Città di Ginosa C.A.P. 74013 - Ptoyincia di Taranto - cod. |STAT 073007 VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 19 Del reg. OGGETTO: L. Data 30.r.2014 19012012. Approvazione Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e aelfittegatita 2014t2016. L'a ro DUEMILAQUATTORDICI il giomo trenta mese di gennaio nella Sala Giurta, convocata nelle forme prescritte, si è riunita la GIUNTA COMUNALE. Presiede l'adunanza it Sig. Doft. Vito DE PALMA nella sua qualità di SINDACO. Alla trattazione dell'argomento riportato in ogg€tto risultano presenti o assenti i Sigtrori di seguiao indicati: Presenti Vito DE PALMA Marilisa MONGELLI Pietro PARISI Francesco SANTANTONIO Leonardo GALAI{TE Mario TOMA si Assenti Si Sindaco Vice Sindaco si Assessore Si Assessore Assessore Assessore si Si il Segretario Generale dott.ssa Francesca PERRONE che svolge funzioni di ufficiale verbalizzante auialendosi della collaborazione del personale degli uflici. Il Presidente, constatato che l'adunanza è valida per il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed inyita a deliberare sulla pratica in oggetto indicata. Partecipa l8 agosto 2000 n. 267 quali risultano dal documento allegato alla presente deliberazione; la stessa sufftcientemente motivata e condividendo e facendo proprio senza riserve rnedesima alla quale integralmente si rimanda anche per quanto riguarda i riferimenti normativi; Ritenuta il contenuto della Con voti espressi in forma palese per appello nominale, favorevoli all'unanimità: : .. ''''..::...:... -..::rrr. .. ...., stabilendo che le premesse e gli allegati sono parte ......ìì::...... .. Di approvare la proPosta di seguito fiascritta .,,..DELIBEnA,..ì:ìì:.. t.,..t.,. integrante e sostanziale della deliberazione. Di dichiarare la stessa, in relazione all'ugenza di prowedere agli adempimenti conseguenti, con separata unanime votazione, immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 134, comma 4, del D.L.gs l8 agosto 2000 n. 267. Conp./Bozza OGGETTO: L.L9O|2OL1. Approvazione Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e dell'illegalità 20t4l2Ot6. PREMESSO CHE: . La Legge 5 novembre 2012 n. 190 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica e amministrazione" prevede una serie di adempimenti a carico dell'Amministrazione, con indicazione dei termini già definiti. L'art. 1 c. 60 dispone che, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge, attraverso intese in sede di Conferenza unificata, si definiscono 8li adempimenti, con l'indicazione dei relativi termini, delle regioni e degli enti locali, nonché degli enti pubblici e dei soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo, volti alla piena e solleclta attuazione delle disposizioni della legge, con particolare riguardo: a) alla definizione, da parte di ciascuna amministrazione, del piano triennale di prevenzione della corruzione, a partire da quello relativo agli anni 2013-2015, e alla sua trasmissione alla Regione interessata e al Dipartimento della funzione pubblica; b) all'adozione, da parte di ciascuna amministrazione, di norme regolamentari relative all'individuazione deBli incarichi vietati ai dipendenti pubblici; c) all'adozione, da parte di ciascuna amministrazione, del codice di comportamento di cui all'articolo 54, comma 5, del decreto le8islativo 30 marzo 2001, n. 165. . La Legge individua la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (ClVlT) quale Autorità nazionale anticorruzione, con compiti di vigilanza e consultivi. . con Decreto n. 7288 del 13.03.2013. è stato individuato dal Sindaco il Responsabile della prevenzione della corruzione nella persona del Segretario Generale, Dott.ssa Francesca Perrone, conformemente a quanto indicato nell'art. 1c.7 della legge; . ai sensi dell'art. 1c.10 il Responsabile prowede, oltre alla predisposizione del Piano, a) alla verifica dell'efficace attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione e della sua idoneità, nonché a proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizionl owero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione; b) alla verifica, d'intesa con il dirigente competente, dell'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; c) ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione. ll piano Triennale deve essere redatto secondo le indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione, predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica, secondo le linee di indirizzo adottate dal Comitato interminlsteriale, e sottoposto all'approvazione della CIVIT In qualità di Autorità nazionale anticorruzione. ln data 24 luglio 2013 la Conferenza Unificata ha sancito l'intesa di cui all'art. 1, c. 50 e 61 della L. n. lgOlZOf2 e il piano Nazionale Anticorruzione è stato approvato dalla ClVlT, con deliberazione n.7Z/2O73 dell'11.09.2013. Nel p.N.A. è stato fissato al 31 gennaio 2014 il termine per l'approvazione dei P.T.P.C. 2O14/2OL6. con DGM n. 99 del 24.04.2013 il Comune di Ginosa ha approvato il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e dell'illegalità a carattere prowisorio e transitorio, nelle more dell'approvazione del Piano nazionale da parte della CIVIT e della definizione delle intese con la Conferenza unificata Stato Regioni ed autonomie locali, giuste anche indicazioni in tal senso dell'ANcl ai comuni del 21.03.2013. Si prevedeva inoltre che il predetto Piano sarebbe stato inteBrato con ulteriori tre sezioni contenenti il piano Triennale della Trasparenza e l'integrità; il codice di comportamento dei dipendenti pubbllci; le disposizioni in materia di inconferibilita'e incompatibilita' degli incarichi di cui al D.Lgs.8 aprile 20L3, n. 39; Con Decreto Sindacale n. 11012 del 23 aprile 2013 è stato nominato il Responsabile della Trasparenza, nella persona del Responsabile AA.GG. Dott. Nicola Bonelli; Con Deliberazione n. 192 del !9.O7.2013,la Giunta Comunale ha approvato le misure di adeguamento delle procedure interne al D.Lgs. n.39/2013 in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni; ll Codice di Comportamento specifico del Comune di Ginosa, predisposto dal Responsabile della prevenzione della corruzione, inviato all'UPD ed al NIV il 04 dicembre 2013, in pubblicazione dal 09.12. 2Ot3 al !9.12.2073 sul sito internet del Comune per le necessarie osservazioni degli stakeholders, è stato approvato dalla Giunta Comunale con DGM n. 326 del L9,L2.2O73. Dal 29.12.2013 al 10.01.2014 è stato pubblicato sul sito web dell'Amministrazione Comunale apposito awiso per la presentazione di proposte sul Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e del Programma Triennale della Trasparenza da parte degli stakeholders, corredato da modulo prestampato, e non sono pervenute proposte o osservazloni; VISTO il D.Lgs. 74 mdrzo 2013, n. 33 (G.U. n. 80 del 05.04.2013) recante "Riordino della disciplina di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazionl da parte delle pubbllche riguardante gli obblighi amministrazioni"; VISTO il DPR 62/2013 concernente: "Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ai sensi dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come sostituito dall'articolo 1, comma 44, della legge 5 novembre 2012, n.l9O"; ll D.Lgs.8 aprile 2013, n.39 contenente "Disposizioni in materia di inconferibiliia'e incompatibilita' di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e.50, della legge 6 novembre 2012, n. 190" VTSTO VISTO il parere di regolarità tecnica, ai sensi dell'art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/00, espresso dal Segretario Generale, quale Responsabile per la prevenzione della corruzione e dato atto che non occorre il parere di regolarità contabile non comportando la presente deliberazione riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell'Ente, SI PROPONE Per le motivazioni di cui in premessa che si intendono integralmente riportate 1. tabella tabella tabella tabella tabella tabella tabella tabella di approvare il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) 2014-2016, predisposto dal Responsabile per la prevenzione della corruzione, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, contenente: 1: catalogo dei processi 2: catalogo dei rischi per ogni processo 3: elementi valutazione del rischio 4: valutazione complessiva del rischio 5: valutazione dei rischi per ogni processo 5: valutazione frequenza 7: attuazione misure 8: misure obbligatorie previste dal PNA allegato A: Programma triennale della trasparenza e dell'integrità allegato B: Codice di comportamento specifico allegato C: Codice di comportamento nazionale allegato D: Misure di adeguamento delle procedure interne al d.lgs. n.39/2OL3 allegato E: Piano della formazione. 2. di pubblicare il Piano in oggetto permanentemente sul sito web lstituzionale dell'Ente, nell'apposita sezione predisposta per gli adempimenti anticorruzlone; 3. di trasmettere copia del Piano in oBgetto ai Responsabile di Settore dell'Ente, ai Componenti del Nucleo di Valutazione, ai Componenti delle unità di controllo strategico e di gestione; 4. di trasmettere il Piano, in osservanza del disposto di cui all'articolo 1, comma 8, della legge 190/12, al Dipartimento della Funzione Pubblica; 5. di dare mandato all'Ufficio Segreteria di trasmettere copia della deliberazione di approvazione della presente proposta al Dipartimento della Funzione Pubblica, al Segretario Generale, ai Responsabile di Settore dell'Ente, ai componenti del Nucleo di Valutazione, ai componenti delle unità di controllo strategico e di Bestione. PARERE Dl REGOLARITA" TECNICA: Visto, si Lì, esprime parere favorevole. ll Segretario Generale/Respon$abile della prevenzione della corruzlone Dott.ssà Frarlcesca Perrone e dell'illegalita 2014-2016 Piano di prevenzione della corruzione t u§u \rd Cittq di Ginosa Provincia di Taran Ptano TRlgwtrtllr ol PReveruztone DELLA CoRRuzlone e oett'lttrcalrÀ 20L4-20L6 (Allegato alla D.G.C. Redatto dalSegretario Generale/R P n. C Dott ssa Francesca Perrone del ) Piano di prevenzione della corruzìone e dell'illegalita 2014-2016 INDICE PARTE PRIMA - PREMESSE Art. 1 Oggetto del piano Art. 2 ll Responsabile della prevenzione della corruzione Art. 3 Procedure di formazione e adozione del piano PARTE SECONDA . MISURE DI PREVENZIONE Art. 4 lndividuazione del rischio Art. 5 Metodolo8ia utilizzata per la valutazione del rischio Art.5 Mappatura dei procedimenti e valutazione del rischio Art. 7 Misure di prevenzione/mitigazione/trattamento del rischio Art. 8 Personale impiegato nei settori a rischio e formazione Art.9 Misure di prevenzione riguardanti tutto il personale Art. 10 Whistleblowing PARTE TERZA . TRASPARENZA ED ACCESSO Art. 11 La trasparenza Art. 12 faccesso al sito istituzionale Art. 13 L'accesso civico Art. 14 ll proBramma triennale della trasparenza e dell'integrità Art. 15 La pubblicazione dei dati relativi agli appalti pubblici Art. 16 La pubblicazione dei dati relativi ai prowedimenti adottati dagli organi dirigenti/titolari di posizione organizzativa Art. 17 La pubblicazione dei dati degli organi di indirizzo politico Art. 18 La pubblicazione dei dati dei titolari di incarichi dirigenziali Art. 19 La pubblicazione degli enti vigilati o controllati Art.20 La conservazione ed archiviazione dei dati PARTE qUARTA - di indirizzo politico e NORME TRANSITORIE E FINALI Art. 21 lniziative e misure intraprese per la prevenzione della corruzione nell'anno 2013 Art. 22 Entrata in vigore ALLEGATl (Parte integrante del Pianol TABELIA 1: CATATOGO DEI PROCESSI TABELIA 2: CATATOGO DEI RISCHI PER OGNI PROCESSO TABELI-A 3: ELEMENTI VALUTAZIONE DEt RISCHIO TABEU-A 4: VALUTAZIONE €OMPIESSIVA DEt RISCHIO TABELIA 5: VALUTAZIONE DEI RISCHI PER OGNI PROCESSO TABELIA 5: VALUTAZIONE FREQUENZA TABELIA 7: ATTUAZIONE MISURE TABELIA 8: MISURE OBBIIGATORIE PREVISTE DAt PNA ALLEGATO A: PROGRAMMA TRIENNALE DETLA TRASPARENZA E DETUINTEGRITA ALLEGATO B: CODICE DI COMPORTAMENTO SPECIFICO ALLEGATO C: CODICE Dl COMPORTAMENTO NAZIONAIE ALIEGATO D: MISURE Dl ADEGUAMENTO DELLE PROCEDURE INTERNE AL D.LGS. N. 39/2013 ALLEGATO E: PIANO DEttA FORMAZIONE Redatto dal segaetario Generale/R P.c Dott.ssa Francesce Perrone dai Piano di prevenzione della corruzione e dell,illegalità 2014-2016 PARTE PRIMA PREMESSE Articolo 1 OGGETTO DEL PIANO I'll presente Piano triennale è predisposto in attuazione delle disposizioni di cui alla L. 190 del 6 novembre 2012, attraverso I'individuazione di misure finalizzate a prevenire la corruzione nell'ambito dell,attività amministrativa del Comune di Ginosa, e nel rispetto delle disposizioni contenute nel: ' o . . Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) approvato con Delibera C|VIT n.72 del 17 ottobre 2013; D.Lgs. D. Lgs. D.P.R. n.33/2013; n.39/2Ot3 n.62/2073. 2.ll Piano realizza tale finalità attraverso: all'individuazione delle attività dell'ente nell'ambito delle quali è piir elevato il rischio di corruzione; b)la previsione, per le attività individuate ai sensi della lett. a), di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni, idonei a prevenire il rischio di corruzione; c)la previsione di obblighi di comunicazione nei confronti del Responsabile chiamato a vigilare sul funzionamento del piano; d)il monitoraggio, in particolare, del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; e)il monitorag8io dei rapporti tra l'amministrazione comunale e isogBetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque Benere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinltà sussistenti tra titolari, gli amministratori, isoci e idipendenti deBli stessi soggetti e idiriBenti e idipendenti; fll'individuazione di specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. 3. Destinatari del piano, owero soggetti chiamati a darvi attuazione, che concorrono alla prevenzione della corruzione, mediante compiti e funzioni indicati nella legge e nel Piano Nazionale Anticorruzione, sono: a) l'autorità di indirizzo politico; b) il responsabile della prevenzione; c) ireferenti per la prevenzione; d) i responsabili di posizione organizzativa per isettori di rispettiva competenza; e) l'O.l.V. e gli altri organismi di controllo interno; f) l'Ufficio Procedimenti disciplinari (U.P.D.); g) tutti i dipendenti dell'amministrazione; h) i collaboratori a qualsiasi titolo dell'amministrazione. AÉicolo 2 IT RESPONSABITE DEttA PREVENZIONE DEILA CORRUZIONE Responsabile della prevenzione della corruzione (R.P.C.) nel Comune di Ginosa è il Segretario Generale dell'Ente. A norma dell'articolo L, comma 7, della Legge 6 novembre 2072, n. L9O, il Sindaco può disporre diversamente, motivandone le ragioni in apposito prowedimento di individuazione del Responsabile della prevenzione della corruzione. t. ll Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Oott,ssa Francesca Perrone Piano di prevenzione della corruzione e dell'illegatita 2014-2018 2.ll Responsabile esercita icompiti attribuiti dalla legge e dal presente piano, in particolare: a) elabora la proposta di Piano triennale di prevenzione della corruzione ed i successivi aggiornamenti da sottoporre all'organo di indirizzo politico ai fini della successiva approvazione, secondo le procedure di cui al successivo art.3; b) verifica l'efficace attuazione del piano e la sua idoneità e ne propone la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni owero quando intervengono mutamenti rilevanti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione; c) verifica, d'intesa con ititolari di p.o., l'attuazione del piano di rotazione degli incarichl di cui al successivo art. 6 negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è pitt elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; d) definisce le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori individuati quali particolarmente esposti alla corruzione; e) entro il 15 dicembre di ogni anno pubblica sul sito web istituzionale dell'ente una relazione recante i risultati dell'attività svolta e la trasmette al Sindaco, al quale riferisce in ordine all'attività espletata, su richiesta di quest'ultimo o di propria iniziativa. 3. ll Responsabile si awale di una struttura, con funzioni di supporto, alle quali può attribuire responsabilità procedimentali, ai sensi dell'art.5 della L.R. n. 10/1991 e ss.mm.ii. 4.1'individuazione dei soggetti della struttura di supporto spetta al Responsabile della prevenzione della corruzione, che la esercita autonomamente, su base fiduciaria, previa verifica della insussistenza di cause di incompatibilita. 5.ll Responsabile nomina ogni anno, entro 15 giorni dell'approvazione del piano, per ciascun settore amministrativo in cui si articola l'organizzazione dell'ente, un referente. I referenti curano la tempestiva' comunicazione delle informazioni nei confronti del Responsabile, secondo quanto stabilito nel piano anticorruzione dell'ente. I referenti coincidono, di norma, con iResponsabili delle macro-strutture organizzative in cui è articolato l'Ente. Nel caso in cui il Responsabile intenda discostarsi da tale indicazione, ne motiva le ragioni nel prowedimento di individuazione. Articolo 3 PROCEDURE DI FORMAZIONE E ADOZIONE DEL PIANO l.Entro il 30 settembre di ogni anno ciascun titolare di P.O., trasmette al Responsabile della prevenzione le proprie proposte aventi ad oggetto l'individuazione delle attività nelle quali è piir elevato il rischio di corruzione, indicando, altresì, le concrete misure organizzative da adottare dirette a contrastare il iischio rilevato. Qualora tali misure comportino degli oneri economici per l'Ente, le proposte dovranno indicare la stima delle risorse finanziarie occorrenti. 2.Entro il 30 novembre il Responsabile della Prevenzione, anche sulla scorta delle indicazioni raccolte ai sensi del precedente comma e della consultazlone degli stakeholders prevista dal P.N.A., elabora il Piano di prevenzione della corruzione, recante l'indicazione delle risorse finanziarie e st!.umentali occorrenti per la relativa attuazione, e lo trasmette al Sindaco ed alla Giunta. 3. La Giunta approva il Piano triennale entro il 31 gennaio di ciascun anno, salvo diverso altro termine fissato dalla legge. 4.ll Piano, una volta approvato, viene trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica e pubblicato in forma permanente sul sito internet istituzionale dell'ente in apposita sottosezione all'interno di quella denominata "Amministrazione Trasparente". s.Nella medesima sottosezione del sito viene pubblicata, a cura del Responsabile, entro il 15 dicembre di ciascun anno la relazione recante irisultati dell'attività svolta. 2 Redatto dal Segretario Generale/R,P.C. Dott.ssa Francesca Perrone dell'illegalità 2014-2016 Piano di prevenzione della corruzione e su proposta del Responsabile della prevenzione della 6.ll piano può essere modificato anche in corso d'ianno, corruzione,allorchésianostateaccertatesignificativeviolazionidelleprescrizionioweroquandointerven8ano dell'amministrazione' ,il"ranti .rt.m"nti organizzativi o modifiche in ordlne all'attività PARTE SECONDA MISURE DI PREVENZIONE AÉlcolo 4 INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO 1, comma 15, della legSe nl, t9ol2ot7 c^e' 1. Le aree di rischio, obbli8atorie per legge, sono elencate nell,art. procedimenti di: sulla base dell'esperienza internazionale e nazionale, si riferiscono ai a) autorizzazione o concessione; anche con riferimento alla modalità di b) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, servizi e forniture, di cui al selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, decreto legislativo 12 aprile 2006, n.153; erogazione di sowenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di c) concessione ed vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; all'articolo 24 del d) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui citato decreto legislativo n. 150 del 2009. ll piano Nazionale Anticorruzione, prevede che la fase iniziale del processo di gestione del rischio sia dedicata alla mappatura dei processi, intendendo come tali, "quell'insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto può interno o esterno all'amministrazione (utente). ll processo che si svolge nell'ambito di un'amministrazione piìt il di processo con concorso complesso, parte di un o fase esso da solo portare al risultato finale o porsi come ricomprende e procedimento amministrativo amministrazioni. ll concetto di processo è più ampio di quello di 2. anche le procedure di natura privatistica". 3.ll p.N.A., negli allegati 2 e 3, contiene l'elencazione delle aree di rischio comuni e obbligatorie e l'esemplifi cazione dei rischi. Sulla base di detti allegati al P.N.A" nonchè sulla scorta delle proposte formulate dai titolari di P.O., il P.T.P.C. individua: Area di rischio, che rappresenta la denominazione dell'area di rischio generale cui afferisce il processo ed i rischl specifici ad esso associati. processo, che rappresenta una classificazione, a livello macro, delle possibili attivltà di trasformazione di input in output dell'amministrazione. Rischio specifico, che definisce la tipologia di rischio che si può incontrare in un determinato Processo. 4.1'analisi è quindi sviluPPata su: A) Mappatura dei Ptocessi: 1. B) Analisi dei processi del pNA ed individuazlone dl nuove Aree di rischio e/o Processi per l'amministrazione di appartenenza; ldentificazione e valutazione dei ,ischi: 2. 3. Analisi dell,applicabilità dei rischi specifici ed individuazione di nuovi rischi specifici associati ai processi valutati come ma8Siormente rischiosi; Valutazione dei rischi specifici (in termini di impatto e probabilità) ed individuazione dei rischi specifici più elevati; Redatto dal segretario Generale/R.P.c Dott.ssa Francesca Perrone Piano di prevenzione della corruzione e C) de ,illegalità 2014-2016 ldentificazione delle misure: ldentificazione delle misure piir idonee alla prevenzione/mitigazione/trattamento del rischio. degli uffìci interessati, delle fasi ai .,,urrion", dei tempi di rearizzazione e dei sosseni 4' t ,:il:lrt#:e Articolo 5 METODOTOGIA UTTUZZATA PER IA VATUTAZIONE DET RISCHIO Relativamente alla metodolosia utilhzata per la valuta,ion" nell'allegato 5 del P.N.A., espricitato nett'attegato r d:l],::1," ;;;;.i"rr")*" sj fa riferimento agli indirizzi riportati ,, riporta nele tabere 3 e-4 aregate. ART. 6 MAPPATURA DET PROCEDIMENII li]:}""Hi:"i1?,i?.T:riffi E VATUTAZIONE DEI RTSCHIO ngn",n capo aile pubbriche Amministrazioni lobbrigo di mappare i processi. [i,;,T.o"*i'j t"on.,l,i1:1i::3"T ;iff ::ì;' ifi :,: ffi i j:.,:*?,,;" ";," Jl se m p, if icazi o n e " Nella Tabella 5 è indicata la "VALUTAZTONE DEL R|SCH|O", in c:i,:d ogni rischio specifico, vengono appticati indici di valutazione di cui al precedente Bli art.s e determinata la v;lutazion" numerico). "irpi"r.iw del rischio (dato lTi:::fl::l'#::::n:::i:1.fii:,.T,ffij!'f"i:i:fl',',,"rrleiprocessiassociatiairischispecirici, emergono que,i Àft.7 MISURE DT PREVENZIONE/MITIGAZIONE/TRATTAMENTO Nella Tabella 7 sono riportati . o . ' . . . idati relativi alla DEt RISCHIO ,,ATTUAZIONE Gli uffici maggiormente esposti; Le misure del p.N.A. applicabili; Le misure esistenti; DELLA M|SURA. per i rischi specifici precisamente: e Le misure ottimali proposte per la Sestione del rischio, con la precisazione se si tratti di misura obbligatorla o ulteriore e se sia trasversale Le fasi di attuazione; o specifica; ltempi di realizzazione; lsoggettiresponsabili.. Per i processi inseriti nelle fasce gialla e rossa, con i medesimi colori indicati nella tabella 7, sono indicati tempi ristretti per l'attuazione delle misure ritenute maggiormente idonee ar trattamento det riscrrio, che saranno assicurate nell'anno 2014 e proseBuite negli anni 2015 e 2016. I relativi dati saranno trasferiti integralmente nel Piano della performance 2014, opportunamente riquarificati come obiettivi strategici ed operativi, individuali ed organizzativi, target ed indicatori, in sede di suo aggiornamento per che, espressa previsione normativa, awiene con l,approvazione del pEG. ulteriori misure saranno analogamente implementate nel piano della performance per gli anni 2015 e 2016. ll Piano della Performance 2014-20!6 sarà inoltre inteErato e formulato in termini di obiettivi strategici ed operativi' individuali ed organizzativl, target ed indicatori, per tutte le misure del p.T.p.c. riportate negli articoli Le successivi. Redatto dal Segretario Generale/R.p.C. Dott.ssa Francesca perrone Piano di prevenzione della corruzione e dell,illegalita 2014-2016 Articolo 8 PERSONATE IMPEGATO NEI SEITORI A RISCHIO E FORMAZIONE 1. secondo quanto indicato nella conferenza unificata del 24 luglio 2014 e nel p.N.A., l,Ente, previa informativa sindacale, adotta in apposito regolamento icriteri generali obiettivi per assicurare la rotazione dei dirigenti e dipendenti addetti alle aree a più elevato rischio di corruzione. ln sede di prima applicazione il regolamento dovrà essere approvato entro il 3l maggio 2014. 2.ll personale impiegato nel settori a rischio deve, ove possibile, essere sottoposto a rotazione periodica, secondo un intervallo compreso tra tre e cinque anni, salvaguardando comunque I'efficienza e la funzionalità degli uffici. tal fine ogni Responsabile di Settore, comunica al Responsabile della prevenzione della corruzione, entro il 30 settembre di ogni anno, il piano di rotazione relativo al settore di competenza. Ove la rotazione non fossa possibile, nel medesimo termine ne da comunicazione al R.P.C.. indicandone le motivazioni. 3. A 4' Nel piano devono essere indicati per ciascun dipendente interessato il tempo di permanenza nello specifico ruolo/funzione considerati a rischio. La maggior durata dell'incarico ricoperto, rappresenta un criterio di priorità nell'individuazione del personale da sottoporre a rotazione. 