N. 1 - MARZO 2014 FIRMS Industria Ravenna Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Ravenna. Euro 1,50 CONFINDUSTRIA RAVENNA Intervista sul porto al Presidente Guido Ottolenghi LA PRIMA INDUSTRIA DEL TERRITORIO Un investimento di qualità. La creazione di valore in una sintesi unica di gas, tecnologie e servizi. Da un secolo all’avanguardia nella produzione e distribuzione dei gas, Rivoira rappresenta un punto di riferimento per l’eccellente qualità dei prodotti e per la gamma esclusiva di servizi e tecnologie. Facendo della assoluta trasparenza la chiave del successo nei rapporti con il cliente, Rivoira soddisfa ogni esigenza, dalle più semplici alle più complesse, sempre con assoluta precisione, afdabilità e sicurezza. Con i propri gas e servizi, Rivoira trasferisce ai suoi clienti un valore aggiunto ineguagliabile in termini di esperienza, qualità, tecnologia e professionalità. 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Ci sono voluti molti anni perché l’Autorità arrivasse a dare priorità a questo tema, e il Presidente Di Marco si è molto impegnato nel suo mandato, come si sono impegnate le altre autorità a la nostra associazione, che non solo ha svolto attività di lobby su questo tema, ma ha fornito all’Autorità Portuale il progetto sulla base del quale sono stati chiesti i fondi al CIPE. È stata la sezione Porto ad impegnarsi su questo, ed a tassarsi per offrire l’ambizioso progetto. Ora effettivamente ci confrontiamo col paradosso che il progetto c’è, i fondi pure, ma una stratificazione di normative, le preoccupazioni di gruppi di cittadini, gli interessi economici mascherati da ambientali di altri frenano e rischiano di bloccare questo lavoro. Credo che le autorità e la cittadinanza abbiano la forza per superare anche questa difficoltà, ma non si può non riflettere ancora una volta su come ogni processo decisionale sia continuamente frenato nel nostro Paese, e anche per questo motivo abbiamo deciso di dedicare la nostra prossima assemblea al tema di Impresa e Ambiente. Altro tema delicato è quello delle condizioni delle strade portuali. Si poteva intervenire con maggiore tempestività? Le strade portuali presentano molte criticità, e alcuni interventi sono ora avviati, ma certo sarebbe meglio poter avere una manutenzione costante nel tempo. Vi sono voci che si levano ogni tanto suggerendo che le imprese dell’area si paghino la manutenzione delle strade, ma una nostra stima prudente segnala che quelle medesime imprese hanno pagato ogni anno oltre 2,8 milioni € di IMU senza che venisse fatta la manutenzione ordinaria delle strade comunali (per cui le imprese hanno anche pagato a suo tempo gli oneri di urbanizzazione). Noi pensiamo che non sia corretto e addirittura sia pericoloso pensare che siano le imprese dell’area a doversi pagare la manutenzione, perché ciò introdurrebbe una idea quasi feudale, per cui ogni quartiere si arrangia da solo, mettendo in discussione il patto sociale che lega cittadini, imprese e istituzioni. La Sapir ha rinnovato l’accordo con Contship. Come giudica l’intesa? Come noto Confindustria è un piccolo azionista di Sapir e partecipa alla sua vita attivamente. L’alleanza con Contship ha rafforzato il posizionamento del porto di Ravenna nel settore dei container, e l’accordo con Contship, che è fortemente collegato ai lavori di escavo del porto è stato utilmente rinnovato in attesa degli eventi, ma potrà dare i suoi frutti quando si verificheranno le condizioni per la realizzazione del nuovo terminal container. In questo accordo si fa riferimento ad un rilancio dell’Adriatico nel panorama mondiale dei traffici mercantili. E’ d’accordo? L’Adriatico rischia di trovarsi tagliato fuori dalle principale rotte delle merci e di diventare un mare regionale. Questo fenomeno è accentuato da una rinascita energetica e industriale del Nord America, che ha come punto di ingresso naturale in Europa i porti del Nord. L’Adriatico e in generale i porti italiani hanno però notevoli opportunità di posizionarsi come punto di ingresso in Europa delle merci che vengono dall’Asia. Per riuscire a fare questo bisogna lavorare non solo su profondità dei fondali e competitività dei porti (su cui si sta facendo il possibile), ma anche sulla catena logistica che dalle nostre banchine porta le merci in centro e Nord Europa. Quali altri interventi, oltre a fondali e strade, suggerirebbe per potenziare il porto di Ravenna? In questa fase attiverei tutte le relazioni e l’ingegno di cui disponiamo per approfondire i modi per accelerare le operazioni portuali e spedire in modo conveniente le merci via treno verso destinazioni europee. Per questo dovremo cercare confronti con le ferrovie e gli altri vettori ferroviari, dialogare con gli interporti e gli altri centri logistici del territorio, e comprendere quali flussi di merci possono essere aggregati e efficientemente fatti confluire sul nostro porto. Vi sono ormai prodotti che arrivano nella pianura padana da Rotterdam, a costi migliori di quelli di chi usa i porti nazionali, e su questa partita il costo del trasporto è di gran lunga più rilevante del costo portuale. F 4 5 FIRMS 7 La nuova energia torna con Rem 9 Burocrazia freno agli investimenti 11 Le agevolazioni per chi investe 12 “Senza impresa non c’è ripresa” 13 Nasce Unindustria Emilia 15 Quando il “social” aiuto la crescita 19 Sezione salute, Biagi presidente 21 Serve più logistica 22 Fondi europei per 200 milioni 25 Sette anni di lavoro per essere Capitale Federica Vandini 29 In due minuti le circolari da ascoltare Concessionaria esclusiva per la pubblicità 31 Turismo, nuovo bando per le reti di impresa 32 Horizon 2020, nuovo strumento per le PMI 34 Così Ada Foschini farà rivivere il monumento a Baracca 37 Tre, anima verde del Gruppo Tozzi 41 Come cambia la geografia del lavoro 44 Nuovo progetto per le idee di impresa sul territorio 45 Incontro congiunto al Molino Spadoni 46 Tutti i vantaggi dell’apprendistato 47 L’esperto risponde 49 Libri per comunicare e studiare la crisi Industria Ravenna CONFINDUSTRIA RAVENNA Sede Via Barbiani, 8/10 - Ravenna Direttore responsabile Carlo Serafini Comitato di Redazione Marco Chimenti, Mistral Comunicazione Globale, I T A L I A Publimedia Italia srl P.zza Bernini, 6 - 48124 Ravenna Tel. 0544-511311 - info@publimediaitalia.com Iscrizione n. 1293 del 27/02/07 nel Registro della Stampa del Tribunale di Ravenna Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Ravenna Poste Italiane spa Stampa Edizioni Moderna Via Pastore, 1 - Ravenna Editore Edit Romagna srl - Piazza Bernini, 6 - Ravenna Proprietario Confindustria Ravenna - Via Barbiani, 8/10 - Ravenna Foto Giampiero Corelli, Fabrizio Zani 6 555be ? Confortevoli come una Vacanza. Il ritrovo ideale per Aziende, Enti, Club, Associazioni. 3 Sale congressi, aVostra misura, fino a 360 posti. E poi Ristorante, SPA, Fitness room, Piano Bar... e ogni altro piccolo Lusso. · · · · info: FIRMS eventi LA NUOVA ENERGIA TORNA CON REM 7 Il Grand Hotel Mattei ospita il 26 e 27 marzo la seconda edizione dell’evento dedicato alle fonti rinnovabili. Il presidente Titone illustra i tre obiettivi della manifestazione: ridurre il consumo degli idrocarburi, minor inquinamento ambientale, creare una filiera locale di lavoro. Il 26 e 27 marzo, il Pala de Andrè di Ravenna, ospita la seconda edizione di Rem (Renewable Energy Mediterranean Conference&Exibution). “Filo conduttore di questa edizione – spiega l’ing. Innocenzo Titone, presidente di Omc, la società di cui è partner la Camera di commercio di Ravenna, che organizza l’evento – è l’efficienza energetica. E’ al centro della strategia dell’Unione europea e contribuirà efficacemente a raggiungere tutti gli obiettivi della politica energetica definita dalla direttiva 2012/27/UE: riduzione del costo energetico, mitigazione dell’impatto ambientale, riduzione della dipendenza dalle importazioni e spinta dello sviluppo economico locale. L’efficienza energetica è uno strumento efficace per raggiungere un futuro energetico sostenibile e la strada da seguire per catturare i potenziali risparmi di costo-efficacia”. Titone indica in tre punti i vantaggi dell’efficienza energetica. “Il primo riguarda la riduzione del consumo degli idrocarburi. Ne consegue come secondo punto un minor inquinamento ambientale. Terzo aspetto, fondamentale: può consentire di creare una filiera di lavoro locale”. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici, processi industriali e dei trasporti potrebbe ridurre il fabbisogno energetico mondiale nel 2050 di un terzo, e aiutare a controllare le emissioni globali di gas a effetto serra. L’efficienza energetica rappresenta la nuova sfida per l’intera industria. “Infatti il convegno – aggiunge Titone – metterà a fuoco due momenti. Il ruolo delle grandi industrie ‘energivore’, come quelle petrolchimiche, acciaierie, cementifici, le raffinerie. Quste industrie dovranno mettere a punto processi produttivi e adottare strategie per ridurre il consumo di energia. Chi 8 avvia una nuova attività dovrà pensare in anticipo, quindi già in fase di progettazione e costruzione degli impianti, come ottenere risparmi energetici. A Rem saranno poi presenti società che forniscono supporto, sia sul piano dell’edilizia civile che industriale, per studiare soluzioni mirate per l’efficienza energetica. A Rem si riuniranno quindi le autorità governative, professionisti chiave, organizzazioni di ricerca e decisori politici per condividere le migliori pratiche per l’efficienza energetica”. Tra le esperienze che verranno presentate a Rem spicca, ad esempio il progetto Mhybus, il primo autobus in Italia alimentato a idrogeno e metano che, da Ravenna, è pronto per essere esportato. Il veicolo utilizzato nel progetto è un Breda MenariniBus con motore Mercedes, modificato poi per l’alimentazione a idrometano. Dopo una prova di 5mila km, da gennaio a settembre 2013 l’autobus è stato impiegato da Start Romagna lungo la linea 8 di Ravenna, percorrendo in media 212 km giornalieri, per oltre 45.000 km complessivi e trasportando oltre 10.000 passeggeri, informati della peculiarità del veicolo da pannelli informativi presenti a bordo. I test hanno accertato che l’utilizzo dell’idrometano non ne ha alterato in alcun modo l’efficienza. Al progetto, che ha l’obiettivo di rendere più ecosostenibile la mobilità sui mezzi pubblici urbani, hanno partecipato Regione Emilia-Romagna, Aster, consorzio regionale per l’innovazione e la ricerca industriale, Enea, Start Romagna, azienda per il trasporto pubblico locale, e Sol, gruppo specializzato eventi FIRMS I PROGETTI RIGUARDANO MOBILITÀ SOSTENIBILE E SMART CITY, E COINVOLGONO ANCHE LA REGIONE EMILIA - ROMAGNA E ALTRI ENTI DI RICERCA nella produzione, ricerca applicata e commercializzazione di gas tecnici. Poi verrà presentato un progetto di stoccaggio dell’idrogeno prodotto attraverso la trasformazione dell’energia eolica. Lo stoccaggio è volto a sopperire alla discontinuità delle fonti rinnovabili. Se il progetto regge economicamente , ne