Quotidiano d’informazione In abbinamento obbligatorio con Anno XV N° 27 - Euro 1,20 in Molise e in alcuni centri dell’ABRUZZO Direttore editoriale Alessandra Longano Direttore responsabile Luca Colella Martedì 28 gennaio 2014 Sanità, illustrati i Piani operativi: pareggio nel 2015 Ma il centrodestra promette battaglia servizio a pagina 3 Politica Martedì 28 gennaio 2014 CAMPOBASSO. Il punto di arrivo è l’equilibrio di bilancio entro il 31 dicembre 2015. Il percorso è stato illustrato dal governatore-commissario per la sanità al Consiglio regionale durante la seduta monotematica, chiesta dai consiglieri di centrodestra e da Nunzia Lattanzio, con l’aiuto delle slide preparate come sintesi dei Programmi operativi inviati a Roma. All’osso: gli ospedali Larino e Venafro diventano Case della Salute (con il Pronto soccorso come unità semplice di quelli, rispettivamente, di Termoli e Isernia e posti di osservazione brevi); il Cardarelli e l’ex Cattolica integrati in un unico ospedale, il ‘Nuovo Cardarelli’, 344 posti letto che la struttura commissariale individua come ‘pubblici’ poiché l’obiettivo della Regione è acquisire la governance della Fondazione. Riguardo ai posti letto per post acuti dei 224 totali 129 sono in quota ai privati e 94 al pubblico. La distribuzione sarà definita Scarabeo: “Contrario alla chiusura delle strutture pubbliche”. In mattinata la commemorazione della Shoah Il commissario illustra i Piani operativi “Riequilibrare ospedale e territorio” Dopo il dibattito il centrodestra fa le barricate: non ha risposto sui privati con il Piano della riabilitazione. Fa le barricate il centrodestra, che annuncia una mozione urgente. “Il presidente non ha risposto sul troppo peso dato ai privati e su altre cose concrete, come la diagnostica, il blocco del turnover” spiega in sintesi Nico Romagnuolo. Sui privati è intervenuto anche l’assessore Scarabeo che, assente per motivi istituzionali, ha inviato un contributo letto dal collega Di Nunzio. In sostanza Scarabeo precisa: “La salvaguardia degli ospedali pubblici, la loro reale riorganizzazione, il migliora- mento delle strutture e dei servizi, significano che si stanno rispettando gli impegni assunti coi cittadini, niente di più di ciò che il nostro dovere di amministratori pubblici, ci impone. Non mi troverete mai d’accordo se parliamo di soppressione di queste strutture, rappresentano realtà fondanti del sistema socioeconomico delle aree dove sono ubicate, un punto di riferimento per chi, altrimenti, sarebbe costretto a lunghi ed estenuanti trasferimenti per vedersi salvaguardare il proprio diritto alla salute”. Tra gli altri hanno preso la parola Romagnuolo (Progetto Molise), Sabusco (Udc) per cui “il piano non corrisponde alle esigenze dei molisani”, Cotugno (Rialzati Molise) che invece ha invitato Frat- tura ad andare avanti senza penalizzare i servizi. E ancora la Fusco Perrella (Ncd) e Cavaliere (Forza Italia) per i quali bisogna ridiscutere il provvedimento. I consiglieri si sono espressi 3 sull’atto dell’Asrem, che non esaurisce il contenuto dei Programmi operativi. Frattura ha chiuso il dibattito e sintetizzato: “La qualità certamente non si misura con l’assegnazione dei posti letto. Quella che intendiamo fornire non scaturisce dai posti letto. Vogliamo creare un equilibrio tra ospedali e territorio”. I lavori dell’Assise si erano aperti in mattinata con la commemorazione della Shoah. Una cerimonia sobria, ha rimarcato il presidente Vincenzo Niro che citando Primo Levi ha detto: “Comprendere è impossibile, ricordare è necessario”. ppm All’Asrem vertice con i sindacati dei medici E la Uil propone un incontro pubblico CAMPOBASSO. Un incontro tecnico, aggiornato alla prossima settimana in attesa di capire le evoluzioni del dibattito in Consiglio regionale. I sindacati del comparto medico sono tornati all’Asrem ieri mattina, la riunione era stata calendarizzata dal direttore generale Angelo Percopo per ricevere le loro osservazioni. Il manager, per un impegno imprevisto, ha però delegato una funzionaria. Ha raggiunto i sindacati nell’ultima parte dei lavori, concordando con loro un aggiornamento al 5 febbraio. Ribadito comunque a grandi linee il giudizio negativo sull’atto di riorganizzazione aziendale varato da Percopo prima di Natale, che arriva a valle e senza un Piano sanitario formalmente validato e senza l’atto aziendale (lo ha rimarcato Anaao Assomed, fra gli altri). Preponderante la critica sull’assegnazione dei posti letto per acuti ai privati. Troppi, ad esempio, per Fesmed, Cisl medici e Aaroi Emac che hanno presentato un documento congiunto. La premessa, per i responsabili regionali delle tre organizzazioni, è che bisogna ricercare e tagliare i veri sprechi e non pensare di risolvere i problemi di bilancio della sanità riducendo i servizi. Anche