20, 21 e 22 dicembre

Rassegna Stampa di
sab.20, dom.21 e lun.22 dicembre 2014
SNALS / CONFSAL
Il Giornale di Vicenza
La Sicilia - Ed. Enna
Testate on line
Adnkronos.com/IGN
Giornale di Sicilia - Ed.
Messina-Catania
Il Giorno - Ed. Lodi -Pavia
Il Quotidiano del Sud Basilicata
Il Quotidiano di Sicilia
22/12/2014
20/12/2014
19/12/2014
20/12/2014
20/12/2014
20/12/2014
20/12/2014
20/12/2014
STIPENDI A RATE PER I DOCENTI PRECARI
SNALS. SOLLECITATO RECEPIMENTO SENTENZA SUL PRECARIATO
ARTICOLI PRESI DAL WEB
CONTRO LE DIFFICOLTA' ABITATIVE AZIONI PER 1,3 MILIONI
PROPOSTA DI FRATELLI D'ITALIA: "AFFIDATE IL PORTO DI TREMESTIERI
ALL'ATM"
GUERRA DEL PART-TIME IN OSPEDALE (V.Bertuccio d'angelo)
BATTERI FECALI NELL'ACQUA IL MOVIMENTO CONSUMATORI CHIEDE
CHIARIMENTI
ASILI NIDO, UN SERVIZIO DIMEZZATO VILLARI: "SONO SALVI, UN MIRACOLO"
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
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Domenica (Il Sole 24 Ore)
La Lettura (Corriere Sera)
il Giornale di Napoli
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Il Giornale d'Italia
la Gazzetta del Mezzogiorno
Roma
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INFRASTRUTTURE, 8,5 MILIARDI NEL TRIENNIO (G.Santilli)
LA RIFORMA DELLA SCUOLA PRENDA SPUNTO DAL MODELLO BRITANNICO LETTERA (S.Carrubba)
LE CLASSI GHETTI DEL SUD ALLARGANO IL GAP CON IL NORD (N.Amadore)
SCUOLE EVACUATE E TANTA PAURA PER IL TERREMOTO (S.Pieraccini)
COME PREMIARE IL MERITO DEI PROF (A.Gavosto)
LA VERA LIBERTA' RELIGIOSA (C.Augias)
"POCHI MA BUONI, ESAGERARE PROVOCA UN BRUTTO EFFETTO"
COMPITI DELLE VACANZE LA GRANDE RIBELLIONE (N.Ferrigo)
Int. a T.Rocca: "FATICA SPRECATA, SPESSO NON SONO NEANCHE CORRETTI"
PROTESTE E RINVII POI IL GOVERNO BLINDA LA MANOVRA (P.Baroni)
L'ITALIA ALL'ULTIMO BANCO (C.Mozzetti)
LA BUONUSCITA NELLE SCUOLE (B.Benelli)
SCHIAFFI E ABUSI ASILO DEGLI ORRORI SCOPERTO A PORTICI
RITROVIAMO LA STORIA PUNTANDO SULL'UMANO (R.Carnero)
AUMENTANO GLI ALUNNI DISABILI "MA L'INTEGRAZIONE E' LONTANA"
IL PIANO. COMPAGNI TUTOR E PROF "FACILITATORI" PER L'INSERIMENTO IN
CLASSE DEGLI ALUNNI ADOTTATI
SCUOLA. TROVATI I FONDI PER L'ATTIVITA' DELL'INVALSI SALTA LA
COPERTURA PER AUMENTARE I DIPENDENTI
ECCO LE DENUNCE INASCOLTATE SULL'AFFARE DEI ROM (E.Dellapasqua)
NIDI CONVENZIONATI PRONTI ALLO SCONTRO (N.Poggi)
CITTA' SOTTO CHOC, NASCE IL COMITATO PER LA TUTELA E I CONTROLLI
NELLE SCUOLE
CRONACA DI UNA VITA DA PROF (R.Carnero)
QUESTA SCUOLA NON SA SCRIVERE
SCUOLA, ARRIVANO LE TELECAMERE
"IL DEGRADO AVANZA, IL RETTORE TACE'
BULLISMO ON LINE: BABY GANG ORGANIZZA RAID SU WHATSAPP
GRANDE SCUOLA PRORIO DA NOBEL
DIRIGENTI SCOLASTICI, "LA GRADUATORIA NON BASTA"
continua Scuola, Formazione, Università, Ricerca
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I MASTER
SPAZO ALLA CREATIVITA' DEI NOVE CLUSTER (G.Mancini)
L'UNIVERSITA' PIU' ANTICA E L'ORTO DELLE MERAVIGLIE (M.de'f.)
IN OTTOBRE IL TEST DI MEDICINA PROVE PREPARATE DALLE UNIVERSITA'
LA FACOLTA' "IMMOBILE" CHE RINUNCIA A INNOVARE (E.Segantini)
DOSSIER - PICCOLE UNIVERSITA' CRESCONO
E NEL SETTORE SI FANNO PIU' VICINI I RUOLI DI STILISTI E MANAGER
Int. a M.Caironi: "MA IO RESTO ALL'IIT QUI CI SONO OTTIME OPPORTUNITA'"
IL CAMPUS DI CHIETI E LA SCINTILLA DELL'ALTRO ABRUZZO (R.Napoletano)
L'ULTIMA PAROLA ALLA POLITICA? NO, DEVE ESSERE QUELLA GIUSTA"
RISPUNTANO 15 MILIONI, ORA L'ATENEO "APRE" AGLI ERZELLI (E.pag.)
UNIVERSITA', TAGLIO DA 3 MILIONI (E.Pagani)
"LE VACANZE SERVONO A DIVERTIRSI" I PRESIDI: NIENTE COMPITI A NATALE
Economia, Lavoro, Previdenza
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LA RIFORMA DEL LAVORO E L'ORIZZONTE DA GUARDARE (A.Orioli)
SULL'ANTICIPO DEL TFR LA ZAVORRA DELL'IRPEF AD ALIQUOTA ORDINARIA
UNO STRAPPO CON LA RIFORMA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
PICCOLA MOBILITA': UNA LOTTERIA PER POCHI (A.Rota porta)
AI GIOVANI SI DA' POCA GARANZIA (C.Tucci)
APPALTI SENZA SOLIDARIETA' FISCALE (A.Rota porta)
Int. a G.Bressa: "TUTTO IL PERSONALE SARA' RICOLLOCATO" (E.Bruno)
PROVINCE, NESSUN TAGLIO IN BUSTA FINO AL 2017 (D.Colombo)
PENSIONI ANTICIPATE SENZA PENALITA' (M.De cesari)
UNA SCELTA AZZARDATA CHE MINA LA PREVIDENZA (C.Pinna)
IL JOBS ACT PUO' ESSERE UNA VERA SVOLTA PER L'OCCUPAZIONE
RETRIBUZIONI VERSO UN NUOVO MINIMO STORICO
RICALCOLABILE IL DIRITTO AL BONUS ASSUNZIONI (M.pri.)
Int. a A.Rughetti: "I DIPENDENTI DELLE PROVINCE? DECIDERANNO LE
REGIONI" (A.Baccaro)
Int. a C.Dell'aringa: "SCARSO RENDIMENTO? SI TORNA IN MANO AI GIUDICI"
SINDACATI E JOBS ACT NON SI PUO' RICOMINCIARE SEMPRE DA ZERO
Int. a M.Lanzetta: "IN TREMILA VERSO LA PENSIONE MA NESSUNO PERDERA' IL
LAVORO" (A.Cuzzocrea)
AMIANTO ALL'OLIVETTI CHIESTO IL PROCESSO PER DE BENEDETTI PASSERA E
COLANINNO (P.Griseri)
FLESSIBILITA' CONTRO PRECARIETA' (F.Manacorda)
I PROFESSIONISTI NUOVI POVERI (G.Bottero)
IL RISCHIO E' TROVARSI CON UNA MINIPENSIONE (W.Passerini)
RETRIBUZIONI QUASI FERME
"SGRAVI IRAP A RISCHIO BOCCIATURA UE" (R.amo.)
PROVINCE PER I DIPENDENTI POSTO GARANTITO FINO AL 2019 (L.Cifoni)
RETRIBUZIONI FERME AL PALO MAI COSI' BASSE DA 33 ANNI (R.e.f.)
LICENZIAMENTI FACILI, E' SCONTRO SUGLI INDENNIZZI (Frav)
TREDICESIME GIA' FINITE NATALE SENZA SHOPPING (A.Galdo)
BONUS 80 EURO (C.Gravina)
STABILITA', CAOS SUL MAXI-EMENDAMENTO UN RINVIO DOPO L'ALTRO,
VERDETTO NELLA NOTTE (A.Bassi/M.Conti)
OTTO MILIARDI DI TASSE IN AGGUATO (G.Parente/G.Trovati)
IL BONUS DI 80 EURO NELLA BUSTA PAGA DIVENTA DEFINITIVO
TFR IN BUSTA A TASSAZIONE STANDARD (M.Prioschi)
MANOVRA ORMAI BLINDATA CRITICI I TECNICI DELLA CAMERA PADOAN:
"RIDOTTE LE TASSE" (R.Petrini)
Quotidiano
IL GIOBIALE
DI VICEIZA
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Data
22-12-2014
Pagina
9
Foglio
1 /2
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SCUOLA. Festlvlta nataliZie e di fine anno magre per centinaia di supplenti del Vicentino. Per il mese di novembre sono arrivati pochi fondi
Stipendi a rate per i docenti precari
[ultimo finanziamento è servito
a liquidare settembre e ottobre
Cupani (Cis!): «È inaccettabile
che questo succeda ogni anno»
Anna Madron
Novembre senza stipendio.
Per i supplenti che hannolavorato nella scuola, la fine dell'
anno si annuncia magra. Se i
mesi di settembre e ottobre sono stati liquidati, quello di novembre è destinato a rimanere in rosso per la maggior parte dei precari che arriveranno
a fine gennaio senza aver visto
un centesimo. Una situazione
che nel Vicentino accomuna
centinaia di insegnanti con
contratto a termine che speravano in un'iniezione di liquidità nelle casse delle scuole da
parte del Ministero.
In effetti uno stanziamento
con il decreto legge approvato
il 12 dicembre scorso c'è stato,
pari a 64 milioni di euro destinati tutti alle supplenze brevi.
«Si tratta però di una somma
insufficiente a soddisfare le
esigenze delle scuole alle quali
è stato assegnato il 70% di
quello che avevano chiesto»,
rivela la segretaria provinciale
della Cisl scuola, Tina Cupani
che qualche settimana fa aveva denunciato la situazione
drammatica in cui si trovano
tanti docenti che passeranno
il Natale senza né stipendio né
tredicesima. «TI finanziamento è servito per liquidare i medi di settembre e ottobre -prosegue Cupani - ma novembre
resta critico e non verràgarantito in molti istituti sia della
scuola di base che superiori,
nonostante la pressione del
sindacato che ha più volte sollecitato la giusta attenzione a
quanti rivendicano il sacrosanto diritto a essere pagati per il
lavoro che svolgono. È grave e
inaccettabile che vicende di
questo genere debbano riproporsi ogni anno e che mentre
si mettono in cantiere ambiziosi prog~i di riordino del si-
stema scolastico si dimostri c0sì scarsa efficacia nel far fronte a quella che dovrebbe essere considerata ordinaria amministrazione».
Nella nota ministeriale che
informa le segreterie dell'assegnazione del fondo supplementare utilizzato dalle scuole per pagare le supplenze di
settembre e ottobre, si ricorda
che la scadenza per inserire a
sistemaiconfrattièil17dicembre e si precisa che «con riferimento ai contratti del mese di
novembre, si potrà procedere
a liquidare in proporzione
una quota parte delle somme
dovute fino a concorrenza dell'importo disponibile sul Pos,
quale tetto massimo spendibile dalla scuola. Le competenze
della restante quota del mese
di novembre saranno pagate
assieme alle competenze del
mese di dicembre 2014 nell'esercizio finanziario 2015».
In altre parole lo stipendio di
novembre alla maggior parte
dei supplenti non arriverà, ad
alcuni arriverà "parziale': con
il risultato, aggiunge Cupani,
che «un cedolino parziale
equivale a caos e confusione
dal punto di vista amministrativo».
Situazione ai limiti dell'assurdo anche per 10~TI segretario provinciale Doriano Zordan spiega che il budget per le
supplenze doVrebbe essere gestito dall'Ufficio scolastico territoriale. «Una volta era cosi dice -le risorse a disposizione
venivano gestite da un unico
ente, l'economato dell'ex Provveditorato che distribuiva gli
importi in base alle esigenze
degli istituti. Con l'autonomia
invece ogni istituto ha a disposizione un budget. Ma questo
significa anche maggiore burocrazia perchè i Cud si moltiplicano in proporzione alle
supplenze effettuate» .•
lt)
RIPRODUIIONERISERVATA
Codice abbonamento:
068391
EZordan rWiEi tal
suggerisce un
ritorno al passato
«Il budget venga
gestito dall'ex
Provveditorato»
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
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Quotidiano
IL GIOBIALE
DI VICEIZA
Data
Pagina
Foglio
22-12-2014
9
2/2
Una studentessa alla lavagna. Gli insegnanti precari sono in difficoltà: lo stipendio di novembre non verrà pagato entro l'anno.ARCHIVIO
Le cifre
70%
PERCENTUALE DlFONDI
RISPETIOALLE RlCHlESl'E
164 milioni stanziati dal
ministero per pagare gli
stipendi degli insegnanti
preèari rappresentano il
70 per cento di quanto _
chiesto dalle scuole. E<:osì
gli stipendi di novembre
non sono stati pagati.
Ritaglio
stampa
La ricerca sul baco da seta sarà
più ricca consultando
Wikipedia e la matematica non
sarà più una bestia nera con i
giochini sulle frazioni scaricati
dai siti specializzati. La scuola
2.0 entra alle elementari
Pertini e alla media Scamozzi, i
due plessi del comprensivo 3
che mancavano all'appello per
quanto riguarda la connessione
internet. Acolmare il vuoto ci
ha pensato Alfa Telematica,
azienda privata che ha fornito
gratuitamente il collegamento
che permetterà di fare lezione
utilizzando le nuove tecnologie.
La presentazione ufficiale del
progetto è stata fatta alla
primaria Pertini dove la
dirigente dell'lc 3 Luisa Basso
ha spiegato che «fino a pochi
mesi fa solo alcuni locali delle
due scuole erano collegati,
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 5
068391
MIUONI DI EURO GIRATI DAL
MINISTERO PER LE PAGHE
Il decreto del 12 dicembre
scorso ha destinato 64
milioni dì euroal
pagamento degli
insegnanti precari. Ma la
somma è bastata a pagare
solo gli stipendi di ottobre
e novembre,
UScamozzi" e UPertini"
sono connesse a internet
Codice abbonamento:
64
SNALS
genitore di un bambino che
frequenta I:istituto, che il
collegamento fa il suo ingresso nei
due istituti del comprensivo, «ora
finalmente dotati di una rete a
banda larga che raggiunge via
cavo, e alla Scamozzi anche
tramite wifi, quasi tutte le aule».
«Un passo avanti significativo sottolinea il vicepreside dell'lc 3
Augusto Dal Toso -sarà infatti
possibile sfruttare tutte le
opportunità offerte per esempio
I dalle Lim, le lavagne multimediali,
: visualizzare i contenuti on-line dei
libri di testo. Inoltre dal prossimo
anno sarà attivato il registro
elettronico e le comunicazioni tra
scuola e famiglia potranno
La presentazione delllntervento
awenire anche attraversopc».
I
«Dal punto di vista tecnico Alfa
permettendo un uso solo
: Telematica ha curato i
occasionale di strumentazioni
sopralluoghi tecnici, predisposto
avanzate sia per la didattica che
un progetto ed effettuato
per l'organizzazione. La scarsità di l'installazione delle infrastrutture
risorse economiche da parte del
di rete di entrambi i plessi», ha
Comune e delle scuole non
spiegato in rappresentanza del
consentiva di affrontare un
titolare Graziano Bertoncello,
intervento di adeguamento che
I Cristina Ciriaco, sottolineando che
avrebbe comportato costi
: «per la Scamozzi sono stati anche
tutt'altro che trascurabili».
: forniti e installati hardware e
È per iniziativa di Filippo Docimo, : software per la gestione degli
dipendente di Alfa Telematica e
: accessi ad internet». • AN.MA.
L'intervento di Alfa Telematica
Quotidiano
LA SICILIA
LA SICILIA Enna
Data
20-12-2014
Pagina
35
Foglio
1
b1 ~,., til! Sollecitato recepimento sentenza sul precariato
Codice abbonamento:
068391
mar. fur.) Lo~provinciale denuncia il mancato recepimento da parte
del Governo nazionale della recente sentenza della Corte Europea sul
precariato. E' il segretario provinciale Li Il o Giarrizzo ad esprimere con forza
la contrarietà dello ~per la volontà politica del Governo di non fare
immissioni in ruolo ed inoltre mostrando disapprovazione circa l'ipotesi
ventilata di ulteriori tagli per circa 2000 posti di amministrativi. "II Governo
-dice Giarrizzo- da tempo ha annunciato la possibilità dell'immissione in
ruolo, a far data dal 1o settembre 2015, di 148 mila docenti distribuiti
equamente tra graduatorie ad esaurimento e dei concorsi ancora pendenti.
A tal proposito lo~ha già depositato da tempo ricorsi dinanzi al giudice
del lavoro di Enna per i quali si attende l'esito". Ma come lo stesso Giarrizzo
sottolinea: "La sentenza della Corte Europea, per avere efficacia, deve
essere recepita da una legge nazionale, pertanto è necessario approfondire
gli sviluppi della vicenda, e per questo i nostri studi legali stanno studiando
il percorso migliore da utilizzare al fine di proporre altri ricorsi riguardanti
docenti che ancora non hanno presentato alcun ricorso".
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 6
VENERDÌ 19 DICEMBRE 2014 11:49
Cifa-Confsal sinergia tra Agenzia nazionale occupazione e
fondi interprofessionali
Nigi: "Il successo delle politiche attive per il lavoro dipendera' dalla capacita' di
tutte le componenti sociali di essere coinvolte attivamente".
Roma, 19 dic. (Labitalia) - Una sinergia tra l'Agenzia nazionale dell'occupazione e i fondi
interprofessionali. Questa la proposta lanciata da Cifa e Confsal. "Il decreto Lavoro e'
legge -si legge in una nota- ma la sua applicazione viene demandata, su tanti aspetti, ai
decreti ministeriali di attuazione, compito assolutamente non facile, perche' e' proprio
nella qualita' dei decreti attuativi che si gioca il successo della riforma".
"Il decreto, tra l'altro, prevede la creazione -avverte- di un'Agenzia nazionale per
l'occupazione, con l'obiettivo di migliorare le dinamiche ingessate dell'attuale mercato del
lavoro, cercando di ottimizzare l'incontro tra domanda e offerta, e di rendere piu' efficiente
la gestione degli strumenti di politica attiva del lavoro. Ottima idea, che tende a
riorganizzare e a razionalizzare il futuro del sistema nazionale di gestione degli strumenti
di politica attiva del lavoro".
Solo qualche giorno fa, in occasione del Consiglio nazionale della confederazione Cifa a
Roma, il presidente Andrea Cafa' aveva lanciato l'idea che sia possibile una proficua
collaborazione con i fondi interprofessionali attraverso l'integrazione di servizi e
competenze.
"La nostra confederazione -ha spiegato- propone un innovativo approccio di
collaborazione con l'Agenzia che attivi un sistema integrato di servizi con i fondi
interprofessionali nella fase di gestione degli strumenti di politica attiva del lavoro".
"Consideriamo da sempre la formazione -ha ricordato Cafa'- un primario strumento di
questa politica e, allora, perche' non creiamo le condizioni affinche' i fondi
interprofessionali gli unici organismi che hanno dimostrato di essere efficienti nel gestire il
rapporto con le imprese, assicurando formazione e riqualificazione ai lavoratori - possano
finanziare i necessari interventi formativi, intervenendo quando le imprese hanno
individuato, attraverso l'Agenzia, il soggetto da occupare".
"Nella sinergia tra l'Agenzia nazionale e il sistema dei fondi interprofessionali -ha chiaritoche alle spalle ha le componenti datoriali e sindacali piu' rappresentative del paese, vi
sono, a mio parere, competenze e capacita' tali da migliorare in breve tempo
l'occupabilita', con grandi benefici per le imprese. Noi di Cifa siamo disponibili.
Parliamone".
Il segretario generale della confederazione autonoma Confsal, Marco Paolo Nigi, esprime
il proprio sostegno "per tutte le iniziative che assicurino ai cittadini migliori condizioni di
accesso al mercato del lavoro, che ha bisogno di un soggetto forte e autorevole come
l'Agenzia nazionale per l'occupazione per ridurre l'attuale scollamento tra domanda e
offerta".
"Ma il successo delle politiche attive per il lavoro -avverte- dipendera' dalla capacita' di
tutte le componenti sociali di essere coinvolte attivamente nell'operativita' dell'Agenzia,
anche attraverso l'integrazione di servizi che facilitano l'incontro tra imprese e lavoratori".
Quotidiano
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Data
Pagina
Foglio
21-12-2014
5
1
I ~FINANZIAMENTI
A disposizione per le ristrutturazioni di case popolari 400 milioni
mentre per gli edifici scolastici in arrivo una somma di 130 milioni
:Infrastrutture, 8,5 miliardi nel triennio
IMa la quota 2015 resta limitata -Dal Senato un miliardo per piano recupero alloggi, periferie, bonifiche e metropolitane
I Giorgio Santilli
ROMA
Ai 7,5 miliardi di risorse alle
infrastrutture e all'edilizia per il
triennio z015-z017, già calcolati
dall'Osservatorio congiunturale
Ance, l'ultimo passaggio della
legge di Stabilità al Senato ha aggiunto ulteriori risorse per oltre
un miliardo: zoo vanno al nuovo
piano per le periferie (si veda
l'articolo sotto )>400 milioni vanno a consolidare il finanziamento del «piano recupero alloggi
Iacp» voluto da Maurizio Lupi
con lo Sblocca-Italia, 135 milioni
per le bonifiche dei siti nazionali
contaminati dall'amianto, 3z7
milioni per le metropolitane, 130
milioni per interventi di edilizia
scolastica.
Stanziamenti di varia origine e natura che però contribuiscono a rimpolpare la dote
per le infrastrutture, sia pur
lontana da quello 0,3% del Pii,
pari a circa 4,7 miliardi annui,
che auspicavano il ministro
Nella classifica dei fondi 2015
al primo posto c'è la
manutenzione delle ferrovie
(500 milioni); 200 milioni
all'edilizia sanitaria
risorse varate dal Senato 50 milioni andranno al piano periferie
e 71,7 al piano recupero degli al10ggiIacp.
Per avere un quadro più confortante è bene però guardare all'orizzonte triennale. Anche perché nelz016-z0l7 è previsto uno
stanziamento di zoo milioni per
un' opera la cui priorità è stata recentemente riconfermata da Lupi: l'alta velocità Brescia-Padova.
Per la stessa opera ci sono altri
zoo milioni previsti per gli anni
successivi alz017 (sempre rirnodulabili) in un quadro finanziario
che ha consentito gli anticipi di
Bei firmati da Rfi dieci giorni fa.
Quanto ai fondi per i metrò,
dovranno andare «esclusivamente alle reti metropolitane in
costruzione nelle aree metropolitane», con delibera Cipe. Dovrebbe trattarsi del metrò C di
Roma, la linea l a Napoli, le metropolitane di Torino e Genova,
la linea 4 di Milano.
C'è poi tutto il capitolo deifondi Ue e dei fondi nazionali per la
coesione: in particolare il Fondo
sviluppo coesione (Fsc) su cui da
tempo Palazzo Chigi ha puntato
gli occhi per sottrarre la programmazione e la disponibilità
di cassa alla Ragioneria generale
e al ministero dell'Economia. Ci
aveva provato la legge di Stabilità
Z014, ma la delibera Cipe complessiva di programmazione,
prevista per lo scorso marzo, era
rimasta lettera morta.
Ora la legge di Stabilità ci riprova, stabilendo che il Fsc deve
essere destinato a «obiettivi strategici relativi ad aree tematiche
nazionali» e che entro aprile il Cipe dovrà ripartire l'intera dotazione, superiore a 50 miliardi, tra
le aree tematiche nazionali, proposte dal sottosegretario alla
presidenza del Consiglio con deleghe alla coesione, Graziano
Delrio, sentita la Conferenza Stato-Regioni. Sempre entro aprile
dovrà essere «istituita una Cabina di regia» Stato-Regioni «incaricata di defmire specifici piani
operativi per ciascuna area tematica nazionale». N elle more della
definizione dell'individuazione
delle aree tematiche e dell'adozione dei piani operativi, Delrio
potrà proporre piani stralcio.
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Ddl di stabilità 2015: le risorse aggiuntive
Valori in milioni di euro
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Sisma Abruzzo
200 I 900
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100 I
2.900
1.200
~~~~~~c~a realizzare ~unne!~el Brennero:+ ~g I 1~~ 2~ - ~O~i;~ 1- - 1~~
Av/Ac.Mllano.Genova equadruplIcamento
della lInea Fortezza·Verona
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MarlUtenzi<me Anas
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Av/Ac Brescia-Verona·Padova e Av/Ac Napoli·Bari
-~-(tratta A.Pice.orsara e FrassoTelesino·Vitu!ano) c - - ·- ._.. _ _
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"""'mm. d'AI',,, d",,'1 .1 porto dlV""I.
Fondo per la tutela del patrimonio culturale
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Opera di accesso agli impiallti portuali - _ . 100
200
Piano periferie
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Scuola: testate nazionali
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onte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Ance e Legge di Stabilità
Ritaglio
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200
100.
200
500
300
200
143,3
269,9
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I
Lupi e il Def infrastrutture.
Nella tabella dei fondi Z015, la
parte del leone la fanno la manutenzione delle Fs (500 milioni),
l'edilizia sanitaria (zoo milioni) e
la ricostruzione in Abruzzo (zoo
milioni), mentre altre risorse
vanno al Brennero (70 milioni),
al Mose (30 milioni); inoltre fra le
[
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Le risposte
ai lettori
20-12-2014
14
1
le letlere vanno inviate a:
Il 501e-24 Ore "Lettere al 501e-24 Ore"
Via Monte Rosa, 91
20149 Milano - fax 02.312055
email: letterealsole@ilsole240re.com
includere perfavore nome,
indirizzo e QuaUfica
della scuola media jìnalizzati
all'orientamento; "le materie sono lo
strumento,l'occasione"per
promuovere capacità:
l'insegnamento cattedratico,
unidirezionale, per discipline,
parcellizzato è rimasto la principale,
spesso l'unica modalità operativa. a consultazione sulla scuola ha 1992 - Certificazione della qualità del
servizio. È garantita la conformità
posto merito e formazione
delle prestazioni fornite alle
. . ..~ docenti tra le priorità. Il
disposizione
di legge: la
ministro Giannini ha valorizzato la
scelta, ma non ha considerato la loro certificazione appare come una
formale enunciazione di atti e
funzionalità rispetto alla
promozione dell'apprendimento che procedure, secondari rispetto al
risultato atteso. - 2003 - La legge
è da intendere come potenziamento
afferma l'unitarietà del servizio
delle capacità e delle competenze
scolastico denominando la scuola
degli studenti. Non ha inquadrato il
problema. Non ha fatto cenno al fatto "Sistema educativo di istruzione e di
formazione": i singoli insegnamenti
che il lavoro del docente medio
sono rimasti a cardine d'una
differisce sostanzialmente da quello
didattica acefala.
degli universitari: progettuale e
Lettera firmata
d'équipe il primo, individuale e
Forse il problema sta nel moltiplicarorientato alla trasmissione del
si vorticoso degli interventi legislatisapere il secondo. Una biforcazione
vi che, con l'ambizione di ogni Goverin ordinamento da decenni,
sistematicamente elusa, origine dello no di voler lasciare un segno a tutti i
costi, rischiano di paralizzare il sistestallo dell'istituzione scolastica. Ha
ma
e di allontanare obiettivi spesso
trascurato il fatto che la
molto sbandierati, come la qualità decapitalizzazione del vissuto e la
gli studi e la valutazione degli inserimozione degli ostacoli eretti per
gnanti. Pochi giorni fa, per esempio,
impedire le innovazioni sono la
abbiamo
letto dei passi indietro comnecessaria, ineludibile premessa al
rinnovamento dei processi educativi. piuti su quest'ultima strada; due ricercatori de "La Voce", Daniele
Nella casistica avrebbe dovuto far
rientrare: -1969 - Riforma dell'esame Checchi e Maria De Paola, hanno
inoltre definito un «esercizio con ridi maturità. Le scuole valutano la
schio» la prospettiva dell'autovalutapreparazioni e le commissioni
d'esame la personalità dei candidati: zione alla quale saranno tenute le
scuole dall' estate del prossimo anno.
i due organi hanno operato sullo
Nonostante le difficoltà, naturalstesso campo, i libri di testo. -1974 mente, molte scuole italiane sono in
Riorganizzazione della scuola.
grado di fornire servizi formativi di
Superamento del modello
altissima qualità, spesso a livelli d'ecgerarchico-lineare per introdurre
una struttura decisionale articolata: cellenza che rendono gli studenti
competitivi coi loro coetanei di tutto
la dottrina scientifica
dell'organizzazione è stata rigettata il mondo. Q!1ello che resta inaccettaper difendere il verticismo della
dirigenza. -1979 - Nuovi programmi bile, però, è la disparità marcata che
La rifonna della scuola
prenda spunto
dal modello britannico
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068391
I
ancora esiste tra tanti istituti italiani.
E, aggiungo, tra tanti studenti, divisi
tra chi pensa che la scuola sia un impegno serio per costruire il proprio
futuro, e chi tira a raggiungere il pezzo di carta, con la protezione lamentosa, se non minacciosa, di genitori
che agli insegnanti chiedono lassismo, non qualità.
Perciò, tra le tante riforme, ne sarebbero bastate a mio parere due:
l'abolizione del valore legale del titolo di studio; e il buono scuola, inteso
non come contributo a chi frequenta
le scuole private, ma come strumento da "spendere" in qualunque scuola, pubblica e privata, in modo da
metterle in concorrenza per acquisire studenti ed evitare la chiusura: il
merito e la qualità, così, sare bbero individuati dal mercato, non da criteri
spesso cervellotici e burocratici che
finiscono col favorire gestioni consociative di tali valutazioni. Non è
del resto un caso che anche negli Usa
gli avversari più decisi al buono
scuola siano i sindacati degli insegnanti, che non vogliono farsi giudicare dai consumatori.
E prima di arrivare a soluzioni drastiche, si potrebbe anche studiare
l'esperienza, positiva, della riforma
delle scuole britanniche voluta dal
governo Cameron nella direzione di
mantenere il finanziamento pubblico
ma direndere ogni istituto (anzi, ogni
"accademia") autonomo nellagestione dei curricula, degli staff e delle risorse; e di favorire la creazione di
nuove scuole per iniziativa di gruppi
di genitori o di comunità locali. Una
riforma che tutti i cittadini capiscono
(e apprezzano), a differenza di una
burocratizzazione mostruosa che
mortifica le tantissime risorse positive presenti nelle scuole italiane.
