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2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
SPECIALE IFA
2014
46
PAGINE DI NOVITÀ
DALLA FIERA DI BERLINO
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
I TV UltraHD
e la capacità di
distruggere valore
L’industria dei TV non sa imparare dalle
proprie dolorose esperienze. La vicenda
dei TV Ultra HD (o 4K che dir si voglia) ne è
l’ennesima dimostrazione. All’IFA di Berlino
è emerso ancor più palesemente di quanto
non fosse già chiaro che in un futuro molto
prossimo ci saranno quasi solo TV 4K. Il
Full HD è destinato a scomparire, almeno
dai TV di dimensioni medie e grandi; e
comunque sarà sempre più difficile trovare
TV Full HD con prestazioni da gamma
alta. Non ci stupiremmo se alcuni tra i
grandi marchi arrivassero al prossimo CES
di Las Vegas con l’annuncio che tutta la
gamma (quella che conta) è solo UltraHD:
in fondo l’esperienza di Samsung di quest’anno, con 4 tipologie di TV diverse (piatti
e curvi, Full HD e Ultra HD), ha mostrato
qualche limite, soprattutto in termini di
efficienza delle scorte e di numerosità dei
codici gestiti dai negozianti. L’UltraHD,
l’abbiamo detto tante volte, al momento
serve a poco. Non serve sicuramente
sotto i 50” e per distanze di visione da 4-5
metri; ma non serve soprattutto per la mancanza di contenuti: le fotografie e qualche
occasionale streaming non bastano per
spingere gli utenti in massa verso la nuova
risoluzione. Quanto all’upscaling fatto dal
TV, i miglioramenti ci sono solo con circuiti
molto sofisticati (e non tutti lo sono) e ovviamente nel rispetto di distanze di visione
decisamente estreme. Non sbagliamo
quindi, se diciamo, che l’UltraHD prenderà
velocemente piede, ma probabilmente “a
insaputa” degli acquirenti. Dal prossimo
anno sarà infatti difficile comprare un buon
e grande TV che non sia UltraHD; e per
chi – con forti convinzioni – decidesse che
proprio un 4K non gli serve, un Full HD lo
troverebbe solo ripiegando su un TV entry
level, dalle prestazioni probabilmente
inaccettabili per un utente consapevole.
L’Ultra HD, questa risoluzione del futuro,
è arrivato troppo in fretta. Diciamo questo
non perché noi si sia ritrosi all’innovazione; anzi alcune volte, semmai, ci siamo
dimostrati fin troppo entusiasti e troppo
poco realisti. Ma questa volta bisognava
aspettare che ci fossero le condizioni per
avere qualche contenuto. Quando, lo
scorso anno, sono comparsi i primi TV 4K,
l’HEVC non era neppure standardizzato
e non esistevano neanche i macchinari
professionali per produrre, montare e trasmettere in UltraHD. La famelica necessità
dell’industria dell’hardware di tirare fuori
qualcosa di nuovo ha fatto sì che si bruciassero le tappe e si arrivasse con l’hardware
molto prima di quando non ci saranno i
contenuti. Questa mancata sincronia, unita
al fatto che tutto sommato realizzare un TV
4K non è poi così diverso di farlo Full HD,
ha fatto sì che nel giro di pochi mesi tutti
i produttori, ma proprio tutti, abbiano in
gamma una o più linee UltraHD. L’offerta
quindi diventa ampia, ma parallelamente la
domanda non va di pari passo, anzi langue:
in queste condizioni i prezzi, ovviamente,
non possono far altro che scendere. Così
MAGAZINE
Dyson 360 Eye
Samsung Note Edge
il robot per le pulizie lo smartphone con
che vede a 360° 11 display sul bordo 13
Yamaha: ecco
l’Hi-Fi di qualità
“connesso” 35
Pioggia di smartwatch all’IFA
ma
restano
dubbi
sulla
reale
utilità
LG G Watch R è il primo smartwatch con display circolare
Samsung Gear S ha il 3G e può fare a meno del telefono
04
Torna Technics
e lo fa in grande stile
Insieme al design retrò con
i VUmeter in bella mostra
arriva il supporto per l’audio
in alta risoluzione. I prodotti
saranno disponibili a dicembre
08
LG lancia i TV OLED 4K
C’è anche un 55”
Arrivano i TV dei nostri sogni
I prezzi sono incoraggianti
(4000/5000 euro per il 55”)
più vicini a quelli dei TV 4K
di pari dimensioni
tanto da schiacciare i Full HD: logica vuole
che un TV Full HD costi meno di un pari
prestazioni UltraHD; ma se è così i TV Full
HD, che già hanno avuto prezzi in picchiata
negli ultimi mesi, sfondano la barriera della
convenienza per il produttore di metterli
sul mercato. Quindi meglio farli sparire, e
questo senza alcuna attinenza con la reale
domanda di mercato da parte degli utenti,
che ancora c’è. Alla fine, prima ancora
che i TV UltraHD diventino un prodotto di
successo, non ci sarà che UltraHD, ma ai
prezzi dei vecchi Full HD. Ringrazieranno
i consumatori, che avranno, spesso senza
neppure saperlo, un prodotto con qualche
rischio in meno di obsolescenza; ringrazieranno a tempo debito i broadcaster e i produttori di contenuti che, senza fare alcuno
sforzo e aspettando la riduzione dei costi
dei macchinari, si troveranno in un futuro
non troppo lontano con un parco installato
decoroso per valutare se uscire finalmente
allo scoperto e sfruttare utilitaristicamente
l’onda. Proprio come è già successo per
esempio con l’introduzione dell’HD (ma lì
il processo fu più lento perché non c’era la
crisi) o con quella del 3D, diventato feature
diffusa su tutti gli apparecchi ma per la
quale nessuno è disposto a pagare un
euro in più. Più è forte la crisi e più serve
09
innovazione reale e tangibile per vincerla:
il 4K è innovazione sì reale ma senza
contenuti non è affatto tangibile. Il maggior
effetto dell’innovazione “a prescindere” (a
prescindere soprattutto dalla domanda da
parte degli utenti) è quello di distruggere
valore; e questa volta ancor più velocemente delle altre a causa del conclamato
stato di crisi: le case produttrici di TV, alla
fine della completa introduzione del 4K,
saranno solo un po’ più povere e ancora
meno capaci di innovare; e gli utenti non
necessariamente più contenti..
Gianfranco GIARDINA
2014
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9 SETTEMBRE 2014
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IFA 2014 Stand dopo stand, ecco i dieci prodotti che più ci hanno impressionato a Berlino, ma è mancata la voglia di osare
DDAY.it Best of IFA: i 10 migliori prodotti della fiera
Dalle TV agli smartwatch per passare al fantastico visore realizzato da Oculus e Samsung, fino alla rinascita di Technics
Un vero smartwatch: con un design da
orologio tradizionale e uno schermo
OLED tagliato perfettamente a cerchio
LG è riuscita a creare un prodotto eccezionale che al momento non ha rivali sul
mercato.
di Roberto PEZZALI
N
on è stata una “grande” IFA: nonostante gli enormi spazi espositivi è
stato davvero difficile trovare una
novità vera. Quello che manca, rispetto
ai vecchi tempi, è quella voglia di “osare”
mostrando prototipi, soluzioni e idee anche irrealizzabili che appartiene alle fiere
di un tempo. In ogni caso, ecco i prodotti, in ordine rigorosamente casuale, che
rappresentano il “Best of the Show”.
Dyson 360 Eye
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LG TV OLED Ultra HD 55”
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Gear VR Samsung
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Samsung Galaxy Note Edge
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Il nuovo robot per le pulizie Dyson è
qualcosa di diverso rispetto a quanto
si è visto fino ad ora: meno sensori, più
cervello e la promessa di aspirare davvero senza spargere briciole e sporco
in giro. Il prezzo non è però il suo punto
di forza: costerà quasi 1000 euro.
Microsoft Nokia Lumia 830
Una vera goduria per gli occhi, qualità
e design all’ennesima potenza. LG fa
sul serio e il futuro dell’OLED è sempre
più suo. Chi ha aspettato a comprare
l’OLED Full HD perché voleva tutto, ora
finalmente lo può avere: display organico e risoluzione 4K ad un prezzo neppure troppo alto, che dovrebbe stare
intorno ai 4500 euro.
Sony Xperia Z3 Tablet Compact
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La collaborazione con Oculus fa nascere il primo visore per la realtà aumentata in ambito mobile. Serve per forza un
Galaxy Note e forse è un po’ prematuro
come prodotto, ma il futuro dell’entertainment passa da qui.
Il primo smartphone al mondo con display curvato sul bordo è sicuramente
uno dei prodotti da vedere: Samsung
Galaxy Note Edge è un prodotto particolare che forse non sarà capito da tutti,
ma è un peccato non vederlo.
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Panasonic AX900
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Un vero Lumia con finitura top, materiali
d’eccellenza e una fotocamera PureView con ottica Zeiss stabilizzata. Microsoft è convinta che l’830 possa competere con iPhone 5S e Galaxy S4: fa le
stesse cose ma costa molto meno.
Philips Afterglow
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Panasonic stuzzica “gli orfani del plasma” con un prodotto pensato espressamente per chi esige il massimo da
un TV sotto il profilo della qualità e del
nero. I risultati sono eccellenti.
Technics C700
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LG G Watch R

L’unico tablet che a nostro parere potrebbe dare davvero filo da torcere all’iPad Mini: è leggero e sottile quanto
un ebook, un vero capolavoro realizzato con materiali e tecnologie da top.
Speriamo che non finisca abbandonato
come il modello più grande, eccellente
prodotto che però non riceve dal pubblico l’attenzione che meriterebbe.
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La nuova versione di Ambilight con
proiezione integrata è una di quelle
cose che lasciano a bocca aperta. Philips ha il pregio di essere uno dei pochi
produttori di TV che ha una feature invidiata da tutti, ma che nessuno ha ancora
copiato. E Afterglow, in arrivo nel 2016,
aggiunge una dimensione in più.
Il ritorno di Technics passa dall’audio di
qualità, sognando sempre l’arrivo di un
giradischi vecchio stile: la serie C700
nasce per suonare bene in ogni situazione, sia che si tratti di sorgenti tradizionali sia di musica liquida.
2014
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n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
MOBILE Arriverà in Italia probabilmente entro ottobre a un prezzo intorno ai 300 euro. Unico difetto? Va ricaricato ogni notte
LG G Watch R, uno smartwatch a forma di orologio
Debutta all’IFA 2014 il primo smartwatch con il display circolare: esteticamente bello, realistico, finalmente convincente
di Gianfranco GIARDINA
inalmente è arrivato e così cade ogni sospetto che
si tratti solo di un fotomontaggio: parliamo dell’atteso smartwatch LG G Watch R, nuovo oggetto del
desiderio per tutti i possessori di smartphone Android
(superiori al 4.3). R come Rounded, perché la principale
caratteristica rispetto alle altre proposte viste in questo settore è il formato dello schermo circolare. Come
si conviene a qualsiasi oggetto che aspiri a prendere il
posto di un orologio tradizionale. E infatti il G Watch R
colpisce e piace proprio perché ha un look identico a un
orologio tradizionale.
Partiamo proprio dallo schermo: si tratta di un P-OLED
da 1,3” di diametro. Sì, di diametro, perché ovviamente
sul taglio circolare non ha più alcun senso parlare di
diagonale dello schermo. Questo vuol dire, tanto per
rapportarci a qualcosa che conosciamo meglio, un cerchio inscritto in un display quadrato da con diagonale
da 1,85”. Lo schermo rotondo è molto più complesso da
implementare e non solo per i problemi legati al taglio
e pilotaggio di un display simile, ma anche per le applicazioni: questo smartwatch risponde pienamente allo
standard Android Wear che normalmente implementa
display rettangolari o quadrati. Ci sono quindi anche una
serie di applicazioni da personalizzare se si vuole garantire un’esperienza valida all’utente. La scelta dell’OLED
è ovviamente vincente, non solo per densità di pixel (si
riesce così a emulare in maniera ottima anche la sottilissima lancetta dei secondi senza scalettature), ma anche
per brillantezza dei colori, chiusura del nero e, cosa ancora più importante, per i consumi. Contrariamente a un
LCD, un display OLED consuma in proporzione ai pixel
bianchi, o comunque chiari, visualizzati e non semplicemente per il fatto di essere acceso. Questo ha portato
LG a prediligere i quadranti scuri e di conseguenza anche a scegliere una finitura nera per questo smartwatch: un color metallo naturale avrebbe probabilmente
stonato con il quadrante scuro. Una finitura che appare
il punto più debole di questo bellissimo apparecchio: il
nero opaco ricorda da vicino alcuni materiali plastici e
non rende giustizia al fatto che invece il G Watch R abbia
un corpo metallico. Inoltre, la finitura,che ricorda molto
quella dei primi iPhone 5 neri, potrebbe essere a rischio
rapida usura sugli spigoli, soprattutto per un device che
andrebbe tenuto al polso una quindicina di ore al giorno.
Le dimensioni convincono: malgrado la natura “digitale”,

F
torna al sommario
questo G Watch R ha una stazza simile ai comuni orologi meccanici. Lo spessore è un po’ più generoso del
desiderabile, ma comunque nell’ambito dell’accettabile.
La rotellina che normalmente permette la regolazione
delle ore, non ha la classica funzione ma è solo un pulsante: l’ora si sincronizza direttamente con quella dello
smartphone.
Parlando di consumi, alla fine questo orologio andrà ricaricato ogni sera: l’autonomia potrebbe anche arrivare
a due giorni, secondo fonti interne a LG, ma molto dipende dall’utilizzo. In realtà LG ha gestito i consumi in
maniera molto intelligente: per esempio con la modalità
“Ambient”, quando lo smartwatch è inutilizzato il quadrante si spegne e lascia visibili solo le lancette, pixel
accesi minimizzati, insieme ai consumi. Così l’ora si capisce, ma basta muovere il braccio nel classico gesto per
vedere l’ora per far capire all’apparecchio che va riacceso anche l’intero quadrante. In questo modo, secondo le
stime di LG, i consumi si riducono a un decimo, passano
da 130 mW a 13 mW. Trattandosi di un device stagno
(può sopportare anche immersioni alla profondità di un
metro per mezz’ora) la ricarica avviene attraverso dei
contatti posti sul retro: serve quindi una sorta di piccola
docking di ricarica che - nell’utilizzo pratico - o si tiene a
casa o sul lavoro e quindi la ricarica quotidiana alla fine
è d’obbligo. Sulla parte a contatto con il polso c’è anche
un piccolo sensore biometrico: si tratta di un rilevatore di
battito cardiaco (come quello per esempio presente sul
Samsung Galaxy S5) che può essere utilizzato durante
l’attività sportiva.
LG G Watch R ha già preimpostati 8 quadranti diversi, ma
non siamo riusciti a vederli tutti (la funzione era abilitata
solo su pochi modelli in mano a funzionari LG), ma quelli
che abbiamo visto sono comunque molto belli e sono in
grado, grazie a una grafica molto curata, di cambiare la
personalità all’apparecchio.
Le altre funzionalità dimostrate sono quelle classiche di
Android Wear, la cui rideclinazione sul display tondo appare decisamente piacevole.
Parliamo ora dell’interno. Il cuore del G Watch R è simile
a quello del G Watch: Qualcomm Snapdragon 400 da
1,26 GHz, 512 MB di RAM e 4 GB di storage. C’è anche
un barometro integrato, oltre allo speaker e al microfono
per l’utilizzo come vivavoce. La batteria da 410 mAh è il
meglio che si possa trovare nelle dimensioni compatte
dell’apparecchio. Non sono presenti invece il localizzatore GPS come neppure un sensore di luminosità
ambientale, che avrebbe potuto aiutare non poco nel
contenimento dei consumi.
Il G Watch R dovrebbe arrivare entro ottobre: non ci sono
ancora certezze sul prezzo “italiano”, ma si parla di 299
euro, un livello alto per un gadget ma comunque accessibile, che potrebbe spingere molti utenti a farci più di un
pensierino, magari in vista del prossimo Natale.
2014
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n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
MOBILE Non si conosce ancora il prezzo al pubblico, dovrebbe essere disponibile da ottobre
Samsung Gear S, lo smartwatch indipendente
Gear S è il primo smartwatch 3G (quasi) del tutto indipendente dallo smartphone
Basato su sistema operativo Tizen, ha un display AMOLED curvo e touch da 2 pollici
S
di Emanuele VILLA
amsung l’aveva annunciato nei
giorni antecedenti la fiera, ma
l’IFA è l’occasione per mostrare per
la prima volta al grande pubblico Gear
S. Quello che all’apparenza sembra un
Gear Fit decisamente più voluminoso è
in realtà il primo tentativo dell’azienda
coreana di svincolare il concetto stesso
di smartwatch da quello di accessorio
per telefoni di ultima generazione. Gear
S è uno smartwatch con display AMOLED
curvo e touch da 2’’ con 360x480 pixel,
con tanto di cinturino intercambiabile: le
dimensioni del display sono volutamente
ampie, poichè lo smartwatch non è concepito come centro notifiche bensì come
cuore pulsante dell’esperienza di comunicazione mobile. Ecco perché è dotato
di connettività Wi-Fi, Bluetooth ma anche
3G, proprio per non essere vincolato allo
smartphone. L’apparecchio funge non
solo da orologio, grazie ai suoi moltepli-
ci quadranti personalizzabili, ma anche
come centro per i propri messaggi, per
l’attività social, per la comunicazione in
tutto e per tutto. Le dimensioni del display
permettono a Gear S di avere anche un
tastierino sul quale comporre i messaggi,
di modo tale da non essere costretti alla
gestione vocale (tipica di Android Wear).
Il sistema operativo è Tizen, dispone già
di app native e scaricabili dallo store (si
parla di 1000 applicazioni già disponibili),
integra il sistema di navigazione per pe-
doni HERE e la possibilità di visualizzare
e rispondere alle notifiche Facebook.
Inoltre, l’apparecchio è basato su un processore dual core da 1.0 GHz, ha 4 GB di
memoria interna e 512 MB di RAM, oltre
a una sorta di “personal trainer” incorporato che fa uso di S Health e di svariati
sensori quali accelerometro, giroscopio,
bussola, GPS, sensore frequenza cardiaca e barometro. Non ancora comunicato
il prezzo di listino, ma la disponibilità è
prevista per ottobre.
MOBILE Asus lancia ZenWatch: il suo primo dispositivo indossabile. In vendita a 199 euro
ZenWatch, lo smartwatch Asus che punta sul design
È basato su Android Wear, ha vetro curvo ed è costruito con materiali di elevata qualità
L
di Roberto PEZZALI

G ZenWatch è il primo wearable
device di Asus: l’azienda taiwanese
l’ha presentato a Berlino puntando
molto sulla ricerca svolta a livello di
design. L’obiettivo era quello di creare
uno smartwatch che sembrasse davvero un orologio e per farlo Asus si è
affidata ad un team di designer del settore che hanno sfruttato una cassa in
acciaio temperato, un vetro curvo e un
cinturino in vera pelle italiana per realizzare un prodotto che pare davvero
ben rifinito. Asus sceglie Android Wear
come sistema operativo di ZenWatch,
ma ha personalizzato l’interfaccia con
ZenUI offrendo una serie di funzionalità aggiuntive, come la possibilità di
coprire l’orologio con la mano per non
rispondere ad una chiamata in arrivo e
la disponibilità di oltre 8 stili di quadrante personalizzabili per arrivare a 100
diverse variazioni.
Lo schermo di ZenWatch sarà un
AMOLED da 320 x 320 e 1.6” di dia-
torna al sommario
gonale, 300 nits di luminosità e un
vetro Gorilla Glass 3 curvo a protezione. All’interno Asus ha inserito uno
Snapdragon 400 con 512 MB di RAM
e 4 GB di memoria flash per le app. Il
peso di ZenWatch è pari a 75 grammi,
nessuna indicazione per quanto riguarda l’autonomia. Come nel caso di altri
smartwatch è presente il sensore biometrico per il battito cardiaco e la protezione IPS5 per eventuali “bagni”.
Il prezzo sarà di 199 euro, la disponibilità in Italia è prevista a breve.
SmartWatch 3
di Sony abbraccia
Android Wear
Presentato sul palco
dell’IFA il nuovo
smartwatch della
casa giapponese
pensato per dialogare
costantemente
con Lifelog ed essere
il nostro partner
quotidiano
di Michele LEPORI
Il mercato dei dispositivi indossabili è anche per Sony uno dei
settori di riferimento, e ce lo dimostra presentando a Berlino
SmartWatch 3: l’ultima generazione dello smartwatch Sony
non brilla per design o preziosità
dei materiali ma tira dritto senza
troppi pensieri sulla strada della
praticità ed è pensato per essere abbinato via Bluetooth a uno
smartphone e per tenerci aggiornati sulla nostra attività quotidiana, dai passi alle calorie passando per la distanza percorsa. Non
manca ovviamente il supporto
alla visualizzazione e scrittura
dei messaggi, alle chiamate e a
tutte le applicazioni supportate
da Android Wear: sullo schermo
da 1,6” sarà tutto visualizzabile
e gestibile con un dito mentre
sullo smartphone le informazioni
si aggiorneranno di conseguenza. A livello tecnico, oltre al display TFT LCD lo SmartWatch 3
è waterproof ed è equipaggiato
con un processore quad core
ARM A7 da 1,2 GHz e 512 MB di
memoria RAM, è dotato di serie
di microfono incorporato, accelerometro, bussola, giroscopio e
modulo GPS. I colori inizialmente
previsti per l’imminente arrivo sul
mercato saranno Classic Black e
Sport Lime, mentre i cinturini Pink
e White arriveranno in seguito.
2014
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n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
MOBILE Se Samsung e LG si fossero uniti probabilmente sarebbe uscito lo smartwatch ideale
Lo smartwatch (quasi) perfetto resta un sogno?
G Watch R ha design e costruzione, Gear S software ottimizzato e funziona senza smartphone
L
di Roberto PEZZALI
G e Samsung sono come cane e
gatto, ma questa volta insieme
avrebbero potuto davvero lasciare
il segno e far dimenticare per un attimo l’evento Apple. L’iWatch di Apple
è atteso come il Messia, ma nel mercato degli smartwatch c’è spazio per
almeno un altro competitor, soprattutto
se Apple deciderà che lo smartwatch
migliore di sempre, il suo, potrà funzionare solo con gli smartphone migliori
di sempre.
Scherzi a parte, LG e Samsung avrebbero potuto fare davvero grandi cose
perché i due prodotti che hanno lanciato all’IFA, messi insieme, riuscirebbero
a rispondere alle esigenze di chi (pochi
per ora) sogna di mettersi al polso un
orologio intelligente. Se Moto 360 di
Motorola ha fatto registrare il tutto esaurito, vuol dire che LG può stare tranquilla e attendere: G Watch R è in assoluto
uno degli smartwatch più riusciti sotto
il profilo del design. Non eccessivamente grosso, con una ghiera che lo
rende molto “orologio” e uno schermo
OLED completamente tondo, G Watch
R insieme ai suoi numerosi clockface
(variazioni di quadrante) rappresenta sicuramente il prodotto che molti fino ad
oggi hanno sognato ma non hanno mai
trovato sul mercato. LG ha fatto una serie di scelte che fanno capire quanto il
prodotto sia stato pensato: lo schermo
OLED, ad esempio, viene salvaguardato da una sorta di screen saver perennemente attivo che sposta di qualche
pixel il quadrante ogni secondo. Non
è un segreto, infatti, che l’OLED, soprattutto con immagini che restano
statiche, può consumarsi in modo anomalo se visualizza elementi persistenti

