle Chiese e dalle sacrestie, per
andare dove ferve la vita, in particolare nelle periferie, perché se il
Vangelo non è balsamo e lievito
di vita, che altro è?
mons. Osvaldo Masullo
Per una Chiesa estroversa
4
Il Papa dice chiaramente che
intende così riformare la Chiesa
(cfr. 26 e 27). E va sottolineato
che il Vaticano II è il fondamento
della Riforma che Papa Bergoglio
sogna, e a cui rimanda l’E.G.
Ogni vera riforma è sempre un
ritorno alle origini, soprattutto
per quanto riguarda le strutture
organizzative delle Chiesa, che risentono dell’influsso e l’usura del
suo divenire storico. (cfr.27-33)
L’espressione di P. Congar:
“Dinanzi a un mondo che non ammette più il Vangelo, se non presentato da una Chiesa irreprensibile… occorre un Cristianesimo
di shock; ora non vi è che un mezzo onesto per produrre uno shock,
ma si tratta di un mezzo efficace:
essere veramente se stessi, attingendo genuinamente allo spirito
delle origini”.
Tali espressioni sembrano descrivere proprio il modo di sentire
del nostro tempo, e il Papa, intende ridare credibilità alla Chiesa,
richiamandola alla sua identità
più vera e profonda: la Chiesa
esiste per evangelizzare.
Il primo capitolo dell’E.G.
(19-49) dice che la Chiesa deve riscoprire la sua identità missionaria, perché solo così è veramente
se stessa e ritrova la gioia propria
FEBBRAIO 2014
Testimonianza di vita consacrata
FERMENTO
“Non c’è vita che non meriti
amore”
“Non c’è figlio che non sia mio
figlio/ né ferita di cui non sento il
dolore/ non c’è terra che non sia
la mia terra/ e non c’è vita che
non meriti amore”. No, questi
versi non sono presi dall’opera
di qualche Dottore della Chiesa,
non sono le parole del Papa e sicuramente non sono frasi uscite
dai Baci Perugina! E’ l’inizio di
una canzone di Fiorella Mannoia,
Luce. Non so, a me sembrano le
espressioni più belle per parlare della vita consacrata, semmai
esistano espressioni adeguate
per “spiegare” un mistero che in
quanto tale non si può “capire”
ma solo contemplare…Queste
parole racchiudono per me gli
aspetti più affascinanti della vita
religiosa e della vita in generale.
Ogni cristiano, infatti, come battezzato e discepolo di Cristo è un
religioso e un consacrato…
Il primo aspetto è la maternità.
“Quella si è fatta suora perché non
ha trovato nessuno! E’ fuggita dal
mondo, chi se la doveva prendere?!”. Di esclamazioni simili è
piena la terra, sono piene anche
le nostre parrocchie! Ma…quale
fuga! Per me la vita consacrata è
l’espressione più alta della maternità che abbraccia ogni uomo e
ogni donna perché in Cristo “non
c’è figlio che non sia mio figlio”.
In una società dove si viene e si
va, si corre maneggiando il cellulare o aggeggi simili (non mi
chiedete il nome!) senza degnare
gli altri di uno sguardo, dove ogni
rapporto è mediato dai computer
e ci si nasconde dietro lo schermo
più o meno piatto di un monitor, i
consacrati e le consacrate, seppur
FEBBRAIO 2014
nei loro limiti, si sforzano di intessere relazioni autentiche. Che
siano missionari o contemplativi,
sfidano la cultura dell’indifferenza, come dice Papa Francesco, col
sentirsi madri e padri di tutti. Non
è un abolire o dimenticarsi della
propria corporeità, cosa peraltro
impossibile a farsi, ma è invece un
recuperare l’umano, riappropriarsi, se così si può dire, di tutti e cinque i sensi per metterli a servizio
del prossimo. Sì, credo veramente
che chi incontra Dio diventi più
umano e, se così non è, vuol dire
che non l’ha incontrato. Prima di
entrare in monastero, anche io mi
divertivo con battute tipo quelle
riportate sopra…fino a quando mi
sono chiesta : “E se invece fossi
io che sto fuggendo?”…
Secondo aspetto, legato al primo, la partecipazione alle sofferenze altrui. “Non sposiamo un
damerino” ci ripete spesso una
nostra saggia consorella! E con
questo intende dire che siamo discepoli di Cristo, Cristo crocifisso. Come Lui e con Lui portiamo
in noi gli smarrimenti, le inquietudini, le paure, le malattie dell’umanità. E non perché ci piace soffrire, neanche a Gesù piaceva, ma
perché l’amore vero e totale passa
per la croce, la attraversa e giunge
alla Resurrezione.
Terzo, “siamo cittadini del
mondo” e “stranieri su questa terra”. Sembrano due situazioni opposte e invece no . Semplicemente sappiamo di essere pellegrini,
condividiamo le culture, le abitudini, le povertà di tutti i popoli
eppure non ci identifichiamo con
nessuna patria. Io vivo in un monastero ma so benissimo che non
è questa la mia casa definitiva. I
missionari annunciano il Vangelo
fino agli estremi confini della terra, ma neanche quei confini sono
la loro casa. Condividiamo la sorte di tutti ma siamo testimoni di
una speranza che ha orizzonti più
vasti di questo mondo…
Ultimo… “non c’è vita che non
meriti amore”. Questa frase si
commenta da sola. Dio chiamava,
chiama, chiamerà sempre, è quasi
“costretto” a farlo! Chiama perché
ha bisogno di uomini e donne che
siano una “memoria vivente” del
Suo Amore, che con la loro vita
dicano a tutti che non c’è, non esiste né mai esisterà “una vita che
non meriti amore”. Perché Lui è
la Vita, Lui è l’Amore… la vera
Luce.
Sr Giovanna Lauritano
5
FERMENTO
Fede e Carità
Il giorno 11 Febbraio, in occasione del memoriale liturgico
della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebrerà in forma solenne
la “XXII Giornata Mondiale del
malato”, presso il santuario “la
piccola Fatima”, con la presenza
del nostro Arcivescovo, Mons.
Orazio Soricelli
La giornata è stata fortemente
voluta dall’ufficio della “pastorale sanitaria diocesana”, organizzazione alla quale afferiscono le
principali associazioni di volontariato che operano in diocesi e che
stanno portando avanti da tempo
un programma ben definito il cui
fulcro centrale è rivestito dalla figura del malato e la sua dignità
di persona, promuovendo diversi
momenti soprattutto formativi per
gli operatori sanitari parrocchiali.
Tale giornata, infatti, oltre che
per i malati, è destinata soprattutto
a coloro i quali operano nel campo della sanità, siano essi medici,
infermieri, volontari ma anche
ministri straordinari dell’Eucarestia che tanta importanza possono
rivestire con il loro ministero nei
periodi di malattia di una persona.
Sarà un pomeriggio intenso:
alle persone malate e in difficoltà verrà data la possibilità di
accostarsi al sacramento della riconciliazione ( approfittiamo per
ringraziare anticipatamente tutti i
sacerdoti che si sono resi disponibili) dopodiché seguirà la celebrazione eucaristica, la processione con flambeaux alla stregua
di quella che quotidianamente si
tiene a Lourdes, e in conclusione
un momento di convivialità offerto dalla generosità dei volontari
del santuario.
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Giornata del malato
Questa giornata sarà una
preziosa occasione per aiutare i malati a
valorizzare sul
piano umano
e cristiano la
sofferenza, per
promuovere
la speranza , il
coraggio ed accoglienza alle
famiglie
dei
malati.
Ma d’altro
canto
verrà
utilizzata per
sottolineare
l’importanza
dell’impegno e dello sviluppo
del volontariato, richiamando
l’importanza della formazione
spirituale, morale e professionale
degli operatori sanitari al fine di
promuovere una rinnovata cultura
della vita.
Papa Francesco, nel suo messaggio in occasione di questa
XXII giornata del malato, ci invita a ricordare che dare la vita per i
nostri fratelli ci viene dall’esempio di Cristo, dare se stessi senza
secondi fini è un invito per tutti a
fare propria la cultura evangelica
del dono per dare un senso alla
propria vita.
In questa ottica l’appuntamento
annuale della giornata diventa un
momento di crescita umana e spirituale della comunità intera, che
si stringe attorno ai malati permettendo di vivere attivamente la
beatitudine di Cristo: ”ero malato
e mi avete visitato, curato, amato..”
Il Papa, con le sue parole, si fa
vicino a coloro che soffrono per
incoraggiarli a non sentirsi soli
nel dolore, ricordando che “quando Cristo è salito sulla croce ha
distrutto la solitudine della sofferenza ed ha illuminato l’oscurità”.
Il Santo Padre ci aiuta a ricordare, poi, come figura centrale
a cui tendere per crescere nella
carità è Maria, la Madre di Gesù
e Madre nostra, donna del silenzio, del conforto, della vicinanza
amorevole, donna sempre attenta
ai bisogni e alle difficoltà dei suoi
figli.
