Immunofissazione ed immunosottrazione

Immunofissazione
&
Immunosottrazione
A. Martella
1
L’identificazione di una componente monoclonale
contribuisce alla diagnosi, prognosi e terapia della
malattia
2
Quadri clinici delle gammapatie monoclonali.
Forme clinicamente occulte (asintomatiche o presintomatiche)
Gammapatie monoclonali di incerto significato (MGUS)
Gammapatie monoclonali “benigne” :
associate a infiammazioni croniche e processi infettivi (ad
es. osteomieliti, tubercolosi, infezioni biliari croniche,
pielonefriti, artrite reumatoide etc);
associate a dismielopoiesi e leucemie;
associate a Sarcoma di Kaposi e AIDS;
associate a neoplasie epiteliali, particolarmente tumori
intestinali, del tratto biliare e della mammella;
associate a polineuropatie idiopatiche;
associate a lipodistrofie, particolarmente alla malattia di
Gaucher, alla ipercolesterolemia familiare e xantomatosi.
Manca la cirrosi?…..(ndr)
Riv Med Lab - JLM, Vol. 2, S.1, 2001
3
Quadri clinici delle gammapatie monoclonali.
Forme clinicamente occulte (asintomatiche o presintomatiche)
Gammapatie monoclonali transitorie :
associate con trattamento con farmaci, idantoina e
sulfonamidi, immunosoppressori;
associate ad infezioni virali;
associate a cardiochirurgia (protesi valvolari);
alcuni casi di malattia da catene pesanti α;
da trasferimento placentare in neonati.
Riv Med Lab - JLM, Vol. 2, S.1, 2001
4
Quadri clinici delle gammapatie monoclonali.
Forme clinicamente manifeste dovute alla
proliferazione del clone neoplastico
Mieloma multiplo e sue varianti:
- "smoldering" mieloma e mieloma indolente
- mieloma non secernente
- mieloma osteosclerotico
- mieloma micromolecolare
- IgM-mieloma
Altre discrasie plasmacellulari:
- leucemia plasmacellulare
- plasmocitoma solitario midollare ed extramidollare
Malattie linfoproliferative:
- macroglobulinemia di Waldenström
- malattie delle catene pesanti di tipo α, γ e µ
- linfoma non-Hodgkin, leucemia linfatica cronica
biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 6
5
Malattie con patogenesi dovuta alla presenza di
una componente monoclonale
Crioglobulinemia di tipo I e II
Malattia cronica da crioagglutinine
Malattie da deposizione di immunoglobuline monoclonali:
Amiloidosi AL
Malattia da deposizione di catene leggere
Malattia da deposizione di catene leggere e pesanti
Sindrome di Fanconi acquisita dell'adulto
Sindrome da alterata permeabilità capillare sistemica
Scleromixedema o lichen myxedematosus
Sindrome da iperviscosità
Polineuropatie
Sindrome POEMS (Polyneuropathy, Organomegaly,
Endocrinopathy, Monoclonal protein, Skin changes
biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 6
6
La progressione della malattia
I principali fattori di rischio per la progressione verso
una condizione maligna sono tre: una CM ≥15 g/L,
una CM montante una catena pesante diversa dalla
IgG e un rapporto κ/λ delle catene leggere libere nel
siero (κ/λ-R) alterato. L’identificazione precoce e la
tipizzazione di una MGUS è quindi di estrema
importanza clinica per stratificare il rischio di
evoluzione verso il mieloma. E’ stato dimostrato che
pazienti con CM >25 g/L rispetto a quelli con CM <5
g/L, a 20 anni dalla diagnosi di MGUS, hanno un
rischio di progressione 4,6 volte maggiore.
Bari: Gammopatie Monoclonali e Catene Leggere Libere
Arialdo Vernocchi - Servizio di Medicina di Laboratorio IRCCS multiMedica
– Milano –
7
Immunofissazione (IFE)
8
Immunofissazione (IFE)
E’ tuttora ritenuta la tecnica più sensibile per la
identificazione delle componenti M sieriche ed
urinarie.
…..È inoltre in grado di mettere in evidenza anche CM non
rilevabili dal tracciato S-EF, perché di lieve entità o
comigranti con altre proteine presenti fisiologicamente;
questa capacità è maggiormente attribuibile
all’immunofissazione, essendo questa una tecnica dotata
di sensibilità più elevata rispetto alla
immunosottrazione…..
