Catalogo asta - Museo di Storia Naturale

ARTE PER ORTO
QUARANTASEI OPERE DI ARTISTI
CONTEMPORANEI ALL’ASTA
PER IL GIARDINO DEI SEMPLICI
13.12.2014
FIRENZE
CATALOGO OPERE
VAIA BALEKIS
—
Dir. Xenos Arte Contemporanea
La galleria Xenos Arte Contemporanea
di Firenze, in collaborazione con il critico
d’arte Pietro Gaglianò, ha deciso di esprimere la propria vicinanza al Giardino dei
Semplici/Orto Botanico di Firenze, organizzando un’asta benefica con opere di oltre
40 artisti che hanno risposto all’appello,
per raccogliere fondi necessari alla rinascita ed il ripristino del Giardino dopo i
danni subiti durante la tromba d’aria dello
scorso 19 settembre 2014. La scena artistica
contemporanea fiorentina e, più in generale,
toscana ha risposto con grande entusiasmo
a questa iniziativa che vuole essere un’occasione autorganizzata in cui prevale il
senso civico e di solidarietà per un luogo,
un patrimonio storico, artistico e scientifico, tra i più importanti della città
di Firenze e d’Italia come il Giardino
dei Semplici.
Iniziativa a cura di
Xenos Arte Contemporanea
in collaborazione con
Valeria Romano
Elizabeth Wadium
Pietro Gaglianò
Paolo Luzzi
Ufficio Stampa
Monica Zanfini
Progetto grafico
Muttnik
Testo composto in DejaVu Sans Mono
Stampa digitale su carta riciclata
usomano 110 g/mq
Xenos Arte Contemporanea si dedica alla
promozione di artisti nazionali ed internazionali, scambi artistici e residenze per
artisti e curatori, attività trasversali all’ indagine sociale e antropologica,
promuove e sviluppa progetti di rete e di
collaborazione a vari livelli tra realtà
culturali nazionali ed internazionali.
XENOS ARTE CONTEMPORANEA
Viale Francesco Petrarca 60/R,
50124. Firenze.
—
T +39 333 6541257
www.xenoscontemporanea.com
info@xenoscontemporanea.com
PAOLO LUZZI
—
Responsabile Orto Botanico/
Giardino dei Semplici
L’Arte, gli artisti in particolare in
aiuto alla natura. E non una natura qualsiasi: ma una natura legata strettamente ad una
attività culturale, speculativa, dell’uomo,
in un “Giardino dei Semplici” che è un Orto
Botanico, un luogo che prende origine da
giardini chiusi (Hortus conclusus) mistici
e magici e che si è aperto alla scienza,
alla conoscenza, ai bisogni fondamentali
dell’uomo. Giardino di piante medicinali,
piante che servono per la cura dell’uomo o
degli animali e non solo del corpo, ma anche
dell’anima. Chiome aguzze, slanciate, mistiche e religiose o chiome forti, ampie, protettive; colori come solo la natura sa dare,
dagli ori dell’autunno agli arcobaleni della
primavera, luce dell’estate o profondo, cristallino silenzio dell’inverno: terapie mentali e dell’anima che riescono a catturare
nel profondo il sentimento e l’immaginazione
e incutono rispetto per tavolozze e forme
che l’uomo può riprodurre, interpretare,
sognare o “vivere” ma mai “inventare” perché
l’archetipo naturale è comunque preesistente
ai nostri primi passi sulla Terra.
E la natura è di tutti: “Questo è un
altro aspetto rasserenante della natura, la
sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno
può pensare di portarsi a casa un’alba o un
tramonto” (Tiziano Terzani, Un altro giro
di giostra). E quindi parla a tutti e offre
sensazioni ed emozioni e lancia messaggi
infiniti ma diversi per ognuno. Molti non
l’ascoltano nemmeno, molti l’avvertono solo
come una sorta di “dispensa” a cui attingere
risorse materiali o sentimentali; altri ne
fanno parte solo in certe occasioni, altri
nel loro amore cercano di “umanizzarla”,
di ridurre l’infinita complessità strutturale ed emotiva della natura alle semplici, spesso egoistiche e meschine leggi dei
comportamenti umani. Ma la natura è altro
e il solo mezzo per capirla è viverla come
un compagno di viaggio o il fratello e la
sorella che abitano lo stesso spazio. Umiltà
nel mettersi in ascolto, silenzio profondo
dell’anima per capire ciò che un albero, un
fiore, un animale ci dice, con le sue parole, i suoi meccanismi, la sua sensibilità.
Diversa dalla nostra.
“Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi
non desidera più essere un albero. Non desidera essere altro che quello che è.”
(Il Canto degli alberi, Herman Hesse)
E proprio l’arte, e gli artisti, possono avere questo dono. Nella materia grezza
e informe, creta o terre colorate, legno
caldo di fibre o marmo secco di cristalli,
lucenti bronzi e inquietanti plastiche, su
carte fotografiche o carte di cellulosa, con
una penna tra le mani, gli artisti assorbono
il linguaggio della natura e lo trasmettono agli altri, decifrano segnali, captano
particolari o viste d’insieme e traducono,
secondo la loro anima e la loro inquietudine
le parole di alberi e tramonti, atmosfere
e strutture: “Si sta come, d’autunno, sugli
alberi, le foglie”. G. Ungaretti — Soldati
Bosco di Courton luglio 1918.
Bellissima quindi un’asta di opere diverse, variegate, moderne, per ricostruire
un piccolo “santuario” della natura distrutto da elementi che, in genere, sono padri
e madri. Pioggia vivificante trasformata in
pallottole di ghiaccio, vento fecondante
e vettore di vita trasformato in un turbine
di morte e violenza. Ed è bellissimo pensare
a questa cosa come ad una specie di risarcimento per gli alberi morti e per quelli
rimasti in piedi. Un risarcimento non solo
e non tanto per la struttura, per l’Università, ma per questi giganti non buoni, buonissimi, che, in silenzio, hanno offerto per
anni, a volte per centinaia di anni, tutto
di sé: ombra, legno, materiale didattico,
memorie del tempo in cui furono piantati,
fotografie in tutte le stagioni, architetture
vegetali straordinarie, cultura, educazione, sempre nel più completo rispetto, senza
alcuna forma di violenza, immobili (ma solo
per i nostri occhi), ma vivi, dialoganti.
Ed è confortante pensare a tanti artisti
che hanno “riconosciuto” il Giardino dei
Semplici come un qualcosa che appartiene
a tutti, e quindi anche a loro, un luogo
particolare, un “locus amoenus”, che rappresenta molto di più della singola importanza
di piante e fiori, un luogo della memoria
di Firenze, di una cultura per l’uomo e
con l’uomo, di un posto un po’ magico dove
le piante sanano il corpo ma ancor di più
l’anima viandante e forestiera su una terra
che, spesso, facciamo fatica a riconoscere.
PIETRO GAGLIANÒ
—
Critico d’arte e curatore indipendente
Tra gli artisti invitati a partecipare
all’asta con una propria opera una mi
ha scritto dicendomi che sì, senz’altro
e volentieri, anche perché “è una questione
di cura”. L’artista (si tratta della senese
Serena Fineschi) faceva riferimento a un
elemento specifico del suo lavoro, che con
forme diverse e inconsuete di dedizione
e focalizzazione si confronta, ma la sua
risposta si dispiega a descrivere una
qualità che, tra le moltissime variabili,
permette di riconoscere gli artisti.
Gli artisti, ognuno nel proprio modo,
si prendono cura del mondo: senza il desiderio di sanarlo o raddrizzarlo, senza eroismo, e soprattutto senza voler esercitare
su di esso una forma di controllo. Guardano
fuori da se stessi e la loro attenzione
si ferma su qualcosa che appartiene al
mondo, alle cose della natura, e di quella
natura acquisita che è la cultura sociale
dell’umanità. Non lo imitano il mondo, ma
se ne appropriano temporaneamente per un
fine egoistico, per una necessità alchemica
funzionale solo alla loro visione e al loro
inseguimento di una forma – di un concetto –
verso la quale si stanno muovendo. La restituzione (quella che io chiamo la sintesi) è
il mondo arricchito da questo valore in più.
In tutto questo c’è cura, e posso dire
che al cospetto dell’umanità è una cura del
tutto disinteressata. E ce n’è ancora nella
generosità con cui mettono a disposizione
le proprie opere per l’Orto Botanico di
Firenze. Mi sembra molto, moltissimo.
Il resto dobbiamo farlo noi.
01 JACOPO ADDINI
(EDDIE SPANIER)
100×65 cm
―
Stampa a getto
d’inchiostro
su carta
Euclid vs.
Existentialism​.
