storia • cultura • tradizioni Free distribution AGRIGENTO La Guida è stata realizzata da: 2 Indice generale AGRIGENTO Lettera di presentazione Mappa Elenco vie Numeri utili Cenni storici Elenco attività 3 4-5 6 7 9 31 Via F. Crispi, 46 90025 Lercara Friddi (PA) Cell. 327 2111410 info.promoserviceitalia@gmail.com www.promoserviceitalia.com AGRIGENTO Regione: Sicilia Provincia: Agrigento Zona: Italia insulare Altitudine: 230 m s.l.m. Abitanti: 58.315 circa Festa patronale: San Gerlando CAP: 92100 Sito: www.comune.agrigento.it Si ringraziano le attività commerciali per aver contribuito alla realizzazione della guida di Agrigento. Si ringrazia l’Amministrazione Comunale per averci fornito i testi e le foto. Un particolare ringraziamento all’ Ufficio Urp per la gentile collaborazione. 3 Comune di Agrigento A nome della città porgo il più cordiale benvenuto a tutti coloro che si apprestano a visitare Agrigento. La nostra è una località dalla storia millenaria, che conserva straordinarie ricchezze archeologiche, artistiche, architettoniche e paesaggistiche. Ci auguriamo che grazie all’ausilio di questa guida potrete muovervi agevolmente nel centro storico, così come nella Valle e nelle diverse frazioni che rendono il nostro territorio interessante non soltanto sotto il profilo storico-culturale, ma anche per la buona offerta commerciale che propone ai suoi visitatori. Vi ringraziamo per aver scelto Agrigento per il vostro soggiorno e vi auguriamo una piacevole permanenza. Marco Zambuto Sindaco di Agrigento Valle dei templi Itinerari turistici pag.9 Mappa di Agrigento A B 1 5 7 6 8 6 7 15 2 1 14 16 13 12 3 9 4 10 3 2 8 10 11 9 3 2 3 5 4 6 12 11 13 7 14 6 1 5 4 2 3 2 1 1 8 4 C 9 5 6 Vie di AGRIGENTO 6 A. Manzoni, via Acrone, via Acrone, via Acrone, via Alcide De Gasperi, via Alletto, via Arco di Spoto, via Atenea, via Bagli, via Balli II, via Barone, via Boccerie, via Bologna, via Brescia, via Bruccoleri, via Callicratide, via Cannameli, via Carcino, via Caruana, via Caserma San Giacomo, via Cicerone, via Cicerone, via Cobaitari, via Coniglio, salita Costa, via Dante Alighieri, via Dante Alighieri, via Dante Alighieri, via Degli Angeli, via Del Piave, via Dell' Annunziata, via Della Mura, via Della Vittoria, v.le Delle Torri, via Diana, via Dinocolo, via Don Luigi Sturzo, via Duomo, via Empedocle, via Empedocle, via C5 B4 B3 B2 B5 A1 A2 A3 A3 A1 A2 A3 B4 C5 A6 B4 A3 B4 A3 A1 B6 A5 A1 C6 A2 B3 B2 A1 A4 B6 A1 A4 C6 B4 A4 B4 C6 A3 B4 B3 Empedocle, via Erodoto, via Erodoto, via Esseneto, via Esseneto, via Europa, via F.Sala, via Firenze, via Fodera, via Formica, via Fosse,via Francesco Crispi, via Francesco Crispi, via Francesco Petrarca, via G. Tomasi di Lamped., via G. Toniolo, via G.Garibaldi, via G.Matteotti, via Gallo, via Garufo, via Genova, via Giambertoni, via Gioeni, via Gioeni, via Gioeni, via Iacono, via Igiea, vicolo Imera, via Itria, salita L.Pirandello, via Lazzarini, via Luigi Pirandello, via M.Caruso Lanza, via Mario Rapisardi, via Marsala, via Metello, via Milano, via Minfi, cortile Neve, via Nicone, via B2 B6 B5 C5 B4 C6 A4 C4 A4 B3 A4 C6 B5 C5 C5 C5 A1 A3 A3 A2 C4 A3 B5 A5 A4 A4 B2 A5 A3 B4 A4 A2 C4 C4 A1 B4 C4 A4 A3 C5 Oblati, via Orazio, via Orfane, via Orti, via Palillo, via Palma, via Papa Luciani, via Pausania, via Picone, via Pietro Nenni, v.le Plebs Rea, via Polibio, via Port Atenea Raccomandata, via Ragazzi del 99, via Recinto Blati, via Recinto, cortile S. Francesco d'Assisi, via S. Leonardo, via S.S. 115 S.S. 189 San ,Vito, via San Michele, via San Vito, via Santa Croce, via Santa Sofia, via Sanzo, via Saponara, via Sopo, cortile Spoto, via Torino, via Vadalà, piazzetta Vela, via Venezia, via Venezia, via Vincenzo Monti, via Vito La Mantia, via Vullo, via Zuppardo, via A2 B4 A2 A1 A4 A2 A6 B6 B6 B2 A4 C4 B4 A2 A6 A1 B4 B4 C5 C4 B1 B5 A3 B6 A1 A2 A3 A2 A3 A2 C4 B5 B4 C4 B4 C4 C6 B2 A1 Numeri Utili MUNICIPIO (Centralino) Tel.: 0922 590111 Telefax.: 0922 595923 BIBLIOTECA “Lucchesiana” (Via Duomo, 94): Tel./Fax: 0922 22217 BIBLIOTECA "Luigi Pirandello" (Via Imera): Tel.: 0922 622111 BIBLIOTECA ""Franco La Rocca"" (Piazzetta Vadalà, 6): Tel.: 0922 595166 - 0922 590609 CAPITANERIA DI PORTO DI PORTO EMPEDOCLE Tel.: 0922 636640 GUARDIA DI FINANZA: Tel.: 0922 20422 - 0922 26604 POLIZIA MUNICIPALE: Tel.: 0922 598585 - 0922 598911 PROTEZIONE CIVILE: Tel.: 0922 25252 AMBULANZE CROCE ROSSA: Tel.: 0922 60222 OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO: Tel.: 0922 442111 GUARDIA MEDICA (Viale della Vittoria, 235) Tel.: 0922 20600 GUARDIA MEDICA (Fontanelle) Tel.: 0922 604088 GUARDIA MEDICA (Giardina Gallotti) Tel.: 0922 410152 TELEFONO AIUTO: Tel.: 0922 22922 TOSSICODIPENDENTI (Sert): Tel.: 0922 23990 PREFETTURA: Tel.: 0922 483111 TAXI (Piazza Marconi): Tel.: 0922 26670 TAXI (Piazza Aldo Moro): Tel.: 0922 21899 7 Itinerari Turistici 1)Itinerario da Piazzale Rosselli – Via Atenea 1) Palazzo della Prefettura (1858) 2) Porta di Ponte (IX Sec.) 3) Chiesa di San Pietro (1700) 4) Casa L.Pirandello 5) Basilica di San Francesco d’Assisi – Immacolata (1788) 6) Palazzo Celauro (1700) 7) Chiesa di Santa Rosalia (XVII Sec.) 8) Chiesa di San Lorenzo (Pag.12) 9) Camera di Commercio (1851) 10) Chiesa di San Giuseppe (XVII - XVIII Sec.) 11) Circolo Empedocleo (1835) 12) Ex Collegio dei Padri Filippini (Pag.16) 13) Municipio (Palazzo San Domenico) - (XVII Sec.) 14) Teatro Pirandello (1874) 15) Museo Civico 16) Chiesa di San Domenico (Pag.14) 2) Itinerario da Piazza Pirandello 1) Boccone del povero (Palazzo Pujades) - (XV Sec.) 2) Palazzo Contarini (ex Istituto Granata) - (XVIII Sec.) 3) Palazzo Barone (XV Sec.) 4) Chiesa di San Giorgio (XIII Sec.) 5) Seminario (XIV Sec.) 6) Cattedrale (San Gerlando) - (Pag.14) 7) Palazzo Arcivescovile (XVIII Sec.) 8) Biblioteca Lucchesiana (1765) 9) Chiesa di Sant’ Alfonso – Itria (XVI - XVII Sec.) 10) Chiesa di Santa Maria dei greci (Pag.16) 11) Chiesa di San Girolamo (XVI - XVII Sec.) 12) Chiesa di San Michele 13) Chiesa della Badiola (XIV Sec.) 14) Chiesa e Monastero di Santo Spirito (Pag.12) 3) Itinerario da Piazza Marconi (stazione centrale) - Via Garibaldi 1) Piazza Marconi (stazione centrale) (1927) 2) Porta Panettieri (IX Sec.) 3) Chiesa di Santa Lucia (ex Assunta) (XVIII Sec.) 4) Chiesa di Santa Caterina ( Santa Sofia) 5) Chiesa di San Francesco di Paola (XVII Sec.) 6) Chiesa dell’Addolorata (1670) 7) Chiesa di Santa Croce (XIV Sec.) 8) Chiesa di San Giacomo (XVI Sec.) 4) Itinerario da Piazza Marconi (stazione centrale) Viale della Vittoria - Villa del Sole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Piazza Marconi Santuario di San Calogero Viale della Vittoria Piazza Cavour Villa Bonfiglio Villa Lizzi (Cavetta) Discesa Coniglio Banca d’Italia Villa del Sole 9 10 Cenni Storici Fondata intorno al 580 a. C. , Agrigento vanta un territorio in cui si insediarono i vari popoli che lasciarono traccia nell'isola. Fu sede di popoli indigeni che mantenevano rapporti commerciali con egei e micenei, il territorio agrigentino vide sorgere la polis di Akragas), fondata da geloi di origine rodio-cretese. Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben quattro nomi: Akragas per i Greci Agrigentum per i Romani, Kerkent o Gergent per gli Arabi; per i Normanni era Girgenti, nome ufficiale della città fino al 1929, in cui venne utilizzata un'italianizzazione del nome che aveva la città durante il dominio romano. Raggiunse il massimo splendore nel V secolo a.C., prima del declino avviato dal dominio cartaginese. La Città Agrigento è un comune italiano di 58 315 abitanti, capoluogo della provincia di Agrigento in Sicilia. È nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca che sorgono nella cosiddetta valle dei templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell’umanità all'UNESCO. Nel 210 a.C. venne saccheggiata dai Romani e assoggettata all'Impero ma conobbe nei secoli successivi, l'invasione e la riedificazione da parte degli Arabi che la ricostruirono sulla cima della collina in cui oggi si ammira il centro storico caratterizzato appunto dalla tipica conformazione araba, con le sue piccole viuzze e cortili che convergono verso la Via Atenea, che è da considerare anche oggi la più importante arteria della città. La via Atenea da Porta di Ponte, attraversa interamente il centro storico e su di essa si affacciano bellissimi palazzi e numerose chiese frutto di stili di costruzione a volte totalmente diversi tra loro che contengono all’interno dei veri e propri tesori di arte sacra molto spesso sconosciuti al grande pubblico. Tra questi, all’interno delle chiese, si possono visionare numerose opere del Serpotta e del Gagini. Caratteristiche e pregevoli le chiese dell’Addolorata e di San Francesco di Paola, ubicate nel popolare quartiere Rabato, di San Giuseppe, San Domenico, dell’Itria o Sant’Alfonso, dell’Immacolata e di S.Maria dei Greci costruita sui resti di un tempio greco. Oggi Agrigento si estende su una superficie di 245 Kmq a 230 metri dal livello del mare e conta circa 55.000 abitanti. History Founded around 580. C., Agrigento boasts a territory that was occupied by the various peoples who left their mark on the island. It was the seat of the indigenous peoples who maintained trade relations with the Aegean and Mycenaean, the Agrigento region saw the rise of the polis of Akragas), founded by Geloan of rhodium-Cretan origin. In its long history the city has had four names: Akragas Agrigentum for the Greeks to the Romans, or Kerkent Gergent for the Arabs; for the Normans was Girgenti, the official name of the city until 1929, when it was used un'italianizzazione name that had the city during the Roman rule. Reached its zenith in the fifth century BC, before the decline started from the Carthaginian domination. City Agrigento is an Italian town of 58 315 inhabitants, capital of the province of Agrigento in Sicily. It is known as the City of temples for its expanse of Doric temples of the ancient Greek city that arise in the so-called Valley of Temples, inserted in 1997 , a World Heritage Site UNESCO. In 210 B.C. was sacked by the Romans and subject to the Empire but he met in subsequent centuries , the invasion and reconstruction by the Arabs who rebuilt on top of the hill where today you can admire the historical center characterized precisely by the typical conformation Arab , with its small streets and courtyards that converge on the Via Atenea, which is considered today the most important thoroughfare of the city. Via Atenea from Gate Bridge, crosses the entire historical center and overlook it beautiful palaces and churches result of building styles sometimes totally different from each other that contain within the treasures of sacred art often unknown to the general public.Among them, in the churches , you can view numerous works Serpotta and Gaginis . Features and fine churches and Addolorata di San Francesco di Paola, located in the popular district Rabato , St. Joseph , St. Dominic, St. Alphonsus or dell'Itria , Immaculate and St. Mary of the Greeks built on the ruins of a greek temple. Today Agrigento covers an area of 245 square kilometers to 230 meters from the sea level and has about 55,000 inhabitants. 11 12 Abbazia di Santo Spirito Costruito nel 1260, il complesso, tra i più talli della Sicilia, è costituito dalla chiesa e dall'adiacente monastero cistercense. La chiesa è caratterizzata, all'esterno, da un magnifico portale di stile chiara montano sormontato da un ricco rosone, in un contesto barocco più recente. All'interno, settecentesco, si possono ammirare numerosi, stucchi serpottiani, un'acquasantiera del Cinquecento, una Madonna del Gagini (o di scuola gaginesca) ed un magnifico soffitto ligneo a cassettoni. L’adiacente monastero, o Badia Grande, risalente al 1290, è impreziosito dal magnifico chiostro quadrangolare, uno dei più antichi e meglio conservati della Sicilia, nel quale spiccano vari portali gotici. All'interno del monastero sono conservati alcuni affreschi risalenti ai secoli XVI e XIX . Chiesa di San Lorenzo Denominata anche "del Purgatorio", la chiesa fu costruita nel XVII secolo nel sito di una più antica, omonima costruzione sacra. Elegante il prospetto rinascimentale barocco. L’interno, a un'unica navata, è impreziosito da otto statue femminili di Giuseppe e Giacomo Serpotta, raffiguranti le Virtù. A sinistra della chiesa, sotto un leone di pietra, si apre il principale degli ingressi agli antichi ipogei: una perfetta rete di acquedotti sotterranei che alimentavano di acqua potabile Akragas, realizzati nel V secolo a.C. dall'architetto Feace. Santo Spirito Abbey It is one of the finest Sicilian monuments. Built in 1260, the complex comprises the church and the adjacent Cistercian monastery. On the outside, the church has a magnificent portal in the Chiaramonte style, surmounted by a rich rosette, in a more recent Baroque context. The interior is also eighteenth-century Here one can admire numerous stuccoes by Serpotta; a sixteenth-century holy water font; a Madonna by Gagini (or by one of his school) and a magnificent wooden caisson ceiling. The adjacent monastery, Badia Grande, dates from 1290. It is embellished by a magnificent rectangular cloister, one of the oldest and best preserved in Sicily In it there stand out various Gothic portals. Inside the monastery there are some frescoes dating from the sixteenth and nineteenth centuries. San Lorenzo church and underwater aqueducts Also known as the Purgatorio church,it was built in the seventeenth century on the site of an older sacred edifice with the same name. It has an elegant Renaissance- Baroque facade. The interior has only one nave. It is embellished by eight statues of female figures representing the Virtues, by Giuseppe and Giacomo Serpotta. To the left of the church, under a stone lion, there is the in entrance to the ancient and perfect network of underwater aqueducts which supplied Akragas with drinking water. They were done in the fifth century B. C by the architect Phaeax. 