Domenico Saggese - Policlinico S.Orsola

Bologna, 6 Giugno 2014
NEOPLASIE MALIGNE DEL
DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
Domenico Saggese
gg
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
NEL COMPLESSO RARE
PRESENTAZIONE CLINICA COMUNE A MOLTE FORME,
SIA MALIGNE CHE BENIGNE
RUOLO CONTROVERSO DELLA CITOPATOLOGIA SU AGOASPIRATO
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NON SEMPRE DIRIMENTE
PER DIAGNOSI DI NATURA
GENERALE MINORE INTEGRAZIONE MULTIDISCIPLINARE
RISPETTO ALL’ADULTO
DIAGNOSI TALORA MOLTO DIFFICILE E SPESSO TARDIVA
CON IMPLICAZIONI SU
TEMPESTIVITA’ DEL TRATTAMENTO E PROGNOSI
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
5 ‐ 10% DEI TUMORI IN ETA’ PEDIATRICA
NEL 25% DEI CASI LOCALIZZAZIONE SECONDARIA DI TUMORI DI ALTRI DISTRETTI
DUE PICCHI DI INCIDENZA: 0-6 ANNI; 10 – 18 ANNI
TREND IN AUMENTO!
TREND IN AUMENTO!
2002
PERIODO 1973‐‐1996
PERIODO 1973
+ 35% dei tumori testa‐collo rispetto a + 20% dei tumori di altri distretti
DATI SEER (USA)
TREND ANALOGO
IN EUROPA E AUSTRALIA
POCO CHIARE LE CAUSE
Radiazioni ionizzanti
Agenti chemioterapici
Inquinamento ambientale
Esposizione dei genitori a tossici
Eccessiva esposizione solare
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
SINTOMO DI ESORDIO PIU’ COMUNE LA TUMEFAZIONE LATEROCERVICALE
MODALITA’ DI ESORDIO TIPICA OLTRE CHE DELLE AFFEZIONI LINFOPROLIFERATIVE
ANCHE DEI TUMORI DEL MASSICCIO FACCIALE, DEL CAVO RINOFARINGEO E DELLA TIROIDE
MENO FREQUENTEMENTE E A SECONDA DELLA SEDE
OTITE MEDIA SECRETIVA, OTORREA, EPISTASSI E/O OSTRUZIONE NASALE
(NON PATOGNOMONICI DI PATOLOGIA MALIGNA) NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
TONSILLITE
O
LNFOMA?
LINFOMA
O
LINFOADENITE?
DIAGNOSI DIFFERENZIALE CON LE PIU’ COMUNI PATOLOGIE BENIGNE
INFIAMMATORIE INFETTIVE,
INFIAMMATORIE,
INFETTIVE MALFORMATIVE
NON SEMPRE AGEVOLE
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
ANAMNESTICI
Anamnesi familiare positiva per tumori in età pediatrica
Precedente radioesposizione o chemioterapia
p
p
Terapia immunosoppressiva
CLINICI
Tumefazione cervicale indolente non regredibile o a sviluppo progressivo con tendenza alla fissità rispetto alle strutture circostanti
con tendenza alla fissità rispetto alle strutture circostanti Lesioni mucose a carattere ulcerativo o infiltrativo o emorragico
Segni o sintomi di ingorgo venoso
Segni o sintomi di ingorgo venoso
Deficit di nervi cranici
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
RISPETTO ALL’ADULTO
RISPETTO ALLADULTO MINORE APPLICABILITA’ ED EVENTUALE NECESSITA’ DI SEDAZIONE
SENSIBILITA’ E SPECIFICITA’ MINORI,
VARIABILI A SECONDA DI ESPERIENZA DEGLI OPERATORI E PATOLOGIE CONSIDERATE
MAGGIORE PER TUMORI EPITELIALI MINORE PER LINFOMI E TUMORI CONNETTIVALI
FORME PREVALENTI NEL BAMBINO PER LE QUALI NÈ L’FNAC NÉ LA CORE‐BIOPSY FORNISCONO MATERIALE ADEGUATO PER VALUTAZIONE CITOARCHITETTURALE E RICERCA DI MARCATORI FENOTIPICI
MATERIALE ADEGUATO PER VALUTAZIONE CITOARCHITETTURALE E RICERCA DI MARCATORI FENOTIPICI E DI TRASLOCAZIONI NEOPLASIA‐SPECIFICHE UTILI PER L’INQUADRAMENTO TERAPEUTICO
PROCEDURA CONSIGLIATA MA SPESSO NON CONCLUSIVA
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
ECOGRAFIA
TC
RM
FDG PET(TC)
FDG‐PET(TC)
Facilmente disponibile e non invasiva
Buona caratterizzazione dimensionale e strutturale della massa
Buona accuratezza per differenziare masse cistiche o solide
Valutazione di alterazioni della vascolarizzazione mediante tecnica color-doppler
Valido aiuto per l’esecuzione di FNAC
ASSENZA DI PATTERNS ECOGRAFICI SPECIFICI DI MALIGNITÀ
Sospetto se:
circostanti
margini irregolari
irregolari, disomogeneità strutturale
strutturale, coinvolgimento dei tessuti circostanti,
vascolarizzazione caotica, forma tondeggiante ed ilo assente nel caso di linfonodi
INDAGINE DI PRIMO LIVELLO PER MASSE CERVICALI
(American College of Radiology)
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
Maggiore accuratezza rispetto ad ecografia per localizzazione anatomica, studio
dell’architettura
dell
architettura interna della massa e valutazione dei tessuti circostanti.
