ANNO XXI Numero 8 28 FEBBRAIO 2014 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) EURO 1,50 Nel fotomontaggio, Silverio Magno SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA MASSONERIA Magno Fratello DUE MESSINESI CORRONO PER I VERTICI DEL GRANDE ORIENTE. VIAGGIO NELLA CITTÀ DEGLI “INIZIATI”, TRA OBBEDIENZE, LOGGE E “LIBERI MURATORI”. APPRODATI IN FORZE A PALAZZO ZANCA 28 Febbraio 2014 il punto EDITORIALE Autonomie fratturate È una doppia frattura quella che si registra sul tema delle Autonomie in Sicilia: il consiglio di giustizia amministrativa ha bocciato il disegno di legge di Crocetta che in cinque articoli abolisce le Province. Al tempo stesso, mentre l’Ars silura le aree metropolitane, la Sicilia Sud Orientale, quella che ruota attorno a Catania, Ragusa e Siracusa, si costituisce in Distretto Sud-Est e crea un ulteriore strappo nella identità stessa delle riforme. Il messaggio è chiaro: il Distretto SudEst ha personalità giuridica, può interloquire direttamente con l’Unione europea, non vuole essere tenuto sotto tutela dai bizantinismi della Regione. Non è un caso che a firmare l’intesa davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci siano i presidenti degli aeroporti di Catania e Comiso e i rappresentanti di tutta quell’economia che si richiama al riscatto siciliano contrapposto a quello veneto del Nord-Est. A Messina invece si è scoperta all’improvviso l’area metropolitana dello Stretto, un contenitore a metà tra Reggio Calabria e Messina che incanta tanti. Forse è il caso di dire che c’è un po’ di confusione in giro: il Ponte sullo Stretto è accantonato, oggi nei Tribunali si discute a quanto ammontano i danni da liquidare al consorzio Eurolink per l’inizio formale dei lavori a Villa San Giovanni. Gli ottimisti parlano di 700 milioni di euro, mentre l’Alitalia si svende a metà prezzo agli arabi per trecento milioni di euro. Tra Reggio, che fa parte di una regione a statuto ordinario, e Messina, che fa parte di una regione a statuto speciale c’è un trait d’union che si chiama “conurbazione”. Perché aggiungere alo scirocco, alla “lupa”, “alla lissa” anche l’aria fritta dello Stretto? Enrico Letta con Pierluigi Bersani Renzi? Non finisca come i Jalisse Degli ultimi giorni restano la freddezza e i gesti politici di Enrico Letta nel consegnare la campana e abbracciareBersani. Quel che rimane è un film già visto, dal finale prevedibile DI DOMENICO BARRILÀ L’impressione diffusa è che il gesto politico (e umano) migliore di questi giorni sia stata la freddezza di Enrico Letta al momento del passaggio delle consegne. Il premier uscente, a giudicare dallo sguardo, avrebbe certamente collocato la rituale campanella in un sito corporale diverso dalle mani del successore. Comunicazione chiara ad un politico piccino, un vero giudizio di valore, così come lo è stato l’abbraccio tra lo stesso ex premier e Pierluigi Bersani, mentre Renzi chiedeva la fiducia, stavolta alla Camera. Effusione “escludente”, che marcava un confine netto tra due persone politicamente datate ma serie e un rampante che deve ancora imparare la grammatica elementare della vita, prima che della politica. In pedagogia vige il principio che l’educatore non può condurre un minore dove egli stesso non è in grado di arrivare. La stessa logica applicata a “questo” leader e a “questo” paese, dice come finirà il film. Senza margini d’errore. Tuttavia, almeno per una volta, speriamo che la logica abbia torto e l’Italia riparta.. Ci lasciamo alle spalle alcune settimane di bugie e inganni, che fotografano la personalità del neo premier, che dice di giocarsi tutto ma in realtà sta solo azzardando sulla nostra pelle. Bugie e inganni che Matteo Renzi amministra con la medesima disinvoltura del suo modello arcorese, dal quale pare avere appreso alla perfezione che i cittadini sono distratti e che dunque si può mentire in modo seriale, tanto ciò che rimane impresso nella memoria è sempre e solo l’ultima immagine, che presto svanirà a sua volta. Speriamo non faccia la fine dei Jalisse, che vinsero Sanremo e poi sparirono per sempre. Non saprei perché mi viene in mente, per associazione e con insistenza, Irene Pivetti. “Sono deluso ed imbarazzato perché mi sono esposto per un fighetto”, mi scrive un membro della direzione nazionale del Pd, che nei mesi scorsi si era molto speso per sostenere Matteo Renzi Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208 Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11-92 del 4 maggio 1992. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229. Stampa: Sts - Società tipografica siciliana spa Strada 5 n. 35 Zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti: via San Camillo, 8 - 98122 (ME), CCP n. 90443839 Copie arretrate: euro 3,00. Progetto grafico: Davide Lopopolo per Psychodesign www.psychodesign.it. Internet: http://www.centonove.it email: centonove@centonove.it centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile Graziella Lombardo Garante del lettore: Attilio Raimondi centonove pagina 2 alle primarie. Il neo presidente del consiglio ricorda in effetti quei militanti di Scientology che ti fermano per strada e ti ripetono a pappagallo cose imparate a memoria. C’è rabbia e delusione in una larga fetta di quelli che avevano creduto al sindaco di Firenze, quando diceva di volere cambiare il Pd e dopo, solo dopo, pensare a Palazzo Chigi. Ci si attendeva quella progressione temporale e ora ci si sente beffati, soprattutto dopo le prime mosse da segretario, che andavano nella direzione auspicata. La scelta di incontrare Berlusconi sembrava preludere a simili esiti, ma poi è prevalsa la natura profonda del soggetto, un concentrato di banalità, presunzione e ambizione, ingredienti distruttivi se mischiati nella testa di un leader nazionale. Insomma, dopo un piccoletto che cercava compenso nella missione politica, ora abbiamo la reincarnazione di Provolino che riempie il governo di personaggi minori, la cui traccia sarebbe rilevabile solo dopo ripetute collisioni in un acceleratore di particelle, fatte salve due o tre persone. Tutto questo mentre il Paese aveva bisogno di un esecutivo di fuoriclasse, che il nuovo inquilino di Palazzo Chigi non può permettersi, giacché ne svelerebbero in un paio d’ore la fragile struttura. Ma soprattutto perché gli spiegherebbero che di sognatori ne abbiamo conosciuti parecchi, mentre quello che ci manca oggi è un politico adulto, vero, che trovi l’enorme volume di danaro necessario per realizzarli. Quando era presidente della provincia di Firenze, Renzi è stato condannato in primo grado per danno erariale. Forse come allora pensa che basti avere una carta di credito per fare spesa. Avevamo bisogno di altro, soprattutto in un momento in cui l’opposizione grillina mostra il suo preoccupante analfabetismo democratico, mentre quella berlusconiana rimane un semplice ramo d’azienda, con tanti dirigenti preoccupati solo di piacere al capo e non al Paese. Distribuzione: Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso 9/11 - 98124 Messina telefono 090 692508. Distributore regionale: Eagleservices via M. Rapisardi, 62 - 95021 Acicastello (CT). Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090 9430208 Fax: 090 9430211. 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La prima tappa dello scontro è prevista al Tribunale del Riesame lunedì tre marzo. I giudici saranno chiamati ad esprimersi sul ricorso presentato dalla Procura, contro la scarcerazione degli imputati, già agli arresti domiciliari, Daniela D’Urso, moglie dell’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, Chiara Schirò, moglie del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese, e di altri imputati come gli ex assessori dei Servizi sociali, Elio Sauta e alla viabilità, Malino Capone. Il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, che coordina l’indagine insieme ai Pm Camillo Falvo, Antonio Cerchietti e Fabrizio Monaco, ritiene incongrua la scarcerazione degli imputati decisa “a distanza di un mese”, in antitesi ad un primo positivo apprezzamento da parte dei giudici del Riesame. Gli inquirenti aspettano, infatti, di acquisire ulteriori elementi POLEMICHE. I 5Stelle all’attacco Cena Lo Bello-Ciancio, imbarazzo al Viminale CATANIA. Sentito dai cronisti, Ivan Lo Bello ha glissato: «Con chi vado a cena sono fatti miei». Ma l’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano del senatore di Ivan Lo Bello 5Stelle Mario Guarrusso, che chiede di sapere “a che titolo si mantiene la scorta con auto blindata al vicepresidente nazionale di Confindustria, se è vero che la sera del 1 febbraio 2014 è stato visto a cena al ristorante ‘Il Giardino di Bacco’ di San Giovanni La Punta con l’imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo, inquisito per i reato di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta e l’attrice Monica Guerritore”, sta creando qualche imbarazzo al Viminale. Il gruppo 5Stelle chiede che venga revocata “immediatamente” la scorta a Lo Bello e al Viminale chiede una risposta in aula sui fatti esposti. Sebastiano Ardita probatori utili all’accusa dalla relazione del commercialista reggino Giuseppe Barreca, che ha sbobinato ore e ore di intercettazioni ambientali e telefoniche. Ma è proprio sulla configurazione dei reati contestati che tra i giudici emergono differenti interpretazioni. Oltre l’associazione a delinquere, a tutti gli indagati viene contestata anche la truffa e il peculato, una interpretazione giuridica “grossolana” secondo il professore Carlo Paliero, legale di Chiara Schirò, utile solo a tenere aperte “in unico contenitore” posizioni tra loro separate, con diversi gradi di responsabilità, al punto che l’indagine, per le modalità di svolgimento, è stata battezzata da alcuni avvocati come “l’inchiesta Ardita”. L’ammissibilità o meno di alcune intercettazioni a strascico su soggetti che godono dell’immunità, prima che venga richiesta l’autorizzazione a procedere, non è il solo fronte dello scontro all’orizzonte. Si fa caldo il tema della congruità degli affitti operati agli enti, che vede tra accusa e difesa sproporzioni che si attestano sul 100% delle cifre, e anche la contestazione tecnica della fattispecie di reato: per la Cassazione, infatti, in casi simili il reato di truffa esclude quello del peculato. SOMMARIO PRIMO PIANO 6. Messina, squadra & compasso Viaggio nella città massonica POLITICA 8. D’Alia, contrappasso Dc Il messinese non agguanta la segreteria Udc 9. Province, commissari al Cga Il Consiglio di Giustizia amministrativa interviene su proroghe e nomine di Crocetta 11. Urbanistica, è guerra Emorragia di personale degli uffici del Prg 12. Tutti contro Abbadessa Ecco chi si sta muovendo per spodestare il sindaco di Rometta SICILIA 13. La guerra di Salvo Non finiscono i guai per l’ex sindaco di Brolo 14. Navarra, bilancio prudente Il rettore si mantiene basso sulle previsioni di entrata 15. “Invisibili”, non per i senzatetto L’associazione nata 13 anni fa grazie a Cristina Rossitto Puglisi 16. Federico D’Aragona, il terzo Re Si infiamma il dibattito sul sovrano dopo l’intitolazione del Castello di Montalbano 19. Gli sms della discordia A Sant’Agata Militello scontro in aula. 20. Il Certamen parla greco Al via la prima edizione dell’Agon Zanklaios ECONOMIA 21. Reggio, nubi nere sullo scalo L’Ue vara nuove regole sugli aiuti di stato 22. Tutto iniziò con la San Pellegrino Il successo della Misitano & Stracuzzi spa, “scoperta” da Ezio Granelli 23. Crocerismo, se la Proposta fa 3.0 Debutto il 25 per il nuovo sistema di accoglienza ideato da Antonio Sapienza POSTER 26. L’Isola di Carnevale L’evento organizzato nell’area pedonale riporta a Messina maschere e folclore RUBRICHE 3. Riservato 4-5. Settegiorni 24. Consumatori / Consulenti 28. Libri/La Classifica 28. Lacerti di Letture 30-31. Lettere & Commenti 30. Qui Scuola 30. Heritage 30. Ecologia 31. Eliodoro / 150 Parole da Palermo 31. Animal House centonove pagina 3 28 Febbraio 2014 TOP SECRET SANITÀ MESSINA Centro Neurolesi, Migliore commissario MESSINA. Sarà il manager della Asp 5 di Messina, Giovanni Migliore, 52 anni, il direttore generale “ad interim” del Centro Neurolesi di Messina. È la decisione del presidente Crocetta per il Centro scientifico dei Colli San Rizzo, ora escluso dai copiosi finanziamenti della “Tabella H”: accertamenti sono in corso all’assessorato alla sanità sulle somme accordate e sulle rendicontazioni degli anni passati. ASSEMBLEA REGIONALE Addio al Pid, Bernadette Grasso coordinatrice Fi MESSINA. Lascerà il 15 aprile il gruppo “Pid-Grande Sud”per assumere il coordinamento di Forza Italia in provincia di Messina. Lo ha comunicato ai leader di riferimento, Saverio Romano e Gianfranco Miccichè, Bernardette Grasso, sindaco di Caprileone, che andrà così ad ingrossare il gruppo forzista all’Assemblea regionale. PALAZZO ZANCA Cittadimessina.it, il Comune rinnova il dominio MESSINA. Sarebbe scaduto il 3 marzo, è stato rinnovato. Il Comune di Messina ha scelto di continuare con il dominio cittadimessina.it, gestito da Solnet e di recente rinnovato in grafica e contenuti. Di sito istituzionale, però, palazzo Zanca ne ha anche un altro, comune.messina.it. Informazioni e funzionalità dei due siti, spesso, si sovrappongono. 28 Febbraio 2014 settegiorni CHI SALE Angela Previti MESSINA. L’ex coordinatrice dell’ufficio di gabinetto della Provincia è stata chiamata come esperta a titolo gratuito dal commissario Filippo Romano, “per i rapporti con gli enti” e per la Notte della Cultura “bis”, prevista ad aprile. Il tema sarà la melodia degli anni Sessanta, sulle note dei Giants, il gruppo musicale di Nanni Ricevuto, che per l'occasione, ha ripreso in mano microfono e strumenti musicali. Giuseppe Campione MESSINA. Già ordinario di Geografia Politica all’Università di Messina, è stato eletto dall' Assemblea di soci dell' Istituto Gramsci di Palermo nel comitato scientifico. L' Istituto ha costituito un imponente archivio attinente alla Sicilia (dopoguerra, liberazione, separatismo, richiesta e poi concessione dell' autonomia, lotte contadine, milazzismo, primo centro sinistra etc. fino ai giorni nostri) e ha una biblioteca di quasi 40milavolumi. Antonio Le Donne MESSINA. Riconoscimento per il segretario generale del Comune di Messina. In occasione del ventesimo Congresso Nazionale dell’Unione dei segretari comunali e provinciali al Campidoglio, a Roma, Le Donne, è stato nominato vicesegretario nazionale vicario dell’Unione con 431 preferenze su 435 votanti. Il nuovo segretario nazionale è invece Alfredo Ricciardi, segretario generale in Lombardia. Bernadette Grasso TUSA. “Una vera ballerina…”. Bernardette Grasso, onorevole del Grande Sud e sindaco di Caprileone, è stata sorpresa dalle telecamere in spumeggianti giravolte con il collaboratore del governatore Crocetta, Giuseppe Comandatore, alle danze intonate per la festa di compleanno del presidente all’Atelier sul Mare di Castel di Tusa Nicolò Marino CATANIA. Il magistrato che lotta contro la mafia delle discariche non ama passare inosservato: alla sua Lamborghini gialla, ha affiancato ora una Porsche 3200 a benzina, comprata dal collega magistrato agrigentino Luigi Birritteri, già vicino ad Alfano. Costo: 33mila euro. FONDAZIONI Scandurra, relazione shock Mangano attacca la gestione VENETICO. Una durissima relazione contro la gestione dell’ex presidente della Fondazione Scandurra, Vincenzo Lo Monte, già sindaco di Graniti, è stata indirizzata all’assessorato alla Famiglia della Regione dal commissario straordinario Francesco Mangano, di recente riconfermato nell’incarico. Nella nota, indirizzata all’assessore Ester Bonafede, rileva la latitanza non solo del presidente “che non ha risposto agli inviti della gestione commissariale”, ma anche di alcuni tecnici incaricati dalla Fondazione per svolgere alcuni lavori o di difesa legale, che non hanno mai fatto relazione alcuna. Frutto del lascito di un possidente di Venetico, la Fondazione Scandurra dispone di un immobile di tredicimila metri quadrati a Contesse e tredici appartamenti in città, oltre che terreni nella zona di Rometta e Venetico. Proprio l’immobile di Contesse, affittato alla cooperativa Azione Sociale, è al centro dei rilievi più gravi del commissario: ”La struttura scrive si trova in evidente stato di abbandono, non risulta essere svolto alcun lavoro di manutenzione come Francesco Mangano previsto nel contratto di affitto, che non risulta d’altronde onorato da anni. Di questa situazione poco chiara sarà informata l’Autorità giudiziaria”, scrive. Affittata per l’importo di 50mila euro l’anno, la struttura è stata del tutto spogliata dai vandali: sono sparite attrezzature, porte, finestre, sanitari e perfino i tombini dello spiazzo all’ingresso. Per “ingannare” la Regione, sarebbero state sottoscritte delle transazioni “poco chiare” ad avviso di Mangano, “che meritano l’attenzione della magistratura”. Si rileva, poi, che ad un inquilino che aveva affittato un appartamento non sono stati chiesti i fitti per 6 anni e che nessun rappresentante della onlus si è costituito in giudizio per contestare due cartelle esattoriali da 300mila euro, divenute esecutive. SOCIETÀ “I borghi fuori le mura” di Franco Chillemi al Palacultura Antonello Messina. Oggi (venerdì 28, ndr), alle 16.30, al Palacultura, nell’ambito delle iniziative organizzate dall’Archivio Storico “Nitto Scaglione” e dalla Biblioteca Comunale “Tommaso Cannizzaro”, sarà presentato il volume di Franco Chillemi “Messina. I borghi fuori le mura” (Libreria Ciofalo Editrice). Ne parleranno Sergio Todesco, direttore della Biblioteca Regionale, l’architetto Nino Principato e il cultore di storia patria Giovanni Molonia. Introdurranno Salvatore De Francesco (Dirigente Dipartimento Cultura del Comune) e Patrizia Russo (responsabile dell’Archivio Storico e Biblioteca Comunale). Anche da Limina solidarietà alle proteste venezuelane Limina. Manifestazione a sostegno delle proteste in Venezuela degli italo venezuelani dell’hinterland jonico, che sabato 1 marzo, alle ore 16 in Piazza Venezuela a Limina, si riuniranno per far sentire la loro voce a sostegno della pacificazione nel paese sudamericano, dove le manifestazioni di protesta contro il governo di Maduro sono finite in scontri, con numerose vittime. La banda musicale parteciperà all’incontro con l’esecuzione di alcuni brani. La Fondazione Solonia riporta in via Belle Epoque e Cafè Chantant Messina. “La belle epoque e il cafè Chantant” è il titolo della manifestazione che, organizzata dalla Fondazione Salonia in collaborazione con l’associazione Madonna della Lettera e l’università la Pace della Svizzera italiana, a partire dal primo marzo si svolgerà nella sala Pometeo di Villa Melania, a Zafferia. Con costumi d’epoca sarà riproposta l’atmosfera frizzante che si respirava a Parigi ad inizio secolo, quando il signor Procope, primo in Europa, aprì il primo cafè “chantant”. Nel corso della manifestazione saranno previsti spettacoli musicali e di illusionismo e performance d’arte. PRECISAZIONI Cucinotta, nessuno “sfruttamento minorile” Nicola Cucinotta Sul numero 7 di Centonove, nell’ambito del “Chi Scende”, è stata usata un’espressione sgradevole in relazione a uno dei protagonisti della rubrica, Nicola Cucinotta. Nel raccontare scherzosamente di come il figlio lo aiuti con sincera passione nella sua attività politica, è stato scritto: “Il segreto del consigliere comunale del Pd in occasione delle primarie? Lo ‘sfruttamento minorile’”. Per quanto virgolettata, ci si rende conto che la frase richiama circostanze negative, e di questo ci scusiamo con l’interessato e i familiari. (ddj) INIZIATIVE. Al Palantonello il convegno organizzato dalla Onlus con visita ai laboratori artigianali “Emancipazione rinnegata” al Cirs di Messina “Emancipazione Rinnegata”, è il titolo del convegno organizzato dal Cirs di Messina che si terrà il 6 marzo prossimo nella saletta del Palacultura adiacente al giardino curato dalla stessa Onuls. Ad aprire i lavori con “Consapevolezza, libertà, lavoro” sarà Maria Celeste Celi, presidente del Cirs. A seguire, questi argomenti con i rispettivi relatore: “Dalla lotta per i diritti alla produzione di una cultura di genere. Sfide, conquiste, sconfitte: ieri, oggi, domani” (Giusi Fumari Luvarà, docente di Storia della Filosofia all’Università di Messina); “Dal consumismo al consumo: Valori di identità, di autonomia, di sviluppo” (Padre Felice Scalia, gesuita e teologo); “Maschio: parte lesa? Indebolimento, rinuncia, delega" (Ettore Pasculli, direttore D.S.M.