5.La scelta del personale da assegnare ai settori individuati a rischio, prioritariamente ricadere su quello appositamente selezionato e formato. ai sensi dell'art. 4, deve A tal fine, entro il 30 settembre di ogni anno i titolari di P.O. propongono al Responsabile della Prevenzione della Corruzione i nominativi del personale da inserire nei programmi di formazione da 6. svolgere nell'anno successivo, ai fini dell'assegnazione nei settori a rischio. il il Responsabile della Prevenzione redige I'elenco del personale da inserire prioritariamente nel programma annuale di formazione e ne da comunicazione ai diretti interessati e ai titolari di P.O. 7. Entro 30 ottobre 8. La partecipazione al piano di formazione da parte del personale selezionato rappresenta un'attività obbligatoria. 9. Entro il 30 novembre di ogni anno il Responsabile della prevenzione della corruzione definisce, sentiti Dirigenti/fitolari di P.O., il programma annuale della formazione da svolgersi nell'anno successivo. 10.11 Programma di Formazione da svolgersi nell'anno in corso, contenuto nell'allegato, i sarà compiutamente definito a seguito delle somme stanziate nel brlancio di previsione 2Ot4 pet la formazione specifica ed obbligatoria in materia di anticorruzione. ll Responsabile della prevenzione può richiedere supporto tecnico ed informativo al Prefetto, anche al fine di garantire che il piano comunale sia formulato ed adottato nel rispetto delle linee guida contenute 11. nel Piano nazionale. Articolo 9 MISURE OI PREVENZIONE RIGUARDANTI TUTTO IL PERSONAIE l.Ai sensi dell'art. 35-bis del d.lgs. 165/2001, così come introdotto dall'art. 46 della L. 79o/2o72, coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo ll del libro secondo del codice penale: Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Dott.ssa F.ancesca Perrone Piano di prevenzione della corruzione e dell'illegalità 2014-2016 a) non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o la selezione a pubblici impieghi; b) non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all'erogazione di sowenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantag8i economici a soggetti pubblici e privati; a) non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per I'affidamento di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sowenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere. 1. ll dipendente, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, è tenuto a comunicare - non appena ne viene a conoscenza - al Responsabile della prevenzione, di essere stato sottoposto a procedimento di prevenzione owero a procedimento penale per reati di previsti nel capo I del titolo ll del libro secondo del codice penale. 2. Ai sensi dell'art. 5-bis della L. n. 247/90, cos\ come introdotto dall'art.1, comma 41, della L. 190/2012, il responsabile del procedimento e ititolari degli uffici competenti ad adottare ipareri, le valutazioni tecniche, Bli atti endoprocedimentali e il prowedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale, ai loro superiori gerarchici. ltitolari di P.O. formulano la segnalazione riguardante la propria posizione al Segretario Generale ed al Sindaco. 3. Ai sensi dell'art.54-bis del d.lgs. 165/2001, così come introdotto dall'art. 1, comma 51, della L. 79O/2O72, sensi fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, owero per lo stesso titolo ai dell'articolo 2043 del codice civile, il dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, owero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, I'identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato. La denuncia è sottratta all'accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 24, e successive modificazioni. tutti i dipendenti in servizio presso il Comune di Ginosa è sottoposto, con cadenza annuale, un questionario, ove dovranno essere indicati e attestati ai sensi e per gli effetti di cui al D.P.R. 445/00: a) irapporti di collaborazione, sia retribuiti che a titolo gratuito, svolti nell'ultimo quinquennio e se 4. A sussistono ancora rapporti di natura finanziaria o patrimoniale con il soBgetto per il quale la collaborazione è stata prestata; b) se e quali attivita professionali o economiche svolgono le persone con loro conviventi, gli ascendenti e idiscendenti e i parenti e gli affini entro il secondo grado; c) eventuali relazioni di parentela o affinità fino al secondo Brado, sussistenti tra i titolari, gli amministratori, isoci e idipendenti dei sog8etti che con I'Ente stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, limitatamente agli ambiti di lavoro di competenza. ldati acquisiti dai questionari avranno in ogni caso carattere riservato, nel rispetto di quanto previsto in materia di tutela della privacy. Sara cura del titolare di P.O. dell'Ufficio di appartenenza, adottare, nel caso in cui si rawisino possibili conflitti d'interessi, le opportune iniziative in sede di assegnazione dei compiti d'ufficio, ai sensi dell'art. 53, comma 5, del d.l8s. n. 165/2OOL, così come modificato dall'art. 1, comma 42, della L. 190/2012. lquestionari compilati dai titolari di P.O. sono trasmessi al Sindaco e al Segretario Generale ai fini delle valutazioni ai sensi del predetto articolo. Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone Piano di prevenzione della corruzione e dell,illegalità 2014-2016 5 Restano ferme le disposizioni previste dal D.Lgs. 165/2007 in merito alle incompatibilità dei dipendenti pubblici, e in particolare l'articolo 53, comma 1 bis, relativo al divieto di conferimento di incarichi di direzione di strutture organizzative deputate alla gestione del personale (cioè competenti in materia di reclutamento, trattamento e sviluppo delle risorsà umane) a soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici owero in movimenti sindacali oppure che abbiano avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni. Ai sensi dell'articolo 53, comma 3-bis, del D.Lgs. 165/2001 è altresì vietato ai dipendentilomunali ,rolgere anche a titolo gratuito iseguenti incarichi: a) Attività di collaborazione e consulenza a favore di soggetti ai quali abbiano, nel biennio precedente, aggiudicato owero concorso ad aggiudicare, per conto dell,Ente, appalti di lavori, forniture o servizi; a) Attività di collaborazione e consulenza a favore di soggetti con i quali l,Ente ha in corso di definizione qualsiasi controversia civile, amministrativa o tributaria; b) Attività di collaborazione e consulenza a favore di soggetti pubblici o privati con i quali l,Ente ha instaurato o è in procinto di instaurare un rapporto di partenariato. 7. A tutto il personale del Comune, indipendentemente dalla categoria e dal profilo professionale, si applica il "codice di comportamento dei dipendenti pubblici,,, ai sensi dell,art. 54 del D.Lgs. n. l6s/zoot, come sostituito dall'art.1, comma 44, della L. n. !90/20!2. 8' Costituiscono parte integrante del presente P.T.P.C., il Codice di Comportamento Nazionale, approvato con D.P.R. n 62/2OL3, allegato alla presente sub C) e il Codice di comportamento specifico del Comune di Ginosa, approvato con D.G.M. n. 326/2013, allegato sub B), cui tutto il personale dell,Ente è tenuto a uniformarsi. 9.Ai sensi dell'art. 1, comma 14, secondo periodo, della L. 190/2012, la violazione, da parte dei dipendenti dell'ente, delle misure di prevenzione previste dal presente piano costituisce illecito disciplinare. 10. Tutti i dipendenti dell'ente, all'atto dell'assunzione e, per quelli in servizio, con cadenza annuale, sono tenuti a dichiarare, mediante specifica attestazione da trasmettersi al Responsabile della prevenzione, la conoscenza e presa d'atto del piano di prevenzione della corruzione e dell'illegalità in vigore, pubblicato sul sito istituzionale dell'ente. 11. Le misure di prevenzione di cui al presente piano costituiscono obiettivi strategici, anche ai fini della redazione del piano delle performance. AÉicolo 10 WHISTTEBLOWING 1.1'art. 1, comma 51, della L. 190 del2a/n/2of2 ha introdotto un nuovo articolo (il 54-bis) nel D.Lgs.30 marzo 2001, n. 155, la cui rubrica così recita "Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti". Con il termine "whistleblower" (letteralmente, "colui che suona nel fischietto") si identifica infatti il soggetto che denuncia condotte irregolari, all'interno della propria organizzazione lavorativa, delle quali sia stato diretto testimone nell'esercizio delle proprie funzioni. ll PNA ha individuato una precisa azione e misura per la tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito e per agevolare le segnalazioni evitando l'esposizione del segnalante alla presenza fisica presso l'ufficio preposto alla ricezione delle segnalazioni. 2.Nello specifico devono essere previste: Redatto dalsegretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone I Piano di prevenzione della corruzione e dell'illegalita 2014-2016 forme di tutela dell'anonlmato del whistleblower; il divieto di discriminazione del whistleblower; la sottrazione del diritto di accesso alla segnalazione. Non esiste una lista tassativa di fattispecie integranti ipotesi di reato o irregolarità che possono costituire l'oggetto del whistleblowing. Funzione primaria della segnalazione è infatti quella di portare all'attenzione dei soggetti preposti i possibili rischi di illecito o negligenza di cui si è venuti a conoscenza: la segnalazione è quindi prlma di tutto uno strumento preventlvo. 3.Vengono considerate rilevanti le segnalazioni che riguardano comportamentl, rischi o irregolarità a danno dell'interesse pubblico. ll whistleblowing non deve pertanto riguardare le lamentele di carattere personale del segnalante, disciplinate ad altro titolo. 4.5e la segnalazione è sufficientemente qualificata e completa, potrà essere verificata tempestivamente e con facilità, portando, in caso di effettivo rischio o di materializzazione normativa dell'illecito, all'awiamento di procedimenti disciplinari e all'adozione delle ulteriori azioni previste dal Piano. 5.Al fine di dare pronta attuazione al dettato normativo, nella specifica area sulla lntranet comunale denominata "Anticorruzione, Etica e Legalità", sarà attivato un modulo web rispondente alle specifiche di cui alla premessa. Accedendo a detto modulo, si aprira una pagina web che l'utente dovra compilare per inoltrare la segnalazione. Tale pagina consente la raccolta delle informazioni necessarie ad awiare ulteriori indagini interne o ad attivare le competenti autorità esterne, ed in particolare: descrizione dettagliata della violazione commessa, persone coinvolte, eventuali evidenze. 6.Per garantire tempestività di azione ed evitare la fuoriuscita incontrollata di segnalazioni in grado dl compromettere l'immagine dell'ente, il software inoltrerà automaticamente la segnalazione in forma anonima al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e al Presidente dell' UPD (Ufficio per i Procedimenti Disciplinari). Le informazioni in forma cifrata contenenti i riferimenti del whistleblower, saranno inviata separatamente al Responsabile della Prevenzione della corruzione. ll sistema (segnalazione e dati cifrati identificativi del seBnalante) garantisce pertanto il trattamento in forma anonima della segnalazione a tutela del segnalante. 7.1'identità del whistleblower sarà infatti disvelata attraverso la riconciliazione della segnalazione e dei dati cifrati del segnalante, solo nel caso in cui: - vi sia il consenso del segnalante; disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla tratta dei casi in cui la segnalazione è solo uno degli elementi che hanno fatto emergere l'illecito, ma la contestazione awiene sulla base di altri fatti da soli sufficienti a far scattare l'apertura del procedimento disciplinare nei confronti del denunciato); - la contestazione è fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell'identità è assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato. Questa circostanza può emergere solo a seguito dell'audizione dell'incolpato owero dalle memorie difensive che lo stesso produce nel procedimento. - la contestazione dell'addebito segnalazione. (Si Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone Piano di prevenzione della corruzione e dell'illegalità 2014-2015 PARTE TERZA TRASPARENZA ED ACCESSO Articolo 11 tA TRASPARENZA prestazioni concernenti 1. La trasparenza dell'attivita amministrativa, che costituisce livello essenziale delle idiritti sociali e civili ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, è assicurata procedlmenti mediante la pubblicazione, nel sito web istituzionale dell'Ente, delle informazioni relative ai nel rispetto amministrativi, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione, personali' protezione dati dei e di d'ufficio delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto di tutti i 2. ll Responsabile della Trasparenza garantisce la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune prevedano dati per iquali le normative in materia, il presente Piano e il Piano Triennale della Trasparenza, la pubblicàzione. Tale figura è individuata nel Responsabile del settore 4;1.GG' ll Responsabile della alla trasparenza garantisce, altresì, la trasmissione delle informazioni, previste dalle normative in materia, clvlT, all,Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, e agli altri organismi pubblici eventualmente successivamente definiti lart.7c.27 e32 L' n' 190/12)' ll Responsabile della trasparenza si raccorda con il Responsabile della prevenzione della corruzione, prevenzione della relativamente agli obbliShi di pubblicità e trasparenza previsti dalla normativa sulla corruzione, e comprensibili' ldati 3.Le informazioni pubblicate sul sito devono essere accessibili, complete, integre prowedere devono essere pubblicati secondo griBlie di facile lettura e confronto. L'Ente deve, comunque, a dotarsi di tutti isupporti informatici necessari a pubblicare sul proprio sito istituzionale il maggior numero di informazioni possibile. Articolo 12 L,ACCESSO AL SITO ISTITUZIONATE dell'Ente' ll Chiunque ha diritto di accedere direttamente ed immediatamente al sito istituzionale più idonee, ritenute le forme comune si lmpegna a promuovere il sito istituzionale ed a pubblicizzarne, con per alle accedere le modalità di accesso. E', fatto divieto richiedere autenticazioni ed identificazioni possono ed identificazioni informazioni contenute nel sito istituzionale del comune' Le autenticazioni per informatica' via essere richieste solo per fornire all'utenza sPecifici servizi, 1. Per riuso si intende sul sito istituzionale dell'Ente possono essere riutilizzati da chiunque' e, più precisamente, l'uso di l,utilizzazione della stessa per scopi diversi da quelli per le quali è stata creata 2. ldati pubblicati giuridiche a fini commerciali o non documenti in possesso di enti pubblici da parte di persone fisiche o prodotti' commerciali diversi dallo scopo iniziale per i quali idocumenti sono stati AÉicolo 13 rAccEsso clvlco l.chiunquehadirittodirichiedereidocumenti,datiedinformazionichel,Entehaomessodipubblicare, nonostantequestasiastataprevistadallanormativaviBentecomeobbligatoria'Larichiestadiaccesso non essendo prevista la verifica di una civico non richiede una motivazione e tutti possono avanzarla, concreto ed attuale)' situazione legittimante in capo all'istante (un interesse diretto' Redatto dal Segretario Generòle/R.P C Dott ssa Francetca Perrone '10 Piano di prevenzione della corruzione e dell,illegalità 2014_2016 2 L'amministrazione risponde. al entro 30 giorni, procedendo alla pubblicazione sul .richiedente -.."tt"* sito di quanto richiesto ln caso di ritardo o mancata risposta ipoteri sostitutivi dei soggetti preposti nell'amministrazione (ai sensi dell,art. 2, comma g Ui, i- n. ZAVSO|. 3' ll regime dell'accesso civico si applica anche agli altri documenti e informazioni qualificati come pubblici da altre norme di legge, fermo restando le escùsioni previste dalla normativa sull,accesso ai documenti amministrativi di cui all,art. 24 della L. n. Z41.lgO. 4 Per 8li atti e documenti per i quali non.è prevista robbrigatorietà della pubblicazione, l,accesso si esercita secondo le modatita ed i limiti previsti dalla L. n. Zqrlgo e I;.i. Articolo 14 It PROGRAMMA TRIENNATE DELI.A TRASPARENZA E TINTEGRITA' 1'rl Programma triennare dela trasparenza e rintegrità (p.T.T.r.) è predisposto dar Responsabire dela deI" pr"r"nf,on" àeIa corruzione. Trasparenza unitamente ar Responsabire 2'll P'T T'l' è approvato dalla Gimta comunale congiuntamente al piano Triennale di prevenzione della Corruzione di cui costituisce specifica sezione. 3ll Programma triennale della trasparenza e l'integrità dovrà essere aggiornato annualmente, unitamente al Piano per la prevenzione della corruzione. l'nirministrazione presenterà il piano della trasparenza e l'integrità alle associazioni dei consumatori ed utenti presenti sul territorio provinciale, ai centri di ricerca ed ad ogni altro osservatore qualificato, nell'ambito di'un'afposita giornata della trasparenza, senza oneri. 4 ove possibile, compatibilmente con l'adozione degli altri strumenti programmatori dell,Ente, nella stessa giornata, l'Amministrazione presenterà il Piano e la Relazione sulla performance (di cui all,art. 10, comma 1' lettera a) e b) del D'Lgs' n' 150/2009). Qualora ciò non sia possibile, la Relazione sulla performance verrà presentata in altra giornata della trasparenza. Articolo 15 I.A PUBBTICAZIONE DEI DATI RETATIVI AGLI APPATTI PUBBLICI l Per quanto attiene al settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, al fine di garantire un maggior controllo sull'imparzialità degli affidamenti, nonché una maggiore apertura alla concoirenza degli appalti pubblici, oltre al bando e alla determina di aggiudicazione Jefinitiva (pubblicati iniegralmente), dovranno essere pubblicati sul sito web le seguenti ,,infoimazioni,,: a) la struttura proponente, b) l'oggetto del bando, c) l'oggetto dell'eventuale delibera a contrarre, d) l'importo di aggiudicazione, e) l'aggiudicatario, f) l'eventuale base d'asta, g) la procedura e la modalità di selezione per la scelta del contraente h) il numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento, i) itempi di completamento dell,opera, servizio o fornitura, m) l'importo delle somme liquidate, n) le eventuali modifiche contrattuali, o) le decisioni di ritiro e il recesso dei contratti. Redatto dal Setretario Generale/R.p.C. Dott.ssa Francesca perrone 11 Piaho dl prevenzione della corruzione e dell,illegalita 2014_2016 2' con specifico riferimento ai contratti di lavori, è richiesta la pubblicazione anche del processo verbale di consegna, der certificato di urtimazione e der conto finare dei ravori(artt. 154, 199 e zoo dpt 2o7/zoror. Le amministrazioni pubbliche devono altresì pubblicare la delibera a contrarre nell,ipotesi di procedura ne8oziata senza previa pubblicazione del bando gara di di cui all'art. 57, comma 5, del codice dei contratti pubblici. Articolo 16 tA PUBBTICAZIONE DEt DATI RETATIVI POTITICO E DAI TITOLARI DI P.O. AI PROWEDIMENTI ADOTTATI DAGTI ORGANI DI INDIRIZZO 1' Per quanto attiene invece la. restante attività dell'Ente, la pubblicazione dei prowedimenti adottati dagli organi di indirizzo politico e dai titolari di p.O. segue la normativa in vigore. Articolo 17 tA PUBBTICAZIONE DEI DATI DEGTI ORGANI DI INDIRIZZO POTITICO l'Rispetto all'organizzazione dell'Ente, oltre alle informazioni di base, sul sito devono essere pubblicate anche alcune informazioni che riguardano icomponenti degli organi di indirizzo politico. tn particotare, devono essere pubblicati: l'atto di nomina o al proclamaziàtne, il curriculum, i compensi cui da diritto l'assunzione della carica e gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici, gli altri incarichi con oneri a carico della finanza pubblica, le dichiarazioni relative alla situazione patrimoniale propria' del coniuge dei parenti sino al secondo grado con il loro consenso, le spese assunte in proprio per la propaganda elettorale. Articolo 18 tA PUBBTICAZIONE OEI DATI DEI TITOLARI DI INCARICHI DIRIGENZIATI l ititolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza devono essere pubblicati:gli estremi dell'atto di conferimento dell'incarico, il curriculum vitoe, i dati relativi ad incarichi esterni in enti di diritto privato finanziati dalla p.A. o lo svolgimento dell,attivita professionale, icompensi. Per 2'Laddove si tratti di incarichi a soBgetti estranei all'Ente, di contratti di collaborazione o consulenza a soggetti esterni, la pubblicazione dei dati indicati diviene condizione di efficacia dell,atto di conferimento dell'incarico e per la liquidazione dei relativi compensi. 3'ln caso di omessa pubblicazione, il pagamento del corrispettivo determina responsabilità disciplinare e contabile. Artlcolo 19 TA PUBBTICAZIONE DEGTI ENTI VIGITATI O CONTROTLATI 1'Rispetto agli enti pubblici vigilati, agli enti di diritto privato controllati o vigilati dall,Ente, nonché delle idati relativi: allà ragione sociale; alla misura società di diritto privato partecipate devono essere pubblicati della eventuale partecipazione dell'amministrazione; alla durata dell'impegno; all'onere complessivo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione; al numero dei rappresentanti dell,amministrazione negli or8ani di governo; al trattamento economico complessivo a ciascuno di essi spettante; bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari; agli incarichi Redatto dalsegretario Generale/R.p.C. Dott.ssa Francesca perrone di ai risultati di amministratore dell,Ente conferiti p Piano di prevenzione della corruzione e dall'amministrazione de ,illegalita 2014-2015 e ir rerativo trattamento economico compressivo. rn caso di . sanzione l"':tJ:lff.flJJijlfij: 3,.3lli3k .o*i,,r" a"iiìJi"i e oi omessa o incompreta in favore desri enti indicati di ",.os",ione i costi contabirizzati per osni servizio erosato e i tempi medi di '(.:i:'i." if qi"?TJ,',? JllT!;;';:l:.['jl]i::ll pi m ed I a p"e" i ",à "' l'ottenimento di prowedimenti te m #:: i::+l; ; :, _,Xf ".n;HT;ffi servizi pubblici. attriuutivi ai vaniaggi? o-";;;"; 1,1 "rr" "i Articolo 20 TA CONSERVAZIONE ED ARCHIVIAZIONE DEr DATI ,1;11,ttii!iili,l"iffffffiir:ìil,';;';'*," 2 annie, comunque, segue ra durata dierricacia de,,atto scaduti i termini di pubblicazioni sono conservati e resi disponibiri nela sezione der sito di archrvio. PARTE QUARTA NORME TRANSITORIE E FINATI Articolo 2l INIZIATIVE E MISURE INTRAPRESE PER I.A PREVENZIONE DETIA CORRUZIONE NETTANNO 2013 La Lè8ge 5 novembre2oT2n 1.190 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e de,'iflegarità Tcaltle nela pubbrica amministrazione,, pr"r"a" una se.ie di adempimenti a carico Amministrazioni pubbriche vorta ad introdurre dere ,n .,ri"Àrè"n,co di prevenzione dela corruzione. contiene però numerosi rinvii €.decreti p", itir!.131 a,. ,-r-r'" disposizioni per prescrizioni di immediata ",arr,iri 8ri Enti Locari, ta definizione degti adempimenti in sede Con DPCM 16 Bennaio 2013 ;;;J;;";';;hé :::ilr*"";fil: i,iir", interministeriarel :';'n ;l'jffi::,:"i quesiti posti da e amministrazioni, "",;1,""nei quari .i .r,-'Àd"L ."',ì',ermine der 31 marzo 2013, entro".,"il:,:"T l'organo di indirizzo politico dovesse adottare ir quare ti"-i*"""1" di prevenzione dela corruzione, fosse perentorio o ordinatorio' in attesa 'l del Piano nazionale .nìicor.rrion", ha precisato che re amministrazioni potranno, se ro ritengono, adottare prano ir triennare'Ji p,"r"nrion" dela corruzione, fatte sarve re successive integrazionl e modifiche per adeguarlo ,i.oni"r''r,i der piano nazionare anticorruzione approvato dala commissione. per. tutto qrinto come innanri froro",,",o, ir Responsabire dela prevenzione della corruzione (di seguito R.p.c.) nominato .o" ò".r"rl'llaacare n. 7288 der 13 marzo 2013 nera persona del segretario Generare, Dott.ssa Frances.; ;";;r", ha ritenuto necessario, nere more dell'approvazione del Piano nazionale da parte della èlV;;;;lL definizione delte intese con conferenza unifìcata stato Regioni ed autonomie rocari, awiare.orriq* t" procedure per ra definizionela dele prime misure in materia di prevenzione della corruzione, giustelnlii inaicazioni in tar senso dell,ANCr ai comuni del 21'03'2013' in materia di trasparenza, attività a rischio corruzione, rispetto termini conclusione procedimenti, conflitto di interessi, formazione. dei con Deriberazione n. gg der 24 apr,e 2013 ra Giunta comunare ha approvato ir piano Triennare per ra prevenzione dela corruzione e defl'ilegarita (di seguito p.i.p.c.l, da integrare i"am."r" a seguito dell'approvazione der piano Nazionare Anticorruzione-e dera éonferenza unificata. " :iÌli::,,f Redatto dalsegretario Generale/R.p.C. Oott.ssa Francesca "::?i""i,:'ffhxffi":: pe.rone 13 Piano di prevenzione della corruzione e dell'ìllegalità 2014-2016 ln data 24 luglio 2013 la Conferenza Unificata ha sancito l'intesa di cui all'art. 1, c.50 e 61 della L. n. 790/2072 e il Piano Nazionale Anticorruzione è stato approvato dalla ClVlT, con deliberazione n.7Z/2OL3 dell'11.09.2013. Nel P.N.A. è stato fissato al 31 gennaio 2014 il termine per l'approvazione dei p.T.p.C. 2OL4/2016. ll P.N.A. prevede che nel Piano Triennale vengano riportate le iniziative e le misure intraprese per la prevenzione nel 2013. Di seguito sono quindi sinteticamente indicati i dati ed i prowedimenti sull'attuazione delle m isu re anticorruzione adottati nel corso del 2013 dal Comune di Ginosa. ll Responsabile della prevenzione della corruzione è stato nominato con Decreto Sindacale n. 7288 del 13 marzo 2013 nella persona del Segretario Generale, Dott.ssa Francesca perrone. Con Deliberazione n. 99 del 24 aprile 2013 la Giunta Comunale ha approvato il Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e dell'illegalita (di se8uito P.T.P.C.), da integrare e modificare a seguito dell'approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione e della Conferenza Unificata. Con Prowedimento n. 12731 del 15 maggio 2013 il Responsabile della prevenzione della corruzione ha nominato i Referenti dell'Ente per ciascun settore amministrativo, coincidenti con il personale apicale di ciascun settore, incaricato di posizione organizzativa. Con Deliberazione n. 192 del !9.o7.2073,|a Giunta Comunale ha approvato le misure di adeguamento delle procedure interne al D.Lgs. n.39/2013 in materia di inconferibilita ed incompatibilità di incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni. Con atto n. 22418 del 05 settembre 2013 il R.P.C. ha nominato icomponenti della struttura con funzioni di supporto al Responsabile della prevenzione della corruzione, ai sensi dell'art.2 del P.T.P.C. 2O!3/2O:-5, approvato con DGM n. 99/2013. ln tema di formazione, il R.P.C. ha partecipato al Progetto Pilota "lnterventi mirati al contrasto della corruzione nella Pubblica amministrazione Centrale e Locale" realizzato da FormezPA e finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, nei mesi di maggio, giugno e luglio 2013, con approfondimento dei contenuti della L. 190/20L2, della mappatura dei processi, della valutazione dei rischi, della cultura della integrità e della trasparenza. Nell'ambito di detto proBetto il R.P.C. ha partecipato alla organizzazione del seminario territoriale, svoltosi a Bari il 06 novembre 2013 a cura del Formez, avente ad oggetto "La disciplina anticorruzione: la strategia nazionale di prevenzione e gli strumenti di trasparenza", richiedendo la partecipazione dei Referenti dell'Ente e del personale dagli stessi indicato, quale formazione obbligatoria in tema di anticorruzione. Al predetto seminario hanno partecipato n.4 dipendenti, oltre il R.P.C. ed il Sindaco. ll R.P.C. ha inoltre awiato in sede la specifica formazione dei funzionari nominati con funzioni di supporto, con inoltro anche di testi, pubblicazione e modelli aBgiornati, nonché delle innovazioni normative in materia di prevenzione della corruzione e della illegalita. ll Codice di comportamento, approvato con DPR n. 62/2013 è stato pubblicato sul sito internet e trasmesso in data 07.05.2013, a tutti i dipendenti, ivi compresi i componenti dello Staff del Sindaco, con la direttiva, per tutti, di attenersi al completo rispetto delle prescrizioni ivi contenute e a conformare la propria condotta a principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa e, per iResponsablli di Settore, di viBilare sull'applicazione del predetto Codice di comportamento. ll codice di comportamento specifico del Comune di Ginosa, predisposto dal Responsabile della prevenzione della corruzione, inviato all'UPD ed al NIV il 04 dicembre 2013, in pubblicazione dal 09.12. 