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Come e quando fare i test
Antonino Di Caro INMI
Come e quando fare il test
Antonino Di Caro, antonino.dicaro@inmi.it
Maria Rosaria Capobianchi, maria.capobianchi@inmi.it
Concetta Castilletti, concetta.castilletti@inmi.it
Il virus ebola, come gli altri
filovirus, è un virus di gruppo di
rischio 4
•Alta contagiosità
•Elevata mortalità
•Assenza di terapia specifica
•Assenza di vaccini
La diagnostica per virus di gruppo di rischio 4
non è assimilabile ad analoghe procedure per
microrganismi di gruppo inferiore, in quanto
presenta requisiti strutturali, professionali ed
organizzativi peculiari.
Difficoltà per la diagnosi di laboratorio
degli agenti di gruppo di rischio 4
 Necessità, specie in assenza di un sospetto clinico ben indirizzato, di
una diagnosi differenziale ad ampio spettro
 Scarsità/assenza di kit commercialmente disponibili, validati
 Scarsità di materiali di riferimento per lo sviluppo e la validazione dei
metodi diagnostici
 Necessità di partecipare ai network internazionali per poter accedere
a: metodi, materiali/agenti, EQA, assistenza/conferme dei risultati
 Necessità di sviluppare, spesso in fretta, metodi nuovi e, in assenza di
standard di riferimento, di sviluppare metodi di conferma
 Necessità di laboratori ad alto biocontenimento
Come effettuare la diagnosi di
laboratorio di Malattia da Virus Ebola
La circolare del Ministero della Salute
0026708-06/10/2014 indica i seguenti
criteri di laboratorio, almeno uno dei
quali è necessario per la conferma di un
caso di MVE
CRITERIO DI LABORATORIO:
La positività ad uno dei seguenti:
• Individuazione di acido nucleico del virus Ebola in un campione clinico e conferma
mediante sequenziamento o un secondo test su una diversa regione del genoma;
• Isolamento del virus Ebola da un campione clinico;
• Evidenza di sieroconversione
Vanno testati solamente i casi e non i contatti, a meno che questi ultimi non
manifestino sintomi rientrando , di conseguenza, nella definizione di caso.
Non sono attualmente disponibili test in grado di evidenziare l’infezione nei contatti,
ovvero durante il periodo di incubazione
Considerazioni sui livelli di
biosicurezza
• La ricerca dell’acido nucleico virale viene effettuata con metodi molecolari
• I tamponi di lisi utilizzati per l’estrazione degli acidi nucleici (es. AVL) inattivano
l’infettività virale
• L’aggiunta del tampone di lisi al campione clinico deve essere effettuata ad un livello
di biosicurezza commisurato alla valutazione del rischio; è raccomandato come
livello minimo il BSL3
• le fasi di estrazione ed amplificazione possono essere eseguite in condizioni di
biosicurezza 2 (BSL2)
• L’isolamento del virus va effettuato in laboratorio a livello di biosicurezza 4
• Allo stesso livello deve essere effettuata la manipolazione e la conservazione di tutti
i campioni positivi
• La sieroconversione viene valutata mediante metodi non commerciali, il cui
allestimento richiede la disponibilità di colture virali, e quindi di laboratorio a livello
di biosicurezza 4
I laboratori di riferimento
•In base a queste premesse, la circolare del Ministero della Salute 002670806/10/2014 dispone che la ricerca degli acidi nucleici virali venga eseguita in
laboratori identificati dalle regioni, dotati almeno di livello di biosicurezza 3
•I laboratori abilitati alla manipolazione degli agenti di gruppo di rischio 4
(presso gli istituti Spallanzani e Sacco) possono effettuare i test che
necessitano la coltura del virus e conservare i campioni biologici positivi
•I laboratori di riferimento identificati dalle regioni e comunicati al Ministero
della Salute saranno inseriti in un processo di qualificazione con la
collaborazione del centro di riferimento nazionale per la diagnosi di Febbri
Emorragiche Virali, presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive
“L.Spallanzani”.
•In attesa della conclusione di tale processo di qualificazione, tutti i campioni
per la diagnosi eziologica di MVE devono essere inviati
contemporaneamente anche all’INMI “L. Spallanzani
Indagini ematochimiche per la diagnosi
differenziale e per il monitoraggio clinico del
paziente
Emocromo
elettroliti
transaminasi
coagulazione
ecc.