E non a caso la festa del malato
cade proprio nella giornata della
vergine di Lourdes, luogo al quale
tanti accorrono per depositare, ai
piedi della grotta, sofferenze, angosce ma anche tante speranze, la
speranza del cristiano che anche
nella notte del dolore si apre alla
luce pasquale.
Annamaria Sica
FEBBRAIO 2014
Programma pastorale
FERMENTO
Il Battesimo, sorgente di
Corresponsabilità
La Chiesa di Amalfi – Cava de’
Tirreni, camminando sulla rotta
della corresponsabilità, il valore scelto per il triennio 2013-16,
riflette quest’anno sulla consacrazione battesimale, connessa al
valore portante di questo periodo
pastorale. Attraverso la presentazione dei segni rituali del Battesimo, le 79 Parrocchie del territorio diocesano, periodicamente,
durante l’anno pastorale o, per la
maggioranza, nel tempo quaresimale, avranno la possibilità di
svolgere una ampia ed approfondita catechesi, tesa a ravvivare la
consapevolezza del dono ricevuto, ma anche la dignità dell’essere
un battezzato.
Il volume della Programmazione Pastorale Diocesana offre dei
validi suggerimenti non solo per il
momento catechistico, ma anche
per soste liturgiche e per correlate
testimonianze in ambito Caritas.
Con sapiente discernimento, S.
E. Mons. Orazio Soricelli ha confermato la proposta espressa nei
mesi scorsi nelle sedute sia del
FEBBRAIO 2014
Consiglio Pastorale diocesano e
sia del Consiglio Presbiterale: far
prendere sempre più coscienza al
popolo di Dio, che vive in Costa
d’Amalfi e nella valle Metelliana,
che il Battesimo è la vera sorgente
della corresponsabilità. Il Battesimo non è un gesto isolato, personale, dato per essere a sé stesso
trattenuto, quasi ricevuto per rispetto ad una antica ed affermata
consuetudine.
L’Arcivescovo,
nell’introduzione al volume programmatico, sembra ancorare la
sua persuasione per questa scelta
annuale nel n° 9 del documento
CEI “Il volto missionario delle
parrocchie in un mondo che cambia”: “concentrare l’attenzione
della parrocchia sul Battesimo è
il modo concreto con cui si afferma il primato dell’essere sul fare,
la radice rispetto ai frutti, il dato
permanente dell’esistenza cristiana rispetto ai fatti storici mutevoli
della vita umana. Il Battesimo
comporta esigente adesione al
vangelo, è via alla santità, sorgente di ogni vocazione”.
Lo stesso Papa Francesco nelle
ultime Udienze Generali del Mercoledì comprova, nel suo semplice ma profondo linguaggio catechetico, la necessaria cognizione
della propria identità battesimale,
stimolando più volte a conoscerne la data della celebrazione, allo
scopo di non perderne mai la
memoria: “Dobbiamo risvegliare
la memoria del nostro Battesimo. Siamo chiamati a vivere il
nostro Battesimo ogni giorno,
come realtà attuale nella nostra
esistenza”(8-01-14). Riscoprire
il Battesimo porta a riscoprire il
protagonismo di ciascun membro
della Chiesa, con i suoi propri carismi, in ordine alla sua missione
evangelizzatrice. Nel prossimo
Tempo di Quaresima nei Centri
di Ascolto, attivati nelle singole
Parrocchie, la riflessione sarà incentrata su quanto detto, anche
con l’ausilio di schede preparate
dall’Ufficio Catechistico Diocesano.
Don Angelo Mansi
7
FERMENTO
Missione Popolare a Cava Est
Verso un mondo migliore
Le missioni parrocchiali sono
una proposta per il cammino di
fede delle comunità cristiane che
può rinnovare, vivacizzare, trasformare la vita stessa della parrocchia tanto da riuscire a dargli
un volto missionario.
Le missioni parrocchiali del
terzo millennio non servono solo
per procurare un po’ di ossigeno
sacramentale o per dare una semplice spintarella cultuale ai parrocchiani già evangelizzati, ma
dovrebbero riuscire a realizzare
una vera e propria rivitalizzazione globale dell’intero organismo
parrocchiale, in vista di un progressivo impegno missionario di
tutto il popolo di Dio presente nel
territorio.
La Missione Popolare Parrocchiale é l’annuncio straordinario
della Parola di Dio, messo in atto
da una comunità parrocchiale sotto la responsabilità e la guida del
proprio Parroco, coadiuvato dal
Consiglio pastorale della Parrocchia, affinché nella potenza dello
Spirito santo e nella comunione
piena con il Vescovo e con la
Chiesa la buona novella di Gesù
raggiunga ogni cuore e lo chiami
alla conversione allo scopo di rifondare o far crescere la comunità
cristiana.
La MPP si inserisce nel programma della Parrocchia, non ne
stravolge i ritmi e le iniziative.
Tre saranno le fasi della nostra
Missione parrocchiale:
1) la fase preparatoria in cui
si sono individuate persone della
parrocchia che, preparate e formate, diventano loro stessi missionari, inviati a visitare le famiglie.
2) la fase celebrativa in cui
insieme si prega, si celebra, si
8
ascolta, si visitano ogni singola
famiglia della Parrocchia, per rinsaldare la fede attraverso il “Porta
a Porta”, annunciando la buona
novella del Regno.
3) la fase di verifica che apre
all’impegno a “rendere fruttuosi”
i doni della missione, in un cammino permanente di vita cristiana
comunitaria, lasciando come segno e frutto un impegno a far visita periodicamente alle famiglie,
proponendo centri della Parola
ecc.. Ogni cristiano della parrocchia, con ruoli e doni diversi,
diventa protagonista, in una “missione” che continua sempre. Gli
elementi qualificanti della nostra
iniziativa sono: gli animatori, le
visite alle famiglie con l’annuncio, le iniziative per ogni settore
della parrocchia, le celebrazioni.
L’esperienza Missionaria che la
Forania di Cava Est si appresta a
vivere ha un duplice scopo:
- Coinvolgere tutti gli operatori
pastorali in un progetto comune,
farli stare insieme e lavorare per
un’iniziativa che è di tutti e non
del singolo gruppo. Serve a far
sperimentare che si è una vera
famiglia, che stando insieme si
ottengono migliori risultati.
Tutti, giovani, adulti e anziani
sono chiamati per la missione.
Serve a ribadire agli operatori
pastorali, che bisogna uscire dal
chiuso delle nostre sacrestie per
andare. La Missione diventa non
solo un tempo di evangelizzazione “ad extra”, ma innanzitutto un
momento di grazia per risvegliare
la fede all’interno della Comunità e tra gli operatori pastorali.
Quest’esperienza deve diventare
un tempo prezioso d’incontro
personale e comunitario con la
Parola viva e vivificante che mette il fuoco dentro e spinge alla
missione. Animare per 15 giorni
la Comunità Parrocchiale, la vera
e propria missione, non fatta da
missionari esterni alla Parrocchia,
ma fatta dagli stessi operatori
pastorali. Per i nostri laici sarà
l’occasione per riappropriarsi del
mandato missionario che hanno
ricevuto con il battesimo. Per la
nuova evangelizzazione occorre
un movimento non del singolo o
del gruppo ma di tutto il popolo.
Sarà bello e significativo, sapere
che tutta la Forania contemporaneamente è in cammino e per strada a portare il Vangelo. Quest’esperienza sarà l’occasione per far
sperimentare ai nostri operatori
pastorali, forse per la prima volta,
cosa voglia dire pastorale della
strada. Sarà l’occasione per seminare la Parola. Bisogna far comprendere ai nostri operatori che il
Vangelo, l’annuncio, la buona novella cammina con i loro piedi e
passa con il loro annuncio, se non
busso a quella porta, se non visito
quella famiglia, la salvezza non
verrà annunciata a quelle persone.
don Beniamino D’Arco
FEBBRAIO 2014
Missione Popolare Vietri - Cetara
FERMENTO
“Metti fede - Rinati dall’alto
sulle strade del mondo”
A 500 anni dall’autonomia
della Diocesi di Cava de’ Tirreni dall’Abbazia Benedettina,
nell’antico territorio della “Citta
della Cava”, comprendente anche
gli attuali comuni di Vietri e di
Cetara, si è scelto di caratterizzare
questa ricorrenza con un tempo di
grazia straordinario come quello
della Missione Popolare. Nella
Forania Vietri-Cetara saranno i
Padri Redentoristi a riannunciare
con gioia e passione la buona notizia del Vangelo nel nostro territorio.
Già da due anni le nostre parrocchie sono state coinvolte in
un percorso di formazione e di
preparazione che ha visti interessati, a cerchi concentrici, prima i
parroci poi i consigli pastorali ed,
infine, tutti gli operatori pastorali
per dare inizio a questo processo
di conversione che avrà il suo
culmine nei giorni della missione.
