N° 29 Domenica 27

A PAG. 3
Catania - anno XXX - n. 29 - 27 luglio 2014 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it
“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881
settimanale regionale di attualità
INSTRUMENTUM
LABORIS: CHIESA
E FAMIGLIA
“In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente”
Papa Francesco esorta a far tacere il rumore delle armi per imbastire un dialogo
Il SILENZIO della PACE
I
n diverse occasioni Piazza San
Pietro, gremita di fedeli,
improvvisamente si trasforma
in aula di silenzio e di preghie-
ra.
Papa Francesco la sera della sua elezione, dopo la sua spontanea “buonasera” ha invitato i fedeli a pregare in
silenzio e la piazza intera ha vissuto
momenti di esaltante emozione, e
poi nei diversi incontri di veglia di
preghiera e durante l’Angelus di
domenica scorsa l’invito alla preghiera silenziosa per ottenere la
pace, diventa corale invocazione e
attesa di un dono celeste.
“A voi qui in piazza e a chi ci segue
dalla televisione esorto, inoltre, a
perseverare nella preghiera per le
situazioni di tensione e di conflitto
che persistono in diverse zone del
mondo, specialmente in Medio
Oriente e in Ucraina. Il Dio della
pace susciti in tutti un autentico
desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la
violenza. La violenza si vince con la
pace! Preghiamo in silenzio chiedendo la pace”.
Perseverare nella preghiera vuol
dire, appunto, chiedere
con insistenza un dono
che è un diritto dell’umanità ferita. La zizzania dell’odio e della violenza si mescola al buon
grano e lo soffoca con le
sue armi potenti, uccide,
ferisce, lascia segni
incancellabili e danni
sociali che difficilmente
potranno essere riparati.
Sentire le espressioni
accorate e paterne del
Papa “Carissimi fratelli
e sorelle, tanto perseguitati - sospira il Pontefice
- io so quanto soffrite, io
so che siete spogliati di
tutto. Sono con voi nella
fede in Colui che ha vinto il male”, sembra quasi rievocare gli anni delle atroci persecuzioni
che hanno reso gloriosi i
santi martiri, i quali con
il loro sangue sono
diventati semi di nuovi
cristiani.
L’invito di papa Francesco in Vaticano ai due presidenti di
Palestina e Israele, nonché le sue
telefonate proprio ad Abu Mazen e a
Benjamin Netanyahu di qualche
giorno fa sono considerate da mons.
Giuseppe Lazzarotto, Nunzio in
Israele, “una semina” ed è necessario
Giuseppe Adernò
(segue a pag. 2)
MADONNA
DEL CARMINE:
GRANDE FESTA
IN CITTÀ
a pagina 7
PAPA
FRANCESCO
TELEFONA A
MONS. LEGNAME
a pagina 9
38ª EDIZIONE
DEL PREMIO
“GIARA
D’ARGENTO”
Striscia di Gaza: il conflitto Israeliano-Palestinese miete sempre più vittime
Il seme della discordia
i sono conflitti che protraggono la
loro violenza e distruzione per
anni..ci sono conflitti che, nonostante il loro altissimo bilancio di morte, soprattutto tra donne e
bambini, tra chi di questa guerra non conosce altro
che il dolore della mera barbarie, non fanno più
C
Foto AFP/SIR
notizia per i media...ci sono conflitti che, latenti
agli occhi della società civile, continuano a logorare le vite innocenti di uomini, i quali prendono
sulle loro spalle una guerra iniziata dai padri e dai
nonni...C’è una terra dove da anni le violenze tra
due popoli mietono sempre più vittime, lasciando
sul campo di battaglia sempre più innocenti, col-
pevoli solo di trovarsi nella propria casa, nella propria terra, coinvolti in un conflitto molto più grande di loro. Questo è lo scenario della Terra Santa,
in cui ormai da un tempo fin troppo lungo si
affrontano Israeliani e Palestinesi.
Il conflitto a Gaza negli ultimi giorni, secondo le
stime riportate da numerosi mass media, ha
provocato la morte di ben 583 civili e 3.640
feriti fra i palestinesi, parte di essi sono
bambini, donne e anziani. Sul fronte israeliano hanno perso la vita 29
militari e numerosi civili sono
rimasti feriti. Queste cifre variano
da una fonte all’altra, in quanto non
esiste un vero e proprio bilancio
ufficiale sulla catastrofe che sta di
fatto recidendo migliaia di vite
innocenti: questi numeri indicativi
servono a far capire al mondo intero, di fatto inerme di fronte a questa violenza, l’immane perdita di vite
umane che ancora nel 2014 la società civile tollera!
L’Onu, rappresentato dal segretario Ban
Ki-moon, e gli Stati Uniti, rappresentati
dal segretario John Kerry, si stanno prodigando per cercare di stabilire un cessate il
fuoco ed una qualsivoglia tregua, infatti, nei giorni scorsi i due si sono recati al Cairo; in tal senso
si sta muovendo anche la Lega araba, facendo
pressione sui militanti islamici.
Ma nonostante questi sforzi internazionali, il conflitto infiamma colpendo persino risorse indispensabili del territorio: un raid aereo israeliano, adducendo come giustificazione la volontà di colpire
una vicina rampa missilistica, ha seriamente dan-
Berenice
(segue a pagina 2)
a pagina 12
2
Prospettive - 27 luglio 2014
sommario al n. 29
Help Center, nel 2013 assistiti 25mila poveri
Emergenza povertà
PRIMO PIANO
Genitori e figli dopo
il tramonto del padre e l’oblìo
della madre ______________3
Offerte di lavoro __________4
Indietro nel tempo
intervistando Lucio Marineo
da Vizzini________________5
Caltagirone: “1964 - 2014
la storia dell’Associazione
Istituto Regina Virginum ____5
INFORMADIOCESI
Notizie in breve ___________6
Importante IMU __________6
Dall’Uff. Catechistico ______8
DIOCESI
Fede e devozione
della comunità srilankese ___7
Convegno F.I.D.A.P.A.
BPW ItalyDistretto Sicilia __________11
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Oltre 25.000 sono stati i soggetti che
hanno usufruito dell’assistenza degli
Help Center nel 2013 su tutto il territorio nazionale. Di questi circa
12.000 sono stati coloro che vi si
sono rivolti per la prima volta. Sono
stati 215.000 in totale, gli interventi
realizzati. Questi i numeri esposti
dal Rapporto annuale 2013 dell’Onds (Osservatorio Nazionale sul
Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni italiane), presentato nei giorni
scorsi a Roma e che ha fotografato la
situazione delle 13 stazioni italiane
che aderiscono alla rete voluta e
creata da Ferrovie dello Stato Italiane e Anci (Ass. Naz. Comuni Italiani) insieme a organismi del Terzo
Settore e alle Amministrazioni locali, per “il coordinamento di interventi in favore di fasce di popolazione in
condizione di grave marginalità
sociale”. Anche Caritas Catania
non ha fatto mancare la sua presenza
alla presentazione del rapporto
nazionale. A nome del direttore, Don
Piero Galvano, impossibilitato a
partecipare all’evento per prefissati
impegni pastorali, ha partecipato il
dott. Salvatore Pappalardo. Ma chi
sono gli utenti che bussano alle porte degli Help Center italiani? “Delle
venticinque mila persone, circa la
metà, cioè 12mila persone, sono
nuovi utenti emarginati, persone che
nel 2013 si sono affacciate per la prima volta agli sportelli degli help
center”, ha spiegato all’agenzia di
stampa Adnkronos Alessandro
Radicchi, presidente dell’Onds.
Infatti, nel 2013, ogni ora circa 6
persone si sono presentate agli help
(continua da pag. 1)
IL SILENZIO...
“Circondare questi semi di attenzioni, farli crescere e far riprodurre i
frutti che dovrebbero dare; capire il
senso del gesto del Papa e tradurlo in
azioni concrete.
“C’è una perdita di vite umane che
non è accettabile – afferma il presule
-, bisogna metter fine alla violenza
perché così si creano altre situazioni
di conflitto, si aprono nuove ferite
che produrranno ancora morte. È
urgente che quei responsabili capiscano che non c’è altra strada che
quella del dialogo e del negoziato; le
parti in causa devono essere aiutate e
devono essere portate ad un tavolo di
negoziato”.
Come scrive la prof.ssa Gioia Di Cristofaro, docente di antropologia culturale alla Sapienza di Roma, nel
volume “L’arte di decidere”, citando
center. “Sono essenzialmente due le
tipologie – continua Radicchi - il
giovane immigrato senza lavoro
che dorme per strada e l’italiano
in fascia di età più alta, anche sessantenne, che dorme per strada o
in strutture di accoglienza o presso
amici e che ha problemi o di debiti o sanitari.
Nello specifico il rapporto rivela che
il 37% di esse è in difficoltà per la
perdita del lavoro, il 31% per la
mancanza di risposte di accoglienza
e integrazione dopo la migrazione, il
22% perché è senza casa e il 7% per
problemi di salute. Altro fattore di
emarginazione è la condizione di chi
non ha casa: il 63% degli utenti di un
campione significativo degli utenti
dei servizi dorme in strada, il 16%
da conoscenti e parenti, il 12% in
centri d’accoglienza e il 6% in dormitori d’emergenza.
In generale, poi, si evince che, su
dieci persone che si rivolgono ad un
Help Center durante una giornata, la
metà resta l’anno seguente, mentre
l’altra metà sarà sostituita da nuove
persone che arriveranno. I dati analizzati sono stati raccolti dagli sportelli di aiuto, gli “Help Center”, presenti nei locali concessi in comodato
d’uso gratuito da FS Italiane nelle
stazioni di Chivasso, Genova, Torino, Milano, Bologna, Firenze,
Pescara, Roma, Napoli, Foggia,
Catania, Messina e Bari (solo per le
Stazioni di Chivasso e Bari, gli Help
Center operano in spazi di proprietà
delle associazioni partner). Il lavoro,
articolato nelle attività condotte
negli Help Center di stazione, si
inserisce nel quadro delle Politiche
di Responsabilità Sociale di Impresa
di FS Italiane, che ha reso disponibili oltre 10.000 mq. di spazi ferroviari, in comodato d’uso gratuito, alle
organizzazioni del Terzo Settore
operanti territorialmente per l’orientamento e il supporto alle persone in
un detto africano: “La pace non è
una parola, ma è un comportamento”, occorre caratterizzare la cultura
della pace nei suoi contenuti positivi
di valori e d’ideali.
È utile, infatti, recuperare il concetto
positivo del termine “pace” recuperando l’etimologia della parola che
una radice indoeuropea: pag, pak
che ha nucleo semantico il significato di “piantare, stabilire”, ripreso
nella lingua latina dal verbo: pango,
pangis, pepigi, pactum, pangere.
Il richiamo al patto si collega agli
accordi di pace (pacta servanda
sunt) e quindi ad una metodologia e
ad uno stile di azione proteso alla
relazione, al dialogo, alla cooperazione.
La valenza “polisemantica” del concetto di pace, favorisce spesso la
congiunzione con la giustizia, l’uguaglianza, la libertà, il rispetto, ma
la congiunzione “e” dovrebbe essere
scritta come voce verbale: “È” poiché la pace, concetto attivo, sollecita
delle azioni coerenti.
La terminologia corretta sarà, dunque: “La pace è giustizia, La pace è
libertà, La pace è rispetto, come pure
“Pace è bene”, secondo il motto
francescano, che non scade nel buonismo, spesso sterile e dannoso,
mascherando la neutralità ed il disimpegno. Riconosciuta come “diritto
delle persone e dei popoli in un ordine internazionale che assicuri la promozione della persona, in ogni sua
espressione individuale e collettiva”
la pace non può essere considerata
“assenza di guerra” o come semplice
pausa o momento di tregua durante
la guerra. Nell’arte di decidere si
legge che “Ognuno nella propria
realtà individuale e collettiva si
assuma la responsabilità di scelte
coerenti e, nel proprio e nell’altrui
interesse operi per una conversione
li, al fine di tutelare e proteggere la
vita dei civili. Papa Francesco ha rinnovato il suo appello per pregare per
la pace, affermando che “la violenza
non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace”.
Ed in questo contesto, sicuramente
ritornano alla mente le parole di
Giorgio La Pira: “In questo processo
di emergenza storica, caratteristico
dell’epoca nostra, un posto a parte
spetta alla misteriosa ri-emergenza
di Israele e alla (misteriosa essa
pure) ri-emergenza dei popoli e della
nazioni dell’Islam.
All’una e all’altra - ed a tutto il processo di emergenza storica - è pure
legata la faticosa (ma tanto essenzia-
le e determinante) ri-emergenza storica dell’Europa, debitamente purificata dalle sue impurità coloniali e
dalle sue impurità culturali e sociali:
un’Europa che abbia riguadagnato,
cioè, la sua anima cristiana e la vocazione cristiana”.
La sola via percorribile, anche se irta
e piena di ostacoli, è quella del dialogo, della convergenza di popoli e
culture diverse, all’insegna della
pace e della fratellanza: solo la preminenza della vera Umanità sul tavolo dei negoziati internazionali, potrà
forse costituire la base per un nuovo
corso della storia.
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Questo numero è stato chiuso
alle ore 13.00 di mercoledì 23 luglio 2014
(continua da pag. 1)
IL SEME...
neggiato un ospedale a Gaza, provocando morti e feriti tra il personale
medico ed i pazienti. In realtà,
secondo quanto denunciato a gran
voce dagli stessi medici del presidio
ospedaliero coinvolto, gli ordigni
hanno distrutto l’entrata, il reparto
intensivo e parte delle sale operatorie..se non è questa una manifestazione di insensata violenza.
Il Consiglio di sicurezza Onu si è
riunito per chiedere di fermare il
conflitto armato, a fronte del sempre
più alto bilancio di vittime e ribadendo a gran voce la necessità di rispettare le leggi umanitarie internaziona-
®
difficoltà. I numeri più significativi
si registrano, però, nei grandi centri
metropolitani e il 70% dell’utenza è
rappresentato da stranieri, anche se
la percentuale di italiani sta progressivamente aumentando.
Ma c’è un fattore di novità rispetto
all’anno passato. Dai dati del 2012
“emerge la conferma della povertà
sanitaria come elemento di criticità” riscontrato pressoché ovunque
nelle stazioni, per effetto di quella
che viene definita una graduale “disaffezione alla cura”. Secondo il rapporto, “la mancanza, reale o presunta, di prospettive di breve e medio
periodo, disincentiva dall’ulteriore
“investimento” anche solo concettuale, nel miglioramento delle personali condizioni di vita”, favorendo
“un’attitudine rinunciataria e la conseguente preclusione nei confronti di
eventuali percorsi alternativi allo stato di svantaggio sociosanitario”. La
tempestività e la prossimità degli
interventi risultano le determinanti
in grado di incidere sulla durata e
sulla consistenza dei fenomeni di
disagio. Da sottolineare come Onds
è l’unica rete nazionale che utilizza
un sistema di mappatura del disagio
in tempo reale, grazie alla piattaforma Anthology, un sistema informatico condiviso per la presa in carico
delle persone che si rivolgono ai centri della rete, nato proprio grazie
all’esperienza degli Help Center nelle stazioni. Il Rapporto Annuale è
disponibile anche in versione digitale sui siti web: fsitaliane.it e onds.it.
®
culturale, una vera e propria rivoluzione a partire dal patrimonio valoriale finora elaborato con il contributo e l’impegno di tutta la mondialità, invertendo nettamente la direzione di marcia: dai fatti alle parole
e le parole sono già scritte”.
