Firms marzo 2014 - Confindustria Ravenna

N. 1 - MARZO 2014
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Industria Ravenna
Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Ravenna. Euro 1,50
CONFINDUSTRIA RAVENNA
Intervista sul porto al Presidente Guido Ottolenghi
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Industria Ravenna
IL PORTO, PRIMA INDUSTRIA
DEL TERRITORIO
Il porto è al centro del dibattito economico. Sui vari temi
in discussione, Firms ha intervistato il presidente di Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi.
Dopo tanti dibattiti e discussioni, ancora non ci sono
certezze sulle aree dove collocare i materiali di escavo dei fondali. Il paradosso sono i 200 milioni di euro
che l’Autorità portuale ha in cassa, senza che li possa
spendere. Una vicenda di ordinaria burocrazia?
L’escavo dei fondali è vitale per il porto di Ravenna, che è
la prima industria del nostro territorio. Ci sono voluti molti
anni perché l’Autorità arrivasse a dare priorità a questo
tema, e il Presidente Di Marco si è molto impegnato nel
suo mandato, come si sono impegnate le altre autorità a
la nostra associazione, che non solo ha svolto attività di
lobby su questo tema, ma ha fornito all’Autorità Portuale
il progetto sulla base del quale sono stati chiesti i fondi
al CIPE. È stata la sezione Porto ad impegnarsi su questo,
ed a tassarsi per offrire l’ambizioso progetto. Ora effettivamente ci confrontiamo col paradosso che il progetto
c’è, i fondi pure, ma una stratificazione di normative, le
preoccupazioni di gruppi di cittadini, gli interessi economici mascherati da ambientali di altri frenano e rischiano di bloccare questo lavoro. Credo che le autorità e la
cittadinanza abbiano la forza per superare anche questa
difficoltà, ma non si può non riflettere ancora una volta su
come ogni processo decisionale sia continuamente frenato nel nostro Paese, e anche per questo motivo abbiamo
deciso di dedicare la nostra prossima assemblea al tema di
Impresa e Ambiente.
Altro tema delicato è quello delle condizioni delle
strade portuali. Si poteva intervenire con maggiore
tempestività?
Le strade portuali presentano molte criticità, e alcuni interventi sono ora avviati, ma certo sarebbe meglio poter
avere una manutenzione costante nel tempo. Vi sono voci
che si levano ogni tanto suggerendo che le imprese dell’area si paghino la manutenzione delle strade, ma una nostra stima prudente segnala che quelle medesime imprese
hanno pagato ogni anno oltre 2,8 milioni € di IMU senza
che venisse fatta la manutenzione ordinaria delle strade
comunali (per cui le imprese hanno anche pagato a suo
tempo gli oneri di urbanizzazione). Noi pensiamo che non
sia corretto e addirittura sia pericoloso pensare che siano le imprese dell’area a doversi pagare la manutenzione,
perché ciò introdurrebbe una idea quasi feudale, per cui
ogni quartiere si arrangia da solo, mettendo in discussione
il patto sociale che lega cittadini, imprese e istituzioni.
La Sapir ha rinnovato l’accordo con Contship. Come
giudica l’intesa?
Come noto Confindustria è un piccolo azionista di Sapir
e partecipa alla sua vita attivamente. L’alleanza con Contship ha rafforzato il posizionamento del porto di Ravenna
nel settore dei container, e l’accordo con Contship, che è
fortemente collegato ai lavori di escavo del porto è stato
utilmente rinnovato in attesa degli eventi, ma potrà dare
i suoi frutti quando si verificheranno le condizioni per la
realizzazione del nuovo terminal container.
In questo accordo si fa riferimento ad un rilancio
dell’Adriatico nel panorama mondiale dei traffici
mercantili. E’ d’accordo?
L’Adriatico rischia di trovarsi tagliato fuori dalle principale
rotte delle merci e di diventare un mare regionale. Questo fenomeno è accentuato da una rinascita energetica e
industriale del Nord America, che ha come punto di ingresso naturale in Europa i porti del Nord. L’Adriatico e in
generale i porti italiani hanno però notevoli opportunità di
posizionarsi come punto di ingresso in Europa delle merci
che vengono dall’Asia. Per riuscire a fare questo bisogna
lavorare non solo su profondità dei fondali e competitività
dei porti (su cui si sta facendo il possibile), ma anche sulla
catena logistica che dalle nostre banchine porta le merci
in centro e Nord Europa.
Quali altri interventi, oltre a fondali e strade, suggerirebbe per potenziare il porto di Ravenna?
In questa fase attiverei tutte le relazioni e l’ingegno di cui
disponiamo per approfondire i modi per accelerare le operazioni portuali e spedire in modo conveniente le merci
via treno verso destinazioni europee. Per questo dovremo
cercare confronti con le ferrovie e gli altri vettori ferroviari, dialogare con gli interporti e gli altri centri logistici del
territorio, e comprendere quali flussi di merci possono essere aggregati e efficientemente fatti confluire sul nostro
porto. Vi sono ormai prodotti che arrivano nella pianura
padana da Rotterdam, a costi migliori di quelli di chi usa i
porti nazionali, e su questa partita il costo del trasporto è
di gran lunga più rilevante del costo portuale.
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FIRMS
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La nuova energia torna con Rem
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Burocrazia freno agli investimenti
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Le agevolazioni per chi investe
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“Senza impresa non c’è ripresa”
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Nasce Unindustria Emilia
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Quando il “social” aiuto la crescita
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Sezione salute, Biagi presidente
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Serve più logistica
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Fondi europei per 200 milioni
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Sette anni di lavoro per essere Capitale
Federica Vandini
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In due minuti le circolari da ascoltare
Concessionaria esclusiva per la pubblicità
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Turismo, nuovo bando per le reti di impresa
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Horizon 2020, nuovo strumento per le PMI
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Così Ada Foschini farà rivivere
il monumento a Baracca
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Tre, anima verde del Gruppo Tozzi
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Come cambia la geografia del lavoro
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Nuovo progetto per le idee di impresa sul territorio
45 Incontro congiunto al Molino Spadoni
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Tutti i vantaggi dell’apprendistato
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L’esperto risponde
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Libri per comunicare e studiare la crisi
Industria Ravenna
CONFINDUSTRIA
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Carlo Serafini
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LA NUOVA ENERGIA
TORNA CON REM
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Il Grand Hotel Mattei ospita
il 26 e 27 marzo la seconda
edizione dell’evento dedicato
alle fonti rinnovabili.
Il presidente Titone
illustra i tre obiettivi della
manifestazione: ridurre il
consumo degli idrocarburi,
minor inquinamento
ambientale, creare una filiera
locale di lavoro.
Il 26 e 27 marzo, il Pala de Andrè di Ravenna, ospita la seconda edizione di Rem (Renewable Energy Mediterranean
Conference&Exibution). “Filo conduttore di questa edizione –
spiega l’ing. Innocenzo Titone, presidente di Omc, la società
di cui è partner la Camera di commercio di Ravenna, che organizza l’evento – è l’efficienza energetica. E’ al centro della
strategia dell’Unione europea e contribuirà efficacemente a
raggiungere tutti gli obiettivi della politica energetica definita dalla direttiva 2012/27/UE: riduzione del costo energetico,
mitigazione dell’impatto ambientale, riduzione della dipendenza dalle importazioni e spinta dello sviluppo economico
locale. L’efficienza energetica è uno strumento efficace per
raggiungere un futuro energetico sostenibile e la strada da
seguire per catturare i potenziali risparmi di costo-efficacia”.
Titone indica in tre punti i vantaggi dell’efficienza energetica.
“Il primo riguarda la riduzione del consumo degli idrocarburi.
Ne consegue come secondo punto un minor inquinamento
ambientale. Terzo aspetto, fondamentale: può consentire di
creare una filiera di lavoro locale”.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici, processi industriali e dei trasporti potrebbe ridurre il fabbisogno energetico mondiale nel 2050 di un terzo, e aiutare a controllare le
emissioni globali di gas a effetto serra. L’efficienza energetica
rappresenta la nuova sfida per l’intera industria.
“Infatti il convegno – aggiunge Titone – metterà a fuoco due
momenti. Il ruolo delle grandi industrie ‘energivore’, come
quelle petrolchimiche, acciaierie, cementifici, le raffinerie.
Quste industrie dovranno mettere a punto processi produttivi
e adottare strategie per ridurre il consumo di energia. Chi
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avvia una nuova attività dovrà pensare in anticipo, quindi già
in fase di progettazione e costruzione degli impianti, come
ottenere risparmi energetici. A Rem saranno poi presenti società che forniscono supporto, sia sul piano dell’edilizia civile
che industriale, per studiare soluzioni mirate per l’efficienza
energetica. A Rem si riuniranno quindi le autorità governative, professionisti chiave, organizzazioni di ricerca e decisori politici per condividere le migliori pratiche per l’efficienza
energetica”.
Tra le esperienze che verranno presentate a Rem spicca, ad
esempio il progetto Mhybus, il primo autobus in Italia alimentato a idrogeno e metano che, da Ravenna, è pronto per essere esportato.
Il veicolo utilizzato nel progetto è un Breda MenariniBus
con motore Mercedes, modificato poi per l’alimentazione a
idrometano. Dopo una prova di 5mila km, da gennaio a settembre 2013 l’autobus è stato impiegato da Start Romagna
lungo la linea 8 di Ravenna, percorrendo in media 212 km
giornalieri, per oltre 45.000 km complessivi e trasportando
oltre 10.000 passeggeri, informati della peculiarità del veicolo
da pannelli informativi presenti a bordo. I test hanno accertato che l’utilizzo dell’idrometano non ne ha alterato in alcun
modo l’efficienza.
Al progetto, che ha l’obiettivo di rendere più ecosostenibile
la mobilità sui mezzi pubblici urbani, hanno partecipato Regione Emilia-Romagna, Aster, consorzio regionale per l’innovazione e la ricerca industriale, Enea, Start Romagna, azienda
per il trasporto pubblico locale, e Sol, gruppo specializzato
eventi
FIRMS
I PROGETTI RIGUARDANO MOBILITÀ
SOSTENIBILE E SMART CITY,
E COINVOLGONO ANCHE LA REGIONE
EMILIA - ROMAGNA E ALTRI ENTI
DI RICERCA
nella produzione, ricerca applicata e commercializzazione di
gas tecnici. Poi verrà presentato un progetto di stoccaggio
dell’idrogeno prodotto attraverso la trasformazione dell’energia eolica. Lo stoccaggio è volto a sopperire alla discontinuità
delle fonti rinnovabili. Se il progetto regge economicamente
, ne trarrà un forte vantaggio proprio l’industria eolica. Altri
esempi riguarderanno Ravenna Smart City, con l’utilizzo di
vetri particolari per gli edifici capaci di filtrare la luce e produrre energia elettrica. La Rosetti sta invece studiando un propulsore a gas per alimentare i motori delle navi.
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FIRMS sviluppo
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BUROCRAZIA FRENO
AGLI INVESTIMENTI
LE MICRO E PICCOLE IMPRESE
IMPIEGANO 30,2 GIORNATE/UOMO
L’ANNO PER GLI ADEMPIMENTI
BUROCRATICI, CON UN COSTO DI
QUASI 12MILA EURO L’ANNO PER
AZIENDA E UN’INCIDENZA SUL
FATTURATO PARI AL 7,5%.