Dal 1° marzo al 12 aprile ogni
parrocchia per due settimana sarà
impegnata ad uscire dal torpore
di una fede tradizionalista che addormenta per recuperare la gioia
di un incontro, quello con il nostro
Salvatore Gesù, che dà speranza.
Con i pp. Redentoristi ritorneremo nelle famiglie delle nostre parrocchie dialogando, visitando chi
è in difficoltà, incoraggiando chi
è nella prova, rimotivando chi sta
spegnendo la fiaccola della fede.
Lo slogan che ci accompagnerà in
questo esperienza è “Metti fede
- rinati dall’alto sulle strade del
mondo”. Da una parte, è Gesù che
ci accoglie, dall’altra anche noi
vogliamo accoglierlo, metterci in
ascolto della sua parola perché è
FEBBRAIO 2014
proprio accogliendolo che lo Spirito Santo ci trasforma illuminando il cammino futuro di ciascuno
e delle nostre comunità. Allora
ciascuno di noi che cosa può fare?
La risposta vogliamo coglierla
nell’invito di Papa Francesco ai
Giovani riuniti sulla spiaggia di
Copacabana per la GMG di Rio:
METTI FEDE! Che cosa significa? “Mettere”, cioè collocare,
versare. Così è anche nella nostra
vita: se vogliamo che essa abbia veramente senso e pienezza:
“metti fede” e la vita avrà un sapore nuovo, la vita avrà una bussola che indica la direzione; “metti speranza” e ogni tuo giorno sarà
illuminato e il tuo orizzonte non
sarà più oscuro, ma luminoso;
“metti amore” e la tua esistenza
sarà come una casa costruita sulla
roccia, il tuo cammino sarà gioioso, perché incontrerai tanti amici
che camminano con te.
Metti fede, metti speranza,
metti amore… in un’unica parola… Metti CRISTO! È questo che
le comunità della nostra forania
sono invitate a fare sollecitate da
papa Francesco nella Esortazione
Apostolica “Evangelii Gaudium”:
riscopriamo il nostro battesimo,
la nostra identità cristiana (rinati
dall’alto) e mostriamo a quanti ci
vivono accanto una chiesa dalle
porte spalancate nel tentativo di
recuperare la freschezza originale
del Vangelo, trovando nuove strade e metodi creativi che non può
lasciare le cose come stanno e che
spinge a porsi in uno stato permanente di missione (Sulle strade
del mondo).
Per dirla con le parole di don
Tonino Bello «portare la veste
battesimale nei cantieri e la tuta
da lavoro in chiesa». Sarà il nostro
Arcivescovo, sabato 1° marzo in
San Giovanni di Vietri a dare il
mandato ai missionari sia religiosi
che laici di tutte le comunità e lui
ad accogliere, come Gesù al termine della missione dei discepoli,
la gioia del raccolto, soprattutto
sollecitando i giovani della nostra
forania a non mettersi da parte ed
essere protagonisti nella vita della
chiesa nella celebrazione di chiusura a Cetara il 12 aprile.
don Mario Masullo
9
FERMENTO
Giornata Ecumenica Diocesana
“Il Cristo non può essere diviso”
Le reliquie dell’Apostolo Andrea, custodite nella nostra Cattedrale, rappresentano un richiamo
forte per numerosi pellegrini provenienti dalle Chiese Ortodosse
orientali, rivestendo così la nostra
Arcidiocesi di una missione particolare da svolgere a sostegno del
cammino ancora lungo e faticoso
verso l’unità piena di tutti i credenti in Cristo.
Questa particolare elezione ci
riveste anche della responsabilità
di essere pronti e ben formati: e
ciò nasce da una sempre migliore
conoscenza delle altre tradizioni
cristiane. Per questo motivo, per
la prima volta, abbiamo voluto
dedicare la Memoria del Ritrovamento della reliquia del Capo di
S. Andrea, che viene annualmente celebrata il 28 gennaio pochi
giorni dopo la conclusione della
Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, alla causa dell’ecumenismo, celebrando la Prima
Giornata Ecumenica Diocesana. Cuore di questo evento è stato
l’incontro avvenuto la sera del
27 gennaio in Cattedrale con il
prof. Natalino Valentini, laico,
coniugato con due figli, direttore
dell’Istituto Superiore di Scien-
10
ze Religiose di Rimini,
ma soprattutto profondo
conoscitore del pensiero
filosofico, della teologia
e della spiritualità del
mondo ortodosso russo,
in modo particolare del
celebre sacerdote-scienziato russo Pavel Florenskij, uno dei massimi
geni dell’umanità, vittima
delle persecuzioni staliniane. Questo incontro,
inserendosi anche nel secondo ciclo dell’Itinerario
di Fede con il Catechismo
della Chiesa Cattolica che
quest’anno ha affrontato il Mistero di Cristo, ha inteso aprire l’orizzonte dei numerosi intervenuti
al modo con il quale l’ortodossia
russa guarda al mistero pasquale
del Signore.
Tema della relazione è stato
infatti il seguente: La teologia
dell’umiliazione e della gloria
di Cristo nell’ortodossia russa.
L’intervento del prof. Valentini è
stato incastonato in un momento
di preghiera per l’unità dei cristiani, presieduto dall’Arcivescovo, che ha tratto ispirazione dal
titolo annuale della Settimana di
Preghiera per l’Unità, elaborato a
partire da una citazione della Prima lettera di S. Paolo ai Corinzi
nella quale l’Apostolo, lamentando le divisioni esistenti nella
comunità di Corinto esclama a un
certo punto: ‘Il Cristo non può essere diviso’. La serata, arricchita
dalla sapienza dell’illustre ospite
nonché dalla sua profonda spiritualità personale, ben percepita da
molti dei presenti, si è conclusa
con l’esposizione della reliquia di
S. Andrea nel consueto clima di
sincera devozione popolare, molto apprezzato dal prof. Valentini.
La serata del 27 gennaio può
essere considerata come
l’inizio di un’esperienza
più consapevole della
nostra vocazione ecumenica, un’esperienza certamente da consolidare
affinché l’antica devozione al nostro Patrono
celeste si arricchisca di
nuove motivazioni che
siano al passo con il
cammino della Chiesa
nell’oggi della storia.
don Antonio
Porpora
FEBBRAIO 2014
FERMENTO
Via Pacis
La festa gioiosa della
fraternità
Momenti intensi di riflessione e
di condivisione, una bella festa di
fratellanza e solidarietà.
Li ha offerti il 18 gennaio scorso a Cava de’ Tirreni la Giornata
Diocesana della Pace 2014, denominata Via Pacis, organizzata
dall’Arcidiocesi Amalfi-Cava e
dal Punto Pace Pax Christi Cava
e focalizzata sugli spunti offerti
dal documento di Papa Francesco
Fraternità, fondamento e via per
la Pace.
La formula di una sinergia tra
l’aula chiusa e la piazza aperta (e
ricca di striscioni associativi, di
gente, di canti, suoni, di giovani)
è decisamente originale e solo da
poco applicata nella nostra Arcidiocesi. Quest’anno c’è stato
anche il quid in più. Infatti lungo
tutto il Corso, durante il corteo,
sono state effettuate cinque brevi
soste, ognuna con testimonianze
dirette e letture riguardanti il rapporto della Fraternità con la Povertà, l’Economia, la Criminalità,
l’Ecologia, la Guerra.
Nel Salone del Palazzo Vescovile è poi avvenuto uno stimolantissimo incontro con il missiona-
FEBBRAIO 2014
rio comboniano Padre Alex Zanotelli, di stanza prima in Africa e
ora al Rione Sanità a Napoli, voce
della voce degli ultimi, in lotta
costante contro le ingiustizie e le
disuguaglianze sociali, contro le
demenziali scelte degli strapoteri
economici e finanziari che stanno
devastando la natura ed i cuori.
Prima della sintesi finale
dell’Arcivescovo Soricelli, lungimirante e costruttiva, Antonio Armenante, coordinatore del Punto
Pace Pax Christi, ha presentato la
proposta “I condomini della solidarietà, cantieri di fraternità”: un
suggestivo spunto operativo che
potrebbe incidere profondamente
sul tessuto sociale.
Così come stanno incidendo
le non poche iniziative “da via
Pacis” organizzate nell’ambito
dell’Arcidiocesi ed improntate al
sogno di una società fondata sul
solidarismo cristiano. In quello
spirito che fortunatamente oggi
sta emergendo con aneliti di speranza, grazie al benedetto vento
di Papa Francesco.
Franco Bruno Vitolo
11
Missione Popolare
FERMENTO
Nuovi rapporti tra noi... e
I Parroci della Forania di Cava Centro,
sulla scia positiva
dell’Anno della Fede
e per i 500 anni della
nascita della nostra
Diocesi, hanno indetto una Missione
Popolare, che aiutasse a fare meglio
attecchire tutti i semi
della vita evangelica
gettati nei nostri cuori dagli eventi e dalle
celebrazioni del tempo vissuto.
