LA GESTIONE DEL LAVORO ASSISTENZIALE INTEGRATO FRA INFERMIERI E OPERATORI SOCIO SANITARI Collegio IPASVI di Pavia 16 aprile 2014 Materiale a cura di Annalisa Pennini a.pennini@formatsas.com Finalità e struttura del progetto Il corso si pone lo scopo di riflettere sul lavoro assistenziale in collaborazione con le figure di supporto. Verranno analizzate le fonti normative e discussa la loro evoluzione; si affronterà il tema della responsabilità nella pianificazione e nell'attuazione delle attività assistenziali; infine verranno presentati alcuni metodi e strumenti a supporto dell'integrazione e del lavoro di èquipe. Obiettivi del corso ● Analizzare la normativa dell'infermiere e dell'OSS e discutere la sua applicazione nella pratica ● Individuare i principi della responsabilità d'èquipe ● Identificare la responsabilità della pianificazione e dell'attuazione delle attività assistenziali ● Riconoscere le attività attribuibili all'interno del processo assistenziale ● Riflettere sui dubbi e le difficoltà della pratica quotidiana ● Analizzare i principi e i criteri per stabilire “ove necessario” avvalersi dell'opera del personale di supporto ● Individuare i modelli organizzativi che supportano il lavoro integrato ● Presentare metodi e strumenti per l'integrazione Contenuti del corso Infermiere e OSS: la normativa e la prassi La normativa nazionale e regionale La responsabilità d'èquipe La responsabilità della pianificazione e dell'attuazione delle attività assistenziali Il governo del processo e le attività attribuibili Analisi di un caso/sentenza sulla gestione dei farmaci I dubbi e le difficoltà della pratica quotidiana Stabilire “ove necessario”: principi e criteri Analisi di un caso/sentenza sulla gestione di attività attribuibili I modelli organizzativi che supportano il lavoro integrato Metodi e strumenti per l'integrazione: piano di lavoro, piano di attività, piano assistenziale, procedure, etc. I dubbi e le difficoltà della pratica quotidiana I dubbi e le difficoltà … Quali problemi ricorrenti? Quali criticità nella pratica quotidiana? Quali aree di sovrapposizione o conflitto? Infermiere e OSS: la normativa e la prassi C'era una volta ... L'infermiere professionale L'infermiere generico L'ausiliario socio sanitario MANSIONARIO C'è oggi ... L'infermiere L'OSS L'OSSS ...? PROFILO Infermieri e OSS ... il punto di vista sociologico “Le infermiere, cercando di professionalizzarsi, affidano molto del loro lavoro .... a .... aiutanti e assistenti ....” Wilensky H.L., 1979, La professionalizzazione di tutti? in Willem Tousijn (a cura di), Sociologia delle professioni, Il Mulino, Bologna Infermieri e OSS ... il punto di vista sociologico Ogni professione che cresce lascia dietro di sè spazi di attività che vengono occupati da altri Le attività che più spesso vengono lasciate ad altri sono quelle: ripetitive, manuali, con minor decisionalità Perchè gli Operatori Socio-Sanitari? Risposta alle variazioni del contesto sociale e sanitario Uso ottimale risorse professionali Carenza di personale infermieristico GLI OPERATORI di SUPPORTO in vari ambiti regionali AMBITO SANITARIO ASS – ASSS (Ausiliario SocioSanitario - Specializzato) AMBITO SOCIALE ADB (Addetto Assistenza di Base) OAA (Operatore Addetto OTA – OTAA (Operatore Tecnico Addetto all'Assistenza) all'Assistenza) OSA (Operatore Socio Assistenziale) OSS Infermiere - OSS aspetti comuni La formazione ha standard più elevati che in passato Le fonti normative (profili professionali) sono orientate a linee di competenza e non a compiti o mansioni Il dovere di attenersi a comportamenti eticamente corretti La necessità di gestire insieme processi assistenziali complessi Il bisogno di dotarsi di strumenti di lavoro che supportino il lavoro di cura La normativa nazionale e regionale Il profilo dell'Infermiere DM 14 settembre 1994, n. 739 - è responsabile dell'assistenza infermieristica - identifica i bisogni di assistenza - pianifica, gestisce e valuta gli interventi assistenziali - garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche - si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto L. 26 febbraio 1999, n. 42 - abrogazione mansionario - eliminazione ausiliarietà delle professioni - tre criteri guida - due criteri limite I fondamenti dell'esercizio della professione in Italia Criteri guida: Contenuto del Profilo professionale Contenuto degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea Contenuto dei codici deontologici Criteri limite Atto medico Competenze delle altre figure professionali