13 14 Chiesa di San Domenico Sulla piazza Pirandello si trova il bel complesso costituito dalla Chiesa di San Domenico e dall'adiacente ex Convento dei Padri Domenicani. La Chiesa di San Domenico, un'elegante costruzione del XVII secolo, presenta una facciata rinascimentale barocca a due ordini, affiancata da un campanile. Il prospetto è completato da un ordine di lesene che racchiudono le nicchie laterali e da un'ampia finestra centrale. Nell'elegante, contiguo edificio dell’ex Convento sede del Municipio, è ricavato il Teatro Luigi Pirandello, opera di G.B. Basile, oggi finalmente restaurato e restituito, dopo un lunghissimo periodo, agli antichi splendori. La Cattedrale Fondata verso la fine dell'XI secolo dal vescovo agrigentino Gerlando, il tempio, di stile normanno-gotico, venne più volte ingrandito e rimaneggiato a partire dal XIV e sino al XVII secolo, conservando dell'originario impianto solamente le magnifiche monofore, ancora visibili sul fianco destro. Presenta una facciata a cui si accede per mezzo di un'ampia e morbida scalinata, fiancheggiata dal magnifico campanile incompiuto del XV secolo, abbellito da due ordini di monofore cieche gotico-catalane e da una finestra con balcone sormontata da un San Domenico Church In Piazza Pirandello there is the fine complex made up of the San Domenico church and the adjacent former monastery of the Dominican Fathers. The San Domenico church, an elegant seventeenth-century construction, has a Renaissance-Baroque facade with two selves, and beside it there is a campanile. The facade is completed by a row of pilasters enclosing the lateral niches and by a big central window. In the adjacent elegant edifice of the former convent, in which there is now the town hall, there is the Luigi Pirandello theatre, done by G.B. Basile; after a long period, this has at last been restored, and has recovered its former splendours. The Cathedral Founded towards the end of the eleventh century by the bishop of Agrigento, Gerlando, the building, in the Gothic-Norman style, was several times enlarged and altered from the fourteenth to the seventeenth centuries, and maintains its original look only in the magnificent windows to be seen on the tight side. It has a facade which you get to up a broad and soft flight of steps, beside which there is the magnificent unfinished fifteenth-century campanile, embellished by two tiers of Gothic-Catalan blind windows and by another window with a balcony surmounted by a fine and richly decorated rounded arch. The interior has a Latin cross layout The interior has a Latin cross layout, with three naves divided by rounded arches resting on octagonal pillars. There is a magnificent and richly painted wooden ceiling and also rich stuccoes and frescoes giving an overall sumptuous effect. In the right wing of the transept there is the little San Gerlando chapel, surmounted by a fìnely modeled Gothic portal. In the chapel there is kept tha Ark, a 1639 reliquary. In the left nave there is the De Marinis chapel. In the right apse there is a 1495 marble group of Madonna and Child. Of very great importance is the treasure of the cathedral (momentarily trasferred to the archaeological museum), particularly rich in works of art of great historical and artistic value, among which there stands out the very famous "sarcophagus of Phaedra", a stupendous and very elegant Roman marble work from the early third century B. C. inspired by the fifth century Greek style (momentarily kept at the San Nicola church). Santa Maria dei Greci Going along Via Santa Maria dei Greci you come to the church of the same name, in the oldest part of the medieval town. It was built in the twelfth century, and its foundations stand on the base of a fifth century Doric temple which some believe to be that of Athena, in the Akragas acropolis. The church, in front of which there is an elegant little courtyard, has a refined acade softened by a thirteenth-century Arab-Norman portal and by fine Windows. The interior has three naves. There is a fine ceiling reminding one of that of the cathedral and enriched by some traces of fourteenth-century 15 16 bellissimo arco ogivale riccamente ornato. L’interno, a croce latina, è caratterizzato da tre navate divise da arcate ogivali poggianti su pilastri ottagonali e sormontate da un magnifico soffitto ligneo riccamente dipinto. Ricchi stucchi e affreschi danno un carattere di sontuosità all'insieme. Nell'ala destra del transetto si apre la piccola cappella di San Gerlando, sormontata da un portale gotico finemente modellato e nella quale è conservata l'Arca, un reliquiario del 1639; nella navata di sinistra, segnaliamo la Cappella De Marinis; nell'abside di destra, un gruppo marmoreo di Madonna con Bambino del 1495. Di notevolissima importanza il Tesoro della cattedrale (momentaneamente trasferito al Museo archeologico), particolarmente ricco di opere d'arte di alto valore storico ed artistico e nel quale spicca il celebre sarcofago di Fedra, elegantissima opera marmorea romana degli inizi del III secolo d.C. ispirata allo stile greco del V secolo a.C. (attualmente nella Chiesa di San Nicola). Santa Maria dei Greci Attraverso la via di Santa Maria dei Greci si accede all'omonima chiesetta, nel più antico quartiere della città medievale. Costruita nel XII secolo, essa poggia le sue fondamenta sul basamento di un tempio dorico del V secolo a.C. che alcuni ritengono essere quello di Athena, sull'acropoli di Akragas. Preceduta da un piccolo ed elegante cortile, la chiesa presenta una raffinata facciata ingentilita da un portale duecentesco arabo-normanno e da belle finestre e monofore. L’interno è a tre navate con un bel soffitto che ricorda quello della cattedrale ed è arricchito da alcune tracce di affreschi trecenteschi. Dalla navata di sinistra è possibile, attraverso uno stretto corridoio, accedere al basamento nord del tempio dorico, del quale sono visibili anche alcuni tamburi di colonne. Il Collegio dei Filippini Il Complesso monumentale del Collegio dei Filippini fu progettato e realizzato fra il 1693 e il 1703 dall’architetto agrigentino Simone Mancuso. L’importante e bella opera architettonica venne edificata inglobando la preesistente chiesa di San Giuseppe risalente al XVI secolo. Il Collegio dei Filippini nella sua lunga storia ha avuto molteplici utilizzi: E’ stato fruito dai Padri Filippini come centro di aggregazione culturale e religiosa e nel 1860 venne trasformato in sede scolastica pubblica e centro di studi scientifici. In modo particolare il complesso monumentale è stato per lungo tempo la sede di laboratori agronomici, meteorologici e sismografici. Purtroppo a partire dagli anni Sessanta l’edificio venne abbandonato definitivamente, generando, di conseguenza, un lento ed inesorabile degrado architettonico. Solo intorno ai primi anni Novanta si incominciò a delineare un progetto di restauro e di riqualificazione del manufatto a cui sono seguiti i lavori di ripristino dell’antico segno architettonico che di fatto oggi ce lo restituiscono nella sua originaria bellezza. Attualmente il Complesso Monumentale del Collegio dei Filippini è stato pensato quale