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VOLLEY SERIE A1
L’Imoco soffre
e vince
al tie break
e pantere trevigiane
dell’Imoco Volley
hanno vinto al “tie
break” al Palaverde di
Villorba contro le ragazze dell’Urbino, il fanalino
di coda della classifica.
Un incontro che si
conclude con l’Urbino
che conquista un punto
molto importante in
chiave-salvezza, mentre
L
l’Imoco riscatta almeno
in parte la sconfitta di
Busto e si procura due
punti per spronare la
classifica.
Mentre il nostro giornale va in stampa
tocca al “big match” di
Coppa CEV, dove ci si
gioca il passaggio del
turno in casa del
Sopot, in Polonia.
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SPORTREVIGIANO
2
Treviso, 23 gennaio 2015
CICLISMO
BASKET
Collare d’oro CONI
alla gloriosa
U.C. Trevigiani
TVB SCONFITTA DAGLI SHARKS ROSETO, SQUADRA DA FONDO CLASSIFICA
Treviso Basket
divorata dagli Squali
’ durata solo due
quarti la De’ Longhi
contro una Roseto
più aggressiva e meno
appesantita da assenze
importanti (Fabi e Cefarelli
in primis per Treviso, più
Pinton e Williams acciaccati). Gli Sharks, vincitori
per 81-67 in un Palaverde
gremito da oltre 4.200
spettatori, hanno ottenuto
un successo secco con
fantastiche percentuali al
tiro soprattutto da tre
punti, mentre Tvb ha
pagato una settimana di
allenamenti in emergenza.
Roseto, penultima in classifica, ha potuto vendicare
la sconfitta in casa nel
derby contro Chieti, e ci è
riuscita benissimo.
E
Il presidente dell’U.C. Trevigiani Renato Barzi con il
Collare d’Oro del CONI, ricevuto a Roma dal presidente
del Consiglio dei Ministri Renzi, assieme all’assessore
allo sport del Comune di Treviso Ofelio Michielan,
mostra al pubblico nel salone del Palazzo dei Trecento
(Foto L. Riboni).
Denis Marconato a canestro contro il Roseto (Foto Fim).
LA GARA – Pillastrini in
avvio rinuncia a Cefarelli
e Fabi; al suo posto schiera Matteo Negri con
Fantinelli,
Williams,
Powell e Rinaldi. Treviso
parte subito forte, difendendo bene e riuscendo a
non far tirare gli ospiti. A
riportare Roseto a ridosso di Tvb è Jackson che
mette canestri e triple;
primo quarto che si chiude sul 19 pari. E’ una gara
ricca di contatti e (a volte)
di proteste: Negri, Pinton,
Vedovato e Powell regalano il +5, poi ancora Negri
per il +12 a due minuti
dall’intervallo. Nonostante
i liberi sbagliati, il vantaggio resta sul +10. Al rientro dopo la pausa lunga,
Jackson mette la quinta
tripla per Roseto, che dall’altra parte schiera una
difesa aggressiva: il divario tra Tvb e ospiti si riduce a soli 3 punti. Sul 4947 Pillastrini chiama timeout per riorganizzare la
difesa e contenere meglio
Jackson. Ma le cose non
migliorano, anzi: dopo il
canestro di Rinaldi arriva
il 9-0 rosetano, favorito da
alcune decisioni arbitrali
controverse. Altre due triple di fila di Moreno e una
di
Bartoli
affondano
Treviso, che cede nel
terzo quarto con un parziale di 31-11. L’ultima
frazione inizia con una
serie di errori da entrambe le parti, col punteggio
che rimane bloccato sul
56-66 per tre minuti. Si
accende Fantinelli ma è
un fuoco di paglia; Roseto
mette un libero e Jackson
(30 punti alla fine con 6/8
da tre) piazza una tripla a
3’48” dalla fine. I Fioi dea
Sud continuano a cantare
e a trascinare gli oltre
4.200 del Palaverde, ma
Roseto vince per 81-67.
Treviso resta prima in
classifica e guarda già ai
prossimi match: dopo la
trasferta di mercoledì 21
a Scafati, domenica 25
gennaio si bissa per il
riscatto in casa contro
Legnano alle ore 18:00.
I COMMENTI – “E’ stata
una settimana complicata
– ha dichiarato Pillastrini
a fine gara -. Lavorare è
stato difficile. Contro
Roseto
siamo
partiti
bene, con la carica giusta, ma poi c’è stata la
reazione con triple importanti che hanno ridotto lo
svantaggio. Nel secondo
tempo la prontezza difensiva degli avversari è
aumentata, come anche
le soluzioni offensive che
ci hanno creato molte difficoltà. Il nostro calo fisico ci ha impedito di tornare sotto, nonostante il
grande supporto del pubblico che ci spingeva.
Abbiamo patito molto,
soprattutto negli esterni,
dove non siamo riusciti a
trovare canestri che di
solito fanno la differenza.
Non abbiamo giocato da
grande squadra, ma un
passo falso ci sta, anche
se non era così che me lo
aspettavo.
Dobbiamo
recuperare energie e giocatori, cercando di non
steccare le prossime
gare”. “In settimana ci
siamo allenati a turno –
ha aggiunto il play Matteo
Fantinelli – per colpa
degli infortuni. Non cerchiamo giustificazioni ma
sicuramente questo ha
inciso”.
Serena Masetto
Tommaso Rinaldi (Foto Film di Nicola Mattiuzzo).
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SPORTREVIGIANO
Treviso, 23 gennaio 2015
3
CANOTTAGGIO, CANOA E VOGA ALLA VENETA
Canottieri Sile ai Campionati
Italiani Indoor Rowling
L
a serata dello scorso
lunedì 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, ha
visto, nello specchio d’acqua antistante la sede della
Canottieri Sile, la tradizionale vogata della Befana:
numerose imbarcazioni illuminate da fiaccole hanno
sfilato davanti al presepe
fluviale creando un carosello molto suggestivo culminato con l’arrivo, in barca,
della Befana che ha distribuito doni ai bambini.
I più di novanta partecipanti si sono poi trasferiti
nei locali societari dove tra
salame, pasta e fagioli,
pinza e vin sono continuati i
festeggiamenti.
Muggia 11 gennaio 2015 i campionati Italiani di remo
ergometro
tenutisi
a
Muggia (Ts) domenica 11
gennaio hanno visto una
folta partecipazione del
sodalizio trevigiano. La
Canottieri Sile ha, infatti,
schierato una selezione di
dieci atleti raccogliendo
numerosi buoni piazzamenti. Segnaliamo il terzo
posto di Irene Paolin, reduce dal secondo posto conquistato
durante
il
Campionato Italiano di
Fondo Canottaggio svoltosi
Gli atleti della Canottieri Sile ai campionati italiani di remo ergometro tenutisi l’11 gennaio 2015
a Muggia (Ts)
a San Giorgio Di Nogaro
sulla distanza dei 6.000
metri, e l’ottimo argento di
Carlo Murer nella categoria
Master. Un plauso agli allenatori Sara e Primo Baran.
Sempre l’11 gennaio a
Treviso si è svolta la regata
di Voga Veneta in “sandolo”
su un percorso di circa
2.000 riservata ai soci della
Canottieri Sile. Gli equipaggi dovevano necessariamente comprendere un
“over sessanta” e una rap-
presentante del gentil
sesso. La vittoria è andata
all’equipaggio Giannantonio
Cedolin, Carlo Campeol,
Stefano Mattiuzzo e Giorgia
Zara. In serata gli atleti, nei
locali della sede della
Canottieri Sile, hanno avuto
modo di ripercorrere i
momenti salienti della competizione davanti a un piatto
di ”musetto”.
Domenica 18 gennaio
una
delegazione
di
Canottieri Sile ha sfilato,
assieme alle imbarcazioni
delle Remiere veneziane,
lungo il Canal Grande di
Venezia diretta alla Casa
degli Anziani, dove i vogatori hanno portato doni e
conforto agli ospiti.