2Ol3 al 79.72.20!3 sul sito internet del Comune per le necessarie osservazioni degli stakeholder, è stato approvato dalla Giunta Comunale con DGM n.326 del L9.12.2Ot3. Sono stati adempiuti gli obblighi di trasmissione dello stesso ai dipendenti e ai collaboratori dell'Ente, di pubblicazione dul sito internet e di trasmissione del relativo link alla CIVIT/ANAc. ln tema di conflitto di interessi dei dipendenti, il R.P.C., a seBuito di comunicazione di un Responsabile di Settore di una situazione di incompatibilità, ha assegnato il procedimento ad altro Responsabile di Settore che ne ha curato l'istruttoria ed adotterà il prowedimento fìnale. Con Decreto Sindacale n. 11012 del 23 aprile 2013 è stato nominato il Responsabile della Trasparenza, nella persona del Responsabile M.GG. Dott. Nicola Bonelli: il Piano Triennale, tutti idati relativi al Piano ed idocumenti contenenti atti di divulgazione obbligatoria sono in Bran parte pubblicati sul sito istituzionale Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone 14 Piano di prevenzione della corruzione e dell,illegalità 2014_2016 :;lrtilJ,firj.r,one, in formato aperto, secondo i criteri di facite accessibitita, comptetezza e sempticità di con Dcc n' 41 del 13 05'2013 il consiglio comunale ha approvato ir Regolamento per la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive ed irelativi dati sono stati regola.rmente pubbricati nera specifica sezione der"'Ammiiiitrazione rrasparente,,. sono inoltre pubblicati, nella apposita sezione, i aati previsiiìatt'art. p.T.p.c. relativi alle società *', comune di Ginosa e precisamente ra Faimacia comunare,17ir del crp, r,Ecorturist eJ it cal tuogtri ::i'Hi:*" sono altresì pubblicati, in apposta sezione del sito istituzionale, le informazioni relative all,accesso clvico, nonché i modelli per la richiesta di accesso civico pe.l, e .i.t i".t" di attivazione del potere sostitutivo. sono state inoltre assolte nei termini previsti le fòrmalità di comunicazione alla clvlr da parte del Nlv, come richiesto dalla Delibera clvff n.77/20!3, in merito all'assolvimento dell,obbligo oipr.iulticazrone ai specifiche cate8orie di dati. rL R'P.C. ha redatto ra rerazione di cui a 'art. 1c. 14 defla L.Lgo/20!2e de[,art.2 der p.T.c.p., pubbricata sur sito. internet istituzionare, in apposita softosezione ae Sindaco. ' "eiministra2ione Trasparente,, e trasmessa ar Articolo 22 ENTRATA IN VIGORE 1'll presente Piano entra in viSore a seguito della esecutività della relativa delibera di approvazione da parte della Giunta Comunale. Redatto dal Segretario Generale/R.p.C. Dott.ssa Francesca perrone '15 f, 9il n tr m 6) F o m m m o z C N Crìbo' crD PElll E']lt --t X9 H{ tr@ NÉ P § §§ =' §E ìv, riJ *il §§ È.H a§, ffir o N., o I ! or, oqq o, o oo .D N ! !. o f E o m 2 z m =, { o z E ! o o- iD f -B. E o o _o- f o I0) : --' o. lD= _q3 o, E=: o-. EN od 3e B4 Ptr E4 aE o !-' tss cf (DT - !. -o EO or= ^(D E: JO foo-' ;e 86 o, oq 0! t!. 00 fd 6,t :'oò.D èlD É3 E3 96' oa *o a .D ct o oì NJ o o NJ Ol. = 0) = 60! q o- lD o !. o E o ÈP Eé lìr cr i.P 1.. oi. o {! ?. I.iF :po 6-É .l:9 o-.=m 9n. o;' o Eoi E I'N o 6Eo o* iJJDS :-- 53[ =. =' E< oo 3 qE =oÈ 6 o qo_ -. O^ È: ID 3.{ lD .:- ; *d =<o dÉg_q (tq I o, lD.D:, *=a YO e d6 ofJ .D-E, f'=+ = dor .D +t o -=9o o, 3fE Boi:' oi- io = (Dìo, E J 3-* cdi a9 o J É. of ts+ g-6 a€ elD 6o g* EE :--' o, o, o a !!. *o. o(D o, aD ;'3 ^- 6'9 :t =9 HE. O-- U(Dn +. JO' Y oo o 9e. É.i 0, 6: €Eq p ìod o.l aD C.=o ssÈ o, -._o- oqt! o! :. o rndi ID -o ol (rQ .,òo - o-o -. N (El q *3 d o o5' P 8È +OO É9ì o)o po, oo= 5 9o. lfo oo .l.; ^lor + = oo .r O00 = -' -*o .tE F+ ÉEÉ iù ì1. d 00.D 95' -.o-Ò q.D Q H a =.O !!. qE P;'3 P O* lD ;;!|a oil{rD =-5 g 6'aè 5rE='!3. È' c:o lglrr o-oÉ= eeE4 aD < l)-i'ln^. of*à o, 3 d È'B ao oo d _9 o* Éà; iri.DO _o- q99,' e;==. E oo-9m o, d ot lD aD !L = 9ÈA_d- = g8& ÈilÈ O= 89.DP -B--O tD 6 =rx Elt=l o, =i 6' a -i qà:I TEE-'_ ;=. @ ITd ::E Éo Ò:a.CLO .-(Do5 E Eg ff ; dE I -. 1 9-*a: 693._oo i !.ro RororE a o CL o, o o, c a- ts o- BqBE =(D !! e889 ooI.@ CL -E àHÉE: ^TE pÀiÀ 99#E !. a'ì; ;' 3.[ùi B<.D: o -o ioo o cii3à =qqooq _o- 6- or_ o oi =: o o a c639 .D o- ls i-e lìr §E È5 {P Ol o lw o N = or_ oq ò- o CL o c !. o o o d o CL o f i. o o c! ÉE o 4E = - =o, o :-c..rÉ3 9A o- o- o, !, E , ar z ::- aD .D f .rJ!a= =t o. oo_ ME o É.=: !2. a o, oq o o- E-E !? 2-6 oo c> fE'. agoi o, 9L !. o Ài.D È ao B ò-È. q.o 3 t)- oo o- o Q;E alrìdtr-À eEe oroio op .*6 #3 *o- lE ài =. ='d of o. J 6E (D aD È i§ s9' x N -: =. o-É63oA) o:rp B -'" d F 6o g# o, N 891§È g;4 de. 3(D 50- =l É'I EgilsB gof6E o +o o-d o-!g< o Q- 6', qo' oJ ^-(D oo= E=' o.' =..D - 6 -.o d _o8 o !-! c CL 3 o _È(D oE 39 oii *o' .oof =.D oq o, -' ;g oe o-o ool lDct _ct ='2 ii8 80) _o- $ 6' }§ EH 1a ò .tE =.o o lo =. EE§fi-'1 EÉ S !!. !! 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J É6 ='3_ìF §6'='o f>f.Ò !!-o=o z! tr, tn m 7t tn ! 4, m o =) 6 @ o E m cF Itt m D2 69 rìq (D o N) o N = 9l- 6 =0a cl .D .D a o !. o c o f 6' = o cl o ss' È6 i o P. .D =' .D _q. = o f ò- 6' f E o o _o- =. o È. co, 2. a OJ -i m -.oo 3 9 BE G; f o f P o- l o 5 o f o f J OJ f o E o = f cl o a o p lD 6' J- o c p a o q, =. o o gE':, .o -'o ;' (l oEi _.o dc. q3 J(D o-r ,ò olo tÈ @ i E; g -5 o Q d= è lD f \ 6 f .D - ;?ssÉ33H ÈrHtsIg*fa=g iei;;r+Eaàt Iigàilis;EI É+Éf,§àfrg$E$ É.N §g oo, irO o+ .Ef o 5 oo-P - É 2o en5' ;^'È33Éq =.o sa _as i:P9 o.o =qq < Y.o oo!+ :) =^-s lD -':. E È.:. À, 94é. 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N. d o 5 c o o f OJ =. o f f. s a ò- 1l o o o f o 5 o, (,tI o 3 d o- o, q. o o ;'5 6 q oc E O'l Ò =N or, a 6 o o I o) l.J o _o- =<: o o o. = o o 6 Ò o a lD = .lC eg 8;' PàFe' o 3ig§ -oH: =:'ag o tj =^ ==E+ + cLO 6 IEgE iffiE.6 ofo' fr.58: r= 5's.=.6 -:9.(D I o 9.d =.q q ? !l N o.d o' Éi3E' i !:ao'E,m ==ocio rl o =-!+ òl 3@ c -l o=l sl 'i!t§, oEq§ l-rblD= ag;c n-o8 d-l =-l o-l -.1 È. ol o =l -qo o È-E a-3 o aoòq o =' È. I lllrlfi ' o =r a9=YxNo 6lE-' o9i+ E:_lg lT=.r BEgts qrgq ò a9,q ; *E 6 :àEE =.É=.6' _1- ;P ò* ;i or or 3 ! JD É. f o o- f CL E' o L o o =: qq rDl =l ;l ;'l 3l -t rl O', :E r! aD o a O 3e:È EBET ià Q. s. o o _o- o EL o .E' o f o, t o a- iD o, m E'l rl 3l Él ol ol rl (Dl aDl ='E =' f g6'E 3. !. o E E v,ct--. ol ts B 9g àl - SgleoOSOo EÀ g =aDXCg oÉÉ{a *oloo- -4ÈÈ;.§ E:EE; ixf;Èt ;à+§H :''Pg+ 996Sfr Oc=:<o, oÙti! rts Ì §!:l ?8-6 f:o-' o o oE 4eÈ9 s336 6'8 f o- =.6 f.ò--; o =-^o0E qc 6:AiJ.O 0r !! O l-{- _) o)iilo) r --'lD =r LI i Y o-p -orP-' ='=?' SoRo Pe H B 99 iagaE o-XS.= 9 * d.6 5.'t=.E. o oiS. P i È3.§ 3 5' o :'=r 6 ^ lo d 96'eB è eo='-lD -<=--lDo à*8Fs olroot4= Ò o =::.c=o.r f 6 E S*= 3 c. P 6' (rì N o § l\) o or, o, 6qq o o o 5 o c_ CL a 6' f o .D ll a _cL o f o, (ALLEGATO A del Piano Triennale Prevenzione Corruzione) U # Città di Ginosa Provincia di Taranto PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L'INTEGRITA 2014.2016 Premessa presente Programma triennale per la trasparenza e l'integrità (di seguito per brevità definito semplicemente "programma") ha la finalita di garantire da parte della Città di Ginosa la piena attuazione del principio di trasparenza, di cui al d.lgs. n. 33/2013. Il programma è redatto in conf'ormità alle Linee guida per la predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e f integrita adottate con Deliberazione n. 105/2010 e successiva Deliberazione n.212012 dalla CIVIT (ora ANAC - Autorita nazionale anticomrzione) e alla bozza di "linee guida per I'aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e integtità 2073' 2015" adottata dalla stessa Civit in data 29 maggio 2013 nonché alle linee guida indicate nella deliberazione n. 50/2013 della stessa Civit. Il La Città di Ginosa adotta detto progranìma, nell'ambito della propria autonomia orgarlizzativa, a\ fine anche di dare organicità ai dati pubblicati o da pubblicare sul proprio sito istituzionale. con riferimento soprattutto alla sezione denominata "Amministrazione traspalente", sulla base di precisi obblighi normativi, in parte previsti dal D.Lgs. n. 3312013, in parte da altre norme di legge o regolamento. redazione del programma è stata curata dal Responsabile per [a Trasparenza in collaborazione con il Segretario Generale in qualita di Responsabile per la prevenzione della corruzione. La La ffasparenza, intesa come accessibilita totale alle informazioni pubbliche, per le quali non limiti previsti datia legge, è in particolare garantita dalla Città di Ginosa attraverso la pubblicazione sul proprio sito istituzionale, delle informazioni relative ad ogni aspetto deliorgatizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il persÉguimento delle Ìunzioni istituzionali, dei risultati dell'attivita di misurazione e valutazione r"àttr augti organi competenti, nonché eventuali altre informazioni comunque fnalizzate allo scopo di favoriri forme diffuse di controllo nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. esistano specifrci Il pieno rispetto degli obblighi di trasparenza, oltfe che costituhe livello essenziale delle prestazioni ,upp.".enta un valido stnunento di difhrsione e affermazione della cultura delle regole ".àgut", nonché di prevenzione e di lotta a fenomeni comrttivi. I1 programma definisce le misure, i modi e le iniziative per l'adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, ivi comprese le misure otgarizzative volte ad assicurare la regolarita e la tempestività dei flussi informativi facenti capo ai Responsabili di Area e ai responsabili dei procedimenti da essi eventualmente individuati. Le misure del Programma triennale sono coordinate con le misure e gli interventi previsti dal Pialo di prevenzione della comrzione, del quale il programma costihrisce una sezione. Gli obiettivi ivi contenuti sono, altresì, formulati in collegamento con e operativa [a programmazione strategica dell'ente, definita nel Piano delle Performance e nel Piano Esecutivo di Gestione. PaÉe ArL I- I - Introduzione Cenni su organizzazìone e fanzioni dellAmminìstrazione Le furzioni fondamentali del Comune sono quelle definite dall'art. 13 del D.Lgs. n. 267/2000 e dal DL n.9512012. Il Comune di Ginosa, secondo quanto stabilito con DGC n.0112013, è strutturato in sette Settori di seguito riportati: - Area Affari Generali 2o Settore - Area Demografico - Elettorale - Cultura 3o Setùore - Area Vigilanza 4" Settore - Area Economico Finanziaria 5' Settore - Area Servizi Sociali 6' Settore - Area Lavori Pubblici e Ambiente 7o Settore - Area Urbarristica 1o Settore Pubblica Istruzione Presso la fiazione di Marina di Ginosa opera la delegazione comunale con competenze in materia di anagrafe e stato civile. PaÉe II - Procedimento di elaborazione e adozione del Programma ArL 2 - Obiettivi e collegamenti con ahri strumentì di programmazione presente proglamma è stato elaborato tenendo conto degli obiettivi in materia di trasparenza indicati dall'Amministrazione comunale sia nel Piano triennale per la prevenzione della comrzione e dell'illegalita approvato con DGC n. 99 del 24.04.2013 che del Piano delle Performance 2Ol32015 approvato con DGC n. 117 del 07.05.2013 ed in via definitiva con DGC t.324 del19.11.2013 unitamente all'approvazione del PEG 2013. In particolare la DGC n. 324 del 19.12.2013 prevede tra le aree strategiche degli obiettivi da ,"uiirr*. quella denominata "L'Amministrazione che comtmica", con il preciso scopo di rafforzare la trasparenza e le comunicazioni verso e con la cittadnarna. Nell'ambito di tale area strategica sono stati previsti i seguenti obiettivi da realizzxe nell'anno 2013: l) Migliorare la comunicazione istituzionale con la diffusione più puntuale delle iniziative e delle attivita di ogni settore, con il continuo aggiomamento del sito istituzionale da parte dei diversi Il settori; 2) Promuovere I'immagine, la trasparenza e la partecipazione, attraverso il processo di prosecuzione nel percorso verso la modemizzazione, attraverso la pubblicazione dei dati sul sito istituzionale; 3) Migliorare la comunicazione istituzionale: al riguardo è stata prevista la raccolta dei regolamenti in formato digitale per la pubblicazione sul sito istituzionale e la raccolta delle deliberazioni di e Consiglio Comunale 2012 in formato digitale a disposizione di Amministratori e consiglieri comunali. 4) Pubblicazione sul sito istituzionale per ciascun prowedimento ad istanza di parte di competenza dell'Area Urbanistic4 dell'elenco degli atti e dei documenti che l'interessato ha l'onere di produrre a corredo dell'istanza Particolari misure in materia di trasparenza ed accesso sono state previste dal Piano triennale per la prevenzione della comrzione e dell'illegalit4 in particolare nella parte terza e nelle schede ad esso allegate, che hanno previsto alcrui obblighi di pubblicazione ulteriori rispetto a quelli previsti dalla vigente normativ4 nelle attivita individuate dallo stesso Piano come attivita a rischio; in particolare si prevedono f istituzione del registro dei lavori eseguiti in somma urgenza, del registro degli affidamenti diretti ex artt. 56 e 725 del d.Igs. n. 16312006,1a pubblicazione sul sito delle transazioni, accordi bonari e arbitrati di cui agli articoli 239,240 e 241 Cel d.lgs. n. 163/2006, della scheda delle opere pubbliche, dell'elenco dei beni immobili di proprieta comunale concessi in uso a terzi, dell'elenco dei beni confrscati e dell'elenco dei contributi concessi. Giunta Particolare rilievo assume la figura del Responsabile per la trasparenza che il Sindaco, con proprio decreto, ha individuato nel Dott. Nicola Bonelli, Responsabile dell'Area Affari Generali. Le firnzioni di competerza del Responsabile per la trasparenza sono indicate nell'art. 43 del d.lgs. n. 3312013 al quale si rinvia. Fondamentale è poi il ruolo dei titolari di posizione otgarizzaliva posti alla guida degli altri settori indicati nel precedente articolo 1, titolari che vengono nominati con decreto del Sindaco all'inizio di ogni esercizio fi nanziario. I predetti titolari di posizione orgatizzativaprovtedono ai seguenti adempimenti: 1) adempiono agli obblighi di pubblicazione di cui all'allegato "A" del presente Programma; 2) garantiscono il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge; 3) garantiscono l'integrita il costante aggiornamento, la completezz4 la tempestivita e la comprensibilita delle informazioni pubblicate; 4) individuano, entro 5 giomi dall'approvazione del presente Progtamma, all'intemo del proprio Settore, il Referente per la trasparenza che collaborerà all'esercizio delle suddette fixzioni. La relativa desigrrazione deve essere prontamente comunicata al Responsabile per la Trasparenza ed al Segretario Generale. I1 Referente per la trasparenz4 individuato dal responsabile di Area, svolge le seguenti funzioni: a) collabora con il Responsabile di Area nel monitorare stabilmente la corretta attuazione degli obblighi di pubblicazione e aggiomamento sul sito web dei dati e delle informazioni di competenza della Direzione; b) collabora con il proprio Responsabile di Area per garantire la continuita e tempestivita dei flussi informativi dalla Direzione di appartenenza ad eventuali altri Dirigenti responsabili della pubblicazione di dati e informazioni sul sito web; c) collabora con il Responsabile della trasparenza nella definizione delle azioni necessarie per I'attuazione del Programma della trasparenza e per il miglioramento della qualita della sezione "Amministrazione trasparente" ; d) cura Ia capillare diffusione, presso i colleghi della propria Area, di tutte le conoscenze necessarie (norme di legge, Programma della trasparenza, disposizione attuative) per una cotetta attuazione delle norme in materia di trasparenza. Il Responsabile Informatico comunale, Dott. Vito Filippo Falcone, è responsabile del rispetto, nella sezione "Amministrazione trasparente", dei requisiti di facile accessibilità, semplicita di consultazione, riutilizzabilita e apertura dei dati e del formato e, più in generale, della infrastruthra informatica a supporto di tale sezione del sito web. L'Organismo Indipendente di valutazione (OIV) svolge, nel rispetto del presente Programma, le firnzioni indicate nell'axt.44 del d.lgs. 33/2013. La rcdazione e I'aggiomamento del Programma awengono garantendo la previa partecipazione dei c.d. "stakeholder". In particolare si dà atto che in data 19 dicembre 2013 è stato pubblicato sul sito istituzionale del Comrure di Ginosa nella sezione "Albo Pretorio on line" nonché tra le news in evidenza, un awiso pubblico avente ad oggetto "Procedura aperta per l'adozione del Piano Triennale di Prevenzione della Comrzione (P.T.P.C.) e del Programma Triennale per la trasparenza", con il quale si è inteso avviare il percorso partecipativo previsto dal Piano Nazionale Anticom:zione e dal D.lgs. 33/2013, concemente la pubblicita, trasparenza e diffirsione di informazioni da parte della P.A. TaIe percorso è stato aperto alle orgari.zazioni sindacali rappresentative presenti all'intemo dell'Ente, alle associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e agli utenti che operano nel settore, nonché alle associazioni o altre forme di orgafizzazioni rappresentative di particolari interessi e dei soggetti che operano nel settore e che fruiscono delle attivita e dei servizi prestati dall'Amministrazione, nonché a tutti i cittadini interessati ad offrire il proprio contributo alla redazione dei Piani sopra citati. A tutti i soggetti indicati nel precedente periodo è stata data la possibilita di presentare proposte ed osservazioni entro Ia data del l0 gennaio 2014 proprio in vista dell'adozione dei due Piani. Si da atto che non sono pervenute né proposte né osservazioni. Ove dovessero pewenire successivamente, esse verarìno valutate, se pertinenti, in sede di aggiomamento dei due Piani. AÉ. 3 - Iniziative di comunicazione della trasparenza. L'Amministrazione comunale presenterà il Programma alle associazioni dei consumatori ed utenti presenti sul territorio provinciale, ai centri di ricerca e ad ogni altro osservatore qualificato, nell'ambito di un'apposita giomata della trasparenz4 da svolgersi senza oneri per l'Ente. La giomata della trasparenza è uno strumento di coinvolgimento degli stakeholder per la valoizzaziote della trasparenza, nonché per la promozicne di buone pratiche inerenti la cultura delf integrità. La giomata viene orgarrizzata in maniera da favoùe la massima paÉecipazione degli stakeholder e prevedere adeguati spazi per dibattiti, per i[ conftonto tra gli stakeholder. Al termine sarà possibile la somministrazione ai panecipanti di un'apposita scheda al fine di raccogliere indicazioni e suggerimenti, scheda che i paÉecipanti potanno riconsegnare indirizzandola al Responsabile per la trasparenza. Rilevante in materia di trasparenza è anche l'istituzione dell'Albo Pretorio on Line attuata dal Comune di Ginosa in esecuzione delle previsioni della legge n.69/2009- Il Comune di Ginosa è inoltre dotato del servizio di posta elethonica cenificata e il suo indirizzo di PEC generale è pubblicizzato sulla homepage del sito. Tutte le aree sono state dotate di PEC, anch'esse indicate sul sito, al fine di favorire principi di economicità e celerita delle comunicazioni e la demateializzaÀone e la semplificazione dei procedimenti. Si sottolinea anche l'attivazione rlall'anno 2012 del servizio di diretta streaming delle sedute del Consiglio Comunale utile a consentire non solo una diretta conoscenza delle attività svolte dall'organo di indirizzo politico dell'Ente ma anche la crescita di una cultura della partecipazione da parte dei cittadini. AÉ. 4 - Processo di attuazione e monitoraggio del Programma. I dati da pubblicare sono quelli indicati nell'allegato "A" del Programma dove vengono individuati gli uffrci competenti in ordine a ciascuna pubblicazione. Per aggiomamento tempestivo, in mancanza di diverse previsioni legislative o regolamentari, si intende la pubblicazione del dato entro 30 giomi dalla sua disponibilita da parte dell'ufficio comp€tente per materia. I dati dovranno essere pubblicati rispettando le modaliti i termini ed i tempi previsti dal D.Lgs. 33/2013. In considetazione dei dubbi manifestati da più parti in merito agli incarichi estemi da inserire rra quelli di collaborazione e consulenza previsti dall'art. 15 del d.lgs. 3312013, al fine di favorire la massima trasparenza, si ritiene opporhrno stabilire che, con decorrenza da quelli affidati a partire dall'entrata in vigore del presente prograrnma, dowanno essere pubblicati anche gli incarichi legali nonchè gli incarichi tecnici e di supporto al RUP assegnati sulla base del D.lgs. 163/2006. I Responsabili di Area devono avere cura che i dati pubblicati siano completi ed accurati e, nel caso in cui si tratti di documenti, essi siano pubblicati in modo esatto e senza omissioni, ad eccezione dei casi in cui tali documenti contengano dati personali la diffirsione dei quali è vietata o non opportuna anche in applicazione del principio di pertinenza e non eccedenza dei dati stessi. Il contenuto dei dati pubblicati deve essere esplicitato in modo chiaro ed evidente. Al fine di favorire l'attììàzione del Programma e di chiarire le competenze proprie di ciasctur ufhcio, il Responsabile per la Trasparenza, subito dopo l'approvazione del programma, trasmette apposita circolare esplicativa a tutti i Responsabili di Area. Il Responsabile della trasparenza efÈttua il monitoraggio completo della sezione "Amministrazione trasparente" del sito web con cadenza armuale; a tale scopo, entro 10 dicembre di ogni anno ogni Responsabile di Area trasmette al Responsabile della trasparenza una relazione sulla situazione delle pubblicazioni obbligatorie di propria competenza, evidenziando eventuali criticita e formulando eventuali proposte migliorative. Entro il 3l dicembre di ogni anno il Responsabile della trasparenza produce una relazione complessiva che viene pubblicata sul sito web dell'ente e trasmessa all'O.I.V. Nella relazione il Responsabile per la trasparenza evidenzia lo stato di attuazione del Programma. L'O.I.V. vigila sulla redazione del monitoraggio annuale e sui relativi contenuti. Y # Città di Ginosa Provincia di Taranto ALLEGATO A lnformazioni da pubblicare nella sezione 'Amministrazione trasparente "sul sito del Comune di Ginosa Sotto sezione livello Sotto aezione 1 livelli2 Disposizioni generali Disposizioni generali Programma per ia Trasparenza e I'lntegrità Attestazion i OIV o strutura analoga Riferimonto normativo AÉ. 10, c. 8, lett. a), d.lgs. 33t2013 Art. '14, c. 4, lett. 9) d.lgs. 150/2009 Denominazione del sinoolo obblioo Programma per la Trasparenza e l'lntegdtà Contenuti Attestazioni OIV o struttura analoga Atiestazioni dell'OlV o di altra srtuttuE dell'obblioo Programma triennale per la trasparenza e I'integrità e aggiornamenti annuali Ufficio competente Responsabile per la kasparenza Responsabile per la trasparenza analoga Annuale e tn relazione alle delibere CIVIT nell'assolvimento Disposizioni generali Atti generali Art. 12, c. 1 d.lgs. 33/2013 Disposizioni generali Atti generali Art. 12, c. 1 d.lgs. 33/2013 Riferimenti nolmativi su organizzazione e attivita Atti amministrativi generali degli obblighidi Dubblicazione Riferimenti normativi con i relativi link alle norme dj leggislatali pubblicate sulla banca dati "Normattiva" che regolano I'istituzione, l'organizzazione e l'attiviia delle pubbliche amministrazioni. Oirettive, circolari, programmi e le istruzloni smanate dal Comune di Ginosa e ogni atto che dispone in generale sulle funzioni, sugli obiettivi, sui Ufficio lnfomatizzazione Ufricio che redige l'atto pro@dimenti, owero nei quali si determina I'interpretazione di norme giuridiche cho riguardano o dettano disposizioniper l'applicazione di esse Disposizioni gEnerali Atti generali Atl. 12, c. 2, d.lgs. 33t2013 Statuti e leggi regionali Estremi e testi ufiiciali aggiornati degli Statuti e delle norme regionali che regolano le funzioni, l'organizzazione e lo svolgimento delle attivita di competenza del Comune di Ginosa Ufficio informatizzaz ione empestNo Disposizioni generali Atti generali Art. 55, c. 2. d.lgs. 165t2001 Disposizioni gene.ali p€r cittadini e impr€se Codice disciplinare e codice di compo(amento 3/t d.lgs. 33/2013 D,P.C.M, 08111t2013 cittadini e imprese Codice disciplinare applicabile al peGonale degli Enti Locali Codice di comoortemento Ufiicio Personele generali indicati nell'aÉ. 34 d.lgs. la trasparenza previa comunic€zione da parte 33/20r3 dell'ufficio competente sulla materia oggetto del regolamento o Organ izzaz ione lett. a) d.lgs. Organizzszione amministrativo 33,/2013 organi di indirizzo Art. '14, c. politico ammin istrativo lett. b) d.lgs. 33/2013 Organizzazione polìtico amministrativo 1, proclamazione atlo di nomina o proclamazione del Sindaco e diogni componente della Giunta e del Consiglio comunale con I'indicazione della durata dell'incarico o del Cuniculum Ufiicio Segreteria Ufficio Segreteria Sindaco e dei componenti di Giunta e Consiglio Art. 14, c. 1, compensi connes§i lett. c) d.lgs. 33/2013 elle c€ ce Ufficio Segreteria qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica nonché importiper viaggie missioni autorizzate dall'Ente Organizzazione Organidi indirizzo politico amministrativo Altrè ceriche lett. d) d.lgs. 3312013 Ufiicio Segreteria all'assunzione di altre cariche presso enti pubblici e privati ed i relativi compensi a qualsiasititolo Orgenvzezione Organizzazione Organidi indirizzo politico - Art. 14, c. 1, amministrativo 33nO13 diindirizzo Altri incerichi lett. e) d.lgs. Art. 14, c. 1, Stato patrimoniale Uffcio Segreteria concErnente diritti realisu beni immobili e mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azìoni, quote di paÉ6cipazione a societa, esèrcizio di lett. D d.lgs. amministrativo LJfiicio 569reteria eventuali incarichi con one a carico della finanza pubblica e l'indicazione dei 33n013 AÉ. 1, c. 