Vivere Milano - EDB edizioni

Anno IX - n. 5
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Vivere
Milano
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VIVERE
MILANO
Fondato e diretto da Enzo De Bernardis
Il primo maggio 2015, tra
un anno esatto, prenderà ufficialmente il via lʼesposizione universale milanese.
Lʼimportante data è stata
celebrata in piazza Gae Aulenti con una grande serataevento che ha visto protagonisti i conduttori Enrico
Bertolino e Antonella Clerici in compagnia dello chef
Davide Oldani e che si è
conclusa con una esibizione
del tenore di fama mondiale
Andrea Bocelli, che ha intonato il “nessun dorma” tratto dalla Turandot di Puccini
e lʼinno dʼItalia, il tutto seguito dalle telecamere della
RAI.
Durante la festa sono intervenuti il commissario Expo
Giuseppe Sala, il sindaco di
Milano Giuliano Pisapia,
il presidente della Regione
Lombardia Roberto Maroni
e il ministro per le Politiche
agricole Maurizio Martina,
che durante il suo discorso
ha sottolineato come sia assolutamente indispensabile
portare a termine in tempo sia le opere connesse a
Expo, ferrovie, infrastrutture, autostrade, sia i padiglioni allʼinterno del sito
espositivo a Rho-Pero.
Il ministro ha poi evidenziato le ricadute positive di
Expo sul territorio, con circa
5 miliardi di euro di indotto
per il settore turistico e un
valore aggiunto per il territorio di 10 miliardi di euro.
Durante lʼevento cʼè stato
spazio anche per unʼiniziativa di solidarietà, con alcune bilance, collocate ai lati
della piazza, che misuravano il peso degli spettatori
che avessero voluto salirvi,
in modo tale da distribuire poi ai più bisognosi un
corrispettivo equivalente in
derrate alimentari, il tutto
reso possibile dalla collaborazione tra Coop, Eataly e
Banco Alimentare.
Ma questa festa è solo il
primo degli eventi che interesseranno Milano in preparazione alla manifestazione
del 2015.
Già il prossimo mese il calendario è estremamente
ricco: le bi- Cont. a p. 8
SABATO 17 MAGGIO 2014
Sticaus via Alserio 9
e i giornali di zona
propongono una
“CENA IN MUSICA”
alla chitarra il maestro Antonio Mastino
canta Giancarlo Garbarini
Menù speciale:
tagliere di salumi misti
gran mix di verdure pastellate
gnocco fritto
bruschette della casa
giro-pizza all you can eat - a scelta tra le pizze margherita/diavola/prosciutto e funghi
1⁄4 di birra artigianale o 1⁄4 di vino rosso/bianco o altra bibita a
scelta
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Periferie o no?
Un anno a Expo:
iniziato il conto alla rovescia
MAGGIO 2014
Un “Brand” per quale Milano?
Periferie o no? Per alcuni
sembra essere un dilemma
amletico, uno spettro da
esorcizzare. Anche recentemente, un amministratore
cittadino ha affermato che
...nella Grande Milano non
trova posto la distinzione
tra centro e periferia e ogni
zona ha «opportunità pari
alle altre».
Non vogliamo strumentalizzare questa affermazione,
ma, se questa è una lettura
odierna della nostra città,
ci sembra che la realtà sia
differente. Estremizzando
un poʼ, basta confrontare la
situazione “commerciale”
di via Montenapoleone con
quella di piazzale Selinunte,
“cuore” del quartiere Aler
San Siro, dove nel recente
periodo undici vetrine hanno
abbassato la saracinesca.
Allora, le periferie ci sono o
no? In merito, crediamo siano degli utili e convergenti
indicatori sia le proteste dei
residenti nella cerchia esterna della città che, appunto,
lamentano di essere trattati
come “periferie”, sia lʼindicazione di Renzo Piano che
segnala nelle periferie ...il
grande tema dei prossimi
30 anni o lʼinvito di Papa
Francesco ad ...andare nelle
periferie.
Ma, ritorniamo alle «opportunità». Se questo è un
obiettivo, lo condividiamo e,
proprio per questo, diciamo
che è necessario cambiare
consolidati metodi e modi
di vedere che hanno causato
lʼattuale situazione. Da questo punto di vista, ci è dʼaiu-
to lʼindagine condotta da
Ipsos, per il Comitato Brand
Milano (voluto dallʼassessorato Marketing del Comune
nel 2012), che rappresenta
...Milano come un operoso alveare, con tante celle
che non comunicano tra di
loro. Una Milano che non
fa sistema, (...) che per farlo
deve guardare oltre la cerchia delle mura spagnole.
Ma ...se Milano è la Cerchia
dei Navigli, va da sé che già
le periferie sono luoghi sconosciuti, luoghi marginali e
tenuti ai margini.
Ecco, allora, il tema non è
quello di una contrapposizione tra centro e periferie,
bensì quello di avere una
“classe dirigente” milanese
- intesa in senso più ampio:
istituzionale, Cont. a p. 8
Alla scoperta della Milano romana
Con una passeggiata di soli 14 minuti,
nel cuore della città da Cairoli a San Lorenzo
Una passeggiata nel tempo,
che ci riporta indietro in
quella che è stata la Milano
romana, per ammirare resti
e testimonianze dellʼImpero
che ancora oggi allʼalba del
21esimo secolo si scorgono
nel capoluogo come preziosità da ammirare.
Solo 14 minuti, è questo il
tempo che occorre per attraversare questo percorso
sperimentale della lunghezza di circa un chilometro ed
è composto da nove tappe
che conducono i visitatori da via San Giovanni sul
Muro a San Lorenzo e più
in là fino a via De Amicis,
dovʼè situato il Parco Archeologico dellʼAnfiteatro
Romano.