trarrà un forte vantaggio proprio l’industria eolica. Altri esempi riguarderanno Ravenna Smart City, con l’utilizzo di vetri particolari per gli edifici capaci di filtrare la luce e produrre energia elettrica. La Rosetti sta invece studiando un propulsore a gas per alimentare i motori delle navi. F FIRMS sviluppo 9 BUROCRAZIA FRENO AGLI INVESTIMENTI LE MICRO E PICCOLE IMPRESE IMPIEGANO 30,2 GIORNATE/UOMO L’ANNO PER GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI, CON UN COSTO DI QUASI 12MILA EURO L’ANNO PER AZIENDA E UN’INCIDENZA SUL FATTURATO PARI AL 7,5%. L’Italia, spiega il Centro Studi Confindustria, «è sistematicamente in posizioni arretrate nelle classifiche internazionali sul contesto amministrativo in cui operano le imprese. Ciò riduce gli investimenti, non solo dall’estero, e la capacità del Paese di crescere. Inoltre, una seria riforma della burocrazia «deve cominciare con l’abbattimento dei costi della politica», perché «si può risparmiare fino a 1 miliardo tagliando i costi della Camera». Una riduzione dell’1% dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione è associata dal CsC a «un incremento dello 0,9% del livello del Pil pro capite» e a «un aumento dello 0,2% della quota dei dipendenti in imprese a partecipazione estera sul totale dell’occupazione privata non agricola». Occorre sciogliere perciò i nodi della burocrazia: «troppe e complesse regole, tempi di risposta lunghi e incerti, costi insostenibili della macchina pubblica, anche della politica, imbrigliano lo sviluppo, soprattutto delle aziende più dinamiche». L’inefficienza dell’amministrazione pubblica e dei processi decisionali a qualunque livello di governo, si legge nel rapporto, «influenza, con intensità diversa ma sempre elevata, la competitività dell’Italia in tutte le comparazioni internazionali. E rappresenta un problema strutturale. L’attrattività degli investitori esteri ma anche lo slancio degli imprenditori italiani a intraprendere nuove iniziative sono fortemente condizionati dal numero e dalla complessità delle pratiche amministrative, dai tempi e dai costi necessari al loro svolgimento. L’inefficienza della Pubblica Amministrazione influenza ogni ambito della vita sociale ed economica del Paese, ostacolandone la crescita e creando un enorme svantaggio competitivo». Per questo è «urgente la necessità di misure di semplificazione che puntino alla sburocratizzazione della PA». Non a caso, secondo il Global Competitiveness Index 20132014 del World Economic Forum l’Italia occupa il 49° posto nella classifica dei 148 paesi considerati. Fanno meglio i principali concorrenti: Germania (4°), Stati Uniti (5°), Regno Unito (10°), Francia (21°), Spagna (35°). Rispetto alla graduatoria precedente il Paese perde 7 posizioni, principalmente a causa dell’instabilità politica che ha incrementato l’incertezza e la sfiducia, oltre che per le consuete rigidità strutturali. F Il 28 e 29 marzo si terrà a Bari il convegno biennale del Centro Studi Confindustria. L’iniziativa è il più importante appuntamento del Sistema Confindustria del 2014, che coinvolgerà nell’arco di due mezze giornate un pubblico di imprenditori, manager, politici e giornalisti.Il Convegno, partendo dalla ricerca del Centro Studi e attraverso i pareri e le testimonianze di esperti, imprenditori e policy maker, si concentrerà sulle sfide principali che le istituzioni del nostro Paese sono chiamate a fronteggiare per favorire l’accumulazione, la crescita e lo sviluppo di capitale umano e sociale. 10 Sempre un . più in alto Always a L’attenzione nella ricerca, l’innovazione nelle soluzioni proposte e la passione tesa ad un miglioramento continuo, pongono costantemente cm ad un livello qualitativo e tecnologico superiore. cm, da sempre, è una scelta consapevole. The focus in research, the innovation in the offered solutions and the passion aimed to continuous improvement, constantly place cm to a higher qualitative and technological level. cm is always a conscious choice. Excellence in motion C.M. srl - Via Bedazzo, 39 - 48022 LUGO (RA) Italy - Tel. +39 0545 34134 - Fax +39 0545 32117 www.cm-elevatori.it - cm@cm-elevatori.it Sollevare, trasportare, rovesciare Lifting, moving, tipping . higher FIRMS credito 11 LE AGEVOLAZIONI PER CHI INVESTE La legge Sabatini 2014, meglio conosciuta come Nuova legge Sabatini 2014, costituisce uno strumento agevolativo introdotto dal Dl ‘Del fare’ e finalizzato ad accompagnare la crescita in termini di competitività ed efficienza di PMI ed imprese destinando loro dei finanziamenti a tassi agevolati. I finanziamenti agevolati messi a disposizione dalla Nuova legge Sabatini 2014 costituiscono un’importante opportunità di crescita per le PMI, considerato in particolare il plafond di risorse messo globalmente a disposizione (circa 2,5 miliardi di euro) Gli investimenti che possono consentire di rientrare nell’alveo finanziamenti agevolati previsti dalla legge Sabatini 2014 sono quelli che le PMI pianificheranno in termini di nuove attrezzature, macchinari, beni strumentali, impianti e piani di investimento indirizzati anche ad un potenziamento della propria capacità informatica (hardware e software indistintamente). Condicio sine qua non il fatto che i suddetti investimenti risultino finalizzati a produzione e sviluppo e non vengano ceduti nel corso dei successivi tre anni; quanto ai tassi di resa, i finanziamenti agevolati configurati dalla legge Sabatini 2014 si sostanziano in un 2,75% con possibilità di ottenere una copertura totale delle spese da dover effettuare; il minimo importo previsto per accedervi è 20.000 euro e la durata massima prevista ammonta a 5 anni. Il meccanismo di presentazione delle domande è estremamente semplice; le PMI interessate ad accedere ai finanziamenti agevolati disciplinati dalla legge Sabatini 2014 dovranno rivolgersi presso le banche e gli intermediari finanziari aderenti all’apposita convenzione ratificata da Ministero, Cassa Depositi e Prestiti e Associazione Bancaria Italiana inviando una mail tramite PEC e specificando il possesso dei requisiti richiesti: a questo punto non bisognerà fare altro che attendere la risposta del Mise, la quale, è stato assicurato, arriverà in tempi brevi. LA LEGGE “NUOVA SABATINI” FINANZIA L’ACQUISTO DI NUOVE ATTREZZATURE, ANCHE INFORMATICHE, PER LE PMI. DOMANDE ENTRO IL 31 MARZO. La scadenza per poter fare domanda è stata fissata al 31 marzo 2014 (vi rimandiamo al portale online del Ministero dello Sviluppo Economico per avere a disposizione un quadro dettagliato). La predisposizione di piani come quello sotteso alla legge Sabatini 2014 rappresenta il giusto viatico per scandire l’avvio di una ripresa economica, che seppur lenta e farraginosa, necessita di essere costantemente alimentata, adesso più che mai considerato il cambio di governo e le aspettative che vanno creandosi sulla possibilità che inizi un nuovo corso. A proposito di PMI ed imprese, in occasione del discorso di insediamento, il Premier Renzi ha sottolineato come uno dei primi interventi sarà costituito dall’azzeramento di tutti i debiti contratti dalla P.A. con le aziende nazionali; un provvedimento che va perseguito in tempi brevi, dato l’enorme ammontare del debito e la classifica tutt’altro che gratificante recentemente stilata a livello europeo e seconda la quale il nostro paese sarebbe tra i più lenti del Vecchio Continente a ripianare i debiti con le imprese. F 12 vita associativa FIRMS “SENZA IMPRESA NON C’È RIPRESA” “Senza impresa non c’è ripresa”: con questo slogan è partita ufficialmente da Torino, il 13 febbraio scorso, la “marcia digitale del 40 mila”, lanciata dagli imprenditori piemontesi di Confindustria che hanno unito forze, idee ed energie per dare il via ad una nuova fase, sperando di coinvolgere nell’iniziativa il maggior numero possibile di industriali aderenti al sistema. “Amo l’Italia, ma basta!” è la dichiarazione con la quale si è aperta la riunione straordinaria degli imprenditori piemontesi che, insieme al Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, hanno presentato un programma di iniziative. All’incontro, svoltosi presso l’Unione Industriale di Torino, hanno partecipato oltre 600 imprenditori provenienti da tutto il Piemonte. L’iniziativa è stata organizzata per denunciare, a fronte di una situazione economica gravissima, l’indifferenza della classe politica e l’immobilismo del Governo, che poi è capitolato il giorno successivo, venerdì 14 febbraio. “Amo l’Italia, ma basta” è diventato anche il claim della campagna web di forte denuncia delle tante difficoltà del fare impresa in Italia, che prosegue ora sul sito www.ripresaeimpresa.it attraverso video di testimonianze rilanciati su tutti i PARTITA DAL PIEMONTE LA MARCIA DIGITALE PER DENUNCIARE LE DIFFICOLTÀ DEGLI IMPRENDITORI, IL CLAIM: ‘AMO L’ITALIA, MA BASTA!’. social network. La piattaforma online vuole diventare il punto di riferimento per tutti quegli imprenditori che desiderano manifestare il proprio malessere e chiedere un cambio di passo alla politica. Ciascun imprenditore può aderire a questa “marcia digitale” andando sul sito e inviando la propria testimonianza, in modo da far risuonare forte e numerosa la voce delle imprese: chi volesse registrare il proprio contributo video, può contattare il servizio Comunicazione dell’associazione, che effettuerà le riprese presso l’azienda e il montaggio della clip: fvandini@confindustriaravenna.it - 0544 210418 F FIRMS vita associativa NASCE UNINDUSTRIA EMILIA Dalla fusione di Bologna, Modena e Reggio Emilia la seconda territoriale in Italia dopo Assolombarda con 4200 imprese. 