Scarica la brochure Terrestri 14/15

terrestri
STAGIONE 201415
astra
teatro
www.teatroastra.it
Una seconda opportunità sulla Terra, immaginando un García
Marquez dal finale di partita inaspettatamente positivo, per poter
tornare a rendere abitabile questo mondo attraverso il gesto e
la parola, il silenzio, i dubbi, la ragione, la memoria e l’utopia,
è quanto promette la programmazione 2014/15 del Teatro Astra.
Il sottotitolo “Terrestri” e l’immagine scelta, con un pizzico
d’ironia, per promuovere la nuova stagione di contemporaneo (un
pesce dotato di due agili gambe, quasi in calzamaglia, pronto al
debutto), sembra dirci che l’uomo oggi ha più che mai bisogno
di una nuova evoluzione, farsi creatura di frontiera, capace di
abitare mondi e linguaggi diversi. Avere il coraggio di percorrere
sentieri difficili e di trovare risposte sorprendenti, creative,
profonde, toccanti, divertenti.
Quest’anno il calendario dell’Astra ha un motivo in più di curiosità:
il segmento Classico contemporaneo specificatamente sostenuto
dal Comune di Vicenza con un contributo straordinario, che vede
il debutto o il ritorno sul palcoscenico cittadino di una rosa di
artisti di primo piano della scena nazionale, ed eventi speciali
anche extra moenia.
Un tentativo, dunque, fatto di anima e corpo, legami e fratture,
simbologie e antiche storie, per ricordarci ciò che è importante
per noi come comunità e come individui.
Jacopo Bulgarini d’Elci
Vicesindaco e Assessore alla crescita
Benvenuti sulla Terra: precipitato cosmico di umanità e memoria,
connessioni e fratture, saghe e mitologie, simboli millenari e
accelerazioni verso il futuro. Si dice che gli uomini discendano
dai pesci, saliti dal mare sulla terra milioni di anni fa. Quello che
propone il Teatro Astra per la stagione 14/15 è un viaggio alla
ricerca di una nuova evoluzione che rifondi il nostro rapporto con
il mondo. Ci accompagneranno gli artisti, specie resiliente per
eccellenza, capace di leggere il presente e disegnare nuove forme
di futuro attraverso i linguaggi dell’arte e del teatro. Artisti dal
percorso definito come Bergonzoni, Roberto Latini, Ricci/Forte,
Antonio Viganò, Serena Sinigaglia e giovani talenti emergenti
quali Giulio D’Anna, Eco di Fondo, Anagoor, Sacchi di Sabbia,
presenteranno all’Astra i loro ultimi lavori. Ci saranno incontri con
il pubblico, laboratori, spettacoli e attività fuori stagione ideate
con alcune tra le realtà più significative del nostro territorio
nell’ambito della promozione sociale e nell’innovazione teatrale.
E ancora un progetto di studio e incursione della classicità nella
città contemporanea, che si svilupperà con spettacoli, residenze
e workshop che vedranno gli artisti coinvolti instaurare un dialogo
con la città. Per finire con una proposta speciale: una trasferta
emiliana per assistere al terzo capitolo della trilogia di Mario
Perrotta su Antonio Ligabue, in occasione di un evento unico nel
paese di Gualtieri.
Nina Zanotelli / Sergio Meggiolan
La Piccionaia Teatro Stabile di Innovazione
Il progetto è curato da La Piccionaia Teatro Stabile di Innovazione per il
Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione
Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll
terrestri
STAGIONE 201415
abbonamento completo
9 spettacoli > € 100 intero // € 80 ridotto // € 60 ridotto fabbricateatro
percorsi liberi
5 spettacoli a scelta (alessandro bergonzoni escluso) > € 60 intero // € 50 ridotto
percorsi terrestri
ven 14 nov alessandro bergonzoni nessi
sab 29 nov giulio d’anna ooooooo
ven 12 dic i sacchi di sabbia piccoli suicidi in ottava rima
sab 24 gen roberto latini i giganti della montagna - atto 1°
ven 06 feb ricci / forte darling
ven 27 feb césar brie / eco di fondo orfeo ed euridice
sab 14 mar antonio viganò il suono della caduta
ven 27 mar anagoor virgilio brucia
ven 10 apr serena sinigaglia / tindaro granata il libro del buio
4 spettacoli > € 50 intero // € 40 ridotto
∙ classico contemporaneo > roberto latini | ricci/forte | césar brie / eco di fondo | anagoor
∙ città sociale > giulio d’anna | césar brie | antonio viganò | serena sinigaglia
∙ zapping > i sacchi di sabbia | roberto latini | viganò | sinigaglia
biglietti singoli spettacoli
d’anna | i sacchi di sabbia | latini | ricci/forte | césar brie | viganò | anagoor | sinigaglia
€ 14 intero // € 12 ridotto
€ 10 ridotto gruppi (min 10 persone) // € 9 studenti scuole superiori
alessandro bergonzoni > € 15 intero // € 13 ridotto
sorelle marinetti > € 18 intero // € 15 ridotto
carlo & giorgio | eccentrici dadarò | patricia zanco > € 12 intero // € 10 ridotto
stivalaccio teatro > € 10 intero // € 8 ridotto
livello 4 > € 8 intero // € 5 ridotto
RIDUZIONI ABBONAMENTI E BIGLIETTI STAGIONE TERRESTRI
fuori abbonamento
mer 21 gen sorelle marinetti risate sotto le bombe
sab 31 gen livello 4 furioso mondo
sab 14 feb carlo & giorgio visti da vicino
sab 20 feb stivalaccio teatro don chisciotte tragicommedia dell’arte
ven 06 mar patricia zanco Mηdeia - medea - metamorfosi
sab 18 apr eccentrici dadarò il saltimbanco e la luna
tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21
il botteghino del Teatro apre alle ore 20
e risponde al numero 0444 547852
ragazzi sotto i 26 anni, possessori di carta 60, chi porta un nuovo abbonato a teatro, abbonati
alla rassegna Famiglie a Teatro 2014.15, abbonati alla stagione concertistica della società del
quartetto di vicenza, abbonati al cineforum del cinema odeon, possessori di tessera: coop, arci,
cgil, associazione noi, agesci, azione cattolica, ossidiana, fadac, fita, centro sport palladio,
nordic walking, fitel, arcigay vicenza, delos
per avere diritto alla riduzione è necessario esibire la tessera
RIDUZIONI BIGLIETTI FUORI STAGIONE
abbonati alla stagione Terrestri 2014.15
sopra i 65 anni, sotto i 26 anni, fan sorelle marinetti
info e prevendite
orari di apertura
Contrà Barche 55 - VICENZA
telefono 0444 323725
info@teatroastra.it
www.teatroastra.it
Ufficio Teatro Astra
mar - ven 9.30 - 13 / 15 - 18
alessandro
bergonzoni
nessi
VEN
14
NOV
di e con Alessandro Bergonzoni
regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
Nessi, ovvero connessioni, ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate
per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio, dell'universo. Al centro dello spettacolo,
la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti,
altre esperienze - non necessariamente e solamente umane - per intraprendere percorsi
oltre l'io finito, verso un "noi" veramente universale. Bergonzoni è immerso in una
cosmogonia comica, circondato da una scenografia "prematura" da lui concepita, e alle
prese con un testo che a volte potrebbe anche essere - e questa è una vera e propria
novità - una candida e poetica confessione esistenziale. Senza per questo rinunciare alla
sua dirompente visione stereoscopica che è diventata, in questi anni, materia complessa,
comicamente eccedente e intrecciata in maniera sempre più stretta tra creazione,
osservazione e deduzione. Nessi che mostrano un personalissimo disvelamento che, molte
volte anche grazie ad una risata, porta dallo stupore alla rivelazione.