Samsung Gear S
torna al sommario
Withings Activité
l’orologio
di lusso che
è anche smart
Design francese e
materiali di classe,
meccanica di precisione
svizzera e funzioni smart
LG G Watch R
per 365 giorni di fila (ed è il caso del
Watch): LG promette di aver risolto il
problema via software, un po’ come si
faceva con le tecniche anti-stampaggio
dei TV al plasma. Bello fuori, ma migliorabile sicuramente all’interno: manca
un GPS, c’è un processore Qualcomm
Snapdragon (non il più risparmioso dei
SoC) e si basa su Android Wear che lo
rende da una parte identico agli altri
orologi, dall’altra impone il collegamento a uno smartphone per avere accesso
alle notifiche di base. Anche se l’ultimo
aggiornamento di Wear porta qualche
funzionalità “offline”,
LG G Watch R resta,
così come il Moto 360
e lo SmartWatch Sony,
un appendice del telefono.
Non è così invece per
il Gear S di Samsung;
esteticamente, seppur ben costruito e
con display curvo, è
un po’ una “patacca”
al polso, una sorta di
Gear allargato che
non fa molto “style”:
la versione bianca,
dedicata a un pubblico femminile, è
una presenza un
po’ troppo ingombrante e anche il
modello da uomo,
un po’ più sobrio,
resta comunque un
qualcosa di difficile
da abbinare se si è
attenti al look.
Tralasciando però
la parte “estetica”
il Gear S è, tolto il
Pebble, uno dei prodotti che più di tutti
si avvicina come concetto alla logica
di orologio intelligente che potrebbe
davvero prendere piede. Prima di tutto è autonomo, non gli interessa se è
collegato a uno smartphone (meglio) o
se abbiamo lasciato lo smartphone a
casa (ha dentro una SIM), e in secondo
luogo ha un GPS, cosa che lo trasforma automaticamente in un “fitness watch” offrendo così al consumatore un
utilizzo di riserva. Chi si accorge che
uno smartwatch, dopo qualche mese
di utilizzo, non è poi essenziale come
sembra e si può anche farne a meno,
con un Gear S avrà sempre un bracciale con Nike Plus e Runkeeper da usare
per la corsa o per andare in palestra.
A questo si aggiunge anche la presenza di Tizen e di un processore ottimizzato che offre tre giorni di autonomia:
non è tanto, ma è già qualcosa. L’autonomia è comunque l’aspetto più importante per uno smartwatch, non tanto perché è faticoso ricaricarlo quanto
perché, la prima volta che lo si dimentica sul comodino di casa, ci si potrebbe
accorgere che in fin dei conti non è un
accessorio così fondamentale.
di Michele LEPORI
L’aspetto più prettamente estetico
dei dispositivi indossabili è stato
spesso accusato di essere la vera
causa del loro scarso successo, ma
adesso potrebbe essere il momento della svolta: Withings ha annunciato che Activité arriverà presto in
Europa. L’orologio, perché di smartwatch non ci pare il caso di parlare
si appresta a far parlare di sé anche nel Vecchio Continente. Che
cosa lo distingue dai rivali? Activité
non vuole presentarsi come uno
smartwatch travestito da orologio
perché al posto di processori e
RAM ci sono meccaniche di precisione e lancette, al posto di display
OLED o LCD c’è un vero e proprio
vetro e le linee futuristiche lasciano
spazio al design francese senza
tempo. L’unica concessione alla
tradizione svizzera la troviamo nel
sub-quadrante, analogico, dove
una lancetta indica a che punto siamo sull’obiettivo giornaliero di passi e calorie. Le funzionalità smart,
infatti, sono demandate all’app che
comanda l’orologio e si interfaccia
con i sensori di controllo. Activité
promette di monitorare l’attività
fisica in piscina grazie alla sua impermeabilità e le fasi del sonno
se decideremo di tenerlo al polso
anche durante la notte. Interessante anche la funzione di aggiornamento automatico delle lancette
dell’ora se l’iPhone rileva un fuso
orario differente. Materiali di qualità, assemblaggio seguendo i dettami dei mastri orologiai svizzeri e
tutte le principali funzionalità che si
possono chiedere alla dotazione di
serie di uno smartwatch: tutto questo ha un prezzo e benché, da comunicato stampa, Withings parli di
qualcosa “sotto ai 500 dollari”, alla
presentazione i responsabili della
maison francese hanno ventilato
un prezzo suggerito di 390 euro e
disponibilità da novembre.
Insieme
faremo cose
meravigliose
A SETTEMBRE CON LG TUTTO è pOSSIBILE
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2014
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n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
HI-FI E HOME CINEMA Panasonic rilancia il marchio Technics, tenuto in “frigo” per anni. Ma non è “un’operazione nostalgia”
Technics ritorna alla grande: VUmeter e classe D insieme
Insieme al design di un tempo, arriva il supporto anche per l’audio in alta risoluzione. I prodotti arriveranno a dicembre
L
di Paolo CENTOFANTI
a novità forse più inaspettata dell’edizione 2014 dell’IFA di Berlino,
non riguarda smartphone, tablet o il
4K, ma il ritorno sulle scene di un marchio
storico legato al mondo dell’alta fedeltà.
Panasonic ha infatti annunciato il ritorno
in Europa del brand Technics, con due
nuove serie di prodotti stereo, dedicate a
chi tiene ancora alla qualità audio. Si tratta
di prodotti che richiamano nel design l’inconfondibile stile Technics e che vedono
il ritorno di dispositivi come un normale
lettore di CD Audio stereo, ma che offrono anche aperture al “nuovo” come il supporto ai file audio in alta risoluzione.
Il fiore all’occhiello di questa nuova fase
del marchio Technics è la serie R1, “Reference Class” come la definisce Panasonic,
che comprende pre e finale stereo e una
coppia di diffusori stereo da pavimento. Si
parte dunque dal finale di potenza SE-R1,
contraddistinto dagli inconfondibili VUMeter analogici che dominano il frontale,
ma in realtà costituito da un amplificatore
in classe D. A pilotare il finale non c’è un
semplice pre amplificatore. L’SU-R1 è infatti anche un lettore audio digitale con
connettività di rete, capace di riprodurre
audio in alta risoluzione FLAC e PCM anche da server DLNA, fino a 24 bit e 192
KHz, mentre via connessione USB può
riprodurre l’audio da file DSD a 2.8 e 5.6
MHz. Il collegamento tra le due unità avviene tramite una nuova interfaccia digitale, denominata Technics Digital Link, ma
troviamo anche oltre a ingressi e uscite
SPDIF coassiali e ottiche anche connessioni analogiche XLR e digitali AES/EBU.
In abbinamento alla coppia pre e finale,
Panasonic propone anche i nuovi diffusori SB-R1, due bestie da 76 kg con
sei altoparlanti, 4 woofer a lunga corsa
e un sistema coassiale woofer/tweeter
denominato Driver Phase Precision, con
tweeter con cupola in grafite di carbonio.
Ma se Technics vanta una grande storia
e tradizione del campo delle elettroniche,
non si può proprio dire che i suoi diffusori
abbiano lasciato una traccia indelebile nel
mondo dell’hi-fi, almeno in Europa: il lancio di questi giganteschi diffusori sembra
più un completamento di gamma che una
volontà vera e propria di spingere
l’acceleratore su questo fronte.
La serie C700 è invece composta
dall’amplificatore stereo integrato
SU-C700, il lettore audio di rete
ST-C700, il lettore di CD Audio SLC799 e i diffusori da scaffale SBC700. Sia l’amplificatore che il lettore audio sono dotati di connessione
USB-B per l’ascolto da PC anche di
file audio DSD. L’ST-C700, come il
modello della serie superiore supporta poi file PCM (WAV, AIFF) e FLAC
anche ad alta risoluzione, fino a 192 KHz
e 24 bit, ed è dotato di connettività Bluetooth con supporto per il codec aptX, per
l’ascolto da sorgenti come smartphone e
tablet. I diffusori da scaffale impiegano lo
PANASONIC SU-C700
PANASONIC ST-C700
stesso particolare Driver Phase Precision,
con un design acustico decisamente
più semplificato e “leggero” rispetto alle
grandi SB-R1 della serie superiore. I prodotti arriveranno a dicembre; per i prezzi
si parla di diverse migliaia di euro.
HI-FI E HOME CINEMA Anche Panasonic si lancia nel settore dei diffusori wireless per il multiroom presentando la gamma ALL
All’IFA Panasonic lancia i suoi primi diffusori multiroom
La serie ALL comprende due modelli (ALL 8 e il èpiù compatto ALL3) e un adattatore per sistemi stereo già esistenti (ALL1C)
l
mercato dei diffusori audio per lo
streaming musicale da smartphone
e tablet si fa sempre più ricco e interessante. All’IFA anche Panasonic presenta i suoi modelli della gamma ALL,
che comprende il modello ALL8 (299
euro), il più compatto ALL3 (249 euro) e
il modulo ALL1C (199 euro) per impianti
stereo già esistenti.
In comune ai 3 modelli il sistema Allplay, la connessione Wi-fi a doppia
banda 2,4 e 5 GHz, la compatibilità con
l’app dedicata Music Streaming e la possibilità di riprodurre file musicali MP3,
AAC, WAV, ALAC e FLAC (ma solo fino a
48kHz/24bit). Dall’applicazione si possono gestire più diffusori in modalità Party
Mode, cioè diffondere lo stesso brano
in tutte le stanze, oppure MultiZone per
diffondere brani musicali diversi nelle
varie stanze. L’app è già compatibile con

PANASONIC ALL8
di Roberto FAGGIANO
torna al sommario
PANASONIC ALL1C
Spotify, Napster e TuneIn per le radio via
web. Il modello ALL8 è un diffusore a
due vie con subwoofer integrato e potenza complessiva di 80 watt con moduli
digitali. Gli altoparlanti hanno membrane
in bambù ed è possibile regolare i controlli di tono. Il diffusore può essere posizionato a parete e misura 37 x 22 x 14 cm
(L x A x P). l modello ALL3 è più compatto
e può essere posizionato in orizzontale e
verticale, utilizza moduli di amplificazio-
ne digitale per complessivi 40 watt per
un sistema di altoparlanti a due vie; le
misure sono di 25 x 13 x 15 cm (L x A x
P). Il modulo ALL1C è invece utilizzabile
da chi dispone già di un sistema stereo e
vuole allargare le sorgenti allo streaming.
Il modulo contiene un convertitore digitale/analogico Burr Brown da 192kHz/24
bit ma ha anche l’uscita digitale oltre alla
stereo analogica. Anche ALL1 può essere posizionato in orizzontale o verticale.
PANASONIC ALL3
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TV E VIDEO LG ha portato all’IFA i suoi imminenti nuovi TV OLED Ultra HD e il già annunciato modello full HD “entry level”
LG avanti tutta con l’OLED: ecco il 4K dei sogni, anche 55”
Sono “incoraggianti” le prime indicazioni sui prezzi: per il 4K 55” si parla di un listino compreso tra i 4000 e i 5000 euro
I
di Paolo CENTOFANTI
IFA 2014 è l’appuntamento che ci accompagna verso il lancio dei primi
OLED con pannello 4K di LG. Naturalmente, la fiera non ci mette mai nelle
condizioni ideali per apprezzare davvero
la qualità di un TV, ma è chiaro che l’OLED
offre un incredibile rapporto di contrasto,
il calore dei colori e ora anche il dettaglio
dell’Ultra HD. La novità, però, che abbiamo scoperto qui all’IFA è che, a fianco del
65 pollici e del 77 pollici, ci sarà anche
un più “umano” 55 pollici, sempre con
pannello 4K. I nuovi modelli 4K, come
quelli full HD dello scorso anno, sono
contraddistinti da pannello curvo e sono
basati sulla tecnologia WRGB, ma cambia
la base, sicuramente originale ma anche
molto piacevole, con la sua linea leggera
e sinuosa. In realtà presso lo stand abbiamo visto i nuovi modelli montati su basi di
ogni tipo, da quella circolare a quella più
semplice piatta, fino a quella utilizzata per
la prima generazione di TV OLED di LG.
L’altra novità è che, come il nuovo OLED
full HD 55EC930V (in arrivo ad un prezzo
di listino suggerito di 2999 euro), anche
i nuovi modelli 4K sono dotati di piattaforma WebOS, l’interfaccia Smart TV
semplice che ha molto potenziale ancora
Samsung piega
il TV a comando

Samsung ha un nuovo TV che costa
200.000 euro. Non un TV normale,
ovviamente, ma il TV “bendable”
che troneggia al centro dello stand:
da curvo a piatto, da piatto a curvo
con una serie di tiranti nascosti che
flettono il pannello da 105”. Probabilmente è un’idea di quello che
Samsung sta cercando di implementare sui modelli più piccoli per dare
la doppia possibilità, TV tradizionale
o TV avvolgente. L’idea è interessante, a patto che si riesca a realizzare
a costi abbordabili. Chi si accontenta, invece, del solo TV curvo con
schermo fisso e non “pieghevole a
comando” spende meno: lo stesso
modello costa solo 100.000 euro.
torna al sommario
inespresso a nostro avviso. In ogni caso,
la nuova gamma OLED Ultra HD è così
composta: i modelli da 55 e 65 pollici fanno parte della serie EC970V, mentre il 77
pollici ha sigla 77EC980V. Tutti e tre i televisori sono dotati, oltre che di pannello
4K, di ingressi HDMI 2.0, decoder HEVC
integrato, magic remote, WebOS, 3D
passivo Cinema 3D e naturalmente Wi-Fi
integrato. L’audio è invece, sul modello
da 77 pollici, firmato Harman Kardon. La
sorpresa dell’IFA è il nuovo modello di TV
OLED 4K in taglio da 55 pollici con design
ultra slim. Sui prezzi c’è ancora riserbo al
momento, ma per il 55 pollici si parla di
un costo intorno ai 4000/4500 euro che,
se fosse davvero confermato, sarebbe
davvero molto concorrenziale rispetto ai
TV Ultra HD LCD della concorrenza. La
disponibilità dei primi esemplari è attesa
per fine ottobre inizio novembre. Come
curiosità, LG ha mostrato anche un prototipo di TV OLED da 77 pollici con schermo pieghevole, che passa cioè da piatto
a curvo alla pressione di un apposito tasto del telecomando. Si tratta solo di un
concept e al momento non ci sono piani
per una sua commercializzazione.
TV E VIDEO Epson amplia la gamma di videoproiettori con tre modelli basati su tecnologia 3LCD
Tre proiettori Epson per l’home cinema “facile”
Hanno buone prestazioni e sono adatti anche a chi è alle prime armi: uno dei tre è wireless
E
di Paolo CENTOFANTI
pson ha presentato a Berlino la
nuova gamma di videoproiettori
per l’home entertainment in tecnologia 3LCD. Con i modelli EH-TW6600
e EH-TW6600W a 1080p Epson punta
sul Full HD e sulla semplicità d’uso, con
sette modalità colore pre-configurate,
ottimizzazione automatica in base alle
condizioni di luce e Lens shift (60% orizzontale, 24% verticale) per un comodo
posizionamento in qualsiasi ambiente.
Tra le altre caratteristiche meritevoli di
menzione, il doppio ingresso HDMI, la luminosità dichiarata di 2.500 ANSI lumen
e funzionalità di conversione 2D/3D. Il
modello W vi aggiunge la connettività
wireless HDMI tra il proiettore e l’apposito ricevitore dotato di cinque ingressi
HDMI. Il terzo modello EH-TW570 è invece un videoproiettore HD Ready a 720p,
entry level basato anch’esso sulla tecnologia 3LCD. Con i suoi 3.000 lumen risulta essere il più luminoso della gamma
Epson per l’home cinema. Sono quattro
le modalità colore disponibili per il 2D
e due quelle per il 3D. La durata della
lampada può raggiungere le 5000 ore,
che diventano 6000 in modalità “eco”. I
prezzi dei tre modelli, disponibili in vendita da settembre, non sono ancora noti.
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TV E VIDEO Per i contenuti 4K Samsung all’IFA conferma la sua totale fiducia nello streaming
Blu-ray 4K? Non se ne parla nemmeno
Samsung punta su streaming e hard disk
Per chi non ha la banda larga c’è l’UHD Video Pack: un hard disk protetto da 500 GB
O
di Gianfranco GIARDINA

gni tanto riparte il tormentone
del Blu-ray in 4K, come se stesse
per arrivare sul mercato. In effetti
dal punto di vista tecnico si tratterebbe
di una cosa facile da realizzare. Ma per
fare una cosa, bisogna volerla fare.
Non sembra questo l’intendimento di
Samsung che durante la sua conferenza stampa, in larga parte impostata
proprio sul 4K e sul “power of curved”,
è arrivata a parlare del nodo dei contenuti Ultra HD, che in questo momento
scarseggiano, e delle soluzioni che ha
in testa. E così Samsung ha presentato
ufficialmente l’iniziativa già anticipata
da DDAY.it: si tratta di uno “standard”
di downloading/streaming di film in 4K,
un’app che racchiude e mette insieme
i servizi di alcuni provider di contenuti
Ultra HD in streaming entrati in partnership con Samsung. Tra questi c’è anche
l’italiana Chili.tv che dal prossimo inverno entrerà a pieno titolo nel mercato
europeo, debuttando con i propri servizi in una manciata di paesi comunitari.
Oltre a Chili.tv ci sono altri nomi di
spicco, come Netflix e Amazon, che
invece sarà meno immediato vedere dalle nostre parti, non fosse altro
torna al sommario
Philips presenta
un lettore 4K
con Android L
Il media player 4K
Philips è la soluzione
anti-age per tutti i TV
legge ogni tipo di file
(anche HEVC) e potrà
offrire l’esperienza
interattiva delle app
del nuovo sistema
di Google
di Roberto PEZZALI
per un problema di lingua e diritti. Sul
fronte dei contenuti, i nomi di Fox e
Paramount bastano per far capire che
qui si sta facendo sul serio. In pratica
- pensa Samsung - basterà la banda
larga per godere di contenuti in 4K. Infatti è comparsa sui TV mostrati in fiera
un’icona tra le app nell’ambiente smart
TV: si tratta di UHD Download. All’intero di questa app (ce ne sarà una sola
che conterrà l’offerta di tutti i partner)
si possono scegliere i film disponibili e
quindi partire con la visione.
Da segnalare, piccola fierezza italiana,
come venga mostrata una schermata
di film provenienti dalla piattaforma
Chili.tv.
Ancora si tratta delle prime sperimentazioni, tanto più che la procedura simula un downloading (immaginiamo
buffering o forse un download and
play su un supporto esterno) ma poi si
ferma lì: ci è stato detto che si tratta di
una simulazione in attesa dell’allestimento del processo funzionante.
E se la banda larga è un sogno? Nes-
sun problema, secondo Samsung
in questo caso interviene il supporto fisico: si chiama Samsung UHD
Video Pack (foto di apertura) e si tratta
di un hard disk, realizzato in collaborazione con Western Digital, che però
integra tutti i protocolli di sicurezza
graditi alle major, pensato per ospitare
contenuti Ultra HD e che verrà venduto con 5 film e 3 documentari già
contenuti all’interno. Non granché, se
ci si pensa, ma quanto meno un “contentino” per quelli che lo streaming se
lo sognano. A garantire la sicurezza
dei contenuti un consorzio chiamato
SCSA (Secure Content Storage Association) a cui aderiscono sia Samsung
che 20th Century Fox.
E già che era sull’argomento, Samsung ha anche presentato il logo messo a punto dalle associazioni di settore
che caratterizzerà i TV che, in conferenza stampa, sono stati chiamati
“veramente Ultra HD”, con una chiara
nota polemica nei confronti di apparecchi che dichiarerebbero di essere
4K ma che poi così non sono. Il logo
non è particolarmente “sexy” e perde
definitivamente la dizione 4K. Di tutto
quindi, ma nulla davvero sul fronte di
un sempre meno probabile supporto
stampato Ultra HD. Fibra salvaci tu.
Philips è uno dei partner di lancio
di Google per la nuova Android
TV basata su Android L: la gamma 2015 sarà interamente basata sul sistema operativo Google,
ma per chi ha già una TV e non
vuole rinunciare ad una smart TV
ben fatta la soluzione si chiama
UHD 880, un media player basato su Android che sarà venduto a
partire dal Q1 2015 a 249 euro.
L’UHD 880 è la soluzione ai problemi di molti, perché permetterà a tutti di godere della nuova
esperienza smart che Google sta
preparando e perché tra le app
a bordo ci sarà anche un player
Ultra HD che potrà riprodurre ogni
tipo di file (anche HEVC) da rete
o da chiavetta in piena risoluzione
4K fino a 60 fps.
UHD 880 è un prodotto chiave per
Philips anche per un altro motivo:
le attuali TV Android non potranno
essere aggiornate ad Android L
per problemi di hardware (l’attuale
SoC non è supportato) quindi chi
acquisterà ora un TV UHD 2014
della serie 8809, 8909 curved,
9109 e 9809 lo riceverà in omaggio appena uscirà. Purtroppo non
abbiamo avuto modo di provarlo:
su Android TV e Google L c’è ancora stretto riserbo e il prodotto in
mostra all’IFA non è ancora funzionante.
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SMARTHOME Ci vogliono 1000 euro per portare in casa l’ultimo nato di casa Dyson, il piccolo robot aspirapolvere 360 Eye
Che spettacolo il Dyson 360 Eye, ma che prezzo
Potente e dall’aspetto futuristico, il robot aspirapolvere Dyson mappa l’ambiente con una videocamera panoramica a 360°
di Roberto PEZZALI ed Emanuele VILLA
D
yson a Berlino ha svelato il 360 Eye, un robot aspirapolvere frutto di un progetto durato
16 anni e costato 47 milioni di dollari in ricerca e sviluppo. James Dyson – inventore e fondatore della compagnia – spiega di essere partito dalle
debolezze degli attuali robot domestici, tra cui la
bassa potenza di aspirazione e soprattutto la scarsa
“visibilità” che hanno dell’ambiente in cui operano.
E il nome scelto da Mr.Dyson per il suo primo robot
aspirapolvere indica con chiarezza il principale punto di forza del robot: la visione a 360 gradi, ottenuta
abbinando l’impiego di una videocamera panoramica a 30 frame al secondo ai classici sensori ad infrarossi. Il risultato è una mappatura accurata degli
ambienti di casa e una navigazione dalla precisione
millimetrica. Alla potenza pensa il motore ad aspirazione ciclonica mentre l’utilizzo di speciali spazzole
e tecnologie innovative permette di raccogliere ogni
tipo di sporco, separando anche la polvere dal resto.
Il contenitore per la sporcizia ha una capacità di
0,4 litri e il Dyson 360 Eye riesce a lavorare per 20/30
minuti prima di andare alla base a ricaricarsi.
La demo: risultati sorprendenti
Dyson 360 Eye è un piccolo concentrato di tecnologia che misura 23 cm di diametro e 12 cm di altezza, una scelta fatta analizzando usi e abitudini degli
utenti, ci raccontano i progettisti Dyson al termine
della conferenza di presentazione, preferendo non
ridurre ulteriormente lo spessore per realizzare un
disco più piatto e più largo come gli altri prodotti tradizionali. Il Dyson 360 Eye prende il nome dal suo
elemento principale, la videocamera a 360°, montata sulla scocca superiore, che 30 volte al secondo
aggiorna l’immagine per creare una mappa fedele e
precisa dell’ambiente che sta per pulire. Il sistema interno effettua un’analisi ambientale tridimensionale
precisa che necessita solo di un sensore IR frontale
per gestire eventuali ostacoli sul percorso.
Dyson, rispetto agli altri prodotti analoghi, ha deciso che il suo robot non deve necessariamente apprendere come è fatta una casa o una stanza: per il
360 Eye ogni volta che pulisce è sempre una prima
volta e per ogni stanza riesegue una rapida calibrazione per capire quanto e come deve muoversi. Il
pattern di pulizia è standard: si posiziona all’esatto
centro della stanza e si muove a spirale, con l’ampiezza della spirale che cresce di circa 10 cm ad ogni
giro. Niente sfugge alla spazzola rotante, ci confida
chi ha disegnato il sistema si pulizia, si è volutamente
scelto di usare una spazzola larga quanto il diametro
del robot per assicurare una pulizia perfetta.
La dimostrazione, svolta con il robot a confronto con
un altro della concorrenza, mette in luce una superiorità disarmante del Dyson in fatto di aspirazione,
anche se dobbiamo ammettere che usando la farina
Dyson è andata sul sicuro.
Gli altri robot, quelli che usano le spazzoline rotanti per portare la polvere alla bocca di aspirazione,
spesso più stretta, in realtà spostano solo lo sporco
più grande sparpagliando le polveri e i residui più
fini. Con una autonomia di circa 25/30 minuti Dyson
360 Eye torna da solo a ricaricarsi, per raggiungere
la carica completa servono 3 ore.
Dyson ha realizzato anche un’app per la gestione,
niente di complesso ma un semplice scheduler che
permette di avviare la pulizia in remoto, pianificare la
programmazione settimanale e di controllare anche
il pattern tracciato dal robot per ogni stanza pulita:
così facendo l’utente si rende conto se il robot ha
saltato qualche zona e può capire qual’è l’ostacolo
che lo disturba. Inoltre, Dyson ha pensato al 360 Eye
come un prodotto che cresce: la casa madre può
aggiornare il software automaticamente in remoto
per migliorare gli algoritmi di pulizia e il software di
tracking ambientale. Tra le possibilità offerte dall’app
c’è anche il controllo di più unità, per gestire appartamenti su più piani: chi ha la casa grande può assoldare un esercito di robot per le pulizie, lavoreranno
insieme per far trovare il pavimento splendente e
pulito ogni giorno. Purtroppo l’esercito non è proprio a buon mercato: per le tecnologie che aiutano
a vivere meglio il costo passa in secondo piano, e
questa volta serviranno 1000 euro per il piccolo servitore domestico.
Il Dyson 360 Eye costa quasi quanto tre Roomba (o
altri aspirapolvere della concorrenza), ma Dyson si
dice sicura del fatto che non solo vale tre volte tanto
ma che funziona anche molto meglio di tutto i prodotti finora presenti sul mercato.
video
lab

Un esempio del pattern seguito dal Dyson 360 Eye
per la pulizia di un ambiente
torna al sommario
La particolare spazzola rotante del Dyson 360 Eye
ampia quanto il diametro del robot
Dyson 360 Eye
Dimostrazione eseguita all’IFA 2014
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SMARTHOME È dotato di motore Digital Inverter, tecnologia CyclonForce e sensore FullView
Samsung Powerbot è il robot di alto livello
Samsung lancia VR9000 il nuovo robot aspirapolvere che vuole competere con Eye 360 di Dyson
N
di Andrea ZUFFI
onostante tutti gli occhi siano puntati sui suoi prodotti del segmento mobile, Samsung ha deciso di
portare a Berlino anche interessanti novità in materia di casa intelligente. Anzi
si può proprio dire che Samsung con la
presentazione del robot aspirapolvere
Powerbot VR9000, abbia voluto distogliere un po’ l’attenzione al robot protagonista della fiera, ovvero il Dyson 360
Eye. Non è di sicuro la prima volta che
Samsung presenta un robot aspirapolvere, ma le novità in questo caso sono
molto interessanti: Powerbot VR9000
promette, infatti, una potenza di aspirazione 60 volte maggiore rispetto a
quella di un aspirapolvere convenzionale (espressione un po’ vaga, ma in
assenza di una prova ci fidiamo) e un
buon numero di soluzioni tecnologiche
innovative. Per garantire questa poten-
SMARTHOME
Withings
Home, la
videocamera
per la salute

Home è una videocamera HD da
interno con grandangolo da 135°,
visione notturna e sensore di riconoscimento volti e movimento ma è
anche il modo migliore di dimostrare
alla propria famiglia quanto ci
teniamo al benessere. Si, perchè
Home ci dà la possibilità di conoscere
sempre in tempo reale tramite
notifiche sull’iPhone i cambiamenti
di qualità dell’aria, dell’umidità e di
tutti i dati più importanti che i sensori
integrati sono in grado di rilevare. I
due microfoni, lo speaker HQ integrato e la camera da 5 MP con sensore
CMOS permetteranno il monitoraggio
costante anche quando saremo fuori
casa e grazie a Cloud Video e alla funzionalità in-app di diario/timeline sarà
possibile archiviare e conservare particolari momenti a cui non abbiamo
assistito “in diretta” ma che Home ha
ripreso e conservato. Withings Home
sarà disponibile da quest’autunno
presso i partner della casa francese a
un prezzo attorno ai 199 euro.
torna al sommario
za aspirante,
Powerbot
VR9000 fa uso
del motore Digital Inverter e
della tecnologia CyclonForce: in pratica,
l’apparecchio
sfrutta la tecnologia ciclonica e separa
le varie componenti che aspira grazie
alla forza centrifuga; polvere e detriti
vengono separati e trattenuti in un’apposita camera esterna con il risultato di
mantenere il filtro pulito più a lungo e di
evitare ostruzioni. La potenza è fondamentale, le dimensioni sono compatte,
ma Samsung ci tiene più che altro a sottolineare le svariate tecnologie di cui ha
dotato il prodotto: FullView Sensor, per
esempio, è un sensore in grado di scansionare ogni dettaglio delle superfici
da aspirare, individuando gli ostacoli e
riducendo al minimo i punti ciechi. Easy Pass è
invece il sistema
che si avvantaggia di speciali
e ampie ruote
autoregolanti
che permettono a Powerbot di superare cavi, frange
di tappeto e altre insidie domestiche
senza rimanere intrappolato. Infine,
un’altra novità meritevole di menzione
è Point Cleaning, ovvero il telecomando che funziona come un “puntatore”
e consente di guidare il robot verso
l’area desiderata. Al momento non si
hanno indicazioni circa la disponibilità
e il prezzo di lancio, ma ovviamente
si tratta di un modello europeo, che di
conseguenza potremo vedere presto a
casa nostra. Sarà davvero smart come
dice di essere?
SMARTHOME Manca la nostra lingua all’interno dell’app
Ecco il termostato intelligente di Nest
Purtroppo l’Italia non è ancora pronta
di Roberto PEZZALI
iente Nest per l’Italia, almeno ufficialmente. Matt Rogers, il fondatore e chief
technology officer di Nest ha annunciato l’arrivo del termostato intelligente in
altri paesi europei. All’Inghilterra, dove il Nest è già disponibile da un po’, si aggiungono ora Francia, Olanda, Belgio e Irlanda: il prodotto sarà essenzialmente quello distribuito sul mercato inglese, con l’applicazione ovviamente localizzata e adattata
per le esigenze locali. In partnership con le principali aziende energetiche dei vari
Paesi, Nest conta di avere il suo prodotto di punta in oltre 400 negozi entro la fine
di settembre, giusto in tempo per il prossimo inverno. L’Italia questa volta è in buona
compagnia: insieme alla Germania resta fuori dal progetto di espansione europea dell’azienda, e non resta che affidarsi come sempre al fai da te. Il termostato in versione
UK, come abbiamo già ribadito, funziona senza problemi anche con i sistemi italiani
ma per l’installazione ci si dovrà rivolgere a un esperto e soprattutto mancherà la nostra lingua all’interno dell’app. Niente di non risolvibile, ma sicuramente non una cosa
adatta a tutti. Resta solo da capire se dietro le scelte di Nest ci sia una chiara strategia
oppure se, più semplicemente, Nest non abbia
identificato in Italia un
partner energetico che
credesse
veramente
nel sistema: per l’Olanda, ad esempio, ha scelto Essent con i suoi 2.5
milioni di clienti mentre
in Francia sarà Direct
Energie, 1.1 milioni.
Elgato Eve
controlla tutta
la casa con iPad
È un vero e proprio
ecosistema con sei
tipologie di sensori
e un’app per
controllarli tutti
di Emanuele VILLA
Elgato presenta a IFA 2014 il suo
sistema integrato per smart home,
il cui nome in codice è Eve. Di cosa
si tratta è presto detto: sei sensori
da “sparpagliare” (con criterio) in
casa che monitorano e gestiscono
funzionalità fondamentali come il
consumo d’acqua, la qualità dell’aria, il consumo energetico, ecc.
L’app è una sola e permette interazioni dirette tra tutti i dispositivi:
non è riportato esplicitamente, ma
è plausibile che il sistema utilizzi il
nuovo protocollo HomeKit svelato
da Apple in occasione del lancio di
iOS 8. Eve è compatibile solo con
iOS, via app rigorosamente free (o,
meglio, compresa nel prezzo del
kit). Più in dettaglio, i sensori sono
sei: Eve Room e Eve Weather sono
dedicati ai rilevamenti sulla qualità e le caratteristiche ambientali
della stanza (pressione, umidità,
N
temperatura dell’aria, qualità della stessa...), Eve Water monitora
il consumo d’acqua, mentre Eve
Energy fa lo stesso con l’impianto
elettrico. Poco da spiegare su Eve
Door&Window (monitoraggio dello stato e apertura/chiusura), e su
Eve Smoke, che di fatto è il più voluminoso del lotto. Prezzi e disponibilità, per ora, non sono noti.
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MOBILE Prodotto innovativo ma dalla dubbia utilità. Dovrebbe costare 1000 dollari, ma non si pensa arriverà in Italia
Anteprima Note Edge, forse non sarà un successo
ma complimenti a Samsung per esserci riusciti
Abbiamo provato il nuovo Note Edge, il primo smartphone di Samsung che ha lo schermo ripiegato sul bordo
Una ventata di aria fresca in un settore che è fermo da troppo tempo, anche se forse la strada non è quella giusta
di Roberto PEZZALI
amsung merita un doppio applauso: il primo per
aver lanciato un prodotto che nessuno si aspettava, facendoci rivivere il piacere di un tempo
quando si arrivava alle fiere senza sapere cosa ci
potevamo trovare davanti, il secondo per aver azzardato qualcosa di nuovo in un panorama dove ormai
si pensa solo ad aumentare RAM, Megapixel e dimensioni degli schermi. Il nuovo Galaxy Note Edge non
arriverà in Italia: il management di Samsung Italia ce
lo dice subito, lasciando intendere che è un prodotto
pensato per mercati diversi, guidate da logiche di acquisto più impulsive e meno ragionate.
Tuttavia resta comunque uno dei prodotti che merita di essere analizzato a fondo, e così abbiamo fatto.
“Non smetteremo mai di innovare” ripete il marketing
manager di Samsung dal palco del Tempodrom di
Berlino, e effettivamente il nuovo Edge riflette il coraggio di Samsung nel portare sul mercato qualcosa
di diverso dal solito.
Il Galaxy Note Edge è un Galaxy Note 4 con uno schermo AMOLED da 2560x1440 al quale è stata aggiunta
una striscia di pixel curvata da 160 pixel che copre il
bordo destro dello smartphone: l’idea di Samsung è
la creazione di un’area dedicata a notifiche e quick
launch, il risultato è da una parte l’incubo di tutti i mancini, dall’altra un qualcosa che affascina ma allo stesso
tempo spinge nella nostra mente la frase “ma chi me
lo fa fare di comprare una cosa simile?”.
Samsung ha dimostrato che ha la tecnologia per poter
fare con gli schermi AMOLED quello che vuole, ma
purtroppo non ha ancora trovato la ricetta giusta per
rendere uno schermo curvo non solo bello da vedere
ma anche utile: il note Edge con cui abbiamo giocato
per una buona ora è il tipico tecno gadget da mostrare ai quattro venti salvo poi pentirsi di aver speso così
tanto dopo un po’ di tempo che lo si usa. Non che
sia un pessimo prodotti, sia chiaro, ma forse il Galaxy
Note 4, che condivide con il note Edge tutte le caratteristiche fatta eccezione per lo schermo, è un acquisto
senza alcun dubbio più coscienzioso e azzeccato.
Non vogliamo focalizzarci sulle prestazioni (l’hardware è quello del Note 4, il prezzo sarà addirittura superiore e si parla di 1000$) ma sull’effettiva utilità di
quella striscia di pixel posta sul bordo e sempre accesa: tra avere le notifiche sullo schermo e averle sulla
striscia laterale, oltretutto in orizzontale, cambia davvero poco e nulla, anzi, nel secondo caso sono forse
più scomode. Lo smartphone resta poi asimmetrico:
noi, con la mano destra, riusciamo ad usarlo bene
agendo sulla banda piegata con il pollice, un mancino del nuovo Edge non sa davvero cosa farsene.
Non è facile comunque pensare a cosa poteva fare

