2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE SPECIALE IFA 2014 46 PAGINE DI NOVITÀ DALLA FIERA DI BERLINO 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 I TV UltraHD e la capacità di distruggere valore L’industria dei TV non sa imparare dalle proprie dolorose esperienze. La vicenda dei TV Ultra HD (o 4K che dir si voglia) ne è l’ennesima dimostrazione. All’IFA di Berlino è emerso ancor più palesemente di quanto non fosse già chiaro che in un futuro molto prossimo ci saranno quasi solo TV 4K. Il Full HD è destinato a scomparire, almeno dai TV di dimensioni medie e grandi; e comunque sarà sempre più difficile trovare TV Full HD con prestazioni da gamma alta. Non ci stupiremmo se alcuni tra i grandi marchi arrivassero al prossimo CES di Las Vegas con l’annuncio che tutta la gamma (quella che conta) è solo UltraHD: in fondo l’esperienza di Samsung di quest’anno, con 4 tipologie di TV diverse (piatti e curvi, Full HD e Ultra HD), ha mostrato qualche limite, soprattutto in termini di efficienza delle scorte e di numerosità dei codici gestiti dai negozianti. L’UltraHD, l’abbiamo detto tante volte, al momento serve a poco. Non serve sicuramente sotto i 50” e per distanze di visione da 4-5 metri; ma non serve soprattutto per la mancanza di contenuti: le fotografie e qualche occasionale streaming non bastano per spingere gli utenti in massa verso la nuova risoluzione. Quanto all’upscaling fatto dal TV, i miglioramenti ci sono solo con circuiti molto sofisticati (e non tutti lo sono) e ovviamente nel rispetto di distanze di visione decisamente estreme. Non sbagliamo quindi, se diciamo, che l’UltraHD prenderà velocemente piede, ma probabilmente “a insaputa” degli acquirenti. Dal prossimo anno sarà infatti difficile comprare un buon e grande TV che non sia UltraHD; e per chi – con forti convinzioni – decidesse che proprio un 4K non gli serve, un Full HD lo troverebbe solo ripiegando su un TV entry level, dalle prestazioni probabilmente inaccettabili per un utente consapevole. L’Ultra HD, questa risoluzione del futuro, è arrivato troppo in fretta. Diciamo questo non perché noi si sia ritrosi all’innovazione; anzi alcune volte, semmai, ci siamo dimostrati fin troppo entusiasti e troppo poco realisti. Ma questa volta bisognava aspettare che ci fossero le condizioni per avere qualche contenuto. Quando, lo scorso anno, sono comparsi i primi TV 4K, l’HEVC non era neppure standardizzato e non esistevano neanche i macchinari professionali per produrre, montare e trasmettere in UltraHD. La famelica necessità dell’industria dell’hardware di tirare fuori qualcosa di nuovo ha fatto sì che si bruciassero le tappe e si arrivasse con l’hardware molto prima di quando non ci saranno i contenuti. Questa mancata sincronia, unita al fatto che tutto sommato realizzare un TV 4K non è poi così diverso di farlo Full HD, ha fatto sì che nel giro di pochi mesi tutti i produttori, ma proprio tutti, abbiano in gamma una o più linee UltraHD. L’offerta quindi diventa ampia, ma parallelamente la domanda non va di pari passo, anzi langue: in queste condizioni i prezzi, ovviamente, non possono far altro che scendere. Così MAGAZINE Dyson 360 Eye Samsung Note Edge il robot per le pulizie lo smartphone con che vede a 360° 11 display sul bordo 13 Yamaha: ecco l’Hi-Fi di qualità “connesso” 35 Pioggia di smartwatch all’IFA ma restano dubbi sulla reale utilità LG G Watch R è il primo smartwatch con display circolare Samsung Gear S ha il 3G e può fare a meno del telefono 04 Torna Technics e lo fa in grande stile Insieme al design retrò con i VUmeter in bella mostra arriva il supporto per l’audio in alta risoluzione. I prodotti saranno disponibili a dicembre 08 LG lancia i TV OLED 4K C’è anche un 55” Arrivano i TV dei nostri sogni I prezzi sono incoraggianti (4000/5000 euro per il 55”) più vicini a quelli dei TV 4K di pari dimensioni tanto da schiacciare i Full HD: logica vuole che un TV Full HD costi meno di un pari prestazioni UltraHD; ma se è così i TV Full HD, che già hanno avuto prezzi in picchiata negli ultimi mesi, sfondano la barriera della convenienza per il produttore di metterli sul mercato. Quindi meglio farli sparire, e questo senza alcuna attinenza con la reale domanda di mercato da parte degli utenti, che ancora c’è. Alla fine, prima ancora che i TV UltraHD diventino un prodotto di successo, non ci sarà che UltraHD, ma ai prezzi dei vecchi Full HD. Ringrazieranno i consumatori, che avranno, spesso senza neppure saperlo, un prodotto con qualche rischio in meno di obsolescenza; ringrazieranno a tempo debito i broadcaster e i produttori di contenuti che, senza fare alcuno sforzo e aspettando la riduzione dei costi dei macchinari, si troveranno in un futuro non troppo lontano con un parco installato decoroso per valutare se uscire finalmente allo scoperto e sfruttare utilitaristicamente l’onda. Proprio come è già successo per esempio con l’introduzione dell’HD (ma lì il processo fu più lento perché non c’era la crisi) o con quella del 3D, diventato feature diffusa su tutti gli apparecchi ma per la quale nessuno è disposto a pagare un euro in più. Più è forte la crisi e più serve 09 innovazione reale e tangibile per vincerla: il 4K è innovazione sì reale ma senza contenuti non è affatto tangibile. Il maggior effetto dell’innovazione “a prescindere” (a prescindere soprattutto dalla domanda da parte degli utenti) è quello di distruggere valore; e questa volta ancor più velocemente delle altre a causa del conclamato stato di crisi: le case produttrici di TV, alla fine della completa introduzione del 4K, saranno solo un po’ più povere e ancora meno capaci di innovare; e gli utenti non necessariamente più contenti.. Gianfranco GIARDINA 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE IFA 2014 Stand dopo stand, ecco i dieci prodotti che più ci hanno impressionato a Berlino, ma è mancata la voglia di osare DDAY.it Best of IFA: i 10 migliori prodotti della fiera Dalle TV agli smartwatch per passare al fantastico visore realizzato da Oculus e Samsung, fino alla rinascita di Technics Un vero smartwatch: con un design da orologio tradizionale e uno schermo OLED tagliato perfettamente a cerchio LG è riuscita a creare un prodotto eccezionale che al momento non ha rivali sul mercato. di Roberto PEZZALI N on è stata una “grande” IFA: nonostante gli enormi spazi espositivi è stato davvero difficile trovare una novità vera. Quello che manca, rispetto ai vecchi tempi, è quella voglia di “osare” mostrando prototipi, soluzioni e idee anche irrealizzabili che appartiene alle fiere di un tempo. In ogni caso, ecco i prodotti, in ordine rigorosamente casuale, che rappresentano il “Best of the Show”. Dyson 360 Eye link alla news ****************** LG TV OLED Ultra HD 55” link alla news Gear VR Samsung link alla news Samsung Galaxy Note Edge link alla news Il nuovo robot per le pulizie Dyson è qualcosa di diverso rispetto a quanto si è visto fino ad ora: meno sensori, più cervello e la promessa di aspirare davvero senza spargere briciole e sporco in giro. Il prezzo non è però il suo punto di forza: costerà quasi 1000 euro. Microsoft Nokia Lumia 830 Una vera goduria per gli occhi, qualità e design all’ennesima potenza. LG fa sul serio e il futuro dell’OLED è sempre più suo. Chi ha aspettato a comprare l’OLED Full HD perché voleva tutto, ora finalmente lo può avere: display organico e risoluzione 4K ad un prezzo neppure troppo alto, che dovrebbe stare intorno ai 4500 euro. Sony Xperia Z3 Tablet Compact link alla news La collaborazione con Oculus fa nascere il primo visore per la realtà aumentata in ambito mobile. Serve per forza un Galaxy Note e forse è un po’ prematuro come prodotto, ma il futuro dell’entertainment passa da qui. Il primo smartphone al mondo con display curvato sul bordo è sicuramente uno dei prodotti da vedere: Samsung Galaxy Note Edge è un prodotto particolare che forse non sarà capito da tutti, ma è un peccato non vederlo. link alla news Panasonic AX900 link alla news Un vero Lumia con finitura top, materiali d’eccellenza e una fotocamera PureView con ottica Zeiss stabilizzata. Microsoft è convinta che l’830 possa competere con iPhone 5S e Galaxy S4: fa le stesse cose ma costa molto meno. Philips Afterglow link alla news Panasonic stuzzica “gli orfani del plasma” con un prodotto pensato espressamente per chi esige il massimo da un TV sotto il profilo della qualità e del nero. I risultati sono eccellenti. Technics C700 link alla news LG G Watch R L’unico tablet che a nostro parere potrebbe dare davvero filo da torcere all’iPad Mini: è leggero e sottile quanto un ebook, un vero capolavoro realizzato con materiali e tecnologie da top. Speriamo che non finisca abbandonato come il modello più grande, eccellente prodotto che però non riceve dal pubblico l’attenzione che meriterebbe. torna al sommario link alla news La nuova versione di Ambilight con proiezione integrata è una di quelle cose che lasciano a bocca aperta. Philips ha il pregio di essere uno dei pochi produttori di TV che ha una feature invidiata da tutti, ma che nessuno ha ancora copiato. E Afterglow, in arrivo nel 2016, aggiunge una dimensione in più. Il ritorno di Technics passa dall’audio di qualità, sognando sempre l’arrivo di un giradischi vecchio stile: la serie C700 nasce per suonare bene in ogni situazione, sia che si tratti di sorgenti tradizionali sia di musica liquida. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Arriverà in Italia probabilmente entro ottobre a un prezzo intorno ai 300 euro. Unico difetto? Va ricaricato ogni notte LG G Watch R, uno smartwatch a forma di orologio Debutta all’IFA 2014 il primo smartwatch con il display circolare: esteticamente bello, realistico, finalmente convincente di Gianfranco GIARDINA inalmente è arrivato e così cade ogni sospetto che si tratti solo di un fotomontaggio: parliamo dell’atteso smartwatch LG G Watch R, nuovo oggetto del desiderio per tutti i possessori di smartphone Android (superiori al 4.3). R come Rounded, perché la principale caratteristica rispetto alle altre proposte viste in questo settore è il formato dello schermo circolare. Come si conviene a qualsiasi oggetto che aspiri a prendere il posto di un orologio tradizionale. E infatti il G Watch R colpisce e piace proprio perché ha un look identico a un orologio tradizionale. Partiamo proprio dallo schermo: si tratta di un P-OLED da 1,3” di diametro. Sì, di diametro, perché ovviamente sul taglio circolare non ha più alcun senso parlare di diagonale dello schermo. Questo vuol dire, tanto per rapportarci a qualcosa che conosciamo meglio, un cerchio inscritto in un display quadrato da con diagonale da 1,85”. Lo schermo rotondo è molto più complesso da implementare e non solo per i problemi legati al taglio e pilotaggio di un display simile, ma anche per le applicazioni: questo smartwatch risponde pienamente allo standard Android Wear che normalmente implementa display rettangolari o quadrati. Ci sono quindi anche una serie di applicazioni da personalizzare se si vuole garantire un’esperienza valida all’utente. La scelta dell’OLED è ovviamente vincente, non solo per densità di pixel (si riesce così a emulare in maniera ottima anche la sottilissima lancetta dei secondi senza scalettature), ma anche per brillantezza dei colori, chiusura del nero e, cosa ancora più importante, per i consumi. Contrariamente a un LCD, un display OLED consuma in proporzione ai pixel bianchi, o comunque chiari, visualizzati e non semplicemente per il fatto di essere acceso. Questo ha portato LG a prediligere i quadranti scuri e di conseguenza anche a scegliere una finitura nera per questo smartwatch: un color metallo naturale avrebbe probabilmente stonato con il quadrante scuro. Una finitura che appare il punto più debole di questo bellissimo apparecchio: il nero opaco ricorda da vicino alcuni materiali plastici e non rende giustizia al fatto che invece il G Watch R abbia un corpo metallico. Inoltre, la finitura,che ricorda molto quella dei primi iPhone 5 neri, potrebbe essere a rischio rapida usura sugli spigoli, soprattutto per un device che andrebbe tenuto al polso una quindicina di ore al giorno. Le dimensioni convincono: malgrado la natura “digitale”, F torna al sommario questo G Watch R ha una stazza simile ai comuni orologi meccanici. Lo spessore è un po’ più generoso del desiderabile, ma comunque nell’ambito dell’accettabile. La rotellina che normalmente permette la regolazione delle ore, non ha la classica funzione ma è solo un pulsante: l’ora si sincronizza direttamente con quella dello smartphone. Parlando di consumi, alla fine questo orologio andrà ricaricato ogni sera: l’autonomia potrebbe anche arrivare a due giorni, secondo fonti interne a LG, ma molto dipende dall’utilizzo. In realtà LG ha gestito i consumi in maniera molto intelligente: per esempio con la modalità “Ambient”, quando lo smartwatch è inutilizzato il quadrante si spegne e lascia visibili solo le lancette, pixel accesi minimizzati, insieme ai consumi. Così l’ora si capisce, ma basta muovere il braccio nel classico gesto per vedere l’ora per far capire all’apparecchio che va riacceso anche l’intero quadrante. In questo modo, secondo le stime di LG, i consumi si riducono a un decimo, passano da 130 mW a 13 mW. Trattandosi di un device stagno (può sopportare anche immersioni alla profondità di un metro per mezz’ora) la ricarica avviene attraverso dei contatti posti sul retro: serve quindi una sorta di piccola docking di ricarica che - nell’utilizzo pratico - o si tiene a casa o sul lavoro e quindi la ricarica quotidiana alla fine è d’obbligo. Sulla parte a contatto con il polso c’è anche un piccolo sensore biometrico: si tratta di un rilevatore di battito cardiaco (come quello per esempio presente sul Samsung Galaxy S5) che può essere utilizzato durante l’attività sportiva. LG G Watch R ha già preimpostati 8 quadranti diversi, ma non siamo riusciti a vederli tutti (la funzione era abilitata solo su pochi modelli in mano a funzionari LG), ma quelli che abbiamo visto sono comunque molto belli e sono in grado, grazie a una grafica molto curata, di cambiare la personalità all’apparecchio. Le altre funzionalità dimostrate sono quelle classiche di Android Wear, la cui rideclinazione sul display tondo appare decisamente piacevole. Parliamo ora dell’interno. Il cuore del G Watch R è simile a quello del G Watch: Qualcomm Snapdragon 400 da 1,26 GHz, 512 MB di RAM e 4 GB di storage. C’è anche un barometro integrato, oltre allo speaker e al microfono per l’utilizzo come vivavoce. La batteria da 410 mAh è il meglio che si possa trovare nelle dimensioni compatte dell’apparecchio. Non sono presenti invece il localizzatore GPS come neppure un sensore di luminosità ambientale, che avrebbe potuto aiutare non poco nel contenimento dei consumi. Il G Watch R dovrebbe arrivare entro ottobre: non ci sono ancora certezze sul prezzo “italiano”, ma si parla di 299 euro, un livello alto per un gadget ma comunque accessibile, che potrebbe spingere molti utenti a farci più di un pensierino, magari in vista del prossimo Natale. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Non si conosce ancora il prezzo al pubblico, dovrebbe essere disponibile da ottobre Samsung Gear S, lo smartwatch indipendente Gear S è il primo smartwatch 3G (quasi) del tutto indipendente dallo smartphone Basato su sistema operativo Tizen, ha un display AMOLED curvo e touch da 2 pollici S di Emanuele VILLA amsung l’aveva annunciato nei giorni antecedenti la fiera, ma l’IFA è l’occasione per mostrare per la prima volta al grande pubblico Gear S. Quello che all’apparenza sembra un Gear Fit decisamente più voluminoso è in realtà il primo tentativo dell’azienda coreana di svincolare il concetto stesso di smartwatch da quello di accessorio per telefoni di ultima generazione. Gear S è uno smartwatch con display AMOLED curvo e touch da 2’’ con 360x480 pixel, con tanto di cinturino intercambiabile: le dimensioni del display sono volutamente ampie, poichè lo smartwatch non è concepito come centro notifiche bensì come cuore pulsante dell’esperienza di comunicazione mobile. Ecco perché è dotato di connettività Wi-Fi, Bluetooth ma anche 3G, proprio per non essere vincolato allo smartphone. L’apparecchio funge non solo da orologio, grazie ai suoi moltepli- ci quadranti personalizzabili, ma anche come centro per i propri messaggi, per l’attività social, per la comunicazione in tutto e per tutto. Le dimensioni del display permettono a Gear S di avere anche un tastierino sul quale comporre i messaggi, di modo tale da non essere costretti alla gestione vocale (tipica di Android Wear). Il sistema operativo è Tizen, dispone già di app native e scaricabili dallo store (si parla di 1000 applicazioni già disponibili), integra il sistema di navigazione per pe- doni HERE e la possibilità di visualizzare e rispondere alle notifiche Facebook. Inoltre, l’apparecchio è basato su un processore dual core da 1.0 GHz, ha 4 GB di memoria interna e 512 MB di RAM, oltre a una sorta di “personal trainer” incorporato che fa uso di S Health e di svariati sensori quali accelerometro, giroscopio, bussola, GPS, sensore frequenza cardiaca e barometro. Non ancora comunicato il prezzo di listino, ma la disponibilità è prevista per ottobre. MOBILE Asus lancia ZenWatch: il suo primo dispositivo indossabile. In vendita a 199 euro ZenWatch, lo smartwatch Asus che punta sul design È basato su Android Wear, ha vetro curvo ed è costruito con materiali di elevata qualità L di Roberto PEZZALI G ZenWatch è il primo wearable device di Asus: l’azienda taiwanese l’ha presentato a Berlino puntando molto sulla ricerca svolta a livello di design. L’obiettivo era quello di creare uno smartwatch che sembrasse davvero un orologio e per farlo Asus si è affidata ad un team di designer del settore che hanno sfruttato una cassa in acciaio temperato, un vetro curvo e un cinturino in vera pelle italiana per realizzare un prodotto che pare davvero ben rifinito. Asus sceglie Android Wear come sistema operativo di ZenWatch, ma ha personalizzato l’interfaccia con ZenUI offrendo una serie di funzionalità aggiuntive, come la possibilità di coprire l’orologio con la mano per non rispondere ad una chiamata in arrivo e la disponibilità di oltre 8 stili di quadrante personalizzabili per arrivare a 100 diverse variazioni. Lo schermo di ZenWatch sarà un AMOLED da 320 x 320 e 1.6” di dia- torna al sommario gonale, 300 nits di luminosità e un vetro Gorilla Glass 3 curvo a protezione. All’interno Asus ha inserito uno Snapdragon 400 con 512 MB di RAM e 4 GB di memoria flash per le app. Il peso di ZenWatch è pari a 75 grammi, nessuna indicazione per quanto riguarda l’autonomia. Come nel caso di altri smartwatch è presente il sensore biometrico per il battito cardiaco e la protezione IPS5 per eventuali “bagni”. Il prezzo sarà di 199 euro, la disponibilità in Italia è prevista a breve. SmartWatch 3 di Sony abbraccia Android Wear Presentato sul palco dell’IFA il nuovo smartwatch della casa giapponese pensato per dialogare costantemente con Lifelog ed essere il nostro partner quotidiano di Michele LEPORI Il mercato dei dispositivi indossabili è anche per Sony uno dei settori di riferimento, e ce lo dimostra presentando a Berlino SmartWatch 3: l’ultima generazione dello smartwatch Sony non brilla per design o preziosità dei materiali ma tira dritto senza troppi pensieri sulla strada della praticità ed è pensato per essere abbinato via Bluetooth a uno smartphone e per tenerci aggiornati sulla nostra attività quotidiana, dai passi alle calorie passando per la distanza percorsa. Non manca ovviamente il supporto alla visualizzazione e scrittura dei messaggi, alle chiamate e a tutte le applicazioni supportate da Android Wear: sullo schermo da 1,6” sarà tutto visualizzabile e gestibile con un dito mentre sullo smartphone le informazioni si aggiorneranno di conseguenza. A livello tecnico, oltre al display TFT LCD lo SmartWatch 3 è waterproof ed è equipaggiato con un processore quad core ARM A7 da 1,2 GHz e 512 MB di memoria RAM, è dotato di serie di microfono incorporato, accelerometro, bussola, giroscopio e modulo GPS. I colori inizialmente previsti per l’imminente arrivo sul mercato saranno Classic Black e Sport Lime, mentre i cinturini Pink e White arriveranno in seguito. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Se Samsung e LG si fossero uniti probabilmente sarebbe uscito lo smartwatch ideale Lo smartwatch (quasi) perfetto resta un sogno? G Watch R ha design e costruzione, Gear S software ottimizzato e funziona senza smartphone L di Roberto PEZZALI G e Samsung sono come cane e gatto, ma questa volta insieme avrebbero potuto davvero lasciare il segno e far dimenticare per un attimo l’evento Apple. L’iWatch di Apple è atteso come il Messia, ma nel mercato degli smartwatch c’è spazio per almeno un altro competitor, soprattutto se Apple deciderà che lo smartwatch migliore di sempre, il suo, potrà funzionare solo con gli smartphone migliori di sempre. Scherzi a parte, LG e Samsung avrebbero potuto fare davvero grandi cose perché i due prodotti che hanno lanciato all’IFA, messi insieme, riuscirebbero a rispondere alle esigenze di chi (pochi per ora) sogna di mettersi al polso un orologio intelligente. Se Moto 360 di Motorola ha fatto registrare il tutto esaurito, vuol dire che LG può stare tranquilla e attendere: G Watch R è in assoluto uno degli smartwatch più riusciti sotto il profilo del design. Non eccessivamente grosso, con una ghiera che lo rende molto “orologio” e uno schermo OLED completamente tondo, G Watch R insieme ai suoi numerosi clockface (variazioni di quadrante) rappresenta sicuramente il prodotto che molti fino ad oggi hanno sognato ma non hanno mai trovato sul mercato. LG ha fatto una serie di scelte che fanno capire quanto il prodotto sia stato pensato: lo schermo OLED, ad esempio, viene salvaguardato da una sorta di screen saver perennemente attivo che sposta di qualche pixel il quadrante ogni secondo. Non è un segreto, infatti, che l’OLED, soprattutto con immagini che restano statiche, può consumarsi in modo anomalo se visualizza elementi persistenti Samsung Gear S torna al sommario Withings Activité l’orologio di lusso che è anche smart Design francese e materiali di classe, meccanica di precisione svizzera e funzioni smart LG G Watch R per 365 giorni di fila (ed è il caso del Watch): LG promette di aver risolto il problema via software, un po’ come si faceva con le tecniche anti-stampaggio dei TV al plasma. Bello fuori, ma migliorabile sicuramente all’interno: manca un GPS, c’è un processore Qualcomm Snapdragon (non il più risparmioso dei SoC) e si basa su Android Wear che lo rende da una parte identico agli altri orologi, dall’altra impone il collegamento a uno smartphone per avere accesso alle notifiche di base. Anche se l’ultimo aggiornamento di Wear porta qualche funzionalità “offline”, LG G Watch R resta, così come il Moto 360 e lo SmartWatch Sony, un appendice del telefono. Non è così invece per il Gear S di Samsung; esteticamente, seppur ben costruito e con display curvo, è un po’ una “patacca” al polso, una sorta di Gear allargato che non fa molto “style”: la versione bianca, dedicata a un pubblico femminile, è una presenza un po’ troppo ingombrante e anche il modello da uomo, un po’ più sobrio, resta comunque un qualcosa di difficile da abbinare se si è attenti al look. Tralasciando però la parte “estetica” il Gear S è, tolto il Pebble, uno dei prodotti che più di tutti si avvicina come concetto alla logica di orologio intelligente che potrebbe davvero prendere piede. Prima di tutto è autonomo, non gli interessa se è collegato a uno smartphone (meglio) o se abbiamo lasciato lo smartphone a casa (ha dentro una SIM), e in secondo luogo ha un GPS, cosa che lo trasforma automaticamente in un “fitness watch” offrendo così al consumatore un utilizzo di riserva. Chi si accorge che uno smartwatch, dopo qualche mese di utilizzo, non è poi essenziale come sembra e si può anche farne a meno, con un Gear S avrà sempre un bracciale con Nike Plus e Runkeeper da usare per la corsa o per andare in palestra. A questo si aggiunge anche la presenza di Tizen e di un processore ottimizzato che offre tre giorni di autonomia: non è tanto, ma è già qualcosa. L’autonomia è comunque l’aspetto più importante per uno smartwatch, non tanto perché è faticoso ricaricarlo quanto perché, la prima volta che lo si dimentica sul comodino di casa, ci si potrebbe accorgere che in fin dei conti non è un accessorio così fondamentale. di Michele LEPORI L’aspetto più prettamente estetico dei dispositivi indossabili è stato spesso accusato di essere la vera causa del loro scarso successo, ma adesso potrebbe essere il momento della svolta: Withings ha annunciato che Activité arriverà presto in Europa. L’orologio, perché di smartwatch non ci pare il caso di parlare si appresta a far parlare di sé anche nel Vecchio Continente. Che cosa lo distingue dai rivali? Activité non vuole presentarsi come uno smartwatch travestito da orologio perché al posto di processori e RAM ci sono meccaniche di precisione e lancette, al posto di display OLED o LCD c’è un vero e proprio vetro e le linee futuristiche lasciano spazio al design francese senza tempo. L’unica concessione alla tradizione svizzera la troviamo nel sub-quadrante, analogico, dove una lancetta indica a che punto siamo sull’obiettivo giornaliero di passi e calorie. Le funzionalità smart, infatti, sono demandate all’app che comanda l’orologio e si interfaccia con i sensori di controllo. Activité promette di monitorare l’attività fisica in piscina grazie alla sua impermeabilità e le fasi del sonno se decideremo di tenerlo al polso anche durante la notte. Interessante anche la funzione di aggiornamento automatico delle lancette dell’ora se l’iPhone rileva un fuso orario differente. Materiali di qualità, assemblaggio seguendo i dettami dei mastri orologiai svizzeri e tutte le principali funzionalità che si possono chiedere alla dotazione di serie di uno smartwatch: tutto questo ha un prezzo e benché, da comunicato stampa, Withings parli di qualcosa “sotto ai 500 dollari”, alla presentazione i responsabili della maison francese hanno ventilato un prezzo suggerito di 390 euro e disponibilità da novembre. Insieme faremo cose meravigliose A SETTEMBRE CON LG TUTTO è pOSSIBILE L’innovazione LG vuole rendere speciale ogni momento della tua vita. Oggi puoi scegliere il prodotto che sognavi con il finanziamento LG a Tasso 0%. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. 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Si tratta di prodotti che richiamano nel design l’inconfondibile stile Technics e che vedono il ritorno di dispositivi come un normale lettore di CD Audio stereo, ma che offrono anche aperture al “nuovo” come il supporto ai file audio in alta risoluzione. Il fiore all’occhiello di questa nuova fase del marchio Technics è la serie R1, “Reference Class” come la definisce Panasonic, che comprende pre e finale stereo e una coppia di diffusori stereo da pavimento. Si parte dunque dal finale di potenza SE-R1, contraddistinto dagli inconfondibili VUMeter analogici che dominano il frontale, ma in realtà costituito da un amplificatore in classe D. A pilotare il finale non c’è un semplice pre amplificatore. L’SU-R1 è infatti anche un lettore audio digitale con connettività di rete, capace di riprodurre audio in alta risoluzione FLAC e PCM anche da server DLNA, fino a 24 bit e 192 KHz, mentre via connessione USB può riprodurre l’audio da file DSD a 2.8 e 5.6 MHz. Il collegamento tra le due unità avviene tramite una nuova interfaccia digitale, denominata Technics Digital Link, ma troviamo anche oltre a ingressi e uscite SPDIF coassiali e ottiche anche connessioni analogiche XLR e digitali AES/EBU. In abbinamento alla coppia pre e finale, Panasonic propone anche i nuovi diffusori SB-R1, due bestie da 76 kg con sei altoparlanti, 4 woofer a lunga corsa e un sistema coassiale woofer/tweeter denominato Driver Phase Precision, con tweeter con cupola in grafite di carbonio. Ma se Technics vanta una grande storia e tradizione del campo delle elettroniche, non si può proprio dire che i suoi diffusori abbiano lasciato una traccia indelebile nel mondo dell’hi-fi, almeno in Europa: il lancio di questi giganteschi diffusori sembra più un completamento di gamma che una volontà vera e propria di spingere l’acceleratore su questo fronte. La serie C700 è invece composta dall’amplificatore stereo integrato SU-C700, il lettore audio di rete ST-C700, il lettore di CD Audio SLC799 e i diffusori da scaffale SBC700. Sia l’amplificatore che il lettore audio sono dotati di connessione USB-B per l’ascolto da PC anche di file audio DSD. L’ST-C700, come il modello della serie superiore supporta poi file PCM (WAV, AIFF) e FLAC anche ad alta risoluzione, fino a 192 KHz e 24 bit, ed è dotato di connettività Bluetooth con supporto per il codec aptX, per l’ascolto da sorgenti come smartphone e tablet. I diffusori da scaffale impiegano lo PANASONIC SU-C700 PANASONIC ST-C700 stesso particolare Driver Phase Precision, con un design acustico decisamente più semplificato e “leggero” rispetto alle grandi SB-R1 della serie superiore. I prodotti arriveranno a dicembre; per i prezzi si parla di diverse migliaia di euro. HI-FI E HOME CINEMA Anche Panasonic si lancia nel settore dei diffusori wireless per il multiroom presentando la gamma ALL All’IFA Panasonic lancia i suoi primi diffusori multiroom La serie ALL comprende due modelli (ALL 8 e il èpiù compatto ALL3) e un adattatore per sistemi stereo già esistenti (ALL1C) l mercato dei diffusori audio per lo streaming musicale da smartphone e tablet si fa sempre più ricco e interessante. All’IFA anche Panasonic presenta i suoi modelli della gamma ALL, che comprende il modello ALL8 (299 euro), il più compatto ALL3 (249 euro) e il modulo ALL1C (199 euro) per impianti stereo già esistenti. In comune ai 3 modelli il sistema Allplay, la connessione Wi-fi a doppia banda 2,4 e 5 GHz, la compatibilità con l’app dedicata Music Streaming e la possibilità di riprodurre file musicali MP3, AAC, WAV, ALAC e FLAC (ma solo fino a 48kHz/24bit). Dall’applicazione si possono gestire più diffusori in modalità Party Mode, cioè diffondere lo stesso brano in tutte le stanze, oppure MultiZone per diffondere brani musicali diversi nelle varie stanze. L’app è già compatibile con PANASONIC ALL8 di Roberto FAGGIANO torna al sommario PANASONIC ALL1C Spotify, Napster e TuneIn per le radio via web. Il modello ALL8 è un diffusore a due vie con subwoofer integrato e potenza complessiva di 80 watt con moduli digitali. Gli altoparlanti hanno membrane in bambù ed è possibile regolare i controlli di tono. Il diffusore può essere posizionato a parete e misura 37 x 22 x 14 cm (L x A x P). l modello ALL3 è più compatto e può essere posizionato in orizzontale e verticale, utilizza moduli di amplificazio- ne digitale per complessivi 40 watt per un sistema di altoparlanti a due vie; le misure sono di 25 x 13 x 15 cm (L x A x P). Il modulo ALL1C è invece utilizzabile da chi dispone già di un sistema stereo e vuole allargare le sorgenti allo streaming. Il modulo contiene un convertitore digitale/analogico Burr Brown da 192kHz/24 bit ma ha anche l’uscita digitale oltre alla stereo analogica. Anche ALL1 può essere posizionato in orizzontale o verticale. PANASONIC ALL3 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO LG ha portato all’IFA i suoi imminenti nuovi TV OLED Ultra HD e il già annunciato modello full HD “entry level” LG avanti tutta con l’OLED: ecco il 4K dei sogni, anche 55” Sono “incoraggianti” le prime indicazioni sui prezzi: per il 4K 55” si parla di un listino compreso tra i 4000 e i 5000 euro I di Paolo CENTOFANTI IFA 2014 è l’appuntamento che ci accompagna verso il lancio dei primi OLED con pannello 4K di LG. Naturalmente, la fiera non ci mette mai nelle condizioni ideali per apprezzare davvero la qualità di un TV, ma è chiaro che l’OLED offre un incredibile rapporto di contrasto, il calore dei colori e ora anche il dettaglio dell’Ultra HD. La novità, però, che abbiamo scoperto qui all’IFA è che, a fianco del 65 pollici e del 77 pollici, ci sarà anche un più “umano” 55 pollici, sempre con pannello 4K. I nuovi modelli 4K, come quelli full HD dello scorso anno, sono contraddistinti da pannello curvo e sono basati sulla tecnologia WRGB, ma cambia la base, sicuramente originale ma anche molto piacevole, con la sua linea leggera e sinuosa. In realtà presso lo stand abbiamo visto i nuovi modelli montati su basi di ogni tipo, da quella circolare a quella più semplice piatta, fino a quella utilizzata per la prima generazione di TV OLED di LG. L’altra novità è che, come il nuovo OLED full HD 55EC930V (in arrivo ad un prezzo di listino suggerito di 2999 euro), anche i nuovi modelli 4K sono dotati di piattaforma WebOS, l’interfaccia Smart TV semplice che ha molto potenziale ancora Samsung piega il TV a comando Samsung ha un nuovo TV che costa 200.000 euro. Non un TV normale, ovviamente, ma il TV “bendable” che troneggia al centro dello stand: da curvo a piatto, da piatto a curvo con una serie di tiranti nascosti che flettono il pannello da 105”. Probabilmente è un’idea di quello che Samsung sta cercando di implementare sui modelli più piccoli per dare la doppia possibilità, TV tradizionale o TV avvolgente. L’idea è interessante, a patto che si riesca a realizzare a costi abbordabili. Chi si accontenta, invece, del solo TV curvo con schermo fisso e non “pieghevole a comando” spende meno: lo stesso modello costa solo 100.000 euro. torna al sommario inespresso a nostro avviso. In ogni caso, la nuova gamma OLED Ultra HD è così composta: i modelli da 55 e 65 pollici fanno parte della serie EC970V, mentre il 77 pollici ha sigla 77EC980V. Tutti e tre i televisori sono dotati, oltre che di pannello 4K, di ingressi HDMI 2.0, decoder HEVC integrato, magic remote, WebOS, 3D passivo Cinema 3D e naturalmente Wi-Fi integrato. L’audio è invece, sul modello da 77 pollici, firmato Harman Kardon. La sorpresa dell’IFA è il nuovo modello di TV OLED 4K in taglio da 55 pollici con design ultra slim. Sui prezzi c’è ancora riserbo al momento, ma per il 55 pollici si parla di un costo intorno ai 4000/4500 euro che, se fosse davvero confermato, sarebbe davvero molto concorrenziale rispetto ai TV Ultra HD LCD della concorrenza. La disponibilità dei primi esemplari è attesa per fine ottobre inizio novembre. Come curiosità, LG ha mostrato anche un prototipo di TV OLED da 77 pollici con schermo pieghevole, che passa cioè da piatto a curvo alla pressione di un apposito tasto del telecomando. Si tratta solo di un concept e al momento non ci sono piani per una sua commercializzazione. TV E VIDEO Epson amplia la gamma di videoproiettori con tre modelli basati su tecnologia 3LCD Tre proiettori Epson per l’home cinema “facile” Hanno buone prestazioni e sono adatti anche a chi è alle prime armi: uno dei tre è wireless E di Paolo CENTOFANTI pson ha presentato a Berlino la nuova gamma di videoproiettori per l’home entertainment in tecnologia 3LCD. Con i modelli EH-TW6600 e EH-TW6600W a 1080p Epson punta sul Full HD e sulla semplicità d’uso, con sette modalità colore pre-configurate, ottimizzazione automatica in base alle condizioni di luce e Lens shift (60% orizzontale, 24% verticale) per un comodo posizionamento in qualsiasi ambiente. Tra le altre caratteristiche meritevoli di menzione, il doppio ingresso HDMI, la luminosità dichiarata di 2.500 ANSI lumen e funzionalità di conversione 2D/3D. Il modello W vi aggiunge la connettività wireless HDMI tra il proiettore e l’apposito ricevitore dotato di cinque ingressi HDMI. Il terzo modello EH-TW570 è invece un videoproiettore HD Ready a 720p, entry level basato anch’esso sulla tecnologia 3LCD. Con i suoi 3.000 lumen risulta essere il più luminoso della gamma Epson per l’home cinema. Sono quattro le modalità colore disponibili per il 2D e due quelle per il 3D. La durata della lampada può raggiungere le 5000 ore, che diventano 6000 in modalità “eco”. I prezzi dei tre modelli, disponibili in vendita da settembre, non sono ancora noti. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO Per i contenuti 4K Samsung all’IFA conferma la sua totale fiducia nello streaming Blu-ray 4K? Non se ne parla nemmeno Samsung punta su streaming e hard disk Per chi non ha la banda larga c’è l’UHD Video Pack: un hard disk protetto da 500 GB O di Gianfranco GIARDINA gni tanto riparte il tormentone del Blu-ray in 4K, come se stesse per arrivare sul mercato. In effetti dal punto di vista tecnico si tratterebbe di una cosa facile da realizzare. Ma per fare una cosa, bisogna volerla fare. Non sembra questo l’intendimento di Samsung che durante la sua conferenza stampa, in larga parte impostata proprio sul 4K e sul “power of curved”, è arrivata a parlare del nodo dei contenuti Ultra HD, che in questo momento scarseggiano, e delle soluzioni che ha in testa. E così Samsung ha presentato ufficialmente l’iniziativa già anticipata da DDAY.it: si tratta di uno “standard” di downloading/streaming di film in 4K, un’app che racchiude e mette insieme i servizi di alcuni provider di contenuti Ultra HD in streaming entrati in partnership con Samsung. Tra questi c’è anche l’italiana Chili.tv che dal prossimo inverno entrerà a pieno titolo nel mercato europeo, debuttando con i propri servizi in una manciata di paesi comunitari. Oltre a Chili.tv ci sono altri nomi di spicco, come Netflix e Amazon, che invece sarà meno immediato vedere dalle nostre parti, non fosse altro torna al sommario Philips presenta un lettore 4K con Android L Il media player 4K Philips è la soluzione anti-age per tutti i TV legge ogni tipo di file (anche HEVC) e potrà offrire l’esperienza interattiva delle app del nuovo sistema di Google di Roberto PEZZALI per un problema di lingua e diritti. Sul fronte dei contenuti, i nomi di Fox e Paramount bastano per far capire che qui si sta facendo sul serio. In pratica - pensa Samsung - basterà la banda larga per godere di contenuti in 4K. Infatti è comparsa sui TV mostrati in fiera un’icona tra le app nell’ambiente smart TV: si tratta di UHD Download. All’intero di questa app (ce ne sarà una sola che conterrà l’offerta di tutti i partner) si possono scegliere i film disponibili e quindi partire con la visione. Da segnalare, piccola fierezza italiana, come venga mostrata una schermata di film provenienti dalla piattaforma Chili.tv. Ancora si tratta delle prime sperimentazioni, tanto più che la procedura simula un downloading (immaginiamo buffering o forse un download and play su un supporto esterno) ma poi si ferma lì: ci è stato detto che si tratta di una simulazione in attesa dell’allestimento del processo funzionante. E se la banda larga è un sogno? Nes- sun problema, secondo Samsung in questo caso interviene il supporto fisico: si chiama Samsung UHD Video Pack (foto di apertura) e si tratta di un hard disk, realizzato in collaborazione con Western Digital, che però integra tutti i protocolli di sicurezza graditi alle major, pensato per ospitare contenuti Ultra HD e che verrà venduto con 5 film e 3 documentari già contenuti all’interno. Non granché, se ci si pensa, ma quanto meno un “contentino” per quelli che lo streaming se lo sognano. A garantire la sicurezza dei contenuti un consorzio chiamato SCSA (Secure Content Storage Association) a cui aderiscono sia Samsung che 20th Century Fox. E già che era sull’argomento, Samsung ha anche presentato il logo messo a punto dalle associazioni di settore che caratterizzerà i TV che, in conferenza stampa, sono stati chiamati “veramente Ultra HD”, con una chiara nota polemica nei confronti di apparecchi che dichiarerebbero di essere 4K ma che poi così non sono. Il logo non è particolarmente “sexy” e perde definitivamente la dizione 4K. Di tutto quindi, ma nulla davvero sul fronte di un sempre meno probabile supporto stampato Ultra HD. Fibra salvaci tu. Philips è uno dei partner di lancio di Google per la nuova Android TV basata su Android L: la gamma 2015 sarà interamente basata sul sistema operativo Google, ma per chi ha già una TV e non vuole rinunciare ad una smart TV ben fatta la soluzione si chiama UHD 880, un media player basato su Android che sarà venduto a partire dal Q1 2015 a 249 euro. L’UHD 880 è la soluzione ai problemi di molti, perché permetterà a tutti di godere della nuova esperienza smart che Google sta preparando e perché tra le app a bordo ci sarà anche un player Ultra HD che potrà riprodurre ogni tipo di file (anche HEVC) da rete o da chiavetta in piena risoluzione 4K fino a 60 fps. UHD 880 è un prodotto chiave per Philips anche per un altro motivo: le attuali TV Android non potranno essere aggiornate ad Android L per problemi di hardware (l’attuale SoC non è supportato) quindi chi acquisterà ora un TV UHD 2014 della serie 8809, 8909 curved, 9109 e 9809 lo riceverà in omaggio appena uscirà. Purtroppo non abbiamo avuto modo di provarlo: su Android TV e Google L c’è ancora stretto riserbo e il prodotto in mostra all’IFA non è ancora funzionante. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE SMARTHOME Ci vogliono 1000 euro per portare in casa l’ultimo nato di casa Dyson, il piccolo robot aspirapolvere 360 Eye Che spettacolo il Dyson 360 Eye, ma che prezzo Potente e dall’aspetto futuristico, il robot aspirapolvere Dyson mappa l’ambiente con una videocamera panoramica a 360° di Roberto PEZZALI ed Emanuele VILLA D yson a Berlino ha svelato il 360 Eye, un robot aspirapolvere frutto di un progetto durato 16 anni e costato 47 milioni di dollari in ricerca e sviluppo. James Dyson – inventore e fondatore della compagnia – spiega di essere partito dalle debolezze degli attuali robot domestici, tra cui la bassa potenza di aspirazione e soprattutto la scarsa “visibilità” che hanno dell’ambiente in cui operano. E il nome scelto da Mr.Dyson per il suo primo robot aspirapolvere indica con chiarezza il principale punto di forza del robot: la visione a 360 gradi, ottenuta abbinando l’impiego di una videocamera panoramica a 30 frame al secondo ai classici sensori ad infrarossi. Il risultato è una mappatura accurata degli ambienti di casa e una navigazione dalla precisione millimetrica. Alla potenza pensa il motore ad aspirazione ciclonica mentre l’utilizzo di speciali spazzole e tecnologie innovative permette di raccogliere ogni tipo di sporco, separando anche la polvere dal resto. Il contenitore per la sporcizia ha una capacità di 0,4 litri e il Dyson 360 Eye riesce a lavorare per 20/30 minuti prima di andare alla base a ricaricarsi. La demo: risultati sorprendenti Dyson 360 Eye è un piccolo concentrato di tecnologia che misura 23 cm di diametro e 12 cm di altezza, una scelta fatta analizzando usi e abitudini degli utenti, ci raccontano i progettisti Dyson al termine della conferenza di presentazione, preferendo non ridurre ulteriormente lo spessore per realizzare un disco più piatto e più largo come gli altri prodotti tradizionali. Il Dyson 360 Eye prende il nome dal suo elemento principale, la videocamera a 360°, montata sulla scocca superiore, che 30 volte al secondo aggiorna l’immagine per creare una mappa fedele e precisa dell’ambiente che sta per pulire. Il sistema interno effettua un’analisi ambientale tridimensionale precisa che necessita solo di un sensore IR frontale per gestire eventuali ostacoli sul percorso. Dyson, rispetto agli altri prodotti analoghi, ha deciso che il suo robot non deve necessariamente apprendere come è fatta una casa o una stanza: per il 360 Eye ogni volta che pulisce è sempre una prima volta e per ogni stanza riesegue una rapida calibrazione per capire quanto e come deve muoversi. Il pattern di pulizia è standard: si posiziona all’esatto centro della stanza e si muove a spirale, con l’ampiezza della spirale che cresce di circa 10 cm ad ogni giro. Niente sfugge alla spazzola rotante, ci confida chi ha disegnato il sistema si pulizia, si è volutamente scelto di usare una spazzola larga quanto il diametro del robot per assicurare una pulizia perfetta. La dimostrazione, svolta con il robot a confronto con un altro della concorrenza, mette in luce una superiorità disarmante del Dyson in fatto di aspirazione, anche se dobbiamo ammettere che usando la farina Dyson è andata sul sicuro. Gli altri robot, quelli che usano le spazzoline rotanti per portare la polvere alla bocca di aspirazione, spesso più stretta, in realtà spostano solo lo sporco più grande sparpagliando le polveri e i residui più fini. Con una autonomia di circa 25/30 minuti Dyson 360 Eye torna da solo a ricaricarsi, per raggiungere la carica completa servono 3 ore. Dyson ha realizzato anche un’app per la gestione, niente di complesso ma un semplice scheduler che permette di avviare la pulizia in remoto, pianificare la programmazione settimanale e di controllare anche il pattern tracciato dal robot per ogni stanza pulita: così facendo l’utente si rende conto se il robot ha saltato qualche zona e può capire qual’è l’ostacolo che lo disturba. Inoltre, Dyson ha pensato al 360 Eye come un prodotto che cresce: la casa madre può aggiornare il software automaticamente in remoto per migliorare gli algoritmi di pulizia e il software di tracking ambientale. Tra le possibilità offerte dall’app c’è anche il controllo di più unità, per gestire appartamenti su più piani: chi ha la casa grande può assoldare un esercito di robot per le pulizie, lavoreranno insieme per far trovare il pavimento splendente e pulito ogni giorno. Purtroppo l’esercito non è proprio a buon mercato: per le tecnologie che aiutano a vivere meglio il costo passa in secondo piano, e questa volta serviranno 1000 euro per il piccolo servitore domestico. Il Dyson 360 Eye costa quasi quanto tre Roomba (o altri aspirapolvere della concorrenza), ma Dyson si dice sicura del fatto che non solo vale tre volte tanto ma che funziona anche molto meglio di tutto i prodotti finora presenti sul mercato. video lab Un esempio del pattern seguito dal Dyson 360 Eye per la pulizia di un ambiente torna al sommario La particolare spazzola rotante del Dyson 360 Eye ampia quanto il diametro del robot Dyson 360 Eye Dimostrazione eseguita all’IFA 2014 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE SMARTHOME È dotato di motore Digital Inverter, tecnologia CyclonForce e sensore FullView Samsung Powerbot è il robot di alto livello Samsung lancia VR9000 il nuovo robot aspirapolvere che vuole competere con Eye 360 di Dyson N di Andrea ZUFFI onostante tutti gli occhi siano puntati sui suoi prodotti del segmento mobile, Samsung ha deciso di portare a Berlino anche interessanti novità in materia di casa intelligente. Anzi si può proprio dire che Samsung con la presentazione del robot aspirapolvere Powerbot VR9000, abbia voluto distogliere un po’ l’attenzione al robot protagonista della fiera, ovvero il Dyson 360 Eye. Non è di sicuro la prima volta che Samsung presenta un robot aspirapolvere, ma le novità in questo caso sono molto interessanti: Powerbot VR9000 promette, infatti, una potenza di aspirazione 60 volte maggiore rispetto a quella di un aspirapolvere convenzionale (espressione un po’ vaga, ma in assenza di una prova ci fidiamo) e un buon numero di soluzioni tecnologiche innovative. Per garantire questa poten- SMARTHOME Withings Home, la videocamera per la salute Home è una videocamera HD da interno con grandangolo da 135°, visione notturna e sensore di riconoscimento volti e movimento ma è anche il modo migliore di dimostrare alla propria famiglia quanto ci teniamo al benessere. Si, perchè Home ci dà la possibilità di conoscere sempre in tempo reale tramite notifiche sull’iPhone i cambiamenti di qualità dell’aria, dell’umidità e di tutti i dati più importanti che i sensori integrati sono in grado di rilevare. I due microfoni, lo speaker HQ integrato e la camera da 5 MP con sensore CMOS permetteranno il monitoraggio costante anche quando saremo fuori casa e grazie a Cloud Video e alla funzionalità in-app di diario/timeline sarà possibile archiviare e conservare particolari momenti a cui non abbiamo assistito “in diretta” ma che Home ha ripreso e conservato. Withings Home sarà disponibile da quest’autunno presso i partner della casa francese a un prezzo attorno ai 199 euro. torna al sommario za aspirante, Powerbot VR9000 fa uso del motore Digital Inverter e della tecnologia CyclonForce: in pratica, l’apparecchio sfrutta la tecnologia ciclonica e separa le varie componenti che aspira grazie alla forza centrifuga; polvere e detriti vengono separati e trattenuti in un’apposita camera esterna con il risultato di mantenere il filtro pulito più a lungo e di evitare ostruzioni. La potenza è fondamentale, le dimensioni sono compatte, ma Samsung ci tiene più che altro a sottolineare le svariate tecnologie di cui ha dotato il prodotto: FullView Sensor, per esempio, è un sensore in grado di scansionare ogni dettaglio delle superfici da aspirare, individuando gli ostacoli e riducendo al minimo i punti ciechi. Easy Pass è invece il sistema che si avvantaggia di speciali e ampie ruote autoregolanti che permettono a Powerbot di superare cavi, frange di tappeto e altre insidie domestiche senza rimanere intrappolato. Infine, un’altra novità meritevole di menzione è Point Cleaning, ovvero il telecomando che funziona come un “puntatore” e consente di guidare il robot verso l’area desiderata. Al momento non si hanno indicazioni circa la disponibilità e il prezzo di lancio, ma ovviamente si tratta di un modello europeo, che di conseguenza potremo vedere presto a casa nostra. Sarà davvero smart come dice di essere? SMARTHOME Manca la nostra lingua all’interno dell’app Ecco il termostato intelligente di Nest Purtroppo l’Italia non è ancora pronta di Roberto PEZZALI iente Nest per l’Italia, almeno ufficialmente. Matt Rogers, il fondatore e chief technology officer di Nest ha annunciato l’arrivo del termostato intelligente in altri paesi europei. All’Inghilterra, dove il Nest è già disponibile da un po’, si aggiungono ora Francia, Olanda, Belgio e Irlanda: il prodotto sarà essenzialmente quello distribuito sul mercato inglese, con l’applicazione ovviamente localizzata e adattata per le esigenze locali. In partnership con le principali aziende energetiche dei vari Paesi, Nest conta di avere il suo prodotto di punta in oltre 400 negozi entro la fine di settembre, giusto in tempo per il prossimo inverno. L’Italia questa volta è in buona compagnia: insieme alla Germania resta fuori dal progetto di espansione europea dell’azienda, e non resta che affidarsi come sempre al fai da te. Il termostato in versione UK, come abbiamo già ribadito, funziona senza problemi anche con i sistemi italiani ma per l’installazione ci si dovrà rivolgere a un esperto e soprattutto mancherà la nostra lingua all’interno dell’app. Niente di non risolvibile, ma sicuramente non una cosa adatta a tutti. Resta solo da capire se dietro le scelte di Nest ci sia una chiara strategia oppure se, più semplicemente, Nest non abbia identificato in Italia un partner energetico che credesse veramente nel sistema: per l’Olanda, ad esempio, ha scelto Essent con i suoi 2.5 milioni di clienti mentre in Francia sarà Direct Energie, 1.1 milioni. Elgato Eve controlla tutta la casa con iPad È un vero e proprio ecosistema con sei tipologie di sensori e un’app per controllarli tutti di Emanuele VILLA Elgato presenta a IFA 2014 il suo sistema integrato per smart home, il cui nome in codice è Eve. Di cosa si tratta è presto detto: sei sensori da “sparpagliare” (con criterio) in casa che monitorano e gestiscono funzionalità fondamentali come il consumo d’acqua, la qualità dell’aria, il consumo energetico, ecc. L’app è una sola e permette interazioni dirette tra tutti i dispositivi: non è riportato esplicitamente, ma è plausibile che il sistema utilizzi il nuovo protocollo HomeKit svelato da Apple in occasione del lancio di iOS 8. Eve è compatibile solo con iOS, via app rigorosamente free (o, meglio, compresa nel prezzo del kit). Più in dettaglio, i sensori sono sei: Eve Room e Eve Weather sono dedicati ai rilevamenti sulla qualità e le caratteristiche ambientali della stanza (pressione, umidità, N temperatura dell’aria, qualità della stessa...), Eve Water monitora il consumo d’acqua, mentre Eve Energy fa lo stesso con l’impianto elettrico. Poco da spiegare su Eve Door&Window (monitoraggio dello stato e apertura/chiusura), e su Eve Smoke, che di fatto è il più voluminoso del lotto. Prezzi e disponibilità, per ora, non sono noti. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Prodotto innovativo ma dalla dubbia utilità. Dovrebbe costare 1000 dollari, ma non si pensa arriverà in Italia Anteprima Note Edge, forse non sarà un successo ma complimenti a Samsung per esserci riusciti Abbiamo provato il nuovo Note Edge, il primo smartphone di Samsung che ha lo schermo ripiegato sul bordo Una ventata di aria fresca in un settore che è fermo da troppo tempo, anche se forse la strada non è quella giusta di Roberto PEZZALI amsung merita un doppio applauso: il primo per aver lanciato un prodotto che nessuno si aspettava, facendoci rivivere il piacere di un tempo quando si arrivava alle fiere senza sapere cosa ci potevamo trovare davanti, il secondo per aver azzardato qualcosa di nuovo in un panorama dove ormai si pensa solo ad aumentare RAM, Megapixel e dimensioni degli schermi. Il nuovo Galaxy Note Edge non arriverà in Italia: il management di Samsung Italia ce lo dice subito, lasciando intendere che è un prodotto pensato per mercati diversi, guidate da logiche di acquisto più impulsive e meno ragionate. Tuttavia resta comunque uno dei prodotti che merita di essere analizzato a fondo, e così abbiamo fatto. “Non smetteremo mai di innovare” ripete il marketing manager di Samsung dal palco del Tempodrom di Berlino, e effettivamente il nuovo Edge riflette il coraggio di Samsung nel portare sul mercato qualcosa di diverso dal solito. Il Galaxy Note Edge è un Galaxy Note 4 con uno schermo AMOLED da 2560x1440 al quale è stata aggiunta una striscia di pixel curvata da 160 pixel che copre il bordo destro dello smartphone: l’idea di Samsung è la creazione di un’area dedicata a notifiche e quick launch, il risultato è da una parte l’incubo di tutti i mancini, dall’altra un qualcosa che affascina ma allo stesso tempo spinge nella nostra mente la frase “ma chi me lo fa fare di comprare una cosa simile?”. Samsung ha dimostrato che ha la tecnologia per poter fare con gli schermi AMOLED quello che vuole, ma purtroppo non ha ancora trovato la ricetta giusta per rendere uno schermo curvo non solo bello da vedere ma anche utile: il note Edge con cui abbiamo giocato per una buona ora è il tipico tecno gadget da mostrare ai quattro venti salvo poi pentirsi di aver speso così tanto dopo un po’ di tempo che lo si usa. Non che sia un pessimo prodotti, sia chiaro, ma forse il Galaxy Note 4, che condivide con il note Edge tutte le caratteristiche fatta eccezione per lo schermo, è un acquisto senza alcun dubbio più coscienzioso e azzeccato. Non vogliamo focalizzarci sulle prestazioni (l’hardware è quello del Note 4, il prezzo sarà addirittura superiore e si parla di 1000$) ma sull’effettiva utilità di quella striscia di pixel posta sul bordo e sempre accesa: tra avere le notifiche sullo schermo e averle sulla striscia laterale, oltretutto in orizzontale, cambia davvero poco e nulla, anzi, nel secondo caso sono forse più scomode. Lo smartphone resta poi asimmetrico: noi, con la mano destra, riusciamo ad usarlo bene agendo sulla banda piegata con il pollice, un mancino del nuovo Edge non sa davvero cosa farsene. Non è facile comunque pensare a cosa poteva fare S torna al sommario Samsung per realizzare un prodotto più utile: anche provando a immaginare vie alternative non abbiamo trovato soluzioni di semplice realizzo. Galaxy Note Edge resterà comunque nella storia dell’IFA e nella storia degli smartphone Samsung, più del Galaxy a schermo curvo che Samsung lanciò mesi fa solo per far dispetto a LG: sarà più brutto del Note 4, non servirà a niente, costerà troppo ma almeno Samsung potrà dire di aver provato. Anche perché, schermi curvi a parte, non se ne può davvero più di sentire parlare ogni volta di SoC, RAM, risoluzioni e Megapixel: siamo ormai arrivati a un limite dove andare oltre non solo è inutile ma rischia di essere davvero dannoso. È ora di cambiare, di trovare qualcosa di nuovo: ci vorrà tempo, ci vorranno idee ma spesso sono stati i fallimenti a portare le persone verso la giusta via. IL PIÙ SEMPLICE IL PIÙ SMART *LG G2 vincitore del premio Best Phone 2013 di Cellulare Magazine. Now It’s All Possible Cosa c’è di meglio di LG G2, eletto migliore smartphone del 2013*? La sua sorprendente evoluzione. Nuovo LG G3. Il più semplice, il più smart. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE DIGITAL IMAGING Come previsto, Sony ha presentato all’IFA un nuovo modulo fotocamera da abbinare a smartphone e tablet Sony QX1: sensore APS-C da 20 MP per lo smartphone Rispetto ai modelli dell’anno scorso, questa volta con sensore APS-C e E-Mount compatibile con tutte le ottiche Sony di Paolo CENTOFANTI M ancava solo l’ufficialità ormai ed è arrivata oggi alla conferenza stampa di Sony. L’azienda giapponese ha infatti presentato il nuovo obiettivo/fotocamera per smartphone e tablet ILCE-QX1 o meglio Lens-Style Camera come la definisce Sony. A differenza dei modelli dello scorso anno, la differenza è che questa volta si parla di sensore CMOS in formato APS-C da 20,1 Megapixel e innesto E compatibile con tutte le lenti delle fotocamere NEX e alpha di Sony. Ciò rende il sistema di Sony ancora più particolare e sicuramente unico. Con il nuovo dispositivo arriva anche una nuova versione dell’app PlayMemories Mobile per Android e iOS, con un’interfaccia migliorata sia sotto il profilo dell’usabilità che delle funzionalità. L’unità si collega a smartphone o tablet via WiFi e, nel caso di dispositivi Sony, sarà possibile effettuare l’accoppiamento semplificato via NFC. Il modulo integra anche il flash e il processore di immagine Bionz X, e consente di scattare anche in forma- to RAW. Alla vigilia della presentazione, uno degli interrogativi che maggiormente riguar- dava l’ILCE-QX1 era quello sul prezzo di listino. Ebbene, il solo “corpo” dovrebbe avere un costo di 299 euro, ma sarà disponibile anche un kit con obiettivo zoom motorizzato con focale da 16 - 50 mm. Oltre al QX1, Sony ha presentato anche il nuovo DSC-QX30, più simile ai modelli dello scorso anno, senza cioè lente intercambiabile. In questo caso il sensore è da 21,1 Megapixel ma con formato da 1/2.3 pollici. La caratteristica distintiva del QX30, che da anche il nome al prodotto, è lo zoom ottico 30x, con una focale equivalente 24 mm - 750 mm e apertura F3.5 - F6.3. Quest’ultimo prodotto sarà disponibile già da questo mese, mentre per il QX1 occorrerà aspettare fino ad ottobre. Nelle foto qui sopra, catturate allo stand IFA di Sony, alcuni accoppiamenti “arditi” tra la QX1 e alcuni obiettivi con attacco E e anche con attacco A e opportuno accessorio di conversione. DIGITAL IMAGING La videocamera 4k prosumer X1000 Panasonic è per i professionisti che vogliono qualità e maneggevolezza Panasonic X1000, la videocamera 4K prosumer da oltre 3000 euro Le sue caratteristiche sono molto interessanti: ottica Leica 20x, svariati formati di registrazione e funzionalità manuali di Emanuele VILLA anasonic presenta a IFA 2014 la videocamera 4k prosumer X1000; al momento non sappiamo ancora il prezzo europeo, fatto sta che sullo store americano Panasonic fissa il cartellino a 3499 dollari: non sarà certo da “entry level”, ma la Panasonic HC-X1000 potrebbe diventare un vero e proprio “must” in fatto di videoripresa 4k prosumer. Le sue caratteristiche sono davvero interessanti: ottica LEICA Dicomar con P torna al sommario zoom ottico 20x, corpo di dimensioni compatte, supporto di diversi formati di ripresa (AVCHD, MOV e MP4) a bitrate elevati, completi controlli manuali di fuoco, zoom e apertura tramite tre ghiere fisiche, ingressi audio a due canali con terminali XLR, tre filtri ND integrati e due slot di memoria SD dimostrano la chiara destinazione di fascia alta del modello in questione. Più in dettaglio, X1000 dispone di un sensore BSI da 1/2,3” e registra nei formati QFHD (3840 x 2160) e Cinema 4K (4096 x 2160) con cadenza di 60p/50p, il tutto gestito da un processore Crystal Engine Pro 4K e un nuovo algoritmo di riduzione del rumore. Dal canto suo l’ottica, sulla quale Panasonic al momento non ha rivelato molto, integra tre filtri ND (1/4, 1/16, 1/64) per fare riprese con profondità di campo corta anche in situazioni di alta luminosità, mentre il design ergonomi- co con coperture a protezione dei comandi evita modifiche involontarie dei parametri durante la ripresa. I controlli manuali si affidano a tre ghiere di controllo per messa a fuoco, zoom e diaframma oltre ad un anello a LED per verificare quando la registrazione è attiva: queste sono funzionalità molto richieste dai videomaker. Il monitor è un LCD da 3,5’’ e 1.152.000 punti, che si ritrae all’interno della maniglia quando non in uso. Se il prezzo di 3500 dollari venisse confermato dalle nostre parti, anche con l’odiosa ma abituale conversione dollaro-euro uno a uno, sicuramente questo prodotto si candiderebbe a prima scelta per il videomaker evoluto, sia per girare in 4K che per produrre contenuti Full HD con una videocamera che permette un rop in postproduzione senza alcun decremento qualitativo. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Philips presenta a Berlino la soundbar HTL-6145C ultrasottile che si collega anche via Bluetooth/NFC Philips assottiglia la soundbar e rende il sub “invisibile” Per l’azienda sarebbe la soundbar più sottile (meno di 3 cm) e che introduce anche il concetto di subwoofer “a scomparsa” di Massimiliano ZOCCHI puristi dell’home theater storceranno forse il naso, ma le soundbar vivono un periodo di grande successo, un po’ per “colpa” dei moderni salotti, piccoli e con pochi spazi, un po’ per la qualità proposta che cresce di generazione in generazione. Philips percorre questa strada e da Berlino presenta la soundbar HTL6145C, che per un prezzo suggerito al pubblico di 449 euro, promette di risolvere i problemi di spazio delle vostre installazioni. Secondo Philips infatti sarebbe la più sottile mai realizzata, con uno spessore inferiore a tre centimetri. Per ottenere il massimo in così poco spazio è equipaggiata con sei woofer da 2” al neodimio e due tweeter I soft-dome da 1”, il tutto accompagnato da un subwoofer con due unità da 6,5” e due bass port. Ma il punto focale di questo subwoofer è che ha uno spessore di soli 83 mm e può essere posizionato sia in verticale che in orizzontale, permettendo quindi di “nasconderlo” in posti prima impensabili, come appunto sotto il divano. Philips ha deciso di seguire questa strada in base a una propria ricerca tra i consumatori di Regno Unito, Germania e Francia, e il 73% degli interpellati considera effettivamente molto interessante la possibilità di posizionare il subwoofer più liberamente. La soundbar utilizza un unico cavo HDMI sfruttando anche la funzione ARC, e anche il subwoofer è ovviamente wireless per essere posizionato con la massima libertà. Completano la connettività il Bluetooth con sistema di pairing NFC. La potenza massima è di 320 watt, e per simulare l’effetto surround non mancano il virtual surround Dolby Digital e il digital surround DTS. Philips dichiara la disponibilità del prodotto per i principali mercati europei a partire dal mese di settembre. VIDEO CREATIVO La nuova Action Cam “mini” di Sony è dotata di ottica grandangolare Zeiss e stabilizzatore SteadyShot Sony HDR-AZV1 è la “mini Action Cam” che trasmette in diretta La HDR-AZV1 pesa 63 grammi, registra video in Full HD a 50 Mbps XAVC S e si gestisce con un telecomando indossabile di Roberto FAGGIANO S ony presenta a Berlino la nuova action cam HDR-AZ1VR che, con i suoi 63 grammi di peso, è la più piccola della casa giapponese. Capace di registrare video in Full HD a 50 Mbps nel formato XAVC S, questa Action Cam monta ottica grandangolare a 170° Zeiss Tessar (F 2.8), sensore CMOS Exmor R torna al sommario retroilluminato, processore BIONZ X e stabilizzatore SteadyShot. Caratteristiche interessanti se rapportate alle dimensioni del corpo che misura 24,2 x 36 x 74 mm. Sony ha raggiunto un tale livello di miniaturizzazione abbinando alla videocamera un telecomando (indossabile al polso) dotato di display attraverso il quale è possibile visualizzare filmati e impartire i comandi a distanza. Il telecomando integra inoltre un ricevitore GPS e può pilotare a distanza fino a 5 Action Cam. Il corpo della HDR-AZ1VR, con indice di resistenza IPX4, può essere ulteriormente protetto da urti, polvere e immersioni fino a 5 metri con la custodia esterna fornita in dotazione. Nessuna indicazione sulla durata prevista della bat- teria. Grazie al sito dedicato USTREAM i filmati di questa Action Cam possono essere trasmessi in streaming in tempo reale a tutto il mondo ed è possibile sapere in tempo reale il numero di spettatori connessi. La registrazione in locale può essere invece sia su schedine Micro SD che Sony Memory Stick. La nuova Action Cam Mini HDR-AZ1VR sarà disponibile nei negozi a partire da ottobre con prezzi da 250 € a 400 € a seconda del kit di accessori in bundle. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE I due smartphone Sony Xperia Z3 saranno disponibili sul mercato da fine settembre Due dimensioni, stessa (grande) potenza Sony presenta Xperia Z3 e Z3 Compact A soli 6 mesi da Xperia Z2, Sony aggiorna la punta di diamante dei suoi smartphone E decide di affiancare anche la versione Compact. Ma le vere novità non sono molte di Vittorio Romano BARASSI S ony ha presentato il nuovo Xperia Z3, esteticamente simile a Z1 e Z2 e anche le caratteristiche tecniche non sono così diverse; in un anno è stato fatto qualche passo avanti sul fronte del design (7,3 mm di spessore e 152 g di peso) ma sotto la scocca ci sono poche vere novità. C’è sì lo Snapdragon 801 Qualcomm MSM8974AC da 2,5 GHz, un passo avanti rispetto al MSM8974AB di Z2, ma per il resto risulta difficile trovare qualcosa che giustifichi una nuova spesa per l’ennesimo top di gamma Sony. Xperia Z3 ha certificazione IP65/68, la batteria da 3100mAh dura di più (Sony dichiara due giorni), il già ottimo display Full HD Triluminos X-Reality da 5,2’’ è stato ulteriormente migliorato grazie a LED Live Color e pure la fotocamera da 20,7 MP - sempre su sensore “Exmor RS per mobile” da 1/2.3” - risulta più performante grazie alla nuova lente G da 25mm e alla possibilità di scattare a ISO 12.800. Passi avanti anche sotto il profilo audio: ci sono Hi-Res Audio, supporto Digital Noise Cancelling e DSEE HX. Qualche curiosità in più la suscita Xperia Z3 Compact (immagine in basso a destra), versione “in piccolo” dello Z3 a dimensioni naturali, prodotto che racchiude tutte le specifiche del fratello maggiore in un corpo compatto ma non meno attraente. In 127,3x64.9x8,64 mm e 129 g di peso c’è solo 1 GB in meno di memoria (Xperia Z3 ha una dotazione di 3 GB) e il display è da 4,6’’di diagonale con risoluzione 720p. Sony Xperia Z3 e Xperia Z3 Compact, entrambi dotati di chip NFC e con supporto al PS4 Remote Play, arriveranno su tutti i principali mercati dalla fine di settembre. Prezzi “soliti”: (da) 699 euro per il top di gamma, 499 per la versione Compact. Colorati e “intuitivi”: i nuovi smartphone Haier Tra le novità di Haier il Phablet W970 e E-ZY A6, intuitivo e semplicissimo da usare L torna al sommario con quadratoni colorati che identificano le principali funzioni. Per far apparire una spiegazione delle funzionalità basta scuotere il telefono, lo speaker è più potente della norma ed è compatibile con apparecchi acustici, ideale per chi ha difficoltà uditive. Dispone di una penna capacitiva per prendere appunti, un dock retroilluminato e una funzione SOS per chiedere aiuto in caso di necessità. Tra gli smartphone Android “normali” segnaliamo W861, terminale di fascia media con display da 5’’ HD IPS, Android 4.4 e processore Qualcomm 8212 quad core, design ultraslim (8,6 mm) e fotocamera principale da 8 MP; e L901/ L701, gli smartphone 4G colorati. La caratteristica che li accomuna è il supporto per le reti di ultima generazione LTE Huawei ha mostrato un prodotto di fascia media con scocca in metallo e display HD da 5.5’’: si chiama Ascend G7 di Matteo ROSELLI MOBILE Lo smartphone E-ZY A6 è stato pensato soprattutto per giovanissimi e anziani di Emanuele VILLA e proposte “top” di Haier della fiera berlinese nel settore mobile sono sostanzialmente 4, W970, L701/901, W861 e E-ZY A6. Del primo si sa già tutto, perché il modello è già disponibile in Italia ed è stato testato da dday.it. Inedito e interessante è E-ZY A6, il cui fine è dotare di smartphone chi ancora non ce l’ha e soprattutto chi vuole sfruttarne solo le funzionalità principali con la massima semplicità. Per gli anziani, per i più giovani o per chi vuole un cellulare ma che sappia fare anche qualcosa di più. Il comunicato stampa Haier non annuncia prezzi, ma possiamo supporre che si tratti, per finalità e specifiche tecniche, di un prodotto di fascia entry molto abbordabile. E-ZY A6 ha un’interfaccia “modellata” Bello, “metallico” e costa poco Huawei Ascend G7 (150mbit), per il resto le caratteristiche sono diverse: L901 ha display da 5’’ IPS HD, fotocamera da 8 MP con flash e design sottile da 8,9mm, mentre L701 è un terminale da 9,7 mm di spessore, con display da 4,5’’ IPS HD e fotocamera principale da 5 MP, ponendosi come soluzione Android di fascia media. HAIER W861 HAIER E-ZY A6 Huawei, forte del terzo posto mondiale come produttore di smartphone, ha mostrato un nuovo prodotto di fascia media. Ascend G7 è uno dei primi smartphone di fascia media a utilizzare una scocca in metallo. Tralasciando il display HD da 5.5’’ e processore quad core Snapdragon 410, tutte le altre caratteristiche fanno pensare a un prodotto di fascia alta. La RAM è da 2 GB, la doppia fotocamera è da 5 e 13 MP e la batteria è da 3000 mAh. È presente anche la connettività LTE. Va inoltre sottolineato che il G7, assieme all’HTC Desire 820, è il primo smartphone Android a montare un processore a 64 bit, pensato per sfruttare appieno la prossima versione di Android, la “L”. Ascend G7, infatti, usa una nuova Emotion UI 3.0 che si ispira proprio ad Android L. Il nuovo Huawei Ascend G7 uscirà questo mese all’incredibile prezzo di 250€. Attualmente il nuovo prodotto di fascia media Huawei ha ben pochi rivali, forse soltanto la nuova gamma Lumia presentata all’IFA può impensierire questo prodotto davvero interessante. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Samsung ha fatto davvero un ottimo lavoro, migliorando il prodotto precedente sotto moltissimi punti di vista Anteprima Galaxy Note 4: ancora più bello Tutto pronto per la grande sfida con iPhone 6 Samsung trasforma il Note 4 per preparasi alla sfida più grande degli ultimi anni: reggere l’impatto di iPhone 6 da 5.5” N di Roberto PEZZALI el giorno in cui Samsung presenta il Galaxy Note 4, il titolo Apple cede in borsa: -4,22%: secondo gli analisti è meglio vendere ora le azioni, perché ciò che Apple presenterà potrebbe non rispondere alle aspettative. Con il lancio dell’iPhone più grande, infatti, Apple va a disturbare quello che è stato fino ad oggi territorio incontrastato di Samsung: Galaxy S5 e Galaxy Note 3 rispondono infatti a un’esigenza che Apple fino ad oggi non ha saputo soddisfare, fermandosi a quei 4” che a molti iniziano a stare stretti. Il nuovo Galaxy Note 4 è un prodotto assolutamente importante per Samsung: quella dei Note è una categoria che l’azienda ha avuto il merito di inventare nel 2011, riscoprendo l’interesse per l’uso del pennino che sembrava ormai perso con la morte dei vecchi palmari. L’ultima cosa che Samsung vuole, ora, è vedere chi usa abitualmente il Note passare a un nuovo e fiammante iPhone 6 da 5.5”. Samsung, ottimo lavoro Il lavoro fatto da Samsung sul nuovo smartphone è encomiabile, non tanto per il prodotto quanto per aver capito quali erano i punti deboli del modello precedente e per averli corretti tutti. L’odiata plastica sparisce (ma non del tutto): tenere in mano il Galaxy Note 4 inizia a dare quella sensazione di solidità e cura nei materiali che solitamente riscontriamo nei prodotti Apple. Un passo avanti piccolo, sia chiaro, ma sempre visibile: il bordino lucido a 45°, la finitura in tinta con quella dello smartphone e il vetro 2.5D sono piccoli costosi dettagli che fino a poco tempo fa l’azienda coreana avrebbe trascurato. Su alcuni elementi tuttavia si deve scendere a compromessi: il retro è nella solita plastica finitura pelle, torna al sommario soluzione indispensabile per garantire la possibilità di cambiare batteria, e allo stesso tempo manca la protezione waterproof, resa impossibile dalla presenza dello slot per S-Pen. Nonostante l’hardware totalmente migliorato, Samsung torna anche “indietro” in alcuni elementi: dall’USB 3.0 dello scorso anno, infatti, si torna a un classico USB 2.0, un connettore più piccolo ma anche più solido. Display AMOLED, fiore all’occhiello Sotto il profilo hardware, il nuovo Note migliora tantissimo il modello precedente intervenendo praticamente su ogni aspetto: dal display al processore, si arriva a una nuova penna ancor più sensibile e pratica da usare. Il display è il vero fiore all’occhiello: è un AMOLED derivato da quello del Galaxy Tab S, e ci stupisce non tanto la risoluzione di 2.560 x 1.440 su 5.7” (che riteniamo comunque sprecata) quanto per la resa cromatica davvero eccellente. Vedere una fotografia su questo smartphone è un vero piacere, con neri profondi, sfumature perfette e colori assolutamente naturali: Samsung dichiara una copertura del 95% dello spazio colore RGB e solo le misure possono dire se ha ragione, ma quel che è certo è che l’impatto è davvero buono. L’uso di un display meno risoluto probabilmente non avrebbe attratto come un QuadHD AMOLED, tuttavia avrebbe permesso di migliorare ulteriormente l’autonomia. Sotto il profilo dei consumi qualcosa è comunque stato fatto: una migliore ottimizzazione dei compo- nenti e una batteria da 3.220 mAh hanno permesso di raggiungere il 7.5% in più di autonomia, dato questo che va poi sempre verificato sul campo. Trattandosi di uno smartphone con una vocazione più business dell’S5, Samsung ha anche dotato il Note 4 di un nuovo sistema di ricarica rapida che porta la carica al 50% in 30 minuti, una soluzione simile al Quickcharge di Qualcomm ma realizzata tramite una tecnologia proprietaria. Per poter fruire tuttavia di queste performance in ricarica servirà il caricabatterie in dotazione oppure un caricabatterie rapido compatibile con Qualcomm Quickcharge, come quello che viene venduto da Amazon per i suoi dispositivi. Note 4 riceve un upgrade anche per quanto riguarda il processore: Snapdragon 805 con 3 GB di RAM, soluzione obbligata per avere LTE Advanced a bordo; le prestazioni del processore non si discutono e da quanto abbiamo potuto vedere lo smartphone è abbastanza fluido e veloce. Note 4 verrà poi distribuito in tagli di memoria da 32 GB in su, con possibilità di espandere la memoria interna con una microSD fino a 64 GB. Le memorie microSD da 128 GB, purtroppo, non sembrano essere supportate. Tra gli altri aspetti interessanti del Note non vanno trascurate le migliorie per quanto riguarda fotocamera e S-Pen. Il comparto foto è stato rivisto passando sul retro alla nuova camera ISOCELL da 16 Megapixel stabilizzata già vista sul Galaxy S5 e adottando sul frontale un nuovo modulo da 3.9 Megapixel con lente wide F1.9. Samsung cavalca il fenomeno selfie proponendo un CMOS più sensibile, una lente più aperta e arricchendo le modalità di scatto con un nuovo “wide selfie” che non è altro che la classica modalità panorama applicata alla fotocamera frontale: muovendo lo smartphone da destra a sinistra si può catturare una foto più ampia. Lo scatto dei selfie segue a pagina 19 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE L’obiettivo dell’azienda cinese è conquistare posizioni nel mercato della telefonia Lenovo punta su selfie e telefoni multicolore Presentati il selfiephone Vibe Z2 e Vibe X2, primo smartphone in gradazione di colore di Michele LEPORI C ome da tradizione in apertura di keynote all’IFA, anche Lenovo parte forte snocciolando risultati e quote di mercato, che aiutano in questo caso a inquadrare la situazione di un’azienda che è leader in molti segmenti di mercato ma arranca (al 4° posto) nel mercato della telefonia: con Vibe Z2 (429 dollari) e Vibe X2 (399 dollari), cronologicamente in arrivo in Cina, Asia Orientale, Europa Orientale e Medio Oriente, Lenovo punta a scalare gli ultimi gradini che la separano da questo podio. Vibe Z2 è presentato come selfiephone e punta tutto sui numeri: processore quadcore Snapdragon a 64 bit con 2GB di RAM, 7.8 mm di spessore su display da 5,5”. Le protagoniste però sono le fotocamere: 13 MP quella posteriore con autofocus, sensori BSI ed OIS con flash LED, e 8 MP quella frontale per selfie impagabili. Ad “oscurarlo” ci pensa Vibe X2, il primo smartphone in gradazione di colori: l’idea piace, i materiali a seconda della versione sono anche molto ricercati come il bambù e in generale l’originalità del prodotto è il qualcosa in più che può fare la differenza, magari anche nei mercati principali. X2 monta processore octacore da 2 GHz, 2 GB di memoria RAM, fotocamera posteriore/frontale rispettivamente da 13/5 MP e una gamma iniziale di “optional” quali speaker ed extra batteria che lasciano intendere un segmento di mercato dedicato in arrivo