E intanto continua la guerra, tante
vittime innocenti vengono immolate
sull’altare della prepotenza e del
dominio di territori e di ricchezze. Il
segretario generale delle Nazioni
Unite, Ban Ki-moon ha dichiarato
che “gli attacchi sistematici contro i
civili in ragione delle loro origini
etniche o della loro appartenenza
religiosa costituiscono un crimine
contro l’umanità di cui gli autori
dovranno rendere conto”.
Le pagine della storia si riempiono di
queste ripetute tragedie ed il cuore
umano soffre e attende la sospirata
pace, che ritorna sempre invocata
come una chimera, un’aspirazione
sistematicamente affermata, come
dimostrano le numerose dichiarazioni dei diritti umani delle Nazioni
Unite (Parigi 1948) e dell’Unione
Europea, (Lisbona 2000) e sistematicamente disattesa.
“Il male che c’è nel mondo non proviene da Dio”, ha detto il Papa, ma
dal suo nemico, il maligno”. Un
nemico subdolo, che “va di notte a
seminare la zizzania, nel buio, nella
confusione; dove non c’è la luce”.
Egli riesce così a “seminare il male
in mezzo al bene così che è impossibile a noi uomini separarli nettamente”, ma Dio “alla fine potrà farlo”.
Queste parole di speranza accompagnano la riflessione durante i mesi
estivi.
®
3
Prospettive - 27 luglio 2014
Uffficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia: Continua la lettura dell’Instrumentum Laboris
el secondo capitolo dell’Instrumentum Laboris
dal titolo “Conoscenza e ricezione della Sacra Scrittura e dei documenti della Chiesa su matrimonio e famiglia”,
presente nel Documento Preparatorio
della prossima Assemblea Generale
Straordinaria Sinodale riguardante “Le
sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, emerge
l’urgenza di vivere la Sacra Scrittura
nella quotidianità familiare attraverso
la mediazione della Chiesa. Si rileva
come “gli insegnamenti della Chiesa
riguardanti la famiglia avvengono in
modalità assai diversificate, secondo il
vissuto familiare, il tessuto ecclesiale e
il contesto socio-culturale”. A tal proposito Papa Francesco sottolinea l’importanza della formazione del clero. È
opportuno che le omelie, “strumento
privilegiato” di mediazione fra la
Sacra Scrittura e le sfide quotidiane,
siano ben curate. Anche i corsi biblici
sono occasione perché il “Vangelo della famiglia venga annunciato, sperimentato ed apprezzato”. Il mancato
approccio dei fedeli alle Sacre Scritture e ai documenti sulla famiglia, recepiti come “esclusivi”, dipende anche
dai sacerdoti, a volte impreparati “a
trattare problematiche che riguardano
la sessualità, la fecondità e la procrea-
N
Chiesa e Famiglia: l’urgenza
di vivere la Sacra Scrittura
nella quotidianità familiare
zione”. La responsabilità di un cammino incompleto non dipende sempre e
solo dalla Chiesa. Ciò è dovuto al rifiuto della morale cristiana. Si pensi al
divorzio, alla convivenza o alle nuove
nozze, al controllo delle nascite ed alla
fecondazione in vitro, alle relazioni
prematrimoniali e alla fedeltà coniugale, all’omosessualità. Molte Conferenze Episcopali rimarcano la necessità di
coniugare “spiritualità familiare e
morale”, via privilegiata per illustrare
le linee guida del Magistero della Chiesa. Lo strumento attraverso il quale è
possibile giungere ad una piena integrazione tra vissuto familiare e dottrina
cristiana è identificabile nella “valorizzazione delle culture locali, che possono aiutare a comprendere il valore del
Vangelo”. Si tratta di
“integrare gli insegnamenti della Chiesa sulla
famiglia con i valori
sociali e morali del
popolo”. A tal riguardo
la cultura e la morale dei
Paesi asiatici, con cui si
auspicano future collaborazioni, risultano essere
quelle che più privilegiano la famiglia, riconosciuta come l’unica
depositaria dei valori
sociali e morali del popolo. Molti sono
ancora i punti deboli nelle metodologie
con cui le Chiese particolari praticano
la diffusione della dottrina e della
morale cristiana relativa alla famiglia.
perdonato, / ti verrà desiderio di
guardarmi. / Ricorderai d’avermi
atteso tanto, /e avrai negli occhi un
rapido sospiro.
Anche qui uno dei più puri sentimenti
che l’animo umano abbia coltivato:
l’affetto per la propria madre. Il poeta
però immagina di trovarsi dinanzi al
Giudice supremo, con l’anima non del
tutto monda dal peccato. Ma interviene la madre a supplicare il perdono di
Dio, e solo allora: «avrà negli occhi un
rapido sospiro».
È una strada giusta quella che abbiamo voluto indicare per il naturale ruolo del padre e della madre?
È possibile che, dopo la recente legislazione, la quale ha voluto sostituire la
parola “padre” con il significante
ambisex di “genitore”, dopo la diffusione della ripresa freudiane del “
mito di Edipo”, dopo l’annichilamento del padre, possa ancora scaturire la
libertà del figlio o della generazione
dei figli senza padre?
Ora va diffondendosi la tesi dello psicoanalista Massimo Recalcati con il
volume: IL COMPLESSO DI TELEMACO-Genitori e figli dopo il tramonto del Padre.
Egli, riproponendo il mito omerico
del figlio di Ulisse, così scrive: «I giovani Telemaco di oggi sono diversi dal
rampollo omerico: non sono figli di
Ulisse, non aspettano in eredità un
regno; al contrario, sono figli della crisi, della disoccupazione e dell’individualismo, ma proprio per questo la
loro richiesta di senso è forte e autentica, il momento storico presente
inculca loro il bisogno di acquisire la
testimonianza del padre ancora più
urgente e necessaria».
C’è modo, dunque, di ritornare alla
naturale tradizione familiare!
zione sono tuttavia le difficoltà
che la Chiesa incontra durante il
cammino di evangelizzazione.
Lo stesso Papa Francesco sottolinea le difficoltà incontrate dalla Chiesa dinanzi ad una società
“liquida”, in cui prevale la
“cultura dello scarto e del provvisorio”. Accanto ad una sempre più imperante ideologia
atea, dominante i cuori dei giovani, si assiste al prevalere di un
credo consumistico e relativistico imposto dai mass-media e
dall’uso delle nuove tecnologie. Giustificata dalla “fragilità dei rapporti
interpersonali”, buona parte della
società fugge da scelte definitive. Vengono ricordate le difficoltà di chi è
chiamato a vivere il cristianesimo laddove prevalgono le“culture tribali e le
tradizioni ancestrali”, dove viene praticata “la poligamia o altre visioni che
contrastano con l’idea del matrimonio
indissolubile e monogamico”. In queste situazioni estreme la Chiesa è chiamata a sostenere chi continua a difendere il credo dell’Amore. Inoltre per la
trasmissione del Magistero su matrimonio e famiglia si auspica la formazione di nuovi operatori di pastorale
familiare. Una tale organizzazione
dipende dalla “maturità della Chiesa
particolare”. Se alcune Conferenze
Episcopali prestano attenzione ai documenti su matrimonio e famiglia, ed
altre realtà ecclesiali sono prive delle
indispensabili risorse umane per promuovere una catechesi sulla famiglia,
molte realtà particolari, invece, sottolineano i proficui rapporti di collaborazione con centri accademici, universitari e diocesani che si occupano di
famiglia a livello dottrinale, spirituale e
pastorale. Particolare rilievo sta assumendo il contributo del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su
matrimonio e famiglia di Roma. L’evangelizzazione non si esaurisce nei
corsi in preparazione al matrimonio,
ma avverte l’urgenza di potersi ampliare a settori ancora poco esplorati della
vita di coppia. È ormai innegabile la
necessità di costruire dinamiche di
“accompagnamento di carattere esperienziale che, attraverso testimoni,
mostri la bellezza di quanto il Vangelo
e i documenti del Magistero della
Chiesa sulla famiglia ci trasmettono”.
Infine, viene ricordato il ruolo fondamentale svolto dalla famiglia riguardo
alla formazione cristiana dei figli. Essa
è il contesto principale dove si realizza
una “catechesi vivente” in grado di
guidare i figli verso una scelta di vita a
favore della famiglia. La disamina del
Documento proseguirà la settimana
prossima con l’esposizione dei legami
imprescindibili esistenti tra “Vangelo
della famiglia e legge naturale”.
Salvatore Latora
Giuseppe e Mariella Magrì
Alcune volte i genitori che chiedono i
sacramenti per i loro figli rimangono
senza una guida pastorale che li indirizzi verso un progetto cristiano sulla
famiglia. Notevoli e di non facile solu-
Famiglia genitori e figli dopo il tramonto del padre e l’oblìo della madre
a famiglia, generatrice di
vita, sorgente di affetti,
formatrice di personalità, cellula fondamentale della società è riconosciuta,
in generale o idealmente come valore
da tutte le istituzioni, salvo poi a scontrarsi con la cruda realtà di grave crisi
esistenziale.
La chiesa che è portatrice di un suo
patrimonio valoriale proprio del Vangelo, oltre alle ricorrenze del tempo
liturgico, come la festa della Sacra
Famiglia proposta a modello, ha sviluppato tante altre iniziative, ad opera
della caritas parrocchiale o diocesana,
per venire incontro alle famiglie in difficoltà.
È stato emanato l’Instrumentum laboris, in preparazione
dell’Assemblea Straordinaria
Sinodale (dal 5 al 19 ottobre
2014) sul tema:«Le sfide
pastorali sulla famiglia nel
contesto dell’evangelizzazione» (Cfr. Il Disegno di Dio su
matrimonio e famiglia, in
Prospettive del 20 luglio, p.9).
Ma anche: Il sacramento del
matrimonio, Dono speciale
di Cristo alla Chiesa di don
Salvatore Bucolo, direttore della
Pastorale familiare diocesana,(Cfr,
“Prospettive” del 9 febbraio 2014,
p.9). Oltre a tre incontri sulla Famiglia, frutto dell’Osservatorio Interparrocchiale di Catania, su: I-La FAMIGLIA: Istituzione educativa tra
sacralità e crisi -Parrocchia S. Maria
della Consolazione. (CT)- II- LA
FAMIGLIA: Educazione e scuola –
Parrocchia S. Agata al Borgo (Ct).
– III- La FAMIGLIA come impresa produttiva. (Parrocchia Natività
del Signore (CT). (Cfr. “Prospettive”
del 4 maggio 2014, p. 8; e “Prospettive” del 25 maggio 2014, p.9 ).
Ora , dopo tante attività sul tema, di
cui abbiamo voluto ricordare in sintesi gli argomenti trattati da “ Prospettive,” vorremmo ripartire dalla realtà
L
La poesia come apertura di senso
effettuale per esaminare i rapporti tra
FAMIGLIA GENITORI E FIGLI,
dopo il presunto “tramonto del padre e
l’oblìo della madre”, riproponendo
nello specifico “La Poesia come apertura di senso”, e indicando tre grandi
Poeti: GIUSEPPE UNGARETTI,
SALVATORE QUASIMODO, (premio Nobel) e CAMILLO SBARBARO, perché convinti che le fonti dirette della poesia, più di ogni altra forma
linguistica, derivano dalla vita e dai
suoi più genuini sentimenti.
Il filosofo tedesco HEIDEGGER, nella sua opera Sentieri interrotti (Holzewege), ha un capitolo in cui si chiede:
Perché i poeti nel tempo della povertà? E risponde che i poeti essenziali
sono quelli il cui «canto celebra la sfera dell’essere. La salvezza evoca il
Sacro. Il Sacro congiunge il Divino. Il
Divino avvicina a Dio. I poeti apportano ai mortali la traccia degli dei fuggiti nelle tenebre della notte del mondo. I più arrischianti, in quanto cantori della salvezza, sono i “poeti nel
tempo della povertà” E il nostro, senza dubbio è tempo di crisi e di Nichilismo. Al dire poetico è affidato il senso della verità dell’Essere»(Op.
cit.289-296).
Proprio di là, cioè dalla poesia e dal-
l’arte in tutte le sue forme potrà venire la salvezza del nostro mondo
(Dostoevskij).
Utilissima, a questo proposito, è la
raccolta antologica, a cura di Enzo
Bianchi: Poesie di Dio, Einaudi, Torino 1999, divisa per settori tematici:
Luce e bellezza- Incontri e scontriAmore-Speranza. PaceCAMILLO SBARBARO: Padre, se
anche tu non fossi il mio/padre,/ per
te stesso egualmente ti amerei/
I genitori si amano perché
si è legati ad essi da vincoli di sangue, e perché in
seno alla famiglia si genera una comunità di affetti.
Ma il poeta afferma, che
egli amerebbe ugualmente suo padre, per la sua
bontà, per il suo animo
semplice e aperto allo stupore della bellezza.
SALVATORE QUASIMODO: «Mater Dulcissima /
So che non stai bene, che
vivi,/ come tutte le madri
dei poeti, povera / e giusta nella misura d’amore / per i figli lontani. Oggi
sono io / che ti scrivo – Finalmente,
dirai, due parole / da quel ragazzo che
fuggì di notte con un mantello corto /
e alcuni versi in tasca… Ah, gentile
morte, / non toccare l’orologio in
cucina...Non toccare le mani, il cuore
dei vecchi… / O morte di pietà, / morte di pudore. Addio, cara, addio, mia
dulcissima mater».
Bellissima nella sua semplicità questa
Lettera, in cui la espressione latina
rende bene la sua sacralità!
GIUSEPPE
UNGARETTI: LA
MADRE, E il cuore quando d’un ultimo battito / avrà fatto cadere il muro
d’ombra, / per condurmi, Madre, sino
al Signore, / come una volta mi darai
la mano… / E solo quando m’avrà
4
Prospettive - 27 luglio 2014
IN PREIMOPIANO
A cura del Centro Orizzonte Lavoro
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Inviare curriculum vitae a. lenalavoro@libero.it
CONCORSI (a cura del Sig. Francesco Condorelli)
- MINISTERO DELLA DIFESA
DIREZIONE GENERALE PER
IL PERSONALE MILITARE
Bando di reclutamento, per l’anno
2014, di 7.000 volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) nell’Esercito. Scad. 5 agosto 2014. Fonte:
G.U.R.I. n.39 del 20-5-2014.
- REGIONE SICILIA
Bando di Concorso, per N. 1 Tutor di
medicina generale, istituzione elenco
regionale dei tutor d’aula da nominare all’interno dei corsi di formazione
specifica in medicina generale. Scad.
30 settembre 2014. Fonte: DIR.
N.15 del 26-02-2014.
CATANIA
- CONSIGLIO NAZIONALE
DELLE RICERCHE - ISTITUTO
PER I SISTEMI AGRICOLI E
FORESTALI DEL MEDITERRANEO DI CATANIA
Bando di Concorso, per titoli e colloquio, per l’assunzione, di N.1 unità di
personale a tempo parziale al 75%, 6
mesi, con profilo professionale di
collaboratore tecnico enti di ricerca
VI livello presso l’Unita’ organizzativa di supporto di Catania. (Bando n.
09/2014-ISAFOM-PON-CT). Scad.
30 luglio 2014. Fonte: G.U.R.I.
N.55 del 15-07-2014.
- CONSIGLIO NAZIONALE
DELLE RICERCHE - ISTITUTO
PER I SISTEMI AGRICOLI E
FORESTALI DEL MEDITERRANEO DI CATANIA
Bando di Concorso, per titoli e colloquio, per l’assunzione, di N.1 unità di
personale a tempo parziale al 50%, 6
mesi, con profilo professionale di tecnologo livello III presso l’Unita’
organizzativa di supporto di Catania.