contenitore per iniziative polivalenti legate alla cultura e all’arte moderna e contemporanea. In tale prospettiva il Collegio dei Filippini ospita una grande raccolta di opere pittoriche di proprietà comunale, una collezione nata nel 1926 che annovera i dipinti di grandi maestri del Quattrocento fino al XX frescos. There is a narrow passage leading from the left nave to the northern base of the Doric temple; some traces of the drums of its columns can be seen. The College of the Filippini The monumental complex of the College of the Philippines was designed and built between 1693 and 1703 by the architect Simone Mancuso Agrigento . The important and beautiful architectural work was built incorporating the former church of St. Joseph from the XVI century . The College of the Philippines in its long history has had multiple uses: It ' been received from the Fathers of the Oratory as a center of cultural and religious gathering , and in 1860 it was transformed in the public school and a center of scientific studies. In particular, the monumental complex has long been the seat of agronomic laboratories , meteorological and seismic data . Unfortunately, since the sixties , the building was finally abandoned , generating as a result, a slow and inexorable degradation of architecture. Just around the early nineties he began to outline a project of restoration and redevelopment of the building which was followed by the restoration works of the ancient architectural sign of the fact that today we return it to its original beauty. Currently the Monumental Complex of the College of the Philippines has been designed as multi-purpose container for initiatives related to culture and modern and contemporary art . In this perspective, the College of the Philippines is home to a large collection of paintings owned by the city , a collection created in 1926 that includes the paintings of the great masters of the fifteenth to the twentieth century. In the exhibition you can admire , among others, a number of paintings by Luca Giordano (1634-1705) , Pietro Novelli (1603-1647) , Fra Felice da Sambuca (1734-1805) , Fidelis of San Biagio 17 18 secolo. All’interno del percorso espositivo è possibile ammirare, fra gli altri, alcuni dipinti di Luca Giordano(16341705), Pietro Novelli (1603-1647), Frà Felice da Sambuca (1734-1805), Fedele da San Biagio (17171801),Vincenzo Camuccini ( 1771-1844), come anche opere del ‘400 siciliano qauli ad esempio una meravigliosa Crocifissione su tavola e alcune opere scultoree raffiguranti l’agiografia cristiana. Ed insieme a questi lavori nelle prestigiose sale del Collegio dei Filippini trovano il loro spazio anche due importanti collezioni private: La Collezione Sinatra, raccolta da Francesco Sinatra nel 1933 degna di nota perché raccoglie le opere di Francesco Lojacono (1838-1915), uno dei più rilevanti pittori del paesaggismo dell’Ottocento italiano e la collezione dedicata al genio artistico del grande maestro Gianbecchina (1909-2001). Infine all’interno dell’esposizione trova posto anche un’interessante sezione Etno-Antropologica contenente gli archetipi di architetture rurali di Vanadia e i Pupi Siciliani di Caruana. La Valle dei templi La Valle dei templi è la zona più conosciuta e decantata di Agrigento: i monumenti che vi si ergono sono quanto ci è rimasto dell'antica città di Akragas, fondata nel VI sec. a.C. da coloni gelesi e divenuta nel volgere di circa cento anni "la più bella città dei mortali". Ricca e potente, estese la propria supremazia su un vasto territorio e divenne importante riferimento per artisti e filosofi dell'epoca. Distrutta dai cartaginesi nel 406, fu rifondata da Timoleonte nel 340 a.C. e visse nuovi momenti di splendore, pur avviandosi inevitabilmente alla decadenza, definitiva con l'avvento dei Bizantini. La città antica fu abbandonata nel IX sec., dopo la conquista araba, e il nucleo urbano si restrinse su una collina soprastante l'originario insediamento. Passata ai Normanni, la città fu nominata diocesi e si abbellì di numerose chiese. Palazzi e monumenti continuarono a sorgere anche tra il Trecento ed il Quattrocento e nuovamente tra il Seicento ed il Settecento. Sebbene in ( 1717 - 1801 ) , Vincent Camuccini ( 1771-1844 ) , as well as works of the Sicilian '400 qauli such a wonderful Crucifixion on the table and some sculptures depicting the Christian hagiography . And along with these works in the prestigious halls of the College of the Philippines find their space also two important private collections : The Sinatra Collection , collected by Francis Sinatra in 1933 worthy of note because it collects the works of Francis Lojacono ( 1838-1915 ), one of the most important painters of the Italian landscape painting of the nineteenth century and the collection dedicated to the artistic genius of the great master Gianbecchina ( 1909-2001 ) . Finally, within the exhibition space is also an interesting section Ethno- Anthropological contains the archetypes of rural architecture of vanadia and Pupi Siciliani Caruana . The Valley of the temples The Valley of the temples is the best known and most praised part of Agrigento. The monuments standing in itre what is left of the ancient city of Akragas which was founded in the sixth century B.C. by settlers from Gela and became in the space of zoo years “the finest city of mortals”. Destroyed by the Carthaginians in 406, it was re-founded by Timoleontes in 340 B.C. and enjoyed new moments of splender, though inevitably heading for a decline, which became definitive with the Byzantines. After it went to the Normans, the city was made a diocese and was embellished with numerous churches. Palaces and monuments also continued to be put up in the fourteenth and fifteenth centuries and again in the seventeenth to eighteenth centuries. Although it is not always possible to praise the people who, in recent time, have built in Agrigento, the town is a very important touristic mecca, especially thanks to the Valley of Temples, which UNESCO included in the list of the World's Heritage. The temple of Olympic Jove This immense sacred edifice, absolutely one of the biggest in antiquity (only two temples, respectively in Efeso and Mileto, are bigger, has various peculiarities with respect to the building canons of the Greeks’, a six-column peripteral building with a surface area of almost 6500 square meters it was divided on the outside by half-columns with a diameter of noless than 4.5 meters protruding from a full inter-columnar wall. Built in the most splendid period of the history of Akragas, this immense temple, over 30 meters high, presented a wholly new solution from the architectural point of 19 20 epoca moderna non si possa dire sempre bene di chi ha costruito in città, Agrigento rimane sempre un'irrinunciabile meta turistica grazie soprattutto alla straordinaria Valle dei Templi che l'UNESCO ha dichiarato patrimonio dell'umanità. Il tempio di Giove Olimpico Questo immenso edificio sacro, uno dei più grandi in assoluto dell'antichità (solo due