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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24
1
Presentati i risultati del rapporto annuale della Fondazione Res
Le classi ghetto del Sud
allargano il gap con il Nord
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denti con esiti negativi viene dafa- ragazzi nelle stesse classi. Quando
miglie disagiate mentre al Nord la gli studenti con unretroterrafamiquotaèdel35percento.Epoiil Sud liare basso sono molto concentraècaratterizzatodascuoleghetto:il ti si determina una sorta di effetto
55% degli studenti meridionali e il moltiplicatore che incide negatiNinoAmadore
43% di quelli siciliani, secondo il vamente». Altro punto riguarda
PALERMO
Rapporto,studiainscuoleconuna dirigenti scolastici e insegnanti:
Un sistema scolastico debole, elevata presenza di ragazzi che in Sicilia e nel Mezzogiorno haninadeguato e non pronto a coglie- provengono da famiglie con un noun'etàmediapiùelevatarispetre le sfide di oggi. Un sistema che background basso; valori che si ri- toailorocolleghidelCentro-Nord
peggioramanmano che sivaverso ducono al Nord (34%) e al Centro e tendono a cambiare sede più
ilSuddel Paeseenell'ambito delle (20%).All'interno degli istituti so- spesso. Gli insegnanti, in particostesse aree presenta un numero no numerose poile classi ghetto in lare,al Sudsonopiùinsoddisfattie
sempre maggiore di scuole ghetto cui vengono concentrati gli stu- mediamente più assenti.
a fronte di poche scuole d'élite ma denti con grandi difficoltà di apTutto ciòha conseguenze gravi
non sempre di eccellenza.
prendimento. «Alla base - dice sul capitale umano. Ecco perché
È, solo in parte, il quadro della Trigi1ia - non c'è solo il retroterra occorre intervenire rapidamente
scuola italiana che emerge dal familiaremaancheacomelascuo- conuncambio di strategia che deRapporto della Fondazione Res la tratta questo materiale umano, veessereradicale: «llnostrosistepresieduta da Carlo Trigi1ia dal ti- ossia alla concentrazione di questi mascolastico-diceIvan Lo Bello,
tolo: "L'istruzione difficile - Alle
vicepresidente di Confmdustria
origini del divario nelle compecon delega all'Education - non ha
tenze fra Nord e Sud" e presentato
la capacità di seguire i cambiaieri a Palermo. I numeri del rapmenti della società e del sistema
porto (curato da Pier Franceproduttivo. Siamo per esempio
sco Asso, Laura Azzolina e Ema, nel pieno della rivoluzione digitanuele Pavolini) sono eloquenti:
le ma non ci sono istituti tecnici
nell'armo scolastico 2013-2014 il
che formano in quest' ambito. SerStudenti
44% delle risposte degli studenti
ve un patto forte tra scuola e il siLa quota di ragazzi del
meridionali al test Invalsi di italiastema delle imprese, ognuno con
Mezzogiorno che studia in
no nelle scuole medie è stata sbail suo ruolo: gli imprenditori hanistituti con una elevata
gliata e in Sicilia la quota di rispono bisogno di buone scuole e non
presenza di coetanei che
ste errate è statadel46%afronte di
vogliono invaderle. Per quanto riprovengono da famiglie con un
valori per il Nord del 35 per cento.
guarda il divario Nord-Sud tanbackround basso
È andata ancora peggio per la matissirninel Mezzogiorno pensano
tematica: il48% degli studenti meche l'assistenzialismo possa coridionali e il 49% di quelli siciliani
prire le carenze della scuola». Inha sbagliato le risposte a fronte di
fme l'edilizia scolastica, che non
Impreparati
unaquotadel39%peril Nord.Peri
«è una cosa da costruttori - dice
Èla quota di studenti, tra coloro
ricercatori della Fondazione Res
Lo Bello - ma da educatori: le
che hanno avuto esiti negativi
le cause sono diverse. Intanto ilre- I neitestInvalsi, che provengono
strutture vanno collocate in una
troterra culturale delle famiglie:
nuova visione».
da famiglie con un retroterra
nel Mezzogiorno il 40% degli stu- I culturale molto basso
'!.:RIi'ROfJUlIONERJ5ERVATA
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Allertata la protezione civile
Scuole evacuate
e tanta paura
per il terremoto
-
Silvia Pieraccini
FIRENZE
AlleI8.Z7diieri-170re dopo la
prima scossa di terremoto, seguita da una giornata di intenso sciame sismico cheha toccato magnitud04.1-la terraha tremato ancora nel Chianti fiorentino, la porzione di territorio famoso nel
mondo per vigneti e paesaggio
che guarda verso il capoluogo toscano. E ancora una volta il terremoto ha avuto l'epicentro nel comune di San Casciano, come avvenuto nella notte tra giovedì e
venerdì.
Per adesso nonrisultano danni I
a persone o cose, ma i sindaci di Segnalate più di 80 scosse
San Casciano, Tavarnelle, Im- di piccola entità
pruneta, Greve e Barberino, dopo
avvertite soprattutto
una giornata vissuta col fiato sospeso, hanno deciso di chiudere nel Fiorentino
le scuole e le strutture pubbliche Crollati alcuni cornicioni
fino a domenica ZI dicembre,
quando si riuniranno per fare il
punto della situazione. «Invitia- interventi dei vigili del fuoco per
mo la popolazione - hanno consi- crepe segnalate sulle pareti.
gliato i sindaci, che hanno allestiGli esperti concordano nel dito tende e tensostrutture per la re che è impossibile prevedere la
notte - a mantenere la calma e a durata dello sciame sismico, che
non farsi prendere dal panico, in potrebbe durare giorni o anche
caso di scossa il comportamento settimane. «A scatenare i terreda tenere è uscire fuori dagli edifi- moti in Toscana - ha spiegato
ci ordinatamente e collocarsi in Alessandro Amato dell'istituto
spazi aperti».
nazionale di geofisica e vulcanoUna precauzione, quella di logia (Ingv) - è un movimento lauscire in strada, che ieri è stata se- terale della faglia orientato da
guita in decine di scuole, edifici nord-est a sud-ovest, in modo sipubblici e privati, non solo nel mile a quanto avviene nei terreChianti ma anche a Firenze, Sie- moti dell'Appennino. Q!lello che
na, Empoli, Prato, Pistoia e nel stiamo osservando è coerente
Valdarno. Le scosse - se ne sono conIa conoscenza della zona sulcontate zoo, di cui metà inferiori a la base dei terremoti avvenuti in
magnitudo due - si sono infatti precedenza». Un forte terremoavvertite inmodo distinto in gran to, di magnitudo tra sette e otto,
parte della Toscana centrale, se- avvenne il 18 maggio 1895 nella
minando paura e allarmi che han- stessa zona interessata oggi dallo
no portato a chiudere musei (tra sciame sismico.
cui quello di Palazzo Vecchio, poi
lç'RIPRODUlìONfRJSfRVAiA
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Controlli. Perlustrazioni della Forestale a San Gimignano
068391
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riaperto) e torri panoramiche
(quelladeIMangiaaSiena,laTorre diArnolfoaFirenze),maanche
strutture sportive e negozi, provocando anche interruzioni elettriche. Attivate unità di crisi in diversi Comuni e anche al ministero deiBeniculturali (peri danni al
patrimonio), con protezione civileevigilidelfuocochehannolavorato ininterrottamente. È stata
una giornata di straordinario caos e paura, con tanti disagi per le
famiglie, i lavoratori e i turisti. A
sera non si segnalano feriti ma
qualche danno agli edifici: il liceo
Rodolico a Firenze è stato dichiarato inagibile e chiuso per la presenza di crepe sui muri; molti gli
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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1
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COME
PREMIARE
ILMERITO
DEIPROF
aro direttore, una Buona Scuola del governo
Renzi vuole premiare il
merito degli insegnanti. TI principio è in sé del tutto
condivisibile, seppur nuovo
per il nostro Paese, dove conta
unicamente l'anzianità di servizio. Il problema della Buona
Scuola è che traduce un giusto
principio in una soluzione sbagliata. La proposta nella sua
formulazione originaria è (o,
forse, era) di dare aumenti ai
due terzi dei docenti in ciascuna scuola ogni tre anni.
Un'idea sbagliata per almeno
due ragioni. In primo luogo,
perché, invece di indurre i docenti a migliorarsi nella propria scuola, spinge coloro che
non sono stati preniiati a trasferirsi in una scuola dove vi
sono insegnanti più scarsi, così
da garantirsi il premio al giro
successivo.
Si dice loro, in altre parole:
trovatevi una scuola più modesta, dove potrete eccellere. Non
certo il modo migliore per far
crescere la qualità complessiva
dell'insegnamento. In secondo
luogo, nell'ipotesi del governo
il premio retributivo appare di
fatto sganciato da una prospettiva di progressione di carriera.
A mio parere, sarebbe opportuno abbandonare la sgangherata proposta della Buona Scuola
per premiare, invece, gli insegnanti attraverso passaggi di
carriera basati sul merito, chiaramente definiti e conseguibili
attraverso regole certe e trasparenti. Come avviene in tutte le
organizzazioni, anche nella
scuola chi ha i numeri e si impegna può e deve aspirare a
crescere non solo come retribuzione, ma anche come responsabilità.
L'articolazione di una carriera dei docenti ha, fra gli altri, il
pregio di rendere la professione dell'insegnamento più attraente per giovani laureati di
valore e, in generale, portare
nella scuola persone desiderose di mettersi alla prova: oggi,
senza alcuna progressione di
carriera e di stipendio, la scuola rischia di attirare chi aspira
prevalentemente al posto fisso.
I passaggi di carriera, accompagnati da un consistente
aumento retrìbutivo, devono
riflettere non solo le capacità
didattiche dei docenti, ma soprattutto la loro disponibilità a
fornire un contributo significativo - di impegno e di tempo a gestire con competenza le
tante questioni organizzative
da cui dipende il buon funzionamento di un istituto: oggi infatti la scuola richiede persone
pronte ad assumere ruoli di
guida all'interno di una squadra coesa. In questo modo, a
differenza della proposta della
Buona Scuola, si tende a creare
In ciascuna scuola un nucleo
stabile di persone capaci e motivate. Idealmente, i passaggi di
carriera andrebbero regolati da
concorsi, sulla base di criteri
nazionali uguali per tutti e con
un limite numerico ai promossi: per accedere ai gradi superiori, il docente presenterà un
proprio articolato portfolio
professionale, in cui avrà un
peso rilevante il giudizio dei
presidi che l'hanno osservato
all'opera nella propria scuola, e
dovrà dimostrare le sue qualità
didattiche e organizzative.
Andrea Gavosto
Direttore Fondazione
Giovanni Agnelli
© RIPRODUZIONE RiSERVATA
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Quotidiano
Ia Repubblica
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1
La vera libertà religiosa
C
aro Augias, il Dalai Lama, in un'intervista su questo giornale (di Raimondo Bultrini) parlava della
necessità di fondare un' etica laica che è alla base delle tradizioni religiose. Stabiliva anche un
legame tra t'etica laica e t'esigenza di trasmetterne i valori attraverso l'istruzione che
«attualmente si concentra spesso più sulle cose materiali che sui principi morali». Osservazioni
autorevoli, in parte riprese nella lettera del professor Cappello (qui pubblicata) che sosteneva una
«scuola dei maestri» invece che «dei progetti». Questioni grosse, ma decisive, che mi pare vadano
insieme all' esigenza da lei più volte sottolineata, sia di riflettere su quanto - in termini di valoripossano dare le religioni - in particolare le religioni cristiane - sia di porre la questione non semplice
dei risvolti laici che a quelle religioni siano congeniali e da quelle religioni possano laicamente
discendere. Viviamo in un' epoca di spiazzamenti e confusioni, ma non dobbiamo smettere di essere
accoglienti, superando gli scogli di una visuale troppo arroccata.
CORRADO AUCiIAS
Prof. Giovanni Tesio - Torino
c.augias@repubblica.it
Twitter@corradoaugias
Lettere:
Via Cristoforo
Colombo,90
00147 Roma
o
Fax:
06/49822923
et
Internet:
sità di Firenze ha inoltrato al Rettore una richiesta
di rimozione dei simboli religiosi, come già avvenuto per t'Aula Magna, o anche nella Corte C()stituzionaIe e nella famosa scuola di don Milani. Lo Stato laico, non consentendo sovrapposizioni, preminenze
o privilegi, pone al riparo tutti da "pensieri unici",
strumentalizzazioni politiche, fondamentalismi".
Anche queste sòno parole ineccepibili che mi pare
possano andare d'accordo con quelle del prof. Tesio.
I crocifissi o altri simboli religiosi nei luoghi pubblici sono il residuo di quando la religione cattolica era
definita "di Stato". Caduta quella condizione, non
avrebbero più motivo di esserci. Diverso, mi sembra, il caso del presepio. Una ricostruzione infantile
e pia che non vuole imporre niente a nessuno ma solo simboleggiare un messaggio di pace universale.
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rubrica.lettere
@repubblica.it
obili parole, quelle del professor Tesio, certo
più facili a dirsi che non a mettere in pratica,
come mostra la cronaca dei nostri giorni. Il signor Giacomo Grippa (Lecce) mi ricorda per esempio il caso (qui trattato) del preside d'una scuola nel
bergamasco che ha proibito il presepio per non urtare la sensibilità di bambiIÙ di altre religioni. Aggiunge: «La questione andrebbe posta in relazione
al principio di uno Stato non confessionale e come
tale rivendicato da tanti cittadini. La religione cattolica non dovrebbe contrassegnare i luoghi pubblici con propri simboli religiosi o con pratiche rituali.
La libertà religiosa dev' essere garantita ma in questa libertà non rientra certo il diritto di contrassegnare i servizi pubblici che in quanto tali debbono
dare a tutti la possibilità di riconoscervisi. Un comitato di docenti, intellettuali e studenti dell'univer-
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LA STAMPA
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l:insegnanteJCristina Forchino
Cioè?
"Pochi ma buoni, esagerare
provoca un brutto effetto"
«copiare
non serve»
iempire i ragazzi
~~
di compiti per le
""vacanze non serve a niente: quel che conta è
la qualità». Cristina Forchino, professoressa di matematica allo storico liceo classico
Massimo D'Azeglio di Torino,
non ha dubbi: i compiti a casa
sono utili per imparare, ma
imbottire i ragazzi di esercizi
non è di grande utilità.
R
Meglio pochi ma buoni?
Cristina
Forchino,
professoressa
al classico
D'Azeglio
di Torino
esercizio per riabituarsi al lavoro poco prima di rientrare.
Per chi invece non si è dato
molto da fare, meglio recuperare durante le vacanze, ma
senza esagerare: l'eccesso provoca un brutto effetto».
«Copiare i compiti oggi non è
semplice, è semplicissimo. Siamo stati tutti studenti: se una
volta gli esercizi si potevano
dividere tra compagni di classe, ora per copiare basta un
messaggio su Whatsapp o un
qualsiasi altro social network:
un paio di click e tutta la classe
è aggiornata».
Come può un professore difendersi dalle scopiazzature?
«Non può. Non si capisce se
un esercizio è fatto per davvero o è soltanto un'opera di
copiatura, ma tutto diventa
chiaro quando si torna in
classe: chi nonJa nulla, dovrà
faticare il doppio. E tutta
questione di economia del
tempo: basta un'oretta al
giorno per tenersi in esercizio, non serve a molto tentare
di recuperare con gli studi
folli e disperatissimi dell'ultimo minuto».
[N.FER.]
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«Chi durante l'anno ha lavorato, e bene, ha diritto a riposarsi durante le feste. Basta
la lettura di un buon libro di
matematica, poi qualche
22-12-2014
33
1
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LA STAMPA
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22-12-2014
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1 /2
Compiti delle vacanze
la grande ribellione
Inedita alleanza tra alunni, genitori e persino alcuni professori
alla vigilia delle Feste: "Sono inutili e mettono in difficoltà le famiglie"
Gli studenti
Del resto, anche a casa gli studenti riproducono pregi e difetti molavoratori accetterebbe di lavora- strati in classe: i più astuti sbrigare nel tempo libero. Per di più, sta- no tutto nei primi giorni, i più pire a scuola è un lavoro molto im- gri rinviano, riducendosi all'ultipegnativo, talvolta alienante e per mo momento in una corsa che
giunta non retribuito».
coinvolgerà senza dubbio i familiari. Ecco perché Parodi suggeriLa formula D'Avenia
sce «il ricorso a misure di protePiù equilibrato Alessandro zione del minore e autodifesa delD'Avenia, scrittore e professore la famigliID> e propone addirittura
di lettere in un liceo classico mila- una «dichiarazione al diritto della
nese: <<1a guerra sui compiti è so- vacanza» da consegnare ai prolo una questione ideologica - dice fessori. Mentre D'Avenia avverte:
-: per orientarsi basta un po' di «Siamo stati tutti studenti e a tut~ .
buon senso». LUI
ti è capitato di recuperare interi
adotta un criterio
giorni perduti in 48 ore. Bisogna
preciso. «Calcolo
imparare a cavarsela, senza
quanti sono i giordrammi ma con un bel sorriso».
ni delle festività in
Solo su un punto sono tutti d'accui anche i genitocordo: i compiti saranno una iatri lavorano. TI ritura ma la lettura no. Anche i più
sultato è un carico
convinti sostenitori delle vacanze
calibrato su una
senza impegno si fermano di
settimana scarsa,
fronte a un buon libro: in queste
più un libro da legvacanze di Natale lo faranno più
gere due film, meguo se guaraa- di sei ragazzi su dieci.
ti con tutta la famiglia. I genitori
e
9 35070
delle
ore la
settimana
Oggi è
acquisito
al di fuori
della
scuola
il carico di
conoscenze
studio dei
15enni
italiani
contro una
media Ocse
di 5 ore
Scuola: testate nazionali
Compiti
sotto
l'albero
di ragazzi
hanno
almeno un
libro da
leggere per
le vacanze
1118% ne
avrà duee
il 5% tre
Un6%
dovrà
leggere
oltre tre
libri
Ritaglio
stampa
si lamentano se i figli si lamentano. Decido in accordo con i miei
studenti, che conoscono e di conseguenza accettano i criteri. La
scadenza non è il giorno del ritorno in classe, ma calcolata sul numero di pagine».
«Sono una
contraddizione
- dice Parodi Nessun'altra
categoria di
lavoratori è
senza tempo
D'Avenia
libero))
«Bisogna
imparare a
cavarsela,
senia drammi
col sorriso))
ad
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068391
70010
Il ((ribelle)) Parodi
Così la Francia ha abolito i compiti nelle scuole primarie. In Italia
nemmeno se ne parla, ma qualcuno si sta attrezzando: se tra i professori l'idea di abolire il fardello
natalizio è ancora un'eccezione, i
più agguerriti nemici dei compiti
per le vacanze sono i genitori. Alcuni li annienterebbero - <<rOVinano le ferie anche a noi», altri si accontenterebbero di non restarne
travolti: «Va bene, purché non siano troppi». Per molti vegliare sul
pargolo è una gran fatica dai risultati incerti e se ne farebbe volentieri a meno. Portabandiera di
questo movimento è Maurizio Pa-
rodi, dirigente scolastico a Genova e autore di un libro-manifesto,
«Basta compiti! Non è cosi che si
impara». Un «sobillatore», che incita addirittura allo sciopero dei
compiti: «Sono una contraddizione in termini: le vacanze sono tali,
o dovrebbero esserlo, proprio
perché liberano dagli affanni quotidiani. Nessun'altra categoria di
del
destinatario,
non
Codice abbonamento:
B
asta compiti a casa. L'inedita alleanza tra alunni,
genitori - e anche molti insegnanti - si è realizzata proprio
sotto Natale quando tutte le
scuole stanno chiudendo per la
pausa invernale, in nome di un
bene che sta a cuore a tutti: il diritto a trascorrere le vacanze
senza patemi. E contro un primato di cui pochi sembrano andare fieri: i ragazzi italiani a casa
studiano in media nove ore a settimana. Dieci anni fa era pure
peggio: secondo il programma
internazionale dell'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e
lo sviluppo), pensato per valutare il sistema scolastico in 70 Paesi, testando le conoscenze dei ragazzi di 15 anni, gli italiani passavano addirittura 11 ore sui libri.
Siamo secondi solo ai russi. E in
buona compagnia: Polonia, Irlanda, Ungheria e Spagna. La
media fotografata dall'Ocse è
ben lontana dalle abitudini italiane: i quindicenni trascorrono
in media cinque ore a settimana
a fare i compiti, che si riducono a
tre per i più fortunati, finlandesi
e coreani. In teoria i nostri giovani dovrebbero essere una generazione promettente dato che,
secondo le ricerche, più ore passate sui bbri si tramutano in risultati più brillanti. Un dato, però, accomuna tutti i Paesi: negli
anni le ore dedicate ai compiti
sono diminuite, in parte perché è
sempre più sentita l'esigenza di
dedicarsi ad altre attività, in parte perché si fa strada la teoria secondo cui studiare troppo sia
stressante e addirittura inutile.
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Quotidiano
LA STAMPA
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22-12-2014
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2/2
Il ministro Giannini
«Ragazzi, io sono all' antica
Leggete, pensate edivertitevi»
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Con la nuova scuola ci saranno anche meno compiti a
casa per gli studenti italiani. lo assicura il ministro
dell'Istruzione Stefania Giannini. <di nostro modello
didattico - ha detto a margine del Consiglio europeo
a Bruxelles su educazione e giovani - ha ancora una
struttura molto frontale, e questo comporta necessariamente l'assegnazione di compiti nelle ore non
scolastiche. Noi vogliamo delle scuole aperte, con
una maggiore interazione nella didattica in classe tra
studenti e insegnanti. Credo quindi che i compiti diminuiranno con la nuova scuola, e non è male che i
compiti diminuiscano, purché ci sia la compensazione di qualità come la vogliamo».
E le vacanze? «lo confesso - ha detto ai microfoni di
Skuola.net - io sono all'antica."Per me le vacanze sono
quei periodi in cui gli studenti devono avere tempo
per recuperare la riflessione personale e lo svago per
tornare a scuola in forma e ben concentrati. l'esercizio ben strutturato serve per mantenere il filo rosso
ma senza carico eccessivo. Quindi ragazzi leggete,
leggete, pensate e divertitevi».
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Quotidiano
LA STAMPA
Foglio
Il genitore! Tiziana Rocca
«Meglio un
buon libro»
C
he sia estate o inverno, il problema
"
è sempre lo stesso: sono troppi e a volte pure
inutili. Meglio un buon libro».
Regina delle pubbliche relazioni, imprenditrice e mamma di Cristiana, Vittorio e Valerio, Tiziana Rocca ha una
certa esperienza in fatto di
compiti per le vacanze. E ne
farebbe volentieri a meno.
Tiziana Rocca,
imprenditrice
e mamma di
Cristiana,
Vittorio e
Valerio
sempre con sé diversi libri e
quaderni e ritagliare almeno
un'ora a giorno per i compiti,
troppo spesso è tutta fatica
sprecata: una volta rientrati in
classe, non vengono controllati. Senza nemmeno la soddi-
Conviene dare una mano ai ragazzi
o lasciarli fare tutto da soli?
~(Cerco di renderli il più indipendenti possibile, ma soprattutto quando erano alle elementari li ho aiutati, tra disegni e ricerche di scienze. Soprattutto
quando sono più piccoli le vacanze dovrebbero essere il momento .giusto per staccare da
tutto, proprio come capita per i
grandi».
Pronta a firmare una «dichiarazione al diritto della vacanza»?
«Prontissima. Durante l'anno i
ragazzi restano sui banchi fino
alle tre e mezza del pomeriggio,
poi tornano a casa e hanno ancora da fare. A mio parere la soluzione ottimale è far scegliere
agli studenti dei bei libri, organizzando al ritorno in classe
una discussione su quel che si è
imparato leggendo».
[N.FER.]
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Meglio lasciar perdere i libri durante le feste?
«l miei figli hanno sempre
fatto tutti i compiti assegnati, ed è giusto così. Ma che
stress. Oltre a dover portare
22-12-2014
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1
sfazione di veder premiato un
lavoro svolto per bene».
"Fatica sprecata, spesso
non sono neanche corretti"
,/,/
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20-12-2014
2/3
1 /3
Proteste e rinvii
Poi il governo
blinda la manovra
Nella notte il voto di fiducia, ma al Senato è bagarre
Opposizioni all'attacco: "Padoan venga in Aula a riferire"
Il primo appuntamento era fissato per le 11, poi tutto è slittato
alle 15, poi ancora alle 17, quindi
alle 18.30 e nemmeno questo
termine è stato presentato.
Colpa del maxiemendamento
più volte annunciato e che solo
a sera, dopo le 19, alla fine è arrivato in Senato. Mancava la relazione tecnica di accompagnamento, anche se qualcuno sospetta che questo sia solo un
alibi, ma soprattutto il testo per
tutta la giornata è stato più volte rimaneggiato. Alla [me 20-30
norme minori, o «marchette»
come le ha definite Renzi, sono
state cancellate dal testo e si è
potuti procedere. Il governo ha
posto ufficialmente la questione di fiducia e il treno della legge di stabilità è tornato sui binari giusti. Non senza polemiche e diversi momenti di tensione nell'aula di palazzo Madama
sottoposta per tutta la giornata
ad un esteriuante stop and go.
videndo l'imbarazzo per la situazione che si era venuta a creare
col capogruppo Pd Luigi Zanda.
«Un maxi emendamento senza
relazione tecnica» per Roberto
Calderoli (Lega) «è come un buco nell'ozono. Per serietà o c'è o
si va a lunedì».
Stop alle ((marchette))
Dopo un vertice di governo col
sottosegretario Del Rio, il viceministro all'Economia Morando
ed i ministri Boschi (Rapporti col
Parlamento) e Pinotti (Difesa), la
situazione a fine giornata si è
sbloccata. Sul terreno però sono
rimaste molte micro-norme proposte dai gruppi soprattutto di
maggioranza, alcune delle quali
già approvate dalla commissione
Bilancio, come l'albo \lIlÌco dei
consulenti finanziari, le nuove
assunzioni per il Parco del Gran
Paradiso o la sforbicia per la cig
in deroga nel settore della pesca,
e ancora quelle sull'Ismea e le camere di commercio estere, oltre
alle novità fiscali per le società
sportive e dilettantistiche. Anche per i grillini, che in giornata
Opposizione scatenata
avevano stilato un elenco dettaI rappresentanti della Lega e di gliatissimo, molti di queste erano
Sei dopo l'ultima convocazione . «emendamenti marchetta», «indell'aula andata a vuoto si sono filati all'ultimo momento per asmessi a battere i pugni sui ban- secondare gli interessi dei lobbichi per protestare contro una sti che affollano in queste ore il
«attesa inaccettabile», visto che Parlamento». «Adesso la ricrea«è da ieri che attendiamo un te- zione è finita» ha decretato a sesto da esaminare». Più di un se- ra il presidente del Senato Piero
natore ha invocato il ministro Grasso che dopo aver preso la
dell'Economia Padoan, perché guida dell'aula ha cercato di tacivenisse in aula a spiegare il pa- tare i tanti senatori che rumosticcio. «Governo allo sbando, in reggiavano.
stato comatoso» decretava Renato Brunetta di Forza Italia. Le ultime novità
Mentre Maurizio Sacconi (Ncd) Nel testo finale oltre a confermaarrivava ad evocare il rischio re il grosso dell'impianto della
dell'esercizio provvisorio condi- legge che l'anno prossimo «muoRitaglio
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ve» all'incirca 32 miliardi di euro
e ne taglia 18 di tasse, dal bonus
da 80 agli sgravi Irap, alla liquidazione in busta paga del Tfr sino ai tagli consistenti ai bilanci
degli enti locali, oltre alle ultime
modifiche votate nei giorni scorsi in commissione al Senato, sono
arrivate le norme sui dipendenti
delle province ed un plimo taglio
alle partecipate locali, ma sono
pure sbucati 3,5 milioni per gli
italiani all'estero e nuove regole
sulla fecondazione eterologa.
. Lefrasi
Adesso la ricreazione
è finita. Mi scuso io,
a nome di tutti quelli
che avrebbero
dovuto collaborare
Il voto nella notte
Lo slittamento dei tempi ha costretto i senatori a votare la fiducia alle due di notte mentre
alle tre era in programma il voto
sul bilancio. Lavoro straordinario notturno anche per il governo, chiamato a sua volta ad approvare le note di variazione di
bilancio.
Piero Grasso
Presidente
del Senato
I
Su Legge di stabilità
al Senato governo
in stato comatoso
Non è serio
andare avanti così
Renato Brunetta
Presidente dei deputati
di Forza Italia
del
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ROMA
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PAOLO BARONI
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2/3
2/3
I numeri
della
manovra
_lItesto
approvato
dal Senato
«muove»
all'incirca 32
miliardi di euro
e ne taglia
18ditasse
Confermato
il bonus
da ottanta euro
_ Nella legge
di Stabilità, in
extremis, sono
sbucati 3,5
milioni per gli
italiani all'estero
e nuove regole
sulla fecondazione eterologa
_
Leimprese
senza dipendenti potranno
usufruire di un
credito di impostadel10%a
decorrere dal
periodo d'imposta successivo a
quello in corso
a
Province
Sodetàpa~pate
A
~
La~dal~W Arrivala8tretta:
perI dipendenti
liquid~oneo cessione
.
::.'
"p"'~."""Q
perde!iln poato.l'or
.
.i dip
. . .:/ andenti delle Pro~nce scatterà,. nei
. . . prossimi due anni,n ricollocamento m
altre a:llìttlinistra~ioni (mobilità interna),in
Via priorltaria negli uffici giudiziari. 'El solo dal
2017, per chi non avesse trovato una nuova
collocazione si apriranno le procedure di
mobilità (coll stipendio alI'80%). «ll govel'l1o
ha voluto nella legge di Stabilità una norma
speciale che aumentasse le garanzie a difesa
dei Iàvoratori delle Province, rinviando più
avanti nel te~poi procéssi di mobilità
ordinari», conferma il ministro per gli Affari
regionali, Carmela Lanzetta. «Si prevede un
processo che durerà fino al 2019 per
completar~ il ricollocamento dei lavoratori
presso le Regioni, i Comuni e le altre
amministrazioni pUbbliche e continueranno
ad eSsere finanziati i contratti dei dipendenti
dei centri per l'impiego, in attesa dei decreti
di attuazione della delega sul lavoro»,
prosegue. Intanto, «il processo di attuazione
della Legge Delrio va avanti», conclude
Lanzetta che in attesa della prossima
riunione dell'Ossevatorio nazionale, a
gennaio, incontrerà la settimana prossima i
sindacati insieme al ministro Madia.
IA.PIT.)
natt
Prl.
parte una prima «stretta» sulle
.,
ecipate dagli enti locali.