“Nessi è il nostro comandamento zero. Prima della
Costituzione, del codice della strada, del galateo: fare nesso,
cucire i fili con quello che ci sta intorno. E i fili sono i sensori
che abbiamo addosso, le nostre sensibilità che ci mettono sulla
stessa frequenza col mondo esterno. Basta attivarli.
Se ti inchini per allacciarti le scarpe a Roma, fai nesso con l’uomo
che in Siria si inchina per non farsi colpire da un cecchino”.
Alessandro Bergonzoni
Niente televisione, tanta radio, molti libri, alcune mostre d'arte e ora il 14° spettacolo,
che arriva dopo gli straordinari successi di “Urge” (oltre tre anni di tour e 270 repliche).
Dal suo debutto nel 2008, l’attore-autore bolognese ha sviluppato temi comici come
il rifiuto del reale come riferimento artistico, l’esplorazione linguistica e l’assurdo.
Pluripremiato (due su tutti, il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro nel 2004
per “Predisporsi al micidiale” e il Premio Ubu 2009 come miglior attore del teatro italiano
per “Nel”), tra le tantissime attività, negli anni Bergonzoni è ospite del Festival della
Letteratura di Mantova e del Festival di Internazionale di Ferrara, e collabora stabilmente
con il Festival della Filosofia di Modena, dove ha tenuto esplosive lezioni (tra cui “Per tutta
la durata della parola vita”, “Il voto di vastità”, “Noi = io alla n”, “Defenestrato, pensieri
al balcone e nel 2014 All’ombra del palmo di mano. Dalla A alla G: inizi e fini della
gloria”). Tiene inoltre seminari nelle università, biblioteche e scuole italiane e dal 2000
collabora con la “Casa dei Risvegli - Luca De Nigris” che lo porta ad occuparsi di malattia
e cura tenendo decine di incontri in ospedali e università.
giulio d’anna
OOOOOOOO
“Ogni passione, alla fine,
ha il suo spettatore...
non c’è nessun sacrifico amoroso
senza un teatro alla fine.”
(Frammenti di un discorso amoroso R. Barthes)
SAB
29
NOV
concept, direzione e coreografia Giulio D’Anna
co-creazione e interpretazione Francesco Barba, Lana Coporda, Martina Gabrielli,
Tiana Hemlock-Yensen, Anastasiia Liubchenko, Pavlos Marios Ktoridis,
Maciej Sado e Isadora Tomasi
drammaturgia Justa ter Haar
Progetto vincitore del premio Anticorpi XL CollaborAction 2013
Uno spettacolo di teatro danza sul tema delle relazioni fallite e delle loro rovine, ispirato
al Museo delle relazioni interrotte di Zagabria. Il risultato: uno specchio dello stato
sentimentale dei giovani adulti europei in una sorta di musical postmoderno che si
propone di offrire un momento di autoidentificazione e riflessione. Dati statistici si
mescolano alle biografie dei performer, che sono stati chiamati ad articolare verbalmente
e fisicamente memorie ed esperienze di intimità danneggiata. Sfidando il senso comune
di ciò che è considerato confortevole e socialmente adeguato, il desiderio di condividere
ricordi personali ha condotto alla creazione di una serie di documenti viventi che rendono
giustizia a emozioni altrimenti intraducibili. La loro espressione diventa qui un atto
rituale, una cerimonia catartica. Può diventare anche fonte di ispirazione per la nostra
ricerca personale e rafforzare la nostra credenza in qualcosa di più significativo della
sofferenza casuale?
Giulio D’Anna, coreografo indipendente, lavora tra Italia e Paesi Bassi. Inizia giovanissimo
con il balletto, per dedicarsi poi alla danza contemporanea e alla formazione teatrale. Nel
2011 è vincitore del Premio Equilibrio a Roma e viene selezionato come rappresentante
per la scena coreografica olandese per il progetto di residenze internazionali Choreoroam
Europa 2011. Nel 2012 riceve il premio Dioraphte durante il Nederlandse Dansdagen e
il premio “autore emergente” da Danza&Danza. Nello stesso anno partecipa ai progetti
internazionali Act Your Age e Transparent Boundaries, traiettorie europee di ricerca
sul tema dell’invecchiamento. Nel 2013 viene premiato nell’ambito progetto nazionale
Anticorpi XL CollabrAction per la produzione di o o o o o o o o e viene nominato per il
premio Nederlandse Dansdagen Maastricht 2013.
i sacchi di sabbia
piccoli suicidi in
ottava rima
VEN
12
DIC
ideazione Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
regia Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Dario Marconcini
consulenza all’ottava rima Enrico Pelosini
consulenza al canto Andrea Bacci e Enrico Baschieri
Dopo L’invasione degli ultracorpi, presentato in forma di studio nel 2013,
l’irresistibile compagnia tosco-napoletana dei Sacchi di Sabbia torna al Teatro Astra. E lo
fa presentando il primo volume della sua escursione nel maggi toscani iniziata in forma di
happening per Inequilibrio e Santarcangelo 2013. Lo spettacolo è un’esilarante raccolta di
episodi, recitati in ottava rima e in quartine di ottonari. Avventura, western e fantascienza
(uno degli episodi è il ben noto L’invasione degli Ultracorpi, i cui temi vegetali e di
rinascita si sposano perfettamente con quelli del canto in maggio) sono gli ingredienti con
cui prendono forma piccole allegorie di genere, riformulate secondo quest’antica tecnica
popolare. Un lavoro che, grazie alla complicità della storica Compagnia del Maggio Pietro
Frediani di Buti diretta da Dario Marconcini, segna una tappa decisiva nella pluriennale
indagine dei Sacchi di sabbia sulla parodia.
