ANNO XLVI - N° 2 - APRILE 2014 75° DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA PARROCCHIALE - 1938 Vetrate centrali COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 - APRILE 2014 IN QUESTO NUMERO: 1 2 3 4 6 7 8 10 11 11 12 13 14 16 17 20 Editoriale del Parroco. L’Offerta di Cristo e del Popolo Caritas Parrocchiale di Canegrate - a cura degli Operatori Caritas L’organizzazione della Carità. II parte Camminando per la Quaresima, genitori e figli insieme! - a cura delle catechiste Marzo 2014 - Prima Santa Confessione Giovani Sposi in cammino verso Dio Lettera di Carlo Zardin - a cura della Commissione Missionaria Carnevalate canegratesi dell’8 marzo 2014 Ai genitori dei nati nel 2007 La Schola Cantorum “Santa Cecilia” continua la sua attività Cantare è come pregare due volte! Decalogo per ben educare i figli Il Papa: la Chiesa chiama ad affrontare “le nuove sfide della famiglia” Consiglio degli Oratori - di Francesco Fusi Giochi e buonumore Offerte da metà febbraio a metà aprile 2014 Redazione: Innocente Campesato, Mascia Capponi, Emanuela Incicco, Giuseppino Pigaiani e i sacerdoti di Canegrate. Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani Stampa: Giovanni Incicco Copertina: Emanuela e Giovanni Incicco. Diffusione e Abbonamenti: Addetti Buona Stampa. E-mail: canegrate@chiesadimilano.it Sito Internet: www.oratoriocanegrate.it (“Comunità” scaricabile in Pdf) COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO D opo aver scritto sul significato dell’andare a Messa, sula preparazione e sull’introduzione alla Messa, e sulla prima grande parte costituita dalla Liturgia della Parola (noi per esigenze di brevità l’abbiamo sintetizzata esaminando un po’ il ruolo dell’omelia), passiamo ora alla seconda grande parte e cioè la Liturgia eucaristica. • Inizia con i cosiddetti riti offertoriali che, con la riforma conciliare, meglio sarebbe chiamare: la preparazione dei doni. Quali doni? I fedeli portano all’altare il pane e il vino, che rappresentano tutta l’attività umana che viene messa nelle mani di Cristo, a servizio del suo vangelo. Portano anche offerte in denaro, raccolte in chiesa, per i poveri e per la comunità, per non dimenticare che siamo popolo unito, che condivide e che aiuta. • Poi arriviamo al momento centrale e culminante dell’intera celebrazione, cioè la Preghiera eucaristica. Senza di essa la messa sarebbe come un corpo senza il cuore. Ricordiamo che questa preghiera non è solo del sacerdote, ma di tutta l’assemblea dei fedeli (in unione con il sacerdote che la presiede): attraverso di essa magnifichiamo le grandi opere di Dio per salvare l’uomo. È la preghiera per antonomasia: è il grande rendimento di grazie a Dio per il dono della liberazione dal male. Riconosce la gratuità di quell’amore di Dio che ha trovato la massima manifestazione nel sacrificio-offertadono di sé, che Cristo ha compiuto sulla croce per la liberazio- ne dell’umanità di tutti i tempi. Comincia con il prefazio, con il dialogo che lo precede e il Santo, grido gioioso di lode. Subito dopo invochiamo lo Spirito Santo (epiclesi) sui doni del pane e del vino, affinché diventino il corpo offerto e il sangue versato di Cristo per amore dell’umanità. La parola “memoriale”, pur non essendo comune, è usata per sottolineare che l’Eucarestia non è un semplice ricordo. Con questa parola si vuole affermare che il sacramento dell’Eucarestia ci rende “contemporanei” al sacrificio di Gesù. Cioè questo gesto d’amore rimane, perdura per tutta la storia dell’umanità. Questo gesto d’amore infinito di Dio per l’uomo è quello che decide la storia e ci permette di affrontare il male che c’è in noi con la certezza che il male è stato sconfitto una volta per tutte. Questo atto di amore di Gesù è l’unica vera forza, l’unica “strategia” capace di vincere il male. In altri modi il male non si vince e la storia umana ne è una conferma. La Messa perciò è l’affermazione più importante e decisiva sulla storia umana: ci dice che il dilagare del male non sarà l’ultima parola sulla storia degli uomini e sulla nostra storia 1 XLVI N° 2 APRILE 2014 personale. L’ultima parola è l’amore di Dio, cioè la misericordia. Quella di Dio. Solo per questa possiamo dobbiamo vivere nella speranza. Solo la misericordia di Dio, espressa dal dono di sé di Cristo sulla croce, ci permette, nonostante tutto il male che c’è, di vivere nella speranza certa che, nella lotta tra il bene e il male, il destino del male è già segnato e il bene sarà il traguardo. Capite, la Messa cambia il modo di guardare la vita e la propria storia personale. Allora, andare a Messa, partecipare alla Messa non è una devozione qualsiasi, non è una preghiera qualsiasi, ma è accettare di entrare dentro questo dinamismo della storia, è accettare che questo atto d’amore di Dio per l’uomo ci penetri dentro, e in questo modo avviene, a poco a poco, la nostra liberazione dal male. Andare a Messa quindi vuol dire camminare verso la vera felicità, quella che dura e che resiste ad ogni illusione e ad ogni colpo del male. Niente di meno. Ecco perché andare a Messa è fondamentale. Non è un precetto, ma è l’unica strada autentica verso la propria liberazione. Ecco, il cristiano va a Messa per lasciarsi trasformare da essa. Il vero pericolo per noi allora è quello di essere presenti in chiesa, ma non disponibili a lasciarsi cambiare. Infine la Messa è il gesto più forte di unione tra noi. Ma di questo parleremo la prossima volta. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO Il XLVI N° 2 APRILE 2014 COLLABORAZIONE CON ALTRI ENTI All’occorrenza si attivano contatti con gli assistenti sociali e i servizi del Comune coscienti che le risorse del sistema sociale sono molto ma molto maggiori delle nostre. Essendo tuttavia l’attività degli assistenti sociali limitata dalle leggi, ecco che la Caritas si qualifica come realtà a bassa soglia di accesso. nostro aiuto è rivolto alle famiglie disagiate di Canegrate e a coloro che da paesi molto lontani sono giunti sino a noi in cerca di un lavoro con il quale dare senso e dignità a quel bene unico che è la vita. Accanto a buona parte della nostra popolazione che gode abbondanza di beni anche da pensionati, vive una comunità marginale che in parecchi casi è senza alcun reddito in una realtà dove tutto costa caro. La Caritas a Canegrate viene istituita dal parroco don Mario Magnaghi assieme al consiglio pastorale nel 1997 rispondendo alle istanze che venivano dai vescovi. Affidata al vice parroco don