Di elezione per lo studio del massiccio facciale.
TC
Metodica semplice e facilmente disponibile
Basso costo e rapidità di esecuzione,
spesso senza necessità di sedazione
Di scelta
lt per valutazione
l t i
d ll strutture
delle
t tt
ossee
e della presenza di eventuali calcificazioni
L’esposizione
p
a radiazioni ionizzanti delle
strutture del collo, in particolar modo della
ghiandola tiroide, ne limitano l’impiego
RM
Di scelta per studio dei tessuti molli e per
valutazione dell’estensione intracranica o
intraspinale della neoplasia
Non utilizza radiazioni ionizzanti, ma necessita
di sedazione
d i
nell bambino
b bi piccolo
i
l o non
collaborante
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
IMPIEGO LIMITATO RISPETTO ALL’ADULTO
PER L’ELEVATA DOSE DI
RADIAZIONI IONIZZANTI IMPIEGATA
STADIAZIONE E FOLLOW‐UP
DI LINFOMI E SARCOMI
MAGGIORE ACCURATEZZA DIAGNOSTICA DI PET‐TC RISPETTO A PET
MIGLIORE DIFFERENZIAZIONE TRA CAPTAZIONE FLOGISTICA E
MALATTIA ATTIVA CON POSSIBILE RISPARMIO
DI CHEMIO‐RADIOTERAPIA NELLE POCHE SERIE PUBBLICATE
DI CHEMIO RADIOTERAPIA NELLE POCHE SERIE PUBBLICATE
GRAZIE A UNA PIU’ FEDELE STADIAZIONE
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
NELL’ADULTO …
PIU’ PRECISA DEFINIZIONE
DI PERCORSI CLINICO – ASSISTENZIALI MULTIDISCIPLINARI
E DEL RUOLO DELLO SPECIALISTA ORL
‘’The
The initial
initial evaluation and development
and development of a plan
of a plan for treating
for treating the patient
the patient
with H&N cancer requires a multidisciplinary team of health care providers
with expertise in caring of these patients …
… All patients should be evaluated by an H&N surgical oncologist before treatment.
In addition it is critical that multidisciplinarity evaluation and treatment be well
,
g
of therapy, assessment
f
py,
of resecability, primary
f
y, p
y tumor
coordinated. Evaluation, integration
resection, margins, surgical management of cranial nerves, neck management,
management of recurrences, and surveillance are discussed in the algorithm …’’
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
NEL BAMBINO …
GENERALE MINORE INTEGRAZIONE MULTIDISCIPLINARE
E ASSENZA DI ALGORITMI DIAGNOSTICO‐TERAPEUTICI
QUALE LA FIGURA DI RIFERIMENTO NEL PROCESSO DI DIAGNOSI E TERAPIA?
RUOLO MINORE DI CHIRURGIA E RADIOTERAPIA (PER RISPETTIVAMENTE POTENZIALI MUTILAZIONI PERMANENTI ED EFFETTI COLLATERALI TARDIVI)
(PER, RISPETTIVAMENTE, POTENZIALI MUTILAZIONI PERMANENTI ED EFFETTI COLLATERALI TARDIVI
RUOLO MAGGIORE DEI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI
ONCOEMATOLOGO
CON A DISPOSIZIONE UN TEAM MULTISPECIALISTICO
ED UNA STRUTTURA DEDICATA IDONEA PER LE ESIGENZE DEL BAMBINO
RUOLO DELLO SPECIALISTA ORL
NON CODIFICATO NEI DOCUMENTI DI INDIRIZZO
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
ALLO STATO ATTUALE …
LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TUMEFAZIONI LATERO‐CERVICALI IN ETA’ PEDIATRICA ‐ 2014
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
Papillifero
Follicolare
Midollare
Linfoma Hodgkin
Linfoma NON Hodgkin
TUMORI TIROIDEI
LINFOMA
CA.
Retinoblastoma
Neuroblastoma
Rabdomiosarcoma
‐
Parameningei
‐
Non Parameningei
‐
Non RMS
TUMORI TUMORI
NERVOSI
RINO
FARINGEO
SARCOMI
SARCOMI TESSUTI MOLLI
Ca. squamocellulare
C
Ca. non cheratinizzante
h ti i
t
Ca. indifferenziato
TUMORI
SALIVARI
CA. SQUAMO
CELLULARE
Ca. mucoepidermoide
Ca. a cellule aciniche
Ca. adenoidocistico
Adenocarcinoma
SARCOMI
OSSEI
LINFOMI E SARCOMI DEI TESSUTI MOLLI GLI ISTOTIPI PIU’ FREQUENTI.