Un’emozione profonda si leggeva sui volti delle
persone che domenica 19 gennaio hanno ricevuto dai Padri
missionari la fiammella che doveva brillare nelle loro case, i loro
volti raggianti hanno suscitato nei
presenti una forte commozione,
poiché si percepiva l’immagine di
una Chiesa viva, in cammino, che
aveva ritrovato il senso di comunione.
I Padri Oblati di Maria Immacolata, che hanno guidato la
Missione sono riusciti a risvegliare, dall’indifferenza e dal torpore
spirituale, coloro che un po’ affievoliti stavano smarrendo i veri
valori e il senso dell’esistenza. Il
Cristo Risorto è ritornato nella
loro vita quotidiana.
Una Missione dal sapore diverso, poiché i Padri hanno chiamato
le Comunità parrocchiali a mettersi ‘in stato di Missione’, offrendo
un contributo all’animazione e
alla provocazione. Hanno invitato
ad un progetto, hanno aperto una
strada che poi, in prima persona,
ognuno di noi e ciascuna comunità parrocchiale dovrà percorrere;
12
perché i veri protagonisti della
Missione, siamo noi, come ha ricordato il Vescovo nell’omelia di
chiusura di sabato 1 febbraio, con
le nostre forze e le nostre possibilità, diventando così tutti ‘missionari’ l’uno per l’altro.
Nuovi rapporti tra noi… e con
Dio è stato il filo conduttore di
tale esperienza comunitaria. Nella
prima settimana ben 130 famiglie,
per tre sere, hanno aperto le loro
porte per accogliere chi volesse
riflettere e discutere sui rapporti
tra Genitori e Figli, tra Fratelli e
Sorelle e all’interno della coppia,
allo scopo di preparare il terreno all’azione catartica dei Padri
Missionari. La tematica Dio che
è Padre e figlio, si è fatto fratello
di tutti, e sposo fedele per sempre
dell’Umanità è stato il filo rosso
che ha legato i quattro incontri
tenuti dai Padri Oblati nelle Parrocchie. Gesti, simboli e canti,
nonché parole sapienti e cariche
d’amore, che solo un uomo veramente innamorato di Dio può
pronunciare, hanno svelato ai presenti un orizzonte meraviglioso
lasciando intravedere tutta la bel-
lezza dell’amore
misericordioso
di Dio. Vera luce
che
un’anima
può ricevere se
solo si lascia avvicinare dall’amore del Padre.
Le sapienti omelie nelle Messe
mattutine e la
suggestiva Via
Crucis, svoltasi
venerdì 31 gennaio all’interno
della Cattedrale,
hanno catapultato nel mistero della Croce, salvezza e redenzione dei cristiani,
coloro che hanno vissuto i vari
momenti della missione.
Qualche dato statistico.
Le Parrocchie che hanno preso
parte alla Missione, sono state divise in 4 unità:
Sant’Adiutore; San Lorenzo
M.; S. Maria dell’Olmo;
San Vito M.; Sant’Alfonso; S.
Gabriele Arcangelo;
SS. Salvatore; S. Maria del
Rovo; San Michele Arcangelo;
S. Maria della Purificazione, S.
Cesario M.; Collegiata S. Maria
Maggiore
Questo tempo di grazia, che
Dio ci ha donato, non servirà tanto per migliorare il mondo ma per
migliorare noi stessi e le nostre
relazioni.
Solo così si maturano quegli
stili di vita cristiani che rimangono, che si accentuano, che si
allargano. L’esperienza della
Missione, con questo significato,
diventa realmente una “scuola
di vita cristiana” tale da lasciare
un’impronta nella Parrocchia e
FEBBRAIO 2014
a Cava Centro
FERMENTO
e con Dio
nel cuore di ognuno.
La Missionarietà è il carattere
imprescindibile che il Risorto ha
impresso sul volto della sua Sposa. Prima di salire al cielo Gesù
ha infatti dato ai discepoli questa consegna: “Andate in tutto il
mondo e predicate il Vangelo ad
ogni creatura” (Mc 16,15). La
Chiesa è per definizione missionaria, non esiste per se stessa, ma
per il mondo. Esiste per evangelizzare. Nessun cristiano può
sottrarsi alla responsabilità della
missione: ogni discepolo del Risorto ha il compito di portare ai
fratelli il Vangelo della salvezza.
Il Vescovo, indicendo la Missione nella nostra Forania, ha
informato che questa esperienza
continuerà in febbraio nella Forania di Cava est e sarà condotta
da operatori pastorali locali che
porteranno l’annunzio ai fratelli
con lo slogan: ”Fratelli che visitano fratelli”. Nei mesi di marzo e
aprile le parrocchie della Forania
di Vetri –Cetara saranno stimolate
e guidate nella loro Missione dai
Padri Redentoristi.
FEBBRAIO 2014
Le nostre Parrocchie, sono tutte chiamate a rinnovarsi per continuare a comunicare il Vangelo e
ad essere una presenza di salvezza
e di speranza per tutti i loro figli.
E’ urgente ripartire dal primo
annuncio del Vangelo di Gesù,
è urgente rinnovare il cammino
dell’iniziazione cristiana, è urgente riappropriarci della domenica,
è urgente dedicare attenzione e
cura prioritaria agli adulti e alla
famiglia. E’ urgente raccogliere
l’invito che Papa Francesco ha
rivolto a tutta la Chiesa, - come
ha sottolineato il Vescovo - di
non essere una Chiesa inscatolata
ma uscire dalle sacrestie e andare
verso le periferie.
Accogliamo l’invito scaturito
dalla Missione e ripreso nell’o-
melia di chiusura da Sua Ecc.
za Mons. Soricelli: “ Battiamo il
ferro quando è caldo e proseguiamo nello stato di missionarietà,
avviciniamo le persone al Vangelo, divulghiamolo a tutti”. Il
contenuto si può riassumere in
un’affermazione centrale: “Dio ti
ama, Cristo è venuto per te; per
te Cristo è Via, Verità, Vita” (Gv
l4,6).
E’ urgente comprendere, come
suggerisce il teologo francese
Jean Rigal, che ”Prima di essere la nostra opera, la Missione è
l’opera di Dio. Prima di essere un
progetto, essa è una testimonianza. Prima di essere un compito
da realizzare, essa è un amore da
accogliere”.
Beatrice Sparano
13
Missione Giovani
FERMENTO
“Niente sarà più come prima”
La forania di Cava centro ha vissuto un’esperienza importante, che ha
coinvolto giovani e adulti
in un evento unico, svoltosi dal 19 gennaio al 2
febbraio. Abbiamo ospitato i missionari Oblati
di Maria, che ci hanno
annunciato e proclamato
la missione popolare. Noi
giovani siamo stati impegnati, in modo particolare, dal 20 al 25 gennaio,
in incontri ed attività. La
nostra giornata iniziava
incontrando ragazzi dagli
11 ai 19 anni negli istituti
scolastici, per poi proseguire con incontri serali
per giovani e giovanissimi. Gli incontri scolastici
hanno coinvolto i Padri
Oblati e i laici, che hanno
portato un annuncio gioioso ai ragazzi, ricordando loro
l’importanza di non avere pregiudizi e di non adattarsi a degli
schemi, ma piuttosto invitandoli
ad instaurare relazioni basate
sulla Fiducia. Gli incontri serali,
invece, hanno affrontato in modo
graduale, il tema della conoscenza di sé, per imparare ad instaurare un rapporto con se stessi, con
gli altri e infine con Dio. All’inizio della missione eravamo
sfiduciati nel risultato, in quanto
non credevamo di riscontrare una
risposta positiva da parte di altri
giovani. In realtà anche noi non
pensavamo di riuscire a partecipare a tutti gli incontri, un po’ per
il tempo e un po’ perché pensavamo che fosse un incontro “uguale” a tutti gli altri, uno di quelli
che iniziano e non finiscono più.
Quando abbiamo partecipato al
14
primo incontro abbiamo guardato
un cortometraggio: il “Circo della
Farfalla”. Ognuno di noi si è rivisto in “(nome)”, perché ognuno
di noi in fondo al nostro proprio
essere ha dei “difetti”, ognuno di
noi guarda con occhi compassionevoli gli altri, anziché guardare
con occhi nuovi se stessi e diventare veri talenti.
In una delle sere ci siamo recati
in pellegrinaggio all’ Abbazia Benedettina della SS.Trinità. Non ci
ha fermato nemmeno la pioggia,
anzi possiamo dire che essa è stata
una nostra compagna di viaggio!