Il particolare tragitto storico-culturale, realizzato da
Palazzo Marino in collaborazione con il Civico Museo
Archeologico e la partecipazione del Consiglio di
zona 1 è stato inaugurato
lo scorso 3 Cont. a p. 8
Studenti di 9 zone al “Viaggio della memoria”
In occasione del sessantanovesimo anniversario della liberazione dei campi di
concentramento, una quarantina di studenti di alcune
scuole superiori milanesi
sono partiti per una visita
di quattro giorni ai campi
di sterminio nazisti, per ricordare la Shoah e i tragici
eventi accaduti durante la
seconda guerra mondiale. I
ragazzi, accompagnati dagli
insegnanti e da rappresentanti di Aned e Anpi provinciale hanno portato anche il
gonfalone del Comune che
ha promosso questa iniziativa. Dopo la visita al campo
di sterminio di Gries, vicino
a Bolzano, il viaggio è pro-
seguito al castello di Hartheim, a Gusen e, infine a
Mauthausen dove si è tenuta la cerimonia celebrativa.
In questi luoghi durante la
guerra furono deportati oppositori politici, omosessuali, ebrei, zingari, prigionieri
di guerra e persone perseguitate per motivi religiosi.
I prigionieri furono sterminati soprattutto con il lavo-
ro forzato nella vicina cava
di granito e la consunzione
per denutrizione e stenti oltre che nelle camere a gas.
Ecco le scuole che hanno
partecipato: Istituto magistrale statale Carlo Tenca
(zona 1), Istituto tecnico
commerciale statale Schiaparelli-Gramsci (zona 3),
Liceo artistico di Brera Istituto Hajech (zona 4), Itsos Steiner (zona 5), Liceo
linguistico “G. Marconi”
(zona 6), Istituto tecnico
industriale statale E. Conti
(zona 7), Liceo scientifico
statale “ P. Bottoni” (zona
8), lʼIstituto Marelli – Dudovich (zona 9)..
Ugo Rossi
6 - MAGGIO 2014
OUT OFF
Affabulazione
Dal 7 maggio al primo
giugno andrà in scena
la tragedia in versi liberi
Affabulazione, scritta
da Pier Paolo Pasolini.
Durante gli otto episodi
(più un prologo e
un epilogo), in cui è
divisa lʼopera, vengono
indagati, eviscerati e
mostrati i turbamenti e la forte attrazione che un
Padre prova verso un Figlio. È palese il richiamo
e il ribaltamento operato sul mito di Edipo messo
in scena nel V secolo a.C. da Sofocle, che non a
caso compare nel prologo sotto forma di ombra che
introduce sulla scena i personaggi.
Lʼossessione del Padre per la giovinezza e la
sessualità del figlio è fondata su un continuo
inseguimento e respingimento, che si concluderà
in modo tragico, con lʼuccisione del Figlio da parte
del Padre e il suicidio della Madre.
Lungo tutto il testo sono poi disseminati oggetti
fortemente simbolici a livello sessuale, come un
coltello donato dal Padre al Figlio, oppure che
rimandano ad altre realtà parallele, come una sfera
di cristallo. Evidente è il Mito greco, forse nelle
sue forme più profonde e oscure, a essere alla base
di questa opera, alla quale non sono nemmeno
estranee influenze della psicanalisi di Sigmund
Freud e tematiche religiose, evocate dai sintagmi
Padre e Figlio. La vera protagonista però, è lʼidea
di giovinezza e della prestanza sessuale a essa
collegata, tematica, come noto, estremamente cara
a Pasolini. Alla regia Lorenzo Loris apprezzato
interprete di altre tragedie pasoliniane.
DELLA COOPERATIVA
The great disaster
Una storia normale, una storia come possono
essercene tante: un giovane montanaro friulano,
poco dopo aver raggiunto la maggiore età, decide
di lasciare le sue montagne e partire per esplorare lʼEuropa e il Mondo. Dopo alcune avventure
troverà lavoro sul Titanic come lava-cucchiaini e
su questa nave troverà la morte.
Una storia abbastanza semplice nella sua tragicità, che però ci induce proprio per questo a fermarci a riflettere sulla nostra esistenza e sul suo
“precario galleggiare”.
Lʼopera, per la regia di Renato Sarti, andrà in scena dal 6 al 17 maggio.
Sesso? Grazie, tanto per gradire
Questo spettacolo, scritto da Franca Rame e Dario e Jacopo Fo, si propone di trattare del sesso, e
di tutti i suoi tabù, in modo dissacrante e ironico
senza mai cadere nello sguaiato e nel volgare.
Lʼintento è perfettamente realizzato: con un tocco ilare e disincantato vengono portati sul palco
teatrale tutti i tic, i tabu, i vizi, le ossessioni e
le passioni che caratterizzano lʼessere umano in
materia di sesso.
Il riso tuttavia, come suggerisce il motto del poeta Orazio “ridendo dire il vero”, non serve solo
a far divertire il pubblico, ma anche a metterlo
di fronte a delle verità raramente messe in luce
durante i discorsi seriosi.
La regista sarà Milvia Marigliano, che porterà in
scena lo spettacolo dal 27 al 29 maggio.
ADG
VIVERE
MILANO
VIVERE
MILANO
Teatr o a
OSCAR
Grand Guignol per corpi rifatti
In prima assoluta, va in scena
allʼOscar, dallʼ8
al 25 maggio,
Le regine. Elisabetta e Maria
Stuarda, tratto dalla Maria
Stuarda di Fredrich Schiller,
una potente tragedia
storica
e un intricato
dramma
romantico, ma soprattutto un conflitto di potere tra
due donne. E ancora oltre questi temi, una storia
umana: nella grandezza dello scontro tra queste
straordinarie regine, si svela la loro profonda verità, due modi diversi di essere donne al potere,
che costringono il pubblico a guardarsi dentro, a
cercare la propria risposta. Il rapporto conflittuale
tra la regina dʼInghilterra, Elisabeth, e sua cugina, Mary Stuart, regina di Scozia, non è solo il
più importante conflitto al femminile della storia,
ma una visione diversa del mondo, che dal XVI
secolo ci trasporta ai giorni nostri. Di fronte in
scena, le sempre ottime Maria Eugenia dʼAquino
e Annig Raimondi.
