Settimanale di A, B, Lega Pro, Serie D, Calcio Femminile, Calcio a 5 e Politica Sportiva ANNO 6 - N° 36 - 25 SETTEMBRE2014 LE NOSTRE RUBRICHE SCOMMETTI CON NOI pag. 4 DENTRO IL PALAZZO pag. 6 CALCIO FEMMINILE pag. 16 DAL CAMPO AL FORO pag. 21 CAMPIONATO SAMMARINESE pag.23 SOTTO ACCUSA REPACE A PROCESSO AD OTTOBRE E SPUNTA ANCHE UNA SQUALIFICA Servizio Pag. 8 CONTRATTI FIGC: LA MAGISTRATURA CHIEDE IL CONTO A VALENTINI Editoriale Pag. 2 ALL’INTERNO Como, partenza sprint pag. 11 Il Padova fa tre su tre pag. 12 Puteolana, Capuano lascia pag. 14 Il calcio femminile per Chiara Insidioso pag. 18 canale 177 numero 36 - 25 settembre 2014 2 EDITORIALE SI GIOCA A CARTE SCOPERTE di FLAVIO GRISOLI direttore@professionecalcio.net @FlavioGrisoli Settimana piena, questa. In LND c’è lo stallo più totale con nessun candidato alla presidenza in grado al momento di sentirsi in vantaggio. Belloli (Lombardia) ha il nord compatto a favore, ma è pronto – parole sue – a farsi da parte nel momento in cui si presenti un candidato “forte”; il Centro (e parte del Sud: Campania, Abruzzo e Sicilia) ha dato la sua adesione a Luigi Repace, di cui parleremo più approfonditamente a pagina 8 e 9. Per anticipare qualcosa, è rinviato a giudizio per truffa e malversazione ai danni dello Stato, oltre ad avere una squalifica di un anno ai tempi della sua opera di Osservatore Arbitrale che osservava ma non troppo; Tisci ha con sé al momento quattro regioni del Sud (Puglia, Basilicata, Molise e Calabria). Poi c’è Mambelli che non ha di certo gettato la spugna e dovrebbe avere dalla sua i Dipartimenti (Serie D, Femminile, Beach Soccer) e qualche regione che cambia idea. Insomma, lotta dura senza paura che continuerà fino ad inizio novembre, quando bisognerà ufficializzare le candidature. E più di due non si potrà essere. Come due non potevano essere i direttori generali in Federcalcio: come ampiamente pronosticato, Michele Uva ha preso il posto di Antonello Valentini che, a quanto pare, avrebbe chiesto una sostanziosa liquidazione a Tavecchio. Se non ci si metterà d’accordo, probabile che si vada in tribunale. Dove Valentini dovrà però rendere conto anche di altro. Entro il 13 ottobre prossimo, infatti, l’ormai ex dg di Via Allegri dovrà consegnare al Giudice della I Sezione del Tribunale di Roma (R.G. n.60018/2012) copia: “dei contratti di assunzione dei sigg.ri Roberta Nave, Fabrizio Tanzilli, Massimo Capano, avv. Angela Di Michele, avv. Gentile e Dott.ssa Elisabetta Pinto; dei contratti di consulenza Tim Calcio_185x40_Prof Calcio_Bus.indd 1 della sig.ra Barbara Benedetti (come consulente del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC); dei contratti di collaborazione dei sigg.ri Capua Vincenzo, Sciacchitano Francesco e Michele Acampora, come collaboratori della Procura federale della FIGC, nonché contratto di incarico dell’ex calciatore Roberto Baggio quale Presidente del Settore Tecnico federale di Coverciano (FI) e del sig. Vittorio Petrone quale consigliere direttivo del predetto settore tecnico. Chi ci legge da anni, più volte abbiamo denunciato la poca chiarezza e trasparenza nella gestione delle assunzioni in Federcalcio, e questo procedimento ha come promotore lo stesso Valentini contro Gino Tapinassi, nostro ex editorialista, che più volte ebbe a parlare di questi argomenti. Ebbene, ora il Giudice obbliga Valentini a consegnare questi contratti. Chissà che la sua remunerativa liquidazione non possa subire una drastica sforbiciata nel caso si dovesse scoprire che quei contratti sono fuori parametro. Antonello Valentini, ex direttore generale FIGC (Foto Archivio) 22/01/14 15:08 4 numero 36 - 25 settembre 2014 SCOMMETTI CON NOI QUOTE SCUDETTO NAPOLI GIÙ, INTER SU di VERONICA BRESCIA redazione@professionecalcio.net Il campionato, giunto alla sua quinta giornata, sembra seguire il copione dello scorso anno, con Juventus e Roma in testa alla classifica a lottare per lo scudetto e le altre squadre che devono accontentarsi di inseguire. Bianconeri e giallorossi non si fermano e sono lanciatissimi in quota scudetto. La squadra di Allegri, sulla lavagna Sisal Matchpoint, resta la favorita per il tricolore a 1.85, e tiene così a debita distanza i capitolini, a quota 3. Chi ha perso posizioni è il Napoli che, con l’eliminazione dalla Champions League già ai preliminari e un inizio di campionato complicato da varie sconfitte, ha raddoppiato la sua quota scudetto passata da 6 di inizio stagione alla 12 attuale. L’Inter, al contrario, nonostante abbia avuto fin qui un cammino altalenante, ha scalato qualche posizione portandosi a una quota scudetto 14. A inizio campionato era data a 16. Restano invariati rispetto a inizio stagione i pronostici per il tricolore del Milan, bancato a 16. Non solo scudetto, in ballo c’è anche la classifica marcatori: chi sarà a portarsi a casa il titolo di capocannoniere di questa stagione? A segno contro l’Udinese, io gol due volte contro il Malmoe in Champions, a segno anche contro il Milan, il favorito numero uno nelle quote Sisal Matchpoint non può che essere il bianconero Carlitos Tevez: una partenza a razzo che gli vale il primo posto nelle quote della classifica marcatori, a 6. A seguire l’interista Mauro Icardi, forte soprattutto della tripletta rifilata al Sassuolo, la cui vittoria vale 7. Higuain, così come il Napoli, rispetto a inizio stagione ha perso posizioni tra i bookmakers, ma ancora resta sul podio: è infatti in terza posizione, bancato a 10. Il gialloblù Antonio Cassano, tra i primi nell’attuale classifica marcatori, è bancato a 16. 