Da “Il contributo della diagnostica proteica nella
gestione delle gammopatie monoclonali”
biochimica clinica, 2014, vol. 38, n. 1
9
L’importanza di definire le piccole
componenti monoclonali
Una CM, di solito IgA Lambda, di piccole dimensioni, che
spesso richiede l’immunofissazione del siero per la sua
identificazione, può associarsi ad una sindrome complessa
definita dall’acronimo POEMS (“polyneuropathy,
organomegaly, endocrinopathy, M-protein, skin changes”).
Questa sindrome non è di facile diagnosi ed è
spesso l’identificazione della CM a indirizzare il clinico verso
la diagnosi corretta. La disponibilità di trattamenti efficaci in
grado di prevenire la progressione della neuropatia verso
forme invalidanti rende ancora più importante l’aspetto
diagnostico.
G.Merlini - Biochimica Clinica, 2012, vol. 36, n. 1 25
10
Immunofissazione (IFE): sintesi
Sfrutta la combinazione tra elettroforesi proteica su
agarosio con successiva reazione delle proteine separate
con anticorpi monospecifici.
Campioni di siero vengono seminati in più solchi lineari
su supporti di agarosio e sottoposti ad elettroforesi. Per
ogni solco viene seminato un antisiero specifico per le
catene pesanti e leggere (γ,α,µ, κ,λ) + 1 corsa normale
Quando l’antisiero incontra l’antigene specifico determina
un immunoprecipitato che rimane nel supporto di gel
dopo lavaggio effettuato per allontanare le proteine non
precipitate. Una opportuna colorazione metterà in
evidenza l’eventuale componente M
Analoga procedura potrà essere effettuata anche su
campioni di urine per determinare la presenza di catene
k o λ monoclonali
11
Esempi scolastici di IFE
3) CM: IgA-k
4) CM: IgM-λ
1) Cp normale
2) CM: IgG-λ + c.l. tipo λ
12
IFE: interpretazione
La CM evidenziata in elettroforesi è
identificata dall’antisiero anti-cat. pesante
e/o anti-k o λ
è importante l’allineamento perfetto della
CM nelle varie corse simultanee del
campione (linea rossa tratteggiata).
Nel cp n° 2 non è perfetto (artefatto,
difetto della corsa?)
13
IFE: il referto
Rif. Campione n° 2
(descrizione)
Componenti monoclonali evidenziate: catene
pesanti gamma e catene leggere lambda,
(deduzione)
identificabili in anticorpi completi IgG-λ + una
quota di catene leggere λ.
(commento)
Si consiglia IFE anti-D, anti-E e anti-C.L.L.
Allegati: dosaggio Ig, k- λ, tracciato ef., stampato
IFE con indicazione della CM
14
IFE: Il metodo
1) Diluizione del campione
Ogni sistema ha una diluizione prefissata per la
corsia elettroforetica e per le corsie dedicate
alle catene pesanti e le catene leggere.
Un eccesso di CM può richiedere una
prediluizione consigliata dalla ditta o in base
all’esperienza dell’operatore
In caso di ipogammaglobulinemia la diluizione
prefissata va ridotta
In caso di forte attività reumatoide sono
consigliate sol. particolari con betaMercaptoetanolo
15
IFE: una riflessione
La sensibilità di IFE è definita superiore a quella
dell’elettroforesi e di ISE*
* : AAVV - Aspetti metodologici nella ricerca e caratterizzazione delle
componenti monoclonali nel siero. Biochim Clin 2012;36
Nella nostra esperienza una piccola CM in
presenza di notevoli quantità di Ig della stessa
classe sono evidenziate alle EF capillare ma
difficilmente all’ IFE.
In tali casi si indica la necessità di continuare a
monitorare la CM con EF capillare
16
IFE
Un test per urine
Molto interessante lo sviluppo di un kit per le
CLLu che permette di identificare:
proteine tubulari (β2 microglobulina, retinol Binding
Protein (rBP) e α1 microglobulina),
proteine glomerulari (albumina e α2 macroglobulina),
Catene pesanti (gamma, alfa e mu (G, A e M),
catene leggere Kappa e lambda (libere e legate) e,
catene leggere libere Kappa e lambda.