Serie numerata 1/10
2010
BASE D’ASTA 200€
02 FABRIZIO AJELLO
23×23 cm
―
Tecnica mista,
foglia d’oro e spine
su cartoncino
Teeth
2008
BASE D’ASTA 400€
03 STEFANIA BALESTRI
23×23 cm
―
Stampa fotografica
digitale montata
su passpartout
Vanitas #1
Vanitas #2
2011
BASE D’ASTA 100€
Coppia
170€
04 PAMELA BARBERI
21×15 cm / 23,5×15 cm
―
Stampa su carta
fotografica ILLFORD
da negativo 35 mm
Studio su Santa
Maria Novella /
Ritratto di Maestro
2005
BASE D’ASTA 400€
05 CHIARA BETTAZZI
34×34 cm
―
Polaroid
Polaroid
2008
BASE D’ASTA 400€
06 MARINA BOLMINI
18×24 cm
―
Computer graphic
su stampa digitale
House of pain
2005
07 LUCA CANAVICCHIO
Cocker
2008
BASE D’ASTA 90€
Maiolica
BASE D’ASTA 400€
08 CHRISTIANA CARO
25×25 cm
―
Stampa fotografica
digitale
Untitled
2011
BASE D’ASTA 100€
09 VALENTINO CARRAI
15×27×21 cm
―
Mixed media
Metamorfosi
2012
BASE D’ASTA 680€
10 SARA CASELLI
85×225 cm
―
Stampa su carta
Tornado/
plants dialog
2014
BASE D’ASTA 200€
11 LORIS CECCHINI
30×59,5 cm
―
Cartoncino intagliato,
inchiostri e matita
Project for
a sculpture.
Waterbones
2014
BASE D’ASTA 2500€
12 MARCO CRIVELLIN
50,5×62 cm
―
Stampa lambda
da positivo 10×12
su kapamount
Olivi.
Senza titolo 1
2004
BASE D’ASTA 700€
13 GAETANO CUNSOLO
13,5×6,5×4,5 cm
―
Gesso
Senza titolo
(studio di bunker)
2012
BASE D’ASTA 400€
14 GIOVANNI DE GARA
varie
―
Legno di scarto
The real story
of a tree
2014
BASE D’ASTA 50/200€
15 ALESSIO
DE GIROLAMO
Black man
2014
18×13 cm
―
Smalto su carta lucida
adesivizzata su legno
BASE D’ASTA 100€
16 SIMONE DONATI
30×30 cm
―
Stampa inkjet
su carta
fotografica
Untitled
dalla serie
“Valley of Angels”
2011
BASE D’ASTA 100€
17 ELENA EL ASMAR
21×29,5 cm
―
Stampa a secco e
vernice per incisione
eseguita con torchio
calcografico, pastelli
a cera
Le immagini
ci infatuano
con i loro discorsi
2013
BASE D’ASTA 250€
18 ORIETTA FINEO
21×29,7 cm
―
Matita, carboncino,
carta quadretti,
carta lucido.
Ritmo
2014
BASE D’ASTA 200€
19 SERENA FINESCHI
50×70 cm
―
Carta abrasiva
su carta
Respiro (entropia)
2014
BASE D’ASTA 600€
20 COSIMO FREZZOLINI
15×20 cm
―
Incisione
all’acquaforte
su lastra di rame
5×10 cm
Alba a Venezia
2010
21 K. GIULIANI
A. SCHWARZKOPF
Herbarium
2008
BASE D’ASTA 100€
21×29,7 cm
―
Stampa digitale offset
su carta
BASE D’ASTA 100€
22 FEDERICA GONNELLI
18×24 cm
―
Stampa e acrilico
su cartoncino
L’identità –
l’Altro – Io
2010
BASE D’ASTA 90€
23 FRANCESCO GNOT
50×75 cm
―
C-print
Tenda del cinema
da “Paesaggi
Possibili”
2000-2003
BASE D’ASTA 1500€
24 MERI IACCHI
42×29,7 cm
―
Stampa fotografica
su carta usomano
Dentro/fuori.
Libro/casa
2013
BASE D’ASTA 200€
25 ZOÈ GRUNI
13×18 cm
―
Stampa fotografica
digitale
Urban Jackalope
2011
BASE D’ASTA 500€
26 ANDREA LUNARDI
12×10 cm
―
C-print
Corpo-ombra #3
2004
BASE D’ASTA 200€
27 CLAUDIO MACCARI
40×50 cm
―
Olio e acrilici
su tela
Provisional 538
2011
BASE D’ASTA 300€
28 ROBERTO MAGNOLFI
- - ―
Acquerello
Luce di speranza
2014
29 GIOVANNA
MALINCONI
Arlecchino
2014
BASE D’ASTA 400€
- - ―
Legno (corteccia
di pino); filo, perle,
vetro colorato
BASE D’ASTA 20€
30 COSTANZA MANSUETI
45×30
―
Fotografia digitale,
fotoritocco
Spider_1
2013
BASE D’ASTA 350€
31 MARCO MAZZONI
29,7×42 cm
―
Pennarello su carta
Untitled
(nayeme #46)
2014
BASE D’ASTA 350€
32 TAYLOR MEANS
17,3×25 cm
―
Stampa a secco
Faces
2007
BASE D’ASTA 80€
33 ANDREA MIZZAU
35×45 cm
―
Filo di rame
Rametti
2014
BASE D’ASTA 450€
34 MASSIMO NANNUCCI
Maglietta taglia S
―
Serigrafia
Sogno
2013
35 ELISA NESI
30×30 cm (tela)
―
Acrilico su tavola
Muscari, come onde
fluttuano le antenne
viola in cima al
grappolo
2009
BASE D’ASTA 400€
36 FRANCESCA PAGNI
40×40 cm
—
Acrilico,
pastello su tela
LUILEY
2014
37 L. PANTANI
G. SURACE
BASE D’ASTA 200€
18×18 cm
―
Stampa Lambda
Non spiegatemi
perché la pioggia
si trasforma
in grandine
2002/2004
BASE D’ASTA 400€
38 CATERINA
PECCHIOLI
10×14×1 cm
―
Installazione
interattiva; mazzo
di carte, istruzioni
per l’attivazione
dell’installazione
interattiva
Coreografia Sociale
(27 carte istruzioni,
1 carta regolamento,
1 carta diautentica
firmata dall’artista)
2014
BASE D’ASTA 50€
39 GIULIA
PIERMARTIRI
30×40 cm
―
Stampa su carta
baritata b/n
Ex concimificio,
Porto Recanati
2012
BASE D’ASTA 150€
40 GIACOMO SALIZZONI
25×25 cm
―
Scultura e fotografia
Micromondi
2006
BASE D’ASTA 300€
41 EVA SAUER
59,5x60,5 cm
―
Lambda su alluminio,
cornice in rovere
trattato
Exit to esotica
(Fake tropical woods
in fake tropical
wood frame)
2014
BASE D’ASTA 550€
42 KATHLEEN SCULLY
21×14
―
Pittura acrilica
e olio su cartone
Untitled
2008
BASE D’ASTA 100€
43 ALESSANDRO SECCI
22×17,5 cm
―
Olio su lamiera
zincata
Oscuro oggetto
2014
BASE D’ASTA 150€
44 STEFANO TONDO
65×45×0,5 cm
―
Acquaforte
su ottone
Orior
2012
45 DAVID ANDRE
WEISS
New York Boxer
2011
BASE D’ASTA 700€
50×50 cm
―
Immagine fotografica
stampata su carta
Moab Entrada Rag Natura
300 Archivial
BASE D’ASTA 100€
Coppia
170€
46 VIRGINIA ZANETTI
30×30 cm
―
Acquerello
su carta cotone
Camelia Thea
2011
BASE D’ASTA 500€
BIOGRAFIE ARTISTI
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
Jacopo Addini (Eddie Spanier)
Fabrizio Ajello
Stefania Balestri
Pamela Barberi
Chiara Bettazzi
Marina Bolmini
Luca Canavicchio
Christiana Caro
Valentino Carrai
Sara Caselli
Loris Cecchini
Marco Crivellin
Gaetano Cunsolo
Giovanni de Gara
Alessio De Girolamo
Simone Donati
Elena El Asmar
Orietta Fineo
Serena Fineschi
Cosimo Frezzolini
Giuliani/Schwarzkopf
Federica Gonnelli
Francesco Gnot
Zoè Gruni
Meri Iacchi
Andrea Lunardi
Claudio Maccari
Roberto Magnolfi
Giovanna Malinconi
Costanza Mansueti
Marco Mazzoni
Taylor Means
Andrea Mizzau
Massimo Nannucci
Elisa Nesi
Francesca Pagni
Pantani/Surace
Caterina Pecchioli
Giulia Piermartiri
Giacomo Salizzoni
Eva Sauer
Kathleen Scully
Alessandro Secci
Stefano Tondo
David Andre Weiss
Virginia Zanetti
01
JACOPO ADDINI
(EDDIE SPANIER)
b. 50° 53’ 34.66’’ N,136° 50’ 12.38’’ E
in 50° 53’ 34.66’’ N, 136° 50’ 12.38’’ E
È una swarm intelligence auto-generata, una folta
équipe di scimmie spaziali altamente qualificate,
specializzata e votata ontologicamente a processi
artistici do-it-yourself, tecnologie obsolete e
retrogaming, onanismo tecnologico e sistemi meccanici ipertrofici, dogmi pseudoscientifici, scienze
della sottocultura, teorie cospirative e la vita
precedente di L. Ron Hubberd, giorno del Giudizio
Universale e cultura popolare. Eddie Spanier è una
zona grigia, un’eminenza grigia, che spesso cospira
contro se stessa, una macchina della Propaganda
e un parassita della libera informazione.
