Strisce blu e pass residenti: rivoluzione in Zona 5 La

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Giornale dell’Associazione Milanosud
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
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ichele Ainis voleva sorprenderci e ci è riuscito. Come la maggior parte degli editorialisti, Ainis crede che una strampaleria
semidotta sia preferibile alla serietà delle analisi: con la prima si fa discutere e si entra nel
circuito mediatico della chiacchiera; con la seconda si rischia di essere ignorati.
Ainis è un costituzionalista molto letto e apprezzato. Il suo terreno è il Diritto, ma di Diritto
si è poco occupato in un recente editoriale del
Corriere della sera, che aveva il significativo titolo di “Stato di diritto e falsi miti - L’ingannevole uguaglianza”.
Ainis si impanca a filosofo della libertà. E per
colpire l’immaginazione, inventa un pericolo
inesistente. La nostra società sarebbe minacciata nientemeno che da una pestilenza che si
chiama “uguaglianza radicale”. Dove coglie i
germi di questa pestilenza? Nell’immunità
parlamentare per i senatori.
Si sta discutendo, tanto aspramente quanto
confusamente, se attribuire l’immunità parlamentare anche ai membri del senato riformato
da Renzi. Il governo è orientato ad attribuirla;
dalle opposizioni si levano molti no, ma con
motivazioni e finalità diverse: alcuni si battono
per toglierla anche ai deputati, mentre altri si
pongono unicamente il problema di assecondare la ventata di antipolitica ponendo i senatori (la casta) esattamente sullo stesso piano
dei comuni cittadini.
Battendosi contro l’immunità alcune forze politiche non fanno altro che dar corpo alla insofferenza suscitata dagli scandali della
politica. Sarà banale, qualunquistico, strumentale, ma altro non c’è. Scorgervi i prodromi di
una rivoluzione egualitaria è a dir poco stravagante.
Rispetto al pasticcio istituzionale che il Senato
in salsa renziana configura, quello dell’immunità ai senatori non è che un aspetto marginale. Certo, non è il danno maggiore. Ma è un
tema dal profilo marcatamente demagogico e
questo spiega la vivacità del dibattito politico.
Piero Pantucci
Continua a pag 4
ALL’INTERNO
Strisce blu e pass residenti:
rivoluzione in Zona 5
Provocazione fascista in Zona 5
Cormet, le soluzioni possibili
Sosta a pagamento entro l’anno per i pendolari nei pressi della M2
e lungo le linee 3 e 15; esentati i residenti che riceveranno un pass per auto
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o avevamo annunciato nel settembre del 2012, giusto due anni fa: strisce blu in piazza Abbiategrasso
entro la fine dell’anno. Ora il Comune ci
riprova, con il medesimo annuncio, questa volta però sostenendolo con una delibera di Giunta, che amplia ulteriormente
le aree coinvolte nella sosta a pagamento
e boccia, definitivamente, il parcheggio di
piazza Abbiategrasso, che sarà sostituito
da un parcheggio a raso da 100/150 posti.
Le strisce blu saranno disegnate nel raggio di 200 metri delle linee tramviarie del
3 e del 15 e delle fermate della metro di
piazza Abbiategrasso e di Romolo. Costo
della sosta 80 centesimi all’ora, per l’intera mattinata, fino alle ore 13. I residenti
dei quartieri circostanti - Ronchetto delle
Rane, Chiesa Rossa, Missaglia, Terrazze,
Gratosoglio, Binda, Stadera, Spaventa,
Cermenate, Tibaldi (vedi mappa a pag. 3
per i dettagli) – riceveranno un pass per
auto, che li esenterà dal pagamento.
Sembra dunque a una svolta il problema
della sosta in zona 5. La marea di auto –
studi viabilistici del Comune rilevano
oltre 28mila ingressi giornalieri, con quasi
20mila auto alla ricerca di un parcheggio
– che da anni ammorba di smog il quartiere e lo invade, rendendo impossibile la
vita ai residenti, dovrebbe entro l’anno
fermarsi. «Siamo soddisfatti che il Comune abbia finalmente deciso di realizzare le strisce blu, che chiediamo da anni
per limitare il traffico in zona – afferma
il presidente del Consiglio di Zona 5 Aldo
Ugliano – così come siamo soddisfatti che
il parcheggio interrato non si faccia più:
avrebbe ulteriormente attirato gli automobilisti in città».
Giovanna Fontana
Continua a pag. 3
Gruppo Aiuti Alimentari
chi è senza cibo non è lasciato solo
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Profughi siriani a Chiaravalle
Vacanze intelligenti
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Rubriche, libri, eventi
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A causa dei lavori è prevista una circolazione alternativa. E per la chiusura di corso
S. Gottardo il mercato di via Tabacchi, tra le proteste dei cittadini, trasloca in via Cermenate
A pochi chilometri dalla Zona 5, a Locate
Triulzi, tra proteste di cittadini e commercianti, sorgerà Scalo Milano City Style, il più
grande centro commerciale d’Europa. Nonostante siano già iniziati i lavori, il progetto
presenta ancora degli aspetti poco chiari.
È
partita martedì 1° luglio la nuova fase del cantiere per la riqualificazione di piazza XXIV Maggio, il progetto che trasformerà la
piazza in un terrazzo sulla Darsena, con un’area verde e il nuovo
mercato. Fino al 30 settembre cambierà la viabilità in zona, con la chiusura dell’accesso alla piazza per chi arriva da corso San Gottardo o da
viale Col di Lana. Il traffico sarà deviato su due itinerari alternativi.
Claudio Muzzana
Continua a pag. 3
Partiti i lavori di rifacimento di strade e marciapiedi di tutta la città,
segnalati da cittadini e CdZ, in vista di Expo. Gli interventi proseguiranno anche dopo il grande evento.
Giovanna Tettamanzi
16 mesi di grande musica: dalla sinfonica alla barocca, dal jazz
alla contemporanea e una serie di prime esecuzioni assolute per Expo
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Iniziative nelle biblioteche
Regolamento a pag. 2
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Arriva il mega
centro commerciale
La stagione XXL de laVerdi
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Piazza XXIV Maggio: nuova viabilità dal 1° luglio
231 concerti e 600 iniziative culturali
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Gioco d’azzardo: bloccata
l’apertura della sala slot
in piazza Abbiategrasso
Articolo a pag. 3
l mese scorso, a Palazzo Marino, sotto
gli occhi compiaciuti di mezza Giunta
– presenti gli assessori De Cesaris,
Del Corno e D’Alfonso – in una sala Alessi
stracolma di giornalisti e appassionati, i
maestri Zhang Xian (direttore musicale
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INCONTRIAMOCI SU WWW.FACEBOOK.COM GRUPPO MILANOSUD
Bocciato definitivamente il parcheggio interrato di piazza Abbiategrasso
Il guaio dell’Italia?
È l’uguaglianza!
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de laVerdi) e Ruben Jais (direttore artistico), insieme a Gianni Cervetti e Luigi
Corbani (rispettivamente presidente e
direttore generale) hanno presentato alla
città la stagione 2014 – 2015 dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Un cartellone che è parso subito a tutti
straordinario, per qualità e quantità
dell’offerta musicale.
Da settembre 2014 a dicembre 2015 si alterneranno sul palcoscenico dell’auditorium di corso San Gottardo – ma non
solo: sono stati annunciati concerti flash
mob in città – artisti provenienti da tutto
il mondo; 64 settimane in cui, accanto
alle grandi pagine sinfonico-corali, si avvicenderanno le rassegne Around the
World (14 concerti), laBarocca (11 concerti), Made in Italy (12 concerti), Crescendo in musica (15 spettacoli), 5
appuntamenti in forma di Discovery, con
musica del Novecento e contemporanea;
16 eventi speciali, tra cui il Concerto per
l’Europa e il Concerto per la chiusura di
Expo. Oltre ad appuntamenti di musica
jazz e, in anteprima, The Expo Variations,
24 composizioni create appositamente
per l’esposizione universale, dal giovane
compositore Nicola Campogrande.
La stagione 2014-2015, dedicata al direttore d’orchestra russo Vladimir Delman
fondatore de laVerdi, in occasione del
ventesimo anniversario della sua scomparsa, si apre domenica 14 settembre,
con un programma interamente dedicato
a Ciaikovskij, diretto dal maestro Xian
Chang. Nel prosieguo della stagione saranno eseguite tutte le sinfonie e una selezione delle musiche dei balletti del
compositore russo; completano il grande
repertorio romantico le quattro sinfonie
di Brahms, dirette da John Axelrold, autore negli anni scorsi di memorabili interpretazioni, e Gaetano D’Espinosa.
Stefano Ferri
Continua a pag 2
Roberto Caravaggi
Servizio a pag. 11
Le gite di Milanosud
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ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
L’orchestra laVerdi presenta una stagione XXL con 231 concerti
16 mesi di musica dalla sinfonica alla barocca, dal jazz alla contemporanea per arrivare a una serie di prime esecuzioni dedicate a Expo
Segue dalla prima
Dopo i concerti delle stagioni passate continua il lavoro dell’orchestra con l’esecuzione del ciclo delle sinfonie dispari di due mostri
sacri come Beethoven e Mahler. Grande evidenza anche ai concerti
per pianoforte, al punto che, con i 9 concerti per pianoforte di Mozart, che vedranno la presenza di grandi solisti, durante la presentazione della stagione si è parlato esplicitamente di un festival
pianistico “nascosto” nel cartellone. Spazio anche alla musica di
Bach, con la Passione Secondo Matteo e gli Oratori di Natale e Pasqua e ai Carmina Burana di Orff.
Il cartellone propone al pubblico inoltre interessanti incursioni nel
sinfonismo d’Oltreoceano, con la prima esecuzione italiana della
nuova versione di Kaddish di Bernestein; la terza sinfonia di Winston
Marsalis, così profondamente legata al mondo del Jazz; e l’roginale
la versione dello Schiaccianoci di Duke Ellington. In programmaj12
anche Madame Butterfly, prodotta in collaborazione con il Teatro
La Fenice, diretta da Jader Bignamini in forma di concerto; la Messa
Requiem di Verdi; l’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini e musiche
di Bellini, Donizetti, Respighi, Scarlatti e ancora Verdi. Musica italiana anche il sabato pomeriggio con il ciclo Made in Italy (12 concerti), che si aprirà con un omaggio a due autori “milanesi” come
Gino Negri e Fiorenzo Carpi.
Come detto, la stagione 2014 -2015 sarà caratterizzata da Expo.
Oltre ai 14 concerti della nuova serie Around the World con l’ esecuzione di composizioni che prenderanno spunto dagli inni nazionali
di 24 dei partecipanti all’esposizione universale, con partiture legate
al tema del cibo; sono previsti il Concerto per l’Europa (9 maggio
2015), il Concerto per la chiusura di Expo (31 ottobre 2015), e un
divertimento buffo tratto da una commedia di Giancarlo Cignozzi
sul tema del vino, scritto da Luis Bacalov.
Infine, in concomitanza con il semestre di Presidenza italiana del
Consiglio dell’Unione Europea, il 3 novembre si terrà un concerto
per ricordare la tragedia della prima guerra mondiale e i settant’anni
di pace in Europa. Previsti anche concerti per celebrare la Giornata
Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25
novembre 2014 e 24 novembre 2015) e la Giornata mondiale in memoria delle vittime dell’Olocausto (27 gennaio).
Insomma una stagione unica, da non perdere, che conferma la bontà
del progetto laVerdi, che in poco più di vent’anni ha saputo ritagliarsi
– e non era facile a Milano dove la qualità e la quantità dell’offerta
musicale è altissima – un ruolo sempre più importante nel panorama culturale cittadino e nazionale. Risultato di una programmazione che ha saputo sapientemente da una parte valorizzare
l’orchestra e i direttori, con un repertorio che spazia dal barocco al
contemporaneo, senza disdegnare puntate nella musica jazz e pop
di qualità, e dall’altra coinvolgere un pubblico di anno in anno più
vasto e affezionato.
Per informazioni sulla stagione 2014 - 2015: www.laverdi.org
Stefano Ferri
Estate con la musica 2014
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a mercoledì 2 luglio fino a domenica 7 settembre, laVerdi propone i milanesi che resteranno in città e ai sempre più numerosi turisti stranieri,
un’Estate con la Musica 2014, la ricca rassegna all’insegna della musica di qualità e dello spettacolo. Due le novità esclusive proposte dalla stagione: i BBC
Earth Concerts, per la prima volta in Italia, e Festival Tango, rassegna completamente dedicata a una forma d'arte da ascoltare oltre che ballare .
Regolamento IV Premio letterario Milanosud
b. Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenico
Savio 3, 20142 Milano).
c. Libreria del Corso (corso San Gottardo 35,
20136, Milano).
5. Ogni autore potrà partecipare al concorso versando un pagamento di 10 euro per i diritti di segreteria, al momento della consegna degli
elaborati o all’interno della busta inviata.
6. I racconti che non rispettano le caratteristiche
richieste saranno esclusi dal concorso, senza
alcun obbligo di comunicazione da parte dell’organizzazione.
7. L’organizzazione comunicherà i nomi dei classificati, ma non fornirà valutazioni su tutte le
opere in concorso. Non saranno prese in considerazione richieste di giudizi o pareri.
8. Gli elaborati pervenuti non saranno restituiti
e non verranno riconosciuti i diritti di copyright.
9. L’Associazione Milanosud pubblicherà un libro
contenente i primi dieci racconti classificati, che
verrà posto in vendita dall’associazione.
10. Tutti i partecipanti al concorso rinunciano,
contestualmente all’invio dei racconti, al ricono-
1.Il tema del concorso è: “Una storia nel cassetto”. Ogni autore potrà partecipare con un solo
racconto inedito in lingua italiana e non premiato in altri concorsi, di lunghezza compresa
tra 5.000 e 10.000 battute (spazi inclusi).
2. Il concorso è aperto a tutti, con esclusione dei
parenti di primo e di secondo grado dei membri
della giuria.
3. Ogni racconto dovrà pervenire entro e non oltre
il 15 luglio 2014, in un plico contenente:
a. Cinque copie cartacee, dattiloscritte, anonime
e titolate.
b. Una copia su cd-rom o dvd, con lo scritto in formato testo (preferibilmente in Word).
c. Una busta chiusa riportante i dati dell’autore
(nome e cognome, indirizzo, telefono, indirizzo
e-mail, titolo dell’opera).
d. Una busta contenente la quota di partecipazione.
4. Le opere partecipanti dovranno essere consegnate o inviate a:
a. Milanosud (via S. Teresa 2/A, 20142, Milano, il
martedì e il giovedì dalle 16 alle 18).
Associazione socio culturale
editore dell’omonimo giornale.
Registrato al n. 744,- Novembre 1997 Trib. Milano - ROC. n. 19637
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Via Santa Teresa, 2/A - 20142 Milano
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sito web: www.milanosud.it
Facebook: MilanoSud
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Redazione: P. Cossu, T. Galvanini,
R. Iacono, MT. Mereghetti, L. Miniutti,
A. Muzzana, C. Muzzana, P. Piscone
Impaginazione e Art directing:
F. De Melis, E. Paci, A. Rubagotti.
Hanno collaborato:
L. Audia, A. Bertola, P. Brambilla,
G. Buda, R. Caravaggi, S. Causarano,
P. Cirocco, G. Fontana, A. Fumagalli,
L. Gerosa, P. Grilli, G. Lippoli, R. Morini,
E. Paci, P. Pantucci, N. Romeo,
G. Rossetti, O. Sorace, F. Ternelli, G. Urati,
C. Zampagni, M. Zigiotti
Fotografie: R. Fai, L. Gerosa, M. Tosi
Illustrazioni: L. Muzzi, F. Portinari
Raccolta Pubblicità:
Sergio Devecchi
cell. +39 349 40 67 184
e-mail: pubblicita@milanosud.it
Stampa MARTANO EDITRICE S.r.l. Via Santi, 13 - PADERNO DUGNANO (MI)
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Prossima uscita: 15 settembre 2014
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Premio speciale
Biblioteca Chiesa Rossa
1. Partecipando al Premio Milanosud, si acconsente implicitamente a partecipare anche al Premio Biblioteca Chiesa Rossa.
2. I racconti verranno messi a disposizione degli
utenti della biblioteca che volontariamente leggeranno e daranno una valutazione dei racconti.
3. La valutazione e la classifica del Premio Biblioteca sono separate dal Premio Milanosud, ma
la premiazione avverrà nel corso dello stesso
evento.
4. Con la partecipazione al Premio, gli interessati
autorizzano il trattamento dei propri dati personali che saranno trattati per l’iniziativa in programma nel rispetto del Dlgs. 196/2003 e
successivi aggiornamenti.
5. La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.
Premi Milanosud
Primo premio
Traduzione in spagnolo del racconto e pubblicazione sul blog di Tick Translations
(Sponsor Tick Translations®)
Abbonamento per 2 persone a 5 concerti per la
Stagione 2014-2015 presso l’Auditorium
(Sponsor LaVerdi)
Secondo premio
Abbonamento per 2 persone alla stagione teatrale 2014-2015 da parte del Teatro Ringhiera
Terzo premio
Abbonamento per 2 persone alla stagione tea-
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Direttore Responsabile: Stefano Ferri
Vicedirettore: Giovanna Tettamanzi
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scimento dei diritti d’autore a qualsiasi titolo.
11. Il giudizio della giuria è insindacabile. Gli organizzatori e la giuria del concorso non si assumono la responsabilità per eventuali, deprecabili
plagi.
12. Con la partecipazione al Premio, gli interessati autorizzano il trattamento dei propri dati
personali che saranno trattati per l’iniziativa in
programma nel rispetto del Dlgs. 196/2003 e successivi aggiornamenti.
13. La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.
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Via F. Brioschi 52 - 20141 Milano
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dal martedì al venerdì ore 9/20, sabato ore 9/18
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8448
898934
Tel. 02
3471
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trale e cinematografica 2014-2015 da parte del
centro Asteria.
Ai primi dieci classificati verrà rilasciato un attestato di partecipazione e una copia della pubblicazione della raccolta di racconti.
Premi Biblioteca
Ai primi tre classificati sarà consegnata una selezione di libri, oltre alla pubblicazione del libro
dei primi 10 racconti classificati.
Ai primi dieci autori classificati verrà rilasciato
un attestato di partecipazione e una copia della
pubblicazione della raccolta di racconti, edita da
Milanosud.
Premiazione
La cerimonia della premiazione avverrà alla fine
di settembre (data da stabilirsi) presso la Biblioteca Chiesa Rossa.
Per ulteriori informazioni, inviare una e-mail al
seguente indirizzo: concorso@milanosud.it
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Bocciato definitivamente il parcheggio interrato di piazza Abbiategrasso
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all’interno della quale i residenti
saranno esentati dal pagamento
dei parcheggi.
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Al via il piano di manutenzione
stradale. Anche in Zona 5
E per la chiusura di corso San Gottardo il mercato del sabato
di via Tabacchi trasloca, tra le proteste dei residenti, in via Cermenate
È stato elaborato tenendo conto delle proposte di cittadini e CdZ
di tutte le nove Zone. Aperti 700 cantieri. Lavori fino a Expo e oltre
Segue dalla prima
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Piazza XXIV Maggio:
nuova viabilità dal 1° luglio
«L’altra novità importante riguarda il mercato di piazza XXIV
Maggio - dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza in agosto sarà completato l’abbattimento e da settembre i cittadini
potranno
usufruire
di
quello
nuovo».
Fino al 30 settembre ci saranno dunque alcune modifiche alla viabilità di zona,
dovute alla chiusura dell’accesso a piazza XXIV Maggio
per chi arriva da corso San
Gottardo o da viale Col di
Lana. Sarà consentito solamente ai residenti, ai mezzi
per carico-scarico merci e ai
veicoli diretti all’interno delle
proprietà l’ingresso al tratto
di corso San Gottardo che da
via Tabacchi porta alle vie
Gentilino e Lagrange. Le
stesse regole varranno per accedere da via Col Moschin in viale
Col di Lana. Resta infine riservato ai soli residenti il transito nelle
vie Ascanio Sforza (nel tratto da via Lagrange a via Scoglio di
Quarto) e via Scoglio di Quarto a senso unico verso piazza XXIV
Maggio con accesso a viale Gorizia.
Il traffico privato viene deviato, per chi si muove in direzione
centro città, sui percorsi via Castelbarco-via Col Moschin. Per
chi, invece, si muove in direzione periferia sono indicati i percorsi via Teuliè-via Castelbarco-via Tabacchi.
Un’altra novità riguarda il mercato di via Tabacchi, operativo di
sabato, che dal 1° luglio al 30 settembre viene trasferito in via
Giovanni da Cermenate, per consentire la nuova viabilità.
Infine il trasporto pubblico: la linea 3 viene sospesa e sostituita
con un collegamento sostitutivo; inoltre è rafforzato il servizio
della linea 15. Non subiscono modifiche le linee 9, 59, 325 e 6.
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esecutivo e l’espletamento della
gara, i lavori saranno svolti senza
interruzione dell’esercizio del parcheggio (ad eccezione del piano
terrazzo che verrà chiuso per circa
un mese per consentire la fase di
finitura superficiale), con l’obiettivo di minimizzare il più possibile
i disagi per chi utilizza la struttura.
