www.parrocchiadisanvito.it parrocchia.sanvito@alice.it Canonica 0424522352 don Enrico: 3482313528 S. Messe nel territorio della Parrocchia Chiesa S. Vito: Lu-Me-Ve: 8.30 Ma-Gi: 19.00; Sa: 18.30 Do: 9.00-11.00-18.30 Cappuccini: Lu-Ve: 7.00-18.30 Sa: 18.00 Do: 7.00-9.0010.30-18.00 Figlie di S. Anna: Lu-Ve: 7.00 Do: 8.00 Invito alla Pasqua Carissimi, fare Pasqua non è solamente l'augurio di un giorno, ma un'esperienza da vivere. La Chiesa per antica tradizione ci offre la Settimana Santa come possibilità per vivere tutti i passaggi della fede fino alla resurrezione: l'Ingresso Trionfale di Gesù a Gerusalemme, Sabato e Domenica l'Ultima Cena con i suoi dove è nata la nostra Eucarestia, centro di tutto, Giovedì sera la Passione, Venerdì la Morte, Sabato: Quest’anno dedicheremo la giornata del sabato alla Visita del Sepolcro. A partire dal mattino ci sarà un altare dedicato per sostare in preghiera la sua Resurrezione, nella notte tra Sabato e Domenica Avere la possibilità di viverli nella fede è molto importante, diventa una settimana dove la nostra fede ritrova la sua origine nei passaggi in cui è nata. È il nostro Natale della fede. Vi aspetto ai vari appuntamenti: sono convinto che condividendo l'esperienza di fede in chiesa possiamo poi con maggior forza continuare nella crescita della nostra comunità di San Vito. d. Enrico LA PARROCCHIA DI S. VITO INFORMA... IN RETE CON LA VITA DELLA COMUNITA’ Settimana Santa Sabato 28 Marzo Ore 18.30 S. Messa e Benedizione delle “Palme” (ulivo) (uff. Sanson Bruno e Maria; uff. Beniamino Fiorese; uff. Enzo) Domenica 29 Marzo Ore 9.00 e 18.30 S. Messa e Benedizione delle “Palme” (ulivo) Ore 10.30 raduno nel piazzale davanti alle scuole elementari di via S. Giovanni Bosco Ore 10.45 Benedizione delle Inizio della Processione solenne delle “Palme” (ulivo) e S. Messa. Partecipa il coro “Augustana Chor” di Augsburg (Germania) Preghiera di Adorazione ore 16.00 – 18.00 Lunedì Santo 30 Marzo Ore 8.30 Lodi e S.Messa, Preghiera di Adorazione ore 16.00 – 19.00 con vespro finale Ore 20.30 Celebrazione comunitaria della Riconciliazione Martedì Santo 31 Marzo Preghiera di Adorazione ore 16.00 – 19.00 Ore 19.00 Vespero e S. Messa Mercoledì Santo 1 Aprile Ore 8.30 Lodi e S. Messa (uff. Lina Lorico) Giovedì Santo 2 Aprile: Istituzione dell’Eucarestia Ore 20.00 Celebrazione della Cena del Signore, Rito della Lavanda dei Piedi In particolare partecipano tutti i ragazzi che ricordano l’anniversario della prima comunione e accoglienza degli amici che la faranno Venerdì Santo 3 Aprile: Passione e Morte di Gesù Ore 15.00 Via Crucis Ore 20.00 Liturgia della Passione Sabato Santo 4 Aprile: Silenzio della morte Durante la giornata è importante la “visita al sepolcro”, una preghiera so- La Parola di Dio di questa Domenica: Isaia 50,4-7; Salmo 21; Filippesi 2,6-11; M stando sulla tomba di Gesù Pasqua Veglia Pasquale di Risurrezione ore 21.00 del sabato Domenica 5 Aprile, Pasqua S. Messe ore 9.00 – 11.00 – 18.30 Lunedì 6 Aprile, Lunedì di Pasqua Ore 9.00 S. Messa Confessioni Domenica 29 ore 16.30 – 18.00 Lunedì 30 e Martedì 31 ore 16.30 – 18.30, Lunedì 30 ore 20.30 (comunitaria) Venerdì 3 ore 16.00 – 19.00 Sabato 4 ore 9.30 – 12.00 e 15.00 – 19.00 Suore Figlie di S. Anna Domenica ore 8.00, Liturgia delle Palme Giovedì santo ore 18.00, S. Messa in “Coena Domini” Venerdì santo ore 15.00 Liturgia nella Passione e Morte 100 Anni di Vita “Nonna Olivetta”, al secolo Angela Zen Venerdì 27 Marzo Ha raggiunto il grande traguardo del secolo di Vita Auguri da tutta la comunità di San Vito !!! Domenica delle Palme Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo». Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me» (....). In questa settimana santa, il ritmo dell'anno liturgico rallenta: sono i giorni del nostro destino e sembrano venirci incontro piano, ad uno ad uno, ognuno generoso di segni, di simboli, di luce. La cosa più bella che possiamo fare è sostare accanto alla santità delle lacrime, presso le infinite croci del mondo dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli. E deporre sull'altare di questa liturgia qualcosa di nostro: condivisione, conforto, consolazione, una lacrima. E l'infinita passione per l'esistente. «Salva te stesso, scendi dalla croce, allora crederemo». Qualsiasi uomo, qualsiasi re, potendolo, scenderebbe dalla croce. Gesù, no. Solo un Dio non scende dal legno, solo il nostro Dio. Perché il Dio di Gesù è differente: è il Dio che entra nella tragedia umana, entra nella morte perché là è risucchiato ogni suo figlio. Sale sulla croce per essere con me e come me, perché io possa essere con lui e come lui. Essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all'uomo che è in croce. Perché l'amore conosce molti doveri, ma il primo di questi è di essere con l'amato, unito, stretto, incollato a lui, per poi trascinarlo fuori con sé nel mattino di Pasqua. Qualsiasi altro gesto ci avrebbe confermato in una falsa idea di Dio. Solo la croce toglie ogni dubbio. La croce è l'abisso dove Dio diviene l'amante. Dove un amore eterno penetra nel tempo come una goccia di fuoco, e divampa. L'ha capito per primo un estraneo, un soldato esperto di morte, un centurione pagano che formula il primo credo cristiano: costui era figlio di Dio. Che cosa ha visto in quella morte da restarne conquistato? Non ci sono miracoli, non si intravvedono risurrezioni. L'uomo di guerra ha visto il capovolgimento del mondo, di un mondo dove la vittoria è sempre stata del più forte, del più armato, del più spietato. Ha visto il supremo potere di Dio, del suo disarmato amore; che è quello di dare la vita anche a chi dà la morte; il potere di servire non di asservire; di vincere la violenza, ma prendendola su di sé. Ha visto sulla collina che questo mondo porta un altro mondo nel grembo, un altro modo di essere uomini. Come quell'uomo esperto di morte, anche noi, disorientati e affascinati, sentiamo che nella Croce c'è attrazione, e seduzione e bellezza e vita. La suprema bellezza della storia è quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio di Dio si lascia inchiodare, povero e nudo, per morire d'amore. La nostra fede poggia sulla cosa più bella del mondo: un atto d'amore. Bello è chi ama, bellissimo chi ama fino all'estremo. La mia fede poggia su di un atto d'amore perfetto. E Pasqua mi assicura che un amore così non può andare deluso. Ermes Ronchi
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