L’Italia, spiega il Centro Studi Confindustria, «è sistematicamente in posizioni arretrate nelle classifiche internazionali sul
contesto amministrativo in cui operano le imprese. Ciò riduce
gli investimenti, non solo dall’estero, e la capacità del Paese
di crescere. Inoltre, una seria riforma della burocrazia «deve
cominciare con l’abbattimento dei costi della politica», perché «si può risparmiare fino a 1 miliardo tagliando i costi della
Camera».
Una riduzione dell’1% dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione è associata dal CsC a «un incremento dello 0,9%
del livello del Pil pro capite» e a «un aumento dello 0,2%
della quota dei dipendenti in imprese a partecipazione estera sul totale dell’occupazione privata non agricola». Occorre
sciogliere perciò i nodi della burocrazia: «troppe e complesse
regole, tempi di risposta lunghi e incerti, costi insostenibili
della macchina pubblica, anche della politica, imbrigliano lo
sviluppo, soprattutto delle aziende più dinamiche».
L’inefficienza dell’amministrazione pubblica e dei processi decisionali a qualunque livello di governo, si legge nel rapporto,
«influenza, con intensità diversa ma sempre elevata, la competitività dell’Italia in tutte le comparazioni internazionali. E
rappresenta un problema strutturale. L’attrattività degli investitori esteri ma anche lo slancio degli imprenditori italiani a
intraprendere nuove iniziative sono fortemente condizionati
dal numero e dalla complessità delle pratiche amministrative,
dai tempi e dai costi necessari al loro svolgimento. L’inefficienza della Pubblica Amministrazione influenza ogni ambito
della vita sociale ed economica del Paese, ostacolandone la
crescita e creando un enorme svantaggio competitivo». Per
questo è «urgente la necessità di misure di semplificazione
che puntino alla sburocratizzazione della PA».
Non a caso, secondo il Global Competitiveness Index 20132014 del World Economic Forum l’Italia occupa il 49° posto
nella classifica dei 148 paesi considerati. Fanno meglio i principali concorrenti:
Germania (4°), Stati Uniti (5°), Regno Unito (10°), Francia
(21°), Spagna (35°). Rispetto alla graduatoria precedente il
Paese perde 7 posizioni, principalmente a causa dell’instabilità politica che ha incrementato l’incertezza e la sfiducia, oltre
che per le consuete rigidità strutturali.
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Il 28 e 29 marzo si terrà a Bari il convegno biennale
del Centro Studi Confindustria. L’iniziativa è il più importante appuntamento del Sistema Confindustria del
2014, che coinvolgerà nell’arco di due mezze giornate
un pubblico di imprenditori, manager, politici e giornalisti.Il Convegno, partendo dalla ricerca del Centro
Studi e attraverso i pareri e le testimonianze di esperti,
imprenditori e policy maker, si concentrerà sulle sfide
principali che le istituzioni del nostro Paese sono chiamate a fronteggiare per favorire l’accumulazione, la
crescita e lo sviluppo di capitale umano e sociale.
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FIRMS credito
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LE AGEVOLAZIONI
PER CHI INVESTE
La legge Sabatini 2014, meglio conosciuta come Nuova legge Sabatini 2014, costituisce uno strumento agevolativo introdotto dal Dl ‘Del fare’ e finalizzato ad accompagnare la
crescita in termini di competitività ed efficienza di PMI ed
imprese destinando loro dei finanziamenti a tassi agevolati.
I finanziamenti agevolati messi a disposizione dalla Nuova legge Sabatini 2014 costituiscono un’importante opportunità di
crescita per le PMI, considerato in particolare il plafond di risorse messo globalmente a disposizione (circa 2,5 miliardi di euro)
Gli investimenti che possono consentire di rientrare nell’alveo finanziamenti agevolati previsti dalla legge Sabatini 2014
sono quelli che le PMI pianificheranno in termini di nuove
attrezzature, macchinari, beni strumentali, impianti e piani
di investimento indirizzati anche ad un potenziamento della
propria capacità informatica (hardware e software indistintamente).
Condicio sine qua non il fatto che i suddetti investimenti risultino finalizzati a produzione e sviluppo e non vengano ceduti nel corso dei successivi tre anni; quanto ai tassi di resa, i
finanziamenti agevolati configurati dalla legge Sabatini 2014
si sostanziano in un 2,75% con possibilità di ottenere una
copertura totale delle spese da dover effettuare; il minimo
importo previsto per accedervi è 20.000 euro e la durata massima prevista ammonta a 5 anni.
Il meccanismo di presentazione delle domande è estremamente semplice; le PMI interessate ad accedere ai finanziamenti agevolati disciplinati dalla legge Sabatini 2014
dovranno rivolgersi presso le banche e gli intermediari finanziari aderenti all’apposita convenzione ratificata da Ministero, Cassa Depositi e Prestiti e Associazione Bancaria Italiana
inviando una mail tramite PEC e specificando il possesso dei
requisiti richiesti: a questo punto non bisognerà fare altro che
attendere la risposta del Mise, la quale, è stato assicurato,
arriverà in tempi brevi.
LA LEGGE “NUOVA SABATINI”
FINANZIA L’ACQUISTO DI
NUOVE ATTREZZATURE, ANCHE
INFORMATICHE, PER LE PMI.
DOMANDE ENTRO IL 31 MARZO.
La scadenza per poter fare domanda è stata fissata al 31
marzo 2014 (vi rimandiamo al portale online del Ministero
dello Sviluppo Economico per avere a disposizione un quadro
dettagliato).
La predisposizione di piani come quello sotteso alla legge Sabatini 2014 rappresenta il giusto viatico per scandire l’avvio
di una ripresa economica, che seppur lenta e farraginosa, necessita di essere costantemente alimentata, adesso più che
mai considerato il cambio di governo e le aspettative che vanno creandosi sulla possibilità che inizi un nuovo corso.
A proposito di PMI ed imprese, in occasione del discorso di
insediamento, il Premier Renzi ha sottolineato come uno
dei primi interventi sarà costituito dall’azzeramento di tutti
i debiti contratti dalla P.A. con le aziende nazionali; un provvedimento che va perseguito in tempi brevi, dato l’enorme
ammontare del debito e la classifica tutt’altro che gratificante
recentemente stilata a livello europeo e seconda la quale il
nostro paese sarebbe tra i più lenti del Vecchio Continente a
ripianare i debiti con le imprese.
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vita associativa
FIRMS
“SENZA IMPRESA
NON C’È RIPRESA”
“Senza impresa non c’è ripresa”: con questo slogan è partita ufficialmente da Torino, il 13 febbraio scorso, la “marcia
digitale del 40 mila”, lanciata dagli imprenditori piemontesi
di Confindustria che hanno unito forze, idee ed energie per
dare il via ad una nuova fase, sperando di coinvolgere nell’iniziativa il maggior numero possibile di industriali aderenti al
sistema.
“Amo l’Italia, ma basta!” è la dichiarazione con la quale si è
aperta la riunione straordinaria degli imprenditori piemontesi
che, insieme al Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi,
hanno presentato un programma di iniziative.
All’incontro, svoltosi presso l’Unione Industriale di Torino,
hanno partecipato oltre 600 imprenditori provenienti da tutto il Piemonte. L’iniziativa è stata organizzata per denunciare,
a fronte di una situazione economica gravissima, l’indifferenza della classe politica e l’immobilismo del Governo, che poi è
capitolato il giorno successivo, venerdì 14 febbraio.
“Amo l’Italia, ma basta” è diventato anche il claim della campagna web di forte denuncia delle tante difficoltà del fare
impresa in Italia, che prosegue ora sul sito www.ripresaeimpresa.it attraverso video di testimonianze rilanciati su tutti i
PARTITA DAL PIEMONTE LA MARCIA
DIGITALE PER DENUNCIARE LE
DIFFICOLTÀ DEGLI IMPRENDITORI,
IL CLAIM: ‘AMO L’ITALIA, MA BASTA!’.
social network. La piattaforma online vuole diventare il punto
di riferimento per tutti quegli imprenditori che desiderano
manifestare il proprio malessere e chiedere un cambio di passo alla politica.
Ciascun imprenditore può aderire a questa “marcia digitale”
andando sul sito e inviando la propria testimonianza, in modo
da far risuonare forte e numerosa la voce delle imprese: chi
volesse registrare il proprio contributo video, può contattare
il servizio Comunicazione dell’associazione, che effettuerà le
riprese presso l’azienda e il montaggio della clip:
fvandini@confindustriaravenna.it - 0544 210418
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FIRMS vita associativa
NASCE UNINDUSTRIA
EMILIA
Dalla fusione di
Bologna, Modena
e Reggio Emilia la
seconda territoriale
in Italia dopo
Assolombarda con
4200 imprese.
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Alberto Vacchi
Pietro Ferrari
Stefano Landi
Dalla “motor valley” modenese alla “packaging valley” bolognese, passando per ceramiche, agroindustria, il distretto
biomedicale, quello tessile e della meccanica di precisione.
Sono le eccellenze racchiuse tra le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, che presto si troveranno accomunate
da un’unica rappresentanza. I tre territori infatti sono tra i primi in Italia a recepire il grande cambiamento partito da Roma
con la riforma di Confindustria, e hanno già annunciato una
fusione che porterà alla nascita di un colosso composto da
oltre 4.200 aziende, secondo solo ad Assolombarda.
Oltre a snellire i costi, a parlare con una voce unica sarà l’intera filiera meccanica sulla via Emilia. Messo a punto lo scorso anno, il progetto, che ha già ricevuto il plauso dei vertici
nazionali, è così arrivato nelle ultime settimane sui tavoli dei
tre direttivi, che hanno dato il via libera a stringere le trattative. L’annuncio è stato dato a fine gennaio dai presidenti di
Unindustria Bologna AlbertoVacchi, di Confindustria Modena
Pietro Ferrari e di Unindustria Reggio-Emilia Stefano Landi.
L’obiettivo è portare al voto la fusione nelle rispettive assemblee annuali nel più breve tempo possibile. «Il contesto economico in cui ci troviamo, profondamente mutato rispetto a
quello in cui più di cento anni fa nasceva il sistema Confindustria, richiede una rappresentanza rinnovata » ha scritto
Vacchi in una appassionata lettera ai suoi associati per spie-
gare l’intesa. In Unindustria Emilia, questo il nome del nuovo
soggetto, troveranno posto migliaia di piccole aziende, oltre
la metà legate al settore meccanico, che danno lavoro a oltre
200mila persone in tutta la Regione.
Alla neo associazione andrebbe il primato delle piccole imprese, visto che oltre il 90% dei futuri associati oggi conta meno
di 50 dipendenti.
I tre presidenti hanno deciso di snellire comitati direttivi, sedi
associative e uffici amministrativi. Accorpando le funzioni e
i servizi per gli iscritti, altro aspetto chiave del progetto. L’obiettivo è creare un “centrale” emiliana per i servizi alle aziende, unendo anche centri di ricerca e scuole di formazione
manageriale. Per la prima volta settori industriali che hanno
reso l’Emilia un nome di peso nel mondo del manifatturiero
si ritroverebbero fianco a fianco. Dalle piastrelle di Sassuolo al
distretto dell’automotive reggiano, dall’alta moda ai salumi,
con l’ambizioso sogno di riunire in uno storico abbraccio l’intera filiera delle due e quattro ruote di lusso: Ferrari, Ducati,
Maserati e Lamborghini.