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È stato approvato venerdì dalla
Giunta il progetto definitivo di
Atm Servizi per la manutenzione
straordinaria del parcheggio di
interscambio di Famagosta, grazie al quale il piano terrazzo sarà
completamente riqualificato per
ospitare in sicurezza circa 550
posti auto.
Dopo l’approvazione del progetto
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L’intervento infatti, oltre a essere lievitato nei costi anno dopo anno
(l’ultimo aumento da 17,2 a 21,7 milioni di euro), appariva inutile,
alla luce del prolungamento della M2 fino ad Assago e dei circa 2mila
parcheggi di prossimità realizzati, ora praticamente inutilizzati.
Dal Comune intanto giungono conferme sulla volontà di utilizzare
parte del denaro risparmiato per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Abbiategrasso per interventi in zona 5. Il Consiglio
di Zona ha presentato a Palazzo Marino una lunga lista di cose da
fare, per migliorare la sicurezza, lo stato delle aree verdi e la viabilità
ciclabile. Per il momento non c’è niente di certo, ma tra i lavori in
discussione vi sono opere come la realizzazione del Parco Missaglia
Chiesa Rossa, le ciclabili in via dei Missaglia-piazza Abbiategrasso
(fino a via Col Moschin) e sul Naviglio Pavese (da via Darwin ad Assago) o ancora il riordino della viabilità di zona, con il doppio senso
su tutta via Dudovich, per consentire l’immissione su via dei Missaglia/Boifava in entrambi i sensi di marcia.
Continuano intanto i lavori previsti negli oneri di urbanizzazione del
parcheggio interrato. Quasi completato il tratto di pista ciclabile
che, correndo lungo via Dudovich, collega la via dei Missaglia alla
Cascina Campazzo e i lavori per la messa in sicurezza di quest’ultima.
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Strisce blu e pass residenti: rivoluzione in Zona 5
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Resta attivo il servizio navetta Porta Lodovica, Porta Ticinese,
Molino della Armi.
Per quanto riguarda il cantiere di piazza XXIV Maggio, sono in
corso da un mese le operazioni di rimozione dei binari dei tram.
Per togliere il pietrisco da sotto i binari, che presenta elementi
di serpentino (amianto
naturale), si sta utilizzando un materiale incapsulante di colore blu che
consente lo svolgimento
delle operazioni a cura di
Atm, in accordo con Asl e
Arpa, senza pericolo di dispersione del materiale.
«Voglio tranquillizzare i
cittadini – prosegue Rozza
– che non c’è alcun pericolo. Si tratta di pietra naturale
che
stiamo
coibentando: non esiste
alcun pericolo per i lavoratori né per i residenti».
Per informare i residenti sono state attivate diverse forme di comunicazione: 750 manifesti di diversi formati affissi in zona, 300
locandine in negozi e condomini e volantini distribuiti sempre
nella zona. È stato inoltre inviato un messaggio InformaMi, che
raggiunge circa 60mila iscritti, diffusi messaggi audio-video sulla
rete dei mezzi pubblici Atm, utilizzati i pannelli a messaggio variabile e mandati in onda spot radio.
Tutte le info sono disponibili sul sito del Comune di Milano, nella
pagina dedicata (www.comune.milano.it/dseserver/24_maggio)
o contattando il numero verde 800.36.86.36 (lunedì-venerdì,
dalle 9.00 alle 18.00).
Da 10 giorni, inoltre, la nuova viabilità è presente sui pannelli a
messaggio variabile e sui cartelli della viabilità.
Claudio Muzzana
ia Meda, via Montegani , via Tibaldi… queste e altre ancora sono
le vie della zona interessate al piano
di riqualificazione della viabilità cittadina.
In 11 mesi, in tutta Milano, sono stati
aperti circa 700 cantieri: in pratica
1.500.000 mq di lavori in corso! Questi i
numeri del Piano strade, che andrà avanti
senza sosta fino a Expo: i lavori d’ora in
poi verranno effettuati anche nei mesi invernali e nelle ore notturne. Del resto, si
sa, non c’è tempo da perdere se si vuole
raggiungere l’obiettivo, con soddisfazione
di tutti.
A differenza degli anni scorsi, il Piano
strade è stato elaborato tenendo conto
delle segnalazioni arrivate dai cittadini e
dalle singole Zone. Sono stati effettuati
sopralluoghi coi comitati di quartiere e le
associazioni dei commercianti, da cui
sono state tratte le indicazioni utili per la
stesura. «Questa volta abbiamo utilizzato
il metodo della partecipazione – spiega
l’assessore ai Lavori pubblici Carmela
Rozza – che porteremo avanti anche in futuro: il piano potrà essere ancora implementato con le richieste che saranno fatte
pervenire al Comune. È un nostro obiettiv,
infatti, che ogni singolo cittadino veda risistemata la propria strada e il proprio
marciapiede, anche dopo Expo e anche in
quelle zone non coinvolte dal grande
evento».
Il piano prevede lavori di rifacimento di
carreggiate, marciapiedi e strade in pie-
V
L’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza.
tra. Gli interventi sono partiti ad aprile
scorso. Nei mesi estivi la priorità è data
alle asfaltature mentre nei mesi invernali,
grazie a materiali adeguati che consentono di lavorare con temperature fredde,
si privilegeranno i marciapiedi. Sono previsti 700 interventi, dicevamo: al momento i primi 80 sono già ultimati o in
fase di completamento. I più importanti
sono in via Manzoni e piazza Duomo nella
Zona 1; viale Monza e via Padova in Zona
2; viale Abruzzi e via Argonne in Zona 3;
viale Umbria, via Fiamma e via Libia in
Zona 4; via Meda, via Montegani e via Tibaldi – come abbiamo già detto – nella nostra Zona 5; via Giambellino, Alzaia
Naviglio Pavese in Zona 6; Piazza Piemonte e via Aretusa in Zona 7; via Teodorico e via Espinasse in Zona 8; via Testi e
via Stelvio in Zona 9.
Per quanto riguarda le strade in pietra
coinvolte dal piano, il Comune fa sapere
che nel centro storico la pietra sarà tute-
lata, mentre nelle zone periferiche e ad
alta viabilità, si punterà alla sostituzione
con l’asfalto nelle aree in cui è possibile e
in accordo con la Soprintendenza ai Beni
culturali.
E a proposito di aree periferiche, vediamo
più da vicino le vie toccate dagli interventi
nella nostra zona. Grazie al lavoro della
commissione Ambiente, Arredo urbano,
Mobilità del CdZ5 presieduta della consigliera Emanuela Duina, che ha raccolto e
portato avanti le segnalazioni arrivate da
cittadini, molti cantieri sono già stati
aperti e in alcuni casi i lavori sono anche
già ultimati. Qualche esempio? Dal settore strade del Comune ci informano che
sono già stati eseguiti interventi nelle carreggiate delle seguenti vie: Valla, Lampedusa, Trebbia, Calabiana, Perussia e
Sibari; la carreggiata del controviale di via
Dei Missaglia, dal Centro Carraro fino al
confine con Rozzano; nel Quartiere Gratosoglio, lavori su strade e marciapiedi a
tratti, quasi ultimati in via Saponaro e nei
dintorni della chiesa Maria Madre della
Chiesa, del Centro per anziani e del supermercato.
Circa i programmi futuri, ancora da definire nei tempi, l’elenco è davvero lunghissimo.
Per informazioni: sul sito del Comune di
Milano (www.comune.milano.it) è pubblicato l’elenco delle vie coinvolte dagli interventi e le modalità delle opere.
Giovanna Tettamanzi
4
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Il guaio dell’Italia? È l’uguaglianza!
segue dalla prima
inis però è turbato da questa ventata anti-“immunitista”, perché vi
scorge il veleno del giacobinismo,
il dato rivelatore di quella mortale insidia che si chiama uguaglianza. Non di
una uguaglianza qualsiasi si parla, ma
dell’idea stessa di uguaglianza, quella
che, da millenni, appare in mille percorsi di storia un valore assoluto, come
lo è, sul fronte contrario, quello della disuguaglianza intesa come necessità e
destino del genere umano.
Esiste realmente questa minaccia? Davvero Ainis è convinto che viviamo in una
società a tasso eccessivo di uguaglianza?
Neppure un disegualitarista come lui
può ignorare che da almeno tre decenni
tutte le statistiche, a livello mondiale,
nazionale, regionale, cittadino, rionale,
segnalano un indice crescente di disuguaglianza, un progressivo accentuarsi
della divaricazione fra i ceti privilegiati
e la generalità della popolazione, nonché un acuirsi della povertà. Non si
chiede ad Ainis di spiegare le cause di
questa tendenza: potrebbe amareggiarlo
il riconoscere che, dovunque, il saggio
di arricchimento segue dinamiche incontrollate grazie alla incontrastata
egemonia della scuola liberista. La
quale, comunque emulsionata, produce
invariabilmente il trionfo del principio
di disuguaglianza.
Mentre noi, prosaici osservatori e consumatori di quotidiane disuguaglianze,
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avvertiamo il senso di una profonda ingiustizia che progressivamente mortifica la maggioranza della popolazione,
Ainis coglie l’essenza dei nostri guai
nella “uguaglianza radicale di cui ci
stiamo innamorando”. La citazione è testuale, e conviene rileggerla per timore
di aver sbagliato.
Intanto, qual è la differenza fra uguaglianza ed uguaglianza radicale? Nulla
di serio: è il classico trucchetto dialettico cui si ricorre per accentuare il carattere di drammaticità e connotare il
potenziale polemico che da solo il sostantivo non ha. Ma, al di là di ciò, ci si
chiede dove e come Ainis ravvisi nella
nostra società questo “innamoramento”
dell’uguaglianza. Evidentemente si
tratta di un amore non corrisposto se,
anno dopo anno, mese dopo mese, l’innamorato riceve sberle in faccia e secchiate dal verone mentre sta tentando
di intonare una serenata.
Ainis parla di “innamoramento”: l’amore
è una cosa seria, non un flirt di stagione.
È in grado Ainis di indicare un solo provvedimento legislativo, negli ultimi decenni, ispirato ai principi di “radicale
uguaglianza”? O riesce a individuare vistosi movimenti nel corpo sociale in direzione della “radicale uguaglianza”? Se
così non è, ha senso che l’articolo di
fondo del primo quotidiano d’Italia ci
metta in guardia contro la minaccia
dell’uguaglianza?
Il quadro politico e sociale è profonda-
mente diverso da quello immaginato da
Ainis e la sfuriata antiegualitaria è motivata dal nulla.
Tutto quello che agita il corpo sociale,
fiaccato dall’immiserimento, è l’aspirazione a una decorosa parità di diritti,
che non solo non è l’antitesi della libertà, ma non è neppure l’anticamera
dell’egualitarismo.
E allora, cosa c’entrano Babeuf, i giacobini e Lenin evocati da Ainis nella sua
intemerata? Nulla, assolutamente nulla.
Ci dica, professor Ainis, dov’è il giacobinismo montante? Dov’è il leninismo?
Nel progetto di legge sulla pubblica amministrazione? Nella disperata difesa
degli operai della Electrolux per conservare il lavoro? Nella pretesa che scrocconi e parassiti come Fiorito smettano
di lucrare e le amministrazioni locali
non siano fonti di indebito arricchimento? C’è da trasecolare nel leggere le
sciocchezze che uno stimato accademico scrive per foia antiegualitaria, invocando, nel momento di massima
disuguaglianza, l’allerta contro gli “innamorati” dell’uguaglianza.
E tutto solo perché si avverte irritazione
all’idea che i senatori possano godere di
una immunità negata ai comuni cittadini.
Se questo articolo Ainis lo avesse scritto
negli anni Settanta del secolo scorso, sarebbe stato lo stesso urticante, ma certamente non fondato sul nulla.
Professor Ainis, lei sembra l’addetto
dell’Anas che colloca, lungo un’autostrada rettilinea, nel mezzo di una pianura assolutamente piatta, i cartelli:
“attenzione, pericolo valanghe”.
Babeuf?!?!?!
Ainis si permette di citare Babeuf, un
teorico del comunismo egualitarista, per
metterci in guardia contro la tentazione
di “sbarazzarci del potere”!
E chi si sta sbarazzando del potere?
Ci sono masse infatuate d’anarchismo
che stanno marciando contro il Palazzo?
Professor Ainis, lei è un fanatico visionario che dà corpo ai propri incubi.
Altri prima di lei – e con più dottrina
nonché più leggiadria – hanno esaltato
il primato dell’individuo sulle masse,
hanno esecrato ogni forma di uguaglianza (con o senza l’aggiunta dell’aggettivo radicale, che è puro orpello
strumentale), ma lo hanno fatto pressati dal corso della storia. Se lei fosse
vissuto a fine Settecento, avrebbe ragionevolmente condiviso l’avversione di
Burke per la Rivoluzione francese e il
giacobinismo. Ma dove è oggi il giacobinismo, professor Ainis?
Pensatori come Carlyle o come de Gobineau o come Nietzsche (e tanti, tanti
altri) ci hanno già ampiamente spiegato
le ragioni della disuguaglianza. Non ci
hanno convinto, ma avevano ottimi motivi di contesto per consegnare alla storia le loro pur memorabili pagine. Lei
può salire sul pulpito dal quale don Mariano Arena, che non era un filosofo, ma
di cose di mondo si intendeva, fotografava la scansione antropologica in “uomini,
mezz’uomini,
ominicchi,
pigliainculo e quaquaraquà”. A don Mariano, l’indimenticabile boss mafioso
creato da Sciascia, questa stratificazione appariva giusta e immodificabile.
E trovava incomprensibile che un fun-
zionario di polizia volesse riservare
anche ai quaquaraquà gli stessi diritti
degli uomini. Non lo diceva apertamente, ma i segni di una “radicale uguaglianza”, di un leninismo strisciante, in
quel “la legge è uguale per tutti” gli sembravano evidenti.
Piero Pantucci
Indietro non si deve tornare!
Vigiliamo contro i rigurgiti nazi-fascisti
Alcune delle provocazioni degli ultimi anni
Aggressioni, raduni, sfilate...
29 aprile 2011: provocazione di “Forza Nuova”
nel 35° anniversario dell’uccisione, da parte dei
fascisti, del giovane Gaetano Amoroso.
8 luglio 2011: aggressione neofascista alla Camera del Lavoro di Milano.
6-7 luglio 2012: raduno estrema destra europea all’Hotel Michelangelo di Milano.
2 dicembre 2012: aggressione e grave ferimento di un militante del Centro sociale Orso
da parte di un gruppo di naziskin.
5 gennaio 2013: imbrattamento, a Sesto San
Giovanni, lapide dedicata ai fratelli Casiraghi.
20 aprile 2013: raduno neonazista a Malnate
(Varese) nella ricorrenza del compleanno di Hitler!
29 aprile 2013: sfilata neo-nazista in p.le Susa
con aperta apologia di fascismo.
15 giugno 2013: raduno europeo nazi-fascista in un capannone di Rogoredo.
14-15 settembre 2013: a Cantù Festival Boreal, organizzato da Forza Nuova, con delegazioni provenienti da tutta Europa.
19 ottobre 2013: bombe incendiarie fatte
esplodere nella sede dell’Anpi di Legnano.
2 novembre 2013: profanazione neofascista
del sacrario del Monte San Martino (Varese).
25 aprile 2014: parata neo-fascista al campo
10 di Musocco dove sono sepolti esponenti
della Repubblica di Salò.
P. C.
lla fine, il 14 giugno, gli Hammerskin (neo-nazisti)
il loro raduno o “concerto”, o “adunata”, lo hanno
tenuto, a Brugherio, in un locale chiuso al pubblico. Lo scopo: raccogliere fondi a favore di Alba Dorata,
partito greco di estrema destra a cui appartiene l’assassino di Pavlos Fyssas, 34 anni, antifascista greco, ucciso
lo scorso 18 settembre ad Atene. Il metodo è sempre lo
stesso: uccidere, eliminare chi non la pensa come loro,
oppure chi è ebreo o di sinistra o ha la pelle nera.
Negli anni nulla è cambiato, anzi: si ripropongono sotto
varie forme e sigle, riappaiono con iniziative apparentemente innocue come “Caramella buona”, dietro la quale
si nasconde “Lealtà e Azione”, gruppo estremista che si
ispira al generale nazista delle Waffen SS Leon Degrelle
e a Corneliu Codreanu/Guardia di ferro rumena antisemita. Con le loro bravate selvagge, asportano le corone
davanti alle lapidi dei nostri martiri giovinetti, morti per
ridarci libertà e dignità. In Gratosoglio si firmano “Forza
Nuova” quando scrivono le loro frasi deliranti o quando
insozzano il bel murales creato dai bambini per dare
meno grigiore a uno spoglio muretto. Vergognatevi! Potremmo continuare a lungo sulle loro malefatte ma, forse,
la loro meschina mentalità ne uscirebbe inorgoglita.
A
Bene ha fatto l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani
d’Italia), a emettere un severo comunicato di condanna
al raduno dei nazisti, bene hanno fatto i ragazzi dei Centri sociali a manifestare a Brugherio, bene hanno fatto
Graziano Gorla, Segretario Camera del Lavoro di Milano,
Renato Sacrestani (Zona 3) e Roberto Cenati Presidente
Anpi Provinciale/Milano, a fare un esposto alla Procura
della Repubblica, ma non basta. L’indignazione deve essere corale. Tutti, proprio tutti, non possiamo dimenticare cosa è stato il nazi-fascismo, non possiamo
dimenticare i milioni di morti che la loro follia ha provocato in Europa. Di fronte a tutte le manifestazioni xenofobe/fasciste/naziste, dobbiamo aver presente che la
libertà si riconquista ogni giorno, come un grande presidente, Sandro Pertini, ci ha più volte raccomandato. Impariamo a non ignorare, per il quieto vivere, le loro
malefatte. Chiediamo anche all’Aler, che inopinatamente
ha affittato locali, in via Palmieri 1, a “Uniti per il Quartiere”, sigla dietro la quale si cela “Forza Nuova”, di rescindere il contratto. Non li vogliamo! Chiediamo alle
istituzioni che non concedano più permessi per sfilate,
raduni o manifestazioni che offendono la nostra storia
più sublime.
Domenica 22 giugno, un folto gruppo di cittadini ha voluto ricollocare le due corone vigliaccamente asportate
in via Palmieri, poste di fronte alle lapidi di Silvano Martini, partigiano di 21 anni e Dino Colombo, altro partigiano di 22 anni, caduti per assicurarci un mondo
migliore. Non stanchiamoci di trasmettere ai giovani la
memoria storica di ciò che il nazi-fascismo ha significato
nel secolo scorso. Indigniamoci e vegliamo; indietro non
si può e non si deve tornare.
Pinuccia Cossu
!
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
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ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Stop a rumore e inquinamento acustico su via Belcasule e via Verro Assegnazione di spazi non residenziali in via Pescara 44, a Ronchetto delle Rane
Cormet: «Queste sono La campagna chiama! Pronto il bando
le nostre proposte» I
l recupero e riuso del patrimonio edilizio sottoutilizzato
attraverso la sua assegnazione e concessione d’uso è
una forma di politica urbana capace di attivare processi
virtuosi di sviluppo culturale, sociale ed economico della
città, valorizzando il patrimonio edilizio e al tempo stesso
supportando progetti per lo sviluppo di nuova occupazione
e nuove attività imprenditoriali.
In questa cornice si colloca il bando di assegnazione degli
spazi al piano terra di via Pescara 44: cinque unità immobiliari, di metratura compresa tra i 50 e i 70 mq, destinate
a micro e piccole imprese, cooperative, lavoratori autonomi,
artigiani, piccoli produttori indipendenti ecc.
Situati a ridosso del Parco Agricolo Sud e ben connessi al
resto della città, la loro assegnazione ha la finalità di offrire
spazi per l’avvio di iniziative micro-imprenditoriali che, creando nuove opportunità economiche e lavorative, possano
U
na strada di collegamento con la via
Ferrari, in attesa di potersi spostare a
Quintosole. È questa in estrema sintesi la proposta che la proprietà della Cormet
ha fatto a Comune e Provincia, per risolvere
la questione dell’impatto ambientale dello
stabilimento di via Belcasule. Le soluzioni
sono state presentate ai tecnici del Comune
il 25 giugno scorso, inserite in una relazione
molto più approfondita, che descrive le attività dell’azienda e, soprattutto, le ipotesi in
questi anni avanzate, per risolvere il problema del rumore e delle polveri prodotte
dalla trasformazione delle macerie edili in
ghiaia e dai circa 200 camion che transitano
giornalmente sulle vie Verro e Cascina Belcasule.
La proposta presentata dalla Cormet per intervenire subito prevede la realizzazione, a
spese dell’azienda, di una strada di collegamento con via Ferrari. La novità rispetto a
quanto discusso in questi anni in merito a
una nuova viabilità della via Belcasule, sempre bocciata dal Comune, è che la strada ora
proposta verrebbe interamente realizzata su
aree nelle disponibilità della Cormet (nell’immagine, l’area interessata dall’intervento). Per l’esattezza si collocherebbe tra la
parte sud dello stabilimento e il distributore
sulla via Ferrari ora abbandonato, ma che
presto dovrebbe essere riattivato.