13 Alberto Vacchi Pietro Ferrari Stefano Landi Dalla “motor valley” modenese alla “packaging valley” bolognese, passando per ceramiche, agroindustria, il distretto biomedicale, quello tessile e della meccanica di precisione. Sono le eccellenze racchiuse tra le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, che presto si troveranno accomunate da un’unica rappresentanza. I tre territori infatti sono tra i primi in Italia a recepire il grande cambiamento partito da Roma con la riforma di Confindustria, e hanno già annunciato una fusione che porterà alla nascita di un colosso composto da oltre 4.200 aziende, secondo solo ad Assolombarda. Oltre a snellire i costi, a parlare con una voce unica sarà l’intera filiera meccanica sulla via Emilia. Messo a punto lo scorso anno, il progetto, che ha già ricevuto il plauso dei vertici nazionali, è così arrivato nelle ultime settimane sui tavoli dei tre direttivi, che hanno dato il via libera a stringere le trattative. L’annuncio è stato dato a fine gennaio dai presidenti di Unindustria Bologna AlbertoVacchi, di Confindustria Modena Pietro Ferrari e di Unindustria Reggio-Emilia Stefano Landi. L’obiettivo è portare al voto la fusione nelle rispettive assemblee annuali nel più breve tempo possibile. «Il contesto economico in cui ci troviamo, profondamente mutato rispetto a quello in cui più di cento anni fa nasceva il sistema Confindustria, richiede una rappresentanza rinnovata » ha scritto Vacchi in una appassionata lettera ai suoi associati per spie- gare l’intesa. In Unindustria Emilia, questo il nome del nuovo soggetto, troveranno posto migliaia di piccole aziende, oltre la metà legate al settore meccanico, che danno lavoro a oltre 200mila persone in tutta la Regione. Alla neo associazione andrebbe il primato delle piccole imprese, visto che oltre il 90% dei futuri associati oggi conta meno di 50 dipendenti. I tre presidenti hanno deciso di snellire comitati direttivi, sedi associative e uffici amministrativi. Accorpando le funzioni e i servizi per gli iscritti, altro aspetto chiave del progetto. L’obiettivo è creare un “centrale” emiliana per i servizi alle aziende, unendo anche centri di ricerca e scuole di formazione manageriale. Per la prima volta settori industriali che hanno reso l’Emilia un nome di peso nel mondo del manifatturiero si ritroverebbero fianco a fianco. Dalle piastrelle di Sassuolo al distretto dell’automotive reggiano, dall’alta moda ai salumi, con l’ambizioso sogno di riunire in uno storico abbraccio l’intera filiera delle due e quattro ruote di lusso: Ferrari, Ducati, Maserati e Lamborghini. F 14 non ci sono soluzioni semplici; ci sono soluzioni essenziali. MM X www.publimediaitalia.com Dietro ad ogni complessità 0544.511311 386f FIRMS vita associativa QUANDO IL ‘SOCIAL’ AIUTA LA CRESCITA PROMOSSO NELL’AMBITO DI RAVENNA2030 IL CONVEGNO ‘COMUNICARE (BENE) PER CRESCERE’. LE STORIE DI QUATTRO AZIENDE LEADER. 15 Quanto vale una campagna comunicativa brillante, un uso ragionato e coinvolgente dei social network, un brand con una buona reputazione, o un messaggio veicolato nel canale più adatto e mirato al giusto destinatario? A queste domande hanno cercato di rispondere Enrico Manaresi, responsabile comunicazione di Technogym, Luca Pagliacci, direttore marketing di Orogel, Antonio Allegra, direttore 16 mercato Italia di Panini e Caterina Molari, responsabile ufficio stampa di Amadori, sollecitati da Paolo Iabichino, direttore creativo dell’agenzia Ogilvy Italia, blogger di Wired e autore di numerosi saggi e iniziative sul tema, tra cui ‘Meet the Media Guru’. Dopo aver dedicato all’aspetto più istituzionale della comunicazione l’ultima assemblea generale, Confindustria Ravenna ha infatti voluto proporre alle imprese una riflessione sulla comunicazione commerciale e sul marketing digitale, portando appunto le testimonianze di chi ha saputo gestire con successo la propria immagine sul mercato, usandola come leva di crescita nonostante le difficoltà. L’incontro ha richiamato quasi duecento persone tra imprenditori e autorità, ma anche studenti della materia e addetti ai lavori del settore comunicazione. “L’ assenza di comunicazione o una cattiva comunicazione, non solo non crea benefici, crea danni gravi - ha affermato durante l’ incontro Roberto Rondinelli, presidente della sezione Comunicazione dell’associazione - e da questo punto di vista la comunicazione ricorda l’ edilizia: costruire un immagine di brand sbagliata è come costruire un palazzo sbagliato con problemi di stabilità. Perché la comunicazione è un fattore strategico di crescita del business”. Prima di aprire il confronto con i relatori, Iabichino si è soffermato sui risultati del sondaggio effettuato tra gli associati nel mese di gennaio proprio sul rapporto tra impresa e comu- vita associativa FIRMS FIRMS vita associativa 17 Da sinistra: Pagliacci, Manaresi, Iabichino, Ottolenghi, Rondinelli, Molari e Allegra. L’INCONTRO HA RICHIAMATO QUASI 200 PERSONE TRA AUTORITÀ E IMPRENDITORI, MA ANCHE STUDENTI E ADDETTI AI LAVORI DEL SETTORE COMUNICAZIONE nicazione. “Internet è lo stesso habitat che vivete continuamente – ha spiegato – Tornereste in un ristorante che propone lo stesso menu da un mese? No e lo stesso vale per la vostra pagina web. Dal sondaggio di Confindustria è emerso che molte aziende fanno comunicazione da sole, ma se vi servite di avvocati, geometri, dentisti, dovete anche usare i comunicatori per fare comunicazione”. F 18 vita associativa FIRMS OTTOLENGHI: “LA COMUNICAZIONE È UN FATTORE DI COMPETITIVITÀ” Riportiamo l’intervento introduttivo del presidente di Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi: Confindustria Ravenna da tempo lavora sulla comunicazione: abbiamo affrontato il tema nell’ultima assemblea, concentrandoci sul ruolo della rete e sull’uso degli strumenti digitali, e abbiamo voluto dedicare questo appuntamento ad un aspetto diverso, ma ugualmente fondamentale per l’impresa: la buona comunicazione come fattore competitivo che può fare la differenza, costituendo una leva di crescita anche, e soprattutto, in un periodo complesso. Per questo siamo lieti oggi di entrare nel concreto con storie di successo, e potremo trarre spunti ed esempi utili da aziende del nostro territorio di diversi settori e di diverse dimensioni, accomunate dall’aver fatto una scommessa vincente sulla comunicazione della propria immagine, valutandola come un investimento anche in un momento di profonda revisione della spesa. Per quanto a volte possa essere ostico per noi imprenditori, comunicare è altrettanto ineludibile. Comunichiamo anche quando non vogliamo, con un silenzio, con un gesto, con uno sguardo che trasmette un determinato messaggio a un cliente, a un collaboratore, a un fornitore. Anche se non ce ne accorgiamo, la comunicazione permea ogni momento della nostra giornata – lavorativa e non – e crediamo che sia quanto mai importante pren- dere consapevolezza di ciò, e imparare a veicolare nel modo giusto le nostre energie e le tante iniziative che ogni giorno portiamo avanti in azienda. Certo non è facile colpire l’attenzione in un mercato sommerso ogni giorno da migliaia di comunicazioni, ma ci sono anche nuovi mezzi che possono aiutare, se utilizzati in maniera intelligente e ragionata. Ancora una volta, come abbiamo avuto modo di ripetere in più occasioni, a fare la differenza è lo studio, la fatica e lo sforzo di capire il cambiamento, invece che sprecare tempo ed energie ad contrastarlo. Ogni giorno abbiamo dimostrazione di quanto i media online stanno cambiando la comunicazione e il nostro modo di fruirla, informando in tempo reale su avvenimenti lontani (la sanguinosa repressione della rivolta a Kiev) e vicini (la formazione di un nuovo Governo). Applicato al nostro lavoro, questo cambiamento può spaventarci ma può anche ispirarci, farci arrivare l’idea giusta e lo sprone decisivo per uscire da una situazione complicata o da un periodo dimesso. E’ soprattutto in queste circostanze che vogliamo cercare di rispolverare e trasmettervi con queste iniziative sia lo spirito della crescita, sia la risorsa della curiosità e della conoscenza, che i nostri ospiti hanno saputo bene interpretare. FIRMS vita associativa SEZIONE SALUTE, BIAGI PRESIDENTE Bruno Biagi (Maria Cecilia Hospital) è il nuovo presidente della sezione Salute di Confindustria Ravenna, che riunisce oltre venti aziende della provincia, per circa 600 dipendenti e un fatturato complessivo di quasi 35 milioni di euro. Alla vicepresidenza è stato eletto Andrea Accardi (Terme di Punta Marina). Biagi entra così a far parte del Consiglio Direttivo subentrando a Silvano Verlicchi, che ha guidato la sezione dal 2010 come presidente e in precedenza come vicepresidente, e si è dimesso a seguito della candidatura a sindaco del Comune di Lugo: “Con questa scelta di vita giunge a termine anche l’esperienza che da diversi anni ho compiuto all’interno del gruppo dirigente del sistema confindustriale – ha affermato Verlicchi, ringraziando i colleghi e la struttura dell’associazione - Per me si è trattato di vivere straordinari momenti, che mi hanno consentito di accrescere il mio bagaglio culturale e di apprezzare concretamente il valore strategico dell’impresa e la sua funzione economica e sociale”. Ringraziamenti a Verlicchi da parte del presidente dell’associazione, a nome di tutta Confindustria Ravenna: “In questi anni la rappresentanza industriale nel settore sanitario è no- 19 ALLA VICEPRESIDENZA È STATO ELETTO ANDREA ACCARDI. LA SEZIONE RIUNISCE OLTRE VENTI IMPRESE tevolmente cresciuta, creando una sezione dinamica e propositiva – ha ricordato Guido Ottolenghi - Ringraziamo Verlicchi per il lavoro svolto e in particolare per l’impegno profuso nel confronto sulla realizzazione dell’Ausl unica romagnola e nell’ambito del documento sul welfare contenuto nel patto per lo sviluppo della Provincia di Ravenna”. “Porteremo avanti l’opera di valorizzazione della sezione salute sul territorio e all’interno dell’associazione – hanno dichiarato Biagi e Accardi - Oggi siamo di fronte a grandi opportunità in un mondo che sta cambiando, e dobbiamo cercare di coglierle tutti insieme”. F studiopagina.it 20 e i g o l o n c e T Servizi e nel mondo in Italia e dal 1973 za nsulen o C e e n io z a Progett e Controllo e n io z u ib r t Quadri Dis - PLC S C D e n io z Automa utenzione n a M e a ic t Impiantis Industriale canica c e M le a t n e Elettrostrum Collaudi g in n io s is Comm BIESSE SISTEMI srl via F.lli Lumière 39, 48124 Fornace Zarattini RA tel. 0544-500330 fax 0544-500331 info@biessesistemi.it www.biessesistemi.it FIRMS porto 21 SERVE PIÙ LOGISTICA IL PRESIDENTE OTTOLENGHI È INTERVENTO AL CONVEGNO PROMOSSO DALLA CGIL SUL FUTURO DEL PORTO. “SE NON REAGIAMO ROTTERDAM VERRÀ PREFERITA PER PORTARE MERCI A MILANO” «Vorrei ringraziare la Cgil che ha organizzato questo momento importante, e che ha dato a Confindustria la possibilità di intervenire, cosa non sempre così frequente». Così il presidente di Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi, ha concluso il proprio intervento alla tavola rotonda organizzata dalla Filt-Cgil in occasione del 5° congresso provinciale che ha rieletto il segretario Danilo Morini. Un momento molto partecipato tra tutti i soggetti che lavorano quotidianamente sul porto: istituzioni, imprenditori, lavoratori e rappresentanti politici. Riuniti nella sede di Autorità portuale, tutti i partecipanti, tra cui il sindaco Fabrizio Matteucci, il presidente della provincia Claudio Casadio e l’assessore regionale alla mobilità Alfredo Peri, hanno concordato su due priorità: l’approfondimento dei fondali e la logistica del trasporto della merce una volta scaricata dalle navi, per rendere davvero competitivo lo scalo ravennate. Perché ormai, come ha ricordato in più occasioni Ottolenghi, Rotterdam rischia di essere preferito anche per far arrivare le merci sul mercato milanese. Da qui quindi bisogna ripartire. «E non in termini di infrastrutture – dice Ottolenghi – ma dobbiamo essere noi stessi per primi a renderci conto di questa necessità che invece abbiamo forse colpevolmente trascurato». E sulla logistica si è concentrato anche l’intervento del parlamentare Pd alla Camera Alberto Pagani, che si occupa proprio di trasporti. «Per troppo tempo qualcuno si è lasciato abbagliare dal falso mito del gigantismo, la realtà è che le maggiori compagnie del settore sono in profonda