sull’integrazione, ha aggiunto Pasqualino Di Iorio (Cisl medici Abruzzo-Molise), il giudizio non è di contrarietà al principio. “Ma la Fondazione deve tornare al suo ruolo originario di eccellenza” ha spiegato. “Serve una diversa e più chiara articolazione della rete dell’emergenza/urgenza con modelli Hub and Spoke in campo cardiovascolare, traumatologico e nell’ictus. Le strutture private – ha evidenziato Davi Di Lello, responsabile di Aaroi – che hanno così tanti posti letto per acuti non hanno al loro interno tutte le specialità necessarie per integrarsi nella rete”. La proposta, in questo caso, è di attivare presso gli ospedali di Isernia e Termoli di un Dea di I livello integrato con quello di I livello di Campobasso. La Uil Fpl e la Uiltucs, inoltre, propongono un incontro pubblico al dg Percopo sulle linee essenziali del riordino, sulle basi della riorganizzazione. Nell’immediato, invece, i due segretari Tecla Boccardo e Pasquale Guarracino chiedono: il ripristino e la rassegnazione dei posti letto per la lungodegenza nei presidi di Venafro e Larino e l’istituzione di un Pronto soccorso invece che di un punto di primo soccorso; di utilizzare le risorse recuperate per incrementare le attività sul territorio, in particolare riqualificando la rete riabilitativa; sviluppo dell’assistenza domiciliare qualificata valorizzando anche le figure professionali. ritai Politica Martedì 28 gennaio 2014 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: campobasso@primopianomolise.it No alla soppressione Arpa, dalla Toscana solidarietà e proposte “All’Agenzia i compiti delle Province” CAMPOBASSO. L’Arpa è a rischio soppressione. Nei Programmi operativi inviati dal governatore Frattura al Tavolo Massicci ne è previsto l’accorpamento con l’Asrem. E ai dipendenti dell’Agenzia di protezione ambientale arriva la solidarietà dei colleghi dell’Arpat Toscana. “Si cerca di portare indietro di venti anni l’orologio, giustificando con risparmi da dimostrare, una iniziativa tesa a cancellare un’Agenzia, analoga a quelle esistenti in tutte le regioni italiane, che svolge un compito fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente. Visto il dibattito in corso sulla riforma del Titolo V della Costituzione e sulla ipotesi di abolizione delle Province – propone l’Arpat-, si potrebbe valutare la possibilità di utilizzare il bagaglio di esperienza e di conoscenze maturato in questi 20 anni dalle agenzie ambientali, per affidare loro le competenze ora svolte dalle Province quali ad esempio le autorizzazioni integrate ambientali e di valutazioni di impatto ambientale”. Il Q ,20 o1 O eur GGER TIDIANO DEL MOLISE + IL MESSA * IL QUO 1,20 euro GGERO MESSAGGER QUOTIDIANO REGIONE MOLISE - NON A CQUIS TABILI SEP ARA TAMENTE ACQUIS CQUIST SEPARA ARAT uotidiano MAR TEDÌ 28 GENNAIO 20 14 - ANNO XVII - N. 2 7 - EUR O1 ,20* MARTEDÌ 201 27 EURO 1,20* INTERNET .q uo tidianomolise.com INTERNET:: www www.q .quo uotidianomolise.com OCCO A GIULIO R ROCCO DA ONDA ATO D FOND DIREZIONE, RED AZIONE E AMMINIS TRAZIONE VIA S. GIO VANNI IN GOLF O REDAZIONE AMMINISTRAZIONE GIOV GOLFO 86 100 CAMPOBASSO - TEL. 08 74.48 4623 - FFAX AX 08 74.48 4625 861 087 4.484623 087 4.484625 A Campobasso dall’integrazione con la ex Cattolica nascerà il ‘Nuovo Cardarelli’ con 344 posti letto Sanità, pareggio di bilancio nel 2015 E’ l’obiettivo prefissato dal presidente Frattura che ha illustrato i piani operativi CAMPOBASSO. Tutte le novità del Programma operativo sanitario sono state illustrate dal governatore Frattura in Consiglio alla presenza dei direttori Percopo e La Storia. AGINA 3 PA SERVIZIO VIZIO A P SER Politica tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Mar 14 Marttedì 28 gennaio 20 201 DA PALAZZO MOFFA Il governatore illustra il Programmi operativi in Consiglio A Campobasso nascerà il ‘Nuovo Cardarelli’ con 344 posti letto PRIMO PIANO 3 “Assicureremo una presenza capillare sul territorio” Deficit sanitario, il pareggio nel 2015 CAMPOBASSO. In una settimana importante, al termine della quale saranno presentati i Piani operativi e nella quale potrebbe essere designato il nuovo direttore generale dell’Asrem, il governatore Frattura illustra al Consiglio la riorganizzazione della sanità regionale. Lo fa durante la seduta monotematica richiesta dal centrodestra. Qualche voce critica si alza anche dai banchi della maggioranza. E non passa inosservata in Aula l’assenza dell’assessore Scarabeo (Pd) che recentemente si è messo di traverso rispetto alle intenzioni del presidente-commissario. E’ duro il suo intervento, letto all’assemblea da Di Nunzio: “Non sono stati garantiti al meglio i livelli assistenziali ai malati perché all’inevitabile aumento dei ricoveri in queste strutture non si è contrapposta una vera riorganizzazione, ponendosi come obiettivo il diritto