PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Anno Scolastico 2014 - 2015 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Il Piano dell’ Offerta Formativa è il documento che identifica l’Istituto, mediante il quale la scuola presenta le proprie scelte formative, le attività didattiche ed educative, l’organizzazione e la gestione di strutture, persone e risorse. Il POF si propone di essere il punto di riferimento per tutte le parti interessate (docenti, consigli di classe, famiglie degli studenti, studenti, ecc.), che possono trovare in esso le motivazioni per scelte importanti e intenzionali; avrà la caratteristica di orientare la capacità progettuale a tradursi in termini di efficacia educativa e didattica. INDICE PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO 1. Orario della scuola e delle segreterie Pag. 5 2. Calendario scolastico Pag. 5 3. L'Istituto e il territorio Pag. 5 4. Finalità dell’IPSIA Giacomo Ceconi Pag. 6 SCELTE CURRICOLARI 1. Articolazione dei corsi del nuovo ordinamento Pag. 7 3. I corsi serali Pag.19 4. I percorsi individualizzati 4.2 area del sostegno 4.3 area degli studenti stranieri Pag.22 Pag.22 Pag.26 PROGETTAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA 1. Obiettivi educativi e formativi Pag.30 2. La progettazione didattica e il contratto formativo Pag.31 3. Criteri generali per la rilevazione degli apprendimenti Pag.36 4. Criteri di valutazione del comportamento Pag.39 5. Programmazione delle attività dei corsi di recupero e scrutini Pag.41 6. Criteri di attribuzione del credito scolastico - Esame di stato Pag.42 7. Esami integrativi Pag.45 8. Esami di idoneità Pag.46 SCELTE ORGANIZZATIVE 1. Ruolo e funzione degli organi collegiali Pag. 47 2. Collaborazione dei genitori e degli alunni nella formulazione del POF Pag. 48 3. Rapporti scuola - famiglia. Pag.49 4. I servizi per gli studenti Pag.50 5. Servizi amministrativi ed ausiliari Pag.50 6. Scelte di autonomia didattica ed organizzativa Pag.52 2 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 7. Formazione Pag.52 8. Designazioni de incarichi Pag.53 9. Progetti Pag.60 3 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Presentazione dell'Istituto Via Manzoni 6 0432 502241 ( centralino) 0432 510685 (fax) www.gceconi.it E-mail:info@gceconi.it Via Manzoni, 6 - 33100 Udine 0432 502241 (centralino) www.gceconi.eu 0432 510685 e-mail: info@gceconi.eu DIRIGENTE SCOLASTICO Dott. Prof. Giovanni FRANCOIS COLLABORATORI DEL D.S. : Primo collaboratore: Arch. Barbara Paoletti Secondo collaboratore: Prof.ssa Antonella Rossi DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI: Dott.ssa Giovanna Montanino 4 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 1. ORARIO DELLA SCUOLA E DELLE SEGRETERIE ORARIO DI APERTURA LOCALI L’orario di apertura adottato è il seguente: Inizio alle ore 7.40 e termine alle ore 21,30 nelle giornate dal lunedì al venerdì. Inizio alle ore 7.40 e termine alle ore 14.30 nella giornata del sabato. L’accesso degli allievi è consentito dalle ore 7,55 SERVIZI AL PUBBLICO Il Dirigente Scolastico riceve il pubblico per appuntamento. I collaboratori ricevono il pubblico per appuntamento . Gli Uffici garantiscono il seguente orario di apertura al pubblico: Area studenti dal Lunedì al Sabato dalle ore 10.30 alle ore 13.15 Ufficio Amministrazione e Uff. del Personale dal Lunedì al Sabato dalle ore 10.30 alle ore 13.15 2. CALENDARIO SCOLASTICO Inizio: 11 settembre 2014 - Termine: 08 giugno 2015 Feste o interruzione di lezioni: • 1 novembre • 8 dicembre • dal 24 dicembre al 6 gennaio compresi – Vacanze natalizie • 16,17,18 febbraio • 3, 4, 5 marzo • Dal 02 al 07 aprile Vacanze pasquali • 25 aprile • 1, 2 maggio • 1, 2 giugno 3. L’ISTITUTO E IL TERRITORIO 1951 - l'Istituto “G.Ceconi” inizia la sua attività nel 1951, nella sede di Udine nelle sedi coordinate di Ampezzo, Maniago e Tarvisio. Negli anni successivi l’attività si estende via via anche alle sedi di Pordenone, Sacile, S.Pietro al Natisone, Tolmezzo, Latisana, Codroipo, Tricesimo, S.Giorgio di Nogaro, San Giovanni al Natisone e Cividale. Le qualifiche, nel tempo, hanno riguardato vari settori: congegnatori meccanici, meccanici aggiustatori, meccanici tornitori, installatori a.g.r., saldatori; motoristi d’auto, elettrauto; coltellinai, stampisti; falegnami, mobilieri, seggiolai; assistenti edili, disegnatori edili, muratori; elettricisti in b.t., elettromeccanici; radioapparecchiatori, apparecchiatori elettronici; odontotecnici; corso di specializzazione ed automazione industriale. 1969/70 - l’Istituto “G.Ceconi” assume una fisionomia simile a quella attuale, con sede centrale in Udine e sedi coordinate a Codroipo, Latisana, San Giorgio di Nogaro e Tricesimo. Negli anni successivi le sedi coordinate sono state aggregate ad altri Istituti. 5 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 1998/99 - è funzionante il corso per Operatori dei Servizi Sociali che, dopo essere stato sede staccata, dall’anno scolastico 2010/2011 opera presso la sede di via Manzoni. 2002/03 - è funzionante il corso serale di qualifica e post-diploma per l’indirizzo Servizi sociali. 2010/11 – è avviato il riordino dei cicli DATI RIFERITI AGLI ALUNNI Totali alunni iscritti nei corsi diurni = 795 N. studenti classi prime: N. studenti classi seconde: N. studenti classi terze: N. studenti classi quarte: N. studenti classi quinte: 169 154 183 170 119 Totali alunni iscritti nel corso serale = 149 N. studenti classi del biennio N. studenti classi terze: N. studenti classi quarte: N. studenti classi quinte: 30 62 33 24 4. LE FINALITA’ DELL’IPSIA GIACOMO CECONI L’Istituto intende agire integrandosi con il territorio e il contesto socio-economico in cui opera cercando di prevenire le necessità formative dell’utenza. Le finalità sono: 1) Valorizzare, potenziare i talenti e le attitudini di tutti gli allievi e lottare contro la dispersione Il nostro Istituto intende assolvere questo delicato compito offrendo strumenti, occasioni e percorsi che valorizzino e promuovano le capacità di relazione e di autonomia, ponendo particolare attenzione alle situazioni di disagio e rispondendo a specifici bisogni, quali: recupero della motivazione e sostegno. 2) Educare alla cittadinanza Gli interventi in quest'area mirano a fornire la conoscenza delle regole e delle leggi che disciplinano la convivenza civile. L’Istituto si propone di contribuire alla crescita dei ragazzi sotto il profilo culturale e delle capacità relazionali per diventare poi cittadini di una società che è in continua evoluzione, privilegiando la conoscenza dei diritti fondamentali dell’uomo, il rispetto della persona, l’educazione alla pace, alla legalità, alla tutela della salute e dell’ambiente. 3) Combattere ogni forma di esclusione La scuola tende a far emergere le potenzialità di ogni individuo attraverso la rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana anche dal punto di vista professionale. 4) Garantire la preparazione generale e le competenze professionali specifiche dei vari corsi. La scuola mira a far acquisire titoli di studio e/o competenze certificabili attraverso la proposta di un curricolo formativo integrato rivolto a giovani ed adulti, finalizzato al proseguimento negli studi e/o all’inserimento nel mondo del lavoro. 6 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Scelte curriculari 1. ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO DI STUDI Nuovo ordinamento Il riordino degli Istituti Professionali Il riordino degli Istituti Professionali è iniziato con le classi prime a.s. 2010/11. Con la riforma degli Istituti professionali non è più prevista la qualifica al terzo anno con esame obbligatorio per accedere al quarto anno, per cui si passa dalla classe terza alla classe quarta semplicemente con gli scrutini finali, come per qualsiasi altra classe intermedia. L’identità degli istituti professionali Il riordino degli istituti professionali risponde all’esigenza di organizzare percorsi formativi quinquennali, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio, fondati su una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale riferita a filiere produttive di rilevanza nazionale che a livello locale possono assumere connotazioni specifiche. I nuovi istituti professionali sono caratterizzati da un riferimento prioritario ai grandi settori in cui si articola il sistema economico nazionale, contraddistinti da applicazioni tecnologiche e organizzative che, in relazione alla filiera di riferimento, possono essere declinate in base alla vocazione del territorio, ai progetti di sviluppo locale e ai relativi fabbisogni formativi. L’integrazione con il territorio e il mondo produttivo non è solo un metodo di lavoro, è un fattore imprescindibile per l’elaborazione del piano dell’offerta formativa degli istituti professionali. Il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) Il secondo ciclo di istruzione e formazione ha come riferimento unitario il profilo educativo, culturale e professionale definito dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, allegato A). Esso è finalizzato a: a) la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; b) lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio; c) l’esercizio della responsabilità personale e sociale. Nel secondo ciclo, gli studenti sono tenuti ad assolvere al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione sino al conseguimento di un titolo di studio di durata quinquennale o almeno di una qualifica di durata triennale entro il diciottesimo anno di età. I percorsi degli istituti professionali si caratterizzano per l’integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica. Nella progettazione dei percorsi assumono particolare importanza le metodologie che valorizzano, a fini orientativi e formativi, le esperienze di raccordo tra scuola e mondo del lavoro, quali visite aziendali, stage, tirocini, alternanza scuola lavoro. Tali attività permettono di sperimentare una pluralità di soluzioni didattiche per facilitare il collegamento con il territorio e personalizzare l’apprendimento mediante l’inserimento degli studenti in contesti operativi reali. Le discipline dell’area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali che favoriscono l’acquisizione di strumenti concettuali e di procedure funzionali a preparare ad una maggiore interazione con il mondo del lavoro e delle professioni da sviluppare nel triennio. Nel successivo triennio sarà possibile articolare ulteriormente gli indirizzi in opzioni per rispondere alle esigenze di una formazione mirata a specifiche richieste del tessuto produttivo locale. 7 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Innovare l’organizzazione scolastica Autonomia e flessibilità Il rilancio dell’istruzione professionale si basa, sul piano organizzativo e analogamente all’istruzione tecnica, su due strumenti, l’autonomia e la flessibilità, che consentono di declinare l’offerta formativa per rispondere efficacemente alla molteplicità degli interessi e delle aspirazioni dei giovani e alle esigenze del territorio, del mondo produttivo e delle professioni. Gli istituti professionali possono utilizzare, quindi, nell’organizzazione didattica dei percorsi 1) la quota di autonomia del 20% dei curricoli, sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa; 2) gli spazi di flessibilità, intesi come possibilità di articolare le aree di indirizzo in opzioni, per offrire risposte efficaci e mirate alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. Gli spazi di flessibilità, invece, sono riservati esclusivamente alle aree di indirizzo; si possono aggiungere alle quote di autonomia ed hanno un duplice ruolo: - nel primo biennio e nel terzo anno, gli istituti professionali possono utilizzarli per una quota dell’orario annuale delle lezioni non superiore rispettivamente al 25% per i primi due anni e del 35% nel terzo anno per svolgere, sulla base delle scelte compiute dalle Regioni nell’esercizio della loro competenza esclusiva in materia, una funzione integrativa e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale; - nel secondo biennio e nel quinto anno, gli istituti professionali possono utilizzarli, rispettivamente, per una quota del 35% e del 40% dell’orario annuale delle lezioni per articolare ulteriormente le aree di indirizzo, con l’obiettivo di corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro, anche in relazione a particolari settori produttivi. Le opzioni possono essere scelte nell’ambito di un elenco nazionale contenente anche l’indicazione delle classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti ivi previsti. L’elenco nazionale è adottato con un apposito decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ed è periodicamente aggiornato sulla base degli esiti del monitoraggio e della valutazione condotti a livello nazionale. Nel diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato sono certificate le competenze acquisite dallo studente anche con riferimento alle eventuali opzioni seguite. La flessibilità non può determinare comunque esuberi di personale, perciò va utilizzata nei limiti delle dotazioni organiche assegnate. Inoltre, per arricchire l’offerta formativa della scuola e disporre di competenze specialistiche non presenti nell’istituto, le scuole possono stipulare contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni, che abbiano una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento, nei limiti degli spazi di flessibilità previsti dal regolamento sul riordino degli istituti professionali e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica. Il laboratorio come metodologia di apprendimento Il laboratorio è concepito, nei nuovi ordinamenti dell’istruzione professionale, non solo come il luogo nel quale gli studenti mettono in pratica quanto hanno appreso a livello teorico attraverso la sperimentazione di protocolli standardizzati, tipici delle discipline scientifiche, ma soprattutto come una metodologia didattica che coinvolge tutte le discipline, in quanto facilita la personalizzazione 8 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 del processo di insegnamento/apprendimento e consente agli studenti di acquisire il “sapere” attraverso il “fare”, dando forza all’idea che la scuola è il posto in cui si “impara ad imparare” per tutta la vita. Tutte le discipline possono, quindi, giovarsi di momenti laboratoriali, in quanto tutte le aule possono diventare laboratori. Il lavoro in laboratorio e le attività ad esso connesse sono particolarmente importanti perché consentono di attivare processi didattici in cui gli allievi diventano protagonisti e superano l’atteggiamento di passività e di estraneità che caratterizza spesso il loro atteggiamento di fronte alle lezioni frontali. L’impianto generale dei nuovi ordinamenti richiede che l’attività laboratoriale venga integrata nelle discipline sulla base di progetti didattici multidisciplinari orientati all’acquisizione di competenze. I nuovi ordinamenti degli istituti professionali possono offrire, quindi, occasioni per valorizzare i diversi stili cognitivi, in una rinnovata relazione tra discipline teoriche ed attività di laboratorio che aiuti lo studente, attraverso un processo induttivo, a connettere il sapere acquisito in contesti applicativi al sapere astratto basato su concetti generali e riproducibile nella più ampia generalità dei contesti. Il processo sistematico di acquisizione e di trasferimento di conoscenze/abilità/competenze che caratterizza l’apprendimento dello studente può esprimersi, in modo individuale o collegiale, in un’attività osservabile che si configuri come un risultato valutabile. Il laboratorio, quindi, rappresenta la modalità trasversale che può caratterizzare tutta la didattica disciplinare e interdisciplinare per promuovere nello studente una preparazione completa e capace di continuo rinnovamento. Oltre all’utilizzo delle diverse strumentazioni, delle potenzialità offerte dall’informatica e della telematica, si può far ricorso alle simulazioni, alla creazione di oggetti complessi che richiedono l’apporto sia di più studenti, sia di diverse discipline. In questo caso, l’attività di laboratorio si intreccia con l’attività di progetto e diventa un’occasione particolarmente significativa per aiutare lo studente a misurarsi con la realtà. 9 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DELL’AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEI SETTORI: “SERVIZI” e “INDUSTRIA E ARTIGIANATO” Quadro orario DISCIPLINE ORE ANNUE 3 132 99 66 99 4 132 99 66 99 5° anno 5 132 99 66 99 66 66 66 66 33 660 33 495 33 495 33 495 396 396 561 561 561 1089 1056 1056 1056 1056 DISCIPLINE Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive Geografia generale ed economica RC o attività alternative Totale ore Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo Totale complessivo ore 1° biennio 1 132 99 66 132 66 2 132 99 66 132 66 66 66 66 33 33 660 10 di 62 2° biennio Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Settore servizi: Indirizzo “Servizi socio-sanitari” articolazione “Servizi socio-sanitari” Profilo Il Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari” possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze sociosanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale. È in grado di: partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso l’interazione con soggetti istituzionali e professionali; rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare l’utenza verso idonee strutture; intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione di reti di servizio per attività di assistenza e di animazione sociale; applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria; organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, comunità e fasce deboli; interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento; individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari della vita quotidiana; utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione delle risorse. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi socio-sanitari” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze: 1. Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità. 2. Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio. 3. Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali. 4. Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone. 5. Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale. 6. Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita. 7. Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati. 8. Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo. 9. Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi. 11 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL’AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Primo biennio Discipline Scienze integrate (Fisica) Scienze integrate (Chimica) Scienze umane e sociali di cui in compresenza Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche di cui in compresenza 1 66 2 ORE ANNUE Secondo biennio 5° anno 3 4 5 99** 99 99 99 132 132 132 132 165 165 99 99 99 66 66 561 561 66 132 132 66* 66 33* Educazione musicale 66 di cui in compresenza Metodologie operative Seconda lingua straniera Igiene e cultura medicosanitaria Psicologia generale ed applicata Diritto e legislazione sociosanitaria Tecnica amministrativa ed economia sociale Ore totali di cui in compresenza 33* 66** 66 66** 66 396 396 561 132* * L'attività didattica di laboratorio caratterizza l'area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell'ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell'ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** insegnamento affidato al docente tecnico-pratico. Indirizzo “Servizi socio-sanitari” articolazione “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, odontotecnico” Profilo Il Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, odontotecnico” possiede le competenze necessarie per predisporre, nel laboratorio odontotecnico, nel rispetto della normativa vigente, apparecchi di protesi dentaria, su modelli forniti da professionisti sanitari abilitati. È in grado di: applicare tecniche di ricostruzione impiegando in modo adeguato materiali e leghe per rendere il lavoro funzionale, apprezzabile esteticamente e duraturo nel tempo; osservare le norme giuridiche, sanitarie e commerciali che regolano l’esercizio della professione; 12 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 dimostrare buona manualità e doti relazionali per interagire positivamente con i clienti; aggiornare costantemente gli strumenti di ausilio al proprio lavoro, nel rispetto delle norme giuridiche e sanitarie che regolano il settore. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze: 1. Utilizzare le tecniche di lavorazione necessarie a costruire tutti i tipi di protesi: provvisoria, fissa e mobile; 2. Applicare le conoscenze di anatomia dell’apparato boccale, di biomeccanica, di fisica e di chimica per la realizzazione di un manufatto protesico. 3. Eseguire tutte le lavorazione del gesso sviluppando le impronte e collocare i relativi modelli sui dispositivi di registrazione occlusale. 4. Correlare lo spazio reale con la relativa rappresentazione grafica e convertire la rappresentazione grafica bidimensionale in un modello a tre dimensioni. 5. Adoperare strumenti di precisione per costruire, levigare e rifinire le protesi. 6. Applicare la normativa del settore con riferimento alle norme di igiene e sicurezza del lavoro e di prevenzione degli infortuni. 7. Interagire con lo specialista odontoiatra. 8. Aggiornare le competenze relativamente alle innovazioni scientifiche e tecnologiche nel rispetto della vigente normativa. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL’AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Discipline Scienze integrate (Fisica) Scienze integrate (Chimica) Anatomia Fisiologia Igiene Gnatologia Rappresentazione e Modellazione odontotecnica di cui in compresenza Diritto e pratica commerciale, Legislazione socio-sanitaria Esercitazioni di laboratorio di odontotecnica Scienze dei materiali dentali e laboratorio di cui in compresenza Ore totali di cui in compresenza Primo biennio 1 2 66 66 66 66 66 66 ORE ANNUE Secondo biennio 3 4 66 66 66 66 5° anno 5 132 132 132* 132* 99 66 132** 396 132** 396 231** 231** 264** 132 132 132 66* 561 66* 561 66* 561 198* 198* 66* * L'attività didattica di laboratorio caratterizza l'area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell'ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell'ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** Insegnamento affidato al docente tecnico-pratico. 13 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Settore Industria e Artigianato Indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” Profilo Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell’ambiente; osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi; organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi; utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che lo coinvolgono; gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento; reperire e interpretare documentazione tecnica; assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi; agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome responsabilità; segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche; operare nella gestione dei sevizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in “Manutenzione e assistenza tecnica” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’allegato A), di seguito descritti in termini di competenze. 1. Comprendere, interpretare e analizzare schemi di impianti. 2. Utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie specifiche. 3. Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione. 4. Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite. 5. Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti . 6. Garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d’arte, collaborando alla fase di collaudo e installazione . 7. Gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci e economicamente correlati alle richieste. Le competenze dell’indirizzo « Manutenzione e assistenza tecnica » sono sviluppate e integrate in coerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio. In classe terza sono previste due OPZIONI 14 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” Opzione “Manutenzione mezzi di trasporto” Profilo Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell’ambiente; osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi; organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi; utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che li coinvolgono; gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento; reperire e interpretare documentazione tecnica; assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi; agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome responsabilità; segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche; operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi. Nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, l’opzione “Manutenzione mezzi di trasporto” specializza e integra le conoscenze e competenze in uscita dall’indirizzo, coerentemente con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio, con competenze rispondenti ai fabbisogni delle aziende impegnate nella manutenzione di apparati e impianti inerenti i mezzi di trasporto di interesse, terrestri, aerei o navali, e relativi servizi tecnici. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in “Manutenzione e assistenza tecnica” - opzione “Manutenzione mezzi di trasporto”” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), di seguito descritti in termini di competenze. 1. Comprendere, interpretare e analizzare la documentazione tecnica relativa al mezzo di trasporto. 2. Utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie specifiche. 3. Seguire le normative tecniche e le prescrizioni di legge per garantire la corretta funzionalità del mezzo di trasporto e delle relative parti, di cui cura la manutenzione nel contesto d’uso. 4. Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite. 5. Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti relativi al mezzo di trasporto. 6. Garantire e certificare la messa a punto a regola d’arte del mezzo di trasporto e degli impianti relativi, collaborando alle fasi di installazione, collaudo ed assistenza tecnica degli utenti. 7. Agire nel sistema di qualità, gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci ed economicamente correlati alle richieste. Le competenze dell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, nell’opzione “Mezzi di trasporto”, sono sviluppate e integrate in coerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio. 15 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” Opzione “Manutenzione mezzi di trasporto” ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL’AREA DI INDIRIZZO Quadro orario primo biennio DISCIPLINE 1^ Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Scienze integrate (Fisica) di cui in compresenza Scienze integrate (Chimica) di cui in compresenza Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione Laboratori tecnologici ed esercitazioni ORE ANNUE secondo biennio 2^ 99 99 66 66 3^ 4^ quinto anno 5^ 132** 99** 99** 165 165 132 165 132 99 99 561 165 561 231 561 198* 66* 66* 66 66 99** 99** OPZIONE “MEZZI DI TRASPORTO” Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecnologie meccaniche e applicazioni Tecnologie elettriche- elettroniche e applicazioni Tecnologie e tecniche di diagnostica e manutenzione dei mezzi di trasporto Ore totali di cui in compresenza 396 396 132* 396* * l’attività didattica di laboratorio caratterizza l’area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite solo alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** insegnamento affidato al docente tecnico-pratico. 16 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” Opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili” Profilo Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell’ambiente. osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi. organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi. utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che li coinvolgono. gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento. reperire e interpretare documentazione tecnica. assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi. agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome responsabilità. segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche. operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi. L’opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili” afferisce all’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”. Nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, l’opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili” specializza e integra le conoscenze e competenze in uscita dall’indirizzo, coerentemente con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio, con competenze rispondenti ai fabbisogni delle aziende impegnate nella manutenzione di apparati e impianti elettrici, elettromeccanici, termici, industriali e civili, e relativi servizi tecnici. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in “Manutenzione e assistenza tecnica”, opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), di seguito descritti in termini di competenze. 1. Comprendere, interpretare e analizzare schemi di apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili. 2. Utilizzare strumenti e tecnologie specifiche nel rispetto della normativa sulla sicurezza. 3. Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione, nel contesto industriale e civile. 4. Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite. 5. Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni degli apparati e impianti industriali e civili di interesse. 6. Garantire e certificare la messa a punto a regola d’arte degli apparati e impianti industriali e civili, collaborando alle fasi di installazione, collaudo e di organizzazione-erogazione dei relativi servizi tecnici. 7. Agire nel sistema di qualità, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficienti ed efficaci. Le competenze dell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, nell’opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili ”, sono sviluppate e integrate in coerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio. 17 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” Opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili” ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL’AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Ore annue DISCIPLINE Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Scienze integrate (Fisica) di cui in compresenza Scienze integrate (Chimica) di cui in compresenza Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione Laboratori tecnologici ed esercitazioni primo biennio 1^ 2^ 99 99 66 secondo biennio 3^ 4^ quinto anno 5^ 66 66* 66* 66 66 99** 99** Opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili” Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecnologie meccaniche e applicazioni Tecnologie elettriche elettroniche, dell’automazione e applicazioni Tecnologie e tecniche di installazione e di manutenzione di apparati e impianti civili e industriali Ore totali di cui in compresenza 396 396 132* 132** 99** 99** 165 132 132 165 165 99 99 165 231 561 561 198* 561 396* * l’attività didattica di laboratorio caratterizza l’area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite solo alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** insegnamento affidato al docente tecnico-pratico. 18 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 I CORSI SERALI CORSO SERALE INDIRIZZO SERVIZI SOCIO SANITARI PREMESSA L’educazione e la formazione in età adulta, pienamente rientranti nel concetto pedagogico del “Life Long Learning” (che vede un soggetto impegnarsi lungo tutto l’arco della propria esperienza lavorativa e relazionale per il rinnovo continuo delle proprie conoscenze, capacità e competenze), possono essere elementi concretamente propulsori della continua, progressiva crescita personale, culturale sociale ed economica di ciascun cittadino. L’Istituto offre l’opportunità a persone che hanno, magari da diverso tempo abbandonato il regolare percorso formativo, di rientrare nel sistema dell’istruzione ed acquisire un diploma. L’Istituto propone la strutturazione di percorsi personalizzati che, in modo mirato, partono opportunamente e strategicamente dall’esperienza lavorativa e dal vissuto in genere di ciascun iscritto, in un contesto scuola che è fortemente impegnato a relazionarsi con i nuovi tempi e le nuove esigenze, soprattutto con le direttive attuali dell’Europa. Il piano educativo personalizzato tiene conto dei crediti formativi in possesso dello studente (titoli di studio, esperienze di lavoro, attestati di corsi, superamento di esami di idoneità in itinere, ecc.) per l’inserimento nella classe più adatta (dalla prima alla quinta), rendendo in tal modo possibile la riduzione del numero degli anni necessari per conseguire il diploma. Per far fronte alle numerose richieste di un orario che possa venire incontro alle concrete esigenze dell’utenza, non tralasciando il fatto stesso che numerosi iscritti sono spesso impegnati in turni lavorativi tardo-serali e notturni presso strutture ospedaliere e socio-sanitarie, l’IPSIA “G. Ceconi” (a differenza di altri istituti operanti sul territorio) ha definito una fascia oraria che prevede l’inizio delle lezioni alle h.16,30 e la loro conclusione alle h.21,30. Inoltre, i corsi serali si basano sul principio della flessibilità, in modo da tenere in considerazione la difficoltà degli iscritti, a volte considerevole, di essere sempre presenti alle lezioni; ciò non toglie che la presenza assidua e costante in aula resti un aspetto di primaria importanza per l’apprendimento, sgravando lo studente da inopportuni compiti aggiuntivi da svolgere a domicilio. DESTINATARI Soggetti che abbiano compiuto il 18 anno di età, lavoratori e non. IL CORSO SERALE NEL DETTAGLIO Sulla base della vigente normativa e considerando l’entrata in vigore del riordino degli istituti professionali a partire dalle classi prime dell’a.s. 2010.11, il normale percorso risulta abbreviato grazie ai crediti riconosciuti allo studente per il suo precedente percorso scolastico e/o di eventuali corsi frequentati nell’ambito della propria professione o in altri contesti (IAL, ENAIP, Università della Liberetà ecc). La circolare ministeriale n. 36 del 10.04.2014 in attuazione del DPR 263/12 art. 4 comma 1 lett.b, prevede il nuovo prospetto dei quadro orario, cui deve attenersi il corso serale indirizzo socio sanitario. Allo scopo di acquisire in tempo utile la documentazione necessaria per il riconoscimento dei crediti da parte dell’apposita commissione e il successivo inserimento nella classe ritenuta più idonea ad ogni studente, all’atto dell’iscrizione la segreteria didattica consegnerà ad ogni studente un modulo contenete tutte le informazioni utili al reperimento della documentazione stessa, che dovrà essere prodotta tempestivamente. Sulla base dei crediti presentati, ogni studente che si iscrive per la prima volta potrà essere inserito 19 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 nella classe di competenza. Le prime quattro settimane dell’inizio dell’anno scolastico costituiscono la fase di accoglienza, durante la quale saranno somministrate prove di ingresso ai nuovi studenti con lo scopo di determinarne i vari livelli di preparazione nelle singole discipline. Successivamente, sulla base dei dati emersi, saranno predisposti i primi moduli di recupero dei prerequisiti necessari al proseguimento del percorso. In tale fase, l’orario delle lezioni sarà articolato in moduli base e moduli di recupero, e gli studenti potranno essere aggregati in gruppi anche interclasse in base alle effettive necessità di recupero individuale del singolo studente. Le ore di riallineamento per il recupero crediti, in base al percorso personale dello studente, potranno svolgersi o in orario curricolare o extracurricolare (ad esempio ore 15.00-16.30, prima dell’inizio delle lezioni o il sabato mattina). Successivamente i percorsi annuali avranno la scansione oraria del prospetto riportato, ferma restando nel corso di tutto l’anno l’attivazione di moduli di recupero da svolgersi nei tempi e con le modalità suddette in base alle effettiva necessità emergenti. Gli alunni sono scrutinati al termine dell’anno scolastico nelle materie per le quali non presentano credito. La programmazione disciplinare è organizzata in modo tale da privilegiare il recupero dei debiti formativi (considerati non tali da precludere il percorso della classe in cui gli allievi sono iscritti) nel corso del Primo Quadrimestre assieme ai contenuti fondamentali dell’anno in corso; il secondo Quadrimestre si focalizza sul completamento delle competenze relative alla classe regolarmente frequentata. Per quanto attiene agli eventuali moduli da recuperare, gli alunni sono valutati con prove documentate (per esempio con prove strutturate di fine modulo). Nel mese di agosto/settembre, gli studenti per i quali è stato progettato un percorso abbreviato in base ai crediti e potenzialità di apprendimento, sostengono gli esami di idoneità per la classe immediatamente superiore a quella successiva alla classe da lui frequentata (es. allievi interni promossi con scrutinio finale alla classe quarta possono fare richiesta di esami di idoneità alla classe quinta. 