La proposta è stata accolta con interesse da
parte del Comune, che ha cominciato a valutare le soluzioni viabilistiche possibili per
un accesso in sicurezza dei mezzi e già sta
lavorando con tecnici incaricati dalla Cormet, per studiare la soluzione migliore,
anche in ragione della presenza del distributore.
Se tutto procederà senza intoppi entro luglio
il progetto della nuova strada sarà pronto,
poi appena avuto il benestare dal Comune,
sarà necessario ottenere le autorizzazioni di
Provincia, l’ente che sovrintende alle attività
di riciclo e smaltimento, e della Commissione paesaggistica del Comune. «Il Consiglio di Zona, per quanto ci riguarda, seguirà
con il massimo impegno la vicenda Cormet
alla ricerca di una soluzione, così come abbiamo fatto in questi due anni di intensi e
continui rapporti con la proprietà e con tutti
i soggetti a diverso titolo interessati – ha affermato il presidente del Consiglio di Zona 5
Aldo Ugliano –. Una volta approvato il progetto della strada da parte degli uffici tecnici
del Comune, solleciteremo tutti gli enti coinvolti a esprimersi velocemente sulle proposte
avanzate dalla Cormet, in modo da risolvere
una volta per tutte questa vicenda. Ho chiesto all’azienda l’elenco delle autorizzazioni e
delle procedure necessarie e andrò dal vicesindaco De Cesaris per capire con lei come
di Luisa Gerosa
presidente Commissione Cultura Zona CdZ5
I
l Consiglio di Zona 5 dei Ragazzi e delle Ragazze
ha incontrato la Zona 5 per spiegare gli indicatori
di qualità per un parco a misura di bambino/ragazzo, organizzando un evento nello spazio verde tra via
Boeri e via Aicardo. In 16 postazioni pensate, organizzate e
gestite da ragazzi e adulti della Zona 5 hanno permesso di
illustrare concretamente e “in diretta” come i bambini e i ragazzi possono vivere meglio ogni giorno i
parchi della città.
Sono intervenuti a dialogare con i
giovani consiglieri gli Assessori
Cappelli, Maran, Del Corno, Bisconti, il Presidente e molti Consi-
Il comitato chiede
più controlli
I
n meno di due anni è passata dal 36,7% al 50%. È
un record che neppure le persone più ottimiste potevano immaginare. Milano si posiziona così ai vertici della classifica internazionale della raccolta
differenziata dei rifiuti per le città che superano il milione di abitanti. Elemento determinante di questo progresso è stato la raccolta dell’umido, iniziata nel
novembre 2012 e che, dal 30 giugno 2014, a seguito
dell’attivazione della stessa nell’ultimo quadrante della
città, copre tutto il territorio di Milano. Quando la raccolta differenziata dell’umido entrerà a regime su tutto
il territorio di Milano, il totale di rifiuto umido, secondo
stime AMSA, raggiungerà i 90 chili pro-capite, ponendo
così la città al primo posto tra le grandi metropoli europee. Primato che potrebbe ulteriormente consoli-
I
l gruppo di cittadini promotori della petizione contro il transito dei mezzi da e per
la Cormet di via Belcasule, preso atto delle
proposte della Cormet, ha chiesto che Polizia
locale e Amsa pongano in atto le misure stabilite un paio di mesi fa, per la pulizia delle
strade dalla polvere, il controllo della velocità dei camion e della copertura dei cassoni.
Oltre che per la riduzione dei rischi per i pedoni in prossimità degli incroci tra le vie
Verro, Belcasule, Sibari e Alamanni.
STUDIO DI
FISIOTERAPIA
$
"
glieri di Zona 5, ragazzi e adulti di scuole, gruppi e associazioni del territorio. Molti i cittadini del quartiere,
grandi e piccoli frequentatori dei giardini, che hanno
condiviso con gioia questo evento.
Nel corso dell’iniziativa è stato rivelato il risultato delle
votazioni fatte fra i ragazzi per dare un nome ai giardini:
il nome che i ragazzi hanno scelto è “Parco dell’accoglienza Mauro Capponi”. Un nome che ben riflette lo spirito dell’iniziativa e del progetto CdZ5RR e tiene conto
della presenza in quest’area dell’Opera Cardinal Ferrari, ricordando
anche il nome del cofondatore di
questa importante realtà cittadina. Il
Consiglio di Zona 5 si impegna ora a
portare avanti questa richiesta, con
una delibera che darà avvio all’iter
istituzionale.
C.M.
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!!
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Coppia di falchi
e immagine storica al Ticinese
N
darsi, con l’introduzione della raccolta differenziata
nelle scuole e nei parchi, prevista sin dai prossimi mesi.
Il risultato positivo, comunque, non riguarda soltanto
la raccolta della frazione umida, ma anche quella degli
imballaggi. I dati evidenziano che da gennaio ad aprile
2014, quindi nei primi quattro mesi dell’anno, sono
state raccolte 6.946 tonnellate di cartone, 21.743 tonnellate di carta 13.892 tonnellate di plastica e metalli,
21.928 tonnellate di vetro e 1.853 tonnellate di legno.
Questi numeri se da un lato sono l’effetto di un ottimo
sistema di riciclo e riduzione dei rifiuti, dall’altro manifestano l’efficienza di una filiera industriale di trattamento che annovera oltre 1.400 imprese e circa
37.000 addetti.
el nostro
quartiere
Ti c i n e s e Navigli, conserviamo
piccoli
gioielli dei quali la
maggior parte di
noi nemmeno sospetta l’esistenza.
Uno di questi è la presenza, nel sottotetto
di una casa in via Conchetta 9, di una coppia di piccoli falchi, i gheppi,
che proprio lì si sono stabiliti. In questo periodo, lo stabile è in fase di ristrutturazione ma, grazie alla sensibilità dell’amministratore, del responsabile del cantiere e dei lavoratori, la coppia continua a viverci e a
riprodursi, visto che finora la femmina è sempre nel nido, mentre il maschio è occupato a cercare cibo per lei e per la loro nidiata di 4 piccoli. Si
tratta di una specie protetta, il cui nome scientifico è “falco tinnunculus”.
Non è insolito che questi piccoli e bellissimi rapaci nidifichino nel centro
delle città, ma in genere lo fanno su alte torri, lontano dalla presenza
umana. Nel nostro caso, hanno scelto di vivere proprio sopra un appartamento abitato.
Un altro bene da conservare è l’edicola che si trova in via Torricelli
30, addossata al muro dell’officina di un gommista. Si tratta della
raffigurazione di una scena religiosa: Gesù e San Giuseppe lavorano
nella loro bottega, alla presenza di Maria che fila la lana. Questa immagine è ormai molto deteriorata e sta scomparendo. Non ha probabilmente alcun valore artistico, ma è certo una memoria della
pietà popolare in un quartiere che ha ormai perduto la propria identità, e quindi la propria anima. L’opera, credo, non ci trasmette solo
il sentimento religioso dell’autore, ma soprattutto la memoria di un
ambiente, di una cultura e di un tempo che non ci sono più.
In entrambi i casi, si sta facendo il possibile per tutelare questi due
tesori, grazie anche all’interessamento del redattore di Milanosud e
consigliere di Zona 5 Claudio Muzzana, in collaborazione con la Polizia Provinciale.
Pasqualina Cirocco
Paola Brambilla Superina
Raccolta differenziata a Milano:
un successo!
Stefano Ferri
"
ginando gli spazi oggetto di bando destinati a un utilizzo
continuativo nel tempo, e nella messa in campo di risorse
a diverse scale, creando collaborazioni con soggetti e reti
attive localmente e a livello urbano.
L’assegnazione degli spazi commerciali di via Pescara 44
(così come degli altri quartieri periferici della città), avviene tramite selezione di progetti imprenditoriali proposti
da realtà economiche/sociali consolidate ma anche progettualità da avviare che, nel caso di soggetti costituiti da
meno di tre anni, beneficeranno di un abbattimento del 90%
sul canone annuo di locazione, a titolo di incentivo per lo
start up delle stesse. I progetti possono essere presentati
entro il 30 luglio.
Per informazioni sul bando: www.comune.milano.it sezione
Casa e Assegnazione Spazi.
Un parco a misura di bambino Due gioielli
I ragazzi hanno già scelto il nome:
da proteggere
sarà il“Parco dell’accoglienza Mauro Capponi”
muoversi per fare al più presto».
Insieme alla soluzione per la realizzazione
della strada di collegamento, la Cormet ha
reso noto anche lo stato delle trattative per
lo spostamento dello stabilimento di via Belcasule a Quintosole, nella zona industriale,
in un’area di circa 20mila mq, già dotata delle
strutture per il trattamento rifiuti. Interpellata dalla Cormet, la proprietà ha comunicato ufficialmente la disponibilità ad affittare
l’area di Quintosole, anche con opzione di acquisto. Il problema è che il vecchio locatore
è in amministrazione giudiziale e l’area non
è al momento disponibile «ma non dovrebbero esseci problemi irrisolvibili. Di certo –
ha affermato Leonardo Chiarelli, titolare
della Cormet – stiamo facendo il possibile
per trovare una soluzione che eviti disagi ai
residenti attuali e futuri che abitano nei
pressi dello stabilimento di via Cascina Belcasule e che consenta all’azienda di continuare a dare lavoro a circa 70 persone. Per
fare tutto questo bene e velocemente confidiamo nell’attenzione delle istituzioni».
! # "#
nel contempo offrire servizi rivolti alla cittadinanza insediata nel territorio di riferimento e valorizzare il capitale
attrattivo delle aree rurali urbane, di cui l’ambito di Ronchetto delle Rane rappresenta un esempio.
A tal fine verranno valutati positivamente progetti imprenditoriali in grado di avviare e implementare iniziative che
integrino attività di carattere commerciale con servizi accessibili alla scala locale, contemplando la realizzazione di
azioni di animazione culturale e ricreativa e in grado di fare
rete con altre realtà/iniziative presenti alla scala cittadina.
Gli elementi chiave attraverso cui raggiungere gli obiettivi
principali che l’Amministrazione si prefigge con questo
bando (creazione di opportunità professionali, insediamento di servizi per il quartiere e la città, aumento dell’attrattività dell’ambito di Ronchetto delle Rane) sono stati
individuati nella operatività/presenza sul territorio, imma-
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Istituzioni e cittadini contro la trasformazione dei quartieri in piccole Las Vegas
Slot machine e ludopatie: il gioco (scorretto) delle sale scommesse
Mobilitazione contro l’apertura della sala giochi di piazza Abbiategrasso: dopo la mozione del CdZ e l’interrogazione in Senato
arriva la diffida del Comune ad aprire. Intanto in Parlamento è stata presentata la legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo
di Alice Bertola
«A
cittadini che tenevano lontano i clienti, ha chiuso; e in via Bugatti, al quartiere Le
Terrazze, dove al posto del parrucchiere non dovrebbero arrivare le fameliche macchinette “mangiasoldi”.
Una situazione di indeterminatezza legislativa (in Senato giace dal maggio 2013
una proposta di legge per la regolamentazione delle sale gioco, su cui Governo e
Parlamento si erano impegnati a legiferare) che potrebbe essere colmata dalla
proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dal Manifesto dei Sindaci per la
legalità e contro il gioco d’azzardo (nato dalla collaborazione di Terre di Mezzo,
Scuola delle Buone Pratiche e Legautonomie) che chiede una nuova legge nazionale che espliciti i compiti della Regione nella prevenzione e nella cura della ludopatia. «Le firme raccolte a sostegno della legge – ha affermato Raffaele
Magnotta, presidente della commissione Sicurezza del CdZ5 promotore in zona
dell’iniziativa, anche attraverso il nostro giornale – hanno superato abbondantemente il limite richiesto di 50mila. Ne sono state infatti conteggiate 93.194, e il 9
aprile scorso sono state formalmente consegnate alla presidente della Camera
Laura Boldrini, alla presenza dei parlamentari Daniela Gasparini, Paola Binetti,
Antonio Misiani e Paolo Cova. Superato l’iter teso ad accertarne l’autenticità, la
proposta di legge – “Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle
norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro – giochi d’azzardo” – rubricata al nr. 2294, è stata assegnata alle Commissioni VI (Finanze) e XII (Affari
sociali). Ora speriamo – ha concluso il presidente Magnotta -che le commissioni
si mettano al lavoro prima possibile per fare fronte a quella che è diventata una
vera propria urgenza sociale».
Milano è battaglia senza quartiere contro il gioco d’azzardo». Questa
l’affermazione netta e decisa fatta dal vicesindaco Ada Lucia De Cesaris,
poco più di un mese fa. Parole a cui sono seguiti i fatti, viste le iniziative
prese dal Comune in queste settimane per impedire l’apertura di nuove sale gioco
in via Padova 79, corso Garibaldi 49, piazza Bolivar 4, via Cimarosa (chiusa ma poi
riaperta dal Tar). Nonostante la legge regionale 8/2013, il nuovo regolamento edilizio, la Questura continua imperterrita a rilasciare licenze, senza che il ministro
degli Interni intervenga. Nel 2013 a Milano sono state aperte 156 sale slot, mentre
sono 8mila le slot machine, collocate in 2mila esercizi commerciali. Per un incasso
stimato di 2,4milioni di euro al giorno: una piccola Las Vegas si sta espandendo a
macchia d’olio in città.
Una lotta senza quartiere che ha interessato anche la parte sud di Milano. Una
delle ultime azioni intraprese da Palazzo Marino è stata infatti la comunicazione
inviata il 26 giugno scorso, con la quale si diffidava la proprietà della sala da giochi
di piazza Abbiategrasso angolo via Medeghino a intraprendere “l’esecuzione di lavori edilizi in luogo in assenza delle dovute comunicazioni/titoli abilitanti”. Una
possibilità che aveva da tempo allarmato cittadini e istituzioni locali, inducendo
il consigliere Massimiliano Toscano (ex M5S ora Gruppo Misto) a presentare una
mozione in CdZ5, votata quasi all’unanimità, in cui si chiedeva a Giunta e prefetto
di impedire l’apertura della sala slot di piazza Abbiategrasso. Mozione a cui seguiva
addirittura un’interrogazione parlamentare, primi firmatari i senatori Luisa Orel-
lana e Laura Bignami, entrambi ex M5S come Toscano, in cui si chiedeva al governo
di intervenire per impedire l’apertura della sala.
Una mobilitazione quella dei cittadini dei quartieri di questa parte della città che
si era già manifestata un paio di anni fa circa, per l’apertura della sala giochi di
via Medeghino accanto al supermercato, e contro quella di corso S. Gottardo, in
entrambi i casi senza successo. Esiti opposti invece in via Chopin, dove una sala
slot dopo pochi mesi di apertura, a seguito probabilmente delle forti proteste dei
Gioventù bruciata
Quando non basta mai
You gave the best you had to give
You only have one life to live
You fought so hard, you were a slave
After all you gave
There was nothing left to save
È una vera e propria malattia. Anzi, per la precisione, secondo
l’Oms è una “malattia sociale”. L’American Psychiatric Association l’ha introdotta nei suoi manuali nel 1980 (fonte: report Codacons).
Si tratta di una dipendenza che ha ripercussioni sulla vita sociale
e lavorativa di chi ne è affetto. Droga? Stupefacenti? No. Ludopatia o gioco d’azzardo compulsivo (Gap). Si tratta del bisogno
irrefrenabile di giocare, sebbene si sia pieni di debiti, la vita affettiva sia compromessa e si sia perso il lavoro. Sebbene si cerchi
di smettere. Ma a risentire di questo problema sono anche parenti, amici e colleghi della persona affetta da ludopatia. Secondo il dossier dell’associazione antimafia Libera intitolato “Azzardopoli”, i ludopatici potrebbero essere 800
mila persone; gli italiani spenderebbero 1.260 euro procapite per le scommesse. Inoltre, dal 2012 i soldi scommessi sono aumentati da 79.9 miliardi a 88,5 (fonte: Senato della Repubblica).
Tuttavia, di fronte a questi dati, l’opinione del presidente dell’associazione Ala Milano Onlus si pone in modo
diverso: Vincenzo Cristiano riporta l’attenzione su un altro dato fondamentale, ossia che i centri di aiuto sulle
dipendenze curano solamente 600 persone affette da Gap in tutta la Lombardia. E non perché manchino personale o luoghi d’ascolto (in zona i Sert si trovano a Rozzano, Corsico e Boifava).
Il problema, secondo Cristiano, è che di questa problematica non si parla nei termini giusti, come ad esempio
quali sono le fasce che giocano (le più deboli), quanto vengono coinvolti i familiari e soprattutto qual è il
grado di consapevolezza che una persona affetta da Gap può avere.
Ma come si può definire un malato di ludopatia? Secondo Howard Shaffer (professore associato di psichiatria
presso l’Harvard Medical School) si tratta di un comportamento che genera craving (ripetizione di un atteggiamento dannoso) e addiction (dipendenza da tale comportamento).
Le persone che cadono in questa dipendenza sono insicure e con scarsa autostima: il gioco conferisce loro
una sensazione di controllo e li fa sentire padroni di una situazione che solo il caso, in realtà, ha veramente
in pugno. Si possono individuare alcune caratteristiche che descrivono il giocatore patologico: eccessivamente
assorbito dal gioco, irrequieto e irritabile, non riesce a smettere sebbene ci abbia provato, ha commesso atti
illegali per pagare debiti e la sua vita affettiva è ormai distrutta. Inoltre la sensazione di essere preda degli
impulsi senza possibilità di opporsi lo rende alienato.
Robert Custer (pioniere nello studio del gioco d’azzardo patologico), riassume il disturbo del gambling in
sette stadi, che descrivono la parabola delle fasi psicologiche e fattuali, che portano una persona dai primi
approcci al gioco alla ludopatia, fino alla guarigione:
- vincente (dai 3 ai 5 anni): convinzione di vincite ricorrenti e grosse, impressione di essere fortunati e gioco
frequente, aumento della dipendenza psicologica;
- perdente (oltre i 5 anni): gioco solitario, perdite frequenti, negazione, bugie e forti prestiti. Subentra la “rincorsa della perdita” (si gioca per recuperare i soldi perduti);
- disperazione (alcuni mesi): aumento perdite, azioni illegali, incapacità di astenersi dal gioco, rottura legami
familiari;
- perdita della speranza: arresti, tentativi di suicidio, divorzio, crolli psicologici;
- critica: ci si assume responsabilità e si chiede aiuto;
- ricostruzione: miglioramento rapporti familiari, più autostima, meno depressione;
- crescita: meno preoccupazione, più affetto, maggiore introspezione.
Certo, non tutte le esperienze di ludopatia seguono questo percorso e accade che, fortunatamente, molte
persone riescano a uscire da questa trappola prima di arrivare alla dipendenza vera a propria. Ma certo il numero delle persone che non ci riesce è in continuo aumento. In questo quadro i media e la crisi, che in modo
diverso ci inducono a cercare “soldi facili” elevando la ricchezza a valore, certamente non aiutano. Ci si butta
nel gioco d’azzardo perché si pensa di fare il colpo grosso e, finalmente, risolvere i propri problemi con una
sola botta di fortuna. Mettere tutto a posto. Ma il vero problema si presenta quando giocare (e perdere) non
basta mai.
“Non c’era rimasto niente da salvare − dice il brano della canzone “Nothing left to lose”
degli Alan Parsons Project − hai dato via il meglio di quello che avevi”. Soprattutto se
cominci presto, come quel buon 12% degli adolescenti che secondo l’ultima Indagine
sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia hanno giocato d’azzardo. L’inchiesta, condotta da Telefono Azzurro ed Eurispes nel 2012, ha portato alla luce altri
interessanti dettagli: il gioco off-line (dai videopoker alle slot machine in bar, tabaccherie ecc.) interessa il 27% degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni; c’è una maggiore propensione a giocare nell’uomo, sia per le modalità online che offline. Le cause che
spingono a giocare sono: il 31,6% per divertimento, 23,9% per vincere denaro, 10% incuriosito dalla pubblicità e l’8,2%, invece, gioca per imitare amici e/o parenti (dati disponibili sul sito di Telefono Azzurro).
Ma parlando delle dipendenze del gioco tra i giovani, bisogna ricordare anche la dipendenza dai videogame, in particolare da quelli “di ruolo”. Si tratta di giochi nei quali
il soggetto si crea un avatar, un personaggio che può avere tutte le caratteristiche desiderate e nel quale il giocatore proietta una parte di sé che non riesce a esprimere altrimenti. In questo mondo virtuale ha poteri e armi, si relaziona con avatar di altri
giocatori e deve superare degli ostacoli per diventare sempre più forte. Questa non-realtà del gioco diventa così assorbente che può persino sostituirsi al mondo e alla vita
che realmente conduciamo, perché in quel mondo virtuale siamo come ci immaginiamo
e possiamo sfuggire ai problemi di tutti i giorni.
Come si definisce un virtual addicted? Ci sono alcune caratteristiche che, se identificate
tutte o in parte, permettono di individuare chi è affetto da questo problema: tantissime
ore dedicate al gioco, carenza di attenzione a scuola o lavoro, ansia e rabbia quando
non gioca, ira se viene interrotto e problemi correlati alle numerose ore dedicate al
gioco (difficoltà nella vista, sovrappeso dovuto all’eccessiva sedentarietà ecc.). Inoltre
tutto il resto del mondo (quello reale), come amicizie e sentimenti, si perdono fino a
rompersi del tutto se non ci si ferma in tempo (fonte: dal sito ESC - Diagnosi e cura
delle dipendenze da Internet).
