Testata del Gemonese

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Periodico bimestrale
Giugno 2014
Anno XXII
Direttore responsabile Federico Rossi
Aut.Tribunale di Udine 10/92 del 6/4/1992
Stampato su carta riciclata presso:
Rosso Grafica e Stampa, via Osoppo 135 - Gemona - Ud
Proprietà: Associazione culturale Pense e Maravee,
via Sottocastello 81 - 33013 Gemona del Friuli - Ud
Consegnato in Tipografia il 06/06/2014
Tiratura: 5.500 copie - Distribuzione gratuita
Testata del Gemonese
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editoriale>
www.pensemaravee.it
Oltre al periodico cartaceo che pubblicheremo negli
ormai tradizionali cinque numeri, avrete ora la possibilità di seguire l’informazione locale di P&M usando
il digitale. Le risorse del web estendono le potenzialità
comunicative di Pense e Maravee perchè ci rendono
possibile la pubblicazione degli articoli con maggiore
frequenza rispetto al cartaceo; una maggiore e più
dinamica interazione con voi lettori; un ampliamento
dello spazio a disposizione per approfondimenti,documentazione, reportage…; la pubblicazione degli archivi
di P&M per una migliore consultazione.
Il Sito
Dal mese di maggio è attivo
il sito di Pense e Maravee.
Contiene i seguenti spazi principali,
individuabili facilmente nella home page:
Un semplice menù istituzionale con le voci: chi
siamo, la composizione della redazione WEB,
bilanci, contatti, con possibilità di download
di materiale.
Articoli formati da testo, foto e/o video, ipertesti, link, … organizzati in categorie: ambiente,
cultura, politica, scuola.
Tre sezioni speciali:
Migrants dedicata a tutti quelli che
“si spostano”: ai gemonesi,ai loro figli
e nipoti, emigrati da tempo, in altri paesi;
ai giovani gemonesi che hanno deciso,
per studio o lavoro, di trasferirsi o risiedere temporaneamente in altri paesi;
agli immigrati, le persone provenienti
dal resto d’Europa e del mondo che
vivono a Gemona; ai gemonesi interessati al fenomeno(per fatti
o per cultura) e interessati a
interloquire con i “migrans”
Memoria una raccolta di
storie e un archivio fotografico che raccontano
Gemona dalla fine
dell’800 ad oggi
Gemona on line una
selezione degli argomenti più commentati dai
gemonesi sui social network
La redazione
Pense e Maravee è attivo su Facebook
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L’invito è quindi di accedere a Pense e Maravee anche attraverso Internet e, come sempre,
contiamo sulla vostra collaborazione per renderlo sempre più “nostro”.
Direttore responsabile
Redazione
A questo numero
hanno collaborato
Federico Rossi
Antonio Antonelli, Anna Piazza, Paolo Isola, Irma Londero,
Piera Londero, Luisa Patat, Lucia Solinas, Gianni Tonetto
Lorenzo Londero, Sandro Cargnelutti, Anna Piazza, Mauro Pascoli e Agnese
Blasotti, Èlia Beacco, Giulio Calderini, Salvatore Varisco, Roberto Urbani,
Clan AGESCI Gemona 1°, Giacomo Trevisan, Raffaella Vidoni.
Grafica: Giulio Calderini
SOMMARIO
Ringraziamo tutti coloro che continuano a sostenere la nostra autonomia con un contributo.
Compilate il bollettino di c.c. postale n. 16895336 Qualsiasi importo va bene.
associazione culturale
Via Sottocastello 81 - 33013 Gemona del Friuli - UD
info@pensemaravee.it www.pensemaravee.it
politica> Elezioni a Gemona PeM propone una lettura dei risultati
a cura della redazione
politica> Passata è la tempesta? Appunti su disoccupazione, lavoro e nuove povertà
di Sandro Cargnelutti
cultura> Io ascolto, io scelgo, io voto Il Clan del Gruppo Scout Gemona
a cura del Clan
cultura> I GAS danno i numeri Economia sostenibile fondata su nuovi modelli di relazione
di Èlia Beacco
writers> Elementi Sotteranei 2014 Cibo e sovranità alimentare
a cura della redazione
inserto> Fuori dal comune Il blog dei ragazzi delle scuole del gemonese in versione cartacea
a cura di Giacomo Trevisan
giovani talenti> The Moon Britpop made in Gemona
di Anna Piazza
storia> La scelta Chiacchierando con Agnese sulla dimensione umanistica delle cose
di Mauro Pascoli e Agnese Blasotti
giovani talenti> ADS Gemona Nuoto Culla di giovani talenti
di Roberto Urbani
leturis> Bambini proibiti Storie di famiglie italiane in Svizzera
di Èlia Beacco
arte> Disegnare Gemona Primo “Gemona Sketch Tour” con i disegnatori di strada
di Giulio Calderini
attualità> Auto in fiamme Nel centro storico di Gemona, in una notte di primavera...
di Raffaella Vidoni
rubriche>
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La talpa
Scava e morde
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Lamps!
Segnalazioni, lettere...
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Copertina e retro:
foto di Aurelio Candido
politica>
A pochi giorni dal voto che ha eletto
Paolo Urbani Sindaco di Gemona con la
preferenza di quasi il 78% dei gemonesi il 57% degli aventi diritto- P&M vi propone una lettura di questi risultati.
di Forza Italia e Lega. Nelle elezioni precedenti il PDL ha sfiorato la vittoria su Urbani per meno di 100 voti. Come mai questa volta non hanno partecipato, nonostante ci fossero validi consiglieri uscenti e nonostante la Lega abbia eletto Barbara Zilli prima in Provincia e poi diventata Consigliere regionale? Lo abbiamo
chiesto ai diretti interessati Giuseppe Tiso
e Barbara Zilli. Essi hanno rilevato che, a
parte il M5Stelle, le liste partecipanti non
avevano simboli di partito e pertanto non
si potevano stabilire le rispettive appartenenze.
A nostro avviso comunque l’assenza di
queste forze politiche è stata evidente.
Ma al di là di questo, il motivo fondamentale che sottolineano è che i cercati
accordi con Urbani non sono andati a
buon fine, troppo a ridosso della scadenza della presentazione delle liste e le
forze di Centro destra non avevano la disponibilità di un candidato sindaco disposto a correre a quelle condizioni. Gli
elettori di Forza Italia e della Lega che a
Gemona sono numerosi, che cosa avranno votato in mancanza di indicazioni dai
loro partiti? Non di certo Della Marina ed
è del tutto evidente che la loro assenza
ha favorito Urbani.
A
parità di argomenti affrontati (vedi
programmi elettorali) e nell’assenza di dibattito in cui le forze in campo avrebbero potuto misurarsi su qualcosa di concreto, i gemonesi hanno scelto in modo
massiccio Urbani molto probabilmente,
come spesso dichiarato, perché hanno
visto in lui e nella sua amministrazione un
attivismo maggiore che in passato. Le
scelte, le modalità con cui governa e ottiene consenso sembrano essere passate in secondo piano rispetto all’innegabile dinamismo.
Un altro dato che richiama immediatamente l’attenzione è il 42,2% ottenuto dal
PD a Gemona alle Europee che stride con
il risultato di Urbani, esponente dell’Udc, e il 14,8% ottenuto da Della Marina alle comunali, indicato dal PD i cui uomini e donne erano presenti in modo consistente nella lista. Oltre il 27% degli elettori di Renzi ha scelto dunque Urbani a livello comunale. Perché si è verificato tutto questo?
La strategia del centro-sinistra e del PD
in particolare si è rivelata, a nostro avviso, errata per almeno due aspetti.
Il primo è stato la scelta del candidato da opporre a Urbani, già consape-
>
a cura della redazione
Foto Aurelio Candido
ELEZIONIAGEMONA
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voli di una vittoria molto improbabile.
Si è scelto il passato invece di investire
sul futuro che poteva essere rappresentato ad esempio da Sandro Venturini, segretario del partito, che, non
avrebbe raggiunto la vittoria ma, probabilmente, una più dignitosa sconfitta dalla quale partire per costruire un
nuovo ciclo. In ogni caso bisogna dar
merito a Della Marina di averci provato, in assenza di alternative interne.
Il secondo aspetto riguarda il lavoro
svolto dal Centro sinistra in questi anni,
quasi nullo sul territorio e molto frammentato, discontinuo in Consiglio Comunale dove è mancato il lavoro di
squadra, che ha prodotto in questo
modo una opposizione inefficace.
Sarà capace ora la numerosa squadra
eletta (ben 6 consiglieri) di raccogliere questa sfida e superare gli errori del
passato? Di sicuro va cambiato il
modo di rapportarsi agli elettori e a
questo riguardo si potrebbe guardare
a Tolmezzo dove primarie, incontri
aperti per la scelta del candidato, dibattiti anche accesi ma veri, hanno portato Francesco Brollo ad una vittoria
inaspettata.
In queste elezioni sono mancate le liste
Le contemporanee elezioni comunali ed
europee inducono un immediato confronto anche con i risultati del M5Stelle,
presente in entrambe le votazioni: 16,4%
alle europee e 6,1% alle comunali! Come
per il PD anche nel M5Stelle una parte
preponderante dei loro elettori ha preferito Urbani rispetto a Cargnello, in questo caso. Come mai? Candidato inconsistente o poco conosciuto nel territorio?
Oppure gemonesi euroscettici che nel
proprio comune non sentono l’esigenza
di questo tipo di movimento politico?
Infine si sostiene da più parti che le liste
che hanno sostenuto Urbani hanno saputo proporre, più di altre, candidati giovani, impegnati nella comunità a diversi
livelli: nelle borgate, in associazioni di vario tipo, sportive, culturali, volontariato,
pro loco, ecc.
La sostanziale assenza di partiti fa cercare
alla politica, soprattutto in questi ambiti, persone impegnate socialmente da
candidare quali futuri consiglieri o, in alcuni casi, direttamente assessori. Ma
siamo certi che sia sufficiente essere bravi e dedicati nella propria borgata o associazione per diventare altrettanto bravi consiglieri o assessori senza avere alcuna formazione amministrativa, senza
una conoscenza del funzionamento della macchina che si va ad amministrare e
dei propri ambiti e confini decisionali? Ciò
non riguarda solo le liste di Urbani, che
ha scelto massicciamente questa moda-
lità, e non solo Gemona: è una domanda
più generale che P&M cercherà in futuro
di approfondire.
Forte di questa vittoria Urbani accentuerà
ancora di più quel piglio decisionista che
fino ad ora l’ha caratterizzato? Auspichiamo di no: una sana democrazia necessita
di una opposizione che controlli, verifichi
e proponga, supportata da regole che le garantiscano di operare con efficacia. Lo
statuto del Comune di Gemona prevede ad
esempio che il Sindaco possa negare la richiesta di convocazione del consiglio comunale fatta da almeno un terzo dei consiglieri o da 200 cittadini. Tali richieste, invece, dovrebbero trovare una via preferenziale e lo Statuto andrebbe corretto.
Ecco, a Gemona vorremmo assistere ad
una dialettica vera tra gruppi che siedono nella maggioranza e nella opposizione, una dialettica che coinvolga i cittadini
e che non si trinceri nelle percentuali del
voto.
politica>
A SOSTEGNO DEGLI OSPEDALI PERIFERICI
Uno dei presupposti della “ricostruzione”, deve essere accompagnato da
una rigorosa programmazione.
E’ stato su questo principio che l’Ospedale Civile di Gemona è stato ricostruito. In tempi brevissimi (quattro anni), e il primo della riforma sanitaria nazionale.
Senza una tale programmazione non saremmo riusciti a dare organicità agli
interventi regionali, ai nostri concittadini. E nello stesso tempo a dare loro
risposte prioritarie, fortemente sentite e reclamate.
Mi sembra doveroso riaffermare questa esigenza per chiarire un aspetto
fondamentale. La cosiddetta riforma regionale sanitaria non deve trasformarsi, come appare stia avvenendo, in un incontrollato ed incontrollabile
meccanismo incapace di conciliare il binomio: risorse-bisogni.
Vi sono oggi le condizioni politico-istituzionali atte alla collaborazione del
nuovo sistema sanitario. Un sistema che dovrà aumentare il livello di salute della popolazione, migliorare la qualità degli interventi, armonizzando tra l’altro la potenzialità e l’uso della scienza e della tecnologia.
Tutto ciò sarà possibile se sapremo, attraverso la programmazione, dare
organicità agli interventi, superando le tante attuali conflittualità.
L’Ospedale di Gemona, che fu a suo tempo classificato dalla Regione
“Ospedale Provinciale”, non è stato caparbiamente da noi ricostruito “fine
a se stesso”, ma integrato e considerato nel suo ruolo con gli altri servizi della nostra Azienda Sanitaria Locale.
Lo abbiamo voluto come una struttura, inserita nel territorio, flessibile ed
articolata nell’erogare servizi polispecialistici e polifunzionali con un
obiettivo preciso: quello di impedire l’intasamento delle strutture di base
dell’Ospedale di Udine, impegnato nello svolgimento di funzioni multizonali.
In altre parole, degenze e servizi orientati a fornire l’erogazione degli stessi, come risposta non esclusiva ma necessaria ai problemi della salute.
Finalità queste del nuovo tipo di Ospedale. In questo nostro vastissimo comprensorio a nord di Udine, l’Ospedale di Tolmezzo emerge per la sua specificità territoriale e l’Ospedale di Gemona si caratterizza a valle, per la sua fun-
zione, e di “filtro” rispetto a Udine.
Ubicato com’è in luogo idoneo, adeguato, baricentrico, con criteri che
rispondono ai fattori demografici, ambientali, viari (strade, autostrade e ferrovie). Non ci vuole tanta fantasia per affermare che l’unica soluzione per installare la complessa apparecchiatura della “Risonanza
Magnetica” possa essere l’Ospedale di Gemona, per servire gli Ospedali di Tolmezzo, San Daniele, Gemona e perché no, quelli di Palmanova
e Latisana. Offrendo a tutte queste Comunità servizi celeri e facendo
diminuire notevolmente le liste d’attesa nell’Ospedale di Udine.
Intervenendo in Consiglio Regionale sulla discussione del disegno di
legge n° 40, nel gennaio del 1995, l’allora assessore alla sanità, dott.
Giampiero Fasola, così fra l’altro affermava: “Sul piano umano questa
riforma fa un passo avanti. Farà si che tutti i cittadini siano considerati dalle istituzioni come cittadini di serie A e non come oggi avviene, di
serie B, C, D o peggio, solo per motivi di censo o di residenza”.
Condividendo pienamente quanto sopra affermato, si pongano in essere seri ed efficaci strumenti di pianificazione territoriale al fine di eliminare l’enorme sperequazione oggi esistente.
L’Ospedale di Gemona, struttura nuovissima con tecnologie finalizzate unicamente all’attività ospedaliera, va non solo salvaguardata nella sua esistenza, ma potenziata nella sua attività.
Auspichiamo che le scelte che la Regione si accinge a fare tengano conto degli aspetti economici e sociali delle zone servite, del ruolo di “filtro” esercitato dall’Ospedale di Gemona e siano coerenti con le azioni che hanno portato nel recente passato al suo mantenimento ed alla
sua ricostruzione.
Sarebbe ingiustificabile che una pubblica Istituzione, come la Regione, che dichiara di operare per la sicurezza sociale e per la solidarietà, non fosse in grado di mantenere servizi così essenziali e primari, che
senza tanti proclami, già settecento anni fa, la società civile gemonese sapeva assicurare ai propri cittadini ed a tante persone dei territori limitrofi.
Salvatore Varisco
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politica>
di Sandro Cargnelutti
Passata è la tempesta?
Appunti su lavoro, disoccupazione e nuove povertà.
A
priamo questo articolo con una
intervista ai Segretari della CISL
e della CGIL Alto Friuli per fare il punto
sulla situazione del lavoro nel nostro
territorio.