-U.O.C. Salute Mentale, Distretto 19, Roma). Quindi, la parola ai giovani: “Come si vive oggi la parìtà” (Alessandra Denaro e Alessandra Verzera, allievi del Liceo Ginnasio “Maurolico”) e Alessandra Scuderi (allieva dell'Istituto Nautico “Caio Duilio”). Inoltre, nei locali del Cirs sarà possibile visitare i Laboratori artigianali: Fortuna Russo (chiacchierino/ Ricamo), AR (oreficeria), Bruna Vismara (filo di Rame), Rosanna La Torre (ceramica), Cirs-La Glicine (biscotti), Lucy Fenech (design riciclo), Antonio Fenech (arte del trasforo), Laura Vecchio (riciclo bici obsolete), Carmen Crisafulli (pittrice), centonove pagina 4 Giovanna Militello (ricamo), Vincenzo Currenti (formaggi e ricotta), Sara Esposito (cake design), Giovanni Fiannacca (intreccio reti), Giovanni Ammendolia (creazione presepi su radice d’ulivo), Giulia D'Urso (orecchini e borse all’uncinetto), Giacomo Costa (maestro d’ascia), Pippo Arena Il Checco (nassarolo), Domenico D’Arrigo (maestro fiorista), Cirs Onlus FP. (panetteria, cucina e pasticceria, sala, assistenza domiciliare). Ilaboratori sono frutto del progetto “Riscoperta Antichi Mestieri”, obiettivo avviamento al lavoro. I laboratori, che ad aprile e maggio saranno allestiti all’interno dell’isola pedonale, possono essere visitati il 6 (10-12,30, 16-19) e l’8 (9-12). settegiorni MESSINA. L’assessorato Regionale boccia la richiesta dell’Ainis per l’istituzione del Liceo Musicale Non c’è Musica MESSINA. L’assessore comunale all’Annona e ai Mercati del Comune di messina è proprio sfortunata. Nell’arco della stessa giornata, trascorsa tutta all’interno del suo ufficio, ha preso ben due multe per sosta vietata. L’esponente della giunta Accorinti se n’è accorta all’uscita da Palazzo Zanca, quando ha raggiunto l’auto, parcheggiata di fronte. In divieto di sosta permanente. ROSSANA FRANZONE «Fatta salva la legittimità di ogni richiedente di veder approvata la propria istanza, non sono stati resi espliciti i criteri che hanno portato a una scelta che ancora una volta penalizza Messina». Il preside del Liceo Ainis Elio Parisi, non usa mezzi termini per esprimere la sua amarezza. Ha appena scoperto che la sua richiesta per l’istituzione di un liceo musicale nella sua scuola è stata respinta. E per dare a tutti la notizia scrive un documento dove spiega passo dopo passo cosa è successo. «Dopo una prima comunicazione - racconta Elio Parisi - in cui compariva il parere positivo dell’Ufficio Scolastico regionale per l’attivazione del Liceo Musicale al Liceo Ainis (già convenzionato con il Conservatorio Corelli) un secondo avviso rettificava la precedente indicando un errore materiale rivelando l’ordine di preferenza stabilito dall’Assessorato che tra sette richieste tutte ammissibili come Liceo Musicale, provenienti da varie province (2 da Agrigento e Caltanissetta, 1 da Siracusa e da Trapani – ad Alcamo quella prescelta) metteva quella di Messina al 7° posto». «L’Ufficio Scolastico Regionale, vincolato dalle disposizioni sugli organici continua il preside - dava il parere positivo solo per la prima scuola che risultava essere appunto un istituto di Alcamo». Messina è ormai tra le ultime quattro province siciliane dove non è stato attivato il Liceo Musicale (insieme a Trapani, Agrigento e Siracusa, queste ultime due senza Conservatorio). Tra queste quattro, oltre ad essere la più grande e popolosa, è quella dove c’è il maggior numero di Scuole Medie ad indirizzo musicale Elio Parisi, dirigente scolastico dell’istituto Ainis (seconda solo a Catania). «Per questo motivo l’Ainis - riprende il dirigente scolastico nel suo documento - già dal 2010 aveva avanzato la richiesta per il Liceo Musicale. Abbiamo tutte le carte in regola: una convenzione con il Conservatorio, un laboratorio musicale già presente e precedenti sperimentazioni in questa direzione». Nel 2012 l’Ainis c’era andato molto vicino, ma il cambio di amministrazione regionale aveva bloccato tutto. L’anno scorso era stata preferita un’unica attivazione a Catania. «Adesso - dice - sembrava proprio arrivato il turno il Liceo Ainis. Invece ancora un’altra scelta che appare una beffa per la nostra città e per i nostri ragazzi. Resta ancora un’ultima speranza in attesa del Decreto Assessoriale al riguardo. E’ previsto un ultimo parere direttamente dal Ministero dell’Istruzione. Se, in base ad ulteriori approfondimenti sulla decisione, basate anche sulle mie considerazioni, venisse perorata dall’Assessorato la situazione messinese, almeno per una volta potremmo dire che il nostro territorio non viene più mortificato con scelte che bloccano ogni possibilità di sviluppo culturale». ROSA E NERO Torrenova piange l’ex assessore Simona Ferrante Torrenova. A soli 35 anni è scomparsa Simona Ferrante, ex assessore comunale di Torrenova. Un tumore fulminante non le ha dato scampo. L’avvocato Ferrante ha ricoperto la carica di assessore con deleghe a Protezione civile, Affari generali, Affari legali e contenzioso, Pubblica Istruzione, Lavoro, Sicurezza e Personale. Si era dimessa dall’incarico quasi un anno fa, il 5 marzo del 2013, per motivi professionali e personali. Al suo posto il sindaco Basilio Castrovinci ha nominato Dario Sapienza. I maghi della visione Lo gnomo sull’albero CAPO D’ORLANDO Villa Piccolo, si apre la “Casimiroteca” Nasce a Villa Piccolo la “Casimiroteca”, spazio permanente al pianterreno della casa-museo, interamente dedicato alle Opere di Casimiro Piccolo, dipinti e fotografie, che sarà inaugurato ufficialmente il 1° marzo dal Presidente della “Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella” Giuseppe Benedetto, e dal sindaco Enzo Sindoni. E da lunedì 3 marzo il nuovo spazio sarà aperto al pubblico su prenotazione, da effettuare attraverso il nuovo sito internet fondazionepiccolo.it. Tre le sale espositive della Casimiroteca: l’ingresso apre su una saletta in cui è raccolta una selezione di opere giovanili che rendono l’idea della sua formazione. Acquerelli e ritratti sono, infatti, i soggetti preferiti da questo artista fin dagli inizi della sua avventura nel mondo dell’arte. Oltrepassando una tenda, si entra nell’universo esoterico del barone di Calanovella: i trentacinque “acquerelli magici” spiccano nei loro colori e nella testimonianza di un “mondo parallelo”, ovvero tutti gli abitanti del bosco di Villa Piccolo. Attraversata un’ultima ‘porta’, si trova una selezione di fotografie di Casimiro proiettate con soluzioni tecnologiche rendono l’idea del suo genio artistico. CHI SCENDE Patrizia Panarello Il dirigente scolastico Elio Parisi: «la città dello Stretto è tra le ultime quattro province siciliane a non avere l’istituto». Nonostante il conservatorio DI 28 Febbraio 2014 Si è spenso Antonio Romano, si era candidato rettore Messina. Si è spento il 23 febbraio il professor Antonio Romano Tassone, ordinario di Diritto Amministrativo dell’Ateneo di Messina. Nato nel 1952,è stato componente del comitato scientifico di numerose riviste italiane di Diritto pubblico; faceva parte, inoltre, del Comitato direttivo dell’ “Associazione italo-argentina dei professori di diritto amministrativo” e del Comitato direttivo dell’ “Associazione Italiana dei Professori di Diritto Amministrativo” (A.I.P.D.A.), 1999-2002. Era stato candidato alle ultime elezioni per la carica di Rettore e recentemente era stato nominato componente del Collegio Tecnico di Consulenza legale dell’Ateneo. I funerali si sono svolti al Duomo, il 25 febbraio. Neurochirurgia a lutto, addio a Mauro Cambria Messina. Lutto nel mondo della neurochirurgia messinese. È morto Mauro Cambria, direttore dell'Unità operativa semplice di Neurochirurgia traumatologica e docente di neurochirurgia presso le Scuole di specializzazione. Nel suo reparto si occupava delle urgenze di neurochirurgia cranica e spinale in arrivo dal Pronto soccorso e dalle altre strutture dell'Ospedale, avvalendosi di standard chirurgici altamente qualitativi. centonove pagina 5 Pippo Molonia MESSINA. Chi di acqua colpisce, di acqua perisce. È quello che è capitato allo storico capogruppo al Comune di Messina dell’ex Pci e oggi impegnatissimo nel Partito democratico. Molonia, infatti, mentre era intento a scherzare in bagno con la moglie, ha lasciato cadere il cellulare nella vasca. La conclusione? Telefono fuori uso e rubrica totalmente azzerata. Girolamo Cotroneo MESSINA. Il docente universitario dell’Ateneo di Messina inventa una nuova branca della ricerca: la filosofia del parcheggio. Giunto alla chiesa dell’Immacolata per un funerale, Cotroneo ha deciso di piazzare la sua in doppia fila “interna”, salendo con le ruote sul marciapiede all’incrocio tra le vie Boccetta e D’Arrigo, a fianco di un’altra vettura. Peraltro già sulle strisce. Francesco Palano Quero MESSINA. Il presidente della IV Circoscrizione è proprio distratto. Dopo una giornata trascorsa a ricevere le lamentele di chi non è contento dell’Isola pedonale, da lui difesa a spada tratta, aveva deciso di rilassarsi mangiando in un pub del centro. Ma la scelta di Palano Quero si è rivelata del tutto improvvida. Una volta seduto al tavolo, si è trovato di fronte Lino Santoro, leader degli oppositori e congiunto dei titolari del locale. Angelino Alfano ROMA. Sarà il Nuovo centrodestra, ma l’animo è sempre quello della vecchia, cara Dc. Angelino Alfano ha infatti scelto la nuova sede del suo partito nella via in Arcione, a due passi dalla Fontana di Trevi e dal Quirinale. L'immobile, al numero civico 71, è nel palazzo storico che per anni ha ospitato la casa romana dell' ex leader Dc, Ciriaco De Mita. 28 Febbraio 2014 primopiano MASSONERIA. Dallo Stretto parte la scalata ai vertici del Grande Oriente. In corsa Silverio Magno e Santi Fedele Messina, squadra & compasso Il notaio candidato a Gran maestro, il professore universitario ad “aggiunto”. Viaggio nella città degli “iniziati”. Tutto quello che c’è da sapere su obbedienze, grembiulini e “liberi muratori” L’interno del tempio massonico “Valle del Peloro”, sede del Grande Oriente di Messina, in via santa Cecilia DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Ai messinesi, dilettarsi con cappucci e grembiulini è sempre piaciuto. Molto. Prima delle operazioni trasparenza che hanno costretto la massoneria italiana a mettersi in gioco dopo gli scandali P2 e le inchieste di inizio anni ‘90, per capire chi fosse un “libero muratore” bisognava aguzzare la vista e scorgere microscopici compassi e squadrette appuntati sui baveri delle giacche, o scorgere la misteriosa sigla AGDGADU (“a gloria del grande architetto dell’universo”, motto massonico per eccellenza) nei necrologi di qualche personaggio in vista e chiacchierato. Oggi, quella stessa Messina rischia il colpaccio: piazzare ai vertici del Grande Oriente, la più numerosa delle obbedienze massoniche italiane, il notaio Silverio Magno con la carica di Gran Maestro, la più alta. O, in alternativa, il professore universitario Santi Fedele nel ruolo di Gran Maestro aggiunto. I due, infatti, correranno (in due liste separate su tre totali) per le elezioni di domenica 2 marzo della giunta di governo del Grande Oriente d’Italia. Una circostanza che cementa ancora di più la fama di Messina come città massonica. GREMBIULINO...STRETTO. Un legame, quello tra “liberi muratori” e Messina, che dura da tempo. Perché Silverio Magno non è il primo messinese a provare a scalare la vetta del Grande Oriente d’Italia. Pur fermandosi giusto un attimo prima della vetta, ci aveva provato per due volte Orazio Catarsini, ex preside della facoltà di Veterinaria dell’università di Messina e, in ambito massonico, ex presidente del collegio circoscrizionale della Sicilia. La prima volta Catarsini, nel 1999, aveva perso per soli quattro voti, la seconda sconfitta è invece arrivata al ballottaggio, entrambe le volte contro Gustavo Raffi. Così come prima del tentativo di Santi Fedele, altri concittadini sono arrivati a ricoprire cariche di prestigio all’interno del governo del Grande Oriente: Giuseppe Wrzy, avvocato, è stato Grande Oratore (la quarta carica del Goi) e “Grande architetto revisore”, in pratica il revisore dei conti di loggia, che nel 1993 non ha certificato il bilancio consuntivo annuale del Grande Oriente allora sotto la guida di Giuliano Di Bernardo, nel periodo turbolento delle inchieste del procuratore di Palmi Agostino Cordova su mafia e massoneria. Anche Francesco Celona, oggi presidente dell’ordine degli Avvocati di Messina, si è scontrato contro la corazzata Gustavo Raffi quando, nel 2009 era stato designato Grande oratore nella lista “Uniti nella regolarità”, poi sconfitta, che faceva capo al romano Natale Mario Di Luca. Per un’altra loggia, la Gran Loggia Regolare d’Italia, il dirigente bancario Sergio Paderni è stato Gran tesoriere, il chirurgo Sergio Perri Gran Maestro regionale di Sicilia. Perchè la tradizione massonica, a Messina, è lunga ed articolata. LOGGE & OFFICINE. Le obbedienze principali, e riconosciute, sono tre. Il Grande Oriente dʼItalia, che schiera dodici “officine”, per un totale di circa trecento adepti, la “scissionista” Gran Loggia Regolare che di iscritti ne conta poco meno di un centinaio, e la terza, la Gran Loggia dʼItalia di Piazza del Gesù che ne vanta qualcuno in più. In Sicilia, solo Palermo supera Messina, con 21 officine (Catania si ferma a undici). Con squadra e compasso, però, ci si diletta anche in provincia: Barcellona Pozzo di Gotto, infatti, la trentina di adepti della “Fratelli Bandiera” sono da poco affiancati dai fratelli muratori della “Eugenio Barresi”. Anche a Taormina, nonostante i numerosi meeting organizzati al san Domenico dalla Gran Loggia Regolare (nata dalla scissione all’interno del Grande Oriente) il Goi schiera una ventina di aderenti alle ZOOM Loggia Palazzo Zanca MASSONI IN CONSIGLIO E IN GIUNTA: CHI C’È, CHI C’ERA E CHI È ARRIVATO AD UN PASSO... MESSINA. Per anni è sembrato che il centrosinistra non potesse fare a meno di inserire in giunta un “fratello muratore”. Nel 2005, l’allora sindaco Francantonio Genovese conferisce la delega alla Mobilità ad Arturo Alonci, iscritto al Grande Oriente e con tradizioni massoniche di famiglia. Nella stessa giunta, con delega al Personale, anche Marcello Greco, anch’egli massone di lungo corso, poi diventato consigliere comunale e oggi deputato regionale nei Dr. Orgogliosissimo della sua appartenenza massonica, più di una volta Greco, in aula, ha difeso appassionatamente la sua obbedienza in occasione degli attacchi. Alle elezioni del 2008, lo stesso Genovese designa assessore alla Cultura proprio Santi Fedele, ma la sindacatura va a Giuseppe Buzzanca. Nel 2013, infine, accanto a Felice Calabrò in quota “grembiulini” avrebbe dovuto sedere in giunta anche Salvatore Versaci, presidente del consiglio dei venerabili dell’Oriente di Messina. Anche tra i banchi del consiglio comunale compasso e squadra sono sempre stati forti. Soprattutto nel Pd. Massone da giovanissimo, oggi in sonno, è Giovanni Cocivera, consigliere non eletto a giugno del 2013 e promotore del ricorso contro l’elezione a sindaco di Renato Accorinti. Prima di approdare al Pd, Cocivera militava nelle file del Pdl, esattamente come Angelo Burrascano, anch’egli appartenente al Grande centonove pagina 6 Oriente (in una loggia non messinese) e in seguito passato armi e bagagli al centrosinistra, sotto le file del Megafono. Anche il capogruppo del Pd in consiglio Paolo David è iscritto da tempo al Grande Oriente: già maestro venerabile di loggia, David è tra i più “alti in grado” del Goi di Messina. Anche il centrodestra non si fa mancare i suoi fratelli muratori, anche se l’appartenenza alla massoneria non ha portato loro eccessiva fortuna elettorale. Faceva parte del Grande Oriente Claudio Canfora (oggi in sonno), consigliere tra il 2008 ed il 2013 nel Pdl e poi in Fli, e non ripresentatosi alle elezioni. “Libero muratore”, anch’egli in sonno, era Sebastiano Tamà, eletto nel 2008 con il Mpa e poi transitato al Pdl. In aula, a rappresentare la Gran Loggia Regolare c’era poi Tanino Caliò, in origine con l’Udc, poi con il Pid infine non eletto nel 2013 tra le file dei Dr. (A.C.) primopiano officine unificate Andromachos e Tauromenita, mentre a Torrenova la “Agatirso” raduna una cinquantina di liberi muratori. E a Messina? Ad officiare i lavori nei due templi dell’edificio di via santa Cecilia in cui ha sede il Grande Oriente messinese, la più antica è la loggia “Aurora”, la più recente la “Asilo della virtù”, nata dalla germinazione della “Giuseppe Minolfi”, fino alla “diaspora” la più numerosa delle officine messinesi con una cinquantina di membri. Una decina in meno per la “Giordano Bruno”, mentre “La Ragione” e la “Giacomo Tallone” oscillano tra i 30 ed 35 muratori. In via Santa Cecilia trovano poi asilo i membri della “Stretta fratellanza”, “Antonio La Maestra”, “Salvatore Mormino”, “La Libertà” ed “Aniadin”. A chiudere il panorama, la “Arturo Reghini”. E le altre obbedienze? La Gran Loggia Regolare (nata dalla scissione dell’allora Gran maestro del Goi Giuliano Di Bernardo nel 1993), a Messina, è da anni in fortissima ascesa: alle tre officine originarie “Arcadia”, “Sirio” ed “Accademia”, in brevissimo tempo si sono aggiunte la “Cavalieri di Minerva”, la “Federico II di Svevia” e la “Pistis Sophia”. Storica sede della loggia è palazzo Formento di viale della Libertà, per anni il più grande tempio massonico italiano della Gran Loggia Regolare. In provincia, la “Glri” è presente solo a Taormina, con la “Tauromenitan”, quasi omonima della loggia del Goi. La terza osservanza si fregia di un nome lungo ed altisonante: “Gran loggia dʼItalia degli antichi liberi accettati muratori obbedienza di piazza del Gesù - palazzo Vitelleschi”. A seguire gli insegnamenti sono adepti di Messina, Spadafora, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto. Contrariamente alla massoneria ortodossa, ed alle altre logge, lʼobbedienza di piazza del Gesù apre le porte dei templi anche alle donne, presenza invece vietatissima da tutte le altre logge. In Sicilia, però, le donne che svestono il grembiule da cucina per Squadra, compasso e bibbia indossare quello massonico sono pochissime e non arrivano al centinaio. Qualcosa di simile, unʼapertura alla modernità, lʼha messa in campo anche il tradizionalista Goi, con le “logge dʼadozione” che non rivendicano unʼeffettiva appartenenza allʼordine: le “Stelle dʼoriente”. In tutto, allʼombra di squadra e compasso, in Sicilia nel 2007 risultavano esserci circa 5000 “liberi muratori”. I messinesi, con le istituzioni, non hanno mai avuto vita facile. DA LA PIANA AD ACCORINTI. Il primo a lanciare strali, a gennaio del 2009, era stato l’arcivescovo Calogero La Piana: “«La nostra è una città che vive sotto una cappa massonica che controlla tutto e tutti”, aveva tuonato dal pulpito il prelato, riaccendendo la secolare battaglia tra tonache e grembiulini. A strettissimo giro di posta è arrivata la risposta di Silverio Magno, all’epoca presidente circoscrizionale del Grande Oriente siciliano: “Non discutiamo di politica nè di affari. Chi è a conoscenza di realtà diverse ha il dovere di denunziarle alla magistratura”. Una scaramuccia da niente, in confronto a quella scoppiata quattro anni dopo, tra il sindaco Renato Accorinti e le logge messinesi. Ad innescare la miccia, le dichiarazioni del professore pacifista: “nessun massone nella mia amministrazione”. Tradotto, requisito indispensabile per ricoprire incarichi pubblici è il non essere affiliato. Ad Accorinti ha risposto Gustavo Raffi, maestro venerabile del Grande Oriente: “Questa si chiama discriminazione. 28 Febbraio 2014 Confrontiamoci, scelga lei data e luogo”, invito al quale Accorinti ha risposto picche. Le acque sembravano essersi calmate, e invece era solo un fiume carsico. A farlo riemergere, prima una seduta di consiglio comunale aperto sul tema del secondo palagiustizia, poi l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il presidente dell’ordine degli avvocati, Franco Celona, parla di “poteri forti” riferendosi ad Accorinti. Addosso a Celona, dagli ambienti accorintiani, piovono accuse di massoneria, che “preoccupano” Luigi Raffa, presidente del collegio dei venerabili messinesi: si evoca da una parte il medioevo, dall’altra il fascismo. Nel frattempo Raffa, e Raffi, che invitano nuovamente Accorinti ad un confronto. Che ancora non c’è stato. E non ci sarà. CONTENDENTI. I programmi dei due sfidanti. Entrambi affiliati alla stessa “officina” Fratelli contro TRASPARENZA, TRADIZIONE, MODERNIZZAZIONE E POLEMICHE. ECCO LE AFFINITÀ. E LE DIVERGENZE MESSINA. La loggia “La Ragione”, tra quelle che officiano riti nel tempio di via santa Cecilia, è una delle più piccole, pur essendo tra le più antiche: una ventina di adepti. Tra i quali potrebbero esserci i prossimi vertici del Grande Oriente d’Italia. Domenica 2, sedicimila massoni (su oltre 22mila in totale) andranno alle urne a votare una delle tre liste in corsa. La numero due è capeggiata da Silverio Magno, nella numero tre Santi Fedele corre per la carica di Gran Maestro aggiunto. Entrambi provengono dalla stessa loggia. “Effettivamente è strano, ed il fatto di non essere nella stessa lista stupisce non poco anche me”, confessa Silverio Magno. “Non immaginavo ci fossero differenze tali da dividerci, nemmeno a livello di programmi, ma è andata così...”, chiosa il notaio. Che poi spiega: “La candidatura è nata da richieste che ho ricevuto da diversi fratelli e da diverso tempo, ed è allo stesso tempo molto impegnativa ma molto esaltante”. Maestro venerabile e per 13 anni nel consiglio d’amministrazione della Urbs, società partecipata del GOI intestataria degli immobili della loggia, Magno potrebbe diventare Gran Maestro dopo quindici anni di governo ininterrotto da parte di Gustavo Raffi. “Che non si azzerano: Raffi a mio modo di vedere ha personalizzato troppo la massoneria. Se vincessi, la mia visione sarebbe molto diversa: a partire da un’apertura all’esterno molto più diretta per far capire cosa è davvero massoneria; cosa che in quindici anni non si è fatta”. Sui rapporti con le altre obbedienze, Magno è “possibilista”. “Non mi risulta che ce ne siano di particolari con le altre logge, ma è chiaro che bisogna trovare una pacificazione, non c’è motivo di fare fonti contrapposti: io sarei dell’idea di nominare reciproci ambasciatori per ricucire i rapporti”. E’ sulle polemiche che da qualche mese in città hanno interessato la Massoneria, che Magno si indurisce. “Quando sono stato presidente circoscrizionale sono intervenuto, oggi non ho il ruolo per prendere posizione - conclude - secondo me da parte nostra c’è stato un comportamento sin troppo morbido verso un atteggiamento non giustificabile in alcun modo”. “Sul nostro sito ci sono tutte le informazioni su programmi e curricula dei candidati che possono interessare”, si premura di precisare Santi Fedele, l’altro messinese in corsa. Professore ordinario di Storia centonove pagina 7 SIlverio Magno Santi Fedele contemporanea nell’Università di Messina e iscritto alla loggia La Ragione del Grande Oriente di Messina, Fedele corre per la carica di Gran Maestro aggiunto nella lista che fa capo a Stefano Bisi, la numero tre in competizione. “E’ la mia prima candidatura alla giunta di governo del Grande Oriente, anche se al suo interno ricopro già da tempo altre cariche”, spiega Fedele, che è stato nominato Gran Maestro onorario nel 2011 ed è componente del comitato scientifico della rivista nazionale del Goi Hiram. Come mai due messinesi in due liste diverse? “Sono espressione di due programmi diversi, di due modi diversi di intendere il presente e l’immediato futuro del Grande Oriente”. In cosa? Nella trasparenza innanzitutto. A differenza del sito che supporta la candidatura di Silverio Magno, ilfuturonellatradizione.it, accessibile solo a chi si registra, quello della lista Bisi è navigabile da parte di chiunque abbia curiosità. “Quello della trasparenza è un tema rispetto al quale non dobbiamo tornare indietro. Come? Con riunioni, studi, convegni, mostre, tutto ciò che rifletta all’esterno il lavoro delle logge”. E rispetto alla triplice legislatura di Gustavo Raffi? “Riteniamo che rispetto al lungo periodo di Raffi bisognerà muoversi in equilibrio tra continuità e rinnovamento – prosegue proseguendo in una ristrutturazione interna, che snellisca la nostra burocrazia ed i nostri uffici, passando da una diversificazione del meeting di Rimini (Raffi, ravennate, ha spostato la “operazioni” di celebrazione della Gran Loggia del Grande Oriente da Roma alla riviera romagnola, ndr) nell’ottica di riforme efficientistiche che possano favorire anche una sensibile riduzione di costi, compiendo azioni necessarie per accantonare somme che andranno in solidarietà – conclude Fedele - esattamente come è accaduto, per esempio, con gli asili notturni di Torino”. (A.C.) 28 Febbraio 2014 politica A DESTRA Fratelli in primarie PAPPALARDO VINCE LE CONSULTAZIONI DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI Circa 10.000 votanti in tutta la Sicilia per le primarie di Fratelli d'Italia, il partito fondato da Guido Crosetto, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Sono stati eletti i "grandi elettori" che parteciperanno al primo Congresso nazionale, previsto a Fiuggi l'8 e 9 marzo. Nella Sicilia orientale (4.016 votanti, tra Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna) i più votati sono risultati: Sandro Pappalardo, di Biancavilla, 1120 voti; Carmen Bruno, 567, di Barcellona Pozzo di Gotto Messina; Giuseppe Sottile, 562, di Barcellona Pozzo di Gotto Messina; Giuliana Salamone, di Ragalna, 457 preferenze e Melania La Spada, 432 voti, di Barcellona Pozzo di Gotto Messina. A risultare vincitore, conquistando il titolo di "grande elettore" più votato in Sicilia è quindi Pappalardo. Gianpiero D’Alia TONFI. Il messinese non agguanta per quattro voti la leadership nazionale dell’Udc D’Alia, contrappasso Dc Alla base della sconfitta, l’intervento “old style” di Ciriaco De Mita e la defezione di tanti delegati siciliani. Rimasto senza poltrona, l’ex ministro prova a pesare sul rimpasto in giunta. Aprendo ad Alfano Per una beffarda ironia del destino il congresso dell’Udc, in perfetto stile democristiano, si è svolto a Roma “all’Auditorium della Conciliazione”. Ma quei quattro voti di scarto con tre schede nulle, 435 contro 431, che hanno visto primeggiare il calabrese Lorenzo Cesa sul messinese Gianpiero D’Alia aprono dentro il partito dello Scudocrociato uno squarcio verticale sui modi di intendere il rinnovamento e la politica. «E’ stato un congresso vero-ha detto Pierferdinando Casini-e nulla poteva essere dato per scontato». Indeciso fino alla fine se candidarsi o no, Lorenzo Cesa, già segretario in sella, si è convinto dopo la rinuncia del padovano Antonio de Poli, responsabile dlela comunicazione del partito che ha dirottato i suoi voti su Cesa, come il leader calabrese Gino Trematerra. Due fatti, imprevisti per D’Alia che aveva sciolto ogni riserva con un tweet a sorpresa pochi giorni prima: “Mi candido per decidere e non per rinviare”. Altro elemento imprevisto il peso del discorso politico intonato “con tanti distinguo” da un vecchio europarlamentare