Mente collettiva fuoriuscita meioticamente
nel 2010 da Liquid Cat – entità artistica oggi
congelata [liquidcat.org] – con cui tra il 2005
e il 2010 ha preso parte a progetti presso Villa
Romana, Strozzina CCCS/Centro di Cultura Contemporanea a Palazzo Strozzi [Firenze], BJCEM/Association Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe
et de la Mediterranée [Skopje], Museion [Bolzano]
e Museo Marino Marini [Firenze].
Tra il 2010 e il 2014 il lavoro di Eddie Spanier è stato presentato all’interno del progetto
itinerante The Wall [archives], del video screening
The Dark Room #1 presso Federico Luger [Milano],
alla 54 Biennale di Venezia — Padiglione Danese
con una produzione di Carrozzeria Margot, ad Artissima Lido [Torino], a Sinopale 4 — Biennale Internazionale di Sinop [Turchia], presso Xenos arte
contemporanea [Firenze]. Ha preso, inoltre, parte
al programma di residenza Mazama Residency/2011
[WA, USA].
02
FABRIZIO AJELLO
/ Palermo, 1973
Artista e fondatore di Spazi Docili, nel suo lavoro
riflette e interviene su modelli culturali occidentali attraverso un’indagine e un confronto continuo
con le tematiche del sacro, della memoria collettiva/individuale e del rapporto tra spazio pubblico
e spazio privato. Nel corso del tempo ha reinventato l’utilizzo di tecniche pittoriche, video/fotografiche e scultoree nell’ambito di processi installativi e performativi al fine di dare all’esperienza
artistica una dimensione sociale. Ha partecipato
negli anni a mostre, progetti, eventi e fiere a
carattere nazionale e internazionali.
Vive e lavora tra Firenze e Palermo.
03
STEFANIA BALESTRI / Firenze
Diplomata all’Accademia delle Belle Arti, Firenze
1988. Vive e lavora a Firenze. La sua ricerca si
è indirizzata sul tema del femminile e del contenere. Ha lavorato con tazze, petali, tv vuote da
riempire, scatole di plexiglas, case di bambola,
case e stanze vere.
Sviluppando il discorso delle dimensioni
e dell’ambiguità ed inganno di questi soggetti,
ha utilizzato per la realizzazione di questi
temi la fotografia, l’installazione e il video.
04
PAMELA BARBERI / Firenze, 1978
Si laurea nel 2006 in Storia e Critica del Cinema
presso l’Università degli studi di Firenze in DAMS
con il professore Alessandro Bernardi. Attualmente
vive a Scandicci, nella periferia della città di
Firenze dove svolge la professione di artista e
video-maker indipendente. Da anni lavora sull’ambiente urbano con uno speciale sguardo alle trasformazioni che in essa avvengono con particolare
attenzione verso le emozioni e i sentimenti che
gli individui di cui ne fanno parte provano.
Nell’ultimo anno si è dedicata alla formazione partecipando al Festival Pixxelpoint di Nova
Gorica con il workshop Celi svet kruha (tutto il
mondo del pane) e tenendo il laboratorio Feel the
music-Self Definition del progetto U-care, Urban
Culture against racism in Europe, presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
La sua attività la vede impegnata anche nella
curatela e direzione artistica di progetti dal
carattere europeo: Trackeds Firenze del collettivo
Sloveno BridA e Another breach in the Wall Tratti
e colori della primavera araba in collaborazione
con Poien Lab – ricerca sociale di Pistoia e The
Boat of Hope workshop tenuto in Tunisia, nella
città di Kelibia, sviluppato all’interno del progetto Controcarretta della speranza contro-viaggio
dalle coste siciliane a quelle tunisine.
05
CHIARA BETTAZZI / Prato, 1977
Vive e lavora a Prato. Tutto il suo procedere si
muove sulla sottile linea patologica tipica della
società contemporanea, da una parte orientata verso
l’usa e getta e dall’altra votata all’accumulo
compulsivo di oggetti di dubbia utilità. Nel suo
lavoro cerca di unire il sex appeal dell’oggetto
di uso quotidiano con l’identità industriale da
cui proviene, mutando l’oggetto in opera attraverso
vari medium. In tutti i suoi lavori persiste
la necessità di camuffare la natura delle cose.
Un lavoro sulla memoria personale e collettiva
che la circonda, sulla registrazione continua
di immagini, assemblando oggetti reperiti sul suo
territorio e provenienti dalla sua vita personale.
www.chiarabettazzi.net
06
MARINA BOLMINI / Vasto, 1970
Nel 1991 consegue il Diploma di Arti Applicate
(metalli ed oreficeria) presso l’Istituto Statale
d’Arte e nel 1996 il Diploma in pittura presso
l’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
marinabolminiarte.blogspot.it
07
LUCA CANAVICCHIO
Diplomato alla sezione di Decorazione pittorica
e Restauro all’Istituto Statale d’Arte di Firenze
e in seguito laureatosi in storia dell’arte
contemporanea, ha svolto l’attività di pittore
e decoratore e di insegnante di Illustrazione e
Storia della Gioielleria Contemporanea alla scuola
internazionale di gioielleria Le Arti Orafe di
Firenze. La sua attività nel campo delle arti
applicate inizia, in realtà, come decoratore nella
bottega artigiana di famiglia.
Nel 2005, sotto la guida dei ceramisti Sandra
Pelli e Stefano Giusti, inizia la sperimentazione
delle diverse tecniche di produzione di ceramica
fino all’apertura di un proprio laboratorio, a
Galliano di Mugello, nel quale realizza opere plastiche caratterizzate da una forte sintesi formale
operata a partire dalle forme naturali di partenza. Produce esclusivamente pezzi unici, eseguiti
interamente a mano con le tradizionali tecniche del
modellato a tutto tondo, della lastra e del colombino, dei quali cura personalmente
ogni fase realizzativa, dal progetto alla finitura.
Lavora principalmente in maiolica, spesso con dorature e lustri metallici al terzo fuoco.
08
CHRISTIANA CARO / Washington, DC, 1980
Il lavoro di Caro è indipendente e collaborativo su
progetti che partono nel paesaggio.La sua indagine fotografica è su terra, mare e cielo. Questa ricerca sulle isole l’ha portata a scegliere
locations negli Stati Uniti e all’estero, tra cui
residenze d’artista a Firenze, Berlino e Helsinki,
e una borsa di studio Fulbright in Slovacchia.
Caro attualmente vive a Norfolk, VA, dove insegna
fotografia presso Old Dominion University e The
Governor’s School for the Arts, pur continuando
a esporre il suo lavoro negli Stati Uniti e all’estero. Ha anche insegnato presso l’Università di
Arizona e The Florence University of the Arts-FUA,
ed è stato un artista Fulbright visita con l’Accademia di Belle Arti e Design, Bratislava.
www.christianacaro.com
09
VALENTINO CARRAI / Firenze, 1980
Si diploma in tecniche tridimensionali all’istituto
d’arte di Firenze; successivamente si laurea
in scultura presso l’Accademia di Belle Arti
della medesima città. Nel 2003 frequenta per un
anno i corsi di disegno e scultura cinetica della
City Literature di Londra e dal 2006 accompagna
la sua ricerca personale con quella dell’insegnamento presso scuole private e non di interior
design, arti visive e moda in Italia e all’estero.
Le sue ultime opere sono concentrate sulla ricerca
dell’uso diretto della forma e dei materiali; un
linguaggio artistico che cerca la scultura come
materia reale e comunicativa nello spazio attraverso le sue espressioni e tecniche alternative
e installative.
Dal 2007 il suo lavoro è stato esposto in
Italia in musei e luoghi pubblici tra cui Palazzo
Medici Riccardi, Museo d’Arte Medioevale di Arezzo
e Villa Mirabello in provincia di Varese. Nel 2009
e nel 20013 ha collaborato in mostre e progetti
con gallerie di arte contemporanea. È stato segnalato e selezionato come finalista in premi e concorsi tra cui il Signature Art Awards di Londra
nel 2011, il premio Tito e Maria Conti dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, la IX edizione di Paratissima a Torino nel 2014 e la mostra
internazionale Icastica 2014 ad Arezzo.