L’IMPATTO DELLA CRISI SUL LAVORO
“Nell’alto Friuli, siamo sempre in meno,
più vecchi e meno attivi”. Inizia così di
“lato” l’intervista a Franco Colautti, Segretario generale della CISL dell’Alto
Friuli. “L’emorragia demografica interessa
soprattutto la Carnia e la Val Canale - Canal del Ferro; in controtendenza il Tarcentino e il Sandanielese, stabile il Gemonese. Nel 2013 su 3.158 addetti impiegati nelle 40 principali aziende del manifatturiero si sono persi 238 posti di lavoro pari al 7,5% della forza lavoro; di
queste quaranta, nove hanno chiuso e
per altre quattro, che occupano 335 lavoratori, la situazione è considerata critica. Sono stati attivati gli ammortizzatori
sociali in 20 imprese che hanno coinvolto
1.056 lavoratori (pari al 33,4%). Fortunatamente rimane positiva la situazione
in 17 società che complessivamente danno lavoro a 2.370 operai.
Quali settori ha colpito la crisi?
Come dato assoluto, abbiamo perso
421 imprese dal 2009 al 2012. E’ crollata l’edilizia, soffre anche il comparto metal meccanico, in crisi soprattutto le
aziende artigiane. Per contro possiamo
registrare una tenuta del comparto cartario e cartotecnico, così pure dell’agricoltura, con le aziende della filiera agroalimentare nel Sandanielese e delle due
maggiori imprese della zona industriale di Rivoli, Fantoni e Pittini.
La disoccupazione - interviene sul tema
Alessandro Forabosco Segretario della
CGIL - pur registrando tassi ancora inferiori rispetto alla media nazionale che
è del 13%, negli ultimi due anni è aumentata del 2% e oggi si attesta sul 7/8%;
quella giovanile è oltre il 30%. Va tenuto in considerazione che molti cassa-integrati sono dipendenti che nel futuro non
manterranno il lavoro e che molti lavoratori, per di più donne, non si iscrivono
ai Centri per l’impiego perchè ormai
sono troppo scoraggiati. Vi è una fascia
di lavoratori, gli over ‘50, che soffre par-
>
6
Interno di “Emporio Amico” presso la Casa del Pellegrino
ticolarmente della perdita del posto di lavoro: spesso sono i primi ad essere
espulsi dalle aziende e sono difficilmente riassumibili anche in altri settori. La riduzione del reddito delle famiglie riduce
i consumi e ciò ha ripercussioni sul commercio, anche dal punto di vista del lavoro.
L’IMPATTO DELLA CRISI SULLA
COMUNITA’
Qual è l’impatto della crisi sulla comunità di
Gemona. Ci sono dei segnali che evidenziano
questo? Ne abbiamo scelti alcuni.
A maggio di quest’anno i disoccupati
iscritti al Centro per l’impiego di Gemona (che comprende anche Buja, Osoppo,
Venzone, Trasaghis, Montenars e Bordano) erano 3.038, gli inoccupati 757
(persone che non hanno mai lavorato).
Nel primo trimestre di quest'anno il saldo tra assunzioni e cessazioni di lavoro
è stato leggermente positivo. I più colpiti
sono i giovani e gli over ‘50. Anche i lavori stagionali, valvola di sfogo per diversi operatori del comparto turistico, offrono condizioni meno favorevoli: ad
esempio non vengono più riconosciuti
agli stagionali il vitto e l’alloggio a Lignano e a Grado. Un timido segnale positivo si è registrato nel primo trimestre
del 2014: a fronte di 633 cessazioni di lavoro ci sono state 676 assunzioni. Terremo monitorati questi flussi e ne dare-
mo conto nei prossimi numeri.
D’Agaro Serenella, operatrice dell’Azienda
Sanitaria n. 3 Alto Friuli, segnala che sono
aumentate in modo rilevante negli anni le
richieste di alloggi dell’ATER. Attualmente la graduatoria per l’assegnazione
di alloggi ATER nel comune di Gemona,
pubblicata nel corso del 2012 e più volte aggiornata, vede un elenco di 57 nuclei familiari in attesa, di cui solo una piccola parte ha già avuto una risposta,
mentre fino a tre o quattro anni fa si registrava una media di 25 – 30 richieste.
Questo significa che i bisogni sono aumentati, più famiglie soddisfano i requisiti di accesso ed è probabilmente più
faticoso sostenere il costo di alloggi nel
mercato privato. Contemporaneamente
si assiste ad una riduzione del turnover:
è più difficile, infatti, rinunciare ad un alloggio ATER una volta ottenuto per accedere ad un mutuo ed acquistare un’abitazione di proprietà. Inoltre, sempre più
rilevante nella graduatoria, è la presenza di famiglie di immigrati.
Roberto Copetti, responsabile del settore
socio assistenziale e scolastico del comune di Gemona informa che un crescente numero di persone si rivolge all’
amministrazione comunale, in particolare
al sindaco, per la ricerca di un’occupazione, la richiesta di un aiuto economico
per consentire alla relativa famiglia una
dignitosa condizione di vita nonché per
l’assegnazione di alloggi.
Vittorio Elia, responsabile del Centro di
ascolto della Caritas afferma: “Fino allo
scorso anno c’erano soprattutto stranieri a usufruire di alimenti messi a disposizione dal banco alimentare, ora ci
sono anche gemonesi. C’è inoltre una povertà sommersa che non riusciamo a
vedere e che non bussa a nessuna porta”. Il Centro svolge una pluralità di servizi alle persone: ascolto dei loro problemi, rilettura delle loro esigenze e ricerca delle soluzioni più indicate e dei servizi più adeguati presenti sul territorio,
pratiche di microcredito e anticipo sui prestiti che quasi sempre vengono onorati,
fornitura di prodotti alimentari.
LE RISPOSTE DELLA COMUNITA’ ALLA CRISI
Il sistema pubblico locale ha attivato gli
strumenti previsti dalla legge per mitigare
gli effetti della crisi quali i lavori di pubblica utilità, le borse lavoro, i voucher e
i contributi alle persone in difficoltà.
Ma ci sono anche altre risposte alla crisi che meritano di essere conosciute:
c’è chi sceglie di partire. Sono le nuove forme di emigrazione temporanea
o permanente, sopratutto giovanile,
alla ricerca di nuove opportunità di
studio, specializzazione e lavoro.
Giovani gemonesi sono presenti ormai ai quattro angoli del mondo: dall’Estremo oriente, all’Australia, all’
America, per non parlare del Nord Europa. Racconteremo queste storie sul
nuovo sito di PM. (www.pensemaravee.it sezione Migrans)
lo sviluppo di reti di azione solidale.
Sono reti costituite con il concorso di
attori pubblici (servizi sociali) e non,
quali le associazioni di volontariato
sociale, la chiesa locale, privati cittadini e anche imprese. Il coordina-
mento delle associazioni di volontariato nel 2012 ha sviluppato un progetto di mappatura delle povertà e
delle realtà no-profit che vi operano
a contrasto, con l’obiettivo di consolidare queste reti e promuovere
nuove iniziative. Una di queste, denominata “Emporio Amico”, mette a
disposizione di chi è in difficoltà
abiti, piccoli elettrodomestici funzionanti, oggetti per uso domestico,
biancheria per la casa, giocattoli,
donati da chi non li utilizza più. Con
l’offerta minima versata da chi porta a casa quanto gli serve, verrà costituito un fondo di aiuto per situazioni di grave disagio economico. I
donatori praticano una azione virtuosa anche dal punto di vista ambientale: allungano la vita ai beni mediante la pratica del riutilizzo, riducendo la produzione dei rifiuti e la
pressione sulle materie prime. Un’altra rete aperta promossa dai servizi
sociali, è quella delle assistenti familiari immigrate che hanno la sede
c/o Chiesa di Santa Lucia. Le abbiamo sentite cantare a Pasqua in rumeno nella Chiesa di Santa Lucia,
raccontare fiabe e filastrocche dei
Paesi di origine ai lupetti (Scout) o
partecipare alla recita del rosario
“plurilingue”.
assorbire gli “schoc”, i cambiamenti repentini e progressivi, reagendo ed evolvendo in modo positivo. In altre parole
avere la capacità, gli strumenti e le opportunità di rialzarsi e riprendere a camminare, dopo essere caduti. Comunità resilienti sono quelle che si occupano delle persone più fragili ed esposte alla crisi. Esempi di tutto ciò sono, in questo
caso, lo sviluppo di reti solidali e l’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile;
la sostenibilità, declinata nella sua dimensione ambientale, sociale ed economica e ad una visione del futuro non più legato ai vecchi canoni del consumo dissennato di risorse naturali e umane.
Insomma la capacità di vivere bene dentro
i limiti del nostro pianeta e della nostra terra. Sfida tremebonda ma non rinviabile.
Diversamente le crisi diverranno sempre
più frequenti e acute.
CONCLUSIONI
La tempesta è passata? Non si sa. Una
cosa è certa: indietro non si torna più. I
modelli culturali del passato sono obsoleti, non ci aiutano più a orientare la bussola durante questa perigliosa navigazione. Cosa fare in questo tempo di transizione? Alcune esperienze nuove ci insegnano l’importanza di promuovere
nella comunità:
la resilienza, intesa come capacità di
Contaminazioni “di colori” ( tra solidarietà e
sostenibilità)
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Via XX Settembre, 17 - 33013 Gemona del Friuli (Ud)
Tel./Fax 0432 971818 - Tel. 0432 981286
E-mail: rossi.enzo@teletv.it
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cultura>
a cura del Clan
io ascolto, io scelgo, io voto!
S
>
iamo il Clan del gruppo scout Gemona I dell’ A.G.E.S.C.I., ragazzi e ragazze
dai 17 ai 21 anni.
contributo. Abbiamo cercato di puntare in
alto, senza riserva, mettendoci in gioco completamente.
Questo che stiamo vivendo è un anno molto importante per noi scout e per le comunità in cui viviamo: infatti l’A.G.E.S.C.I. nazionale ha proposto a tutti i gruppi d’Italia
come il nostro di partecipare ad un progetto
chiamato “Osare il futuro”. Questo progetto
prevede in primo luogo che si scelga un’
“azione di coraggio”, ovvero un percorso
che miri a individuare quali aspetti della nostra comunità possono essere migliorati e
potenziati e, in seconda battuta, che si agisca concretamente per valorizzarla.
A lungo abbiamo riflettuto tra di noi, scambiandoci opinioni su quali fossero le migliorie che potevano essere apportate alla
comunità gemonese dal momento che ci
rendevamo a stento conto di quanto importante e radicale potesse essere il nostro
Poiché il 2014 è anno di elezioni comunali, abbiamo ritenuto che la nostra “azione
di coraggio” dovesse vertere sul tema dell’essere cittadini attivi. Abbiamo ritenuto importante dedicarci all’avvicinamento dei giovani al mondo della politica per fare in modo
che loro stessi diventino i protagonisti
della loro comunità in cui vivono, portando idee tanto valide quanto innovative.
Un’altra ragione del perché abbiamo seguito
questa direzione sta nel fatto che riteniamo che ciò che riguarda l’ambito politico
venga considerato erroneamente, non solo
dai più giovani ma non solo, come un cosmo
a sé stante. Un’élite i cui artefici sono
esclusivamente coloro che ne fanno parte.
Da subito ci siamo sentiti particolarmente
motivati e coinvolti e, dopo aver steso un
8
piano d’azione e definito i nostri obiettivi
minimi, abbiamo iniziato a lavorare concretamente.
Abbiamo ideato un questionario, successivamente sottoposto ad un centinaio di
neovotanti, per avere un riscontro sul loro
coinvolgimento e partecipazione, sulla
considerazione della figura del sindaco, sulle richieste di migliorie all’ambiente urbano e culturale di Gemona che si sentivano
di avanzare al futuro primo cittadino.
Dalle risposte al questionario è risultato che
i giovani gemonesi desiderano restare nel
nostro Comune pur a fronte di una palese
incertezza in ambito lavorativo. I giovani, al
di là di quanto possa apparire, non si disinteressano alla politica ma ritengono
che la figura di un sindaco sia molto importante per una realtà comunale.
Un altro aspetto su cui focalizzare l’attenzione è il fatto che la popolazione più giovane di Gemona considera molto impor-
cultura>
i GAS danno i numeri
di Èlia Beacco
Un appuntamento che ha permesso di conoscere esperienze concrete
di economia sostenibile, fondata su nuovi modelli di relazione.
25 espositori, 10 laboratori di autoproduzione, 8 punti gioco e animazione per bambini, 5 incontri-intervista, 7 soggetti promotori, oltre 250 questionari compilati da
altrettanti visitatori di buonavolontà … e
menomale che era una giornata di pioggia.
Tutto gratuito, nessun biglietto d’ingresso da pagare. Al massimo, chi si sentiva sopraffatto da tanta grazia poteva fermarsi e dare una mano a smantellare tutto,
a festa finita.
Se la soddisfazione stesse nella quantità, gli organizzatori potrebbero essere
già contenti dell’esito di questa terza Festa
dei GAS e dell’Economia Solidale svoltasi
a Madrisio di Fagagna domenica 18 maggio. Ma quanto sorprende, in realtà, è la
qualità dei contenuti offerti e degli approfondimenti resi possibili da questa particolare occasione di incontro. Un appuntamento che ha permesso di conoscere
esperienze concrete di economia sostenibile, fondata su nuovi modelli di relazione.
Il consumatore che vuole conoscere il
produttore, la sua storia, i perché delle sue
scelte. Il consumatore che vuole sapere:
per scegliere e non “essere scelto” dalle
sempre più abili strategie di mercato. I prodotti presenti sui banchetti erano rappresentativi di moltissimi prodotti di uso comune e quotidiano (abbigliamento, scarpe,
detersivi, alimentazione, etc …). E per
grandi con voglia di imparare c’erano i Laboratori: di autoproduzione, riciclo e riparazione cui si è unito - in questa edizione
2014 - anche un moderno laboratorio per
artigiani del futuro: FabLab e Makers, grazie anche all’uso di stampanti in 3D.
unisce le persone e ricostruisce la pace dove
pareva impossibile tornare a vivere. Oppure
la storia della Cooperativa IRIS, pastificio di
proprietà e gestione dei suoi lavoratori, a filiera completamente biologica, che si sta
ingrandendo (di questi tempi!) e che per ottenere i necessari finanziamenti ha attivato
un “azionariato popolare” senza dover ricorrere ai tradizionali soggetti finanziatori.
O ancora l’esperienza dei giovani della
Locride che ogni giorno, attraverso le Cooperative sociali di Goel che operano nei
servizi alle persone e nell’agricoltura biologica, testimoniano che la ‘ndrangheta non è
l’unica risposta in una terra dove si vive in
condizioni veramente difficili. Il messaggio
che Ivan Placanica di Goel ha lasciato è
stato forte e preciso: la legalità. Educare
alla legalità, scegliere la legalità, stare nella
legalità. Sempre. Meno scontato è stato
sentire questo appello alla legalità rivolto
anche ai ragazzi del nord, invitandoli a “tenere gli occhi aperti” su trasformazioni e
investimenti immobiliari sul territorio, sollecitandoli a ricordarsi che anche la trasgressione - apparentemente fatto solo individuale e privato (es. il consumo di droga) contribuisce ad arricchire e rendere più forti
‘Ndrangheta, Mafia, Camorra.
Le cooperative Goel fanno ripetutamente
i conti continuamente con azioni di disturbo e di danneggiamento pesante delle
loro attività (intimidazioni, distruzioni di
serre e piantagioni) ma queste minacce diventano – paradossalmente - un formidabile incentivo a resistere, ad andare avanti,
rafforzare la convinzione che “se diamo
fastidio vuol dire che stiamo facendo la
cosa giusta”.
Ecco, alla Festa GAS si potevano ascoltare storie così. Piccole storie ma tante,
tante. E ogni giorno ce n’è una nuova, per
ricordarci che cambiare in meglio si può.
Ma l’occasione più preziosa della Festa
sono stati gli incontri-intervista che hanno
permesso di ascoltare dalla voce dei protagonisti storie straordinarie come “I FRUTTI
DI PACE”: le marmellate che le donne serbe
e bosniache di Bratunac e Srebrenica producono insieme, dalla raccolta dei frutti nel
bosco alla confezione pronta per la vendita.
Ritrovando così la dignità del lavoro che
9
>
tante e soprattutto non indifferente l’elezione di un candidato rispetto ad un altro,
anche se, dati in mano, circa il 30% degli
aventi diritto non andrà a votare.
Analizzati i dati e raccolte le numerose proposte di miglioria e valorizzazione del territorio, abbiamo deciso di organizzare una
serata d’incontro con i candidati sindaci, invitando a partecipare all’evento, in particolare, la fascia più giovane della comunità per creare un filo diretto tra elettori e futuri amministratori.