Durante la liturgia Eucaristica, padre Elio, uno dei missionari, ci ha
fatto vivere alcune esperienze, tra
cui quella di abbracciare la Croce e parlare in prima persona con
Gesù. Durante questo momento
siamo “rinati”, alcuni di noi hanno rivisto gli eventi più “negativi”
della propria esistenza, e proprio
rivivendo queste esperienze, abbiamo osservato come Dio sia
realmente stato nella nostra vita.
Non eravamo noi ad abbracciare
la croce, ma erano le braccia della
croce ad abbracciare noi!
Al termine di questi giorni, facendo un briefing su quest’esperienza, affermiamo gioiosamente
che le nostre previsioni non erano
giuste!!! Abbiamo avuto una risposta da parte di tanti giovani,
giovani che credevamo lontani…
La Chiesa, oggi, non è quella che
pensavamo, non è la monotonia,
ma siamo noi... noi con la nostra
energia! Noi non siamo figli di un
Dio lontano, ma di un Dio che è
presente in noi e tra noi: un Dio
vivo in noi.
Giovani e giovanissimi della
parrocchia SS. Salvatore
FEBBRAIO 2014
Caritas
FERMENTO
Generosità nonostante la crisi
Nonostante molte famiglie vivano momenti davvero difficili
che hanno acuito le cosiddette
vecchie povertà, creandone nuove
e più preoccupanti, le persone che
continuano a vivere l’esperienza
solidale del sostegno a distanza
resistono e contribuiscono a rafforzare la catena d’amore senza
confini che la nostra comunità
diocesana si sforza di realizzare in maniera continua ormai da
decenni. La maggior parte dei
benefattori è costituita da persone
semplici e da famiglie monoreddito che avvertono maggiormente
gli effetti dell’attuale crisi. Il sostegno a distanza da qualche anno
non si limita al contributo a favore di persone o gruppi esteri, offre
un aiuto concreto a diverse persone della nostra comunità locale, in
maniera anonima, attraverso due
strumenti: le bomboniere della
solidarietà e il fiore che non marcisce.
A tanta generosità, costante per
chi la fa e incoraggiante per chi
la riceve, corrisponde una gratitudine sincera e commossa da
parte dei diversi referenti esteri
dei progetti che da anni la Caritas
diocesana promuove in Albania,
India, Madagascar, Brasile, Bolivia. In particolare il referente
del progetto Milot (Albania), padre Giovanni Peragine, ci scrive
che continuano “..assiduamente
a portare avanti i progetti educativi nel campo della pastorale
promuovendo la crescita umana
e culturale, attraverso il sostentamento delle borse di studio assicurando che gesti di solidarietà
autentica come il sostegno della
comunità locale contribuisce a far
FEBBRAIO 2014
sperare che l’Albania possa continuare il suo processo di sviluppo
per diventare moderno attraverso
l’educazione e i servizi sociali”.
Nell’ambito del programma
Rijlindia (“Rinascita”), la nostra
comunità ha finanziato: 3 borse
di studio universitarie, il sostegno
a 6 famiglie, l’acquisto di medicinali a pensionati e a famiglie
povere, visite mediche specialistiche per situazioni particolari, in
cliniche private, la distribuzione
ordinaria di pacchi alimentari,
sostegno a un ragazzo in attesa di
trapianto di fegato per un totale
di € 8179,68. Intanto suor Maria
Merola, referente del progetto Tirana, ha inviato ai 26 benefattori
una scheda dei bambini sostenuti
a distanza condividendo la sofferenza e il disagio di nuclei colpiti
da grossi disagi e a cui vengono
offerti segni di condivisione molto apprezzati (sono stati raccolti €
9029).
Dall’India, padre Louis Rayan,
referente della struttura Padova
Home a favore di ragazzi diversamente abili e costruita grazie al
contributo della nostra comunità nel 2004, ci ha inviato alcune
foto molto significative e aggiornamenti sui servizi garantiti. In
particolar modo il missionario
chiede che preghiamo il Signore
affinché possa garantire l’essenziale ai 24 orfani che necessitano
di tutto, soprattutto di un autobus,
per andare a scuola. La struttura
ospita, inoltre, 31 bambini figli di
persone affette da lebbra. Poiché i
minori sono in buona salute, possono frequentare la scuola e ricevono l’essenziale per l’istruzione
e la loro crescita senza alcuna discriminazione (somma raccolta €
1883).
Anche diverse famiglie di Cluj
(Romania) esprimono alla nostra
comunità la loro gratitudine per
l’affiancamento e il sostegno garantiti dalla nostra gente a chi,
accolto presso miniappartamenti
costruiti dalla Caritas diocesana
romena, non riesce a vivere dignitosamente. Padre Adrian Avram,
loro direttore, si dice commosso
perché anche nel corso del 2013
diverse famiglie italiane hanno
voluto continuare a pregare e sostenere con piccoli sacrifici alcuni
tra i nuclei familiari più fragili
della sua comunità.
Altri benefattori non hanno fatto mancare il loro sostegno a Manina Consiglio in Madagascar, al
nostro caro Gianluca Scannapieco
di Maiori che opera in Bolivia.
Rosario Pellegrino
15
FERMENTO
Assemblea diocesana di AC
Persone nuove in Cristo Gesù
“Persone nuove in Cristo Gesù”
è lo slogan della XV Assemblea
Nazionale di AC ed è stato anche
lo slogan della nostra assemblea
diocesana che si è tenuta a Cava
de’ Tirreni il 26 gennaio scorso.
L’assemblea è il luogo in cui è
stato ribadito il nostro essere laici associati, corresponsabili della
missione evangelizzatrice della
Chiesa. In quanto tali ci lasciamo
interrogare, dal nostro tempo, ci
sentiamo interpellati dalla vita
delle persone, a cui vogliamo innanzitutto offrire la testimonianza
della speranza e della gioia che
nascono dall’incontro con Cristo,
della bellezza di costruire legami
autentici, dell’importanza di sentirci responsabili della crescita
umana, spirituale, culturale e di
fede di ciascuno, a servizio della
Chiesa locale e parte della Chiesa
universale. Con questa consapevolezza l’Azione Cattolica è pronta a mettere a servizio della nostra
Chiesa, la passione per l’annuncio
del Vangelo per una reale conversione pastorale. L’AC ha ribadito
tale volontà alla presenza del Vescovo che ha ringraziato quanti a
vario titolo si impegnano all’interno dell’AC e quanti, al termine
della votazione avrebbero detto di
16
si alla loro chiamata a impegnarsi
in prima linea all’interno del consiglio diocesano. Non è mancata
una punta di orgoglio nell’annuncio ufficialmente della nomina,
da parte dei Vescovi campani, di
don Mario Masullo ad assistente
regionale per il Settore Giovani di
Azione Cattolica. Perché quindi,
ancora oggi scegliere l’AC? Perché l’AC fatta bene è un progetto
di vita che rende bella la Chiesa.
Con queste parole Titty Amore,
delegata regionale, ha concluso il
suo intervento augurando ai candidati al Consiglio Diocesano di
essere collaboratori del Signore e
corresponsabili nella gioia. Ogni
assemblea elettiva segna anche la
fine di un triennio, tempo quindi
di bilanci e di prospettive future.
La sintesi e il bilancio fatto dal
presidente diocesano uscente,
Raffaele Gambardella, vede un’
Associazione che ancora non riesce a sviluppare tutte le proprie
potenzialità ma che nonostante
gli ostacoli, punta in alto, o almeno si sforza di farlo grazie alla
passione e alla disponibilità di
tanti laici e di tanti sacerdoti che
credendo fermamente nell’AC, vi
spendono le proprie forze e la sostengono consapevoli del grande
tesoro che è questa Associazione
per la Chiesa. Ai neo eletti al Consiglio Diocesano gli auguri di un
responsabilità feconda per continuare ad essere sale e lievito che
dà senso e sapore al nostro essere
Chiesa
Carmela Infante
FEBBRAIO 2014
Il nuovo Abate della Badia di Cava
FERMENTO
“Sono venuto per servire”
“La nomina - imprevista e imprevedibile – da parte del Santo
Padre Francesco, ad abate ordinario della comunità monastica
dell’Abbazia della SS.ma Trinità
di Cava de’ Tirreni mi si è presentata come una ulteriore chiamata
del Signore.
Oggi come allora ho dovuto
decidere, in piena libertà, se dire
sì o no alla volontà di Dio sulla
mia vita.” Così il neo Abate dom
Michele Petruzzelli aveva scritto
appena nominato, nel suo primo
messaggio alla comunità monastica. Ed egli ha risposto docilmente e convintamente “eccomi”,
e pur non comprendendo il piano
di Dio su di lui, si affidava completamente a Lui, che già aveva
“sconvolto” la sua esistenza e i
suoi giorni all’epoca della vocazione, perché “ascoltando me
stesso, sentivo serenità se mi ponevo nella disponibilità ad accettare; mentre ero turbato e pensoso
se mi ponevo nella indisponibilità. Oggi ho capito che è meglio
soffrire dicendo sì ed obbedendo
al Signore che soffrire dicendo no
e disobbedendogli”, come ricordava ancora qualche settimana fa.
