N. 30 Venerdì 8 Agosto 2014 Periodico settimanale Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Fil. di Perugia Uff. A/P GIORNALE LOCALE ROC 1,10 euro CONTIENE I.P. PERUGIA Galleria nazionale: rispunta a sorpresa la Corte Farnese 21 DIOCESI CASTELLO L’ingresso di mons. Marconi a Macerata 22 DIOCESI ORVIETO I giovani dell’Ac scoprono i santi di Torino 24 ALVIANO Un paese in cui l’ambizione è fare il “portantino” 27 GUALDO TADINO Per san Facondino grande Via crucis e novità 29 GUBBIO Volontari al Campo della Caritas in Kosovo 30 Il fatto CRISTIANI PERSEGUITATI Per il 15 agosto la Cei indice una giornata di preghiera per la pace nei Paesi in cui i cristiani sono più duramente colpiti, con un appello contro la “cecità” dell’Europa. La situazione a livello mondiale 13 COMMENTO AL VANGELO Il 10 agosto viene consacrato vescovo don Paolo Giulietti. Così, restando nella diocesi di Perugia - Città della Pieve, darà una mano ancora più “forte” al card. Bassetti. Li abbiamo intervistati entrambi su questa ennesima bella novità che premia le Chiese dell’Umbria. Scopriremo inoltre don Paolo “visto da Roma”, nonché il significato del suo stemma e motto episcopale Con questo numero vi auguriamo una buona estate. Anche LA VOCE fa una pausa. Appuntamento a venerdì 5 Settembre 3-7 l’editoriale Entrò uno e disse: “È morto Paolo VI” di Elio Bromuri E ra un giorno d’estate, il 6 agosto (1978), come oggi, mentre scrivo queste poche righe. Mi trovavo con amici in montagna al Passo della Mendola insieme a protestanti, ortodossi e cristiani di altre confessioni per un corso di ecumenismo e dialogo. Nel bel mezzo di un incontro, una persona interrompe il discorso e dà notizia che è morto Papa Montini, Paolo VI. Vi fu intensa commozione, e venne aperta una riflessione sul personaggio. La notizia dov’è? Sta nel fatto, credo inedito, che alcuni evangelici avevano le lacrime agli occhi. È famoso e proverbiale l’antipapalismo dei protestanti, molti dei quali in passato avevano identificato il Papa con 8 Parola a... Sanità Il card. Bassetti ripercorre l’epopea di fra’ Giovanni da Pian del Carpine, da Magione alla Corte del Gran Khan La Regione ha varato un Piano “taglia - liste d’attesa”. Sarà esteso anche l’orario di utilizzo delle strutture diagnostiche 19 l’Anticristo. Perché questa inattesa commozione? Perché lo avevano conosciuto di persona in qualche occasione, ad esempio nella presentazione delle prime traduzioni interconfessionali del Vangelo in lingua italiana corrente, le prime traduzioni da tempo completate per tutta la Bibbia (la famosa Tilc, Traduzione interconfessionale in lingua corrente) pubblicata da una casa editrice cattolica, LDC, e una protestante, Claudiana. Oggi Papa Francesco fa spesso riferimento a Paolo VI, esaltandone la lungimiranza e citando come del tutto attuali i documenti da lui emanati. Credo anche che Francesco si senta in sintonia con Montini come persona e come stile pastorale. È Paolo VI che ha tagliato via i segni del potere papale, il triregno, l’Ordine della nobiltà vaticana e altri orpelli. È riconosciuto da personalità di ambito ecumenico come un vero cristiano. Commentando la sua visita al Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra nel 1969, dove si presentò dicendo: “Io sono Pietro”, un personaggio di quell’ambiente disse: “Credevamo di Si concludono le riflessioni sulla Parola a cura dei coniugi Sereni, che ringraziamo. Da settembre ci accompagnerà una nuova famiglia 12 28 Papa Francesco Assisi In Corea del Sud per la Giornata della gioventù asiatica. Evento che sarà vissuto da migliaia di persone e nel ricordo dei martiri Il 12 agosto avrà ufficialmente inizio il Sinodo, il primo dopo oltre settant’anni, e che impegnerà la diocesi per un anno incontrare un principe, un sovrano, mentre si mostrò come un semplice cristiano”. L’umanità e la profondità di sentimenti di Papa Montini si sono espresse al mondo in occasione della tragica vicenda del sequestro e uccisione di Aldo Moro e della sua scorta. Chi lo ha ascoltato allora non potrà dimenticarlo, il grido di dolore quasi soffocato dall’angoscia, e pur sospinto verso una soprannaturale speranza (13 maggio 1978): “Tu non ci hai ascoltato, o Dio della vita e della morte”, come il grido di Giobbe ferito nella sua stessa carne. Soprattutto Paolo VI lo ricordiamo e lo ricorda la storia della Chiesa e dell’umanità come colui che ha guidato e condotto a termine il Concilio come un esperto pilota. È stato detto che Giovanni XXIII ha fatto decollare l’aereo, ma chi ha guidato il volo e l’ha fatto atterrare è stato Montini, l’esile Pontefice che la stampa descriveva come fosse un Amleto incerto e dubbioso. In questi giorni di violenza e di guerra vera e propria, sembra giusto ricordare il grande discorso in cui Montini, un Papa per la prima volta 14 nella sede dell’assemblea generale dell’Onu (4 ottobre 1965), grida e ripete con insistenza in francese a quei rappresentanti di tutte le nazioni: “Mai più la guerra, mai più la guerra”. Noi in Umbria abbiamo molti motivi di ricordo di questo Papa che non deve essere dimenticato; a Perugia, in modo particolare, ha lasciato un segno che in qualche modo continua nella biblioteca “Giuseppe Toniolo”, in parte a lui dovuta, frutto dell’amicizia con don Luigi Piastrelli che lo aveva preceduto come assistente nazionale della Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), che in questi giorni sta celebrando a Camaldoli la sua Settimana teologica. Questa memoria che mi si è quasi imposta naturalmente e semplicemente per la coincidenza di una data da non sorvolare: la festa della Trasfigurazione, ma può anche servire per collocare l’azione pastorale di Papa Francesco nel grande alveo di una Chiesa che scorre nei secoli come un grande fiume, sempre capace di ricevere affluenti e rivoli da ogni parte. VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 LA VOCE MONS. GIULIETTI VESCOVO Domenica arriverà in diocesi a piedi, partendo da Assisi, in pellegrinaggio. Allo stesso modo si è preparazione all’ordinazione, con un ritiro spirituale in cammino sulla via di Loreto Mons. Paolo Giulietti si racconta a La Voce e a Umbria Radio Don Paolo, da prete per i giovani, a Vescovo di tutti N on è usuale che un Vescovo eletto si prepari all’ordinazione episcopale camminando. Che lo faccia don Paolo Giulietti non sorprende chi lo conosce, chi sa della sua passione che ha tradotto anche in termini teologici e antropologici per spiegare il valore e il significato del pellegrinaggio. Così, nell’intervista rilasciata a La Voce e a Umbria Radio don Paolo racconta anche che il pellegrinaggio a piedi da Loreto ad Assisi sarebbe stato la sua “settimana di ritiro” e che il giorno dell’ordinazione “entrerà” in diocesi a piedi, partendo da Assisi. Mons. Giulietti, qual è stata la sua prima impressione quando ha ricevuto la nomina a Vescovo? “L’ho accolta come un momento importante della vita, perché si tratta di una modalità nuova di essere a servizio della Chiesa. Cosa cambia nella diocesi? “Dal punto di vista strettamente operativo, il vescovo ausiliare è vicario generale della diocesi, quindi il mio lavoro rimane lo stesso. Dal punto di vista della rappresentanza della diocesi, questo nuovo incarico comporterà qualche impegno in più, come in occasione della visita pastorale in cui sarò più direttamente coinvolto”. E c’è uno stato sacramentale nuovo… “Sì, e implica una partecipazione diretta al collegio apostolico, il cui interesse va al di là della sola città di Perugia, è una fraternità e una responsabilità più ampia. Vescovo ausiliare è un modo diverso di aiutare il vescovo, un ausilio fraterno fondato sulla condivisione dell’episcopato”. Le sue parole ci introducono nel tema della comunione ecclesiale … “Volevo, infatti, insistere su questo fatto. A Perugia stiamo assistendo da diversi anni ad una visione collegiale della chiesa per quello che riguarda il modo di esercitare il ministero presbiterale con le unità pastorali che chiedono ai preti di non lavorare più da soli, ma collaborare con i fratelli su uno stesso territorio. Abbiamo, anche con il Sinodo, una visione di chiesa collegiale nel suo insieme, dove tutta la comunità dei fedeli è responsabile nella vita di comunione e missione della chiesa. Per questo avere a Perugia l’immagine anche di un episcopato collegiale accredita ulteriormente questa visione collegiale su cui anche il Papa ha insistito molto parlando di una chiesa di popolo in cui tutto il popolo è responsabile, “Avere a Perugia l’immagine anche di un episcopato collegiale accredita la visione collegiale della Chiesa su cui anche il Papa ha insistito molto parlando di una Chiesa in cui tutto il popolo è responsabile della vita e dell’agire della comunità cristiana” in virtù del battesimo, della vita e dell’agire della comunità cristiana”. Come si può spiegare a chi non crede questa realtà in cui tutte le parti cooperano seppure in modi diversi, ma che non si chiama democrazia? “La Chiesa è una collegialità in cui non si vota, modellata sull’immagine trinitaria, dal punto di vista teologico, e familiare, dal punto di vista antropologico. In una famiglia non si vota, però si decide insieme nel rispetto dei reciproci ruoli dove tutti sono coinvolti e protagonisti, anche i più piccoli”. È stato un anno eccezionale per la nostra Chiesa che ha avuto un cardinale dopo un secolo e mezzo e un vescovo dopo diversi anni. Cosa vuol dire questo per una Chiesa? “Credo voglia dire una maggior responsabilità nel rispondere a questi imprevedibili doni. Come tutti i regali sorprendono perché non legati ad un merito, ma all’amore di chi li dà. Penso quindi che la nostra Chiesa è chiamata ad essere più collegiale e più missionaria e a cogliere questo ‘raddoppio’ degli apostoli come una sollecitazione ad essere maggiormente apostolica, coinvolta nell’‘essere in uscita’, nel guardare al di fuori dei propri confini alla luce del Vangelo, come dice Papa Francesco”. Si può dire che lei è un vescovo del Concilio perché è nato in quegli anni e si è formato con la teologia conciliare. Come è nata la sua vocazione? “È nata nella parrocchia di Case Bruciate con don Antonello che, purtroppo, è scomparso il 22 novembre scorso. È nata nell’ambito dell’oratorio, nei campeggi, nel lavoro della pastorale giovanile come desiderio di servire soprattutto le nuove generazioni, e infatti dopo il Seminario ho studiato Pastorale giovanile. Ma è nata anche nella riscoperta del valore della diocesi, negli anni in cui mons. Pagani, che per me è stato molto importante, faceva la Consulta dei giovani e il primo convengo “Giovani verso il Terzo millennio” aiutando i giovani a vivere un nuovo senso di appartenenza e di responsabilità nella Chiesa diocesana. E don Antonello in questo era molto vicino a mons. Pagani e la sua era una parrocchia in cui i ragazzi avevano molto spazio”. Poi è entrato in Seminario… “E dopo il seminario ho chiesto di studiare pastorale giovanile e quando sono tornato sono stato incaricato della Pastorale giovanile diocesana, avendo peraltro sempre lavorato con i giovani. Ho seguito varie associazioni giovanili perugine come l’Azione Cattolica, la Fuci, gli obiettori di coscienza della Caritas con cui ho vissuto per cinque anni a Montemorcino, finché non sono stato chiamato nel 2001 a Roma per diventare responsabile del Servizio di pastorale giovanile nazionale. Ci sono stato fino al 2007, ed è stata un’esperienza di grande spessore umano e spirituale”. Con la preparazione delle Gmg è stato a contatto con realtà di altri continenti. Che cosa le è rimasto? “Innanzitutto che non ci possiamo lamentare di casa nostra, perché c’è chi sta peggio. Poi mi ha fatto crescere vedere modi diversi di essere Chiesa, a partire dalle esperienze degli italiani all’Estero tra tradizioni antiche e aperture alle realtà in cui sono inseriti. Le Gmg sono stati momenti molto preziosi, al di là della fa- In Cattedrale l’ordinazione episcopale di mons. Giulietti N 3 ominato da papa Francesco vescovo ausiliare dell’Archidiocesi di Perugia Città della Pieve e titolare di Termini Imerese lo scorso 30 maggio, mons. Paolo Giulietti riceve l’ordinazione episcopale domenica 10 agosto, festa liturgica di san Lorenzo, diacono e martire, cui è dedicata la cattedrale di Perugia. Alle ore 18, alla presenza di diversi arcivescovi e vescovi anche di fuori regione e di numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli laici, mons. Giulietti verrà ordinato vescovo dai cardinali Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e vice presidente della Cei, Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia e già arcivescovo di Perugia, che ordinò mons. Giulietti sacerdote nel 1991, e mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo emerito, durante il cui episcopato mons. Giulietti ha ricoperto l’incarico di responsabile dell’Ufficio nazionale per la Pastorale giovanile della Cei. Nella Cattedrale sono attesi tanti fedeli e tra questi i suoi ex parrocchiani, una nutrita rappresentanza di membri della Confraternita di San Jacopo de Compostela in Perugia (di cui mons. Giulietti è assistente spirituale), amici e collaboratori del periodo in cui ha prestato servizio in Cei, e anche una delegazione di fedeli dell’antica Diocesi di Termini Imerese in provincia di Palermo, della quale mons. Giulietti ha il titolo. tica e delle difficoltà organizzative”. Poi dal 2007 è rientrato in diocesi … “Sono diventato parroco di Ponte San Giovanni , dove ho trovato già una realtà giovanile molto viva. Qui sono stato incaricato di fare l’unità pastorale. C’era già una collaborazione strutturata con Balanzano e Pieve di Campo ma ho portato avanti questo modo nuovo di essere presenti come chiesa sul territorio, con qualche fatica ma anche con la gioia di vedere condivise dalla gente tante scelte e tanti percorsi. Sono stati per me, come prete, gli anni più belli. E questo finché nel 2010 il cardinale Bassetti che mi ha chiamato a diventare vicario generale. Ho comunque sempre continuato a fare il prete in parrocchie che per varie vicissitudini non lo avevano”. Una filo rosso della sua vita è il pellegrinaggio, soprattutto a piedi. “Il pellegrinaggio l’ho scoperto soprattutto grazie all’attività giovanile e alle GMG. Dal 1994 ad oggi non è passato un anno senza che facessi un’esperienza di questo tipo: a piedi, in bicicletta e, anche, in canoa! Credo che sia un’esperienza molto significativa, ho anche teorizzato quali sono le dinamiche che vi si innescano dal punto di vista antropologico e spirituale”. Siamo quasi al trentennale del convegno “I giovani verso il Terzo millennio”. Quell’intuizione di mons. Pagani cosa ha lasciato? “Quell’intuizione non è mai morta perché da essa è nata la Pastorale giovanile diocesana di Perugia, che non ha mai smesso di attenzionare i giovani con le risorse disponibili sia umane che economiche. Ed è nata l’idea di portare avanti la pastorale giovanile a livello diocesano perchè non basta al giovane l’orizzonte della sua parrocchia. Pagani aveva idee molto lungimiranti sui giovani che devono essere protagonisti della missione della Chiesa e della presenza nel mondo e su questo dobbiamo insistere di più per rendere i giovani non solo buoni cristiani, ma anche onesti cittadini. Lo stesso Papa Francesco ha parlato ai giovani di impegno sociale, politico, di un’evangelizzazione di vita negli ambienti dove vivono, lavorano, studiano”. Uno degli incarichi che le sono stati affidati è quello di direttore di Umbria Radio. Quanto è importante la comunicazione in una diocesi? “È importantissima, perchè tutto quello che è la missione della Chiesa passa attraverso la relazione, sia quello che si vive gomito a gomito nelle parrocchie, sia attraverso i media, che sono un modo per far raggiungere la voce della Chiesa al maggior numero di persone. Non si vive solo di relazioni fisiche, ma anche virtuali”. M. R. Valli - F. Locatelli LA VOCE 4 MONS. GIULIETTI VESCOVO VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Amando “con le opere e nella verità” L a scelta dello stemma è certamente uno degli atti che rivelano quello che c’è dietro, si può dire, a tutto il complesso di dichiarazioni e di motivazione che il nuovo Vescovo intende nel profondo del suo sentire e progettare. Nello stesso tempo, è anche un’evidente esternazione di ciò che di più intimo vi è nella spiritualità e nella formazione della persona che tra tante possibilità ha scelto proprio queste due parole: Opere et veritate (“Con l’azione e nella verità”). Nel caso di don Paolo Giulietti, ci sembra che questo si verifichi in modo esplicito. Nonostante altre diverse possibili indicazioni che potevano essergli suggerite dalla sua personalità e dalle sue molteplici esperienze e competenze, le due parole scelte, pur in latino e derivate da un contesto più ampio, si prestano a una immediata percezione e rivelano a chi legge il volto invisibile della persona: essenziale, concreta, operativa. L’immediatezza del significato, inoltre, si arricchisce ancora riportando le due parole al loro alveo naturale da cui sono tratte: la Prima lettera di Giovanni, una delle più alte espressioni della rivelazione del Nuovo Testamento, quella, per intenderci, in cui si evoca la “definizione” di Dio come “Amore”. Il brano scelto è Il significato dello stemma scelto da mons. Giulietti con il motto in due parole, che definiscono con la massima chiarezza gli ideali evangelici che lo guidano e lo guideranno quello in cui “il discepolo che Gesù amava”, divenuto apostolo, nella sua vecchiaia scrive: “Figlioli, non amiamo a parole e con la lingua, ma con le opere e nella verità” (1Gv 3,18). Un versetto prima si è chiesto: “Se un uomo possedesse dei beni e vedesse il suo fratello nel bisogno e chiudesse il suo cuore, come può essere in lui l’amore di Dio?” (v. 17). Un commento che viene spontaneo vede nella scelta un chiaro principio di vita e un’impostazione che intende ILMOTTO Mons. Paolo Giulietti ha scelto come suo motto Opere et veritate e lo spiega così: “È la conclusione di una frase contenuta nella Prima lettera di Giovanni (3,18): ‘Figlioli, non amiamo a parole, né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (opere et veritate). Il motto vuole sottolineare la centralità dell’amore nella vita della Chiesa; un amore fattivo e onesto, perché c’è bisogno di contrastare l’amore ‘a parole’. Fa infatti più notizia non il fare una cosa, ma dire che verrà fatta. Ma le chiacchiere non sono notizia: lo sono i fatti. Quindi, amiamo con i fatti e nella verità”. LO STEMMA evitare parole inutili, disquisizioni astratte, polemiche verbali, sfoggio di retorica e di forme esteriori di religiosità apparente e fuorviante, nell’intento di condurre e ricondurre l’impegno pastorale all’essenziale, che si chiama semplicemente “carità operosa”, “verità di fede illuminata”, cristianesimo maturo. Nella scelta di don Paolo non sembra esclusa anche una certa allusione critica e velata a forme di pastorale fatta di manifestazioni esteriori e spettacolari, di cui nelle polemiche sulle processioni e sugli “inchini” della Madonna si è molto discusso di recente. Si direbbe quindi il motto di un cristianesimo sociale serio, senza fronzoli e infingimenti, che, per usare una frase stavolta di san Paolo, opera la carità nella verità veritatem facientes in caritate; “Non siamo fanciulli sballottati dalle onde, al contrario vivendo secondo la verità nella carità”: (Ef 4,14-15) Elio Bromuri Lo stemma episcopale si presenta nella parte superiore con una fascia orizzontale di colore rosso, il colore dell’amore e della carità, all’interno della quale sono disegnate tre conchiglie bianche, il segno per eccellenza del pellegrinaggio; tre, per indicare i “pellegrinaggi maggiori” della storia del cristianesimo: Roma, Santiago de Compostela e Gerusalemme. Nella parte inferiore è disegnato un sole con la croce per indicare lo splendore della verità, manifestata in Cristo, “luce vera che illumina ogni uomo”, dice l’evangelista Giovanni (1,9), soprattutto nell’ora suprema del suo sacrificio pasquale. Lo sfondo è di colore blu, il colore dell’idealità, del Cielo, di quello che è la parte alta dell’uomo. VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 LA VOCE MONS. GIULIETTI VESCOVO Il Cardinale Bassetti spiega il significato della nomina Bassetti: don Paolo Vescovo ausiliare è un “valore aggiunto per tutta la regione” L a nomina cardinalizia dell’arcivescovo di Perugia - Città della Pieve ha inciso nella vita dell’arcivescovo e in quella della stessa diocesi. La accresciuta responsabilità che il Cardinale Gualtiero Bassetti ha nei confronti della Chiesa universale rende più difficoltosa la cura della sua diocesi in un modo che si è fatto sentire nei mesi che sono seguiti alla nomina. Così è maturata la decisione di chiedere al Papa un aiuto che fosse di pari grado nell’ordine della grazia, ovvero un vescovo ausiliario. E non è la prima volta che un arcivescovo di Perugia se ne avvale. L’ultimo durante l’episcoato di mons. Ferdinando Lambruschini, è stato mons. Giovanni Benedetti, nominato ausiliare sul finire del 1974 per poi diventare vescovo residenziale di Foligno nel 1976. Prima di lui, con mons. Raffaele Baratta, ci fu mons. Agostino Ferrari Toniolo, ausiliare dal 1967 al 1969 e poi impegnato al servizio della Santa Sede presso la FAO. Eminenza, quale è la specificità di un vescovo ausiliare? “Intanto devo dire che questa nomina ha una rilevanza non solo per la diocesi di Perugia ma anche per l’Umbria. Don Paolo è molto conosciuto in Umbria, in tutte le diocesi, anche per il lavoro fatto in Cei al Servizio di Pastorale giovanile. E credo che la presenza di un vescovo ausiliare a Perugia è un valore aggiunto sia per Perugia che per la regione, perchè è chiaro che poi lui collaborerà condividendo gli altri vescovi la 5 Mons. Giulietti insieme al Cardinale Bassetti il giorno dell’annuncio della nomina a Vescovo “Sarai padre di tutto il Popolo di Dio” responsabilità della pastorale regionale”. Il giorno dell’annuncio della sua elezione a vescovo don Paolo con una battuta disse che per lui, essendo già vicario generale, “cambia tutto e non cambia niente”… “La battuta di don Paolo è vera perché non cambia niente dal punto di vista giuridico in quanto il vescovo ausiliare, secondo il Codice di diritto canonico, non ha nessun ruolo in più del Vicario generale nel governo della diocesi. Ma cambia anche tutto perchè don Paolo con la consacrazione episcopale da fratello e figlio è costituito padre, sposo e pastore della Chiesa. L’anello che gli sarà consegnato nel rito sottolinea bene questa prerogativa. Questo lo porterà ad un rapporto diverso con tutti. Gliel’ho detto di recente: ‘ricordati che sarai costituito padre, padre dei tuoi preti, padre di tutto il Popolo di Dio. E il libro del Vangelo che dai diaconi ti sarà posto sulle spalle durante la consacrazione come un giogo, esprime la tua totale sottomissione alla Parola di Dio’”. In un primo momento, appena nominato cardinale, non pensava di aver bisogno di un vescovo ausiliare. Come è nata questa decisione? “Di dove nasce lo dice la parola stessa auxilium, che vuol dire aiuto. Ho chiesto al Santo Padre un aiuto particolare, prima di tutto per esigenze di ministero perché è in atto la Visita Pastorale alla diocesi. È un impegno importante che ha un significato particolare anche perché vuol essere uno strumento di verifica e di attuazione, là dove è necessario, delle Unità pastorali, che sono uno strumento che in questo momento noi riteniamo indispensabile per l’annuncio del Vangelo nella nostra diocesi”. Con la nomina cardinalizia si sono anche accresciuti i suoi impegni sia nella Chiesa, visto che riceve molti inviti a molti eventi, sia nei confronti della S. Sede… “Sono impegnato nella Congregazione per il Clero, nella Pontificia Commissione per il dialogo ecumenico, e poi sono anche Vice presidente della Cei, incarico che si conclude in novembre. L’impegno più grande, però, come tempo ed energie, è quello di membro della Congregazione per i Vescovi per la quale vado a Roma ogni 15 giorni e devo giungervi preparato, il che vuol dire che devo aver letto e studiato la positio di 12 candidati perché ogni 15 giorni la Congregazione deve provvedere a quattro diocesi in attesa del Vescovo e per ciascuna vengono valutati tre candidati sulla base dei dossier preparati dalle Nunziature o per alcune aree da Congregazioni particolari”. Maria Rita Valli LA VOCE 6 LA BOLLA DI NOMINA “Diletto figlio, di cui conosciamo l’integrità delle virtù e del comportamento” Mons. Paolo Giulietti lo scorso 30 maggio è stato nominato da Papa Francesco vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve e titolare di Termini Imerese. Questa è la “bolla” di nomina. F rancesco Vescovo, Servo dei servi di Dio, al diletto figlio Paolo Giulietti, del clero della sede metropolitana di Perugia - Città della Pieve, finora vicario generale della medesima, eletto vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve e titolare di Termini Imerese, salute e apostolica benedizione. Noi, desiderando seguire i consigli evangelici e scrutando attentamente gli eventi del nostro tempo, altro non cerchiamo se non promuovere in terra il regno di Dio. Sembrando dunque molto giovevole in taluni casi concedere a un Vescovo un ausiliare, lo sosteniamo con un tale aiuto affinché possa adempiere più speditamente al proprio ministero. Perciò abbiamo ascoltato con animo favorevole le preghiere del venerabile nostro fratello Gualtiero Bassetti, cardinale di Santa Romana Chiesa, arcivescovo metropolita di Perugia - Città della Pieve, che ha rivolto a Noi siffatta richiesta. Questo incarico abbiamo deciso di affidarlo a te, diletto figlio, di cui conosciamo l’integrità delle virtù e del comportamento. Ricevuto dunque il parere della Congregazione per i vescovi, Noi, nella pienezza dell’autorità apostolica, ti nominiamo vescovo ausiliare dell’archidiocesi metropolitana di Perugia - Città della Pieve e titolare di Termini Imerese, a norma del Diritto comune. Per ciò che riguarda la tua ordinazione, ti è lecito riceverla da qualsiasi Vescovo cattolico, secondo le prescrizioni liturgiche. Ma prima di accedere a essa, dovrai emettere la professione di fede e il giuramento di fedeltà a Noi e ai nostri successori. Poni infine ogni cura nel rafforzare il legame con l’Arcivescovo cui sei stato posto accanto. Non ci rimane, diletto figlio, se non affidarti all’intercessione della beatissima Vergine Maria: imitando la sua costanza nella fede potrai adempiere con maggior dedizione ai compiti a te affidati. Francesco Dato a Roma in San Pietro, il 30 maggio dell’anno del Signore 2014, secondo del nostro Pontificato MONS. GIULIETTI VESCOVO VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Spirito sempre giovane La multiforme attività di mons. Giulietti al servizio del Vaticano (per le Gmg), della Cei, della pastorale giovanile, dei pellegrinaggi e dei mass media M ons. Paolo Giulietti è nato a Perugia il 1° gennaio 1964, ordinato presbitero il 29 settembre 1991 dopo aver frequentato il Pontificio seminario regionale umbro “Pio XI” dall’ottobre 1985 al giugno 1991. Il 25 luglio 2005 viene nominato da Papa Benedetto XVI “cappellano di Sua Santità” con il titolo di “monsignore” come riconoscimento alla sua opera svolta da responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei dal 2001 al 2007, distinguendosi nell’organizzazione della partecipazione di migliaia di giovani italiani alle Giornate mondiali della gioventù di Toronto, Colonia e Sydney. Ai giovani ha sempre rivolto la sua attenzione pastorale, promuovendo da direttore diocesano e regionale della Pastorale giovanile un’opera di evangelizzazione che ha visto protagonisti gli stessi giovani. Non è un caso che i suoi studi teologici superiori l’abbiano portato a conseguire la licenza in Teologia pastorale con specializzazione in Pastorale giovanile presso il dipartimento di Pastorale giovanile e catechetica della Pontificia Don Paolo alla celebrazione di ingresso nella parrocchia di Ponte San Giovanni università salesiana. Per diversi anni è stato assistente diocesano del settore Giovani dell’Azione cattolica e dell’Acr e del gruppo Fuci di Perugia. È stato anche responsabile e formatore degli obiettori di coscienza della Caritas diocesana e assistente spirituale della comunità di accoglienza Caritas per detenuti “San Giuseppe Cafasso”. È stato parroco ed amministratore parrocchiale dal 2007 al 2012 e da vicario generale (nomina ricevuta nel 2010) ha svolto fino a luglio 2014 le funzioni di amministratore parrocchiale, oltre ad essere canonico della cattedrale di San Lorenzo. Attualmente è assistente spirituale della confraternita di San Jacopo di Compostella in Perugia, presidente dell’associazione “Hope”, direttore dei programmi di Umbria Radio (emittente diocesana a diffusione regionale aderente al circuito nazionale InBlu) e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Giovanni Paolo II per la gioventù” di Roma. Promotore del pellegrinaggio a piedi e grande conoscitore degli itinerari percorsi da milioni di pellegrini ogni anno nel raggiungere le principali mete di spiritualità del Continente europeo, come Santiago de Compostela, Roma, Loreto e i luoghi sacri di Terra Santa, è autore di alcune guide per pellegrini, tra le quali La Via di Francesco, rivelatasi una sorta di best-seller in questo settore dell’editoria. Si tratta della guida ufficiale per i pellegrini sulla strada di san Francesco d’Assisi, “per entrare in contatto con la sua straordinaria esperienza di vita, che non smette di affascinare e di interrogare gli uomini di ogni tempo”, realizzata in collaborazione con il consorzio “Umbria and Francesco’s Ways” sostenuto e incoraggiato dallo stesso mons. Giulietti. R. L. VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 LA VOCE MONS. GIULIETTI VESCOVO L’impegno, e soprattutto lo stile, di mons. Giulietti negli anni in cui organizzava le Gmg Aneddoti di vita M C orresponsabilità, paternità, missionarietà: tre parole per uno stile di vita. In questo quadro esistenziale mi piace raccontare gli anni vissuti al fianco di don Paolo al Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei a Roma nella preparazione della partecipazione degli italiani alle Giornate mondiali della gioventù di Toronto (Canada), Colonia (Germania) e Sydney (Australia) e dell’Agorà dei giovani italiani a Loreto. Don Paolo è stato importante per il cammino dei giovani in Italia, perché ha saputo intrecciare queste tre parole facendone un tessuto esperienzale tra tutti i componenti dell’Ufficio, i direttori regionali e il vasto mondo laicale. La pastorale giovanile in Italia ha saputo trovare in don Paolo un fine tessitore di relazioni interpersonali, frutto di un reale e fruttuoso incontro sul territorio. I segni concreti lasciati da questo lavoro relazionale si sono concretizzati in modo particolare in due intuizioni maturate dalla sua fantasia pastorale: il triennio che la Chiesa in Italia ha dedicato al mondo giovanile con l’Agorà dei giovani italiani (20062008) e lo stile preparatorio nel vivere le Gmg. A proposito di queste ultime, sua è stata la scelta di “Casa Italia”, una struttura di riferimento per i pellegrini italiani e per l’intera organizzazione dell’Ufficio e dei volontari, ottimizzando tempi, costi, attrezzature. Sempre nel contesto delle Gmg, vissute a Toronto e a Colonia, per creare maggiore sintonia e unione tra i giovani pellegrini italiani provenienti dalle varie diocesi, don Paolo si inventò la “Festa degli Italyani”: solitamente in un grande stadio dove fare festa, riflettere e rafforzare lo 7 Don Paolo sul Palco dell Agora dei giovani a Loreto Tessitore di relazioni Come prendere decisioni “non dall’alto”. La testimonianza di un suo stretto collaboratore presso gli Uffici Cei spirito ecclesiale di una Chiesa quale l’Italia assieme ai propri Vescovi, riuniti attorno a due simboli di fede tipicamente italiani: la croce di San Damiano e la statua della Madonna di Loreto. Nel vederlo servire la Chiesa, mi ha insegnato la corresponsabilità ecclesiale, facendomi sentire autore e realizzatore di ciò che si pensava assieme, a piccoli tratti ma con passo costante e regolare, tipico del pellegrino - a lui ben noto. Grazie a una responsabilità tessuta dall’interno, e non imposta dall’alto, che prende vita e matura quel senso di paternità che caratterizza don Paolo, complice anche la sua stazza da uomo buono, accogliente e che per essere arrabbiato deve impegnarsi seriamente! In tale cornice don Paolo, con discrezione e vero affetto, mi ha aiutato a divenire padre della mia vita, della famiglia e del lavoro che ho sempre amato e che amo, a servizio della Chiesa. Quando assieme a tutti componenti dell’Ufficio ci si ritrovava il lunedì mattina per la riunione programmatica della settimana, ricordo che lui ripeteva costantemente: “Di che cosa ha bisogno quella realtà, prima ancora dei nostri progetti?”