www.gazzetta.it domenica 1 giugno 2014 1,30 € ITALIA REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno LXX X - Numero numero 22 Anno CICLISMO TAPPA A ROGERS: AL SECONDO POSTO GENERALE SI CONFERMA URAN l'Editoriale IL RE E’ QUINTANA IL VOLO DEL CONDOR DI ANDREA MONTI El Condor «pasa» sereno, con maestosa noncuranza, nel cielo della Carnia e ghermisce ancor più saldamente un fantastico Giro d’Italia che era già suo. Nairo Quintana trionfa nell’anfiteatro dello Zoncolan gonfio di popolo. Doma a piacimento le terribili spire del cobra che salta fuori dalla cesta verde dei boschi a dieci chilometri dall’arrivo, si erge in verticale, si infila in tre tunnel che sembrano cunicoli e ancora si arrotola pronto a mordere verso la vetta. Il colombiano fa suo il Giro su uno Zoncolan stracolmo di gente. Aru splendido terzo Oggi Trieste abbraccia la corsa rosa dominata dai giovani GHISALBERTI, GREGORI, PASTONESI DA PAG 22 A PAG 31, COMMENTO DI GIALANELLA A PAG. 23 3 Nairo Quintana,24 anni AFP L’ARTICOLO A PAGINA 19 TEST MONDIALE SOLO 0-0 CON L’IRLANDA MA IL VERO SHOCK È L’INFORTUNIO DELL’AZZURRO MONTOLIVO OH NOOO! 3 Fredy Guarin, 27 anni AFP DI FEO, GRAZIANO PAGINE 8-14-15 MILAN NUOVO MODULO CON TANTA FANTASIA Inzaghi-Berlusconi cena ad Arcore a base di trequartista BERARDINO, BOCCI ALLE PAGINE 10-11 LA STORIA IL PASSATO CALCISTICO DEL PREMIER Che sfortuna per il milanista: sarà operato, per lui niente Brasile. Il centrocampista del Psg migliore in campo con Sirigu. Bene Cassano. Oggi o domani la lista dei 23: dubbi su Rossi. Parolo supera Romulo INGHILTERRA I NOSTRI RIVALI Cuore, carattere e gol Sturridge è già diventato il pericolo numero 1 La Juve non molla assalto a Guarin Pressing per Morata Pronta l’offerta all’Inter: Isla e conguaglio. Le big spagnole aprono l’asta per Vidal, costa 50 milioni BRILLA VERRATTI CECCHINI, ELEFANTE, GARLANDO, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 6 MERCATO LLORENTE NIENTE MONDIALE Rapporto Aia su Renzi arbitro «Lento, ma bravo» 3 Matteo Renzi, 39 anni SCHIANCHI A PAGINA 10 MOTOGP MUGELLO ORE 14: ROSSI DECIMO ROTTURA DELLA TIBIA Marquez ancora pole: e 6 Iannone fulmine, 349 orari Riccardo Montolivo a terra, confortato da Verratti AP FALSAPERLA, SCHEMBARI, ZAMAGNI PAG. 32-33-34-35 TENNIS SARA BATTE GLUSHKO: AGLI OTTAVI Errani va, ora c’è Jankovic Fognini adieu Parigi BOLDRINI A PAGINA 5 MARTUCCI A PAGINA 39 CASA GAZZETTA LA BAND SALENTINA IN VISITA AL GIORNALE Negramaro, un inno all’amore «Crediamo nel gruppo, con noi ha sorriso anche Balo» 3 I Negramaro in Gazzetta con la maglia della Nazionale azzurra BOZZANI 9 771120 506000 40 6 0 1> CONTICELLO A PAGINA 46 IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI w Shock a Torino. Coi soldi della separazione la moglie di Pirlo ha comprato Vucinic. BASKET SEMIFINALI DEI PLAYOFF Siena, ok la prima con Roma Stasera Milano cerca il bis CANFORA A PAGINA 36 2 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MONDIALE -11 LA NAZIONALE AHI MONTOLIVO, A Frattura alla tibia: fuori il milanista Sale in cattedra il centrale del Psg Ok Cassano e Sirigu Nel test con l’Irlanda c’è il grave infortunio del capitano del Milan. Buone indicazioni per Prandelli arrivano dal portiere, è andato bene anche FantAntonio. Immobile non riesce a brillare, in affanno Paletta, si è visto poco Rossi DAL NOSTRO INVIATO LUIGI GARLANDO LONDRA Un paradosso feroce ha reso drammatica l’amichevole a Craven Cottage: cercavamo tackle robusti per testare le paure di Rossi, ne abbiamo trovato uno durissimo di Alex Pearce, gladiatore della Serie B inglese, che ha spezzato Riccardo Montolivo dopo 9 minuti di gioco: frattura della tibia. Lo sguardo spettrale di Prandelli spiega bene la gravità della rinuncia al centrocampista che ha un’importanza spesso sottovalutata negli equilibri del sofisticato carillon azzurro. Per apporto atletico e tecnico e soprattutto per il tempismo nelle transizioni, l’incidenza di Montolivo non è inferiore a quella di Pirlo. Una batosta poderosa sul nostro Mondiale. Aquilani, entrato al suo posto e indirettamente nei 23, è uscito dopo una ventina di minuti per una botta alla testa. In ospedale anche lui in stato commotivo. A posteriori, si può dubitare sull’opportunità di rifinire un preparazione mondiale con una squadra come quella irlandese, allenata dalla storia a un calcio di orgoglio e battaglia. L’Inghilterra, per dire, ha scelto un morbido tappeto sudamericano per avvicinarsi a Manaus: Perù, Ecuador, Honduras. Ma il calcio è questo e ha preteso anche da noi il contributo di dolore chiesto ad altre stelle mondiali. Poco Rossi Di sicuro, l’episodio ha influito sulla prestazione degli azzurri, partiti bene e poi calati di brutto a metà tempo, per la prevista stanchezza, ma anche per l’impressione dell’infortunio di Montolivo. Se Rossi aveva timidezze, rivelate a Coverciano, legate al ginocchio, figuratevi come può sentirsi a vedere una barella in campo. Infatti Pepito gioca sempre lontano dall’area, tocca anche buoni palloni, ma non affonda mai, non cerca i contrasti che gli chiedeva Prandelli. Se il c.t. lo porterà comunque in Brasile è solo per un atto di fede per come potrà crescere e non per un verdetto di campo. Paletta bucata Spuntiamo subito il bilancio 10’ SECONDO TEMPO Il gol annullato a Immobile Parolo serve al centro dell’area Immobile, che segna, ma la posizione dell’attaccante è irregolare e il gol è annullato AP negativo: in plateale affanno Paletta, saltato quasi sempre, con l’alibi dei carichi di lavoro e acciacchi recenti. Immobile un po’ meglio di Rossi. Ha dato buona profondità, ma nelle poche occasioni buone ha balbettato come non fa nel Toro. L’esperienza internazionale non si ITALIA IRLANDA 0 0 ITALIA (4-3-1-2) Sirigu; Darmian (dal 43’ s.t. Abate), Paletta, Bonucci, De Sciglio; Montolivo (dal 13’ p.t. Aquilani; dal 37’ p.t. Parolo), Thiago Motta (dal 17’ s.t. De Rossi), Marchisio; Verratti; Immobile (dal 12’ s.t. Cassano), Rossi (dal 26’ s.t. Cerci). PANCHINA Buffon, Perin, Romulo, Maggio, Chiellini, Candreva, Balotelli, Insigne, Ranocchia, Pirlo, Destro, Barzagli, Pasqual. ALLENATORE Prandelli. CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 51,9 metri ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno. IRLANDA (4-4-1-1) Forde; Coleman, O’Shea, Pearce, Ward; McGeady, Hendrick, Meyler (dal 41’ s.t. Green), Pilkington (dal 13’ s.t. McLean); Hoolahan (dal 22’ s.t. Quinn); Long (dal 29’ s.t. Cox). PANCHINA Keogh, Clark, Sammon, Doyle, Kelly, Stokes, J. Murphy, D. Murphy, Denaley, Lawlor, Dufy. ALLENATORE O’Neill. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 52 metri ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno. ARBITRO Oliver (Ing) NOTE spettatori 22.879. Tiri in porta 2-8. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 7-3. Recuperi: p.t. 5’; s.t. 3’. la guida Test a Perugia il 4, L’otto giugno c’è il Fluminense Il Mondiale si avvicina: oggi dovrebbero conoscersi i 23 azzurri convocati da Prandelli. Poi inizierà il conto alla rovescia verso l’esordio di Manaus contro l’Inghilterra (il 14 giugno a mezzanotte), preceduto da due amichevoli. IL PROGRAMMA Oggi Prandelli darà i nomi dei 23 che parteciperanno al Mondiale. Il c.t. potrebbe portare in Brasile 24 o 25 giocatori, con una o due riserve per le sostituzioni in caso di infortuni. La Fifa, infatti, permette il cambio entro le 24 ore precedenti al primo match. Mercoledì 4 giugno Amichevole a Perugia col Lussemburgo, ultimo test prima della partenza. Giovedì 5 giugno La spedizione azzurra partirà da Roma, direzione Rio de Janeiro. Domenica 8 giugno Ultima amichevole prima del Mondiale, contro il Fluminense. Sabato 14 giugno Esordio a Manaus contro l’Inghilterra. compra al mercato. Cassano, entrato bene nella ripresa, conserva saldamente il ruolo di prima spalla di Balotelli. Thiago Motta ha anticipato il movimento «alla romana» (o alla Guardiola), arretrando tra i due centrali, mentre gli esterni spingevano, ma non ha il know-how difensivo e la reattività di De Rossi, titolare del ruolo, che infatti nella ripresa ha fatto meglio. Che Verratti Nel colonnino delle cose buone un abbagliante Verratti, più luminoso di Parigi. Il migliore. Nei primi 6 minuti ha mandato al cross o al tiro Darmian, Marchisio e Immobile. Finto trequartista, ha ruotato nel rombo come da vangelo di Prandelli, abbassandosi spesso a prendere palla da Thiago per impostare basso. Ha giocato a tutto campo con una personalità impressionante, in parte innata, in parte acquisita rappresentando Parigi in Champions. Auguriamoci che Immobile, a Dortmund, cresca così e che Pepito guadagni in fretta il cuore forte di Verratti che usciva intrepido palla al piede da capannelli di irlandesi furiosi, tra gli applausi fieri degli italiani di Londra. Esame superato con lode. Nella notte dolorosa di Montolivo, Verratti è una carezza di consolazione: un titolare perso, uno acquistato. Muro Sirigu Esame superato anche per Darmian, tonico e autoritario. Abituati a piangere la crisi di fascia, abbiamo osservato con piacere la prestazione allegra di Darmian e De Sciglio, che hanno sempre reagito alla sofferenza, rialzando la squadra. Vispo come ai bei tempi Marchisio. Bravissimo Sirigu che ha tenuto pulito il S Riccardo Montolivo, 29 anni, a terra dopo l’infortunio alla tibia. Thiago Motta, 31, e Marco Verratti, 21, guardano sconsolati ACTION IMAGES DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 3 AVANTI VERRATTI 4 VERSO IL BRASILE S La probabile lista Portieri Buffon (Juventus) Sirigu (Psg) Perin (Genoa) Difensori Barzagli (Juventus) Bonucci (Juventus) Chiellini (Juventus) Paletta (Parma) De Sciglio (Milan) Abate (Milan) Darmian (Torino) risultato. Non è banale portarsi al Mondiale un buon vice-Buffon, visto com’è andata in Sudafrica. Più in generale, è piaciuta la capacità di sacrificio e di resistenza dell’Italia, che ha sofferto come previsto, spesso messa sotto dagli irlandesi tosti e salvata dalla traversa, ma ha chiuso in piedi. In un contesto simile, prima di Euro 2012, ne prendemmo 3 dalla Russia. Ma più dello 0-0 e delle prove dei singoli, è la lettura in prospettiva che autorizza a sperare. Immaginate una direttrice di classe stesa in verticale (Pirlo, Verratti, Cassano), De Rossi che arretra in copertura come fa nella Roma, fasce aggressive e Balotelli là davanti pronto a realizzare. Questa è l’idea guida. Si può partire con ottimismo. E con una spinta in più: un buon Mondiale da regalare a Riccardo Montolivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Centrocampisti Pirlo (Juventus) De Rossi (Roma) Marchisio (Juventus) Aquilani (Fiorentina) Thiago Motta (Psg) Candreva (Lazio) Verratti (Psg) Parolo (Parma) Attaccanti Balotelli (Milan) Cassano (Parma) Cerci (Torino) Immobile (Torino) Rossi (Fiorentina) Le riserve Ranocchia (Inter) Destro (Roma) Gli esclusi Romulo (Verona), Maggio (Napoli) Insigne (Napoli) Pasqual (Fiorentina) 12’ SECONDO TEMPO Entra Cassano, ingresso positivo FantAntonio prende il posto di Immobile e regala un paio di giocate: il ruolo di spalla di Balotelli è suo ACTION IMAGES Il dramma di Riccardo: forse già oggi si opera Aquilani, niente di grave Lo scontro con Pearce e il milanista esclama: «Mi sono rotto» Un aereo-ambulanza lo ha riportato a Milano: starà fuori 3-4 mesi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE STEFANO BOLDRINI LONDRA Il secondo Mondiale di Riccardo Montolivo è finito prima di cominciare: la frattura alla tibia sinistra rimediata nello scontro con Alex Pearce, centrale difensivo dell’Irlanda, è una mazzata che si abbatte sul calciatore del Milan e stravolge i piani di Cesare Prandelli. Montolivo è stato trasportato a Milano in un aereo-ambulanza, organizzato con il Milan. In tempi brevi, forse già oggi, si dovrà procedere all’intervento chirurgico. In casi come questi, i tempi di recupero oscillano tra i tre e i quattro mesi. Ma il pomeriggio da incubo dell’Italia non è finito qui. Quest’amichevole giocata al Craven Cottage, l’antico stadio del Fulham, si è rivelata una vera sciagura: anche Alberto Aquilani, subentrato proprio a Montolivo, si è fatto male. Un colpo alla tempia, un quarto d’ora dopo l’ingresso in campo, ha stordito il centrocampista della Fiorentina. Aquilani è stato portato con uno stato commotivo nello stesso ospedale, il Chelsea and Westminster Hospital, dove mezz’ora prima era sbarcato Montolivo: il nosocomio di Fulham Road è entrato a gamba tesa nelle cronache azzurre. La dinamica Montolivo si è infortunato dopo 8 minuti – e 8 secondi, per la precisione - del primo tempo, in un contrasto con Alex Pearce, difensore del Reading nato a Oxford e con un breve passato nella Scozia Under 21, prima di approdare nella nazionale irlandese, lanciato UNA SERATA PIENA DI PROBLEMI 1 2 3 1 Lo scontro tra Riccardo Montolivo, 29 anni, e Alex Pearce, 25; 2 Il centrocampista del Milan esce sconsolato in barella. Mentre i dottori lo soccorrevano è stato evidente il suo labiale: «Mi sono rotto» 3 Anche Alberto Aquilani, 29 anni, entrato per Montolivo, è poi uscito malconcio per un colpo alla testa AP/EPA Per il mediano della Fiorentina la Tac ha dato esito negativo: in Brasile ci sarà da Trapattoni: una storia contorta, ma senza ombre particolari. Un