laureate Legge 10 agosto 2000, n. 251 Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonchè dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza. Il profilo dell'OSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 22 febbraio 2001 Svolge attività indirizzata a: soddisfare i bisogni primari della persona, in contesti sociali e sanitari − favorire il benessere e l’autonomia dell’utente − Il profilo dell'OSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 22 febbraio 2001 Svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale Il profilo dell'OSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 22 febbraio 2001 Attività: Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero Intervento igienico-sanitario e di carattere sociale Supporto gestionale, organizzativo e formativo Il profilo dell'OSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 22 febbraio 2001 Attività e competenze: Realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico Utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio Il profilo dell'OSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 22 febbraio 2001 Attività e competenze: In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del personale preposto è in grado di: Aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso Aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie Osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l'utente può presentare (pallore, sudorazione ...) Attuare interventi di primo soccorso Il profilo dell'OSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 22 febbraio 2001 Attività e competenze: In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del personale preposto è in grado di: Effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse Aree … critiche? L'aiuto all'assunzione dei farmaci Il supporto diagnostico-terapeutico L'aiuto all'assunzione dei farmaci . Infermiere: - garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche - per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera di personale di supporto OSS: - in sostituzione e appoggio dei familiari e su indicazione del personale preposto è in grado di aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti OSSS: - somministrare per via naturale la terapia prescritta - eseguire la terapia intramuscolare e sottocutanea - sorvegliare le fleboclisi Il supporto diagnostico terapeutico Alcuni esempi: Raccolta campione urine/feci ... Hemoglucotest Supporto visita ambulatoriale Rilievo dei parametri vitali E.C.G. .... Il profilo dell'OSSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 16 gennaio 2003 Consente all’operatore di collaborare con l’infermiere o con l’ostetrica e di svolgere alcune attività assistenziali, indicate nell’allegato A ... in base all’organizzazione dell’unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione. Il profilo dell'OSSS Accordo della Conferenza Stato - Regioni del 16 gennaio 2003 E' in grado di eseguire: - la somministrazione, per via naturale, della terapia prescritta, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione - la terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione - la sorveglianza delle fleboclisi, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia Regolamentazione dei percorsi OSS Allegato A – Percorso formativo OSS Profilo professionale e ambito di attività: L'Operatore Socio Sanitario è un operatore di interesse sanitario che, a seguito dell'attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona in un contesto sia sociale che sanitario e a favorire il benessere e l'autonomia della persona. Tale attività è svolta sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale e sociosanitario, in ambito ospedaliero, residenziale e domiciliare. DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia Regolamentazione dei percorsi OSS Allegato A – Percorso formativo OSS Svolge la propria attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti alla assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale. L'OSS è un operatore di supporto ad alta integrazione socio-sanitaria, opera in base a criteri di bassa discrezionalità e alta riproducibilità ed è affiancabile a diverse figure professionali sia sanitarie che sociali. In ambito sanitario è prevalente l'integrazione con il personale infermieristico all'interno delle èquipes assistenziali. DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia Regolamentazione dei percorsi OSS Allegato A – Percorso formativo OSS Agisce in base alle competenze acquisite ed in applicazione