“...Serie possono essere, però,
le ragioni che hanno spinto il parodiante
a rinunciare a una rappresentazione
diretta del suo oggetto.”
Giorgio Agamben
Impossibile definire I Sacchi di Sabbia, gruppo toscano formatosi a Pisa nel 1995, la
cui cifra resta la sua creatività multiforme, originale, scoppiettante. Una compagnia
capace di mettersi costantemente alla prova in forme nuove, di affrontare ricerche,
di immaginare diverse soluzioni per spazi, materiali, tematiche: sempre con rigore,
profondità e leggerezza. Negli anni si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti
riconoscimenti tra cui due premi ETI e il Premio Speciale Ubu 2008. In perenne oscillazione
tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro de I Sacchi di Sabbia ha finito per
concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica) e nella
ricerca di luoghi performativi inconsueti. Un percorso, il loro, che restituisce nuova
linfa alla migliore tradizione del teatro di strada e popolare. Tra i loro lavori, l’esilarante
“Sandokan” e il “Don Giovanni” premio della Critica 2011.
roberto latini
i giganti della
montagna - atto 1°
SAB
24
GEN
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Roberto Latini
con Federica Fracassi e Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
video Barbara Weigel
assistente alla regia Lorenzo Berti
Adattamento di Roberto Latini dell’ultimo dei capolavori pirandelliani, rappresentato
postumo nel 1937 e incompleto per la morte dell’autore (l’ultimo atto ci è stato trasmesso
dal figlio Stefano che aveva appuntato il racconto del padre). Dopo il religioso (Lazzaro)
e il sociale (La nuova colonia), I giganti della montagna mette in scena il mito dell’arte
attraverso la vicenda di una compagnia di attori (la Compagnia della Contessa) che,
nelle sue peregrinazioni al limite della sopravvivenza e senza riuscire a portare in scena
il proprio spettacolo, giunge alla Villa degli Scalognati, in un tempo e luogo indeterminati
fra favola e realtà. Nella casa, abitata da personaggi grotteschi guidati dal Mago Cotrone
- che come Prospero nella Tempesta shakesperiana è in grado di creare illusioni e fantasie
e sembra già conoscere i motivi del fallimento del loro tentativo artistico - la compagnia
sembra avere un appuntamento col proprio doppio. Cotrone e la contessa Ilse (il-sé)
stanno uno all’altra come scienza e coscienza, mentre i Giganti, mai visti o vedibili, sono
così nei pressi di ognuno da poter essere immaginati come proiezioni di sé.
Roberto Latini, attore, autore e regista, si è diplomato nel 1992 presso lo Studio di
recitazione e di ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo. Con Gianluca Misiti e Max
Mugnai è fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro, con la quale ha intrapreso negli
ultimi vent’anni una personalissima ricerca che ha al suo centro l’arte e la responsabilità
dell’attore, e come campo d’azione la drammaturgia dei classici e la scrittura scenica. Dal
2007 al 2012 è stato direttore del Teatro San Martino di Bologna. Vincitore nel corso degli
anni di numerosi premi, tra cui quelli intitolati Wanda Capodaglio, Prova d’Attore, Bruno
Brugnola e Sergio Torresani, nel 2011 è stato insignito del Premio Sipario promosso
dall’Associazione Nazionali Critici Teatrali.
ricci/forte
darling
ipotesi per un’orestea
VEN
06
FEB
con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Piersten Leirom, Gabriel Da Costa
drammaturgia Ricci / Forte
movimenti Marco Angelilli, elementi scenici Francesco Ghisu
costumi Gianluca Falaschi, assistente regia Liliana Laera
regia Stefano Ricci
Cos’hanno in comune Eschilo, Hannah Arendt, Gregory Crewdson, Edward Hopper, Antonin
Artaud e i Led Zeppelin? Il cortocircuito è in Darling, lo spunto nell’Orestea, trilogia
tragica che valse a Eschilo la vittoria alle Grandi Dionisie del 458 a. C. e che racconta la
saga degli Atridi: il ritorno di Agamennone dalla guerra di Troia, il suo omicidio per mano
della moglie Clitemnestra e del di lei amante Egisto, la vendetta del figlio Oreste sugli
assassini di suo padre, la persecuzione delle Erinni contro il matricida. Vicende che nelle
mani di Ricci/Forte diventano punto di osservazione per aggredire la realta e parlare del
nostro tempo. Obiettivo e il tempo della crisi che attraversiamo, con l’inconsapevolezza
e la degenerazione autodistruttiva, le impossibili speranze, la falsa morale e, paradosso
estremo, quel bisogno di etica di cui parlava proprio Hannah Arendt.
“Si parla di amore e morte,
di legami fratello sorella,
madre e figlio imbastarditi,
involgariti, di plastica.
Darling, appunto:
affetti di superficie.”
Ricci / Forte
Ricci/Forte è un ensemble diretto dai quarantenni Gianni Forte e Stefano Ricci, ed uno
dei maggiori fenomeni del teatro contemporaneo italiano. Anche all’estero: ad esempio
in Spagna, in Belgio, in Francia dove sono di casa, a Mosca dove li hanno voluti per il
loro “100% Furioso” da Ludovico Ariosto, o alla prestigiosa École des Maîtres fondata da
Franco Quadri, che li ha scelti “maestri” della sessione 2014.
Amatissimi e odiatissimi, accusati di essere violenti, eccessivi, scioccanti, trash,
etichettati come il teatro degli attori coi tacchi o teatro omosessuale, i loro lavori si
caratterizzano per un forte impatto visivo e un linguaggio visionario che non si fa scrupolo
di saltare dal teatro al reality, dalla performance alla canzonetta.