giocatore duro, ma non cattivo. Lo scontro con Montolivo non appartiene sicuramente alla serie dei falli pericolosi. Pearce e Montolivo hanno cercato il pallone, ma sullo slancio il ginocchio del difensore si è abbattuto sul centrocampista italiano. Si è subito capito che la cosa era seria. Il labiale di Montolivo, bianco come un lenzuolo, «Mi sono rotto», ha confermato le prime impressioni. Lo sguardo atter- rito di Prandelli e la preoccupazione dei compagni di squadra hanno confermato che la vicenda era seria. Montolivo è rimasto a terra per diversi minuti, poi è uscito in barella e successivamente è stato trasportato in ospedale. La mazzata A questo punto, è cominciata un’attesa piena di angoscia. La sentenza è arrivata pochi minuti dopo la fine della gara. È stato il medico della Nazionale, Enrico Castellacci, ad azzerare le ultime speranze ai microfoni della Rai: «Montolivo ha riportato la frattura della tibia. Attendiamo la fine degli esami clinici per conoscerne l’entità, ma dovrà operarsi». Aquilani è stato invece sottoposto a una Tac cautelativa. Il responso è stato negativo, per lui il Mondiale non è a rischio. Verratti L’addio di Montolivo costringe Prandelli a una correzione in corsa. L’uomo favorito per sostituirlo è Verratti. La prestazione di ieri sera è una piccola consolazione: il talento del Psg è stato infatti il migliore dell’Italia. Il c.t. da tempo stava cercando di trovare il modo più idoneo per sfruttare al meglio le sue doti e limitare la portata degli errori, ma contro i robusti irlandesi il ragazzo abruzzese ha mostrato non solo progressi incoraggianti nell’interpretazione del ruolo, ma ha esibito anche una decisione nei contrasti che può rilevarsi importante, per esempio, nella gara contro l’Inghilterra. Verratti contro Gerrard: il nostro mondiale può cominciare così. © RIPRODUZIONE RISERVATA CHI SALE E CHI SCENDE PRANDELLI POTREBBE PRENDERSI UN GIORNO IN PIU’ PER DECIDERE Dentro Aquilani e Parolo, sarà di Rossi l’ultimo posto Montolivo e Romulo fuori Resta il balottaggio tra Paletta e Ranocchia nibile. Una classica via di fuga comunque il c.t. se la lascerà, visto che porterà in Brasile anche unadue riserve, perché è possibile effettuare sostituzioni fino a un giorno prima dell’esordio, ma per gravi e comprovati problemi fisici, e solo tra coloro che erano già tra i 30 preconvocati. DAL NOSTRO INVIATO Difesa Tre i portieri. Buffon è la sicurezza. Poi MASSIMO CECCHINI LONDRA C’è un aforisma giudaico che recita: «Dio ha creato gli uomini perché ama i racconti». E di storie, tra quelle che i potenziali 30 azzurri in lizza per il Mondiale, ce ne sono tante, dall’affascinante al doloroso. Certo, dopo i lividi di ieri contro l’Eire, oggi è il giorno delle scelte, con anticipo rispetto alla data Fifa del 2 giugno (cioè domani). Ma diciamo subito che il crash test londinese nella notte potrebbe far cambiare decisioni già prese, senza contare che gli infortuni forse obbligheranno Prandelli a prendersi tutto il tempo dispo- il brillante Sirigu, terzo Perin. I difensori saranno 7. Dietro i sicuri Barzagli, Bonucci, De Sciglio e Chiellini (utilizzabile anche in fascia), si stanno per conquistare il posto Paletta, Abate e la new entry Darmian, mentre Ranocchia è «in riserva», visto che i tendini di Barzagli e il polpaccio di Paletta non danno garanzie assolute. In uscita, quindi, sarebbero Maggio e Pasqual. Giuseppe Rossi e Prandelli GETTY Centrocampo Per la mediana saranno in 8. Accanto a Pirlo, De Rossi, Marchisio e Thiago Motta, Candreva è salito sul volo proprio grazie alla capacità d’interpretare più ruoli. Con loro dovrebbero 4 IL NUMERO 52 le panchine di Prandelli con l’Italia. È al 7° posto tra i tecnici azzurri. I prossimi nel mirino sono Sacchi con 53 gare, Valcareggi e Vicini con 54 e Lippi con 56. esserci il gioiellino Verratti, utile per quel 4-1-3-2 che potrebbe essere la novità tattica, e Parolo. Altro ingresso «last minute» quello di Aquilani. A tornare a casa, oltre a Montolivo, sarebbe il nuovo arrivato Romulo, che ha un problema fisico. Attacco In avanti i prescelti saranno 5. Sicuri Balotelli (ieri a riposo per affaticamento ai flessori), Cassano, Immobile e Cerci, con l’ultimo posto forse strappato da Rossi. Da segnalare però che, per la scelta dell’altra riserva, c’è ballottaggio tra Insigne e Destro. Il motivo è un po’ malinconico, visto che Prandelli ha chiesto a entrambi la disponibilità ad andare in Brasile fino alla vigilia del match con l’Inghilterra, ma tutti e due hanno risposto con un «ci penso», poi corretto in corsa. Possibile che anche questo abbia un peso nella scelta. Occhio ai colpi di scena, perché il thriller convocazioni non ha ancora un finale già scritto. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 5 MONDIALE -11 LA NAZIONALE Prandelli: «Per tutti c’è stato un blocco Eravamo frastornati» Il c.t. non si dà pace: «Che botta quei due infortuni. Bel debutto di Darmian, Cassano trova sempre la giocata» DAL NOSTRO INVIATO ANDREA ELEFANTE LONDRA E adesso le ultime ore di riflessione, perché ieri riflettere non è stato facile. Tanto meno in campo. «Come si fa a dare giudizi tecnici se ci si prepara a un Mondiale e se ne rompono due nel primo tempo?». La domanda di Cesare Prandelli è retorica, e basta guardarlo in faccia per capire che non sta bluffando, né mettendo le mani avanti, quando dice che «dagli infortuni abbiamo avuto un bel contraccolpo, che non è stato facile da assorbire, anche perché abbiamo capito subito che per Montolivo la cosa era seria (frattura alla tibia, n.d.r.): Riccardo per questa squadra è diventato un punto di riferimento anche per i comportamenti, la disponibilità ad ascoltare i compagni, la capacità di dire le parole giuste o di dimostrare una personalità forte dentro lo spogliatoio anche con i suoi silenzi. I compagni erano «Come si fa a dare giudizi tecnici quando se ne rompono due nel primo tempo?» scioccati, diciamo che eravamo tutti frastornati». La norma Quello che, tanto più dopo quanto successo ieri, non potrà permettersi di essere lui: «Domani decideremo cosa fare, dopo una valutazione molto più dettagliata, senza l’emotività che c’è adesso: dovremo essere molto razionali ed equilibrati», dice. Domani, ovvero oggi. Ma non è detto: «Stamattina faremo i nostri test e poi deciderò se prendermi un giorno in più rispetto a quanto avevo detto per comunicare la lista dei 23 (per regolamento il termine ultimo è domani, n.d.r.). E in base alle condizioni dei giocatori, alcuni dei quali sono un po’ affaticati, deciderò se portare uno o due giocatori in più Pericolo Sturridge L’Inghilterra ha trovato