CONVEGNO I-COM: RINNOVO ISTITUZIONI UE, SEMESTRE DI PRESIDENZA E HORIZON 2020. LE SFIDE EUROPEE DELL’INNOVAZIONE ENERGETICA ITALIANA. LE DICHIARAZIONI DEI RELATORI Cesare Avenia Presidente ASSTEL Le politiche di efficienza energetica dovrebbero prevedere iniziative mirate al settore ICT e dei servizi in generale. Ancor più se si considera come tali servizi siano un fattore abilitante e imprescindibile a molte delle attività di efficienza energetica utilizzate trasversalmente in tutto il sistema paese. I più elementari requisiti necessari, come un efficiente monitoraggio dei consumi, sarebbero impossibili in assenza delle reti e dei servizi di telecomunicazione. Analogamente, sarebbero impensabili scenari innovativi come la domotica e i sistemi di smart grid o di gestione attiva della domanda senza il contributo delle reti di comunicazione elettronica. Stefano Besseghini Amministratore Delegato RSE La conoscenza delle esigenze di ricerca del settore industriale italiano è un prerequisito secondo RSE per lo svolgimento di un programma di ricerca che sia in grado di cogliere gli aspetti strategici di medio lungo periodo e quelli tattici di breve. La collaborazione con Icom ha permesso, quest'anno di dare robustezza metodologica al percorso iniziato un anno fa ed i risultati rappresentano una interessante ed assai concreta base di partenza su cui rifletterre per lo sviluppo della ricerca nel nostro paese. Alberto Biancardi Componente Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico L’innovazione tecnologica sta modificando profondamente molte caratteristiche strutturali dei settori energetici. Fra i vari esempi, si pensi agli effetti derivanti dall’applicazione delle nuove tecnologie di efficienza energetica. Di qui l’attenzione che l’Autorità dedica al tema dell’innovazione, anche per il contributo significativo alla riduzione dei costi che può derivare dall’applicazione di tecnologie avanzate. Una buona regolazione deve fare in modo che le migliori tecnologie di tutte le parti della filiera energetica vengano utilizzate con efficienza. Tullio Fanelli ENEA La ricerca può essere il miglior investimento pubblico per lo sviluppo del Paese, ma occorre concentrare le risorse nei settori, come l’energia, in cui sussistono sia l’interesse sia le capacità imprenditoriali, ed è necessario condizionare i finanziamenti allo sfruttamento, almeno iniziale, dei risultati in Italia; ciò è attuabile attraverso una riforma che dia priorità al cofinanziamento delle attività di ricerca industriali svolte congiuntamente con gli Enti pubblici. Stefano Firpo Capo Segreteria Tecnica Ministero per lo Sviluppo Economico La policy del Governo a favore delle startup innovative offre molte opportunità di sviluppo anche in ambito energetico, soprattutto in un settore in forte espansione come quello del Cleantech. Tra le numerose misure previste, meritano particolare attenzione le consistenti agevolazioni fiscali agli investimenti nel capitale di startup che sviluppano prodotti o servizi innovativi in ambito energetico. La policy è poi volta a rafforzare gli spazi di collaborazione tra imprese mature, startup e mondo della ricerca, creando un ecosistema più favorevole al trasferimento tecnologico e alla diffusione dell’innovazione. Simone Mori Direttore Regolamentazione, Ambiente e Innovazione Enel Il settore energetico sta vivendo in questi ultimi anni una profonda trasformazione e proprio l'innovazione tecnologica oltre che nei modelli di business consentirà alle Utilities di affrontare e vincere le nuove sfide del settore. Credo in un modello d’innovazione aperto che metta la ricerca pubblica nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie eccellenze per rispondere alle esigenze concrete del mondo industriale. Questo potrà realizzarsi soltanto attraverso una stretta e sinergica collaborazione con il settore privato e una piena condivisione degli obiettivi di lungo periodo. Massimo Rebolini Responsabile Sviluppo Tecnologie Terna Terna, negli ultimi 9 anni (2005-2013), ha investito sia in nuovi interventi di sviluppo che per gestione in sicurezza della RTN circa 8 miliardi di euro. L’innovazione è stata, in questo periodo, in gran parte declinata all’interno di nuovi progetti (Impianti HVDC, linee in cavo, sistemi di automazione di stazioni, monitoraggio della Rete) che, anche per la loro complessità e rilevanza , includono aspetti legati a nuovi componenti, sistemi di automazione, apparecchiature e macchinari, sensoristica che in passato avrebbero richiesto anni prima di una loro introduzione nel settore della Trasmissione elettrica. Terna ha comunque continuato a svolgere, al proprio interno, attività di studio e di ideazione con lo scopo che possano essere utilizzate in futuro come elemento di incubazione per accordi con imprese, società, università, centri e enti di ricerca nazionali e di poterne dare riscontro tangibile anche in termini economici. Rimangono a tutt’oggi vincoli e ostacoli al pieno dispiegamento di questo obiettivo. Vincoli di natura regolatoria e di remunerazione per attività immateriali tipiche della R&S, una visione di strategia industriale del sistema Italia che possa competere con azioni di altri competitors a livello mondiale e infine regole semplici e certe per l’accesso ai finanziamenti pubblici.
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