Nell'ultim'a versione deDa legge di Stabilità
norme imPQne «l'eliminazione
deUepartecipazioni aneletarle
bili al péràeguimento delle
proprie ìnll'lità istituzionali, anche mèdiante
messa in liquidazione o cessione: la
SOPPl'ess}oi)edelle società che risultino
compostè da s
istratorio da un
ori superiore a quello,:
numero dilml
dei dipend~nti; l' • .' azionedelle
partecipazioni detenute in società che
svolgono attività analoghe o similari a quene
svolte da altre partecipate o da enti pubblici
strumentali, anche mediante operazioni di
fuSione odi internalizzazione dene funzioni;
l'~olie di società di servizi pubblici
locali di rllevanza economica; il contenimento
dei costi di funzionamento, apche mediante
rlorganizzazione degli organi amministrativi
e dellè strutture aziendali e la riduzione delle
relative remunerazioni». Una prima versione
del testo era più severa e decretava la fme per
tutte le società con meno di 10 dipendenti e
fatturato sotto i 100 mila euro.
[P. BAR.)
I
<
Tensione
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Polemiche
a Palazzo
Madama,
dove l'Aula
è stata
sottoposta
per tutta
la giornata ad
una serie di
stopandgo
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3/3
Sanità
Dieci rnilio]li
per i test IAvalsi
Spoota la norma
·sblocca-eterologa
na fine arrivano anche le risorse per
l'~valsj (l'Istituto nazionale per la
~utazione del sistema educativo di
f01;W.azione) invocate a gran
ro JtleU'J$tt'llZioné, Stefllìlfta
Gi~'I~bbi~~iuistito fifiqaUo
sfinimetl~»). Dieml1lilioni in tuttò, per il
2015, ai quali se ne _ungono altri cinque
per l~, l~ta:!~'9rmtlZione artistica e
musicale (COllserQtori e accademie delle
belle arti per in~erci). Ma nel capitolQ
.scMla rientrano • .:\e altri prowedimenti:
dan~è'scJnsi9ne dell'è s:ì!lese per l'edilizia
scolastiea<d~l Patto di Stabilità per le
Ptovince'é'·l,èCittà. metropolitane ai 180
mili6niper il pet'$Onale addetto alle pulizie e
i 64 a copertura delle supplenze brevi di
docenti El non. Peli' il finanziamento di
interventi in favòfèdei collegi universitari,
inoltre, è autorizzata una spesa integrativa
di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni
<,
2015,2016. e 2017.
Data
Pagina
lA.pt!1
fisco
Tasse Stilla casa
congelate per un anno
D
al maxi emendamento alla Legge di
. stabilità spunta lanol1Ila sblocca.
eterologa, con l'i$tituzion~ del
«registro nazionale dei donatori,.di cellule
riproduttive a scopl di procte .
medicalmente assi~ita di tipo
gestire la banca datisarà i10e
trapianti, che cosI pot~4~lUlt e a puma
tracciabilità del donatore. La stessa
teoricamente assicurata dall'intesa sis1ata
tra i Governatori, che
avendo però fòrza
di legge non prevede
'. Conrelfitivi
rischi di far \vest, co
ecente caso della
ragazza di origine cinese; che in un centro di
procreazione del Nord ha donato i propri
ovociti alla sorella sterile. Questo nonostante
la donazione debba restare anonima. E l'
incertezza sulle regole ha indotto alla
prudenza anche i centri di procreazione ..
assistita. Tant'è che a oggi si contano solo una
trentina di fecondazioni in tutta Italiìt'Contro .
il migliaio atteso. Il Registro defdonatori
dovrebbe ora sbloccare la situazione, anche
perché al ministero deIlIi salute annunciano a
stretto giro l'inserimento dell'eterologa nei
livelli essenziali d'assistenza, che aprono la
(PA. RU.!
porta della rimborsabilità.
N
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essun aumento delle ta.s.se. sullQ,<casa
il prossimo anno, un credito t
d'imposta Irap del 10% per
compensare i piccoli imprenditori senza
dipendenti dall'abolizione del taglio
dell'aliquota, un credito d'imposta anche
per i fondi pensione e le. casse di
previdenziali privatizzate legato agli
investimenti, e congelamento del canone
Rai che il prossimo anno non aumenterà
rispetto al 2014. E ancora, meno tagli ai
patronati e novità' sul regime dei minimi,
sulle fondazioni, su Poste e sull'acquisizione
della rete elettrica delle Fs da parte di
Tema. Sono alcune delle principali novità'
approvate nel passaggio parlamentare in
Senato del ddI Stabilità. In particolare per
la Tasi il livello massimo di imposizione
viene bloccato al 2,5 per mille che sale al 3,3
per mille per finanziare le detrazioni.
Quanto al regime dei minimi viene alzata la
soglia di accesso. Dal nuovò regime saranno
esclusi i soggetti cori partit~ lva con redditi
cumulati oltre il 20%. Confermata infine la
stangata per chi usa il pellet per riscaldare
casa: l'Iva infatti salirà dal 4 al 18%.
[P. BAR.)]
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1 /2
Il saggio di Paolo Sestito "La scuola imperfetta" accende un altro faro sulla condizione ~ella nostra istruzione che ~ debole
da oltre cinquant'anni. Tra le cause la riduzione della spesa pubblica c la mancanza pCI glI IstItutI cl! Ulla maggIO! e
autonomia operativa. Mario Rusconi. vicepresidcllte Anp: «Si dovrebbe adottarc con dCCISlonc 11 modello anglosassone»
L'Italia all'ultimo banco
L'ANALISI
Responsabile del servizio struttura economica della Banca d'Italia
e presidente dell'Invalsi, Sestito
traccia l'evoluzione di un sistema scolastico che, comparato
con quelli europei e internazionali, resta relegato agli ultimi posti. E i motivi sono molteplici; a
partire dalla mancata applicazione dell'autonomia scolastica. Un
principio gridato ai quattro venti
da più di vent'anni, ma esautorato di una reale consistenza. Dall'
unità del Paese, l'Italia ha aumentato i propri livelli di scolarità
pur restando, tuttavia, indietro
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del
to concede alle scuole delle r~sor~
se per raggiungere determ~~atl
obiettivi e se ?OPO una venfi~a,
che avviene. cicl~ca~~nte ogm 6
anni, quegli obiettivi no~ sono
stati raggiuntila scuola chmde».
I DOCENTI
.
.
..
Determinante, pOi, per nqualifi~~­
re l'istruzione italiana, la qualità
degli insegnanti che non necessariamente risponde a logiche quantitative (vedi la proposta del governo Renzi .di immettere in ~uo­
lo, dal prOSSimo settembre, Circa
l49mila docenti precari delle Graduatorie a esaurimento). Sestito
suggerisce precisi strumenti di se~
lezione all'ingresso, con concorSi
annuali non reiterabili - cOI?e
accade per esempio per chi
tenta di diventare magistrato _per più di tre volte e I!n
tirocinio di 4/5 anni pnma di conseguire l'abilità. Un'abilità all'insegnamento che dovrebbe essere assegnata solo sulla base dei. traguardi
raggiunti; dimostrat ili con la preparazione
generale degli studenti. E non solo
con il voto conseguito all'esame di Maturità.
Camilla
Mozzetti
©RIPRODUZIDNERISERVATA
DETERMINANTE
RIQUALIFICARE
IL CORPO DOCENTE
CON STRUMENTI
DI SELEZIONE
ALL'INGRESSO
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assunto di base, a voler
parlare per metafore, è
molto lineare: senza pilastri solidi, nessuna co[ ' struzione sarebbe destinata a durare. Un po' come accade per i castelli di sabbia:
basta un'onda a tirar giù tutto.
Così, anche il sistema dell'istruzione italiana, seppur sostenuto
dalle migliori ~f?rme poli~iche
che un governo e m grado di proporre, è destinato a rimanere "imperfe~o", ~enza 9uali~ ~e~li ins~gnanti e nsultati tangibili che di~
mostrino }a p~epa~a~ione degli
studenti. E un analiSi puntale e
dettagliata che non si limita a f?tografare l'esistente, ma .lanCl~
spunti di riflessione per chi ge~tisce la cosa pubblica e per chi, a
vario titolo, vive la scuola. Paolo
Sestito pubblica il sa~io La ~cuola imperfetta (Il mulmo editore,
pago 178). Il titolo non suon~ come una domanda. Tuo~a, mvece, come un'affermaziOne: la
scuola italiana è de.IJOle e n?n d~
oggi, ma da oltre cmquant annI.
E fino a che la spesa pubblica, destinata al settore, continuerà ad
avere la fisionomia di un costo
da tagliare, p~rafrasan?o le stesse parole de~l aut<;>re, e c~,~e se
alla scuola Si togliesse la c. Ed
ecco che la parola giusta diventerebbe "suola".
sul fronte qualitativo rispetto a
paesi più virtuosi come la Finlandia o la Corea del Sud. Ha ridotto
il gap nella quantità di scolarizzazione ma non è riuscita a colmare quelle deficienze sulla qualità
della scuola. E sono le indagini
dell'Ocse, puntualmente riprese,
a dimostrarlo. I l8-24enni che
non hanno conseguito un diploma e non hanno un lavoro sono
diminuiti negli ultimi anni del
75%. Vero. Ciononostante, la
s~arsa preparazione degli alunni
.
,..
piazza l'Italia, stando alI mdagine Piaac Ocse del 2012, all'ultimo
e al penultimo posto - su 23 paesi
- nelle competenze sulla comprensione della lettura e sull~
matematica. Uno studente UnIversitario su 6, poi, nel primo anno di un corso di laurea non sostiene neanche un esame. Sbagliano facoltà perché nella scuola manca l'orientamento in uscita. Quei pochi laureati che arrivano a conseguirè il titolo non trovano nella Pubblica amministrazio ne alcuno sbocco professionale. Nel '95 i 30-3genni laureati e
impiegati nei settori pubblici erano il 46%, nel 2013 appena 28%.
Solo 1'1% di loro aveva un contratto a tempo indeterminato. E non
può esserci un futuro senza un
passato. Per questo, I!no dei compiti della sc~ola itali~na, a ~etta
di Sestito, e di applIcare fmalmente la tanto aleatoria autonomia scolastica. Perché i sistemi
migliori sono quelli che lasci~no
ai propri istituti una maggiOre
autonomia operativa, rendendoli però al contempo "accountable" e cioè responsabili di fronte
ai cittadini. In sostanza, la stessa
valutazione e autovalutazione
non dovrebbe solo limitarsi a
rendicontare i risultati raggiunti,
ma impegnarsi a dimostrare come proprio quei risultati, di docenti e studenti, possano essere
volani di competitività ~on l~
scuole private e internaziOnali.
«Si dovrebbe applicare un'autonomi a di stampo anglosassone argomenta Mario Rusconi, vicepresidente dell'Anp - in cui lo Sta-
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2/2
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20-12-2014
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1
La buonuscita nelle scuole
Bruno Benelli
• trastanti tre le varie sezioni della • dettata dalla legge 297/1982. Il tfr
• Corte di cassazione la questione è ormai collegato alla «cessazioue dipendenti di un Comune • è stata sottoposta al giudizio del- • ne del rapporto di lavoro subordi(educatrici di scuola mater- . le sezioni unite, che hanno final- • nato» e non più all'estinzione del
na) hanno vinto un concorso mente superato le divisioni e sta- • rapporto previdenziale.
Il tfr è costituito da retrihuzioe sono state assunte dal mini- : bilito che nel caso concreto han-.
stero dell'Istruzione e assegnate. no ragione le ricorrenti (sente n- • ni accantonate da riscuotere a fia una scuola statale. Le interessa- • za 24280/2014). La disposizione· ne rapporto o anche prima quante hanno chiesto il pagamento . richiamata da Inps è «tutta inter- • do sussistono i requisiti per pagadel trattamento di fine servizio fi- • na al mondo del lavoro statale» e • re le anticipazioni. Di conseguenno a quel momento maturato ma • concerne solo la buonuscita. Non za viene meno iI ponte concettual'Inps ha detto no, sulla base del- • può essere applicata al caso di . le che permetteva di sostenere la
la legge 662/1996 che in caso di • passaggio da ente locale ad am - • tesi della infrazionabilità deItratpassaggi di amministrazione sen- • mini strazio ne statale.
• tamento di fine servizio (tfs), pur
za soluzione di continuità ricono-·
La Corte ha ricordato che or- • in presenza eli un'estinzione del
sce un'unica indennità di buonu- • mai le leggi hanno assoggettato i • rapporto di lavoro, quando ciò
scita alla cessazione definitiva. trattamenti di fine servizio dei di- • non implicava anche l'estinzione
del servizio.
. pendenti pubblici contrattualiz- del rapporto previdenziale.
tè RIPRODUZIONE RISERVATA
Dopo continue decisioni con- • zati alla disciplina privatistica .
D
Vitalizio con 15 anni
di contributi, ma quando?
Inps: basta con l'Inpdap
Possibile solo entro l'anno 1992
Sulla possibilità di andare in pensione
con soli 15 anni di contributi c'è sempre
una difficoltà di interpretazione, anche
lessicale. Lei ne ha parlato
recentemente riportando le indicazioni
per così dire classiche che hanno
sempre ispirato la liquidazione delle
pensioni del pubblico impiego da parte
Inpdap. Nel senso che si può avere
ancora oggi la pensione con soli 15 anni
di contributi a condizione che il
lavoratore abbia iniziato a versare i
contributi, al limite per un solo mese,
entro l'anno 1992. Ma è così anche dopo
la legge Fornero?
C.G.-fulma
Non è più così. Riconsiderando quando ho scritto in
precedenza è corretto sottolineare che l'Inps ha voluto
azzerare la precedente gestione Inpdap dei 15 anni,
ritenendo che la riforma in buona sostanza riconosca la
pensione solo a chi questi 15 anni li abbia raggiunti entro il
1992. A mio modo di vedere però le posizioni non sono mai
espresse in modo chiaro, limpido, incontrovertibile. Prenda
ad esempio la nota 2855 del 23 dicembre 2013 del Ministero
dell'istruzione che conferma i 15 anni "per chi è in possesso
di anzianità contributiva al31 dicembre 1992". Che
significa? La genericità della spiegazione può indurre in
errore.
I lettori che hanno quesiti da porre possono inviare un 'e-mail
Codice abbonamento:
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a: pensioni@ilmessa&~ero.it. Verrà data risposta su questa
rubrica o direttamente all'indirizzo dell'interessato.
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I liceo dove insegno, faccio sempre leggere,
in terza, un libro oggi non più compreso
nel "canone" scolastico: Il Quartiere di
Vasco Prato lini. Lo propongo a questo
punto del percorso liceale perché mi
sembra un' opera particolarmente adatta a ragazzi di
16-17 anni. È un romanzo che parla, con delicatezza,
di amicizia, sentimenti, solidarietà. La vicenda è
ambientata nella Firenze degli anni 30, dove un
gruppo di adolescenti si trova a maturare sul piano
personale e sociale. Il romanzo presenta diversi
riferimenti al fascismo, in particolare alla repressione
del dissenso e alla guerra d'Etiopia.
Qualche tempo fa, durante la discussione in classe
dopo la lettura, uno studente interviene affermando
con sicumera: «Ma il fascismo in fin dei conti non era
così male, l'Italia andava bene». Quando gli faccio
presente che il fascismo era una dittatura, replica: «Lo
so, ma credo che anche oggi in Italia una dittatura
potrebbe risolvere tanti problemi che invece la nostra
cosiddetta democrazia non fa che aumentare». Come
reagire ad affermazioni di questo tipo? Non mi
produrrò nella solita lamentela sull'ignoranza storica
dei nostri ragazzi, anche perché, facendo !'insegnante,
dovrei ritenerne in gran parte responsabili me stesso e
i miei colleghi. Capisco che frasi come queste sono
frutto di quel qualunquismo che alligna nella società
reale e nella rete virtuale, e che spesso si esprime
anche in certi movimenti politici. Solo fino a qualche
anno fa l'antifascismo era un valore in larghissima
parte condiviso dai ragazzi, perché veniva trasmesso,
direi in maniera istintiva e naturale, nelle famiglie,
dove c'era una cultura politica diffusa, cattolica o laica
che fosse, pressoché a tutti i livelli sociali. Non tanto la
crisi delle ideologie, quanto piuttosto una più
generale crisi della politica ha mutato radicalmente la
situazione.
So anche che affrontare un discorso su fascismo,
democrazie, regimi dittatoriali partendo praticamente
da zero (perché in parecchi casi ci troviamo di fronte a
un sostanziale analfabetismo politico) è molto
difficile. Ma so che devo farlo, per questo studente e
per tutti i suoi compagni. Oggi, nel nuovo
ordinamento della scuola, si parla di «educazione alla
cittadinanza»: non è più una materia a cui sono
dedicate alcune ore nei programmi (la vecchia, quasi
mai fatta davvero, «educazione civica» collegata alla
storia), ma una "competenza" trasversale che
coinvolge tutte le discipline; il rischio però è che così i
suoi contenuti specifici non vengano mai affrontati
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068391
RITROVIAMO LA STORIA
PUNTANDOSULLUMANO
direttamente.
Dunque, colgo l'occasione. E la lezione successiva mi
gioco un piccolo "colpo di teatro": proietto alcuni
video, tratti dal web, in cui si possono ascoltare lettere
di condannati a morte della Resistenza, spesso ragazzi
e ragazze, qualcuno all'incirca coetaneo dei miei
studenti, che scrivono, in prossimità della barbara
esecuzione, ai genitori, alla fidanzata o al fidanzato, al
coniuge, ai figli, agli amici. Ha particolarmente
toccato i ragazzi la lettera di don Aldo Mei, un giovane
sacerdote della Diocesi di Lucca giustiziato dai
tedeschi nell'agosto del 1944 perché aveva dato rifugio
a un ragazzo ebreo e amministrato i sacramenti ad
alcuni partigiani che gliel'avevano chiesto. Prima di
morire scrive ai genitori, assicurando loro che la sua
unica colpa era stata quella di aver amato le anime
che Dio gli aveva affidato.
Mi rendo conto che qualcuno potrebbe obiettare che
con questa scelta ho puntato sul piano emotivo, ho
lanciato la carta del pathos, invece di rispondere nel
merito, attraverso argomenti di spessore storico,
filosofico, civile. Ma credo che di fronte alle
testimonianze dirette delle vittime si possa percepire
che cosa significhi, in concreto, vivere (e morire) in un
regime totalitario. Che è quanto i nostri ragazzi
davvero non riescono a immaginare. Se si riesce a
trasmettere la dimensione umana della storia, certe
idee e teorie, spesso astratte e apodittiche, cadono da
sole. Poi bisognerà leggere, informarsi, studiare, e
parecchio. Ma intanto la strada è stata aperta.
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Buoni romanzi, testimoni, educazione civica
21-12-2014
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del
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Quotidiano
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20-12-2014
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1
Più disabili a scuola
L'integrazione
traguardo lontano
Pj'\OUi fEIUIARIO
Aumentano gli alunni disabili alle elementari e medie inferiori. Il rapporto Istat sull'integrazione ne conta circa 150mila (mille in più in un anno), di cui 85mila alla primaria e 65mila alla secondaria di primo grado. Gli insegnanti di sostegno sono 74mila
(6mila in più). «Ma serve più preparazione», dice Luigi D'Alonzo (Cattolica).
A PAGINA 10
PAOLO FERRARIO
l'lstat ne conta 150mila tra
elementari e medie, 6mila in
più in un anno. «Troppe
certificazioni inuti li», avverte
Nocera (Fish)
MILANO
aumento degli alunni disabili è figlio della logica perversa di chi crede che basti
una certificazione
a risolvere il problema
'
dell'integrazione». La lettura del rapporto Istat, diffuso ieri, sull'integrazione degli alunni disabili nelle scuole elementari e medie inferiori, ha rovinato la giornata
a Salvatore Nocera, per molti anni responsabile dello specifico Osservatorio
della Fish, la Federazione italiana per il
superamento dell'handicap. «L'incremento delle certificazioni è costante dal
2000 - aggiunge Nocera - ma non corrisponde al dato epidemiologico sanitario
reale. E questo avviene perché si certifica come disabile chi disabile non è, andando contro a qualsiasi strategia che
punti all'integrazione».
Nello specifico, il rapporto Istat dice che,
nell'anno scolastico 2013-2014 gli alunni
disabili erano circa 150mila (il3,3% del totale), di cui 85mila nella scuola primaria
e 65mila nella secondaria di primo grado.
Rispetto all'anno precedente, nelle clas-
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si si sono contati circa mille alunni con disabilità in più, a conferma di un trend osservato almeno da un decennio a questa
parte. Un andamento che non convince
l'avvocato Nocera. «Anche se ultimamente, da parte di alcuni Uffici scolastici regionali, è arrivata una stretta - riprende - assistiamo a un incremento delle certificazioni, anche per ragazzi che
non ne avrebbero bisogno. Non si può
pensare che così si risolvano i problemi
di apprendimento, perché tanti di questi
ragazzi finiscono abbandonati in fondo
alla classe. E così non solo non si apprende ma non si fa nemmeno vera integrazione».
Nonostante l'aumento degli insegnanti
di sostegno (6mila in più in un anno, oltre 74mila in totale), la continuità didattica per tanti resta una chimera. L'Istat rileva che il 44% degli scolari ha cambiato
docente di sostegno rispetto all'anno scolastico precedente e lo stesso è accaduto
al 40% degli studenti della media. Addirittura, l'Il % degli allievi della primaria
e il 9% della secondaria ha cambiato insegnante nel corso dell' anno. «È una vergogna», sbotta Nocera, che ricorda la proposta di legge della Fish, firmata anche
dall'attuale sottosegretario all'Istruzione,
Davide Faraone, che chiede l'istituzione
dell' organico funzionale degli insegnanti di sostegno, distribuiti su reti di scuole. «Bisogna bandire nuovi concorsi - aggiunge Nocera -. Finché si continuerà ad
affidare il sostegno ai docenti precari, assunti a settembre e licenziati a giugno,
non sarà possibile parlare di continuità
didattica».
Contro il «valzer degli insegnanti» è intervenuto anche il sindacato autonomo
Anief, che ha chiesto al Governo di «aumentare l'organico di diritto dei docenti
di sostegno di almeno 40mila unità».
068391
Aumentano gli alunni disabili
«Ma l'integrazione è lontana»
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Foglio
1
Compagni tutor e prof "facilitatori"
per l'inserimento in classe degli alunni adottati
Il
ROMA
Dal ministero
dell'Istruzione le
nuove linee guida
individui un insegnante referente (formato sulle tematiche adottive) che dia una mano alle famiglie nella fase di
inserimento del bambino o
del ragazzo ma anche durante il percorso scolastico. «L'essere adottati rappresenta u-
na condizione esistenziale - si
spiega infatti nel documento
- che dura tutta la vita» e «in
alcuni momenti del percorso
scolastico e della crescita possono emergere problematicità e insicurezze che vanno
comprese alla luce dell'adozione». 1'individuazione di un
insegnante che possa essere
un interlocutore privilegiato
per il ragazzo e i suoi genitori può essere utile, ad esempio, nel mettere in campo interventi ad hoc (potenziamento linguistico, percorsi
personalizzati, ecc.) se emergono difficoltà di apprendimento all'inizio di un nuovo
ciclo scolastico oppure a prestare particolare attenzione al
clima di relazione in classe.
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er gli alunni adottati,
soprattutto se arrivati in Italia da poco
tempo, può essere utile l'affiancamento di un «compagno tutor» e, se possibile, di
un «facilitatore linguistico».
Il ministero dell'Istruzione
ha pubblicato le Linee di indirizzo per favorire il diritto
allo studio degli alunni adottati.
Il documento oltre a dare alcune indicazioni di carattere
amministrativo-burocratico
- iscrizioni on line anche in
assenza di codice fiscale, possibilità di iscrivere i figli a
scuola in qualsiasi momento
dell'anno e di farli restare un
anno in più nella scuola dell'infanzia - si sofferma sulla
questione dell' accoglienza. A
questo proposito si ritiene
auspicabile che ogni scuola
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Trovati i fondi per l'attività dell'Invalsi
Salta la copertura per aumentare i dipendenti
ENRICO LENZI
MILANO
Il governo rassicura
i vertici dell'Istituto
di valutazione
in queste settimane. Inoltre i
dieci milioni di euro servono
anche per coprirà la partecipazione alle indagini Ocse-Pisa sulla verifica delle competenze degli studenti in italiano, matematica e scienze,
nonchè la preparazione della
prova scritta nazionale dell' esame di terza media. Fondi
stanziati nel maxiemendamento, ma non vi sarà la possibilità di aumentare il numero dei dipendenti assunti a
tempo indeterminato, altro obiettivo dell'Istituto. Non sono
stati infatti stanziati fondi ulteriori proprio per aumentare
la pianta organica, che continuerà a vedere trenta dipendenti a tempo indeterminato e
una sessantina di dipendenti
con contratti a tempo determinato. Tra l'altro i dieci milioni attesi nel maxiemendamento alla legge di Stabilità
permetterà di rinnovare proprio i contratti di quest'ultimi,
che sono quelli più a rischio.
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assicurazioni, anche se
a metà. E ancora tanta
preoccupazione per
l'esito finale. rIstituto per la
valutazione del sistema scolastico (Invalsi) segue con apprensione quanto sta accadendo al Senato sulla legge di
Stabilità. Dopo l'allarme lanciato l'altro giorno dai lavoratori, il governo ha rassicurato i
vertici dell'Istituto sull' assegnazione dei fondi che in prima battuta non erano stati previsti. Si tratta di dieci milioni
di euro, che risultano necessari per far proseguire l'attuale
attività dell'Istituto di valutazione, a cui compete gestire
l'interamacchinadella valutazione del sistema scolastico italiano e accompagnare le
scuole nel loro cammino di autovalutazione iniziato proprio
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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22-12-2014
25
1
Città sotto choc, nasce il comitato
per la tutela e i controlli nelle scuole
Il sindaco Marrone: subito
un progetto di cooperazione
Un camper gira per le strade
rio per discutere della vicenda
dell' asilo di via Bianchi, nelle prossime ore il Comune valuterà la possibilità di costituirsi come parte civile nel
processo che si celebrerà nei prossimi mesi. Il sindaco Marrone, dal canto suo, dopo il risultato dell'indagine
della polizia locale, annuncia di avere chiesto al Prefetto la possibilità di
avviare un progetto di cooperazione
tra le polizie locali al fine di pianificare interventi volti ad aumentare la sicurezza sociale.
ma. cap.
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PORTICI, La storia dell' asilo degli orrori tiene banco tra la gente nelle ore
dello shoppingnatalizio. La città sembra stordita dal clamore che ha suscitato la vicenda dei piccoli maltrattati
all'interno dell' asilo nido. Le reazioni
non si contano e puntano tutte a blindare le piccole vittime dei maltrattamenti e creare le condizioni perché
fatti del genere non si ripetano più.
Per le strade del centro ieri girava
un camper con la scritta «Giù le mani
dai bambini», proprio mentre un
gruppo di mamme, attraverso la rete,
lanciava la proposta di creare, in collaborazione con il garante per l'infanzia e per l'adolescenza, uno sportello
antiviolenza sui minori.
Il gruppo ha fatto richiesta di asse-
gnazione di un bene confiscato alla
camorra dove insediare lo sportello
«al fine di dare il giusto apporto specializzato a quella parte celata della
città bisognosa di aiuto e di coraggio
per denunciare», come sottolinea Pa01a Bruno, animatrice dell'iniziativa.
Un'altra proposta è stata lanciata
dalla mamma di uno dei bimbi ex
ospiti di Villa degli Usignoli, Olga Belli: «Visto quello che è accaduto - spiega - dove noi mamme siamo rimaste
per mesi all' oscuro di quanto accadeva tra le mura di quell'asilo, sarebbe il
caso di regolamentare forme di controllo più incisivo nelle scuole dell'infanzia' magari facendo ricorso proprio alla videosorveglianza, con tutte
le forme di cautela previste dalla legge. Nella scuola pubblica, dove ora
sono rappresentante d'istituto, ho avviato una raccolta di firme che estenderemo anche ad altre scuole per sostenere questa iniziativa».
Sulla vicenda si muovono, intanto, anche le istituzioni locali. Mentre i
Verdi chiedono la convocazione di
un Consiglio Comunale straordina-
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21-12-2014
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Foglio
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MARCELLO POZZATO
Cronaca
di una vita
daprof
di Roberto Carnero
romanzi ambientati nel mondo della
scuola presentano spesso toni caricaturali o quanto meno bozzettistici (a partire
da De Amicis). Il libro di Marcello Pozzato, Professor xy (Fazi), è invece, semplicemente, il racconto diretto - racconto sobrio, duro,
spiazzante - di un'esperienza. 0, meglio, delle
esperienze di quattro anni scolastici consecutivi, in cui Matteo, un io-narrante che è un alias
dell'autore, si trova - a causa della crisi che interrompe per lui la possibilità di continuare a
lavorare come architetto - ad accettare incarichi a tempo determinato come insegnante di
sostegno in diversi comuni della provincia.
Il titolo dellibro allude al fatto che nelle famigerate graduatorie il suo non è altro che un no-
mestiere che nessun preside, assistente sociale o psicologo è in gradp di insegnargli nelle
inutili riunioni di routine.
Intanto, quarantenne in crisi, si trova a interrogarsi su se stesso, sui sogni svaniti, sulla
consistenza del suo rapporto con Alessandra,
una commessa sarda che, seppure anche lei
lavorativamente insoddisfatta, lo aiuta a superare i peggiori momenti di sconforto legati a
questa sua nuova professione "senza sex appeal". c'è il desiderio di un viaggio in Australia, sempre rimandato, ma anche la percezione, seppure non sempre cristallina, del senso
del suo strano lavoro. Credo che uno come
Pozzato avrebbe molto da dire sulla "buona
scuola" cara al premier Renzi.
c. RIPR()f)t'ZIONE
RrShRvAT A
Marcello Pozzato,~x:y.
Fazi Editore, Roma, pagg.160, € 12,00
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I
me qualsiasi, intercambiabile con quello di
qualunque altro "precario" come lui, perché alla burocrazia ministeriale non sembra in alcun modo stare a cuore la continuità didattica,
ma solo coprire, anno per anno, le caselle rimastevuote. Cosa ancora più grave quando si tratta di ragazzi con gravi problemi - psichici, familiari, sociali - come quelli che Matteo si trova a seguire: Kevin, un ragazzo ipercinetico, incapace di autocontrollo, che ha alle spalle una
famiglia disfunzionale; Arturo, caratterizzato
da gravi deficit cognitivi, che vive in un mondo
tutto suo; Matilde, una ragazzina che sogna di
cantare e ballare in un talent-show; Ahmed e
Ornar, due ragazzi marocchini ciascuno a suo
modo con notevoli difficoltà di inserimento.
Per affrontare situazioni cosÌ complesse,
Matteo deve dimenticare tutto quanto ha imparato sui libri, per fare appello alle sue migliori risorse interiori, inventando ogni volta un
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Q!Ie
21-12-2014
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non sa scnvere
Mi riferisco a insegnanti che rimarranno sempre
nella nostra memoria. Figure significative che lasceranno una traccia indelebile nel nostro percorso
scolastico, infantile e adolescenziale. Li ricorderemo sempre con emozione e riconoscenza. Ha ragione il Checco, questi insegnanti non hanno bisogno
di una riforma della scuola. Loro sono in aggiornamento continuo. Sono riformatori nel loro Dna.