. Niente era studiato a tavolino che non avesse il sapore e il profumo del vissuto, della fatica, della perseveranza che, a suo tempo, dava il frutto sperato. I direttori regionali della Pastorale giovanile, che si sono avvicendati negli anni, hanno saputo apprezzare lo stile di paternità operativa e fattiva. Il suo amore per i giovani nasce dall’amore per Cristo, e il suo servizio in Cei è maturato nel senso di libertà interiore, fuori da ogni logica di potere. Infine sono convinto che la pastorale giovanile italiana, negli anni di servizio di don Paolo, sia cresciuta anche nel versante della missionarietà, aiutandola a vedere ogni situazione nella globalità (e complessità) dello scenario mondiale. Marco Federici referente Cei per le Gmg i è stato chiesto di raccontare alcune note di colore sulla vita di don Paolo. Beh, la sua risata fragorosa e contagiosa rappresenta la prima caratteristica solare. Anche perché a sorridere non è solamente il suo volto, ma tutto il corpo, che viene trasportato in una compartecipazione di gioia che travolge i presenti. Mi permetto di raccontare alcuni aneddoti, tra i tanti, che conservo nella mia memoria al fianco di don Paolo. Eravamo a Colonia per la Gmg. La base per i pellegrini italiani era Casa Italia. Don Paolo non si è mai risparmiato o tirato indietro innanzi a lavori manuali “da operaio”. Ho viva la scena di lui che sale sul “muletto” per scaricare le pedane dal camion strapieno di materiale per allestire la Segreteria dell’Ufficio, l’occorrente per squadra dei volontari e l’accoglienza dei pellegrini italiani. Su quel muletto si trovava a suo agio come se avesse fatto sempre quel lavoro. Per prepararsi alla Gmg di Colonia si era fatto tutta a piedi la via Francigena camminando per un mese intero. L’amore per la sua cara Umbria ce lo manifestò in diversi modi: ricordo quella volta che portò tutti noi dell’Ufficio Cei a Gubbio il giorno della corsa dei Ceri! Un’altro aneddoto che rappresenta una caratteristica di don Paolo, e che non potrò mai dimenticare, è la scena vissuta a Toronto, sempre in preparazione della Gmg. L’organizzazione aveva preparato per tutti i responsabili della pastorale giovanile dei singoli Paesi un concerto con ben 500 strumentisti ed elementi. Dopo i primi dieci minuti di esecuzione, alla mia destra vedo don Paolo reclinare il capo e lasciarsi andare al sonno ristoratore, pur essendo a tre metri dall’orchestra e dalla potenza sonora che ne usciva. È il caso di dire: il sonno dei giusti! M. F. LA VOCE ACCADE IN UMBRIA 8 SetteGIORNI a cura di Enzo Ferrini AMBULATORI APERTI ANCHE LA DOMENICA Ambulatori aperti fino alle dieci di sera, di sabato ed anche la domenica mattina per ridurre ad un massimo di 30 giorni i tempi di attesa per visite mediche ed analisi. È quanto prevede il piano straordinario per ridurre le liste di attesa che dovrebbe entrare in vigore nell’ottobre prossimo e che la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha definito “una sfida molto alta”. “La sanità umbra - ha detto la governatrice - per efficienza, qualità e sostenibilità economica rappresenta una eccellenza, come confermato anche da uno studio pubblicato dal ’Sole 24 ore’”. Ottobre è vicino ed i cittadini, che in troppi casi hanno dovuto aspettare mesi per visite specialistiche, potranno verificare se la promessa sarà stata mantenuta SI PUO’ PAGARE IL TICKET ANCHE ALLA POSTA Senza aspettare ottobre nella sanità pubblica c’è invece un’altra novità che è già operativa: il ticket si può pagare anche alle Poste o su internet. Nel primo caso i cittadini potranno recarsi nei 265 uffici postali dell’Umbria o, se fuori regione, nei 5.700 uffici postali di tutta Italia dotati del servizio “Sportello amico”. Chi vuole pagare on-line potrà invece accedere al sito www.postesalute.it 6 MILIONI E MEZZO PER SCUOLE PIU’ SICURE Ci sono novità positive anche per le scuole: dal governo stanno per arrivare 6 milioni e mezzo di euro per migliorare la sicurezza degli edifici di 31 scuole umbre: 19 in provincia di Perugia e 12 in quella di Terni. Adesso però dovrà mettersi in moto la complessa macchina burocratica per l’aggiudicazione degli appalti e l’esecuzione dei lavori. Forza! CENA DAVANTI AL DUOMO CONTRO GLI SPACCIATORI’ C’ è poi anche il tema della sicurezza dei cittadini al centro della attenzione pubblica soprattutto a Perugia. I dati forniti dalle forze di polizia sembrano rassicuranti: in Umbria più arresti e meno reati nell’ultimo anno. Dati che però evidentemente non sono sufficienti a riportare serenità in una comunità alle prese con i tanti problemi di una crisi economica che sembra non finire mai. E così l’associazione “Perugia non è la capitale della droga” ha organizzato lunedì scorso una singolare protesta: una tavola imbandita ed una cena per 4 commensali sulle scale del Duomo di Perugia. Come messaggio per gli spacciatori: “la città è nostra e non vostra”. Una protesta decisa dopo che nelle sere precedenti gli spacciatori avevano minacciato alcuni bambini che stavano giocando perchè non volevano essere disturbati ... nel loro lavoro. DAGLI STADI LA SOLIDARIETÀ AGLI OPERAI DELL’AST Il Perugia ha perso per 3-1 la sua prima amichevole importante con il Bordeaux ma allo stadio Curi ha vinto la solidarietà: su un grande striscione era scritto: “a fianco degli operai Ast”. Sì, gli oltre 500 operai delle Acciaierie, i “cugini” e da sempre rivali ternani che rischiano il posto di lavoro. E non solo loro perchè anche in provincia di Terni ci sono tante aziende in crisi. Dai palazzi della politica, per iniziativa di 4 consiglieri comunali, arriva allora la proposta di costituire un fondo di solidarieta per chi perde il lavoro con il 30 per cento di indennità e gettoni di presenza di tutti gli eletti (dal Comune al Parlamento europeo) per rappresentare la comunità ternana. Una solidarietà tangibile oltre a quella - anche questa certo necessaria delle tante parole e promesse. VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Sanità, il Piano “taglia-liste d’attesa” C i vorranno al massimo 30 giorni per avere il primo accesso ad una prestazione sanitaria. Parola della Presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ha presentato in questi giorni il Piano straordinario per i tempi d’attesa adottato dalla Giunta regionale. L’obiettivo è già tutto nel nome: abbattere il limite di giorni necessari per accedere alle prestazioni sanitarie, in particolare diagnostiche e di specialistica, per cui si evidenzia una certa criticità relativa ai tempi di attesa. “Con questo piano – ha spiegato la Presidente Marini – intendiamo mettere a punto un nostro ‘modello’, una sperimentazione Fila agli sportelli Cup per prenotazioni e pagamento del ticket sanitario su scala regionale che potrebbe rappresentare anche una buona pratica per le altre regioni”. Per raggiungere questo obiettivo, il Pia- Strutture aperte fino alle 22 aziendali. no regionale prevede di allungare (fino e nel fine settimana, accordi I direttori saranno, quindi, chiamati a alle 22) ed estendere anche al sabato e delineare specifiche azioni di intervenalla domenica l’orario di utilizzo delle con gli istituti privati e to nell’ambito di quattro aree: la dostrutture diagnostiche. Per evitare poi gli servizi di razionalizzazione manda di prestazioni sanitarie e la relaappuntamenti nulli (ovvero quelli a cui tiva offerta, i sistemi di monitoraggio e l’interessato, pur avendo effettuato la delle prestazioni controllo e la comunicazione ai cittadiprenotazione, non si presenta per dini e agli operatori del settore. Le parole menticanza o sopravvenuti impegni) la mentre è già operativo l’accordo con Po- chiavi saranno razionalizzare e ottimizRegione ha stabilito di attivare un recal- ste Italiane per il pagamento online di zare risorse, personale, strutture. Un ling automatico dei cittadini che hanno tutte le tariffe per prestazioni prenotate esempio su tutti, oltre agli interventi già effettuato la prenotazione al fine di ri- tramite CUP. citati, il Piano prevede di unificare la cordare, confermare o annullare l’ap- Il Piano – almeno nelle intenzioni della modalità delle prescrizioni non soltanto puntamento fissato. Previsto un numero Regione – sarà operativo dal prossimo attraverso la formazione del personale unico per le disdette. autunno. Per questo la Presidente Mari- sanitario, ma anche mediante una coVerranno, inoltre, maggiormente coin- ni ha stabilito che i direttori generali del- municazione regionale pianificata che volte ed utilizzate nell’esclusivo ambito le aziende sanitarie ospedaliere e locali standardizzi e renda efficace l’informaregionale le strutture private conven- avranno tempo fino al prossimo 10 set- zione nei confronti dei cittadini. zionate con il servizio sanitario pubblico, tembre per predisporre i relativi piani Laura Lana SANITA’/2 Un miliardo e mezzo di fondi e 28 interventi di edilizia ospedaliera I n arrivo fondi per la sanità umbra. Dal Fondo sanitario nazionale per il 2014, le cui modalità di riparto sono state definite dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni in questi giorni, l’Umbria otterrà 1 miliardo 630 milioni di euro, 36 in più rispetto al 2013, buona parte dei quali – ha sottolineato la Presidente della Regione, Catiuscia Marini - saranno investiti nel Piano straordinario per i tempi d’attesa. Fondi in arrivo anche nel campo dell’edilizia ospedaliera. A seguito dell’Accordo di programma per il settore degli investimenti sanitari, sottoscritto nel 2013 da Regione, ministero della Salute e dell’Economia, sono previsti 28 interventi per oltre 98 milioni di euro. Dei 28 interventi in programma, però, quattro, con un importo complessivo di oltre 64 milioni di euro, sono bloccati perché in attesa della valutazione ministeriale. Si tratta della riqualificazione degli Ospedali di Castiglione del Lago e Città della Pieve, l’acquisto di tecnologie area Trasimeno e della realizzazione dell’Ospedale Narni-Amelia, l’intervento più sostanzioso con quasi 55 milioni di euro. Questi gli altri interventi. All’Azienda Usl Umbria 1 andranno 4 milioni di euro per: completamento della struttura libera professione dell’Ospedale di Città di Castello; adeguamento degli impianti della sede del D.I.P. di Città di Castello e della “Rsa” S. Margherita ; attrezzature per la senologia di Piazzale Europa a Santa Maria della Misericordia Perugia e per l’ospedale di Assisi. All’Azienda Usl Umbria 2 andranno 8 milioni 746 mila euro per: abbattimento delle barriere architettoniche nell’Unità di Convivenza del Dipartimento salute mentale e nel Distretto n. 3 di Foligno; opere nell’Ospedale di Norcia, di Cascia e all’Hospice di Spoleto; aggiornamento delle apparecchiature distribuite sull’intero territorio aziendale; studi intramoenia, servizio trasfusionale e Pronto Soccorso dell’Ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto. E ancora messa in sicurezza della Casa della Salute di Trevi, acquisizione del compendio “San Carlo” a Spoleto e digitalizzazione delle immagini in tutti i presidi ospedalieri aziendali. All’Azienda Ospedaliera di Perugia spetteranno 4 milioni 170 mila euro per l’adeguamento antisismico dell’ex Silvestrini. Infine all’Azienda ospedaliera di Terni gli interventi comporteranno una spesa di 16 milioni 892 mila euro per: l’adeguamento antincendio, la diagnostica per immagini e radiologia, medicina nucleare in continuità di PET DTAC, il risanamento delle facciate, ristrutturazione di alcuni servizi e di quello di anatomia patologica, la costruzione di un bunker per un nuovo acceleratore lineare e l’acquisto di attrezzature. L. L. SCUOLA Dal 2010 ad oggi già spesi 41 milioni di euro Lavori in corso per la sicurezza E’ un bilancio positivo quello tracciato dalla vicepresidente della Regione, Carla Casciari, rispetto all’edilizia scolastica, di cui ha la delega. Dal 2010 ad oggi – dichiara la vicepresidente – sono stati impegnati 41 milioni di euro per 300 interventi presso i 900 istituti scolastici esistenti in Umbria (secondo il censimento della Regione), di cui 676 in Provincia di Perugia e 224 in quella di Terni. I 41 milioni di euro sono la somma di risorse provenienti da fondi comunitari, regionali e statali: 8 milioni 165mila euro sono arrivati dall’Ue per 43 interventi, 6 milioni 105 mila euro da risorse regionali per 70 interventi e i restanti 24 milioni 892 mila 990 euro dal Governo centrale per 148 interventi. Fin qui il passato. Notizie positive ar- rivano, però, anche per il futuro. In seguito al Decreto Renzi, infatti, all’Umbria sono stati assegnati 8 milioni 504 mila euro, che permetteranno di realizzare 87 interventi: 1milione 300mila euro andranno per la costruzione di una nuova scuola a Todi, 6 milioni e mezzo per 32 lavori di messa in sicurezza di varie scuole e i restanti 641mila euro per il miglioramento di 54 edifici. L’assessore regionale alle Opere pubbliche e alla mitigazione del rischio sismico, Stefano Vinti, ha però sottolineato come gli 8 milioni e mezzo di provenienza statale siano insufficienti a coprire il fabbisogno reale degli istituti: “Almeno 230 scuole – ha spiegato – necessitano di verifica antisismica per cui occorrono almeno 2 milioni e mezzo. Senza tener conto dei fondi necessari per coprire il costo di Tecnici ispezionano una palestra scolastica eventuali interventi di messa in sicurezza post-verifica”. A partire da settembre, inoltre, la Regione metterà a disposizione dei cittadini gli open data relativi a molti servizi, fra cui l’anagrafe regionale per l’edilizia scolastica appena creata, degli studenti e degli asili nido. A dicembre poi la Regione, tra le prime in Italia, consegnerà al Ministero dell’Istruzione tutti i dati relativi all’edilizia scolastica per la costituzione del Sistema Nazionale delle Anagrafi dell’edilizia scolastica. LA VOCE ACCADE IN UMBRIA VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Il perdono ridà dignità all’uomo con il priore di Bose, Enzo Bianchi, a Santa Maria degli Angeli I Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose,durante il suo intervento alla Domus Pacis Ma Bianchi risponde anche alla domanda delle domande con estrema semplicità e chiarezza: perché l’uomo è portato a fare del male? “Nel profondo del nostro essere, nelle nostre vene e nelle nostre cellule – dichiara il priore – siamo degli animali e, come tali, quando subiamo un torto, reagiamo secondo il nostro istinto di conservazione che vuole farci vivere ad ogni costo; per questo, siamo portati a difenderci e a rispondere con la vendetta. Ma il Male è come un virus che ci infetta e, alimentato dall’ ‘occhio per occhio, dente per dente’, diventa una malattia e poi un’epidemia. L’unico interruttore, l’unico antidoto capace di interrompere questa spirale di violenza e dolore è il perdono”. Come farlo? Senza dimenticare il torto o forzare il dolore, ma “imponendosi un iniziale e forzoso atto di rinuncia alla rabbia e alla vendetta, coadiuvato dalla lucida analisi dell’altro, che è sempre più grande del peccato che ha commesso. Poi affidandosi a Dio per chiedere con tutta la forza necessaria il vero e completo perdono, che solo da Lui può arrivare”. Laura Lana Il monastero di San Masseo della comunità di Bose di Assisi A d Assisi è presente una comunità di Bose presso il monastero di San Masseo (www.monasterodibose.it) - ubicato a mezza costa del colle di Assisi tra Santa Chiara, San Damiano e la Porziuncola - dove è possibile trovare ospitalità e momenti di preghiera e riflessione. “Una piccola oasi – come la definiscono in comunità – per quanti desiderano procedere nella vita di ogni giorno nel cammino verso il Regno”. Le attività proposte sono la preghiera quotidiana, la lectio divina (cioè lo studio e la preghiera dei testi biblici della domenica e delle feste) e giornate di ritiro in- dividuale sotto la guida di un membro della comunità. Oltre alle attività spirituali, la comunità di Bose – costituita da uomini e donne provenienti da confessioni cristiane diverse, San Masseo che praticano la vita monastica, il celibato, la comunione fraterna e l’obbedienza al Vangelo – si dedica al lavoro in un uliveto, un vigneto e un orto, loro fonti di sostentamento. L’INTERVENTO A ffrontiamo per l’ennesima volta un tema che non fa proseliti. Non fa neppure audience e non incrementa i lettori. Anzi, rischia proprio di farne perdere, in tempi di populismo dilagante. Ma fa lo stesso, direbbe don Oreste Benzi: se una battaglia è giusta, va combattuta ugualmente, proprio come fece il sacerdote riminese con i rom, altro tema inviso all’opinione pubblica dominante. Lui non se ne importò e continuò le sue lotte in favore dell’uomo umiliato e offeso. Noi andiamo di conseguenza e ci battiamo per la libertà d’informazione nel nostro Paese e contro (sì, contro) una campagna di disinformazione volta a screditare certa carta stampata. I contributi pubblici all’editoria sono considerati un regalo di Stato. Sarà anche successo questo, in diversi casi, ma l’intero sistema non è tutto da buttare. Si tratta, diciamolo subito, di un sostegno al pluralismo nell’informazione. Il mercato, da solo, non è sufficiente per garantire la presenza di più voci nel panora- ABAT JOUR A cura di Angelo M. Fanucci Quel ragazzo di 25 anni fa PERDONO DI ASSISI. Incontro l perdono è l’unica esperienza di salvezza che noi uomini, creature fragili e imperfette, possiamo sperimentare sulla Terra”. Così Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, ha descritto questo “grande mistero cristiano” al nutritissimo pubblico venuto ad ascoltarlo venerdì al teatro delle Stuoie della Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, in occasione della Festa del Perdono di Assisi. Inserendosi tra due uomini che non portano solo lo stesso nome, ma anche lo stesso messaggio evangelico di carità – Francesco d’Assisi che volle questa solennità e l’attuale Pontefice – Enzo Bianchi ha ribadito con forza che l’unica cosa di cui l’uomo ha bisogno è la misericordia e che un uomo resta prima di tutto un uomo, nonostante il male commesso e a prescindere dal male commesso. “Nessun uomo è il Male – ha sottolineato -, ma è una creatura di Dio che ha inferto del male a sé o agli altri in un determinato momento della sua vita. Proprio per questo Dio ci ama gratuitamente, senza bisogno di meriti, in una scandalosa simultaneità per cui ci ha già perdonati quando ancora noi siamo peccatori e non abbiamo chiesto l’assoluzione”. Un’esperienza esclusivamente divina, quindi, e umanamente irraggiungibile quella del perdono? Tutt’altro. Enzo Bianchi ribadisce più di una volta la necessità di passare da un perdono “vissuto solo a livello personale ad una virtù richiesta ad un’intera comunità, così da sviluppare un’etica e una cultura del perdono” che, fattivamente, si trasformino “in una politica in ambito sociale e giuridico”. “La giustizia umana – spiega Enzo Bianchi – è necessaria per regolare il vivere sociale, ma solo il perdono sa ridare ad un uomo la sua dignità e sa farlo ricominciare come creatura nuova”. 9 maggiore rigore nella distribuzione delle risorse pubbliche. Ciò vale, evidentemente, anche in questo caso. Però, soprattutto in fasi di ristrettezze economiche, occorre operare dei distinguo e agire con maggiore raziocinio. Il pluralismo informativo è un valore? Il territorio in Italia ha un senso? Più testate attive sono una ricchezza? Oppure è sufficiente qualche informazione generica magari diffusa online, come a volte si vuole far credere, rispetto a un dibattito e a un confronto che può costituire parte del sale di una sana democrazia partecipata? Sono questi gli interrogativi a cui occorre dare una risposta prima di eliminare un sistema, certamente imperfetto e migliorabile. Un sistema che ha anche avuto il merito di sostenere una certa editoria libera, di idee e del territorio che, in svariati casi, dà voce e spessore a realtà altrimenti obbligate all’oblio da un circo costituito da grandi network fin troppo autoreferenziale. Francesco Zanotti presidente Fisc I contributi all’editoria: non regalo di Stato ma garanzia democratica Alla Camera dei Deputati in arrivo una proposta di legge che prevede l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. Sicuri che sia un bene per la vita democratica? Da tempo la Fisc si batte contro gli sprechi e invoca rigore nella distribuzione delle risorse pubbliche, ma... ma dell’informazione. E proprio questo settore, così delicato e importante per la crescita e lo sviluppo democratico di un Paese che amerebbe definirsi avanzato, non può essere considerato alla stregua di qualsiasi altro comparto. Si invoca spesso l’Europa, a volte anche a sproposito. Per la carta stampata e l’informazione più in generale, invece, si tace su quanto accade nel nostro conti- nente. In quasi tutti gli Stati l’informazione viene sostenuta, con sistemi diversi, ma è certo che viene aiutata. È troppo importante per essere lasciata alla dinamica domanda-offerta. Pensiamo a ciò che accade quando si verifica un colpo di Stato: di norma si mette subito mano alle radio, alle tv, alla carta stampata, appunto perché è proprio da questi mezzi che dipende molto della vita di una comunità nazionale. Ora in Italia è in dirittura d’arrivo alla VII Commissione della Camera dei Deputati, nel disinteresse quasi generalizzato e all’inizio del mese di agosto, una proposta di legge che prevede l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. Intendiamoci subito e molto bene: da tempo la Fisc si batte contro gli sprechi e ha sempre invocato In piedi, a piazza Tienanmen, in piedi, a braccia larghe, in camicia, con la giacca in una mano e una busta nell’altra. Solo davanti alla fila di carri armati. Era il 5 giugno 1989, a un tiro di schioppo dalla Città proibita di Pechino. In piedi, inerme, per fermare la repressione dei diritti civili e sociali che le masse reclamavano, e che la Repubblica popolare cinese si apprestava a schiacciare. È stato ed è il Rivoltoso sconosciuto. Pare il suo nome fosse Wang Weilin, o forse Wang Lianxi. Pare che fosse uno studente. Pare che avesse 19 anni. Pare, ma nessuno ci giurerebbe. Quella foto è stata inserita, nel 2003, dalla rivista Life nella rubrica “Le 100 foto che hanno cambiato il mondo”. La rivista Time ha inserito il ragazzo tra “Le persone che più hanno pesato sul XX secolo”. Il pilota del carro armato rifiutò di polverizzarlo, fermò il suo bestione, aprì la torretta e aiutò il ragazzo ad arrampicarsi fin lassù. Parlarono. Cosa si dissero? La versione più accreditata mette in bocca al ragazzo alcuna frasi smozzicate: “Perché siete qui?”, e poi: “La mia città è nel caos per colpa vostra”, e poi: “Arretrate, giratevi e smettetela di uccidere la mia gente”; e poi: “Andatevene!”. Che fine ha fatto il Rivoltoso sconosciuto? Certamente fu arrestato sul posto per ordine del Governo cinese e portato via. Poi? Un quotidiano britannico ha diffuso la notizia che sia stato giustiziato giorni dopo l’accaduto. Nella cerchia ristretta dei potenti che circondavano Nixon, si diceva che era stato ucciso 14 giorni dopo la manifestazione, o forse giustiziato da un plotone d’esecuzione pochi mesi dopo. Solo la semiufficiale rivista Red China Blues afferma che è, ancora vivo e risiede in Cina. Il governo della Repubblica popolare cinese ha dato pochissime informazioni, e tutte insignificanti, a proposito dell’incidente e del ragazzo. Nel 1990 l’allora segretario generale del Partito comunista cinese, Jiang Zemin, alla domanda di una giornalista su cosa fosse successo al ragazzo rispose: “Penso non giustiziato”. Notate bene: “penso”. Non “so”, no: “penso”. Nel 2009 l’agenzia di stampa Asia News affermò che era stato condannato al carcere duro, ed era stato liberato solo nel 2007, dopo 18 anni di carcere, subito prima delle Olimpiadi di Pechino; sembra che sia stato internato in un ospedale psichiatrico, dove tuttora sopravviverebbe. Compitino per l’estate (ammesso che l’estate finalmente arrivi): rintracciate e intervistate uno dei ragazzi che prima e dopo il 1968 proclamarono al mondo, senza nemmeno il beneficio d’inventario, che il sole dell’avvenire s’era definitivamente fermato sui cieli della Cina. Oppure fate un salto a Milano, cercate Aldo Brandirali, eletto al Comune prima nelle liste della Dc, poi in quelle di Forza Italia, e chiedetegli se è vero che nel post-Sessantotto presiedeva alla celebrazione di “matrimoni rossi” usando il libretto di Mao al posto del Rituale cattolico. LA VOCE ATTUALITÀ 10 IMMIGRAZIONE. Sulle navi della Marina che svolgono l’operazione “Mare Nostrum” VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Stipendi e saperi non si incontrano Un salvataggio durante una delle operazioni “Mare Nostrum” Rischio Ebola? No O ltre 900 militari impegnati, cinque navi, due elicotteri pesanti, un aereo munito di dispositivi all’infrarosso, uno per la ricognizione marittima e una rete radar costiera. Sono i protagonisti dell’operazione “Mare Nostrum” che, iniziata il 18 ottobre 2013 per gestire lo stato di emergenza umanitaria in corso nello Stretto di Sicilia all’indomani del tragico naufragio di fronte all’isola dei Conigli a Lampedusa, ha dato finora accoglienza a circa 90 mila migranti. “Grazie al personale medico a bordo, l’attività di visita delle persone non avviene dopo lo sbarco nei Centri di accoglienza, ma sulle navi”, dice Aldo Morrone, primario di Medicina delle migrazioni dell’Ifo San Gallicano di Roma. Il prof. Morrone, in qualità di esperto del ministro della Salute, è in questi giorni al lavoro sulle navi della Marina militare per tenere corsi di formazione e aggiornamento sui rischi di malattie e la profilassi all’interno dell’operazione “Mare Nostrum”. “Abbiamo iniziato qualche giorno fa spiega - dal porto di Augusta, poi ci siamo diretti a Brindisi e Taranto. Ora siamo ripartiti da La Spezia per fare formazione agli operatori che si spostano continuamente tra una nave e l’altra”. In Europa e negli Stati Uniti si comincia a parlare con sempre maggiore insistenza di rischio Ebola. Dobbiamo preoccuparci? “A bordo delle nostre navi sono in atto misure di profilassi e di igiene di alto profilo; ciascun operatore è in grado di affrontare il rischio di qualunque malattia contagiosa. Potremmo fronteggiare addirittura un eventuale allarme Ebola, che tuttavia è impossibile si verifichi in Italia perché i migranti non provengono da quelle aree”. Dunque possiamo stare tranquilli? “Gli immigrati che accoglie la Marina militare sono sani perché c’è già stata una selezione in partenza. Fuggire è un investimento economico che certamente i poveri e i malati non possono permettersi. Oggi abbiamo un’immigrazione in gran parte dovuta alla guerra e all’impossibilità di vivere in Paesi a forte impronta dittatoriale. Le persone non fuggono per cercare lavoro: fuggono per salvarsi la vita. Questo deve essere chiaro. Dall’inizio dell’operazione non c’è stato nessun caso di malattia infettiva negli operatori, e due casi di malattia nei migranti che, tuttavia, sono stati immediatamente identificati e sottoposti a trattamento. È un’incidenza minore di quella che abbiamo nella popolazione residente in Italia”. Quali sono le principali problematiche di salute dei migranti? “Numeri alla mano, con visite effettuate da specialisti, non ci sono dubbi circa la buona qualità della condizione di salute dei migranti che arrivano in Italia. Lo shock maggiore, così come la principale causa di morte, è dovuto al viaggio in condizioni disperate. Per questo si muore, non per le malattie: ci sono gommoni di qualità diversa e adesso cominciano a proliferare quelli prodotti in Cina, che si sciolgono letteralmente al sole. Molte morti sono dovute a questa ragione: chi purtroppo si trova su imbarcazioni simili, è destinato quasi inevitabilmente a morire. La tratta dei migranti è gestita da una vera e propria rete criminale che non ha interesse a far arrivare le persone sane, ma a sfruttare la loro necessità per fare soldi”. L’accoglienza dei migranti è una questione che riguarda soltanto l’Italia? “Ci vorrebbe un investimento maggiore da parte dell’Unione europea. Ma una crisi scaccia l’altra: quella ucraina non è nemmeno iniziata che già il conflitto tra Gaza e Israele l’ha cancellata. La situazione drammatica che viviamo quotidianamente nelle acque del Mediterraneo, tuttavia, imporrebbe un’attenzione a livello internazionale che dovrebbe essere permanente. Invece non mi pare di cogliere, da parte delle istituzioni, il senso di una tragedia che è espressione della instabilità politica: la fuga nel ‘Mare Nostrum’ è la punta estrema di una situazione che nasce altrove”. Riccardo Benotti Il dato della remunerazione parla chiaro: i docenti italiani sono agli ultimi posti in Europa. A questo si aggiunge il tema del loro lavoro ridotto a un puro calcolo orario... N on sarà solo un problema di soldi, certo. Sarà che è una missione, come si ripete da secoli, ma è anche un fatto di dignità. Da noi, sono ormai una categoria proletarizzata, Altrove però la situazione cambia radicalmente. Ad esempio nel piccolo Lussemburgo, dove - calcolando le cifre al lordo - gli insegnanti (dati Ocse 2013) partono da 67 mila euro per arrivare, nei licei, a circa 135 mila. Non esattamente la situazione dei docenti nostrani, che stanno più ore in cattedra dei loro super-remunerati colleghi del Lussemburgo: 18 ore settimanali contro 17,5. L’Italia, tra l’altro, è uno dei Paesi europei in cui i salari sono cresciuti di meno. Negli istituti di istruzione superiore la base di ingresso è di quasi 25 mila euro per arrivare ai 39 mila di fine carriera. Cifre, aride cifre, che però ci relegano ai posti di rincalzo in Europa: il tetto in Francia (dove tuttavia si lamentano per la perdita del potere d’acquisto), è di 47 mila euro, ma lì ci sono benefit per alleviare distanze e affitti, mentre in Germania è difficile fare una valutazione, viste le differenziazioni tra Laender (nel paese di Goethe lo stipendio è adeguato al tasso di inflazione), ma si può parlare di un tetto vicino ai 67 mila euro. Nel Regno Unito, dove sono previsti interventi del privato, si arriva a 42 mila euro dopo 10 anni. Da noi, il massimo salariale si raggiunge dopo 34 anni, una bella porzione di vita. Ma la situazione critica dell’insegnamento italiano è causata anche da altri fattori. Uno di essi è probabilmente un abusato ricorso alla quantizzazione temporale, che ha fatto parlare (e poi ritrattare) dalle parti di viale Trastevere delle famose 36 ore. La domanda è: si può fare un discorso esclusivamente matematico in un mondo di sensibilità in germoglio, da proteggere e da stimolare - il che richiede una partecipazione, un ruolo naturale, anche a non volerlo esercitare, di guida e di filtro nei riguardi del mondo? Anche perché questo mondo è popolato di “cattivi maestri” mediatici che offrono modelli di vita alternativi all’impegno e allo studio. E che talvolta li mettono in ridicolo. Se il Ministero privilegia la quantità, allora deve spiegare ai docenti perché le montagne di compiti in classe e di verifiche da correggere non debbano essere valutate quantitativamente, senza parla- re della preparazione delle lezioni e dell’aggiornamento. A proposito di questo, molti si interrogano sul fatto che si parli solo di tempo e non di saperi. Può capitare che un docente sia un riconosciuto esperto della sua materia, con tanto di saggi e libri, e dedichi quindi molto tempo al suo aggiornamento. Questo - dicono gli interessati - significa sapere, e i saperi sono alla base del mestiere e dovrebbero essere calcolati, visto che si deve parlare di calcoli. Da qui al problema della rispondenza tra materia di insegnamento e laurea il passo è breve. La laurea in Psicologia permette di insegnare filosofia, un grecista può insegnare Letteratura italiana, e un italianista può insegnare Greco. E sono solo pochi esempi. Ci si aspetterebbe una razionalizzazione, poiché un italianista può dare il meglio di sé affrontando argomenti delle sue ricerche, catturando l’attenzione degli studenti e permettendo un uso - questo sì più razionale - del tempo in classe. Come in classe talvolta non riescono a stare i collaboratori del Dirigente scolastico che, nelle scuole con meno di 40 classi, non solo non sono esonerati dal servizio, ma devono riuscire anche a tirare avanti la baracca. Sfiorando talvolta lo sdoppiamento. Per non parlare di una contraddizione nel campo più importante oggi, quello dell’economia turistica. In un Paese come il nostro, la formazione di professioni turistiche, archeologiche, storiche, museali e comunque legate al territorio, sarebbe un forte incentivo alla ripresa. Risultato: la storia dell’arte viene cancellata da quasi tutti i professionali, mantenuta a stento nel triennio superiore dei licei (mentre si parlava di una sua estensione al biennio di base), la filosofia messa in discussione, come anche la lingua greca. Conservare e valorizzare il proprio patrimonio è il vero progresso economico, che tra l’altro è perfettamente compatibile con l’Era del Web, come dimostrano la sistemazione in internet di intere biblioteche e di codici antichi, la razionalizzazione e visualizzazione di musei, mostre e siti. Marco Testi LA VOCE ATTUALITÀ VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 “Comprano” un bambino ma poi lo rifiutano perché è Down STORIA. Benedetto XV fu tra i pochi a condannare quella “inutile strage” Il Papa che parlò contro la Grande guerra 100 anni fa scoppiava la Prima guerra mondiale, “travaglio dei regni e dei popoli” - come si legge in molte lapidi commemorative - destinata a sconvolgere lo scacchiere politico mondiale. L’assassinio a Sarajevo, il 28 giugno 1914, dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono degli Asburgo-Lorena, sarà ufficialmente la causa scatenante di quella macchina bellica - si metterà in moto esattamente un mese dopo, il 28 luglio - che stravolgerà l’Europa intera, facendo tramontare un’èra. Intanto, il 20 agosto 1914 moriva Pio X: gli agiografi diranno “di crepacuore” per quella guerra che non era riuscito a impedire. Negli ultimi tempi, infatti, si era fatto silenzioso e triste - lui così allegro e gioviale che a un prelato che cercava di convincerlo a concedere il cappello cardinalizio a un suo protetto, rispose, con quella bonomia che sapeva vedere lontano: “Avete sbagliato indirizzo: io non sono un cappellaio, sono soltanto un Sarto”. Ripeteva inascoltato: “Verrà il guerrone!”