Mauro Ghislanzoni, ha iniziato a raccogliere e a distribuire vestiario e viveri. Ci siamo poi preparati al nuovo impegno partecipando ai corsi organizzati dalla Caritas diocesana a Milano. Tra le emergenze vi erano i profughi provenienti dai Balcani, allora in guerra e gli immigrati con tutte le complesse problematiche relative alla regolarizzazione della loro nuova posizione. Oltre che con il comune si collabora con varie associazioni missionarie o di volontariato. Oltre ai servizi direttamente forniti alle utenze, la Caritas di Canegrate partecipa con un gruppo di altre Caritas della Diocesi di Milano ad una iniziativa che si propone di raccogliere dati concernenti i tipi di povertà presenti, la loro incidenza percentuale e la loro evoluzione. CONTENUTO DEI COLLOQUI Su un totale di 442 singole richieste pervenuteci nel 2012 le frequenze più significative sono le seguenti. Ora diamo qualche numero (fino a fine dicembre 2013): Ascolto Alimenti Lavoro a tempo pieno Prestazioni tecnico professionali Guardaroba e oggetti vari SGUARDO GENERALE Dall’inizio della nostra attività sono state aperte 1731 schede che riguardano complessivamente una popolazione di circa 3.000 persone. Di queste il 48% sono maschi e il 52% sono femmine. Gli italiani sono il 48% e gli stranieri sono il 52% Tra gli italiani la percentuale degli uomini è del 36% quella delle donne è del 35% e i bambini del 29%. Tra gli stranieri la percentuale degli uomini è del 24%; quella delle donne è del 36%. E i bambini 40%. Attualmente si assistono 73 famiglie per un totale di 152 persone. 34 % 18 % 15 % 9% 8% Gli operatori Caritas S iamo il gruppo d’ASCOLTO della CARITAS parrocchiale del nostro paese, e dopo anni di militanza al servizio di chi ci chiede aiuto, vorremmo farvi partecipi delle nostre amare riflessioni. Oggi per l’educatore CARITAS sta diventando sempre più difficile consigliare ed aiutare chi si trova in difficoltà, senza sentire il disagio della propria pochezza, e défaillance caritativa. Le cause che oggi generano il bisogno e di conseguenza la richiesta di aiuto, sono quelle del non lavoro. Senza un pur minimo reddito ci si sente tagliati fuori dal contesto sociale e, senza neanche accorgersi, si finisce inevitabilmente nel degrado. Se poi, alla mancanza di lavoro, aggiungiamo anche i problemi di salute (sia fisica che psichica) le assenze di legami parentali e amicali forti, la situazione è destinata a degenerare sempre di più. Noi possiamo offrire tanta accoglienza, condivisione e comprensione, ma come si può ben intuire, è necessario anche un aiuto materiale. Purtroppo il nostro piccolo mercatino, al quale si accede lasciando una piccola offerta, non è sufficiente per sopperire alle tante difficoltà dei nostri assistiti. E anche l’impegno economico della Parrocchia in quanto tale, OGNI ANNO • In un anno sosteniamo circa dai 270 ai 300 colloqui e un centinaio di consulenze legali amministrative di cui la maggioranza per le regolarizzazioni degli immigrati. • Forniamo circa 1.800 borse viveri e 400 pacchi con vestiario, scarpe, ecc. • Si erogano contributi economici soprattutto per aiutare a pagare bollette per un ammontare di € 2.000,°°. • In parecchi casi si attiva una assistenza personalizzata soprattutto là dove esistono limiti culturali o del disagio psichico. 2 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO OSSERVARE Il riferimento è al contesto del territorio. La Caritas come “organismo pastorale” della comunità cristiana è legata in modo naturale alla dimensione territoriale: la parrocchia e la diocesi sono, infatti, collocate su di un territorio. Questo legame immediato è diventato però scelta simbolica esplicita, capace di esprimere aspetti qualificanti del ministero della Caritas oggi. Osservare il territorio significa che tutte le persone che sono presenti sul territorio della parrocchia riguardano la parrocchia stessa. Osservare sul territorio i bisogni che si presentano, le povertà, ma anche osservare le risorse: quelle presenti sul territorio stesso, o al suo servizio, che danno risposte ai bisogni. Le risorse possono essere quelle istituzionali o quelle promosse dalla comunità cristiana o quelle più spontanee nate dalla fantasia della carità di singoli o di gruppi di persone motivate. Scelta simbolica del compito di osservare è la promozione per ogni Caritas diocesana di un “osservatorio delle povertà e delle risorse”. ASCOLTARE Ascoltare per entrare in relazio- APRILE 2014 invece chi ha di più non si sente in colpa di pensare solo al proprio EGO. Canegratesi di buon cuore, aiutateci! Grazie. pur consistente, è certamente di gran lunga insufficiente. Per questo lanciamo anche da queste pagine un appello. E, attenzione: non è sempre vero che esiste la guerra fra i poveri. E’ più facile vedere la condivisione fra di loro: chi ha meno divide il suo poco con l’altro; La Caritas è una organizzazione quindi con un modo preciso di lavorare, derivato da una riflessione che ha portato ad individuare e scegliere un metodo di lavoro sintetizzato intorno allo schema: osservare, ascoltare e discernere. I tre verbi richiamano un’altra formula conciliare: vedere, giudicare e agire. XLVI N° 2 Una volontaria ne, nella disponibilità ad essere coinvolti; ascoltare i poveri, la loro storia ma si ascolta anche ciò che capita in noi e ciò che si smuove in noi dall’evento dell’incontro col povero. Lo si ascolta e lo si confronta con la parola di Dio, con la tradizione di carità della chiesa, con altre persone che hanno fatto una simile esperienza, perché si possa comprendere il senso e l’appello di quell’incontro. Atto simbolico è la costituzione dei “centri di ascolto” che non sono solo luogo di raccolta di domande ed elenchi di bisogni. Sono il luogo dell’incontro con l’altro, segno tangibile di un comunità attenta ai fratelli più fragili. L’ascolto consente di dare significato al alcune situazioni di lacerazione, di strappo, è un modo di farsi vicino, di sollevare l’altro, di offrire una nuova possibilità, di valorizzare le risorse dell’altro, di aiutarlo a camminare con le proprie gambe, senza creare dipendenza, è un modo di offrire speranza, di offrire la possibilità di un futuro. DISCERNERE La carità è operosa e deve concretizzarsi in atti di carità. Il tema del discernimento ha a che fare con il fatto che c’è una concretezza da agire. Discernere quindi come promuovere nella comunità l’attenzione, come rispondere alle esigenze della carità, in dialogo con le istituzioni e le