(Bando n. 08/2014-ISAFOM-PONCT). Scad. 30 luglio 2014. Fonte:
G.U.R.I. N.55 del 15-07-2014.
- UNIVERSITÀ DI CATANIA
Bando di Concorso, per titoli e colloquio, per l’assunzione di N.2 personale tecnico-amministrativo, categoria D, posizione D1, area amministrativa-gestionale, profilo professionale
di esperto in management didattico
universitario, con rapporto di
lavoro subordinato a tempo determinato, ed orario di lavoro a tempo
pieno, presso la Scuola Superiore dell’Università’ degli studi di Catania.
Scad. 31 luglio 2014. Fonte:
G.U.R.I. N.54 del 11-07-2014.
- COMUNE DI ACIREALE
Bando di Concorso, per titoli, a N. 2
posti di qualifica dirigenziale, di cui
uno riservato al personale interno.
Scad. 28 luglio 2014. Fonte: DIR.
N.47 del 30-06-2014.
- COMUNE DI GRAVINA DI
CATANIA
Bando di Concorso, per titoli ed esami, riservato a chi ha prestato servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze del comune di Gravina di Catania o preso l’ente Provincia regionale
di Catania, per N.1 posto di istruttore geometra a tempo pieno e indeterminato, cat. C posizione economica
C1. Scad. 28 luglio 2014. Fonte:
DIR. N.47 del 30-06-2014.
- UNIVERSITÀ DI CATANIA
Bando di Concorso, per N. 11 professori universitari di seconda fascia ai
sensi dell’articolo 18 della legge 30
dicembre 2010, n. 240. Scad. 24
luglio 2014. Fonte: G.U.R.I. N.49
del 24-06-2014.
PALERMO
- AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA POLICLINICO ‘’P.
GIACCONE’’ DI PALERMO
Bando di Concorso, per il conferimento di N.1 contratto di collaborazione per tecnico sanitario di laboratorio, della durata di mesi diciotto,
eventualmente prorogabile, per la
realizzazione del progetto «Riscontri
anatomo-patologi e ispatologici in
soggetti tossicodipendenti». Scad. 18
agosto 2014. Fonte: G.U.R.I. N.56
del 18-07-2014.
- AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA POLICLINICO ‘’P.
GIACCONE’’ DI PALERMO
Bando di Concorso, per la formazione di una graduatoria riguardante
l’attribuzione di incarichi, a tempo
pieno e determinato, per eventuali
supplenze, assegnazioni temporanee
o sostituzioni di N.1 personale collaboratore tecnico ingegnere clinico in
servizio. Scad. 18 agosto 2014. Fonte: G.U.R.I. N.56 del 18-07-2014.
- AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA POLICLINICO ‘’P.
GIACCONE’’ DI PALERMO
Bando di Concorso, per titoli ed esami, per l’assegnazione di N.1 borsa di
studio per laureato in scienze biologiche, della durata biennale, eventualmente rinnovabile, pertinente la realizzazione del progetto «Potenziamento del Centro per la Sclerosi
Laterale Amiotrofica (SLA) di Palermo». Scad. 18 agosto 2014. Fonte:
G.U.R.I. N.56 del 18-07-2014.
- CONSIGLIO NAZIONALE
DELLE RICERCHE - ISTITUTO
DI BIOMEDICINA ED IMMUNOLOGIA
MOLECOLARE
ALBERTO MONROY
Bando di Concorso, per titoli e collo-
quio, per l’assunzione, con contratto
di lavoro a tempo determinato, di N.1
personale con profilo professionale di
collaboratore tecnico enti di ricerca,
livello VI, part-time 75%, presso la
sede di Palermo. Scad. 14 agosto
2014. Fonte: G.U.R.I. N.55 del 1507-2014.
- CONSIGLIO NAZIONALE
DELLE RICERCHE - ISTITUTO
DI BIOMEDICINA ED IMMUNOLOGIA MOLECOLARE ALBERTO MONROY
Bando di Concorso, per titoli e colloquio, per l’assunzione, con contratto
di lavoro a tempo determinato, di N.1
personale con profilo professionale di
ricercatore, livello III, part-time 75%,
presso la sede di Palermo. Scad. 14
agosto 2014. Fonte: G.U.R.I. N.55
del 15-07-2014.
- FONDAZIONE GIOVANNI E
FRANCESCA FALCONE
Bando di Concorso, per l’assegnazione di N. 10 borse di studio per laureati in giurisprudenza. Scad. 28
luglio 2014. Fonte: DIR. N.47 del
30-06-2014.
- CONSIGLIO NAZIONALE
DELLE RICERCHE - ISTITUTO
DI CALCOLO E RETI AD ALTE
PRESTAZIONI DI PALERMO
Bando di Concorso, per titoli e colloquio, per l’assunzione, di N.1 unità di
personale laureato con contratto di
lavoro a tempo determinato, profilo
tecnologo, III livello professionale,
presso l’U.O.S. di Palermo. Scad. 07
agosto 2014. Fonte: G.U.R.I. N.53
del 08-07-2014.
- ISTITUTO ZOOPROFILATTICO
SPERIMENTALE DELLA SICILIA ‘A. MIRRI’ DI PALERMO
Bando di Concorso, per N. 2 borse di
studio riservate a ingegneri informatici
con laurea triennale ed N.1 borsa di studio riservata ad agrotecnico. Scad. 31
luglio 2014. Fonte: G.U.R.I. N.54 del
11-07-2014
SIRACUSA
- CIAPI - CENTRO INTERAZIENDALE ADDESTRAMENTO
PROFESSIONALE INTEGRATO
Selezione, per titoli e colloquio, per
l’assunzione con contratti a tempo
determinato di unità di personale.
Scad. 28 luglio 2014. Fonte: DIR.
N.47 del 30-06-2014
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http://www.caboto.info/2014/07/cercasi-cuoco-in-lussemburgo/
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5
Prospettive - 27 luglio 2014
IN PREIMOPIANO
l’intervista
Indietro nel tempo intervistando Lucio Marineo da Vizzini
Dal passato validi esempi
per costruire l’oggi
<<Pronto sono Sebastiano Marino,
da Roma…,è un’immensa gioia
risentirti, Stefania!>>
La gioia è mia perché la telefonata
di un vero amico è un diletto per
l’animo! Quando verrai in Sicilia?
<<Presto! Con mia moglie abbiamo
già prenotato una vacanza nella
fascia tirrenica dell’isola e come
meta abbiamo scelto Brolo, la cittadina impreziosita dal castello dei
Lancia a te tanto cara!>>.
Con questa comunicazione centuplichi la mia gioia, perché questa
vostra venuta ci darà l’opportunità
di incontrarci de visu e di parlare in
maniera diretta…ho tante cose da
raccontarti!
<<Stefania, in questo settimanale
leggo con vivo interesse la rubrica
“Indietro nel tempo intervistando…” e a tal proposito ti faccio una
domanda: ti ho mai parlato del mio
antenato Lucio Marineo da Vizzini?>>
No, però ricordo che lo storico Santi Correnti, nelle sue pubblicazioni
citava questo umanista siciliano che
nel secolo XV diffuse la conoscenza dei classici latini in Spagna!
<<Sai, costui insegnò all’università
di Salamanca, alla corte di Ferdinando d’Aragona e Isabella di
Castiglia e pare che sia stato il promotore della spedizione di Colombo nel Nuovo Mondo. Per darti
qualche informazione più precisa,
ti trasmetto qualche notizia>>.
Interferenza telefonica, un rumore
come di alta tensione nel cellulare,
poi un suono come se provenisse da
lontane galassie mi incuriosisce.
Non riattacco la conversazione, ma
certo che mentre stai a parlare con
un amico la tecnologia satellitare ti
fa andare in tilt il telefono!
Improvvisamente una voce sconosciuta che non è quella del mio
amico da Roma, si inserisce, mentre tento di ristabilire il dialogo
bruscamente interrotto: Pronto,
Sebastiano, mi senti?
Quell’insolito suono non cessa, poi
odo queste parole: <<nacqui in quel
di Vizzini nel 1445. I miei parenti
erano poveri e non tenevano all’istruzione, quindi rimasi analfabeta
fino all’età di venticinque anni.
Scusi, ma chi parla? Sebestiano non
ti sento, sei tu?
<<Perdoni la mia intromissione,
signora Stefania, ma essendo stato
chiamato in causa, non ho potuto
fare a meno di entrare in contatto
con lei!>>
Non capisco, ma con chi sto parlando? Io ero in conversazione con un
mio amico?
<<Ha ragione, ma sa…, avendo
captato il vostro pensiero mi sono
lasciato prendere dall’istinto emotivo di contattarvi ed eccomi qui. Il
mio nome è Lucio Marineo da Vizzini>>.
Non mi prenda in giro, anzi chiudo
immediatamente questa indesidera-
ta conversazione!
<<No, la prego signora Stefania,
non riattacchi! Ho dovuto fare una
gran fatica per superare le barriere
delle dimensioni e giungere sino a
Lei! Anzi sa cosa le dico per farmi
perdonare, le notizie biografiche
sulla mia vita gliele fornisco io, in
persona>>.
Ah, mi perdoni professore, ma sa
non avrei mai potuto immaginare di
parlare con lei, che già da ben sei
secoli ha lasciato questa dimora terrena.
<<Figlia mia, non c’è bisogno che
mi dia del professore! Si è vero che
al secolo insegnai all’Università di
Salamanca ed ero molto stimato
dagli studenti. Forse attirai delle
invidie tra colleghi, ma sa come
vanno
queste
cose…quando
costruisci dei meriti da solo, con le
tue sole forze, senza pedisseque
richieste di aiuto…. Poi, aggiungo
che nel luogo dove mi trovo non
servono i titoli accademici e nessun
altro tipo di onorificenza. Come
diceva un illustre comico dei suoi
tempi…“la morte è na livella”>>.
Sante parole! Mi parli di lei?
<<Io ero quello che oggi si direbbe
un capoccione. Crescevo in statura
ma come le ho accennato ero totalmente digiuno in materia d’istruzione. Fu il contatto con un mio
nipotino di cinque anni a determinare la svolta nella mia vita. Costui
apprendeva i primi rudimenti del
leggere e dello scrivere da un maestro, coiscchè chiesi al mio giovanissimo parente di ripetere giornalmente a me quello che lui imparava.
Forse sono stato troppo severo nel
giudizio verso me stesso. Riconoscevo in me una smisurata voglia
d’imparare e soprattutto la forza di
contrastare il parere stolto dei
parenti che essendo loro nemici del
sapere, non esitarono a osteggiare il
mio desiderio di imparare. Conobbi
a Vizzini un Vicario, Federico
Manuello che spiegava in casa la
grammatica ad alcuni giovani. Lo
supplicai di ammettermi alla sua
scuola ahimè gratuitamente perché
non avevo denaro. Costui comprese
il mio desiderio e lo esaudì. In poco
tempo appresi la grammatica italiana e poi si sviluppò in me la brama
hanno condiviso l’impegno organizzativo e partecipativo alla manifestazione è stato espresso dalla Dott.ssa
Elena Cannizzo, Presidente della
Associazione Istituto Regina Virginum, unito all’impegno di continuare nell’opera di carità e di servizio in
favore dei fratelli più deboli e fragili
con l’entusiasmo e l’amore che da
sempre contraddistinguono e accompagnano la vita e le opere della Associazione.
di conoscere la lingua latina. Mi
recai così a Catania, anche perché
ero vessato dalle opposizioni dei
parenti e sotto la guida di un maestro, un certo Petrus Anguessa
cominciai a conoscere la lingua di
Cicerone e di Virgilio. Al contempo
volli conoscere anche la lingua greca per il cui studio mi trasferii a
Palermo. Diventai così padrone della cultura classica che in poco tempo mi misi a insegnarla. La mia sete
di conoscenza era inesauribile,
cosicchè mi trasferii a Roma, desideroso di affinare la mia conoscenza col contatto con illustri letterati.
I miei precettori lì furono Pomponio Leto e Sulpizio e così praticai il
buon gusto nelle lettere antiche
nato dal loro esempio unito alla
loro scienza. Scrissi moltissimo
nella lingua dei padri. Risuscitai
Plauto e Terenzio sulla scena, scrissi di grammatica latina, scrissi di
leggi romane e magistrati e di ruderi e usanze. Produssi edizioni o
commentari di Varrone, Virgilio,
Sallustio, Curzio, Plinio, Columella
e Quintiliano e latinizzai il mio
nome che da Marino diventò Marineus. La fama di scrittore e oratore
accompagnò le mie opere cosicchè
venni richiesto come docente di
materie umanistiche nella città di
Palermo. Ivi insegnai per cinque
anni dal 1479 al 1484, poi subentrò
un altro cambiamento>>.
Quale?
<<Mi perdoni ma temo di tediarla
con questa narrazione>>.
No la prego continui pure, quello
che dice è molto interessante!
In quell’anno conobbi don Fedrique Henriquez, cugino di Ferdinando d’Aragona, sovrano di Spagna,
il quale mi propose, affascinato dal
mio stile oratorio, di insegnare in
una delle più prestigiose università
d’Europa, quella di Salamanca.
Trascorsi cinquant’anni della mia
vita come precettore dei nobili di
corte e del figlio di Filippo II, Carlo V, insegnando poesia oratoria e
grammatica latina e accompagnando l’attività didattica con la pubblicazione di ben 22 libri. Fino all’età
di 88 anni mi dedicai alla formazione umanistica dei giovani con
abnegazione e con vera passione
perché solo nei maestri del passato
troviamo validi esempi per costruire giorno per giorno il nostro
oggi>>.
La Spagna deve tanto a lei e immagino le abbia dedicato un monumento eterno!
<<Quale monumento, pensa che
non si sa dove sia stato sepolto. A
me basta essere stato utile nella
formazione dell’animo umano.
“Antiqui auctores magistri vitae”
Detto questo non udii più la sua
voce. Era tornato in quell’altra
dimensione, dove non servono i
titoli accademici e dove si guarda
solo al cuore dell’uomo, lui soldato del cielo e delle muse
Salvatore Caruso
Stefania Bonifacio
Caltagirone: “1964 - 2014 Una storia d’amore
al servizio dei più deboli”
la storia dell’Associazione Istituto Regina
Virginum di Caltagirone che proprio
nei giorni scorsi ha ricordato il cinquantesimo di fondazione con un
ciclo di manifestazioni celebrative.
Era, infatti, il 16 luglio del 1964
quando Don Michele Cannizzo, Parroco della piccola Parrocchia San
Paolo Apostolo nell’omonima contrada di Piano San Paolo in Caltagirone, sottoscriveva l’atto costitutivo
e lo statuto dell’Associazione avente
come finalità l’accoglienza e il recupero di minori insufficienti mentali.
Uomo e sacerdote, Don Cannizzo
(scomparso il 12 ottobre 2011) di
una straordinaria bonarietà e mitezza
– così lo ha ricordato Mons. Michele
Pennisi, Arcivescovo di Monreale,
durante la celebrazione eucaristica di
ringraziamento – che univa l’impegno pastorale alla promozione umana, l’evangelizzazione e la cura delle
anime alla premura e sollecitudine
verso i fratelli più fragili, quelle
“periferie esistenziali” come oggi
ama definirli Papa Francesco, promuovendone la cura del corpo e l’integrazione sociale.
Una storia di servizio e di amore che
ha visto nascere nel tempo varie atti-
È
vità e servizi oltre che nel campo
sanitario anche in quello sociale e
culturale: dal centro di riabilitazione
residenziale “Istituto Regina Virginum” alla struttura ambulatoriale
“Centro Brain”, il Centro Studi “Don
Michele Cannizzo”, il Centro Valverde e il Centro Favarella.