come Ciriaco De Mita, che ha spezzato l’entusiasmo di D’Alia, sostenuto a piene mani dall’ala giovane del partito tra cui si distingueva il casertano Gianpiero Linzi, richiamado l’orgoglio democristiano in tutte le sue componenti anche storiche, contro il vuoto di tanti neofiti dell’ultima ora. A questo si sono aggiunte le diserzioni di tante componenti siciliane, la raccaforte di D’Alia, che hanno staccato il il biglietto di partecipazione al congresso alla componente avversa: l’assessore regionale alla Famiglia Ester Bonafede, come il suo cognome impone, dopo il congresso ha sottolineato la sua appartenenza alla corrente di Cesa. Stoccate su stoccate, che hanno determinato per Gianpiero D’Alia il “week end nero” della Conciliazione: non è più ministro della Pubblica amministrazione e non sarà segretario nazionale del partito. In quota Udc è entrato nel governo Renzi, con la delega all’Ambiente, Gian Luca Galletti. Ma è proprio sulla leadership del partito che ora si è aperta la battaglia: D’Alia è per un accordo pieno e totale con Ncd di Angelino Alfano, l’ala di Cesa e Casini guardano con sussiego il Cavaliere, un rospo che “Gianpier” non riesce facilmente a digerire. La prima tappa dello scontro sulla linea politica si consuma in Sicilia, dove D’Alia ha chiesto a Crocetta, in vista del rimpasto, di fare spazio agli uomini di Alfano. Ora c’è la tappa a Dublino per definire i contorni della partecipazione al Ppe europeo. DIBATTITI Urla al Megafono I LEADER E I MAGGIORENTI DELLE NOVE PROVINCE IN DISACCORDO SUL FUTURO DEL MOVIMENTO Ma il Megafono è un partito, un movimento di idee o un contenitore politico usa e getta? Si è scatenato il dibattito in rete dopo un post del deputato regionale Antonio Malafarina, che chiamava i simpatizzanti del movimento a rafforzare le fila per difendere Crocetta imbrigliato e “prigioniero della logica dei partiti” in vista della trasformazione del movimento in vero e proprio partito federato. Una pronta risposta di Massimo Finocchiaro, imprenditore messinese amico personale del presidente Crocetta, ha scatenato il dibattito su chi siamo, che vogliamo, dove andiamo. Da una parte si sono schierati i coordinatori del movimento, Giuseppe Caudo, per Catania, Tommaso Lima per Palermo, Gaetano Montalbano per Agrigento, Alberto Lupo per Siracusa, Marcello Linares per Trapani, Alessia Bonura per Caltanissetta, Giuseppe Ardizzone per Messina e il sindaco Nello Di Pasquale per Ragusa: dopo un incontro in un ristorante di Casteldaccia è stato deciso di dare il via alla nascita delle sedi e il via anche al tesseramento. Non è stata indolore la reazione del fondatore del movimento Rosario Crocetta, che è anche proprietario del simbolo del Megafono. Sentito sul punto, domenica scorsa nel “Buen Retiro” di Castel di Tusa, ha considerato quella di Malafarina, “una fuga in avanti”, aggiungendo che centonove pagina 8 le strategie sul futuro del Megafono sarà lui a deciderle: a breve è prevista una grande convention regionale, “nel giro di dieci giorni” per definire come strutturare il movimento. L’idea dei deputati del Gruppo, Malafarina, Di Pasquale, Coltraro, Oddo e Di Giacinto, cui di recente si è aggiunta l’assessore al territorio Mariella Lo Bello, è quella di federare il gruppo del Megafono insieme ai Drs di Picciolo e Cardinale e ad Articolo 4 di Lino Leanza, per rafforzare l’alleanza diretta con un Intergruppo che fa capo a Crocetta. L’idea del "partito" scatena però la reazione dei Pd, che considerano Crocetta un tesserato-iscritto, in quota Cuperlo, che non può appartenere ad altre sigle costituite. Per Crocetta, questa è “una visione vecchia della politica”, per il segretario uscente dei Ds Lupo “una visione ambigua e ambivalente della militanza politica”. 28 Febbraio 2014 politica Rosario Crocetta Patrizia Valenti SENTENZE. Il Consiglio di Giustizia amministrative interviene sulle nomine di Crocetta Province, commissari al Cga Per i giudici, qualsiasi designazione nuova, successiva al 31dicembre, non sarebbe stata possibile. Si “salverebbero” solo le proroghe, ma l’efficacia resta legata alla riforma in discussione all’Ars Per Rosario Crocetta è la conferma di una scelta. Per gli avversari politici, l’ennesima dimostrazione degli errori del presidente della Regione Siciliana. Quale che sia la verità, è certo che il pronunciamento del Consiglio di Giustizia amministrativa in relazione ai commissariamenti delle Province (il cui destino è ancora nelle mani di un’Assemblea regionale dove gli accordi interni alla maggioranza franano uno dopo l’altro) ha surriscaldato il clima. LA SENTENZA DEL CGA. “I commissari straordinari di cui all'articolo 1 della legge regionale numero 7/2013 non possono essere legittimamente nominati dopo la scadenza del 31 dicembre 2013”, recita la sentenza del Consiglio che stabilisce dei limiti alla nomina dei commissari regionali delle disciolte province. L’organo di giustizia amministrativa sottolinea inoltre “il loro incarico, qualora la relativa nomina risalga a un'epoca precedente la data del 31 dicembre 2013, conserva efficacia, alternativamente: fino alla costituzione dei Liberi Consorzi comunali, in sostituzione delle Province regionali e ciò implica che il disegno di legge regionale al quale sopra si è accennato divenga legge, entri in vigore e consenta, attraverso opportune norme transitorie, l'immediata operatività dei Liberi Consorzi comunali, in luogo delle sopprimende Province regionali”. Dietro il linguaggio giuridico la sentenza fissa delle regole. Per l'Unione Regionale delle Province Siciliane (Upi), “il percorso di riforma dell'ente intermedio siciliano si fa sempre più accidentato”. Ed ecco perché: “Dopo l'infelice esordio del procedimento legislativo all'Ars, la cui ennesima adunanza è prevista per oggi pomeriggio (giovedì 27, ndr), un’altra pesante tegola sull'operato del Governo Crocetta arriva dal Consiglio di Giustizia Amministrativa interpellato, ironia della sorte, dall'assessore Regionale alle Autonomie locali in ordine alla legittimità delle nomine dei commissari Straordinari effettuate dopo il 31 dicembre 2013, termine quest'ultimo previsto dalla legge anche per trasformare le attuali Province Regionali in Liberi Consorzi di Comuni”. L’AUTO-APPELLO DI CROCETTA. «Il parere del Cga sui commissari delle Province è positivo», argomenta il governatore. Che aggiunge: «È l'istituto del commissariamento che si proroga e non le persone, in teoria potevamo cambiare tutti gli ex commissari, abbiamo sostituito il commissario di Trapani perché ha ricoperto altro incarico e quello di Siracusa per scelta». A dare manforte al presidente, anche Patrizia Valenti, l’assessore che aveva chiesto il parere: «Il Consiglio di giustizia amministrativa ha riconosciuto la validità sia dei tempi che delle modalità individuate dal governo per la proroga del regime di commissariamento delle Province nelle more dell'approvazione del ddl riforma da parte dell'Assemblea». MA L’OPPOSIZIONE... Scatenato Vincenzo Figuccia, deputato all’Ars di Forza Italia e vicepresidente della commissione Affari Istituzionali: «La bocciatura della proroga dei Commissari certifica il fallimento totale del Governo Crocetta, che di questa sempre più disastrosa riforma degli enti locali intermedi ha fatto la propria bandiera. Il parere richiesto dall'assessore dimostra che persino il massimo responsabile delle Autonomie locali non ha mai avuto né certezza né convinzione delle azioni e dei passaggi formali compiuti, per altro in contrasto col voto dell'Ars». (D.D.J.) TRATTATIVE Pd, aspettando Roma OCCHI PUNTATI SUL GOVERNO. DAI SOTTOSEGRETARI PASSANO PER L’ESECUTIVO E LA SEGRETERIA La lunga corsa alla composizione della segreteria regionale del Pd subisce una battuta d'arresto per colpa delle trattative per il completamento della squadra di governo a Roma di Matteo Renzi. La composizione della segreteria regionale, infatti, passa da Roma: tra rimpasti da fare nella Giunta Crocetta e “promozioni” di governo che lascerebbero spazi al veterano senatore Beppe Lumia. Coi renziani della prima ora che vedono ridurre le proprie chanches. SOTTOSEGRETARI CERCANSI. A Roma, mancano all'appello i sottosegretari e i viceministri, che potrebbero togliere dal fuoco alcune delle castagne più infuocate del governatore Rosario Crocetta e di Lumia. Per il senatore, infatti, le ambizioni di sbarcare con le Europee a Strasburgo si sta facendo spazio anche la possibilità di un ruolo di sottosegretario agli Interni o alla Giustizia, che alleggerirebbe di molto le sue pressioni su Crocetta. Alternativa a questa di Lumia al governo, potrebbe essere quella della promozione a sottosegretario di Luca Bianchi, assessore regionale all'Economia. La promozione consentirebbe a Crocetta di lasciare uno spazio per gli appetiti degli alleati, che pretendono ormai da mesi un posto al sole in giunta. E Lumia, in questo caso, andrebbe a Strasburgo come candidato di condivisione tra le varie anime del Partito. centonove pagina 9 Il percorso di un sottosegretario Pd siciliano sarebbe agevolato dalla fuoriuscita di Davide Faraone dalla lista dei sottosegretari. In ballo fino all'ultimo, il palermitano resterà come luogotentente per l'intero Mezzogiorno del Pd. Nessuna chance di riconferma, infine, per Giuseppe Berretta, catanese bersaniano. La Giunta Crocetta, a seguito del completamento della squadra di Renzi, potrebbe essere finalmente ritoccata. Fausto Raciti, segretario regionale, ha richiesto un rimaneggiamento, incontrando disponibilità da parte del Governatore. Crocetta, pertanto, dovrebbe sostituire almeno tre assessori, uno in quota Udc, e due in quota PD. Pressoché certa la fuoriuscita di Nino Bartolotta, di riferimento del deputato Francantonio Genovese e sostenitore di . Al suo posto, per rappresentare la minoranza Lupo. 28 Febbraio 2014 politica INCONTRI. Riflessioni a margine del convegno di Itaca e Lab L’INTERVENTO L’Italia che verrà Il futuro passa dalla riforma elettorale, ma il “Renzuscorum” si inserisce in un quadro di omologazione liberista e globalizzata DI MAURIZIO BALLISTRERI Organizzato dall’associazione Itaca e da Lab-Laboratorio dei cittadini, si è svolto un dibattito sul tema “La riforma elettorale e l’Italia che verrà”, alla luce della proposta di Matteo Renzi di nuova legge elettorale, come da tutti auspicato ma nei fatti, dal 2006, sempre evitato, a causa dell’enorme potere affidato dal “Porcellum” ai segretari dei partiti, che, di fatto, hanno “nominato” i parlamentari per ben tre legislature. Il presidente di Itaca Corrado La Rosa, tre illustri costituzionalisti Giovanni Moschella, Alberto Russo e Antonio Saitta, e chi scrive si sono confrontati a tutto campo sul tema e, più in generale, sulla democrazia nel nostro Paese, concordando che dopo la pronuncia della Consulta, la riforma non è più rinviabile, a condizione che, però, soddisfi non solo quelle che sono indicazioni del giudice delle leggi, ma anche (e soprattutto!) del popolo sovrano. L’”Italicucm”, già ribattezzato “Renzuscorum”, a causa dell’accordo diretto tra il segretario del Pd e Berlusconi, secondo i relatori non accoglie quella che appare la domanda più forte dei cittadini: la possibilità di scegliere, con le preferenze, gli eletti. Vero è che la Corte Costituzionale non ha accolto il ricorso relativamente alle preferenze, ma l’eccezione contro le liste bloccate, che se si dovesse votare ancora con il “Porcellum” sarebbero più corte; ma è altrettanto vero che assieme alla domanda democratica degli italiani, bisognava tenere in conto l’art. 67, il quale dispone che “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”: la circostanza di essere indicato in lista da partito e non di essere eletto con la preferenza sul nome, con meccanismo proporzionale o collegio uninominale, viola la libertà del parlamentare che risulta legato al leader politico che lo ha scelto e non al popolo sovrano. L’”Italicum” ripropone gli stessi “vizi” antidemocratici del “Porcellum”, ivi compreso quello del premio di maggioranza, che verrebbe conferito al partito o coalizione che raggiunga solo il 37%. Dal dibattito inoltre, sono emerse analogie con la “Legge Acerbo” con cui Mussolini nel 1924 vinse le elezioni. Al fondo il dibattito ha evidenziato come il “Renzuscorum” si inserisca nel quadro dell’omologazione liberista prodotta dalla globalizzazione, con il tentativo di costruire un sistema politico, attraverso la legge elettorale, di tipo oligarchico, una sorta di club ristretto di partiti ammessi alla rappresentanza parlamentare, che cancellerebbe il pluralismo culturale all’insegna del modello delle “Due destre”, in cui attorno al totem del mercato e della finanza, un partito tecnocratico ed uno populista sarebbero chiamati ad ottemperare alle direttive della Troika (il Fondo Monetario Internazionale controllato di fatto dalla finanza angloamericana, l’Unione europea egemonizzata dalla Germania della Merkel, la Banca centrale europea), nei confronti della quale il nuovo ministro dell’Economia, il tecnocrate Piercarlo Padoan, sarà molto attento. Il tutto mentre comincia il cammino del nuovo governo di Renzi (sotto l’occhio vigile del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano…), che dovrebbe essere di ispirazione “decisionista”, con forzature però, già avvenute sulle procedure democratiche, che evocano le teorie politologiche di Carl Schmitt, del sovrano che crea l’ordine giuridico, e di Thomas Hobbes che sosteneva: “auctoritas, non veritas, facit legem”. *Docente universitario Presidente del Lab Laboratorio dei Cittadini Emanuele Macaluso Macaluso, la cultura politica L’EX SEGNATORE COMUNISTA ARRIVA IN CITTÀ PRE PRESENTARE IL SUO LIBRO. E SI LANCIA IN UNA DISAMINA SULLA REALTÀ DI OGGI. IN CUI AL POSTO DEI PARTITI CI SONO I COMICI DI GIOVANNI FRAZZICA Emanuele Macaluso, nisseno, storico segretario regionale del Pci, fa tappa a Messina nell’ambito del percorso di presentazione della sua ultima fatica letteraria. In lui, più che il desiderio di vendere qualche copia in più, si riscontra il forte bisogno di raccontare delle pagine di storia liquidate troppo in fretta, tasselli mancanti senza i quali non si capisce il passato e non si vive bene il presente. Emanuele Macaluso, senatore, giornalista, sindacalista, politico, scrittore, ha sempre recitato, da grande protagonista e fino in fondo, tutti i ruoli che ha dovuto ricoprire, per sua scelta o perché indicato dal Partito. Ed è appunto la sua lunga militanza e la presenza ai vertici del Pci che fa di lui un testimone prezioso e acuto capace di raccontare ciò che ha vissuto tratteggiando le fasi più delicate della storia della nostra Repubblica all’interno del suo libro:“Comunisti e riformisti. Togliatti e la via italiana al socialismo” presentato nell'Aula Magna della Facoltà di Economia dell'Università di Messina dove ad accoglierlo c’erano i docenti Cupaiolo, Moschella, Giordano e Chiara ed il giornalista Anselmo. Un volume che qualcuno dice sia stato scritto per Togliatti e non su Togliatti, cioè per rivalutare la figura del grande Segretario del Pci, ma questo è solo uno degli obiettivi dell’opera che ha una finalità più ampia. Macaluso vuole ricreare il feeling della politica con la cultura. La sua storia infatti non riguarda la sinistra o il Partito, ma gli italiani e soprattutto le nuove generazioni, che dovrebbero trarre insegnamenti da quello che è stato l'agone politico di quegli anni. “La crisi della politica è dovuta al fatto che in questi anni c'è stata una netta separazione tra cultura e politica. In passato tra le due c'è stata una grande centonove pagina 10 comunicazione, mentre oggi la politica è diventata piccola amministrazione. La politica, invece, serve all'emancipazione dell'uomo: questo è stato un grande valore che oggi pare sia stato cancellato. Nella Costituente – continua il sen. Macaluso - c’erano i professori, comunisti, socialisti, repubblicani, liberali, quelli democristiani erano molto giovani, li chiamavano professorini, ma stiamo parlando di Moro, Fanfani e Dossetti, uomini di grande spessore. La Costituzione è talmente valida che c’è persino un’associazione formata da giuristi e intellettuali, presieduta da Gustavo Zagrebelsky, che vigila sulla sua difesa”. Poi una battuta amara:”Oggi la politica la fanno i comici, cosa ci possiamo aspettare”. E’ fondamentale per capire l’Italia di oggi conoscere il passaggio costituito dalla “svolta di Salerno” condotta da Palmiro Togliatti appena tornato dalla Russia. Fu l’inizio di un nuovo corso che portò alla unificazione dell’Italia del nord, che si era emancipata con le lotte partigiane, ed il sud compresso dal governo Badoglio, affamato ed in preda alle rivolte contadine. Il Pci, che seguendo la linea togliattiana, favorì fa formazione di governi con i partiti, abbandonando le tentazioni ribellistiche, aprì la strada del recupero delle masse contadine con i decreti del Ministro dell’Agricoltura Fausto Gullo e creò condizioni di agibilità politica anche nel mezzogiorno. In questo clima si arrivò al referendum monarchia/repubblica ed all’Assemblea Costituente. “In tutto questo – afferma Macaluso – Togliatti ebbe grande ruolo, perché, al di là dei rapporti col Pcus, in Italia scelse sempre la Democrazia. Uguaglianza e Progresso erano i nostri ideali, oggi Obama dice che la disuguaglianza è in crescita in maniera intollerabile, è una conferma del valore dei nostri principi”. politica Il Real Convitto Dante Alighieri, nuova sede del dipartimento Urbanistica MESSINA. Emorragia di personale nel dipartimento che si prepara alla redazione del nuovo piano regolatore Urbanistica, è guerra Smantellato l’ufficio che si occupa delle valutazioni d’incidenza, manca un ingegnere nella commissione Via/Vas, funzionari assegnati ad altri uffici. Ecco il grido d’allarme del dirigente DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. “Nonostante sia trascorso circa un mese dal trasferimento alla nuova sede di piazza Vittoria, si registra ancora una situazione di disorganizzazione degli uffici dovuta essenzialmente alla carenza del personale e allo stato di abbandono dei fascicoli e di pratiche edilizie”. In una decina di righe Santi Trovato, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Messina, sgancia una bomba ad alzo zero nei confronti dell’amministrazione guidata da Renato Accorinti ed al suo assessore all’Urbanistica Sergio De Cola. Perchè, di nuovo, gli uffici del dipartimento, sono piombati nel caos. V.I.A...INTASATA. L’ufficio che ha più risentito del colpo è stato quello che si occupa delle valutazioni d’incidenza per le costruzioni che ricadono in zona a protezione speciale, decimato dopo l’inchiesta che ha coinvolto l’ex consigliere comunale Ciccio Curcio, la figlia Roberta, imprenditori e funzionari comunali. La commissione, composta da cinque tecnici e rinnovata due mesi fa, non si è più riunita ed è ancora oggi nel limbo a causa delle dimissioni dell’ingegnere designato, Giuliana Mirabito, che ha rimesso il mandato nelle mani di De Cola a causa del clima “avvelenato” che si era diffuso dopo la sua nomina. L’ingegnere è figlia di Renzo Mirabito, il cui nome, nonostante non sia mai stato oggetto di indagine, è comparso più volte nell’inchiesta antimafia Torrente che si occupa della discarica di Mazzarrà. Ed il sotituto di Giuliana Mirabito non è ancora stato trovato, rendendo impossibili le convocazioni della commissione. Non solo: l’inchiesta per truffa e falso di dicembre scorso ha 28 Febbraio 2014 anche di fatto smantellato l’ufficio del personale comunale. Sono andati via Biagio Restuccia e Placido Accolla (al terzo quartiere), memoria storica dell’ufficio Zps, e al loro posto è arrivato...il caos. DESIGNAZIONI CON SORPRESA. Il 6 febbraio, il dirigente all’Urbanistica Vincenzo Schiera dispone il nuovo organigramma dell’ufficio (che risulta avere ancora oltre cento pratiche inevase), mettendo a capo l’architetto Amelia Leotta, proveniente dall’ormai defunto ufficio programmi complessi. Ad affiancarla avrebbero dovuto essere il funzionzionario direttivo Vincenzo Garufi, gli istruttori tecnici Massimo La Spada e Tommaso Bellinghieri, e l’archivista Maria D’Arrigo. Senonchè, nel giro di qualche giorno, Bellinghieri e D’Arrigo, che avevano già lavorato al servizio, quindi in possesso dell’esperienza necessaria, vengono trasferiti ai tributi (altro settore da sempre fortemente carente di personale), mentre Garufi è assente e il suo rientro non è previsto. Ad andare via, nel frattempo, è stata anche Giuseppa Maddalena, anch’essa in forza all’ufficio valutazioni d’incidenza. Amelia leotta, tra l’altro, segnalava il fatto di avere ancora in capo parecchie progettazioni del precedente incarico ai Programmi complessi. Quanto basta perchè Schiera prendesse carta e penna per scrivere le sue doglianze a De Cola. IL PORTO DI MARE. Perchè, dal dipartimento all’Urbanistica, qualche settimana prima, erano stati allontanati anche lo storico funzionario Francesco Marmino (“uno dei maggiori esperti dell’ente in materia urbanistica e pertanto di fondamentale importanza strategica in vista dela nuovo Piano regolatore”, scrive accorato Schiera) in direzione Patrimonio, e Alessandro Visalli, spostato ai Cimiteri. Delle 26 unità previste per il dipartimento, lamenta Schiera, “si è repentinamente scesi a 22”, nonostante la chiusura di Programmi complessi e Grandi opere avrebbe dovuto farlo aumentare, il personale. Nel frattempo, il nuovo Prg batte alle porte. E l’urbanistica si fa cogliere impreparata. PALAZZO ZANCA Pergolizzi ricorre al Tar IL PRIMO DEI NON ELETTI CHIEDE I DANNI ALL’ASP: TROPPA INERZIA NEL DICHIARARE INCOMPATIBILITÀ DI UN CONSIGLIERE Nello Pergolizzi MESSINA. Sono passati otto mesi dalle amministrative, ma Nello Pergolizzi non demorde. Primo dei non eletti nell’Udc, Pergolizzi ritiene che il posto che oggi in aula siede Andrea Consolo spetti a lui. E le sue ragioni è deciso a farle valere di fronte al Tar di Catania. Consolo, scrive nel ricorso Giuseppe Melazzo, ex consigliere anch’egli e legale di Pergolizzi “si trova in posizione di incompatibilità con la carica di consigliere comunale, per prestare servizio presso l’Ospedale di Patti – A.S.P. di Messina, nella qualità di Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia”. Incompatibilità sancita anche dal segretario generale di centonove pagina 11 palazzo Zanca all’epoca dell’insediamento dei consiglieri a luglio del 2013 (Santi Alligo), che però si era dichiarato incompetente in materia, lspiegando che a decidere dovesse essere l’Asp. Dato che la legge lo prescrive, perchè ancora non è stato dato seguito all’incompatibilità? Per...melina dell’Asp, scrive Melazzo. Della questione è stato investito il responsabile anticorruzione, che ha inviato tutto all’ex dirigente Manlio Magistri. Magistri, da parte sua, ha chiesto un consulto all’avvocatura che, a sua volta, ha chiesto un parere alla Civit. Senonchè, nel frattempo, il “Decreto del fare” introduce una modifica alla norma in virtù della quale, l’incompatibilità si potrebbe applicare solo alla fine dei contratti già stipulati. Una doccia fredda, alla quale Pergolizzi risponde digrignando i denti, e chiedendo i danni all’Asp per la troppa inerzia, e sollevando la questione di legittimità costituzionale della norma. Che nuocerebbe a quei consiglieri comunali che, tra marzo e settembre, si sono dimessi per effetto della legge. (A.C.) 28 Febbraio 2014 politica PATTI La Cassazione “riabilita” Gullo e Tripoli LA CORTE ANNULLA LE ORDINANZE DI CUSTODIA E SMINUISCE I REATI SUI FALSI TRASFERIMENTI DI RESIDENZA PER FINI ELETTORALI. «NON VI SONO PROVE CERTE A LORO CARICO» DI Roberto Abbadessa Alessandro Previti ROMETTA. Ecco chi si sta muovendo per spodestare il sindaco Tutti contro Abbadessa A candidarsi per la guida del comune l’ex assessore Nino Cirino (Pd). I Cinquestelle potrebbero sostenere Alessandro