varie realtà. Un metodo teso a rinnovare l’agire pastorale, per dare qualità alle relazioni, per aiutarsi a non dimenticare la scelta preferenziale dei poveri; un metodo che ci tiene ancorati alla storia che cambia, alla vita della 3 gente, alle problematiche sociali. Lo stile di azione e le finalità dell’intervento della Caritas, sono quindi sintetizzate dalle seguenti espressioni (cfr. Lo riconobbero nello spezzare il pane, nn 31-42). • funzione pedagogica: nel senso che “il lavoro prevalente da fare è educare alla carità”, spingendo questo compito fino a giocarsi sui temi di “giustizia, pace e salvaguardia del creato”, educando le coscienze ai fondamentali valori umani, alla riconciliazione, alla pace, al servizio • pedagogia dei fatti: nel senso di risalire dalle opere al loro risvolto educativo e di fare educazione promuovendo la carità nei fatti • opere segno: nel senso che le opere di aiuto ai poveri devono essere “segno per i poveri che Dio è amore, accoglienza e perdono; segno per i cristiani di come essere fedeli al Vangelo; segno per il mondo di che cosa sta a cuore alla Chiesa” • progetto: perché la carità non sia soltanto la risposta emotiva ed estemporanea alle emergenze, ma diventi un percorso quotidiano attraverso il quale si costruisce una storia, si dà un volto alla comunità ecclesiale e civile; in questo senso si parla di “sfida di collegare emergenza e quotidianità” • spiritualità di povertà e di condivisione: per essere “degni dei poveri”, come modo di stare accanto ai poveri, anticipando e invocando il Regno di Dio che viene. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO In quaresima a Canegrate è ormai consuetudine collocare i ritiri dei bambini che partecipano al catechismo dell’iniziazione cristiana. Domenica mattina, ritrovo ore 9.30, tra le preoccupazioni delle catechiste nel cercare i bambini scelti per leggere, i genitori, raccomandazioni varie, il via vai di persone, in OMI ci si prepara. Tutti in fila, siamo pronti, in attesa del sacerdote per recarci in processione verso la Chiesa, per l’animazione della S. Messa delle ore 10. Per le classi quarte la domenica era la terza di quaresima, la S. Messa è stata presieduta da Padre Davide che, con gioia, ma con la sua solita serietà, ci ha fatto vivere una celebrazione davvero avvolgente. Durante l’omelia ha ricordato il sacrificio di sacerdoti che hanno dato la vita per il Vangelo, raccontando ai bambini anche qualche aneddoto, dicendo all’assemblea che non è solo il denaro ad aiutare chi è nel bisogno, ma anche il nostro tempo, un sorriso, una “mano tesa”, e non dimentichiamo l’efficacia della preghiera. È seguito un momento con i bambini nel salone dell’oratorio, e una riflessione sui temi affrontati. 12.30: ora di pranzo. Il corridoio dell’oratorio è una distesa di tavoli e panchine, e qualcuno rischia di rimanere in piedi! Ma quanti siamo?!? Che bello! Sembra proprio un banchetto. Come l’anno scorso si è scelto di fare un pranzo “in condivisione”, ovvero ognuno porta qualcosa da “DIVIDERE – CON” i presenti. Ed è stato, ancora una volta, un successo. È davvero bello ritrovarsi non solo per il fine del pranzo in sé, ma per stare insieme semplicemente e con gioia, perché Gesù ci chiama! È come costruire con tanti mattoncini, ognuno mette il suo, grande o piccolo che sia, facendo crescere XLVI N° 2 APRILE 2014 Paolo Veronese - La Crocifissione di Gesù la costruzione, ovvero la comunità. C’è chi è più portato per i primi piatti, chi per il dolce, ma c’era l’imbarazzo della scelta, l’impegno di mamme e papà è stato notevole. Allora vogliamo ringraziare i Don, perché è stata una loro idea quasi indiscutibile dare una impronta nuova a questi incontri; i genitori, perché hanno saputo farsi coinvolgere nella novità; i bambini, che con il loro entusiasmo hanno animato questi appuntamenti; non ultimo “Grazie Gesù!”, per il dono di queste domeniche insieme, per la Tua presenza viva in mezzo a noi. Le catechiste di IV Elem. *** *** *** Eccoci qui, seconda domenica di Quaresima dedicata alla classe V. S. Messa con l’animazione e ritiro con i bambini, pranzo di con4 divisione con loro e i loro genitori e riunione con questi ultimi nel pomeriggio ... un bel programma serrato! Già, un bel programma ma da parte di noi catechiste qualche perplessità. Nessuna richiesta di conferma alla presenza al pranzo da parte dei genitori, dopo la messa sono liberi di tornare a casa e presentarsi in un secondo momento, sì ma quale sarà il secondo momento? Il pranzo o la riunione? Dopo la celebrazione gli animatori entrano in OMI e iniziano a posizionare i tavoli, sono una vera forza della natura e non facciamo in tempo a bloccarli che in un attimo riempiono tutto il corridoio! Ci guardiamo negli occhi ed esclamiamo “bhè, ormai i tavoli ci sono, speriamo in bene; meglio abbondare che dover correre ai ripari con il rischio di sembrare poco ospitali”. Il tempo stringe e dobbiamo occuparci dei bambini … al resto pen- COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO seremo dopo. Il dopo è stata una GIOIOSA SORPRESA: i genitori si erano attivati preparando i tavoli con tovaglie e tutto l’occorrente. Usciti i bambini, tutti hanno preso posto lungo i tavoli, i genitori tutti da una parte … e i figli dall’altra (come è ovvio, del resto). Ci rimaneva solo di aspettare i sacerdoti per la preghiera di benedizione del pasto e … noi catechiste? Eh, già.. e noi? A bocca aperta osservavamo che gli unici pochi posti rimasti liberi erano vicino ai bambini ed erano per noi. Il cuore si è riempito di gioia e soddisfazione nel vedere tutto questo, la presenP. Veronesi - Gesù crocifisso za dei genitori ci ha rinfrancate. Fra i genitori si percepiva un rapporto di serena amicizia, di collaborazione e di condivisione. Davvero una gran bella lezione per noi “donne di poca fede”, convinte che i più avrebbero preferito rimanere a casa. Grazie di cuore a voi genitori per averci SMENTITE. XLVI N° 2 APRILE 2014 O.M.I. e dopo una breve introduzione di Don Andrea ci siamo divisi in gruppi per meditarlo, svilupparlo e portare le nostre risonanze. Poi a seguire Il pranzo condiviso e vissuto con molta semplicità e familiarità che ha trasmesso a tutti noi gioia ed entusiasmo. Mentre i ragazzi avevano un momento di gioco con gli animatori, ai genitori è stato presentato il sussidio del Cammino dei “Cento giorni cresimandi” che quest’anno si inserisce nella proposta dell’anno oratoriano 2013-2014 “A tutto Campo” che ci riporta