ECCEZIONALE, A DIFFERENZA DELL’ADULTO, IL CA. SQUAMOCELLULARE
LINFOMI
Esordio a livello del distretto testa‐collo
10% dei casi
10% dei casi
Forme ad alto grado e varianti istologiche aggressive
più frequenti che nell’adulto
più frequenti che nell
adulto
LINFOMA DI HODGKIN
LINFOMA NON‐HODGKIN
Più frequente nell’adolescenza
Più frequente prima dei 10 anni
Adenopatia laterocervicale,
spesso unica e a sede sovraclaveare
Adenopatie laterocervicali multiple, generalmente ‘’alte’’
Rara la localizzazione extranodale
Comune la localizzazione extranodale
Frequenti i sintomi generali
Rari i sintomi generali
LINFOMA NON HODGKIN
LOCALIZZAZIONI EXTRANODALI
OROFARINGE E RINOFARINGE LE PIU’ COMUNI
OROFARINGE
LARINGE
DI RINOFARINGE
PERTINENZA
PERTINENZA TIROIDE
ORL
GHIANDOLE SALIVARI
NASO/SENI PARANASALI
STAZIONI LINFONODALI STAZIONI
LINFONODALI
LATEROCERVICALI
LINFOMI
BILANCIO ENDOSCOPICO DI SEDE ED ESTENSIONE DELLA MALATTIA
BILANCIO ENDOSCOPICO DI SEDE ED ESTENSIONE DELLA MALATTIA
ACCERTAMENTO BIOPTICO
HISTOLOGIC ANALYSIS REMAINS THE PRIMARY MODE OF
DEFINITIVE DIAGNOSIS FOR A PATIENT WITH SUSPECTED LYMPHOMA
FORME NODALI
FORME EXTRANODALI
LINFOBIOPSIA
BIOPSIA INCISIONALE
BIOPSIA INCISIONALE
LINFONODO A CAPSULA INTEGRA,
PRELIEVO MULTIPLO QUANTITATIVAMENTE INVIATO A FRESCO IN TEMPI RAPIDI
RAPPRESENTATIVO INVIATO A FRESCO DA PORZIONI DIVERSE E NON NECROTICHE DELLA LESIONE
LINFOMI
QUALE RUOLO PER L’FNAC?
L FNAC?
Ruolo possibile di FNAC e CORE BYOPSY per diagnosi e
classificazione dei linfomi alla luce delle migliorate tecniche
citopatologiche
p
g
ed immunoistochimiche anche su p
piccoli campioni
p
EVIDENZE SOLO PRELIMINARI
DI FATTO PROCEDURA ANCORA POCO DIFFUSA
MA RUOLO POSSIBILE IN FUTURO
LINFOMI
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
TC(RM) TOTAL-BODY + FDG-PET
PER
STADIAZIONE
PIANIFICAZIONE TERAPEUTICA
TRATTAMENTO
PREVALENTEMENTE CHEMIOTERAPICO PER I LNH
CHEMIORADIANTE PER I LH
NEUROBLASTOMA
Tipico della prima infanzia (età media alla diagnosi: 2 anni)
Tumore solido extracranico più comune
Tumore solido extracranico più comune
Raro come localizzazione primaria nel distretto testa‐collo
(5% d i
(5% dei casi)
i)
Più frequente la localizzazione metastatica
PRESENTAZIONE CLINICA
PRESENTAZIONE CLINICA
Massa laterocervicale o retrofaringea
ma frequenti i deficit neurologici per interessamento
ma frequenti i deficit neurologici per interessamento
di nervi cranici o periferici che possono indirizzare la diagnosi
NEUROBLASTOMA
Bilancio neurologico distrettuale
Bilancio
neurologico distrettuale
Bilancio di sede ed estensione della neoplasia
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
TC ‐ RM
SCINTIGRAFIA
Valutazione di estensione e resecabilità della massa
della massa
Valutazione di localizzazioni ossee e follow‐up
localizzazioni ossee e follow‐up
NEUROBLASTOMA
TUMORE RADIO‐SENSIBILE MA NON RADIO‐CURABILE
CHEMIOTERAPIA SPESSO NON SUFFICIENTE DA SOLA
RUOLO PRIMARIO DELLA CHIRURGIA
SIA COME TERAPIA ESCLUSIVA NELLE FORME LOCALIZZATE CHE COME TERAPIA DI RECUPERO NELLE FORME DISSEMINATE O LOCALMENTE AVANZATE DOPO CHEMIOTERAPIA PER L’ELEVATO RISCHIO DI RECIDIVA