Un mondo con cui Ricci / Forte vogliono dare voce alle esistenze di un’intera generazione,
con i suoi sogni non realizzati, i continui compromessi e le ferite che ne risultano. E, sotto
al nichilismo e alla disperazione, una bruciante voglia di vita.
césar brie / eco di fondo
orfeo ed euridice
VEN
27
FEB
testo e regia César Brie
con Giacomo Ferraù e Giulia Viana
Progetto finalista Rete Inbox 2014
Lo spettacolo racconta il mito greco di colui che, con la sola forza del suo canto, riuscì
a convincere gli dei dell’Ade ad aprirgli le porte degli inferi per strappare alla morte
l’amata sposa Euridice. Ma se è il suo canto che la tiene in vita, lasciarla andare significa
ucciderla, o è il gesto d’amore più puro? La forza e la poesia del mito si intrecciano
con due temi controversi: l’accanimento terapeutico e l’eutanasia, nella luce della forza e
della grandezza del sentimento d’amore.
“E se lei ritornasse?
E se lei si svegliasse un giorno?
E se un mattino aprisse gli occhi?
È il tuo canto che la tiene in vita?
Lasciarla andare significa ucciderla?
O è lasciar andare la tua di speranza?
Lasciarla andare significa ucciderla?
O è il canto di amore più straziante?
Il gesto più puro, l’amore che si
afferma nella perdita?
Orfeo è rauco. Euridice è sorda.”
César Brie
Eco di fondo nasce nel 2007 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, autori dello
spettacolo “Nato ieri”, finalista al Premio Scenario Infanzia 2012; Giacomo Ferraù è il
vincitore del Premio di Regia Fantasio Piccoli 2010. Coproduttore del progetto è Teatro
Presente, che nasce e si forma attorno alla figura del grande regista argentino, in
occasione dello spettacolo “Karamazov”, vincitore Premio Teatro del Mundo 2013.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’associazione vicentina Curare a Casa Onlus, a cui
saranno destinati gli incassi della serata.
Curare a Casa Onlus: volontari per assistenza, ascolto e accompagnamento dei malati in
cure palliative e per il sostegno alle famiglie. A domicilio e in hospice.
L’associazione Curare a Casa è nata nel 1992 con lo scopo di prestare gratuitamente
aiuto e sostegno ai malati affetti da neoplasie o da altre malattie croniche evolutive
ed irreversibili in fase avanzata, e alle loro famiglie. È promotrice di una cultura che
favorisce la qualità di vita al fine di garantire la dignità del malato, nello spirito delle
cure palliative. L’associazione Curare a Casa è una Onlus, apolitica e aconfessionale; non
ha fini di lucro, svolge le proprie attività a titolo gratuito, e si sostiene con le donazioni
di chiunque sia sensibile alla causa. Curare a Casa opera presso l’Azienda U.L.S.S. 6 e a
domicilio dei pazienti. Per informazioni e donazioni consulta il sito www.curareacasa.it.
Accademia arte della diversità / Akademie Kunst der Vielfalt nasce
a Bolzano all’interno del Teatro della Ribalta, compagnia storica del
teatro italiano costituita da Michele Fiocchi e Antonio Viganò. Nato
dal laboratorio permanente con i ragazzi di Lebenshilfe, associazione
Onlus per persone con handicap, il progetto si concentra sulla
scrittura teatrale nelle forme del contemporaneo e sulla scoperta della
“diversità” come luogo privilegiato dove dare voce alle alterità mute,
contro ogni forma di omologazione o normalizzazione sociale e culturale.
Un “teatro delle diversità”, e non il teatro dei diversi, che nasce dalla
continua scoperta ed espansione di una diversità - quella del teatro verso e sopra le altre diversità, etniche o sociali o culturali che siano.
antonio viganò /
accademia arte della diversità
il suono della caduta
SAB
14
MAR
di Antonio Viganò con Michele Fiocchi, Anna Traunig, Mathias Dallinger, Maria Magdolna Johannes,
Rodrigo Scaggiante, Melanie Goldner, Mattia Peretto, Roberta Manzini
regia e scene Antonio Viganò
coreografia Julie Anne Stanzak
Gli angeli intuiscono ciò che gli uomini chiamano i “sentimenti”, ma non possono
viverli. Sono profondamente buoni e non è dato loro modo di essere altrimenti, perché
non possono concepire l’alterità: e così nemmeno la paura, la gelosia, l’invidia, l’odio.
Abbiamo maestri illustri che ci hanno guidato: Rilke con le sue Elegie Duinesi, Peter
Handke e Wim Wenders con gli angeli sopra il cielo di Berlino, Buñuel con L’angelo
sterminatore e James Stephens con Semidei. Tabucchi e Garcia Marquez, ciascuno a suo
modo, ci hanno raccontato dell’angelo caduto sulla terra, nel pollaio o nella rete per la
cattura degli uccelli. Ma qual è il suono di questa caduta?
Un interrogativo che porta a riflettere sul valore della vita umana: quella che ha il peso
della gravità e del dolore fisico, della caducità e dell’amore; quella che si può trasformare,
quella sognata ma irrealizzabile; quella dell’ingiustizia e della mano del giudice. Lo
spettacolo deve le sue partiture corporee a Julie Anne Stanzak, danzatrice storica del
Tanztheater di Pina Bausch. Sul palco, una compagnia unica in Italia, formata da uomini
e donne con handicap cognitivo che devono essere bravi due volte: la prima per fare un
lavoro di vera qualità artistica, la seconda per cancellare i pregiudizi sulla loro disabilità.
Antonio Viganò, autore, attore e regista, nasce come artista a Milano negli anni ’70, con
Grotowski e il Terzo Teatro. Studia a Parigi. Poi, sotto la guida di Carolin Carlson, scopre
la danza: “la scoperta più bella della mia vita”. Nell’83 fonda il Teatro la Ribalta. Infine
incontra Pina Bausch e quindi Julie Stanzak del Tanztheater Wuppertal. E così, proprio
all’intersezione tra teatro e danza nasce una ricerca autentica: un lavoro assiduo di
indagine e sperimentazione sul corpo e i suoi linguaggi.
anagoor
virgilio brucia
VEN
27
MAR
con Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Massimiliano Briarava,
Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan,
Monica Tonietto, Artemio Tosello, Emanuela Guizzon
e con la partecipazione straordinaria di Marco Cavalcoli
video concept Simone Derai, Moreno Callegari, Giulio Favotto
direzione della fotografia Giulio Favotto / OTIUM
video editing Moreno Callegari, Giulio Favotto
video sound design Mauro Martinuz
regia Simone Derai
in collaborazione con il progetto
Classici Contro 2015
Teatri di Guerra
Università Cà Foscari di Venezia
Tratto dai libri II, IV e VI dell’Eneide, lo spettacolo è il disegno corale di un impero dagli
ampi confini, attraversato dalla vicenda del poeta latino e del suo alter ego Enea: la fuga
da un mondo in fiamme, l’eredità dei padri e la fondazione di una nuova civiltà.
