Jet lag Primo intervento Invecchiamento

n.6 maggio_giugno 2014
Jet lag
i fusi e le fasi | p. 5
Primo intervento
piccole ferite | p. 8
Invecchiamento
cutaneo
anche l’alimentazione
aiuta a ridurre l’accumulo
di radicali liberi | p. 11
Obesità
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diete ipocaloriche | p. 14
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Editoriale e sommario
Massimo Pietropaolo,
direttore amministrativo fortis concept ag
p. 3
Editoriale e sommario
p. 4
Azioni del mese
p. 5
Jet lag
i fusi e le fasi
p. 8
Primo intervento
piccole ferite
p. 11
Invecchiamento cutaneo
anche l’alimentazione
aiuta a ridurre l’accumulo
di radicali liberi
p. 14
Obesità
i farmaci per il controllo del peso
nelle diete ipocaloriche
p. 17
La Vetrina
p. 18
Cruciverba
I ritmi e i rischi della bella stagione
I consigli del farmacista per piccoli e grandi
problemi legati agli stili di vita
Con l’arrivo dell’estate, ci sentiamo meglio e
l’umore decisamente migliora. Bisogna però
stare attenti a non lasciarsi prendere
dall’euforia … e comunque adottare anche
nella bella stagione stili di vita che ci consentano di vivere in modo sano e sereno il nostro­
tempo libero all’aperto o in viaggio. Anche
in questo caso, Il Tuo Farmacista ti è vicino
con alcuni approfondimenti che potranno
tornare utili.
Con la bella stagione passiamo più tempo
all’aperto, ed è più facile esporsi a qualche
piccolo incidente: un graffio, un’escoriazione,
una leggera abrasione. Niente paura: il nostro organismo possiede incredibili capacità di
autocura. In qualche caso però, soprattutto
per proteggere zone delicate e per prevenire
infezioni, è meglio chiedere consiglio al
farma­
cista che ci guiderà alla scelta della
medicazione più adatta: fidiamoci del suo
parere, è un amico.
Buona lettura.
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jet lag
i fusi e le fasi
i disagi del jet lag
e le strategie
per ridurli al minimo
I viaggi intercontinentali, nei quali si attraversano
diversi fusi orari in poche ore, interferiscono con le fasi
e i ritmi naturali dell’organismo. I sintomi possono
essere molto fastidiosi, ma è possibile prevenirli
J
et lag: di cosa si tratta? Chi ne ha provato gli effetti lo conosce bene, ma una definizione chiara è difficile da dare perché
i sintomi sono individuali e variabili e le cause
complesse e non del tutto note. Problema recente nella storia umana e legato alla tecnologia moderna che ci consente di attraversare in poche ore diversi fusi orari, il jet lag trae
le sue origini da un adattamento primordiale
che si è stabilito negli esseri umani, in quanto
animali diurni, ai ritmi giornalieri imposti dalla rotazione della Terra.
In termini tecnici può essere descritto come
discronia circadiana o disallineamento tra il
ritmo circadiano interno e l’ambiente esterno. All’atto pratico significa invece sonno disturbato, fatica durante il giorno, perdita di
appetito e prestazioni non ottimali, sia che si
tratti di gare sportive che, più comunemente,
di incontri di lavoro.
Se i più evidenti sono i disturbi del sonno,
anche l’assunzione dei pasti in orari non più
corrispondenti ai ritmi interni può dare origine a risposte pancreatiche e metaboliche non
appropriate.
Alcuni studi sembrano evidenziare anche ef-
fetti a lungo termine che, oltre ai problemi
gastrointestinali, comprendono aumentati rischi di infertilità e di malattie cardiache. L’orologio circadiano influenza l’organizzazione
del ciclo mestruale e sono stati segnalati disturbi nelle hostess che lavorano sui voli intercontinentali. Inoltre, per ragioni non del
tutto chiare, sembra che all’aumentare dell’età, l’adattamento dell’organismo ai cambiamenti richiesti dall’attraversamento di molti
fusi orari diventi via via più difficoltoso.
Renato Torlaschi
approfondimenti
I ritmi circadiani
Ma intanto: che cosa sono i ritmi circadiani?
Simili in questo ad altri animali e alle piante, gli esseri umani sono soggetti a numerosi
processi fisiologici che hanno una periodicità
grosso modo giornaliera. In realtà non si tratta spesso di 24 ore precise, ma si assiste a una
variabilità che si manifesta anche a livello individuale. I ritmi circadiani determinano in primo luogo il ciclo sonno-veglia e appaiono legati all’alternarsi della luce del sole e del buio
della notte, tuttavia esiste un orologio circadiano interno, che nei mammiferi è costituito
da un gruppo di cellule situate nell’ipotalamo.
Per uniformare il calcolo
del tempo nelle diverse nazioni,
la terra è stata idealmente divisa
in 24 fusi orari. Questa
suddivisione fu proposta nel 1878
dall’ingegnere canadese
Sandford Fleming e in seguito fu
adottata internazionalmente.
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jet lag
approfondimenti
Secondo Till Roenneberg
dell’Università Ludwig Maximilians
di Monaco, la routine quotidiana,
fatta ormai di ritmi di lavoro
e di vita sociale che impongono
di adottare orari che ben poco
hanno di naturale, porterebbe
al cosiddetto fenomeno del “jet-lag
sociale”. Ne soffrirebbe addirittura
una persona su due.
Il meccanismo che regola il sonno è complesso e affascinante. Solitamente noi andiamo a dormire in tarda serata, quando la
temperatura del corpo comincia a diminuire e inizia la fase crescente del ritmo della
melatonina. Al mattino la temperatura risale, la sintesi della melatonina entra nella fase
calante e ci svegliamo. Molti dei disturbi del
sonno insorgono quando le nostre abitudini
non rispettano questi cicli naturali.