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non ci sono soluzioni semplici;
ci sono soluzioni essenziali.
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FIRMS vita associativa
QUANDO IL ‘SOCIAL’
AIUTA LA CRESCITA
PROMOSSO NELL’AMBITO DI
RAVENNA2030 IL CONVEGNO
‘COMUNICARE (BENE) PER CRESCERE’.
LE STORIE DI QUATTRO AZIENDE LEADER.
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Quanto vale una campagna comunicativa brillante, un uso
ragionato e coinvolgente dei social network, un brand con
una buona reputazione, o un messaggio veicolato nel canale
più adatto e mirato al giusto destinatario?
A queste domande hanno cercato di rispondere Enrico Manaresi, responsabile comunicazione di Technogym, Luca Pagliacci, direttore marketing di Orogel, Antonio Allegra, direttore
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mercato Italia di Panini e Caterina Molari, responsabile ufficio
stampa di Amadori, sollecitati da Paolo Iabichino, direttore
creativo dell’agenzia Ogilvy Italia, blogger di Wired e autore
di numerosi saggi e iniziative sul tema, tra cui ‘Meet the Media Guru’.
Dopo aver dedicato all’aspetto più istituzionale della comunicazione l’ultima assemblea generale, Confindustria Ravenna
ha infatti voluto proporre alle imprese una riflessione sulla
comunicazione commerciale e sul marketing digitale, portando appunto le testimonianze di chi ha saputo gestire con successo la propria immagine sul mercato, usandola come leva
di crescita nonostante le difficoltà.
L’incontro ha richiamato quasi duecento persone tra imprenditori e autorità, ma anche studenti della materia e addetti ai
lavori del settore comunicazione.
“L’ assenza di comunicazione o una cattiva comunicazione,
non solo non crea benefici, crea danni gravi - ha affermato
durante l’ incontro Roberto Rondinelli, presidente della sezione Comunicazione dell’associazione - e da questo punto di
vista la comunicazione ricorda l’ edilizia: costruire un immagine di brand sbagliata è come costruire un palazzo sbagliato
con problemi di stabilità. Perché la comunicazione è un fattore strategico di crescita del business”.
Prima di aprire il confronto con i relatori, Iabichino si è soffermato sui risultati del sondaggio effettuato tra gli associati
nel mese di gennaio proprio sul rapporto tra impresa e comu-
vita associativa
FIRMS
FIRMS vita associativa
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Da sinistra: Pagliacci, Manaresi, Iabichino, Ottolenghi, Rondinelli, Molari e Allegra.
L’INCONTRO HA
RICHIAMATO QUASI 200 PERSONE TRA
AUTORITÀ E IMPRENDITORI, MA ANCHE
STUDENTI E ADDETTI AI LAVORI DEL
SETTORE COMUNICAZIONE
nicazione. “Internet è lo stesso habitat che vivete continuamente – ha spiegato – Tornereste in un ristorante che propone lo stesso menu da un mese? No e lo stesso vale per la
vostra pagina web. Dal sondaggio di Confindustria è emerso
che molte aziende fanno comunicazione da sole, ma se vi
servite di avvocati, geometri, dentisti, dovete anche usare i
comunicatori per fare comunicazione”.
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vita associativa
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OTTOLENGHI: “LA COMUNICAZIONE
È UN FATTORE DI COMPETITIVITÀ”
Riportiamo l’intervento introduttivo del presidente di
Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi:
Confindustria Ravenna da tempo lavora sulla comunicazione: abbiamo affrontato il tema nell’ultima assemblea, concentrandoci sul ruolo della rete e sull’uso degli
strumenti digitali, e abbiamo voluto dedicare questo appuntamento ad un aspetto diverso, ma ugualmente fondamentale per l’impresa: la buona comunicazione come
fattore competitivo che può fare la differenza, costituendo una leva di crescita anche, e soprattutto, in un periodo complesso. Per questo siamo lieti oggi di entrare nel
concreto con storie di successo, e potremo trarre spunti
ed esempi utili da aziende del nostro territorio di diversi settori e di diverse dimensioni, accomunate dall’aver
fatto una scommessa vincente sulla comunicazione della propria immagine, valutandola come un investimento
anche in un momento di profonda revisione della spesa.
Per quanto a volte possa essere ostico per noi imprenditori, comunicare è altrettanto ineludibile. Comunichiamo
anche quando non vogliamo, con un silenzio, con un
gesto, con uno sguardo che trasmette un determinato
messaggio a un cliente, a un collaboratore, a un fornitore. Anche se non ce ne accorgiamo, la comunicazione
permea ogni momento della nostra giornata – lavorativa
e non – e crediamo che sia quanto mai importante pren-
dere consapevolezza di ciò, e imparare a veicolare nel
modo giusto le nostre energie e le tante iniziative che
ogni giorno portiamo avanti in azienda.
Certo non è facile colpire l’attenzione in un mercato
sommerso ogni giorno da migliaia di comunicazioni, ma
ci sono anche nuovi mezzi che possono aiutare, se utilizzati in maniera intelligente e ragionata. Ancora una
volta, come abbiamo avuto modo di ripetere in più occasioni, a fare la differenza è lo studio, la fatica e lo sforzo
di capire il cambiamento, invece che sprecare tempo ed
energie ad contrastarlo.
Ogni giorno abbiamo dimostrazione di quanto i media
online stanno cambiando la comunicazione e il nostro
modo di fruirla, informando in tempo reale su avvenimenti lontani (la sanguinosa repressione della rivolta a
Kiev) e vicini (la formazione di un nuovo Governo).
Applicato al nostro lavoro, questo cambiamento può
spaventarci ma può anche ispirarci, farci arrivare l’idea
giusta e lo sprone decisivo per uscire da una situazione
complicata o da un periodo dimesso. E’ soprattutto in
queste circostanze che vogliamo cercare di rispolverare e
trasmettervi con queste iniziative sia lo spirito della crescita, sia la risorsa della curiosità e della conoscenza, che
i nostri ospiti hanno saputo bene interpretare.
FIRMS vita associativa
SEZIONE SALUTE,
BIAGI PRESIDENTE
Bruno Biagi (Maria Cecilia Hospital) è il nuovo presidente
della sezione Salute di Confindustria Ravenna, che riunisce
oltre venti aziende della provincia, per circa 600 dipendenti
e un fatturato complessivo di quasi 35 milioni di euro. Alla
vicepresidenza è stato eletto Andrea Accardi (Terme di Punta
Marina).
Biagi entra così a far parte del Consiglio Direttivo subentrando a Silvano Verlicchi, che ha guidato la sezione dal 2010
come presidente e in precedenza come vicepresidente, e si
è dimesso a seguito della candidatura a sindaco del Comune
di Lugo: “Con questa scelta di vita giunge a termine anche
l’esperienza che da diversi anni ho compiuto all’interno del
gruppo dirigente del sistema confindustriale – ha affermato
Verlicchi, ringraziando i colleghi e la struttura dell’associazione - Per me si è trattato di vivere straordinari momenti, che
mi hanno consentito di accrescere il mio bagaglio culturale e
di apprezzare concretamente il valore strategico dell’impresa
e la sua funzione economica e sociale”.
Ringraziamenti a Verlicchi da parte del presidente dell’associazione, a nome di tutta Confindustria Ravenna: “In questi
anni la rappresentanza industriale nel settore sanitario è no-
19
ALLA VICEPRESIDENZA È STATO ELETTO
ANDREA ACCARDI. LA SEZIONE
RIUNISCE OLTRE VENTI IMPRESE
tevolmente cresciuta, creando una sezione dinamica e propositiva – ha ricordato Guido Ottolenghi - Ringraziamo Verlicchi per il lavoro svolto e in particolare per l’impegno profuso
nel confronto sulla realizzazione dell’Ausl unica romagnola e
nell’ambito del documento sul welfare contenuto nel patto
per lo sviluppo della Provincia di Ravenna”.
“Porteremo avanti l’opera di valorizzazione della sezione
salute sul territorio e all’interno dell’associazione – hanno
dichiarato Biagi e Accardi - Oggi siamo di fronte a grandi
opportunità in un mondo che sta cambiando, e dobbiamo
cercare di coglierle tutti insieme”.
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FIRMS porto
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SERVE PIÙ LOGISTICA
IL PRESIDENTE OTTOLENGHI È
INTERVENTO AL CONVEGNO PROMOSSO
DALLA CGIL SUL FUTURO DEL PORTO.
“SE NON REAGIAMO ROTTERDAM
VERRÀ PREFERITA PER PORTARE
MERCI A MILANO”
«Vorrei ringraziare la Cgil che ha organizzato questo momento importante, e che ha dato a Confindustria la possibilità di intervenire, cosa non sempre così frequente». Così il
presidente di Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi, ha
concluso il proprio intervento alla tavola rotonda organizzata
dalla Filt-Cgil in occasione del 5° congresso provinciale che
ha rieletto il segretario Danilo Morini. Un momento molto
partecipato tra tutti i soggetti che lavorano quotidianamente
sul porto: istituzioni, imprenditori, lavoratori e rappresentanti
politici.
Riuniti nella sede di Autorità portuale, tutti i partecipanti, tra
cui il sindaco Fabrizio Matteucci, il presidente della provincia
Claudio Casadio e l’assessore regionale alla mobilità Alfredo
Peri, hanno concordato su due priorità: l’approfondimento
dei fondali e la logistica del trasporto della merce una volta
scaricata dalle navi, per rendere davvero competitivo lo scalo
ravennate. Perché ormai, come ha ricordato in più occasioni
Ottolenghi, Rotterdam rischia di essere preferito anche per
far arrivare le merci sul mercato milanese. Da qui quindi bisogna ripartire. «E non in termini di infrastrutture – dice Ottolenghi – ma dobbiamo essere noi stessi per primi a renderci
conto di questa necessità che invece abbiamo forse colpevolmente trascurato».
E sulla logistica si è concentrato anche l’intervento del parlamentare Pd alla Camera Alberto Pagani, che si occupa proprio di trasporti. «Per troppo tempo qualcuno si è lasciato
abbagliare dal falso mito del gigantismo, la realtà è che le
maggiori compagnie del settore sono in profonda crisi e rischiamo che esploda una delle più grandi bolle dopo quella
dei mutui subprime. Bisogna ovviamente scavare i fondali,
ma abbandonare progetti faraonici che non ci rendono più
competitivi».
Si è parlato anche di lavoro, di sicurezza e di lotta all’irregolarità, con Allen Boscolo della Compagnia portuale, e con lo
stesso Danilo Morini.
L’intervento dell’amministratore delegato di Sapir Roberto
Rubboli ha riguardato invece il terminal container, definito
ormai «una chimera», presentato 5 o 6 volte, che doveva
essere pronto nel 2014, e poi nel 2016 e poi nel 2018 e ormai
nessuno nasconde che si sta parlando del 2020 e senza un
terminal container il porto non può sperare di essere competitivo. Accanto a questo, la burocrazia, le leggi interpretabili,
la sovrapposizione degli enti e la paralisi dovuta alla parcellizzazioni della catena delle responsabilità.