Il 30 maggio Sipario giazz, serata a tutto jazz:
nomi affermati e giovani leve dellʼArtchipel Orchesta di F. Faraò in brani anni ʻ70.
GDB
PARENTI
Il Barbiere e lʼambiziosa farfallina
Solo dal 15 al 17 maggio al Parenti Il Barbiere di
Siviglia, nella versione Quelli di Grock. Il giovane
conte Almaviva cerca di strappare a Bartolo la sua
pupilla Rosina, grazie al suo aiutante Figaro, tipico
servo intrigante. Farsa e poesia nella dialettica tra le
astuzie dei giovani e quelle di Bartolo per una storia antica: il vecchio ingannato dalla giovinezza e
dallʼamore. Tutto a vista: il teatro succede lì in quel
presente, dalla libertà dellʼattore al cambio di ruolo
svelato, dallʼerrore scelto allʼinciampo voluto. Dal
6 al 18 maggio, Bellas mariposas. Musica di parole
per amore e per rabbia. La protagonista narratrice, Monica Demuru è una farfallina di dodici anni,
vive nellʼambiente degradato della periferia di Cagliari e lo giudica con feroce lucidità. Fiduciosa in
se stessa, lei mira in alto, verso lʼAmore, lʼAmicizia e un futuro da rockstar. Nellʼultimo racconto
scritto dal giovane Sergio Atzeni, uscito postumo
nel 1996, scrittura e musica, intesa come sostrato
ritmico ed emotivo, sono intrinsecamente legati:
dal loro connubio tutto viene ridisegnato, tutto si
compone e trova senso.
GDB
MENOTTI
Il tramonto sulla pianura
Tratto dallʼomonimo romanzo di Guido Conti, lo
spettacolo è ambientato in una casa di riposo della
campagna parmense.
Al suo interno si articolano le storie vissute e i
racconti dei personaggi fantastici e assurdi che
vi risiedono: fascisti non pentiti, bizzarre suore,
medici strani, attrici affette da malinconia e poeti
sgangherati.
Il magnifico territorio circostante, la Bassa parmense tra la via Emilia e il Po, assurge quasi al
ruolo di protagonista, con il suo carico di miti, leggende e oscuri misteri.
Tutta la vicenda è ambientata nel 1989, periodo di
grandi rivolgimenti e cambiamenti, sia politici sia
ideologici, anno che pone fine al cosiddetto “secolo breve”.
Quale miglior punto di osservazione, quindi, di
quello della quiete della casa di riposo tra il verde
della campagna per osservare il mondo che cambia
e contemporaneamente tracciare un grande affresco del Novecento?
La particolarità di questo spettacolo sta nel fatto
che nessuno degli attori è professionista, ma sono
stati tutti scritturati attraverso laboratori e concorsi
teatrali e musicali dedicati agli over 65.
Allo spettacolo, ha dato un tratto assai significativo
la regia di Caterina Spadaro e di Emilio Russo, che
hanno saputo mettere in risalto non solo lʼanima e
il sapore della casa di riposo, ma anche quello della campagna parmense e dello spirito che muoveva
i pensieri, le azioni egli uomini di qul tempo.
VERDI
...e scrisse “O” come Orlando
La regista Jolanda Cappi porta in scena, grazie a
un riadattamento teatrale di Rocco DʼOnghia, il romanzo “Orlando” di Virginia Woolf.
Lʼopera segue le avventure di Orlando, giovane
paggio inglese alla corte della regina Elisabetta I.
Dopo il servizio alla corte della sovrana, sceglierà di andare a fare lʼambasciatore in Oriente e, una
volta tornato, si innamorerà della principessa russa
Sasha.
Caduto improvvisamente in un sonno lungo una
settimana, al risveglio si troverà mutato in donna.
Il tema della metamorfosi del protagonista viene
accompagnato dallʼuso di linguaggi differenti, dalla
presenza di maschere e da altri artifici scenici, pensati per suggerire allo spettatore lʼidea del vario e
del molteplice, leit motiv dello spettacolo.
Lʼopera andrà in scena dal 17 maggio al 1 giugno,
ADG
Il teatro è vita:
andiamo a teatro!
VIVERE MILANO
Milano
ELFO
Tre grandi Williams Morante e Wilde
La discesa di
Orfeo di T.
Williams fu un
film, Pelle di
serpente, e una
sfida per chi lo
ha portato in
scena. In Italia
vi si è cimentato
lʼElfo, regia di
Elio De Capitani, che ne rivela la forza di
melò sociale tra realismo e squarci onirici. Il vagabondo Val sʼinnamora di Lady,
prigioniera di un marito crudele, ma i fanatici del paese non tollerano il sogno di
una vita felice. Attori e chitarrista restituiscono la tragica tenerezza e il furore
esistenziale dei personaggi. Dal 28 aprile
al 18 maggio. Ancora USA e cinema, dal
21 al 25, con: Non si uccidono così anche
i cavalli? di Horace Mc Coy, già famoso
film di Pollack, va in scena con Teatro
Due e Balletto Civile, con la forza di un
testo mai rappresentato in Italia. Sulla pista da ballo, circondati dal pubblico reale, un reality ante litteram: fatica e sofferenza dei partecipanti a una gara, illusi
dal denaro facile, rinunciano alla dignità.
Addèla Ole! di Agnese Grieco, dal 5 al
25 maggio, evoca tra parole e musica, frammenti di La
Storia di Elsa Morante: il bimbo Useppe,
frutto della violenza di un soldato tedesco su una donna ebrea, e la sua irregolare “sacra famiglia”. Un piccolo Buddha e
il suo mondo di poesia, nella Roma della
guerra e oltre, tra la fatica di sopravvivere e lʼattesa del futuro. Dopo la terribile esperienza del carcere, Oscar Wilde
scrisse la Ballata del carcere di Reading,
lamento poetico sul rituale feroce dellʼesecuzione e meditazione sul male e la
redenzione. A trasporlo sulla scena, Umberto Orsini, Giovanna Marini e Elio De
Capitani. Orsini, con leggera distanza, è
Wilde, che spia gli ultimi giorni di vita
del giovane assassino. Giovanna Marini
infonde in cinque ballate di musica colta
e popolare le suggestioni del poema, che
chiede rispetto per ogni essere umano.