6 numero 36 - 25 settembre 2014 DENTRO IL PALAZZO VIOLENZA MAI ABBASSARE LA GUARDIA di FULVIO BIANCHI redazione@professionecalcio.net Non si deve mai abbassare la guardia perché, si sa, la madre degli idioti è sempre incinta. Anche quest’anno ci sono stati incidenti non tanto negli stadi, quanto nei dintorni. In Champions e soprattutto in Serie B. La scorsa stagione si era conclusa con dati negativi: aumento dei feriti, degli arresti, eccetera. Quest’anno si parte male. Il ministro Angelino Alfano ha voluto un giro di vite: ecco dunque norme nuove, quando bastavano le vecchie purché applicate (cosa che non sempre succedeva). Sono d’accordo con Carlo Tavecchio quando sostiene che ci vuole la “certezza della pena”. Ci vuole maggiore attenzione e organizzazione da parte delle questure. Cosa che non è successa a Roma: sono stati presi alla sprovvista in occasione di Roma-Cska Mosca, cosa che purtroppo era già successa già nella finale di Coppa Italia del 3 maggio dove Ciro Esposito aveva perso la vita. Sono stati arrestati 5 tifosi del Napoli, compreso Jenny a’ Carogna. Alfano difende prefetto (Pecoraro) e questore (Mazza) di Roma ma la gestione dell’ordine pubblico ha mostrato falle evidenti. Nella Capitale le gare di campionato a rischio 4 si giocano solo di pomeriggio ma in Champions non si può, l’Uefa vuole orari notturni uguali per tutti. Speriamo in bene quando a Roma arriveranno i tifosi del Manchester City. E speriamo in bene anche a Napoli dove tifosi I tafferugli scatenati dagli ultrà del Cska Mosca dentro lo stadio Olimpico (Foto Archivio) dello Sparta Praga sono stati aggrediti (lontano dal San Paolo). Ovviamente, nessuno dei teppisti, che si sono mossi in pieno centro città, è stato preso. Ma anche in campionato, come dicevano, ci sono state pericolose avvisaglie. Soprattutto in B, mentre la A, almeno per ora, è tranquilla. Per la prima volta è stato applicato il Daspo di gruppo nei confronti di 52 tifosi, alcuni pregiudicati, del Bari che di rientro da Frosinone (la loro squadra aveva pareggiato...) hanno seminato il panico lungo l’autostrada A-1. Inoltre, denunciati 12 tifosi, di cui dieci arrestati, sempre del Bari per la rissa avvenuta nella curva Nord del San Nicola lo scorso campionato (12 maggio). Si è trattato di un regolamento ABBONATI A di conti fra due clan malavitosi di Bari. Il presidente del club pugliese, l’ex (ottimo) arbitro Gianluca Paparesta, più che criticare il Daspo di gruppo dovrebbe preoccuparsi della sua tifoseria, di una frangia che qualche problemino, come si è visto, lo sta creando. Due arresti anche a Verona. Daspo di 8 anni ad un ultrà recidivo del Livorno (lo ha deciso il questore Marcello Cardona, pure lui ex arbitro), più altri quattro Daspo per 5 anni con obbligo di firma. Quando ci vuole, è necessario il pugno duro. In Lega Dilettanti e Lega Pro portano avanti da tempo l’iniziativa degli stadi senza barriere. Ottima cosa. Ma la strada verso la civiltà, purtroppo, è ancora lunga e piena di trabocchetti. A SOLI 80 € ALL’ANNO TUTTE LE NOTIZIE DA PER INFO: 06.50.00.975 o amministrazione@professionecalcio.net 8 numero 36 - 25 settembre 2014 REPACE SCENDE IN CAMPO NON A PREPO PERÒ Il presidente del Cr Umbria E i guai con la giustizia. Anche interna di FLAVIO GRISOLI direttore@professionecalcio.net Si è definitivamente accesa la battaglia per la successione di Carlo Tavecchio alla poltrona di presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Chi non ha perso tempo e attirato su di sé già diverse adesioni (almeno per il momento, e alcune dichiarazioni di intenti, come quelle di Lazio e Campania un po’ stupiscono) è Luigi Repace, medico di origini calabresi e presidente del Comitato regionale Umbria. Che appena un mese prima l’elezione a Fiumicino (11 novembre) dovrà presentarsi in Tribunale per rispondere dei reati contestatigli dal pm Petrazzini inerenti alla costruzione (eufemismo) del campo di calcio adiacente alla sede del Comitato, a Prepo (località alle porte di Perugia). I capi di accusa sono pesanti, per lui e per altri otto imputati: malversazione per aver usato o distratto indebitamente contributi pubblici per totali Euro 270mila; truffa e falso ai danni dello Sstato (alterazione o falsificazione di documenti). Vale la pena ricostruire per sommi capi la vicenda. Mai come in questo caso si può parlare di finanziamento a fondo perduto