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22
progetti
FONDI EUROPEI
PER 200 MILIONI
FIRMS
Il vice presidente
della Provincia,
Gianni Bessi,
spiega il ruolo di
coordinamento
dell’ente sui grandi
programmi dell’Ue
e la loro ricaduta
sul territorio ravennate
Le Province sono al centro del dibattito della riforma istituzio-
sati ai progetti e che l’Emilia Romagna si è sempre distinta per
nale. Nel frattempo, però, proseguono la loro attività. La Pro-
la capacità di spendere tutte le risorse europee, impiegandole
vincia di Ravenna, da anni ormai, lavora con importanti risul-
secondo i piani streategici e operativi”.
tati sui progetti europei. Che ricaduta hanno questi progetti
sul territorio, quali settori interessano? Lo abbiamo chiesto al
Nell’ambito delle sue deleghe, su quali progetti ha pun-
vicepresidente della Provincia, Gianni Bessi, con delega a por-
tato?
to, politiche comunitarie, innovazione tecnologica, universi-
“Con i nostri uffici abbiamo lavorato intensamente su due
tà, ricerca scientifica, partecipazioni (società, enti, fondazioni,
grandi filoni. Come soggetti attuatori del piano regionale Fesr
consorzi) e statistica.
abbiamo contribuito a realizzare il tecnopolo della provincia
“Negli ultimi 15 anni è notevolmente cresciuto l’impegno
di Ravenna; abbiamo attrezzato sul piano ambientale ed
dell’Amministrazione provinciale sui grandi programmi eu-
energetico le aree tecnologicamente attrezzate delle Bassette
ropei: Feasr (agricoltura), Fse (formazione e lavoro), Fesr (in-
e di Bagnacavallo. Abbiamo finanziato 14 milioni di euro di
terventi strutturali e cooperazione territoriale europea). La
progetti di valorizzazione ambientale in ambito culturale e
gestione di questi programmi consente di investire risorse sul
turistico e abbiamo già raggiunto il 95% delle spese previste
territorio nell’ordine di 200 milioni di euro. Voglio anche sot-
e rendicontate. Inoltre abbiamo collaborato ai bandi per le
tolineare la sintonia che esiste con Regione e Comuni interes-
imprese, consentendo di agevolare l’innovazione in un cen-
FIRMS progetti
tinaio di piccole e medie aziende provinciali. Mi piace sottolineare come questi progetti europei coinvolgano aziende del
territorio, quelle più votate all’innovazione e all’internazionalizzazione. “.
23
contribuire allo sviluppo delle infrastrutture a sostegno del
settore croceristico con adeguata cartellonistica stradale, il
punto di informazioni turistiche al terminal di Porto Corsini, il
servizio di bici. D’intesa con l’Autorità portuale sono stati investiti 100 mila euro per portare banda larga e acqua potabile
Particolare attenzione la Provincia pone verso la coo-
in banchina. Con Powered abbiamo avviato la sperimentazio-
perazione europea. Che bilancio fa di questi progetti?
ne delle mini turbine eoliche sulle dighe foranee”.
“Noi abbiamo dato molto risalto ai progetti di cooperazione europea molta importanza. Nel periodo 2007-2015 sono
I prossimi programmi?
operativi 20 progetti con una ricaduta complessiva sul nostro
“Compatibilmente agli orientamenti generali di trasformazio-
territorio di 4,5 milioni di euro. Mi piace sottolineare come
ne delle Province, noi stiamo mettendo a punto i programmi
questi progetti coprano anche i costi del personale della Pro-
2014-2020 per far si che il nostro territorio possa continuare
vincia dedicato a questo settore”.
a godere delle opportunità europee che sono tendenzialmente ancora in crescita. Il nostro ufficio Politiche europee è dota-
Lei ha parlato di innovazione. Può fare qualche esempio?
to di importanti professionalità che stanno valutando i nuovi
“Pensiamo alla mobilità sostenibile, che include la promo-
progetti. I primi bandi usciranno già quest’anno con obiettivi
zione dell’utilizzo della bicicletta ma anche il contributo allo
e risorse importanti, come nel caso del progetto transfronta-
sviluppo delle crociere che tanta ricaduta stanno avendo sul
liero Italia-Croazia”.
territorio. I programmi Adrimob e E-Seaway ci consentono di
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FIRMS Ravenna 2019
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SETTE ANNI
DI LAVORO PER
ESSERE CAPITALE
Sette anni di lavoro alle spalle, altri sette di orizzonte davan-
Ravenna si sta giocando tutto sul binomio cultura-economia:
ti con un obiettivo intermedio, diventare la capitale europea
si parla di 400 milioni di euro di investimenti, principalmente
della cultura 2019, che diventa l’occasione per ridisegnare
in edilizia e infrastrutture di cui almeno 150 per riqualificare
la città e valorizzarne patrimonio e territorio. In vista del tra-
la darsena cittadina, e 45 milioni di budget operativo artisti-
guardo finale del 2021, settimo centenario della morte di
co-culturale; della chance di incrementare del 25-30% i flussi
Dante, con un progetto triennale sulla Divina Commedia che
turistici; dell’opportunità di accelerare tutti quegli interventi
potrebbe fare da ponte tra le due fatidiche date.
che troppo a lungo sono stati promessi e mai realizzati, come
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FIRMS Ravenna 2019
60 nuovi volontari per lo staff di Ravenna 2019
l’E45-E55, il corridoio autostradale incompiuto da Civitavecchia a Mestre. Senza considerare l’indotto per l’occupazione,
se Ravenna sarà la prescelta a ottobre tra le sei città finaliste
rimaste in gioco in Italia, delle 21 iniziali (Ravenna si contende
la nomination con Siena, Perugia, Cagliari, Lecce e Matera).
“Oggi stiamo preparando il dossier finale che entro il 21 luglio dovremo inviare alla commissione europea esaminatrice
- spiega Alberto Cassani, ex assessore comunale alla Cultura, coordinatore del comitato promotore di Ravenna 2019
- ma questo è un progetto di cui l’attuale sindaco Fabrizio
Matteucci iniziò a parlare già nella campagna elettorale del
2006. Un progetto che attiva uno sforzo di riprogettazione
Cassani e Matteucci con l’ambasciatore di Bulgaria in Italia,
Marin Raykov
CULTURA, RAVENNA PUNTA
AL TITOLO DEL 2019: POSSIBILITÀ
DI 400 MILIONI DI INVESTIMENTI,
PRINCIPALMENTE IN EDILIZIA E
INFRASTRUTTURE. UN OBIETTIVO CHE
PORTA AL 2021, SETTIMO CENTENARIO
DELLA MORTE DI DANTE
urbanistica in nome della cultura, a partire dai 140 ettari tra
il centro storico e il canale Candiano, la darsena di città ricca
di archeologia industriale, che segna un passaggio storico per
il Paese”.
Un percorso di 14 anni, dal 2007 al 2021, lunghissimo per i
tempi delle amministrazioni pubbliche, all’insegna della collaborazione a tutti i livelli. Ravenna ha scelto di candidarsi
come capofila dell’intera area vasta romagnola, coinvolgendo
i comuni di Rimini, Forlì, Cesena, Faenza, Lugo. E ha teso la
mano anche a Venezia, esclusa dal primo round di selezione
europea, ma rimessa in gioco la scorsa settimana con l’incontro tra i due sindaci adriatici, accomunati dall’essere alla
guida di due porte d’Oriente e di due scrigni di arte bizantina: è attesa a giorni la firma di una vera e propria intesa
FIRMS Ravenna 2019
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RAVENNA HA SCELTO
DI CANDIDARSI COME
CAPOFILA DELL’INTERA
AREA VASTA
ROMAGNOLA.
LA COLLABORAZIONE
AVVIATA CON VENEZIA
La delegazione di Ravenna insieme al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni
infrastrutturale tra la città lagunare e quella dantesca, che
ria, l’altra nazione che assieme all’Italia è stata chiamata alla
coinvolgerà in particolare i collegamenti via mare e via aria
candidatura di capitale europea per il 2019, con l’obiettivo
Ravenna-Venezia, per potenziare la ricettività romagnola di
di collaborare invece che competere pure nella stesura del
investitori e turisti.
dossier finale.
“Non è casuale che come metafora omnicomprensiva per
la candidatura a capitale europea 2019 sia stato scelto il
logo “mosaico di culture””, prosegue Cassani. Un mosaico di tessere che non esclude nessuno, perché lo stesso iter
progettuale ha coinvolto fin dall’inizio tutta la cittadinanza,
partendo dal basso, un esperimento senza precedenti in re-
“Anche se non si vince - afferma il coordinatore di Ravenna
2019 - la città ha iniziato un percorso che non si può arrestare. Speriamo di continuare con il Governo Renzi il lavoro
avviato con la squadra di Letta per riconoscere lo sforzo profuso, non solo da noi ma dalle altre città candidate, affinché
gione. Con l’open call del 2012 sono arrivate 400 proposte
almeno parte dei progetti strategici sia comunque realizza-
dai cittadini ravennati (molte entrate nel dossier presentato
to”. In ballo non ci sono finanziamenti stratosferici: da Bru-
all’Europa), 28 working group sono all’opera in Romagna ed
xelles Ravenna si può aspettare un milione e mezzo di euro,
è nata un’associazione di volontari ad hoc, Vira2019, che sta
in grado però di fare da detonatore di fondi misti pubbli-
lavorando già da due anni nel supporto allo staff promotore
co-privati e di crowdfunding. E i tempi stringono. Se vincerà
e nella gestione di eventi culturali in città.
la sfida, e si saprà in autunno, Ravenna avrà solo tre anni per
Ravenna ha ospitato le delegazioni di Sofia, Plovdiv, Varna e
rifarsi scheletro e look e tornare capitale di un impero.
Veliko Tarnovo, le quattro città finaliste candidate in Bulga-
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FIRMS nuovi media
IN DUE MINUTI
LE CIRCOLARI
DA ASCOLTARE
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L’associazione rafforza la propria presenza sul web con una
nuova rubrica video, curata dai funzionari di Confindustria
Ravenna e del Sestante nelle proprie materie di competenza.
Ogni settimana, una videocircolare di 120 secondi segnalerà
agli associati le opportunità per le aziende, come bandi e missioni internazionali, e ricorderà le scadenze per partecipare a
seminari o adempiere a obblighi.
Il servizio spazia a 360 gradi, grazie alla consulenza in materia
di fisco, relazioni sindacali, internazionalizzazione, credito,
education, qualità sicurezza ambiente ed energia, comunicazione, formazione e ricerca di personale.
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FIRMS turismo
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TURISMO,
NUOVO BANDO PER
LE RETI DI IMPRESA
E’ stato pubblicato sul sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo il tanto atteso bando per la “Concessione di contributi a favore delle reti d’impresa operanti
nel settore del turismo”. L’iniziativa vuole sostenere i processi
di integrazione tra le imprese turistiche, attraverso lo strumento delle reti di impresa, allo scopo di supportare i processi
di riorganizzazione della filiera turistica, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e incoraggiare gli
investimenti per accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditorialità turistica nazionale, in particolare sui
mercati esteri.