alla salute”. Diverso il punto di vista di un altro esponente dell’area venafrana, Cotugno (Rialzati Molise): “nessuno vuole chiudere gli ospedali nè Frattura intende farlo orai”. Al tempo stesso “occorre trovare giusto equilibrio tra conti e offerta”. Infine, cita il Neuromed come esempio di eccellenza che “riesce ad attirare il 93 per cento di mobilità attiva e può rappresentare un punto riferimentonto per i molisani”. L’opposizione boccia totalmente il Piano Asrem. “Scontenta tutti e non ci porta da nessuna parte”, attacca Sabusco (Udc). “La sanità non va fatta solo a spot, ma con proposte e scelte condivise”, rincara la dose la Fusco (Ncd), mentre Cavaliere (Fi) chiede a Frattura: “vorrei capire se c’è contraddizione tra il piano Ruta e il piano Percopo, il primo penalizza il privato e privilegia il pubblico, il secondo è completamente il contrario”. E poi “il piano Percopo è il piano Frattura?”. Interviene, in veste di consigliere regionale, anche il presidente Vincenzo Niro che alza il tiro: “Lo Stato ci ridia i 350 milioni che sono stati rubati ai molisani per una inadempienza dei commissari nominati dal Governo”. Infine, tocca al governatore. Slides alla mano, illustra i Programmi operativi 20132015, distinti dal Piano Asrem e dal Piano sanitario. “La qualità del servizio sanitario regionale non può essere valutata esclusivamente in funzione dell’attribuzione/distribuzione dei posti letto”, puntualizza il numero uno della giunta non solo davanti ai consiglieri, ma anche ad alcuni esponenti dei sindacati presenti tra il pubblico a Palazzo Moffa. Ospiti d’eccezione anche il direttore generale dell’Assessorato alla Sanità Antonio La Storia e il dg dell’Asrem Angelo Percopo. “L’ospedale ‘sotto casa’ non sempre significa qualità”, è il ragionamento di Frattura. E spiega, poi, che il valore della produzione dei presidi sanitari molisani è di gran lunga inferiore al costo dell’offerta: 104 milioni di euro contro 280 milioni di euro. Per la prima volta si parla del nuovo ospedale ‘Cardarelli’ che nascerà dall’integrazione con la Fondazione Giovanni Paolo II. Av- verrà dal punto di vista logistico dal momento che l’ospedale di contrada Tappino non è sicuro dal punto di vista sismico, ma soprattutto perché sono attesi diversi benefici come le ecnomie derivanti dall’utilizzo comune della struttura e dei servizi e l’eliminazione delle duplicazioni dell’offerta. In totale il Nuovo Cardarelli avrà 344 posti letto (Riabilitazione esclusa). Il presidio di Isernia, invece, conterà 138 posti letto (senza considerare Riabilitazione) e conserverà il servizio di Emodinamica-Utic (Unità terapia intensiva coronarica). Quest’ultima ci sarà anche a Termoli, nosocomio con 257 posti letto (anche in questo caso Riabilitazione è esclusa). “La sfi- da per i piccoli Croce di Magliaospedali – spiega no nasceranno ancora il governaaltre due Case tore – è la nascita della Salute, di ‘Case della Samentre Colletorto lute’ che non va sarà sede di una considerata come Rsa. Insomma, una diminutio ri“assicureremo Da sinis tra, FFrattura, rattura, La S sinistra, Sttoria e Percopo spetto al concetto una presenza cadi ospedale”. Il pillare sul territoVietri di Larino e il Ss. Rosa- sario, invece, sarà centro di rio”, insiste Frattura. Così rio di Venafro saranno dotati riferimento regionale per la come “sarà ampia la rete di Pronto soccorso, Poliam- Chirurgia Ortopedica e ospi- dell’emergenza con punti inbulatori specialistici, servizi terà un Centro regionale per tervento del 118”. Tra le no(Radiologia e Dialisi, ad l’Alzhaimer. Invece, ad Agno- vità annunciate dal vertice esempio), Chirurgia Ambula- ne nascerà un presidio mon- della giunta c’è anche la cretoriale, Riabilitazione e Lun- tano con 25 posti letto, con azione di una Centrale unigodegenza e saranno sede reparti di Chirurgia e Medici- ca degli Acquisti. Il traguardi Rsa. Il Vietri, poi, conser- na, pronto soccorso e ambu- do è ambizioso: “puntiamo a verà la camera iperbarica e latori. Infine, presidi territo- raggiungere l’equilibrio di bidiventerà centro di riferimen- riali di assistenza saranmno lancio al 31 dicembre 2015 to di Oculistica e Neuropsi- conservati a Trivento, Froso- portando il debito a 40 michiatria infantile e riabilita- lone, Montenero di Bisaccia lioni nel 2013 e a 15 nel S.P S.P.. zione età evolutiva. Il SS Ro- e Bojano. A Riccia e Santa 2014”. 