per la costruzione di un’opera, perché la Regione Umbria ha sborsato 270mila Euro consegnandoli alla Federcalcio senza che in realtà sapesse a che cosa sarebbero serviti. Il campo in oggetto è stato costruito tardivamente, in fretta e male (dimensioni non regolamentari, di conseguenza il campo è inservibile) per cercare di evitare all’ultimo momento di finire sotto inchiesta. Nelle carte prodotte dal pm Petrazzini si legge che Repace e Lanfranco Rossi (il progettista) sono accusati di truffa per aver prodotto: “…documentazione alterata e non rappresentativa del vero atta a dimostrare l’inizio dei lavori per la Luigi Repace (Foto Archivio) realizzazione di un impianto sportivo consistente in un campo di calcio e strutture pertinenziali, adiacente alla sede del Comitato”, e inducendo “... in errore i funzionari della Regione che provvedevano all’erogazione del primo rateo del finanziamento a fondo perduto per complessive 300mila euro, di 150mila euro, nonché al secondo rateo di 120mila euro”. Non ci sono, come accennato, solo Repace e Rossi nell’elenco dei rinviati a giudizio per quella che sembra rivelarsi come una delle peggiori storie del calcio italiano (più gravi di Calciopoli o del Calcioscommesse, perché qui si tratta di soldi pubblici distratti): ci sono anche il segretario del Comitato regionale Valerio Branda e i consiglieri Carlo Emili, Naldino Forti, Luciano Paccamonti, Giuseppe Palmieri, Roberto Lombrici e Mario Cicioni. E così Repace, Branda, Emili, Forti, Paccamonti e Palmerini (sempre da quello che si legge dagli incartamenti) hanno: “alterato il 4 marzo del 2009 il verbale dell’assemblea numero 8 del 29 marzo del 2008 inserendo in calce una dicitura facendola passare come originaria alla prima data del documento....”. Tra il 12 e il 26 luglio del 2010 invece Repace, Branda, Emili, Forti, Paccamonti, Palmerini, Lombrici e Cicioni utilizzeranno lo stesso metodo per il verbale di assemblea numero 9 del 29 aprile 2010. La saggezza popolare ci viene in aiuto: “Il diavolo fa le pentole e non i coperchi”. Perché? La partenza dell’inchiesta è antecedente alle variazioni di quei verbali di assemblea, nei quali probabilmente erano indicati S.A.L. (Stato Avanzamento Lavori) non corrispondenti al vero. Questo ha fatto scattare il campanello d’allarme nella magistratura, che ha così deciso di proseguire. Facendo saltare il banco. E non è tutto. Perché il presidente Repace ha avuto anche una squalifica quando operava all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri. Correva l’anno 2000, e Repace era Osservatore Arbitrale. Fu oggetto di un’inchiesta interna per non aver ottemperato ai suoi obblighi (recarsi negli spogliatoi a fine gara per sostenere un colloquio con l’arbitro visionato) e in alcuni casi facendosi sostituire da altro collega. In primo grado fu condannato al ritiro della tessera arbitrale con sospensione cautelare dal 25 giugno 2009. Una cosa non da poco. L’appello, conclusosi appunto all’alba del nuovo millennio (delibera n.024 del 25/02/2000 della Commissione di Disciplina di Appella dell’AIA, formata da Maurizio Lascioli, presidente; Franco Ceccarelli e Giovanni Boldrini, assistenti; e Rosario Geronimo, segretario A.B.) ha alleggerito la posizione di Repace, contestando 4 delle iniziali 7 gare sotto inchiesta. Si legge nel dispositivo: “In particolare l’appellante – Repace, appunto – non ha certamente svolto il colloquio con gli arbitri effettivi Gaetano Scarriglia (gara del 25.1.1998), Alfonso Cundari (gara del 1.3.1998), Filippo Rondoni (gara del 27.12.1997) e Antonio Spagnuolo (gara del 8.3.1998).”. Per quanto riguarda le prime due gare in oggetto: “…l’appellante sostiene di essersi allontanato immediatamente dallo stadio dopo la gara in quanto chiamato urgentemente all’Ospedale ove presta la sua attività sanitaria e di aver avvertito dell’impedimento il giorno successivo l’A.B. Alessandro Orlandi, all’epoca delegato dal Presidente Sezionale alla designazione degli O.A.”. Ma di queste chiamate urgenti non ha mai fornito le prove, anzi, ha tentato di mascherarle: “…contestualmente contraddicendosi in quanto ha prodotto una dichiarazione proprio di quel collega – Alessandro Orlandi – ma con finalità diverse (dimostrare che era lui e solo lui l’O.A. designato per le sette gare contestate), nonché omettendo di di documentare le chiamate urgenti pervenutegli dall’Ospedale per le due occasioni già menzionate)”. Per quanto riguarda i secondi colloqui omessi: “l’appellante sostiene di essere stato esonerato dal recarsi negli spogliatoi per il colloquio dallo stesso A.B. Alessandro Orlandi che, in qualità di incaricato dell’O.T.P., Il giorno dell’inaugurazione del campo di Prepo, nel gennaio del 2012 (Foto Archivio) essendo pure presente alle gare da lui, visionate, vi ha provveduto direttamente”. Circostanza, quest’ultima, poi verificata dalle dichiarazioni dello stesso Orlandi. Resta comunque la confusione, la poca chiarezza, le mancate