GDB
Dal 6 al 18 maggio.
SALA FONTANA
Il mio nome è Milly
Ritratto di una diva, tra guerre, principi, pop e variètè.
In questo spettacolo, Gennaro Cannavacciuolo è
un narratore che canta la vita privata e artistica di
Milly. Il recital, in due tempi, traccia una biografia
con le canzoni più emblematiche della cantante-attrice piemontese, dove ogni canzone è stata scelta
per sottolineare un momento significativo della sua
vita e della sua carriera.
In un quadro scenografico elegante, con luccichii da sera sul nero dominante, Cannavacciuolo
straordinario attore e cantante, sempre in bilico tra
astrazione ed emozione, con assoluta dominanza
della musica, ma anche del teatro rievoca Milly e
in commossi attimi sembra quasi portarla per mano
e porgerla al pubblico.
TEATRO P.ZZA S. GIUSEPPE
Fiore di cactus
È una deliziosa commedia di situazioni pazze e malintesi, che molti ricorderanno per la straordinaria interpretazione cinematografica di Walter
Matthau, Ingrid Bergman e Goldie
Hawn nellʼomonimo film diretto da
Gene Saks nel 1969.
La commedia, ormai un classico del
teatro leggero, è la storia di Giuliano
Foch, un dentista scapolo e impenitente play-boy, che, per evitare coinvolgimenti eccessivi nelle storie che vive, si inventa una moglie e tre figli.
La sua nuova fiamma, una allegra ragazza di nome Tonia, però, tenta il suicidio per
amor suo, perciò il nostro protagonista, preso dal rimorso, si sente obbligato a chiederle di sposarlo e le annuncia il suo divorzio dalla moglie, cui seguiranno le loro nozze.
Ma i guai non finiscono qui. La ragazza infatti vuole sincerarsi di avere il consenso
della presunta ex moglie. Come risolvere questo problema? Al nostro eroe non resta
che cercare la complicità della devota infermiera-segretaria Stefania e farle interpretare questo ruolo.
Alla fine, dopo un gioco di divertenti equivoci, il castello di bugie crolla e le “affinità
elettive” trionfano: lʼamore sboccia improvviso e imprevisto proprio come un fiore di
cactus.
MAGGIO 2014 - 7
LOCANDINA
Teatro Degli Arcimboldi
Viale dellʼInnovazione 20,
tel 02641142212/214
Non Pervenuto
Teatro Franco Parenti
Via Pierlombardo 14,
tel. 0259995206
Teatro Della Cooperativa
Via Hermada 8, tel 0264749997
Dal 6 al 17 maggio; The great disaster
Sesso? Grazie, tanto per gradire
Teatro di piazza S. Giuseppe
Piazza San Giuseppe, 2 - Milano (Zona
Bicocca) - tel. 026435672 e-mail : teatro.psg@tiscali.it
“Fiore di cactus”
Tram 31 - Autobus 51 e 42 - Fermata RadioBus - Fermata M5 Ponale
Ingresso € 9.00 - Sabato 17 maggio - ore
21.00
Teatro Della Luna
via G. di Vittorio, 6, Assago Milano,
tel. 02488577516
Non pervenuto
Teatro Elfo Puccini
Corso Buenos Aires 33,
tel. 0200660606
Dal 28 aprile al 18 maggio: La discesa
di Orfeo di T. Williams
Dal 5 al 25 maggio: Addèla Ole!, da La
Storia di E.Morante, con Ida Marinelli e
la mezzosoprano Anne Lisa Nathan
Dal 6 al 18 maggio: Ballata del carcere
di Reading, di Oscar Wilde
Dal 21 al 25 maggio: Non si uccidono
così anche i cavalli? di H. Mc Coy
Dal 15 al 17 maggio: Il Barbiere di Siviglia, di e con Quelli di Grock.
Dal 6 al 18 maggio: Bellas mariposas,
Musica di parole per amore e per rabbia.
Teatro Oscar - via Lattanzio, 58, tel.
0236503740
Dallʼ8 al 25 maggio: Le regine. Elisabetta e Maria Stuarda, da Schiller
30 maggio: Sipario giazz, con lʼArtchipel Orchestra
Teatro Out-Off - via Mac Mahon,
16, tel. 0234532140
Dal 7 maggio al 1 giugno: Affabulazione
Teatro Sala Fontana - via G.A. Boltraffio, 21, tel. 0269015733
15-18 / 22-25 maggio - Il mio nome è
Milly di Gennaro Cannavacciuolo.
Con Vicky Schatzinger - pianoforte e
fisarmonica
Teatro Menotti - via Menotti, tel.
0236592544
Dal 6 al 18 maggio: Il tramonto sulla
pianura
per info 0248034803.
Teatro Verdi - via Pastrengo, 16, tel.
026880038
Dal 17 maggio al 1 giugno:
... e scrisse “O” come Orlando
Area C: 15 euro
per mettersi in regola entro 7 giorni
Così si risparmierà l’80% rispetto alla multa
È stato applicato, a partire
da lunedì 7 aprile, il nuovo
importo di 15 euro, anziché
i 30 euro già previsti, per
chi regolarizzerà i propri
ingressi in Area C entro 7
giorni, scegliendo sul sito
www.areac.it la modalità
“Pagamento differito”.
Con lʼimporto di 30 euro
sono stati circa 12.000 i
pagamenti differiti attivati.
Grazie al nuovo importo di
15 euro sarà possibile per
chi si è dimenticato di regolarizzarsi entro la mezzanotte del giorno dopo lʼingresso
in Area C, risparmiare fino
allʼ80% rispetto al costo di
una multa.