6 Attualità CAMPOBASSO Ieri discussione all’ente di via Roma, venerdì in Comune, poi il punto Rotatorie Cardarelli, la Provincia aveva più volte avvertito l’Asrem Il Consiglio pr ovinciale pro Le rotatorie non terminate nei pressi dell’ospedale Cardarelli fanno discutere il Consiglio provinciale. In aula dibattito aperto sull’interrogazione presentata dal consigliere Salvatore Colagiovanni. “L’ente di via Roma non ha responsabilità nella faccenda”. L’assessore ai Lavori pubblici e alla Viabilità, Luciano Di Biase, in una relazione spiega come la Provincia, alla luce delle motivazioni di miglioramento della viabilità e del traffico, abbia dato il nulla osta all’Asrem per la re- mento della strada all’ingresso del nosocomio. Le cause del perché i lavori non siano ancora giunti a termine sono tuttora da ricercare. Pare sia in corso uno scaricabarile. L’Asrem sembra essere in attesa di una delibera dall’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici. Il Prefetto Di Menna, stando alle parole di Colagiovanni, ha dato di tempo fino al 10 febbraio alle parti coinvolte, in primis al- l’Agenzia sanitaria e alla Regione, per chiarire una volta per tutte la questione, dopodichè sarà convocato un tavolo tecnico. La situazione, che ad alcuni, nelle scorse settimane, è sembrata strumentale, in realtà non lo è se si pensa al fatto che i disagi interessano non solo l’intero capoluogo ma anche una vasta fetta di corregionali. Un numero di persone talmente ampio che non può restare inascoltato. Venerdì la discussione si sposterà in Consiglio comunale. alizzazione delle rotatorie in sede di conferenze di servizi, ma in seguito si sia lamentata della conduzione dei lavori. Ci sono tre segnalazioni inviate da Di Biase all’Asrem, la prima risale allo scorso 9 settembre, con le quali si indicava all’Agenzia sanitaria regionale di apportare la segnaletica dei cantieri, regolamentare il traffico e occudarelli riprendono i la oria all’ingresso del Car otat o alla rro Intant parsi del rifacilavvori Cardarelli tatoria Intanto tidiano del Molise Il Quo Quotidiano 14 Marttedì 28 gennaio 20 201 Mar 12 Attualità ISERNIA tidiano del Molise Il Quo Quotidiano 14 Marttedì 28 gennaio 20 201 Mar Obbiettivo: aggirare e impugnare il Piano di riordino sanitario in caso di approvazione Veneziale, parte la raccolta firme L’associazione apre una sede nel cuore di Isernia a tutela del diritto di salute pubblica Prima lo hanno annunciato sulla propria pagina Facebook, poi hanno aperto al pubblico la nuova ‘casa’ in conferenza stampa. Il comitato Pro ospedale ‘Veneziale’, sorto nei giorni scorsi, ha inaugurato la propria sede in via Garibaldi, al civico numero 40, accanto alla farmacia Di Tommaso. Il comitato, dunque, apre un presidio nel cuore della città, tra le gente. Per questo invita tutti i cittadini, almeno per ora, dalle ore 17 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, dunque week-end esclusi. In sede sarà possibile sottoscrivere l’adesione al Comitato, divenendo promotori dell’iniziativa per la tutela e la difesa della salute pubblica e contro la chiusura dell’ospedale pentro. Presenti all’evento, tra gli altri, l’ex assessore comunale Antonio Scuncio e l’ex consigliere regionale Massimo Romano. “Per sottoscrivere l’adesione – annunciano i promotori dell’associazione rivolgendosi a tutti i cittadi- ni - dovete essere muniti di documento d’identità, altrimenti la firma non è ritenuta valida dagli organi istituzionali di controllo. La vostra adesione garantisce a noi maggiore forza e a voi, a noi tutti, il diritto alla salute pubblica”. Un diritto, per il comitato, messo a rischio dal Piano sanitario che per il ‘Veneziale’ di Isernia prevede la chiusura o il ridimensionamento di tanti e importanti reparti: oncologia, psichiatria, Sert, centro diabetico, neurologia, pediatria, oculistica, ostetricia e gine- Alcuni membri del comitat o. comitato. Sulla sinis tra il president e sinistra presidente Marco Condidorio cologia, stroke unit, urologia e emodinamica ed en- doscopia, oltre alla soppressione della direzione sanitaria. Tradotto vuol dire che, ad esempio, gli infartuati (nel 2013 al Veneziale ne sono giunti 600) dovranno essere trasferiti a Campobasso, mentre per una seduta di chemioterapia occorrerà fare un viaggio di 120 chilometri circa. Dei 267 posti letto assegnati alla Sanità in provincia di Isernia, hanno specificato inoltre i promotori, 101 sono quelli destinati agli istituti privati con un’incidenza in Molise, dunque, del 40 per cento contro quella nazionale che si ferma al 18 per cento. Obbiettivi del comitato, la difesa del diritto alla Salute, la ricerca di una strada alternativa al Piano sanitario e la sua impugnazione, qualora il documento dovesse essere approvato. 