10
SARA CASELLI
architetto/disegnatrice
2104 Tornado/Plants, site-specific fotoromanzo, Giardino dei Semplici, Firenze
Graphic design icons+map,
Scuola di arte culinaria Cordon Bleu, Firenze
Autrice e co-fondatrice
www.gastronomicalibrary.com
2013 Vagonialeopoldina, site specific fictional
botany, Giardino dell’Orticoltura, Firenze
Realizzazione siti: www.sunsite.it,
www.alessandrapanerai.com, www.mondocibo.it
2012 My Personal Canapè, site-specfic menù,
pls design, Firenze
Disegnatore di moda per Mariotto
Disegnatrice di moda per Luana
1997-2012 Disegnatrice di moda per Nannini
2010 Cigliona, site-specific front,
pls design architects party Firenze
2009 Macchia mediterranea, site-specific 3dwallpaper, tuba Roma
2007 Ghost love — sextoy design
2006 Campeggio erotico, Eerotic Scenes,
Les Nuites Blanches Paris
2004 Interior designer
Soft ziggurat — foam rubber staircase
1996-1999 Assistente corso di design
ed architettura degli interni,
Università degli Studi di Firenze,
Facoltà di Architettura, prof. Remo Buti
www.saracaselli.net
11
LORIS CECCHINI / Milano, 1969
Nel lavoro di Loris Cecchini, fotografia, disegno,
scultura e installazione si fondono in una poetica
unitaria, dove la trasfigurazione è l’elemento
cardine. Collage multipli e dettagliati modelli
architettonici, oggetti replicati in scala reale
e riprodotti in gomma uretanica grigia che appaiono
inermi, ripiegati su se stessi, roulotte reinventate e case sugli alberi, spazi strutturalmente
distorti, coperture e superfici dalle trasparenze
prismatiche, scenari fisici/virtuali ricreati in
digitale, sono i soggetti che ritroviamo nel suo
lavoro. In una molteplicità di visioni e linguaggi,
le opere sono caratterizzate da una dialettica
costante tra natura e artificio, dove il progettare stesso emerge come idea ed ideale dell’opera
compiuta e dove la trasfigurazione è l’elemento
cardine; architettura dello spazio, materiali da
costruzione, porzioni di natura, processi fisici,
si manifestano in un rimando continuo, dando luogo
ad un indice di visioni e processi stratificati
nelle opere.
La varietà e la morfologia degli elementi
si intersecano continuamente in un processo alternato di decostruzione e ricostruzione localizzato
nell’interscambio tra la realtà fisica dei materiali
e la loro presenza virtualizzata.
Sia nelle fotografie che nelle sculture,
la revisione di un’idea ampia di “modello” passa
per la rielaborazione di forme familiari del nostro
quotidiano. Naturale e artificiale si sovrappongono
continuamente in scambio dialogico: partendo
da un oggetto o comunque da un’entità portatrice
di esperienze date, l’artista genera un nuovo
mondo, o meglio un nuovo progetto che pur restando
in continuità con il passato e la sua funzionalità
si fa portatore di ulteriori sviluppi.
Indagando il modo di abitare lo spazio e
i modelli convenzionali che fondano il nostro
rapporto con il reale, l’opera di Loris Cecchini
si sviluppa tramite ampie metodologie di lavoro,
muovendosi di volta in volta, da una progettazione
fredda, alla narrazione biografica.
Il lavoro più recente si focalizza principalmente su modelli diagrammatici, cercando nell’alterità dell’artificio, una chiave di ambivalenza dei
sistemi di rappresentazione occidentali. I fenomeni
fisici diventano un inventario ottico ed emotivo
dell’ambiente, i sistemi naturali si traslano in
algoritmi di un sistema non omogeneo, sia complesso
che individuale, al fine di rilevare i processi
invisibili del nostro presente. Cercando un’analogia tra la grammatica e l’anatomia, le opere ricordano nel loro linguaggio formule capaci di generare
sistemi autopoietici in cui il prorompere delle
strutture si rigenera, contamina, e si trasforma
proprio come avviene in un organismo.
www.loriscecchini.com
12
MARCO CRIVELLIN / Aosta, 1965
Fra il 1990 e il 1995 è collaboratore di Carlo
Fabre e dal 1995 è titolare di uno studio fotografico. Dal 2004 è membro dell’associazione culturale
L’ombra del mediterraneo. Ha partecipato a numerose
mostre in varie città fra le quali Roma, Perugia,
Parigi. Nel 2010 la sua opera Un istante relativo
è selezionata per il Premio Celeste.
www.photonauta.com
13
GAETANO CUNSOLO / Catania, 1986
Si laurea prima all’Accademia di Belle Arti di
Firenze, poi come borsista presso il biennio specialistico di Arti Visive e Studi Curatoriali a
NABA, Milano. Compone il proprio lavoro di ricerche
estetiche e indagini sull’arte attente all’implicazione dei modelli relazionali e alle connessioni
con la sfera pubblica.
Prediligendo installazione, disegno, fotografia
e video il suo lavoro si confonde con l’incursione
antropologica, con l’architettura, con lo studio
di particolari sedimentazioni urbane e alle sue
dinamiche interne.
14
GIOVANNI DE GARA / Firenze 1977
Laureato in architettura, l’artista Giovanni de
Gara ha partecipato a numerose mostre collettive
e personali. Nel 2008 ha fondato la Florence Art
Factory (FAF) in uno spazio industriale che è stato
riconvertito in luogo di produzione culturale dedicato alla performance e all’elettronica.
Dopo aver sviluppato progetti all’estero
(Snake Attack, Londra 2006 e K, Berlino, 2012)
vive e lavora a Firenze, dove nel 2013 ha iniziato
l’attività di editore, stampando e distribuendo
un unico romanzo: The real story of a tree.
www.giovannidegara.org
15
ALESSIO DE GIROLAMO
Nasce a Sanremo nel 1980. Si Laurea in DAMS presso
l’Università di Genova nel 2004. È pittore, disegnatore, performer e videoartista. Fino al 2012
lavora ed espone tra Spagna, Francia, Germania e
Italia. Negli ultimi anni ha esposto e realizzato
performance presso l’Intelligence Museum “ExStasi”
di Berlino (2012), Mixer Gallery di Istanbul
(2014), Biennale d’Arte contemporanea di Cannero
Riviera (2014), edizione 2012 e 2014 del MadeinFilandia (AR). Attualmente collabora e lavora al
progetto MadeinFilandia.
16
SIMONE DONATI / Firenze, 1977
Simone Donati è nato a Firenze dove vive e lavora.
Nel 2005 completa il corso triennale di fotografia
alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Dopo
uno stage all’agenzia Magnum Photos di New York
dal 2006 si occupa a livello professionale di fotografia documentaria. Negli ultimi anni la sua attenzione si è focalizzata sulla situazione politica
e sociale italiana.
Simone nel 2011 con il lavoro Valley of
Angels è finalista al Fotografia Festival Roma,
al Voies Off di Arles ed all’OjodePez Award for
Human Values e nel 2010 il premio Ponchielli gli
ha riconosciuto il 3° posto per il lavoro Welcome
to Berlusconistan. Nel 2009 è stato scelto come
“Merit Winner” al Fujifilm Distinctions Awards
e nel 2008 è stato selezionato come uno dei tre
finalisti nella sezione ritratto al Sony World
Photography Awards. Le sue fotografie sono esibite
in mostre sia in Italia che all’estero e sono pubblicate dalle maggiori riviste italiane ed estere
tra cui Der Spiegel, Geo Italia, IL, Internazionale, Io Donna, L’Espresso, Le Monde Magazine,
Monocle, Newsweek, Newsweek Japan, Sette e Vanity
Fair Italia.
Simone è uno dei fondatori del collettivo
TerraProject, che dal 2007 lavora su tematiche
sociali, politiche ed ambientali in Italia ed
all’estero.
www.terraproject.net
simone@terraproject.net
17
ELENA EL ASMAR / Firenze 1978
Vive e lavora tra Milano e la Filandia, dove è tra
i fondatori del progetto Madeinfilandia.
Mostre (selezione)
2014 Premio Santa Croce Grafica, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno (Pisa), a cura di Ilaria Mariotti
La grande illusione, Gallery of Art —
Temple University, Roma, a cura di Manuela De Leonardis
2013
2012
2011
2010
L’esercizio del lontano, SRISA gallery, Firenze, mostra personale,
a cura di Pietro Gaglianò
Acqua, vivai di Montevarchi (Arezzo),
a cura di C. Marco.
Carta Bianca, Museo di Villa Croce, Genova, a cura di Pietro Gaglianò
The Wall Archives, Villa Pacchiani,
Santa Croce sull’Arno (Pisa),
a cura di Pietro Gaglianò.
Muro di China, Casa Menzio, Torino, progetto a cura di Madeinfilandia
The Wall Archives, Nosadella Due, Bologna, a cura di Pietro Gaglianò
L’eredità di Circe, Galleria Zak, Monteriggioni (Siena), a cura di Gaia Pasi
Vieni a prendere un caffè da noi, Casa Menzio, Torino, a cura di Caterina
Fossati
Madeinfilandia, ex Fabbrica della Filanda, Pieve a Presciano (Arezzo)
Lebanese Diaspora, Dome City Center, Beirut, a cura di Danielle Zaccour
www.elenaelasmar.com
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ORIETTA FINEO / Gravina di Puglia (BA), 1975
Mostre personali
2008 Quotidiane porzioni, galleria Zero-Uno,
Barletta, a cura di Anna Soricaro
2010 Guardare, “Studio d’Arte Fedele”, Monopoli
Mostre collettive
2006 Trado, Sinagoga nazionale, Nitra
Slovacchia, a cura di Emilia Domanova
Voyeur, galleria Michalskydvòr, Bratislava
2007 Strart Biennale, spazio Mondatori, Venezia,
a cura di Roberto Ronca
2008 Time Zone, Torre Prendiparte, Bologna,
curatrice Paola Naldi, Elisa Laraia
Pagine Bianche d’autore, selezione finale,
regione Puglia.