S
torna al sommario
Samsung per realizzare un prodotto più utile: anche
provando a immaginare vie alternative non abbiamo
trovato soluzioni di semplice realizzo. Galaxy Note
Edge resterà comunque nella storia dell’IFA e nella
storia degli smartphone Samsung, più del Galaxy a
schermo curvo che Samsung lanciò mesi fa solo per
far dispetto a LG: sarà più brutto del Note 4, non servirà a niente, costerà troppo ma almeno Samsung potrà
dire di aver provato. Anche perché, schermi curvi a
parte, non se ne può davvero più di sentire parlare
ogni volta di SoC, RAM, risoluzioni e Megapixel: siamo
ormai arrivati a un limite dove andare oltre non solo è
inutile ma rischia di essere davvero dannoso. È ora di
cambiare, di trovare qualcosa di nuovo: ci vorrà tempo, ci vorranno idee ma spesso sono stati i fallimenti a
portare le persone verso la giusta via.
IL PIÙ SEMPLICE
IL PIÙ SMART
*LG G2 vincitore del premio Best Phone 2013 di Cellulare Magazine.
Now It’s All Possible
Cosa c’è di meglio di LG G2, eletto migliore smartphone del 2013*?
La sua sorprendente evoluzione.
Nuovo LG G3. Il più semplice, il più smart.
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DIGITAL IMAGING Come previsto, Sony ha presentato all’IFA un nuovo modulo fotocamera da abbinare a smartphone e tablet
Sony QX1: sensore APS-C da 20 MP per lo smartphone
Rispetto ai modelli dell’anno scorso, questa volta con sensore APS-C e E-Mount compatibile con tutte le ottiche Sony
di Paolo CENTOFANTI
M
ancava solo l’ufficialità ormai ed
è arrivata oggi alla conferenza
stampa di Sony. L’azienda giapponese ha infatti presentato il nuovo
obiettivo/fotocamera per smartphone
e tablet ILCE-QX1 o meglio Lens-Style
Camera come la definisce Sony. A differenza dei modelli dello scorso anno,
la differenza è che questa volta si parla
di sensore CMOS in formato APS-C da
20,1 Megapixel e innesto E compatibile
con tutte le lenti delle fotocamere NEX
e alpha di Sony. Ciò rende il sistema di
Sony ancora più particolare e sicuramente unico. Con il nuovo dispositivo arriva
anche una nuova versione dell’app PlayMemories Mobile per Android e iOS, con
un’interfaccia migliorata sia sotto il profilo
dell’usabilità che delle funzionalità. L’unità
si collega a smartphone o tablet via WiFi
e, nel caso di dispositivi Sony, sarà possibile effettuare l’accoppiamento semplificato via NFC. Il modulo integra anche il
flash e il processore di immagine Bionz
X, e consente di scattare anche in forma-
to RAW.
Alla vigilia della presentazione, uno degli
interrogativi che maggiormente riguar-
dava l’ILCE-QX1 era quello sul prezzo di
listino. Ebbene, il solo “corpo” dovrebbe avere un costo di 299 euro, ma sarà
disponibile anche un kit con obiettivo
zoom motorizzato con focale da 16 - 50
mm. Oltre al QX1, Sony ha presentato
anche il nuovo DSC-QX30, più simile ai
modelli dello scorso anno, senza cioè
lente intercambiabile. In questo caso il
sensore è da 21,1 Megapixel ma con formato da 1/2.3 pollici. La caratteristica distintiva del QX30, che da anche il nome
al prodotto, è lo zoom ottico 30x, con
una focale equivalente 24 mm - 750
mm e apertura F3.5 - F6.3. Quest’ultimo
prodotto sarà disponibile già da questo
mese, mentre per il QX1 occorrerà aspettare fino ad ottobre.
Nelle foto qui sopra, catturate allo stand IFA di Sony, alcuni accoppiamenti “arditi” tra la QX1 e alcuni obiettivi con
attacco E e anche con attacco A e opportuno accessorio di conversione.
DIGITAL IMAGING La videocamera 4k prosumer X1000 Panasonic è per i professionisti che vogliono qualità e maneggevolezza
Panasonic X1000, la videocamera 4K prosumer da oltre 3000 euro
Le sue caratteristiche sono molto interessanti: ottica Leica 20x, svariati formati di registrazione e funzionalità manuali
di Emanuele VILLA
anasonic presenta a IFA 2014 la videocamera 4k prosumer X1000; al
momento non sappiamo ancora il
prezzo europeo, fatto sta che sullo store
americano Panasonic fissa il cartellino a
3499 dollari: non sarà certo da “entry level”, ma la Panasonic HC-X1000 potrebbe diventare un vero e proprio “must” in
fatto di videoripresa 4k prosumer.
Le sue caratteristiche sono davvero
interessanti: ottica LEICA Dicomar con

P
torna al sommario
zoom ottico 20x, corpo di dimensioni
compatte, supporto di diversi formati di
ripresa (AVCHD, MOV e MP4) a bitrate
elevati, completi controlli manuali di
fuoco, zoom e apertura tramite tre ghiere fisiche, ingressi audio a due canali
con terminali XLR, tre filtri ND integrati
e due slot di memoria SD dimostrano
la chiara destinazione di fascia alta del
modello in questione. Più in dettaglio,
X1000 dispone di un sensore BSI da
1/2,3” e registra nei formati QFHD (3840
x 2160) e Cinema 4K (4096 x 2160) con
cadenza di 60p/50p, il tutto gestito da
un processore Crystal Engine Pro 4K e
un nuovo algoritmo di riduzione del rumore. Dal canto suo l’ottica, sulla quale
Panasonic al momento non ha rivelato molto, integra tre filtri ND (1/4, 1/16,
1/64) per fare riprese con profondità di
campo corta anche in situazioni di alta
luminosità, mentre il design ergonomi-
co con coperture a protezione dei comandi evita modifiche involontarie dei
parametri durante la ripresa.
I controlli manuali si affidano a tre ghiere di controllo per messa a fuoco, zoom
e diaframma oltre ad un anello a LED
per verificare quando la registrazione
è attiva: queste sono funzionalità molto richieste dai videomaker. Il monitor
è un LCD da 3,5’’ e 1.152.000 punti,
che si ritrae all’interno della maniglia
quando non in uso. Se il prezzo di
3500 dollari venisse confermato dalle nostre parti, anche con l’odiosa ma
abituale conversione dollaro-euro uno
a uno, sicuramente questo prodotto si
candiderebbe a prima scelta per il videomaker evoluto, sia per girare in 4K
che per produrre contenuti Full HD con
una videocamera che permette un rop
in postproduzione senza alcun decremento qualitativo.
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HI-FI E HOME CINEMA Philips presenta a Berlino la soundbar HTL-6145C ultrasottile che si collega anche via Bluetooth/NFC
Philips assottiglia la soundbar e rende il sub “invisibile”
Per l’azienda sarebbe la soundbar più sottile (meno di 3 cm) e che introduce anche il concetto di subwoofer “a scomparsa”
di Massimiliano ZOCCHI
puristi dell’home theater storceranno
forse il naso, ma le soundbar vivono un
periodo di grande successo, un po’ per
“colpa” dei moderni salotti, piccoli e con
pochi spazi, un po’ per la qualità proposta
che cresce di generazione in generazione. Philips percorre questa strada e da
Berlino presenta la soundbar HTL6145C,
che per un prezzo suggerito al pubblico di
449 euro, promette di risolvere i problemi
di spazio delle vostre installazioni. Secondo Philips infatti sarebbe la più sottile mai
realizzata, con uno spessore inferiore a
tre centimetri. Per ottenere il massimo in
così poco spazio è equipaggiata con sei
woofer da 2” al neodimio e due tweeter
I
soft-dome da 1”, il tutto accompagnato
da un subwoofer con due unità da 6,5” e
due bass port. Ma il punto focale di questo subwoofer è che ha uno spessore di
soli 83 mm e può essere posizionato sia
in verticale che in orizzontale, permettendo quindi di “nasconderlo” in posti prima
impensabili, come appunto sotto il divano. Philips ha deciso di seguire questa
strada in base a una propria ricerca tra i
consumatori di Regno Unito, Germania e
Francia, e il 73% degli interpellati considera effettivamente molto interessante la
possibilità di posizionare il subwoofer più
liberamente. La soundbar utilizza un unico
cavo HDMI sfruttando anche la funzione
ARC, e anche il subwoofer è ovviamente
wireless per essere posizionato con
la massima libertà. Completano la
connettività il Bluetooth con sistema
di pairing NFC. La potenza massima
è di 320 watt, e per simulare l’effetto surround non mancano il virtual
surround Dolby Digital e il digital
surround DTS. Philips dichiara la
disponibilità del prodotto per i principali mercati europei a partire dal
mese di settembre.
VIDEO CREATIVO La nuova Action Cam “mini” di Sony è dotata di ottica grandangolare Zeiss e stabilizzatore SteadyShot
Sony HDR-AZV1 è la “mini Action Cam” che trasmette in diretta
La HDR-AZV1 pesa 63 grammi, registra video in Full HD a 50 Mbps XAVC S e si gestisce con un telecomando indossabile
di Roberto FAGGIANO
S

ony presenta a Berlino la nuova
action cam HDR-AZ1VR che, con i
suoi 63 grammi di peso, è la più
piccola della casa giapponese. Capace
di registrare video in Full HD a 50 Mbps
nel formato XAVC S, questa Action Cam
monta ottica grandangolare a 170° Zeiss
Tessar (F 2.8), sensore CMOS Exmor R
torna al sommario
retroilluminato, processore BIONZ X e
stabilizzatore SteadyShot.
Caratteristiche interessanti se rapportate alle dimensioni del corpo che misura
24,2 x 36 x 74 mm. Sony ha raggiunto un
tale livello di miniaturizzazione abbinando alla videocamera un telecomando
(indossabile al polso) dotato di display
attraverso il quale è possibile visualizzare filmati e impartire i comandi a
distanza. Il telecomando integra
inoltre un ricevitore GPS e può
pilotare a distanza fino a 5 Action
Cam. Il corpo della HDR-AZ1VR,
con indice di resistenza IPX4, può
essere ulteriormente protetto da
urti, polvere e immersioni fino a 5
metri con la custodia esterna fornita in dotazione. Nessuna indicazione sulla durata prevista della bat-
teria. Grazie al sito dedicato USTREAM
i filmati di questa Action Cam possono
essere trasmessi in streaming in tempo reale a tutto il mondo ed è possibile sapere in tempo reale il numero di
spettatori connessi. La registrazione in
locale può essere invece sia su schedine Micro SD che Sony Memory Stick.
La nuova Action Cam Mini HDR-AZ1VR
sarà disponibile nei negozi a partire da
ottobre con prezzi da 250 € a 400 € a
seconda del kit di accessori in bundle.
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MOBILE I due smartphone Sony Xperia Z3 saranno disponibili sul mercato da fine settembre
Due dimensioni, stessa (grande) potenza
Sony presenta Xperia Z3 e Z3 Compact
A soli 6 mesi da Xperia Z2, Sony aggiorna la punta di diamante dei suoi smartphone
E decide di affiancare anche la versione Compact. Ma le vere novità non sono molte
di Vittorio Romano BARASSI
S
ony ha presentato il nuovo Xperia
Z3, esteticamente simile a Z1 e Z2
e anche le caratteristiche tecniche
non sono così diverse; in un anno è stato
fatto qualche passo avanti sul fronte del
design (7,3 mm di spessore e 152 g di
peso) ma sotto la scocca ci sono poche
vere novità. C’è sì lo Snapdragon 801 Qualcomm MSM8974AC da 2,5 GHz, un
passo avanti rispetto al MSM8974AB di
Z2, ma per il resto risulta difficile trovare
qualcosa che giustifichi una nuova spesa
per l’ennesimo top di gamma Sony.
Xperia Z3 ha certificazione IP65/68, la
batteria da 3100mAh dura di più (Sony
dichiara due giorni), il già ottimo display
Full HD Triluminos X-Reality da 5,2’’ è
stato ulteriormente migliorato grazie a
LED Live Color e pure la fotocamera da
20,7 MP - sempre su sensore “Exmor RS
per mobile” da 1/2.3” - risulta più performante grazie alla nuova lente G da
25mm e alla possibilità di scattare a ISO
12.800. Passi avanti anche sotto il profilo
audio: ci sono Hi-Res
Audio, supporto Digital Noise Cancelling e
DSEE HX.
Qualche curiosità in
più la suscita Xperia
Z3 Compact (immagine in basso a destra),
versione “in piccolo”
dello Z3 a dimensioni naturali, prodotto
che racchiude tutte le
specifiche del fratello
maggiore in un corpo compatto ma non meno attraente.
In 127,3x64.9x8,64 mm e 129 g di peso
c’è solo 1 GB in meno di memoria (Xperia
Z3 ha una dotazione di 3 GB) e il display
è da 4,6’’di diagonale con risoluzione
720p. Sony Xperia Z3 e Xperia Z3 Compact, entrambi dotati di chip NFC e con
supporto al PS4 Remote Play, arriveranno su tutti i principali mercati dalla fine di
settembre. Prezzi “soliti”: (da) 699 euro
per il top di gamma, 499 per la versione
Compact.
Colorati e “intuitivi”: i nuovi smartphone Haier
Tra le novità di Haier il Phablet W970 e E-ZY A6, intuitivo e semplicissimo da usare

L
torna al sommario
con quadratoni colorati che identificano
le principali funzioni. Per far apparire
una spiegazione delle funzionalità basta
scuotere il telefono, lo speaker è più potente della norma ed è compatibile con
apparecchi acustici, ideale per chi ha
difficoltà uditive. Dispone di una penna
capacitiva per prendere appunti, un dock
retroilluminato e una funzione SOS per
chiedere aiuto in caso di necessità.
Tra gli smartphone Android “normali”
segnaliamo W861, terminale di fascia
media con display da 5’’ HD IPS, Android 4.4 e processore Qualcomm 8212
quad core, design ultraslim (8,6 mm) e
fotocamera principale da 8 MP; e L901/
L701, gli smartphone 4G colorati. La caratteristica che li accomuna è il supporto per le reti di ultima generazione LTE
Huawei ha mostrato un
prodotto di fascia media
con scocca in metallo e
display HD da 5.5’’: si
chiama Ascend G7
di Matteo ROSELLI
MOBILE Lo smartphone E-ZY A6 è stato pensato soprattutto per giovanissimi e anziani
di Emanuele VILLA
e proposte “top” di Haier della fiera
berlinese nel settore mobile sono
sostanzialmente 4, W970, L701/901,
W861 e E-ZY A6. Del primo si sa già tutto, perché il modello è già disponibile in
Italia ed è stato testato da dday.it. Inedito e interessante è E-ZY A6, il cui fine
è dotare di smartphone chi ancora non
ce l’ha e soprattutto chi vuole sfruttarne
solo le funzionalità principali con la massima semplicità. Per gli anziani, per i più
giovani o per chi vuole un cellulare ma
che sappia fare anche qualcosa di più. Il
comunicato stampa Haier non annuncia
prezzi, ma possiamo supporre che si tratti, per finalità e specifiche tecniche, di un
prodotto di fascia entry molto abbordabile. E-ZY A6 ha un’interfaccia “modellata”
Bello, “metallico”
e costa poco
Huawei
Ascend G7
(150mbit), per il resto le caratteristiche
sono diverse: L901 ha display da 5’’
IPS HD, fotocamera da 8 MP con flash
e design sottile da 8,9mm, mentre L701
è un terminale da 9,7 mm di spessore,
con display da 4,5’’ IPS HD e fotocamera principale da 5 MP, ponendosi come
soluzione Android di fascia media.
HAIER W861
HAIER E-ZY A6
Huawei, forte del terzo posto
mondiale come produttore di
smartphone, ha mostrato un
nuovo prodotto di fascia media. Ascend G7 è uno dei primi
smartphone di fascia media a
utilizzare una scocca in metallo. Tralasciando il display HD
da 5.5’’ e processore quad core
Snapdragon 410, tutte le altre caratteristiche fanno pensare a un
prodotto di fascia alta. La RAM è
da 2 GB, la doppia fotocamera è
da 5 e 13 MP e la batteria è da
3000 mAh. È presente anche la
connettività LTE.
Va inoltre sottolineato che il G7,
assieme all’HTC Desire 820, è
il primo smartphone Android a
montare un processore a 64 bit,
pensato per sfruttare appieno la
prossima versione di Android, la
“L”. Ascend G7, infatti, usa una
nuova Emotion UI 3.0 che si ispira proprio ad Android L.
Il nuovo Huawei Ascend G7 uscirà questo mese all’incredibile
prezzo di 250€.
Attualmente il nuovo prodotto di
fascia media Huawei ha ben pochi rivali, forse soltanto la nuova
gamma Lumia presentata all’IFA
può impensierire questo prodotto davvero interessante.
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MOBILE Samsung ha fatto davvero un ottimo lavoro, migliorando il prodotto precedente sotto moltissimi punti di vista
Anteprima Galaxy Note 4: ancora più bello
Tutto pronto per la grande sfida con iPhone 6
Samsung trasforma il Note 4 per preparasi alla sfida più grande degli ultimi anni: reggere l’impatto di iPhone 6 da 5.5”
N
di Roberto PEZZALI
el giorno in cui Samsung presenta il Galaxy Note
4, il titolo Apple cede in borsa: -4,22%: secondo
gli analisti è meglio vendere ora le azioni, perché
ciò che Apple presenterà potrebbe non rispondere alle
aspettative.
Con il lancio dell’iPhone più grande, infatti, Apple va a
disturbare quello che è stato fino ad oggi territorio incontrastato di Samsung: Galaxy S5 e Galaxy Note 3 rispondono infatti a un’esigenza che Apple fino ad oggi
non ha saputo soddisfare, fermandosi a quei 4” che a
molti iniziano a stare stretti. Il nuovo Galaxy Note 4 è
un prodotto assolutamente importante per Samsung:
quella dei Note è una categoria che l’azienda ha avuto
il merito di inventare nel 2011, riscoprendo l’interesse
per l’uso del pennino che sembrava ormai perso con
la morte dei vecchi palmari. L’ultima cosa che Samsung vuole, ora, è vedere chi usa abitualmente il Note
passare a un nuovo e fiammante iPhone 6 da 5.5”.
Samsung, ottimo lavoro

Il lavoro fatto da Samsung sul nuovo smartphone è
encomiabile, non tanto per il prodotto quanto per
aver capito quali erano i punti deboli del modello
precedente e per averli corretti tutti. L’odiata plastica
sparisce (ma non del tutto): tenere in mano il Galaxy
Note 4 inizia a dare quella sensazione di solidità e
cura nei materiali che solitamente riscontriamo nei
prodotti Apple. Un passo avanti piccolo, sia chiaro,
ma sempre visibile: il bordino lucido a 45°, la finitura
in tinta con quella dello smartphone e il vetro 2.5D
sono piccoli costosi dettagli che fino a poco tempo fa
l’azienda coreana avrebbe trascurato.
Su alcuni elementi tuttavia si deve scendere a compromessi: il retro è nella solita plastica finitura pelle,
torna al sommario
soluzione indispensabile per garantire la possibilità di
cambiare batteria, e allo stesso tempo manca la protezione waterproof, resa impossibile dalla presenza
dello slot per S-Pen. Nonostante l’hardware totalmente migliorato, Samsung torna anche “indietro” in alcuni elementi: dall’USB 3.0 dello scorso anno, infatti, si
torna a un classico USB 2.0, un connettore più piccolo
ma anche più solido.
Display AMOLED, fiore all’occhiello
Sotto il profilo hardware, il nuovo Note migliora tantissimo il modello precedente intervenendo praticamente su ogni aspetto: dal display al processore, si
arriva a una nuova penna ancor più sensibile e pratica
da usare. Il display è il vero fiore all’occhiello: è un
AMOLED derivato da quello del Galaxy Tab S, e ci
stupisce non tanto la risoluzione di 2.560 x 1.440 su
5.7” (che riteniamo comunque sprecata) quanto per la
resa cromatica davvero eccellente. Vedere una fotografia su questo smartphone è un vero piacere, con
neri profondi, sfumature perfette e colori assolutamente
naturali: Samsung dichiara
una copertura del 95% dello
spazio colore RGB e solo le
misure possono dire se ha
ragione, ma quel che è certo è che l’impatto è davvero
buono.
L’uso di un display meno
risoluto probabilmente non
avrebbe attratto come un
QuadHD AMOLED, tuttavia
avrebbe permesso di migliorare ulteriormente l’autonomia. Sotto il profilo dei
consumi qualcosa è comunque stato fatto: una migliore
ottimizzazione dei compo-
nenti e una batteria da 3.220 mAh hanno permesso
di raggiungere il 7.5% in più di autonomia, dato questo
che va poi sempre verificato sul campo. Trattandosi
di uno smartphone con una vocazione più business
dell’S5, Samsung ha anche dotato il Note 4 di un
nuovo sistema di ricarica rapida che porta la carica al
50% in 30 minuti, una soluzione simile al Quickcharge
di Qualcomm ma realizzata tramite una tecnologia
proprietaria. Per poter fruire tuttavia di queste performance in ricarica servirà il caricabatterie in dotazione oppure un caricabatterie rapido compatibile con
Qualcomm Quickcharge, come quello che viene venduto da Amazon per i suoi dispositivi.
Note 4 riceve un upgrade anche per quanto riguarda
il processore: Snapdragon 805 con 3 GB di RAM, soluzione obbligata per avere LTE Advanced a bordo;
le prestazioni del processore non si discutono e da
quanto abbiamo potuto vedere lo smartphone è abbastanza fluido e veloce. Note 4 verrà poi distribuito
in tagli di memoria da 32 GB in su, con possibilità di
espandere la memoria interna con una microSD fino
a 64 GB. Le memorie microSD da 128 GB, purtroppo,
non sembrano essere supportate.
Tra gli altri aspetti interessanti del Note non vanno
trascurate le migliorie per quanto riguarda fotocamera e S-Pen. Il comparto foto è stato rivisto passando
sul retro alla nuova camera ISOCELL da 16 Megapixel
stabilizzata già vista sul Galaxy S5 e adottando sul
frontale un nuovo modulo da 3.9 Megapixel con
lente wide F1.9. Samsung cavalca il fenomeno selfie
proponendo un CMOS più sensibile, una lente più
aperta e arricchendo le modalità di scatto con un
nuovo “wide selfie” che non è altro che la classica
modalità panorama applicata alla fotocamera frontale: muovendo lo smartphone da destra a sinistra si
può catturare una foto più ampia. Lo scatto dei selfie
segue a pagina 19 
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MOBILE L’obiettivo dell’azienda cinese è conquistare posizioni nel mercato della telefonia
Lenovo punta su selfie e telefoni multicolore
Presentati il selfiephone Vibe Z2 e Vibe X2, primo smartphone in gradazione di colore
di Michele LEPORI
C
ome da tradizione in apertura di
keynote all’IFA, anche Lenovo
parte forte snocciolando risultati e quote di mercato, che aiutano in
questo caso a inquadrare la situazione
di un’azienda che è leader in molti segmenti di mercato ma arranca (al 4° posto)
nel mercato della telefonia: con Vibe
Z2 (429 dollari) e Vibe X2 (399 dollari),
cronologicamente in arrivo in Cina, Asia
Orientale, Europa Orientale e Medio
Oriente, Lenovo punta a scalare gli ultimi
gradini che la separano da questo podio.
Vibe Z2 è presentato come selfiephone
e punta tutto sui numeri: processore
quadcore Snapdragon a 64 bit con 2GB
di RAM, 7.8 mm di spessore su display
da 5,5”. Le protagoniste però sono le
fotocamere: 13 MP quella posteriore con
autofocus, sensori BSI ed OIS con flash
LED, e 8 MP quella frontale per selfie
impagabili. Ad “oscurarlo” ci pensa Vibe
X2, il primo smartphone in gradazione di
colori: l’idea piace, i materiali a seconda
della versione sono anche molto ricercati come il bambù e in generale l’originalità del prodotto è il qualcosa in più che
può fare la differenza, magari anche nei
mercati principali. X2 monta processore
octacore da 2 GHz, 2 GB di memoria
RAM, fotocamera posteriore/frontale rispettivamente da 13/5 MP e una gamma
iniziale di “optional” quali speaker ed
extra batteria che lasciano intendere un
segmento di mercato dedicato in arrivo
da qui a breve. Proposto in 5 varianti
cromatiche, dal palco dell’IFA il colosso
cinese ventila già l’ipotesi di nuove versioni future e con possibilità di personalizzazione: non è chiaro se l’idea sia
quella di offrire un ventaglio ampio di
gradazioni “predefinite” o se ci sarà la
possibilità di creare il proprio stile configurando a piacimento il Vibe X2.
MOBILE
LTE per tutti
grazie a Sony
Xperia E3
Xperia E3 è uno smartphone che
va a ricoprire il ruolo di entry-level
della gamma di dispositivi Sony. La
scheda tecnica è povera di grandi
numeri ma fa piacere leggere della
presenza di un modulo integrato
4G LTE affiancato a un processore
Snapdragon 400 quad core da 1,2
GHz, una grafica Adreno 305 e 1
GB di memoria RAM. Il display è un
4,5’’ da 480x854 pixel mentre per
il comparto fotocamere bisogna accontentarsi di un modulo principale
da 5 MP e di uno secondario-frontale da 1,3 MP. In pratica, Sony
richiama l’estetica e il design
dei top di gamma ridimensionandone le caratteristiche
e rendendole accessibili ai
più. Sony Xperia E3 sarà
disponibile da ottobre in
quattro diverse colorazioni
(white, black, lime e copper)
a un prezzo non ancora
comunicato.
MOBILE
Samsung Galaxy Note 4
segue Da pagina 18 
è reso poi più intelligente grazie all’uso del sensore
per i battiti cardiaci sul retro come pulsante di scatto:
l’idea originale è di LG, ma Samsung ha saputo implementarla senza aggiungere un altro tasto al centro
della scocca posteriore. Per finire S-Pen: sensibilità
doppia rispetto al modello precedente per riuscire a
rilevare anche inclinazione del pennino e rotazione
sull’asse. Abbiamo provato a scrivere un po’ e non
abbiamo notato grosse differenze rispetto alla versione precedente, ma dobbiamo ammettere che ci
siamo limitati a qualche parola e a qualche scarabocchio: una persona probabilmente abituata al Note saprà apprezzare le migliorie. La presenza del display
QuadHD comunque aiuta anche S-Pen: si riescono
a tracciare linee davvero sottili grazie alla risoluzione più elevata. Samsung ha aggiunto anche svariate
funzioni software a S-Pen, dalla possibilità di gestire
multitasking e multiwindow alla modalità di selezione
in stile “mouse” di più oggetti: oggettivamente riteniamo che si potesse fare anche a meno di queste
funzionalità che fanno sembrare il Note più un notebook con Windows che uno smartphone, ma magari
qualcuno apprezzerà.
Pronto a sfidare il nuovo iPhone