templi, a Efeso e Mileto, lo superano in dimensione) presenta numerose singolarità rispetto ai canoni costruttivi dei Greci: periptero esastilo, con una superficie complessiva di poco meno di 6500 mq., era diviso all'esterno da mezze colonne con un diametro di ben 4,50 metri aggettanti da una parete piena intercolonnare. Costruito nel periodo più splendido della storia di Akragas, questo immenso tempio, alto più di trenta metri, presentava una soluzione del tutto nuova dal punto di vista architettonico: i telamoni, colossali figure umane, elementi decorativi e partecipi, assieme alle colonne, della funzione portante. Uno di essi fu ricomposto intorno alla metà dell'Ottocento da un archeologo agrigentino. Il calco (l'originale è esposto nel museo archeologico) è steso al suolo nello spazio della cella. Gli akragantini avevano quasi portato a termine la costruzione del colossale edificio, quando la città venne presa dai cartaginesi, i quali lo saccheggiarono e ne devastarono l'interno, senza riuscire però a demolirlo. Il tempio rimase in piedi sino al Medioevo quando, a poco a poco, rovinò completamente. Il Tempio dei Dioscuri Nell'ampia area sacra circostante il tempio di Giove, ove insistono numerosi santuari, tracce di altri templi e la stessa agorà, svettano elegantissime le quattro colonne residue del piccolo edificio realizzato nel V secolo (rialzate nel 1836). Era il più piccolo tempio della collina sacra, ma, per forme, numero e disposizione delle colonne non si differenziava dagli altri più grandi. Il Tempio Di Ercole Forse il più antico dei templi akragantini (fine VI secolo) come testimoniano alcuni caratteri arcaici della costruzione era certamente il più celebre della città. Periptero esastilo, aveva una superficie pari a circa 2000 mq. Dell'antica costruzione posta in posizione spettacolare sopra la Porta Aurea rimangono, purtroppo, solo otto colonne (sulle quali, sia pure in minima parte, si possono scorgere tracce di pittura purpurea) di cui quattro con i relativi, stupendi capitelli, nonché il basamento e gli avanzi dell'altare. view: Telamons, colossal human figures which decorated the temple and together with the columns, participated in the hearing function. One of them was built again in the 19th century by an Agrigento archaeologist. A copy of it lays in the ground of the cell (The original is in the museum). The people of Akragas had almost completed the construction of the colossal edifice, when the city was taken by the Carthaginians: they sacked it and devastated its interior but failed to demolish it. It remained standing until the middle Ages when it was completely ruined. The Dioscuri temple In the big sacred area surrounding the temple of Jove, where there are numerous shrines, traces of other temples a the agorà, four columns soar elegantly up which are left from a little edifice built in the fifth century (they were put up in 1836). The temple was the smallest one the sacred hill, but in shapes, number and position of the columns did not break a way from the other bigger ones. The temple of Hercul Perhaps the most ancient of the Akragas temples (end of sixth century) – as is documented by some archaic characters in the construction - it was certainly the most famous one in the city. It had a surface area of about 2000 square meters. Of the ancient construction - in a spectacular position above the Porta Aurea unfortunately there only remain the columns (on which, though only; slightly we can make out traces of purple painting); four of them still have stupendous capitals, as well as the base and the remains of the altar. The temple the Concordia "In the Temple of Concord", writes Pietro Griffo , one of most important scholars of Akragas, "the Doric architecture from the middle of the fifth century B.C is seen in the whole gamut of refined subtleties that characterize its style. The whole edifice, if one looks at it from a suitable position, offers even the naked eye - in the base, the columns, the beams - curving and tapering like that which we know from other Greek temples but which here perhaps attained such extremes of application 21 22 Il tempio Della Concordia "Nel tempio della Concordia – scrive Pietro Griffo, uno dei massimi studiosi di Akragas - l'architettura dorica della metà del V secolo a. C. si presenta in tutta la gamma di raffinate sottigliezze che ne caratterizzano lo stile. L’intero edificio, solo che lo si guardi da posizione idonea, offre anche a occhio nudo - nel basamento, nelle colonne, nella trabeazione - curvature e rastrema/ioni quali sono note da altri templi greci ma che qui raggiunsero, forse, estremi di applicazioni tali da farne un capolavoro assoluto di forme euritmiche, di squisite armonie, impossibili ad esprimersi con le parole". Il suo nome è del tutto convenzionale, essendogli stato assegnato poiché vi fu rinvenuta un'iscrizione romana che, tuttavia, con il tempio stesso non ha alcun rapporto. L’ottimo stato di conservazione è dovuto a un fortunato episodio: contrariamente agli altri templi pagani che la superstizione e l'ignoranza dei cristiani vollero demolire, esso fu convertito in chiesa. Nel 1788 l'edificio è stato restituito alla sua antica, ineguagliata forma. Il tempio di Giunone Lacinia Il nome di questo tempio, quasi del tutto identico a quello della Concordia e posto spettacolarmente su un dirupo, è convenzionale. Nei pressi sono ancor ben visibili un grande altare per i sacrifìci (a est) e un tratto di strada profondamente solcato dalle ruote dei carri. Il tempio di Esculapio e la tomba di Terone Questo piccolo tempio, sempre del V secolo, si differenzia dagli altri sia per l'insolita ubicazione fuori dalle mura (a valle del Tempio della Concordia) sia per la forma sia, ancora, per le contenute dimensioni. La tomba di Terone (o Hereon si trova nel cuore della necropoli romana che si estende sulle pendici della collina aldilà dell'antica cinta muraria (a sud del tempio di Ercole). Si tratta di un magnifico esempio di architettura dorico-ionica risalente al III secolo a. innalzato molto probabilmente dai Romani, a memoria dei soldati morti durante l'assedio della città. La Kolymbetra Dopo la vittoriosa battaglia di Imera (480 a.C.) il tiranno Terone adibì i prigionieri cartaginesi alla realizzazione di una quantità di opere pubbliche, dai templi alla rete idrica e, tra le altre cose, nel luogo in cui sboccavano le gallerie drenanti per l'approvvigionamento delle acque, fece scavare "una grande vasca, detta Kolymbetra, del perimetro di sette stadi, profonda venti braccia; condottevi le acque delle fonti e dei ruscelli, ne venne vivaio di pesci per i banchetti e la allietavano as to make it an absolute masterpiece of forms with pleasant rhythms, exquisite harmonics impossible to express with words". Its name is wholly conventional, having been given to it because in it there was found a Roman inscription which however has no connection with the temple. The excellent state of preservation is due to a lucky episode: unlike the other pagan temples, which