RADIOTERAPIA SOLO IN CASI SELEZIONATI
PAZIENTI IN STADIO 4 O IN FORME LOCALIZZATE INOPERABILI
PAZIENTI IN STADIO 4 O IN FORME LOCALIZZATE INOPERABILI
IN BAMBINI DI ETA’ > 2 ANNI, DOPO CHEMIOTERAPIA E CHIRURGIA
SARCOMI
PIU’ FREQUENTI I SARCOMI DEI TESSUTI MOLLI
RARI I SARCOMI OSSEI
RABDOMIOSARCOMA L’ISTOTIPO PIÙ FREQUENTE
EMBRIONALE
ALVEOLARE
PICCO DI INCIDENZA: 2‐6 ANNI
PICCO
DI INCIDENZA 2 6 ANNI
TIPICO DI TESTA E COLLO
PROGNOSI PIU’ FAVOREVOLE
PICCO DI INCIDENZA: 10‐18 ANNI
PICCO
DI INCIDENZA 10 18 ANNI
TIPICO DI TRONCO E ARTI
PROGNOSI PEGGIORE
((FREQUENTE METASTATIZZAZIONE A DISTANZA ALL’ESORDIO)
TESTA E COLLO SEDE PRIMITIVA NEL 40% DEI CASI
PARAMENINGEI
seni e cavità nasali, orecchio medio /mastoide,
fossa pterigopalatina, spazio parafaringeo
NON ‐ PARAMENINGEI
parotide, guance, cavo orale, orofaringe, laringe, tiroide
SARCOMI
VARIABILE A SECONDA DELLA SEDE
PIU’ FREQUENTI L’ORIGINE DAI SENI PARANASALI
E LA LINFOADENOPATIA LATEROCERVICALE
CEFALEA E/O DIPLOPIA SE ESTENSIONE INTRACRANICA
RARA L’INSORGENZA DA CAVO ORALE, OROFARINGE E ORECCHIO MEDIO
SARCOMI
Accertamento bioptico
Accertamento
bioptico
Bilancio neurologico distrettuale
Bilancio di sede ed estensione della malattia
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
TC ‐ RM
FDG‐PET(TC)
Valutazione
dell’estensione della massa
Stadiazione e follow‐up
p
SARCOMI
TUMORE PEDIATRICO
A PIU’ FREQUENTE TRATTAMENTO MULTIMODALE
(CHIRURGIA + CHT + RT)
(CHIRURGIA + CHT + RT)
SOPRAVVIVENZA DELLE FORME LOCALIZZATE AUMENTATA
SOPRAVVIVENZA
DELLE FORME LOCALIZZATE AUMENTATA
DAL 25% AL 70% NEGLI ULTIMI 30 ANNI
CHIRURGIA ESCLUSIVA FUNZIONE DI SEDE, ESTENSIONE E ISTOTIPO
FORME LOCALIZZATE DI TUMORI DELL’ORBITA O NON‐PARAMENINGEI
E ISTOTIPO EMBRIONALE
E ISTOTIPO EMBRIONALE
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
PIU’ BASSA PREVALENZA DI NODULI TIROIDEI
MA PIU’ ELEVATA INCIDENZA DI MALIGNITA’ DOPO CHIRURGIA RISPETTO ALL’ADULTO
(9.7‐50% vs 4% ‐ 5%)
LIVELLO DI ATTENZIONE MAGGIORE CHE NELL’ADULTO …
… SPECIE IN SOGGETTI CON PREGRESSA RADIOESPOSIZIONE
(contaminazione ambientale ‐ terapia radiante)
RISCHIO AUMENTATO DI SVILUPPARE NEOPLASIE TIROIDEE
RISCHIO AUMENTATO DI
SVILUPPARE NEOPLASIE TIROIDEE
(In pazienti radiotrattati il rischio si mantiene fino a 25 anni dopo il termine del trattamento)
IN PARTICOLARE,
SE AL MOMENTO DELL’ESPOSIZIONE ETA’ < 5 aa Rischio 3‐10 volte > rispetto
a popolazione pediatrica generale
l i
di t i
l
Pattern di crescita tumorale
iù
i (di
)
più aggressivo (discusso)
Breve periodo di latenza di comparsa del tumore
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
MAGGIORE INCIDENZA DI METASTASI LINFONODALE RIVELATRICE (20‐50%)
MAGGIORE INCIDENZA DI pT ELEVATO
(in media 3 cm)
PIU’ FREQUENTE COINVOLGIMENTO LINFONODALE
(40% 80% vs 20% ‐
(40% ‐
80% vs 20% 50%)
PATTERN DI CRESCITA PIU’ AGGRESSIVO
Più frequente estensione extracapsulare (40% vs 20%)
ù eque e es e s o e e acapsu a e ( 0% s 0%)
Più frequente e precoce metastatizzazione a distanza (20% vs 5%)
RUOLO DELL’AGOASPIRATO UGUALE CHE NELL’ADULTO
E UN
E’
UN’ENTITA’
ENTITA DIVERSA DAL
DIVERSA DAL
CARCINOMA DIFFERENZIATO DELL’ADULTO?