il «9» Il bomber del Liverpool aveva saltato Euro 2012 per infortunio: ora, dopo una stagione da 27 gol, guida l’attacco di Hodgson Cuore e personalità Concetto espresso anche da Gerrard: «Contro gli azzurri saremo al massimo della forma. È la gara chiave del girone». Il 3-0 al Perù è stato accolto bene dai media di Londra e dintorni, molto temuti dalla federazione e da Hodgson. Oggi l’Inghilterra atterra a Miami, dove sono in programma i test con Ecuador (4 giugno) e Honduras (il 7). Due settimane di tempo per ritrovare Rooney, reduce da un infortunio all’inguine e grigio contro il Perù. Hodgson lo difende («ha lottato e corso»), ma intanto la forma straripante di Sturridge gli risolve un bel problema. Il centravanti del Liverpool non ha soltanto qualità tecniche e forza fisica, ma anche una personalità che, se talvolta può essere un limite - al Chelsea, Villas Boas lo accusava di egoismo, con Di Matteo ci furono incomprensioni -, in un contesto come quello del Mondiale può rappresentare una risorsa. Cresciuto nel Manchester City e svenduto dal Chelsea, si è imposto nel Liverpool: il calcio di Rodgers ha esaltato le sue doti. È uno senza paura, all’apparenza arrogante, ma dal cuore vero: a Kingston finanzia un’associazione di solidarietà. «Quando sono in Giamaica, mi sento a casa». In questo momento però la sua casa è l’Inghilterra. Hodgson gli ha dato le chiavi dell’attacco. STEFANO BOLDRINI LONDRA Il pericolo numero uno per l’Italia nella gara contro l’Inghilterra, che il 14 giugno aprirà il Mondiale degli azzurri a Manaus, è un perfetto rappresentante della Gran Bretagna moderna. Origini giamaicane grazie ai nonni, è nato a Birmingham ed è una delle stelle della «black generation» in ascesa nel calcio d’Oltremanica. Daniel Sturridge viene da una stagione da urlo: 27 gol tra Liverpool e nazionale. In que- sto momento è il centravanti della squadra di Hodgson: zio Roy ha arretrato persino sua maestà Rooney per dare spazio al bomber dei Reds. Lanciato da Capello Il primo a credere in Sturridge è stato Fabio Capello: è stato lui, nel 2011, a lanciarlo in nazionale. Contro il Perù, due giorni fa, la rete di Daniel è stata un capolavoro: una danza sulla linea dell’area e una botta assassina all’incrocio. L’Inghilterra oggi è soprattutto lui, e Sturridge, che ha personalità da vendere è uno dei pochi che si permette © RIPRODUZIONE RISERVATA LA RIVALE/2 NEI 23 CI SONO 5 «ITALIANI» di mandare a quel paese un pezzo da novanta come Suarez -, non si tira indietro: «Ho saltato l’Europeo del 2012 per infortunio ed è stata una delusione. Spero di rifarmi con il primo Mondiale della mia vita. Contro l’Italia saremo al top. Io sono ottimista: abbiamo le qualità per fare bene e arrivare lontano». DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I singoli Prandelli ieri voleva risposte finali da alcuni uomini, più che dalla squadra, «che pure all’inizio aveva fatto bene e trovato una buona superiorità». Dunque i singoli. Rossi: «Il blocco psicologico comune ha condizionato anche lui: difficile valutarlo stasera, ma dopo aver rivisto la partita lo dovrò fare». Cassano: «E’ uno che la giocata la trova». Darmian: «Debutto fantastico. Gli esterni si sono alzati con i tempi giusti, ma quando trovavamo la superiorità fra le linee avremmo dovuto velocizzare di più». Verratti: «In quella posizione verticale ha dato superiorità: stiamo cercando di valorizzare le qualità dei nostri giocatori, ma bisogna capire meglio come attaccare la profondità, ovvero con più giocatori; come manovrare con i tempi giusti per finalizzare la manovra». Sirigu: «E’ stato molto attento in diverse occasioni». Immobile: «Buone intuizioni sulla profondità, purtroppo ha sbagliato quello stop di petto e vanificato un’occasione che poteva essere un buon segnale per la squadra». E Romulo, che non ha giocato «perché da un po’ di giorni ha un problema fisico: domani capirò se si potrà recuperare al cento per cento, stasera era inutile rischiare. Come per Balotelli, che aveva i flessori un po’ appesantiti». Cesare Prandelli, 56 anni, guida l’Italia dal 2010 ACTION LA RIVALE / 1 CON CAPELLO IL DEBUTTO IN NAZIONALE Il gol di Daniel Sturridge, 24 anni, segnato al Perù venerdì ACTION IMAGES (dunque 24 o 25, n.d.r.), come riserve». Glielo consente la norma che autorizza sostituzioni per infortunio fino a 24 ore prima della partita d’esordio (14 giugno, a Manaus contro l’Inghilterra), dopo una procedura di certificazione medica da presentare alla Fifa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tabarez convoca anche Suarez «Speriamo bene» Prima la vittoria a Montevideo contro l’Irlanda del Nord, poi la lista dei 23. L’Uruguay di Tabarez, terzo avversario dell’Italia (il 24 giugno) nel girone D, scalda i motori in vista del Mondiale. I sudamericani si sono imposti 1-0 grazie al gol realizzato al 16’ del secondo tempo dall’ex attaccante della Reggina Christian Stuani, entrato al posto di Forlan, servito da un bell’assist di Edinson Cavani (nella foto, i due si abbracciano REUTERS). La partita è servita «per raccogliere parecchie informazioni sullo stato di salute dei giocatori» ha detto Tabarez alla fine. Anche se ha faticato a passare in vantaggio, la Celeste ha dimostrato di essere in buona condizione fisica e anche la convalescenza di Luis Suarez (operato il 22 maggio al menisco) sembra procedere bene. «Negli ultimi giorni - ha detto Tabarez - ha lavorato a casa sua, nei prossimi lo farà a tempo pieno nella nazionale. Per sapere se potremo contare su di bisognerà aspettare e sperare». C’è anche lui nella lista dei 23 convocati che rispetto alla prima stesura di 25 giocatori ha visto le defezioni di Eguren e Alejandro Silva. Al Mondiale Tabarez porterà cinque giocatori del campionato italiano: il difensore Caceres (Juventus), i centrocampisti Gargano (Parma), Perez (Bologna) e Gonzalez (Lazio) e l’attaccante Hernandez (Palermo). LA LISTA DEI 23 PORTIERI Muslera, Martin Silva, Munoz. DIFENSORI Maxi Pereira, Lugano, Godin, Gimenez, Coates, Caceres, Fucile. CENTROCAMPISTI Gonzalez, Alvaro Pereira, Gargano, Arevalo Rios, Perez, Rodriguez, Ramirez, Lodeiro. ATTACCANTI Suarez, Cavani, Hernandez, Forlan, Stuani. © RIPRODUZIONE RISERVATA d HANNO DETTO IL CENTROCAMPISTA Pirlo si separa Alla ex moglie darà ogni mese 55 mila euro S Ciro Immobile «Sicuramente l’infortunio di Montolivo ci ha un po’ frenato, ma questo non vuole essere un alibi per la prestazione. Avevamo le gambe pesanti, i carichi di lavoro si sono fatti sentire e per quanto mi riguarda c’era anche un po’ di emozione». S Marco Verratti «Lavoro per entrare nei 23, non mi