superstition and ignorance led the Christians to demolish, it was converted into a church. This transformation in spite of the alteration made it possible to preserve it. In 1788 the building was restored to its ancient unrivalled form. The temple of Juno Lacinia The name of this temple, almost wholly identical to that of Concord, spectacularly placed on a cliff, is wholly conventional. Nearbj (to the cast) one can still see a big guitar for sacrifices and a stretch of road with deep grooves made by carts. The temple of Esculapios and the tomb of Thero This little temple, also from the fifth Century differs from the others both because of the unusual location outside the walls (below the Temple of Concord) and because of the shape and the small size. In the heart of' the Roman necropolis which extends on the slopes of the hill outside the ancient walls (south of the Temple of Hercules), there is the tomb of Thero or Hereon, a magnificent example of Doric-Ionic architecture dating from the third century B.C. The Kolymbetra After the victorious battle of Himera (480 B.C.), the tyrant Theron made the Carthaginian prisoners build a great number of public works and among other things, where the draining tunnels far water collection finished, he made them dig a big pool called Kolymbetra having the same perimeter as seven stadia and twenty arms deep. The waters of springs and streams were led there so that it became a fish farm for banquets and was enlivened by swans and other birds. After a short while the small vale dug 23 24 cigni e altri volatili. Ben presto la piccola valle incisa tra pareti di calcarenite, posta tra il tempio dei Dioscuri e quello di Vulcano, non fu utilizzata come vasca o piscina, ma interratasi, divenne, proprio per l'abbondanza delle acque, un orto e un frutteto tra i più fertili della Valle dei Templi". Oggi, grazie all'impegno del FAI, il Fondo per l'Ambiente Italiano al quale è stato affidato nel 1999, e al sostegno economico di alcuni sponsor, il giardino della Kolymbetra è tornato a nuova vita. Un luogo altamente suggestivo in cui storia e natura si intrecciano saldamente, dando vita a un percorso che è fonte di grande emozione per tutti i visitatori. Un sentiero si dipana tra aranci e limoni, gelsi e carrubi, mandorli e salici, tamerici e ginestre consentendo di visitare agevolmente il grande giardino (circa cinque ettari) che riassume in sé l'aspetto naturale della Valle, così com'era in origine. Il giardino, la cui visita è inserita nel normale circuito della Valle, è aperto con i seguenti orari: da novembre a gennaio dalle 10 alle 17, da febbraio ad aprile dalle 9 alle 18, da maggio a ottobre dalle 9 alle 19; chiuso tutti i lunedì, dal 7 al 31 gennaio e nella giornata della sagra del mandorlo in fiore. Il biglietto d'ingresso costa due euro. Poggio San Nicola e Quartiere ellenistico - Romano Questa ricchissima zona archeologica si trova al centro del pianoro su cui sorgeva la città. L’Oratorio di Falaride (la cui denominazione trae origine dalla tradizione secondo la quale in quel sito era ubicato il palazzo del primo tiranno akragantino) è un elegante edificio risalente al I secolo a.C., parzialmente sovrapposto all’ekklesiasterion, fortemente rimaneggiato dai goti. Questo era il luogo di assemblea dei cittadini di cui, oggi, rimangono solamente le gradinate. Nella stessa area, recentemente, è stato scoperto anche il bouleuterion. Immediatamente ad est di questo straordinario insieme archeologico è ubicato il quartiere ellenistico-romano, un'area di oltre 10.000 mq, sulla quale si estende il magnifico complesso urbano, parte della città, i cui resti, sovrapposti, sono databili tra il V ed il IV secolo a.C. Questo spaccato della città offre al visitatore la possibilità di constatare la perfezione del sistema stradale ippodameo, le grandi insulae ed i resti delle magnifiche costruzioni. L’abitazione più interessante è la "Casa del Peristilio" che conserva numerosi pavimenti musivi. Numerosi altri sono i siti archeologici agrigentini che meritano una visita: ci limiteremo a segnalarne alcuni. Nei pressi del cimitero, le rovine del Tempio di Demetra e Kore, sulle quali, in epoca normanna, è stata edificata la Chiesa di San Biagio; il santuario rupestre di Demetra di forme greche arcaiche e presumibilmente adibito a culto indigeno pre-greco; i resti della Porta I e delle fortificazioni greche. Lungo tutta la metà orientale della collina dei templi, la necropoli cristianobizantina e numerose tracce della rete viaria che collegava i templi all'agorà. between calcarenite walls and situated between the temples of Castor and Pollux and Vulcan, was no longer used as a pool or swimming pool. After it became fìlled with soil, thanks to the abundant water it became one of the most fertile gardens and orchards in the valley of temples. Nowadays, thanks to the commitment of FAI the Italian Fund for the Environment - to which it was entrusted in 1999, and to the support of some sponsors, the garden of Kolymbetra has comeback to new life. It is a highly fascinating place in which history and nature are strongly entwined, thus giving life to an itinerary which is a source of great emotions for all visitors. A path runs among orange and lemon trees, mulberry and carob trees, almond and willow trees, almond and willow trees, tamarisks and Spanish broom. This path allows one easily to see the big garden (about 5 hectares) which sums up the natural appearance of the vale as it was originally The garden, included in the standard circuit of the vale, is open from November to January from 10 a.m. to 5 p.m.; from February to April from 9 a.m.to 6 p.m.; from May to October from 9 a.m. to 7 p.m. It is closed on Mondays, from 7tn to 3ist January and the day of the Festival of the Flowering almond Tree. The cost of the ticket two euro. The San Nicola hill and the Hellenistic-Roman district This very rich archaeological area is at the centre of the plateau where there stood the town. The Oratory of Phalaris (whose name derives from the tradition according to which here there was the palace of the first tyrant of Akragas) is an elegant building dating from the first century B. C, partly superimposed on the ekklesiasterion, considerably altered by the Goths. This was the place of assembly of the townsfolk, but today only the seats are left. In the same area the bouleuterion (Sénate house) was recently discovered. Immediately to the cast of this extraordinary archaeological complex there is the Hellenistic-Roman district, an area of over 10,000 square meters, in which there extends the magnificent urban complex, part of the city, whose remains, superimposed, can be dated from the fifth to fourth centuries B.C. This residue of the city, allows the visitor to see the perfection of the Hippodamean Street System, the big insulae and the remains of the magnificent buildings. The most interesting buildings is the “peristyle house", which still has several mosaic floors. There are many other archaeological sites in Agrigento which are worth