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
CONSIDERAZIONI PROGNOSTICHE
“The incidence of different RET rearrangements is age related, with RET/PTC3 being the
most frequent in the youngest PTC patients. The presence of RET/PTC3 rearrangement
correlates with solid PTC morphology”
Ricorrenza maggiore in soggetti con eta’ < 10 aa rispetto a soggetti con eta’ tra 10 e 20 aa
MA NEL COMPLESSO
MA NEL COMPLESSO …
SOPRAVVIVENZA MAGGIORE NEL PAZIENTE PEDIATRICO (97%) CHE NELL’ADULTO (90%)
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
CRITERI DI STADIAZIONE ADOTTATI NELL’ADULTO APPLICABILI ANCHE NEI PAZIENTI PEDIATRICI?
“In the case of children,
the TNM classification reveals some weaknesses”
the TNM classification reveals some weaknesses
STRATEGIE TERAPEUTICHE DIVERSIFICATE
RISPETTO ALL’ADULTO?
RISPETTO ALLADULTO?
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
OPZIONI TERAPEUTICHE
2009
NESSUNA INDICAZIONE SPECIFICA DALLE LINEE GUIDA
TRATTAMENTI CONSERVATIVI
LOBOISTMECTOMIA
TRATTAMENTI RADICALI
TIROIDECTOMIA / CND +/‐
TIROIDECTOMIA +/‐
CND / RTM
GENERALE PROPENSIONE A TRATTAMENTI PIU’ “AGGRESSIVI”
GENERALE PROPENSIONE A TRATTAMENTI PIU
AGGRESSIVI SIA SU “T” CHE SU “N”
OGGETTO DI CONTROVERSIA TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
COGNIZIONE CLASSICA
DIFFERENZA STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVA
IN TERMINI DI
DISEASE FREE‐SURVIVAL
IN TERMINI DI “DISEASE
FREE SURVIVAL”
TRA EMITIROIDECTOMIA E TIROIDECTOMIA TOTALE +/‐ CND
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
EVIDENZE PIU’ RECENTI
“THE APPLICATION OF CONSERVATIVE SURGERY AT THE THYROID LEVEL DID NOT INFLUENCE EITHER DISEASE FREE‐SURVIVAL OR OVERALL SURVIVAL”
Inoltre … “… EXTREMELY HIGH SENSITIVITY TO HORMONAL MANIPULATION SEEMS TO REPRESENT AN IMPORTANT BIOLOGICAL DIFFERENCE WITH RESPECT TO ADULT PTCS … AND CAN CONTROL SUBCLINICAL DISEASE AND PREVENT THE OCCURRENCE OF CLINICAL RELAPSE … AND PROBABLY RESULTED IN MORE EFFECTIVE TUMOR ERADICATION’’
Massimino M. et Al. 2005 – Cady B. 1998
ELEMENTI A FAVORE DI UNA CHIRURGIA CONSERVATIVA …
… SPECIE ALLA LUCE DI UNA MAGGIORE IATROGENIA RISPETTO ALL’ADULTO
(4 – 13% vs 0.7% ‐ 4.5%)
CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE
NON DISSIMILI RISPETTO ALL’ADULTO
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
E NELLE CATEGORIE A RISCHIO?
UNA PREGRESSA RADIOESPOSIZIONE UNA
PREGRESSA RADIOESPOSIZIONE
È UN FATTORE PROGNOSTICO NEGATIVO E GIUSTIFICA STRATEGIE TERAPEUTICHE DIFFERENTI?
“…thyroid cancers following external radiation exposure are not more aggressive than other thyroid cancers ”
more aggressive than other thyroid cancers.
“The similarity of risk factors for recurrence suggests that they should be treated and followed in the same way as
non‐radiation‐induced thyroid cancers.”
TUMORI TIROIDEI DIFFERENZIATI
CATEGORIE A RISCHIO
POLICLINICO S.ORSOLA‐MALPIGHI – PERIODO 1986‐2011 Comparazione retrospettiva di 33 pazienti in età pediatrica con carcinoma tiroideo
15
con carcinoma tiroideo primario
18 con ca. tiroideo secondario a
i id
d i
radioesposizione in età evolutiva,
estrapolati da un campione di 171 pz valutati prospetticamente con cadenza annuale per tti
t
d
l
anomalie morfo‐funzionali della tiroide
ALLA DIAGNOSI…
ALLA
DIAGNOSI
PAZIENTI A RISCHIO RISPETTO A POPOLAZIONE GENERALE
pT MENO ELEVATO
MINORE COINVOLGIMENTO LINFONODALE
MINORE COINVOLGIMENTO LINFONODALE
MINORE INCIDENZA DI METASTASI A DISTANZA
DIAGNOSI PRECOCE DA SCREENING?
