ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE DIREZIONE SANITARIA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA NELLE COMUNITÀ' A.S.L o n ci a Solitaria locale* A ¿ PfOv n C „ di VARESE PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DELLA PEDICULOSI NELLE COMUNITÀ' INFANTILI AGGIORNAMENTO FEBBRAIO 2008 1. INTRODUZIONE La pediculosi del capo è una malattia trasmissibile che si riscontra frequentemente nelle collettività scolastiche, in tutti i luoghi e i gruppi sociali e non è necessariamente dovuta a scarsa igiene personale. La maggior parte dei problemi che ne derivano è determinata dalla facile trasmissibilità, dai pregiudizi e dall'allarme sociale ad essa correlati più che all'azione del parassita in quanto tale. E' comunque un problema di sanità pubblica che, se non gestito correttamente e con tempestività, può scatenare un notevole impatto emotivo nella popolazione. La Delibera Regionale n.7/18853 del 30.9.2004 "Piano di revisione e riordino degli interventi di prevenzione delle malattie infettive" ha apportato una revisione, sulla base dell'evidenza scientifica, degli interventi diretti anche a questa patologia. Per affrontare in modo efficace il problema, è indispensabile che tutti gli attori coinvolti (famiglia, operatori scolastici, Pediatri di Libera Scelta e Medici di Medicina Generale, operatori sanitari dell'ASL e Farmacisti) siano informati e svolgano il loro ruolo in modo adeguato e partecipato. In questo nuovo sistema ogni attore deve necessariamente assumere, in prima persona, il proprio ruolo attivo, qui di seguito illustrato: a) la famiglia: ha la responsabilità principale della prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi per i propri figli; b) la • • • scuola: ha un ruolo importante nel gestire il problema. Il suo compito è quello di: trasmettere il materiale informativo predisposto dall'ASL, comunicare alle famiglie la presenza di casi sospetti o accertati di pediculosi, comunicare all'ASL la presenza di recidive e focolai (per focolaio si intende la presenza di due o più casi contemporaneamente nella stessa classe/sezione); c) il Pediatra di Libera Scelta e il Medico curante: sono responsabili dei problemi di salute, della diagnosi e della terapia di tutte le patologie che possono interessare i loro assistiti. La loro opera di consulenza e le indicazioni per la scelta del trattamento più idoneo sono essenziali. Sono tenuti a segnalare all'ASL tutti i casi riscontrati al fine di permettere l'individuazione di focolai epidemici; - d) l'ASL: ha il compito di: • educare le famiglie, i bambini ed i docenti alla prevenzione e informare sul trattamento della pediculosi, • fornire consulenza ai genitori per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione, • sorvegliare l'andamento epidemiologico, • gestire i focolai epidemici, • predisporre annualmente report; aggiornato nel mese di febbraio 2008 1 e) il Farmacista: molte volte è la prima figura professionale a cui si rivolgono i genitori, la sua opera di consulenza e informazione è utile, ma per personalizzare la terapia è essenziale rivolgersi al proprio Pediatra, in particolar modo in caso di recidive. 