dei piani di lavoro e dei protocolli operativi predisposti dal personale sanitario e sociale preposto, responsabile del processo assistenziale. DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia Regolamentazione dei percorsi OSS Allegato A – Percorso formativo OSS Negli ambiti delle attività e delle competenze individuate, l'Operatore Socio Sanitario: - Opera in quanto agisce in autonomia rispetto a precisi e circoscritti interventi; - Coopera in quanto svolge solo parte delle attività alle quali concorre con altri professionisti; - Collabora in quanto svolge attività su precise indicazioni dei professionisti. DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia Regolamentazione dei percorsi OSS Competenze – è in grado di: - Agire il proprio ruolo e posizionarsi all'interno della struttura organizzativa e/o del servizio e collaborare con l'èquipe assistenziale - Agire il proprio ruolo e posizionarsi all'interno della rete del welfare - Assistenza indiretta attraverso attività di aiuto domestico alberghiero e attività di igiene e confort dell'ambiente - Assistenza diretta alla persona - Comunicare/relazionarsi con l'utente e il suo contesto familiare con l'èquipe di cura DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia Regolamentazione dei percorsi OSS Competenze: Per ogni competenza sono indicate: - Le abilità implicate - Le conoscenze implicate - Le aree disciplinari Opera - 1 - Sa lavorare in èquipe - Sa operare secondo le proprie competenze nel rispetto di procedure e protocolli - Sa gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Sa individuare modalità di aggiornamento della propria conoscenza - Sa svolgere attività di indirizzo per orientare l'utente e la famiglia sui servizi sul territorio - Sa accompagnare l'utente per l'accesso ai servizi - Sa curare il disbrigo di pratiche burocratiche Opera - 2 Utilizzare tecniche di intervento domestico (governo della casa, igiene, acquisti) Utilizzare tecniche per la gestione della sicurezza dell'utente riducendo al massimo i rischi Utilizzare tecniche di sanificazione ambientale Utilizzare tecniche di intervento alberghiero (preparazione pasti, cambio biancheria) Utilizzare tecniche per la preprazione dei letti Utilizzare tecniche per l'organizzazione, l'utilizzo e lo smaltimento del materiale Opera - 3 Sa operare attraverso l'osservazione alla rilevazione dei più comuni sintomi e segni che indicano variazioni delle condizioni cliniche, situazioni di rischio … Sa riconoscere le situazioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione Sa effettuare interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro familiari Collabora Sa collaborare alla definizione di procedure e protocolli relativi alle proprie competenze di assistenza diretta alla persona, aiuto domestico e interventi igienicosanitari Sa collaborare agli interventi di primo soccorso Sa collaborare alle attività terapeutiche anche attraverso l'utilizzo di apparecchiature medicali di semplice uso Sa collaborare per la sorveglianza della terapia infusiva Utilizzare apparecchiature BLSD Utilizzare tecniche di comunicazione idonea alle varie tipologie di utenti Coopera Effettuare tecniche per l'assistenza alla persona nelle attività quotidiane e nel soddisfacimento dei bisogni primari in base alle tipologie di utenza: - sa coinvolgere l'utente, la famiglia e altre persone quali risorse nella realizzazione dell'assistenza nel contesto di vita abituale - sa individuare le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento di assistenza personalizzata - sa riconoscere, per vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all'utente sofferente - sa riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell'utente per le quali è necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche Un inquietante quesito L'OSS è la versione moderna dell'Infermiere Generico? NO ... perchè? Un inquietante quesito ... Il generico è una vera e propria figura infermieristica e come tale ha autonomia: ... il generico coadiuva l’infermiere professionale in tutte le sue attività e su prescrizione del medico provvede direttamente a ... DPR 225/74 mansionario dell’infermiere generico La prassi ... Che importanza hanno i profili nella pratica quotidiana? In che parti vengono applicati? In che parti non sono applicati? Gli “altri” li conoscono? La responsabilità d'èquipe La responsabilità professionale E’ il carattere o la situazione di colui che è chiamato a rispondere in prima persona di un fatto o di un atto compiuto nell’esercizio