Come contrastare il jet lag
Durante i voli intercontinentali, i nostri ritmi
interni vengono messi a dura prova e sono
costretti ad adattarsi in modo innaturalmente rapido. Per favorire questo adattamento si
può però agire in molti modi, esponendo il
corpo alla luce e al buio con ritmi che progressivamente si allineano alla situazione presente nella zona di arrivo, e somministrando
integratori cronobiotici – essenzialmente melatonina – che vanno a modificare i cicli circadiani di partenza. Chi decide di contrastare
gli effetti del jet lag con un’esposizione pianificata alla luce trova
in commercio apparecchi appositi, che vengono utilizzati anche per
regolare il sonno in caso di turni
lavorativi notturni o contro alcune forme di depressione. Applicando in modo controllato l’esposizione o l’assenza di luce si riescono a
ottenere buoni risultati, ma il rimedio di gran lunga più comune
contro il jet lag è la melatonina,
ormone prodotto dalla ghiandola pineale rilasciato naturalmente durante la notte.
La melatonina è facilmente reperibile in commercio anche come integratore in varie formulazioni dalle diverse proprietà. Assunta
con una precisa tempistica, è in grado di produrre un anticipo oppure un ritardo sul sistema circadiano ma, secondo molti studiosi, i
suoi effetti sono più complessi e più deboli rispetto ai trattamenti con la luce. Se utilizzata per brevi periodi, la sostanza risulta molto ben tollerata, mentre terapie prolungate
hanno evidenziato, in alcuni individui, qualche effetto avverso, come il peggioramento
di certi stati depressivi che invece in altri soggetti, se somministrata con modalità opportune, riesce ad alleviare.
In aggiunta a questi approcci, sono stati proposti diversi altri rimedi contro i disagi da jet
lag, tra cui particolari regimi dietetici, l’assunzione di vitamina B12, il ricorso all’aromaterapia o a prodotti omeopatici. Tuttavia,
i riscontri scientifici di questi rimedi sono finora scarsi o nulli: a detta della maggior
parte degli studiosi, la combinazione dell’esposizione alla luce e dell’integrazione di
melatonina costituisce la strategia migliore per prepararsi a un rapido attraversamento di fusi orari e minimizzare i
sintomi del jet lag.
Quanto conta la direzione
Tra le prime descrizioni degli effetti del jet lag
sulle prestazioni fisiche, si segnalano le di6
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jet lag
sfatte dei giocatori americani di baseball che
si spostavano in direzione est per disputare i
loro incontri.
È infatti più semplice adattarsi agli orari della destinazione del proprio viaggio, quando si viaggia verso occidente. Da cosa dipende questo fenomeno? Chi vola verso est deve
andare a dormire prima dell’orario a cui era
abituato, quindi ancora nella fase in cui la
temperatura del corpo è in aumento e prima
che l’orologio interno predisponga il rilascio
di melatonina. Al contrario, chi viaggia in direzione ovest va a letto “più tardi”, quando il
ciclo della melatonina è già iniziato e la temperatura sta già scendendo.
Inoltre, il giorno circadiano interno è in genere un po’ più lungo di 24 ore: è questa la
ragione per cui molte persone trovano facile
andare a letto tardi e vorrebbero dormire un
po’ di più al mattino. Se si viaggia verso occidente, si ha a disposizione un po’ di tempo in più e l’adattamento ai nuovi orari risulta più facile.
Accorgimenti pratici
Un gruppo di studiosi del Centro di Cronobiologia della University of Surrey ha fatto una
sintesi dei principali accorgimenti disponibili per affrontare al meglio i disagi del jet lag.
Il solo modo garantito per evitare il jet lag è
adattarsi prima del volo, almeno parzialmente, agli orari della zona di arrivo.
Pianificare con la giusta tempistica un trattamento contro gli effetti del jet lag è possibile solo se è conosciuto il ritmo circadiano
di chi si appresta al viaggio. Le grandi differenze individuali in reazione ai cambiamenti
di fuso orario rendono questo controllo molto difficile.
Per viaggi molto brevi non ha senso cercare
di adattare il proprio sistema circadiano alla
nuova zona. Il consiglio è di cercare di perdere sonno il meno possibile attraverso sonnellini ed eventualmente di aiutarsi con ipnotici
short acting prima di dormire e con caffeina durante lo stato di veglia. Per viaggi della
durata dai tre ai cinque giorni si può tentare
un adattamento parziale prima della partenza, spostando progressivamente il nadir circadiano - il punto più basso del ritmo naturale sonno-veglia – all’orario di sonno della
zona di arrivo.
Per viaggi più lunghi e in cui subito dopo l’arrivo è necessario affrontare al meglio attività impegnative è raccomandato uno specifico
adattamento prima del volo, tramite una programmata esposizione alla luce e l’assunzione di melatonina.
Se la direzione del viaggio è verso ovest, è
consigliabile esporsi alla luce in tarda serata
ed evitare l’esposizione al mattino; al contrario, se si viaggia verso est è opportuno prendere luce al mattino presto ed evitarla alla
sera. Questo tipo di accorgimenti dovrebbe
essere iniziato prima della partenza e proseguito per tre o quattro giorni dopo l’arrivo, in
modo da favorire l’adattamento dei ritmi circadiani alla nuova situazione.
Il trattamento con integratori cronobiotici alla melatonina deve essere programmato per
le prime ore del mattino per i viaggiatori verso ovest; chi si sposta in direzione est dovrà
invece assumere la melatonina nel pomeriggio. Questa tempistica - da intendersi relativamente agli orari della zona di partenza –
deve essere iniziata un paio di giorni prima
del volo e continuata dopo l’arrivo per qualche giorno, spostando gli orari di assunzione
ogni volta di una o due ore, posticipandoli se
si va a ovest e anticipandoli se si va a est man
mano che i ritmi circadiani si adattano alla
nuova situazione.
Ma attenzione, questa regola è valida quando
i fusi orari attraversati non superano le dieci
ore, quindi se dalla Svizzera si è diretti a ovest
fino in America o a est in Asia Centrale. Oltre
le dieci ore - quando si affronta un viaggio in
Australia oppure in Polinesia – gli orari di assunzione degli integratori devono essere invertiti. Si ritiene che i dosaggi ottimali di melatonina siano di 0.5 mg prima del volo e 3-5
mg dopo l’arrivo.
approfondimenti
Tra gli individui si distinguono in
genere due cronotipi principali:
le “allodole”, che si svegliano di
buon mattino ma hanno bisogno di
andare a letto presto, e i “gufì”,
cui invece piace andare a dormire
più tardi. Si stima che il cronotipo
più comune sia quello che preferisce
dormire da mezzanotte e mezza
alle otto e trenta del mattino.