• Le indagini chimico-cliniche possono essere eseguite in loco,
privilegiando POCT (Point of Care Testing) o sistemi chiusi che
consentano ad es. di forare la provetta e di centrifugarla, ove
necessario, in modo automatico
• Le provette contenenti i campioni vanno sempre aperte sotto
cappa, proteggendo occhi e mucose da eventuali spruzzi
• Se non si dispone di un laboratorio in grado di osservare queste
misure, inviare i campioni ai laboratori di riferimento regionali o a
quello nazionale
Dove effettuare il testeffettuare il
test
• La circolare del Ministero della Salute 0026708-06/10/2014
dispone che per gli esami ematochimici ed i test per le diagnosi
differenziali, nei casi sospetti/probabili di MVE, sia individuato un
laboratorio di riferimento che, in base alla valutazione del rischio,
effettuata dalla struttura di malattie infettive di riferimento
regionale, definisca le procedure per il trasporto ed il processo
dei campioni
Capacità diagnostiche per Ebola presso il
laboratorio nazionale di riferimento
• Ricerca diretta del virus mediante metodi molecolari basata su un
test iniziale di screening e vari test successivi di conferma
• Caratterizzazione molecolare mediante sequenziamento ed analisi
filogenetica
• Ricerca diretta del virus mediante metodi colturali
• Ricerca diretta del virus mediante microscopia elettronica
• Ricerca degli anticorpi mediante Immunofluorescenza indiretta (IgM
e IgG)
• Ricerca di anticorpi mediante test di neutralizzazione
• Diagnosi differenziale verso le principali eziologie alternative, nonché
verso altre cause di sindromi emorragiche, incluse Lassa, Dengue,
Alkhurma, febbre gialla, ecc.
Le malattie infettive rilevanti per
la diagnostica differenziale
• Malaria
• Dengue
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Febbre tifoide
Shigellosi
Colera
Leptospirosi
Peste
Rickettsiosi
Febbre ricorrente
Borreliosi da pidocchi
Meningiti e sepsi
• Epatiti
• Altre febbri emorragiche virali
Come contattare il laboratorio di
riferimento nazionale
Prima di inviare campioni al laboratorio di riferimento
nazionale presso l’Istituto nazionale per le Malattie Infettive
L. Spallanzani , è necessario contattare il virologo di turno.
Il Laboratorio di Virologia è attivo h24.
Il virologo di turno può essere reperito ai seguenti numeri:
• 0655170666
• 3204343793
Il virologo di turno effettuerà con il richiedente la valutazione
congiunta preliminare, e provvederà ad attivare le procedure
interne.
• Grazie per l’attenzione
Valutazione del rischio
I campioni dei pazienti sospettati di MVE e che rientrano nella
definizione di caso dovrebbero essere trattati utilizzando un
strategia di stratificazione dei rischi, che tenga conto di
• esistenza ed entità del link epidemiologico
 provenienza da zone dove l’epidemia ha un’alta
diffusione
 aver frequentato strutture ospedaliere
 aver avuto contatti diretti con persone infette
 aver frequentato funerali rituali
• gravità della sintomatologia
• eventuale mancato miglioramento dei sintomi a seguito dei
trattamenti terapeutici
 persistenza della febbre nonostante il trattamento
antimalarico in pazienti con parassitemia
Preparazione dei campioni.1
• Il campione di scelta per la ricerca del virus è
sangue-EDTA (no eparina)
• I campioni vanno mantenuti a +4°C prima dell’invio
• Il trasporto al Laboratorio deve essere effettuato
entro il più breve tempo possibile, preferibilmente
entro le 24 ore e a temperatura refrigerata
• Per tempi di consegna più prolungati, concordare
con il Laboratorio le modalità di preparazione e
conservazione
Preparazione dei campioni.2
• I prelievi devono essere accompagnati dalla scheda
dati, compilata in tutte le sue parti
• Su ogni singolo campione deve essere apposta
un’etichetta riportante a chiare lettere il nome del
paziente, la tipologia del campione (sangue, urine,
altro) e la data di prelievo.
• Le informazioni riportate sulle provette devono
essere coerenti con quelle inserite nella scheda dati
Confezionamento e trasporto dei
campioni
• Il campione va confezionato seguendo il principio
del triplo involucro
• Il trasporto dei campioni al laboratorio va eseguito
secondo le raccomandazioni per i campioni a
rischio biologico
(Circolare Ministeriale n°3/2003
“Raccomandazioni per la sicurezza del trasporto
di materiali infettivi e di campioni diagnostici”)
L’invio va concordato con il Laboratorio
Come e quando fare i test
Antonino Di Caro INMI