Emozionato ma felice, sorridente, commosso e pervaso da
una serenità gioiosa interiore che
si manifestava a tutti e tutti coinvolgeva, acclamato da una straordinaria folla di fedeli, soprattutto
da parte di quelli venuti dalla sua
parrocchia di origine e dal monastero di Santa Maria della Scala
di Noci, dove fino al dicembre
scorso era priore claustrale: così
dom Michele è stato benedetto
abate, come 165° successore di s.
Alferio, dell’antico cenobio benedettino della Badia, da parte del
FEBBRAIO 2014
cardinale Crescenzio Sepe, con la
partecipazione di un eccezionale
numero di vescovi, abati, monaci
e sacerdoti, convenuti domenica
26 gennaio 2014 per l’eccezionale evento. “Esultate con gioia, voi
cari monaci di questo santo monastero che, nella sua storia millenaria, è stato luogo di santità,
di cultura, di fede e di carità… il
Signore ti ha mandato qui a Cava,
caro dom Michele, perché tu possa spendere la tua vita al servizio
e per il bene di tutti…”, ha esordito l’Arcivescovo di Napoli nella
sua omelia, prima del rito solenne
e suggestivo della benedizione,
iniziata con la lettura della bolla
del Papa e con la consegna al neo
abate della Santa Regola, dell’anello, della mitra e del pastorale
e culminata con l’insediamento e
l’abbraccio di pace.
Nel breve, commosso saluto
di ringraziamento finale l’abate
Michele – sottolineando con forza come l’autorità che gli veniva
conferita non è un titolo di nobiltà
ma di responsabilità verso Dio, la
comunità monastica, i fedeli e soprattutto non è un bastone di comando, ma è croce –, ha indicato
il suo programma spirituale che si
accinge ad affrontare: mostrare a
tutti il volto paterno e misericordioso di Dio e piacere solo a Lui,
ravvivare la fede, essere sempre
pronti all’ascolto della Parola di
Dio, confidare nella preghiera
incessante, far prevalere lʼamore
fraterno e l’accoglienza e rendere il monastero una viva e fedele
“scuola del servizio del Signore”,
sotto la protezione del patriarca
san Benedetto, di sant’Alferio e
dei santi Padri Cavensi, della Beata Vergine Maria, madre di Dio e
regina dei monaci.
Giuseppe Battimelli
17
Notizie dal
FERMENTO
Amalfi piange il suo “artista” Nicola Gambardella
Un figlio autentico di Amalfi,
un preziosissimo collaboratore
del nostro Fermento ci ha lasciato. Nicola Gambardella ha
vissuto una intensa vita dedita
al lavoro ed all’impegno sociale,
ma soprattutto a testimoniare, con
il suo “ obiettivo”, la storia e le
bellezze della sua Amalfi. Come
ha sottolineato mons. Orazio Soricelli, nella Sua omelia, in occasione delle eseguie, “Nicola non
era solo un apprezzato artista per
le sue foto che per ben cinquanta
anni hanno immortalato gli eventi
significativi del nostro territorio,
ma soprattutto un uomo dalle
grandi doti di umanità. Ma oltre
la dimensione artistica e la serietà
professionale, che ha saputo comunicare ai pellegrini e ai turisti
della divina costiera, ci ha colpito
la sua signorilità, la sua disponi-
bilità, il suo sorriso contagioso, la sua amabilità;
sempre cordiale, garbato e
rispettoso con tutti”.
Sì, così lo ricordiamo
anche noi che lo avevamo
conosciuto soltanto tramite il lavoro di Fermento, ma subito apprezzato
proprio per la sua disponibilità e l’amicizia che
ci dimostrava ogni volta
che avevamo l’occasione di
incontrarci o sentirci telefonicamente per la richiesta di una foto.
Volevamo, infatti, una bella
e significativa immagine per la
copertina di Fermento? Nicola
era subito pronto a fornirla, come
quella particolare di un personaggio ecclesiastico o istituzionale in
visita ad Amalfi. Non c’era problema.
Il suo archivio fotografico era
una miniera inesauribile, oggi è
la testimonianza della vita di un
figlio innamorato della sua terra,
celebrata attraverso i suoi artistici scatti fotografici. All’inconsolabile vedova, alle figlie ed ai
parenti tutti le condoglianze di
Fermento e la solidale vicinanza
nella preghiera.
Il direttore
Ricordo di don Domenico Scala
Venerdì mattina 17 gennaio,
memoria di S.Antonio Abate, patrono della comunità di Agerola,
il Signore ha chiamato a sé dopo
90 anni di vita esatti il sacerdote
don Domenico Scala.
Era nato il 16 gennaio del 1924
ad Agerola ed era entrato in seminario per la preparazione al
sacerdozio dai padri guanelliani a
Cuneo; poi lo scoppio della guerra impedì che continuasse questo corso e continuò a Salerno in seminario; divenne sacerdote nell’anno Santo 1950 e nei
suoi primi anni di sacerdozio curò sia la formazione,
in seminario, dei futuri sacerdoti, sia quella degli
ospiti poveri, ad Agerola, della colonia montana.
Vinse il concorso come parroco a San Lazzaro nel
1957 ed è rimasto in questa comunità per tutti gli
anni dell’esercizio del suo ministero; dal 1999 come
coparroco insieme al sottoscritto. Nell’ultimo anno
di vita si era ritirato per problemi di salute in casa
della sorella e curato con tanto amore.
Si è distinto per un amore intensissimo per la
Madonna: si recava ogni anno a Lourdes per ben 2
18
volte e recitava vari Rosari ogni giorno; inoltre per
un attenzione paterna agli ammalati della parrocchia
che visitava frequentemente, soprattutto in occasione del primo venerdì del mese; per la promozione
dell’ allestimento del presepe, curato in chiesa da lui
personalmente con i giovani della parrocchia; per la
redazione di un giornalino parrocchiale mensile con
cui raggiungeva alcuni fedeli della comunità; per
l’edificazione di un asilo parrocchiale, oggi centro
parrocchiale, sede di tutte le attività pastorali, assistenziali e sociali della comunità; per mille altre
iniziative che lo hanno visto sempre impegnato e al
servizio del Signore.
Negli ultimi quattordici anni ho avuto modo di
stare un po’ più vicino a lui: non sono stati anni facili
per le idee e la visione pastorale un po’ diverse. Posso affermare comunque con serenità che non è mai
mancato il rispetto reciproco, nel confronto reciproco serrato, intenso, forte, a volte anche scherzoso.
Sono sicuro che nella verità della Luce del Regno
ora ci apprezziamo e stimiamo di più e godiamo della sua preghiera, cosi come assicuriamo la nostra di
viandanti e pellegrini.
don Lugi Avitabile
FEBBRAIO 2014
nostro territorio
SCALA: Giornata della Vita Consacrata
Il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, abbiamo accolto nel nostro Monastero i consacrati della diocesi. La
Chiesa, infatti, ha fissato in questo stesso giorno il ricordo della
vita consacrata. Nonostante il
tempo non fosse incoraggiante,
sono stati molti i religiosi dei
diversi Istituti che hanno partecipato a questo incontro di
fraternità e condivisione. Nel
pomeriggio è arrivato Sua Ecc.
Mons. Orazio Soricelli che ha
presieduto la Celebrazione Eucaristica iniziata con la benedizione dei ceri. Con le lampade
accese, in via del tutto eccezionale, ci siamo avviate verso la
Chiesa attraversando i corridoi
del Monastero. Come Maria e
Giuseppe presentarono Gesù al
Tempio così anche noi abbiamo “presentato” con rinnovato
entusiasmo la nostra esistenza
al Signore della vita. E’ stata
una Celebrazione solenne e al
tempo stesso familiare, in cui
tutti ci siamo sentiti veramente
membra di un unico corpo. I colori diversi dei nostri abiti erano
uniti a formare un solo grande
arcobaleno, quello dell’Alleanza sancita per sempre con il Redentore. Durante la sua omelia
il Vescovo, considerando la prevalente presenza delle consacrate, ha sottolineato l’importanza
della maternità spirituale cui
Papa Francesco dà tanta rilevanFEBBRAIO 2014
za perché la vita della Chiesa sia
realmente feconda. Prima della
benedizione finale il Vescovo
ha presentato all’assemblea le
4 suore Missionarie Serve del
Divino Spirito che dalla scorsa
estate svolgono il loro apostolato nella nostra diocesi a Positano. A loro è andato il nostro
caloroso applauso di benvenuto
in questa realtà e di incoraggiamento per la loro missione!