La Canottieri Sile ha aperto la nuova campagna di
tesseramento per l’anno
2015. Per qualsiasi informazione su come iscriversi o
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4
Treviso, 23 gennaio 2015
CALCIO
Treviso nebbia fitta:
la cocente vendetta degli ex
D
...Vi aspettiamo!
al derby contro il
modesto
Istrana,
“matato” solo una
settimana prima dal Calvi
Noale con un diluvio di
ben sei gol (a testimonianza delle difficoltà oggettive della squadra della
periferia trevigiana di
esprimere livelli di gioco
trascendentali)
arriva
senza appelli una conferma: a poco o nulla è servita la rivoluzione copernicana scodellata dalla dirigenza trevigiana a cavallo
delle feste natalizie con il
robusto innesto di molti
nomi nuovi. E ancor meno
producente pare, dati alla
mano, il “siluro” a mister
Tentoni voluto per dare
una decisa scossa alla
squadra, che dall'avvento
di Rorato sulla sua panchina ha recuperato solo
pochissimi punti.
Quello che doveva essere insomma il 2015 del
rilancio e della decisa
caccia ai primi posti della
classifica per staccare un
biglietto per i play off, si
sta rivelando un anno
infausto, nato davvero
sotto i cattivi auspici.
Basta andare indietro di
un turno all'ultimo match
del Tenni contro la Feltrese
per rendersi conto come il
Treviso è parso incerto e
balbettante, sciupone al
punto da agguantare solo
in extremis, a dieci minuti
dalla fine, (con il cuore in
gola) il pareggio frutto di
un match sbilenco nel
quale
i
biancocelesti
hanno subìto con disarmante inerzia ben tre gol
da parte dei bellunesi.
Buon per Rorato (vanamente ottimista alla vigilia)
se nell'occasione il neo
arrivo Dal Compare abbia
sfoderato una grande giornata con una serie di
Eurogol da cineteca.
La “mezza batosta” nel
bellunese, figlia di una
partita davvero deficitaria
in difesa, doveva servirci
da falsariga per un pronto
riscatto contro una formazione che, prima di incontrare Moresco e soci non
se la passava poi così
bene. Un avversario scomodo l'Istrana desideroso
di riscattare la batosta con
la capolista Calvi e pieno
di stimoli per rendere la
vita davvero dura al baldanzoso Treviso, che alla
classifica domenica scorsa chiedeva punti pesanti
per continuare a credere
Una fase dell’incontro Treviso-FeltresePrealpi (Foto Film di Nicola Mattiuzzo).
nell'aggancio alla zona
alta della classifica.
Del resto alla vigilia
mister Rorato non aveva
fatto mistero di temere le
insidie della trasferta fuori
porta: “ Ritengo - ha
dichiarato ufficialmente
sul sito del Treviso il tecnico trevigiano - che i gialloblù non siano una squadra
che merita i bassifondi
della classifica…figuriamoci ora che hanno preso
sei gol a Noale….Hanno
quattro cinque elementi di
categoria superiore, c’e’
qualche ex tra le loro fila
(Gnago e Madiotto su
tutti) e soprattutto come
spesso capita, con noi gli
avversari tirano fuori quel
qualcosa in più. Tutto questo comunque non ci spaventa, anzi ci responsabilizza e visto che ci sarà
anche un buon seguito dei
nostri supporters, dobbiamo assolutamente trovare
il colpaccio e dargli e darci
una gioia… La vittoria
manca da troppo tempo e
se vogliamo dare una
svolta al campionato bisogna ricominciare a mettere i tre punti in cassaforte”.
Di fronte a un così sentito “editto” c'era da credere
che il Treviso in campo ci
avrebbe domenica scorsa
messo l'anima, considerato anche l'alto credito dato
allo
spogliatoio
dal
“mister” alla vigilia: “Ho
notato durante la settimana - ha detto infatti Rorato
poche ore prima della trasferta a istrana - la voglia
di far bene di tutti i miei
ragazzi e questo carattere
è stato evidenziato domenica e lo riproporremo ad
Istrana e contro tutti i
nostri avversari. Adesso il
nostro atteggiamento è
quello di affrontare una
finale per volta e tramutare in punti pesanti tutto il
lavoro che viene svolto
negli allenamenti. I nuovi
si stanno integrando, la
condizione a breve arriverà, mi attendo anche un
pizzico di buona sorte che
non guasta.”
Già il “mister” nella vittoria a Istrana ci credeva
proprio, al punto da non
contemplare
neppure
l'idea dell'ennesima sconfitta: “E’una possibilità che
non mi va di analizzare
adesso.
Se
vogliamo
andare ai play off dobbiamo vincere in modo da
rimetterci in una posizione
consona
di
classifica
degna di questa società e
questa piazza”.
A leggere queste ottimistiche e convinte dichiarazioni, dopo il sonoro ceffone di Istrana c'è purtroppo
da pensare, secondo logica, che questo Treviso sia
entrato ufficialmente più
che nella corsa per la promozione in quella per la
salvezza, guardando oggi
con grande apprensione
alla situazione in classifica, fattasi incredibilmete
pericolosa. Una posizione
che continuiamo a definire
non consona al blasone e
alle velleità biancocelesti
ma che, evidentemente,
rispecchia il caos in
campo e la scarsa voglia
di impegnarsi da parte dei
vecchi e dei nuovi.
Perché ad Istrana un
Treviso abulico ed inconsistente, (ha pesato peraltro
l'assenza del febbricitante
Moresco) ha passato un
tempo abbondante a ren-
dersi conto che l'istrana
non scherzava, scodellando si e no due palle gol
nella intera prima frazione
di gioco.
Insufficenze un po' per
tutti, con alcune prestazioni davvero sotto la media:
Ton, Orfino, Livotto nella
“banda
dei
5”,
Dal
Compare
e
Sakajeva
inguardabili. Han cercato
invano di trascinar fuori
dalle secche la barca
biancoceleste Zamuner,
Del Papa, Stentardo e
Amadio (encomiabile per
impegno e per il gol
segnato). Ma il Treviso è
stato vittima di una fatale
e
incredibile
inerzia,
subendo allo scadere
della prima frazione di
gioco quasi fatalmente la
zampata dell'ex Gnago.
Ancor più beffarda e feroce considerando le motivazioni (incredibili) con le
quali mesi fa il promettente ragazzo di colore non
era stato riconfermato in
biancoceleste, confermando invece la scarsa lungimiranza e abilità di chi di
dovere.
Ma l'Istrana, con inusitato
senso cinico, ha voluto
definitivamente
infierire
sulla società trevigiana
mandando a segno nella
ripresa
un
altro
ex,
Giovanni Madiotto, che a
modo suo ha siglato una
vendetta
meditata
da
tempo, da quando sulla
panchina
biancoceleste
sedeva Gennaro Ruotolo
(a proposito l'ex tecnico
del Treviso che compare
nella lunga lista di “silurati”
e “dissidenti”, ha assunto
ad inizio anno l’incarico di
allenatore della prima
SEGUE A PAG. 5
SPORTREVIGIANO
Treviso, 23 gennaio 2015
5
CALCIO
- segue da pagina 4 squadra del Sorrento, proprio dove ha iniziato e
chiuso la sua carriera di
calciatore tra i professionisti con la maglia rossonera, sottoscrivendo, salvo
contrattempi, un accordo
che lo lega al sodalizio
costiero fino a giugno).
Gennarì si ostinò a non
mandarlo in campo, stessa sorte toccatagli qualche anno dopo, prima di
approdare malinconicamente a Venezia dove se
ne è stato con i piedi
incrociati.
Giovanni da Fontane ha
sulle spalle il merito di
aver cavato per il momento le castagne sul fuoco al
suo mister, gettando nella
nera disperazione la tifoseria amica d'un tempo.