20 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 PROSPETTO QUADRO ORARIO Corso serale indirizzo "servizi socio-sanitari" Quadro orario ORE ANNUE 1° biennio 1 2 99 99 66 66 0 99 99 99 66 0 DISCIPLINE Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) 99 RC o attività alternative 0 Scienze integrate (Fisica) 66 Scienze integrate (Chimica) Scienze umane e sociali 99 di cui in compresenza* 33 Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche di cui in compresenza* Educazione musicale di cui in compresenza* Metodologie operative** Seconda lingua straniera Igiene e cultura medico-sanitaria Psicologia generale ed applicata Diritto e legislazione sociosanitaria Tecnica amministrativa ed economia sociale Ore totali 0 33 2° biennio 3 4 99 99 66 66 66 66 99 99 5° anno 5 99 66 66 99 0 33 33 66 99 33 66 33 0 66 33 99 66 66 726 792 Compresenza* insegnamento affidato al docente tecnico-pratico** 21 di 62 66 66 99 99 66 99 132 66 99 99 66 66 66 726 66 792 66 759 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 4. I PERCORSI INDIVIDUALIZZATI AREA DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA PIANO DI INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISABILITA’ Le norme della legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate 104/92 enunciano, in modo inequivocabile, il diritto all’integrazione scolastica di tutti i minori in situazione di handicap e si riferiscono, specificamente, al diritto all’istruzione (art. 12), agli strumenti per l’integrazione, che devono essere messi a disposizione in maniera coordinata dalla scuola, dagli enti locali e dalle ASL, alle modalità di attuazione dell’integrazione (art. 14). L’integrazione è considerata, all’interno di questa legge, sotto quattro aspetti differenti: • scolastica • nella formazione professionale • lavorativa • sociale La legge contiene inoltre altri diritti: • diritto alla mobilità • diritto alle agevolazioni • diritto alla partecipazione e gestione dei servizi A partire dall’iscrizione, l’Istituto garantisce: > continuità educativa e didattica fra scuola media e scuola superiore: o incontri con la famiglia per la presentazione del corso, dell’offerta formativa e per il reperimento di informazioni utili all’accoglienza dell’allievo; o incontri con i docenti delle scuole medie per favorire il raccordo educativo - didattico; o stesura mirata del progetto di vita e del progetto di deroga per l’allievo, in cui si richiede l’affiancamento di un insegnante di sostegno. > integrazione all’interno della classe attraverso: o attività e lavoro di gruppo o attività di progetto o responsabilizzazione e coinvolgimento del gruppo classe: l’allievo diversamente abile visto come risorsa per il gruppo. Le attività di progetto per l’integrazione scolastica nell’a.s. 2012/2013 sono le seguenti: o sport integrato o vela integrata o alternanza scuola - lavoro > incontri tra i docenti del Consiglio di Classe e i genitori con l’équipe multidisciplinare del territorio per l’analisi della situazione di partenza dell’allievo e, in corso d’anno scolastico, del suo andamento educativo - didattico. La legge fissa anche le strategie per il successo formativo delle persone handicappate avvalendosi del Gruppo di Lavoro Insegnanti di Sostegno (GLIS) e dell’Equipe Multidisciplinare. Presso l’Istituto è quindi operativo il GLIS composto da: • i docenti di sostegno dell’Istituto; • 2 docenti curriculari; • 2 rappresentanti dei genitori; • 2 rappresentanti di allievi diversamente abili; • una Psicologa e un’ Assistente Sociale come rappresentanti dei Servizi Sociali. 22 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 I compiti del GLIS sono: • consentire un proficuo confronto fra tutte le componenti che, a vari livelli, operano per la piena integrazione degli alunni diversamente abili; • in maniera specifica, consentire ai genitori di esprimere i propri giudizi, le opinioni, oppure avanzare istanze relativamente alle strategie educativo – didattiche elaborate dalla scuola per gli alunni diversamente abili; • monitorare costantemente la situazione relativa all’integrazione degli alunni diversamente abili; • elaborare proposte da avanzare ai competenti organi scolastici e agli Enti locali, curando la collaborazione e il raccordo con altre agenzie educative, socio sanitarie, enti pubblici, privati, famiglia e personale assistenziale messo a disposizione dagli Enti Locali; 2. avanzare proposte ed elaborare progetti volti a favorire il pieno sviluppo di tutte le potenzialità degli alunni diversamente abili; 3. avanzare eventuali richieste per l’acquisto di materiali e sussidi indispensabili alle varie attività didattiche. L’equipe multidisciplinare è costituita da: • medico specialista della patologia segnalata • neuropsichiatria infantile • terapista della riabilitazione • altri operatori Gli strumenti operativi fondamentali sono: • la diagnosi funzionale • il profilo dinamico - funzionale (P.D.F.) • il piano educativo individualizzato (P.E.I.) • Diagnosi funzionale Rappresenta la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno in situazione di handicap che viene racchiusa in un documento curato dall’Equipe Multidisciplinare. Per la sua stesura vengono acquisiti elementi clinici ed elementi psicosociali. 5. Elementi clinici - Si acquisiscono tramite visita medica diretta accompagnata da una eventuale documentazione preesistente. 6. Elementi psicosociali - Si acquisiscono attraverso apposita relazione in cui verranno riportati, tra l’altro, i dati anagrafici e quelli relativi alle caratteristiche del nucleo familiare. Articolazione della diagnosi funzionale − Anamnesi fisiologica e patologica prossima e remota delle soggetto. − Diagnosi clinica: fa riferimento all’eziologia ed esprime le conseguenze funzionali dell’infermità indicando la previsione dell’evoluzione naturale. Finalità Sono rivolte al recupero del soggetto in situazione di handicap e devono tener conto delle potenzialità registrabili sotto i seguenti aspetti: ·cognitivo: livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze; ·affettivo - relazionale: livello di autostima e rapporto con gli altri; ·linguistico: comprensione, produzione e linguaggi alternativi; ·sensoriale: tipo e grado di deficit con particolare riferimento alla vista, all’udito, al tatto; ·motorio - prassico: motricità globale e fine; ·neuropsicologico: memoria, attenzione e organizzazione spazio – temporale; ·dell’autonomia personale e sociale. 23 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Profilo dinamico – funzionale (P.D.F.) E’ un documento che viene redatto successivamente alla diagnosi funzionale. Dopo un primo periodo di inserimento scolastico indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi lunghi (due anni). Partecipano alla sua stesura i seguenti soggetti: − L’Equipe Multidisciplinare che ha redatto la diagnosi funzionale; − gli insegnanti curriculari e di sostegno, che riferiscono sulla base della diretta osservazione, ovvero in base all’esperienza maturata in situazioni analoghe; − la famiglia o gli esercenti la patria potestà dell’alunno. Il P.D.F. descrive in modo analitico i possibili livelli di risposta dell’alunno riferiti alle relazioni in atto e a quelle programmabili. Riporta le potenzialità esprimibili in relazione al livello di sviluppo raggiunto su più piani: • cognitivo; • affettivo – relazionale; • comunicazionale; • linguistico; • sensoriale; • motorio – prassico; • neuropsicologico; • dell’autonomia; • dell’apprendimento. • Piano educativo individuale (P.E.I.) E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro predisposti per l’alunno. Partecipano alla sua stesura i seguenti soggetti: • Operatori sanitari individuati dalle ASL; • personale insegnante, curriculare e di sostegno e, se presente, l’operatore psicopedagogico; • la famiglia o gli esercenti la patria potestà dell’alunno. Sulla base dei dati derivanti dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico - funzionale, in esso vi trovano posto gli interventi educativi, sanitari, sociali, integrati tra di loro che devono essere correlati alla disabilità dell’alunno, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità disponibili. Finalità Piena realizzazione del diritto all’educazione, all’istruzione e integrazione scolastica dell’alunno in situazione di handicap. Per ciò che riguarda il PEI sono necessarie alcune importanti considerazioni. Esistono tre tipologie di PEI: • • • PEI con obiettivi didattici riconducibili alla programmazione della classe; PEI con obiettivi didattici riconducibili agli obiettivi minimi della programmazione di classe; PEI con obiettivi didattici marcatamente inferiori rispetto alla programmazione della classe e non riconducibili ai programmi ministeriali (PED). Nei primi due casi il documento individua obiettivi, metodologie, attività e strategie da adottare, nel rispetto delle specificità individuali, in cui viene tracciato il percorso didattico - educativo finalizzato ad aiutare l’alunno ad esprimere al meglio le proprie potenzialità. E’ finalizzato: 1. al conseguimento del diploma; 2. all’inserimento nel mondo del lavoro; 24 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 3. a permettere un eventuale percorso formativo presso una facoltà universitaria; 4. al riconoscimento delle risorse educative della famiglia, con la quale la scuola si impegna a svolgere un ruolo di fattiva collaborazione; 5. al reperimento delle opportunità esistenti nell’ambiente. Nell’ultimo caso l’obiettivo prioritario è quello di favorire l’autonomia, la socializzazione e l’apprendimento dei contenuti disciplinari minimi utili per la vita o di particolare interesse per l’allievo; inoltre l’attività educativa - didattica è finalizzata all’ottenimento di un attestato o una certificazione che valida le competenze e/o le abilità acquisite, sulla base del raggiungimento degli obiettivi differenziati personalizzati. Tale attestazione può costituire, in particolare quando il piano educativo personalizzato preveda esperienze di orientamento, di tirocinio, di stage, di inserimento lavorativo, un credito formativo spendibile nella frequenza di corsi di formazione professionale nell'ambito delle intese con le Regioni e gli Enti locali. Può essere, altresì, spendibile per un eventuale inserimento lavorativo delle persone disabili presso enti pubblici, aziende, cooperative private. Non consente, però, l’iscrizione presso una facoltà universitaria. Compito del Consiglio di Classe è quello di valutare i risultati dell'apprendimento, con l'attribuzione di voti, relativi unicamente allo svolgimento del citato piano educativo individualizzato e non ai programmi ministeriali. Tali voti hanno, pertanto, valore legale solo ai fini della prosecuzione degli studi per il perseguimento degli obiettivi del piano educativo individualizzato. I predetti alunni possono, di conseguenza, essere ammessi alla frequenza dell'anno successivo o dichiarati ripetenti (accade molto di rado). In calce alla pagella degli alunni medesimi, deve essere apposta l’annotazione secondo la quale la votazione è riferita al P.E.I e non ai programmi ministeriali e che viene adottata ai sensi dell'art.14 della Ordinanza Ministeriale 21 maggio 2001, n. 90. Gli alunni valutati in modo differenziato come sopra possono tuttavia sostenere l’Esame di Stato sulla base di prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate solo al rilascio dell’attestazione di cui all’art.13 del Regolamento (vedasi quanto previsto dall’art.17, comma 4, dell’O.M. n.29/2001). In caso di ripetenza, il Consiglio di Classe riduce ulteriormente gli obiettivi didattici del piano educativo individualizzato. Qualora, invece, durante il percorso scolastico vengano accertati livelli di apprendimento corrispondenti agli obiettivi previsti dai programmi ministeriali, il Consiglio di Classe delibera in conformità dei precedenti artt. 12 e 13, senza necessità di prove di idoneità relative alle discipline dell’anno o degli anni precedenti, tenuto conto che il Consiglio medesimo possiede già tutti gli elementi di valutazione. Il PEI deve essere convalidato anche dalla struttura sanitaria che segue lo studente e il Dirigente Scolastico (insieme al Consiglio di Classe) deve informare e precisare ai familiari se il PEI elaborato è riconducibile o non è riconducibile alla programmazione della classe. La famiglia deve essere ben consapevole del tipo di PEI proposto, poiché dovrà approvarlo o eventualmente non approvarlo e decidere nei casi estremi un cambiamento di Istituto. In definitiva se un Consiglio di Classe intende adottare la valutazione differenziata di cui sopra, deve darne immediata notizia alla famiglia fissandole un termine per manifestare un formale assenso, in mancanza del quale la modalità valutativa proposta si intende accettata. In caso di diniego espresso, l’alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della valutazione, che viene effettuata ai sensi dei precedenti artt. 12 e 13. Infine si rammenta che i Docenti di Sostegno, a norma dell’art. 315, comma quinto, del D.Lvo n.297/1994, fanno parte del Consiglio di Classe e partecipano, pertanto, a pieno titolo alle operazioni di valutazione, con diritto di voto per tutti gli alunni della classe. Anche per questo motivo essi vengono considerati e si presentano come Docenti di Sostegno ma al tempo stesso “Insegnanti della Classe” perché, anche se nominati a supporto dell’alunno certificato, essi si pongono a disposizione di tutti gli allievi della classe e non “in esclusiva” del soggetto disabile. Ciò costituisce un valore aggiunto per l’intero gruppo e, al tempo stesso, favorisce l’integrazione dello studente disabile con il resto della classe. 25 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Durante l’anno scolastico l’Istituto propone attività di stage formativo presso aziende e strutture pubbliche o private: • in presenza di allievo con disabilità lieve il Consiglio di Classe, compresi il tutor della classe ed il docente di sostegno, provvede ad organizzare l’attività di stage all’allievo (programmazione semplificata); • in presenza di soggetti con disabilità non lieve (programmazione differenziata), il Consiglio di Classe valuta il singolo caso in relazione alle specifiche del PED. Orientamento post - scolastico e inserimento lavorativo Per quanto riguarda l’integrazione scuola - lavoro gli obiettivi generali sono: 2. informare e orientare l’allievo riguardo al proprio futuro professionale; 3. far acquisire conoscenze in merito alle fonti di informazione presenti sul territorio funzionali alla ricerca di un impiego; 4. far acquisire conoscenze in merito alle tecniche di ricerca attiva del lavoro; 5. far acquisire consapevolezza in merito alle opportunità formative offerte dal territorio; 6. aiutare a definire il proprio settore o i propri settori d’interesse formativo e professionale; 7. aiutare a definire le conoscenze e le capacità utili da sviluppare per un eventuale inserimento in un percorso formativo e professionale. Per gli allievi con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA): La Legge 08 ottobre 2010 n° 170 “Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico” (GU n° 244 del 18/10/2010 riconosce all’Art. 1 “…la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana”. La scuola si attiva con una didattica personalizzata, definendo percorsi e verifiche, applicando gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, tengono conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. AREA DEGLI STUDENTI STRANIERI Pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza e di inserimento degli alunni migranti. Negli ultimi anni il numero di alunni stranieri che si iscrive al nostro Istituto è molto aumentato e le statistiche affermano che il fenomeno non registrerà, negli anni a venire, inversioni di tendenza. Nella consapevolezza che diventa ormai indispensabile la promozione e la progettazione di percorsi che coinvolgano le intere classi al fine di attuare un’educazione interculturale che accomuni gli allievi e gli operatori scolastici, abbiamo comunque ritenuto opportuno partire con uno strumento che, mentre aiuti i ragazzi stranieri e le loro famiglie a comprendere la complessa realtà della scuola superiori per meglio inserirsi in essa, serva anche a docenti e personale amministrativo ad orientarsi tra normativa e accoglienza. Soggetti e strumenti dell’accoglienza e dell’inserimento. La Commissione accoglienza: Il DPR 31/8/99 n.394 all’art. 45 attribuisce al Collegio dei Docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta in merito all’inserimento nelle classi degli alunni stranieri. Per sostenere questi compiti è utile istituire la Commissione Accoglienza, come gruppo di lavoro e articolazione del collegio. 