interessano le cose che si dicono. Ascolto i consigli di Prandelli: vuole che cerchi la profondità e che mi liberi del pallone. Il mio primo pensiero è l’assist, non il tiro» S Giuseppe Rossi «Mi sento bene, ho fatto 70 minuti a un buon livello. Loro chiudevano bene gli spazi: abbiamo creato qualche occasione, ma eravamo un po’ stanchi perché questa settimana abbiamo lavorato duramente» Andrea Pirlo, 35 anni e l’ex moglie Deborah Roversi ANSA L’ufficialità della separazione tra Andrea Pirlo e Deborah Roversi è arrivata, e costerà al centrocampista della Juventus e della Nazionale 55 mila euro al mese. A pochi giorni dalla partenza per il ritiro mondiale di Mangaratiba, la separazione davanti al Tribunale di Brescia di una coppia che durava da 12 anni sancisce anche l’entità dell’assegno di mantenimento: Pirlo, che ha cominciato qualche mese fa una storia con la pr torinese Valentina Baldini (ex di Riccardo Grande Stevens, figlio dell’ex presidente juventino Franzo), dovrà versare a Deborah 40 mila euro al mese e ai due figli 15 mila, per un totale di 660 mila all’anno. MERCOLEDÌ L’UNDER 21 Verdi la novità per l’amichevole col Montenegro Mercoledì a Castel di Sangro l’Italia Under 21 gioca col Montenegro l’ultima amichevole prima della sfida decisiva di settembre con la Serbia. Ecco i convocati del c.t. Gigi Di Biagio: Portieri: Bardi (Livorno), Cragno (Brescia), Provedel (Pisa); Difensori: Antei (Sassuolo), Biraghi (Catania), Ceccherini (Livorno), De Col (Lanciano), Goldaniga (Pisa), Liviero (Juve Stabia), Rugani (Empoli), Zappacosta (Avellino); Centrocampisti: Baselli (Atalanta), Battocchio (Watford), Benassi (Livorno), Busellato (Cittadella), Schiavone (Siena), Sturaro (Genoa); Attaccanti: Belotti (Palermo), Berardi (Sassuolo), Improta (Padova), Trotta (Fulham), Verdi (Empoli). 6 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MONDIALE -11 LA NAZIONALE 4 ITALIA 66 le Pagelle 7 h Verratti il migliore I NUMERI Le gare consecutive dell’Italia senza vittorie (è la peggiore striscia della gestione Prandelli). L’ultimo successo il 10 settembre scorso per 2-1 sulla Repubblica Ceca 8 Le presenze in Nazionale per Sirigu (7 da titolare, con 8 gol subiti). Il portiere del Psg è l’unico giocatore sempre chiamato da Prandelli nelle 52 partite della sua gestione 42 Le partite dello sfortunato Montolivo. E’ l’azzurro con più presenze nella gestione Prandelli DI SEBASTIANO VERNAZZA SIRIGU SICURO PALETTA GIÙ BENE PAROLO Tranquilli, tradizione vuole che l’Italia non brilli nei test pre-mondiali o pre-europei. Lo choc del Monto-infortunio, le gambe molto imballate. La prevalenza delle tecnica sulla tattica. È relativo dove giochi — l’annosa questione sul «prandelliano» trequartista rotante che va e viene come l’onda del mare —, è più rilevante come gioca. Lasciamolo libero di essere se stesso. Riguardare, prego, la palla che offre a Immobile in apertura: imbeccata degna di un Pirlo e qui sta il punto. Si possono avere due direttori d’orchestra? Forse sì. Proviamoci e crediamoci. 7 6,5 5 6 Sirigu Darmian Paletta Bonucci Interventi in serie su questo e quell’altro irlandese, il più spettacolare sul colpo di testa ravvicinato di Long. Degnissimo 12° del grande Buffon. Zitto zitto, con tenacia, si è guadagnato il pass per Rio. Spingente, propositivo, come deve essere oggi un terzino. Darmian va forte e va lontan. In serate così è questione di una vocale: più che Paletta si è visto un paletto. Gli irlandesi gli slalomeggiano attorno. Non sta bene e gioca male. Paletta oscilla e vacilla, così per una volta gli tocca interpretare la parte di quello concreto. Zero fronzoli e a tanto così dal gol, di testa. PARATE 7 RINVII 3 PRESE ALTE 6 CONTRASTI OK 2/4 LANCI 0 PASSAGGI OK 33/39 CONTRASTI OK 1/2 LANCI 13 PASSAGGI OK 64/66 CONTRASTI OK 1/1 LANCI 12 PASSAGGI OK 81/90 6 s.v. 5 6,5 5 5,5 De Sciglio Montolivo T. Motta Marchisio Rossi Immobile Qualche imprecisione negli appoggi, molta decisione in certi contrasti. Un po’ piace e un po’ no. Effetti collaterali della sciagurata stagione milanista. Perdere il Mondiale per un tackle a centrocampo con un irlandese (Pearce) che entra con troppa foga. Sarà dura farsene una ragione. Rabbia, tristezza. Thiago s…Motta. Prova a fare il De Rossi, ogni tanto si mette a cavalcioni della difesa, ma commette degli strafalcioni. Smottamenti. Tutto confermato, è ritornato il maratoneta di un paio d’anni fa. Buon segno se siamo di nuovo qui a chiederci: «Ma quanto corre Marchisio?». Tende all’autoconservazione: per un’ora non si vede, trotterellante e defilato com’è. I 10 minuti con Cassano gli ridanno un po’ di colore. Verratti lo imbocca davanti a Forde, ma lui sbaglia lo stop. L’errore gli toglie baldanza. Con Rossi l’intesa non viene naturale. Immobile rivedibile. CONTRASTI OK 1/1 LANCI 1 PASSAGGI OK 38/47 TIRI 0 PASSAGGI OK 3/4 RECUPERI 0 TIRI 0 PASSAGGI OK 83/89 RECUPERI 8 TIRI 3 PASSAGGI OK 40/48 RECUPERI 3 TIRI 0 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 3 TIRI 0 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 2 TIRI 0 PASSAGGI OK 103/107 RECUPERI 14 v IRLANDA E ARBITRI 6 S IRLANDA 6 Forde 6 Coleman 6 O’Shea 6,5 Pearce 5,5 Ward 6 Hendrick 5,5 Meyler 5,5 (Green s.v.) McGeady 7 Hoolahan 6 (Quinn 6) Pilkington 7 (McClean 6) Long 6 (Cox 6) All. O’Neill 6 Gazzetta.it Gazza Tvf O’Shea contro Immobile ACTION S GLI ARBITRI OLIVER 6 Kirkup 6,5; Bennet 6 TUTTO SU BRASILE 2014 SCOPRITE CON NOI I 23 DEL C.T. PRANDELLI Nello speciale sul Mondiale brasiliano tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulle nazionali scelte dai commissari tecnici, a cominciare da Cesare Prandelli che in serata annuncerà i 23 convocati per il torneo iridato il c.t. Prandelli s.v. Aquilani La maledizione dell’interno destro. Aquilani sostituisce «Monto» e si infortuna: la capocciata con Ward lo stordisce. Inevitabile che esca. TIRI 0 PASSAGGI OK 6/7 RECUPERI 1 6,5 6,5 6 5,5 s.v. Parolo Cassano De Rossi Cerci Abate Stadio inglese che più inglese non si può e il Gerrard italiano sente aria di casa; corsa, inserimenti, tiri. Sembra che ce l’abbia fatta a entrare nei 23. E niente, come sempre 2 o 3 giocate di Cassano valgono il prezzo del biglietto. Qui però faceva fresco. In Brasile farà caldo… Raggiunge Facchetti nella classifica delle presenze e si muove con disinvoltura tra difesa e centrocampo. A suo agio nel ruolo del «mutante». A porta spalancata cicca il pallone: buon per lui che il guardalinee sbandiera il fuorigioco. Sarebbe stato l’errore dell’anno. Pochi minuti per far rifiatare Darmian, ma si ha la netta impressione che il terzino granata lo abbia sorpassato nelle gerarchie