A coronamento delle manifestazioni
celebrative, presenti il Sindaco e il
Presidente del Consiglio di Caltagirone, la Presidente, il Consiglio di
Amministrazione, i dipendenti e gli
utenti dell’Istituto con i propri famigliari, oltre ad una numerosa presenza di ospiti in rappresentanza dei
centri riabilitativi Aris (Associazione
Religiosa Istituti Socio-Sanitari) della Sicilia, è stato quindi vissuto un
momento di particolare importanza
istituzionale con l’intitolazione ed
inaugurazione della “Via Don
Michele Cannizzo” in Piano San
Paolo.
La giornata, ricca di eventi, era stata
impreziosita dalla presenza di oltre
300 ragazzi con disagio, provenienti
da varie parti della Sicilia, in rappresentanza dei centri di riabilitazione
dell’ODA di Catania, Icam Villaggio
San Giuseppe di Aci S. Antonio, Villa Angela e Villa Sandra di San Gio-
vanni La Punta, Cesard – Villaggio
Mediterraneo di Mascali, Kennedy
di Adrano, S.Angela Merici di Siracusa, Centro Amico di Ravanusa,
oltre ai ragazzi dello stesso Istituto
Regina Virginum e del Centro AIAS
di Caltagirone, che attraverso la partecipazione al “Giocaestate – integrazione, accoglienza, giochi …. e
dintorni” hanno regalato una viva e
bella testimonianza di solidarietà,
amicizia, gioia, calore umano e tanta
voglia di vita.
Un vivo ringraziamento a quanti
6
Prospettive - 27 luglio 2014
Avviso agli Enti Ecclesiastici
Notizie in breve dal 28 luglio al 3 agosto
DICHIARAZIONE IMU 2012 E 2013
Dall’Agenda dell’Arcivescovo
Lunedì 28 – Sabato 2
• Oasi Tabor: Settimana di fraternità al
mare con i sacerdoti.
Domenica 3
• Ore 19.00 Belpasso, Chiesa S. Leo: celebra la S. Messa.
Ufficio Catechistico Diocesano
Ai Presbiteri, ai Diaconi, alle Persone Consacrate e
ai Catechisti dell’Arcidiocesi
Convegno Catechistico Diocesano 2014
Carissimi,
anche quest’anno ricorre il consueto appuntamento
del Convegno Catechistico Diocesano che si terrà
presso il Santuario Madonna della sciara a Mompileri e avrà come tema: La programmazione della
catechesi e della pastorale, nella prospettiva della
nuova evangelizzazione.
Il tema trae spunto dalle indicazioni che Papa Francesco offre nella Evangelii Gaudium, e dal cammino di
preparazione al V convegno Ecclesiale Nazionale del
2015 (In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo).
Inoltre la nostra Chiesa ha ricevuto il dono della nuova edizione del Direttorio Liturgico Pastorale, ed il
convegno catechistico potrà essere l’occasione propizia affinché i medesimi principi soggiacenti al Direttorio possano orientare anche la nascita di un valido
Progetto Catechistico Diocesano.
Le due realtà (Programmazione della catechesi e
Direttorio Liturgico Pastorale) ben si integrano e si
richiamano a vicenda costituendo vicendevolmente
momenti propedeutici uno dell’altro.
Lo svolgimento del Convegno sarà articolato nei gior-
ni 16, 17, 18 Settembre, dalle ore 17.30 alle ore
19,30. Il relatore, Fr Enzo Biemmi il 16 e il 17, partendo dall’analisi della nostra realtà, ci fornirà criteri
concreti per la riflessione catechetica e la progettazione della catechesi a livello diocesano, vicariale e parrocchiale. Giorno 18 il Padre Abate Dom. Ildebrando
Scicolone presenterà il Direttorio Liturgico Pastorale.
Come da tradizione martedì 16 settembre alle 9.30 si
svolgerà un incontro specifico per i sacerdoti e i diaconi. Sarà possibile scaricare il modulo dell’iscrizione
al convegno dal sito www.diocesi.Catania.it, nella
finestra dell’Ufficio Catechistico. Il modulo già compilato potrà essere consegnato martedì 16 a partire
dalle ore 17.00 presso la segreteria del convegno. Chi
volesse contribuire alle spese del convegno, lo potrà
fare liberamente e…generosamente. Grazie.
Salutandovi tutti cordialmente nel Signore, cogliamo
l’occasione per invitarvi a fornirci suggerimenti e proposte che ci permettano di qualificare sempre di più il
servizio dell’Ufficio Catechistico.
sac. Gaetano Sciuto
e l’equipe dell’UCD
Avviso AI SACERDOTI INSERITI NEL SISTEMA SOSTENTAMENTO CLERO
EROGAZIONE IMPORTO PREVISTO DAL
D.L. 24 APRILE 2014 n. 66 ( BONUS DI 80
EURO).
Si porta a conoscenza del rev.mo clero, che con l’integrazione del mese di giugno è iniziata l’erogazione dell’importo previsto dal D.L. 24 aprile 2014 n. 66
(“bonus di 80 euro”).
L’art. 1 di tale decreto precisa che hanno diritto al
bonus solo i titolari di redditi da lavoro dipendente od
equiparato con esplicita esclusione dei pensionati. Pertanto il bonus verrà riconosciuto solo ai sacerdoti nel
Sistema di Sostentamento, con l’esclusione di coloro
che sono nel Sistema di Previdenza Integrativo.
L’Agenzia delle Entrate nella Circolare del 28 Aprile
2014 ha precisato che:
I sostituti di imposta devono determinare la spettanza
del credito e il relativo importo sulla base dei dati reddituali a loro disposizione. In particolare, i sostituti
d’imposta devono effettuare le verifiche di spettanza
del credito e del relativo importo in base al reddito previsionale e alle detrazioni riferite alle somme e valori
che il sostituto corrisponderà durante l’anno.
L’Istituto Centrale è per Legge tenuto a conoscere i dati
reddituali dei sacerdoti e questo ha di fatto creato delle
difficoltà nell’interpretazione del decreto, difficoltà che
si sono risolte con l’ultima circolare dell’Agenzia delle
Entrate del 14 Maggio 2014.
Pertanto, questi problemi non hanno reso possibile procedere dal mese di maggio al riconoscimento del credito ma hanno costretto ad utilizzare la possibilità, prevista nel decreto stesso, di posticiparlo a giugno, fermo
restando che la cifra totale da riconoscere resta immutata e viene semplicemente distribuita su sette mesi
anziché otto.
Nel determinare il diritto al bonus l’Istituto Centrale
Sostentamento Clero si è mosso in un’ottica prudenziale tesa ad evitare di dovere, in fase di conguaglio,
eseguire dei pesanti recuperi. Pertanto nel caso in cui il
Sacerdote ha un reddito da lavoro dipendente che include anche quello da altri sostituti di imposta e risulta
essere inferiore ai 26.000,00, ma superiore ai 20.000,
oppure nel caso in cui il reddito da lavoro dipendente,
pur risultando inferiore ai 20.000 euro, è in maggioranza composto da redditi di altri sostituti di imposta
rispetto all’Istituto Centrale (scuola, ospedale, etc…),
non è stato riconosciuto il bonus previsto dal D.L.
del 24 aprile 2014 perché si è in presenza anche di
un altro sostituto di imposta che potrebbe erogarlo e
verrà riconosciuto solo su apposita richiesta del Sacerdote da sottoscrivere presso gli uffici dell’IDSC.
Nel caso in cui nel corso dei restanti mesi, a fronte di
variazioni retroattive, il sacerdote dovesse perdere il
diritto al bonus, il ricalcolo con relativo addebito di
quanto erroneamente percepito, verrà effettuato in sede
di conguaglio fiscale.
28 luglio – 2 agosto
18,45 – 20,00
CORSO DI LITURGIA
“Evangelizzazione e Liturgia.
Il Direttorio Liturgico Pastorale
alla luce della Evangelii Gaudium”
Prof. P. Ildebrando Scicolone
18 – 22 agosto
18,45 – 20,00
INTRODUZIONE ALLA LECTIO DIVINA
P. Vittorio Rizzone
SI RICORDA CHE IN CASO DI OMESSA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE SI PUÒ INCORRERE NELLA DIFFICOLTÀ A FAR VALERE IL DIRITTO ALL’ESENZIONE, OLTRE CHE
ALLA SANZIONE AMMINISTRATIVA.
Ufficio diocesano per i beni culturali
Due suggerimenti
1. Approfittare del periodo estivo per fare ispezionare accuratamente in
particolare i tetti delle chiese e verificare il regolare funzionamento del
sistema di smaltimento delle acque meteoriche. Questo infatti, quando
non funziona regolarmente, causa danni di gran lunga più costosi rispetto
a un semplice intervento preventivo di periodica manutenzione ordinaria.
2. In occasione della Visita pastorale tuttora in corso, si riscontrano ancora numerose chiese in cui l’adeguamento liturgico è stato realizzato senza
la corretta applicazione dei dettami conciliari. Un adeguamento «fai da
te», in realtà quasi sempre dimostra la sua inadeguatezza. Consultare i
due pieghevoli allegati, per avere alcuni essenziali riferimenti in materia.
Una informazione
Per quanto riguarda gli interventi di restauro e messa in sicurezza degli
edifici di culto (compresi i locali annessi destinati per usi pastorali) e di
messa a norma dell’impianto elettrico, attualmente l’unica reale possibilità per poterli eseguire è il cofinanziamento al 50 % del costo di un progetto offerto dalla CEI. La ratio di questo disposto è ormai da anni ben
nota: coinvolgere la comunità locale corresponsabilizzandola così concretamente nella gestione dei beni materiali della propria parrocchia. Questa
cura infatti non solo non va delegata unicamente al parroco, ma al tempo
stesso neppure agli enti pubblici (Regione, Comune, altri), che ormai non
dispongono più, come un tempo, di fondi ordinari dedicati.
Tuttavia, poiché le suddette risorse finanziarie destinate ogni anno dalla
CEI alla nostra Diocesi sono limitate rispetto alle reali necessità, l’intervento va programmato per tempo (almeno un anno prima della scadenza
stabilita per la presentazione della richiesta, cioè a settembre). Per tutti
questi motivi, i progetti devono necessariamente rispettare un elenco di
priorità che commisura, sia l’urgenza dei singoli casi, sia l’effettiva
copertura finanziaria garantita da ciascuna parrocchia per la realizzazione
dell’intervento richiesto.
a curadell’Ufficio diocesano per i Beni culturali
®
ESTATE IN MONASTERO 2014
28 luglio – 2 agosto
9,00-13,00 e 15,00-18,00
CORSO DI ICONOGRAFIA
BIZANTINA
Prof. Tommaso Contarino
Con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 26 giugno
2014 sono stati approvati il Modello e le Istruzioni per la Dichiarazione
IMU e Tasi degli enti non commerciali.
La dichiarazione deve essere presentata esclusivamente in via telematica e
pertanto si invitano i legali rappresentanti degli enti ecclesiastici a rivolgersi ad un commercialista al fine di ottemperare a tale adempimento.
La dichiarazione, diversamente dall’ICI, è richiesta per tutti gli immobili
di cui l’ente è proprietario, o titolare di diritti reali, e quindi anche per l’edificio di culto: pertanto tutte le Chiese e le Parrocchie sono soggetti
obbligati alla presentazione della Dichiarazione IMU la cui scadenza
per gli anni 2012 e 2013 è fissata per il 30 settembre 2014.
Ogni mercoledì ore 20,45: adorazione eucaristica
Ogni venerdì ore 19,00: Lectio divina
Orari della comunità in cui è possibile associarsi alla preghiera monastica:
- Ore 6,30: Ufficio delle letture e
lodi; - Ore 18,00: Santa Messa con i
Vespri; - Ore 21,00: Compieta
®
7
Prospettive - 27 luglio 2014
Madonna del Carmine: grande festa in Città
Muratori e marinai devoti
della “Madonna dei gelsomini”
i è rinnovato il pellegrinaggio popolare al santuario diocesano Maria Santissima
Annunziata al Carmine nella solennità liturgica della Beata Vergine del
Monte Carmelo, giorno festivo del
“Perdono del Carmine” con indulgenza plenaria concessa ai fedeli
che, confessati e comunicati, hanno
sostato in preghiera davanti all’immagine della Madonna, secondo le
intenzioni di Papa Francesco.
Sono state celebrate messe ogni ora;
nel centro della mattinata l’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina, nel
22° anniversario di elezione episcopale ad ausiliare di Palermo durante
l’episcopato del cardinale catanese
Salvatore Pappalardo, ha concelebrato il pontificale assieme al priore
fra’ Carmelo Scellato e al parroco e
vicario foraneo fra’ Francesco Collodoro e ai sacerdoti del III vicariato
foraneo, con la partecipazione delle
autorità che hanno reso omaggio alla
Madonna, eletta il 23 luglio 1954
S
“Castellana di Catania”.
La proclamazione delle letture è stata affidata ai due noti laici carmelitani, Michele Bonanno, presidente del
Laicato della Provincia italiana dell’Ordine dei Frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, e
Andrea Ventimiglia, presidente della
Caritas Carmelitana italiana (già
Domus Carmelitana Siculorom), e al
diacono permanente Mario Laviano
della parrocchia Santa Chiara di
Librino il quale, dopo il canto della
stupenda sequenza “Flos Carmeli”,
ha proclamato il passo del Vangelo
secondo s. Giovanni (19,25-27):
“Ecco il tuo figlio, ecco la tua
madre!”.
L’omelìa dell’Arcivescovo è stata
incentrata sul salmo responsoriale
davidico 14, la cui antifona canta la
struggente e fiduciosa implorazione
di ogni buon devoto della Madonna:
“Ti seguiremo ovunque ci condurrai,
o Vergine Maria”. “Conserviamola
nel cuore quest’espressione”, ha sot-
tolineato l’Arcivescovo, “ripetiamola spesso perché indica il senso profondo dell’autentica devozione
mariana. La preghiera colletta che ho
rivolto al Signore a nome di tutti sottolinea che la vita è un cammino che
certamente deve avere una meta.
Alla significativa parola <cammino>
bisogna aggiungere un’altra bella
immagine tratta dalla II lettura
(Galati 4,4-7): l’espressione paolina
<quando venne la pienezza del tempo>. Ecco, un cammino verso una
meta, un tempo che avanza verso la
pienezza”.
Alla conclusione della solenne concelebrazione eucaristica tutta l’assemblea liturgica ha recitato la speciale preghiera per la Visita Pastorale che già ha superato metà percorso
ed è affidata in primis alla materna
intercessione della Santissima
Madre di Dio, alla martire Agata e al
beato Dusmet, le cui care figure sono
assai legate alla storia e alla devozione del Carmine catanese.
L’animazione dei canti liturgici è
stata curata dalla Cappella Musicale
del Duomo che, diretta dal m° Nunzio Schilirò con all’organo il can. m°
Giuseppe Maieli, ha eseguito anche
due canti, di cui uno in dialetto,
dedicati alla Madonna: “Alla
Madonna del Carmelo”, musica di
Pellegrinaggio multiculturale al Santuario di Sant’Antonio di Padova a Messina
Fede e devozione della comunità srilankese
omenica 13 luglio si è
svolto il consueto pellegrinaggio multiculturale presso il
Santuario di Sant’Antonio di
Padova a Messina, organizzato e coordinato dall’Ufficio Pastorale delle
Migrazioni della Diocesi
di Catania. La BasilicaSantuario (la cui custodia
è stata affidata ai padri
Rogazionisti, figli spirituali di S. Annibale, e
custodi del corpo incorrotto del loro Santo Fondatore) è meta annuale di
oltre 500.000 fedeli e pellegrini provenienti da
ogni parte d’Italia.