visiting: We will mention just a few. Near the cemetery, there are the ruins of the Temple of Demeter and Kore, over which, in the Norman epoch, the San Biagio church was built: the rock shrine of Demeter with archaic Greek forms, presumably used for indigenous pre-Greek worship; the remains of Gate I and of the Greek fortifications. Along the eastern side of the temple hill, there are a Christian-Byzantine necropolis and several traces of the roads connecting the temple to the agorà. The archaeological museum Built in 1960, this museum is attached to the old San Nicola Cistercian monastery complex: one can access it from the nice cloister - which has been adapted as an atrium - along a wall where is a long calcareous stone bench. This bench was found during the excavation in the agora area. The museum hosts findings from Akragas and its territory which are ordered according to two specifìc itineraries: One regards the old town proper and the interurban territory; the other regards finds which come from the whole territory that carne under Akragas and which today is divided between Agrigento and Caltanissetta provinces. Itineraries and the plan of the museum are shown at the entrance. There are eighteen rooms in winch the fin- 25 26 Il Museo archeologico Edificato nel 1960, il museo è attaccato all'antico complesso conventuale cistercense di San Nicola: Vi si accede dal grazioso chiostro, adattato ad atrio, lungo un muro nel quale è posto un lungo sedile di pietra calcarea rinvenuto durante gli scavi nell'area dell’agorà. Nel museo sono raccolti reperti relativi ad Akragas e al suo territorio ordinati secondo due specifici itinerari: il primo relativo alla città antica vera e propria e al territorio extraurbano; il secondo con reperti provenienti dall'intero territorio di pertinenza di Akragas, oggi suddiviso fra le province di Agrigento e Caltanissetta. Gli itinerari e la planimetria del museo sono illustrati all'ingresso. Diciotto le sale in cui sono esposti i reperti, divisi per argomento secondo moderni e precisi criteri, dalla scultura all'architettura, dalle collezioni vascolari alle necropoli. Nell'ambito dei reperti relativi al periodo precedente alla colonizzazione ellenica, spiccano il calco di una patera con figure animali a rilievo e un vaso sacrificale (dinos) su cui è raffigurata la Triskeles, ossia l'antico simbolo della Sicilia. Tra gli oggetti relativi al periodo greco, hanno particolare valore la collezione di vasi attici a figure rosse e nere (bello in particolare il cratere di Dioniso) e naturalmente, per la sua possenza straordinaria, il grande telamone del tempio di Zeus. Inoltre il bellissimo Efeso di Agrigento,una statua marmorea del V secolo. Per quanto riguarda, infine, i siti archeologici della provincia, spicca il cratere di Gela in cui sono raffigurati una centauromachia e combattimenti tra Greci e Amazzoni. La casa natale di Luigi Pirandello A breve distanza dal centro di Agrigento (6 km nei pressi di Porto Empedocle), in una contrada dal singolare ed emblematico nome Kaos, si trova la casa natale del grande Premio Nobel Luigi Pirandello, oggi trasformata in museo. Al suo interno sono custoditi manifesti, foto e ricordi. Un parco letterario ispirato all'opera di Pirandello è stato recentemente istituito: contattando lo 0922 402862 è possibile partecipare a "viaggi sentimentali" con attori e cantastorie che ripercorrono i luoghi cari allo scrittore, eternati nei suoi lavori. Il mare: San Leone dings are exhibited. They are divided by subject according to modern and precise criteria, from sculpture to architecture, and from vas collections to necropolis. Among objects referring to the Greek period, of major value is the collection of red-figured Attic vases 8the Dionysus crater is particularly beautiful), and of course, because of its remarkable imposingness, the big telamon from the temple of Zeus. Also very beautiful is the Agrigento Ephebe, a marble statue from the 5th century B.C. Lastly, as regards archaeological sites in the province, there stands out the Gela crater, in which there are depicted a centaur fight and fights between Greeks and Amazons. Pirandello's birth place A short distance from Agrigento (6 km near Porto Empedocle), in a country lane with the singular and at the same time emblematic name of Kaos, sits the house where that great Nobel Prize winning writer, Luigi Pirandello was born. Today it has been transformed into a museum. Inside are housed manifests, photographs and memoirs. A literary park inspired by Pirandello's work was recently set up: Calling 0922 402862 you can take part in "sentimental journeys" with actors and story tellers through the places told by the writer. The sea : San Leone The most famous and popular beach resort in the province of Agrigento is without a doubt one of San Leone. In summer it is a destination for many holidaymakers , whether they are Italian and foreign, that are available to them and kilometers of beaches of fine sand. A relaxing walk among the towering palms of the waterfront "Falcone e Borsellino" is made even more fascinating, especially in the last hours of light when the sun disappears behind the same blue African sea described by Luigi Pirandello in his works. The younger ones are in San Leone nightclubs where power dance until the morning or a friendly chat at the tables of the kiosks in the sea but adults can also take advantage of the opportunities for recreation with the piano bar and the " Cafe Concert" . The smallest in the summer are in the lido two Luna Park ( one of these running in winter) to give vent to their desire to play . In the area you can find several hotels or guest houses three campsites International a few hundred meters from the beaches . The beach is equipped with the new marina where boats can dock small and medium sizes. Gastronomy Vegetables in oil, "pitaggio" (broad beans, peas and artichokes), raw or cooked prawns, pesto made with wild fennel, mussels with chilly au gratin are just some of the specialties amongst the starters, worthy as an introduction to pasta dishes like "cavatelli" of which Goethe sung his praises, prepared with tomato sauce and aubergines or "alla giurgintana" (with sardines), "maccu" (a minestrone made with broad beans and cabbage), pasta with beans and ricotta. The being spoilt for 27 28 Il più rinomato e frequentato lido balneare della provincia di Agrigento è senza dubbio quello di San Leone. D’estate è meta di numerosi villeggianti, siano essi italiani che stranieri, che trovano a loro disposizione chilometri di spiagge libere e di sabbia finissima. Una passeggiata rilassante tra le palme altissime del lungomare "Falcone e Borsellino" è resa ancor più affascinante soprattutto nelle ultime ore di luce quando il sole scompare dietro quello stesso azzurro mare africano descritto da Luigi Pirandello nelle sue opere. I più giovani trovano a San Leone locali notturni dove potere ballare fino al mattino o chiacchierare amichevolmente seduti ai tavoli dei chioschi in riva al mare ma anche