prandelliane. TIRI 1 PASSAGGI OK 24/28 RECUPERI 0 TIRI 0 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 1 TIRI 0 PASSAGGI OK 37/40 RECUPERI 4 TIRI 1 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 0 CONTRASTI OK 0/0 LANCI 0 PASSAGGI OK 2/2 Amichevole che costa cara: brutto infortunio per Montolivo. Gara che tiene vivo il nodo Rossi: portarlo o no in Brasile? È scoccata l’ora delle decisioni irrevocabili e molto difficili. NON PERDETE LA TRASMISSIONE SULL’ITALIA MONDIALE «Azzurri, una storia mondiale» è la nostra produzione, con protagonisti in studio, che racconta la storia azzurra. Potete vedere le puntate precedenti e martedì in onda il Mondiale '98, ospite in studio Gigi Di Biagio. DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 7 8 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MONDIALE -11 GLI 8 GIRONI GIRONE A BRASILE CROAZIA MESSICO CAMERUN GIRONE C COLOMBIA GRECIA COSTA D’AVORIO GIAPPONE GIRONE E SVIZZERA ECUADOR FRANCIA HONDURAS GIRONE G GERMANIA PORTOGALLO GHANA STATI UNITI GIRONE B SPAGNA OLANDA CILE AUSTRALIA GIRONE D URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA GIRONE F ARGENTINA BOSNIA IRAN NIGERIA GIRONE H BELGIO ALGERIA RUSSIA COREA DEL SUD La Spagna rischia Sì a Diego Costa Llorente non parte LA SECONDA FASE Ottavi di finale Belo Horizonte 1ª GIRONE A 2ª GIRONE B Rio de Janeiro Quarti di finale Semifinali Fortaleza Belo Horizonte Venerdì 4 luglio, ore 22.00 Martedì 8 luglio, ore 22.00 Rio de Janeiro Finale ale 1ª GIRONE C 2ª GIRONE D Brasilia 1ª GIRONE E 2ª GIRONE F Porto Alegre Venerdì 4 luglio, ore 18.00 Fortaleza 1ª GIRONE B 2ª GIRONE A Recife Salvador Sabato 5 luglio, ore 22:00 1ª GIRONE D 1ª GIRONE F 2ª GIRONE E 1ª GIRONE H 2ª GIRONE G Finale 3°-4° posto Brasilia Sabato 12 luglio ore 22:00 2ª GIRONE C San Paolo Salvador Rio de Janeiro eiro Domenica nica lio 13 luglio 1:00 ore 21:00 1ª GIRONE G 2ª GIRONE H Brasilia Sabato 5 luglio, ore 18:00 San Paolo Mercoledì 9 luglio ore 22:00 S Navas escluso In attacco pure Torres Del Bosque crede nel recupero dell’attaccante Due «italiani» in rosa: Reina e Albiol del Napoli la lesione al bicipite femorale della coscia destra che lo tormenta. Dopo una settimana di allenamenti e terapie ad hoc, Del Bosque vorrebbe testarlo nell’amichevole di sabato a Washington contro El Salvador. Se non dovesse farcela l’articolo 29 del regolamento consente un cambio in lista per gli infortunati gravi: in tal caso, lo juventino è in netto vantaggio su Negredo. Difensori: Sergio Ramos (Real Madrid), Gerard Pique, Jordi Alba (Barcellona), Javi Martinez (Bayern), Cesar Azpilicueta (Chelsea), Raul Albiol (Napoli) Juanfran Torres (Atletico Madrid) Scelte tecniche Ma più che su Centrocampisti: Xavi Hernandez, Sergio Busquets, Andres Iniesta, Cesc Fabregas (Barcellona), Xabi Alonso (Real Madrid), David Silva (Manchester City), Koke Resurreccion (Atletico Madrid), Santiago Cazorla (Arsenal), Juan Mata (Manch. Utd) Fernando Llorente, 29 anni, con la maglia della nazionale spagnola LIVERANI GIULIO DI FEO @fantedipicche Ci sono rotti e rotti, e ci sono sani e sani. Poi però bisogna scegliere, e Del Bosque lo fa sulla scia del suo gruppo, di quanto seminato nei suoi 6 anni da commissario tecnico. Così dalla scrematura della Spagna che va in Brasile restano fuori Alberto, Iturraspe, Carvajal, Negredo e soprattutto Navas e Llorente. Due che quattro anni fa in Sudafrica c’erano (gli altri campioni assenti sono Valdes, Arbeloa, Marchena, Puyol e Capdevila) e che così non potranno difendere la Coppa che hanno vinto, per vari motivi: fisico il primo e tecnico il secondo. Anche se per il centravanti della Juve un Lo juventino può rientrare solo se Costa va k.o. prima del via del torneo filo di speranza c’è ancora. Cambio in extremis Tutto è legato a Diego Costa, uno di cui si può dire tutto tranne che gli allenatori non lo vogliano. Simeone lo ha rischiato nelle due gare decisive per Liga e Champions League per poi doverlo sostituire dopo rispettivamente 16 e 9 minuti, Del Bosque ha vinto la battaglia col Brasile per averlo in nazionale e ora lo ha affidato alle cure delo staff della Roja per fargli recuperare quello del colchonero, Llorente è stato sacrificato sull’altare di Fernando Torres, appena 11 gol con il Chelsea e spesso punzecchiato da Mourinho. Le convocazioni in nazionale però seguono criteri che vanno oltre il rendimento col club, ed El Nino, così come Villa, in questo gruppo appare intoccabile: nell’amichevole con la Bolivia a Siviglia ha segnato un rigore e si è mangiato un gol clamoroso (2-0 il finale, l’altra rete di Iniesta), ma per Del Bosque «si è mosso bene, ho molta fiducia in lui». Per il resto, non ci sono grosse sorprese rispetto alle aspettative nella lista del c.t. spagnolo, dove Reina e Albiol del Napoli portano anche uno spicchio di Italia: Juanfran è stato preferito all’ultimo a Carvajal sulla destra, la scelta più sofferta è stata l’esclusione di Jesus Navas. «Ha quasi recuperato ma è stato due mesi e mezzo senza giocare e non possiamo rischiare, preferiamo portare uno di cui possiamo fidarci a livello fisico», ha ammesso Del Bosque, che nel ruolo di esterno offensivo ha comunque tante soluzioni, da Mata a Villa. L’ala del City reagisce twittando con filosofia: «Sono comunque orgoglioso di aver recuperato in tempo e di aver lottato per una maglia. Buona fortuna a compagni e mister». Come a dire: io stavo bene, però... UFFICIALIZZATI I 23 PER IL MONDIALE LA LISTA DEI 23 Portieri Iker Casillas (Real Madrid), Jose Reina (Napoli) David De Gea (Manchester United). LE PARTITE DEI GRUPPI GIOVEDÌ 12 GIUGNO BRASILE-CROAZIA (SAN PAOLO) ORE 22 VENERDÌ 13 GIUGNO MESSICO-CAMERUN (NATAL) ORE 18 SPAGNA-OLANDA (SALVADOR) ORE 21 CILE-AUSTRALIA (CUIABA) ORE 24 SABATO 14 GIUGNO COLOMBIA-GRECIA (BELO HORIZONTE) ORE 18 URUGUAY-COSTA RICA (FORTALEZA) ORE 21 INGHILTERRA-ITALIA (MANAUS) ORE 24 DOMENICA 15 GIUGNO COSTA D’AVORIO-GIAPPONE (RECIFE) ORE 3 SVIZZERA-ECUADOR (BRASILIA) ORE 18 FRANCIA-HONDURAS (PORTO ALEGRE) ORE 21 ARGENTINA-BOSNIA (RIO) ORE 24 LUNEDÌ 16 GIUGNO GERMANIA-PORTOGALLO (SALVADOR) ORE 18 IRAN-NIGERIA (CURITIBA) ORE 21 GHANA-STATI UNITI (NATAL) ORE 24 MARTEDÌ 17 GIUGNO BELGIO-ALGERIA (BELO HORIZONTE) ORE 18 BRASILE-MESSICO (FORTALEZA) ORE 21 RUSSIA-SUD COREA (CUIABA) ORE 24 MERCOLEDÌ 18 GIUGNO AUSTRALIA-OLANDA (PORTO ALEGRE) ORE 18 SPAGNA-CILE (RIO) ORE 21 CAMERUN-CROAZIA (MANAUS) ORE 24 GIOVEDÌ 19 GIUGNO COLOMBIA-COSTA D’AVORIO (BRASILIA) ORE 18 URUGUAY-INGHILTERRA (SAN PAOLO) ORE 21 GIAPPONE-GRECIA (NATAL) ORE 24 VENERDÌ 20 GIUGNO ITALIA-COSTA RICA (RECIFE) ORE 18 SVIZZERA-FRANCIA (SALVADOR) ORE 