Presenze/assenze, chiese rupestri,
Gravina di Puglia, a cura di Anna Soricaro
2009 360°, complesso “Le Monacelle”,
a cura di Allelammie, Matera
2010
2011
2013
2014
Arte donna3, galleria Spaziosei,
a cura di Mina Tarantino, Monopoli
11×11, Lucania Film Festival, Pisticci (MT).
Made in Filandia, residenza per artisti,
Pieve a Presciano, Arezzo, catalogo. Gli Ori.
Viaggiando con Gusto, Santa Maria
della Scala, Museo dei bambini, Siena,
a cura di Michela Eremita
Collabora con la rivista online ULTRAFILOSOFIA a cura di Gabriella Landini, Milano.
oriettafineo@gmail.com
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SERENA FINESCHI
Vive e lavora tra Siena e Bruxelles.
2014
2013
2012
Stato di grazia, solo show, Brick —
centro per la ricerca e la cultura
contemporanea, Siena.
Fortepiano, solo show, Galleria FuoriCampo, Bruxelles (Belgio).
Artiste Domiciliè, programma europeo residenza, Bruxelles (Belgio).
Run#2 — Spazio per artisti di passaggio,
residenza, Lerici (La Spezia).
Un luogo aperto, Museo d’arte moderna
e contemporanea Raffaele de Grada,
San Gimignano (Siena).
The Wall (archives) #8 – beyond the railway, un progetto di Pietro Gaglianò, B.go Loreto/SP e CRAC Centro Ricerca
Arte Contemporanea, Cremona.
RSVP arte contemporanea in spazi privati,
Casa Piccolomini, Siena.
Il primo giorno di sole, solo show, Galleria FuoriCampo, Siena.
Sic, installazione ambientale partecipativa itinerante, Siena città candidata a Capitale della Cultura Europea 2019, Siena.
Made in Filandia, residenza,
Pieve a Presciano, Arezzo.
20
COSIMO FREZZOLINI
Pittore, incisore, scenografo, figlio d’arte e cittadino del mondo, faccia d’attore e piglio romantico. Così fiorentino, ma così fiorentino… Parrebbe
newyorchese.
A New York infatti ha tenuto la sua ultima
personale nell’atelier Paris_68 di Soho. Quadri
ispirati ad un certo misticismo indiano primitivo,
scoperto in occasione del lavoro come assistente
regista per la messinscena scaligera del Tannhauser: con una semplice tavola grafica collegata ad
un proiettore, il pittore è intervenuto nei tre
atti con disegni dal vivo, ora erotici, come nel
Venusberg, Mistici, sulla grande mano del secondo
atto ed infine con una rivisitazione tecnologica
della mano Guidoniana.
www.cosimofrezzolini.com
21
KATIA GIULIANI
ANDREAS SCHWARZKOPF
Katia Giuliani, artista visiva, designer e performer, vive a lavora a Firenze, Italia. La sua
ricerca artistica prende spunto dai nuovi sistemi
di comunicazione contemporanea, ponendo al centro
dei suoi progetti lo spettatore, che assume il
ruolo di performer e di assoluto protagonista.
Gli ambienti e le living unit creati dalla Giuliani, si collocano a diretto contatto con la
realtà sociale, presentandosi come una sorta di
generatori di incontri, luoghi temporanei minuziosamente pensati e progettati dove vivere la
collettività e la condivisione fuori dalla rete.
L’eclettismo e l’utilizzo dei vari media, impegnano l’artista su diversi fronti, in una costante
fusione tra differenti linguaggi di produzione
espressiva che si riassumono nelle sue installazioni, quali il design, il video e la musica
elettronica.
www.katiagiuliani.it
Andreas Schwarzkopf, nato in 1964 in Amburgo,
Germania, laureato in pittura alla Hochschule
fuer Kuenste, Brema in 2000. La sua ricerca artistica è un viaggio sfaccettato, senza esitazione
includendo varie tecniche, dal disegno alle installazione, dal video alle opere sonore.
andreasschwarzkopf.wordpress.com
22
FEDERICA GONNELLI
/ Firenze, 1981
Frequenta a Firenze il Liceo Artistico. Nel 2006
consegue il diploma di Alta Cultura Artistica, in
Pittura, con tesi in Storia dell’Arte e nel 2013
il diploma di Specializzazione in Arti Visive Multimediali e Discipline dello Spettacolo, entrambe
presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
In Accademia sviluppa una profonda ricerca
sul rapporto contenuto-contenitore, con immagini
alle quali sovrappone, grazie alla trasparenza
dell’organza, altre immagini. Contemporaneamente,
attraverso questa ricerca amplia i suoi progetti
affiancando alla realizzazione delle opere tridimensionali anche installazioni e video-installazioni. Il video supera il concetto di contenitore
reale, acquisendo un contenitore virtuale (il video
stesso), nel quale le immagini scorrono fluide, elastiche, pulsanti, vitali, leggere e semitrasparenti
mantenendo così gli aspetti più tipici del lavoro.
In questa dialettica tra contenitore-contenuto,
velo-opera d’arte, abito-corpo si inserisce il
tema della presenza-assenza del corpo stesso.
www.federicagonnelli.it
23
FRANCESCO GNOT / Firenze, 1965
Ha studiato fotografia presso la Fondazione Studio
Marangoni di Firenze.
Dal 1995 al 1999 ha insegnato tecnica di
camera oscura e critica e sviluppo stilistico
presso la stessa scuola. Ha inoltre collaborato,
in qualità di insegnate di fotografia, con il Centro
di Formazione Professionale della Provincia di
Firenze e con la Galleria Dryphoto di Prato. Vincitore del premio Miglior portfolio del giorno della
Galerie D’Essay durante i Rencontres Internationales de la Photographie d’Arles, luglio 2002. Nel
2009 esegue un lavoro per Slow Food chiamato Slow
Stills. Dal 2010 collabora con il curatore Pietro
Gaglianò al progetto The Wall (Archives) sviluppando delle performance radiofoniche dal titolo
Irradiazioni.
24
MERI IACCHI / Pelago, 1964
Ha conseguito iI diploma di Maturità artistica
presso iI corso serale e un diploma regionale di
scenografia presso l’ente teatro romano di Fiesole.
Ha frequentato il corso quadriennale di pittura
presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il
seminario Scenari Digitali presso il Teatro Studio
di Scandicci, Firenze.
Ha fondato Qualcosa da dire, un gruppo di
cittadinanza attiva che opera nel quartiere 1 di
Firenze. Si occupa di programmi culturali temporanei all’interno di enti pubblici. Il suo lavoro
mixed media è fortemente impregnato di elementi
legati all’antropologia urbana, all’etnografia
e all’arte relazionale e pubblica. Nominata
al premio Ora 2014 e al Premio Celeste 2014.
25
ZOÈ GRUNI / Pistoia, 1982
Vive e lavora tra Firenze, Rio de Janeiro e Los
Angeles. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi
festival di video-arte e mostre in Italia, Francia,
Regno Unito, Bulgaria, Germania, Brasile e Stati
Uniti.
Dopo essersi diplomata nel 2000 presso
l’Istituto d’arte, si è laureata all’Accademia
di Belle Arti di Firenze, dove ha frequentato
la scuola di Andrea Granchi di Pittura nel 2006.
Qui ha vinto il Premio Studenti Eccellenti. Ha
inaugurato il Contemporary Art Space Studi8 a
Pistoia in collaborazione con Cristiano Coppi
e altri artisti. Attraverso il Centro di Documentazione per l’Arte Contemporanea di Pistoia ha
mostrato il suo lavoro in numerose mostre, eventi
e studi aperti nella sua città natale e ha presen-
tato la sua prima mostra personale. Ha lavorato
in alcuni spettacoli teatrali e le sue sculture
sono diventate l’elemento drammaturgico di Conversazione con la Pietra (Conversazione con la pietra), uno spettacolo realizzato in collaborazione
con l’attore e musicista Piero Corso e l’attrice
Tania Garribba.
Ha dato alcune lezioni per le università
americane a Firenze. Nel 2010 si trasferisce
in California. Tra il 2010 e il 2012, Zoè Gruni
ha sviluppato il Progetto Urban Jackalope che ha
coinvolto musicisti e giovani scrittori attraverso
l’Art Space F_AIR di Firenze e FUA (Università
di Firenze d’America) a cura di Lucia Giardino.
