DICHIARAZIONE AMBIENTALE - Hotel Village Magna Grecia

 DICHIARAZIONE AMBIENTALE
2014
Reg. CE n. 1221/2009
Sull’adesione volontaria della organizzazione a un
sistema comunitario di ecogestione e audit
Dati ambientali consolidati relativi al 31 ottobre 2013
Revisione 0 Edizione 0 del 31/12/2013
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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Indice
Premessa
1 Descrizione generale dell’organizzazione
1.1 Dati anagrafici dell’organizzazione
1.2 Assetto Organizzativo
1.3 Localizzazione
1.3.1 Inquadramento urbanistico-territoriale
1.3.2 Inquadramento meteorologico
1.3.3 Aspetto geografico, geologico e idrogeologico
1.3.4 Attività precedenti e Sviluppi futuri
1.4 L’analisi delle attività e del processo produttivo
2 Politica del Sistema di Gestione Ambientale
2.1 La Politica Integrata di
2.2 Il Sistema di Gestione Ambientale di MGHV
2.2.1 Introduzione
2.2.2 Manuale di Gestione Ambientale
2.2.3 Analisi Ambientale Iniziale
2.2.4 Rispetto delle prescrizioni legislative e altre
2.2.5 Gestione della documentazione
2.2.6 Formazione
2.2.7 Comunicazione e partecipazione dei dipendenti
2.2.8 Controllo operativo
2.2.9 Gestione delle emergenze
2.2.10 Sorveglianza e misurazione delle prestazioni
2.2.11 Gestione non conformità, azioni correttive e preventive
2.2.12 Attività di Auditing e Riesame della Direzione
3 Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali
3.1 Criteri di valutazione degli aspetti ambientali
3.2 Aspetti ambientali diretti in condizioni normali
3.3 Aspetti ambientali diretti in condizioni anomale e/o di emergenza
3.4 Aspetti ambientali indiretti
3.4.1 Controllo e influenza per gli Aspetti Ambientali Indiretti
3.5 Rassegna aspetti ambientali diretti
3.5.1 Emissioni convogliate in atmosfera
3.5.2 Emissioni diffuse in atmosfera
3.5.3 Odori
3.5.4 Rifiuti solidi e liquidi
3.5.5 Scarichi idrici
3.5.6 Consumo risorse energetiche, naturali e materie ausiliarie
3.5.7 Contaminazione suolo, sottosuolo e acque marine
3.5.8 Rumore
3.5.9 Impatto visivo
3.5.10 Amianto
3.5.11 PCB e PCT
3.5.12 Inquinamento elettromagnetico
3.5.13 Sostanze lesive per l’atmosfera
3.5.14 Incendio
3.5.15 Radiazioni ionizzanti
3.5.16 Effetti sulla Biodiversità
3.6 Rassegna aspetti ambientali indiretti
4 Obiettivi, traguardi, programma ambientale
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5 Compendio dei dati ambientali
6 Unita di misura
7 Validita e aggiornamenti della DA
8 Glossario Ambientale
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INDICE DELLE PIANTINE
Planimetria generale del complesso HV
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Premessa
La Direzione della Magna Grecia Hotel Village Srl ha scelto di aderire volontariamente al
Regolamento n. 1221/2009 EMAS (Eco Management and Audit Scheme) di ecogestione ed audit
ambientale.
Vogliamo così incrementare l'impegno aziendale di gestione delle attività avendo come
riferimento lo "sviluppo
sostenibile" inteso come nuovo fondamento della politica di accesso alle risorse del pianeta da
parte dell'economia e della società; noi tutti siamo tesi a dare un contributo per soddisfare le
necessità nazionali mediante lo sfruttamento di risorse naturali senza pregiudicare l'ambiente e la
vita di tutti noi.
La partecipazione al Regolamento EMAS prevede la realizzazione da parte delle organizzazioni
aderenti di un
Sistema di Gestione Ambientale volto a valutare e migliorare le prestazioni ambientali delle
attività svolte e la
presentazione al pubblico e ad altri soggetti interessati di adeguate informazioni in merito.
Questa “Dichiarazione Ambientale” è pertanto finalizzata a descrivere le attività, gli aspetti
ambientali, il sistema di gestione, gli obiettivi e i programmi di miglioramento ambientale relativi
all’organizzazione della MG Srl in conformità a quanto stabilito dal Regolamento EMAS.
Mediante questo documento si intende trasmettere le informazioni sulle tematiche ambientali che
più interessano e preoccupano, ovvero quanto concerne la qualità dell’ambiente in cui viviamo, le
iniziative ambientali intraprese, i progetti per il miglioramento continuo delle prestazioni
ambientali.
L’impegno a favore dell’ambiente assume in questa realtà un significato molto particolare che va
oltre la gestione dell’impatto diretto dell’organizzazione sull’ecosistema; il concreto e qualificato
contributo che un resort può e vuole offrire allo sviluppo sostenibile si traduce infatti nella
possibilità di attivare processi di promozione e diffusione dei valori e dei comportamenti
ambientalmente corretti da parte dei propri interlocutori e partner anche attraverso l’influenza che
l’azienda può avere verso tutte le parti interessate attraverso la gestione degli aspetti “indiretti”.
Dalla piena consapevolezza di ciò è nato lo stimolo e la volontà della MG Srl di aderire al
Regolamento EMAS, la cui revisione ha riconosciuto e legittimato il rilevante ruolo che ciascun
attore del sistema economico, istituzionale e sociale può giocare per la salvaguardia
dell’ecosistema, estendendo a tutte le organizzazioni (non solo quelle industriali) la possibilità di
ottenere l’iscrizione nel Registro Europeo delle imprese EMAS.
Vogliamo in definitiva sottoscrivere un impegno di continua salvaguardia dell'ambiente e delle
realtà in cui operiamo attraverso il sistema di gestione ambientale con il quale, misurati gli impatti
anno dopo anno, cerchiamo di migliorarci rendendo pubblici e trasparenti i risultati che sono
conseguiti in un'ottica di miglioramento continuo.
La crescita aziendale della cultura ambientale si ottiene grazie al fattivo coinvolgimento di tutte le
parti interessate, e conferma il nostro impegno al raggiungimento di questo vitale obiettivo.
L’Amministratore Magna Grecia Hotel Village
Antonio TAFUNI
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1 Descrizione generale dell’organizzazione
MGHV è una struttura turistica che vanta una presenza ed una attività ormai pluriennale. La società Magna
Grecia si costituisce nel 1981 sotto forma di società a responsabilità limitata (srl).
Ha sede ad Altamura, ma l’attività oggetto di certificazione si sviluppa nel sito dell’Hotel Village in Metaponto –
Via del Lido,1.
La sua struttura operativa è autosufficiente e dotata di tutte le competenze e dei servizi necessari allo
svolgimento completo delle sue attività.
Il Sistema di Gestione Ambientale è implementato da diversi anni disponendo della relativa certificazione di
conformità alla norma UNI EN ISO 14001.
Tutte le attività di MG nell’HV sono svolte in strutture di proprietà.
MGHV svolge attualmente nel sito attività di servizi alberghieri e congressuali con attività di ristorazione,
animazione e manutenzione.
MGHV è dotata di circa 554 posti letto e una sala polifunzionale da 200 posti.
Le strutture MGHV Srl sorgono a pochi metri dal mare, sono immerse nel verde e occupano un’area di 6,5 ettari.
Il modello architettonico del centro turistico si integra in modo armonico ed equilibrato con l’ambiente. Per questo
chi arriva in MGHV vive la piacevole sensazione di essere ospitato in un contesto a misura d’uomo, ricco di
servizi e circondato da una natura accessibile ma ancora incontaminata.
Le ristrutturazioni e le nuove edificazioni sono avvenute sempre nel rispetto del paesaggio e ponendo attenzione
alla cura degli aspetti ambientali. Il SGA sebbene riferito alla MGHV coinvolge gli aspetti complessivi del centro
dettando modalità organizzative e gestionali comuni a tutti.
MGHV Srl è unica ed esclusiva proprietaria del marchio “Magna Grecia Hotel Village” registrato a livello
comunitario per tutte le categorie di prodotti e servizi riconducibili al turismo.
MGHV dal 2005 è certificata ISO 14001. Il villaggio turistico è aperto per tutto l’anno.
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SCHEDA ANAGRAFICA
Ragione sociale
Magna Grecia srl
Sede legale
C.da Crapolicchio, km.0,400 – Altamura
Sede operativa
HOTEL VILLAGE – VIA DEL LIDO, 1 – METAPONTO
Telefono
0835 745661
Fax
0835 741855
E mail
info@magnagreciavillage.com
Sito web
www.magnagreciavillage.com
Campo di applicazione
Erogazione di servizi alberghieri e congressuali con
attività di ristorazione, animazione e manutenzione
Partita IVA
Settori di attivita’ - Reg.
(CEE) n. 3037/90
Registro iscrizione Tribunale
H 55 – ALBERGHI CON RISTORANTE
REA
Numero dipendenti
Fatturato annuo 2013
Amministratore delegato
Antonio Tafuni
Responsabile Gestione
Ambientale (RGA)
Rag. Biagio Loiudice
Comunicazioni ambientali
Rag. Biagio Loiudice (cell. N. 335 828 01 97)
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1.2 Assetto Organizzativo
Si riporta sotto l’organigramma aziendale – Figura 3-, che indica la struttura organizzativa di MGHV.
AU
R S P P R S G A D I R E T T O R E S T R U T T U R A A M M . N E R e s p . H A C C P COOR. C UCINA E RISTORANTE A C Q U I S T I C U O C H I C A ME R I E R I P I L I Z I E COOR. S ALA POLIFUNZIONALE A C Q U I S T I C U O C H I C A ME R I E R I S T WA R T / H O S T E S S P U L I Z I E COOR. ATTIV. RICETTIVA A L B E R G O B A R D I S C O T E C A P I S C I N A C A MP I S P O R T I V I LIDO B ALNEARE B A G N I N O B A R I S T A RSM MANUTENZIONE V E R D E I MP I A N T I Sono state inoltre individuate le mansioni specifiche per ogni funzione con particolare riguardo per quelle le cui
attività possono avere impatti sull’ambiente.
AMM: Amministrazione
BAR: Bar
COMM: Commerciale
CUC: Cucina
DG: Direzione Generale – Amministratore Unico
DIR: Direzione e Rappresentante della Direzione
EC: Economato
GA: Gestione Ambientale
HK: House Keeping
RSM: Manutenzione
SPP: Servizio Prevenzione e Protezione
AU: Amministratore Unico
· Definisce annualmente la Politica Integrata Qualità e Ambiente, coerentemente con le altre politiche aziendali,
gli obiettivi e gli orientamenti che la Direzione Generale pone come riferimento per tutte le funzioni aziendali per
migliorare costantemente e soddisfare le aspettative dei Clienti e le esigenze delle altre parti interessate;
· Traduce annualmente, in occasione dello svolgimento del Riesame della Direzione, gli obiettivi di carattere
generale in obiettivi specifici per ognuno dei processi aziendali individuati in termini di miglioramento delle
performances ambientali e aziendali e ne verifica il grado di raggiungimento;
· Definisce ruoli, responsabilità ed autorità;
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·
identifica e assegna opportune risorse (umane, finanziarie, etc.) per mantenere e migliorare il SGA;
DS Direttore Struttura e Rappresentante della Direzione
E' il responsabile della attuazione delle politiche aziendali di MG nell’HV
In particolare:
· in accordo con AU definisce la programmazione complessiva delle attività turistico - alberghiere;
· attua gli obiettivi programmati traducendoli in programmi di lavoro verificando il loro stato di attuazione e i
risultati conseguiti;
· partecipa alla definizione dei i budget di spesa sulla base delle risorse e, nel caso, delle specifiche dell'Ente
finanziatore;
· definisce i criteri di inserimento e sviluppo del personale;
· definisce e applica un sistema premiante;
· definisce lo sviluppo del personale e delle carriere mediante promozioni e formazione professionale;
· svolge tutte le attività di controllo, verifica e approvazione che le procedure di Leader attribuiscono al suo ruolo.
· coordina, in accordo con AMM e RSGA le attività del SGA
· partecipa al Riesame della Direzione
·
RSGA: Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale
· mantiene efficace e efficiente il SGA in linea con la norma di riferimento;
· gestisce le verifiche e predispone il piano di controlli;
· fornisce alla Direzione i Dati e le Informazioni necessarie per le prese di decisione basate sui dati e tese al
miglioramento continuo;
· mantiene aggiornate e adeguate le procedure di gestione degli Aspetti Ambientali;
· mantiene la documentazione del SGA in modo da garantire la corretta identificazione e rintracciabilità degli
stessi.
· Pianifica i controlli necessari per gestire gli Aspetti Ambientali/Salute e Sicurezza nei reparti;
· Riferisce alla direzione sulle prestazioni del sistema di gestione per la qualità e per l’ambiente, incluse le
esigenze per il miglioramento;
RSPP Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione
È responsabile della gestione del sistema di sicurezza aziendale. I suoi compiti sono:
· Provvedere a individuare i fattori di rischio e alla relativa valutazione
· Definire le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro
· Elabora re le misure preventive e protettive, i sistemi di controllo relativi e le procedure di sicurezza
· Proprorre il programma d’informazione e formazione
· Partecipare alla consultazione in occasione della riunione periodica di prevenzione
· Fornire l’informativa specifica ai lavoratori sui rischi potenziali le misure di prevenzione adottate o da adottare
AMM Responsabile amministrazione
È responsabile della gestione amministrativa dell’azienda e in particolare:
• Assicura la gestione degli adempimenti amministrativi connessi alla fatturazione attiva nei confronti
dei clienti.
• Assicura il coordinamento delle rilevazioni dei fatti amministrativi.
• Effettua, in collaborazione con DS, la valutazione preventiva e periodica dei fornitori.
• Cura la gestione e archiviazione della documentazione amministrazione.
HACCP Responsabile
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È responsabile della gestione del metodo HACCP e dell’applicazione delle procedure di monitoraggio specifiche per
l’identificazione dei rischi legati agli alimenti e per mantenere sotto controllo le fasi operative in cui, per i motivi più
diversi, si possono presentare pericoli di natura microbiologica, chimica o fisica in grado di compromettere la salute
del consumatore.
CCR Coordinatore Cucina e Ristorante
È responsabile del coordinamento delle attività relative alla gestione della cucina e del ristorante; della pianificazione
di tali attività in accordo con il RHACCP, con il DS e con lo Chef. Raccoglie e risolve le anomalie rivenienti da
reclami dei clienti o da segnalazioni del personale.
CSP Coordinatore Sala Polifunzionale
È responsabile del coordinamento delle attività relative alla gestione della sala polifunzionale e dell’annessa cucina;
della pianificazione di tali attività in accordo con il RHACCP, con il DS e con lo Chef. Raccoglie e risolve le anomalie
rivenienti da reclami dei clienti o da segnalazioni del personale.
Coordinatore Attività Ricettiva CAR
È responsabile del coordinamento delle attività ricettive (albergo, bar, discoteca, piscina, campi sportivi, bus
navetta); della regolare svolgimento di tali attività in accordo con il DS. Raccoglie e risolve le anomalie rivenienti da
reclami dei clienti o da segnalazioni del personale.
Responsabile Servizio Manutenzione
È responsabile della gestione della manutenzione e della relativa pianificazione; in particolare:
• dei controlli, delle verifiche e dell’esecuzione degli interventi pianificati;
• dei i rapporti con gli impiantisti manutentori e con i servizi di assistenza delle Case Costruttrici.
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1.3 Localizzazione
1.3.1 Inquadramento urbanistico-territoriale
Storia di MGHV:
La società Magna Grecia si costituisce nel 1981 sotto forma di società a responsabilità limitata (srl).
Ha sede ad Altamura, ma l’attività oggetto di certificazione si sviluppa nel sito dell’Hotel Village in Metaponto – Via del
Lido,1.
Per tracciarne la struttura organizzativa, si allega l’organigramma funzionale.
Il codice NACE dei servizi erogati è “Alberghi con ristorante cod. H 55”.
I primi nuclei turistici del metapontino si svilupparono su aree demaniali nei primi anni ’50 con piccole villette nel verde,
qualche albergo ed alcuni servizi. Questa caratteristica la contraddistingue dalle altre località turistiche a maggior
insediamento urbano come Ginosa Marina, Pisticci, Policoro, Scanzano Jonico.
L’indirizzo inserito nella Variante al Piano Territoriale Paesistico di Area Vasta del Metapontino persegue l’idea di uno
sviluppo economico derivante da una valorizzazione turistica che contempli la salvaguardia delle emergenze ambientali,
fornendo ai sei Comuni che si affacciano sul litorale Jonico una strumentazione urbanistica che preveda apposite zone
di sviluppo turistico, ove è possibile attivare varie iniziative imprenditoriali nel settore.
Con il PRG del Comune di Bernalda nel 1980 fu redatto il Piano Stralcio per i Nuclei Turistici nel quale erano previsti
quattro nuclei: Lido, Bradano, S. Pelagina e Basento. Solo nel 1997 furono approvati i Piani Particolareggiati con
valenza di Variante al PRG delle quattro aree, considerando il vincolo Paesistico di area vasta del Metapontino
conseguente al PTPM del 1990.
Immediatamente successive al 1997 sono le approvazioni dei tre Piani Particolareggiati dei nuclei Lido, Basento e
Bradano. Nel Nucleo Lido si sono attuate alcune delle nuove previsioni (un campeggio, alcuni parcheggi e la
riqualificazione del lungomare) considerando la presenza di aree naturali protette anche inquadrate nel Piano Stralcio
per la Difesa dal Rischio Idrogeologico dell’Autorità di Bacino della Regione Basilicata.
Il villaggio turistico MGHV, che costituisce il campo di applicazione della presente analisi ambientale, si trova nel
comune di Bernalda, nella frazione di Metaponto, con accesso alla strada basentana SS106 tramite la strada provinciale
Bernalda - Metaponto. Il complesso si trova immerso nel verde costeggiato dalla pineta che caratterizza questa parte di
zona costiera ionica. L’integrazione con l’ambiente risulta certamente una caratteristica qualificante dei servizi offerti da
questa struttura alberghiera. L’impatto visivo delle strutture tutte risulta attenuato dal colore delle stesse nonché dalla
loro scarsa estensione verticale il che permette alla vegetazione tipica una mimetizzazione delle strutture nel verde.