2. PROTOCOLLO OPERATIVO Nell'ambito scolastico possiamo distinguere due tipologie di azioni: 1. Azioni routinarie: effettuate indipendentemente dalla presenza di casi di pediculosi 2. Azioni straordinarie: effettuate in presenza di uno o più casi. Azioni routinarie All'inizio dell'anno scolastico gli insegnanti consegnano alle famiglie dei nuovi iscritti il depliant informativo " Liberi dai pidocchi ". Potranno anche essere organizzati momenti informativi, con la collaborazione degli Operatori Sanitari del Distretto Socio-Sanitario, secondo modalità da concordare a livello locale. E' noto infatti che, in periodo di epidemia reale o presunta, la comunicazione è meno efficace in quanto inficiata dalla reazione emotiva delle persone coinvolte. Inoltre è essenziale coinvolgere i genitori fin dall'inizio, informandoli sulle misure preventive da osservare costantemente, dei loro compiti e responsabilità. Azioni straordinarie Si attivano alla presenza di uno o più casi. L'insegnante che nota segni evidenti di infestazione sulla testa di uno o più bambini (presenza ictu oculi, ossia senza che sia necessaria un'ispezione) di numerose lendini e/o del parassita, segnala il sospetto di pediculosi al Dirigente Scolastico. L'art. 40 del DPR 22.12.1967 n. 1518 prevede infatti che l'insegnante "qualora rilevi negli alunni segni sospetti di malattia infettiva deve avvertire, ..omissis.., il Direttore della scuola o il Capo d'Istituto". Si ribadisce, comunque, che in caso di riscontro di pediculosi i bambini non dovranno essere isolati o mandati a casa, o discriminati con comportamenti, linguaggi verbali o non verbali. Alla segnalazione di uno o più casi, proveniente dal genitore, dall'insegnante o dal Distretto Socio-Sanitario, il Dirigente Scolastico fa distribuire in tutte le sezioni, per la scuola dell'infanzia, e nella classe coinvolta dal problema, per la scuola primaria o secondaria, la sotto elencata modulistica: > Ai genitori dei bambini della classe: 1. lettera segnalazione casi di pediculosi nella scuola (ali. A) 2. depliant informativo " Liberi dai pidocchi " (ali. B) Se la situazione persiste e/o aumenta coinvolgendo più bambini (focolaio epidemico), il Dirigente Scolastico o suo delegato contatterà il Referente per le malattie infettive del Distretto Socio-Sanitario (ali. C) che valuterà le azioni da intraprendere nello specifico (es. colloquio col Pediatra, convocazione della famiglia, riunione a scuola, coinvolgimento dell'Assistente Sociale, ecc..) 3. CRITERI PER LA FREQUENZA SCOLASTICA Il bambino può frequentare la scuola il giorno successivo, dopo aver effettuato il trattamento. aggiornato nel mese di febbraio 2008 2 4. TUTELA DELLA PRIVACY Come da informativa firmata dai genitori a scuola, i dati personali e sensibili degli alunni possono essere trasmessi ai Servizi dell'ASL per i compiti istituzionali assegnati di prevenzione, tutela e sorveglianza della salute pubblica. I numeri telefonici e di fax presenti nell'ali. C sono dedicati esclusivamente ai casi di malattie infettive e sono gestiti esclusivamente da operatori sanitari. Nel rispetto delle misure di sicurezza dei dati personali e sensibili tutti gli operatori scolastici e sanitari coinvolti sono, di norma, tenuti al segreto professionale ed a mettere in atto, durante l'applicazione di ogni fase del protocollo, tutte le misure presenti nel Decreto Legislativo 196/2003 "Codice in materia di protezione personale dei dati" e nei regolamenti e delibere istituzionali degli Istituti Scolastici e dell'ASL. 5. ALLEGATI Allegato A - Segnalazione casi di pediculosi nella scuola Allegato B - Depliant informativo "Liberi dai pidocchi" Allegato C - Elenco recapiti operatori distrettuali SCHEMA DELLE AZIONI E DELLA DOCUMENTAZIONE DA CONSEGNARE AZIONI ROUTINARIE INIZIO ANNO SCOLASTICO: • • Consegna dei depliant "liberi dai pidocchi" ai nuovi iscritti incontri informativi AZIONI STRAORDINARIE DURANTE L'ANNO SCOLASTICO: 1° livello (1 o più casi): • Ai genitori dei bambini della classe: -> allegato A + depliant informativo 2° livello (nei casi di recidive e/o focolai): > > il Dirigente Scolastico: contatta l'operatore Referente per la profilassi delle malattie infettive del