16 TERMOLI Attualità tidiano del Molise Il Quo Quotidiano 14 Marttedì 28 gennaio 20 201 Mar Le considerazioni di Giancarlo Totaro ati o pubblici e priv tt La sanità tra posti le privati tto lett “I numeri sono una cosa, la realtà è un’altra cosa”. Torna sulla questione della distribuzione dei posti letto presso gli ospedali del Molise, Giancarlo Totaro. Dopo il consiglio comunale monotematico di Termoli e in vista dell’incontro con il presidente Frattura, sotto la lente è andata a finire la distribuzione dei posti letto tra strutture pubbliche e private. “I residenti ed i posti letto pubblici/1000 abitanti per ambito territoriale – afferma Totaro in una nota stampa - sono i seguenti : Campobasso 128279 abitanti con 3,35 p.l./1000, Isernia 76048 abitanti con 3,18 p.l./1000 , Termoli abitanti 102816 con 2,51 p.l./1000 , Agnone 12646 abitanti con 2,29 p.l./1000. Se si sommano i posti letto totali,cioè pubblici e privati, si avrebbero i seguenti posti letto per ambito : Campobasso 434 posti letto con 3,38 p.l./1000 abitanti, Isernia 242 posti letto con 3,18 p.l./1000 abitanti, Termoli 258 posti letto con 2.51 p.l./1000 abitanti, Agnone 25 posti letto con 1,98 p.l./1000 abitanti. La proponente Asrem – continua Totaro - al fine di perequare a 3 posti letto tutti gli ambiti regionali introduce il concetto di quota “pesata” (più giustamente sarebbe “ponderata) che significa calcolare l’attuale tasso di utilizzo delle strutture private da parte dei cittadini provenienti da tutti i vari ambiti: Campobasso, Isernia, Termoli, Agnone. Quindi il piano di riorganizzazione prevede che i posti letto sono utilizzati (quota ponderata) anche dai cittadini del basso Molise per cui, in base al numero di ricoveri degli anni precedenti, un dei posti letto degli ospedali privati va attribuito in carico all’ambito di provenienza. Nel caso di Termoli – continua ancora Totaro - circa 60 posti letto dei privati risultano in quota all’ambito del basso Molise. Quindi, a Termoli, secondo l’Asrem 60 p.l. privati + 258 p.l. pubblici uguale 3 posti letto per 1000 abitanti. Esattamente quelli previsti dallo standard ministeriale ed esattamente uguali a quelli di tutti gli altri ambiti territoriali. Insomma i conti tornano , ma la verità che la gente del basso molise deve andare fuori a curarsi.Se qualcuno fosse stato così bravo prima a fare i conti forse non saremmo nemmeno qui a parlare di questo argomento. La politica dov’è ? bisogna tollerare queste prese per in giro sulla pelle delle persone?”. Sanità, svelato l’arcano: Frattura “fonde” Cardarelli ed ex Cattolica. Vie... http://www.ilgiornaledelmolise.it/?p=40353 Sanità, svelato l’arcano: Frattura “fonde” Cardarelli ed ex Cattolica. Vietri e SS. Rosario diventano Case della Salute 1 di 5 28/01/2014 8.03 Sanità, svelato l’arcano: Frattura “fonde” Cardarelli ed ex Cattolica. Vie... http://www.ilgiornaledelmolise.it/?p=40353 di PASQUALE DI BELLO Al termine di un lungo pomeriggio interamente dedicato alla riforma sanitaria, Frattura annuncia in Consiglio regionale la fusione di Cardarelli ed ex Cattolica. Gli ospedali di Larino e Venafro declassati a Casa della Salute. “Acquisire a patrimonio il complesso edilizio della ex Cattolica”. Sta in questa frase la sintesi di un lunghissimo consiglio regionale interamente dedicato alla Sanità. Una frase rivelatrice che disvela, finalmente, quello che bolle nella pentola della Sanità molisana. Quella che prima era solo una suggestione, ora è invece l’architrave della riforma targata Frattura. Cardarelli ed ex Cattolica sono destinati a diventare un’unica struttura “a guida pubblica”. Un concetto, quello della guida pubblica, che il governatore ha ripetuto in aula tre volte: “a guida pubblica”, “a guida pubblica”, “a guida pubblica”; come ad escludere ogni insidia o raggiro che possa affacciarsi alla mente dei malpensanti. Detto questo, il presidente della Regione ha poi specificato che l’acquisizione “a patrimonio” degli immobili dell’ex Cattolica è condizionata alla verifica sismica e dell’impiantistica del Cardarelli, operazione (unica in Italia) già a buon punto e approntata dalla Regione congiuntamente all’Age.Na.S. (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Detta così sembra una cosa quasi normale. Diventa invece psichedelica quando Frattura, facendo i conti, conclude che la critica mossa alla riforma, quella di una sua tendenza a favorire i privati, sia una sorta di leggenda metropolitana nata non si sa bene dove e non si capisce bene perché. Facendo i conti, Frattura conclude che a riforma compiuta il saldo posti letto per i privati sarà del 20%, in linea con la media nazionale, e invece quello per il pubblico sarà dell’80%. Tutto vero, salvo omettere un piccolo particolare, che a tale cifra “pubblica” si giunge sommando i posti della ex Cattolica a quelli del Cardarelli, una sorta di provocazione algebrica che potrebbe giungere anche al 100%. Basterebbe fondere, insieme al Cardarelli e all’ex Cattolica, anche Villa Maria, Villa Esther e Neuromed. E’ evidente che per quanto Frattura si sia dotato di slide colorate e scintillanti, qualcosa qui non quadra. Anche perché Frattura nulla ha detto su come questa fusione avverrà. Ce lo dirà – pare – nella prossima edizione sanitaria del Consiglio regionale. Oltre a questo, ovvero al