Il rumore prodotto dalla struttura supera raramente il livello del fondo dell’ambiente naturale in cui è immerso e questo
sia per le caratteristiche del servizio erogato ma soprattutto in relazione alla estensione del sito. Sebbene siano presenti
alcune fonti di rumore continuo, quali per esempio i macchinari dei locali piscina, o gli impianti di condizionamento questi
sono distanti dal perimetro ed in alcun modo portano fastidio, di giorno e/o di notte, né agli ospiti né tanto meno al di
fuori del sito.
La silenziosità del luogo rimane una delle caratteristiche principali di un paesaggio completamente integrato nella natura
costiera.
Il terreno presenta caratteristiche clivometriche pianeggianti (nonostante l’estensione del sito). É presente una relazione
geologica del sito fatta in occasione della concessione per la costruzione di MGHV.
Il terreno di proprietà di MGHV è sito nel Comune di Bernalda (fraz. Metaponto) Via Lido, distinto al catasto con il foglio
51 particella 462-463. Sono presenti le concessioni edilizie relative alle opere infrastrutturali presenti con le successive
varianti.
La vicinanza del mare e l’irraggiamento solare rendono necessario curare e manutenere in modo particolare le strutture
soprattutto privilegiando gli interventi nel periodo di minor afflusso.
Il sito di proprietà MGHV è così riassumibile:
· Superficie lotto: mq 64.655
· Totale superficie coperta: mq 9272,6
· Sup = 0,1434
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Il rapporto tra superficie coperta/superficie scoperta, che indica la percentuale di copertura dell’area, (Sup) indica quanto
poco le strutture incidano sull’ambiente in cui l’intero Villaggio è immerso.
1.3.2 Inquadramento meteorologico
L’area di insediamento è compresa nel lido di Metaponto che risiede in depositi sabbiosi costieri legati ad eventi
deposizionali prevalenti di correnti marine ed eolici; la morfologia di questi depositi e le loro caratteristiche
granulometriche sono connesse alle condizioni climatiche dell’area Jonica.
Da rimarcare le caratteristiche di piovosità del litorale jonico, caratterizzato da episodi di particolare violenza più
facilmente riconducibili a nubifragi di durata breve di poche ore o, raramente, di giorni, e che fanno registrare in poco
tempo significative percentuali dei valori di piovosità annua.
Sulla base di dati meteoclimatici e di misure effettuate risulta all’interno del Golfo di Taranto una circolazione
prevalentemente di tipo ciclonico variabile; nel periodo primaverile la circolazione nel golfo è connessa alla circolazione
ionica a grande scala, ma le correnti sono determinate da strutture locali. In autunno è molto sviluppata una circolazione
interna al golfo distinta dalla circolazione ionica. Dalle ortofoto del litorale appare evidente che i lobi detritici presenti
nell’area di confluenza dei Fiumi Bradano e Basento sono deviati, al largo, verso SW da correnti marine andamento NESW.
Il sistema idrogeologico dell’area costiera jonica è soggetto alla dinamicità del clima; infatti durante gli eventi di maggiore
piovosità o in occasione di precipitazioni eccezionali, il livello freatico subisce escursioni anche di 50 – 60 cm
producendo, in aree poste a quote più basse, una tendenza all’emersione. Di contro la tendenza si inverte durante i
periodi di scarso afflusso precipitativo; infatti, come manifestatosi nel recente passato, a causa del mancato rifornimento
idrico, nelle aree costiere, come nel Lido di Metaponto, il limite tra acque dolci e salmastre tende ad innalzarsi
notevolmente.
Quindi considerando le temperature medie annue (16°C – 17°C) e le precipitazioni medie annue (tra 531 mm a 593
mm) della zona costiera jonica, si può presumere un clima semi-arido cui è legata la scarsità di risorse idriche.
Nell’area del metapontino possiamo evidenziare la presenza del complesso idrogeologico Alluvionale - Costiero di età
olocenica, che si distingue dal complesso dei Terrazzi Marini ubicati verso l’entroterra per le caratteristiche di
permeabilità e trasmissibilità oltre che dalle caratteristiche litologiche dei depositi costituenti.
Nel complesso idrogeologico Alluvionale - Costiero si distinguono due tipologie di acquiferi: il primo tipo di acquifero è
costituito dai depositi di alluvioni dei fiumi lucani, caratterizzato da litologie eterogenee e con un certo grado di
anisotropia che non favorisce l’accumulo di rilevanti risorse idriche sotterranee; il secondo è costituito da depositi
prevalentemente sabbiosi, a granulometria medio-fine, di retrospiaggia e di battigia, caratterizzati da valori di
conducibilità idraulica non rilevanti ma tali depositi risultano assai importanti per loro estensione, continuità e spessore
nella Piana e per l’alta richiesta idrica locale.
L’acquifero costiero è costituito da livelli sabbiosi ospitanti falde acquifere confinate o semiconfinate da livelli meno
permeabili; il tutto a costituire un acquifero multistrato, con una continuità nell’estensione e nello spessore interrotta dai
depositi fluviali in corrispondenza della loro foce.
In particolare lo strato acquifero sabbioso permeabile ha uno spessore anche superiore ai 10 metri, con un’elevata
percentuale della frazione sabbiosa, che tende ad aumentare in granulometria verso la foce del Sinni, e sovrasta i livelli
meno permeabili siltosi-argillosi legati ad eventi deposizionali alluvionali e marini. Dall’osservazione della carta
piezometrica dell’area di Metaponto si evince la forte influenza dell’azione drenante dei fiumi sull’andamento delle
isopieze, che però diminuisce, cessa ed addirittura si inverte in prossimità della loro foce. La piezometria della piana
metapontina risulta influenzata non soltanto dall’azione drenante dei fiumi ma, come detto in precedenza, dal clima
locale caratterizzato da eventi piovosi invernali ed autunnali che fanno incrementare in portata i corsi d’acqua ed
innalzare la superficie piezometrica, e da periodi siccitosi che fanno abbassare di molto la superficie piezometrica.
La costiera ionica è caratterizzata da un clima temperato semiarido ad estate secca, con escursioni stagionali di circa
16°, con una piovosità media che si aggira sui 600 mm ed un bilancio idrico fortemente deficitario nei mesi estivi. Lungo
la fascia costiera ionica queste ultime caratteristiche si accentuano. I mesi caldi e molto caldi compaiono da giugno a
settembre, quelli comfortevoli a maggio e ottobre, cioè nelle stagioni di transizione. La temperatura minima media non va
sotto i 3,5°C, mentre la temperatura massima media non va oltre i 32°C.
Le precipitazioni piovose si attestano attorno ai 894 mm, con un contributo di 28 l/sec*Km2., distribuiti prevalentemente
da inizio autunno a metà primavera.
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1.3.3 Aspetto geografico, geologico e idrogeologico
Inquadramento geografico
L'area di sedime è ubicata nella provincia di Matera, insiste sull'area compresa tra la foce del Bradano e il canale di
scolo delle acque basse di Metaponto.
Il sito ricade nella seguente cartografia IGM:
− Carta d'Italia, scala 1:25.000 Fogli 201 II SE “Foce del Bradano” e 201 II SO “Metaponto”.
− Carta d’Italia, scala 1:50.000 Fogli0 508 "Policoro ".
Il sito è il Lido di Metaponto, un’area costiera ubicata nel territorio comunale di Bernalda, costituita da spiagge e lidi e
edificata per scopi turistici, raggiungibile percorrendo una strada provinciale che collega Metaponto Lido e Metaponto
Borgo alla S.S. “106 Jonica”e alla S.S. “407 Basentana”.
L’area risulta caratterizzata dalla presenza di piccole case e villini, abitati prevalentemente nella stagione estiva, e da
hotel e campeggi privati localizzati anche in aree oggetto negli anni passati di rimboschimenti.
La vocazione turistica dell’area è evidenziata anche nel PRG del Comune di Bernalda che la inquadra come Nucleo
Turistico.
Inoltre, il lido di Metaponto è compreso tra 2 Siti di Interesse Comunitario localizzati in corrispondenza delle foci dei
Fiumi Bradano e Basento.
Le spiagge lucane, in accordo con quanto è stato evidenziato in più aree geografiche del pianeta, hanno registrato a
partire dagli anni ’50 una spiccata tendenza all’arretramento, come già messo in luce da diversi Autori negli ultimi 40
anni. I valori massimi sono stati registrati nelle aree alla foce del Sinni (15 m/anno dal 1970 al 1986; Cocco & De Pippo,
1988) e di Metaponto (fino a 33 m nel periodo 1977/1979; Cocco & De Pippo, 1988).
La causa di tale tendenza è sicuramente da correlare a modifiche indotte dall’attività umana alla naturale evoluzione
ambientale. Il problema dell’arretramento del litorale ionico lucano e la possibilità di insediare delle attività produttive nel
medesimo tratto ha indotto la Regione Basilicata a iniziare un’azione di intervento e monitoraggio di questo tratto
costiero. Gran parte della costa jonica metapontina, e più in generale l’intero litorale jonico lucano, è stato oggetto di un
progressivo processo di antropizzazione, caratterizzato da interventi che hanno portato ad una profonda e definitiva
trasformazione dell’assetto e del profilo naturale del litorale, con lo smantellamento, in alcuni casi, dei cordoni dunali
esistenti, per dare spazio ad infrastrutture, insediamenti residenziali e turistici. Solo alcuni tratti di spiaggia, lungo il
litorale ionico, hanno potuto mantenere connotati paranaturali pur condizionati da dinamiche evolutive segnate
fortemente dai processi antropici che comunque vanno ad incidere sui tratti di costa e sulle aree retrostanti.
Il processo di antropizzaizone se da un lato ha aumentato il valore economico e sociale di questa fascia di territorio,
dall’altro ha comportato anche un notevole aumento della vulnerabilità del litorale (perdita di capacità di autodifesa dal
rischio idrogeologico) determinando, inevitabilmente, una situazione di grave incremento del livello di rischio che si
associa ad eventi naturali calamitosi (mareggiate, ingressioni marine, erosione, ecc.).
Il grado di vulnerabilità del sistema costiero si è ulteriormente aggravato a causa di processi “naturali” (anche se,
comunque, sempre indotti dalle attività antropiche quali realizzazioni di dighe, attività di estrazione di materiali inerti
destinati alle attività di costruzione, ecc.) quali la progressiva diminuzione dell’apporto di solido provenienti dai corsi
d’acqua, che ha alterato notevolmente il processo di “ricarica” naturale delle spiagge. Tali processi hanno prodotto un
disequilibrio sedimentario che ha contribuito alla conseguente erosione delle spiagge e al dissesto delle retrostanti dune.
Studi redatti da numerosi ricercatori del fenomeno erosivo della costa jonica hanno avvalorato l’ipotesi che l’arretamento
della costa è dovuto ad un deficit di apporto di materiali solido dai fiumi lucani che ha generato lo squilibrio nel senso
erosivo della costa poiché il materiale eroso dal mare non viene compensato dal materiale trasportato dai fiumi.
Informazioni su calamità naturali
La costa ionica lucana, che si estende per circa 35 km da Metaponto a Nova Siri, è definita geograficamente dai tratti
terminali dei fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni, dal mare Ionio e dai primi terrazzamenti delle colline interne
dominanti la vasta pianura alluvionale.
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Il Basento presenta caratteristiche morfologiche diverse lungo il suo percorso. Infatti nella parte iniziale (Alto Basento)
scorre tra le rocce modellate dall’erosione, attraversa la Città di Potenza per giungere fino alla confluenza con il Torrente
MG
HV
Camastra (Medio Basento), che rappresenta il maggiore affluente, e in corrispondenza dello Scalo di Grassano l’alveo si
espande acquisendo caratteri morfologici alluvionali. Più a valle si giunge nella valle del Basento (Basso Basento)
attraversando la zona industriale di Ferrandina e Pisticci, per poi giungere in corrispondenza della foce situata nel
comune di Bernalda dove grazie alla realizzazione di impianti idrovori e tramite canali di bonifica, si ha il convogliamento
delle acque verso il mare.
La Basilicata è direttamente interessata da due faglie appenniniche (la faglia irpino-lucana e la faglia cosiddetta della Val
d’Agri), che esprimono la sismicità di magnitudo più elevata, e da una serie di faglie minori in direzione antiappennica,
che sono responsabili di numerosi eventi di più bassa intensità, ma con periodi di ritorno più brevi. Di contro tutta la zona
del Materano (ad eccezione della zona montana, più prossima alla provincia di Potenza), potrebbe essere ben inserita
nella 3^ categoria (a più basso rischio sismico).. Ed infine proprio Matera e tutta la fascia Jonica, attualmente non
inclusa nelle aree sismiche, dovrebbero invece essere classificate nella 3^ categoria
Geologia e cenni geomorfologici
L’area oggetto di intervento, compresa tra le foci del Fiume Basento e Bradano, risulta caratterizzata da un assetto
stratigrafico - strutturale conseguente alla formazione della Catena Appenninica.
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Nel Golfo di Taranto, in cui ricade il litorale lucano, sia sulla terraferma che a mare, è, infatti, possibile riconoscere i
principali elementi strutturali che costituiscono l’arco appenninico meridionale. Il settore sudoccidentale del golfo è
impostato sulle coltri di ricoprimento del margine esterno della catena, quello occidentale (in cui ricade il litorale lucano)
prevalentemente sull’unità dell’Avanfossa Bradanica; mentre il settore nord-orientale è modellato nell’unità carbonatica
dell’Avampaese Apulo. In relazione alle caratteristiche geologiche - geomorfologiche del litorale alto jonico e degli
apporti solidi è possibile distinguere al suo interno tre sub-unità fisiografiche (Cocco et al., 1986; Amore et al., 1979) tra
le quali anche il Litorale compreso tra Rocca Imperiale e Ginosa Marina in cui ricade l’area costiera del Metapontino.
Tale unità fisiografica è caratterizzata da coste sabbiose e basse e delimitata al suo interno da sistemi dunali e da
un’estesa piana alluvionale impostata alle foci dei Fiumi lucani Bradano e Basento.
In corrispondenza dei Bacini dei Fiumi Bradano e Basento l’apporto sedimentario varia: in corrispondenza del Bacino del
Fiume Bradano l’apporto è prevalentemente siltoso e sabbioso mentre l’apporto sedimentario nella parte medio bassa
del Bacino del Fiume Basento è prevalentemente argilloso e sabbioso.
Il litorale lucano è modellato interamente nell’ambito dell’Unità dell’Avanfossa Bradanica, infatti, sia nel sottosuolo della
piana che nei rilievi collinari che la delimitano a occidente, si rinvengono successioni di riempimento dell’Avanfossa,
spesse fino a 3000 m, costituite da peliti grigio-azzurre di ambiente marino profondo, da sabbie di ambiente di spiaggia
da emersa a sommersa e da conglomerati di ambiente di transizione da marino a continentale e di ambiente
continentale di età Pliocene superiore p.p. – Pleistocene superiore.
Nella parte sommitale dei rilievi collinari che bordano la piana sono presenti depositi sabbiosoconglomeratici del
Pleistocene medio-superiore, riferibili a Terrazzi Marini. In quest’area sono stati riconosciuti più ordini di terrazzi a quote
differenti (otto nella bassa valle del Basento e del Bradano, Cotecchia et. al. 1991, Polemio et. al. 2002). Il passaggio tra
l’area di piana e i rilievi collinari è segnato da una scarpata morfologica che delimita il terrazzo marino di primo ordine.
Al passaggio Tirreniano/Olocene (circa 12000 anni fa) una fase glaciale determinò un abbassamento del livello di base
che ha indotto una forte erosione dei bacini dei corsi d’acqua del litorale jonico, con notevole incremento del trasporto
solido che ha portato all’accrescimento della piana metapontina.
L’evoluzione morfologica recente della piana e le caratteristiche stratigrafiche (organizzazione laterale e verticale delle
facies) della parte più alta delle successioni presenti nel sottosuolo sono state influenzate dalle variazioni eustatiche del
livello del mare e quindi dagli spostamenti della linea di costa succedutisi dal Tirreniano a oggi (Cotecchia et al. 1971),
oltre che dagli spostamenti degli alvei dei corsi d’acqua. Proprio in prossimità della foce del Basento è stata riconosciuta
una antica linea di costa, oggi posizionata a 10 m s.l.m. (Guerricchio e Melidoro, 1986). Pertanto la parte alta delle
successioni che si rinvengono nel sottosuolo della piana metapontina sono caratterizzate da alternanze di depositi
sabbiosi, conglomeratici e pelitici di ambiente alluvionale, deltizio e marino (Polemio et al. 2002).
L’area costiera di Metaponto è sede di depositi sabbiosi che costituiscono la spiaggia emersa e da alcuni ordini di
cordoni dunali tra i quali sono presenti depressioni che costituiscono talvolta acquitrini. La spiaggia e i cordoni dunali
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sono costituiti da sabbie e sabbie limose dal colore avana dallo spessore compreso tra i 15 e i 20 metri e si interdigitano
nella piana alluvionale; inoltre le dune, che si elevano di 3 – 4 metri dal livello del mare e quasi smantellate dall’azione
antropica ed erosiva del mare in fase regressiva, sono caratterizzate da sabbie costipate e poco cementate con forme di
laminazioni sottili tabulari e incrociate testimonianti l’azione eolica e marina.
Aspetti idrogeologici
Il fiume Basento nasce nell'Appennino lucano settentrionale, scorre da nord-ovest a sud-est nelle province di Potenza e
Matera e sfocia nel Golfo di Taranto; il suo bacino si estende tutto in territorio lucano per circa 1537 kmq. Dopo un
percorso di circa 149 km, sfocia presso Metaponto; pur con un bacino decisamente minore, il Basento ha una portata
media annua circa doppia rispetto al Bradano (12.2 mc/s alla stazione di Menzena a 24 km dalla foce). Il bacino è
caratterizzato da una scarsa percentuale di superficie permeabile, intorno al 20%, scarse precipitazioni nella parte bassa
del bacino e piuttosto copiose nella parte più alta dove si riscontra anche una discreta presenza di emergenze
sorgentizie. Lungo il corso del torrente Camastra il cui bacino è pari al 23% del bacino del Basento ed è caratterizzato
da una notevole complessità del reticolo idrografico, è stato realizzato il lago artificiale del Calastra
La Piana di Metaponto ricade lungo la costa ionica lucana e si estende per circa 400 Km2 fra i fiumi Sinni, a sud, e
Bradano a nord. Negli ultimi anni, tale area è stata oggetto di numerosi studi ed indagini a vario grado di dettaglio: In
particolare, è stata oggetto di un circostanziato progetto di ricerca nazionale, denominato PRISMAS, che ha analizzato e
studiato le risorse idriche sotterranee, il loro stato quali - quantitativo mediante rilievi ed indagini condotti per mezzo di
una rete di monitoraggio. Altri studi di dettaglio sono stati condotti da Polemico & Ricchetti (1991), da Polemio et al.,
(2002), da Spilotro et al., (1998).