Nel 2011 divenne un artista-membro del OCCCA
(Orange County Centro per l’Arte Contemporanea)
a Santa Ana. Nel 2012 è stato un artista in
residenza presso Raid Projects a Los Angeles.
Nel 2012 Zoè Gruni trasferisce in Brasile.
Mentre viveva a Rio de Janeiro ha iniziato
a studiare la cultura brasiliana e il tema del
nomadismo. Era Artist in Residence presso FAAP
di San Paol. Nel 2014 è stato selezionato il suo
lavoro per il Premio Artistico Fondazione VAF,
XI edizione — POSIZIONI Attuali dell’arte italiana,
in Germania.
www.zoegruni.net
26
ANDREA LUNARDI
Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti
di Firenze. È fondatore, a Pistoia nel 2006, dello
Studio8 che diventa presto un vivace luogo di
sperimentazioni e manifestazioni artistiche oltre
a costituire uno spazio di lavoro condiviso. Viene
selezionato per partecipare a diversi workshop
con artisti internazionali tra cui Dragana Parlac,
Hidetoshi Nagasawa, Tessa M. den Uyl, Botto & Bruno
e John Duncan. Partecipa al progetto The wall
curato da Pietro Gaglianò e nel 2010 prende parte
al progetto Open studios curato dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina.
27
CLAUDIO MACCARI / Siena, 1964
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze
e Milano. La sua ricerca parte dall’arte per
arrivare al design, attraversando varie modalità
di approccio all’espressione artistica.
www.claudiomaccari.eu
28
ROBERTO MAGNOLFI
Dipinge e disegna fin dall’età di otto anni e nel
1957 diviene allievo e poi amico di Pietro Annigoni
e successivamente di altri pittori fiorentini,
tra i quali Primo Conti.
Nel periodo 1959-1964 frequenta la Scuola
di Nudo presso l’Accademia di Firenze e nel 1964
inizia gli studi teorici sul colore. Nel 1978
mentre lavora consegue presso l’Istituto d’Arte
di Firenze il diploma di maestro d’arte, ottiene
una borsa di studio per il triennio di incisione,
tiene mostre. Nel 1979 partecipa alla Biennale di
Bologna e ottiene una serie itinerante di mostre
sul colore in varie gallerie d’Italia (Torino,
Milano, Udine, Bologna, Firenze, Roma, Salerno,
Bari). Nel 1981 ha una personale su invito presso
l’Istituto Francese di Firenze e nel 1994 un mostra
personale di presso Villa Guicciardini a Firenze.
Dal 1987 al 1997 gestisce ed è docente della scuola
di pittura Atelier Acquerello. Negli anni 2000
partecipa a workshop e tiene varie mostre (presso,
fra gli altri, il Chiostro cinquecentesco dell’Ammannati, il Chiostro Monumentale della Chiesa di
Ognissanti, l’Orto Botanico Giardino dei Semplici).
29
GIOVANNA MALINCONI / Pistoia, 1951
Recupero di materiali più svariati e reinterpretazione degli stessi sono le costanti della sua
produzione. Plexiglass, acciaio, pietre, plastica,
tessuti, legno, alcuni dei materiali utilizzati
nelle sue opere.
30
COSTANZA MANSUETI
Inizia a lavorare negli inizi degli anni Novanta
come assistente free lance in vari studi fotografici
di Firenze. Dopo aver lasciato per molti anni la
fotografia, ritorna a scattare per la casa editrice
Maria Pacini Fazzi di Lucca. Dal novembre del 2011
collabora con LABottega — Spazio per la Fotografia
di Marina di Pietrasanta, tenendo corsi di camera
oscura e lezioni individuali di fotografia base analogica e digitale, seguendo gli eventi legati alla
galleria, alla sala di posa e i servizi fotografici
associati, continuando in contemporanea il suo
lavoro di fotografa free-lance.
Nell’ottobre del 2011 la Repubblica online
pubblica un suo reportage. Nel 2014 si sposta per
qualche mese negli Stati Uniti, dove tiene un’esposizione alla Alternatives Federal Credit Union
di Ithaca (NY) e una mostra alla Pressbay Alley,
mentre scatta i servizi fotografici per il gruppo
musicale di Philadelphia Sunshine Superman e per
l’architetto di Ithaca (NY) Daniel Hirtler.
www.costanzamansueti.com
31
MARCO MAZZONI / Certaldo, 1965
Coreografo, performer e artista visivo, si forma
come danzatore a Firenze con Antonietta Daviso
e a New York presso il Merce Cunningham Studio.
Nel 1995 fonda con altri artisti Kinkaleri con
cui tuttora collabora; parallelamente sviluppa
una propria ricerca personale nelle arti visive.
Recentemente ha collaborato con Candidate, progetto
interdisciplinare fra arte e musica; nel 2013
inizia il progetto editoriale mazoopup pubblicando
una serie di fanzine ad uscita periodica.
32
TAYLOR MEANS
Non pervenuta
33
ANDREA MIZZAU
È attivo nel mondo artistico fiorentino e italiano
da più di 30 anni. Ha iniziato la sua carriera
come scultore ampliando poi il campo di espressione
verso l’installazione, il complemento d’architettura, l’oggetto d’uso e il gioiello. È uno
specialista di ogni tipo di metallo e ha sviluppato
tecniche di lavorazione uniche e originali che
lasciano un segno inconfondibile sui suoi oggetti.
Gli esclusivi oggetti da lui creati, grazie
all’uso di simboli antropologici millenari, offrono
uno sguardo più ampio su ciò che dell’antico può
essere portato nel presente. Intrecciando e legando
a mano barre di rame, senza l’ausilio di saldature
e seguendo una modalità organico-analogica, costruisce gazebo che si integrano in modo armonico
con la vegetazione ed il paesaggio circostanti.
Questi gazebo sono progettati ed eseguiti sul
posto secondo l’orientamento in modo da creare un
luogo accogliente, uno spazio-piacere in giardini
e terrazzi.
34
MASSIMO NANNUCCI
Massimo Nannucci dagli anni Settanta indaga costantemente sul piano di una ambiguità concettuale che
è sorretta da procedimenti analitico-concettuali
che affrontano la contrapposizione insita nel
“Falso/Vero” “Vero/Falso”, realtà/illusione che
fa parte della quotidianità urbana a volte estesa
nei fiori, nella frutta, nei vasi etruschi negli
animali di cartapesta contrapposti a quelli veri,
ad una trascrizione “falsa urbanizzata” della
realtà contadina, come la frutta “falsa” abbinata
a quella “vera”, i fiori “falsi” ai “veri”.
Proseguendo fino ai recenti Still life fotografici in bianco e nero, che ripercorrono gesti
ed azioni di alcuni segni iconici dell’arte degli
anni Sessanta/Settanta. Si tratta di quel falso
sul quale si perpetua il volto di una città sto-
rica, che si ritrova nelle sue serie fotografiche
su Firenze, come nel doppio David michelangiolesco o nella simmetria della brunelleschiana Piazza
della Santissima Annunziata. Ed anche nel suo
ciclo, in progress, delle Mimetizzazioni: porte,
finestre e decorazioni murarie che evidenziano
gli interventi mascherati sul tessuto antico
della città: sculture sostituite, edifici ed elementi architettonici “rifatti” sull’antico, cornici
in pietra serena, falsi marmi ed altri ornamenti
delle balze nei cicli di affreschi rinascimentali.
Nei lavori degli anni Ottanta questa ambiguità
si accentra negli Assemblages: un insieme deviante
e spaesante di mobili grandi e piccoli, colorati
ed appesi alla parete o al soffitto sempre in un
equilibrio instabile, collocati in modo abnorme
per creare false prospettive, falsi giochi di pieni
e di vuoti, false allusività geometriche, richiamando, e allo stesso tempo eludendo, il concetto
di ambientazione borghese. Nannucci crea luoghi
d’attesa, arcipelaghi di frammenti di stanze, contesti ibridi nelle forme e nelle epoche, smontati
e rimontati, diffusi in punti scelti di percorsi
possibili tra un luogo ed un altro. Oggetti,
mobili, sedie… sospesi tra il senso della ricerca
e la bellezza del ritrovamento casuale.
L’installazione semi-pubblica della Dama con
l’ermellino colloca la storia di Massimo Nannucci
sopra ogni verità e bugia, canzona lo spettacolo
del profitto che il mito dell’opera d’arte può produrre, scambia il vero con il falso, ma soprattutto
ci fa capire che l’arte non è verità, piuttosto
molte volte è inganno che ci insegna a comprendere
una verità (Picasso). Il Cenacolo di Ognissanti
contiene molteplici riferimenti a lavori precedenti, consentendo un gioco su un duplice livello
di sovrapposizione, sia concettuale che narrativo.