all’ambientazione della parabola del grano e della zizzania utilizzato dal nostro arcivescovo come icona evangelica della lettera pastorale “Il Campo è il Mondo”. L’intero percorso, ricco di spunti, cerca di essere sempre più adeguato ai tempi, per condurre i ragazzi verso l’appartenenza alla comunità che li accompagnerà nel cammino della Fede e della Vita. Domeniche così ci fanno sentire tutti a “casa”, una casa che ci accoglie per quello che siamo, una casa che promette un futuro ai nostri ragazzi, che sa accogliere i sogni di tutti, una comunità che accoglie tutti!. le catechiste di I Media Le catechiste di V Elem. *** *** *** “Oggi, domenica 9 marzo, la nostra comunità inizia il cammino quaresimale, che condurrà fino all’incontro con il Signore risorto. In questo percorso ci faremo guidare dal quadro che rappresenta la “Vocazione di Matteo” e, domenica dopo domenica, saremo invitati a rivolgere il nostro sguardo su alcuni particolari degli oggetti e dei personaggi ritratti …” Questa frase ci introduceva nella quaresima e la 1° domenica “Il Vangelo sulle tentazioni di Gesù” è stata animata dai ragazzi di I media. Questo Vangelo ricorda ad ognuno di noi che “il Signore Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto. Le monete che passano tra le mani dei compagni di Matteo è il simbolo di tutte le tentazioni che quotidianamente affrontiamo. Abbiamo poi ripreso questa pagina di Vangelo quando ci siamo ritrovati in P. Veronesi - Risurrezione di Gesù 5 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO 6 XLVI N° 2 APRILE 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 APRILE 2014 ne un incontro con la ginecologa che ci ha spiegato dettagliatamente tutti i metodi naturali e la gravidanza. Don Gino si alternava a questi ritrovi con insegnamenti cristiani sullo stile di vita della coppia, sulla Chiesa domestica e il suo significato, o sulla coppia nella società. Un intervento interessantissimo è stato fatto anche da Don Andrea che ci ha spiegato in maniera minuziosa il Sacramento e il rito del matrimonio. Sul finire degli incontri, è stato proiettato un film “Caso Mai”, che raccontava la vita di due sposi e le potenziali difficoltà che avrebbero potuto incontrare nel corso degli anni. E’ stato sostanzialmente un riassunto di tutte le cose a cui saremmo potuti andare incontro se non avessimo messo in pratica ciò che avevamo appreso durante tutto il corso. A dare una mano a noi poche esperte coppie, c’erano i nostri tutor, coppie “guida” che a ogni fine incontro ci dividevano in gruppo, facendoci parlare, confrontandoci tra di noi e con loro sugli argomenti trattati in serata ma soprattutto condividendo con noi le loro esperienze di vita. Sono stati essenziali anche per il rapporto che si è andato a creare tra noi ragazzi. L’epilogo di questa nostra avventura è stata una fantastica giornata dove siamo stati protagonisti prima in Chiesa durante la S. Messa, e poi in un rinfresco tutto preparato da noi a cui hanno partecipato i nostri tutor, e i nostri cari ai quali abbiamo potuto presentare anche i compagni di viaggio che per alcuni sono diventati compagni di avventura quotidiana … Ringraziamo quindi di cuore tutti per quello che abbiamo imparato, per le scelte a cui siamo andati incontro, per le conoscenze che abbiamo fatto e per l’immensa ricchezza che abbiamo ricevuto da ogni persona incontrata durante il cammino. P ensiamo di parlare a nome di tutti nel dire che nessuno di noi era particolarmente entusiasta all’idea di dover partecipare a un corso prematrimoniale. Ci chiedevamo che preparazione potessimo mai ricevere in poco più di un mese per una cosa tanto grande come il matrimonio. Il percorso ebbe inizio l’8 Gennaio con una cadenza di due appuntamenti a settimana (molto impegnativo dal punto di vista pratico). Ci incamminammo così tutti scettici, silenziosi ed estranei, in questa nuova esperienza. Al centro di tutto e filo conduttore degli incontri eravamo proprio noi fidanzati; una dozzina di coppie che si sono messe in gioco. Coppie completamente diverse le une dalle altre ma con l’obbiettivo comune di promettersi amore davanti a Dio. Ogni incontro aveva la propria particolarità e utilità. Come la prima sera ad esempio, che siamo stati travolti da una serie di domande alle quali onestamente, non ci diamo mai il tempo di porci: la vita, la felicità e a quanto peso diamo ad essa, la Fede e come la viviamo, Dio visto come necessità o devozione, all’essere cristiani, al bene del nostro prossimo, ai nostri progetti … Sono domande che ci siamo fatti mai? Don Gino, ci ha fatto apprendere che “la Fede ci dice anzitutto che noi non veniamo dal caso per finire nel nulla e che c’è un Dio che ci ama ed è interessato alla nostra felicità”. Abbiamo inoltre goduto della professionalità dei nostri formatori, un esilarante e diretto psicologo, che ci ha insegnato l’importanza della comunicazione tra uomo e donna e ci ha divertito con la teoria che “una buona torta, più un’altra buona torta fa una torta gigante e buonissima” ! Ha paragonato l’auto e tutti i suoi componenti alla coppia mettendo al centro, come motore, l’amore. Abbiamo avuto un’intera serata a disposizione con l’Avvocato che ci ha illustrato tutti gli aspetti giuridici del matrimonio dando poi spazio alle nostre domande e infi- I fidanzati del corso 2014 7 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 APRILE 2014 A cura della Commissione Missionaria trasloco definitivo e l'inizio della missione a luglio. Va detto che qui in Russia, per quanto si progetta non si è mai sicuri di cosa succederà domani, da un giorno all'altro può cambiare tutto. Si cerca per quanto possibile di progettare, affidando tutto alla Provvidenza. Questa è una palestra perchè aiuta ad essere distaccati sia dai successi che dai fallimenti, perchè insegna che la nostra vita non dipende dai successi "nel posto di lavoro". Per ora insieme al direttore della "Biblioteca dello Spiri- Nelle foto vedute di Riazan Cari amici sono a Mosca da circa tre settimane. Quest'anno il clima è più caldo del nomale, la neve è sparita, ci sono spesso giornate di sole, ma anche tanti sbalzi di temperatura, passiamo da +20 gradi a sottozero da un giorno all'altro. Una delle cose che più mi piace di Mosca, è il fiume ininterrotto di gente che prende la metropolitana: si scende per scale mobili lunghissime, e si vede sempre un flusso di persone che non finisce mai. Proseguo lo studio del russo e inizio a organizzarmi per il to", un centro culturale