lancio della ciambella per il privato cattolico, Frattura ha poi tenuto a precisare che il trattamento riservato nella riforma al Neuromed non è il frutto di alcun “accordo preelettorale con un europarlamentare”. Par di sentire un excusatio da nessuno petita che, detta così, ci pare al rovescio la classica accusatio manifesta. Insomma, non c’era alcuna necessità di una tale chiosa. Il Neuromed, con la sua mobilità attiva del 93%, i soldi li porta anziché portarseli via. Questo è vero. Lo ha detto nel corso del proprio intervento anche Vincenzo Cotugno che di certo è informato sui fatti. Detto questo, per il resto la sintesi può essere così descritta: Termoli (San Timoteo), Campobasso (Nuovo Cardarelli) e Isernia (Veneziale) saranno i tre ospedali pubblici; Venafro (SS Rosario) e Larino (Vietri) diventeranno Case della salute, cioè dispenseranno servizi sanitari di vario tipo: dal Pronto soccorso alla Rsa al cronicario. Agnone (Caracciolo) sarà una via di mezzo, miscelando acuzie a post-acuzie, termini micidiali che stanno ad indicare l’anticamera dell’altro mondo e il parcheggio per l’Aldilà. Di una lungo pomeriggio, di memorabile c’è poco altro. Un intervento durissimo e documentato dei 5 Stelle, una relazione lunga e articolata del presidente del Consiglio, Niro, una mozione presentata da Nico Romagnuolo (verrà discussa probabilmente nella prossima seduta) con la quale si chiede un riequilibrio della riforma a favore del pubblico in luogo del privato. Per il resto, da ricordare c’è l’intervento del consigliere regionale del Nuovo centrodestra, Angela Fusco, che ha parlato per circa quaranta minuti attentando alla serenità dei presenti. Ma di questo non possiamo darvi conto. Lo dobbiamo confessare: dell’intervento reso da Fusco non abbiamo capito nulla, nel vero senso della parola, e a giudicare dagli sbadigli e dalle facce, probabilmente non siano stati i soli. Insomma, un intervento da “acuzie”. Poscritto. Il consigliere e assessore Scarabeo era assente ma ha lasciato un suo messaggio letto dal collega Di Nunzio. “Pregissimo presidente”, cominciava così, o almeno così lo ha letto Di Nunzio. “Pregissimo” … capito come stiamo messi!? Pasquale Di Bello - pasquale.dibello@gmail.com 2 di 5 28/01/2014 8.03 Sanità. Scarabeo:I tagli e la riorganizzazione non coincidono con il risp... http://www.informamolise.com/ultime-notizie/114485-sanita-assessore... Sanità. Scarabeo:I tagli e la riorganizzazione non coincidono con il rispetto del diritto alla salute. Attraverso una nota alla stampa l'Assessore Regionale Massimiliano Scarabeo, ritorna sulla questione legata alla riforma della sanità regionale, con particolare attenzione a ipotetici piani che andrebbero a rinforzare le strutture private, destinate originariamente alle eccellenze, a discapito degli ospedali pubblici. "Su questo, commenta Scarabeo, non mi troverete mai daccordo" “Nel corso di questi anni abbiamo assistito mutamenti nelle relazione al gestione del decisioni che funzionamento, comparto o a contano, meglio, sanitario in alla regionale. Addirittura c'è stata l'idea di potenziare alcune strutture ospedaliere, pensando che la parola ottimizzazione dei servizi, nel rapporto costiqualità, potesse servire più ad offrire una sanità d'eccellenza a costi congrui che una sanità mediocre a costi alti. Dopo anni di sperperi, cattiva gestione di una mole immensa di denaro pubblico, senza aver conseguito nessun risultato sul piano della qualità e anche della quantità dei servizi erogati dalla sanità regionale, la situazione si è fatta ancora più difficile. Nel corso degli anni non si è voluto capire, benché fosse chiaro a tutti, che la riorganizzazione della rete sanitaria molisana, doveva passare attraverso l'ottimizzazione dei servizi, la specializzazione dei vari presidi sanitari, una collaborazione con la sanità privata legata all'eccellenza che questa poteva offrire e non come sostituto di quella pubblica. Purtroppo, in Molise il rapporto conflittuale tra la sanità pubblica e quella privata è ancora molto acceso, esiste una sproporzione di posti letto trail pubblico e il privato, mentre, allo stato delle cose, sarebbe più giusto riorganizzare gli ospedali pubblici e assegnando al privato solo i posti letto per quanto riguarda le eccellenze. Ma se la fotografia della situazione sanitaria in Molise, offre o vuole offrire un quadro diverso sull'integrazione massiccia tra pubblico e privato, la questione cambia completamente, purchè, però, non si sottaccia che alla fine dei conti, gli oneri sono per le strutture pubbliche e i vantaggi per i privati! Il tema integrazione tra pubblico e privato deve vedere il privato in una posizione di sussidiarietà rispetto alla centralità del pubblico con i livelli Essenziali di Assistenza che devono essere garantiti dalla sanità