Virgilio, come Enea, è un eroe che porta nel nome un dolore insostenibile, riluttante eppure
capace di assumersi l’onere di una missione immensa, sproporzionata per un solo uomo.
Come Enea si carica sulle spalle un enorme fardello e con esso attraversa il bruciante
processo della creazione, inseguendo vie di fuga dalle fiamme del proprio sentire.
Per entrambi, fuggire dall’incendio significa mettere in salvo se stessi e ciò che resta di
RITRATTI
una tradizione a brandelli: significa una nuova creazione, che darà l’addio definitivo ai
padri e al tempo stesso ne conserverà il dna.
Prima di morire, Virgilio chiese agli amici di bruciare l’Eneide perché incompleta. Non lo
fecero. Così abbiamo potuto conoscere le imprese di Enea che, scampato alla distruzione
di Troia, raggiunse per mare l’Italia, come tanti naufraghi di oggi. E nel Lazio, la sua
stirpe diede origine al popolo romano. Sullo sfondo, le moltitudini, le migrazioni, la
precarietà dell’esistenza, i capi, i pastori e i contadini, i trionfi e i fallimenti della politica,
l’indifferenza e insieme la straziante mitezza del mondo naturale, la fragilità e insieme
l’assurda ferocia degli uomini, la Storia che come avanza indifferente alle sofferenze degli
individui, e l’esperienza, a caro prezzo pagata, del dolore: l’unico tra i nostri affetti a durare
in eterno. Sul palco, anche un coro di voci europee ed extraeuropee in cui confluiscono
musicalità colte e popolari, influenze orientali e occidentali, armene e bizantine, ma
anche la tradizione balcanica e quella macedone che conservano il germe misterioso
dell’arte aedica e del coro pretragico, fino alle composizioni minimaliste del più lirico tra
i contemporanei, l’inglese John Tavener. Sullo sfondo, un interrogativo: a che servono la
poesia e la letteratura in tempi di violenza, a che serve cantare le gesta degli eroi?
Anagoor nasce a Castelfranco Veneto nel 2000 come progetto collettivo da un percorso
che unisce filologia, storia dell’arte, architettura, arti visive, danza, musica, più un lungo
e instancabile apprendistato teatrale. Con i spettacoli visionari radicati nella memoria
e negli archetipi, Anagoor è un progetto di politica teatrale: il nome, in onore della città
immaginaria di Dino Buzzati, è scelto perché nasce “dall’amore dei suoi fondatori per
la città”. Dal 2004 al 2007 il collettivo si dedica all’immersione nel teatro di Eschilo,
mettendo in scena la trilogia dell’Orestea. Nel 2008 inaugura La Conigliera: recuperato da
un allevamento cunicolo nell’aperta campagna veneta, è oggi spazio dedicato alla ricerca
fra percorsi di residenza, formazione e rassegne. La compagnia è presente nei maggiori
festival in Italia e in Europa. Tra i suoi ricnoscimenti, è finalista al Premio Extra - segnali
dalla nuova scena italiana 2008 con “*jeug”-, Segnalazione speciale al Premio Scenario
2009, finalista al Premio Off del Teatro Stabile del Veneto 2010, Premio Hystrio Castel dei
Mondi 2013. Simone Derai ha ricevuto il premio Jurislav Korenic come miglior giovane
regista per lo spettacolo “L.I. Lingua Imperii” al 53° Festival Mess di Sarajevo.
In occasione del passaggio di Virgilio Brucia a Vicenza, Anagoor occuperà gli spazi di
Cantiere Barche con alcune installazioni video. Il filo conduttore sarà il ritratto, che la
compagnia considera una lente di ingrandimento capace di penetrare la superficie e
scavare al di sotto del guscio cristallino, per svelare le ferite che permeano la pietra e la
carne, al di là della fissità dello sguardo e del serafico sorriso ionico di Kouros e Korai.
Per questo, Anagoor non nasconde di rivolgere da sempre occhi incantati al classico: una
Gorgone tremenda che cattura e lascia sgomenti, una visione dell’antico che riaffiora da
dentro e squarcia il velo del tempo presente.
Inaugurazione martedì 25 marzo ore 18.45
L’esposizione rimarrà aperta dal 25 al 27 marzo 2015 dalle ore 18 alle 21
Cantiere Barche
Stradella Barche 14 - Vicenza
ingresso libero
LABORATORIO DI CANTO
PER CORO POLIFONICO
Un’operazione di incontro e accoglienza di una piccola collettività di cantori. Il desiderio
è quello di disegnare una comunità in transito sulla scena, in un quadro che, lasciando
spazio alla delicatezza dell’esecuzione vocale e dell’ascolto tra voci che non si conoscono,
narri, attraverso questa piccola moltitudine di individui/comunità, della storia degli
individui, delle masse e della precarietà dell’esistenza.
Il laboratorio si terrà al Teatro Astra nei giorni 21 e 26 marzo, con orario da concordare in
base alle disponibilità e un minimo di due ore di lavoro per giorno.
Il coro così composto sarà parte integrante dello spettacolo Virgilio Brucia, in scena al
Teatro Astra il 27 marzo alle ore 21.
per informazioni 0444 323725 - info@teatroastra.it
il laboratorio è gratuito
“Quella de Il libro del buio
non è una semplice lettura:
è un’esperienza viva,
concreta, che assomiglia
ad un esercizio spirituale.”
Serena Sinigaglia
serena sinigaglia /
tindaro granata
il libro del buio
VEN
10
APR
dall’omonimo romanzo di Tahar Ben Jelloun
con Tindaro Granata
adattamento e regia di Serena Sinigaglia
Il 10 luglio 1971 un commando militare irrompe nella residenza estiva del re a Skhirate,
in Marocco. Ma il colpo di stato fallisce e i soldati che hanno preso parte alla missione
vengono rinchiusi nel buio di una prigione per diciott’anni. Le pagine di Tahar Ben Jelloun
ci portano con Salim dentro quella cella troppo piccola, a mangiare legumi e pane secco
due volte al giorno, nelle tenebre di una notte senza fine. E il corpo di Salim, privato di
tutto, isolato, straziato da malnutrizione, freddo e privazioni di ogni genere, diventa anche
il nostro corpo. Un atto di denuncia, una testimonianza politica e civile che, lentamente,
dopo la discesa negli inferi della disperazione, conduce ad un germe di purezza assoluta.