con annesse libreria e caffè, stiamo mettendo in piedi una scuola. Il primo passo sarà iniziare con una scuola di lingue (insegneremo italiano e forse spagnolo), e in futuro vedremo se riusciremo ad allargare l'insegnamento a materie culturali. Io mi occuperò della amministrazione e dell'insegnamento. Insieme al Vescovo abbiamo anche iniziato a pensare la pastorale giovanile per l'anno prossimo. Faremo un incontro alla settimana con i giovani, e una di questi incontri lo dedicheremo ad una attività caritativa, andremo ad aiutare le suore di Madre Teresa qui a Mosca, sia nella 8 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE casa per orfani che nella distribuzione di generi alimentari ai senzatetto in una delle stazioni. Nella Settimana Santa, andrò in una città a sud di Mosca, Riazan. Lì aiuterò il parroco nella piccola parrocchia. La comunità cattolica è piccola, e per ora è ancora senza Chiesa. O meglio, la chiesa cattolica esiste da circa 100 anni a Riazan, ma durante il regime comunista lo stato l'ha espropriata e per varie ragioni ad oggi non è ancora stata restituita. Quindi la parrocchia cattolica attualmente consiste in un monolocale: la sala più grande funge da cappella, c'è una piccola cucina, il bagno ed infine una stanza che funge sia da camera da letto per il parroco che da ufficio parrocchiale. Posto per gli ospiti non c'è io alloggerò presso una famiglia di parrocchiani. Vi chiedo di pregare per la nostra missione e per la pace in Ucraina. Carlo Zardin ANNO XLVI N° 2 APRILE 2014 Sabato 21 giugno verrò ordinato diacono a Roma, nella basilica di Santa Maria Maggiore. Chi vuole venire è invitato. Chiedo a tutti di sostenermi con la preghiera, e in ogni caso l'appuntamento è la prima Messa da diacono, domenica 29 a Canegrate. 9 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO I MIGNON IN VERSIONE SPORTIVA I SUPER EROI PEPPA PIG I PIRATI DELLA “GAJO” QUALCHE FACCIA NOTA E MENO NOTA… 10 XLVI N° 2 APRILE 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 APRILE 2014 Diocesi di Milano PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA Via Zanzottera, 18 20010 CANEGRATE (Mi) Carissimi genitori, con questa comunicazione vogliamo raggiungere tutti i papà e le mamme che hanno bambini nell'età in cui comincia la proposta di catechesi parrocchiale. Come ben sapete, si tratta di un momento molto importante per i vostri figli, la cui formazione spirituale integra e compie la crescita in età e conoscenza. Di queste cose sarebbe bello poter parlare insieme, consapevoli che ogni genitore in quanto tale porta in sé una missione educativa. Per questa ragione, vi invitiamo a partecipare a uno di questi due incontri: DOMENICA 25 MAGGIO - ORE 14.45 GIOVEDÌ 29 MAGGIO - ORE 21.00 in Oratorio Maria Immacolata, piazza Chiesa Parrocchiale Solo dopo aver partecipato a uno di questi due momenti di conoscenza e di informazione, potrete valutare liberamente se aderire alla proposta parrocchiale. In attesa di incontrarci di persona, vi salutiamo cordialmente. il parroco don Gino, il vicario don Andrea, le catechiste con la comunità tutta Non è mai facile essere orfani, ma a maggior ragione se il proprio padre spirituale e maestro si chiamava don Gaetano. Non è facile proseguire senza di lui, senza i suoi continui sproni a continuare sempre meglio il nostro operato. Ma i suoi insegnamenti vivono in noi e ci si bagnano ancora gli occhi a pensare alle molteplici serate passate sotto la sua “bacchetta” e trascorse a un continuo migliorarsi nell’arte del canto sacro. Per questo la Schola Cantorum “Santa Cecilia”, ovvero la corale parrocchiale (attualmente composta da circa 25 cantori), non può darsi per vinta e ha deciso di proseguire la propria attività al servizio della comunità di Canegrate. Come dice la parola stessa “Schola Cantorum” (“scuola del canto”) ha in sé un duplice scopo: innanzitutto ovviamente il completo servizio alla pastorale liturgica parrocchiale ma anche, e questo valore è davvero importante, quello di essere una scuola di canto e di liturgia per i partecipanti. Le nostre prove settimanali infatti prevedono lo studio dei singoli canti alternato da alcuni momenti in cui si spiegano i tratti salienti e le parti di ciascuna celebrazione. Un altro momento 11 significativo, essendo scuola di canto liturgico, è quello in cui, pur studiando canti molto semplici e assembleari, ci si dedica maggiormente alla cura dell’emissione della voce e alle componenti più squisitamente musicali dell’esecuzione di ciascun brano. Infatti la Corale si occupa di preparare canti che possano coinvolgere direttamente l’assemblea ma anche di altri brani scelti dal grande repertorio classico corale che possano aiutare il coro stesso a migliorarsi e a capire le varie fasi della storia della musica sacra. L’obiettivo più grande del coro è COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE quello di animare la liturgia e aiutare l’assemblea a vivere bene ogni celebrazione. Ricordiamoci che gli attori principali di ogni liturgia sono due: Dio e il suo popolo. Il coro è solo un comprimario e aiuta lo “svolgersi dell’azione”, ma nulla è senza questi due personaggi fonda- ANNO mentali. Allora il nostro canto può aiutare veramente tutti i nostri parrocchiani a capire meglio chi è Gesù e cosa ha bisogno da noi. Il nostro canto può piacere o no, ma se perdiamo la strada della coerenza che ci chiede Gesù tramite la liturgia allora perdiamo anche di significato XLVI N° 2 APRILE 2014 e non avremmo più senso di esistere. I parrocchiani non avrebbero più bisogno della Corale. Per questo bisogna sapientemente alternare e comprendere quali solo i momenti in cui la liturgia e il popolo non possono fare a meno della Corale e quando invece il coro può essere “contorno”, creando un buon momento meditativo o elevando un solenne canto di lode. Quante belle parole direte. Eh sì, però la Corale è fatta di persone della vostra comunità che si dedicano ogni settimana con passione allo studio dei canti e della liturgia in modo che ogni celebrazione sia davvero festa. La Corale quindi è un gruppo che non può che essere aperto a quanti, giovani e meno giovani, possano e vogliano dedicarsi al canto liturgico. Aspettiamo con gioia quindi tutti coloro che vogliano intraprendere questo percorso con noi, ogni martedì sera presso la vecchia casa canonica di Via Zanzottera a partire dalle ore 21.00, oppure in Chiesa Parrocchiale. Vi aspettiamo! Se pensiamo ai paesi africani e all’America del Sud