I caratteri idrogeologici della Piana sono strettamente correlati al complesso assetto litologico – strutturale e alla
configurazione morfologica - di questa porzione dell’Avanfossa Bradanica.
Ivi, infatti, l’assetto geologico - strutturale e la configurazione morfologica – con particolare riferimento alla presenza
delle valli dei fiumi ionici che, almeno nelle porzioni alte dell’area, interrompono la continuità fisica degli acquiferi,
predispongono la stessa piana detritico - alluvionale ad essere sede di tre diversi acquiferi – rispettivamente denominati
acquiferi dei depositi terrazzati, alluvionale e costiero, spesso fra loro idraulicamente interconnessi e con caratteristiche
di ricarica, di deflusso idrico sotterraneo e di potenzialità idrica del tutto differenti. Nell’intera Piana sono numerosi i punti
d’acqua – essenzialmente pozzi di vario tipo, da cui si prelevano acque sotterranee. Di questi, nell’ambito delle attività
connesse con il Progetto di ricerca PRISMAS, ne sono stati censiti e caratterizzati più di 50.
1.3.4 Attivita precedenti e sviluppi futuri
MGHV ha contribuito in modo sostanziale allo sviluppo turistico dell’area metapontina. Le strutture del MGHV sorgono a
pochi metri dal mare, sono immerse nel verde e occupano un'area di 8 ettari. Nonostante le notevoli dimensioni, il
modello architettonico del centro turistico si integra in modo armonico ed equilibrato con l'ambiente. Per questo chi arriva
in MGHV vive la piacevole sensazione di essere ospitato in un contesto a misura d'uomo, ricco di servizi e circondato da
una natura accessibile ma ancora incontaminata.
1.4 L’analisi delle attività e del processo produttivo
L’analisi dell’attività e del processo produttivo è stata condotta sulla base di tre categorie di informazioni:
• l’analisi del processo;
• le tecnologie di produzione utilizzate;
• le interazioni con le singole componenti ambientali.
Le attività aziendali di MGHV sono le seguenti:
•
•
•
•
Servizio ristorazione
Riordino e pulizia interna ed esterna
Piscina
Animazione, discoteca, campi sportivi
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All’interno della conduzione del MGHV si individuano una serie di fasi relative all’erogazione del servizio alberghiero
oggetto dell’attività delle stesso Villaggio. Sono presenti tutte le autorizzazioni sanitarie e di pubblico esercizio per
albergo bar e ristorante alla società MGHV.
Ogni singola fase può presentare aspetti ambientali in grado di determinare impatti sull’ambiente, reali o anche solo
potenziali, più o meno significativi. Anche attività di supporto al servizio fornito possono avere ricadute sull’ambiente
(approvvigionamenti di risorse, materie prime e servizi, i controlli, la manutenzione necessaria alle attrezzature e agli
impianti etc.).
Si illustrano le principali attività di MGHV:
Ristorazione
La attività di ristorazione è organizzata per rispondere alla richiesta spesso molto diversificata della clientela. Il servizio è
in estate a buffet visto il gran numero di coperti che il ristorante e la sala devono gestire. L’attenta programmazione delle
presenze e degli eventi permette di ottimizzare l’approvvigionamento di risorse ed alimenti da cucinare al fine di
contenere gli scarti prodotti.
All’esterno della cucina viene stoccato olio esausto di cottura cod CER 200125 in attesa di essere poi ritirato da una ditta
esterna.
Gli stessi addetti del servizio ristorazione si occupano della pulizia dei filtri in acciaio delle cappe di aspirazione dei fumi
al fine di evitare depositi di oli e grassi nella cappa stessa in accordo con la gestione secondo HACCP.
Nella cucina ci sono celle frigorifere ed altri frigoriferi la cui manutenzione, ivi compreso il controllo delle eventuali perdite
di gas dai circuiti, è affidata ad una ditta esterna. Si ha presenza di gas refrigerante freon R404A.
Dal servizio ristorazione vengono prodotti rifiuti quali cartoni, vetro (restituiti al fornitore o stoccati in apposita area) e
Rifiuti Solidi Urbani gestiti come specificato al paragrafo RIFIUTI.
Pulizie interne ed esterne
Le operazioni di pulizia e sanificazione nelle varie aree del Villaggio ( stanze, spazi comuni, ecc.) sono svolte dalle
addette del servizio di governo delle camere di albergo (bungalow). Le pulizie di sala e ristorante sono invece svolte
dagli operatori dei reparti.
I prodotti per le pulizie e le sanificazioni sono stoccati in apposita area.
La pavimentazione dei magazzini non consente infiltrazioni nel suolo di prodotti liquidi che si dovessero accidentalmente
versare.
I responsabili di cucina e pulizie detengono le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati e sono al corrente dei rischi
connessi con il loro utilizzo.
I prodotti per le pulizie giornaliere sono prelevati all’occorrenza dagli addetti minimizzando il quantitativo trasportato per il
villaggio.
La gestione delle aree esterne è affidata al responsabile giardini: il fondo è di terra naturale, sabbia e minerali marini che
drenano l’acqua e così la terra non tiene umidità. Da qui la necessità di irrigazione frequente d’estate.
Sotto la pineta si è riusciti a piantare graminacee utilizzando concimi biologici.
L’erba tagliata rimane sul prato come concime mentre vengono raccolti aghi di pino oltre che le potature che sotto
permesso dei VVFF vengono dati al fuoco nella fascia tagliafuoco, oppure conferiti come rifiuto.
Lavanderia
Sebbene le operazioni di lavanderia sono affidati in gran parte ad un fornitore esterno.
MGHV ha una dotazione minima che consente di affrontare eventuali necessità che si presentino.
Nel locale si trovano i seguenti macchinari:
• lavatrici di tipo domestico;
• asciugatori.
I prodotti utilizzati sono stoccati nel locale stesso insieme a tutti gli altri prodotti per le pulizie e sanificazioni. Il locale
risulta pavimentato.
C’è comunque da sottolineare come l’impegno al risparmio energetico ha spinto alla riduzione della biancheria destinata
al lavaggio programmando la sostituzione della biancheria da bagno tutti i giorni se richiesto dal cliente (all’interno di
ogni camera è riportata una nota informativa in cui si richiede al Cliente se desidera il cambio quotidiano o meno) e da
camera 1 volta (minimo richiesto da E.P.T.) dopo la terza notte di soggiorno.
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Manutenzione
L’attività del servizio delle manutenzioni risulta fondamentale in queste strutture ai fini della salvaguardia ambientale. Il
servizio stesso già adottava istruzioni operative che continuano a far parte della gestione delle attività:
Nel reparto manutenzione sono presenti dei prodotti per la manutenzione di routine (di cui si detengono le schede di
sicurezza).
La manutenzione si occupa anche della derattizzazione affidando a ditta esterna le attività ed il monitoraggio.
Animazione
Durante la stagione estiva vengono affidati ad una società specializzata, le attività di animazione del villaggio. In
particolare si occupano dell’organizzazione di:
• eventi, spettacoli, giochi ed intrattenimento degli ospiti in generale;
• discoteca
• attività sportive;
• assistenza degli ospiti in tutte le necessità di informazioni.
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2 Politica del Sistema di Gestione Ambientale
Consapevole che una strategia economica sostenibile risulta essere essenziale per il proprio successo e per la
soddisfazione dei propri clienti e che il rispetto dell’Ambiente rappresenta, oltre che un dovere, un vantaggio nella
competizione dei mercati, la Direzione di MGHV ha deciso di elaborare la Politica per l’Ambiente che definisce i principi
generali su cui si basano tutte le attività aziendali.
MGHV riconosce inoltre che il miglioramento continuo delle proprie performance ambientali conduce a significativi
vantaggi economici e anche nella proposta commerciale, e soddisfa, nello stesso tempo, le attese di miglioramento
ambientale
relativo al contesto territoriale in cui l’Azienda opera.
Si impegna pertanto a perseguire una politica di continuo miglioramento delle proprie performance ambientali,
minimizzando, ove tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile, ogni impatto negativo verso l’ambiente delle
sue attività:
Erogazione di servizi alberghieri e congressuali con attivita di
ristorazione, animazione, manutenzione.
Situato nella zona a maggiore vocazione turistica della Basilicata, dal punto di vista naturalistico tra le più belle, si
affaccia sul Golfo di Taranto davanti ad una spiaggia selvatica che si estende per molti Km.
Oltre che per la ricercatezza e la cura dei servizi offerti, si distingue nel mercato turistico ricettivo per le peculiarità
ambientali che caratterizzano il proprio sito. Significativo, a riguardo, è il rapporto fra l’estensione delle aree verdi
(soprattutto la pineta), le dimensioni della piscina e delle altre aree comuni rispetto al numero dei bungalow, il che
consente agli Ospiti di godere di un contatto pieno e diretto con la natura di questa parte di costa ionica.
Considera altresì che il mezzo principale per eccellere nel mercato è e rimane uno staff aziendale concentrato sulla cura
dei propri Ospiti, unica vera ricchezza e soprattutto fonte di gratificazione ed arricchimento professionale.
Il miglioramento continuo può essere ottenuto solo attraverso il completo coinvolgimento di tutto il personale in quanto
vero artefice della qualità percepita dagli Ospiti. Ciascun operatore deve costantemente essere consapevole
dell’importanza del proprio ruolo nel perseguire il principale obiettivo dell’Organizzazione: rendere indimenticabile la
vacanza ai propri Ospiti. È sulle risorse umane pertanto che intende puntare per conservare e migliorare ulteriormente il
proprio prestigio ed il rapporto di profonda fiducia stabilito negli anni con una clientela già oggi caratterizzata da un
elevato livello di fidelizzazione.
L’Organizzazione è impegnata a:
• migliorare la qualità dei servizi erogati al fine di garantire un livello costante di qualità delle proprie prestazioni e di
ottenere la soddisfazione del Cliente ed a promuovere ogni azione diretta alla protezione dell’Ambiente;
• ampliare la gamma dei servizi offerti compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, in relazione alle
esigenze di mercato e alla richiesta della clientela;
• alla variazione incrementale delle presenze di Clienti;
• al miglioramento del grado di fidelizzazione;
• il rispetto dei principi HACCP ad ogni livello di attività ;
• conquistare nuove fasce di mercato, in modo da garantire piena funzionalità della struttura per un periodo
maggiore.
• Assicurare che le proprie attività siano svolte in conformità con le vigenti disposizioni di legge e con eventuali
codici di pratica sottoscritti;
• Mettere in atto e mantenere un efficace Sistema di Gestione Ambientale secondo i requisiti della Norma UNI EN
ISO 14001:2004 e regolamento EMAS 1221/09;
• Identificare e valutare periodicamente gli aspetti ambientali legati alle proprie attività;
• Attuare ogni sforzo in termini organizzativi, operativi e tecnologici per prevenire l’inquinamento, dell’acqua,
dell’aria e del suolo;
• Minimizzare il consumo di energia, di acqua e produzione dei rifiuti, favorendone il recupero ove possibile;
• Definire obiettivi supportati da adeguati indicatori ambientali, da integrare con la gestione operativa del villaggio e
i programmi di sviluppo aziendali;
• Assicurarsi che la politica ambientale qui esposta sia comunicata a tutte le persone che lavorano per
l’organizzazione e per conto di essa;
• Assicurarsi che il sistema sia sostenuto da periodiche e sistematiche attività di formazione, addestramento e
sensibilizzazione del personale;
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Assicurarsi che il presente documento sia disponibile verso il pubblico;
ottenere il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali condividendo con i dipendenti gli obiettivi
ed i traguardi raggiunti e quelli da raggiungere;
• ottimizzare l’uso delle risorse attraverso un impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche ed idriche e
l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti;
• ridurre e prevenire l’inquinamento e l’impatto ambientale derivanti dai servizi offerti, inclusi quelli di supporto,
attraverso la ricerca di soluzioni tecniche, tecnologiche, organizzative e impiantistiche adeguate allo scopo;
• assicurare che i prodotti e i servizi offerti dalla struttura siano compatibili con l’ambiente in cui essa è inserita e
che entrambi non alterino in modo significativo l’equilibrio degli ecosistemi su cui gravitano;
• sensibilizzare, formare e addestrare i dipendenti, collaboratori, fornitori e appaltatori in modo da promuovere la
gestione sostenibile;
MGHV ha predisposto strumenti documentali per il monitoraggio del livello di soddisfazione dei propri Clienti. Tuttavia è
soprattutto la continua attenzione al recepimento di ogni segnale positivo o negativo della Clientela, per quanto debole o
poco manifesto, che spinge a considerare tale segnale come un prezioso orientamento per implementare azioni di
miglioramento rapide, significative, efficaci e durature e per essere sicuri di fare in ogni momento il massimo per essere
all’altezza delle aspettative dei propri Clienti, e, quando possibile, per superarle.
La Direzione Generale di ha inoltre maturato negli anni la convinzione che le sue attività non possano prescindere dagli
impatti che esse provocano sull’ambiente; per questo motivo si impegna a contribuire attivamente alla prevenzione
dell’inquinamento coerentemente con le proprie risorse e le necessità del contesto socio-economico in cui opera.
Per raggiungere gli obiettivi sopra esposti la Direzione si impegna a:
• definire obiettivi e traguardi per l’Ambiente e a riesaminare periodicamente lo stato degli stessi;
• stabilire e mantenere adeguati controlli, inclusi i riesami periodici, per assicurare che i principi contenuti nella
presente Politica vengano seguiti e rispettati;
• monitorare e valutare la soddisfazione del Cliente e delle altre parti interessate attraverso la raccolta e l’analisi di
reclami e suggerimenti;
• effettuare annualmente, in sede di Riesame della Direzione, una revisione della Dichiarazione Ambientale e
valutazione degli aspetti ed impatti ambientali, diretti ed indiretti, legati ai propri processi, attività e servizi, al fine
di:
o poter stabilire e riesaminare il grado di raggiungimento di obiettivi e traguardi ambientali,
o verificare il pieno rispetto della legislazione ambientale applicabile,
o definire ulteriori obiettivi e traguardi;
Consapevole delle dimensioni dell’Organizzazione, la Direzione Generale si impegna a mettere a disposizione le risorse
umane ed economiche necessarie ad assicurare il mantenimento e l’efficace gestione del Sistema stesso, con il fine
ultimo di tutelare l’ambiente e di migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali, soprattutto in relazione ai
servizi offerti ai propri Clienti.
La Direzione Generale di MGHV crede fermamente che il costante perseguimento degli obiettivi di miglioramento sopra
citati, ivi compresi quelli relativi agli impatti ambientali prodotti dalle sue attività, possano conciliarsi, nel lungo periodo,
con gli obiettivi aziendali di massimizzazione del valore dell’Azienda stessa.
• è convinta che il miglioramento delle proprie prestazioni ambientali si attui attraverso il coinvolgimento, la
• consapevolezza e la competenza delle risorse umane coinvolte nella gestione dei processi principali e di
supporto, per tale
• motivo la Direzione Generale di ringrazia tutto il personale per gli sforzi di miglioramento sino ad oggi posti in
• essere e chiede il massimo della collaborazione per affrontare con determinazione il futuro in uno scenario
competitivo
• stimolante ed in rapida evoluzione.
La Direzione Generale ringrazia tutti i Clienti che vorranno, durante il loro soggiorno, adoperarsi per contribuire alla
riduzione e prevenzione dell’inquinamento.
Metaponto, 16.03.2014
La Direzione Generale
(Antonio TAFUNI)
•
•
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2.2 Il Sistema di Gestione Ambientale di MGHV
2.2.1 Introduzione
MGHV ha implementato un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001:2004 (con sistema
già oggetto di certificazione da parte dell’ente accreditato CDQ Italia) e Regolamento Emas 1221/09.
Scopo della presente sezione è descrivere la struttura del Sistema di Gestione Ambientale della MGHV
•
•
definendone i punti focali per poter garantire che l’intera gestione aziendale sia conforme ai requisiti delle
norme e delle leggi scelte a riferimento;
costituendo lo standard di riferimento per la definizione di responsabilità e prescrizioni su cui valutare l’efficacia
del funzionamento reale del Sistema di Gestione Ambientale in azienda.
Il Sistema di Gestione Ambientale coinvolge tutte le funzioni aziendali, ognuna per le proprie competenze; le attività
sono svolte attraverso documenti scritti, conformi alle norme applicabili.
Per implementare il Sistema di Gestione Ambientale in sede di certificazione per la norma UNI EN ISO 14001 e
successiva implementazione ai sensi del regolamento comunitario EMAS 1221/09, MGHV ha:
• predisposto e aggiornato un Manuale Ambientale richiamando le procedure e prassi di gestione del Sistema
Ambientale;
• identificato i processi necessari per il Sistema di Gestione Ambientale;
• stabilito sequenze, metodi e interazioni tra i processi, per assicurare l’efficacia della loro operatività;
• attuato il Sistema di Gestione Ambientale applicando le procedure documentate e definendo le istruzioni di
lavoro;
• predisposto una pianificazione coerentemente con i requisiti specifici del Sistema di Gestione Ambientale;
• definito le attrezzature e apparecchiature e specificato le risorse necessarie;
• registrato quanto necessario per l’operatività del Sistema di Gestione Ambientale;
• assicurata la disponibilità delle informazioni necessarie per supportare il monitoraggio dei processi;
• misurato, monitorato, analizzato i processi e attuato le azioni necessarie per conseguire i risultati previsti ed il
miglioramento continuativo.
I documenti fondamentali che descrivono e rappresentano la struttura del Sistema di Gestione Ambientale sono:
• Manuale del Sistema di Gestione Ambientale;
• Istruzioni operative;
• Documenti di Pianificazione;
• Modulistica di supporto;
• Analisi Ambientale Iniziale;
• Dichiarazione Ambientale.
2.2.2 Manuale di Gestione Ambientale
Il Manuale di Gestione Ambientale rappresenta il documento di riferimento che descrive operativamente l’impegno che la
MGHV ha intrapreso e mantiene nel tempo per migliorare la propria organizzazione ai fini di ridurre l’impatto
sull’ambiente delle proprie attività.