Previti. Ma non solo... DI ANTONIO BONACCORSO ROMETTA. Si intensificano le manovre politiche a Rometta in vista del rinnovo dell'amministrazione in primavera. Mentre l'uscente Roberto Abbadessa si è dichiarato disponibile per un secondo mandato, è quasi pronta la squadra dell'annunciato sfidante Antonino Cirino, il 47enne designato dalla sezione Pd “Cesare Terranova”, che fu già assessore all'istruzione durante il mandato di Enrico Etna, tra il 2004 ed il 2009. A suo sostegno paiono sicuri i nomi di Giovanni Lombardo, segretario della sezione Pd, Patrizia Vinci e Lucia Giordano. Le indiscrezioni danno anche il giornalista Gianfranco Pensavalli pronto a scendere in campo con Cirino. Le altre mosse arrivano dal sodalizio associativo “Vivi Rometta” che ha dato recentemente mandato a Giuseppe Saija in qualità di presidente. Quest'ultimo fu vice di Abbadessa durante la sua prima Giunta ed in seguito “dimissionato” insieme a Pippo Messina, altro assessore espressione di questa associazione. La squadra di “Vivi Rometta” ha dichiaratamente espresso la volontà di creare una gruppo alternativo all'uscente amministrazione. Della compagine fanno parte anche il vicepresidente Franco Russo, il tesoriere Franco Fazio, l'ex presidente Rocco Lombardo, e gli attuali consiglieri comunali Andrea Cordaro, Fortunato Marcianò, Paolo Saija ed Andrea Venuto. Nei giorni scorsi, poi, è entrato ufficialmente in scena il gruppo del Movimento 5 Stelle con il gruppo “Un'alternativa per Rometta” capeggiato dall'imprenditore Alessandro Previti. A sostegno della nascente formazione è arrivata la portavoce del meetup “Messina in movimento”, Maria Cristina Saija, romettese di origini ed ex candidata a sindaco di Messina nella scorsa tornata elettorale. Ma dal gruppo all'Ars dei pentastellati sono arrivati subito i primi paletti: “Non siamo un bus su cui salire in occasione delle elezioni”, puntualizzando ancora che “il confronto con le urne è e deve essere soltanto l' ultimo passaggio che un gruppo dovrebbe fare, dopo aver maturato l' esperienza dei meetup, come punti di contatto col territorio”. Anche se Previti si dice cosciente che “i tempi sono stretti e potremmo non farcela a formalizzare tutto in tempo per poter aver la certificazione M5S, cercheremo di costituire la lista entro fine febbraio ma se non dovessimo riuscire, ci presenteremo ugualmente con una lista civica che incarnerà comunque i principi dei Cinque stelle”. Infine si aspetta di capire in che direzione andrà il gruppo capitanato dal commerciante Antonio Bisazza, che troverebbe riferimento nel deputato regionale Beppe Picciolo, ed il sodalizio “RomettaVentiQuattordici” facente capo a Giuseppe Laface, esponente del “Megafono”. PAMELA ARENA PATTI. La Corte di Cassazione annulla le ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di due degli indagati nell’operazione Fake: l’ex vicesindaco Cisco Gullo e l’ex consigliere comunale Filippo Tripoli. Sono accusati di aver fatto parte, insieme ad altri, di una associazione criminale che, attraverso falsi trasferimenti di residenza, avrebbe alterato la composizione del corpo elettorale nel comune di Patti, in vista delle elezioni municipali del 2011. Aspetti, questi, che non sono stati riscontrati dalla quinta sezione penale della Corte di Cassazione che accoglie due delle tre censure proposte dai legali Giuseppe Serafino e Mariella Cicero. Ad essere stata respinta, infatti, è stata solo la censura relativa alle intercettazioni telefoniche che secondo i due difensori «non dovevano essere considerati validi perché presentati in formati elettronico e non cartaceo». Accolti, invece, i ricorsi relativi i reati di associazione criminale per i falsi trasferimenti di residenza che vedrebbero coinvolti direttamente Gullo e Tripoli . Nella sentenza, infatti, viene specificato che «pur ammesso che i falsi ideologici siano stati commessi, non vi è alcun elemento in base al quale il Gullo possa essere ritenuto responsabile degli stessi (…). Riguardo al Tripoli - si legge nel verdetto – si osserva che i trasferimenti da altri comuni a quello di Patti riguardano la sorella e il padre dell’interessato i quali, per motivi personali, si erano trasferiti un anno prima delle elezioni (…). A carico di Tripoli vi è dunque solo il contenuto di alcune conversazioni intercettate nelle quali si afferma che egli si sarebbe “portato tutti i parenti” a Patti. La realtà oggettiva, però, è quella appena Cisco Gullo illustrata e, dunque, non si può interpretare il contenuto delle predette conversazioni se non con la chiave della maldicenza e dell’invidia degli altri concorrenti elettorali del Tripoli». Nella sentenza, inoltre, viene evidenziato, con specifico riferimento ai reati elettorali, che «ciascun candidato o parente di candidato perseguiva interessi suoi personali e che quindi, evidentemente, non poteva esservi accordo tra quelli che erano potenziali concorrenti». Non essendo stato riscontrato alcun reato associativo, è stata accolta anche la terza censura proposta dai legali con la quale si «assume che non sussiste alcuna esigenza cautelare”. Le ordinanze sono state quindi annullate «con rinvio al tribunale del riesame di Messina per un nuovo esame, all’esito del quale, il giudicante, se dovesse nuovamente convincersi della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non potrebbe interrogarsi - dato il tempo trascorso e la particolare contingenza nella quale i reati sarebbero stati commessi - sulla permanenza delle esigenze cautelari a carico dei due indagati». LETOJANNI Renato Fichera sceglie Forza Italia Renato Fichera LETOJANNI. L’ex assessore provinciale Renato Fichera si avvicina sempre di più a Forza Italia. L’indiscrezione dovrebbe prendere corpo nei prosismi giorni. Fichera ha deciso di compiere il grande passo assieme ad un gruppo di sostenitori ritenendolo la naturale evoluzione del percorso politico che prima l’ha visto impegnato in Alleanza Nazionale, poi nel Pdl e, oggi, nel partito azzurro con la costituzione di un un circolo a Letojanni. Un percorso che non si allontanerebbe da quello che potrebbe intraprendere anche quello che è stato il politico di riferimento negli ultimi tredici anni: l’ex sindaco di Messina e deputato Peppino Buzzanca. A seguire Fichera anche il genero Nunzio Signorino, consigliere al III Quartiere del comune di Messina. Fichera, che al momento non rilascia dichiarazioni sull’argomento, avrebbe già confidato ad amici la decisione. L’ex assessore provinciale è stato corteggiato in questi mesi anche dal Nuovo Centro Destra ma sembra che abbia declinato l’invito non credendo nel progetto politico del ministro Angelino Alfano. (gia.c.) centonove pagina 12 28 Febbraio 2014 sicilia BROLO. Non finscono i guai per l’ex sindaco. Dopo i mutui fantasma anche i generosi contributi al Volley La guerra di Salvo Centinaia di migliaia di euro sarebbero stati destinati alle società sportive tra cui quella di pallavolo guidata dallo stesso primo cittadino. Lui smentisce. Ma l’opposizione non ci sta DI GIANFRANCO CUSUMANO BROLO. Mutui fantasma, generosi contributi a sportive di cui lo stesso sindaco era ai vertici, ricchi rimborsi ai politici. Il terremoto politico e giudiziario che sta interessando il comune di Brolo continua da mesi con scosse e sussulti sempre più imponenti. Le notizie e le smentite si susseguono. Si è partito dai quattro milioni di mutui ottenuti dal comune per opere mai realizzate (a cominciare dal palazzetto dello sport che per la Cassa depositi e prestiti era già funzionante ma a Brolo non vi era manco il progetto) per finire ai contributi destinati alla Volley Brolo che dal 2009 fa capo all’ex sindaco Salvo Messina (sarebbero centinaia di migliaia di euro). Il commissario straordinario Carmelo Musolino ha già scritto all’assessorato regionale alle Autonomie locali chiedendo la nomina di un sub-commissario per «supportarlo nell’espletamento delle delicate e complesse attività tecnico operative necessarie per verificare la reale situazione economico finanziaria del Comune di Brolo». Vicende che, in particolare, gettano sempre di più un cono d’ombra sulla gestione del sindaco dimissionario e sul ragioniere del Comune Carmelo Arasi (al momento gli indagati restano cinque: oltre a Messina e Arasi ci sono anche Costantino Maniaci dell’ufficio Affari Generali; Calogero Tripi e Giuseppe Andreani, entrambi dell’Ufficio Tecnico comunale). «Non ci sto al gioco di chi mira ad addebitarmi colpe che non sono mie. Io sono pronto ad assumermi le mie responsabilità l’ho fatto politicamente, ma non intendo assumermi responsabilità non mie», ha avvertito Messina interrompendo il silenzio Salvo Messina stampa che aveva contraddistinto il periodo successivo alle sofferte dimissioni. «I numeri di cui si parla sottolinea l’ex amministratore - sono diversi da quelli rappresentati, che la società di pallavolo del nostro paese ha ricevuto negli ultimi 15 anni finanziamenti consoni alle serie ricoperte, come le hanno sempre ricevute le società calcistiche e tante altre associazioni presenti sul territorio. Sarà stato giusto o sbagliato ma è stato fatto, e lo rifarei! Probabilmente molte di quelle realtà non sarebbero esistite già da anni e non mi riferisco di certo alla pallavolo. Sottolineo inoltre che solo dal campionato di B1 2009, il sottoscritto riveste la carica di presidente in quella società prima appartenuta ad altri soggetti. Sul capitolo indennità non ho nulla da nascondere ogni euro da me percepito è documentato, sempre pronto a spiegare tutto alla procura che sta con grande cura conducendo un’indagine approfondita. Non ci sto al gioco di chi, come già detto, mira con tali atti ad addebitarmi colpe che non sono mie. Io sono pronto ad assumermi le mie responsabilità l’ho fatto politicamente, ma non intendo assumermi responsabilità non mie». A fare da contraltare le dichiarazioni di Irene Ricciardello, capo dell’opposizione, da molti ritenuta la candidata a sindaco più accreditata. Ricciardello è cognata del deputato regionale Nino Germanà e figlia dell’imprenditore Antonino Ricciardello. In realtà, tra la fine del primo e il secondo mandato del sindaco Messina, il tandem GermanàRicciardello si erano avvicinati al primo cittadino. In più occasioni Irene Ricciardello dai banche della minoranza consiliare ha votato delibere proposte dall’amministrazione ed anche alcuni bilanci di previsione, addirittura si parlava della consigliera come del presidente del consiglio in pectore della seconda amministrazione Messina. La rottura ha portato anche alla denuncia sui mutui che ha determinato il sisma giudiziario. «Mi basiscono le parole che l'ex amministratore esprime circa i contributi ricevuti dalla società sportiva di cui è presidente - attacca Giustificare la bontà dell'elargizione di ingenti somme di denaro alla Volley Brolo, adducendo come argomento il posizionamento in categoria della stessa, non è tema sul quale intendo soffermarmi. Messina, che si dice pronto ad assumersi le sue responsabilità in realtà non fa altro, ancora una volta, che incolpare gli altri della sua mala gestione, clientelare e personalistica, della cosa pubblica». Ricciardello punta il dito sul conflitto d'interessi che ritiene «lampante, giacché è egli stesso a concedere finanziamenti alla società in capo alla quale siede», sottolineando che mentre «l'ex sindaco accordava fondi alla Volley, ai cittadini si imponevano contributi altissimi e aliquote massime, giustificate dall'indisponibilità di risorse nelle casse comunali». «La finisca, una volta per tutte, di comportarsi da vittima - continua Ricciardello - alle sue lacrime siamo abituati e siamo consapevoli siano “da coccodrillo”, lo dico da ex capogruppo dell'opposizione in consiglio, che ha toccato con mano il modus operandi della sua giunta ma anche da cittadina che vive la realtà brolese». OCCASIONI SPRECATE Corsa alla successione DA IRENE RICCIARDELLO A BASILIO SCAFFIDI, SI LAVORA PER LA CANDIDATURA. LACCOTO GIOCA TRE CARTE BROLO. La portata dell’inchiesta e i riscontri nell’inchiesta dei Irene Ricciardello mutui rischia di influenzare l’imminente campagna elettorale. Oltre a Irene Ricciardello, capo dell’opposizione, per la candidatura a sindaco di fa il nome dell’avvocato Mimmo Magistro, anche se - essendo il fratello di Peppino Magistro, ex assessore comunale della giunta Messina - con l’aria di “rivoluzione” che si respira a Brolo le quotazioni sarebbero in calo. A guardarla con simpatia, comunque, centonove pagina 13 sarebbe il deputato Pippo Laccoto, che butta un occhio anche su Pippo Raffaele (già capogruppo di maggioranza) ed Enzo Di Luca (ex assessore). L’outsider potrebbe venire fuori dal Movimento Cinque Stelle con l’avvocato Basilio Scaffidi. Nel gruppo di Nuccio Ricciardello si vocifera il nome di Linda Marino molto vicina anche al Presidente del Consiglio uscente Maria Ricciardello. Ma dal cilindro potrebbe venire fuori l’avvocato Carmelo Occhiuto, già consigliere di opposizione, protagonista di attacchi al sindaco Messina, gli ultimi in occasione della vertenza tra il comune e un cliente contrapposto al Comune, in quanto creditore di ingenti somme richieste con decreto ingiuntivo che però l’ufficio di ragioneria si ostinava a non pagare (Occhiuto nel frattempo ha assunto la difesa del ragioniere Arasi nella vicenda mutui). “Cambiare Brolo” proporrà Sonny Foschino. 28 Febbraio 2014 sicilia A CONTI FATTI. Il “capo” dell’Università di Messina si mantiene basso sulle previsioni di entrata Navarra, bilancio prudente Occhi puntati sui fondi Horizon 2020 per compensare i tagli ai trasferimenti ordinari e il calo delle iscrizioni. Previsti, però, due milioni in più per la ricerca e quasi 1,5 per l’internazionalizzazione Pietro Navarra DI TIZIANA CARUSO Un bilancio “prudente” nelle entrate, che potrebbe riservare sorprese positive durante il corso dell’anno. Così lo stato maggiore dell’Ateneo di Messina ha commentato l’approvazione del previsionale 2014. Con entrate che potrebbero lievitare anche grazie ai fondi Horizon 2020, il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione, su cui l’Università di Messina cercherà la sponda con l’assistenza progettuale di Innovabic. Nonostante le sciagure che si sono abbattute recentemente sull’Ateneo, ovvero i tagli del fondo di finanziamento ordinario per le università e il calo di iscritti e immatricolati registrato negli ultimi quattro anni (dai 39.115 iscritti e immatricolati nel 2010/11 ai 32.364 del 2013/14), il rettore Pietro Navarra cerca di guardare avanti e annuncia 2 milioni di euro in più, rispetto allo scorso anno, per i dottorati di ricerca e l’investimento di 1 milione e 800 mila euro per programmi di internazionalizzazione che si concretizzeranno in 300mila all’anno (per 3 anni) dedicati al settore medico di scienze della vita e della salute e altri 300mila (sempre per 3 anni) per il settore umanistico e tecnologico. Nel comparto dei servizi verranno implementate le spese per i trasporti (200mila in più rispetto all’anno scorso). Novità anche per quanto riguarda l’edilizia universitaria con la risoluzione dell’ultimo contratto di affitto locali stipulato dall’Università (100mila euro all’anno per il locali del San Luigi che accolgono gli studenti di Scienze della Formazione). Ma non solo. All’ex Palazzo delle Poste l’Università ha in mente di far sorgere uno sportello per studenti disabili e, sotto l’egida del nuovo Cus, persino una palestra. A breve saranno disponibili gli oltre 40 posti letto di Villa Pace anche se è ancora un’incognita il fine per cui verranno utilizzati. Un capitolo a parte, Navarra, lo ha dedicato alla Facoltà di Veterinaria. Anche perché dopo l’ultima trasferta romana ha incassato l’ok Ministero a un’ulteriore proroga di un anno per ottenere l’accreditamento europeo. “Revocato l’inutile bando per la realizzazione dell’emiciclo - che qualche tempo fa era stato definito dal direttore del Dipartimento di Veterinaria Antonio Panebianco propedeutico all’accreditamento - l’ottenimento della certificazione entro i prossimi 12 mesi dipenderà per il 90% dal lavoro che svolgeranno i docenti all’interno dell’ospedale veterinario e dal numero di casi clinici che saranno trattati”. Intanto fra qualche settimana, a livello nazionale, si procederà con l’assegnazione del numero di posti per le facoltà a numero chiuso e il Rettore si aspetta che già a partire dal 2015 ci sarà una probabile riduzione delle “sedie” disponibili per il corso di laurea in Veterinarie che, attualmente, sono 41. LUTTI Addio a Melitta SI È SPENTA CARMELA GRASSO, “FIGURA CHIAVE” DELL’ATENEO Ci sono alcune donne destinate a essere, nonostante successi e carriera, solo le mogli di qualcuno. Altre, invece, riescono nell’arduo compito di rendere riconoscibile pubblicamente il proprio compagno di vita come il “marito di...”. Questo è il caso di Carmela Grasso, scomparsa prematuramente, il cui consorte, l’ex rettore Franco Tomasello, poteva anche solo essere indicato come il “marito di Melitta”. Melitta, il vezzeggiativo affettuoso con cui era conosciuta la signora, non aveva bisogno, all’interno dell’Ateneo di Messina, del cognome proprio o di quello coniugale. Per i professori, i baroni, i colleghi del marito, era Melitta. Mentre, viceversa, per i tanti che frequentavano il suo ufficio all’Ateneo, Melitta Grasso Tomasello era il rettore suo marito. Melitta Grasso è stato un personaggio “anomalo” nella storia recente dell’Ateneo. Pur essendo una “semplice” dipendente, dai tempi del rettorato Cuzzocrea aveva assunto un ruolo chiave, soprattutto nelle fasi elettorali. Sua, l’intuizione di voltare pagina e sostenere il rettorato Silvestri. Sua, l’irriducibile difesa del governo del marito, nonostante luci ed ombre che ne hanno oscurato gli ultimi anni. Ombre che si sono allungate anche sulla signora, e non solo dal punto di vista giudiziario: perchè le peggiori accuse, a carico di Melitta, spesso sono venute fuori dai suoi stessi ex amici. (D.D.J.) BATTAGLIE Cas..ino dello Studente STOP AL VERTICE COL RETTORE E CON L’ERSU PER DISCUTERE DEGLI SPAZI D’ATENEO. COMPLICE UNA DOPPIA RICHIESTA Guglielmo Sidoti MESSINA. Dopo l’avvio della “trattativa” in occasione dell’ultimo senato accademico, rischia di arenarsi la possibilità di un incontro richiesto dal rappresentante degli studenti Guglielmo Sidoti con il rettore Pietro Navarra, il commissario dell’Ersu Lucio Oieni e l’amministrazione comunale, da una parte, e la componente degli iscritti e il collettivo Uni-Me, dall’altra. Scopo del “summit” era aprire un tavolo di discussione sulla Casa dello Studente, sulle residenze universitarie, sugli spazi da riutilizzare. Argomentazioni, centonove pagina 14 queste, all’interno di un documento presentato dallo stesso Sidoti. A far inceppare tutto, è stata la richiesta autonoma di incontro presentata dal collettivo al Magnifico. Il problema, però, non è tanto il possibile “doppione” o la fuga in avanti, ma il luogo. Gli occupanti, infatti, vorrebbero che tutto si svolgesse all’interno della Casa dello Studente, circostanza non accettabile per Navarra, che in tal modo legittimerebbe indirettamente l’occupazione stessa. Da qui, una grana di difficile soluzione. Perché a Sidoti interessa soprattutto il tavolo come punto di partenza per una discussione più ampia, che, allo stato attuale, rischia di rimanere circostritta alla semplice contrapposizione tra il collettivo e il Magnifico. In ballo, infatti, oltre al futuro della Casa dello Studente, ci sono gli affitti degli alloggi ai privati e un piano per la creazione di cooperative studentesche per la gestione degli spazi. 28 Febbraio 2014 sicilia MESSINA. L’attività “visibile” dell’associazione nata 13 anni fa grazie a Cristina Rossitto Puglisi “Invisibili”, non per i senzatetto Tutto è iniziato osservando i bisognosi della Stazione. Poi, con le amiche Tiziana Baccarella e Antonella La Fauci sono iniziate “le ronde”. E da allora l’attività è cresciuta. Diventando legalmente riconosciuta L’associazione si chiama gli “Invisibili”. Ma il loro lavoro si vede davvero: assistono senzatetto, donne in difficoltà, famiglie bisognose di aiuto. A fondare l’associazione Cristina Rossitto Puglisi, 42 anni, sbarcata a Messina tredici anni fa “per amore”. «Andavo spesso alla stazione, racconta d’un fiato Cristina, che di professione fa la commercialista, e mi chiedevo come facevano a sbarcare il lunario tanti senzatetto. Lì mi è scattata la scintilla: insieme ad altre due amiche, Tiziana Baccarella e Antonella La Fauci, abbiamo organizzato “le ronde”. Sì, sì, le ronde: andavamo la sera alla stazione a portare latte, vestiti e piano piano in tanti, dopo la diffidenza iniziale, si sono avvicinati e hanno accettato di essere aiutati». Oggi gli “Invisibili”, sono un’associazione legalmente riconosciuta che ha sede in via Giordano Bruno 116 e raduna, tra soci e volontari, un centinaio di persone, perlopiù professionisti che hanno voglia di aiutare il prossimo lontano dai riflettori, con umiltà e silenzioso senso civico. «Ad oggi assistiamo una settantina di persone, tra cui ventisei bambini». Ma come vi organizzate? «Attraverso Facebook o anche al mio cellulare, che è ormai pubblico sulla rete, vioene segnalata una famiglia o anche un singolo caso di bisogno e subito scatta l’intervento, strutturato così: giro il contatto a Tiziana Vaccarella che va a trovare la persona, verifica i bisogni e tutta la situazione familiare, reddituale e medica. Poi, una volta censito il bisogno, si passa Da sinistra, Antonella La Fauci, Cristina Rossitto Puglisi e Tiziana Baccarella la pratica ad Antonella, che si occupa del coordinamento delle consegne degli alimenti alle famiglie. Le consegne alle famiglie vengono poi fatte dai volontari, quelli che dalle famiglie vengono chiamati “angeli”. Questa è una cosa bella, nata da sé. Spesso non conoscono neache i nomi delle persone che aiutano, è un lavoro di solidarietà “vivo”. Immediato, come i bisogni». Come vi procurate gli alimenti? «In base alle segnalazioni, un bambino, due bambini. Parte la richiesta su “face book” e così scatta la consegna settimanale». Quindi possiamo parlare di “rete “ amica? «Assolutamente sì. E’ una rete solidale e sociale. Una rete di rapporti che favorisce anche la nascita di nuove amicizie. Nel nostro gruppo ci sono magistrati, funzionari delle agenzia delle entrate, chi più, chi meno collabora. E una cosa ci tengo proprio a dirla: i messinesi sono generosi». E il Comune cosa vi assicura? «Siamo noi ad assicurare assistenza al Comune. È successo un paio di volte che l’assessore Nino Mantineo mi abbia chiamata per gestire situazione di emergenza». LO STORIA La rinascita di Maria DAL TUNNEL DELLA POVERTÀ A BADANTE CON ORGOGLIO Maria è una donna di 55 anni. Viene scoperta da una volontaria a dormire in un androne della zona sud di Messina. Dorme lì da clandestina e nessuno da una settimana se ne è accorto. A sorprenderla nell’androne, quasi dopo averla involontariamente calpestata, è una volontaria dell’associazione. Quando la portano al dormitorio di Provinciale scoprono che ha la febbre a 40: non è svegliata in tempo perché è i n uno stato quasi di incoscienza. Scattano i soccorsi dell’associazione “Gli invisibili” e la donna viene subito ricoverata al Papardo, dove due volontari, tra cui un medico, la assistono 24 ore su 24. Sinceramente frastornata da tanto affetto, cui non è abituata, per due giorni perde la parola, fino a quando, lentamente e con tanta emozione riesce a raccontare la sua storia. Abbandonata dal marito, entra in un tunnel a metà tra la depressione e la povertà, senza sostegno alcuno. Il tam tam tra i professionisti dell’associazione, senza che lei ne senta la presenza, fa sì che le venga offerto un lavoro di badante. Che accetta con dedizione e impegno. Ora si è ripresa. Segnata dalla vita, ma ancora pronta a lottare. Non ha perso la speranza. Ad