Possono beneficiare dell’intervento finanziario solo i raggruppamenti di piccole e micro imprese con forma giuridica di
“contratto di rete” o che potranno assumere la forma giuridica di A.T.I (Associazioni Temporanee di Imprese costituite
o ancora da costituire), Consorzi e società consortili costituiti
anche in forma cooperativa. Le aggregazioni non ancora costituite dovranno presentare documentazione idonea, con la
quale manifestano l’impegno a costituirsi formalmente entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del bando a pena
di esclusione. L’importo concedibile è di 200 mila euro per
ciascun progetto di rete, e non saranno ritenuti ammissibili
progetti di rete che prevedono una spesa totale inferiore a
400 mila euro.
Le domande dovranno pervenire entro il 9 maggio. Informazioni e chiarimenti possono essere richiesti all’indirizzo
turismo@beniculturali.it.
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Europa
FIRMS
HORIZON 2020,
NUOVO STRUMENTO
PER LE PMI
Lo strumento per le PMI è una nuova misura specifica, espressamente dedicata alle piccole e medie imprese all’interno
della cornice Horizon 2020, attiva dall’1 marzo 2014. Il suo
scopo è incoraggiare la partecipazione delle PMI al programma e valorizzare il loro potenziale innovativo rendendo i meccanismi di finanziamento più semplici. Lo strumento intende
rivolgersi a tutte le piccole e medie imprese orientate all’ internazionalizzazione e in grado di sviluppare un progetto di
eccellenza nel campo dell’innovazione, di dimensione europea e ad elevato impatto economico.
E’ previsto che solo le PMI possano partecipare al bando di
finanziamento e che il supporto avvenga in tre fasi, a copertura dell’intero ciclo di innovazione. L’impresa riceve un
primo finanziamento per predisporre un’analisi di fattibilità
tecnico-scientifica del progetto. Se il progetto dimostra di
avere potenziale tecnologico e commerciale, l’impresa riceve
un ulteriore finanziamento per svilupparlo fino alla fase di
dimostrazione. Il sostegno alla fase di commercializzazione,
finanziata con capitali privati, avviene invece indirettamente,
tramite accesso agevolato agli strumenti finanziari e misure
di gestione e sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale.
Parallelamente alle attività di ricerca, lo strumento offre gra-
FIRMS Europa
33
COS’E’
HORIZON 2020
Horizon 2020 è lo strumento finanziario di attuazione dell’Unione dell’innovazione, iniziativa faro della
strategia Europa 2020, volta a garantire la competitività globale dell’Europa. Horizon 2020 rappresenta
lo strumento principale dell’Unione europea per il
finanziamento della ricerca in Europa per il periodo
2014 - 2020. E’ articolato in diversi ambiti tecnologici che spaziano dall’ICT all’aerospazio, dall’agroindustria all’automotive, dall’energia al manifatturiero
avanzato. Possono presentare progetti in partenariato o, in alcune eccezioni, in forma singola soggetti
giuridici pubblici o privati con sede in uno dei 28
Stati membri dell’UE.
tuitamente alle imprese anche un supporto manageriale
attraverso un servizio di mentoring e coaching. Il coaching
serve a rafforzare le capacità gestionali della PMI al fine di
garantirne il massimo raggiungimento delle opportunità di
crescita oltre alla concretizzazione del progetto in un prodotto commercializzabile a livello internazionale. Le tre fasi
successive, in ordine crescente di complessità e vicinanza e
al mercato, non sono l’una propedeutica all’altra, quindi si
può accedere direttamente alla seconda fase senza necessariamente passare per la prima.
La fase 1 consiste nella realizzazione di uno studio atto a verificare, dal punto di vista tecnologico, pratico ed economico,
la fattibilità di una idea di notevole contenuto innovativo per
il settore industriale di riferimento (nuovi prodotti, processi,
design, servizi e tecnologie o nuove applicazioni di mercato
delle tecnologie esistenti). Le attività potrebbero, ad esempio, comprendere la valutazione del rischio, lo studio del
mercato, il coinvolgimento degli utenti, la gestione della proprietà intellettuale, lo sviluppo della strategia di innovazione,
la ricerca di partner, la fattibilità del concetto, per preparare
un progetto ad alto potenziale di innovazione allineato alla
strategia aziendale e con una dimensione europea. Durante
la fase 1 occorre rilevare ed analizzare eventuali ostacoli alla
capacità di aumentare la redditività dell’impresa attraverso
l’innovazione; tali ostacoli devono poi essere superati durante la fase 2 per aumentare il ritorno degli investimenti in progetti di innovazione.
La fase 2 consiste nello sviluppo di progetti di innovazione che affrontano una tematica specifica e dimostrano alto
potenziale in termini di competitività e crescita aziendale,
supportati da un business plan strategico. Le attività principali devono essere quelle di dimostrazione, sperimentazione,
prototipazione, piloting, scaling-up, miniaturizzazione, design, replicazione di mercato e simili, al fine di portare un’idea
di innovazione (di prodotto, di processo, di servizio, ecc) ad
un livello di maturità industriale sufficiente per l’introduzione
sul mercato, ma possono includere anche attività di ricerca.
In circostanze eccezionali, debitamente giustificate dal carattere della tematica, un topic può prevedere azioni in cui è
fortemente presente la componente di ricerca, come alternativa alle azioni di innovazione di cui sopra. Le PMI possono
subappaltare il lavoro e la conoscenza che è essenziale per
il loro progetto di innovazione, nello spirito del concetto di
voucher per l’innovazione. Le proposte devono essere basate
su un business plan strategico, sia sviluppato attraverso la
fase 1 che tramite altri mezzi.
La fase 3 è relativa al sostegno alla commercializzazione. In
particolare, promuove la più ampia implementazione di soluzioni innovative e supporta il finanziamento della crescita,
agevolando l’accesso al capitale di rischio pubblico e privato.
Questa fase non prevede finanziamenti diretti alle PMI, bensì
misure di sostegno indiretto e servizi, nonché di accesso ai
servizi finanziari sostenuti nell’ambito di Horizon 2020.
F
aziende
34
FIRMS
COSÌ ADA FOSCHINI
FARÀ RIVIVERE
IL MONUMENTO
A BARACCA
Viaggi
o in a
zienda
Affidato al Laboratorio del
Restauro il compito di riportare a
nuovo l’opera
L’azienda ravennate al lavoro
su uno dei simboli più
rappresentativi del lughese. Sarà
pronto per il passaggio del Giro
d’Italia.
Sarà pronto per il passaggio del Giro d’Italia il monumento a
il marchio del made in Italy più famoso al mondo.
Francesco Baracca, nell’omonima piazza nel cuore di Lugo.
“Sicuramente per noi ha un significato di grande energia,
Parola di Ada Foschini, titolare del Laboratorio del Restauro,
oltre che di una ripresa dell’attività dopo un paio di anni piut-
azienda ravennate che sta rimettendo a nuovo uno dei sim-
tosto difficili per la nostra realtà. Per noi quindi è importante,
boli più rappresentativi della città romagnola.
ed è una commessa che ci fa sperare per il meglio anche per
Dal 1936, anno della sua posa, dopo quasi ottant’anni, que-
il futuro – afferma Foschini - E’ un restauro particolarmente
sto è il primo restauro completo del monumento a Baracca
significativo perché coinvolge tutta la piazza, e ben poche cit-
, che interesserà statua, ala, gradoni e struttura interna: un
tà in Italia possono connotarsi nelle proprie piazze attraverso
vero e proprio progetto culturale che implica un lavoro in-
un monumento. E’ un monumento peraltro molto amato, noi
terdisciplinare di diagnostica, conoscenza storica e tecnico/
abbiamo avuto conferma anni fa quando abbiamo restaurato
scientifica. Il monumento a Francesco Baracca è stato rea-
la facciata del museo”.
lizzato dallo scultore faentino Domenico Rambelli e il suo il
Anche la data di consegna è altamente simbolica: il 9 mag-
cavallino rampante, scolpito sulla parte dell’ala in travertino
gio, giorno della nascita dell’aviatore.
rivolta verso la chiesa del Suffragio, è divenuto, con la Ferrari,
“Cercheremo di lavorare al meglio usando le metodologie
FIRMS aziende
più adatte alle condizioni meteorologiche questa stagione. E’
un progetto solido che si avvale della collaborazione di diversi consulenti scientifici, all’insegna dell’interdisciplinarietà tra
restauratori, storici dell’arte, e diagnostici”.
35
IL MONUMENTO
Allo scultore faentino Domenico Rambelli, che aveva
già firmato i monumenti in ricordo dei caduti di Brisighella e Viareggio, viene affidato il compito di ideare
e curare l’esecuzione dell’opera. La fase di progettazione è lunga: dal 1927 al 1930 Rambelli esegue numerosi disegni di altrettante versioni del monumento,
che viene inaugurato il 21 giugno 1936. La struttura
copre un’area di 1.040 metri quadrati ed è tutta rivestita di travertino di Tivoli, ad eccezione della statua di
bronzo raffigurante Baracca, alta 5,7 metri e fissata su
un basamento su cui sono incise località e date delle
vittorie dell’eroe. Dietro la sagoma scura dell’aviatore
si erge un’ala d’aeroplano di 27 metri d’altezza, che
reca sui fianchi i bassorilievi dei simboli dei reparti a
cui appartenne Baracca, il cavallino rampante con il
motto latino Ad maiora (“verso cose più grandi”) e
l’ippogrifo che simboleggia le vittorie nei cieli.
L’EROE
Francesco Baracca nasce a Lugo il 9 maggio 1888. Il
conte Enrico, suo padre, è un proprietario terriero,
mentre la madre è la contessa Paolina de Biancoli. Frequenta la scuola dei Padri Salesiani di Lugo e il Liceo
“Dante” di Firenze. Conseguita la maturità, accede
alla Scuola Militare di Modena. Passa poi alla Scuola
di Cavalleria di Pinerolo nel 1909 e l’anno dopo viene
promosso al grado di sottotenente e assegnato al I
Squadrone del Reggimento “Piemonte Reale” di stanza a Roma. Nel 2012 frequenta i corsi di pilotaggio
civile a Reims e ottiene il brevetto di volo. Poco dopo
consegue anche il brevetto di pilota militare. Ottiene la prima vittoria in cielo il 7 aprile del 1916. Da
quel momento è un susseguirsi di successi. Ottiene la
34esima e ultima vittoria il 15 giugno 1918; quattro
giorni dopo, viene colpito dagli austriaci durante un’azione di mitragliamento a volo radente sul rilievo del
Montello. Il suo corpo viene ritrovato il 23 giugno. Alle
esequie, che si tengono tre giorni dopo a Quinto di
Treviso, è il poeta Gabriele D’Annunzio a pronunciare
l’elogio funebre. La salma di Baracca giungerà a Lugo
il 28 giugno.
IL MUSEO
Viene istituito dal Comune di Lugo nel 1926. Occupa
un’ampia sala all’ingresso della Rocca estense fino al
1990. Tre anni dopo viene trasferito nella sede attuale: la casa natale dell’aviatore, in via Baracca 65, così
come disposto dal testamento del padre. Fino al 1999
il museo dispone di un’unica sezione al piano terra,
con l’aereo e una selezione ristretta di cimeli. Iniziano
poi una serie di lavori di ristrutturazione dell’edificio:
quando il museo riapre, due anni dopo, la superfice
espositiva è pressoché raddoppiata. Dal 2006, con
l’apertura dell’ultimo piano, sono fruibili dal pubblico
tutti i cimeli disponibili.