Così mentre il Treviso si
inceppa ancora le altre
“trevigiane”
macinano
punti: l'Union QDP guadagna un punto prezioso in
casa della Feltrese, il
Laguna Venezia ha la
meglio su un Quinto
ormai
rassegnato,
la
Liventina fa secca la
Liapiave, il Nervesa evidenzia vincendo le lacune
di
una
modestissima
Opitergina. Il Vittorio
Falmec divide la posta
con il San Giorgio Sedico,
mentre il Noale continua
nella sua impressionante
marcia trionfale.
Cpsì la testa della classifica riguarda sempre di
più Nervesa a quota 35,
Liventina,
Liapiave,
Vittorio Falmec, Union
Qdp mentre il Treviso divide con il Passarella quota
22,
con
Istrana,
Opitergina e la distaccata
Quinto alle spalle.
Domenica è Laguna
Venezia in quella che si
può definire un'autentica
ultima spiaggia. Il Treviso
farà bene a procurarsi un
salvagente...
Prando Prandi
TENNISTAVOLO
Chiara Visentin e Marco Omiciuolo
protagonisti a Vicenza e Conegliano
i tornei interregionali
di
Vicenza
e
Conegliano la compagine trevigiana della
Duomofolgore si è presentata con ben 12 atleti.
Nella città del Palladio
Chiara Visentin si è piazzata al 2° posto nella gara
di 4a categoria e prima nel
singolare ragazze dove
sono giunte in semifinale
le promettenti Sofia Valotto
e Martina Gibellato, stesso
A
piazzamento di Samuele
Traldi nella gara maschile.
Nella città del Cima
Chiara, galvanizzata da
questi risultati, ha sorpreso tecnici e avversarie
sovvertendo tutti i pronostici, vincendo sia la 3a
che la 4a categoria, nella
quale Maya Santoro ha
ottenuto un lusinghiero 3°
posto.
A completare la giornata
coneglianese ci ha pensa-
to Marco Omiciuolo, ancora imbattuto da quando ha
ripreso, vincendo singolo e
doppio nella 4a cat.
Per questi notevoli risultati sono da menzionare
l’onnipresente D.T. Renato
Borin e l’instancabile neoallenatore e giocatore
Pierangelo Ragazzo.
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SPORTREVIGIANO
6
Treviso, 23 gennaio 2015
BOCCE
LA GIOVANE NICOLE
BRUGNERA (DLF CORTESISSIMA) VITTORIOSA A BARDOLINO Domenica
scorsa
la
Bocciofila Bardolino ha
ottimamente organizzato
la
gara
nazionale
Femminile denominata " 4°
Trofeo Pizzeria Ristorante
All'Incontro" che ha visto la
partecipazione di ben 99
tra le migliori atlete delle
categorie A1,A,B,C,D. La
manifestazione dopo un
incontro molto equilibrato
e spettacolare ha visto la
brillante vittoria della giovane Nicole Brugnera portacolori trevigiana del Dlf
Cortesissima autrice, nell'ultima giocata sul 8-9 per
l'avversaria, di un tiro al
pallino che le ha fruttato i
quattro punti che le hanno
permesso di chiudere la
partita superando nella
finale per 12-9 la favorita
romana Serena Benedetti.
La gara è stata diretta dall'arbitro nazionale Gianna
Fracasso di Salgareda
(Tv). La classifica finale
della gara: 1a Nicole
Brugnera
(DLF
Cortesissima,Treviso), 2a
Serena
Benedetti
(Leonardo
da
Vinci,
Roma),
3a
Loredana
Mazzi (Amatori Bocce,
Brescia), 4a Luisa Perini
Attività bocciofila:
le gare e i risultati
(Orobica Slega, Bergamo),
5a
Maddalena
Azzini
(Stradivari, Cremona), 6a
Marina Braconi (Olimpia
Conad, Reggio Emilia), 7a
Costanza
Moreschi
(Gavardese, Brescia), 8a
Bianca Finotti (Clusone,
Bergamo).
DINO
BRAVIN-DINO
NARDIN-EDO BENEDET
E TITO MERLO SI LAUREANO CAMPIONI PROVINCIALI - Domenica 18
gennaio
il
Comitato
Provinciale in collaborazione con la Bocciofila
Boschetto Villorba guidata da Alberto Spigariol
hanno
organizzato
il
Campionato Provinciale a
Terne categoria "A" (15)
ed individuale categoria
"C" (63). Le fasi eliminatorie si sono disputate al
mattino nei bocciodromi
di Mogliano Veneto, Ponte
di Piave, Olmi di S. Biagio
di
Callalta,
Dlf
Cortesissima di Treviso e
Villorba dove nel pomeriggio si sono disputate le
I Campioni Provinciali categoria"A" Edo Benedet, Dino Bravin, Dino Nardin del DLF
Cortesissima di Treviso,
finale davanti ad un
numeroso pubblico. Nella
categoria"A" si sono laureati Campioni Provinciali
Edo
Benedet,
Dino
Bravin, Dino Nardin del
Dlf
Cortesissima
di
Treviso superando Felice
Maione,
Alfredo
Provinzano,
Paolo
Bompan della Monastier.
Per la categoria "C" il titolo è andato a Tito Merlo
portacolori
della
Sant'Elena di Monigo
impostosi su Maggiorino
Basso dell'Olimpia di S.
Maria del Rovere, 3°
Mosè
Cremasco
e
Virginio Gallina della
Montello
1928.
Sono seguite le premiazioni alla presenza dei
dirigenti della società,
sponsor ,l'Assessore allo
Sport del Comune di
Villorba Egidio Barbon e
per la Federbocce di
Treviso
il
presidente
Paolo Tortato ed il segre-
“IL GIORNALE DISTRIBUITO... OVUNQUE!”
A RONCADE
LO PUOI TROVARE
ANCHE PRESSO:
IN VIA GIOVANNI XXIII, 7
IN VIA ROMA, 82/84
tario Ottavio Bardelle.
RAFFA SERIE A : NON
GIOVA LA SOSTA ALLA
FASHION
CATTEL
Sabato 17 gennaio la
Fashion Cattel al bocciodromo comunale di Villorba
nella sesta giornata del
Campionato Italiano a
squadre di Serie "A" ha
ospitato la Alto Verbano di
Varese. Sulla carta era un
incontro temibile ma non
impossibile, ma gli alfieri
trevigiani già nel primo
turno erano sotto per 0-4.
Nel secondo turno a Coppie
sembrava potessero recuperare ed impattare l'incontro, ma purtroppo per la
prova opaca di alcuni suoi
giocatori non ci sono riusci-
ti, uscendo sconfitti per 1-2.
Delusione per il numerosissimo pubblico accorso per
seguire i loro beniamini.
Questo lo score dell'incontro: Bonifacci, D’Alterio
Pasquale, Maione - Turuani,
Rotundo, Andreani 3-8, 6-8;
Pappacena
(2°
set
Provenzano)-D’Alter io
Giuseppe
5-8,
5-8;
Bonifacci,D’Alterio
P a s q u a l e - Tu r u a n i ,
Rotundo
8-5,
8-4;
Pappacena,
Maione–
D’Alterio
Giuseppe,
Andreani 8-1,4-8. Questi gli
altri risultati: Boville Marino
(RM) - L’Aquila (AQ) 01; CB Cagliari (CA)- Isia
Global Service (KR) 1-1;
Montecatini Avis (PT) Ancona 2000 (AN) 1-1;
Montegranaro (AP) - MP
Filtri Rinascita (MO) 2-0.
Classifica: Boville Marino
13 punti; L’Aquila 12;
Ancona 2000 11; Alto
Verbano, Fashion Cattel e
MP Filtri Rinascita 10;
Montegranaro
7;
Montecatini Avis 5; CB
Cagliari 3; Isia Global
Service 1.