. Nel Conclave che s’aprì il 1° settembre erano presenti 57 dei 65 cardinali allora componenti il Sacro Collegio, e la questione si divise tra la scelta di un Pontefice dalla politica progressista, stile Leone XIII, o uno dal pontificato squisitamente religioso, come quello del Papa defunto. Prevalse la situazione di contingenza dettata dal clima di guerra, e i Cardinali diressero i loro voti sull’Arcivescovo di Genova, comprendendo che in quel momento la Chiesa aveva bisogno di essere guidata da un esperto diplomatico. Così, il 3 settembre, il card. Giacomo Della Chiesa veniva eletto al Soglio di Pietro. Assunto il nome di Benedetto XV, diede immediatamente prova di avere in pugno la situazione, dando precise indicazioni programmatiche e nominando, pochi giorni dopo, il card. Ferrata, filo-francese, segretario di Stato. Vorrei anch’io, dopo il bel ritratto tracciatone da don Remo Bistoni (vedi La Voce n. 22), porre l’attenzione sulla grande figura di questo Papa, poco conosciuto e da alcuni relegato a torto tra le figure di un passato remoto. Il 6 settembre venne incoronato, ma volle che la cerimonia si tenesse nella Cappella Sistina e non nella basilica di San Pietro, il tutto senza solennità, in rispetto della tempesta che si stava abbattendo sul mondo. Con grande coraggio, Benedetto XV, novello Geremia, seppe assumere il ruolo del profeta inascoltato; inerme davanti alle Potenze che crede- 11 P Benedetto XV Se si avrà la bontà di guardare al periodo storico (19141918) e a colui che le pronuncia (il Papa, ancora “prigioniero in Vaticano”), si comprenderà come queste frasi, che oggi diremmo scontate, furono invece pesanti come macigni. La vetta più alta Benedetto XV la raggiunse nella nota Ai capi dei popoli belligeranti , datata 1° agosto 1917 (ma in realtà spedita ai destinatari solamente il 9, dato che per il giorno Fin dall’inizio stabilito il testo non stigmatizzò la guerra era ancora ultimato), come “flagello dell’ira nella quale Papa Della di Dio” o la “più fosca Chiesa si dichiarò neutrale, come segno tragedia dell’odio di quella imparzialità che “si conviene a chi umano e della è Padre comune e tutumana demenza” ti ama con pari affetto i suoi figli”, invitando le Potenze alla cessavano solamente nell’utilità del- zione della guerra, “la quale, la guerra, e che risposero con ogni giorno più, apparisce gli insulti ai suoi continui ri- inutile strage!”. Definizione, questa, destinata a rimanere chiami alla pace. Fin dal suo primo messaggio, scolpita nella Storia, e che sal’8 settembre 1914, stigmatiz- rà la madre di quella, altretzò la guerra definendola “fla- tanto solenne, di Pio XII nel gello dell’ira di Dio”, rincaran- radiomessaggio del 24 agosto do la dose quando, nel 1915, 1939: “Imminente è il pericoanche l’Italia scese sul campo lo, ma v’è ancora tempo. Nuldi battaglia, definendo il con- la è perduto con la pace, tutto flitto “l’orrenda carneficina può esserlo con la guerra”. che disonora l’Europa”. Il 4 Sulle esili spalle di Benedetto marzo del 1916 parlò di “suici- XV si abbattè il temporale deldio dell’Europa civile” e il 31 l’ira e degli insulti: gli irreluglio stigmatizzò la guerra co- dentisti lo accusarono di esseme la “più fosca tragedia del- re un vile; mentre i francesi, l’odio umano e della umana credendo che l’appello fosse influenzato dagli Imperi cendemenza”. trali, lo apostrofarono dandogli del “Papa crucco”. Ma questo Padre, oltraggiato e insultato, non abbandonò nessuno dei suoi figli in lotta. Attraverso vescovati e nunziature, fu presente ovunque la guerra avesse devastato, recando non solo il suo conforto ma anche aiuti materiali. Il 17 ottobre 1917 il nunzio Eugenio Pacelli, futuro Pio XII, visitò ad esempio il campo di prigionia di Puchmein dove erano internati circa 600 soldati francesi e più di 1.000 russi. A ognuno di loro il rappresentante del Papa consegnò generi di conforto (sapone, latte, cioccolato, vestiti), il tutto racchiuso in pacchi confezionati con carta recante a stampa la Tiara pontificia e la scritta: “Il Santo Padre offre benedicendo”. Il mondo intero dovette alla fine inchinarsi davanti al Papa della pace. Nel 1920 i turchi gli innalzeranno una statua a Istanbul, nella quale verrà salutato come “il grande Papa della tragedia mondiale... il benefattore dei popoli, senza distinzione di nazionalità o di religione”. Inchinarsi al “piccoletto”, come irriguardosamente veniva apostrofato dai guerrafondai, che credevano la legge del cannone più forte della Legge di Dio. Il mondo si inchinò a Benedetto XV che, solo, come Gesù nell’Orto degli ulivi, non smise mai di levare la sua voce contro quella “inutile strage”. Umberto Benini Per essere informato su ciò che è importante. Per te Sì, desidero ricevere otto copie omaggio del vostro settimanale al seguente indirizzo COGNOME........................ NOME............................... anche on line www.lavoce.it Se non sei abbonato richiedi 8 copie omaggio. Anche on line. Collegati al sito utilizzando il QR code per conoscerci meglio... Invia i tuoi dati all’indirizzo e-mail abbonamenti@lavoce.it; oppure riempi e spedisci il modulo a fianco a La Voce - Abbonamenti Piazza IV Novembre, 6 06123 Perugia. Puoi comunicarceli anche chiamando al numero 075 5720397 Le copie omaggio saranno recapitate a partire dal primo numero utile al ricevimento della richiesta DESIDERIAMO INFORMARLA CHE I DATI DA LEI FORNITI SARANNO TRATTATI SECONDO LE INDICAZIONI DEL D.LGS. N. 196 DEL 30 GIUGNO 2003 (˙CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI¨). PER RICEVERE L INFORMATIVA IN DETTAGLIO PUæ RIVOLGERSI PRESSO GLI UFFICI DEL SETTIMANALE LA VOCE O CONTATTARCI AL NUMERO 075-5720397. VIA e N¡........................... ....................................... ....................................... CITT¸............................. CAP.................................. PROVINCIA....................... TEL/CELL.......................... ....................................... DIOCESI........................... ....................................... artiamo dal fondo. Inteso come editoriale sul Corriere della Sera: la vicenda del piccolo Gammy, il bimbo commissionato e poi abbandonato perché Down, è stata possibile perché in Thailandia non c’è una legge. Sì, ma anche no, non è esattamente così. Perché, purtroppo, il problema è un po’ più a monte. Nel momento in cui viene sdoganato e accettato il concetto che è possibile pagare una donna più povera perché cresca in sé un figlio da cui poi deve strapparsi perché lo stesso può essere comprato, allora non c’è legge che tenga. Perché l’egoismo è sconfinato e ci sarà sempre un Paese più povero dove una donna non può vendere altro che la propria fertilità e dove una coppia (etero, gay, aliena) che possa pagare il prezzo è messa in condizione di dettare condizioni inumane. Sapendo perfettamente di essere la parte contrattuale forte. Sapendo perfettamente di poter dire, come una vecchia pubblicità: compro, pago, pretendo. E se i due “benestanti” (che brutta parola) australiani sono andati a cercare una madre surrogata in Thailandia è perché nel loro Paese non avrebbero mai potuto fare quello che hanno fatto, cioè rifiutare il “prodotto”. E lo sapevano benissimo, per questo sono andati a cercare altrove. Ma mica soltanto loro. Perché l’India è divenuta fiorente mercato di uteri in affitto? Perché in Occidente le madri che portavano in grembo bimbi destinati ad altri hanno cominciato a ribellarsi, a dire che quello che si muoveva nella loro pancia era proprio il loro bambino e non avrebbero mai potuto darlo via, per nessun soldo al mondo e per nessun contratto firmato al mondo. E allora ecco entrare in campo giudici, carte, avvocati, leggi di tutela, per dire che sì c’è un contratto ma come si fa a strappare un figlio alla madre? Così via, verso territori con più poveri e meno scrupoli morali. Perché, in realtà, il vero nodo è un altro, ed è ineludibile: una volta che è passata e acquisita l’idea che si può fare, che è giusto farlo, che, soprattutto, è un diritto farlo, ebbene, non è più un problema di frontiere. I confini più importanti, quelli mentali, quelli umani, già sono stati superati. Tra parentesi, fa anche piuttosto sorridere, se non fosse così drammatica la vicenda, il taglio con cui alcuni giornali, da sempre favorevoli a questo tipo di “opzione riproduttiva”, hanno dovuto dare la notizia, puntando sulla protesta e l’imbarazzo per il comportamento della coppia e rilanciando la gara di solidarietà per sostenere il piccolo Gammy. Come se l’unico problema fosse che il bimbo ha bisogno di cure, come se finora queste cose non fossero mai accadute e nessuna coppia avesse mai rifiutato (o fatto abortire perché non rispondente alle attese) il figlio ordinato, come se fior di reportage non avessero svelato cosa si nasconde dietro il disperato contratto con cui si compra una mamma e un bambino: due per uno, chiavi in mano. Per una serie di circostanze Gammy è diventato famoso, è stato rimbalzato su mille profili di social network e, di lì, ai media maggiori. È diventato impossibile ignorare il “problema”. Infatti, oggi, gli ineffabili tutori e promotori delle libertà riproduttive di casa nostra tacciono, perché il caso è sgradevole, fastidioso, scomodo. Perché non si può più negare l’evidenza, cioè che l’utero in affitto non è un atto di amore e donazione da parte di donne generose per altre donne senza figli. È un intollerabile contratto firmato, senza che per una volta questa sia mera espressione letteraria, col sangue degli innocenti. In fondo, basta soltanto trovare chi lo sottoscrive e non è così difficile, né mancano i mezzani e gli speculatori che si accaniscono su un doppio dolore. Ma se c’è domanda c’è anche offerta, vale per il burro come per i cannoni ci insegnavano a Economia politica. Gli affari sono affari. Ed è come la stampa, bellezza, una volta che le rotative sono partite, non si ferma più. Emanuela Vinai LA VOCE CHIESA&RELIGIONE 12 PAPA FRANCESCO. Riprendono le catechesi del mercoledì, proseguendo l’approfondimento del tema della Chiesa VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 LE BEATITUDINI “N oi - ha detto Papa Francesco - siamo abituati a imparare i dieci Comandamenti. Certo, tutti voi li sapete, li avete imparati nella catechesi, ma non siamo abituati a ripetere le Beatitudini. Proviamo invece a ricordarle e a imprimerle nel nostro cuore. Facciamo una cosa: io le dirò una dopo l’altra, e voi farete la ripetizione”. Ha quindi scandito verso per verso il testo di Matteo 5, 3-10, e poi: “Vi aiuto!” e ha ripetuto due volte: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia... Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”. D a questo mercoledì Papa Francesco ha ripreso le catechesi generali in aula Paolo VI. “Nelle precedenti catechesi - ha detto, riallacciandosi all’udienza del 25 giugno - abbiamo visto come la Chiesa costituisce un popolo, un popolo preparato con pazienza e amore da Dio, e al quale siamo tutti chiamati ad appartenere. Oggi vorrei mettere in evidenza la novità che caratterizza questo popolo: si tratta davvero di un nuovo popolo, che si fonda sulla nuova alleanza, stabilita dal Signore Gesù con il dono della sua vita. Questa novità non nega il cammino precedente né si contrappone a esso, ma anzi lo porta avanti, lo porta a compimento”. “C’è una figura molto significativa - ha proseguito -, che fa da cerniera tra l’Antico e il Nuovo Testamento: quella di Giovanni Battista. Per i Vangeli sinottici [Matteo, Marco, Luca] egli è il precursore... Per il Vangelo di Giovanni è il ‘testimone’, in quanto ci fa riconoscere in Gesù colui che viene dall’alto, per perdonare i nostri peccati e per fare del suo popolo la sua Sposa, primizia dell’umanità nuova... Con la sua testimonianza, Giovanni ci indica Gesù, ci invita a seguirlo, e ci dice senza mezzi termini che questo richiede umiltà, pentimento e conversione”. “Come Mosè - ha spiegato poi Bergoglio - aveva stipulato l’alleanza con Dio in forza della Legge ricevuta sul Sinai, così Gesù, da una collina in riva al lago di Galilea, consegna ai suoi discepoli e alla folla un insegnamento nuovo che comincia con le Beatitudini. Mosè dà la Legge sul Sinai e Gesù, il nuovo Mosè, “Il sermone della montagna” pala d’altare,opera di Ib Rasmussen Il testo completo dell’Esame finale Le Beatitudini - ha detto - non sono solo il codice della Nuova Alleanza ma racchiudono le esigenze fondamentali per il Giorno del giudizio dà la Legge su quel monte, sulla riva del lago di Galilea. Le Beatitudini sono la strada che Dio indica come risposta al desiderio di felicità insito nell’uomo, e perfezionano i comandamenti dell’Antica Alleanza”. Nel testo delle Beatitudini (Mt 5,3-11) “c’è tutta la novità portata da Cristo. In Commento alla liturgia della Domenica effetti, le Beatitudini sono il ritratto di Gesù, la sua forma di vita; e sono la via della vera felicità, che anche noi possiamo percorrere con la grazia che Gesù ci dona. Oltre alla nuova Legge, Gesù ci consegna anche il ‘protocollo’ sul quale saremo giudicati. Alla fine del mondo noi saremo giudicati. E quali saranno le domande che ci faranno là? Quali saranno queste domande? Qual è il protocollo sul quale il Giudice ci giudicherà? È quello che troviamo nel 25° capitolo del Vangelo di Matteo”. O meglio, ha soggiunto, “oggi il compito è leggere il quinto capitolo del Vangelo di Matteo, dove ci sono le Beatitudini; e “FIRMATO” Famiglia leggere il 25°, dove c’è il protocollo, le domande che ci faranno nel Giorno del giudizio. Non avremo titoli, crediti o privilegi da accampare. Il Signore ci riconoscerà se a nostra volta Lo avremo riconosciuto nel povero, nell’affamato, in chi è indigente ed emarginato, in chi è sofferente e solo… È questo uno dei criteri fondamentali di verifica della nostra vita cristiana, sul quale Gesù ci invita a misurarci ogni giorno. Leggo le Beatitudini e penso come deve essere al mia vita cristiana, e poi faccio l’esame di coscienza con questo capito 25 di Matteo. Ogni giorno: ho fatto questo, ho fatto questo, ho fatto questo… Ci farà bene! Sono cose semplici ma concrete”. “Cari amici - ha concluso -, la nuova Alleanza consiste proprio in questo: nel riconoscersi, in Cristo, avvolti dalla misericordia e dalla compassione di Dio. È questo che riempie il nostro cuore di gioia, ed è questo che fa della nostra vita una testimonianza bella e credibile dell’amore di Dio per tutti i fratelli che incontriamo ogni giorno. Ricordatevi i compiti! Capitolo quinto di Matteo e capitolo 25 di Matteo!”. XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A Vangelo Dio non ci lascia sprofondare S Tante le “indicazioni D pastorali” che opo aver sfamato le folle, Gesù costringe i discepoli a partire, ad affrontare il “mare”. I discepoli lasciano che Cristo congedi le folle e, attraversando il lago, non assistono a tutto il tripudio che immaginiamo le cinquemila persone avranno tributato a Gesù: lo avranno incitato a palesarsi come Messia, come guida del popolo di Israele. Ma ai discepoli questo viene risparmiato; il Maestro non vuole che vedano, non è venuto per essere un re di questa terra. Potrebbero essere indotti in cattivi pensieri, quindi li costringe ad andare da soli; non è più lui a precederli, devono affrontare il mare da soli. Come ricordiamo, nella scorsa domenica, Gesù disse loro: “Date voi stessi da mangiare” (Mt 14,16); a questo punto, secondo Gesù, sono in grado di affrontare le situazioni. Li “costringe” (Mt 14,22) ad affrontare il mare: dopotutto erano pescatori, sapevano cosa fare. Ogni educatore e genitore conosce bene queste dinamiche del “costringere a partire”, anche se in questi anni assistiamo sempre più a genitori che non si decidono a lasciar partire i figli e figli che si tengono aggrappati oltremodo al nido materno/paterno. Crediamo che questo sia un grande tema da affrontare con tutti i genitori con i quali veniamo in contatto. Iniziare un’opera educativa con gli adulti perché, insieme ad altri Gesù riesce a dare anche dopo il miracolo dei pani e dei pesci genitori, si pongano il problema della libertà dei figli e di come essere in equilibrio tra permissivismo e rigorismo, in questi tempi in cui non è sempre semplice individuare la posizione giusta. Gesù, dopo il bagno di folla, si ritira a pregare; ma non si estranea dal mondo, infatti vede dov’è la barca e si accorge che i discepoli sono in difficoltà, e li raggiunge. Sono in balìa degli eventi contrari, sono nella notte, ma siamo sul finire delle tenebre perché il Maestro li sta per raggiungere. Sembra un fantasma, cammina sulle acque: ancora un evento prodigioso che non permette ai discepoli di riconoscerlo immediatamente. I discepoli sono scoraggiati, impauriti, spaesati; questo li rende incapaci di capire subito che è Lui, come quando Maria di Magdala lo vede fuori dal sepolcro ma non ne riconosce la fisionomia; lo riconoscerà da come pronuncia il suo nome (Gv 20,16), un tono che ricorda, un tono che dà sicurezza. Veniamo allora alla parte centrale del racconto. Pietro ha riconosciuto Gesù e gli chiede di poter camminare sulle onde come lui, e viene invitato da Gesù a raggiungerlo. Ma, dopo lo slancio iniziale, Pietro prende coscienza di ciò che sta facendo, del forte vento, inizia ad avere paura, a mettere in dubbio di potercela fare; la fiducia nel della Domenica Maestro e in se stesso PRIMA LETTURA vacillano. Gesù Dal Primo libro dei Re 19,9a.11-13a lo redarguisce: “Uomo di poca SALMO RESPONSORIALE fede, perché Salmo 84 hai dubitato?” SECONDA LETTURA (Mt 14,31). Crediamo che Dalla Lettera di Paolo ai Romani 9,1-5 questo VANGELO passaggio sia Dal Vangelo secondo Matteo 14,22-33 fondamentale LA PAROLA ubito dopo, Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente. Dopo aver congedato la folla, si ritirò in disparte sul monte a pregare. E, venuta la sera, se ne stava lassù tutto solo. Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: “È un fantasma!”. E dalla paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro e disse: “Coraggio, sono io; non abbiate paura!”. Pietro gli rispose: “Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua”. Egli disse: “Vieni!”. E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull’acqua e andò verso Gesù. Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: “Signore, salvami!”. Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò. Allora quelli che erano nella barca lo adorarono, dicendo: “Veramente tu sei Figlio di Dio!”. oggi. Abbiamo bisogno di approfondire la nostra fede per non vacillare e iniziare a sprofondare. Non possiamo negare di essere davanti a un periodo difficile per la nostra Chiesa: la gente ci chiede cambiamenti, probabilmente Dio stesso ce li chiede... Il riferimento è anche al prossimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia; dobbiamo avere il coraggio di seguire quanto la nostra fede ci indica, ricordarci del sensus fidei del popolo di Dio. Dobbiamo insieme, ecclesialmente, aiutarci a individuare nuove strade, mettere in campo il nostro “olfatto” (cfr. Evangelii gaudium, 31) per immetterci su nuove vie e mantenere la fiducia che stiamo andando incontro al Signore, il quale ci invita a farlo con coraggio. Per fare questo, saremo costretti ad uscire dalla barca, a camminare in mezzo a condizioni magari non proprio favorevoli. La Chiesa dovrà affidarsi molto ai suoi laici perché sono già in mezzo a questo mare: tutte le mattine vanno al lavoro, a scuola, hanno la possibilità sia di portare dentro la Chiesa la vita reale delle persone che non frequentano le nostre parrocchie, sia Gesù a quanti non hanno ancora avuto la fortuna di incontrarlo. Dobbiamo fare nostro il grido di Pietro: “Signore, salvami!” (Mt 14,30). Non ci salveranno i nostri piani pastorali, le nostre Curie super-organizzate, ma il Signore, che attende il nostro sincero grido di aiuto; e dobbiamo essere sicuri che arriverà la Sua mano e ci solleverà dai flutti. Rita Pileri Stefano Sereni LA VOCE CHIESA&RELIGIONE VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 ❖ GAZA 900 mila minori di 12 anni continuano a vivere un vero e proprio incubo, molti sono rimasti gravemente mutilati. Altri 370 mila hanno urgente bisogno di aiuto psicologico. Inoltre, a causa dell’esaurimento di carburante, quasi un milione di bambini sono rimasti senza elettricità, acqua e servizi medici. Le strutture sanitarie sono al collasso per l’incremento di parti prematuri, casi da trauma e mancanza di medicine. Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, dall’inizio del conflitto hanno perso la vita circa 2.000 persone, per la maggior parte civili. (fonte: Fides) Strage di bambini Non si arresta l’ondata di violenza e la crisi umanitaria che stanno colpendo la popolazione della Striscia di Gaza. Le vittime più vulnerabili sono i bambini: finora [dato aggiornato a mercoledì] ne sono morti almeno 408, e altri 2.500 sono rimasti feriti durante l’offensiva terrestre, aerea e navale israeliana. I minori palestinesi costituiscono la metà del totale degli 1,8 milioni di persone che vivono nella zona colpita. Il 70% di queste morti corrisponde a piccoli di età inferiore ai 12 anni; circa 13 ❖ LIBIA ❖ MALAWI I preti hanno paura a uscire “La famiglia è minacciata” “In questi giorni cerchiamo di stare al riparo, perché non si sa cosa possa capitare fuori. Usciamo solo per celebrare la messa nelle case dei cristiani o per andare all’ospedale, poi torniamo subito indietro”. La testimonianza da Bengasi del vicario apostolico, mons. Sylvester Magro, arriva a pochi giorni dall’annuncio dei fondamentalisti islamici di Ansar al-Sharia, che sostengono di aver conquistato la città instaurandovi un “Emirato islamico”. Con tutto questo, il 1° agosto, a 24 ore dalle parole del portavoce degli islamisti, 2.000 persone erano scese in strada a Bengasi per manifestare contro il gruppo fondamentalista. Rimane insomma una certa libertà di movimento anche per i religiosi, che la sfruttano “con prudenza”. (Fides) “La minaccia alla famiglia nella nostra regione è molto più reale ora che prima” afferma il comunicato finale della 18a assemblea plenaria dell’Amecea (Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell’Africa orientale) che si è recentemente tenuta nella capitale del Malawi, Lilongwe. “La crisi del matrimonio e della famiglia è accresciuta dall’individualismo della società contemporanea, dal collasso dei valori morali, dagli attacchi all’unità della famiglia, dalla povertà e dalla disoccupazione” scrivono i 250 Vescovi dell’Africa orientale. “Come Chiesa, ci impegniamo a offrire cure pastorali alle famiglie disgregate”. (Fides) Rompiamo il muro dell’indifferenza La Cei invita a pregare perché gli oppressori desistano. Intanto l’Europa non può rimanere “distratta ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani” CRISTIANI PERSEGUITATI. I Vescovi italiani indicono per il 15 agosto una giornata di preghiera nazionale U na giornata di preghiera, il 15 agosto, e un forte invito a rompere il muro dell’indifferenza. Sono le richieste contenute nel recente messaggio della Presidenza della Conferenza episcopale italiana dal titolo Noi non possiamo tacere. La continua e sistematica strage di cristiani dovrà finalmente spingere il mondo occidentale a una convinta presa di posizione. Perché occuparsi dei cristiani perseguitati? La Scrittura insegna che tutti coloro che sono stati battezzati sono tra loro uniti, formando un unico Corpo. L’apostolo Paolo afferma: “Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo” (1Cor 12,12 -13). Da questo deriva che nessuno può disinteressarsi degli altri. Anzi, “se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (12,26). Davanti alle notizie che ci giungono sul martirio dei cristiani notizie talvolta poche e sommerse da altre meno importanti - ci si sente colpiti dentro. Quei cristiani le cui case sono state marchiate con l’iniziale del Nazareno, quei cristiani scacciati dalla loro mente sensibile nei confronti della libertà. I diversi totalitarismi che hanno soffocato l’Europa nel secolo scorso hanno avuto come reazione convinta l’affermazione della libertà nell’esprimere le proprie convinzioni, a cominciare da quelle religiose. La Chiesa cattolica ha offerto nel Concilio Vaticano II un’importante Dichiaraa Cei ha predisposto una Monizione iniziale e zione sul tema una Preghiera dei fedeli da recitare il 15 della libertà reliagosto per i cristiani perseguitati. Testi completi giosa, affermando sul sito www.lavoce.it. La preghiera dei fedeli si che essa affonda apre con le parole: “Maria, Madre del Signore, è le sue radici diretsegno splendente sul cammino del popolo di tamente nella Dio, figura di un’umanità nuova e fraterna. stessa dignità Chiediamo a lei, Regina della pace, di umana. intercedere perché, nei Paesi devastati da varie Affermare il conforme di conflitti e dove i cristiani sono trario significa laperseguitati a causa della loro fede, la forza sciare il predomidello Spirito di Dio riporti alla ragione chi è nio alla forza e al irriducibile, faccia cadere le armi dalle mani dei sopruso. Ecco perviolenti, e ridoni fiducia a chi è tentato di cedere ché l’Europa non allo sconforto”. può continuare a essere - scrivono i Vescovi italiani “distratta ed indifvite ai tralci. Questo è un primo e ferente, cieca e muta davanti alforte motivo per cui i cristiani le persecuzioni di cui oggi sono non possono disinteressarsi dei vittime centinaia di migliaia di cristiani”. Per l’Europa, distrugfratelli nella persecuzione. Ma c’è ne è un altro di ordine cul- gere il cristianesimo vuole anche turale, che deve riguardare tutti dire, demolire la casa in cui è nagli uomini di buona volontà. Il ta. Marco Doldi mondo contemporaneo è giustaDistruzione e morte dopo un attentato kamikaze in una chiesa a Peshawar PREGHIERA per il 15 agosto L terra, vessati, umiliati e barbaramente uccisi, quei cristiani si sente che ci appartengono, sono parte di noi, sono come noi. La loro sofferenza diventa la nostra, anche se in noi certamente meno forte e devastante. Non è semplice solidarietà, come si può provare nei confronti di coloro che hanno i medesimi nostri ideali, è qualcosa di più. Abbiamo la stessa carne, formiamo insieme il Corpo mistico di Cristo, così le loro ferite sanguinano in tutti. Questo sguardo permette di intravvedere una realtà tanto misteriosa quanto reale e viva. Per analogia al corpo, le membra posso aiutarsi le une le altre. Questo attesta la consolante veri- CRISTIANI PERSEGUITATI tà di fede della Comunione dei santi: tutti i fedeli, in forza del battesimo, sono uniti tra loro e con Cristo, da cui ricevono energia e vita. Così, il bene compiuto da qualcuno - nell’ordine della grazia - va a vantaggio di tutti e la preghiera di intercessione degli uni diviene efficace per gli altri. In quest’ottica i Vescovi italiani, di fronte alla persecuzione dei cristiani, indicono una giornata di preghiera nazionale. Invitano a pregare affinché gli oppressori desistano, ma anche perché i fratelli e lo sorelle che soffrono a motivo della loro fedeltà a Cristo siano sostenuti con la grazia di Cristo, che come vita corre nel corpo o come linfa scorre dalla NIGERIA Violenze non solo contro i cristiani: crimini ovuque Preghiere e interventi di solidarietà dalle Chiese europee Da varie nazioni europee, le Chiese cattoliche e protestanti hanno deciso di intervenire con la preghiera e con azioni di solidarietà a favore dei cristiani perseguitati nel mondo. In Belgio, i Vescovi hanno chiesto a tutte le parrocchie e chiese del Paese di organizzare una speciale colletta il 15 agosto per venire in aiuto “ai fratelli e sorelle che ne hanno più bisogno, in particolare ai cristiani di Iraq, Siria e di tutto il Medio Oriente”. Preghiere anche in Inghilterra e Galles per i cristiani perseguitati dell’Iraq. Mons. Se i leader delle Chiese in Iraq hanno scelto la festa della Trasfigurazione (mercoledì 6 agosto) per osservare un giorno di preghiera per la pace, i Vescovi inglesi propongono di pregare per i cristiani iracheni anche domenica 10. I vescovi francesi tramite l’organizzazione “Oeuvre d’Orient” propongono di sostenere l’ospedale “San Giuseppe” di Gerusalemme Est, che si trova a dover affrontare un afflusso di feriti dalla Striscia di Gaza. La fine delle esportazioni di armi tedesche verso zone di conflitto è stata richiesta congiuntamente da mons. Gebhard Fürst, vescovo di Rottenburg-Stuttgart, e dal vescovo protestante di Württemberg, Franck Otfried: “Vogliamo essere in pace, non essere venditori di armi”, hanno detto nella chiesa Collegiata di Stoccarda durante una celebrazione ecumenica per commemorare l’inizio della Prima guerra mondiale. La situazione nel Paese africano sta ormai degenerando su tutti i fronti N uovi assalti a chiese cattoliche in Nigeria, terra che da molti anni ormai è teatro di violenze anti-cristiane. Almeno una persona è morta e diverse altre sono rimaste ferite - riporta l’agenzia Fides in un assalto a una chiesa cattolica nel villaggio di Ungwar Poppo, nello Stato di Kaduna, nel nord del Paese. Alcuni uomini armati di Kalashnikov hanno attaccato il luogo di culto mentre i fedeli erano riuniti per celebrare la messa nella mattina di domenica 3 agosto, sparando indiscriminatamente, uccidendo una guardia incaricata di proteggere la chiesa e ferendo diverse persone, alcune in modo grave. Gli assalitori sarebbero pastori fulani, che negli ultimi mesi hanno compiuto diversi attacchi nella zona. Il tradizionale scontro tra pastori musulmani e agricoltori cristiani è ulteriormente degenerato da quando i fulani mostrano di disporre di armi sofisticate, ottenute, forse, dalla setta islamista Boko Haram. La quale Boko Haram ha nel frattempo intensificato gli attacchi e gli attentati suicidi in diverse aree della Nigeria, anche con- tro luoghi di culto cristiani. Violenza genera violenza. Immagini filmate, fotografie e testimonianze di crimini di guerra, esecuzioni extra-giudiziali e altre gravi violazioni dei diritti umani commesse dall’esercito nigeriano durante la lotta sempre più violenta in corso nel nord-est della Nigeria contro Boko Haram e altri gruppi armati sono state recentemente raccolte da Amnesty International. “Le prove che abbiamo raccolto costituiscono un’ulteriore conferma degli agghiaccianti crimini cui si lasciano andare tutte le parti in conflitto” ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International. LA VOCE CHIESA&RELIGIONE 14 PAPA FRANCESCO. Il viaggio in Corea per la Gmg asiatica BREVI ❖ PAPA IN COREA Libro sulla Chiesa locale La Libreria editrice vaticana (Lev) ha appena pubblicato un volume sulla nascita e la formazione della Chiesa coreana, appunto La storia della Chiesa coreana. Aspetti storici, giuridici e pastorali, di Tong-Ill Han, sacerdote coreano dal 2000, che aiuterà nella comprensione di questa Chiesa giovane e in continuo mutamento. La fede cattolica è entrata in Corea attraverso alcuni laici provenienti da Pechino. L’adesione al Credo cattolico è nata da uno studio personale e approfondito dei testi, da una curiosità verso questa “scienza occidentale” che presentava elementi diversi e straordinari. Il volume è il primo vero studio in lingua italiana che spiega sistematicamente la storia e la realtà di questa Chiesa giovane in cui si è stabilita l’effettiva collaborazione tra gerarchia ecclesiastica e i fedeli laici, con effetti altamente positivi. ❖ PAPA FRANCESCO Consigli ai chierichetti “La nostra vita è fatta di tempo, e il tempo è dono di Dio: pertanto occorre impegnarlo in azioni buone e fruttuose”. È il consiglio dispensato dal Papa ai chierichetti parlando, martedì scporso, agli oltre 50 mila ministranti di lingua tedesca provenienti non solo dalla Germania ma anche dall’Austria e dalla Lettonia, in occasione del loro tradizionale pellegrinaggio a Roma. “Forse - ha aggiunto Bergoglio - tanti ragazzi e giovani perdono troppe ore in cose futili”, come “il chattare in internet o con i telefonini, le telenovele, i prodotti del progresso tecnologico”. Tutti strumenti “che dovrebbero semplificare e migliorare la qualità della vita”, ma che “talvolta distolgono l’attenzione da quello che è realmente importante. Tra le tante cose da fare nella routine quotidiana, una delle priorità dovrebbe essere quella di ricordarsi del nostro Creatore, che ci consente di vivere, che ci ama, che ci accompagna nel nostro cammino”. ❖ CL Il Meeting 2014 “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo” è il tema della 35a edizione del “Meeting per l’amicizia dei popoli” di Rimini, che si svolgerà dal 24 al 30 agosto. Il programma prevede oltre 100 convegni, 14 esposizioni, 17 spettacoli e 10 manifestazioni sportive. Tra i principali ospiti: Aleksandr Filonenko, docente ucraino di Filosofia; Javier Prades López, rettore dell’Università San Dámaso di Madrid; Luciano Violante, presidente emerito della Camera dei deputati; Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione; Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat-Chrysler; il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Non mancheranno incontri sulla Siria, l’Egitto, l’Unione europea e su temi come lavoro, migrazioni, ecologia, giovani, occupazione, salute e sport. Programma completo: www.meetingrimini.org. VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 IL PROGRAMMA Allestimento di un poster della mostra fotografica di Papa Francesco ”Ciao,Papa Francesco!” presso il Centro Culturale Sejong di Seoul,Corea del sud (Foto AP) “Giovani asiatici, svegliatevi!” S aranno 6.000 i giovani che da tutto il Continente asiatico parteciperanno nella diocesi coreana di Daejeon alla VI Giornata della gioventù asiatica. L’evento si svolgerà dal 13 al 17 