verità. Si legge ancora: “Ritenuto che il colloquio di fine gara costituisce parte integrale ed insopprimibile del compito dell’O.A. designato alla visionatura del direttore di gara in quanto ha una indubbia valenza formativa propria che costituisce la ragione della sua obbligatorietà e la sua omissione non consente di ritenere perfettamente adempiuto il mandato ricevuto, oltre a prestarsi ad evidenti disguidi organizzativi, come nel caso dei direttori di gara poi raggiunti dalle lettere confidenziali dell’O.T.P. scaturite dall’esame della relazione dello stesso O.A. non presentatosi negli spogliatoi”. A Repace vengono contestati la mancata osservazione del primo comma, lettera e) dell’articolo 31 e la lettera b) e cioè il “non adempimento dell’incarico ricevuto da O.A. e l’aver taciuto successivamente tale omissione al proprio O.T.,giustificando il venir meno del legame fiduciario, legittimando così l’espulsione dall’associazione”. Gli vengono poi concesse le cosiddette attenuanti generiche, cioè la buona condotta precedente ai fatti, comminandogli infine un anno di sospensione fino al 24 giugno 2000, poiché era stato, come detto, sospeso cautelativamente dopo la prima sentenza. Possiamo solo augurarci che Repace faccia un passo indietro o che, secondariamente, chi al momento gli sta garantendo l’appoggio lo ritiri perché il calcio italiano ha avuto già abbastanza riflettori puntati addosso per vicende stucchevoli e di poca importanza negli ultimi mesi. Per il bene del calcio italiano, Repace avrebbe dovuto affrontare la vicenda – gravissima se confermata – del campo di Prepo già spogliato degli abiti federali non appena resa nota. E non sperare di farlo con la giacca di presidente della Lega Nazionale Dilettanti. 11 www.professionecalcio.eu IL COMO RESTA IMBATTUTO Ottimo avvio dei lariani Colella: “Niente illusioni” di F.GIANANDREA DE ANGELIS redazione@professionecalcio.net Dopo le prime cinque giornate, nel girone A di Lega Pro la classifica rimane ancora molto corta, ma ci sono due squadre che ancora non hanno perso e si sono portate al comando: Pavia e Como. I secondi provengono da un’ampia vittoria per tre reti a zero contro il Venezia, hanno dimostrato di avere una difesa solidissima, con solo una rete subita, e sembra che abbiano anche trovato la giusta chiave offensiva segnando cinque gol solamente nelle ultime due. Questi sono gli argomenti che abbiamo affrontato con l’allenatore degli Giovanni Colella, tecnico del Como (Foto Archivio) Andrea Ardito, capitano del Como (Foto Archivio) azzurri, Giovanni Colella, raggiunto telefonicamente: «Con il Venezia non è stata assolutamente una partita agevole, al di là di quello che si può pensare vedendo il risultato. Sono un’ottima squadra, inizialmente ci hanno dato delle difficoltà ma quando abbiamo segnato il primo gol le cose si sono messe in discesa per noi, ma non è stato facile, anche loro hanno avuto le loro occasioni e il 3 a 0 è un punteggio quasi bugiardo. Per quanto riguarda i nostri reparti, in difesa stiamo facendo bene e riusciamo a controllare egregiamente le offensive dei nostri avversari, mentre per l’attacco non penso che ci siano mai stati problemi in fase realizzativa, semplicemente abbiamo lavorato per crescere e migliorare ancora, come facciamo sempre, ed ora è stato trovato il giusto equilibrio». Il campionato è ancora molto lungo, e per continuare di questo passo è necessario mantenere i nervi tesi e non rilassarsi, la pensa così anche Colella: «Per proseguire con questo andamento c’è bisogno di creare un’alchimia particolare, noi lavoreremo partita dopo partita per trovarla, non ci vogliamo fare illusioni perché ci sono molte squadre forti che lotteranno per le prime posizioni, quindi dobbiamo cercare di mantenere i piedi per terra. Ora infatti sto pensando solo alla prossima partita con la Giana Erminio, che preparerò come al solito portando rispetto verso l’avversario: sappiamo che loro hanno ottime qualità ma allo stesso tempo siamo consapevoli delle nostre». 12 numero 36 - 25 settembre 2014 FILOTTO PADOVA MA CHE FATICA I biancoscudati fanno tre su tre Grazie ad una magia di Cunico di MAURIZIO ELVIRETTI m.elviretti@professionecalcio.net Il Padova fa tris. Arriva la terza vittoria consecutiva per i ragazzi di mister Carmine Parlato che nella terza giornata di Serie D, soffrono ma portano a casa una vittoria importantissima contro il Mori Santo Stefano. Due a uno il finale, in un pomeriggio che inizia nel migliore dei modi per i biancoscudati con il quinto gol in tre partite di Gustavo Ferretti. Poi la situazione si complica, perché gli ospiti trovano il pareggio su calcio di rigore con Tisi ad inizio ripresa e l’ansia di non riuscire a portare a casa i tre punti condiziona i biancoscudati. Ci vuole un capolavoro balistico di Cunico, a cinque minuti dal triplice fischio finale, a decidere l’incontro e a far esplodere l’Euganeo. Lo sapeva mister Parlato che non sarebbe stata una