Abbiamo però dovuto annullare l’incontro
in quanto tre dei candidati avevano aderito all’iniziativa, riconoscendone la validità,
ma non abbiamo ottenuto la partecipazione del sindaco uscente, Urbani, né di un suo
rappresentante che lo sostituisse.
Tuttavia abbiamo continuato ad interessarci,
e continueremo a farlo, alle vicende politiche locali. Abbiamo presenziato ai dibattiti tra i candidati rivolgendo loro domanda
relative alle possibilità lavorative di un
giovane gemonese nel territorio comunale
e alle idee per rilanciare il centro storico, soprattutto pensando ai nostri coetanei; attendiamo di avere risposte concrete anche
con le future scelte di chi amministrerà Gemona nei prossimi anni.
L’ “azione di coraggio”, e qui sta la radicalità del nostro agire e la portata dell’impegno
che ci siamo presi, non si concluderà con l’elezione del sindaco ma continuerà attivamente con la presentazione delle più valide tra le
proposte raccolte nei questionari.
Ci impegneremo inoltre a prendere atto delle decisioni prese dall’Amministrazione
comunale e, in quanto cittadini attivi, partecipanti alla vita comunitaria, segnaleremo gli impegni disattesi.
Inoltre quest’estate, tra la fine di luglio e gli
inizi di agosto, parteciperemo alla Route nazionale a San Rossore, un evento molto atteso ed importante nel corso del quale incontreremo gruppi scout come il nostro provenienti da tutt’Italia. Sarà un’occasione che
ci permetterà di confrontarci sull’azione di
coraggio realizzata con il maggior numero
possibile dei trentamila partecipanti previsti
cosa pubblica>
Lorenzo la talpa
di Lorenzo Londero “flec”
25 aprile 2014: la Liberazione celebrata dal Sindaco dei Ragazzi/e
Una bella novità ha caratterizzato la festa del 25 aprile di quest’anno: l’intervento di Alessia Cargnelutti, da poco eletta Sindaco dei Ragazzi e delle Ragazze
di Gemona.
Alessia ha affiancato il sindaco Urbani
nella deposizione delle corone d’alloro
nei cippi che ricordano i partigiani e i ca-
duti della seconda guerra mondiale ed è
intervenuta in due occasioni:
davanti al palazzo Boton, dove ha letto il testo della lapide posta sotto la Loggia del Municipio: “Il Comune di Gemona dopo ventidue anni di funesta tirannide e venti mesi di feroce dominazione
straniera restituito all’esercizio delle li-
bertà democratiche, in memoria di tutti
coloro che lottarono e caddero e a monito di quanto costi riacquistare la libertà
dopo averla perduta 28 aprile – 2 maggio 1945”.
nella cerimonia finale di Campo Lessi, dove ha pronunciato l’intervento sotto riportato.
Buongiorno,
sono Alessia Cargnelutti, il Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze.
Oggi sono qui presente per celebrare insieme a tutti voi la giornata della Liberazione,
e colgo l’occasione per porgere i miei saluti a tutte le Autorità presenti.
Noi giovani dovremmo vedere il tema della Liberazione come un nuovo inizio per
l’Italia e per la nostra regione.
Un nuovo inizio, sinonimo in questo caso, di una libertà riconquistata, libera
dall’oppressione dei nazifascisti.
Rappresentando i ragazzi, mi sento di dire, che a scuola dovrebbero spiegarci in
modo più approfondito la storia della Liberazione, ma questo, purtroppo non
sempre è un limite degli insegnanti, ma un limite che spesso viene imposto
agli insegnanti, in un Paese di tagli scolastici in cui i fondi per la scuola
sembrano essere sempre meno.
Il senso del 25 aprile non dovrebbe essere relegato ad una semplice festa
da celebrare una volta l’anno, ma dovrebbe entrare nelle coscienze di ognuno di noi perché il mondo (e l’ Italia non è esclusa) è ancora pieno di idee
antidemocratiche che andrebbero debellate.
Come da dizionario per libertà s’intende la condizione per cui un ndividuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, usando la volontà di ideare e mettere in atto un’azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto.
Il ricordo di questa giornata va a tutte le persone che hanno combattuto
per la libertà, uomini, donne ma soprattutto giovani, giovani come me, a volte di neanche vent’ anni che hanno dato il loro sangue per rendere tutti noi
liberi. Secondo noi, anche il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze
può essere un nuovo inizio, perché stiamo lavorando su proposte e idee per
migliorare la città di Gemona.
Il Consiglio è un punto di partenza per condividere le proprie idee liberamente,
per conoscere meglio la nostra società e per capire meglio come funzionano
le Istituzioni. Ci auguriamo che il Comune ci ascolti e ci dia il supporto necessario per la loro realizzazione.
Grazie per l’ascolto e buon 25 aprile a tutti i giovani!
La riflessione di Alessia: “Questa per me
è stata la prima esperienza riguardo gli
eventi del 25 aprile. Ho notato che c’erano poche persone presenti quel giorno
e nessun giovane. Secondo me dovrebbero raccontarci la storia dei cippi di Gemona, degli avvenimenti successi qui,
> 10
proprio nel nostro paese. Non a tutti i ragazzi piace studiare sui libri, me compresa, ma il racconto mi appare più diretto e coinvolgente”.
Commento: si ritiene che il desiderio di
approfondire la storia della Liberazione,
espresso dal Sindaco dei Ragazzi/e,
debba essere senz’altro accolto e trasformato in iniziative concrete da parte
dell’Amministrazione comunale, delle
scuole e delle associazioni di riferimento come l’ANPI (Associazione Nazionale
Partigiani d’Italia ) e l’APO (Associazione Partigiani Osoppo).
Don Alberto Pancheri
“Ettore”
Via 28 aprile è la strada che, attraverso
la galleria, conduce al Municipio di Gemona; essa ricorda il giorno della Liberazione della Città dal nazifascismo.
Quest’anno tale ricorrenza è stata celebrata unitariamente dal Comune di Gemona, dall’ANPI e dall’APO con la presentazione del libro Venzone in guerra
dello storico Pieri Stefanutti che ha pure
efficacemente rievocato, nell’auditorium affollato di San Michele, la Resistenza nel Gemonese.
In vari interventi è stata sottolineata la
centralità della figura di don Alberto Pancheri “Ettore” nella promozione dei
primi gruppi antifascisti di ispirazione
cattolica e nella successiva formazione
dei battaglioni osovani Prealpi e Ledra.
A seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943 (con cui il governo legittimo italiano ruppe l’alleanza con la Germania
nazista e avviò la collaborazione con gli
Alleati anglo-americani) i militari italiani rimasero senza guida dopo la fuga del
re e di Badoglio da Roma a Brindisi e furono vittime dei tedeschi che, occupata
l’Italia, iniziarono a deportarli in massa
in Germania.
Sulla tratta ferroviaria Udine-Tarvisio
transitarono i treni carichi di soldati e prigionieri italiani destinati ai campi di
concentramento tedeschi, utilizzati per
il lavoro obbligatorio, la tortura e/o
l’eliminazione fisica di ebrei, oppositori politici e dei “diversi” non ariani.
In quel periodo il Collegio degli Stimmatini di Gemona era diretto da don Alberto Pancheri. In una sua relazione del
31.12.1945, riscoperta grazie a padre
Giuliano Melotto, attuale responsabile
della Casa di accoglienza degli Stimmatini di Gemona, egli così dichiara: “Sentendomi nell’animo oltreché italiano anche patriota e spinto dal desiderio di fare
qualche cosa non potendo altro, mi misi
ad organizzare un gruppetto di personale
ferroviario. Scopo: con ogni mezzo di
astuzia o di forza, liberare quanti più deportati fosse possibile.
Perlustrai in bici a tale scopo la linea ferroviaria da Tarcento a Venzone per scegliere i punti più strategici per il rallentamento o il fermo dei treni, mettendo ai
posti designati dei giovani esperti perché
fossero guida e indirizzo ai fuggitivi.
Fra i primissimi in questo embrionale movimento patriottico, che furono al mio
fianco, il caposquadra Contessi Luciano
(Franco), il segnalatore Marini Gioacchino
(Michele) coadiuvato dalla sua signora
Attilia. Costoro furono poi sempre al
mio fianco per tutto il periodo cospirativo.
La piccola ma attiva organizzazione potè
contare al suo attivo diverse centinaia di
liberati, più diversi atti di ostruzionismo
e di sabotaggio”.
Oltre a costoro, fra i collaboratori più attivi ed entusiasti di quel “movimento politico-militare clandestino” - che operò
fino alla smobilitazione – don Pancheri
ricorda: Pietro Londero (Sardo), Daniele
Piemonte (Silvio), Pierino Celetto (Mazzini), Ezio Bruno Londero (Nino), alcune
coraggiose ragazze ed altri.
“Unici consiglieri ed incoraggiatori (ndr:
del movimento politico-militare clandestino) l’on. Avv. Luciano Fantoni, il conte Elti Gian Daniele e il sacerdote Domenico Copetti nel cui studio, al pomeriggio di ogni Domenica venivano tenuti i segreti conciliaboli e dove io comunicavo i miei progetti, le azioni fatte e
quelle da farsi.
Da quel momento fui per quei pochi il
loro capo, il loro comandante”.
La riscoperta di questo prezioso documento, rivelatore di personaggi e fatti di
una travagliata e gloriosa pagina di storia gemonese, dovrebbe indurre l’Amministrazione comunale a farsi promotrice di iniziative volte alla ricerca, approfondimento e divulgazione di documenti e testimonianze relativi all’apporto di cittadini gemonesi alla sconfitta del nazifascismo e alla costruzione della democrazia e della vigente Costituzione italiana.
Proposte:
Il Comune di Gemona
1 istituisca una consistente Borsa di studio sulla Resistenza a Gemona per una
ricerca storica sulla documentazione
conservata nell’archivio comunale e
presso altri archivi pubblici e privati; ciò
sarebbe non solo auspicabile, ma costituirebbe un doveroso riconoscimento
della Comunità gemonese a quei coraggiosi Volontari della Libertà e un contributo di conoscenza storica per i Gemonesi di oggi e del futuro;
2 dedichi a don Alberto Pancheri “Ettore”, in segno di gratitudine dei Gemonesi per il suo operato nel periodo
1943-’45, una strada o una piazza e una
targa commemorativa da collocare, d’intesa con gli Stimmatini, presso la relativa Casa di accoglienza di Gemona.
La sezione ANPI di Gemona-Venzone e
l’APO di Udine hanno già sensibilizzato
il Comune di Gemona per l’attuazione di
queste iniziative e, dalla nuova Amministrazione, auspicano un riscontro positivo.
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Riscoperto suo documento
del 1945 con preziose
informazioni sulla Resistenza
a Gemona
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coordinamento di Giacomo Trevisan
il blog dei giovani del territorio di Gemona e dintorni
www.blogfuoridalcomune.it
Magrini
D’Aronco
Marchetti
Giugno 2014 – Numero cartaceo
unico realizzato con i testi scritti
dagli studenti degli Istituti Superiori
di Gemona del Friuli
Progetto Sclusés
Apprendisti biologi
Quest’anno noi alunni della classe 2A del
Liceo Magrini di Gemona abbiamo partecipato a un progetto ambientale, in collaborazione con alcuni studenti dell’istituto
Marchetti. [...] Leggi tutto in “Magrini”
Nonni in rete
Cos'è un “Browser?”.
Questa è stata una delle prime domande che i
partecipanti al corso “Nonni in Rete” hanno rivolto a noi Tutor.
Si tratta di un corso promosso dall'I.S.I.S. “R.
D'Aronco” riguardanti i primi passi nell'uso dei
computer; “lezioni” aperte a tutte quelle persone anziane curiose di scoprire questo “strano”
mondo digitale, con l'aiuto di un professore e di
alcuni allievi dell'istituto.I partecipanti hanno
avuto la possibilità di familiarizzare con il PC,
scoprire alcune funzionalità e qualche semplice
operazione, come salvare File al suo interno, accenderlo, spegnerlo, ecc...
[...]
Leggi tutto in “D’Aronco”
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>
D’Aronco
Si va in scena !!!
Da diversi anni il mio Istituto organizza un laboratorio pomeridiano di teatro. Il gruppo si incontra una volta alla settimana
e da circa metà marzo gli incontri aumentano perché il gruppo
deve prepararsi per la partecipazione al Palio Teatrale Studentesco che si svolge a Udine.
Quest’anno il nostro gruppo, come altri di varie scuole interessate, ha rischiato di non poter partecipare al Palio Studentesco,
perché la manifestazione stava per essere cancellata per una
mancanza di fondi stanziati dalla Regione. Alla fine, però, tutto
è andato per il meglio e la “Compagnia della Cornoventraglia”
ha fatto parte del gruppo di scuole che presenteranno i loro lavori sul palcoscenico del Palio.
Il gruppo teatrale quest’anno ha contato ben trentun parteci-
panti, ognuno con i suoi punti di forza e con le sue fragilità, coinvolti
anche nella Rassegna regionale di Teatro-Educazione a Fiumicello.
Da settembre a gennaio il laboratorio teatrale propone degli “esercizi” e delle attività basati sia sull’interazione tra tutti i membri del
gruppo sia sulla espressione del singolo individuo. Si parte con alcune improvvisazioni in cui noi ragazzi a gruppi incominciamo a
“creare” delle piccole scene di alcuni minuti, prendendo spunto da
argomenti e discussioni emersi dal dialogo tra noi e i due operatori
che ci guidano. Subito dopo, con il loro aiuto, noi possiamo “creare”
e “scrivere” alcuni brani o battute che potrebbero far parte della rappresentazione finale: questo ci fa sentire davvero “parte attiva” nel
lavoro di costruzione della messa in scena.
Tutti si sentono valorizzati e l'importante è.... non tirarsi mai indietro....ma buttarsi e divertirsi!!!
Caterina Tambosco, 2^A SSS
Robo Cup 2013, Il viaggio di BIMBO
Pontedera (Pisa) 9-12 aprile 2014
Il nostro viaggio comincia nel lontano settembre 2013, quando
alla proposta del prof. di elettronica, quattro ragazzi hanno accettato la sfida e subito hanno convogliato i loro sforzi e il loro
tempo per un’ impresa eroica.
L’impresa consisteva nel dare vita a Bimbo, il nostro piccolo robot iscritto alla gara di Rescue ovvero dei Robot da soccorso. Fin
da subito Bimbo ha manifestato qualche “problemuccio” che
con il nostro duro lavoro e la nostra determinazione siamo riusciti a risolvere. I giorni passavano e la gara si faceva sempre più
vicina. La tensione aumentava e noi eravamo sempre più agitati
fino al giorno delle prove, l’anno “zero” per l’inizio delle gare
che prevedeva una giornata di test: il 9 aprile!
Appena arrivata nel luogo del ritrovo, la nostra squadra, chiamata UNO UNO OTTO, ha subito notato una sorta di disorganizzazione logistica: i percorsi non erano stati ben costruiti e
molti presentavano ostacoli diciamo “naturali”, anche se la
sorveglianza era degna dei più alti siti militari al mondo, infatti
ti impedivano di entrare nella zona destinata al lavoro e alla manutenzione dei robot se non si possedeva il badge di riconoscimento. Il divertimento, comunque, era assicurato.
Dopo mezza giornata di prove, cominciò a manifestarsi e diffondersi nella squadra un po’ di paura, perché potemmo cono-
22-28 luglio 2013: un’esperienza indimenticabile!
Volontariato contro le mafie con l’associazione Libera
Sono sempre stata interessata ai fatti legati alla lotta alla mafia e ho avuto l'opportunità di partecipare all'iniziativa dell'associazione “Libera” in Sicilia lo scorso mese di luglio.
Iniziamo dal giorno prima di partire: avevo il cuore a mille e
avevo molta paura dell'aereo perchè non c'ero mai stata. Assieme ai docenti accompagnatori (proff. Ellero, Nicola, Zamolo
e Luchini) siamo partiti da Venezia. Ero così emozionata! Ero vicina al finestrino: bellissimo, si vedeva tutto da lassù. Quando
siamo atterrati una piccola corriera ci ha portato a Marina di Cinisi dove si sono uniti a noi anche dei ragazzi di Bergamo. Abbiamo iniziato a conoscerci e ci siamo distribuiti i “lavori” da
fare: ripulire i campi, riordinare “Casa Memoria” o aiutare Don
Vito in cucina.