IMPORTANZA DI FOLLOW‐UP DI LUNGO PERIODO IN PAZIENTI
RADIOTRATTATI PER ALTRE NEOPLASIE IN ETA’ EVOLUTIVA
CARCINOMA MIDOLLARE
3% ‐ 5% DEI TUMORI TIROIDEI IN ETÀ PEDIATRICA
ASSOLUTA PREVALENZA DI FORME FAMILIARI
MEN 2A > MEN 2 B > FMTC
SINDROMICHE
MEN 2A
Carcinoma midollare (100%)
Feocromocitoma
i
(42%)
Iperparatiroidismo
(10% 30%)
(10%‐30%)
MEN 2B
Carcinoma midollare (100%)
Trasmissione AD
Meno comuni
amiloidosi e malattia di Hirschprung
Penetranza completa
Feocromocitoma
(40%)
Espressività variabile
Habitus marfanoide
Neuromi mucosi multipli
Ganglioneuramatosi GI e megacolon
NON SINDROMICHE (FMTC)
CARCINOMA MIDOLLARE
WORK‐UP DIAGNOSTICO
FORME SPORADICHE
FORME SPORADICHE
STESSO PROTOCOLLO CHE NELL’ADULTO
Esame clinico, ecografia, imaging, FNAB, CALCITONINA PLASMATICA
FORME FAMILIARI
DIAGNOSI DA SCREENING
TEST BIOCHIMICI
TEST BIOCHIMICI
TEST GENETICI
TEST GENETICI
(DOSAGGIO DELLA CT PLASMATICA)
“ … the role, interpretation, and value
of preoperative CT and other biochemical
fp p
tests in MEN 2 children < 3 years old
is unclear”
INTEGRAZIONE CON TESTS GENETICI
GOLD STANDARD
CARCINOMA MIDOLLARE
FORME SPORADICHE
TERAPIA STESSE CONSIDERAZIONI CHE PER L’ADULTO
CHIRURGIA UNICO PRESIDIO EFFICACE
TIROIDECTOMIA TOTALE + CND
+
MRND IPSILATERALE O BILATERALE *
* Svuotamento controlaterale in base a
esplorazione intraoperatoria o CT postoperatoria
British Thyroid Association
GETC
NCCN Practice Guidelines
* Istituto Europeo di Oncologia
CARCINOMA MIDOLLARE
FORME FAMILIARI
CHIRURGIA PROFILATTICA
CHIRURGIA PROFILATTICA
età < 5 aa, noduli < 5 mm, CT < 40 pg/ml
età < 1 aa, noduli < 5 mm, CT < 40 pg/ml
TIROIDECTOMIA TOTALE
di età > 5 aa
di età > 1 aa
Ogni età se noduli > 5 mm e se CT > 40 pg/ml
TIROIDECTOMIA TOTALE + CND
2009
IMPORTANZA DI DIAGNOSI PRE‐CLINICA DA SCREENING
CARCINOMA MIDOLLARE
FOLLOW ‐ UP
STESSO PROTOCOLLO DELL’ADULTO
CALCITONINEMIA POST ‐ OPERATORIA
BASALE E DOPO STIMOLAZIONE
Normale
Elevata
EXERESI COMPLETA
MALATTIA RESIDUA
DOSAGGIO PERIODICO CT + CEA
RESTAGING
IPERCALCITONINEMIA DOPO CHIRURGIA PROFILATTICA
11% DEI CASI
Incidenza maggiore in pz con età > 5 anni (MEN 2 A) o > 1 aa (MEN 2B),
con noduli tiroidei > 5 mm e CT > 40 pg/ml CARCINOMA MIDOLLARE
IPERCALCITONINEMIA POSTOPERATORIA
RE ‐ STAGING RE STAGING
INDAGINI DI LOCALIZZAZIONE
ECOGRAFIA ‐ RM ‐ TC
DMSA‐PENTA; MIBG; OCTREOSCAN; PET CATETERISMO VENOSO SELETTIVO
CATETERISMO VENOSO SELETTIVO BIOPSIA EPATICA LAPAROSCOPICA
FUNZIONE DELLA CHIRURGIA INIZIALE
COMPARTMENT ORIENTED MICRODISSECTION
COMPARTMENT ORIENTED MICRODISSECTION Dralle H. Br J Surg. 2002;89:1073‐1075
CHIRURGIA DI
CHIRURGIA DI RECUPERO
CARCINOMA RINOFARINGEO
CARCINOMA SQUAMOCELLULARE
TIPICI DELL’ADULTO
CARCINOMA NON CHERATINIZZANTE