APPUNTAMENTI
Sabato prossimo il
Comitato provinciale in
collaborazione con la
società Giorgione3villese
organizzano
il
Campionato Provinciale
Individuale categoria “B”
e Terne categoria “D”. Le
finali in serata presso il
bocciodromo comunale
di
Treville
di
Castelfranco.
Paolo Tortato
Treviso, 23 gennaio 2015
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SPORTREVIGIANO
8
Match “PRO12”
contro l'Ulster
Treviso, 23 gennaio 2015
RUGBY
Avanti piano
(ma con giudizio)?
ito, nel titolo, Manzoni
e i suoi Promessi
Sposi durante i moti di
Milano per dire del momento
di Treviso. Tutta la partita tra
Racing Metro e Treviso, si
condensa (e precipita) nei
primi istanti del secondo
tempo. Rupert Harden, ventinovenne pilone australiano
arrivato a Treviso via
Inghilterra
(Gloucester),
allunga il braccio e abbatte
un avversario. Inutilmente,
platealmente, scioccamente.
Con un gesto che vuol dire o
che i nervi sono saltati o che
proprio non ci si sta con la
testa (in qualche modo la
stessa cosa, del resto). John
Paul "JP" Doyle, 36 anni,
inglese con nascita a
Dublino, lo grazia e gli commina soltanto il giallo. Lì si è
toccata con mano non tanto
le defaillance dell’australiano quanto la distanza tra
Treviso e un club che ha un
budget cinque, forse sei
volte superiore. Per dire.
Qualche giorno prima di
Natale Dan Carter, miglior
giocatore del mondo nel
2005 e nel 2013 e miglior
marcatore di tutti i tempi con
i suoi 1.457 in 102 cap, ha
annunciato che sarà da queste parti dopo il mondiale,
per onorare il più alto contratto che sia mai stato firmato da un giocatore di
rugby. Secondo l’annuncio
del Racing Metro si tratterà
di un milione e centomila
euro. E c’è ovviamente da
scommettere che tra diritti di
immagine e tutto il resto il
portafogli dell’apertura All
Black si ingrosserà ulteriormente. Col suo ingaggio
faraonico il club di Jacky
Lorenzetti,
Arnaud
Tourtoulou, Laurent Travers,
Laurent Labit e Ronan
O’Gara contribuisce a fare
del campionato francese
qualcosa che assomiglia
sempre più a un kolossal
hollywoodiano.
Dove noi sembriamo fermi
al vecchio, casalingo e sgranato superotto. Distanze
siderali con Treviso, col campionato italiano, con una
dimensione totalmente diversa. E non c’è da pensare che
il panorama si limiti a questo.
In campo, nello stadio intitolato a Yves du Manoir, c’era
un assaggio di quell’ItaliaFrancia che, nel quadro del 6
Nazioni, andrà in scena
all’Olimpico il 15 marzo. Sarà
il quarto turno e avremo già
incontrato Irlanda (Roma),
Inghilterra
(Twickenham
Stadium)
e
Scozia
C
Dean Budd cerca di scappare alla difesa dell'Ulster. (Foto Rita
Grosso)
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leria”
“Calzo
DA
LA RAPI
A TREVISO IN VIA S. AGATA, 5
Il centro Luca Morisi impegnato nel match di PRO12 contro
l'Ulster. (Foto Rita Grosso)
(Murrayfield). Insomma, presumibilmente avremo già le
ossa fracassate e con i
Francesi secca sempre rimediare brutte figure. Potremmo
avere già alle spalle la presumibile sconfitta in terra scozzese che sancirà l’irrimediabile ultimo posto e la decisione, che ora ci pende sopra
come una tragica spada di
Damocle trattenuta da un
sottilissimo capello, di metterci fuori dal salotto buono del
rugby europeo. E poi i mondiali, da non aver neanche
coraggio di farci un pensiero.
Ma insomma il discorso è
sulle distanze tra Treviso e
Parigi. Siderali, si diceva. Da
parte trevisana c’è da guar-
dare con pacatissima soddisfazione ai piccoli progressi.
Squadra cresciuta in difesa
nonostante le sette mete
subite. E, pur tenendo negli
occhi i terribili drive (italicamente carrettini, tutti o quasi
su touche, fase da ricostruire
integralmente) subiti da
Treviso, il pacchetto ha dimostrato qualche progresso. Ma
le mete ravvicinate di Dimitri
Szarzewski sono state una
sorta di fucilazione a un condannato di spalle e con gli
occhi bendati. Burro da
tagliare col coltello caldo.
Certo, la sofferenza in prima
linea è da andata e ritorno
sul Calvario; certo, i palloni
che si vincono andrebbero
gestiti meglio in cabina di
regia perché dietro, intorno a
Campagnaro, c’è qualità. Ma
la sensazione è che la squadra, dopo aver toccato il
fondo, stia seppur lentamente, rimbalzando. E serve
tener conto che sicuramente
la riserva mentale di tutti, dal
coach all’ultimo panchinaro,
riguarda un minimo di risalita
nel torneo “altro”, la Celtic
insomma. In questo panorama delicatissimo in cui entrano in gioco tante componenti
(Champions,
Nazionale,
Celticm potenziali permit player e soprattutto il panorama
e il patrimonio umani e tecnici di Treviso) Treviso affronta, nell’ultimo impegno del
massimo torneo per club la
formazione gallese degli
Ospreys. I “falchi pescatori”
dal logo molto simile ad una
bauta veneziana sono
penultimi e del tutto tagliati
fuori. Avranno scarse motivazioni e, probabilmente,
molti titolari a riposo. Un
avversario “giusto” insomma in questa complicata
fase. Ma nessun avversario
gode a farsi battere.
Gian Domenico Mazzocato
www.giandomenicomazzocato.it
LOTTA GRECOROMANA
GRAN PREMIO CITTÀ DI FAENZA
Oro con Pisanu, due bronzi
con Caracuian e Bergantino
aenza organizza il 23°
Trofeo internazionale
città di Faenza con la
partecipazione di ben 43
società italiane e una nutrita partecipazione di selezione di società internazionali.
La società trevigiana della
Polisportiva Santa Bona
partecipa con quattro atleti,
di cui due al battesimo con
la materassina: Bergantino
e Caracuian hanno dimostrato di poter cimentarsi al
meglio anche in confronti
più impegnativi.
F
Bravo Nino Pisanu, 59 kg,
che ha saputo leggere
bene il torneo, vincendo
una categoria difficile con
pieno merito, ora lo aspettiamo ai campionati italiani
cadetti di lotta stile libero
(terzo lo scorso anno) e
soprattutto nella grecoromana.
Plauso per i due esordienti: Adrian Caracuian e
Riccardo
Bergantino,
entrambi terzi, che hanno
dimostrato ampi margini di
miglioramento in due categorie molto non facili.
Giornata poco significativa per Edoardo Gravante
(7° nella classifica finale)
che ha scontato una categoria non sua.
Il
tecnico
della
Polisportiva,
Giorgio
Gastaldon, si è dichiarato
molto soddisfatto per le prestazioni dei suoi atleti,
manifestando una certa
tranquillità per i prossimi
appuntamenti
nazionali,
tenuto conto che la
Polisportiva sarà al completo e sicuramente un osso
duro per tutte le formazioni.
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Treviso, 23 gennaio 2015
SPORTREVIGIANO
9
SPORTREVIGIANO
10
Grane edilizie alla fine dell'anno alle spalle per la Figc
trevigiana, rea di aver eseguito dei lavori di ampliamento della sede senza i
debiti permessi. Un ostacolo
imprevisto nella crescita del
calcio nostrano che dopo il
divorzio
con
Ulderico
Salvestrin ha trovato sotto
l'albero un regalo imprevisto:
il pasticcio Donà.