crisi e rischiamo che esploda una delle più grandi bolle dopo quella dei mutui subprime. Bisogna ovviamente scavare i fondali, ma abbandonare progetti faraonici che non ci rendono più competitivi». Si è parlato anche di lavoro, di sicurezza e di lotta all’irregolarità, con Allen Boscolo della Compagnia portuale, e con lo stesso Danilo Morini. L’intervento dell’amministratore delegato di Sapir Roberto Rubboli ha riguardato invece il terminal container, definito ormai «una chimera», presentato 5 o 6 volte, che doveva essere pronto nel 2014, e poi nel 2016 e poi nel 2018 e ormai nessuno nasconde che si sta parlando del 2020 e senza un terminal container il porto non può sperare di essere competitivo. Accanto a questo, la burocrazia, le leggi interpretabili, la sovrapposizione degli enti e la paralisi dovuta alla parcellizzazioni della catena delle responsabilità. F 22 progetti FONDI EUROPEI PER 200 MILIONI FIRMS Il vice presidente della Provincia, Gianni Bessi, spiega il ruolo di coordinamento dell’ente sui grandi programmi dell’Ue e la loro ricaduta sul territorio ravennate Le Province sono al centro del dibattito della riforma istituzio- sati ai progetti e che l’Emilia Romagna si è sempre distinta per nale. Nel frattempo, però, proseguono la loro attività. La Pro- la capacità di spendere tutte le risorse europee, impiegandole vincia di Ravenna, da anni ormai, lavora con importanti risul- secondo i piani streategici e operativi”. tati sui progetti europei. Che ricaduta hanno questi progetti sul territorio, quali settori interessano? Lo abbiamo chiesto al Nell’ambito delle sue deleghe, su quali progetti ha pun- vicepresidente della Provincia, Gianni Bessi, con delega a por- tato? to, politiche comunitarie, innovazione tecnologica, universi- “Con i nostri uffici abbiamo lavorato intensamente su due tà, ricerca scientifica, partecipazioni (società, enti, fondazioni, grandi filoni. Come soggetti attuatori del piano regionale Fesr consorzi) e statistica. abbiamo contribuito a realizzare il tecnopolo della provincia “Negli ultimi 15 anni è notevolmente cresciuto l’impegno di Ravenna; abbiamo attrezzato sul piano ambientale ed dell’Amministrazione provinciale sui grandi programmi eu- energetico le aree tecnologicamente attrezzate delle Bassette ropei: Feasr (agricoltura), Fse (formazione e lavoro), Fesr (in- e di Bagnacavallo. Abbiamo finanziato 14 milioni di euro di terventi strutturali e cooperazione territoriale europea). La progetti di valorizzazione ambientale in ambito culturale e gestione di questi programmi consente di investire risorse sul turistico e abbiamo già raggiunto il 95% delle spese previste territorio nell’ordine di 200 milioni di euro. Voglio anche sot- e rendicontate. Inoltre abbiamo collaborato ai bandi per le tolineare la sintonia che esiste con Regione e Comuni interes- imprese, consentendo di agevolare l’innovazione in un cen- FIRMS progetti tinaio di piccole e medie aziende provinciali. Mi piace sottolineare come questi progetti europei coinvolgano aziende del territorio, quelle più votate all’innovazione e all’internazionalizzazione. “. 23 contribuire allo sviluppo delle infrastrutture a sostegno del settore croceristico con adeguata cartellonistica stradale, il punto di informazioni turistiche al terminal di Porto Corsini, il servizio di bici. D’intesa con l’Autorità portuale sono stati investiti 100 mila euro per portare banda larga e acqua potabile Particolare attenzione la Provincia pone verso la coo- in banchina. Con Powered abbiamo avviato la sperimentazio- perazione europea. Che bilancio fa di questi progetti? ne delle mini turbine eoliche sulle dighe foranee”. “Noi abbiamo dato molto risalto ai progetti di cooperazione europea molta importanza. Nel periodo 2007-2015 sono I prossimi programmi? operativi 20 progetti con una ricaduta complessiva sul nostro “Compatibilmente agli orientamenti generali di trasformazio- territorio di 4,5 milioni di euro. Mi piace sottolineare come ne delle Province, noi stiamo mettendo a punto i programmi questi progetti coprano anche i costi del personale della Pro- 2014-2020 per far si che il nostro territorio possa continuare vincia dedicato a questo settore”. a godere delle opportunità europee che sono tendenzialmente ancora in crescita. Il nostro ufficio Politiche europee è dota- Lei ha parlato di innovazione. Può fare qualche esempio? to di importanti professionalità che stanno valutando i nuovi “Pensiamo alla mobilità sostenibile, che include la promo- progetti. I primi bandi usciranno già quest’anno con obiettivi zione dell’utilizzo della bicicletta ma anche il contributo allo e risorse importanti, come nel caso del progetto transfronta- sviluppo delle crociere che tanta ricaduta stanno avendo sul liero Italia-Croazia”. territorio. I programmi Adrimob e E-Seaway ci consentono di F 24 317f FIRMS Ravenna 2019 25 SETTE ANNI DI LAVORO PER ESSERE CAPITALE Sette anni di lavoro alle spalle, altri sette di orizzonte davan- Ravenna si sta giocando tutto sul binomio cultura-economia: ti con un obiettivo intermedio, diventare la capitale europea si parla di 400 milioni di euro di investimenti, principalmente della cultura 2019, che diventa l’occasione per ridisegnare in edilizia e infrastrutture di cui almeno 150 per riqualificare la città e valorizzarne patrimonio e territorio. In vista del tra- la darsena cittadina, e 45 milioni di budget operativo artisti- guardo finale del 2021, settimo centenario della morte di co-culturale; della chance di incrementare del 25-30% i flussi Dante, con un progetto triennale sulla Divina Commedia che turistici; dell’opportunità di accelerare tutti quegli interventi potrebbe fare da ponte tra le due fatidiche date. che troppo a lungo sono stati promessi e mai realizzati, come 26 FIRMS Ravenna 2019 60 nuovi volontari per lo staff di Ravenna 2019 l’E45-E55, il corridoio autostradale incompiuto da Civitavecchia a Mestre. Senza considerare l’indotto per l’occupazione, se Ravenna sarà la prescelta a ottobre tra le sei città finaliste rimaste in gioco in Italia, delle 21 iniziali (Ravenna si contende la nomination con Siena, Perugia, Cagliari, Lecce e Matera). “Oggi stiamo preparando il dossier finale che entro il 21 luglio dovremo inviare alla commissione europea esaminatrice - spiega Alberto Cassani, ex assessore comunale alla Cultura, coordinatore del comitato promotore di Ravenna 2019 - ma questo è un progetto di cui l’attuale sindaco Fabrizio Matteucci iniziò a parlare già nella campagna elettorale del 2006. Un progetto che attiva uno sforzo di riprogettazione Cassani e Matteucci con l’ambasciatore di Bulgaria in Italia, Marin Raykov CULTURA, RAVENNA PUNTA AL TITOLO DEL 2019: POSSIBILITÀ DI 400 MILIONI DI INVESTIMENTI, PRINCIPALMENTE IN EDILIZIA E INFRASTRUTTURE. UN OBIETTIVO CHE PORTA AL 2021, SETTIMO CENTENARIO DELLA MORTE DI DANTE urbanistica in nome della cultura, a partire dai 140 ettari tra il centro storico e il canale Candiano, la darsena di città ricca di archeologia industriale, che segna un passaggio storico per il Paese”. Un percorso di 14 anni, dal 2007 al 2021, lunghissimo per i tempi delle amministrazioni pubbliche, all’insegna della collaborazione a tutti i livelli. Ravenna ha scelto di candidarsi come capofila dell’intera area vasta romagnola, coinvolgendo i comuni di Rimini, Forlì, Cesena, Faenza, Lugo. E ha teso la mano anche a Venezia, esclusa dal primo round di selezione europea, ma rimessa in gioco la scorsa settimana con l’incontro tra i due sindaci adriatici, accomunati dall’essere alla guida di due porte d’Oriente e di due scrigni di arte bizantina: è attesa a giorni la firma di una vera e propria intesa FIRMS Ravenna 2019 27 RAVENNA HA SCELTO DI CANDIDARSI COME CAPOFILA DELL’INTERA AREA VASTA ROMAGNOLA. LA COLLABORAZIONE AVVIATA CON VENEZIA La delegazione di Ravenna insieme al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni infrastrutturale tra la città lagunare e quella dantesca, che ria, l’altra nazione che assieme all’Italia è stata chiamata alla coinvolgerà in particolare i collegamenti via mare e via aria candidatura di capitale europea per il 2019, con l’obiettivo Ravenna-Venezia, per potenziare la ricettività romagnola di di collaborare invece che competere pure nella stesura del investitori e turisti. dossier finale. “Non è casuale che come metafora omnicomprensiva per la candidatura a capitale europea 2019 sia stato scelto il logo “mosaico di culture””, prosegue Cassani. Un mosaico di tessere che non esclude nessuno, perché lo stesso iter progettuale ha coinvolto fin dall’inizio tutta la cittadinanza, partendo dal basso, un esperimento senza precedenti in re- “Anche se non si vince - afferma il coordinatore di Ravenna 2019 - la città ha iniziato un percorso che non si può arrestare. Speriamo di continuare con il Governo Renzi il lavoro avviato con la squadra di Letta per riconoscere lo sforzo profuso, non solo da noi ma dalle altre città candidate, affinché gione. Con l’open call del 2012 sono arrivate 400 proposte almeno parte dei progetti strategici sia comunque realizza- dai cittadini ravennati (molte entrate nel dossier presentato to”. In ballo non ci sono finanziamenti stratosferici: da Bru- all’Europa), 28 working group sono all’opera in Romagna ed xelles Ravenna si può aspettare un milione e mezzo di euro, è nata un’associazione di volontari ad hoc, Vira2019, che sta in grado però di fare da detonatore di fondi misti pubbli- lavorando già da due anni nel supporto allo staff promotore co-privati e di crowdfunding. E i tempi stringono. Se vincerà e nella gestione di eventi culturali in città. la sfida, e si saprà in autunno, Ravenna avrà solo tre anni per Ravenna ha ospitato le delegazioni di Sofia, Plovdiv, Varna e rifarsi scheletro e look e tornare capitale di un impero. Veliko Tarnovo, le quattro città finaliste candidate in Bulga- F 264f 28 FIRMS nuovi media IN DUE MINUTI LE CIRCOLARI DA ASCOLTARE 29 L’associazione rafforza la propria presenza sul web con una nuova rubrica video, curata dai funzionari di Confindustria Ravenna e del Sestante nelle proprie materie di competenza. Ogni settimana, una videocircolare di 120 secondi segnalerà agli associati le opportunità per le aziende, come bandi e missioni internazionali, e ricorderà le scadenze per partecipare a seminari o adempiere a obblighi. Il servizio spazia a 360 gradi, grazie alla consulenza in materia di fisco, relazioni sindacali, internazionalizzazione, credito, education, qualità sicurezza ambiente ed energia, comunicazione, formazione e ricerca di personale. F 30 La qualità del miglior pesce, al giusto prezzo Punta Marina - Piazza Saffi, 13 - Tel. 0544 437228 - Chiuso il mercoledì - Si consiglia la prenotazione FIRMS turismo 31 TURISMO, NUOVO BANDO PER LE RETI DI IMPRESA E’ stato pubblicato sul sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo il tanto atteso bando per la “Concessione di contributi a favore delle reti d’impresa operanti nel settore del turismo”. L’iniziativa vuole sostenere i processi di