Hanno compreso una cosa fondamentale: le ragazze
e i ragazzi che entrano nelle aule scolastiche non sono studenti, ma bambini e adolescenti che vanno a
scuola. Ela differenza è cruciale.
Persone in formazione, con storie, vissuti e caratteristiche diverse. Persone resistenti a processi di
omologazione e che non vogliono e non devono essere appiattite in quel profilo mostruoso di cui parlava Claparède: lo studente medio. Trovano particolarmente indigesto e irricevibile quel sapere preconfezionato e frammentato che quotidianamente li investe, con sofferenza e noia, in molte scuole italiane.
Informazioni e conoscenze che coinvolgono solo alcune anime elette, ma anche per loro, temo, senza
grandi garanzie per le competenze future.
L'equazione imperfetta che, molte volte, registriamo nei posti di lavoro e che testimonia la non linearità fra i titoli formali e le competenze rimane, infatti, un dato non adeguatamente approfondito. Trascurato. Lo stato di salute della nostra scuola non
può che destare preoccupazione. Per quanto riguarda gli abbandoni scolastici, fra i 27 Paesi europei
(dato 2012, quindi senza la Croazia), l'Italia si colloca
ancora nelle posizioni di coda: al 24 o posto. Nel nostro Paese, infatti, circa 800 mila ragazze e ragazzi,
nella fascia d'età fra i 18 e i 24 anni, non sono andati
oltre la terla media. E, in quanto a laureati, siamo
messi ancora peggio: all'ultimo posto.
L'attuale organiZzazione scolastica è più funzionale a un sistema di cattedre che alla valorizzazione
dei talenti. La pretesa di verificare le conoscenze di
uno studente, ad esempio, su un periodo di storia o
di filosofia, appesantito e frantumato da una sequeRitaglio
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insegnanti, inoltre, quando verifichiamo che i risultati dei nostri ragazzi sono distanti dagli obiettivi didattici, li aspettiamo al varco deprimendoli con criteri e modalità di valutazione che, in alcuni casi, richiederebbero un intervento sanitario. Mi riferisco a
voti assurdi, imbrigliati in una logica matematica e,
spesso, rappresentati con insensate quote decimali
(3,8/ 4,9/1,8). Un sistema di misurazione che sembra rappresentare le nostre frustrazioni e le nostre
aspettative. A nostro giudizio, tradite.
del
destinatario,
non
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ei proprio sicuro che sia indispensabile una riforma della scuola?);.
È la domanda che il Checco, una
sorta di mio alter ego, noto ai lettori di La scuola di Lucignolo, mi
fa spesso. I dubbi del Checco, apparentemente banali e un filo provocatori, hanno però il pregio di
suggerire qualche riflessione.
Nella scuola italiana abbiamo alcuni insegnanti e
dirigenti scolastici straordinari. Altri che svolgono
la loro professione con impegno, ma senza grandi
entusiasmi. Non mancano alcuni personaggi che
cercheremo di dimenticare in fretta. Con fatica. Gli
insegnanti straordinari sono quelli baciati dalle stelle. Riescono a trasmettere la magia della loro materia. Hanno la capacità di coinvolgere e appassionare
un gruppo classe. E, soprattutto, non spengono, anzi alimentano la curiosità. Condizione indispensabile e irrinunciabile per la conoscenza e il sapere.
la di capitoli,yaragrafi, note e schemi vari, è priva di
buon senso. E assurda e rappresenta la peggiore traduzione di un ruolo a 18 ore di un insegnante imbrigliato in vincoli ministeriali, in testi assurdi e in modalità di insegnamento inefficaci. Un altro esempio?
Forse un giorno la smetteremo, almeno me lo auguro, di mortificare i nostri studenti con l'esercizio,
sciocco e diseducativo, del tema in classe, con quel
triste cerimoniale che lo accompagna: foglio di protocollo, dizionario e guai a chi copia. Occorre leggere e interpretare la realtà con onestà intellettuale e
con maggiore attenzione. Quando scrivono i nostri
ragazzi? A casa? Mai. Lo fanno a scuola. Purtroppo
con il tema e due o tre volte al quadrimestre. Rare
occasioni nelle quali vengono immediatamente travolti dalla nostra ansia di misurazione. Pazzesco!
La mia generazione non sa scrivere. In molti posti
di lavoro, quando si tratta di preparare una lettera o
di fare una relazione, in genere, ti ritrovi come un
pirla e solo con quell'ip.combenza. La delega, in questi casi, è spontanea. E così difficile avviare nelle nostre scuole un laboratorio di scrittura? Non costa
nulla. Facciamolo! Ma quattro o cinque volte al mese
e con due momenti di valutazione nel quadrimestre.
L'obiettivo non è quello di misurarli a ogni tentativo
di scrittura, ma di appassionarli a questo esercizio.
Vivaddio, che si tengano sul banco quello che vogliono. Devono imparare a scrivere! A tritare e a
sbrogliare le informazioni. Che è poi quello che facciamo, ogni volta, noi adulti quando dobbiamo preparare un articolo, scrivere un libro o altro.
Un insegnante competente e autorevole riesce a
comprendere se un ragazzo ha lavorato, se si è impegnato a dare forma di scrittura a idee, immagini ed
emozioni personali. Sogno una scuola alla rovescia.
Un laboratorio di ricerca con insegnanti competenti,
ma senza certezze assolute. Formatori che, ogni tanto, sappiano dire: «Questo argomento, cari ragazzi,
non lo conosciamo bene nemmeno noi. Approfondiamolo insieme. Avviamo una ricerca ...».
I recenti dati dell'indagine 2014 del Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere e ministero del Lavoro), segnalano le competenze più richieste dalle
aziende per i diplomati e i laureati: la capacità di lavorare in gruppo, la capacità comunicativa scritta e
orale, flessibilità e adattamento (imparare a imparare), la capacità di analizzare e sintetizzare informazioni e la capacità di risolvere i problemi. Non sto
immaginando una scuola appiattita sulle richieste
delForganizzazione del lavoro ma, francamente, c'è
una distanza che non qualifica la scuola.
Stiamo trasmettendo un sapere del Novecento.
Vecchio. Non utile. Un sapere che fatica sempre di
più a raggiungere le nuove generazioni. In qualità di
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di FRANCESCO DELL'ORO
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Pag. 39
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La scuola non può e non deve rinunciare alla valutazione, ma l'obiettivo principale è quello di rimotivare e incuriosire le persone e non di ferirle. La
scuola è il luogo elettivo per l'errore. Condizione indispensabile non per enfatizzare tale evenienza ma
per responsabilizzare e far crescere, in modo consapevole ed equilibrato, le ragazze e i ragazzi delle
nuove generazioni. In molte situazioni registriamo
una solitudine pedagogica, vissuta non come una
privazione, ma basata su certezze incrollabili. In
questo modo non si riesce a decontestualizzare
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l'esperienza, con il rischio di riproporre esperienze e
interventi non utili. Avolte dannosi.
Non è facile fare l'insegnante. Professione non sostenuta da adeguati riconoscimenti economici e sociali. Ma ciò che colpisce, in alcuni casi, è un livello
critico di stanchezza e di demotivazione. Con una
resistenza al confronto con i colleghi e alla formazione che, nell'attuale proposta del governo, dovrebbe diventare obbligatoria. Speriamo gestita in modo
efficace e non burocratico, ma anche accolta con
maggiore cons,!-pevolezza e un po' di entusiasmo.
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Anche il sistenla educativo soffre dello scarto fra titoli fonnali e competenze. E cosL parlando
di rifomlc. viene da dire: aboliamo il tema in classe e calnbiamo il meccani."mo dei voti
Un'immagine di Renzo Tortelli (1926) dal volume Piccolo Mondo (2008) che raccoglie gli scatti realiuati in un scuola delle Marche negli Anni Cinquanta
la riflessione
Un dibattito sulla scuola è
stato avviato su «la
Lettura» da Paolo
Giordano domenica 20
aprile (#126) per
proseguire con altri
interventi, e con un forum
tra il ministro Stefania
Giannini, Francesco
Dell'Oro, Paolo Giordano,
Silvia Avallone, Alessandro
D'Avenia, Eraldo Affinati
(15 giugno, #134)
Metodo
Un insegnante autorevole sa
capire comunque se un ragazzo
ha lavorato: un 3,8
non significa nulla. E attenti
al nostro tasso di abbandono
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~
l'autore
Francesco Dell'Oro, già
responsabile del Servizio di
orientamento scolastico del
Comune di Milano, è autore
dei libri Cercasi scuola
disperatamente (Urra,
pagine 209, € 13)
e la scuola di lucignolo
(Urra, pagine 223, € 14)
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20-12-2014
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1
MUGNANO Stanziati 1Omila euro per la videosorveglianza dopo i numerosi furti
Scuola, anivano le telecamere
MUGNANO. Diecimila euro per
l'installazione di telecamere di videosorveglianza all'esterno delle scuole del territorio. È questo
uno dei primi accorgimenti adottati dal responsabile del VI Settore del Comune di Mugnano
Biagio Sarnataro, capo della locale polizia municipale, a seguito dei furti ad alcuni istituti del
territorio, con l'intenzione di prevenirne degli altri.
I plessi scolastici investiti dall'installazione delle telecamere
saranno la Fillippo Illuminato e
la Luigi Cirino, entrambe scuole
medie e le tre scuole elementari
mugnanesi, ovvero quella di piazza Suor Maria Brando, la Sequino di via Colombo e la Siani di
via Menna tutte di competenza
comunali. I lavori cominceranno
a breve con la speranza che gli
episodi legati a furti di pc che ha
visto loro malgrado protagoniste
la stessa scuola media Cirino di
via Murielle e la succursale del
liceo Segrè di via Sacro Cuore,
siano per il futuro scongiurati.
Ancora cocenti infatti le scottature per i furti di nove computer
portatili alla Cirino e alla dozzina del liceo scientifico Segrè, con
danni alle strutture scolastiche per
diverse migliaia di euro.
Sia nell 'uno che nell' altro caso i
dirigenti scolastici, mostrandosi
affranti per l'accaduto, non esitarono a dichiarare: «È un attacco
che si fa all'istituzione scuola e
ai presidi di
legalità e cultura sul territorio. A pa-
game le conseguenze sono soprattutto i ragazzi
che vanno
seguiti».
Tutti i pc rubati, è giusto
ribadirlo,
erano stati
acquistati con i fondi europei Pon
Fesr 2007-2013 messi a disposizione della Regione Campania.
Come capitato per altri raid perpetrati dai balordi, tutti i computer sottratti erano stati dotati alle
scuole soltanto pochi giorni prima
con gli inquirenti che battono anche su questo punto per scovare i
colpevoli tuttora ancora uccel di
bosco.
ANTOSA
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I danni al liceo Segrè
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IL GIORNALE D'ITALIA
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Foglio
,
20-12-2014
8
1
,
il
Gli studenti di destra protestano
pacificamente contro la difficile
situazione dell'ateneo meneghino
delle sempre peggiori condizioni
di sicurezza e vivibilità dell'ateneo. "La nostra richiesta è stata
regolarmente presentata al personale com petente, che si è
impegnato a stabilire, con il
nuovo anno, la data in cui il
rettore incontrerà la nostra delegazione: quello che chiediamo
è una maggiore efficienza del
personale di sicurezza già presente in ateneo. Non resteremo
fermi a guardare mentre il degrado avanza! Siamo qui - concludono - per lavorare per gli
studenti e per un'Università in
cui la cultura sia veramente libera da ogni logica sessantottina!"
CdG
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no striscione srotolato davanti all'ingresso degli uffici
del rettorato della Statale
con la scritta "II degrado
avanza il rettore tace",
accompagnato dallo
sventolare di numerose
bandiere tricolori. Questa
la protesta pacifica che
gli studenti di Gruppo AIpha e Fronte universitario
hanno messo in atto, senza alcuna interruzione delle attività, "per denunciare
l'inettitudine delle istituzioni universitarie di fronte agli
ultimi fatti di violenza furti e
spaccio di droga da parte di
soggetti estranei, in prevalenza
zingari, ai danni degli studenti"
spiegano loro stessi in un comunicato.
"Pensano a revocare, per motivi
politici, le autorizzazioni all'uso
di aule a gruppi regolarmente
eletti e non si occupano di problemi seri come quelli che si
sono verificati in queste settimane" dicono ancora i militanti
del Gruppo Alpha e del Fronte
universitario. Che, durante il
loro presidio davanti al rettorato,
hanno chiesto di essere ricevuti
dal Rettore stesso per discutere
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Quotidiano
IL GIORNALE D'ITALIA
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Foglio
20-12-2014
8
1
Le vittime sono studenti di un liceo, tutti minorenni, aggrediti a colpi di compasso. Recuperata la refurliva
thsapp, mediante la quale ha chiamato a raccolta un gruppo di amici
e, dopo averli convinti a disertare
le lezioni, ha stabilito con loro nel
dettaglio le modalità dei raid (orario,
luogo e mosse da compiere),
A sollecitare l'intervento dei carabinieri è stato il vice preside dell'istituto frequentato dalle vittime
dell'aggressione, che ha segnalato
alle forze dell'ordine la presenza
di circa venti ragazzi i quali, armati
di compasso, compivano rapine
ai danni di alcuni studenti (le vittime fino ad ora accertate sembra
siano otto),
Secondo le prime ricostruzioni la
spedizione si sarebbe svolta in più
momenti: la gang si è data appuntamento di fronte alla scuola, dove
ha rapinato tre studenti, mentre un
quarto ha reagito e ha messo in
fuga il gruppo, Che dopo un rapido
allontanamento in autobus non ha
però desistito dal proprio intento
criminoso e si è ritrovato in piazza
Stampalia, dove ha aggredito altri
quattro ragazzi, Qui sono però stati
intercettati dai carabinieri, che hanno fermato e identificato quasi tutti
gli aggressori, I militari sono inoltre
riusciti a recuperare la refurtiva
(zaini e materiale scolastico vario,
ma anche orologi, telefoni cellulari
e portafogli) che è stata già restituita ai legittimi proprietari, alcuni
dei quali hanno riportato lesioni e
contusioni con prognosi dai 4 e 5
giorni,
Cristina Di Giorgi
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apina, istigazione a delinquere, lesioni personali
aggravate, percosse e ingiurie: questa la lunga serie di reati di cui sono accusati 18 ragazzi di età compresa
tra i 15 e i 20 anni, Giova.ni e giovanissimi bulli che, per pianificare adeguatamente le loro imprese, hanno
utilizzato gli strumenti tecnologici
tanto diffusi al giorno d'oggi,
Un ragazzino di appena quindici
anni, dopo una discussione con alcuni studenti di una scuola superiore
del quartiere popolare torinese di
Madonna di Campagna, ha deciso
di mettere in atto una spedizione
punitiva ai danni dei malcapitati, E
per organizzarsi nel modo migliore,
ha creato una chat privata su wa-
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IlA
Quotidiano
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GAZZf:ID\. DELME2ZOGIORNO
I
Foglio
20-12-2014
29
1
IL GUASTAFESTE
Grande scuola
proprio da Nobel
inché c'è anche questa scuola, c'è speranza.
Specie al Sud. La "Gazzetta" ha già parlato di
Daniele Manni, docente di informatica
all'istituto tecnico Galilei-Costa di Lecce. CosÌ
sappiamo che è un italiano, anzi un terrone, da Nobel.
Concorre infatti al premio di miglior professore del
mondo, unico italiano fra 50 nei cinque continenti,
insieme alla professoressa Daniela Boscolo, che insegna inglese ai disabili dell'istituto tecnico Colombo
di Porto Viro (Rovigo). Il nostro Daniele ha già superato una selezione fra cinquemila. E attende il
responso (in marzo) da parte della Varkey Gems Foundation, fondazione con sede a Dubai, presidente onorario l'ex presidente americano Clinton. Premio alla
prima edizione, scopo promuovere le eccellenze nel
mondo della scuola: soprattutto gli innovatori capaci
di formare studenti convinti di poter e dover fare
qualcosa nella vita civile che li circonda.
SI PUO' SI PUO' -Un paio di queste aziendine sono
già forti sul mercato. Una, udite udite, di un alunno di
17 anni, il quale quando ne parla nasconde la sua età
altrimenti non lo prendono sul serio. In poche (e di
sicuro inesatte) parole, vende a prezzi bassissimi servizi per il mondo di Internet, con assistenza 24 ore su
24. Come fa? Troppo lungo, ma fa (premiato fra le
migliori imprese di minori di 20 anni al mondo). E un
altro ragazzo, non vedente, col prof. Manni ha avviato
il progetto "Ti tengo d'occhio", per denunciare le
discriminazioni ai danni di chi ha il suo problema. E
tanto altro (quest'anno i ragazzi di quinta sono stati
divisi in squadre e vincerà chi entro maggio avrà
creato la "start up" più affermata).
Il criterio è insomma stimolare il meglio che si ha
in sé. Al prof. Manni piacerebbe che tutte le scuole di
Lecce si aprissero di pomeriggio per consentire ai
ragazzi dai 6 ai 19 anni di coltivare le proprie passioni,
e senza i professori. Per allontanarli dal nulla. Per
toglierli dalle strade. "Cosa c'è di più bello di un
17enne che insegna chitarra a un compagno più piccolo?". E non solo le scuole di Lecce. E se dovesse
vincere il milione di dollari (accidenti) del premio,
medita di realizzare il sogno "non si è mai troppo
giovani per musica, sport, scienza, lingue". Cose bellissime, par di sentire una voce dal fondo del corridoio, ma chi porta a termine i programmi, e i soldi,
e i tagli eccetera eccetera? Dobbiamo deciderci tra la
voce dal fondo del corridoio e le voci che ci dicono, sÌ,
va bene, ma facciamola finita con lo "sconfittismo",
col "perditismo", col "non si può". Siate folli, siate
affamati: vero prof. Manni?
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TUTTI COL PIIllOrF - Tanti aneddoti circondano ormai il prof. Manni, 56 anni, di Racale. Il film che ama
di più è "L'attimo fuggente", quello nel quale il povero
Robin Williams stracciava le pagine noiose dei libri,
saltava sui banchi ed era un "capitano mio capitano"
tanto popolare fra i suoi ragazzi quanto indigesto ai
dirigenti scolastici. Arriva a scuola (sempre Manni) in
bicicletta. Non era un secchione negli studi (si è
laureato con 98). E' una sorta di missionario per la
pace, la tolleranza, la natura. E chissà quanto il prezzo
del successo gli farà pagare il prezzo di ciò che noi
giornali ci inventeremo su di lui.
Non è un'invenzione invece il suo concetto di scuola,
quello che gli ha fatto guadagnare la segnalazione (lui
sospetta da parte proprio di qualcuno dei suoi alunni).
Scarso appiattimento sui programmi tradizionali. Capacità di supplire con lo spirito di iniziativa ai problemi della scuola (non la sua, ma tutte): cioè lo spirito
per il quale gli italiani sono sempre stati ammirati nel
mondo (esclusi quelli di oggi, seduti e rassegnati).
Soprattutto, massimo disprezzo per l'insegnamento
passivo, quello tutto "voi studiate e io vi interrogo".
Stimolo invece allo spirito critico dei ragazzi, parliamo
insieme di come fare meglio le cose (magari non con
le occupazioni). E altrettanto stimolo allo spirito crea-
tivo.
Non meniamocela tanto: sono cose che si dicono in
tutti i convegni, molto più di quanto non si facciano in
tutte le scuole. Il prof. Manni, no. Crea nella Galilei-Costa un incubatore, specie di sala parto di iniziative. E se il lavoro che non c'è è l'incubo futuro,
allora lui fa nascere con i ragazzi 22 "start up",
aziendine allivello iniziale. E una cooperativa per
sostenerle, la "Arianoa" (aria nuova in dialetto). Autoimprenditorialità, in un mondo in cui si dovrà essere intraprenditori, imprenditori di se stessi.
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Quotidiano
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COLONNA (CISL)
Dirigenti scolastici,
«La graduatoria
non basta»
20-12-2014
12
1
ti. Soluzione, questa, che per
i sindacati rappresenta una
soluzione che soddisfa solo
in minima parte. Il braccio di
ferro continua.
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NAPOLI. «La pubblicazione della graduatoria non basta. IlO 1 dirigenti, per i quali il Ministero dell 'Economia
ha dato l'autorizzazione, devono essere ImmeSSI m ruolo in Campania. Le scuole
hanno bisogno di un governo pieno: le reggenze, nonostante l'abnegazione e l'impegno degli interessati, non
bastano per realizzare una
gestione delle attività all'altezza delle sfide cui è chiamato il mondo dell'istruzione». Così Rosanna Colonna
(nellafoto), segretario generale della Cisl Scuola Campania, al termine della manifestazione tenuta oggi a Roma da Cgil, Cisl, Uil di categoria e Anp, al termine della
quale una delegazione dei 4
sindacati (guidata dai campani Grillo per la Cgil, Ugliano per la Cisl, Cosentino per
la Uil e Favero per l'Anp) e
degli idonei è stata ricevuta
dal vice capo di Gabinetto
del Ministero dell'Istruzione
Pinneri, che ha confermato il
no del Miur all'immissione
in ruolo immediata per non
provocare danni agli alunni.
La riunione si è conclusa con
l'impegno di Pinneri di convocare in tempi brevissimi le
organizzazioni sindacali.
L'obiettivo del Ministero è di
assegnare da subito le sedi
agli idonei, e rinviare al prossimo anno scolastico l'ingresso materiale negli istitustampa
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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22-12-2014
15
1
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Giornalisti
..
eCOnOmICI
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nSole9]{l
Quotidiano
mmrn
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21-12-2014
19
1 /2
Divisi per tema, ospitano i Paesi che non hanno la possibilità di partecipare autonomamente
Spazio alla creatività nei nove cluster
Progettati da studenti
e docenti del Politecnico
e di altre università estere,
i padiglioni saranno consegnati
entro la fine di gennaio
cadute occupazionali comprese. I Cluster
avranno caratteristiche strutturali anche molto diverse tra loro (anche in base al numero di
Paesi ospitatD, con superfici che vanno dai
2.500 mq del Cluster Isole, mare e cibo agli oltre 7.300 mq del Cluster dedicato al tema BioMediterraneo, che ospiterà ben 11 Paesi. All'interno, saranno organizzati in modo simile
tra loro, con lo scopo di favorire la condivisione e il dialogo tra i Paesi ospitati all'interno di
ciascun padiglione, attraverso la predisposizione diaree comuni che ospiteranno mercati,
mostre, eventi e degustazioni dedicate agli
specifici argomenti o fùiere alimentari.
Non mancheranno le occasioni di coinvolgimento di soggetti privati, come il gruppo Illy che, in qualità di official coffee partner
di Expo, cura il Cluster del Caffè, dove troverà spazio fra le altre cose anche una mostra
fotografica conle immagini diSebastiao Salgado dedicate alle coltivazioni di caffè.
Quanto allo stato di avanzamento dei cantieri, il cOrnnIissario Sala ha affermato venerdì
scorso che a fine gennaio i Cluster saranno
consegnati aiPaesi partecipanti, «in anticipo
rispetto al previsto».
~:
KPReD\lllONFR1'S'tRVA"iA
068391
l
nuerà per i Paesi che ne faranno richiesta anche durante i sei mesi di Expo. Anche la progettazione degli spazi è frutto dello studio e
della creatività dei giovani: il Politecnico di
Milano ha organizzato nell'estate 2012 un
workshop di tre settimane, invitando a Milano
129 studenti (di cui 68 stranierD, 43 professori
(16 esterD e40 tutor che, guidati da docenti del
Politecnico stesso, hanno dato vita a 27 idee
progettuali, da cui sono stati selezionati i nove
Cluster ora in fase di realizzazione.
I ragazzi hanno lavorato sui temi prescelti a
360 gradi, spiega Sorlini, dalla storia del prodotto o della condizione geografica o climatica prescelta, alla sua mitologia, dai sistemi di
lavorazione alle innovazioni tecnologiche
sviluppate da ciascun Paese, fmo al significato
economico di quel tema per i Paesi ospitati, ri-
Codice abbonamento:
i
Giovanna Mancini
Sono nove in tutto, dedicati ciascuno a un
tema diverso e pensati per ospitare alloro interno i Paesi che non hanno la possibilità di
partecipare aExpo con un proprio padiglione.
I Cluster sono padiglioni dal nome un po' sibillino ma dalle caratteristiche particolarmente
innovative e sperimentali. Per la prima volta
nella storia delle esposizioni universali, infatti, nel 2015 a Milano i Paesi che non hanno un
proprio padiglione saranno raggruppati non
per area geografica, ma per identità tematiche
e filiere alimentari: Riso, Cacao, Caffè, Frutta e
legumi, Spezie, Cereali e tuberi, Bio-Mediterraneo, Isole mare e cibo, Zone aride. La partecipazione è subordinata a criteri internazionali stabiliti dai comitati di controllo.
Non solo: l'intera progettazione, dallo sviluppo dei temi alla loro presentazione, è stata
affidata, sempre sotto lasupervisione e la consulenza di Expo spa, a un Comitato scientifico
nato nell' ottobre 2012 e composto dal Comune
di Milano e i sette atenei della città, oltre a
quelli di Venezia e Napoli. Sono stati i docenti
e gli allievi delle università a sviluppare i temi
dei Cluster e illoro sostegno, spiega la coordinatrice del comitato Claudia Sorlini, conti-
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Quotidiano
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20-12-2014
27
1
mind. Nel 2013 la città del Santo ha richiamato 607mila turisti
L'università più antica
e l'Orto delle meraviglie
el2013, la città del Santo ha fatto registrare 607mila turisti (+ 7,3% sul
2012) per circa 1,2 milioni di presenze (+ 8,8%). E ciò, considerando solo il centro storico: la Provincia, nel suo complesso, ha superato quota 1,5 milioni di arrivi (+
5,1%) per 4,6 milioni di presenze (+ 2,8%).
L'industria dell'accoglienza è in crescita;
ma rappresenta "solo" i19% degli arrivi e il
7% delle presenze in Veneto. Certo, Venezia e Verona fanno al parte del leone. Ma a
Padova il ruolo di comprimaria, nel settore, sta un po' stretto, considerando il significativo patrimonio culturale e architettonico di quella che fu, nel Seicento "l'Atene
d'Europa".
068391
famosa da Goethe, che le dedicò scritti e
opere scientifiche; ma anche un platano
orientale del 1680 con il fusto cavo, e un
ginkgo del 1750 e una magnolia forse risalente al 1786.
A queste specie si aggiungono, dal settembre 2014, le 1.300 del "Giardino delle
Biodiversità", che vivono in ambienti
omogenei per umidità e temperature; si simulano le condizioni climatiche dei biomi
del pianeta: dagli ecosistemi tropicali ai
temperati, ai desertici. Oltre al rapporto
pianta-ambiente viene evidenziato anche
quello pianta-uomo: un percorso specifico illustra l'utilizzo economico dei vegetali nei diversi ambiti storici e geografici.
D'altra parte il Bo, l'ateneo patavino fondato nel 1222, conta diversi primati: per
esempio, l'anfiteatro di anatomia, completato neh595 per volere di Girolamo Fabrici D'Acquapendente. È il primo esempio al mondo di struttura permanente creata per l'insegnamento attraverso la disseStudenti
zione di cadaveri. È stato realizzato al
Frequentano il Bo, fondato nel1222: oggi ha
termine di un periodo di particolare splen82 corsi di laurea triennali e 81 magistrali
dore per l'anatomia patavina: si pensi a Vesalio, o a Gabriele Falloppio. Attualmente,
E poi, ora c'è l'Expo 2015: un'occasione il Bo conta 64mila studenti, 2.200 docenti,
strepitosa per far conoscere al mondo le quasi 2.300 tecnici amministrativi, 12mila
bellezze della città. Di qui l'impegno diPa- laureati all'anno, oltre 5mila borse di studova Promex con «Feed Your Mind», de- dio, 32 dipartimenti, oltre 2 milioni di libri
clinazione di un progetto più vasto di pro- in 41 biblioteche, 82corsidilaurea triennamozione del territorio. Che presenta ca- le, 81 dilaurea magistrale, 8 dilaureaa ciclo
ratteri di pregio. Ad esempio, l'Orto bota- unico, 65 master, 65 scuole di specializzanico. Istituito neh545 per la coltivazione di zione, e altro.
piante officinali, è la più antica struttura
E poi, Padova è la città dell'affresco, con
universitaria del genere del globo. Infatti, il grande ciclo realizzato da Giotto alla
è un bene tutelato dall'Unesco dal 1997 Cappella degli Scrovegni, capolavoro del(World Heritage LisO, perché, si legge la pittura europea del Trecento; del Prato
nella motivazione, «è all'origine di tutti gli della Valle, superba piazza ovale con un
orti botanici del mondo e rappresenta la doppio anello di statue; della basilica di
culla della scienza». La sezione originale Sant'Antonio, ricolma di capolavori; del
accoglie 3.500 specie diverse, una parte si- Caffè Pedrocchi, storico e difama internagnificativa del regno vegetale. Tra gli albe- zionale, e di tanto altro.
ri storici dell'Orto, il più noto è una palma
M.de',F,
di San Pietro messa a dimora nel 1585 e resa
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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I
Foglio
22-12-2014
27
1
In ottobre il test di Medicina
Prove preparate dalle università
L'annuncio del nllnistero: «Rimangono la selezione e il numero chiuso» '
ROMA «ll test si deve fare, non
può esserci il "liberi tutti", il todos caballeros», perché per diventare medico serve una «preselezione» ancora prima di entrare all'università. Perciò il
sottosegretario all'Istruzione
Davide Faraone parla di «preorientamento fin dalle scuole
superiorÌ». E poi conferma: «ll
test di medicina si farà anche
quest'anno e sarà in ottobre»~
Insomma, tutto come prima.
O quasi. Annunci, smentite,
passi avanti e poi ritorni. Ma
adesso per i futuri medici la
strada da percorrere sembra
segnata una volta per tutte. Il
sottosegretario ci tiene a sottolineare che «in un periodo di
transizione bisogna dare dei
punti fermi» e il test di ammis-
La vicenda
I
I
• Il ministro
dell' Istruzione
Stefania
Giannini aveva
proposto
l'abolizione dei
quiz a risposta
multipla per
l'accesso a
Medicina per
introdurre un
sistema di
selezione
diverso a
partire già dal
prossimo anno
accademico
sione alla facoltà di Medicina è
uno di questi, che in molti
aspettano da mesi. Basti pensare che alla scorsa prova d'ingresso in aprile parteciparono
oltre 70mila candidati per
lOmila posti. «Tutto resta
uguale», dice Faraone.
Qp.asi tutto in realtà. Perché
!'intenzione del ministero è
quella di affidare la preparazione alle prove di ammissione direttamente alle università: «Tre
mesi di corso sui test affidati al
pubblico e sottratti al privato
- dice Faraone - , con domande più specializzate, legate
a materie specifiche e meno
generaliste, questo per rendere
la selezione più oggettiva in
modo da non lasciare spazio a
ricorsÌ». E dal 2016 la prepara-
zione comincerà prima, «bisogna creare un orientamento già
dalle scuole superiori, negli ultimi anni, che si aggiunga al
corso preparatorio per arrivare
al test d'ingresso». Il numero
chiuso? «Continuerà a esserci
- giura Faraone - e di anno
in anno si valuterà la situazione
con il ministero della Salute».