Tornando al tema introduttivo, pensiamo che Samsung possa davvero giocarsela con un iPhone 6:
torna al sommario
anche se non abbiamo tra le mani il prodotto Apple,
possiamo scommettere che come “costruzione” e
feeling l’iPhone avrà una marcia in più; in realtà, però,
quello che bisogna capire è se Apple saprà offrire
qualcosa in più per il modello con schermo grande o
si limiterà ad ingrandire lo smartphone aggiungendo
una fila di icone e più risoluzione.
Il Note 4 non è un Galaxy S5 più grande, è un prodotto da usare in modo diverso con il valore aggiunto
del pennino, e pensiamo che difficilmente Samsung
potesse fare qualcosa in più per renderlo un prodotto
più interessante agli occhi del pubblico. L’esperimento Edge, con lo schermo piegato sul bordo, è la chia-
ra indicazione che siamo arrivati ormai a un limite con
gli smartphone che richiede drastici cambiamenti per
tornare a innovare. A favore del Note non depone
tuttavia il fattore prezzo: il Note 3 costava, di listino,
739 euro. Samsung Italia ci ha fatto chiaramente capire che quando il Note 4 arriverà a ottobre costerà di
più, e pensiamo che si possa tranquillamente andare
a 799 euro. Un prezzo probabilmente simile a quello
del nuovo iPhone 6, ma indubbiamente eccessivo. La
soluzione c’è, ed è sempre la solita: aspettare qualche mese. Samsung ci ha insegnato, infatti, che i suoi
prezzi “suggeriti al pubblico” subiscono un calo naturale nel corso dei mesi.
Il miglioramento estetico c’è: il telefono dà una
buona sensazione di solidità.
Piccolo “avvallamento” nella zona della presa
jack per collegare le cuffie.
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TV E VIDEO Panasonic ha mostrato a Berlino un prototipo semidefinitivo dell’attesissimo TV LCD top di gamma, l’HD AX900
Panasonic HD AX900: questo LCD si vede come il plasma?
Abbiamo assistito alla demo-confronto all’IFA: le impressioni sono buone, ma da confermare con un test sul TV definitivo
di Gianfranco GIARDINA
L’
obiettivo era stato dichiarato da
Panasonic già alla convention
dello scorso marzo: il nuovo top
di gamma LCD Ultra HD, l’HD AX900
non farà rimpiangere il plasma. Ovviamente, dopo aver visto generazioni e
generazioni di LCD arrancare in termini
di qualità di immagine nei confronti dei
migliori plasma, si fa fatica a crederci.
Panasonic ha - non a caso - deciso di
fare un confronto a tre: LCD “convenzionale”, il re dei plasma (lo ZT60) e,
nel mezzo, l’AX900. Il tutto in una sala
nera e totalmente oscurata, tanto da
non riuscire quasi a scorgere la struttura dei TV. Premettiamo che non abbiamo potuto verificare le impostazioni
dei TV, provare con materiale diverso
da quelle proposto né modificare l’illuminazione della stanza. Inoltre va detto
che qualsiasi considerazione fatta sulle sole fotografie non ha senso: i nostri
giudizi - per ora del tutto preliminari - si
basano su quanto visto, con tutti i limiti
di quanto sopra. A occhio nudo la co-
lorimetria dell’AX900 e dello ZT60 appariva del tutto identica, come anche
la profondità dei neri. La demo, congegnata proprio per dimostrare l’assunto che i due TV danno le medesime
prestazioni, raggiunge senza dubbio
l’obiettivo: con le immagini utilizzate
(tutti soggetti molto saturi su fondo
nerissimo) si fa fatica a trovare le differenze. In fotografia, addirittura, compare una sorta di alone sulle alte luci più
presente sul plasma che sull’LCD (ma
a occhio nudo non sembrava). Di certo
il sistema di local dimming compensato con il processing dell’immagine (un
sistema simile a quello già utilizzato in
passato sui top di gamma Sony) dà i
suoi frutti e alla fine delle porzioni luminose delle immagini, non si vedono
i temuti aloni. Grandi differenze invece
con un TV LCD LED non local dimming:
innanzitutto la cromia appare molto più
povera, soprattutto sui rossi che virano
al magenta (temiamo anche frutto di
una taratura “discutibile”). E poi la luminosità spuria dello sfondo è notevole,
almeno in una stanza nera del tutto
oscurata. Resta il dubbio di come si
comporterebbe l’AX 900, qui promosso a pieni voti, in condizioni “normali”,
quindi con un livello di illuminazione
più alto, abituale per gli ambienti domestici. Infatti, non è così infrequente
che TV che hanno ottime performance
in sala “nera”, non siano altrettanto entusiasmanti in situazione di illuminazione medio-alta; come anche è capitato
che alcuni TV (per esempio proprio lo
ZT60) sappiano dare il meglio di sé
quando la luce è ben presente. Quindi,
bisognerà aspettare la release finale
del TV (attesa per novembre) e i test
che sicuramente faremo non appena
potremo configurare e alimentare il TV
secondo i nostri abituali standard.
TV E VIDEO Haier mostra all’IFA una serie di TV aggiornabili tramite un modulo removibile
MAGAZINE
Il TV Haier diventa modulare e controlla la salute
Il sistema offre anche una suite di app per il controllo dei nostri parametri biometrici
Estratto dal quotidiano online
www.DDAY.it
Registrazione Tribunale di Milano
n. 416 del 28 settembre 2009
direttore responsabile
Gianfranco Giardina
editing
Claudio Stellari, Maria Chiara Candiago,
Alessandra Lojacono, Simona Zucca
Editore
Scripta Manent Servizi Editoriali srl
via Gallarate, 76 - 20151 Milano
P.I. 11967100154
Per informazioni
dday@dday.it

Per la pubblicità
adv@dday.it
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di Paolo CENTOFANTI
H
aier ha mostrato all’IFA la nuova
serie di televisori U900, denominati modular TV. Si tratta di un
concept di Smart TV in cui tutta la logica del televisore è raccolta insieme alle
connessioni in un modulo installato sul
retro del cabinet, che può essere aggiornato di volta in volta per tenere il TV
sempre al passo con i tempi.
L’idea è simile in parte all’evolution kit
di Samsung (e il box mostra come il suo
design sia decisamente debitore nei
confronti di quello dei TV top di gamma Samsung), ma a differenza delle
soluzioni del produttore coreano (su
alcuni modelli è un modulo plug-in, su
altri è un box esterno), il modulo del TV
sostituisce anche tutti gli ingressi audio
e video e viene installato all’interno di
un apposito pannello. Oltre a questa
caratteristica, che dovrebbe assicurare
una buona longevità al prodotto, la
serie Modular TV
presenta una piattaforma smart TV
completa di app
per il fitness. I TV
sono dotati infatti di connettività
Buetooth tramite
la quale possono
essere importati
dati biometrici da
una serie di accessori per tenere sotto controllo attività fisica, qualità del
sonno, peso, battito cardiaco e persino
pressione arteriosa. Il TV è dotato di
webcam integrata con una funzionalità
che avvisa quando l’utente è seduto a
una distanza non idonea per la visione
e in particolare se siamo seduti troppo
vicino. Al momento non abbiamo ulteriori informazioni sui tagli in cui saranno
disponibili questi televisori, ma di sicuro
saranno basati su pannello Ultra HD.
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
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TV E VIDEO Panasonic mostra la gamma di TV 4K AX630: si parte da 949 euro per il 40”
Panasonic AX630: ecco il TV 4K “per tutti”
Ha un design curato e offre le tecnologie evolute della serie AX, a un prezzo competitivo
di Emanuele VILLA
C
he il 4K sarebbe diventato accessibile ai più era ovvio, al massimo
non era chiaro quando ciò sarebbe successo. Ma ora sì: all’IFA 2014.
Intendiamoci, non che la mossa di
Panasonic sia in assoluto la prima in
questo senso, ma si può dire che la proposta di un TV 4K da 40’’ a poco più di
900 euro rappresenti quel passo avanti
indispensabile per rendere l’Ultra HD
una tecnologia per tutti, non solo per gli
appassionati facoltosi. Ecco perchè, invece di parlare di nuovi e fantascientifici
top di gamma (AX900) qui ci soffermiamo sulla linea entry level, che nella fattispecie è la AX630. E volutamente partiamo dal prezzo: AX630 sarà disponibile
da fine settembre nei tagli da 40, 48 e 55
pollici a partire da 949 euro; nessuna comunicazione ulteriore sui tagli più gran-
LG ha un TV 8K
ma non è OLED

LG ha mostrato all’IFA, anche se
non pubblicamente, il suo primo
televisore Super HiVision. Non un
prototipo, ma un campione di pre
produzione pronto per i paesi asiatici come il Giappone, dove a breve
i 7680 x 4320 pixel diventeranno
una realtà. Un televisore enorme,
98”, sul quale LG proiettava
fotografie e filmati (molto statici)
con una resa impressionante. Realizzarlo non è stato però complesso
come sembra: LG ha utilizzato
quattro pannelli LCD da 49” Ultra
HD senza tagliarli, gli stessi che
equipaggiano le sue Smart TV 4K di
fascia entry level. Nonostante i progressi fatti dall’azienda nel campo
delle TV OLED, dove LG è leader
tecnologico del settore, per questo
TV da 98” l’azienda è dovuta
tornare al buon vecchio e gestibile
pannello LCD. Mentre guardavamo
a poco più di un metro le immagini
del nuovo TV, pensavamo che,
in fin dei conti, queste immagini
che sembrano davvero “vive”
hanno solo 89 dpi di risoluzione.
Molto meno del display di uno
smartphone da 30 euro.
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Spotify Connect
debutta
sui TV Philips
Spotify Connect sbarca
su nuovi devices
I TV Philips basati su
Android saranno i primi
Smart TV ad averlo
Per l’audio partnership
con Bose e apertura
ai sistemi Multiroom
di Roberto PEZZALI
di, poichè ovviamente i 949 euro sono
vincolati al modello da 40’’. Caratteristiche? il processore Dual-Core Plus, HDMI
2.0 con supporto 60p e la compatibilità
con il protocollo HDCP 2.2 (High-bandwidth Digital Content Protection). Non
mancano, ovviamente, i contenuti inte-
rattivi e smart che sono parte integrante
dell’intera serie AX: TV Anywhere, per
esempio, per accedere ai contenuti del
TV tramite app, ma anche MyStream e
VoicePrint Recognition, che gli appassionati hanno potuto conoscere sui modelli
di gamma più alta.
TV E VIDEO Il prossimo Ambiligth lascerà tutti a bocca aperta
Philips: ecco l’Ambilight del futuro
Arriverà nel 2016 o forse dopo
di Roberto PEZZALI
uando si parla di TV Philips è impossibile non considerare Ambilight, la
soluzione per l’illuminazione d’ambiente integrata nel TV che da semplice “luce riposante” si è evoluta nel tempo diventando parte integrante
nel design del TV. Nonostante qualche passo falso (chi si ricorda di Aurea?)
l’arrivo del LED ha aiutato Philips a migliorare anno dopo anno la sua experience, ma a quanto pare il bello deve ancora venire. Tra due o tre anni, infatti Ambilight cambierà volto: basta semplice luce, arrivano le immagini.
Nessuno ha spiegato come funzionerà, su cosa si baserò e se saranno usati dei piccoli proiettori LED: l’unica cosa che possiamo mostrare è il risultato.
Servirà una parete bianca bella grossa, ma l’effetto è assicurato.
Q
Spotify Connect festeggia il
suo compleanno e si regala
nuovi partner: TPVision, Bose e
Panasonic sono solo alcuni dei
nuovi nomi, ma la novità forse
più importante è l’arrivo della
soluzione su Smart TV e sistemi
audio multiroom. Per la prima
volta, infatti, le TV Philips dotate di sistema operativo Android
saranno compatibili con Spotify
Connect e gli utenti della versione Premium potranno quindi
riprodurre musica direttamente
dal TV utilizzando lo smartphone come semplice telecomando. La stessa cosa sarà possibile anche per gli speaker Bose
e per svariati sistemi multiroom,
anche se al momento Spotify
non ha precisato quali saranno
le aziende coinvolte.
Spotify Connect è un’ottima
funzionalità per chi ascolta molta musica: rispetto al semplice
streaming, che sfrutta l’applicazione dello smartphone o del tablet, Spotify Connect si appoggia all’hardware del dispositivo
certificato. Lo smartphone sarà
quindi un semplice telecomando per scegliere la musica o la
playlist e impartire le istruzioni,
poi potrà essere spento per non
consumare batteria.
2014
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TV E VIDEO Haier ha presentato due gamme di TV Ultra HD, con schermo piatto e curvo
Anche Haier cede al fascino delle “curve”
Allo stand presenti anche i TV OLED full HD, in una veste che sembra ormai definitiva
H
di Paolo CENTOFANTI
aier ha presentato all’IFA una
nuova gamma di TV con pannello Ultra HD con display curvo e
la nuova gamma H6600 di TV Ultra HD
piatti. I modelli presentano un’estetica
simile tra di loro, essendo entrambe le
serie caratterizzate da una cornice slim,
con finitura in alluminio sul bordo inferiore, con la differenza naturalmente che
la nuova serie top Q8000 (per l’italia di
parla solo di taglio da 65 pollici) presenta appunto una leggera curvatura
del display. La serie Q8000 è dotata di
tuner DVB-T2, ingresso HDMI 2.0, decoder HEVC per la lettura di filmati da
chiavette USB, è compatibile DLNA e
monta un pannello che vanta, secondo
il produttore, un rapporto di contrasto di
addirittura 40.000.000:1. Il TV supporta
anche la riproduzione 3D con occhiali
passivi. La gamma H6600 è composta
da TV 4K disponibili in tagli di medio formato, con due modelli da 42 e 50 pollici, e in versione da 65 pollici. I TV sono
disponibili con configurazione a doppio
o persino triplo tuner DVB-T2, sono dotati di connettività di rete, supporto per
DLNA, porta USB per la riproduzione di
contenuti multimediali e la registrazione
dei programmi TV su un hard disk ester-
La nuova serie di TV top Haier Q8000.
In foto il TV OLED Haier LO55H9800.
no, mentre il pannello da 3840x2160
pixel offre un rapporto di contrasto di
5.000.000:1.
Presso lo stand era possibile ammirare
anche un’intera parete di display OLED
curvi da 55 pollici, TV all’apparenza
completi, con sigla LO55H9800. A differenza dei prototipi OLED Haier visti
fino ad ora, infatti, gli esemplari qui a
IFA sono completi di ingressi e tutte
le connessioni che ci si aspetta su un
modello commerciale. Le caratteristiche
tecniche parlano di cornice spessa appena 1,5 mm e di un rapporto di contrasto 100.000:1 (il che rende ancora meno
credibili i valori dichiarati per la gamma
LCD), mentre il pannello ha una risoluzione full HD. Nessuna informazione su
un’eventuale disponibilità di questi TV.
Philips si “curva” alle esigenze di mercato
Un solo modello per ora, prezzo 3500/4000 euro, se avrà successo ne arriveranno altri
T
di Roberto PEZZALI

torna al sommario
I nuovi modelli Philips
Ultra HD di gamma
media offrono prezzi
abbordabili, buon
design e un sistema
operativo “smart”
flessibile e completo
di Roberto PEZZALI
TV E VIDEO Philips presenta il suo primo TV curvo, l’8900, un 55 pollici Ultra HD con Android
V curvo anche per Philips: fascia
premium, pannello 4K e Android
a bordo contraddistinguono la serie 8900. Se si chiede a Philips cosa li
ha convinti a lanciare un TV curvo la
risposta è semplice: “il mercato”. Effettivamente non si è ancora ben capito
se i consumatori hanno apprezzato la
novità di Samsung, ma per non rischiare Philips ha deciso di esserci con un
singolo modello di fascia alta, che con
i suoi 55” rappresenta un esemplare
unico in mezzo ad una gamma che
vede ora 12 modelli Ultra HD piatti.
Con Ambilight a 3 lati e Android a bor-
Philips porta
Android sui
TV Ultra HD
do (quello attuale,
non la nuova versione che arriverà solo il
prossimo anno) la serie 8900 si distingue
comunque per le soluzioni utilizzate, dal
Micro Dimming Pro ai
filtriUltraResolutionche
a Philips piacciono
tanto. Trattantodosi
di un prodotto “premium”, che verrà venduto ad ottobre ad
un prezzo intorno ai 3500/4000 euro,
Philips ha cercato di curare in modo
particolare design e sistema audio,
con un bel subwoofer inserito sul retro
al centro dello schermo e una base in
alluminio che si integra perfettamente
con il design curvo.
Android su tutta la gamma di TV:
dopo aver introdotto il primo modello nel primo semestre dell’anno Philips si prepara ad ampliare
la sua gamma di prodotti con altre
serie basate su Android. Con la
certificazione ufficiale di Google i
nuovi TV non vanno però confusi
con quelli dotati di Android L che
Philips e Google stanno preparando e che arriveranno solo nella
prima metà del 2015: nei modelli
attuali c’è una versione custom
di Jelly Bean che rappresenta
l’evoluzione di quella vista al CES
di Las Vegas. Uno dei modelli più
interessanti della nuova gamma
è la nuova serie 7900, Android
e Ultra HD ad un prezzo decisamente abbordabile: i TV saranno
disponibili infatti nei tagli da 49”
e 55” ai prezzi rispettivamente di
1399 euro e 1699 euro.
Caratterizzati da un design molto leggero, con una cornice sottilissima e una base che quasi
non si vede, la nuova serie 7900
può vantare anche la presenza
di Ambilight su due lati e di buona parte della “suite” di algoritmi
per il miglioramento dell’immagine che Philips ritiene indispensabili, dal Micro Dimming Pro al
Perfect Natural Motion. Come
tutti i prodotti di fascia alta la serie 7900 disporrà di due tuner
DVB-T/DVB-T2, per registrare un
programma mentre se ne guarda
un altro. I TV arriveranno sul mercato a partire da ottobre.
2014
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n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
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TV E VIDEO All’IFA di Berlino Loewe presenta la nuova gamma di TV, composta interamente da modelli con pannello 4K
Loewe punta sull’Ultra HD: tutta la gamma è 4K
Design e costruzione sono di altissimo livello (come da tradizione) e finalmente anche ii prezzi ora sono concorrenziali
di Paolo CENTOFANTI
L
quanto riguarda il posizionamento in ambiente.
La serie Art è dotata della nuova interfaccia Media
Assist, leggermente migliorata rispetto a quella dello scorso anno, con tutte le funzionalità di rete per le
app smart TV e riproduzione di contenuti multimediali
da sorgenti sulla rete domestica. I TV sono dotati di
doppio tuner DVB-T2 e doppio DVB-S2, e supportano
la nuova app Smart TV2move, che consente di riprodurre in streaming le trasmissioni live dal tuner del TV
a uno smartphone o un tablet via Wi-Fi. Interessanti i
prezzi visto che il modello da 40 pollici avrà un costo
di 1499 euro, mentre il prezzo di listino del 55 pollici
sarà di 2399 euro. Entrambi i modelli saranno disponibili da novembre nelle colorazioni silver e nera. Nel
corso del 2015 arriverà anche un modello con schermo
da 48 pollici.
La serie Connect nasce sulla base delle caratteristiche
della serie Art ma si distingue per il diverso design e per
alcune funzionalità in più, a cominciare dall’hard disk integrato da 1 Terabyte per la registrazione delle trasmissioni TV. Come la serie Connect ID dello scorso anno,
anche i nuovi modelli sono personalizzabili nella cover
dei diffusori e nel profilo che corre intorno alla cornice.
Nel nuovo Connect, entrambe le parti sono montabili
dall’utente e le finiture disponibili sono quattro: nero,
argento, blu petrolio e cappuccino. La presenza dell’hard disk da 1 Terabyte, insieme ai doppi tuner digitale
La serie Art, ha cornice in alluminio e la griglia
nasconde il sistema audio, da 80 Watt sul TV 55”.
La serie Connect integra il pre-amplificatore 5.1
per aggiungere un sistema audio completo.

oewe si presenta all’IFA come un’azienda rinnovata, con nuovi capitali grazie all’ingresso dei nuovi
finanziatori nel corso dell’ultimo anno, e soprattutto forte dell’importante partnership con Hisense. Un accordo, quello con l’azienda cinese, che ha dato modo a
Loewe di accedere a una capacità produttiva in grado
di rendere decisamente più competitiva la sua offerta
di TV. Va detto che nonostante la ristrutturazione dell’azienda, se dovessimo giudicare la nuova Loewe dalla
gamma prodotti vista qui a Berlino, il senso di continuità
con il passato è tale da non far trapelare minimamente le difficoltà degli scorsi mesi, anche perché, come
è stato più volte sottolineato in conferenza stampa qui
ad IFA, i TV Loewe continuano a fregiarsi del “bollino”
made in Germany, e anzi è stata ampliata la forza lavoro negli impianti di Kronach in Baviera. Quello che può
garantire Hisense è, infatti, la combinazione di volumi
di produzione dei pannelli, prezzi, oltre che un accesso
più veloce alle nuove tecnologie. E infatti il primo dato
importante della gamma 2014/2015 Loewe è il fatto
che tutti i nuovi TV sono dotati di pannello Ultra HD.
Dal 40 pollici della serie entry level Art, fino alla serie
Reference, tutti i TV sono 4K, con ingressi HDMI 2.0, codec HEVC integrato, nuova interfaccia Media Assist e
processore quad core. Il catalogo non ha subito grossi stravolgimenti e continuiamo ad avere la serie Art
come fascia di ingresso, la serie Connect e quindi il
top di gamma Reference, che accorpa quella che era
lo scorso la serie Individual. Sopra a tutti c’è il Loewe
Masterpiece (foto in apertura), TV di design da appoggiare direttamente al pavimento, con pannello Ultra HD
curvo, che al momento è soprattutto un concept, ma
che nel 2015 dovrebbe diventare un vero prodotto
commerciale. I TV Loewe Art rappresentano la serie
entry level di quest’anno e si distinguono, oltre che per
il pannello Ultra HD, per il bel design che mette bene in
evidenza i diffusori stereo sotto la cornice dello schermo. I primi tagli ad arrivare saranno il 40 pollici, con
diffusori da 20 + 20 Watt, e il 55 pollici, con altoparlanti
da 40 + 40 Watt. La qualità della costruzione è come da
standard Loewe molto elevata, con una buona scelta
di materiali, a cominciare dalla cornice in alluminio, e
come di consueto sono offerte diverse soluzioni per
torna al sommario
terrestre e satellitare, abilita le nuove funzioni di Multi
Recording e Mobile Recording. Nel primo caso si tratta
della possibilità di poter registrare fino a due programmi contemporaneamente e di visualizzarne un terzo,
naturalmente diversi. L’unico limite è che almeno due
dei tre programmi devono essere trasmessi sullo stesso multiplex. Con il Mobile Recording, invece, è possibile programmare la registrazione di una trasmissione
anche quando si è fuori casa, tramite l’app per iOS o
Android. Sempre parlando di sintonizzatori, funzione
comune a tutti i modelli, è quella dell’Instant Channell
Zapping, che permette di passare in sequenza i canali
sintonizzati in meno di un secondo, sfruttando il doppio
tuner per la preselezione. Per quanto riguarda l’audio,
invece, i TV sono dotati di sistema a 4 altoparlanti per
una potenza complessiva di 80 Watt su tutti i tagli, con
pre-amplificatore integrato per un sistema 5.1 opzionale. La serie Connect sarà disponibile inizialmente nei tagli da 55 pollici, nei negozi già a settembre ad un prezzo di 3399 euro, e 40 pollici, quest’ultimo disponibile
da ottobre a 2399 euro. Nel corso del 2015 arriveranno
anche i modelli da 48 e 65 pollici.
Il nuovo top di gamma è costituito dalla serie
Reference, disponibile nel 2015 in due tagli 55 e 65
pollici, che offre tutte le funzionalità delle due serie
inferiori e che si distingue per un design ancora più
“premium” con nuovo vetro anti riflesso e per l’integrazione di una vera e propria sound bar SOEN da ben
120 Watt complessivi di potenza. Si tratta di un sistema audio composto da 4 + 4 altoparlanti, direzionati
sia frontalmente, che verso il basso e sul retro, e che
comprende un processore audio che offre un effetto di
virtual surround per l’ascolto delle tracce in audio multicanale, anche Dolby TrueHD e DTS-HD. Come la serie
Connect, anche in questo caso sarà possibile espandere l’audio con una gamma di diffusori 5.1 completa,
e la griglia dei diffusori sarà personalizzabile in diverse
finiture. Il mobile del TV sarà invece disponibile in versione nera o silver. Per la serie Reference non abbiamo
ancora un’indicazione dei prezzi, se non che saranno
più o meno in linea con quelli della serie Individual.
2014
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TV E VIDEO Aspettando l’era della tecnologia OLED, Hisense prova a spingere “oltre” l’LCD
Hisense ULED, il TV LCD LED con i colori dell’OLED
Quantum Dot, local dimming ed elaborazione del segnale: ecco la ricetta degli Ultra LED
H
di Paolo CENTOFANTI
isense ha lanciato una provocazione all’IFA 2014, paragonando
i suoi nuovi TV top di gamma
Ultra HD niente meno che all’OLED
per resa cromatica. Questo il senso del
confronto effettuato presso lo stand del
produttore cinese, dove sono stati presentati i nuovi TV della serie ULED, visti
inizialmente lo scorso gennaio al CES
e ora pronti alla commercializzazione.
Ma cos’è l’ULED o Ultra LED? Non si
tratta propriamente di una nuova misteriosa tecnologia di pannello, ma di
un display LCD a LED con quantum dot,
unito al più tradizionale local dimming
per la retroilluminazione e a un pizzico
di elaborazione del segnale in ingresso. I quantum dot sono dei particolari
semiconduttori cristallini che emettono
luce con una lunghezza d’onda molto
stretta. Utilizzati nei LED per la retroilluminazione di un display LCD, permettono di ottenere dei primari RGB estremamente puri e quindi di ottenere poi
una copertura dello spazio colore più
ampia rispetto a quella dei normali LED
bianchi o persino LED RGB.
Quello strano
triangolo
Swarovski
Samsung e LG
Swarovski è partner di
entrambe le società
imbellettando i prodotti
dei due brand con i
cristalli. I rivali storici
uniti da un brillante...
di Gianfranco GIARDINA
La dimostrazione di Hisense puntava
quindi a mostrare come la resa cromatica dei suoi display fosse comparabile
a quella di un display OLED, cosa in
effetti abbastanza vera da quello che
abbiamo potuto vedere, almeno fino a
quando rimaniamo nell’angolo di visione più ristretto di un LCD. Ovviamente il rapporto di contrasto dell’OLED
è un’altra cosa, ma Hisense cerca di
avvicinarcisi utilizzando local dimming
e un’elaborazione digitale dell’immagine, per aumentare il contrasto percepito. In particolare la gamma ULED im-
plementa quello che Hisense definisce
“Ultra Dimming”, con controllo della
retroilluminazione a 144 zone.
Il primo modello ULED ad arrivare sul
mercato sarà il 55XT900, un 55 pollici
appunto con pannello 4K, Wi-Fi integrato e piattaforma smart TV, controlli
vocali e servizi cloud e decoder HEVC.
In fiera potevamo già vedere anche i
modelli di polliciaggio superiore, un
65 pollici e un 85 pollici, entrambi sempre con pannello 4K. Il design per l’Italia sarà leggermente diverso e più simile a quello della serie 4K non ULED.
Samsung e di LG sono arrivate all’IFA 2014 entrambe presentando
una partnership con Swarovski.
Evidentemente, malgrado i due
colossi coreani siano acerrimi
nemici, nessuna gelosia nel condividere il legame. LG ha infatti
presentato una versione esclusiva dei propri TV OLED griffata
Swarovski: due modelli, uno tempestato di brillantini sulla base in
vetro; l’altro invece con la base
modificata con un “poliedro” di
cristallo.
TV E VIDEO Toshiba ha mostrato all’IFA i prototipi di TV della serie U, arriveranno nel 2015
Nuovi Ultra HD anche per Toshiba, piatti e full LED
Torna il Cevo Engine e soprattutto la retroilluminazione LED Pro 700 con Local Dimming
T
di Paolo CENTOFANTI