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primo intervento
sos
piccole ferite
La cura di piccoli tagli
o escoriazioni nei bambini,
anche se può sembrare
banale in caso di lesioni
superficiali o poco estese,
non è mai da trascurare
per prevenire infezioni
taneamente nel giro di alcuni giorni; se invece la ferita è sanguinante, oltre a lavare e disinfettare la parte, occorre proteggerla.
Riconoscere il tipo di ferita
Rachele Villa
G
approfondimenti
In genere le abrasioni guariscono
velocemente, senza necessità
di particolari cure, nel giro di pochi
giorni. La sottile crosta che viene
a formarsi in via di guarigione,
dapprima si spezza e poi cade da
sola senza lasciare cicatrici.
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raffi, abrasioni e ferite sono all’ordine
del giorno quando si parla di bambini. Si tratta spesso di piccoli incidenti
che avvengono tra le mura domestiche, tuttavia, anche nei casi in cui si tratti di lesioni innocue che interessano gli strati più superficiali della pelle, è buona norma prendersi
cura della ferita, intervenendo tempestivamente per ridurre il rischio di cicatrici e infezioni in seguito alla contaminazione da parte
di germi provenienti dalla superficie cutanea.
In genere, se non si verifica perdita di sangue
è sufficiente disinfettare la parte interessata
e attendere la guarigione, che avviene spon-
Innanzitutto è fondamentale individuare di
che tipo di ferita si tratta e valutare la gravità
della lesione in base all’estensione, alla profondità, all’entità dell’emorragia e ai potenziali batteri che possono penetrarvi.
Escoriazione. È una lesione superficiale della
pelle causata da sfregamento su una superficie ruvida con fuoriuscita di sangue.
Abrasione. È una lesione superficiale della
pelle causata da un trauma (per esempio, la
più comune è la classica caduta sulle ginocchia) che colpisce di striscio la superficie del
corpo, senza fuoriuscita di sangue. Le abrasioni possono essere dolorose perché coinvolgono le terminazioni nervose sotto pelle.
Ferita da taglio. Si tratta di una lesione dai
margini netti provocata da un oggetto ta-
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primo intervento
gliente (per esempio un coltello) che provoca la fuoriuscita di sangue.
Ferita da punta. Provocata da un oggetto
appuntito, è una lesione sanguinante poco
estesa ma profonda. Le ferite da punta o da
taglio possono essere profonde e nascondere lesioni di tendini e nervi, per questo motivo in caso di dubbio è raccomandabile rivolgersi a un medico.
Ferita lacero-contusa. È una ferita con margini irregolari o slabbrati, con eventuale presenza di corpi estranei all’interno e con sottostante contusione provocata da un oggetto
contundente, con fuoriuscita di sangue.
Come gestire al meglio
una ferita minore
Nella maggior parte degli incidenti domestici che vedono il coinvolgimento di bambini si
tratta di ferite minori, come un taglio o un’abrasione superficiale, che possono essere gestititi in autonomia da un adulto, seguendo
alcune semplici regole per una corretta medicazione.
Prima di iniziare è importante lavarsi bene le
mani con acqua e sapone o indossare guanti in lattice per evitare di infettare la lesione.
Il primo passo consiste nel pulire con cura
la parte lesa, lavandola se possibile sotto un
getto di acqua corrente fredda per eliminare
lo sporco e gli eventuali residui presenti come terra o altri materiali estranei, aiutandosi
con una garza sterile se necessario, muovendola delicatamente dall’interno verso i bordi
esterni della ferita.
L’utilizzo del cotone idrofilo è solitamente
sconsigliato in quanto tende a rimanere attaccato alla ferita e a lasciare residui. Se anche dopo il lavaggio la ferita dovesse continuare a sanguinare, si può esercitare una
leggera pressione sulla parte interessata con
delle garze in modo continuativo per un paio
di minuti, fino a quando la fuoriuscita di sangue non si arresta.
Nel caso in cui si noti la presenza di altro materiale penetrato al di sotto della pelle o se la
ferita continua a sanguinare è raccomandabile rivolgersi a un medico. Una volta pulita,
la ferita deve essere asciugata con attenzione,
tamponando con una garza sterile o un panno
pulito di cotone, e disinfettata utilizzando una
soluzione disinfettante tra le numerose disponibili in commercio che contengono sostanze
quali iodio, cloro o acqua ossigenata, in grado
di combattere la colonizzazione batterica.
L’alcool denaturato invece, contrariamente a
quanto si crede, ha un potere antisettico inferiore a quello di altri prodotti e non
è in grado di svolgere un’efficace
azione disinfettante, rischiando di
risultare lesivo per i tessuti.
Infine, è importante proteggere le
ferite con una medicazione adeguata. L’applicazione di un cerotto
o di una compressa di garza sterile fissata con una benda (nei casi in cui la lesione sia più estesa)
facilita l’arresto del sanguinamento, garantisce un’adeguata traspirazione e al tempo stesso protegge la ferita da frizioni e movimenti
che possono interessare la parte,
creando l’ambiente ideale per una
guarigione rapida e sicura.
Anche una fasciatura non occlusiva, che permetta il passaggio
dell’ossigeno pur mantenendo a
sua funzione di barriera, è indicata nei casi in cui la lesione interessi un’area estesa.
Fino a quando la ferita non è completamente guarita, i cerotti e le
fasciature applicate devono essere cambiate frequentemente per
mantenere la parte pulita e monitorare l’andamento del processo di
guarigione.