CARCINOMA NON CHERATINIZZANTE
CARCINOMA INDIFFERENZIATO
TIPICO DEL BAMBINO
20‐50% DELLE NEOPLASIE DEL RINOFARINGE IN ETA’ PEDIATRICA ETA’ MEDIA DI PRESENTAZIONE: 13 ANNI
INCIDENZA VARIABILE A SECONDA DELLA RAZZA E DELL’AREA GEOGRAFICA
(endemico nel Sud‐Est Asiatico e nel Nord‐Africa)
RISPETTO ALL’ADULTO …
PIU’ STRETTA ASSOCIAZIONE CON INFEZIONE DA EPSTEIN‐BARR VIRUS
VOLUME DI MALATTIA ELEVATO ALL’ESORDIO
PIU’ FREQUENTE METASTATIZZAZIONE A DISTANZA ALLA DIAGNOSI
CARCINOMA RINOFARINGEO
NELLE FASI INIZIALI DELLA MALATTIA …
OTITE MEDIA EFFUSIVA ‐ OSTRUZIONE NASALE
SEGNI GENERALMENTE POCO VALORIZZATI
PER LA LORO ELEVATA FREQUENZA IN BAMBINI ALTRIMENTI SANI
PIU’ SPESSO DIAGNOSI IN FASE AVANZATA (80% dei casi)
(durata dei sintomi prima della diagnosi: 5‐24 mesi)
METASTASI LINFONODALI,
TIPICAMENTE
AL TRIANGOLO POSTERIORE
OCCUPAZIONE DI RINOFARINGE E FOSSE NASALI
DI DIFFICILE DIAGNOSI DIFFERENZIALE CON VEGETAZIONI ADENOIDI CARCINOMA RINOFARINGEO
BILANCIO ENDOSCOPICO
ACCERTAMENTO BIOPTICO
BILANCIO DI ESTENSIONE
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
TC
RM
SCINTIGRAFIA OSSEA
SCINTIGRAFIA OSSEA
CARCINOMA RINOFARINGEO
RUOLO PRIMARIO DELLA TERAPIA RADIANTE
RUOLO PRIMARIO DELLA TERAPIA RADIANTE
ESTESO VOLUME DI MALATTIA ALL’ESORDIO E VIE DI DIFFUSIONE MOLTEPLICI
CAMPI DI IRRADIAZIONE ABITUALMENTE ESTESI
PROBLEMA DEGLI EFFETTI AVVERSI A LUNGO TERMINE
CONTENIBILE CON RADIOTERAPIA AD INTENSITA’MODULATA – IMRT
RUOLO CONTROVERSO DELLA CHEMIOTERAPIA
NEI CASI SENZA METASTASI A DISTANZA
((EVIDENZE DI MINORE RICORRENZA DI MALATTIA LOCALE E A DISTANZA CON ASSOCIAZIONE CHEMIORADIANTE, SPECIE NELLE FORME LOCALMENTE AVANZATE)
CHIRURGIA SOLO SE PERSISTENZA O RECIDIVA
CHIRURGIA
SOLO SE PERSISTENZA O RECIDIVA
DI MALATTIA NEL COLLO DOPO CHEMIORADIOTERAPIA
TUMORI PAROTIDEI
B
E
N
I
G
N
I
EMANGIOMA
ADENOMA PLEOMORFO
T DI WARTHIN
T.
LINFANGIOMA
ANGIOLIPOMA
LIPOMA
NEUROFIBROMA
ADENOMA MONOMORFO
AMARTOMA
ONCOCITOMA
M
A
L
I
G
N
I
CA. MUCOEPIDERMOIDE
CA. A CELLULE ACINICHE
LINFOMA
CA. ADENOIDOCISTICO
RABDOMIOSARCOMA
CA. A CELLULE SQUAMOSE
CA. INDIFFERENZIATO
ADENOCARCINOMA
METASTASI
SIALOBLASTOMA
GRANDE VARIABILITA’
ISTOLOGICA E DI COMPORTAMENTO BIOLOGICO
CARCINOMA MUCOEPIDERMOIDE E A CELLULE ACINICHE
DI BASSO GRADO GLI ISTOTIPI PIU’ FREQUENTI
TUMORI PAROTIDEI
PIU’ RARI CHE NELL’ADULTO …
( 3‐4/1 milione ab./anno vs 80/1 milione ab./anno)
MA
PIU’ ELEVATA INCIDENZA DI MALIGNITA’
NEI NODULI PAROTIDEI
(52% vs 15‐25%)
LIVELLO DI ATTENZIONE !
O
O !
TUMORI PAROTIDEI
PRESENTAZIONE CLASSICA
Tumefazione di piccole dimensioni (1
(1-2
2 cm),
cm) indolente
INDICATORI CLINICI DI MALIGNITA’
Velocità di crescita
Dolore
Fissità
Consistenza aumentata
Adenopatie
Paralisi VII n.c.