esempio? «L’assessore ci ha presentato una famiglia, madre di tre figli che s’era rivolta a lui per avere aiuto. La signora era separata; abbandonata dal marito e sotto sfratto, senza lavoro, senza assistenza. L’associazione ha preso in carico la famiglia, l’ha affidata a un legale e per più di un mese e mezzo ha studiato la pratica. Abbiamo fissato poi un incontro con l’assessore Nino Mantineo, ma il delegato del sindaco Accorinti non si è presentato. Né la prima volta e neanche la seconda volta». (R.C.) LA SCHEDA Un’assistenza “mirata” NON BASTA AIUTARE, MA ANCHE PUNTARE A PROGETTI LAVORO ATTRAVERSO LO SVILUPPO DI MICROIMPRESE Il logo dell’associazione MESSINA. «L’idea della nostra associazione - spiega Fabio Puglisi, 46 anni, commercialista e tributarista - è quella di di creare un modello virtuoso di assistenza, ma anche di recupero alla socialità dell’individuo, che è possibile attuare nei tempi e nei modi giusti: spesso la burocrazia uccide più dell’indifferenza. Il punto nodale continua - sarà il progetto di lavoro: l’idea è quella di sviluppare microimprese, realtà artigiane, un progetto di vita che sviluppi le attitudini e il sapere delle persone che finiscono nel disagio sociale. Dalle nostre analisi è il centonove pagina 15 sistema patriarcale che entra in crisi: al Sud, quando il capo famiglia perde il lavoro, crolla a cascata anche il modello e i valori della famiglia, spesso monoreddito». Per il commercialista e tributarista messinese, «l’assistenza fine a sé stessa serve solo per la prima accoglienza: poi occorre che la rete della solidarietà non si fermi solo al bisogno immediato, ma entri anche sul piano dell’impegno dell’individuo cui va restituita la relazione con l’esterno, andata in corto circuito». Ma non solo questo, può determinare una assistenza finalizzata: «La riscoperta degli interessi -continua a ncora Fabio Puglisi - spesso passa anche dalla manualità dalla passione a fare le cose e a vederne poi un tangibile risultato. Non bisogna fare grandi progetti, bisogna riscoprire il tessuto connettivo della nostra società, che era fatta di botteghe, di artigiani. Di cose concrete». R.C. 28 Febbraio 2014 sicilia Particolare del capolettera miniato tratto dalle “Costituzioni reali” dove nell’incipit si legge chiaramente “friderici tertii”. MISTIFICAZIONI. Alle radici di un equivoco storico ingenerato da Fazello nel 1558. I cui effetti perdurano Federico D’Aragona, il terzo Re L’ultimo episodio che vede “alterato” il nome del sovrano riguarda l’intitolazione del Castello-Palazzo di Montalbano Elicona. Ecco perché la numerazione corretta del figlio Costanza di Svevia non è “Secondo” DI GIUSEPPE PANTANO MONTALBANO. Probabilmente è stata la presenza “ingombrante” nella storia siciliana di Federico II di Svevia, imperatore e re di Sicilia, ad avere contribuito a spingere nell’ombra un discendente dell’imperatore svevo, figlio di una figlia di Manfredi, anch’egli di nome Federico, anch’egli re di Sicilia. Stiamo parlando di Federico d’Aragona, re di Sicilia per ben 41 anni, figlio di Pietro III d’Aragona e di Costanza di Svevia, una delle figure più luminose della storia siciliana. Venuto dopo il Vespro in Sicilia (eredità sveva della madre Costanza), Federico fu acclamato re dell’Isola a furor di popolo nel 1296, quando le trame della politica avevano assegnato la Sicilia agli Angiò che dal 1282 erano rimasti sovrani di un “Regnum” ormai privo dell’isola e ridotto al solo Mezzogiorno continentale. Federico si può legittimamente considerare il campione dell’indipendenza siciliana, di una terra assediata, in un momento difficile. La missione storica di questo monarca fu dunque la disperata, ma efficace, difesa dell’indipendenza della Sicilia lungo tutti gli anni del suo regno, contro gli appetiti di mezza Europa: degli Angiò, della Francia, del Papato e persino della madre patria, l’Aragona. I siciliani forse mai come allora Popolo e Nazione, si identificarono in questo sovrano, sentirono di essere un unico corpo ed un unico spirito con Federico, che le vicende politiche e dinastiche avevano portato tra loro e che essi stessi si erano liberamente scelti come re e signore. Federico d’Aragona fu degno discendente dell’imperatore svevo di cui si proclamò successore legittimo, facendo seguire l’ordinale “tercius” al nome, proprio per ricollegarsi all’avo “Fridericus secundus romanorum imperator et rex Siciliae”. Inutilmente alcuni eruditi del passato e qualcuno dei nostri giorni si ostinano a chiamarlo “Federico II d’Aragona” in base alla semplice successione dei re di Sicilia per la quale l’imperatore Federico II di Svevia sarebbe, solo in quanto re di Sicilia, un improponibile e irriconoscibile “Federico I”. Ad ingenerare questa confusione e creare la mistificazione di cui stiamo parlando fu nel 1558 lo storico domenicano Tommaso Fazello, considerato il padre della storia di Sicilia, il Livio Siculo, il quale dedicò il capitolo terzo del libro nono della seconda Deca del “De rebus siculis” a «Federico II, re di Sicilia che falsamente chiamano III». Uno scoop dell’epoca, in polemico dissenso con tutta la precedente tradizione cronachistica, rispetto alla corretta denominazione numerica da dare al re CATANIA Quella tomba negata da una cancellata LE CONDIZIONI INDECOROSE DELLA SEPOLTURA DEL MONARCA NELLA CATTEDRALE DEL CAPOLUOGO ETNEO, CHE RENDONO IMPOSSIBILE UNA VISIONE RAVVICINATA. UN APPELLO PER UNA SCULTURA DA RESTAURARE Il sepolcro di re Federico III d’Aragona nella cattedrale di Catania Ciò che non costituirebbe una polemica inutile è invece quella della mancata accessibilità alla sepoltura di Federico III d’Aragona. Dispiace la collocazione nella cattedrale di Catania del sepolcro di Federico in una oscura cappella laterale chiusa da una grata in ferro e non visitabile da nessuno, che non rende giustizia all’importanza storica di questo regale personaggio. Un appello alla Curia di Catania perché ponga rimedio e consenta ai tanti turisti di poter ammirare e visitare, così come avviene nella cattedrale di Palermo o di Monreale, i monumenti funerari regali ivi custoditi, meta di veri e propri pellegrinaggi giornalieri (emblematica la presenza tutti i giorni a Palermo di una “rosa fresca aulentissima” sulla tomba di Federico di Svevia da parte dei Tedeschi). Un appello anche per il restauro di questo sepolcro rivolto al competente Assessorato della Regione Siciliana, soprattutto in un momento come quello attuale di favorevole rivalutazione dei beni culturali regionali. centonove pagina 16 sicilia Il mosaico dell’abside maggiore del Duomo di Messina siculo-aragonese. Seguito in questa teoria, due secoli dopo, anche da monsignor Francesco Testa, arcivescovo di Monreale, autore di una, peraltro fondamentale, biografia su questo re. Ovviamente, a sbagliare non erano i cronisti contemporanei di Federico, i quali sapevano bene di cosa stessero scrivendo. Inoltre, fu il re stesso – si faccia attenzione - a volersi intitolare Federico III nel mosaico del Duomo di Messina e ad intitolarsi Federico III, proprio per evitare confusioni e valutando appieno la difficoltà politica di adottare una denominazione contrastata e incerta. Chiamarsi, infatti, Federico III consentiva di svincolarsi da ogni problema politico di valutazione geografica, di soggezione giuridica del Regno e, soprattutto, di fare un’affermazione di grande forza ideologica, nel richiamo di continuità rispetto all’imperatore e alla tradizione ghibellina, con l’orecchio attento alle profezie circolanti sul terzo Federico. Quello che non avevano capito né Fazello, né Testa è stato pienamente compreso dalla storiografia contemporanea più avvertita (altra storiografia, meno consapevole o disattenta, continua e continuerà a chiamarlo Federico II). Non è dunque centonove pagina 17 28 Febbraio 2014 questione di numerazione, ma di significato storico: questo Federico d’Aragona non può essere chiamato altrimenti che col proprio nome di Federico III, il nome da lui stesso scelto al momento dell’incoronazione e che risulta sempre da tutti i suoi documenti diplomatici. Riportiamo un documento per tutti, quello più importante: il frontespizio delle sue Costituzioni Reali, codice “Friderici Tertii Excellentissimi Regis Siciliae. Constitutionum Regalium Liber Primum”, comprendente 35 testi legislativi, che Federico promulgò, come leggi costituzionali del proprio regno, nella stessa seduta parlamentare in cui fu eletto re di Sicilia. E’ per questo che denominarlo altrimenti risuonerebbe come un’offesa personale a questo generoso sovrano. A giusto diritto un eminente storico ottocentesco della levatura di Rosario Gregorio volle chiamarlo «Federico III il Grande»: si badi l’unico re di Sicilia definibile “Grande” in mezzo ai “Buoni”, ai “Mali”, ai “Fanciulli”, ai “Semplici”. È questa la tesi più condivisibile per un re che merita la piena luce della storia e la riconoscenza della Sicilia e dei siciliani e non le inutili ed ignoranti polemiche sulla sua numerazione che si rivelerebbero al giorno d’oggi anacronistiche e, dopo tutto, abbastanza sterili. 28 Febbraio 2014 centonove pagina 18 sicilia 28 Febbraio 2014 SANT’AGATA MILITELLO. Finisce in tribuale lo scontro tra il consigliere Donato e il presidente Scurria Gli sms della discordia Il capo dell’aula consiliare aveva letto “messaggini” privati del vice capogruppo del Pd durante una seduta. Il democratico tira fuori intercettazioni nell’operazione Camelot e consulenze DI GIANFRANCO CUSUMANO SANT’AGATA MILITELLO. Il presidente del consiglio Antonio Scurria legge in aula sms privati mettendolo alla berlina e lui, il consigliere Marco Donato Lemmo, tira fuori consulenze che potrebbero determinare una presunta incompatibilità del capo dell’aula consiliare. Negli sms Donato rivendicava la presidenza della IV commissione bilancio usando toni - definiti intimidatori nei confronti del consigliere Elisa Gumina, poi dimessasi Antonio Scurria Marco Donato Lemmo dalla stessa commissione. Donato - che non era presente in aula - ha quindi ordinanze di custodie cautelari, utilizzati fuori dalla provvedimenti restrittivi ed avvisi di contestualizzazione in cui sono stati presentato una nota nella quale si garanzia, ai danni dei componenti inviati senza dare contezza degli chiedono le dimissioni di Scurria. dell’uffico tecnico comunale ritenuti a antefatti ed in particolare degli Secondo l’esponente del Pd la lettura capo di un sistema che gestiva a impegni politici assunti nei confronti degli sms potrebbe essere stata proprio piacimento gli appalti del del Pd e delle assicurazioni che non orchestrata ad arte «per spostare Palazzo municipale. sarebbero stati fatti colpi di mano o l’attenzione su un fatto totalmente «Voglio precisare che in quegli sms si furberie di qualsiasi genere. Inoltre infondato rispetto ai tanti misfatti parlava di vicende squisitamente gli sms risalgono al 27 gennaio 2014 perpetrati durante l’Amministrazione politiche, con un colloquio e gli stessi sono stati dati in pasto ai Mancuso, in più occasioni denunciati esclusivamente diplomatico consiglieri comunali, in assenza del dal sottoscritto ed in ultimo riassunti istituzionale, e circoscritto nell’alveo sottoscritto, ed agli organi di stampa, in un interrogazione avente ad della dialettica-politica senza nulla di dopo l’interrogazione del 6 febbraio oggetto il ruolo e gli incarichi minaccioso, intimidatorio o ricatto di che riguardava l’ingegnere Giuseppe dell’ingegnere Contiguglia durante alcun genere, ma solo la Contiguglia ed è sembrata quasi una l’interregno Mancuso (l’ex sindaco rivendicazione legittima di una ritorsione o tentativo di Bruno, attuale senatore, ndr) presidenza di commissione consiliare condizionamento per avere toccato Scurria». Accuse pesanti visto che per la componente consiliare Politica l’intoccabile ingegnere». Contiguglia è coinvolto del Pd, che è la più numerosa, 4 Il consigliere Pd bacchetta il nell’operazione Camelot della consiglieri comunali su 20». Secondo Presidente del Consiglio Comunale, procura di Patti la quale, nei giorni Donato gli sms «non potevano essere accusandolo di non ottemperare alle scorsi, ha portato ad una serie di centonove pagina 19 sue funzioni super partes. E ricorda l’esistenza di «registrazioni e intercettazioni telefoniche contestati nell’operazione giudiziaria denominata “Camelot”....e che vengono fuori grazie alle fotocopie rinvenute nel paese, in cui l’attuale presidente Scurria era assessore Comunale dell’Amministrazione Mancuso, dove ha ricoperto ruoli in diversi lavori comunali». E via l’elenco dei lavori: «geologo per il Collettore fognario di via Cosenz che non è mai stato collaudato - si legge e che per quel finanziamento, l’Assessorato regionale ha contestato l’affidamento degli incarichi, perché oltre la soglia di stabilità, con conseguente possibilità di configurare una posizione di incompatibilità della carica di consigliere comunale con quella di professionista incaricato dal comune i cui effetti dell’incarico risultano ancora pendenti e non definiti». Secondo Donato il presidente Scurria, risulterebbe anche essere il geologo del costruendo porto, dove avrebbe ricevuto un incarico, con affidamento diretto, per circa 90 mila Euro. Inoltre sottolinea «che il Presidente Scurria, risulterebbe essere incaricato come geologo, per diverse ditte che svolgono e/o hanno svolto lavori nel il territorio comunale santagatese». Scurria non intende replicare. Avrebbe dato mandato al suo legale di querelare e non intende amplificare quello che ritiene essere accuse strumentali. «Io non vivo di politica - avverte - non vedo cosa ci sia di male nel continuare a svolgere il mio lavoro. Donato si riferisce a incarichi vecchi di dieci anni o comunque di periodi in cui non ricoprivo cariche pubbliche lui omette di dire che gli incarichi affidati dall’ente risalgono alla gestione del commissario straordinario regionale Rosolino Greco e non da esecutivi politici». 28 Febbraio 2014 sicilia La nuova facciata del Liceo Classico La Farina Il Certamen parla greco MESSINA. Ancora nfddff Al via la prima edizione dell’Agon Zanklaios organizzato dal Liceo La Farina di Messina. Due giorni dedicati alla cultura classica. La preside Prestipino:«Vogliamo valorizzare le eccellenze» DI ROSSANA FRANZONE Sbarca a Messina il primo Certamen Graecum. Ad organizzarlo, nell’ambito delle attività volte a promuovere il rilancio della cultura umanistica, è il liceo classico La Farina. «La proposta di ideare l’Agon Zanklaios - spiega la preside Giuseppa Prestipino - è arrivata da un gruppo di docenti ed io ho deciso di accoglierla. E’ un modo per valorizzare le eccellenze in un momento in cui l’istruzione classica è in crisi». La preside, da un anno dirigente scolastica del liceo di via Oratorio della Pace e dell’istituto artistico Basile, non ha dubbi. «Il metodo di studio classico - continua - è attuale. Dobbiamo fare di tutto per rivalutarlo e il certamen rappresenta proprio questo. Il nostro paese ha bisogno di qualità, di ragazzi preparati in grado di rappresentare la nuova classe dirigente di domani». La prima edizione del Certamen La preside Prestipino CURIOSITÀ Graecum Messanense che ha ottenuto il patrocinio del Comune, della Provincia e dell’Università degli Studi di Messina, si svolgerà sabato 1 e domenica 2 marzo. Due giorni ricchi di appuntamenti. Trentasei i ragazzi che parteciperanno alla competizione. «Si tratta - interviene il professore Fausto Savasta, uno dei docenti organizzatori - di allievi del IV e del V anno provenienti da licei classici dell’Italia meridionale». «Vorrei tanto ringraziare - interviene la preside - l’Ars, le fondazioni e le numerose ditte private che hanno deciso di sponsorizzare questa nostra iniziativa. Grazie a loro possiamo offrire gratuitamente il soggiorno agli studenti». I ragazzi partecipanti si cimenteranno nella traduzione e nel commento storico letterario di un brano tratto dalle Storie di Tucidide. La scelta dell’autore greco, fondatore del metodo scientifico nell’ambito della storiografia, vuole essere uno stimolo per un’attenta riflessione sull’importanza della storia per la comprensione del presente. Nel pomeriggio di sabato, dopo la prova degli studenti, nei locali del Liceo è previsto i convegno “Intorno a Tucidide”. Relazioneranno i professori Bruno Tripodi, dell’Università degli studi di Messina ed Emiliano Arena docente del Liceo La Farina. La manifestazione culturale si concluderà il 2 marzo, nel salone delle bandiere del Comune di Messina, con la Lectio Magistralis del professore Renzo Tosi, ordinario di letteratura greca all’Università di Bologna, e con la premiazione dei vincitori dell’Agon Zanklaios. La preside è un vulcano di idee. E moltissime sono quelle che si sono concretizzate in questi suoi primi sei mesi di lavoro al liceo La Farina. Proprio da qualche giorno, per esempio, si è svolto il primo incontro del progetto “Siamo tutti migranti”. A partecipare monsignor Montenegro arcivescovo di Agrigento. Il primo di una serie di convegni che avranno come tema centrale il rispetto e l’integrazione degli immigrati. E poi la nuova facciata. Ora la scuola di via Oratorio della Pace ha un muro bianco e tante piante di gerani. «Sono stati proprio i ragazzi dell’istituto a ridipingere la facciata - precisa la preside Prestipino - un gruppo di studenti guidati da Alice Camardella, dopo aver seguito un corso di formazione, a novembre hanno dato una veste nuova alla facciata. E tra qualche giorno completeranno il lavoro ridipingendo il prospetto laterale». Subito dopo passeranno alla pulizia di piazza Crisafulli. L’intendo è quello di avere uno spazio per svolgere attività all’aperto. Ed ora la preside pensa a Renzi. «Il neo premier ha detto conclude la dirigente - che vuole dare centralità alla scuola. E noi lo inviteremo qui al Liceo La Farina». Scambi culturali, gli studenti a Wasserburg PER I GIOVANI è essenziale viaggiare. Intraprendere un'esperienza fuori dal proprio paese d'origine è un avvenimento che segna positivamente il loro bagaglio culturale. Proprio per questo motivo il Liceo classico “La Farina” di Messina ha organizzato uno scambio culturale con il Luitpold Gymnasium (anche questo Liceo Classico) di Wasserburg (centro urbano tedesco poco distante da Monaco di Baviera). E così un gruppo di ragazzi stranieri è “sbarcato” nella città dello stretto lunedì 17 febbraio. Maschi e femmine, di età compresa tra i 14 ed i 15 anni, sono arrivati a Messina, coordinati dalla professoressa Colosi del liceo messinese ed accompagnati dalle docenti Hornauer ed Hoffmann. Ospitati nel polo scolastico dello stretto, hanno interagito con la comunità dell'Istituto, per poi seguire l'itinerario predisposto: visite guidate a Taormina, Reggio Calabria, alla Zona Falcata ed agli spazi più belli di Messina. Gli studenti, avendo una formazione culturale simile, hanno potuto confrontarsi su più piani, imparando addirittura i tedeschi un po' di italiano e viceversa. Gli alunni tedeschi sono ritornati a casa il 24 febbraio e verranno raggiunti dai loro "compagni d'avventura" il 24 marzo. I messinesi a Wasserburg seguiranno lo stesso programma dei loro coetanei. Claudio Panebianco centonove pagina 20 economia TRASPORTI. L’Unione europea vara nuove regole sugli aiuti di stato. L’aeroporto dello Stretto a rischio Reggio, nubi nere sullo scalo Nel 2008 la Regione Calabria aveva concesso fondi per ripianare le perdite. E la commissione Ue aveva bacchettato. Nel frattempo, la Provincia di Messina non versa i 400mila euro di debito MESSINA. Si addensano nubi pare chio nere sull’orizzonte dell’aeroporto dello Stretto. Il Tito Minniti è entrato nelle mire della Commissione ai trasporti dell’Unione europea, che ha dettato le nuove direttive in materia, imponendo una “stretta” per evitare che il denaro pubblico sia speso per aeroporti doppione, sotto utilizzati o a vantaggio di compagnie aeree specifiche, a danno della concorrenza sul trasporto aereo. Le nuove linee guida entreranno in vigore una volta tradotte in tutte le lingue ufficiali dell'Ue e pubblicate sulla sua Gazzetta ufficiale, verosimilmente verso fine marzo. Queste avranno valore retroattivo e saranno utilizzate da Bruxelles per chiudere nei prossimi mesi 28 casi di aiuti di stato ancora pendenti, di cui 16 coinvolgono Ryanair e di cui due riguardano l'Italia, con l'aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria e quello di Alghero e delle altre strutture sarde. REGGIO NEL MIRINO. Le nuove norme consentono aiuti di stato per le infrastrutture degli aeroporti in base a valutazioni sulla presenza o meno di altri mezzi di trasporto nella zona (per esempio treni ad alta velocità, altri scali), sull'accessibilità di una regione, la dimensione dell'aerostazione (privilegiando i piccoli sui grandi), e l'equilibrio tra investimenti pubblici e privati. Gli aiuti al funzionamento degli aeroporti regionali, invece, verranno stabiliti in base al numero di passeggeri: per quelli con meno di 3 milioni, ci sarà un periodo di transizione di 10 anni per permettere l'aggiustamento del modello di 28 Febbraio 2014 business in modo che al suo termine possano essere finanziariamente autonomi. Per quelli con meno di 700mila passeggeri, invece, ci sarà un regime speciale con più aiuti consentiti e un riesame della situazione tra 5 anni. E Reggio? TANTO TRAFFICO PER NULLA. Il Tito Minniti è un aeroporto da poco più di mezzo milione di passeggeri all’anno: il record, sforando il tetto dei 600mila, si è avuto nel 2007, da lì lo scalo si è assestato intorno ai 560mila passeggeri. Ma non è che l’ultimo dei problemi dell’aeroporto dello Stretto. Perchè, oltre che dalla comunità europea, le insidie vengono anche dal suo interno, dalla Sogas, la società di gestione dello scalo. Che ha un credito con la Provincia di Messina di 400mila euro, mai onorato dall’ente, e per estinguere il quale non sono bastati un decreto ingiuntivo ed un precetto. La mossa dei vertici Sogas, quindi, è stata quella di richiedere al Tribunale amministrativo di Reggio Calabria di nominare un commissarioper la riscossione delle somme.Le procedure contro Reggio Calabria risalgono al 2010, dopo che la Regione Calabria aveva notificato alla Commissione, nel 2008, l’intenzione di concedere aiuti, a copertura delle perdite finanziarie, a favore di Sogas. “La Commissione era stata la risposta dall’organismo europeo - nutre dubbi in merito al fatto che il contributo statale sia stato realizzato prima che la Commissione potesse prendere posizione in merito alla sua compatibilità con il mercato interno, e poiché la Commissione, nel corso dell’esame preliminare, ha constatato l’esistenza di altre misure di sostegno a favore dello stesso beneficiario che sembrano costituire aiuti di Stato già concessi, la misura è stata dunque registrata come aiuto non notificato”. “Si tratta solo di un ripiano perdite del passato da parte della Regione, già condannata a pagare. Nessun aiuto di stato”, avevano spiegato dalla Sogas nel 2013. Oggi, invece, arriva la doccia fredda. MILAZZO Il consiglio va in Pista I COMITATI CHE LOTTANO PER LA REALIZZAZIONE DI UN’AVIOPISTA SCRIVONO AGLI AMMINISTRATORI MILAZZO. Ritornano all’attacco i sei Comitati Territoriali che da anni portano avanti il progetto della costruzione di un aeroporto nella Piana di Milazzo. Un aeroscalo a servizio «dell’area costiera del messinese collegato con l’autostrada Me-Pa» come prevede il Piano Regionale Trasporti. A Milazzo si è svolta a Milazzo una riunione operativa alla quale hanno partecipato l’ingnere Carmelo Di Bartola, coordinatore dei Comitati Territoriali per l’aeroporto nella Piana di Milazzo, esponenti del Comitato Territoriale di Barcellona, del Centro Studi “Civis” di Milazzo ed esponenti della società civile milazzese. L’argomento è ritornato di stretta attualità con il reinsediamento del consiglio comunale mamertino