Il tagliando “Pagamento
differito entro 7 giorni”
permette di regolarizzare
i transiti effettuati fino a 7
giorni prima, attivando il
pagamento di 15 euro (se gli
ingressi non sono stati regolarizzati entro la mezzanotte del giorno successivo allʼaccesso nella Ztl Cerchia
dei Bastioni).
Per fare un esempio pratico,
coloro che dovessero effettuare lʼaccesso di un lunedì
e dimenticarsi di regolarizzarlo entro la mezzanotte
del martedì, avranno modo
di attivare il pagamento
differito di 15 euro entro la
mezzanotte del lunedì della settimana successiva.
Lʼattivazione di questa tipologia di tagliando è acquistabile e attivabile online dopo essersi registrati
nellʼarea personale My
AreaC.
La modifica di importo è
nata da una mozione del
Consiglio comunale ed è
stata poi approvata dalla
Giunta con lʼobiettivo che
sempre più persone accedano a questa agevolazione,
piuttosto che arrivare al pagamento di una multa.
A.D.G.
Università senza carta:
libretti e verbali online
Basta carta in università. Per
ora è una sperimentazione, ma
diffusa in quasi tutti gli atenei milanesi. Lo scopo, come
riporta un articolo de La Repubblica, è duplice: eliminare
o comunque ridurre la quantità
di carta utilizzata e snellire e
velocizzare le procedure burocratiche. La verbalizzazione
degli esami è il primo passo:
il libretto non più cartaceo, ma
online, è una realtà al Politecnico ormai da quasi dieci anni,
mentre in Bicocca e Statale si
tratta di una sperimentazione
più recente, ma che funziona.
Non elimina solo il libretto
universitario, ma anche i fascicoli con i verbali degli esami: tantissimi fogli di carta
costosi sia da stampare sia da
conservare. In Bicocca quantificano di avere ridotto la carta
del 20%, con lʼeliminazione di
qualcosa come 83 mila fogli.
Lʼultima sperimentazione è
targata Bocconi, anche se per
ora solo in otto esami del corso di laurea magistrale in giurisprudenza: verbalizzazione
con il tablet. Secondo lʼateneo,
significa (quando il sistema
verrà implementato su più larga scala) 50 mila fogli di carta
in meno allʼanno. Gli atenei
aggiungono che queste procedure telematiche snelliscono la
burocrazia, velocizzano le pratiche e, in ultima analisi, fanno
laureare più persone: secondo
la Bicocca, i laureati nella sessione di marzo sono aumentati
del 27%.
La Riva, il Borgo e la Baia del Re, ultima fatica letteraria di
Roberto Marelli, oltre che un libro sui Navigli e la sua gente
pare essere quasi strutturato come unʼopera teatrale.
Marelli infatti ha recitato come attore di film e di televisione
ma soprattutto come primo attore della “Compagnia milanese del teatro Gerolamo”, e questi suoi trascorsi sulle scene
hanno certamente influito sulla struttura del libro.
Se si guardano i singoli capitoli si possono trovare, come se
fossero scene di una commedia, dialoghi con i vari personaggi dei Navigli, e di sottofondo, le canzoni che risuonavano
nelle osterie lungo le sponde mentre scorrono le descrizioni
degli edifici e dei luoghi di questa parte di Milano.
Gli episodi, solo apparentemente slegati tra di loro, sono tenuti insieme dal filo del ricordo che lʼautore vuole tramandare, per evitare che questo patrimonio di vite e racconti
della Milano popolare più autentica, vada disperso.
Durante tutto il libro, emerge chiaramente come questa non
sia unʼopera dove si parla di Storia, ma di storie, quelle dellʼumile gente delle due rive dei canali, che con le loro fatiche, tradizioni, azioni, pensieri e canzoni hanno contribuito
a edificare una grossa parte della storia di Milano.
A fare da cornice pensano poi le fotografie, rigorosamente in
bianco e nero, che ci restituiscono le immagini di barche, di
chiese, di case di ringhiera, di taverne, di persone e di quello
che era conosciuto come il “mare di Milano”.
Marelli, con questo suo libro, quasi fosse un antico cantore,
vuole consegnare ai milanesi contemporanei un grande affresco dei loro antenati, protagonisti di una saga che lʼautore
tratteggia quasi con epicità, come se si trattasse di antichi
eroi e di antiche leggende.
Dopo aver letto questo libro, infatti, se si va a passeggiare
lungo le sponde dei Navigli avendo in mente le parole di
Marelli, con un poʼ dʼimmaginazione pare di sentire ancora
lo sciabordare del remo delle barche sullʼonda, lo strofinio
di panni delle lavandaie e i canti allegri delle brigate nelle
osterie. Suoni di un passato che, se ci si ferma a riflettere,
non è poi così passato.
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Alla scoperta...
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lun - sab 7.30-12.30 / 14.30-18.30
mon - sat 7.30-12.30 am / 14.30-18.30 pm
Ingresso a pagamento (sacello); Ingresso gratuito (basilica)
Admission fee (sacello) Free entrance (basilica)
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Scopri i resti della città romana
lungo il percorso pedonale
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Resti archeologici
visibili dalla strada
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Corso Magenta 15
mart - dom 9.00-17.30
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Ingresso a pagamento
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Resti archeologici visitabili
Accessible
archaeological remains
Chiostri
Sono questi i punti interessati allʼitinerario e dove si
potranno vedere tra gli altri
i resti del Palazzo Imperiale
di Milano dove fu emanato
il famoso Editto di Costantino (313 d.C.), il Museo
Archeologico e nella nona
tappa il Parco Archeologico dellʼAnfiteatro Romano
dove si eseguivano i giochi
gladiatori e le esecuzioni
per i condannati. Inoltre
le mappe WalkMi-Milano
cammina, con le indicazioni
per visitare i siti, i musei e
i monumenti presenti in città, sono state installate nei
mezzanini e nelle banchine
delle stazioni della metropolitana di Cairoli, Cordusio, Duomo, Cadorna, SantʼAmbrogio e Porta Genova,
in collaborazione con Atm.