Il gioco d’azzardo patologico e la dipendenza da videogame denotano una difficoltà di
alcune delle fasce più deboli di mantenere un contatto con la realtà. Queste persone
si rifugiano in mondi virtuali o dentro macchinette succhiasoldi per cercare un posto
migliore, nelò quale
sentirsi potenti, dei
campioni. O meglio,
così sembra. E certo i
tempi non aiutano,
quando la realtà ci fa
sentire sempre più impotenti, sempre più
alienati dalla società e
dalla politica.
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Soldi puliti
per la malavita
Con un fatturato legale di 76,1 miliardi e aggiungendone
altri 10 (cifra stimata al ribasso) di quello illegale, il gioco
d’azzardo è la “terza impresa” in Italia. Il che ci vale il primo
posto in Europa e il terzo nel mondo per il Paese che gioca
di più. Ma non è finita: in tutto questo ci sono 41 clan della
mafia che si inseriscono nell’economia “legale” del gioco
d’azzardo, mescolandola con quella illegale, fino a creare
commistioni quasi impossibili da sciogliere.
Ben 22 città nel 2010 sono state interessate da indagini sulle
scommesse illegali. Nell’ultimo anno 10 Procure della Repubblica, da Bologna a Reggio Calabria, hanno effettuato indagini in materia (fonte: dossier “Azzardopoli”
dell’associazione Libera). Le organizzazioni criminali usano
il gioco d’azzardo principalmente per riciclare il denaro
sporco che deriva da traffici illegali, operando in una situazione di quasi monopolio.
«La criminalità organizzata ha un rapporto molto stretto con
il gioco d’azzardo – spiega il sociologo ed esperto di mafia e
criminalità Nando dalla Chiesa – perché con il gioco d’azzardo si possono riciclare i soldi, mettere delle persone in
condizione di chiedere dei prestiti; perché è con il gioco d’azzardo che, come hanno dimostrato le inchieste degli anni ‘80
a Milano, si entra in contatto spesso con professionisti e politici affermati, che vanno a giocare e frequentano gli ambienti delle giocate illegali.
Tutto questo è sempre stato oggetto di desideri e controlli
delle organizzazioni mafiose.
Con la crisi ci sono meno opere e di conseguenza meno possibilità di “affari”, quindi le organizzazioni criminali sono
costrette a trovare nuovi ambiti in cui investire i proventi
del narcotraffico. Io penso che il gioco d’azzardo sia uno dei
settori su cui stanno puntando, scommettendo sulla disperazione delle persone.
È grave che lo stato agevoli questo tipo di comportamenti e
quest’area di interesse – continua il professor Dalla Chiesa
–. Per questo penso che la diffusione e la moltiplicazione
delle sale giochi e dei “compro oro” siano un pessimo segnale, non perché i “compro oro” siano gioco d’azzardo ma
perché vanno spesso insieme per il modo di manifestarsi sul
territorio. Bisogna frenare la corsa alle sale giochi proprio
per tutte queste ragioni. Quindi dal punto di vista legislativo
ci si aspetterebbe che le questure fossero meno prodighe di
autorizzazioni e meno formalistiche, ma più attente alle implicazioni effettive. E che si facessero promotrici, presso il
proprio Ministero, della necessità di cambiamenti legislativi.
Il primo cambiamento è che le autorizzazioni debbano avere
anche la firma del sindaco della città interessata, questo mi
sembra necessario».
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8
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Gruppo Aiuti Alimentari: chi è senza cibo non è lasciato solo
Ventuno tra parrocchie ed enti di assistenza supportano circa 6mila persone bisognose della nostra zona
di Angelo Fumagalli,
vice presidente della commissione Politiche Sociali di Zona 5
a tempo anche il Consiglio di Zona 5, attraverso la
commissione Politiche Sociali con i mezzi a sua disposizione, si è attivato per contrastare la situazione
di perdurante crisi economica con una serie di interventi
sempre più specifici e puntuali.
Nei primi due anni di mandato sono stati erogati, tramite un
bando indirizzato alla grande distribuzione, 1100 cesti solidali natalizi, destinati sia a persone aiutate dal Comune che
a famiglie in difficoltà economica. Coinvolti anche i centri
Caritas e S. Vincenzo attivi sul territorio, con lo scopo di dare
un segno concreto di vicinanza alle persone assistite da queste strutture, oltre che un riconoscimento a queste importanti realtà.
Dallo scorso mese di marzo è stato inoltre attivato presso il
CdZ5 un gruppo di lavoro, denominato Gruppo Aiuti Alimen-
D
tari che raggruppa 14 centri di ascolto parrocchiali e 7 enti
assistenziali di media grandezza, che si riunisce mensilmente per mettere in campo iniziative di sostegno al reperimento alimenti in favore di chi ne ha più bisogno. Per avere
un’idea dei numeri relativi alle persone in difficoltà nella
nostra zona, possiamo sintetizzare che ai 21 centri partecipanti al gruppo aiuti alimentari si rivolgono mediamente
circa 100 nuclei familiari composti di tre persone circa, per
un totale di oltre 6mila persone, numeri non piccoli considerando la popolazione della Zona 5.
Dai dati emersi risultano infatti due evidenze abbastanza
chiare: l’aumento di richieste di cibo come conseguenza del
protrarsi della crisi economica - si valuta che le richieste
siano lievitate oltre il 30 % della situazione pre-crisi, mentre
diminuiscono i volontari addetti alla distribuzione; ma soprattutto una vistosa contrazione degli aiuti da parte della
grande distribuzione o dal banco alimentare, anch’esso in
difficoltà ad elargire cibo agli enti assistenziali.
Riflettendo su questa situazione, tre realtà del Gruppo Aiuti
Alimentari hanno iniziato a recuperare cibo fresco per la distribuzione e sta per essere avviata una collaborazione con
Milano Ristorazione, per il recupero di pane, frutta e merendine dalle mense scolastiche della zona.
Il gruppo inoltre si sta interrogando anche su altri dati emergenti: la questione del reperimento dei prodotti non alimentari e l’evidenziarsi di nuove situazioni di bisogno, come
quello espresso da giovani nuclei familiari anche mononucleari o persone singole di mezza età o anziane. Per differenti ragioni sembrano proprio queste tre categorie di
persone le più esposte a condizioni di maggiori fragilità.
Alcune considerazioni finali emergenti dal lavoro di questi
mesi.
La prima è che la crisi ha costretto gli enti assistenziali a
mutare modo di pensare e di agire: da interventi di carattere
individuale a interventi collaborativi, nella convinzione che
la complessità delle situazioni richiede interventi comple-
Dal 1° luglio al 28 agosto, in 15 luoghi di incontro in tutto il territorio
In ricordo di suor Claudia Bà
Dal CdZ, invito a Estate Insieme!
ue mesi di attività, curiosità
e passatempi per gli anziani
“tenacemente giovani” che
amano stare in buona compagnia.
Un ricco programma nato dal lavoro di rete che ha visto la collaborazione congiunta di organizzazioni
aderenti al Tavolo Sociale di Zona
5 e diverse realtà del territorio insieme alla Commissione politiche
sociali.
Queste le attività, che si svolgeranno senza interruzione nei mesi
di luglio e agosto, in quindici sedi:
Ginnasticamente, per esercitare e
migliorare la memoria e le funzioni
cognitive;
Gruppi di cammino, camminare
con altre persone per migliorare la
salute, stare insieme e scoprire il
territorio grazie al contributo delle
Guardie Ecologiche Volontarie;
Tecniche di rilassamento, per alleviare la tensione sia fisica che psicologica e migliorare la propria
qualità di vita.
Ginnastica dolce, attività caratterizzata da esercizi lenti, graduali, a
basso impatto volti al miglioramento del benessere generale;
Stretching, semplici esercizi di allungamento muscolare
con effetti benefici sul sistema nervoso, cardiovascolare,
muscolare e articolare;
Il cielo in una stanza, per rivivere emozioni legate a ricordi passati attraverso l’ascolto di musica ‘50-’60 e la
lettura dei brani;
Cineforum, rianimare il quartiere anche la sera, attra-
mentari e integrati. E questo mi porta a sottolineare la seconda riflessione: il tema del cibo è come se avesse due
facce, la prima è quella dello spreco alimentare che continua
a esistere; la seconda è quello della malnutrizione che comincia a manifestarsi in alcune fasce deboli della popolazione, in particolare tra i minori e gli anziani.
Alcuni dati rilevati da Milano Ristorazione o dai medici di
base testimoniano l’esistenza di bambini che mangiano solo
una volta al giorno o di anziani che si ammalano non a causa
della loro condizione anagrafica, ma perché malnutriti.
Infine ed è l’ultima considerazione: l’aumentata difficoltà
nel reperimento del cibo non può che essere letta come conseguenza della precarietà che emerge dalle altre due emergenze della crisi: il lavoro e il problema abitativo per i quali
anche la commissione Politiche Sociali di Zona 5 sta elaborando opportune iniziative.
Senza cibo o con poco cibo si vive male, senza lavoro e casa
non si vive affatto.
Il 18 giugno, nelle prime ore del pomeriggio, Suor Claudia Bà
dell’ordine delle Dorotee di Cemmo che da decenni sono una realtà preziosa del nostro territorio con la loro discreta, ma proficua
presenza, mentre pedalava verso i ragazzi dell’oratorio della Parrocchia S. Giovanni Bono di via S. Paolino, è stata vittima di un
incidente stradale. I soccorsi e il trasporto presso il vicino Ospedale S. Paolo non sono serviti, Suor Claudia non ce l’ha fatta. Tutta
la comunità religiosa, il Centro Culturale Asteria, il personale e
gli allievi dell’Istituto Cocchetti, nel quale suor Claudia insegnava Matematica e Fisica, sono
rimasti sconvolti da un evento così tragico e improvviso; a molti rimarrà il ricordo dei suoi
occhi vivi e dei delicati tratti del suo viso, a tutti l’immagine di una suorina che, attenta e decisa, percorreva in bici le vie del quartiere, dividendosi tra i ragazzi della scuola e quelli della
sua parrocchia che, insieme, costituivano il suo mondo di impegno e dedizione.
Lucia Audia
D
La risposta a un appello per il gruppo
“I Mille Volti”, nel suo “Ventennale”
È mio vivo desiderio – sulle pagine di questo stimato giornale – esprimere un grazie ad alcuni
cittadini della nostra zona, ben cinque come le dita della mano, che, specie tramite le due
parrocchie – San Barnaba e Santa Maria Madre della Chiesa – hanno prestato la loro competente opera a vantaggio del gruppo di scrittura di poesia/prosa “I Mille Volti”- Associazione
VIS. Sono persone di diverse età, dal giovane all’anziano, che mi hanno aiutato a scrivere a
computer testi del gruppo e miei personali, visto che i nostri incontri d’arte proseguono al
meglio. Questo loro particolare servizio di volontariato ci ha psicologicamente e operativamente arricchito ed è stata la risposta a un mio appello sulle pagine di stampa delle due
chiese. Riconoscenti, ringraziamo e insieme continueremo…
verso la proiezione di film di successo;
Aperitivi in musica, per gli amanti della musica leggera/classica quattro concerti da non perdere;
Pranzi sociali, aggiungi un posto a tavola… grazie al
contributo dei cuochi sociali;
Socializzazione, nei cortili e spazi di socialità, incontro
e scambio con i custodi sociali;
Festa del vicinato, venerdì 4 luglio, Cortile di via Neera
7, grande iniziativa per tutti, con i custodi sociali
Pranzi di ferragosto: e passate la festa in allegria!
Per informazioni e iscrizioni alle attività:
Cooperativa Piccolo Principe onlus: 02/58111712
Socializzazioni e pranzo di ferragosto, rivolgersi ai Custodi Sociali: 3408637917 e 3408788083.
Maria Teresa Mosconi Straulino
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Sistemata l’area skate di Gratosoglio
otto le torri bianche del Gratosoglio e in giro per il quartiere, si trovano molti spazi commerciali vuoti, tra i palazzi sono molte le ex portinerie ormai chiuse, coi vetri
rotti e le ragnatele spesse, alcuni ex negozi versano in un
grave stato di abbandono e degrado, saracinesche abbassate
da molti anni, a volte decenni.
Da qualche tempo Il circolo Gratosoul (un gruppo di cittadini
attivi e auto costituiti), sta elaborando proposte di rivalutazione degli spazi vuoti, che tra l’altro rappresentano comunque un costo per gli inquilini (sono spazi riscaldati, con
importante dispersione di calore, ecc). In stato di abbandono
anche un altro punto molto importante per la socializzazione
S
e divertimento per i ragazzi, ovvero la pista di skate al centro
del quartiere. Il 17 maggio con il fondamentale aiuto di Partigiani in Ogni Quartiere, organizzatori di eventi atti a sensibilizzare attraverso la musica i valori espressi dalla lotta
partigiana, e Rete Cinque che è un catalizzatore di realtà
della zona 5, è stato ristrutturato e resa maggiormente sicura
la pista di skate. Da almeno 7 anni, gli anni che come circolo
operiamo al Gratosoglio, varie forze hanno sollecitato l’Amministrazione comunale a intervenire per risanare la situazione. I lavori hanno riguardato la pista che è stata anche
ripitturata, la recinzione sostituita o rimessa in funzione dove
possibile, ripristino del perimetro attraverso pulizia, chiusura
buche e potatura alberi che nel disinteresse generale sono
cresciuti ai bordi. Il 25 maggio è stata inaugurata nel mezzo
della festa annuale di Gratosoul, vedendo immediatamente
la grande risposta dei ragazzi che hanno contribuito a abbellirla con opere graffitate. Con loro contiamo di proseguire a
tenere alta l’attenzione per la cura e la tutela di questo spazio.La pista di skate si è dimostrata soprattutto dopo il lavoro
di recupero un luogo a cui i ragazzi tengono molto e che è un
reale luogo di aggregazione e nel deserto del Gratosoglio è
già una notizia, una buona notizia.
Nino Romeo
Circolo Gratosoul
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9
ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Profughi siriani a Chiaravalle
Da fine giugno, per tutta l’estate, circa 80 persone
ospitate nell’immobile sequestrato alla criminalità organizzata
ltre 10mila profughi assistiti da
ottobre 2013. Sono questi i numeri impressionanti dell’esodo
in corso dalle guerre in Medio Oriente,
a cui il Comune di Milano, in collaborazione con diversi soggetti del terzo
settore, sta dando assistenza.
Una fiumana di persone disperate, in
gran parte provenienti dalla Siria, che
hanno rischiato di morire per mare,
di fame e sete, prima di approdare in
Italia, in Sicilia o Calabria, per prendere treni diretti a Milano, da noi arrivano stremate con l’intento di
ripartire poi per il nord Europa. A rendere ancora più drammatica la situazione è la composizione di questi gruppi di profughi,
poiché si tratta molto spesso di intere famiglie, anche con bambini piccolissimi, che hanno bisogno di cure, prima di rimettersi
in viaggio.
Per assistere degnamente queste persone, tenendo unite le famiglie, il Comune ha deciso di rendere disponibile Casa Chiaravalle, l’immobile di via Sant’Arialdo sequestrato alla criminalità
organizzata e consegnato nel gennaio scorso a una cordata di associazioni (tra le quali Sistema Imprese Sociali – Sis, la Cordata,
Gruppo La Strada, Arci Milano) per essere trasformato entro
fine anno in un pensionato per famiglie che hanno perso la casa.
«Come organizzazioni che hanno vinto il bando di “Casa Chiaravalle”, ma che ancora non hanno sottoscritto il contratto con il
Comune – ci dice Claudio Bossi, presidente del Consorzio Sis –
siamo stati coinvolti dal Comune nel contribuire all’accoglienza
dei profughi nei mesi estivi. Le famiglie di passaggio hanno bisogno di tutto, dall’abbigliamento ai medicinali».
La grande casa, dove già alloggiano una quindicina di famiglie,
per una durata media di permanenza di 3-4 giorni, dispone di
un ampio parco, e può accogliere circa 80 persone, anche se al
O
momento si tratta di numeri
potenziali, visto che gli arredi
come le opere di sistemazione
dei locali, si stanno ancora completando.
«L’uso di casa Chiaravalle per
ospitare i profughi siriani, finora dimostratisi molto collaborativi e pacifici, è un’ulteriore
dimostrazione dell’alleanza costituita tra soggetti diversi»,
spiegano gli assessori alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino e alla Sicurezza Marco
Granelli. «Dalle fine dello scorso agosto abbiamo creato un’unità
di crisi che comprende, assieme a noi, Caritas e Terzo Settore.
Abbiamo ripetutamente chiesto al ministero dell’Interno di organizzare un piano nazionale di accoglienza dei profughi e a Regione Lombardia di mettere a disposizione strutture e assistenza
sanitaria. Ma fino a oggi non hanno dato alcuna risposta lasciando Milano da sola».
Intanto l’assessore Granelli ha annunciato che entro luglio sarà
sgomberata e messa in sicurezza la Cascina Gerola.
Tiziana Galvanini
Per dare un aiuto
I profughi ospitati alla Casa Chiaravalle di via S. Arialdo 69 hanno
bisogno di tutto (materiale per l’infermeria, per l’igiene e la pulizia, per l’abbigliamento, fasciatoi monouso, lettini per bimbi
con sponde). Coloro che sono interessati a dar loro un sostegno
concreto possono recarsi direttamente in via Sant’Arialdo; o
presso la sede della Cooperativa la Cordata, (Tel 02/36556600
via Zumbini 6, il martedì e mercoledì, dalle ore 9 alle 13 e dalle
14 alle 18). Per la consegna di generi alimentari: Cooperativa La
Strada, via Piazzetta 2 angolo viale Omero (Tel. 02/55213838).
Per sapere realmente chi sono
Migranti o rifugiati?
entiamo spesso parlare di migranti, rifugiati, richiedenti
asilo, vittime di tratta. Anche
nella nostra città possiamo vedere
un numero notevole di persone, la
maggior parte provenienti da Siria,
Eritrea, Somalia e Libia, che hanno
raggiunto il nostro paese con mezzi
di fortuna e non sanno dove andare. Ma
chi sono queste persone, e perché si
spostano?
I media ci bombardano di informazioni e
di immagini sull’argomento, ora più che
mai. Ma, purtroppo, non sempre tutto ci
viene raccontato nella maniera più corretta e approfondita. I temi in questione
sono delicati, ed è un peccato che ogni
cosa venga ridotta a rappresentazioni banali: sbarchi, malattie, extra comunitari,
clandestini e così via. Tutti termini altamente stigmatizzanti, che non fanno altro
che alimentare un clima di “allarme sociale”, stereotipi e luoghi comuni, alterando la realtà e condizionando la
percezione che i cittadini hanno nei confronti dello straniero. Alla fine del 2013,
le persone costrette a fuggire dal proprio
paese erano più di 50 milioni (più di 10
milioni nell’ultimo anno) di cui 16,7 milioni erano rifugiati.
Sulla base delle linee guida della Carta di
Roma, un codice deontologico sull’immigrazione e l’asilo istituito nel 2008, proviamo, brevemente, a comprendere chi
sono i protagonisti del fenomeno migratorio e cosa può averli spinti ad allontanarsi dal proprio paese.
S
Un garage per bici a pochi passi dal metrò
«A
mettendo il resto: lavori per sistemare i locali,
attività di promozione e tanta voglia di fare».
Per gli utenti il costo del servizio di bike station è di 2 euro al giorno, se si acquistano sei
mesi però si pagano 120 euro, circa 0, 75 centesimi al giorno, e per chi ha l’abbonamento
Atm sono previsti sconti. Attualmente Ciclo
Parking Milano è aperto dal lunedì al sabato,
dalle ore 7.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.
«In futuro però vorremmo dotare il negozio
di un ingresso con scheda magnetica, per
consentire ai nostri clienti di depositare o prelevare la propria bicicletta, in tutta sicurezza
e senza vincoli di tempo. Offriamo inoltre –
continua Alex – la possibilità di noleggiare
bici, poi facciamo piccole riparazioni, cosa di
cui si occupa il nostro meccanico specializzato, e vendiamo ogni tipo di biciclette disponibili sul mercato. In futuro vorremmo anche
di Spinello Mauro
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La tratta
Il rifugiato
È colui a cui è stato riconosciuto lo status
di rifugiato, che la Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati, definisce come “un individuo che ha
fondato motivo di temere la persecuzione
a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza a un particolare
gruppo sociale, opinione politica; si trova
al di fuori del suo paese d’origine e non
può/non vuole avvalersi della protezione
di quel paese, o ritornarvi, per timore di
essere perseguitato”.
Il richiedente asilo
È una persona che, al di fuori del proprio
paese di origine chiede il riconoscimento
di dello status di rifugiato o di altri tipi di
protezione internazionale. Fino alla decisione delle autorità competenti, l’individuo ha diritto a un permesso di soggiorno
regolare.