I contenuti del manuale sono applicabili a tutti i livelli dell’organizzazione di MGHV, a tutte le strutture, personale facenti
capo ad essa ed alle attività svolte all’interno e all’esterno dell’azienda. Il manuale di gestione è integrato con i requisiti
delle norme UNI EN ISO 14001:2004 e regolamento comunitario EMAS 1221/09.
2.2.3 Analisi Ambientale Iniziale
In fase di introduzione del Sistema di Gestione Ambientale la MGHV ha predisposto una Analisi Ambientale Iniziale
(AAI) per stabilire la propria posizione iniziale in rapporto all’ambiente, al fine di prendere in considerazione tutti gli
aspetti/impatti ambientali diretti ed indiretti e la loro gestione nello sviluppo del Sistema di Gestione Ambientale.
L’Analisi ambientale iniziale ha avuto quindi lo scopo di:
• individuare gli aspetti diretti ed indiretti significativi relativi agli impatti sull’ambiente delle attività sopra descritte;
• valutare la conformità alla normativa e regolamenti applicabili;
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valutare l’efficienza ambientale dei processi;
valutare l’adeguatezza della struttura organizzativa e l’efficienza dei servizi;
raccogliere informazioni atte ad individuare le aree di miglioramento delle prestazioni ambientali;
costituire un punto di riferimento per evidenziare il processo di miglioramento continuo delle prestazioni
ambientali.
e di analizzare anche:
• le prescrizioni legislative e regolamentari;
• la normativa ambientale di riferimento;
• la valutazione delle proprie prestazioni;
• l’analisi delle prassi e procedure ambientali esistenti;
• le necessità di formazione e addestramento;
• le proteste / pressioni delle autorità o gruppi di cittadinanza.
•
•
•
•
2.2.4 Rispetto delle prescrizioni legislative e altre
Le prescrizioni legislative associate agli aspetti ambientali dell’organizzazione sono tenute sotto controllo
dall’organizzazione in maniera puntuale e attenta. Il SGA gestisce l’identificazione e il controllo del rispetto delle
prescrizioni legislative e descrive quali sono i principali processi per tenere sotto controllo l’attività in conformità alla
normativa cogente e ai principali regolamenti cui l’azienda
deve sottostare durante le fasi di produzione. Si riporta nella seguente tabella l’elenco delle leggi ambientali applicabili
alle attività aziendali.
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Decreto del Presidente della Repubblica n° 322 del 15/04/1971 Regolamento per l'esecuzione della L. 13 luglio 1966, n.
615, recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore dell'industria.
Decreto Presidente Consiglio dei Ministri del 21/07/1989 Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni, ai sensi dell'art. 9
della legge 8 luglio 1986, n. 349, per l'attuazione e l'interpretazione del decreto del Presidente della Repubblica 24
maggio 1988, n. 203, recante norme in materia di qualità dell'aria relativamente a specifici agenti inquinanti e di
inquinamento prodotto da impianti industriali.
Determinazione n.2399/II del 12.12.2001 - "Autorizzazione in via generale all’esercizio delle attività a ridotto
inquinamento atmosferico di cui all’allegato 2 del D.P.R. 25 luglio 1991"
Legge ordinaria del Parlamento n° 549 del 28/12/1993 Misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente.
Decreto 3 Ottobre 2001 Ministero Ambiente e Tutela del territorio - Recupero, riciclo, rigenerazione e distribuzione degli
halon Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale: Titolo I – prevenzione e limitazione delle
emissioni in atmosfera di impianti e attività (artt. 267-281). Titolo II – Impianti termici civili (artt.282-290). Titolo III –
Combustibili (artt. 291- 298)
Regolamento (CE) n. 2037/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 giugno 2000 Sulle sostanze che
riducono lo strato di ozono
Direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 2003 che istituisce un sistema per lo
scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità e che modifica la direttiva 96/61/Ce del Consiglio
Regolamento CE n. 1366 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006 che modifica il regolamento CE
2037/2000 relativamente all’anno di riferimento per l’assegnazione delle quote di idroclorofluorocarburi per quanto
riguarda gli stati membri che hanno aderito all’Unione Europea il 1 maggio 2004
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 febbraio 2006, n. 147 Regolamento concernente modalità per
il controllo ed il recupero delle fughe di sostanze lesive della fascia di ozono stratosferico da apparecchiature di
refrigerazione e di condizionamento d’aria e pompe di calore, di cui al regolamento (CE) n. 2037/2000 (GU n. 85 del 114-2006)
DECRETO 20 settembre 2002 Attuazione dell'art. 5 della legge 28 dicembre 1993, n. 549, recante misure a tutela
dell'ozono stratosferico.
Legge 17-02-2001, n. 35 - Ratifica ed esecuzione degli Emendamenti al Protocollo di Montreal sulle sostanze che
riducono lo strato di ozono, adottati durante la IX Conferenza delle Parti a Montreal il 15-17 novembre 1997.
Legge 16 giugno 1997, n. 179 " Modifiche alla legge 28 dicembre 1993, n. 549, recante misure a tutela dell'ozono
stratosferico" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 24 giugno 1997
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LEGGE 28 dicembre 1993, n. 549 - Misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente.
Regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2006 su taluni gas fluorurati ad
effetto serra Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152. Norme in materia ambientale, parte V e allegati relativi Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera.
D. Lgs. 29/06/2010 n° 128
ACQUE
Regio Decreto n° 1775 del 11/12/1933 Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici Decreto
Legislativo del Governo n° 275 del 12/07/1993 Riordino in materia di concessione di acque pubbliche.
Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 04/03/1996 Disposizioni in materia di risorse idriche Decreto del
Presidente della Repubblica 18 febbraio 1999, n. 238 Regolamento recante norme per l'attuazione di talune disposizioni
della legge 5 gennaio 1994, n. 36, in materia di risorse idriche
Decreto Legislativo del Governo n° 31 del 02/02/2001 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque
destinate al consumo umano.
Decreto 12 giugno 2003, n.185 - Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione
dell'articolo 26, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152
Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale Legge Regionale n° 29 del 17/10/1997 Istituzione
del servizio idrico integrato, individuazione e organizzazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della Legge 5
gennaio 1994, n. 36
Deliberazione della Giunta Regionale n° 31/23 del 15/07/1999 Atto di coordinamento sul sistema di controllo degli
scarichi delle pubbliche fognature e degli insediamenti civili ai sensi delle leggi 319/76, 172/95 sulla tutela delle acque
dagli inquinamenti e della L. 689/81.
Legge Regionale n° 14 del 19/07/2000 Attuazione del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, sulla tutela delle
acque dall'inquinamento, modifica alle leggi regionali 21 settembre 1993, n. 46 e 29 luglio 1998, n. 23 e disposizioni
varie.
RIFIUTI
Decreto Legislativo del Governo n° 95 del 27/01/1992 Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE relative alla
eliminazione degli oli usati
Decreto Legislativo del Governo n° 52 del 03/02/1997 Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione,
imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose.
Circolare della Direzione Tutela Ambientale n° 4 del 26/01/1998 Circolare n. 4 del 26 gennaio 1998 - Circolare della
Direzione Tutela Ambientale: direttive e linee guida in ordine al deposito temporaneo ed allo stoccaggio dei rifiuti speciali
pericolosi e non pericolosi
Decreto Ministeriale del 05/02/1998 Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di
recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22
Decreto Legislativo del Governo n° 90 del 25/02/1998 Modifiche al decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, recante
attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose
Decreto Ministeriale n° 145 del 01/04/1998 Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del
formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera e) , e comma 4, del D. Lgs
5/02/1997, n. 22.
Decreto Ministeriale n° 148 del 01/04/1998 Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e
scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m) , e 18, comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio
1997, n. 22 Circolare del 04/08/1998 n° GAB/DEC/812/98 Circolare esplicativa sulla compilazione dei registri di carico
scarico dei rifiuti e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati individuati, rispettivamente, dal decreto
ministeriale 1 aprile 1998, n. 145, e dal decreto ministeriale 1 aprile 1998, n. 148
Lettera Circolare prot. n° 3402/V/MIN del 28/06/1999 Oggetto: Chiarimenti interpretativi in materia di definizione di rifiuto
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RUMORE
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Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 01/03/1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti
abitativi e nell'ambiente esterno
Legge ordinaria del Parlamento n° 447 del 26/10/1995 Legge quadro sull'inquinamento acustico
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/11/1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
Circolare Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio del 6 settembre 2004 Interpretazione in materia di
inquinamento acustico: criterio differenziale e applicabilità dei valori limite differenziali.
SOSTANZE PERICOLOSE
Decreto Ministeriale del 03/12/1985 Classificazione e disciplina dell'imballaggio e dell'etichettatura delle sostanze
pericolose, in attuazione delle direttive emanate dal Consiglio e dalla Commissione delle Comunità europee.
Legge n. 549 del 28/12/1993 "Misure a tutela dell’ozono stratosferico e dell’ambiente"
D.Lgs. Governo n° 52 del 03/02/1997 Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed
etichettatura delle sostanze pericolose.
D.Lgs. Governo n° 90 del 25/02/1998 Modifiche al decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, recante attuazione della
direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose
Decreto Legislativo n. 209 del 22/05/1999 "Attuazione della direttiva 96/58/CEE relativa allo smaltimento dei PCB e dei
PCT"
Decreto del Ministero dell’ambiente 03.10.2001 “Recupero, riciclo, rigenerazione e distribuzione degli halon”
Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 2006, n. 147 Regolamento concernente modalità per il controllo ed
il recupero delle fughe di sostanze lesive della fascia di ozono stratosferico da apparecchiature di refrigerazione e di
condizionamento d'aria e pompe di calore, di cui al regolamento (CE) n. 2037/2000.
Regolamento (CE) n. 2037/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 giugno 2000 Sulle sostanze che
riducono lo strato di ozono
Regolamento CE n° 1005/2009 del 16/09/2009
CONTAMINAZIONE SUOLO E SOTTOSUOLO
Decreto Ministero dell’Interno 19 marzo 1990 Norme per il rifornimento di carburanti, a mezzo di contenitori – distributori
mobili per macchine in uso presso aziende agricole, cave e cantieri
Decreto Ministeriale del 20/10/1998 Requisiti tecnici per la costruzione, l'installazione e l'esercizio di serbatoi interrati.
Decreto Ministeriale n° 471 del 25/10/1999 Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza,
la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22,
e successive modificazioni e integrazioni
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L’identificazione ed il continuo aggiornamento delle prescrizioni legislative e altre è gestito come descritto dal flow chart
di identificazione delle prescrizioni legislative di seguito riportato:
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INIZIO
Valutazione aggiornamenti legislativi
Valutazione applicabilità
Aggiornamento
continuo
Identificazione delle prescrizioni
Aggiornamento
autorizzazioni
Raccolta dei riferimenti
Elenco
leggi
Elenco
norme
Elenco
autorizzazioni
:
Pianificazione adempimenti legislativi
Veirifica
scadenze
Scadenzario:
Aggiornamento
dei riferimenti
Utilizzo check
list ambiente
Effettuazione attività
periodiche
Azioni
correttive
Valutazione
periodica rispetto
delle prescrizioni
Non
conformità
Analisi dei risultati sul riesame
annuale
Obiettivi di
miglioramento
Flow chart delle prescrizioni legislative
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2.2.5 Gestione della documentazione
MGHV ha attivato la prassi descritta al capitolo 4.4.5 del Manuale di Gestione Ambientale per l’approvazione e il riesame
dei documenti e per assicurare l’utilizzo di documenti aggiornati, identificando e controllando anche la distribuzione dei
documenti di origine esterna.
La stessa prassi ivi descritta tiene sotto controllo l’archiviazione, la protezione, la reperibilità, la conservazione e
l’eliminazione delle registrazioni.
2.2.6 Formazione
La formazione del personale viene effettuata in applicazione del capitolo 4.4.2 del Manuale di Gestione Ambientale, con
particolare riguardo agli aspetti ambientali rilevati in fase di identificazione e valutazione degli stessi.
Il personale viene informato e formato relativamente agli aspetti ambientali significativi individuati nel proprio reparto,
addestrato sulle attività da tenere sotto controllo e, come previsto dalla Norma UNI EN ISO 14001:2004 e dal
regolamento EMAS 1221/09, reso consapevole delle conseguenze sull’ambiente di un comportamento che disattenda le
procedure ed istruzioni di pertinenza dell’attività svolta dal singolo.
L’organizzazione richiede agli appaltatori che operano per conto di essa, ove applicabile, di dimostrare che i loro
dipendenti abbiano la competenza richiesta e/o una formazione adeguata.
2.2.7 Comunicazione e partecipazione dei dipendenti
Le comunicazioni provenienti dall’esterno e riguardanti aspetti correlati al Sistema di Gestione Ambientale vengono
ricevute da Responsabile Ambientale, che provvede a registrarle e archiviarle, affidando a ciascuna di esse un codice
identificativo che ne identifichi il progressivo, così come previsto dal capitolo 4.4.3 del Manuale di gestione Ambientale.
Successivamente vengono inviate alla Direzione Generale che le esamina in collaborazione del Responsabile
Ambientale e prepara le risposte le quali vengono inoltrate da Responsabile Ambientale ai destinatari, previa
registrazione.
MGHV ha espresso la volontà di comunicare all’esterno i propri aspetti ambientali (come previsto dal punto 4.4.3 della
norma UNI EN ISO 14001:2004) attraverso la presente Dichiarazione Ambientale, la quale verrà pubblicata dopo
l’approvazione da parte degli organismi competenti.
I dipendenti vengono coinvolti dalla direzione nel processo di miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso lavori
o riunioni di gruppo.
2.2.8 Controllo operativo
MGHV ha pianificato i processi operativi stabilendo:
• gli obiettivi relativi al servizio;
• la documentazione, le risorse e i supporti specifici per lo svolgimento delle attività lavorative;
• i criteri di accettabilità del servizio;
• le attività di controllo, manutenzione e verifica;
• le registrazioni necessarie a dimostrare la conformità dei processi e i requisiti richiesti dal cliente.
MGHV identifica e pianifica le operazioni che sono associate agli aspetti ambientali scaturiti in fase di valutazione e ne
controlla la conformità, attraverso l’applicazione del capitolo 6.4 del Manuale Integrato Qualità e Ambiente.
2.2.9 Gestione delle emergenze
Le principali potenziali emergenze individuate sono: Incendio, sversamenti di liquidi, malore/infortunio grave, gestite
attraverso l’applicazione del Capitolo 4.4.7 del Manuale di Gestione Ambientale e delle IST-01 ÷ 10.
Preparazione alle emergenze e risposta.
Dall’analisi ambientale vengono evidenziati gli impatti/aspetti che possono determinare potenziali incidenti o emergenze;
per ciascuna di queste emergenze identificate viene realizzata una procedura operativa che descrive le modalità di
intervento e le relative responsabilità per la limitazione dell’impatto sull’ambiente in caso si verifichi l’emergenza.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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Nel sito sono presenti gli addetti alle emergenze e periodicamente vengono effettuate delle simulazioni delle potenziali
emergenze. Nel caso in cui venga aggiornata la valutazione degli impatti ambientali verrà di conseguenza aggiornato
anche il contenuto delle specifiche procedure operative relative al Piano di Emergenza.
2.2.10 Sorveglianza e misurazione delle prestazioni
L’azienda pianifica e tiene sotto controllo i risultati delle analisi effettuate, comparandole ai requisiti di riferimento (Leggi,
autorizzazioni, valori precedenti), così come previsto dal capitolo 4.5.1 del Manuale di Gestione Ambientali e IO-01÷10
sorveglianza e misurazioni.
Annualmente Responsabile Ambiente predispone la pianificazione degli adempimenti previsti nella quale pianifica tutte
le misurazioni previste dalla procedura. Di seguito si riportano le attività di misurazione effettuate.
L’azienda rileva periodicamente i seguenti “Dati Ambientali” per il monitoraggio delle prestazioni correlate agli aspetti
ambientali:
• Uso di risorse naturali;
• Produzione di rifiuti;
• Uso di fonti energetiche.
2.2.11 Gestione non conformita, azioni correttive e preventive
La gestione delle difformità reali o potenziali dal Sistema di Gestione Ambientale è regolata dal capitolo 4.5.1 del
Manuale Integrato al fine di individuare cause ed effetti e di procedere al trattamento immediato e, dove possibile, alla
formulazione di opportune azioni correttive o preventive tese a ristabilire la conformità e ad evitare il loro ripetersi, in
accordo a quanto previsto dallo stesso capitolo.
2.2.12 Attivita di Auditing e Riesame della Direzione
Il Sistema di Gestione Ambientale è soggetto, almeno una volta l’anno, ad attività di auditing interno, al fine di valutare la
conformità, l’adeguatezza e l’efficacia del sistema e la sua applicazione agli standard di riferimento normativi.
Le modalità di auditing interno sono specificate nei capitoli 4.5.5 del Manuale di Gestione Ambientale e i verbali di
verifica risultano accuratamente archiviati secondo le modalità previste.
Per quanto riguarda l’attività di riesame della Direzione, il processo è gestito in conformità ai capitolo 4.6 del Manuale di
gestione Ambientale.
Annualmente la Direzione Generale riesamina il sistema di gestione per verificarne la conformità, l’adeguatezza e
l’efficienza nonché il grado di attuazione della politica e degli obiettivi di miglioramento delle prestazioni.
Il riesame comprende la valutazione delle opportunità di miglioramento e la necessità di apportare le modifiche al
Sistema di Gestione Ambientale compresi politica, obiettivi e traguardi ambientali. Le registrazioni del riesame sono
conservate dal Responsabile Ambientale.
3 Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali
Al fine di identificare tutti gli aspetti ambientali caratteristici delle attività svolte nel sito si è proceduto alla raccolta
sistematica dei dati ai quali sono associate problematiche ambientali ben definite.
Sono state raccolte tutte le informazioni disponibili relativamente a tre argomenti principali: attività e processi svolti, flussi
di materia ed energia, organizzazione.
Sulla base di tali informazioni vengono identificati i seguenti aspetti ambientali:
• Aspetti ambientali DIRETTI in condizioni NORMALI (Capitolo 3.2);
• Aspetti ambientali DIRETTI in condizioni ANOMALE E/O DI EMERGENZA (Capitolo 3.3);
• Aspetti ambientali INDIRETTI in TUTTE le condizioni (Capitolo 3.4).