'i, n. 5, l. n. 44111992 funzionidi Organizzszione Organi di indirizzo politic. amministrativo Stato patrimoniale lett. f) d.lgs. 33t2013 Art. l, c. 1, n. 5, l. n. Smministratore o sindaco di società Copia dell'ultima dichiarazione sui redditid6lle persone fisiche Stato patrimoniale Organ izzazione politico amministrativo Art. 1, c.'1, 5, l. n. 441t1992 Ufiicio Segreteria con@mente le lett. f) d.lgs. 33/2013 n. Ufficio Segreteria spese sostenute e le obbliga2ioni assunte per la propaEanda elettorale owero dichiarazione di esseBi awalsidi materielie dim€zzi messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha tatto Darte Organizzazione '14, Organidi indirizzo Alt. politico amministrativo leti. D d.lgs. c. Stato patrimoniale 1, Attesiazione Ufflcio Segreteria conceanente le variazioni della situazion6 patrimoniale inte enute nell'anno Precedente e copia 3320'r3 Art. 1, c. 1, n. 5,Ln. 441t1942 dElla dichiarazione dei redditi Organizzazione Organidi indirizzo politico amministrativo Art. 14, c. '1, lett. 0 d.lgs. Stato patrimoniale 33n013 Art. '1, c. 1, n. 5,Ln. 441t1942 O€an izzazione Organidi indirizzo politico amministrativo Atl. 47, c. d.lgs. 33/2013 Sanzione per mancata comunicazione dei 1 dati Organ izzazione Organ izzazione Articolazione degli uffici AÉ. 13, c. Telefono e posta elettronica Ad. 13, c. Teletono e posta elettronica 1, lett. d) d.lgs. 33t2o',t3 Art. 15, c. Consulenti e cEllaboratori Organigramma 1, lett. b) e c) d.lgs. 33/2013 I e Consulenti 2 d.lgs. 33/2013 Dichiarazione concgrnente le variaz ioni della situazione patrimoniale inteNenute dopo l'ultima attestazione Prowed imenti Ufficio Segreteria Ufiicio Segreteria sanzioni per la mancata o incompleta comunic€zione dei dati previsti dall'aÉ. 14 dèld.los. 33/2013 Macrostruttu ra e microstruttura con le riso6e umane assegnate a ciascun uffdo ed I nomi d6i titolari di posizione oroanizzativa El€nco complete dei numeri di telefono, di fax e delle caselle di posta elettronica ordinaria e certific€te cui il citadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente I compiti istituzionali Estrsmi degli atti di conferimento di Ufiicio Personale Ufficio URP Ufiicio che affida I'incarico incarichidi consulenza, completi del cuniculum, compenso, durata e raoioni dèll'incadco Consulentie Art. 15, c. 1 e callaboratori 2 d.lgs. 33/2013 Personale lncarichi Art. 15, c. amministÉtividi d.lgs. 33/2013 vertics Collaboratori Estrgmidegli attidi Ljftcio che affida conferimento di l'incarico inc€richidi 1 T. applicatividi lncarichi amministrativi di collaborazion6, completi dol curdculum, comp€nso, durata e raoioni dell'incarica Segretario Generale: a) estrBmi dell'atto di verticg coniedmento dell'incarico; b) cuniculum vitae; c) dati relativi allo svolgimento di incarichi e la titolarita di cariche in enti di diritto privato o finanziatidslla pubblica amministrazione e lo svolgimento di attività professionali; d) icompensi, comunque denominati, relativi el reooorto di lavoro. Ufficio Personale emPestivo T con specific€ evidenza delle componenti variabili o legate alla valutazione dei ri§rltrli Pelsonale Oirigenti Art. 15, c. Ufficio Personale Dirigenti 1 Tempestivo dirigenziali a qualsiasi titolo conferiti: a) estremi dell'8tto di conferimento dell'inc€rico: b) curriculum vitae; c) dati relativi allo svolgimento di incarichi e la titolarita di cariche in entidi diritto privato o finanziati dalla pubblica amministrazione e lo svolgimento di attività professionali; d.lgs. 33/2013 d) icompensi, comunque denominati. relativi al rapporto di lavoro, @n specific€ evidenza delle componenti variabili o legate alla valutazione dei Peraonale Dirigenti Art. 20, c. '1 e 2 d.lgs. 39120't 3 inconfuribilita ed incompatibilità Dichiarazione sulla insussistenza di ljlficio Personale situazionidi incompatibilità ed inconferibil a dicui ,l .l ldq Personale d.lgs. PeÉonale Ufficio Personale dirigenziali dirigenziali, integrato dai relativi titoli e cunicula, atribuite a peEone, anche e§teme al Comune di Ginosa, individuate discrezionalmente dall'organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di Posizioni organizzative Curricula deititolari 33t2013 Personale 3C/2O 13 Elgnco posizioni Dirigenti PosÉioni Art. 10, c.8, organizzative lett. D) d.lgS. 33/20't 3 Dotazione organica Art. 16, c. 'l d.lgs. Conto annuale del personale 33t2013 ufficio Personale diposizione òrdznizzeliue lJffìcio Personale tempestivo tlffcio Pèrsonale T personale con I'indicazione delle relative spese sosienute, nell'ambito del quale sOnO rappresentati i dati relativi alla dotazione organica e al peGonale effettivamente in seNizio, con l'indicazione della distribuzione tra le diverse qualifiche e arEe Professionali, con particolare riguardo al peÉonale assegnato agli ufiici di diretta collaborazione con gli organidi indirizzo P€rsonale P6r3onale a Art. 16 c. 2 Costo oeEonale a Viene elaborata una tempo Personale determinato d.lgs. 33/2013 Personale non a Art. 17 c. tempo d.lgs. indeterminato 33t2013 tempo indeterminato 'l Costo personalE non a tempo detominato tabella indic€nte il costo annuale sostenuto per il personale a tempo indètèlminato. Vengono pubblicati i dati annuali per i dipendenti non a t€mpo indeterminato con I'indicazione delle diverse tipologie di rapporto, della distribuzione tra le diverse qualifiche e aree profèssionali, con psrticolare riguardo Ufficio Personale alpersonale asssgnato agli uffici P€Isonale PeBonale non a tempo Atl. 17 c.2 Costo personale non d.lgs. a tempo indeterminato 33t2013 indeterminato di diretta collaborazione can gliorgani di indirizzo politico. La pubblicazione camprende l'elenco dei titolari dei contratti a tempo determineto. Costo sostenuto ogni trimestre per il peÉonale non a Ufficio Personale tempo indelerminato articolato per aree proiessionali con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici didirettia Personale fassidi assenza Art. 16 c. 3 Tassi di assenza d.lgs. 33/2013 Personale Personale lncarichi conferiti e autorzati ai dipendenti Art. 18 d.lgs. Contrattazione collettiva Art. 2'l c. 338013 1 d.lgs. lncarichi dipendenti @munali Contrattazione collettiva 3312013 Personale Contrattazione integrativa A.t.21 c.2 Contratti integrativi d.lgs. 33t2013 Personale otv Art. 10 c. 8 olv lett. c) d.lgs. Artlg cl Bandidiconcorso d.lgs. 33r/2013 i diconcorso Arl. 19 c. 2 Ufficio Personale Ufficio Personale @ncorso lndipondente di valutezione Bandi diconcorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di pgrsonalg presso il comune di Ginosa3n@ aggiornato emPestivo Ufficio Personale ufficio Personale Ullicio Personale @mponenti dell'Organismo 33nO13 Bandi di concorso collaborazione con gli organidi indirizo oolitico. Oati relativi ai tassi di assenza del personale distinti Per Area di eDDarténènze Viene pubblicato l'slenco degli incarichi canferiti o autorizzati a ciascuno dei dipendenti comunali, con I'indicaz ione della durata e del compgnso di ogni sinqolo incarico Riterimenti necessari (ad esempio link) per la consultazione dei CCNL del compafto Reoioni- Enti Locali Pubblicaziono dei contratti integrativi stipulati unitamente alla relazione tecnico-finanziaria certificata dal Collegio dei Revisori dei Conti Curicula e compgnsi dei Ufiicio Porsonale io Personale Tempestiva d.lgs. bandi di concorso in corso e di quelli espletati nel corso dell'ultimo triennio con I'indic€zione, per ciascuno diessi, del numero dei dipendenti assuntie delle spese 33n013 effettuate Performanca Perfomance Sistema di misurazione e valutaz ione della Performance Par. Piano delia Performance Art. 1 delib. CIVIT n. 10É.t2010 Perfomance I '10 c. lett. b) d.lgs. 33t2013 Pertomance Relazione della Performanc€ Sistema di misurazione e valutazione della Art. 10 c. I lett. b) d.lgs. Piano della PeÉomance e Piano eseculivo digestione Relazione della Perfomance 33t2013 Sistema di misurazione e valutazione della Performance (aÉ. 7 d. los. 150/2009) Piano della p0rformance previsto dall'alt. 10 deld.lgs. 150/2009 e PEG previsto dall'art. 169 d.lgs. 2672OOO Relaz ione della Ufflcio Personale Ufricio Personale Piano della Performance LJfficio Ragioneria PEG Uffcio Personale psrformance prevista dall'8lt. 10 deld.hs. 150/2009 Perfomance Documento d6ll'OlV di validazione della Relazione sulla Pat.2.1. delib. CIVIT n.612012 Documento dell'OlV divalidszion€ dElla Relazione sulla Perfomance Pedomance PeÉomance Performance Ammontare Art. 20 c. 'l Ammontare complèssivo dei premi lett. a) d.lgs. 33/2013 complessivo dei premi Dati relativi ai premi An.20 c.2 Dati relative ai premi d.lgs. Documento dell'OlV di validazione della Relazione sulla Performance (art. '14, c. 4, lett. c) d.lgs. 150/2009) Dati relative all'ammontare complessivo dei premicollegati alla performance stanziati e I'ammontare dei premi efrettivamente eroqati 'l) dati relativi all'entità del premio Ufficio Personale Ufficio Personale Uffìcio Personale Annuale mediamente conseguibile dal personale dirigenziale e non dirigenzialei 2) Oati relativi alla distribuzione del 33t2013 trattamento accessorio, in forma aggregata per categoria, indicando quante unhà di personale si sono posÈionate nelle diverse fasce di velutazione; 3) Dati relativi al grado di difbrenziazione nell'utilizzo della premiaÌta sia per Perfomence Benessere organizzativo Art. 20 c. 3 d.lgs. B€nEgsere organizzativo i dirigentl che per i diDendenti Dati relativi ai risultati delle indagini Ufficio Personale sulbenesseÉ 33t2013 o.oanizzativo Enti controllati Enti pubblici Àft.22 c. vigilati lett. a) e c. 3 d.lgs. 33/2013 1 Enti pubblici vigilati Elenco degli enti pubblici, comunque denominati, istituiti, vigileti o finanziati delComune di Ginosa owero pea I quail ilComune di Ginosa abbia il potere di nomina degli amministratori dell'ente, con Ufticio competente per materia o sulla base del PEG Annuale funzioni attribuite e delle attività svolte in iavore dell'amministrazione o delle attivita di sorvizio pubblico affidate. Per ciascuno diquesti Entivanno indicati anche i dati riportati nell'art. 22 c. 2 del d.lgs.33/20'i3. E' inserilo anche il link al sto istituzionale Enticontrollati Società padecipate paÉecipato lett. b) e c. 3 d.lgs. di cui il Comune di Ginosa detiene quote di partezione anche minoritaria indicandone l'entità, con l'indicazione d6lle tunzioni attribuite e delle attività svolte in 33t2013 competente per materia o sulla base del PEG favore dell'amministrazione o delle attivna di servizio pubblico affidate. . Per ciascuno di queste socigtà vanno indicati anche i dati riportati nell'art. 22 c. 2 deld.lgs.33/2013. E' inserito anche il link al sito isùtuzionale delle Ehti controlleti privato controllati Entidi dirrtto Privato lett. c) e c. 3 d.lgs. controllati 33n013 diritto privato, comunque dgnominati, in controllo del Comune di Ginosa,, con l'indicazione delle fu zioni attribuite e delle attivita svolte in competente per materia o sulla base del PEG favore dell'amministrazion6 o delle attivita di servizio pubblico afiidate. . Per ciascuno di questi Éntivanno indicati anche i dati ripoiati nell'ad. 22 c. 2 del d.lgs. 33/2013. E' inserito anche il link el sito istituzionale Enti controllati Rappresentazione grefics Rappresentazione lett. d) d.lgs. grafic€ 3U2013 Attiv a e Dati aggregati Àft.24 c. procedimènti ettiviia d.lgs. amministrativa 33t2013 Tipologie di procedimento Art. 35 c. Attiv a e procedimenti d.lgs. aaDo13 1 1 Oati aggregati attività amministrativa Proc6d imenti amministrativi raPPresentazioni grafiche che evidènzino I rapporti tra il Comune di Ginosa e gli enti pubblici vigilati, le società _artecipate e gli entididiritto lnfomatizzazione sulla base delle ammini§kativa, in fonna aggregata, per settori di sttivita e per tipologia di a seguiio di comunic€zione da parte delle Areè intèressate Dati relativi ai proced imenti Tutte le Aree notizie ricevute dall'ufficio competente per materia o sulla base del PEG umcio segretefia rmminislrativi di competenza del Comune di Ginosa, indicando p€r ciascuna tipologia le iniomazioni previste dalla lgttera a alla lettera n) dell'ad. 35 c. 1 del d.lgs. Attivita e procèdimenti Attività e procedim6nti Prowedimenti Monitoraggio tempi proc€d imentali A,rl..24 c.2 d.lgs. Monitoraggio tempi procedimentali 33/20't3 Dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufflcio dei dati Art. 35 c. 3 Prowedimenti Ad. 23 d.lgs. Prowedimenti organi organi indirizzopolitico 3A2013 indirizzo-politico d.lgs. 3372013 Dichiarazioni sostitutivE e acquisizione d'ufiicio dei dati 33nO13 Risultatidel monitoraggio periodico con@rnente il rispetto dei tempi Droc€dimentali Dati previsti dall'art. 35 comma 3 del futte le aree Tutte le aree d.lgs.33/2013 in materia di controllo delle dichiarazioni sostitutive ed acquisizione d'ufiicio dèi dati Elenco semestrale di tutte le deliberazioni di Consiglio e Giunta comunale in materia di: a) autorizzazioni 6 concgssioni: b) scElta del contraente per I'afiidamento di lavori, servizi e fomiture: c) concorsi e prove selettive per l'assunzione di peEonale e progressionidi caniera; Ogni uffcio responsabile del procedimento, una volta pubblicata la delib€razione, trasmetle alla società che gestisc€ l'aggiomamento del sito una scheda contenente tutte le infomazioni previste nell'ad. 23 deld.lgs. 33/2013 d) accordi stipulati dalComune di Ginosa con soggetti privati o altre amministrazioni pubbliche. L'elenco deve @mprcndere per ognuno dei prowedim6nti in esao dcompresi, oltre ad i suoi estremi, il contenuto, la eventuale spesa prevista e gli estremi relativi ai principali documenti contenuti nEl Prowedimenti Prowed imenti Ad. 23 d.lgs. Prowedimenti dirigenti 33/20'13 dirigenti fascicolo rslativo al Drocedimento. Elsnco semestrale di tutti i prowedimenti adottati dai responsabili di Area in materia di: a) autorizzazioni e concessionii b) scolta del contraente per I'afidamento di lavori, seNizi e forniture: c) @ncorsi e prove selettive per I'assunzione di peBonale e progressionidi caniera; d) accordi stipulati dal Comune di Ginosa con soggetti grivati o altre Ogniutticio responsabile del procedimento, una voha pubblicata la determinazione o adottato il prowedimento flnale del procedimento, trasmette alla societa che gostiscè l'aggiomamento del sito una scheda contenente tutte le infomazioni previste nell'art. 23 deld.lgs. 3312013 amministrazioni pubbliche. L'elenco deve comprendere per ognuno doi prowedimentiin esso ricompresi, oltre ad i suoi estremi, ilcontenuto, la eventuale spesa prevists e gliestremi relativi ai principali documenti contenuti nEl fascicolo relativo alDrocedimento. Controllisulle Art. 25 d.lgs. imDrese Bandi di gara e contratti 3312013 Art. 37 c. 1 e 2 d.lgs. 33DO13 Sow€nzioni, Criteri e modalità contributi, sussidi, vantaggi economici Art. 26 c. d.lgs. Controlli sulle imprese Bandi di gara e contratti Atti generali 1 Dati previsti dall'art. 25 deld.los. 33/20'13 Awisi di preiniormazione e sui risultati delle procedure di gara. Bandi, awisied inviti. L9 deteminazione a contrarre nell'ipoiesi di procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara. Tabella ex art. 1, c. 32. t.190t2012 Regolamenti o atti di carattere generale Ufiicio Commercio futte le aree La labella ex ar1. 1 c.321. 190/2012 entro il 3'l gennaio di ognianno. Tutte le Aree @n iqualisono 33t2013 determinati i criteri e le modal a per la conc€ssione do contributi, sussidi, ausili o vantaggi e@nomici a peGone ed ènti pubblici e Drivati Sowenzioni, Atti di Art. 26 6. 2 e contributi. sussidi, vantsggi economici concessione 27 d.lgs. 33/2013 Atti di concessione Attidi Art. contributi, sussidi, vantaggi economici con@ssion6 't 't 1 Tutte le Aree sowenzioni, (NB: è fatto divieto di diffusione didatida cui sia po6sibile ricavare infomazioni relative allo stato di salute e alla situazione didisagio e@nomico-sociale degli interessati, Sowenzioni, Tabella concessioni DPR come previsto dall'ad. 26, c.4, del d.los. 33/2013) AÉo dei beneficiari 812000 contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprcse e comunque divantaggi economici di qualunque genere a Persone ed enti pubblici e privati di importo superiore a mille euro o che superino tale somma nel coIso dell'anno. Albo dei soggetti, ivi @mprese Ie peEone fisiche, cui sono stati erogati in ogni esercizio finanziario contributi, sowenzioni, crediti, Ufficio Ragioneria previa comunicazione degliuffici interessati sussidie beneficidi Bilanci Bilanci Beni immobili e gestione patrimonio Beni immobili e Bilancio pGventivo e consuntivo Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio Patrimonio immobiliare Art. 29 c. 1 Bilancio di previsione d.lgs. e rendiconto della 3312013 gestione Ufficio Ragioneria gesiione, in forma Atl. 29 c.2 d.lgs. 33/2013 Piano degli indicatori e risult€ti attesi di bilancio AÉ. 30 d.lgs. Patrimonio immobiliare 33t2013 ,ri. natura economica a carico dei rlspettivi bilanci Oati relativi al bilancio diprevisione e al rendiconto della 0s- Canor sintetica, aggregata E Semplificate Piano d€Eli indicatori e risultati attesidi bilancio Dati identificativi relativi agli immobili oossoduti zione cazone Ufficio Ragioneria T Ufficio Patrimonio Costante interessati c gestione patrimonio locazione o afFrtto sull'Amministrazione Servizi erogati 3312013 o affitto alsingolo o di affitto versati o oenceDiti 33t2013 sull'Amministrazione agli atti cui si riferiscono, non percepiti iomulati dagli organidi controllo intemo e dalCollegio dei Revisori dei Conti. Rilievi, anche percepiti ,ormulati cana deiservizie Art. 32 c. I carta dei sgrvrzi e cana dei servrzi o standard di qualita d.lgs. 33/2013 standard diqualità documento contabilizzati Atl. 32 c.2 lett. a) d.lgs. contratto Ufficio interessato dai rilievi Ufficio Urp contenente gli standard di qualità .lei s.rviTi nl'hhli.i Servizi erogati contabilizzati 33n013 dsi sgrvizi erogati utte le Aree con il coordinamento evidenziando quelli dell'Utficio efiettivamente Ragioneria sostenulie quelli S€rvizi orogatr Tempimedidi 4n.32 c.2 erogazione dei lett. b) d.lgs. 33/2013 erogazione dei lndicatore di tempestività dei pagamenti Art. 33 d.lgs. 33nO13 lndicatore di tempestivita dei pagamenti IBAN e pagamenti Art. 36 d.lgs. infomatici 33/20 t 3 IBAN e pagamenti informatici sarvizi Pagamenti dell'Amministrazione Amministrazione servizi imputati al personale p€r ogni servizio erogato ed il relativo andamento Tempi medi di erogazione dei servizi (per ogni servizio erogato) agli utgnti con riferimento all'esercizio finanziario Tempi medi di pagamento relativi agli acquistidi beni, seNizi e fornilure Tutte le Aree con ilcoordinamento dell'Uffìcio Ragioneria Uffìcio Ragioneria Ragioneria conto conènte postale dove i soggetti versanti possono efiettuare pagamenti. Tempestivo i Eventualicodici identificativi da indicare nei AÉ. 3a d.Es. Opere pubbliche Opere pubbliche n6ll'ai. 38 c. 33n013 1 d.lgs. Ufficio Lavori Pubblici Tempestivo 33/2013 con particolare riguardo ai documenti di programmazione anche pluriennale delle ope.e aÉ. 3a c. 2 Opere pubbliche Opere pubbliche lnformazioni relative d.lgs. ailempi, costi uniiari 33t2013 e indicatori di Ufficio Lavori Pubblici realizzazione delle opEre pubbliche ..m6|ètete Piani territoriali Piani teniloriali Art. 39 c. schema di govemo del territorio Urbanistic€ prowedimgnto prima prima che sia poÉato all'approvazione, la delibera diadozione o approvazione ed i relativi all€gati tecnici e le loro govemo del tenitorio Pianidi Art. 39 c. coordinamento d.lgs. 33/2013 ufiicio 1 coodinamento coordinamento con schema di prowedimento prima prima che sia Po(ato all'approvazione, la Urbanistica Tempestivo schema di governo del territorio Urbanistica prowedimento prima prima che sia Portato all'approvazione, la delibera di adozione o approvszione ed i relativi allegati tecnici e le loro varianti govemo del territorio generali e di attuazione, con schema di d.lgs. 33/2013 Ufficio Urbanistica prowedimento prima prima che sia Portato all'approvazione, la delibera diadozione o approvazione ed i relativi allegati tecnici e le loro empestivo pubblica o privata in variante allo strumento uòanistico g€nerale nonché che govemo del territorio Urbanistica comportino premialità edificatorie a fronte dell'impegno dei priv8ti alla rceliz.azion,e di opere di uòanizzazione extra oneri o della cessione di aree o volumetrie per tinalità di pubblico cuiall'articolo 2, comma 1, leten a) deld.lgs. 195/2005 di emergenza di emergenza tingibilieurgentiein generale prowedimentidi ca€tt6re straordinario in caso di calamità naturale o dì altrE emergenze con la pubblicazione dei prowedimenti e dati indicatinell'art. 42, c. '1, lett. a), b) e prcvenzione e rEpressione della coruzione prevenzione e repressione della corruzione ed eventuali aggiornamenti Civile o altro Ufficio responsabile del procedimento Altri c.ntenuti Altri contenuti lett. e), Regolamento per la prevenzione della corruzione Ad. 1, c.3, l. 19012012 Art. 1E, c.5, d.lgs. 39/2013 Altri contenuti Art. 5 d.lgs. Responsabile per la prevenzione della coruzione Art. 63, c.. 3quater, d.lgs. per la prevenzione della @rruzione Atti di adeguamento a prowedimenti Atti adottati in CIVIT prowedimenti della CIVIT in materia di vigilanza e controllo dell'anticorruzione Atti di accertamento delle violazioni Atti di acceÉamento delle violazionidelle disposizioni dicui al. D.los. n. 39/2013 Modalità per Ac@sso civico 3312013 Altri contenuti del Responsabile Servizi in rete ottemperan:le a l'esercizio dell'accesso civico Prowedimenti adotiati ai sensi ognr anno Responsabile della prevenzione della corruzione Ufficio Segreteria Responsabile per la trasparenza empestivo Ufficio lnfomatizzazione dell'art. 63, cc. 3-bis e 3-ter, d.lgs. 8212005 az2@5 Altri contenuti Art. 52, c. 1 Oati d.lgs. 82t2005 Altri aontenuti Art. 52, c. d.lgs. 1 Regolamento utilizzo dati 9212005 Altri contenuti- Dati ulteriori Ar1. 4, c.3, Datiulieriori d.lgs. 33t2013 Ad. 