Hanno preso parte al pellegrinaggio 300 persone per un totale di 6 pulman partiti dalla diocesi
etnea. Folta la rappresentanza dei
fratelli immigrati delle comunità srilankese, per un totale di 250 migranti, di cui 150 di lingua Tamil e 100 di
lingua Cingalese. Una cinquantina i
fedeli italiani che hanno partecipato
al pellegrinaggio multiculturale. Alle
ore 11 è stata celebrata la Messa al
Santuario di Sant’Antonio di Padova
a Messina, presieduta dal Rettore del
Santuario P. Mario Magro e concelebrata dal cappellano etnico cingalese Shelton Christoph e assistito
dal diacono Giuseppe Cannizzo,
direttore dell’Ufficio Migrantes di
Catania. Cui è seguita la visita alla
cripta di S. Annibale di Francia e al
museo annesso. Il Santuario di Sant’Antonio, infatti, sorge sul luogo
dell’antico quartiere “Avignone”
dove Sant’Annibale Maria dal marzo
1878 iniziò il suo apostolato a favore
D
dei più poveri e bisognosi.
Nel 1881, nelle casette Avignone,
venne inaugurata la prima cappella
dedicata al Cuore di Gesù.
Ma a causa del tremendo terremoto
del 1908, venne impiantata una chiesa baracca, dono di S. Pio X, nella
quale Sant’Annibale proclamò Sant’Antonio di Padova: “Singolarissimo e instancabile benefattore nostro
e di tutti quelli che alle nostre preghiere si raccomandano”.
Nella notte tra il 26 e il 27 aprile
1919 un misterioso incendio distrusse anche la chiesa baracca. Durante
l’incendio una donna del popolo gridò - cosi racconta la tradizione cristiana -: “Non vi preoccupate, ora il
Padre Francia ne farà una tutta d’oro”. Così il 3 aprile 1921 venne posta
la prima pietra per la costruzione dell’attuale Basilica-Santuario. Cinque
anni più tardi, il 4 aprile 1926 fu
inaugurata, per l’appunto, la bellissima Chiesa sotto il titolo “Tempio della Rogazione Evangelica del Cuore
di Gesù” e “Santuario di Sant’Antonio”. Tempio della Rogazione: infat-
ti è la prima Chiesa nel mondo dedicata alla preghiera per le vocazioni
secondo il comando di Gesù “Pregate dunque il Padrone della messe,
perché mandi operai nella sua messe” (Mt 9,3738; Lc 10,2).
Per quanto concerne il
Santuario di Sant’Antonio, nacque per la particolare devozione che
Sant’Annibale ebbe verso il Santo di Padova fin
dal 1887 con la istituzione del “Pane di Sant’Antonio”.
Cosi raccontano le tradizioni cristiane tramandate negli anni: una signora, certa Susanna Consiglio vedova Miceli, durante l’epidemia di colèra, aveva fatto questo voto
al Santo: “Manderò una somma di
denaro per il pane degli orfanelli del
Padre Annibale, se io e i miei figli
resteremo immuni dal contagio”. La
signora fu esaudita e sciolse il voto.
Da allora Sant’Annibale diffuse
questa
devozione in
tutto il mondo.
Il Santuario fu
consacrato il 19
Agosto 1937 da
Monsignor Pio
Giardina,
Vescovo Ausiliare di Messina. Il Santo
Padre, l’11 giugno 1988 ha
visitato il Tempio della Roga-
zione Evangelica, durante la sua
venuta a Messina per la Canonizzazione della Beata Eustochia. Il 4
aprile 2006 Benedetto XVI elevava a
Basilica Minore il Tempio-Santuario. Dopo la visita al Santuario è
seguito il pranzo presso i locali concessi dai padri Rogazionisti dell’Istituto Cristo Re a Messina.
Il pomeriggio è stato dedicato a giochi, canti e danze tipiche della comunità cingalese e tamil, che hanno
visto la gioiosa partecipazione di
adulti e bambini, a rinsaldare il legame dei fratelli immigrati con la
comunità diocesana nell’amore fraterno e vicendevole sull’esempio
della Vergine Maria cui questo pellegrinaggio è stato offerto. Alle ore
17,00, infine, la partenza per Mortelle, località marina distante circa 16
Km da Messina, contornata da una
bellissima spiaggia e da un incantevole mare, con il ritorno a Catania
intorno alle ore 22,30.
F.C
mons. Schilirò e testo del cav. Agostino Valenti, e “’A Maronna di lu
Carminu”, musica dello stesso maestro compositore e testo della
prof.ssa Antonella Fortuna.
A mezzogiorno, all’ora della preghiera dell’Angelus, tanti fedeli hanno elevato la supplica alla Madonna
e cantato la Salve Regina, per partecipare all’ultima messa del mattino.
Migliaia di cittadini hanno ammirato
le tavolette ex voto esposte permanentemente nelle bacheche della
navata della cappella della Madonna.
Al vespro, dopo prolungati scampanii, fuochi artificiali e musiche della
banda “M° Giulio Virgillito”, è iniziata la processione con il fercolo
che ha portato in trionfo il venerato
simulacro della Regina del Carmelo,
adornata con il prezioso manto, lo
scapolare trapunto di ex voto e le
chiavi d’oro della città. In un bagno
di folla il sindaco avv. Enzo Bianco
ha rinnovato l’omaggio dei concittadini alla propria venerata Castellana.
La “Madonna dei gelsomini”, protettrice anche dei muratori e della gente di mare, è avanzata nella grande
piazza della Fiera tra due fitte ali di
folla.
La processione è stata animata dagli
“Amici del Rosario”, con la recita
dei 5 misteri gloriosi, delle litanie
lauretane e con il canto di inni eucaristici e mariani.
Al corteo liturgico, composto dai
Terz’Ordini carmelitano, francescano e domenicano e dalle associazioni mariane, dalle comunità parrocchiali e dalle confraternite, seguìto
(segue a pagina 8)
8
Prospettive - 27 luglio 2014
DIOCESI
Don Giovanni Salvia racconta la sua esperienza tra i disperati del mare
cco dalle parole di Don
Giovanni Salvia, il
cappellano militare originario di
Francavilla di Sicilia, il resoconto di
un’esaltante esperienza pastorale ed
umana nella travagliata isola di
Lampedusa, dove per sei mesi ha
fornito il proprio supporto spirituale
a quanti sono impegnati nel fronteggiare la grave emergenza sbarchi.
Quando l’Ordinario Militare chiese
ai noi cappellani della Sicilia la disponibilità per un periodo di turnazione a Lampedusa, senza pensarci ho
chiesto di volere partire subito.
Il primo grazie, che è preghiera, lo
offro al Signore Buon Pastore, al
mio vescovo Santo Marcianò, e posso dire che questa esperienza sacerdotale mi ha arricchito interiormente
e formato come persona.
Da oltre 22 anni, in più parti dell’Italia ho svolto il ministero presbiterale
a fianco dei Militari di varie Forze
Armate.
Arrivato a Lampedusa il 12 dicembre 2013, prima di tutto ho incontrato i militari e la polizia impegnati in
questa Isola stupenda che Dio creatore chiede all’uomo di non rovinare
per le bellezze davvero maestose.
Sono grato a Gesù perché a tutti, con
i miei limiti, usando le parole di papa
Francesco, ho cercato di donare “la
gioia del Vangelo [che] riempie il
cuore e la vita intera di coloro che si
incontrano con Gesù” (EG n.1). Nello stare con i militari bisogna innanzitutto far emergere nella persona del
sacerdote il volto di Gesù che è desideroso di lasciarsi incontrare da noi.
“Gesù ho bisogno di te! Accettami
ancora una volta tra le tue braccia
redentrici” (EG n. 3). Per portare
Gesù, bisogna essere pieni di gioia
nell’accogliere l’altro che diventa
indispensabili per la crescita della
comunità.
Due sono stati i pilastri del mio propormi ai fratelli e alle sorelle. L’Eucaristia e la Confessione.
Nell’Eucaristia quotidiana, i militari
sanno che c’è il loro “aero-prete”
che prega e diventa amico che fa
conoscere l’Amico per eccellenza: il
Signore.
Nel sacramento della Confessione,
come segno e strumento della Divina
Misericordia del Padre, deve emergere con chiarezza che Cristo, nella
sua venuta, ha portato con sé ogni
E
(continua da pag. 7)
MURATORI...
spinta da donne e tirata da terziari.
In piazza Bovio c’è stato l’omaggio
delle comunità dell’Opera Pia
“Albergo dei Poveri Mons. Ventimiglia”, della parrocchia San Berillo
vescovo in Santa Maria degli Ammalati, delle suore Missionarie della
Carità della beata Madre Teresa di
Calcutta.
L’ultimo tratto del corteo ha interessato via Verdi, l’antica strada Sant’Elia, il profeta ispiratore della spiritualità eremitica del Carmelo. Al rientro
nel Piano del Carmine, sistemato il
fercolo sul sagrato della basilica
Maria Ss.ma Annunziata, si è tenuto
il trattenimento pirotecnico curato da
“Vaccalluzzo Events”.
Antonino Blandini
Alcuni brani di due canti carmelitani composti dal m° Schilirò, con
testo il 1° del cav. Valenti e il 2° della prof.ssa Fortuna.
Il primo canto è stato scritto nel centenario dell’<incoronazione reginale
aurea> della pala d’altare della
Grazie Lampedusa
novità (Sant’Ireneo);
quindi anche il tempo
dedicato al sacramento della riconciliazione, per i penitenti e per
il celebrante, diventa
azione evangelizzatrice, Dio ha voluto chiamarci a collaborare
con lui stimolandoci
con la forza del suo
Spirito. Il confessore,
deve essere come il
miele, dolce, per
togliere le impurità
con delicatezza, per
far assaporare il gusto
di una rinnovata azione della potenza dello
Spirito Santo, che doni al penitente
la gioia di una nuova vita in Cristo.
Diceva Papa Benedetto XVI che la
Chiesa non cresce per proselitismo
ma per attrazione. Questi mesi intensi e belli sono stati come il seme gettato che si lascia coinvolgere nelle
vicende liete e tristi di quest’isola,
che è la Stella dell’Europa; non dobbiamo soffocare la speranza ma
arricchire la testimonianza con la
carità ai poveri, agli ultimi, ai fratelli e alle sorelle che provengono dalla
carestia, dalla guerra, dalle violenze
e dai pericoli; è come sentire il grido
del sangue di Abele innocente ucciso
dal fratello Caino
per l’indifferenza
del mondo occidentale.
La ricchezza di
questi mesi è stata
di spessore nella
vita spirituale nei
segni quotidiani
vissuti in modo
ordinario con i
confratelli della
Diocesi di Agrigento, Don Mimmo Zambito e Don
Giorgio Casula,
con i gruppi parrocchiali dell’Azione Cattolica, del
Movimento dei Focolarini e del
Gruppo del Rinnovamento nello Spirito. Una parrocchia che allarga l’orizzonte
dell’evangelizzazione
entrando nelle case dei poveri. Ed,
infine, non posso non ricordare la
gioia e la ricchezza delle spose di
Cristo, le Suore di Padre Morello,
che con il loro carisma e la forza della carità rendono ancora più forte e
consapevole la comunità parrocchiale di San Gerlando.
Gesù ricorda sempre a noi preti e a
tutti i fedeli in Cristo: i poveri li
avrete sempre con voi. Non condividere i propri beni con i poveri significa derubarli e privarli della loro
dignità di persone; i beni che possediamo non sono nostri ma di tutti.
Queste parole di san Giovanni Crisostomo siano per me una base solida
per ripartire nell’azione pastorale
tornando a Sigonella dopo avere fatto un lungo ritiro spirituale di sei
mesi. Questa esperienza ha fortificato il mio ministero aiutandomi a crescere guardando il volto della gente
dei lampedusani e mi ha donato la
ricchezza interiore di poter esercitare nel nome di Gesù Cristo il sacramento della riconciliazione.
Vi saluto con tanta gioia e chiedo a
voi di pregare per me.
Don Giovanni Salvia
Biancavilla si prepara a celebrare “La Grande festa Estiva” in onore di Maria SS. dell’Elemosina
Biancavilla e la sua Madre e Regina
arà celebrata all’insegna della Gioia del
Vangelo e della Carità, l’edizione
2014 de “La Grande Festa Estiva”
in onore di Maria SS. dell’Elemosina, patrona di Biancavilla. Delineato
già il programma delle tradizionali
manifestazioni liturgiche, religiose e
culturali curate dalla Basilica Collegiata Santuario, dall’Associazione
“Maria SS. dell’Elemosina” col
concorso del Comune di Biancavilla. Presentato l’artistico “manifesto”
e le ultime edizioni delle immaginette della Madonna edite dal Santuario. A renderli noti, nella fase di ultimazione del programma, il Prevosto
della Collegiata, don Pino Salerno
e il Consiglio Direttivo dell’Aggregazione mariana intitolata alla Santa
Madre di Dio. Tanti e variegati gli
appuntamenti che vedranno i fedeli
biancavillesi e i pellegrini riuniti per
il Novenario di preparazione alla
solennità estiva che cadrà quest’anno domenica 31 agosto. Si inizia
venerdì 22 con la traslazione della
Sacra Icona dalla sua cappellacustodia e la suggestiva intronizzazione all’altare maggiore, con l’ausilio del sistema meccanico di elevazione. Ogni giorno, SS. Messe ore
8,30 e 19,00.
Negli altri giorni: evangelizzazione
di strada e Veglia in Basilica per i
Giovani con la presenza dei Missionari del GAM (Gioventù Ardente
Mariana); atto di affidamento delle
Famiglie alla Madonna e preghiera
per il Sinodo sulla famiglia che si
aprirà a Roma il prossimo ottobre;
preghiera per le Vocazioni sacerdo-
Madonna del Monte Carmelo, opera
del pittore marchigiano Sebastiano
Ceccarini, da parte del Capitolo Vaticano (15 luglio 1883). L’autore del
testo è uno studioso catanese, il cav.
Agostino Valenti, cultore dell’agiografia siciliana, devoto dei nostri santi patroni, in particolare dei martiri
concittadini Agata ed Euplio e del
beato Dusmet, in onore dei quali ha
scritto diversi inni
Rit.
“Del
Carmelo,
Vergin
Santa,/Stendi
a
noi
lo
Scapolare;/d’ogni mal Tu vuoi salvare/questa terra che Ti canta./ 1.Il Tuo
capo incoroniamo/con l’amor del
nostro cuor;/Non è oro che T’offriamo/ma la vita nel Signor./2. Sono
rose, sono spine,/tutti i giorni di
quaggiù;/dacci forza senza fine/per
amor del Tuo Gesù. 3.Del Carmelo
sei la Stella,/di Catania sei Regina;/o
Maria, Madre bella,/tutti siamo a Te
vicin”.
letterature straniere. Figlia di padre
siciliano e di madre toscana, ha
assorbito “l’una e l’altra cultura con
il medesimo interesse, rimanendo
affascinata soprattutto dalla particolare espressività e musicalità d’entrambe”. È autrice di poesie, testi teatrali, novelle, materiale didattico e
varie traduzioni. Ha tradotto integralmente in siciliano i Vangeli, gli Atti
degli Apostoli e l’Apocalisse.