Perché Salim riesce a riemergere. Innanzitutto smette di odiare: perché in quelle celle
si muore di odio, prima che di consunzione. Poi smette di sperare, cioè di desiderare ciò
che non può avere. E soprattutto ha le sue storie: i libri che ha amato, i racconti che ha
imparato da bambino, le parole che ha appreso durante gli studi. Armi potenti contro la
morte, frammenti di una bellezza, disinteressata e libera che, sola, può salvare lui e i suoi
compagni di detenzione.
Serena Sinigaglia è la fondatrice e la direttrice artistica di ATIR, Associazione Teatrale
Indipendente per la Ricerca, con cui dal 1996 è impegnata nella messa in scena di
testi classici e di nuove drammaturgie, che hanno affermano il suo lavoro e quello della
compagnia come una voce tra le più significative, oltre che più premiate, della scena
contemporanea.
Tindaro Granata, siciliano, classe 1978. Nel 2011 scrive, dirige e interpreta il monologo
“Antropolaroid”, che lo consacra tra i giovani della nuova scena italiana e gli vale il
Premio della Critica dell’Associazione azionale Critici Teatrali. Nel 2013 con “Invidiatemi
come io ho invidiato voi” - di cui è autore, regista e interprete - riceve il Premio
Mariangela Melato come Miglior Attore Emergente.
PERCORSI DI
FORMAZIONE
in connesione con
Fabbricateatro 2014.15 / 3° edizione
utopie 1.0
vorrei essere libero
al Polo Giovani Bcinquantacinque
corso di teatro diretto da Ketti Grunchi
Laboratorio di formazione sul lavoro teatrale. Un luogo fisico e progettuale di espressione,
cultura e innovazione. Il corso offre anche la possibilità di incontrare alcuni degli artisti
della stagione, oltre alla visione dei relativi spettacoli. Il percorso formativo si concluderà
in maggio con la restituzione pubblica del laboratorio sul palcoscenico del Teatro Astra.
COSTI
quota trimestrale € 130
GLI ISCRITTI AL CORSO FABBRICATEATRO HANNO DIRITTO A:
- tariffa ridotta su abbonamenti parziali e su i biglietti stagione Terrestri 2014.15
- tariffa ridotta speciale a € 5 per gli spettacoli delle compagnie incontrate durante il laboratorio
- tariffa ridotta speciale a € 60 per l’abbonamento completo a Terrestri 2014.15
- tariffa ridotta per il corso teorico/pratico Teatro sociale e di comunità
- tariffa ridotta sulle altre attività formative della stagione
PROGRAMMA
INCONTRI polo giovani Bcinquantacinque ore 18.45
teatro sociale e di comunità
Corso teorico/pratico per operatori di
comunità, insegnanti, animatori
al Polo Giovani Bcinquantacinque
incontri con Giulio D’Anna, Carlo Presotto, Pierangelo Bordignon,
Matteo Balbo, Paola Rossi, Antonio Viganò, Serena Sinigaglia
Il corso si sviluppa a partire dall’analisi delle pratiche teatrali in contesti educativi e
sociali, per poi incontrare una serie di esperienze pratiche, con un approccio integrato
attraverso il confronto tra i metodi e gli strumenti proposti dai docenti.
Il percorso prevede inoltre l’incontro con alcune realtà significative del panorama
teatrale nazionale e la visione dei loro spettacoli. In particolare: Giulio D’Anna e la
sua indagine sullo stato sentimentale dei giovani europei; César Brie e il tema del
fine vita; Antonio Viganò, fondatore del Teatro La Ribalta e dell’Accademia Arte della
Diversità; Serena Sinigaglia, direttrice artistica del teatro sociale di Milano La Ringhiera;
Eccentrici Dadarò con il loro lavoro sull’arte e le parole di Enzo Jannacci, nel corso di
un appuntamento realizzato in collaborazione con il progetto Scarp de’ tenis di Vicenza;
la visita al Teatro Sociale di Gualitieri (RE) in occasione di un grande evento teatrale di
comunità diretto da Mario Perrotta.
SAB 29 NOV GIOVANI VITE EUROPEE incontro con Giulio D’Anna
MER 11 FEB PRATICHE TEATRALI IN CONTESTI SOCIALI ED EDUCATIVI con Carlo Presotto
MER 18 FEB STORIE ALL’IMPROVVISO con Pierangelo Bordignon
MER 25 FEB STORIA DI UN CORPO con Paola Rossi
MER 4 MAR STORIA A SENSO UNICO? con Matteo Balbo
VEN 13 MAR IL TEARO LA RIBALTA E L’ACCADEMIA DELLA DIVERSITÀ con Antonio Viganò
VEN 10 APR ATIR E IL TEATRO RINGHIERA DI MILANO con Serena Sinigalia
SPETTACOLI teatro astra ore 21
SAB 29 NOV GIULIO D’ANNA O O O O O O O
VEN 27 FEB CÉSAR BRIE / ECO DI FONDO ORFEO ED EURIDICE
SAB 14 MAR ANTONIO VIGANÒ IL SUONO DELLA CADUTA
VEN 10 APR SERENA SINIGAGLIA / TINDARO GRANATA IL LIBRO DEL BUIO
FUORI PROGRAMMA
SAB 18 APR ECCENTRICI DADARÒ IL SALNTIMBACO E LA LUNA
SAB 23 MAG MARIO PERROTTA IL PAESE E IL FIUME
COSTI
PERCORSO BASE (incontri) > intero € 85 // ridotto per abbonati e iscritti a fabbricateatro € 65
PERCORSO COMPLETO (incontri e spettacoli) > tariffa unica € 100
FUORI PROGRAMMA
IL SALTIMBACO E LA LUNA > intero € 12 // ridotto € 10
GUALTIERI E IL FIUME > costi di trasporto in definizione
www.teatroastra.it/teatrosociale
LABORATORIO
dalla Smemoranda ad Andrea Pazienza
workshop di drammaturgia
al Polo Giovani Bcinquantacinque
condotto da Marta Dalla Via
6-7-8
DICEMBRE
14.00 - 19.00
COSTI
QUOTA DI PARTECIPAZIONE € 30
PER GLI ISCRITTI A FABBRICATEATRO E ABBONATI € 20
Tre giornate di sperimentazione creativa dove, con divertimento e libertà, proveremo a
utilizzare i nostri vecchi diari scolastici come moderni Zibaldoni di pensieri.