Tramite i metodi di valutazione scelti dall’organizzazione e di seguito descritti, gli aspetti ambientali vengono classificati
come: ASPETTI SIGNIFICATIVI e ASPETTI NON SIGNIFICATIVI.
La classificazione degli aspetti ambientali è utilizzata in sede di riesame per orientare la politica di MGHV, nel definire
obiettivi e programmi ambientali, identificare opportunità per il miglioramento continuo, definire programmi di formazione
per il personale, indicare le modalità di comunicazione con le parti interessate, individuare aree di priorità per gli audit
interni, orientare la definizione del sistema di procedure per la conduzione, il controllo e la sorveglianza delle attività. Gli
effetti ambientali vengono valutati, registrati e riesaminati e aggiornati una volta all’anno o eventualmente a step
intermedi a seguito di possibili eventi o situazioni che lo rendano necessario.
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Gli aspetti considerati SIGNIFICATIVI sono presi in particolare considerazione nella definizione degli Obiettivi e
Traguardi ambientali definiti dall’azienda.
Gli aspetti considerati come NON SIGNIFICATIVI non vengono tuttavia trascurati ma sono fatti oggetto di attività di
sorveglianza al fine di monitorarne l’evoluzione e ne vengono riviste le valutazioni in occasione dei riesami del Sistema
di Gestione Ambientale, al fine di confermare le precedenti valutazioni ovvero mutarne i giudizi.
3.1 Criteri di valutazione degli aspetti ambientali
Per la comprensione della determinazione dei valori di significatività degli aspetti ambientali, si riportano di seguito le
Tabelle contenenti i criteri utilizzati:
CRITERIO
C1
VALUTAZIONE
2
3
1
Vicinanza o superamento
(anche occasionale) delle
misure ambientali ai limiti di
garanzia
Severita (quantitativa e
qualitativa) dell’impatto
provocato
Nessun limite di legge e/o
misure lontane dai limiti
L’andamento delle misure
manifestano una crescita
dei valori
Impatto ridotto e/o
non presente
Deterioramento modesto,
e/o reversibile nel brevemedio periodo
C3
Sensibilita ambientale del
contesto all’aspetto
Poco sensibile
C4
Preoccupazione,
manifestazione di interesse
delle parti interessate
C5
4
I valori rilevati si avvicinano
ai limiti di garanzia o le
analisi e/o controlli analitici
incompleti
Alterazione parziale degli
equilibri esistenti
reversibile
nel lungo periodo
Nessun controllo
accertato e/o
superamento dei
limiti di garanzia
Danno per l’uomo e
l’ambiente.
L’aspetto contribuisce alla
Qualità dell’ambiente
cumulandosi con altri
impatti
Presenza di specie
vegetali o animali a
rischio
Estremamente
vulnerabile
Nessuna
preoccupazione
Preoccupazione da parte
dei responsabili di settore
e/o clienti
Conoscenza delle informazioni
per la caratterizzazione
dell’aspetto
Buona conoscenza
delle principali
informazioni
Dati presenti ma non
aggiornati o non
significativi
Segnalazioni scritte,
documenti, annunci che
esplicitano le
preoccupazioni delle parti
Dati isolati o non
riferibili al contesto
Procedimenti legali
in corso, Querele,
Dimostrazioni
pubbliche
Forte carenza di
informazioni e di
misure
C6
Preparazione del personale
Personale
addestrato
Personale informato
Personale scarsamente
informato
C7
Capacita di miglioramento
tenendo conto della
disponibilita delle migliori
tecnologie ad un costo
economicamente praticabile
Miglioramento a costi
contenuti
Discreti benefici a fronte di
investimenti limitati
Scarsi margini di
miglioramento, Sono
necessari forti investimenti
tecnologici a fronte di
modesti benefici
Personale non
informato e/o
disinteressato
Nessun margine di
miglioramento, costi
elevati
C2
Tabella 1: Valutazione degli aspetti ambientali
CRITERIO
1
C8
Gravita
Quando il verificarsi, pur nel rispetto
delle prescrizioni legislative / procedure
aziendali, è accompagnato da impatti
sull’ambiente minimi o non misurabili,
ovvero valutazioni quantitative e di
controllo attuale
indicano impatti sotto controllo e
non minimizzabili.
Conseguenze circoscritte all’ambiente
di accadimento
C9
Probabilita
Se non si è mai verificato o si è
verificato in passato ma non esiste la
sensazione che un tale impatto possa
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VALUTAZIONE
2
Quando il verificarsi, pur nel rispetto
delle prescrizioni legislative, causa il
mancato rispetto delle procedure
aziendali o produce incremento delle
quantità di rifiuti, delle emissioni
prodotte o dell’utilizzo di risorse,
ovvero valutazioni quantitative e di
controllo attuali indicano impatti
comunque importanti.
Conseguenze estese a tutto
l’ambiente aziendale
Se si è verificato alcune volte ,o non
si è mai verificato, e c’è la
sensazione che possa accadere di
3
Quando il verificarsi si
accompagna al superamento dei
limiti di legge o delle prescrizioni
legislative, ovvero valutazioni
quantitative e di controllo attuale
dell’aspetto indicano impatti
rilevanti.
Conseguenze che si estendono
all’ambiente circostante esterno
all’azienda
Se si verifica usualmente, o si è
verificato più volte in passato
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verificarsi
nuovo
Tabella 2: Valutazione della Classe di Rischio ambientale
3.2 Aspetti ambientali diretti in condizioni normali
Gli Aspetti Ambientali DIRETTI in condizioni NORMALI sono quelli che appartengono alla quotidianità della gestione
dell’attività di MGHV e alla evoluzione delle strutture.
La valutazione degli Aspetti Ambientali DIRETTI in condizioni NORMALI avviene con la somma del punteggio
assegnato ai singoli criteri riportati nella Tabella 1 “Valutazione degli aspetti ambientali” secondo la seguente formula:
C1 + C2 + C3 + C4 + C5 + C6 + C7 = Significatività
Il Grado di Significatività, per gli aspetti DIRETTI in condizioni NORMALI, è compresa tra 7 e 28.
L’aspetto è considerato Significativo quando il valore ottenuto è ≥13, mentre Non Significativo quando il valore è
<13.
I tempi di realizzazione di azioni e obiettivi di miglioramento, in caso di aspetto significativo sono determinati nel
seguente modo:
· Significatività compresa tra 13 e 21: Azioni a lungo termine
· Significatività compresa tra 22 e 28: Azioni sul breve termine
3.3 Aspetti ambientali diretti in condizioni anomale e/o di emergenza
Per la comprensione delle metodiche utilizzate per la valutazione degli aspetti ambientali DIRETTI in condizioni
ANOMALE E/O DI EMERGENZA, è necessario riportare il significato delle seguenti definizioni:
• CONDIZIONI ANOMALE: Gli aspetti ambientali in condizioni anomale possono verificarsi in corrispondenza di
situazioni che non sono nella normale prassi operativa e che possono andare a configurarsi come situazioni di
emergenza;
• CONDIZIONI DI EMERGENZA: Gli aspetti associati alle situazioni di emergenza sono quelli che si verificano
esclusivamente in situazioni di emergenza come, ad esempio, incendi, esplosioni, spandimenti, ecc;
• GRAVITA’: Per Gravità dell’impatto derivante dall’aspetto ambientale si intende la gravità delle conseguenze
ambientali che derivano dalla mancata gestione dell’aspetto ambientale. La Gravità è correlata sia alle
conseguenze connesse al verificarsi dell’evento sia dalla estensione dell’evento e delle sue conseguenze
ambientali;
• PROBABILITA’: La Probabilità di accadimento è legata essenzialmente allo stato di fatto tecnico ed allo stato
delle attività di manutenzione, sorveglianza e misurazione ed è diretta funzione delle condizioni di sicurezza
ambientali nelle quali l’organizzazione opera.
Nella valutazione degli aspetti ambientali DIRETTI individuati in condizioni ANOMALE E/O DI EMERGENZA, si
procede, innanzitutto, alla loro classificazione in base alla Classe di rischio (CR), data dal prodotto tra Gravita (C8) e
Probabilita (C9) degli impatti ambientali connessi con i vari aspetti (Tabella 2 “Valutazione della Classe di Rischio
Ambientale”).
Il risultato del prodotto tra Gravita e Probabilita è identificato, quindi, come Classe di Rischio (CR) il cui valore è
compresa tra 1 e 9.
Una volta ottenuto il valore della Classe di Rischio (CR) degli aspetti considerati, si procede alla valutazione dei
parametri C4, C5, C6 riportati nella Tabella 1 “Valutazione degli aspetti ambientali”.
La significatività degli aspetti DIRETTI in condizioni ANOMALE E/O DI EMERGENZA è data dalla somma del valore
Classe di Rischio (CR) con i parametri C4, C5, C6 riportati nella Tabella 1 “Valutazione degli aspetti ambientali”,
secondo la seguente formula:
CR + C4 + C5 + C6 = Significatività
Il Grado di Significatività, per gli aspetti DIRETTI in condizioni ANOMALE E/O DI EMERGENZA, è compresa tra 4 e 21.
L’aspetto è considerato Significativo quando il valore ottenuto è ≥10, mentre Non Significativo se il valore è <10.
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I tempi di realizzazione di azioni e obiettivi di miglioramento, in caso di aspetto significativo sono determinati nel
seguente modo:
· Significatività compresa tra 10 e 16: Azioni a lungo termine
· Significatività compresa tra 17 e 21: Azioni sul breve termine
3.4 Aspetti ambientali indiretti
Gli aspetti ambientali INDIRETTI sono quegli aspetti generati da attività su cui MGHV non esercita un controllo
gestionale totale. Rientrano sotto questa classificazione gli aspetti ambientali correlati principalmente all’affidamento a
soggetti terzi di incarichi in appalto per la fornitura di beni/opere/servizi, incluse le Società in cui MGHV detiene quote di
partecipazione, o altre parti interessate. Tali aspetti ambientali sono presi in considerazione in TUTTE LE CONDIZIONI
OPERATIVE (Normali, anomale e di emergenza).
La valutazione degli Aspetti Ambientali INDIRETTI in TUTTE LE CONDIZIONI OPERATIVE avviene con la somma del
punteggio assegnato ai singoli criteri riportati nella Tabella 1 “Valutazione degli aspetti ambientali” secondo la
seguente formula:
C1 + C2 + C3 + C4 + C5 + C6 + C7 = Significativita
Il Grado di Significatività, per gli aspetti INDIRETTI, è compresa tra 7 e 28.
L’aspetto è considerato Significativo quando il valore ottenuto è ≥13, mentre Non Significativo se il valore è <13.
I tempi di realizzazione di azioni e obiettivi di miglioramento, in caso di aspetto significativo sono determinati nel
seguente modo:
· Significatività compresa tra 13 e 21: Azioni a lungo termine
· Significatività compresa tra 22 e 28: Azioni sul breve termine
3.4.1 Controllo e influenza per gli Aspetti Ambientali Indiretti
Nella valutazione degli aspetti INDIRETTI mediati da gestori/appaltatori, è necessario considerare la capacità di
controllo/influenza che MGHV può esercitare.
Ad ogni Aspetto Ambientale INDIRETTO viene quindi associato un parametro (A, B, C, D - vedi Tabella 3 “Valutazione
del controllo/influenza sui fornitori/terze parti”) in relazione alla capacità che ha MGHV di influire nella gestione di quel
determinato aspetto a prescindere dalla significatività degli stessi.
In relazione a tale peso MGHV agirà come quanto descritto nella Tabella 3 “Valutazione del controllo/influenza sui
fornitori/terze parti”.
Parametro
A
(Nulla)
B
(Bassa)
C
(Media)
D
(Alta)
Descrizione peso
Azione/impegno
Nessuna possibilità di effettuare
azioni di sensibilizzazione
Nessuna
Possibilità di effettuare azioni di
sensibilizzazione
Comunicazione, sensibilizzazione
mediante lettera e fax
Possibilità di incentivare tramite
finanziamenti/pagamenti
Revisione del processo di qualifica del
fornitore/terze parti
Possibilità di emanare ordinanze,
regolamenti e documenti prescrittivi
Possibili sanzioni
amministrative/disciplinari
Tabella 3: Valutazione del controllo/influenza sui fornitori/terze parti
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La seguente procedura viene applicata anche nel caso in cui si pianifichino delle modifiche alle attività della MGHV, in
modo tale da identificare preventivamente i possibili nuovi aspetti ambientali che tali modifiche possono indurre. Nel
caso in cui le modifiche proposte risultino particolarmente rilevanti per l’organizzazione
aziendale nel suo complesso, il RGA provvede a condurre le valutazioni degli aspetti ambientali, richiedendo,
eventualmente, lo svolgimento del Riesame della Direzione.
Gli eventi che richiedono questo tipo di procedura preventiva sono i seguenti:
o introduzione nuovi impianti produttivi, tecnici o alle strutture ausiliarie o loro modifiche sostanziali;
o sviluppo nuove categorie di prodotto, con caratteristiche differenti da quelli per cui è stata condotta
o
o
o
o
o
o
o
o
o
l’identificazione e valutazione degli aspetti ambientali;
introduzione nuove materie prime, semilavorati od apparecchiature;
nuove competenze in campo ambientale;
modifiche della normativa vigente;
nuovi servizi o attività (introduzione e/o eliminazione);
introduzione nuovi procedimenti/regolamenti o modifiche sostanziali dei procedimenti/regolamenti
esistenti;
introduzione di nuove convenzioni e/o contratti o eliminazione di quelli esistenti;
modifiche nelle procedure o nelle pratiche di lavoro;
variazioni nelle criticità del territorio;
introduzione o modifica di vincoli sul territorio.
In ciascuno di questi casi il responsabile della funzione proponente conduce preventivamente le fasi di identificazione
degli aspetti ambientali implicati dalla variazione in progetto, secondo la prassi descritta precedentemente.
Il RA, una volta terminata la valutazione, trascrive nel Registro degli aspetti ambientali le priorità di intervento sugli
aspetti particolarmente significativi sui quali la MGHV ha la possibilità di intervenire, che verranno discusse e approvate
in occasione del Riesame della Direzione.
La classificazione degli aspetti ambientali è quindi utilizzata in sede di riesame per orientare la politica della MGHV,
definire obiettivi e programmi ambientali, identificare opportunità per il miglioramento continuo, definire programmi di
formazione per il personale, indicare le modalità di comunicazione con le parti interessate, individuare aree di priorità per
gli audit interni, orientare la definizione del sistema di procedure per la conduzione, il controllo e la sorveglianza delle
attività. Gli effetti ambientali vengono valutati, registrati e riesaminati dal RA una volta all’anno ed eventualmente
aggiornati a seguito di possibili eventi o situazioni che lo rendano necessario.
3.5 Rassegna aspetti ambientali diretti
Gli aspetti/impatti ambientali presi in esame sono i seguenti:
o 1. Emissioni convogliate in atmosfera;
o 2. Emissioni diffuse e fuggitive in atmosfera;
o 3. Odori;
o 4. Rifiuti solidi e liquidi;
o 5. Scarichi idrici;
o 6. Consumo risorse energetiche, naturali e materie ausiliarie;
o 7. Contaminazione Suolo, Sottosuolo e acque marine;
o 8. Rumore;
o 9. Aspetto visivo;
o 10. Amianto;
o 11. Presenza di PCB/PCT;
o 12. Inquinamento elettromagnetico;
o 13. Sostanze lesive per l’atmosfera;
o 14. Incendio;
o 15. Radiazioni ionizzanti;
o 16. Effetti della Biodiversità;
o 17. Infortuni.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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Ad ogni aspetto è associato il relativo grado di significatività (su una scala crescente da 7 a 28 per gli aspetti considerati
nelle situazioni funzionali normali, e da 4 a 21 per le situazioni anomale e di emergenza).
3.5.1 Emissioni convogliate in atmosfera
Le attività svolte all’interno del villaggio non determinano la presenza di emissioni convogliate che necessitino di
autorizzazione ai sensi della normativa vigente (D.Lgs 152/2006).
L’aspetto è riconducibile alle emissioni date dagli impianti termici alimentati a GPL a servizio di reception, del ristorante e
della cucina nonché della sala polivalente, in particolare all’interno del villaggio abbiamo:
Generatore di calore di potenzialità al
focolare pari a 590 KW
Caldaietta murale da 24 KW
Caldaietta murale da 24 KW
Generatore di calore di potenzialità al
focolare pari a 150 KW
temp.
Temp.
% O2
%CO2
CO (ppm)
Rendimento
combustion
167,3
14,2
3,6
11,4
3
93,3
72
72
13
14
2,8
2,9
2,8
2,9
0,7
0,8
85,5
86,0
128,3
15
4,4
11,0
20
95,3
Tabella – analisi emissioni impianti termici Tutte le emissioni sopra descritte sono dovute ai ricambi d’aria dei locali di lavoro per la protezione e sicurezza degli
ambienti di lavoro e non necessitano di autorizzazione così come specificato dall’art.269 comma 1 e dall’articolo 272
comma 5 “…emissioni provenienti da sfiati e ricambi d’aria esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli
ambienti di lavoro”.
Sono inoltre considerate emissioni poco significative, quelle provenienti dalle cappe di aspirazione delle cucine presenti
in tutta la struttura.
Sono disponibili le denunce per le emissioni ad inquinamento atmosferico poco significativo del 13/12/2004 ai sensi del
25/07/91 e relazione tecnica allegata alla dichiarazione di responsabilità inviata alla Regione Basilicata in data
08/07/2004, ai sensi della L.R. Basilicata n. 25 del 24/12/1992
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA01 SGA in base alle considerazioni sopra esposte, si
considera l’aspetto NON SIGNIFICATIVO.
3.5.2 Emissioni diffuse in atmosfera
Le emissioni diffuse in atmosfera classificabili come tali, di cui è responsabile MGHV sono dovute ai gas di scarico dei
mezzi e attrezzature utilizzate per la movimentazione dei rifiuti o dei materiali, inoltre quelle relative alle attività edili
(manutenzione, demolizioni, costruzioni) trasporto merci e persone. Queste operazioni vengono effettuate durante i mesi
estivi e all’aperto, mentre le attività di manutenzione sono svolte durante il periodo di bassa stagione.