Distretto, l'operatore referente per la profilassi delle malattie infettive: individua e mette in atto le soluzioni opportune dopo attenta valutazione della situazione aggiornato nel mese di febbraio 2008 3 ALLEGATO A Intestazione della Scuola S E G N A L A Z I O N E C A S I DI P E D I C U L O S I N E L L A S C U O L A Ai genitori degli alunni della classe/sezione Vi informo che nella sezione/classe f r e q u e n t a t a da Vs. f i g l i o / a sono stati segnalati casi accertati e / o sospetti di pediculosi. Vi invito pertanto a controllare in modo accurato i capelli del bambino/a e, nel caso risultasse positivo, tutti i componenti della famiglia, a contattare il Vostro Pediatra di Libera Scelta/Medico di Medicina Generale o gli Operatori Sanitari referenti per la profilassi delle malattie infettive del Distretto Socio-Sanitario, per l'accertamento o l'esclusione della diagnosi. Nel caso in cui Vs. figlio/a risultasse affetto/a da pediculosi, è necessario che: 1 . il P e d i a t r a / M e d i c o Curante accerti la diagnosi per la segnalazione alla ASL; 2. il bambino sia sottoposto a t r a t t a m e n t o secondo le indicazioni del Pediatra e / o presenti nel depliant "Liberi dai pidocchi"; 3. t u t t i i componenti della famiglia siano sottoposti ad accurato controllo e, nel caso di presenza di lendini o pidocchi, effettuino il t r a t t a m e n t o ; ad eventuali compagni di letto si consiglia il t r a t t a m e n t o anche se negativi al controllo; 4. qualora un altro figlio sia positivo e frequenti una comunità scolastica, venga informata l'insegnante affinché si distribuisca il materiale informativo anche nell'altra classe; 5. siano informati I genitori dei bambini che hanno avuto contatti recenti con il proprio figlio; 6. tutti gli effetti personali siano trattati come da indicazioni del depliant; 7. si consulti il proprio P e d i a t r a / M e d i c o per individuare il prodotto più idoneo in caso di recidive. E' bene sapere che se i l / l a vostro b a m b i n o / a , è affetto da pediculosi, potrà f r e q u e n t a r e la scuola solo dopo aver eseguito il t r a t t a m e n t o , come da Delibera Regionale 30 settembre 2004 - N.7/18853 "Sorveglianza, notifica, controllo delle malattie infettive: revisione e riordino degli interventi di prevenzione in Regione Lombardia". Gli operatori referenti per la Profilassi Malattie Infettive del Vostro Distretto Socio Sanitario sono disponibili per informazioni e consulenze. Il protocollo della pediculosi, il depliant, la modulistica e altro materiale informativo sono scaricabili anche dal sito dell'ASL www.asl.varese.it (percorso: guida ai sevizi/bambini/pidocchi) e www.iaew.org (percorso prevenzione ed educazione/ASL VARESE/collettività scolastiche/malattie infettive/pediculosi) Confidando nella Vs. collaborazione, Vi ringrazio e porgo cordiali saluti. Data Il Dirigente Scolastico elaborato da: ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE - DIREZIONE SANITARIA - DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA NELLE COMUNITÀ' Aggiornato nel mese di gennaio 2008 E' importante: 1. Asportare le lendini con un pettine a denti fitti dopo il trattamento con il prodotto. 2. Eseguire un controllo sistematico a tutti i membri della famiglia. 3. Lavare lenzuola, federe e indumenti con acqua calda (superiore a 54°C); i capi di abbigliamento che non possono essere lavati ad acqua dovranno essere lavati a secco o riposti e chiusi in sacchetti di plastica per 10 giorni. 4. Immergere spazzole e pettini in acqua calda ad almeno 54° C per almeno 5 minuti o trattarli con il prodotto usato per uccidere i pidocchi. 