Altra novità è stata la presenza
dei postulanti francescani cappuccini che stanno iniziando il
loro percorso formativo a Cava
de’ Tirreni. Accompagnati dal
loro Maestro e dal vice-maestro,
hanno portato in questa Celebrazione, e in generale nella
nostra diocesi, una ventata di
freschezza e di gioventù! Infine
la responsabile dell’USMI, sr
Enrica Di Fede, ha ringraziato
tutti i presenti donando una piccola icona della Madonna della
tenerezza, altra “virtù” caratteristica di ogni buona madre.
Al termine della Santa Messa, dopo la foto di rito, ci siamo
recate nella sala capitolare del
Monastero dove ci aspettavano
dolci e bevande con cui abbiamo concluso questo intenso e
“colorato” pomeriggio di gioia e
speranza nella vita in generale e
soprattutto nella vita consacrata
cui Dio continua a chiamare.
Monache redentoriste
FERMENTO
Tramonti-Campinola:
Festa di S. Sebastiano
La tradizionale festa in onore di
San Sebastiano martire, santo protettore della Polizia Municipale, è
stata realizzata anche quest’anno,
pur essendo le condizioni atmosferiche meno favorevoli.
San Sebastiano, stimando la fedeltà a Cristo al di sopra di ogni
onore civile o militare, fu radiato
dai quadri dell’ esercito e ucciso
nella persecuzione di Diocleziano
(c.300).
Il Comando Polizia Municipale
di Tramonti, per la XIXma volta in
stretta collaborazione con la parrocchia di Campinola, ha raggruppato
molti rappresentati delle forze di
polizia locale di diversi comuni della costa d’Amalfi.
La sera del 20 gennaio, tutto è
iniziato con l’incontro fraterno della Polizia Municipale e delle forze
dell’Ordine, nell’Oratorio della
Parrocchia per uno scambio di riflessioni sul servizio civile reso al
pubblico cittadino.
Poi la solenne concelebrazione
liturgica in onore del Santo è stata
presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli con una
omelia di ringraziamento alla Polizia Municipale per la loro generosa
e attenta vigilanza per un sereno e
sicuro andamento della vita dei cittadini.
Dopo il momento sacro, un momento di convivialità fraterna offerta dal Comitato festa parrocchiale a
tutti i partecipanti, coinvolgendo la
collaborazioni di diverse famiglie e
strutture del territorio parrocchiale.
Grazie a questo momento di fraternità e di devozione a San Sebastiano, santo protettore della Polizia
Municipale ci benedica tutti.
don Arulappan Jayaraj
19
Notizie dal
FERMENTO
Cava: Giornata dei giornalisti
Il 24 gennaio scorso i giornalisti dell’Associazione Cava-Costa
d’Amalfi “L. Barone” hanno festeggiato il loro Patrono, S. Francesco di Sales. Tanti i momenti
che hanno permesso di riflettere
su come gli operatori della comunicazione debbano svolgere
il loro lavoro servendo la Verità.
Durante la S. Messa celebrata
presso la parrocchia di S. Alfonso
di Cava de’ Tirreni, Mons. Orazio Soricelli ha sottolineato la
modernità del Santo che proponeva la via della Santità a tutti i
laici. I giornalisti hanno riflettuto
sul messaggio proposto da Papa
Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: “Comunicazione al servizio di
un’autentica cultura dell’incontro”. “Cuore del messaggio chi
comunica si fa prossimo e si fa dato il là a un dibattito sul ruolo
carico dell’uomo” ha evidenziato del giornalista per un’informazioMons. Soricelli. La Preghiera del ne non asservita al Potere.
Magrina di Mauro
Giornalista di Mons. Bruno Forte
e la lettera appello ai giornalisti
scritta da Alex Zanotelli hanno
CSI: Corso per Animatore Parrocchiale
Presso l’oratorio parrocchiale di S. Lucia gentilmente messo a disposizione da Don Beniamino
D’Arco si è svolta la terza ed ultima lezione del
Corso per Animatore Parrocchiale, dopo la prima
lezione con relativa apertura del corso tenuta dalla
referente nazionale alla Formazione Prof.ssa Rossella Russo Graziano del Comitato CSI di Caltagirone tenutasi presso il palazzo Vescovile è seguita
una seconda serata dove la lezione di ordine pratico
è stata tenuta dall’Operatore del CSI Gianluca Raffone docente ISEF e referente CONI per le attività
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motorie nelle scuole. Non sono mancati gli spunti
associativi con alcuni momenti relativi all’ESSERE
C.S:I. da parte del Presidente Territoriale del CSI
Giovanni Scarlino.
La conclusione del Corso con la consegna degli
attestati è stata conotta dalla professoressa Maria Teresa Risi già presidente del CSI Metelliano.
L’augurio è che questi nuovi operatori oltre a portare linfa all’interno degli oratori, possano contribuire ad una maggiore attività oratoriale anche all’interno del CSI.
L’impegno per tutti è ritrovarsi
nella mega manifestazione del 7
Giugno in occasione dell’incontro con Papa Francesco che avverrà in Piazza S.Pietro e che il
comitato CSI di Cava sarà presente con una forte rappresentanza, si
prevedono circa 5/8 pullman. Per
eventuali iscrizioni rivolgersi al
CSI Cava oppure telefonare direttamente al 3384103274.
Pasquale Scarlino
FEBBRAIO 2014
nostro territorio
FERMENTO
CAVA: levata del Bambino al CUC Argento
In uno stracolmo salone delle feste grondante di
fede ed entusiasmo, mercoledì 29 gennaio si è svolta la tradizionale cerimonia della levata del Bambino Gesu’ dal presepe organizzata dalla sezione CUC
Argento del CUC “Pierfrancesco Redi”. La cerimonia, come avviene ormai da ben sei anni a questa
parte, è stata nobilitata dalla presenza dell’Arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni
Mons. Orazio Soricelli che ha officiato anche la
Santa Messa. Nel corso dell’omelia Monsignor
Soricelli ha ribadito il suo piacere di presenziare a
questo evento,sottolineando il ruolo importante che
le persone cosiddette “anziane” hanno in questa
società che va perdendo valori e che, quindi, possono rappresentare un esempio e una guida per la
generazione di oggi abbastanza distratta dalle varie
tecnologie informatiche. Alla fine della santa messa
c’è stato il saluto da parte dell’Assessore ai Servizi
sociali dott.Vincenzo Lamberti, della presidente del
CUC Annamaria Garofalo e dal sottoscritto presidente del CUC Argento, che ci ha tenuto a ringraziare i soci sia per il numero, sia per la partecipata
presenza. E’ stato poi offerto un gradito rinfresco,
mentre il consueto ballo ha chiuso la serata. L’evento ha rappresentato la chiusura del cartellone delle
manifestazioni natalizie della Sezione CUC Argento, anche quest’anno ricco di iniziative. Infatti nel
corso dei mesi di dicembre e gennaio ci sono state le
commedie teatrali “A casa de’ ciente Madonne” della compagnia “L’Edera” diretta da Tito Di Domenico, seguita poi da “Gennariniello” nata dal progetto
intitolato “Mosaico” preparato dalla dottoressa Pamela Gagliardi del C.M.R. per disabili “Villa Alba”
e che ha visto il coinvolgimento di soci del CUC
Argento,del gruppo parrocchiale P&P Friends di
Cava e della compagnia teatrale “Il Vernacolo” di
Roccapiemonte. E’ stata poi organizzata una tombolata di solidarietà a favore dell’associazione “Libera
Mente” diretta dal dott.Salvatore Salierno,mentre
Enzo Toriello in un’altra magica serata danzante si è
esibito con la sua trascinante fisarmonica. Particolare entusiasmo ha raccolto anche la gita organizzata a
Salerno per ammirare le “Luci d’artista”, così come
la consueta distribuzione del pacco natalizio.
Angelo Canora
AGEROLA: Inaugurazione centro polifunzionale
Il 21 dicembre il nostro Arcivescovo mons.
Orazio Soricelli, ha inaugurato ad Agerola, il
centro Polifunzionale , dedicato a Mons. Andrea
Gallo, parroco della parrocchia San Martino Vescovo a Campora per oltre un cinquantennio,
uomo , sacerdote e cittadino modello si prodigò
appena giunto ad Agerola, nell’immediato dopo
guerra, nella ricostruzione fisica e morale del paese. Al suo esempio si ispira la nuova opera, che
ha infatti l’obiettivo di accogliere la popolazione
agerolse: uno spazio ampio e funzionale, destinato a divenire un luogo dove l’arte e la cultura
possano essere socializzate.
Il nostro paese aveva bisogno di uno spazio
come questo, di luoghi di aggregazione e di scambio, luogo per collaborare ed essere protagonisti,
così come lo ha immaginato il nostro sindaco
Luca Mascolo e l’amministrazione che ci hanno
FEBBRAIO 2014
offerto la possibilità di relazionarci per poter superare i nostri campanilismi e porre al centro del
nostro vivere il ben comune.
don Giuseppe Milo
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FERMENTO
Agenda dell ’Arcivescovo
FEBBRAIO 2014
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CAVA - Concattedrale: S. Messa conclusione missione Cava - Centro (ore 19).