Il beneficiario
di protezione umanitaria
È un individuo che non rientra nella definizione di “rifugiato”, in quanto non si può
provare una persecuzione individuale, ma
necessita comunque una protezione da
Una persona soggetta a tratta non ha mai
acconsentito ad essere trasportata in un
paese straniero, ma vi è stata portata con
la forza a fini di sfruttamento (sessuale, lavorativo, schiavitù e analoghi).
L’immigrato (o migrante)
Il migrante è colui che decide di lasciare
il proprio paese perché desidera raggiungere condizioni di vita e lavorative migliori. A differenza del rifugiato, non ha
grossi problemi di sicurezza al rientro nel
proprio paese. Un immigrato definibile
“irregolare” è colui che ha eluso i controlli
alla frontiera per fare ingresso nel Paese,
o che ha prolungato la permanenza dopo
aver ricevuto un’espulsione o dopo la scadenza del visto turistico.
Nell’era della globalizzazione, bisognerebbe entrare nell’ottica che tutto circola,
e, seguendo i mutamenti degli equilibri
del mondo, anche le persone si spostano;
e nella loro diversità, portano ricchezza.
Per quanto possiamo essere precisi nel
dare definizioni, ricordiamoci che, in ogni
caso, stiamo parlando di persone, e una
buona accoglienza è la cosa migliore che
possiamo offrirgli.
Elisa Paci
La più bella vittoria
In via S. Teresa 20/22, a pochi passi da piazza Abbiategrasso
Milano siamo i primi» ci racconta
con orgoglio Alex Santacroce, il
giovane imprenditore che con la
moglie ha aperto a inizio giugno Ciclo Parking Milano, il garage per bici di via S. Teresa
20/22. Obiettivo imprenditoriale: fornire un
servizio completo a coloro che vogliono arrivare su due ruote al metrò di piazza Abbiategrasso e lasciare la bici in tutta sicurezza.
L’idea, indubbiamente originale e lungimirante, vista anche la volontà del Comune di
trasformare tutta l’area limitrofa a piazza Abbiategrasso in zona “a strisce blu”, ha vinto il
bando del Comune “Tira su la cler”, promosso
da Palazzo Marino per favorire il riutilizzo dei
locali, una volta occupati dai negozi.
«L’agevolazione che ci ha concesso il Comune
– ci spiega Alex – sta nel contratto di locazione di circa 40 euro al mese. Noi ci stiamo
violenze generalizzate, guerre e violazioni
dei diritti umani. Ha diritto a un permesso
di soggiorno per motivi umanitari (la durata del permesso dipende dalla situazione situazione specifica della persona).
organizzare delle ciclo-gite a tema, magari
collaborando con altre realtà presenti, come
Milanosud.
Il giovedì sera poi organizziamo dei “Critical
mass”, dei raduni di ciclisti, per sensibilizzare
la città all’uso della bicicletta».
Già a poche settimane dall’apertura, il garage
di via S. Teresa inizia a riempirsi di biciclette,
così come i negozi della via, una volta tutti abbandonati, riprendono uno dopo l’altro le attività. «La nostra speranza – ci confida Alex
salutandoci, e noi non possiamo che essere
d’accordo con lui – è che l’uso della bici si diffonda sempre più, il quartiere diventi sempre
più vivibile e che presto tutti questi locali in
via S. Teresa vengano assegnati».
Per contatti e informazioni: www.cicloparkingmilano.com
Chiara Zampagni
e volpi del deserto, questo
è il loro soprannome. Sono
stati eliminati dai
Mondiali di calcio,
dopo una partita tiratissima con la favorita Germania,
conclusasi solo ai
tempi supplementari, confermandosi
una delle nazionali
più forti che il paese
nordafricano abbia
mai avuto. Ma la
squadra passerà alla
storia anche per un altro successo, che probabilmente li farà entrare ancor di più nel
cuore della gente. Al rientro in Algeria, il capitano ha annunciato sul suo profilo Facebook che la squadra ha donato l’intero premio per la bella prova ai mondiali – circa 6
milioni e mezzo di dollari – ai bambini della Striscia di Gaza, dicendo «Loro hanno più
bisogno di noi di questi soldi».
L
10
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
La pagina
dell’Associazione
a cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO
Il calendario degli eventi, da settembre a dicembre
Grande successo per la gita in Tuscia di fine maggio, all’insegna di arte, enogastronomia e del piacere di stare insieme
In autunno, appuntamento Un viaggio nella storia e nel tempo
alla Chiesa di S. Fedele
E
e ai Mercatini di Natale!
’Associazione Culturale Milanosud ringrazia di cuore tutti i soci e gli amici che hanno
partecipato alle visite, escursioni e weekend
programmati in questa prima parte dell’anno: ci
auguriamo che i momenti e i luoghi speciali che
abbiamo voluto farvi vivere e conoscere abbiano
lasciato bei ricordi ed emozioni in ognuno di voi.
Del resto, come disse John Steinbeck, famoso
scrittore Americano e premio Nobel per la letteratura: “Le persone non fanno i viaggi, sono i
viaggi che fanno le persone”.
L
Sono già in calendario gli eventi programmati da
ottobre a dicembre, incluso il consueto weekend
d’autunno. Il primo appuntamento è fissato per
domenica 26 ottobre, alle ore 15 e riguarderà la
visita guidata a un importante luogo storico di Milano: la Chiesa di Santa Maria alla Scala in San
Fedele tra Palazzo Marino e la Galleria Vittorio
Emanuele; ad accompagnare i partecipanti ci sarà
come sempre la nostra guida e amica Paola che
illustrerà arte e storia di questa splendida chiesa.
La data della visita alla mostra sarà comunicata
a settembre, alla riapertura di Milanosud.
Nel weekend del 22 e 23 novembre andremo a
Trento e Rovereto non solo per visitare i famosi
Mercatini di Natale nel loro primo week-end di
apertura, ma dedicheremo tempo anche alla visita guidata del centro storico di Trento, del suo
Duomo e del Castello del Buonconsiglio. Ci sarà
del tempo libero, per chi lo desiderasse, di visitare
lo spettacolare e nuovissimo Museo delle Scienze,
il MUSE, dalle innovative architetture firmate
Renzo Piano.
A Rovereto, oltre al mercatino locale, non può
mancare la visita al Museo MART, (Museo di Arte
Moderna e Contemporanea): fra i più importanti
d’Europa, è costruito su progetto dell’architetto
ticinese Mario Botta. Non è tutto: è in programma
una visita alla Campana dei Caduti di Rovereto,
fusa col bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale.
Vi aspettiamo numerosi!
Per prenotarvi a mostre, escursioni e viaggi, dai
primi di settembre potrete come sempre venire
alla nostra sede di Milanosud, in via Santa Teresa
2/A. Per lo “sportello” dedicato, ci sono novità: da
settembre l’Associazione aprirà ai soci anche di
lunedì; questi gli orari: lunedì, dalle ore 10 alle
12; mentre il martedì e il giovedì l’apertura è prevista dalle ore 17 alle 19.
Buone vacanze a tutti e arrivederci al prossimo
autunno!
Rossella Morini
cco alcune immagini dell’itinerario percorso durante il viaggio in Tuscia organizzato da Milanosud. Seppure suggestive, le poche foto non
rendono l’idea della bellezza dei luoghi dove natura, archeologia,
arte, storia si intrecciano. Un viaggio alla scoperta di tesori, testimoni immutati e immutabili, che rimandano echi di tempi antichi. E che ci raccontano la nostra storia.
Tuscia, territorio abitato dai tusci, ossia dagli Etruschi. Da Tuscia, sinonimo
di Etruria, derivano il nome della regione Toscana, e Tuscania, comune in
provincia di Viterbo. In epoca medioevale e fino a tutto l’Ottocento, Tuscia
era usato come sinonimo sia di Etruria sia di Toscana. Oggi si usa per indicare i territori dell’Alto Lazio e delle aree confinanti di Toscana e Umbria.
Questa breve spiegazione sull’origine del nome rende l’idea di quanta storia
sia ricco quell’angolo d’Italia. E ogni epoca ha lasciato le sue tracce, accuratamente conservate affinché tutti possano goderne le bellezze.
Ecco Tarquinia, abitata dagli etruschi fin dai sec. IX e nell’ VIII a.C. Vi sono
tracce di insediamenti abitativi, dove ora si trova la Necropoli, che ci raccontano della potenza e influenza che quella popolazione ebbe in quei territori. Oggi, a distanza di tremila anni, si possono visitare parecchie tombe
ricche di affreschi. Nel centro storico si trova Palazzo Vitelleschi sede del
Museo archeologico Etrusco, famoso in tutto il mondo per la ricchezza di
reperti vascolari unici per le forme e le decorazioni figurative.
E poi Tuscania, cittadina abitata fin dall’età del bronzo, ricca di belle chiese
e un suggestivo belvedere. E Viterbo, la città dei Papi. Camminare nei vicoli
del suo centro storico, San Pellegrino, è come sentirsi trasportati in un’epoca
a noi sconosciuta. È il quartiere medievale più caratteristico e meglio conservato d’Italia. L’imponente palazzo dei Papi, in stile gotico medievale, fu
per un secolo residenza Pontificia. Giunti a Bagnoregio, infine, ecco Civita,
borgo situato su un cucuzzolo di tufo. Lo si può raggiungere attraverso un
ponte sospeso nel vuoto, tutto intorno uno scenario di calanchi a strapiombo
e Civita lassù, sembra quasi sorridere a quanti arrancano sulla ripida salita,
prima fare l’ingresso dalla sua porta sotto la torre. Dalle viuzze strette si
arriva al belvedere per ammirare lo splendido panorama tutt’intorno.
Davvero un viaggio ricco di storia, arte, natura, archeologia, senza dimenticare il buon cibo della tradizione locale.
In attesa dei prossimi viaggi ringraziamo, per la scelta dei luoghi e per l’organizzazione, Emilia e Rossella di Milanosud. E quanti hanno partecipato a
questo interessante itinerario.
Lea Miniutti
I libri di Milanosud
Sono in vendita presso la sede dell’Associazione (via S. Teresa 2/A - apertura martedì e
giovedì dalle 16,30 alle 18,30) le cinque pubblicazioni edite da Milanosud: “Milano è un
Viaggio” e “Quella volta che...”, raccolte dei
racconti vincitori del 2° e del 3° Concorso Letterario Milanosud; la trilogia “Raccontare Milano. Storie della nostra città” (12 euro) di
Clara Monesi Saibene, con le bellissime illustrazioni di Sergio Toppi; “Appunti di Legalità”, che raccoglie gli scritti dei ragazzi
partecipanti alla omonima iniativa; infine,
“Cascine e borghi della Zona 5” (13,50 euro)
di Riccardo Tammaro.
Le convenzioni di Milanosud
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all’atto del pagamento, ai soci con la tessera in
corso di validità e ai lettori di Milanosud presentando l’ultima edizione del giornale.
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Succede a Locate Triulzi, a circa di 15 km da piazza Abbiategrasso
Scalo Milano City Style: al via i lavori, tra ricorsi e contraddizioni
Tanti gli aspetti critici che l’insediamento della mega struttura lascia irrisolti: tra questi la viabilità e le ricadute occupazionali
Forti le resistenze di chi teme un tracollo delle attività commerciali presenti in paese e nei comuni limitrofi
di Roberto Caravaggi
opo un iter durato sette anni, il 23 giugno scorso sono
iniziati a Locate Triulzi i lavori per la realizzazione
di Scalo Milano City Style, “l’outlet più grande d’Europa”. Un’opera da 60mila metri quadrati di superficie, per
un totale di 300 punti vendita (dedicati a tre settori merceologici: tessile, enogastronomico e design) e 4mila posti
auto, sorgerà – anche se qualche dubbio ancora permane –
sulle aree industriali ex Saiwa e Siva, poste sul territorio di
un piccolo comune di circa 9mila abitanti, nella provincia
sud Milano. La società proponente è Locate District, alle
spalle della quale ci sono due grandi realtà imprenditoriali
del bresciano: la Promos di Carlo Maffioli (già realizzatrice,
tra gli altri, del Palmanova Outlet Village – in Friuli – e del
Cilento Outlet Village in Puglia) e il gruppo Lonati. Promos
punta forte sull’Expo milanese e non è un caso dunque che
l’inaugurazione sia prevista per l’estate 2015.
D
Genesi del progetto
La vicenda di Scalo Milano City Style ha inizio nel maggio
del 2007. All’indomani dell’abbattimento dei capannoni di
Saiwa e Siva – due importanti realtà industriali del territorio, che avevano chiuso i battenti qualche anno prima – l’allora sindaco di Locate Severino Preli annunciò il
decadimento del vincolo di tutela ambientale sull’area agricola circostante, dove sorge il Santuario Santa Maria alla
Fontana. «Espressi pubblicamente la mia preoccupazione
per quella concomitanza di eventi, chiedendo al sindaco e
all’assessore all’Ambiente spiegazioni in merito» ricorda
Enzo D’Onofrio, promotore del movimento civico LocateViva,
da sempre attento agli sviluppi della vicenda. Oggi sembra
facile intuire quello che già allora cominciava a bollire in
pentola. I primi atti ufficiali relativi al progetto, inizialmente denominato dall’amministrazione comunale locatese
“polo dei distretti produttivi”, risalgono però al 2010. Poco
dopo iniziò il lungo e tormentato iter burocratico in Regione
Lombardia e, insieme a esso, le discussioni e le polemiche.
Promesse occupazionali
L’amministrazione comunale locatese – fino al maggio scorso
guidata da Severino Preli (sindaco in quota al Pd, al suo secondo mandato) e di cui Davide Serranò (già assessore
della giunta Preli) ha raccolto l’eredità – ha sempre sostenuto con forza il progetto. E per farlo ha insistito soprattutto
sulla questione occupazionale, parlando di centinaia di
nuovi posti di lavoro e di priorità per l’assunzione di cittadini
locatesi. Un balletto di cifre partito dai 300 posti di lavoro
inizialmente prospettati, che qualcuno ha poi fatto lievitare
a 500 e ancora a 700, fino alla smentita ufficiale, avvenuta
lo scorso 25 febbraio. Nel corso di un consiglio comunale
straordinario, con la presentazione ufficiale del progetto
Scalo Milano Outlet come ordine del giorno, Preli precisò:
«Al momento non siamo a conoscenza di quali e quante attività apriranno, quindi è impossibile fare stime su quelle
che saranno le opportunità occupazionali». Cosa che non
aveva mancato di sollevare le perplessità dei gruppi di opposizione. «Già lo scorso aprile abbiamo sottolineato come
nella convenzione sottoscritta col proponente la questione
occupazionale fosse liquidata in poche righe – aveva risposto
la consigliera Alessandra Dagrada, a capo del gruppo d’opposizione Progetto Locate. – Ora, anche alla luce di quanto
detto, chiediamo: come l’amministrazione comunale intende
gestire il problema senza nessuna garanzia scritta in mano».
Interrogativi che restano tuttora irrisolti. E ai quali vanno
aggiunte le forti critiche espresse da Confcommercio Milano,
da Federazione Moda Italia e da molti commercianti dei comuni limitrofi. «Loro dicono: daremo 500 nuovi posti di lavoro. Noi diciamo: 500 posti ce li abbiamo già, e forse anche
1000. Pensiamo innanzitutto a tenerci stretti questi! – ha dichiarato Guido Scotti, presidente di Confcommercio Milano
– Sono tante, infatti, le attività commerciali di paese che
hanno aperto e chiuso i battenti nel giro di pochi mesi, soffocate dalla crisi dei consumi. Che senso avrebbe dunque
collocare una mega struttura del genere in un’area già sovraffollata di centri commerciali?». Parole cui hanno fatto
eco i dati snocciolati da Federazione Moda Italia alcuni mesi
fa: «Nella provincia di Milano hanno chiuso i battenti 176
negozi nel 2012. E siamo già a quota 102 nei primi tre mesi
del 2013. È indubbio che l’outlet di Locate non farebbe che
aggravare questa tendenza. Noi riteniamo, invece, che sia il
caso di contrastarla. E possibilmente di invertirla».
Questione viabilistica
Un altro aspetto critico del progetto riguarda la viabilità. Gli
altri grandi outlet in Italia (Fidenza, Serravalle, Vicolungo,
solo per citare gli esempi più vicini) sorgono, infatti, a ridosso di un casello autostradale. Qui siamo, invece, a 10 km
circa dalla barriera A1 di Melegnano e a 15 km dallo svincolo
A7 Binasco, col risultato che gli unici sbocchi stradali possibili per il traffico in entrata e in uscita dall’outlet locatese
restano la SP28 (assolutamente inadeguata, specie all’altezza delle frazioni Moro e Dosso Cavallino, dove passa nel
mezzo di un centro abitato) e la sempre più intasata ex
SS412 della Val Tidone. Questioni che non hanno mancato
di alimentare le perplessità di diversi amministratori locali.
A partire dai sindaci dei comuni limitrofi. Nonostante l’appartenenza a schieramenti politici diversi, sia Ettore Fusco
(Lega, sindaco di Opera) che Paolo Festa (Pd, Pieve Emanuele) hanno manifestato la loro contrarietà all’opera.
Fusco, in particolare, aveva promosso, insieme a Confcommercio Milano, diverse iniziative pubbliche per contrastare
la realizzazione dell’outlet, compreso – non più tardi di un
anno fa – un ricorso al Tar. «È qualcosa che cambierà la vita
dei cittadini, e in peggio. Non solo a livello di viabilità, ma
anche di commercio locale. Il bacino d’utenza di questa
struttura è tale per cui entreranno in sofferenza, e saranno
probabilmente costretti a chiudere, negozi di tutto l’hinterland: dalla stessa Locate a Opera, ma anche a Pieve, a Rozzano e nella provincia nord di Pavia” – è quanto Fusco
dichiarava il 14 maggio del 2013, in occasione di una conferenza stampa indetta presso il centro polifunzionale di
Opera per articolare il no all’outlet. «Tanti cittadini che incontro me ne parlano con preoccupazione. E a ragion veduta, perché questo che promette di essere l’outlet più
grande d’Europa porterebbe anche più inquinamento di un
inceneritore (con riferimento al progetto che doveva essere
realizzato nella zona agricola tra Opera e Rozzano, poi scongiurato grazie anche all’opposizione dello stesso Fusco e dei
cittadini della Zona 5. Ndr.). Noi però non ci arrendiamo.
Faremo tutto il possibile per opporci. Il progetto, per esempio, prevede la modifica di alcune strade che ricadono nel
nostro comune. Ebbene, noi le nostre strade non gliele faremo toccare!». Qualche mese fa, tuttavia, è arrivato il clamoroso voltafaccia. Oggi lo stesso Fusco dichiara: «Nel
momento in cui sono state risolte le criticità da noi espresse
in fatto di viabilità, non abbiamo più motivo di osteggiare il
progetto. Col raddoppio del tratto della ex SS412 sarà messa
in sicurezza la curva all’altezza di Opera Zerbo, che ha causato tanti incidenti mortali, e migliorerà anche la situazione
sulla vigentina. Dal punto di vista occupazionale poi siamo
riusciti a siglare un accordo con l’operatore, per cui almeno
un terzo delle nuove assunzioni daranno precedenza ai cittadini operesi. Inoltre le aziende oggi dismesse lungo le
strade che portano all’outlet torneranno a fiorire, generando
ulteriori posti di lavoro e ricchezza per il territorio».
La questione viabilistica, tuttavia, resta un aspetto critico.
Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale
locatese, che ha sempre citato non meglio precisati studi
viabilistici, i quali evidenzierebbero come i problemi di traffico si dovrebbero registrare soltanto nei fine-settimana,
resta il fatto che gli sbocchi stradali su cui graverebbe il traffico da e per lo Scalo Outlet sono la ex SS412 e la SP28. E se
per la prima gli effetti dell’allargamento di carreggiata (riguarderanno un tratto di circa 5 km) restano da valutare,
per la seconda non è previsto alcun intervento. L’amministrazione comunale locatese dichiara, inoltre, di confidare
molto nel servizio ferroviario S13 di Trenord, che garantisce
collegamenti ogni mezzora lungo la tratta Milano-Pavia. La
stazione sorge a poche centinaia di metri dall’area che dovrebbe ospitare lo Scalo Milano Outlet, ma ad oggi i convogli
(costituiti da tre vagoni) risultano spesso intasati, specie
nelle ore di punta. E, del resto, Promos punta ad attirare bacini d’utenza impressionanti: si parla di 9,3 milioni di abitanti e possibili clienti nel raggio di novanta minuti d’auto e
di 13,6 milioni di turisti previsti ogni anno.
Impatto ambientale
Numeri che allarmano per l’aspetto viabilistico, e di conseguenza anche per l’impatto ambientale che un’opera del genere avrebbe sul territorio. Siamo infatti a ridosso del Parco
Agricolo Sud Milano, dove sorge una storica cascina con i suoi
allevamenti bovini e numerosi terreni a vocazione agricola.