In quei giorni abbiamo avuto l'occasione di incontrare alcuni magistrati a cui abbiamo fatto tante domande riguardo anche ai
pentiti; di conoscere Claudia Ciccia, la direttrice della “Banca
>
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scere bene i nostri avversari. Almeno il 90 % di loro utilizzava il
LEGO, i quali sono molto facili da assemblare e la costruzione del
codice è già pronta solo da sistemare... mentre il nostro Robot
BIMBO (con il restante 10% dei partecipanti) si basava su un microcontrollore Arduino ed era costruito con i pezzi del Meccano e
materiali di recupero. […]
Dopo aver passato la notte a ultimare i lavori, sveglia alle 7:00 per
essere pronti alle 8:00 davanti alla sede della manifestazione e partire con le gare.
La nostra prima gara era alle 10:20 e poi si ripeteva ogni 2 ore per
un totale di 5 gare al giorno; ciò significava 10 ore al giorno nel tendone insieme a tutte le squadre partecipanti. […] Nelle due ore a nostra disposizione, fra una gara e l’altra avevamo il tempo di modificare l'hardware e il software di Bimbo per potergli far svolgere i
percorsi sempre più efficacemente.
Il quarto giorno non tutti parteciparono alle finali, anche noi fummo
esclusi: i finalisti erano tutte squadre che utilizzavano i LEGO; fu divertente però, anche semplicemente assistere alle gare. Infatti,
come dicono loro, l’importante non è vincere ma imparare...
Uno dei lati positivi di questa esperienza è che ti permette di conoscere tanta gente delle varie scuole, proveniente da diverse parti
di Italia e ci si scambia punti di vista, esperienze, ci si diverte di più
e si impara molto meglio.
Marcuzzi Nicolas 4^A INF
l’articolo completo è disponibile sul blog
Etica Popolare” di Palermo e don Leoluca Pasqua.
A Cinisi, dove il 9 maggio 1978 è stato ucciso Peppino Impastato. abbiamo incontrato Giovanni Impastato, fratello di Peppino.
Nei pomeriggi potevamo godere del bellissimo paesaggio che la Sicilia offre: un mare meraviglioso e trasparente. Tuffarsi dagli scogli
è stata una sensazione unica e bellissima!
Prima di lasciare la Sicilia siamo passati per Capaci: proprio sull'autostrada Capaci-Palermo presso la statua in memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo (e della loro guardia del corpo)
abbiamo osservato un minuto di silenzio. E' stato davvero commovente trovarsi lì.
A Palermo (città molto bella) abbiamo visto l'albero dedicato a Falcone e quello di Borsellino: c'erano appesi dei biglietti per ringraziarli per la loro lotta alla mafia.
Voglio ringraziare tutti per questa bellissima ed indimenticabile
esperienza che mi ha sicuramente insegnato molte cose ... ma che
mi ha fatto anche conoscere dei ragazzi speciali, con cui condividere
tutte le mie emozioni!
Sara Roseano 2^A SSS
Nonni in rete
Cos'è un “Browser?”. Questa è stata una delle prime domande
che i partecipanti al corso “Nonni in Rete” hanno rivolto a noi Tutor. Si tratta di un corso promosso dall'I.S.I.S. “R. D'Aronco” riguardanti i primi passi nell'uso dei computer; “lezioni” aperte
a tutte quelle persone anziane curiose di scoprire questo
“strano” mondo digitale, con l'aiuto di un professore e di alcuni
allievi dell'istituto. I partecipanti hanno avuto la possibilità di
familiarizzare con il PC, scoprire alcune funzionalità e qualche
semplice operazione, come salvare File al suo interno, accenderlo, spegnerlo, ecc... Alcune ore del corso sono state dedicate
a “Word”, un programma per la scrittura di documenti sui com-
Ti posso aiutare?
Un valido aiuto per gli studenti, non solo per lo studio
Sono una studentessa di classe quarta, Indirizzo Servizi sociosanitari dell’I.S.I.S. “Raimondo D’Aronco” di Gemona e partecipo attivamente al progetto “Ti posso aiutare?” che consiste
nell’offrire un supporto da pari a pari, cioè da studenti tutor a
studenti con difficoltà scolastiche, sia nelle materie dell’area comune sia dell’area professionale.
Questo progetto è stato ben accolto dagli studenti dell’Istituto
in quanto permette di ripassare o rinforzare contenuti e competenze specifiche assieme a compagni coetanei o vicini alla
loro età, mettendoli quindi a loro agio.
Le attività si svolgono di pomeriggio, in orario extracurricolare;
la responsabile del programma, Vanda Vicenzutti, assegna al
gruppo di lavoro un’aula libera dove si svolge la lezione che solitamente dura due ore. Ogni studente tutor possiede un registro
puter. Sono state illustrate le sue principali funzioni e potenzialità,
nonché la costruzione di testi “simpatici” con l'inserimento di immagini, porzioni di testo colorate, stili di carattere diversi, ecc. Lo
scopo principale del corso, però, era quello di introdurre i partecipanti al mondo di Internet e della posta elettronica. Così, le ultime
lezioni si sono focalizzate sulle e-mail, facendo comunicare i membri tra loro con questo “innovativo” sostituto di carta, penna e
bollo. La reazione di questi curiosi “studenti” è stata molto buona
e attiva, nonostante alcune difficoltà dovute al loro primo impatto
con queste nuove tecnologie. Speriamo che si siano divertiti e che
queste lezioni siano state per loro un aiuto e, soprattutto, piacevoli.
Cristiano Modesti e Valentina Sapia, 3^B INF
dove vengono annotati i nominativi degli studenti presenti e gli argomenti affrontati con ognuno di loro. Io seguo quattro ragazzi di
diverse classi nelle materie di diritto, matematica ed italiano.
Ho potuto notare un grande interessamento da parte dei ragazzi
verso questa offerta formativa che permette non solo di studiare e
rivedere gli argomenti che non sono stati compresi in classe ma soprattutto è di aiuto agli studenti più “timidi”, per uscire dal loro guscio ed affrontare al meglio la vita scolastica con serenità. Questa
esperienza è molto appagante per me perché constatare che i ragazzi ottengono risultati positivi nei compiti in classe grazie al mio
aiuto, ma soprattutto grazie al loro impegno durante le lezioni, mi
dà molta soddisfazione e mi spinge a cercare nuove strategie per comunicare meglio con loro.
“Ti posso aiutare?” dovrebbe essere, secondo me, un progetto proposto in ogni scuola perché è un’iniziativa molto valida, che punta alla
crescita di tutti, sia degli studenti in difficoltà, sia degli studenti tutor.
Valeria Stazi , 4^A SSS
Un enigmatico… SPORT INTEGRATO
Dalla finestra scendevano le goccioline che facevano la gara di
corsa mentre altre cadevano dal cielo ad intermittenza.
Mentre io ero accovacciata tra un mucchio di cuscini, immersa
“tra le nuvole dei pensieri”, ho cominciato a scervellarmi nel cercare di risolvere cruciverba e enigmi. A un certo punto… ecco
spuntare un'idea, creo un acrostico “sportivo” (per lo più “integrato”) ed il risultato è simile a questo:
Solidarietà Per Ogni Ragazzo Trovando Insieme Nuovi Tesori
Eccezionali Grandi Riscoperte Avventurose Tanto Onore
Ma… perché mai mi è “frullata” questa idea? Grazie alla mia nuova esperienza: lo SPORT INTEGRATO che permette alle persone con difficoltà di fare vari sport.
Ritengo che la parola che ne spiega il senso profondo sia SOLIDARIETA’. E devo dire che io l'ho percepita tantissimo.
Per me è un ambiente in cui ci si confronta tutti allo stesso livello,
senza pregiudizi nè distinzioni. Per creare tutto questo, oltre che fatica e sacrificio, serve anche la collaborazione di tutti i membri, trovando, appunto, “nuovi tesori” dentro di noi.Io ne ho scoperti molti in me tra cui la consapevolezza delle mie capacità, abbattendo anche il muro della timidezza. In questa “strada” lunga, pian piano si
riscoprono i veri valori che sono fondamentali per la vita. Si impara anche a “vivere” uniti, imparando a tollerare i difetti degli altri
ragazzi. Dopo tanta strada siamo arrivati alla meta: le gare di basket a Cervignano del Friuli.
Alla fine, anche se non abbiamo ottenuto una medaglia, ci siamo fatti tanto onore e ci siamo divertiti davvero molto.
NB: "Dai e Vai" è un progetto dell'istituto volto a promuovere l'integrazione tra ragazzi disabili e i loro compagni di scuola attraverso lo
sport, i giochi di squadra, ecc. Sono coinvolti sia i ragazzi dell'istituto , ma anche alcuni ragazzi del C.S.R.E. di Gemona del Friuli.
Lara Pinosa, 2 A SSS
Cos’è la Peer Education?
Lo spiega Greta Petito (2^A SSS) nell’articolo “Un nuovo modo
di vivere la scuola: la peer education” che potete trovare sul blog!
D’Aronco
Riflettere sulla legalità con Giovanni Impastato
2 Dicembre 2013: una giornata speciale per parlare di legalità e costituzione con
il fratello di Peppino Impastato, giornalista e attivista Siciliano assassinato dalla
Mafia nel 1978. La racconta nel blog Hassam Bambore, 5^TSS.
Cos’è il Movimento Espressivo?
Lo spiega Virginia Venuti (3 B SSS)nell’articolo che potete trovare sul blog!
15
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Magrini
Progetto Sclusés
Apprendisti biologi
Quest’anno noi alunni della classe 2A del Liceo Magrini di Gemona abbiamo partecipato a un progetto ambientale, in collaborazione con alcuni studenti dell’istituto Marchetti.
Il progetto consiste nello studio del bacino degli Sclusés, un piccolo lago artificiale situato tra Gemona e Artegna. Questo laghetto ha una lunghezza di circa 150 m, una larghezza compresa
fra 30 e 43 m e una profondità massima di 2 m.
Lo scopo della ricerca è quello di determinare alcuni parametri
fisici, come la temperatura e il livello dell’acqua, e alcuni parametri chimici come pH, ossigeno disciolto, azoto ammoniacale,
azoto nitrico e azoto nitroso, fosfati, solfati e cloruri.
A partire da novembre 2013, abbiamo analizzato ogni mese le
acque della sponda sinistra e della sponda destra del bacino e,
per confronto, anche quelle dei due immissari: Roggia Bianca e
Ledra. Alcune analisi sono state effettuate direttamente sul po-
sto, altre invece nel laboratorio di Scienze della scuola.
Dai dati finora ottenuti risulta che le acque del bacino lacustre,
come quelle dei due immissari, presentano una temperatura quasi
costante di 10°–12°C (nonostante le vistose variazioni della temperatura dell’aria). Inoltre le concentrazioni dei solfati sono piuttosto alte e ciò indica che la Roggia Bianca e il Ledra sono alimentati dal fiume Tagliamento, che contiene elevate quantità di solfati
di origine naturale. Gli alunni dell’istituto Marchetti nel frattempo
hanno costruito una zattera per poter attraversare il laghetto ed eseguire il rilevamento plano-batimetrico dell’area. Hanno poi raccolto alcuni campioni del fondale, che noi abbiamo accuratamente
esaminato. Sono stati trovati alcuni organismi bentonici (la maggior
parte dei quali animali detritivori) come piccoli gamberi, sanguisughe, minuscoli vermicelli rossi e chiocciole di pochi millimetri. La
presenza di questi organismi è un fatto positivo, in quanto dimostra
che le condizioni dell’area sono favorevoli allo sviluppo della vita.
Abbiamo anche presentato questo progetto agli studenti belgi ospitati dai ragazzi delle classi quarte del liceo; dopo una breve sintesi
del lavoro, li abbiamo portati direttamente sul posto. Qui abbiamo
eseguito alcune analisi per far vedere loro il modo in cui abbiamo
lavorato. Questa esperienza è stata un’occasione per sperimentare un approccio diverso allo studio della biologia, che ci ha permesso di lavorare a diretto contatto con la natura, di utilizzare strumenti di laboratorio (spettrofotometro, pH-metro, kit per
misurazione dell’ossigeno disciolto in acqua, …), di applicare concretamente le nostre conoscenze teoriche e di impararne, sul
campo, di nuove. La nostra ricerca proseguirà per altri cinque mesi,
cioè fino ad ottobre 2014. Ci auguriamo che il nostro lavoro contribuisca a valorizzare l’area degli Sclusés, un ambiente molto suggestivo e, purtroppo, dimenticato.
Francesca Agostini, Jessica Briante, Stefano Siega 2^
Con gli occhi di Galileo
Un nuovo sguardo sul mondo
Quest'anno il Liceo Magrini ha proposto una serie di lezioni
aperte a tutti, su temi diversi, per stimolare il piacere della conoscenza; un incontro è stato pensato in particolare per gli studenti di terza media, per avvicinarli ad argomenti che incontreranno durante gli studi superiori e per far emergere come le
varie materie caratterizzanti il liceo scientifico siano legate fra
loro. La "lezione spettacolo" intitolata "Con gli occhi di Galileo", che è stata presentata dagli studenti delle quarte presso
il Liceo Magrini il 6 dicembre scorso e riproposta agli studenti
della terza media di Artegna nella loro scuola la mattina dell’11
aprile, ripercorre le scoperte di Galileo, attraverso un percorso in cui
si collegano la storia, la filosofia, l’astronomia, la fisica, il latino, la
letteratura italiana e la letteratura inglese. […]
Il messaggio che si ricava dalla ricerca di Galileo, valido ancora oggi,
non solo per gli adulti ma anche e soprattutto per noi giovani, è questo: non accettare acriticamente o farsi imporre delle verità, ma andare controcorrente, mettere in discussione le basi delle nostre
più radicate certezze per poter migliorare continuamente.
di Miriam Zilli 4^B
l’articolo completo è disponibile sul blog
Spot Ambiente
Il liceo Luigi Magrini, negli ultimi anni, ha proposto agli studenti
delle classi terze di frequentare un laboratorio di linguaggio audiovisivo e cinematografico riguardante la forma espressiva
della comunicazione sociale. Dopo aver seguito alcune lezioni
teoriche in cui sono stati presentati e analizzati da Alessandro
Gropplero e Ernesto Zanotti, due giovani esperti di cinema e
montaggio, numerosi esempi di pubblicità sociale, siamo stati
coinvolti direttamente nella realizzazione di uno spot. Inizialmente ci siamo confrontati per ideare il soggetto e per individuare il messaggio che volevamo trasmettere, in seguito abbiamo steso la sceneggiatura e ci siamo suddivisi i vari compiti;
alcuni infatti si sono dedicati alla ricerca degli elementi scenografici, altri si sono improvvisati segretari di edizione, truccatori,
costumisti e quattro di noi perfino attori ed infine con l’aiuto degli esperti abbiamo realizzato le riprese e il montaggio finale.
Partecipando a questa attività non solo ci siamo avvicinati di più
al mondo della cinematografia e della comunicazione sociale ma
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abbiamo anche imparato a sviluppare le nostre capacità critiche e
a comprendere quanto questa forma espressiva sia efficace per
trasmettere messaggi importanti riguardanti diverse problematiche.
Inoltre questo laboratorio ha dato molte soddisfazioni al nostro liceo. Diversi spot realizzati negli ultimi anni sono stati infatti selezionati e anche premiati in numerose manifestazioni e festival di cinematografia: quest’anno al TimeLine Film Festival, svoltosi a
Carate Brianza in provincia di Monza […]
Giada Rossi e Marco Cautero 4^B
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Scambio internazionale in Belgio
Gli studenti delle classi quarte del Magrini vivono ogni anno la
piacevole esperienza dello scambio con i loro coetanei di un
paese europeo: lo scambio culturale tra il nostro liceo e il College Hagelstein di Mechelen in Belgio, quello più longevo, è ormai una tradizione. Ogni studente ospita un ragazzo belga nella
propria casa per una settimana, ma ha anche la possibilità di visitare e conoscere il suo paese di provenienza.