e a come loro vivono la celebrazione della messa non possiamo che immaginare una bella festa, molti nastri colorati, bambini sorridenti, balli scanditi dal battito delle mani e tanti canti vivaci e allegri. Quando entri in una loro chiesa e partecipi a una loro Eucarestia ti può sembrare quasi irreale il loro entusiasmo e la loro partecipazione. La messa è talmente sentita, vissuta e animata dalla gente che per uno di noi, che entra in contatto con questa realtà per la prima volta, può sembrare un circo; potrebbe addirittura risultare “fastidioso” tutto questo calore umano. Ma in realtà sono convinta che ogni tanto ci farebbe bene partecipare a una celebrazione “dell’altro mondo”: ci aiuterebbe a riscoprire la 12 bellezza della partecipazione vera e sentita al Mistero che si svolge davanti ai nostri occhi la domenica COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO mattina. Perché alla fine tutta la tradizione africana o del Sud America del vivere la Messa con canti, balli e colori è un modo come un altro per coinvolgere le persone in ciò che stanno vivendo; li rende partecipi, attenti e felici di accogliere la Lieta Novella che ogni domenica si rinnova! La Gioia di Cristo viene espressa attraverso colori e suoni che riempiono e scaldano il cuore. Anche da noi, nella nostra più comune tradizione, si prova a trasmettere con delle parole e delle armonie il messaggio evangelico di Cristo. Questo è lo scopo vero dei coretti delle parrocchie: accompagnare i fedeli durante la Messa, aiutarli a partecipare con gioia a ciò che stanno vivendo, calarli nell’occasione e nel momento con una precisa melodia, delle precise parole. Infatti i canti della Messa non vengono scelti a casaccio: si cerca di rimanere il più possibile in linea con le letture della Domenica, con quello che il Vangelo e Cristo ci insegnano di volta in volta; così richiamando le parole del Nuovo e Antico Testamento con un canto si aiutano i fedeli a farle risuonare nel cuore e nella mente, a far sì che sedimentino un poco e che uscendo di Chiesa, di domenica in domenica, rimanga in essi una parola o una frase che Gesù quel giorno ci ha voluto regalare. Mi piace pensare che i canti durante la Messa ci aiutino ad aprire il cuore, lo preparino ad accogliere le parole di Dio, e allo stesso tempo queste melodie ci donino pace e gioia! È per questo che il coretto pone un’ attenzione particolare al canto che si propone e in quale momento della celebrazione lo si intona. È lo stesso coretto che deve aiutare i fedeli a mantenere il silenzio e l’atmosfera adatta a vivere la celebrazione. Forse da parte della gente che siede tra le panche vorremmo un po’ più partecipazione, soprattutto da parte dei bambini, poiché cantare è sicuramente un modo piacevole con cui rimanere concentrati con lo sguardo su Gesù. Sant’Agostino diceva che cantare è come pregare due volte. Che spettacolo! Quando intoni un canto a Dio non lo fai per mostrare agli altri quanto tu sia bravo o capace ma lo fai perché la melodia ti avvicina a Lui, ti riempie il cuore di una gioia vera ed è come sentirsi in un abbraccio leggero e caldo. Pensare poi a ciò che si sta dicendo e a ciò che si sta cantando è un modo come un altro per dire “io Signore Credo, e ci Credo con gioia, sono felice di Ciò!”. Se non te la senti di raggiungerci dietro all’altare, partecipa tra la gente per animare la messa, segui il canto, aiuta chi ti sta vicino a seguire la melodia… sarà un bel modo per avvicinarsi a Dio un poco di più. XLVI N° 2 APRILE 2014 Ci è stato dato un “Decalogo” per aiutare i genitori nella loro grande e difficile missione. Lo offriamo a tutti, suggerendo di non leggerlo tutto d’un fiato, ma di “sorseggiarlo” poco per volta e meditarlo. Buona lettura. PRIMO L’opera educativa comincia dal seno materno; se aspetti più tardi, hai perso la corriera più importante della tua vita di genitore. SECONDO Ricorda che i tuoi figli cominciano a capire assai prima di quanto tu creda e quando questo sia avvenuto non lo saprai mai. TERZO Previeni il male con la vigilanza più attenta, per non doverlo reprimere quando sarà troppo tardi; chi previene si fa amare, chi reprime si fa odiare. QUARTO Non sgridare e non castigare con rabbia chi ha sbagliato, ma convincilo del suo errore con il ragionamento più sereno ed affettuoso. QUINTO Non concedere tutto per esagerata tenerezza del cuore, perché chi dà i vizi li dovrà mantenere: la secchia con la corda sempre lunga sta sempre in fondo al pozzo. SESTO Non dire mai si sì quando devi dire di no; non dire mai di no quando puoi dire di sì. Nel sì e nel no i genitori siano sempre concordi ad ogni costo. SETTIMO Di fronte alle domande difficili dei tuoi figli non raccontare frottole: a lungo andare non ci crederanno; esponi la verità nel modo più conveniente, ma sii “veritiero” ad ogni costo. Meglio una verità imparata male dai genitori che un errore imparato bene dagli amici. OTTAVO Non dire: “Devi essere onesto”. Dà tu l’esempio dell’onestà più cristallina nelle parole come nelle azioni e i tuoi figli specchieranno in te. NONO Non dire: “ Va in chiesa”, ma sempre “Andiamo…”. I tuoi figli ameranno Dio nella misura che lo amerai tu e ameranno te nella misura che ameranno Dio. DECIMO Non togliere Dio dalla vita dei tuoi figli, perché commetterai un furto a loro danno; donando Dio ai tuoi figli, il tuo dono si ripeterà ogni giorno anche al di là del tuo tempo. Il coretto! 13 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO Lettera di Francesco in vista del sinodo mondiale sulla pastorale familiare che si svolgerà in ottobre. Preparato dal sondaggio tra le diocesi su tematiche come le unioni omosessuali e la contraccezione di Orazio La Rocca CITTÀ DEL VATICANO Preghiere per le "nuove urgenze pastorali per la famiglia". E' quanto chiede papa Francesco nella lettera che oggi ha inviato alle famiglie di tutto il mondo in vista del Sinodo mondiale dei vescovi che il prossimo ottobre avrà come tema centrale la "cura" e "le attenzioni" per la famiglia che la Chiesa è chiamata ad affrontare nel mondo contemporaneo. Appuntamento che il tema del Sinodo sintetizza col titolo "Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione" e che la Santa Sede ha voluto preparare facendo svolgere un sondaggio tra le diocesi per sentire le opinioni dei cattolici su tematiche delicate come la difesa della famiglia tradizionale, la promozione del nucleo familiare basato sull'unione di un uomo e di una donna, ma anche sulle nuove forme