gli adulti possono cogliere le occasioni di svago con i piano-bar ed i “Caffè concerto”. I piccolissimi nel periodo estivo trovano nel lido ben due Luna Park (uno di questi funzionante anche d'inverno) per dare sfogo alla loro voglia ludica. Nella zona si possono trovare diversi alberghi o pensioni e tre campings internazionali a poche centinaia di metri dalle spiagge. Il lido è dotato di nuovo porticciolo turistico nel quale possono approdare natanti di piccole e medie dimensioni. Gastronomia Ortaggi sott'olio, "pitaggio" (fave fresche, piselli e carciofi), gamberetti crudi e macerati, pesto di finocchietti, cozze al peperoncino gratinate sono alcune delle specialità tra gli antipasti, degna introduzione ai primi piatti, tra i quali i "cavatelli" di cui già Goethe celebrò la bontà, preparati con salsa di pomodoro e melanzane o "alla giurgintana" (con le sarde), "maccu" (minestra di fave e cavoli), pasta con fave e ricotta. L’imbarazzo della scelta prosegue con i secondi piatti: pesce azzurro arrostito sui "canali" (tegole) arroventati, "scataddizzi" (piccole lumache) soffritti, salsiccia insaporita con sesamo, peperoncino e finocchietto vengono accompagnati da gustosi contorni, soprattutto ortaggi variamente cucinati. Tra i dolci ha un posto da regina la ricotta, delicato formaggio fresco lavorato con zucchero fino ad ottenere una crema deliziosa, aromatizzata in modi diversi a seconda della preparazione finale, dalla "cassata" al "cartoccio di ricotta". Alcuni dolci vengono preparati per occasioni speciali, come il cuscus dolce con cacao e pistacchio che compare sulle mense natalizie. Anche la frutta - è qui, grazie alla latitudine, la scelta è davvero vastissima - non si sottrae alla fantasia: se la frutta fresca non basta, si possono assaggiare i fichi secchi farciti di noci e mandorle o le carrube infornate. Infine, anche chi non vuoi sedersi al ristorante non dovrà per questo rinunciare alla gastronomia tipica: mignulati" sfoglia con carne magra di maiale macinata e pepe), "miscati" (sfoglia con olive nere), "cudduruni" (due strati di pasta lievitata sovrapposti e farciti di pomodoro e formaggio pecorino), pizza regina, sono i nomi di alcune specialità delle tavole calde. choice continues with the main course: roasted "blue" fish cooked on red-hot "canali"(tiles), fried "scataddrizzi'(small snails), sausages seasoned with sesame seeds, chilly and fennel are accompanied by delicious side dishes, above all vegetables cooked in a variety of ways. Amongst the desserts ricotta holds the prime position, that delicate fresh cheese mixed with sugar until it has a delicious creamy consistency, then various flavorings are added, according to the recipe for which it is to be used; from "cassata" to "cartoccio di ricotta". Some sweets are prepared for particular celebrations, like sweet cuscus with cocoa and pistachios is part of the Christmas fare. Even the fruit - and here, thanks to the latitude the choice is vast - does not detract from the fantasy of what has gone before: if fresh fruit is not sufficient, you can taste dried fìgs stuffed with walnuts or almonds or backed carobs. Finally for those of you who do not want do sit down in a restaurant, this does not mean that you have to forego the traditional cooking: "mignulati"(a flaky crust filled with minced pork meat and pepper), "miscati" (a flaky crust with black olives), "cudduruni" (two layers of risen pasta filled with tomatoes and pecorino cheese),pizza regina, these are just some of the names of the specialties to be found in the hot buffet. 29 30 Le Feste e gli eventi Feasts and traditions Febbraio: Sagra del Mandorlo in fiore La festa forse più famosa di Agrigento si celebra da oltre mezzo secolo. Spettacoli, parate, incontri e un grande festival internazionale del folclore animano la città per una settimana. February: thè Flowering Almond Festival What is perhaps the most famous festival in Agrigento has been celebrated for over half a century Shows, parades and meetings and a big international folklore festival enliven the town for a week. Marzo - Aprile: la Settimana Santa Prima il dolore per la morte di Cristo, poi la gioia della resurrezione: la Settimana Santa è un momento di intima religiosità ma anche di pittoresche celebrazioni. March -april: Easter Week First sorrow at the death of Christ, then the joy of resurrection: Easter Week is a time of intense religious sentiment but also of picturesque celebrations. Giugno: Premio per il Cinema e la Narrativa "Efebo d'oro" Un riconoscimento ambito che ogni anno premia le migliori opere cinematografiche tratte dai libri. June: Efebo d'oro Prize for cinema and fiction A much sought after prize given every year for the best fìlms based on books. Luglio: San Calogero II momento culminante della festa in onore del Santo Nero di Agrigento è la movimentata processione del simulacro seguito da migliaia di persone, ma la ricorrenza di "San Calò" non è solo questo. Un'occasione da non perdere per conoscere vita e folclore della città. Durante l'estate: Concerti, teatro, feste in piazza, mercatini. Novembre-dicembre: il Convegno Internazionale di Studi Pirandelliani Rivive ogni anno, solitamente tra novembre e dicembre, uno dei più celebri e amati figli di Agrigento: studiosi da ogni parte si danno appuntamento per dibattere un'opera ancora attuale. July: San Calogero The culminating moment in the feast in honor of the black Saint of Agrigento is the lively procession of the simulacrum followed by thousands of people, but the feast of "San Calò" is not only this. It is a unique opportunity to discover the life and folklore of the town. During the summer: Concerts, theatre, open-air feasts. November-december: International conference for Pirandello Studies Every year, usually in the November December period, one of Agrigento's most famous and most loved sons comes to life again: scholars from all over meet together to debate works that are still topical. 31 Indice Inserzionisti AGRIGENTO Abbigliamento MONTENAPOLEONE Agenzia di viaggi HONEY TRAVEL Apparecchiature per l’udito AMPLIFON Autocarrozzeria TURONE Autosalone CONTINO AUTO Bar - pasticceria - gelateria GRAN CAFÈ NOBEL INFINITÌ CAFÈ B&B CHIARAMONTANO Carni fresche - lavorazione e produzione INTRACARNI Centro commerciale CITTÀ DEI TEMPLI Centro porte CIURCA Centro revisione - autofficina CRIMAUTO Elettromeccanica industriale CM1 Elettronica - telefonia - informatica CELLULOPOLI 10 21 12 7 26 27 28 17 24 8 30 6 13 18 Farmacia CAMILLERI FARMACIA DEL QUADRIVIO Gioielleria LATTUCA Hotel CONCORDIA Industria tessile TEXART Materassi - reti e guanciali PERMAFLEX Officina e ricambi mezzi pesanti PROIETTO Palestra WELLNESS IN MOTION Panificio PADRE PIO Parrucchieria CASTRONOVO Poste private POSTA EXPRESS Ristorante - pizzeria IL RE DI GIRGENTI L’ ABBUFFATA SICILIANA Sanitaria - ortopedia SALUTE STORE Scuola dell’infanzia - baby parking ANGIOLETTI BIRICHINI 2 11 9 15 25 23 22 28 20 16 29 19 14 29 27 VMDIGIGRAPH.COM - LERCARA F. 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