Le emissioni diffuse derivano dalle seguenti attività (alcune delle quali in condizioni di emergenza):
o emissioni da gruppo elettrogeno 240 Kw a servizio dell’impianti al fine di garantirne il funzionamento anche
in caso di mancata erogazione di energia elettrica da parte dell’Ente.
o emissioni di sostanze lesive dell’ozono stratosferico, prodotte dai gas utilizzati negli impianti di
climatizzazione, nei frigoriferi e nei congelatori, molti dei quali contengono gas lesivi dello strato dell’ozono
atmosferico (vedi aspetto ambientale specifico).
o emissioni da incendio, qualora avvenga un’emergenza legata allo scoppio di un incendio all’interno delle
diverse strutture.
Dalla valutazione secondo quanto previsto dalla PA01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si considera
l’aspetto NON SIGNIFICATIVO.
3.5.3 Odori
Tale aspetto può manifestarsi durante le attività di:
• Manutenzione e riparazione;
• Stoccaggio prodotti o rifiuti .
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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Per quanto riguarda la manutenzione e riparazione, gli odori possono essere causati dalla carente gestione dei prodotti
utilizzati per la pulizia di parti meccaniche, sostituzione dell’olio esausto, rifornimenti di gasolio, utilizzo in generale di
prodotti chimici, quali solventi, lubrificanti, detergenti, etc.
La MGHV è ubicata all'interno dell’area marina del golfo di Taranto; nelle immediate vicinanze non sono presenti
insediamenti abitativi, per questo motivo, l’impatto dato dalle emissioni odorigene è di scarsa significatività.
L’organizzazione provvede periodicamente alla regolare pulizia delle aree di lavoro, minimizzando al massimo
l’emissione di odori nell’aria.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si
considera l’aspetto NON SIGNIFICATIVO in condizioni normali e di emergenza.
3.5.4 Rifiuti solidi e liquidi
I rifiuti di MGHV possono essere prodotti durante le seguenti attività:
• Manutenzioni e riparazioni;
• Attività di ristorazione, cucina e bar;
• Attività di House Keeping e soggiorno dei clienti ;
• Gestione spiaggia.
I rifiuti prodotti possono essere classificati:
o in funzione della provenienza/destinazione, rifiuti destinati allo smaltimento senza recupero;
o in funzione della codifica ufficiale del CER;
o in funzione della pericolosità.
L’organizzazione ha attivato istruzioni specifiche per la gestione dei rifiuti (IO 04 “Gestione rifiuti”) e sono state
programmate apposite sedute di sensibilizzazione del personale circa la corretta gestione e la minimizzazione (quando
possibile).
I rifiuti di MGHV sono riportati di seguito:
TIPOLOGIA
Oli grassi commestibili
Rapporto tra rifiuti e
presenze
Plastica
Rapporto tra rifiuti e
presenze
Rifiuti biodegradabili
Rapporto tra rifiuti e
presenze
Imballaggi in materiali misti
Rapporto tra rifiuti e
presenze
Vetro
Rapporto tra rifiuti e
presenze
Scarti di tessuti vegetali
Rapporto tra rifiuti e
presenze
CER
UM
2012
P=
33.000
99
0.003
2013
P= 36000
Modalità
smaltimento
Kg
2011
P=
36.000
468
0,013
20 01
25
110
0,002
S
20 01
39
Kg
2556
0,071
2013
0,061
1987
O,055
R
20 02
01
kg
2544
0,071
2543
0,077
2648
0,073
R
15 01
06
kg
0
0
2294
0,069
0
0
S
20 01
02
kg
2016
0,056
1716
0,052
1756
0,049
R
02 01
03
kg
6050
0,168
4598
0,139
4780
0,133
R
TOTALE RIFIUTI
kg
Lt
KG/P
Lt/P
13634
0,379
Tabella Elenco rifiuti prodotti (S = smaltimento – R = Recupero – P = Presenze totali)
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Da un’analisi dei rifiuti prodotti si nota un leggero aumento della produzione annua, questo è dovuto principalmente alla
fonte “Scarti di tessuti vegetali”, che rappresentano gli scarti delle potature e della pulizia dei giardini nel periodo estivo
che non possono essere bruciati come prescritto dall’ordinanza antincendio.
L’azienda conferisce inoltre diversi rifiuti all’azienda municipalizzata – raccolta differenziata urbana.
All’all’interno del Villaggio viene effettuata la raccolta differenziata e la raccolta dei rifiuti viene effettuata ad opera del
comune di Bernalda.
Il consolidamento dei dati deriva dalle registrazioni riportate sul registro di carico e scarico dei rifiuti e dai formulari di
identificazione del rifiuto registrati. Le aree di stoccaggio sono state adeguatamente progettate e predisposte.
Per lo smaltimento dei rifiuti, la MGHV, si avvale delle seguenti ditte autorizzate:
SOCIETA’
SERVIZIO
AUTORIZZAZIONE
SCADENZA AUTORIZ.
Trasporto e smaltimento oli
e grassi commestibili
Plastica
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si
considera l’aspetto SIGNIFICATIVO in condizioni normali e NON SIGNIFICATIVO in condizioni anomale e di
emergenza.
3.5.5 Scarichi idrici
Gli scarichi del villaggio vacanze di MGHV derivano dalle attività di:
• servizi igienici: le acque vengono immesse nella fogna urbana (Acquedotto Lucano);
• servizi di ristorazione, cucina, bar e ristorante;
I reflui prodotti, come risulta dall’autorizzazione agli scarichi idrici di impianti produttivi sono conferiti in fognatura ai sensi
del D.Lgs. 152/1999 e D.Lgs. 258/2000 rilasciata alla MGHV dal Comune di Bernalda.
Le rimanenti acque meteoriche che dilavano su superfici impermeabili del villaggio vengono inviate alla rete acque nere
mediante tubazioni e griglie di raccolta dedicate oppure si disperdono sui terreni laddove non sono necessari sistemi di
raccolta.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si
considera l’aspetto NON SIGNIFICATIVO in condizioni normali e SIGNIFICATIVO in condizioni anomale e di
emergenza.
3.5.6 Consumo risorse energetiche, naturali e materie ausiliarie
L’organizzazione consuma principalmente le seguenti risorse:
• Acqua: servizi alberghieri, ristorazione, piscina e innaffiamento;
• Gasolio: autotrazione mezzi;
• Energia elettrica: servizi alberghieri, ristorazione, impianti di condizionamento, uffici, altri impianti;
• GPL: impianti termici e autotrazione;
Le acque utilizzate sono approvvigionate dall’Acquedotto Lucano mentre quelle per l’irrigazione sono fornite dal
Consorzio di Bonifica.
Vengono effettuate analisi microbiologiche e batteriologiche con cadenza mensile a rotazione tra le varie utenze dal
laboratorio accreditato.
L’impianto di approvvigionamento idrico, come già anticipato è costituito da:
• vasca di raccolta
• rete di distribuzione
• Contatore acqua di rete e contatore di acqua di irrigazione.
La manutenzione delle parti d’impianto idrico è gestita dal responsabile delle manutenzioni in accordo alle
procedure in essere.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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L’impianto elettrico di MGHV - si compone di:
• N° 1 cabina di trasformazione 15000 V – 220/380V con 230 KW di potenza istallata in cui è sono presente n°1
trasformatore esente da PCB e PCT, di proprietà che alimenta l’intero villaggio
• quadro generale
• quadro di derivazione
• sottoquadro di distribuzione in cucina
• contatori (con attiva e reattiva)
• tutti gli allacci, gli impianti di illuminazione,le varie derivazioni.
MGHV effettua quindi la trasformazione della fornitura elettrica. I trasformatori sono esenti da PCB.
L’illuminazione a servizio degli ambienti sia interni che esterni in tutti i casi è ottenuta mediante uso di lampade a
risparmio energetico. Oltre agli usi della cucina il GPL è destinato al riscaldamento dell’acqua sanitaria del blocco
ristorante e cucina, fanno eccezione i villini per i quali il riscaldamento dell’acqua avviene attraverso scaldabagno
elettrico.
Di seguito si riportano i dati sui consumi di tali risorse (al fine di avere dati confrontabili, è stata eseguita una proiezione
annuale sulla base dei rapporti di consumi degli anni precedenti):
Rapporto Costi / Presenze
(Rapporto Consumi/ Presenze)
Costi 2011
Costi 2012
Costi 2013
Consumi
2011
Consumi
2012
Consumi
2013
Anno 2011
Presenze
36.000
Anno 2012
Presenze
33.000
Anno 2013
Presenze
36.000
Energia
Elettrica €
Energia
Elettrica KWh
156.560
142.300
151.220
4,35
4,31
4.2
693.000
635.056
691.000
19,25
19,24
19,19
GPL €
24.550
21.932
23.926
0,68
0,67
0,66
GPL Litri
37.560
33.917
37.000
1,04
1,03
1,03
ACQUA
potabile €
29.890
27.583
29.000
0,83
0,83
0,81
ACQUA
potabile mc
25.360
23.245
24.166
0,70
0,70
0,67
Risorsa
energia elettrica
Un decisivo miglioramento che vede la riduzione dei consumi di energia elettrica, possibile grazie a una nuova politica di
accensione e spegnimento luci, in particolare nel periodo di bassa stagione.
GPL
In rapporto al numero di presenze il consumo di GPL si è ridotto, anche in considerazione della politica di riduzione degli
sprechi messa in atto da MGHV.
acqua
Nonostante l’aumento del numero di presenze si rileva una riduzione dei consumi, dovuti probabilmente alla
sensibilizzazione del personale.
gasolio
I consumi di gasolio si sono ridotti progressivamente negli anni, a causa probabilmente nel miglioramento delle auto
utilizzate e della riduzione dell’utilizzo.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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Per la gestione di tali aspetti l’organizzazione provvede periodicamente a:
o Effettuare il monitoraggio dei consumi per l’analisi periodica degli indicatori;
o Effettuare la sensibilizzazione del personale circa la corretta gestione delle risorse idriche al fine di evitare
quanto più possibile gli sprechi;
o Effettuare la sensibilizzazione del personale sul corretto utilizzo e manutenzione dei mezzi e delle
attrezzature per minimizzare i consumi superflui.
Tali attività vengono formalizzate sull’apposita modulistica prevista dal sistema di gestione.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si
considerano gli aspetti:
· consumo di acqua: SIGNIFICATIVO
· consumo di gpl: SIGNIFICATIVO
· consumo di gasolio: NON SIGNIFICATIVO
· consumo di energia elettrica: SIGNIFICATIVO.
3.5.7 Contaminazione suolo, sottosuolo e acque marine
Le attività normalmente effettuate all’interno del Villaggio turistico MGHV non determinano fenomeni di inquinamento del
suolo; la contaminazione del suolo, sottosuolo e acque marine può invece verificarsi in condizioni di emergenza nei
seguenti casi:
1. Perdita di combustibili dalle imbarcazioni in rimessa;
2. Sversamenti accidentali durante le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria;
3. Sversamenti accidentali nei depositi di prodotti chimici, e rifiuti;
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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4. Movimentazione di prodotti liquidi quali oli, detergenti, ecc.;
5. perdite dai serbatoi interrati o a causa delle attività di rifornimento degli stessi.
Al MGHV sono presenti due serbatoi interrati di GPL in comodato d’uso e di proprietà della LIQUIGAS di recente
istallazione che ricoprono le necessità del blocco servizi (reception, ristorante e cucina) il primo e della Sala Polivalente il
secondo. Il rifornimento avviene ad opera della LIQUIGAS che addebita i costi in base al rifornimento. Sono presenti
all’uscita dei serbatoi appositi contatori per la verifica dei consumi. I controlli sul serbatoio vengono effettuati dalla ditta
installatrice (LIQUIGAS) tra l’altro proprietaria degli impianti così come la verifica sulle valvole di sicurezza.
Periodicamente l’organizzazione provvede inoltre ad effettuare appositi controlli, sia sul piazzale, sui bacini di
contenimento e sulle aree operative per verificare che non vi siano evidenti perdite sul suolo di prodotti dannosi per
l’ambiente, e al fine di tenere pulita la zona serbatoio dalla vegetazione.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, è scaturito il seguente valori di valutazione: NON
SIGNIFICATIVO in condizioni di emergenza.
3.5.8 Rumore
Il villaggio turistico MGHV come detto è situato a poche centinaia di metri dal Lido di Metaponto e nelle vicinanze non
sono presenti abitazioni. Si precisa inoltre che le attività produttive vengono svolte prevalentemente nel periodo
DIURNO, nell’area in esame non sono presenti ricettori sensibili quali scuole, ospedali e case di riposo.
attualmente il comune di Bernalda non è dotato di classificazione acustica del proprio territorio pertanto il villaggio
turistico di MGHV ricade in una area di classe I mentre le aziende agricole ubicate nelle vicinanze del villaggio ricadono
in classe III.
Le attività che potenzialmente possono provocare impatto acustico sono le seguenti:
· Rumore da funzionamento macchinari
· Rumore da attività ricreativa
· Rumore da transito automezzi ed imbarcazioni
· Rumore da attività manutentiva
· Rumore da impianti termici
E’ stata effettuata l’indagine di valutazione del rumore ai sensi del D. Lgs 447/95; di seguito si riportano i risultati delle
valutazioni del rumore effettuate.
Relativamente ai cantieri edili, prima della fase di cantierizzazione dovrà essere richiesto alla ditta appaltatrice
dei lavori la valutazione del rischio rumore mettendo in atto tutte le prescrizioni in esso contenute.
MGHV ha programmato di ripetere le analisi qualora subentrino cambiamenti sia delle sorgenti sonore che
delle strutture. Sono previste azione di miglioramento per la misurazione dell’impatto acustico sulle aree
esterne.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, è scaturito il seguente valori di
valutazione: NON SIGNIFICATIVO in situazioni normali e di emergenza o anomale.
3.5.9
Impatto visivo
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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Il villaggio turistico MGHV è situato nei pressi di Arborea. Il contesto territoriale risulta quindi di tipo turistico e
nelle vicinanze non sono presenti agglomerati monumentali di spicco che possano essere compromessi da strutture di
questo tipo. I blocco servizi così come i villini sono strutturati architettonicamente in modo da non recare impatto
all’ecosistema nel quale è inserito il villaggio turistico. le attività in genere si coniugano coerentemente con il contesto
paesaggistico e ambientale. La vegetazione circostante e l’ubicazione dei corpi di fabbrica ha permesso la
quasi totale mitigazione degli impatti visivi e paesaggistici delle strutture presenti. Dalla valutazione condotta, è
quindi scaturito il seguente valori di valutazione: NON SIGNIFICATIVO
3.5.10 Amianto
Non si rilevano costruzioni o coperture nelle strutture in amianto del villaggio turistico MGHV. Considerato
inconsistente l’impatto provocato si considera l’aspetto non valutabile.
3.5.11 PCB e PCT
Non si rileva la presenza di sostanze come PCB e PCT in azienda, né viene utilizzato olio dielettrico come
già ricordato prima parlando dei trasformatori.
3.5.12 Inquinamento elettromagnetico
All’interno del villaggio turistico non sono presenti antenne per telefoni cellulari. Non si rileva la presenza di
inquinamento elettromagnetico, si predisporrà entro breve tempo una analisi eseguita i sensi del D. lgs 257/07. Al
momento non risulta valutabile.
3.5.13 Sostanze lesive per l’atmosfera
Il villaggio turistico MGHV è dotato di impianti di condizionamento e di refrigerazione in tutti i blocchi servizi e nei
bunglow. A servizio della reception, del ristorante e della cucina sono installati due refrigeratori d’acqua con fluido
refrigerante R 407 C non lesivo dell’ozono.
Nei bungalow sono in esercizio split da 12.000 e da 18000 btu, a pompa di calore con potenzialità rispettivamente di 3,5
e 5,3 KW.
Inoltre sono in funzione frigoriferi e celle refrigeranti come dal seguente elenco:
Tipo
quantità
gas
FRIGO VERTICALE A 2 ANTE “SILKO”
5
R134A
FRIGO VERTICALE A 1 ANTA “SILKO”
2
R134A
ABBATTITORE VERTICALE A 1 ANTA “ICEMATIC”
1
R404A
BANCO FRIGO ORIZZONTALE A 3 ANTE “SILKO”
1
R404A
8+3
R404A
4
R404A
CELLE FRIGO POSITIVE E NEGATIVE “CRIOCABIN”
FRIGO TANGO REFRIGERATO “2000 SCURO ENOFRIGO”
Le emissioni eventualmente prodotte da tali impianti in situazioni di emergenza sarebbero comunque trascurabili.
Il gas refrigerante presente nei frigoriferi è R404A. Il freon R404A è composto da una miscela di fluorocarburi con le
seguenti percentuali:
• 44% CF3CHF2 (1,1,1,2,2 - pentafluoro etano)
• 52% CF3CH3 (1,1,1 – trifloro etano)
• % CH2FCF3 (1,2,2,2 – tetrafluoro etano)
La miscela R404A ha un valore di ODP (Ozon Deplection Potential, che esprime la capacità di distruzione nei confronti
dell’ozono, rapportata a quella dell’R11 preso come valore 1 di riferimento e valutata sull’orizzonte di 20 anni) pari a
zero.
Nei refrigeratori esterni è presente il gas refrigerante R407C.
In tutti gli apparecchi di proprietà di MGHV è garantita l’assenza di gas dannosi per lo strato di ozono.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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In conformità al DPR 15 febbraio 2006 n. 147 che recepisce il regolamento comunitario 2037/2000, in particolare all’art.
17, MGHV in quanto gestore di impianti contenenti nel circuito frigorifero sostanze controllate ha predisposto un
libretto d’impianto, e ha pianificato annualmente (per impianti e apparecchiature con un contenuto di sostanza
controllate comprese tra i 3 e i 100 Kg) i controlli della presenza delle fughe nel circuito di refrigerazione, i quali vengono
eseguiti dalla società autorizzata ai sensi del DM 22 gennaio 2008 n. 37 (ex 46/90) e iscritta nel Registro Telematico
Nazionale delle imprese e delle persone certificate ad operare su impianti che contengono Gas Fluorurati ad effetto
serra (FGAS),istituito ai sensi dell’art. 13 del DPR gennaio 2012, n° 43, istituto presso il Ministero dell’Ambiente..
Dai controlli eseguiti annualmente a fine anno non risulta che vi sia mai manifestata una perdita, e viene certificata la
perfetta tenuta degli impianti.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA01 SGA aspetti e impatti ambientali, in base alle
considerazioni sopra esposte, è scaturito il seguente valori di valutazione: NON SIGNIFICATIVO.
3.5.14 Incendio
Il Piano di emergenza redatto da un tecnico abilitato contiene le procedure per la prevenzione e la lotta
antincendio.