Come se non bastasse, a poche centinaia di metri dal terreno
che ospiterà lo Scalo Milano Outlet, si erge il Santuario Santa
Maria alla Fontana, recentemente incluso tra i beni patrimonio del Fai (Fondo Ambiente Italiano). Non a caso l’area è
classificata tra i “territori agricoli di cintura metropolitana”,
che il Piano Territoriale Regionale definisce come “aree che
per la loro collocazione, compattezza e continuità e per l'alto
livello di produttività, sono destinate all'esercizio ed alla conservazione delle funzioni agricolo produttive, assunte quale
settore strategico primario per la caratterizzazione e la qualificazione del parco” e che “vanno tutelate rispettandone la
straordinaria tessitura storica e la condizione agricola altamente produttiva”. Motivazioni sulla base delle quali l’Associazione Parco Sud, assieme a Italia Nostra (sezione sud-est
Milano), s’è appellata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Lombardia per chiedere che
vengano fatte rispettare le tutele esistenti. Perplessità raccolte anche da alcuni liberi cittadini, che hanno promosso una
petizione d’iniziativa popolare per chiedere al governatore Roberto Maroni e al presidente della Provincia di Milano di sospendere il progetto. La petizione – dal titolo “Fermiamo il
nuovo outlet nel Parco Agricolo Sud Milano” e lanciata attraverso la piattaforma www.avaaz.org – ha raccolto ad oggi 3322
firme ed è tuttora attiva.
l’area destinata allo Scalo Milano Outlet sorgono: a ovest,
l’Iper Fiordaliso di Rozzano e il Carrefour Planet di Assago,
con la vicina nuova area commerciale; e ad est, l’Ikea e l’outlet di Sesto Ulteriano) e definire delle leggi più restrittive
in materia, la macchina dell’outlet si è rimessa in moto con
l’inizio del nuovo anno. L’avvio dei cantieri era stato annunciato per aprile-maggio 2014. A oggi però i lavori non sono
ancora iniziati. Si è invece appreso di un nuovo ricorso al
Tar da parte di Unione del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano, unitamente
a varie attività commerciali di Locate, Opera, Melegnano e
Pavia. Ricorso che chiede la sospensione e l’annullamento
dell’accordo di programma e dei vari atti di approvazione relativi alla costruzione dello Scalo Milano Outlet.
Recentemente, intanto, Gruppo Lonati e Promos hanno svelato quello che dovrebbe essere il progetto definitivo. Si
parla di design più accattivante e di stile innovativo, in linea
con uno spazio commerciale definito di “nuova generazione”.
Tutto questo si traduce in strutture a specchio, da realizzare
facendo abbondante ricorso ad acciai riflettenti e metalli
cromati, oltre che mediamesh (insegne luminose che riproducono non solo loghi, ma anche immagini in movimento) e
pelli digitali mutevoli per rendere visibile lo Scalo Outlet
anche in notturna.
Nel presentare il nuovo progetto, Filippo Maffioli – dirigente
del settore marketing di Promos – parla anche di “altezze
più elevate”. Cosa apertamente in contrasto con quanto illustrato nel progetto passato in approvazione. Il tema dell’impatto ambientale e visivo della struttura e della sua
armonizzazione col territorio circostante. Era stato ampiamente dibattuto durante il lungo iter approvativo in Provincia e Regione. Nel corso di una presentazione pubblica
tenutasi a Locate s’era parlato, infatti, di capannoni d’altezza
contenuta, in modo da limitare l’impatto visivo sulla campagna circostante e sul vicino santuario Santa Maria alla Fontana. E sempre per lo stesso motivo era stata posta una
particolare enfasi sull’idea di rivestire le costruzioni con
della vegetazione rampicante. Sulla base di tutti questi elementi il progetto era stato definito eco-sostenibile, dal basso
impatto ambientale. Cosa di cui l’amministrazione comunale
locatese ha sempre fatto vanto. Ora però Gruppo Lonati e
Promos sembrano aver significativamente cambiato le carte
in tavola. In attesa del pronunciamento del Tar, sarebbe dunque legittimo chiedersi se occorra avviare una nuova discussione in merito. Le valutazioni d’impatto ambientale e i vari
atti approvati durante l’iter in Regione e Provincia facevano
riferimento a un progetto che pare, di fatto, stravolto.
Locate, dove ci sono agricoltura e natura
Ultimi sviluppi
Dopo la moratoria sospensiva di sei mesi, che Regione Lombardia aveva decretato all’unanimità nel giugno 2013, proprio per affrontare la criticità legata al proliferare di mega
strutture commerciali (nel raggio di pochi chilometri dal-
Ci sarà un mega outlet e verde artificiale
Ve n i t e a p r o v a r e L A N U O VA C U C I N A !
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ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Vacanze intelligenti e non solo, in Italia e all’estero
Al Riot Village: vietato ai maggiori di 25 anni
Le proposte di Yap!
VIII edizione della vacanza campeggio degli studenti milanesi di università e superiori,
con dibattiti, musica, cinema, fotografia e… mare
Per conoscere il mondo e imparare ad abitarlo
con Azione Giovane per la Pace
uest’estate ce ne andremo al mare per le vacanze”
cantava allegramente Giuni Russo nella calda stagione del 1982. Composta dal tanto amato Franco
Battiato, Un‘estate al mare divenne il celebre tormentone
che accompagnò milioni d’italiani allungati sulle assolate
spiagge del Bel Paese, incrementando il già galvanizzato e
tinto d’azzurro spirito d’italianità, fresco della Coppa del
Mondo appena conquistata ai danni della Germania, ancora
separata dal Muro di Berlino. Sono trascorsi 32 anni da allora, Giuni Russo se n’è andata, la Germania figura oggi in
Europa come una nazione che ha non solo ritrovato la sua
unità geografica, ma anche una forte e rinnovata coesione,
e l’Italia ha perso i mondiali. Il mondo è davvero cambiato.
Eppure, “Quest’estate ce ne andremo al mare”, perché alla
navigazione monotona dei “tempi moderni” è necessario aggiungere un giro di boa. Per esempio quella proposta dagli
studenti della Rete della Conoscenza che per l’VIII anno
consecutivo promuovono il Riot Village. Il taglio del nastro
nel fantastico campeggio di Frassanito, vicino a Otranto nel
cuore del Salento, avverrà il 23 luglio. Da quel dì, fino al 6
agosto, i ragazzi fra i 15 e i 25 anni avranno uno spazio e un
luogo dove condividere “Un’estate al mare”.
Riot Village è un villaggio studentesco, nato dalla collaborazione tra Uds (Unione degli Studenti) e Link (Spazio Organizzazione), insomma un luogo organizzato dagli studenti
per gli studenti. Nelle scorse edizioni sono arrivati davvero
a migliaia dall’Italia e dal resto d’Europa, per discutere del
presente per immaginare il futuro e contribuire a costruirlo.
Al Riot si fa il bagno, e si discute: tra musica e dance hall,
con i concerti organizzati ogni sera (il programma mentre
scriviamo è in via di definizione), ci si confronta sui temi di
attualità. La crisi e i giovani, la scuola e “l’Altra riforma”
quella che vorremmo, immigrazione, welfare, ecomafie e
molto altro ancora. E poi quindici giorni di cinema e corsi
di fotografia con il Festival delle culture metropolitane.
Non mancano gli argomenti e il Riot Village è un’opportunità per condividere con una generazione le idee per cambiare. Nelle due settimane di campeggio si lavorerà anche
– con la rete degli studenti medi e universitari – alla programmazione delle iniziative dell’autunno nelle scuole e
nelle università.
Venire al Riot Village è facile ma dovete prenotarvi, perché
i posti disponibili sono tanti ma non infiniti. Può ospitare
800 persone al giorno, e il costo per il campeggio è di 12 euro
a persona. Il campeggio è dotato di bar, tavola calda e minimarket e da alcune città italiane saranno organizzati pullman per arrivare a Frassanito.
Preparate gli zaini!
Per info e prenotazioni: www.riotvillage.it
Gugliemo Buda
Ma perché quest’anno, invece delle solite
vacanze passate sulla spiaggia o a visitare
città d’arte, non provare un’esperienza di
volontariato, condivisione, e ampliamento
dei propri orizzonti, dalla quale tornare
con qualcosa in più che una tintarelle uniforme e il borsone zeppo di souvenir?
Questo e molto altro potrete trovarlo se
deciderete di partire con YAP! (Youth Action for Peace), un’ong presente in Italia
già dagli anni 70, dopo un’esperienza di
solidarietà vissuta da un gruppo di giovani
durante l’alluvione di Firenze. Yap! organizza campi di lavoro internazionale, animati da una vocazione di ricerca delle
condizioni per una pace sostenibile nel
mondo, agendo soprattutto sulla mobilitazione giovanile.
Il primo campo di lavoro internazionale è
stato organizzato nel 1923 nella regione
di Verdun con giovani francesi, tedeschi e
svizzeri, per aiutare la ricostruzione dopo
la Grande Guerra e per invitare alla riconciliazione fra i popoli. L’iniziativa fu presa
da un pastore protestante che fondò ciò
che fu allora il Movimento Cristiano per
la Pace. Dalla fine della Seconda Guerra
Mondiale i campi di lavoro si sono sviluppati in Europa e nel mondo intero come
strumento di pace attraverso migliaia di
associazioni indipendenti. Nel frattempo
il Movimento Cristiano si è fortemente laicizzato fino a trasformarsi nel 1994 in Yap,
Youth Action for Peace, Azione Giovane
per la Pace. Se si visita il sito www.yap.it,
oltre alle informazioni tecniche su mete
e percorsi, si nota che la
filosofia dell’associazione è “pensa globalmente
agisci
localmente”; ciò significa
che mentre si ha sempre
in mente una visione
d’insieme degli obiettivi
da raggiungere, li si riesce davvero a concretizzare soltanto mettendoli
in relazione con il lavoro
che si sta facendo al momento nei campi.
“Q
Se la lezione è tenuta
da una ragazza cinese
ally è in Italia da settembre grazie a una borsa di
studio che le ha permesso
di partecipare al programma Intercultura. Il mese scorso Sally
è stata invitata a “fare lezione”
ai curiosissimi alunni della 3B
della scuola elementare C. Peroni. «Dove abiti? Quanti fratelli
hai in Cina? E qui a Milano?
Cosa si studia in Cina? Dormi a
scuola? E qui che liceo frequenti? Ah, sì, anche mia sorella! Anch’io sono capace di mangiare
con le bacchette! Ci torni a trovare?...».
Insaziabili esploratori del mondo gli studenti hanno sfruttato al massimo le due
ore a disposizione per conoscere la Cina
e le sue tradizioni. Sally li ha coinvolti raccontando, in un italiano ormai impeccabile, la leggenda della nascita della Festa
di Primavera e li ha messi alla prova con
il canto in cinese della melodia del nostro
Fra’ Martino Campanaro, che in Cina vede
invece protagoniste due tigri che corrono!
Sally ha scritto il testo in cinese alla lavagna, e gli alunni hanno chiesto alla maestra di poterlo copiare, in lingua, con titolo
in ideogrammi! E così, ecco la fila degli
scolari davanti a Sally: «Ho scritto giusto?
Va bene così? Ma “ciao” invece come si
scrive»?
Sally ha elogiato gli studenti per la loro
curiosità, spontaneità, gentilezza, perfetta
calligrafia, pronuncia cinese e inconteni-
S
bile simpatia, che l’hanno di nuovo subissata di domande: «Davvero in Cina il rosso
porta fortuna? Ma tu sei vestita tutta di
rosso, allora sei il nostro porta fortuna!».
Come Sally, sono tanti gli studenti che
ogni anno vengono a Milano per vivere
l’esperienza interculturale, inserendosi
per un anno in una scuola superiore
adatta al loro percorso di studi e stringendo relazioni che durano una vita con
la famiglia che volontariamente li accoglie come figli. Un progetto che oltre a vedere protagoniste le famiglie e le scuole,
coinvolge tutta la comunità e stimola la
nostra società alla diversità, empatia, tolleranza e comprensione reciproca.
Per maggiori informazioni contattare i volontari della zona tramite e-mail:
osp.milano3@gmail.com.
Gaia Urati
Presidente Centro Locale di Milano 3
www.intercultura.it
I requisiti per partecipare ai campi Yap
sono semplici: avere dai 18 anni in su, essere curiosi e soprattutto tanta volontà
che, gioco di parole a parte, è la qualità
che permette di vivere al meglio un’esperienza del genere. Le mete disponibili
sono circa due mila, distribuite in 60 paesi
nel mondo, e hanno finalità differenti.
Esiste persino la possibilità di un Servizio
Volontario Europeo, che ha un periodo di
utenza limitato, dai 18 ai 30 anni, e ricopre Paesi interni alla Ue e , in rari casi,
anche alcuni paesi extraeuropei. Il Servizio Volontario Europeo permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato per un
massimo di 12 mesi, in un Paese diverso
da quello di residenza. L’esperienza accresce la solidarietà tra i giovani ed è un vero
“servizio di apprendimento”. Infatti, oltre
ad operare a favore delle comunità locali,
i volontari apprendono nuove capacità e
nuove lingue, entrando in contatto con
culture differenti, il tutto utilizzando metodi di apprendimento non formale.
Tutti i partecipanti allo SVE hanno diritto
a ricevere il Certificato Youthpass, che descrive e convalida l’esperienza di apprendimento non formale e informale, e i
risultati acquisiti durante il progetto. Inoltre esistono anche dei campi chiamati
Teen Camps, pensati per gli adolescenti
tra i 15 e i 17 anni, che prevedono mete
più vicine, spesso in altre regioni d’Italia,
finalizzati ad un primo approccio con
un’esperienza del genere.
Susanna Causarano
Coworking allo Stadera
Area C vince il premio Ocse
Un grande spazio per professionisti e aziende
Milano premiata per il calo degli incidenti
e delle emissioni di Pm10 e Co2
n via Montegani 23, l’8 maggio ha preso
vita “InCOWO”, il nuovo spazio di lavoro
condiviso nato dalle menti e dalla passione di un gruppo di consulenti informatici,
che dopo essersi occupati per anni di tutela
dei dati e privacy per altri coworking, avevano
in mente il progetto di un luogo dove professionisti indipendenti e appartenenti ad ambiti
lavorativi diversi condividessero lo stesso spazio, in un clima di collaborazione e sinergia
umana e professionale.
Questo enorme spazio di 850 mq, in origine
pensato come un open space, si suddivide
su tre piani e dispone di una zona operativa
con quarantacinque postazioni di lavoro ben
attrezzate con wifi e stampanti; un ingresso
con reception, una sala riunioni e un’ampia
terrazza per i momenti di pausa, fornita di
calcetto balilla e divani.
«Cercavamo da anni un immobile da destinare al progetto e che corrispondesse alle
nostre esigenze – racconta il responsabile
Pietro Cotrupi – e questo posto grande,
aperto, ben posizionato e strutturato in modo
I
intelligente, ci è sembrato da subito perfetto
per la nostra idea di uno spazio funzionale
che raccogliesse persone provenienti da settori differenti e che condividesse la filosofia
del Coworking , che unisce professionalità e
società diverse ma collaborative». Una nuova
piazza lavorativa che può contare anche su
un sistema di badge informatici per i lavoratori, un servizio tecnico in più che favorisce
il sistema di ingresso, di gestione della sala
riunioni e dell’utilizzo della macchinetta del
caffè. «Un altro punto di forza di InCOWO sta
anche nel suo progetto estetico; abbiamo deciso di dare una sferzata di colore per renderlo meno asettico e più gradevole, proprio
perché è un luogo di lavoro ma anche uno
spazio di interazioni umane stimolanti e inoltre – conclude Pietro Cotrupi – ci siamo dotati di un sistema di illuminazione a basso
consumo, perché non siano solo i prezzi ad
essere sostenibili, ma anche l’ambiente».
Per informazioni: via Montegani 23, zona Stadera - info@incowo.it
Martina Zigiotti
’Ocse premia Milano per i risultati concreti sulle politiche dei trasporti che
sono state in grado di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. La giuria
dell’International Transport Forum ha riconosciuto in particolare a Milano il successo di
Area C e, come spiega l’Ocse nelle motivazioni
del premio, il significativo risultato di “migliorare il sistema urbano dei trasporti”. In particolare, ciò che ha maggiormente colpito è
stato il “coraggio politico di sostituire la precedente pollution charge, non più in grado
di raggiungere gli obiettivi per i quali era
nata, con una misura più efficace in grado di
potenziare gli effetti positivi”.
La motivazione riportata dall’Ocse risiede
principalmente nei risultati che Area C ha
conseguito: il traffico in centro si è ridotto di
circa il 30% (del 7% nel resto della città), si è
verificato un calo della domanda di sosta del
10% e un aumento della produttività per quel
che riguarda la consegna merci del 10%. Inol-
L
tre sono calati gli incidenti del 26% in centro,
si sono ridotte le emissioni inquinanti (-10%
PM10 e -35% CO2) e sono aumentate sia la velocità dei mezzi di trasporto pubblico (+6,9%
autobus e +4,1% tram) sia l’utilizzo di veicoli
a basse emissioni dal 9.6% del totale al 16.6%).
Il premio ad Area C, come sostiene anche
l’Ocse, nasce anche dall’importante consenso
popolare espresso con il referendum di gennaio 2012, quando la congestion charge ottenne quasi l’80% dei consensi. Un risultato
decisamente alto, secondo quanto riportato
dall’Ocse, rispetto ad altre esperienze simili:
a Stoccolma i consensi si fermarono al 51%,
mentre a Manchester ed Edinburgo la proposta fu bocciata. A Londra, infine, fu introdotta
nel 2003 senza referendum.
Sul podio dopo Milano si è classificata, al secondo posto, l’associazione europea di aeroporti Airport Council International Europe.
La medaglia di bronzo ha invece preso la
strada di Londra.
Apre “La Dogana”, la casa dei giovani milanesi
Un nuovo spazio per gli under 35, aperto anche di
sera, di notte e nei weekend. Si chiama La Dogana,
la prima aula studio, in pieno centro, fruibile anche
la sera, ma anche un luogo di incontri culturali, riunioni ed eventi promossi dai giovani della città. Un
luogo di tutti e per tutti. Una sperimentazione che
avvicina Milano alle grandi città europee e che dimostra come pratiche di innovazione possano essere uno
strumento concreto per sfidare la crisi.
Saranno direttamente gli studenti a gestire lo spazio.
In questa prima fase sperimentale, per almeno quattro sere a settimana, lo spazio si aprirà ad associazioni, gruppi informali o semplicemente singoli che
vogliono proporre una iniziativa o anche solo utilizzare, insieme, uno spazio condiviso.
Durante le ore di apertura degli sportelli dell’Infor-
magiovani continueranno a essere attivi i servizi più
classici (lavoro, studio, mobilità internazionale, volontariato) ma soprattutto ci saranno novità, come il
punto sullo sharing, un'area libreria e studio, una piccola ciclofficina, lo sportello Arte di strada, wifi gratuito, un murales (firmato Pao), tavoli e divani dove
studiare, incontrarsi e progettare la città del presente.
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
Biblioteche di zona, centri per la cultura e il tempo libero
Corso di fotografia alla “Fra Cristoforo”
Contro l’insonnia
e cineforum alla “Sant’Ambrogio”
Fra Cristoforo
un fiore profumato: il Tiglio
e volete imparare a fotografare o perfezionare la vostra tecnica potrete partecipare gratuitamente al corso che si
svolgerà alla “Fra Cristoforo” venerdì 11 luglio,
dalle ore 17 alle 19, e sabato 12, dalle 10. Si
tratta di un interessante workshop diviso in
due sessioni: nella prima, teorica, saranno presentate nozioni fondamentali di fotografia e
comunicazione, l’altra comprenderà esercitazioni pratiche nel quartiere. Giordano Marco
Riboli insegnerà i principali segreti del mestiere. Da anni questo fotoreporter milanese
gira il mondo, soprattutto il Medio Oriente e
il Nord Africa, per documentare con le immagini i più svariati avvenimenti. I suoi viaggi
proseguono, ma da qualche tempo Riboli si
dedica anche alla fotografia artistica per sensibilizzare il pubblico sui temi della solidarietà
sociale. La mostra “Milano Love!”, allestita recentemente alla “Fra Cristoforo” per promuovere la cultura dell’adozione a distanza degli
anziani e delle persone in difficoltà, è un significativo esempio di questo nuovo orientamento. Da un “maestro” cosi c’è davvero molto
da imparare. Per partecipare al corso è obbligatoria l’iscrizione (Tel. 0288465806).
Martedì 15, ore 21, alla Biblioteca Sant’Ambrogio si potrà assistere gratuitamente al film
“Scialla!” (Stai sereno), scritto e diretto da
Francesco Bruni. Fra gli interpreti Fabrizio
Bentivoglio e Barbara Bobulova.
S
«Da noi - ci ha detto Emanuela Contini, responsabile della Fra Cristoforo - sono stati particolarmente apprezzati gli appuntamenti
mensili di “Recitalia”, tenuti da Carlo Marchesi, che ha spiegato e recitato brani di famosi autori italiani. Ritengo importante anche
il lavoro svolto con i ragazzi della scuola media
Gemelli, che hanno ascoltato la testimonianza
di Franca Baronio, bambina ebrea durante le
leggi razziali del regime fascista. Altrettanto
positivo è stato il pellegrinaggio degli studenti
alle lapidi dei partigiani nel quartiere Stadera,
organizzato in occasione del 25 aprile con la
sede locale dell’Anpi. Nel prossimo semestre
le nostre attività saranno in parte legate a
“Dentro e fuori la biblioteca” una sperimentazione che rientra nel progetto “Incontri ravvicinati – Colmare le distanze, sfatare i
pregiudizi si può”, avviato col sostegno della
Fondazione Cariplo per favorire la coesione
sociale e il dialogo fra cittadini liberi e detenuti. Il 24 maggio si è svolta in biblioteca
un’interessante conferenza sull’importanza
dell’apprendimento musicale per i bambini da
0 a 3 anni. Sono stati presentati i risultati di
ricerche scientifiche che dimostrano quanto
la musica possa favorire lo sviluppo cognitivo
e psicologico dei piccoli.