Ul
Ulcerazione
i
cutanea
t
NR DI INDICATORI
NR. DI
PROBABILITA’ DI
MALIGNITA'
0
21%
1
39%
2
55%
3
82%
4
4 o più
iù
100%
ELEVATA SPECIFICITA’ MA BASSA SENSIBILITA’
IMPORTANTE IL SOSPETTO DI MALIGNITA’
ANCHE IN ASSENZA DI CRITERI CLINICI PREDITTIVI
TUMORI PAROTIDEI
ECOGRAFIA
Elevata accuratezza diagnostica (98%) per differenziazione di lesioni cistiche e solide
Informazioni scarse per tumori del lobo profondo
Nessuna informazione sul nervo facciale
Difficile diagnosi differenziale anche in mani esperte
tra lesioni benigne e lesioni maligne a basso grado
“B i and
d malignant
li
t parotid
tid and
d non-neoplastic
l ti lesions
l i
“Benign
often have a similar sonographic appareance”
28% DELLE LESIONI MALIGNE
ERRONEAMENTE DIAGNOSTICATE COME BENIGNE ALL’ECOGRAFIA
TUMORI PAROTIDEI
RISONANZA MAGNETICA
INDAGINE GOLD STANDARD
Maggiore accuratezza rispetto a TC per diagnosi di natura
Ottima affidabilità per valutazione
dell’estensione della lesione e del pattern di infiltrazione
TC
Esecuzione rapida: può evitare la sedazione
Affidabile per definizione dei rapporti anatomici della lesione
Scarsa accuratezza per diagnosi di natura (60%)
TUMORI PAROTIDEI
CITOLOGIA
ACCURATEZZA DIAGNOSTICA VARIABILE (38-97%)
FUNZIONE DELL’ ESPERIENZA DELL’OPERATORE E DEI CRITERI ADOTTATI
MAGGIORE INCIDENZA DI FALSI NEGATIVI PROPRIO PER TUMORI
DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA NELL’ETA’ PEDIATRICA
DI PIU’ FREQUENTE
Q
STRUMENTO UTILE MA AFFIDABILITA’ RELATIVA
TUMORI PAROTIDEI
RUOLO
O O PRIMARIO
O DELLA CHIRURGIA
C
G
PROBLEMATICHE
GENERALE SCARSA ESPERIENZA NELL’ETA’ PEDIATRICA
(Serie numericamente limitate in letteratura)
NON NOTA LA RELAZIONE
TRA ESTENSIONE DELLA CHIRURGIA E SOPRAVVIVENZA
PARTICOLARE COMPLESSITA’ DELLA CHIRURGIA NEL BAMBINO
STRATEGIA NON STANDARDIZZATA
TUMORI PAROTIDEI
TRATTAMENTO DI “T”
ORIENTAMENTO PREVALENTE
PAROTIDECTOMIA SUPERFICIALE
SE
LESIONE LATERALE AL NERVO FACIALE
PAROTIDECTOMIA TOTALE
SE
LESIONE DEL LOBO PROFONDO
PRESENZA DI LINFONODI INTRAPAROTIDEI COINVOLTI
NODULO MAGGIORE DI 3 CM
Mayo Clinic – Istituto Europeo dei Tumori,Milano
TUMORI PAROTIDEI
TRATTAMENTO DI “N”
N
CASI N1
SVUOTAMENTO TERAPEUTICO
CASI N0
SVUOTAMENTO PROFILATTICO
ARGOMENTO CONTROVERSO
IN GENERALE MENO PRATICATO NEL BAMBINO CHE NELL’ADULTO
GENERALMENTE INDICATO SE LINFONODI INTRAPAROTIDEI POSITIVI
BIOPSIA IN ESTEMPORANEA DEI LINFONODI MACROSCOPICAMENTE SOSPETTI
SVUOTAMENTO SOVRA-OMOIOIDEO
CHIRURGIA DEI TUMORI PAROTIDEI
Particolarità tecniche
MINIATURIZZAZIONE DELLE STRUTTURE ANATOMICHE
MINORE AFFIDABILITA’ DEI PUNTI DI REPERE DEL NERVO FACIALE
Minore sviluppo della mastoide e del “pointer” - Maggiore superficialità del nervo faciale all’emergenza
RISCHIO MAGGIORE DI COMPLICANZE ?
POCHI DATI IN LETTERATURA
PARALISI DEL FACIALE :12%
SINDROME DI FREY: 47%
PARALISI DEL FACIALE: 8%
SINDROME DI FREY: 8%
PARALISI DEL FACIALE
(TEMPORANEA E DEFINITIVA): 50%
RISCHIO MAGGIORE CHE NELL’ADULTO CONSIDERATA
LA SCARSA INCIDENZA DI TUMORI AGGRESSIVI NEL BAMBINO
IMPORTANZA DI ESPERIENZA DEL CHIRURGO E IMPIEGO DI AUSILI INTRAOPERATORI
(STRUMENTI DI MAGNIFICAZIONE OTTICA – NEUROMONITORAGGIO)
NEOPLASIE MALIGNE DEL DISTRETTO TESTA‐COLLO
IN ETA’ PEDIATRICA
TAKE HOME MESSAGE
RARI MA TUTT’ALTRO CHE ECCEZIONALI FREQUENTE ASPECIFICITA’ DEI QUADRI DI PRESENTAZIONE
CON DIFFICOLTA’ DELLA DIAGNOSI CHE E’ SPESSO TARDIVA
CON DIFFICOLTA’ DELLA DIAGNOSI CHE E’ SPESSO TARDIVA
IMPORTANZA DEL SOSPETTO CLINICO
IMPORTANZA DEL SOSPETTO CLINICO
ASSENZA DI PROTOCOLLI DEDICATI E DI LINEE GUIDA STANDARDIZZATE
ASSENZA DI PROTOCOLLI DEDICATI E DI LINEE GUIDA STANDARDIZZATE
PARTICOLARE IMPORTANZA
DELLA PRESA IN CARICO INDIVIDUALIZZATA E MULTISPECIALISTICA