di convivenza come le unioni di fatto, le unioni omosessuali, e l'ammissione ai sacramenti dei divorziati risposati. Il sondaggio è già al 14 XLVI N° 2 APRILE 2014 vaglio delle autorità vaticane, ma alcune conferenze episcopali, come quelle tedesca, svizzera, belga hanno già pubblicato i risultati, dai quali emerge un quadro a dir poco rivoluzionario, specialmente in tema di coppie di fatto, unioni omosessuali e divorziati risposati. Da qui - è presumibile - l'appello del Papa nella lettera alle famiglie per chiedere il conforto della preghiera per le "nuove sfide pastorali della famiglia" a cui la Chiesa sta per essere chiamata. "La Chiesa - scrive Francesco annuncia il Vangelo affrontando anche le nuove urgenze pastorali che riguardano la famiglia''. E il prossimo Sinodo è un ''importante appuntamento'' che ''coinvolge tutto il Popolo di Dio'' dai vescovi ai sacerdoti, ai consacrati, ai laici delle Chiese particolari del mondo intero, ''che partecipano attivamente alla sua preparazione con suggerimenti concreti e con l'apporto indispensabile della preghiera''. ''Il sostegno della preghiera è quanto mai necessario e significativo specialmente da parte vostra, care famiglie'', continua il Papa, secondo il quale la preghiera delle famiglie per il Sinodo è ''un tesoro prezioso che arricchirà la Chiesa''. ''Questa Assemblea sinodale - per papa Bergoglio - è dedicata in modo speciale a voi, alla vostra vocazione e missione nella Chiesa e nella società, ai problemi del matrimonio, della vita familiare, dell'educazione dei figli, e al ruolo delle famiglie nella missione della Chiesa. Pertanto vi chiedo di pregare intensamente lo Spirito Santo, affinché illumini i Padri sinodali e li guidi nel loro impegnativo compito''. Papa Francesco ricorda che l'Assemblea sinodale straordinaria sarà seguita un anno dopo da quella ordinaria, che porterà avanti lo stesso tema della famiglia. E, in tale conte- COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO Anche se a volte vaghiamo nell’oscurità, la fede ci aiuta a vedere la luce! Una famiglia cristiana che cammina nella fede, rispecchia la luce di Dio! sto, nel settembre 2015 si terrà anche l'Incontro Mondiale delle Famiglie a Philadelphia. ''Preghiamo dunque tutti insieme - continua perché, attraverso questi eventi, la Chiesa compia un vero cammino di discernimento e adotti i mezzi pastorali adeguati per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide attuali con la luce e la forza che vengono dal Vangelo''. ''Nel vostro cammino familiare aggiunge papa Francesco - voi condividete tanti momenti belli: i pasti, il riposo, il lavoro in casa, il divertimento, la preghiera, i viaggi e i pellegrinaggi, le azioni di solidarietà... Tuttavia, se manca l'amore manca la gioia, e l'amore autentico ce lo dona Gesù: ci offre la sua Parola, che illumina la nostra strada; ci dà il Pane di vita, che sostiene la fatica quotidiana del nostro cammino. Care famiglie, la vostra preghiera per il Sinodo dei Vescovi sarà un tesoro prezioso che arricchirà la Chiesa. Vi ringrazio, e vi chiedo di pregare anche per me, perché possa servire il Popolo di Dio nella verità e nella carità''. si la famiglia è nella mente e nel cuore della Chiesa", e papa Francesco, con la sua Lettera alle "Care famiglie" del mondo, "vuole coinvolgerle nel cammino sinodale", commenta l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, presentando la lettera del Pontefice. La preghiera, osserva monsignor Paglia, "è il primo modo di partecipare a un cammino comune". "Le famiglie - è questo l'intento di Papa Francesco, secondo Paglia - non sono semplicemente l'oggetto di un'attenzione. Esse sono anche il soggetto di questo pellegrinaggio, "Mai come in questi me15 XLVI N° 2 APRILE 2014 visto che della Chiesa sono la parte preponderante, e segnate dal Sacramento del Matrimonio". Per il capo dicastero vaticano della famiglia, il Papa "guarda le famiglie con la gratitudine di chi scorge l'opera che Dio stesso compie attraverso l'amore dell'uomo e della donna, dei padri e delle madri, dei figli e delle figlie, dei fratelli e delle sorelle, dei nonni e dei nipoti". Secondo Paglia, "non si può dimenticare che l'irradiazione del primo cristianesimo è avvenuta attraverso la rete delle famiglie. È una grande lezione anche per questo nostro tempo che invoca una nuova stagione missionaria della predicazione evangelica. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO Dopo unperiodosostanziale di assen- XLVI N° 2 APRILE 2014 dato, con tutti i limiti e con le giuste proporzioni, una sorta di potere "legislativo". Questo certo non significa che emana leggi o promulga decreti che vanno seguiti e rispettati, ma che propone e sceglie, tra le varie proposte, e in base alle circostanze e alle attività, quelle che crede siano le migliori e più coerenti al contesto. Ma chiaramente il concetto di coerenza può essere spesso labile e soprattutto relativo per chi ha l'onere di scegliere. Quindi in tutte le scelte che il consiglio prende è rintracciabile e deve essere rintracciabile una sorta di denominatore comune, una costante, che potremmo definire come la "costante di scelta", che, nel nostro caso, corrisponde alla Parola e a tutti i comportamenti etici che da essa derivano. Ne consegue che le attività proposte dal consiglio hanno quasi sempre un doppio aspetto: quello ludico e quello etico. Un altro strumento che usa il consiglio per far del bene all'oratorio è quello, forse più banale, di consigliare: i consiglieri, infatti, grazie alla ponderata libertà di parola di cui dispongono, sono liberi di parlare, dialogare e sentire diverse opinioni che, tendenzialmente, dovrebbero corrispondere alle esperienze e alle richieste dei vari gruppi. Le ampie e lunghe discussioni che spesso sorgono sono anche in grado di rivelare, grazie a pareri diversi e tra loro incoerenti, il sentire, se non comune, almeno della maggior parte dei fruitori e dei collaboratori dell'oratorio. I frutti di queste discussioni risultano inoltre degli indicatori, utili soprattutto ai sacerdoti, per prendere nel modo migliore le decisioni più importanti, pensando sempre al bene comune. Infine il consiglio dispone di un altro mezzo per aiutare l'oratorio: i consiglieri infatti, chiamati, come detto precedentemente, ad assumersi delle responsabilità per le proprie scelte, dovrebbero sentire maggiormente un senso del dovere nei confronti dell'oratorio, trasferendo questo sentimento a tutti i componenti del gruppo