26 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 COMPONENTI Dirigente Scolastico o un suo delegato; Figura strumentale; Insegnanti interessati (almeno tre; è opportuna la presenza di un insegnante di lingua straniera, di un docente di materie scientifiche e di uno di materie tecniche). La Figura strumentale • • • • • • • COMPITI Stende e aggiorna il Protocollo di Accoglienza; Fa applicare la normativa e il Protocollo di Accoglienza; Propone i criteri di assegnazione alle classi e di inserimento degli alunni stranieri; Sentito il D.S, ha compiti decisionali in merito all’assegnazione alle classi; Individua e propone percorsi formativi ai docenti; Struttura e organizza, sulla base delle indicazioni dei docenti, laboratori di alfabetizzazione; Si incontra periodicamente per attività di coordinamento, progettazione e verifica; Cura i rapporti con il territorio; Raccoglie e divulga materiale informativo, didattico e culturale. funzioni: Coordina la Commissione accoglienza Accoglie il nuovo alunno e con la Commissione ne cura l’inserimento in classe Affianca gli insegnanti di classe e i mediatori per accompagnare il successivo percorso scolastico Su richiesta, partecipa ai consigli di classe Informa i colleghi sulle iniziative promosse dalla Commissione E’ il punto di riferimento per il D.S., la segreteria, i docenti, gli allievi Mantiene i rapporti con il territorio e le famiglie straniere Il Protocollo di accoglienza Il protocollo di accoglienza è uno strumento che viene approvato ogni anno dal Collegio dei Docenti ed inserito nel P.O.F. dell’Istituto. Contiene criteri, principi, indicazioni riguardo l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri, definisce compiti e ruoli dei vari operatori scolastici, delineando così le modalità per una serena e proficua accoglienza . Il protocollo si propone di: • Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni • Costruire un contesto favorevole all’incontro con altre culture al fine di prevenire fenomeni di dispersione scolastica • Sostenere gli alunni neoarrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto • Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza degli alunni migranti • Indicare termini e modalità per la predisposizione, da parte dei Consigli di classe, dei percorsi individualizzati previsti dalla normativa In questo protocollo, vengono descritte le procedure previste dall’Istituto per l’accoglienza e l’inserimento degli alunni stranieri, divise nei seguenti aspetti : a) Amministrativo – burocratico ( iscrizione ) b) Comunicativo – relazionale ( prima conoscenza ) c) Educativo – didattico ( assegnazione alla classe, accoglienza, percorsi individualizzati ) d) Sociale ( rapporti con il territorio ) a) Amministrativo – burocratico (iscrizione) La Segreteria didattica rappresenta il primo contatto diretto che l’alunno e i genitori hanno con l’ambiente scolastico e riveste quindi un ruolo quindi particolarmente importante e delicato. 27 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 In particolare: • Raccoglie i primi dati anagrafici (secondo le nuove norme indicate nelle Linee guida del Ministero) e sanitari (in assenza di un documento attestante le vaccinazioni eseguite segnala l’alunno ai Servizi sanitari) • Fornisce ai genitori degli alunni stranieri le prime informazioni relative all’organizzazione scolastica (orari, insegnamento della religione cattolica …) • Sentito il parere del D.S., attua un’iscrizione con riserva • Sospende temporaneamente l’acquisto e/o la distribuzione dei libri di testo riservando le indicazioni ai docenti che accoglieranno il nuovo iscritto • Avvisa tempestivamente la Commissione accoglienza perché si possano organizzare le fasi successive b) Comunicativo e relazionale (prima conoscenza) E’ il momento immediatamente successivo all’iscrizione, durante il quale vengono acquisite tutte le informazioni necessarie per un proficuo inserimento nella nuova realtà scolastica. E’ possibile avvalersi anche di mediatori linguistici che garantiscano la correttezza e la chiarezza del dialogo . Referente La figura strumentale Mediatori linguistici Compiti Colloquio con l’alunno e, se possibile, con i genitori al fine di raccogliere informazioni dettagliate e precise sulla sua storia personale e scolastica c) Educativo – didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, percorsi individualizzati) Una volta raccolti tutti i dati biografici e scolastici necessari, è possibile passare all’accoglienza, all’inserimento in classe secondo una programmazione individualizzata. Rilevazione delle abilità e competenze : è prevista la somministrazione di prove dalle quali possano emergere indicazione sui percorsi da attivare e sulla classe di inserimento . In particolare per le competenze linguistiche si fa riferimento al Quadro Comune Europeo 2001. In accordo con quanto affermato dalla Circ. n. 205 del 26/7/90 “ … le prove, soprattutto per quanto concerne il livello di conoscenza della lingua italiana, risultano opportune, piuttosto che in funzione selettiva, ai fini della programmazione mirata delle attività didattiche …” La valutazione finale non si riferirà solo ai risultati delle singole prove, ma terrà conto delle informazioni raccolte complessivamente. Assegnazione alla classe : l’inserimento di ogni alunno avviene secondo le indicazioni della normativa vigente art. 45 del DPR 31.08.99 n. 394 . Attività di integrazione linguistica : l’insegnamento della lingua italiana è condotto dentro e fuori la classe, in orario curricolare e/o extracurricolare, mediante attività linguistica differenziata a seconda del grado di conoscenza dell’italiano e il conseguente inserimento dell’alunno nei vari laboratori di L2 attivati dall’Istituto Percorsi individualizzati : vengono individuate modalità di semplificazione o facilitazione linguistiche per ogni materia. E’ opportuno fare riferimento ai contenuti minimi in tutte le discipline (già fissati nelle riunioni di dipartimento) . Non si tratta di differenziare i percorsi, ma di facilitarli sotto l’aspetto linguistico secondo varie strategie e prevedendo tempi diversi per il raggiungimento delle competenze dal momento che, mentre la lingua della comunicazione quotidiana viene acquisita in pochi mesi, la lingua dello studio ha tempi di apprendimento di 4/5 anni. d) Sociale ( rapporti con il territorio ) Per promuovere la piena integrazione, la scuola ha bisogno delle risorse del territorio, della collaborazione con servizi e amministrazioni locali allo scopo di reperire risorse umane e finanziarie. Attualmente l’Istituto collabora con i seguenti enti ed associazioni : - Struttura stabile per gli immigrati – Regione FVG - CE.S.I. (Centro Solidarietà Immigrati ) - CeVI (Centro di volontariato internazionale per la cooperazione allo sviluppo) 28 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 - Mediatori linguistici – culturali ( presso le associazioni di riferimento ) 29 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA COLLEGIO DEI DOCENTI Elabora e formula il Piano dell’Offerta Formativa Approva il piano generale delle attività CONSIGLI DI CLASSE DIPARTIMENTI DISCIPLINARI ricercano e sviluppano: modalità di apprendimento motivanti e priorità formative, sia per classi parallele (orizzontale), che per corso (verticale). analizzano e approvano: obiettivi trasversali, progettazioni didattiche interdisciplinari piani di lavoro individuali, valutano i livelli raggiunti da ciascun allievo. 1. OBIETTIVI EDUCATIVO – FORMATIVI La scuola educa alla cultura della pace, della non violenza, potenziando la capacità di riconoscere i propri ed altrui valori, nel rispetto delle differenze, nell’ottica dei seguenti obiettivi educativi : 6. Promuovere lo sviluppo di un’educazione basata sui valori della solidarietà, della tolleranza 7. Condurre gli studenti a collaborare e confrontarsi con gli altri; a intervenire nel dibattito scolastico al momento opportuno ed in modo pertinente, anche attraverso proposte e contributi derivanti dall’esperienza personale; 8. Favorire negli studenti l’acquisizione di un metodo di studio autonomo, efficace e razionale, che stimoli gli alunni ad essere attenti durante le lezioni, a prendere appunti, a rispettare i termini di consegna dei compiti assegnati. 9. Sviluppare le capacità critiche indispensabili per operare scelte consapevoli e mettere in atto comportamenti responsabili; L’Istituto si propone di prevenire l’abbandono scolastico e la dispersione orientando e motivando gli studenti al fine del raggiungimento del successo scolastico e formativo. Gli ambiti prioritari di raccordo tra l’istruzione professionale, la formazione professionale e le attività di apprendistato sono: • nodo legato all'obbligo formativo attraverso azioni di orientamento, percorsi specifici di governo in entrata e uscita dalla formazione • nodo dell’apprendistato (attività di formazione per giovani occupati che non coincide con il semplice addestramento professionale, ma rappresenta una occasione per restare in formazione o rientrarvi – vedi Reg. Aut. Artt. 4-5-6) 30 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 • nodo della formazione curricolare integrata (affrontata anche attraverso un sistema di partenariato con altri luoghi di formazione/istruzione, e in particolare la F.P., gli Enti Locali, l’imprenditoria). Sempre per un arricchimento formativo, l’Istituto si avvale della collaborazione con vari enti di formazione esterni, tra i quali: ENAIP, FVG, IAL FVG e si propone anche di favorire la creazione di figure specializzate con la possibilità di acquisire crediti formativi universitari. La caratteristica degli IFTS è quella di creare non solo profili professionali per il mercato del lavoro, ma anche quella di costruire figure caratterizzate da una forte impronta culturale, sviluppata grazie alla integrazione fra università, istruzione superiore e formazione professionale). 2. La progettazione didattica e il contratto formativo L’Istituto, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali si propone di realizzare la crescita educativa di tutti gli alunni valorizzandone le diversità e promuovendone le potenzialità attraverso tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. La progettazione didattica definirà pertanto percorsi didattici funzionali al successo formativo degli allievi. regolando necessariamente lo svolgimento delle singole discipline rispettando i tempi e le capacità degli studenti, in modo che all’interno di obiettivi finali prefissati, ciascuno possa trovare il percorso più idoneo, anche mediante lo sviluppo di un efficace metodo di studio. A tal fine la scuola potrà verificare la possibilità di adottare tutte le forme di flessibilità opportune: • articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività; • definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria della lezione e l’utilizzazione, nell’ambito del curricolo obbligatorio, degli spazi orari residui; • attivazione di percorsi didattici individualizzati a seconda delle capacità di ciascun alunno; • articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; • l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari. Nell’ambito dell’autonomia didattica potranno essere programmati, anche sulle base degli interessi manifestati dagli alunni, percorsi formativi che coinvolgano più discipline e attività, nonché insegnamenti in lingua straniera in attuazione di intese e accordi internazionali. Nell’esercizio dell’autonomia didattica l’istituto assicura comunque la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale, coordinandosi con le iniziative eventualmente assunte dagli Enti Locali in materia di interventi integrati a norma dell’art. 139, comma 2, lett. B del D.L. 31 marzo 1998, n. 112. L’Istituto inoltre individua le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti dall’istituto rispetto agli obiettivi prefissati. Gli obiettivi didattici generali approvati dal Collegio dei Docenti sono: 1. Insegnare agli studenti ad esprimersi e a comunicare nei linguaggi specifici delle diverse discipline, esponendo i contenuti delle stesse in modo ordinato, articolato e chiaro. 2. Sviluppare negli alunni le capacità rielaborative di connessione tra argomenti studiati in fasi successive e saper utilizzare ed elaborare le conoscenze finalizzandole alle attività pratiche previste nel profilo professionale. 3. Guidare gli studenti a migliorare la propria situazione cognitiva di partenza, attraverso un progressivo sviluppo delle capacità logiche, di analisi e di sintesi, fino a giungere a una valida competenza professionale. 4. Avviare gli alunni ad una proficua partecipazione in classe, utilizzando un linguaggio appropriato e corretto e imparando ad ascoltare e rispettare le idee altrui 5. Dotare gli studenti di strumenti critici, che permettano loro di analizzare e comprendere la realtà che li circonda per acquisire gli opportuni orientamenti nel proseguire gli studi ed 31 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 immettersi nella società come lavoratori professionalmente preparati e come cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri. L’itinerario della programmazione si concreta nel PIANO DI LAVORO ANNUALE del singolo docente . Il piano di lavoro tiene conto dei livelli progettuali e programmatori sopra indicati e comprende: 1) Situazione della classe: Descrizione della situazione generale della classe dal punto di vista operativo comportamentale. 2) Obiettivi educativo formativi e didattici 3) Obiettivi disciplinari: Individuare gli obiettivi di ogni disciplina (precisando anche quelli minimi) 4) Contenuti disciplinari 5) Metodologie didattiche (metodi e strumenti di insegnamento, materiali sussidi didattici che si intendono utilizzare) 6) Criteri di valutazione Ogni docente illustra alla classe la propria programmazione e spiega modalità e criteri di valutazione al fine di incrementare la responsabilità e la capacità di autovalutazione dello studente e promuovere forme di valutazione autentica. La metodologia d’insegnamento potrà avvalersi di lezioni frontali, lezioni dialogate, lavoro per gruppi, esercitazioni, test, compito in classe ed esercizi scritti, uso di strumenti tecnologici, interrogazioni con esposizioni orali, lezioni atte a favorire il recupero degli studenti che incontrano difficoltà nel conseguimento degli obiettivi, lezioni con l'uso di strumenti di visualizzazione, del linguaggio informatico, degli strumenti multimediali. Per raggiungere le finalità e gli obiettivi previsti i curricoli sono strutturati secondo il progetto nazionale dell’autonomia, in moduli formativi pluridisciplinari / disciplinari finalizzati ad acquisire competenze trasversali, di base e tecnico-professionali. Le esperienze realizzate nei progetti professionalizzanti concorreranno alla qualificazione dello studente in funzione del profilo formativo in uscita dello stesso. La programmazione diventa effettivo strumento di lavoro per i docenti ed esposta a genitori e studenti, nei suoi tratti essenziali, costituisce la base del patto formativo. Il PATTO FORMATIVO è uno strumento finalizzato ad esplicitare i comportamenti che alunni, genitori ed insegnanti si impegnano a realizzare nei loro rapporti per: − Assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati al processo educativo − Creare un clima comunicativo efficace Il patto formativo si fonda infatti : • sui comportamenti degli alunni − frequentare regolarmente; − rispettare gli orari scolastici di entrata e uscita dalla classe; − rispettare gli insegnanti, il personale non docente ed i compagni di classe, senza mai cadere nell'offesa; − rispettare in tutti gli ambiti scolastici l’assoluto divieto di fumare e di assumere bevande alcoliche; − portare a scuola il libretto personale, i libri e tutto l’occorrente necessario per seguire con profitto lo lezioni; − non mancare durante le verifiche con assenze immotivate; − svolgere in modo adeguato il lavoro a casa, studiando le lezioni, facendo le esercitazioni richieste e consegnandole puntualmente; • sulle norme che regolano le verifiche − programmare le verifiche con adeguato anticipo; − ogni docente concorda con i colleghi i tempi delle verifiche orali e/o scritte onde evitare che nello stesso giorno l’alunno sia sottoposto a più di due verifiche; − comunicare i voti delle prove scritte ed orali facendoli trascrivere sul libretto personale; − consegnare le verifiche scritte entro i tempi più brevi possibili; 32 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 − • • • effettuare una nuova verifica solo se é stata riconsegnata la precedente e corretta con la classe sulle norme che regolano la valutazione − il docente deve chiarire il numero delle verifiche scritte e orali, e quali sono i criteri di valutazione delle prove con particolare riferimento al livello considerato sufficiente; − la valutazione di una verifica sia orale che scritta va comunicata all’alunno a conclusione della stessa; sui comportamenti dei docenti − rendere noti i moduli didattici che intendono svolgere durante l'anno scolastico; − esplicitare il metodo di lavoro e gli strumenti che intendono utilizzare (libri di testo, appunti, fotocopie, etc.); − favorire la socializzazione e l'integrazione di tutti gli alunni nel gruppo classe; − utilizzare tutti gli strumenti utili per un approfondimento degli argomenti svolti in classe e per sviluppare l'interesse degli studenti (audiovisivi, laboratori, palestre, uscite didattiche, computer, internet, etc.); − rispettare i diritti e gli interessi degli studenti, senza mai cadere nell'offesa; − ripetere nel corso della spiegazione o della correzione degli esercizi i concetti che risultano poco chiari; − controllare e correggere i compiti svolti a casa e comunicarne l’esito agli studenti; − comunicare tempestivamente alla famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente, frequenza irregolare e sanzioni disciplinari, utilizzando il libretto personale, la corrispondenza postale ed il telefono; sugli impegni dei genitori − collaborare attivamente con i docenti nella condivisione di una comune azione educativa e formativa; − seguire la situazione didattico - disciplinare dei figli, controllando quotidianamente il libretto personale dello studente per verificare le assenze, prendere visione dei voti e di eventuali comunicazioni dei docenti; − comunicare tempestivamente agli insegnanti eventuali situazioni che ostacolano il regolare andamento scolastico dei figli; − partecipare alle riunioni collegiali (assemblee e consigli di classe aperti); − utilizzare i colloqui individuali con i docenti, secondo il calendario o previo appuntamento. L'insegnante coordinatore consegna la scheda ai rappresentanti dei genitori e degli studenti almeno 5 giorni prima della riunione del Consiglio in cui illustra il documento. Nei giorni successivi lo espone a tutti gli studenti. Nelle riunioni di metà quadrimestre i docenti verificano il grado di avanzamento ed eventualmente modificano e integrano la programmazione, dandone comunicazione ai rappresentanti. Ogni docente, nell'ambito del patto formativo, entro il 15 novembre, illustra la propria programmazione didattico disciplinare alla classe, in cui esprime e motiva il progetto didattico ed esplicita gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione, in modo da responsabilizzare alla partecipazione attiva e favorire l'autovalutazione. Tale attività viene annotata sul registro personale e di classe. Il Consiglio di classe individua gli studenti particolarmente impegnati in attività artistico-musicali o sportive a livello di eccellenza per i quali istituisce un patto formativo individualizzato, che permetta di contemperare tali attività con gli impegni scolastici. 