Infatti, nonostante la disinfezione, alcune ferite possono essere
soggette a rischio di infezione, in particolare quando sono entrate in contatto con saliva
animale oppure si presentano molto sporche.
approfondimenti
In farmacia sono disponibili
spray emostatici da spruzzare
direttamente sulla parte interessata
per favorire l’arresto dell’emorragia
in caso di piccole ferite, tagli
e abrasioni. La formulazione spray
consente di applicare alginato
di calcio e sodio, sotto forma
di polvere fine, provocando
un’azione emostatica di tipo
meccanico e favorendo la
formazione di un ambiente umido.
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primo intervento
ferite: quando è necessario rivolgersi al medico
Nella maggior parte dei casi, i piccoli tagli e le escoriazioni leggere possono essere curati autonomamente, tuttavia in alcune particolari circostanze è opportuno rivolgersi al medico o al pronto soccorso:
z quando la ferita è stata causata dal morso di un animale o di una persona;
z quando la ferita è profonda e molto aperta (i margini della ferita sono distanti alcuni mm);
z quando la ferita di trova in una zona molto delicata come il viso;
z quando il bambino non è protetto dal vaccino contro il tetano;
z quando nella zona della ferita si manifesta dopo qualche giorno arrossamento o gonfiore e il
bambino mostra i sintomi della febbre e lamenta dolore nella parte interessata.
In questi casi è possibile che la ferita vada
incontro ugualmente a un’infezione causata dalla penetrazione dei batteri presenti
sulla pelle all’interno
della ferita, di norma
qualche giorno dopo
l’avvenuto incidente.
Per questo motivo
qualsiasi segnale di
arrossamento intorno alla ferita non deve essere trascurato, specialmente se
la cute infiammata risulta più calda rispetto
all’area circostante e dolente al tatto.
Se il gonfiore e il rossore non diminuiscono nel giro di qualche giorno e si sospetta la
presenza di una piccola infezione, su suggerimento del medico o del farmacista è opportuno ricorrere a sostanze antibiotiche da applicare localmente.
Proteggere le ferite in farmacia
In farmacia, a seconda delle esigenze, sono disponibili prodotti di varie tipologie per
la protezione delle ferite, anche di grandi dimensioni, e il fissaggio di medicazioni.
Cerotti sterili monouso. In blister singolo,
con garza centrale protettiva. Flessibili e traspiranti, sono disponibili in varie forme e misure per adattarsi a ogni parte del corpo, da
quelli impermeabili a quelli per pelli sensibili,
10
fino ai cerotti disegnati per bambini.
Per accelerare la guarigione sono indicati i
cerotti medicati con compresse contenenti sostanze (argento antibatterico, clorexidina digluconato ecc.) che, oltre a proteggere la ferita da acqua e sporco, riducono
il rischio di infezioni e creano le condizioni
ideali per la guarigione della lesione in ambiente umido.
Cerotti a nastro. Nastri adesivi a elevata traspirabilità, anallergici, in carta speciale o in
tessuto non tessuto, di facile utilizzo e rimozione. Sono disponibili in rocchetti di varia
larghezza in pratico dispenser che permette un’adeguata conservazione e trasporto del
cerotto durante sport e la vita all’aria aperta.
Cerotto spray. È uno spray adatto alla medicazione di piccole ferite ed escoriazioni,
da applicare dopo aver disinfettato la ferita.
Secca rapidamente formando una pellicola trasparente idrorepellente, traspirante e
flessibile che protegge da sporco e batteri
per almeno due giorni, agendo come un seconda pelle. Il flacone può essere trasportato in borsa e usato in molteplici occasioni
(sport, casa, lavoro, viaggio).
Cerotti per suture. In caso di ferite da taglio profonde non infette e non essudanti si può utilizzare un cerotto per suture che
permette la chiusura della ferita e sostituisce, nei casi meno gravi, le suture in filo.
Garze sterili e compresse. Veli di garza sterili monouso tagliati in varie misure, contenuti in buste singole, o compresse di garza
idrofila, sterili, in busta singola sigillata, sono indicate per la protezione di lesioni cutanee e per la detersione, pulizia e disinfezione di ferite di ogni tipo. Piegate in strati, le
garze formano una compressa da medicazione inserita al centro di un supporto adesivo che ha un forte potere assorbente ed
è l’ideale per facilitare l’applicazione sulla
parte da proteggere e medicare.
Bende. Per il fissaggio delle medicazioni si
può utilizzare una benda di garza in puro
cotone, morbida e resistente.
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invecchiamento cutaneo
invecchiamento
cutaneo
anche l’alimentazione
aiuta a ridurre
l’accumulo
di radicali
liberi
È possibile ridurre lo stress
ossidativo attraverso la scelta
di uno stile di vita adeguato,
limitando il consumo di zuccheri
complessi, alcol e caffè
Claudia Grisanti
C
on il passare del tempo la pelle subisce una serie di modificazioni che ne
determinano l’aspetto rugoso e invecchiato. Per contrastare e rallentare questo inevitabile processo è fondamentale, per
prima cosa, capire in che cosa consistano tali cambiamenti.
L’invecchiamento della pelle è determinato da
un’atrofia dei tessuti, ovvero una progressiva
riduzione del derma, in particolar modo del
suo strato superiore. Via via che passano gli
anni, quindi, si assiste a una diminuzione dei
melanociti e delle cellule di Langerhan’s, oltre che dei tre componenti che costituiscono
il tessuto epidermico: fibre elastiche, collagene e glicosaminoglicani.
I cambiamenti si notano maggiormente per
quanto riguarda la percentuale di collagene
(70-80% del derma), che porta a una riduzione dello spessore del derma di circa il 6% ogni
10 anni. In sostanza, volendo dare una sintetica definizione di invecchiamento potremmo
dire che esso è caratterizzato da una progressiva diminuzione della capacità dei tessuti di
rigenerarsi. Ma, oltre alla normale degenerazione dovuta all’età, quali sono i fattori che
possono accelerare questo processo?
approfondimenti
Il collagene è la principale proteina
del tessuto connettivo negli animali.
È la proteina più abbondante nei
mammiferi. Nell’uomo rappresenta
circa il 6% del peso corporeo.