Nel refettorio duplica specularmente il
pulpito che è l’unico elemento architettonico
caratterizzante la sala, realizzando un Falso/
Vero per simmetria, in corrispondenza della visione
mimetico-prospettica dell’affresco. L’affresco del
Ghirlandaio si estende anche all’esterno, in continuità con la scena biblica dell’ultima cena, con
una traccia sonora diffusa nel chiostro. Nannucci
espone e tiene personali in Italia e all’estero:
alle gallerie Schema di Firenze nel ‘73, Masnata di
Genova e Multipla di Milano nel ‘74, al Kunstverein
di Colonia, al Moderna Museet di Stoccolma come
pure a Zona, di cui è uno degli artisti fondatori
e tra i promotori più attivi. Viene invitato alla
Biennale di Venezia del ‘78, dove espone la serie
di lavori fotografici Mimetizzazioni, fino alla
rassegnaLa spirale dei nuovi strumenti, tenuta a
Firenze presso Palazzo Strozzi nel ’79, e nello
stesso anno, alla manifestazione Cine qua non a
Firenze e alla mostra Il desiderio e la conoscenza, organizzata al Massimo Nannucci|Falso/
Vero per simmetria, 1971-2010 legno, pigmento/wood,
pigment Cenacolo di Ognissanti Palazzo Pretorio di
Certaldo. Nel 1980 cineteca italiana, Milano, zona
Firenze. Nei primi anni Ottanta Peter Weiermair
cura una sua retrospettiva al Forum für aktuelle
Kunst di Innsbruck (1981), sempre nell’81 cent
livres d’artiste italiens biblioteca nazionale
Parigi, erweiterte fotographie wiener secession
Vienna, l’idea del marmo galleria Piramide Firenze
e galleria de Foscherari Bologna ed è anche invitato alle Biennali di San Paulo (1981), di Parigi
(1982), personale alla galleria Francoise Lambert
di Milano (1982). Anche nei lavori successivi, che
consistono in frantumazioni spaziali e assemblages
di mobili dipinti con vivace policromia, decontestualizzati, appesi alle pareti (da ricordare
la sua installazione alla mostra “Process und
Konstruktion” a Monaco di Baviera nel 1985, ora
nelle collezioni del Lenbachhaus e a Villa Arson
a Nizza) Nannucci sembra voler eludere e mettere
in questione il concetto tradizionale di ambientazione borghese.
Nel 1986 arte oggi casa di masaccio S. Giovanni Valdarno, sul mormorare incanti comune di
Salò, a.p artists photographs comuni di Marciana
isola d’Elba, inoltre è invitato alla XI Quadriennale romana (1986) e al PAC di Milano. Negli anni
Novanta invece è la fotografia che recupera centralità nella sua ricerca, in particolare con l’uso
del filmstills e close-ups recupera reperti ed immagini da film, riprendendo il gioco dello spiazzamento contestuale. Nella mostra 242 slm a Montescudaio 1991, l’artista svolge un processo ulteriore,
rivisitando ironicamente la porta di Duchamp e
creando una doppia porta che si chiude e si apre
allo stesso tempo sulla propria immagine. Nel 1993
espone a Nizza a Villa Arson. Dal 1998 é tra i
promotori, a Firenze, dell’ associazione culturale
non profit Base/Progetti per l’arte. Nel 1999, Zona
eventi esterni “L’Artiere” Firenze, Nannucci propone un’anticipazione pubblica Preview/Falso/Vero
presentando pittoricamente La dama con l’ermellino.
Percorsi 2001, Villa la Selva, Ponte a Elsa; Continuità: arte in Toscana 1968-1989, Palazzo Fabroni,
Pistoia, 2002; Cinema d’artista in Toscana: 19641980, Centro per l’arte contemporanea, Luigi Pecci,
Prato, 2004; The Gesture: a visual library in progress, Quarter, Centro Produzione, Firenze, 2005;
Waiting Rooms, Cango, Firenze, 2006; La Specola
Museo di Storia Naturale, Firenze, 2006.
35
ELISA NESI / Firenze, 1978
Vive e lavora nel Mugello. Diplomata al Liceo
Artistico di Firenze, ha proseguito i suoi studi
fino alla laurea in Storia dell’Arte all’Università
degli Studi di Firenze. Ha esposto in Italia, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Lussemburgo,
Francia, Spagna.
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FRANCESCA PAGNI / Livorno, 1974
Pittrice di formazione, sperimenta ed esplora
il linguaggio visivo/pittorico sotto tutte le sue
forme. Titolare del marchio re-cubo indossare
reciclando dove la pittura si trasforma in oggetti
da indossare, borse ed accessori eccentrici.
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PANTANI/SURACE
Lia Pantani e Giovanni Surace collaborano dal 1996
e insegnano presso l’Accademia di Belle Arti di
Firenze. Tra le diverse partecipazioni: Working
Insider, a cura di Sergio Risaliti, Stazione
Leopolda, Firenze, 2003; Allineamenti, a cura di
Sergio Risaliti e Lelio Aiello, Trinitatiskirche, Colonia (D), 2005; Mobili, a cura di Elisa
Del Prete e Lello Aiello, Nosadella due, Bologna, 2007;Una giornata particolare, luogo delle
possibilità, a cura di Ilaria Mariotti, Teatro
Sant’Andrea, Pisa, 2008; Au Pair, coppie di fatto
nell’arte contemporanea, a cura di Giacinto Di
Pietrantrantonio e Francesca Referza, Fondazione
Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, Borgo
Medievale di Castelbasso, Teramo, 2010; Start
Point, a cura di Lorenzo Bruni, Sun Studio 74rosso,
Firenze, 2012.Come se tutti avessero smesso di
respirare nello stesso istante, a cura di Lelio
Aiello, Casabianca, Zola Pedrosa, Bologna 2013.
Piazza dell’immaginario a cura di: Alba Braza,
organizzazione: Dryphoto arte contemporanea,Prato;
Inventing the memorable, a cura di Pietro Gaglianò
Suc — Le Murate, Firenze 2014.
Tra le mostre personali: Se la memoria mi
dice il vero, a cura di Ilaria Mariotti, Certosa
Monumentale di Calci, Pisa, 2001; Non spiegatemi
perché la pioggia si trasforma in grandine, galleria nicolafornello, Prato, 2004; Ti amo, a cura
di Laura Culpan, Galleria Madder 139, Londra (UK),
2008; The other party (who’s next, dovrebbe piovere
su di voi e non su di me) Galleria Die Mauer Mura
di cinta via Pomeria (giardino d’infanzia), Prato,
2012.
video arte e fotografia in collaborazione con il
DAMS di Bologna e l’Università di Siena.
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CATERINA PECCHIOLI / Firenze, 1978
Lavora come artista e regista. Si forma al Dams
di Bologna e all’Accademia Gerrit Rietveld di
Amsterdam. I suoi lavori fotografici, video e
performativi, si focalizzano sul rapporto tra individuo e società a partire dallo studio di azioni
e gesti quotidiani e delle dinamiche collettive.
Il processo di lavoro e la forma finale ibridano
l’estetica tradizionale e quella relazionale.
Dal 2002 i suoi lavori sono stati presentati in
numerosi festival, mostre e teatri nazionali e
internazionali, come al MACRO, Roma; MAAM, Roma;
Arti et Amicitiae, Amsterdam; Parc de la Villette,
Parigi; Tenuta dello Scompiglio, Lucca; Triennale di Milano; GEMAK, Den Haag; Fondazione Studio
Marangoni, Firenze; Korzo Theater, Den Haag; Das
Pumpwerk, Berlino; Teatro Palladium, Roma. Ha preso
parte a diversi progetti collettivi tra cui, la
CCDS a Pantelleria e Wall (k) a Berlino con Stalker
e Studio.eu. Dal 2011 collabora nell’organizzazione
e curatela di Goleb, artist run space, ad Amsterdam. Ha pubblicato alcuni articoli su performance,
www.caterinapecchioli.com
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GIULIA PIERMARTINI / Civitanova Marche, 1990
Vissuta a Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, fino
all’età di 18 anni, nel 2009 consegue il diploma
di maturità scientifica e nei due anni successivi
inizia a frequentare i primi due anni di corso di
Ingegneria Edile Architettura presso la facoltà di
Ingegneria di Ancona. Nel 2011 decide di iscriversi
al corso triennale di fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni a Firenze.
Ha seguito vari workshop di fotografia con
Simode Donati (fotogiornalismo), Edoardo Delille
(luci flash), George Tatge (banco ottico), Gabriele
Galimberti (fotogiornalismo), Edward Rozzo (reti
di comunicazione e trasmissione dell’immagine),
Silvia Camporesi (creazione di un’immagine artistica), Lorenzo Colloreta (Guru Adobe: tecniche
avanzate di Photoshop), Stefano Fomasi (video).
GIACOMO SALIZZONI / Bologna, 1994
Nasce nel 1975 a Bologna. Si trasferisce per gli
studi di Architettura a Firenze nel 1994 e qui
vi continua a vivere e lavorare. Architetto, fotografo, videomaker, designer e guerrilla gardener,
prosegue un percorso creativo dove ama contaminare
le proprie capacità espressive. Con la tecnica di
animazione a passo uno (stopmotion) si diverte a
creare piccole storie surreali su tematiche sociali
o su marchi commerciali.