VIETRI - Salesiani: S. Messa per la festa di don Bosco (ore 10,30).
SCALA. Monastero: S. Messa “Vita Consacrata” (ore 17).
POMPEI - Santuario: Incontro CEC (ore 10).
CAVA - San Pietro: S. Messa casa di riposo “Genovesi” (ore 11).
VIETRI - Raito: S. Messa e Cresime (ore 18,30).
AMALFI - Pogerola: S. Messa e unzione infermi (ore 11).
VIETRI - S. Giovanni: S. Messa e Cresime (ore 18).
CAVA - Ospedale dell’Olmo: S. Messa e visita infermi (ore 11).
Piccola Lourdes: S. Messa (ore 16,30) - Piccola Fatima: S. Messa con gli infermi (ore 18).
MAIORI - Convento: Incontro Commissione Presbiterale (ore 10).
MAIORI - Convento: Consiglio Presbiterale (ore 9,30 - 12).
VIETRI - Molina: S. Messa e Cresime (ore 18).
TRAMONTI - Campinola: S. Messa per la festa della vita (ore 11).
CAVA - Episcopio: Incontro CAED (ore 10).
MAIORI - Convento: Incontro di aggiornamento del Clero (ore 9 - 15).
CETARA - San Pietro: S. Messa: (ore 18,30).
AGEROLA - Campora: S. Messa per la festa diocesana del Ciao (ore 18,30)
MARZO 2014
1
CAVA - S. Alfonso: Convegno Diocesano dei Catechisti animato da S. E.
Mons. Marcello Semeraro
VIETRI - S. Giovanni: S Messa inizio missione popolare (ore18),
CAVA - S. Pietro: Conclusione Missione Cava est (ore 20).
2
VIETRI - Dragonea: S. Messa per la festa della Pace (ore 10,30).
4
AGEROLA - Bomerano: S. Messa a conclusione delle Quarantore (ore 18).
5
CAVA - Concattedrale: S. Messa e rito delle ceneri (ore 9).
AMALFI - Cattedrale: S. Messa e rito delle ceneri (ore 18).
9
AGEROLA - Campora: S. Messa a conclusione delle Quarantore (ore 18).
10-14 MUGNANO DEL CARDINALE: Esercizi spirituali CEC.
18
MAIORI - Convento: Ritiro del Clero animato da S. E. Mons Antonio
Napoletano (ore 9 - 15).
19
CAVA - S. Giuseppe al pozzo: S. Messa e Cresime (ore 11),
- Alessia: S. Messa e Cresime (ore 18).
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AGEROLA - S. Lazzaro: S. Messa a conclusione delle Quarantore (ore 18,30).
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CETARA - Celebrazione dei Missionari martiri (ore 18).
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CAVA - Concattedrale: solenne celebrazione presieduta da S. Em. il Cardinale
Gianfranco Ravasi, a conclusione dei 500 anni della diocesi di Cava (ore 18).
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FEBBRAIO 2014
Notizie
FERMENTO
Vietri: Festa di don Bosco
“D mihi
“Da
ihi animas,
i
cetera
t ttolle!
ll !
Ancora una volta abbiamo vissuto l’emozione di
sentirci parte viva di una grande famiglia, quella che
Don Bosco ha sognato, ha realizzato per il bene di
tutti i giovani.
L’oratorio salesiano di Vietri ha espresso gratitudine, affetto, passione educativa a S.Giovanni Bosco, attraverso vari momenti che sono stati il centro
del cuore dei festeggiamenti e che hanno impegnato
i nostri ragazzi nella preghiera, in attività pittoricoespressive, nella rappresentazione del musical su
Don Bosco ”Ho imparato a sognare”.
La celebrazione di domenica, 2 febbraio, è stata
la conclusione più importante e significativa per tanti ragazzi, giovani ed adulti che hanno rinnovato,
attorno alla mensa eucaristica, la forte appartenenza
alla Famiglia Salesiana, sottolineata molto bene dal
nostro Arcivescovo, don Orazio Soricelli.
La Famiglia salesiana si sta preparando ad un
Abbonati a FERMENTO
effettuando il
versamento di €15,00 presso la
tua parrocchia o C/C POSTALE
n. 00006668613 intestato ad
avv. Luciano D’Amato,
Presidente Associazione
Culturale
“S.Francesco di Sales”.
evento
2015, iinfatti,
t straordinario:
t
di i il 2015
f tti saràà un anno
di “Grazia” perché celebreremo il bicentenario della
nascita del nostro Santo Fondatore.
IL Rettor Maggiore, don Pascual Chavez,
quest’anno ci ha fatto dono di una Strenna speciale
che ci riporta all’essenza spirituale di Don Bosco:”
Da mihi animas, cetera tolle”, dammi le anime, il
resto non ha importanza.
Il Da mihi animas è un appello a vivere autenticamente la nostra vita, unificandola attorno all’ideale
della salvezza dei giovani: Non è semplicemente
dare qualcosa di noi stessi, una parte del nostro tempo, i nostri saperi e talenti impiegandoli in una professione educativa. Non è tanto dare le cose, quanto
offrire noi stessi a Dio perché Lui ci usi come vuole
e ci conduca a realizzare la salvezza dei giovani,
scelta prioritaria della vita di Don Bosco.
Concetta Apolito
La redazione di
Fermento fa i
migliori auguri
di buon lavoro a
Gaetano Pisani
di Maiori, nuovo Presidente
Diocesano
di
Azione Cattolica
Arcidiocesi Amalfi - Cava de’ Tirreni
Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute
FEDE
...anche noi
e CARITA
dobbiamo dare
la vita per i fratelli
(1 Gv 3,16)
Arcidiocesi
Amalfi - Cava de’ Tirreni
Ufficio Catechistico Diocesano
Il Battesimo:
porta della
Fede
Sabato
1 marzo
2014
Parrocchia S. Alfonso
Via G. Filangieri
XXII
GIORNATA
MONDIALE
del malato
alla Piccola Fatima
Programma
Cava de’ Tirreni
16,30 Accoglienza dei Malati e dei Pellegrini
17,00 Recita del S. Rosario e disponibilità per le confessioni
09,00
Arrivi e iscrizioni (parcheggio gratis presso la Parrocchia di S. Alfonso)
09,15
Preghiera iniziale e saluto del nostro Arcivescovo S.E. Mons. Orazio Soricelli
09,45
Relazione di S.
18,00 Celebrazione Eucaristica presieduta
dall Arcivescovo S.E. Mons. Orazio Soricelli
19,00 Processione con flambeaux e
Atto di Affidamento alla Vergine Maria
20,00 Momento di fraternità tra gli ammalati
11 febbraio 2014
Il Responsabile
Dott. Vincenzo Prisco
E. Mons. Marcello SEMERARO
Vescovo di Albano e Presidente della Commissione Episcopale Italiana
per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi
11,00
Suddivisione in gruppi - laboratori nei diversi locali del Centro Pastorale
12,30
Comunicazioni, sintesi dei gruppi e conclusioni dell’Arcivescovo.
Consegna delle anfore e saluti finali
Il Convegno sarà trasmesso in diretta su: www.chiesadisantalfonso.it
ASSOCIAZIONE “ORATORIO SAN VITO“
Parrocchia di San Vito Martire – &DYDGH·7LUUHQL
Rassegna di teatro amatoriale parrocchiale
“ Enzo Lamberti “
L·Associazione “Oratorio San Vito” della Parrocchia di S. Vito Martire
di Cava de· 7irreni indice la:
“3 a Rassegna di Teatro Parrocchiale”
Sono invitati a partecipare alla Rassegna tutti i Gruppi 7eatrali
Parrocchiali della Diocesi di Amalfi – Cava de· 7irreni e delle Diocesi
delle province viciniore.
La Rassegna si svolgerà dal 16 al 21 giugno 2014
presso la Tensostruttura c/o ex ONPI di Cava de· Tirreni
L·Associazione si prenderà cura di fornire gratuitamente tutta l·
attrezzatura necessaria per poter mettere in scena, in una giusta
cornice, gli spettacoli dei Gruppi partecipanti.
Saranno premiati:
il migliore spettacolo, il migliore attore, la migliore attrice, la migliore
scenografia e coreografia della Rassegna, premio del pubblico per il
migliore spettacolo complessivo.
Per partecipare occorre compilare la domanda d·Lscrizione alla Rassegna,
su apposito modulo, reperibile sul sito www.oratoriosanvito.it, da presentare alla Associazione Oratorio S. Vito entro il 28 febbraio 2014.
Per informazione visitare il sito predetto o contattare il Sig. Paolo Paolucci al 3281199533.
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&DYDGH·7LUUHQi, 18.01.2014