Da novembre scorso
Comuni e Province possono
inoltrare la domanda per
ottenere mutui a tasso zero
per la realizzazione o la
ristrutturazione di spazi
sportivi scolastici. In tal
modo si rende operativa la
prima fase del più ampio
progetto ‘1000 Cantieri per lo
Sport’ il piano nato dalla collaborazione tra Presidenza
del Consiglio, Associazione
Nazionale Comuni Italiani,
Unione
delle
Province
d’Italia e Istituto per il credito
sportivo (ICS) per incentivare la manutenzione, ristrutturazione o costruzione di
impianti sportivi, prima scolastici e in un secondo
momento per quelli base,
attraverso un fondo di 150
milioni di euro per mutui a
tasso zero. Potranno usufruire di un massimo di 150 mila
euro ad intervento contraendo un mutuo della durata di
15 anni. Ma, incredibile,
sembra che ben pochi
Comuni della provincia di
Treviso, capoluogo compreso, abbiano avviato le pratiche per attingere a questo
fondo. Siamo alle solite:
sembra che sia più facile
lamentarsi per le provvidenze che non ci sono mai che
attivarsi per cogliere opportunità ghiotte come questa.
L'inedia provvidenziale...
Gli esempi di sperpero
del denaro pubblico non
riguardano solo ciò che quotidianamente scova e segnala al grande pubblico
“Striscia la notizia” ma anche
ciò che accade a pochi chilometri da casa nostra. Il glorioso “Pala Fallai” di Colnù,
ad un tiro di schioppo da
Conegliano, per esempio è
ridotto in stati miserevoli e
dal 2012, da quando la convenzione per il suo utilizzo
con i privati è venuta a cadere, E’ stato lasciato a se
stesso, oggetto negli ultimi
mesi di vandalismi e degrado che lo han davvero trasformato dai tempi in cui era
sicuramente uno dei punti
focali dell'impiantistica coneglianese. Anche nella nostra
provincia insomma si preferisce invocare la costruzione
di nuovi impianti piuttosto
che manutenere in efficienza
quelli
già
esistenti.
Assecondando tristemente
la logica della politica di facciata, che privilegia nuove
strutture di cui fregiarsi piuttosto che metter mano a
quelle propiziate dai predecessori. Così facendo lo
sport continua a patire l'endemica carenza di impianti
vitali. Il Pala fallì.
Il ciclista trevigiano
Alessandro Ballan attendeva
con ansia il verdetto del
Tribunale arbitrale dello
Sport sul ricorso della squalifica per due anni dalle gare.
Ma, ancora una volta, il verdetto è slittato. Il Tas ha
comunicato al legale dell’ex
campione del mondo di
Varese 2008 che l’eventuale
pronunciamento verrà dato il
27 febbraio. L’ex iridato di
San Giorgio di Castelfranco,
tra l'agro e il dolce ha sottolineato come l’anno scorso la
squalifica sia scattata venerdì 17 gennaio.Giorno infausto per lui evidentemente,
poiché il tal data è arrivato il
rinvio. Ballan ha chiesto la
retroattività della squalifica al
2011. Se il Tas accogliesse
la sua richiesta potrebbe tornare alle gare. Lui, in attesa
della riabilitazione, continua
ad allenarsi senza sosta. Più
che far i tas...
Una diabolica regia per il
derby
trevigiano
di
Eccelenza tra Istrana e
Treviso. Un copione degno di
Dario Argento, con la formazione biancoceleste sul
campo della modesta formazione padrona di casa a cercare invano una vittoria del
rilancio che non è arrivata.
Perchè a mettere kappao la
squadra biancoceleste sono
stati proprio i due “ex” di
turno: Gnago, giocatore di
colore un tempo idolo dei
tifosi nostrani, ha infilato per
primo la porta trevigiana,
lasciando
a
Giovanni
Madiotto il compito di trafig-
gere definitivamente gli ex
compagni, quasi a vendicarsi di un “ben servito” senza
motivazioni e senza senso.
Rendendo
praticamente
vana la rivoluzione apportata
alla sua ex squadra e alla
conduzione tecnica della
squadra, parsa in evidente
avaria di schemi, gioco e
determinazione. L'avvento di
Rorato insomma si sta rivelando decisamente improduttivo. Rorato e il Treviso
arato.
Quasi una mistica reliquia la Webb Ellis Cup, la
Coppa del Mondo di rugby
che verrà assegnata tra 10
mesi per l'ottava volta, ha
fatto tappa a Treviso, esposta alla “venerazione” dei più
fedeli appassionati trevigiani.
Tra i quali si sono mescolati
per la foto ufficiale i giocatori
della Benetton, assieme al
Presidente Zatta e al tecnico
Casellato. Han fatto bene
perché, visto il modestissimo
livello del rugby azzurro, la
Coppa in Italia non si vedrà
mai più da vicino, se non
esposta in una teca. Eppure
in azzurro siamo esperti in
apparizioni...
Strano destino: la febbre
del Palaverde sembrava nei
giorni scorsi aver registrato
livelli incredibili, al punto da
credere che la marcia dei
ragazzi di Pillastrini e del
Treviso Basket De lLonghi
non conoscesse ostacoli.
Treviso, 23 gennaio 2015
Invece nell'ultimo match
interno la formazione trevigiana è incappata in una
severa batosta, bloccando
di colpo la sua rincorsa alla
vetta. Forse vittima di un po'
di supponenza nei confronti
di un avversario, il Roseto,
cinico nell'approfittare della
giornata nera dei giocatori di
casa nostra. Che hanno
festeggiato nel peggiore dei
modi l'avvento di un altro
major sponsor sulle proprie
maglie: proprio quando arriva i schei de Veneto Banca
sul ponte sventola bandiera
bianca...
Fatalità ha voluto che
Leandro
Casagrande,
segretario generale del
Treviso Calcio, sia stato tra
quelli che in qualche modo
han vissuto da protagonisti
il folle epilogo della rapina
al bancomat della Monsile,
chiusosi con il terribile
schianto a 200 all'ora dei
malviventi autori del colpo.
Leandro, che abita a pochi
passi dal luogo dell'incidente, ha avvertito un formidabile boato, uscendo di
casa e testimoniando sull'accaduto ai quotidiani
locali. Fatto curioso, nel
pezzo
nel
quale
il
Gazzettino locale riportava
la sua traumatizzante
esperienza, evidentemente
sbagliando, lo ha ufficialmente citato quale “ex
segretario del Treviso”. Che
si tratti di una nefasta profezia o di una gaffe da
schianto?
Negro, coach dell'Imoco,
ha esternato tutta la propria
rabbia su Twitter, sfogandosi
ufficialmente
con
la
Federazione Internazionale
per le decisioni degli arbitri,
rei a suo dire di non fischiare mai, in Coppa Cev, il velo
delle polacche, infrangendo
una regola che il tecnico
delle “pantere” trevigiane a
questo punto reputa inutile e
da abolire. “Se quel fallo non
viene mai sanzionato, tanto
vale cancellare la norma!”
ha cinquettato il “mister”. Il
mistero del fallo sparito.
Roberto Breda ha dunque interrotto bruscamente
il rapporto con il Latina. Il
tecnico trevigiano non è riuscito nel “miracolo” di risollevare dal fondo della classifica della serie B davvero
selettiva una squadra priva
degli elementi giusti per
restare a galla. Il suo travagliato ritorno sulla panchina
che solo l'anno scorso
aveva lasciato seconda in
campionato, e alla quale è
tornato dopo un periodo
sull'Aventino, non ha avuto
dunque esito positivo.
Riproponendo come “morale” l'antico tema degli allenatori che tornano ripensandoci sulla panchina che
avevano deciso di mollare,
quasi sempre con magri
risultati. Insomma anche
per Breda, per il quale
comunque ora si profila
d'innanzi un periodo dorato
e sabbatico con lo stipendio
assicurato, questa volta si
è trattato della solita minestra riscaldata. L'insipida
minestra in Latina.