pubblica, perciò non vorremmo mai riscontrare lo svuotamento o l'annullamento di Unità Operative Complesse, soprattutto quelle degli ospedali maggiori, a favore di soggetti privati, evitando che ospedali come Venafro, Agnone e Larino, vengano praticamente annullati. La questione è anche di tipo pratico e non soltanto economica, la mancata offerta di servizi da parte di queste strutture, non è stata sufficientemente coperta dalle 1 di 2 28/01/2014 8.01 Sanità. Scarabeo:I tagli e la riorganizzazione non coincidono con il risp... http://www.informamolise.com/ultime-notizie/114485-sanita-assessore... altre esistenti, leggi Isernia, Campobasso e Termoli. Non sono stati, cioè, garantiti al meglio, i livelli assistenziali ai malati perché, all'inevitabile aumento dei ricoveri in queste strutture, non si è contrapposta una vera riorganizzazione, ponendosi come obiettivo il diritto alla salute, il rispetto dei malati e la qualità dei servizi. Oltre ad aggiungere che ci sono anche questioni che riguardano le condizioni delle strutture sanitarie stesse, lo stato fisico in cui versano,spesso causa di disservizi e mala sanità. Le notizie su dismissioni, depotenziamenti, non trovano rispondenza con le aspettative della gente, dato che, non soltanto i numeri, devono essere usati come metro di giudizio per decidere tagli e chiusure, bensì ogni altro elemento utile a garantire l’assistenza sanitaria, degna di tale nome, in tutto il territorio regionale. La tutela degli interessi generali e delle popolazioni, forse travalicano quelli di campanile e quelli economici legati al risanamento del bilancio nel comparto sanitario, giusti o non giusti che siano, ma come si fa a non tener conto delle esigenze che quotidianamente fanno capo alle varie strutture sanitarie presenti sul territorio e per le quali se ne sta decretando la fine? Per quelle delle popolazioni di riferimento, le cui richieste non possono restare inascoltate, occorre riconsiderare l’organizzazione degli ospedali pubblici ivi presenti, sicuramente ottimizzando e riducendo costi e sprechi, ma anche garantendo una certa efficienza operativa che oggi, purtroppo, ancora non hanno. La salvaguardia degli ospedali pubblici, la loro reale riorganizzazione, il miglioramento delle strutture e dei servizi, significano che si stanno rispettando gli impegni assunti coi cittadini, niente di più di ciò che il nostro dovere di amministratori pubblici, ci impone. Non mi troverete mai d’accordo se parliamo di soppressione di queste strutture, perché esse rappresentano realtà fondanti del sistema socio economico delle aree dove sono ubicate, un punto di riferimento per chi, altrimenti, sarebbe costretto a lunghi ed estenuanti trasferimenti per vedersi salvaguardare il proprio diritto alla salute. Gli intenti a che alcune richieste siano state fatte coincidere con i tagli e il rispetto dei parametri dettati dalla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, sono apprezzabili, ma non coincidono con le reali necessità che servono al rispetto del diritto minimo alla salute dei cittadini.” 2 di 2 28/01/2014 8.01 isernianews - Sanità, Scarabeo: no a squilibri in favore dei privati Page 2 of 4 L'assessore regionale riflette sulla riorganizzazione del sistema sanitario in Molise ed auspica un riordino rispondente alle necessità dei cittadini CAMPOBASSO. Sibillino rispetto ai destinatari, ma esplicito e netto nei contenuti. L'assessore regionale Massimiliano Scarabeo interviene nel dibattito sulla sanità in Molise. E lancia il suo diktat: "Che nessuno tocchi la sanità pubblica". Soprattutto: "Che la riorganizzazione della rete ospedaliera non vada ad incidere negativamente sui cittadini, in termini di spesa e in termini di offerta sanitaria". Scarabeo affida le sue riflessioni ad una nota stampa, con la quale pare voler suggerire ai 'redattori' del piano sanitario una linea da seguire nel ripensare il sistema sanità in Regione; linea nella quale gli ospedali privati sono ammessi solo in posizione di sussidiarietà nei confronti dei nosocomi pubblici. "Nel corso di questi anni – scrive l'assessore - abbiamo assistito a mutamenti nelle decisioni che contano, in relazione al funzionamento, o meglio, alla gestione del comparto sanitario regionale. Addirittura c'è stata l'idea di potenziare alcune strutture ospedaliere, pensando che la parola ottimizzazione dei servizi, nel rapporto costi-qualità, potesse servire più ad offrire una sanità d'eccellenza a costi congrui che una sanità mediocre a costi alti. Dopo anni di sperperi, cattiva gestione di una mole immensa di denaro pubblico, senza aver conseguito nessun risultato sul piano della qualità e anche della quantità dei servizi erogati dalla sanità regionale, la situazione – osserva Scarabeo - si è fatta ancora più difficile. Nel corso degli anni non si è