Cittadino e coltivatore, due termini che
possono andare a braccetto con diverse soluzioni
per catturare il sole, salvare gli spazi, divertirsi con gli elementi della natura che in città
ci stiamo dimenticando.
Subirrigazione, orti comunitari o appesi,
pareti aromatiche, seedcards, e seedbombs sono
alcuni degli strumenti che gli servono per ispirare
altri cittadini a tornare ad essere un po’ contadini.
gsalizzoni@gmail.com
www.guerrillagardener.it
giacomosalizzoni.com
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EVA SAUER
Nel 1985 si trasferisce a Düsseldorf e Amburgo,
Germania. Attualmente vive tra Düsseldorf e Firenze.
2014 Mostre personali: Polymorphosis,
a cura di A. Gallicchio, Interno Otto,
Prato (Contemporaneafestival Prato).
Mostre collettive: Kunstpunkte, Düsseldorf.
2013 Personali: Back from Toulouse
(doppia personale), Atelier Am Eck,
Duesseldorf.
Collettive: Vor Ort, Orte, a cura
di Petra Kammann, Schloss Benrath, Düsseldorf.
Finte Nature, a cura di Giacomo Bazzani,
Mac´n Museum Monsummano.
Past Forward, Conservare Memoria-Produrre
Realtà, a cura di Alessandro Romanini,
Centro Arti Visive di Pietrasanta.
Un Certain Regard, a cura di M.C. Bergesio,
Museo Marino Marini, Firenze.
Semper verde, a cura di Petra Kammann,
Schloss Benrath, Düsseldorf.
2012 Personali: Duskfall Memories,
Tethys Gallery, Firenze.
Collettive: W. Sauer und seine Familie,
a cura di Inge Sauer, Düsseldorf.(D)
Piano con Paesaggio, visioni e confronti,
a cura di P. Gaglianò, Teatro Studio Scandicci.
Terribilità e Vaghezza, a cura di Lucia
Giardino, Villa Bertelli, Forte dei Marmi.
2011 Personali: Ins Blaue hinein, a cura
di Emily Barsi, Galerie Gedok, München.
Collettive: The Wall Archieves,
a cura di P. Gaglianó. Reaload,
Roma/Nosadelladue, Bologna.
Kunstpunkte, Düsseldorf.
Nel Fiume in Piena, a cura
di Giacomo Bazzani, Mac´n (Museo
di Arte Contemporanea e Novecento)
Monsummano Terme.
Cities, Controcorrente, a cura di Pietro
Gaglianó. Zoom Festival 2011 Giovin’Astri,
Scandicci.
2010 Personali: Noble Explosion, Villa Bottini,
Lucca, a cura di P.E. Antognoli
ed Emily Barsi (P38).
In cooperazione con Galleria numero38.
Collettive: Outside the Wall,
a cura di Viviana Siviero
per la galleria Alexander Alvarez.
Alessandria Zooning ordinances,
a cura di Collettivo Millepiani,
Villa Romana, Firenze
Kunstpunkte, Düsseldorf.
Contrasto, Performance e Happening
presso Villa Romana.
The Wall Archieves,
a cura di Pietro Gaglianò, Firenze.
www.evasauer.allyou.net
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KATHLESS SCULLY
Si trasferisce a New York City all’età di diciotto
anni per studiare presso il Fashion Institute of
Technology. Dopo circa un decennio nel settore della
moda la voglia di avere un maggiore impatto nel
mondo del design e un minore impatto sull’ambiente
è diventato l’impulso per studiare al Pratt Institute nel programma di Master of Industrial Design.
Al Pratt è stata in grado di affinare il suo approccio olistico al design.
www.scullynewyork.com
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ALESSANDRO SECCI / Firenze, 1965
Vive e lavora a Firenze. Dopo la laurea in Scultura
alla Accademia di Belle Arti di Firenze consegue
una laurea triennale in Storia dell’Arte alla
Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze. Dagli
anni 1990 inizia il percorso artistico lavorando
con varie gallerie d’arte fra le quali: Galleria
Continua, Galleria Diecidue, Galleria Unimedia,
Galleria via Farini, Galleria La Corte. Numerose
anche le collaborazioni con compagnie di teatro.
Attualmente arricchisce la propria esperienza
artistica collaborando con il Teatro Opera di
Firenze come tecnico della scenografia.
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STEFANO TONDO / Lecce, 1974
Vive a Firenze. Diplomatosi nel 1998 presso L’Accademia di Belle Arti di Firenze, già durante il
corso degli studi, oltre a portare avanti il suo
lavoro artistico, svolge attività di fotografo
pubblicitario, che abbandona nel 2002 per dedicarsi liberamente alla sua arte. Del 2003 la prima
personale (Exit, Galleria Raggio Verde, Lecce),
realizzata insieme all’artista Irena Kalodjera,
con la quale da tempo aveva avviato un sodalizio
di lavoro.
La sua attività prosegue con varie esposizioni
collettive e personali tra cui si segnalano la XII
Biennale Internazionale di scultura di Carrara e,
nel 2008, la XV Quadriennale d’Arte di Roma. Nel
2010 è co-fondatore dello Studio MDT insieme agli
artisti Raffaele Di Vaia e Franco Menicagli con i
quali, oltre a condividere lo spazio per la propria
produzione artistica, propone un luogo di scambio
e confronto per eventi di cultura contemporanea,
mettendo a confronto le realtà artistiche del
territorio con quelle nazionali e internazionali.
www.stefanotondo.it
studiomdt.wordpress.com
www.studiomdt.altervista.org
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DAVID ANDRE WEISS / Chicago, 1962
Non categorizzare il suo lavoro secondo forme
o campi specifici. I suoi concetti e progetti
spaziano dalla direzione artistica di editoriali,
fotogiornalismo, fotografia di strada e il lavoro
delle imprese. Il concetto è di codificare e ri-codificare un’immagine originariamente appartenente
alla fotografia documentaria in un’opera d’arte,
“filtrato e ampliato attraverso un linguaggio che
è la mia.
Sta allo spettatore di prendere il mio punto
di vista e applicare le sue/suoi propri criteri
e le conoscenze per stimolare la memoria, l’invenzione e luogo. “Un camaleonte creativa, Weiss cambia continuamente il suo modo di vedere, le riprese
e la lavorazione dei suoi soggetti/opere. Ha
ricevuto una educazione formale in Storia dell’Arte
presso l’Università di Chicago sotto
la guida del professor Joel Snyder, e laureato
presso l’International Center of Photography
di New York City nel 1987. Il suo lavoro è stato
pubblicato su vari giornali e riviste di tutto
il mondo. Attualmente vive e lavora a Firenze,
l’Italia, dove è la Cattedra Dipartimento di DIVA,
la scuola di Digital Imaging e Arti Visive all’Università di Firenze delle Arti.
davidandreweiss.com
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VIRGINIA ZANETTI / Fiesole, 1981
Vive e lavora in Toscana e all’estero. Si laurea
in pittura con lode all’Accademia di Belle Arti
di Firenze, consegue il master in didattica
dell’arte ed abilitazione all’insegnamento. Partecipa a svariate residenze artistiche e collabora
per lezioni, laboratori, opere permanenti o mostre
con istituzioni italiane e straniere per la cultura
e l’arte contemporanea, come il Man di Nuoro, il
CCC Strozzina di Firenze, il CAC Luigi Pecci di
Prato, la Kunsthalle di Berna, il CACT di Bellinzona.
Il suo lavoro è presente in diverse pubblicazioni come Breve storia della curatela, in collaborazione con Hans Ulrich Obrist, pubblicata da postmediabooks. Con la sua ricerca tenta di individuare
ed abbattere il confine tra dove inizia un’opera ed
il suo spettatore, attraverso dinamiche relazionali
o i codici condivisi da una comunità. Questo rende
le sue opere parte integrante dell’ambiente in cui
nascono: collettori di dinamiche umane, piuttosto
che semplici oggetti di contemplazione.
www.virginia-zanetti.com
GRAZIE
A tutti gli artisti che hanno partecipato donando una loro opera (e anche
quelli che avrebbero voluto partecipare…
ci sarà un’altra occasione!), a Roberto
Gelli per la pazienza e il sostegno,
a Pietro Gaglianò per l’entusiasmo con
cui ha accettato questo ruolo insolito
di battitore, a Valeria Romano ed Elizabeth
Wadium per la loro preziosa collaborazione
e professionalità, a Muttnik (Silvia Agozzino e Alberto Bolzonetti) per la loro
passione nel realizzare il “volto” di questo
evento, a Paolo Luzzi, ad Alba Scarpellini
e tutto il personale dell’Orto Botanico
di Firenze per il loro continuo e prezioso
lavoro di ricerca e tutela, ai librai
di Todo Modo per la loro ospitalità e
a Monica Zanfini per la sua collaborazione
e… a tutti… a tutti quelli che avranno
la generosità di contribuire alla rinascita
del Giardino dei Semplici.