Per la prima lotta all’incendio sono stati forniti mezzi di estinzione mobili e attrezzature oltre a un impianto fisso costituito
da una rete a maglie chiuse ad anello realizzata con tubazione in polietilene ad alta densità del diam. 140 PN 16,
interrata. Su tale rete sono collegati gli idranti soprassuolo con attacchi UNI 70 mm e UNI 45 mm. All’ingresso è
installato il doppio attacco UNI 70 mm a servizio dell’autobotte VV. F. In prossimità di ciascun idrante sono installate
apposite cassette per la custodia delle tubazioni flessibili e delle lance.
La riserva idrica per l’alimentazione dell’impianto antincendio è costituita dall’intera piscina che ha un volume d’acqua
pari a mc 545,00 per un autonomia di 12 ore. L’impianto di alimentazione è costituito da un gruppo di pompaggio,
composto da n. 2 elettropompe, conforme alle norme UNI 9490 e 10779.
Ogni bungalow del complesso ricettivo è dotato di un estintore e di un impianto di illuminazione di sicurezza autonomo,
garantito da plafoniere con lampade autoalimentate con autonomia di almeno un’ora che entrano automaticamente in
funzione al mancare della tensione di rete.
Sono installati, altresì, porte taglia-fuoco sistemate in prossimità dei maggiori carichi di incendio e due impianti di
rivelazione, segnalazione automatica e allarme incendi a protezione rispettivamente della sala ristorante e della sala
polivalente. L’impianto di rivelazione fumi, conforme alle norme UNI 9795, è a servizio delle sale ristorante e cucina ed è
gestito da una centralina in grado di controllare l’impianto di rivelazione gas della cucina. E’ disponibile il relativo sistema
di allarme acustico per avvertire i presenti delle condizioni di pericolo.
Il sistema di allarme e segnalazione è posto in ambiente presidiato e sotto il controllo continuo del personale addetto.
Anche per la sala polivalente è stato richiesto il CPI che è in corso di rilascio.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, è scaturito il seguente valore di valutazione:
SIGNIFICATIVO in situazioni di emergenza.
3.5.15 Radiazioni ionizzanti
Non sono presenti impianti/apparecchiature contenenti sorgenti di radiazioni ionizzanti.
3.5.16 Effetti sulla Biodiversità
Non vengono effettuate attività che possano avere effetti sulla biodiversità, neanche per le attività effettuate nella
spiaggia in quanto l’arenile non è stato modificato.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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REGISTRO ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
servizi alberghieri
Emissioni diffuse in
atmosfera
manutenzione delle strutture
movimentazione di persone e di
materiali all'interno del villaggio
Odori
manutenzione, house keeping
Rifiuti solidi e liquidi
manutenzione e riparazioni
house keeping attività di
ristorazione, cucina e bar
gestione spiaggia
Scarichi idrici Servizi di ristorazione Servizi alberghieri Consumo risorse ACQUA Servizi Alberghieri Servizi di ristorazione PiscinaManutenzione verde Soglia di
significatività
Valutazione
Miglioramento
Preparazione
personale
Conoscenza
Parti interessate
Esito
Emissioni convogliate
in atmosfera
Sensibilità
contesto
Attività
Attività di sorveglianza e
controllo
Impianti termici a servizio degli hotel del
villaggio turistico
1
2
2
1
2
2
2
12
13
N/S
Eseguire puntualmente le analisi ai fumi
delle caldaie e verificare che i risultati siano
conformi
emissioni di fumi e gas di scarico dai
mezzi di proprietà
1
1
1
1
2
2
4
12
13
N/S
verificare puntualmente le condizioni di
manutenzione dei propri automezzi
stoccaggio rifiuti utilizzo di prodotti chimici
durante la pulizia
1
2
1
1
3
2
1
11
13
N/S
Descrizione
scarti di lavorazione, sfalci erba residui di
pulizia delle camere e dei villini, piscina e
altre attrezzature, rifiuti organici di cucina
e bar che richiedono una raccolta
differenziata, rifiuti derivati dalle attività
ricreative che si effettuano in spiaggia
scarichi delle cucine e dei bar scarichi delle camere degli alberghi e dei villini acque meteoriche che dilavano su superfici pavimentate Le acque prelevati dai pozzi o dalla rete vengono utilizzate oltre che per usi sanitari degli alberghi e dei villini, anche per l'innaffiamento e per l'uso delle piscine DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
Limiti
Aspetto / Impatto
Severità
CONDIZIONI OPERATIVE NORMALI
contenere i rifiuti in apposita area dove gli
stessi vengano identificati secondo il
corretto codice CER
contenere i rifiuti in apposita area dove gli stessi vengano identificati secondo il corretto codice CER 1
2
2
2
2
3
2
14
13
S
2
1
2
1
1
2
1
10
13
N/S
evitare di gettare negli scarichi delle sostanze che possono risultare pericolose a valle S
Effettuare la sensibilizzazione del personale circa la corretta gestione delle risorse idriche al fine di evitare quanto più possibile gli sprechi; ottimizzare l'utilizzo di acqua Per l'innaffiamento 2
1
2
2
1
3
2
13
13
40 di 55
REGISTRO ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
Parti interessate
Conoscenza
Preparazione
personale
Miglioramento
Valutazione
Soglia di
significatività
Esito
Descrizione
Sensibilità
contesto
Consumo risorse
GASOLIO
Attività
Severità
Aspetto / Impatto
Limiti
CONDIZIONI OPERATIVE NORMALI
1
2
2
1
3
2
1
12
13
N/S
manutenzione
conduzione automezzi per le
manutenzioni o per il trasporto dei rifiuti
Consumo risorse
ENERGIA ELETTRICA
tutte le attività
l'energia elettrica viene utilizzata per le
attività oggetto del campo di applicazione
1
2
1
3
2
3
4
16
13
S
Consumo risorse GPL
Servizi Alberghieri
alimentazione impianti termici utilizzati per
il riscaldamento dell'acqua
1
2
3
4
2
3
4
19
13
S
2
1
2
1
2
3
1
12
13
N/S
Il rumore può provenire dai diffusori
acustici posizionati all'esterno, da
lavorazioni o manutenzioni esterne e da
emissione acustiche degli impianti
Attività di sorveglianza e
controllo
effettuare la regolare manutenzione agli
automezzi
verificare i consumi di energia elettrica in
rapporto alle presenze registrate nel
villaggio e cercare di ottimizzare i consumi
sensibilizzando anche la clientela e gli
operatori
ottimizzare i consumi di GPL in rapporto al
funzionamento delle caldaie a gas e delle
cucine attraverso la sensibilizzazione di
tutte le parti interessate
cambiamenti sia delle sorgenti sonore che
delle strutture prima della fase di
cantierizzazione dovrà essere richiesto alla
ditta appaltatrice dei lavori la valutazione
del rischio rumore mettendo in atto tutte le
prescrizioni in esso contenute
Rumore
Servizi Alberghieri
Aspetto visivo
servizi alberghieri
Infrastrutture del villaggio turistico
1
2
2
1
2
2
2
12
13
N/S
Curare la regolare manutenzione delle
strutture in modo da evitare l'accumularsi di
depositi incontrollati di materiali vari
Sostanze lesive per
l'atmosfera
Servizi di ristorazione
Servizi alberghieri
impianti di refrigerazione come celle frigo
e impianti di condizionamento
2
1
1
2
2
2
1
11
13
N/S
mantenere la sorveglianza sulle
apparecchiature che utilizzano nei circuiti di
refrigerazione delle sostanze controllate
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
41 di 55
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
42 di 55
Odori
gestione sostanze
chimiche pericolose e non
Rifiuti solidi e liquidi
in caso di sversamento
accidentale
Contaminazione
suolo e sottosuolo
manutenzione ordinaria
e straordinaria depositi
di prodotti chimici serbatoi
interrati
eventuale sversamento di
sostanze chimiche pericolose.
in caso di sversamento
accidentale si producono dei
rifiuti dati dal materiale
assorbente utilizzato.
· Sversamenti accidentali
durante le operazioni di
manutenzione ordinaria e
straordinaria;
· Sversamenti accidentali nei
depositi di prodotti chimici, e
rifiuti;
· Movimentazione di prodotti
liquidi quali oli, detergenti;
· Sversamenti sul suolo o a
mare di gasolio o di oli
lubrificanti (rottura o durante
il travaso);
· i serbatoi interrati e le attività
di rifornimento degli stessi.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
Esito
Valutazione
Preparazione
personale
Conoscenza
Parti interessate
RISCHIO
AMBIENTALE
Descrizione
Probabilità
Attività
Gravità
Aspetto / Impatto
condizione
CONDIZIONI OPERATIVE ANOMALE E DI EMERGENZA
E
1
2
2
2
3
2
9
N/S
E
1
1
1
2
3
2
8
N/S
E
2
2
4
2
1
2
9
N/S
Attività di sorveglianza e
controllo
effettuare la formazione ai lavoratori e
sensibilizzare l'operato per evitare
l'insorgenza di
odori molesti durante le attività
operative
effettuare delle simulazioni di
emergenza in caso di sversamento
accidentale o di perdita del carico
o dei propri rifiuti
verificare l'installazione di bacini di
contenimento dove stoccare i prodotti
chimici utilizzati La manutenzione e le
verifiche dei serbatoi sono a carico
della Ditta fornitrice del GPL
43 di 55
Incendio
attività Di gestione dei
servizi alberghieri e di
ristorazione ( vedi cod.
84,4B,91 E 64 CPI)
o Alberghi con + di 25 posti letto;
o Depositi di gas combustibili in
serbatoi fissi disciolti o liquefatti per
capacità complessiva superiore a 2
mc
o Gruppi per la produzione di energia
elettrica sussidiaria con motori
endotermici di potenza complessiva
superiore a 25 kw.
o Impianti per la produzione del calore
alimentati a combustibile solido,
liquido o gassoso con potenzialità
superiore a 100.000 Kcal/h.
Scarichi idrici
gestione delle strutture
interne
sversamento di sostanze
contaminanti nel piazzale o negli
scarichi dei servizi del villaggio
Rumore
Movimentazione mezzi
attrezzature e impianti
attività straordinarie di
movimentazione dei veicoli
all'interno delle aree del villaggio
nel periodo estivo e pre-estivo
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
E
2
2
4
2
2
3
11
Esito
Valutazione
Preparazione
personale
Conoscenza
Parti interessate
RISCHIO
AMBIENTALE
Descrizione
Probabilità
Attività
Gravità
Aspetto / Impatto
condizione
CONDIZIONI OPERATIVE ANOMALE E DI EMERGENZA
S
A/E
2
2
4
1
3
2
10
S
A
2
1
2
1
2
3
8
N/S
Attività di sorveglianza e
controllo
Aggiornare il piano di emergenza e le
registrazioni delle attività di verifica dei
dispositivi antincendio;
Provvedere a effettuare regolarmente
le simulazioni e le prove di evacuazion
effettuare delle comunicazioni al
personale per sensibilizzare gli stessi
a non gettare negli scarichi
dei prodotti contaminanti o pericolosi
Effettuata la valutazione del rumore
esterno ai sensi del D. Lgs 447/95 il
7/12/2007
44 di 55
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
45 di 55
3.6 Rassegna aspetti ambientali indiretti
Gli aspetti/impatti ambientali indiretti che si possono prendere in esame sono i seguenti:
1. Emissioni indirette in atmosfera;
2. Contaminazione Suolo e sottosuolo indiretto
3. Rifiuti solidi e liquidi indiretti;
4. Scarichi idrici indiretti;
5. Rumore;
6. Incendio;
Ad ogni aspetto è associato il relativo grado di significatività su una scala crescente da 7 a 28 con un livello
di priorità che varia da A (possibilità di intervenire saldamente) e D (quasi nessuno spazio di manovra).
Emissioni indirette in atmosfera
Le emissioni diffuse e fuggitive in atmosfera sono date dai mezzi dei trasportatori esterni della MGHV per:
• trasporto e smaltimento dei rifiuti;
• Trasporti in genere di ricambi e prodotti.
L’organizzazione, per poter tenere sotto controllo ed esercitare una influenza (non totale) su tale aspetto, effettua le
seguenti attività spot:
• Richiede eventualmente delle informazioni circa la regolare revisione e manutenzione dei mezzi;
• Richiede che il personale addetto ai trasporti sia sensibilizzato dalla propria azienda alla corretta conduzione
dei mezzi al fine di minimizzare le emissioni diffuse in atmosfera.
Tali informazioni vengono richieste:
• Direttamente tramite l’invio di copia della documentazione necessaria;
• Valutazione del fornitore sulla base di parametri ambientali.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, e in base alle considerazioni sopra esposte, è
scaturito il seguente valore di valutazione: NON SIGNIFICATIVO con influenza C
Contaminazione suolo indiretto
L’aspetto ambientale indiretto sulla contaminazione del suolo riguarda le operazioni di trasporto e smaltimento dei rifiuti,
prodotti (ad esempio gpl) che avviene a carico di più ditte esterne ed ha come impatto lo spandimento
accidentale al suolo in condizioni di emergenza di rifiuti o prodotti liquidi; l’impatto si può inoltre attribuire alle aziende
che si occupano dello smaltimento finale in condizioni anomale, e agli appaltatori che compiono attività di manutenzione
all’interno del villaggio in condizioni di emergenza, per via di eventuali spandimenti di prodotti inquinanti nel
terreno.
Le attività che la MGHV intraprende per minimizzare questo aspetto indiretto, sono riconducibili a:
o Comunicazione e trasmissione eventuale ai fornitori di procedure di controllo operativo;
o Sensibilizzazione del personale operativo alla corretta gestione delle attività nel rispetto dell’ambiente;
o Valutazione dei fornitori dal punto di vista ambientale;
o Eventuale coinvolgimento degli operatori delle ditte esterne alle prove di emergenza (quando possibile).
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, è
scaturito il seguente valorE di valutazione: NON SIGNIFICATIVO con influenza A
Rifiuti indiretti
L’aspetto indiretto relativO alla gestione dei rifiuti è riconducibile alla gestione delle attività di manutenzione straordinaria
dei mezzi e delle attrezzature affidate all’esterno dell’organizzazione:
•
•
Manutenzioni delle attrezzature presso officine esterne;
Manutenzioni delle attrezzature e infrastrutture da parte di fornitori qualificati presso i locali o le strutture di
MGHV.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
46 di 55
L’organizzazione, per poter tenere sotto controllo tale aspetto, richiede al fornitore informazioni relative alla
corretta gestione dei rifiuti, in particolare:
1. Deposito;
2. Prassi gestionali e operative relativamente alla gestione dei rifiuti;
3. Sensibilizzazione del personale alla corretta gestione e minimizzazione dei rifiuti prodotti.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si
considera l’aspetto SIGNIFICATIVO con influenza B.
Scarichi indiretti
L’aspetto degli scarichi si considera anche indiretto per l’opera degli appaltatori che si occupano delle attività di
manutenzione e di installazione all’interno del sito della MGHV. Nel corso di queste attività non è escluso che
possa accadere un incidente come lo sversamento di sostanze inquinanti nei pressi di una griglia per lo scarico. A
questo scopo l’organizzazione ha trasmesso le procedure gestionali e operative ai fornitori operanti all’interno del proprio
sito.
L’organizzazione provvede periodicamente a sensibilizzare sia il personale interno che quello esterno (es aziende di
pulizia) a non gettare nei wc, nei lavandini o nelle canalette di raccolta, prodotti altamente inquinanti. Inoltre
l’aspetto indiretto è correlato allo scarico del depuratore dell’Acquedotto Lucano sul quale il complesso turistico
MGHV riversa una quantità di reflui di circa 1000 utenze potenziali, in particolare nei mesi estivi, e in misura minore nel
resto dell’anno.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si
considera l’aspetto NON SIGNIFICATIVO con influenza B.
Rumore indiretto
Come aspetto ambientale indiretto si può considerare il rumore provocato dai mezzi trasportatori di rifiuti per
conto di MGHV, e quello provocato dagli appaltatori in fase di manutenzione delle attrezzature e infrastrutture.
Le azioni effettuate dall’organizzazione, per poter influenzare tale aspetto, sono riconducibili a comunicazioni e
sensibilizzazione dei fornitori alla corretta gestione delle attività senza l’emissione incontrollata di rumori all’esterno.
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla PA 01 SGA, in base alle considerazioni sopra esposte, si
considera l’aspetto NON SIGNIFICATIVO con influenza C.
Incendio Indiretto
L’aspetto incendio può essere preso in considerazione anche come indiretto. Le possibili cause di incendio, in
questo caso, possono essere dovute a carenze nella gestione di alcune attività da parte di fornitori:
• Scarico prodotti chimici infiammabili;
• Manutenzioni presso il cantiere.
L’organizzazione, relativamente a questo aspetto:
• Valuta i fornitori in base alla loro gestione degli aspetti ambientali;
• Rende disponibile agli esterni il piano di emergenza antincendio;
• Coinvolge il personale esterno alle simulazioni di emergenza (quando possibile).