oshiba ha presentato all’IFA una
nuova serie di TV Ultra HD, al momento ancora allo stadio di prototipo, visto che i primi modelli arriveranno
nel 2015. La nuova Serie U per la gioia
di molti appassionati è composta da
TV con schermo piatto e pannello 4K
LCD a LED. La retroilluminazione eredita la tecnologia LED Pro 700 già vista
sulle attuali serie L7 e L9: essenzialmente Toshiba tiene duro sulla strada
del full LED con local dimming e in un
mondo di LED Edge è sicuramente una
buona notizia. I nuovi TV si distinguono
per l’accattivante design, la cornice ultra slim e naturalmente il ritorno del processore CEVO Picture, come lo chiama
ora Toshiba. L’azienda non ha rilasciato
molti dettagli, Sappiamo che la nuova
versione del processore CEVO gesti-
torna al sommario
sce la decodifica HEVC
sia per i contenuti in
streaming, che per
la riproduzione di file
multimediali da periferiche USB o schede SD.
Nessuna menzione per
quanto riguarda l’eventuale compatibilità con
il nuovo formato anche
per le trasmissioni televisive DVB. Toshiba ha
posto l’accento invece
soprattutto sulla nuova
versione della funzionalità MediaGuide Replay, una sorta di
EPG intelligente che è in grado di imparare i nostri gusti e di suggerire contenuti che potrebbero interessarci, ma
anche di registrarli in modo automatico.
La nuova versione sarà anche control-
labile da fuori casa, tramite le app per
smartphone e tablet. Nessuna informazione su quando saranno disponibili i
nuovi TV se non che ulteriori dettagli
sulle caratteristiche della Serie U saranno rilasciati nel 2015.
Samsung da parte sua ha rivestito
di cristallini Swarovski lo sportello
posteriore del Galaxy Note 4 e
il cinturino del Gear S. Anche in
questo caso i risultati si rifanno
probabilmente a un’estetica che
temiamo essere lontana dai gusti
del Belpaese.
Al di là dell’effettiva vendibilità
dei prodotti, va reso merito agli
uomini di martketing di Swarovski:
mettere insieme diavolo e acqua
santa senza essere maledetti è
un’acrobazia riuscita a pochi.
2014
speciale
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9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
TV E VIDEO Ultra HD, OLED, TV curvi: il produttore di TV cinese all’IFA di Berlino espone modelli per tutte le esigenze
L’Ultra HD più grande è di TCL: un gigante da ben 110”
Tra le novità esposte anche i TV con marchio Thomson, tre serie tutte Ultra HD, che TCL commercializzerà in Europa
I
di Paolo CENTOFANTI
chio Thomson, con il quale TCL commercializzerà
tre nuove gamme di TV: A7, Z8 e Z7, tutte dotate
di pannello Ultra HD e che si distinguono per differenti polliciaggi e alcuni dettagli. In particolare
la serie A7 sarà disponibile nelle versioni da 49 e
55 pollici, con interpolazione dei fotogrammi fino a
800 Hz, HDMI 2.0, Miracast, decoder HEVC e nuova piattaforma smart con processore quad core. Le
serie Z8 e Z7 presentano caratteristiche simili, ma
saranno disponibili rispettivamente nei tagli di 85,
55 e 49 pollici e 65, 42 e 40 pollici. Le due serie si
differenziano tra loro, oltre che per la base, per l’implementazione di local dimming (fino a 240 zone
sull’85”) sulla serie Z8. Per quanto riguarda il range
di prezzo non sono ancora state rilasciate informazioni dettagliate.
Per finire allo stand è stato mostrato anche un TV
OLED da 55 pollici, al momento ancora allo stato di
prototipo e simile a quello che avevamo già visto lo
scorso gennaio a Las Vegas.
I TV Ultra HD TCL con pannello curvo serie H9600.
I nuovi TV entry level TCL della serie Color Touch.

l primato del TV Ultra HD più grande del mondo
appartiene al produttore cinese TCL, che ha costruito il suo stand intorno ad un monumentale
televisore curvo con schermo da 110 pollici.
Si tratta chiaramente di un prodotto realizzato appositamente per stupire e per far parlare, ma TCL
ha presentato all’IFA diverse gamme di TV Ultra HD,
piatte e non, anche con il marchio Thomson che
arriverà anche in Italia. Il 110 pollici nasce, evidentemente, per dimostrare la capacità produttiva del
nuovo impianto di 8.5 generazione e offre un angolo di visione di 55 gradi a una distanza di 3 metri.
Ha una luminosità di 800 nits (non pochi per un TV
così grande), local dimming, interpolazione dei fotogrammi a 400 Hz, 3D di tipo attivo e un peso di
“soli” 425 Kg.
La curvatura dello schermo torna anche sulla nuova
gamma di TV Ultra HD H9600, di cui per il momento TCL non ha rilasciato moltissimi dettagli se non
che sarà disponibile in tagli da 75, 65 e 55 pollici e
che i TV saranno dotati di decoder HEVC e ingressi
HDMI 2.0. Il design è particolare perché sembra
prendere spunto dagli ultimi modelli top di gamma
Panasonic, ma qui in versione con curvatura.
Schermo piatto invece per la nuova serie S76, sempre con pannello 4K e disponibile nei tagli di 40,
49 e 55 pollici. I TV sono dotati di nuova piattaforma smart TV con processore quad core, di tuner
DVB-T2 e DVB-S2, Wi-Fi integrato con funzionalità
Miracast e player DLNA, hanno 3 ingressi HDMI 2.0
per le future sorgenti Ultra HD e 3 ingressi USB per
la riproduzione di contenuti multimediali da periferiche esterne. Al momento non abbiamo ancora
indicazioni sui prezzi.
Sul versante entry level, invece, il produttore cinese propone la nuova gamma Color Touch, TV dal
design decisamente semplice e colorato, come
quello già sperimentato per IKEA. Si tratta di TV da
24, 28 e 32 pollici che saranno disponibili nei colori
blu, rosa, giallo, arancione e grigio.
Come dicevamo, torna alla ribalta anche il mar-
torna al sommario
Il prototipo di TV OLED 55” esposto da TCL all’IFA.
I TV con schermo Ultra HD Thomson della serie Z7.
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TV E VIDEO LG lancia un proiettore compatto in grado di offrire immagini fino a 2,5 metri di base
LG MiniBeam, proiettore LED con Miracast
Anche l’audio può essere inviato in streaming in modalità wireless, grazie al Bluetooth
di Roberto PEZZALI
L
G propone come novità per la
prossima stagione un nuovo video proiettore a LED. Da anni LG
produce videoproiettori, e in questo
caso ha scelto di realizzare un prodotto particolare, cercando di inserirsi in
un mercato dove oggi prodotti come il
Qumi la fanno da padrone.
LG Bluetooth Minibeam Projector è un
proiettore a LED che sta nel palmo di
una mano dotato di interessanti funzionalità multimediali; con un peso di 580
grammi e 17 cm di lunghezza il piccolo
proiettore è perfetto per le installazioni mobili. LG Bluetooth Minibeam
Projector può contare su un gruppo
LED capace di generare 700 ANSI lumen di luminosità, quindi un flusso più
che sufficiente per coprire uno schermo da 2.5 metri di base in una stanza
Il VPL-VW300ES è
un prodotto completo
e Sony promette
il migliore rapporto
qualità-prezzo
del mercato
di Vittorio Romano BARASSI
parzialmente oscurata. Con una matrice DLP da 1280 x 800 il proiettore
si distingue per due particolarità: da
una parte Miracast integrato, per ricevere presentazioni e schermate da
tablet in modalità wireless, dall’altra il
Bluetooth, che permette di inviare l’au-
dio del proiettore in streaming a una
docking o ad un set di cuffie.
Il proiettore dispone anche di media
player integrato compatibile con MKV
e altri formati video, quindi si può usare
stand-alone senza sorgente per guardare un film o riprodurre foto..
TV E VIDEO In uno spazio demo Sony mostra l’evoluzione dell’intrattenimento domestico
Nel futuro di Sony ci sono i picoproiettori portatili
Schermo senza confini e immagini su qualsiasi superficie, come nei film di fantascienza
L
di Michele LEPORI

a conferenza stampa di Sony si è
conclusa con la possibilità di provare con mano tutta la nuova gamma.
In un angolino non molto lontano dal palco la casa giapponese ha allestito, in pochi metri quadri, un ambiente domestico
dove poter mostrare - a porte chiuse e
specificando chiaramente che i prodotti
in uso erano ancora solamente dei prototipi - cosa vuol dire avere tutto a portata di
mano. La demo “ambientata” era basata
in larga parte sul proiettore 4K da soffitto
a tiro corto già visto a gennaio scorso al
CES di Las Vegas: questo atteso prodotto - così è stato promesso in conferenza
stampa - arriverà anche in Europa entro
la prima metà dell’anno prossimo, anche
se a un prezzo probabilmente esorbitante, intorno ai 25mila euro. Ma non sono
mancate delle novità, come per esempio
l’utilizzo di picoproiettori con sensori di
movimento integrato, che permettono
di proiettare sulle superfici domestiche
e di interagire con le immagini. Oltre al
picoproiettore integrato nelle lampade di
casa (a Las Vegas si era già visto qualco-
torna al sommario
Sony presenta
il proiettore 4K
“economico”
7000 euro
IVA compresa
sa in tal senso), a stupire favorevolmente
ci ha pensato un “cubetto” che proietta
sulla superficie sulla quale appoggia. Se
posto su un piano di lavoro, lo trasforma
in un display interattivo; se posizionato
su una superficie verticale, come per
esempio sulla porta di un frigorifero,la
trasforma in uno schermo. Il tutto, grazie
alla connettività wireless e a una logica
sufficiente a interagire direttamente con
i device, si trasforma in infinite possibilità
di “arredamento digitale” e interazione
smart con la casa. Non finisce qui: spostandoci in bagno, infatti, il proiettore da
il meglio di sé anche con altri contenuti
multimediali quali video e musica, sfruttando il supporto di una piccola cassa integrata in un faretto da soffitto. il relax di
farsi un bagno caldo aumenta con la possibilità di vedere sulla parete di fronte la
puntata della settimana del nostro serial
preferito od ascoltare le nostre canzoni
preferite standosene comodamente in
vasca e comandando il tutto con semplici “gestures” a parete. Praticamente, una
situazione tipo di quelle che si vedono in
un film di fantascienza, pronta ad entrare
nelle nostre case.
Dopo gli apprezzati proiettori 4K
VPL-VW1100ES e VPL-VW500ES,
Sony ha deciso di rendere più
accessibile la videoproiezione
4K. Il risultato è il VPL-VW300ES,
proiettore dedicato all’home theater di gran qualità e basato su
tecnologia SXRD 4K, in grado di
offrire immagini in altissima definizione senza compromettere
il contrasto e la qualità delle sequenze più movimentate. C’è la
tecnologia Triluminos per la gestione cromatica e una lampada
capace di 1500 lumen, non mancano poi Motionflow e una modalità a bassa latenza sviluppata per
gli appassionati di videogiochi.
Il VPL-VW300ES, in dimostrazione in una saletta completamente
buia all’IFA, supporta i più recenti standard di connettività HDMI
2.0 e HDCP 2.2, possiede una
ventola frontale ed è dotato di
un’ottica zoom 2,06x con ampia
possibilità di movimento, caratteristica quest’ultima che faciliterà il
posizionamento, senza bisogno di
ricorrere a installazioni a soffitto.
Non manca, inoltre, un comodo
trasmettitore integrato RF 3D. Il
VPL-VW300ES sarà disponibile a
partire da ottobre in tutta Europa
a un prezzo che, almeno a livello
preliminare, è annunciato pari a
6999 euro IVA inclusa.
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MOBILE Il prezzo del Lumia 830 è quello di un terminale di fascia media, 330 euro tasse escluse
Microsoft punta forte sugli smartphone
“Lumia 830 meglio di iPhone e Galaxy S5”
Lumia 830 è un terminale con prezzo da fascia media ma dalle caratteristiche invitanti
Con la fotocamera PureView da 10 MP, si candida a miglior cameraphone della categoria
di Roberto PEZZALI
ogliamo confrontarci con Apple e Samsung: scelgono i consumatori, ma noi ora abbiamo
un prodotto migliore”. Con queste parole
Chris Weber di Microsoft presenta Lumia
830, lo smartphone Microsoft che propone a un prezzo conveniente (399 euro)
alcune delle funzionalità chiave del top
di gamma Lumia 930. Microsoft è convinta che il Lumia 830 possa competere
ad armi pari con iPhone 5S e Galaxy S5
e non lo nasconde, mostrando anche un
confronto tra prezzi, dimensioni e prestazioni fotografiche. Lumia 830, con la
sua colorata scocca in policarbonato e
alluminio, punta molto sul prezzo e sulla
nuova fotocamera PureView da 10 MP, la
prima con un nuovo modulo fotografico
super compatto che garantisce performance migliori, soprattutto quando c’è
poca luce, dei due principali concorrenti.
Al modulo fotografico Nokia aggiunge
anche una nuova e più veloce app Photo dotata di funzionalità come il Dynamic
Flash, una sorta di HDR creato unendo
due scatti fatti con e senza flash: l’utente può scegliere come sommare le due
esposizioni per ottenere una foto più
bilanciata di quella che si otterrebbe con
un flash sparato direttamente in faccia.
Sotto la scocca dell’830 non c’è, però,
“V
tutta questa potenza, Snapdragon 400
e 1 GB di RAM: con Windows 8.1 a bordo probabilmente non serve di più, e le
prestazioni ci sono sembrate ottime. Lo
schermo è brillante e luminoso: Nokia
usa un LCD da 5” leggermente curvato ai
bordi per offrire una continuità di design,
ma questa volta la risoluzione scende a
1.280x720. Con una batteria removibile,
16 GB di RAM, carica wireless integrata,
NFC, LTE e Bluetooth 4.0, il Lumia 830
per Nokia è un vero affare: il prezzo di listino dichiarato è 330 euro tasse escluse,
pertanto propendiamo per un 399 euro
con iva e SIAE. Lo smartphone è sicuramente bello, sia sotto il profilo costruttivo
sia sotto l’aspetto delle funzionalità: a
bordo c’è Windows 8.1 con Nokia Denim,
e questo forse rischia di essere “croce
e delizia” del Lumia 830. Da una parte,
infatti, il sistema operativo di Microsoft si
fa apprezzare per facilità d’uso, velocità
e immediatezza, dall’altra resta sempre il
problema delle app, con Windows Phone
che è la terza scelta degli sviluppatori;
nonostante le applicazioni più note siano
presenti, ci sono ancora tonnellate di app
e servizi ai quali chi sceglie Microsoft non
può accedere. Chris Weber deve riuscire
a convincere anche aziende e sviluppatori che Lumia è sullo stesso livello dei
competitor, e questa è la vera sfida.
NGM Harley-Davidson, primo Windows Dual SIM in Italia
Sarà il primo Windows Dual SIM disponibile in Italia e prodotto da un’azienda italiana

N
torna al sommario
Nokia annuncia Lumia 735,
smartphone che reincarna le
caratteristiche del vecchio Lumia
720: aspetto piacevole e giovane,
con fotocamera frontale da 5 MP
di Vittorio Romano BARASSI
MOBILE Dedicato alla nota azienda motociclistica, sarà disponibile da ottobre a 249 euro
di Emanuele VILLA
GM ha presentato il primo
smartphone Windows Phone realizzato da un’azienda italiana: si
chiama NGM Harley Davidson, è un tributo alla notissima azienda motociclistica
americana e verrà proposto sul mercato
italiano a 249 euro. Notevole cura è stata
riposta nel design, che può contare su una
cornice metallica e su un retro lavorato in
simil-pelle; notevole il logo Harley Davidson impresso nella cover posteriore. Tra
l’altro NGM Harley Davidson si candida
ad essere il primo Windows Phone Dual
Lumia 735, non
solo selfie-phone
SIM distribuito in Italia, poichè NGM non
rinuncia alla caratteristica che l’ha resa famosa in ambito Android e la “estende” al
segmento Windows Phone. Harley Davidson avrà un display HD IPS da 5’’, un SoC
Snapdragon 400 quad core da 1.2 GHz,
1 GB di RAM e 8 o 16 GB di storage a seconda del modelli; la dotazione di memora potrà essere agevilmente ampliata con
moduli MicroSD. Chiudono la dotazione
hardware la batteria da 2.000 mAh e la
fotocamera principale da 8 MP (quella per
i selfie è da 2 MP).
Nokia ha presentato i nuovi dispositivi intermedi della linea di
smartphone con Windows Phone
8.1 e Lumia 735 incarna il prodotto che, guardando dal basso, va
ad aprire il segmento. Si tratta di
un selfie-phone, la cui caratteristica particolare è la fotocamera
frontale da 5 MP grandangolare
con apertura f/2.4. Lumia 735 è
uno smartphone di 134 g di peso
dotato di connettività LTE e della
stessa base hardware (Snapdragon 400 e batteria da 2200mAh)
del Lumia 830, ma a differenza
del fratello maggiore è equipaggiato con un display OLED ClearBlack da 4,7’’ e 720p di risoluzione che si può utilizzare anche
con i guanti. Presenti NFC, chip
per la ricarica Wireless e ingressi
per nano-SIM e schede microSD
(8 i GB di memoria on-board).
Pezzo pregiato del Lumia 735 è
il modulo fotocamera montato
sul retro del dispositivo: si tratta
del medesimo sensore da 6.7 MP
abbinato a un obiettivo 26mm
Zeiss f/1.9 che tanto ci colpì già in
occasione della prova del Lumia
720, in grado di registrare filmati a 1080p. Lumia 735 arriverà in
quattro diverse colorazioni con
un prezzo di listino di 219€ tasse escluse (quindi aspettiamoci
un prezzo al dettaglio di 279€).
Nokia (Microsoft) ha annunciato
anche Lumia 730, simile al Lumia
735 nelle specifiche ma dual-SIM
e sprovvisto di modulo LTE; sarà
proposto a 199€ tasse escluse
ma probabilmente sarà esclusiva
solo di alcuni mercati emergenti.
Concert for one
Cuffia P3. Un mix di alta qualità sonora e comfort di lusso, frutto della fusione calcolata e calibrata tra materiali pregiati e tecnologie raffinate. Nata dalla penna di Morten Warren, lo stesso creatore dello Zeppelin Air iPod Speaker, la P3, disponibile in 4 colori, nero, bianco, rosso e blu, ne conserva la personalità, il talento sonoro e la frequentazione privilegiata, ovvero l’iPod e l’iPhone dai quali estrapola il meglio dei conte-
nuti sonori, ne integra la funzionalità e la cosmetica. P3 è infatti dotata di un cavo con comando per iPod/iPhone con microfono e controllo volume/salto-traccia, utilissimo per tutti gli
amanti dei player firmati dalla mela argentata. Ma –ovviamenteP3 è "anche" una cuffia Hi Fi tradizionale di elevatissimo livello,
da poter collegare a qualsiasi sorgente standard, tramite il
cavo a corredo intercambiabile con quello per player Apple.
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
www.audiogamma.it
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MOBILE Passato un po’ sotto silenzio all’IFA, era già uscito in estate e ora arriva in Italia
Samsung ha uno smartphone bellissimo
Ma non lo dice a nessuno. È il Galaxy Alpha
Galaxy Alpha è forse uno dei migliori smartphone di Samsung. Meglio anche dell’S5
A
di Roberto PEZZALI
tro che Galaxy S5: schermo con
dimensioni perfetto, peso piuma,
finitura super e la sensazione, per
la prima volta, di tenere in mano uno
smartphone costruito per durare e con
una cura maniacale per i dettagli. Questo
smartphone è il Galaxy Alpha, uscito in
sordina durante l’estate inizialmente per
il mercato russo e ora in arrivo anche in
Italia, a fine settembre inizio ottobre, pare
esclusivamente con contratto operatore.
Samsung ha usato l’Alpha come test per
la nuova linea di design che ha poi usato sul Galaxy Note 4, salvo poi esserci
accorta che il prodotto che ne è uscito
era davvero un piccolo gioiello. Visto in
piccolo l’Alpha è un mix di stili e di ispirazioni: un po’ iPhone, un po’ Huawei e
un po’ Samsung, più per la cover posteriore che è la classica simil pelle con
finitura bucherellata in stile S5.
Sul retro troviamo il sensore di battito
cardiaco, il flash e la classica fotocamera, con un modulo da 10 MP che probabilmente non fa le foto del Galaxy S5 ma
riesce comunque a offrire prestazioni di
buon livello. La fotocamera resta sempre sporgente, ma in questo caso una
giustificazione c’è: il Galaxy Alpha è
sottilissimo, poco meno di 7 mm, e se
da una parte i benefici dal punto di vista del design e del feel sono evidenti,
dall’altra dobbiamo ammettere che la
batteria è un po’ piccola e l’autonomia
potrebbe risentirne. Con 1860 mAh il
Galaxy Alpha è alimentato da una batteria poco più grande di quella di un
iPhone, con la differenza che l’iPhone
non ha all’interno un processore “esa-
gerato” come lo Snapdragon 801, quattro core a 2.5 Ghz con 2 GB di RAM. Galaxy Alpha rinuncia anche alla memoria
espandibile, ha solo 32 GB di memoria
(che però dovrebbero bastare) e riduce
la risoluzione del display a un più normale 4.7” HD: i pixel in ogni caso non si
vedono, esattamente come sull’iPhone,
segno che la corsa allo schermo 2K è
una trovata più pubblicitaria che altro.
Galaxy Alpha è probabilmente il migliori
smartphone mai uscito dalle fabbriche
Samsung, il vero anti-iPhone di cui
Samsung aveva forse bisogno qualche
mese fa.
Smartphone top di gamma a 300 euro, Wiko ce l’ha
Wiko Highway 4G offre caratteristiche ottime per un prezzo da fascia media, 300 euro
W

iko, azienda francese già presente in Italia con una gamma
completa di smartphone, amplia
la propria offerta con un nuovo top di
gamma, che per 300 euro offre caratteristiche decisamente interessanti. Merita una prova, senz’altro, ma sulla carta
siamo davvero sopra la media: stiamo
parlando di un design con scocca posteriore in vetro temperato e profilo in
alluminio, di un display IPS da 5’’ con
risoluzione Full HD (non il “solito” HD
tipico della gamma media), processore
Tegra 4i quad core da 2.0 GHz, LTE e
torna al sommario
Elettrolux ha presentato
il primo orto domestico
da incasso: un ambiente
con illuminazione
e irrigazione controllati
per far crescere spezie
e erbe aromatiche
di Roberto PEZZALI
MOBILE Tra le caratteristiche, display Full HD, 4G, Tegra 4i e 2 GB di RAM. In Italia a ottobre
di Emanuele VILLA
Orto in casa,
Con la tecnologia
viene perfetto
pure la fotocamera anteriore da 8 mpixel
per assecondare la “moda” del momento, ovvero quella dei selfie. La RAM è da
2 GB, mentre come quantità di storage
siamo a 16 GB. Il sistema operativo è
l’onnipresente Android 4.4 KitKat con
possibili personalizzazioni da parte del
produttore francese, mentre come fotocamera principale troviamo un modulo
da 16 mpixel con sensore BSI, autofocus
e flash LED. Come opzioni creative, Wiko
offre le modalità di scatto magic camera,
face detect e smile shot, oltre al fatto di
essere presentato in 5 colori differenti:
nero, bianco, blu, viola, arancione. La
commercializzazione italiana è prevista
per ottobre, con un prezzo di 300 euro.
Un vero orto da incasso:
Rex Electrolux porta a Berlino il
prodotto dei sogni per chi è abituato a tenere in casa o sul balcone basilico, rosmarino e altre
erbe aromatiche da usare per
cucinare. Indoor Herb Garden,
ancora privo di nome e modello,
è un piccolo elettrodomestico a
due piani incassabile, nato per
facilitare la coltivazione di spezie e erbe: ha quattro vasche
separate e soprattutto illuminazione e irrigazioni controllate in
modo separato per le due zone
superiore e inferiore.
Con una serie di programmi
dedicati anche alle coltivazioni
più difficili, Indoor Herb Garden
consente di avere a portata di
mano, ogni volta che servono,
un rametto fresco di salvia o di
basilico. Il prezzo non è ancora
stato fissato.
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9 SETTEMBRE 2014
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MOBILE Il phablet di Huawei dovrebbe essere disponibile in autunno al prezzo di 499 euro
Huawei Ascend Mate 7 sfida Galaxy Note 4
Autonomia e prezzo sono dalla sua parte
Huawei risponde alla presentazione del Galaxy Note 4 di Samsung con l’Ascend Mate 7
Display Full HD da 6’’, processore octa-core, lettore d’impronte e batteria da 4100 mAh
di Matteo ROSELLI
l mercato dei phablet continua a
espandersi e Huawei non si tira indietro. L’azienda cinese ha mostrato
il nuovo Ascend Mate 7. Se già il precedente modello poteva vantare un ottimo processore e una batteria capiente,
questo riesce addirittura a fare di meglio. Il nuovo phablet di Huawei monta
un display IPS Full HD da 6’’, un processore octa-core proprietario chiamato
Kirin 925, un lettore di impronte digitali
e una batteria da ben 4100 mAh. La fotocamera esterna è un modulo Sony da
13 MP di quarta generazione con apertura f/2.0 per le foto con scarsa illuminazione, mentre quella interna è da 5 MP.
Se tutto ciò non bastasse, il nuovo
Ascend Mate 7 ha una scocca composta
per il 95% da metallo per un “touch and
feel” di tipo Premium, mentre in ambito
di connettività parliamo di supporto LTE
I