Una scelta appoggiata con
favore dalla Crui, la conferenza
dei Rettori, che da mesi al ministero chiede «una soluzione
immediata» sulla questione
delle modalità di ammissione
al corso di Medicina (<<non
possiamo lasciare nel limbo
migliaia di studenti e di famiglie»), e ha sempre spinto per
una selezione all'ingresso. I
rettori hanno poi ipotizzato te-
sti per la preparazione all'ammissione realizzati dalle università, da rendere disponibili
a tutti, anche per combattere,
dice il rettore di Tor Vergata
Giuseppe Novelli, «quel mercato dei test che a noi non piace».
Non cambia, per il 2015, neanche l'esame di maturità
(<<non vogliamo destabilizzazioni durante l'anno scolastico») e Faraone conferma la
presenza dei commissari esterni all'esame: «La mia linea è
mantenerli anche in futuro, soprattutto pensando alle scuole
private. Non si può lasciare che
i membri delle commissioni siano tutti docenti interni».
Claudia Voltattomi
cvoltattorni@corriere.it
'3 RIPRODUZ!OfJE RISERVATA
I rettori
La conferenza dei
rettori: «Non possiamo
lasciare nel limbo
studenti e famiglie»
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068391
• Per Davide
Faraone,
sottosegretario
all'Istruzione, il
numero chiuso
«continuerà a
esserci e anno
per anno si
valuterà con il
ministero della
Salute»
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COBBIEBE DELLA SEBA
LAFACOLTÀ
«:Il\;Th;10BILE»
CHE RINUNCIA
AINNOVARE
n alcuni Paesi, l'Università
è stata ed, è motore d'innovazione: un motore capace di trasferire scienza
e tecnologia alle imprese,
contribuendo alla competitività del sistema. Basta pensare a
ciò che rappresenta Stanford
per la Silicon Valley, in California. Suscita perciò grande tristezza la resistenza opposta
dall'Università di Genova al trasferimento della facoltà di Ingegneria nel Parco scientifico e
tecnologico degli Erzelli.
Genova, oggi, rappresenta
bene qualità e difetti del «sistema Italia». Ha un tessuto industriale di solida tradizione e, da
nove anni, ospita l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), il miglior centro di ricerca italiano.
Però la città ha anche un record
negativo nella creazione di
I
startup.
La presenza di Ingegneria
nel Parco degli Erzelli, dove sono già insediate Ericsson, Siemens e dove sta per trasferirsi
Esaote (diagnostica per immagini), era stata pensata proprio
per creare questo fondamentale tessuto connettivo università-impresa, che tanto ha giovato ad altri Paesi. Ma il trasferimento non è ancora andato in
porto e probabilmente non ci
andrà mai. Un riepilogo della
storia può aiutare a capire perché.
Nel 2001 nasce Genova High
Tech (Ght Spa), che raggruppa
60 imprenditori tecnologici.
L'Università entra in scena nel
2007, quando viene firmato
l'impegno formale a trasferire
gli ingegneri nel nuovo distretto tecnologico. Ben presto
però sorgono le complicazioni. Una volta è il parere dell'Autorità sui contratti pubblici. Un'altra, l'Agenzia per il
Territorio che obbligherebbe
l'Università a pagare il terreno
a una cifra enormemente inferiore a quella richiesta da Ght.
Un'altra ancora, i revisori dei
Ritaglio
Universita'
conti accademici che danno
l'altolà al rettore. Sembra la tela di Penelope. Risultato: a tutt'oggi nessuna decisione è stata presa, né dal vecchio rettore
né dal nuovo, Paolo Comanducci.
Il sospetto è che si voglia
perder tempo. I professori sono abbarbicati alla magnifica
sede di Villa Cambiaso, intorno
alla quale abitano e lavorano
(negli studi privati) molti di loro. E però chiaro a tutti il rischio di una causa legale di Ght
contro l'Università genovese
per violazione dell'accordo del
2007. Forse qualcuno pensa
che, tirando in lungo, potrebbero venir meno (per essere dirottati altrove) i finanziamenti
pubblici, statali e regionali, legati al trasferimento dell'Università nel Parco scientifico: in
totale, 125 milioni di euro. Giustificando cosÌ il «non possumus» dell'accademia.
Se le cose stanno in questo
modo, l'Università non fa certo
una bella figura. CosÌ come
non la fece quando tentò dJ
bloccare la nascita dell'Iit. E
dunque una buona notizia la
prospettiva che sia proprio l'lit,
già presente agli Erzelli con alcuni laboratori, ad ampliare la
sua presenza nel Parco scientifico e a poter utilizzare una più
consistente parte dei finanziamenti ministeriali.
Edoardo Segantini
~l. @SegantiniE
esegantini@corriere.it
iS) RIPRODUZIONE R\SERVAT A
068391
,.Iil
Foglio
22-12-2014
33
1
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(,'"\!"'N,
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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20-12-2014
17
1 /2
Piccole università crescono
Boom di immatricolazioni a Bergamo, Insubria e Liuc: premiati i servizi
Le scelte degli studenti: più iscritti a Ingegneria, in calo Giurisprudenza
rescono le piccole dell1nsubria Alberto Coen Pouniversità, quelle fuo- risini - si trovano didattica e
ri Milano, forse più a servizi adeguati alle necessità
misura di studente, e di tutti». A Bergamo exploit a
resistono le grandi. Ingegneria, che ha registrato
Piacciono sempre di più corsi un +47,3% di iscrizioni, e a Ecodi laurea scientifici come Inge- nomia, dove l'impennata è stagneria e sempre meno facoltà ta del 42,5%. Giurisprudenza,
classiche come Giurispruden- invece, è calata dell'8,2%.
Successo sinlile alla piccola
za. A immatricolazioni non ancora concluse, sono questi i Liuc. l'università Cattaneo di
primi dati che fotografano il Castellanza (Varese): gli immamondo universitario lombardo tricolati sono cresciuti del
di quest'anno, il più numeroso 24,6%, soprattutto al corso di
d'Italia con i suoi 13 atenei e i laurea triennale in Ingegneria,
suoi 252.651 studenti iscritti, il nonostante i numeri esigui (95
15% di tutta Italia (dati del mini- iscritti ma +62,5%). «Ogni anno
stero dell1struzione per l'anno organizziamo tante nuove attività - prova a spiegare Micheaccademico 2013/2014).
Nelle università di Bergamo le Graglia, presidente Liuc e dell'Insubria (con sede a Vare- ma certamente conta la buona
se e Como) gli incrementi più opinione che si fa di noi chi ci
alti: rispetto allo scorso anno, conosce». Stabili il giovane ate-·
le immatricolazioni sono cre- neo di BreScia, nato nell'82, e la
sciute del 26 e del 28;1%. «Qui più antica università lombarda,
da noi - racconta il rettore , quella di Pavia. In entrambe
cresce Ingegneria e crolla Giu-
4P In alcuni
atenei
lombardi,
soprattutto
piccoli.
quest'anno gli
immatricolati
sono cresciuti:
a Bergamo del
26%,
all'lnsubria
(Varese e
Como) del
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milaneSI,
Statale
(- 2,99%),
Bicocca (+2%)
e Politecnico
(-0,9%)
-_._----
4P Numeri
sempre più alti
a Ingegneria:
+47% di
matricole a
Bergamo,
+62% a
Castellanza,
+9% a Brescia,
+13% a Pavia.
Piccole università crescono
~,- ~
j
""
lu
:
t
~ ~n",'
p;rl;'"
-----
4P Resistono,
invece, le
grandi
università
Ritaglio
Universita'
Isabella Fantigrossi
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4P In tutta la
Lombardia
esistono 13
università.
Durante lo
scorso anno
accademico gli
studenti iscritti
erano 252.651,
il 15% di tutta
Italia (dati
Miur)
-----
4P Tra i corsi di
laurea, sempre
più in crisi
Giurisprudenza:
è calata
dell'8%a
Bergamo, del
21 % a Brescia,
del 25%a
Pavia
ro a programmato». Bene l'area
umanistica (Lettere +12%, Filosofia +11%, Beni culturali + 19%),
e poi Scienze geologiche
(+36%) e Scienze e tecnologie
per la conservazione dei beni
culturali (+32%). Calano Matematica (-5%), Storia ( -10%) e
Scienze politiche (-3%).
Stazionari i numeri del Politecnico (-0,9%), in leggero aumento quelli della Bicocca
(+2,1%), soprattutto nei corsi di
area scientifica (Fisica, +35%), e
quelli della Cattolica (+3,2% tra
triennali e specialistiche delle
sedi di Milano, Brescia e Cremona). Piacciono soprattutto i
corsi di laurea magistrali a Milano (che passano da 2.520
iscritti al primo anno nel 2013 a
2.743 di oggi) e le triennali di
Cremona e Brescia, dove cresce
soprattutto Matematica (842
nuovi iscritti).
Codice abbonamento:
Tredici
atenei
28%, alla Liuc
di Castellanza
(Varese) del
24,6%
risprudenza: a Brescia +9% e
-21%; a Pavia +13% degli iscritti a
un primo anno della facoltà di
Ingegneria e -25% degli immatricolati a Giurisprudenza. «La
crisi di questo corso di laurea è
generalizzata - dice il rettorè
pavese Fabio Rugge -. La colpa è della situazione del mercato del lavoro. Ma nel complesso
la nostra tenuta è significativa e
ci fa capire che, nella scelta dell'università, i centri urbani più
piccoli e a misura di studente
risultano attrattivi. A Pavia,
poi, contiamo anche sulla rete
dei collegi».
1 granOl ateneI muanesI, rnvece, resistono di fronte alla riduzione delle immatricolazioni in Italia. La Statale ha registrato un calo del 2,99% ma «il
dato - fanno sapere dall'università di via Festa del Perdono
- si spiega con la trasformazione di 15 corsi di laurea passati quest'anno da accesso libe-
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
Pagina
Foglio
20-12-2014
17
2/2
«Vince l'offerta
diversificata»
Paleari: tanti corsi su misura
I
l boom delle piccole? Secondo Stefano Pale ari, rettore
dell'ateneo di Bergamo e
presidente della Cmi (la conferenza che riunisce i rettori italiani), si spiega con il successo
di tutte le università lombarde:
«Negli ultimi cinque anni la
Lombardia è stata una delle poche regioni che ha accresciuto i
suoi studenti a differenza del
resto d'Italia». In che modo?
«Perché ha un'offerta diversificata con atenei pubblici, privatL piccoli, grandi, giovani e vecchi; garantisce ovunque corsi
di laurea in lingua e la possibilità di andare all'estero; e ha
contatti buoni con il mondo
del lavoro». È chiaro, quindiè il pensiero di Paleari - che
l'exploit si percepisce di più negli atenei con numeri più piccoli. Le prossime sfide? «Tutte
le nostre università devono essere sempre più attrattive, per
conquistare studenti stranieri
e cercare di non perdere gli italiani». La strada da intraprendere è quella di una maggiore
autonomia: «Gli atenei hanno
gli stessi vincoli della pubblica
amministrazione, questo significa che non possiamo
spendere per arredi o contratti
nuovi. Così, però, non possiamo essere competitivi».
A Bergamo, intanto, Paleari
conferma la volontà di arrivare
a 20 mila iscritti entro il 2020:
«Per riuscirci, nei prossimi anni investiremo 25 milioni di
euro in residenze universitarie
e per l'ampliamento dei nostri
campus».
Chiè
• Stefano
Paleari,
49 anni, dal
2009 è rettore
dell'Università
di Bergamo.
Dal 2013 è
presidente
della
Conferenza
dei rettori
llnostro
prossimo
obiettivo?
Attrarre
sempre più
studenti
stranieri
Per essere
competitivi
occorre
rafforzare
1'autonomia
delle nostre
J.Fan. scelte
Rettori
Dall'alto: Fabio
Rugge, 63 anni,
dal 2013 rettore
dell'Università
di Pavia (foto
Milanil,e
Alberto eoen
Porisini, 53
anni, dal 2012
rettore
l1ell'ateneo
l1ell'lnsubria
(a destra, una
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Settimanale
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Corrie.onomia
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22-12-2014
18
1
Tendenze Maria Luisa Frisa (docente di Design della moda allo luav di Venezia): «II creativo solitario non esiste più, serve un network internazionale»
E nel settore si fanno più vicini
i ruoli di stilisti e manager
Dal caso Burberry, con il designer Bailey divenuto ceo, al ribaltone Gucci
on la curiosità educata
che si riserva alle bizzarrie, il mondo della
moda aveva accolto, il 20 febbraio scorso, l'annuncio che
Christopher Bailey, il direttore creativo di Burberry, era
stato nominato Ceo in sostituzione di Angela Ahrendts
passata alla Appie.
Bailey, di origine italiana,
era considerato il ragazzo dal
tocco magico, che aveva reso
attuale lo stile di questo
brand centenario, ma il nuovo
ruolo richiedeva competenze
C
e visioni strategiche che in genere non appartengono al bagaglio professionale di un creativo. In realtà quella che era
stata giudicata, un po' superficialmente, come una scelta
senza alternative immediate
possibili, è la dimostrazione
di tm cambiamento dei ruoli,
che influenzerà profondamente il mondo del lusso e
della moda, cristallizzato intorno ai ruoli tradizionali e
centrato su quello dello stilista. Basta pensare che nelle
scuole quasi ogni iscritto immagina per sé un futuro di
stilista che crea nello ~pazio
privilegiato dell'atelier. E questa suddivisione rigida dei
ruoli ad avere generato una
crisi delle vecchie professioni,
come potrebbe essere definita anche quella dell'architetto,
che vedono da una parte le
star e dall'altra figure di mezzo, tipo i teCIùci che espletano
una serie di funzioni.
Anche per questo Maria
Luisa Frisa, direttore del corso di laurea in Design della
moda dell'liniversità Iuav di
Venezia, non parla più di stilista ma di fashion designer.
«Cna professione complessa
e allargata, che riassume
competenze diverse e la capacità di stabilire un net working
internazionale, che è quanto
di più lontano si possa immaginare dal lavoro solitario di
un creativo». L'impegno stesso del direttore creativo è andalo cambiando fino ad assumere caratteristiche che si potrebbero paragonare a quelle
di un allenatore di calcio al
quale si chiede di costruire la
squadra, oggi allargata anche
ai designer di accessori, del
children wear, dell'arredo. Di
decidere la tattica del gioco,
distribuire i ruoli, tenere il
rapporto con il Ceo e i proprietari. Ma anche fondere
l'heritage del marcillo con la
contemporaneità.
In parallelo è andata assumendo caratteristiche diverse
anche la figura dell'amuùnistratore delegato, che pone
confini ben precisi alle scelte
strategiche, come la politica
di retail. le aperture e le chiusure delle boutique con la
scelta di location ora più ampie e prestigiose. Ma anche le
caratteristiche di immagine e
la personalità di fondo del
marchio. Si può spiegare così
il cambio al vertice di Gucci,
di proprietà del gruppo Kering come Bottega Veneta, il
sofisticata natura del marchio.
I! complicato mosaico Gucci si è potuto comporre quando Bizzarri ha identificato il
nuovo ceo di Bottega, diventando quindi amministratore
delegato della società della
doppia G in sostituzione di
Patrizio Di Marco. Sarà suo
compito indicare, in sostituzione di Frida Giannini, il
nuovo direttore creativo al
quale spetterà il difficile compito di ridefinire l'iconicità
del brando
:'>.'ell'industria creativa, con
la sua progettazione dell'immateriale, le professioni andranno dunque assumendo
caratteristiche che non sono
codificate e che ampliano i capi di influenza. Un ceo, sostiene Maria Luisa Frisa, «dovrebbe muoversi come il curatore di una mostra. Non sono sue le opere che espone,
cui ceo Marco Bizzarri con il ma il risultato finale è comundesigner Tomas Maier è arte- que opera sua~~.
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7
1
GENOVA
«MA IO RESTO ALL'IIT
QUI CI SONO OT~IME
OPPORTUNITA»
L'ULTIMA affermazione di
Silvia Vignolini, nell'intervista qui a fianco, andrebbe corretta con un quasi. Da Cambridge quasi nessuno sceglie
di venire in Italia. Qualcuno
c'è. Dopo una brillante laurea
in ingegneria elettronica e un
dottorato al Politecnico di
Milano, Mario Caironi aveva
conquistato un posto da ricercatore - a tempo indeterminato - all'Università di
Cambridge. Ma ha rinunciato ad una brillante carriera
per tornare in Italia a lavo rare
all'Iit.
Mario Caironi
Mai avuto rimpianti?
«Nessuno. L'Iit mi ha dato un' ottima opportunità. Sono tornato in Italia perché la qualità del lavoro che mi veniva offerto
era alta, non perché avessi particolare nostalgia del mio Paese».
Lei è uno dei vincitori del bando Erc: tornerà all'estero
con quei soldi?
«No, rimarrò all'Iit dove continuerò e porterò a termine illavoro che ho già cominciato, e che consiste nell'aumentare la velocità di circuiti elettrici in plastica».
Circuiti in plastica?
«Sì. La tecnologia esiste già, si tratta in estrema sintesi della
stampa (con stampanti tridimensionali, ndr.) di circuiti fatti
con una plastica speciale che ha proprietà elettroniche. Ma è
una tecnologia che sconta due tipi di problemi. Il primo è legato
al materiale, che non è efficace come il silicio, il secondo è legato alle tecniche di stampa, che possono essere migliorate. La
mia ricerca punta a risolvere entrambi i problemi».
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Settimanale
21-12-2014
31
1
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MEM()RANDtJM
di Roberto Napoletano
Il campus di Chieti e la scintilla dell'altro Abruzzo
visita al campus universitario di Salerno, pezzi del Sud
di dentro che, fra mille difficoltà e qualche
perché padre Bruno Forte, molto più di un
contraddizione, hanno saputo scegliere la strada
teologo eArcivescovo di Chieti-Vasto, nostro
dell'innovazione e provano ogni giorno a collegare il
editorialista, ci teneva tanto, èda mesi che mi talento giovanile e laforza nascosta dei territori con il
chiede di venire a raccontare Viaggio in Italia, ma
mondo e le durezze della sfida globale.
soprattutto vuole che veda con i miei occhi che cosa è
Parla Raoul Saggini, direttore della scuola di fisiatria
l'università: questo campus in ordine e pieno di verde,
dell'università di Chieti, un invito onorato del Re di
popolato da trentamila studenti di ogni nazionalità, che Giordania per metteme su una simile in Medio Oriente,
esporta cervelli in mezzo mondo e si snoda in un
e dice qualcosa che mi colpisce: «Non crede che
territorio che lambisce tre regioni, attraversa '7'isola
dovremmo ripartire dall'ossatura dello Stato e dall'etica
felice" della Fiat, ilDucato della Sevel nella Val di
dell'impegno? Non crede che l'imperativo sia quello di
Sangro, convive appagato con il rombo della Honda di
tornare ad avere uno Stato, magistratura e pubblica
Atessa e la pasta di grano duro di Fara San Martino dei sicurezza, forti e dignitosi che ci facciano sentire tutti
De Cecco, una delle più antiche e blasonate famiglie di
orgogliosi di essere italiani?». Rispondo di getto: giudici
pastai italiani, dei Cocco, della Delverde e di tanti altri.
eforze
dell'ordine sono in prima linea come non mai, il
Mi piace incontrare Bruno Forte, pastore di anime, a
problema è la macchina dello Stato, servono cura
casa sua, mi piace toccare con mano quanto èforte,
dimagrante, digitalizzazione e uomini nuovi, ma
vero, il suo rapporto, con donne e uomini, giovani e
servono
soprattutto uomini capaci e motivati, anziani e
meno giovani, di questa terra, gli sguardi e le mani di un
giovani,
la ricostruzione prima morale poi economica
altro pezzo di quel Sud di dentro, a volte
del
Paese
parte da qui.
sbrigativamente considerato minore, che ha invece
La buona reputazione, messa a dura prova da una
saputo fare molto meglio delle nostre aree
serie impressionante di scandali, malaffare e
metropolitane piene di storia, disservizi e criminalità,
criminalità, e la riduzione del tasso di angheria
non ha mai smarrito il valore antico della comunità, e
pubblico
nei confronti di imprese e cittadini, sono il
mette insieme a modo suo saperi ed economia, testa e
capitale da ricostituire infretta: serve molto altro per
braccia, religione e cultura.
ripartire e dare speranza a chi non si arrende in mezzo
Mi ricordano la testimonianza di un preSide di
alle macerie, ma questa è la scintilla necessaria perché i
facoltà: «Con le sue Quaestiones quodlibetales,
tanti che fanno ogni giorno il loro dovere, e molto di più,
domande su ciò che piace, padre Bruno ha fatto
contro tutto e tutti, si ritrovino d'incanto e riprendano a
incontrare università e città, anzi il campus e l'altro
far correre la fiducia in questo Paese. Si può ancora fare,
Abruzzo». Lo guardo e mi viene in mente quando, ormai bisogna uscire da populismi e semplicismi, soprattutto
quasi trent'anni fa, sentivo la voce di Pasquale Nonno,
bisogna crederci. Ci soccorre, padre Bruno, come
direttore del «Mattino» di Napoli, in riunione di
sempre: «Crediamo troppo poco in noi stessi e dobbiamo
redazione: qui ci vuole un pezzo di Bruno Forte, solo lui tutti sporcarci le mani». Si ferma un attimo, alza gli
può aiutarci a capire e può parlare al cuore e all'anima
occhi al cielo, e cambia vocabolario, scandendo bene le
dei lettori. Padre Bruno, i ragazzi di Chieti, il campus, il parole: «El que ama se compromete hasta el final». La
rettore Carmine Di flio (<<Siamo la casa dell'altro
frase è dell'America Latina e si traduce così: «Chi ama
Abruzzo, ma richiamiamo studenti anche da Lazio e
s'impegna fino in fondo». Lascio Chieti rinfrancato, la
Puglia, una parte dall'estero, una colonia da Israele») e strada per ritornare a camminare nel mondo a testa
un certo modo di fare garbato e concreto, fatto di piccoli alta c'è, guai a non volerla percorrere fino in fondo.
gesti: mi era successo di provare sensazioni simili in
roberto.napoletano@ilsole240re.com
S
ono arrivato a Chieti mercoledì pomeriggio
1<1 RIPRODl:Z~ONE
R1SER VATA
Ilomcnica
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APPLAUSi PER lA
21-12-2014
13
1
MAGlSTRALIS DEllA SENATRICE A VITA CATTANEO
«L'ULTIMA PAROLA ALLA POLITICA?
NO, DEVE ESSERE QUELLA GIUSTA»
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«L'AVREI baciata», «che donna», «discorso
dannosi, anzi, salverebbero l'agricoltura, «e
favoloso». Di fronte alla lectio magistralis
poi non mi è chiaro perché è vietato coltivarli
se poi li importiamo». Legge 40, quella sulla
della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, anche i professori universitari, tra cui
procreazione assistita, una «legge assurda -la
molti togati, mettono da parte il linguaggio
bolla la senatrice - di cui mi vergogno». Sul
accademico e si lasciano andare all' emozione.
suo campo principale di studi ricorda la battaScroscio di applausi e standing ovation. D'alglia contro il governo Berlusconi nel 2009:
tronde Cattaneo, ora nella doppia veste di po«L'esecutivo non poteva dire no alle staminalitico e ricercatore, manda un messaggio che
li embrionali. Così si lede la libertà dello
non può lasciare indifferente una platea uni- Elena Cattaneo
scienziato. Abbiamo fatto ricorso. E lo faremversitaria: «Mi si dice che l'ultima parola
mo con tutti i governi». Cattaneo ricorda poi
spetta alla politica - premette la professoressa, esperta di la "vittoria" per l'eliminazione dell'emendamento della
staminali -ma penso che come scienziati dobbiamo lavorare Legge di Stabilità che penalizzava i giovani ricercatori.
perché l'ultima parola sia quella giusta. Lo scienziato ha un
«Le scienza deve essere audace, responsabile, pubblica,
ruolo pubblico, ed è quello di contrastare chi smantella lare- verificabile, di tutti» racconta dal palco dell'Albergo dei Poaltà».
veri. Alle sue spalle compare la foto di un deserto: «GuardanGli esempi pratici li fa scorrere alle sue spalle, corredati da do questa immagine si può pensare di aver sbagliato strada,
immagini e frasi: staminali embrionali, legge 40, Ogm. «Ci è perché non c'è nessuno. Oppure pensare di essere arrivati
piaciuto molto -si commenta qua e là in sala -perché ha det- alla frontiera, là dove nessuno aveva mai osato andare. La
to basta alla demagogia della politica in campo scientifico», scienza è questo. E mi mette i brividi».
ha detto alla politica "giù le mani dalla scienza". E allora ecco E.PAG.
gli Ogm che, sottolinea, non è mai stato provato che siano © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PERERZELLI spuntano altri 15 milioni di euro. Soldi che, nel caso
l'Università decidesse di trasferirsi
sull'ormai famosa collina di Erzelli,
la Regione si impegna a mettere da
parte, riportando la cifra totale a
quella iniziale.
Perché nell'infinita storia del trasferimento di Ingegneria nella cittadella (che forse verrà) dell'high-tech, la Regione qualche giorno fa aveva deciso di scrivere al Mise (Ministero per lo sviluppo economico),
"proprietario" dei 15 milioni destinati ad Erzelli, per chiedere il via libera a spostare i soldi dall'Università
all'Iit. Quei 15 milioni, se non usati
subito, si perdono. Quindi, questo il
ragionamento della Regione, dirottiamoli su chi davvero vuole andare
lassù, e cioè l'Istituto italiano di tecnologia. Che in questo modo - con
300 ricercatori - potrà occupare non
un piano ma quattro di una delle due
torri.
A questo punto, però, nella conta
dei soldi per l'ipotetico trasferimento di Ingegneria venivano a mancare
15 milioni di euro. E allora ecco
spuntare una lettera-proposta della
Regione che si impegna, nel caso in
cui l'Università andasse ad Erzelli, a
mettere a disposizione altri 15 milioni. Da dove arrivano? La proposta del
governatore Claudio Burlando è di
inserirli nella programmazione dei
fondi Fas 2014-2020: in questo modo non si perdono i fondi già stanziatimasi dà comunque all'università la
possibilità di trasferirsi.
Ieri la lettera con la proposta, firmata da Comune e Regione e che dovrà essere inviata al Mise, è passata al
vaglio del Cda d'ateneo convocato ad
hoc su Erzelli. Il risultato? «Abbiamo riformulato alcuni passaggi spiega un consigliere - perché sia più
cristallino l'impegno della Regione
su quei fondi». La proposta non viene rifiutata, insomma, ma riformulata per «avere più certezze, l'università deve tutelarsi». Ma la delibera
uscita dal cda, assicurano i consiglieri, «è all'insegna della collaborazione con la Regione e nella sostanza
conferma la lettera ricevuta».
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Rispuntano
15 milioni,
ora l'ateneo
"apre" agli Erzelli
Intanto all'Iit, oltre ai 15 milioni
"dirottati" che potrebbero arrivare,
tirano un sospiro di sollievo. Per il
2015 si temevano infatti daRoma ulteriori tagli oltre a quelli di 5 milioni
che da 5 anni abbassano a 95, da 100,
la dotazione per l'Istituto. Rischio
scongiurato. Non dovrebbero infatti
esserci ulteriori sforbiciate e anzi,
dovrebbe essere ridotto il taglio degli
ultimi anni, fissando a 98 milioni di
euro la dotazione per il 2015.
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lA lETTERA
21-12-2014
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1 /2
STUDENTI FUORI CORSO, IL MIUR RIDUCE I FINANZIAMENTI. IL NUOVO RETTORE ESCLUDE L'AUMENTO DELLE TASSE
Università, taglio da 3 milioni
Comanducci: «Stop atutti i progetti. Dobbiamo recuperare iscritti, ma serve tempo»
ELISABETTA PAGANI
«LA SITUAZIONE è così critica che,
come ripete il prorettore Giunchiglia,
abbiamo ampi margini di miglioramento». Il rettore Paolo Comanducci
stempera con una battuta che strappa
un sorriso agli accademici il racconto
dello stato di salute della "sua" Universi tà. Perla prima volta inaugura l'anno
accademico e, davanti alla sala piena,
dipinge un Ateneo che sta imparando a
conoscere da dentro. Bilanci alla mano
e nessun grillo per la testa.
La cerimonia si svolge nell'aula magna dell'Albergo dei Poveri. Location
quantomai simbolica. Perché la prima
cosa che il neo rettore si è trovato costretto a fare è stato affossare il progetto di campus che lì prevedeva alloggi
per 400 studenti. «L'area prevista per
le residenze rimarrà vuota - ammette avremmo dovuto sostenere le spese per
il prolungamento
della concessione
dell'immobile, ora di
50 anni, e non ci sono soldi». La spesa
prevista dal suo predecessore Giacomo
Deferrari, ieri in platea, era stata di
80/100 milioni di
euro. Che non ci sono. «Non abbiamo le spalle così larghe»
si rassegna il rettore, che conferma invece la ristrutturazione - si stimano 20
milioni - dell'ex Saiwa, che ospiterà
Medicina e Scienze, a partire dal 2015.
Le «colpe» sono molte, accusa Comanducci: «tagli applicati con miopia,
l'Università trattata a livello legislativo
come una qualunque istituzione pubblica». E poi l'ultima, nuova sforbicia-
ta. IlF ondo di finanziamento ordinario
(Ffo), il cuore delle entrate statali, periI
67% delle università italiane è stato
rimpinguato mentre per Genova ridotto. Tre milioni in meno sul 2014. L'Ateneo passa dai 168,6 milioni che riceveva dal Miur a 165,5. Perché? Quest'anno (e con estremo ritardo visto che il
ministero certifica ora i soldi a disposizione per il 2014) sono intervenuti alcuni criteri nuovi nell'assegnazione
dei fondi, che tengono conto degli studenti in corso, dell'offerta formativa,
della ricerca. E Genova ne esce con 3
milioni in meno. «Sui dottorati siamo
andati bene -analizza Comanducci -su
altri indicatori no. Gli studenti in corso
sono troppo pochi. Dovremo analizzare i dati e vedere dove si può intervenire. Nonè un processo semplice».
Come semplice non è richiamare
nuovi studenti, viste le immatricolazioni in calo: «Stiamo rinnovando la didattica e dobbiamo diventare più aggressivi sull'orientamento». I fondi
scarseggiano, tanto che l'Università
nel 2015, annuncia il rettore, «toglierà
un milione di euro ai progetti di ricerca
di Ateneo» anche se ne metterà «uno in
più sui dottorati». Un milione di euro
in più è stato messo anche sulla manutenzione' uno dei punti cardine del
programma di Comanducci. Un milione in più perché l'impegno c'è, ma i soldi non bastano: «Abbiamo ereditato
problemi edilizi pesanti, non riusciamo a fare tutto quello che vorremmo
neanche sulla manutenzione». Come
si incamereranno nuove risorse? Alzando le tasse agli studenti? Su questo
punto il rettore è netto: «Si esclude un
aumento delle tasse o del costo dei servizi per gli studenti».