delle proprie funzioni con piena autonomia decisionale. Da ciò discende l’obbligo di esercitare la propria attività professionale con prudenza, perizia, diligenza, cioè con l’osservanza di tutte le norme giuridiche, deontologiche e tecniche. La responsabilità professionale Ottica positiva Ottica negativa Responsabilità ... Metaresponsabilità Responsabilità situazionale Metaresponsabilità ... Saper leggere i propri limiti e le proprie potenzialità … ancor prima di rispondere di ogni singolo atto Responsabilità situazionale Agire in modo flessibile, attraverso chiavi di lettura “contestuali” Responsabilità … di chi? Medico Equipe Professioni sanitarie Struttura Organizzazione Concetto di èquipe Contestuale prestazione diagnostica o terapeutica da parte di un gruppo di sanitari che svolgono insieme, ma con compiti differenziati, un determinato trattamento diagnostico o terapeutico. Fiori A., Medicina legale della responsabilità medica, Giuffrè, Milano, 1999 Attività dell'èquipe Si caratterizza per la contestualità delle prestazioni dei componenti dell'èquipe e nella divisione delle attribuzioni agli stessi. All'interno delle attività praticate in èquipe è a volte difficoltoso, e in alcuni casi addirittura impossibile, riuscire ad accertare con sicurezza a quale dei partecipanti del “gruppo” sia addebitabile la negligenza causa dell'evento lesivo Barbieri G., Pennini A., Le responsabilità del coordinatore delle professioni sanitarie McGraw-Hill, Milano, 2011 Principio dell'affidamento Consiste nell'affidamento che ogni componente dell'èquipe presta nel corretto e diligente adempimento verso gli altri componenti. Ogni membro del gruppo può fare affidamento sul fatto che i propri colleghi osserveranno quelle regole di diligenza, prudenza e di perizia proprie di quel tipo di attività e ciò in virtù di una valutazione sociale secondo cui ognuno confida nel fatto che anche gli altri osserveranno le regole di cautela prescritte per il caso concreto. Barbieri G., Pennini A., Le responsabilità del coordinatore delle professioni sanitarie, McGraw-Hill, Milano, 2011 La responsabilità della pianificazione e dell'attuazione delle attività assistenziali Responsabilità ... L’infermiere ha la responsabilità del caso, ha la responsabilità del progetto L’OSS ha la responsabilità del fare, ovvero una responsabilità esecutiva L’infermiere ha la responsabilità della progettazione e dell’organizzazione del processo assistenziale, all’interno del quale si muove e opera l’OSS. L’infermiere ha il controllo del risultato, della gestione e della definizione degli obiettivi Processo assistenziale e responsabilità L'infermiere: identifica i bisogni di assistenza infermieristica L'OSS: osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischiodanno per l'utente Processo assistenziale e responsabilità L'OSS: L'infermiere: formula i relativi obiettivi, pianifica, gestisce e valuta collabora all'attuazione degli interventi assistenziali L'OSS: valuta per quanto di competenza gli interventi più appropriati da proporre Processo assistenziale e responsabilità L'infermiere: garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnosticoterapeutiche L'OSS: su indicazione: aiutare alla corretta assunzione di farmaci e per l'utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso Alcune considerazioni … dalla letteratura e dalla prassi - La composizione dello staffing influenza la mortalità, la morbilità, l'incidenza delle complicanze - Gli infermieri passano meno del 30% del loro tempo di lavoro al letto del paziente - Gli outcome sul paziente possono essere influenzati (sensibili) dall'assistenza Raccomandazioni per una dotazione assistenziale sicura Si raccomanda di garantire 220 m’ totali di assistenza per pz/gg. E’ accettabile un rapporto operatori di supporto/totale fino ad un max del 40%, (132 m’ inf e 88 m’ per operatori di supporto). Nelle 24 ore: 11 pz/ infermiere e 16 pazienti/operatore di supporto. Si potranno raggiungere percentuali maggiori del 40% di OSS rispetto ai minuti totali di assistenza purché sia mantenuto il livello minimo dei 132’ di assistenza infermieristica e in presenza di modelli organizzativi ad alta integrazione fra infermiere e OSS. Da “Raccomandazioni e standard italiani per dotazioni Infermieristiche ospedaliere sicure: esiti di una consensus conference”. LXVII.6.2011 Igiene e Sanità Pubblica Altri studi All'interno delle corrette modalità di attribuzione di attività e funzioni al personale di supporto rappresentano degli outcome negativi le omissioni