passeggiata, lo aveva ripetuto a più riprese in settimana ed infatti così è stato. Raggiunto telefonicamente il tecnico ex Pordenone ha commentato così la gara: «E’ stata una partita difficile, tutti la davano per scontata mentre io sapevo che avremmo dovuto sudarcela fino in fondo. Loro sono stati umili e rognosi, siamo stati sfortunati e imprecisi nel primo tempo, ma anche fortunati a vincere così la partita sul finale. Purtroppo non si può sempre vincere a spasso – afferma il mister - specialmente quando ti capitano tre palle gol nitide nel primo tempo e non le sfrutti. Dovevamo essere più determinati, nel secondo tempo Carmine Parlato, tecnico del Padova (Foto Archivio) Cunico, match-winner di domenica (Foto Archivio) non c’è stato un calo, ma solo una lettura di quello che succedeva. Il loro pareggio è venuto solamente su calcio di rigore, poi era logico che si sarebbero difesi per portare a casa il punto. Però bisogna anche dire che questa squadra è nata il 5 Agosto scorso, e nel giro di così poco tempo si può solamente fare i complimenti a questi ragazzi per ciò che hanno fatto finora. Adesso abbiamo già in testa la prossima gara contro il Tamai, che ieri non è scesa in campo per il lutto che li ha colpiti. Faccio le più sentite condoglianze alla famiglia Meneghel, mi unisco al loro dolore. Sarà una gara delicata – conclude Parlato - da affrontare con la testa giusta». IL NUOVO MODO DI VEDERE LO SPORT TUTTI I GIORNI DALLE 20 ALLE 22 FORMAT APPROFONDIMENTI INTERVISTE TUTTO SU LEGA PRO E SERIE D POLITICA SPORTIVA IL CAMPIONATO DI CALCIO FEMMINILE IN DIRETTA OGNI SETTIMANA 14 numero 36 - 25 settembre 2014 PUTEOLANA, DIMISSIONI DEL PRESIDENTE CAPUANO Il copresidente Di Marino dice “Si è sentito preso in giro” da F.GIANANDREA DE ANGELIS redazione@professionecalcio.net Nella giornata di oggi il presidente della Puteolana, Gennaro Capuano, ha deciso di lasciare la società e rassegnare le proprie dimissioni, ma non a causa dei risultati negativi maturati finora dalla sua squadra, ma perché deluso e infastidito dall’ambiente calcistico che lo circondava. Per avere dei chiarimenti abbiamo contattato il copresidente del club, Francesco Di Marino: «Non è successo niente di diverso da quello che ci aspettavamo, tutti promettono e nessuno poi mantiene, Capuano si è sentito raggirato, preso in giro da un ambiente in cui non Francesco Di Marino, copresidente della Puteolana (Foto Archivio) Il presidente dimissionario Capuano (Foto Archivio) riesce a confrontarsi, e così ha deciso di fare un passo indietro. Ognuno ha la propria idea, ma in questo caso sono stati presi degli impegni che poi non sono stati rispettati, questo ha infastidito il presidente e lo ha spinto a lasciare, sinceramente spero che ci ripensi e torni a guidare questa società. Noi abbiamo creato e costruito una squadra sfruttando molto il settore giovanile, semplicemente per divertirci e far giocare i ragazzi, volevamo una tranquillità che sta venendo meno, in questo calcio non ci si diverte più. Le dimissioni comunque non sono assolutamente collegate ai risultati negativi della squadra in campionato, anzi, nonostante le sconfitte io ho visto i giocatori impegnarsi moltissimo, poi è evidente che ci sono molti limiti tecnici e tattici, ma è normale per una rosa giovane come la nostra. Eravamo consapevoli di queste difficoltà fin dall’inizio, tanto che non volevamo quasi iscrivere la squadra, la Puteolana è una squadra che andava completata ad ottobre e che quindi ha ancora delle mancanze, ma è quasi impossibile giocare con setteotto under, soprattutto in questo girone infernale; la vitalità dei giovani è bella, ma per fare il miracolo salvezza ci servirebbe anche un po’ di esperienza. Sulle presunte dimissioni di Ennio – ha continuato Di Marino – non so nulla, non ho avuto ancora l’opportunità di incontrarlo, ma è un peccato vedere persone che si avvicinano al calcio per poi essere costrette ad allontanarsi». 16 numero 36 - 25 settembre 2014 COPPA ITALIA FEMMINILE TUTTE LE BIG OK Passeggiano Torres e Oristano Bene Res Roma e AGSM Verona di MAURIZIO ELVIRETTI m.elviretti@professionecalcio.net Nel week-end appena trascorso si sono giocate le gare di ritorno valide per l’accesso ai sedicesimi di finale di Coppa Italia femminile. Come da pronostico nessuna sorpresa, con tutte le big promosse al turno successivo senza troppe difficoltà. Passeggiano Torres e Atletico Oristano, prossime avversarie, rispettivamente contro Caprera e Villacidro. Venti le marcature realizzate nelle due gare dalle ragazze di Manuela Tesse, mentre sono addirittura trentuno quelle delle biancocelesti. Bene anche il Mozzanica, che si aggiudica il derby della bergamasca contro la Fortitudo Mozzecane: 3-0 all’andata, 2-0 al ritorno. Passano il turno anche Como, Agsm Verona, Inter, Riviera di Romagna, Pordenone, Firenze e Res Roma, con le ragazze di mister Fabio Melillo che si sono aggiudicane il minigirone “capitolino” a punteggio pieno: 3-0 alla