Dalla valutazione condotta secondo quanto previsto dalla 9.3.1-IST-01 rev.01 aspetti e impatti ambientali, in base alle
considerazioni sopra esposte, si considera l’aspetto NON SIGNIFICATIVO con influenza C.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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Emissioni diffuse in atmosfera Contaminazione suolo e sottosuolo Scarichi Influenza
Esito
Somma
Miglioramento
Preparazione
personale
Conoscenza
Parti interessate
Descrizione
Sensibilità
contesto
Attività
Severità
Aspetto / Impatto
Limiti
ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI
Produzione e movimentazione di materiali e personale Scarichi derivati dagli automezzi dei fornitori di MGHV che operano all'interno del resort 1
2
2
1
1
2
1
10
N/S
C
Movimentazione prodotti all'interno dei cantieri temporanei spandimenti accidentali di prodotti pericolosi a carico di ditte esterne nei cantieri temporanei o durante le operazioni di manutenzione all'interno del capannone 1
2
2
1
1
3
2
12
N/S
A
Manutenzione e installazione da parte dei fornitori sversamento di sostanze inquinanti nei pressi di una griglia per lo scarico -­‐ scarico del depuratore comunale di Arborea sul quale il complesso turistico di MGHV riversa una quantità di reflui di circa 1000 utenze potenziali nei mesi estivi, in misura minore nel resto dell’anno DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
2
1
3
2
1
2
1
12
N/S
B
Attività di sorveglianza e
controllo
sensibilizzare i propri fornitori (in particolare in outsoucing ad effettuare regolarmente la manutenzione dei mezzi ed al rispetto delle scadenze) Comunicazione e trasmissione ai fornitori delle procedure di emergenza; Sensibilizzazione del personale operativo alla corretta gestione delle attività nel rispetto dell’ambiente; Valutazione dei fornitori dal punto di vista ambientale; Eventuale coinvolgimento degli operatori delle ditte esterne alle prove di emergenza (quando possibile). L’organizzazione provvede periodicamente a sensibilizzare sia il personale interno che quello esterno (es aziende di pulizia) a non gettare nei wc, nei lavandini o nelle canalette di raccolta, prodotti altamente inquinanti. 48 di 55
Incendio Rifiuti manutenzione mezzi attività varie di manutenzione dei mezzi e delle attrezzature o infrastrutture effettuate all'interno e all'esterno della struttura della MGHV Gestione prodotti infiammabili Scarico prodotti chimici infiammabili;Manutenzioni presso il villaggio. Manutenzione attrezzature fornitori Centro Benessere e Centro Equestre Manutenzioni delle attrezzature e infrastrutture da parte di fornitori qualificati presso i locali o le strutture di MGHV Gestione dei rifiuti prodotti RSU conferiti a Comune di Arborea Lo stallatico, prodotto presso il Centro equestre non è considerato rifiuto, ma ammendante agricol DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
1
2
2
2
3
1
2
2
2
2
1
2
2
1
3
2
2
3
1
2
2
12
13
15
Esito
Somma
Miglioramento
Preparazione
personale
Conoscenza
Parti interessate
Sensibilità
contesto
Descrizione
N/S
S
S
Influenza
Rumore Attività
Severità
Aspetto / Impatto
Limiti
ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI
Attività di sorveglianza e
controllo
C
comunicazioni e sensibilizzazione dei fornitori alla corretta gestione delle attività senza l’emissione incontrollata di rumori all’esterno B
Valuta i fornitori in base alla loro gestione degli aspetti ambientali;o Comunica il piano di emergenza incendio;o Comunica il “Rischio incendio” del DVR;o Sensibilizza il personale operativo delle ditte esterne alla corretta gestione delle emergenze;o Coinvolge il personale esterno alle simulazioni di emergenza (quando possibile). B
sensibilizzare i fornitori o le aziende partner alla corretta gestione dei rifiuti prodotti 49 di 55
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
50 di 55
4 Obiettivi, traguardi, programma ambientale
La Direzione Generale, con il supporto del Responsabile Ambiente e dei singoli operatori stabilisce gli obiettivi
ambientali in coerenza con quanto definito dalla Politica Ambientale. Gli obiettivi e i programmi sono resi noti
e distribuiti all’interno del villaggio e sono resi disponibili al pubblico tramite la presente Dichiarazione Ambientale.
Tali obiettivi sono evidenziati nella tabella “Pianificazione obiettivi di miglioramento”. Per il raggiungimento degli obiettivi
descritti sono stati attivati progetti dedicati, ogni singolo progetto e/o piano d’azione è organizzato in team di
lavoro, i cui responsabili coordinano tutte le attività e le risorse necessarie.
Sulla base degli eventuali scostamenti rilevati rispetto ai piani di lavoro iniziali, saranno definite delle azioni
correttive, atte a garantire i benefici attesi (es: ridefinizione delle priorità, riallocazione delle risorse, attivazione di nuovi
progetti): si tratta di un programma di miglioramento “vivo”, in evoluzione continua, essendo questo lo
strumento per raggiungere gli obiettivi.
Obiettivo 1 - Riduzione consumi di energia elettrica Il consumo di energia elettrica potrà essere ridotto nel tempo grazie all’adozione di modalità operative atte a
diminuire gli sprechi, e alla sostituzione ove possibile di lampade a efficiente consumo energetico.
Obiettivo 2 - Riduzione consumi di acqua Il consumo di acqua, rapportato all’unità di prodotto, dovrà, ove possibile, essere ridotto attraverso l’adozione di
modalità operative atte a diminuire gli sprechi di acqua. Anche in questo caso è prevista adeguata sensibilizzazione del
personale.
Obiettivo 3 – Incrementare le ore di formazione effettuate L’obiettivo è quello di dedicare più ore di formazione al personale rispetto alle ore lavorate. La formazione,
l’informazione e la sensibilizzazione del personale alle problematiche ambientali sta alla base di un obiettivo di
miglioramento delle prestazioni ambientali dell’azienda.
RISORSE
1
Riduzione del
consumo di energia
elettrica
2
Riduzione dei
consumi idrici
3
Incremento delle
ore di formazione
INDICATORE
Percentuale di riduzione
del consumo di energia
elettrica in rapporto alle
presenze
Diminuzione della
percentuale dei consumi
idrici rispetto all’anno
precedente in rapporto
alle presenze
Percentuale delle ore di
formazione effettuate sul
totale delle ore lavorate
Frequenza
monitoragggio
2014
TARGET
2015
2016
AZIONI / INTERVENTI
RESP
DS
annuale
-3%
-3%
-2%
Sensibilizzazione del personale
in merito alla riduzione degli
sprechi e utilizzo di lampade a
basso consumo energetico
annuale
-2%
-2%
-2%
Sensibilizzazione del personale
in merito al coretto utilizzo
dell’acqua
DG
1%
Creare momenti di formazione e
informazione verso ill personale
operativo in modo da
sensibilizzarlo sulle
problematiche ambientali
RSGA
annuale
2%
1%
Tabella – Pianificazione obiettivi di miglioramento
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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5 Compendio dei dati ambientali
I dati ambientali presenti nella seguente dichiarazione sono stati rilevati mediante ricerca interna sui fattori che
coinvolgono in maniera significativa l’ambiente esterno; l’aggiornamento dei dati è al 31/12/2013.
Di seguito si riporta la tabella riepilogativa delle fonti dei dati ambientali (Tabella “Compendio dati ambientali”).
Dati e indicatori ambientali
Analisi emissionii convogliate in atmosfera
Riferimento
Tabella – analisi emissioni impianti termici
pag. 32
Produzione annua di rifiuti
Tabella Elenco rifiuti prodotti
pag. 33
Energia elettrica consumata
Acqua consumata
GPL consumato
Tep consumati
Tabella pag. 35
Tabella pag. 35
Tabella pag. 35
Tabella pag. 36
Rumore
Tabella pag. 36
Sostanze ozono lesive o dannose per l’effetto serra
pag 38 Incendio Pag 39 Obiettivi e Indicatori associati Tabella 13 pag. 51 Origine
Dati elaborati dal libretto di centrale
conservato presso gli impianti e compilato da
ditta specializzata
Dati elaborati dal registro di carico e scarico e
dai formulari di identificazione del rifiuto di
proprietà MGHV
Dati prelevati dalle bollette fatturate
Dati prelevati dalle bollette fatturate Dati prelevati dai registri carburanti Report consumi Valutazione del rumore esterno ai sensi del D. Lgs 447/95 eseguita il Controlli effettuati da società accreditata Dati sull’impianto antincendio rilevati dalla valutazione rischio incendio e relazione effettuata per l’ottenimento del CPI Modulo Obiettivi, traguardi e programma ambientale Tabella 14– Compendio dati ambientali
6 Unita di misura
dB (Decibel): Unità di misura logaritmica della pressione sonora e quindi del rumore.
kcal (Chilocaloria): Unità di misura del calore (energia termica). Una kcal è la quantità di calore necessaria per
innalzare di 1°C la temperatura di 1 kg d’acqua.
kWh (Chilowattora): Unità di misura dell’energia elettrica prodotta o consumata pari alla energia prodotta in 1 ora alla
potenza di 1 kW.
MWh (Megawattora): 1 MWh = 1000 kWh.
Nm3 (Normal metro cubo): Unità di misura del volume usato per i gas, in condizioni "normali", ossia alla pressione
atmosferica e alla temperatura di 0°C. Si usa anche per la misura del gas liquido.
Mg (Milligrammo): un millesimo di grammo.
m (Metro): metro.
Ton (Tonnellata): (1000 kg).
TEP (Tonnellate equivalenti di petrolio): Unità di misura delle fonti di energia: 1 TEP equivale a 10 milioni di kcal ed è
pari all’energia ottenuta dalla combustione di 1 tonnellata di petrolio.
W (Watt): Unità di misura della potenza erogata o assorbita. Ad esempio una centrale elettrica può erogare 1.000.000 di
kW (1.000 MW), una lampadina può assorbire 0,1 kW (100 Watt). Il We è la potenza elettrica, il Wt è la potenza termica.
kW (Chilowatt): 1 kW =1.000 Watt.
MW (Megawatt): 1 MW = 1.000 kW = 1.000.000 W.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
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7 Validita e aggiornamenti della DA
Data di edizione della presente dichiarazione Ambientale: Edizione 1 rev. 0 del 16/03/2014
Coordinamento del Progetto: Ing. Emanuela Deiana
Fotografie: MGHV
Tutti i dati ambientali riportati nella presente Dichiarazione Ambientale sono aggiornati al 31/10/2013, per garantire la
disponibilità dei dati con aggiornamento non inferiore ai 6 mesi dalla data di convalida della stessa.
Data di convalida: _____________
Il verificatore ambientale prescelto per la convalida della presente Dichiarazione Ambientale ai sensi dell’art 20 e del
regolamento CE 1221/09 è CDQ _________________ accreditato il __________________ con n. _________________.
Il periodo di validità della presente Dichiarazione Ambientale è di 3 anni a partire dalla convalida della dichiarazione
stessa, perciò la prossima Dichiarazione sarà presentata nel mese di marzo 2015; la stessa verrà aggiornata
annualmente.
La presente Dichiarazione Ambientale sarà divulgata al Personale della Magna Grecia Hotel Village, sarà pubblicata
sul Sito Web Aziendale e sarà disponibile per la Popolazione circostante e per quanti ne facciano richiesta.
Eventuali chiarimenti, dettagli, copie di questa Dichiarazione Ambientale possono essere richiesti alla segreteria della
MGHV:
informazioni:
tel. (+39) 0835 745661
fax (+39) 0835 741855
e mail info@magnagreciavillage.com
Sito web: www.magnagreciavillage.com
DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2014
53 di 55
8 Glossario Ambientale
Ambiente: Contesto nel quale un’organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la
flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni.
Analisi Ambientale: esauriente analisi dei problemi, dell'impatto e delle prestazioni ambientali connesse all'attività di
un'organizzazione. L’analisi ambientale iniziale (AAI) è la prima analisi ambientale fatta dall’organizzazione, e che deve
essere mantenuta aggiornata.
Antroposfera: Parte del pianeta in cui è presente l’uomo. Il termine viene utilizzato per indicare in generale l'insieme
delle componenti antropiche (assetto e governo territoriale, sociale, economico ecc.) che possono essere interessate
simultaneamente dallo svolgimento di determinate attività o dalla presenza di determinate infrastrutture. La scelta di
utilizzare un termine complessivo, invece di fare riferimento ad ogni singola componente è motivato dalla necessità di
prendere in considerazione l'influenza complessiva di un aspetto ambientale su più componenti ambientali per avere una
reale misura della sua significatività.
A.R.P.A.: Acronimo di Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente, Ente preposto per i controlli ambientali.
Aspetto Ambientale: Elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente.
Aspetti ambientali diretti: Gli aspetti ambientali sono connessi ad attività, prodotti e servizi su cui l'organizzazione
esercita un controllo gestionale diretto.
Aspetti ambientali indiretti: Gli aspetti ambientali indiretti che originano dall'interazione di un'organizzazione con terzi i
quali possono, in misura ragionevole, essere influenzati dall'organizzazione
Audit: Strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva delle
prestazioni dell'organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati a proteggere l'ambiente.
Biosfera: Parte del pianeta in cui è presente la vita. Il termine viene utilizzato per indicare in generale l'insieme di più
componenti ambientali (paesaggio, ecosistemi, aria, suolo, animali, uomo ecc.) che possono essere interessate
simultaneamente dallo svolgimento di determinate attività o dalla presenza di determinate infrastrutture. La scelta di
utilizzare un termine complessivo, invece di fare riferimento ad ogni singola componente ambientale è motivato dalla
necessità di prendere in considerazione l'influenza complessiva di un aspetto ambientale su più componenti ambientali
per avere una reale misura della sua significatività
Certificato di Prevenzione Incendi: è un atto esclusivamente tecnico che può essere rilasciato soltanto per le attività
riscontrate in regola con le vigenti norme o criteri di sicurezza ai fini della prevenzione incendi. L'autorità competente ad
impartire prescrizioni è il Ministero dell'interno, gli Ispettorati regionali ed interregionali dei vigili del fuoco ed i Comandi
provinciali dei vigili del fuoco (tratto dalla Circolare N. 46 del 7 Ottobre 1982).
Certificazione: Riconoscimento ufficiale, rilasciato da un organismo indipendente, in merito alla conformità di un attività
rispetto ad una norma di riferimento. Per certificazione ambientale si intende la certificazione di un sistema di gestione in
conformità alle norme di riferimento specifiche.
Convalida della dichiarazione ambientale: atto mediante il quale un verificatore ambientale accreditato da idoneo
organismo esamina la dichiarazione ambientale con esito positivo
Disposizioni legislative: norme ufficiali, siano esse della Unione Europea, dello Stato, della Regione, riguardanti più
soggetti e/o situazioni di ampio raggio.
Disposizioni regolamentari: autorizzazioni relative alle attività svolte nel sito che a vario titolo gli enti locali (Provincia o
Comune) rilasciano all’azienda e/o dichiarazioni per determinate attività, sotto controllo amministrativo, fatte dall’Azienda
stessa in ottemperanza a specifiche prescrizioni di legge.
Documentazione del Sistema di Gestione Ambientale: L'insieme dei documenti descrittivi del sistema di gestione
ambientale e delle attività ad esso connesse tra cui procedure, istruzioni, manuali programmi di monitoraggio ecc.
Ecosistema: Si intende l'insieme di un ambiente fisico (biotopo) e di una comunità biologica (biocenosi) ai quali
corrisponde una caratteristica composizione in specie (flora, fauna) e in rapporti quantitativi tra le stesse.
Elettrosmog: Termine entrato nell'uso comune per indicare qualunque fenomeno associato all'inquinamento artificiale
da campi elettrici e magnetici (es. ripetitori radio TV, impianti di generazione, trasporto e distribuzione energia elettrica
elettrodotti, ecc.)
Emas: Eco Management and Audit Scheme - Regolamento CE n° 761/2001 del 19.3.2001 Regolamento che riguarda
l’adesione volontaria delle imprese del settore industriale ad un sistema comunitario di ecogestione e audit
Indicatori: valori qualitativi e quantitativi che permettono di correlare gli effetti più rilevanti sull’ambiente e le attività
svolte dall’azienda.
ISO International Standard Organization: è l’organizzazione che stabilisce norme di riferimento, valide a livello
internazionale, per la regolazione di svariati tipi di attività. In particolare la norma UNI EN ISO 14001:2004 riguarda i
sistemi di gestione ambientale; la norma UNI EN ISO 9001:2000 riguarda i sistemi di gestione della qualità.
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Mantenimento annuale della certificazione: Verifica annuale della conformità del sistema di gestione ambientale allo
standard di riferimento ISO 14001:2004 ad opera di un soggetto indipendente dall'azienda (Istituto di Certificazione)
Miglioramento continuo delle prestazioni: Processo di miglioramento, di anno in anno, dei risultati misurabili del
Sistema di Gestione Ambientale relativi alla gestione da parte di un’organizzazione dei suoi aspetti ambientali
significativi in base alla sua politica e ai suoi obiettivi e programmi ambientali.
NACE: Codifica europea delle attività economiche
Norma UNI EN ISO 14001:2004: Versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN ISO 14001. la norma
specifica i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale che consente ad un’organizzazione di formulare una politica
ambientale e stabilire obiettivi, tenendo conto degli aspetti legislativi e delle informazioni riguardanti gli aspetti ambientali
significativi.
Obiettivo ambientale: Obiettivo ambientale complessivo, coerente con la politica ambientale, che l’organizzazione si
prefigge di raggiungere, quantificato ove possibile, mediante obiettivi parziali, detti ‘traguardi’) e mediante programmi di
azione.
Organizzazione: Società, azienda, impresa, o parte o combinazione di essi, con o senza personalità giuridica pubblica
o privata, che ha amministrazione e funzioni proprie.
Parti interessate: tutti i soggetti che possono essere interessati alle attività e alla gestione ambientale della azienda e
del singolo sito produttivo: gli azionisti, i dipendenti, i clienti, i fornitori, le Comunità locali (ad esempio abitazioni, aziende
agricole, parchi, etc), le Istituzioni, le Associazioni di categoria e di opinione.
Performance ambientale (prestazione ambientale): Risultato della gestione degli aspetti ambientali da parte
dell'organizzazione
Politica ambientale: Strategia generale dell’organizzazione riguardo all’ambiente Portatori di interesse (parti
interessate) Individuo o gruppo, comprese le autorità, interessato alle o dalle prestazioni ambientali di un organizzazione
Programma ambientale: descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa, concernente una migliore
protezione dell’ambiente in un determinato sito, ivi compresa una descrizione delle misure adottate o previste per
raggiungere questi obiettivi e, se del caso, le scadenze stabilite per l’applicazione di tali misure Refluo: residuo
inquinante liquido o fluido, di lavorazioni industriali, agricole, ecc.
Significativita: Con riferimento agli aspetti ambientali di un’attività, gli aspetti significativi sono quelli che, sottoposti a
valutazione in base a criteri di punteggio stabiliti, superano una soglia di punteggio totale prefissata. Gli aspetti
significativi sono quelli sui quali l’organizzazione deve stabilire procedure gestionali e obiettivi di miglioramento.
Sviluppo sostenibile: Lo sviluppo sostenibile si prefigge di soddisfare i bisogni attuali senza compromettere quelli delle
generazioni future. La crescita economica e lo sviluppo si debbono realizzare e mantenere nel lungo periodo rispettando
i limiti imposti dal sistema ambiente nel significato più ampio del termine: protezione ambientale e sviluppo economico
vanno visti come processi interdipendenti, complementari e non antagonisti.
Verificatore ambientale: qualsiasi persona o organizzazione indipendente dall'organizzazione oggetto di verifica che
abbia ottenuto l'accreditamento secondo le condizioni e le procedure di cui all'art.4 del Regolamento EMAS CE
761/2001.
UNI: Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
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