Si ottiene un quadro della funzionalità renale
oltre all’identificazione della CM
17
Il protocollo diagnostico nelle diverse situazioni cliniche
(da: “Il contributo della diagnostica proteica nella gestione delle gammopatie
monoclonali” - biochimica clinica, 2014, vol. 38, n. 1)
18
Il protocollo diagnostico nelle diverse situazioni cliniche
(da: “Il contributo della diagnostica proteica nella gestione delle gammopatie
monoclonali” - biochimica clinica, 2014, vol. 38, n. 1)
19
Il protocollo diagnostico nelle diverse situazioni cliniche
(da: “Il contributo della diagnostica proteica nella gestione delle gammopatie
monoclonali” - biochimica clinica, 2014, vol. 38, n. 1)
Attenzione, come ribadito nelle linee guida, l’IFE
va eseguita durante il monitoraggio solo in caso
di variazione qualitativa della morfologia del
tracciato elettroforetico.
Una elettroforesi di controllo identica alla
precedente rende inutile la ripetizione dell’IFE. Il
dosaggio delle Ig e delle CL può essere utile ad
avallare questa decisione.
20
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgG-k (predil. 1:3)
21
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgA-k (non evidente in IFE il doppio picco)
22
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgA-λ (predil. 1:3)
23
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgM-k (siero indiluito)
24
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgA-λ (doppio picco in β1 – β2 per diverso stato di
aggregazione)
25
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: CL λ (predil. 1:3. In parte IgA-λ) λtot : 396 mg/dl
(v. diap. seguente)
26
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
D
E
CM: CLL λ (caso precedente con antisieri anti –D –E –CLL k
& λ)
27
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
Modesta ipergamma con tendenza a picco (spesso IgG-k)
non evidenziabile con IFE
28
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
Cirrosi: la El. capillare evidenzia la tendenza al “clone”
(gener. IgG-k). Nessuna evidenza ad IFE.
29
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: CLL-λ (M. micromolecolare) caso negativo per anti-D ed
Anti-E, pos. con antiCLL-λ.
λ-siero : 260 mg/dl
30
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: CLL-λ (caso precedente su urine) identificate da
entrambi anti-λ totali e libere. λ-urine : 4310 mg/dl
31
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgD-λ (precedenti tests negativi per G, A, M, k-F, λ-F)
32
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
Doppio Clone: IgG-λ ed IgA-λ (notare che le IgA sono
“mimetizzate” in zona β)
33
Archivio IFE dell’Ospedale Civile di Taranto
Interferenza da attività reumatoide: RF 41100 IU/ml
Caso risolto con l’immunosottrazione (ISE)
34
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
Caso preced.
CM: IgM-k
Test ISE
La CM reagisce
con anti-M ed
anti-k, e migra
in zona
prealbumina,
facendo
“scomparire” il
picco
35
IMMUNOSOTTRAZIONE (ISE)
36
Immunosottrazione (ISE)
Definizione
La tecnica ISE è caratterizzata da una fase preliminare di
immunoprecipitazione mediante l'impiego di specifici
antisieri anti-catene pesanti e anti-catene leggere
seguita da separazione elettroforetica del surnatante del
campione pretrattato. Il profilo elettroforetico del siero
ottenuto dopo l'immunoprecipitazione è confrontato con
quello del campione non trattato permettendo in tal
modo di identificare la CM per differenza.
(Aguzzi F, Poggi N. "Immunosubtraction" electrophoresis: a
simple method for identifying specific proteins producing
the cellulose acetate electrophoretogram.
Boll Ist Sieroter Milan 1977;56:212-6.)
Notate la data! L’esperimento viene effettuato su acetato di
cellulosa
37
Immunosottrazione (ISE)
Il brevetto
Numero di pubblicazione
Tipo di pubblicazione
Numero domanda
Data di pubblicazione
Data di registrazione
Data di priorità
Stato tariffa
Pubblicato anche come
Inventori
US5567282 A
Concessione
US 08/186,347
22 ott 1996
25 gen 1994
25 gen 1994
Pagato
DE69516048D1, Altri 5 »
Hann-Ping Wang, Cheng-Ming Liu
Assegnatario originale
Esporta citazione
Wang; Hann-Ping, Liu; Cheng-Ming
BiBTeX, EndNote, RefMan
38
Immunosottrazione (ISE)
Il sistema attualmente più diffuso è l’ISE su
elettroforesi capillare (CZE)
Si definisce come una tecnica di separazione elettrocinetica
effettuata in un capillare di diametro interno inferiore a
100 µm riempito con un tampone composto da elettroliti.