Fattori di invecchiamento
Se l’invecchiamento della pelle è un inevitabile processo naturale, esistono tuttavia alcuni fattori che possono causarne un’indesiderabile accelerazione come l’esposizione al
sole (il cosiddetto photoaging), l’abbronzatuIl tuo farmacista maggio_giugno 2014
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invecchiamento cutaneo
approfondimenti
Il Sole emette luce ultravioletta in
tutte e tre le bande Uva, Uvb e Uvc,
ma a causa dell’assorbimento da
parte dell’atmosfera terrestre, in
particolare dello strato di ozono,
circa il 99% degli ultravioletti che
arrivano sulla superficie terrestre
sono Uva.
Gli Uva, con lunghezza
d’onda maggiore, provocano
l’abbronzatura veloce e sono
i principali responsabili
dell’invecchiamento della pelle.
Gli Uvb, con lunghezza d’onda
media, sono ritenuti una delle cause
di cancro alla pelle come il
melanoma.
Gli Uvc, con lunghezza d’onda
minore, sono i più nocivi, ma non
raggiungono la Terra.
ra artificiale e uno scorretto stile
di vita (fumo, alimentazione sbilanciata e ritmi di vita stressanti).
I danni causati dall’abbronzatura artificiale sono noti, così come
quelli dovuti all’eccessiva esposizione al sole, in molti casi abbinata alla mancanza di adeguate protezioni solari: i raggi Uva
penetrano in profondità nel derma alterando il collagene e le fibre elastiche e generando lesioni irreversibili.
Il fumo non è da meno in quanto la nicotina
e l’ossido di carbonio contenuti nelle sigarette sono fattori scatenanti della compromessa
ossigenazione delle cellule cutanee.
Inoltre, oltre a distruggere la vitamina C, molto preziosa per la pelle, il fumo incrementa i
radicali liberi e tende a peggiorare il colorito
della pelle, aumentando la disidratazione che
facilita la comparsa delle rughe.
Di seguito vogliamo tuttavia soffermarci sulle
conseguenze per la pelle di un’alimentazione
sbagliata e su consigli utili per correggere in
tempo alcune cattive abitudini.
Cibi “buoni” e cibi “cattivi”
Quando si parla di invecchiamento della pelle, ma non solo, i primi a salire sul banco degli imputati come fattori aggravanti sono i
cosiddetti radicali liberi. Essi, accumulandosi nel nostro organismo, svolgono un’azione ossidante dannosa per tutti gli elementi
che costituiscono l’organismo. Quando questi “killer” delle strutture cellulari si accumulano in eccesso provocano il cosiddetto stress
ossidativo, causa dell’invecchiamento precoce della pelle.
Quali sono dunque gli alimenti che favoriscono l’accumulo di radicali liberi e quali, invece,
12
quelli che aiutano a preservare più a lungo la
giovinezza della nostra pelle?
Studi più o meno recenti hanno messo sul
banco degli imputati in particolar modo alcuni alimenti, come caffè o alcolici, il cui abuso
sarebbe uno dei fattori che causa l’invecchiamento precoce. Altri “imputati” di primo piano sono gli zuccheri complessi (per esempio,
quelli contenuti nei dolci, merendine varie,
bevande gassate iperzuccherate), il cui accumulo innesca il processo della glicazione, che
favorisce il rilassamento cutaneo e le rughe.
Quali sono invece gli alimenti “amici” di una
pelle giovane e luminosa? In pole position
troviamo quelli ricchi di vitamine, sali minerali e carboidrati, zuccheri “buoni”, ovvero la
frutta e la verdura: kiwi, arance (ricchi di vitamina C, potente antiossidante), ma anche cavoli, carote, mirtilli e barbabietole.
Le vitamine
Un adeguato apporto di vitamine è indispensabile per mantenere una pelle in salute,
dall’aspetto luminoso e splendente.
La vitamina A favorisce le funzioni di rigenerazione della pelle: aumenta la resistenza del
derma garantendone nutrimento ed elasticità. La possiamo trovare, oltre che ovviamente
in frutta e verdura (melone, albicocche, spi-
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invecchiamento cutaneo
naci ecc.) nelle uova, nel fegato, nel latte intero, nel formaggio e nei latticini in genere.
I cibi che hanno maggior potere antiossidante sono ovviamente anche quelli che apportano la maggior quantità di alcune vitamine
essenziali per contrastare l’invecchiamento.
Dell’importanza della vitamina C per preservare la luminosità della pelle abbiamo già accennato poco sopra.
Un altro gruppo di vitamine essenziali sono
quelle del gruppo B, in grado tra le altre cose di contrastare la perdita delle fibre di collagene: un alimento particolarmente ricco di
vitamina B1 è il riso integrale, al quale è quindi bene dare talvolta la precedenza rispetto
a quello lavorato. Un’ottima fonte è anche il
pesce: salmone e sgombro sono, per esempio, ricchi di cosiddetti “grassi buoni”, fonte di omega-3, sostanze capaci di rallentare i
processi infiammatori e ritardare la secchezza della pelle.
La vitamina E, dal canto suo, contrasta attivamente l’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi, risultando un potente antiossidante nella
lotta ai radicali liberi; essa svolge inoltre una
funzione “protettiva” nei confronti delle altre
vitamine e rende più trasportabile l’ossigeno
da parte dei globuli rossi.
Per finire, la vitamina E è un’ottima alleata
nella lotta all’acne e di alcune patologie cutanee, come le dermatiti. È presente nelle parti
grasse della carne animale, nei cerali integrali,
nelle noci e in diverse verdure e frutti.
Ottima fonte è inoltre l’olio extravergine d’oliva crudo: occorre tenere presente che la vitamina E viene distrutta dal calore della cottura
e che il suo assorbimento può essere ridotto dall’assimilazione di alcune sostanze (come
il cloro dell’acqua potabile, la pillola contraccettiva, o composti inorganici del ferro ecc.).
In taluni casi può essere quindi insufficiente la
dose assunta nella dieta quotidiana e rivelarsi necessaria un’integrazione, facendo ricorso,
sempre sotto controllo medico e su consiglio
del farmacista, ai numerosi integratori reperibili in commercio.
approfondimenti
Oligoelementi e coenzimi
Per prevenire l’invecchiamento cutaneo, nella
dieta quotidiana, specie in quella delle donne
dopo i 45 anni, non dovrebbero inoltre mancare oligoelementi essenziali, quali zinco e
selenio: il primo per il suo potere coadiuvante nei processi di rigenerazione; il secondo invece per la funziona svolta in quelli di difesa.