che l’anno scorso fu dichiarato decaduto. In una nota del coordinamento si legge che con il ritorno del consiglio e con una imminente votazione sull’argomento «si potrà sollevare l’amministrazione Pino dal gravoso incarico di dover esprimere, in solitudine, pronunciamenti amministrativi altrimenti di competenza del disciolto consiglio comunale, ovvero dell’organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo che determina gli obiettivi generali della programmazione economico – sociale e territoriale». Il 17 febbraio sono state inviate al presidente del consiglio comunale di Barcellona e ai presidenti delle Commissioni Consiliari competenti richieste di convocazioni informali dei rispettivi organismi, che consentano ai Comitati Territoriali di esprimere il loro punto di vista e le loro osservazioni, sullo stato di avanzamento del progetto. Il sindaco centonove pagina 21 Maria Teresa Collica, già, in passato ha espresso perplessità sul progetto e, a ruota, l’ha seguito anche il collega di Milazzo Carmelo Pino. ma in aula, entrambi, non possono contare della maggioranza e la scelta potrebbe essere diversa. Nella città del Longano, ad esempio, il capogruppo di Nuova Alleanza, Gianluca Sidoti, seguendo le orme del suo referente politico, l’ex consigliere provinciale Pino Galluzzo, si è detto in più occasione favorevole al progetto. Fra l’altro, nel corso della seduta informale del Consiglio Comunale di Barcellona, sarà proiettato in anteprima il filmato relativo alla simulazione delle operazioni di atterraggio, «utilizzando come base di rappresentazione il territorio nel suo reale aspetto». Di Bartola ha confermato l’interesse già manifestato, anche per iscritto, da una multinazionale asiatica che si prefigge, senza contributi pubblici, di progettare, costruire e gestire l’aeroporto. Gianfranco Cusumano 28 Febbraio 2014 economia UOMINI&BUSINESS. Il successo della Misitano & Stracuzzi spa, “scoperta” da Ezio Granelli Tutto iniziò con la San Pellegrino Fu il patron delle aranciate, siglando un accordo con lo stabilimento di Furci Siculo, a lanciare la ditta che oggi a quaranta dipendenti, fornendo prodotti utilizzati anche per cosmetica e farmaceutica DI VINCENZO LOMBARDO Messina. Nel 1932 il commendatore Ezio Granelli, allora proprietario della San Pellegrino S.p.A., durante una fiera a Milano inventa una bibita per dissetare i suoi ospiti, aggiungendo succo d'arancia all'acqua minerale. Una trovata che ha subito un successo incredibile che cambia il destino della sua azienda. La buona riuscita dell’iniziativa pone il problema dell’approvvigionamento della preziosa materia prima. E dove cercarla se non in Sicilia, nelle zone di produzione del sanguinello e del moro, arance dalla colorazione rosso intenso della buccia e rosso brillante della polpa. Frutti originalissimi e saluberrimi ricchi di pigmenti antociani, che ne determinano la gradazione cromatica, di vitamina C e di sali minerali, sostanze utili alla prevenzione di patologie cardiocircolatorie, raffreddori, stress, deficit immunitari, invecchiamento cellulare e tumori. Nonché copiosamente succosi e, quindi, più inclini alla lavorazione industriale. Fu così che il patron della San Pellegrino S.p.A., la più importante e antica azienda, fondata nel 1899 a San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo, che fino ad allora produceva solo acqua minerale e bevande soft drink, sbarcò in Sicilia e rimase colpito dalle rigogliose colture agrumicole della zona jonica messinese e della piana di Catania. Non gli parve vero che a Furci Siculo esistesse un modesto stabilimento che lavorava in modo artigianale i preziosi agrumi. L’attività di produzione degli Oli Essenziali e Succhi di Agrumi era stata impiantata fin dai primi anni del XX secolo da Francesco Misitano di LA SCHEDA RATING ECONOMICO SOCIALE (0 a 10): 5,50 Storia quasi centenariaale: 10 Andamento economico: 7 Rapporto Occupazione/Territorio Partner di Iniziative Sociali: 5 Sponsor Attività Sportive: N.C. Lorenzo e Francesco Stracuzzi di Rosario. Il commendatore Ezio Granelli stipulò un contratto di collaborazione esclusiva con i due contitolari dell’opificio e il regime fascista non si fece sfuggire l’occasione per spacciare l’accordo commerciale come un successo di politica industriale del Duce. A sugellare l’operazione propagandistica venne fatto apporre davanti allo stabilimento l’insegna della San Pellegrino, per far credere che la produzione dell’aranciata fosse il frutto dell’investimento al sud della grande impresa del nord. Anche ai tempi del duce la politica andava avanti a colpi di spot. In realtà la San Pellegrino non apriva un bel niente. Si limitava ad acquistare i succhi concentrati di agrumi che servivano da base per le bibite prodotte negli stabilimenti della San Pellegrino , dislocati in alta Italia. Da molto tempo ormai la scritta San Pellegrino non campeggia più davanti allo stabilimento furcese. Nel frattempo, nel 1974, le attività separate dei signori Francesco Misitano e Francesco Stracuzzi sono confluite in un’unica società la Misitano & Stracuzzi S.p.A , che nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi una prestigiosa fetta di mercato, nazionale e soprattutto internazionale fino a collocarvi in quest’ultimo un export di poco oltre il 70% dell’intero fatturato. Sganciandosi da ogni esclusiva con chicchessia. Oggi è il limone il simbolo di questa tradizione agrumaria iniziata a Furci Siculo alla fine dell’ottocento. Da allora la crescita è stata molto rapida. Numerosi i riconoscimenti e i premi conseguiti. Tra i quali spicca quello dell’ associazione degli Industriali per l’alto livello tecnologico raggiunto. Ancora oggi la Misitano e Stracuzzi S.p.A. è rimasta un’azienda ad impronta familiare, gestita dai membri della quarta generazione: Presidente del CdA Antonio Stracuzzi, Direttore Logistica Emanuela Stracuzzi, Direttore Produzione Francesco Misitano, Direttore Commerciale Diego Stracuzzi, Direttore Amministrativo Gloria Misitano. Tutti siedono nel Consiglio di Amministrazione e rivestono la carica di Amministratore Delegato con ampi poteri per l’amministrazione ordinaria e straordinaria nonché la rappresentanza della società. Il capitale sociale, di euro 1.020.000 è suddiviso tra i soci, che appartengono tutti alle famiglie dei due fondatori. La società ha sede amministrativa a Messina e lo stabilimento industriale a Furci Siculo dove sono impiegati 40 dipendenti. Il modello di business, come già accennato, è maggiormente rivolto verso i mercati internazionali. L’azienda esporta i prodotti in tutti i continenti dove intrattiene solidi rapporti commerciali con partners di rilievo. In Italia il target dei suoi clienti è di alta qualità e centonove pagina 22 L’ANALISI Andamento Economico Messina. Il ciclo economico recessivo che si è dispiegato nel 2012 nei mercati nazionali ed esteri , in uno all’affacciarsi nell’export di competitors stranieri, spagnoli in primo luogo, ha avuto sensibili ripercussioni sui bilanci della Misitano e Stracuzzi, infatti il fatturato ha risentito una sensibile contrazione rispetto all’anno precedente: da 21milioni e 366mila euro si è passati a 16milioni e 563mila euro ( -22%). Anche gli utili hanno subito una sensibile diminuzione scivolando dai 101mila euro del 2011 ai 62mila del 2012 (39%). Pur nell’esiguità degli utili conseguiti, la società possiede un solido Patrimonio Netto: 3milioni 966mila euro. L’indebitamento finanziario, diminuito rispetto all’esercizio 2011 per la contrazione dei volumi lavorati, seppur leggermente alto in cifra assoluta, 6milioni 787mila euro, in rapporto al P.N. resta saldamente entro il range prudenziale del 1,7%. Rassicurante è pure la liquidità aziendale che si attesta ad un buon livello di circolazione. Il che riverbera benefici effetti sul cash flow aziendale quantificandolo in 738mila euro. Il capitale circolante positivo certifica lo stato finale dell’analisi da noi condotta con il giudizio di ottimo promuovibile. annovera gruppi come San Pellegrino e Conserve Italia. I prodotti dell’azienda vengono utilizzati dall’industria alimentare, profumiera, cosmetica e farmaceutica di tutto il mondo. In campo alimentare le essenze agrumarie vengono impiegate nell’aromatizzazione di numerosi preparati, tra cui principalmente le bevande e i prodotti dolciari. Nel ramo della cosmetica sono molto apprezzate le essenze nella formulazione di originali fragranze per la creazione di profumi, acque di colonia e lozioni dopobarba, nonché per l’aromatizzazione di paste dentifrice e deodoranti. Nel settore farmaceutico vengono adoperate per migliorare e rendere appetibili le caratteristiche organolettiche di alcuni preparati. Molto apprezzate sono le proprietà antisettiche degli oli essenziali di limone e di bergamotto che trovano, ormai, largo impiego in preparati farmaceutici per la ginecologia, la chirurgia, l’oftalmologia, l’odontoiatria e la dermatologia. Infine, va sottolineato l’impiego degli oli essenziali agrumari nelle pratiche terapeutiche di aromaterapia, branca della fitoterapia che non identifica esclusivamente l’utilizzo olfattivo degli oli essenziali, bensì comprende tutte le sue possibili applicazioni tra cui quella topica, inalatoria e orale. v.lombar@tiscali.it 28 Febbraio 2014 economia MESSINA. Debutto il 25 per il nuovo sistema di accoglienza ideato da Antonino Sapienza Crocerismo, se la Proposta fa 3.0 Realizzato da un gruppo di associazioni no-profit, nasce come risposta al calo delle presenze e degli scali previsto nel 2014 e alle ritrosie delle compagnie di navigazione. Con queste offerte MESSINA. Si chiama “Proposta Turistica 3.0”, il nuovo di accoglienza e proposta dedicato ai croceristi che sbarcano a Messina,. Ideato da Antonino Sapienza, a capo di un gruppo di associazioni no profit, si propone di gestire accoglienza, assistenza ed escursioni per i turisti. “Proposta Turistica 3.0 - spiega Sapienza - nasce come risposta al calo delle presenze dei croceristi e degli scali previsto nel 2014 ed alle ritrosie della compagnie di crociera ad investire sulla nostra città, finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale, tipico, ambientale ed enogastronomico ed alla proposta di escursioni e percorsi nel centro, usufruendo di linee di trasporto pubblico opportunamente adibite e denominate “Linee Turistiche”. Per tali motivi - continua - abbiamo presentato la proposta all'amministrazione comunale ed all'Atm, ottenendo risposte favorevoli per la disponibilità delle navette turistiche anche in relazione al nuovo contratto di servizio che prevedere l'inserimento del servizio turistico e culturale”. Senza fini di lucro, Proposta Turistica 3.0 è patrocinato dell'Autorità Portuale che grazie al presidente Antonino De Simone è stata determinante affinché il servizio possa iniziare ed avere continuità. Messina Cruise Terminal, gestore del terminal crociere ha messo a disposizione le proprie strutture e disposto l'accesso agli organizzatori. OBIETTIVI E PROPOSTE. Dedicato principalmente ai croceristi, si estende a tutti i turisti in visita a Messina, grazie anche al portale e si rivolge al mercato globale per favorire l'internazionalizzazione del territorio e garantire un potenziale impulso all'economia locale. Ecco il percorso previsto del circuito cittadino: Terminal Crociere, accoglienza, gruppo Folkloristico (Start up il 25 febbraio); Partenza Cortina del Porto - Largo Minutoli; Museo Regionale, proposta Caravaggio-Antonello; Acquario di LA SCHEDA Obiettivo sponsor NESSUN FINANZIAMENTO PUBBLICO, MA SOLO PARTNERSHIP CON I PRIVATI Proposta Turistica 3.0. non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, ma punta su sponsorizzazioni o collaborazioni con partner (aziende, associazioni, cooperative) interessate alle attività. Queste copriranno parte delle spese di start up, di gestione, pubblicità, collaborazioni e cartellonistica. Gli sponsor o partner usufruiranno della relativa pubblicità sul sito web e sulle locandine poste sugli autobus alla cortina del porto o sui giornali (coupon) cartacei distribuiti e potranno proporre i propri servizi, prodotti ed offerte speciali in maniera diretta nell’ambito dei percorsi, nei punti stabiliti anche tramite piccoli stand e nel sistema di e-commerce del portale. La start-up, con i croceristi della Costa Aurora, si è svolta il 25. Il progetto può contare si portale on line (www.propostaturistica.it) e si estende a tutte le forme di potenziale turismo individuando ulteriori strutture ricettive capaci di intercettare nuovi business. Messina; Duomo Visita Campanile e Tesoro;scelta di ulteriori percorsi “pedonali” (Galleria Vittorio Emanuele, Palazzo Zanca, Palazzo dei Leoni); attrattive e stand enogastronomici con prodotti tipici. A marzo sarà previsto l'allestimento di stand per mostre e vendita prodotti tipici proposti da eventuali partner allestiti nei suddetti punti. LEGALMENTE SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO SU CENTONOVE PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI: 090.9430208 - 9430206 fax 090.9430210 - 090.9430211 RICHIEDI PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL A: centonove@centonove.it centonove pagina 23 28 Febbraio 2014 economia NOMINE ANCI SICILIA Autostrade, in arrivo 450 milioni di euro DI SALVATORE CIFALÀ Sono in arrivo 450 milioni di euro da investire nella rete autostradale italiana. Infatti, con due distinte operazioni la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha deciso di stanziare ulteriori finanziamenti ad Autostrade per l’Italia. La prima tranche, di 250 milioni, riguarda essenzialmente il potenziamento dell'autostrada A1 nel tratto appenninico tra Firenze Nord e Barberino del Mugello; la seconda invece, pari ai restanti 200 milioni, si è focalizzata sugli investimenti programmati dal principale gestore autostradale italiano per la sicurezza dell'intera rete viaria nel periodo tra il 2011 e il 2016. Alla firma dell'accordo, siglato a Roma, la BEI era rappresentata dal Vicepresidente Dario Scannapieco, responsabile per le operazioni bancarie in Italia, Malta e Balcani Occidentali; la delegazione di Autostrade per l’Italia era invece rappresentata dall’amministratore delegato della società Giovanni Castellucci. Per quanto riguarda il tratto compreso tra Firenze e Barberino, il progetto consiste nel potenziamento della rete, trasformando l'autostrada in una tratta a tre corsie per tutti i 17 chilometri localizzati sull'intero Appennino toscano. La A1 è infatti la principale arteria autostradale italiana e rientra nel cosiddetto "Corridoio I" dei TENs-T (Transeuropean Transport Networks), ovvero le infrastrutture stradali sovranazionali di interesse viabilistico Europeo. L’intero investimento europeo punta ad una combinazione tra la riqualificazione e l'ampliamento dell'autostrada esistente, ma anche alla costruzione di nuovi tratti strategici. Tutti gli investimenti sulla sicurezza consistono invece in una pluralità di interventi di piccole e medie dimensioni da attuare in 16 diverse tratte gestite da Autostrade, dal Nord al Sud del paese: si va, ad esempio, dall’ammodernamento dei numerosi tunnel presenti sulla rete, alla diminuzione dell’inquinamento acustico fino all’installazione di impianti fotovoltaici per produrre energia rinnovabile. Per il decongestionamento del traffico previsto sul nodo a Nord di Firenze e per lo snellimento della circolazione lungo tutto il tratto appenninico della A1, per gli effetti positivi sugli impatti ambientali e per i risvolti occupazionali previsti sono tutte operazioni che rientrano nelle politiche di finanziamento delle infrastrutture delineate dalla Commissione europea e poste in essere concretamente dalla Banca europea per gli investimenti. Giardina, delega al Turismo TAORMINA. Il sindaco di Taormina Eligio Giardina è stato nominato responsabile Anci in Sicilia per il turismo. A sceglierlo, Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia. «Ringrazio il collega Orlando per il compito conferitomi - ha commentato il sindaco - che ritengo sia soprattutto un riconoscimento per la nostra città». SANT’AGATA DI MILITELLO Ferrante revisore unico S. AGATA DI MILITELLO. Pietro Ferrante è il nuovo revisore unico dei conti del Comune di Sant’Agata di Militello. Eletto con 14 voti, rimarrà in carica per il triennio 2014- 2017. Ferrante è stato riconfermato, ma prima era a capo di un collegio composto da tre membre. All’avviso del Comune, avevano presentato domanda tredici candidati, tutti ammessi all’esame dei consiglieri d’aula. CGIL CATANIA Battaglia segretario Fisac CATANIA. Salvo Battaglia è il nuovo segretario della Fisac Cgil di Catania, il sindacato assicurazione credito. 49 anni, dagli anni '90 militante in Cgil, è stato eletto a maggioranza al termine dei lavori congressuali di sabato 22 nella sala "Russo" di via Crociferi. I lavori sono serviti anche a fare il punto sullo status quo del settore bancario a Catania, così come nel resto d' Italia. Sono infatti circa 55 mila gli esuberi annunciati. CONSUMATORI INCONTRI. CAPO D’ORLANDO I tassi del mutuo Giovani, idee per cambiare Cud in arrivo. La consegna entro il 28 febbraio Il tribunale di Milano ha dichiarato la nullità delle clausole di due contratti di mutuo – a tasso variabile con ammortamento alla francese (rate costanti in ciascuna delle quali la quota di capitale aumenta progressivamente mentre la quota di interessi decresce) – relative al saggio degli interessi ed al calcolo del piano di ammortamento in quanto non soddisfano il requisito della determinatezza richiesto dalla disciplina dei contratti a pena di nullità. Il Tribunale ha richiamato il principio della Corte di Cassazione secondo cui “affinchè una convenzione relativa agli interessi sia validamente stipulata ai sensi dell'art. 1284, terzo comma, cod. civ., che è norma imperativa, deve avere forma scritta ed un contenuto assolutamente univoco in ordine alla puntuale specificazione del tasso di interesse”. La nullità delle clausole non ha determinato la nullità del contratto. Il Giudice le ha sostituite con la previsione del tasso di interesse legale e rideterminazione del piano di ammortamento. Francesco Suria, esperto legale “Giovani: le idee che cambiano il territorio”. È questo il tema dell’incontro che si terrà oggi (venerdì 28 febbraio, ndr) al CineTeatro “Rosso di San Secondo” a Capo d’Orlando con inizio alle ore 9,30 su proposta della Cisl zonale e del Centro Studi della Cisl di Messina. L’iniziativa, rivolta ai giovani delle 4^ e 5^ classi delle scuole secondarie di secondo grado del territorio, vuole lanciare un messaggio propositivo: ovvero quello che per farsi strada nella vita come nel lavoro bisogna puntare sulla formazione, sull’impegno, sul merito. Partendo dai giovani, il territorio può cambiare solo e solamente se questi valori cominciano a essere riconosciuti e incentivati. L’apertura dei lavori è affidata ad Alfonsa Franchina, responsabile zonale Cisl Capo d’Orlando. A seguire è previsto il saluto del sindaco Enzo Sindoni. Quindi gli interventi di professionisti, consulenti e l’interazione con gli studenti. Le conclusioni sono affidate al segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese. NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Il Cud deve essere consegnato al contribuente entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono stati conseguiti i redditi certificati, oppure, entro 12 giorni dalla richiesta del dipendente in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Si tratta della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, assimilati e di pensione che il datore di lavoro, o l’ente pensionistico, rilascia ai propri dipendenti o pensionati al fine di attestare le somme erogate e le relative ritenute effettuate e versate all’Erario. Nel Cud sono riportati: l'ammontare complessivo dei redditi di lavoro dipendente, equiparati e assimilati corrisposti nell'anno precedente e assoggettati a tassazione ordinaria, a tassazione separata, a ritenuta a titolo d'imposta e a imposta sostitutiva; le relative ritenute di acconto operate e le detrazioni effettuate. Sono inoltre attestati l'ammontare complessivo dei redditi corrisposti nell'anno precedente che non hanno concorso alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e contributivi, i dati previdenziali e assistenziali relativi alla contribuzione versata o dovuta all'Inps. Il datore di lavoro può trasmettere al contribuente il Cud in formato elettronico, a patto che il destinatario abbia gli strumenti necessari per ricevere e stampare il Cud rilasciato in via elettronica. E’ infatti onere del datore accertare che ciascun dipendente si trovi nelle condizioni di ricevere in via elettronica il Cud, provvedendo, in caso contrario, alla consegna in forma cartacea. A decorrere dal 2013, anche gli enti previdenziali rendono disponibile il Cud in modalità telematica, salva la facoltà del cittadino di richiederne la trasmissione in forma cartacea. Il contribuente che nell'anno ha percepito soltanto i redditi riportati nel Cud, è esonerato dalla presentazione all'Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi, a condizione che il sostituto d'imposta abbia eseguito correttamente il conguaglio delle imposte. Il contribuente esonerato può scegliere di presentare ugualmente la dichiarazione dei redditi se, per esempio, nell'anno ha sostenuto oneri deducibili o detraibili (es. spese mediche, interessi sui mutui, ecc.). I contribuenti esonerati dalla presentazione della dichiarazione possono manifestare la loro volontà di destinazione dell'8 e del 5 per mille dell'Irpef, utilizzando l'apposita scheda allegata al Cud. Tutte le info dai Consulenti del lavoro. centonove pagina 24 APPUNTAMENTI L’Isola di Carnevale Pagina 26. L’evento organizzato nell’area pedonale Cairoli riporta a Messina maschere e Folclore poster 28 Febbraio 2014 LIBRI Vecca, “Un’idea di Laicità” Pagina 28. La proposta del filosofo della politica nella sua ultima opera, edita da Feltrinelli MURALES DI UMANITÀ VARIA EVENTI. Dall’1 al 3 marzo, alla Cittadella Universitaria, il primo festival organizzato a Messina Cominks, non solo fumetti Dai comics in senso stretto all’area movie, con l’anteprima di “Dylan Dog - Vittima degli eventi”, dai giochi di ruolo ai concerti, tre giornate all’insegna della fantasia. Senza fini di lucro Joe Abercrombie Da sinistra, Valerio De Benedetti, Milena Vucotich e Luca Vecchi DI Un disegno di Pasquale Qualano NUNZIA LO PRESTI Messina. C'è chi lo chiama sommariamente festival del fantasy, chi lo riconosce come una fiera del fumetto, i più superficiali festa di carnevale. È la prima edizione del Cominks, spinta da una campagna di comunicazione basata sul simbolo sicilianissimo dell'asso di bastoni, il primo festival del fumetto, del fantastico e del gioco intelligente a Messina, dall'uno marzo fino a lunedì tre alla cittadella sportiva, all'interno del polo universitario di viale Annunziata. Una location poco sfruttata, almeno per gli eventi di questo genere, ma davvero versatile e ricca di spazi tutti diversi tra loro, da poter utilizzare per occasioni culturali che vadano auspicabilmente oltre la portata cittadina. Gli ospiti, svariati di calibro internazionale, sono circa trenta per soli tre giorni, e le quattro macro aree tematiche sono stracolme di spunti, di novità, di eventi per la nicchia degli appassionati e di momenti mainstream per il pubblico trasversale dei curiosi: su tutte, l'area Comics, con un'interessante sezione Movie a cura del Cinema Iris di Messina; e poi Games, un'altra dedicata ai Workshop e l'area delle Esibizioni. La zona Comics può vantare la Cristina D’Avena I Gem Boy partecipazione dell’autrice del fenomeno editoriale “Sacro/Profano” Mirka Andolfo, e di altri disegnatori, sceneggiatori, tra cui: Marcello Jori, Davide G.G. Caci, Dimat, Giorgio Salati, Luca Maresca, Pasquale Qualano, Roberto Mangosi, Simone Di Meo, Tina Valentino e molti altri ancora. L’area Games sarà animata dalle principali associazioni ludiche messinesi e siciliane, che metteranno a disposizione la loro esperienza nei giochi di carte, da tavolo, di ruolo, dal vivo e non solo, videogames, organizzando più di venti tornei. Dal più tradizionale Risiko alle Gilda di Legue of Legends, fino ai tornei nell’arena medievale allestita all’interno della cittadella universitaria. Notevole anche il programma di workshop e conferenze, che vedrà la partecipazione per la prima volta in Italia dello scrittore inglese Joe Abercrombie, autore della trilogia “The first Law” (“La prima legge”), e di altri autori fantasy come Francesco Dimitri, Silvana De Mari e Loredana La Puma. Quasi d'obbligo anche le performance d di Cosplay, ospite per l'occasione la centonove pagina 25 campionessa europea Contest 2013 Iloon Arens; in più, la sezione Movies che grazie alla collaborazione di Dynit Italia vanta diversi titoli in esclusiva e, tra gli ospiti, i più gettonati youtubers del momento, da Claudio Di Biagio ai The Pills. Fra i film in programma anche il nuovissimo "Dylan Dog - Vittima degli eventi", un mediometraggio in anteprima assoluta a Messina: la postproduzione è ancora in corso, per cui non ci sarà la possibilità di vedere il prodotto finito, ma del girato inedito del film ed un backstage, presenti il regista Claudio Di Biagio, e l'attore che interpreta Groucho, Luca Vecchi. Il film è stato realizzato grazie a una riuscitissima operazione di crowdfounding tramite il sito Indiegogo: Di Biagio e Vecchi, già youtuber molto conosciuti in rete, hanno fatto leva sulla loro popolarità virtuale chiedendo ai fan di finanziare il progetto. Il progetto è andato infine in porto, e nel cast sono stati coinvolti anche Alessandro Haber, nei panni dell'ispettore Bloch, e Milena Vukotic, nel ruolo di Madame Trelkovski. Tutto nell'ordine di idee del “senza fini di lucro”, tant'è che le première saranno ad ingresso gratuito, compresa quella prevista prossimamente al cinema Iris di Ganzirri. Ogni serata sarà conclusa in musica con i beniamini del genere, tra cui Cristina D’Avena e i Gem Boy. Il primo Cominks dello Stretto è organizzato dall’associazione IndipendenteMente in collaborazione con l'Officina, l’associazione Neapolis e il gruppo Pandora Eventi, col patrocinio del Comune di Messina, dell'Università degli Studi, dei Comuni di Falcone, Castell'Umberto, Barcellona Pozzo di Gotto e Furnari, col supporto di più di venti soggetti tra dipartimenti universitari, librerie, associazioni di vario genere, fumetterie, media partner. 