'i, c.9, lètt. 0, L 190t2012 (NB: nel caso di pubblicazione didati non previsti da norme di legge si deve procedure alla anomizzazione dei dsti personali eventualmente presgnti, in virtue di quanto disposto dall'art. 4, c.3, del d.los. 33/2013 Elenco dei dati. metadati e banche dati in possesso del Comune di Ginosa Regolamento per I'accesso telematico ai dati, metadati e banche dati in possesso del Comune di Ginosa Dati, infomazionie documenti ulteriori che il Comune di Ginosa non ha l'obbligo di pubblicare ai sensi della nomativa vigente e che non sono riconducibili alle sotlosezioni indicste Tutte le Aree Tutte le Aree LJfficìo competente per materia Tempestivo ( Aue<aro B) Città di Ginosa pra,incid C.A.p. Z40l i di T@ar,lo _ _ cod TSTAT O7ihùz VERBALE DI DELIBERAZIONE DELI.,A GIT\NTA COMUNALE N.325 Del reg. Data 19.122013 Apprcvrdotré dcl coAtc ai conportenento tpccmc6ia34, comrr 5, det d. lg& 3l, Drrzo 20OI, tr. 165- comutrrli, . norDr dcll'arl L'anno DUEMu,.aTREDrcr il giorno dicLrrovc mese di dicembrc nella srlr chlta, convocata nelle forme prEscriue, §i è riunita la GIUNTA COMUNALE, Presicde I'adunnnzq il Sig. DotL Vito DE PALMA nella sua quatità di SIÀID CO. Alh tr'tttzbtrG dcll'rtgomctrao riportrto ln oggetto rirultatro pre.e[ti o r.3€trd i slglrori dl lcguito iDdbrai: Vito DE PALMA Marilise MONGELLI Pietno PARISI Frencesco SANTAIITOMO Leonardo GALANTE MerioTOMA Asscnti st §ii Sindrco Vice Sindeco sl Agsessore §t Argessore sl Agsossore st Assessore PstTiea if Segretario G€o€rale dott*rr Freocecca PERRoNE che svolge firazioni di ufficiale verbalizznrc awalcndosi della coll8boEzione del p€rsonale degli uffici. Il Presidente, coostatato chc l'adunanz- è valida-pcr il numero dcgli int€rvenuti, dichiara aperta la seduta ed invita a dolib€rare sulla pratica i! oggetto iDdicata yj.:l:.f^"H! l8 in oggctto e visti i agosto 2000 n. {-*libcraziore 267 quali risultaoo dal docroerO parà esprcssi ei scnsi c p"i gli erdtti ai prcsente deliùeralone; alcg*o itt *i "tt,"n. Ritcnuta la §tcssa sufncientqml€ motivats e coadividenò e facendo proprio seaza riserve medesimc alia quale intcgralmcut€ si ri^anda anche per qùanto riguarda i riftiimenti normativi; il 19 det D. Lgs contenuto della Con voti esprcssi in fomra palcsc per apprell,o nominalc, Èvorcvoli alt'unanimitÀ Di spprovarc la proposts di della dcliberazione. c sostanziale Di dichiqare la stesBs, in rclazionc all'urgenza di prowcder€ agti adonpimcnti cons€guenti, con separata uDatrime votlziotre, imriediEtamentc escguibtle, ai sersi dcll'art. I 34, conma 4, dcl D.Lgs I g agoito ZOOO n. 26i. Cd,p./ÙMa Mod-21V0O2 ISTRUTTORIA SETTORE ECONOMICO FINANZIARIO UFFICIO PERSONALE Ottetto: AperDvadone del codlce dl comport5mento speclfico dci dipendèfitl Gomunall, a norma d€ll'aÉ. 54, co6ma 5, del d.lEs. 30 marro 2oo," n. 165. TA §IU'{TA COMUiIAIE VISTO l'art. t4, comma 5, del d.l8s. 30 meno 2001 n. 165, il quale prevede l'obbliSo per ciascuna pubblica ammlnlstrazione dl definlre, con procedura aperta alla partecipazlone e previo parere obbllgatorio del proprio organismo indipendente di valutazione, un proprio codlce di comportamento che integri e specifichi il codlce di comportamento dei dipendentl delle pubbliche ammlnlstrazlonl deflnlto dal Governo; VTSTO il "Retolamento recante codlce di comportamento dei dlpendentl pubblici, a norma dell'artkolo 54 del decreto letislativo 30 marzo 2001, n. 165" approvato con decreto del Presidente della Repubbli6 16 aprile 2013, n. 62, pubbllcato sulla G.U. n, 129 del4 SiuBno 2013; VISTA la delibera n. 75 del 24 ottobre 2013 con cui la ClvlT-ANAC ha definito le linee tuida in materia di codici dl comportamento delle pubbliche amministrazioni (art' A, comma 5, d.lgs. 165/2m1), costituenti un primo documento che consente alle ammlnistrazioni di procedere all'adozione dei Sintoli codlcl di comportamento, da adottarsl, ove posslblle, entro il 31 dicembre 2013; che nelle predette linee guida sono individuati; l'amblto sogtettivo di applicazione delle gulda, nel quale rientrarìo tutte le pubbliche amministrazionl dl cui all'art. 1, comma 2, del stesse linee d.lts. 1652@1; le competenze e la procedura per l'adozlone dei singoli codicl di comportamento; isoSSetti deputatl al controllo sull'attuazione e sul rispetto dei codicl; dl effetti oonsétuentl alla vlolazione degli obblithi contenuti nel codice di comportimento; la struttu6 dei codlce di comportamento; e, p€r quanto riguarda la formulazione dei singoll obbllghl sono indicatl quali regole dél codice di comportamento tenerale dèvono trovare una Speclffca dedlnazione nel codice di comportamento specifico ed, eìrentualmente, uheriori regole rispetto a quelle previste nel Piano triennale della cotruzione; ATTESO DATO ATTO che ll codice di comportamento nazionale o generale ed il codice di comportamento specmco dl clascuna pubblica ammlnlstrazlone oostituiscono, in conformha a quanto previsto dalla legge 6 no\rembre 2012, n. 190 e nel Piano Nazlonale AnticDrruzlone approvato dalla CIVIT con delib€ralone n. 72l2o1r3,,imporlanti misure per la prevenzione ed il contrasto elfenomeno della corruzione; predisposto la DATO ATTO che il Segretario Genèrale/Responsabile della prevenzlone della corruzione ha bozza di codice di comportamento, awiando le procedure indlcate nelle citate linee-guida, come rapprÉsentato nella relazione lllustrativa allegata. di tuttl I sogtetti interessatl ed in presenti all'interno dell'amministrazione, le paÉicolare. dell€ ortanizzazioni slndacall ritppresentative nel settore, àssoclazioni rappresentate nel consiglio nazlomle dei consumatorl e degli utenti che operano che sogSettl e dei intelessi le associazioni o altre forme di organlzzazioni rappresentatlve di Panlcolari la amminlstrazione, prestatl speciflca dalla operano nel settore e che frulscono delle attivita e dei sen izi per l'ufflcio i sentito bozza del codice di comportamento specifico, redatta dal setretario Generale, al questo dal a9fizl2o71 comune procedimenti disclplinari, è stata pubbllcata nel stto istitullone di presentare !gll2l2o7g, unitamente al Gorrelato awiso pubblico diretto ad lnvitare I sottetti interessati a predetta di codice; bozza eniro il termine de I LglLZlZO1.f proposte ed osservazionl ln merlto alla DATO ATTO che, al fine di favorlr€ la plù ampia partecipazione modifica ed inte8razione ed osservazioni; che entro il predetto tefmine non sono pervenute proPoste di vlsTAlapropostadeflnltivadelGodicedicomportamentosPeclficodeidipendenticomunali; \,lsToilverbaledise.lutadel16.12.2013delNucleodivalutazlone,dalqualesievinceilparere specilìco con le favorevole riguardo alla conform a dell'eseminanda proposta di codlce di comportamento n tlne€ gulda dettate dalla CIVIT-A AC con la dellberazione '75l$f3ì CONSIDERATA la necessita che qu€sta Amministrazione adotti il codice di comportamento spèclflco, strumento che ha peraltro un notevole rilievo nell'ambito del complesso delle iniriative per la pre,rrenzione della corruzione, entro il 31 12.2013 come indicato nelle predette Linee.Guida; VALUTATA la rÉcessita che il codice non si limiti a riproporr€ i principl dettati dal codice di comportamento gen€rirle, ma lo stesso lntegrl e speciflchl le dlsposl2ioni d€llo stesso DPR n. 62/2013 in funzione delle peculiarita di questa Amministrazionei CONSIDERATO che ll codice dl comportamento, costituendo anch'esso una delle mlsure per la prevenzione della corruzione e dell'illegalità, deve essere raccordato con il Piano triennale per la prevenzione della corruzione, di cui sara un elemento essenziale, e che, quindi, sarà ortanicamente inserlto nel Pianto traennale p€r la prevenlione d€lla corruzlone da apprcvarsi entro il prossimo 31 Eennaio 20l4t ln sede dl aggiornamento annuale del piano triennale per la prevenzlone della corruzione deve necessariamente essere veriflcato il concr€to andemento della applicazione delle norme RICORDATO che per la prevenzione della corrurione ivi compreso, quindl, anche il codlce dl comportamento specifico; VISIO il d.lgs. 18 agosto 2@0, n. 267 ed, in particol3re, gli articoli48 e 134, comma 4; VISIO ll parere favoreyole di retolarita tecnica, espresso a norma dell'art. 49 del d.lgs. n. 26712@o., del dirigente del senore E@nomi@-Flnanzla.lo/Personale, dando atto che la presente proposta di deliberazione non determinando oneri né incldendo sulle entrate, rrcn necessita del parere di regolarita contablle; DEUIEiA Per le motivaz'roni di cui in premessa che si intèndono integralmente riportate norma dell'art.54, oomma 5, del d.lg.30 mazo 2m1, n. 155, il codlce di comportamento specmco del dipendentl comunall, costituito da n. 17 articoli, alleBato al presente prowedlmento p€r farne parte integrante e sostanziale; dl dare atto che il predetto @dice sara organlcamente insèrito nel Piam triennale per la prevenzlone della corruzlone da approvarsl entro ll prossimo 31 gennaìo 2014, di cul costltulsc€ elemento 1) di approvare, a 2) essenziale; personale di trasmettere la presente a tutti i dipendenti e ai Responsabili di Settorei questa ultlmi prowederanno ad adottare iprowedimenti di competenza prevlstl dal codlce, lvl compresa la sua trasmlssione al tltolarl dl contratto di consulenza o collaborazione, a qualslasi titolo, anche professionall, ai titolari di incarhhi di diretta collaborazione del verticl politici dell'Amministrazione nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionele, di imprese fornitrici di servizl in favore dell' Amministrazione; incarlcare il Responsabile dei s€tvizl lnformatici di pubbllcare in forma permanerìte il codice allegato sul 3) di incaricare l'Uffclo 4) sito istituzionale del Comune di Ginosa e trasmettere all'Autorità Anticorruzlone escluslvamente il link alla paglna pubblicata; S) dl dlchiarare immedlatamente eségulbile la (CIVIC-ANAC) presente delib€razione, giusta apposita votazione effettuata allo scoPo. aaaaoaaraaaaaaaaaaaoaaaaaaaaaaaananaaaartaaaaaa.aaaaaaaaaaaaaaaaLraaaaaaaaaaaaaaaaaaaoa PARERI OBBLI6AT0RI Ai sensi dell'art. 49 del D,L.gs 18 aSosto 2(x)On. 267 REGoLARITA' TEcNlcA: visto si esprime parene favorevole Segalaio Genemle Respoasabile pruvenzione dclla conuzione gr e I ar i o. gene ro I e @ c om tne. g i no s a. t o. i, Te1.099t290218 P.zzg Marconi - C.A.P. 74013 Cod. Fisc.: t0007530738 - P.I 00852030733 se CITTA'dG//NOSA Prcvìncìa di Tarunto REIAZIOTIE II.IUSTRATIVA PROCEDTMETIITO APPROVAZ]OTIE GOD{GE DI OOMFORTAMENTO SPECIFICO DEL COMUIIE DI 6!N()SA Con la delibera n. 75 del 24 ottobre 2013 la CIVIT-ANAC ha d€finito le lin€e guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni (art. t4, comma s, d.lgs. 165/200l), costituenti un primo doormento che consente alle ammlnlstrazioni di procedere all,adozione dei singoli codicidi comportamento, da adottarsi, o\re possibile, éntro il 3l dlcembie 2013. Nelle Predette linee guida sono individuati: l'ambito sogettivo di applicazione delle stesse linee guida, nel quale rlentrano tutte le pubbliche amministrazioni di cui all'art. L comma 2, del d.lgs. L6Sl2OOl; le competenze e la procedura per l'adozione dei singoli codlci di compoÉamento; i sogEetti deputati al €ontrollo sull'attuazbne e sul rispetto dei codlci; gli effetti conseguenti alla violazlone degll obbllghl contenuti nel oodice dl compoatamento; la struttura del codlce di comportamento; e, per quanto riguarda la formulazione dei singoli obblighi sono indicati quali regole delcodice di comportamento generale devono troyare una specifica declinazione nel codice di comportamento specifico ed, eventualmente, ulteriori regole rispetto a quelle prevlste nel Plano triennale della corruzione. ll codlce di comportarnento nazionale o generale ed il codice dl comportamento specifico di clascuna pubblica amministrazione mstituis€ono, in conformità a quanto previsto dalla letge 6 novembre 2012, n. 190 e nel Piano Nazlonale Anticorruzione approvato dalla CIVIT con dellberazione n- 72120!3, impoÉanti misure per la prevenrione ed il contrasto alfenomeno della corruzione; ll Sott6critto Segfetarlo Generale/Responsabile della prevenzione della corruzione ha predisposto la bozza di codice di comportamento, awlando le procedure indicate nelle citate linee-guida, come segue: ln data O4 dicembre 2013 è stata inviata al PreCdente Ufficio Procedimenti Dlscipllnari, al Presidenté del Nucleo lnterno di valutazione e, p.c. al sindaco, la bozza dl codice di comportamento del comune di Ginosa, ai fini della pre\rentiva valutazione da parte dell'u.P.D,, Per eventuali inteBrazioni è,/o suSSerimenti e al NIV per il parere obblitatorio dl compétenza. tn data 09.12.2013 il Presidente dell'UPD ha comunicato che da parte del predetto Ufficio non vi sono osservarlonl o sutgerlmentl da apportare alla bor:a di codlce presentata. La bozza del codice di comportamento specifico è stata qulndi pubblicata nel slto istituzione del Comun€ clnosa al correlato awiso pubblico diretto ad lnvhare i soggetti del ,9/12/2013 proposte ed osservarioni in merlto alla predetta dalugll2l2af! al Lgl,:zlzc.fi3, unitamente interessati a presentare entro il temine bozza dl codice. Alla scadenra d€l Eedetto termine non sono peruenute proposte di rnodifica ed integrazione ed osseNazioni da parte dedl stakeholder. ln data 16.12.2013 il Nucleo di Valutazione ha espre5so parere favorevole rituardo alla conformità della bor:a di codice di comportamento specifico, in rappoÉo con le llnee guida dettate dalla CIVIT-ANAC con la dellberazione n, 7512013. (Amminlstrazione può dunque procedere all'approvarione delcodlce di comportamento specifico, strumento che ha peraltro un notevole rilievo nell'ambito d€l complesso delle iniziative p€r la prevenzione della corruzione, entro il 31 12.2ot:l cDme indicato nèlle predette tinee-Guida, costituendo anch'esso una d€lle misure per la preyenzione della corruzione e dell'illegalita. deve essere raccordato con ll Plano triennale per la prevenzione della corruz'lone, di cui sara un elemento estenziale, e sarà organicamente inserlto nel Pianto triennale per la prevenzione della corrurlone da approvarsi entro il prossimo 3l gennaio 2014 ed, in sede di aggiomamento annuale del Lo stesso piano triennale per la prewnzione della corruzione, dovra e essere verificato il concreto andamento della applicalione delle norme per la prevenzione della corruzione ivi compreso, quindi, anche il codice di comportamento specifi co. Ginosa, 19 dicembre 2013 ll S€gretario Gen€rale/ Responsabile della Prevenzione dèlla corruzione Dott-ssa Francesca Perrone g §/$ §Jl x_df § c.d -à /\l {* Cittù dt Glnosa P.ravinciE dl T,aranto s-:+ È 3rl E'<t rtl aÈ- §ui §...JI gc6l }(É' CODICE DI COMPORTAMENTO P,EI DIPENDENTI DEL COMUNE DI 6INO§A {art. 54 D.Lgs. n. 165/2OAt) (allegato alla DGM n-....."de1......) Predispo§to dat s€Brétario GenéralelFespOnsabile della Prevènztone della Conuzione Dott-ssa F anaesca Perrone CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DEt COMUNE DI GIiIOSA (ort.54 D.Lgs. n. 165/2@1) INDICE Quadro normativo di rifurimento Art. 1 - Disposizioni di carattere generale Art. 2 - Ambito di applicazionè Art. 3 - Principi genèrall Art.4 - Regali, compensi e altre utilita. Art. Art. AÉ. Art. 5 6 7 8 - Partecipazione ad associazioni e ortanizzazioni - Comunicazion€ degli interessi finanriari è conflitti d'interesse - Obbligo di astensione - Prevenzione della corruzione Art.9 - Trasparenza e tracciabilita Art. 10 - Comportamento nei rapporti privati Art 11- Comportamento in servizio ArL 12 - Rapporti con il pubbltco ArL 13 - Disposizioni particolari per i Responsabili di Settore Art 14 - Contratti ed altrl atti netozlall Art. 15 - Vlgilanza, monitoraggio e attlvlta formative Art. 16 - Responsabilita conseguente alla violazlone dei doveri del codice Art. 17 - Oisposlzionl per personale appartenente a particolari tlpoloSie professionali quadro no;mBtluo dl rllerlmento ll presente codice di comportamento è adottato ai sensi delle norme di seguito richiamater - Articolo 54 del decreto legislativo n. 165 del 2001, recante " Norme generoli sull'otdindmento del lowro olle diÉndenze delle omministtozioni pubhliche", come sostituito dall'articolo 1, cornma 44, della legge 6 novembre 20ù1, n. 19O. dìe prevede I'emanazione dl un Codice di comportamento dei dipendenti delle pubblicfie ammlnlstrazlonl al fìne dl assicurare la qualfta dei servlzl, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealta, impanlalita e servieio esclusivo alla cura dell'interesse pubbllco; - D.P.R. 16 aprlle 2013, n. 62 Regolamento rècefi!.e'Cdice di comportomento dei dipendenti pubblicl, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2m1, n. 165. - lntesa tra 6overno, Regloni ed Entl Locall pér l'attuazione dell'articolo 1, commi 60 e 61, della lette 6 novembre 2013, n.190, siSlata in data 24 lugllo 2013. - Piano NazlonaE Andcorruzione, approvato con delib€ra CNfi n.7212OL3. - Line€ guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazionl (art.54, comma 5, d.l8§. n.165/20O1), approvate con delibera C|VIT n. 7512013. An. 1- Dlsp6Llonl di crratterc tsnerale t, ll presente codice dl compoÉamento, di segulto denominato "Codlce", integra, ai sensi dell'articolo 54, comma 5, d€l decreto legislativo 30 mazo 2q)1, n. 165, idoveri mlnlmi di diligenza, lealta lmparriallta e buona condotta tia individuati nel Codlce di comportamento emanato con Decreto del Presidente della Repubbltca 16 apr e 2013, n. 62 (di segulto DPR n.62l2o13) ché ldlpendentl del Comune di Ginosa sono tenutl ad osservare. 1. tl codice e'pubblicato sul slto intemet lstltuzionale, e viene comunicato a tutti i dipendenti e ai collaboratori esterni al momento della k ro assunzlone o all'awio della attivita dl collaborazione. I dlpendeml sottoscrlvono all'atto dell'assunzione apposita dlchlarazione di presa d'atto' 3. ll Codice è strumento integratlvo del Plano triennale per la prevenzione della corruzione, adottato annualmente dall'Amministrazione, che prevede modalità dl verifica perlodlca del livello di attuazione del codice e le sanzioni applicate per violazioni delle sue regole, e tiene conto dell'esito del monitoretgio ai fini del suo atgiormmento. 4. Le vlolazioni del codice producono effetti disciplinari, secondo le specifiche del codice stesso e in Boerenza con lé disposizioni delle norme e dei contratti vlgentl in materia. Art. 2 - Amuto d apglhazione 1. ll Eesente codk€ si applica ai dipendenti del Comune di Ginosa con rapporto dl lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato. 2. Gli obblighl di condotta previsti dal presente codlce, in quanto compatibili, sono estesi a tutti i collaboratori o consulenti esterni, con qualsiasitipolotia di contratto o incarico e a qualsiasi tltolo, ai titolari di incarichi negli ufflci di diretta collaborazione delle autorita politiche, nonché nel confronti del collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fomltrlci dl beni o servizi e ch€ realizzano opere in favore dell'amministrazione. 3. Nedi atti di incarico o nei contratti di acqulsl2loni delle collaborazioni, delle consulenze, nei capitolatl d'appalto di forniture, servizi o lavori, devono essere inserlte apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decad€nza del rapporto in caso dl vlolazlone degll obbliShi derivanti dal presente codice, oltre che del DPR n. 6212013. 4. Ciascun settore conserva le dichiarazloni dl presa datto delle dispos'zioni del Codlce genèrale nonché del codice dicomponamento del Comune dl 6inosa, da paÉe del collaboratori estemi, per imntrolli perlodici da parte del Segretario Generale. AÉ3-Prlndplicner.ll 1. tl dlpendente osserva la Costltudone, prestando se,vlzio con dlsclplina ed onor€ e conformando la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialta dell'azione ammlnlstratlva. ll dlp€ndente svolte I propri compiti nel dspétto della legge, perseguendo l'lnter€sse pubbllco senza abusare della posizione o dei poterl dl cul e' tltolare. 2. ll dipendente rispètta ahresì lprlnclpi di integrlta, correttezza, buona fede, propoalonalita, obiettività, trasparènza, equita e ragionevolezza e atisce in posizione dl lndlpendenza e lmparzialita, astenendosi in caso dl conflttto dl interessi. 3- ll dip€ndente non usa a fini privati le informazloni di cui dlspon€ per raglonl dl ufflcio, evlta situazioni e compoÉamentl che possano ostacolare ll corrÉ$o ademplmento dei compiti o nuocere agll Interessl o all,immaglne della pubblica ammlnistnazione. Prcrogatlve e poteri pubbllcl sono es€rcitati unicamente per l€ flnalita di interesse generale per le quall sono statl conferitl' 4. ll dipendent€ esercite i propri compitl orlentando l'azlone ammlnistratlva alla massima economicità, efficienza ed efficacla. La gestione di risorse pubbllche al flni dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una loSica di contenlmento dei costi, che non Pregiudkhl la qualita dei risultati. 5. Nel iapporti con idestinatari detl'azione amministrativa, il dipendente assicura la plena parita di tmttamento a parta di condizionl, asten€ndosl, ahresl, de azlonl arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell'azione amministratlva o che comportino discriminazionl basate su sesso, nazionalità, oritine politiche, appaÉenenza a etnica, caratterlstiche genetiche, linSua, religione o cEdo, convinzioni personali o altri una minoranza nazionale, disabilità, condizlonl sociali o dl salute, eta e orientamento sessuale o su diversifattori. pubbliche 6. ll dlpendenté dimostra la masslma disponlbllfta e Gollaborarlone nei rapporti con le altre ln qualsiasi forma ammlnistrarioni, asslcurando lo scamblo e la trasmlsslon€ delle lnformazioni e dei dati anche tehmatica, nel rispetto della normatlve vlgente' Art. 4 - Rq.ll, comFqtc e thre udlltà. o altre utllta' 1. 1l dipenJente mn chlede, ne'sollecita, per sé o per altri, regali salvo quelli d'uso di modico valore utilita' per altre o per ahrl, iegali sé o 2. ll dipendente non .ccetta, e nell'ambito d€lle consuetudini di cortesia relazioni normali delle nell'amtito .ff.ttrir occasaonalmente costituisca reato, il dlpendente lntemazlonali. ln ogni caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto valore a tltolo dl corrispettivo per non chiede, per sé o per altri, regall o altre utllita, neanche di modico possano trarre benefici da che compiere o per aver compluto un aÈo del proprlo ufficlo da sogBettl decisioni o attivita inerenti all'ufficio, ne'da sogtetti nei cui confronti ero sta per essere chiamato a svokere o a esetcitare attivita o potesta proprle dell'uffìcio ricopeÉo. 3. ll dipendente non ascetta, per sé o per alM, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente, salvo quelli d'uso di modico valore. ll dipendente non offre, direttamente o iBdirettamente, regali o altre utilita a un proprio sovraordinato, salvo quelli d'uso di modico valore. 4. I regali e le alùe utllità comunque rlcevutl fuori dai casl consenthi dal presente articolo, a cura dello stesso dipendente cul siano pervenutl, sono immedlatamente messi a disposizione dell'Amministrazione per la restiturione. 5. Qualora la restituzione non risulti possibile il Responsablle della Prèvenzione della Corruzione valutera, lnsieme al Sindaco, sè prowedere alla loro vendita o alla devoluzione ad associazioni di volontariato o regall o altre utilità, beneficcnza. 6. Al fini del presente ardcolo, per regall o altre utilita di modico valore si intendono quelle di valore non superlore a 150 euro, anche sotto forma dl soonto. ll valore si calcola con riferimento ai regali o altre utilita ricevuto nel corso dl un anno solare, che qualora rlpetuti venanno cumulati al fin€ della determinarione del valore massimo consentito. 7. ll dipendente non accetÉ incarichi di collaborazlone, di qualsiasi natura e forma giuridica, anche a titolo gÌatuito, da sog8etti terzl, persone fislche o giuridiche, che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente un interess€ economico in decisioni o attività inerenti all'ufficio di appartenenza, con particolare riferlmento ai seguenti casi: e) affidamento di appalto di fornitura, servirio o lavori; b) affldamcnto dl concesslone dl servlzi o di lavorl; c) concesslon€ ed erogazione dl sorvenzioni, contributi, sussidi, ausill finanziari, nonché attribuzione di vantatti ecommici di qualunque genere; d) rllascio di autorizzazioni o concessioni. 8. ll dlvhto di cui al comma precedente si applica anche se il dipendente non sia stato responsabile del procedlmento amministratlvo o non abbia assunto ll prowedimento finale. 9. Al ftne dl preservare ll prestigio è I'impar.lalfta dell'amministrazione, i Responsabili di settore vlgilano sulla corretta applicazione del presente articolo. ll Sefetario Generale vlgila sul rlspetto delle disposizioni del presente articolo da Parte del personale apicale. 5 - Partcclpatlone ad asseldlonl e otiianirratlonl 1 , Nel rispetto della disclplina vlgente del diritto diassociallone, il dlpendente comunlca entro e non oltre il 31 gennaio ZO14 la proprla adesione o appartenenza ad associazionl od organizzazioni, a presclndere dal Art loro carattere riseruato o meno, icui amblti di interessi possano interferlre con lo svolSimento dell'attivlta politici dell,ufficio al quale ildlpendente è assegnato. ll presente cDmma non slapplica all'adeslone a partiti lnformazioni "sensibili". riferiti a ambiti o a sindacati o ad assoclazlonl relitiose o legate ad altri 2. Srccesslvamente alla rilevazione di cui al comma precedente, la dichiarazione dl appartenenza ad di assocla:ioni e organizzazloni (da trasmetterè unicamente nel caso si verifichi l'interferenza tra l'ambito dipendente a ciascun è in capo dell'ufflcio), arlone dell'associazione e quello di svolSimento delle attivita o mobllità senza ulteriore sollecltazione da parte dell'Amministrazione, eccetto icasi di nuova assunzlone dichiarazlone. tale rlchiedere deve settore interna ln intresso nell'ufficio Per il quale il Responsablle dl servizi o su8li 3. ll dipende;te mn costringe ne fa ln alcun modo presslone sul I colleBhi o sugli utenti dei e per ad assoclazioni aderirè professionale stakeholders con iquall venSa in contatto durante l'attlvfta ptomettendo o vantaggl stesse, delle carattere organizzazloni dl alcun tipo, lndipendentemente dal prospettando svantaggi dl carrieÉ. Art i. 5 - GomunlcattonG degll lntÉlEssl finelrzlerl e colrfilttl d'lnte'essé di trasparenza previsti da leggi o reSolamentl, il dipendente, all'atto ìnforma per iscritto ll responsabile dl settore dl tutti i rapporti, diretti o Fermi rastando gli obblighl Jeti"ssegn"rion. attlufflcio, retribuiti che lo stesso abbia o abbia indlretù, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo avuto negll ultlml tre anni, precisando: i; il coniuge o il convivente abbiano irlma pe6ona, o suoi parènti o affinl etrtro ll s€condo trado' di collaborazione; predetti raPporti i ha avuto Gon Gui .ipp"*innanzlari con ll sqgetto se ln .n"oì b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano oon sogtetti ch€ abbiano interessi in attività o decisioni inerentl all'uftlcio, limitatamente alle pratlche a lui affidate. Z. ll dlpendente sl asflene dal prendere declsloni o svolgere attivita inerenti alle sue mansioni in situazioni parenti, di di conflitto, anche potenziale, di interessi con lnteressi personali, del coniuge, di conviventi, di patrimoniali, qualsiasi non natura, anche può di riguardare interessi affini entm il secondo grado. ll conflltto come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare pressioni polltlche, sindacall o dei superiori gerarchici. Art. , - ObòlEo dl astemlone 1. ll dlpendente si astlene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attiviÈ che Possano coinvolgere interessi propri, owero dl suol parentl, affini entro il secondo grado, del coniuSe o di conviventi, oppure di persone con le quali abbla rapporti di frequentazione abituale, owero, dl soSSetti od oGanlzzazloni con cui Lgll o ll conluge abbla causa pendenle o grave lnlmicizia o rapporti dl credito o debito si8nificativi, owero di soggetti od organlz:azioni dl cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, owero di enti, associazioni anche non riconosciute, comltati, societa o stabilimentl di cui sia amministratore o gerente o dirigente. ll dipendente si astiene in ogni altro ceso in cuiesistano gravi rationi di convenienza' 2. ll dipendcnte, che si trovi nella situazione di dorersi estenere dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attivita, comunica tale sltuazlone al responsablle del settore dl appartenenza che decide se far Il diPendente dai procedlmenti in questione. 