Lazio e 1-0 alla Roma Femminile. Chi ancora non sembra ingranare è la Scalese di mister Renzo Ulivieri, che dopo la retrocessione nel campionato scorso, è stata eliminata dal Castelfranco. Nel prossimo turno spicca su tutte Riviera di RomagnaPordenone, due formazioni che nel campionato scorso hanno fatto vedere ottime cose. Ricordiamo che le campionasse d’Italia del Brescia e le vincitrici della Coppa Italia 2013/2014 del Tavagnacco, entreranno in scena direttamente dagli ottavi di finale. Di seguito i risultati delle gare di ritorno del primo turno e il programma e gli accoppiamenti dei sedicesimi di finale in programma domenica prossima in gara unica: Risultati terza giornata – Primo Turno In grassetto le squadre qualificate Torres-Caprera 11-0 Res Roma-Roma 1-0 Riviera di Romagna-Castelvecchio 4-0 Pink Sport Time-Salento 4-0 Carpisa Napoli-Centro Ester 5-1 Cuneo-Luserna 2-0 Firenze-Real Aglianese 5-0 Inter Milano-Tradate 2-1 Grifo Perugia-Jesina 1-1 Villacidro-Oristano 0-14 Chieti-Audax 1-0 Orobica-Bocconi Milano 1-0 Real Marsico-Domina Neapolis 1-2 Brixien-Unterladen Damen 3-2 Ludos-Nebrodi 5-0 Sudtirol-Azzurra 7-0 Acese-Catania 4-1 Castelfranco-Scalese 6-1 Alba-Torino 12-0 Mozzanica-Fortitudo Mozzecane 2-0; Pordenone-Vittorio Veneto 1-0 Agsm Verona-Fimauto Valpolicella 3-1 Gordige-Marcon 0-2 Real Meda-Azalee 2-0 Zensky Padova-Trevignano 2-2 Molassana-Amicizia Lagaccio 0-0 Reggiana-Imolese 4-0 Como-Pro Lissone 3-0 Programma Secondo Turno Amicizia Lagaccio-Cuneo Reggiana-Trevignano Alba-Real Meda Pordenone-Riviera di Romagna Como-Inter Firenze-Castelfranco Torres-Oristano Grifo Perugia-Res Roma Orobica-Mozzanica Chieti-Pink Bari Verona-Brixen Napoli-Domina Neapolis Sudtirol-Marcon Ludos Palermo-Acese 18 numero 36 - 25 settembre 2014 ILCALCIOFEMMINILE NELNOMEDICHIARA Elisabetta Cortani e Patrizia Panico Al fianco di Maurizio Insidioso di FLAVIO GRISOLI direttore@professionecalcio.net Già nel numero della scorsa settimana avevamo parlato di come il calcio femminile si stia stringendo e stia facendo sentire la propria solidarietà al papà di Chiara Insidioso, la ragazza che dal febbraio scorso si trova in stato vegetativo permanente a causa delle violenze subite da quello che dovremmo definire il suo fidanzato, ma che con tale accezione ha davvero poco a che vedere. In occasione della prima puntata della nuova stagione de “Il mercoledì in rosa”, la trasmissione dedicata al calcio femminile, anche noi abbiamo voluto fare la nostra parte e porre ancora più l’attenzione sul caso di Chiara e sulla battaglia che Maurizio, il papà, sta conducendo per avere un po’ di giustizia. Maurizio Insidioso (Foto Archivio) Chiara Insidioso (Foto Archivio) Una giustizia che, al contrario, purtroppo non coincide spesso e volentieri con il sentire comune. Se da una parte questo è un bene, perché lasciarsi trasportare dalle emozioni in certe circostanze può portare a valutazioni errate, dall’altra si rimane spesso con l’amaro in bocca, con la delusione, l’impotenza e la rabbia per non sentirsi protetti dallo Stato. Ebbene, questo perché l’ottobre prossimo l’individuo che ha aggredito e ridotto in fin di vita (se sempre di vita si può parlare nello stato in cui versa Chiara) questa povera ragazza, sarà processato con rito abbreviato e con capi d’accusa molto lievi. Ciò sta a significare che in pochi anni potrà uscire dal carcere, considerando i benefici e sconti di pena vari che vengono concessi. «Dal punto di vista medico c’è poco da fare – le prime parole del padre – perché oltre il 90% delle funzionalità del cervello sono compromesse per i calci che ha subìto in testa. Le previsioni sono di una lungodegenza in un reparto specializzato». Quello della violenza sulle donne è una piaga sociale strisciante e purtroppo difficile da eradicare, il messaggio che con grande forza Maurizio Insidioso, insieme ad Elisabetta Cortani e Patrizia Panico, vuole lanciare è di denunciare: «Le manifestazioni che organizziamo, oltre che per ricordare Chiara, sono tese a sensibilizzare le donne e le ragazze che subiscono in silenzio le violenze e i maltrattamenti. Per 19 www.professionecalcio.eu cercare di aiutare qualcuno. C’è rimasta solo questa causa, perché oltre che stare a fianco a Chiara in ospedale con lei che ha gli occhi spalancati e persi nel vuoto, non possiamo fare molto altro». Elisabetta Cortani, presidente della Lazio, ha fatto visita nei giorni scorsi, a Chiara: «Ho definito questa situazione con una frase. Mi fa male dirla davanti a Maurizio, ma per me Chiara è un omicidio che respira. Io l’ho vista, superando una battaglia con me stessa, per “affrontare” Chiara. Parlo con tanta rabbia – dice Cortani con la voce che rivela commozione – e devo riconoscere in Maurizio e sua moglie tanta forza e soprattutto tanta dignità nel vivere questa situazione drammatica. Io guardandola e standole vicina, mi sono sentita veramente niente». Ciò che fa rabbia, è che le leggi ci sono, prevedono anche pene