I Belgi ci hanno ospitato all’inizio dell’anno, nella prima settimana di ottobre, e sono venuti in Italia dal 4 al 10 maggio. Du-
rante la settimana in Belgio ci hanno accompagnato in diverse
uscite nelle località fiamminghe più belle; sono stati molto accoglienti e ci hanno coinvolti in passatempi e attività serali nelle
quali abbiamo avuto modo di interagire con loro e conoscerli. Per
molti di noi all’inizio non è stato facile convivere con una famiglia
straniera, ma grazie alla loro ospitalità ci siamo presto sentiti come
a casa.
All'arrivo dei ragazzi Belgi a Gemona, a maggio, siamo stati noi ad
accoglierli nelle nostre famiglie… […]
Adriana Bellorini e la classe 4^D
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Progetto PLS
Un assaggio matematico e universitario per gli studenti del Liceo Magrini di Gemona
Magrini
Il Liceo scientifico Magrini da quattro anni consecutivi offre a noi studenti delle terze e delle
quarte la possibilità di frequentare corsi di ambito matematico presso l’università di Udine,
tenuti da professori dell’università stessa. Quest’anno io e i miei compagni del liceo -una ventina abbondante (il corso è aperto a tutti)- abbiamo avuto il privilegio di assistere a delle vere
e proprie lezioni universitarie della prof.ssa D’Agostino e il prof. Marcone. L’argomento? Nientemeno che gli insiemi infiniti e la loro cardinalità, tanto ostici a dirsi quanto comprensibili
e “divertenti” (matematicamente parlando) nella realtà, grazie alle spiegazioni dei due disponibili professori.
A questa serie di conferenze siamo stati accompagnati dai volenterosi docenti del Magrini
Laura Candotti e Rosario Bove, rispettivamente prof.ssa di matematica e prof. di fisica;
l’Università ha provveduto alle spese per il trasporto da Gemona a Udine, effettuato con i
mezzi pubblici. Abbiamo partecipato a 3 lezioni a Udine, ma non solo: i due professori dell’università si sono resi disponibili per proporci anche 4 lezioni al Liceo, nelle quali è stato
approfondita la tematica dell’infinito; al termine di questi incontri io e alcuni miei compagni
abbiamo esposto alla classe le tematiche affrontate.
Nell’ultima lezione a Udine abbiamo avuto inoltre la possibilità di fare alcune domande ai docenti universitari riguardo il percorso universitario e in particolare gli studi in ambito scientifico. È importante sottolineare infatti che questo progetto svolge anche una funzione di
orientamento in uscita: noi studenti possiamo infatti farci un’idea dell’ambiente e delle lezioni universitarie, capire se siamo portati per l’indirizzo matematico, e, cosa non da poco,
imparare -in compagnia- alcuni argomenti di portata universitaria, che non potrebbero essere
trattati in classe. Un’ottima opportunità, quindi, per mettersi in gioco e approfondire le conoscenze matematiche.
Michele Faleschini 4^B
Progetto STAGE: un’ esperienza importante!
La mia esperienza come stagista è iniziata circa due mesi prima
rispetto al periodo di lavoro effettivo. Tutto è cominciato ad
Aprile della quarta superiore (a. s. 2012-2013), quando, da
parte della scuola, ho ricevuto un questionario per indicare
l’ambito di interessi nel quale avrei gradito effettuare un periodo
di stage.
In quel momento avevo le idee alquanto confuse, dato che
molte attività mi interessavano; tuttavia, su consiglio dei docenti
ed in base ai voti, ho deciso di investire nel campo chimicoscientifico. Di conseguenza, la mia destinazione è stata la Fantoni di Osoppo.
Il mio stage è consistito in due settimane di lavoro in laboratorio, ripartite in due impianti produttivi differenti. Ho cominciato
allo stabilimento di produzione della colla necessaria per la realizzazione dei pannelli. Lavorando praticamente da subito, ho
svolto le attività più svariate: analisi di laboratorio, prelievi dai
depositi di colla, visite all’impianto, studio dei progetti e delle
norme di sicurezza, raccolta e confronto dei dati forniti dalle
strumentazioni…Se nella prima settimana ho approfondito l’ambito chimico, la seconda settimana l’ho dedicata quasi esclusi-
vamente alla fisica, nei laboratori di analisi della qualità dei pannelli
prodotti. Dopo una preparazione teorica più intensa rispetto a
quella della settimana precedente, è cominciata la pratica: analisi
del peso, della densità, di rottura, della quantità di acqua presente
nei campioni…tutti test volti a un solo scopo: verificare che i pannelli siano a norma.
E’ stato davvero entusiasmate e gratificante mettere le “mani in pasta”, potendo godere di grande autonomia mentre svolgevo le mansioni assegnatemi; l’esperienza è stata inoltre particolarmente formativa perché mi ha permesso di entrare in un ordine di idee nuovo,
quello del lavoro, che è diametralmente opposto rispetto alla
scuola: bisogna essere sempre rigorosi e precisi ed è necessario saper gestire la fatica e le situazioni complicate che possono verificarsi. fortunatamente, le soddisfazioni e i momenti conviviali non
mancano.
Il valore di questa esperienza è per me davvero inestimabile perché,
potendo “assaggiare” la chimica, la fisica e l’ingegneria direttamente sul campo, ho ricevuto un aiuto determinante nella scelta delicata del percorso universitario che ormai inizierò a breve.
Damiano Tolazzi, 5^B
maggiori dettagli sul progetto a cura degli insegnanti
referenti sono disponibili sul blog
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Magrini
I giovani per la costituzione
Il 28 marzo scorso presso il Teatro “Mons. Lavaroni”
di Artegna si è tenuto il quarto incontro dei “Giovani
per la Costituzione”, promosso dalla rete “B*sogno d’esserci” e rivolto ai neo diciottenni del nostro territorio. Il tema
proposto quest’anno è stato quello della diversità, e l’articolo
3 della Costituzione italiana ha costituito il riferimento normativo principale. Gli studenti delle scuole superiori di Gemona
hanno affrontato l’argomento da tre diversi punti di vista: i ragazzi dell’ITCG “Marchetti” e dell’ISIS “D’Aronco", hanno analizzato rispettivamente la condizione dello straniero e quello
della persona omosessuale, dimostrando attraverso letture,
musica, interviste e riflessioni, come la 'diversità' non debba
fare paura e non possa costituire motivo di discriminazione.
Noi ragazzi del Liceo “Luigi Magrini” abbiamo considerato la diversità come disparità tra i sessi, presentando la nostra analisi
e le nostre riflessioni sulla rappresentazione della donna nel
mondo televisivo. Col nostro lavoro abbiamo cercato di verificare
se ci sia parità nell’assegnazione dei ruoli tra donne e uomini o
se ci sia diverso trattamento, e perciò se siano ancora presenti
stereotipi nel modo di rappresentare le differenze. Ci siamo
soffermati in particolare sui programmi televisivi di intrattenimento e di approfondimento politico, tralasciando volutamente
le pubblicità, nelle quali molto spesso la donna è usata solo per
vendere una merce, e programmi in cui la donna è evidentemente presente come oggetto da esibire. Dalla nostra analisi,
compiuta seguendo per qualche giorno alcuni dei programmi più
noti delle reti pubbliche e private, è emerso che le disparità di
Shoah
Le donne dei lunghi treni è il
titolo dello spettacolo che il 15
febbraio 2014 gli studenti delle
classi quarte del Liceo Magrini
e gli ex allievi delle classi terze
della Scuola Media di Artegna
hanno presentato presso l’Auditorium Zanon di Udine, in collaborazione con la Rete Sbilf, rete
di Scuole dell’Alto Friuli, l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione e con il Patrocinio della Provincia di
Udine.
La rappresentazione, che rientra nel progetto I ragazzi ricordano
la Shoah ed è stata realizzata lo scorso anno scolastico con la
genere, pur non essendo marcate, continuano a permanere: per
quanto riguarda il settore dell'approfondimento politico le disparità
si manifestano soprattutto nella limitata presenza di donne tra gli
esperti invitati alle trasmissioni, mentre nel settore dell’intrattenimento consistono nell’assegnazione alle donne di ruoli secondari
e nella riproposizione di stereotipi che le rappresentano deboli,
comprensive, interessate ad argomenti frivoli come la cronaca rosa
o nera e la cucina. Abbiamo così compreso che spesso il mondo televisivo non riconosce la professionalità e la preparazione delle
donne, nonostante i dati statistici confermino che in Italia il loro
grado di istruzione è superiore rispetto a quello maschile, e abbiamo concluso che purtroppo la parità tra i sessi è più dichiarata
che praticata.
Dopo la presentazione delle ricerche degli studenti, la serata “Giovani per la Costituzione” è proseguita con la consegna ufficiale ai neo
maggiorenni di una copia della Costituzione da parte dei sindaci dei
Comuni aderenti alla rete “B*sogno d’esserci”. Noi ragazzi, grazie
anche alle speciali parole che ci sono state rivolte dai rappresentanti
delle istituzioni, ci siamo resi conto che da quest’anno inizieremo un
cammino che dovrà portarci a diventare cittadini attivi e quindi a partecipare in prima persona alla vita pubblica.
Di Ginevra Rossi 4^B
regia dell’attrice Aida Talliente, propone un percorso fatto di voci,
testimonianze, musiche e canti per raccontare le storie della deportazione e della Resistenza civile, in particolare nel territorio
friulano. Sui treni che passavano per i nostri paesi sono salite migliaia di persone destinate ai lager nazisti: tra esse Arianna Szoreni,
Stanka, Elvia Bergamasco, Pietro Pascoli e Giulio Cargnelutti, di cui
sono raccontate le vicende. L’inquadramento storico è stato curato
da alcuni studenti delle classi terze e quinte, che hanno ricostruito
le vicende dell’Adriatische Kustenland, ricordando tra l’altro la costituzione, nel periodo fascista, di campi di concentramento in territorio friulano (Gonars e Visco).
Lo spettacolo è stato arricchito anche dalla mostra Alla gentilezza
di chi la raccoglie, esposizione di documenti e taccuini di disegni
dell’artista Giulio Cargnelutti, deportato a Buchenwald nel 1944.
A cura della classe 4^ D
Marchetti
Teatro a Scuola
Anche quest’anno l’Itcg Marchetti di Gemona ha partecipato al laboratorio teatrale tenuto da Michele Zamparini,
che ha come esito la partecipazione al Palio Studentesco.
Per la prima volta però, l’istituto non era da solo: ad animare il già collaudato team marchettiano si è affiancato il
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Liceo Magrini, rendendo così il gruppo ancor più grande e vivace.
Ma in cosa consiste il laboratorio teatrale? L’attività si svolge i pomeriggi nella palestra del Marchetti ed è divisa in due parti: nella
prima, che solitamente comincia ad ottobre e termina a gennaio, gli
aspiranti teatranti imparano ad utilizzare il loro corpo, ad esprimersi
attraverso i gesti, la mimica e la voce, ma soprattutto imparano a conoscere loro stessi e a relazionarsi con gli altri, il tutto attraverso
giochi ed esercizi mirati; la seconda parte, è interamente dedicata
alla realizzazione dello spettacolo, che partecipa poi al Palio. Quest’anno il testo scelto è stato “Attraverso lo specchio” di Lewis Carroll, il seguito di “Alice nel Paese delle Meraviglie”.
L’attività è una buona occasione per mettersi alla prova: i ragazzi
che partecipano spesso sono molto timidi e all’inizio si imbarazzano
a dover parlare davanti agli altri, per non parlare di quando sono sul
palco davanti al pubblico. E’ proprio in questi momenti che serve
dare il meglio di sè e tirar fuori il coraggio, mettendosi alla prova e
facendo anche fatica. Tutto questo però è ricompensato dalla soddisfazione di salire sul palco ed emozionare il pubblico. Non c’è
nulla di più meraviglioso e gratificante che trasmettere agli altri ciò
che si prova immaginando di immergersi in un’altra realtà, magari
anche lontana secoli, e vedere il pubblico emozionarsi a sua volta.
Questo è lo scopo del teatro: condividere emozioni.
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I ragazzi lo sanno bene, basta vedere i loro volti alla fine di ognuno
dei quattro spettacoli che abbiamo messo in scena a Fiumicello,
Udine, Codroipo e Gemona per convincersi che ci hanno messo il
cuore e tutto il loro impegno, ed è evidente il forte legame che unisce chi si fa contagiare dalla passione per il teatro.
Sara Ferini, 5A er
Progetto COMENIUS
Il miglior modo di imparare è sicuramente quello di provare
personalmente le esperienze al fine di poter giudicare il mondo
esterno ma, prima di tutto, noi stessi e il nostro modo di porci
a confronto. Per questo motivo l’Itcg Marchetti ha proposto agli
allievi del quarto anno del corso R.I.M. (Relazioni internazionali
per il Marketing) di partecipare al progetto Comenius che li ha
messi a confronto con allievi di Germania (Amburgo), Polonia
(Cracovia) e Bulgaria (Ruse).
I ragazzi hanno avuto modo di conoscere, imparare ma soprattutto mettersi alla prova abbandonando pregiudizi e stereotipi
e mettendo in valigia solo tanta voglia di viaggiare, scoprire e
arricchire il proprio bagaglio culturale. Alla fine del progetto
l’iniziativa si è rivelata istruttiva anche se non senza l’incontro
di difficoltà. Il corso R.I.M., però, tra le esperienze da inserire nel
proprio bagaglio culturale, può contare sull'avventura intrapresa insieme alla classe di un istituto francese, che a novembre dello scorso anno ha ospitato i nostri ragazzi i quali si sono
sdebitati nell'aprile di questo anno. Lo scambio con la Francia
potrebbe sembrare ormai una routine consolidata, ma ogni
nuovo anno riserva delle sorprese e, a detta dei ragazzi, è sempre emozionante ma soprattutto molto importante per mettere
alla prova le proprie capacità linguistiche che alla fine risultano
quasi sempre migliorate. Per i 25 studenti della 4^Arim non è,
però, finita qui: a giugno saranno coinvolti in un terzo progetto,
l’alternanza scuola lavoro: stavolta non andranno all’estero ma
sarà una full-immersione nelle realtà economiche del nostro territorio, in aziende e uffici inerenti il loro corso di studi. La durata
è di un mese, al termine del quale l’obiettivo è quello di formare
nei ragazzi un senso critico nei cofronti del mondo del lavoro, introducendoli, un passo alla volta, in quello che tra poco sarà il
loro futuro.
In un anno scolastico così pieno e attivo non sono tutte rose e
fiori, i ragazzi infatti si sono trovati con un carico di studi molto
più concentrato e talvolta anche più faticoso ma si è fiduciosi nel
pensare che, un giorno, ringrazieranno per aver avuto la possibilità di imparare in un modo così attivo.
Donatella Carnevale, 4A Rim
Il progetto di Peer Education nelle scuole
Il progetto di Peer Education è stato adottato ormai da un paio
di anni all’Itcg Marchetti di Gemona, ed è per definizione un tipo
di educazione tra “pari”, ovvero un nuovo metodo di apprendimento che si svolge esclusivamente tra coetanei.
Si tratta di un percorso che si sviluppa in due fasi: la prima, durante gli ultimi mesi dell’anno scolastico, consiste in un corso
di preparazione che coinvolge un gruppo di ragazzi delle classi
quarte assieme a degli educatori, che hanno la funzione di Peers; nella seconda fase, al rientro dalle vacanze estive, sono gli
stessi studenti ad assumere il ruolo di Peer andando a ripro-
porre alle nuove classi prime le attività svolte
Marchetti
durante il corso. Le attività proposte, sebbene
ludiche e ricreative, sono pensate per aiutare a
formare un gruppo, migliorare la comunicazione
e risolvere conflitti ed incomprensioni.
Grazie a questo progetto si formano gruppi-classe più
uniti e propositivi, con enormi vantaggi dal punto di vista del
rendimento e dello sviluppo personale. Inoltre si crea un momento di accoglienza dei nuovi studenti, che grazie a questi incontri trovano nei ragazzi di quinta una guida ed un punto di riferimento. Anche per gli studenti delle quinte l’attività è molto
utile: li aiuta infatti a mettersi in discussione ed a superare le
proprie insicurezze, trovandosi per una volta nella parte di chi,
senza appoggio alcuno, deve trasmettere qualcosa ad un
gruppo che non sempre è interessato o apprezza ciò che gli si
propone. L’efficacia del progetto è data proprio da questa condizione di parità tra chi cerca di trasmettere il messaggio e chi
lo riceve.