LG ha ufficializzato G3 Stylus, una
nuova versione del G3 dotato di
pennino e votato alla produttività.
L’azienda coreana ha pensato di
proporre la sua visione di “Note”
sfruttando l’arma del prezzo
(probabilmente meno di 300 euro)
per disturbare la rivale Samsung,
anche se le prestazioni non saranno
le stesse del Note. G3 Stylus ha
uno schermo da 5.5” 960x540,
processore quadcore da 1.3 GHz e
1 GB di RAM.
G3 Stylus avrà
una fotocamera da 13
MP, la batteria
removibile
e uno slot di
espansione
micro SD
per gli 8 GB
di memoria
predisposti.
torna al sommario
Acer annuncia la
disponibilità europea
di Jade. Tra le novità
dell’autunno anche
Z500, un entry level
da 149 euro
di Matteo ROSELLI
Cat6 con banda fino a 300 Mbps.
Il confronto con Note 4 (per quanto
inizialmente sulla carta) è d’obbligo e
vede il produttore coreano in difficoltà sui materiali e sulla batteria, ma allo
stesso tempo crediamo che il display
Quad HD Amoled e la fotocamera da 16
MOBILE
LG G3 Stylus
con pennino
a metà prezzo
Acer Jade
Lo smartphone
sottilissimo
arriva in Europa
MP con OIS siano evidentemente superiori. Certamente il nuovo Huawei vince
invece sul prezzo, che sarà di 499€,
ovvero secondo le ultime indiscrezioni,
ben 300€ in meno rispetto al phablet
di Samsung.
L’uscita è prevista per questo autunno.
MOBILE In Europa dopo il lancio iniziale in America Latina
Smartphone LG L Bello e Fino
Look da top ma il prezzo è basso
di Roberto PEZZALI
LG non ha aspettato l’IFA e nei giorni che hanno preceduto la fiera ha presentato, tra l’altro, L Bello e Fino, due smartphone Android dotati di una linea praticamente identica a quella del top di gamma G3 e del piccolo G3 Mini. I materiali
non saranno ovviamente quelli, le prestazioni neppure ma a un prezzo sicuramente
molto basso si può giocare sull’effetto apparenza, un look da top di gamma pagato
probabilmente un terzo del prezzo.
Bello e Fino hanno la stessa interfaccia grafica del G3, le funzioni speciali come
Knock Code e possono usare anche i case QuickCircle, ovvero quelli dotati di finestrella circolare per poter accedere rapidamente senza sbloccare lo smartphone ad
alcune funzioni di base. LG L Bello sarà il modello più grande, 5” da 858 x 480 con
processore quadcore da 1.3 GHz (probabilmente Snapdragon 400), 1 GB di RAM e
8 GB di spazio, mentre LG L Fino avrà un più piccolo schermo da 4.5” e un processore sempre quadcore
da 1.2 GHz. In entrambi
i casi presente una coppia di fotocamere da 8
Megapixel e 1 Megapixel
frontale oltre alla connessione 3G; assente
ovviamente l’LTE.
L
Acer propone quella che definisce una “opera d’arte tascabile”,
ovvero Liquid Jade, anche su territorio europeo. Jade, ricordiamolo, è uno smartphone da 5’’ con
design ultrasottile da 7,5mm e 110
grammi di peso: a tutti gli effetti,
è lo smartphone più sottile mai
realizzato da Acer. Moltissima rilevanza è data appunto al design,
con linee curve, tecnologia Zero
Air Gap e finitura lucida del retro.
Sotto il profilo tecnico possiamo contare su un display 5’’ IPS
con risoluzione HD, un processore MT6582 quad core da 1.3
GHz, fotocamera principale da
13 MP F1.8 e Dual SIM opzionale.
Prezzo di 229 euro, disponibile a
partire da settembre.
Sempre in ambito smartphone,
Acer insiste sulla fascia entry level
e propone, per un prezzo molto
competitivo (in questo caso, 149
euro), Acer Z500 la cui mission
è offrire caratteristiche da fascia
media. Parliamo di un display HD
IPS da 5 pollici, con fotocamera da 8 MP e audio DTS Studio
Sound. Il prodotto risulta quindi
ottimo per visualizzare video,
ascoltare musica e scattare buone foto. Anche sul fronte design
lo Z500 risulta molto interessante, con uno spessore di soli 8,65
mm. La disponibilità è già fissata
per il 15 settembre nelle colorazioni Titanium Black, Sandy Silver
e Aquamarine Green.
2014
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n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
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MOBILE Tab 10 sarà disponibile da fine settembre a 199 €, Tab 8 W e One 8 in ottobre da 149 €
Acer Iconia Tab e One per tutte le esigenze
Nuovi tablet in casa Acer da 8 e 10 pollici con Windows o Android per lavoro e intrattenimento
A
di V.R. BARASSI
nche quest’anno Acer porta a
Berlino nuovi tablet della gamma
Iconia; i modelli in mostra nei padiglioni dell’IFA 2014 sono tre, due dei
quali equipaggiati con sistema operativo Android KitKat e uno con Windows
8.1 con Bing preinstallato.
Partiamo proprio con il tablet Windows,
Iconia Tab 8 W, dispositivo dallo spessore di 9,75 millimetri e da 370 grammi
di peso che nasce per soddisfare le esigenze dell’utente tuttofare, ossia colui
che non vuole rinunciare né alla produttività (incluso un anno di abbonamento
a Office 365 Personal) né all’intrattenimento. Il display è un IPS 8 pollici da
1280x800 pixel e il processore installato
all’interno è un Intel Atom Z3735G quad
core, ottimo compromesso tra performance e consumo energetico (il tablet
ha un’autonomia di 8 ore).
Secondo tablet del lotto è Iconia Tab 10
dotato di un display più ampio, 10,1 pollici di diagonale, Full HD protetto da un
vetro Corning Gorilla Glass 3. Particolarità del dispositivo in questione è il sistema Dolby Digital Plus che trasforma
i due canali audio in un segnale 5.1 da
Toshiba ha annunciato
un nuovo tablet da 7
pollici con Windows
8.1 che punta alla
fascia business. Design
compatto, Intel Atom e
un anno di Office 365
Personal sono i suoi
punti di forza
di V.R. BARASSI
ascoltare con le cuffie. Android 4.4 è il
sistema operativo preinstallato mentre il
processore è un non meglio specificato
MediaTek quad core.
Ultimo tablet Iconia annunciato è One 8,
altro dispositivo basato su Android 4.4
KitKat che è però stato sviluppato attorno a un processore Intel Atom, lo stesso
Z3735G del Tab 8 W. Display IPS da 8
pollici da 1280x800 pixel, spessore di
soli 8,5 millimetri e un peso inferiore ai
340 grammi chiudono il cerchio delle
principali caratteristiche. Interessante,
infine, la funzionalità Touch WakeApp
messa a punto da Acer: con un tocco sul
display l’utente ha accesso immediato
alle applicazioni preferite direttamente
dalla modalità sospensione, mentre
scorrendo sulla cornice dello schermo con due dita si accede alle proprie
applicazioni e il display viene ruotato
automaticamente verso l’utente. Disponibilità a partire da ottobre con prezzi
a partire da 149 € per Iconia Tab 8 W
e One 8 (quest’ultimo sarà proposto in
dieci differenti colorazioni); Iconia Tab
10, invece, sarà disponibile già entro la
fine di settembre a 199 €.
MOBILE È spesso solo 6,4 mm e pesa 270 grammi; sarà disponibile nelle versioni LTE e Wi-Fi
Xperia Z3 Tablet Compact, l’8’’ sottile e leggero
Resistente all’acqua e alla polvere, può essere utilizzato come schermo remoto per la PS4
O
di Giuseppe LANDOLFI

ltre ai due smartphone, Sony ha
presentato a IFA 2014 un terzo
device della gamma Z3: Xperia Z3
Tablet Compact. Il tablet, con display Full
HD Triluminos da 8 pollici e tecnologia
LED Live Colour, risulta essere, ad oggi, il
più sottile e leggero della categoria, con
i suoi 6,4 mm di spessore e 270 grammi di peso. Sotto la scocca, che ricalca
le linee della gamma Z3 e che protegge
il device da acqua e polvere (IP65/68),
troviamo un Qualcomm Snapdragon 801
con CPU quad-core da 2,5 GHz, GPU
Adreno 330, 3 GB di RAM e una batteria
che, secondo l’azienda, garantisce fino a
13 ore di riproduzione video in alta qualità. Presenti anche due fotocamere: una
Exmor RS da 8,1 Megapixel posteriore
torna al sommario
Encore Mini
7 pollici e Office
sempre a portata
di mano
e una HD da 2,2 MP frontale. Xperia Z3
Tablet Compact è anche il primo tablet
a integrare la funzionalità Remote Play
per PlayStation 4, che gli permette di
essere utilizzato come schermo remoto per connettersi e controllare i propri
giochi sulla console: tutte le volte in cui
non è possibile utilizzare lo schermo del
TV, basterà connettere il tablet alla PS4
attraverso la rete Wi-Fi domestica e utilizzare il controller wireless Dualshock 4
per continuare a giocare su Xperia Z3 Tablet Compact, in qualsiasi momento e da
qualsiasi luogo della casa. La PlayStation
App, inoltre, permette di utilizzare il tablet
come secondo schermo per guardare da
remoto chi sta giocando, comunicare con
gli amici del network PSN, acquistare e
scaricare i giochi PS4 o semplicemente
giocare. Xperia Z3 Tablet Compact sarà
disponibile a livello mondiale, nelle varianti LTE e Wi-Fi e nei colori bianco e
nero, a partire dall’autunno 2014.
Adatto a chi è sempre in movimento e che ama utilizzare i
dispositivi con una sola mano,
Encore Mini è un tablet ambizioso con una particolare propensione al business. In un design elegante e relativamente
compatto (119,8 x 199 x 10,9mm
per 350 grammi di peso), con display da 7”, il nuovo tablet di Toshiba integra un processore Intel Atom Z3735G e 1 GB di RAM,
quantitativo di memoria più che
sufficiente - secondo Toshiba per gestire le normali operazioni
di editing dei documenti.
Toshiba Encore Mini sarà in vendita a partire da ottobre nei principali mercati europei e arriverà
con Windows 8.1 con Bing preinstallato a bordo, al quale si andranno ad aggiungere Microsoft
Office 365 Personal in licenza
gratuita per un anno e Skype,
con inclusi 60 minuti al mese di
conversazione. Nessuna informazione, al momento, sul prezzo di listino cui Toshiba Encore
Mini sarà proposto. A giudicare
dalle caratteristiche, però, non
è così azzardato ipotizzare cifre
comprese tra i 149 e i 199 €. Vi
terremo aggiornati.
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MOBILE Potente e completo, è il classico combinato tablet+tastiera fisica. Due i modelli proposti
Lenovo ThinkPad Helix 2, per i professionisti
Ultrabook 2-in-1 da meno di 800 gr e con processore Intel Core M vPro della famiglia Broadwell
di V.R. BARASSI
on solo smartphone: Lenovo ha
approfittato di IFA 2014 per rinnovare un po’ tutti i segmenti nei
quali è attiva, e ovviamente non poteva
mancare quello in cui è dominatrice assoluta di mercato, ovvero quello dei PC.
Le novità sono davvero tante, ma quello
che cattura l’attenzione è senza dubbio
il nuovo ThinkPad Helix 2, un Ultrabook
2-in-1 dedicato al mondo business che
in 798 grammi di peso e soli 9,6 millimetri di spessore offre quanto di meglio
un professionista possa cercare al momento. 2-in-1, dicevamo: sì, è il classico
“combinato” tablet+tastiera fisica che
può fungere anche da notebook all’occorrenza, ma soprattutto è un prodotto
davvero potente e completo. Il display
è un IPS da 11,6” Full HD con luminosità di 400 nit e rivestimento anti-graffio
Corning Gorilla Glass 3, mentre sotto la
scocca vi è un potente processore Intel
Core M vPro della famiglia Broadwell (è
il primo prodotto in assoluto a utilizzarlo)
e modulo Wi-Fi 802.11ac; due fotocamere presenti: una da 5 Megapixel posteriore e una da 2 Megapixel frontale.
N
La nuova serie di
auricolari CX è
disponibile nella
doppia versione per
smartphone Apple o
Android, migliorando la
gestione del telefono
durante le chiamate
di Roberto FAGGIANO
I modelli proposti da Lenovo saranno
due, la cui differenza risiede non tanto
nel modulo principale (il tablet, tanto
per intenderci), ma nella tastiera: nella
versione Pro quest’ultima è dotata di
touchpad e trackpoint integrati e una
cerniera che permette una rotazione di
360° del display (tipo gli Yoga); al di sotto della tastiera ci sarà pure una batteria
più performante che garantirà ben 4 ore
di autonomia in più rispetto al modello
standard: 12 ore contro 8. Il modello
standard, dal canto suo, avrà una tastie-
ra “normale” senza batteria integrata e
senza possibilità di rotazione a 360 gradi. Molti gli optional: Lenovo permette
la personalizzazione del prodotto con
moduli per smart card, sensori biometrici, pennino e innumerevoli software di
produttività e sicurezza. Il modello base
arriverà a ottobre mentre il Pro non vedrà la luce prima di gennaio 2015; prezzi al momento solo in dollari: si parte da
999$, vedremo che sorprese ci riserverà il tasso di cambio quando il prodotto
arriverà nel vecchio continente.
MOBILE Hisense ha presentato anche lo smartphone Sero 5 da 5 pollici, ben costruito, e con LTE
Il tablet Sero 8 Pro di Hisense ha il display Retina
Display da 8 pollici in formato 4:3 con risoluzione di 2048x1536 pixel e processore quad core
di Paolo CENTOFANTI
H

isense ha presentato all’IFA un
nuovo tablet in formato da 8”,
non si distacca dalla stragrande
maggioranza dei dispositivi Android per
la scelta di optare per un schermo in
formato 4:3. Sero 8 Pro, questo il nome
del tablet, è basato su un display da
8” con risoluzione di 2048x1536 pixel
per una densità di 326 ppi e con una
luminosità di 300 nit. Il tablet offre una
solida scocca in alluminio e appare ben
costruito, anche se il design ultra sottile forse strizza un po’ troppo l’occhio a
quello di Apple, soprattutto sul pannello
posteriore che sembra quasi un iPhone
5 allargato. In ogni caso si tratta di un
tablet ben “carrozzato”, spesso appena
6,35 mm e basato su un processore (di
cui non conosciamo ancora il produtto-
torna al sommario
Sennheiser
ha gli auricolari
personalizzati
per Android
re) quad core da 1,8 GHz con decodifica
hardware HEVC per la riproduzione di
contenuti video in 4K, 2 GB di RAM e 16
GB di memoria flash per i dati. Il tablet
è dotato di fotocamera posteriore da 5
Megapixel, diffusori stereo, batteria da
4500 mAh e sarà disponibile in diverse colorazioni. In fiera abbiamo visto i
modelli, silver, blu e rosso, ma ci sarà
anche una versione gold. In Italia dovrebbe arrivare a un prezzo abbastanza aggressivo per il tipo di display, 199
euro. Hisense ha portato anche il nuovo
smartphone Sero 5 con connettività LTE
e schermo da 5” con prezzo di listino
di 199 euro. Si tratta di un prodotto con
design forse derivativo, ma che appare
ben costruito e dotato di componenti di
tutto rispetto. Il display, ad esempio, è
un LCD IPS con risoluzione di 1280x720
pixel (fino a poco tempo fa dati da top
di gamma), che ci è parso piuttosto luminoso in fiera, mentre il processore è
firmato Qualcomm ed è costituito dallo
Snapdragon 400, quad core con clock
di 1,2 GHz. Lo smartphone è dotato di
1 GB di RAM, 8 GB di memoria di massa espandibili fino a 32 GB con schede
di memoria microSD, e naturalmente è
basato su sistema operativo Android, al
momento in versione 4.3. La fotocamera principale è da 8 Megapixel, mentre
quella frontale è da 2 Megapixel. Il telefono sarà disponibile sia in versione
bianca che grigio alluminio.
La maggioranza dei costruttori di
cuffie e auricolari sembra privilegiare il mondo Apple quando si
tratta di fornire cavi con pulsanti
per gestire le chiamate. Sennheiser ha risolto il problema con la
nuova serie di auricolari CX, quattro modelli con prezzo crescente,
uno dei quali in una doppia versione, con cavetto personalizzato
per dispositivi Apple oppure per i
Samsung Galaxy e altri smartphone con sistema operativo Android.
La nuova serie CX ha novità importanti anche nel driver che è
ancora più compatto e leggero ma
offre prestazioni sonore migliori e
più equilibrate in gamma acuta. Il
modello di ingresso nella gamma
è il CX 1.00 (39 euro) che porta a
un prezzo estremamente accessibile la tradizionale qualità sonora
del marchio tedesco. Il modello
CX 2.00 (49 euro) ha gli stessi
contenuti del CX 1.00 ma è dotato
di cavo con tre tasti e microfono
compatibile con dispositivi Apple
e Android. Il modello CX 3.00 (49
euro) ha una gamma bassa più
potente e profonda, il cavo di collegamento è piatto anti attorcigliamento, con minijack angolato per
minimizzare l’ingombro. Questo
modello è disponibile con colorazione nera, bianca o rossa. Infine,
il modello CX 5.00 (79 euro) è la
versione di punta con bassi ancora più potenti ma controllati e un
microfono omnidirezionale per le
conversazioni telefoniche. Questo auricolare è disponibile nelle
due versioni per dispositivi Apple
e Samsung Galaxy per gestire al
meglio la musica e le telefonate.
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HI-FI E HOME CINEMA All’IFA di Berlino tutti i grandi nomi dell’industria hanno presentato la loro idea: è il ritorno dell’Hi-Fi?
All’IFA trionfa il multiroom: è la rivincita dell’Hi-Fi
Le soluzioni di harman/kardon, Monster, Panasonic e di tutti gli operatori che vogliono conquistarsi la loro fetta di mercato
di Michele LEPORI
I
l concetto di audio casalingo degli ultimi anni si
è via via ridotto fino ad arrivare sostanzialmente alla sola estensione dell’audio portatile con
AirPlay e Bluetooth. La prima tecnologia è andata
consolidandosi con prodotti sempre più di qualità nati per interfacciarsi facilmente con qualsiasi
rete senza fili e permettere lo streaming in tutta
semplicità anche in ambienti molto grandi ma con
l’obbligo di alimentazione da rete elettrica e quindi
difficilmente removibile dal suo posto fisso in casa;
la seconda è stata la soluzione ideale per piccoli ambienti o per animare eventi sporadici, ma la
qualità di riproduzione lascia quasi sempre a desiderare.
L’unione dei due mondi, ovvero suono di qualità
disponibile in più ambienti (senza spendere un capitale) è quello che promettono praticamente tutti i
produttori audio presenti a Berlino, che sembrano
aver individuato nelle soluzioni multiroom la risposta
ideale alle esigenze dei loro clienti. Ma l’impressione
generale che abbiamo ricavato esplorando i padiglioni, è che l’interesse verso il settore dell’audio sta
tornando con rinnovato entusiasmo.
Le proposte degli operatori
Sonos è stata pioniera nel settore, con un impianto versatile, altamente personalizzabile e con una
semplicità di installazione e fruizione unica, ma oggi
l’azienda di Santa Barbara non corre più sola: fra gli
stand dell’IFA, infatti, troviamo in bella mostra la risposta di harman/kardon, Monster, Panasonic e via via
tutti gli altri che vogliono conquistarsi la loro fetta di
mercato. Il multiroom di harman/kardon consta di 2

Sopra, la soluzione di LG composta da soundbar da
salotto e da speaker satellite e, sotto, il multiroom
di harman/kardon, l’ecosistema Omni.
torna al sommario
speaker Wi-Fi chiamati Omni 10 (coppia di speaker da
25 W) ed Omni 20 (4 speaker da 15 W) ed un extra denominato Adapt in grado di inviare in Wi-Fi la musica
che vogliamo sentire su di un impianto già esistente,
ma non predisposto alla ricezione di input da rete
senza fili: l’ecosistema Omni supporta lo streaming di
file audio fino a 24 bit/96 kHz in connessione diretta
tramite l’app proprietaria HK Connect o con il classico Bluetooth. Il sistema Omni passa facilmente da
una semplice configurazione a speaker laterali fino
ad una più completa architettura a 5 satelliti mentre,
in ottica multiroom, la funzione One Touch Follow Me
Audio è senza dubbio la chicca di Omni 10 ed Omni
20 che permette agli speaker di riconoscere i nostri
movimenti all’interno della casa e far si che la musica venga trasmessa solo dalle casse della stanza
dove siamo. L’offerta harman/kardon sarà disponibile
a partire da metà ottobre ad un prezzo stimato di 199
euro per Omni 10, 329 euro per Omni 20 e 129 euro
per Adapt.
L’idea di Monster segue il trend in voga per il segmento, offrendo 3 diversi “step” di qualità e prezzo
per modulare l’offerta sulla base delle esigenze e le
disponibilità di mercato: SoundStage S1, S2 ed S3 (sul
marketing si poteva fare qualcosa di più) sono 3 soluzioni Wi-Fi e Bluetooth che sfruttano lo smartphone/tablet di turno come telecomando per inviare la
stessa musica sull’impianto distribuito in tutta la casa
o scegliere musica diversa per ogni stanza: l’app di
SoundStage permetterà di controllare playlist, volume
e bilanciamento così come gli stessi speaker avranno
i loro controlli dedicati per non dover dipendere in
tutto e per tutto dal dispositivo. Il supporto di Spotify
sarà nativamente integrato nell’app fin dal day-one
previsto per il 25 ottobre in USA e il mese successivo
in Europa, mentre i prezzi sono al momento confermati solo per il mercato statunitense, dove S1 partirà
da 200 dollari ed i modelli seguenti S2 ed S3 si stanzieranno rispettivamente a 300 e 400 dollari.
La rinascita di Technics e la serie ALL
Dal Giappone è invece arrivato lo scossone più grande in ambito audio: stiamo ovviamente parlando del-
la resurrezione del marchio Technics
operata da Panasonic e che marca con
decisione l’intento del colosso di Osaka
di voler tornare a dire la sua con prepotenza nel mondo dell’hi-fi. Lasciando un
attimo da parte i gioielli R1 e C700, la
serie ALL è ai blocchi di partenza per la
rincorsa a Sonos: composta da 3 modelli
che condividono Wi-Fi a doppia banda
da 2,4 e 5 GHz, la serie ALL si fa notare
per la sua compatibilità di riproduzione
dei file audio AAC, WAV e FLAC oltre al
classico MP3. ALL8 ed ALL3 montano di
serie strumenti di potenziamento sonoro quali LincsD-Amp di 2a generazione,
che a detta dei responsabili Panasonic,
porterà grandi benefici in termini di riduzione del rumore ambientale e pulizia delle frequenze medie e
medio alte, mentre XBS Master penserà a gestire con
perizia la potenza dei bassi.
Dalle caratteristiche comuni a quelle peculiari, ALL8
sarà composto da 5 unità altoparlanti con doppio rivestimento Nano Bamboo sia per il woofer che per i
tweeter, mentre il fratello minore ALL3 ne avrà “solo”
4, sempre nello stesso materiale: la scelta non è certo
casuale poiché, grazie alla sua costituzione a doppio
strato, il bambù naturale preserverà la pulizia delle
frequenze medie e medio alte che troppo spesso
passano in secondo piano rispetto alla forse troppo
sopravvalutata importanza delle frequenze basse e
profonde. Come nel caso della soluzione di harman/
kardon, anche Panasonic ha pensato a un adattatore in grado di rendere multiroom una soluzione già
installata, ma incompatibile con la nuova tecnologia:
ecco quindi che ALL1 ovvierà a questa eventuale lacuna fornendo la connessione necessaria alle serie
ALL3 ed ALL8 per dialogare con l’unità principale a
192 kHz/24 bit, eliminando quindi il rischio di perdita
di potenza del segnale wi-fi durante la trasmissione
da smartphone.
La soluzione di Panasonic sarà disponibile sul mercato italiano a 299 euro per ALL8, 249 euro per ALL3
e 199 euro per il “bridge” ALL1.
SoundStage S1, S2 e S3 sono le 3 soluzioni Wi-Fi
e Bluetooth di Monster.
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HI-FI E HOME CINEMA A IFA 2014, Yamaha propone una sua interpretazione dell’audio in connettività che passa attraverso le app
Yamaha scommette su Hi-Fi di qualità e “Wireless World”
Niente multiroom (almeno per ora), controllo remoto via Wi-Fi con tante app dedicate e sistemi audio premium e di design
N
di Michele LEPORI

