Lezione 1 - Riepilogo modulo 2 e approfondimenti Corso — Programmazione Linguaggi di programmazione— Approfondimenti sui linguaggi di programmazione Marco Anisetti e-mail: marco.anisetti@unimi.it web: http://homes.di.unimi.it/anisetti/ Ricapitolando M2(1) • Da programmazione non strutturata a strutturata • E' utile esercitarsi nella scrittura di codice non strutturato per comprendere bene quali siano i problemi che introduce • L'uso di goto espliciti rendono più evidente l'importanza del flusso e il concetto di salto ad una istruzione (embrione del salto a sottoprogramma) • Costrutti di programmazione strutturata - leggibilità e flusso di esecuzione evidente - confronto con versioni non strutturate • Associazione tra flusso del programma e flusso dell'algoritmo (sequenzialità) Ricapitolando M2(2) • Linguaggi pseudoformali per la descrizione di programmi flow chart e pseudocodice • Flow chart permette di avere ben evidente il flusso • Pseudocodice si avvicina al codice che dovremo scrivere permette di esercitarsi sulla logica della programmazione • Tipi di dato e importanza delle strutture dati - dati ed algoritmi • Occupazione in memoria del codice e dei dati (presentata incrementalmente) • Relazione tra strutture dati e algoritmi Ricapitolando M2(3) • Relazioni di ricorrenza ed invarianti di ciclo - associate ad errori nel codice • Associazione tra tipi di dato e iterazioni (array e cicli) • Operazioni su tipi di dato strutturato - dipendenza dalla sequenzialità della memorizzazione della struttura • Modularità, sottoprogrammi e chiamate - associazione tra logica dei sottoprogrammi e progettazione del programma • Utilizzo dello stack e motivazioni delle chiamate • Keep it simple, suddividere in compiti semplici il più possibile confinati (ad eccezione delle interfacce) Ricapitolando M2(4) • Ricorsione e strutture dati dinamiche • Heap e allocazione dinamica della memoria, vantaggi e svantaggi • Gestione di strutture dinamiche • Strutture dinamiche e valutazioni sulla loro efficacia • Fasi della programmazione e relazione tra le fasi • Importanza della raccolta delle specifiche e del modello • Evitare retroazioni sulla fase di verifica • Verifica empirica e formale Lezione 2 - Principi della programmazione strutturata Corso — Programmazione Linguaggi di programmazione— Approfondimenti sui linguaggi di programmazione Marco Anisetti e-mail: marco.anisetti@unimi.it web: http://homes.di.unimi.it/anisetti/ Programmazione strutturata e Top-Down • Approccio alla progettazione di algoritmi • Scomposizione gerarchica del problema • Algoritmi chiari e ben strutturati • Livelli di dettaglio crescente • Mantenere, in fase di codifica, chiarezza e strutturazione dell'algoritmo • La programmazione strutturata rappresenta la naturale estensione dell'approccio top-down al processo di scrittura del codice Programmazione strutturata e Top-Down • Al crescere delle dimensioni di un programma, diventa sempre più difficile per il programmatore contemplarlo nel suo complesso. “Non si vede la foresta guardando degli alberi” • Scomporre il programma in blocchi di dimensione gestibile • Disciplinare la codifica seguendo rigorosamente delle convenzioni uniformi • Limitare al minimo indispensabile le interazioni e le interferenze tra blocchi distinti Programmazione strutturata e Top-Down • La programmazione strutturata è l'estensione dell'analisi top-down • Nasce dall'esigenza di gestire la complessità di un programma al crescere delle sue dimensioni • La programmazioe evolve perchè trainata da necessità di leggibilità portabilità e manutenibilità • Programmi sempre più complessi sviluppati con strumenti più astratti e riusando codice Attività di processo e attività di gestione • Qualsiasi programma comprende due tipi di attività: processo e gestione • Attività di processo: dove vengono effettivamente svolti i calcoli • Attività di gestione: tutto ciò che è accessorio all'effettivo svolgimento dei calcoli: prendere decisioni, trasferire il controllo a un'altra parte del programma (salti), allocare e deallocare variabili • La strutturazione modulare mappa requisiti e sottorequisiti e la struttura è di natura gerarchica (rapporti chiari tra moduli) Regole per la modularità(1) • Ogni modulo dovrebbe avere una dimensione tale da permettere al programmatore di vederlo tutto in una sola schermata (tutto il suo flusso) • Un modulo non dovrebbe contenere più di tre livelli di strutture di controllo una dentro l'altra, e possibilmente di meno • Tutte le attività integrate in un modulo dovrebbero riguardare la stessa fase concettuale dell'algoritmo che viene realizzato • Tutte le attività integrate nello stesso modulo dovrebbero essere eseguite nelle stesse condizioni Regole per la modularità(2) • Tutte le attività integrate nello stesso modulo dovrebbero lavorare sugli stessi dati (embrione di programmazione orientata agli oggetti) • Idealmente, ciascun modulo dovrebbe essere volto ad ottenere un solo scopo specifico o a realizzare una ben precisa funzionalità • La programmazione strutturata pone dei vincoli ai modi in cui l'esecuzione di attività di processo possa essere controllata • Ciascun blocco compresi i blocchi strutturati devono avere un punto di ingresso e uno di uscita Lezione 3 - Riepilogo M1 e approfondimenti Corso — Programmazione Linguaggi di programmazione— Approfondimenti sui linguaggi di programmazione Marco Anisetti e-mail: marco.anisetti@unimi.it web: http://homes.di.unimi.it/anisetti/ Ricapitolando M1(1) • UD1: Significato di programmabile vs. regolabile • Ruolo del programmatore oggi - spendibilità delle competenze e importanza delle competenze nel ciclo di vita del software • UD2: Concetti matematici di base • Insiemi di oggetti e proprietà degli insiemi - funzioni su insiemi di oggetti • Valutazione di predicati e valori di verità - valutazione di condizioni • Induzione matematica per la valutazione di iterazione e ricorsione Ricapitolando M1(2) • UD3: Linguaggio formale - Macchina a stati e architettura di riferiento per il programmatore • Definizione di un linguaggio formale e proprietà del linguaggio e delle parole del linguaggio (riconoscitore e generatore) • Macchina a stati per definire comportamenti e soluzioni a problemi (rapporto con il linguaggio) Linguaggio regolare e AUTOMA (riconosciuto da qualche ASFD o ASFND) Ricapitolando M1(3) • UD4: Algoritmo - programma - esecutore (insieme di passi elementari da eseguire in un ordine predefinito) • Decidibilità - trattabilità - intrattabilità • Valutazione per il confronto tra algoritmi differenti • Costosto computazionale e di spazio • Classe di complessità e MdT deterministica o con oracolo • UD5: Linguaggio per la descrizione di algoritmi considerando un elaboratore elettronico come esecutore • Grammatica sintassi e semantica • Prima classificazione dei linguaggi di programmazione dipendenti dalla distanza dall'hardware. Ricapitolando M1: linguaggi • Parse tree relativo alla grammatica e ambiguità (più alberi per la stessa grammatica) • Una stringa di terminali di una grammatica appartiene al linguaggio se ammette un albero di derivazione (da sx verso dx le foglie sono la stringa) • Posso disambiguare modificando la grammatica (ma non sempre) • L'albero è la rappresentazione interna della stringa per un linguaggio di programmazione Grammatica ambigua (1) [Grammatiche ambigue] Una grammatica G si dice ambigua se esiste una stringa che ammette due o più alberi sintattici distinti • Esempio: grammatica G per espressioni aritmetiche: • S→S |S + S|S − S|S ∗ S|S/S|(0|1|2|3|4|5|6|7|8|9) • la stringa s = 6 + 5 ∗ 9 ammette due alberi sintattici distinti Grammatica ambigua (2) • Una grammatica ambigua non è adatta all'analisi sintattica e alla traduzione automatica • Una grammatica è adatta all'analisi sintattica se per tale grammatica è possibile costruire un algoritmo deterministico (analizzatore sintattico) • Se ambigua il problema è inerentemente non deterministico: esistono più alberi sintattici per la stessa sequenza di input • La forma delle regole deve essere tale da evitare il non determinismo Grammatica ambigua (3) • Nel caso non si riesca a fornire una grammatica non ambigua devono essere definite delle regole per disambiguare attraverso convenzioni • Un esempio classico è quello della Dangling-Else ambiguity • Consideriamo due produzioni S ::= if E then S S ::= if E then S else S • Con S che è l'istruzione e E che è l'espressione da valutare • Consideriamo: if E1 then if E2 then S1 else S2 • Questa costruzione genera due alberi ed è quindi ambigua • Si risolve ad esempio imponendo la convenzione che l'else appartiene all'if più vicino non chiuso Ricapitolando M1: disambiguare • Considerate l'esempio di grammatica ambigua visto in precedenza: < expr >::=< identificatore > | < numero > |− < expr > |(expr)| < expr > + < expr > | < expr > ∗ < expr > • Scrivere una versione non abigua della stessa grammatica (introdurre nella grammatica la precedenza di * su +) • Grammatica più complicata ma non ambigua: < expr >::=< term > | < term > + < expr > < term >::=< atom > | < atom > ∗ < term > < atom >::=< letterale > |− < atom > |(< expr >) < letterale >::=< identificatore > | < numero > dove numero e identificatore saranno definiti conformemente alla loro natura Vincoli contestuali sintattici • Esempio: il numero di parametri formali deve essere uguale a quello dei parametri attuali (chiamata a sottoprogramma) • BNF non sa esprimere vincoli che dipendono dal contesto (dipende dalla dichiarazione) • Servirebbero grammatiche contestuali (riscrittura di un non terminale solo in un determinato contesto) • Esempi: dichiarazione prima di utilizzo, compatibilità tra tipi • Soluzione: si intende per sintassi tutto ciò che posso descrivere in BNF il resto lo delego alla semantica BNF nei linguaggi di programmazione • Spesso il BNF di un vero linguaggio di programmazione viene arricchito da altri elementi (EBNF) • [] la frase è opzionale, []∗ oppure {} la frase è ripetibile una, nessuna o più volte (operatore star) • In alcuni dei libri consigliati trovate la BNF o le carte sintattiche specifiche del linguaggio • Si trovano esempi di linguaggi molto semplici in rete (es Il linguaggio KISS) da cui si può partire per vedere come vengono rappresentati gli elementi fondamentali del linguaggio • Tali elementi sono: espressioni matematiche, espressioni booleane, costrutti strutturati, come inizia il programma e come si dichiarano e utilizzano le funzioni. BNF nei linguaggi di programmazione: esempio(1) • Esempio BNF parziale con KISS per la definizione di un programma: < program >::= PROGRAM < top − level decl >< main >0 .0 • Un programma è definito come un insieme di dichiarazioni di primo livello, precedute dalla keyword PROGRAM, seguite dal main e dal punto (obbligatorio) < main >::= BEGIN < block > END < block >::= [< statement >]∗ • Un blocco consiste a sua volta di zero o più statement, che sono assegnazioni o strutture di controllo BNF nei linguaggi di programmazione: esempio(2) • Come in Pascal le dichiarazioni di variabile sono identificate dalla keyword VAR: < top − level decls >::= [< data declaration >]∗ < data declaration >::= VAR < var − list > • Le sezioni VAR possono essere ripetute, cioè apparire più volte, a differenza del Pascal standard. Ovviamente la < var − list > può essere una variabile singola nel caso più semplice < var − list >::=< ident > [, < ident >]∗ Programmi di parsing • Dato un file di input contenente del testo e supponendo una certa grammatica, controllare che il testo sia stato generato dalla grammatica • In aggiunta si chiede di capire come è stato generato quali regole e quali alternative sono state usate durante la derivazione • Questo processo è chiamato parsing o analisi sintattica • Programmi non semplici da scrivere dato che bisogna scegliere tra alternative • L'ideale sarebbe poter vedere in avanti per decidere meglio (anche solo il simbolo successivo) • Generatori di parser: genera un parser a partire dalla descrizione della grammatica e codice associato alle regole della grammatica (semantica) Progettazione di un parser(1) • Analisi di un flusso derivante di solito da un file contenente un codice (in linea teorica posso parsare qualsiasi cosa anche non del codice) • Le funzionalità sono: i)Verificare che il flusso sia valido, ii) Convertire il flusso in un Abstract Syntax Tree o parse tree, iii) Agire se si trova un pattern specificato nello stream (analisi semantica) • I parser possono essere ottenuti in molti modi. Inizialmente fatti a mano, ad oggi generati da un tool di parser generator o compiler compiler • Fasi di parsing: Scanner: Legge il flusso ed identifica i token. Esempio if (x = 5) genera 6 token guardando alle regole della grammatica e converte in un formato che il parser potrà più facilmente utilizzare (if ( <id>=<num>)) Parser: Prende i token e fa il match con le regole grammaticali generando se richiesto un albero Progettazione di un parser(2) • Due tipi di algoritmi di parsing dipendenti da come agiscono: 1) algoritmi top down e 2) algoritmi bottom up • Top down parsing: reperire i token dal flusso uno alla volta e confrontarli con le regole grammaticali più in alto nell'albero delle regole (LL recursive descent, tail recursive, earleys algorithm) • Bottom up parsing: fanno l'opposto partendo dalle regole in basso nella grammatica fino ad arrivare a quelle sopra (LR, LALR, GLR, recursive ascendent algorithm) • Alcuni algoritmi controllano avanti i token per evitare di intraprendere strade errate (look ahead). Esempio LL(k) con k uguale ai token avanti che si ispezionano. Più è grande k più è lento il parsing (solito LL(1)) Lezione 4 - Analisi semantica di un linguaggio di programmazione Corso — Programmazione Linguaggi di programmazione— Approfondimenti sui linguaggi di programmazione Marco Anisetti e-mail: marco.anisetti@unimi.it web: http://homes.di.unimi.it/anisetti/ Motivazione per il linguaggio • Linguaggi facilmente meccanizzabili • Sintassi univoca e ben definita • Linguaggio definito formalmente • Potere espressivo e paradigma implementato dal linguaggio • E' buona cosa non affezionarsi troppo ad un linguaggio Semantica del linguaggio • La sintassi la sappiamo descrivere e abbiamo appena rivisto come farlo ed alcuni esempi di concreto utilizzo (parsing) • Abbiamo visto che in alcuni casi la sintassi non contestuale non è in grado di stabilire dei vincoli sintattici • Vediamo in seguito come fare a demandare questo controllo alla fase di analisi semantica Controlli semantici • La semantica serve generalmente per determinare cosa fa un programma • Semantica statica (vincoli statici a compile time) Controlli che la sintassi non sa fare E' più sintassi che semantica • Tre cose vengono aggiunte alla grammatica non contestuale per formare una grammatica ad attributi: Attributi: associati a simboli della grammatica con la possibilità di possedere dei valori Regola semantica: sequenza di azioni semantiche Azione semantica: azione in grado di assegnare valori agli attributi e di avere altri effetti Semantica statica: attributi • Per i simboli X della grammatica si associa un set di attributi A(X ) dati dall'unione di due set disgiunti • Attibuti sintetizzati usando le informazioni del parse tree risalendo verso l'altro • Attibuti ereditati usando le informazioni del parse tree discendendo verso il basso • Gli attributi sintetizzati realizzano un flusso informativo ascendente nell'albero sintattico (dalle foglie verso la radice) • Gli attributi ereditati realizzano un flusso informativo discendente (dalla radice verso le foglie) e laterale (da sinistra verso destra e viceversa) nell'albero sintattico Semantica statica(1) • Le grammatiche ad attributi associano attributi semantici a simboli sintattici e regole semantiche a regole sintattiche • Aggiungono annotazioni alle produzioni in modo da dare significato a cio' che generano. • Gli attributi rappresentano il significato (valore) dei simboli sintattici • Le azioni semantiche sono il meccanismo che effettua il calcolo di tali valori, ottenendo quindi il significato • Il valore dell'attributo di un token è fornito dall'analizzatore lessicale, mentre il valore dell'attributo di un non-terminale è calcolato da regola semantica Semantica statica: esempio(1) • Un parse tree di una grammatica con attributi, è un parse tree basato sulla grammatica con dei valori per gli attributi • Se tutti gli attributi hanno valore si parla di albero <fully attributed> • Numeri binari calcoliamone il valore: N → D|ND D → 0|1 • Grammatica ad attributi con attributo value D → 0 {D. value := 0} D → 1 {D. value := 1} N → D {N. value := D. value} N1 → −N2 D {N1 . value := 2 ∗ N2 . value + D. value} Semantica statica: esempio(2) Semantica statica nel linguaggio di programmazione • Esempio: in Ada una procedura è procedure foo end foo; • Come dire che il nome indicato all'inizio sia lo stesso della fine (questione sintattica) <procedure> → procedure <proc name>[1] <proc body> end <proc name>[2] • Predicato semantico: <proc name>[1].string = <proc name>[2].string • Esempio sui tipi: <assign sum> → <var>[1] = <num>[1] + <num>[2] • Consideriamo solo 2 tipi possibili • Regola semantica: <var>[1].type = (if ((<num>[1].type equal int)and(<num>[2].type equal int))then int else real) Semantica dinamica(1) • Semantica dinamica (vincoli determinati durante l'esecuzione) • Esistono vari metodi per definire la semantica di un linguaggio: algebrica, assiomatica, operazionale, denotazionale • Operazionale: Structured Operational Semantics (SOS) definizione della semantica guidato dalla sintassi • Si definiscono regole di transizione che specificano i passi di computazione per un costrutto composto A op B in termini di quelli dei componenti • La forma è quella della deduzione naturale (premessa / conseguenza) Semantica operazionale • Solitamente i costrutti del linguaggio modificano una qualche nozione di stato quindi le regole che si utilizzano sono regole definite su coppie < comando,stato > • Una transizione è < comando,stato > → < comando0 ,stato0 > • Le regole definiscono induttivamente la relazione → dicendo come si passa da una configurazione ad un altra • Configurazioni e relazioni di transizione costituiscono un Sistema di Transizione (Configurazioni,configurazioni iniziali, configurazioni finali, relazione di transizione) • Una sequenza di configurazioni da una iniziale ad una finale è una sequenza di esecuzioni Esempio di Semantica di un linguaggio imperativo(1) • Sintassi semplificata: a::= n|X |a0 + a1 |a0 − a1 |a0 ∗ a1 b::= true|false|a0 = a1 |a0 ≤ a1 |¬b|b0 ∧ b1 |b0 ∨ b1 c::=skip|X := a|c0 ; c1 |if b then c0 else c1 |while b do c endwhile Esempio di Semantica di un linguaggio imperativo(2) • Semantica espressioni: Numeri: < n,σ >→ n Locazioni: < X ,σ >→ σ(X ) Somma (n somma di n0 e n1 ): <a0 ,σ>→n0 <a1 ,σ>→n1 <a0 +a1 ,σ>→n Esempio di Semantica di un linguaggio imperativo(3) • Le regole usano metavariabili a0 , n, X sui domini sintattici • Posso instanziare queste regole usando particolari valori espressioni o variabili • Esempio di una moltiplicazione <3,σ0 >→3 <2,σ0 >→2 <3∗2,σ0 >→6 • Le istanze delle regole si compongono in alberi di derivazione: i) tutte le premesse di istanze di regole sono conclusioni delle regole appena sopra, ii) le radici dell'albero sono assiomi senza premesse Esempio di Semantica di un linguaggio imperativo(4) • Esempio di albero: <init,σ0 >→0 <4,σ0 >→4 <8,σ0 >→8 <6,σ0 >→6 <(init+4),σ0 >→4 <8+6,σ0 >→14 <(init+4)+(8+6),σ0 >→18 Esempio di Semantica di un linguaggio imperativo(5) • Altri esempi di semantica per la sequenza <c0 ,σ>→σ 00 <c1 ,σ 00 >→σ 0 <c0 ;c1 ,σ>→σ 0 • Semantica ciclo while: <b,σ>→false <while b do c endwhile,σ>→σ <b,σ>→true <c,σ>→σ 00 <while b do c endwhile,σ 00 >→σ 0 <while b do c endwhile,σ>→σ 0 Compilatore • Sintassi espressa con grammatica ma semantica più difficile da esprimere • Un compilatore genericamente trasforma un linguaggio in un altro. Se la trasformazione prevede come linguaggio di target quello della macchina allora tenderà a produrre un programma che potrà essere eseguito una volta completo di tutte le sue parti • Un compilatore lavora a fasi • Front end: Analisi lessicale (produce token), sintattica (analizza frasi di token) e semantica • Back-end: Vedremo i dettagli più avanti nel modulo Compiler compiler • Compiler compiler come Yacc o Accent servono per generare un processatore di linguaggi come un compilatore, un interprete o un traduttore da una descrizione di alto livello • Si specifica la grammatica del linguaggio e il compiler compiler crea un programma che processa l'input scritto nel linguaggio • Il programma generato analizza gerarchicamente l'input e attacca una semantica ad ogni frase che riconosce data la grammatica • Spesso si usano varianti della BNF • Un esempio il BNFC usa labelled BNF Compiler compiler: associare la semantica • Le azioni di associazione semantica avvengono dopo il controllo sintattico del parser (rifiuta frasi non conformi alla grammatica) • Occorre associare le regole semantiche ai pattern sintattici • Spesso queste regole vengono scritte direttamente nella grammatica • A volte è del codice C inserito in parentesi graffe che viene ricopiato nel programma Linguaggi di programmazione esoterici(1) • Un linguaggio di programmazione esoterico è una tipologia di linguaggi di programmazione particolarmente complessi e volutamente meno chiari possibile • Non hanno una vera utilità nel mondo reale, ma sono generalmente concepiti per mettere alla prova i limiti della programmazione su computer • Alcuni, invece, sono concepiti come esercizio per comprendere meglio il funzionamento di un calcolatore • Wouter van Oortmerssen ha creato FALSE, un linguaggio basato sul concetto di macchina a stack dotato di una sintassi confusa, illeggibile ed estremamente concisa: il compilatore occupa solamente 1024 byte Linguaggi di programmazione esoterici(2) • Questo ha in seguito ispirato Urban Muller a creare un linguaggio ancora più conciso, il brainfuck, composto da soli otto caratteri riconosciuti • Hello word in brainfuck: ++++++++++[>+++++++>++++++++++>+++ >+<<<<-]>++.>+.+++++++. .+++.>++.<<+++++++++++++++.>.+++.-----.--------.>+.>. • Shakespeare la frase seguente indica un punto nel listato che può essere raggiunto tramite un'istruzione simile a GOTO: Act I: Hamlet's insults and flattery. • In RAPTOR è possibile generare un eseguibile o compilare il programma • Alla luce di quello che possiamo intuire ad oggi come farà RAPTOR a generare un eseguibile o ad essere compilato?
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