integrazione tra le imprese turistiche, attraverso lo strumento delle reti di impresa, allo scopo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera turistica, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e incoraggiare gli investimenti per accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditorialità turistica nazionale, in particolare sui mercati esteri. Possono beneficiare dell’intervento finanziario solo i raggruppamenti di piccole e micro imprese con forma giuridica di “contratto di rete” o che potranno assumere la forma giuridica di A.T.I (Associazioni Temporanee di Imprese costituite o ancora da costituire), Consorzi e società consortili costituiti anche in forma cooperativa. Le aggregazioni non ancora costituite dovranno presentare documentazione idonea, con la quale manifestano l’impegno a costituirsi formalmente entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del bando a pena di esclusione. L’importo concedibile è di 200 mila euro per ciascun progetto di rete, e non saranno ritenuti ammissibili progetti di rete che prevedono una spesa totale inferiore a 400 mila euro. Le domande dovranno pervenire entro il 9 maggio. Informazioni e chiarimenti possono essere richiesti all’indirizzo turismo@beniculturali.it. F 32 Europa FIRMS HORIZON 2020, NUOVO STRUMENTO PER LE PMI Lo strumento per le PMI è una nuova misura specifica, espressamente dedicata alle piccole e medie imprese all’interno della cornice Horizon 2020, attiva dall’1 marzo 2014. Il suo scopo è incoraggiare la partecipazione delle PMI al programma e valorizzare il loro potenziale innovativo rendendo i meccanismi di finanziamento più semplici. Lo strumento intende rivolgersi a tutte le piccole e medie imprese orientate all’ internazionalizzazione e in grado di sviluppare un progetto di eccellenza nel campo dell’innovazione, di dimensione europea e ad elevato impatto economico. E’ previsto che solo le PMI possano partecipare al bando di finanziamento e che il supporto avvenga in tre fasi, a copertura dell’intero ciclo di innovazione. L’impresa riceve un primo finanziamento per predisporre un’analisi di fattibilità tecnico-scientifica del progetto. Se il progetto dimostra di avere potenziale tecnologico e commerciale, l’impresa riceve un ulteriore finanziamento per svilupparlo fino alla fase di dimostrazione. Il sostegno alla fase di commercializzazione, finanziata con capitali privati, avviene invece indirettamente, tramite accesso agevolato agli strumenti finanziari e misure di gestione e sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale. Parallelamente alle attività di ricerca, lo strumento offre gra- FIRMS Europa 33 COS’E’ HORIZON 2020 Horizon 2020 è lo strumento finanziario di attuazione dell’Unione dell’innovazione, iniziativa faro della strategia Europa 2020, volta a garantire la competitività globale dell’Europa. Horizon 2020 rappresenta lo strumento principale dell’Unione europea per il finanziamento della ricerca in Europa per il periodo 2014 - 2020. E’ articolato in diversi ambiti tecnologici che spaziano dall’ICT all’aerospazio, dall’agroindustria all’automotive, dall’energia al manifatturiero avanzato. Possono presentare progetti in partenariato o, in alcune eccezioni, in forma singola soggetti giuridici pubblici o privati con sede in uno dei 28 Stati membri dell’UE. tuitamente alle imprese anche un supporto manageriale attraverso un servizio di mentoring e coaching. Il coaching serve a rafforzare le capacità gestionali della PMI al fine di garantirne il massimo raggiungimento delle opportunità di crescita oltre alla concretizzazione del progetto in un prodotto commercializzabile a livello internazionale. Le tre fasi successive, in ordine crescente di complessità e vicinanza e al mercato, non sono l’una propedeutica all’altra, quindi si può accedere direttamente alla seconda fase senza necessariamente passare per la prima. La fase 1 consiste nella realizzazione di uno studio atto a verificare, dal punto di vista tecnologico, pratico ed economico, la fattibilità di una idea di notevole contenuto innovativo per il settore industriale di riferimento (nuovi prodotti, processi, design, servizi e tecnologie o nuove applicazioni di mercato delle tecnologie esistenti). Le attività potrebbero, ad esempio, comprendere la valutazione del rischio, lo studio del mercato, il coinvolgimento degli utenti, la gestione della proprietà intellettuale, lo sviluppo della strategia di innovazione, la ricerca di partner, la fattibilità del concetto, per preparare un progetto ad alto potenziale di innovazione allineato alla strategia aziendale e con una dimensione europea. Durante la fase 1 occorre rilevare ed analizzare eventuali ostacoli alla capacità di aumentare la redditività dell’impresa attraverso l’innovazione; tali ostacoli devono poi essere superati durante la fase 2 per aumentare il ritorno degli investimenti in progetti di innovazione. La fase 2 consiste nello sviluppo di progetti di innovazione che affrontano una tematica specifica e dimostrano alto potenziale in termini di competitività e crescita aziendale, supportati da un business plan strategico. Le attività principali devono essere quelle di dimostrazione, sperimentazione, prototipazione, piloting, scaling-up, miniaturizzazione, design, replicazione di mercato e simili, al fine di portare un’idea di innovazione (di prodotto, di processo, di servizio, ecc) ad un livello di maturità industriale sufficiente per l’introduzione sul mercato, ma possono includere anche attività di ricerca. In circostanze eccezionali, debitamente giustificate dal carattere della tematica, un topic può prevedere azioni in cui è fortemente presente la componente di ricerca, come alternativa alle azioni di innovazione di cui sopra. Le PMI possono subappaltare il lavoro e la conoscenza che è essenziale per il loro progetto di innovazione, nello spirito del concetto di voucher per l’innovazione. Le proposte devono essere basate su un business plan strategico, sia sviluppato attraverso la fase 1 che tramite altri mezzi. La fase 3 è relativa al sostegno alla commercializzazione. In particolare, promuove la più ampia implementazione di soluzioni innovative e supporta il finanziamento della crescita, agevolando l’accesso al capitale di rischio pubblico e privato. Questa fase non prevede finanziamenti diretti alle PMI, bensì misure di sostegno indiretto e servizi, nonché di accesso ai servizi finanziari sostenuti nell’ambito di Horizon 2020. F aziende 34 FIRMS COSÌ ADA FOSCHINI FARÀ RIVIVERE IL MONUMENTO A BARACCA Viaggi o in a zienda Affidato al Laboratorio del Restauro il compito di riportare a nuovo l’opera L’azienda ravennate al lavoro su uno dei simboli più rappresentativi del lughese. Sarà pronto per il passaggio del Giro d’Italia. Sarà pronto per il passaggio del Giro d’Italia il monumento a il marchio del made in Italy più famoso al mondo. Francesco Baracca, nell’omonima piazza nel cuore di Lugo. “Sicuramente per noi ha un significato di grande energia, Parola di Ada Foschini, titolare del Laboratorio del Restauro, oltre che di una ripresa dell’attività dopo un paio di anni piut- azienda ravennate che sta rimettendo a nuovo uno dei sim- tosto difficili per la nostra realtà. Per noi quindi è importante, boli più rappresentativi della città romagnola. ed è una commessa che ci fa sperare per il meglio anche per Dal 1936, anno della sua posa, dopo quasi ottant’anni, que- il futuro – afferma Foschini - E’ un restauro particolarmente sto è il primo restauro completo del monumento a Baracca significativo perché coinvolge tutta la piazza, e ben poche cit- , che interesserà statua, ala, gradoni e struttura interna: un tà in Italia possono connotarsi nelle proprie piazze attraverso vero e proprio progetto culturale che implica un lavoro in- un monumento. E’ un monumento peraltro molto amato, noi terdisciplinare di diagnostica, conoscenza storica e tecnico/ abbiamo avuto conferma anni fa quando abbiamo restaurato scientifica. Il monumento a Francesco Baracca è stato rea- la facciata del museo”. lizzato dallo scultore faentino Domenico Rambelli e il suo il Anche la data di consegna è altamente simbolica: il 9 mag- cavallino rampante, scolpito sulla parte dell’ala in travertino gio, giorno della nascita dell’aviatore. rivolta verso la chiesa del Suffragio, è divenuto, con la Ferrari, “Cercheremo di lavorare al meglio usando le metodologie FIRMS aziende più adatte alle condizioni meteorologiche questa stagione. E’ un progetto solido che si avvale della collaborazione di diversi consulenti scientifici, all’insegna dell’interdisciplinarietà tra restauratori, storici dell’arte, e diagnostici”. 35 IL MONUMENTO Allo scultore faentino Domenico Rambelli, che aveva già firmato i monumenti in ricordo dei caduti di Brisighella e Viareggio, viene affidato il compito di ideare e curare l’esecuzione dell’opera. La fase di progettazione è lunga: dal 1927 al 1930 Rambelli esegue numerosi disegni di altrettante versioni del monumento, che viene inaugurato il 21 giugno 1936. La struttura copre un’area di 1.040 metri quadrati ed è tutta rivestita di travertino di Tivoli, ad eccezione della statua di bronzo raffigurante Baracca, alta 5,7 metri e fissata su un basamento su cui sono incise località e date delle vittorie dell’eroe. Dietro la sagoma scura dell’aviatore si erge un’ala d’aeroplano di 27 metri d’altezza, che reca sui fianchi i bassorilievi dei simboli dei reparti a cui appartenne Baracca, il cavallino rampante con il motto latino Ad maiora (“verso cose più grandi”) e l’ippogrifo che simboleggia le vittorie nei cieli. L’EROE Francesco Baracca nasce a Lugo il 9 maggio 1888. Il conte Enrico, suo padre, è un proprietario terriero, mentre la madre è la contessa Paolina de Biancoli. Frequenta la scuola dei Padri Salesiani di Lugo e il Liceo “Dante” di Firenze. Conseguita la maturità, accede alla Scuola Militare di Modena. Passa poi alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo nel 1909 e l’anno dopo viene promosso al grado di sottotenente e assegnato al I Squadrone del Reggimento “Piemonte Reale” di stanza a Roma. Nel 2012 frequenta i corsi di pilotaggio civile a Reims e ottiene il brevetto di volo. Poco dopo consegue anche il brevetto di pilota militare. Ottiene la prima vittoria in cielo il 7 aprile del 1916. Da quel momento è un susseguirsi di successi. Ottiene la 34esima e ultima vittoria il 15 giugno 1918; quattro giorni dopo, viene colpito dagli austriaci durante un’azione di mitragliamento a volo radente sul rilievo del Montello. Il suo corpo viene ritrovato il 23 giugno. Alle esequie, che si tengono tre giorni dopo a Quinto di Treviso, è il poeta Gabriele D’Annunzio a pronunciare l’elogio funebre. La salma di Baracca giungerà a Lugo il 28 giugno. IL MUSEO Viene istituito dal Comune di Lugo nel 1926. Occupa un’ampia sala all’ingresso della Rocca estense fino al 1990. Tre anni dopo viene trasferito nella sede attuale: la casa natale dell’aviatore, in via Baracca 65, così come disposto dal testamento del padre. Fino al 1999 il museo dispone di un’unica sezione al piano terra, con l’aereo e una selezione ristretta di cimeli. Iniziano poi una serie di lavori di ristrutturazione dell’edificio: quando il museo riapre, due anni dopo, la superfice espositiva è pressoché raddoppiata. Dal 2006, con l’apertura dell’ultimo piano, sono fruibili dal pubblico tutti i cimeli disponibili. “Quello in corso era un lavoro dovuto, per riportare al massimo dello splendore un’opera d’arte dedicata a un eroe lughese che ancora oggi rappresenta un mito per l’aeronautica italiana e che in questi anni abbiamo celebrato anche per il suo spessore umano, per la sua capacità di avere visioni sul futuro, per la sua fiducia nell’innovazione e nella tecnologia” ha sottolineato il sindaco Raffaele Cortesi. IL CAVALLINO RAMPANTE “Modena, 3 Luglio 1985. Al Conte Giovanni Manzoni. La storia del cavallino rampante è semplice ed affascinante. Il cavallino era dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca, l’eroico aviatore caduto sul Montello, l’asso degli assi della prima guerra mondiale. Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca padre dell’eroe; da quell’incontro nacque il successivo con la madre, Contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: ‘Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna’. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l’emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena”. Enzo Ferrari Il monumento è oggi rivestito da pannelli con i bozzetti di Domenico Rambelli, concessi dalla Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza: alla base è installato un totem informativo che illustra, nei suoi quattro lati, l’eroe, il monumento, il restauro e il museo. Informazioni quotidiane sulla pagina facebook “restauromonumentobaracca” e sul sito dedicato ai lavori www.restauromonumentobaracca.it. C.F.O. si rivolge in particolare a società ed aziende che, operando 36 nel settore marittimo, portuale, off-shore, petrolifero e minerario sentono la necessità di formare il proprio personale non solo in ottemperanza alle più recenti normative relative alla sicurezza sul lavoro ma anche in funzione della migliore produttività aziendale offrendo quindi la possibilità di gestire ed organizzare corsi anche in base a specifiche esigenze delle aziende. Sede di Mezzano Simulazione ammaraggio e fuga da elicottero Scialuppa Il Centro Formazione Offshore è accreditato presso: • OPITO - Offshore Petroleum Industry Training Organization • IMCA - International Marine Contractors Association • Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Centro Formazione Offshore • RINA - Certificazione Sistema Gestione Qualità • Bureau Veritas - Centro di Esame qualificato per la Certificazione Personale Controlli non Distruttivi CFO Srl Via Bonvicini 14 48123 Mezzano (Ravenna) Italy Tel. 0544-521090 - Fax 0544-410406 www.cforavenna.com E mail: info@cforavenna.com FIRMS aziende 37 Viaggi o in a zienda TRE, ANIMA VERDE DEL GRUPPO TOZZI Intervista al coordinatore Ricerca&Sviluppo dell’azienda, al lavoro sulle energie rinnovabili, dalle celle fotovoltaiche alla mobilità sostenibile fino alle “smart windows” Tre S.p.A. Tozzi Renewable Energy, produttore di energia elettrica da fonte rinnovabile e “anima verde” del gruppo Tozzi, vanta un’intensa attività di ricerca. Abbiamo fatto il punto con l’ingegnere Giacomo Gorni, coordinatore Ricerca&Sviluppo dell’azienda. Quanto investe TRE in Ricerca e Sviluppo e quanti collaboratori conta la divisione? Investe circa il 4% del proprio utile e conta oltre 15 ricercatori in diversi progetti finalizzati alla generazione distribuita e all’accumulo di energia rinnovabile. L’obiettivo ultimo è di superare i limiti delle fonti energetiche rinnovabili, dovuti in primo luogo alla non programmabilità della loro produzione energetica. L’accumulo di energia consente infatti di ottimizzare l’impiego delle fonti rinnovabili, rendendole fruibili a richiesta dell’utente, mentre la generazione distribuita minimizza le dispersioni energetiche in rete, attenuando l’impatto ambientale. Il nostro orizzonte di ricerca si muove nella direzione indicata dal grande economista e studioso della generazione distribuita Jeremy Rifkin, per il quale l’avvento della terza rivoluzione industriale, preannuncia l’espansione delle energie rinnovabili sotto forma di generazione distribuita, piuttosto che di grandi impianti a terra. Non diversamente da Rifkin, immaginiamo per l’energia un’evoluzione molto simile a quella dell’informatica, per impiegare una metafora molto cara al teorico: “negli anni Settanta esistevano ancora pochi 38 FORTI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO. “GUARDIAMO ALLA DIREZIONE INDICATA DAL GRANDE ECONOMISTA JEREMY RIFKIN”. enormi computer centralizzati, così come il pianeta - fino a non molto tempo fa - bastava il suo fabbisogno su poche grandi centrali elettriche. La realtà di oggi, come tutti sappiamo, è che i personal computer sono diffusi in centinaia di milioni di case e sono tra loro connessi tramite Internet. Nel futuro anche l’energia sarà personale”. Secondo Rifkin tra dieci anni avremo in Europa almeno dieci milioni di edifici capaci di produrre energia verde, mentre tra vent’anni ce ne saranno centinaia di milioni. Tutti i piccoli produttori saranno interconnessi tra di loro grazie a smart grid sempre più evolute, tanto che dal pc di casa si potrà decidere di vendere parte della propria energia autoprodotta e non consumata. Quali sono i principali i progetti in cantiere? Siamo impegnati in diversi ambiti, dalla realizzazione di celle fotovoltaiche semitrasparenti alla progettazione delle cosiddette smart windows, finestre intelligenti, dotate di un rivestimento che fornisce un controllo selettivo sulla luce visibile e sulla trasmissione di calore, in modo da massimizzare il risparmio energetico e il comfort degli ambienti interni. Si tratta di progetti che trovano la loro applicazione nell’inte- aziende FIRMS grazione architettonica e finalizzati al risparmio e all’efficienza energetica. Siamo anche attivi nello sviluppo di sistemi di accumulo di energia di tipo elettrochimico, da affiancare ad impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile. Un altro ambito di ricerca per noi molto importante è quello della mobilità sostenibile in cui stiamo sviluppando dei progetti che prevedono l’impiego di idrogeno per lo stoccaggio e la produzione di energia. La nostra ricerca è attiva anche in un progetto di fitodepurazione da microalghe per la produzione di biocombustibili e biogas e la depurazione di reflui civili e agro zootecnici. La diffusione delle energie rinnovabili ha risentito del protrarsi della crisi? Qual è oggi il maggiore freno alla vostra attività? La ricerca nell’ambito delle rinnovabili risente sicuramente della crisi in cui si trovano le aziende del comparto, determinata da scelte di politiche energetiche non lungimiranti. Per citare un esempio la chiusura del Conto Energia ha determinato l’agonia del settore fotovoltaico italiano, con una perdita del 50% dei posti di lavoro e quasi del 50% del fatturato delle aziende del settore nel 2013, secondo le stime di alcune associazioni di categoria. Il freno allo sviluppo della ricerca è costituito dall’inerzia, tutta italiana, nel recepimento delle direttive europee. Per citare un esempio, in Germania sono attive dallo scorso anno incentivazioni per i sistemi di accumulo di energia abbinati agli impianti fotovoltaici, mentre non esiste ancora in Italia nessun incentivo del genere, anche se fin dal 2012 la Commissione Europea ha dichiarato che “l’accumulo di energia elettrica è un aspetto tecnologico chiave per lo sviluppo del sistema elettrico europeo fino al 2020”. FIRMS aziende Quale invece il modello a cui ispirarsi? Il modello virtuoso a cui ispirarsi è quello di quei piccoli comuni che s’impegnano nella realizzazione di progetti basati sulla cosiddetta micro generazione distribuita, in cui si possono impiegare le fonti rinnovabili per creare una sorta di rete intelligente tecnologicamente avanzata in grado di valorizzare le singole micro-produzioni da fonti rinnovabili (ad opera di piccole e medie imprese, ma anche di privati cittadini) per far fronte all’autoconsumo immediato da un lato, e, dall’altro lato, alla produzione di stock di energia da utilizzare nel momento in cui le fonti rinnovabili non producono (ad esempio quando è nuvoloso, o quando il vento non è sufficiente per far girare le pale eoliche). I piccoli impianti distribuiti hanno un ridotto impatto ambientale e non rappresentano un consumo di territorio, in quanto necessitando di spazi ridotti, possono essere realizzati su singoli edifici o su spazi ristretti. Realizzati su singole utenze, sono finalizzati in prima battuta all’autoconsumo, hanno quindi il vantaggio di non caricare le reti elettriche di trasmissione. Da qui ne derivano anche significativi vantaggi economici per gli utenti/produttori (in inglese è stato coniato il neologismo “prosumers”): l’autoconsumo istantaneo ha il vantaggio economico di bypassare i costi di rete, di trasmissione e di distribuzione (per intenderci, la “quota servizi” della bolletta elettrica) producendo un sensibile guadagno indiretto sull’energia autoprodotta e istantaneamente autoconsumata. Oltre ai vantaggi economici, la prossimità tra produzione e consumo permette di 39 LE FONTI RINNOVABILI POSSONO DARE VITA A UNA RETE TECNOLOGICAMENTE AVANZATA IN GRADO DI VALORIZZARE LE SINGOLE MICRO PRODUZIONI avere minori dispersioni, ovvero minori perdite di trasmissione sull’energia prodotta e quindi anche maggiore efficienza energetica Ravenna ospita REM, rassegna dedicata appunto all’energia rinnovabile: che valenza hanno queste iniziative per il territorio? Nell’ambito di REM si riuniscono professionisti, aziende, organizzazioni di ricerca e decisori politici per condividere le migliori pratiche per l’efficienza energetica. È un importante vetrina per la ricerca, e un importante messaggio per il territorio, che si propone ancora una volta centro dell’energia rinnovabile, sensibile all’innovazione della ricerca. Allo stesso modo speriamo che eventi come questo possano contribuire a determinare un percorso virtuoso, nella direzione della generazione distribuita. F 40 Fabbri Costruzioni è un’Azienda che opera principalmente nel settore delle infrastrutture, in campo edile, idraulico e stradale. I principali settori di attività: • Strade•Fognature•Retiidriche • Retididistribuzionedienergiaelettricaedigas • Cavettimulti-servizi • Cavidottiperretiditelecomunicazione • Pubblicailluminazione•Spaziverdiattrezzati • Operestradali • Operedisistemazioneeregimeidraulicadeicorsid’acqua • Movimentoterraconopereinmuraturaecementoarmato •Operediconsolidamentodellestrutturedeglialveideifiumiedeitorrenticon massidascogliera •Operediingegnerianaturalistica www.fabbricostruzioni.it Fabbri Costruzioni di Fabbri Barbara e Silvano S.n.c. Via Bicocca n. 40/A • 48013 Brisighella (RA) • Tel. 