3. ll responsablle di settore da atto dell'awenuta astenslonè del dipendente che ne riporta le motivazionl e la inserisce nella documentazione agli atti del procedimento. 4. Del casi di astensione è data comunlcazlone tempestlva al Segretario Generale che ne conserva l'archlvlo, andre ai fini dell'eventuale valutazione circa la necèsslta dl proporre uno spostamento dell'lnteressato a seconda della frequenza di tali circostanze. effettlvamente astenere Art, 8 - Prcrrcnzioné d€lla corruzlona 1. ll dlpendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell'amministrazione. ln partlcolare, il diperdente rlspetta le pres€rizioni contenute nel piano triennalè p€r la prevenzlone della iorruzione, presta la sua collaborazione al Sctretario Generale nelle sue funzioni di responsabile della restanò I'obbllgo di denuncia all'autorita Siudizlaria, segnala gerarchico sltuazloni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a eventuall àl proprio superiore proprio suPcriore trlò awenire in forma scritta o verbale, o attraverso comscenza. La segnalazion€ al aPpositamente automatica Predispostl' sistemi informatlvl di setnalazione processo di raccolta delle 2. ll piano triennale dl pierrcnzione della corruzione prevede forganlzzazione del per ricevere le modelli e riservati e Pnedlsponendo segnalazionl prevede;do canali differenziati dando priorita a lnÉrmazlonl utili ad individuare Bli autori della condotta lllecita e le circostanza del fatto, ricevère le segnalazloni' a competente e l'ufflcio il tra segnalante sistemi volti ad evitare il confrontà diretto persone formalmente le accesso hanno cul a 3. E, appositamente lndividuato l'ufflcio seSnalazioni, prevenzione della corruzlone è, fermo indlviduate dal Segretario Generale. denuncia' rimaoe 4. ll nome del dtpendente che segnala l'illecito, in qualunque modo sia awenuta la venga dimostrato non che a meno denuncia, alla secretato e non è consentito apdi;re ll dlritto di ac€€sso La decisione dell'lncolpato' per difesa la che la rivelazione dell,identità sla assolut mente indispensabile 6enerale' als€gretario rimessa è denunciante dlp€ndente ,"titi* att" *ttr"zione dèll'anonimato del 5.Ladlffusioneimprop]iadeidaticollegaÙall'adenuncladlillecltoèpasslbiledisanzlonediscipllnare. nz. e tncciabllta Prevlsti in capo alle pubbliche 1. ll dipendente assicura I'adeÀpimènto degli obblighl di trasParenza prestando la massima collaborazione ammlnistrazioni secondo le disposizionl normative viBenti, all.obbll8o di pubblic.zionè sul slto sottoposti datl nell,elaborazione, reperimento e tragnissione dei Aft. 9 -TrsPat lstitLtzionale. nel protramma triennale della trasparenza ). ìii,p."o"na. rispetta diligentemente le previsioni contenute e le informazioni necessarie alla realizzazione del e integrfta adottato dall,ente, à-l*" ia cottauorazione " contenute' programma e delle 3zioni ln esso 3. [a tracciabilita dei processl decislonall adottati dai dlpendenti è giarantita dall'elaborazione, adozione e reglstrazione degli atti amministrativi attGverso supportl informatlci documentali e di procèsso capaci di gesùre e monitorare l'iter dei procedimenti, che consentano in otnl caso la replicabilita. 4. E' dovere del dipendente di utilizzare e mantenere agtiornati i dati e i documenti inseriti nei programmi informaticl dl gestlone dell€ infonnalioni e dei procedimenti. Art. 10 - Comport manto ncl rlPDord ptlv.tl 1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative mn pubblirJ ufficiali nell'esercizio delle loro funzloni, il dtp€ndente non sfrutta, né menziona la poslzione che ricopre nell'amministrazlone per ottenere utllita che non tli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all'immagine dell'ammlnistrazione. 2. ln particolare, nel rapportl privati con altri enti pubblki, comprese le relazloni extralavorative con pubblici ufficiali nell'csercizio delle loro funzioni, ll dipendente: - non promette facllita2ioni per pratiche dufficio in cambio di una agevolazione per le Proprie; - non chiede dl parl.re con i superiori terarchici dell'impiegato o funzionario che segue la questione privata del dipendente, Facendo leva sulla proPria posizione 8érarchica all'lnterno del Comune; non diffonde lnformazioni e non fa commenti, nel rispetto e nei limiti della libefta di espressione, volutamente attl a ledere l'immagine o l'onorabilita dl colleghl, dl superiorl Serarchici, di amministratoti, o delfente ln Senerale. 3. Nei rapporti cDn altri enti o sotgetti privati, anche nell'embito di raPporti professionali e di confronto - informale con colleghi, il dipendentc: - non anticipa, al fine di awantagiare alcuno, i oontenuti speclflci di procedimenti di gara, dl concorso, o di altri procedlmentl che prevedano una selezione pubblica comParatlva aifini dell'ottenimento di contrafti di lavorc, di prestazione dl servlzl o dl fomitura, dl facllitazionl, e benefici ln generale; - non difionde i rlsulhti di procedlmenti, prima che siano conclusi, che possano interessare il soggetto con cui si è in contatto ln quel nromento o di soSSettltèrzi. Art. 11 - CompoÉ.mento ln sc ldo giustificato 1. I dipende;te svolge l'atti{ta che gli viene asEcgnata nei termlnl e nei modi previstl, salvo dl il comPimento moflvo, non ritarda ne'adotta comportamenti tali da far ricader€ su altrl dipendenti viSilare e a e attivita o l,adorione di decisioni dl propria spettanzr. ll resPonsabile di settore è tenulo rllevare casi di squilibrio nella ripartizione del carichl di lavoro, dovute alla neglitenza dei dipendenti. 2. ll dipendente non abbandona il proprio posto di lavoro anche Per periodi brevi, fatte salve rationi o aree in imprescindlblll, qualora il proprio allontanamento Provochl l'assenza completa di custodia di ufficl qucl momento acoèssiblll da parte detli utentl. ti dipenaente è comunque tenuto ad informare I propri responsabili della necessita di abbandono temporaneo del Posto di lat oro. ed 3. ll dipendente, dopo avere timbrato in entrata e durente l'attività lavorativa, salvo casi motivati parchegglo, al l'auto autorizzitti, non lascia l'ediflcio in cui presta servlzio (es.: per bere il caffè, sistemare acquistere ll pranzo, cambiare ildisco orario). automatici per i. iflfp.nO"it", aopo avere timbrato in entrata, non si reca immediatamente al distributoriquotidiana' lavorativa proprla attlvlta corBumare la colazione o comunque rifoclllarsi prima di iniziare la ;pausa sigaretta' devon. essere molto contenute nel corso per la lav.ratlìre dell,attpna S, Le lnterr,zioni aeii gto.nata tavorativa, e non devono dare luogo a chlassosi ass€mbramenti' e della strumentazione in dotazione e li utilizza à. fi Oip"na"nt" t cura degll spazi dedicati e dàl materiale " delle spese, anche enertetlche, e all'uso con modalta ìmprontate al buon mantenimento e alla riduzione esclusivamente pubblico dellè rlsorse' consumo disponibile (carta, penne, buste' 7. ll dip€ndente non utlllzza p"iì."Cf personali il materiale di ecc), sé non in misura estremamente rldotta e per motivi impr€scindiblli' per malattia o altre cause autorlzzate dal contratto, i. it iipenocnte asslcura, in caso àl assenza dal setviziopre\renflva - comunicazione ai propri responsabili, in Éggi" ,.gorar"mi, la tempestiva - e dove posstblle tempicongruiagarantlreirrcgotarefunzionamentodegliufficiedeiservizi,secondoledisposizioni @ntenute nel reSolamenti dell'ente. 9. E'a carlco del rèsponsabile del settore di appartenenza la verifìca dell'osservanza delle regole in materia dl utilizzo dei permessi di astenslone dal lavoro nonché del corretto utlll2zo del sistem; informatico di certtflcazione delle presenza (badge di timbEtura). Arù ,,2 - R.pportl cot ll pubbllco 1. ll dipendente nei rapportl con il pubbllco consente ll proprlo riconoscimento attraverso I'esposlzione in modo visibile del cartellino identificativo fornlto dall'amministrazione, o con ahro suppoÉo identificativo messo a disposlzione (targa sulla scrivania o sulla porta, se nello specifico ufficio è collocato un unico dlpendente), salvo diverse disposizioni di s€rvizio, anche ln conslderazlone della sicurezza dei dlpendenti. 2. lldipendente si ri\rolge agli utenti con coÉesla ed opera con spirito di servizio, correttezza e disponibilità e, nel rispondcre alla oorrispondenza, a chiamate telefonldre e ai messaggi di posta elettronica, ofera nella maniera più completa e accurdta possibile, e nella massima tempestivita. 3. ll dipendente udll.za I mezzl plÌr veloci ed lmmedlati per le risposte alle istanze degli utenti dei servizl è dei cittadlnl in generale, avendo cura dl mantenere nello stile di comunlcazione proprietà e cortesia, e di salvaguardare l'immagine dell'amminlstrazione comunale. ln ogni caso, ad una richiesta pervenuta tramite posta elèttronica si deve rlspondere utilizzando lo stesso mezzo, sempre garantendo esaustlvha della risposta e riportando tutti gll elementi necesseri all'identificazione del responsablle del procedimento. 4. ll dlpendente, qualora non sia @mpetente per posizione rivestita o per materia, indirizza l,interessato al funzlonerio o ufficio competente della medesima amministrazione, facilitandone il raggiungimento da parte dell'utente, anche contattando p€rsonalmente in via preliminare l'ufficio competente e assicurandosi che le lnformazioni fornite siano effettivamente sufflcienti per raggluntere (fisicamente o telematicàmente) l'uffi cio richiesto. 5. ll diPendente, fatte selve le norme sul segreto d'ufflcio, fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordlne al comportamento proprio e dl altri dipendenti dell'ufficio dei quali ha la responsabilita o it coordinamento, evltando tuttavia di esprimere di fronte agli utenti dudizi negativi di natura personale sui proprl collaboratori, o ass€gnando agli stessl l'intera responsabllita di un ipotetico o accertato disservizio, riservandosl eventuali setnalazioni sensibili dal punto di vista disciplinare da considerare ln altra sede. 6. Nelle operazloni da $rolSersi e nella trattazlone delle pratiche il dipendente rispetta, salvo dìverse esltenze di s€rvlzlo o dlverso ordine di priorità stabilito dall'amminlstrazione, I'ordine cronologico di arrivo delle istanze (anche se non protocollate) e non rmuta prestazioni a cui sia tenuto con motivazionl generiche, 7. A fronte di richieste non strettament€ rientrentl nei propri compiti dufficio ll dlpéndente, prima di rlfiutare la prestazlone .khiesta, al ffne di agevolare di utenti del servizi ed evltare una molteplicita di accessi, verirrca se abbia comunque la possibilita - dal punto di vista organizzativo e della gestlone dell'ufflcio/servizlo - dl farsi carlco della rlchlesta, o indivldua l'ufficio a cui inoltrare l'istanza e indirizzare f inte ressato. 8. ll dipendente rispetta gli appuntamenti con iclttadlni e risponde senza ritardo ai loro reclami diretÈmente o tramite il s€rvizio U.R.P. - Comunica2loni. Devono comunque essere rispettati iterminl del procedlmento secondo le speciflche disposi{oni dl legge, e secondo quanto indicato nel documento di riepiloto del procedlmentl amministratlvl, pubbllcato sul sito internet dell'Ente. 9. Salìro il dirltto di esprimere valutazloni e dltfondere informazioni a tutela dei dirlttl sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbllche offensive nei confronti dell'amministrazione, dei propri colleghi e dei rcsponsabili. 10. ll dipendente dre svolge la sua attivita lavorativa in un settore che fornisce servlzi al pubblico, indlpendentemente dalla propria posizione gerarchlca nella struttura, cura il risp€tto degli stendard di qualita e di quantita flssati dall'amministrazione e dai iesponsabili, anche nelle apposite carte dei servizi11. ll dlpendente opera al fine di asslcurare la continufta del se.vizio, informando tempestivamente I responsabili di situezioni che potrebb€ro non consentirne il normale svolSimento. ln caso dl servlzl fornitl da molteplici enti erogatorl ll dipend€nte opera al flne, dl consentlre agll utenti la scelta tra i diversi fornendo loro lnformazioni sulle modallta di prestallone del servizio. 12. ll dipendente non assume lmpegnl né anticlpa l'esito dl decisionl o azioni proprie o altrui inerenti l'ufftcio, al di fuori dei casi oonsentiti. Fomlsce informazionl e notlzle reladve ad atti od operazionl amministrative, in corso o conclusi, nelle ipotesi prevlste dalle disposlzioni di lette e re8olamentarl in materla di accesso, informando sempre di interessati della posslbilita di awalersi del Servizio U.R.p. Comunlcazione o del sito internet istiturionale. 13. Rllascla (anche attraveBo trasmlssione telematica di file) copie ed estrattl di atti o documenti secondo la sua competenza, con le modalita stablllte dalle norme in materia di accesso e dai rètolamenti. 14. ll dipendente osserva il setreto d'ufflclo e la normativa in matefia di tutela e trattamento dei dati Personali è, qualora sia rlchiesto oralmente di fornire informazionl, attl, documenti non accessiblli tutelaù dal segreto d'ufficio o dalle dlsposizioni in meteria di dati personali, lnforma ll richiedente dei motivi che ostano all'eccoglimento della richiesta. Qualora non sh competente a prowedere ln merito alla richiesta cura, sulla base dalle disposltloni intern€, che la stessa venta inoltrata all'ufflclo competente della mèdesima ammlnistl?zione. 15. ll dipendente rilascia dichiarazionl pubblich€ o altre forme di esternazione in qualita di rappresentante dell'amministrazione solo se espressamente autorizzato, 13 - Olapoiltlonl p.rùcolad p6r I n.3ponrablll dl S.ttoE. 1. Ferma restando I'applicazlone delle altre disposlzloni del Codice, le norme del presente artlcolo si applicano al Responsabili di Settore - titolarl dl poslzione orBanizzatlva, ivi compresi i titolari di incarico ai Art. sensi dell'articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2m0, n. 267. 2. ll in base all'atto di conferimento obiettivi assetnati e adotti un comportamento organizzativo adeguato p€t Responsabile svolge con diligenra le funzionl ad esso spettantl doll'lncarico, pers€gue tli l'assolvimento dell'inearlco. 3. ll Responsabile, prlma dl assumere lè sue funzioni, comunica al Segretario Generale, le situazloni che possarrc porlo in conflitto dl interessl con la funzlone pubblica che s,/olBe e dichlara se ha parenti e affinl entro il secondo grado, coniuge o convlvente che es€rcltano attivfta politiché, professionali o economiche che li pongano ln contatti frequentl con I'ufflcio che dovra dlrlgerè o che siano coinvohi nelle decisioni o nelle attivita inerenti all'ufflcio. OBnl anno dal conferimento dell'incarico è dovuto un aggiornamento della comunicazlone che possano porre ll Responsabile in poslzione di conflitto di interessi 4. ll Responsabile assume atteggiamenti leall e trasparentl e adotta un comportamento esemplare e lmparzlale nei Epporti con collethl, icollaboratori, gli amministratori e destinataÌi dell'azione i ammlnistrativa. cura, altrèsì. che le i risors€ assegnate al suo ufficlo slano utilizzate per finalita esc:luslvamente istituzionali e, ln nes-sun caso, pèr esitenze personali. 5, ll Résponsrblle cura, compatlbllmente con le rlsorse disponibili, il benessere orgenlzzativo nella struttura a cui e' preposto, farorendo l'instaurarsidl rapportl cordhlie rispettosl tra i collaboratorl, assume inizlatlìre e del personale, personali. all'inclusione e alla valorizza2lone delle differenze di genere, di eta e di condizioni 6. ll Responsablle ass€tna l'istruttoria delle pratlche sulla base di un'equa ripartizlone del carlco di lavoro, finalizedte alla circolazione delle lnformazioni, alla formazione all'aggiornamento tenendo conto delle capacita, delle attitudinl e della professionalita del peBonale a sua dlsposizione. ll dirigente affida dl lncarichl ln base alla professionallta e, per quanto possit{le, secondo criteri di rotazione. Responsabile s\rolge la valutazione del pesonale assegnato alla struttura cui e' preposto Gon imparzialna e rispettando le indicazioni ed i templ Prescritti. 8. ll Responsabile intraprende con tempesduta le inlzlatlve necessarle ove venga a conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se competente, il procedlmento disciplinare, owero segnala tempestivamente 7. ll I'illecito all'autorna dlsclplinare, prestando ove ridriesta la proprla collaborazione e prowede ad inoltrare tempestiva denuncla all'autornà dudizlaria penale o segnalazione alla corte dei conti per le rlspettive compstenze. Nel caso ln cui riceva segnalezlone di un illeclto da parte di un dipendente, adotta ogni cautela di le8te afiinché sla tutelato ll segnehnte e non sia indebltamente rilevafa la sua ldentita nel procedimento disclplinare, ai sensi dell'artlcolo +bls del decreto legislatlrc n. 155 dél 2m1' 9. ll Responsabile, nel limitl dellè sue possibilita, evita che rrctlzie non rispondentl al vero quanto all'organizzazione, all'attivita e ai dipendenti pubbllcl possano dlffondersi. Favorisce la diffuslone della cong;en a di buone prassl e buoni esempl al fine dl rafforzare dell'ammlnlstrazlone. il senso di fiducia nei confronti 10. ll Responsabile è tenuto a vigilare sul rispetto delle regole in materia di incompatibilita da parte dei propri dipendènti o sul cumulo di impieBhi o incarichi extra istituziomli, ln tal caso è tenuto ad applicare le dlsposizioni disclpllnari vitenti. Art, ta - Conùatti cd ehrl alti nqodell 1. Nella condusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contrattl per conto dell'amministrazione, nonché nella fas€ di esecuzlone degli stessi, il Responsabile non ricorre a médiazione di terzi, ne' corrisponde o promette ad alcuno utilta a tltolo di intermediazlone, ne' per facilitare o aver facilitato la concluslone o l'esecuzionè del contratto. 2. ll Responsabile non conclude, per conto dell'ammlnlstra2ione, contratti di appalto, fornitura, s€rvizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a tholo privato o ricevuto ahre utll[a nel biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell'articolo 1342 del codice clvile. Nel c.so in cul I'ammlnlstrazlone concluda contrirttl dl appalto, fornitura, servizio, finanziemento o assicurazione, con imprese con le quall ll dlpendente abbia concluso contratti a tltolo priyato o ricevuto alùe utilita nél biennio preoedente, questl si astiene dal partecipare all'adozione delle decisioni ed alle attività rclati\,e all'esecuzione del contratto, redigendo verbale scritto di tale astension€ da conservare agli atti dell'ufficb. 3. ll Responsabile che conclude accordi o netozl owero stlpula contratti a titolo privato, ad eccezlone di quèlll conclusi ai sensi d€ll'articolo 1342 del codice civile, con persone flsiche o giuridiche private con le quali abbia concluso, nel biennlo precedente, oontrirtti di appalto, fornltura, seruizio, finanziamento ed assicurazione, per conto dell'ammlnistrazione, ne intorma p€r iscritto il S€tretarlo Generale. 4. ll dipendente che riceva, da persone flslche o giuridiche partecipanti a procedure negoziali nelle qualì sia parte I'ammlnistrazione, rimostrcnze orali o ssitte sull'operato dell'ufficio o su quello del propri collaboratorL ne iniorma immedlatamente, di retola per iscritto, il proprio superiore gerarchlco o funzlonale. Arù 15 - vllllanre, mot torat8lo e attlyna formathrc 1. Ai sènsl dell'articolo 54, comma 6, del decreto letlslativo 30 mano 2001, n. 165, vigllano sull'applicazione del pres€nte Codlce e dei codici di comportamento adottati dalle slngole ammlnlstrazioni, i responsablli dl clascuna struttura, le strutture di controllo interno e l'ufficio procedimenti disciplinari. Z. Le attlvfta svolte ai sensi del presente articolo dall'ufflclo procedimentl dlsclpllnari si conformano alle previsloni contenute nel piano dl prevenzione della corruzlone adottato ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della léEEe 6 novembre 2012, n. 190. Uufflclo procedlmenti discipllnarl, ohr€ alle funzioni discipllnari dl cui all'artlcolo 55-bis e setuenti del decreto letislativo n. 165 del 2001, cura I'aggiornamento del codice di comportamento dell'amministrazione, l'esame delle segnalazioni di vlolazione dei codlci dl compoÉamento, la raccoha delle condotte illeclte accertate e sanrlonate, asslcunando le taranzie di cul all'artlcolo 54-bis del decreto le8islatlrro n. 165 del 2001. ll responsabile della prevenzione della corruzione cura la diftusione della conoocénza del Codice, il monitoragtio annuale sulla sua attuazione, ai sensi dell'articolo 54, comma 7, del decreto leglslatlvo n. 165 del 2OOL la pubblicazione sul slto istituzlonale e la comunlcazlone all'Autorlta nazlonale antioorruzlone, dl cul all'erticolo 1, comma 2, della legte 5 novembre 2012, n. 190, dei risultati del monitoregglo. A fini dello svolgimento delle attlvita previste dal presente aÉicolo, l'ufflcio Procedlmantl disciplinari opera in raccordo oon il responsabile della prevenrlone dl cui all'articolo 1, comma 7, della legge #n del 2012. 3. Al fini dell'attivazione del procedlmento disciplinare per violazlone del presente n. Codice, l'ufficio parere secondo facoltativo procedlmenti disciplinari può chledere all'Autorfta naronale anticorruzione del 2ol2' quanto stablllto dall'articolo 1, comma 2, lettera dl, della legEe n' 19o che 4. al personate dipendente sono rivolte attlvita formative ln materia dl trasparenza e integrlta, comportamento, del codice di corsentano ai dipendentl di conseguire una plena conoscenla dei contenuti annuale e sistematico sulle misurc e sulle disposizioni applicabili in tali ambilinontt e ,n "ggioinamento Art. 16 - Rs.pdlcabllttà cmscCucite alla vlol.don. dal dov'd dcl codk' 1. La violazione degli obblighi previsti dal presente codioe integra comportamenti contrari ai doveri presente codice, d,ufiicio. Ferme restando le iPotesi in cui la vlolazione delle disposizioni cont€nute nel nonché dei do/erl e degli obblighl prevlstl dal plano di prewnzione della corruzione, da' luogo anche a responsabilita penale, civile, ammlnlstrativa o contablle del pubbllco dip€ndente, essa e' fonte di principi dl responsabilita dlsciplinare acceÉata all'esito del procedimento discipllnare, nel rlsPetto dei gradualha e proporzionalita delle sanzioni. a"th determlmzione deltipo e dell'enfta della san lon€ discipllnare concretamente applicabile, la violazione e,valutata in o8ni slngolo caso con riguardo alla gravita del comportamènto e all'entita del pregiudlzio, anche morale, derivatone al decoro o al prestiSio dell'amministrazione di appartenenza. Le Z. At flnt quelle s€n;ionl applicabilt sono quelle previste dalla legge, dai retolamenti e dai contratti collettivi, incluse gravita, dl espulsive che possono ess€re applicate escluslvamente nei casi, da valutare in relazlone alla del regalo o modklta delvalore qualora la non concorrano cui agli articoll disposizioni di delle 4 vlolazione di un'attivita di un atto o questl il compimento con ultlmi dl I'lmmediata corrèla2ìone e utilta altre delle tipici dell,ufficio, 5, comma 2, 14 comma 2, primo periodo, valutata al sensi del primo periodo. [a disposizionc di cui al s€condo perlodo si applica altresì nei casi di recidiva néEli illeciti di cui agli articoli 4, comma 6. 5, @mma 2, esclusi i conflltti meramente potenziali, e 13, comma 9, primo perlodo. I contratti colletuvl possono prevedere ulterlori criteri di individuarlone delle sanzloni appllcabili in relazione alle tipoloSie di viola one del presente codlce. 3- Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preawiso per i casi gia prevlstl dalla legge, dal negolamenti e dai contrattl collettivi. 4. Restano fermi glt ulteriorl obbli€hi e le conseguenti lpotesi di responsabllita disciplinare dei pubblici dipendenti previsti da norme di leg8e, di regolamento o dal contratti collettlvl. Art. 17 - DlsDoctslonl pcr Dérronah aPparteneEte a prrtlcolad tlpoloEh profc.Elomll Sl rlnvla alle disposizioni contenute nel Piano triennale di prevenzione della corruzione per la definlzione dei compoÉamentl attesi da perte del personale assegnato alle aree ad elevato risdlio di corruzione nonché appartenente a specifiche tlpologle professionali' Di quado sopra è stato Ìedatto il presente v€rbale che, previa lettunq viènr soaoscriÈto c.or'le segue: rL PRE§II)ENT"E, f.to f,lotl Vifo De Prhna IL SEGRETARIO f.fo Do(r,sa Fraocesca Perrone r +r, e srata arfissa all'Albo rrqtorio cartac€o e pubblicata all'Albo $etorio on Iine in data ?,f§r§ tf' Der i$tlferaziorc -1 -, è slata comunic ta in elenco ai Capigruppo consiliari con -rrstaryi Dea r< 15 -- ^^-^^-.1.,.., €d ' -"*-,r ^-. nqlfprui, t n- ffiY§' a.r -2 §ÉÀtffi GEN d'us§cutivi L&-preriale.delibèraaio{e si compone lin qui di ammini$rati!o. Dalla Sede Muricipale, af_G. faecl0rÈ éd à copis éolforme a ,originale da servire per uso D *2 6[rr:0J* '.{f 'o,\ IL RE§POI{§ABILE DEL SERVIZIO Dorl. Nicola-Boneli ut)a &_, &;;"{ I[ sotroscrins, vistì gli aai d'ufficio,. A.TTE§TA. Ai ssrsi dcl T.U.E,L. Né 267 del I8lO8llO0O ' 0\, qHÉ li Presonte (hlibenzisneì ::"?f;il'#'5"ffEff - è sr*a pubbticata ff; ""-Y,Y alt'Albo pretorio on line ii, ' CIIE la pressnte detiberazi,one ft ' r§Éry *3'j::jY', d", . - è rtivcnuta csecuriva il 3jÉN !01{ al n. giwoo-!-f[f,§-,!