“Quello in corso era un lavoro dovuto, per riportare al massimo dello splendore un’opera d’arte dedicata a un eroe lughese che ancora oggi rappresenta un mito per l’aeronautica
italiana e che in questi anni abbiamo celebrato anche per il
suo spessore umano, per la sua capacità di avere visioni sul
futuro, per la sua fiducia nell’innovazione e nella tecnologia”
ha sottolineato il sindaco Raffaele Cortesi.
IL CAVALLINO RAMPANTE
“Modena, 3 Luglio 1985. Al Conte Giovanni Manzoni.
La storia del cavallino rampante è semplice ed affascinante. Il cavallino era dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca, l’eroico aviatore caduto sul
Montello, l’asso degli assi della prima guerra mondiale.
Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che
si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca
padre dell’eroe; da quell’incontro nacque il successivo
con la madre, Contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un
giorno: ‘Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino
rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna’. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei
genitori, in cui mi affidano l’emblema. Il cavallino era
ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino
che è il colore di Modena”.
Enzo Ferrari
Il monumento è oggi rivestito da pannelli con i bozzetti di
Domenico Rambelli, concessi dalla Biblioteca Comunale
Manfrediana di Faenza: alla base è installato un totem informativo che illustra, nei suoi quattro lati, l’eroe, il monumento,
il restauro e il museo. Informazioni quotidiane sulla pagina
facebook “restauromonumentobaracca” e sul sito dedicato
ai lavori www.restauromonumentobaracca.it.
C.F.O.
si rivolge in particolare a società ed aziende che, operando
36
nel settore marittimo, portuale, off-shore, petrolifero e minerario
sentono la necessità di formare il proprio personale non solo in ottemperanza alle
più recenti normative relative alla sicurezza sul lavoro ma anche in funzione della
migliore produttività aziendale offrendo quindi la possibilità di gestire ed organizzare
corsi anche in base a specifiche esigenze delle aziende.
Sede di Mezzano
Simulazione ammaraggio e fuga da elicottero
Scialuppa
Il Centro Formazione Offshore è accreditato presso:
•
OPITO - Offshore Petroleum Industry Training Organization
•
IMCA - International Marine Contractors Association
•
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Centro
Formazione
Offshore
•
RINA - Certificazione Sistema Gestione Qualità
•
Bureau Veritas - Centro di Esame qualificato per la
Certificazione Personale Controlli non Distruttivi
CFO Srl Via Bonvicini 14
48123 Mezzano (Ravenna) Italy
Tel. 0544-521090 - Fax 0544-410406
www.cforavenna.com
E mail: info@cforavenna.com
FIRMS aziende
37
Viaggi
o in a
zienda
TRE, ANIMA VERDE
DEL GRUPPO TOZZI
Intervista al coordinatore
Ricerca&Sviluppo
dell’azienda, al lavoro
sulle energie rinnovabili,
dalle celle fotovoltaiche
alla mobilità sostenibile
fino alle “smart windows”
Tre S.p.A. Tozzi Renewable Energy, produttore di energia elettrica da fonte rinnovabile e “anima verde” del gruppo Tozzi,
vanta un’intensa attività di ricerca. Abbiamo fatto il punto
con l’ingegnere Giacomo Gorni, coordinatore Ricerca&Sviluppo dell’azienda.
Quanto investe TRE in Ricerca e Sviluppo e quanti collaboratori conta la divisione?
Investe circa il 4% del proprio utile e conta oltre 15 ricercatori in diversi progetti finalizzati alla generazione distribuita
e all’accumulo di energia rinnovabile. L’obiettivo ultimo è di
superare i limiti delle fonti energetiche rinnovabili, dovuti in
primo luogo alla non programmabilità della loro produzione
energetica. L’accumulo di energia consente infatti di ottimizzare l’impiego delle fonti rinnovabili, rendendole fruibili a
richiesta dell’utente, mentre la generazione distribuita minimizza le dispersioni energetiche in rete, attenuando l’impatto
ambientale. Il nostro orizzonte di ricerca si muove nella direzione indicata dal grande economista e studioso della generazione distribuita Jeremy Rifkin, per il quale l’avvento della
terza rivoluzione industriale, preannuncia l’espansione delle
energie rinnovabili sotto forma di generazione distribuita,
piuttosto che di grandi impianti a terra. Non diversamente da
Rifkin, immaginiamo per l’energia un’evoluzione molto simile
a quella dell’informatica, per impiegare una metafora molto
cara al teorico: “negli anni Settanta esistevano ancora pochi
38
FORTI INVESTIMENTI IN RICERCA
E SVILUPPO. “GUARDIAMO ALLA
DIREZIONE INDICATA DAL GRANDE
ECONOMISTA JEREMY RIFKIN”.
enormi computer centralizzati, così come il pianeta - fino a
non molto tempo fa - bastava il suo fabbisogno su poche
grandi centrali elettriche. La realtà di oggi, come tutti sappiamo, è che i personal computer sono diffusi in centinaia
di milioni di case e sono tra loro connessi tramite Internet.
Nel futuro anche l’energia sarà personale”. Secondo Rifkin
tra dieci anni avremo in Europa almeno dieci milioni di edifici
capaci di produrre energia verde, mentre tra vent’anni ce ne
saranno centinaia di milioni. Tutti i piccoli produttori saranno
interconnessi tra di loro grazie a smart grid sempre più evolute, tanto che dal pc di casa si potrà decidere di vendere parte
della propria energia autoprodotta e non consumata.
Quali sono i principali i progetti in cantiere?
Siamo impegnati in diversi ambiti, dalla realizzazione di celle
fotovoltaiche semitrasparenti alla progettazione delle cosiddette smart windows, finestre intelligenti, dotate di un rivestimento che fornisce un controllo selettivo sulla luce visibile e sulla trasmissione di calore, in modo da massimizzare il
risparmio energetico e il comfort degli ambienti interni. Si
tratta di progetti che trovano la loro applicazione nell’inte-
aziende
FIRMS
grazione architettonica e finalizzati al risparmio e all’efficienza energetica. Siamo anche attivi nello sviluppo di sistemi di
accumulo di energia di tipo elettrochimico, da affiancare ad
impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile. Un
altro ambito di ricerca per noi molto importante è quello della mobilità sostenibile in cui stiamo sviluppando dei progetti
che prevedono l’impiego di idrogeno per lo stoccaggio e la
produzione di energia. La nostra ricerca è attiva anche in un
progetto di fitodepurazione da microalghe per la produzione
di biocombustibili e biogas e la depurazione di reflui civili e
agro zootecnici.
La diffusione delle energie rinnovabili ha risentito del
protrarsi della crisi? Qual è oggi il maggiore freno alla
vostra attività?
La ricerca nell’ambito delle rinnovabili risente sicuramente della crisi in cui si trovano le aziende del comparto, determinata
da scelte di politiche energetiche non lungimiranti. Per citare un esempio la chiusura del Conto Energia ha determinato
l’agonia del settore fotovoltaico italiano, con una perdita del
50% dei posti di lavoro e quasi del 50% del fatturato delle
aziende del settore nel 2013, secondo le stime di alcune associazioni di categoria. Il freno allo sviluppo della ricerca è costituito dall’inerzia, tutta italiana, nel recepimento delle direttive
europee. Per citare un esempio, in Germania sono attive dallo
scorso anno incentivazioni per i sistemi di accumulo di energia
abbinati agli impianti fotovoltaici, mentre non esiste ancora
in Italia nessun incentivo del genere, anche se fin dal 2012 la
Commissione Europea ha dichiarato che “l’accumulo di energia elettrica è un aspetto tecnologico chiave per lo sviluppo
del sistema elettrico europeo fino al 2020”.
FIRMS aziende
Quale invece il modello a cui ispirarsi?
Il modello virtuoso a cui ispirarsi è quello di quei piccoli comuni che s’impegnano nella realizzazione di progetti basati sulla
cosiddetta micro generazione distribuita, in cui si possono
impiegare le fonti rinnovabili per creare una sorta di rete intelligente tecnologicamente avanzata in grado di valorizzare
le singole micro-produzioni da fonti rinnovabili (ad opera di
piccole e medie imprese, ma anche di privati cittadini) per far
fronte all’autoconsumo immediato da un lato, e, dall’altro
lato, alla produzione di stock di energia da utilizzare nel momento in cui le fonti rinnovabili non producono (ad esempio
quando è nuvoloso, o quando il vento non è sufficiente per
far girare le pale eoliche). I piccoli impianti distribuiti hanno un ridotto impatto ambientale e non rappresentano un
consumo di territorio, in quanto necessitando di spazi ridotti,
possono essere realizzati su singoli edifici o su spazi ristretti.
Realizzati su singole utenze, sono finalizzati in prima battuta
all’autoconsumo, hanno quindi il vantaggio di non caricare
le reti elettriche di trasmissione. Da qui ne derivano anche
significativi vantaggi economici per gli utenti/produttori (in
inglese è stato coniato il neologismo “prosumers”): l’autoconsumo istantaneo ha il vantaggio economico di bypassare
i costi di rete, di trasmissione e di distribuzione (per intenderci, la “quota servizi” della bolletta elettrica) producendo
un sensibile guadagno indiretto sull’energia autoprodotta e
istantaneamente autoconsumata. Oltre ai vantaggi economici, la prossimità tra produzione e consumo permette di
39
LE FONTI RINNOVABILI POSSONO DARE
VITA A UNA RETE TECNOLOGICAMENTE
AVANZATA IN GRADO DI VALORIZZARE
LE SINGOLE MICRO PRODUZIONI
avere minori dispersioni, ovvero minori perdite di trasmissione sull’energia prodotta e quindi anche maggiore efficienza
energetica
Ravenna ospita REM, rassegna dedicata appunto all’energia rinnovabile: che valenza hanno queste iniziative
per il territorio?
Nell’ambito di REM si riuniscono professionisti, aziende, organizzazioni di ricerca e decisori politici per condividere le
migliori pratiche per l’efficienza energetica. È un importante
vetrina per la ricerca, e un importante messaggio per il territorio, che si propone ancora una volta centro dell’energia
rinnovabile, sensibile all’innovazione della ricerca. Allo stesso
modo speriamo che eventi come questo possano contribuire
a determinare un percorso virtuoso, nella direzione della generazione distribuita.
F
40
Fabbri Costruzioni è un’Azienda che opera principalmente nel settore delle infrastrutture,
in campo edile, idraulico e stradale.
I principali settori di attività:
• Strade•Fognature•Retiidriche
• Retididistribuzionedienergiaelettricaedigas
• Cavettimulti-servizi
• Cavidottiperretiditelecomunicazione
• Pubblicailluminazione•Spaziverdiattrezzati
• Operestradali
• Operedisistemazioneeregimeidraulicadeicorsid’acqua
• Movimentoterraconopereinmuraturaecementoarmato
•Operediconsolidamentodellestrutturedeglialveideifiumiedeitorrenticon
massidascogliera
•Operediingegnerianaturalistica
www.fabbricostruzioni.it
Fabbri Costruzioni di Fabbri Barbara e Silvano S.n.c.