0546 81281 - 81007 • Fax 0546 994112 • fabbri@fabbricostruzioni.it FIRMS aziende 41 Viaggi COME CAMBIA LA GEOGRAFIA DEL LAVORO o in a ziend a Intervista alla presidente di Umana, Maria Raffaella Caprioglio, sull’andamento delle richieste e delle offerte in provincia: le particolarità dei territori. Il ruolo di consulenza è destinato a rafforzarsi con le numerose novità in ambito legislativo. Per il 2014 focus sulle reti di impresa Sul fronte del lavoro – tema al quale l’associazione ha anche dell’arte sul territorio? Abbiamo provato a mappare la geo- dedicato un ciclo di incontri insieme ai sindacati – sono nu- grafia del lavoro in provincia con Maria Raffaella Caprioglio, merose i cambiamenti, tra difficoltà economiche e Job act. presidente dal 2012 dell’agenzia per il lavoro Umana, realtà Ma, al netto della riforma del nuovo governo, qual è lo stato presente sul territorio nazionale italiano con 114 filiali (di cui 353f 42 FIRMS aziende due a Ravenna e Faenza) che nel 2013 ha fatturato oltre 320 milioni di euro, una crescita superiore al 20% rispetto all’anno precedente. Come appare la situazione occupazionale a Ravenna? La provincia di Ravenna presenta caratteristiche variegate, distinguendosi tra l’area di Ravenna, di Faenza e di Lugo. Il tessuto imprenditoriale di Ravenna è caratterizzato dalla presenza del porto, che ha portato allo sviluppo di importanti realtà legate all’OIL&GAS, che generano a loro volta un importante indotto di PMI legate alla carpenteria e all’elettrostrumentale, 43 Cosa viene richiesto oggi, in termini di servizio, alle agenzie per il lavoro? Negli ultimi anni il susseguirsi di riforme e normative ha creato un fenomeno di stratificazione normativa particolarmente complicato: di conseguenza, abbiamo aumentato l’impegno nei confronti dei clienti, supportandoli non solo nella gestione della flessibilità e nei suoi servizi tradizionali, ma anche aiutando le aziende ad interpretare ed applicare correttamente le nuove disposizioni. Un ruolo di consulenza che, anche in vista di future novità sul piano legislativo, è destinato a rafforzarsi, rendendo le agenzie ancora più centrali nel mercato del lavoro. ed alla logistica integrata, che dimostra un andamento stabile nonostante il momento sia complesso. Si tratta di imprese che si sono aperte ai mercati internazionali: le figure che ci richiedono più frequentemente sono tecnici specializzati, project manager con “vocazione” internazionale (e quindi conoscenza delle lingue ed esperienza nei mercati internazionali) addetti al controllo di gestione, alla sicurezza ed alla qualità, e figure produttive legate alla meccanica classica. Il lughese ed il faentino sono connotati da imprese con un tasso di internazionalizzazione addirittura maggiore: tra queste, dimostra una buona vivacità il settore del packaging, rivolto al settore alimentare, farmaceutico e del tabacco. Le figure più richieste sono progettisti meccanici, montatori meccanici disponibili a trasferte anche di lungo periodo, impiegati amministrativi e commerciali con conoscenza delle lingue e addetti al web marketing. Inoltre, nei territori di Lugo e Faenza abbiamo notato una crescita di richieste da parte di aziende di servizi ICT, che cercano in particolare sviluppatori, con conoscenza di diversi linguaggi, e sistemisti. In generale, quali stimoli positivi potrebbe ricevere oggi il mercato del lavoro? Come ha già evidenziato in più occasioni Confindustria, l’occupazione nasce innanzitutto dalle aziende ed è sull’humus che consente la crescita che bisogna operare. Possiamo affermare con certezza – ce lo confermano dati e fatti - che le aziende che hanno utilizzato correttamente la buona flessibilità sono rimaste sul mercato, uscendo per prime dalla crisi. E’ quindi ormai evidente che il ruolo di ricerca, selezione e somministrazione del personale appartiene alle agenzie, per orientamento del mercato stesso: dobbiamo prenderne atto, soprattutto in vista delle nuove opportunità, prima fra tutte la Garanzia Giovani, per la cui attuazione sarà sempre più importante il rapporto tra pubblico e privato. Quali novità in questi primi mesi del 2014? Per il 2014 ci concentreremo sulle reti di impresa, un fenomeno di aggregazione di aziende che sta crescendo in maniera rapida e significativa anche in provincia di Ravenna, e che richiede servizi specifici. F 44 gruppo giovani FIRMS NUOVO PROGETTO PER LE IDEE DI IMPRESA SUL TERRITORIO I giovani imprenditori di Confindustria Ravenna e Unindustria Forlì-Cesena lanciano StartRomagnaUp, progetto dedicato alle nuove idee di impresa sul territorio romagnolo. “Pensiamo che soprattutto in un periodo di difficoltà sia vitale individuare, incoraggiare e rafforzare ogni barlume di nuova idea di impresa – spiegano i presidenti di Ravenna, Stefano Gismondi, e di Forlì-Cesena, Danilo Casadei – Per questo abbiamo pensato a un’iniziativa articolata e concreta, attraverso un progetto di ricerca e scouting di Startup a forte componente tecnologica ed innovativa sul territorio. Giovani visionari, studenti, imprenditori, tutti coloro che sono ‘abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo’ sono benvenuti”. Durante tutto il 2014, il progetto ricercherà e valuterà idee di imprese innovative, attraverso l’analisi di abstract e business plan. Un comitato di giovani imprenditori di diversi settori e con diverse esperienze e caratteristiche andrà alla ricerca di nuove startup, proponendo incontri e momenti di approfondimento, fornendo gli strumenti ed i canali necessari per dare gambe alla propria idea, attraverso l’Associazione degli Industriali e tramite esclusive partnership con i più importanti incubatori italiani. Anche imprenditori e manager sono benvenuti: “A loro chiediamo di manifestarci le loro esigenze e le loro necessità, affinché possiamo metterli contatto con le più promettenti realtà che incontreremo in questo percorso: sarà il modo migliore per coltivare nuove idee e dar spazio a chi ha visioni differenti immediatamente utilizzabili dalle nostre imprese”. Il allegato il dettaglio delle varie fasi in cui si articolerà il progetto; ogni aggiornamento sul progetto sarà disponibile sul sito e sulla pagina Facebook del Gruppo Giovani di Confindustria Ravenna. Gli step del “StartRomagnaUp”: 1° step: STARTUP CALL – Modalità di presentazione dell’autocandidatura delle idee, dei progetti e delle iniziative di impresa attraverso la compilazione della domanda di adesione al progetto, scaricabile dal sito www.ggiravenna.it o dalla pagina Facebook DEL Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Ravenna, e da inviare a ggiovani@confindustriaravenna.it entro e non oltre il 31/05/2014. 2° step: LO SCOUTING – L’istruttoria delle domande, la valutazione e l’analisi dei progetti e delle idee saranno effettuate da un comitato formato da imprenditori iscritti a Confindustria Ravenna e Unindustria Forlì-Cesena e da professionisti che operano nei più importanti incubatori a livello locale e nazionale. La selezione avverrà in base al grado di innovatività nonché alle esigenze di mercato manifestate delle aziende associate, con particolare attenzione alle esigenze del territorio Romagnolo, per arrivare ad attribuire un rating alle candidature selezionate. 3° step: STARTUP CONTEST – Si terrà un evento all’interno delle strutture di Confindustria Ravenna che porterà le startup e gli startupper selezionati a contatto con un panel di imprenditori associati, istituzioni, incubatori di importanza nazionale e personalità del mondo delle startup. Un vero contest che offrirà la possibilità di presentare i progetti di impresa a una platea di potenziali interessati. 4° step: INCUBAIMPRESA – le startup e gli startupper meritevoli avranno la possibilità di entrare in azienda attraverso: -la possibilità di essere ospitati presso aziende associate a Confindustria Ravenna e Unindustria Forlì-Cesena che metteranno a disposizione risorse materiali (come spazi fisici, impianti e attrezzature) e competenze imprenditoriali; -la possibilità di essere messi in contatto con alcuni importanti incubatoti ed acceleratori Emiliano Romagnoli e Nazionali; - la possibilità di accesso ad un eventuale primo round di finanziamenti. F FIRMS gruppo giovani 45 INCONTRO CONGIUNTO AL MOLINO SPADONI precedente presidenza su tutto il territorio romagnolo – spiega il presidente Stefano Gismondi – lavoreremo per rafforzare il dialogo con i colleghi di Forlì-Cesena e Rimini, e per fare sì che questa collaborazione possa presto concretizzarsi in una vera e propria integrazione tra le nostre tre territoriali, che possono crescere e migliorare unendo la conoscenza del territorio e le rispettive competenze”. I tre presidenti dei gruppi giovani della Romagna: da sinistra Alessandro Formica (Rimini) Danilo Casadei (Forlì-Cesena), Stefano Gismondi (Ravenna) Si sono riunti al Molino Spadoni i giovani imprenditori di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, che hanno colto l’occasione di un consiglio direttivo congiunto per visitare lo stabilimento dell’impresa alimentare, che vede un rappresentante tra i giovani industriali ravennati. Sono stati accolti da Leonardo Spadoni e da Federico Fabbri, che hanno mostrato loro sia la parte storica dell’impresa, sia le nuove linee di produzione e lo spaccio aperto alla clientela e inaugurato pochi mesi fa. “Questo incontro vuole proseguire il progetto lanciato dalla LICIA ANGELI VICEPRESIDENTE REGIONALE Licia Angeli (FL Fashion), vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Ravenna, ricoprirà il medesimo ruolo anche all’interno della compagine regionale. La nomina è arrivata da parte del neoeletto presidente dei giovani industriali emiliano-romagnoli, Claudio Bighinati, che ha scelto l’imprenditrice ravennate come uno dei suoi vicepresidenti per il prossimo triennio. F 46 formazione TUTTI I VANTAGGI DELL’APPRENDISTATO Che cos’è il contratto di apprendistato L’ apprendistato è un contratto a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani (art. 1, comma 1 del Testo Unico). Con tale contratto, infatti, l’apprendista svolge il proprio lavoro collaborando alla realizzazione dei servizi dell’impresa e contemporaneamente il datore di lavoro impartisce la formazione necessaria al conseguimento di una qualificazione professionale Cosa rappresenta per le imprese Per l’impresa il contratto di apprendistato costituisce uno strumento per formare le professionalità di cui ha bisogno. Le aziende che assumono con questa tipologia di rapporto di lavoro usufruiscono di agevolazioni relative agli oneri contributivi per l’intera durata del contratto di apprendistato, oltre all’anno successivo alla conferma in servizio dell’apprendista, fermo restando l’obbligo di erogare la formazione prevista senza alcuna trattenuta sulla retribuzione. Cosa rappresenta per il giovane lavoratore Per l’apprendista il contratto di apprendistato rappresenta lo strumento più importante di ingresso nel mondo del lavoro perché consente al giovane lavoratore di acquisire la