$]l--- ferche dichiarata imm€diqtamerte essguibite Art l34,cornma 4,T.U.E,L.N?67 del 18.082000 lldecorsil0giomida[adstadiB&blisazione.all'AltoPrqrÒrtoorlineAn.32.cÒroma5,teggÉn.692009 Dalla Sede Municipale, Li nitaìe.. &ON{:I:LI IL NESPON§A.BII,E DEL SERI.IZIO Don. Nicola Bomlli ( r+*e<e-to 6 ; DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 zptile 2013, n. 62 Regolamento recante codice di comporEamento dei dipendenti a norma delL'articolo 54 del decreEo legisLaElvo 30 marzo 165. pubblici, 200r, n' (13G00104) (GU n.129 del 4-6-2013) vigente al: 4-6-2OL3 ]I, PRESIDENTE DEI,I,.A REPI]BBLICA vlsto lrarticolo 87, qui.nEo conma. del1a Costituzione; visto 1'arf,icolo 17, comma 1, delIa legge 23 agosto 1998, n' 400; Visto iI decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante 'rNorme generali su11 'ordinamento de1 lavoro a]le dipendenzè del1e amministrazioni pubbLicherr, Visto, in particolare, L'artsicolo 54 del decreto ]egislativo n 165 del 2001, come sostituiÈo daLl'artsicolo 1, comma 44, deI1a legge 6 novembre 2O!2, n- 190, che plevede Ì'emanazione di url Codice di conportamenEo dei dipendenti delle pubbllchè amminisErazioni a1 fine dì àgeicurare la qualita' dej' servìzi, la prevenzione dei fenomenl di corruzione, i1 rispèÈto déi doverj' costituzionali di dìligenza, Lealla', irnparzialita' e servìzio esclusivo alfa cura delf interesse pubblico; visco il decreto dè1 Ministro per 1a funzione pubblica 28 novenìbre 2ooo, ,ecanEe "codice dj. comportamento dei dipèndenti de1le pubbllche amministsrazioni". pubblicaEo ne1la Gazzetta Ufficiale n_ 84 de1 10 aprile 2 001; vista f intesa intervenuta in sede di colrferenza unificat'a di clri all'arbicolo I de1 decreto legislativo 28 agosto a997, n' 281, ne11a seduta del 7 febbraio 2013, Udito i] parere dè1 Consiglio dl Stato, esPre6éo da1Ia Sezione consultiva per g11 atti normatiwi nellrA.dunanza deI 21 febbraio 2013; Ritenuco di non potser accogliére le sèguenti osservazioni contenute ne1 ciÈaEo parere de1 Consiglio di stato con 1e quali si chiede: dì estendere. all'alticolo 2, l'ambito soggettsivo di apPlicazione del presente codice a tutti I pubblici diPendenti, ln con6iderazlone del fatto che 1'articolo 54 de1 decrèto legiÉlativo n 165 deI 2001, come modificato da11'articolo 1, comma 44, de11a legge n 190 dè1 2012' trova applicazione soltanto ai pubbllci dlPendenti i1 cui rapporEo di lavoro e' regolato con trat tualment e ; di prevedere, allrarticolo 5' 1a valutazione, da parte dellrammini6Erazione, della compatibiliEa' del1'adesione o de11 ' aPparEenenza de1 dipendente ad associazioni o ad otganizzazi-oni, in quanto, assolto lrobbligo di comÙnicazione da pait" dat dipendente, lrammj.nistrazione non appare legittj'mata' in iria prewenti.ra e genelale, a sindacare 1a scelta associativa; di 6' comma r' este-ndere I'obbligo di informazione di cui' all'articolo def ai rapporti di coilaborazione non retribuiti, ìn considerazione ì solo far emergere queIla di e' norma deÌIa Ia finalita' fatto_ àfre rapportì intratstenutsi da1 diPendenEe cofl soggetti esterni chel-5'abbiano comma risvofti di caratèere economico; di èliminare, all'a'Eicolo funzioni dei i, il p"ssaggio, agli uffici di disciplina, anche delleprevlsti dal'la àti.i, it quanto uffici non Piu' comj.taii o ,iti"i vigenEe normativa, ii.t. t" deliberazione deÌ consiglio dei MinisEri, adotcata ne11a riunione de11 ' 8 marzo 2013; Su11a proposta deI Ministro per Ia pubblica alPmini stlaz lone e 1a 6empli ficazione; Emana i1 seguente regolamenEo: Art. 1 Disposizioni di carattele generale l-. 11 preeente codice di comportame Eo, di seguito denominato ',Codice,'. definiscè, ai fini de11'arÈicolo 54 del decreto Legislativo 30 marzo 2001. n. 1-65, i doveri minimi di diligenza, Ìealtar, imparzialita' e buona condotta che i pubblici dipendenEi sono tenutj. ad osservale. 2. Le previgioni de1 prèsenEe codice sono incegrate e specificate dai codici di comportamento adottati daIIe singofe amministrazioni ai sen6i dellrarlicolo 54, comma 5, del citato decleto legiglaElwo n. 165 de1 2001. ArE. 2 Ambito dl aPPlicazione l. 11 presente codice si applica al dipendeDti deIIe pubbliche 1, comma 2. de1 decreto amministrazioni di cui all'articolo legislaÈìvo 30 marzo 2001, n. 165, i1 cui rapporto di levoro el disciplinato in ba6e all'artico:.o 2, commi 2 e 3. dè1 medesimo decleto. 2. Fermo lesEando quantso prewisÈo daI1'articolo 54, conma 4, deÌ decr.eto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, 1e norme cÒntènute neI presente codice costituiscono prj'ncipi di comportamento per Ie 3 del citato iestatti cacegorie di personale di cul all'articolo decreto n. 165 de1 2001, in quanto compaElbili con Le disposlzioni dei !ispettivi ordinamenti. 3. Le pubbliche amminisÈrazioni dj' cui aIÌ'articolo 1, comma 2, dè1 decreto legislaCivo n. 165 del 2001 èsCendono. per quanto compatibili, g1i obblighi di condotta previEÈi dal presente codice a tutti i collaboratorj. o consulent.i, con qualsiasi tipologia di contraÈEo o j.ncarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organì e di incarichi negli uffici di direEta collaborazione dè1le autoriÈa' politiche, noncher nei confronti dei collabotatori a qualsiasi titolo -di i.pr"." fornitrici di beni o §ervizj' e che realizzano opere in favore de1I'amministrazione. A tale fi-ne, negli atti di incarico o nel contsratti di acquisizioni delle collaborazioni, del1e consulenze o dei servizi, 1e amminlstrazioni inseriscono apposice di6posizioni o clausole di risoluzione o decadenza dèI rapport'o iD caso di violazione degli obblighi dèrivanti dal PreÉenEe codice' 4. Le di6po;izj.oni del presente codice si applìcano a1le regioni a statuto spe;ia1e e aIle province autonome di Trento e di Bolzano ne1 rj.spetto àe11e attrlbuzioni derivanti dagli Etatuti speciali e de11e relàtive norme di aEtuazione, in materia di organìzzazione e contraEtazione collettiva de1 proprio personale. di quello dei loro enti funzionalì e di que1lo degli enti locaIi def rispettivo territorio Art, 3 Principi generali con 1. I1 diPendente osserva 1a costsituzione, serveDdo Ia Nazione principi di ai propria condotca 1a conformando onore e ed disciplina Il' buon andamento e inparzialiEa' deLlrazione ammj.nistraElva' dipendente svolge i propri compitsi ne1 risPeÈEo deIla 1egge, Ì'interesÉe pubblico senza abusare de1Ia posizione o dèi poteri di cuj. e' titolare. 2. 11 dipendente rj.spetta aIt.resi, i principi di integrìta, , correLEezza, buona fede, proporzionalita', obiebtivita,, trasparenza, equita' e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparziafiCar. astenendoÉi in caso di conflitto dl intelessi. 3. Il dipendente non usa a fini privati le infomazioni di cui disponè per'ragioni di ufficio, evita siEuazioni è comportamenti che possano ostacolare ì1 corretto adempimento del compiti o nuocere agli inEeressi o alf immagj.ne de1la puòb1ica amminl sEraz ione . prerogative e poteri pubbl.ici sono esercitatl unicameDte per 1e finalita' dl intere6Ée generale per le quall sono stati conferiti. 4. ll dipendenCè esercita i propri conpiti orientando l,azione amministrativa alÌa masslma economicita,, efficienza ed efficacia. La geÉtione di rìsorse pubbliche ai fini delfo èvoLgimento de1Ie at.Eivitat amminist.rative deve seguire una logica dj. contenimento dei coÉta, che non pregiudichi 1a qualita, dei risultaEi. 5. Nei rapporEi con i destinatari dell,azione aftnini6trativa, 11 dipendenEe assicura 1a piena parita, di trattamento a paritaì di condizioni, astenendosi, altresi', da azioni atbitrarie che abbiaao effeeEi r!ègativi sui de6tinatari de11,azj.one amministrativa o chè comportino discriminazioni basate su seÉso, nazionalitat, orìgine etnica, caraCteristiche genetiche, lingua. religlone o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una miooranza nazionale, disabilita' , condizioni Bociali o di salute, eCa, e orlent.anent.o sessuale o su a1tri. diversi fatt.ori. 5. I1 dipendente dimoètra 1a massima digponibilita' e collaborazione nei rapporti con Ie altre pubbliche amminisErazioni, assicurando 10 sca bio e Ia trasmissione dell-e informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, ne1 rispetto delIa perseguendo normativa vigerrte. Art. 4 Règa1i, compensi e altre utilita' 1. 11 dipendent.e non chiede, ne, sollecita, per se' o per a1tri, regali o altre utilitar . 2- 11 dipendente non accetta, per se' o per aItri. regali o aLtre salvo quelli utilita', d,uso di nodico valore effettuati occasionalmente nell'anibito de11e nornali relazioni di corteÉia e nelLrambito dèlLe consuetsudini j.nternazionali. In ogni caso, indipendentement.e dal1a circosEanza che i1 fatto costituisca reato, regali o altre iI dipendenEe non chiede, per ser o per aItri, utilita', neanche di modico valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un atto de1 propri.o ufficj.o da soggeeEi inerenti che possano trarre benefici da decisioni o attivita' ne' da soggetti nei cui confronEi e' o sta per essele all'ufficio, chiamato a Evolgere o a esercitare attiviEa' o potesta' proprie de11'ufficio ricoperco. 3. I1 dipendente non accetsCa, per se' o Per a1Eri, da un proprio subordinato, diretÈamente o indirettamente, regali o altre utilita', 6a1vo queIli d'uso di modico vaLore. 11 diPendente non offre, direttamènCe o indirettamènte, regali o altre utillLa' a un proprio sovraordinato. éalvo que11i d'uso di modico valore. 4. I regali e 1e altre uEilita' comunqfl.re ricevuti fuori dai caÉi consenÈiti daf presente articolo, a cura dello stesso dipendente cui 6iano pervenuEi, sono inmediaÈamente messi a disposizìone deLl'Àmministrazione per 1a restituzione o per eBsere devoluti- a finl istituzionali. di 5. A.i fini de1 prèsente articolo, per regali o altre utifitar modico valore si intendono que11e dl valote non suPeliore, in via orientativa, a 150 euro, anche sotto forma di §conto. I codici di comportamenÈo adoEtati da11e singole anministrazioni possono anche fino a1l'esclusione dellà prevedere limiÈi inferiori, possibilica' di riceverli, in relazione affe caracEeristiche de11'ente e alla tipologia delle mansionl. 6. l1 dj.pendente non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privat.i che abbiano, o abbiano avuto ne1 biennio precedente, un inLeresse economico signiflcativo in decisioni o atstsiwita' di appartsenenza. inerentsi all'ufficio ?. A1 fine di preservare i1 prestigio e lrimparzialita' 6u11a dell'arnminiEErazione, iÌ re6ponsabile deI1'ufficio vigila correEEa applicazione deL presenbe arEicolo. .ÀrL. 5 Partecipazione ad aésociazionì e organizzazioni 1, Ne1 rispetto delLa dieciplina vigente de1 diritto di asaociazione, i1 dipendente comunica tempestivamente a1 responsabile detl'ufficio di apparÈenenza la proprj.a adesione o appartenenza ad associazioni od orgaoizzazioni, a prescindere daI loro carattéle riservato o meno, I cui afiòiti di interessi possano interferire con de1I'ufficio. 11 presente comma non si 10 svolgimento dell,at.tivita' applica all'adesione a partiti politici o a sindacati. 2. I1 pubblico dipendente non costringe albri dipendènEi ad aderile ad a6Éociazioni od organizzazionj., ner esercita pressioni a tale fine, promettendo vantaggi o prospetÈando svantsaggi di carriera. .Art. 6 degli inceressi finar,z ìari e conflitti d'inEeresse Comunicazione L. Fermi reeEando g1i obblighi di ErasParenza previsti da leggi o iI dipendènte, all'atto deIl'assegnazione all'ufficio, i rapporti. lnforma per iscritto i1 dirigente de1I'ufficio di tutti di collaborazione con soggetti privati in direEti o indiretti, qualunque modo retribuiti che 1o stesso abbia o abbia avutso negli u1tsimi Ere anni, precisando: a) se in prima per6ona, o suoi parenti o affini entro i1 secondo grado. i1 coniuge o i1 convivente abbiano ancora rapporti finanziari con iI soggetto con cui ha alruto i predetti rapporti di regoLamenEi, collaborazione; b) se tali rapporti siano inEerco!éi o intercorrano con soggetti che abbiallo interessi in atEivlta' o decisioni inerenti aÌ1'ufficio, limitatamente a1le pratsiche a Iui affidate. 2. rl dipendente si aétiene dal prendere decisioni o svolgere attiwita' inerenti alle sue mansioni in ÉiCuazioni di confliEto, anche potenziale. di interessi con intelessi personali, de1 coniuge, dì conviventi, di parenti. di affini entro i1 secondo grado ll conflitto puo' riguardare interessi di qualsiasj- natura, anche non patrimoniali, cone quelIi derivanti dalf intento di voler assecondare pre6Éioni poliCj.che, gindacali o dei suPeriori gerarchici ' Art. 7 obbligo di asten§j.one . 11 dipèndente Éi astiene da1 partecipare all'adozione di che possano coinvolgere interessi propri' deci.6ioni. o ad "tti.riE"' affini entsro i1 secondo grado, del coniuge o ovvero di suoi Parenei, di dì conviventj., òppure di peraone con 1e quali abbia rapportsi con organizzazioni od di soggeltl owero, abituale, frèquentazione cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicìzia o 1 owero di soggetsti od rapporti di credito o debiEo significallvi, procuratore o agenCe, curatore, cui sia tutorè, di otgantzzazioni ovwero di enti, as6ociazioni anche non riconosciute. comitati. societar o sEabilimenti di cui sia amminiEtsratore o gerente o dirigente. 11 dipendenEe si a§tiene in ogni altro caso i.n clÌi esistano gravi ragioni dì convèlrienza. Sul1 'asEensione decide i1 reEponsabile de1I'ufficio di appartenenza. .ÀrL. I Prevenzlone del1a corruzione 1. I1 dipendente risPetta 1e misure necessarie a1la prevenzione degli illeciti neI1 | amministrazione. In parEicolare, iI dipendente rispeÈta 1e prescri2loni contenute nel piano per 1a prevenzione de11a corruzione, PrèÉta Ia sua collaborazione aI resPon6abile defla prevenzione deI1a corluzlone e, fermo restando I'obbligo di denuncia à11'autorita, giudiziaria, segnala a1 proprio Buperiore gerarcÌÌico oel1'amminisErazione di cui sia eveneuali èitsuazìoni di illecito venuto a conoscenza. A.rE. 9 Trasparenza è Cracciabil lEa' 1. I1 dipendente assicura 1 'adempj.nento degli obblighi dì trasparenza previèti in capo aIle pubbl'iche amministrazioni secondo 1e disposizioni normatj.vè vigenti, preÉtando 1a massima collaborazione neII' elaborazione, reperimetrto e trasmìssione dei dati Eotsloposti all'obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale' dei processl decisionali adoEtati dai La tracciabilita' 2. i caer, garantita afcraverèo un dipendenti deve essere, in tutti adàguato supporto documentale, che consenÈa in ogri momento la repLicabilica' . .ArE Comportamento . 10 nei rapporEi privati 1. Nei rapportj. priva!i, comprese I'e relazioni extralavÒratsive con pubblici ufficiali nelÌ'esercizio de11e loro funzioni, i1 dipendente posizione che ricopre menziona Ia non sfruEta, ne' nell 'ammini.straz ione per ottenere utilita' che non 91i spetEino e non agaume nessun altro compoLtamerLo che posÉa nuocere alf immagine de11' ammini6trazione. A.rt . 11 ComPortamenEo in servi zio 1. Fermo restando i1 rlspetto dei termini deI procedimento amminlstlaEivo, iI dipendente, salvo gìustificaÈo motivo, non rj'tarda iI net adotta comporEame;ti tali da far ricadere §u altri dipendenti o I'adozione di decisioni di proprj a compimento dj. attj.vita' spettanza. 2. l1 dipendenÈe utiÌìzza i permeÉsi dì asEensione dal lavoro' conunque d_enominati, neI rispetto deLle condizioni previstse da1la tegge, aai regolamenti e dai contraEEi coIIetst'iwi' ii if aip""a."te uÈilizza iI maEeriale o Ìe aEErezzatule dj' cui alspotr. pe'r ragioni di ufficio e i servlzi Lelematlci è tseÌefonici ,ré1 ti.p.tco dei vincofi poÉti dalr'arnministrazione rl dipendente utilizza i mezzi di trasportso de1l ' amministràzione a sua di_sposizione sollanto per 10 svolgimento dei compiti d'ufficio' àeli'urticio astenendosi dal trasportare terzi, ée non per motivi d'ufficio' A.rt. 12 iI Pubblico si fa riconoscere L. 11 dipendente in rapporto con i1 pubblico de1 badge od altro supporto wisi'bile modo in attt"r"r.o'r'.=posizione -*"""o salvo u disposizione dall'amministrazione' ia""iiii".ti"o jn deÌla considerazione anche ."t'i'io, àirrar". ai.po.izioni di dài di.pendenti, opera con §piriEo di Éervizio' cotreLLezza a' alla corrispondenza' "iaur""r^ .Àii.=i" e dispo;ibilita' e, ne1 rispondere elettronica' opera ne1la ;;r;;;a" teLef;niche e ai meBÉaggi di postsa Oualora lron s1a maniera piu' completa e accuraEa possibile' indirizza per matseria' o rivestita posizione corEeÈents; per o ufficio comperente de11a medesima i,*rio""tlo i;ì;;;;;;;..-"-;r aegretso r1 diPendenÈe, fatte salve 1è norme su1 a*i.ri"c..rio.t". ordine in richiesie gli siano forniÈce 1e spiegazioni che ;ì;;I;i;, quali dei dell'ufficio dipéndenEi proprio . ài at cornpo.ta*"nto da "ttti ' operazioni Nelle coordinamento' i1 od i. ii .""porrt"bilit; ' rispetta' dipendènte il pratiche netta tratta,ione de1le ;;"i;.t"i-; ordine di priori't'a' À"lrÉ air"t"" esigenze di servizio à di"'=o e non rifiutsa cronologico 1'ordine =a"i ii" à"tt'"*àirri"tt.zione, ll dlpendente a cui sia tenuto con motivazÌoni generiche pr"rt""io.ti ritardo aj' éenza risPonde e citÈadi'ni i con appuntamenli Ii"p.ai.-"ff loro --i. reclami - il diritto di esprimere walutazioni e diffondere iur.l" si astiene irrià*"riotti a Eutela deì dlritÈi 6j-ndacali' i1 dipendente confronti nei offensive pubbliche dichiarazioni da RaPPorEi con de11 ' amnini 6t.raz ione . aÈtj'vita' lavorativa in . Il dipendenÈe chè svolge 1a sua pubblico cula i1 rispeEto af servizi fornisce chè ione r.rI1,amminieEràz fiseati quantica' di e qualita' ai J"siì I1 servizi' dei carte "Eà"a".a apposite neIle anche ione slraz amnini l dal ' del servjzio' continuiba' la aseicura-rÉ di fine op.ta "1 ;i;;"d;;;; di ag1j. utenti Ia scelta tra i' diverÉi erogatori e ài-."""""irtè fornireloroinformazionisullemodalitaIdipleStazionèdelservj.zio e sui Livelli di qualita'. ne'--anEicipa 1'esito di 4. I1 dipendente non assume inPegBi -inàrenti a1 di fuori all'ufficio' altrui proprie o decj.sioni o azioni ad atti relative notizie e consenEiti. ràrnisce informazioni ;i-;;;i ne11è ipotesi Ò.1 oDerazioni amminist.ratiwé, in corso o conclusi' tÀ"r ài r"sst e resolanentari in materia di ;:.;[;"';ii"-àì=r."i, di possibilita' accesso, informanalo Éempre g1i iitttt""àti .de1la pubblico' i1 relazioni per 1e dèLl'uificil anchè .con """.i"i!r copi.e ed e6ÈraEti di atti o documenEi secondo 1a sua nif""ai" di 1e modalita' stsabj'liEe dal1e norme in materla ;;;;.;;;";,'""" amministrazlone propria ' della àaaà""" a dai regolamenti e. 1a normativa in 5. r1 dipendenEe o66e!va ir t"it"i" drufficio e' qual'ola sia perÉonaIi dati àei a,att"*""tÀ e materia di tutela documenti non atÈi' informazlòni' richiesEo oralmenle ai roinire in disposizioni dalIe o accessibili tuEelati atr ttgiài" d'uffi'cio che motiwi dei ichiedente if i"i"t*t persolrali, nateria di dati a l..t'to de1la richiesta' Oualora non-sia competente ofiàrro "r r ' "..og-f -ir, -.erito base de11e 6u11a il"r'it"tt pt"*r.a.t" ""tu' inoltrata allrufficio "rit- Ia stsessa venga disposj.zioni inEerne, ene amministrazione ' medesima de11a càmietente Art. 13 3 Disposizioni Particolari per i dirigent i 1. Ferma restando 1'aPplicazione delle altre disPosizioni de1 Codice. 1e norme de1 presente articolo si applicano ai dlrigenti, ivi compresi j. Èitolari di incarico ai Èen6i dell'arti.colo 19, comma 6, deI decreto legislat.ivo n. 165 del 2oo1 e dellrarticolo 110 de1 decreto legielatìvo 18 agosto 2000, n. 267, aj. soggetti che svolgono funzioni equiparate ai dirigenti operanEi negÌi uffici di diretta collaborazione del1e auEorita' polltiche, noncher ai funzionari di reEponèabili dj. posizione organizzativa negli enti privi dirigenza. 2. 11 dirigente svolge con diligenza Ie funzioni ad es6o spettanll in base all'atto di confèrimento delf incarico, persegue gli obiettivi assegnaEi e adotta un comportamento organj'zzaEivo adeguato per 1'assolvimento delf incari co. 3. 11 dirigente, prima di assumere ]e sue funzioni, comunica al1'amministrazione 1e partécipazioni azionarie e g1i altri intelessi finanziari che possano porlo in conflitco di interesÉi con 1a funzione pubblica che èvoIge e dichiara se ha parentsi e affini entro iI 6econdo grado, coniuge o convivente che eserciEano attiwita' politiche, profèɧionali o economiche che I'i pongano in contettsi irequenti con lrufficio che dovra' dirigere o che siano coinvolti I1 dirigente inerenti all'ufficio. ne11e decisioni o nelle attivita' fornisce Ie informazioni suI1a propria situazione patrimoniale e Ie dichiarazioni annuali dei redditi §oggeEti alf imposta sui rèdditi delle persone fisiche previste da11a 1egge. 4. 11 dirigente assurne atteggiaftenti 1eaIi e trasparènbi e adotta colleghi, u.rr comportsameflto esemplare e imparziale nei rapporti con i i collaborat.ori e i desEinatari deI1'azione amministrativa. r1 dirigente cura, altreÉi', che le lieorse a6segnate a1 suo ufficio e, in esclusivamente lstituzionali siaro utilizzaEe per finalita' negéun caao, per esigenze personali. 5. fÌ dirigente cura, comPatibilmente con le risorse disponibili, i1 benessè!e orgarrizzaLivo nella struEEura a cui e' prepoéCo, favolendo f instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratorl, assume ini2iative frnalizzate a1la circolazione de1le informazioni, a1la formazione e a1l ' aggiornamento de1 personale, aLf inclusione e a1la valorizzazione de11e differenze di genere. di eta' e di condj.zioni Pergonali. 6. I1 dirigente assegna f istruttoria de11e pratiche 6u11a base di del carico di lavoro. tenendo conEo deLle ìlrl I èqua ripartizione capacita'. del1e aEtiEudini e della professionalita' del personalej-na suà disposizione. 11 dlrigence affida g1i lncarichi aggiuntsivi basè aIla professionalita I e, per quanto possibile, secondo cliteri dl roCazionè. ?. I1 dirigente svolge Ia valulazione de1 per§onale aésegnato alla strutEura cui e' prepo§to con imparzìalitar e ri§pettando le indicazioni ed i Eempi prescritti. l1 dirigente j.ntraprende con tempestj.viEa' le iniziative 8. necessarie ove venga a conoscenza di un iIlecito, atstiva e conclude' owero segnala se competente, il. procedimento disciplinare, di6ciPlinare, prestando ovè EempesEivamenle f illecito all'autorita' ricÉiesEa la propria collaborazione e prowede ad inoltrare giudiziaria penale o segnalazione Èempestiva denr-:rcia all'autorita' competenze ' NeI caso in cui per rispeEEive Ie conEi dei al1à corte riceva segnalazione di un illeciEo da parte di un dipendentse, adotta e non sia ogni cauté1a di legge affinche' sia tsutelato iI segTlalantep'ocedinento nel ldenElta' sua 1a rilevat.a i;debitamente disciplinare. ai éensi delf'articolo 54_bis deI decreto legislativo n. 155 del 2001. evita che 9. 11 dirigente, nei limiti defle sue possibilita" notizie non rispondenti a1 vero quanÈo all'organizzazione' e ai dipendentsi pubblici possano diffondeisi- Favorisce all,attivita' ta dìffusione de1Ia conoscenza di buone praÉ6i e buoni esemPi aI fine di raffotzare i1 sènso di. fiducia nei confronti de11'amministrazione' A.rt. 14 contsratti ed altsri atti negoziali 1.Ne].laconclusj.onedj'accordienegozienella.stj.pulazionedi nonche' nelÌa fasè di conrraEti per conEo d.I1 ' u;;l;it't;zionenon' licorre a. mèdiazione di esecuzione deg1l 6Ee§si, ir àip""àt"t" tttt*o a titolo di utilita' ta terzi, ne' corrispon'Ie " pt"'"iit conclusione 1a faciliEato o avet per t""iiii"te int.ermediaz ione , ne' ol'esecuzionedelcont,aEEorlPresenEecgr.na.nonsiapplicaai Juia aeciso di ricorrere all' attivi'ta' I..r"i"'I"i-i;".Àini.tt^'io"t di intermedìazione profess i'onale ' per conto de11 ' anmini scraz ione ' no" 2. 11 dipendent" -ai finanziamento o servizio' fornitura' appalto, "ot'"f'àe' conlratti a stipulato qo"ii abbia "oiarliai asÉicurazione con imprese aon i" ad precedente' biennio neI o ricevuto "rtt"-t'Èiiic"' Èitolo privato -;"àtt codice del 1342 dell'articolo sensi i co"cr"si-ai ;";;;";.-à; one concluda- contratti di civile. Nef caso in t"i l ';;J;i;'razi o assicurazione' con finanziamento servizio' ]"""iià,- io."ta"t", cont'ratti a titolo concluso ii aip'ià""c' abbia i#:::;' sl nel biennio precedente' questialre ,"i'ilati h'iar.r-^ ";-i:-n""it ri ceurto .fa." ^"":i-=;.;;";;;;;.--;,.ii-do'io"' ed decisioni delle :::ì*: rediqendo verbale atfivitar relati.ve -ff'estct"io"" deI contraEto' dellrufficio' atti agli à" -o negozi scriÈto di tale astensione "o"ttr-""t" owero stj'pula àccordi -là-à."eri"rr. 3. 11 dipendent" .o" to"!i'àà que11i conclusi ai sensi ai prir"to, a t.itolo contratEi dell'articoloL342de:Icodicecivile'conper6oDefisicheo g6nslusq' ne1 biennio giuridiche privaEe con 'I--q""fi "55it sen'izio' rinanziamenco fornitura' apparÉo' ai àontratt'i ;;;;;;;a., - informa per j'on" , p", tot'tà dellramministrazione' ne ed aés ic\rraz iscricto iL dirigente deII'ufficio'ai comml 2 e 3 6i tlova il dlrigenEe' --i.-À"-""ir. siÉuazioni di cui aPicale responsabile de1Ìa quesÈi informa per iscritto ii-aliigttttt ge6Eione del Personale ' da perEone fisiche o gluridiche 5. 11 dipendente che rlceva' sia parte neI1e T:]f DarÈecipanti a procedure negozial-i su11 ' operato scritte o orari rimostranzeii"**i"iJatàrt"".,' de]'l.ufficioosuquelfodeipropricollaboratorl,neinforma i1 proprio superiore imnediatamente, di regora pài i=.iiac". gèrarchico o funzionale ' .Art. 15 Vigilanza, monitsoraggio e att'iwitar formative legiGlabivo 30 1. À.i 6ensi de1I'articofo 54' comna 6' del decreEo Codice e del Plesente etl11'applicazione vigil_ano marzo 2001, n. 165, i amministrazioni' singole tàJtt"ii'atrr'e dei codici di comportamenEo -;i;;;;" di strutsture 1e struttu;a' diriqenri re§ponsabili di ì'rrfici etici e di disciplina' i;4";;" sli " e rnoniLorasgio prevista da1 ";;;;;i; à; ;i;ii""'" 2. ai fini dell'atLivita' si awal'gono deI1'Lrfficio uln*Iii"ti"'ioni ft Dresente articolo, del1'articolo 5s-bis' sénsi ai i"tli"it" ::::ilt;"";-;;J.iprin"'i 2oo1 che svolse' del 16s xli;"";ì*";:t--à..i""" a"irtgi"I;ti'" gia' " ewentualment.e i"i ,..rtf ."jlc"ti-" a1tre6i,. Ie fLìnzioni "ti.i t=5itlàtl;.rrr.a' dall'ufficio svolte ai sen6i de] Presente articolo previsioni eventuaÌi a1le di6cj.plj'nari "i--t""t"i'"i1" Drocedimenti daLle adottati -"orrtarrrE" nei corruzione àeIla Pj.ani ai ptt""'io"t 5 lessè 2' comna 1' a"iì'"ifi'"r" .de11a :#i;i;;;";];"i- a."i ,eo. ol-tsre ="',.i disciplinari' o't'iii"i" Procedimenti novembre 2o!2, 55-bis e seguenti del afle funzioni disciplinari ài-t"i ^ii'ttticolo de1 codice 1'aggiornamenEo cura à"r-iooi, t-65 decreto legislativo n. dl comporCamento dell,aftininistrazione, 1'esame delÌe segnalazioni di violazione dei codici di comporEamento, 1a raccolta delle condotte illecite accertate e ganzionate, assicurando Ìe garanzie di cui all'articolo 54-bis del decreto legislabivo n. 165 de1 2001. II responsabile del1a prevenzione della corruzione clrra 1a diffusione de11a conoscenza dei codici di comportamento neI1 , ammj.nistrazione, i1 moni.toraggio annuale sul1a loro attuazione, ai sensi delI'articolo 54, comma ?, del decreEo legislativo n. 16S de1 2OOt, la pubblicazione su1 sito isEituzionale e deI1a comunicazione aflrAuCorita' nazionale anticorruzione, di cui. all ,articolo 1. comma 2, della legge 6 novembte 2Oa2, n. 190, dei ri6ultati det monitoraggio. .Ai fini dello svolgimentso delle attivlEa, prewj.ste dal presente arÈicolo, l,ufficio procedjmenti disciplinari opera in raccordo con iI re8ponsabile dell.a prevenziooe di cui allrarEicoÌo 1, conrna 7, deI1a legge n. 190 de1 2012. 