Da questa consapevolezza nascono i nostri laboratori musicali. Inizieremo con “Musica in
fasce”, che partirà il 6 settembre, alle 10.30, e
continuerà nei sette sabati successivi. Gli incontri sono a numero chiuso ed è già possibile
iscriversi (tel. 02/88465806). Presenteremo
poi “Sviluppo della musicalità”, per bambini
da 3 a 6 anni. In autunno sarà avviato il laboratorio di narrazione “Entriamo dalla finestra”,
per bambini, mamme e papà, proposto in due
cicli e preceduto da un incontro con i soli genitori. Dopo l’ascolto di un racconto, sollecitati
dalla storia, i partecipanti realizzeranno oggetti con tecniche e materiali diversi».
Chiesa Rossa
È la storia di un inquieto ragazzo romano,
Luca, e di Bruno, un ex professore e scrittore
che si dedica senza entusiasmo all’insegnamento privato. Il loro incontro, dopo una rivelazione inaspettata, cambia profondamente la
vita di entrambi. L’opera, che ha ricevuto diversi premi, ottenendo ampi consensi dal pubblico, viene proposta nell’ambito del
cineforum “Muoviti! Si va al cinema...”, organizzato dalla Zona 6 e dall’Associazione di Promozione Sociale Art&Sol, in collaborazione
con la Biblioteca.
Per sapere che cosa ci presenteranno le biblioteche della nostra zona dopo l’estate e
quali manifestazioni hanno avuto finora più
successo, abbiamo parlato direttamente con i
bibliotecari.
«Le nostre iniziative sono state molto seguite
– ci ha assicurato Pasquale La Torre, responsabile della Biblioteca Chiesa Rossa –. Abbiamo dovuto lavorare intensamente e tutto
il personale è stato impegnato ben oltre l’orario di servizio, ma le soddisfazioni non sono
mancate. Il pubblico ha apprezzato le nostre
manifestazioni e ci ha gratificato con una
grande partecipazione, mostrando che la biblioteca è ben radicata nel territorio. Non abbiamo tralasciato la collaborazione con le
scuole, a cui rivolgiamo sempre attenzioni
particolari, visto che gli studenti sono il nostro
patrimonio di domani. Nel periodo che va da
ottobre 2013 a giugno 2014 abbiamo proposto
mostre, presentazioni di libri, reading di poesia, letture teatrali, brevi corsi di storia, concerti di musica classica.. Abbiamo inoltre
ospitato le iniziative di varie associazioni pre-
senti nella zona (come il concorso letterario
di Milanosud). Vorrei anche ricordare l’originale convegno ‘Latte & Linguaggio’. Il successo di tutte queste attività ci dà entusiasmo
e stimolo per nuove iniziative.
A cominciare da settembre, abbiamo in programma l’adesione a ‘Bookcity’(il noto evento
culturale cittadino), un corso introduttivo di
lingua araba, alcuni incontri dedicati alla storia delle dottrine politiche e al concetto di democrazia, una serata sull’11 settembre del
1973, in ricordo del golpe in Cile, la presentazione del libro, finalista al Premio Bancarella
Sport 2014, di Giacobbe Fragomeni, campione
del mondo dei massimi, nato in zona 5. Continueremo con la storia del Novecento in Italia
parlando del periodo tra le due guerre e del
secondo conflitto mondiale”.
Sant’Ambrogio
«I nostri utenti - ci ha detto infine Emanuela Semenzato, responsabile della Sant’Ambrogio, – hanno particolarmente
apprezzato la conferenza sulla poetessa Wislawa Szymborska, Premio Nobel per la letteratura, e quella sullo scrittore Alberto
Savinio, autore del libro su Milano “Ascolto
il tuo cuore, città”. A questi appuntamenti
hanno partecipato in molti, grazie anche
alla collaborazione di due associazioni
(“Teatro delle donne”, nel primo appuntamento e “Museolab6”, nel secondo) e dei
nostri gruppi di lettori. Nel secondo semestre di quest’anno proporremo un corso di
lettura ad alta voce curato dall’attore Roberto Anglisani, che spiegherà come leggere
i testi in modo adeguato e suggestivo, per
colpire l’immaginazione degli ascoltatori.
Ci piacerebbe inoltre dar vita a un club di
“Yoga della risata”: sarebbe certamente
un’esperienza di socialità e di benessere
condiviso. Attraverso esercizi ispirati alla
giocosità dei bambini e particolari tecniche
di respirazione, lo “Yoga della risata” favorisce infatti il rilassamento e lo sviluppo di
un atteggiamento positivo. Ci saranno poi
appuntamenti tradizionali, come la Festa
dei Nonni, con letture e laboratorio (sabato
4 ottobre), e iniziative legate a “Bookcity”
(il 13 e 16 novembre).
Con cadenza mensile, proseguiranno anche
gli incontri dei tre gruppi di lettura: “Esperienze poetiche”, “Club degli incorreggibili
lettori” e “Croccanti coccodrilli”. Quest’ultimo, dedicato ai bambini dai 3 agli 8 anni
e ai loro accompagnatori, è unico nel suo
genere. Dopo aver scelto alcune brevi storie, immagini da colorare e musiche evocative, il bibliotecario che conduce inizia a
leggere e coinvolge successivamente i giovanissimi partecipanti. Alla fine c’è un’allegra merenda insieme con sottofondo
musicale».
Fabrizio Ternelli
di Anna Muzzana
Nonni pendolari
La liberazione delle donne dai vincoli domestici e la progressiva attuazione della eguaglianza fra i sessi, costituzionalmente
sancita ma di fatto ostacolata nelle carriere,
dipendono in gran parte dalla presenza di
anziani attivi ed efficienti, disponibili a sostituire i genitori assenti. Il fenomeno è nazionale, ma assume particolare rilievo in
un’area come la Lombardia, che è la più sviluppata e dinamica del Paese, segnata da un
forte pendolarismo che aumenta per molti
genitori il numero delle ore trascorse lontano dai bambini. Pendolari i padri e le
madri da casa verso l’ufficio o la fabbrica e
pendolari i nonni, da casa loro a casa dei figli
e viceversa. Questa è infatti una singolare
caratteristica della nuova “famiglia lunga”
bidislocata. I nonni, siano essi per vicende
della vita “single” o in coppia, molto spesso
non abitano con figli e nipoti. Vanno e vengono secondo le esigenze dei familiariutenti. In questo senso assomigliano molto
ai “baby sitter”. Non c’è più nulla della vec-
chia struttura patriarcale. Scarsi sono i residui di auatorità.
Nei fine settimana i giovani genitori si riappropriano dei bambini e della loro “privacy”.
Molti nonni impiegati in famiglia non possiedono le chiavi di questa seconda casa.
Un’amministrazione e una legislazione possono fare cose utili per riequilibrare rapporti piuttosto scompensati, gratificando
questa fatica mossa dai sentimenti. Le
norme civili non prendono in considerazione i diritti dei nonni, soggetti a ogni tipo
di improvvisa separazione senza voce in capitolo. Gli affetti non sono tutelati e neppure le aspettative di continuità, il gratuito
lavoro subisce ogni drastico e immotivato
licenziamento. Non è necessario esplicitare alcuna “giusta causa” per comunicare
a un anziano utilizzato in famiglia che da
domani non servirà più.
Tace la legge anche di fronte al complicarsi
delle relazioni per la moltiplicazione dei
nonni, fenomeno frequente in famiglie se-
gnate da diverse crisi coniugali. È opportuna una presa di consapevolezza legislativa
della rilevanza sociale di questo ruolo familiare. Bastano pochi elementi, tali da sostenere meglio la dignità di persone che danno
molto. Non si tratta di impacchettare un regalino per la semisconosciuta “festa dei
nonni” in calendario il 13 giugno, ma di aiutare il volontariato domestico dai capelli
grigi. Finora non si è mai parlato dei nonni
tuttofare nel variegato e allo stesso tempo
gracile inventario degli interventi prospettati a supporto della famiglia, dallo sgravio
fiscale per la “baby sitter” al “buono scuola”...
E non dimentichiamoci dei nonni soprattutto d’estate, quando sono lasciati soli da
figli e nipoti troppo impegnati a rincorrere
svago e divertimento. Capita spesso di vedere in questo periodo, per le strade assolate, tante singole solitudini. L’amore per i
nostri nonni non dovrebbe andare in vacanza.
Anna Muzzana
mesi di giugno e luglio ci
stanno gratificando di grandi
e meravigliose
fioriture, probabilmente per il
sole che ha irradiato energia e
nelle
calore
scorse settimane,
seguiti da una
gran pioggia che
ha favorito la crescita delle piante.
Ma parliamo di alberi, che sono anch’essi spesso e volentieri ricchi di principi curativi. Come l’amico Tiglio che cresce frequentissimo lungo i viali dei nostri centri urbani. Passa inosservato
nonostante la sua bella foglia e la sua folta chioma ma arriva un
momento dell’anno, questo appunto, in cui sale prepotentemente alla ribalta con le sue fioriture super profumate. E i suoi
fiori sono molto utili per la nostra salute. Per giunta le piante
del Tiglio non sono mai altissime, quindi la raccolta dei fiori è
possibile e facile.
Quali sono le sue proprietà? I fiori di Tiglio si utilizzano principalmente sotto forma di infuso per favorire la sudorazione durante le malattie infettive acute con febbre o malattie da
raffreddamento, oppure a scopo sedativo (solo o in associazione
ad altre erbe sedative come la Melissa, la Camomilla, la Verbena). Infatti il Tiglio è dotato di una modesta attività sedativa,
che può quindi essere utilizzata tranquillamente anche con i
bambini. Io rammento con piacere la tazza con il Tiglio e miele
che mi dava mia madre quando avevo la tosse. Ho il ricordo vivissimo di questo dolce profumo che mi calmava e mi faceva addormentare. Il Tiglio, essendo un blando calmante, è proprio
perfetto per i piccoli.
I
Ricetta contro l’insonnia e i disturbi del sonno
Per una tazza di tisana di tiglio utilizzate:
- 5 grammi (un cucchiaio circa) di fiori essiccati
- circa 200 ml di acqua (una tazza)
- 1 fettina di limone
- 1 cucchiaio di miele
Preparazione
Portate l’acqua a ebollizione e versatela sopra
i fiori di tiglio. Lasciate in infusione per una
ventina di minuti (così da ottenere una quantità efficace di principi attivi). Aggiungete il
limone e il miele. Bevete una tisana di fiori
di tiglio la sera, mezz’ora prima di andare a letto.
Potete trovare i fiori di tiglio essiccati in vendita al dettaglio in
erboristeria o anche raccoglierli voi stessi e farli essiccare. Come
vi raccontavo prima, è facile raccoglierli: procuratevi un bel cestino di vimini pulito o un sacchetto di carta, tipo quello del
pane. Raccogliete i fiori durante una giornata di sole, mai sotto
la pioggia. Staccate i fiori più belli e sani, per una buona conservazione ci vuole il meglio della produzione dell’albero.
Quando siete a casa mettete i fiori su una carta da pane o
bianca, sopra un vassoio un po’ grande e lasciate questi fiori riposare per una settimana circa, dieci giorni, fino a quando toccandoli li sentirete ben secchi. A questo punto procuratevi un
vaso di vetro scuro oppure usate un vaso di vetro normale che
ricoprirete esternamente con della carta o della stagnola per
mantenere i fiori secchi al buio. Mettete i fiori nel vaso senza
premere, lasciando una certa aria interna. Teneteli in un armadio pulito e fresco della casa, dove potrete tenere tutte le erbe
che andrete a raccogliere in questa stagione. Buona raccolta a
tutti e buona estate!
Paola Grilli
Naturopata
www.paolagrilli.it
Panna cotta
con caramello al limone
e avete poca attitudine con la cucina, peggio ancora con la pasticceria, la panna cotta è un’alleata
formidabile... per non parlare del contrasto caramello con limone, che darà
il colpo di grazia anche al vostro ospite
più diffidente. Se avete a cena degli
amici, tanti piatti da cucinare e siete
preoccupati sulla buona riuscita della
cena, preparate le panne cotte il giorno
prima, così non dovrete preoccuparvi
del dolce.
S
Ingredienti per 12 persone
800 ml di panna fresca; 150 ml di latte
intero; 150 g di zucchero; 12 g di colla
di pesce; 65 g di rum.
Per il caramello al limone: 250g di zucchero; 175ml succo di limone; 5g di
scorza grattugiata di limone bio; un pizzico di sale.
Preparazione
Scaldate un pentolino sul fuoco e,
quando è ben caldo, aggiungetevi due
cucchiai di zucchero e aspettate che si
sciolga.
Non appena lo zucchero sarà ben
sciolto, mescolate con un cucchiaio di
legno, aggiungete il restante zucchero
e lasciatelo sciogliere senza mai mescolarlo.
Nel frattempo scaldate al microonde (o
in altro pentolino) il succo di limone
e aggiungetelo allo zucchero sciolto.
Prestate attenzione al vapore che si
produrrà versando il succo nello zucchero: proteste scottarvi!
Fate bollire il composto per un minuto
mescolando continuamente, poi spegnete il fuoco e continuate a mescolare
finché non vi siano più tracce di zucchero.
Aggiungete il sale e la scorza di limone,
mescolate e tenete da parte.
Mettete la colla di pesce ad ammollare
in acqua fredda per 10 minuti.
In un pentolino scaldate il latte e 200
ml di panna, quindi unite lo zucchero
e mescolate.
Unite la colla di pesce ben strizzata e
fatela sciogliere mescolando.
Aggiungete la panna rimanente e il
rum e mescolate.
Distribuite il caramello al limone in 12
stampini monoporzione e riempiteli
con il composto.
Riponete le panne cotte in frigorifero
per 2/3 ore prima di toglierle dallo
stampo e servirle in tavola.
Anna Muzzana
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ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
A PALAZZO MORIGGIA
Emily Dickinson
La Nebbiosa, lo sguardo di Pasolini su Milano
Marguerite Duras.
Un lungo viaggio letterario
Aveva fatto una promessa,
a sé e ai suoi lettori, Sandra Petrignani quando rinunciò
a
inserire
Marguerite Duras nel suo
volume “La scrittrice abita
qui” per il solo fatto che
non esiste un suo museo,
come dispongono le scrittrici raccontate in quel
libro. Esistono però le case
e i luoghi frequentati dalla
scrittrice francese: Petrignani li ha raggiunti e visitati. E come promesso, li
ha raccontati in “Marguerite” l’affascinante romanzo dedicato a Duras in
occasione del centenario della sua nascita. «Non volevo farne una
biografia o un saggio» – spiega l’autrice quando scrive la genesi di
questo libro – e dalla sua penna è scaturita una narrazione che va
oltre la fredda cronologia, ha restituito un ricco racconto, un sapiente intreccio tra pubblico e privato che ripercorre la straordinaria
irripetibile esistenza di Duras.
Nessun filo cronologico, solo per renderla scorrevole, l’autrice divide
la storia in capitoli con i nomi che Marguerite ebbe nelle diverse età
della sua vita: era Nené la bambina, la figlia, l’adolescente fino all’Università; poi Margot per gli amici, per i mariti e gli amanti, Meg
per l’amica inglese. Nella sua terza età, ormai famosa e megalomane,
nel delirio alcolico parlava di sé in terza persona e si autocitava con
il solo cognome, Duras, che lei stessa si era scelto. Lei, nata Donnadieu, aveva adottato quello pseudonimo quando visitò Duras, luogo
nella campagna francese dove nacque suo padre. Un affettuoso ten-
tativo di tenerselo nel cuore, quel padre, prematuramente scomparso, lasciando nello smarrimento tre figli piccoli e la moglie.
Donna libera e indipendente, scrittrice, intellettuale, cineasta. Un
lungo viaggio cominciato in Cocincina, allora colonia francese (lì
nacque nel 1914) continuato poi a Parigi dove visse dall’età di 18
anni. Tra le pagine di Marguerite vi sono molti riferimenti ai suoi
numerosi romanzi (ne citiamo solo alcuni) a cominciare da “Una
diga sul Pacifico” denso di rimandi alla sua infanzia trascorsa in Indocina (ora Vietnam e Cambogia) a “Il dolore” sul ritorno del marito
dai campi di concentramento. Da alcuni suoi libri furono tratti dei
film, da “L’amante” a “Moderato cantabile”, che la resero famosa al
grande pubblico. Sua la sceneggiatura di “Hiroshima mon amour”
(1959) di Alain Resnais, fresco di restauro.
Duras ha intrecciato la sua stessa vita con la scrittura. Ebbe la capacità di trasfigurare ogni vicenda biografica in creazione letteraria.
E diceva di sé: «Ho attraversato tante esperienze da riempire almeno
dieci esistenze, l’Indocina, la guerra, la Resistenza, gli amori, un figlio, i libri, le sceneggiature, gli articoli, il teatro». Una lunga storia,
la sua, fitta di trionfi e sconfitte. Dalla vita sentimentale movimentata all’intensa attività letteraria alla fragilità insanabile. Forse ha
sempre cercato in quella vulcanica esistenza la guarigione dal male
di vivere. Verso la fine dei suoi giorni scrive: “È così duro morire. A
un certo punto della vita le cose finiscono. Scrivere tutta la vita t’insegna solo a scrivere. Non ti salva da niente. È tutto».
Una lettura affascinante per chi non conosce Marguerite Duras. Per
chi ha letto solo uno dei tanti suoi libri. Per chi vuole ripercorrere i
tempi che mescolano vita, opere e sentimenti di un personaggio geniale, reale, commovente, irritante.
Giovanni Fontana
Mirko Spelta
Avere un uomo è facile, il problema è tenerselo
Ibiskos Editrice Risolo
pp 81, 12 euro, 6 euro digitale
Moscerine: invasione concessa
Quanto risultano fastidiosi quegli insulsi
insetti che in estate invadono gli ombrelloni disturbando i nostri pranzi e i successivi pisolini? Beh, quest’estate ai
numerosi moscerini, si potrebbero aggiungere anche le “Moscerine”. Niente di
preoccupante, però: non si tratta di
sciami di insetti di genere femminile ma
del titolo dell’ultimo libro della scrittrice
e attrice umbra Anna Marchesini, componente del famoso Trio, che la vedeva in
tv accanto a Lopez e Solenghi.
L’idea di un libro, ha raccontato l’autrice,
è nata dalla rilettura delle Novelle pirandelliane, che le ha fatto venire voglia di
scrivere racconti brevi, talvolta comici,
che dessero spazio a protagonisti inusuali. D’altronde sarebbe stato difficile
per la famosa attrice che ha fatto ridere
milioni di italiani, mettere completamente da parte quella verve che l’ha accompagnata per quasi tutta la sua
carriera.
Nel libro viene raccontata un‘umanità di
ombre non vincenti, disperse e poco visibili. I personaggi sono dipinti prima e
dopo che, appunto, una “moscerina”, nonché un piccolo e, apparentemente, minuscolo evento, cambia la loro vita.
Novelle da leggere in un fiato, quasi da
ascoltare, perfette da recitare. Poche le
virgole, come se un flusso di pensieri, parole, sinonimi, che descrivono in maniera
sempre più minuziosa la scena, invadesse
il foglio bianco. Attraverso un’assoluta assenza di giudizio su quanto avviene, si
permette al lettore-ascoltatore di riflettere sui protagonisti e potersi ritrovare
nelle loro storie perché, secondo la Marchesini, piace solo ciò che risulta vero e
il fatto di riuscire ad identificarsi in quei
personaggi fa apprezzare maggiormente
la narrazione. Anche il titolo non è lasciato al caso.
La scrittrice ha scelto di non parlare dei
moscerini al genere maschile, come si è
soliti fare, bensì al femminile.
Ha voluto, quindi, sottolineare l’importanza di ciò a cui generalmente, anche
solo per convenzione, non facciamo caso.
Solo osservando ciò che è nascosto,
spesso invisibile, si può cambiare il finale
della nostra esistenza, rendendoci conto
di quanto, invece, le “Moscerine” abbiano
rilevanza. Perciò, non resta che lasciarci
invadere.
Oreste Sorace
Anna Marchesini
Moscerine
Rizzoli
pp.252, 17.00 euro
nuovo 23. Telefono 02 884 64177 – 64173.
Ingresso libero.
Per ulteriori informazioni: www.civicheraccoltestoriche.mi.it.
Giuseppe Lippoli
La “Libreria del Corso” perde il suo Direttore
Sandra Petrignani
Marguerite
Neri Pozza; pagg. 213, 16 euro
ognuna cerca di darsi una risposta. Ma una donna, per quanto incredibilmente più sensibile, più intuitiva ed emotivamente più intelligente di un uomo, ragionerà sempre “da donna”.
Se vogliamo davvero tutta la verità, queste sono domande alle quali
solo un uomo può rispondere.