agosto e avrà per tema “Asian youth! Wake up! The glory of the martyrs shines on you!” (Giovani dell’Asia, svegliatevi! La gloria dei martiri brilla su di voi). Di questi 6.000, mille saranno i giovani delegati provenienti da 23 Paesi del Continente asiatico. “Il costo del viaggio - spiega padre Woo Suk Jeong, responsabile della Pastorale vocazionale della diocesi di Daejeon - e la difficoltà dei giovani spesso provenienti da Paesi estremamente poveri dell’Asia hanno impedito una partecipazione più numerosa”. Si presume invece che saranno 5.000 i giovani cattolici coreani che parteciperanno alla Giornata della gioventù. Due gli appuntamenti speciali che i giovani tutti insieme vivranno con Papa Francesco: l’incontro di venerdì 15 agosto presso il santuario di Solmoe e domenica 17 per la celebrazione conclusiva della VI Giornata della gioventù asiatica al castello di Haemi. Altro appuntamento molto atteso è il “tradizionale” pranzo che un gruppo di giovani avrà con il Santo Padre. Si terrà al Seminario maggiore di Daejeon; ad avere la fortuna di pranzare con il Papa saranno 23 rappresentanti di altrettanti Paesi del Continente asiatico. L’incontro dei giovani a Daejeon si All’evento parteciperanno “pochi intimi”, ossia circa 6.000 persone. Giovani spesso soffocati dallo stress svolgerà in maniera molto dinamica. Non sono molti infatti i programmi “in sala”. I giovani si muoveranno in pellegrinaggio da un santuario all’altro visitando i luoghi della persecuzione e andando alla radice su cui questa diocesi, oggi estremamente vitale, affonda la sua storia, cioè sul martirio del santo Andrea Kim Dae Gon, originario proprio di quella zona, al quale è dedicato il santuario di Salmoe. Ma il sangue dei martiri cristiani irrora questa terra: nel XVIII e XIX secolo, questa regione fu teatro di una violentissima persecuzione che costò la vita a 10 mila fedeli. Ufficialmente ci sono nella diocesi 19 santuari a loro dedicati, ma sono molti altri i luoghi in cui le ossa dei martiri sono sepolte, e nessuno sa dove esattamente, per cui l’intera diocesi di Daejeon può essere chiamata un luogo sacro. “È importante - dice padre Woo Suk Jeong - che i giovani si mettano alla scuola dei martiri e dei santi, conoscano la loro storia di fede per imparare a guardare con speranza anche alla loro vita, in cui 14 agosto - Incontro a Seul con le autorità Incontro con i Vescovi cattolici 15 agosto - Messa nella solennità dell’Assunzione presso il World Cup Stadium di Daejeon Incontro con i giovani dell’Asia presso il santuario di Solmoe 16 agosto - Messa di beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e 123 compagni martiri, a Seul Incontro con le comunità religiose in Corea a Kkottongnae; segue incontro con i leader dell’Apostolato laico 17 agosto - Incontro con i Vescovi dell’Asia nel santuario di Haemi Messa conclusiva della 6a Giornata della gioventù asiatica, presso il castello di Haemi 18 agosto - Messa per la pace e la riconciliazione nella cattedrale di Myeong-dong ci saranno sempre dolori e momenti di bui”. Una Corea altamente sviluppata accoglierà Papa Francesco. È la patria della tecnologia; sede storica della Samsung, azienda che oggi conta filiali in 58 Paesi e che è stata fondata nel 1938 da Lee Byung-chul a Taegu, nell’attuale Corea del Sud. Ma dalle parole di padre Woo Suk Jeong si capisce che tutto, anche la straordinaria crescita economica del Paese, ha un prezzo. Intanto in termini esistenziali: “I giovani soprattutto - spiega - vivono sotto la pressione di uno stress fortissimo, perché sono figli di una cultura fortemente competitiva. C’è stress per entrare all’Università, stress per entrare nel mondo del lavoro, stress per rimanerci. E non è un caso che la Corea sia uno dei Paesi che conta tra i più alti tassi di suicidio nel Continente”. Nel 2005, quasi la metà della popolazione sudcoreana non ha espresso alcuna preferenza religiosa. Anche “la famiglia sta crollando”: il tasso di natalità è bassissimo (1,2 figli per coppia), perché “i figli costano. Tanti giovani - aggiunge il sacerdote - si sono allontanati dalla fede, e Dio sembra per molti essere scomparso dalla loro vita. Proporre allora in questo contesto la Parola di Dio e la fede cristiana significa indicare che è possibile vivere un’altra vita, sicuramente più libera, più vera”. Maria Chiara Biagioni LA VOCE SPAZIOCSI 16 BREVI DAL CSI ❖ UMBRIA Il “via” ufficiale alle attività del 2014-2015 VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 ESTATE. Il saluto dei Presidenti nazionale e regionale prima della “ripresa” Ognuno ha i suoi ritmi Giovedì 4 settembre si terrà un grande evento che segnerà ufficialmente l’avvio della stagione sportiva 2014-2015 del Centro sportivo italiano dell’Umbria. La Presidenza regionale invita pertanto tutte le società e tutti gli atleti che hanno partecipato alle Finali nazionali di disciplina e categoria, per poter consegnare loro un riconoscimento che attesti la stima e la vicinanza del Csi e la gratitudine per aver rappresentato la regione nelle manifestazioni nazionali. L’appuntamento sarà per le ore 17.15 presso la sala auditorium della Figc Umbria in strada Prepo 1 a Perugia. Il tutto terminerà intorno alle ore 19.30 con un aperitivo. Sono stati invitati alla cerimonia il presidente del Coni Umbria, l’assessore regionale allo Sport, oltre ai Sindaci e gli assessori allo Sport dei Comuni di Perugia, Foligno, Gubbio, Terni, Città di Castello. Invitato speciale il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia - Città della Pieve e presidente dei Vescovi umbri, da sempre vicino al mondo del Csi. ❖ ITALIA Ri-sforato il tetto del milione di tesserati Il dato ufficiale è arrivato nei giorni di fine luglio: anche in questa stagione il Centro sportivo italiano ha superato quota un milione di tesserati. Il tesseramento è ancora in corso, e dunque si tratta di un dato che andrà ad aumentare ancora, ma è comunque una cifra che già fin d’ora genera grande gioia e orgoglio. La conferma - dopo aver superato nel 2013 il tetto del milioni di tesserati - sta infatti a significare che la crescita dell’associazione è costante, stabile e vera, e che il record di un anno fa non è stato affatto occasionale. ❖ 70° CSI Una “app” per scoprire la nostra storia Con l’arrivo dell’estate, il Csi lancia un nuovo strumento digitale a disposizione dei Comitati e delle società sportive per l’organizzazione degli eventi territoriali per la celebrazione dei 70 anni di storia dell’associazione. L’applicazione “Giocare per credere”, disponibile gratuitamente per smartphone e tablet, è abbinata al fumetto Centro sportivo italiano – 70 anni di storie, sport e sorrisi per giocare e per credere edito dalla Giunti progetti educativi. Tramite l’applicazione, infatti, sarà possibile visualizzare filmati e contenuti multimediali legati alla storia del Csi proposta nel fumetto. ❖ BUONA ESTATE! Con questo numero de La Voce, la pagina Csi va in vacanza. Riprenderemo a inizio settembre questo filo diretto con l’associazione. Buona estate a tutti! Ora è tempo di... È tempo di dire grazie per tutte le emozioni, le esperienze, le amicizie che abbiamo vissuto e incontrato correndo dietro a un pallone. È tempo di riflettere con calma e serenità sulle motivazioni profonde che ci portano a passare una parte importante della nostra vita in società sportive o in Comitato. È tempo di tornare a dedicare attenzione ai propri affetti, alle persone a cui vogliamo bene... a tutti quelli e a tutto quello che abbiamo sacrificato durante l’anno perché eravamo sempre impegnati nelle società sportive o nei Comitati. È tempo di provare quella “sottile nostalgia” che prende ciascuno di noi dopo qualche settimana di lontananza dai propri ragazzi. È tempo di scoprire che, piano piano, dentro di noi la voglia di ricominciare diventerà irrefrenabile. L a serie A va in ferie a fine maggio. A luglio saranno di nuovo tutti in ritiro, e ad agosto ricomincia il Campionato. Lo sport per tutti ha tempi diversi. Nelle società sportive di base si tira avanti fino a fine giugno e, dopo 10 mesi di impegno, luglio e agosto sono mesi nei quali tirare il fiato e staccare la spina; ed è così per molti allenatori, dirigenti, animatori, arbitri e presidenti. Il “campionato educativo” ricomincia tra settembre e ottobre; tra fine agosto e i primi di settembre riaprono gli oratori, riaprono le società sportive e quella grande avventura che è l’educare alla vita attraverso lo sport ricomincia a scendere in campo in centinaia di spogliatoi di tutta Italia. Ora è tempo di staccare la spina. “Sarebbe bello poter stringere la mano a ciascuno di voi per ringraziarvi per quello che avete fatto durante la scorsa stagione sportiva. Sarebbe bello potervi au- I l 22 luglio ho ricevuto una telefonata dal presidente Csi Foligno, Giovanni Noli, che mi chiedeva se fossi disponibile a svolgere animazione per tre giorni a Rivotorto di Assisi durante una serie di incontri organizzati da suor Paola. Penso “perché no?”. Mi metto in contatto con lei, e inizialmente avverto una persona un po’ distaccata; quando ci incontriamo però la sua stretta di mano parla per lei. Si è rivelata fin da subito una persona gioviale e simpatica. Per quanto riguarda le attività svolte, la sera del 24 luglio Il santuario di Rivotorto di Assisi abbiamo fatto animazione con molti balli di gruppo, e la cosa più bella è stata la partecipazione di tutti i presenti, grandi e piccoli. Il giorno successivo sono andate a svolgere animazione Marta e Angelica dell’équipe Csi di Foligno, e anche loro hanno organizzato balli di gruppo oltre a giochi per bimbi, ragazzi e adulti. L’ultimo giorno, il 26 luglio, abbiamo addirittura trovato ad attenderci all’ingresso dell’albergo alcuni ragazzi che ci stavano aspettando. Quando ci hanno visto ci hanno detto: “Vi stavamo aspettando, non vedevamo l’ora che arrivavate!”. In questi giorni ci eravamo chiesti molte volte se le nostre attività fossero piaciute ma, con i ragazzi ad attenderci all’ingresso, non avevamo più dubbi a riguardo. La serata si è chiusa in bellezza con l’organizzazione di balli di gruppo, musica da discoteca, liscio e musica latina. Suor Paola ha fatto, infine, una foto con noi ringraziandoci e dicendoci che eravamo stati bravissimi. Mi ha chiesto personalmente: “Dove trovi tutta questa energia? Di persone energiche ne conosco e ne ho conosciute, ma come te no!”. Questa è stata una grande soddisfazione; ci siamo salutate con la promessa di lavorare ancora insieme. Volete la verità su suor Paola? È piccola ma è una grande persona! Rosella Bibi Csi Foligno Ecco gli sport che rilanceremo il prossimo anno S Contatti: csi.umbria@libero.it condividono questa grande passione che è il Csi, mi ritrovo in queste righe. Parole che generano sentimenti, e che sono lo specchio della vita di chi si dedica anima e corpo agli altri, ai ragazzi in particolar modo, credendo nello sport come strumento di crescita a tutto tondo. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di tutta l’attiva svolta, sportiva e formativa. In primis un ringraziamento a tutto il Consiglio regionale del Csi, ai vari direttori d’area, ai ragazzi, ai ragazzi dell’équipe, a tutti i Consigli dei Comitati territoriali e in particolare ai consulenti ecclesiastici che con la loro continua presenza indirizzano la nostra attività e vita. Non mi resta che augurarvi buone vacanze, e darvi appuntamento al 4 settembre. Carlo Moretti presidente Csi Umbria RIVOTORTO. Tre giorni di animazione con suor Paola PAGINA A CURA DI Il Centro sportivo italiano è un ente di promozione sportiva di ispirazione cristiana che promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio. Il CSI risponde ad una domanda di sport non solo numerica ma qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Da sempre i giovani costituiscono il suo principale punto di riferimento. gurare di persona ‘buona estate’ e buon riposo. Sarebbe bello poter dire, guardandovi negli occhi: ‘A settembre i ragazzi contano su di te per vivere i valori della vita mentre giocano e fanno sport’. Sarebbe bello potervi ricordare che questo Paese ha bisogno di voi e di gente come voi per guardare al futuro con speranza. Sarebbe bello chiacchierare in spiaggia, oppure camminare su un bel sentiero di montagna, e intanto discutere del fatto che Papa Francesco ci ha chiesto di giocare ‘in attacco’ la nostra partita educativa. Sarebbe bello... Ma quello che conta è che a settembre ripartirà il ‘campionato educativo’ con al via qualcosa come 13 mila società sportive. E come sempre sarà un avventura meravigliosa!”. Ho voluto riportato il saluto che il presidente nazionale Csi Massimo Achini ci ha inviato, perché, come tutti coloro che i è appena conclusa con successo l’attività sportiva 2013-2014, ma il Csi non si ferma e ha già cominciato a prepararsi per il nuovo anno sportivo che arriva. Un bilancio positivo quello del CSI regionale, che ha aumentato il numero delle società e degli atleti partecipanti nelle varie categorie nei rispettivi Comitati, concludendosi con le fasi regionali svoltesi a Cascia (pallavolo open misto, calcio a 5 open maschile, calcio a 7 open maschile e pallacanestro open maschile) e Ponte Pattoli (calcio a 5 Juniores maschile) e, infine, le varie finali regionali degli sport individuali di corsa campestre, tennistavolo e judo. Molto orgoglio da parte di tutta la regione per i vari atleti che hanno ottenuto ottimi risultati alle varie Finali nazionali piazzandosi nei più alti posti delle classifiche nelle varie categorie di riferimento. Per programmare al meglio la nuova stagione sportiva, la Direzione tecnica regionale si è incontrata recentemente con i direttori tecnici dei Comitati provinciali per far il punto. Le prime direttive sono quelle di mantenere tutte le iniziative promosse fin qui e promuovere quelle discipline o categorie non ancora praticate in regione. Le attività che si intendono rilanciare sono calcio a 5 e pallavolo mista a Foligno, calcio a 11 e dello sci a Gubbio; Perugia si cimenterà su atletica e ciclismo. Proposta importante, quella di allargare a tutta la regione la pratica di quelle discipline che si svolgono solamente in un Comitato, riguardanti per lo più gli sport individuali e giovanili. Prime discipline individuate: tennistavolo, judo e corsa campestre, già portate avanti l’anno scorso, e in più karate, sci, calcio a 5 open femmi- nile, calcio a 11 open maschile. Il Csi è comunque sempre attento alle esigenze del territorio e pronto a trasformare le esigenze di società sportive, oratori, scuole e associazioni in attività sportiva e formative, mettendosi al servizio della collettività e associativismo per portare avanti il suo progetto di educare attraverso lo sport. Federigo Noli direttore tecnico regionale LA VOCE EVENTI IN UMBRIA VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 FareNight: l’estate a Perugia Il programma del Comune si allargherà alle Porte della città e alle aree fuori le mura on un programma ricco, ma attento al risparmio, ha preso avvio dal 1° agosto FareNight, la manifestazione culturale, musicale e di intrattenimento che il Comune di Perugia offre alla città fino al 14 settembre. Una manifestazione corale che può contare sullo sforzo organizzativo di una squadra composta da operatori culturali, associazioni e privati. E proprio “per risparmiare decine di migliaia di euro - ha detto il neo assessore alla Cultura, al Turismo e all’Università del Comune Teresa Severini nel corso della presentazione - il concerto previsto il 10 agosto in piazza IV Novembre non ci sarà, anche per non offendere quella piazza nel giorno della festa del patrono San Lorenzo”. Il programma, articolato e vario, sia nelle tematiche che nei linguaggi, è rivolto ad ogni tipologia di utenti“ - è stato sottolineato - per “una migliore condivisione della città che guarda ad un turismo attento, a famiglie e bambini” e che si snoderà dal centro storico fino alle pendici, ma anche più lontano alla riscoperta degli spazi della città. Costo totale 30 mila euro. Lungo le strade, le piazze, le vie dell’acropoli verranno poi proposti momenti di arte, musica e danza. Piazza del Bacio diviene luogo di revival musicale anni ’80 e ’90, perchè chi vorrà potrà anche ballare (dal 21 al 23 agosto). Alla terrazza del Mercato coperto ci saranno C Un evento di una passata edizione di FareNight a Palazzo Penna eventi con protagonisti i migliori Dj umbri. La Rocca Paolina diventerà la location scenografica per la triste vicenda di Porzia Corradi nobildonna perugina protagonista di La bella in mano al boia, il celebre romanzo storico di Ugaccione Ranieri di Sorbello. Alla terrazza del cinema Lilli “Attori improbabili in cerca di pubblico”: alcuni volti noti della società civile perugina saliranno sul palcoscenico per animare le serate interpretando brani di letteratura. A Palazzo Penna serate musicali, di teatro e letteratura. All’Università per stranieri conferenze a tema e concerti. Nelle zone di porta Sant’Angelo, porta Sole, porta San Pietro, porta Santa Susanna altri momenti d’intrattenimento, con concerti, mostre mercato, raduno auto d’epoca, teatro in piazzetta, letture sotto le stelle, laboratori di scrittura creativa e favole animate. Il 19 agosto (appuntamento alla Fontana Maggiore, partenza ore 21, piazza del Drago, ore 21.30) “Emozioni in versi, musica e danza per il bimillenario della morte dell’imperatore Augusto” a cura dell’Associazione “Radici di pietra”. Spazio anche alla Città dei bambini nell’area verde di Pian di Massiano, con giochi, spettacoli teatrali e laboratori. Nell’ambito delle iniziative nell’area “Fuori le mura” Estate al cinema ...in biblioteca” alla biblioteca di Villa Urbani (via Pennacchi); “Ipogeo sotto le stelle” nel parco archeologico del Palazzone (9 agosto, ore 21). Evento clou della manifestazione la serata del 10 agosto, “Ballando sotto le stelle” con in programma concerti in vari luoghi del centro storico a partire dalle 18 e aperture straordinarie di alcuni spazi museali che saranno visitabili dalla 20 alle 24. Alle 21 in cattedrale visita guidata sul tema “San Lorenzo tra iconografia e arte”. Alla terrazza del mercato coperto osservazione delle stelle in collaborazione con l’associazione StarLight. Manuela Acito Night Line Museum per giovani dai 18 ai 35 anni N ight Line Museum è la nuova proposta del circuito museale “Terre & musei dell’Umbria”. Un’occasione per trasformare i musei della rete (di cui fanno parte quelli di Spello - comune capofila - Amelia, Bettona, Bevagna, Cannara, Cascia, Deruta, Marsciano, Montefalco, Montone, Trevi e Umbertide) in luoghi di aggregazione per i giovani tra i 18 e 35 anni attraverso l’organizzazione di una serie di eventi che possano incontrare i loro gusti. Ogni museo, (dal 2 agosto al 6 settembre, ore 21) proporrà un evento performativo coinvolgendo Dj, musicisti, video artisti, performer Le Torri di Properzio a Spello e coreografi. Ogni appuntaarchitetture e delle collemento avverrà nelle sale zioni con proiezioni in 3D, espositive del museo o nelvideo istallazioni, perforle immediate vicinanze. mance, live painting. Ogni appuntamento proGli appuntamenti sono tutporrà una rilettura eo ti ad ingresso gratuito e si un’interpretazione delle svolgeranno secondo tre filoni omogenei: Freestyling (con musica cosiddetta colta, classica e jazz, che si lascerà contaminare dalle bellezze architettoniche attraverso l’ausilio di arti come il fumetto e l’action painting); Vision (incontri con i grandi nomi della musica elettronica); The arp ensamble (una formazione composta dal Dj Ricki e da alcuni video artisti propongono una personale rilettura delle opere d’arte e dei luoghi. Info www.sistemamuseo.it 17 Le opinioni espresse in questa pagina rappresentano esclusivamente il pensiero di chi le scrive. 18 La scuola cattolica non è un “peso per lo Stato”, anzi … IL PUNTO Guerra di Gaza: i precedenti A bbiamo già fatto qualche commento su quella che si può chiamare la guerra di Gaza, scoppiata (o riscoppiata) all’indomani dell’incontro di preghiera in Vaticano tra i Capi di Stato israeliano e palestinese. Cercherò ora di dare qualche coordinata per comprendere le ragioni di questo scontro. All’origine di tutto, si sa, c’è la formazione dello Stato d’Israele, non riconosciuta come legittima dagli Stati arabi circostanti, almeno all’inizio. Poi c’è stata la Guerra dei sei giorni, nel 1967, trionfalmente vinta dagli israeliani contro Egitto, Siria e Giordania. Grazie a quel successo, Israele ha occupato tre aree geografiche: il territorio della Giordania a ovest del fiume Giordano, l’altopiano del Golan, già della Siria, e infine, appunto, la Striscia di Gaza che era tenuta dall’Egitto, più tutta la penisola del Sinai. Dopo lunghe trattative, Israele restituì all’Egitto il Sinai e l’Egitto rinunciò a Gaza, perché facesse parte del futuro Stato palestinese. La Giordania a sua volta rinunciò, alle stesse condizioni, ai suoi territori occidentali. Poi vi sono stati gli accordi che hanno portato alla costituzione dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), di fatto un nuovo Stato che vive in pace relativamente - con Israele, ma ancora non sono stati sciolti tutti i nodi che impediscono una pace definitiva e piena. Infine c’è la questione di Gaza. Questo territorio fa parte di quelli nominalmente assegnati all’Autorità nazionale palestinese, ma geograficamente è separato da loro, confinando quasi per intero con Israele e per il resto con l’Egitto (che non se ne interessa). Dopo le elezioni politiche dell’Anp del 2006, vi è stata una frattura tra Gaza e gli altri palestinesi: Gaza è amministrata da Hamas come se fosse un piccolo Stato indipendente. Ma Hamas è un’organizzazione terroristica, o comunque estremista, che disconosce gli accordi già fatti tra Israele e Anp, e a maggior ragione si oppone a ulteriori accordi; e si considera in guerra con Israele, che attacca con il lancio di razzi esplosivi. Israele disconosce a sua volta il governo di Hamas e risponde ai razzi con missili. Questo è – molto in breve – lo stato delle cose. Non è affatto facile vedere una via d’uscita. Pier Giorgio Lignani E gregio Direttore, la vicenda della docente trentina accusata di essere lesbica, per cui non le è stato rinnovato il contratto, ha sollevato un polverone riguardo alle scuole paritarie cattoliche. Le scuole cattoliche sono state per secoli le uniche gratuite; oggi, paradossalmente, dopo che lo Stato ha assunto il controllo, tra Ottocento e Novecento, di buona parte dell’istruzione, sono tra quelle a pagamento. Però le cose sono un po’ più complicate di quello che appaiono. Infatti anche le scuole statali costano: in una scuola statale superiore ogni alunno costa, ogni anno, circa 8.000 euro, che vengono raccolti tramite le tasse che tutti paghiamo. Per ogni alunno di scuola superiore non statale, invece, in Italia, lo Stato mette solo 50 euro circa: il resto lo pagano direttamente i genitori (i quali, con le loro tasse, contribuiscono a pagare anche l’iscrizione di alunni della statale), tramite la retta. Ciò significa che in una sola classe di 20 alunni, di una scuola paritaria, lo Stato risparmia ogni anno 8.000 euro x 20! Nella Provincia di Trento, che è autonoma, l’Ente pubblico considera le scuole paritarie una ricchezza e un risparmio. Per questo interviene più abbondantemente che nel resto del Paese. Così ogni genitore del Sacro Cuore paga la retta annuale (circa 2.000 euro); inoltre circa 1.000 euro, per ogni alunno, li mette la Provincia. Ogni alunno viene così a costare poco più di 3.000 euro: comunque, circa 5.000 euro in meno di quello che costerebbe in una scuola provinciale. Perché la scuola paritaria costa così tanto di meno? Per vari motivi: c’è una gestione più economica, tipica delle istituzioni più “familiari”; gli insegnanti prendono di meno (dove c’è personale religioso, spesso lavora anche gratis o quasi); è molto ridotto il personale ausiliario; le spese di manutenzione dell’edificio sono a carico dell’ente gestore e non dello Stato… Dire dunque che la scuola cattolica è un costo per lo Stato è una inesattezza colossale, dettata solo dall’ideologia. Oscar Boscardin C aro don Elio, Papa Francesco non smette di stupirci e di confermarci nella fede di una Chiesa amorevole e misericordiosa, una Chiesa che sempre più diventa coerente con i dettami del Concilio Vaticano II. Pochi giorni fa il Papa ci ha ancora sorpreso con le due inconsuete visite alla città di Caserta e soprattutto con la seconda, quando si è recato a salutare la comunità dei pentecostali. In particolare in questa ultima visita ha espresso una dimensione fortemente ecumenica quando ha sottolineato l’importanza dell’azione sulla dottrina e quando ha detto che “è una tentazione dire: io sono la Chiesa, tu sei la setta”, aggiungendo: “Gesù ha pregato per l’unità. Bisogna superare i confini tra le chiese cristiane. Lo Spirito santo fa la diversità nella chiesa, ma la Chiesa è una nella diversità”. Converrai solo: sotto la bandiera trionfante dell’uguaglianza e dei diritti si commettono le più bieche disuguaglianze. Anche la teoria del gender va in questa direzione, ossia cerca di scardinare non solo lo statuto dell’identità sessuale HUMOUR dell’uomo e della donna, ma lo statuto stesso della famiglia intesa come luogo simbolico della generatività tra uomo e donna. Il tema della trasmissione, della memoria, delle generazioni future risulta a rischio, a rischio di Disegni di Marcello Cruciani Terni Elisabetta Lomoro piazza Duomo, 9 Tel/fax 0744 546.525 terni.redazione@lavoce.it Assisi Roldano Boccali Tel. 330417028 assisi.redazione@lavoce.it Città di Castello Moreno Migliorati, piazza Gabriotti,10 Tel. 075 8550167 castello.redazione@lavoce.it ASSOCIATO ALL’UNIONE DELLA STAMPA PERIODICA ITALIANA ISCRITTO ALLA FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI rinunciare al ruolo profetico del popolo di Dio - inteso nel suo senso più ampio, comprendente ad esempio tutte le 349 denominazioni cristiane aderenti al Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra - nella denuncia di ogni forma di menzogna e inganno. Molta strada rimane da fare e molte cose da chiarire. Il Papa lo sa, e spinge in modo efficace per non interrompere il cammino iniziato e sviluppato dai grandi Pontefici suoi predecessori. Il criterio di fondo rimane quello di ritenere, tra i cristiani, più rilevante e più importante ciò che ci unisce rispetto a quello che ci divide. Grazie del vostro intervento, sperando di approfondire il discorso in qualche prossimo incontro al Centro ecumenico San Martino. estinzione simbolica. E dunque: cosa rimane del figlio? O meglio: cosa rimane al figlio? È proprio questa la “deriva inimmaginabile” di voler oltrepassare quelle che ritengo siano “soglie invalicabili”. Pierier Luigi Galassi Perugia Purtroppo il suo successivo e approfondito ragionamento non è compatibile con i nostri spazi, ma non mancherà modo di ritornare sull’argomento. Grazie dei suoi lucidi interventi. Contro le bombolette spray basterà una lezione a scuola? C Materiale fotografico - Archivio La Voce - Enrico Milanesi (Città di Castello) - Gavirati (Gubbio) - Giancarlo Belfiore che sono affermazioni di una forte discontinuità con il passato e in chiara contraddizione con l’“Una Santa Cattolica Apostolica Romana”. Sappiamo bene che già nella Lumen gentium, nel capitolo “I cristiani non cattolici e la Chiesa”, si legge: “A questo si aggiunge... una certa vera unione nello Spirito santo, poiché anche in loro Egli opera con la sua virtù santificante per mezzo di doni e grazie, e ha dato ad alcuni la forza di giungere fino allo spargimento del sangue”. E certo però che i gesti e le parole di Francesco hanno una rilevanza non comune e segnano un nuovo cammino per tutta la Chiesa. È per questo che, data la tua esperienza ecumenica, ti saremmo grati se volessi commentare su La Voce queste parole del Papa. Orietta e Pierluigi Castellani Perugia quei cattolici che, in tutta buona fede, pensano di doversi impegnare nella “lotta” contro le sette e le nuove forme di religiosità in maniera polemica. A tale proposito, è nata alcuni anni fa una rivista speciaizzata su sette e nuovi movimenti religiosi, a cura del Gris, movimento diffuso in molte diocesi per la lotta contro le sette. Il discorso sarebbe lungo e delicato, perché vi sono pure sètte, come quelle sataniche e quelle anticattoliche per esplicita scelta, dalle quali bisogna aiutare la gente a stare lontana; ma in generale lo spirito che deve animare il rapporto con i “diversi” è proprio quello di entrare in dialogo e rispettare le scelte degli altri, anche in campo religioso. Questo, senza Cari Orietta e Pierluigi, è indubbio che Papa Francesco abbia la capacità di trasmettere verità essenziali, e anche difficili e delicate, in termini di estrema immediatezza e semplicità. Le cose che dice sono già contenute, come giustamente scrivete, nei documenti del Concilio Vaticano II, ricordando comunque, tra l’altro, che nel Credo e nella catechesi la Chiesa è sempre detta da tutti, anche da ortodossi e protestanti, “una, santa, cattolica e apostolica”, senza nulla togliere al primato del Vescovo di Roma. Da tempo le parole “eretici, settari, scismatici”, rivolte ai noncattolici, sono scomparse dai testi ufficiali. Rimangono purtroppo ancora nel linguaggio e nella mentalità di aro don Elio, una volta vigeva il principio secondo cui mater semper certa est. Oggi, epoca che si ritiene civile solo in quanto invasa da un’estesa ipertrofia dei cosiddetti nuovi diritti, l’eterologa e la maternità “surrogata” rischiano di ledere e calpestare i diritti del nascituro. Costui, una volta giunto su questo mondo, si chiederà come vi sia giunto, da quali corpi, da quali cellule, da quali desideri, da quali incontri. Un po’ faticosamente capirà che per lui è stato diverso da altri figli. Si farà ragione di una disuguaglianza incolmabile. È il perverso paradosso dell’ipermodernità: per ottenere l’uguaglianza (diritto delle donne alla maternità) si commette una disuguaglianza ancora peggiore (fino ai figli nati da uteri affittati). Ma non Orvieto - Todi Michela Massaro Via S. Lorenzo, 18 - todi 3339340325 orvieto.redazione@lavoce.it VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Il rinnovato cammino ecumenico di Papa Francesco In nome di presunti “diritti” si scardina la persona Perugia Maria Rita Valli piazza IV Novembre, 6 Tel. 075 572.78.71 perugia.redazione@lavoce.it Gubbio Giampiero Bedini via Monteverdi,2 Tel. 075 927.21.16 gubbio.redazione@lavoce.it LA VOCE LETTERE&OPINIONI Si raccomanda di non superare le trenta righe dattiloscritte A proposito di “imbrattatori” e di vandalismo (vedi La Voce nn. 26 e 27) il prof. Gianfranco Maddoli ci segnala un’iniziativa - apparsa su La Repubblica - circa i murales nella città di Filadelfia, dove è stato sperimentato un corso “Murales Art Program” destinato a insegnanti e ragazzi per un “uso artistico della bomboletta”. Otre a ciò, sono svolte nelle scuole lezioni sul vandalismo. Le due cose dovrebbero camminare insieme altrimenti, commenta Walter Donati che firma la notizia, “avremo solo contribuito al fiorente mercato delle bombolette”. Mi viene il dubbio che l’appeal dello sgorbio sul muro stia proprio nell’atto trasgressivo e prevaricatorio, fatto di nascosto e per dispetto. Direttore responsabile: Elio Bromuri Redazione: piazza IV Novembre n.6 - 06123 Perugia tel. 075/57.27.871 • fax 075/57.31.066 lavoce@lavoce.it Amministrazione e Pubblicità: tel. 075/57.20.397 • fax 075/57.31.066 amministrazione@lavoce.it Registrazione: Tribunale di Perugia N°145 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione N° 1.304 La testata “La Voce” fruisce dei Contributi Statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250. Stampa: Galeati s.r.l., Via Selice 187/189, Imola (Bo) Abbonamenti Annuale Annuale + on-line Annuale solo on line Semestrale Sostenitore Benemerito 43 e 55 e 35 e 23 e 68 e 150 e Versamento in c/c postale n. 11941069 Bonifico Bancario conto Unicredit Codice Iban IT 25 D 02008 03027 000029471611 intestato a: Chiesa di San Severo a Porta Sole - La Voce Piazza IV Novembre, 6 06123 Perugia Desideriamo informarLa che i dati da lei forniti saranno trattati secondo le indicazioni del D. Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”).Per ricevere l’informativa in dettaglio può rivolgersi presso gli uffici del settimanale “La Voce” o contattarci al numero 075.5720397. Per informazioni sull’abbonamento: abbonamenti@lavoce.it Stampato su carta riciclata 19 VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 M i piace ricordare la bella liturgia che si è svolta domenica 3 agosto nella nuova concattedrale di Bar nel Montenegro a cui hanno partecipato anche alcuni sacerdoti e un gruppo di fedeli di Perugia. Si è trattato della benedizione dei nuovi locali pastorali posti sotto l’edificio di culto in costruzione. Oltre all’arcivescovo di Bar, mons. Zef Gashi, erano presenti anche il Vescovo di Sapa, in Albania, e l’amministratore apostolico del Kosovo. La circostanza che ci ha fatto incontrare nella cattedrale in edificazione è stata il ricordo di un vescovo che, nel lontano Medioevo, fu pastore di quella comunità. Si tratta di un personaggio quasi mitico: fra’ Giovanni da Pian del Carpine. Un francescano, tra i primi seguaci del Poverello di Assisi, nativo di una località vicina a Perugia (Pian del Carpine appunto, l’odierna Magione). Fra’ Giovanni, dopo aver compiuto, per volontà di papa Innocenzo IV, l’intrepido viaggio verso le terre dei Mongoli, con lo scopo di scongiurare nuovi feroci attacchi alla cristianità, ma anche con lo spirito di incontrare con rispetto e Da Magione in missione “ai confini del mondo” † Gualtiero card. Bassetti* interesse le popolazioni lontane, rientrò in Europa carico di prestigio e ammirazione, nonché di conoscenze che sono ancora fonti storiche preziose. Il viaggio verso l’Impero mongolo di Giovanni da Pian del Carpine fu lunghissimo e avventuroso. Molto si sa di questo viaggio (che attraverso la Polonia e poi la Russia sembrava doverlo condurre ai confini del mondo) grazie allo straordinario resoconto che egli stesso ne diede nella sua Historia Mongalorum, l’opera che scrisse al ritorno dalla sua missione, trattando degli usi e costumi dei Mongoli. Il suo itinerario si sviluppò da Cracovia a Kiev, superando poi il fiume Volga e il mar Caspio, per giungere sul lago di Aral; da qui si diresse verso il lago Balqas per proseguire in direzione di Karakorum, dove per la prima volta incontrò il Khan e la nobiltà mongola. Dalle pagine della sua cronaca risuona vivida la voce umile e al contempo risoluta di Giovanni, uomo che, per primo e dal vero, svelò agli europei i segreti di quell’Estremo Oriente. Il Papa lo nominò arcivescovo di Antivari, missione che svolse per alcuni anni, fino alla morte, avvenuta tra fine luglio e l’inizio di agosto dell’anno 1252. La nobile figura dell’arcivescovo Giovanni tiene unite, in qualche modo, le comunità cristiane di Perugia e di Bar-Antivari. Ci ha fatto riscoprire legami storici che si sono rarefatti nella memoria, ma non perduti: soprattutto, ci ha proposto quell’unione profonda che scaturisce dalla fede comune nel Signore Gesù Cristo, nostro Salvatore. Nell’omelia che ho avuto la gioia di pronunciare durante celebrazione eucaristica, ho sottolineato la responsabilità che tutti abbiamo di essere Gerardo Dottori, Giovanni da Pian del Carpine dal Gran Khan dei Mongoli mediatori della grazia dei doni del Signore. Fra’ Giovanni fu inviato dal Papa nella lontana Mongolia per annunciare a quei popoli la buona novella del Vangelo e portare a tutti una parola di pace: così anche noi, oggi, siamo inviati a un popolo numeroso che, anche nella nostra vecchia Europa, ha perso la strada della vera ricchezza, quella evangelica, e non cerca più quel Pane di vita che è stato suo nutrimento per tanti secoli. Siamo eredi di una gloriosa storia di vita e di santità che ci viene dai secoli passati, fonte di civiltà e di bellezza. Cordialissimo è stato anche l’incontro con i sacerdoti del luogo e con i fedeli di religione cattolica che, pur non raggiungendo il 10 per cento della popolazione, erano presenti in numero di circa 700. Anche questo evento sottolinea l’importanza della presenza francescana nell’Umbria e a Perugia, fin dalle sue origini, dal momento che un discepolo e seguace di san Francesco poté compiere una missione tanto ardua che lo portò a diffondere il Vangelo fino a terre così lontane e sconosciute. * Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve LA VOCE Perugia .Città della Pieve 20 A Solomeo la scuola di mestieri BREVI ❖ MUSEO DEL CAPITOLO Visita agli scavi e apericena Il museo del Capitolo di San Lorenzo di Perugia organizza visite guidate serali alla zona archeologica sotterranea, cui seguirà una apericena nel chiostro. Le visite si tengono giovedì 21 e 28 agosto. Partenza dal chiostro della cattedrale alle ore 19. Prenotazione obbligatoria al numero 075.5724853. Costo 20 euro a persona. ❖ PARROCCHIA SANTA LUCIA Giovani in ritiro “cirenei della gioia” Quarantacinque circa sono i ragazzi che hanno preso parte, dal 29 luglio al 2 agosto, agli esercizi spirituali organizzati dalla chiesa di S. Lucia di Perugia presso l’oasi di S. Francesco a Foligno. I giovani (di età compresa fra i tredici ed i ventiquattro anni) sono stati accompagnati dal loro parroco don Ignazio Zaganelli per vivere un momento di “deserto, lontano dalla superficialità del mondo”. La particolarità di questo evento dedicato alla cura della propria umanità e del rapporto con Dio sono stati i ritmi serrati che hanno alternato catechesi e preghiera: nel programma giornaliero infatti erano comprese sei ore di lezione e tre di dialogo con Dio (lodi, vespri, rosario, messa, compieta), oltre a momenti di gioco e riposo. I temi delle lunghe ore di ascolto son stati molto È stata realizzata e finanziata da Brunello Cucinelli. “Per formare persone - ha detto che riscoprano il lavoro manuale e la sua dignità”. Firmato protocollo d’intesa con la Regione e Confindustria Giovani impegnati in un corso di orticoltura P complessi, come ad esempio l’argomento del pansessualismo (ideologia del godimento libero da vincoli morali), del progetto di vita da cominciare proprio in età adolescenziale o della Trinità presente nella sua stessa creazione. Nonostante la fatica fatta nel seguire i ragionamenti laboriosi dei relatori quali il professore Mario Garofoli e la dottoressa Monica Spaccatini, i ragazzi hanno espresso la loro soddisfazione per questo ritiro spirituale anche in presenza del cardinale Gualtiero Bassetti che ha dedicato loro un intero pomeriggio. “Siate i Cirenei della Gioia”: questo è stato lo slogan che i ragazzi hanno promesso di mettere in pratica una volta tornati alla vita quotidiana. L’espressione vuole sottolineare come sia necessario per i giovani di questa generazione testimoniare un cristianesimo gioioso ed innamorato di Cristo stesso. (Laura Pascucci) ❖ CORCIANO FESTIVAL “Peruginesca” di Omar Galliani Dal 2 agosto al 7 settembre. nella chiesa museo di San Francesco a Corciano è in mostra una personale di Omar Galliani, uno degli artisti italiani più significativi e originali della figurazione. All’artista, in occasione dei 50 anni del festival e a mezzo millennio dopo la realizzazione della Pala dell’Assunta di Corciano da parte di Pietro Vannucci, è stata commissionata un’immagine della Vergine. In mostra tavole dedicate alla spiritualità e alla dimensione siderale, e alcuni suoi celebri ritratti a matita, grafite, carbone e pittura. er uscire dal tunnel della crisi economica Italia ed Europa devono puntare ad esportare nel mondo ”prodotti manufatti di altissima qualità”. Ma per produrli ci vogliono “mani sapienti”. Ne è convinto il “re del cashmere” Brunello Cucinelli, che per addestrare i giovani ad avere quelle “mani sapienti” da circa un anno ha aperto nella sua Solomeo una “Scuola di arti e mestieri”. “Per formare persone ha detto - che riscoprano il lavoro manuale e la sua dignità, dopo decenni di disprezzo per certi mestieri come il muratore, l’agricoltore o la sarta. Lavori antichi, svolti però con i mezzi più moderni perché il mondo vuole le nostre bellezze e le nostre bellezze devono essere fatte dalle mani migliori”. Una scuola, da lui voluta e finanziata, che da venerdì scorso ha ricevuto un riconoscimento formale anche dalla Regione. Gli allievi infatti riceveranno un titolo e una certificazione spendibili nel mercato del lavoro e garantiti da un protocollo d’intesa firmato anche da Confindustria. “Speriamo - ha detto la presidente della Regione Catiuscia Marini al momento della firma - che sia una bella e buona pratica riproducibile sul sistema imprenditoriale e della Preghiera per la pace L’ vita di Santa Chiara, avvenuto nel 1240 e narrato da Tommaso da Celano, testimoniato storicamente anche da altre fonti e pregno di significato in cui si narra che essendo il convento di San Damiano e la città di Assisi in balia di truppe mercenarie minacciose e violente al soldo dell’imperatore Federico II (1194 - 1250), alle sorelle impaurite Chiara disse parole di conforto e fiducia e poi prese l’ostia consacrata e affacciandosi alla finestra del convento la mostrò ai soldati che ne presero spavento e fuggirono. La “leggenda” rientra in quello spirito di Assisi proprio del tempo della vicenda originaria francescana che determina una specie di rivoluzione pacifica fondata sulla preghiera e la fiducia in Dio per superare violenze e guerre. In un tempo in cui erano programmate le crociate l’esperienza di vita francescana è un monito anche per il nostro tempo travagliato. formazione”. Sette le discipline: orticoltura, giardinaggio ed arti murarie e poi quattro corsi legati al mondo della moda (rammendo e riammaglio, taglio e confezione). Nel primo anno gli allievi under30 sono stati una quarantina, di cui circa la metà donne. Le domande di ammissione però erano molte di più, provenienti anche da fuori Umbria. Gli studenti percepiscono una borsa di studio di 700 euro al mese. Gli insegnanti sono artigiani esperti, alcuni in pensione, che - ha detto Cucinelli - sanno trasmettere ai giovani non solo le loro conoscenze ma anche la passione e l’amore per questi mestieri. Con un rapporto personale autentico dal momento che ogni “maestro” non ha più di quattro allievi. I corsi durano nove mesi (cinque ore al giorno di lezione) per ortolani, giardinieri e muratori mentre la durata è di tre anni per quelli legati alla sartoria ed alla moda. La Scuola si affianca così alle iniziative di formazione del personale della azienda Cucinelli dove lavorano un’altra sessantina di giovani con il contratto di apprendistato. “Si tratta di un protocollo importante - ha affermato la presidente Marini - che valorizza una iniziativa automa nel campo della formazione realizzata utilizzando IN BREVE Incontro al Monastero delle Clarisse di Sant’Agnese 11 agosto, alle ore 17, in occasione della festa di Santa Chiara, presso il monastero delle clarisse di Sant’Agnese si terrà l’incontro interconfessionale e interreligioso “Preghiamo insieme… per la pace!” Sulle orme di Santa Chiara nello “spirito di Assisi” e su richiesta di Papa Francesco ... All’incontro parteciperanno don Fausto Sciurpa, l’imam Abdel Qader Mohamed, padre Radu Ionut e rappresentanti dei soggetti promotori. Modererà don Elio Bromuri. L’incontro, che è principalmente un momento di preghiera, è aperto a tutti. L’iniziativa è promossa da Acli, Commissione diocesana giustizia e pace, Centro ecumenico S. Martino, Meic, Cicpu. Dopo l’incontro, alle ore 18, chi desidera potrà partecipare ai solenni vespri insieme alla comunità delle clarisse. Questa iniziativa si ispira al famoso episodio della VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 ❖ CAMPAGNA 8 X MILLE Per la Chiesa cattolica L a diocesi di Perugia e le Acli provinciali lanciano una campagna straordinaria di raccolta firme per l’8 per mille. “Ogni anno - sottolineano il vicario mons. Paolo Giulietti e il presidente delle Acli Ladis Kumar Antony Xavier circa il 54% di chi presenta la denuncia dei redditi e circa il 95% di chi non è tenuto a presentarla non opera alcuna scelta per la destinazione dell’8 per mille dell’Irpef”. Questo però, alla lunga, “potrebbe mettere in discussione non solo la quota dei fondi a favore della Chiesa cattolica, ma la stessa sussistenza del meccanismo di concessione dell’8 per mille a sostegno delle Chiese e degli organismi religiosi”. “Come è noto - proseguono -, i contribuenti che sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi possono partecipare alla scelta di destinazione dell’8 per mille dell’Irpef attraverso il modello 730 o il Modello unico. La campagna ‘Otto per mille: non perdiamolo per strada’ ha l’obiettivo di incrementare il numero delle firme a favore della Chiesa cattolica soprattutto presso quest’ultima tipologia di contribuenti. Si chiede pertanto ai moderatori delle Unità pastorali, ai parroci e ai membri dei Consigli parrocchiali per gli affari economici di collaborare con il Caf Acli dando adeguato risalto alla campagna e illustrandone le modalità”. esclusivamente risorse private. Questa iniziativa, inoltre - ha proseguito - va proprio nella direzione da noi auspicata, e cioé mettere in atto un percorso formativo che sia molto più collegato con l’impresa. Dunque, non una formazione fine a se stessa, bensì un percorso di crescita professionale che si sviluppa all’interno dell’impresa. In questo l’iniziativa che realizziamo con Cucinelli rappresenta una vera innovazione del modello formativo fin qui utilizzato”. Anche per il direttore generale di Confindustria Umbria, Aurelio Forcignanò, il sostegno all’esperienza di Cucinelli “serve a creare un modello nuovo anche per gli enti di formazione, che devono recuperare il legame diretto tra la formazione dei giovani e le aziende”. “Da parte di noi imprenditori - ha sottolineato Cucinelli - deve esserci però anche la capacità di dare a questi mestieri una dignità economica, con stipendi adeguati, per restituire ai giovani la fiducia nel futuro”. Per info e iscrizioni alla scuola di Solomeo Taglio e Confezione www.sfcu.it Tel. 075/582741; Rimaglio e rammendo www.sfcu.it; Arti murarie www.jobitalia.net Tel. 075/5990857. Enzo Ferrini Vivere Camaldoli, capire la F.U.C.I. L’ esperienza fucina è un’esperienza universitaria. Per quanto difficile da spiegare a chi si accinge ad osservarla da fuori è tuttavia possibile provare a Camaldoli farlo partendo proprio dalle settimane teologiche di Camaldoli, il momento federativo più importante dopo il Congresso nazionale che si svolge a cadenza annuale. La Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci) nasce a Fiesole nel 1896 e dagli anni Trenta si riunisce ogni estate a Camaldoli (Arezzo), per le Settimane teologiche (2 ogni anno). Quest’anno la prima settimana si è svolta dal 27 luglio al 2 agosto. La struttura della settimana poggia sostanzialmente su tre pilastri: preghiera, studio, divertimento. Il primo è ben comprensibile, trattandosi Camaldoli di un monastero benedettino, quanto al secondo pilastro quest’anno madre Ignazia Angelini e don Luca Mazzinghi hanno proposto ai fucini il tema: “darsi una regola nella vita come nello studio”. Darsi una regola di vita e di studio oggi è un atto di coraggio che assume anche un significato sociale e civile. Valori come l’onestà, la corresponsabilità, la puntualità, il discernimento ne sono alla base. Per questo una regola di vita, oltre ad essere quello che è strictu sensu è anche qualcosa in più. Una garanzia che si stia agendo bene dal punto di vista sociale, aggregato. Che si stia, in altri termini, agendo bene non solo per se stessi ma anche per la società tutta. Michele Laudenzi presidente gruppo Fuci “G. Tonolo” di Perugia LA VOCE Perugia .Città della Pieve VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 ❖ BIMILLENARIO AUGUSTO ❖ GIULIETTI VESCOVO Spettacolo di musica, danza, teatro tra le mura etrusche di Perugia Messa in diretta audio e video su Umbria radio Martedì 19 agosto, si terrà lo spettacolo “Nunc est bibendum nunc pede libero pulsanda tellus” (Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con il piede libero), che si terrà nella splendida cornice delle mura etrusche illuminate per l’occasione dalla fiaccole a vento. Partenza dalla Fontana maggiore alle ore 21, ore 21.30 arrivo al cortile della scuola Fabbretti in piazza del Drago, ore 21.40 inizio spettacolo. L’iniziativa rientra nelle celebrazioni del bimillenario della morte di Augusto imperatore ed è promossa tra gli altri dalla Associazione Radici di pietra, Associazione Priori, Fai, Lions distretto 108L, Associazione Luigi Bonazzi, Assisi suono sacro. Si alterneranno momenti di musica, danza, teatro e riflessioni. Con Umbria Radio sarà possibile seguire in diretta, e anche sul web, la liturgia della Ordinazione episcopale di mons. Paolo Giulietti domenica 10 agosto, alle ore 18. La messa, infatti, sarà trasmessa dalla cattedrale di San Lorenzo di Perugia in diretta radiofonica e streaming audio video su www.umbriaradio.it. L’intervista che pubblichiamo a pagina 3 si può ascoltare in Podcast dal sito web di Umbria Radio (sezione Pocast). @ perugia.redazione@lavoce.it 21 inaugurata. Si tratta del presidio sanitario promosso dal Movimento per la vita di Perugia e messo a disposizione dalla generosità di molte associazioni del territorio, in collaborazione con il Comune di Perugia, per permettere alle donne che non possono per qualsiasi motivo tenere il proprio bambino dopo un parto in casa, di abbandonarlo in un luogo sicuro, affidandolo alle cure dei servizi sociali. La “Culla” esiste in molte città italiane ed ha salvato tanti neonati dall’abbandono. Il presidio è in costante collegamento con il 118 che assicura il pronto intervento del personale medico nel momento in cui la culla viene aperta da qualcuno per depositare il neonato, in totale sicurezza e anonimato. La Culla per la vita è sempre aperta e funzionante, 365 giorni all’anno e 24 ore su 24. ❖ MPV PERUGIA Il card. Bassetti benedice la culla per la vita Il 29 luglio, presso il Centro “Daniele Chianelli” di Perugia il cardinale Gualtiero Bassetti ha benedetto la Culla per la vita recentemente LO STUDIO “L o scopo dello studio - spiega Zalabra non era solo quello di proporre una nuova e più consona lettura degli episodi, ma anche di identificare con precisione i pittori al lavoro. Infatti l’intervento solitario del Papacello, come indicato dalle fonti, al momento non è suffragato da elementi stilistici. Quello che è certo è che l’interpretazione delle scene come relative a Braccio Fortebraccio non può più essere accettata alla luce della situazione sociopolitica instaurata dai Farnese a Perugia”. Ottavio Farnese insignito del Toson d’oro da Carlo V Paolo III nomina suo nipote Ottavio Farnese comandante delle armate pontificie (1545) Così Fortebraccio ‘salvò’ il Papa L a sala è la 18, meglio conosciuta come la “sala del Papacello”: è l’unico ambiente con affreschi cinquecenteschi all’interno del consueto percorso di visita della Galleria nazionale dell’Umbria. In alto, ai quattro lati della sala, all’interno di grandi fregi scorrono affreschi identificati fin dal 1822 dalla storiografia locale come episodi della vita del condottiero e mecenate perugino Braccio Bortebraccio da Montone (13681424). Ora, recenti studi condotti dalla storica dell’arte Federica Zalabra, da quattro anni responsabile delle Collezioni della Galleria, hanno permesso di dare una nuova interpretazione di quelle immagini. Non si tratterebbe, come creduto finora, delle storie di Braccio, ma di una autocelebrazione della Corte Farnese, che riconquista il potere sulla città Nuova interpretazione sugli affreschi della “sala del Papacello” della Galleria nazionale dell’Umbria: raffigurano gli “odiati” Farnese. Ma si sono salvati perché... di Perugia con la vittoria della Guerra del sale (1540). “Ed è probabile - sostiene Zalabra - che sia stata proprio l’errata attribuzione data agli affreschi da storici quali Serafino Siepi, nella sua descrizione su Perugia (1822), a salvarli dalla totale distruzione”. Sorte che invece toccò alle decorazioni degli altri ambienti del palazzo dei Priori così come a quelle che il Vasari (che le definì bellissime) ricorda di aver visto nelle stanze papali della Rocca Paolina, (costruita da papa Paolo III tra il 1540-1543) simbolo fino al 1860 del potere papale. La Rocca venne in gran parte distrutta nel 1848, in seguito fu ricostruita e poi distrutta di nuovo dal popolo perugino nei decenni succcessivi all’annessione al Regno d’Italia. “Ciò che mi fece sorgere dei dubbi la prima volta che vidi gli affreschi ricorda la storica dell’arte - fu l’identificazione data alla figura del Papa ritratto nella prima scena: ero sicurissima che si trattasse di papa Paolo III Farnese ma non potevo comprendere come potesse aver accettato di comparire come Giovanni XXIII l’antipapa (al secolo Baldassarre Cossa, 1370 - 1419, ndr)”. Il confronto con il ritratto di Paolo III realizzato nel 1543 da Tiziano non lasciava spazio al dubbio. In più, “confrontando le varie fonti storiche e le attribuzioni fatte negli anni passati, i fatti non collimavano con le scene ritratte” prosegue Zalabra. Pian piano, le certezze consacrate da autorevoli studi del passato vengono smontate. Per cui la prima scena non poteva identificarsi con “Giovanni XXIII consegna il bastone del comando a Braccio”: in realtà rappresentava “Papa Paolo III che nomina suo nipote Ottavio Farnese comandante delle armate pontificie per la guerra smalcaldica”. Ottavio è ben riconoscibile grazie a confronti con altri ritratti, tra cui quello di Giulio Campi oggi a Piacenza. Anche la seconda scena non poteva rappresentare “Braccio incoronato da Corrado Trinci”, ma in realtà “Ottavio Farnese che riceve il Toson d’oro dall’imperatore Carlo Spending review, l’opposizione non ci sta I problemi economici tengono banco a to “un organismo con compiti in materia Palazzo dei Priori, dove la Giunta Rodi spesa comunale già esiste ed è la II mizi deve fare i conti con casse vuote commissione bilancio, finanze e tributi”. e risorse da trovare. Tanto da aver istituiTutt’altro parere per la maggioranza, doto una Commissione straordive Otello Numerini, capogruppo naria per la revisione della spe- Comune di Progetto Perugia, plaude all’isa comunale composta da sin- di Perugia. niziativa che è “un segnale di daco, assessori e capigruppo di apertura e trasparenza assolutamaggioranza e opposizione Elezioni mente inedito. Un modo nuovo per decidere le strategie di per le di gestire la politica cittadina”. spending review da mettere in Romizi, nel corso delnomine nelle Illa sindaco campo. sua prima conferenza, ha defiUna scelta, questa, che ha sca- commissioni nito la commissione uno strutenato le ire dell’opposizione, a consiliari mento “che coinvolge e apre le tal punto che il Pd ha deciso di porte all’opposizione e a tutta la non partecipare alle riunioni. città” e ha parlato dei problemi Il perchè lo ha spiegato il capogruppo relativi al bilancio, “in pratica l’ultimo delDiego Mencaroni: si tratta di un’istitula precedente amministrazione”. La zione inutile - ha detto - che vuole gettaGiunta - ha spiegato - si muove ora su un re fumo negli occhi dei cittadini, in quanbinario emergenziale, ma con l’obiettivo di passare ad una fase strutturale. L’elemento di criticità principale dei conti comunali resta un’anticipazione di tesoreria strutturale di 25 milioni di euro. Per il 2014 si pone, quindi, “un problema di riequilibrio”. Sul fronte tagli alle convenzioni (meno 20% in 5 mesi), Romizi ha poi assicurato che i risparmi ci saranno, ma non su servizi indispensabili e incomprimibili come anziani, minori... Intanto le Commissioni consiliari hanno provveduto ad eleggere presidenti e vicepresidenti: per la commissione Garanzia e Controllo rispettivamente Emanuela Mori (Pd) e Antonio Tracchegiani (FI); per quella Bilancio Francesco Vignaroli (Progetto Perugia) e Alessandra Vezzosi (Pd); per quella Cultura Michelangelo Felicioni (NCD) e Tommaso Bori (Pd). Laura Lana V”. Nell’episodio non vi è traccia di corona, mentre sono ben visibili gli acciarini e il Vello (Tosòn) d’oro. Inoltre l’Imperatore con l’armatura è simile a un ritratto realizzato sempre da Tiziano qualche anno prima, oggi al museo del Prado. “Tutto il ciclo - aggiunge la studiosa -, risalente agli anni 1545-46, ossia più di un secolo dopo le vicende di Braccio, vissuto agli inizi del XV secolo, non è altro che un omaggio alla famiglia Farnese e al suo potere, con scene dedicate a Ottavio, nipote di papa Paolo III”. È a lui che il Papa voleva dare Perugia; ma la morte di Pierluigi Farnese, figlio di Paolo III, nonché padre di Ottavio, lo fece decidere diversamente. Gli episodi (il cui ‘progettista’ fu sicuramente il legato pontificio di Perugia, Tiberio Crispo) furono molto probabilmente affrescati da tre artisti, da riconoscersi in Lattanzio e Vincenzo Pagani e Tommaso Bernabei, detto il Papacello, “artisti che ruotano intorno a Giorgio Vasari, pittore molto vicino ai Farnese”. Anche altri confronti hanno dato sostegno alle certezze della studiosa: tra questi, le analogie e le scelte iconografiche del palazzo Farnese di Caprarola e di Roma, nonché alcune scene decorative. E allora, perché non farsi prendere dalla curiosità e andare a vedere con i propri occhi in Galleria? Manuela Acito Tito Amodei a Brufa M artedì 19 agosto, alle ore 18, a Brufa (Pg), in piazza Mancini, si terrà la cerimonia d’inaugurazione dell’opera permanente dello scultore, padre passionista, Tito Amodei, più noto con il solo nome di Tito, artista invitato dalla Pro Loco della frazione del Comune di Torgiano, per festeggiare la 28a edizione di “Scultori a Brufa. La Strada del Vino e dell’Arte”. “Vibrazioni” è il titolo che lo scultore ha dato all’opera in acciaio inox: è alta 6 metri, con una base di 2,60 mt. x 1,20 mt. Sarà collocata lungo la strada che da Brufa porta a Ponte San Giovanni. Fino al 31 agosto, presso la Sala polivalente comunale del borgo, si potrà visitare anche una mostra con 20 opere dell’artista, a cura del critico d’arte Massimo Duranti. All’inaugurazione sarà presente l’artista. LA VOCE Città di Castello 22 BREVI ❖ MONTONE Santa Chiara Lunedì 11 agosto ricorre la festa di santa Chiara d’Assisi. Le Clarisse del monastero di Sant’Angese a Montone celebreranno la festa cominciando domenica 10 agosto alle ore 18.30 con i primi vespri. Dopo cena, alle ore 21, la veglia di preghiera presieduta da padre Alfredo Avallone con i novizi del Sacro Convento di Assisi. Lunedì 10 agosto alle ore 8 le lodi mattutine. Alle ore 18.30 la celebrazioni dei secondi vespri e, alle ore 21, la celebrazione della messa presieduta da don Andrea Czortek. ❖ PETRIOLO Festa di Maria Nel prossimo fine settimana presso il santuario di Petriolo, nel Comune di Citerna, sarà celebrata la festa della Madonna. Sabato 9 agosto alle ore 19 la messa presso la “cappellina dell’apparizione”; seguirà la processione aux flambeaux verso il santuario e la cena comunitaria all’aperto. Domenica 11 agosto, messe alle ore 8 e alle ore 11. Alle ore 18 la messa pomeridiana sarà seguita dalla benedizione dei bambini e da un momento di festa. ❖ DIOCESI Madonna delle Grazie L’ingresso di mons. Marconi nella diocesi di Macerata di cui è diventato vescovo A ccolto da un lungo applauso al suo ingresso nella cattedrale di Macerata, il vescovo Nazzareno Marconi si è insediato nella sua nuova diocesi lo scorso 27 luglio. Mons. Marconi ha voluto per prima cosa andare incontro agli “ultimi”, salutando ospiti e volontari del Centro di ascolto e di prima accoglienza della Caritas diocesana. Un’attenzione emersa anche nel corso dell’omelia pronunciata dal neo-vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia, facendo riferimento alle letture del giorno: “Salomone si riconosce incapace di poter regnare per conto di Dio su un popolo così grande e numeroso; così chiede a Dio aiuto e sostegno. Chiede il dono soprannaturale di un cuore docile, di un cuore capace di ascoltare”. “Ascoltare con le orecchie - ha aggiunto - è facile, è un’azione passiva, ma spesso è falsa. Le orecchie ascoltano, ma il cuore è lontano. Ascoltare con il cuore è aprirsi all’altro, guardare anche un po’ con i suoi occhi, sentire le sue gioie e le sue paure, condividere le sue speranze e i suoi fallimenti. Questo tipo di ascolto fa la differenza. Allora ci si capisce nel profondo e si trovano vie nuove per camminare insieme”. “Non si può - ha detto ancora mons. Marconi - regnare sul popolo di Dio, mettersi a servizio del regno di Dio, se non a partire dal- Il 26 agosto Città di Castello tornerà a festeggiare la Madonna delle Grazie, patrona della città e della diocesi. Il triduo avrà inizio sabato 23 agosto, con lo scoprimento della venerata immagine alle ore 8 (celebrazione delle lodi mattutine). Ogni giorno, alle ore 17.45, vespri e messa. Domenica 24 agosto tutte le messe parrocchiali saranno celebrate nel santuario (anche quella delle ore 8, solitamente celebrata a San Michele Arcangelo) e alle ore 21 si terrà una veglia di preghiera. Lunedì 25 agosto, alle ore 21, partirà dal santuario la tradizionale processione con la copia della venerata immagine. Martedì 26 agosto l’immagine della Madonna delle Grazie sarà scoperta alle ore ome 7.30; la messa sarà celebrata alle tradizione, ore 8, 9, 10 e 11. Nel pomeriggio, il mese di alle ore 17.30 i vespri solenni e alle agosto sarà ore 18.30 la concelebrazione ricco di Canoscio liturgica presieduta dal Vescovo e appuntamenti animata dalla corale “Marietta per tutti i fedeli dell’Alta Valle del Alboni” e dal gruppo chierichetti. Tevere, con molte ricorrenze legate soprattutto a Maria. Tra le tante, una delle feste più sentite per tradizione e devozione è quella di “Maria assunta in cielo” che viene Vaticano e Russia festeggiata a Canoscio il 15 del mese. Il card. Agostino Casaroli fu Quest’anno le celebrazioni per tale segretario di Stato di Papa Woytila ricorrenza inizieranno mercoledì 6 dal 1979 al 1990. È stato forse il agosto, con una novena nella chiesa principale artefice della Ostpolitik di Canoscio ogni sera a partire dalle vaticana, tessendo con pazienza una 20.30. Giovedì 14, invece, sempre rete di rapporti diplomatici con i alla stessa ora, avrà luogo una Paesi del blocco sovietico. A lui è processione dalla pieve fino al dedicato il libro di Roberto Morozzo santuario. Venerdì 15 agosto sarà il della Rocca Tra Est e Ovest: Agostino vescovo di Gubbio, mons. Mario Casaroli, diplomatico vaticano (San Ceccobelli a presiedere la messa in Paolo, pag. 383, euro 30). basilica, in occasione della solennità Ripecorrendo le vicissitudini della dell’Assunta, alle ore 16.30. (Le altre sua attività pastorale e politica, il messe del 15 saranno celebrate alle volume mostra il ruolo non ore 7 - 8 - 9.30 - 11 - 18). Sabato 16, secondario avuto da Casaroli nella infine, in tutte le messe della progressiva disgregazione dei regimi giornata (8 – 9.30 – 11 – 16.30 – 18) comunisti fino al 1989. Sicuramente saranno impartite delle benedizioni Casaroli è stato tra i maggiori a tutti i bambini. Il santuario di interpreti della storia del secondo Canoscio, elevato al rango di basilica Novecento. Tra le novità minore da papa Giovanni Paolo II bibliografiche ricordiamo il libro di nel 1998, è uno dei più importanti Giulia Paola Di Nicola e Attilio luoghi di culto mariani dell’Italia Danese Perché sposarsi? (San Paolo, centrale. Al suo interno è custodito pag. 136, euro 12). Già dal l’affresco che ritrae la Madonna nel sottotitolo se ne capisce il filo momento del suo “transito”. conduttore: conoscere obblighi, L’immagine, la cui origine è ancora convenienze e scelte liberanti legati incerta, appartiene alla scuola a questo sacramento. Gli autori, senese; proprio a partire da questo coniugi, da sempre impegnati nella dipinto, nel 1854, padre Luigi pastorale familiare, partono dalla Piccardini volle costruire l’attuale constatazione che il matrimonio è chiesa. Il santuario di Canoscio, un istituto in crisi, ma offrono alle consacrato nel 1878, è oggi il fulcro coppie – sia credenti che non dell’omonima parrocchia della credenti – dieci ragioni che fanno diocesi di Città di Castello; dal 2006 del matrimonio una risorsa vi ha sede una comunità di frati indispensabile alla vita umana. Francescani dell’Immacolata. (Francesco Mariucci) Festa dell’Assunta a Canoscio C ❖ IN LIBRERIA VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Il vescovo Marconi accolto nella cattedrale di Macerata lo scorso 27 luglio,giorno dell’ingresso in Diocesi Il Regno dell’ascolto Il novello Pastore ha voluto per prima cosa salutare gli ospiti e i volontari del Centro di ascolto e di prima accoglienza della locale Caritas la disponibilità a un tale ascolto. Così il modo di regnare sarà diverso dai regni umani, i quali non offrono l’ascolto, ma lo pretendono. I potenti di questo mondo si comportano infatti spesso da padroni delle persone, pretendendo di essere sempre ascoltati e obbediti senza discussioni. Il regno sullo stile di Dio si attua, all’opposto, come un servizio, come attenzione e accoglienza, come disponibilità all’ascolto profondo del cuore, perché tutti vivano nel bene e si sentano amati. Gesù ci invita a impegnarci in pienezza con tutto noi stessi perché il regno di Dio si compia sulla terra, secondo l’annuncio che Lui ha dato. Regnare vuol dire: reggere, guidare, sostenere, indirizzare, tracciare il cam- CITTÀ DI CASTELLO. Proseguono gli incontri nei “Chiostri musicali”. Prossima tappa a Citerna “C hiostro”, nome che etimologicamente indica chiusura. Ma il 1° agosto il chiostro del duomo di Città di Castello si è aperto proprio per illustrare, a quanti intervenuti al terzo appuntamento di “Chiostri acustici in Alto Tevere umbro”, la vita religiosa e monastica di cui questa struttura è al centro. Proiettate sullo schermo si sono potute vedere splendide foto di monasteri e della vita giornaliera che vi si svolge, accompagnate da letture di scritti di santa Chiara, santa Veronica, san Benedetto e sant’Anselmo d’Aosta; contemporaneamente sono risuonati brani musicali di Claudio Monteverdi. Autori delle foto Chiara Burzigotti, Enrico Milanesi, Dante Renzacci e Stefano Giogli, dei quali si ricorda ancora la mostra “Nel silenzio della luce”. Qui si sono susseguiti significativi interni dei monasteri di Santa Chiara delle Murate, delle Cappuccine di Santa Veronica Giuliani, delle Clarisse Urbaniste di Città di Castello, delle mino; il regnare di Dio significa perciò che l’umanità accetta di lasciarsi guidare, reggere sostenere e condurre da Dio”. “La missione che abbiamo davanti è questa: padre e figli, Pastore e gregge, camminare con fede lasciando che Dio regni nella vita di ciascuno per condurre i fratelli al bene” ha concluso mons. Marconi, che è stato “salutato” al suo ingresso nella nuova diocesi anche dal noto vaticanista Luigi Accattoli con un post pubblicato dal sito www.vinonuovo.it. F. O. Guarda la video-notizia dell’insediamento di mons. Marconi. Collegati utilizzando il Qr code Clarisse Urbaniste di Montone e delle Benedettine di Citerna. Hanno dato voce ai brani - che hanno avuto un intento ascolto - alcuni esponenti dell’associazione Lav. Raramente si può vedere, come accaduto in questa occasione, il pubblico restare seduto, quasi ancora in attesa di ascolto, quando la manifestazione è terminata. Nel farne la presentazione, la coordinatrice Catia Cecchetti non ha mancato di ringraziare il Circolo “Angelini”, il Cif, il Rotary e il Kivanis club per il sostegno dato, ricordando che l’8 agosto l’appuntamento è a Citerna. E. F. CASTELLO. La memoria delle vittime del Pian dei Brusci (1944) Quelle dieci morti assurde P resso il bivio Lugnano di Sorbi: Ignazio, Settimio, OttaCittà di Castello si è tevio, Attilio, oltre a Marino Marnuto un incontro per gutti che si trovava lì per caso. commemorare le vittime del Erano tutti giovani: Ottavio Pian dei Brusci. Una strage inSorbi aveva solo 16 anni. giustificata anche dalla legge Sotto la minaccia delle armi, li marziale, eseguita dai nazisti condussero nella località Pomtedeschi, con la compiacenza panano, presso il bivio Lugnadei fascisti italiani, sabato 8 luno, e in quel luogo furono truIl luogo della fucilazione glio 1944, in occasione del pascidati barbaramente. Di quei saggio del fronte della Seconda dieci giovani, uno riuscì a metguerra mondiale, il più grande conflitto di tutti i tersi in salvo: Attilio Sorbi. tempi. Parecchi anni fa mi trovavo dal mio amico GuCon la partecipazione dei rappresentanti del co- stinelli, il marmista di Trestina. Stava preparanmune di Città di Castello, l’Associazione parti- do la lapide per il monumento a ricordo delle vitgiani d’Italia, la Pro loco di Trestina e molta gen- time del Pian dei Brusci e allora mi disse: “In tete intervenuta, insieme ai parenti delle stesse vit- sta alla lapide sopra i nomi, tu che cosa scriveretime, è stato ricordato quel fatto doloroso che ha sti?”