Anche con gli smartphone
si potrà accedere ai siti web
del Turismo e del Civico
Museo Archeologico grazie
al QR Code presente sulle
mappe e sulle targhe.
Manuelita Lupo
Via Fie
Via Solferino
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Via dell'Orso
maggio dalla vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, insieme
agli assessori Chiara Bisconti (Sport), Filippo Del Corno
(Cultura), Pierfrancesco Maran (Mobilità). Costo dellʼoperazione 215mila euro (150mila euro da Regione Lombardia
e 65mila euro dal Comune di Milano) che comprendono il
recupero degli scavi, i vari restauri che saranno eseguiti, le
progettazioni, le mappe, i pannelli informativi e le stampe. Il fine del progetto è la valorizzazione di luoghi e beni
archeologici: In vista di Expo abbiamo pensato, - ha precisato De Cesaris - che fosse importante far conoscere ai
milanesi e ai turisti quel pezzo di patrimonio che abbiamo
e che ricorda questo particolare periodo. Milano è anche
un museo allʼaperto.
Seguiranno altri percorsi di questo tipo?
Il circuito è molto ampio e noi vorremmo mettere tutto in
rete, - ha spiegato la Vicesindaco - questo è il primo e anche quello di maggiore visibilità e che doveva essere raccontato, comunque si seguiranno altri percorsi. Ci sarà il
collegamento con la Darsena, ci sarà il parco Archeologico dei Navigli e la chiusura dei lavori in piazza SantʼAmbrogio, saranno queste le prossime tappe.
È anche sperimentale la maniera in cui é indicato il tragitto,
infatti, oltre a mappe e cartelli con le spiegazioni dei reperti
scritti sia in italiano, sia in inglese, lungo il percorso è presente una nuova segnaletica.
Trentacinque “bolli” rossi da 30 cm di diametro, sul terreno, che indicheranno il percorso da seguire, con tanto di
indicazione della destinazione finale e dei minuti occorrenti per arrivare a piedi, ma anche la possibilità di seguire
le deviazioni indicanti i monumenti raggiungibili e di ritrovare il percorso principale continuando il viaggio nella
città romana.
La segnaletica per terra sarà notata, - spiega Pierfrancesco Maran (Mobilità) - proprio perché il terreno è uno
spazio poco sfruttato, mentre se alziamo la testa i cartelli
sono diventati nel corso degli anni troppi e anzi andrebbero ridotti.
Le vie Brisia, Vigna, Morigi, corso Magenta, piazza Mentana, che il Comune sta pensando di
pedonalizzare, via
Circo e ancora Largo Carrobbio fino a
corso di Porta Ticinese per terminare
in via De Amicis.
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(segue da pag. 5)
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tel. 0239523821
cell. 338.2821136
o invia una e-mail a:
edbedizioni@libero.it
di Roberto Marelli
An
Vivere Milano
economica, culturale e dellʼinformazione – che sappia
guardare alla città nel suo complesso, ma anche delle realtà
periferiche che sappiano uscire
da «una certa autoreferenzialità
con la quale spesso si muovono
le singole associazioni», come
evidenziato dal sociologo Aldo
Bonomi.
Anche a tale proposito, “Un
Brand Milano per quale
Milano?” sarà il tema del
confronto del 7° e conclusivo appuntamento del ciclo di
incontri “Al di là dei Bastioni. Milano verso Expo 2015
e oltre” di lunedì 26 maggio
- ore 18 allo Spazio Culturale
Emmaus - Galleria Unione 1,
M3 Missori (info: www.periferiemilano.it).
E il “fare sistema?”. È proprio
quello che manca alle periferie e la prima a non farlo, da
sempre, è proprio lʼAmministrazione comunale: decine di
funzioni operano sul medesimo territorio, ma non si parlano, perché lʼorganizzazione non lo prevede e il risultato è
la frammentazione, lo scollegamento operativo e, in ultima
analisi, lʼinefficienza. Ma, anche qui, basterebbe lʼintroduzione di un piccolo elemento di funzionalità: la previsione
che tutte le funzioni operanti in ciascuna zona dipendano
“funzionalmente” dal rispettivo Consiglio di zona, continuando a mantenere la dipendenza “gerarchica” dalle proprie direzioni centrali. Troppo difficile? Lo sappiamo, lʼorganizzazione non è un argomento appassionante, ma aiuta.
Altrimenti, continuiamo a rimanere così, ma non sembra
che i problemi si risolvano.
Walter Cherubini
Consulta Periferie Milano
Via
Per la pubblicità su
Periferie...
(segue da pag. 5)
o
blioteche civiche ospiteranno la serie di incontri “Saperi
e sapori”, rassegna dedicata a cultura e cibo, il 9 maggio
il premio Nobel Amartya Sen terrà a Palazzo Marino una
conferenza dedicata allʼetica della globalizzazione, il Superstudio più di via Tortona ospiterà un orto urbano progettato da Michelangelo Pistoletto, in Triennale saranno
svelati tutti i dettagli del Padiglione Italia, il 21 maggio si
terrà a Palazzo Reale un convegno dedicato alla funzione e
allʼimportanza delle materie prime.
Il programma completo di tutti gli eventi è comunque disponibile sul sito ufficiale dellʼesposizione milanese.
Ma non è solo la città della Madonnina a essere interessata
da molteplici iniziative culturali e di svago, perché Expo
ha varcato le mura cittadine ed è dilagato in tutta Italia: a
Roma, a Torino, a Firenze, a Venezia e a Genova si terranno
iniziative dedicate allʼesposizione universale ma declinate
con tematiche locali.
Nel capoluogo ligure il protagonista sarà il mare e il suo
patrimonio ittico, nella città di San Marco si organizzeranno invece 50 itinerari gastro-culturali per le isole della
laguna, mentre a Firenze andranno in scena le eccellenze
alimentari toscane.