Fonte primaria di questi elementi sono ancora una volta gli alimenti vegetali. Lo zinco è
disponibile in buone quantità nelle carni, nel
germe di grano e nelle uova, mentre ottime
fonti di selenio sono le noci, il pesce e i frutti
di mare e le frattaglie.
Per finire, un potente antiossidante (utilizzato anche in molti cosmetici per viso e corpo)
è il coenzima Q10, attualmente molto pubblicizzato anche come componente di diversi integratori “antietà”. È efficace nel contrastare
l’invecchiamento causato dalla presenza di radicali liberi, aumentando la rigenerazione delle
cellule che subisce un naturale rallentamento
con l’avanzare dell’età. È disponibile in piccole quantità nei frutti oleosi, nel pesce azzurro
(sardine e sgombro) e nella soia.
Da questi accenni si desume che la corretta
assimilazione di tutte le vitamine ed oligoelementi può essere ottenuta mediante una dieta varia e bilanciata: un’alimentazione corretta è quella in cui nessun alimento è bandito
a priori, ma sono presenti in dosi corrette anche grassi, carne e pesce, oltre a porzioni di
frutta e verdura (preferibilmente di stagione),
e pasta o riso (se possibile integrali).
La vitamina C (o acido ascorbico)
è importante per il corretto
funzionamento del sistema
immunitario e la sintesi di collagene
nell’organismo. Sembra
che abbia un ruolo importante
soprattutto in reazioni di
ossidoriduzione catalizzate
da ossigenasi e svolga un’azione
antistaminica.
La vitamina C è presente in alcuni
alimenti, insieme a bioflavonoidi,
soprattutto nei vegetali a foglia
verde, peperoni, pomodori, kiwi e
negli agrumi e nella rosa canina. La
vitamina può perdersi nel caso in
cui questi alimenti vengano tenuti
all’aria per molto tempo
o dentro contenitori di metallo.
Anche un’eccessiva cottura può
comportare perdita di vitamina C.
approfondimenti
La vitamina B1 (o tiamina) partecipa
alla trasformazione del glucosio in
energia, favorisce la trasmissione
degli impulsi muscolari, protegge il
mantenimento dei globuli rossi, il
cuore e il sistema nervoso.
Considerata anche “la vitamina
dell’umore e dell’energia”, è
presente in piccole quantità in quasi
tutti gli alimenti, ma in maggior
concentrazione si trova in alimenti
come la carne di maiale, nella crusca
e nel germe del grano e nella pula
del riso. Un’altra fonte importante
di tiamina è inoltre il lievito
di birra.
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obesità
L’uso di farmaci nelle diete
ipocaloriche può essere
utile se accompagnato
a un idoneo regime
dietetico e a un buon livello
di attività fisica
i farmaci per il controllo
del peso nelle diete
ipocaloriche
Renato Torlaschi
L’
obesità è una patologia cronica grave
ad ampia diffusione in tutto il mondo
ed è una sindrome complessa, tanto
che le più accreditate Linee Guida internazionali, emesse dal National Institute for Health
and Clinical Excellence (Nice), occupano ben
2.564 pagine.
Per le persone obese, come vedremo in seguito, è disponibile un aiuto farmacologico che
si avvale di molte sostanze efficaci, ma che
deve necessariamente essere parte di un approccio complessivo che coinvolga alimentazione, attività fisica e stile di vita. Nei casi più
gravi, occorre ricorrere a uno o più specialisti per affrontare il problema in modo interdisciplinare.
Secondo recenti stime, nel mondo ci sarebbero 310 milioni di persone adulte obese e più di
un miliardo in sovrappeso. Poi ci sono innume-
14
revoli altri soggetti che non si può dire soffrano dell’obesità in modo patologico, ma che si
trovano comunque ad affrontare occasionalmente i problemi estetici e psicologici che derivano da qualche chilo in più non desiderato.
Anche in questi casi, diete drastiche (non supportate dal controllo medico) o l’idea che possa bastare una pillola miracolosa sono spesso causa di problemi ancor più gravi di quelli
che si vorrebbero risolvere. Tuttavia, nell’ambito di questo cambiamento globale, sono oggi
disponibili integratori e prodotti che possono
dare una mano a dimagrire; o meglio, sostanze che, associate a una dieta variata e all’attività fisica, sono in grado di aiutare l’organismo
nel conseguimento del giusto peso corporeo.
Principi attivi contro l’obesità
La terapia farmacologica dell’obesità è basata
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obesità
essenzialmente su farmaci che intervengono
sulla sensazione di appetito, sulla termogenesi (farmaci termogenetici) o sull’assorbimento dei substrati energetici.
Farmaci che inibiscono l’appetito
Con l’aumentare dell’esperienza clinica e con
l’accumularsi dei dati relativi agli effetti secondari, i farmaci appartenenti a questa categoria non sono più così numerosi come in
passato e attualmente ne è disponibile un
numero assai ridotto. Sono in grado di attenuare la sensazione di appetito stimolando il
centro cerebrale della sazietà.
Il meccanismo d’azione di questo gruppo di
farmaci è simile a quello dei farmaci che agiscono sul tono dell’umore. Stimolano il senso
di sazietà e sono lievemente sedativi. Gli effetti collaterali più comuni includono diarrea,
sonnolenza, nausea e cefalea. È molto probabile che un uso eccessivamente prolungato di
questi farmaci non sia del tutto scevro dal potenziale rischio di effetti secondari importanti.
minuiscono la stipsi che frequentemente accompagna l’uso delle diete ipocaloriche.