28 Febbraio 2014 posterappuntamenti MESSINA. L’evento organizzato nell’area pedonale Cairoli riporta nella città dello Stretto maschere e folclore L’isola di Carnevale La manifestazione voluta dall’amministrazione comunale andrà avanti fino a martedì 4 marzo. Carri e rievocazioni storiche anche nel messinese. Da Villafranca a Rodì Milici. Con l’orso e i Scacciuna MESSINA. Ritorna a Messina il carnevale in strada. Si chiama "L'Isola di Carnevale", evento itinerante che si svolgerà all'interno della nuova area pedonale Cairoli. L’iniziativa, promossa dall'amministrazione comunale animerà le strade del centro cittadino da giovedì 27 e sino a martedì 4 marzo. Sei giorni di attività dedicati principalmente alle scuole, ai bambini, all'arte di strada, alla musica, alle specialità dolciarie, ma anche a tutti gli adulti che vogliono rivivere allegramente l'atmosfera carnevalesca. Ci saranno sfilate, giocolieri, musica, animazione per bambini, balli, dolci tipici e gonfiabili. Numerosi gli istituti scolastici che hanno aderito alla manifestazione "L'Isola che c'è", sfilata in maschera degli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, cui seguiranno momenti musicali e degustazioni di dolci a cura dell'Istituto Antonello. Uno degli obiettivi dell'evento è quello di rendere la nuova isola pedonale un luogo sempre più accogliente e piacevole. Tra le iniziative "La Scuola in Strada", laboratorio di travestimento e trucco a cura della profesoressa Buttà e Crupi, il Flash mob di Carnevale con travestimento fantasmagorico ed il Ballo in maschera con la partecipazione di alcune scuole di ballo messinesi. Altre iniziative legate al Carnevale sono il "Percorso per Maschere Golose" nel corso del quale i commercianti dell'isola offriranno dolci a tutti i bambini in maschera, "Compra un regalo per i bambini meno fortunati", chiunque può acquistare un regalo e lasciarlo presso uno degli esercizi commerciali dell'isola Cairoli che aderiscono all'iniziativa. I regali verranno raccolti in ceste e donati alle associazioni caritatevoli che si occupano a Messina di minori in difficoltà. "La pancia di Carnevale", momento di ilarità per rivivere alcuni aspetti dei carnevali tradizionali nei quali Carnevale era personificato da figure farsesche dalla cui pancia fuoriuscissero cibi e leccornie. Nel corso dei sei giorni di festa è prevista anche l'esibizione di alcune Bande cittadine, le "Maschere Carnevalesche di Messina e provincia", momento culturale presso la libreria Bonanzinga con la partecipazione di Mario Sarica, curatore scientifico del Museo Cultura e Musica popolare dei Peloritani di Gesso ed un Intervento teatrale a cura del Teatro Pinelli. In chiusura previste le iniziative "Una Biciclettata in maschera" ed un "Campionato di pignolata" a cura di Slow Food Valdemone. E poi ed il concorso "Addobba la tua vetrina" rivolto ai negozianti dell'Area pedonale Cairoli. Saranno scattate foto alle vetrine di coloro che partecipano al concorso e gireranno sui social network, per dare alla gente la possibilità di votarle. Le tre vetrine, che riceveranno maggiori consensi saranno premiate. Carnevale e tradizione, un mix dal tipico carattere culturale siciliano. Di cui è ricca soprattutto la provincia peloritana, che “naviga” tra folclore, festa e divertimenti consuetudinari che le comunità intendono valorizzare. A Rodì Milici per il periodo carnevalesco avviene una sorta di personificazione dei dodici mesi, in chiave satiricoumoristica. Si tratta di una recita di 15 L’orso di Saponara personaggi in un unico atto, tratto da un testo attribuito al poeta rodiese Giuseppe Trifilò. Da circa un secolo, "I Mesi dell'anno" rappresentati a Rodì Milici esprimono il totale coinvolgimento delle nostre popolazioni rurali e pastorali nel ciclico avvicendarsi dei mesi e delle stagioni. Viene evidenziata l'energia e l'intelligenza IN SICILIA Da Sciacca ad Acireale le feste tradizionali I tradizionali “Scacciuni” di San Filippo del Mela Parecchie le città che in Sicilia che vantano famosi carnevali. A Bronte, in provincia di Catania, dove un tempo sfilavano "Laddatori", le maschere locali che rappresentano le classi più povere della città, ogni anno ritroviamo per le vie della città i carri ed i gruppi mascherati. Durante il carnevale di Belpasso, nel catanese, la consueta sfilata dei carri è preceduta dal recital dei poeti dialettali locali. Nella stessa zona da non perdere è il carnevale della suggestiva Acireale, dove nelle stupende vie e piazze del centro storico sfilano maschere con luci, fiori, e tanta musica.A Termini Imerese, in provincia di Palermo, dove oltre ai balli vari si può assistere al rogo dei due fantocci del "nannu" e della "nanna", che concludono simbolicamente la festa. A Mezzojuso, nel palermitano, si svolge in piazza "Il Mastro di Campo", interpretata da 90 personaggi che indossano costumi che si rifanno al sec. XV e che racconta la storia d'amore fra il Mastro di Campo e la Regina. Tra i più noti di tutta la Sicilia, il carnevale di Sciacca in provincia di Agrigento. Di origini antiche, risalenti al 1800, oggi per la realizzazione dei carri e delle maschere allegoriche, la cui sfilata inizia il sabato e finisce il martedì grasso, sono coinvolti artigiani, scultori ed architetti. A Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, il lunedì sera c’è la sagra della salsiccia. In provincia di Messina una delle manifestazioni più folcloristiche è quella di Novara di Sicilia dove si svolge Il Gioco del Maiorchino, durante il quale delle squadre lanciano lungo un percorso, "a maiurchèa", tipico formaggio pecorino stagionato. A Taormina, si svolgono festeggiamenti in maschera per le splendide vie della città, sfilate di carri allegorici la domenica ed il martedì grasso e tutte le sere nella piazza feste con balli, gare canore e giochi. centonove pagina 26 28 Febbraio 2014 posterappuntamenti L’isola pedonale Cairoli di Messina umana, necessaria al compimento dei lavori agro-pastorali nei vari mesi dell'anno, con la giovialità tipica del mondo contadino. Per rappresentare "i misi 'i ll annu" si addobbano 14 asini, con tappeti e drappeggi di vari colori. Di questi, dodici vengono cavalcati da baldi giovani, che rappresentano, ciascuno, un mese, e due, dal poeta e dal re, solo il forestiero recita la sua parte stando in piedi. I mesi, indossando costumi poveri ma di grande fascino visivo, in groppa a degli asini o cavalli bardati a festa, giungono in piazza accompagnati dagli attendenti. Questa recita viene declamata nelle piazze del paese, accompagnata dal suono della fisarmonica ed a cui seguirà la distribuzione di prodotti tipici locali. Il carnevale di San Filippo del Mela rivive nella tradizione a Cattafi, e quest'anno con una replica già in programma anche il 25 aprile. Nella frazione filippese sfilano gli "Scacciuni", maschera tipica del luogo, che vuole rievocare la cacciata di un'orda di pirati saraceni da parte degli antichi abitanti del vecchio casale di Cattafi. E quest’anno lo faranno insieme all’Orso di Saponara. Gli eventi sono organizzati dall'associazione culturale " A Maschira". Il Corteo Capitanato dal Barone Balsamo, e seguito dai suoi cavalieri, sfila per il paese davanti alla maschira con vesti rinascimentali. Si trattava di curiosissimi abiti variopinti costituiti da un gonnellino di stoffa pregiata indossato a ridosso di un pantalone corto, portato sopra il ginocchio, dello stesso tipo di stoffa, orlato da ricami di grande pregio; una camicia (perlopiù bianca) sulla quale incrociavano nastri multicolori; scarpe, lunghe calze e guanti bianchi. Ma il particolare più interessante era costituito dal copricapo: un lunghissimo cappello a forma di cono, alto ben oltre il metro, dotato di un'anima di canna ricoperta di stoffa pregiata, ornato di pietre preziose, dalla cui sommità si dipanavano una miriade di lunghi nastri colorati. A Saponara, come ogni anno, è prevista la rievocazione storica dell’ultracentenaria “Sfilata dell’orso e della corte principesca” (risalente alla fine dell’800), espressione tra le più seguite non solo dal Carnevale di Saponara, ma da visitatori provenienti da tutta la provincia. La rievocazione storica fa parte da alcuni anni anche del circuito dei “Carnevali storici di Sicilia”, che unisce i carnevali dalle radici storicotradizionali di tutta la regione. La sfilata si svolge il martedì grasso e si conclude in Piazza Matrice con il ballo del Principe con l’Orso. Alla sfilata, organizzata dall’Associazione turistico culturale Pro Saponara, prendono parte gruppi di sbandieratori, fanfare, bande e gruppi folk. Alla sfilata è abbinato il concorso a premi "I Mascarati", che si articola in due sezioni "Gruppi mascherati" (almeno quattro maschere) e "Maschere singole e coppie". E’ riservato a persone di età superiore a 14 anni e basta iscriversi al concorso entro le 14.30 del martedì grasso. Ci sono poi i carnevali che, come Torregrotta e Villafranca proseguono la loro tradizione nella realizzazione dei carri allegorici. A Torregrotta le sfilate (quest’anno pure in notturna) sono in programma l’1, il 2 e il 4 marzo, mentre lunedì 3 ci sarà la maccheronata in piazza, poi il martedì grasso la maccheronata con birra e l’intrattenimento musicale in piazza con “Mister Max”. La sfilata di Villafranca è prevista domenica 2 marzo alle 14.30. La partenza dall’area ex Pirelli per concludersi con la premiazione dei gruppi mascherati presso il centro commerciale cittadino. A Spadafora, venerdì 28 febbraio dalle 20, nei locali dell'ex scuola elementare ''Don Bosco'' a San Martino, ci sarà la quinta edizione della festa di carnevale organizzata dall’associazione “11 novembre”, con animazione, balli in maschera, degustazione di piatti tipici di carnevale, maccheroni al sugo, chiacchiere, vino e altro Si tratta di una tipica serata di carnevale organizzata anche per i bambini, in quanto il tutt si svolgerà in un ambiente tranquillo e familiare. Sfilate in maschera e serate teatrali anche a Monforte San Giorgio. LA CURIOSITA’ La rassegna “Carnevale a Teatro” al Trifiletti di Milazzo LE POLTRONE DEL TEATRO TRIFILETTI di Milazzo verrano smontate per ospitare i veglioni del passato che coinvolgevano centinaia di milazzesi. L’assessore al turismo Dario Russo ha deciso di riattivare questa antica tradizione e così la struttura di via Cumbo Borgia per qualche giorno dismetterà la veste seriosa propria degli spazi teatrali per ospitare la rassegna “Carnevale a Teatro”. L'esigenza di lasciare libero il pian terreno consentirà di eseguire la manutenzione sulle poltrone rosse che da tempo si rendeva necessario. Quando furono acquistate, infatti, furono montati degli anelli di plastica che sorreggevano la base delle sedute, questi verranno sostituiti con anelli di metallo che le renderanno più solide. Il programma, curato in collaborazione con l’associazione “Magico”, prevede sabato il “Carnevale per i bambini con premiazione della miglior mascherina” alle 16 e il Gran Ballo di Carnevale alle 22. Lunedì 3 Marzo Gran Galà di Carnevale “Balliamo insieme anziani e diversamente abili”, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali, mentre il pomeriggio di Martedì 4 Marzo alle 16 con una “Festa danzante per i giovanissimi”. centonove pagina 27 Il teatro Trifiletti di Milazzo 28 Febbraio 2014 posterlibri RECENSIONI. La poroposta del filosofo della politica nella sua ultima opera, edita da Feltrinelli Salvatore Veca, “Un’idea di laicità” Il binomio con la democrazia pluralista alla base di una interpretazione “basata sulla connessione tra la virtù pubblica” dell’essere laici e “la natura distintiva della libertà democratica di cittadinanza” DI LUIGI FERLAZZO NATOLI Come spesso accade al compimento di settant’anni tutti fanno bilanci o scrivono memorie o autobiografie, mentre il filosofo della politica Salvatore Veca - dopo avere riflettuto sull’interpretazione dell’idea di laicità ha ritenuto di avanzare una proposta, pubblicando un saggio, intitolato per l’appunto “Un’idea di laicità” per i tipi di Feltrinelli (pp.98, euro 10), che possa evitare i rischi che corrono i regimi democratici nell’era della globalizzazione. Laicità e democrazia pluralista - dice infatti Veca - simul stabunt, simul cadent, e cioè staranno insieme o cadranno insieme. Naturalmente Veca arriva alla sua salvifica idea di laicità (che presuppone istituzioni pubbliche miranti alla integrazione delle diverse culture e religioni, ma mantenendone appunto la diversità), muovendo dal pensiero kantiano per giungere ad un’ accezione sia pure critica (in parte) della giustizia secondo John Rawls. Orbene, sin dalla Premessa Salvatore Veca afferma: “L’interpretazione che propongo…è specificamente politica. Ed è basata sulla connessione tra la virtù della laicità e la forma di vita democratica, le sue istituzioni e le sue procedure. Più precisamente, sulla connessione fra la virtù pubblica della laicità e la natura distintiva della uguale libertà democratica di cittadinanza”. Senza questa idea di laicità è a rischio - LACERTI DI LETTURE Salvatore Veca aggiungerei più esplicitamente - la stessa idea di democrazia nell’era della globalizzazione, che attiene non solo alla sfera economica come originariamente si era ritenuto e semplicisticamente si continua a ritenere, ma anche a quello sociopolitica e morale. E citando Carlo Maria Martini Veca sottolinea ancora come non esista alternativa alla circostanza che “noi dobbiamo imparare a convivere nella diversità”. (Per quanto riguarda il nostro Paese la qualcosa non sembra molto facile stante la presenza della Lega Nord a guida Salvini!) Ma Veca non esita neppure a citare tra i suoi maestri Piero Martinetti, il quale “ci induce a sostenere che un’autorità politica e statuale che ritiene il pluralismo dei valori un male…esemplifica…il tipo puro di regime e forma di vita non democratica o antidemocratica e a fortiori, non laica”. Orbene, se Martinetti rifletteva in seguito ai fatti che osservava in Italia durante il regime fascista, non v’è dubbio che la portata del suo ragionamento sia universale e ancora oggi ne riusciamo a scorgere la valenza ripensando alla nostra democrazia almeno negli ultimi due decenni. In questi momenti, osserva lucidamente Veca, riferendosi all’oggi italico: “l’opinione pubblica è…frammentata, intermittente, smarrita. Si diffondono apatia, sfiducia…La contesa politica si converte in una serie di talk show e reality show… ininterrotta e ripetitiva che coinvolge…gli attori della politica in una sorta di presente congelato…Collassa allora vistosamente la fiducia nella politica e nelle istituzioni”. Non si poteva dire meglio e quindi a parere mio l’idea della laicità nell’interpretazione vechiana, anche o pour cause attraverso il rifiuto totale della corruzione, può essere la via per ridare al popolo la fiducia nelle istituzioni e per evitare rischi per la democrazia. LA CLASSIFICA BROLO “Ciao, caro Enzo” GLI STUDENTI DEDICANI UN MATTINA A CONSOLO E ALLA SUA EREDITÀ “Buon anniversario della tua nascita, caro Enzo!”, questo l’augurio che ha concluso la mattinata del 18, dedicata a Vincenzo Consolo dagli studenti dell’I.T.C. e dal Liceo Scientifico e Classico e dall’I.P.S.A.R. di Brolo, promossa dalla Pro Loco. Un’occasione di rilancio di un messaggio alto che rinnova l’impegno a scelte valoriali di vita e di pensiero critico. Il riconoscimento più ambito è giunto dalle parole di Caterina Pilenga Consolo: “La memoria si compone di frammenti di immagini, echi di suoni, ritorni di profumi, di sapori: si compone di tavole, icone, umili teche che noi teniamo sopra l’altare del passato. Privi di questo reliquiario, vaghiamo in un presente senza segni e senza senso, oscuramente procediamo verso il futuro. La memoria, come la nostra struttura e la nostra fisionomia, la nostra mente e la nostra anima, si forma in quella stagione d’epifania e d’incanti, nel febbrile tempo della nostra infanzia e della nostra adolescenza. C’è in quella mia stagione, remotissima ormai, ahimé, come un antico evo, c’è la memoria di Capo d’Orlando, memoria formatasi con naturalezza come concrezioni di madrepore sul sasso, come rameggiare di licheni sopra il legno. Dentro Capo d’Orlando, c’è la memoria di San Gregorio, intatto allora e quasi inaccessibile, piccolo eden e segreta isola del tesoro…” Franca Sinagra Brisca DI FELICE IRRERA Esce, in un’edizione filologicamente corretta, e con traduzione a fronte, questo libro di “cunti” (pubblicato postumo fra il 1634 e il 1636), forse il più bello dell’età barocca Giovan Battista Basile, Lo cunto de li cunti (a cura di Carolina Stromboli), voll. 1-2, pp. 1058, Salerno Editrice, € 98,00 Friedman 1Alan Ammazziamo il Gattopardo - Rizzoli King Doctor Sleep - Sperling & Kupfer 2Stephen Giampaolo Pansa 3stenza Bella ciao. Controstoria della Resi- Rizzoli Sánchez 4Clara Le cose che sai di me - Garzanti Cornwell Polvere - Mondadori 5Patricia Serra 6Michele Gli sdraiati - Feltrinelli www.wuz.it FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA) Ridateci il cortile I figli debbono stimarci più che rispettarci, siamo noi genitori a doverli rispettare. “I figli devono poter dire come si sentono; e devono fidarsi in modo che, nel momento in cui e-sploderà il conflitto, ci sia un terreno di confronto comune e per risolvere insieme il problema.” Bisogna ridimensionare la città, portarla dalla scala urbana alla scala umana. “Una città adatta ai bambini è una adatta a tutti.” La speculazione edilizia oltre a determinare ricchezza sperequata provoca grandi ed imperituri svantaggi socio culturali. “Occorre rinunziare allo spazio economico e pensare, cari architetti urbanisti allo spazio vita-le! Gli spazi vitali vogliono dire meno violenza, meno egoismo, meno criminalità, più felicità di vita, più etica di rapporti.” Quando compriamo un tappeto orientale dobbiamo essere consapevoli che con poche centinaia di euro mettiamo i piedi sopra un atroce crimine: piccole vite ridotte in schiavitù. “Le dita dei bambini, più agili e sottili, riescono a far nodi più piccoli e più stretti. Per questo sono molto richiesti dai padroni delle fabbriche di tappeti e molte famiglie sono costrette a vendere i propri figli per poche rupie.” Il pensiero debole è ormai l’unico pensiero con diritto di cittadinanza; la leggerezza l’unica prospettiva ideologica. “Viviamo in un’epoca dove il famoso <pensiero debole> è talmente debole che ormai stiamo ri-nunziando al pensiero, per lasciare al suo posto soltanto la debolezza.” centonove pagina 28 Gli organismi urbani carenti di spazi di socializzazione sono carnai dormitorio che ci ostiniamo ancora a chiamare città. L’urbanista deve essere anche sociologo, filosofo e psicologo. E’ l’uomo lo scopo del suo progetto, non la realizzazione fisica e densa di edifici. “Oggi le nuove periferie sono troppo dense di colonie di popolamento, dormitori che sommati alla massificazione dell’edilizia economica non tengono conto del concetto antropologico di <densificazione umana>: ridateci il cortile!” Non basta saper leggere e scrivere bisogna anche saper capire e saper pensare. “L’Italia è piena di analfabeti! Grazie a quei genitori che si sono consolati pensando < mio fi-glio sa scrivere>, e che hanno dato per scontata la lettura.” Lacerti tratti da: “Genitori grandi maestri di felicità ” - 1998 Giovanni Bollea posterrubriche MUOVE VISIONI 28 Febbraio 2014 VITTORIA DI MARCO OLIVIERI MUSICA Il ritorno dei Coen Innovare gli schemi classici del cinema attraverso uno sguardo ironico e spesso innovativo. il compito che, sin dal loro primo film nel 1984 (“Blood Simple”), si sono dati i fratelli Joel ed Ethan Coen, registi, sceneggiatori e produttori. Con “Arizona Junior”, “Barton Fink”, “Fargo”, “Il grande Lebowsky”, “L’uomo che non c’era”, “A Serious Man” e “Non è un paese per vecchi”, tra gli altri, i pluripremiati fratelli del Minnesota hanno scompaginato il già visto e regalato perle di intelligenza e imprevedibilità. L’avventura continua con “A proposito di Davis”, Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes e candidato a due premi Oscar (fotografia di Bruno Delbonnel e miglior sonoro). Hollywood, rispetto a Cannes, è infatti meno generosa nei confronti della loro lieve e sapiente vena corrosiva. L’ultimo film – interpretato da Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman, Garret Hedlund, Adam River e F. Murray Abraham - è ispirato in parte alla biografia di Dave Van Ronk e segnato dalla musica folk degli anni Cinquanta e Sessanta. Un’occasione per raccontare l’amara sconfitta di un artista. Lo sguardo dei Coen continua a essere disincantato. Ieri come oggi, non è un mondo per poeti. MESSINA Modica, Doppio intrigo MESSINA. Ha aperto i battenti lo scorso 24 febbraio, al Monte di Pietà di Messina, “Doppio intrigo”, personale di Francesco Modica. Organizzata dalla Fondazione Architetti nel Mediterraneo, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, la mostra mostra presenta le opere pittoriche e disegni che in molti anni in assoluto silenzio Modica ha prodotto. La volontà di proporre al pubblico questo nostro artistaarchitetto nasce dalla forza espressiva delle sue opere e la grande capacità tecnica, che traspare nel suo lavoro. Le opere di Francesco Modica, meglio noto “Ciccio”, si potrebbero inquadrare nel solco del neo espressionismo pittorico che negli anni ottanta in Italia ha espresso con il critico Achille Bonito Oliva il famoso gruppo della Transavanguardia con gli artisti Sandro Chia, Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Mimmo Paladino. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 4 marzo. DI CESARE NATOLI Grammy per chi insegna Una scena di “Sexmachine” Giuliana Musso Marzo contemporaneo a Vittoria Al teatro “Colonna” due spettacoli della nuova drammaturgia italiana DI PAOLO RANDAZZO Tolte le tre grandi città - ed è ben noto con quali enormi sforzi - sono pochissimi i paesi in Sicilia nei quali il teatro contemporaneo (siciliano e nazionale) riesce a ottenere spazi e regolari opportunità. Tra questi c’è sicuramente Vittoria, la cittadina del ragusano in cui, grazie al lavoro della compagnia “Santa Briganti”, guidata da Andrea Burrafato e di una gestione (politica) evidentemente aperta e saggia del Teatro Comunale, sono già cinque anni che si dispiega l’interessante rassegna “Teatro aperto”. Una rassegna notevolissima, con un ottimo seguito di pubblico locale (elemento fondamentale), che si concluderà proprio a Marzo con due spettacoli che davvero fanno onore agli organizzatori della rassegna. Parliamo di “La rivincita”, in scena il 9 marzo, spettacolo diretto da Leo Muscato su testo di Michele Santeramo, ovvero una delle più interessanti voci dell’attuale drammaturgia italiana. Ed ecco il plot dello spettacolo: «Vincenzo è un lavoratore della terra. A seguito dell’utilizzo dei veleni che si usano in agricoltura, scopre di non poter tenere fede alla promessa di dare un figlio a sua moglie. I veleni gli hanno causato una disfunzione dalla quale può guarire DE GUSTIBUS soltanto sottoponendosi ad una cura molto costosa. Nel frattempo, il terreno che gli dà da vivere viene espropriato perché ci passi una ferrovia. Senza guadagno e con la volontà di avere un figlio, si ritrova impigliato in una rete di soldi in prestito, difficoltà, problemi. Una storia di terra e bisogni primari, nella quale c’è poco spazio per il desiderio. Dal fondo, non si può che risalire. Per riconquistare le cose normali. Come se le cose normali, ormai fossero un lusso». A seguire è la volta di “Sexmachine, un popolo di santi, poeti e puttanieri”, il 23 marzo, uno spettacolo corrosivo di e con Giuliana Musso che ritorna dopo un anno a Vittoria: «Andare a puttane non è una malattia – spiega la drammaturga -. Devono parlare gli uomini: abbiamo bisogno di sapere del loro grande amore per le prostitute e del loro simultaneo disprezzo per queste donne. Mentre il mercato si espande e la domanda di sesso mercenario cresce, crescono gli abusi, i crimini, e si concretizza, sotto forma di leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà delle donne e di limitare il loro diritto ad esercitare con dignità e sicurezza il loro mestiere. La prostituta e i suoi clienti sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi». NEI GRAMMY AWARD c’è adesso anche una categoria per gli insegnanti di musica. Un vero e proprio Oscar della musica, assegnato tutti gli anni agli artisti più meritevoli in 105 diverse categorie e 30 generi musical, andrà dunque, quest’anno, anche agli insegnanti di musica che si sono distinti nelle scuole americane. Un’idea convincente, francamente. Al di là delle logiche commerciali, infatti, chi è responsabile della carriera e del successo di un artista se non un maestro o un insegnante di musica in grado di seguire la crescita tecnica e artistica di un suo allievo? La Fondazione Grammy e la Recording Academy ne sono convinti, e per questo accettano candidature per il loro Music Educator Award da insegnanti di musica, strumento o composizione dalla scuola materna fino all'università di scuole pubbliche o private degli Stati Uniti. Alla fine, vengono selezionati dieci finalisti e un vincitore. I finalisti ricevono 1.000 dollari, mentre il vincitore 10.000 dollari e un viaggio a Los Angeles per ritirare il premio e partecipare ai Grammy. Che non ci fosse idea più giusta lo dimostra il fatto che la prima edizione del Music Educator Award ha ricevuto oltre 30.000 candidature da 50 stati. Quest'anno ha vinto il maestro Kent Knappenberger insegnante di musica e direttore di coro presso la Westfield Academy di New York per 25 anni, soddisfatto per il riconoscimento personale e per l’attenzione sull'importanza dell'educazione musicale in generale. Per l’Italia, forse, un esempio da seguire. DI MASSIMO LANZA Il 2009 e il Brunello di Montalcino Nel bicchiere l’annata 2009 del Brunello di Montalcino ha dato prova di essere un’annata tosta e di non facile interpretazione. Scorrendo il mio blocco degli appunti mi consta che tantissimi vignaioli montalcinesi, ben supportati dall’esperienza per fortuna, sono riusciti a restituire nel bicchiere vini dotati di un buon equilibrio complessivo. Tra i Brunello 2009 che più mi hanno convinto c’è Tenuta di Sesta sicuramente, un vino dalle belle note fruttate e balsamiche, spesso ma non greve e ben definito sino in fondo. Convincente anche il 2009 Brunello di Le Potazzine sottile ed elegante al naso, fresco e ben equilibrato al palato con un bel finale in equilibrio tra frutto e spezie. Fresco, ricco di frutto e persistente al palato il Brunello ’09 dell’Uccelliera dotato di un bel finale dove alle note di frutta di bosco si coniuga centonove pagina 29 una fresca nota resinosa. Delizioso il Brunello ’09 di Villa Le Prata pulito ed elegante al naso ricco di toni floreali, agrumati e minerali su un fondo di piccola frutta rossa matura, sapido e fresco in bocca chiude lungo e persistente. Convincente anche il Brunello 09 di Banfi fitto ed elegante al naso tra rimandi a fiori di campo, ribes e more e una vena minerale ferrosa mentre al bicchiere si presenta lungo, ben distribuito e dotato di un bel finale fresco ed appagante. Buona sempre di Banfi anche la selezione Poggio alle Mura ’09 profonda e sfaccettata al naso, piena di frutto e ben dotata di tannini nobili al palato con un bel finale in crescendo dove torna insieme al frutto anche la liquirizia. Piacevolissimo anche il Brunello ’09 di Camigliano , il vino di Laura e Gualtiero Ghezzi con belle note marine, di erbe aromatiche ed agrumi ad arricchirne il profilo olfattivo, sapido e ben dotato di tannini fitti ed ancora vibranti all’assaggio, fresco di frutto il lungo finale. Spezie, fiori di zagara e tanto frutto al naso per il Brunello Campogiovanni ’09 pieno, persistente e ben distribuito al palato. 28 Febbraio 2014 posterlettere QUI SCUOLA GUI HERITAGE DI ANDREA SMITH DI SERGIO BERTOLAMI Campioni di dribbling Assunzioni Sostegno: i chiarimenti del Miur DOPO LE INDICAZIONI fornite con la nota del 6 febbraio scorso, il MIUR è intervenuto per fornire ulteriori chiarimenti per le operazioni di assunzione sui posti di sostegno con la nota 1441 del 20 febbraio 2014. Esclusivamente per l´anno in corso, la rinuncia alla nomina in ruolo su posto di sostegno non comporta il depennamento dalla graduatoria ad esaurimento, né da quella del concorso ordinario. I docenti che hanno conseguito il titolo di specializzazione sul sostegno tramite i corsi speciali di cui al D. M. 21/05 - art. 3 e art. 1 comma 2 lett. a), b) e c) - sono obbligati a stipulare il contratto a tempo indeterminato con priorità su posto di sostegno e non possono esercitare una eventuale successiva opzione per nomina su posto comune per insegnamenti collegati alle abilitazioni conseguite ai sensi del citato DM 21/05. Per i docenti neo nominati in ruolo su posti di sostegno, con decorrenza giuridica 1/9/2013, l´anno scolastico è considerato come anno di prova purché il neo nominato presti servizio in qualità di supplente (annuale, fino al termine delle attività didattiche o con supplenze temporanee di almeno 180 gg.). Per quanto riguarda la validità del servizio è stata richiamata la nota della Direzione generale del personale n. 3699 del 29 febbraio 2008, in base alla quale “ .. è valido ai fini della prova, purché svolto, nello stesso insegnamento o classe di concorso o nell’insegnamento di materie affini ..” Per il predetto personale resta ferma la possibilità di svolgere le attività di formazione nel corso dello stesso anno scolastico. Tale opzione è consentita anche alla lavoratrice madre, anche in assenza di regolare prestazione del servizio. L’anno di formazione va fatto una sola volta nel corso della carriera. ECOLOGIA&AMBIENTE LA PRECISAZIONE A proposito del metano Con riferimento all’articolo pubblicato in data 14.02.2014 a pagina 19 del settimanale, “Metano, scoppia la guerra”, avendo riscontrato dei dati non rispondenti al vero, precisa quanto segue: non corrisponde al vero la notizia che il Consiglio Comunale si sia riunito in data 6.02.2014 per effettuare delle “valutazioni sui profili di rischio di un affidamento diretto a Italgas”. In realtà il Consiglio Comunale si è occupato dell’argomento, a seguito di autoconvocazione, primo firmatario il Consigliere Andreanò, in data 28.10.2013. Gli argomenti e le perplessità manifestate in quella sede dai consiglieri sono state puntualmente chiarite con ampie argomentazioni dal sindaco avvocato Iano Antoci. In definitiva sulle perplessità mostrate dai consiglieri firmatari, è stato chiarito: che l’opera verrà realizzata senza nessun onere, presente e futuro, per il Comune; che nessun debito fuori Bilnacio è ipotizzabile alla data odierna; Che la delibera consiliare del lontano 1991 e tutt’oggi valida e solo sulla scorta della stessa può essere realizzata l’opera. Stranizza che a distanza di oltre 3 mesi dalla seduta di Consiglio, il Consigliere Andreanò, come sembrerebbe dalla lettura dell’articolo, ritorni sull’argomento con strumentalizzazione che possono causare la mancata realizzazione dell’opera con notevoli danni per gli interessi dell’intera cittadinanza. Giuseppe Giordano consigliere comunale del Comune di Mistretta Avete presenti gli Harlem Globetrotters? «The greatest dribblers»? Questi campioni girano il mondo facendo del basket un fantastico spettacolo. Palleggiano con atletica disinvoltura. Sbeffeggiano gli avversari con indescrivibili mosse. Riscuotono applausi per gli effetti di una incredibile bravura. Ma a Messina nessuno griderebbe loro: «Wow!». Qui da noi il parquet è un materasso. Anche il migliore gioco si affossa. Anzi direi che il migliore gioco è affossare il gioco. Un esempio? I progetti di riqualificazione della Real Cittadella sono il risultato di una bella partita promossa dall’università di Reggio, che ha inteso coinvolgere giovani architetti stranieri per riqualificare uno spettacolare angolo di mondo ridotto a pattumiera. Una esercitazione didattica, coordinata dall’ottimo Massimo Lo Curzio, che vale quanto le svariate tesi dei laureandi messinesi, seguite negli anni da altrettanto validi professori come Franco Cardullo o Nino Marino. Non è, però, un problema di progettisti preparati, né di efficaci proposte. Non è neppure il risultato della politica degli ottusi, perché chi ha il potere decisionale - a Palermo, a Roma - è interessato a fare il gioco della sua squadra e non indossa la maglia del Messina. Sta ai nostri parlamentari trovare il più elastico dei parquet e migliorare il proprio ballhandling. La palla si gestisce affinando ricezione e presa, in un mix di abilità e sincronismo. Il gioco va eseguito sempre a testa alta, imparando a fissare negli occhi l’avversario, mai il pallone. E soprattutto: in campo i contendenti non vanno convinti, ma scavalcati. centonove.heritage@experiences.it DI ANNA GIORDANO 34 anni di ambientalismo Questo mese “compio” 34 anni di ambientalismo, e tra una settimana, 8 anni (o forse 9) che chiedo, per conto del Wwf, lo stop alla variante urbanistica e relativi orrori approfittando delle nuove norme comunitarie vigenti, suggerendo questa novità (del 2005) per poter sospendere quella variante, che a detta di tutti (mai o quasi per iscritto) era sovradimensionata e devastante. Sberleffi, indifferenza, avvio di parziale rispetto di norme ben precise, salvo approvare progetti su progetti con studi assolutamente carenti, senza mai evidenza pubblica, e via con complessi, ville, villette, piscine a go go, piste, strade, muri e contro muri e sbancamenti e chi più ne ha più ne metta. Mai battaglia fu più fallimentare di questa. Pezzetto dopo pezzetto, intere colline sono state stravolte e chi come l’ing. Sciacca ha tentato di rallentare l’assalto in zone a rischio, è stato accusato di “perbenismo ambientalista” o simile, dai diversi presidenti dell’ordine degli ingegneri e architetti di Messina (da anni gli architetti hanno cambiato i presidenti e persone diverse dal passato hanno espresso ben altra sensibilità). Per lungo tempo, una voce isolata, mentre nel retro di convegni e incontri, tutti o quasi a bacchettare l’assalto edilizio, salvo non fare nulla o quasi per fermarlo. Anche le proposte fatte insieme alla CGIL, di riconvertire le economie legate al cemento, in recupero dell’esistente e messa in sicurezza del territorio, sono rimaste lettera morta. Così come le case, vuote e i cartelli “vendesi” ovunque. Ancora oggi non c’è nulla sul sito del comune, delle “valutazioni di incidenza” che accompagnano singoli progetti, senza mai avere ad oggi centonove pagina 30 quantificato quanti preziosissimi ettari della famigerata Zona a Protezione Speciale sono stati distrutti per sempre. Nel frattempo, grazie agli studi di impatto che dicono che mai nulla accadrà all’ambiente, il porto di Tremestieri manifesta i suoi effetti (prevedibilissimi) che si sommano ai tanti altri (perseverare nell’urbanizzazione costiera) e l’erosione accelera, e non solo qui. Galati affronta le mareggiate con l’inevitabile ansia, e da ogni dove si levano allarmi, salvo poi continuare a progettare porticcioli su porticcioli, tombinature di fiumare (Pace, per la discarica che vorrebbero fare in barba alle leggi) e tanto altro. Si legge la cronaca, e metà delle notizie sono inevitabilmente legate agli effetti della mala gestione del territorio. 34 anni, di cui 8 a sgolarmi sul sacco edilizio, vedono oggi proclami sul consumo del suolo zero. Sarà, ma io vedo distruzione che avanza e tanta, troppa ipocrisia, anche da chi ieri attaccava malamente Sciacca e oggi fa l’ecologista. postercommenti 28 Febbraio 2014 LA TESTIMONIANZA Ecomuseo, venite a San Calogero Leggendo l’articolo apparso su Centonove del 31 gennaio, si apprende con grande entusiasmo dell’apertura dell’Ecomuseo con sede in Palermo. Con grande entusiasmo e per dovere di cronaca si vuole fare rilevare che tale encomiabile evento non risulta essere il primo intervento che mira a valorizzare così il territorio, tant’è che nell’ambito di un percorso che ha avuto inizio nel 2011, la Provincia di Messina, attraverso il V Dipartimento Aree Protette e Parchi, avvia un progetto pilota sull’isola di Lipari, (Progetto per la realizzazione e fruizione di percorsi naturalistici, museali e della memoria all’interno del sito Natura 2000 – Isola di Lipari) che mira ad attivare una politica di sviluppo sostenibile all’interno delle Aree SIC di Natura 2000 di Lipari. Tale progetto individua idonei strumenti, perfettamente compatibili con il territorio, che valorizzino i principi della direttiva Europea “Natura 2000”, contestualmente alla valorizzazione storico-culturale del luogo e dell’identità etno-antropologica dell’isola. Questo percorso di riqualificazione, voluto dall’Assessore Provinciale al Territorio, Parchi, Riserve e Protezione civile dell’epoca, Gaetano Duca, è il primo intervento che la Provincia attua in linea con le politiche di sviluppo per gli ambiti sottoposti a tutela ambientale. Si pone, pertanto, come precursore di una politica 150 PAROLE DA PALERMO Il box e la filosofia DI MARIA D’ASARO Talvolta occuparsi da sola di un’automobile, mi si consenta il paradosso, è difficile quasi quanto crescere un figlio in solitudine: portare l’auto dal meccanico, cambiare una gomma, risolvere una controversia per un futile tamponamento, per una donna non sono cose da poco. Inoltre, se è buio, se piove, se la saracinesca ha bisogno di manutenzione, è duro anche riporre l’auto nel box. Allora se una sera, vicino al garage, vedi lampeggiare i fari di un’altra auto, e riconosci al volante una tua simile, anziché uno dei soliti vicini ingrugnati, ti senti un po’ più contenta. Davide Miccione, nell’interessante saggio “Ascetica da tavolo” (Ipoc, Milano, 2012), ci propone un intrigante paragone tra la boxe e la filosofia. Poiché sia io che la donna intenta al posteggio notturno dell’auto abbiamo in comune studi filosofici, c’è forse un filo sottile anche tra l’esercizio del pensiero e il riporre da sole l’auto nel box? di sviluppo che nel Mezzogiorno d’Italia non ha avuto grandi riscontri, dimostrando le potenzialità espresse da talune normative che appaiono restrittive ma, al contrario, creano nuovi modelli imprenditoriali. Di tali percorsi è testimone lo stabilimento delle Terme di San Calogero di Lipari, teatro di una rifunzionalizzazione a 360° che si rivolge al turismo creando itinerari di destagionalizzazione per l’isola, carente di iniziative nella medio-bassa stagione turistica. Chi ha creduto in tale iniziativa va ringraziato a lungo termine, anche se i nomi dei protagonisti rimarranno iscritti non solo nella memoria, ma anche in quei luoghi che hanno rivisto la luce. L’Ecomuseo della Memoria mette in luce ed illustra alcuni passaggi significativi per la storia, la cultura e l'economia della popolazione eoliana, fondando il racconto su questi due temi sostanzialmente inediti, testimonianza storica, sociale ed etnoantropologica di un passato recente, non più attuale, ma che lascia ancora tracce nella memoria e nel tessuto sociale dell’isola di Lipari. Si tratta dunque di due tematiche cruciali e profonde dell’immaginario liparese, essenziali per comprendere aspetti importanti e vivi della cultura dell’isola. Per tali motivi l’Ecomuseo si suddivide in due sezioni: la storia delle cave di pomice e la storia dello stabilimento di San Calogero. Le attività hanno consentito di occupare alcuni soggetti svantaggiati segnalati dal DSM di Messina e che oggi lavorano presso la sede principale. La presenza di visitatori avuta ha consentito di implementare l’offerta dei servizi fino alla redazione di un calendario che propone una lista di eventi convergenti sui temi trattati dall’ecomuseo. La presente viene fornita al fine di contribuire ad offrire la migliore conoscenza sulle attività e le competenze che nel nostro territorio si impegnano, oltre a testimoniare le innumerevoli attività di tipo culturale che vengono portare avanti con grande sacrificio. Cooperativa Fsc Group Service (Lipari) ANIMAL HOUSE ELIODORO Ristoranti e ristoratori nel mirino CATANIA - Dal topo morto stecchito a mazzette per migliaia di euro. In certi ristoranti cittadini puoi trovare di tutto, di non gradito, ma anche di necessario. Già da un mese è partita l'offensiva della Questura che ha verificato il rispetto delle procedure amministrative e dei requisiti igienico-sanitari. Le sorprese non sono mancate: pesce mal scongelato venduto per fresco, molluschi di provenienza sconosciuta, tracce di ratti vivi e resti di quelli morti. Multe, chiusure, sorprese e proteste. I catanesi hanno il vizio dello spuntino e della cena fuori, nonostante la crisi. Adesso hanno un motivo in più per stare attenti. Manette, addirittura, per la famiglia "re del catering": diversi esercizi, addirittura un supermercato. Una fortuna economica crescente e sospetta. Gli investigatori hanno accertato che tra pasta alla norma e cotolette alla palermitana si potevano comprare anche soldi in prestito. Una sorta di bancomat dell'usura con interessi altissimi. ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE Orizzonte lavoro I servizi sociali in Sicilia non godono buona salute. Non solo il settore pubblico è in condizioni precarie, ma anche il privato lascia spesso a desiderare. Ci sono settori che, in questo periodo di crisi, richiederebbero particolare attenzione, riorganizzazione e rilancio. Risulta quindi di grande interesse l'esperienza della cooperativa sociale “Centro Orizzonte Lavoro” fondata 25 anni fa a Catania da un salesiano, Don Enzo Giammello, con la finalità di promuovere azioni di solidarietà dirette a combattere il disagio e le devianze giovanili mediante programmi di prevenzione, formazione e inserimento lavorativo. Non è certo l'unica cooperativa ad avere questa mission, ma è difficile trovare in Sicilia una realtà con capacità operative di qualità a questo livello. La competenza professionale di Don Giammello sarebbe stata comunque insufficiente se non si fosse coniugata con l'entusiasmo che questo sacerdote ha saputo comunicare ai suoi collaboratori. Le iniziative della cooperativa assumono quindi un valore ancora più grande se rapportate all'inconsistenza di tanti altri servizi esistenti in Sicilia, ben più strutturati anche dal punto di vista finanziario, ma con scarsa efficacia sul territorio. Un piccolo esempio che potrebbe diventare un modello da imitare o comunque da accogliere come stimolo per rinnovare la mentalità, quasi sempre assistenzialistica e burocratica, che teme di confrontarsi con le novità e le sfide della nostra società. Il “Centro Orizzonte Lavoro” è fonte continua di buone prassi che meriterebbero di essere conosciute da altri, anche privati. Chi in questi anni ha anteposto la ricerca febbrile di finanziamenti alla ricerca di buoni progetti e si è preoccupato di garantire il futuro degli operatori a scapito della qualità dei servizi agli utenti, capirebbe che anche in Sicilia, nonostante i condizionamenti negativi della politica, si sarebbe potuto agire con più intelligenza e senso di responsabilità, anziché percorrere le strade dell'improvvisazione e dello spreco. dinocalde7@gmail.com DI ROBERTO SALZANO Cavalli non macellabili In “Nestore, l’ultima corsa” Alberto Sordi era un anziano vetturino, che, costretto a portare il suo anziano cavallo al mattatoio, non riusciva a non ascoltare la voce della sua coscienza e preferiva vagabondare per le strade di Roma in cerca di un alloggio per l’animale. Spesso, però, la realtà non concede spazio a tanti scrupoli e la Lav si ritrova a raccontare storie molto poco lusinghiere per la specie più evoluta al mondo, anche se in alcune non manca poi un finale edificante. A proposito di equidi, il dito accusatore si è frequentemente rivolto contro i palii. Recentemente si è discusso di macellazione, perché parecchi esemplari da corsa, non macellabili, finiscono ugualmente nel mercato dei mattatoi. Non basta che abbiano trottato, galoppato, saltato ostacoli per una vita, magari dopati centonove pagina 31 e bombardati con trattamenti farmacologici di ogni genere per garantire prestazioni ottimali. Poiché devono fruttare anche a carriera terminata, viene scavalcato il divieto che siano destinati al macello ed al consumo alimentare, con l'esibizione di certificati falsificati. Così aveva pensato di agire un proprietario di cavalli, condannato dal Tribunale di Varese ad un anno e sei mesi di reclusione e 640 euro di multa. E questa è la parte edificante della storia, perché costituisce un precedente esemplare nella giurisprudenza che si mette al servizio pure dei diritti degli animali. La sentenza è di grande interesse perché richiama l'attenzione su un fenomeno criminoso diffuso, che vede l'uccisione illegittima e la macellazione clandestina di numerosi animali. Si cercano facili profitti a scapito della tutela degli animali e della salute pubblica: fenomeni del genere possono essere arginati solo dando risalto ai casi che si chiudono con pene severe. Casi che possono e devono fare da esempio.
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