33 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 CONTRATTO FORMATIVO di inizio anno scolastico I docenti della classe _ _ _ _ _ _ _ dell’I.P.S.I.A. G.Ceconi, rappresentati dal prof. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ coordinatore della classe, si impegnano a: • • • • • • • • • • • • • • • precisare le finalità e gli obiettivi delle materie che insegnano; rendere noto il percorso, attraverso i moduli didattici, che intendono svolgere durante l'anno scolastico; esplicitare il metodo di lavoro (lezione frontale, metodo problematico, induttivo, ecc...) e gli strumenti che intendono utilizzare (libri di testo, appunti, fotocopie, ...); utilizzare il libro di testo come riferimento per le conoscenze che verranno comunque esplicitate in classe; favorire la socializzazione e l'integrazione di tutti gli alunni nel gruppo classe; utilizzare tutti gli strumenti utili per un approfondimento degli argomenti svolti in classe e per sviluppare l'interesse degli studenti (audiovisivi, laboratori, palestre, uscite didattiche, computer, internet, ecc...); chiarire il numero delle verifiche scritte e orali, e quali sono i criteri di valutazione delle prove con particolare riferimento al livello considerato sufficiente; rispettare i diritti e gli interessi degli studenti, senza mai cadere nell'offesa; ripetere nel corso della spiegazione o della correzione degli esercizi, i concetti che risultano poco chiari; comunicare i voti delle prove scritte ed orali facendoli trascrivere sul libretto personale; consegnare le verifiche scritte entro i tempi più brevi possibili giorni (max. 15 giorni); agire secondo criteri di obiettività ed equità; controllare e correggere i compiti svolti a casa e comunicarne l’esito agli studenti; comunicare tempestivamente alla famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente, frequenza irregolare e sanzioni disciplinari, utilizzando il libretto personale, la corrispondenza postale ed il telefono; attivare tempestivamente attività di sostegno e recupero disciplinare; Lo studente Il/La sottoscritto/a, _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ studente/ssa della classe _ _ _ _ _ mi impegno a: • rispettare gli orari scolastici di entrata e uscita dalla classe; • rispettare gli insegnanti, il personale non docente ed i compagni di classe, senza mai cadere nell'offesa; • rispettare le regole di comportamento stabilite ad inizio anno scolastico e nel regolamento di istituto; • portare sempre a scuola il libretto personale e mantenerlo in buone condizioni; • portare a scuola i libri e tutto l’occorrente necessario per seguire con profitto lo lezioni; • seguire con attenzione le lezioni prendendo appunti e trascrivendo sul quaderno gli esercizi svolti in classe; • svolgere in modo adeguato il lavoro a casa, studiando le lezioni, facendo le esercitazioni richieste e consegnandole puntualmente; • in caso di assenza, operare attivamente per essere al corrente degli argomenti svolti e dei compiti assegnatI; • non studiare in classe discipline diverse da quella che si sta affrontando in quell'ora; • rispettare in tutti gli ambiti scolastici (edifici, cortile e parcheggio) l’assoluto divieto di fumare e di assumere di bevande alcoliche; • spegnere il telefono cellulare durante tutte le attività didattiche; I genitori sigg. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ si impegnano a: • • collaborare attivamente con i docenti nella condivisione di una comune azione educativa e formativa seguire la situazione didattico - disciplinare dei figli: controllando quotidianamente il libretto personale dello studente per verificare le assenze, prendere visione dei voti e di eventuali comunicazioni dei docenti; 34 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 comunicando tempestivamente agli insegnanti eventuali situazioni che ostacolano il regolare andamento scolastico dei figli; partecipando alle riunioni collegiali (assemblee e consigli di classe aperti); utilizzando i colloqui individuali con i docenti, secondo il calendario o previo appuntamento. La parte sottostante deve essere firmata e riconsegnata tempestivamente al Docente Coordinatore di classe. .................................................................................................................................................................................................. Con le firme di seguito apposte si dichiara di accettare il CONTRATTO FORMATIVO dell’IPSIA Ceconi per l’anno scolastico in corso, relativo allo/a studente/ssa ................................. della classe ......................... DATA ……………………...... Il Docente Coordinatore di Classe Lo Studente 35 di 62 I Genitori Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 3. CRITERI GENERALI PER LA RILEVAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo (comma 3 art 1 DPR 122/09) Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa (comma 5 art 1 DPR 122/09) Al fine di rendere omogeneo il processo di apprendimento e valutazione il collegio docenti assegna ai dipartimenti per matterie/ambiti i seguenti compiti e competenze: Compiti dei dipartimenti Promuovono l’innovazione didattica, degli obiettivi formativi e cognitivi della disciplina per anno di corso e per indirizzo; Promuovono lo scambio fra docenti, mirante all’aggiornamento disciplinare e alla progettazione interdisciplinare; Promuovono verifiche comuni per classi parallele; Promuovono iniziative di integrazione e arricchimento dell’offerta formativa; Promuovono l’accoglienza dei nuovi docenti; Coordinano l’analisi di nuove proposte di libri di testo; Segnalano ai colleghi della disciplina le iniziative più urgenti e significative relative ad attività di formazione e aggiornamento per i docenti. Propongono ai direttori dei laboratori le proposte di acquisto Competenze dei dipartimenti Stabilire i curricoli in verticale; Stabilire i prerequisiti delle materie affini ai fini dei propri curricoli; Garantire l’omogeneità dei contenuti proposti e l’equità della valutazione attraverso il monitoraggio periodico degli apprendimenti. A tal fine sono predisposte, con periodicità bimestrale, verifiche unitarie, da assegnare alle diverse classi, sui temi fondamentali dei programmi di studio stabiliti dal dipartimento. Le prove, corrette dai docenti titolari della materia, sono consegnate al coordinatore di dipartimento per l’elaborazione dei dati. La programmazione di ogni singolo docente prevede delle prove di verifica intese come strumenti di controllo del grado di apprendimento degli alunni e dell'efficacia delle metodologie usate dai docenti. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico dovranno essere condotte con frequenza e tempestività, al termine dei processi didattici temporalmente definiti, per poter servire da rinforzo, supporto e correzione al processo d'apprendimento e potranno essere di tipo: 1) soggettivo (di tipo tradizionale, come il tema) 2) oggettivo (strutturate) - vero o falso; - a risposta multipla (scelta multipla); - di completamento; - di corrispondenza. Tali prove devono essere somministrate in numero adeguato e sufficiente per poter esprimere, da parte del docente, un giudizio compiuto ed inequivocabile. La scala di valutazione è utilizzata per esprimere il giudizio sul profitto dell'alunno ed il voto 36 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 equivale alla misurazione del risultato. I giudizi finali non saranno quindi il risultato della media aritmetica dei voti in itinere e dovranno anche essere integrati da una valutazione (globale) del discente, tenendo conto dell'interesse/impegno e della partecipazione. Nell’impegno va considerata anche la partecipazione ad attività extra-scolastiche di volontariato, ad attività sportive o ad altre attività che i Consigli di Classe ritengono formative del “cittadino”. La valutazione periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attività alternative all'insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno (comma 1 art. 4 DPR 122/09). La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico (comma 3 art. 4 DPR 122/09). Nella valutazione finale degli alunni, sarà considerato prioritario il possesso delle competenze e delle abilità proprie del profilo professionale. Per la valutazione dei moduli professionalizzanti, si prendono in considerazione le schede di valutazione degli alunni compilate dagli esperti esterni e dalle aziende ove si svolgono gli stage; i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati. Sono ammessi alla classe successiva gli alunni che in sede di scrutinio finale conseguono un voto di comportamento non inferiore a sei decimi ed una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. (comma 5 art. 4 DPR 122/09). Nello scrutinio finale il consiglio di classe sospende il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più discipline, senza riportare immediatamente un giudizio di non promozione. A conclusione dello scrutinio, l'esito relativo a tutte le discipline è comunicato alle famiglie. A conclusione degli interventi didattici programmati per il recupero delle carenze rilevate, il consiglio di classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale, previo accertamento del recupero delle carenze formative da effettuarsi entro la fine del medesimo anno scolastico e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, procede alla verifica dei risultati conseguiti dall'alunno e alla formulazione del giudizio finale che, in caso di esito positivo, comporta l'ammissione alla frequenza della classe successiva e l'attribuzione del credito scolastico. . (comma 6 art. 4 DPR 122/09) Certificazione delle competenze (Si riportano di seguito le definizioni presenti nel DM 139/07) • • • “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. “Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. 37 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 N° Valutazioni e voto Del tutto insufficiente 1 Voti in decimi 1-2 Gravemente insufficiente 2 Voti in decimi 3-4 Insufficiente 3 Voto in decimi 5 Sufficiente 4 Voto in decimi 6 Discreto 5 Voto in decimi 7 Buono 6 Voto in decimi 8 Avanzato 7 Voto in decimi 9-10 Conoscenze Abilità Competenze Nulle Nulle Non raggiunte Non sa esporre e strutturare il discorso in modo logico e Non raggiunte: ha compreso solo alcuni coerente; non riesce ad Manca di concetti ed è solo occasionalmente in individuare le richieste e conoscenze grado di applicare procedure e regole in rispondere in modo pertinente. fondamentali. situazioni di studio e sviluppo Non sa utilizzare in modo professionale/personale. adeguato la strumentazione in uso. Non raggiunte: esprime solo Conosce in Riesce ad utilizzare solo in parte maniera le informazioni ed i contenuti parzialmente i concetti ed in modo non superficiale le essenziali che esprime in modo sempre adeguato; sa mettere in pratica informazioni e la spesso impreciso regole ed applicazioni solo con guida in terminologia di Ridotte appaiono le capacità situazioni di studio e sviluppo base. operative. professionale/personale. Sa utilizzare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire Riesce ad utilizzare i contenuti l’interazione comunicativa verbale in vari Conosce e essenziali, che espone ed contesti; sa individuare alcune strategie comprende le applica con qualche incertezza. appropriate per la soluzione di problemi; informazioni, le Riesce a formulare valutazioni dimostra una sufficiente padronanza regole e la corrette, ma parziali. d’uso di strumenti, di procedure, di terminologia Sa adottare semplici progetti per processi, in situazioni di studio e sviluppo specifica in modo la risoluzione di problemi pratici professionale / personale. essenziale. Gli standard minimi delle abilità Le varie competenze programmate specifiche risultano acquisiti. sono manifestate con relativa autonomia, in forma essenziale. Esprime con chiarezza ed Sa elaborare i concetti acquisiti Conosce e adeguata proprietà lessicale le mettendoli in relazione con una discreta comprende le informazioni, le proprie valutazioni, utilizzando le sicurezza; sa ricercare le soluzioni informazioni più opportune; funzionali delle varie fasi del lavoro. regole e la Le varie competenze programmate terminologia dimostra processi adeguati di sono manifestate con discreta specifica in modo applicazione in contesti noti e, se autonomia. completo. guidato, anche in quelli nuovi. Sa individuare ed elaborare i concetti, i procedimenti, i problemi proposti, grazie a Riesce a collegare in modo processi adeguati di trasferimento di autonomo argomenti diversi, Conosce i competenze e procedure in situazioni contenuti culturali rilevando buone capacità di simili e variate in modo analisi e di sintesi. Le varie competenze programmate completo e Dimostra di avere una piena sono manifestate con buona puntuale. acquisizione delle abilità autonomia e con consapevolezza e specifiche. padronanza delle conoscenze e abilità connesse. Riesce ad operare analisi approfondite e Riesce a collegare argomenti sa collegare logicamente le varie diversi, cogliendo analogie e conoscenze, sapendo riorganizzare Conosce i differenze in modo logico e adeguatamente quanto appreso. contenuti culturali Le varie competenze programmate sistematico anche in ambiti in modo rigoroso sono manifestate con completa disciplinari diversi. Sa apportare e approfondito. valutazioni e contributi personali autonomia e con consapevolezza e padronanza delle conoscenze e abilità significativi. connesse. 38 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 4. CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO La valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado si propone di favorire l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Il voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale è decisa dal consiglio di classe nei confronti dell'alunno cui sia stata precedentemente erogata una sanzione disciplinare dovuta a comportamenti che violano i doveri nei seguenti ambiti: • Frequenza regolare ed impegno nello studio ("Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio” comma 1 art 3 DPR 249/98); • Comportamento rispettoso (“Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi” comma 2 art 3 DPR 249/98); • Atteggiamento responsabile (“Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola” comma 5 art 3 DPR 249/98); L’allontanamento dello studente può essere disposto in seguito a comportamenti che rappresentino un pericolo per l’incolumità delle persone in base al DPR 249/98, integrato con il DPR 235/07: “9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumita' delle persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata dell'allontanamento e' commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma 8. 9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l'anno scolastico, la sanzione e' costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico. “ Il voto di condotta può essere attribuito anche se non sono presenti tutti i seguenti indicatori ed in particolare in relazione alla gravità dei fatti. 39 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL VOTO IN CONDOTTA Comportamento Rispetto del Regolamento di Istituto, del materiale scolastico e delle strutture Frequenza e puntualità Note disciplinari Voto MATURO PER RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONE. SCRUPOLOSO ASSIDUA NESSUNA 10 COMPORTAMENTO IRREPRENSIBILE PER RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONE SCRUPOLOSO ASSIDUA NESSUNA 9 COMPORTAMENTO CORRETTO PER RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONE SOSTANZIALE REGOLARE NESSUNA 8 COMPORTAMENTO ACCETTABILE PER RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONE SOSTANZIALE INON SEMPRE REGOLARE con alcune assenze strategiche SPORADICHE ammonizioni verbali e/o scritte non superiori a due nell’arco del quadrimestre 7 COMPORTAMENTO INCOSTANTE PER RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONE SALTUARIE VIOLAZIONI IRREGOLARE Con assidue assenze strategiche in una o più materie RIPETUTE MA NON GRAVI 6 COMPORTAMENTO SPESSO SCORRETTO PER RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONE VIOLAZIONE/ VIOLAZIONI GRAVI IRREGOLARE Con assenze strategiche in più materie GRAVI 5 40 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 5. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DEI CORSI DI RECUPERO E SCRUTINI Il Collegio Docenti ha definito i seguenti modelli didattici e organizzativi degli interventi di recupero e sostegno : - INDIVIDUAZIONE DELLE DISCIPLINE (AREE) Le discipline (aree) sono individuate in conformità alle esigenze manifestate dai docenti delle discipline nei C.C.. - MODALITA’ ORGANIZZATIVE: 1. Tempi: sono individuati secondo le esigenze segnalate per il sostegno/recupero dai docenti, ma con priorità per il recupero immediatamente dopo le valutazioni intermedie e finali (I e II Quadrimestre); 2. durata: la ripartizione delle ore a disposizione avviene per 2/3 durante il periodo delle lezioni ed 1/3 per il recupero dopo la sospensione dal giudizio degli scrutini finali; 3. Organizzazione attività: Il sostegno e recupero può prevedere, in base alla necessità manifestata dai docenti, il potenziamento in itinere con appositi moduli all’interno dell’orario delle discipline, e percorsi in aggiunta all’orario curricolare. L’assegnazione di studio individuale finalizzato al recupero delle lacune costituisce anch’esso uno strumento didattico di intervento; 4. forme di verifica: le verifiche, in base all’art. 5 OM 92/07 saranno attuate in relazione alla natura delle materie, prevedendo verifiche scritte o crittografiche e/o orali come da programmi ministeriali. La documentazione delle verifiche prevede il relativo verbale dello svolgimento della prova; 5. Numero interventi: in base alle risorse disponibili, ad ogni C.C. viene assegnato il monte ore disponibile che il Consiglio ripartisce secondo le esigenze; 6. Criteri di composizione dei gruppi di studenti destinatari degli interventi di sostegno e recupero: • Gruppi di una classe; • Classi aperte; • Per motivate esigenze di recupero non si individua un numero minimo per la formazione del gruppo, ma per motivi organizzativi e di ottimizzazione dell’uso delle risorse , viene individuato come ottimale il gruppo composto da 15 studenti, anche provenienti da classi parallele. Il gruppo massimo può consistere nell’intero gruppo classe ed oltre, secondo le indicazioni del docente del corso. 7. Criteri di assegnazione dei docenti ai corsi: in ordine di priorità, docenti titolari della disciplina nella classe; docenti titolari della disciplina nella scuola; esterni 8. Criteri da usare nello svolgimento degli scrutini art. 4 OM 92/07: per gli studenti che presentino insufficienze in una o più discipline il C.C. predispone interventi di recupero secondo i criteri stabiliti al punto “organizzazione delle attività” tenendo anche conto della possibilità degli studenti di raggiungere autonomamente gli obiettivi formativi stabiliti dai docenti; 9. Criteri per lo svolgimento dello scrutinio finale art. 6 OM 92/07: • Al fine di assicurare omogeneità nelle procedure e nelle decisioni dei singoli C.C., fatta salva la competenza e l’autonomia di valutazione dei singoli C.C., il C.D. stabilisce i seguenti criteri di svolgimento degli scrutini intermedi; • Gli allievi che presentano gravi e numerose insufficienze non sono ammessi alla classe successiva; • Negli altri casi il C.C. procede alla valutazione delle possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico mediante lo studio svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi corsi di recupero. In tale caso il C.C. rinvia la formulazione del giudizio finale. 41 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Gli scrutini finali vengono svolti, compatibilmente con le possibilità organizzative, entro il 31 agosto (termine dell’anno scolastico). 6. CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI CREDITI SCOLASTICI Il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, ai sensi delle vigenti disposizioni, procede all'attribuzione del credito scolastico ad ogni candidato sulla base delle seguenti tabelle (allegate al DM 99 del 16/12/2009 che sostituiscono le tabelle allegate al DM n. 42/2007) e della nota in calce alla medesima. In considerazione dell'incidenza che hanno le votazioni assegnate per le singole discipline sul punteggio da attribuire quale credito scolastico e, di conseguenza, sul voto finale, i docenti, ai fini dell'attribuzione dei voti sia in corso d'anno sia nello scrutinio finale, utilizzano l'intera scala decimale di valutazione. TABELLA A (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) CREDITO SCOLASTICO- Candidati interni Media dei voti Credito scolastico (Punti) I anno II anno III anno M=6 3-4 3-4 4-5 6<M≤7 4-5 4-5 5-6 7<M≤8 5-6 5-6 6-7 8<M≤9 6-7 6-7 7-8 9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti. Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5). TABELLA B (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) CREDITO SCOLASTICO- Candidati esterni- Esami di idoneità Media dei voti inseguiti in esami di idoneità Credito scolastico (Punti) M=6 3 6<M≤7 4-5 7<M≤8 5-6 8<M≤9 6-7 9 < M ≤ 10 7-8 42 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti agli esami di idoneità (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 in caso di esami di idoneità relativi a 2 anni di corso in un unica sessione. Esso va espresso in numero intero. Per quanto concerne l'ultimo anno il punteggio è attribuito nella misura ottenuta per il penultimo anno. TABELLA C (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) CREDITO SCOLASTICO- Candidati esterni- Prove preliminari Media dei voti delle prove preliminari Credito scolastico (Punti) M=6 3 6<M≤7 4-5 7<M≤8 5-6 8<M≤9 6-7 9 < M ≤ 10 7-8 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti nelle prove preliminari (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 o per 3 in caso di prove preliminari relative, rispettivamente, a 2 o a 3 anni di corso. Esso va espresso in numero intero. CREDITO FORMATIVO Ai sensi dell’art. 12, c. 1 del Regolamento (recante disciplina degli Esami di Stato) si definisce credito formativo ogni qualificata esperienza, documentata, dalla quale derivino competenze coerenti con il tipo di corso. Le esperienze che danno luogo all’acquisizione dei crediti formativi “sono acquisite, al di fuori della scuola di appartenenza, in ambiti e settori della società civile, legati alla formazione della persona ed alla crescita umana, civile e culturale, quali quelli relativi alle attività culturali, artistiche e ricreative, alla formazione professionale, al lavoro, all’ambiente, al volontariato, alla solidarietà, alla cooperazione, allo sport. Per i candidati esterni si tiene conto anche del possesso di altri titoli conseguiti al termine di corsi di studio di livello pari o superiore (D.M. n.49 del 24.02.2000, art.1, c.3). CRITERI DI VALUTAZIONE DEI CREDITI FORMATIVI I criteri di valutazione delle esperienze citate devono essere conformi a quanto previsto dall’art. 12 del DPR 23.7.1998, n.323, tenuto conto della rilevanza qualitativa delle esperienze, anche riguardo a quelle relative alla formazione personale, civile e sociale dei candidati. I Consigli di classe procedono alla valutazione dei crediti formativi dei candidati interni, sulla base di indicazioni e parametri preventivamente individuati dal collegio docenti al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni dei consigli di classe medesimi e in relazione agli obiettivi formativi ed educativi propri dell’indirizzo di studi e dei corsi interessati. Per i candidati esterni la valutazione dei crediti formativi è effettuata dalle commissioni esaminatrici. DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALL’ESPERIENZA La documentazione relativa all’esperienza che dà luogo ai crediti formativi deve comprendere in ogni caso una attestazione proveniente da enti, associazione, istituzioni presso i quali il candidato ha realizzato l’esperienza. L’attestazione deve contenere una sintetica descrizione dell’esperienza stessa, che consenta all’organo che dovrà valutarla di individuarne l’importanza, l’ampiezza e l’esito. Possono essere autocertificate le attività complementari all’attività didattica (partecipazione a gare nazionali per alunni che hanno conseguito il diploma di qualifica, scambi culturali ed altro) che non danno luogo a credito formativo, ma che ai sensi del secondo comma del Regolamento rientrano nella valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta al 43 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 termine dell’anno scolastico. CLASSI TERZE, QUARTE E QUINTE Termine di presentazione: La documentazione relativa ai crediti formativi deve essere consegnata presso la segreteria didattica entro il 5 maggio per consentire l’esame e la valutazione da parte degli organi competenti. VALUTAZIONE CREDITO FORMATIVO DOCUMENTATO ATTIVITA’ LAVORO/STAGE DIDATTICO – CULTURALI SPORTIVE ARTISTICHE VOLONTARIATO/SOLIDARIETA’ TIPOLOGIA PERIODI SUPERIORI AI 15 GG. CORSI DI LINGUA STRANIERA CORSI DI FORMAZIONE DI VARIO TIPO ( es. ECDL – Bearzi ) PREMI E RICONOSCIMENTI IN CONCORSI VARI ATTIVITA’ SPORTIVA A LIVELLO AGONISTICO ALLENATORE - ARBITRO TEATRO DANZA MUSICA – CONSERVATORIO PITTURA IN AMBITO PARROCCHIALE O SOCIALE DONATORI DI SANGUE IN AMBITO AMBIENTALE Esame di stato La legge n.1 dell’11-1-07 introduce nuove disposizioni riguardanti l'esame di Stato, a partire all’a.s. 2006/07, tra le quali c'è l'introduzione del giudizio di ammissione. A partire dall'a.s. 2009/10, potranno sostenere l'esame gli studenti dell'ultimo anno che nello scrutinio finale abbiano riportato una valutazione positiva in tutte le discipline, Le commissioni d'esame sono costituite da un presidente esterno e da commissari che per il 50% sono docenti interni, e per il rimanente 50% sono esterni. La designazione dei commissari interni, il cui numero deve essere pari a quello degli esterni, è effettuata dal Consiglio di classe, tra i docenti titolari dell’insegnamento delle materie non affidate ai commissari esterni. In sede di designazione, i Consigli di classe devono tener conto dell’esigenza di assicurare un’equa e ponderata ripartizione delle materie oggetto di studio dell’ultimo anno, cercando di favorire, per quanto possibile, l’accertamento della conoscenza della lingua straniera studiata durante l’anno. L’esame di Stato comprende tre prove scritte ed un colloquio. • La prima prova scritta è intesa ad accertare la padronanza della lingua italiana, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato; essa consiste nella produzione di uno scritto scelto dal candidato tra più proposte di varie tipologie tradizionali e non, individuate annualmente dal Ministero della Pubblica Istruzione • La seconda prova scritta è intesa ad accertare le conoscenze specifiche del candidato ed ha per oggetto una delle materie caratterizzanti il corso di studio. Al candidato è data facoltà di scegliere tra più proposte. • La terza prova, a carattere pluridisciplinare, verte sulle materie dell’ultimo anno di corso e consiste nella trattazione sintetica di argomenti, nella risposta a quesiti singoli o multipli ovvero nella soluzione di problemi o di casi pratici e professionali o nello sviluppo di progetti. Tale ultima prova e` strutturata in modo da consentire, di norma, anche l’accertamento della 44 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 • conoscenza di una lingua straniera. Il colloquio si svolge su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dell’ultimo anno di corso. Il colloquio tende ad accertare la padronanza della lingua, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle nell’argomentazione, e di discutere ed approfondire sotto vari profili i diversi argomenti. A conclusione dell’esame di Stato è assegnato a ciascun candidato un voto finale complessivo in centesimi, che e` il risultato della somma dei punti attribuiti dalla commissione d’esame alle prove scritte e al colloquio e dei punti per il credito scolastico acquisito da ciascun candidato. La commissione d’esame dispone di 45 punti per la valutazione delle prove scritte, ripartiti in uguale misura tra le tre prove (ognuna delle prove è giudicata sufficiente se consegue almeno10 punti) e di 30 per la valutazione del colloquio (il colloquio è giudicato sufficiente se consegue almeno 22 punti). Ciascun candidato può far valere un credito scolastico massimo di 25 punti. quale credito per l'andamento degli studi e per le esperienze formative e culturali maturate fuori della scuola ( Tabella A prevista dall'art. 11, comma 2 del D.P.R. n. 323) I nuovi punteggi di credito scolastico, di cui al D.M. n.42 del 22/5/ 07, si applicano a decorrere dall’anno scolastico 2006/2007 nei confronti degli studenti frequentanti il terzultimo anno. Per gli Istituti professionali si provvede all'attribuzione del credito scolastico, per il primo dei tre anni, in sede, rispettivamente, di esame di qualifica e di licenza. Il credito formativo deriva dall’acquisizione di esperienze verificatesi al di fuori della scuola di appartenenza, in ambiti legati alla formazione della persona, al volontariato, alla solidarietà, allo sport. Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame e` di 60/100. Fermo restando il punteggio massimo di 100, la commissione di esame può motivatamente integrare il punteggio (Bonus) fino ad un massimo di 5 punti ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 15 punti e un risultato complessivo della prova di esame pari almeno a 70 punti. A coloro che conseguono il punteggio massimo di 100 punti senza fruire della predetta integrazione può essere attribuita la lode dalla commissione. Gli esami degli alunni con disabilità sono disciplinati in coerenza con la legge 5 febbraio 1992, n. 104. Per gli alunni ammalati o assenti dagli esami per cause specificamente individuate sono previste una sessione suppletiva d’esame e, in casi eccezionali, particolari modalità di svolgimento degli stessi. 7. ESAMI INTEGRATIVI Definizione esami integrativi: OM 90/2001 – passaggio da un corso di studi ad un altro (es. da terza liceo scientifico a terza IPSIA.) Si integrano le materie non presenti in prima e seconda nella scuola di origine ma presenti nella scuola di destinazione. Ai fini di una corretta informazione all'utenza si riporta di seguito uno stralcio dell'art. 24 dell'OM 90/2001: 1. Gli alunni ed i candidati promossi in sede di scrutinio finale o di esami di idoneità a classi di istituti di istruzione secondaria superiore possono sostenere, in un'apposita sessione speciale e con le modalità di cui ai precedenti articoli, esami integrativi per classi corrispondenti di scuola di diverso ordine, tipo o indirizzo su materie o parti di materie non comprese nei programmi del corso di studio di provenienza. Detta sessione deve avere termine prima dell'inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo. 2. Gli alunni che non hanno conseguito la promozione o l'idoneità alle classi suindicate possono sostenere in scuole di diverso ordine, tipo o indirizzo, esami integrativi soltanto per classe corrispondente a quella frequentata con esito negativo; analogamente i 45 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 candidati esterni che non hanno conseguito l'idoneità possono sostenere gli esami integrativi soltanto per classe corrispondente a quella cui dà accesso il titolo di studio posseduto. 3. A norma dell’art.5 del decreto del Presidente della Repubblica n.323/1999, gli alunni promossi al termine del primo anno, che chiedono di essere iscritti alla seconda classe di altro indirizzo di studi, non sostengono le prove integrative di cui all’art.192 del decreto legislativo n.297/1994. L’iscrizione a tale classe avviene previo colloquio presso la scuola ricevente, diretto ad accertare gli eventuali debiti formativi, da colmarsi mediante specifici interventi da realizzarsi all’inizio dell’anno scolastico successivo. 4. L'ammissione agli esami integrativi previsti dai precedenti commi primo e secondo, per la frequenza di classi di istituto professionale, è limitata ai corsi di qualifica e prescinde dal requisito dell’attività lavorativa. …. Omissis…. 5. I candidati in possesso di diploma di qualifica o di promozione a una classe intermedia di un corso di qualifica possono proseguire gli studi in altro corso di qualifica, previ esami integrativi su materie o parti di materie non seguite nel corso di provenienza. 8. ESAMI DI IDONEITÀ Ai fini di una corretta informazione all'utenza si riporta di seguito uno stralcio degli artt. 19 e 21 dell'OM 90/2001 Le domande di ammissione agli esami di idoneità debbono essere state presentate ai competenti dirigenti scolastici entro la data indicata dalla Circolare Ministeriale sulle iscrizioni. I candidati esterni, in possesso di licenza di scuola media, sostengono le prove d’esame sui programmi integrali delle classi precedenti quella alla quale aspirano. I candidati in possesso del diploma di maturità, di abilitazione di scuola magistrale o di qualifica professionale, ovvero di idoneità o promozione ad una classe precedente l’ultima o ammissione alla frequenza alla classe terminale sostengono le prove di esame (scritte, grafiche, scritto-grafiche, orali e pratiche) sui programmi delle classi precedenti quella alla quale aspirano, limitatamente alle materie o parti di materie non comprese nei programmi della scuola di provenienza. 