. Ci pensai un momento e poi risposi: “Possa lasciato una ferita profonda nel nostro paese. Per questo ricordo far regnare la pace nel cuore deogni nome pronunciato, abbiamo insieme rispo- gli uomini”. Gli scrissi quella frase su un pezzo di sto “presente”: bellissimo gesto che porteremo carta e poi ci salutammo. Oggi, dopo molti anni, nel cuore per sempre. ho rivisto quella lapide finita, per la prima volta, Sabato 8 luglio 1944, nel pomeriggio, un gruppo con sopra i nomi e quelle parole. Allora noi, per di soldati tedeschi prelevarono dieci uomini al essere degni del loro sacrificio, dobbiamo saper vocabolo Pian dei Brusci, non si sa bene per qua- mantenere la pace tra tutti i popoli, quella pace le motivo o per quale colpa. Cinque appartene- che redime e affratella, che restaura e rende fevano alla famiglia Ramaccioni: Ruggero, Enrico, lici. Domenico, Mario e Rodolfo; quattro alla famiglia Il Contadino LA VOCE Città di Castello VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 CASTELLO. Come sarà la nuova illuminazione in Pinacoteca M’illumino di Led È stato presentato il 1° agosto, presso il museo tifernate, il progetto “Nuova luce per la Pinacoteca”. Con la sua realizzazione verrà messo in atto, dopo la parziale innovazione del 2005, un tipo di illuminazione più atto alla visione dei dipinti e più vantaggioso da vari punti di vista. Nella presentazione il Sindaco ha sottolineato che l’investimento si colloca nell’ambito dei molti interventi che hanno avuto luogo nel centro storico cittadino, e questa attuazione fa parte di un circuito storico-artistico PalazzoVitelli alla Cannoniera, sede della Pinacoteca comunale che abbraccia i palazzi Vitelli. Senza l’aiuto della Regione, ha aggiunto, la realizzazione non sarebbe stata possi- I lavori inizieranno tra settembre tanza della ditta Ilce, aggiudicataria bile. dell’appalto, e sottolineato come gli Ufe ottobre. Le nuove lampade Alla presentazione, che si è svolta nella fici comunali abbiano agito con temsala dove è esposto lo stendardo di Raf- - diversamente da quelle pestività e professionalità permettendo faello, e dove erano già state posiziona- tradizionali - non rischieranno la riqualificazione in tempi ristretti. te le nuove lampade, è intervenuto l’asGli architetti Benedetta Rossi e Lucia sessore regionale Silvano Rometti che di rovinare i dipinti Prataiola e il tecnico Aldo Fegatelli ha dichiarato come questa iniziativa, hanno illustrato dettagliatamente la tiapplicata a “un simbolo della città come pologia della nuova illuminazione, Da osservare che il costo totale di quela Pinacoteca” è benefica a livello sia spiegando, tra l’altro, che contrariasto ultimo intervento è di 100.000 euro, economico che ambientale. Ha sottolimente ai vecchi fari provvisti di filtri 80.000 dei quali sono il contributo reneato come tale intervento emblematinocivi per i dipinti, le lampade Led non gionale. L’assessore ai Lavori pubblici co possa contribuire, se esteso in più rovineranno le opere e si attiveranno Massimo Massetti ha ricordato che il parti, a realizzare gli obiettivi del piano anche all’ingresso di una sola persona bando del progetto in questione risale energetico regionale. Ha ringraziato il nella sala. I luoghi interessati dalla al 2013; a distanza di un anno sono staComune che se ne è fatto promotore e nuova illuminazione saranno tutto il ti appaltati i lavori, che inizieranno tra l’impresa che vi sta lavorando. Il Sindapiano nobile del palazzo, il salone mola fine di settembre e l’inizio di ottobre co ha ringraziato a sua volta l’assessore numentale e la stanza “Luca Signorele termineranno 30 giorni dopo. Ha riper il sostegno economico avuto in queli”. volto un ringraziamento per la sua presti anni dalla Regione. Eleonora Rose senza a Stefano Caldei, in rappresen- CULTURA. Maurizio Perugini dà voce al maestro Renzo Scopa a Forenza I l 13 agosto la città di Forenza in Basilicata ospiterà lo spettacolo Amo tutti i colori ispirato al libro di Renzo Scopa Il segno della parola pubblicato nel 2007 (edizioni della Meridiana, Firenze) in occasione del decennale della scomparsa dell’artista. L’opera da cui è tratto il recital raccoglie racconti e poesie scritti dall’allora giovane autore a metà degli anni ’50. Forenza è infatti la prima destinazione di Renzo Scopa, Cristo in croce Scopa insegnante, che per la prima volta lascia la sua Urbino. Conosce così una realtà molto diversa dai suoi luoghi, che lo segnerà per tutta la vita; tanto che la stessa cittadina sarà protagonista dei suoi scritti e ispirazione di alcune opere pittoriche. Anima del recital è sicuramente la voce dell’attore tifernate Maurizio Perugini che, insieme a Massimo Bartoletti ai fiati, Umberto Ugoberti alla fisarmonica e Mauro Businelli al violoncello, dà vita all’immagine di Scopa pittore e poeta. L’appuntamento di Forenza fa parte di una serie di iniziative che da dieci anni a questa parte sono state presentate per omaggiare l’artista, precisamente dal 2004 quando per la prima volta veniva allestita una retrospettiva alla Rocca paolina di Perugia, inizio di un itinerario che avrebbe poi toccato anche altre città, arricchito di volta in volta da convegni e approfondimenti su aspetti salienti della sua multiforme creatività. S. R. L’ALTRAPAGINA. Il tema del convegno di settembre Ritorno a Gesù, sì, ma come? Uno “di casa” L castello.redazione@lavoce.it 23 BREVI ❖ CASTELLO Arriva fabbrica di alluminio “Le imprese che vogliono investire seriamente a Città di Castello troveranno la porta dell’Amministrazione sempre aperta” dichiara il sindaco Bacchetta a commento dell’approvazione, quasi unanime (un astenuto), da parte del Consiglio comunale degli atti relativi al nuovo stabilimento che Faist Group realizzerà nella zona di Santa Lucia per la progettazione di prototipi in alluminio. Con una capacità occupazionale, a regime, di circa 100 addetti, “il nuovo insediamento - prosegue il Sindaco sviluppa un ramo d’azienda di una affermata multinazionale e darà risposte di respiro sia in termini occupazionale che di impulso per l’economia nel suo complesso”. ❖ SCUOLE Interventi sugli edifici “Si tratta di un pacchetto d’interventi che sono stati definiti dopo un’attenta ricognizione sulle strutture di rifermento tale da concretizzare una scrupolosa e appropriata mappatura dei bisogni dei nostri plessi scolastici in materia di manutenzione straordinaria e riassetto funzionale”. Così l’assessore ai Lavori pubblici Massimo Massetti traccia un sintetico bilancio dei lavori che l’Amministrazione comunale di Città di Castello ha attivato in varie scuole “al fine di restituire loro piena capacità di servizio”. Ciò comporterà un investimento complessivo di 190.000 euro, cui vanno aggiunte “tutte le opere di manutenzione ordinaria effettuate dalle nostre squadre operative a volte coadiuvate da soggetti assegnati in prova ai servizi sociali. Nel detteglio le strutture interessate sono gli asili nido di Montedoro, Riosecco, Trestina, ‘Franchetti’, le scuole per l’infanzia di Cerbara, Badiali, Piosina, La Tina, Montedoro e San Leo Bastia, le primarie di Userna, Riosecco, Promano e Trestina, le medie ‘Alighieri - Pascoli’ e ‘Gregorio da Tiferno’”. ❖ SANSEPOLCRO La “macchina” di Piero Il 6 agosto presso lo spazio ex Misericordia a Sansepolcro si è svolta la conferenza stampa di presentazione del restauro e del riposizionamento della “macchina lignea” che ospitava il polittico della Madonna della Misericordia di Piero della Francesca. Erano presenti il sindaco Daniela Frullani e Paola Refice della Soprintendenza di Arezzo. Si tratta di un ritorno atteso da molto tempo e particolarmente prezioso. L’enorme altare barocco in legno della ex chiesa della Misericordia di Sansepolcro era stato infatti rimosso nel 2003 per essere restaurato e per permettere i lavori all’interno dell’edificio sacro adiacente al vecchio ospedale, abbandonato negli anni Settanta. Lo stato dell’imponente macchina lignea era molto compromesso e la restituzione all’antico splendore risulta davvero mirabile. Per il riallestimento sulla parete sopra l’altare c’è voluta qualche settimana; l’operazione si è svolta a cura della Soprintendenza di Arezzo tra giugno e luglio scorsi. ❖ FIGHILLE I l 13 e 14 settembre tornerà il conconvegno: Maurice Bellet, Giovanni vegno de L’altrapagina, giunto alla Ferretti e Antonietta Potente 28a edizione. Il tema su cui queMaurice Bellet è sacerdote e filosofo st’anno relatori e ospiti saranno chiafrancese, classe 1923, già docente delmati a riflettere è l’Institut Catholique “Ritorno a Gesù”. di Parigi; ha al suo atSi vuole considerativo una produzione re quale ruolo posletteraria vastissima sa avere, dopo che spazia tra teoloventi secoli, il rigia, filosofia e psia strada di Maurice Bellet e torno a Gesù nel coanalisi. Bellet inquella de L’altrapagina si cristianesimo condaga sulla condizioincrociano in un legame importante temporaneo. Pace, ne umana contemtessuto da don Achille Rossi. Il amore e giustizia, poranea; in particodirettore del mensile è infatti il capisaldi della relare il tema principe maggior conoscitore in Italia del ligione cristiana, si dei suoi studi è il fupensiero del filosofo francese, e ha scontrano quotituro della fede cricontribuito alla traduzione in dianamente, oggi stiana. Il suo è un initaliano di molte sue opere. Nel come in questi ulvito alla cultura occi2004 pubblica un’intervista a Bellet timi duemila anni, dentale a fare i conti, dal titolo “Bisogna ripensare tutto”. con ben altri ideaoltre ogni atteggiaNumerose anche le pubblicazioni li, facendo sorgere mento dogmatico, curate da autori vari per la casa numerosi interrocon quel cristianesieditrice L’altrapagina sul pensiero di gativi. mo di cui è intrisa, Bellet come: Il delirio Di seguito riportiama sforzandosi di ridell’economia, 1995, Derive e mo una breve pretrovare oggi l’intuidestino dell’Europa, 1999, e Per una sentazione dei tre zione e la potenza scienza dell’umano, 2005. illustri ospiti del del Vangelo. @ I frutti del centro estivo Maurice Bellet Giovanni Ferretti, ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Macerata, è filosofo e storico della filosofia italiana. È fondatore della rivista Filosofia e Teologia e membro del Centro di studi filosofico-religiosi “Luigi Pareyson” di Torino. Antonietta Potente ha insegnato Teologia morale a Roma e Firenze. Dal 1994 vive in Bolivia, partecipando attivamente al processo di cambiamento socio-politico. La sua opera segue la considerazione di un ripensamento della vita religiosa alla luce di una spiritualità ancorata al presente che unisca mistica e politica, animata anche da un profondo impegno per la salvaguardia dell’ambiente. Il suo è uno stimolo a coltivare un pensiero critico e aperto, al di là delle grandi sintesi ideologiche. Sabina Ronconi “Non tutti i lupi nascono per nuocere” è il titolo della recita che venerdì 1° agosto a Fighille ha chiuso la prima edizione di “Giocando in paese – Iniziative estive alla riscoperta della natura e dello stare insieme”, organizzata dalla cooperativa sociale “Fiore verde” in collaborazione con il Comune di Citerna, la Pro loco e la parrocchia di Fighille. Al centro estivo hanno partecipato più di trenta bambini con età compresa tra 6 e 11 anni, che hanno condiviso tanti pomeriggi con amici vecchi e nuovi e si sono sentiti liberi di conoscere meglio il loro paese. Tutti insieme hanno riscoperto la bellezza dei giochi più semplici e dei lavoretti fatti con i materiali della quotidianità, liberando pienamente la loro fantasia e la loro creatività. I bambini hanno imparato che per condividere con gli altri anche solo una parte della loro giornata ci vuole pazienza, rispetto e comprensione, andando oltre le apparenze e i pregiudizi. Ecco il tema della recita che i bambini hanno preparato con grande entusiasmo durante le ultime due settimane del centro estivo, guidati dall’équipe educativa composta da Roberta, Sonia, Ilaria e Francesco. LA VOCE Orvieto .Todi 24 VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 ❖ TODI ❖ ALLERONA ❖ ORVIETO Fondo a favore delle famiglie “Invasa” da 2.000 scout Anniversario Conticelli Il Comune di Todi e l’ente tuderte di assistenza e beneficenza “La Consolazione”, nell’ottica di un’attenzione particolare alle situazioni di bisogno e alle nuove forme di povertà, hanno stabilito un accordo per forme di intervento a favore delle famiglie in condizioni di disagio. L’iniziativa si sostanzierà da subito nella messa a disposizione da parte di Etab di un fondo di 15.000 euro per azioni di sostegno immediato ai cittadini e alle famiglie vulnerabili. Altro ambito di applicazione sarà quello del “prestito d’onore” per sostenere negli studi universitari i giovani meritevoli ma in situazione di indigenza. (F. C.) Si conclude in questi giorni l’esperienza dei campi estivi che, per il quarto anno consecutivo, i gruppi scout Agesci di Roma e provincia hanno organizzato ad Allerona con la collaborazione del Corpo forestale dello Stato, del Comune e dell’Agenzia regionale delle foreste dell’Umbria. Quasi 2.000 sono stati i giovani partecipanti, che hanno vivacizzato l’estate alleronese apportando anche benefici all’economia locale. Quest’anno, per la prima volta, si è dovuto registrare qualche inconveniente legato alla abnorme presenza di animali ungulati che potrebbero provocare danni irrecuperabili al patrimonio boschivo e rischi per la salute dell’uomo; da qui l’invito alle autorità competenti affinché adottino in fretta gli opportuni rimedi. (Claudio Urbani) Si è svolta il 5 agosto, nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, la messa di commemorazione nel quinto anniversario della scomparsa di Marcello Conticelli, artista e diacono. Don Andrea Rossi, che fu molto vicino a Marcello, ha presieduto la celebrazione alla presenza di numerosi fedeli. Marcello ci ha lasciato a 78 anni, uomo di fede e grande artista, esponente di un artigianato di cui oggi è rimasta solo la nostalgia. La commemorazione ha assunto un significato particolare nel secondo anno del Giubileo eucaristico, a AZIONE CATTOLICA. Il “Losco” e beato settore diocesano Giovani in un’esperienza inedita nella città di Torino P Q uest’anno il settore Giovani dell’Azione cattolica della diocesi di OrvietoTodi ha voluto organizzare un campo estivo diverso dagli altri anni. Ossia a Torino-città, dal 4 al 10 agosto per un campo giovani che trova la sua ambientazione tra alcune importanti realtà: il Cottolengo, l’Arsenale della pace (Sermig), l’oratorio Don Bosco al Valdocco e il duomo, luogo in cui sono conservate la sacra Sindone e la tomba del beato Pier Giorgio Frassati. L’idea è nata un anno fa, quando, di ritorno dall’“uscita” fatta a Torino durante il campeggio di Claviere (To), sacerdoti, animatori e anche alcuni ragazzi scoprirono e vollero approfondire la ricchezza di esperienze concentrate in quel quartiere cittadino in cui erano vissuti santi e beati dei quali continuano le opere. Allora, perché non proporre ai giovani un’esperienza forte che potesse essere un “assaggio” di tutte quelle realtà che ciascuno avrebbe poi potuto approfondire? È così che è nata un’idea di campo-giovani che avrebbe posto una sfida grande e un cambiamento rispetto ai campeggi degli Nella terra dei grandi “santi sociali” anni passati: far A contatto con le storiche opere confrontare i ra- del Cottolengo e di don Bosco, gazzi con realtà nuove e diverse. ma anche con la figura di Pier Nuove, perché è il Giorgio Frassati e le moderne primo anno che il campo estivo è attività del Sermig strutturalmente allargato e inserito in altri contesti. Diverse, per le giornate dei ragazzi sono anche dimensioni che queste realtà gio- caratterizzate da momenti presso vanili e di carità assumono in le strutture della Piccola Casa della Divina Provvidenza in cui i una città come Torino. Oltre ai consueti incontri di ragazzi sono chiamati ad animagruppo e momenti preghiera, le re le mattinate degli ospiti con PIEDICOLLE Torneo ‘by night’ dell’Us Acli “Q pochi giorni dal 750° anniversario della bolla Transiturus. Il pensiero va anche all’11 agosto 1964. In quella data Paolo VI, in visita ad Orvieto, ricevette in dono uno splendido calice disegnato da Alberto Stramaccioni e realizzato da Marcello con l’aiuto dell’amico Luciano Coppola. Un calice a forma di giglio, in oro, per ricordare l’appellativo di “giglio d’oro delle cattedrali” attribuito al duomo di Orvieto. Quel calice fece molta strada arrivando in India, a Bombay, donato da Paolo VI alla Chiesa indiana con le parole: “Alla Chiesa più povera del mondo intendo fare omaggio dell’opera più preziosa avuta in dono da quando siedo sul Soglio di Pietro”. (Paolo Zanetti) uando lo sport è un gioco e non un B.P.R. . Alla serata finale, sabato scorso, per la azzardo”, come proclama l’Unione premiazione hanno presenziato Luigi Repace, sportiva Acli, anche la festa si fa presidente del Comitato regionale umbro grande. È il caso di Piedicolle dove, in queste della Federazione gioco calcio, Anna ultime settimane, si è svolta la 34a edizione Iachettini, vice sindaco di Collazzone, Sante del torneo notturno di calcio valevole per Filippetti, presidente provinciale dell’Unione l’assegnazione del trofeo “S. Giacomo sportiva Acli di Perugia, Angelo Consalvi Maggiore” patrono della amena località del consigliere nazionale UsAcli, Antonio Comune di Collazzone. Davvero una gran Lorenzini, presidente del circolo Acli di bella “festa di popolo”: famiglie, giovani e Piedicolle, Luigi Luna e Fausto Giulivi del meno giovani da ogni dove sia per circolo Acli di Piedicolle, che hanno fraternizzare che per sostenere i propri consegnato i premi di seguito indicati: Coppa beniamini in gara. Una dozzina i gruppi in disciplina: off. Motors-Car, capocannoniere: gara dell’Unione sportiva Acli provenienti Parsi Fabio del gruppo Thermomaserati, terzi dall’intera Media Valle del qualificati ex equo: ass. Tevere che hanno sportiva S. Caterina nobilitato questa Lennok, 2° qualificato: off. tradizionale festa di Comodi Bpr. Primo popolo e di sport. Queste qualificato: vince il 34° le dodici squadre torneo il gruppo sportivo partecipanti al torneo: Sidernestor. Premi sono Sma - Villa; Natura Più; stati assegnati agli arbitri Sauro Hair Style; officina della gara finale, signori Motors-Car; Sport - Style Martini e Capone da San F.lli Bonini; ristorante “Al Sepolcro; all’Unione Leone” Collazzone; sportiva Acli di Perugia; Thermomaserati; Lennok; alla stazione dei carabinieri ass. S. Caterina; di Collazzone e al Comune Sidernestor; officina di Collazzone. Pertecipanti al Torneo di Piedicolle Comodi Bpr; Off-Comodi Alberto Del Monte ier Giorgio Frassati nasce nel 1901 a Torino da una famiglia della ricca borghesia: suo padre è Alfredo Frassati, noto giornalista. Nel periodo in cui Torino inizia lo sviluppo imprenditoriale, Pier Giorgio viene a conoscenza delle difficoltà in cui si dibattono gli operai. Entra in contatto con la povertà: durante il liceo comincia a frequentare le Opere di San Vincenzo. Esprime una fiducia illimitata e completa in Dio e nella Provvidenza e affronta le situazioni con impegno, serenità e letizia. Dedica il tempo libero alle opere assistenziali a favore di poveri e diseredati. Si iscrive a diverse congregazioni e associazioni cattoliche, tra cui l’Ac, si accosta con frequenza alla comunione. Fonda con i suoi amici più cari una “società” allegra che viene denominata “Tipi loschi”, giovani attenti ad aiutarsi nella vita interiore e nell’assistenza degli ultimi. Muore di poliomelite il 4 luglio 1925. giochi e intrattenimento musicale; visite guidate e momenti di incontro al Sermig - Arsenale della Pace che in quei giorni organizza un proprio campo estivo; momenti presso l’oratorio al Valdocco entrando da protagonisti nelle iniziative dell’“Estate ragazzi” (Grest che dura da giugno a settembre). Per concludere, una delegazione dell’équipe Giovani dell’Azione cattolica di Torino ci guida in un percorso alla scoperta della figura del beato Pier Giorgio Frassa- ti, dai luoghi in cui è vissuto fino alla sede in cui riposano le sue spoglie. Insomma, una sfida con se stessi e il desiderio di “sporcarsi le mani” in prima persona sono le peculiarità di questo campo. Le fragilità e i limiti umani che emergeranno a contatto con persone, anzi “perle” aventi difficoltà fisiche e mentali, ci aiuteranno a sperimentare il bisogno che abbiamo di Dio. Michele Menghinelli Susanna Barcaroli Todi - Nunziatina Concerto di violoncello nella nostra piccola “Sistina” Il violoncellista Marcin Zdunik L a chiesa della Nunziatina di Todi, un prezioso scrigno di arte barocca, giovedì scorso ha ospitato uno straordinario concerto di Marcin Zdunik, giovane violoncellista polacco. L’iniziativa, proposta dalla Gioventù musicale d’Italia, rappresentata da Lucia Mencaroni (sezione della Federation Internazionale des Jeunesses Musicales di Bruxelles) è stata accolta dalla diocesi di Orvieto-Todi che ha messo a disposizione il tempio della Nunziatina, meglio conosciuto come “la Sistina di Todi”. Il giovanissimo artista polacco, di recente vincitore del 1° Premio e del Grand Prix al VI Concorso internazionale per violoncello “Lutoslawski” di Varsavia, ha eseguito, di Johann Sebastian Bach, la Suite n.1 in Sol maggiore, la Suite n. 5 in Do minore e la Suite n. 6 in Re maggiore. Un’esecuzione impeccabile che ha offerto momenti di stupore, di ammirazione. Si è trattato di un’esperienza eccezionale d’alto significato e valore lirico che il numeroso pubblico intervenuto, parte in piedi, ha saputo apprezzare gustando in assoluto silenzio la ricreata magica atmosfera dei testi. An. Co. LA VOCE Orvieto . Todi VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 DAL PASSATO AL FUTURO. I territori di Orvieto e Todi nel tardo Medioevo I orvieto.redazione@lavoce.it 25 Particolare della facciata della cattedrale di Orvieto, la cui costruzione fu iniziata nel 1290 Gli anni del gran fervore l Medioevo ha dato alla nostra diocesi un’impronta identitaria che continua ancora oggi. Orvieto e Todi erano per l’epoca grandi città, poste al centro di un’intensa vita sia civile che religiosa; come liberi Comuni ebbero uno sviluppo economico e sociale che non si è più ripetuto, anche a prezzo di numerose guerre combattute tra le città. Orvieto possedeva un territorio comunale che giungeva in Val di Chiana fino a Orbetello e a Talamone sul Mar Tirreno; a Orvieto i Papi e la Curia soggiornarono molto frequentemente e per lungo tempo. A Roma, nel Patriarchio del Laterano, in meno di un secolo furono convocati quattro Concili dal 1123 al 1215. Soprattutto il Concilio latera- @ nense IV, indetto da Innocenzo III, delineò una struttura della cura delle anime incentrata sull’istituzione parrocchiale. Predicazione regolare, confessione annuale da fare al parroco, assistenza ai malati, obbligo di contrarre matrimonio di fronte al proprio sacerdote, intervenendo sulla formazione di un clero adatto al ministero, come è scritto chiaramente nel canone 27: “È meglio, specie nell’ordinazione dei sacerdoti, avere pochi e buoni ministri, che molti e cattivi, poiché se un cieco fa da guida a un altro cieco, cadono tutti e due in una fossa”. È l’epoca delle costruzioni delle grandi cattedrali, di cui il duomo di Orvieto è uno dei massimi capolavori. Iniziato nel 1290 dal vescovo Francesco Monaldeschi, sostituendo l’antica cattedrale di S. Maria Prisca e la chiesa di San Costanzo dei canonici, fu eretto anche per conservare degnamente le reliquie del miracolo di Bolsena avvenuto nel 1263 e che sarebbe stato all’origine della decisione di papa Urbano IV, allora residente a Orvieto, di introdurre la festa del Corpus Domini. L’attuale cattedrale di Todi fu iniziata nel secolo XI e assunse la forma odierna dopo un rovinoso incendio del 1190. È un periodo di profonda ricerca di Dio, d’imitazione del Cristo. A Todi nel 1236 nasce il beato Jacopone, che attraverso le sue laude esprime in modo eccellente l’anelito dell’anima all’unione con il Si- gnore. A Orvieto la beata Vanna, nata a Carnaiola nel 1264, entrata nell’Ordine della penitenza dei frati Domenicani, vivendo a Orvieto nella sua casa, manifesta un alto grado di unione mistica con Dio. Nel 1285 a Todi muore san Filippo Benizi dei Servi di Maria, che può essere definito il secondo fondatore dell’Ordine servita. Il sec. XIII rappresenta una svolta anche nella carità: a Todi dal 1247 è già noto l’ospedale della Carità, a Orvieto il moderno ospedale di S. Maria della Stella porta il nome che gli attribuì un prete di nome Giovanni, che lo edificò tra il secolo XII e XIII. Alcuni ospedali furono fondati dagli Ordini cavallereschi. Marcello Cruciani Festa di santa Chiara quest’anno in chiave eucaristica I l 2 agosto abbiamo celebrato con gioia la festa del Perdono di Assisi e, sotto il segno della misericordia, abbiamo iniziato anche la novena in preparazione alla solennità di santa Chiara. Le novene sono un’opportunità per preparare il cuore ai doni del Signore e ai giorni solenni e più cari della nostra vita, per puntare lo sguardo e orientare la preghiera sul mistero che stiamo per celebrare, immergendoci in quella Comunione dei santi che professiamo e in cui crediamo. Ogni anno la novena di santa Chiara si caratterizza per un tema: quest’anno ci lasciamo guidare da Chiara, donna eucaristica. Tutta l’esistenza di Chiara è stata davvero vissuta nel rendimento di grazie e nell’offerta di sé. Nei suoi giorni umili, tra le mura di San Damiano e con le sue sorelle, ha seguito e amato il Signore Gesù conformandosi sempre più all’amore eucaristico. Nelle fonti sono numerose le testimonianze sulla devozione e sull’amore di Chiara per l’eucaristia. Tra queste si ricorda che Chiara, sebbene inferma, filava Corporali per mandarli nelle chiese della piana di Assisi: “Quanto grande fosse la devozione affettiva che “S Il Corporale di santa Chiara la beata Chiara aveva per il sacramento dell’altare, lo mostrano i fatti. Durante quella grave infermità, che la costrinse a letto, si faceva alzare e sorreggere con appositi sostegni e, seduta, filava dei panni morbidissimi con i quali fece oltre cinquanta paia di corporali e, chiudendoli in teche rosse o di seta, li mandava a diverse chiese per tutta la piana e le montagne vicino ad Assisi” (FF, 3209). È una testimonianza che dice la fortezza di Chiara, che non si faceva abbattere dalla sua infermità fisica, ma anche la concretezza, per lei e la sua comunità, dell’amore per l’eucaristia nell’attenzione ai sacerdoti e alla cura per la celebrazione e per le chiese. La pietà della nostra gente ci ha conservato anche il delicato ricordo di un corporale che Chiara avrebbe tessuto e donato al padre san Francesco e che recentemente è stato ritrovato nei sotterranei della chiesa di San Fortunato a Todi. Forse la storia e la scienza sorriderebbero dinanzi a questa reliquia, ma la fede si china devotamente a onorare questo corporale come segno di una vita che si è lasciata ‘tessere’ dalla Parola fino a diventare esistenza eucaristica, pane spezzato per Dio e per le sorelle e i fratelli. Ringraziamo insieme il Signore per l’esperienza spirituale di santa Chiara, che ancora oggi ci raggiunge e ci indica il sentiero da percorrere. Le Sorelle Povere del Buon Gesù BREVI ❖ FESTA DELL’ASSUNTA A Orvieto Nella città di Orvieto la celebrazione della festa dell’Assunzione di Maria ha una tradizione che risale al 1338 quando la Madonna Assunta fu proclamata patrona della città. La festa prevede il trasporto a braccia della statua della Madonna su una “macchina lignea” dalla chiesa di Sant’Andrea in cattedrale. Il 13 agosto alle ore 21 nella chiesa di Sant’Andrea ci saranno la preghiera del rosario e alle 21.30 il concerto di “Mezzagosto” dell’ensamble OrvietArmonico. Il 14 agosto alle ore 17.30 la preghiera del rosario, alle ore 18 la messa sarà presieduta dal Vescovo e dai sacerdoti della città. Al termine della celebrazione prenderà il via la processione verso il duomo. Il 15 agosto alle ore 11.30 in cattedrale mons. Tuzia presiede il pontificale. A Todi A Todi la celebrazione dell’Assunta si svolge in modo particolare nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, dove il 14 agosto alle ore 21 è celebrata la messa seguita da una processione verso la chiesa del convento di Montesanto, dedicata all’Assunta. Altro luogo dove si celebra l’Assunta è la chiesa della Madonna della Neve nella parrocchia del Ss. Crocifisso, lungo la strada per Collevalenza. Le celebrazioni in questa chiesa si aprono l’11 agosto, mentre il 14 agosto alle ore 21 vi sarà una fiaccolata, il 15 agosto nel mattino sono celebrate tre messe e una il pomeriggio alle ore 18. In diocesi In diocesi le parrocchie che hanno come titolare la Madonna Assunta in cielo sono molte: Acqualoreto, Ammeto, Casalalta, Collepepe, Collevalenza, Duesanti, Montecchio, Montegabbione, Parrano, Ponterio, Prodo, Quadrelli, Spineta, Montesanto di Todi. Inoltre è festeggiata in tanti altre chiese succursali di molte parrocchie. ❖ DIOCESI San Lorenzo Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, subì il martirio durante la persecuzione di Valeriano, che all’inizio di agosto del 258, emise un decreto che ordinava la condanna a morte di vescovi, preti e diaconi. Il 6 agosto fu ucciso il papa Sisto II insieme a quattro dei suoi diaconi, il 10 agosto fu la volta di Lorenzo, che era responsabile delle opere di carità: la Chiesa di Roma sosteneva oltre 1.500 persone tra poveri e vedove. In diocesi è festeggiato a Rosaro, Loreto, Collazzone, Montegabbione Montegiove, Ospedaletto, Pesciano e Pozzo. A Orvieto sorge la duecentesca chiesa di San Lorenzo de Arari; a Todi la chiesa di San Lorenzo supra muram è del sec. XII; nei pressi di Montecastrilli intorno al sec. XI fu edificata la chiesa di San Lorenzo in Nifili. Bolla Transiturus: disponibili gli atti del convegno del 1964 ul punto di passare da questo mondo al Padre, il Salvatore nostro, Gesù Cristo Signore, essendo imminente il tempo della sua passione, consumata la cena, in memoria della sua morte istituì l’eccelso e meraviglioso sacramento del suo corpo e del suo sangue, In occasione del 700° rio del miracolo di Bollasciandoci in cibo il corsena. po e in bevanda il san- anniversario, giunse in visita Secondo studi che si gue”. protraggono da diversi a Orvieto Paolo VI. La Con questo incipit, papa decenni, tre sarebbero ricorrenza fu occasione Urbano IV l’11 agosto le ipotesi da tenere in 1264, da Orvieto, istituiva per l’organizzazione di una considerazione sull’orisolennemente la festa del serie di convegni e incontri gine della “bolla” pontiCorpus Domini per il Paficia. La prima ne fa ritriarcato di Gerusalem- sul tema della bolla cadere la redazione a me, estendendola l’8 set- “Transiturus” una richiesta di san tembre successivo a tutta Tommaso d’Aquino; la la cristianità. seconda, che sia dovuta In ricordo di tale promulgazione, copia al miracolo di Bolsena, verificatosi solo della quale si trova trascritta nei registri l’anno precedente; la terza la collega diconservati nell’Archivio segreto vaticano, rettamente all’istituzione della festa del Benedetto XVI ha concesso un Giubileo Corpus Domini e ai precedenti di Liegi, straordinario, in modo che si potessero soprattutto per il passo nel quale il Ponfesteggiare degnamente e santificare i tefice richiama alla sua conoscenza, 750 anni dalla emanazione del docuquando era insignito di minore autorità, mento, parimenti a quelli dell’anniversaossia quando era proprio in Belgio, del fatto che fosse stato rilevato ad alcuni fedeli (quidam catholici) il dovere di celebrarne la ricorrenza. Tale fu l’importanza di questa istituzione che l’11 agosto 1964, in occasione del 700° anniversario, giunse in visita a Orvieto il Santo Padre Paolo VI celebrando una solenne messa in cattedrale alla presenza di alcuni cardinali, dei vescovi dell’Umbria, del clero diocesano, delle autorità civili e militari e con il ricco concorso del