che rappresenta. E solo con questo tessuto ideale ed uniforme di collaborazione e corresponsabilità reciproca che caratterizzerebbe le singole strutture, l'oratorio potrà migliorare e crescere giovando ulteriormente alle singole persone, alla collettività e alla comunità. za nella nostra parrocchia di un organo collegiale, i nostri sacerdoti, dall'estate scorsa, hanno deciso di ricostituire, partendo proprio dalle basi, un consiglio al quale è stato affidato il compito di "prendersi cura" del nostro oratorio. Facciamo subito un po' di chiarezza a riguardo: da chi è formato questo consiglio? Fondamentalmente da rappresentanti, scelti dai sacerdoti stessi, dei vari gruppi che collaborano attivamente in oratorio. I consiglieri, di conseguenza, hanno diverse età, da quelle più tenere, che rappresentano le nuove leve dei più giovani animatori, e quelle più mature. In che modo il consiglio si prende cura del nostro oratorio? Attraverso diversi strumenti. Al consiglio viene affi- Francesco Fusi Oratorio - una fiamma che brucia nel cuore di chi lo frequenta ... 16 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 APRILE 2014 ARGUZIE E FACEZIE Ad un giovane monaco che rimandava di giorno in giorno un lavoro faticoso, un anziano disse: “Chi vuol fare qualcosa trova un mezzo, chi non vuol far nulla trova una scusa…” Ad un fratello che si lamentava continuamente della propria vita padre Bessarione disse: “Forse è la vita a non essere contenta di te. Essa è contenta di vivere con chi vuole viverla” A un monaco che criticava un fratello, il grande Giovanni disse: “Prima di ridere di tuo fratello, prova a mettere i piedi nelle sue scarpe. A un monaco che prova difficoltà a vivere in solitudine, il grande Daniele disse: “Diventa amico di te stesso, e potrai vivere solo” 17 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 APRILE 2014 QUAL È IL COLMO …. … per un prete pignolo? Inchinarsi davanti ad un punto cardinale! … per una suora molto caritatevole? Consolare i salici piangenti! … per un sacrestano? Avere tutte le candele accese e non riuscire a far partire la macchina! … per un frate domenicano? Mangiarsi un certosino e bersi un cappuccino! … per un angelo? Mangiare solo polli alla diavola! BRRRRR CHE … FREDDURA! Quanto costano le scarpe di Polifemo? Un occhio della testa! Perché Gino ha lanciato la sveglia in aria? Perché il tempo vola? Qual è la città dove nessuno vuole abitare? Mì-là-nö Cos’è che sta nel frigo sempre dopo il formaggio? Il for-giugno Cosa mangia un computer a dieta? Una Apple! Come si chiama il figlio di Alì Babà? Semplice: Alì Bebè. 18 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO 19 XLVI N° 2 APRILE 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 APRILE 2014 OFFERTE DA METÀ FEBBRAIO A METÀ APRILE 2014 BATTESIMI FUNERALI MATRIMONI € € € 510,00 1.300,00 50,00 PROVENIENTI DA: Visita ai malati Cassetta S. Colomba Contributo uso aule S. Pietro Classe 1934 € € € € 1.055,00 481,91 1.050,00 100,00 IN MEMORIA DI: Cavalleri Natalina Ida Villa Laura Talignani Pierina € € € 500,00 500,00 300,00 A FAVORE DI: Parrocchia (in genere) Sant’Antonio (per riscaldamento) Progetto Gemma Caritas € € € € 800,00 100,00 200,00 310,00 IN OCCASIONE DI: Festività della Pasqua (da N. N. per la parrocchia) Benedizione e distribuzione dell’Ulivo € € 950.00 2.915,00 20 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 2 - APRILE 2014 ANAGRAFE PARROCCHIALE (riferita al periodo Febbraio - Marzo) NUOVI FIGLI DI DIO E DELLA CHIESA Menegazzi Alessia Maria - Milano - 21 Ottobre 2013 Tarantino Sofia - Magenta - 2 Settembre 2013 Baltieri Lorenzo - Legnano - 25 Agosto 2013 Borsani Lorenzo - Legnano - 20 Luglio 2013 Mirandola Sofia Caterina - Milano - 23 Dicembre 2013 Antonioli Matteo - Legnano - 22 Settembre 2013 Priori Altea Lavinia - Rho - 26 Ottobre 2013 Ronconi Giorgia Maria - Rho - 15 Agosto 2013 Douhour Omar - Legnano - 15 Aprile 2013 NUOVE FAMIGLIE Cabiddu Luca con Baroni Viviana I NOSTRI DEFUNTI Bontorin Emilio, di anni 76; Meraviglia Egidio Riccardo, di anni 65; Caramore Dante, di anni 89; Andretto Carlo di anni 86; Cotta Mafalda, di anni 86; Cavazzana Patrizia, di anni 53; Vella Michele, di anni 82; Cavalleri Natalina Ida, di anni 85; Cavaleri Maria, di anni 85; Mondellini Bruna, di anni 90; Biasini Leda, di anni 85; Villa Laura di anni 67; Ancona Angela di anni 86; Spirito Leonardo di mesi 5; Garegnani Luigia di anni 94; Lodi Giacomo di anni 72; Cepollaro Giuseppe di anni 49; Cozzi Maria, di anni 64; Bonomi Enrico, di anni 79; Colombo Iole, di anni 78; Crespi Mario, di anni 91; Rigo Virginia, di anni 88; Re Fraschini Anita, di mesi 19; Talignani Pierina, di anni 94; Lodi Romeo, di anni 81; Montalbano Giuseppe, di anni 79. ATTENZIONE ! NUOVI ORARI S. MESSE UNITÀ PARROCCHIALE DAL 1/01/2014 NOTIZIE UTILI E ORARI DELLE CELEBRAZIONI PARROCCHIA di “CANEGRATE” Sante Messe feriali Sante Messe domenicali e festive Vigiliare: ore 18.00 Nel giorno: ore 8.30 ore 10.00 ore 11.30 ore 18.00 Lunedì Martedì Numeri telefonici Parroco: don Gino Mariani Coadiutore: don Andrea Citterio 0331 411803 0331 403907 338 7874881 Sante Confessioni Mercoledì Giovedì 8.30 Chiesa Parrocchiale 20.30 Chiesa Antica (PluriI) 8.30 Chiesa Parrocchiale 18.30 S. Colomba 8.30 (PluriI) Chiesa Parrocchiale 16.00 S. Antonio 8.30 Chiesa Parrocchiale 18.00 S. Pietro (PluriI) 1° Venerdì del mese Ore 21.00 – 22.30 Venerdì 8.30 Chiesa Parrocchiale Sabato Ore 15.00 – 17.30 Sabato 8.30 Chiesa Parroc. (PluriI) La SEGRETERIA PARROCCHIALE è aperta Lunedì - Mercoledì - Venerdì 18.00 – 19.30 Sabato 09.15 – 10.30 Il CENTRO ASCOLTO CARITAS è aperto nei seguenti giorni 0331 – 403462 Domenica 10.00 – 12.00 Lunedì e Mercoledì 15.00 – 17.00 0331 – 410641 NOTIZIE UTILI E ORARI DELLE CELEBRAZIONI PARROCCHIA di “SAN GIORGIO SU LEGNANO” Sante Messe feriali Sante Messe domenicali e festive Vigiliari: ore 17.30 Nel giorno: ore 8.00 ore 10.30 ore 17.30 NB - La S. Messa delle 17.30 dalla prima domenica di Maggio all’ultima di settembre alla Chiesa del CROCEFISSO. Numeri telefonici Parroco: don Luciano Premoli Sante Confessioni Sabato Lunedì 8.30 Chiesa Parrocchiale Martedì 8.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale Mercoledì Giovedì 0331 401051 9.00 – 12.00 15.00 – 17.00 Venerdì 20.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale 18.30 Chiesa Parrocchiale In entrambe le parrocchie nei mesi di LUGLIO e AGOSTO restano solo le Messe feriali del mattino
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