assistenziali riferite dai pazienti o riportate dai professionisti. (McGowan et al., 2010a; McGowan et al., 2010b) Le sei attività maggiormente omesse: deambulazione/mobilizzazione (84%), nutrizione, valutazione dell'efficacia dei farmaci (83%), l'igiene orale (82%), l'educazione dei pazienti (80%), monitoraggio della glicemia (26%) e il lavaggio delle mani (30%). Tra queste vi sono sicuramente attività attribuibili personale di supporto. (B. J. Kalisch et al. nel 2011) Recuperare tempo per la cura Rapporto a cura del King's College of London e del Sistema Sanitario Nazionale inglese, Istituto per l’innovazione ed il miglioramento. Progetto: “The Productive Ward - TPW (la linea produttiva): recuperare tempo per la cura Il TPW si basa sui principi del Lean Thinking e ha lo scopo di far fare propri gli aspetti della vita lavorativa che prima erano trascurati dagli infermieri; vuole ridurre le attività che non apportano valore: nel caso della sanità questo potrebbe voler dire restituire agli infermieri più tempo per far si che essi identifichino e soddisfino i bisogni dei pazienti. Gli esiti sensibili all'assistenza infermieristica Esiti sensibili Responsabilità professionali Concetto di outcome o esito delle cure infermieristiche Esito come responsabilità di dimostrare se gli infermieri riescono effettivamente a incidere in modo significativo nell'assistenza al paziente Doran, 2013 Esiti sensibili alle cure infermieristiche Una condizione, un comportamento o una percezione misurabile del paziente o della sua famiglia, concettualizzata come variabile e largamente influenzata ‘da’ o ‘sensibile’ alle cure infermieristiche I cambiamenti misurabili nella condizione del paziente, attribuiti alla cura infermieristica ricevuta Concetto di outcome o esito delle cure infermieristiche Gli esiti della persona sensibili al nursing: a) la prevenzione di complicanze, come le ferite o le infezioni b) gli outcome clinici, come il controllo dei sintomi c) la conoscenza della malattia, il suo trattamento e la gestione degli effetti collaterali d) gli outcome sanitari funzionali, come il benessere fisico, sociale, cognitivo e mentale e le abilità di self-care e) la soddisfazione della persona assistita f) i costi Il governo del processo e le attività attribuibili DELEGA ? ATTRIBUZIONE? Delega o attribuzione? La delega come strumento operativo risulta inadeguata a regolare i rapporti tra infermieri e OSS, per i seguenti motivi: - La delega deve essere scritta, effettiva - Deve comportare il reale trasferimento di poteri decisionali al delegato con l’impossibilità del delegante di ingerire nell’attività dell’operatore di supporto - Ogni attività svolta deve essere formalizzata in un atto scritto Delega o attribuzione? “Parlare di delega significa far ricorso ad uno strumento inadeguato, se non altro perché la giurisprudenza ha stabilito che per aversi la effettiva trasferibilità di funzioni da un soggetto ad un altro, la delega deve essere scritta, effettiva e deve comportare il reale trasferimento di poteri decisionali al delegato, con conseguente necessità del delegante di controllare, ma di non ingerirsi nell’attività del delegato.“ Luca Benci DELEGA ? ATTRIBUZIONE? In Inautonomia autonomia sulla sullabase basedidiprotocolli protocolliooaltre altre disposizioni disposizioni L’OSS opera: In Incollaborazione collaborazionediretta direttacon con l’infermiere l’infermierequando quandoèè necessaria necessarialalapresenza presenzadidi quest’ultimo quest’ultimo Su Suindicazione indicazionequando quandosvolge svolge un’attivita’ un’attivita’eseguibile eseguibilesu su precisa precisaattribuzione attribuzione dell’infermiere dell’infermiereeesu susua sua supervisione supervisione Analisi di un caso/sentenza sulla gestione dei farmaci I dubbi e le difficoltà della pratica quotidiana I dubbi e le difficoltà … Quali problemi ricorrenti? Quali criticità nella pratica quotidiana? Quali aree di sovrapposizione o conflitto? Stabilire “ove necessario”: principi e criteri Ove necessario ... “Assumere la responsabilità di avvalersi […], dell'opera del personale di supporto per l'espletamento delle proprie funzioni, significa: creare i presupposti per farlo in modo opportuno, concretizzando i passaggi sintetizzati nell'acronimo […], CCAV (Contestualizzare il profilo, Considerare alcune variabili, Attribuire compiti, Valutare il risultato), mantenendo costante l'attenzione sulle attività (cosa) e sulle circostanze per le quali 'avvalersi' (quando), oltre che sulle modalità (come), per farlo […]”. M. Vanzetta – F. Vallicella (2009) CCAV Contestualizzare il profilo Considerare alcune variabili Attribuire compiti Valutare il risultato Contestualizzare il profilo Analizzare, discutere e condividere alcuni significati del profilo Ad es: realizza attività semplici di supporto diagnosticoterapeutico … - Quali attività? - Quali criteri per definirle semplici? Job description? Profilo di ruolo? Considerare alcune variabili L'organizzazione (modello organizzativo, presenza di coordinamento, strumenti come protocolli e procedure, metodologie di pianificazione dell'assistenza) L'infermiere (competenza, responsabilità) L'OSS (conoscenze, abilità, responsabilità) La persona assistita (complessità dei bisogni, integrità capacità cognitive, stabilità clinica, fattori di rischio) Il compito da attribuire (complessità, discrezionalità, rischio connesso) Criteri per decidere l’attribuzione di un’attività (National Council of State Boards of Nursing) Il giusto compito (condizioni del paziente, complessità del compito, capacità dell’operatore e qualità della supervisione da garantire, sicurezza per l’utente e per l’operatore) Le giuste circostanze (condizioni organizzative) Il giusto operatore (attribuzione compatibile con il profilo, livello di preparazione e di esperienza) Le giuste istruzioni e la buona comunicazione (cosa fare, come, perché, in che tempi, quando chiedere consulenza, feedback, ecc.) La giusta supervisione e valutazione (contesto che richiede flessibilità, scambio ed integrazione e quindi rapporti formativi e di alleanze) Giusto compito - pertinente alla competenza dell'operatore - ad elevata standardizzazione e ripetuto molte volte - con procedura non modificabile - a bassa discrezionalità - non necessitante di un giudizio infermieristico da parte dell'OSS - a bassa complessità tecnologica - non invasivo - a basso rischio potenziale - con risultati prevedibili Giuste circostanze - ambiente appropriato - risorse disponibili - livello di supervisione possibile Giusta persona - giusto compito al giusto OSS che lo deve compiere sulla giusta persona assistita Giuste direttive e comunicazione Descrizione chiara e concisa del compito: - tempi e modalità specifica attività obiettivi risultati complicanze potenziali risultati attesi tempi di comunicazione dei risultati Giusta supervisione - appropriato monitoraggio - corretta valutazione - feedback Quindi … cosa posso fare/non fare? Non esiste una unica risposta ... ma valutazioni in base alla situazione, tenendo presente: - disposizioni di legge/normativa vigente sia per l'OSS che gli altri professionisti - il proprio livello di competenza/esperienza/sicurezza - la situazione complessiva dell'assistito - la tipologia del compito - l'ambiente e le risorse realmente disponibili La decisione di assegnare attività all'operatore deve essere basata: - Sul principio della tutela della salute, sicurezza e benessere dell'assistito; - sulla consapevolezza dei rispettivi ruoli, cioè che l'operatore socio sanitario è un supporto e non una sostituzione dell'infermiere; - sulla consapevolezza che il nursing è un processo fondato sulla conoscenza e non è solamente un insieme di compiti; - sulla considerazione che un'attività assegnata a un operatore di supporto non può essere, da questi, riassegnato ad un altro operatore; - sul presupporto che ogni attività assegnata deve rispondere a standard assistenziali definiti. Elenco tratto e modificato da: L'infermiere si avvale dell'opera del persona di supporto. IPASVI Regione Emilia Romagna Processo decisionale - 1 1. Valutare la situazione: cioè considerare i bisogni dell'assistito, le circostante, l'ambiente e le risorse; 2. Pianificare l'attribuzione di specifiche attività: ovvero identificare l'azione, trasmettere l'indicazione all'operatore, verificarne la comprensione; 3. Supervisionare l'attività: cioè monitorare l'effettuazione del compito per assicurare l'adesione a standard assistenziali, di sicurezza e al piano; 5. Valutare il processo di attribuzione: cioè valutare le condizioni dell'assistito dopo l'effettuazione del compito e verificare l'appropriata esecuzione; Processo decisionale - 2 6. Rivalutare e modificare il piano complessivo se necessario: cioè validare il piano in essere o effettuare modifiche tenendo conto anche del contributo del personale di supporto. Pertanto la scelta di assegnare o meno attività dovrà tenere conto di: - condizioni cliniche dell'assistito - complessità delle attività e delle motivazioni che sottendono la sua prescrizione - livello di standardizzabilità e di esecutività delle attività - livello di prevedibilità di ulteriori valutazioni assistenziali - livello di preparazione e competenza dell'operatore. Non sono attribuibili - la valutazione globale dell’assistenza infermieristica (identificazione dei bisogni per i quali l’operatore collabora); - la valutazione delle condizioni cliniche assistenziali e psicologiche della persona, e dei bisogni educativi; - la definizione del piano assistenziale; - la valutazione dei risultati del processo assistenziale. Coordinamento dei Collegi IPASVI della Regione Veneto Analisi di un caso/sentenza sulla gestione di attività attribuibili I modelli organizzativi che supportano il lavoro integrato Due tipologie di modelli organizzativi Per compiti Per obiettivi Modelli “per compiti” Nursing funzionale: Sviluppato negli anni '50 Scarsa la visibilità dello specifico professionale Viene privilegiata la dimensione tecnica e l'applicazione delle prescrizioni Non vi è centralità della persona assistita e personalizzazione Documentazione centrata sui compiti da svolgere e svolti Divisione del lavoro “tayloristica” Scarsi i livelli di integrazione fra le figure Coordinamento basato sulla gerarchia Modelli “per obiettivi” Assistenza per settori Assistenza per piccole èquipe Case management Primary nursing ... Quindi … in pratica? E' necessaria una revisione dei modelli assistenziali Il passaggio è da modello per compiti a modelli centrati sull'assistito Metodi e strumenti per l'integrazione: piano di lavoro, piano di attività, piano assistenziale, procedure, etc. Alcuni strumenti ... Matrice delle responsabilità Piano delle attività Piano di lavoro Linee guida Protocolli Procedure ... La matrice delle responsabilità PIANO DELLE ATTIVITA’ Strumento organizzativo che riporta l’elencazione scritta delle attività, che devono essere espletate al fine di soddisfare i bisogni dei pazienti e garantire il funzionamento delle attività dell’U.O. FASCIA ORARIA ATTIVITA’ OPERATORI PIANO DI LAVORO Strumento organizzativo scritto che evidenzia rispetto ad una particolare tematica di un’U.O. l’obiettivo generale e gli obiettivi specifici, le azioni tese al raggiungimento degli stessi, le condizioni organizzative nelle quali tali azioni possono realizzarsi e gli indicatori di verifica dei risultati Premessa Definizione di: – obiettivi generali – sotto-obiettivi risultato – azioni necessarie – condizioni organizzative – indicatori di verifica LINEA GUIDA • Strumenti che distillano i risultati della ricerca • Raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere i clinici e i pazienti nel decidere quali siano le modalità più appropriate in specifiche situazioni cliniche PROTOCOLLO E' uno schema di comportamento predefinito e ottimale, che descrive una successione di azioni motivate che permettono di raggiungere un determinato obiettivo PROCEDURA • Ha la finalità di uniformare attività e comportamenti necessariamente poco discrezionali degli operatori • E' definita come un modo specificato per svolgere, realizzare un’attività • E' una successione logica di azioni, espressa in forma scritta, avente lo scopo di eseguire uno specifico processo operativo secondo criteri di correttezza (sequenze più o meno dettagliate e/o più o meno definite rigidamente) Bibliografia essenziale - 1 M. Vanzetta, F. Vallicella, L'infermiere e l'OSS – Criteri guida per avvalersi del personale di supporto, 2009, McGraw-Hill, Milano L. Benci, Le professioni sanitarie (non mediche) – Aspetti giuridici, deontologici e medico-legali, 2002, McGraw-Hill, Milano L. Benci, Aspetti giuridici della Professione Infermieristica – Elementi di legislazione sanitaria, IV edizione, 2005, McGrawHill, Milano M. Vanzetta, L'operatore socio sanitario – manuale per la formazione dell'OTAA/OSA, 2000, McGraw-Hill, Milano G. Pagiusco, M. Padovan, L'integrazione con le figure di supporto, 2002, Libreria Internazionale Cortina, Padova L. Benci, Manuale Giuridico Professionale per l'esercizio del nursing, 2000, McGraw-Hill, Milano Bibliografia essenziale - 2 Barbieri G., Pennini A., Le responsabilità del coordinatore delle professioni sanitarie, McGraw-Hill, Milano, 2011 Barbieri G., Pennini A., Le responsabilità dell'infermiere. Dalla normativa alla pratica, Carocci Faber, Roma, 2007 Calamandrei C., Orlandi C., La dirigenza infermieristica, Milano, McGraw-Hill, 2009, 3a ed. Calamandrei C., Pennini A., La leadership in campo infermieristico, McGraw-Hill, 2006
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