Via Bicocca n. 40/A • 48013 Brisighella (RA) • Tel. 0546 81281 - 81007 • Fax 0546 994112 • fabbri@fabbricostruzioni.it
FIRMS aziende
41
Viaggi
COME CAMBIA
LA GEOGRAFIA
DEL LAVORO
o in a
ziend
a
Intervista alla presidente
di Umana, Maria
Raffaella Caprioglio,
sull’andamento delle
richieste e delle offerte in
provincia: le particolarità
dei territori.
Il ruolo di consulenza è
destinato a rafforzarsi
con le numerose novità
in ambito legislativo.
Per il 2014 focus sulle reti
di impresa
Sul fronte del lavoro – tema al quale l’associazione ha anche
dell’arte sul territorio? Abbiamo provato a mappare la geo-
dedicato un ciclo di incontri insieme ai sindacati – sono nu-
grafia del lavoro in provincia con Maria Raffaella Caprioglio,
merose i cambiamenti, tra difficoltà economiche e Job act.
presidente dal 2012 dell’agenzia per il lavoro Umana, realtà
Ma, al netto della riforma del nuovo governo, qual è lo stato
presente sul territorio nazionale italiano con 114 filiali (di cui
353f
42
FIRMS aziende
due a Ravenna e Faenza) che nel 2013 ha fatturato oltre 320
milioni di euro, una crescita superiore al 20% rispetto all’anno precedente.
Come appare la situazione occupazionale a Ravenna?
La provincia di Ravenna presenta caratteristiche variegate, distinguendosi tra l’area di Ravenna, di Faenza e di Lugo. Il tessuto imprenditoriale di Ravenna è caratterizzato dalla presenza del porto, che ha portato allo sviluppo di importanti realtà
legate all’OIL&GAS, che generano a loro volta un importante
indotto di PMI legate alla carpenteria e all’elettrostrumentale,
43
Cosa viene richiesto oggi, in termini di servizio, alle
agenzie per il lavoro?
Negli ultimi anni il susseguirsi di riforme e normative ha creato un fenomeno di stratificazione normativa particolarmente
complicato: di conseguenza, abbiamo aumentato l’impegno
nei confronti dei clienti, supportandoli non solo nella gestione della flessibilità e nei suoi servizi tradizionali, ma anche
aiutando le aziende ad interpretare ed applicare correttamente le nuove disposizioni. Un ruolo di consulenza che, anche
in vista di future novità sul piano legislativo, è destinato a
rafforzarsi, rendendo le agenzie ancora più centrali nel mercato del lavoro.
ed alla logistica integrata, che dimostra un andamento stabile nonostante il momento sia complesso. Si tratta di imprese che si sono aperte ai mercati internazionali: le figure che
ci richiedono più frequentemente sono tecnici specializzati,
project manager con “vocazione” internazionale (e quindi
conoscenza delle lingue ed esperienza nei mercati internazionali) addetti al controllo di gestione, alla sicurezza ed alla
qualità, e figure produttive legate alla meccanica classica. Il
lughese ed il faentino sono connotati da imprese con un tasso di internazionalizzazione addirittura maggiore: tra queste,
dimostra una buona vivacità il settore del packaging, rivolto
al settore alimentare, farmaceutico e del tabacco. Le figure
più richieste sono progettisti meccanici, montatori meccanici
disponibili a trasferte anche di lungo periodo, impiegati amministrativi e commerciali con conoscenza delle lingue e addetti al web marketing. Inoltre, nei territori di Lugo e Faenza
abbiamo notato una crescita di richieste da parte di aziende
di servizi ICT, che cercano in particolare sviluppatori, con conoscenza di diversi linguaggi, e sistemisti.
In generale, quali stimoli positivi potrebbe ricevere
oggi il mercato del lavoro?
Come ha già evidenziato in più occasioni Confindustria, l’occupazione nasce innanzitutto dalle aziende ed è sull’humus
che consente la crescita che bisogna operare. Possiamo affermare con certezza – ce lo confermano dati e fatti - che le
aziende che hanno utilizzato correttamente la buona flessibilità sono rimaste sul mercato, uscendo per prime dalla crisi.
E’ quindi ormai evidente che il ruolo di ricerca, selezione e
somministrazione del personale appartiene alle agenzie, per
orientamento del mercato stesso: dobbiamo prenderne atto,
soprattutto in vista delle nuove opportunità, prima fra tutte
la Garanzia Giovani, per la cui attuazione sarà sempre più
importante il rapporto tra pubblico e privato.
Quali novità in questi primi mesi del 2014?
Per il 2014 ci concentreremo sulle reti di impresa, un fenomeno di aggregazione di aziende che sta crescendo in maniera
rapida e significativa anche in provincia di Ravenna, e che
richiede servizi specifici.
F
44
gruppo giovani
FIRMS
NUOVO PROGETTO PER
LE IDEE DI IMPRESA
SUL TERRITORIO
I giovani imprenditori di Confindustria Ravenna e Unindustria Forlì-Cesena lanciano StartRomagnaUp, progetto dedicato alle nuove idee di impresa sul territorio romagnolo.
“Pensiamo che soprattutto in un periodo di difficoltà sia
vitale individuare, incoraggiare e rafforzare ogni barlume
di nuova idea di impresa – spiegano i presidenti di Ravenna, Stefano Gismondi, e di Forlì-Cesena, Danilo Casadei
– Per questo abbiamo pensato a un’iniziativa articolata
e concreta, attraverso un progetto di ricerca e scouting di
Startup a forte componente tecnologica ed innovativa sul
territorio. Giovani visionari, studenti, imprenditori, tutti
coloro che sono ‘abbastanza folli da pensare di cambiare il
mondo’ sono benvenuti”.
Durante tutto il 2014, il progetto ricercherà e valuterà idee
di imprese innovative, attraverso l’analisi di abstract e business plan. Un comitato di giovani imprenditori di diversi
settori e con diverse esperienze e caratteristiche andrà alla
ricerca di nuove startup, proponendo incontri e momenti di approfondimento, fornendo gli strumenti ed i canali
necessari per dare gambe alla propria idea, attraverso l’Associazione degli Industriali e tramite esclusive partnership
con i più importanti incubatori italiani.
Anche imprenditori e manager sono benvenuti: “A loro
chiediamo di manifestarci le loro esigenze e le loro necessità, affinché possiamo metterli contatto con le più promettenti realtà che incontreremo in questo percorso: sarà
il modo migliore per coltivare nuove idee e dar spazio a
chi ha visioni differenti immediatamente utilizzabili dalle
nostre imprese”.
Il allegato il dettaglio delle varie fasi in cui si articolerà il
progetto; ogni aggiornamento sul progetto sarà disponibile sul sito e sulla pagina Facebook del Gruppo Giovani di
Confindustria Ravenna.
Gli step del “StartRomagnaUp”:
1° step: STARTUP CALL – Modalità di presentazione dell’autocandidatura delle idee, dei progetti e delle iniziative di
impresa attraverso la compilazione della domanda di adesione al progetto, scaricabile dal sito www.ggiravenna.it o
dalla pagina Facebook DEL Gruppo Giovani Imprenditori
Confindustria Ravenna, e da inviare a ggiovani@confindustriaravenna.it entro e non oltre il 31/05/2014.
2° step: LO SCOUTING – L’istruttoria delle domande, la valutazione e l’analisi dei progetti e delle idee saranno effettuate da un comitato formato da imprenditori iscritti
a Confindustria Ravenna e Unindustria Forlì-Cesena e da
professionisti che operano nei più importanti incubatori a
livello locale e nazionale.
La selezione avverrà in base al grado di innovatività nonché alle esigenze di mercato manifestate delle aziende
associate, con particolare attenzione alle esigenze del territorio Romagnolo, per arrivare ad attribuire un rating alle
candidature selezionate.
3° step: STARTUP CONTEST – Si terrà un evento all’interno delle strutture di Confindustria Ravenna che porterà le
startup e gli startupper selezionati a contatto con un panel di imprenditori associati, istituzioni, incubatori di importanza nazionale e personalità del mondo delle startup.
Un vero contest che offrirà la possibilità di presentare i
progetti di impresa a una platea di potenziali interessati.
4° step: INCUBAIMPRESA – le startup e gli startupper meritevoli avranno la possibilità di entrare in azienda attraverso:
-la possibilità di essere ospitati presso aziende associate
a Confindustria Ravenna e Unindustria Forlì-Cesena che
metteranno a disposizione risorse materiali (come spazi
fisici, impianti e attrezzature) e competenze imprenditoriali;
-la possibilità di essere messi in contatto con alcuni importanti incubatoti ed acceleratori Emiliano Romagnoli e Nazionali;
- la possibilità di accesso ad un eventuale primo round di
finanziamenti.
F
FIRMS gruppo giovani
45
INCONTRO CONGIUNTO
AL MOLINO SPADONI
precedente presidenza su tutto il territorio romagnolo – spiega il presidente Stefano Gismondi – lavoreremo per rafforzare
il dialogo con i colleghi di Forlì-Cesena e Rimini, e per fare sì
che questa collaborazione possa presto concretizzarsi in una
vera e propria integrazione tra le nostre tre territoriali, che
possono crescere e migliorare unendo la conoscenza del territorio e le rispettive competenze”.
I tre presidenti dei gruppi giovani della Romagna: da sinistra
Alessandro Formica (Rimini) Danilo Casadei (Forlì-Cesena),
Stefano Gismondi (Ravenna)
Si sono riunti al Molino Spadoni i giovani imprenditori di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, che hanno colto l’occasione di
un consiglio direttivo congiunto per visitare lo stabilimento
dell’impresa alimentare, che vede un rappresentante tra i
giovani industriali ravennati.
Sono stati accolti da Leonardo Spadoni e da Federico Fabbri,
che hanno mostrato loro sia la parte storica dell’impresa, sia
le nuove linee di produzione e lo spaccio aperto alla clientela
e inaugurato pochi mesi fa.
“Questo incontro vuole proseguire il progetto lanciato dalla
LICIA ANGELI
VICEPRESIDENTE REGIONALE
Licia Angeli (FL Fashion), vicepresidente
del Gruppo Giovani
Imprenditori di Ravenna, ricoprirà il medesimo ruolo anche
all’interno della compagine regionale.
La nomina è arrivata
da parte del neoeletto presidente dei giovani industriali emiliano-romagnoli, Claudio Bighinati, che ha scelto
l’imprenditrice ravennate come uno dei suoi vicepresidenti per il prossimo triennio.
F
46
formazione
TUTTI I VANTAGGI
DELL’APPRENDISTATO
Che cos’è il contratto di apprendistato
L’ apprendistato è un contratto a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani (art.
1, comma 1 del Testo Unico). Con tale contratto, infatti,
l’apprendista svolge il proprio lavoro collaborando alla realizzazione dei servizi dell’impresa e contemporaneamente il
datore di lavoro impartisce la formazione necessaria al conseguimento di una qualificazione professionale
Cosa rappresenta per le imprese
Per l’impresa il contratto di apprendistato costituisce uno
strumento per formare le professionalità di cui ha bisogno.