Rit. “Cuantu ‘ràzzi nui vulemu/di
‘sta Virginedd’avemu./Sudd’‘u mantu nunn’avissi/’a nostr’arma si pirdissi.”/ Bedda Matri ri lu Carmelu,/nostra spranza e nostru
vantu,/scuta ora ‘stu nicu cantu/chin’
‘i ggiòja e ri cunzolu./ Tuttu zoccu
addumannamu/d’Idda lestu lu
accanzamu./Cu lu mantu so ciliastiali/duna a tutti assai rijàli./ Madunnuzza li nostri cori/t’affiremu cu
granni amuri:/porticcilli, pi nu favuri,/pà So glòria, a lu Signiuri./ Strittu
strittu,’nti lu me piettu,/l’abbitìnu iu
siempri portu:/’stu tisoru, ‘nta nostra
morti,/nn’alluntana da mala sorti.”.
S
Il secondo canto ha il testo in dialetto scritto dalla prof.ssa Antonella
Fortuna, nata a Carrara ma vissuta
sempre a Catania, dove ha studiato
®
tali e per la vita religiosa nel contesto delle celebrazioni giubilari per il
25° anniversario di sacerdozio del
Prevosto Salerno; Festa e preghiera di guarigione con gli Ammalati e
la partecipazione delle Associazioni
di volontariato del territorio. Anche
quest’anno una giornata sarà dedicata alla preghiera per la vita, con
l’affidamento dei neonati, ai quali
verrà consegnato lo scapolare benedetto della Madonna dell’Elemosina,
e la benedizione delle mamme in
gravidanza. Gli ultimi tre giorni del
Novenario saranno più intensi e ulteriormente ricchi di spiritualità. Giovedì 28 sarà dedicato all’adorazione
eucaristica con la liturgia delle ore
che culminerà nella processione
serale del SS.mo Sacramento per le
piazze Roma e Collegiata. Venerdì
29 avrà luogo una giornata di Spiritualità bizantina, con il II Simposio di Studi sull’Icona della
Madonna dell’Elemosina. Per
l’occasione, interverranno qualificati studiosi di iconografia e iconologia che offriranno i loro contributi ed il frutto delle loro ricerche
sull’Icona mariana di Biancavilla.
A margine di ciò verrà inaugurata
una mostra di Icone con opere
ispirate alla devozione alla protet-
trice di Biancavilla. Sabato 30 si
celebrerà la XII “Giornata associativa SME” con il rinnovo della consacrazione dei Soci alla
Vergine santissima e l’ammissione di nuovi sette membri.
Sempre sabato, si svolgerà una
“Cantata alla Madonna dell’Elemosina” con l’esecuzione di
Inni e versi alla Protettrice di
Biancavilla. Sarà un modo, tra
l’altro, per ricordare il 50° della
composizione del tradizionale
Inno “Madre d’Amore”, che fa
seguito a brani più antichi e a cui
si sono aggiunti negli anni altre
composizioni.
Le giornate saranno impreziosite
dalla presenza di Padri Predicatori e di diverse Famiglie religiose e Aggregazioni ecclesiali che
animeranno con la preghiera e il
canto le liturgie quotidiane, oltre
alle tradizionali pratiche di pietà,
quali il S. Rosario e la Coroncina,
curate dall’Associazione mariana.
In tutte le SS. Messe saranno raccolti generi alimentari per i poveri della Comunità. La solennità
estiva culminerà quest’anno domenica 31 con il Solenne Pontificale
alle ore 19 quest’anno presieduto
dall’Ecc.mo Mons. Giuseppe
Sciacca, Vescovo titolare di Fondi, Segretario agg. del Supremo
Tribunale della Segnatura Apostolica e Uditore Generale della
Camera Apostolica (Città del
Vaticano). La celebrazione, come
di consueto, avrà luogo nella splendida cornice di piazza Collegiata
alla presenza di fedeli, autorità ed
Aggregazioni ecclesiali. Diverse
saranno anche quest’anno le presenze di fedeli provenienti da fuori.
Sarà rinnovato l’Atto di affidamento della Città al cuore immacolato di Maria SS. dell’Elemosina,
pronunciato dal Sindaco, dott. Giuseppe Glorioso.
Giuseppe Santangelo
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Prospettive - 27 luglio 2014
DIOCESI
Telefonata di Papa Francesco a Mons. Legname, parroco di Catania
“Grazie per il grosso volume che parla
della Chiesa con il linguaggio della gente”
rancesco il traghettatore di Dio”
ricco volume di 650 pagine, che
condensa in 50 capitoli una summa
di dottrina cattolica di “ecclesiologia popolare”, come si legge nel sottotitolo: “Sulla rotta del Concilio,
tra continuità e novità, una bussola
per i lontani”, scritto da Mons.
Antonio Legname, edito dall’editrice catanese “Prova d’Autore”, presentato a Catania sabato 12 giugno,
è stato inviato al Santo Padre e a otto
giorni di distanza, ecco giungere
all’Autore, una telefonata di Papa
Francesco.
La notizia è stata data dal parroco
Mons. Legname, alla comunità parrocchiale del Cuore Immacolato di
Maria a Catania, alla fine della celebrazione della Messa serale di
Domenica 20 luglio 2014.
“Carissimi voglio condividere con
voi una grande gioia: questa mattina alle ore 11.09, mentre ero a
casa ho sentito squillare il cellulare e ho visto che qualcuno mi stava chiamando senza la visibilità
del numero. Non sapevo se rispondere. Ho risposto e ho sentito una
voce “soave” e “dolce”: “Sono
Papa Francesco”! Ed io sbigottito:
“Chi?” In un primo momento ho
esitato a credere. “Sì, sono Papa
Francesco e desidero ringraziarLa
“F
per il libro che mi ha inviato; ma è
un grosso libro, eh!”. A quel punto
ho capito che era il Papa, al quale
avevo mandato alcuni giorni fa il
mio volume “Francesco il traghettatore di Dio”. E quasi balbettando per lo shock, gli dico: “Santità
mi scusi ma sono troppo emoziona-
to nel sentire la sua voce, è una
grande gioia, è un dono ricevere la sua chiamata”.
E il Papa: “Volevo scriverle
due parole per ringraziarla ma
poi ho preferito telefonare;
sono contento, non perché ha
scritto su di me, ma perché ha
scritto sulla Chiesa e ha fatto
questa ecclesiologia dal basso.
A partire dal popolo. Sì bisogna far parlare il popolo …
perché l’insieme dei fedeli è
infallibile nel credere”.
Ed io: “Sì, Santità, in questo
libro mi son voluto mettere dalla parte della gente comune,
anche dalla parte di chi ha un
rapporto difficile con la Chiesa”.
E Lui: “Ancora ho letto qualche cosa del libro ma lo leggerò con piacere”. E gli dico
ancora: “Santità i titoli dei
Capitoli del libro Le potrebbero sembrare un po’ anticlericali …”. “Ma no! Sono provocanti” – mi ha detto. Ed io: “Nel
libro uso un linguaggio semplice e
cito esempi e aneddoti così come fa
Lei”. Lui mi ha risposto: “Bisogna
essere semplici quando si parla alla
gente”. E poi mi ha ricordato:
“Lei ha svolto il servizio diplomatico in America Latina”; ed io ho
confermato dicendo che avevo
svolto servizio in Ecuador e poi in
Uruguay come incaricato d’affari.
E Lui: “L’Uruguay è un Paese un
po’ laico”. Desideravo che il tempo
si fermasse, volevo parlare di tante cose, ma alla fine gli ho detto
soltanto: “Santità, a me piace stare
in mezzo alla gente, da tanti anni
sono parroco e sono felice di stare
a contatto con il popolo”. E mi è
venuto spontaneo dirGli: “Se c’è
qualcosa nel libro che non va, per
favore me lo faccia sapere”; e Lui
ridendo in tono scherzoso mi ha
detto: “Sì, certo lo dirò prima al
cardinale Müller” - Prefetto della
Congregazione per la Dottrina
della Fede, ex Sant’Uffizio (ndr).
E Papa Francesco ringraziandomi
ancora per il dono del libro mi ha
salutato cordialmente.
La comunità parrocchiale ha condiviso con Mons. Legname l’emozione dell’evento e, grazie al notiziario
Zenit e al settimanale diocesano
“Prospettive”, che hanno pubblicato
la recensione del volume, si diffonde questo messaggio di Chiesa che
parla alla gente con semplicità e
immediatezza di linguaggio.
L’opera, infatti, non è, un testo di
apologia di Papa Francesco, ma
costituisce una cornice letteraria di
riferimento al magistero del Vescovo
Pedara: Conclusi i festeggiamenti per la Madonna del Carmelo
Lo scapolare appartenuto
a GIUSEPPINA FARO
Lo scapolare del Carmelo, appartenuto a Giuseppina Faro, ha fatto bella mostra, ai piedi della statua della
Madonna, in occasione della festa
del Carmine tenutasi a Pedara. La
conclusione dei festeggiamenti è stata domenica scorsa, con lo svolgimento di una processione con il
simulacro della Madonna per le vie
del centro cittadino. In precedenza,
in chiesa Madre, il parroco Sebastiano Cristaldi aveva celebrato la santa
Messa alla presenza anche dei membri del Comitato pro Giuseppina
Faro e del comitato per i festeggiamenti della Madonna Annunziata.
Ancora prima c’era stato il triduo di
preparazione con la celebrazione di
Messe, molto partecipate, nel giorno
liturgico della Madonna del Carmelo. La novità di quest’anno, molto
apprezzata da tutti, è stata la mostra
dell’abitino della Madonna del Carmelo, appartenuto alla serva di Dio,
Giuseppina Faro, morta nel 1847, a
soli 24 anni.
La devozione alla Madonna del Carmelo, nelle nostre contrade, è antichissima, come è dimostrato dalla
diffusa devozione alla Madonna a
Catania (seconda solo alla festa di S.
Agata), a Pedara, a Trecastagni, a
Belpasso e in tanti altri centri della
provincia. Nei giorni scorsi una rappresentanza del comitato pro Giuseppina Faro, guidato da Maria
Rapisarda, raccogliendo l’invito
rivoltole, ha partecipato a momenti
della festa della Madonna del Car-
melo prima a Belpasso e poi a Trecastagni portando in visione il prezioso cimelio dello scapolare appartenuto a Giuseppina Faro.
Nella breve predica conclusiva della
manifestazione liturgica di Pedara,
padre Cristaldi, magnificando lo
splendore della statua della Madonna, ha specificato la bellezza del
manto impreziosito di ricami. Ha
aggiunto, pure, che esiste anche un
manto ancor più ricco di ricami (che,
purtroppo, ha bisogno di costosi e
difficili restauri), sottolineando la
perizia e l’ingegno dei nostri padri
nel costruire opere di notevole fattura artistica. A tal proposito è da
aggiungere che fa parte del “patrimonio” della Madonna del Carmelo
un antico fercolo (a detta dei più,
uno dei più belli della provincia),
che, però, necessita di interventi
restaurativi.
C’è da sperare che in un prossimo
futuro, anche con il rilancio della
confraternita del Carmine, annunciata dal parroco, si metta mano anche a
quelle opere di risanamento necessarie per dare ancora più lustro a una
devozione, quella della Madonna del
Carmelo, molto sentita già ai tempi
di Giuseppina Faro, metà Ottocento,
quando la congregazione del Carmine, era già frequentata da esponenti
di rilievo sociale, più per le attività di
mestieri e professioni, che per il censo.
M.R.
di Roma, nel primo anno di pontificato, una positiva occasione di
riflessione e di approfondimento su
alcuni temi scottanti, quasi “Un granello di sabbia, un bussare ed entrare in punta di piedi nel microcosmo
culturale del cristiano di oggi.”
Essenziale e a volte grezzo, come i
barconi dei profughi nel mar Mediterraneo, il volume che presenta in
copertina la foto di Papa Francesco
in occasione del primo viaggio apostolico a Lampedusa l’8 luglio dello
scorso anno, con sul leggio, il segno
del timone della nave, diventa eloquente messaggio sul come il nocchiero della barca di Pietro, diventa
“traghettatore” dell’uomo di oggi
verso i nuovi orizzonti.
I titoli “provocatori” che sono piaciuti anche al Papa: “Chiesa di lupi
e pecoroni; Chiesa fulminata; sgradita; barricata; clericalizzata; burocratizzata; politicizzata; omofoba;
misogina; barca che fa acqua” e poi
ancora: “La bottega dei dogmi”: “Il
villaggio delle lavandaie”; ”La
Gestapo ecclesiale”; “La disobbedienza virtuosa”; “Vescovi spaventapasseri”; “Le de-nunziature apostoliche”; I banchieri di Dio”, testimoniano uno stile nuovo di comunicare, con la speranza che possa raggiungere i lontani e non allontanare
i vicini.
“Non lasciarsi rubare l’amore per
la Madre Chiesa”, come ha detto
l’Arcivescovo di Catania, Mons.
Salvatore Gristina che ha curato la
presentazione, è il messaggio che
l’opera intende diffondere. La Chiesa, società umana e divina, è mistero
di debolezza umana e di forza
soprannaturale, missionaria nel servizio ai poveri. La rotta della conversione e della missione tracciata
dal Vaticano II, dopo cinquant’anni,
non appare ancora del tutto chiara e
definita. Il buon “traghettatore” la
guidi, tenendo fermo il timone e la
conduca al largo delle secche del
relativismo e dell’attivismo solitario.
Giuseppe Adernò
Festa della Madonna della Neve
artedì 5 agosto, nella memoria liturgica
della Dedicazione della basilica papale S.
Maria Maggiore ad praesepe, comunemente detta della
Madonna della Neve, mons. Barbaro Scionti, parroco
della Cattedrale, alle ore 11, celebrerà la s. messa in
contrada ex Cantoniera-Rifugio Sapienza presso l’altare
votivo della Madonna della Neve, dal quale si diparte il
sentiero che raggiunge, sul crinale sud della Valle del
Bove, il monte Zoccolaro
sulla cui cima, a quota
1740, il 14 settembre 1948,
festa dell’Esaltazione della
Santa Croce, padre Salvatore Russo di Zafferana
Etnea, insieme ad un gruppo di giovani parrocchiani
della Gioventù Italiana di
Azione Cattolica, pose una
Croce in ferro. Un pellegrinaggio annuale si svolge la
seconda domenica di settembre per esaltare i valori
religiosi e di conservazione
M
della Natura. Una lapide posta sul basamento della stele
riporta il motto della GIAC “Preghiera, Azione, Sacrificio”. Nell’occasione, ricordando l’amore che egli nutriva per la montagna, questo sentiero, che unisce due
segni religiosi molto significativi, sarà dedicato al beato
Pier Giorgio Frassati, nato a Torino nel 1901 e morto
nel 1925 a soli 24 anni. Studente universitario, terziario
domenicano, membro della F.U.C.I. e dell’Azione Cattolica, impegnato nella
San Vincenzo e nel Partito
Popolare del servo di Dio
Don Luigi Sturzo, è stato
beatificato da Papa San
Giovanni Paolo II nel
1990.
Nel 2001, nel centenario
della nascita, al Politecnico torinese gli è stata conferita la laurea post mortem in ingegneria mineraria.
A.B.
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Prospettive - 27 luglio 2014
DIOCESI
Riflessioni sul Vangelo
LA POLITICA: CUORE SAGGIO ED INTELLIGENTE
XVII DOM T.O. / A - 1Re 3,5,7-12; Sal 118,57.72.76-77.127-130; Rm 8,28-30; Mt 13,44-52
È raro, come esempio, che un politico non
chieda potere né economico né di altra
natura ma, dovendo governare il popolo,
chieda la sapienza per il suo mandato:
“Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il
tuo servo al posto di Davide, mio padre.
Ebbene io sono un ragazzo; non so come
regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo
popolo che hai scelto,…Concedi al tuo
servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia
distinguere il bene dal male; infatti chi
può governare questo tuo popolo così
numeroso?”. Questa proposta ha il favore di Dio che apprezza ed accoglie. “Dio
gli disse: “Poiché hai domandato questa
cosa e non hai domandato per te molti
giorni, né hai domandato per te ricchezza,
né hai domandato la vita dei tuoi nemici,
ma hai domandato per te il discernimento
nel giudicare, ecco faccio secondo le tue
parole.
