Linfomi della zona marginale Gruppo eterogeneo di patologie che include: 1. linfomi MALT 7% di tutti i linfomi B 2. linfoma splenico ( coinvolgimento splenico, midollare e periferico senza linfoadenopatia periferica) 3. linfomi ad origine dai linfonodi Linfomi marginali del MALT Insorgono in tessuti sede di infiammazioni croniche autoimmuni (sindrome di Sjogren, tiroidite di Hashimoto) o di infezioni croniche protratte (stomaco sede di gastrite da Helicobacter pylori) • Il processo inizia come una proliferazione reattiva policlonale antigene dipendente ! ! attivazione NF-kB ! ! proliferazione monoclonale antigene indipendente Localizzazioni extranodali dei linfomi B marginali ad origine dal MALT • Tratto gastrointestinale stomaco, intestino • Ghiandole salivari • Tratto respiratorio • Tiroide • Annessi oculari congiuntiva, ghiandole lacrimali, orbita • Timo • Fegato • Tratto genitourinario vescica, prostata, rene • Mammella • Cute • Dura madre Linfomi marginali del MALT Cellule B della zona marginale infiltrano la lamina propria. Notare follicoli reattivi con centri germinativi e zona mantellare intatta. Linfomi marginali del MALT Le cellule neoplastiche hanno invaso e sostituito i centri germinativi dei follicoli. Linfomi marginali del MALT Lesione linfoepiteliale Linfomi marginali del MALT Immunofenotipo IgM+ igDCD20+ CD79a+ CD10CD5- Linfoma a cellule mantellari Linfoma a cellule mantellari (MCL) • Linfoma aggressivo • Neoplasia delle cellule B della zona mantellare con pattern di crescita nodulare, mantellare o diffuso. • 3% dei LNH negli USA, dal 7 al 9% in Europa • Età media 60 anni • M/F: 3/1 • Prognosi pessima Linfoma a cellule mantellari. Morfologia Linfoma a cellule mantellari (MCL) • Correlazioni anatomocliniche: * linfoadenopatia generalizzata * frequente coinvolgimento midollare, epatico, splenico * coinvolgimento tratto G.I. (poliposi lifomatoide) * 25-30% coinvolgimento del sangue periferico e MO • 70-80% dei pazienti alla diagnosi è al III/IV stadio Linfoma a cellule mantellari (MCL) • Immunofenotipo: CD5+, CD23-, Bcl 6-, CD10- • Alterazioni citogenetiche: t(11;14) con over-espressione della ciclina D1, il cui gene viene ad essere posto sotto il promotore delle IgH Linfoma a cellule mantellari e t(11;14) • Il gene che codifica per la cilina D1 (cromosoma 11) si affianca al locus delle IgH con conseguente superespressione della ciclina D1 PROLIFERAZIONE INCONTROLLATA anticorpi anti-ciclina D1 Linfoma diffuso a grandi cellule B Linfoma diffuso a grandi cellule B 20-30% dei LNH • 60-70% dei linfomi aggressivi • Tutte le età, ma più frequente adulti (5% infanzia), età media 60 anni con lieve prevalenza M • • Gruppo clinicamente, morfologicamente ed immunofenotipicamente eterogeneo Linfoma diffuso a grandi cellule B • Linfoma a grandi cellule B associato ad immunodeficienza (HIV, iatrogena). Associato ad EBV. • Linfoma cavitario a grandi cellule B. versamento maligno pleurico o ascitico (HIV). Associatona HHV8. • Linfoma a grandi cellule B insorto nel contesto di una forma preesistente (linfoma follicolare, Maltoma) Linfoma diffuso a grandi cellule B. Correlazioni anatomocliniche • Frequente origine extranodale, 30%: tratto gastrointestinale (stomaco o regione ileocecale), cute, osso, encefalo • Spesso singola massa che si accresce rapidamente • Midollo osseo e sangue spesso non coinvolti alla diagnosi Linfoma diffuso a grandi cellule B. Morfologia Linfociti di grosse dimensioni (4-5 volte quelle di linfocita normale), pattern di accrescimento diffuso. Linfoma a grandi cellule B. Immunofenotipo: CD19+, CD20+, CD79a, CD10±, BCL6± CD20 IgM Linfoma a grandi cellule B Patogenesi • Origina dalle cellule B dei centri germinativi linfonodali o extra-nodali • Traslocazioni e mutazioni che si formano durante il processo di ipermutazione somatica dei geni per le Ig. • Le più frequenti mutazioni interessano il gene per BCL-6 e ne causano un aumentata trascrizione. Linfoma diffuso a grandi cellule B. Fegato. Linfoma diffuso a grandi cellule B. Milza. Linfoma diffuso a grandi cellule B. Prognosi • Linfomi aggressivi ma potenzialmente curabili. • Generalmente buona risposta alla chemioterapia con remissione completa ne 75-80% dei casi. • Guarigioni complete fino al 50% dei casi • Prognostic Factor Index: età (> 60 <) ; stadio, numero dei siti extranodali compromessi, performace status del paziente, livelli siarici di lattato deidrogenasi (LDH) Linfoma di Burkitt 1. Linfoma di Burkitt Africano (endemico) 2. Linfoma di Burkitt sporadico (non endemico) 3. Linfoma aggressivo in soggetti HIV positivi 95% dei casi endemici, 30-40% HIVassociati e 15-20% sporadici correlati con un infezione latente da EBV Linfoma di Burkitt. Correlazioni anatomo-cliniche. • Sia i casi endemici che sporadici colpiscono bambini e giovani adulti • Tumefazioni della mascella (endemico) o masse addominali extranodali (endemico: reni, ovaie, surreni; sporadico: cieco,peritoneo) raramente sotto forma di leucemia aggressiva Linfoma di Burkitt Linfoma di Burkitt. Morfologia • Pattern diffuso, cellule linfoidi di media taglia, alto indice mitotico, numerosi macrofagi con corpi tingibili (aspetto a cielo stellato) Linfoma di Burkitt Immunofenotipo • CD19+, CD 20+, CD10+, BCL6+, Ig M, κ o λ, Citogenetica • Traslocazioni del gene c-Myc sul cromosoma 8 t(8,14) locus IgH t(2, 8), t(8, 22) locus per le catene leggere K e λ. • c-Myc traslocato può andare incontro a mutazioni a causa del processo di ipermutazione somatica attivo sul gene delle igH Linfoma di Burkitt. Prognosi Molto aggressivo, risponde bene alla chemioterapia ad alte dosi a breve termine Linfomi gastrointestinali
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