Ma l'Università di Genova non è solo
problemi economici. E il cuore del di-
scorso inaugurale del rettore, seguito
dalla lectio magistralis della scienziata
e senatrice Elena Cattaneo, è un appello molto applaudito all'orgoglio di chi
fa parte del mondo accademico. Studenti, professori, tecnici-amministrativi. «L'Università - incalza - deve
smettere di sentirsi un cane bastonato.
Umiliazione e frustrazione sono troppo presenti. Capisco le cause ma deve
rialzare la testa e guardare lontano. Ha
molto da dare alla comunità, lo dico
senza false modestie». Di fronte a
«questa deprimente
situazione serve un
nuovo inizio» sorride. Migliorare la vita
all'interno dell'Università, svelenendone il clima,eicontatti con l'esterno.
«Dobbiamo diventare un hub dell'innovazione ligure. Le
istituzioni devono
essere più presenti.
Siamo piccoli, se non facciamo sistema
verremo spazzati via».
Per rafforzare i rapporti con la città
in Ateneo si sono inventati le lauree
fuori dalle quattro mura universitarie:
la prima è andata in scena al Museo di
storia naturale, le prossime si attendono all'Ansaldo (Ingegneria) o in Prefettura (Giurisprudenza). E poi c'è anche
"Uniespresso", il progetto della Commissione cultura&città per momenti
di divulgazione scientifica in caffè e librerie. E ancora: da gennaio un ufficio
che si occupi di welfare per il personale
tecnico amministrativo (che lo ringrazia per la collaborazione). E infine la
Notte bianca,che si terrà «in tardaprimavera fra piazza della Nunziata, via
Balbi e la Darsena».
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LARICETrA
«11
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«Stiamo rinnovando
la didattica e
dobbiamo diventare
plU aggressIVI
sull'orientamento»
e
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Pag. 59
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
21-12-2014
13
2/2
I
in meno dal Miur
I fondi dati dal ministero
non premiano Genova:
si passa dai 168,6 milioni
del 2013 ai 165,5 del 2014
II
il costo medio di un prof
Genova registra il dato
più alto dopo L'Orientale
di Napoli e Firenze.
Il motivo: l'anzianità
PAMBIANCHI
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Il rettore Paolo Comanducci durante il discorso inaugurale
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Quotidiano
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22-12-2014
15
Foglio
1 /2
Data
«Le vacanze servono a divertirsi»
I presidi: niente compiti a Natale
«/ nostri ragazzi più pressati dei coetanei francesi, tedeschi e inglesi»
DanatBUa Bariletta
ROMA
COMPrrl li casa per le vacanze di
Natale: at;gomento scottante che
da sempre divide illsegtlanti, studenti e genitori E PPllre tra i presi.
di si sta facendo strada lilla Iluova
tendenza: «Le vaca.l1ze selVOllO a
fart' nuove espt'ti en 7,(', a ricarìcarsi
e !I lasciare le famieJie in trllnquillità)). Sono tanti i ragazzi d'un tempo, ormai con quaIche capello gl:jBio, che rìronlaJlO cOllle un incubo feste passa te sui lì bri e altri ch e,
invece, il giorno prima del rientro
tra i banchi chiedevano le versioni
di latino egra:o ai secchioui. Oggi
l'autonomia scolastica rende libero of';lli istituto di orientarsi mme
meglio cH:dt' (!d è di qualche giorno fa l'esortazione del ministro
Stemnia Gi:mnini che IHI detto ai
ragazzi (<leggete, pensate e diverti·
tevÌ>l. La nùÌnero uno di Viale Trastevere al 1111(1'ofoni di Skuola,net
ammette di essere «all'antìca",
(,PER ME le vacanze sono quei pe.
riodi in cui gli studenti devono
an'Ie tempo pe'I recuperare la Ii·
tlesslOll e personale e lo svago ,~. sostj('lle ~. per tornare a scuola in farlIlae ben concentrali. L'esercizio
ben stru ttura IO ser\' e pt'r man teneH' il filo rosso lIla senza (~'lrìCO el'-
cessivo)). E, secondo un so ndae.,a: io
di Sknola.Ilt't, su un campione di
1.000 stlldenri, fllmeno 6 lagallj
su lO assicurano <Ii a\' ere 1111 libro
da leggere per lencallze di Natale. lda Ianndlì, preside dell'istituto comprensivo Salvemini di Taranto, che quindi ospita elementari e medie - come abbiamo scritto
ieri sul nostro giornale nella ciro
colare d'augmi natalizi ai docenti
li invita «;1 {lOU assegnare compiti
al fine di fuI trflscom're ;11l('he agli
al11l1l1i e alle famig)ie Ull periodo
di tranquilli fu». .
CHE COSA ne pensa Giorgjo Rembado, presidente elen' Associazione nazionale presidi? «Il ministro
ha fatto un' inv ~si olle (li ramlX> rlsjX>flde ~ pel'Ché i' t'stt'ma agli or·
gani della scllola, Forse è un illodo
brillante pel' essere centralisti, ma
sono i docenti d'istìtuto che hanno il dovere di conoscere la [ealti!
clelle 8mHa scuole it,liiane e il con·
t.esto sOCÌale in cui vive la popolazione scolastica, Inolu-e, ci 50no famiglie più clIltllffllizzale e altre
menu E con queste valutazioni elevo fermarmi: la nostra Associazione,. infutti, non puo (lare ol'iemamenti ai presidi. Osservo solo, nel
caso della diligente di T a11111 lo,
che sCr1ven' una CÌ[COlale con nnvi to a non da re compiti è un 'iniziativa abbastallza eccezionale, sono
aspetti da affi'ontare dm'an te la
programmazione dell'aUiyità didattica'), In q;;ni caso, anche se per
tutti gli flhmni avere dei compiti
vuoi dire studiat-e a casa, il discorso per le superiori è diverso, perché per tIadiziolle siamo abituati a
vedere i filBazzi seduti dietro la
scrivania per lunghe ore"
MA LA S,ENSAZIONE è che ormai
si stia imponendo sempre di più il
confronto con il resto d'E.umpa.
(iN oi abbiflll10 ilI icro classico e internazionale ~ dice Sofia Gallo,
preside del Galvani di Bologna a
cui sono iscri tti 1. 700 studenti - e
ho potuto osservare di rettamen te
che ìlnostro SÌst('.!lla scolastico prevede uno studio casalingo moho
l'iii pressante pe,I' i nostri ragazlj ti.·
spetto ai loro coetanei fl'3n ces~ tedeschi e inglesi. Quindi sono d'acl'orcio con la diligente della PugJia, perché le vacanze hanJlo un
nlOlo sociale e attettivo che non
può esse.re disconosciuto: serVODO
~ fare amicizie, a fonosrere al[[i
luoghi e il rical"icarsi in vista della
seconda parte dell'anno, quella decisiva E poi noi abbiamo ìl trimestre" invieremo via web i voti entro il 28 e quindi le vac~llze SOIlO
davvero un momento cii alleggerimellto 1)('1' le tàmiglie. ResIa il fatto che l'orientamento peI' queste
decisioni dipende dal consiglio dì
classe",
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Gli studenti devono avere
tempo di svagarsi,
per rientrare in forma.
No ai carichi eccessivi
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Foglio
Un libro per 6 su 10
L'indagine Dese
Per Skuola.net, su un campione
di 1000 studenti, almeno 6 ragazzi
su 10 dicono di avere almeno un
Libro da leggere per le vacanze.
IL 35% dovrà leggere un libro,
iL 18% ne avrà due e il 5% tre.
C'è poi un 6% che dovrà tomare
in classe con oltre 3 libri già letti
l'Oese rivela che gli studenti
italiani sono queLLi con più compiti
il casa. Secondo l'organismo
intemazionale, i quindicenni
italiani trascorrono sui Libri fuori
dall'orario scolastico una media
di 9 ore a settimana contro
quella Oe.se di 4,9 ore
22-12-2014
15
2/2
Quattro ore a settiman.a
Secondo L'Dese sarebbero 4
le ore giuste di studio casalingo
settimanale per consolidare
tutto q u e LLo che si è appreso
in classe durante Le Lezioni.
Si potrebbe osservare che non
è La quantità che fa La differenza.
quanto La qualità
<<Le vacanze senrono a divertrrsi»
I presidi" niente compiti a Natale
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«Inn.ITrirag=p1Ilpremmde,e'''1llne!france'CIlede<cj1lemR/g""
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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20-12-2014
6
1
LA PROTESTA
I dipendenti occupano i consigli provinciali e le sedi
e i sindacati chiedono un incontro urgente al Governo
Province, nessun taglio in busta fino al 2017
Due anni di mobilità e solo dopo stipendio ridotto e «disponibilità» per i 20mila dipendenti in soprannumero
Davide Colombo
ROMA
n Governo prevede un percorso molto graduale per gestire
la mobilità del personale in esubero delle province e delle città
metropolitane: poco meno di
20mila dipendenti sui circa
44illilache attualmente hanno un
contrattoatempoindeterminato.
Una procedura soft e senza impatti sulle buste paga prima dell'aprile del 2017, quando i dipendenti in mobilità che ancora non
fossero stati trasferiti ad altri enti
potrebbero essere «collocati in
disponibilità», come prevede
1'articol033 del dlgS16S!z00l, esubire un taglio del 20% sull'indennità base. Mentre per arrivare all'ipotesi estrema, quella dellicenziamento perché proprio non è
stato trovato un ricollocamento
adeguato, bisognerà arrivare all'aprile del 2019. Ma l'Esecutivo
esclude che anche un solo dipendente possa essere licenziato.
È questo il cronoprogramma
previsto perla gestione della mobilità che verrà presentato ai sindacati e che, di fatto, rappresenta
1'attuazione della norma confermata nel maxi-emendamento alla Stabilità 2015 che taglia de150%
e del 30% le dotazioni organiche
di province ecittàmetropolitane.
Tra l'altro, come si legge nell'intervista del sottosegretario Gianclaudio Bressa, i numeri reali in
gioco sarebbero molto minori di
20mila: escludendo gli 8mila dei
centri per l'impiego, si arriva a
12mila e di questi circa 3.5 00 hanno un'età media attorno ai sessant'anni. Risultato: 8.5 00 dipendenti (esclusi i dirigenti) da ricollocare.
Si partirà il prossimo gennaio
coni tagli degli organici e l'individuazione dei contingenti del personaI e, mentre entro aprile Regioni e Dipartimento Funzione
pubblica individueranno i posti
disponibili per assumere il personaIe in soprannumero delle ex
province.Maattenzione:queipostisaranno disponibili solo inpar-
te, restano infatti i vincoli del
blocco del turn over e la precedenza ai vincitori di concorso. La
procedura speciale prevista dalla
legge Delrio si conclude a fine
20l6.Aquelpunto si aprirà il confronto con i sindacati per l'eventuale utilizzo dei contratti a tempoparzialedegliaddettiancorain
mobilità (dirigenti e più anziani
esclusi) e dal febbraio 2017, fatte
leulterioriverifiche,sientranella
procedura ordinaria prevista dal
Testounicodelpubblicoimpiego
per gli eventuali soprannumeri
residui. I quali ultimi, solo da aprile di quell'anno, potranno davvero rischiare il taglio de120% della
busta paga base ed entrare nella
prospettiva del licenziamento
per mancato ricollocamento che
scatterebbe 24 mesi dopo.
Fin qui il piano per la megamobilità nelle province, un percorso che, come detto, non riguarderà i circa 8mila dipendenti
dei Centri perI' impiego, compresii1.200contrattistiatermineper
i quali in Stabilità è prevista una
dote di 60 milioni (via Fondo sociale europeo) da usare per i rinnovi che dovranno assicurare le
Regioni per non far mancare personale coinvolto nella gestione
del Garanzia giovani. Restano
fuori dal processo i contrattisti a
termine delle province impegnati su altri fronti: il Governo punta
a una soluzione con il proroga
termini di fme anno ma, come
sempre, andrà risolto il nodo risorse eperilmomento ilministero dell'Economia non avrebbe
acceso la luce verde.
I sindacati ieri hanno chiesto
unincontrourgenteconilGoverno e sostenuto le iniziative di protesta dei dipendenti che hanno
occupato diversi Consigli e sedi
istituzionali in tutt'Italia. La preoccupazione, la stessa dell'Upi, e
che i super-tagli previsti alle province (l miliardo nel 2015 che sale
a3 nel20l7)nonsiano compatibili
con il piano di ricollocazione del
personale e la contemporanea
garanzia dei servizi prestati sui
territori.
I tagli previsti sul personale delle province e le spese
-- --
RIDUZIONE 50%
Totale nazionale
città metropolitane RIDUZIONE 30%
Personale 2013
Spese personale mln di euro
50.000
2.500
TOTALE
43.498
TOTALE
40.000
2.000
30.000
l.500
1.882,5
RIDUZIONE
RIDUZIONE
19.339
l.OOO
10.000
862,4
068391
20.000
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500
o
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nSole9]{l
Quotidiano
mmrn
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20-12-2014
11
Foglio
1
Data
A riposo prima di 62 anni
Pensioni anticipate
senza penalità
Maria Carla De Cesari
Chi andrà in pensione anticipata, non avendo ancor2
compiuto 62 anni, non subirà
penalizzazioni nell'importo
della pensione anche se la dote contributiva comprende
versamenti da riscatto, per
esempio quello del corso di
studi universitario.
Il maxi emendamento alla
legge di Stabilità al Senato
conserva la misura inserita, in
prima lettura alla Camera, sui
trattamenti pensionistici per
quanti hanno iniziato alavorare molto presto. Si tratta di coloroche,secondoirequisitiattuali, possono andare in pensione anticipata: gli uomini
con42 anni e sei mesi, le donne
con 41 e sei mesi di contributi.
L'età standard per la pensione
anticipata è stata fissata dalla
legge Fornero (decreto legge
201/2011) a 62 anni, con la possibilità di ricevere il trattamentoprimama con unariduzione . Il taglio consiste nella
misura dell'l% per ogni anno
anticipato rispetto ai 62 e del
2% per ogni anno prima dei 60.
Il disincentivo, però, è stato
congelato fino al 31 dicembre
2017, ma solo per quei trattamentifruttodicontributidilavoro effettivo, includendo i
periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l'assolvimento degli obblighi di
leva, per infortunio, per malattia, per cassa integrazione
guadagni ordinaria, per donazione di sangue, i congedi parentali e quelli perle cure delle
persone disabili.
Ora con la legge di stabilità
non ci sarà più penalizzazione
per le pensioni «decorrenti da
gennio 2015» con un'anzianità
contributiva di 41 e sei mesi,
per le donne, e 42 anni e sei
mesi per gli uomini. Il requisito contributivo, per altro, è
destinato a innalzarsi, dal
2016, quando con l'allungamento della speranza di vita,
probabilmente, saranno necessari4l anni e dieci mesi per
le donne e 42 anni e dieci mesi
per gli uomini. Beninteso, le
penalizzazioni sono cancellate, per ora, per le pensioni che
saranno maturate fino al 31 di-
cemDre 2017.
Sull' entità delle pensioni c'è
poi un altro emendamento,
chiaro nella finalità: stabilire
un tetto ai trattamenti che fino
al3l dicembre 2011 sono calcolati con il sistema retributivo e
dal 2012 sono determinati con
il calcolo contributivo. Questi
"spezzoni" contributivi non
sono soggetti a un massimale
quanto a contributi da versare,
con la conseguenza che, per le
retribuzioni molto alte, il pro
rata calcolato con il contributivo determina un forte innalzamento degli assegni. Si tratta di
un effetto perverso del contributivo che ora la legge di Stabilità cerca di sanare. Secondo la
norma il trattamento non deve
eccedere «quello che sarebbe
stato liquidato con l'applicazione delle regole di calcolo vigenti prima» della riforma. La
novità dovrebbe valere anche
per le pensioni già in pagamento. Tuttavia, non è chiaro il calcolo proposto dal legislatore:
si deve computare «l'anzianità contributiva necessaria per
il conseguimento del diritto alla prestazione, integrata da
quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento
del diritto e la data di decorrenza del primo periodo utile
per la corresponsione della
prestazione stessa». Si vedrà
come l'Inps dovrà procedere
al calcolo: l'istituto di previdenza ha formulato alcune
ipotesi e si attendono le istruzioni del ministero del Lavoro.
Altre due misure relative alle pensioni interessano l'organizzazione dell'istituto e l'aggiornamento degli archivi.
DallO gennaio 2015, «al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i
tempi di pagamento delle
prestazioni previdenziali
corrisposte dall'Inps, i trattamenti pensionistici», saranno pagati ilIO di ogni mese (o il giorno successivo in
caso di festivo) gli assegni,
le pensioni e le indennità di
accompagnamento erogate
agli invalidi civili e le rendite vitalizie dell'Inail.
Infine, i medici dovranno inviare in via telematica i certificati di morte.
fCRlPHOf)/;Z:ONf rmfRVATA
P'ENSIONI ANTICIPAtE
Nessuna penalità fino al31
dicembre 2017 per le
pensioni anticipate prima dei
62anni di età, che
comprendono anche
contributi non da lavoro. Il
requisito contributivo è
attualmente fissato in 41 anni
e sei mesi perledonnee42
anni e sei mesi per gli uomini
068391
TETTO Al CONTRIBUTIVO
Èprevisto un tetto,per i
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trattamenti che dal2012
sono calcolati, pro rata, con il
contributivo, ma senza un
massimale per il versamento
dei contributi. Ciò comporta
pensioni anche molto
elevate. Il tetto è retroattivo
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
20-12-2014
11
1
Tfr, scelta azzardata che mina la previdenza
k
Con la possibilità concessa
L'ANALISI
---~-
Claudio
Pinna
-------
Una scelta
azzardata
che mina
la previdenza
a norma sul Tfr in busta
paga rappresenta, per il
sistema pensionistico,
una disposizione in
controtendenza rispetto alle
riforme fatte dal 1992. Sino a
ora, infatti, l'obiettivo delle
norme che si sono succedute
è stato principalmente
quello di ridurre la copertura
offerta dai programmi
previdenziali pubblici e di
incentivare lo sviluppo delle
forme pensionistiche
complementari. Il risultato
del processo avrebbe dovuto
garantire in ogni caso ai
lavoratori una prestazione
finale adeguata ed in linea
con quella che in passato era
erogata esclusivamente
dall'Inps. I compromessi al
ribasso hanno reso difficile il
raggiungimento in tempi
brevi della nuova struttura
L'introduzione
eccessivamente graduale del
metodo contributivo ha
mantenuto la spesa
pensionistica pubblica a
livelli ben più elevati
rispetto a quelli medi dei
Paesi U e. La definizione
troppo finanziaria (e non
previdenziale) delle forme
pensionistiche
complementari ha reso tali
forme non così popolari tra i
lavoratori (ed infatti solo
uno su quattro alla fine ha
deciso di aderire). Il
processo però, e il suo
approdo finale, risultava
chiaro e il Tfr costituiva una
risorsa fondamentale, da
destinare preferibilmente
verso i fondi pensione.
L
in busta paga, il sistema viene
messo in discussione e
soprattutto viene messo a
forte rischio la possibilità per i
lavoratori di giungere al
pensionamento e di ricevere
una copertura adeguata, che
consenta anche,
eventualmente, di anticipare
la cessazione dal servizio.
Il contesto economico
difficile ha sicuramente
influenzato la scelta del
Governo. In diverse
situazioni infatti l'opzione
potrebbe essere valutata
positivamente (anche se
penalizzata sotto un profilo
fiscale). Urge ora la nuova
definizione della struttura
complessiva che si intende
dare al nostro sistema
pensionistico. Una struttura
da implementare con tempi
certi, che determini alla fine
un sistema sostenibile sotto
il profilo finanziario e sotto
quello sociale. Che
garantisca cioè prestazioni
complessive in linea con le
esigenze dei lavoratori. A
tal fine non si può non
ripartire da una serie di
punti fermi. L'Inps non
potrà garantire tutto a tutti,
ha già un disavanzo di oltre
20 miliardi di euro e per il
futuro non è previsto niente
di buono. Il metodo
contributivo non garantisce
l'equilibrio finanziario.
Qualsiasi anticipazione
delle prestazioni ha un
impatto negativo sui saldi
previdenziali e sulla
sostenibilità del
programma. Si deve quindi
pensare a un sistema che
come in tutti i paesi
industrializzati sia basato su
più pilastri. Con una
integrazione seria tra
pubblico e privato. li tutto
accompagnato anche da una
eventuale revisione dei
benefici fiscali concessi, in
linea con le prassi
internazionali. Nel frattempo,
ai lavoratori che ne hanno la
possibilità non rimane altro
che suggerire di «risparmiare,
risparmiare, risparmiare».
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Lavoro e previdenza
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ai lavoratori di ricevere il Tfr
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Quotidiano
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l Jobs Act, approvato dal Parlamento
e le cui linee generali saranno
tradotte in specifici interventi nei
decreti attuativi, potrebbe
comportare una vera svolta nel nostro
mercato del lavoro. In sintesi e
soffermandoci solo su alcuni aspetti,
andiamo verso un sistema nel quale la
risoluzione dei rapporti di lavoro non sarà
più affidata ad accordi specifici, più o
meno palesi, in base al potere
contrattuale delle parti e allarilevanza
politico-sociale della crisi aziendale (che
così spesso condizionano giudici e
amministratori), ma, piuttosto, a regole
standardizzate e valide per tutti. Ad
esempio, la concessione della cassa
integrazione dipende ora da accordi
locali tripartiti (sindacati, imprese e
amministrazione pubblica) ed è concessa
in deroga anche quando il rapporto di
lavoro non è di fatto recuperabile. I difetti
di questo sistema sono evidenti: eccesso
di discrezionalità e disincentivi alla
ricollocazione e alla riqualificazione
professionale. La sostituzione
progressiva della cassa integrazione con
un sussidio di disoccupazione
condizionato alla ricerca attiva di un
nuovo lavoro corregge questi difetti e,
nello stesso tempo, rende più equa
l'assicurazione contro i rischi d'impiego.
Sul versante dell'art. 18 si va, invece,
verso un ridimensionamento del ruolo dei
giudici, riconoscendo la piena legittimità
dei licenziamenti per motivi economici.
Q!.Iesta maggiore libertà di licenziamento
sarà, però, compensata da un costo a
carico dell'impresa commisurato
all' anzianità di servizio. L'idea che le
imprese corrispondano un'indennità
monetaria a ogni lavoratore licenziato e
che ciò escluda l'appellabilità al giudice
contro una decisione economica di
licenziamento, è il nucleo dello schema
teorico elaborato da Blanchard e Tirole, a
cui si ispira il codice semplificato del
lavoro di Pietro !chino. Poiché i lavoratori
sono particolarmente vulnerabili ai rischi
d'impiego e la copertura di tali rischi è
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Lavoro e previdenza
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f RIPRODUZIONE RISrRVATA
068391
di Paola Potesti o e Pietro Reichlin
parzialmente a carico della fiscalità
generale, il licenziamento ha un impatto
sociale "esterno" all'impresa, ed è, quindi,
opportuno che quest'ultima contribuisca
ai costi della copertura assicurativa e della
ricollocazione del lavoratore.
Questa considerazione non è, però,
sufficiente a determinare quale siala
giusta misura dell'indennità fornita
direttamente dall'impresa e apre la strada
a diversi scenari possibili. Se l'indennità
sarà troppo elevata, la nuova disciplina
potrebbe ulteriormente ingessare il
mercato del lavoro e le imprese
potrebbero mascherare la motivazione
economica invocando il motivo
disciplinare. Nel caso opposto, il ricorso al
motivo economico potrebbe mascherare
un motivo disciplinare, ritenuto più
rischioso dall'impresa, o anche tentare di
occultare una reale discriminazione. Il
possibile assai tenue confine tra
licenziamenti economici e disciplinari
amplia gli scenari possibili e non consente
di annullare il ruolo dei giudici, ma la
concreta scelta dell'indennità fornita
direttamente dall'impresa sarà assai
importante anche ai fini dell' obiettivo di
un ridimensionamento di questo ruolo.
La misura dell'indennità di
licenziamento per motivi economici non
avrà solo un impatto sul contenzioso
giudiziario,ma anche sulla mobilità dei
lavoratori più anziani e sulla più generale
questione del dualismo generazionale del
mercato del lavoro di cui si sta discutendo
in questi giorni. Si è detto, in particolare,
che la decisione di applicare le nuove
regole ai soli nuovi assunti potrebbe
creare discriminazioni a svantaggio dei
giovani e ridurre la mobilità dei più
anziani. Ma poiché l'indennità prevista dal
modello di contratto a tutele crescenti
dipende dall' anzianità di servizio, la
mobilità (volontaria e involontaria) dei
lavoratori anziani rimarrà più difficile, a
motivo di un licenziamento più costoso,
anche quando la riforma verrà estesa alla
totalità dei lavoratori dipendenti. D'altra
parte, offrire maggiori protezioni ai
lavoratori anziani si giustifica con la
difficoltà che incontrano costoro a
ricollocarsi sul mercato e ad acquisire
nuove competenze. Sarebbe comunque
utile una valutazione attenta sull'impatto
delle nuove norme insieme ad altri aspetti
già esistenti del sistema di sicurezza
sociale a vantaggio dei lavoratori più
anziani (quali le opportunità di
pensionamento anticipato, il Tfr, ecc.).
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Il JobsAct
,
puoessere
una vera svolta
per l'occupazione
20-12-2014
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20-12-2014
23
1
Retribuzioni
verso un nuovo
minimo storico
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Le retribuzioni contrattuali vanno verso un nuovo
minimo storico nel 2014, attorno all'l,3% di variazione
media annua, il minimo dall'inizio delle serie storiche nel
1982. Lo affermano i responsabili dell'indagine Istat con
la diffusione dei dati di novembre: +0,1% su mese e +1,1%
su anno. Confrontando l'andamento delle retribuzioni
contrattuali dei dipendenti
pubblici (che hanno subito il
blocco dei rinnovi) con quello dell'inflazione, è possibile
stimare che dal20l0 al20l3 sono stati persi oltre sei punti
percentuali in termini di potered'acquisto:nel2014èattesounrecupero grazie alla bassa inflazione, dunque la perdita di potere di acquisto siridurrebbe acirca cinque punti.
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1
Le conseguenze dell'interpello
Ricalcolabile il diritto
al bonus assunzioni
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conseguenza di questa interpretazione era che l'azienda
non poteva tenere conto della
trasformazione poiché al momento della trasformazione
non era prevista».
Da un altro punto di vista,
poteva accadere che a fronte
di un'assunzione di almeno 12
mesi, che però si interrompeva in modo imprevisto durante il periodo di prova, l'azienda poteva beneficiare comunque del bonus.
Tuttavia, è questa la linea
che emerge dal parere dei consulenti, nel contesto economico attuale è altamente proba.bile che un datore di lavoro
"parta" con un contratto a ter-
OH GliAI1AGNA
La verifica a posteriori
dell'i ncremento
occupazionale «premia»
chi conferma un contratto
a termine di breve durata
068391
mine breve e poi eventualmente lo trasformi a tempo indeterminato. Opzione, questa,
che secondo il calcolo "stimato" non darebbe diritto all'incentivo. Quale conseguenza
dell'interpello, conclude la
Fondazione studi, «le imprese
potrallllo rifare tutti i calcoli e
nei limiti della prescrizione richiedere anche gli arretrati».
Per il futuro, invece, si può
scegliere se richiedere l'agevolazione sin da subito con il
pericolo però di doverlo restituire interamente se dalla
verifica a posteriori emerge
che non c'è stato incremento
di Ula, oppure beneficiare del
bonus solo a conclusione del
periodo di osservazione e
conferma del rispetto dei requisiti richiesti.
Codice abbonamento:
Calcolare l'incremento
occupazionale sui numeri effettivi e non sulle previsioni,
in diversi casi può rivelarsi
più vantaggioso per le imprese. Questa la valutazione della Fondazione studi dei consulenti del lavoro che, con il
parere numero 8, spiega gli effetti dell'interpello 34 del ministero del Lavoro.
La fruizione di alcune tipologie di agevolazioni è legata
al fatto che il datore di lavoro
effettui delle nuove assunzioni e in questo modo determini
un aumento del numero di dipendenti in forza presso
l'azienda. In base a quanto stabilito da alcuni regolamenti
europei, il calcolo degli occupati si basa sulle unità lavorative annue (Ula). In particolare,
la verifica deve essere fatta
confrontando il numero medio di Ula dell'anno precedente l'assunzione con il numero
medio di Ula dell'anno seguente. Devono essere quindi
presi in considerazione i dodici mesi prima e dopo l'assunzione e si deve fare riferimento
alla situazione effettiva.
Con l'interpello 34, il ministero del Lavoro conferma tale
metodo. Secondo i consulenti,
invece, l'Inps nella circolare
131/2013 riguardante il bonus
per l'assunzione dei giovani
introdotto dal decreto legge
76/2013, aveva stabilito che
l'occupazione post assunzione dovesse essere stimata al
momento del nuovo contratto. Ma in questo modo, viene
spiegato nel parere della Fondazione studi «se al momento
dell'assunzione agevolata era
presenta un contratto a termine per 5 mesi, l'azienda ai fini
del calcolo Ula doveva tenere
conto solo dei 5 mesi anche se
poi questo contratto a termine
veniva trasformato anche a
tempo indeterminato, creando occupazione stabile. La
M. Pri.
(t,' RIPR(.lDUZIOM RIS,EIWATA
del
destinatario,
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Pag. 78
Quotidiano
Data
COBBIEBE DELLA SEBA
Pagina
Foglio
22-12-2014
13
1
Il sottosegretario Rughetti
«I dipendenti delle Province?
Decideranno le Regioni»
«Ecco qua: siamo passati pri uffici e fare economia».
Dopo i tagli subiti dalla legda chi definiva la riforma delle
Province una farsa a chi ora ne ! ge di Stabilità?
verifica con stupore gli effetti . «Non ci sono tagli, ci sono
su 20 rulla persone. La riforma i mancati aumenti del Fondo sanitario. È diverso. n Lazio ha ric'è: va solo governata».
Sottosegretario Angelo Ru- sparmiato 700 milioni con la
ghetti (Funzione pubblica), le I centrale unica degli acquisti: si
proteste segnalerebbero che può fare»,
Ma intanto l'aliquota delvi è sfuggita di mano.
«L'equivoco che ha generato l'addizionale è raddoppiata.
«Per l'ultimo anno. Poi il Laquesta agitazione nasce dal
protagonismo dei territori, al- zio avrà completato il piano di
cuni dei quali non collaborano rientro».
Torniamo ai dipendenti. Le
o addirittura strumentalizzano
Regioni faranno le loro scelte
la protesta»,
Le Regioni a guida leghista ma per questo ci vuole temche hanno già detto che non po. Per i dipendenti delle Province invece il biennio entro
cui dovranno essere ricollocati scatta da gennaio.
Funzione
«Sì, per questo Regioni e Copubblica
muni che si trovino buchi di
Angelo
organico da subito non potranRughetti,
no fare più concorsi ma do47 anni
vranno pescare tra i vincitori di
concorso o nei 20 mila delle
assumeranno il personale Province» .