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SPORTREVIGIANO
Treviso, 23 gennaio 2015
CULTURA
miracoli non sono l'unica speranza di chi deve
solo aspett are. In Italia
sembra che si debba contare troppo sui miracoli,
ma poco sulle libere scelte razionali. Non impariamo dagli errori già commessi nell'accostarci al
mondo islamico. Il rapimento e la restituzione di
Greta e Vanessa ci riempie di indignazione e
mistero. Ma ci pone la
domanda:”Che
cosa
vanno a fare in Siria due
fanciulle tra
gruppi di
fanatici che si combattono?” Questa la domanda
più ovvia e scontata. Il
loro caso non scuote
molte coscienze e non
allarma
troppo
chi
dovrebbe limitare di questi viaggi sulla vie di
Damasco. Sappiamo, da
troppe ingenuità precedenti, che missionari,
giornalisti,
volontari,
medici, insegnanti, turisti,
ecc. vengono rapiti e, se
tutto fila liscio, riportati in
patria con pagamento di
onerosi riscatti. Andare lì
col rischio di farsi prendere per poi pagare forti
riscatti per il rilascio è un
modo di finanziare le
guerre islamiche anche
con nostri soldi.
Di vispe e allegre ragazze che scelgono (chissà
perché) di fare le cooperanti in paesi devastati
dalle guerre civili come è
la Siria, sembra che ve ne
saranno sempre. Giusto
I
●
STORIA
●
ARTE
●
11
FOLCLORE
●
ATTUALITA’
Storie da brivido:
avanti con l'anno nuovo
raccogliere bambini orfani
dalle macerie o lungo le
strade bombardate; opera
buona curare malati o
feriti ed insegnare qualcosa di utile a bambini imparano per anni solo i versetti del Corano. Ma
umano sarebbe anche
soccorrere i martiri cristiani che non abiurano la
loro antica fede e subiscono alla furia omicida di
fanatici islamici. Ma le
due allegre amiche a questo non pensavano: erano
inebriate solo dal desiderio di essere a fianco di
bande di combattenti antiAssad, senza capire le
strategie dei ribelli. Ma
andare a cercare guai,
svolazzanti con bandiera
e kalashnikov , sorridenti
tra fiori ed invettive contro
Assad o l'ONU, denota
subito che la loro missione in Siria era poco umanitaria. Stavano dalla
parte di una frazione di
ribelli mai in pace tra loro.
Il loro entusiasmo ne fa
delle “pasionarie”, eccitate dalla nuova avventura a
fianco di fanatici che si
combattono l'un l'altro.
Però, rivedere dal video di
ieri quel che resta delle
stesse belle fanciulle sorridenti, coi capelli al vento
avvolte da bandiera dell'esercito siriano libero,
dopo mesi di sequestro,
con chador ed abito nero,
intristite e vilipese, supplicanti il ritorno in Italia,
questo produce un dramma psicologico in tutti noi.
Per fortuna che sono tornate col riscatto! Ma questa cooperazione con
l'Islam combattente a chi
giova? Era noto da sempre che i rapimenti nell'area del medio oriente
mirano ai soldi del riscatto che l'Italia paga, seppur di nascosto, coi nostri
soldi. E paga la Francia,
mentre altri, come gli
USA, non cedono al ricatto, anche se i tagliagola si
accaniscono sui loro inermi giornalisti o medici.
Ora è la volta di Vanessa
e Greta, le volontarie da
150 giorni sparite e per le
quali si tratta sul riscatto.
Ma è sensato tutto questo
zelo di cooperanti che
finiscono prigioniere per
essere rivenduti al paese
da cui provengono? Non
forniamo, così, finanze ai
mostri che vorremmo
combattere, le guerre tra
le milizie contrapposte?
Si fa strada, in Occidente,
una rivoluzione culturale
per abbandonare questo
pacifismo amico della violenza armata. Malgrado
l'estrema urgenza, non
bisognerebbe andare da
quelle parti ove i cooperanti sono galline dalle
uova d'oro per finanziarsi
e per massacrare le proprie popolazioni. Non di
fanciulle inermi, in questo
caso, ha bisogno la cooperazione verso chi soffre, ma di una forza vera
capace di mantenere un
po' di pulizia e sicurezza
nei dintorni di ospedali,
scuole, comunità, orfanotrofi ove i cooperanti possano lavorare.
Non si vince la prepotenza degli islamisti,
mandando delle crociate
di inermi. Nel medioevo,
all'epoca delle crociate
per liberare i luoghi santi
della Palestina, forse per
la stessa illusione di
Vanessa e Greta, partirono dall'Europa anche
alcune crociate di molte
migliaia di bambini inermi, invasati dall'idea che
Dio avrebbe aiutato gli
innocenti fino alla con-
quista di Gerusalemme.
Pensavano
che
il
Mediterraneo, come il
Mar Rosso, si sarebbe
aperto per favorire il loro
arrivo sull'altra sponda.
Giunti
decimati
a
Marsiglia o Genova,
c'era il mare che non si
apriva. Era il 1212 e i
bambini crociati rimasti
in vita accettarono di
imbarcarsi per la Terra
Santa. Ma i mercanti
vendettero i bambini
sopravvissuti ai saraceni
che li vendettero come
schiavi a Bagdad. I loro
genitori non li rividero
più, come nella favola
del flauto magico i genitori non rividero più i figli
spariti nel ventre della
montagna.
C'è qualcosa di simile
nella fascinazione partigiana delle due italiane. A
questo porta il fanatismo
religioso o ideologico se
non interviene la saggezza.
L'altra storia è quella
dell'epidemia scoppiata
tra i vigili romani alla fine
dell'anno. Volano 830 certificati medici: tutti sono
impossibilitati a far servizio. Stessa cosa accade a
Napoli tra i netturbini, falcidiati da un morbo
improvviso. Ci interessa
che, invece, grandi città
come Milano, con metà di
vigili in organico rispetto a
Roma,abbiano avuto una
decina di assenti. La nebbia gelata milanese giova
alla salute, mentre il
ponentino a Roma fa male
ai vigili. Tutti promettono
interventi
draconiani,
inchieste sui fannulloni,
controllo delle assenze e
dei certificati medici compiacenti. Non se ne farà
nulla! Il governo ritiene
intollerabile che nella P.A.
ci siano assenteisti e fannulloni. Come se la cosa
non fosse nota da più di
50 anni. Non sono solo i
comportamenti sleali dei
dipendenti statali da punire, ma la strumentalizzazione dell'ossequio gerarchico
da
correggere.
Manca in Italia completamente il controllo e il premio al merito per motivare
il dipendente pubblico.
Manca una dirigenza
responsabile, ma libera di
perseguire i protocolli stabiliti e la cooperazione tra
i diversi livelli della
P.A..Finché
questa
dipende da un politico, da
premiare non sono le attività dell'impiegato onesto,
ma le slealtà del politico o
della burocrazia. I vizi
della P.A. romana nascono in alto e contagiano
tutti.
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SPORTREVIGIANO
12
CULTURA
●
STORIA
●
ARTE
E’ morto GianMaria Ferretto
scrittore e giornalista
’ morto a 71 anni,
GianMaria Ferretto,
scrittore e giornalista
ma anche uomo di cinema
e di teatro. Classe 1943,
Il suo esordio in campo
letterario avvenne a soli 17
anni con la stesura di un
romanzo e di alcuni racconti. L’abilità nella scrittura e la
personalità eclettica lo portarono a dirigere testate
giornalistiche e programmi
radiofonici e televisivi; a collaborare come corrispondete, anche dall’estero, con il
quotidiano La Notte di
Milano, e ad essere anche
regista teatrale.
Fu assistente di molti
grandi registi tra i quali
Pietro Germi, nella realizzazione del film “Signori e
Signore”, una satira feroce sull’ipocrisia e sui peccati raccontati e vissuti da
una città di provincia
come Treviso, e di Vittorio
De Sica.