Ti concedo un cuore saggio e intelligente:
uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te”. Un apprezzamento ed
una profezia che preoccupa: “Né sorgerà
dopo di te”. Stando a questa profezia non
ci sarà un politico straordinario che metta
in primo piano il bene comune anziché il
suo bene personale o di famiglia o di clan.
È una generazione di politici, si direbbe,
di là da venire. S. Paolo ha una proposta
molto più allettante, sa di certo che tutto
concorre al bene per quelli che amano
Dio, per coloro che sono stati chiamati
secondo il suo disegno, la proposta è:
costoro riproducano in sé l’immagine di
suo Figlio Gesù Cristo. Non uno solo ma
tutti quelli che sono chiamati devono
riprodurre l’immagine di Cristo. Di colui
cioè che si è dedicato alla volontà del
Padre, di colui che ha speso e offerto la
sua vita per gli altri fino alla morte. Non
uno quindi ma cento e cento, tutta la
Chiesa cioè che è nel mondo dovrebbe
essere il Salomone di turno che chiede a
Dio il discernimento per compiere il bene
degli altri. È questo forse il tesoro nasco-
sto o la perla preziosa di grande valore
per cui il mercante valuta bene di vendere
tutti i suoi beni per avere quella perla? O
la rete piena di ogni genere di pesci in cui
i pescatori, tirata la rete a riva, distinguono i pesci buoni da quelli cattivi. In questo
esempio della rete si rimarca l’idea della
parabola della zizzania e cioè che non sta
a noi giudicare, ma tutti hanno diritto di
vivere. Sarà il giudice della fine che dovrà
decidere. A noi spetta lavorare per il
regno dei cieli e realizzare nel nostro mondo quella pace e quella politica, degna di
questa nome, per il bene di tutti. Sarà
arduo ma non siamo soli: la presenza di
Gesù ci assiste e ci aiuta.
Leone Calambrogio
San Paolo in briciole
Il giorno del Signore 1 Ts 5,1-11
Una delle preoccupazione dei Tessalonicesi è l’avvento del Signore. Riguardo a
questo argomento Paolo è esplicito:
“Riguardo poi ai tempi e ai momenti,
fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del
Signore verrà come un ladro di notte”.
Perché questa certezza di Paolo? Perché
il pensare comune è pieno di credulità
quindi basta dire: “c’è pace e sicurezza!”
perché tutto sia a posto. Come se la pace
e la sicurezza fossero il toccasana della
vita. Ma questa è l’opinione dei figli delle
tenebre. I Tessalonicesi, invece, sono figli
della luce e figli del giorno, essi non
appartengono alla notte e alle tenebre:
“Non dormiamo dunque come gli altri,
ma vigiliamo e siamo sobri”. Non sono
quindi creduloni ma hanno la luce della
fede in Dio che dà senso alla loro vita. Al
contrario, invece, quelli che dormono e
quelli che si ubriacano sono quelli che
usano la notte, cioè le tenebre, per la loro
vita: “Noi, invece, che apparteniamo al
giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza
della fede e della carità, e avendo come
elmo la speranza della salvezza”. Dio non
ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore
nostro Gesù Cristo. A questo punto spiega Paolo il senso della morte di Gesù:
“Egli è morto per noi perché sia che
viviamo sia che dormiamo, viviamo insieme con Lui”. La nostra vita è intimamente unita a quella di Gesù. E questo
deve esserci di grande conforto reciproco
e di aiuto reciproco.
L.C.
Vendo tutto, ma per guadagnare tutto: il Vangelo porta una spirale di vita crescente
La bellezza di Dio, tesori della vita
Tesori
Un contadino e un mercante trovano
tesori. Lo trova uno che, in giorni
sempre uguali, occhi fissi al suo
lavoro, si imbatte nella sorpresa e
nell’ inaudito. Ben più del pane quotidiano: un tesoro nel campo.
Tutto si capisce con la preghiera. La
preghiera nasce dal mistero stesso
dell’uomo.
Ognuno è invitato a riscoprire nel
silenzio e nell’adorazione la sua
chiamata ad essere persona davanti a
un Tu personale che lo interpella con
la sua Parola.
Ma il cristiano vive l’esperienza della sua preghiera, anche la più silenziosa e segreta - che egli fa “entrando nella propria camera e chiusa la
porta” - come membro di una Chiesa
che ha nella Eucaristia la fonte e il
culmine della sua adorazione e della
sua lode. In quale rapporto sta la preghiera silenziosa con l’Eucaristia?
È necessario prima di tutto chiarire il
rapporto tra Eucaristia e Chiesa.
L’Eucaristia, con tutta il dono sacramentale che essa riassume, è il
“segno” voluto da Cristo stesso e da
Lui continuamente gestito, addirittura con una presenza personale e reale, per mediare tra quel “segno” definitivo e inesauribile dell’amore di
Dio, che è la Pasqua, e il segno che è
la Chiesa.
Amore
Questa infatti è la comunità di coloro che “fanno memoria” di Cristo e
del suo mistero pasquale, e che in
forza del Cristo stesso che si rende
presente tra loro mediante l’Eucaristia, si amano come Egli li ama e,
testimoniando l’amore verso tutti,
cercano di inserire tutti in questa
comunione d’amore che viene da
Dio.
Va superata quindi una concezione
un po’ impersonale e quasi meccanica del rapporto tra Eucaristia e Chiesa, quasi che la Chiesa, fatta dall’Eucaristia, sia un’entità separata dalla
libertà, dall’intelligenza, dalla corrispondenza dei battezzati. Non c’è
vera e piena Eucaristia senza la partecipazione personale del credente.
Certo, la presenza del Signore Gesù
è assicurata dal servizio sacerdotale
che agisce a modo di mediazione “in
persona Christi”. Ma tale presenza
esige sia che il sacerdote si sforzi di
ripetere il gesto eucaristico condividendo l’offerta che il Redentore fa di
se stesso, sia che i fedeli presentino
al Padre la vittima santa presente sull’altare unendosi ad essa con l’impegno di una vita conforme al Vangelo.
Il comando “Fate questo in memoria
di me” non dice solo la ripetizione di
un rito, ma anche la partecipazione a
ciò che il rito significa, vale a dire
l’offerta che Cristo fa di sé al Padre
per la salvezza degli uomini.
In questo senso va superata anche
una concezione moralistica, sia che
essa si esprima in un’enfasi dei
doveri che i credenti hanno verso
l’Eucaristia (adorazione, culto ecc.),
sia che si esprima in un’enfasi dei
doveri che i credenti si assumono a
partire dall’ Eucaristia: impegno
sociale, nuovi rapporti fraterni ecc.
Questi atteggiamenti sono giusti, ma
vanno vissuti secondo tutta la ricchezza formatrice e plasmatrice che
l’Eucaristia esercita sulla vita concreta dei credenti
Sorgente
L’Eucaristia è veramente capita e
accolta non solo
quando si fanno
certe cose verso di
essa (la si celebra,
la si adora, la si
riceve con le
dovute disposizioni ecc.) o si fanno
certe cose a partire da essa (ci si
vuol bene, si lotta
per la giustizia
ecc.), ma anche e
soprattutto quando essa diventa la
“forma”, la sorgente e il modello
operativo
che
impronta di sé la
vita comunitaria e personale dei credenti. Nell’Eucaristia si rende presente e operante nella Chiesa il Cristo del mistero pasquale. E’ il Figlio
in ascolto obbediente alla parola del
Padre.
È il Figlio che nell’atto di spendere
la propria vita per amore, trova nella
drammatica e dolcissima preghiera
rivolta al suo “Abba” il coraggio, la
misura, la norma del proprio com-
portamento verso gli uomini.
Pertanto la celebrazione eucaristica
realizza se stessa quando fa in modo
che i credenti donino “corpo e sangue” come Cristo per i fratelli, ma
mettendosi in ginocchio, in attenzione di ascolto e di accoglienza, riconoscendo che tutto questo è dono del
Padre, non confidando nelle proprie
forze, non progettando il servizio
degli altri secondo i propri modi di
vedere.
Tutto questo richiede, in concreto, la
coltivazione di atteggiamenti interiori che precedano, accompagnino,
seguano la celebrazione Eucaristica:
ascolto della Parola rivelata, contemplazione dei misteri di Gesù, intuizione della volontà del Padre tralucente dalle parole di Gesù, confronto
tra il progetto di vita che scaturisce
dalla Pasqua-Eucaristia e le sempre
nuove situazioni spirituali in cui le
comunità e i singoli credenti vengono a trovarsi.
Per questo, preghiera silenziosa,
ascolto della Parola, meditazione
biblica, riflessione personale, non
sono disgiunti dall’Eucaristia, ma
sono vitalmente collegati ad essa.
Di qui l’importanza che si attui la
preparazione remota alla celebrazione eucaristica facendo in modo che
ognuno si metta dsvvero , per così
dire, in ginocchio,
vivendo il valore
della
preghiera
silenziosa, indicando strumenti concreti per coltivare
questo clima contemplativo che è
indispensabile per
celebrare degnamente l’Eucaristia .
I1 collegamento tra
preghiera ed Eucaristia appare più chiaro se consideriamo
il rapporto tra Eucaristia, la fede e la
speranza .
L’Eucaristia è il
modello che plasma la vita della
Chiesa e dei singoli credenti sul
modello della Pasqua. In questa luce
il frutto dell’Eucaristia è la carità
come capacità di dare la vita come
l’ha data Gesù.
Ma il riferimento a Gesù colloca la
carità entro le coordinate della fede e
della speranza
Padre Angelico Savarino
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Prospettive - 27 luglio 2014
cultura
Etica e crossmedialità per reagire alla crisi
I repentini cambiamenti tecnologici e l’inadeguatezza culturale
non bastano a spiegare
un arretramento
costante. C’è un gap
generazionale che colpisce anche i giornalisti, i quali sanno bene
di soffrire una crisi di
credibilità e di autorevolezza. Hanno torto
gli italiani nel ritenere
i giornalisti poco autonomi, troppo compromessi coi sistemi di
potere, poco veritieri?
Stampa al capolinea?
risultati disastrosi per la
stampa italiana diffusi
nei giorni scorsi dall’Autorità per le
garanzie della comunicazione (nel
2013 sull’anno precedente: ricavi a 7% per i quotidiani, -17,2% per i
periodici) richiedono una riflessione. Il peso della stampa rispetto
all’intero settore della comunicazione (che chiude l’anno a -8,8%, trascinato in basso dai telefonici) è
abbastanza limitato, ma la stampa è
sostenuta da centinaia di piccole
imprese in grande affanno, con
pesanti cadute sulla libertà e il pluralismo dell’informazione, e naturalmente sui livelli occupazionali.
Inevitabile chiedersi se tutto questo
sia effetto soltanto, o prevalentemente, della crisi economica o se
altre cause abbiano contribuito in
modo significativo a destabilizzare
il sistema tradizionale dell’informazione. Anche gli indici per la radio,
la televisione e perfino internet sono
negativi, ma in modo più limitato.
Almeno per il differenziale, che è
pesantissimo soprattutto per i perio-
I
dici, occorre trovare spiegazioni
diverse dalla crisi generale.
Una prima categoria di motivi credo
vada ricercata nei ritardi con cui in
Italia si sono affrontati i grandi cambiamenti tecnologici e le conseguenti modifiche d’uso della funzione
informativa. In un paese che non ha
mai goduto di un brillante rapporto
tra la grande opinione pubblica e la
razionale consapevolezza dei problemi comuni - forse per il vizio di
pensare per schemi ideologici quando questi schemi sono andati in
crisi, si sarebbe dovuto sviluppare la
domanda di informazione per sostituire gli schemi con nuove competenze. Invece la trasformazione culturale è coincisa con quella tecnologica, che a partire dai giovani ha
portato la progressiva disaffezione
verso gli strumenti di informazione
tradizionali, mentre i nuovi non si
sono consolidati e professionalizzati
adeguatamente.
Nel mondo industrializzato oggi si
discute quasi esclusivamente di
informazione “on line”. Le grandi
testate si sono convertite alle nuove
modalità informative “live”, in
diretta. Non lo considerano un ripiego (“siamo in crisi, proviamo anche
questa”) ma come una nuova frontiera sulla quale investire tutto per
tutto. Chi può dire oggi, comprando
il giornale del mattino o persino
guardando il telegiornale della sera,
di non essere già stato raggiunto per
Convegno di chiusura Anno Sociale 2013/2014 F.I.D.A.P.A. BPW Italy- Distretto Sicilia
“Come fare impresa in tempo di crisi. Start-up: il futuro!”
Un’occasione per
N
ella splendida cornice
di “Villa Magico
Eden”, focus sulle start-up e la possibilità di fare impresa in tempo di
crisi. Alla presenza delle più alte
cariche Fidapa Nazionali e Distrettuali e di un folto pubblico, ha avuto
luogo, nei giorni 5 e 6 luglio, il Convegno di chiusura dell’anno sociale
2013/2014 della F.I.D.A.P.A. BPW
Italy Distretto Sicilia, dal titolo
”Come fare impresa in tempo di
crisi. Start-up: il futuro!”, organizzato dalla Presidente Eleonora
Caserta, in sinergia con i membri
del
Consiglio
Distrettuale, i Revisori dei Conti e le
Responsabili delle
Commissioni. Fra
gli ospiti istituzionali il Sen. Pino
Firrarello, Sindaco
di Bronte e l’Assessore alle Attività
Produttive
del
Comune di Catania,
Angela Mazzola
che ha portato i
saluti del Sindaco di
Catania Enzo Bianco. Presenza significativa quella di
Anna Lamarca, Presidente Nazionale Fidapa che ha plaudito all’iniziativa.
Il Convegno ha riscosso un enorme
successo grazie alla calorosa e qualificata presenza di tantissime Socie
provenienti da tutte le sezioni del
Distretto. In apertura la Presidente
Eleonora Caserta, che ha fortemente creduto nel progetto, ha esposto il
bando start-up, promosso dalla
FIDAPA BPW Italy, per l’avvio di
nuove imprese innovative femminili
sotto i 45 anni, con un concorso che
sostenga le donne nell’intraprendere
una nuova impresa a forte tasso di
innovazione; un’occasione per valorizzare la creatività delle giovani
donne, incoraggiare l’imprenditorialità, in una realtà ancora poco avvezza alla cultura start-up, combattere la
disoccupazione favorendo la nascita
di nuovi posti di lavoro. La Presidente ha, quindi, comunicato che al bando, che si è concluso il 30 giugno
u.s., hanno risposto, nel Distretto
Sicilia, 30 giovani da tutte le nove
province che una Commissione di
esperti valuterà, a livello nazionale, i
7 migliori progetti e ad essi destinerà un premio di €. 5.000,00 cadauno,
con formazione per l’avvio all’impresa. E sostiene “è importante creare al femminile una nuova impresa
fondata nella valorizzazione dei
risultati della ricerca”.
Al tavolo prestigiosi relatori hanno
messo a disposizione le proprie esperienze nel campo dell’impresa,
finanziamenti e formazione. L’Ingegnere Mario Scuderi, Mentor di
“Working capital”, ha parlato di un
valorizzare la creatività
delle giovani donne,
incoraggiare
l’imprenditorialità,
combattere la
disoccupazione
favorendo la nascita
di nuovi posti di lavoro
ecosistema di Know-how, esperienze
e contatti, quale acceleratore d’impresa, a seguire il Dott. Giuseppe
Glorioso, rappresentante di “Sviluppo Italia Sicilia”, ha segnalato le
varie possibilità che la società offre a
chi vuol fare impresa, sia dal punto
di vista finanziario ( incentivi alle
imprese ) che degli incubatori a disposizione delle start up (allaccio della luce, telefoni, servizi di sorveglianza).