Assumeranno un vincitore
delle Province?
«Già, Ma il 2 gennaio ci sarà di concorso. Costa meno.
«Ma ha meno esperienza.
un decreto che imporrà alle Regioni di scegliere se acquisire Dipenderà dalle necessità».
Che succede quando si
le competenze delle Province e
il relativo personale, o lasciarle esauriscono i due anni in cui i
dipendenti mantengono il
alle Province o ai Comuni»,
100% dello stipendio?
E se le delegano?
«Ci sono altri due anni di
«Dovranno fornire le risorse
tempo per ricollocarsi con stiper gestirle».
Quindi comunque il carico pendio all'8o%».
E poi, nel caso in cui non ci
economico è delle Regioni?
«Esatto. Già oggi le Province fosse ricollocazione, escono?
«Sì, ma in quattro anni molti
svolgevano funzioni delegate
saranno già (pre )pensionabili.
dalle Regioni».
:\1a per finanziarsi impone- E sulla ricollocazione abbianlo
vano proprie tasse. c'è il ri- intenzione di impegnarci sul
schio che le negioni ne im- territorio Regione per Regione
perché nessuno vada a casa».
pongano di proprie?
«Le Hegioni hanno ampi
Antonella Bac:caro
margini per ristrutturare i proROMA
~
Ilpn'lllil:'rl>1I:'pm1ite lyuscdo1lcmadclLL"C'
)~, o ,,',' 'l''
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
20-12-2014
Pagina
5
Foglio
1
«Scarso rendimento? Si torna in mano ai giudici»
Il giuslavorista Dell'Aringa: così c'è il rischio che razienda faccia scelte discrezionali
ROMA «Sì, ho letto. Il governo
vuole escludere il reintegro per
i licenziamenti legati allo scarso rendimento del lavoratore.
Mi permetto di manifestare
qualche dubbio». Carlo Dell'Aringa non è solo un deputato
del Pd. Insegna Economia politica alla Cattolica di Milano, è
stato tra gli estensori del «libro
Bianco» che portò alla Legge
Biagi, nel governo Letta ha fatto
il sottosegretario al Lavoro, nel
governo Monti era arrivato ad
un passo dalla poltrona di ministro. Insomma, è uno dei nomi più illustri nel ristretto club
dei giuslavoristi che in queste
ore sezionano le notizie in arrivo dal fronte del Jobs act.
Quali sono i suoi dubbi
professore?
«Tutto dipende da cosa si in-
tende per scarso rendimento.
Può essere oggettivo, cioè non
dipendere dalla volontà della-o
voratore ma dalle nuove mansioni che deve svolgere in caso
di innovazioni organizzative o
tecniche».
Facciamo un esempio?
«L'azienda compra un macchinario nuovo e naturalmente
vuole che lo si faccia funzionare per bene. Ma il dipendente
non ci riesce proprio, non basta nemmeno uno specifico
corso di formazione. Se per
scarso rendimento si intende
questo già adesso la prassi e la
giurisprudenza prevedono che
possa dar luogo a un licenziamento di tipo economico. In
sostanza non cambierebbe
molto, si preciserebbe meglio
una fattispecie già coltivata
nella prassi».
Ma per scarso rendimento
si può intendere anche il poco
impegno del lavoratore.
«Ecco, il punto è questo. Se
si fa riferimento allo scarso impegno ma anche alla cattiva volontà o alla negligenza del lavoratore, la modifica del governo
diventa impropria. Qui il motivo non sarebbe più oggettivo
ma soggettivo: insomma si
rientra nel campo dei licenziamenti disciplinari che, anche
con le nuove regole scritte dal
governo Renzi, prevedono in
alcuni casi il reintegro».
Par di capire che il governo
voglia intendere lo scarso
rendimento in senso oggettivo. Insomma, lo scarso impegno non c'entrerebbe.
«Me lo auguro, altrimenti si
finirebbe per complicare le cose. Poi non ci si può lamentare
se i giudici sbagliano».
Ql.Iasi tutti i sindacati hanno protestato dopo l'incontro
a Palazzo Chigi: solo linee generali, nessun dettaglio, la
sensazione che i giochi siano
già fatti. Da ex uomo di governo, hanno ragione loro?
«Li capisco. Un atteggiamento del genere sarebbe giustificato solo se il governo non
avesse le idee chiare su cosa fare. Ma non mi sembra questo il
caso. La materia va discussa e
affrontata davvero, altrimenti
questi incontri rischiano di essere percepiti come una presa
in giro».
Da esperto, le pare possibile che le nuove regole sui licenziamenti valgano solo per
i nuovi assunti mentre per
tutti gli altri no? n problema
dell'Italia non è anche la distinzione fra lavoratori giovani non garantiti e anziani più
garantiti?
«Se il mondo del lavoro si
abituerà a queste nuove norme
sarà inevitabile estenderle a
tutti nel giro di qualche anno. Il
doppio regime può reggere
nella fase transitoria ma non
può durare 10 o 15 anni».
E secondo lei ci abitueremo
a fare a meno dell'articolo 18?
«Ci siamo abituati alla scomparsa della scala mobile. Ci abitueremo anche a questo».
Entro il 2020, quindi, il Jobs
Act sarà valido per tutti?
(Ride )«Questo lo dice lei, ma
certo non dovremo aspettare il
2030».
Lorenzo Salvia
'tJ,' @lorenzosalvia
@
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il profilo
I~e nuove regole
TI doppio regime va bene
transitoriamente ma le
nuove norme andranno
estese a tutti i lavoratori
<t Carlo
Dell'Aringa,
74anni,
economista.
Èstato
sottosegretario
al Lavoro
nel precedente
governo Letta.
Ex presidente
Aran,
l'agenzia per la
rappresentanza
negoziale
delle pubbliche
amministrazioni
- -- "
P_pIano:i,~-'rtmll
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Quotidiano
Data
COBBIEBE DELLA SEBA
Pagina
Foglio
20-12-2014
32
1
lons ACT E SINDACATI
Non ricominciamo
sempre daccapo
di Dario Di Vico
a pagina 32
di Darlo DI Vico
Sindacati e Jobs act
Non si può
ricOlninciare
sempre da zero
l ]obs act è stato
approvato e il rito dello
sciopero generale è
stato consumato. Ora
si tratta di rientrare,
almeno in parte, nella
normalità di un confronto
fisiologico tra governo e
parti sociali. Tutti
sappiamo che il
Parlamento ha detto sì a
una versione «larga» delle
nuove norme sul lavoro ma
c'è ancora tantissimo da
fare. L'impegno che dovrà
portare nel giro di qualche
mese a promulgare i decreti
attuativi è pesante, non c'è
tempo da perdere ma allo
stesso tempo bisogna
evitare di ripetere gli errori
fatti ai tempi della riforma
Fornero.
Stavolta bisogna fabbricare
scarpe che calzino bene e
non che abbiano il solo
scopo di riempire lo.
vetrina. Per questo motivo
un confronto serrato con il
sindacato può essere utile a
patto che i leader
confederali capiscano che si
sta discutendo in sede
tecnica e non c'è spqzio per
dar vita a un nuovo braccio
diferro politico.
Ieri non tutti i sindacalisti
presenti a Palazzo Chigi
hanno dato lo. sensazione
di aver compreso questo
passaggio difase e in
diversi hanno continuato a
combattere una guerra che
hanno già perduto.
Occupare la scena a colpi di
slogan e di battute
inutilmente polemiche o
addirittura arrivare a
minacciare nùovi scioperi,
non serve a niente.
La stessa base delle
confederazioni che hanno
animato la protesta del 12
dicembre a questo punto si
attende che j propri
rappresentanti stiano in
campo e mostrino una
maggiore intelligenza degli
La congiuntura politica che
si apre con l'anno nuovo
sembra avere già
un' agenda imperniata su
due temi-chiave, l'elezione
del nuovo inquilino del
Colle e i rapporti RomaBruxelles.
Di conseguenza non c'è
spazio per riaprire una
nuova contesa - anche
solo mediatica - sulJobs
act, meglio per tutti e per
gli stessi sindacati
spendere le proprie energie
in un lavoro più certosino
ma che alla fine si potrà
rivelare anche più utile.
li)
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avvenimenti.
~ciiÌlBIEBE liELLASEBA-
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il ••i~~~~::__~l;c~-.
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Quotidiano
la Repubblica
Pagina
20-12-2014
11
Foglio
1
Data
"In tremila verso la pensione
ma nessuno perderà il lavoro"
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GU altri enti
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IL MINISTRO
Maria Carmela
Lanzetta
ROMA «Questo non accadrà. Èunmiopreciso impegno». TI ministro per gli Affari
Regionali Maria Carmela Lanzetta garantisce che nessun impiegato delle provinceperderàil posto dilavoro. E cheifondi si troveranno: «Abbiamoliberatorisorse e stabilito un percorso con la legge di
stabilità. Troveremo una soluzione per
tutti».
I lavoratori hanno occupato le sedi
delle province, i sindacati annunciano una protesta a oltranza. Eppure gli effetti della legge Delrio
erano noti. n governo si è svegliato
tardi?
«No, la legge Delrio è stata approvata
nell'aprile del 2014 e stiamo seguendo
passo passo tutte le fasi di attuazione.
Comprendo la preoccupazione dei lavoratori, ma la legge ha affidato alle province alcune funzioni: le scuole superiori, la
cura delle strade, l'attività ambientale se
connessa - appunto - alla gestione della
viabilità provinciale (un fiume che esonda, una frana). Poi questi enti di secondo
livello avranno la funzione fondamentale
di essere di supporto ai comuni. TI personale necessario per svolgere queste funzioni è il50 per cento di quello attuale».
Egli altri?
«Sarannoricollocatiitnaltreistituzioni:
i comuni, lerègioni, gli uffici di giustizia o
altri uffici periferici dello Stato. Quello
cheparteoggièungrossoprocessodimobilità che inizia nel 2015 e finirà nel
2019».
Tanto i lavoratori quanto istituzioni come l'Anci mostrano più di una
preoccupazione al riguardo. Come
risponde alle proteste di queste
ore?
«Capisco lepreoccupazioni e so già che
- visto che le fasi di cambiamento sono
complesse -saranno necessari più incontri per accompagnare questo percorso. A
lavorare nelle province inoltre ci sono circa 3500 persone tra i 60 e i 65 anni. Presumibilmente, una buona parte andrà in
pensione o sarà vicino allapensione. Sono
certa che tra il 2015 e il 2019 troveremo
la collocazione migliore per tutti, valorizzando la professionalità».
Come?
«Per prima cosa abbiamo bloccato
qualsiasi processo di assunzione da parte
degli altri enti, dalle regioni alleprefetture. Gliimpiegatidelleprovinceavrannola
priorità insieme ai vincitori di concorso».
Nel maxiemendamento c'è scritto
che chi non sarà ricollocato entro il
2017 entrerà in mobilità con 1'80
per cento dello stipendio. Non sarà
così?
«Non dobbiamo arrivareaquesto, glielo dico con assoluta certezza».
In stabilitàc'èperò un grosso taglio
alle risorse, dove troverete i soldi?
«Larinegoziazionedeimutuiconsente
dinonpagareglioneriperil2015.Nonmi
nascondo le difficoltà, ma amministrandobenepossiamoassicurarechenessuno
perderà il posto di lavoro e che gli stipendi rimarranno invariati».
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Pag. 82
Quotidiano
I LA STAMPA
I
l 2014 dell'economia se ne
andrà - lo sappiamo - senza rimpianti. Il Pii italiano
ha perso ancora terreno, la
disoccupazione è ai massimi
storici, anche l'iniezione di liquidità per i redditi più bassi
con gli 80 euro in busta paga
non pare aver dato per ora
effetti sensibili sulla domanda interna. Il prossimo anno,
IFLESSIBIllTÀ I
CONTRO
PRECARIETÀ
FRANCESCO MANACORDA
Data
Pagina
invece, è quello in cui si prevede una minima ripresa del
Pii, un primo spiraglio di luce. Ma per l'occupazione, dicono le stesse previsioni, non
ci saranno miglioramenti. E
una ripresa senza lavoro per
molte famiglie italiane, specie quelle dove c'è chi il lavoro lo ha perso o quelle dove ci
sono
. dei giovani
. in cerca di,
FLESSIBILITÀ
CONTRO
PRECARIETÀ
FRANcEscoMANACORDA
SEGUE DALlA PRIMA PAGINA
e è così c'è da sperare che già nei
prossimi mesi l'effetto del Jobs Act
si faccia sentire non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità dell'occupazione.
Uscire dalla giungla dei contratti parasubordinati e dalle forme di collaborazione più o meno fittizie usate da molte
aziende in modo improprio, per avviarsi
sulla strada del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti può significare per molti giovani anche l'abbandono
di una precarietà che prima che economica è esistenziale e limita i progetti, impedisce scelte di autonomia. Essere soggetti deboli, come spesso sono i giovani, in
un mercato del lavoro rigido come quello
che abbiamo avuto finora significa venire
sottoposti alle tensioni maggiori, rischiare di trovarsi là dove quelle rigidità finiscono per creare una rottura che espelle
o mette ai margini. Essere giovani in un
mercato del lavoro più flessibile - in entrata come in uscita - può invece dare
prospettive diverse. Per un venticinquenne di oggi è più importante essere inserito in un percorso che mano a mano aumenti le sue tutele o venire subito garantito contro i rischi di perdere un lavoro -
prIma occupazIOne, non sara
davvero una ripresa.
Quando e come potrà incidere la politica del governo
su questa situazione? Lo studio della Cisl, di cui scrive oggi sul giornale Paolo Baroni,
afferma che grazie al bonus
previsto assumere a tempo
indeterminato quattro nuovi
lavoratori potrà costare
quanto assumerne tre a tempo indeterminato.
c;oNTINUAA PAGIN A30
che peraltro oggi non ha - dall'Articolo
18? La risposta non pare difficile.
Anche dal mondo dei giovani professionisti giungono segnali di grande difficoltà, come raccontiamo nelle nostre pagine.
Per loro, che guadagnano in media la metà degli «over 40» che fanno la stessa professione, il problema non è solo l'oggi, ma
anche il domani. Si avviano, infatti, a una
carriera dove sarà difficile aumentare i
redditi e dove risulterà complicato anche
assicurarsi una pensione dignitosa. E anche in questo caso ci sono rigidità da abbattere: i vincoli degli ordini, le tariffe minime, le caste parentali, ostacolano un
mercato dei servizi davvero libero.
Con i decreti delegati attesi prima di
Natale e molte aziende che già aspettano
di capire se da gennaio potranno trasformare i contratti in scadenza nella nuova
formula a tempo indeterminato, siamo
davvero di fronte a una svolta cruciale. Se
la flessibilità sarà prevalente sulla precarietà allora tutti - aziende, lavoratori e soprattutto quei giovani che nel mondo del
lavoro vogliono e devono entrare - avranno
fatto un buon affare. Se invece dovesse avvenire il contrario anche la politica ne pagherebbe il prezzo: un esercito di giovani
sempre meno garantiti ma anche sempre
più precari sarebbe sempre più tentato di
non scegliere le urne per farsi sentire.
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S
Foglio
22-12-2014
1
1
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Quotidiano
LA STAMPA
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2
1 /2
INCHIES'l'A
Professionisti,
ilsogno
è tramontato
Su architetti, notai,
ragionieri la scure
della crisi: il reddito
medio sotto i 30 mila
Bottero e Sodano
A PAGINA 2
I professionisti nuovi poveri
Redditi sotto i 30 mila euro
Le giovani leve al palo: sotto i 40 anni guadagnano la metà dei colleghi anziani
E con la legge di stabilità arriva la stangata sui contributi Inps: salgono al 300/0
GIUSEPPE BOTTERO
MARCOSODANO
largarsi tanto è evidente che il
sistema s'è incagliato. Ci sono
senz'altro molti ex precari, nella nuova leva dei professionisti:
sono stati i pilastri instabili della «generazione mille euro» poi
sono messi in proprio, nella
maggior parte dei casi più per
necessità che per scelta.
I poveri che lavorano sono
tanti e soprattutto sono in crescita: rappresentano 1'11,7% del
totale degli occupati. E la percentuale sale al 15,9% se si allarga l'insieme a quello che contiene le partite Iva. Si arriva alla
cifra di 756 mila persone che,
semplicemente, non ce la fanno.
«A differenza del passato il fenomeno riguarda anche autonomi con dipendenti e i lavoratori più istruiti» racconta Silvia
Spattini del centro studi Adapt.
Intanto è facile prevedere
che la battaglia per la sopravvivenza si farà ancora più dura
perché nell'arena stanno entrando anche i cinquantenni
usciti dal lavoro e pronti a mettersi in proprio, con un tesoretto in tasca e la possibilità di giocare sui prezzi, abbattendoli.
Ultima doccia gelata, il mancato stop all'aumento dei .contributi Inps per gli iscritti alla
gestione separata. Dal primo
gennaio, infatti, supererà il 30
per cento e poi, gradualmente,
raggiungerà il 33%. «I freelance
sono l'unica categoria penalizzata, alla faccia del governo
sensibile ai giovani e al lavoro
del futuro», dice Anna Soru,
presidente di Acta, sorta di sindacato di quella che il New York
Times, ha ribattezzato "creative class". Sono soddisfazioni.
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Studiate: conquisterete una posizione, la solidità economica.
Potrete entrare nel mondo dei
professionisti tra notai, architetti, avvocati, ingegneri. Poi la
crisi che ha cambiato il mondo
ha cambiato anche questo mondo e nel 2015 il reddito medio
dei professionisti italiani si fermerà sotto i 30 mila euro, dopo
essere già sceso, negli ultimi
sette anni, del 15% con punte
che arrivano al 24. Significa
aver visto sfumare un quarto
dei propri guadagni.
Eil dramma parallelo a quello della disoccupazione: quello
dei poveri che lavorano, le persone che guadagnano meno di
6,9 euro l'ora. E tra questi i pro-
fessionisti giovani, che continuano a crescere - nel corso del
2013 gli iscritti agli ordini in Italia sono aumentati del 15,7% ma guadagnano sempre di meno, sfiorano il limite della sussitenza. Per Andrea Camporese,
segretario dell~depp «il sistema sta costruendo una grande
platea di poveri, pensionati che
non riusciranno a vivere. Non
porsi questo tema oggi è molto
grave». E in questo panorama
preoccupa soprattutto l'ultima
leva: gli incassi chi ha meno di
quarant'anni sono inferiori del
48,4% rispetto a quelli dei colleghi over 40. Se i più anziani ed
esperti già patiscono la crisi,
chiaro che per i nuovi arrivati è
il disastro. Giusto che la retribuzione premi l'esperienza, ma
quando la distanza arriva ad al-
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LA STAMPA
Lecifre
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lavoro
che non
paga
Dala
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Giovani professionisti con Partita Iva
22-12-2014
2
2/2
ETÀ FINO A 34 ANNI
13.658
14.917
14.108
Reddito medio
(rivalutato a prezzi 2013-in euro)
··
..
....
::
:!·:ii························ .::
2009
2010
2011
2012
2013
Numero di contribuenti
.........................
_ Negli ultimi
sette anni, con
la crisi, il reddito
medio dei professionisti italiani è calato del
, 5%, con picchi
del 24%. Forte la
crisi per gli
awocati
-.---
....~~
............, ........\
:
\
-' ./
\........................
!
:
-
!
:
2009
Fonte: Elaborazione foio_
2011
2010
OAVIOHUME sudatilnps
,centimetri - LA STAM PA
_Anche
l'architetto sta
rapidamente
uscendo dall'olimpodei
mestieri che
garantiscono
guadagni buoni: eppure le
iscrizioni all'albo crescono
·····. .a·······;··············. ......
·....
.
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.......................
I professlorusti num'l POW"ll
lteddlti ROtto] :1Omlln ('llf't)
/f''''';;;:
~,
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'/"
Codice abbonamento:
068391
_I«poveri
che lavorano))
guadagnano
menodi6,9
euro l'ora: sono
l', , % del totale
degli occupati, il
, 5% se si considerano le partite Iva nel conto
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Quotidiano
LA STAMPA
WAI,TER PASSERINI
MILANO
on hanno il bonus da
80 euro né il Tfr né
la pensione minima.
Se poi aggiungiamo il calo
progressivo dei redditi, il
mondo dei liberi professionisti assomiglia sempre di
più a un paradiso perduto. I
nodi vengono al pettine al
momento della pensione. Il
sistema di calcolo retributivo è stato sostituito da
quello contributivo, molto
meno generoso, soprattutto se si comincia tardi a
versare contributi. A soffrire è un esercito di oltre
due milioni di liberi professionisti, rappresentati dall'Adepp, l'Associazione che
raccoglie gli enti previdenziali privati, le cosiddette
casse previdenziali.
Notai, architetti, dottori
commercialisti, consulenti
del lavoro, ingegneri, medici, avvocati e altri (si
tratta di una ventina tra i
'(principali àlbi e ordini professionali) da tempo non
dormono sonni tranquilli,
non tanto perché la corsa
alle nuove iscrizioni sta
rallentando, ma per il calo
verticale dei ricavi professionali. L'effetto domino è
evidente: se calano i redditi (del 15% dal 2007 a oggi),
calerà il valore delle pensioni; se quest'anno i redditi medi vengono stimati
sotto i 30mila euro l'anno,
le pensioni cominceranno
lentamente a svuotarsi. Da
qui l'sos lanciato dalle diverse categorie professio.nali. A salvarsi in parte sa,)ranno i notai, i cui redditi
medi sono sopra gli 85mila
euro l'anno, e i commercialisti (51mila euro); gli altri
dovranno fare i conti con
un futuro sempre più pericolosamente vicino alla soglia di p~vertà. Non è un
caso se le casse stanno cercando di costruire un wel-
N
Ritaglio
Lavoro e previdenza
Foglio
1
fare categoriale, per sostenere i redditi dei professionisti soprattutto nelle fasi
di difficoltà: non solo mutui e prestiti agli associati,
ma aiuti all'avvio di nuovi
studi. Dalla galassia delle
professioni emerge un
doppio allarme: a soffrire
di più saranno i giovani
professionisti, che entrano
tardi e 'guadagnano la metà degli anziani, e le donne,
vittime di un "gender pay
gap" del 41%, che dovranno
appropriarsi con il pugnale tra i denti di nuove fette
di mercato in cui i vecchi
non hanno alcuna intenzione di mollare.
Una guerra intergenerazio naie, quella tra professionisti seniores e juniores,
che lascerà vittime sul terreno. Per guardare solo
agli aVvocati, si calcola che
ci siano 50mila giovani avvocati che denunciano meno di lOmila euro l'anno,
mettendo in serio pericolo
la possibilità di pagare la
loro iscrizione alla cassa
previdenziale forense. Se le
casse sbandierano la sicurezza del patrimonio, non
riescono però a mascherare che la sostenibilità previdenziale dei giovani
iscritti è un obiettivo ancora tutto da conquistare.
068391
lLRISCHIO
È TROVARSI
CON UNA
MINIPENSIONE
22-12-2014
2
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20-12-2014
39
1
Retribuzioni
quasi ferme
L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie
è aumentato a novembre dello 0,1% rispetto
a settembre e dell'l,1 %
rispetto a ottobre 2013.
Secondo l'Istat, nei primi
11 mesi, la retribuzione
oraria media è cresciuta
dell'1,2% rispetto al corrispondente periodo del
2013. L'indice,. proiettato
per tutto l'anno, registrerebbe nel 2014 un +1,3%,
il dato più basso da almeno il 1982. Le retribuzioni hanno registrato un
+1,4% tendenziale per i
dipendenti del settore
privato e una variazione
nulla per quelli della p.a.
I settori che a novembre
hanno presentato gli
incrementi tendenziali maggiori sono stati
tlc (3,5%), agricoltura
(3,1 %), gomma, plastica
e lavorazione minerali
non metalliferi (3%). A
fine novembre, i contratti
nazionali in vigore per la
parte economica riguardavano il 44,4% degli occupati dipendenti.
Tra i contratti monitorati, in novembre è stato
recepito un solo accordo.
La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo
era del 55,6% nel totale
dell'economia e del 42, 7%
nel settore privato.
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Foglio
1 /2
«Sgravi Irap a rischio bocciatura De»
~Dubbi dei tecnici della Camera sulle modifiche alla manovra ~Renzi: mi prendo la responsabilità dei pasticci al Senato
Via all'esame, ok atteso per domani. Per ora esclusa la fiducia la legge di Stabilità farà scendere davvero la pressione fiscale
all'ultimo passaggio alla Camera- di infrazione Ue visto «che il bene- - - - - - - - - - _ . _ - - - - nonostante i 130 emendamenti (di ficio è limitato a specifiche categocui 80 ammissibili) che accompa- rie di contribuenti».
LA MANOVRA
gnavanoil provvedimento approPer le alluvioni in Liguria invece
_....
.,çlato ieri in,.commissione bilancio serve verificare "la congruità delle
ROMA Il sigillo finale alla legge di 'a Montecitorio e approvato senza risorse disponibili. QUànto alla
stabilità arriverà con ogni probabi- modifiche. Del resto, si sa, qualun- cessione della rete elettrica Fs,
lità domani con il voto in aula alla que ritocco farebbe ritornare il te- mancherebbe il dettaglio dei minoCamera, L'obiettivo del governo è sto al Senato prolÌ.mgando i lavori ri esborsi per lo Stato legati alla diarrivare al via libera prima del deli- anche sin dopo Natale. Un'ipotesi smissione. Infine, sulla regolarizcatissimo consiglio dei ministri impensabile per il governo.
zazione per gli operatori dei giochi
del 24 dicembre, quando dovranSempre ieri però sono arrivati nel caso di mancata adesione alla
no essere approvati i decreti attua- anche nuovi intoppi tecnici, con regolarizzazione, l'applicazione
tivi del Jobs act. Dunque non sono tanto di dubbi e richieste di chiari- del nuovo meccanismo tributario
ammessi rinvii. Palazzo Chigi è de- menti arrivati dal Servizio Bilan- implicherebbe procedure di accerciso ad arrivare a dama nonostan- cio di" Montecitorio. In un dossier ta'mento dall'esito incerto. Con
te sul percorso della legge di stabi- di oltre 100 pagine gli uffici esami- dubbi, quindi, sull'incasso "del
lità, quest'anno più accidentato nano i profili finanziari delle modi- maggior gettito stimato (210 milioche mai, siano spuntati ieri una fiche. E non tutte, pare, "funziona- ni all'anno). Ma le obiezioni riguarmontagna di emendamenti, e so- no» alla perfezione. Certo, a questo dano ancbe il fondo da cui attingeprattutto alcuni dubbi sul testo de~ punto dell'iter di approvazione i re parte dei 535 milioni da dare altecnici della Camera. Del resto S1 dubbi di Montecitorio non potran- le Poste, in attuazione di una sencapisce dalle parole del premier no avere effetti sulla stesura finale tenza Ve. Quel fondo, secondo gli
Renzi qual è l'aria che tira. "Sulla del testo. Ma questo non vuoI dire uffici, è quasi vuoto.
legge di stabilità abbiamo fatto un che non rispunteranno più in là
Ieri intanto la seduta in commispò di càsini, di cui mi prendo tutta sulla strada del governo.
sione Bilancio non ha risparmiato
la colpa, ma elogio senatori come
note di colore. I Cinque Stelle hanil 91enne Zavoli», ha detto il pre- LE OBIEZIONI
no filmato e trasmesso su youtube
mier a "Che tempo che fa». Pronto In particolare, il focus dei tecnici è la diretta dei lavori, all'insaputa
a tirare le somme su una manovra sul credito di imposta Irap per i delle altre forze politiche. E oltre
che «fa diminuire la pressione fi- piccoli imprenditori senza dipen- alle critiche delle opposizioni conscale». Ma anche deciso a guarda- denti. Secondo i tecnici andrebbe tro la manovra ha preso posizione
re all'Ue: «Nel 2015 cercheremo di valutato se il bonus "possa deter- anche lo storico dissidente Pd, Pipmantenere tutti i nostri impegni
po Civati. Secondo indiscrezioni
Ue e lavoreremo perchè gli investiquesta volta il governo sarebbe inmenti siano sbloccati dal Patto di
tenzionato a non porre la fiducia
stabilità, anche levando dal comsul testo alla Camera. Nella speranputo i fondi europei».
za che non si ripeta il caos di PalazzoMadama.
LTIMI
PALETTI
minare
possibili
compòrtamenti
GLI U
R:Amo.
elusivi (lavoro sommerso»>. Senza
Intanto, la manovra si preparare contare il rischio di una procedura
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Il PREMIER:
RISPffiIAMOGU IMPEGNI EUROPEi
MA GU INVESTIMENTI
ESCANO DAL CALCOLO
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31131rggaggrrtl
L'agenda della manovra
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atempo
indeterminato stipulati apartire
da questa data efino al3l
dicembre 2015 scatta l'esonero
dal versamento dei contributi
previdenziali acarico del datore di
lavoro, per tre anni, con un limite
di 8.060 euro
cc
z
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o
cc
CII:
CCI
CCI
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Anche nel 2015 sono prorogate le
detrazioni Irpef per le spese
finalizzate aristrutturazioni e
risparmio energetico (50 e65 per
cento)
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richiesta del bonus bebè
(contributo di 960 euro l'anno per
i nuovi nati dal primo gennaio,
nelle famìgl~C'rm'inntcrrtdré"lm
inferiore a25 mila euro)
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Entra in vigore apartire dalle
retribuzioni di questo mese (e fino
al30 giugno 2018) la possibilità
per i lavoratori dipendenti di
scegliere se percepire
direttamente in busta paga la
quota di trattamento di fine
rapporto ancora da maturare
CII:
CCI
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~
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ii:
pagamento
afine mese i lavoratori dipendenti
con reddito fino a26 mila euro
(ma superiore a8mila) troveranno
in busta paga il bonus da 80 euro
che ora diventa strutturale
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Con il versamento delle imposte
dirette in calendario per questa
data scattano di fatto per le
aziende le novità (e quindi anche
benefici) relativi all'Ira p, che si
riferiscono all'anno fiscale 2015
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CII:
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Da questa data dovrebbe essere
disponibile il decreto del
presidente del Consiglio dei
ministri con le modalità di
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z:
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Se il governo non
trovando soluzioni alternative
(come si èimpegnato afare)
dall'inizio del prossimo anno
scatterà l'aumento di due punti
delle aliquote Iva dellO edel
per cento
n
.:entime.1Ti
22-12-2014
9
Foglio
2/2
Il ndnistro
Padoan: «Ora
ci saranno
meno tasse
e più lavoro»
Le polemiche e la bagarre al
Senato sulla Legge di stabilità
contano, ma non troppo, per il
ministro dell'Economia, Pier
Carlo Padoan: «La fase finale di
questa legge di stabilità non è
diversa dagli anni passati»,
dice dunque il ministro
intervistato dal Tgl, che anche
al commento sul ruolo dei
tecnici di Montecitorio
preferisce il ringraziamènto
«per i senatori e lo staff del
governo, della Presidenza del
Consiglio e del Ministero
dell'Economia».