Chiunque infatti è più predisposto a credere a ad ascoltare
qualcuno che si trova nella sua stessa condizione, soprattutto
gli adolescenti che spesso non riescono ad essere in sintonia
con le persone adulte e perciò faticano a comunicare con loro.
Ilenia Venturini, 5Aer
Un ponte tra Italia e Russia
Da qualche anno, l'I.T.C.G. Marchetti ha creato un gemellaggio
tra la scuola ed il Gymnazija 69 di Krasnodar, capoluogo della
terra d'origine del popolo cosacco, stabilitosi in Friuli durante
la seconda guerra mondiale. Il progetto è partito 10 anni fa da
un'idea di Angelo Floramo, docente di lettere dell'istituto, che
col collega Alberto Vidon ha gettato un ponte fra Italia e Russia
sulle orme di questo popolo che sperava di trovare in Carnia la
sua nuova patria.
Dopo che lo scambio aveva vissuto una pausa di alcuni anni, dal
21 al 28 marzo di quest’anno alcuni studenti russi sono arrivati
a Gemona per consolidare il gemellaggio tra le due scuole. Durante la settimana in cui hanno soggiornato in Italia, abbiamo
preparato una piccola recita finale incentrata sul tema della
pace, particolarmente significativo in un momento in cui nella
vicina Ucraina spiravano venti di guerra. La settimana ovviamente ha comportato anche delle uscite in Friuli e a Venezia, per
dare agli ospiti un assaggio della varietà del nostro territorio.
Questa esperienza ha creato un legame tra i partecipanti, anche
se gli studenti russi avevano qualche anno di meno, però questo piccolo dettaglio non ha impedito di creare nuove amicizie.
Quest'esperienza ha aiutato moltissimo tutti noi a comprendere
questa nuova cultura e a relazionarci con ragazzi che non avevamo mai visto prima. Adesso noi studenti aspettiamo impazienti il mese di ottobre per poterci recare a Krasnodar e vivere
l’altra faccia di quest'esperienza che sicuramente ci ha fatto riflettere su temi importanti come quello della pace, ma ci ha anche offerto la possibilità di allargare il nostro bagaglio culturale.
Rodolfo Revelant 4A rim
Disordine mentale
La xenofobia è stata definita una forma di disordine mentale, e
si basa su due semplici concetti: la paura o il disagio provocato
da una minoranza etnica, presente all’interno d’un’altra con
maggior numero di individui, o la paura di una diversità comportamentale e culturale di società sia interne che esterne ad
uno stato o nazione. Oggi sembra assurda tale fobia, difatti il
pensiero comune sostiene che non c’è differenza fra individui…
. […]
A cura di Luca Duzzi
l’articolo completo è disponibile sul blog
Nota: la riflessione è tratta dall’intervento presentato alla serata
“I giovani per la costituzionegià citata in un precedente articolo”
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redazione blog
Fumo a scuola: noi ci mettiamo la faccia!
Già da tempo nella redazione girava l’idea di produrre una inchiesta sui giovani e sul loro rapporto con il fumo, ma forme e luoghi
sono rimasti a lungo vaghi: come avremmo impostato il tutto?
Senz’altro volevamo creare qualcosa di innovativo, di originale,
quanto più possibile lontano da un classico articolo pieno di dati
e, lasciatemelo dire, grondante moralismo. Allora si è deciso di
usare il recente divieto di fumare nei cortili scolastici come pretesto per scattare un’immagine più ampia di come il fumo e le sigarette siano percepiti dai giovani,
chiedendolo, perchè no, proprio a loro! E perchè limitarci solo alla carta? Ci siamo spinti oltre, e
abbiamo creato una video-inchiesta, dove coloro che hanno partecipato ci hanno messo la faccia,
e grazie ai quali il progetto si è sviluppato ben oltre l’idea originale. Ed oltre a tutto ciò, siamo orgogliosi di poter affermare che non presenteremo al pubblico un produzione pesante, o peggio
noiosa, ma che grazie al costante lavoro di miglioramento e perfezionamento complessivo siamo
riusciti ad alleggerire con successo quello che sicuramente è un’argomento non da poco, con delle
trovate che spero possiate trovare interessanti o divertenti. Ovviamente l’aggiunta della componente video ha comportato un notevole sforzo in più da parte di tutta la redazione, ma siamo convinti che ne sia valsa la pena: ognuno di noi ha contribuito alla realizzazione del progetto con una
parte della propria creatività, e oltre alle opinioni nostre e dei nostri coetanei si è andato ad aggiungere anche l’intervento di esperti e professori (alcuni dei quali vedrete nel video stesso), che
ci hanno aiutato ad ampliare il raggio d’azione dell’inchiesta.
Sul sito del blog potete già trovare il trailer e molto presto arriverà anche la versione completa.
Stay tuned!
Luka Filipovic, redazione Blog Fuori dal Comune
Gli “Interpreti Veneziani” a Gemona
La realizzazione di questo progetto è dovuta alla dedizione dei rappresentanti d’ istituto del Liceo Scientifico “Luigi Magrini” di Gemona al loro incarico; infatti questa iniziativa si pone l’ obiettivo
di pubblicizzare il Liceo in un modo tutto nuovo: con la musica. Per
questo motivo gli studenti hanno convocato al Cinema teatro sociale di Gemona il quintetto d’ archi di fama internazionale “Interpreti Veneziani” a presentare ‘Le Quattro Stagioni’ di Vivaldi;
questo concerto, sebbene organizzato da ragazzi diciottenni o
quasi, ha riscosso un grande successo a giudicare da quanto era
affollato il teatro; senz’ altro ha contribuito il comune desiderio di
ascoltare buona musica, cosa rara di questi tempi. […] l’articolo completo è disponibile sul blog
Giacomo Dreossi
Dietro le quinte di Elementi Sotterrani
Sabato 7 Giugno si è conclusa Elementi Sotterranei, una grande festa con musica, live performance
di graffiti e di body painting, laboratori creativi per grandi e piccini, la Guerrilla Stencil per ridare
vita ai panni ritrovati negli anfratti degli armadi! Insomma, il parco della palestra in via Praviolai
si è tinta dei colori dell’arcobaleno per la chiusura del Festival più importante dell’alto Friuli!
Per tutto il mese di maggio, writers da tutto il mondo ci hanno fatto visita, divisi in squadre da quattro o più persone, hanno dipinto i 700 metri quadri del sottopassaggio in via San Pietro. Si sono
confrontati sul tema proposto dall’Associazione Bravi Ragazzi, “Cibo e sovranità alimentare”. trovate sul blog il racconto completo del dietro le quinte, tra “arance transgeniche”, “maiali meccanici” e l’eccezionale ospitalità delle famiglie gemonesi!
A cura di Ilenia Venturini & Maria Teresa Declara
La redazione del blog “fuori dal comune” quasi
al completo in occasione del seminario con il
giornalista e scrittore Luigi Carletti avvenuto a
Gemona lo scorso 15 Febbraio .
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Nella foto alcuni membri della redazione davanti alla
sede del Messaggero Veneto con la giornalista Gabriella
Scrufari, in occasione della visita alla sede del giornale
e dell’incontro con i giovani redattori dell’inserto Messaggero Scuola.
sul blog il resoconto completo con le foto della visita
Ci scusiamo con tutti gli autori i cui articoli non sono
stati pubblicati integralmente per motivi di spazio. Tutti
gli articoli sono tuttavia presenti in forma completa sul
sito www.blogfuoridalcomune.it
La Redazione
Si ringraziano particolarmente tutti gli insegnanti che
hanno contribuito alla realizzazione di questo inserto
cartaceo: Marsich Paolo (referente Magrini), Menis Ilaria (referente D’Aronco), Tomada Walter (referente Marchetti), Corisello Roberta, Ellero Amalia, Floramo
Angelo, Londero Irma, Marini Adriana .
Si ringraziano inoltre per il supporto le dirigenze degli
Istituti Superiori di Gemona e l’ Associazione “Casa per
l’Europa” di Gemona. L’Associazione Pense e Maravee
in particolare Irma Londero per il supporto redazionale
e Giulio Calderini per la grafica.
Il blog “fuori dal comune” nasce da un’iniziativa della
rete “B*sogno d’esserci” con lo scopo di stimolare i giovani ad un utilizzo consapevole e positivo di Internet e
delle nuove tecnologie. Grazie al supporto tecnico/didattico dell’ Associazione M.E.C. il progetto ha portato
all’attivazione di una redazione di giovani degli Istituto
Superiori di Gemona che da oltre due anni realizza e
mette in rete i contenuti multimediali del blog. L’attività
di redazione include incontri settimanali di coordinamento, incontri con professionisti e approfondimenti tematici sull’utilizzo efficace dei nuovi media .
Nell’anno in corso il progetto è proseguito grazie alla
collaborazione tra Rete B*sogno D’Esserci, Associazione
M.E.C. e Associazione Pensee e Maravee beneficiando
di fondi aggiuntivi ricevuti tramite i bandi della Regione
Friuli Venezia Giulia e del C.S.V. regionale. Coordinamento didattico del progetto a cura di Giacomo Trevisan, Associazione M.E.C.
Maggiori dettagli e riferimenti su
www.blogfuoridalcomune.it
La rete “B*sogno d’esserci” è nata nel 2010 con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una «comunità
educante» che sappia meglio comprendere e rispondere
ai bisogni dei minori. La rete comprende altre ai comuni
di Artegna, Bordano, Gemona, Osoppo, Moggio, Montenars, Resiutta, Trasaghis, Venzone, le scuole superiori di
Gemona e altre realtà operanti sul territorio.
Tutti i dettegli su: www.b-sognodesserci.blogspot.it
giovani talenti>
di Anna Piazza
“
Con queste canzoni ci emozioniamo e se riusciamo ad emozionare un pugno di persone che
sono venute ad ascoltarci, noi abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo.»Sigaretta tra le dita, Charles e
Spino (voci e chitarre) dei ‘The Moon’, mi
raccontano quello che per loro significa
fare musica. Da pochi giorni è uscito il loro
nuovo album, ‘Waiting for yourself’ presentato ufficialmente il 24 maggio al
pub Black Stuff di Udine, contiene 11 nuovi brani scritti da Charles e Spino e arrangiati interamente dai The Moon composti inoltre dal Dan (basso) e dal Piotre
(batteria).
Il sound è quello loro, legato al british
rock che ormai riconosci non appena senti partire i primi accordi, le influenze
partono dal primo britpop degli anni ’60
fino ad arrivare a quello degli anni ’90
passando per il grunge con accenni
punk. Ma loro ci tengono a specificare che
fanno musica per passione e che quello
che veramente conta è divertirsi.Dopo
l’uscita di ‘Lunatics’ nel 2010, di cui ricordiamo la bellissima ‘Rose in the land
of tears’ singolo che ha avuto echi nazionali passando per Rock tv, sky e come
sigla di DEMO su rai radio 1, ora i The
ann7@hotmail.it
britpop
made in Gemona
Moon escono con
questo nuovo lavoro più consapevole e strutturato. «Si chiama Waiting for yourself perché in fondo un po’
tutti aspettiamo di diventare grandi, di diventare davvero noi stessi, un aspettare
se stessi proiettati nel futuro…» ci racconta Spino. Si parte da questo filone di
ricerca di se stessi e si arriva a pezzi veloci con echi punk come ‘Make it in the
easy way you know’ singolo scelto per il
primo videoclip realizzato da Giulio Venier
e Marco Londero (Uponadream Studios)
presentato il 28 maggio alla Cantinetta
del Borgo di Udine e a ballate più armoniche come ‘if today comes’ o ‘electric level’ unica canzone acustica del cd.
«I nostri testi vogliono trasmettere serenità, non parliamo di drammi sociali o problemi esistenziali, ma la nostra musica
non vuole essere leggera in senso lato,
ci piace diffondere serenità, ci piace che
la gente stia bene e si diverta quando ci
ascolta, una sorta di sogno, un’evasione.»
continua Spino, e questo cd centra in pieno il bersaglio: fa stare bene e non stanca mai. Il loro essere vintage lo si vede nel
voler distribuire i volantini con le prossime date e nei manifesti sparsi un po’ per
tutto il Gemonese, anche se sono ragazzi giovani sanno bene che il mondo non
gira solo su internet e sui social network.
Registrato a Udine da Simone Sant (Entropia Studio) e masterizzato al Blue
Train’s Studio di Mira Porto (Ve), ‘Waiting
for yourself’ esce con l’etichetta Seahorse
Recordings (Ar) distribuita da Audioglobe (Sesto Fiorentino) la grafica è di Massimo Pittini pix (Ud), la promozione invece
è affidata a Blob Agency (Bo). Il cd ha visto la luce anche grazie al contributo di
numerosi commercianti di Gemona che i
The Moon ringraziano sentitamente.
«Vorremmo ora suonare in modo un po’
più serio, nei club in Italia ma anche all’Estero, ora speriamo di avere diverse
date in giro per suonare tanto in bei posti, magari diventasse il nostro mestiere,
anche se solo part time!». Per conoscere le prossime date del tour, vedere i videoclip e scoprire tutte le ultime info, i
The Moon vi aspettano sulla loro pagina
facebook: www.facebook.com/themoonrockband
Piotre, Dan, Charles, Spino: The Moon
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l gruppo musicale gemonese si racconta all’uscita del
loro nuovo album
cultura>
di Mauro Pascoli e Agnese Blasotti
La scelta
pensiero
umanistico
pensiero
empirico
Chiacchierando con Agnese
Mauro Ti chiami Agnese, sei di Gemona e
stai per laurearti in filosofia: ecco la tua mini
carta d’identità. Ma perché hai scelto quel
campo di studio e quali sono i tuoi obiettivi?
sulla dimensione umanistica delle cose
Agnese Il mio percorso di studi parte da Gemona con una maturità scientifica. Ciò che mi
resta dagli esami di maturità è un forte senso di delusione, che credo abbia giocato un ruolo
rilevante nelle mie scelte successive. Nel mio piccolo ho capito che l’impegno premia, ma
fino ad un certo punto. Penso che nel campo dell’istruzione sia importante scegliere la strada
che più è nelle 'proprie corde'. Ogni percorso di studi comporta una buona dose di imprevisti ed ingiustizie (soprattutto in Italia), ma credo che si possano affrontare se, alla base, c'è
una scelta dettata dalla passione. Io ho scelto di studiare filosofia per passione, mi sono innamorata della filosofia a scuola, leggendo i dialoghi platonici. C'è chi reputa la mia scelta
coraggiosa, ma per lo più vengo giudicata come un'irresponsabile. Io la considero una scelta
di vita che va oltre il desiderio di un riconoscimento sociale.
Lo scorso luglio mi sono laureata presso l’Università di Padova, ora sono iscritta al corso di
laurea magistrale all’Università di Milano. Il mio progetto a breve termine è un anno di studi
all’estero: ho vinto una borsa di studio Erasmus, dunque a settembre partirò per Londra.
Spero, in futuro, di svolgere un’attività attinente all'ambito filosofico, che è quello che sento
più 'mio'. A chi mi chiede “Che cosa te ne fai di una laurea in filosofia?” rispondo “Nulla, è
la filosofia che ha fatto qualcosa di me”. >
22
M. A proposito di Londra e dell’Inghilterra, mi torna in mente una lunga discussione con un signore, molto
colto soprattutto in temi economici, che difendeva, convintissimo, questa tesi: l’attuale difficile situazione
economica dell’Italia parte da molto lontano. Al di là di alcune pecche storiche del costume italico, la colpa
principale è costituita dalla nostra cultura, anzi dalla nostra civiltà, fondata sul pensiero umanistico, che
ha rappresentato e tuttora rappresenta per noi una vera e propria “zavorra”. In altri Paesi, in particolare
quelli anglosassoni (vedi appunto l’Inghilterra) il pensiero empirico che là si è sviluppato a metà del ‘600,
ha creato le condizioni per una società più dinamica, capace di produrre la rivoluzione industriale, di allargare i propri commerci nel mondo, di essere oggi in grado di dettare legge in ambito economico, sovrastando noi, poveri e poco pratici popoli mediterranei, ancorati al classicismo e alla cultura del
bello. Insomma quel signore mi diceva che, se si cominciasse già
nelle scuole a ridurre o eliminare materie di studio come il latino, il
Humanities
greco, la storia dell’arte, etc. sostituendole con quelle scientifiche,
si potrebbe cercare di ricuperare un po' del tempo che abbiamo
sprecato. Non è che la scelta di approfondire la tua formazione filosofica a Londra derivi da convinzioni simili a quelle di quel signore?