onostante il multiroom, così come abbiamo
imparato a conoscerlo fra i padiglioni della
fiera di Berlino, non sembri al momento nei
piani della casa di Iwata, Yamaha è fermamente
intenzionata a portare avanti un progetto di sinergia fra la sua grande tradizione di audio Hi-Fi e
le migliori tecnologie di streaming ed ascolto su
ampia scala.
Wireless World è lo slogan che accompagna la
nuova campagna della casa dei diapason, la quale propone una sua interpretazione dell’audio in
connettività che passa tramite app per soddisfare le esigenze di un pubblico di ampio respiro.
Yamaha di sicuro non è nuova a un concetto di
controllo via app, ma finora ha sempre separato le categorie di prodotto, dedicando a ognuna di esse un’app
specifica (AV Controller, NP Controller, HT Controller, DTA
Controller): a IFA 2014 la novità è soprattutto App NAVI,
che pur non eliminando le app specifiche di cui parleremo successivamente (funge infatti da completamento e
unione delle stesse), permette di accedere al controllo
dei prodotti di tutte le categorie dallo stesso ambiente,
personalizzando il setup con i prodotti Yamaha che realmente si possiedono in casa. Il che rappresenta un notevole vantaggio per chi, appunto, dispone di più prodotti
Yamaha appartenenti a categorie diverse.
Poi, sempre per tener fede al concetto di Wireless World,
proviamo a giocare con un’altra app di controllo, quella
dedicata ai componenti audio/video: AV Controller App,
disponibile sia per iOS che per Android, permette di
gestire un numero illimitato di amplificatori, soundbar,
lettori Blu-ray o altri dispositivi sparsi per la casa. Sarà
possibile gestire le funzioni basilari di accensione e
spegnimento, regolazione del volume
e dei parametri DSP
semplicemente sfiorando lo schermo.
Ma c’è di più: l’app
è anche in grado di
farci modificare la
sorgente passando
per esempio da uno
smartphone ad una
chiavetta USB inserita nell’amplificatore o
cambiare la stazione
di una internet radio
o della radio AM/FM.
Compatibile con AV
Controller,
all’IFA
abbiamo potuto apLa nuova app NAVI
prezzare RX-A3040,
permette di accedere al
sintoamplificatore da
controllo dei prodotti di
9.2 canali e 220 Watt
tutte le categorie dallo
di potenza massima
stesso ambiente.
effettiva e supporto
torna al sommario
per il Dolby Atmos.
Lasciando le soluzioni Home Theatre per abbracciare
contenuti più squisitamente di livello Hi-Fi, Yamaha propone con NP Controller un’applicazione che permette
la riproduzione e il controllo di riproduttori connessi via
DLNA. Non solo: l’applicazione permette la regolazione
e la modifica dei parametri di configurazione della rete
e con la funzionalità Music Play fa streaming diretto da
iPhone, iPod Touch, iPad o dispositivi Android compaYAMAHA RX-A3040
YAMAHA A-S2100
YAMAHA R-N301
tibili. Allo stand IFA facevano bella mostra di
sé il nuovo lettore CD-N301 con supporto ad
Airplay, Spotify e Pandora, i nuovi amplificatori
integrati A-S2100, A-S301 ed A-S701 caratterizzati da ottimi valori di potenza d’uscita massima (95W+95W sull’A-S301, 160W+160W sugli
altri due) e risposta in frequenza di 5 Hz - 100
kHz sull’A-S2100 e di 10 Hz - 100 kHz su A-S301
ed A-S701. Novità anche in campo di sintoamplificatori stereofonici col modello R-N301 (in
basso) che guadagna le connettività streaming
di Spotify e Pandora così come l’AirPlay.
Si inserisce invece in un contesto di più ampio
respiro domotico/lifestyle la gamma di prodotti
che fa capo all’app DTA Controller e che ha in
Relit un prodotto ibrido destinato a chi vuole un diffusore di livello in grado anche di arredare e creare l’ambiente sonoro più adatto al brano o alla playlist in corso di
trasmissione, il suo prodotto più rappresentativo.
Con l’applicazione sarà possibile regolare le unità di
desktop audio con parametri completamente personalizzabili quali la scelta di diversi brani da usare come
sveglia nell’arco dei 7 giorni e - nel caso di Relit - impostare anche delle tonalità di illuminazione graduale
che regalano un’esperienza il più rilassante possibile.
Rimane ovviamente disponibile il semplice controllo
dei valori audio, l’accensione/spegnimento e la riproduzione di musica in streaming. Le serie che dialogano
con questa app sono Réstio (nome in codice ISX-803
e ISX-803D), elementi d’arredo a forma quadrata con
piantana d’appoggio che arredano oltre che trasmettere musica. Le due versioni, come per gli speaker compatibili con il sistema di sveglia TSX-B15 e TSX-B15D
differiscono solo dalla presenza del tuner DAB e DAB+
sul modello ISX-803D. Chiudono la rassegna i due modelli della serie LSX-70 ed LSX-170 le cui uniche differenze tecniche, fatto salvo il fattore estetico, risiedono
nelle dimensioni dello speaker e nel peso. Chiudono il
“virtual tour” dello stand Yamaha due prodotti in arrivo
a breve: la soundbar con subwoofer wireless YSP-2500
e il sound projector SRT-1000. Della prima avevamo
già elogiato prestazioni, finiture e design: 162W totali
(e 130W del sub) distribuiti su 7.1 canali si fanno davvero
apprezzare, così come i 10 DSP totali.
Ottima impressione anche del sound projetor SRT-1000,
con 136W totali e 60 del sub (integrato) in questo caso
distribuiti su 5.1 canali.
RELIT LSX-70
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HI-FI E HOME CINEMA Presentata a IFA 2014 la nuova gamma di amplificatori Yamaha
Ingressi digitali per i nuovi ampli stereo Yamaha
Tra i sintoampli c’è un modello “connesso” con AirPlay e Spotify, che si controlla con l’app
D
di Roberto FAGGIANO
opo quattro anni di onorata carriera la gamma di amplificatori stereo
Yamaha viene rinnovata con l’importante aggiunta degli ingressi digitali.
Tra i sintoamplificatori invece c’è un nuovo modello “connesso” e controllabile da
un’applicazione dedicata.
I nuovi modelli guadagnano un 1 nella
sigla ma riprendono estetica e potenza
dei modelli della serie precedente, già
molto apprezzati e premiati sui mercati
internazionali. In comune ai tre modelli
la presenza di due ingressi digitali (ottico e coassiale) per poter collegare un
televisore, il lettore blu-ray o la consolle
di videogiochi. Inoltre l’ingresso digitale
coassiale può essere sfruttato con il ricevitore Bluetooth YBA-11 (70 euro), dotato di aptX e, appunto, di uscita digitale.
L’alimentazione per il modulo opzionale
è già presente sul retro dei nuovi amplificatori. Certo, almeno sul top di gamma
il modulo Bluetooth poteva essere direttamente integrato, ma probabilmente
ciò avrebbe comportato complicazioni
circuitali. Yamaha non ha diffuso dettagli
sulla tipologia del convertitore D/A utiliz-
Yamaha A-S701. 2 x 100 watt RMS (0,02 THD), telaio Top-Art, prezzo 649 euro
zato ma comunque vengono accettati
segnali fino ai 192kHz/24bit.
Il modello più potente della nuova gamma è l’A-S701 (649 euro) con
2x100 watt RMS (0,02 THD), telaio
Top-Art, componentisca selezionata,
terminali ingressi e uscite dorati, tasto
Pure Direct per bypassare i controlli
di tono e un rassicurante peso di oltre
11 kg. Segue il modello A-S501 (449 euro)
con 2x85 watt RMS (0,02 THD) e stesse
caratteristiche del modello superiore.
Il nuovo modello d’ingresso è l’A-S301
(349 euro) con 2x60 watt di potenza,
ingresso digitale ottico e coassiale oltre
all’ingresso per giradischi.
Esordio tra i sintoamplificatori del model-
lo R-N301 (349 euro), un apparecchio dal
rapporto qualità/prezzo molto interessante che ha la presa di rete e che quindi consente il controllo tramite l’app NP
Controller e che è già predisposto con il
DLNA e per l’utilizzo di Airplay con dispositivi Apple e per lo streaming di Spotify.
Manca la connessione Wi-Fi ma è possibile utilizzare l’adattatore YWA-10 (101
euro) sfruttando l’alimentazione fornita
direttamente dall’apparecchio. Questo
modello è dotato di radio FM, ingressi digitali, display di controllo ed è compatibile con musica Flac a 192 kHz; la potenza
dichiarata è di 2x100 watt (0,2% THD).
Tutti i nuovi modelli sono disponibili con
finitura nera oppure silver.
HI-FI E HOME CINEMA Yamaha amplia la gamma di lampade Relit dotate di diffusore integrato
I diffusori Yamaha compatti e accessibili
LSX-70 (portatile) e LSX-170 (fisso) si collegano tramite Bluetooth con aptx o via minijack
di Roberto FAGGIANO
ll’IFA Yamaha presenta due prodotti
nell’interessante gamma Relit, una
inedita combinazione di lampade
da tavolo con diffusore Bluetooth integrato. Dopo il modello da pavimento già
in listino, è la volta di due modelli molto
più compatti e accessibili nel prezzo. Il
modello LSX-70 (299 euro) è facilmente
trasportabile per creare ovunque, anche
all’aperto, un piccolo angolo relax con
musica e illuminazione LED. Il collegamento alla sorgente sonora è tramite
Bluetooth con aptx oppure via cavo minijack; per la batteria integrata ricaricabile c’è la consueta presa USB. La diffusione sonora è omnidirezionale mentre
l’illuminazione è affidata a quattro LED
con luminosità regolabile. La lampada
è cilindrica e misura 9,4 cm di diametro
con altezza di 24 cm, la finitura è dispo-

A
torna al sommario
nibile in tre diversi colori metallizzati con
dettagli in pelle sintetica. Il modello LSX170 (499 euro) è invece destinato a un
utilizzo fisso e misura 27 cm di diametro
per 29 cm in altezza. La diffusione sonora è sempre omnidirezionale tramite
altoparlanti posti alla base e in cima al
diffusore. Gli 11 LED integrati creano vari
effetti luminosi, controllabili anche via
telecomando o dalla apposita app DTA
per smartphone e tablet; dalla app si può
anche gestire un timer e il volume sonoro. La sorgente sonora si collega senza fili
via Bluetooth con aptX oppure via cavetto minijack. È disponibile in colore nero,
champagne o bronzo.
Cuffie Panasonic
più comode
con lo snodo
intelligente
Con pochi piccoli
accorgimenti le
cuffie Panasonic HXS
diventano molto più
pratiche nell’uso
quotidiano. In arrivo
due modelli dall’ottimo
rapporto qualità/prezzo
di Roberto FAGGIANO
I problemi di chi vuole indossare delle vere cuffie per l’ascolto
musicale in movimento sono l’ingombro e quella fastidiosa sensazione di scarsa fermezza sulla
testa. Problemi risolti sulle nuove
cuffie Panasonic HXS400 (49
euro) e HXS200 (29 euro), entrambe infatti montano un nuovo
giunto sferico per i padiglioni che
ha il doppio scopo di rendere più
semplice la chiusura degli stessi
in rotazione durante il trasporto
e assicurare un miglior contatto
con le orecchie, fermo ma non
fastidioso.
Inoltre su entrambi i modelli viene
usato un cavo di collegamento
piatto contro l’attorcigliamento,
con lunghezza di 1,2 m e spinotto
minijack dorato. I driver sono in
neodimio per la migliore qualità
sonora, da 30mm sulle HXS200
e da 40mm sulle HXS400. Le
nuove cuffie sono disponibili in
diverse finiture colorate in nero,
bianco, rosa e verde militare. Entrambe saranno disponibili entro
settembre anche in Italia.
La lavatrice intelligente
Un concentrato di tecnologia
mai visto prima.
Classe energetica
A+++ -40%
Con un consumo energetico
annuo di 118 kWh, Intelius
è la lavatrice con la maggiore
efficienza energetica sul
mercato (giugno 2012 – GfK).
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Smart Drive Motor®
Motore Inverter innestato al
cestello della lavatrice per
un’ incredibile riduzione delle
vibrazioni e della rumorosità.
Smart Dosing
Grazie al serbatoio per
detersivo e ammorbidente,
Intelius ne dosa
automaticamente la
giusta quantità e il risparmio
è assicurato!
Smart Detecting®
Un sistema intelligente di
rilevamento della durezza
dell’acqua si associa a
Smart Dosing per avere
un perfetto ciclo di lavaggio.
Smart Dual Spray®
Due spray intelligenti
lavano fibre e pelucchi lasciati
sulla guarnizione dopo
ogni ciclo di lavaggio.
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www.haier.it
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HI-FI E HOME CINEMA Una cuffia davvero unica tra le molte novità Sony presentate a Berlino
La cuffia Sony con convertitore D/A integrato
La MDR-1ADAC integra un convertitore per ascoltare la musica da ogni sorgente digitale
di Roberto FAGGIANO
L
a nostra musica liquida preferita deve
spesso fare i conti con la scarsa qualità dei convertitori digitale/analogica
dei diversi dispositivi sui quali è archiviata. Per l’ascolto in cuffia anche i migliori
smartphone compatibili con musica Flac
si rivelano spesso pessimi terminali su
questo aspetto.
Ecco allora la soluzione studiata da Sony:
una cuffia di alto livello che integra direttamente il convertitore digitale/analogico, ospitato in uno dei due padiglioni
senza ulteriori ingombri. La nuova MDR1ADAC (299 euro) sembra una consueta
cuffia di alto livello ma basta vedere gli
speciali ingressi USB per scoprire il suo
lato rivoluzionario. Naturalmente la cuffia
ha bisogno di energia, ottenuta da una
batteria ricaricabile tramite cavetto usb
che assicura autonomia per circa
7,5 ore. La cuffia pesa 300 grammi
e impiega trasduttori da 40 mm in
padiglioni chiusi, l’impedenza è di
40 ohm; l’amplificatore integrato è
del tipo S-Master HX mentre il convertitore può accettare segnali fino
a 192 kHz/24 bit per file ALAC, WAV
e Flac con selezione automatica degli ingressi. La dotazione di cavi è
davvero completa: oltre al classico
minijack stereo analogico vengono
forniti dei cavi digitali che si adattano alle possibili diverse sorgenti
digitali. Le specifiche parlano di cavo
per Walkman, per dispositivi Xperia, cavo
micro usb e un adattatore per dispositivi
Apple con connettore Lightning. Speriamo che il cavetto definito per Xperia (in
alcuni comunicato si parla addirittura del
solo Z3) si possa adattare anche ad altri
smartphone e tablet concorrenti, in modo
da non limitare drasticamente l’uso di
questa interessante cuffia. In Italia questo
modello sarà venduto solo online.
Sony pensa un kit per l’audiofilo “mobile”
Tutti sono compatibili con la musica in alta risoluzione, connubio di qualità e portabilità
M
di Roberto FAGGIANO
di collegamento rinforzati, corpo in alluminio pressofuso, Bluetooth, autonomia
di circa 30 ore con musica in alta risoluzione oppure 50 ore con MP3 e 16 MB di
memoria interna. Secondo Sony poi, il circuito esclusivo DSEE è in grado di portare
la resa di brani compressi MP3 a un livello
più elevato di un CD. Il nuovo walkman è
disponibile in versione argento o nero. La
cuffia MDR-Z7 (599 euro) spicca per i suoi
maxi padiglioni con membrana da 70 mm
che avvolgono completamente l’orecchio
e sono in grado di riprodurre musica in
alta risoluzione senza perdere nessun
dettaglio. Il nuovo diaframma è in polimeri
di cristallo liquido, rivestito di alluminio,
la risposta sui bassi è invece controllata
dallo speciale condotto Beat Response.
L’imbottitura in uretano ha il doppio scopo di isolare meglio dai rumori esterni e
garantire il massimo comfort. Completa il
quadro il cavo di collegamento in OFC
AMPLIFICATORE CUFFIE PHA-3AC
rivestito d’argento. Un ulteriore cavo
in dotazione è dedicato al nuovo amplificatore della stessa Sony con connessione bilanciata. Il nuovo amplificatore per cuffie PHA-3AC può fornire
il miglior segnale alla cuffia Z7 perchè

torna al sommario
GT1 è il nuovo sistema audio
Bluetooth di Sony che permette
di guardare film con audio nitido
e bassi profondi, di godersi un
videogioco o di ascoltare la musica
a tutto volume. E per le feste c’è
anche l’illuminazione LED a tempo
di musica
di Andrea ZUFFI
HI-FI E HOME CINEMA Da Sony il kit completo per l’audiofilo in viaggio: cuffia, walkman e ampli
olte novità audio per Sony: nel settore dell’audio portatile arriva un
pacchetto completo per chi vuole
andare oltre il semplice ascolto degli MP3.
Si parte del Walkman A15, che riprende
alcune soluzioni tecnologiche applicate
per la prima volta nel top di gamma della
serie, ma con un corpo molto più sottile e
leggero, anzi al momento il più piccolo e
leggero al mondo con i suoi 66 grammi.
I file compatibili sono: FLAC/Apple Lossless (ALAC)/MP3/
WALKMAN SONY A15
AAC/HE-AAC/WMA/
PCM lineare (WAV)/
AIFF. Nel nuovo A15
ritroviamo
l’amplificatore S Master
HX,
condensatori
Poscap, saldature
senza piombo, cavi
Sony GT1 è
la soundbar con
i LED per i party
CUFFIA SONY MDR-Z7
è già dotato di convertitore digitale/analogico compatibile anche con file DSD
e PCM fino a 384kHz/32bit. Gli ingressi
sono predisposti per la connessione da
pc, da dispositivi Apple con connettore Lightning, digitale ottico e minijack stereo.
Le uscite sono sdoppiate con jack stereo
e jack a tre poli con connettore speciale
bilanciato dedicato alle cuffie Sony predisposte. I prezzi del walkman e dell’amplificatore al momento non sono ancora
stati comunicati ma cuffia e amplificatore
saranno disponibili solo online.
Non solo TV, telefoni e tecnologia
indossabile: Sony ha presentato
all’IFA la soundbar HT-GT1 con
subwoofer separato. Un prodotto
pensato per dare maggior potenza
e qualità all’audio del TV, con un
design moderno ma anche tecnologie avanzate.
Tra le caratteristiche distintive, troviamo l’audio a 2.1 canali da 260
Watt, oltre a una nuova e curiosa
illuminazione LED che pulsa al ritmo della musica; inoltre, è disponibile la connettività Bluetooth per la
riproduzione one-touch da smartphone e tablet. L’abbinamento è
immediato per tutti i dispositivi con
NFC. Inoltre, con l’app gratuita SongPal di Sony (Android/iOS) la soundbar può essere controllata via
Bluetooth dallo smartphone, senza
alcun telecomando. Appoggiando
e fissando la soundbar sopra al
subwoofer è possibile ottenere un
sistema audio da utilizzare anche
lontano dal TV. Con GT1 Sony promette un audio di qualità (grazie ai
cabinet in legno) e soprattutto potente, nessuna distorsione anche
ad alti volumi e bassi “da paura”
con la funzione Bass Bazuka. La
nuova soundbar è compatibile con
Party Chain di Sony, la funzionalità che permettere di connetterla
ad altri sistemi audio Sony già sul
mercato. HT-GT1 sarà disponibile
da ottobre sul Sony StoreOnline.
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
HI-FI E HOME CINEMA Nuove cuffie Philips Fidelio M2BT, NC1, M1 MkII e X2, per varie esigenze
Philips ha deciso di fare le scarpe a Beats
Modelli Bluetooth e con noise reduction, fino alla X2, per la massima qualità d’ascolto
L
di Roberto FAGGIANO
a nuova gamma di cuffie Fidelio
di Philips vista a Berlino punta su
pochi modelli di alta qualità, ciascuno mirato sulle esigenze di un diverso utente tipo. In comune la qualità
sonora e la cura nella finitura di ogni
particolare.
Partiamo con la Fidelio M2BT (250
euro), una cuffia dotata di connessione Bluetooth con aptX per la massima
libertà di movimento all’aperto oppure in casa, per chi ha come sorgente
principale la musica archiviata sul
proprio smartphone o tablet oppure
attraverso lo streaming. La presenza
dell’abbinamento NFC semplifica il
collegamento senza fili con la sorgente compatibile.
A livello tecnico, segnaliamo che questa cuffia usa trasduttori da 40mm in
padiglione chiuso ed è presente un
accordo reflex. Ovviamente è presen-
FIDELIO M2BT

FIDELIO M1 MKII
torna al sommario
te una batteria interna ricaricabile, sulla cui autonomia Philips dichiara circa
10 ore: qualora ci si trovi nell’impossibilità di ricaricarla, è comunque possibile utilizzare il tradizionale cavetto
minijack.
La Fidelio NC1 (249 euro) è il primo
modello della nuova gamma dotato di
sistema di cancellazione del rumore,
ideale per chi viaggia spesso e vuole
isolarsi completamente dall’esterno. Il
trasduttore da 40 mm è circondato da
cuscinetti in memory foam per garantire il massimo comfort e il massimo
isolamento dell’orecchio. Il circuito di
cancellazione attiva del rumore è stato
progettato per assicurare la migliore
qualità sonora e la massima cancellazione di ogni fonte di disturbo. Per facilitare il trasporto i padiglioni sono completamente ripiegabili, e in dotazione
viene fornita una borsa per il trasporto
e la tipica doppia spina per l’ascolto
sugli aerei.
Fidelio X2 (300 euro) è il modello “top”,
quello per gli ascoltatori più esigenti,
con una speciale membrana in polimero per la migliore resa delle alte frequenze. L’ampio trasduttore da 50 mm
poi aggiunge una gamma bassa più
corposa e dinamica ma senza eccessi.
Molto accurata la finitura con cuscinetti
avvolgenti in memory foam rivestiti in
velluto e cavo di collegamento separabile in OFC. Nonostante i materiali di
pregio utilizzati il peso della cuffia non
supera i 380 grammi. Prezzo importante, ma dovrebbe valerne la pena: per
confermarlo, però, una prova è indispensabile. Infine, la nuova versione
di un prodotto già classico nonostante
sia molto recente, la nuova Fidelio M1
MkII (200 euro) riprende la qualità del
primo modello con ulteriori progressi
nell’equilibrio della resa sonora e un
FIDELIO NC1
FIDELIO X2
migliorato comfort.
Il look è decisamente curato e piacevole, con dettagli in pelle e alluminio, cavetto e padiglione colorati. Il trasduttore da 40 mm è circondato da cuscinetti
molto comodi in memry foam e il cavo
di collegamento e del tipo piatto con
microfono e tasti di controllo smartphone integrati (compatibile con dispositivi
Apple e Android).
Spotify e
multiroom facile,
ci pensa Philips
Philips ha portato a Berlino due
modelli appartenenti alla “gamma
Spotify”, nata per permettere
- grazie a Spotify Connect - lo
streaming facile di musica in ogni
angolo della casa. Prezzi a partire
da 99 euro
di V. R. BARASSI
Fino a qualche anno fa effettuare
lo streaming della musica in casa
era più un’agonia che un piacere,
ma negli ultimi anni le cose sono
cambiate molto e oggi sono disponibili dispositivi, tecnologie e servizi che permettono la facile condivisione dell’audio anche in grandi
ambienti domestici.
Philips ha annunciato due altoparlanti multiroom della nuova
serie Spotify, prodotti che, come
è facile intuire dalla denominazione, sono nati per coinvolgere
al massimo gli utilizzatori del noto
servizio di streaming. Il modello SW700M include due driver
speaker full-range da 2.5” e due
porte bassi estese, mentre il modello SW750M ha due tweeter e
due driver full-range da 3”; possono essere utilizzati in modo
combinato attraverso diverse
stanze per una vera esperienza
multiroom ed entrambi, grazie a
Spotify Connect, sono in grado
di interfacciarsi con l’applicazione
ufficiale mobile di Spotify, così da
permettere il facile streaming delle playlist presenti su smartphone
e/o tablet connessi. Basta un tap
sul dispositivo oppure un click sul
pulsante “one press play” presente sugli altoparlanti, e il gioco
è fatto. Philips SW700M e Philips
SW750M arriveranno sui mercati
europei da ottobre a prezzi, rispettivamente, di 99€ e 149€.
2014
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n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
HI-FI E HOME CINEMA Da Pioneer un sistema a mini componenti separati e 2 lettori Blu-ray
Da Pioneer le soluzioni per l’audio Hi-Res
Audio ad alta risoluzione e supporto per Super Audio CD e riproduzione di file audio DSD
U
di Paolo CENTOFANTI
na volta era il multicanale a farla da
padrone presso lo stand Pioneer di
IFA, ma quest’anno il focus era soprattutto sui componenti stereo e in particolare quelli compatibili con i file audio
ad alta risoluzione. C’è aria di un leggero
ritorno dell’Hi-Fi da questa parte della fiera e Pioneer ne ha approfittato anche per
presentare due nuovi lettori Blu-ray Disc
di fascia alta, che si propongono soprattutto come sorgenti audio stereo di qualità a tutto tondo.
Cominciamo propio dal nuovo BDP-LX88,
una bestia da 13,4 chilogrammi, contraddistinto da una curatissima sezione audio
analogica, con costruzione a compartimenti stagni, sofisticate soluzioni per ridurre al minimo il jitter (Precision Quartz
Lock System e Precision Audio Internal
Clock System) e quattro DAC Sabre32
ES9018 che alimentano le uscite analogiche bilanciate. Oltre ai dischi Blu-ray, il
nuovo lettore legge CD, Super Audio CD
ma anche file WAV, FLAC e ALAC fino a
24 bit e 192 KHz, e DSD a 2,8 MHz. Il lettore è dotato di due porte USB e di porta
di rete LAN per la riproduzione anche da
PC sulla rete locale. A livello video si segnala la funzione di upscaling 4K a 60p
per i contenuti in definizione standard e
full HD, con processore video completamente customizzabile e la compatibilità
con una lunga lista di file video.
Un gradino sotto si trova il BDP-LX58, che
presenta una sezione audio leggermente
meno complessa, contraddistinta da un
solo DAC Sabre32 ES9011, e una costruzione meno pesante (anche se stiamo

BDP-LX88
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Legno e qualità
a ritmo di reggae
Garantisce
Marley
Tra le novità House of Marley di
IFA 2014 troviamo un massiccio
diffusore in legno a due vie
che si collega alla sorgente via
Bluetooth, ma che è anche molto
altro. In Europa arriverà nel 2015
di Roberto FAGGIANO
parlando comunque di un oggetto da
10 Kg). Perde le uscite analogiche bilanciate, ma offre essenzialmente le stesse
funzionalità del modello superiore, sia
per quanto riguarda la riproduzione di file
audio in alta risoluzione, che per la sezione video con upscaling 4K. Il BDP-LX88
sarà disponibile a partire da dicembre,
in versione nera e silver, ad un prezzo di
1499 euro. Il BDP-LX58, invece, arriverà
già a ottobre, con un prezzo di listino di
699 euro.
Le altre novità presentate all’IFA riguardano invece la riproduzione di file audio ad
alta risoluzione e non, con i nuovi lettori
di rete N-70A, N50A e N-P01. Il più interessante è forse quest’ultimo che fa parte
anche di un nuovo sistema compatto stereo a componenti separati che include un
lettore CD Audio, un amplificatore e una
coppia di diffusori, tutti insieme disponibili con la sigla P2-K/S. L’N-P01, che avrà
un costo di 399 euro, è un lettore di file
audio dotato di connettività di rete cablata, WiFi e Bluetooth, con supporto per
Apple AirPlay. Il lettore è dotato di porte
USB e permette di riprodurre file audio
ad alta risoluzione in formato WAV, AIFF,
FLAC, DSD, oltre naturalmente MP3 e
AAC. Il lettore supporta inoltre il protocollo Spotify Connect per riprodurre musica
in streaming dalle relative app, è compatibile DLNA, ha il supporto nativo per
dispositivi iOS via USB, riproduce Internet
Radio tramite servizio vTuner e integra il
codec aptX per la riproduzione da dispositivi Bluetooth. I due lettori Blu-ray N-70A
e N-50A si pongono su una fascia decisamente più elevata e, anche se funzionalmente sono del tutto simili al modello
compatto, sono contraddistinti da una sezione audio analogica di tutt’altro livello. Il
modello superiore è dotato di uscite audio stereo bilanciate e doppio convertitore Sabre32 ES9016S a 384 KHz e 32 bit.
BDP-LX58
N-P01
Il lettore è dotato inoltre di doppia porta
USB con funzione di DAC asincrono per
la riproduzione da PC e Mac di file DSD. Il
modello N-50A perde le uscite bilanciate
e monta i convertitori Sabre32 ES9011S a
192 KHz e 32 bit. Per il resto le funzionalità sono analoghe a quelle del modello
superiore, e anche in questo caso troviamo doppia presa USB, sia per il collegamento di hard disk che per l’utilizzo del
lettore come DAC quando collegato a
un PC. Unica nota negativa l’assenza per
entrambi di WiFi integrato, disponibile
solo con un accessorio esterno. I lettori
saranno disponibili da fine novembre, a
un costo di 1299 euro per l’N-70A e di
599 euro per l’N-50A.
Il lettore N-50A (qui in alto tra l’ampli A-50 e il lettore SACD PD-50).
Anteprima berlinese per le ultime novità di House of Marley, il
marchio dei seguaci del grande
musicista giamaicano. La novità
più importante ci è sembrata il
diffusore One Foundation (annunciato a 999 dollari, che diventeranno come al solito 999
euro), molto diverso dallo stereotipo del diffusore per smartphone, non fosse altro per le
dimensioni di circa 80 x 22 x 11
cm (L x A x P). Il nuovo diffusore
si collega senza fili tramite Bluetooth ma accetta anche segnali
digitali tramite un ingresso ottico
e una presa USB, dalla quale si
possono riprodurre file MP3,
WAV, WMA e FLAC; inoltre c’è
il classico ingresso minijack per
qualsiasi sorgente analogica. Se
i bassi non dovessero bastare
si può sfruttare l’apposita uscita
per un subwoofer attivo. La potenza dichiarata dell’amplificatore parla (senza altri dettagli) di
110 watt per canale, gli altoparlanti utilizzati per ogni canale
sono un tweeter da 2,5 cm con
cupola in seta realizzato in Danimarca su specifiche e un woofer
da 13 cm in accordo bass reflex.
il pannello frontale è realizzato
usando legno di quercia massiccio secondo i principi tipici del
marchio, in modo da non nuocere alla natura. La disponibilità in
Italia è annunciata per gennaio.
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
PC Acer torna ad aggredire la fascia alta strizzando l’occhio ai gamer, con la gamma V Nitro
Con Acer V Nitro non si perde una partita
V Nitro partirà da 799 euro e offrirà unità SSD, schede grafiche e processori molto potenti
di Matteo ROSELLI
l mercato dei PC portatili parrebbe
conoscere una seconda giovinezza
soprattutto grazie al settore gaming
e Acer non ha voluto perdere il treno
creando subito una gamma ad hoc, V
Nitro, presentata in occasione della conferenza stampa dell’IFA.
Tutti i modelli offrono un display Full HD
IPS da 15 o 17 pollici, mentre le altre caratteristiche sono personalizzabili in base
alle proprie esigenze. I processori sono
Intel di ultima generazione mentre le soluzioni grafiche dedicate sono marchiate
Nvidia e arrivano fino al modello 860M;
il disco può essere un classico HDD da
1 TB ma anche un più avanzato SSD da
256 GB. Sarà inoltre possibile l’inserimento delle nuove unità M-Disk, nate
per garantire affidabilità e sicurezza dei
I
dati. I display degli Acer V Nitro avranno la tecnologia antiriflesso ComfyView,
in grado di ridurre l’affaticamento degli
occhi, mentre per quanto concerne l’impianto audio si segnalano i 4 altoparlanti
integrati da 8 watt, con i quali usufruire di
un buon audio in mobilità senza ricorrere
a casse aggiuntive. Nonostante le prestazioni elevate, la serie V Nitro è contenuta
in un design sottile e portatile. La nuova
serie V Nitro sarà disponibile a ottobre
2014 con un prezzo di partenza di 799€.
Acer rinnova Switch 10 e 11, i “due in uno”
Spiccano il design metallico e specifiche tecniche al top; disponibili in varie confirgurazioni