Orlistat (tetraidrolipostatina). È un farmaco che agisce ostacolando l’assorbimento dei
grassi provenienti dall’alimentazione, riducendo così l’apporto calorico, con conseguente riduzione dell’assorbimento dei trigliceridi alimentari (circa il 30%). Il farmaco non è
assorbito se non in tracce e in una minoranza dei pazienti. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia del farmaco nell’indurre una
riduzione di peso clinicamente significativa
(10% del peso corporeo iniziale), nel prevenire il recupero del peso perso e nel controllare a lungo termine (2 anni) il mantenimento
Farmaci termogenetici
Essi riguardano soprattutto la caffeina e l’efedrina. Alcuni di questi farmaci sono stati
usati anche come lipolitici.
I risultati finora consegnati alla letteratura
sono tuttavia piuttosto modesti o irrilevanti, salvo la combinazione efedrina-caffeina in
dosi elevate. I disturbi secondari che essi determinano a livello del sistema cardiovascolare, pur presenti, sono tuttavia relativamente contenuti.
Sostanze o farmaci attivi
sull’assorbimento dei substrati energetici
Fibre. A questa classe appartengono le fibre
idrosolubili, particolarmente il glucomannano. Esse hanno la capacità di aumentare notevolmente il proprio volume in presenza di
liquidi e pertanto favoriscono il senso di sazietà. Collateralmente rallentano il transito
gastrico e intestinale, riducono l’assorbimento del colesterolo e del glucosio. Inoltre, di-
del peso. Date le sue caratteristiche, gli effetti collaterali sono limitati al solo tratto gastroenterico.
Allargando lo sguardo sull’orizzonte futuro,
nuove molecole saranno a breve disponibili per il trattamento farmacologico dei disordini del peso corporeo, sempre più sicure e
mirate: lo fanno sapere i ricercatori del Dipartimento di farmacologia e terapia sperimentale della Thomas Jefferson University di
Philadelphia.
Le future molecole potenzialmente impiegabili
nel trattamento dell’obesità sono frutto di approfonditi studi che hanno fornito una nuova
e più dettagliata comprensione dei meccanismi fisiologici che controllano il metabolismo
e, soprattutto, l’equilibrio energetico.
approfondimenti
L’obesità è una condizione clinica
che identifica un eccesso di tessuto
adiposo, viene misurata con il Bmi
(Body Mass Index) dato dal rapporto
peso/altezza2 (kg/m2); essa è
strettamente correlata con una serie
di malattie come il diabete mellito
di tipo II, l’ipercolesterolemia,
l’ipertrigliceridemia, l’ipertensione
arteriosa, le patologie a carico
della rete vascolare, le cardiopatie,
le malattie polmonari, le malattie
articolari, la calcolosi della colecisti
e alcuni tumori.
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obesità
approfondimenti
Il Bmi è un indice molto utile
e veloce da calcolare, anche se
presenta alcuni limiti dal momento
che non tiene conto del tipo di
costituzione fisica e delle masse
muscolari del soggetto.
In soggetti con massa muscolare
molto rappresentata (atleti), infatti,
il grasso corporeo totale viene
sovrastimato dal Bmi.
In soggetti che hanno subito
una perdita muscolare (soggetti
anziani), la quantità di grasso
corporeo viene sottostimata
dal Bmi. I soggetti con statura
inferiore ai 150 cm o superiore ai
200 cm presentano valori di Bmi
rispettivamente molto elevati o
molto bassi, mentre non sono in
sovrappeso e sottopeso.
Quando ricorrere ai farmaci
e quando no...
La terapia farmacologica può essere adottata fondamentalmente per tre motivi:
z assicurare l’aderenza al programma alimentare;
z migliorare un risultato ritenuto troppo
scarso o comunque assolutamente inadeguato nei confronti delle complicanze esistenti o da prevenire;
z facilitare il mantenimento del peso ottenuto.
Occorre inoltre considerare attentamente
i criteri di esclusione generali della terapia
farmacologica dell’obesità.
Essi sono i seguenti:
z presenza di psicosi e importanti disturbi di
depressione o d’ansia;
z pregressa anoressia nervosa;
z presenza di ipertensione arteriosa severa;
z presenza o sospetto di ipertensione polmonare;
z pregressa o attuale malattia vascolare cerebrale o cardiaca di grado importante;
z gravidanza, allattamento e insufficienza
renale e/o epatica;
z possibile tendenza all’abuso di farmaci e
alcolismo noto;
z uso di psicofarmaci e precedenti fenomeni
di intolleranza agli anoressizzanti;
z età infantile (< 12 anni) e età senile (> 65).
Dimagrire con le erbe
Sono moltissimi gli estratti vegetali utilizzati per perdere peso. Alcuni trovano origine
nella tradizione, altri sono di recente introduzione. Ecco alcune tra le piante più interessanti.
Ananas. Non se ne utilizza il frutto, ma il
16
Direttore responsabile
Paolo Pegoraro
Grafica
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gambo. Il principio attivo è la bromelina.
Vanta proprietà diuretiche, antinfiammatorie
e disintossicanti. È utilizzato soprattutto per
combattere la ritenzione idrica ed è considerato un rimedio utile contro la cellulite e un
ottimo coadiuvante nelle diete dimagranti.
Cassia Nomame. È una pianta che arriva
dall’oriente, dove è considerata tradizionalmente uno dei migliori rimedi naturali per il
controllo dei grassi e del sovrappeso. È ricca di flavonoidi e ha mostrato di possedere una significativa azione nel contrastare
gli effetti negativi delle abitudini alimentari
troppo ricche di grassi.
Citrus aurantium. Più noto come arancio
amaro o melangolo, si ritiene che i principi
attivi dell’estratto del frutto immaturo esercitino un’attività termogenica selettiva e siano in grado di agire positivamente sul rapporto fra massa magra e massa grassa.
Glucomannano. È una fibra vegetale solubile in acqua, ricavata dalla radice di Amorphophallus konjac, una pianta di origine
orientale e utilizzata da secoli in Giappone.
È un polisaccaride ad alto peso molecolare
formato soprattutto da glucosio e mannosio; in acqua si gonfia, assorbendone quantità decine di volte superiori al suo peso. Riesce così a produrre un senso di sazietà e ad
assorbire grassi e colesterolo.