severe, ma spesse volte non vengono applicate, o applicate male: «La norma sul femminicidio c’è – aggiunge Cortani – ma va messa in pratica. Perché non si può più parlare di lesioni aggravate Da sinistra: Flavio Grisoli, Elisabetta Cortani, Maurizio Insidioso e Patrizia Panico (Foto Archivio) su un quadro medico e clinico di questo genere. Io invito la Corte che dovrà giudicare questo mostro, ad andare a trovare Chiara. La devono vedere, toccare, sfiorare. Allora, oltre al libero convincimento indiziario, perché rientriamo in un quadro di presunta colpevolezza, si renderebbero conto di quello che è veramente il reato di per sé stesso». L’educazione svolge un Il manifesto per Chiara con Cortani e Panico testimonial (Foto Archivio) ruolo fondamentale per cercare di arginare questo fenomeno, e si deve partire dai giovani. Lo sport potrebbe fare tanto, ma proprio lì nascono le prime discriminazioni fra uomini e donne. L’esempio del calcio femminile (deriso, se non osteggiato) in Italia è emblematico rispetto al resto d’Europa: «Sì, è evidente che si deve partire dall’educazione – il commento di Patrizia Panico, bomber dell’AGSM Verona e della Nazionale – in famiglia e nelle scuole. Magari la similitudine è azzardata, ma neanche troppo lontana dalla realtà. Quello che posso dire è esortare qualsiasi donna a ribellarsi a manifestazioni di poco equilibrio. Dal poco amore che può tramutarsi in rabbia, gelosia e violenza le donne e le ragazze si devono allontanare assolutamente e il prima possibile. Non si può rimanere al fianco di persone poco affidabili. Molto spesso la donna si sente quasi in dovere di provare a cambiare l’uomo, o addirittura sente di poterci riuscire, ma sbaglia. L’uomo violento non verrà mai e poi mai cambiato. Per quanto riguarda il paragone con il calcio, guarda caso dove la donna è più emancipata e ha un ruolo più attivo sotto tutti i punti di vista della società, il calcio femminile è più sviluppato». 21 www.professionecalcio.eu IL NUOVO TITOLO III DEL CODICE DI GIUSTIZIA SPORTIVA dalla GUIDO DEL RE delreguido@gmail.com Alla luce della riforma della giustizia sportiva, approvata il 19 dicembre 2013 dal Consiglio Nazionale del Coni, è stato redatto il nuovo Codice di Giustizia Sportiva che è entrato in vigore il 1 luglio 2014. Sostanzialmente il nuovo Codice si discosta dal precedente per la rivisitazione di alcun articoli e per l’inserimento di altri per un totale di circa 25 nuove disposizioni. La parte oggetto di analisi è quella relativa al Titolo III del Codice, rubricato “Organi della Giustizia Sportiva”. Con la nuova stesura viene mantenuta la figura dei Giudici Sportivi Nazionali e Territoriali (art.29 CGS) con le medesime competenze, ma vengono abolite le Commissioni Disciplinari Nazionali e Territoriali e la Corte di Giustizia Federale a favore di nuovi organi. L’art. 29bis CGS disciplina la Corte Sportiva di Appello. Tale organo è articolato a livello territoriale e nazionale e svolge funzione di secondo grado avverso le decisioni dei Giudici Sportivi. Rispetto alla ormai datata figura delle Commissioni Disciplinari, vediamo come tale organo non sia stato individuato come competente a ricevere e quindi a decidere sui deferimenti da parte della Procura Federale. Sicuramente più corposa ed innovativa è l’introduzione della figura del Tribunale Federale (art.30 CGS), articolato a livello territoriale e nazionale. Il Tribunale Federale a livello nazionale si compone della sezione disciplinare, della sezione tesseramenti e della sezione vertenze economiche, a ciascuna delle quali è preposto un Presidente. La sezione disciplinare a livello nazionale svolge la funzione di giudice di primo grado nei procedimenti instaurati su deferimento del Procuratore Federale per i campionati e le competizioni di livello nazionale, mentre a livello territoriale è giudice di primo grado nei procedimenti instaurati su deferimento del Procuratore federale per i campionati e le competizioni di livello territoriale. I Tribunali federali a livello territoriale giudicano in prima istanza anche in ordine alle sanzioni di natura non economica irrogate o proposte dalla società ai loro tesserati non professionisti e giovani, nonché ai tecnici non professionisti. Il Tribunale federale a livello nazionale, sezione tesseramenti, giudica sulle controversie riguardanti i tesseramenti, i trasferimenti e gli svincoli dei calciatori, mentre Il Tribunale federale a livello nazionale, sezione vertenze economiche, ha competenza a giudicare: a) sulle controversie di natura economica tra società, comprese quelle relative al risarcimento dei danni per i fatti di cui all’art. 14; b) sulle controversie concernenti il premio di addestramento e formazione tecnica di cui all’art. 99 delle NOIF; c) sulle controversie concernenti il premio alla carriera di cui all’art. 99 bis delle NOIF; e giudica, in ultima istanza: a) sulle controversie concernenti il premio di preparazione di cui all’art. 