Non tutti però hanno il coraggio di dirvi in
faccia la verità; ed allora eccoci qua; l’autore
dopo oltre vent’anni di osservazione personale e professionale del rapporto tra i sessi,
ci rivela con il sorriso e tanta ironia il pensiero maschile, e lo fa senza fare sconti, magari anche correndo il rischio di ferirci ma
senza paura di dire le cose come stanno.
Perché conoscere il “nemico”, è già mezza
vittoria; perché “vissero felici e contenti”
solo coloro che si sono capiti l’un l’altro.
La Nebbiosa è la Milano piena di ombre e
luci del boom, dei grattacieli e delle nuove
periferie, una sorta di contraltare meneghino alla Roma di Accattone. In visione
scatti d’epoca di maestri come Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Federico Garolla e altri
nomi della fotografia
italiana d’autore,
tratti dall’Archivio
Contrasto, a eccezione delle immagini
di Mufoco, Museo
Fotografia Contemporanea. Orari della
mostra: martedì –
domenica dalle ore 9
alle13; dalle ore 14
alle 17,30. Sede:
Spazi al pianoterra di
Palazzo Moriggia –
Museo del Risorgimento, via BorgoLUTTO NELLA CULTURA
Lea Miniutti
Uomini? «Chi vi capisce è bravo»
Quante donne, ogni giorno, si pongono questa domanda? E quante
volte si chiedono come “sta in piedi” una relazione con un esponente
dell’altro sesso, sia essa quella che attualmente vivono o quella che
vorrebbero vivere? Ma la domanda delle domande è: «cosa passa veramente nella testa di un uomo»?
Sono tutti dei “bastardi”, o c’è ancora
speranza di trovarne uno sincero, attento, premuroso, uno che tenga veramente a noi e solo a noi e che ci
faccia sentire uniche al mondo?
Cosa pensa veramente “lui” quando
ci chiede di uscire per la prima volta?
E soprattutto: come si capisce se gli
abbiamo toccato il cuore o se domattina, quando allungheremo la mano
nel letto, sarà già sparito camminando sulle punte dei piedi e con i
pantaloni in mano?
Perché avere un uomo è facile, il problema è tenerselo.
Domande quotidiane, universali e legittime che ogni donna nella vita,
prima o poi, si trova ad affrontare; ed
Nelle sale espositive del settecentesco
Palazzo Moriggia, sede del Museo del Risorgimento, è in programma fino al 14
settembre 2014, la mostra fotografica
“La Nebbiosa, lo sguardo di Pasolini su
una Milano ormai scomparsa”, promossa
da Comune di Milano, settore Cultura e
Polo Musei Storici e Musei Archeologici
all’interno del palinsesto della Primavera di Milano.
La rassegna, prodotta da CreE e il Saggiatore Mostre, prende il titolo dalla sceneggiatura, scritta da Pier Paolo Pasolini
nel 1959, che avrebbe dovuto diventare un
film. Il progetto allora non andò in porto
e il testo rimase inedito fino alla sua pubblicazione, avvenuta nel 2013, per il Saggiatore nella collana le Silerchie.
Una mostra che racconta Milano in un
periodo importante della sua storia,
quel Dopoguerra che è stato fucina di
talenti e di progressi culturali, economici e industriali.
Il 13 giugno è mancato ai suoi cari e a noi
tutti, Massimo Rebecchi. A chi non lo ricordasse, spiegherò che si tratta del Di-
rettore della Libreria di Corso San
Gottardo 35.
Chi ha frequentato la ormai mitica “Libreria del Corso” lo ricorderà sempre
attento a dirigere il suo “equipaggio”
come un comandante sulla tolda di
una nave. La nave dei libri, la nave
della cultura. Nulla sfuggiva al suo occhio vigile: un libro disposto male sul
bancone, trovare in pochi secondi quel
volume richiestogli da un cliente, ricordare a memoria centinaia di titoli,
edizioni e autori. Un male incurabile,
contro il quale ha lottato strenuamente
per oltre un anno, lo ha portato via. A me
piace pensare che Massimo, data la sua
alta professionalità, ora si aggiri nella
sterminata libreria del cielo – arrivati a
Sirio prendete la via Lattea e poi a destra
sino alla Costellazione di Orione – e, cooptato da San Pietro in persona, si aggiri
per correggere la disposizione dei volumi
sugli scaffali, si aggiorni sulle ultime novità celesti e consigli Cherubini e Serafini
per il meglio. Il mio è solamente un sogno,
ma ho imparato che a volte i sogdni si avverano. Quindi, addio Massimo! Ti ricorderemo e ogni volta che entreremo in
quella che è stata la tua libreria, il tuo
mondo, con gli occhi del ricordo ti rivedremo.
Gianpaolo Rossetti
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
“Borghi e Cascine” presentato alla Chiesa Rossa
l 17 giugno, alla Biblioteca Comunale
Chiesta Rossa, Riccardo Tammaro ha
presentato il suo libro “Borghi e Cascine della Zona 5”, edito, tra gli altri,
dalla nostra associazione Milanosud.
Insieme all’autore hanno partecipato
all’evento Aldo Ugliano, presidente del
Consiglio di Zona; Gloria Mari dell’Associazione Cascine Milano; Angelo Mantovani, presidente dell’associazione il
Clavicembalo Verde; e Stefano Ferri, direttore di Milanosud.
I
Nella bella sala delle biblioteca, messa a
disposizione del direttore Pasquale La
Torre, circa cinquanta persone hanno
ascoltato Riccardo Tammaro raccontare
le vicende straordinarie e inaspettate
delle cascine e resti agricoli di Nosedo,
Chiaravalle, Vaiano Valle e dintorni,
Quintosole, del borgo fortificato di Macconago, di Selvanesco e del Vigentino, di
Castellazzo, delle Cascine del Parco Ticinello, dei Tre Ronchetti, di Gratosoglio e
Fonteggio, della Cascina Basmetto e
della Cascina Annone, di Morivione e dei
resti delle antiche cascine, ormai completamente fagocitate dalla città. Nelle
due ore e più di presentazione non sono
mancati gli interventi del pubblico, che
indotto dal racconto di Riccardo, ha raccontato delle “proprie” cascine, svelando
ulteriormente quanto questi luoghi siano
ricchi di vissuti e importanti per la città.
In zona 5 il libro si potrà acquistare nel
il periodo estivo presso l’edicola di via
San Domenico Savio.
Alcune voci ancora in circolazione vogliono
infatti che i monaci esigessero dalle nubende delle vicine frazioni di Morivione e Vigentino che queste trascorressero una notte
con loro prima delle nozze (una sorta di “ius
primae noctis”, insomma); in caso contrario,
sarebbero state murate vive. Questa è probabilmente solo una voce, ma per certo i
frati avevano abitudini non proprio virtuose,
come confermato da una lettera del prevosto di San Donato Milanese, datata 29 maggio 1769:
“Nel Monastero de’ Padri Gerolamini di Castellazzo attualmente sonovi, e furonvi sempre almeno dodici Sacerdoti, e quattro o sei
Laici. De’ Sacerdoti due sono approvati per
le Confessioni, ma inutilmente perchè non
le ascoltano.”
“... Si vantano di non applicar mai la Messa
Conventuale per li Benefattori o Fondatori,
benchè abbiano da quelli avuto in dono la
maggior parte de’ fondi che possedono. Nissun aiuto spirituale riceve da loro il Popolo,
nè gli è punto affezionato; sebben dissimula, per essere da loro, come padroni, dipendente. Fuori del Chiostro altre volte
hanno cagionato gravi scandali: di presente
si contentano di girar per le case de’ Rustici,
e trattenersi in ciance colle femmine.”
“Poco frequentata è la loro chiesa; e appena è distante dalla Parrocchiale un
mezzo miglio.”
Nonostante ciò, il convento era stato uno dei
più importanti del ducato di Milano. Il nome
significherebbe “Castello di Azzo” in quanto
Azzo Visconti detto anche Azzone, signore
di Milano dal 1330 al 1339, vi avrebbe posseduto un fortilizio. Fu Gian Galeazzo Visconti, primo duca di Milano, che, dopo aver
chiamato dalla Spagna alcuni monaci girolamini, nel 1301 donò loro la località con
molti altri edifici e terreni, cui applicò anche
il privilegio dell’esenzione fiscale. Successivamente la comunità, ancora composta nel
1425 di soli sei monaci, crebbe d’importanza
diventando presto la sede dell’ordine girolamino in Italia. Potè infatti contare sotto il
suo dominio numerosi altri monasteri. Inoltre, per donazione dei conti Mandelli, dal
1489 al 1642 gestì la parrocchia cittadina dei
SS, Cosma e Damiano, istituendovi un altro
convento, cui trasferì una parte dei propri
beni.
Il monastero del Castellazzo, che ospitò ben
60 capitoli generali dell’ordine, fu anche residenza dei Padri Generali fino al 1545,
quando questi trasferirono la loro sede a
Ospedaletto Lodigiano.
Dopo anni di ricchezza talora anche sfarzosa
(come la proprietà della Villa Castiglioni,
che serviva unicamente per la villeggiatura
dell’Abate), con l’avvento della Repubblica
Spettacolo “gentile”
con lo scopo di attirare attenzione e
partecipazione nazionale e internazionale: Milano come meta di turismo e
luogo interessante e sorprendente per
chi viene da fuori.
Cascina Martesana sul Naviglio Martesano in via Bertelli 44, resterà aperta
con un ricco programma: una mostra
fotografica, performance di capoeira e
live jazz.
Dalle 23 sarà possibile ascoltare musica in cuffie, distribuite dall’associazione oppure si potrà godere
dell’offerta dei locali notturni del Naviglio.
Il progetto della disco silenziosa e rispettosa, avviato dalle altre città europee di un divertimento intelligente ed
ecosostenibile, a Milano è già una realtà. Dopo anni di polemiche, specie
tra i residenti delle Colonne di S.Lorenzo, Corso di P.ta Ticinese e il parco
delle Basiliche, il divertimento notturno “gentile” auspicato dai vertici del
Comune di Milano ha preso il piede
giusto.
AQUA Milano Water Parade segnala sui
social network più di 20mila persone,
sicuramente un esperienza innovativa
da vivere.
Marco Bianca
el 1500 Leonardo DaVinci allacciò il Naviglio Martesana alla
cerchia dei Navigli attraverso
due chiuse. Oggi la città è ancora attraversata dalle vie d’acqua, che hanno
reso questa zona di Milano un luogo
ricco di eventi d’ogni genere.
Sabato 12 luglio, dalle ore 15, si terrà
AQUA MILANO WATER PARADE, una
manifestazione che, per un giorno e
una notte, animerà il Naviglio con piattaforme sull'acqua, piccole imbarcazioni, gommoni, canotti e pupazzi
gonfiabili per vincere il forte caldo che
in un sabato pomeriggio di luglio non
ci risparmierà di certo.
Il progetto nasce a cura delle associazioni Club 2.0 Social Art Center e Intellighenzia Electronica, promotrici degli
ultimi eventi allo Spazio Ex-Ansaldo,
nelle piazze con ARTES MILANO
STREET PARADE che ha ospitato
20mila persone, e le Silent Disco in colonne di S.Lorenzo. Attualmente propongono progetti negli spazi pubblici,
tutti organizzati dai giovani dell’associazione, in maniera indipendente,
senza contributi economici, con il solo
obiettivo di portare a Milano idee culturali di valore internazionale.
AQUA ospiterà artisti e performance
N
Un estratto del capitolo dedicato al Castellazzo, antico monastero,
dei cui resti preziosi (fortezza, edicola e chiusa) è stato chiesto, dal CdZ5, il vincolo monumentale
Castellazzo, noto soprattutto per il suo monastero; fu in epoca medievale una realtà
rurale di non poco conto; fu infatti proprietà
di Donato Ferrario, noto latifondista dell’inizio del 1400, che concesse il terreno affittandolo a numerosi contadini e allevatori (la
zona sud di Milano, molto ricca di acque e
fornita di marcite, era ed è ideale per l’allevamento di bovini).
Prima di iniziare è opportuno ringraziare
l’amico Michele Addavide, che mi ha fornito
utili informazioni storiche sul borgo. Per
guiungervi, dalla via Ripamonti, tramite la
via Sibari si percorra la via Bernardino Verro
per quanche centinaio di metri: sulla sinistra si incontrerà una viuzza stretta: la via
Campazzino.
Questa via è molto interessante dal punto di
vista rurale, in quanto conduce a numerose
cascine, che vedremo via via; dopo averne
percorso un primo tratto, poco prima di
giungere alla via Virgilio Ferrari, moderna
bretella a sei corsie che la taglia, si giunge
al borgo di Castellazzo, caratterizzato da un
quattrocentesco ponticello che scavalca il
Cavo Ticinello.
Qui si trovava il Convento dei Girolamini, di
cui rimane la foresteria adibita prima ad
osteria e in seguito a ristorante.
Vale la pena di ricordare la storia di questo
monastero e dei suoi frati, un po’...vivaci.
Sabato 12 luglio: Acqua Milano Water Parade
Cisalpina il Convento venne soppresso.
Analizziamo ora quanto è rimasto ai nostri
giorni di questa realtà quattrocentesca, e
iniziamo cercando di ricostruire le dimensioni e la posizione esatta degli edifici, aiutati da una cartina dell’8 febbraio 1757,
completata per volere della “Giunta del Governo” (così è riportato sulla mappa) in
quanto il borgo, che spesso ha cambiato comune di riferimento, doveva essere “disgregato dal Comune di Vigentino ed aggregato
a Quintosole”.
Il borgo era costituito da un castello (il Castello di Azzo Visconti, appunto) e durante
i lavori di scavo della via Virgilio Ferrari pare
siano stati reperiti resti di antichissime
mura, per cui è probabile che il castello si
trovasse da quelle parti. Dallo stesso castello
sarebbe stata ricavata la parte di monastero,
orientato a 45 gradi rispetto all’asse orizzontale, e costituito da un chiostro quadrato su
cui si affacciavano la chiesa sul lato nordest e gli ambienti destinati alla vita comunitaria sul lati sud-ovest e sud-est; il quarto
lato era costituito solo da un muro di recinzione.
(segue)
Riccardo Tammaro
Borghi e Cascine della Zona 5
Editore la Vita Felice
Iniziative editoriali al femminile
Karmanews.it, il magazine sul benessere psicofisico
ondato nel dicembre del 2013 da
Manuela Pompas, il magazine
Karmanews.it si presenta nell’affollato mondo del web con una connotazione precisa: essere strumento di
consultazione e aiuto nel cammino personale di ciascuno di noi.
«Una scelta che sta riscuotendo successo – ci conferma Manuela Pompas,
giornalista per trent’anni a Gioia, scrittrice e conferenziera ed esperta di medicine alternative – perché i lettori
aumentano costantemente, così come i professionisti,
di tutte quelle discipline inerenti il benessere psico
fisico dell’uomo, che collaborano con il nostro maga-
F
zine con entusiasmo,
proprio perché hanno
compreso e apprezzato
l’intento di accrescere la
consapevolezza umana.
Così gli argomenti trattati sono specifici nel
campo della salute, della
scienza, della spiritualità, arricchiti anche da
video o presentati in
conferenze o convegni».
Il magazine infatti si presenta al navigatore web con
una serie di sezioni di interesse, che trattano di Benessere, Scienza, Cultura, Spiritualità, Misteri,
Eventi, Tv & Podcast. Articoli redatti da personalità
ed esperti del settore affrontano moltissimi argomenti di attualità [la nascita dei primi ecovillaggi, le
vacanze dello spirito, oppure interviste e testimonianze di sensitivi o di scopritori di talenti) che fanno
del sito oltre che un luogo di informazione uno spazio
di confronto e dibattito.
«Il mio obiettivo - conclude salutandoci Manuela,
prima di riprendere a lavorare - è che Karmanews diventi un’officina di nuove idee scaturite da tutte le
persone entusiaste di crescere e accrescere. Come ha
detto Ghandi: “Bisogna mettere amore in tutto quelle
che si fa” ed è quello che sto facendo con tutta me
stessa». Auguri Manuela!
Daniela Vasarri
di zona 5
Agenda luglio - agosto 2014
Teatro
Concerti (Ingresso libero)
Al Teatro Ringhiera: martedì 8 ore 20 Saggi di fine anno. Teatro
integrato con cittadini abili e diversamente abili. Conduttrice Nadia
Fulco, Educ-attore Federico Timeus, con la partecipazione di Niccolò Mazzotti. Ingresso libero.
Ringhiera mercoledì 9 ore 20 “Vitamort&Miracoli” saggio/spettacolo del laboratorio teatrale integrato per cittadini abili e diversamente abili del secondo anno della scuola del progetto “Gli spazi
del tetro”, Conduttrice e regista Roberta Carosio, educ-attrice
Chiara Sacconi. Ingresso libero.
Sabato 12 luglio ore 22.30, musica con 7steps2 (Soul) presso
Incontri
Venerdì 11 ore 20.45 allo Spazio del Sole e della Luna incontro
su “L’eccidio di Fossoli. Il caso di Carlo Bianchi” a cura del Centro
Puecher. Modera Cesare Grampa. Intervengono Claudio Gallonet,
Vittorio Bellavite, Carla Bianchi Iacono, figlia di Carlo. Agli studenti
verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Ingresso libero.
Cineforum
Bonaventura.
Martedì 15 ore 22 presso Bonaventura concerto Jazz a cura di
Ermanno Principe, Andrea Maia Duo.
Musica
Dal 4/7 al 25/7 ore 9.30 – 11.30 il venerdì presso Arci75Beat
“Il cielo in una stanza” per rivivere emozioni e ricordi passati attraverso l’ascolto di musica anni ’50-’60 e letture. Presso lo stesso
locale, sempre di venerdì dal 4/7 al 25/7 alle ore 18, “Aperitivo
in musica” quattro concerti per chi ama la musica leggera/classica.
A cura di “Estate insieme 2014”.
Dal 9/7 al 27/8 il mercoledì ore 16-18, presso il Posto delle fragole “Il cielo in una stanza” per rivivere emozioni e ricordi del passato attraverso l’ascolto di musica anni ’50 e ’60 e letture. A cura di
“Estate insieme 2014”.
Tutti i mercoledì di luglio alle ore 21, nell’ambito di “Estate in-
Mostre ed esposizioni
(Ingresso libero salvo diversa indicazione)
sieme 2014” presso Anfiteatro Verro, proiezioni di film di successo.
A cura di Vigentino x Milano
Fino al 10 presso Università IULM la mostra “Citazione colta”
nell’ambito de “La Milanesiana”. Progetto e allestimento a cura di
Enrico Cerioni.
Fino al 10 presso Università IULM mostra “Tra popolarità e arte”
nell’ambito de “La Milanesiana” a cura di Tinto Brass e Caterina
Varzi, allestimento di Luca Volpatti.
Dal 15 al 21 ore 9.30- 12.30 e 14- 20 presso Spazio Seicento
“Ritratti urbani. Milano” mostra di acquerelli di Luigi Brenna. Inaugurazione martedì 15/7 dalle 18 alle 21.
Fino al 18 presso Spazio Soderini mostra antologica di Athos Collura “Crash! Ogni sogno infranto. AttoII”, a cura di Provincia Milano.
Prosegue fino al 30/8 presso Grand Visconti Palace personale
dell’artista Edoardo De Lucia.
Mostre / mercati
Tutti i sabati dalle 9 alle 18 presso Serra Lorenzini Agri-Cultura
in Serra: mercato degli agricoltori, mercatino delle associazioni,
iniziative culturali e benessere.
Naviglio Pavese: appuntamento con Patabook, la fiera del libro.
Domenica 13 dalle ore 9 alle 21 in Darsena del Naviglio, Ascanio
Sforza, Naviglio Pavese e vie adiacenti, mostra mercato dell’Editoria
di Qualità e delle autoproduzioni. Libri, incontri, musica, artisti di
strada, esposizioni di pittura e fotografia. Una giornata dedicata
alla cultura, presentazione di libri e incontri con artisti e autori. A
cura di associazioni del Naviglio Pavese di Milano, Borgo Cultura ,
NdA, Associazione culturale interno4 .
Riferimenti logistici
Teatro Ringhiera via Boifava 17, p.zza Fabio Chiesa.
Info: 02.5832.5578. www.spaziodelteatro.it
ARCI 75Beat, via privata Tirso 3, info: 02.5811.1712.
Anfiteatro Verro, via Verro 87, info: 02.5811.1712.
Coop. Sociale Bonaventura via Zumbini 6, info: 02 3655.6618.
Grand Visconti Palace viale Isonzo 14, info: 02.5406.9517.
Il posto delle fragole via Spaventa 19.
Spazio del Sole e della Luna, via Ulisse Dini 7; tram 3, 15, MM2
p.zza Abbiategrasso.
Centropuecher@gmail.com
Spazio Seicentro, via Savona 99, info: 8844.6330.
Spazio Soderini via Strozzi angolo via Soderini, info: 02.7740.6864.
Serra Lorenzini, via Dei Missaglia 44 angolo via De Andrè.
Università IULM, via Carlo Bo, 1, jnfo: 02.7740.6316.
A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro
di Fondazione Milano Policroma
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 07 LUGLIO/AGOSTO 2014
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CLASSE ENERGETICA
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