Graduatoria definitiva – Area Nord

Fatigue: stiamo centrando il bersaglio?
Strumenti di rilevazione e valutazione
Enzo Ballatori,
Statistico Medico, Spinetoli (AP)
e-mail: e.ballatori@alice.it
Dipende…
 dall’uso che si fa dello strumento di
misura
 da ciò che ci si attende da esso
… ma complessivamente direi di no
La mia posizione negativa è dovuta…
• soprattutto alla scarsità di conoscenze circa la sua
etiologia. Infatti, la fatigue è un sintomo che può
essere prodotto da una pluralità di cause
 L’effetto, in apparenza, è lo stesso, ma non siamo
certi che la fatigue prodotta (soprattutto) da una
particolare determinante risponda ad un trattamento
come quella che ha un’altra etiologia, né siamo certi
che un certo strumento misuri con uguale
accuratezza la fatigue indipendentemente dalla
causa che l’ha prodotta
La mia posizione negativa è dovuta…
• Si pensi, ad es., alla Cancer-Related Fatigue (CRF)
indotta solo dalla chemioterapia: mano a mano che
svaniscono gli effetti della chemioterapia la CFR
spesso diminuisce spontaneamente
• Invece, quando agiscono altre determinanti, la fatigue può
persistere se ciò che l’ha prodotta permane nell’organismo
 Sotto un profilo metodologico, ci sono evidenti
analogie con la nausea
Infatti, definita la fisiopatologia del vomito, è stato possibile
controllarlo. La nausea, che può essere prodotta da una
pluralità di cause (tra cui il vomito), resta invece ancora un
problema aperto, sebbene attenuato (proprio perché si è ben
controllato il vomito)
Torniamo al tema
La fatigue è un sintomo il cui controllo è di
interesse in numerose patologie
dalla sclerosi multipla all’epatite cronica, da traumi cerebrali
alla polineuropatia, dal Parkinson a disturbi del sonno,
dalla sclerosi laterale amiotrofica al cancro ed ai suoi
trattamenti
Esistono numerosi strumenti di misura, con
poche eccezioni non specifici per una certa
patologia. Una loro utile rassegna è in:
Dittner AJ, Wessely SC, Brown RG.
The assessment of fatigue. A
practical guide for clinicians and
researchers
Journal of Psychosomatic
Research, 2004, 56: 157-170
Strumenti validati già usati in Oncologia per
valutare la CRF: 1) Unidimensionali
Brief Fatigue Inventory (BFI)
Fatigue Severity Scale (FSS)
FACT-F (subscale)
Pearson-Byars Fatigue Feeling Checklist
Rhoten Fatigue Scale
Strumenti validati già usati in Oncologia per
valutare la CRF: 2) Multidimensionali
 Fatigue Questionnaire (FQ)
 Fatigue Symptom Inventory (FSI)
 Multidimensional Assessment of Fatigue (MAF) scale, e
il derivato Global Fatigue Index (GFI)
 Multidimensional Fatigue Inventory (MFI)
 Piper Fatigue Scale (PFS) e Revised PFS
 Schwarz Cancer Fatigue Scale (SCFS)
 Visual Analogue Scale for Fatigue (VAS-F)
 Profile of Fatigue-Related Symptoms (PFRS)
 Cancer Related Fatigue Distress Scale (CRFDS)
Altri strumenti
Per valutare la CRF potrebbero essere
proposti anche altri strumenti già usati in
diverse condizioni patologiche a
condizione che siano prima validati nei
pazienti oncologici
Infatti, proprio per la multifattorialità della
patogenesi della fatigue occorre validare
ogni strumento possibilmente utile per
misurarla nel tipo di pazienti e nelle
condizioni in cui la si vuole controllare
Strumenti di misura della CRF
 Analogo visivo lineare (100 mm)
|--------------------------------------|
No Fatigue
Massima Fatigue
 Potrebbe anche essere verticale e/o ammettere
dei punti di ancoraggio intermedi
 Questionari psicometrici
Punti di accordo
 Necessità di misurare la CRF
Auto-somministrazione
 Validare il questionario per
affidabilità, validità e responsività
 Possibilmente, tener conto di tutti gli
aspetti della CRF, cioè
Aspetti da tener presenti nella
scelta/costruzione di uno strumento di misura
della CRF
Intensità
Frequenza o durata
Rilevanza
Esempio: CRF = affaticamento
CRF va esplorata con item che ne misurino:
 Intensità (quanto si è sentito affaticato)
 Frequenza e/o durata (quante volte e/o
quanto a lungo)
 Rilevanza (quanto è stato importante per la
sua Qualità di Vita sentirsi affaticato?)
Validazione di un questionario
Il questionario va testato per:
 Affidabilità
coerenza degli item + precisione
 Validità
se misura ciò per cui è progettato
 Responsività
sensibilità al mutamento
Affidabilità di un questionario
 riproducibilità (ad es., test/retest)
 coerenza interna ( di Cronbach)
Validità di un questionario
Mancando un Gold Standard, si possono
usare solo metodi di validazione indiretti:
 Validità di aspetto
 Validità di contenuto
 Validità legata al criterio: validità
concorrente e predittiva
 Validità di costrutto: analisi dei fattori,
validità convergente e discriminante,
correlazioni
Responsività di un questionario
La responsività è la sensibilità del
questionario (o di sue sottoscale) a
percepire il mutamento della CRF nel
paziente
Quando un questionario viene impiegato
per misurare la CRF nel tempo, è
essenziale che sia responsivo
Osservazioni finali
 Non ho mai visto un articolo sulla
validazione di un questionario che si
concludesse negativamente: è bias da
pubblicazione o è “lasco” il processo di
validazione?
 La riproducibilità di un questionario è
essenziale: se non è riproducibile, il rumore
può sovrastare il segnale
Conclusioni (1)
… dipende dall’uso che se ne fa (v. slide 2)
In situazione di trial randomizzato l’esito della
validazione del questionario per la misura
della CRF è relativamente poco importante
(con l’eccezione della riproducibilità)
Quando invece si vuole studiare l’andamento
nel tempo della CRF è essenziale che il
questionario sia validato per responsività
Conclusioni (2)
Il BFI, uno dei più usati strumenti per la
valutazione della fatigue, almeno fino al 1994
(comunque anni dopo la sua introduzione
nella ricerca clinica), NON era stato validato
né per riproducibilità, né per responsività
Warning: quando si sceglie un questionario,
occorre fare attenzione se e come è stato
validato. Infatti, talvolta è stato sottoposto
solo ad alcune delle valutazioni di validità
Conclusioni (3)
Occorre ancora molta ricerca per
a) individuare le determinanti della CRF
b) validare compiutamente, nelle lingue in cui
saranno utilizzati, i singoli questionari
c) studiare le correlazioni tra i risultati ottenuti
con diversi strumenti di misura
Conclusioni (4)
 WARNING: un’alta percentuale di mancate
risposte nei singoli questionari, così come
un alto tasso di drop-out, rendono
pressoché inservibili i risultati di uno studio
sulla CRF
 Nella programmazione e nel management
di una ricerca occorre prestare molta
attenzione per evitarli