popolo. La ricorrenza fu occasione per l’organizzazione di una serie di convegni e incontri sul tema della bolla e sua promulgazione, analizzandone i risvolti teologici e storici, con l’intervento in Orvieto di illustri studiosi in diversi ambiti di competenza. Da quanto emerso fu dato alle stampe il testo Studi eucaristici: Atti della Settimana internazionale di alti studi teologici e sto- rici, Orvieto, 21-26 settembre 1964 (a cura del Comitato esecutivo centrale di Orvieto). Per chi fosse interessato, è possibile avere gratuitamente il testo, disponibile ancora in un discreto numero di copie, presso l’Archivio vescovile di Orvieto. Luca Giuliani LA VOCE Terni.Narni.Amelia 26 BREVI ❖ COSPEA Verdestate per anziani Fino al 17 agosto nello spazio polivalente del Polis, a Cospea, si tiene la festa Verdestate del centro sociale Ferriera con serate danzanti, rievocazioni delle tradizioni umbre con i Cantori della Valnerina e momenti di riflessione sulle iniziative da mettere in campo per rispondere ai bisogni del quartiere. Il 12 agosto poi ci sarà la Giornata della solidarietà, alla quale interverranno gli ospiti di alcune case di riposo della città, che potranno trascorrere qualche ora in allegria. Nel corso manifestazione sono in programma focus group coordinati dal centro sociale Ferriera per intercettare le esigenze dei residenti e promuovere la nascita di una rete di associazioni che mettano in campo iniziative dedicate alle persone sole. ❖ CARSULAE Concerto pro ospedale La fondazione “Aiutiamoli a vivere” organizza attraverso l’iniziativa denominata “Terni x Terni = Anch’io”, il 10 agosto, un concerto musicale con il gruppo Yumal – Pink Floyd Tribute Band per acquisire fondi da destinare all’azienda ospedaliera “S. Maria” di Terni per l’acquisto del video-broncoscopio per la prevenzione e la cura dei tumori ai polmoni. Il concerto si terrà presso l’area archeologica di Carsulae. Il costo del biglietto sarà di 2,50 euro. Per qualsiasi informazione o per acquistare le prenvendite basterà rivolgersi alla fondazione al numero telefonico 0744 279560. La Fondazione “Aiutiamoli a vivere” è un’organizzazione non governativa che opera grazie all’adesione di oltre 10.000 famiglie italiane organizzate in Comitati distribuiti in tutto il territorio nazionale. Nacque e si diffuse per tentare di dare una prima risposta all’emergenza derivante dal disastro nucleare di Chernobyl, ospitando in famiglia i bambini bisognosi di cure, provenienti dalle zone colpite dalle radiazioni in prevalenza bambini bielorussi. ❖ NERA MONTORO L’intervento del Ministro e le prossime attività di sensibilizzazione L VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Giorni di tregua alla Ast ma il fronte resta aperto a programmata fermata estiva all’Acciai speciali Terni, fino al 24 agosto, sembra essere solo una “quiete dopo la tempesta”. Le accese proteste e manifestazioni dei lavoratori a difesa della storica fabbrica ternana con il blocco dell’autostrada A1 hanno cercato di tenere alta, a vari livelli, l’attenzione sul nebuloso futuro dell’acciaieria. Si sono susseguiti scioperi, organizzati e spontanei, che di fatto hanno bloccato la fabbrica e la città. Nel corso delle manifestazioni, un centinaio di lavoratori infuriati hanno assediato la palazzina dirigenziale che si trova all’interno del perimetro aziendale dell’Ast, dove era in corso la riunione del Consiglio di amministrazione del Gruppo, con all’ordine del giorno anche lo scioglimento dei Consigli di amministrazione delle società controllate. Momenti di tensione forte, anche per il fatto che nemmeno il prefetto Bellesini e il sindaco Di Girolamo hanno potuto avere un confronto con l’amministratore delegato Lucia Morselli se non a tarda serata. La situazione è andata avanti fino all’alba, quando le forze di polizia hanno permesso l’uscita dell’Ad dall’acciaieria. Solo l’incontro successivo con il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi ha determinato la sospensione della procedura di mobilità avviata dall’azienda, fino all’incontro del 4 settembre al Mise. La vertenza, è chiaro che riveste una valenza fondamentale non solo per Terni ma per l’Italia, e per questo è indefettibile l’intervento del Governo e della Comunità europea. I sindacati hanno incontrato il commissario Ue, Ferdinando Nelli Feroci, che si è assunto l’impegno affinché la Commissione verifichi che il piano industriale presentato da Thyssen corrisponda agli impegni assunti da quest’ultima al momento del riacquisto di Ast dalla multinazionale finlandese Outokumpu. Nelli Feroci ha, però, pure fatto presente che “la Commissione può prendere provvedimenti esclusivamente sulla coerenza degli impegni di Tk rispetto al piano presentato per il comparto a freddo, ovvero - ha spiegato il commissario Ue - la chiusura di un forno può essere contestata solo nel caso in cui una riduzione della capacità a caldo (la parte fusoria) impatti negativamente con la produzione a freddo”. Anche su questo si gioca una partita che per ora è solo sospesa. Entro la prima meta di settembre si svolgerà lo sciopero generale regionale indetto dalle organizzazioni sindacali. In preparazione di quella giornata, subito dopo ferragosto verrà montato un gazebo in centro di Terni, che diventerà il punto di riferimento delle organizzazioni dei lavoratori per sensibilizzare la città nei confronti delle loro istanze. E. L. DAL VESCOVO I “Prima il confronto, poi le decisioni” Le prese di posizione da parte delle istituzioni della città di Terni e a livello regionale Bayer raddoppia Bayer Material Science amplia il sito di Nera Montoro con il trasferimento di impianti di alcune produzioni di lastre in policarbonato plastico ad alte prestazioni dal sito di Darmstadt, in Germania. Ciò comporterà il raddoppio dei volumi di produzione attuali, da 6 mila a 12 mila tonnellate all’anno. Il tutto è stato formalizzato in un incontro tra la presidente della Regione, Catiuscia Marini, con il responsabile del personale per l’Italia della Bayer, Monica Poggio, e l’ing. Rodolfo Rosa, responsabile dello stabilimento di Nera Montoro della multinazionale. Il policarbonato viene utilizzato nell’industria automobilistica, nella quale sta sempre più sostituendo vetro e metallo. Lastre in policarbonato trovano ampio utilizzo nel settore delle costruzioni, dove sono molto utilizzate per tetti, tettoie di stazioni. ferroviarie e aeroporti. “L a sospensione degli atti unilaterali da parte di Thyssen e delle procedure di mobilità, in attesa dell’incontro del 4 settembre convocato dal ministero dello Sviluppo economico, è un primo importante risultato” ha commentato il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. “Il Governo – ha proseguito – è a conoscenza della difficilissima vertenza in corso a Terni, sul futuro dell’Ast, e delle tensioni sociali elevate a essa connessa. Aspettiamo con doverosa fiducia la convocazione del 4 settembre del Tavolo sul piano industriale, affinché si arrivi a un confronto senza pregiudiziali da parte di Thyssen e si avvii un confronto che veda come elemento centrale e insuperabile il lavoro, l’occupazione, la competitività delle Acciaierie di Terni”. Anche la presidente della Regione Catiuscia Marini ha ribadito la necessità di cambiare strada: “Prima di prendere qualsiasi decisione, Tk-Ast deve avviare un confronto con le istituzioni locali e nazionali”. La Pre- LAVORO. Corsi di aggiornamento Rinasce a Terni e provincia il Movimento cristiano lavoratori I l Movimento cristiano lavoratori di Terni rilancia la propria attiva presenza sul territorio: il nuovo esordio, carico di entusiasmo, è stato sancito dall’assemblea di costituzione del Comitato provinciale del Mcl della provincia di Terni, alla presenza di Sergio Silvani, dirigente nazionale del Movimento. Il Comitato provinciale di Terni, composto da 30 membri rappresentativi di tutti i territori della provincia, ha eletto all’unanimità, quale presidente del Comitato promotore provinciale, l’avvocato Ermanno Ventura, 49 anni, sposato e padre di due figlie, esperto di Diritto sanitario, del lavoro e ambientale. L’avv. Ventura sarà coadiuvato nel comitato di presidenza da Mauro Ricci (vice presidente), Fabio Pileri (segretario) e Daniele Alcidi (amministratore). Quanto all’attuale drammatica situazione della Tk-Ast, Ventura manifesta “piena e convinta vicinanza e solidarietà a tutti i lavoratori dell’Acciaieria e alle loro famiglie. La fabbrica è un patrimonio dei lavoratori e della comunità ternana; la dottrina sociale della Chiesa e la Costituzione italiana ci insegnano che l’economia è al servizio della persona e non viceversa. Sono convinto inoltre che di fronte a situazioni eccezionali debbano fare seguito decisioni eccezionali da parte di tutti i soggetti istituzionali interessati, tra cui sidente, insieme all’assessore regionale Fabio Paparelli, ha intanto sottoposto la questione al ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta. Secondo Paparelli, “è importante l’interlocuzione diretta del Governo con i vertici della ThyssenKrupp a causa dell’aggravarsi della situazione all’Ast di Terni. Gli ultimi sviluppi della vertenza richiedono la massima attenzione da parte del Governo, che si aggiunga alla già importante azione svolta al Tavolo istituzionale”. Il consigliere regionale Alfredo De Sio definisce “un piccolo spiraglio” l’annuncio da parte di ThyssenKrupp di sospendere fino al 4 settembre le azioni contenute nel piano annunciato. E nel rimarcare come la Presidenza italiana del semestre europeo rappresenti “un elemento di forte interlocuzione”, De Sio invita tutte le istituzioni, a cominciare dal Governo nazionale, “ad approcciarsi con lo spirito di chi alza il livello della propria indisponibilità al piano presentato dalla multinazionale tedesca”. l vescovo Giuseppe Piemontese ha inviato un messaggio alla città e ai lavoratori: “Vogliamo affidare al Signore la speranza, con la preghiera insistente perché la ThyssenKrupp modifichi i suoi piani, guardando non solo ai numeri, ma ai volti degli operai, uomini che hanno promosso il benessere dello stesso gruppo industriale. Non sia solo la logica del profitto a determinare le scelte, ma la giustizia e l’equità. Siamo convinti che non vi siano solo soluzioni univoche ai problemi che sono sul tavolo. Chi deve decidere non scelga la strada più breve, che può sembrare più redditizia, ma che lascia nel profondo un senso di angoscia per le tante sofferenze seminate. Qui parliamo di uomini, donne, famiglie, bambini, cancellati con un tratto di penna sulla supposta colonna delle perdite per aumentare le cifre sulla colonna dei ricavi. Abbiamo speranza. La potenza della preghiera raggiunge il cuore di Dio e cambia il cuore degli uomini, anche di quelli della ThyssenKrupp”. gratuiti per chi opera nel settore “green” S il riconoscimento dell’area di crisi complessa per il comprensorio ternano”. Nel sottolineare che “dalla crisi si esce anche con un rinnovato patto tra lavoratori e imprese uniti nell’etica del lavoro e della produzione” il neo presidente del Comitato promotore si è detto “pronto ad agire e collaborare, nel solco dei principi consolidati del Movimento, in piena sintonia e comunione con le gerarchie ecclesiastiche presenti nel territorio della provincia di Terni”. i chiama “Eco è logico” ed è un progetto che prevede sette corsi gratuiti, finanziati dalla Provincia di Terni attraverso il Fondo sociale europeo, rivolti a tutti coloro che sono residenti e domiciliati in provincia di Terni e desiderano aggiornare le proprie competenze per cogliere le nuove opportunità di lavoro che offre il processo di crescita legato alla green economy. I corsi riguardano impianti e tecnologie per l’energia rinnovabile (40 ore); impianti e tecnologie per l’efficienza energetica negli edifici e sistemi di automazione Knx (50 ore); piano di fattibilità economico finanziaria impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (40 ore); piano dei costi di esercizio e manutenzione di impianti per l’efficienza energetica negli edifici (40 ore); la qualità dei servizi di operation & maintainace di impianti per l’energia da fonti rinnovabili e di efficienza energetica (50 ore); monitoraggio di impianti per l’energia da fonti rinnovabili (40 ore); gestione tecnico-amministrativa degli impianti per l’energia da fonti rinnovabili (50 ore). C’è tempo fino al 30 settembre per iscriversi ai corsi. Possono partecipare tutti coloro che siano dipendenti e/o titolari di imprese che operano nel settore green o abbiano avuto esperienze formativo-professionali in questo ambito, di età compresa fra i 18 e i 65 anni non compiuti, con conoscenza e uso dei principali e più diffusi software informatici e sistemi operativi. Claudia Sensi LA VOCE Terni.Narni.Amelia VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 ALVIANO. Festa dell’Assunta con @ terni.redazione@lavoce.it 27 BREVI la statua portata in processione ❖ AMELIA Qui si è un po’ tutti portantini esta solenne per l’Assunta ad Alviano: patrona della città, a cui il popolo già dal 1484 rivolgeva la filiale preghiera devozionale. Nella mattinata del 15 agosto, come da otto anni, si svolgerà una grande processione da Alviano Scalo ad Alviano, per circa 6 chilometri. Centoventi portantini, ragazzi e adulti, trasporteranno a spalla, quattro alla volta, la grande e pesante statua della Madonna Assunta dalla chiesa di Sant’Anna a quella parrocchiale, mentre tutti i fedeli seguiranno pregando e cantando. La statua dell’Assunta pesa 250 chilogrammi ed è trasportata da persone oggi costituite in nell’associazione “Portantini dell’Assunta” della quale possono far parte anche i bambini e le donne: i bambini trasportano un’immagine della Madonna solo nell’ultimo chilometro, mentre le donne che ne fanno parte trasportano insieme agli uomini la statua. Molto suggestive le due sfilate al suono dei tamburi, sia la mattina ad Alviano Scalo sia al termine della messa lungo le F vie del borgo ad Alviano; il Sindaco sfila in prima linea unitamente al presidente del comitato festeggiamenti e alla priora della confraternita del S. Rosario e al priore della confraternita del Ss Sacramento, seguiti dai portantini che su file da quattro sfilano, sottobraccio, lungo le vie dello Scalo. La festa dell’Assunta è preceduta dalla novena itinerante dell’effigie della Madonna presso diverse famiglie alle ore 20.45 con la recita del rosario e la messa. Giovedì 14 agosto, dopo il rientro del quadro della Madonna nella chiesa parrocchiale, si terrà la cerimonia “dell’ingiù” e partenza del corteo verso Alviano Scalo dove, nella chiesa di Sant’Anna, si terrà la preghiera di ringraziamento. Il 15 agosto alle ore 8 ci sarà la celebrazione presso la chiesa di Sant’Anna e Sant’Antonio da Padova e alle 8.30 la sfilata dei portantini e la loro benedizione; alle ore 8.50 l’inizio trasporto e gesto dell’“alzata” e della “girata”, ore 10.30 arrivo e sosta presso gli impianti sportivi di Alviano. Seguirà la Novena e festa dell’Assunta La processione per la festa dell’Assunta ad Alviano processione religiosa con il rientro in chiesa della statua, preceduto dal gesto dell’alzata, e quindi alle ore 11 la celebrazione presso la chiesa parrocchiale, al termine della quale si terrà la sfilata conclusiva dei portantini lungo le vie del borgo. Il pellegrinaggio, avviato nel 2007 dalla confraternita del Ss Sacramento, ha visto crescere negli anni la partecipazione degli alvianesi, intenti, da una parte, a portare in segno di ve- PENNA IN TEVERINA. Le parole del vescovo Piemontese alla festa della Madonna della Neve A Penna in Teverina è stata celebrata la festa della Madonna della Neve, a cui è dedicata la chiesa parrocchiale. Una festa molto partecipata dalla comunità e dai sacerdoti della Valle Teverina, che hanno concelebrato con il vescovo Giuseppe Piemontese, con il parroco don Antonino De Santis e con il provicario della diocesi don Francesco De Santis. Madonna della Neve è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria; ha origine nei primi secoli della Chiesa e alla fondazione della basilica di S. Maria Maggiore in Roma. “La tradizione di questa INCONTRI IN DIOCESI SABATO 9 AGOSTO ore 19, Terni, San Francesco, celebrazione per gli ex allievi salesiani. DOMENICA 10 AGOSTO, ore 10, Attigliano, celebrazione per la festa di san Lorenzo, presieduta dal Vescovo, e processione per le vie del paese. LUNEDÌ 11 AGOSTO, ore 8, Terni, monastero delle Clarisse, il Vescovo presiede la celebrazione per la ricorrenza del Transito di santa Chiara. DAL 6 AL 14 AGOSTO, ore 20.25 Alviano, novena itinerante dell’immagine della Madonna Assunta, con rosario e messa. VENERDÌ 15 AGOSTO, ore 11.30, Amelia, cattedrale, celebrazione per la festa dell’Assunta con il Vescovo. Ore 18, processione. GIOVEDÌ 21 AGOSTO, ore 10, Stroncone, celebrazione per la festa del beato Antonio Vici. festa - ha ricordato il vescovo Piemontese - è legata al sogno di due coniugi che, volendo donare qualcosa alla Chiesa, hanno una visione della Madonna che indicava loro dove costruire una chiesa in onore di Maria Madre della Chiesa; il segno fu una nevicata il 5 agosto in Roma. Quella basilica è diventata la ‘casa madre’ della cristianità, e Papa Francesco l’ha visitata appena eletto Pontefice. Con Maria siamo generati anche noi come figli di Dio, Corpo mistico di Cristo, una generazione spirituale. Come Gesù è stato partorito, allevato e amato da Maria, così è per nerazione, almeno una volta l’anno, la statua della Madonna sulle spalle, e dall’altra a camminare pregando e cantando in suo onore. La devozione della gente e la partecipazione alla processione fa sì che cresca e maturi, sempre di più, il sentimento popolare nei confronti di questa giornata di festa, in particolare per chi trasporta la statua sulle proprie spalle, sentendo l’onore nel farlo. Luca Regoli noi, che siamo amati da Maria, la quale non ci abbandona mai e non si dimentica di noi. Maria ha creduto e messo in pratica la volontà di Dio nella fede: anche lei non conosceva la realtà, ma ha detto sì fidandosi della parola di Dio e affidando a Lui tutta la sua esistenza. Così anche noi dobbiamo affidarci al Signore. Anche quando ci troviamo in difficoltà, quando non capiamo le cose che accadono, il Signore ci dice di fidarci. Egli prende su di sé i nostri dubbi, debolezze e peccati e ci trasforma, realizzando in bene i nostri desideri. Nell’essere figli di Maria e della Chiesa, dobbiamo dare il nostro contributo perché questa comunità possa crescere sempre più nella fede, speranza e carità e nell’amore di Dio”. E. L. CAMPOMICCIOLO. Esercizi spirituali promossi dalla parrocchia Con le famiglie a Medjugorje S iamo nel pieno delle vagli amici di Dio, i santi e i canze estive, dell’agomistici, nostri fratelli maggnato tempo di riposo, giori, sempre al lavoro per desiderato dai singoli e dalle noi e per la nostra salvezza, famiglie. È una necessità, un per la nostra felicità. diritto, un dovere da assolvere Il tempo estivo non interse si vuole ritrovare la bussorompe la nostra progettuala della propria vita, del prolità, personale e comunitaprio essere creatura in camria. La parrocchia del Sacro Pellegrini in preghiera a Medjugorje mino verso la comunione con Cuore Immacolato di Maria Dio e con i fratelli. Il riposo a Campomicciolo di Terni estivo, seppure condizionato dalla crescente crisi continua il suo percorso di fede sperimentando la economica che si scaglia contro le nostre fami- bellezza della preghiera comune attraverso la parglie, può comunque essere vissuto almeno con i tecipazione a un corso di esercizi spirituali per propri cari. Riscoprendo, rinsaldando quei rap- famiglie che si svolgerà dal 22 al 27 agosto, guiporti che, durante gli altri mesi dell’anno, sono dato dal parroco don Angelo, presso la parrocchia messi a dura prova da uno stile di vita spesso fre- di San Giacomo a Medjugorje, località ormai tannetico, anzi, schizofrenico. to conosciuta in Bosnia-Erzegovina. Le corse, fisiche e mentali, ci fanno dimenticare Il titolo dato a questa esperienza ecclesiale: “Io vi l’essenziale: siamo stati creati per amare, per Dio ho chiamato amici”. Ci auguriamo di poter essee per i fratelli che Egli stesso pone sul cammino re in tanti a poter vivere con intelligenza e sodella nostra vita. Ogni singolo uomo, ogni battez- brietà il tempo estivo. Esso è una grazia che torzato, anche ogni consacrato, ha il dovere di vive- na per noi ogni anno, un’occasione da non perdere intensamente il tempo estivo nella riscoperta re. magari di ciò che non passa e che sostiene il cuo- È un invito a cui rispondere, ognuno secondo le re e l’animo umano: l’approfondimento della Pa- proprie potenzialità. Un dono da accogliere, serola di Dio e una maggiore frequenza ai sacra- condo anche le indicazioni dei nostri Pontefici. menti della fede, la lettura della testimonianza deDon Angelo D’Andrea Gli amerini celebrano l’Assunta con particolare devozione per esprimere la gratitudine della comunità a Maria che liberò Amelia dalla peste e dal terremoto, e cercando ancora oggi nella Madre celeste il segno grande di consolazione e di sicura speranza. Nella cattedrale di Amelia fino a giovedì 14 agosto è in programma la solenne novena di preparazione alla festa alle ore 17.30 con la recita del rosario, la messa e la preghiera mariana con la partecipazione dei canonici del Capitolo della cattedrale. Il 15 agosto, nella solennità dell’Assunta, si terrà una solenne concelebrazione alle ore 11.30 nella cattedrale, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese e animata dalla Cappella musicale del duomo. Nel pomeriggio alle 18 si terrà la processione con l’immagine della Madonna per le vie della città, presieduta dal Vescovo, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose e del complesso bandistico Città di Amelia. ❖ PIEDILUCO Processione per la Madonna dell’Eco La Madonna dell’Eco a Piediluco A Piediluco, in cima al monte Caperno, sulla sponda opposta al paese, si trova la statua bianca della Madonna dell’Eco, portata nel 1911 per volere del parroco di allora, mons. Ludovico Canali, e dei piedilucani perché proteggesse il lago e il paese. La statua, costruita dalla fusione del residuo di armi usate durante la guerra di Etiopia, è stata sempre molto venerata e meta di numerosi pellegrinaggi. Oggi, ben illuminata e ben visibile anche di notte, è raggiungibile attraverso un piccolo sentiero con le 20 stazioni del rosario. Sabato 9 agosto sarà celebrata la festa della Madonna dell’Eco con la processione a piedi lungo il sentiero fino alla cima del monte. La partenza è alle ore 8.30 dal ristorante ai piedi del monte; al termine della processione ci sarà la celebrazione della messa davanti alla statua che dall’alto del Caperno scopre tutto il paese di Piediluco. Le manifestazioni proseguiranno nei giorni successivi in preparazione alla festa dell’Assunta che sarà celebrata con la processione sul lago. Dal 7 al 23 agosto sarà allestito nei locali della parrocchia uno stand gastronomico per la sagra del salmerino. ❖ UNITALSI Soggiorno al mare e viaggio a Lourdes L’Unitalsi non va in vacanza, e nel periodo estivo sta organizzando un soggiorno ad Alba Adriatica per disabili dall’11 al 14 settembre in albergo con servizio spiaggia. Inoltre dal 29 settembre al 5 ottobre è in programma il pellegrinaggio nazionale a Lourdes, che si svolgerà in treno. Saranno giorni intensi di preghiera e incontro comunitario con gli altri pellegrini, celebrazioni religiose, visite e devozioni. Le iscrizioni si ricevono entro la fine di agosto presso l’ufficio Unitalsi, via Aminale 49, aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16.30 alle 18.30. Sezione Unitalsi Terni: 0744 433510. LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo 28 BREVI ❖ DIOCESI Annunciata la solenne apertura del Sinodo Prima che questo periodico si conceda, meritatamente, la consueta pausa estiva, si ritiene opportuno riferire l’annuncio della solenne apertura del Sinodo diocesano che avverrà - secondo quanto stabilito dall’arcivescovo Domenico Sorrentino - nella giornata del prossimo 12 agosto con la partecipazione del card. Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, e del cappellano di Sua Santità mons. Nazzareno Marconi nominato recentemente vescovo di Macerata. L’evento, che vedrà impegnati per un anno 150 sinodali, è stato preceduto da ferventi preghiere di tutta la comunità diocesana che ha invocato l’aiuto del Signore perché venga realizzata proficuamente quella preziosa collaborazione sancita dai paragrafi 887 e 911 del vigente Catechismo della Chiesa cattolica. In Assisi si deve risalire al 1938 per incontrare il precedente Sinodo ordinato dal vescovo Giuseppe Placido Nicolini, e prima ancora al 1909 e al 1764. ❖ SAN RUFINO Tacciono le campane: l’appello del parroco Con un accorato appello don Cesare Provenzi si è rivolto al suo “gregge” per un soccorso straordinario finalizzato a ripristinare l’impianto delle campane della cattedrale di San Rufino in Assisi, seriamente danneggiato dai fulmini di questa stranissima estate. È previsto un intervento costoso per far fronte al quale è necessario affidarsi alla generosità di tutti i parrocchiani, molti dei quali si sono già mobilitati per rispondere con tempestività a questa specifica esigenza. Il campanile di San Rufino non può, infatti, restare a lungo silente perché le sue campane accompagnano da sempre la vita quotidiana della comunità in tutti i momenti più significativi (dalle solennità liturgiche ai funerali). Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o alle suore che partecipano attivamente alla vita della parrocchia. ❖ ASSISIFESTIVAL Apprezzato concerto di musica lirica Dopo il successo del concerto di musica classica dell’orchestra dell’Opera di Parma, la cattedrale di San Rufino ha accolto il secondo dei cinque grandi concerti proposti dalla Rassegna internazionale di musica e cultura Assisifestival, organizzata dal Comune di Assisi e locale Confcommercio da un’idea dell’associazione Round Table. Sabato 2 agosto (ore 21) si è svolto il concerto di musica lirica a cura della compagnia “La Zarzuela”, composta dai soprani Susie Georgiadis e Federica Balucani, dal tenore Thomas Vacchi e dal baritono Domingo Stasi. La compagnia ha eseguito famose e indimenticabili melodie della musica lirica e popolare. Il concerto è stato preceduto, sempre sul sagrato di San Rufino, dal concerto della formazione portoghese “Violinos do Moderno”. Ricordiamo i prossimi appuntamenti di Assisifestival: Maurizio Mastrini Essential (9 agosto), Mario Venuti in concerto (16 agosto), Enrico Ruggeri Unplugged (24 agosto). Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito. ❖ SPORT - BOXE Dieci medaglie per il pugilato femminile italiano La lunga kermesse dei campionati europei di pugilato femminile, svoltisi nel Palaeventi di Santa Maria degli Angeli, si è conclusa domenica 27 giugno con l’assegnazione alla rappresentativa italiana di 10 medaglie (4 oro, 1 argento e 5 bronzo) che con questo lusinghiero risultato si colloca subito dopo la Russia che è riuscita a fare meglio. Sono salite sul podio per l’oro Maddalena Barretta, Carini Angela, Marchese Concetta (dichiarata migliore atleta dell’intero torneo) e Testa Irma. L’unico argento è andato alla giovane Floridia mentre il bronzo è stato conquistato da Gioa, Gallo, Cammarota, Garofalo, Martusciello, tutte “promesse” di cui si sentirà ancora parlare intorno ai ring del futuro. a cura di Pio de Giuli VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Il Sinodo ora entra nel vivo DIOCESI. Apertura ufficiale il 12 agosto, festa di san Rufino. Che cosa sarà... e cosa no I l mese di agosto è stato sempre contraddistinto in terra francescana da alcuni eventi religiosi: il Perdono della Porziuncola (1-2 agosto) dedicato questa volta alla Terra Santa come auspicio per la fine della guerra; la solennità di sorella Chiara (11 agosto) in occasione della quale le Clarisse del protomonastero di Assisi invitano a “stupirsi” davanti al cammino profetico della loro madre; la festa del patrono san Rufino (12 agosto) che assume particolare significato quale ricorrenza deputata all’inaugurazione del Sinodo diocesano a distanza di un biennio dalla sua indizione. Il 24 novembre dello scorso anno il vescovo Sorrentino provvide alla diffusione di un primo “strumento di lavoro” composto da schede tematiche atte a sollecitare una riflessione sulle risultanze della Visita pastorale. In tale sussidio, dove echeggia la nostalgia per la “Tenda del Risorto”, così è dato leggere: “Non ci serve un Sinodo che aggiunga sterili riunioni a quelle che troppo spesso già ci ingolfano, per approdare poi ad un documento da dimenticare in uno scaffale. Ci serve un Sinodo che sappia mirare all’essenziale, in un clima di ascolto della Parola... Un Sinodo mirato ma non blindato: l’armonia sarà data dalla voce di tutti”. Durante la pre-Assemblea diocesana svoltasi lo scorso giugno nella residenza di S. Tecla, il segretario del Sinodo p. La cattedrale di San Rufino Francesco De Lazzari (guardiano del santuario della Chiesa nuova) ha presentato una rigorosa sintesi del materiale pervenutogli da vicariati, parrocchie, famiglie religiose, congregazioni, aggregazioni laicali, associazioni. Un materiale scandagliato con solerzia e reso agile, ampliato inoltre dalle proposte dei sei “laboratori” operanti in seno alla stessa pre-assemblea. In una recente missiva (24 luglio) inviata a sacerdoti, religiosi e diaconi, il vescovo Sorrentino si è premurato di raccomandare un fattivo impegno volto a sensibilizzare l’intera comunità diocesana in vista della celebrazione riservata al patrono Rufino. In tale circostanza infat- ti verranno presentati i verbali o registri della consultazione sinodale che ha evidenziato preoccupanti problematiche imposte da ricorrenti sfide (evangelizzazione, famiglia, mondo giovanile, lavoro, occupazione...). Risulta così programmato il calendario dei prossimi appuntamenti: l’Assemblea diocesana giovedì 4 e venerdì 5 settembre, mentre il 21 dello stesso mese verrà consegnato l’Instrumentum laboris destinato a essere perfezionato da ulteriori elementi nel corso di sedute sinodali successive al Natale. La conclusione del Sinodo sarà celebrata in occasione della festa di san Rufino del 2015. Francesco Frascarelli SIGILLO. Festa di sant’Anna, presente il Vescovo che visita Casa Benedetta L a comunità di Sigillo ha vissuto una bella festa in onore della patrona sant’Anna. Tantissima gente ha partecipato alle iniziative proposte dal giovane parroco don Ferdinando Dell’Aquila e dai suoi collaboratori. Il momento clou si è avuto con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Sorrentino, nel corso della quale è stato amministrato il sacramento della confermazione a 16 ragazzi e un adulto. Il Vescovo per l’occasione ha fatto visita a “Casa Benedetta” e ha incontrato le 40 persone che vi sono ospitate, il personale che lavora nella struttura e i volontari: è stato un momento di saluto gioioso per tutti. Il presule ha espresso grande soddisfazione per il clima fraterno e la qualità del servizio svolto dagli operatori. IlVescovo a Casa Benedetta Quindi l’agape fraterna, alla quale hanno partecipato, oltre al Vescovo e al sindaco Coletti, i diversi sacerdoti dell’Unità pastorale e della Vicaria e gli operatori pastorali della parrocchia; tanta gente che ha apprezzato lo spettacolo pirotecnico serale. Il giorno successivo, la domenica sera, c’è stata la bella iniziativa chiamata “Una canzone per Casa Benedetta”, spettacolo gestito da cantanti e musicisti sigillani che si sono esibiti nel piazzale antistante la casa: c’erano le autorità, tra cui il vicario generale della diocesi, mons. Saba, il Sindaco e gli anziani. Al termine è stato anche presentato un filmato sulla storia della Casa Benedetta, oggi gestita dall’Istituto Serafico di Assisi. M. G. NOCERA UMBRA. Festa dell’Assunzione di Maria ❖ PIEVE DI COMPRESSETO Segno di speranza per noi A don Stefano Bastianelli il premio Beato Marzio L a chiesa di Santa Maria Assunta è il duomo di Nocera Umbra, nonché concattedrale della diocesi. L’edificio è collocato nel punto più alto della città. L’area era occupata dalla Rocca medievale, per la quale la chiesa svolse funzione di cappella privata nell’XI secolo. Della primitiva chiesa romanica resta soltanto il portale laterale sinistro con decorazioni, una croce in pietra e la pianta ottagonale dell’abside, poiché a seguito delle distruzioni federiciane venne abbattuta e ricostruita nel 1448 in stile francescano. Nel luglio 1487 furono inumate nella chiesa le reliquie di san Rinaldo, patrono della città, i cui resti riposano oggi sotto l’altare maggiore. Il campanile fu terminato nel 1544. Ogni anno il 15 agosto, festa dell’Assunta, si tiene una solennità religiosa in onore della Vergine Maria. L’Immacolata, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo, e dal Signore esaltata quale regina dell’universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte (cfr. Lumen gentium, n. 59). L’Assunta è primizia della Chiesa celeste, e segno di consolazione e di speranza per la Chiesa pellegrina. Questa verità fu esplicitata e solennemente proclamata con la definizione dommatica di Pio XII nel 1950. Con la Immacolata Concezione, si ha la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo; con l’Assunzione, si ha la partecipazione del corpo alla gloria celeste. Per celebrare questi alti misteri, alle ore 11 del 15 agosto si terrà una solenne concelebrazione eucaristica. Marta Ginettelli “L a confraternita del Beato Marzio di Pieve di Compresseto conferisce a Don Stefano Bastianelli il premio Beato Marzio dell’anno 2014 per i