qualifica professionale attraverso un percorso formativo guidato e garantito che vede nella formazione in azienda il proprio momento più qualificante. Principi fondamentali (art. 2TU) a) obbligo della forma scritta del contratto, del patto di prova e del piano formativo individuale; previsione di una durata minima del contratto non inferiore a sei mesi, Cosa offre Il Sestante FIRMS CONFINDUSTRIA RAVENNA b) divieto di retribuzione a cottimo; c) possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto alla categoriaspettante ai lavoratori qualificati; d) presenza di un tutor o referente aziendale; e) possibilità di finanziare i percorsi formativi degli apprendisti mediante il ricorso ai fondi paritetici Vantaggi per il datore dilavoro Incentivi previsti per il datore di lavoro: La normativa prevede diverse forme di incentivi per il datore di lavoro che utilizza il contratto di apprendistato. Benefici contributivi Sgravio contributivo per gli apprendisti assunti dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2016. Regime contributivo per l’apprendistato con lavoratori in mobilità Benefici economici Benefici normativi: esclusione degli apprendisti dal computo nell’organico ai fini di determinati istituti Incentivi previsti per la formazione: finanziamento dei percorsi formativiti. F Sinteticamente il Servizio offre: • Redazione del Piano Formativo Individuale (PFI) • Progettazione del percorso individuale di imprese di adempiere all’obbligo formativo, monitorando formazione dell’apprendista ed espletando gli adempimenti burocratici, usufruendo • Progettazione e predisposizione del registro del cofinanziamento della Regione Emilia Romagna. della formazione professionalizzante in azienda • Erogazione della formazione d’aula presso Il Sestante • Rilascio delle attestazioni di frequenza. Il Sestante è il partner formativo che permette alle FIRMS fiscalità 47 L’ESPERTO RISPONDE RICAMBI ALL’ESTERO E DETRAZIONE BUONI PASTO DOMANDA Un dipendente va all’estero per svolgere un servizio di assistenza presso cliente su un macchinario da noi fornitogli, e porta con sé nel bagaglio a mano componenti/ricambi che potrebbe aver bisogno di utilizzare durante l’intervento. Se i ricambi vengono utilizzati, sorge il problema di come addebitarli al cliente, in quanto sono usciti dall’Italia senza alcuna documentazione a supporto. Quale tipo di documento potremmo emettere in uscita? RISPOSTA Per portare parti, pezzi o ricambi in un altro Stato comunitario per effettuare una prestazione di assistenza e manutenzione, deve essere emesso un regolare “documento di trasporto” (DDT) con l’indicazione della causale (“beni da utilizzare per l’effettuazione di una prestazione, comE da contratto di manutenzione n. ... del ...”). Tale causale è necessaria al fine di superare le “presunzioni di cessione” ai sensi del già citato ex art. 53 del D.P.R. n. 633/1972. Inoltre, per i beni che vengono trasferiti da un paese all’altro dell’Ue a titolo non traslativo della proprietà deve essere istituito un apposito registro di carico e scarico, sul quale vanno rilevate le movimentazioni in entrata e in uscita dei beni dal territorio italiano. Questo registro va tenuto e conservato a norma dell’art. 39 del DPR 633/72, ossia devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e sono esenti da imposta di bollo. Il registro è specifico, ossia deve essere istituito solo per rilevare la movimentazione (anche interna) di merce comunitaria che entra ed esce dal territorio italiano, nonché di merce italiana che viene inviata in un altro Stato comunitario. La sua tenuta è indispensabile anche per vincere le presunzioni di acquisto o di cessione di cui all’art. 53 del DPR 633/72. Nel caso in cui il cliente presso cui effettuare la prestazione di assistenza e manutenzione sia stabilito in un paese extra Ue, per vincere le presunzioni di acquisto o di cessione di cui all’art. 53 del DPR 633/72 è sufficiente emettere un regolare “documento di trasporto” (DDT) valorizzato, con l’indicazione della causale (“beni da utilizzare per l’effettuazione di una prestazione, come da contratto di manutenzione n. ... del ...”). In questo caso non è necessario tenere un apposito registro di carico e scarico, ma tale operazione costituirà una operazione di esportazione solo ai fini doganali e non ai fini IVA e per questo motivo vi suggeriamo di affidarvi a uno spedizioniere per assistervi al meglio nelle pratiche doganali. DOMANDA Se il valore di un buono pasto è superiore a euro 5,29, l’azienda può detrarre l’imponibile + IVA? RISPOSTA Il comma 2, lettera c) dell’art. 51 del DPR 917/1986 stabilisce che non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente: “le somministrazioni di vitto, da parte del datore di lavoro, nonché quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi, o, fino all’importo complessivo di lire 10.240 (pari a 5,29 euro) le prestazioni e le indennità sostitutive corrisposte agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o ad unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione”. I buoni pasto, rientrando tra le prestazioni sostitutive del servizio di mensa, non concorrono quindi alla formazione del reddito di lavoro dipendente, nel limite di euro 5,29 giornalieri, in quanto consentono ai dipendenti di fruire della somministrazione di alimenti e bevande, nonché della cessione di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato. L’Agenzia delle Entrate 29.3.2010 n. 26/E ha affermato che Il valore nominale dei buoni pasto che eccede il limite di 5,29 euro è tassato come reddito di lavoro dipendente e non può rientrare nella disciplina prevista dal co. 3 dell’art. 51 del TUIR, in base alla quale non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore a 258,23 euro nel periodo d’imposta. Ai fini della deducibilità del costo in capo all’azienda, il valore che eccede il limite dei 5,29€ è deducibile dal reddito dell’impresa che eroga il buono pasto, ma, come sopra precisato, concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente per il soggetto che riceve il buono pasto. Ai fini IVA l’aliquota applicata alla cessione dei ticket da parte della società emittente al datore di lavoro è del 4 per cento, e l’IVA tale imposta è interamente detraibile, indipendentemente dal valore complessivo del buono pasto. Quindi l’IVA è detraibile anche per buoni pasto di valore superiore ai 5,29€. F 48 RIMINI FIRMS letture LIBRI PER COMUNICARE E STUDIARE LA CRISI Questo libro è un invito al viaggio nei territori che abbiamo intravisto durante le crisi che si sono succedute dal 2007-2008: la crisi della teoria economica, la crisi finanziaria mondiale, la crisi bancaria, la crisi europea dei debiti sovrani, e, infine, quella dei nostri sistemi di misura. Lo studioso francese ricorda l’aneddoto del lampione per evidenziare la necessità di nuovi punti luce, nuovi modelli per leggere il presente e capire i cambiamenti in corso. E con questo libro lancia un appello a dare più peso all’esigenza di legalità senza la quale le democrazie deperiscono, le economie funzionano male e il benessere della popolazione si riduce ai minimi termini. Jean Paul Fitoussi Il teorema del lampione Einaudi, 220 pagine, 18 euro Un tema al quale l’associazione ha dedicato l’ultimo appuntamento di Ravenna2030. L’azienda che comunica ha colto la necessità di sganciarsi dalle logiche di prodotto, ha capito l’importanza di costruire un brand forte e di focalizzarsi sul proprio posizionamento. In questo libro si parla di questi temi, ma anche di creazione di valore, social media, approccio al marketing e soprattutto di idee, con numerosi esempi di casi aziendali. L’azienda che comunica Marcello Zeppa Franco Angeli, 112 pagine, 14 euro 49 50 letture FIRMS Nel 2013 l’Indice delle liberalizzazioni - il tradizionale rapporto dell’Istituto Bruno Leoni sul grado di apertura di diversi settori dell’economia - si presenta con diverse innovazioni metodologiche. L’indagine costruisce infatti, per la prima volta, una “classifica” tra i 15 paesi membri della “vecchia” Europa. I settori esaminati sono: carburanti, elettricità, gas, mercato del lavoro, servizi postali, telecomunicazioni, televisioni, trasporto aereo e trasporto ferroviario. Per ognuno di questi settori, attraverso l’identificazione di una serie di criteri, è stato costruito un indice di liberalizzazione, pari a 100 per il paese più liberalizzato e a 0 per quello meno liberalizzato. Dalla media tra i risultati settoriali è così emerso un indice di liberalizzazione complessivo per ciascun paese, che esprime sinteticamente la maggiore o minore presenza di barriere all’ingresso, all’esercizio e all’uscita delle imprese dal mercato. Ad aprire la classifica, come paese più virtuoso, è il Regno Unito, a chiuderla è invece l’Italia. Carlo Stagnaro (a cura di) Indice delle liberalizzazioni 2013 Istituto Bruno Leoni Disponibile solo in formato ebook I social media e le applicazioni mobile stanno generando un nuovo orientamento delle strategie d’impresa, focalizzato sulla partecipazione e sulla co-creazione dei contenuti online. Un mercato sempre più liquido e turbolento necessita di aziende capaci di fare propri questi cambiamenti e di ideare strategie di marketing e comunicazione che rispondano concretamente a una pluralità di consumatori sempre più esigenti e consapevoli del proprio ruolo in relazione ai brand. Questo libro, nato dalle esperienze maturate nel settore della consulenza aziendale, descrive i passi che le aziende oggi sono chiamate a compiere per utilizzare i social media come strumenti utili a presidiare il mercato, creare relazioni efficaci con i loro target di riferimento, rafforzare la reputazione e acquisire nuovi clienti. Alessandro Prunesti Social media e comunicazione di marketing Franco Angeli, 352 pagine, 38 euro 51 RAVENNA VIA CAIROLI 17/A - TEL.0544 218210 www.otticagasperini.com ANCH’IO 52 *eventuali franchigie o limitazioni di copertura in base al tipo di Fondo Integrativo. Luisa, 36 anni, commessa. ho un'assistenza sanitaria integrativa e non sapevo di averla I n f o r m at i L’ as s i s t e n z a s a n i t a r i a i n t e g r at i va è g i à c o m p r e s a i n m o lt i C o n t r at t i C o l l e t t i v i N a z i o n a l i d i L avo r o Sei un dipendente (operaio, impiegato, artigiano)? Un Le strutture fanno parte di uno dei gruppi nazionali più libero professionista? Allora forse anche tu puoi usufruire importanti di ospedalità privata in Italia e all’estero. di un'assistenza sanitaria integrativa: nessuna spesa Potrai contare sulla professionalità dei nostri specialisti e sanitaria* su molte prestazioni in regime di ricovero o su tecnologie di assoluta avanguardia. Telefona al ambulatoriale e tempi di accesso minimi! Tutto questo Numero 840 50 13 13**, controlla il tuo cedolino stipendio grazie a un fondo sanitario integrativo, cassa mutua e consulta il nostro sito dedicato www.assicurazionisanitarie.it. o a una assicurazione sanitaria. 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