1. I candidati esterni, ivi compresi i candidati ventitreenni, devono documentare di avere espletato attività di lavoro o di aver frequentato un corso di formazione professionale nell’ambito dei corsi autorizzati dalla Regione coerenti, per durata e contenuto, con quelle previste dall’ordinamento del corso di qualifica, al quale chiedono di accedere tramite l’esame di idoneità 2. Per l'ammissione agli esami di idoneità a classi intermedie e terminali delle sezioni di qualifica per ottici ed odontotecnici, gli interessati, oltre ai requisiti del possesso della licenza media con l'intervallo d'obbligo ovvero il compimento del 18° anno di età entro la data di inizio degli esami, devono documentare di avere acquisito esperienze lavorative nel settore attinente alla relativa arte ausiliaria. Tale attività, sia che di tipo subordinato, che di altra natura, deve essere tale che possa considerarsi sostitutiva, per durata e contenuti, della formazione pratica che gli alunni interni ricevono attraverso le esercitazioni svolte durante il corso di studi, tenuto conto anche degli obiettivi didattici propri delle discipline interessate. La documentazione dell'attività lavorativa, se subordinata, deve risultare da certificazioni rilasciate da officine o negozi autorizzati gestiti da personale fornito di diploma di arte ausiliaria sanitaria, secondo lo schema di dichiarazione del datore di lavoro allegato alla presente ordinanza e, se di altra natura, da certificazione idonea a comprovare i requisiti prima indicati dell'attività lavorativa. 3. Agli esami di idoneità alla quinta classe dei corsi post-qualifica sono ammessi coloro che siano in possesso del diploma di qualifica richiesto per l'iscrizione al corso postqualifica prescelto, conseguito da un numero di anni almeno uguale a quello necessario per accedere, per normale frequenza, alla classe cui i candidati aspirano. I candidati che abbiano compiuto, nel giorno precedente quello di inizio delle prove scritte, il 18 anno di età sono dispensati dall'obbligo dell'intervallo, fermo restando il requisito del 46 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 possesso del diploma di qualifica richiesto per l’iscrizione al corso post-qualifica prescelto. Detti candidati, devono, altresì, documentare di avere svolto attività lavorativa coerente con l’area di professionalizzazione svolta dalla scuola o di aver frequentato un corso di formazione regionale coerente con tale area. L’attività di formazione o lavorativa è riferita allo specifico indirizzo dell’istituto; in particolare, l’attività lavorativa deve consistere in una attività caratterizzata da contenuti non meramente esecutivi. Gli esami in parola possono essere sostenuti esclusivamente negli istituti presso i quali siano stati istituiti corsi post qualifica dello stesso tipo prescelto dal candidato. Si prescinde dal requisito dell’attività di formazione o lavorativa per i candidati agli esami nei corsi post qualifica ad esaurimento. Composizione delle commissioni per esami integrativi, idoneità, passaggi dalla prima alla seconda di diversi corsi di studio: Le commissioni, presiedute dal dirigente, per integrativi e passaggi dalla prima alla seconda sono composte dai docenti delle materie soggette ad integrazione della classe a cui il soggetto aspira + un docente della classe inferiore. Per gli esami di idoneità la commissione è formata dall’intero consiglio di classe a cui il candidato aspira integrato dai docenti delle materie delle classi precedenti non presenti nel predetto consiglio. Non partecipa il docente di religione. SCELTE ORGANIZZATIVE 1. RUOLO E FUNZIONE DEGLI ORGANI COLLEGIALI All’interno della normativa vigente il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto hanno deliberato, ognuno in ordine a quanto ad essi compete, i ruoli e le funzioni degli organi collegiali in rapporto alle necessità derivanti da un lavoro impostato sugli schemi di programmazione. CONSIGLIO DI ISTITUTO E’ la sede in cui avviene il confronto e la sintesi tra le diverse componenti della scuola, con funzioni di indirizzo generale. E’ presieduto da uno dei quattro genitori eletti; elegge al proprio interno i membri di giunta in rappresentanza delle varie componenti (genitori, alunni, docenti, amministrativi-A.T.A.). Elabora e adotta gli indirizzi generali e determina forme di autofinanziamento. Dispone in ordine all’impiego dei mezzi finanziari. Ha potere deliberante per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita della scuola, fatte salve le prerogative del Collegio dei Docenti e dei Consigli di Classe; adotta il regolamento interno; acquisisce le attrezzature tecnico scientifiche, adotta il calendario scolastico; fissa i criteri generali della programmazione educativa e delle attività parascolastiche, interscolastiche ed extrascolastiche; indica i criteri generali per la formazione delle classi e per la assegnazione dei docenti; delibera, sentito il collegio docenti per l’aspetto didattico, sulle iniziative dirette all’educazione alla salute ed alla prevenzione delle tossicodipendenze (T.U. 1994/art.10). Approva il POF, elaborato e formulato dal Collegio dei Docenti; è corresponsabile della sua attuazione con la propria attività istituzionale; esprime i criteri relativi all’attività di orientamento, formazione integrata, corsi di recupero e interventi di sostegno (DPCM 7.6.1995, artt. 1 e 5). Sulla base delle proposte del Collegio dei Docenti definisce le modalità ed i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, definisce il piano finanziario per la realizzazione del progetto di istituto, in particolare del fondo di istituto per il miglioramento dell’offerta formativa e per le prestazioni aggiuntive (CCNL, artt. 39,42,43,71,72). 47 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 COLLEGIO DEI DOCENTI Il collegio dei docenti definisce ed approva il piano dell'offerta formativa dell'istituzione scolastica e ne cura la verifica. Definisce inoltre: a) i profili didattici delle iniziative, dei progetti e degli accordi ai quali l'istituzione scolastica intende aderire o che intenda promuovere; b) la proposta di regolamento dell'istituzione scolastica per le parti relative ai profili didattici, alle sue articolazioni e agli organi cui compete la programmazione didattica; c) ogni altro provvedimento connesso con l'esercizio dell'autonomia didattica. Formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto. Delibera, ai fini della valutazione degli alunni e unitamente per tutte le classi, la suddivisione dell'anno scolastico in due o tre periodi. Valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell'attività scolastica. Provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal consiglio di circolo o di istituto, alla scelta dei sussidi didattici. Promuove iniziative di aggiornamento dei docenti del circolo o dell'istituto. Le commissioni Le commissioni sono articolazioni del Collegio dei docenti, istituite da questo nell'esercizio dei propri poteri di auto organizzazione, al fine di esaminare ed approfondire gli specifici argomenti ad ognuna attribuiti, formulando proposte da sottoporre alla delibera del Collegio. Tali commissioni vengono formate allorquando se ne ravveda la necessità e permangono in carica per il tempo occorrente all’assolvimento del loro compito. CONSIGLIO DI CLASSE • Rileva la situazione di partenza della classe; • Individua le strategie metodologiche relative alle attività di recupero, potenziamento e sostegno in base alla situazione di partenza e alle potenzialità di ogni alunno; • Decide ed organizza, in concerto con gli altri consigli di classe, i percorsi flessibili da attivare (classi parallele, classi aperte, gruppi di livello); • Elabora progetti didattici pluri e/o interdisciplinari che possono coinvolgere anche più classi. • Valuta l’apprendimento. 2. PARTECIPAZIONE E CORRESPONSABILITÀ DI GENITORI ED ALUNNI NELLA REALIZZAZIONE DEL P.O.F. La scuola considera la partecipazione degli utenti (studenti-genitori) come fattore organico del processo di innovazione messo in atto. Si sono così messi in atto forme e modi delle partecipazione in grado di sollecitare e favorire, da un lato, lo scambio di informazioni e conoscenze tra i diretti protagonisti del processo didattico educativo (docenti/studenti), dall’altro, di consentire alle diverse componenti di esplicitare autonomamente le proprie opinioni ed esigenze. A tal proposito, per un maggior coinvolgimento delle famiglie al processo formativo, sarà data, a cura della scuola, comunicazione dei risultati e dell’andamento scolastico dei singoli studenti nel coro di ciascun quadrimestre. Allo stato attuale la partecipazione si realizza nei seguenti modi: 48 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 CONSIGLIO DI CLASSE Secondo le modalità previste dal DPR 416, alla presenza dei soli membri di diritto. ASSEMBLEA DI CLASSE Aperta a tutti gli studenti e genitori, per informare, scambiare opinioni ed esperienze, esprimere esigenze ed assumere orientamenti circa le iniziative da intraprendere nel campo didattico educativo o parascolastico. COMITATO STUDENTESCO E’ espressione dei rappresentanti degli studenti nei consigli di classe. Si esprime operativamente nei rapporti con la Presidenza e realizza e gestisce le forme partecipative degli studenti all’interno dell’Istituto. In via generale, si riunisce per discutere degli aspetti della vita studentesca nella scuola, per predisporre i lavori delle Assemblee mensili, per avanzare proposte di iniziative e di attività, richieste o doglianze Su questioni normative riguardanti gli studenti, la presidenza convoca il Comitato per offrire informazioni e/o assumere orientamenti e pareri. Esprime il proprio regolamento COMITATO GENITORI Costituito dai genitori rappresentanti nei Consigli di Classe. Opera parallelamente al Comitato Studentesco e con analoghi obiettivi e funzioni. Famiglie ed alunni sono corresponsabili del servizio scolastico (DPCM 7 giugno 1995 punti 5.1 e 7.1). La scuola considera la partecipazione degli utenti (studenti-genitori) come fattore organico del processo di innovazione messo in atto. Si sono così messi in atto forme e modi delle partecipazione in grado di sollecitare e favorire, da un lato, lo scambio di informazioni e conoscenze tra i diretti protagonisti del processo didattico educativo (docenti/studenti), dall’altro, di consentire alle diverse componenti di esplicitare autonomamente le proprie opinioni ed esigenze. 3. RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA L'istituto ha previsto le seguenti modalità delle comunicazioni tra scuola e famiglia: Comunicazione tramite libretto personale: • votazioni delle singole prove; • segnalazioni di scarso profitto; • segnalazioni a carattere disciplinare e/o di comportamento; • assenze di docenti e relative modifiche dell’orario giornaliero; • scioperi programmati e/o assemblee sindacali; • ricevimenti docenti; Comunicazione tramite apposito documento: • segnalazione intraquadrimestrale del profitto; • segnalazione dell’avvenuto superamento del debito formativo; Comunicazione tramite colloquio: • individuale con il singolo docente; • collettivo con cadenza quadrimestrale; • con il coordinatore di classe o il DS su specifici fatti. L’orario di ricevimento settimanale o per appuntamento dei singoli insegnanti e quello generale pomeridiano sono comunicati alle famiglie tramite circolare e sono pubblicati sul sito della scuola. Il singolo docente può optare, anziché per il ricevimento settimanale, per il ricevimento per appuntamento. Ciò anche al fine di venire incontro alle esigenze delle famiglie e per ottimizzare il tempo disponibile. In quest'ultimo caso orari e date verranno concordate tra docente e famiglia tramite libretto personale. 49 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Comunicazioni della famiglia alla scuola Comunicazione tramite libretto personale relativa a: • relative assenze e/o ritardi; • relative a specifiche situazioni; • richieste di colloqui per ragioni varie; Comunicazione tramite colloquio. Secondo quanto previsto dall’art. 16 dell’OM n.90 del 21 maggio 2001, il CI ha deliberato che la eventuale comunicazione alle famiglie dell’esito negativo degli scrutini e degli esami, esclusi quelli conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore, abbia luogo con utilizzo della posta e che l’esposizione dei risultati non possa avvenire prima delle 48 ore successive all’invio della comunicazione. 4. I SERVIZI PER GLI STUDENTI Libri di testo: gli alunni del biennio iniziale ricevono dalla scuola i libri di testo in comodato versando una somma pari ad un terzo del loro valore complessivo. Alla fine del biennio possono restituire i libri e ottenere la restituzione della somma corrisposta in prima. Biblioteca: La biblioteca scolastica dispone di libri e di riviste per insegnanti ed alunni, della documentazione relativa alle attività didattiche della scuola e del materiale audiovisivo e informatico. Sono presenti circa ottomila testi di vario tipo come libri di narrativa, saggi, libri specialistici relativi alle discipline insegnate nella scuola, enciclopedie, dizionari, cd ROM, audiovisivi, materiale di produzione della scuola, riviste. La biblioteca è a disposizione degli studenti per la consultazione ed il prestito dei libri. Il locale specificatamente adibito a biblioteca è facilmente accessibile a tutti ed è privo di barriere architettoniche. 5. SERVIZI AMMINISTRATIVI ED AUSILIARI Il personale ATA, opportunamente selezionato e coinvolto, rappresenta all’interno dell’Istituto lo strumento di coordinamento di tutte le attività programmate dal P.O.F.. Dal supporto all’utenza (interna ed esterna), alla organizzazione delle attività didattiche e di progetto, ai rapporti con la Pubblica Amministrazione, con altri istituti, con gli enti locali, con la Regione, con le strutture di Formazione, con i settori industriali e culturali. Le strutture di gestione tecnica si occuperanno dell’organizzazione delle verifiche e degli interventi nell’ambito della sicurezza (L. 626/94) e del coordinamento delle squadre di intervento e soccorso, dei supporti tecnologici, delle manutenzioni, delle proposte di acquisto e del coordinamento del personale tecnico. Le strutture di gestione amministrativa con gli uffici di : protocollo, segr. Didattica, del personale e amministrazione, di contabilità e bilancio, di magazzino e inventario, di biblioteca, nel garantire il servizio secondo fattori di qualità, quali: celerità delle procedure trasparenza degli atti informatizzazione di tutti i servizi amministrativi flessibilità degli orari di sportello assicureranno l’operatività del sistema organizzativo e gestionale del Piano dell’Offerta Formativa. 50 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 SERVIZI GENERALI Supporto alle iniziative contenute nel POF anche con l’individuazione di funzioni ed attività aggiuntive • Accoglienza, sorveglianza e vigilanza sugli alunni • Accoglienza del pubblico • Sorveglianza dei locali scolastici • Pulizia dei locali, degli spazi scolastici, degli arredi e attività di carattere materiale • Utilizzo supporti audiovisivi e apparecchiature semplici • Servizi esterni • Collaborazione con i docenti I servizi generali per gli assistenti tecnici saranno: • Attività di supporto tecnico alla funzione docente • Conduzione tecnica dei laboratori • Riordino e conservazione del materiale e delle attrezzature tecniche • Supporto tecnico in ordine agli acquisti di attrezzature tecnico-scientifiche e al loro collaudo • Utilizzo di strumenti tecnici ed informatici anche complessi L’Istituto si è dotato di un Comitato Tecnico Scientifico che esercita una funzione consultiva e propositiva in ordine all'attività di programmazione e innovazione didattica dell'istituto e per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. L’ambito operativo del Comitato Tecnico Scientifico concerne in particolare le seguenti attività: • promuovere progetti nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro per elevare professionalizzazione degli studenti ed il futuro inserimento nel mondo del lavoro • collaborare alla definizione dei piani di studio allo scopo di renderli maggiormente aderenti alle esigenze del mondo del lavoro • favorire l’introduzione di tecnologie innovative nelle attività di laboratorio dell’Istituto • favorire l’aggiornamento dei docenti in campo tecnologico e professionale. 51 di 62 la Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 6. SCELTE DI AUTONOMIA DIDATTICA ED ORGANIZZATIVA Le scelte didattiche ed organizzative devono mettere in primo piano l’allievo come soggetto attivo del proprio percorso di formazione Pertanto ci si propone di: • Qualificare l’azione formativa attraverso un controllo dei processi di apprendimento, con il coinvolgimento consapevole degli studenti. • Sperimentare e consolidare strategie formative di innovazione didattica. • Rafforzare il rapporto di interazione con il territorio. • Ridurre il disagio e la dispersione attraverso progetti di accoglienza,motivazione, integrazione, attività di recupero e di potenziamento , di sostegno psicologico e di orientamento e riorientamento. • Attivare progetti che consentano agli studenti di potenziare le competenze professionali. La realizzazione di tali obiettivi si avvale anche degli strumenti, forniti dall’autonomia che permette di introdurre forme di flessibilità organizzativa (anche sul piano dell’orario) funzionali al conseguimento di una maggior efficacia del sistema formativo. L’accoglienza si configura come uno dei primi momenti del processo di formazione e consiste in una serie di attività integranti il Piano dell’Offerta Formativa che non si riducono ad una semplice conoscenza dell’Istituto e delle sue normative, ma si esplicano nel corso dell’anno, volte a: • potenziare la motivazione allo studio, il senso di appartenenza , le abilità di base e quelle comunicative. 