Per molti aspetti, questa metodologia può essere
considerata intermedia tra l'elettroforesi zonale classica
su supporto solido e la cromatografia in fase liquida.
Il sistema CAPILLARYS usa il principio dell'elettroforesi
capillare in fase libera, che rappresenta la forma più
comune di elettroforesi capillare. Con questa tecnica le
molecole cariche sono separate secondo la loro mobilità
elettroforetica in un tampone alcalino a pH specifico. La
separazione avviene in funzione del pH dell'elettrolita e
del flusso elettro endo-osmotico.
39
Immunosottrazione (ISE)
I reagenti
una soluzione di base (soluzione ELP, fissativo),
immunoglobuline totali di mammifero anti-catene pesanti
gamma
immunoglobuline totali di mammifero anti-catene pesanti
alfa
immunoglobuline totali di mammifero anti-catene pesanti
mu,
immunoglobuline totali di mammifero anti-catene
leggere kappa libere e legate
immunoglobuline totali di mammifero anti-catene
leggere lambda libere e legate
un diluente specifico per la diluizione dei sieri e delle
urine dializzate, contenente un marcatore che permette
una sovrapposizione ottimale dei profili
40
Immunosottrazione (ISE)
L'immunotipizzazione viene effettuata in 4 fasi
1.
Diluizione del siero o dell'urina in un diluente
specifico contenuto. La diluizione viene
adattata alla concentrazione delle
immunoglobuline del campione.
2.
Il campione diluito viene mescolato con i
diversi antisieri. Il complesso antigene anticorpo si forma rapidamente in fase liquida
e non richiede un tempo di incubazione o di
sedimentazione.
41
Immunosottrazione (ISE)
L'immunotipizzazione viene effettuata in 4 fasi
3.
Iniezione dei campioni trattati per aspirazione
in 6 capillari dall'estremità anodica, seguita
dalla separazione elettroforetica delle proteine
in tampone alcalino effettuata applicando una
differenza di potenziale di diverse migliaia di
Volt alle estremità dei capillari. La rilevazione
diretta delle proteine viene effettuata a 200
nm, sul lato catodico.
4.
Sovrapposizione del profilo di riferimento (ELP)
e dei profili degli antisieri (Ig G, Ig A, Ig M,
Kappa e Lambda) che permette di
caratterizzare la componente monoclonale.
42
Immunosottrazione (ISE)
Una gammapatia (presenza di
un'immunoglobulina monoclonale) è
caratterizzata dalla scomparsa di un picco in
presenza di uno degli antisieri anti-catene
pesanti (gamma, alfa o mu) e in presenza di uno
degli antisieri anti-catene leggere (kappa o
lambda). La frazione monoclonale messa in
evidenza deve trovarsi allo stesso livello di
migrazione della banda rilevata sul profilo di
riferimento (ELP).
43
Immunosottrazione (ISE)
Rif.
ES.: IgG-k
I grafici ottenuti dopo un ISE: il 1° è l’elettroforesi di riferimento
44
Immunosottrazione (ISE)
Dove finisce l’immunocomplesso fra
immunoglobuline del campione (urine o siero) immunoglobuline dell'antisiero specifico ?
Il complesso appare in posizione molto anodica
(zona inter alfa-1/albumina o in posizione più
anodica rispetto all'albumina).
45
Immunosottrazione (ISE)
La stessa interpretazione si applica in presenza
di diverse proteine monoclonali. Questi casi più
rari corrispondono alla proliferazione di diversi
cloni di cellule B. Una gammapatia biclonale
viene rilevata dalla presenza di due catene
pesanti (identiche o differenti) e due catene
leggere (identiche o differenti), quindi dalla
scomparsa di due picchi con uno degli antisieri
anti-catene pesanti (identici o differenti) e con
uno degli antisieri anti-catene leggere (identici o
differenti).
46
Vantaggi e limiti dell’ISE
Vantaggio: Automazione completa,
nessuna manualità critica come in IFE
Limite: qualche difficoltà a valutare il
perfetto allineamento dei picchi
identificati, per valutare la presenza di CM
complete e/o loro frazioni (es: CLL).
Auspicabile un software che permetta di
manipolare le zone di sottrazione
(allineandole) per verificare che si tratti
della medesima CM.