Le tematiche connesse a Expo si stanno quindi dimostrando
capaci di interessare e coinvolgere importanti realtà locali
cittadine fuori dallʼarea ambrosiana, così da rendere questa
esposizione un evento di successo non solo milanese, ma
Fabio Figiaconi
anche e soprattutto italiano.
La Riva, il Borgo
e la Baia del Re
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Un anno...
Vetta
(segue da pag. 5)
VIVERE
MILANO
VIVERE
MILANO
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8 - MAGGIO 2014
VIVERE MILANO
Malaspina - Maurizio Cucchi
Lʼultimo libro di Maurizio
Cucchi, Malaspina (Mondadori), inaugura un nuovo ciclo della produzione
dellʼautore de Il disperso e
ha vinto, lo scorso 26 gennaio, il Premio Bagutta. Era
dal 2003 che il prestigioso
premio milanese non andava a un poeta, lʼultimo era
stato Sanguineti. Una bella
occasione per annunciare
lʼuscita, nella nostra collana «Poesia di ricerca», del
nuovo libro di Cucchi.
Una nuova fase, quindi,
frontale, che si configura
come un corpo a corpo con
il soggetto e con il lettore,
spinto verso un mondo «più
affabile/e poroso», verso
unʼorigine bruta e semplificata, verso «strati/sempre
più occulti». Se anche riecheggiano certe cadenze di
Glenn, la rappresentazione
(se fosse un pittore diremmo la luce) è cambiata, suggerendo un sereno sfacelo.
Un luogo dove si impara a
«esprimere gli umori... senza infingimenti».
Presenza e adesione sono
infatti cardini del pensiero
poetico di Maurizio Cucchi,
e qui si declinano in nuove
complessioni.
La vertigine del tempo è
sospesa in una composizione plastica che non lascia
scampo, una compattezza crudele dellʼimmagine
dentro cui gli oggetti passano «compressi», mentre
il soggetto «retrocede». Le
prose, composte da moduli immaginativi e incastri
ritmici, sembrano veri e
propri ipermetri, adatti alla
riflessione e al ricordo. Il
presente diventa così una
superficie, una membrana
che si può sollevare per perdere consistenza e ritrovare
i toni beati del canto («E già
mi sentivo, io,/tutto gibillare di dentro»). Una poesia
che non lascia riposare il
lettore, che lo stimola continuamente, vivace e allegra come una festa: «Vorrei
nuotare nel brodo giallo».
I personaggi non sono eroi
(«non era scaltro, / non era
ribelle», «un poʼ asociale»)
ma cercano lʼattrito con la
materia, immersi in un quieto «disinteresse», tra sosia e
tortore sbranate vive. Davanti alla vertiginosa monumentalità del profitto, rappresentata dai grattacieli di
New York, il poeta constata
con distacco una semplice e
«strenua gerarchia animale», e sembra aspettare il
momento in cui «questi lucenti palazzi/verticali siano
infine infestati dai topi». Se
poi la realtà, sottoposta alle
pressioni del soggetto che
la vive, riemerge dai «depositi» dellʼimmaginazione
trasfigurata negli «insetti/
enormi del sudore notturno», così la natura riemerge
dagli «strati» tellurici scavati dalle ruspe.
La poesia resiste agli «assalti» della vacuità contemporanea, riscopre le «povere pareti sverniciate» e la
dignità del passaggio del
tempo, offre una «più fisica
e diretta/presenza dʼuomo»,
seppure nel «residuo»,
«oggi lavato via come una
colpa». I paesaggi, spesso
urbani o pacificati come
nella grande pittura moderna, si rintanano a volte nei
dettagli, tra i pitocchi della
tradizione lombarda: «povera diavola nei pidocchi,/
povera Angiolina sdraiata
sui lastroni». Esemplare è
il testo dedicato alle «donne degli anni Quaranta»,
nella quale sembra di avvertire un aria di Purcell o
John Dowland. Una poesia che non ha bisogno di
complicare il discorso, che
riesce a commuovere con
ingredienti semplici riscattati attraverso il linguaggio.
Certe parole, fuori contesto,
diventano insorgenti.
Non a caso centrale, la sezione sul «movimento terra» riassume il nuovo respiro della poesia di Cucchi, di
questo «sbando definitivo»
verso le «subsidenze». La
parola diventa un «vasto,
lento boato» in un «mondo... permeabilissimo».
Proprio in questa parte troviamo una prosa notevole:
«vorrei essere meglio nel
mondo, esserci dentro con
più vita... gli occhi rovesciati» mentre «affonda, affoga
nel suo stesso nulla». Una
prosa che ci regala anche
una preziosissima chiusa
controtendenza, affermando di «amare da centʼanni
la stessa donna». Senza ansie di «definizione», il «fiato... si solleva/alto nellʼaria
che cʼè», unʼaria «placata»
e «indifferente al traguardo/allʼazione, al profitto».
Anche il tempo, «sospeso»
in una radiazione luminosa
che nasconde un «blocco di
terra pressato», lacera a volte il linguaggio, tra «abbandoni» e «lumache», dietro
«muri/corrosi, sudici e sfrisati», e ci trasporta in luoghi
dove niente «era asettico...
inodore e vanamente/laccato, leccato, come qui».
Visto il nostro «irrilevante
passaggio», meglio un «abbandono negligente,/prima
che torni a masticarci lʼombra».
Lʼultima sezione è in realtà
un poemetto e ci racconta
William Schutt è un giovane autore statunitense molto
apprezzato dalla critica, traduttore di poeti italiani quali
Eugenio Montale e Edoardo
Sanguineti.
Nato nel 1981 a New York,
insegna alla Gilman School
di Baltimora. Ha pubblicato
Westerly (Yale University
Press 2013), selezionato da
Carl Phillips come vincitore, nel 2012, del Premio Yale
Series of Younger Poets. Ha
studiato allʼOberlin College
e alla Hollins University.
Sue poesie e traduzioni
sono apparse su diverse riviste letterarie, tra cui Agni,
FIELD, The New Republic e
The Southern Review.