suoi trent’anni di fedele e instancabile opera apostolica prestata nelle parrocchie di Pieve di Compresseto e Poggio Sant’Ercolano”. È questa la motivazione ufficiale con la quale il 27 luglio è stato consegnato il massimo riconoscimento del paese all’amato parroco. La cerimonia si è svolta nella chiesa del paese, in occasione della festa del beato Marzio; quest’anno le condizioni meteo sfavorevoli hanno sconsigliato di raggiungere la sede storica dell’eremo sulla montagna gualdese, luogo bello, suggestivo immerso nel silenzio e nel verde circostante. Don Stefano, 71 anni, originario di Sigillo, sacerdote dal 1969, già vice rettore del Seminario di Nocera Umbra, ex parroco di Villa Postignano ed ex cappellano dell’ospedale nocerino, dal 1984 è titolare della parrocchia di Pieve e dal 1986 di quella di Poggio Sant’Ercolano, Cerasa e Biagetto. La targa gli è stata consegnata dal priore, il diacono Francesco Farabi, alla presenza dei confratelli e dei fedeli. Una cerimonia semplice ma commovente per l’affetto reciproco che la collettività ha dimostrato al suo Pastore e la completa dedizione di don Stefano ai suoi parrocchiani, tanto da voler riconoscere pubblicamente la stima e l’affetto. Complimenti e auguri a don Stefano per un riconoscimento meritatissimo! M. G. LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Novità per san Facondino castello.redazione@lavoce.it 29 BREVI ❖ UVISP Premio “Un solo mondo” GUALDO TADINO. Un premio di pittura e la Mostra delle arti e dei mestieri tradizionali A l via la festa di san Facondino. Si parte, in tutti i sensi, domenica 24 agosto con l’ormai tradizionale edizione della “Via crucis più lunga d’Europa”, una salita (faticosa ma abbordabile) dalla chiesa di San Facondino, nell’immediata periferia settentrionale di Gualdo Tadino, a quota 479 m, fino all’eremo del Serrasanta, a quota 1348: 14 stazioni di legno e ceramica distribuite su un percorso di oltre 6.300 metri, con 869 metri di dislivello, che si completa, solitamente, in poco più di tre ore. Quest’anno la partenza è prevista alle 7 del mattino dal sagrato di San Facondino, mentre alle ore 12 si celebrerà la messa presso l’eremo del Serrasanta con, a seguire, il pranzo (che è necessario prenotare entro il 22 agosto allo 075 9140089). Un percorso che tenta di recuperare la “via dei santi”, il tradizionale itinerario degli eremiti medievali gualdesi, tra i quali si annovera anche san Facondino, vissuto probabilmente a metà del V secolo d.C. La festa proseguirà giovedì 28 agosto, giorno della ricorrenza di san Facondino, con la fiaccolata e la messa presso la pieve di San Facondino. Venerdì 29, quindi, sarà la volta della porta San Facondino, uno dei quattro quartieri che si affrontano a fine settembre nel Palio di San Michele Arcangelo: alle 20, il grande banchetto, cui seguirà una serata danzante con l’orchestra SAN FACONDINO “L’unico e originale!” “L’ unico, originale, gualdese”, scandiscono orgogliosi durante il Palio – pur con evidente anacronismo – i portaioli di san Facondino in riferimento al loro santo protettore, vescovo dell’antica diocesi di Tadino e terzo patrono della città di Gualdo Tadino. Al di là degli “sfottò” del Palio, Facondino è una figura importante per la storia della comunità tadinate, prima, e gualdese, poi. E oggi, dopo mille e cinquecento anni, può essere ancora un punto di riferimento nell’epoca della grande crisi economica della città. “Luna d’Oriente”. Sabato 30 agosto, alle ore 18, per la prima volta, si terrà il Mercato delle arti e dei mestieri tradizionali, con la presenza dei fabbri e dei forgiatori; alle ore 20.30, la tradizionale gara di briscola, e alle 21.30 il concerto del Trio Brufani, con pianoforte, contrabbasso e voce femminile, con musica jazz, leggera e classica. Di seguito, alle 23.30, la COSTANO. Festa della porchetta più antica di tutte A ppuntamento a Costano, dal 21 al 31 agosto, per la 41a edizione della “Sagra della porchetta”, promossa dal locale gruppo giovanile guidato dalla neo presidente Michela Migliosi. Qualità, cortesia e un ottimo servizio sono tra le prerogative di questa manifestazione che riscuote sempre un meritato successo. Se non è la sagra più antica dell’Umbria, poco ci manca. Certamente è quella che può vantare il suo prodotto tipico di assoluto valore: la porchetta. Una nota scritta nel registro del 1584 del Sacro Convento di Assisi costituisce il più antico documento che attesta la liturgia in onore di san Facondino, durante la quale verrà distribuito ai presenti il “pan Facondino”, pane tradizionale alle olive. Domenica 31 agosto, giornata di chiusura dei festeggiamenti, con altre novità. La prima è l’istituzione del premio San Facondino, concorso di pittura estemporanea, che avrà inizio alle ore 9 e si chiuderà alle 16, con la premiazione (per informazioni ed iscrizioni: 339 6145171). Alle 9, 11 e 17 le messe (quella delle 11 concelebrata dai sacerdoti della Vicaria). Alle 12.30, il tradizionale pranzo all’ombra del campanile (prenotazioni allo 075 9140089). Durante il pomeriggio, alle 18, le prove di tiro con l’arco e fionda da parte dei giocolieri di porta San Facondino, con a seguire la cena a base di “acciaccarelle”, focacce all’olio e rosmarino di antica origine. Pierluigi Gioia lavorazione della porchetta a Costano. Un certo Giomo de Lilloccio di Costano, lavoratore del podere di fra’ Gregorio, riforniva i frati della basilica di San Francesco. Le fasi di preparazione di questa prelibatezza erano scandite secondo un preciso rituale, per ottenere un prodotto con cui eccellere nelle feste paesane e nei mercati di tutta l’Umbria. Fatto è che la porchetta di Costano è unica nel suo genere, frutto di una tradizione plurisecolare che i porchettai si tramandano di generazione in generazione. Tutti a Costano, dunque, per degustare la sublime porchetta e tante altre prelibatezze. Le serate di questa 41a edizione saranno allietate, come sempre, da ottime orchestre italiane. In programma anche varie iniziative collaterali. R. B. Prossime comunioni e cresime a Bastia Umbra N @ elle parrocchie di San Marco Evangelista e di San Michele Arcangelo in Bastia Umbra è tempo di preparazione per i bambini e i ragazzi che, nel mese di settembre, riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana: prima comunione e cresima. Nella parrocchia di San Marco, i cresimandi sono 35 e sono divisi in due gruppi: 18 confermeranno il loro cammino di fede domenica 14 settembre e 17 domenica 21, alle ore 10.30, nella chiesa di San Lorenzo. Domenica 3 agosto questi ragazzi hanno concluso l’importante esperienza del ritiro spirituale, che si è svolto a Bagni di Nocera Umbra e aveva come tematica l’azione dello Spirito santo nella vita della Chiesa e di ogni cristiano. La celebrazione eucaristica finale è stata presieduta dal vescovo mons. Domenico Sorrentino e concelebrata dal parroco, don Francesco Santini. In quella di San Michele Arcangelo sono 107 i bambini che nelle domeniche del 7 e del 14 settembre, alle ore 8.30, riceveranno Gesù eucaristia; di cui 52 (26 femmine e 26 maschi) nella prima domenica e 55 bambini (30 femmine e 25 maschi) nella seconda. Alle ore 11 sarà la volta dei ragazzi che riceveranno la confermazione, i quali sono in tutto 95: nel primo turno, 37 (16 femmine e 21 maschi); nel secondo turno, 58 (30 femmine e 28 maschi). I bambini e i ragazzi parteciperanno alle prove delle celebrazioni nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì antecedenti la data del sacramento, mentre nella giornata di sabato è prevista la celebrazione della confessione. Il ritiro spirituale per i cresimandi, incentrato sul tema dei sette doni dello Spirito santo, si terrà dal 18 al 24 agosto presso il centro soggiorno “Madonna de La Salette” a Salmata di Nocera Umbra, e sarà coordinato dal parroco, don Giuseppe Pallotta. In questi ultimi giorni si sta concludendo il campo scuola Frozen Camp 2014 per i bambini delle classi quarte, quinte della scuola È stata prorogata la scadenza per partecipare al premio letterario internazionale “Un solo mondo”, promosso dall’Uvisp Assisi. Le opere devono essere inviate entro il 31 agosto a: premio letterario “Un solo mondo” c/o Uvisp zona industriale ovest - settore H - 06083 Bastia Umbra (Pg). Il concorso - fondato e diretto dalla prof.ssa Marinella Amico Mencarelli - si articola in due sezioni a tema libero: A) Poesia singola inedita; B) Narrativa per giovani premio “Adriana Paulon” (riservata ai giovani fino ai 25 anni di età). Gli elaborati dovranno essere spediti in 7 copie, di cui una sola copia firmata con i relativi dati personali e inserita in busta chiusa. In busta occorre mettere il denaro in contanti o la ricevuta di pagamento (attraverso varie modalità: assegno bancario o circolare o bonifico / bollettino postale) della quota di partecipazione. Ecco le quote. Sezione A: adulti euro 20, giovani fino a 18 anni euro 10. Sezione B: la partecipazione è gratuita. Le opere verranno valutate da una qualificata giuria che selezionerà le sei finaliste. Sono previsti ricchi premi in denaro per i primi classificati della sezione A, mentre i vincitori della sezione B riceveranno pregevoli opere artistiche. Quest’anno le quote di partecipazione saranno utilizzate dall’Uvisp per contribuire a realizzare un progetto agricolo in Camerun. Per tutte le informazioni: tel. 075 8004667 - 337 1097072 www.uvisp.org. ❖ BASTIA/1 Festa a San Lorenzo È iniziata giovedì 7 e si concluderà domenica 17 agosto la 39a edizione della festa di san Lorenzo a Bastia. Tutte le sere si possono degustare squisiti piatti tipici della cucina tradizionale locale e piatti speciali. Orchestre musicali e tante altre attrazioni allietano le serate. Domenica 10 la festa religiosa: ore 10 messa e poi la processione con la statua del santo; al termine verrà distribuito il tradizionale torcoletto di san Lorenzo. ❖ BASTIA/2 Nuovo regolamento edilizio L’Amministrazione comunale di Bastia ha incaricato il responsabile del settore edilizia, geom. Giampaolo Sigismondi, della redazione del nuovo regolamento edilizio. La predisposizione del nuovo regolamento sarà costituita, oltre che naturalmente dal lavoro tecnico di studio e messa a punto dei documenti, da momenti di incontro e discussione con i cittadini, l’Amministrazione, gli enti e i soggetti coinvolti e interessati ai temi della trasformazione del territorio. ❖ GUALDO TADINO Mostra di arte naif È stata inaugurata domenica scorsa, presso la chiesa di San Francesco a Gualdo Tadino, la terza edizione della Mostra internazionale di arte naif, che quest’anno ospita 24 artisti provenienti da Belgio, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera e Uruguay, per oltre 70 opere. Organizzata dal Polo museale della città con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, della Provincia di Perugia e della Regione Umbria, la rassegna comprende tipologie ed espressioni artistiche molto differenti di un genere, quello naif, ultimamente rivalutato sia dalla critica sia dal pubblico, come mostra il successo delle due passate edizioni. La mostra rimarrà aperta - ad esclusione di tutti i lunedì - fino al 31 agosto. Per informazioni e visite: 0759142445; info@roccaflea.com. (Pie. Gio.) ❖ ACLI Incontro a Casacastalda primaria e per le prime, seconde della scuola secondaria di primo grado, organizzato dal circolo Anspi della parrocchia di S. M. Arcangelo. Si tratta di un’esperienza per riscoprire i valori cristiani, occasione per i bambini per fare nuove amicizie e vivere momenti di preghiera. O. S. Il circolo Acli “Ora et labora”, in collaborazione con le Acli del territorio, propone per domenica 17 agosto presso l’eremo di Casacastalda a partire dalle ore 16 la riflessione sul tema: “La pace e la guerra”. A seguire, messa e cena comunitaria. L’iniziativa vuole contribuire allo sviluppo di una riflessione sul dovere della memoria. Il secolo precedente è stato il periodo delle grandi guerre. Oggi, nel terzo millennio, la pace può essere un valore condiviso da tutti i popoli? (M. G.) LA VOCE Gubbio @ 30 gubbio.redazione@lavoce.it BREVI ❖ DIOCESI Nuove nomine Il vescovo mons. Mario Ceccobelli ha nominato don Mauro Salciarini direttore dell’associazione pubblica di fedeli denominata “Apostolato della preghiera”, padre Domenico Foderaro responsabile dell’ufficio per le Aggregazioni laicali, padre Pavel Gabor direttore dell’ufficio per la Pastorale sanitaria, padre Paolo del Bianco vicario parrocchiale della parrocchia di S. Agostino. ❖ GUBBIO Torna “Fratello Lupo” È andata in ristampa la guida Fratello Lupo, essendo andata esaurita la prima tiratura di 1.500 copie in italiano e 500 in inglese. Agile e gradevole dal punto di vista grafico, realizzata da Giuliano Rossi di Lapislunae con il contributo di Comune e diocesi, si è rivelata utile ai gruppi di turisti arrivati in città nell’ultimo anno (famiglie, parrocchie, scolaresche, e pellegrini del Sentiero francescano) per approfondire il profondo legame tra san Francesco e Gubbio. È diventata anche la guida “ufficiale” per la Piccola accoglienza Gubbio, l’info-point per il turismo religioso in città, dedicato in particolare ai pellegrini in cammino lungo il Sentiero francescano La Verna - Gubbio - Assisi. Ne hanno parlato riviste specializzate e quotidiani di ampia diffusione. ❖ CARITAS Pellegrinaggio-Puglisi Scade il 15 agosto il termine ultimo per le iscrizioni al pellegrinaggio Caritas a Palermo, “Sulle orme del beato Giuseppe Puglisi” (10-12 ottobre). La quota di partecipazione è di 300 euro. Il programma del pellegrinaggio è stato stilato insieme al presidente del Centro “Padre Nostro” di Brancaccio, fondato proprio da don Puglisi. Per informazioni e iscrizioni contattare Luca (349 1916424). ❖ UMBERTIDE “Calici di stelle” Degustazioni di vini e piatti tipici locali nella notte di san Lorenzo con “Calici di stelle”. L’iniziativa è promossa dal Comune e da Slow Food Alta Umbria in collaborazione con le Strade del vino e le Città del vino. Cinque cantine dell’Altotevere saranno abbinate ad altrettanti ristoranti del centro storico, San Giorgio, Locanda Appennino, Capponi, La Rocca, Zibù. Si partirà alle ore 20.30 da piazza del Mercato dove, in concomitanza con “Calici di stelle”, si terrà la “Notte sotto le stelle”, serata di animazione per bambini. Lo scopo della manifestazione è promuovere le eccellenze enogastronomiche locali e le bellezze deel centro storico. (F. C.) ❖ MOSTRA International Art Expo Allestita nei locali del Museo diocesano di via Federico da Montefeltro e della chiesa di Santa Maria dei Laici in piazza 40 Martiri, inaugurata sabato 9, resterà aperta fino al 31 agosto la “International Art Expo Città di Gubbio 2014” della baronessa Maria Lucia Soares e dei suoi artisti. Si tratta di una collettiva di autori selezionati che propongono il meglio della loro produzione: Siomara Almeida, Claudio della Rocca, Francesco Bertucci, Donatella Marraoni, Nino Carè, Giuseppe Parrello, Marta von Zeidler, Marilena Pasquadibisceglie, Marilisa Serra, Virginia Iarocci, Pietro Maga, Carla Brandinali, Alessandro Capuzzo, Olivia Pissinate, Rino Devoti, Jacopo Feliciano, Elisabetta Grappasonni, Ariedo Lorenzone, Baronessa Soares. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Enciclopedia d’arte italiana e il conduttore televisivo Paky Arcella. VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 CARITAS. Campo della solidarietà in Kosovo ad agosto per un gruppo di volontari S ulla scia di una consuetudine ricca di profondo significato, alcuni volontari della diocesi eugubina, dal 20 al 30 agosto, guidati da don Luca Lepri e dal direttore della Caritas diocesana, Luca Uccellani, saranno impegnati al Campo della Caritas Umbria in Kosovo. È un appuntamento che si rinnova ormai da quindici anni, da quel primo viaggio effettuato nel luglio del 1999, a pochi giorni dalla conclusione del conflitto sanguinoso che ha sconvolto un piccolo territorio distante da noi appena un’ora di aereo. Da quei tragici eventi sono nate alcune esperienze di solidarietà e riconciliazione che, pur nella fatica e fra mille difficoltà, hanno deposto semi di bene in tante persone: abitanti del Kosovo ma anche parrocchie, gruppi, associazioni, famiglie dell’Italia. Tra i bei frutti nati in questi anni c’è la nuova casa di accoglienza che verrà inaugurata nel villaggio di Leskoc dal card. Gualtiero Bassetti il prossimo 24 ottobre. È un’opera che porta l’impronta anche della comunità diocesana eugubina, che ha contribuito alla sua realizzazione con varie iniziative e con il lavoro di un gruppo di tecnici coordinati dall’architetto Giuseppe Lepri, che ha diretto i lavori iniziati nel 2010. “Partiamo quest’anno – ha commentato Luca Uccellani – portandoci dietro purtroppo le scene di guerra che insanguinano tante, troppe zone del mondo (Siria, Iraq, Palestina, Ucraina, Africa…), in cui non vengono risparmiate nemmeno le scuole e gli ospedali, e non c’è pietà nep- La visita della delegazione della Caritas regionale guidata dal card. Bassetti nel maggio scorso Seminatori di bene Un appuntamento che si rinnova ormai da quindici ann. Tra i frutti nati in questi anni c’è la nuova casa di accoglienza che verrà inaugurata il 24 ottobre pure per i bambini. Le vicende del Kosovo e quelle vissute in questo momento da milioni di esseri umani gridano che occorre avere il coraggio di uscire dalle logiche perverse della violenza e della vendetta. Risuonano in noi le parole che Papa Francesco ha pronunciato all’Angelus del 27 luglio: ‘Vi chiedo di continuare a unirvi alla mia preghiera perché il Signore conceda alle popolazioni e alle autori- tà di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace’. Ricordiamo che tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace!”. Alla fine dello scorso mese di maggio la casa di accoglienza era stata visitata da una delegazione della Caritas regionale, guidata dal card. Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra, accompagnato dal delegato regionale Giorgio Pallucco, dal direttore della Caritas di Assisi padre Vittorio Viola, da Enrico Mori e da Giuseppe Lepri. Per Bassetti è stata la prima visita da porporato alla comunità del Kosovo, visitata peraltro diverse volte negli anni passati. G. B. SEMINARIO. Un affettuoso saluto a Rosa che dopo 33 anni torna nella natia Bari D opo 33 anni di servizio generoso e instancabile, Angela Lo Console, per tutti “Rosa”, lascia Gubbio, dove era arrivata per motivi di salute, e il Seminario diocesano, per tornare nella natia Bari. Rosa... grazie. Una presenza attiva, alle volte vivace. Una presenza che ha manifestato però la vera particolarità di Rosa. Ha amato. Nel servizio e nella cura ai sacerdoti anziani. Nell’attenzione ai sacerdoti giovani. Nella preghiera fedele e costante. Rosa ci ha voluto bene. Abbiamo passato lunghi anni di vita insieme, sembrava non dover finire mai questa convivenza, e invece è giunto il momento della separazione. Sono sicuro che Rosa non partirà felice per il ‘ritorno in patria’. Staccarsi da Gubbio sarà un taglio e conserverà nel cuore tanta nostalgia: per il Seminario, per le La sede del seminario di Gubbio suore sopraggiunte a governare il Seminario (altre Figlie della Carità, ma questa volta Divina), per i suoi preti, per i suoi amici, per i suoi UMBERTIDE. Spot ideato da Monsignori Potsy Aiuta i disabili a “correre”! C’ è chi gira intorno al mondo... e chi guarda il mondo girare, fino a quando qualcuno si ferma a osservare: così nasce la solidarietà. È nato così Run Away, uno spot di carattere sociale che mette in evidenza il disagio dei portatori di handicap che vedono girare il mondo attorno a loro, ma non possono parteciparvi, fino a che qualcuno non li aiuta. E quel qualcuno siamo noi. In una manciata di secondi l’artista umbertidese Pierluigi Monsignori Potsy è riuscito a mettere nei sentimenti dello spettatore il disagio dei “diversamente abili”. Lo spot è stato ideato, scritto e diretto da tanti giovani di Umbertide, ognuno dei quali ha messo le proprie capacità e il proprio talento nel video, donato all’associazione Parent Proget, un gruppo di genitori di bambini affetti da distrofia muscolare Duchenne e Becker, che ringraziano il gruppo Plastic Food Project per l’iniziativa e la condivisone espressa con RunAway. Il soggetto è del poliedrico artista Pierluigi Monsignori Potsy, che ha collaborato insieme a un gruppo di persone di Umbertide: Agnese Terrone, Graziano Savignani, Andrea Nugnes, Andrea Sambuchi, Gabreiele Violini, Raffaello Agea, Roberto Sognaglia, Valerio Rosi, Filippo Donini, Ezio Bani. Il tutto è nato dall’idea che i giovani possono fare qualcosa di più esprimendo se stessi e le proprie capacità artistiche e umane. Infatti, solo da una spiccata umanità poteva nascere questo prodotto, che in pochi secondi sintetizza un mondo di sentimenti, emozioni e perplessità, indecisioni e coraggio. Racconta di come “chi gira intorno al mondo” e “chi guarda il mondo girare” possano incontrarsi, riconoscersi e andare avanti insieme, guardando il mondo da un’altra prospettiva. Possiamo testimoniare per esperienza che il video spinge davvero la gente a guardarsi dentro e ad aiutarsi. Fabrizio Ciocchetti Focolarini di Gubbio. Dopo 33 anni arriva il momento del sacrificio. Io personalmente, ma a nome di tanti, voglio ripetere la mia gratitudine per la presenza di Rosa in mezzo a noi, per i suoi servizi, per i suoi brontolii, per il suo buon cuore e per la sua preghiera. Aggiungo un abbraccio augurale. Il 2 agosto, festa del Perdono di Assisi, è la festa di santa Maria degli Angeli, e Rosa – Angela – in questo giorno celebra il suo onomastico. Auguri, Rosa. La Madonna degli Angeli accompagni il tuo cammino. Continua a volerci bene. Mons. Giuliano Salciarini Umbertide Riconfermato bus scolastico da Bosco È stato riconfermato il servizio autobus Bosco - Umbertide, istituito lo scorso anno in via sperimentale su sollecitazione dei genitori degli studenti del “Leonardo Da Vinci”. Consente di Un’aula del “Da Vinci” collegare agevolmente le frazioni a nord di Perugia (Bosco, Ramazzano, Casa del Diavolo, Resina, Solfagnano, Rancolfo, Tavernacce e Sant’Orfeto), che non usufruiscono di alcun collegamento ferroviario. Visto il gradimento riscontrato, la linea verrà riproposta anche per il prossimo anno scolastico, nella speranza che venga inserita in via definitiva nel Piano regionale dei trasporti. I soggetti interessati possono quindi sottoscrivere l’abbonamento annuale alla corsa a partire da lunedì 11 agosto e fino al 30 settembre rivolgendosi alla sede della ditta Autonoleggi Ceccarelli, a cui è stato affidato in gestione il servizio, sita a Umbertide in via Madonna del Moro 12 (orario ufficio). LA VOCE Spoleto . Norcia VENERDÌ 8 AGOSTO 2014 Dall’8 al 10 agosto il programma di “Aestivum” @ redazione@lavoce.it 31 A Cascia festa d’agosto con tartufo e rosa canina A nche quest’anno Cascia si appresta a celebrare l’originale sposalizio tra scorzone e rosa canina. Da venerdì 8 a domenica 10 agosto torna, infatti, per la sua sesta edizione “Aestivum”, la mostra mercato del tartufo estivo e della rosa che per tre giorni animerà la città di stand gastronomici, musica, arte, cultura e folclore. L’evento inaugurerà anche il ricco cartellone dell’Agosto casciano. La manifestazione si aprirà la sera di venerdì 8 agosto con un laboratorio artistico creativo di rose in cartapesta e un live musicale che culminerà con la degustazione gratuita di una torta alle rose. La mostra mercato vera e propria si svilupperà, invece, nelle giornate di sabato e domenica, tra piazza Garibaldi e i giardini Magrelli, con oltre 40 stand dedicati al tartufo e ad altri prodotti tipici come farro, roveja e salumi. Novità di questa edizione sarà, invece, la mostra d’arte di pittura e artisti in estemporanea “Petali d’arte” che, tra piazza Moro, via Vespasia Polla, limonaia di palazzo Carli e vicolo Domenico Da Manigi, vedrà pittori e scultori esporre le proprie opere e realizzarne di nuove dal vivo sul tema, appunto, delle rose. Non essendo agosto il periodo migliore per le rose, gli organizzatori hanno pensato di rappresentare questo fiore utilizzando altri metodi e mezzi e ‘Petali d’arte’ è il risultato di questa scelta. Tra gli eventi culturali in calendario ci sarà anche un seminario tecnico sulla coltivazione del tartufo e la presentazione di due libri dedicati alla storia della città. Sabato 9 agosto, alle 18, in piazza Aldo Moro, si tiene lo spettacolo musicale della banda di Cascia e della corale Santa Rita che festeggiano, rispettivamente, 30 e 20 anni, e, domenica 10 agosto, alle 21.30, come gran finale, selezione di Miss reginetta d’Italia, in piazza San Francesco. Terminato Aestivum per tutto agosto e settembre sarà un susseguirsi di iniziative, le più significative delle quali saranno martedì 13 agosto, il concerto della Grande orchestra sinfonica della Repubblica di Udmurtia e del coro nazionale rumeno, nel sagrato della basilica di Santa Rita, il Palio delle frazioni, martedì 19 agosto, la finale regionale del Cantagiro, sabato 23 agosto, e una rievocazione storica, domenica 24 agosto, con il corteo rinascimentale “Cybo Malaspina” del Comune di Monteleone di Spoleto. In particolare, il Palio delle frazioni, gara culinaria giunta alla sua undicesima edizione, vedrà sfidarsi le comunità degli 11 paesi di Cascia su piatti della tradizione locale, in alcuni casi rivisitati in ottica moderna. I ❖ ROCCAPORENA Don Maggi nuovo pro-rettore Don Simone Maggi è il nuovo prorettore dell’Opera di Santa Rita in Roccaporena di Cascia e parroco di S. Montano in Roccaporena di Cascia. La nomina è avvenuta il 29 giugno da parte dell’arcivescovo di Spoleto - Norcia mons. Renato Boccardo. Don Maggi è succeduto a mons. Vincenzo Alimenti, il quale continuerà comunque a vivere a Roccaporena. Don Simone - si legge nel periodico Lo scoglio di Roccaporena - ha 39 anni ed è originario di Beroide di Spoleto. È stato ordinato prete proprio da mons. Boccardo il 7 dicembre del 2010 e fino al 2012 è stato vicario parrocchiale delle parrocchie della Cattedrale e di San Gregorio in Spoleto; dal 2012 ad oggi è stato vicario parrocchiale nelle parrocchie di Baiano di Spoleto, Firenzuola di Acquasparta, Porzano di Terni e Montemartano di Spoleto. ❖ SPOLETO Nuovo bus navetta Dal 28 luglio a Spoleto è stato attivato un nuovo servizio navetta che consentirà ai residenti, nonché ai turisti e ai visitatori che arrivano in città soprattutto nel periodo estivo, di salire nella parte alta della città accessibile solo agli autorizzati. La navetta partirà da piazza della Vittoria, con fermata in piazza Campello. Due le corse attive dal lunedì al sabato: ore 8.25, con fermate intermedie all’interno del centro storico; una seconda corsa alle ore 10.25. ❖ NORCIA Cristo in Valnerina tra arte, storia e tradizioni Una nuova pubblicazione del Servizio turistico associato del territorio BREVI Tamburini in piazza Il 10 agosto è in programma a Norcia “Mirebilia”, la III edizione del raduno di tamburini nursini. Dalle 18 presso piazza San Benedetto l’iniziativa, voluta e riproposta dall’Associazione Balestrieri San Benedetto da Norcia, vedrà la partecipazione di tanti gruppi medievali di tamburini, provenienti da altrettante compagnie italiane che si esibiranno con squilli di trombe, coreografie e ritmi di rullate. ❖ CASTELLUCCIO È arrivata la banda larga Veduta panoramica di Cascia n occasione del programma di “Aestivum” domenica 10 agosto (ore 10.30, Auditorium Santa Chiara), a Cascia, viene presentata la nuova pubblicazione realizzata dal Servizio Turistico Associato della Valnerina Cristo in Valnerina. Arte, storia e tradizioni popolari. Un progetto che si va ad aggiungere alla pluriennale attività dell’ente, finalizzata alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio ambientale, culturale ed artistico del territorio. La pubblicazione, già disponibile presso l’ufficio dello Sta di Cascia, è stata realizzata dall’antropologo Mario Polia ed è edita da “Il Formichiere” di Foligno. Dopo aver trattato la storia e i paesaggi della Valnerina, la figura della donna, la vita di Santa Rita e la Madonna nell’arte sacra, il Servizio turistico questa volta ha voluto mettere insieme un volume che racchiudesse l’immenso, affascinante ed unico patrimonio artistico e culturale del comprensorio, legato nello specifico alla figura e al messaggio di Cristo. Sfogliando le pagine, infatti, il racconto è quello della vita di Cristo, dalla nascita alla fanciullezza, la vita pubblica, la passione e la morte, la resurrezione, l’ascensione e la pentecoste, ma come ricordato nella prefazione dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo, il testo non è un manua- le iconografico né intende ricostruire lo sviluppo dottrinale e teologico della cristologia, bensì si propone di individuare la logica affettiva del cultus della gente della Valnerina, attraverso il ricco patrimonio figurativo della chiese e cappelle del territorio. Accompagnano i testi ben 170 immagini a piena pagina, che riportano le più belle raffigurazioni del Cristo. Una pubblicazione che ha dunque il sapore dell’identità più profonda della gente della Valnerina, la cui storia umana e civica è stata nei secoli sempre accompagnata dalla devozione e dalla fede. Questo nuovo libro è un’occasione unica per accrescere la consapevolezza negli abitanti della Valle e la conoscenza della stessa nei turisti, due presupposti indispensabili per la tutela, la valorizzazione e la promozione turistica dei beni culturali ereditati dagli avi, come riconosce il sindaco di Cascia Gino Emili nella presentazione al testo. Il bagaglio di opere, nel quale rientrano anche il portale internet, gli strumenti di social media marketing, le piattaforme di social network, i depliant, le carte turistiche e le mostre iconografiche, si arricchisce notevolmente grazie a quest’ultima pubblicazione, che completa il ricco mosaico culturale e storico della Valnerina. Festival degli artisti di strada in Valnerina La festa dell’Assunta a Spoleto I l 15 agosto la della città (lunedì 11 Chiesa celebra la agosto, S. Rita; martedì solennità 12 agosto, S. Gregorio dell’Assunzione della Maggiore e S. Maria Beata Vergine Maria. nella Cattedrale; A Spoleto tale mercoledì 13 agosto, SS. ricorrenza è Pietro e Paolo). particolarmente Processione, giovedì 14 sentita e participata agosto: alle ore 21 da S. in quanto l’Assunta è Gregorio al Duomo con la patrona principale la Santissima Icone dell’archidiocesi. Di (percorso: S. Gregorio, seguito il programma via dell’Anfiteatro, via delle celebrazioni. Cecili, via Pierleoni, via Dal 6 al 14 agosto Filitteria, via del La Cattedrale di Spoleto novena presso la Duomo). Solennità, Cappella della venerdì 15 agosto: alle Santissima Icone del Duomo: alle 8,00 ore 9,00 S. Messa; alle ore 11.30 recita del rosario e alle 8.30 S. Messa solenne pontificale presieduto (sono particolarmente invitati i dall’Arcivescovo e al termine membri della Confraternita della benedizione dei fedeli dalla loggia SS.ma Icone). Triduo: dall’11 al 13 della Cattedrale con la Santissima agosto presso la Cappella della Icone; alle ore 17,30 S. Messa. I canti Santissima Icone del Duomo: alle 21.00 saranno eseguiti dalla Cappella preghiera animata dalle parrocchie Musicale del Duomo. Anche il centro frazionale di Castelluccio, uno dei più ameni del territorio comunale e del Parco nazionale dei Monti Sibillini, è stato coperto dal servizio Adsl per la connettività Internet ad alta velocità. Una prima “WiFi free zone” è stata attivata in questi giorni nella piazza principale del paese, meta, soprattutto in questo periodo dell’anno, di migliaia di turisti di ogni nazionalità. L’ambizioso progetto non si fermerà a Castelluccio (dove tra l’altro verrà presto avviata anche l’infrastruttura in fibra ottica predisposta nel 2006 grazie ai fondi del PIR della Regione Umbria) ma riguarderà la quasi totalità del territorio comunale. Sempre in questi giorni è in corso il collegamento anche nelle frazioni di Frascaro, Nottoria, San Pellegrino, in località Quarantotti e in tutte quelle zone finora rimaste tagliate fuori. E prima della fine del mese sarà coperta anche tutta la zona del Campiano e la frazione di Ancarano. Panorama di Vallo di Nera V alnerinaitinerarte è la festa dedicata agli artisti di strada che dall’8 al 14 agosto riempiranno e coloreranno piazze e vicoli della vallata del Nera. Dopo il successo della prima edizione tenutasi nel 2013, la manifestazione si ingrandisce dando appuntamento a bambini e adulti a Vallo di Nera, Cascia, Postignano, Campi di Norcia, Preci, Sellano (Convento di Acquapremula) e a Scheggino. Organizzata dal Club SoloUmbria, associazione di imprenditori locali impegnati nel settore turistico e agroalimentare, Valnerinaitinerarte è uno spettacolo itinerante dove protagonista è il teatro di strada con saltimbanchi, giocolieri, mimi, maghi, fachiri, acrobati, musicisti e ballerini, arcieri e alchimisti. La direzione artistica è di Elisabetta Cavana. Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito; quasi tutti inizieranno alle ore 17 e proseguiranno fino all’ora di cena e anche dopo. Per chi volesse seguirli tutti senza perdere neppure un appuntamento ecco il calendario: si comincia a Sellano l’8 agosto con Spettacoli dal Medioevo, il 9 agosto a Scheggino Teatro di strada in musica, domenica 10 Atmosfere di teatro di strada a Cascia, l’11 e il 12 a Preci con Giostra, giochi, spettacoli di una volta, il 13 a Campi con Figure in strada dal mondo, infine chiusura spettacolare il 14, Vigilia di Ferragosto, a Vallo di Nera con due spettacoli di Teatro di strada. Info www.valnerinaitinerart e.com
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