47
Interferenze dell’ISE
In caso di ipergamma o grosse CM, il complesso
formato con gli antisieri appare sotto forma di
un picco largo ed abbondante tra la frazione
albumina e alfa-1 ; la scomparsa del picco
monoclonale può essere incompleta sui profili
degli antisieri.
Campioni contenenti una o più proteine
monoclonali polimerizzate : in questo caso il
complesso formato con gli antisieri può apparire
sotto forma di un picco largo e abbondante tra
le frazioni albumina e beta-1.
48
Interferenze dell’ISE
Proteine monoclonali che migrano nelle zone
beta-1 o beta-2: in caso di assenza della
proteina monoclonale evidente in CZE,
selezionare il tipo di diluizione adatta alla
concentrazione delle immunoglobuline del
campione.
Numerosi lavori scientifici hanno dimostrato che
la reazione antigene-anticorpo in fase liquida
avviene in maniera diversa della reazione su gel.
Può succedere che certi antisieri diano delle
reazioni crociate con alcune CM presenti nel
campione, dando un profilo di falsa biclonalità:
procedere ad IFE.
49
Interferenze e limiti dell’ISE
E' possibile ottenere dei leggeri sfasamenti nella
sovrapposizione tra il profilo di riferimento e i
profili degli antisieri (in particolare nella zona
beta-1).
Attenzione: questi non devono essere confusi
con la scomparsa di un picco monoclonale su
uno o più profili degli antisieri specifici.
Si tratta di un fenomeno molto raro
50
La letteratura sull’ISE
“Sebbene l'ISE sia eseguita in completa automazione,
mostrando quindi una cadenza analitica più elevata
rispetto all'IFE (>manualità), potrebbe mostrare limiti di
rilevazione analitica per la sua intrinseca caratteristica di
sottrarre proteine alla lettura, anziché aggiungerne come
avviene nell'IFE.”
“E' stato dimostrato che l'ISE eseguita su CZE confrontata
con l'IFE in AGE mostra una sensibilità accettabile solo
per CM >5 g/L, mentre per CM con concentrazioni
comprese tra 1 e 5 g/L mostra una percentuale di falsi
negativi intorno al 15%, che sale al 35% per CM ancora
più piccole”
Bienvenu J, Graziani MS, Arpin F, et al. Multicenter
evaluation of the Paragon CZE 2000 capillary zone
electrophoresis system for serum protein electrophoresis
and monoclonal component typing. Clin Chem 1998; 44:
599-605
51
La letteratura sull’ISE
“Tuttavia, dai dati della nostra valutazione questa minore
sensibilità del metodo ISE/CZE nei campioni con CM
compresa tra 1 e 5 g/L non era evidenziabile.”
Ilenia Infusino, Alberto Dolci, Mauro Panteghini Confronto tra due sistemi per elettroforesi capillare e in
gel d'agarosio per la ricerca e caratterizzazione di
componenti monoclonali nel siero. Biochimica Clinica,
2008, vol. 32, n. 6
“Sono tuttavia state descritte CM rilevate in ISE ma non in
IFE, specialmente in zona β-globulinica, che possono
arrivare fino al 3% dei casi studiati.”
Katzmann JA, Clark R, Sanders E, et al. -Prospective
study of serum protein capillary zone electrophoresis and
immunotyping of monoclonal proteins by
immunosubtraction. Am J Clin Pathol 1998,110:503-9. 52
La letteratura sull’ISE
Si dimostra che i Sistemi di elettroforesi capillare Beckman
Paragon 2000 (Beckman, Brea, CA) [1,2] e Sebia
Capillarys (Sebia, Norcross, GA) [3] hanno prestazioni
affidabili per l'identificazione e la quantificazione di C.M.
in alternativa ad AGE e IFE.
1.
2.
3.
Bossuyt X, Bogaerts A, Schiettekatte G, et al. Detection
and classification of paraproteins by capillary
immunofixation/subtraction. Clin Chem. 1998;44:760764.
Henskens Y, de Winter J, Pekelharing M, et al.
Detection and identification of monoclonal
gammopathies by capillary electrophoresis. Clin Chem.
1998;44:1184-1190.
Gay-Bellile C, Bengoufa D, Houze P, et al. Automated
multicapillary electrophoresis for analysis of human
serum proteins. Clin Chem. 2003;49:1909-1915.