A. Decisamento no. La scelta di spostarmi a Londra deriva dal desiderio
di approfondire lo studio della filosofia analitica nel luogo in cui è nata,
quello anglosassone, dove tutt’ora sono presenti i maggiori specialisti. In
ogni caso non sono d’accordo con l’economista di cui si sta parlando. Mi
sarebbe piaciuto fargli notare che negli Stati Uniti, un paese il cui successo
economico, ancor più di quello inglese, è nettamente superiore a quello
italiano, gli studi umanistici sono obbligatori per i primi due anni di
quasi tutte le facoltà universitarie. Una proposta che non avrebbe alcun
senso d’essere presa in considerazione in Italia, perché il buon vecchio liceo, purtroppo forse ancora per poco, mira a fornire a tutti, prima di cominciare eventualmente l’università, le basi culturali che mancano agli studenti delle scuole americane. Tra l’altro, da quanto ne so, negli Stati Uniti
sono attualmente molto apprezzati i laureati nelle cosiddette ‘Humanities’.
Sarà forse sfuggito agli americani il fatto che siano stati proprio gli studi
umanistici a costituire la zavorra che ha trascinato in basso l’Italia?! Io
credo piuttosto che il nostro Paese stia da tempo tentando di adeguarsi a
quell’ideale scientifico-economico nato in ambito anglosassone, pur essendo privo degli strumenti necessari. Al contempo si sta cercando di cancellare un poderoso passato umanistico, accusato di sterilità. In questo periodo stiamo assistendo a scelte volte a snaturare la vocazione umanistica
della nostra civiltà, con la convinzione che tagliando sull’istruzione letteraria, e investendo sempre di più su quella scientifica, l’Italia possa colmare la sua distanza dai Paesi più ‘avanzati’. Perché non considerare come
risorsa, invece, il patrimonio umanistico di cui l’Italia è portatrice? Sarà
davvero eliminando la filosofia, il latino e la storia dell’arte dalle nostre
scuole che perseguiremo progresso e modernizzazione? Non credo. E’ solo
in un’ottica in cui la scienza vanta un accesso privilegiato al mondo che
il progresso si misura in termini di ricerca scientifica. Ma sarà mai progredito un Paese che dimentica l’importanza del proprio passato? >
dialoghi
platonici
23
>
M. Direi che su questo punto ci troviamo molto d’accordo. Penso anzi che se guardassimo meglio in
altre realtà (non solo negli Stati Uniti d’America), scopriremmo questo paradosso: mentre altrove il pensiero umanistico, alla base della civiltà occidentale, viene sempre più considerato un valore da salvaguardare ed incentivare, l’Italia che ne è naturalmente ricca cerca
via via di disfarsene. Forse l’incuria in cui sono lasciati molti dei nostri numerosissimi
siti di importanza storica (non solo Pompei), oltre che dalla mancanza di risorse, nasce anche dall’indebolimento della consapevolezza collettiva del loro valore.
E nel frattempo sono/siamo tutti tesi a trovare il modo di superare questo momento di pesante congiuntura economica, questa emergenza. Ma se ci guardiamo indietro, è da anni che viviamo in emergenza, che si parla di
“…scelte necessarie da compiere data la situazione di emergenza…”,
sembra quasi che ogni passo (penso soprattutto alla politica che
ci governa) sia dettato dalla congiuntura del momento. Per poi constatare che questa necessità impellente di prendere decisioni fondamentali, strutturali, epocali… rimane sospesa nel tempo e
spesso si traduce in un nulla di fatto. Si trasforma in tempo perso.
A questo “pensiero corto”, del fare (del dire di fare), sembra
spesso mancare quella profondità di approccio, capace di misurarsi
con il contenuto reale dei problemi e con il tempo necessario per
elaborare soluzioni convincenti e durevoli. Che questo deficit di
cultura politica sia figlio di un deficit culturale più generale? Che
nasca dalla scelta di abbandonare le risorse di una tradizione di
pensiero troppo “tradizionale ed obsoleto” per lanciarsi alla scoperta del nuovo, ancora poco esplorato?
M. Mi piace la convinzione con cui esprimi le tue idee. Piena di energia giovanile e di “ribellione” allo stato
delle cose. Le possibilità di cambiamento vengono da lì. Anch’io quando avevo la tua età sentivo l’esigenza
di mettere tutto in discussione. Poi nel tempo ci si accorge che la realtà è complessa, si incontrano delusioni, c’è perfino il rischio di arrendersi o, peggio ancora di adeguarsi. E’ qui che tornino utili quegli strumenti culturali di cui abbiamo parlato, che permettono di capire meglio, di discernere, di tentare di interpretare il significato più profondo della realtà. Se ci poniamo in questa prospettiva, forse anche l’attuale
domanda pressante di “cambiamento”, del nuovo che vada a sostituire il vecchio, diventa in qualche modo
impropria. Sarebbe forse meglio parlare di evoluzione verso un progetto di società più avanzata, più coesa,
più giusta: nel bene e nel male il futuro deve fare i conti non solo con il presente, ma anche con le esperienze del passato, facendone tesoro. E nel presente, al di là del quotidiano in cui siamo immersi e spesso
confusi, credo che ciò cui realmente stiamo assistendo sia uno scontro, duro, tra chi desidera la conservazione dello status quo e chi invece spinge per il suo superamento. Questo confronto non è né così esplicito, né così facilmente interpretabile: attraversa tutta la società e molti dei suoi interpreti sono (continuano
ad essere) degli incorreggibili trasformisti. Mai come in questo momento servirebbero quelle capacità di
elaborazione culturale che ci appartengono e che ci vengono dal patrimonio del pensiero umanistico.
Beh, grazie Agnese per questa interessante chiaccherata. Chissà che non ci siano nuove occasioni per continuarla, magari anche con altri.
>
24
illustrazioni di G. Calderini
A. Io parlerei di circolo vizioso: il deficit culturale generale sta creando
senza dubbio un enorme deficit di cultura politica, ma la stessa classe postatus quo
litica che da tempo ci governa ha giocato un ruolo fondamentale nella nascita
di un deficit complessivo di cultura. E se vogliamo a questo circolo se ne accompagna un altro: il deficit politico alimenta il deficit economico e viceversa. Mi
sembra davvero appropriata l’espressione ‘pensiero corto’: decisioni fondamentali da
prendere nell’immediato futuro. Poco importa che la soluzione sia duratura; deve essere elaborata rapidamente e deve avere un non so che di eroico, che faccia presa sull’immaginario comune. Il messaggio di cui la politica si fa portatrice, si riverbera sulle scelte individuali: ricerca del
profitto a breve termine e asservimento alla legge dell’utile e del più furbo. E intanto si dimentica
ciò che ci rende uomini: la facoltà di pensiero. Di conseguenza si crea un modello di cittadino incapace di riflettere autonomamente e criticamente, incosciente dei propri doveri e diritti, incapace
di mettere in discussione se stesso ed il proprio operato, non disposto a collaborare con gli altri, ancor meno a condividere i loro successi e sofferenze, forse neanche a rispettarli. Vogliamo affidare
a queste persone dalla ‘mente soffocata’ il futuro del nostro Paese?
giovani talenti>
di Roberto Urbani
ADS Gemona Nuoto
Culla di giovani talenti
La nostra squadra al lavoro…
Uno straordinario Giona Mainardis (classe 1999) vince due medaglie ai Campionati Italiani di categoria (Roma 25-27
luglio 2013): 2° classificato nei 50 stile
e 3° classificato nei 100 stile con uno
strepitoso miglioramento tecnico. Un risultato davvero inaspettato che premia la determinazione e le qualità di
questo atleta. Nella stessa manifestazione Lucia Rovere (classe 1999) partecipa a ben sei gare riuscendo a guadagnare cinque finali (miglior risultato il 6°
posto nei 100 farfalla) a conferma del suo
talento.
La giovane Alice Morandini (classe 2001)
è riuscita a conquistare due podi importantissimi al Campionato Nazionale
svoltosi a Rovereto (TN) il 6 e 7 luglio.
Convocata con la rappresentativa regionale esordienti assieme al tecnico
Alessandro Linossi , ha vinto prima i 100
rana e poi si è classificata 2° nei 200. Un
risultato storico e importantissimo per
la società , che di fatto proietta questo
giovane talento ai vertici nazionali della specialità (aveva poco prima vinto il
titolo regionale in entrambe le distanze).
Notizie altrettanto positive dai campionati di categoria di Gorizia (10-11-12 luglio). Sono addirittura 17 le medaglie
conquistate.
Lucia Rovere realizza un’impresa, vincendo tutte le gare a cui ha partecipato:
200 e 400 misti, 100 e 200 dorso, 100 e
200 farfalla.
Giona Mainardis conquista 3 ori: 50-100
e 200 stile; 2 argenti 100 farfalla e 100
dorso.
Lorenzo Prina vince l’oro nei 200 misti,
argento nei 100 stile e 100 dorso, il
bronzo nei 200 stile e 200 dorso.
Alice Morandini si migliora ancora e riesce nell’impresa di salire al 3° posto nei
100 rana nella categoria ragazzi (dopo essere arrivata 4° nei 200). Per lei ancora
conferme del suo grande potenziale.
in programma a San Vito al Tagliamento l’8 e 9 marzo e poi occhi puntati ai
campionati italiani di Riccione dal 21 al
26 marzo.
E allora…
FORZA GEMONA NUOTO!!!
Tanta la soddisfazione per tutto lo staff
tecnico e gli atleti della Gemona Nuoto,
che si vedono ripagati dopo tanti sacrifici e tanto impegno: una bella conferma
che non fa che esaltare ancora di più la
qualità del lavoro svolto ogni giorno in
vasca. Risultati che sono il frutto di
un’attenta organizzazione didattica dei
corsi dai quali ogni anno escono nuovi futuri talenti.
Giona Mainardis: 2° classificato nei 100 stile; 3° classificato nei 50 stile (Campionati
Italiani Estivi: Roma 25-27 luglio 2013) Alice
Morandini: Campionessa Italiana nei 100
rana al Campionato Nazionale Esordienti per
rappresentative ( Rovereto 6-7 luglio 2013)
La nuova stagione ha già portato tantissime conferme della crescita agonistica della nostra piccola società e grazie all’arrivo di nuovi atleti saprà di certo ambire a traguardi ancora piu’ prestigiosi. A breve il primo importante appuntamento, con il campionato regionale
Alice Morandini, Giona Mainardis, il tecnico
Alessandro Linossi, Lucia Rovere
25
>
U
na stagione davvero entusiasmante
e indimenticabile per la piccola
società gemonese.
di Èlia Beacco
Leturis>
Bambini
proibiti
storie di famiglie italiane in Svizzera
Bambini proibiti è fatto di storie vere, ma ha
anche qualcosa di più. Adulti che si raccontano e ricordano. Spesso nel parlare ricacciano indietro quel dolore muto della loro infanzia che - molti anni dopo - Marina Frigerio
ha raccolto in questo piccolo libro dell'editrice trentina Il Margine, con un lavoro appassionato quanto preciso ed uno stile
asciutto. É un libro scritto non per muovere
pietà ma per giustizia. Un atto di ribellione all'indifferenza del "non sapevo", un aiuto a riconoscere che oggi rischiamo di chiudere gli
occhi allo stesso modo sul dolore di chi –
anche in Italia - non riesce a pronunciare ragioni e diritti con voce abbastanza alta.
Nella Svizzera degli anni ’60–'70 se eri figlio
di stagionale per poter stare insieme a
mamma e papà dovevi stare nascosto,
spesso in un unica stanza che rappresentava
tutto l'alloggio disponibile. Non si poteva
fare rumore, non si poteva ridere forte né
piangere, neanche se cadevi e ti facevi male.
Costantemente nella paura di venire scoperto. Non ci poteva essere la scuola, i giardini pubblici, due calci ad un pallone. Le alternative erano poche. Potevi continuare a
vivere nel tuo paese ed essere cresciuto da
nonne o zie. Oppure c'erano i collegi vicino al
confine di quel Paese dove tu non potevi entrare: ma erano caserme per bambini, con
durezze quasi insopportabili. Quei bambini
sono cresciuti ma di quell'infanzia nascosta
ne sono rimaste tracce profonde anche se
invisibili alla superficie. I bambini di quel
tempo sono diventati ragionieri, operai, fun-
Bambini proibiti, con la prefazione di don
Luigi Ciotti e la postfazione di Max Mauro, è
stato finalmente pubblicato in lingua italiana
– a vent'anni dalla sua prima uscita in Svizzera con il titolo Versteckte Kinder. Nell'edizione italiana l’autrice, psicologa e psicoterapeuta, ne rielabora alcuni brani centrali per
meglio capire il clima di quegli anni, commenta e descrive gli “echi italiani” provocati
dalla denuncia del fenomeno dei bambini nascosti. Un “fenomeno da non guardare come
storia lontana grazie alle riforme legislative
nel frattempo intervenute ma da riconoscere
nel nostro oggi. In quelli che abbiamo chiamato sans papier, undocumented, clandestini” non più titolari di diritti universali in
Ci auguriamo che, grazie all'impegno e all'attenzione di molti cittadini sensibili, si stia
già scrivendo un libro nuovo dal titolo In Italia non esistono bambini proibiti.
per aggiornamenti
e approfondimenti:
LINKIESTA
testata digitale indipendente
6° Rapporto di aggiornamento sul
monitoraggio della Convenzione sui
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
in Italia 2012-2013
Sport e minori stranieri – dal blog di
Augusta De Piero
7/05/ 2014 mozione di sollecito del
Consiglio Regione FVG al Parlamento
per l'introduzione dello "ius soli"
(il diritto di cittadinanza che si
acquisisce per essere nati sul territorio
dello Stato).
Sara e Piêri us spetin in Malghe Quarnan
par faus cerçâ alc di bon, fat in cjase.
informazione pubblicitaria
>
zionari consolari, artigiani, insegnanti. Qualcuno di loro ha avuto un impegno politico o
sindacale, qualcuno è diventato regista o
giornalista. Raccontano cosa significava concretamente essere figlio di emigranti stagionali, cui non era consentito il ricongiungimento familiare; un prezzo pagato dai
bambini in una età nella quale i genitori e la
famiglia sono la sicurezza indispensabile per
sentire di "avere un posto" nel mondo. Un
prezzo pagato dai genitori che spesso si sentivano colpevoli di non aver potuto offrire
nulla di meglio ai loro figli.
quanto persone ma sottoposti alle sovranità
nazionali che gli riconoscono cittadinanza
solo in “versione ridotta”, da concedersi di
volta in volta e a tempo determinato. Il nostro
Paese si è trasformato da Paese da cui si
partiva a Paese punto d'arrivo per migliaia di
migranti; abbiamo leggi in materia a volte
lacunose o contradditorie ed “è ragionevole
pensare che vi siano bambini nascosti anche
in Italia e ne danno testimonianza il quinto e
sesto rapporto della Convention on the
Rights of the Child”. Così scrive e documenta
nel suo Blog Augusta De Piero che da tempo
e con tenacia segue il difficile iter delle proposte di legge che potrebbero finalmente
rendere certo il diritto di registrazione per i
bambini figli di genitori stranieri presenti in
Italia in situazione irregolare. L'Italia è inoltre destinataria di una raccomandazione del
Comitato Onu che richiede sia rispettato e
reso praticabile il diritto di tutti i bambini
nati e cresciuti in Italia ad essere registrati
alla nascita, indipendentemente dall’estrazione sociale ed etnica e dallo status soggiornante dei genitori.
Al sarà viert ogni dì dal 15 di Jugn.
I fasarin di mangjâ la nestre buine rôbe e i vendarin il formadi,
la scuete e il yogurt di malghe, lassù fintremai al 15 di setembar.