Del giornalista possedeva non solo il fiuto, ma
anche la curiosità che nel
corso degli anni gli avrebbe procurato non pochi
guai, soprattutto con la
pubblicazione di "Inviato
speciale in provincia", pruriginoso elenco di segreti
Treviso, 23 gennaio 2015
FOLCLORE
●
ATTUALITA’
Ettore Lucchetta
ci ha lasciato...
ondatore
della
“Security Center” la
prima
azienda
di
impianti antifurto di Treviso
con lo slogan “ancora un altro
ladro disoccupato!” che
accompagnava i suoi slogan
pubblicitari, Ettore Lucchetta
è stato uno dei primi inserzionisti di “Sportrevigiano”.
Appassionato di sport, per
molti
anni
socio
del
Panathlon trevigiano, ha
avuto la grande gioia e soddisfazione di essere il padre di
F
E
●
Andrea, grande campione
della pallavolo, ex azzurro
che ha fatto onore alla Panini
Modena e alla Mediolanum,
ora energico commentatore
del volley per Rai Sport.
L’altro suo figlio Alessandro
ha ricevuto il timone della
storica azienda, con sede a
Treviso in viale della
Repubblica. Era malato da
tempo: per il diabete era in
dialisi da tempo, ma sono
state alcuni incidenti domestici che gli hanno causato la
frattura al bacino ed al femore, aggravando la situazione
da cui non si è più ripreso.
Lo vogliamo ricordare con
la sua bella risata e la battura sempre pronta, ma soprattutto per la sua sensibilità e
umanità.
Antonio Garatti
MOSTRA D’ARTE
Personale dell'artista trevigiana
Raffaella Tassinari
GianMaria Ferretto, scrittore e giornalista ma anche uomo di
cinema e di teatro.
inconfessabili. Un addio in
silenzio, senza i clamori
che avevano accompagnato tanti momenti della sua
carriera di giornalista scomodo. Ma la notizia della
scomparsa di Gianmaria
Ferretto, sparsasi in un
baleno, ha riportato a galla
ricordi e immagini legati
alla
mai
dimenticata
Treviso di "Signore e
Signori". E con essi una
marea di commenti. Nella
città, dotata di una sorridente e proverbiale bonomia capace di digerire con
noncuranza ogni imbarazzo, ha lasciato un segno
indelebile rivelando segreti
celati dietro insospettabili
rispettabilità.
' stata inaugurata il
12 gennaio presso l'
Osteria alla Grotta la
personale dell'artista trevigiana Raffaella Tassinari
che ha saputo con questo
incontro, catturare, affascinare, i numerosissimi
ospiti presenti.
La pittrice ha intrattenuto
e animato, con una interessante lezione didattica,
la spiegazione del lungo
E
lavoro
impiegato
per
dipingere
un "batik"
(parola di origine indonesiana - ciò che si disegna). L'artista gioca con
i colori ed il risultato che
ci offre in visione in questa mostra ci fa vivere
momenti fermi in un
tempo sospeso. Si potrebbe staccare le sete dal
muro ed avvolgerle attorno al corpo per sentirsi
nuove principesse tanto
sono preziosi e brillanti e
tutto ciò grazie alla sua
personale vivacità, al suo
humor, alla sua ariosa
intellettualità che vi sa trasferire. Un augurio a
Raffaella, che con questa
mostra ha raggiunto il
numero 80, di proseguire
per lasciarci ancora qualcosa, ancora molto di sé.
Renata Alberti
w w w. r i g o c o s t r u z i o n i . c o m - Te l . 3 3 5 . 6 0 6 1 5 1 9
ARCH. ANDREA ROSSETTI
VIA DALL’ONGARO - TREVISO
arch. massimo benetton
VIALE MICHELANGELO - TREVISO
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SPORTREVIGIANO
Treviso, 23 gennaio 2015
CULTURA
opo la festa del
Castello
d’Amore,
gioco simbolo dei
valori dell’amor cortese,
svoltasi nella Pasqua del
1214
sui
prati
della
Spineda, in un tempo felicemente di pace, abbondando
essi, i Trevisani, di ricchezze e d’ogni sorta di delizie,
seguì, cent’anni dopo, il 10
giugno 1315, un giorno di
tristezza e insieme di spirituale letizia per la morte
dell’operante Enrico da
Bolzano.
Già per tutto aveva il sol
recato con la sua luce il
nuovo giorno , scrive il
Boccaccio all’inizio della
seconda giornata del suo
Decameron,
quando
secondo che i Trivigiani
affermavano, nell’ora della
sua morte le campane
della maggior chiesa di
Trevigi tutte, senza essere
da alcuno tirate, cominciarono a suonare.
Non sappiamo molto di
questo operante bolzanino
venuto da noi con la
moglie e il figlio Lorenzo,
un emigrante come tanti
altri, a cercare, dai monti
in pianura, lavoro nel vasto
agro altinate ancora in
parte paludoso e dunque
in via di bonifica, terra
ricca d’acque, percorsa da
tanti canali, fitta di pini
marittimi nella fascia litoranea, di macchie d’arbusti,
lavoro di disboscamento
per i taglialegna montanari.. ci venne questo povero
uomo per lavorare d’accet-
D
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STORIA
●
ARTE
●
13
FOLCLORE
●
ATTUALITA’
ENRICO DA BOLZANO
Un beato ad opera
nel settimo centenario della morte
- PRIMA PUNTATA ta, rammastare la legna,
zappare, segare, secondo
le stagioni. Un povero
lavoratore, a spalla la
vanga e la zappa, umile,
pio e solente nel suo lavoro, virtù rurali tipiche di chi
va ad opera.
Non solo boscaiolo, ma
insieme contadino e scavatore di fossi per il deflusso delle acque stagnanti.
Nella sua terra natale
questo Enrico o Arrigo si
sarà trovato quasi alla
fame, alla limosina come si
diceva una volta, una famiglia da mantenere: di qui la
necessità di scendere in
pianura e unirsi ad altri
emigranti.
L’agro del basso opitergino col basso corso del Sile
e l’altinate avevano continuo bisogno di braccia per
molteplici, quotidiani lavori
agricoli e non solo quelli
tradizionali di semina e
raccolto, ma attinenti alla
bonifica di buona parte di
essi, il deflusso delle
acque stagnanti, la regolare pulizia dei fossi, la potatura o meglio di disbosca-
Beato Enrico da Bolzano.
mento delle macchie di
arbusti e il conseguente
mantenimento delle carreggiate.
C’era molto da lavorare
nei vari latifondi, in parte
tenuti da ricche famiglie
veneziane e c’era da provvedere al commercio del
pescato, del legname da
ardere e soprattutto del
sale che dalla marina era
avviato al Norico, oltre
l’Isonzo,
l’alto
corso
dell’Adige
e
insieme
dell’Isarco.
A rendersi disponibile ad
un qualsiasi lavoro, specialmente di bosco e arativo, ci fu appunto Enrico
che scese a Treviso pronto
all’uso della zappa, della
vanga per tagliare alberi e
contribuire da esperto
montanaro a dare libero
corso alle acque degli stagni, incanalarle pulendo le
rive e risanare così l’aria
ammorbata dagli insetti.
Sappiamo che una consistente colonia di altoatesini detti dal popolo “tedeschi” erano sudditi dei
Conti del Tirolo e risultavano stabilmente stanziati a
Treviso svolgendovi diversi
lavori,
nell’area
di
Oltrecagnan e compresa
tra le attuali vie Ferrarese,
Sant’Agostino e il ponte di
San Leonardo.
Proprio a partire da questo ponte che scalvalca il
Cagnan sulla cosiddetta
strada regia, c’era la famosa hosteria del Bove della
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scritto
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Sportrevigiano del 17
dicembre 2010, condotta
dall’amonima famiglia pur
essa discesa da Bolzano.
Questa zona di Treviso
era abitata da comunità
montane che scendevano
dalla Valsugana e la loro
attività lavorativa consisteva nella forgiatura del
ferro, nel trattamento del
cuoio e, con le ruote sul
Cagnan, nell’infeltrimento
della lana.