Ciò che conta per Padoan è che
con l'ok alla Legge di Stabilità
«ci saranno meno tasse, più
reddito, consumi, quindi più
lavoro». Insomma, «cambia
molto»: le imprese hanno tagli
di imposte «con pochi
precedenti» e sono
«finalmente permanenti» gli
80 euro di bonus per i
lavoratori. Quanto alla
macchina dell'economia
italiana, «l'anno prossimo
saremo in crescita», assicura il
ministro dell'Economia. Che
ribadiscela.tabeUadimaf'~ia
sulle privatizzazioni: «Vanno
avanti» a partire da Enel, «a
breve». Poiarriveranll!>~he
068391
Postee Ferrovie.>;\i.
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w
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Quotidiano
20-12-2014
3
1
Provincé- Per i dipendenti
posto garantito fino al 2019
~Continua la dura protesta in
molte città ~L'esecutivo rassicura sulla mobilità
Martedì ci sarà l'incontro con i sindacati «Nessun lavoratore verrà licenziato»
- - _.. _ - - - - - - -
LA MOBILITAZIONE
ROMA Nessuno perderà il posto di
lavoro. Hanno c.ontinuato a ripeterlo per tutta la giornata di ieri
ministri e sottosegretari. Ma le
loro rassicurazioni non sono servite a fermare la protesta nelle
città italiane, dove i dipendenti
hanno proseguito l'occupazione
delle sedi provinciali per protestare contro l'emendamento alla
legge di Stabilità che avvia 20 mila di loro - pur se con tempi dilatati - sul percorso della mobilità.
Si attendeva dal maxi-emendamento governativo non certo
una retromarcia, ma qualche garanzia in più. Il testo è stato ripresentato nella stessa versione
già inviata in commissione, con
un'unica importante precisazione: la data del 31 dicembre 2016
indicata esplicitamente come
spartiacque tra la fase di due anni in cui i lavoratori delle Province dovranno essere trasferiti
presso gli altri uffici pubblici, e i
successivi due anni nei quali - in
mancanza di un effettivo ricollocamento - sarà applicata la procedura prevista dal decreto legislativo 165 del 200l, ossia la messa in disponibilità all'BO per cento dello stipendio che si conclude con la risoluzione del rappor-
todilavoro
Dunque passeranno quattro
anni prima che si possa arrivare
- sulla carta - ad un effettivo licenziamento; anzi qualcosa di
più perché gli ulteriori mesi previsti dalle procedure portano il
termine ultimo al 30 aprile del
2019. A quel punto, è il ragionamento del sottosegretario agli
Affari regionali Bressa, una buona quota degli interessati avrà
maturato i requisiti della pensione e dunque non correrà alcun
rischio anche nel caso in cui la
pro~edu.ra di ~obilità non abbia
l,sortito rIsultati.
APERTURA AL DIALOGO
Più o meno nelle stesse ore in cui
il testo del maxi-emendamento
veniva finalmente portato in Senato è arrivato - da parte del ministro della Funzione pubblica
Madia - l'annuncio di un incontro con i sindacati che si terrà
martedì, a cui dovrebbero prendere parte con la stessa Madia la
titolare degli Affari regionali
Lanzetta. L'apertura al dialogo
non basta però ai sindacati: la
Funzione pubblica Cgil, con il segretario generale Rossana Dettori, ha fatto sapere che la mobilitazione continua.
Tutta la vicenda nasce dalla
legge, la cosiddetta riforma
Delrio, che ha riformato le Pro-
vince trasformandole in strutture non più elettive e trasferendo
una parte delle loro competenze
alle Regioni e ai Comuni. In coerenza con questo disegno di ridimensionamento la legge di Stabilità l'esecutivo ha stabilito un taglio sostanzioso delle risorse a
disposizione degli enti provinciali. Taglio che a differenza di quelli applicati a Regioni e Comuni è
crescente nel tempo: l miliardo il
prossimo anno, 2 nel 2016 e 3 nel
20l7.
La modifica poi confluita nel
maxi-emendamento fissa nel 50
per cento la percentuale di lavoratori provinciali destinati a passare alle Regioni e ai Comuni, oppure alle amministrazioni statali. Per le città metropolitane, che
sostituiscono le Province nei centri più grandi a partire da Roma
e Milano, la quota scende al trenta.
Regioni e Comuni potranno
assorbire i dipendenti in sovrannumero usando la quota di assunzioni a loro disposizione (60
per cento dei dipendenti che vanno in pensione) tutelando anche
i vincitori di concorso; mentre in
deroga alle norme vigenti il restante 40 per cento potrà essere
destinato esclusivamente ai lavoratori in mobilità.
LucaCifoni
© RIPROOUZIONE RISERVATA
068391
Il TESTO fiNALE
PRECISA
CHE LE PROCEDURE
DI ESUBERO
DURERANNO
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QUATIRO ANNI
Le proteste dei dipendenti delle Province a Roma
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Quotidiano
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20-12-2014
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Foglio
1
Retribuzioni ferme al palo
mai così basse da 33 anni
ISTAT
ROMA I salari degli italiani nel
2014 segneranno la crescita più
bassa da quando sono partite le
serie storiche dell'Istat, ovvero
da 33 anni, il tempo di una generazione. I dati sembrano infatti
non lasciare spazio a letture più
ottimistiche. A novembre l'aumento è stato dell'l,1% e se a dicembre non accade qualcosa di
nuovo l'anno si chiuderà con un
+1,3%, come mai era accaduto almeno dal 1982. L'unica consolazione arriva dal confronto con i
prezzi, praticamente fermi. Così
è stata almeno evitata la capitolazione del potere d'acquisto,
che anzi quest'anno recupererà
qualcosa, ovviamente per chi
può contare su un lavoro e su un
reddito. Sempre dai dati dell'
Istatviene fuori un recupero della capacità di spesa dei lavoratori nell'ultimo anno. Un rialzo
che però avrà effetti limitati sui
dipendenti pubblici, colpiti dal
blocco della contrattazione. Finora il congelamento degli stipendi agli statali è costato 5,4
punti percentuali. E il 2015 non
parte sotto i migliori auspici, visto le previsioni di proroga dello
stop. D'altra parte sulla crescita
anemica delle retribuzioni contrattuali a pesare di più è proprio il comparto della Pubblica
Amministrazione, con 15 contratti al palo, per un totale di 2,9
milioni di lavoratori. Ma non ci
sono solo gli statali, in attesa di
rinnovo restano 7,2 milioni di
persone, oltre la metà del personale sotto contratto collettivo (il
55,6%). Basti pensare che l'atte-
sa media per l'aggiornamento
del contratto ha ormai superato
i tre anni. Ma la situazione potrebbe ancora peggiorare già da
gennaio in assenza di rinnovi.
Salari e costo della vita
Variazioni %sullo stesso mese dell'anno prima
IIIDII'
retribuzioni contrattuali orarie
.... inflazione (indice Nic, intera collettività)
LE PROSPETTIVE
L'Istat insieme ai dati sulle buste
paga ha anche rilasciato le nuove cifre su fatturato e ordinativi
dell'industria ad ottobre. Numeri positivi, almeno rispetto asettembre, ma finisce qui. Infatti se
le vendite su base mensile guadagnano lo 0,4% e le commesse
lo 0,1%, nel confronto annuo tornano i segni meno. Inoltre
l'export, che ha sempre fatto da
ancora di salvezza o volano, si
sta trasformando in una zavorra. Gli ordini ottenuti fuori confine sono in perdita sia su settembre (-1,9%) sia su base annua
(-1,0%). Ribassi che hanno fiaccato una domanda nazionale
che invece ha dato segnali di ripresa. Guardando ai diversi settori, colpisce il boom degli autoveicoli (+19,9% i ricavi e +21,8%
gli ordini). Invece si mostrano
deboli due comparti chiave del
Made in Italy, come l'alimentare
(-5,3% il fatturato) e il tessile
(-3,3% le commesse).
R.e.f.
1.1
0,9
0,6
0,3
·0.3
ANSA -c.e.rliime.tri
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SEGNALI POSITIVI
PER l'INDUSTRIA
AD OTTOBRE
CRESCONO ORDINATIVI
EFATTURATO
MA EXPORT IN AFFANNO
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Si potrà licenziare per scarso rendimento
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Paletti invoca il dialogo, parti sociali verso lo sciopero
Licenziamenti facili, è scontro sugli indennizzi
Ai neo assunti potrebbero bastare dalle 3alle 6mensilità, l'ira dei sindacati
Roma Resta il braccio di ferro tra governo e sindacati sul I obsAct. Per distendere gli animi, Giuliano Poletti
annuncia prossimi incontri «formali ed informali» con i sindacati.
Susanna Camusso risponde a stretto giro al ministro del Lavoro: «Non
credo ci saranno altri incontri con il
governo: è indisponibile al dialogo
sociale, non prevede la trattativa». E
Carmelo Barbagallo (Uil) annuncia
<<lotte crescenti» per contrastare lariforma del lavoro messa a punto da
Renzi.
L'incontro a Palazzo Chigi tra sindacati e governo non poteva finire
peggio.
A divedere le posizioni, anche l'indiscrezione filtrata dal vertice. Vale
adire che l'indennizzo minimo per licenziare i neo-assunti nelle aziende
con oltre 15 dipendenti sarà compre-
sofrale3 ele 6mensilità. Chi, invece,
lavoreràin una piccola impresa, l'indennizzo sarà di 2,5 mensilità.
Poletti ha garantito che <<non c'è
ancora una scelta sull' entità dell'indennizzo per ilicenziamenti illegittimi». Ed ha precisato che il principio
di «tutele crescenti» - contenuto nella legge delega - sarà affidato all' «anzanità di servizio».
Perrendere operativa la legge delega il governo deve varare alcuni decreti delegati. Che potrebbero essere presentati anche in uno dei consigli dei ministri prima della fine dell'anno. E proprio l'accelerazione del
governo mette i sindacati sulle barricate.
<<Vogliamo impedire un' altra strage di posti di lavoro e di iniquità nel
Paese», dice illeader della Uil. La Camusso, invece, avvelena il clima.
«Siamo di fronte non ad una precisa
scelta di un mercato del lavoro con
cui creare occupazione, ma ad
un' esplicita delega alle imprese della politica economica del Paese».
Perdi più - osservail segretario della Cgil - nei decreti delegati e nella
legge di Stabilità «non c'è traccia di
ammortizzatori sociali».
Matteo Renzi ha già «venduto» a
Bruxelles la riforma del mercato del
lavoro: uno strumento che dovrebbe favorire - agli occhi dell' euroburocrazia - margini di flessibilità di bilancio, in grado di far «dimenticare»
gli sco stamenti del deficit e del debito dal percorso indicato dalla Commissione europea. La flessibilità di
bilancio invocata dal premier, infatti, si basa sul varo di riforme strutturali.
FRav
Il controsenso
Un'azienda che nelzo15 assumerà un lavoratore
beneficerà di un saldo positivo licenziandolo:
elineanno
dopo El anni
€4.390
€ 13.190
Stipendio medio annuale
di un lavoratore
€ 22.000 lordi
20.190
.,
6.390
2.538
o Decontrihuzione
I
per nuova assunzione
l~iI Spesa
per
indennizzo
III Saldo
positivo
la causa
Il motivo è la differenza tra la decontribuzione
per le nuove assunzione e le nuove regole
sull'indennizzo al lavoratore in caso
di licenziamento
Fonte: elaborazione dati Uil
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L'EGO
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
I
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22-12-2014
9
1
"
I
Tredicesime già finite
Natale senza shopping
Regali, spesa dimezzata: 9 miliardi, nel 2007 furono 18
Antonio Galdo
gli acquisti natalizi, sebbene 7 esercizi commerciali
su 10 abbiano trovato un modo per
proporre sconti
già durante le feste. Un altro termometro del cambiamento, con il
tramonto dell'Italia dei saldi
post-festivi e l'alba di un Paese, dal
punto di vista commerciale, con gli
sconti no-stop.
Ma quali sono i fattori che inducono a un cambiamento cosÌradicale nei consumi più tradizionali di
un popolo? Si tratta di una sorta di
combinazione chimica, chemescola elementi economici, nuovi stili di
vita e aspetti psicologici. Sul primo
punto c'è poco da aggiungere alle
statistiche dell'Istat. Pochi giorni fa
abbiamo scoperto che il reddito medio di una famiglia italiana èinchiodato in pratica allo stesso livello di
30 anni fa: 17.400 euro, contro i
17.200 del 1986. Se aggiungete una
disoccupazione galoppante (un giovane su tre senza lavoro nel Mezzogiorno) e il nuovo boom fiscale, del
quale la stangata sulle tredicesime
è solo un dettaglio, è chiaro come
non ci siano luci, spiragli, che inducano a immaginare una ripresa dei
consumi. In un Paese cosÌ bloccato,
dal punto di vista economico, è impossibile, con tutta la buona volontà' pensare che ci sia lo spazio per
accendere nuovi desideri, e quindi
nuove spese.
Quanto agli stili di vita, gli italiani stanno vivendo una vera rivoluzione ispirata al dittico Non sprecare. Già, il consumo compulsivo,
quello degli anni Ottanta e Novanta, era diventato in parte spreco, oggi intollerabile non solo per una
questione di risparmio (la parola
più ricercata su Google nel 2014),
ma anche per un cambiamento etico, che rappresenta la migliore novità di questo grigio, quasi nero, Natale 2014.
Non a caso, le categorie più colpite dai tagli sono proprio quelle dove
negli anni precedenti alla Grande
Crisi si è accumulata una tendenza,
importata dai paesi anglosassoni,
di acquisti spreconi. Più del 25 per
cento della spesa alimentare nel cestino, un terzo dei nostri abiti che
gonfiano gli armadi, mai indossati.
Gli acquisti relativi al cibo, nonostante la grande passione nazionale
per la cucina, come quelli per l'abbigliamento' nonostante la forte pressione del marketing del made in
Italy, saranno in significativa contrazione. Perché qui più che il portafoglio, pesa il nuovo stile di vita, e la
riscoperta di una neo-sobrietà che,
in fondo, se pensiamo al Paese della ricostruzione e del boom economico, appartiene al codice genetico
degli italiani.
Vmce, anche a Natale, la resilienza, e il ritorno alle radici di un popolo contadino. Laddove invece l'acquisto è giudicato utile, e perfino necessario, non ci sarà flessione nelle
venditenatalizie,masemmaisiverificheranno nuovi incrementi. Èilca-
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Che Natale sarà dal punto di vista
dei consumi? Grigio, quasi nero. Gli
italiani restano molto affezionati alla tradizione dei regali sotto l'albero, ma la Grande Crisi ha spento la
febbre degli acquisti, e i consumi natalizi ci consegnano un capitolo
completo della narrazione di unPaese che ormai ridimensiona tutto.
Per necessità, per scelta di adattamento, per paura. Dopo sette anni
di recessione e stagnazione la spesa
natalizia complessiva, prevista attorno ai 9 miliardi di euro, risulterà
dimezzata rispetto al 2007 (18 miliardi di euro).
E il Natale ha smascherato, con
la febbre del rito che si misura con il
peso del portafoglio, le tante promesse mancate, i tanti annunci rimasti tali, in materia di pressione fiscale. Le famose tredicesime, il primo rubinetto per gli acquisti sotto
l'albero e anche per la tavola di cene e cenoni, quest' anno hanno messo in tasca agli italiani qualcosa come 40 miliardi di euro, ma le tasse
che hanno colpito lo stipendio più
atteso sono aumentate, rispetto allo scorso anno, del 18 per cento.
Con una raffica di scadenze, concentrate, in modo folle, proprio nel
mese di dicembre, quando si vorrebbe incentivare la ripresa dei
consumi.
Il
Risultato: il 90
Finita l'era
per cento dei condegli sprechi: sumatori ridurrà
meno vestiti
e più hi-tech
Ed è boom
di acquisti
su internet
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4
Foglio
1 /2
QUANTO SI GUADAGNA
LA GUIDA 2015 > > 4
LA MANOVRA SOTTO LA LENTE DAL 2015 ARRIVA ANCHE L'ASSEGNO BEBÈ PER CHI HA UN REDDITO ISEE FINO A 25 MILA EURO
BONUS 80 EURO
i pensionati restano fuori
La misura diventa strutturale e non è in conflitto
con l'anticipo del tfr. Interessati 10 milioni di lavoratori
LA NORMA
La legge di Stabilità rende strutturale, e quindi stabile, il bonus degli 80
euro in più in busta paga. Rispetto al
2014, l'impianto della norma è praticamente immutato anche se non
mancano alcune novità sensibili. Il
bonus verrà comunque riconosciuto,
in maniera automatica, a coloro che
percepiscon? !ed~iti. da~avoro ~ipendenteereddlbasslllnlabaquelhdalavoro dipendente. Gli 80 euro, inoltre,
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COME FUNZIONA
A differenza del 2014, l'anno prossimo il bonus andrà spalmato per 12
mesi per un importo complessivo di
960 euro. Nello specifico questo significa che chi percepisce un reddito
compreso tra gli 8 mila ei 24 milaeuro,
prenderà un bonus "pieno" di 80 euro
ognimese.Dai24ai26milaeuro,invece, l'importo decresce velocemente.
Chi, ad esempio, guadagna 24.500 euro lordi l'anno, incasserà circa 60 euro
in piùin busta paga che scenderanno a
40 per chi supera di poco i 25 mila euro. Oltre i 26 mila, il bonus si azzera.
Anche per i datori di lavoro non cambia nulla. I sostituti d'imposta sono
obbligati a erogare il bonus dopo che
avranno verificato che il lavoratore ha
i requisiti necessari. Lavoratore che
puòsemprechiederedinonricevereil
bonus nel caso in cui è a conoscenza
del fatto che non rispetta i parametri
imposti dalla legge (due redditi da lavoro diversi che, sommandosi, superano i 26 mila euro).
LE AL TRE MISURE
Al di la della conferma del "bonus
Renzi", la legge di Stabilità ha introd~tt? no!m~ anch~per so~tenerele fa~gl~e dIsagIate. ~entra In ques~a otbca Il b~nus bebe, un ~s~eg.no dI 960
euro all anno ~er ogm fI~ho nato, o
adottato, dal prImo gennaIo 2015 al31
destinatario,
non
068391
ROMA. È stato senza dubbio il provvedimento che ha caratterizzato il
2014, ma dal prossimo anno il bonus
80 euro diventa strutturale. La legge
di Stabilità in corso di ricevere il via libera definitivo alla Camera, conferma
totalmente la misura entrata in vigore
ilmaggioscorso.Ovviamente,ilbonus
ora entra in piena funzione e i circa lO
milioni di beneficiari si ritroveranno
gli 80 euro in busta paga nell'arco di
tutti i 12mesienon soloper8 mesi come avvenuto nel 2014. Durante il dibattito parlamentare, non sono mancate le proposte che chiedevano di
estendere la platea dei beneficiari. Richieste, però, alle quali il governo non
ha dato seguito per cui saranno ancora
esclusi i possessori di partita Iva e i
pensionati.
fuori anche le partite Iva per le quali,
però, la legge di Stabilità introduce diverse novità a partire dal nuovo regime dei minimi al 15 per cento.
Codice abbonamento:
CARLO GRAVINA
spettano anche ai lavoratori a collaborazione coordinata e continuativa
(Co.Co.Co.) e a progetto (Co.Co.Pro.)
che hanno un reddito lordo complessivo che rientra trai parametri stabiliti dalla legge. Incasseranno il bonus
mensile anche borsisti, tirocinanti e
stagisti,lavoratoriinmobilità,incassa
integrazione e in disoccupazione. Per
determinare il reddito complessivo,
va escluso quello relativo all'abitazione principale e alle relative pertinenze. Lalegge di Bilancio, inoltre, stabilisce che se il lavoratore deciderà di
chiedere al proprio datore di lavoro
l'anticipo in busta paga del Tfr (norma
contenuta nella stessa legge di Stabilità), l'aumento dello stipendio mensile
non contribuirà a sforare il reddito
massimo oltre il quale si perde il diritto a percepire il bonus mensile da 80
euro.
LA PLATEA
Il cosiddetto bonus Renzi spetta ai
dipendenti che percepiscono un reddito che va dagli 8 mila ai 24 mila euro
lordi l'anno. Il bonus poi decresce fino
a zero per i lavoratori con reddito
compreso tra 24 mila e 26 mila euro.
Complessivamente, sono circa lO milioni i lavoratori che hanno diritto agli
80 euro. Il costo per lo Stato si avvicina
ai lO miliardi. Nonostante le richieste
arrivate da più parti politiche, per
quanto riguarda la platea dei benefici ari nulla cambiarispetto al 2014. Per
cui i cosiddetti incapienti, coloro hanno un reddito al di sotto degli 8 mila
euro, non riceveranno alcun contributo alla pari dei pensionati. Restano
riproducibile.
Pag. 96
Quotidiano
dicembre del 2017. Per accedere alrassegno, bisognerà avere un Isee (Indicatore della situazione economica
equivalente) non superiore ai 25 mila
euro. Ma se il reddito Iseeèinferiore ai
7 mila euro, la cifra che si percepisce
raddoppia. Per sostenere le famiglie
numerose, inoltre, la legge di Bilancio
prevede dei buoni acquisto da mille
euro per le mamme che hanno almeno
quattro figli e un indicatore Isee che
non va oltre gli 8.500 euro.
DATORi
LAVORO
Le aziende
sono obbligate
a erogare
il bonus
in «I\.I'o\"U'."I.«
Data
22-12-2014
Pagina
4
Foglio
2/2
PER EVITARE Il RIMBORSO
Chi ha più di un
lavoro e supera
i 26 mila euro,
può rifiutare
il beneficio
gravina@ilsecoloxix.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ACHI SPETTA IL BONUS
FASCE
DI REDDITO
8.000
9.000
10.000
11.000
12.000
13.000
• Ai lavoratori
dipendenti
con un reddito
imponibile lordo
complessivo fino
a 26 mila euro
14.000
15.000
Non spetta:
• a chi ha un reddito
inferiore a 8.000 euro
o superiore
a 26 mila euro
• Pensionati
• Partite Iva
Reddito
complessivo
fino a
16.000
24.000
17.000
euro
16.500
18.000
19.000
20.000
21.000
22.000
23.000
• I lavoratori
interessati dal bonus
Reddito
complessivo
da
24.001
euro
• Il costo complessivo
dell'intervento
a 26.000
euro
24.000
24.500
25.000
25.500 l?
lffrl
26.500
Codice abbonamento:
068391
Bonus decrescente in proporzione al reddito
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Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 97
Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
Data
Pagina
Foglio
20-12-2014
3
1 /3
Stabilità, caos sul maxi-emendamento
un rinvio dopo l'altro, verdetto nella notte
Bagarre per gli slittamenti. Poi l'annuncio della fiducia. Fi lascia l'aula
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
lia Marittima. CosÌ, nonostante i ritardi, ieri sera parlando a Radio 105
Renzi ha potuto, in qualche modo,
mettere il cappello sulla ripulitura
della manovra. <<Intervenire perché
la Legge di stabilità non sia quel monstrum di norme con magari le varie
leggi marchetta alla fine?», ha detto
il premier, «Stiamo cercando di farlo. Non siamo perfetti». Ieri mattina
si è compresa la fretta di rientrare a
Roma mostrata da Renzi ieri l'altro a
Bruxelles. Il lavoro lasciato a metà
dalla commissione prima dell' approdo in aula del testo, lo ha costretto ad
una limatura preventiva effettuata
direttamente e nel suo studio di palazzo Chigi. Una stralcio di norme e
mance, come li definisce il M5S, che
ha scontentato più di un esponente
della maggioranza ma che era dovuto per evitare che la commissione Bilancio della Camera, presieduta da
Francesco Boccia, rimandasse nuovamente indietro la legge rischiando
l'esercizio provvisorio.
In particolare, tra le misure contenute nel maxiemendamento vi sono
quelle che riguardano più da vicino i
cittadini e le imprese. Per quanto riguarda le tasse sulla casa, il governo
dice stop all'aumento della (Tasi)
che, a legislazione vigente, sarebbe
scattato automaticamente. Le aliquote massime restano quelle del
2014, ovvero il 2,5 per mille con un
aggiuntivo 0,8 per mille nel caso in
cui il Comune conceda apposite detrazioni. C'è poi il credito d'imposta
Irap per le imprese senza dipendenti, quindi prive di costo del lavoro. Sarà pari al
10% dell'Irap. Si
recupera
cosÌ
quanto perso con
l'abolizione del taglio dal 3,9% al
3,5% previsto dal
dl Irpef. La misural,4milionidilavoratori autonomi e costa 163 milioni. E nasce il Registro dei donatori: garantisce di fatto
l'applicazione della sentenza della
Consulta che rende possibile anche
destinatario,
non
068391
ROMA È stata una giornata di altissima tensione ieri al Senato. A scatenare la bagarre i continui rinvii sulmaxi
emendamento del governo alla legge di Stabilità sul quale il Senato era
chiamato a votare la fiducia. In serata, con ventiquattro ore di ritardo e
quattro rinvii in Aula il maxiemendamento alla Stabilità è approdato
all'esame dell'Assemblea di Palazzo
Madama. E quando, in serata, il governo ha posto la questione di fiducia è scoppiata la bagarre. Prima,
nell'emiciclo del Senato la Lega ha
protestato battendo i pugni sul tavolo, poi nella notte Forza Italia ha abbandonato l'aula invitando le altre
opposizioni a fare altrettanto». Il capogruppo di Fi Paolo Romani, si è
detto convinto che non si era «nelle
condizioni di continuare».
Il film della giornata di ieri in Senato è condensato in Roberto Calderoli che si toglie la scarpa e la sbatte
sullo scranno, traendo libera ispirazione per la sua protesta da quella
del 1960 all'Onu del segretario del
partito comunista russo Nikita Kruscev. Certo, al Palazzo di Vetro cinquanta e passa anni fa si dibatteva
sul dominio della Russia sui Paesi
dell'est Europa. A Palazzo Madama,
ieri, la tensione era più modestamente legata a Una tensione che non ci
ha messo molto a salire alle stelle,
conleghisti e, soprattutto, con il Movimento Cinque Stelle a soffiare sul
fuoco. Il governo ha provato a stemperare il clima, giustificando il ritardo persino con il «traffico» romano.
Il motociclista che doveva portare il
testo da via XX settembre, sede del
Tesoro, a Corso Rinascimento, sede
del Senato, sarebbe rimasto imbottigliato. In realtà il traffico che ha ritardato il provvedimento sarebbe stato
un altro, quello degli emendamenti
rimbalzati da Palazzo Chigi alla Ragioneria Generale in una complicata
staffetta.
GiovedÌ notte, quando ilavori della Commissione bilancio
di Palazzo Madama erano
stati interrotti, c'era un accordo tra maggioranza e governo. Tutti gli emendamenti dell'esecutivo approvati in Commissione sarebbero entrati nel provvedimento. Oltre a questi ci sarebbe stato spazio per quelli parlamentari «condivisi». Su queste basi il testo
era stato inviato alla Ragioneria per la relazione tecnica. Il ministero avrebbe posto più di
un dubbio sulle coperture di alcune
norme, riproponendo l'ennesimo
braccio di ferro con le strutture di Palazzo Chigi. Ma il punto centrale è
stato un altro. Matteo Renzi si è convinto che nel passaggio parlamentare fossero state inserite molte norme
«marchetta»
CosÌ ha deciso di avocare la stesura definitiva del provvedimento. E
ha cominciato a stralciare una serie
di articoli, circa una ventina in tutto, anche su pressione del Movimento Cinque Stelle che minacciava
ostruzionismo duro alla Camera' in modo da impedire l'approvazione della Legge di Stabilità prima di Natale come programmato
dal governo. Le norme che
i grillini avevano chiesto di
stralciare erano considerate delle «mance», come le
risorse a Italia lavoro, la norma salva Piemonte in cui si danno
poteri di commissario a Sergio
Chiamparino per il pagamento dei
debiti della Pubblica amministrazione, le norme su Expo e su Tempa Rossa, l'aumento dell'Iva al 22% sui pellet di legno, la norma sulla strada statale Telesina, quella sui Siti di interesse nazionale. Ed ancora, le proroghe
delle consulenze al ministero dei Trasporti, l'esportazione di armi, la cessione di frequenze televisive anche
alle tv nazionali. E poi, ancora, i 5
Stelle avevano chiesto lo stralcio della norma che destina 535 milioni di
euro ne120l5 a Poste e quella sul personale del Parco dello Stelvio e su Ita-
Codice abbonamento:
Andrea Bassi
Marco Conti
riproducibile.
Pag. 98
Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
in Italia la fecondazione eterologa. Si
abbatte poi la scure sulle partecipate. La riforma del settore arriverà in
primavera. Intanto verranno ridotte
le partecipate locali «che risultino
composte da soli amministratori o
da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti». Un
Data
Pagina
Foglio
punto importante riguarda i dipendenti delle Province. Per i primi due
anni i lavoratori saranno ricollocati
in altri uffici pubblici di Comuni e Regioni. Poi, dal 2017, scatteranno le
procedure di mobilità. Ancora. Arriva l'election day per le elezioni amministrative e regionali del prossimo
20-12-2014
3
2/3
anno. Per le Poste, in arrivo 535 milioni in attuazione di una sentenza Ue
sugli aiuti di Stato e salvo il compenso per l'erogazione della social card.
Rivisto il servizio universale: il postino suonerà meno e l'Agcom fisserà
nuove tariffe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
L a riforma
Italicum
al palo, poi
il via libera
Dopo un'ulteriore
sospensione
dei lavori, il governo
~i chiede la fiducia
e scoppia la bagarre:
per trenta minuti
i leghisti battono
i pugni sui banchi
La seduta del Senato
che avrebbe dovuto
esaminare gli articoli
al ddl bilancio viene
sospesa. Su richiesta
della Lega si riunisce
la commissione
Bilancio, slitta il voto
Riprende la seduta
con l'esame degli
emendamenti
al disegno di legge
di Bilancio. Si attende
il maxiemendamento
alla legge di Stabilità
e il voto di fiducia
"iO',
La chiama per il voto
viene prevista tra 1'1 ,30
e le 2 del mattino
A seguire, il Cdm
per l'approvazione
della nota di variazione
di bilancio e a seguire
il voto finale sulla legge
le
scontro
Calderoli
sbatte
la scarpa
sullo scranno
Pressing
del M5S
per gli stralci
Nasce
il registro
dei donatori
Per la Tasi
confermate
le attuali
aliquote
Codice abbonamento:
068391
Termina l'esame
degli emendamenti
al ddl Bilancio. I lavori
vengono sospesi
ancora una volta
perché l'emendmanto
del governo non c'è
E la tensione monta
La legge di
stabilità stoppa
l'awiodella
riforma elettorale
nell'Aula del
Senato, facendo
slittare di diverse
ore l'obiettivo che
giovedì governo e
maggioranza si
erano dati.
L'incardinamento dell'ltalicum
awerrà dunque in
nottata, dopo il
voto di fiducia
sulla stabilità. Un
awio non certo
trionfale, ma che
consentirà
comunque di
rispettare i tempi
con
l'approvazione a
gennaio. Ogi del
resto l'Aula sarà
impegnata per le
prove pubbliche
per il concerto di
Natale.
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 99