Par ogni bon cont, telefonait al 0432 974022
26
di Giulio Calderini
arte di strada>
disegnare
Gemona
Il prossimo 13 luglio si svolgerà
il primo Gemona Sketch Tour
con i disegnatori di strada,
gli urban sketchers all’opera
evento si svolgerà nell’intera giornata
di domenica 13 luglio e la partecipazione è aperta a tutti, purchè “ispirati”
dalle otto regole qui sotto riportate. Sono le
linee guida del “disegnatore di strada”, colui
che percorre luoghi vicini e lontani documentandoli “all’istante” con disegni e schizzi sui taccuini da viaggio.
L’
Urban Sketchers Manifesto
1. Disegnamo sul posto, all'aperto o al
chiuso, catturando ciò che vediamo con la
diretta osservazione
2. I nostri disegni raccontano la storia di ciò
che ci circonda, dei luoghi in cui viviamo e
di quelli dove viaggiamo
3. I nostri disegni sono una registrazione del
tempo e dello spazio
4. Siamo fedeli alle scene che osserviamo
5. Utilizziamo ogni genere di strumento e
preserviamo il nostro stile individuale
6. Ci sosteniamo a vicenda e disegnamo insieme
7. Condividiamo i nostri disegni online
8. Mostriamo il mondo, un disegno alla volta
Alcuni disegnatori più esperti saranno a disposizione dei più piccoli o di chi vorrà cimentarsi per la prima volta nell’arte della copia dal vero, seguendoli con consigli, esempi
ed esercizi pratici. All’inizio della giornata verranno creati dei gruppi di lavoro e ognuno vi potrà aderire in base alle proprie capacità o interessi tecnici. Non è esclusa la perlustrazione solitaria, per chi lo desidera.
Percorso e scelta dei soggetti. Sono previste
soste durante l’itinerario: nel centro storico di
Gemona, sul castello, nelle zone verdi limitrofe
come la Frate dietro al Duomo. Chi è più interessato agli aspetti naturalistici si potrà spostare in borgate come Maniaglia e Godo,
dove non mancano cortili con animali, zone di
campagna e piante, oltre a scorci e panorami
interessanti. Non mancheranno visite a luoghi chiusi come il Duomo, il suo museo, la Pinacoteca di Palazzo Elti, soprattutto in caso
di pioggia e compatibilmente con i tempi delle soste da dedicare al disegno.
informazione pubblicitaria
Il programma prevede in linea di massima: alle
coccinellacartoleria@libero.it
ore 10/10.30 del mattino l’incontro per le adesioni, la definizione dei gruppi e dei percorsi, la
partenza. Una pausa pranzo (lo spuntino del
carnettista) e il raduno finale dei partecipanti,
verso le 18. Seguirà (previa consegna dei taccuini) una piccola mostra sui banchetti e la
premiazione dei tre disegni (o taccuini) giudicati migliori dai partecipanti e dal pubblico.
Adesioni e informazioni.
Chi è interessato a partecipare può richiedere
ulteriori informazioni e il programma dettagliato
(dopo il 15 giugno) ai seguenti contatti:
Organizzazione
fattidarte@hotmail.com
giuliocalderini@gmail.com
Taccuini nel Web, per saperne di più:
http://www.urbansketchers.org/ http://www.sketchcrawl.com/
http://urbansketchers-italy.blogspot.it/
http://urbansketchers-sardinia.blogspot.it/
http://unacarrioladidisegni.blogspot.it/
http://www.matiteinviaggio.it/index.php
Cartolibreria Coccinella sas
di Marina Lepore & C:
Via Dante Alighieri 213
Gemona del Friuli
tel/fax 0432 981305
27
>
Per partecipare. Ognuno dovrà disporre dei
propri strumenti personali per il disegno
adatti al trasporto leggero, ed è ammessa
ogni tecnica. Consigliamo come supporti i taccuini tipo Moleskine, quaderni, album, block-
notes... su cui disegnare con penne, matite,
pastelli, carboncini, acquerelli in vaschette,
chine e pennelli...e materiali per la pulizia.
attualità>
In centro storico un'auto viene data alle fiamme
Gemona città del benstare... eppure in
centro storico un'auto viene data alle fiamme in una notte di primavera, una di
quelle notti in cui si dovrebbero percepire essenze di aromi floreali trasportate dal vento non più invernale, in via
Caneva, però strada centrale di Gemona,
altro odore si sente. Odore acre di pneumatici che vanno a fuoco, di lamiere che
si sciolgono e di sedili che si disintegrano. E' la mia auto che brucia. E'
strano che succeda ciò in un tranquillo
centro storico, talmente strano che i vigili del fuoco, allertati dai passanti ed intervenuti per lo spegnimento, in breve
tempo decretano la natura accidentale
del rogo.
>
28
Cortocircuito.
Ci vorranno le luci del giorno, altre forze
dell'ordine, sequestro del mezzo, perizie
incrociate, per indicare, infine, la natura
dolosa dell'evento. Poche righe sul giornale locale, notizie peraltro non complete perchè riferite al primo verbale redatto durante la notte.
Poi il S-I-L-E-N-Z-I-O.
Denuncia contro ignoti. Indagini in corso.
E ancora S-I-L-E-N-Z-I-O.
Nessun commento o contatto da parte
dell'Amministrazione comunale, anzi,
solo un invito a ripulire la strada.
Penso che incendiare un'auto sia un atto
grave che dev'essere pubblicamente
condannato e credo che sia moralmente
importante dissociarsi da coloro che credono nella forza della violenza e nel potere dell'intimidazione.
Per questo motivo, tra le tante testimonianze di amicizia e solidarietà ricevute
in questo periodo, propongo alla redazione di far pubblicare le parole dei miei
colleghi dell'Isis D'Aronco, perchè meglio esprimono il messaggio di condanna
nei confronti della violenza, di qualsiasi
natura essa sia.
Se nessuna voce si alza, se nessuno
scrive o denuncia o critica, c'è la possibilità che l'omertà prevalga e c'è anche il rischio che tutto ciò non sia mai accaduto.
appello>
Sostieni
Pense e Maravee
Come abbiamo sempre affermato, P&M ha i suoi
lettori come unici “azionisti”. Crediamo, infatti,
che solo in questo modo sia possibile mantenere
la nostra indipendenza e quindi la nostra libertà
di espressione e di critica. Per questo se i nostri
“azionisti” desiderano continuare a leggerci, è
importante che ci sostengano anche economicamente. Ci sono 3 modi per farlo:
1_ Associandosi. La tessera di socio, acquisita
secondo il dettato dello Statuto della Associazione, dà diritto di voto in assemblea e di
entrare a far parte dell’organo direttivo.
2_ Donando un contributo volontario. Basta
staccare il bollettino stampato qui a fianco,
oppure contattare un membro della redazione o telefonare al numero 3427519201
3_ Devolvendo il 5 per mille. Basta indicare
sulla dichiarazione dei redditi il nome “Associazione Pense e Maravee” ed il numero di
codice fiscale 91002600301. Il 5 per mille
dell’ imponibile IRPEF del vostro reddito sarà
devoluto alla nostra associazione, inserita
nell’elenco delle associazioni ONLUS (senza
fini di lucro). In questo periodo di scadenze
fiscali caldeggiamo questa scelta per tutti coloro che desiderano sostenerci.
5 x mille
sostenerci non
ti costa nulla!
Memo:
il codice fiscale di P&M è
91002600301
>
25
Lamps!
Lamps!
Segnalazioni, lettere, immagini ricevute dai lettori
Errata corrige>
La foto pubblicata sul numero scorso di PeM a corredo
dell’articolo “Via Della Cella, era stata gentilmente concessa dal sig. Bierti Romano e non, come appariva nella
didascalia, da“Bierti Fontana”. La redazione si scusa.
Lettera>
Barriere architettoniche
Sono un cittadino gemonese diversamente abile. Il giorno 10 aprile ho
avuto necessità di recarmi all’Ufficio delle Entrate di Gemona. Sapevo che
era stato trasferito in un luogo diverso da prima, ma non immaginavo di
così difficile accesso.
Quel giorno mi incammino con l’aiuto delle altre due gambe (le stampelle),
faccio la salita, arrivo in cima (vi lascio immaginare come…), finalmente
intravvedo l’ufficio nell’angolo a destra, ma non è finita qui! Vedo uno scalino a forma di luna, con la porta che si apre verso l’esterno, non lasciando lo spazio necessario all’accesso. E’ un esercizio di equilibrio riuscire a fare entrambe le cose contemporaneamente.
All’uscita dell’ufficio dovevo riaffrontare lo scalino e la porta. Se non
fosse stato per la gentilezza e la disponibilità dell’impiegato avrei avuto
serie difficoltà a ripetere l’operazione.
Alla fine ho riaffrontato anche la “bella” e faticosa discesona per raggiungere il parcheggio e la mia auto.
Che dire…come sostengo io: “Nelle cose bisogna esserci per capirle”.
Ringrazio per l’ospitalità
Maurizio Feragotto
Sei di Gemona se...>
Sono Pillinini Pascolo Antonio sono di Gemona credo che il campanile appartenga alla chiesa di San Giovanni. Grazie se mi fate sapere Mandi Esatto! Bravo Antonio, hai sbaragliato decine di partecipanti molti dei quali avevano risposto esattamente, ma
tu sei stato il primo a scriverci, perciò ti nominiamo
“1° Riconoscitore Vestigia Gemonesi”
>
26
A s s o c i a zi o n i a d e r e n t i a l Co o r d i n a m e n t o
A.C.A.T. - Associazione dei Clubs degli Alcolisti in Trattamento | A.T.Sa.M. - Associazione Tutela Salute Mentale | A.V.U.L.S.S. - Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali dei Servizi Socio-Sanitari | Amnesty International - Gruppo Italia 143 | Associazione "Bravi
Ragazzi" | Associazione "Coro Glemonensis" | Associazione "Coro Kelidon" | Associazione "Gruppo Special" | Associazione "Un blanc
e un neri" | Associazione Buteghe dal mont - Glemone | Associazione Casa per l'Europa - Gemona | Associazione Culturale e Compagnia
Teatrale Drèteledrôs | Associazione Culturale Friûl Adventures - Fiore (Osoppo) | Associazione Culturale Pense e Maravee | Associazione
Musicologi | Associazione Pro Loco Pro Glemona | Associazione storico-archeologico-culturale "Valentino Ostermann" | AUSER Alto
Friuli - Associazione per l'autogestione dei servizi e la solidarietà | C.A.V. - Centro Aiuto alla Vita | C.I.D.I. - Centro territoriale d'Iniziativa
Democratica degli Insegnanti della Carnia e del Gemonese | CAI - Club Alpino Italiano - Sezione di Gemona del Friuli, Sottosezioni di Buia
ed Osoppo | Centro Giovanile Parrocchiale Glemonensis | Circolo Legambiente della Pedemontana Gemonese | Comitato per la Costituzione | Comitato per la Solidarietà di Osoppo | Ecomuseo delle Acque del Gemonese | Gruppo "Coccolastorie" | Gruppo Caritas della
Parrocchia di S. Maria Assunta di Gemona | Gruppo Missionario Parr. di S. Maria Assunta di Gemona | Gruppo Scout AGESCI Gemona 1
PAGINA DEL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI E DI VOLONTARIATO SOCIALE DI GEMONA
Solidarietà
«Di man in man»
Che cos’è l’emporio «Di man in
man»?
È uno “spazio alternativo del riuso
solidale”. Non è un attività commerciale, ma un centro per la raccolta e la
messa a disposizione, a fronte di un’offerta minima, di abiti e accessori usati
per uomo, donna e bambino, biancheria per la casa, oggetti per uso domestico, piccoli elettrodomestici funzionanti e giocattoli. Vuole essere un
punto di incontro aperto a tutti. Nato a
seguito di una riflessione sul fenomeno
delle povertà, il “negozio” si rivolge
non solo a quanti, per la loro situazione economica, necessitano di acquisire
beni in modo diverso dal consueto, ma
anche a consumatori rispettosi dell’ambiente e sensibili alla pratica del
riciclo. Analoghi centri da tempo attivi
in altre località della Regione (Manzano, Palmanova, Latisana…) hanno già
dimostrato la loro validità. Per il
nostro territorio è una esperienza
nuova. Le persone stanno rispondendo
con generosità, sensibilità e partecipazione. Lo testimoniano la quantità e la
qualità dei beni donati, nonché l’offerta di aiuto volontario avanzata da
diversi cittadini.
Ci potete spiegare in modo più
approfondito quali sono gli intenti
del progetto?
L’offerta minima prevista intende dare
dignità a chi si trova in condizione di
bisogno: l’Emporio offrirà ai suoi fruitori la possibilità di “scegliere ciò che
serve e piace” responsabilizzando
coloro che ricevono e dando un giusto
valore alle cose. Gli utili derivanti
dalle offerte raccolte saranno destinati
a progetti di contrasto delle povertà o
per sopperire a richieste di aiuto economico, per esempio al pagamento di
bollette o di spese d’emergenza.
Com’è nato il progetto?
È nato con un’iniziativa promossa nel
2011 dal Coordinamento delle Associazioni all’interno del progetto
«Rimuovere gli ostacoli»: una mappatura delle realtà che a vario titolo, nel
territorio del Gemonese, sono impegnate in attività di contrasto al fenomeno della povertà. Il documento, pubblicato nel maggio 2012, è reperibile sul
sito internet del Coordinamento
(www.associagemona.org). A questo
lavoro ha fatto seguito il percorso formativo «Operare nel campo delle
povertà», svoltosi tra novembre 2012 e
marzo 2013. Il percorso ha favorito il
confronto tra diverse associazioni e tra
associazioni e Servizio sociale dei
Comuni e ha fatto emergere la necessità di creare un centro per evitare la
dispersione di risorse e la sovrapposizione di interventi.
L’emporio nasce quindi per rispondere ai bisogni emergenti nel territorio?
Sì. Nasce per far fronte alle sempre più
numerose richieste di singoli e famiglie che non dispongono di redditi sufficienti per acquistare nei consueti
negozi beni come abbigliamento e
oggetti di uso domestico. Nasce anche
per affrontare in modo non assistenzialistico il problema delle povertà.
Quali sono le realtà promotrici o
coinvolte nel progetto?
Le associazioni coinvolte nella progettazione e nella gestione dell’Emporio,
che avverrà in collaborazione con la
Caritas Diocesana di Udine, sono l’AVULSS, il Centro di Aiuto alla Vita,
l’Associazione Volontari «San Martino» di Artegna, il Comitato per la Solidarietà di Osoppo, il Gruppo Caritas
della Parrocchia di Santa Maria Assunta, l’intero Coordinamento delle Associazioni. Anche singoli volontari stanno collaborando con entusiasmo al
progetto: al momento la gestione dell’Emporio è garantita da una quindicina di volontari molto motivati e opportunamente organizzati che dedicano a
questa iniziativa tempo ed energie.
Ricordiamo inoltre che l’Emporio è
stato aperto grazie alla disponibilità dei
Frati Francescani del Santuario di
Sant’Antonio che hanno messo a
disposizione gli ampi locali della Casa
del Pellegrino.
Quali sono gli orari di apertura dell’Emporio?
Il centro è aperto il mercoledì (ore 1518) e il sabato (ore 10-12). Per il ricevimento della merce è aperto il lunedì
e il sabato (ore 10-12).
Per informazioni è possibile chiamare
il numero 3703290637 durante gli
orari di apertura.
Il Sfuei è realizzato con il contributo della Regione
Friuli–V.G. (L.R. n. 12/1995) nell’ambito del progetto
“Promuovere dignità sociale e cittadinanza attiva”
promosso dal Coordinamento e richiesto dalle associazioni capofila Auser Alto Friuli e AVULSS - gruppo
di Gemona del Friuli.
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Presso la Casa del Pellegrino, l’ampio
edificio da tempo inutilizzato situato
accanto al Santuario di Sant’Antonio, è
stato aperto l’Emporio Amico «Di
man in man». Per conoscere questa
nuova offerta abbiamo intervistato
alcune volontarie da mesi impegnate
nella realizzazione del progetto
Un emporio per contrastare
le povertà e promuovere il riuso:
una nuova risorsa per il Gemonese
5 x mille
sostenerci non
ti costa nulla!
Memo:
il codice fiscale di P&M è
Sei di Gemona se... Sai dove si trova questo leone
91002600301