da qui a breve. Proposto in 5 varianti cromatiche, dal palco dell’IFA il colosso cinese ventila già l’ipotesi di nuove versioni future e con possibilità di personalizzazione: non è chiaro se l’idea sia quella di offrire un ventaglio ampio di gradazioni “predefinite” o se ci sarà la possibilità di creare il proprio stile configurando a piacimento il Vibe X2. MOBILE LTE per tutti grazie a Sony Xperia E3 Xperia E3 è uno smartphone che va a ricoprire il ruolo di entry-level della gamma di dispositivi Sony. La scheda tecnica è povera di grandi numeri ma fa piacere leggere della presenza di un modulo integrato 4G LTE affiancato a un processore Snapdragon 400 quad core da 1,2 GHz, una grafica Adreno 305 e 1 GB di memoria RAM. Il display è un 4,5’’ da 480x854 pixel mentre per il comparto fotocamere bisogna accontentarsi di un modulo principale da 5 MP e di uno secondario-frontale da 1,3 MP. In pratica, Sony richiama l’estetica e il design dei top di gamma ridimensionandone le caratteristiche e rendendole accessibili ai più. Sony Xperia E3 sarà disponibile da ottobre in quattro diverse colorazioni (white, black, lime e copper) a un prezzo non ancora comunicato. MOBILE Samsung Galaxy Note 4 segue Da pagina 18 è reso poi più intelligente grazie all’uso del sensore per i battiti cardiaci sul retro come pulsante di scatto: l’idea originale è di LG, ma Samsung ha saputo implementarla senza aggiungere un altro tasto al centro della scocca posteriore. Per finire S-Pen: sensibilità doppia rispetto al modello precedente per riuscire a rilevare anche inclinazione del pennino e rotazione sull’asse. Abbiamo provato a scrivere un po’ e non abbiamo notato grosse differenze rispetto alla versione precedente, ma dobbiamo ammettere che ci siamo limitati a qualche parola e a qualche scarabocchio: una persona probabilmente abituata al Note saprà apprezzare le migliorie. La presenza del display QuadHD comunque aiuta anche S-Pen: si riescono a tracciare linee davvero sottili grazie alla risoluzione più elevata. Samsung ha aggiunto anche svariate funzioni software a S-Pen, dalla possibilità di gestire multitasking e multiwindow alla modalità di selezione in stile “mouse” di più oggetti: oggettivamente riteniamo che si potesse fare anche a meno di queste funzionalità che fanno sembrare il Note più un notebook con Windows che uno smartphone, ma magari qualcuno apprezzerà. Pronto a sfidare il nuovo iPhone Tornando al tema introduttivo, pensiamo che Samsung possa davvero giocarsela con un iPhone 6: torna al sommario anche se non abbiamo tra le mani il prodotto Apple, possiamo scommettere che come “costruzione” e feeling l’iPhone avrà una marcia in più; in realtà, però, quello che bisogna capire è se Apple saprà offrire qualcosa in più per il modello con schermo grande o si limiterà ad ingrandire lo smartphone aggiungendo una fila di icone e più risoluzione. Il Note 4 non è un Galaxy S5 più grande, è un prodotto da usare in modo diverso con il valore aggiunto del pennino, e pensiamo che difficilmente Samsung potesse fare qualcosa in più per renderlo un prodotto più interessante agli occhi del pubblico. L’esperimento Edge, con lo schermo piegato sul bordo, è la chia- ra indicazione che siamo arrivati ormai a un limite con gli smartphone che richiede drastici cambiamenti per tornare a innovare. A favore del Note non depone tuttavia il fattore prezzo: il Note 3 costava, di listino, 739 euro. Samsung Italia ci ha fatto chiaramente capire che quando il Note 4 arriverà a ottobre costerà di più, e pensiamo che si possa tranquillamente andare a 799 euro. Un prezzo probabilmente simile a quello del nuovo iPhone 6, ma indubbiamente eccessivo. La soluzione c’è, ed è sempre la solita: aspettare qualche mese. Samsung ci ha insegnato, infatti, che i suoi prezzi “suggeriti al pubblico” subiscono un calo naturale nel corso dei mesi. Il miglioramento estetico c’è: il telefono dà una buona sensazione di solidità. Piccolo “avvallamento” nella zona della presa jack per collegare le cuffie. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO Panasonic ha mostrato a Berlino un prototipo semidefinitivo dell’attesissimo TV LCD top di gamma, l’HD AX900 Panasonic HD AX900: questo LCD si vede come il plasma? Abbiamo assistito alla demo-confronto all’IFA: le impressioni sono buone, ma da confermare con un test sul TV definitivo di Gianfranco GIARDINA L’ obiettivo era stato dichiarato da Panasonic già alla convention dello scorso marzo: il nuovo top di gamma LCD Ultra HD, l’HD AX900 non farà rimpiangere il plasma. Ovviamente, dopo aver visto generazioni e generazioni di LCD arrancare in termini di qualità di immagine nei confronti dei migliori plasma, si fa fatica a crederci. Panasonic ha - non a caso - deciso di fare un confronto a tre: LCD “convenzionale”, il re dei plasma (lo ZT60) e, nel mezzo, l’AX900. Il tutto in una sala nera e totalmente oscurata, tanto da non riuscire quasi a scorgere la struttura dei TV. Premettiamo che non abbiamo potuto verificare le impostazioni dei TV, provare con materiale diverso da quelle proposto né modificare l’illuminazione della stanza. Inoltre va detto che qualsiasi considerazione fatta sulle sole fotografie non ha senso: i nostri giudizi - per ora del tutto preliminari - si basano su quanto visto, con tutti i limiti di quanto sopra. A occhio nudo la co- lorimetria dell’AX900 e dello ZT60 appariva del tutto identica, come anche la profondità dei neri. La demo, congegnata proprio per dimostrare l’assunto che i due TV danno le medesime prestazioni, raggiunge senza dubbio l’obiettivo: con le immagini utilizzate (tutti soggetti molto saturi su fondo nerissimo) si fa fatica a trovare le differenze. In fotografia, addirittura, compare una sorta di alone sulle alte luci più presente sul plasma che sull’LCD (ma a occhio nudo non sembrava). Di certo il sistema di local dimming compensato con il processing dell’immagine (un sistema simile a quello già utilizzato in passato sui top di gamma Sony) dà i suoi frutti e alla fine delle porzioni luminose delle immagini, non si vedono i temuti aloni. Grandi differenze invece con un TV LCD LED non local dimming: innanzitutto la cromia appare molto più povera, soprattutto sui rossi che virano al magenta (temiamo anche frutto di una taratura “discutibile”). E poi la luminosità spuria dello sfondo è notevole, almeno in una stanza nera del tutto oscurata. Resta il dubbio di come si comporterebbe l’AX 900, qui promosso a pieni voti, in condizioni “normali”, quindi con un livello di illuminazione più alto, abituale per gli ambienti domestici. Infatti, non è così infrequente che TV che hanno ottime performance in sala “nera”, non siano altrettanto entusiasmanti in situazione di illuminazione medio-alta; come anche è capitato che alcuni TV (per esempio proprio lo ZT60) sappiano dare il meglio di sé quando la luce è ben presente. Quindi, bisognerà aspettare la release finale del TV (attesa per novembre) e i test che sicuramente faremo non appena potremo configurare e alimentare il TV secondo i nostri abituali standard. TV E VIDEO Haier mostra all’IFA una serie di TV aggiornabili tramite un modulo removibile MAGAZINE Il TV Haier diventa modulare e controlla la salute Il sistema offre anche una suite di app per il controllo dei nostri parametri biometrici Estratto dal quotidiano online www.DDAY.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Claudio Stellari, Maria Chiara Candiago, Alessandra Lojacono, Simona Zucca Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 Per informazioni dday@dday.it Per la pubblicità adv@dday.it torna al sommario di Paolo CENTOFANTI H aier ha mostrato all’IFA la nuova serie di televisori U900, denominati modular TV. Si tratta di un concept di Smart TV in cui tutta la logica del televisore è raccolta insieme alle connessioni in un modulo installato sul retro del cabinet, che può essere aggiornato di volta in volta per tenere il TV sempre al passo con i tempi. L’idea è simile in parte all’evolution kit di Samsung (e il box mostra come il suo design sia decisamente debitore nei confronti di quello dei TV top di gamma Samsung), ma a differenza delle soluzioni del produttore coreano (su alcuni modelli è un modulo plug-in, su altri è un box esterno), il modulo del TV sostituisce anche tutti gli ingressi audio e video e viene installato all’interno di un apposito pannello. Oltre a questa caratteristica, che dovrebbe assicurare una buona longevità al prodotto, la serie Modular TV presenta una piattaforma smart TV completa di app per il fitness. I TV sono dotati infatti di connettività Buetooth tramite la quale possono essere importati dati biometrici da una serie di accessori per tenere sotto controllo attività fisica, qualità del sonno, peso, battito cardiaco e persino pressione arteriosa. Il TV è dotato di webcam integrata con una funzionalità che avvisa quando l’utente è seduto a una distanza non idonea per la visione e in particolare se siamo seduti troppo vicino. Al momento non abbiamo ulteriori informazioni sui tagli in cui saranno disponibili questi televisori, ma di sicuro saranno basati su pannello Ultra HD. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO Panasonic mostra la gamma di TV 4K AX630: si parte da 949 euro per il 40” Panasonic AX630: ecco il TV 4K “per tutti” Ha un design curato e offre le tecnologie evolute della serie AX, a un prezzo competitivo di Emanuele VILLA C he il 4K sarebbe diventato accessibile ai più era ovvio, al massimo non era chiaro quando ciò sarebbe successo. Ma ora sì: all’IFA 2014. Intendiamoci, non che la mossa di Panasonic sia in assoluto la prima in questo senso, ma si può dire che la proposta di un TV 4K da 40’’ a poco più di 900 euro rappresenti quel passo avanti indispensabile per rendere l’Ultra HD una tecnologia per tutti, non solo per gli appassionati facoltosi. Ecco perchè, invece di parlare di nuovi e fantascientifici top di gamma (AX900) qui ci soffermiamo sulla linea entry level, che nella fattispecie è la AX630. E volutamente partiamo dal prezzo: AX630 sarà disponibile da fine settembre nei tagli da 40, 48 e 55 pollici a partire da 949 euro; nessuna comunicazione ulteriore sui tagli più gran- LG ha un TV 8K ma non è OLED LG ha mostrato all’IFA, anche se non pubblicamente, il suo primo televisore Super HiVision. Non un prototipo, ma un campione di pre produzione pronto per i paesi asiatici come il Giappone, dove a breve i 7680 x 4320 pixel diventeranno una realtà. Un televisore enorme, 98”, sul quale LG proiettava fotografie e filmati (molto statici) con una resa impressionante. Realizzarlo non è stato però complesso come sembra: LG ha utilizzato quattro pannelli LCD da 49” Ultra HD senza tagliarli, gli stessi che equipaggiano le sue Smart TV 4K di fascia entry level. Nonostante i progressi fatti dall’azienda nel campo delle TV OLED, dove LG è leader tecnologico del settore, per questo TV da 98” l’azienda è dovuta tornare al buon vecchio e gestibile pannello LCD. Mentre guardavamo a poco più di un metro le immagini del nuovo TV, pensavamo che, in fin dei conti, queste immagini che sembrano davvero “vive” hanno solo 89 dpi di risoluzione. Molto meno del display di uno smartphone da 30 euro. torna al sommario Spotify Connect debutta sui TV Philips Spotify Connect sbarca su nuovi devices I TV Philips basati su Android saranno i primi Smart TV ad averlo Per l’audio partnership con Bose e apertura ai sistemi Multiroom di Roberto PEZZALI di, poichè ovviamente i 949 euro sono vincolati al modello da 40’’. Caratteristiche? il processore Dual-Core Plus, HDMI 2.0 con supporto 60p e la compatibilità con il protocollo HDCP 2.2 (High-bandwidth Digital Content Protection). Non mancano, ovviamente, i contenuti inte- rattivi e smart che sono parte integrante dell’intera serie AX: TV Anywhere, per esempio, per accedere ai contenuti del TV tramite app, ma anche MyStream e VoicePrint Recognition, che gli appassionati hanno potuto conoscere sui modelli di gamma più alta. TV E VIDEO Il prossimo Ambiligth lascerà tutti a bocca aperta Philips: ecco l’Ambilight del futuro Arriverà nel 2016 o forse dopo di Roberto PEZZALI uando si parla di TV Philips è impossibile non considerare Ambilight, la soluzione per l’illuminazione d’ambiente integrata nel TV che da semplice “luce riposante” si è evoluta nel tempo diventando parte integrante nel design del TV. Nonostante qualche passo falso (chi si ricorda di Aurea?) l’arrivo del LED ha aiutato Philips a migliorare anno dopo anno la sua experience, ma a quanto pare il bello deve ancora venire. Tra due o tre anni, infatti Ambilight cambierà volto: basta semplice luce, arrivano le immagini. Nessuno ha spiegato come funzionerà, su cosa si baserò e se saranno usati dei piccoli proiettori LED: l’unica cosa che possiamo mostrare è il risultato. Servirà una parete bianca bella grossa, ma l’effetto è assicurato. Q Spotify Connect festeggia il suo compleanno e si regala nuovi partner: TPVision, Bose e Panasonic sono solo alcuni dei nuovi nomi, ma la novità forse più importante è l’arrivo della soluzione su Smart TV e sistemi audio multiroom. Per la prima volta, infatti, le TV Philips dotate di sistema operativo Android saranno compatibili con Spotify Connect e gli utenti della versione Premium potranno quindi riprodurre musica direttamente dal TV utilizzando lo smartphone come semplice telecomando. La stessa cosa sarà possibile anche per gli speaker Bose e per svariati sistemi multiroom, anche se al momento Spotify non ha precisato quali saranno le aziende coinvolte. Spotify Connect è un’ottima funzionalità per chi ascolta molta musica: rispetto al semplice streaming, che sfrutta l’applicazione dello smartphone o del tablet, Spotify Connect si appoggia all’hardware del dispositivo certificato. Lo smartphone sarà quindi un semplice telecomando per scegliere la musica o la playlist e impartire le istruzioni, poi potrà essere spento per non consumare batteria. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO Haier ha presentato due gamme di TV Ultra HD, con schermo piatto e curvo Anche Haier cede al fascino delle “curve” Allo stand presenti anche i TV OLED full HD, in una veste che sembra ormai definitiva H di Paolo CENTOFANTI aier ha presentato all’IFA una nuova gamma di TV con pannello Ultra HD con display curvo e la nuova gamma H6600 di TV Ultra HD piatti. I modelli presentano un’estetica simile tra di loro, essendo entrambe le serie caratterizzate da una cornice slim, con finitura in alluminio sul bordo inferiore, con la differenza naturalmente che la nuova serie top Q8000 (per l’italia di parla solo di taglio da 65 pollici) presenta appunto una leggera curvatura del display. La serie Q8000 è dotata di tuner DVB-T2, ingresso HDMI 2.0, decoder HEVC per la lettura di filmati da chiavette USB, è compatibile DLNA e monta un pannello che vanta, secondo il produttore, un rapporto di contrasto di addirittura 40.000.000:1. Il TV supporta anche la riproduzione 3D con occhiali passivi. La gamma H6600 è composta da TV 4K disponibili in tagli di medio formato, con due modelli da 42 e 50 pollici, e in versione da 65 pollici. I TV sono disponibili con configurazione a doppio o persino triplo tuner DVB-T2, sono dotati di connettività di rete, supporto per DLNA, porta USB per la riproduzione di contenuti multimediali e la registrazione dei programmi TV su un hard disk ester- La nuova serie di TV top Haier Q8000. In foto il TV OLED Haier LO55H9800. no, mentre il pannello da 3840x2160 pixel offre un rapporto di contrasto di 5.000.000:1. Presso lo stand era possibile ammirare anche un’intera parete di display OLED curvi da 55 pollici, TV all’apparenza completi, con sigla LO55H9800. A differenza dei prototipi OLED Haier visti fino ad ora, infatti, gli esemplari qui a IFA sono completi di ingressi e tutte le connessioni che ci si aspetta su un modello commerciale. Le caratteristiche tecniche parlano di cornice spessa appena 1,5 mm e di un rapporto di contrasto 100.000:1 (il che rende ancora meno credibili i valori dichiarati per la gamma LCD), mentre il pannello ha una risoluzione full HD. Nessuna informazione su un’eventuale disponibilità di questi TV. Philips si “curva” alle esigenze di mercato Un solo modello per ora, prezzo 3500/4000 euro, se avrà successo ne arriveranno altri T di Roberto PEZZALI torna al sommario I nuovi modelli Philips Ultra HD di gamma media offrono prezzi abbordabili, buon design e un sistema operativo “smart” flessibile e completo di Roberto PEZZALI TV E VIDEO Philips presenta il suo primo TV curvo, l’8900, un 55 pollici Ultra HD con Android V curvo anche per Philips: fascia premium, pannello 4K e Android a bordo contraddistinguono la serie 8900. Se si chiede a Philips cosa li ha convinti a lanciare un TV curvo la risposta è semplice: “il mercato”. Effettivamente non si è ancora ben capito se i consumatori hanno apprezzato la novità di Samsung, ma per non rischiare Philips ha deciso di esserci con un singolo modello di fascia alta, che con i suoi 55” rappresenta un esemplare unico in mezzo ad una gamma che vede ora 12 modelli Ultra HD piatti. Con Ambilight a 3 lati e Android a bor- Philips porta Android sui TV Ultra HD do (quello attuale, non la nuova versione che arriverà solo il prossimo anno) la serie 8900 si distingue comunque per le soluzioni utilizzate, dal Micro Dimming Pro ai filtriUltraResolutionche a Philips piacciono tanto. Trattantodosi di un prodotto “premium”, che verrà venduto ad ottobre ad un prezzo intorno ai 3500/4000 euro, Philips ha cercato di curare in modo particolare design e sistema audio, con un bel subwoofer inserito sul retro al centro dello schermo e una base in alluminio che si integra perfettamente con il design curvo. Android su tutta la gamma di TV: dopo aver introdotto il primo modello nel primo semestre dell’anno Philips si prepara ad ampliare la sua gamma di prodotti con altre serie basate su Android. Con la certificazione ufficiale di Google i nuovi TV non vanno però confusi con quelli dotati di Android L che Philips e Google stanno preparando e che arriveranno solo nella prima metà del 2015: nei modelli attuali c’è una versione custom di Jelly Bean che rappresenta l’evoluzione di quella vista al CES di Las Vegas. Uno dei modelli più interessanti della nuova gamma è la nuova serie 7900, Android e Ultra HD ad un prezzo decisamente abbordabile: i TV saranno disponibili infatti nei tagli da 49” e 55” ai prezzi rispettivamente di 1399 euro e 1699 euro. Caratterizzati da un design molto leggero, con una cornice sottilissima e una base che quasi non si vede, la nuova serie 7900 può vantare anche la presenza di Ambilight su due lati e di buona parte della “suite” di algoritmi per il miglioramento dell’immagine che Philips ritiene indispensabili, dal Micro Dimming Pro al Perfect Natural Motion. Come tutti i prodotti di fascia alta la serie 7900 disporrà di due tuner DVB-T/DVB-T2, per registrare un programma mentre se ne guarda un altro. I TV arriveranno sul mercato a partire da ottobre. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO All’IFA di Berlino Loewe presenta la nuova gamma di TV, composta interamente da modelli con pannello 4K Loewe punta sull’Ultra HD: tutta la gamma è 4K Design e costruzione sono di altissimo livello (come da tradizione) e finalmente anche ii prezzi ora sono concorrenziali di Paolo CENTOFANTI L quanto riguarda il posizionamento in ambiente. La serie Art è dotata della nuova interfaccia Media Assist, leggermente migliorata rispetto a quella dello scorso anno, con tutte le funzionalità di rete per le app smart TV e riproduzione di contenuti multimediali da sorgenti sulla rete domestica. I TV sono dotati di doppio tuner DVB-T2 e doppio DVB-S2, e supportano la nuova app Smart TV2move, che consente di riprodurre in streaming le trasmissioni live dal tuner del TV a uno smartphone o un tablet via Wi-Fi. Interessanti i prezzi visto che il modello da 40 pollici avrà un costo di 1499 euro, mentre il prezzo di listino del 55 pollici sarà di 2399 euro. Entrambi i modelli saranno disponibili da novembre nelle colorazioni silver e nera. Nel corso del 2015 arriverà anche un modello con schermo da 48 pollici. La serie Connect nasce sulla base delle caratteristiche della serie Art ma si distingue per il diverso design e per alcune funzionalità in più, a cominciare dall’hard disk integrato da 1 Terabyte per la registrazione delle trasmissioni TV. Come la serie Connect ID dello scorso anno, anche i nuovi modelli sono personalizzabili nella cover dei diffusori e nel profilo che corre intorno alla cornice. Nel nuovo Connect, entrambe le parti sono montabili dall’utente e le finiture disponibili sono quattro: nero, argento, blu petrolio e cappuccino. La presenza dell’hard disk da 1 Terabyte, insieme ai doppi tuner digitale La serie Art, ha cornice in alluminio e la griglia nasconde il sistema audio, da 80 Watt sul TV 55”. La serie Connect integra il pre-amplificatore 5.1 per aggiungere un sistema audio completo. oewe si presenta all’IFA come un’azienda rinnovata, con nuovi capitali grazie all’ingresso dei nuovi finanziatori nel corso dell’ultimo anno, e soprattutto forte dell’importante partnership con Hisense. Un accordo, quello con l’azienda cinese, che ha dato modo a Loewe di accedere a una capacità produttiva in grado di rendere decisamente più competitiva la sua offerta di TV. Va detto che nonostante la ristrutturazione dell’azienda, se dovessimo giudicare la nuova Loewe dalla gamma prodotti vista qui a Berlino, il senso di continuità con il passato è tale da non far trapelare minimamente le difficoltà degli scorsi mesi, anche perché, come è stato più volte sottolineato in conferenza stampa qui ad IFA, i TV Loewe continuano a fregiarsi del “bollino” made in Germany, e anzi è stata ampliata la forza lavoro negli impianti di Kronach in Baviera. Quello che può garantire Hisense è, infatti, la combinazione di volumi di produzione dei pannelli, prezzi, oltre che un accesso più veloce alle nuove tecnologie. E infatti il primo dato importante della gamma 2014/2015 Loewe è il fatto che tutti i nuovi TV sono dotati di pannello Ultra HD. Dal 40 pollici della serie entry level Art, fino alla serie Reference, tutti i TV sono 4K, con ingressi HDMI 2.0, codec HEVC integrato, nuova interfaccia Media Assist e processore quad core. Il catalogo non ha subito grossi stravolgimenti e continuiamo ad avere la serie Art come fascia di ingresso, la serie Connect e quindi il top di gamma Reference, che accorpa quella che era lo scorso la serie Individual. Sopra a tutti c’è il Loewe Masterpiece (foto in apertura), TV di design da appoggiare direttamente al pavimento, con pannello Ultra HD curvo, che al momento è soprattutto un concept, ma che nel 2015 dovrebbe diventare un vero prodotto commerciale. I TV Loewe Art rappresentano la serie entry level di quest’anno e si distinguono, oltre che per il pannello Ultra HD, per il bel design che mette bene in evidenza i diffusori stereo sotto la cornice dello schermo. I primi tagli ad arrivare saranno il 40 pollici, con diffusori da 20 + 20 Watt, e il 55 pollici, con altoparlanti da 40 + 40 Watt. La qualità della costruzione è come da standard Loewe molto elevata, con una buona scelta di materiali, a cominciare dalla cornice in alluminio, e come di consueto sono offerte diverse soluzioni per torna al sommario terrestre e satellitare, abilita le nuove funzioni di Multi Recording e Mobile Recording. Nel primo caso si tratta della possibilità di poter registrare fino a due programmi contemporaneamente e di visualizzarne un terzo, naturalmente diversi. L’unico limite è che almeno due dei tre programmi devono essere trasmessi sullo stesso multiplex. Con il Mobile Recording, invece, è possibile programmare la registrazione di una trasmissione anche quando si è fuori casa, tramite l’app per iOS o Android. Sempre parlando di sintonizzatori, funzione comune a tutti i modelli, è quella dell’Instant Channell Zapping, che permette di passare in sequenza i canali sintonizzati in meno di un secondo, sfruttando il doppio tuner per la preselezione. Per quanto riguarda l’audio, invece, i TV sono dotati di sistema a 4 altoparlanti per una potenza complessiva di 80 Watt su tutti i tagli, con pre-amplificatore integrato per un sistema 5.1 opzionale. La serie Connect sarà disponibile inizialmente nei tagli da 55 pollici, nei negozi già a settembre ad un prezzo di 3399 euro, e 40 pollici, quest’ultimo disponibile da ottobre a 2399 euro. Nel corso del 2015 arriveranno anche i modelli da 48 e 65 pollici. Il nuovo top di gamma è costituito dalla serie Reference, disponibile nel 2015 in due tagli 55 e 65 pollici, che offre tutte le funzionalità delle due serie inferiori e che si distingue per un design ancora più “premium” con nuovo vetro anti riflesso e per l’integrazione di una vera e propria sound bar SOEN da ben 120 Watt complessivi di potenza. Si tratta di un sistema audio composto da 4 + 4 altoparlanti, direzionati sia frontalmente, che verso il basso e sul retro, e che comprende un processore audio che offre un effetto di virtual surround per l’ascolto delle tracce in audio multicanale, anche Dolby TrueHD e DTS-HD. Come la serie Connect, anche in questo caso sarà possibile espandere l’audio con una gamma di diffusori 5.1 completa, e la griglia dei diffusori sarà personalizzabile in diverse finiture. Il mobile del TV sarà invece disponibile in versione nera o silver. Per la serie Reference non abbiamo ancora un’indicazione dei prezzi, se non che saranno più o meno in linea con quelli della serie Individual. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO Aspettando l’era della tecnologia OLED, Hisense prova a spingere “oltre” l’LCD Hisense ULED, il TV LCD LED con i colori dell’OLED Quantum Dot, local dimming ed elaborazione del segnale: ecco la ricetta degli Ultra LED H di Paolo CENTOFANTI isense ha lanciato una provocazione all’IFA 2014, paragonando i suoi nuovi TV top di gamma Ultra HD niente meno che all’OLED per resa cromatica. Questo il senso del confronto effettuato presso lo stand del produttore cinese, dove sono stati presentati i nuovi TV della serie ULED, visti inizialmente lo scorso gennaio al CES e ora pronti alla commercializzazione. Ma cos’è l’ULED o Ultra LED? Non si tratta propriamente di una nuova misteriosa tecnologia di pannello, ma di un display LCD a LED con quantum dot, unito al più tradizionale local dimming per la retroilluminazione e a un pizzico di elaborazione del segnale in ingresso. I quantum dot sono dei particolari semiconduttori cristallini che emettono luce con una lunghezza d’onda molto stretta. Utilizzati nei LED per la retroilluminazione di un display LCD, permettono di ottenere dei primari RGB estremamente puri e quindi di ottenere poi una copertura dello spazio colore più ampia rispetto a quella dei normali LED bianchi o persino LED RGB. Quello strano triangolo Swarovski Samsung e LG Swarovski è partner di entrambe le società imbellettando i prodotti dei due brand con i cristalli. I rivali storici uniti da un brillante... di Gianfranco GIARDINA La dimostrazione di Hisense puntava quindi a mostrare come la resa cromatica dei suoi display fosse comparabile a quella di un display OLED, cosa in effetti abbastanza vera da quello che abbiamo potuto vedere, almeno fino a quando rimaniamo nell’angolo di visione più ristretto di un LCD. Ovviamente il rapporto di contrasto dell’OLED è un’altra cosa, ma Hisense cerca di avvicinarcisi utilizzando local dimming e un’elaborazione digitale dell’immagine, per aumentare il contrasto percepito. In particolare la gamma ULED im- plementa quello che Hisense definisce “Ultra Dimming”, con controllo della retroilluminazione a 144 zone. Il primo modello ULED ad arrivare sul mercato sarà il 55XT900, un 55 pollici appunto con pannello 4K, Wi-Fi integrato e piattaforma smart TV, controlli vocali e servizi cloud e decoder HEVC. In fiera potevamo già vedere anche i modelli di polliciaggio superiore, un 65 pollici e un 85 pollici, entrambi sempre con pannello 4K. Il design per l’Italia sarà leggermente diverso e più simile a quello della serie 4K non ULED. Samsung e di LG sono arrivate all’IFA 2014 entrambe presentando una partnership con Swarovski. Evidentemente, malgrado i due colossi coreani siano acerrimi nemici, nessuna gelosia nel condividere il legame. LG ha infatti presentato una versione esclusiva dei propri TV OLED griffata Swarovski: due modelli, uno tempestato di brillantini sulla base in vetro; l’altro invece con la base modificata con un “poliedro” di cristallo. TV E VIDEO Toshiba ha mostrato all’IFA i prototipi di TV della serie U, arriveranno nel 2015 Nuovi Ultra HD anche per Toshiba, piatti e full LED Torna il Cevo Engine e soprattutto la retroilluminazione LED Pro 700 con Local Dimming T di Paolo CENTOFANTI oshiba ha presentato all’IFA una nuova serie di TV Ultra HD, al momento ancora allo stadio di prototipo, visto che i primi modelli arriveranno nel 2015. La nuova Serie U per la gioia di molti appassionati è composta da TV con schermo piatto e pannello 4K LCD a LED. La retroilluminazione eredita la tecnologia LED Pro 700 già vista sulle attuali serie L7 e L9: essenzialmente Toshiba tiene duro sulla strada del full LED con local dimming e in un mondo di LED Edge è sicuramente una buona notizia. I nuovi TV si distinguono per l’accattivante design, la cornice ultra slim e naturalmente il ritorno del processore CEVO Picture, come lo chiama ora Toshiba. L’azienda non ha rilasciato molti dettagli, Sappiamo che la nuova versione del processore CEVO gesti- torna al sommario sce la decodifica HEVC sia per i contenuti in streaming, che per la riproduzione di file multimediali da periferiche USB o schede SD. Nessuna menzione per quanto riguarda l’eventuale compatibilità con il nuovo formato anche per le trasmissioni televisive DVB. Toshiba ha posto l’accento invece soprattutto sulla nuova versione della funzionalità MediaGuide Replay, una sorta di EPG intelligente che è in grado di imparare i nostri gusti e di suggerire contenuti che potrebbero interessarci, ma anche di registrarli in modo automatico. La nuova versione sarà anche control- labile da fuori casa, tramite le app per smartphone e tablet. Nessuna informazione su quando saranno disponibili i nuovi TV se non che ulteriori dettagli sulle caratteristiche della Serie U saranno rilasciati nel 2015. Samsung da parte sua ha rivestito di cristallini Swarovski lo sportello posteriore del Galaxy Note 4 e il cinturino del Gear S. Anche in questo caso i risultati si rifanno probabilmente a un’estetica che temiamo essere lontana dai gusti del Belpaese. Al di là dell’effettiva vendibilità dei prodotti, va reso merito agli uomini di martketing di Swarovski: mettere insieme diavolo e acqua santa senza essere maledetti è un’acrobazia riuscita a pochi. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO Ultra HD, OLED, TV curvi: il produttore di TV cinese all’IFA di Berlino espone modelli per tutte le esigenze L’Ultra HD più grande è di TCL: un gigante da ben 110” Tra le novità esposte anche i TV con marchio Thomson, tre serie tutte Ultra HD, che TCL commercializzerà in Europa I di Paolo CENTOFANTI chio Thomson, con il quale TCL commercializzerà tre nuove gamme di TV: A7, Z8 e Z7, tutte dotate di pannello Ultra HD e che si distinguono per differenti polliciaggi e alcuni dettagli. In particolare la serie A7 sarà disponibile nelle versioni da 49 e 55 pollici, con interpolazione dei fotogrammi fino a 800 Hz, HDMI 2.0, Miracast, decoder HEVC e nuova piattaforma smart con processore quad core. Le serie Z8 e Z7 presentano caratteristiche simili, ma saranno disponibili rispettivamente nei tagli di 85, 55 e 49 pollici e 65, 42 e 40 pollici. Le due serie si differenziano tra loro, oltre che per la base, per l’implementazione di local dimming (fino a 240 zone sull’85”) sulla serie Z8. Per quanto riguarda il range di prezzo non sono ancora state rilasciate informazioni dettagliate. Per finire allo stand è stato mostrato anche un TV OLED da 55 pollici, al momento ancora allo stato di prototipo e simile a quello che avevamo già visto lo scorso gennaio a Las Vegas. I TV Ultra HD TCL con pannello curvo serie H9600. I nuovi TV entry level TCL della serie Color Touch. l primato del TV Ultra HD più grande del mondo appartiene al produttore cinese TCL, che ha costruito il suo stand intorno ad un monumentale televisore curvo con schermo da 110 pollici. Si tratta chiaramente di un prodotto realizzato appositamente per stupire e per far parlare, ma TCL ha presentato all’IFA diverse gamme di TV Ultra HD, piatte e non, anche con il marchio Thomson che arriverà anche in Italia. Il 110 pollici nasce, evidentemente, per dimostrare la capacità produttiva del nuovo impianto di 8.5 generazione e offre un angolo di visione di 55 gradi a una distanza di 3 metri. Ha una luminosità di 800 nits (non pochi per un TV così grande), local dimming, interpolazione dei fotogrammi a 400 Hz, 3D di tipo attivo e un peso di “soli” 425 Kg. La curvatura dello schermo torna anche sulla nuova gamma di TV Ultra HD H9600, di cui per il momento TCL non ha rilasciato moltissimi dettagli se non che sarà disponibile in tagli da 75, 65 e 55 pollici e che i TV saranno dotati di decoder HEVC e ingressi HDMI 2.0. Il design è particolare perché sembra prendere spunto dagli ultimi modelli top di gamma Panasonic, ma qui in versione con curvatura. Schermo piatto invece per la nuova serie S76, sempre con pannello 4K e disponibile nei tagli di 40, 49 e 55 pollici. I TV sono dotati di nuova piattaforma smart TV con processore quad core, di tuner DVB-T2 e DVB-S2, Wi-Fi integrato con funzionalità Miracast e player DLNA, hanno 3 ingressi HDMI 2.0 per le future sorgenti Ultra HD e 3 ingressi USB per la riproduzione di contenuti multimediali da periferiche esterne. Al momento non abbiamo ancora indicazioni sui prezzi. Sul versante entry level, invece, il produttore cinese propone la nuova gamma Color Touch, TV dal design decisamente semplice e colorato, come quello già sperimentato per IKEA. Si tratta di TV da 24, 28 e 32 pollici che saranno disponibili nei colori blu, rosa, giallo, arancione e grigio. Come dicevamo, torna alla ribalta anche il mar- torna al sommario Il prototipo di TV OLED 55” esposto da TCL all’IFA. I TV con schermo Ultra HD Thomson della serie Z7. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE TV E VIDEO LG lancia un proiettore compatto in grado di offrire immagini fino a 2,5 metri di base LG MiniBeam, proiettore LED con Miracast Anche l’audio può essere inviato in streaming in modalità wireless, grazie al Bluetooth di Roberto PEZZALI L G propone come novità per la prossima stagione un nuovo video proiettore a LED. Da anni LG produce videoproiettori, e in questo caso ha scelto di realizzare un prodotto particolare, cercando di inserirsi in un mercato dove oggi prodotti come il Qumi la fanno da padrone. LG Bluetooth Minibeam Projector è un proiettore a LED che sta nel palmo di una mano dotato di interessanti funzionalità multimediali; con un peso di 580 grammi e 17 cm di lunghezza il piccolo proiettore è perfetto per le installazioni mobili. LG Bluetooth Minibeam Projector può contare su un gruppo LED capace di generare 700 ANSI lumen di luminosità, quindi un flusso più che sufficiente per coprire uno schermo da 2.5 metri di base in una stanza Il VPL-VW300ES è un prodotto completo e Sony promette il migliore rapporto qualità-prezzo del mercato di Vittorio Romano BARASSI parzialmente oscurata. Con una matrice DLP da 1280 x 800 il proiettore si distingue per due particolarità: da una parte Miracast integrato, per ricevere presentazioni e schermate da tablet in modalità wireless, dall’altra il Bluetooth, che permette di inviare l’au- dio del proiettore in streaming a una docking o ad un set di cuffie. Il proiettore dispone anche di media player integrato compatibile con MKV e altri formati video, quindi si può usare stand-alone senza sorgente per guardare un film o riprodurre foto.. TV E VIDEO In uno spazio demo Sony mostra l’evoluzione dell’intrattenimento domestico Nel futuro di Sony ci sono i picoproiettori portatili Schermo senza confini e immagini su qualsiasi superficie, come nei film di fantascienza L di Michele LEPORI a conferenza stampa di Sony si è conclusa con la possibilità di provare con mano tutta la nuova gamma. In un angolino non molto lontano dal palco la casa giapponese ha allestito, in pochi metri quadri, un ambiente domestico dove poter mostrare - a porte chiuse e specificando chiaramente che i prodotti in uso erano ancora solamente dei prototipi - cosa vuol dire avere tutto a portata di mano. La demo “ambientata” era basata in larga parte sul proiettore 4K da soffitto a tiro corto già visto a gennaio scorso al CES di Las Vegas: questo atteso prodotto - così è stato promesso in conferenza stampa - arriverà anche in Europa entro la prima metà dell’anno prossimo, anche se a un prezzo probabilmente esorbitante, intorno ai 25mila euro. Ma non sono mancate delle novità, come per esempio l’utilizzo di picoproiettori con sensori di movimento integrato, che permettono di proiettare sulle superfici domestiche e di interagire con le immagini. Oltre al picoproiettore integrato nelle lampade di casa (a Las Vegas si era già visto qualco- torna al sommario Sony presenta il proiettore 4K “economico” 7000 euro IVA compresa sa in tal senso), a stupire favorevolmente ci ha pensato un “cubetto” che proietta sulla superficie sulla quale appoggia. Se posto su un piano di lavoro, lo trasforma in un display interattivo; se posizionato su una superficie verticale, come per esempio sulla porta di un frigorifero,la trasforma in uno schermo. Il tutto, grazie alla connettività wireless e a una logica sufficiente a interagire direttamente con i device, si trasforma in infinite possibilità di “arredamento digitale” e interazione smart con la casa. Non finisce qui: spostandoci in bagno, infatti, il proiettore da il meglio di sé anche con altri contenuti multimediali quali video e musica, sfruttando il supporto di una piccola cassa integrata in un faretto da soffitto. il relax di farsi un bagno caldo aumenta con la possibilità di vedere sulla parete di fronte la puntata della settimana del nostro serial preferito od ascoltare le nostre canzoni preferite standosene comodamente in vasca e comandando il tutto con semplici “gestures” a parete. Praticamente, una situazione tipo di quelle che si vedono in un film di fantascienza, pronta ad entrare nelle nostre case. Dopo gli apprezzati proiettori 4K VPL-VW1100ES e VPL-VW500ES, Sony ha deciso di rendere più accessibile la videoproiezione 4K. Il risultato è il VPL-VW300ES, proiettore dedicato all’home theater di gran qualità e basato su tecnologia SXRD 4K, in grado di offrire immagini in altissima definizione senza compromettere il contrasto e la qualità delle sequenze più movimentate. C’è la tecnologia Triluminos per la gestione cromatica e una lampada capace di 1500 lumen, non mancano poi Motionflow e una modalità a bassa latenza sviluppata per gli appassionati di videogiochi. Il VPL-VW300ES, in dimostrazione in una saletta completamente buia all’IFA, supporta i più recenti standard di connettività HDMI 2.0 e HDCP 2.2, possiede una ventola frontale ed è dotato di un’ottica zoom 2,06x con ampia possibilità di movimento, caratteristica quest’ultima che faciliterà il posizionamento, senza bisogno di ricorrere a installazioni a soffitto. Non manca, inoltre, un comodo trasmettitore integrato RF 3D. Il VPL-VW300ES sarà disponibile a partire da ottobre in tutta Europa a un prezzo che, almeno a livello preliminare, è annunciato pari a 6999 euro IVA inclusa. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Il prezzo del Lumia 830 è quello di un terminale di fascia media, 330 euro tasse escluse Microsoft punta forte sugli smartphone “Lumia 830 meglio di iPhone e Galaxy S5” Lumia 830 è un terminale con prezzo da fascia media ma dalle caratteristiche invitanti Con la fotocamera PureView da 10 MP, si candida a miglior cameraphone della categoria di Roberto PEZZALI ogliamo confrontarci con Apple e Samsung: scelgono i consumatori, ma noi ora abbiamo un prodotto migliore”. Con queste parole Chris Weber di Microsoft presenta Lumia 830, lo smartphone Microsoft che propone a un prezzo conveniente (399 euro) alcune delle funzionalità chiave del top di gamma Lumia 930. Microsoft è convinta che il Lumia 830 possa competere ad armi pari con iPhone 5S e Galaxy S5 e non lo nasconde, mostrando anche un confronto tra prezzi, dimensioni e prestazioni fotografiche. Lumia 830, con la sua colorata scocca in policarbonato e alluminio, punta molto sul prezzo e sulla nuova fotocamera PureView da 10 MP, la prima con un nuovo modulo fotografico super compatto che garantisce performance migliori, soprattutto quando c’è poca luce, dei due principali concorrenti. Al modulo fotografico Nokia aggiunge anche una nuova e più veloce app Photo dotata di funzionalità come il Dynamic Flash, una sorta di HDR creato unendo due scatti fatti con e senza flash: l’utente può scegliere come sommare le due esposizioni per ottenere una foto più bilanciata di quella che si otterrebbe con un flash sparato direttamente in faccia. Sotto la scocca dell’830 non c’è, però, “V tutta questa potenza, Snapdragon 400 e 1 GB di RAM: con Windows 8.1 a bordo probabilmente non serve di più, e le prestazioni ci sono sembrate ottime. Lo schermo è brillante e luminoso: Nokia usa un LCD da 5” leggermente curvato ai bordi per offrire una continuità di design, ma questa volta la risoluzione scende a 1.280x720. Con una batteria removibile, 16 GB di RAM, carica wireless integrata, NFC, LTE e Bluetooth 4.0, il Lumia 830 per Nokia è un vero affare: il prezzo di listino dichiarato è 330 euro tasse escluse, pertanto propendiamo per un 399 euro con iva e SIAE. Lo smartphone è sicuramente bello, sia sotto il profilo costruttivo sia sotto l’aspetto delle funzionalità: a bordo c’è Windows 8.1 con Nokia Denim, e questo forse rischia di essere “croce e delizia” del Lumia 830. Da una parte, infatti, il sistema operativo di Microsoft si fa apprezzare per facilità d’uso, velocità e immediatezza, dall’altra resta sempre il problema delle app, con Windows Phone che è la terza scelta degli sviluppatori; nonostante le applicazioni più note siano presenti, ci sono ancora tonnellate di app e servizi ai quali chi sceglie Microsoft non può accedere. Chris Weber deve riuscire a convincere anche aziende e sviluppatori che Lumia è sullo stesso livello dei competitor, e questa è la vera sfida. NGM Harley-Davidson, primo Windows Dual SIM in Italia Sarà il primo Windows Dual SIM disponibile in Italia e prodotto da un’azienda italiana N torna al sommario Nokia annuncia Lumia 735, smartphone che reincarna le caratteristiche del vecchio Lumia 720: aspetto piacevole e giovane, con fotocamera frontale da 5 MP di Vittorio Romano BARASSI MOBILE Dedicato alla nota azienda motociclistica, sarà disponibile da ottobre a 249 euro di Emanuele VILLA GM ha presentato il primo smartphone Windows Phone realizzato da un’azienda italiana: si chiama NGM Harley Davidson, è un tributo alla notissima azienda motociclistica americana e verrà proposto sul mercato italiano a 249 euro. Notevole cura è stata riposta nel design, che può contare su una cornice metallica e su un retro lavorato in simil-pelle; notevole il logo Harley Davidson impresso nella cover posteriore. Tra l’altro NGM Harley Davidson si candida ad essere il primo Windows Phone Dual Lumia 735, non solo selfie-phone SIM distribuito in Italia, poichè NGM non rinuncia alla caratteristica che l’ha resa famosa in ambito Android e la “estende” al segmento Windows Phone. Harley Davidson avrà un display HD IPS da 5’’, un SoC Snapdragon 400 quad core da 1.2 GHz, 1 GB di RAM e 8 o 16 GB di storage a seconda del modelli; la dotazione di memora potrà essere agevilmente ampliata con moduli MicroSD. Chiudono la dotazione hardware la batteria da 2.000 mAh e la fotocamera principale da 8 MP (quella per i selfie è da 2 MP). Nokia ha presentato i nuovi dispositivi intermedi della linea di smartphone con Windows Phone 8.1 e Lumia 735 incarna il prodotto che, guardando dal basso, va ad aprire il segmento. Si tratta di un selfie-phone, la cui caratteristica particolare è la fotocamera frontale da 5 MP grandangolare con apertura f/2.4. Lumia 735 è uno smartphone di 134 g di peso dotato di connettività LTE e della stessa base hardware (Snapdragon 400 e batteria da 2200mAh) del Lumia 830, ma a differenza del fratello maggiore è equipaggiato con un display OLED ClearBlack da 4,7’’ e 720p di risoluzione che si può utilizzare anche con i guanti. Presenti NFC, chip per la ricarica Wireless e ingressi per nano-SIM e schede microSD (8 i GB di memoria on-board). Pezzo pregiato del Lumia 735 è il modulo fotocamera montato sul retro del dispositivo: si tratta del medesimo sensore da 6.7 MP abbinato a un obiettivo 26mm Zeiss f/1.9 che tanto ci colpì già in occasione della prova del Lumia 720, in grado di registrare filmati a 1080p. Lumia 735 arriverà in quattro diverse colorazioni con un prezzo di listino di 219€ tasse escluse (quindi aspettiamoci un prezzo al dettaglio di 279€). Nokia (Microsoft) ha annunciato anche Lumia 730, simile al Lumia 735 nelle specifiche ma dual-SIM e sprovvisto di modulo LTE; sarà proposto a 199€ tasse escluse ma probabilmente sarà esclusiva solo di alcuni mercati emergenti. Concert for one Cuffia P3. Un mix di alta qualità sonora e comfort di lusso, frutto della fusione calcolata e calibrata tra materiali pregiati e tecnologie raffinate. Nata dalla penna di Morten Warren, lo stesso creatore dello Zeppelin Air iPod Speaker, la P3, disponibile in 4 colori, nero, bianco, rosso e blu, ne conserva la personalità, il talento sonoro e la frequentazione privilegiata, ovvero l’iPod e l’iPhone dai quali estrapola il meglio dei conte- nuti sonori, ne integra la funzionalità e la cosmetica. P3 è infatti dotata di un cavo con comando per iPod/iPhone con microfono e controllo volume/salto-traccia, utilissimo per tutti gli amanti dei player firmati dalla mela argentata. Ma –ovviamenteP3 è "anche" una cuffia Hi Fi tradizionale di elevatissimo livello, da poter collegare a qualsiasi sorgente standard, tramite il cavo a corredo intercambiabile con quello per player Apple. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Passato un po’ sotto silenzio all’IFA, era già uscito in estate e ora arriva in Italia Samsung ha uno smartphone bellissimo Ma non lo dice a nessuno. È il Galaxy Alpha Galaxy Alpha è forse uno dei migliori smartphone di Samsung. Meglio anche dell’S5 A di Roberto PEZZALI tro che Galaxy S5: schermo con dimensioni perfetto, peso piuma, finitura super e la sensazione, per la prima volta, di tenere in mano uno smartphone costruito per durare e con una cura maniacale per i dettagli. Questo smartphone è il Galaxy Alpha, uscito in sordina durante l’estate inizialmente per il mercato russo e ora in arrivo anche in Italia, a fine settembre inizio ottobre, pare esclusivamente con contratto operatore. Samsung ha usato l’Alpha come test per la nuova linea di design che ha poi usato sul Galaxy Note 4, salvo poi esserci accorta che il prodotto che ne è uscito era davvero un piccolo gioiello. Visto in piccolo l’Alpha è un mix di stili e di ispirazioni: un po’ iPhone, un po’ Huawei e un po’ Samsung, più per la cover posteriore che è la classica simil pelle con finitura bucherellata in stile S5. Sul retro troviamo il sensore di battito cardiaco, il flash e la classica fotocamera, con un modulo da 10 MP che probabilmente non fa le foto del Galaxy S5 ma riesce comunque a offrire prestazioni di buon livello. La fotocamera resta sempre sporgente, ma in questo caso una giustificazione c’è: il Galaxy Alpha è sottilissimo, poco meno di 7 mm, e se da una parte i benefici dal punto di vista del design e del feel sono evidenti, dall’altra dobbiamo ammettere che la batteria è un po’ piccola e l’autonomia potrebbe risentirne. Con 1860 mAh il Galaxy Alpha è alimentato da una batteria poco più grande di quella di un iPhone, con la differenza che l’iPhone non ha all’interno un processore “esa- gerato” come lo Snapdragon 801, quattro core a 2.5 Ghz con 2 GB di RAM. Galaxy Alpha rinuncia anche alla memoria espandibile, ha solo 32 GB di memoria (che però dovrebbero bastare) e riduce la risoluzione del display a un più normale 4.7” HD: i pixel in ogni caso non si vedono, esattamente come sull’iPhone, segno che la corsa allo schermo 2K è una trovata più pubblicitaria che altro. Galaxy Alpha è probabilmente il migliori smartphone mai uscito dalle fabbriche Samsung, il vero anti-iPhone di cui Samsung aveva forse bisogno qualche mese fa. Smartphone top di gamma a 300 euro, Wiko ce l’ha Wiko Highway 4G offre caratteristiche ottime per un prezzo da fascia media, 300 euro W iko, azienda francese già presente in Italia con una gamma completa di smartphone, amplia la propria offerta con un nuovo top di gamma, che per 300 euro offre caratteristiche decisamente interessanti. Merita una prova, senz’altro, ma sulla carta siamo davvero sopra la media: stiamo parlando di un design con scocca posteriore in vetro temperato e profilo in alluminio, di un display IPS da 5’’ con risoluzione Full HD (non il “solito” HD tipico della gamma media), processore Tegra 4i quad core da 2.0 GHz, LTE e torna al sommario Elettrolux ha presentato il primo orto domestico da incasso: un ambiente con illuminazione e irrigazione controllati per far crescere spezie e erbe aromatiche di Roberto PEZZALI MOBILE Tra le caratteristiche, display Full HD, 4G, Tegra 4i e 2 GB di RAM. In Italia a ottobre di Emanuele VILLA Orto in casa, Con la tecnologia viene perfetto pure la fotocamera anteriore da 8 mpixel per assecondare la “moda” del momento, ovvero quella dei selfie. La RAM è da 2 GB, mentre come quantità di storage siamo a 16 GB. Il sistema operativo è l’onnipresente Android 4.4 KitKat con possibili personalizzazioni da parte del produttore francese, mentre come fotocamera principale troviamo un modulo da 16 mpixel con sensore BSI, autofocus e flash LED. Come opzioni creative, Wiko offre le modalità di scatto magic camera, face detect e smile shot, oltre al fatto di essere presentato in 5 colori differenti: nero, bianco, blu, viola, arancione. La commercializzazione italiana è prevista per ottobre, con un prezzo di 300 euro. Un vero orto da incasso: Rex Electrolux porta a Berlino il prodotto dei sogni per chi è abituato a tenere in casa o sul balcone basilico, rosmarino e altre erbe aromatiche da usare per cucinare. Indoor Herb Garden, ancora privo di nome e modello, è un piccolo elettrodomestico a due piani incassabile, nato per facilitare la coltivazione di spezie e erbe: ha quattro vasche separate e soprattutto illuminazione e irrigazioni controllate in modo separato per le due zone superiore e inferiore. Con una serie di programmi dedicati anche alle coltivazioni più difficili, Indoor Herb Garden consente di avere a portata di mano, ogni volta che servono, un rametto fresco di salvia o di basilico. Il prezzo non è ancora stato fissato. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Il phablet di Huawei dovrebbe essere disponibile in autunno al prezzo di 499 euro Huawei Ascend Mate 7 sfida Galaxy Note 4 Autonomia e prezzo sono dalla sua parte Huawei risponde alla presentazione del Galaxy Note 4 di Samsung con l’Ascend Mate 7 Display Full HD da 6’’, processore octa-core, lettore d’impronte e batteria da 4100 mAh di Matteo ROSELLI l mercato dei phablet continua a espandersi e Huawei non si tira indietro. L’azienda cinese ha mostrato il nuovo Ascend Mate 7. Se già il precedente modello poteva vantare un ottimo processore e una batteria capiente, questo riesce addirittura a fare di meglio. Il nuovo phablet di Huawei monta un display IPS Full HD da 6’’, un processore octa-core proprietario chiamato Kirin 925, un lettore di impronte digitali e una batteria da ben 4100 mAh. La fotocamera esterna è un modulo Sony da 13 MP di quarta generazione con apertura f/2.0 per le foto con scarsa illuminazione, mentre quella interna è da 5 MP. Se tutto ciò non bastasse, il nuovo Ascend Mate 7 ha una scocca composta per il 95% da metallo per un “touch and feel” di tipo Premium, mentre in ambito di connettività parliamo di supporto LTE I LG ha ufficializzato G3 Stylus, una nuova versione del G3 dotato di pennino e votato alla produttività. L’azienda coreana ha pensato di proporre la sua visione di “Note” sfruttando l’arma del prezzo (probabilmente meno di 300 euro) per disturbare la rivale Samsung, anche se le prestazioni non saranno le stesse del Note. G3 Stylus ha uno schermo da 5.5” 960x540, processore quadcore da 1.3 GHz e 1 GB di RAM. G3 Stylus avrà una fotocamera da 13 MP, la batteria removibile e uno slot di espansione micro SD per gli 8 GB di memoria predisposti. torna al sommario Acer annuncia la disponibilità europea di Jade. Tra le novità dell’autunno anche Z500, un entry level da 149 euro di Matteo ROSELLI Cat6 con banda fino a 300 Mbps. Il confronto con Note 4 (per quanto inizialmente sulla carta) è d’obbligo e vede il produttore coreano in difficoltà sui materiali e sulla batteria, ma allo stesso tempo crediamo che il display Quad HD Amoled e la fotocamera da 16 MOBILE LG G3 Stylus con pennino a metà prezzo Acer Jade Lo smartphone sottilissimo arriva in Europa MP con OIS siano evidentemente superiori. Certamente il nuovo Huawei vince invece sul prezzo, che sarà di 499€, ovvero secondo le ultime indiscrezioni, ben 300€ in meno rispetto al phablet di Samsung. L’uscita è prevista per questo autunno. MOBILE In Europa dopo il lancio iniziale in America Latina Smartphone LG L Bello e Fino Look da top ma il prezzo è basso di Roberto PEZZALI LG non ha aspettato l’IFA e nei giorni che hanno preceduto la fiera ha presentato, tra l’altro, L Bello e Fino, due smartphone Android dotati di una linea praticamente identica a quella del top di gamma G3 e del piccolo G3 Mini. I materiali non saranno ovviamente quelli, le prestazioni neppure ma a un prezzo sicuramente molto basso si può giocare sull’effetto apparenza, un look da top di gamma pagato probabilmente un terzo del prezzo. Bello e Fino hanno la stessa interfaccia grafica del G3, le funzioni speciali come Knock Code e possono usare anche i case QuickCircle, ovvero quelli dotati di finestrella circolare per poter accedere rapidamente senza sbloccare lo smartphone ad alcune funzioni di base. LG L Bello sarà il modello più grande, 5” da 858 x 480 con processore quadcore da 1.3 GHz (probabilmente Snapdragon 400), 1 GB di RAM e 8 GB di spazio, mentre LG L Fino avrà un più piccolo schermo da 4.5” e un processore sempre quadcore da 1.2 GHz. In entrambi i casi presente una coppia di fotocamere da 8 Megapixel e 1 Megapixel frontale oltre alla connessione 3G; assente ovviamente l’LTE. L Acer propone quella che definisce una “opera d’arte tascabile”, ovvero Liquid Jade, anche su territorio europeo. Jade, ricordiamolo, è uno smartphone da 5’’ con design ultrasottile da 7,5mm e 110 grammi di peso: a tutti gli effetti, è lo smartphone più sottile mai realizzato da Acer. Moltissima rilevanza è data appunto al design, con linee curve, tecnologia Zero Air Gap e finitura lucida del retro. Sotto il profilo tecnico possiamo contare su un display 5’’ IPS con risoluzione HD, un processore MT6582 quad core da 1.3 GHz, fotocamera principale da 13 MP F1.8 e Dual SIM opzionale. Prezzo di 229 euro, disponibile a partire da settembre. Sempre in ambito smartphone, Acer insiste sulla fascia entry level e propone, per un prezzo molto competitivo (in questo caso, 149 euro), Acer Z500 la cui mission è offrire caratteristiche da fascia media. Parliamo di un display HD IPS da 5 pollici, con fotocamera da 8 MP e audio DTS Studio Sound. Il prodotto risulta quindi ottimo per visualizzare video, ascoltare musica e scattare buone foto. Anche sul fronte design lo Z500 risulta molto interessante, con uno spessore di soli 8,65 mm. La disponibilità è già fissata per il 15 settembre nelle colorazioni Titanium Black, Sandy Silver e Aquamarine Green. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Tab 10 sarà disponibile da fine settembre a 199 €, Tab 8 W e One 8 in ottobre da 149 € Acer Iconia Tab e One per tutte le esigenze Nuovi tablet in casa Acer da 8 e 10 pollici con Windows o Android per lavoro e intrattenimento A di V.R. BARASSI nche quest’anno Acer porta a Berlino nuovi tablet della gamma Iconia; i modelli in mostra nei padiglioni dell’IFA 2014 sono tre, due dei quali equipaggiati con sistema operativo Android KitKat e uno con Windows 8.1 con Bing preinstallato. Partiamo proprio con il tablet Windows, Iconia Tab 8 W, dispositivo dallo spessore di 9,75 millimetri e da 370 grammi di peso che nasce per soddisfare le esigenze dell’utente tuttofare, ossia colui che non vuole rinunciare né alla produttività (incluso un anno di abbonamento a Office 365 Personal) né all’intrattenimento. Il display è un IPS 8 pollici da 1280x800 pixel e il processore installato all’interno è un Intel Atom Z3735G quad core, ottimo compromesso tra performance e consumo energetico (il tablet ha un’autonomia di 8 ore). Secondo tablet del lotto è Iconia Tab 10 dotato di un display più ampio, 10,1 pollici di diagonale, Full HD protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 3. Particolarità del dispositivo in questione è il sistema Dolby Digital Plus che trasforma i due canali audio in un segnale 5.1 da Toshiba ha annunciato un nuovo tablet da 7 pollici con Windows 8.1 che punta alla fascia business. Design compatto, Intel Atom e un anno di Office 365 Personal sono i suoi punti di forza di V.R. BARASSI ascoltare con le cuffie. Android 4.4 è il sistema operativo preinstallato mentre il processore è un non meglio specificato MediaTek quad core. Ultimo tablet Iconia annunciato è One 8, altro dispositivo basato su Android 4.4 KitKat che è però stato sviluppato attorno a un processore Intel Atom, lo stesso Z3735G del Tab 8 W. Display IPS da 8 pollici da 1280x800 pixel, spessore di soli 8,5 millimetri e un peso inferiore ai 340 grammi chiudono il cerchio delle principali caratteristiche. Interessante, infine, la funzionalità Touch WakeApp messa a punto da Acer: con un tocco sul display l’utente ha accesso immediato alle applicazioni preferite direttamente dalla modalità sospensione, mentre scorrendo sulla cornice dello schermo con due dita si accede alle proprie applicazioni e il display viene ruotato automaticamente verso l’utente. Disponibilità a partire da ottobre con prezzi a partire da 149 € per Iconia Tab 8 W e One 8 (quest’ultimo sarà proposto in dieci differenti colorazioni); Iconia Tab 10, invece, sarà disponibile già entro la fine di settembre a 199 €. MOBILE È spesso solo 6,4 mm e pesa 270 grammi; sarà disponibile nelle versioni LTE e Wi-Fi Xperia Z3 Tablet Compact, l’8’’ sottile e leggero Resistente all’acqua e alla polvere, può essere utilizzato come schermo remoto per la PS4 O di Giuseppe LANDOLFI ltre ai due smartphone, Sony ha presentato a IFA 2014 un terzo device della gamma Z3: Xperia Z3 Tablet Compact. Il tablet, con display Full HD Triluminos da 8 pollici e tecnologia LED Live Colour, risulta essere, ad oggi, il più sottile e leggero della categoria, con i suoi 6,4 mm di spessore e 270 grammi di peso. Sotto la scocca, che ricalca le linee della gamma Z3 e che protegge il device da acqua e polvere (IP65/68), troviamo un Qualcomm Snapdragon 801 con CPU quad-core da 2,5 GHz, GPU Adreno 330, 3 GB di RAM e una batteria che, secondo l’azienda, garantisce fino a 13 ore di riproduzione video in alta qualità. Presenti anche due fotocamere: una Exmor RS da 8,1 Megapixel posteriore torna al sommario Encore Mini 7 pollici e Office sempre a portata di mano e una HD da 2,2 MP frontale. Xperia Z3 Tablet Compact è anche il primo tablet a integrare la funzionalità Remote Play per PlayStation 4, che gli permette di essere utilizzato come schermo remoto per connettersi e controllare i propri giochi sulla console: tutte le volte in cui non è possibile utilizzare lo schermo del TV, basterà connettere il tablet alla PS4 attraverso la rete Wi-Fi domestica e utilizzare il controller wireless Dualshock 4 per continuare a giocare su Xperia Z3 Tablet Compact, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo della casa. La PlayStation App, inoltre, permette di utilizzare il tablet come secondo schermo per guardare da remoto chi sta giocando, comunicare con gli amici del network PSN, acquistare e scaricare i giochi PS4 o semplicemente giocare. Xperia Z3 Tablet Compact sarà disponibile a livello mondiale, nelle varianti LTE e Wi-Fi e nei colori bianco e nero, a partire dall’autunno 2014. Adatto a chi è sempre in movimento e che ama utilizzare i dispositivi con una sola mano, Encore Mini è un tablet ambizioso con una particolare propensione al business. In un design elegante e relativamente compatto (119,8 x 199 x 10,9mm per 350 grammi di peso), con display da 7”, il nuovo tablet di Toshiba integra un processore Intel Atom Z3735G e 1 GB di RAM, quantitativo di memoria più che sufficiente - secondo Toshiba per gestire le normali operazioni di editing dei documenti. Toshiba Encore Mini sarà in vendita a partire da ottobre nei principali mercati europei e arriverà con Windows 8.1 con Bing preinstallato a bordo, al quale si andranno ad aggiungere Microsoft Office 365 Personal in licenza gratuita per un anno e Skype, con inclusi 60 minuti al mese di conversazione. Nessuna informazione, al momento, sul prezzo di listino cui Toshiba Encore Mini sarà proposto. A giudicare dalle caratteristiche, però, non è così azzardato ipotizzare cifre comprese tra i 149 e i 199 €. Vi terremo aggiornati. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE MOBILE Potente e completo, è il classico combinato tablet+tastiera fisica. Due i modelli proposti Lenovo ThinkPad Helix 2, per i professionisti Ultrabook 2-in-1 da meno di 800 gr e con processore Intel Core M vPro della famiglia Broadwell di V.R. BARASSI on solo smartphone: Lenovo ha approfittato di IFA 2014 per rinnovare un po’ tutti i segmenti nei quali è attiva, e ovviamente non poteva mancare quello in cui è dominatrice assoluta di mercato, ovvero quello dei PC. Le novità sono davvero tante, ma quello che cattura l’attenzione è senza dubbio il nuovo ThinkPad Helix 2, un Ultrabook 2-in-1 dedicato al mondo business che in 798 grammi di peso e soli 9,6 millimetri di spessore offre quanto di meglio un professionista possa cercare al momento. 2-in-1, dicevamo: sì, è il classico “combinato” tablet+tastiera fisica che può fungere anche da notebook all’occorrenza, ma soprattutto è un prodotto davvero potente e completo. Il display è un IPS da 11,6” Full HD con luminosità di 400 nit e rivestimento anti-graffio Corning Gorilla Glass 3, mentre sotto la scocca vi è un potente processore Intel Core M vPro della famiglia Broadwell (è il primo prodotto in assoluto a utilizzarlo) e modulo Wi-Fi 802.11ac; due fotocamere presenti: una da 5 Megapixel posteriore e una da 2 Megapixel frontale. N La nuova serie di auricolari CX è disponibile nella doppia versione per smartphone Apple o Android, migliorando la gestione del telefono durante le chiamate di Roberto FAGGIANO I modelli proposti da Lenovo saranno due, la cui differenza risiede non tanto nel modulo principale (il tablet, tanto per intenderci), ma nella tastiera: nella versione Pro quest’ultima è dotata di touchpad e trackpoint integrati e una cerniera che permette una rotazione di 360° del display (tipo gli Yoga); al di sotto della tastiera ci sarà pure una batteria più performante che garantirà ben 4 ore di autonomia in più rispetto al modello standard: 12 ore contro 8. Il modello standard, dal canto suo, avrà una tastie- ra “normale” senza batteria integrata e senza possibilità di rotazione a 360 gradi. Molti gli optional: Lenovo permette la personalizzazione del prodotto con moduli per smart card, sensori biometrici, pennino e innumerevoli software di produttività e sicurezza. Il modello base arriverà a ottobre mentre il Pro non vedrà la luce prima di gennaio 2015; prezzi al momento solo in dollari: si parte da 999$, vedremo che sorprese ci riserverà il tasso di cambio quando il prodotto arriverà nel vecchio continente. MOBILE Hisense ha presentato anche lo smartphone Sero 5 da 5 pollici, ben costruito, e con LTE Il tablet Sero 8 Pro di Hisense ha il display Retina Display da 8 pollici in formato 4:3 con risoluzione di 2048x1536 pixel e processore quad core di Paolo CENTOFANTI H isense ha presentato all’IFA un nuovo tablet in formato da 8”, non si distacca dalla stragrande maggioranza dei dispositivi Android per la scelta di optare per un schermo in formato 4:3. Sero 8 Pro, questo il nome del tablet, è basato su un display da 8” con risoluzione di 2048x1536 pixel per una densità di 326 ppi e con una luminosità di 300 nit. Il tablet offre una solida scocca in alluminio e appare ben costruito, anche se il design ultra sottile forse strizza un po’ troppo l’occhio a quello di Apple, soprattutto sul pannello posteriore che sembra quasi un iPhone 5 allargato. In ogni caso si tratta di un tablet ben “carrozzato”, spesso appena 6,35 mm e basato su un processore (di cui non conosciamo ancora il produtto- torna al sommario Sennheiser ha gli auricolari personalizzati per Android re) quad core da 1,8 GHz con decodifica hardware HEVC per la riproduzione di contenuti video in 4K, 2 GB di RAM e 16 GB di memoria flash per i dati. Il tablet è dotato di fotocamera posteriore da 5 Megapixel, diffusori stereo, batteria da 4500 mAh e sarà disponibile in diverse colorazioni. In fiera abbiamo visto i modelli, silver, blu e rosso, ma ci sarà anche una versione gold. In Italia dovrebbe arrivare a un prezzo abbastanza aggressivo per il tipo di display, 199 euro. Hisense ha portato anche il nuovo smartphone Sero 5 con connettività LTE e schermo da 5” con prezzo di listino di 199 euro. Si tratta di un prodotto con design forse derivativo, ma che appare ben costruito e dotato di componenti di tutto rispetto. Il display, ad esempio, è un LCD IPS con risoluzione di 1280x720 pixel (fino a poco tempo fa dati da top di gamma), che ci è parso piuttosto luminoso in fiera, mentre il processore è firmato Qualcomm ed è costituito dallo Snapdragon 400, quad core con clock di 1,2 GHz. Lo smartphone è dotato di 1 GB di RAM, 8 GB di memoria di massa espandibili fino a 32 GB con schede di memoria microSD, e naturalmente è basato su sistema operativo Android, al momento in versione 4.3. La fotocamera principale è da 8 Megapixel, mentre quella frontale è da 2 Megapixel. Il telefono sarà disponibile sia in versione bianca che grigio alluminio. La maggioranza dei costruttori di cuffie e auricolari sembra privilegiare il mondo Apple quando si tratta di fornire cavi con pulsanti per gestire le chiamate. Sennheiser ha risolto il problema con la nuova serie di auricolari CX, quattro modelli con prezzo crescente, uno dei quali in una doppia versione, con cavetto personalizzato per dispositivi Apple oppure per i Samsung Galaxy e altri smartphone con sistema operativo Android. La nuova serie CX ha novità importanti anche nel driver che è ancora più compatto e leggero ma offre prestazioni sonore migliori e più equilibrate in gamma acuta. Il modello di ingresso nella gamma è il CX 1.00 (39 euro) che porta a un prezzo estremamente accessibile la tradizionale qualità sonora del marchio tedesco. Il modello CX 2.00 (49 euro) ha gli stessi contenuti del CX 1.00 ma è dotato di cavo con tre tasti e microfono compatibile con dispositivi Apple e Android. Il modello CX 3.00 (49 euro) ha una gamma bassa più potente e profonda, il cavo di collegamento è piatto anti attorcigliamento, con minijack angolato per minimizzare l’ingombro. Questo modello è disponibile con colorazione nera, bianca o rossa. Infine, il modello CX 5.00 (79 euro) è la versione di punta con bassi ancora più potenti ma controllati e un microfono omnidirezionale per le conversazioni telefoniche. Questo auricolare è disponibile nelle due versioni per dispositivi Apple e Samsung Galaxy per gestire al meglio la musica e le telefonate. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA All’IFA di Berlino tutti i grandi nomi dell’industria hanno presentato la loro idea: è il ritorno dell’Hi-Fi? All’IFA trionfa il multiroom: è la rivincita dell’Hi-Fi Le soluzioni di harman/kardon, Monster, Panasonic e di tutti gli operatori che vogliono conquistarsi la loro fetta di mercato di Michele LEPORI I l concetto di audio casalingo degli ultimi anni si è via via ridotto fino ad arrivare sostanzialmente alla sola estensione dell’audio portatile con AirPlay e Bluetooth. La prima tecnologia è andata consolidandosi con prodotti sempre più di qualità nati per interfacciarsi facilmente con qualsiasi rete senza fili e permettere lo streaming in tutta semplicità anche in ambienti molto grandi ma con l’obbligo di alimentazione da rete elettrica e quindi difficilmente removibile dal suo posto fisso in casa; la seconda è stata la soluzione ideale per piccoli ambienti o per animare eventi sporadici, ma la qualità di riproduzione lascia quasi sempre a desiderare. L’unione dei due mondi, ovvero suono di qualità disponibile in più ambienti (senza spendere un capitale) è quello che promettono praticamente tutti i produttori audio presenti a Berlino, che sembrano aver individuato nelle soluzioni multiroom la risposta ideale alle esigenze dei loro clienti. Ma l’impressione generale che abbiamo ricavato esplorando i padiglioni, è che l’interesse verso il settore dell’audio sta tornando con rinnovato entusiasmo. Le proposte degli operatori Sonos è stata pioniera nel settore, con un impianto versatile, altamente personalizzabile e con una semplicità di installazione e fruizione unica, ma oggi l’azienda di Santa Barbara non corre più sola: fra gli stand dell’IFA, infatti, troviamo in bella mostra la risposta di harman/kardon, Monster, Panasonic e via via tutti gli altri che vogliono conquistarsi la loro fetta di mercato. Il multiroom di harman/kardon consta di 2 Sopra, la soluzione di LG composta da soundbar da salotto e da speaker satellite e, sotto, il multiroom di harman/kardon, l’ecosistema Omni. torna al sommario speaker Wi-Fi chiamati Omni 10 (coppia di speaker da 25 W) ed Omni 20 (4 speaker da 15 W) ed un extra denominato Adapt in grado di inviare in Wi-Fi la musica che vogliamo sentire su di un impianto già esistente, ma non predisposto alla ricezione di input da rete senza fili: l’ecosistema Omni supporta lo streaming di file audio fino a 24 bit/96 kHz in connessione diretta tramite l’app proprietaria HK Connect o con il classico Bluetooth. Il sistema Omni passa facilmente da una semplice configurazione a speaker laterali fino ad una più completa architettura a 5 satelliti mentre, in ottica multiroom, la funzione One Touch Follow Me Audio è senza dubbio la chicca di Omni 10 ed Omni 20 che permette agli speaker di riconoscere i nostri movimenti all’interno della casa e far si che la musica venga trasmessa solo dalle casse della stanza dove siamo. L’offerta harman/kardon sarà disponibile a partire da metà ottobre ad un prezzo stimato di 199 euro per Omni 10, 329 euro per Omni 20 e 129 euro per Adapt. L’idea di Monster segue il trend in voga per il segmento, offrendo 3 diversi “step” di qualità e prezzo per modulare l’offerta sulla base delle esigenze e le disponibilità di mercato: SoundStage S1, S2 ed S3 (sul marketing si poteva fare qualcosa di più) sono 3 soluzioni Wi-Fi e Bluetooth che sfruttano lo smartphone/tablet di turno come telecomando per inviare la stessa musica sull’impianto distribuito in tutta la casa o scegliere musica diversa per ogni stanza: l’app di SoundStage permetterà di controllare playlist, volume e bilanciamento così come gli stessi speaker avranno i loro controlli dedicati per non dover dipendere in tutto e per tutto dal dispositivo. Il supporto di Spotify sarà nativamente integrato nell’app fin dal day-one previsto per il 25 ottobre in USA e il mese successivo in Europa, mentre i prezzi sono al momento confermati solo per il mercato statunitense, dove S1 partirà da 200 dollari ed i modelli seguenti S2 ed S3 si stanzieranno rispettivamente a 300 e 400 dollari. La rinascita di Technics e la serie ALL Dal Giappone è invece arrivato lo scossone più grande in ambito audio: stiamo ovviamente parlando del- la resurrezione del marchio Technics operata da Panasonic e che marca con decisione l’intento del colosso di Osaka di voler tornare a dire la sua con prepotenza nel mondo dell’hi-fi. Lasciando un attimo da parte i gioielli R1 e C700, la serie ALL è ai blocchi di partenza per la rincorsa a Sonos: composta da 3 modelli che condividono Wi-Fi a doppia banda da 2,4 e 5 GHz, la serie ALL si fa notare per la sua compatibilità di riproduzione dei file audio AAC, WAV e FLAC oltre al classico MP3. ALL8 ed ALL3 montano di serie strumenti di potenziamento sonoro quali LincsD-Amp di 2a generazione, che a detta dei responsabili Panasonic, porterà grandi benefici in termini di riduzione del rumore ambientale e pulizia delle frequenze medie e medio alte, mentre XBS Master penserà a gestire con perizia la potenza dei bassi. Dalle caratteristiche comuni a quelle peculiari, ALL8 sarà composto da 5 unità altoparlanti con doppio rivestimento Nano Bamboo sia per il woofer che per i tweeter, mentre il fratello minore ALL3 ne avrà “solo” 4, sempre nello stesso materiale: la scelta non è certo casuale poiché, grazie alla sua costituzione a doppio strato, il bambù naturale preserverà la pulizia delle frequenze medie e medio alte che troppo spesso passano in secondo piano rispetto alla forse troppo sopravvalutata importanza delle frequenze basse e profonde. Come nel caso della soluzione di harman/ kardon, anche Panasonic ha pensato a un adattatore in grado di rendere multiroom una soluzione già installata, ma incompatibile con la nuova tecnologia: ecco quindi che ALL1 ovvierà a questa eventuale lacuna fornendo la connessione necessaria alle serie ALL3 ed ALL8 per dialogare con l’unità principale a 192 kHz/24 bit, eliminando quindi il rischio di perdita di potenza del segnale wi-fi durante la trasmissione da smartphone. La soluzione di Panasonic sarà disponibile sul mercato italiano a 299 euro per ALL8, 249 euro per ALL3 e 199 euro per il “bridge” ALL1. SoundStage S1, S2 e S3 sono le 3 soluzioni Wi-Fi e Bluetooth di Monster. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA A IFA 2014, Yamaha propone una sua interpretazione dell’audio in connettività che passa attraverso le app Yamaha scommette su Hi-Fi di qualità e “Wireless World” Niente multiroom (almeno per ora), controllo remoto via Wi-Fi con tante app dedicate e sistemi audio premium e di design N di Michele LEPORI onostante il multiroom, così come abbiamo imparato a conoscerlo fra i padiglioni della fiera di Berlino, non sembri al momento nei piani della casa di Iwata, Yamaha è fermamente intenzionata a portare avanti un progetto di sinergia fra la sua grande tradizione di audio Hi-Fi e le migliori tecnologie di streaming ed ascolto su ampia scala. Wireless World è lo slogan che accompagna la nuova campagna della casa dei diapason, la quale propone una sua interpretazione dell’audio in connettività che passa tramite app per soddisfare le esigenze di un pubblico di ampio respiro. Yamaha di sicuro non è nuova a un concetto di controllo via app, ma finora ha sempre separato le categorie di prodotto, dedicando a ognuna di esse un’app specifica (AV Controller, NP Controller, HT Controller, DTA Controller): a IFA 2014 la novità è soprattutto App NAVI, che pur non eliminando le app specifiche di cui parleremo successivamente (funge infatti da completamento e unione delle stesse), permette di accedere al controllo dei prodotti di tutte le categorie dallo stesso ambiente, personalizzando il setup con i prodotti Yamaha che realmente si possiedono in casa. Il che rappresenta un notevole vantaggio per chi, appunto, dispone di più prodotti Yamaha appartenenti a categorie diverse. Poi, sempre per tener fede al concetto di Wireless World, proviamo a giocare con un’altra app di controllo, quella dedicata ai componenti audio/video: AV Controller App, disponibile sia per iOS che per Android, permette di gestire un numero illimitato di amplificatori, soundbar, lettori Blu-ray o altri dispositivi sparsi per la casa. Sarà possibile gestire le funzioni basilari di accensione e spegnimento, regolazione del volume e dei parametri DSP semplicemente sfiorando lo schermo. Ma c’è di più: l’app è anche in grado di farci modificare la sorgente passando per esempio da uno smartphone ad una chiavetta USB inserita nell’amplificatore o cambiare la stazione di una internet radio o della radio AM/FM. Compatibile con AV Controller, all’IFA abbiamo potuto apLa nuova app NAVI prezzare RX-A3040, permette di accedere al sintoamplificatore da controllo dei prodotti di 9.2 canali e 220 Watt tutte le categorie dallo di potenza massima stesso ambiente. effettiva e supporto torna al sommario per il Dolby Atmos. Lasciando le soluzioni Home Theatre per abbracciare contenuti più squisitamente di livello Hi-Fi, Yamaha propone con NP Controller un’applicazione che permette la riproduzione e il controllo di riproduttori connessi via DLNA. Non solo: l’applicazione permette la regolazione e la modifica dei parametri di configurazione della rete e con la funzionalità Music Play fa streaming diretto da iPhone, iPod Touch, iPad o dispositivi Android compaYAMAHA RX-A3040 YAMAHA A-S2100 YAMAHA R-N301 tibili. Allo stand IFA facevano bella mostra di sé il nuovo lettore CD-N301 con supporto ad Airplay, Spotify e Pandora, i nuovi amplificatori integrati A-S2100, A-S301 ed A-S701 caratterizzati da ottimi valori di potenza d’uscita massima (95W+95W sull’A-S301, 160W+160W sugli altri due) e risposta in frequenza di 5 Hz - 100 kHz sull’A-S2100 e di 10 Hz - 100 kHz su A-S301 ed A-S701. Novità anche in campo di sintoamplificatori stereofonici col modello R-N301 (in basso) che guadagna le connettività streaming di Spotify e Pandora così come l’AirPlay. Si inserisce invece in un contesto di più ampio respiro domotico/lifestyle la gamma di prodotti che fa capo all’app DTA Controller e che ha in Relit un prodotto ibrido destinato a chi vuole un diffusore di livello in grado anche di arredare e creare l’ambiente sonoro più adatto al brano o alla playlist in corso di trasmissione, il suo prodotto più rappresentativo. Con l’applicazione sarà possibile regolare le unità di desktop audio con parametri completamente personalizzabili quali la scelta di diversi brani da usare come sveglia nell’arco dei 7 giorni e - nel caso di Relit - impostare anche delle tonalità di illuminazione graduale che regalano un’esperienza il più rilassante possibile. Rimane ovviamente disponibile il semplice controllo dei valori audio, l’accensione/spegnimento e la riproduzione di musica in streaming. Le serie che dialogano con questa app sono Réstio (nome in codice ISX-803 e ISX-803D), elementi d’arredo a forma quadrata con piantana d’appoggio che arredano oltre che trasmettere musica. Le due versioni, come per gli speaker compatibili con il sistema di sveglia TSX-B15 e TSX-B15D differiscono solo dalla presenza del tuner DAB e DAB+ sul modello ISX-803D. Chiudono la rassegna i due modelli della serie LSX-70 ed LSX-170 le cui uniche differenze tecniche, fatto salvo il fattore estetico, risiedono nelle dimensioni dello speaker e nel peso. Chiudono il “virtual tour” dello stand Yamaha due prodotti in arrivo a breve: la soundbar con subwoofer wireless YSP-2500 e il sound projector SRT-1000. Della prima avevamo già elogiato prestazioni, finiture e design: 162W totali (e 130W del sub) distribuiti su 7.1 canali si fanno davvero apprezzare, così come i 10 DSP totali. Ottima impressione anche del sound projetor SRT-1000, con 136W totali e 60 del sub (integrato) in questo caso distribuiti su 5.1 canali. RELIT LSX-70 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Presentata a IFA 2014 la nuova gamma di amplificatori Yamaha Ingressi digitali per i nuovi ampli stereo Yamaha Tra i sintoampli c’è un modello “connesso” con AirPlay e Spotify, che si controlla con l’app D di Roberto FAGGIANO opo quattro anni di onorata carriera la gamma di amplificatori stereo Yamaha viene rinnovata con l’importante aggiunta degli ingressi digitali. Tra i sintoamplificatori invece c’è un nuovo modello “connesso” e controllabile da un’applicazione dedicata. I nuovi modelli guadagnano un 1 nella sigla ma riprendono estetica e potenza dei modelli della serie precedente, già molto apprezzati e premiati sui mercati internazionali. In comune ai tre modelli la presenza di due ingressi digitali (ottico e coassiale) per poter collegare un televisore, il lettore blu-ray o la consolle di videogiochi. Inoltre l’ingresso digitale coassiale può essere sfruttato con il ricevitore Bluetooth YBA-11 (70 euro), dotato di aptX e, appunto, di uscita digitale. L’alimentazione per il modulo opzionale è già presente sul retro dei nuovi amplificatori. Certo, almeno sul top di gamma il modulo Bluetooth poteva essere direttamente integrato, ma probabilmente ciò avrebbe comportato complicazioni circuitali. Yamaha non ha diffuso dettagli sulla tipologia del convertitore D/A utiliz- Yamaha A-S701. 2 x 100 watt RMS (0,02 THD), telaio Top-Art, prezzo 649 euro zato ma comunque vengono accettati segnali fino ai 192kHz/24bit. Il modello più potente della nuova gamma è l’A-S701 (649 euro) con 2x100 watt RMS (0,02 THD), telaio Top-Art, componentisca selezionata, terminali ingressi e uscite dorati, tasto Pure Direct per bypassare i controlli di tono e un rassicurante peso di oltre 11 kg. Segue il modello A-S501 (449 euro) con 2x85 watt RMS (0,02 THD) e stesse caratteristiche del modello superiore. Il nuovo modello d’ingresso è l’A-S301 (349 euro) con 2x60 watt di potenza, ingresso digitale ottico e coassiale oltre all’ingresso per giradischi. Esordio tra i sintoamplificatori del model- lo R-N301 (349 euro), un apparecchio dal rapporto qualità/prezzo molto interessante che ha la presa di rete e che quindi consente il controllo tramite l’app NP Controller e che è già predisposto con il DLNA e per l’utilizzo di Airplay con dispositivi Apple e per lo streaming di Spotify. Manca la connessione Wi-Fi ma è possibile utilizzare l’adattatore YWA-10 (101 euro) sfruttando l’alimentazione fornita direttamente dall’apparecchio. Questo modello è dotato di radio FM, ingressi digitali, display di controllo ed è compatibile con musica Flac a 192 kHz; la potenza dichiarata è di 2x100 watt (0,2% THD). Tutti i nuovi modelli sono disponibili con finitura nera oppure silver. HI-FI E HOME CINEMA Yamaha amplia la gamma di lampade Relit dotate di diffusore integrato I diffusori Yamaha compatti e accessibili LSX-70 (portatile) e LSX-170 (fisso) si collegano tramite Bluetooth con aptx o via minijack di Roberto FAGGIANO ll’IFA Yamaha presenta due prodotti nell’interessante gamma Relit, una inedita combinazione di lampade da tavolo con diffusore Bluetooth integrato. Dopo il modello da pavimento già in listino, è la volta di due modelli molto più compatti e accessibili nel prezzo. Il modello LSX-70 (299 euro) è facilmente trasportabile per creare ovunque, anche all’aperto, un piccolo angolo relax con musica e illuminazione LED. Il collegamento alla sorgente sonora è tramite Bluetooth con aptx oppure via cavo minijack; per la batteria integrata ricaricabile c’è la consueta presa USB. La diffusione sonora è omnidirezionale mentre l’illuminazione è affidata a quattro LED con luminosità regolabile. La lampada è cilindrica e misura 9,4 cm di diametro con altezza di 24 cm, la finitura è dispo- A torna al sommario nibile in tre diversi colori metallizzati con dettagli in pelle sintetica. Il modello LSX170 (499 euro) è invece destinato a un utilizzo fisso e misura 27 cm di diametro per 29 cm in altezza. La diffusione sonora è sempre omnidirezionale tramite altoparlanti posti alla base e in cima al diffusore. Gli 11 LED integrati creano vari effetti luminosi, controllabili anche via telecomando o dalla apposita app DTA per smartphone e tablet; dalla app si può anche gestire un timer e il volume sonoro. La sorgente sonora si collega senza fili via Bluetooth con aptX oppure via cavetto minijack. È disponibile in colore nero, champagne o bronzo. Cuffie Panasonic più comode con lo snodo intelligente Con pochi piccoli accorgimenti le cuffie Panasonic HXS diventano molto più pratiche nell’uso quotidiano. In arrivo due modelli dall’ottimo rapporto qualità/prezzo di Roberto FAGGIANO I problemi di chi vuole indossare delle vere cuffie per l’ascolto musicale in movimento sono l’ingombro e quella fastidiosa sensazione di scarsa fermezza sulla testa. Problemi risolti sulle nuove cuffie Panasonic HXS400 (49 euro) e HXS200 (29 euro), entrambe infatti montano un nuovo giunto sferico per i padiglioni che ha il doppio scopo di rendere più semplice la chiusura degli stessi in rotazione durante il trasporto e assicurare un miglior contatto con le orecchie, fermo ma non fastidioso. Inoltre su entrambi i modelli viene usato un cavo di collegamento piatto contro l’attorcigliamento, con lunghezza di 1,2 m e spinotto minijack dorato. I driver sono in neodimio per la migliore qualità sonora, da 30mm sulle HXS200 e da 40mm sulle HXS400. Le nuove cuffie sono disponibili in diverse finiture colorate in nero, bianco, rosa e verde militare. Entrambe saranno disponibili entro settembre anche in Italia. La lavatrice intelligente Un concentrato di tecnologia mai visto prima. Classe energetica A+++ -40% Con un consumo energetico annuo di 118 kWh, Intelius è la lavatrice con la maggiore efficienza energetica sul mercato (giugno 2012 – GfK). Haier Smart Technologies Smart Drive Motor® Motore Inverter innestato al cestello della lavatrice per un’ incredibile riduzione delle vibrazioni e della rumorosità. Smart Dosing Grazie al serbatoio per detersivo e ammorbidente, Intelius ne dosa automaticamente la giusta quantità e il risparmio è assicurato! Smart Detecting® Un sistema intelligente di rilevamento della durezza dell’acqua si associa a Smart Dosing per avere un perfetto ciclo di lavaggio. Smart Dual Spray® Due spray intelligenti lavano fibre e pelucchi lasciati sulla guarnizione dopo ogni ciclo di lavaggio. Scopri la nuova INTELIUS. www.haier.it 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Una cuffia davvero unica tra le molte novità Sony presentate a Berlino La cuffia Sony con convertitore D/A integrato La MDR-1ADAC integra un convertitore per ascoltare la musica da ogni sorgente digitale di Roberto FAGGIANO L a nostra musica liquida preferita deve spesso fare i conti con la scarsa qualità dei convertitori digitale/analogica dei diversi dispositivi sui quali è archiviata. Per l’ascolto in cuffia anche i migliori smartphone compatibili con musica Flac si rivelano spesso pessimi terminali su questo aspetto. Ecco allora la soluzione studiata da Sony: una cuffia di alto livello che integra direttamente il convertitore digitale/analogico, ospitato in uno dei due padiglioni senza ulteriori ingombri. La nuova MDR1ADAC (299 euro) sembra una consueta cuffia di alto livello ma basta vedere gli speciali ingressi USB per scoprire il suo lato rivoluzionario. Naturalmente la cuffia ha bisogno di energia, ottenuta da una batteria ricaricabile tramite cavetto usb che assicura autonomia per circa 7,5 ore. La cuffia pesa 300 grammi e impiega trasduttori da 40 mm in padiglioni chiusi, l’impedenza è di 40 ohm; l’amplificatore integrato è del tipo S-Master HX mentre il convertitore può accettare segnali fino a 192 kHz/24 bit per file ALAC, WAV e Flac con selezione automatica degli ingressi. La dotazione di cavi è davvero completa: oltre al classico minijack stereo analogico vengono forniti dei cavi digitali che si adattano alle possibili diverse sorgenti digitali. Le specifiche parlano di cavo per Walkman, per dispositivi Xperia, cavo micro usb e un adattatore per dispositivi Apple con connettore Lightning. Speriamo che il cavetto definito per Xperia (in alcuni comunicato si parla addirittura del solo Z3) si possa adattare anche ad altri smartphone e tablet concorrenti, in modo da non limitare drasticamente l’uso di questa interessante cuffia. In Italia questo modello sarà venduto solo online. Sony pensa un kit per l’audiofilo “mobile” Tutti sono compatibili con la musica in alta risoluzione, connubio di qualità e portabilità M di Roberto FAGGIANO di collegamento rinforzati, corpo in alluminio pressofuso, Bluetooth, autonomia di circa 30 ore con musica in alta risoluzione oppure 50 ore con MP3 e 16 MB di memoria interna. Secondo Sony poi, il circuito esclusivo DSEE è in grado di portare la resa di brani compressi MP3 a un livello più elevato di un CD. Il nuovo walkman è disponibile in versione argento o nero. La cuffia MDR-Z7 (599 euro) spicca per i suoi maxi padiglioni con membrana da 70 mm che avvolgono completamente l’orecchio e sono in grado di riprodurre musica in alta risoluzione senza perdere nessun dettaglio. Il nuovo diaframma è in polimeri di cristallo liquido, rivestito di alluminio, la risposta sui bassi è invece controllata dallo speciale condotto Beat Response. L’imbottitura in uretano ha il doppio scopo di isolare meglio dai rumori esterni e garantire il massimo comfort. Completa il quadro il cavo di collegamento in OFC AMPLIFICATORE CUFFIE PHA-3AC rivestito d’argento. Un ulteriore cavo in dotazione è dedicato al nuovo amplificatore della stessa Sony con connessione bilanciata. Il nuovo amplificatore per cuffie PHA-3AC può fornire il miglior segnale alla cuffia Z7 perchè torna al sommario GT1 è il nuovo sistema audio Bluetooth di Sony che permette di guardare film con audio nitido e bassi profondi, di godersi un videogioco o di ascoltare la musica a tutto volume. E per le feste c’è anche l’illuminazione LED a tempo di musica di Andrea ZUFFI HI-FI E HOME CINEMA Da Sony il kit completo per l’audiofilo in viaggio: cuffia, walkman e ampli olte novità audio per Sony: nel settore dell’audio portatile arriva un pacchetto completo per chi vuole andare oltre il semplice ascolto degli MP3. Si parte del Walkman A15, che riprende alcune soluzioni tecnologiche applicate per la prima volta nel top di gamma della serie, ma con un corpo molto più sottile e leggero, anzi al momento il più piccolo e leggero al mondo con i suoi 66 grammi. I file compatibili sono: FLAC/Apple Lossless (ALAC)/MP3/ WALKMAN SONY A15 AAC/HE-AAC/WMA/ PCM lineare (WAV)/ AIFF. Nel nuovo A15 ritroviamo l’amplificatore S Master HX, condensatori Poscap, saldature senza piombo, cavi Sony GT1 è la soundbar con i LED per i party CUFFIA SONY MDR-Z7 è già dotato di convertitore digitale/analogico compatibile anche con file DSD e PCM fino a 384kHz/32bit. Gli ingressi sono predisposti per la connessione da pc, da dispositivi Apple con connettore Lightning, digitale ottico e minijack stereo. Le uscite sono sdoppiate con jack stereo e jack a tre poli con connettore speciale bilanciato dedicato alle cuffie Sony predisposte. I prezzi del walkman e dell’amplificatore al momento non sono ancora stati comunicati ma cuffia e amplificatore saranno disponibili solo online. Non solo TV, telefoni e tecnologia indossabile: Sony ha presentato all’IFA la soundbar HT-GT1 con subwoofer separato. Un prodotto pensato per dare maggior potenza e qualità all’audio del TV, con un design moderno ma anche tecnologie avanzate. Tra le caratteristiche distintive, troviamo l’audio a 2.1 canali da 260 Watt, oltre a una nuova e curiosa illuminazione LED che pulsa al ritmo della musica; inoltre, è disponibile la connettività Bluetooth per la riproduzione one-touch da smartphone e tablet. L’abbinamento è immediato per tutti i dispositivi con NFC. Inoltre, con l’app gratuita SongPal di Sony (Android/iOS) la soundbar può essere controllata via Bluetooth dallo smartphone, senza alcun telecomando. Appoggiando e fissando la soundbar sopra al subwoofer è possibile ottenere un sistema audio da utilizzare anche lontano dal TV. Con GT1 Sony promette un audio di qualità (grazie ai cabinet in legno) e soprattutto potente, nessuna distorsione anche ad alti volumi e bassi “da paura” con la funzione Bass Bazuka. La nuova soundbar è compatibile con Party Chain di Sony, la funzionalità che permettere di connetterla ad altri sistemi audio Sony già sul mercato. HT-GT1 sarà disponibile da ottobre sul Sony StoreOnline. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Nuove cuffie Philips Fidelio M2BT, NC1, M1 MkII e X2, per varie esigenze Philips ha deciso di fare le scarpe a Beats Modelli Bluetooth e con noise reduction, fino alla X2, per la massima qualità d’ascolto L di Roberto FAGGIANO a nuova gamma di cuffie Fidelio di Philips vista a Berlino punta su pochi modelli di alta qualità, ciascuno mirato sulle esigenze di un diverso utente tipo. In comune la qualità sonora e la cura nella finitura di ogni particolare. Partiamo con la Fidelio M2BT (250 euro), una cuffia dotata di connessione Bluetooth con aptX per la massima libertà di movimento all’aperto oppure in casa, per chi ha come sorgente principale la musica archiviata sul proprio smartphone o tablet oppure attraverso lo streaming. La presenza dell’abbinamento NFC semplifica il collegamento senza fili con la sorgente compatibile. A livello tecnico, segnaliamo che questa cuffia usa trasduttori da 40mm in padiglione chiuso ed è presente un accordo reflex. Ovviamente è presen- FIDELIO M2BT FIDELIO M1 MKII torna al sommario te una batteria interna ricaricabile, sulla cui autonomia Philips dichiara circa 10 ore: qualora ci si trovi nell’impossibilità di ricaricarla, è comunque possibile utilizzare il tradizionale cavetto minijack. La Fidelio NC1 (249 euro) è il primo modello della nuova gamma dotato di sistema di cancellazione del rumore, ideale per chi viaggia spesso e vuole isolarsi completamente dall’esterno. Il trasduttore da 40 mm è circondato da cuscinetti in memory foam per garantire il massimo comfort e il massimo isolamento dell’orecchio. Il circuito di cancellazione attiva del rumore è stato progettato per assicurare la migliore qualità sonora e la massima cancellazione di ogni fonte di disturbo. Per facilitare il trasporto i padiglioni sono completamente ripiegabili, e in dotazione viene fornita una borsa per il trasporto e la tipica doppia spina per l’ascolto sugli aerei. Fidelio X2 (300 euro) è il modello “top”, quello per gli ascoltatori più esigenti, con una speciale membrana in polimero per la migliore resa delle alte frequenze. L’ampio trasduttore da 50 mm poi aggiunge una gamma bassa più corposa e dinamica ma senza eccessi. Molto accurata la finitura con cuscinetti avvolgenti in memory foam rivestiti in velluto e cavo di collegamento separabile in OFC. Nonostante i materiali di pregio utilizzati il peso della cuffia non supera i 380 grammi. Prezzo importante, ma dovrebbe valerne la pena: per confermarlo, però, una prova è indispensabile. Infine, la nuova versione di un prodotto già classico nonostante sia molto recente, la nuova Fidelio M1 MkII (200 euro) riprende la qualità del primo modello con ulteriori progressi nell’equilibrio della resa sonora e un FIDELIO NC1 FIDELIO X2 migliorato comfort. Il look è decisamente curato e piacevole, con dettagli in pelle e alluminio, cavetto e padiglione colorati. Il trasduttore da 40 mm è circondato da cuscinetti molto comodi in memry foam e il cavo di collegamento e del tipo piatto con microfono e tasti di controllo smartphone integrati (compatibile con dispositivi Apple e Android). Spotify e multiroom facile, ci pensa Philips Philips ha portato a Berlino due modelli appartenenti alla “gamma Spotify”, nata per permettere - grazie a Spotify Connect - lo streaming facile di musica in ogni angolo della casa. Prezzi a partire da 99 euro di V. R. BARASSI Fino a qualche anno fa effettuare lo streaming della musica in casa era più un’agonia che un piacere, ma negli ultimi anni le cose sono cambiate molto e oggi sono disponibili dispositivi, tecnologie e servizi che permettono la facile condivisione dell’audio anche in grandi ambienti domestici. Philips ha annunciato due altoparlanti multiroom della nuova serie Spotify, prodotti che, come è facile intuire dalla denominazione, sono nati per coinvolgere al massimo gli utilizzatori del noto servizio di streaming. Il modello SW700M include due driver speaker full-range da 2.5” e due porte bassi estese, mentre il modello SW750M ha due tweeter e due driver full-range da 3”; possono essere utilizzati in modo combinato attraverso diverse stanze per una vera esperienza multiroom ed entrambi, grazie a Spotify Connect, sono in grado di interfacciarsi con l’applicazione ufficiale mobile di Spotify, così da permettere il facile streaming delle playlist presenti su smartphone e/o tablet connessi. Basta un tap sul dispositivo oppure un click sul pulsante “one press play” presente sugli altoparlanti, e il gioco è fatto. Philips SW700M e Philips SW750M arriveranno sui mercati europei da ottobre a prezzi, rispettivamente, di 99€ e 149€. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Da Pioneer un sistema a mini componenti separati e 2 lettori Blu-ray Da Pioneer le soluzioni per l’audio Hi-Res Audio ad alta risoluzione e supporto per Super Audio CD e riproduzione di file audio DSD U di Paolo CENTOFANTI na volta era il multicanale a farla da padrone presso lo stand Pioneer di IFA, ma quest’anno il focus era soprattutto sui componenti stereo e in particolare quelli compatibili con i file audio ad alta risoluzione. C’è aria di un leggero ritorno dell’Hi-Fi da questa parte della fiera e Pioneer ne ha approfittato anche per presentare due nuovi lettori Blu-ray Disc di fascia alta, che si propongono soprattutto come sorgenti audio stereo di qualità a tutto tondo. Cominciamo propio dal nuovo BDP-LX88, una bestia da 13,4 chilogrammi, contraddistinto da una curatissima sezione audio analogica, con costruzione a compartimenti stagni, sofisticate soluzioni per ridurre al minimo il jitter (Precision Quartz Lock System e Precision Audio Internal Clock System) e quattro DAC Sabre32 ES9018 che alimentano le uscite analogiche bilanciate. Oltre ai dischi Blu-ray, il nuovo lettore legge CD, Super Audio CD ma anche file WAV, FLAC e ALAC fino a 24 bit e 192 KHz, e DSD a 2,8 MHz. Il lettore è dotato di due porte USB e di porta di rete LAN per la riproduzione anche da PC sulla rete locale. A livello video si segnala la funzione di upscaling 4K a 60p per i contenuti in definizione standard e full HD, con processore video completamente customizzabile e la compatibilità con una lunga lista di file video. Un gradino sotto si trova il BDP-LX58, che presenta una sezione audio leggermente meno complessa, contraddistinta da un solo DAC Sabre32 ES9011, e una costruzione meno pesante (anche se stiamo BDP-LX88 torna al sommario Legno e qualità a ritmo di reggae Garantisce Marley Tra le novità House of Marley di IFA 2014 troviamo un massiccio diffusore in legno a due vie che si collega alla sorgente via Bluetooth, ma che è anche molto altro. In Europa arriverà nel 2015 di Roberto FAGGIANO parlando comunque di un oggetto da 10 Kg). Perde le uscite analogiche bilanciate, ma offre essenzialmente le stesse funzionalità del modello superiore, sia per quanto riguarda la riproduzione di file audio in alta risoluzione, che per la sezione video con upscaling 4K. Il BDP-LX88 sarà disponibile a partire da dicembre, in versione nera e silver, ad un prezzo di 1499 euro. Il BDP-LX58, invece, arriverà già a ottobre, con un prezzo di listino di 699 euro. Le altre novità presentate all’IFA riguardano invece la riproduzione di file audio ad alta risoluzione e non, con i nuovi lettori di rete N-70A, N50A e N-P01. Il più interessante è forse quest’ultimo che fa parte anche di un nuovo sistema compatto stereo a componenti separati che include un lettore CD Audio, un amplificatore e una coppia di diffusori, tutti insieme disponibili con la sigla P2-K/S. L’N-P01, che avrà un costo di 399 euro, è un lettore di file audio dotato di connettività di rete cablata, WiFi e Bluetooth, con supporto per Apple AirPlay. Il lettore è dotato di porte USB e permette di riprodurre file audio ad alta risoluzione in formato WAV, AIFF, FLAC, DSD, oltre naturalmente MP3 e AAC. Il lettore supporta inoltre il protocollo Spotify Connect per riprodurre musica in streaming dalle relative app, è compatibile DLNA, ha il supporto nativo per dispositivi iOS via USB, riproduce Internet Radio tramite servizio vTuner e integra il codec aptX per la riproduzione da dispositivi Bluetooth. I due lettori Blu-ray N-70A e N-50A si pongono su una fascia decisamente più elevata e, anche se funzionalmente sono del tutto simili al modello compatto, sono contraddistinti da una sezione audio analogica di tutt’altro livello. Il modello superiore è dotato di uscite audio stereo bilanciate e doppio convertitore Sabre32 ES9016S a 384 KHz e 32 bit. BDP-LX58 N-P01 Il lettore è dotato inoltre di doppia porta USB con funzione di DAC asincrono per la riproduzione da PC e Mac di file DSD. Il modello N-50A perde le uscite bilanciate e monta i convertitori Sabre32 ES9011S a 192 KHz e 32 bit. Per il resto le funzionalità sono analoghe a quelle del modello superiore, e anche in questo caso troviamo doppia presa USB, sia per il collegamento di hard disk che per l’utilizzo del lettore come DAC quando collegato a un PC. Unica nota negativa l’assenza per entrambi di WiFi integrato, disponibile solo con un accessorio esterno. I lettori saranno disponibili da fine novembre, a un costo di 1299 euro per l’N-70A e di 599 euro per l’N-50A. Il lettore N-50A (qui in alto tra l’ampli A-50 e il lettore SACD PD-50). Anteprima berlinese per le ultime novità di House of Marley, il marchio dei seguaci del grande musicista giamaicano. La novità più importante ci è sembrata il diffusore One Foundation (annunciato a 999 dollari, che diventeranno come al solito 999 euro), molto diverso dallo stereotipo del diffusore per smartphone, non fosse altro per le dimensioni di circa 80 x 22 x 11 cm (L x A x P). Il nuovo diffusore si collega senza fili tramite Bluetooth ma accetta anche segnali digitali tramite un ingresso ottico e una presa USB, dalla quale si possono riprodurre file MP3, WAV, WMA e FLAC; inoltre c’è il classico ingresso minijack per qualsiasi sorgente analogica. Se i bassi non dovessero bastare si può sfruttare l’apposita uscita per un subwoofer attivo. La potenza dichiarata dell’amplificatore parla (senza altri dettagli) di 110 watt per canale, gli altoparlanti utilizzati per ogni canale sono un tweeter da 2,5 cm con cupola in seta realizzato in Danimarca su specifiche e un woofer da 13 cm in accordo bass reflex. il pannello frontale è realizzato usando legno di quercia massiccio secondo i principi tipici del marchio, in modo da non nuocere alla natura. La disponibilità in Italia è annunciata per gennaio. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE PC Acer torna ad aggredire la fascia alta strizzando l’occhio ai gamer, con la gamma V Nitro Con Acer V Nitro non si perde una partita V Nitro partirà da 799 euro e offrirà unità SSD, schede grafiche e processori molto potenti di Matteo ROSELLI l mercato dei PC portatili parrebbe conoscere una seconda giovinezza soprattutto grazie al settore gaming e Acer non ha voluto perdere il treno creando subito una gamma ad hoc, V Nitro, presentata in occasione della conferenza stampa dell’IFA. Tutti i modelli offrono un display Full HD IPS da 15 o 17 pollici, mentre le altre caratteristiche sono personalizzabili in base alle proprie esigenze. I processori sono Intel di ultima generazione mentre le soluzioni grafiche dedicate sono marchiate Nvidia e arrivano fino al modello 860M; il disco può essere un classico HDD da 1 TB ma anche un più avanzato SSD da 256 GB. Sarà inoltre possibile l’inserimento delle nuove unità M-Disk, nate per garantire affidabilità e sicurezza dei I dati. I display degli Acer V Nitro avranno la tecnologia antiriflesso ComfyView, in grado di ridurre l’affaticamento degli occhi, mentre per quanto concerne l’impianto audio si segnalano i 4 altoparlanti integrati da 8 watt, con i quali usufruire di un buon audio in mobilità senza ricorrere a casse aggiuntive. Nonostante le prestazioni elevate, la serie V Nitro è contenuta in un design sottile e portatile. La nuova serie V Nitro sarà disponibile a ottobre 2014 con un prezzo di partenza di 799€. Acer rinnova Switch 10 e 11, i “due in uno” Spiccano il design metallico e specifiche tecniche al top; disponibili in varie confirgurazioni A torna al sommario Presentato all’IFA il nuovo eeeBook: ha un’autonomia di 12 ore e costerà solo 199 euro. È la versione moderna del netbook eeePC, con schermo da 12” e Windows 8.1 Bing Edition di Roberto PEZZALI PC Acer amplia la sua serie di notebook 2-in-1 presentando i due Switch con cerniera Snap Hinge di V. R. BARASSI lla conferenza di apertura, Acer ha annunciato numerosi prodotti tra i quali spiccano i nuovi Aspire Switch 10 e 11, notebook 2-in-1 la cui numerazione nella denominazione del modello è, come di consueto, indice delle dimensioni del display. I nuovi prodotti di casa Acer si presentano molto bene alla vista: spicca immediatamente il design “metallico” che dona un’incredibile sensazione di qualità e solidità e non si fa fatica a notare la pratica cerniera magnetica proprietaria Acer Snap Hinge. Sotto il profilo delle specifiche tecniche, i notebook in questione saranno disponibili in diverse configurazioni. Il modello di punta (SW5-171) sarà equipaggiato con un display Full HD 1080p da 11,6 pollici Asus eeeBook 12” Super portatile a 199 euro con Corning Gorilla Glass 3 a protezione e un processore Intel Core i5 di quarta generazione sotto la scocca a dirigere le operazioni; presenti pure 4 GB di memoria RAM, un SSD da 128 GB e due porte USB, una delle quali 3.0. Meno aggressiva è invece la dotazione del secondo modello da 11,6 pollici il quale vanta un display da 1.366 x 768 pixel e un processore Atom Z3745 con soli 2 GB di memoria RAM e 64 GB di storage fisi- co. Entrambi i modelli arriveranno ad ottobre con Windows 8.1 a bordo con prezzi a partire da 399€. Per quanto concerne le configurazioni da 10,1 pollici, Acer ha presentato due modelli il cui principale avrà un display da 1920x1080 pixel mentre l’entry-level si dovrà accontentare di un modesto pannello da 1280x800 pixel. Sotto la scocca (pesa solo 0,58 kg, come tablet, e 1,17 kg associato alla tastiera) ci saranno un cuore Atom quad-core, 2 GB di RAM e 32/64 GB di memoria fisica. Windows 8.1 sarà il sistema operativo e Acer offrirà agli acquirenti anche Microsoft Office 365 Personal. Prezzi a partire da 299€ e disponibilità da ottobre. Asus ripropone gli eeePC in salsa Windows 8.1: eeeBook è la nuova proposta super low cost che permetterà di avere un computer completo e funzionale a meno di 200 euro, 199 euro per l’esattezza. Quello che colpisce del nuovo eeeBook sono peso e autonomia: meno di 1 kg, 12 ore di battery life per un computer con a bordo Windows 8.1 Bing Edition. Non è ovviamente un MacBook Air in quanto a materiali e prestazioni, ma peso e autonomia potrebbero indurre molte persone in tentazione. Il processore è un Atom quadcore, il display IPS HD da 11.6” e la memoria limitata a 2GB. Il modello da 199 euro avrà 32 GB di disco a bordo, con 500 GB di spazio gratis nel cloud di Asus per 2 anni. Discreta la connettività: ci sono slot SD e HDMI ma manca un USB 3.0: ci sono solo due porte USB 2.0. Il target sono ovviamente i Chromebook: riuscirà Windows a resistere all’avanzata di Google? 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE PC Annunciati due notebook convertibili interessanti, in arrivo ad ottobre a partire da 599€ Acer Aspire R13 e R14, i convertibili di sostanza Completo Acer R13, meno attraente R14 che però monta fino a 12 GB di RAM e scheda Nvidia di V. R. BARASSI cer ha annunciato anche due nuovi notebook convertibili dalle caratteristiche abbastanza “classiche” ma che spiccano per qualche particolarità e meritano di essere presi in considerazione. Il modello da 13,3 pollici, Aspire R 13, (foto 1) ci è sembrato il più interessante tra i due: il design è contraddistinto da due pratiche - ma forse non bellissime cerniere che permettono al display di ruotare di 180 gradi a seconda delle esigenze, in modo tale da poter essere utilizzato in sei differenti modalità: Notebook, Ezel, Stand, Pad, Tenda e Display. Il pannello del modello d’ingresso è un IPS da 1.920 x 1.080 pixel, ma è disponibile pure una variante con display da A 1 Uscirà entro l’anno il primo monitor Dell per PC con una “mostruosa” risoluzione di 5.120 x 2.880 pixel su 27’’ di diagonale di Emanuele VILLA 2.560 x 1.440 pixel basato su tecnologia IGZO; entrambi i modelli vantano un rivestimento Corning Gorilla Glass 3 e possono essere utilizzati con la stilo opzionale Acer Active Pen che supporta 256 livelli di pressione. R 13 arriverà sui mercati con processori Intel Core i5 e i7 e con fino a 8 2 GB di RAM entro Natale, ad un prezzo che partirà da 899 €. Il secondo convertibile presentato da Acer è Aspire R 14 (foto 2), notebook caratterizzato da un design più classico, ma con cerniere a 360 gradi che permettono al dispositivo di assumere quattro diverse modalità. Il display di R 14 è un non eccezionale 14 pollici da 1.366 x 768 pixel e si potranno scegliere modelli con processori Intel Core i3, i5 e i7, equipaggiati con un quantitativo di memoria RAM che può arrivare a 12 GB. Presente anche una configurazione con scheda grafica dedicata Nvidia GeForce 820M. Disponibilità da ottobre e prezzi a partire da 599€. PC Samsung intraprende una nuova strada con le sue stampanti business Smart MultiXpress Android nelle stampanti, parola di Samsung Le prime stampanti Android si controllano dal touchscreen da 10.1” con interfaccia Samsung UX di Massimiliano ZOCCHI i solito il settore delle stampanti non offre particolari innovazioni da un anno all’altro, ma questa volta c’è una novità di rilievo: Samsung ha presentato le stampanti Smart MultiXpress, ovvero le prime al mondo con sistema operativo Android. I nuovi modelli si inseriscono nell’ecosistema Smart Office di Samsung e sono compatibili anche con Samsung Cloud Printing. Ma la vera novità è rappresentata appunto dal cuore pulsante, in cui batte Android, in questo caso personalizzato e ribattezzato Samsung Smart UX Center, che come indica il nome stesso, riprende l’interfaccia grafica UX touch in comune con smartphone e tablet del colosso coreano. Il sistema operativo funziona quindi in modo analogo ai device portatili, con app del tutto simili, e semplifica diverse operazioni, come condividere documenti dal proprio D torna al sommario Dell non si accontenta in arrivo il monitor 5k smartphone attraverso il cloud, o addirittura navigando sul web direttamente dallo schermo di controllo senza bisogno di un PC di supporto. E come su un vero e proprio tablet i documenti possono essere visionati in anteprima, e all’occorrenza modificati e salvati. Troviamo inoltre la possibilità di un modulo NFC acquistabile separatamente, grazie al quale la stampa da dispositivi mobile è più immediata, o anche per replicare le medesime impostazioni di sicurezza su più multifunzione trasmettendole tramite un tocco dello smartphone. Grazie poi alla piattaforma Samsung XOA (Extensible Open Architecture) le stampanti possono essere personalizzate in base alle proprie esigenze. Sul fronte hardware, Samsung dichiara una maggiore velocità dei processi grazie al processore dual-core da 1 GHz, e consumabili di maggiore durata rispetto alla media del mercato, con toner che spaziano tra 23.000 a 40.000 pagine (monocromatico) e tamburi da 100.000 a 200.000 pagine. Saranno 4 le famiglie disponibili: Serie X4300, A3 a colori, e la variante monocromatica Serie K4350, mentre sul fronte A4 troveremo la serie M5370 e la più economica M4580, entrambe monocromatiche. Dell ha presentato un monitor UltraSharp dalla “curiosa” risoluzione di 5k. In realtà, il termine in questione è usato dal produttore con una certa elasticità, poichè il 27’’ UltraSharp, che dovrebbe vedere la luce sui principali mercati entro la fine dell’anno, ha una risoluzione di 5.120 x 2.880 pixel. Un’infinità di punti: stiamo parlando di 15 megapixel contro gli 8 megapixel dei “normali” display 4K, il che è sostanzialmente il doppio rispetto ai TV Ultra HD in circolazione: considerando invece il mondo informatico, se confrontiamo il Dell UltraSharp in questione con l’iMac da 27’’, scopriamo che le risoluzioni orizzontali e verticali sono precisamente il doppio rispetto al modello Apple (2.560 x 1.440), pur nella medesima dimensione di display. Per quanto concerne la densità di pixel, si nota come i 218 PPI del monitor Dell siano sostanzialmente gli stessi del MacBook Pro da 15’’ con display retina (221), solo che qui il monitor è nettamente più grande. Niente di paragonabile col dominatore della classifica, l’LG G3 e i suoi 534 pixel per pollice, ma stiamo parlando di settori diversi e dimensioni nettamente diverse. Non sono disponibili al momento altre caratteristiche tecniche (si sa giusto che ci saranno ingressi HDMI e DisplayPort), bocche cucite anche per quanto concerne il prezzo. Rock’n’Go. Loewe Speaker 2go. Speaker Bluetooth portatile con funzione vivavoce, NFC e fino a 8 ore di autonomia. Sound 2.1 integrato da 40 Watt. Prezzo al pubblico: 299 Euro. www.loewe.it 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE SMARTHOME LG ci fa parlare con gli elettrodomestici, come se fossero dei vecchi amici A tu per tu con l’ecosistema Smart Home di LG Ovvero, come “chattare” con la casa del futuro Risparmio energetico, piattaforma unificata e semplicità sono i punti chiave del sistema L’ di Michele LEPORI idea di casa connessa che ha in mente LG è qualcosa di un po’ diverso rispetto alle concorrenti e quello che ha esposto a Berlino è molto interessante ma lascia dei risvolti… rivedibili. Andiamo con ordine: LG Smart Home è la piattaforma di controllo domotico che il colosso coreano proporrà sul mercato a partire dalle prossime settimane e con il quale, tramite l’app HomeChat, i proprietari di uno o più elettrodomestici saranno in grado di chattare con loro per chiedergli informazioni, metterli in azione, stopparli e più in generale interagirci. Chiacchierando con i responsabili presenti in fiera, abbiamo potuto simulare una situazione-tipo: pronti per uscire di casa, inviando semplicemente su HomeChat il messaggio “Sto uscendo”, Smart Home mette in modalità “risparmio energetico” tutti i grandi elettrodomestici di casa. Faceva anche bella mostra di sé un termostato Nest: la casa di Seoul ha infatti raggiunto un accordo di partnership con i colleghi americani per integrare parzialmente il piccolo gioiellino nel sistema Smart Home. Per i piccoli elettrodomestici come l’aspirapolvere HOM-BOT, invece, è attivabile la modalità Home Guard che li accende se viene rivelato movimento nelle vicinanze dell’ingresso e, già che ci siamo, scatta delle foto della situazione e le invia su- torna al sommario Elgato Avea La lampadina LED da 40 euro che si accende con l’iPhone L’Elgato lancia una lampada controllabile via Bluetooth. L’app dedicata, disponibile solo per dispositivi Apple, permette di creare ambientazioni suggestive di Andrea ZUFFI bito sullo smartphone. La simulazione è proseguita con la funzionalità Home View, grazie alla quale il piccolo robottino è completamente telecomandabile a distanza. Entrando nel dettaglio delle funzionalità di ogni singola categoria di elettrodomestici, i 4 rappresentanti dell’offerta Smart Home di LG sono: Smart Refrigerator, Smart Washing Machine, Smart HOM-BOT Square (di cui abbiamo detto) e Smart Lightwave Oven. Praticamente tutta la casa sotto controllo. Smart refrigerator ha la funzione Smart View: praticamente una fotocamera all’interno dell’elettrodomestico a cui basta mandare il solito messaggino tipo “Cosa preparo per cena?” per ricevere immediatamente un’immagine del contenuto e sapere cosa manca prima di fare un salto al supermercato. Degna di nota la funzione Smart Manager, che analizza il contenuto e ci propone le migliori ricette, con la possibilità di impostare anche filtri di ricerca, come il tempo che possiamo dedicare alla preparazione, importanza dell’evento, numero di partecipanti alla cena e così via. Solo per il mercato USA, per il momento, frigorifero e forno possono dialogare per far si che la ricetta scelta venga condivisa e mentre ci si mette all’opera per la preparazione del manicaretto, il forno imposta i parametri di cottura e si riscalda per tempo. A livello meno smart ma più “meccanico”, interessante la doppia porta per avere accesso diretto alle sole bevande. Oltre alla possibilità di dialogo, Smart Lighwave Oven permette di impostare una ricetta ed ordinare al forno di prepararsi per tempo in funzione dei tempi di cottura o, lasciando qualcosa all’interno si può avvisarlo che “Sto rientrando!” e trovare così la cena fumante pronta ad aspettarci. Anche la lavatrice ci viene in aiuto nella lotta allo spreco energetico: Guided Laundry riconosce il tipo di bucato da lavare ed ottimizza le funzioni di risciacquo e centrifuga, sempre avvisando via LINE degli sviluppi della situazione. In caso di situazioni particolari, quali macchie difficili da eliminare, sarà inoltre possibile esplicitare il problema su HomeChat ed il programma dedicato entrerà in funzione. Siamo rimasti veramente colpiti da Smart Home: il sistema è veloce, intuitivo, completo e funziona davvero bene. Resta da capire se e quanto le ottimizzazioni e le “tarature” da fiera hanno influito sul risultato finale, ma a noi è piaciuto tutto. Aspettiamo al varco LG per capire quanto davvero sarà possibile dialogare liberamente su HomeChat e quanto invece si rischierà di inviare comandi che non vengono capiti o - peggio - male interpretati. L’aspetto “rivedibile” è legato alla volontà di personificare degli oggetti: vedere un frigo che risponde con emoticon e si pone come il nuovo miglior amico della famiglia prospetta scenari da fantascienza che forse non siamo ancora pronti ad accettare nella realtà quotidiana. Avea è il nome scelto da Elgato per il proprio sistema di illuminazione smart. Si tratta di una lampadina che può essere controllata via Bluetooth dai dispositivi Apple. Non è richiesto alcun hub esterno (che serve invece per la soluzione Philips) e la connessione senza fili viene stabilità per il tempo strettamente necessario a impostare gli scenari. I possessori di un iPhone (dal 4S in avanti), di un iPad almeno di terza generazione o di un Ipod Touch almeno di quinta generazione potranno selezionare uno tra gli scenari di colore e intensità proposti dall’app dedicata: sarà l’app stessa a coordinare automaticamente tutte le lampadine presenti negli ambienti di casa fino ad ottenere l’effetto voluto. Per creare ambientazioni d’effetto occorrerà però avere un discreto numero di lampadine e mettere quindi in conto un investimento non trascurabile. Il costo annunciato per ciascuna lampadina è infatti di 50 dollari che, al cambio probabilmente diventeranno 39,95 euro. Una feature aggiuntiva consente di utilizzare le lampadine Avea per essere svegliati gentilmente tramite un bagliore che, intensificandosi fino a raggiungere i 430 lumen, simula il sorgere del sole. 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE SMARTHOME Electrolux ha presentato una valida soluzione per la cottura dei cibi sottovuoto; abbiamo assaggiato dei piatti Cottura sottovuoto: sapori veri e salute a braccetto La cucina sottovuoto permette di avere cibi molto più sani e saporiti e dà il vantaggio di poter preparare tutto in anticipo Già molto utilizzata nei ristoranti, adesso sta per arrivare anche a casa: una rivoluzione per una cucina davvero hi-tech di Gianfranco GIARDINA el futuro probabilmente non serviranno fornelli roventi né forni a 220 gradi per cucinare. Con grande sollievo per la nostra bolletta energetica, per il gusto e l’aspetto degli alimenti e per la nostra salute. A risolvere in un colpo solo tutti questi problemi è Electrolux che all’IFA 2014 ha mostrato al proprio stand una soluzione per la cottura sottovuoto a casa. E partiamo proprio dalla fine: abbiamo avuto modo di assaggiare alcuni piatti cotti davanti a noi sottovuoto e siamo rimasti stupiti soprattutto per i sapori, ma anche per i colori e la consistenza dei cibi. Senza contare la possibilità di conservare i cibi precotti in perfetto stato per molti giorni. N Come funziona la cottura sottovuoto? Si tratta tutto sommato di una cosa facile che nei più importanti ristoranti si pratica da anni ma che necessita di una macchina del vuoto: Electrolux ne ha realizzata una pensata appositamente per la casa e l’ha sistemata in un cassettone da collocare per esempio sotto un forno. Basta mettere in un apposito sacchetto di plastica alimentare tutti gli ingredienti, cibi e condimenti: per esempio, un arrosto con i suoi aromi; della verdura con sale, pepe e spezie; della frutta con zucchero e vaniglia. E così via, senza limiti alla fantasia ma tutto sommato seguendo, per la lista degli ingredienti, quello che normalmente viene messo al forno o in padella. Il sacchetto, che può contenere anche liquidi (anche se non prevalenti), viene quindi appoggiato nella macchina del vuoto: la campana dell’apparecchio Electrolux riesce a raggiungere il 99,9% di vuoto. Sopra il 90%, guardando nel vetro, si vede che gli alimenti iniziano a “bollire”: è una reazione naturale, a pressioni molto basse l’acqua bolle (ma non scotta) a temperatura ambiente. Questo effetto fa sì che gli alimenti cedano temporaneamente parte dei propri “succhi”: sembra proprio che il cibo all’interno della busta “sudi”. Quando la macchina ha saldato il sacchetto, richiama all’interno della campana la pressione atmosferica e il sacchetto si “strizza”, come siamo abituati a vedere negli alimenti imbustati sottovuoto. Questo processo fa sì che i liquidi, condimenti compresi, vengano “reiniettati” all’interno degli alimenti: questo scambio, che avviene in pochi secondi permette ai cibi di “marinarsi” istantaneamente e molto meglio di quanto non avvenga nei lunghi procedimenti tradizionali. Inoltre, la mancanza di ossigeno fa sì che gli alimenti non si ossidino, scurendo i propri colori: le foglie restano verdi, la frutta mantiene i propri colori brillanti e naturali, la verdura non si annerisce. La cottura si fa tra i 50 e i 70 gradi Veniamo poi alla cottura: il sacchetto va posto in un forno a vapore (o ibrido con funzione vapore) perché la sua cottura sarà tra i 50 e i 70 gradi, non oltre. Grazie al fatto che il cibo è in condizione di bassa pressione e, in virtù del sacchetto sigillato, gli alimenti non possono perdere liquidi e aromi e la cottura avviene in maniera uniforme a bassa temperatura. Ovviamente in casa non si percepirà alcun odore (o profumo a seconda delle pietanze) durante la cottura, il che da molti è sicuramente considerato un vantaggio; tutti quegli aromi restano protetti all’interno della busta, e anzi, per il processo di reiniezione dei liquidi di cui parlavamo prima, vengono distribuiti all’interno dei cibi. Per esempio, per aromatizzare un olio normalmente è necessario lasciare i sapori (come per esempio rosmarino o basilico) in “ammollo” per giorni per poi raggiungere comunque un risultato non eccellente; con il sottovuoto, la marinatura avviene praticamente istantaneamente e in poche ore di permanenza nel sacchetto diventa ottimale. Alla fine della cottura (per esempio, per un sugo di gamberetti e pomodorini, servono 10 minuti a 50°), il cibo è cotto alla perfezione, morbido e succoso, mai secco, saporitissimo. Inoltre, il procedimento di cottura è ideale per gli sbadati: se si dimentica il sacchetto in forno oltre i limiti fissati, non succede nulla: la cottura non andrà mai oltre la temperatura prefissata e i liquidi, imprigionati nel sacchetto, non verranno persi. Quindi è impossibile bruciare le pietanze. In frigo anche per 15 giorni (come appena cotto) A questo punto è bene raffreddare più velocemente torna al sommario possibile il sacchetto, per inibire al massimo la carica batterica e permettere una durata del sacchetto più lunga in condizioni perfette: se non si dispone di un abbattitore (come ovvio che sia in casa), basta un lavandino con acqua molto fredda, magari con un po’ di cubetti di ghiaccio. Non appena il sacchetto raggiunge interamente la temperatura dell’acqua, lo si ripone in frigorifero. Il cibo così preparato può rimanere anche 15 giorni in frigorifero senza alcun problema e soprattutto mantiene tutte le sue proprietà organolettiche, come se fosse appena cotto. A seconda delle pietanze, al momento dell’apertura della busta può essere necessaria la classica “ripassata in padella” per creare la “crosticina” per esempio nelle carni o in alcuni pesci, secondo i gusti; in altri casi basta solo una scaldata nel microonde. Sapori, colori, morbidezze altrimenti irraggiungibili. E soprattutto la possibilità di cucinare in due/tre ore tutto il menù della settimana e poi, per il resto del tempo, dedicarsi al resto. Però mangiando bene e sano: non è poco! 2014 speciale n.95 / 14 9 SETTEMBRE 2014 MAGAZINE GADGET Un’intera sezione di padiglioni ospita all’IFA tutte le iStranezze in arrivo sul mercato: c’è davvero di tutto e di più iGadget a tutta forza, l’IFA ne è davvero invasa Dalle cover indistruttibili all’audio portatile, fino alla sicurezza dell’abitazione: ecco gli accessori che ci hanno incuriosito di Michele LEPORI D opo una due giorni di fuoco a rincorrere conferenze stampa e keynote, oggi ci siamo presi un po’ di tempo per girare fra i padiglioni a caccia di accessori, idee originali e di tutto quello che non ha raggiunto le luci della ribalta, oscurato da annunci e comunicati stampa delle major ma che almeno una menzione se la merita. Siete pronti a seguirci in questo tour virtuale all’ombra della torre della radio della fiera? Partiamo con una “costola” della smart home: oltre ai grandi e piccoli elettrodomestici c’è tutto un universo di componentistica smart con prezzi contenuti, assemblaggio a prova di tutti e prezzi contenuti. La proposta che ci ha stuzzicato di più è quella di Chuango, azienda cinese con partnership e sedi operative in Olanda, che ha a cuore la sicurezza delle nostre abitazioni . Ii catalogo è ampio, variegato e modulabile su tutte le diverse tipologie di abitazioni: dalla villa isolata all’appartamento da proteggere contro diverse tipologie di minaccia. Gli starter kit sono due, Wi-Fi o GSM e prevedono una centralina collegabile alla rete di casa o configurabile manualmente, 1 sensore da porta, 2 da finestra e due telecomandi per sopperire all’eventuale mancanza di smartphone e relativa app di controllo. Dopo questa installazione base, l’impianto si può ampliare a piacimento con centraline numeriche, luci di allarme da esterno, ulteriori sensori da porta o finestra fino addirittura a strumenti per la rilevazione di fughe di gas o rottura di vetri. Parlando con Hayden, General Manager della sedi di Taiwan, abbiamo scoperto che il catalogo è in arrivo prossimamente in Europa, con prodotti ad un prezzo di partenza di 199 euro. Grande spazio anche ai supporti più variegati per ogni dispositivo mobile: la palma di accessorio più interessante del settore va ad Innerexile, che propone come “sostegno” per iPhone un cavo USB-lightning da 10 cm flessibile e “regolabile” nella forma per adattarsi ad ogni esigenza, dalle prese USB nascoste in macchina alla gestione di spazi non proprio accessibili in casa. L’idea si era già vista mesi fa con l’americana “iLoveHandles” che però non ha mai sfondato, perlomeno in Europa. Nessuna informazione per quanto riguarda il prezzo. torna al sommario del BOOM di Ultimate Ears, la qualità audio non è esattamente la stessa (sul mercato c’è senza dubbio di peggio) ma con questo speaker anche l’occhio ne esce davvero soddisfatto. Disponibile in 7 colorazioni di cui due più incisive dal punto di vista del design, la proposta audio californiana oscilla fra i 299 euro delle 5 versioni regolari ed i 349 delle due limitate. Altra interessante proposta arriva dalla spagnola Shoulderpod, che qui all’IFA ha presentato S1, un supporto per smartphone dedicato ai fotografi che permette un’impugnatura molto agevole nella gestione di panoramiche o scatti in condizioni non ottimali, ma anche e soprattutto la possibilità di montare il dispositivo di turno su treppiedi, teste panoramiche o addirittura sulla reflex stessa per usarlo come secondo display o con app che sarebbe impossibile gestire contemporaneamente alla fotocamera. Disponibile da ora in Europa a 29,90 euro e per gli Stati Uniti a 34,90 dollari. Chiudiamo la rassegna (ma qui trovate le foto di tutto quello che ci ha colpito) con gli speaker bluetooth: ce ne sono davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma lo scettro del più fashion va di diritto a Stellé ed al suo Audio Pillar. Il design richiama quello Rimanendo negli Stati Uniti, Skullcandy coglie l’occasione del palco IFA per presentare al mercato europeo Air Raid: il primo diffusore Bluetooth della casa americana che trasporta su questo tipo di prodotto tutto quello che da sempre contraddistingue il look & feel della casa: bassi dominanti, estetica streetpunk e resistenza al “maltrattamento”, che in questo caso si traduce in rivestimento impermeabile e che arriverà nei negozi da inizio/metà ottobre ad un prezzo ancora da definire.
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