5. Passare l'aspirapolvere su divani, tappeti e sedili dell'auto. . i l Kb E inoltre importante sapere che: • La frequenza scolastica è possibile solo dopo aver effettuato il trattamento. • A scuola i bambini non devono essere ^ . isolati o mandati a casa per la presenza di pidocchi. • Il protocollo d'intervento è scaricabile dal sito dell'ASL: www.asl.varese.it/quidaaiservizi/bambini NOTA P ^r.'^i DIREZIONE SANITARIA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO li V SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA A S L % r/i™ NELLE COMUNITÀ' VARESE ... .. PREVENZIONE DELLA PEDICULOSI NELLE COLLETTIVITÀ' BENE: E ' SCORRETTO USARE I PRODOTTI PER L'ELIMINAZIONE DEI PIDOCCHI SE NON V I E' INFESTAZIONE. IL'UNICA ECCEZIONE E' I L TRATTAMENTO DEI COMPAGNI D I LETTO DELLA PERSONA INFESTATA DA PIDOCCHI. Per ulteriori informazioni e consulenze è possibile rivolgersi agli operatori sanitari del Vostro Distretto Socio Sanitario. SE VUOI SAPERNE DI PIÙ': www. epicentro.iss.it/argomenti di salute/gli altri/pediculosi www.ministero.salute.it/prevenzione/malattie infettive/educazione sanitaria/pediculosi www.ilpidocchio.it www.cdc.gov/ncidod/dpd/parasites/lice/ factsht_head Jicejxeati ng. htm sa* MttJttÈh Disegna: Giorgia Dona 4° aggiornamento - febbraio 2DD8 Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità mdt Trattamento Ciclo vitale del pidocchio Il pidocchio della testa è un piccolo insetto, di colore grigio-biancastro, senza ali, con il corpo appiattito e le zampe fornite di uncini particolari che gli permettono di attaccarsi fortemente a capelli e peli in genere; è fornito, inoltre, di un apparato buccale adatto a perforare la cute e a succhiarne il sangue. E' un parassita (organismo che vive "a carico" di altri organismi) e si nutre pungendo la parte del corpo colpita. Vive e si riproduce solo sull'essere umano (capelli, ciglia, sopracciglia, barba), prediligendo la zona della nuca e quella dietro l'orecchio. Il sintomo principale, che può mancare, è il prurito causato da una reazione allergica alla saliva del parassi- ta. Non rappresenta un pericolo per la salute, perché non trasmette alcun tipo di malattia. La trasmissione avviene, soprattutto, per contatto diretto testa a testa o indirettamente mediante il contatto con effetti personali quali pettini, spazzole, cappelli, sciarpe, ecc. Sono necessari circa 30 secondi affinché un pidocchio si trasferisca da una testa all'altra. Una volta allontanato dal cuoio capelluto il parassita non sopravvive più di 24 - 48 ore. La femmina del pidocchio, durante le 3-4 settimane di vita, depone un numero di uova (lendini) che oscilla tra le 100 e le 300, mediamente 5 al giorno. Le lendini, di colore biancastro, hanno forma ovoidale e lunghezza di circa 1 millimetro, sono attaccate al fusto del capello, a pochi millimetri dal cuoio capelluto, con una colla naturale, difficile da sciogliere, e seguono la crescita dei capelli. Dopo 6-10 giorni si schiudono, dando origine ad una ninfa che dopo altri 7-13 giorni diventa un pidocchio adulto. ^1 LENDINE PIDOCCHIO DECAPO NINFA Misure preventive E' impossibile prevenire completamente le infestazioni da pidocchi. I bambini, in particolar modo nelle collettività, tendono ad avere frequenti contatti diretti e prolungati tra le loro teste ed è possibile lo scambio di oggetti personali (cappelli, ecc.). L'infestazione non è influenzata dalla lunghezza dei capelli, non è un segno di sporcizia e può essere riscontrata in tutti i gruppi sociali. Le seguenti misure preventive hanno dimostrato una buona efficacia: • mettere in atto una sorveglianza accurata, con ispezioni (in particolare sulla nuca e dietro le orecchie) in occasione di ogni lavaggio della testa, per escludere la presenza