4. Ai fini dell , attivazione de1 procedirnento discìplinare per violazione dei codici di comporLamènto, I ,ufficio procedimentì disciplinari puo, chiedere all'AuÈorita' nazionale anticorruzione parere facolcativo secondo quanto stabilit.o da11,articolo 1, comma 2, lettera d), delLa legge n. 190 de1 2012. 5. 4.1 personale de11e pubbliche ammlni s t. raz j.oni sono rivolte attivita' formative in materia di tLasparenza e integrita,, che consentano ai dipendentl di conseguire una piena conoscenza dei conEenuti dè1 codice di comportamento, nonchet un aggiornamènto annuale e sistematico sul1e misure e suI1e disposizioni applicablli in Cali arnbiti. 6. Le Regioni e gli enti IocaIi, definiscono, neÌl.,anibito deI1a propria aueonomia organizzativa, 1e 1j.nee guida necessarie per ltaEEuazione dei principi di cui a1 presenCe art.icolo. 7. DallratÈuazione deÌfe dispo6izioni dèl presente arEicolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico deI1a finanza pubblica. Ire amministrazioni prowedono agli adempimenti previgti nell'ahbito de11e risorse umane, finanziarie, e strumentali diBponibili a legislazione vigente. Art. 16 Responsabilitar coneeguente alla vioLazione dei doveri de1 codice 1. La violazione degli obblighi previ6ti da1 presente Codice integra comportament.i conlrari ai doverj- d,ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui 1a violazione dellè disposizioni conEenute ne1 preÉenee Codice, nonche' dei doveri è degli obblighi previsEi daI piano di prevenzionè deLla corruzione, da' luogo anche a responsabilita'i penale/ clvile, amministratj.va o contabile del pubblico dipendente, essa e' fonte di responsabilj.tsa' disciplinare accerlaEa all'esito de1 procedimenEo disciplinare, nel riBpetto dei principj. di gradualitar e proporzìona1iÈa ' del1e sanzioni. 2. Ai finl della determinazione deÌ tipo e de11'entita' de1Ia sanzione di6cipÌinare concretamente applicabile, 1a violazlone e' valutata in ogni singolo ca6o con riglrardo a1la gravita' de1 comportamento èalLrentiear de1 pregiudizio, anche morale. derivatone al decoro o a1 prestsigio de11'amministrazione di appartenenza, Le sanzloni applicabilj, sono que11e previstè daLla 1egge, dai regolamenti e dai conEratCi colletEivj., incluee quelfe espulEiveche possono essere applj-cate esclusivamenÈe nei casj., da valutare j.n relazione alla gravlEa', di violazione de11e disposizioni di cui agli articoli 4, qualora coDcorrano 1a non modlciEa' del valore del regal.o o delle aLtre utilita' e lrimmediata correlazione di questi uItsimi tipici dellrufficìo, con iI compimenEo di un atto o di untattivita' 5, comma 2, 14, comma 2, primo periodo, valutsata ai sensi de1 primo periodo. La disposizione dj. cui al secondo periodo si appLica altresi' nei casi di recidiva negli iIÌeciti di cui agli articoli 4, comma 6, 6, comma 2, escl.usi i conflit.t.i meramentè potenziali, e 13, collettivi coruna 9, primo periodo. I contlatti Possono prevedere ulteriori criteri di iDdividuazione de11e sanzioni applicablli in relazione alle t.ipologie di violazione del presente codice. 3. Resta ferma 1a comminazione de1 licenziamento senza pleawiso per i casi gia' previsti daLla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi. 4. Restano fermi g1i ulteriori obblighi è Le conseguenti ipoteÉi di rèsponsabilita ' dièciplinare dei pubblici dipendénti previsti da norme di legge, di regolamentso o dai contratti collettlvi. À.rts . 1? Disposizioni finali e abrogazionì 1. Le amministrazioni danno 1a piu' ampia diffueione aI presente decreto, pubbLicandolo su1 proprio sito intetneÈ lsEituzionale e ne11a reÈe inEranet, nonche I trasrhettendolo Eramite e-mai1 a tuEEl 1 propri dlpendenei e ai titolari di conEraEti di consulenza o colLaborazione a gualsiasi titolo. anche professionale, ai EiEolari di organl e di incarichi negli uffici di dj.reEEa collaborazione dei verEici politici dell'arùniniÉtrazione. nonche' ai coLlaboratorì a di qualsiasj. tiÈoIo, anche professionale, di imprese fornitrici L' ammini Étrazione, favore de1l. ' ammini straz ione . servizi in contestualnente a1la Éotloscrizione del contratCo di lavoro o, in conBegna è fa nÌancanza. all'at,to di conferimenEo dellrincarlco, sottsoscrivere ai nuovi asslmti, con rapportsi comunque denomi.natsi, copia deL codicè di comporÈamento. 2. Le amministrazioni danno La piu' ampia dìffusione ai codici di 54, comma comportanenCo da ciascuna definiti ai sensi dell'arElcolo 5, del citato decreto legislat.ivo n. L65 déI 2001 secondo 1e medesime modalita' previste daI coffna 1 de1 presente articoLo. 3. 11 dècleco deI Minj.stro per La funzione pubblica in data 28 novenbrè 2OOO recante 'Codice dl comportamento dei dipendenti de11e pubbliche amminietrazionirr, pubblicat.o ne1la GazzetLa Ufficiale n. 84 del 10 aprile 2001, e' abrogato. 11 preeente decreEo, mu.rlito del sigiLLo dello stabo, sara' inserito ne11a Raccolta ufficiale degli atti normativi del1a Repubblica iEaliana. Er fatco obbligo a chiunque speEEi di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma addi', 16 aprile 2013 NA.PO],I TANO Monti, Prèsldente de1 Consiglio dei Miniétri Ministro Per Patroni Grlffi, pubblica amministrazione e semplificazione Visto, i1 Guardasigilli : severino RegiBtrato aIla Corte dei conti if 23 maggio Regìstro n. 4, fogLio n. 3O0 2013 1a 1a (Aluega:-o b) ry w Città di Ginoso C.A.P.74013 - Provineia di Taranto - cod. ISTAT O73OO7 VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIANTACOMUNALE N.r92 Del Rtg. Dat8 r9.07r0r3 di sdcgurDctrao dclle procedure irt€rne rl D. I4s"]cs"l!" di iDcrrlc[i preslo tÈ Pubbllcùe ADELDistrrzionl. L'anno DIIEMILATREDICI il giomo diciernove del mese di hglio nella sdr ciuotr, convocata nelle forme prescritte, si è riunita la GIIINTA COMIJNALE. plssiedp l'srlrrnenzq il Sig. Dott Vito DE PALMA nella sua qualita di SIÀIDACO. AIIs tnltrziotrc dell'rrZortrctrto dport&to i! oggstto risultrno prcsetrti o assenti i Slgnori di s€guiao indlcrti: Vito rÉIilr EEo PALiMA Mr )NGELLI PARI§I reacerco §A ITAI\ITONIO LÉon.rdo GA ,AIITE ltùio TO r{A ff [Ì [Ì ffi I n indaco Vìce Sindaco Asscssorc A!1€3lolc Assesrore ArsegsoFe Parteoipa il Segrctario Gencrale dott *sr tr'rucercr PERROIYE che svolge funzioni di uffrciale verbali.zmt€ awalendosi della colhborazione dcl personale degli uffici. Il k€sidont€, oonstalato che I'adunanza è valida pnr il numero dcgli intervenuti, dichiara apeÉa la seduta ed invita a delibcrare sulla pratica in oggetto indicata',È],i!s;',;Ei:ij*'ll+l.iia..'.{lc],',:,&id'!+';-:iW!iii!.i1i1i.:':riì:ì..'li]:''iì.]'..;i..'.,.--.. Vista la proposta di deliberazione in oggeuo e visti i poreri espressi d€l D.L.gs ai sensi e p€r gli effetti di cui all'art. 49 18 ago$o 2000 n. 267 quali risultano dal documento allegato alla presente deliberazione; Ritenute la stessa sufficientement€ motivata e oondividqndo e facendo proprio wnza risewe il contenuto della medosirnr slla quale int€gaJrnente si rimanda anche per quanto riguarda i riferim€nti normativi; Con voti espressi in forma palcsc per appello nominalo, favorevoli all'unanimitÀ: .efq*rrii*'ri.:'*-:' ' J-r'-: iJ;..:.....';.#lùEài!*h :-. , i.1i Di spprovarc la proposta di segoito trascritts sabilendo che le premesse e gli allegati sono parte integrant€ e sostsnziale della delibenzione. Di dichiarare la stessa, in relazione all'urgenza di prowedere agli adempimenti conseguenti, con sepÀrata unanime votaziong immedieismente eseguibile, ai sensi dell'art. 134, comma 4, del D.L.gs 18 agosto 2000 o.267. Cotv/b'aù,b Md21VN2 ISTRUTTORIA : Segretario Generale oGGETTO: ApFovazione Mlsurc dl adeguamento delle procedure inteme al D,Es. n. 39/2013 in materla dl lnconféribillta e di lncompatiulita dl lncarlchl prèsso le Pubbllche Ammlnlstrazioni a,ii ata aar tt a aa t*+a a+ a a+ * a a atraat tt i a *+aa at a a aaia 'taa aa ++aa taa aa * * *****.t'*'r 'àt*t'}* i rit Premesso: che in data 2a.11.2oL2 è entrata in vigore la Lette 05.11.2012, n. 190, pubblic€ta sulla G.u.R'1. n. 265 del 13.11.2012, recante 'Disposizlonl per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'lllegalita nella pubblica amminlstrazione"; ihe con Decreto n.72E8 del 13.03.2013 è stato indtuiduato dal Sindaco il ResPonsabile della prevenzione della corruzione nella persona del segretarlo Generale; per la prevenzione che il Comune di Ginosa, con DGM n. 99 del 24.04.2013 ha approvato il Piano Triennale e dell'illegElita; della corruzione che in data 04.05.2013 è entrato in vigore il Decreto Leglslativo 08.04.2013, n. 39, pubblicato sulla G.U.R l. n.92 del 19.04.2013, recante "Dlsposizioni in materia di inconferibilita e lncompatibilita di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubbllco, a norma dell'aÉicolo 1, comml 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190/; Rilevato che l'articolo 18 del succitato Decreto dispone che i componenti degli organi che abbiano conferito incarichl dichiarati nulli non possono per tre mesi conferire incarichi di loro competenza' Le regioni, le provlnce e lcomunl prowedono entro ùe mesi dall'entrata in vitore del decreto ad adeguare ipropri ordinamenti, individuando le procedure intèrne e gli organi che in via sostitutiva possono procedere al conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione degli organl titolari. Decorso inutilmente detto termlne trova applicazione la procedura sostltutlva di cul alfart.S della legge 7i3ll2003; Ritenuto pertanto necessario pervenire all'adozione di apposite misure di attuazlone del D-18§- n.39/2013, con particolare riferimento alla disciplina della surrogazione dell'organo che abbia conferlto un incarico dichiarato nullo; Dato atto che le predette misure integrano il Piano Trlennale approvato con DGM n. 99/2013; Visto ll parere di regolarita tecnica, di cuiall'art.49 del D.l{s.n.267lzoff.,esptesso dal S€gretario Generale, quale Responsabile per la prevenzlone della corruzione, e dato atto che non occorre acqulslre il parere di regolarita contablle non comportando la presente dellberazione riflessi dlretti ed indlretti sulla situazione economice'flnanzlaria o sul patrimonlo dell'Ente; Vista la Legge 06.11 .70.12, n.7gol, visto il D€creto Letislativo 08.@.2013, n. 39; Visti ll Décreto Legislativo n. 25Z2Ooo SI PROPONE rlportate Per le motivarionl dl cul ln prèmessa che si intendono intetralmente l.dlapprovareleallegate"MisurediadeguamentodelleprocedureinternealD't95.n.39/2013in ..toi" dt inconfertbtlttà e di incompatibilita dl lncarlchi presso le Pubbliche Amministrazioni", dandoattochelestesselntegranoilPianoTriennalediprevenzionedellacorruzioneapprovatocon DGM n. 99 del 24.04.2013; 2.dareattochellD.Lgs.n.3gl2ol3all,art.15disponecheilResponsablledelpianoanticorruzione proceda a contestare atli curi che nell,amminlstrazione ne siano rispettate le disposizioni, che 3. 4. interessati dell'esistenza o l'insorgere di cause di lnconferibiliè o di incompatibilita nell'assunzione difunzioni o incarichi e che lnfine s€gnali alle competenti autorita i casi di possibili violazioni; dl incarlcare l'ufficio di segreteria di pubblicare le presenti misure unitamente al Piano Triennale sul sito web istituzionale dell'Ente, nell'apposita sezlone predisposta per gli adempimenti anticorruzione, di incarlcare l'ufficio di segreteria di tGsmettere copla della presente ai Responsabili di Settore, al NlV, ai componenti delle unita di controllo strategico e di gest'rone. ll*{*trraaaaaaaataartarraar*aaaaatt,}aataatl+a*a'raaaaaa a,l,} +t aa*raar* *r * * a + r:t'l a'} * +*a PARERI OBBLIGATORI Ai sensi dell'art.49 del D. Es 18 agosto 2000 n.267 REGOIARITT( TECNICA: Visto si esprime parere favorevole. Lì, ,l\ . oA. 2-or\ ll S€gretario prevenzione della della Mlsure dl adeguamento delle procedure inteme al D.[s. n. 39/2013 ln mate]ia di inconferibilità e di lncompatibilha di lncarlchl presso le Pubbliche Amministrazioni Ilull[a dl lncarichi conturiti (aÉ.17 e aÉ.18) Gli atti di conferimento di incarichi adottati in violazione delle disposizioni del d:gs.n. 39/2013 ed i relativi contrattl sono nulli, Nel caso in cui un organo del Comune dl Glnosa abbia conferito un incarico ln violarione delle disposizioni dl cui al D.Lts. n. 39/2013, il medesimo affidamento è nullo e l'organo stesso è interdetto al conferimento dell'incarico p€r tre mesi. ln tal caso il responsabile del piano anticorruzione, dopo avere accertato la nullita, comunica la circostanza all'organo conferente e al sottetto incaricato e da awio alla procedura di recupero delle somme indeblrdmente perceplte nonché alla procedura surrogatorla di seguito indicata' A cura del responsabile dèl plano antlcorruzlone l'atto di accertamento della violazione delle disposizioni del Decreto n.39/2013 è pubblicato sul slto dell'Ammlnlstra2lone. Entro venti glorni dall'accertamento della nullltà dell'incarlco ll Responsabile del piano anticorruzione invita l'organo suffogante a valutare la necessha di affidare nuovamente l'incarico di cui è stata accertata le nullita; se l'organo surrotante valuta che susslsta, per disposizione di legge o di regolamento, l'obbligazione tiuridica di procedere alla nomina, owero se, comunque, ritenga opportuno mantenere l'lncarico, procede entro quindici giornl ad attivare la procedura di nomlna da concludersi entro i successivi quindici giorni, salvo norme che lmpongano termini più ampi. L'or8ano surrogante è cosl individuato: - il ConsiSlio Comunale, se l'affidamento nullo sia stato operdto dalla Giunta Comunale; - la Giunta Comunale se l'affidamento nullo sia stato operato dal Consitlio Comunale; - il vice sindaco s€ l'affidamento nullo sia stato operato dal Sindaco; - un Responsabile dl settore, indlviduato dal Setretario Generale, se l'affidamento nullo sia stato operato da altro Responsabile. Dlchiarazlone sulla lnsussBtenra dl caus€ dl lnconterlbllta o dl lncompadbllna (att. 2o). prlma di assumere un incarico presso il Comune di Glnosa l'lnteressato è tenuto a presentare una di€hiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilita o di incompatibilita indicate nel presentata Decreto. La dichlarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilita deve essere pubblicate sul sito anche nel corso dell'incarico con cadenza annuale. Le dichiarazionl sopra indicate sono web istltuzionale dell'ente. o di altro organo ll Responsabile del settoie segreterla, in fase di redazione del decreto di nomina sindacale atti' anteriormente agli del Comune, ha cura dl assicurarc l'ottemperanza al presente articolo acquisendo mendacio ex di l'attestazione alla sottoscrizione dell'incarim, la dichiarazione redatta su modulo re€nte art, 75 del D.P.R. 28.12.20q), n. 445. procede otni Responsabile di settore, con riferlmento al disciplinari dincarico dallo stesso sottoscritti, analogamente. dell'incarico' lJacqu=islzione della predetta dichiarazione è condizlone di efficacia hanno Gonferlto l'incarico procedono che isottetti di lncarlco, ln relazlone alla verifica intermedia, in corso per Bli incarichi dl durata pari o superlore ad acqulsire la dlchiarazione non oltre il 30 giugno di ogni anno periodo temporale dl durata, effettiva o all,eserctzlo flnanztario, owero non oltre ll Jecorso dl meta del presunta, dell'incarico. la medeslmi soggetti assicurano la trasmisslone all'ufffcio di setreteria web istituzionale da sito del Trasparente" àioiaraztoni in fposita voce della sezlone "Ammlnlstrazione ll effettuarsi entro dieci giomi dalla loro acquislzlone' per pubblica2ione delle Di quanto soga f.to è stato redatto il presente verbale che- previa lettura" viene sottoscritto come segue: IL PRESIDENTE IL doE. Vito De Palma fto SEGRETARIO GENERAIE dott.ssa Francesca Perrone Hff'HX,'"'Ymm: nn Ts"#fl*J"1*"'T -- fff *l#,,Hi*:H'fr """lxll':"oT - --- élenco a C+ieruppo con ilia.i;; oot 'pror". ="fl d"l__lftllG;.2013 rdQgF La presente deliberazione si compone i6 ggrvirc p€r uss amminisfràtiv6- Dalla Sede Municipale, 1ì I S fu qui di n. ( LUE. Z0l3 6_ìtà 11 sottoscritto, visti gli atti d'uf6ciol Ai - s etr qm b facciate ed è copia confomre all'originale :rg i RESPONSABILE DEL SER\'LN O Dott.Nicoffinelli Qt. *\61r ATTESTA si d el T.U.E.L. n. 267 del 18.8.2 i 000 1rr€senle deliberazione: F:::"Hr -r-!--EII6.7fi1--h data - è stata pubblicata aIl'AIbo pretorio on tine "'Lw ? 6 !:l§ - CHE Ia presente deliberazione è divenuta esecutiva il giomo 1,1, - al n. 19 LUG ?015 ff1 perché dichiarala immediatmente eseguibile (arL. 134, comma 4 - T.U.E.L. n.257 del Arl 32. comma 5, legge rt.8.2ooo); [ ] decorsi 10 giomi dalla data di pubblicaziooe all'Albo hetorio on line n.69/2009 Dalla Residenza Mudcipab, li IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Dott. Nicola Bonelli Mù24\2N2 Piano di Formazione allegato al P.T.P.C. (ATTEGATO El v # Citta di Ginosa Provincia di Taranto PIANO ANNUALE DI FORMMIONE PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO DI CORRUZIONE 20L4 Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone Piano di Formazione allegato al P.T.P.C. lNDICE l Premessa 2 Linee guida 3 I corsi 4ldestinatari della formazione e la selezione dei partecipanti 5 Le modalità di realizzazione della formazione 6 Monitoraggio dei risultati acquisiti 7 La individuazione dei docenti dei corsi 8ll finanziamento del piano Redatto dal SeBretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone Piano di Formazione allegato al P.T.P.C. 1. Premessa ll presente documento, definisce, per l'anno 2014 le procedure per selezionare e formare Comune di Ginosa che opera in settori particolarmente esposti al rischio di corruzione. il personale del 2. Linee guida La programmazione delle attività formative è realizzata secondo criteri di: - massima partecipazione del personale operante nei settori a più elevato rischio di corruzione; - trasparenza delle procedure di selezione del personale da formare - pubblicità del materiale didattico, per favorire la piÌr ampia diffusione e informazione sui temi oBgetto delle attività formative. Tiene conto dei principi di contenimento della spesa pubblica ed è realizzata attraverso un efficiente utilizzo delle risorse umane e finanziarie disponibili, garantendo al contempo la qualità delle azioni formative. 3. I corsi I percorsi formativi, sl svolgono sui seguentitemi: 3.1. I profili generali della Legge n. 190/2012 e il contenuto del Piano Nazionale Anticorruzione. 3.2. Etica pubblica 3.3 Codice di comportamento 3.4 ll profilo delle incompatibilita e del conflitto d'interesse 3.5. Gli illeciti e le sanzioni disciplinari 3.6 La tutela del dipendente pubbllco che segnala illeciti 3.7. Reati dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione: - Peculato (art. 314 c.p.) - Malversazione a danno di privati (art.315 c.p.) - Peculato mediante profitto dell'errore altrui ( art. 316 c.p.) - Malversazione a danno dello Stato ( art. 315-bis c.p.) - lndebita percezione di eroBazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.) - concussione (art. 317 c.p.) - Corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) - Corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.) - lnduzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.) - Corruzione di persona incaricata di pubblico servizio (art. 320 c.p.) - lsti8azione alla corruzione (aft.322 c.p.l - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.) - Rivelazione ed utilizzazione dei segreti d'ufficio (art. 326 c.p.) - Rifiuto di atti d'ufficio. omissione (art.328 c.p.) - Rifiuto o ritardo di obbedienza da un militare o da un agente della forza pubblica (art. 329 c.p') 3.8. ll profilo della trasparenza 3.9. ll Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione. 4. I dèstinatari della formazione e la selezione dei paÉecipanti 1. Le iniziative formative programmate, organizzate e gestite secondo quanto previsto nel presente Piano sono rivolte a tutti coloro che, a prescindere dal profilo di appartenenza, svolgono le attività a rischio di corruzione e di illegalità individuate dal Piano di Prevenzione della Corruzione . 2. Le iniziative formative, pertanto, sono destinate: Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone Piano di Formazione allegato al P.T.P.C. tutti i Responsabili di Posizione Organizzativa ed ai Responsabili di servizio dei Settori nei quali si svolgono le attività a rischio di corruzione e di illegalità, individuate nel Piano di prevenzione della a) A corruzione; b) al personale operante negli Uffìci che svolgono le attività a rlschio e di illegalità, individuate nel Piano di prevenzione della corruzione. c) al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e ai referenti indicati. 3. La individuazione del personale di cui al punto precedente awiene su indicazione del Responsabile di Settore, come previsto dal Piano. Nell'ambito del personale individuato secondo le succitate indicazioni, la selezione dei partecipanti alle singole iniziative formative awerrà secondo iseguenti criteri: - rotazione delle unità individuate, in modo da garantire la formazione di tutto il personale operante nei settori a più elevato rlschio di corruzione; - omogeneita delle caratteristiche professionali dei partecipanti, in relazione alle attività svolte. 5. Le modalità di realizzazione della formazione 1. Le esigenze formative indicate nel presente Piano saranno soddisfatte: - mediante percorsi formativl predisposti dal Comune di Ginosa, con professionalità interne, nonché per il tramite del Formez, Anci, Università o Enti di Formazione specializzati' - mediante ipercorsi formativi predisposti dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ai sensi dell'art. 1co. 11 della Legge n. 190/2013. Comune di Glnosa, con l'obiettivo di diffondere la cultura prevenzione della corruzione, si distinguono in oercorsi di quale di strumento dell'etica e della legalità formazione obbliqatoria di livello aenerale. rivolto a tutti idipendenti: riguarda l'aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell'etica e della legalità (approccio valoriale); oercorsi di formazione obbliqatoria di livello soecifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio: riguarda le politiche, i programmi e ivari strumenti utilizzati per la prevenzione e tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun soggetto nell'amministrazione. 2. I percorsi informativi predisposti dal La formazione si svolgera in due sessioni: 1" sessione: gennaio/Biugno 2014 2' sessione: settembre/dicembre 2014. 3. ll Comune di Ginosa pubblicherà, su apposita sezione del sito web, tutto il materiale didattico, al fine di garantire la massima diffusione e informazione sui temi ogBetto delle attivita formative e consentirne la fruizione da parte di una platea sempre più ampia di soggetti, estendendo così la sensibilizzazione ai temi della prevenzione della corruzione. 4. La frequenza ai corsi è obblitatoria e inciderà sulla valutazione della performance del personale e dei Responsabili di Settore. 6. Monitoraggio dei risultati acquisiti 1. A conclusione di ciascuna delle sessioni di cui al precedente art.5, si procederà al monitoraggio sistematico dei risultati acquisiti attraverso la somministrazione, ai partecipanti, di appositi questionari sia a risposta multipla che a risposta sintetica con punteggio finale, che sara attribuito dagli stessi docenti del corso. 2. Se il punteggio finale dei questionari di ciascun corso è inferiore alla sufficienza incidera valutazione ai fini della performance del personale e dei Dirigenti. Redatto dal Segretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone sulla Piano di Formazione allegato al P.T.P.C. 7. La individuazione dei docenti dei corsi ll personale docente impegnato nei corsi può essere individuato: tra le professionalità interne al Comune, esperte nelle materie da trattare; tra esperti esterni in possesso di particolari e comprovata esperienza e competenza sui temi di cui al precedente art. 3, individuate dal Formez, Anci, Università o Enti di Formazlone specializzati e - SSPA. ll Finanziamento del Piano 1. lpercorsi formativi organizzati dal Comune di Ginosa con professionalità interne all'Ente, esperte sui temi da trattare, non comportano oneri finanziari, in quanto l'onere della formazione rientra nelle funzioni proprie degli incarichi di vertice e dirigenziall. 2.Considerata l'importanza strategica della formazione quale strumento di prevenzione della corruzione, evidenziata anche dal Dipartlmento della Funzlone Pubblica nella circolare n. L/2OL3 ed il parere della Corte dei Conti Emilia Romagna n. 276 del 2O.1L.2OL3, il Comune di Ginosa, in sede di Bilancio di previsione per l'anno 2014, disporrà gli opportuni stanziamenti di spesa finalizzati a garantire la formazione. 8, Redatto dal SeBretario Generale/R.P.C. Dott.ssa Francesca Perrone Di quanto sopra IL Ito è stato redatto il presente verbale che, previa lettura, viene sottoscritto come segue: IL PRESIDENTE Ito Dott. Vito De Palma SEGRETARIO Doft.ssa Francesca Perrone La presente deliberazione è stata affissa all'Albo pretorio cartaceo e pubblicata all'Albo pretorio on line in It#*#._lhr":JtTffi;ì. La presente deliberazione si compone frn data consecutivi ed è stata comunicata in elenco ai capigmppo consiliari con qri ai n.lZ't facciate ed è copia conforme all'originale da servire per uso amm in i strativo. li 5 I Dalla Sede Municipale, GEN 2014 6-U% Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio, IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Dotr. Nicola-Bonelli \Alt ^4 i.ffi"i ATTESTA Ai sensi del T.U.E.L. No 267 del l8/08/2000 CHE la presente deliberazione: [.{ Su conforme attestazione deI messo comunale, è stata affissa consecutividar 5 I GFN 20ll ut l5 - è stata pubblicata all'Albo pretorio on l1rr";, au,u - cHE [! [ FFR 5I la presente deliberazione è divenuta esecuriva it all'Albo Pretorio per ?91t, GEIV 20?{ giom" 5 0 .t". 15 giomi al n. GEN 2014 perché dichiarata immediatamente eseguibile Art 134,comma 4,T.U.E.L.N"267 del 18.08.2000 | decorsi I0 giomi dalla data di pubblicazione all'Albo pretodo on line Art. 32, comma 5, legge n. 6912009 Dalla Sede Municipale, Li IL Rf,SPONSABILE DEL Sf,RVIZIO Dotr. Nicola Bonelli Aatorc . BONELLI Mod 21\201 Ì
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