L’obiettivo è indagare le possibilità narrative nascoste dentro questi compagni cartacei
e focalizzare l’attenzione su contenuti e lessico per comporre una drammaturgia
adolescente. Ogni partecipante dovrà portare un suo vecchio diario scolastico.
Il workshop è la prima fase del progetto di residenza affidato da La Piccionaia alla
compagnia Fratelli Dalla Via in occasione di classico contemporano. L’obiettivo è arrivare
alla elaborazione performativa di uno studio sulle azioni che trasformano gli ostacoli in
trampolini di opportunità in un’armonia di corpi e di paesaggio.
FUORI ABBONAMENTO
MER 21 GEN
FUORI
ABBONAMENTO
sorelle marinetti
risate sotto le bombe
una commedia musicale di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni
con le Sorelle Marinetti, Gianni Fantoni, Francesca Nerozzi, Paolo Cauteruccio
e con la partecipazione di Gabrio Gentilini
scena, costumi e regia di Simone Nardini
direzione musicale di Christian Schmitz
con musiche dal vivo
Un teatro modesto, in una piccola città di provincia, nel pomeriggio dell’8 settembre con
musiche dal vivo 1943.
Una piccola compagnia di attori e cantanti è da poco salita sul palco. Dall’inizio della
guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille
difficoltà e con mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio.
E quel pomeriggio, in quel teatro, poco dopo l’inizio dello spettacolo, all’improvviso suona
un allarme aereo. Preso dal panico, il pubblico scappa lasciando la sala deserta. La
piccola compagnia si rifugia nel camerino del coro, esattamente sotto il palcoscenico,
e attende che l’emergenza cessi. Sono tutti lì raccolti in un angusto spazio che in breve
porta a galla la complessità dei rapporti interpersonali. Per impiegare il tempo e scacciare
la preoccupazione, gli artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo per il
quale c’è la speranza di un debutto la settimana successiva in un grande teatro cittadino.
Ma a complicare la situazione c’è la fame: il gruppo non mangia ormai da più di un giorno
e le forze e l’entusiasmo sono in via di esaurimento…
FUORI ABBONAMENTO
FUORI ABBONAMENTO
SAB 31 GEN
livello 4
furioso mondo
una produzione Livello 4 e TrendEventi
regia Alessandro Sanmartin
con Valentina Dal Mas, Giorgia Peruzzi, Riccardo Peruzzi, Alessandro Sanmartin
musiche originali Michele Iuso
progetto luci e video Federico Fracasso
Furioso Mondo è una metafora di questo nostro presente che ha smarrito il senno. È un
viaggio per mare, per naviganti nella tempesta. Perdiamo la vista, come in un’epidemia.
Il nostro è un mondo alla deriva, un mondo di ciechi che non sanno più distinguere il bene
dal male. Siamo ciechi senza futuro, ciechi senza senno. Smarrire la vista oggi significa
smarrire la ragione. E come ci insegna l’Orlando Furioso, le cose perse sulla Terra vanno
a finire sulla Luna. É là che si ritrova il senno di chi ha perduto il senno. Dunque andare o
restare? Un viaggio sulla Luna è l’unica strada per trovare se stessi, la Luna è quell’altrove
in cui si spera di realizzarsi, l’approdo incerto di un barcone di migranti, l’America del
sogno americano; la Luna è Londra o Berlino, è il luogo in cui cercare un futuro. Vista dalla
Luna, la Terra è al contrario: gli umani camminano a testa in giù. Servono nuovi punti di
vista, serve coraggio, serve agire! Sulla Luna c’è il senno della nostra civiltà, e va riportato
sulla Terra, condividendolo con chi vorrà ribellarsi alla cecità. Andarsene sì, ma per tornare,
con la Luna dentro, e tentare di creare, dal basso, un mondo nuovo.
“Chi controlla il presente controlla il passato. Chi controlla il passato controlla il futuro.”
George Orwell, 1984
SAB 14 FEB
carlo & giorgio
visti da vicino
VICENZA
CARNEVALE
‹ 2 01 5 ›
di Carlo D’Alpaos e Giorgio Pustetto
scenografia e luci Paolo Lunetta
regia Carlo D’Alpaos e Giorgio Pustetto
“Dovreste venire al lavoro da me per una giornata e ne avreste, di spunti, per uno
spettacolo!” Quante volte, in questi anni di attività, ce lo siamo sentiti ripetere: fermi a
chiacchierare con il pubblico dopo una serata, o casualmente per la strada, o dai nostri
stessi parenti e amici. E alla fine... lo abbiamo fatto! Abbiamo passato diversi giorni ad
incontrare negozianti, impiegati pubblici, liberi professionisti... insomma, lavoratori delle
categorie più svariate, ascoltando da loro aneddoti divertenti ed episodi surreali. Qualche
volta abbiamo raccolto sfoghi disperati, altre volte quasi dei trattati filosofici e psicologici
sul comportamento umano. E così, alla fine, in questo spettacolo, anche se sembra che
sul palco ci siamo noi, in realtà - questa volta più che mai - ci siete voi! Proprio voi con la
vostra realtà; e siccome - si sa - la realtà supera sempre la fantasia, possiamo dire che
ognuno di voi, impegnato ogni giorno sul palcoscenico del proprio lavoro, è il più grande
autore ed attore che ci sia. E, visti da vicino, non possiamo che farvi un grande applauso
e dirvi, di cuore, grazie.
FUORI ABBONAMENTO
FUORI ABBONAMENTO
SAB 20 FEB
stivalaccio teatro
don chisciotte
tragicommedia dell’arte
VICENZA
CARNEVALE
‹ 2 01 5 ›
soggetto originale di Marco Zoppello
dialoghi Carlo Boso e Marco Zoppello
interpretazione e regia Michele Mori e Marco Zoppello
Venezia. Anno 1545. Salgono sul patibolo gli attori Giulio Pasquati, padovano, in arte
Pantalone, e Girolamo Salimberi, fiorentino, in arte Piombino. Entrambi sono accusati di
eresia e la loro unica speranza è l’arrivo dei rinforzi, ovvero i colleghi della compagnia dei
Gelosi, corsi dal duca di Mantova per pregarlo di intervenire nella spinosa vicenda. Non
resta altro da fare che cercar di prendere tempo, e l’unico modo che i due conoscono per
farlo è recitare una commedia. Ma per due soli attori non esistono tante commedie, e per
trovare quella adatta i nostri ripescano il racconto di un marinaio conosciuto su una nave
spagnola dopo la battaglia di Lepanto: un tale Miguel de Cervantes. E così prendono il
via le avventure di Don Chisciotte e Sancho Panza, rielaborate dai ricordi e dall’estro dei
due saltimbanco. Che se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa:
si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole
letteraria, dello sghignazzo, della libertà di pensiero e di satira. Con un unico limite: il
cielo, come direbbe Cervantes.