7. FORMAZIONE L'istituto ha previsto le seguenti modalità di formazione ed aggiornamento del personale docente: a) Formazione iniziale e tirocinio L’IPSIA collabora con le Università per l’accoglienza dei tirocinanti per moduli relativi agli aspetti organizzativi, della programmazione didattica, dell’attività didattica e valutazione.I docenti all’inizio dell’anno scolastico segnalano la loro disponibilità a svolgere tale attività: sulla base di tali comunicazioni le presenze di docenti tirocinanti vengono programmate e concordate con i responsabili delle Università. b) Formazione in servizio Sulla base dei bisogni formativi dei docenti, il Collegio dei Docenti, tenuto conto della programmazione di istituto e delle risorse disponibili, predispone il Piano annuale di formazione. In questo periodo di transizione, le iniziative di formazione sono prioritariamente dirette sviluppare le competenze connese con i bisogni della nuova organizzazione didattica avviata con l’autonomia e a sostenere il successo scolastico e formativo. Sono pertanto stati individuati i seguenti settori di approfondimento e formazione: • revisione del percorso di studio per quanto attiene ai contenuti, metodologie, sviluppo delle unità di apprendimento, al fine di offrire una migliore qualità dell'insegnamento in sintonia con la realtà culturale e professionale del territorio. • Innovazione didattica per il successo formativo e la riduzione della dispersione scolastica. • Aggiornamenti professionali riguardanti la materia di insegnamento offerti da doenti interni o Enti esterni • formazione del settore della Qualità, Valutazione ed Autovalutazione delle Istituzioni scolastiche 52 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Il D.S. cura la diffusione dell’informazione relativa alle iniziative di formazione o aggiornamento organizzati da Enti, Associazioni disponendo l’esposizione all’albo docenti delle diverse proposte. 8. DESIGNAZIONI ED INCARICHI Funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa (art. 30 del CCNL 2002 – 2005): Funzioni strumentali Docente Funzione strumentale: Orientamento Baradello Coordinamento delle attività di orientamento in entrata e di riorientamento (continuità con la scuola media, giornate di scuola aperta, visite di scolaresche o di singoli allievi, contatti con gli enti locali per l’orientamento); Orientamento in uscita. Promozione dell’Istituto verso l’esterno (giornali, televisioni ecc.). Redazione dei progetti specifici, monitoraggi, consuntivo e relative pratiche di contributo. Funzione strumentale: Successo scolastico e dispersione Candido Organizzazione e coordinamento delle attività dirette alla realizzazione del successo scolastico in relazione agli aspetti del disagio e della disciplina. Organizzazione degli interventi per ridurre il fenomeno della dispersione scolastica. Rapporti con la Consulta degli studenti. Redazione dei progetti specifici, monitoraggi, consuntivo e relative pratiche di contributo. Funzione strumentale: sostegno ai diversamente abili D’Agata Contatti con le famiglie degli allievi interni per informazioni e pareri; Contatti con le scuole medie per l’inserimento di allievi con sostegno in applicazione della legge 104/92. Predisposizione della documentazione per gli adempimenti con l’USR, per la richiesta del sostegno per l’organico in funzione dei bisogni degli allievi. Coordinamento del lavoro del “Gruppo H”. Redazione dei progetti specifici, monitoraggi, consuntivo e relative pratiche di contributo. Funzione strumentale: educazione per adulti Coordinamento della pianificazione del quadro orario delle lezioni. Pianificazione del calendario delle attività. Comunicazione ai corsisti delle variazioni di orario. Coordinamento della pianificazione della la proposta dei crediti da assegnare ai nuovi iscritti sulla base delle certificazioni prodotte. Coordinamento dell’organizzazione della commissione per la certificazione dei crediti. Organizzazione degli esami di idoneità, integrativi e qualifica, controllo della compilazione del libretto dello studente. Coordinamento dell’organizzazione dei i corsi di alternanza scuola lavoro e monitoraggio. Informazione all’utenza sulle caratteristiche del corso. Sostituzione dei colleghi assenti, controllo del servizio dei docenti, coordinamento delle riunioni del gruppo di lavoro 53 di 62 Mottola Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Funzione strumentale: Progetti formativi e rapporti con Enti ed Istituzioni esterne Guerra Coordinamento delle attività di alternanza scuola-lavoro e di stage estivi. Rapporti con gli Enti di formazione, aziende ed organizzazione dei progetti. Promozione di attività di formazione continua (Polo tecnico–professionale, comitato tecnico scientifico, apprendistato, FSE, IFTS) e pratiche per i contributi dell’alternanza scuola lavoro . Funzione strumentale: Studenti stranieri Modeo Zaniboni Organizzazione e coordinamento delle attività dirette alla realizzazione del successo scolastico in relazione agli aspetti dell’integrazione e capacità linguistiche degli alunni stranieri. Organizzazione degli interventi. Redazione dei progetti specifici, monitoraggi, consuntivo e relative pratiche di contributo. Piano annuale delle attività PRIMO COLLABORATORE (nomina del dirigente) Autorizzazione delle assemblee di classe. Collaborazione nella previsione degli organici del personale docente Proposte didattiche alla predisposizione delle cattedre docenti. Collaborazione nella previsione degli organici del personale docente. Gestione dei permessi brevi dei docenti. Controllo delle assenze e ritardi dei docenti. In caso di emergenza, supplenza del personale docente assente secondo il proprio orario di collaboratore Permessi giornalieri e permanenti entrata/uscita alunni. Predisposizione elenchi dei coordinatori e segretari dei consigli di classe, dei coordinatori di materia e di area, dei componenti delle varie commissioni. Verifica del piano di vigilanza e controllo del servizio di vigilanza. Coordinamento delle proposte delle visite di istruzione. Rapporti con famiglie, allievi e docenti. Sostituzione del Dirigente in caso di assenza Verifica e controllo dell’operato dei collaboratori incaricati delle attività previste dal P.O.F. Supporto al secondo collaboratore per l'assegnazione delle sostituzioni dei docenti assenti, variazione orario docenti, classi (per assemblee sindacali, manifestazioni ed astensione dal servizio ). In caso di assenza del collega collaboratore, svolgimento delle relative funzioni. 54 di 62 prof.ssa Paoletti Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 SECONDO COLLABORATORE (nomina del dirigente) prof. Rossi Permessi giornalieri e permanenti entrata/uscita alunni. Assegnazione delle sostituzioni dei docenti assenti. Autorizzazione delle assemblee di classe. Predisposizione elenchi dei docenti referenti durante le lezioni pomeridiane. Variazione orario docenti, classi (per assemblee sindacali, manifestazioni ed astensione dal servizio). Controllo delle assenze e ritardi dei docenti. In caso di emergenza, supplenza del personale docente assente secondo il proprio orario di collaboratore. Collaborazione al controllo del servizio di vigilanza. Organizzazione degli esami di idoneità, integrativi e qualifica. Organizzazione e controllo dei corsi di recupero Aggiornamento del POF e regolamento di Istituto. Proposta di composizione delle classi. Rapporti con famiglie, allievi e docenti. In caso di assenza del collega collaboratore, svolgimento delle relative funzioni. GRUPPO DI LAVORO DEL CORSO SERALE coordinatore: prof. Mottola Pianificazione del quadro orario delle lezioni. Pianificazione del calendario delle attività. Proposta dei crediti da assegnare ai nuovi iscritti sulla base delle certificazioni prodotte. Organizzazione della commissione per la certificazione dei crediti. Organizzazione degli esami di idoneità, integrativi e qualifica. Compilazione del libretto dello studente. Organizzazione dei corsi di alternanza scuola lavoro e cura del monitoraggio Nominativi: vedi circolare GESTIONE SITO WEB 55 di 62 coordinatore: Bustreo Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Manutenzione, aggiornamento, arricchimento e gestione del sito web dell’istituto. Pubblicazione dei dati obbligatori per le PA GRUPPO H. Preparazione dei lavori del GLIS. Predisposizione di bozze di documenti per la realizzazione del P.E.P.; contatti con le famiglie degli allievi per informazioni e pareri; contatti con le scuole medie per l’inserimento nel ns. istituto in applicazione della legge 104/92. coordinatore: D’Agata Nominativi: vedi circolare ATTIVITÀ SPORTIVA Gestione delle pratiche per la presentazione delle richieste di attività e del gruppo sportivo; pratiche di finanziamento per atività sportive. Organizzazione delle attività sportive integrative, evitando quando possibile la sovrapposizione con i periodi di valutazione e di verifiche disciplinari. Controllo del corretto uso delle palestre, della compilazione e segnalazioni trascritte nei registri di palestra. Coordinamento dell'attività del Centro Sportivo Scolastico PATENTE EUROPEA INFORMATICA (ECDL) coordinatore: Coretti Rapporti con l’AICA (Associazione Italiana Calcolo Automatico) Gestione dell’accreditamento dell’istituto quale test center per il conseguimento della patente europea del computer e il riconoscimento degli esami e dei titoli; promozione e diffusione delle informazioni presso il personale e gli studenti per quanto riguarda l’ECDL; organizzazione e gestione degli esami per il conseguimento della patente; collaborazione nella stesura dei bandi per la ricerca di docenti dei corsi ECDL REFERENTE EDUCAZIONE ALLA SALUTE coordinatore: Candido Promozione ed organizzazione delle attività di educazione alla salute e rapporti con Enti ed Associazioni. COORDINAMENTO EDUCAZ. STRADALE Referente e coordinatore delle attività di educazione stradale. COMITATO DI VALUTAZIONE 56 di 62 Duria Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Presidente: Dott. Giovanni Francois membri effettivi:, Collaborazione con il Capo di Istituto, nell’indicazione dei tutors per i colleghi Dalino, nell’anno di prova; valutazione della congruità delle candidature delle funzioni Lambiase, strumentali; parere sull’anno di prova dei docenti. Cerlesi, Zanasi - membri supplenti: Cabai, Vacalebre ORARIO Formulazione dell’orario scolastico provvisorio e definitivo; accordi con altri istituti per organizzare l’orario dei docenti; adattamento dell’orario per sopraggiunte esigenze (nuovi docenti, orario flessibile, ecc.); predisposizione delle comunicazioni relative all’orario alle scuole. Predisposizione dell’assegnazione delle aule e dei laboratori, sentite le esigenze e le proposte dei coordinatori di dipartimento. Predisposizione del piano di vigilanza durante gli intervalli. Formulazione del calendario dei consigli di classe ordinari e degli scrutini. Adattamento orario delle lezioni in relazione al POF (corsi di integrazione e arricchimento formativo ecc.). TUTOR DOCENTI IN PROVA Fornitura dei materiali e strumenti didattici per un utile inserimento del collega nell’Istituto; Collaborazione alla stesura del piano individuale di lavoro dei docenti in anno di prova. COORDINATORI DI CLASSE Controllo della consegna della programmazione curriculare di ciascun docente del consiglio di classe; coordinamento delle attività del consiglio ; controllo della progettazione dei corsi integrativi, l’alternanza scuola – lavoro, ecc.; raccolta delle adesioni di allievi e docenti accompagnatori alle visite di istruzione e consegnano agli uffici la documentazione relativa; consegna della scheda di adozione dei libri di testo agli uffici; promozione della realizzazione ordinata, secondo i criteri fissati dal collegio dei docenti, delle attività di sostegno e recupero; verifica che i verbali siano correttamente compilati e regolarmente firmati; comunicazione alla presidenza di ogni anomalia di rilievo inerente al profitto, le assenze specie in riferimento all'obbligo scolastico, il comportamento degli allievi e comunicazione dei fatti alla famiglia, (con l’ausilio, per la parte amministrativa, del personale di segreteria); segnalazione all’ufficio tecnico di eventuali danni provocati dagli alunni della classe; proposta di provvedimenti disciplinari; Informazione ai genitori, durante le riunioni aperte o la consegna delle pagelline infraquadrimestrali o in occasione dei colloqui post-pagella, sull’andamento scolastico e sulle motivazioni del giudizio finale; consegna all’utenza del “Patto formativo”; coordinamento della stesura del documento del consiglio (classi quinte); compilazione delle parti generali del registro di classe con particolare riferimento alla "pianta della 57 di 62 Menegon, Paoletti Nominativi: vedi circolare Nominativi: vedi circolare Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 classe" per l'assegnazione dei banchi agli alunni. Svolgono le operazioni inerenti le procedure di emergenza di assegnazione agli allievi dei compiti di aprifila e chiudifila ; proposta di attivazione dei corsi si recupero e sostegno al consiglio di classe secondo le risorse assegnate. SEGRETARI C.D.C. Stesura del verbale di tutte le operazioni del consiglio di classe;raccolta delle proposte di corsi di sostegno e recupero, consegna agli uffici della documentazione e dell’informativa all’utenza; segnalazione, al collaboratore del Dirigente, degli assenti alle riunioni; verifica e consegna agli uffici della documentazione relativa agli scrutini. UFFICIO TECNICO: 58 di 62 Nominativi: vedi circolare GUERRA: coordinatore ufficio e responsabile settore meccanicotermico; servizi sociali. BUSTREO: responsabile settore elettricoelettronico, chimico e odontotecnico. Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 Funzioni principali: coordinamento dei laboratori. Coordinamento degli impegni degli assistenti tecnici in funzione delle esigenze delle esercitazioni; coordinamento dell’attività di manutenzione delle attrezzature anche ai fini della sicurezza; collaborazione con il responsabile della sicurezza; coordinamento della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Istituto; rapporti con l’Amministrazione Provinciale in tema di manutenzione, e sicurezza; coordinamento dell’uso dell’Aula Magna e della sala audiovisivi; consegna al personale dell’attrezzatura audiovisiva e informatica in dotazione all’UTO. Predisposizione delle proposte di acquisto, preparazione delle richieste di preventivo, redazione dei prospetti comparativi, redazione della relazione tecnica sui preventivi ed ordinativi, preparazione degli ordini di acquisto; collaborazione con le ditte di manutenzione del server per la corretta gestione del server e delle reti informatiche interne; smaltimento rifiuti: compilazione formulario rifiuti e registrazione sul registro di carico/scarico; dichiarazione annuale MUD. COORDINATORI DI DIPARTIMENTO Promozione dell’innovazione didattica, degli obiettivi formativi e cognitivi della disciplina, per anno di corso e per indirizzo; promozione dello scambio di dati e materiali fra docenti mirante all’aggiornamento disciplinare e alla progettazione interdisciplinare; promozione delle verifiche comuni per classi parallele; promozione delle iniziative di integrazione e arricchimento dell’offerta formativa; promozione dell’accoglienza dei nuovi docenti; coordinamento dell’analisi di nuove proposte di libri di testo; segnalazione ai colleghi della disciplina delle iniziative più urgenti e significative relative ad attività di formazione e aggiornamento per i docenti; consegna delle proposte di acquisto ai direttori dei laboratori. 59 di 62 Nominativi: vedi circolare Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 9. I PROGETTI • In coerenza con le finalità e gli obiettivi prefissati, tenendo conto delle risorse disponibili, l'Istituto Ceconi promuove i seguenti progetti per l'anno scolastico 2013/2014: PROGETTO REFERENTE PROGETTO GRAMATICA PARA UN SUENO SPETTACOLO TEATRALE IN LINGUA NONINO PATRIZIA SPAGNOLA STAFFETTA GENERAZIONALE SBRIZZAI ELENA CAD DENTALE DALINO ELENA IL MULTIETNICO AL CENTRO BALDUCCI" UNO SCAMBIO CONVIVIALE E SBRIZZAI ELENA/CABAI FRANCESCA CULTURALE ATTIVITA' COMPLEMENTARI SCIENZE PERSONALE E DANZA SPORTIVA MOTORIE: SICUREZZA TANDOI AMBRA GRUPPO SPORTIVO DEL CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO TANDOI AMBRA PET - CORSI PROPEDEUTICI ALLA CERTIFICAZIONE LIVA BARBARA EDUCHANGE LIVA BARBARA SULLA CRESTA DELL'ONDA D'AGATA SANTINA LABORATORIO MONTESSORI D'AGATA SANTINA/MODEO/ESPOSITO/CHINELLAT O ACCOGLIENZA DALLA A ALLA Z D'AGATA SANTINA TUNE INTO ENGLISH CECCHINI Antonella ORGANIZZAZIONE, SUPPORTO E PROGRAMMAZIONE ATTIVITA' DI DALINO ELENA LABORATORIO ALLIEVI H 1^odo ORGANIZZAZIONE E PROGRAMMAZIONE ATTIVITA' PROFESSIONALI DALINO ELENA INTERVENTI ADEGUATI IN CAMPO IGIENICO E SANITARIO PARETTI MARINA 60 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 ABILITA' DI BASE IN CAMPO ALL'ALTERNANZA SCUOLA LAVORO SANITARIO, PROPEDEUTICHE ZIMOLO VERA ORIENTAMENTO BARADELLO ENRICO SVILUPPO OFFERTA FORMATIVA: LINGUE STRANIERE LIVA BARBARA/DURIA PIERDAMIANO COMUNITAROE/UTILIZZO DEL MODELLO DIDATTICO DELL'ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO/USO DELLE TECNOLOGIE D'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE INTEGRAZIONE ALLIEVI STRANIERI ZANIBONI DONATELLA INIZIATIVE IN AMBITO CULTURALE A FAVORE DEI GIOVANI "LINA, NILDE PROGETTO IN RETE E LE ALTRE - LE 21 DONNE DELLA COSTITUENTE" CECONI/STRINGHER/COSSAR/ASS.CULT URALE SE NON ORA QUANDO CAD/ODO FORMAZIONE DALINO ELENA EDUCAZIONE ALLA SALUTE CANDIDO GRAZIELLA CLIL (Contents and language integrated Learning) MARTINOLLI ELSA APERTURA DELLE SCUOLE, PREVENZIONE DEL DISAGIO, DISPERSIONE CANDIDO GRAZIELLA - ART. 7 D.L. 104/2013 Le scuole per l'AGENDA DEL FUTURO - UDINE 2024 CASISI MELCHIORRE Una scuola per la formazione di cittadini europei DEL PONTE DINO I progetti sono stati presentati all’Ufficio Protocollo,in apposita scheda che ne specifica: obiettivi, contenuti, metodologia, mezzi, modalità di verifica e valutazione, destinatari, risorse, tempi. 61 di 62 Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2014/2015 62 di 62
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