Attualmente vive a Baltimora, nello stato del Maryland, con la moglie Tania
Biancalani.
Le poesie che abbiamo scelto provengono dal volume
Westerly (Yale 2013) e da
una raccolta ancora inedita,
concessa in esclusiva alla
nostra rubrica letteraria.
Festeggiamo così i sei anni
di attività su VivereMilano.
La collana Poesia di Ricerca (che affianca nello stesso
volume due giovani autori
europei iperselezionati) ha
celebrato il proprio catalogo con lʼuscita del secondo
libro singolo della collana
(uscite dedicate ai maestri
due biografie travagliate.
Ecco una delle qualità principali di Cucchi, la capacità trasformista di dare vita
ai personaggi secondo una
poetica europea: lʼio lirico collassa nelle avventure
altrui, senza possibilità di
equivoco: non diario ma
esperienza e fantasia. Scrive il poeta: «mi compiaccio
di esprimermi/in prima persona... come ho finalmente
imparato», ma non credetegli.
Alberto Pellegatta
Brera omaggia
il capolavoro del Bellini
coglie dipinti e sculture di
soggetto analogo, alcuni
dello stesso Bellini (per
la prima volta lʼintensa
Pietà del Palazzo Ducale di Venezia e le due dei
musei vaticani), altri di
Donatello, Crivelli, ZopTra Caravaggio, Raffaello e
Mantegna, alla Pinacoteca
di Brera La Pietà di Giovanni Bellini, grande pittore del
Quattrocento veneziano, ha
forse meno visibilità.
In occasione del recente
restauro, a questo suo capolavoro Brera dedica
un tributo.
Dal 9 aprile al 13 luglio,
una piccola preziosa mostra: 26 opere che ruotano
attorno alla celebre Pietà,
di nuovo valorizzata nei
suoi colori. Fortemente
voluta da Sandrina Bandera,
direttrice della Pinacoteca, e
realizzata grazie alla Fondazione Cariplo, la mostra rac-
po e Mantegna, di cui anche alcuni rari splendidi
disegni.
Lʼaccostamento di queste opere, tutte belle e
importanti, offre la rara
occasione di inquadrare
e leggere meglio la Pietà
MAGGIO 2014 - 9
braidense, poco studiata.
Chiude il percorso la
Madonna col Bambino in
trono, in cui nel braccio
abbandonato di Gesù il
Bellini fonde il tema della Madonna e della Pietà.
Grazia De Benedetti
POESIA DI RICERCA
A cura di Alberto Pellegatta
europei), dopo il successo de Il cervo applaudito
di Leopoldo Maria Panero
(accolto con favore anche
dalla critica spagnola e
prossimamente ripresentato
allʼUniversità di Palermo e
allʼAteneu di Barcellona),
con lʼinedito Rebus macabro di Maurizio Cucchi, recente Premio Bagutta.
I versi di William Schutt
mostrano una precisione
nel dettato e una plasticità
rappresentativa, anche se
ciò che colpisce è la frontalità delle immagini: «perforato / come un tirassegno in
una bettola». Un linguaggio
scarno e allo stesso tempo
denso di significati: «non
come i pescatori / buttano le
esche ma / come chi scaglia
// tutto ciò che ha avuto / da
unʼaltura // provando quellʼinsolito sollievo».
Una specie di poesia
A volte ti dirigi alla poesia
come ti dirigi in un paese straniero.
Tutto è migliore. Più umano.
Noti cose che non noteresti
altrimenti. Noti cose.
Guardare i giardinieri potare
rami perché gli uccelli ci volino attraverso
ti ricorda dei vuoti negli alberi del tuo paese
che fanno posto solo a dei cavi.
L’intero centro perforato
come il tirassegno in una bettola.
Dopo un po’, comunque, ti ricordi:
quei cavi trasportano una lingua che conosci.
Ambizioni II
Carino questo posto
anche se privato e mansueto
bianchi condomini, pali
in avvolgimento fra le dune
petardi e fuochi d’artificio
accantonati in bidoni di metallo blu
in lontananza petroliere
indugiano in feritoie di lampi
Sig. Insignificante
tiro pietre nell’oceano
non come i pescatori
buttano le esche ma
come chi scaglia
tutto ciò che ha avuto
da un’altura
provando quell’insolito sollievo
Munari politecnico
Nello “Spazio Mostre” del
Museo del Novecento, promossa dal Comune di Milano
e realizzata dal Museo del Novecento in collaborazione con
la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, continua
sino al 7 settembre, la mostra
“Munari politecnico”. È il
racconto di una figura dʼintellettuale poliedrico, del suo
ruolo nellʼarte italiana e europea nel corso del XX secolo e
dei legami che lo hanno portato a divenire il protagonista
di numerosi movimenti. Nella
mostra, oltre a molte opere di
Bruno Munari raccolte dai due
collezionisti Vodoz e Danese e
conservate presso la loro Fondazione, sono esposte opere
della collezione del Museo del
Novecento, dellʼIsisuf (Istituto internazionale di studi sul
futurismo) e da collezioni private. Se per Munari la fantasia, è una capacità dello spirito
in grado di inventare immagini mentali diverse dalla realtà, che possono anche essere
irrealizzabili praticamente, la
creatività rappresenta una ca-
pacità produttiva dove fantasia
e ragione sono collegate, per
cui il risultato che si ottiene è
sempre realizzabile. Lʼobiettivo della manifestazione è proprio quello di rivelare la matrice artistica dellʼispirazione di
Munari ponendola in dialogo
con alcuni artisti che hanno
condiviso i momenti originari della sua ispirazione, come
Gillo Dorfles e Carlo Belloli.
Dal percorso espositivo emerge chiaramente anche il legame di Munari con Milano, e
in particolare con quei luoghi
di studio e di scambio nei quali condivideva riflessioni e ricerche con altri artisti.
La mostra sarà aperta nei seguenti orari:
Lunedì 14,30
- 19,30 Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica 9,30 - 19,30
Giovedì e sabato 9,30 - 22,30.