voluto capire, benché fosse chiaro a tutti, che la riorganizzazione della rete sanitaria molisana doveva passare attraverso l'ottimizzazione dei servizi, la specializzazione dei vari presidi sanitari, una collaborazione con la sanità privata legata all'eccellenza che questa poteva offrire e non come sostituto di quella pubblica". Di qui la constatazione, amara: "Purtroppo, in Molise il rapporto conflittuale tra la sanità pubblica e quella privata – prosegue l'assessore regionale del Pd - è ancora molto acceso; esiste una sproporzione di posti letto tra il pubblico e il privato, mentre, allo stato delle cose, sarebbe più giusto riorganizzare gli ospedali pubblici e assegnando al privato solo i posti letto per http://www.isernianews.it/politica-attualita/32105-sanita-scarabeo-no-a-squilibri-in-fa... 28/01/2014 isernianews - Sanità, Scarabeo: no a squilibri in favore dei privati Page 3 of 4 quanto riguarda le eccellenze. Ma se la fotografia della situazione sanitaria in Molise, offre o vuole offrire un quadro diverso sull'integrazione massiccia tra pubblico e privato, - incalza Scarabeo, senza indugio - la questione cambia completamente, purchè, però, non si sottaccia che, alla fine dei conti, gli oneri sono per le strutture pubbliche e i vantaggi per i privati! Il tema integrazione tra pubblico e privato deve vedere il privato in una posizione di sussidiarietà rispetto alla centralità del pubblico con i livelli Essenziali di Assistenza che devono essere garantiti dalla sanità pubblica, perciò non vorremmo mai riscontrare lo svuotamento o l'annullamento di Unità Operative Complesse, soprattutto quelle degli ospedali maggiori, a favore di soggetti privati, evitando che ospedali come Venafro, Agnone e Larino, vengano praticamente annullati. La questione è anche di tipo pratico e non soltanto economica. La mancata offerta di servizi da parte di queste strutture non è stata sufficientemente coperta dalle altre esistenti, leggi Isernia, Campobasso e Termoli. Non sono stati, cioè, garantiti al meglio, i livelli assistenziali ai malati perché, all'inevitabile aumento dei ricoveri in queste strutture, non si è contrapposta una vera riorganizzazione, ponendosi come obiettivo il diritto alla salute, il rispetto dei malati e la qualità dei servizi. Oltre ad aggiungere che ci sono anche questioni che riguardano le condizioni delle strutture sanitarie stesse, spesso causa di disservizi e mala sanità". Un quadro fosco, quello delineato da Scarabeo che – a suo avviso – rischia di diventare ancora più fosco, disattendendo le aspettative delle persone, tutti utenti potenziali. "Le notizie su dismissioni, depotenziamenti, - aggiunge - non trovano rispondenza con le aspettative della gente, dato che, non soltanto i numeri, devono essere usati come metro di giudizio per decidere tagli e chiusure, bensì ogni altro elemento utile a garantire l'assistenza sanitaria, degna di tale nome, in tutto il territorio regionale. La tutela degli interessi generali e delle popolazioni forse travalica la tutela degli interessi di campanile ed economici legati al risanamento del bilancio nel comparto sanitario, giusti o non giusti che siano. Come si fa – si interroga l'esponente Pd - a non tener conto delle esigenze che quotidianamente fanno capo alle varie strutture sanitarie presenti sul territorio e per le quali se ne sta decretando la fine? Per quelle delle popolazioni di riferimento, le cui richieste non possono restare inascoltate, occorre riconsiderare l'organizzazione degli ospedali pubblici ivi presenti, sicuramente ottimizzando e riducendo costi e sprechi, ma anche garantendo una certa efficienza operativa che oggi, purtroppo, ancora non hanno. La salvaguardia degli ospedali pubblici, la loro reale riorganizzazione, il miglioramento delle strutture e dei servizi, significano che si stanno rispettando gli impegni assunti coi cittadini, niente di più di ciò che il nostro dovere di amministratori pubblici, ci impone". Quindi la caustica conclusione. "Non mi troverete mai d'accordo se parliamo di soppressione di queste strutture, - annuncia Scarabeo - perché esse rappresentano realtà fondanti del sistema socio economico delle aree dove sono ubicate, un punto di riferimento per chi, altrimenti, sarebbe costretto a lunghi ed estenuanti trasferimenti per vedersi salvaguardare il proprio diritto alla salute. Gli intenti a che alcune richieste siano state fatte coincidere con i tagli e il rispetto dei parametri dettati dalla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, sono apprezzabili, ma non coincidono con le reali necessità che servono al rispetto del diritto minimo alla salute dei cittadini". http://www.isernianews.it/politica-attualita/32105-sanita-scarabeo-no-a-squilibri-in-fa... 28/01/2014
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