MER 06 MAR
patricia zanco / fatebenesorelle
Mηdeia - medea - metamorfosi
regia scena drammaturgia di Patricia Zanco e Daniela Mattiuzzi
testo originale di Franca Grisoni
con Roberta Guidi, Alessandro Sanmartin, Daniele Preto,
Valentina Dal Mas e Patricia Zanco
musiche di Michele Braga e Enrico Fiocco
Sentivo i suoni che hanno accompagnato la mia infanzia, e il suono della lingua diventa il
mio mantra: una discesa nel cuore del suono e al suo silenzio. Questa musica trasformata
sulla roccia del lago di Garda è diventata la mia Medea. Lei è straniera, e parla la sua
lingua fintantoché risiede nell’immaginario di Euripide. Ma nella Metamorfosi parla la
lingua della mediazione civile, perché tutti la capiscano. Uno spostamento del mito. Come
possiamo stare dentro ai miti, oggi, se non proviamo a muoverli dentro al nostro tempo?
Medea ci dice di un tempo senza futuro per i figli che partono per paradisi inventati verso
i loro domani che non li hanno aspettati, e li ritroviamo morti in mare, un mare rosso del
loro sangue. Li ritroviamo davanti a noi, i figli, e ci fanno paura le loro domande a cui non
sappiamo più dare risposte. Ci si commuove, ci si indigna alla ricerca di una verginità già
da tempo stuprata. Dopo le lacrime e lo sdegno, tutto rischia di essere uguale o peggiore.
Nulla muta e la contraddizione resta dentro la cerchia dei palazzi e delle istituzioni.
Per mutare non bisogna commuoversi, ma spostarsi fuori dall’incantesimo funesto del
cerchio comune. Occorre la spietatezza di chi demolisce facendo dissolvere i fantasmi e
impedendo la cattiva coscienza. Ciglio asciutto e crudele lucidità. Patricia Zanco
FUORI ABBONAMENTO
FUORI ABBONAMENTO
invitaci nella tua parrocchia
o associazione: vicenza@scarpdetenis.net
visita il sito di scarp de’ tenis
di vicenza: http://www.caritas.vicenza.it
visita il sito di scarp de’ tenis:
http://www.scarpdetenis.it
SAB 18 APR
eccentrici dadarò
il saltimbanco e la luna
le canzoni, il giornalismo, enzo jannacci
da un’idea di e con Andrea Pedrinelli
canzoni di Enzo Jannacci e Susanna Parigi
regia di Rossella Rapisarda
Un concerto teatrale che mette in scena l’arte del cantautore, cabarettista e attore
milanese, tra i maggiori protagonisti della scena italiana del dopoguerra. Il Saltimbanco,
come lui stesso amava definirsi, ci ha lasciato parole capaci di svelare - nella leggerezza
e nell’ironia - profondi riferimenti morali: gli stessi che hanno guidato la sua esistenza.
Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con Scarp de’ Tenis, la rivista mensile di
strada promossa e sostenuta dalla Caritas come progetto di reinserimento delle persone
senza dimora. La vendita del giornale avviene in strada, nelle parrocchie e nelle occasioni
pubbliche. Sono le persone senza dimora ad occuparsene e a loro resta una parte del
ricavato. Partecipano inoltre alla promozione e, quando possibile, alla scrittura delle storie
e degli articoli, avendo spesso esperienza diretta delle tematiche trattate. Scarp de’ Tenis
vuole sensibilizzare l’opinione pubblica ponendosi come interlocutore propositivo e non
polemico. A partire dalla sua città natale - Milano - il progetto si è allargato alle redazioni
di altre dodici città italiane, tra cui Vicenza grazie al coinvolgimento della Caritas
Diocesana Vicentina. La nostra redazione, dopo un primo anno di avviamento incentrato
sulla città, sta ora allargando la distribuzione ai comuni che fanno parte del progetto Rete
territoriale di inclusione sociale di Caritas: Schio, Arzignano, Valdagno e Bassano.
SAB 23 MAG
a GUALTIERI (RE)
mario perrotta
il paese e il fiume
Il Teatro Astra organizza una trasferta collettiva
a Gualtieri per assistere all’evento.
Per partecipare, contatta il nostro ufficio entro il 16 maggio.
Terza parte della trilogia di Mario Perrotta sulla vicenda umana e artistica di Antonio
Ligabue, uno tra i più grandi pittori del Novecento italiano, e sul suo rapporto con i luoghi
che segnarono l’esistenza. Un evento unico che occuperà fisicamente il paese di Gualtieri
(RE) e le sponde reggiane e mantovane del Po, dove Ligabue produsse gran parte dei suoi
quadri e delle sue sculture. Attori, musicisti, danzatori, video-makers e artisti figurativi
faranno esplodere in tutte le sue contraddizioni il rapporto tra la figura dell’artista folle ed
emarginato e il paese, partendo dalla piazza e invadendo tutto il territorio intorno al fiume
come scenario della vicenda. Non a caso, dalla piazza: questa fu infatti progettata da un
architetto, Giovan Battista Aleotti, notissimo all’epoca anche come scenografo teatrale.
Ma fermarsi a questo sarebbe riduttivo. Infatti, la piazza sarà solo il luogo di partenza per
tre possibili percorsi attraverso i portici, il palazzo Bentivoglio, il Teatro Sociale di Gualtieri
e la sua prospettiva ribaltata, che vede lo spettatore seduto al posto del palco crollato e
l’attore in platea tra i palchetti liberty. E ancora, la golena e le sponde del Po, mettendo
insieme brandelli di un Ligabue esploso, raccontato tra performance, esposizioni,
interazioni con il pubblico e orchestre galleggianti sulle acque del fiume.
studiomama.it
COMUNE DI VICENZA
alessandro bergonzoni giulio d’anna
i sacchi di sabbia roberto latini ricci/forte
cèsar brie eco di fondo antonio viganò anagoor
serena sinigaglia / tindaro granata
fabbricateatro teatro sociale residenze
sorelle marinetti livello 4 carlo& giorgio
stivalaccio teatro patricia zanco
eccentrici dadarò mario perrotta
in residenza con marta dalla via e anagoor
fabbricateatro teatrosociale e di comunità
in rete con
PROVINCIA DI
VICENZA