E’ stato scritto che
Enrico, prima di stabilirsi a
Treviso, andò pellegrino a
Roma e che, una volta tornato dal viaggio, s’ammalò
e fu ricoverato e curato
nell’ hospitium
delle
Camaldolesi di Santa
Cristina, al “Chiodo”, extra
moenia.
Nulla di preciso sappiamo in proposito e della sua
presenza in città con la
moglie della quale neppure il nome conosciamo e
nulla del figlio Lorenzo.
A Treviso dovette cercarsi
un alloggio in attesa di una
chiamata, una offerta di
lavoro e questo lo trovò nel
popoloso quartiere di
Oltrecagnan dove era il
centro di accoglienza e
raccolta dei migranti “tedeschi” la cui presenza pare
fosse numerosa.
Tra le chiese di San
Francesco,
San
Bartolomeo
e
Sant’Agostino molti i fabbri, i ferraioli, i calderai, i
chiavaioli, i ferratori di
cavalli, catene e ferramenta varie.
Attivi i molini le cui ruote
giravano sul Cagnan per la
feltratura o follatura accanto ai tradizionali per la
macinatura del grano.
I lavoratori del legno
erano invece sulla riva
destra del Cagnan nel
quartiere del Duomo, nell’area dell’attuale via inferiore e nei tempi antichi
detta dell’Inferno e c’erano
bottai e lavoratori di casse,
barili, panche ed altro.
Per completare l’informazione,
escludendo
le
Scuole di Arti e Mestieri e i
loro altari devozionali nelle
varie chiese, aggiungo che
gli addetti al carico e allo
scarico dei burchi, il posto
di lavoro a cielo aperto era
sulla riva di San Pancrazio
con la presenza poi dei
“marangoni” addetti alla
riparazione e calafatura
delle imbarcazioni.
Il pescato era scaricato
nell’attuale via Pescatori
verso il ponte di San
Martino.
(continua)
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SPORTREVIGIANO
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CULTURA
STORIA
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ARTE
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Treviso, 23 gennaio 2015
FOLCLORE
●
ATTUALITA’
A
ITINERARI D’ARTE
IN CITTA’
● Al Museo di Santa
Caterina mostra omaggio al
pittore e incisore GIOVANNI
BARBISAN.
● Da “Muscoli’s” (in
Pescheria) a cura della
Congrega per il recupero
delle tradizioni trevigiane,
mostra omaggio al pittore
®
Quindicinale di Sport e Cultura
fondato nel 1972
ANNO XXXXIII - N. 2/2015
FONDATORE
DIRETTORE ONORARIO
Giorgio Garatti
●
EDITORE
DIRETTORE RESPONSABILE
Antonio Garatti
●
Autorizz. Tribunale Treviso
N. 324 in data 10-9-1973
●
Registro Imprese N. 368635
C.C.I.A.A. Treviso
●
Marchio registrato depositato in Italia
●
VINCENZO CENSOTTI.
● A Palazzo Bomben (via
Cornarotta, 7) continua,
fino al 15 febbraio, la
mostra
personale
di
SAFET ZEC. “La pittura
come miniera”, dipinti, incisioni, disegni 1964-2014; a
cura di Domenico Luciani,
organizzata
dalla
Fondazione Benetton Studi
Ricerche. Orario: martedì e
venerdì dalle 15 alle 20,
sabato e domenica dalle 10
alle 20.
● All’osteria “alla Grotta”
(via Cornarotta, 10) è visitabile, fino al 30 gennaio, la
rassegna di opere in batik
della pittrice RAFFAELLA
TASSINARI.
FUORI MURA
● Il Foyer della sede provinciale della Confederazione
Direzione, Redazione,
Amministrazione e Pubblicità:
Treviso - Via G. Marconi, 26
Tel. 0422 302789
Fax 0422 424210
E-mail:sportrevigiano@tiscali.it
Edizione completa in Internet:
www.sportrevigiano.it
SERVIZIO CLIENTI
0422 300302
●
Videoimpaginazione:
GARATTI GRUPPO EDITORIALE
●
Stampa:
Centro Stampa delle Venezie (PD)
Quadri dell’artista Raffaella
Tassinari (Foto L. Riboni).
dell’Artigianato (viale della
Repubblica, 154) ospita,
fino ad Aprile, la personale
di 20 incisioni calcografiche
di TIZIANO MARCHIONI.
Orari ufficio: mattino dal
lunedì al venerdì 8,30 12,30; pomeriggio dal lunedì al giovedì 14 - 18, venerdì 14 - 17.
NELLA MARCA
● Alla Funzione Arte “Neno
Moretti” a Paese (via
Postumia, 153) è aperta,
fino al 31 gennaio, la
mostra “note d’autore”
dell’artista
WALTER
MARIN che “il suo vivere lo
suona e lo dipinge e ne
ricerca le emozioni negli
angoli più remoti e sensibili”. Orario: tutti i giorni dalle
10 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 14.
● In piazza Bacilieri a
Giavera del Montello lo
scultore SIMON BENETTON presenta la mostra
“Omaggio
alla
Madre
Terra”.
● A Valdobbiadene a
Palazzo Simon Benetton
(via Manzoni 15-21) mostra
permanente di SIMON
BENETTON “Opera grafica
e scultorea (1950-2014).
Emanuele Bellò
IL PROSSIMO NUMERO
DI “SPORTREVIGIANO” USCIRA’
VENERDI’ 6 FEBBRAIO 2015
I N C O N T R I C U LT U R A L I
● LUNEDI’ 26 GENNAIO,
ORE 15, a Palazzo Bomben
(via Cornarotta, 7) “Progetto
Sipario” guida all’ascolto
de”Il turco in Italia”.
● LUNEDI’ 26 GENNAIO,
ORE 16,30, a Palazzo
Giacomelli
(Piazza
Garibaldi, 13) “Da M.me
Bertin a Coco Chanel:”
<couturières> che hanno
cambiato la moda”,
-
Relatrice
dott.ssa
Maddalena Antoniazzi. A
cura dell’Alliance Française
di Treviso.
● MARTEDI’ 27 GENNAIO, ORE 16, a Casa dei
Carraresi (via Palestro)
Sala dei Brittoni, riunione
mensile del Circolo “Amissi
de la Poesia” con proscenio di Arianna Bidoli Paderno (TV) “Fiori di
Vetro” poesie; rondò dei
poeti presenti.
● MARTEDI’ 28 GENNAIO,
ORE 21, a Palazzo Bomben
(via Cornarotta, 7) “La
Bosnia-Erzegovina attraverso lo sguardo di giovani
registi” proiezioni.
● GIOVEDI’ 29 GENNAIO,
ORE 20,45, a Palazzo
Bomben (via Cornarotta, 7)
“Concerto per Luisa”.
N U O V I D I S TA M PA
EMILIO GALLINA
“Il dono
dei figli”
ndrodotta da alcune liriche riguardanti l’antefatto, è, questa, una
raccolta di semplici versi
dedicata ai figli dei figli
dell’autore: gli amati
sette nipoti ultimo dei
quali, Francesco, “nuovo
di zecca”. Silloge scaturita dal condividere con
I
loro eventi di vita bambina in un succedersi di
intense emozioni, sempre nuove e diverse, vissute con trepidazione e
gioia giorno per giorno,
momento per momento,
tra lieti annunci, ansie di
attese, nascite e altre
realtà esistenziali gioite
nel succedersi degli anni:
dal primo gattonare, ai
primi traballanti passettini, dai primi vagiti alle
prime paroline e via via ai
primi giorni di asilo e di
scuola e altri avventurosi
momenti di vita.
Una serie di eventi e
ritratti di gioia bambina
protesa al domani. Un
racconto di vita iniziato il
ventisette giugno di cinquanta’anni fa e... che
continua.
E. G.
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Treviso, 23 gennaio 2015