Taraxacum officinale. Il tarassaco è una
pianta comunissima. Ricco di molti diversi principi attivi, è usato soprattutto come
drenante e depurativo. Aumenta la diuresi e la secrezione biliare. C’è chi lo utilizza
per stimolare l’appetito e chi, al contrario,
ne sfrutta le capacità per trattare l’obesità e
tenere sotto controllo il colesterolo.
Layout copertina
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2 kg che perdete con il vostro impegno
personale, grazie a Calobalin® Sandoz
potete dimagrire di un ulteriore chilo.
Calobalin® Sandoz, tuttavia, non è una
panacea che fa tutto il lavoro al vostro
posto. Calobalin® Sandoz è parte di un
cambiamento permanente delle vostre
abitudini alimentari e motorie, tale da rendere possibile il dimagrimento in modo
sano e il mantenimento del vostro nuovo
peso anche a lungo termine.
Calobalin® Sandoz provvede a far sì che
nell‘apparato digerente circa un quarto
del grasso proveniente dalla vostra alimentazione non venga affatto metabolizzato dal vostro organismo. Questo grasso
non digerito viene espulso con le feci. Per
via del meccanismo di azione di Calobalin® Sandoz, con l‘assunzione possono
manifestarsi fenomeni concomitanti correlati all‘alimentazione. Per ridurli al minimo,
durante l‘assunzione di Calobalin® Sandoz
vi raccomandiamo di prestare attenzione
a un‘alimentazione ipolipidica. Tuttavia, il
consumo di grassi non deve neppure essere limitato in modo radicale poiché il
grasso rappresenta una componente importante di un‘alimentazione bilanciata e
aiuta il corpo ad assimilare vitamine fondamentali e a rimanere efficiente.
Queste capsule sono adatte per persone
in sovrappeso a partire dai 18 anni di età
con un indice di massa corporea (BMI) di
almeno 28 kg/m2, le quali siano disposte
ad optare per un‘alimentazione ipocalorica e ipolipidica ed a seguirla in modo costante.
Calobalin® Sandoz viene assunto ai pasti
tre volte al giorno, quindi rispettivamente
una capsula a colazione, pranzo e cena.
Durante questi pasti prestate attenzione
ad un‘alimentazione bilanciata, ipocalorica e ipolipidica.
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Cruciverba
Soluzione
edizione 05 / marzo-aprile
Orizzontali
2. Orifizio tra esofago e stomaco - 8. Il liquido nel termometro e nello sfigmomanometro - 15. Lo sono cheratina e collagene - 17. Fatto
in questo modo - 18. Un tasto del computer - 19. Inferiore, di capacità minore - 20. Costume da bagno in due pezzi - 22. Cloruro di
polivinile - 23. Finiscono laggiù - 24. Doppie nel freddo - 25. Promemoria in breve - 26. Ingegnere in breve - 28. Iniziali di Hemingway - 29.
La popolare Oxa della canzone italiana - 31. Il Calvino che scrisse Le Cosmicomiche - 34. Il numero dei Comandamenti - 36. Città
francese della Champagne - 38. Illustre scritto sulla busta - 39. Altro nome dei contagocce - 41. Un po‘ di orgoglio - 42. Il Gibson del
cinema - 44. Ne è ricca la rosa canina - 47. I condotti del sistema circolatorio - 49. Iniziano pochi e molti - 50. Pianta che rimedia agli
attacchi di panico - 52. Fondo di verdure - 53. Prefisso che vale prima - 54. La muta di Chiasso - 55. Lo Stato con Vientiane - 58. In
fondo alla... scarpa - 59. Un diario personale in rete - 60. L‘attrice Goldsmith - 61. Polpose, paffute - 63. Il frutto del ciliegio - 64. Dà ore...
d‘amore - 65. Artigiana che taglia e cuce - 66. Disinfettato con un gas giallo-verdino - 68. La fine dei malanni - 69. Il... più grande porto
della Grecia - 70. Infiammazione della faringe da curare con la propoli - 72. Lo sono i medicamenti che si applicano sulla parte malata 73. Andrea, pittore alla corte dei Gonzaga - 74. Rendono gentile la gente.
Verticali
1. Permanent Pigmentation Darkening - 2. Municipi o ordinari - 3. Atmosfera in breve - 4. Lou, cantante e chitarrista pop statunitense - 5.
Il denaro... per i bambini - 6. Il contrario di... one - 7. Le hanno capre e asine - 8. Cotone egiziano molto resistente - 9. Il Wallach del cinema - 10. Filtri del sangue - 11. Succede dopo la prima - 12. Il genere musicale dei Public Enemy - 13. Al contrario - 14. Possono essere affetti da retinopatia - 16. Il primo nome del poeta Rilke - 17. Quello rosso dà un olio essenziale - 20. La città dei tre castelli - 21.
Uscito illeso dall‘incidente - 25. Un rimedio contro tosse secca, faringite e raucedine - 27. Amos, regista israeliano - 29. La città col San
Carlone - 30. Non fa quadrare il bilancio - 32. Le ultime di tutti - 33. Recitano senza aprir bocca - 35. Et cetera in breve - 37. Nasce dal
Monte Rosa - 39. Il pittore astrattista svizzero Klee - 40. Poltrona di prim‘ordine - 43. Il letto dei wagons - 45. Sigla del Canton Turgovia
- 46. Gli acidi grassi essenziali ...3 e 6 - 47. Parlottio, brusio - 48. La luce... che produce la vitamina D - 49. Rimedio per mal di gola,
tosse, tracheiti e raucedine - 51. La vitamina D ne promuove l‘assorbimento attraverso l‘intestino - 53. Il cane di Topolino - 56. Alessandro che ideò il radiogoniometro - 57. Alla fine del corso - 58. Il timo rosso combatte le sue impurità - 59. Sonia, attrice brasiliana - 60.
Spicciolo di dollaro - 61. Centro turistico ticinese - 62. Genere di canto jazz - 63. Squillo di campanello - 65. Società degli Impiegati del
Commercio - 67. Ordine del Giorno - 69. Ci seguono in municipio - 70. Marina senz‘aria - 71. Le prime di Altdorf.
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