53
La letteratura sull’ISE
Tuttavia, alcuni rapporti indicano che CZE può essere più
sensibile ma meno specifico rispetto AGE a rilevare
C.M. (1,2)
1.
2.
Bossuyt X, Lissoir B, Marien G, et al. Automated serum
protein electrophoresis by Capillarys. Clin Chem Lab
Med. 2003;41:704-710.
Litwin CM, Anderson SK, Philipps G, et al. Comparison
of capillary zone and immunosubtraction with agarose
gel and immunofixation electrophoresis for detecting
and identifying monoclonal gammopathies. Am J Clin
Pathol. 1999;112:411-417.
54
La letteratura sull’ISE
Pubblicazione di contrastanti risultati e mancata
individuazione di alcune C.M. (1,2)
1.
2.
Bossuyt X. Separation of serum proteins by automated
capillary zone electrophoresis. Clin Chem Lab Med.
2003;41:762-772.
Wuyts B, Bossuyt X, Verhoef G, et al. Conflicting
results between electrophoresis methods of serum Mproteins. Electrophoresis. 2004;25:1548-1550.
55
La letteratura sull’ISE
Un lavoro fondamentale sulla valutazione delle prestazioni
del sistema CAPILLARYS 2 rispetto al sistema HYDRASYS
(Sebia) per la identificazione e tipizzazione delle
componenti monoclonali:
Performance of the Sebia CAPILLARYS 2 for Detection and
Immunotyping of Serum Monoclonal Paraproteins
Zhaohai Yang, MD, PhD, Keith Harrison, MD, Yara A. Park,
MD, Carolyn H. Chaffin, Beatrice Thigpen, Pattye L.
Easley, John A. Smith, MD, PhD, C. Andrew Robinson,
PhD, Robin G. Lorenz, MD, PhD, and Robert W. Hardy,
PhD - Department of Pathology, University of Alabama at
Birmingham
Am J Clin Pathol 2007;128:293-299
56
La letteratura sull’ISE
da “Performance of the Sebia CAPILLARYS 2 for…..”
9 CM non segnalate da CZE, identificate da IFE.
Nessuna CM identificata da CZE e non da IFE.
Le relative % sono in parentesi.
57
La letteratura sull’ISE
da “Performance of the Sebia CAPILLARYS 2 for…..”
Differente identificazione della CM fra IFE ed ISE
•La quantificazione è ottenuta su elettroforesi in agarosio
•MM = mieloma multiplo
58
La letteratura sull’ISE
da “Performance of the Sebia CAPILLARYS 2 for…..”
Conclusioni
La percentuale di accordo nella
identificazione della CM tra ISE ed IFE è
86%.
L’ISE non ha identificato alcuni CM-IgM e
CM-catene leggere libere , soprattutto se
presenti in basse concentrazioni. Ciò
potrebbe indicare che IFE è più sensibile
di ISE per la rilevazione di tali
paraproteine .
59
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
L’immunosottrazione in elettroforesi capillare è
stata introdotta nel lab. dell’Ospedale Civile di
Taranto dai dr. F. Gugliotta e C. Vagali.
Si è rivelata estremamente utile per confermare
la presenza di CM sospette in aree inconsuete
del tracciato (α2 – β1 - β 2).
Tali CM vengono successivamente confermate
con IFE.
60
Come si presenta un tracciato ISE
Nelle successive la sottrazione è evidenziata come
area bianca: è un artificio
61
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
Stesso caso precedente CM: IgG-λ
62
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: doppia IgG-k
63
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgA-λ in zona preβ
64
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
IgA-λ ad aspetto policlonale
Non definirlo C.M. ma inviare ad IFE ed ulteriori accertamenti
65
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: doppia IgA-k (l’anti-k non riesce a complessare
tutta la quota di CM: aumentare la dil. siero)
66
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgA-k, picco interβ
67
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
CM: IgM-k in zona β2
68
Archivio ISE dell’Ospedale Civile di Taranto
Insuff. renale cronica : nessuna
sottrazione (tanto per complicarvi la
vita)
69
Per compilare un referto corretto
occorrono
1.
2.
3.
Conoscenza delle linee guida
L’esperienza
Il ragionamento
70
Le relazioni di questo convegno sono
liberamente scaricabili da:
www.sjdiem.it
Sez. attività scientifica
e-mail: sjdiemtaranto@yahoo.it
71