Il prof. Rosario Faraci, Ordinario di
Economia e Gestione delle Imprese
presso l’Università di Catania, ha
puntato l’attenzione sugli step formativi, necessari per creare un’azienda. Ha evidenziato gli obiettivi
primari della “Terza Missione” dell’Università: accrescere la presenza
dell’Università nel territorio, come
promotrice di cultura ed, essa stessa,
di nuove imprese; promuovere un
orientamento al mercato delle attività di ricerca (1° missione) e di didattica (2° missione) svolte dentro l’Università: sketch up (idea iniziale) –
start up (idea in fieri) – stand up
(finale). Ha concluso dichiarando la
propria disponibilità ad effettuare un
corso di 8 ore, da svolgersi in un
giorno presso l’Università di Catania, rivolto alle ragazze che hanno
presentato i progetti, al fine di fornire informazioni utili per l’avvio di
una start- up :“in un momento di forte crisi per l’economia e le imprese è
bello fare Impresa!”
A seguire l’intervento della Past Presidente Naz. Giuseppina Seidita,
quale Standing Com. Projects BPW
Chair e del Dott. Russo Alessandro,
bancario, che ha illustrato la Legge
221/2012 e i vari metodi di finanziamenti a cui poter attingere: BancheBusiness angel/VC- Contributi pubblici- Iniziative di mentoringCrowdfunding. Infine le testimonianze di due giovani imprenditrici:
Alessandra Bonaccorso, Direttore
Responsabile del magazine Sicilia&Donna, dedicato alle straordinarie storie della Sicilia al femminile e
Maria Elisa Fazio, Cofounders
Amministratore
delegato
di
flazio.com, che hanno illustrato le
proprie realtà aziendali.
Nella seconda giornata del Convegno, le relazioni sulle attività della
Federazione, la proiezione del giornalino “Tematicamente … in rete: le
sezioni si raccontano”, a cura della
Responsabile distrettuale Comm.
Rapporti con la Stampa e l’approvazione del bilancio.
Non è mancato un momento di spettacolo musico-teatrale, con l’esibizione del Gruppo Fidapa Young della Sezione di Rosolini e l’anteprima
Altamoda 2014 di “Sofy MEKLER”.
L.B.
altra via da una parte considerevole
delle informazioni? Neppure una
decisa sterzata sulla strada dell’approfondimento e dei commenti, certo opportuna, salva dal fatto che
anche gli approfondimenti, e soprattutto i commenti, prolificano su
internet. La sola possibile soluzione
si chiama crossmedialità, cioè presenza contemporanea su tutti i mezzi adattando i contenuti alle caratteristiche di ciascuno. Strada obbligata anche per non essere travolti dal
gap generazionale.
Già, ma il gap generazionale non
riguarda solo i lettori, colpisce
anche i giornalisti. Basta raccogliere
informazioni su quello che accade
nelle redazioni, anche quelle che si
presentano come le più moderne, o
cogliere gli umori dei giornalisti
verso le vicende della categoria,
come il rinnovo del contratto nazionale di lavoro o le norme sul funzionamento dell’Ordine professionale,
per capire che crisi economica e trasformazione tecnologica vengono
vissute solo come tragedie e non
anche come opportunità. Certo è
difficile adattarsi alla inattesa velocità del cambiamento, ma non ci
sono alternative.
C’è un ultimo elemento di crisi, che
si interseca con quelli descritti finora, quello della credibilità e della
autorevolezza della categoria. Hanno torto gli italiani nel ritenere i
giornalisti poco autonomi, troppo
compromessi coi sistemi di potere,
poco veritieri? Non direi, visto che i
giornalisti hanno di se stessi opinioni analoghe. Norme deontologiche
ridondanti e mal gestite, e soprattutto resistenza diffusa a una reale
riflessione etica sulla professione,
nelle sue diverse manifestazioni. Le
redazioni, i singoli giornalisti e le
loro forme associative sono oggi
chiamati a un percorso di Mediaetica, per cercare di capire come lavorare bene, nelle varie pratiche professionali, rispettando soprattutto se
stessi. È un passaggio indispensabile per ricostruire nel mondo digitale
le motivazioni nobili di un mestiere
che deve tornare ad essere strumento essenziale della democrazia.
Andrea Melodia
Presidente
Unione Cattolica Stampa Italiana
12
Prospettive - 27 luglio 2014
RUBRICHE
Santa Venerina: 38ª edizione del Premio “Alfio Russo” e “Giara d’argento”
Premio alla legalità e all
impegno
illa “Solaria”, land
Santa Venerina, oltre
400 tra artisti e celebs gli invitati
all’opening della 38ª edizione del
premio internazionale di giornalismo “Alfio Russo” e per la “Giara
d’Argento” con il patron Di Maria,
condotto da Flaminia Belfiore; una
parata di personaggi in un impianto
scenico ricco di effetti speciali, proponente una serie di pezzi musicali
gradualmente orecchiabili. Un
mood, con giusto registro musicale e
non sono risparmiati argomenti
trend, lifestyle, toccando political
correct.
Il patron, affronta ed esalta “le montagne della mente”, offrendo scoperte, sorprese e convivialità. I have a
dream, un premio che fa riflettere: se
l’uomo è stato capace di costruire
qualcosa di così grandioso, allora
davvero niente, nessuna ambizione è
irrealizzabile, come Renzo nell’XI
capitolo di “I promessi sposi”; ed
ecco che Di Maria riesce ogni anno
a tirar fuori un sogno sociale e realizzarlo con coraggio e determinismo, esplorando risorse umane che
danno linfa al premio in un’era digitale e anticipando idee di futuro. Fil
rouge della serata il coraggio di una
Sicilia “pulita e intelligente” che
vive all’ombra di una crisi, ma è
sempre operosa e fiera della sua storia e dell’Etna ora patrimonio Unesco. In apertura memoria di Candido
Cannavò con la sua straordinaria
capacità di agganciare la gente, e si
legge il sorriso sul volto di Di Maria
di fronte al folto e caloroso pubblico
“sono fiero di ospitare tante autorità
che ci onorano con la loro presenza”,
menzionando la presenza della fami-
V
glia Majorana che
grazie allo scienziato
Angelo Majorana ha
dato lustro all’iniziativa, continua: “quando tornate a casa
guardate la Giara
portafortuna”.
Red carpet per l’apertura della serata
con un video su
“Calcio Jonia” e
premiati i piccoli calciatori (stelle del calcio siciliano), i pulcini ripostesi, che hanno vinto il torneo
nazionale, consegna
la targa il sindaco di
Riposto e il prof.
Agatino Cariola. Per
l’imprenditoria
al
femminile, Nadia
Calà con un percorso
di professionalità nel catering, consegna S. Cundari; premio speciale
alla carriera al violinista Renzi che
si è esibito con alcuni pezzi “il violino è il veicolo per conoscere l’essenza del suono e raggiungere spazi
conoscitivi”,
consegna
Piera
Bonaccorsi assessore Comune di
Giarre; premio scientifico-medico
nel ricordo di un decano della psichiatria, attraverso la testimonianza
della vedova dello scienziato Majorana la sig. Ina: “sono profondamente commossa perché ho sentito ripetere il nome di mio marito, il premio
per me ha un significato profondo
sono vicina al prof. Giuseppe Ettore che ritira il premio e svolge un
lavoro che porta la vita, non è solo
un medico ma mette tutto il cuore e
l’impegno e mi auguro un futuro
sempre brillante per le ricerche
scientifiche, condotte dai nostri giovani”. Sul palco le figlie Livia e
Sarah e il prof. sottolinea: “ricordo
la mia prima emozione in sala parto
e poi crescendo ho fatto esperienza;
ho conosciuto il prof. Majorana, la
nascita è complessa ricordiamo le
donne che hanno disagi soprattutto
attualmente con gli sbarchi; il team,
deve fare uscire il cuore, essere
medici significa affrontare difficoltà,
ogni minuto muore nei paesi poveri
un bambino per gravidanza”. Dedica
la sua vita al mare il contrammiraglio Michele Di Domenico coordinatore dei soccorsi umani, un uomo
che unisce umanità e capacità organizzative, (ricorda le operazioni
potrà più limitarsi a considerare il
semplice uso del servizio come
accettazione incondizionata di regole che non lasciavano, finora, alcun
potere decisionale agli interessati sul
trattamento dei propri dati personali.
Infine la conservazione dei dati:
Google dovrà definire tempi certi di
conservazione dei dati sulla base delle norme del Codice privacy, sia per
quelli mantenuti sui sistemi cosiddetti «attivi», sia successivamente
archiviati su sistemi di backup. Per
quanto riguarda la cancellazione di
dati personali, il Garante ha imposto
a Google che richieste degli utenti
che hanno un account (e sono quindi
facilmente identificabili) siano soddisfatte al massimo entro 2 mesi se i
dati sono conservati sui sistemi «attivi» ed entro 6 mesi se sono archiviati sui sistemi di backup. Per quanto
riguarda, invece, le richieste di cancellazione che riguardano l’uso del
motore di ricerca, ha ritenuto opportuno attendere gli sviluppi applicativi della sentenza della Corte di giustizia Ue sul diritto all’oblìo. Adesso
l’azienda americana avrà tempo fino
al 30 settembre per sottoporre al
Garante un protocollo di verifica,
che una volta sottoscritto diventerà
vincolante.
sare la mantiglia.
Una produzione pregiata, che interpreta i
tempi moderni con
eleganza antica, un
dandismo dove classicità e raffinatezza
di sapore spagnolo,
si traducono in stravaganze segno di bellezza apprezzati con
lunghi applausi dal
pubblico, consegna il
Primo
Presidente
emerito della Corte
d’Appello S. E. Guido Marletta. Sempre presenti tutti i
premiati meno il prefetto di Catania
Maria Guia Federico che per motivi di
salute, ha delegato a
rappresentarla
la
dott. Annamaria Polimeni, con la
consegna di una lettera del prefetto
che esprime rammarico per non
essere presente; la motivazione va ad
una donna con difficile cammino
alla guida del territorio, consegna il
presidente della Corte d’Appello
Alfio Scuto. Giara d’oro a Nino
Milazzo, firma storica del giornalismo italiano, che ringraziando
annunzia i suoi 85 anni “La mia amicizia è lisciata d’affetto per la famiglia Di Maria, 38 anni di vicinanza”
consegna la moglie Rosetta Di
Maria. Momento musicale con una
bellissima voce e una presenza che è
ormai su tutti i palcoscenici del mondo, Cosetta Gigli, nipote del celebre
Beniamino, che fa assaporare al pubblico le arie delle operette più conosciute accompagnata dal violinista
Renzi, consegna il B.ne Guglielmo
Scammacca della Bruca. Premio
alla Procura della Repubblica di
Catania, ritira Giovanni Salvi procuratore capo, riconoscimento ad un
ufficio che rappresenta la realtà catanese difficile e complessa per colpire patrimoni illeciti ripristinare legalità quotidiana, consegna Di Maria.
Premio giornalismo “Alfio Russo” al
giarrese Isidoro Trovato del Corriere della Sera, consegna il direttore de
La Sicilia Mario Ciancio Sanfilippo e Nino Milazzo; viene letto un
indirizzo di saluto del direttore del
Corriere Ferruccio De Bortoli. Il
direttore Ciancio Sanfilippo aprendosi al futuro afferma “mi ha commosso la sfilata dei pulcini, la Giara
è mondiale, è di tutti e della Sicilia
operosa”. Per l’artigianato Gesualdo
Caltabiano che ha fatto trionfare la
pizza tricolore nel mondo, consegna
il sindaco di Giarre, Roberto
Bonaccorsi. Per l’impegno sociale
all’avv. Giovanni Magrì che non
aveva ritirato nel 2013, ed oltre a
essere ispettore superiore dei Carabinieri, tecnico del diritto e anche
avvocato militare, sostiene: “è
importante essere al servizio della
gente che può sbagliare”, consegnato da Domenico Ciancio. Conclude
il patron Di Maria con alcune battute “non dirò più questa è l’ultima
edizione del premio “Alfio Russo” e
“Giara d’argento”, ma una serata che
ha ingranato una nuova marcia,
guarda ai giovani e li garantisce”.
Maxwell
Lella Battiato
mare sicura e la Guardia Costiera
ha vinto per la seconda volta il premio “Sicurezza navigazione” l’Europa premia il nostro Paese, consegna
il sen. Pagano. Il prof. Giorgio Stracuzzi, che apre nuove frontiere
scientifiche attraverso la chirurgia
plastica osserva: “in 19 anni che dirigo non mi è morto mai un bambino,
i bambini ustionati sono il 70%, perché non si fa prevenzione a casa”, e
informa che adesso si è aperta la
“banca della pelle”, consegna G.
Martinelli publikompass. Festeggia
30 anni di carriera con gli abiti ispirati alla cultura della Sicilia la stilista
Mariella Gennarino, con una sfilata ispirata alla corte di Spagna nel
’700 omaggio alla regina di Spagna
Isabella II, che fu la prima ad indos-
Il Garante della privacy detta nuove regole al colosso americano
Più tutela per gli utenti di Google
iù tutela per gli utenti
che useranno Google e
i suoi servizi in Italia. Lo ha deciso il
Garante della privacy che ha stabilito che l’azienda di Mountain View
non potrà utilizzare i loro dati senza
consenso specifico. Ma c’è dell’altro: il colosso americano dovrà
dichiarare in maniera esplicita di
svolgere questa attività per fini commerciali. Si tratta di un provvedimento unico a livello europeo perché
l’azienda in questione non solo viene
richiamata verbalmente ma è stata
obbligata a fornire azioni concrete
per la protezione dei dati e della privacy degli internauti. Altro passo
fondamentale dopo la pronuncia della Corte di Giustizia europea sul
diritto all’oblio degli utenti. In risposta al documento unificato – proposto da Google - sulla gestione dei
dati relativi alle numerosissime funzionalità offerte - dalla posta elettronica (Gmail), al social network
(GooglePlus), alla gestione dei pagamenti on line (Google Wallet), alla
diffusione di filmati (YouTube), alle
mappe on line (Street View), all’analisi statistica (Google Analytics). In
particolare, Google, dovrà dichiarare
in maniera diretta che i dati personali degli utenti saranno monitorati e
utilizzati, tra l’altro, a fini di profilazione per pubblicità apposite. Nella
P
fattispecie le novità riguarderanno
l’informativa, il consenso, la conservazione degli stessi dati. Quanto al
primo punto, Google dovrà adottare
un sistema di informativa strutturato
soprattutto Google dovrà spiegare
chiaramente, nell’informativa generale, che i dati personali degli utenti
sono monitorati e utilizzati, tra l’altro, a fini di profilazione per pubbli-
su più livelli, in modo da fornire in
un primo livello generale l’indicazione dei trattamenti e dei dati
oggetto di trattamento (come localizzazione terminali, indirizzi IP ecc),
dell’indirizzo al quale rivolgersi in
lingua italiana per esercitare i propri
diritti ecc; in un secondo livello, più
in dettaglio, le specifiche informative sui singoli servizi offerti. Ma
cità mirata e che vengono raccolti
anche con tecniche più sofisticate
come il “fingerprinting” (sistema
che archivia direttamente le informazioni nei server delle società).
Per quanto concerne il consenso per
poter usare a fini di profilazione e
pubblicità personalizzata i dati degli
interessati, Google dovrà acquisire il
previo consenso degli utenti e non