di lendini. L'utilizzo del pettine a denti fitti è utile anche in questa fase. • educare i bambini ad evitare lo scambio di oggetti personali quali pettini, cappelli, sciarpe, nastri, fermagli per capelli, ecc.); • educare i bambini ad evitare che i capi di vestiario vengano ammucchiati (soprattutto nelle scuole e nelle palestre sarebbe opportuno che ad ogni bambino venisse assegnato un armadietto personale); • effettuare un controllo sistematico a tutti i componenti della famiglia, in particolare ai bambini, in caso di infestazione. In commercio sono disponibili numerosi prodotti, ma non di tutti esistono prove di efficacia. Devono essere consigliati dal medico, che prescriverà il trattamento più idoneo e dovranno essere seguite le indicazioni presenti nel foglietto illustrativo. E' necessario scegliere prodotti in crema, gel, schiuma o lozione, perché più concentrati ed efficaci, mentre sono da evitare i prodotti in forma di shampoo. I prodotti dovranno essere conservati in luoghi non accessibili ai bambini. La permetrina all'1% risulta tra i farmaci più efficaci contro i pidocchi. Si tratta di un piretroide sintetico che uccide sia i pidocchi che le uova e, al contrario delle plretrine naturali, non causa reazioni allergiche in persone con sensibilità al crisantemo. E' ben tollerata, anche se sono possibili reazioni cutanee locali; è sconsigliato l'uso di questo prodotto sotto i 6 mesi di età. Possiede un'azione residua in grado di uccidere le ninfe che emergono dalle uova non uccise dal trattamento. La crema a base di permetrina si applica sui capelli, si lascia agire per 10 minuti e si risciacqua abbondantemente. E' possibile utilizzare anche altri preparati contenenti piretrine e piperonilbutossido o malathion allo 0,5%. Sono anche in commercio prodotti che agiscono in modo fisico: il dimeticone al 4%, che avvolge i pidocchi e le uova con una pellicola che li fa soffocare e una miscela di oli naturali che ostruiscono l'apparato respiratorio dell'insetto. AZIENDA SANITARIA LOCALE- ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE DIREZIONE SANITARIA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità Modalità d'invio: la scheda per le malattie infettive a invio immediato va inoltrata: > da lunedì a giovedì dalle 08.00 alle 17.00 e venerdì dalle 08.00 alle 16.00 al Distretto Socio Sanitario territorialmente competente con le modalità sotto indicate > in tutti gli altri orari e giorni incluse eventuali festività infrasettimanali telefonare al numero 0332 277111 (centralino ASL) che provvederà a contattare il medico reperibile. AREA DISTRETTUALE DISTRETTI SOCIO SANITARI TEL. FAX E-MAIL BUSTO ARSIZIO V.le Stelvio, 3 0331 388001 0331 388027 malinfbusto@asl.varese.it CASTELLANZA Via Roma, 44 0331 388001 0331 388027 malinfbusto@asl.varese.it GALLARATE V. L. da Vinci, 1 0331 709951 0331 709950 malinfgallarate@asl.varese.it SOMMA LOMBARDO 0331 258131 0331 V. Cavour, 2 258128 malinfgallarate@asl.varese.it CITTIGLIO Laveno - V. Ceretti, 8 0332 625344 0332 625387 malinfluino@asl.varese.it LUINO V. Verdi, 6 0332 542821 0332 542828 malinfluino@asl.varese.it SARONNO V. Manzoni, 23 02 9601851 malinfsaronno@asl.varese.it TRADATE V. Gradisca, 16 0331 815102 0331 815103 malinfsaronno@asl.varese.it AZZATE V. Acquadro,6 0332 456251 0331 920279 malinfsesto@asl.varese.it SESTO CALENDE L.go C. Dell'Acqua,1 0331 961432 0331 920279 malinfsesto@asl.varese.it ARCISATE V. Campi Maggiori,23 0332 476219 0332 476226 0332 277395 segret. tel. 0332 0332 277412 277472 malinfvarese@asl.varese.it BUSTO ARSIZIO GALLARATE LAVENO MOMBELLO 02 96704193 SARONNO SESTO CALENDE VARESE VARESE V. O. 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