96, comma 3, delle NOIF; b) sulle controversie concernenti le indennità, i rimborsi ed i premi per calciatori dei campionati nazionali della LND, di cui all’art. 94 ter delle NOIF. L’art.31 CGS disciplina la Corte Federale di Appello che svolge la funzione di giudice di secondo grado sui ricorsi presentati avverso: a) le decisioni del Tribunale federale a livello nazionale; b) le decisioni dei Tribunali federali a livello territoriale. Inoltre, la Corte federale di appello: a) giudica nei procedimenti per revisione e revocazione; b) su ricorso del Presidente federale, giudica sulle decisioni adottate dai Giudici sportivi territoriali e nazionali, dal Tribunale federale a livello territoriale, dalla Corte sportiva di appello a livello territoriale e dal Tribunale federale a livello nazionale; c) su richiesta del Procuratore federale, giudica in ordine alla sussistenza dei requisiti di eleggibilità dei candidati alle cariche federali e alle incompatibilità dei dirigenti federali; d) su richiesta del Presidente federale, interpreta le norme statutarie e le altre norme federali, sempreché non si tratti di questioni all’esame degli Organi della giustizia sportiva; e) esercita le altre competenze previste dalle norme federali. La Procura Federale con la nuova formulazione non ha subito importanti modifiche relative alla sua composizione o alla sua competenza. E’ stata maggiormente oggetto di regolamentazione soprattutto in virtù della nuova figura della Procura generale dello Sport presso il C.O.N.I., ed è stata introdotta la novità dell’astensione (art.32quater CGS) quando esistono gravi ragioni di convenienza su autorizzazione del Procuratore generale dello sport, proprio in virtù del potere di avocazione che ha la Procura generale dello Sport nei confronti della Procura Federale. www.professionecalcio.eu 23 CUORE LIBERTAS LA SUPERCOPPA È TUA La formazione di Borgo Batte La Fiorita di FLAVIO GRISOLI direttore@professionecalcio.net Partita memorabile quella della scorsa settimana fra La Fiorita e Libertas, che si contendevano la Supercoppa 2014. Ben oltre la mezzanotte Simoncini e compagni hanno potuto alzare la prima Supercoppa della loro storia al termine di una partita tra le più emozionanti degli ultimi anni. Al termine di tempi regolamentari e supplementari è 3-3, con i granata che si sono trovati in svantaggio nel punteggio e negli uomini già dalla ripresa per l’espulsione di Antonelli. A nulla è valsa la grandissima serata di Andy Selva, la cui rete nel primo supplementare sembrava aver messo la parola fine alla partita. Ma il grande cuore della Libertas non si è spento, e allora Zennaro nel secondo overtime ha insaccato la palla del definitivo pareggio con cui si è andato ai tiri dal dischetto. Nella serie di cinque penalty sbaglia Cangini, ma Zavoli non ne approfitta e allora si è dovuto andare ad oltranza. Rocchetti infila l’angolini, mentre Simoncini arriva a deviare il tiro di Petras. Pochi giorni di riposo, ed ecco il campionato con la seconda giornata, dove probabilmente la Libertas ha pagato il grandissimo sforzo di metà settimana crollando contro la Folgore (unica squadra a punteggio pieno dopo solo due partite) di un ispiratissimo Hirsch (tripletta), mentre La Fiorita si rifà contro il San Giovanni con il medesimo punteggio (4-1). Vince il Tre Penne contro il Pennarossa grazie a Pignieri, mentre il Tre Fiori non va oltre il pareggio ad occhiali contro la Virtus. Campionato Sammarinese CLASSIFICA GIRONE A VIRTUS4 TRE FIORI 4 2a Giornata 19-20-21/09/2014 Tre Penne - Pennarossa 2 Virtus - Tre Fiori 0 Libertas - Folgore 1 San Giovanni - La Fiorita 1 Cosmos - Juv/Dogana 0 Faetano - Murata 0 Fiorentino - Domagnano 1 - 1 0 4 4 3 2 2 JUVENES/DOGANA4 MURATA3 FAETANO1 CAILUNGO0 COSMOS0 CLASSIFICA GIRONE B FOLGORE6 LA FIORITA 4 TRE PENNE 4 DOMAGNANO3 3a Giornata 26-27-28/09/2014 Murata-Cosmos Libertas-San Giovanni La Fiorita-Fiorentino Domagnano-Tre Penne Juvenes/Dogana-Cailungo Tre Fiori-Faetano Folgore-Pennarossa Marcatori 4 Gol:Hirsch (Folgore) 2 Gol: 6 calciatori 1 Gol: 27 calciatori FIORENTINO3 PENNAROSSA1 LIBERTAS1 SAN GIOVANNI 0 La gioia dei giocatori della Libertas (Foto Archivio) Maurizio Elviretti m.elviretti@professionecalcio.net Direttore Responsabile Flavio Grisoli f.grisoli@professionecalcio.net direttore@professionecalcio.net Reg. del Tribunale di Roma n° 44/2013 Amministrazione Via Carlo Emery, 47 - 00188 Roma Tel./Fax 06.5000975 email: amministrazione@professionecalcio.net Caporedattore Filippo Gherardi f.gherardi@professionecalcio.net Valerio Zuddas v.zuddas@professionecalcio.net Hanno collaborato Guido Del Re, Paola Cicconofri, LeonardoFrenquelli, Artemio Scardicchio redazione@professionecalcio.net In redazione editore@professionecalcio.net marketing@professionecalcio.net Delfina Maria D’Ambrosio d.dambrosio@professionecalcio.net Realizzazione grafica Elisabetta Di Paolo - eta_1@hotmail.it
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