Le aziende che assumono con questa tipologia di rapporto di
lavoro usufruiscono di agevolazioni relative agli oneri contributivi per l’intera durata del contratto di apprendistato, oltre
all’anno successivo alla conferma in servizio dell’apprendista,
fermo restando l’obbligo di erogare la formazione prevista
senza alcuna trattenuta sulla retribuzione.
Cosa rappresenta per il giovane lavoratore
Per l’apprendista il contratto di apprendistato rappresenta lo
strumento più importante di ingresso nel mondo del lavoro
perché consente al giovane lavoratore di acquisire la qualifica professionale attraverso un percorso formativo guidato
e garantito che vede nella formazione in azienda il proprio
momento più qualificante.
Principi fondamentali (art. 2TU)
a) obbligo della forma scritta del contratto, del patto di prova
e del piano formativo individuale;
previsione di una durata minima del contratto non inferiore
a sei mesi,
Cosa offre Il Sestante
FIRMS
CONFINDUSTRIA RAVENNA
b) divieto di retribuzione a cottimo;
c) possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto alla categoriaspettante ai lavoratori qualificati;
d) presenza di un tutor o referente aziendale;
e) possibilità di finanziare i percorsi formativi degli apprendisti
mediante il ricorso ai fondi paritetici
Vantaggi per il datore dilavoro
Incentivi previsti per il datore di lavoro:
La normativa prevede diverse forme di incentivi per il datore
di lavoro che utilizza il contratto di apprendistato.
Benefici contributivi
Sgravio contributivo per gli apprendisti assunti dal 1 gennaio
2012 al 31 dicembre 2016.
Regime contributivo per l’apprendistato con lavoratori in mobilità
Benefici economici
Benefici normativi: esclusione degli apprendisti dal computo
nell’organico ai fini di determinati istituti
Incentivi previsti per la formazione: finanziamento dei percorsi formativiti.
F
Sinteticamente il Servizio offre:
•
Redazione del Piano Formativo Individuale (PFI)
•
Progettazione del percorso individuale di
imprese di adempiere all’obbligo formativo, monitorando
formazione dell’apprendista
ed espletando gli adempimenti burocratici, usufruendo
•
Progettazione e predisposizione del registro del cofinanziamento della Regione Emilia Romagna.
della formazione professionalizzante in azienda
•
Erogazione della formazione d’aula presso Il Sestante
•
Rilascio delle attestazioni di frequenza.
Il Sestante è il partner formativo che permette alle
FIRMS fiscalità
47
L’ESPERTO
RISPONDE
RICAMBI ALL’ESTERO E DETRAZIONE BUONI PASTO
DOMANDA
Un dipendente va all’estero per svolgere un servizio di assistenza presso cliente su un macchinario da noi fornitogli, e
porta con sé nel bagaglio a mano componenti/ricambi che
potrebbe aver bisogno di utilizzare durante l’intervento.
Se i ricambi vengono utilizzati, sorge il problema di come addebitarli al cliente, in quanto sono usciti dall’Italia senza alcuna documentazione a supporto. Quale tipo di documento
potremmo emettere in uscita?
RISPOSTA
Per portare parti, pezzi o ricambi in un altro Stato comunitario
per effettuare una prestazione di assistenza e manutenzione,
deve essere emesso un regolare “documento di trasporto”
(DDT) con l’indicazione della causale (“beni da utilizzare per
l’effettuazione di una prestazione, comE da contratto di manutenzione n. ... del ...”). Tale causale è necessaria al fine di
superare le “presunzioni di cessione” ai sensi del già citato ex
art. 53 del D.P.R. n. 633/1972.
Inoltre, per i beni che vengono trasferiti da un paese all’altro
dell’Ue a titolo non traslativo della proprietà deve essere istituito un apposito registro di carico e scarico, sul quale vanno
rilevate le movimentazioni in entrata e in uscita dei beni dal
territorio italiano.
Questo registro va tenuto e conservato a norma dell’art. 39
del DPR 633/72, ossia devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e sono esenti da imposta di bollo. Il
registro è specifico, ossia deve essere istituito solo per rilevare
la movimentazione (anche interna) di merce comunitaria che
entra ed esce dal territorio italiano, nonché di merce italiana
che viene inviata in un altro Stato comunitario.
La sua tenuta è indispensabile anche per vincere le presunzioni di acquisto o di cessione di cui all’art. 53 del DPR 633/72.
Nel caso in cui il cliente presso cui effettuare la prestazione
di assistenza e manutenzione sia stabilito in un paese extra
Ue, per vincere le presunzioni di acquisto o di cessione di cui
all’art. 53 del DPR 633/72 è sufficiente emettere un regolare
“documento di trasporto” (DDT) valorizzato, con l’indicazione della causale (“beni da utilizzare per l’effettuazione di
una prestazione, come da contratto di manutenzione n. ...
del ...”).
In questo caso non è necessario tenere un apposito registro di
carico e scarico, ma tale operazione costituirà una operazione
di esportazione solo ai fini doganali e non ai fini IVA e per
questo motivo vi suggeriamo di affidarvi a uno spedizioniere
per assistervi al meglio nelle pratiche doganali.
DOMANDA
Se il valore di un buono pasto è superiore a euro 5,29, l’azienda può detrarre l’imponibile + IVA?
RISPOSTA
Il comma 2, lettera c) dell’art. 51 del DPR 917/1986 stabilisce che non concorrono alla formazione del reddito di
lavoro dipendente: “le somministrazioni di vitto, da parte
del datore di lavoro, nonché quelle in mense organizzate
direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi, o, fino
all’importo complessivo di lire 10.240 (pari a 5,29 euro) le
prestazioni e le indennità sostitutive corrisposte agli addetti
ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o ad unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione”.
I buoni pasto, rientrando tra le prestazioni sostitutive del
servizio di mensa, non concorrono quindi alla formazione
del reddito di lavoro dipendente, nel limite di euro 5,29
giornalieri, in quanto consentono ai dipendenti di fruire
della somministrazione di alimenti e bevande, nonché della
cessione di prodotti di gastronomia pronti per il consumo
immediato.
L’Agenzia delle Entrate 29.3.2010 n. 26/E ha affermato che
Il valore nominale dei buoni pasto che eccede il limite di
5,29 euro è tassato come reddito di lavoro dipendente e
non può rientrare nella disciplina prevista dal co. 3 dell’art.
51 del TUIR, in base alla quale non concorre a formare il
reddito di lavoro dipendente il valore dei beni ceduti e dei
servizi prestati se complessivamente di importo non superiore a 258,23 euro nel periodo d’imposta.
Ai fini della deducibilità del costo in capo all’azienda, il valore che eccede il limite dei 5,29€ è deducibile dal reddito
dell’impresa che eroga il buono pasto, ma, come sopra precisato, concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente per il soggetto che riceve il buono pasto.
Ai fini IVA l’aliquota applicata alla cessione dei ticket da parte della società emittente al datore di lavoro è del 4 per
cento, e l’IVA tale imposta è interamente detraibile, indipendentemente dal valore complessivo del buono pasto.
Quindi l’IVA è detraibile anche per buoni pasto di valore
superiore ai 5,29€.
F
48
RIMINI
FIRMS letture
LIBRI PER COMUNICARE
E STUDIARE LA CRISI
Questo libro è un invito al viaggio nei territori che abbiamo
intravisto durante le crisi che si sono succedute dal 2007-2008:
la crisi della teoria economica, la crisi finanziaria mondiale, la
crisi bancaria, la crisi europea dei debiti sovrani, e, infine, quella
dei nostri sistemi di misura.
Lo studioso francese ricorda l’aneddoto del lampione per evidenziare la necessità di nuovi punti luce, nuovi modelli per leggere il presente e capire i cambiamenti in corso. E con questo
libro lancia un appello a dare più peso all’esigenza di legalità
senza la quale le democrazie deperiscono, le economie funzionano male e il benessere della popolazione si riduce ai minimi
termini.
Jean Paul Fitoussi
Il teorema del lampione
Einaudi, 220 pagine, 18 euro
Un tema al quale l’associazione ha dedicato l’ultimo appuntamento di Ravenna2030.
L’azienda che comunica ha colto la necessità di sganciarsi dalle logiche di prodotto, ha capito l’importanza di costruire un
brand forte e di focalizzarsi sul proprio posizionamento.
In questo libro si parla di questi temi, ma anche di creazione
di valore, social media, approccio al marketing e soprattutto di
idee, con numerosi esempi di casi aziendali.
L’azienda che comunica
Marcello Zeppa
Franco Angeli, 112 pagine, 14 euro
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50
letture
FIRMS
Nel 2013 l’Indice delle liberalizzazioni - il tradizionale
rapporto dell’Istituto Bruno Leoni sul grado di apertura
di diversi settori dell’economia - si presenta con diverse
innovazioni metodologiche.
L’indagine costruisce infatti, per la prima volta, una
“classifica” tra i 15 paesi membri della “vecchia” Europa. I settori esaminati sono: carburanti, elettricità, gas,
mercato del lavoro, servizi postali, telecomunicazioni,
televisioni, trasporto aereo e trasporto ferroviario. Per
ognuno di questi settori, attraverso l’identificazione di
una serie di criteri, è stato costruito un indice di liberalizzazione, pari a 100 per il paese più liberalizzato e a
0 per quello meno liberalizzato. Dalla media tra i risultati settoriali è così emerso un indice di liberalizzazione
complessivo per ciascun paese, che esprime sinteticamente la maggiore o minore presenza di barriere all’ingresso, all’esercizio e all’uscita delle imprese dal mercato. Ad aprire la classifica, come paese più virtuoso, è il
Regno Unito, a chiuderla è invece l’Italia.
Carlo Stagnaro (a cura di)
Indice delle liberalizzazioni 2013
Istituto Bruno Leoni
Disponibile solo in formato ebook
I social media e le applicazioni mobile stanno generando un nuovo orientamento delle strategie d’impresa, focalizzato sulla partecipazione e sulla co-creazione dei contenuti online.
Un mercato sempre più liquido e turbolento necessita di aziende capaci di fare propri questi cambiamenti e di ideare strategie
di marketing e comunicazione che rispondano concretamente
a una pluralità di consumatori sempre più esigenti e consapevoli del proprio ruolo in relazione ai brand. Questo libro,
nato dalle esperienze maturate nel settore della consulenza
aziendale, descrive i passi che le aziende oggi sono chiamate
a compiere per utilizzare i social media come strumenti utili a
presidiare il mercato, creare relazioni efficaci con i loro target di
riferimento, rafforzare la reputazione e acquisire nuovi clienti.
Alessandro Prunesti
Social media e comunicazione di marketing
Franco Angeli, 352 pagine, 38 euro
51
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*eventuali franchigie o limitazioni di copertura in base al tipo di Fondo Integrativo.
Luisa,
36 anni,
commessa.
ho un'assistenza
sanitaria integrativa
e non sapevo di averla
I n f o r m at i
L’ as s i s t e n z a s a n i t a r i a i n t e g r at i va è g i à c o m p r e s a
i n m o lt i C o n t r at t i C o l l e t t i v i N a z i o n a l i d i L avo r o
Sei un dipendente (operaio, impiegato, artigiano)? Un
Le strutture fanno parte di uno dei gruppi nazionali più
libero professionista? Allora forse anche tu puoi usufruire
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