A
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Presentato all’IFA il nuovo
eeeBook: ha un’autonomia di 12
ore e costerà solo 199 euro.
È la versione moderna del netbook
eeePC, con schermo da 12”
e Windows 8.1 Bing Edition
di Roberto PEZZALI
PC Acer amplia la sua serie di notebook 2-in-1 presentando i due Switch con cerniera Snap Hinge
di V. R. BARASSI
lla conferenza di apertura, Acer
ha annunciato numerosi prodotti
tra i quali spiccano i nuovi Aspire
Switch 10 e 11, notebook 2-in-1 la cui numerazione nella denominazione del modello è, come di consueto, indice delle
dimensioni del display. I nuovi prodotti di
casa Acer si presentano molto bene alla
vista: spicca immediatamente il design
“metallico” che dona un’incredibile sensazione di qualità e solidità e non si fa
fatica a notare la pratica cerniera magnetica proprietaria Acer Snap Hinge.
Sotto il profilo delle specifiche tecniche,
i notebook in questione saranno disponibili in diverse configurazioni. Il modello
di punta (SW5-171) sarà equipaggiato con
un display Full HD 1080p da 11,6 pollici
Asus eeeBook 12”
Super portatile
a 199 euro
con
Corning
Gorilla Glass 3
a protezione e
un processore
Intel Core i5 di
quarta generazione sotto la
scocca a dirigere le operazioni;
presenti pure 4
GB di memoria
RAM, un SSD
da 128 GB e due
porte USB, una delle quali 3.0.
Meno aggressiva è invece la dotazione
del secondo modello da 11,6 pollici il quale vanta un display da 1.366 x 768 pixel e
un processore Atom Z3745 con soli 2 GB
di memoria RAM e 64 GB di storage fisi-
co. Entrambi i modelli arriveranno ad ottobre con Windows 8.1 a bordo con prezzi
a partire da 399€. Per quanto concerne
le configurazioni da 10,1 pollici, Acer ha
presentato due modelli il cui principale
avrà un display da 1920x1080 pixel mentre l’entry-level si dovrà accontentare di
un modesto pannello da 1280x800 pixel.
Sotto la scocca (pesa solo 0,58 kg, come
tablet, e 1,17 kg associato alla tastiera) ci
saranno un cuore Atom quad-core, 2 GB
di RAM e 32/64 GB di memoria fisica.
Windows 8.1 sarà il sistema operativo e
Acer offrirà agli acquirenti anche Microsoft Office 365 Personal. Prezzi a partire
da 299€ e disponibilità da ottobre.
Asus ripropone gli eeePC in salsa
Windows 8.1: eeeBook è la nuova proposta super low cost che
permetterà di avere un computer
completo e funzionale a meno di
200 euro, 199 euro per l’esattezza. Quello che colpisce del nuovo
eeeBook sono peso e autonomia:
meno di 1 kg, 12 ore di battery
life per un computer con a bordo
Windows 8.1 Bing Edition. Non è
ovviamente un MacBook Air in
quanto a materiali e prestazioni,
ma peso e autonomia potrebbero
indurre molte persone in tentazione. Il processore è un Atom quadcore, il display IPS HD da 11.6” e
la memoria limitata a 2GB.
Il modello da 199 euro avrà 32 GB
di disco a bordo, con 500 GB di
spazio gratis nel cloud di Asus per
2 anni. Discreta la connettività:
ci sono slot SD e HDMI ma manca un USB 3.0: ci sono solo due
porte USB 2.0. Il target sono ovviamente i Chromebook: riuscirà
Windows a resistere all’avanzata
di Google?
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
PC Annunciati due notebook convertibili interessanti, in arrivo ad ottobre a partire da 599€
Acer Aspire R13 e R14, i convertibili di sostanza
Completo Acer R13, meno attraente R14 che però monta fino a 12 GB di RAM e scheda Nvidia
di V. R. BARASSI
cer ha annunciato anche due nuovi
notebook convertibili dalle caratteristiche abbastanza “classiche” ma
che spiccano per qualche particolarità e
meritano di essere presi in considerazione. Il modello da 13,3 pollici, Aspire R 13,
(foto 1) ci è sembrato il più interessante
tra i due: il design è contraddistinto da
due pratiche - ma forse non bellissime cerniere che permettono al display di ruotare di 180 gradi a seconda delle esigenze, in modo tale da poter essere utilizzato
in sei differenti modalità: Notebook, Ezel,
Stand, Pad, Tenda e Display.
Il pannello del modello d’ingresso è un
IPS da 1.920 x 1.080 pixel, ma è disponibile pure una variante con display da
A
1
Uscirà entro l’anno il primo monitor
Dell per PC con una “mostruosa”
risoluzione
di 5.120 x 2.880 pixel
su 27’’ di diagonale
di Emanuele VILLA
2.560 x 1.440 pixel basato su tecnologia
IGZO; entrambi i modelli vantano un rivestimento Corning Gorilla Glass 3 e possono essere utilizzati con la stilo opzionale
Acer Active Pen che supporta 256 livelli
di pressione. R 13 arriverà sui mercati con
processori Intel Core i5 e i7 e con fino a 8
2
GB di RAM entro Natale, ad un prezzo che
partirà da 899 €. Il secondo convertibile
presentato da Acer è Aspire R 14 (foto 2),
notebook caratterizzato da un design più
classico, ma con cerniere a 360 gradi che
permettono al dispositivo di assumere
quattro diverse modalità. Il display di R 14
è un non eccezionale 14 pollici da 1.366 x
768 pixel e si potranno scegliere modelli
con processori Intel Core i3, i5 e i7, equipaggiati con un quantitativo di memoria
RAM che può arrivare a 12 GB. Presente
anche una configurazione con scheda
grafica dedicata Nvidia GeForce 820M.
Disponibilità da ottobre e prezzi a partire
da 599€.
PC Samsung intraprende una nuova strada con le sue stampanti business Smart MultiXpress
Android nelle stampanti, parola di Samsung
Le prime stampanti Android si controllano dal touchscreen da 10.1” con interfaccia Samsung UX
di Massimiliano ZOCCHI
i solito il settore delle stampanti
non offre particolari innovazioni da
un anno all’altro, ma questa volta
c’è una novità di rilievo: Samsung ha presentato le stampanti Smart MultiXpress,
ovvero le prime al mondo con sistema
operativo Android. I nuovi modelli si inseriscono nell’ecosistema Smart Office di
Samsung e sono compatibili anche con
Samsung Cloud Printing. Ma la vera novità è rappresentata appunto dal cuore
pulsante, in cui batte Android, in questo
caso personalizzato e ribattezzato Samsung Smart UX Center, che come indica il
nome stesso, riprende l’interfaccia grafica UX touch in comune con smartphone
e tablet del colosso coreano. Il sistema
operativo funziona quindi in modo analogo ai device portatili, con app del tutto
simili, e semplifica diverse operazioni,
come condividere documenti dal proprio

D
torna al sommario
Dell non si
accontenta
in arrivo
il monitor 5k
smartphone attraverso il cloud,
o addirittura navigando sul web
direttamente dallo schermo di
controllo senza bisogno di un PC
di supporto. E come su un vero e
proprio tablet i documenti possono essere visionati in anteprima, e
all’occorrenza modificati e salvati.
Troviamo inoltre la possibilità di
un modulo NFC acquistabile separatamente, grazie al quale la
stampa da dispositivi mobile è più
immediata, o anche per replicare le medesime impostazioni di sicurezza su più
multifunzione trasmettendole tramite un
tocco dello smartphone. Grazie poi alla
piattaforma Samsung XOA (Extensible
Open Architecture) le stampanti possono
essere personalizzate in base alle proprie esigenze. Sul fronte hardware, Samsung dichiara una maggiore velocità dei
processi grazie al processore dual-core
da 1 GHz, e consumabili di maggiore durata rispetto alla media del mercato, con
toner che spaziano tra 23.000 a 40.000
pagine (monocromatico) e tamburi da
100.000 a 200.000 pagine. Saranno 4
le famiglie disponibili: Serie X4300, A3
a colori, e la variante monocromatica
Serie K4350, mentre sul fronte A4 troveremo la serie M5370 e la più economica
M4580, entrambe monocromatiche.
Dell ha presentato un monitor
UltraSharp dalla “curiosa” risoluzione di 5k. In realtà, il termine in
questione è usato dal produttore
con una certa elasticità, poichè il
27’’ UltraSharp, che dovrebbe vedere la luce sui principali mercati
entro la fine dell’anno, ha una risoluzione di 5.120 x 2.880 pixel.
Un’infinità di punti: stiamo parlando di 15 megapixel contro gli
8 megapixel dei “normali” display
4K, il che è sostanzialmente il
doppio rispetto ai TV Ultra HD
in circolazione: considerando
invece il mondo informatico, se
confrontiamo il Dell UltraSharp in
questione con l’iMac da 27’’, scopriamo che le risoluzioni orizzontali e verticali sono precisamente
il doppio rispetto al modello Apple
(2.560 x 1.440), pur nella medesima dimensione di display.
Per quanto concerne la densità di
pixel, si nota come i 218 PPI del monitor Dell siano sostanzialmente gli
stessi del MacBook Pro da 15’’ con
display retina (221), solo che qui il
monitor è nettamente più grande.
Niente di paragonabile col dominatore della classifica, l’LG G3 e i
suoi 534 pixel per pollice, ma stiamo parlando di settori diversi e dimensioni nettamente diverse. Non
sono disponibili al momento altre
caratteristiche tecniche (si sa giusto che ci saranno ingressi HDMI e
DisplayPort), bocche cucite anche
per quanto concerne il prezzo.
Rock’n’Go.
Loewe Speaker 2go.
Speaker Bluetooth portatile con funzione vivavoce, NFC e
fino a 8 ore di autonomia. Sound 2.1 integrato da 40 Watt.
Prezzo al pubblico: 299 Euro.
www.loewe.it
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
SMARTHOME LG ci fa parlare con gli elettrodomestici, come se fossero dei vecchi amici
A tu per tu con l’ecosistema Smart Home di LG
Ovvero, come “chattare” con la casa del futuro
Risparmio energetico, piattaforma unificata e semplicità sono i punti chiave del sistema
L’
di Michele LEPORI

idea di casa connessa che ha in
mente LG è qualcosa di un po’
diverso rispetto alle concorrenti e quello che ha esposto a Berlino
è molto interessante ma lascia dei
risvolti… rivedibili. Andiamo con ordine: LG Smart Home è la piattaforma
di controllo domotico che il colosso
coreano proporrà sul mercato a partire dalle prossime settimane e con il
quale, tramite l’app HomeChat, i proprietari di uno o più elettrodomestici
saranno in grado di chattare con loro
per chiedergli informazioni, metterli in
azione, stopparli e più in generale interagirci. Chiacchierando con i responsabili presenti in fiera, abbiamo potuto
simulare una situazione-tipo: pronti
per uscire di casa, inviando semplicemente su HomeChat il messaggio
“Sto uscendo”, Smart Home mette in
modalità “risparmio energetico” tutti i
grandi elettrodomestici di casa.
Faceva anche bella mostra di sé un
termostato Nest: la casa di Seoul ha
infatti raggiunto un accordo di partnership con i colleghi americani per integrare parzialmente il piccolo gioiellino
nel sistema Smart Home. Per i piccoli
elettrodomestici come l’aspirapolvere
HOM-BOT, invece, è attivabile la modalità Home Guard che li accende se viene rivelato movimento nelle vicinanze
dell’ingresso e, già che ci siamo, scatta
delle foto della situazione e le invia su-
torna al sommario
Elgato Avea
La lampadina
LED da 40 euro
che si accende
con l’iPhone
L’Elgato lancia una
lampada controllabile
via Bluetooth. L’app
dedicata, disponibile
solo per dispositivi
Apple, permette di
creare ambientazioni
suggestive
di Andrea ZUFFI
bito sullo smartphone. La simulazione
è proseguita con la funzionalità Home
View, grazie alla quale il piccolo robottino è completamente telecomandabile
a distanza.
Entrando nel dettaglio delle funzionalità di ogni singola categoria di
elettrodomestici, i 4 rappresentanti
dell’offerta Smart Home di LG sono:
Smart Refrigerator, Smart Washing
Machine, Smart HOM-BOT Square (di
cui abbiamo detto) e Smart Lightwave
Oven. Praticamente tutta la casa sotto
controllo. Smart refrigerator ha la funzione Smart View: praticamente una
fotocamera all’interno dell’elettrodomestico a cui basta mandare il solito
messaggino tipo “Cosa preparo per
cena?” per ricevere immediatamente
un’immagine del contenuto e sapere
cosa manca prima di fare un salto al
supermercato. Degna di nota la funzione Smart Manager, che analizza il
contenuto e ci propone le migliori ricette, con la possibilità di impostare
anche filtri di ricerca, come il tempo
che possiamo dedicare alla preparazione, importanza dell’evento, numero di partecipanti alla cena e così via.
Solo per il mercato USA, per il momento, frigorifero e forno possono
dialogare per far si che la ricetta
scelta venga condivisa e mentre ci si
mette all’opera per la preparazione
del manicaretto, il forno imposta i parametri di cottura e si riscalda per tempo. A livello meno smart ma più “meccanico”, interessante la doppia porta
per avere accesso diretto alle sole
bevande. Oltre alla possibilità di dialogo, Smart Lighwave Oven permette
di impostare una ricetta ed ordinare al
forno di prepararsi per tempo in funzione dei tempi di cottura o, lasciando
qualcosa all’interno si può avvisarlo
che “Sto rientrando!” e trovare così la
cena fumante pronta ad aspettarci.
Anche la lavatrice ci viene in aiuto
nella lotta allo spreco energetico:
Guided Laundry riconosce il tipo di bucato da lavare ed ottimizza le funzioni
di risciacquo e centrifuga, sempre avvisando via LINE degli sviluppi della
situazione. In caso di situazioni particolari, quali macchie difficili da eliminare,
sarà inoltre possibile esplicitare il problema su HomeChat ed il programma
dedicato entrerà in funzione.
Siamo rimasti veramente colpiti da
Smart Home: il sistema è veloce, intuitivo, completo e funziona davvero
bene. Resta da capire se e quanto le
ottimizzazioni e le “tarature” da fiera
hanno influito sul risultato finale, ma
a noi è piaciuto tutto. Aspettiamo al
varco LG per capire quanto davvero
sarà possibile dialogare liberamente su HomeChat e quanto invece si
rischierà di inviare comandi che non
vengono capiti o - peggio - male interpretati. L’aspetto “rivedibile” è legato alla volontà di personificare degli
oggetti: vedere un frigo che risponde
con emoticon e si pone come il nuovo
miglior amico della famiglia prospetta
scenari da fantascienza che forse non
siamo ancora pronti ad accettare nella
realtà quotidiana.
Avea è il nome scelto da Elgato
per il proprio sistema di illuminazione smart. Si tratta di una lampadina che può essere controllata
via Bluetooth dai dispositivi Apple.
Non è richiesto alcun hub esterno
(che serve invece per la soluzione
Philips) e la connessione senza fili
viene stabilità per il tempo strettamente necessario a impostare gli
scenari. I possessori di un iPhone
(dal 4S in avanti), di un iPad almeno di terza generazione o di
un Ipod Touch almeno di quinta
generazione potranno selezionare uno tra gli scenari di colore e
intensità proposti dall’app dedicata: sarà l’app stessa a coordinare
automaticamente tutte le lampadine presenti negli ambienti di casa
fino ad ottenere l’effetto voluto.
Per creare ambientazioni d’effetto
occorrerà però avere un discreto
numero di lampadine e mettere
quindi in conto un investimento
non trascurabile. Il costo annunciato per ciascuna lampadina è
infatti di 50 dollari che, al cambio probabilmente diventeranno
39,95 euro.
Una feature aggiuntiva consente
di utilizzare le lampadine Avea per
essere svegliati gentilmente tramite un bagliore che, intensificandosi fino a raggiungere i 430 lumen,
simula il sorgere del sole.
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
SMARTHOME Electrolux ha presentato una valida soluzione per la cottura dei cibi sottovuoto; abbiamo assaggiato dei piatti
Cottura sottovuoto: sapori veri e salute a braccetto
La cucina sottovuoto permette di avere cibi molto più sani e saporiti e dà il vantaggio di poter preparare tutto in anticipo
Già molto utilizzata nei ristoranti, adesso sta per arrivare anche a casa: una rivoluzione per una cucina davvero hi-tech
di Gianfranco GIARDINA
el futuro probabilmente non serviranno fornelli
roventi né forni a 220 gradi per cucinare. Con
grande sollievo per la nostra bolletta energetica,
per il gusto e l’aspetto degli alimenti e per la nostra
salute. A risolvere in un colpo solo tutti questi problemi è Electrolux che all’IFA 2014 ha mostrato al proprio
stand una soluzione per la cottura sottovuoto a casa.
E partiamo proprio dalla fine: abbiamo avuto modo di
assaggiare alcuni piatti cotti davanti a noi sottovuoto e
siamo rimasti stupiti soprattutto per i sapori, ma anche
per i colori e la consistenza dei cibi. Senza contare la
possibilità di conservare i cibi precotti in perfetto stato
per molti giorni.
N
Come funziona la cottura sottovuoto?
Si tratta tutto sommato di una cosa facile che nei più
importanti ristoranti si pratica da anni ma che necessita
di una macchina del vuoto: Electrolux ne ha realizzata
una pensata appositamente per la casa e l’ha sistemata in un cassettone da collocare per esempio sotto un
forno. Basta mettere in un apposito sacchetto di plastica alimentare tutti gli ingredienti, cibi e condimenti: per
esempio, un arrosto con i suoi aromi; della verdura con
sale, pepe e spezie; della frutta con zucchero e vaniglia. E così via, senza limiti alla fantasia ma tutto sommato seguendo, per la lista degli ingredienti, quello che
normalmente viene messo al forno o in padella. Il sacchetto, che può contenere anche liquidi (anche se non
prevalenti), viene quindi appoggiato nella macchina del
vuoto: la campana dell’apparecchio Electrolux riesce a
raggiungere il 99,9% di vuoto. Sopra il 90%, guardando
nel vetro, si vede che gli alimenti iniziano a “bollire”: è
una reazione naturale, a pressioni molto basse l’acqua
bolle (ma non scotta) a temperatura ambiente. Questo
effetto fa sì che gli alimenti cedano temporaneamente
parte dei propri “succhi”: sembra proprio che il cibo
all’interno della busta “sudi”. Quando la macchina ha
saldato il sacchetto, richiama all’interno della campana la pressione atmosferica e il sacchetto si “strizza”,
come siamo abituati a vedere negli alimenti imbustati
sottovuoto. Questo processo fa sì che i liquidi, condimenti compresi, vengano “reiniettati” all’interno degli
alimenti: questo scambio, che avviene in pochi secondi
permette ai cibi di “marinarsi” istantaneamente e molto
meglio di quanto non avvenga nei lunghi procedimenti
tradizionali. Inoltre, la mancanza di ossigeno fa sì che
gli alimenti non si ossidino, scurendo i propri colori: le
foglie restano verdi, la frutta mantiene i propri colori
brillanti e naturali, la verdura non si annerisce.
La cottura si fa tra i 50 e i 70 gradi
Veniamo poi alla cottura: il sacchetto va posto in un
forno a vapore (o ibrido con funzione vapore) perché la
sua cottura sarà tra i 50 e i 70 gradi, non oltre. Grazie
al fatto che il cibo è in condizione di bassa pressione e,
in virtù del sacchetto sigillato, gli alimenti non possono
perdere liquidi e aromi e la cottura avviene in maniera uniforme a bassa temperatura. Ovviamente in casa
non si percepirà alcun odore (o profumo a seconda
delle pietanze) durante la cottura, il che da molti è sicuramente considerato un vantaggio; tutti quegli aromi
restano protetti all’interno della busta, e anzi, per il processo di reiniezione dei liquidi di cui parlavamo prima,
vengono distribuiti all’interno dei cibi. Per esempio, per
aromatizzare un olio normalmente è necessario lasciare i sapori (come per esempio rosmarino o basilico) in
“ammollo” per giorni per poi raggiungere comunque
un risultato non eccellente; con il sottovuoto, la marinatura avviene praticamente istantaneamente e in
poche ore di permanenza nel sacchetto diventa ottimale. Alla fine della cottura (per esempio, per un sugo
di gamberetti e pomodorini, servono 10 minuti a 50°),
il cibo è cotto alla perfezione, morbido e succoso, mai
secco, saporitissimo. Inoltre, il procedimento di cottura
è ideale per gli sbadati: se si dimentica il sacchetto in
forno oltre i limiti fissati, non succede nulla: la cottura
non andrà mai oltre la temperatura prefissata e i liquidi,
imprigionati nel sacchetto, non verranno persi. Quindi
è impossibile bruciare le pietanze.
In frigo anche per 15 giorni
(come appena cotto)

A questo punto è bene raffreddare più velocemente
torna al sommario
possibile il sacchetto, per inibire al massimo la carica
batterica e permettere una durata del sacchetto più
lunga in condizioni perfette: se non si dispone di un
abbattitore (come ovvio che sia in casa), basta un lavandino con acqua molto fredda, magari con un po’ di
cubetti di ghiaccio. Non appena il sacchetto raggiunge
interamente la temperatura dell’acqua, lo si ripone in
frigorifero. Il cibo così preparato può rimanere anche 15
giorni in frigorifero senza alcun problema e soprattutto
mantiene tutte le sue proprietà organolettiche, come
se fosse appena cotto. A seconda delle pietanze, al
momento dell’apertura della busta può essere necessaria la classica “ripassata in padella” per creare la
“crosticina” per esempio nelle carni o in alcuni pesci,
secondo i gusti; in altri casi basta solo una scaldata nel
microonde.
Sapori, colori, morbidezze altrimenti irraggiungibili. E
soprattutto la possibilità di cucinare in due/tre ore tutto
il menù della settimana e poi, per il resto del tempo,
dedicarsi al resto. Però mangiando bene e sano: non
è poco!
2014
speciale
n.95 / 14
9 SETTEMBRE 2014
MAGAZINE
GADGET Un’intera sezione di padiglioni ospita all’IFA tutte le iStranezze in arrivo sul mercato: c’è davvero di tutto e di più
iGadget a tutta forza, l’IFA ne è davvero invasa
Dalle cover indistruttibili all’audio portatile, fino alla sicurezza dell’abitazione: ecco gli accessori che ci hanno incuriosito
di Michele LEPORI
D
opo una due giorni di fuoco a rincorrere conferenze stampa e keynote, oggi ci siamo presi un
po’ di tempo per girare fra i padiglioni a caccia
di accessori, idee originali e di tutto quello che non
ha raggiunto le luci della ribalta, oscurato da annunci e comunicati stampa delle major ma che almeno
una menzione se la merita. Siete pronti a seguirci in
questo tour virtuale all’ombra della torre della radio
della fiera?
Partiamo con una “costola” della smart home: oltre ai
grandi e piccoli elettrodomestici c’è tutto un universo
di componentistica smart con prezzi contenuti, assemblaggio a prova di tutti e prezzi contenuti. La proposta che ci ha stuzzicato di più è quella di Chuango,
azienda cinese con partnership e sedi operative in
Olanda, che ha a cuore la sicurezza delle nostre abitazioni . Ii catalogo è ampio, variegato e modulabile
su tutte le diverse tipologie di abitazioni: dalla villa
isolata all’appartamento da proteggere contro diverse tipologie di minaccia.

Gli starter kit sono due, Wi-Fi o GSM e prevedono una
centralina collegabile alla rete di casa o configurabile
manualmente, 1 sensore da porta, 2 da finestra e due
telecomandi per sopperire all’eventuale mancanza di
smartphone e relativa app di controllo. Dopo questa
installazione base, l’impianto si può ampliare a piacimento con centraline numeriche, luci di allarme da
esterno, ulteriori sensori da porta o finestra fino addirittura a strumenti per la rilevazione di fughe di gas
o rottura di vetri. Parlando con Hayden, General Manager della sedi di Taiwan, abbiamo scoperto che il
catalogo è in arrivo prossimamente in Europa, con
prodotti ad un prezzo di partenza di 199 euro.
Grande spazio anche ai supporti più variegati per
ogni dispositivo mobile: la palma di accessorio
più interessante del settore va ad Innerexile, che
propone come “sostegno” per iPhone un cavo
USB-lightning da 10 cm flessibile e “regolabile” nella forma per adattarsi ad ogni esigenza, dalle prese
USB nascoste in macchina alla gestione di spazi non
proprio accessibili in casa. L’idea si era già vista mesi
fa con l’americana “iLoveHandles” che però non ha
mai sfondato, perlomeno in Europa. Nessuna informazione per quanto riguarda il prezzo.
torna al sommario
del BOOM di Ultimate Ears, la qualità audio non è
esattamente la stessa (sul mercato c’è senza dubbio
di peggio) ma con questo speaker anche l’occhio ne
esce davvero soddisfatto. Disponibile in 7 colorazioni di cui due più incisive dal punto di vista del design,
la proposta audio californiana oscilla fra i 299 euro
delle 5 versioni regolari ed i 349 delle due limitate.
Altra interessante proposta arriva dalla spagnola
Shoulderpod, che qui all’IFA ha presentato S1, un
supporto per smartphone dedicato ai fotografi che
permette un’impugnatura molto agevole nella gestione di panoramiche o scatti in condizioni non ottimali, ma anche e soprattutto la possibilità di montare
il dispositivo di turno su treppiedi, teste panoramiche o addirittura sulla reflex stessa per usarlo come
secondo display o con app che sarebbe impossibile
gestire contemporaneamente alla fotocamera. Disponibile da ora in Europa a 29,90 euro e per gli Stati Uniti a 34,90 dollari.
Chiudiamo la rassegna (ma qui trovate le foto di tutto
quello che ci ha colpito) con gli speaker bluetooth:
ce ne sono davvero per tutti i gusti e per tutte le
tasche, ma lo scettro del più fashion va di diritto a
Stellé ed al suo Audio Pillar. Il design richiama quello
Rimanendo negli Stati Uniti, Skullcandy coglie l’occasione del palco IFA per presentare al mercato
europeo Air Raid: il primo diffusore Bluetooth della
casa americana che trasporta su questo tipo di prodotto tutto quello che da sempre contraddistingue
il look & feel della casa: bassi dominanti, estetica
streetpunk e resistenza al “maltrattamento”, che in
questo caso si traduce in rivestimento impermeabile
e che arriverà nei negozi da inizio/metà ottobre ad
un prezzo ancora da definire.