21 HONDURAS-ECUADOR (CURITIBA) ORE 24 SABATO 21 GIUGNO ARGENTINA-IRAN (BELO HORIZONTE) ORE 18 GERMANIA-GHANA (FORTALEZA) ORE 21 NIGERIA-BOSNIA (CUIABA) ORE 24 DOMENICA 22 GIUGNO BELGIO-RUSSIA (RIO) ORE 18 SUD COREA-ALGERIA (PORTO ALEGRE) ORE 21 STATI UNITI-PORTOGALLO (MANAUS) ORE 24 LUNEDÌ 23 GIUGNO AUSTRALIA-SPAGNA (CURITIBA) ORE 18 OLANDA-CILE (SAN PAOLO) ORE 18 CAMERUN-BRASILE (BRASILIA) ORE 22 CROAZIA-MESSICO (RECIFE) ORE 22 MARTEDÌ 24 GIUGNO ITALIA-URUGUAY (NATAL) ORE 18 COSTA RICA-INGHILTERRA (BELO H.) ORE 18 GIAPPONE-COLOMBIA (CUIABA) ORE 22 GRECIA-COSTA D’AVORIO (FORTALEZA) ORE 22 MERCOLEDÌ 25 GIUGNO NIGERIA-ARGENTINA (PORTO ALEGRE) ORE 18 BOSNIA-IRAN (SALVADOR) ORE 18 HONDURAS-SVIZZERA (MANAUS) ORE 22 ECUADOR-FRANCIA (RIO) ORE 22 GIOVEDÌ 26 GIUGNO PORTOGALLO-GHANA (BRASILIA) ORE 18 STATI UNITI-GERMANIA (RECIFE) ORE 18 ALGERIA-RUSSIA (CURITIBA) ORE 22 SUD COREA-BELGIO (SAN PAOLO) ORE 22 4 Attaccanti: Pedro Rodriguez (Barcellona), Diego Costa, David Villa (Atletico Madrid), Fernando Torres (Chelsea). L’esultanza di Robin Van Persie, 30 anni REUTERS Olanda, Van Gaal ringiovanisce senza sorprese ALESSANDRA BOCCI E’ fissato con i giovani, ma non è autolesionista: e dopo tante prove e decine di ragazzini convocati, il c.t. dell’Olanda Louis van Gaal parte dalle certezze. Sneijder, Van Persie, Robben. I tre moschettieri che all’Europeo due anni fa sono andati ciascuno per conto proprio, quasi avessero dimenticato il copione, ma che il duro Van Gaal ha intenzione di tenere uniti e contenti. Consapevole che senza di loro, e soprattutto senza le geometrie dell’ex interista, l’Olanda non potrebbe andare lontano. Difesa ringiovanita Ieri Van Gaal ha annunciato la lista dei 23 convocati ancora prima della partita con il Ghana vinta 1-0. Non ci sono state sorprese. Il ballottaggio Sneijder-Van der Vaart ventilato negli ultimi tempi è diventato improponibile per due ragioni: l’ottimo stato di forma di Wesley e il contemporaneo infortunio di Van der Vaart. A pagare il prezzo del ringiovanimento è la vecchia guardia della difesa (Stekelenburg, Mathijsen, Heitinga) ma erano esclusioni già maturate. Nella lista di Van Gaal ci sono i portieri Cillessen, Krul e Vorm. I difensori Daley Blind, De Vrij, Janmaat, Kongolo, Martins Indi, Verhaegh, Vlaar, Veltman. I centrocampisti Clasie, De Guzman, Nigel de Jong, Fer, Robben, Sneijder e Wijnaldum. Gli attaccanti Depay, Huntelaar, Kuyt, Lens e Van Persie. In Olanda c’è scetticismo sulle qualità della squadra e sugli esperimenti di Van Gaal che è passato alla difesa a tre: come nel ciclo di Van Marwijk, l’ortodossia del 4-3-3 viene accantonata in favore di un sistema di gioco che secondo il c.t. dovrebbe, utilizzando due terzini come esterni, rendere equilibrata la squadra. Una squadra orfana di Strootman, una squadra che ha salutato Van Bronckhorst in Sudafrica e non ha trovato un vero sostituto. E tutto è legato ai non più giovani leoni dell’attacco. Non a caso l’amichevole di ieri è stata decisa da un gol confezionato dalla ditta Robben-Sneijder-Van Persie. Una nazione intera li aspetta dalla vigilia di Euro 2012. Chissà se questa volta funzionerà. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA MONDO La Palestina è in festa Giocherà la Coppa d’Asia STEFANO BOLDRINI L’uomo che ha permesso alla Palestina di vincere la Challenge Cup, battendo in finale 1-0 le Filippine, trascinando per la prima volta la nazionale mediorientale nella fase finale della Coppa d’Asia, in programma nel 2015 in Australia, è nato a Betlemme, ma fare ironia sarebbe blasfemo. Ashram Nu’man, 27 anni, centravanti del Tarji Wadi Al-Nes, capocannoniere con 4 gol del torneo riservato alle selezioni emergenti del panorama asiatico, è da due giorni l’eroe nazionale. Oggi, quando la squadra sarà ricevuta dal presidente Abu Mazen,sarà l’uomo più applaudito. A Ramallah, West Bank, Gerusalemme e Gaza, da venerdì è festa continua. Ashram Nu’man è stato il trascinatore della Palestina: un gol a Myanmar nei quarti, la doppietta all’Afghanistan in semifinale, la legnata decisiva nella finale contro le Filippine, su punizioTra s c i n a t o r e La festa dei tifosi della Palestina ha coinvolto anche le ragazze. La nazionale giocherà le qualificazioni della Coppa d’Asia AFP ne. Ashram è il braccio destro del ct, il giordano Jamal Mahmoud. In campionato, è il leader del Tarji Wadi Al-Nes, squadra di un paese di 800 abitanti, in cui giocano i sei fratelli Yosef (Amer, Mohammad, Sameeh, Khader, Khaleb e Hasan). Ashram, il migliore in assoluto, è il cugino. La qualificazione della Palestina ha anche un grande valore politico. Costretta a giocare in campo neutro, questa squadra da tempo rappresenta un caso ingombrante per Israele che, nella sua politica di apartheid, cerca di ostacolarne in mille modi l’attività. La recente visita del presidente Fifa Blatter a Ramallah, la terza negli ultimi tempi, è servita a smuovere le acque. Blatter vuole piazzare il colpo a sensazione prima delle elezioni Fifa: la pace calcistica tra Israele e Palestina. Viste le premesse, sarebbe il suo vero capolavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino SPAGNA Neymar al Barça: spunta un’orgia Il presidente del Santos, Luis Álvaro da Oliveira Ribeiro, ha rivelato in un’intervista con Espn Brasile che nell’affare milionario che ha portato Neymar al Barcellona era inclusa anche un’orgia a Londra per il padre del giocatore: «Nei 90 milionil erano inclusi i caffè del padre e un’orgía in un hotel di Piccadilly, a Londra». Anche altre accuse («menzognero e attaccato ai soldi») fanno pensare a una ripicca del dirigente dell’ex club di Neymar ai danni del clan famigliare che gestisce il fuoriclasse del Brasile. Giudizi solo positivi invece sul giocatore: «Un bravo ragazzo». CIPRO Apoel campione, 23° titolo L’Apoel ha conquistato il 23° titolo cipriota grazie alla vittoria per 1-0 contro l’Ael Limassol a Larnaca. L’Apoel doveva vincere per prendersi il titolo grazie ai migliori risultati negli scontri diretti. La rete è stata segnata da Sheridan. La partita si è giocata a porte chiuse in campo neutro, dopo che l’incontro dello scorso 17 maggio era stato sospeso per disordini. DOMENICA 1 GIUGNO 2014 Capello convince a metà La Russia in Norvegia corre solo per un tempo In vantaggio con Shatov, la squadra dell’allenatore italiano si sgonfia nella ripresa e subisce il pareggio di Konradsen NORVEGIA RUSSIA 1 1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Shatov (R) al 3’ p.t.; Konradsen (N) al 32’ s.t. NORVEGIA (4-4-2) Jarstein; Danielsen (dal 28’ s.t. Linnes), Nordveit, Forren, Hogli; Samuelsen (dall’11’ s.t. Berisha), Konradsen, Jenssen (dal 35’ s.t. Tettey), Daehli (dal 1’ s.t. Pedersen); Nielsen (dal 26’ s.t. King), Elyounoussi (dal 12’ s.t. Johansen). PANCHINA Nyland, Hansen, Ringstad, Bjordal, Braaten. ALLENATORE Hogmo. AMMONITO Nordtveit per gioco scorretto. RUSSIA (4-2-3-1) Akinfeev; Eshchenko (dal 1’ s.t. Kozlov), V. Berezutski (dal 29’ s.t. Semenov), Ignashevich, D. Kombarov; Glushakov (dal 38’ s.t. Denisov), Faizulin (dal 12’ s.t. Dzagoev); Ionov (dal 1’ s.t. Samedov), Kokorin, Shatov; Kerzhakov (dal 1’. s.t. Kanunnikov). PANCHINA Lodygin, Ryzhikov, Schennikov, Zhirkov, Cherishev. ALLENATORE Capello. AMMONITO Kombarov per gioco scorretto. ARBITRO Klossner (Svi). NOTE Spettatori 11.486. Tiri in porta 7-7. Tiri fuori 3-2. Angoli 2-4. In fuorigioco 2-1. Fabio Capello, 68 anni, allenatore della Russia, ieri in campo a Oslo AFP GIULIANO ADAGLIO Il percorso di avvicinamento al Mondiale della Russia passa da Oslo: dopo il risicato 1-0 di lunedì scorso contro la Slovacchia, la squadra di Capello non va oltre l’1-1 sul campo della Norvegia. Al di là del risultato, il tecnico friulano può trarre indicazioni interessanti dal match, giocato su buoni ritmi specie nel primo tempo. Pronti via e la Russia va in vantaggio: cross dalla destra, i norvegesi giocano alle belle statuine e Shatov può battere agevolmente Jarstein con il destro. Al 20’ Glushakov ha sulla testa la palla del raddoppio, ma nell’occasione il portiere norvegese si supera. Particolarmente ispirato Kokorin, schierato da Capello alle spalle di Kerzhakov, con Ionov e Shatov a supporto. La Russia macina gioco, complice anche la pochezza dell’avversario, in fase di ricostruzione dopo aver fallito la qualificazione alla kermesse brasiliana. Esperimenti Nella ripresa Capello rinuncia a Kerzhakov, decisivo con la Slovacchia, e getta nella mischia il giovane Kanunnikov: l’attaccante cresciuto nello Zenit, ora all’Amkar Perm, convince solo in parte, così come poco brillante è la mezz’ora giocata da Dzagoev. Il trequartista del Cska difficilmente rientrerà tra le prime scelte del c.t. in Brasile, specie se Capello dovesse confermare l’assetto di gioco proposto durante le qualificazioni, che non prevede un trequartista puro. In attesa del recupero di Shirokov, pedina fondamentale nello scacchiere del tecnico di Pieris, le geometrie sono affidate a Faizulin e al ruvido Glushakov. Fin quando la condizione atletica la supporta, la Russia regala sprazzi di buon gioco: nella ripresa la Norvegia guadagna campo e alla mezz’ora trova il pari con un colpo di testa di Konradsen. Nell’occasione Kombarov - fino a quel momento uno dei migliori - si fa sorprendere dal taglio del centrocampista del Rennes, bravo a impattare il cross di Pedersen dalla sinistra. Ultimo test Prima della partenza per il Brasile, la Russia disputerà un’ultima amichevole, venerdì prossimo a Mosca contro il Marocco. Un incontro che, oltre a fornire la possibilità di provare ulteriormente gli schemi, nella testa del tecnico italiano dovrebbe servire alla squadra per trovare la giusta fiducia, grazie anche al supporto del pubblico di casa: «Voglio che i miei giocatori arrivino in Brasile con una mentalità vincente - ha dichiarato il c.t. nei giorni scorsi spero che finiremo al primo posto nel girone». Un gruppo, con Belgio, Algeria e Corea del Sud, sulla carta ampiamente alla portata della Russia. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL BRASILE CI ASPETTA. www.raisport.rai.it TRE DALLA SERIE A LA GAZZETTA SPORTIVA 9 Appunti Ecco la Croazia AMICHEVOLI con Vrsaljko Rebic, Kovacic Portogallo stop Cile e Olanda ok Ci sono anche tre giocatori della Serie A nella lista dei 23 croati per il Mondiale: sono Mateo Kovacic (Inter), Sime Vrsaljko (Genoa) e Ante Rebic (Fiorentina). Ieri intanto una doppietta di Perisic (15’ p.t. e 19’ s.t.) ha consentito alla nazionale di Niko Kovac di battere 2-1 il Mali nell’amichevole di Osijek. Per gli ospiti rete di Cheick FantaMady Diarra al 30’ s.t. La Croazia scenderà in campo per la gara inaugurale del torneo con il Brasile, nel girone anche Messico e Camerun. PORTIERI: Stipe Pletikosa (Rostov), Danijel Subasic (Monaco), Oliver Zelenika (Dinamo Zagabria) DIFENSORI: Darijo Srna (Shakhtar Donetsk), Dejan Lovren (Southampton), Vedran Corluka (Lokomotiv Mosca), Gordon Schildenfeld e Danijel Pranjic (Panathinaikos), Domagoj Vida (Dinamo Kiev), Sime Vrsaljko (Genoa) CENTROCAMPISTI: Luka Modric (Real Madrid), Ivan Rakitic (Siviglia, Ognjen Vukojevic (Dinamo Kiev), Ivan Perisic (Wolfsburg), Mateo Kovacic (Inter), Marcelo Brozovic (Dinamo Zagabria), Jorge Sammir (Getafe), Ivan Mocinic (Rijeka) ATTACCANTI: Mario Mandzukic (Bayern), Ivica Olic (Wolfsburg), Eduardo da Silva (Shakhtar Donetsk), Nikica Jelavic (Hull City), Ante Rebic (Fiorentina) Il Portogallo senza Cristiano Ronaldo non punge: 0-0 con la Grecia. Nelle altre amichevoli delle qualificate al Mondiale, l’Algeria supera l’Armenia 3-1 (reti africane di Belkalem, Ghilas e Slimani, gol della bandiera di Sarkisov), mentre il Cile batte l’Egitto 3-2 grazie al gol di Diaz e alla doppietta di Edu Vargas, ex Napoli. Il Messico fa 31 con l’Ecuador ma perde Montes, che dopo aver segnato il gol del vantaggio si rompe una gamba in un contrasto con Castillo. Gol d’autore in Bosnia-Costa d’Avorio 2-1: doppietta di Dzeko e centro di Drogba. L’Olanda supera il Ghana 1-0 con un gol di Van Persie. OGGI IN CAMPO Francia e Germania Test e problemi Niente Ribery, Benzema e Varane questa sera per la Francia che affronta a Nizza alle 21 il Paraguay. Ma è Ribery quello che preoccupa di più: «Ha un problema alla schiena, da parecchie settimane. Sta lavorando per recuperare, al momento non penso a un sostituto». Preoccupazioni anche per la Germania che alle 20.30 affronta il Camerun (senza Eto’o) a Moenchengladbach. Lahm e Neuer non saranno della partita, perché stanno recuperando dagli infortuni curandosi a parte a Monaco. Altre gare delle «mondialiste» di oggi: Stati Uniti-Turchia e Svezia-Belgio. La TV ufficiale dei Mondiali FIFA. Dal 12 giugno Rai scende in campo insieme alla Nazionale italiana di calcio con 25 partite in diretta, 8 ore di live al giorno sui canali Rai1, Rai2, RaiSport 1, in alta definizione su Rai HD e tutte le 64 partite in diretta su Radio 1 e Radio 2. Inoltre si possono seguire i Mondiali sul sito www.raisport.rai.it con la trasmissione in simulcast e in alta definizione delle gare trasmesse su Rai1. TELEVISIONE UFFICIALE 10 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MERCATO A laSfida PER ORA FUORI Quattro uomini per un ruolo Pippo prepara il progetto S Adil Rami, 28 anni, arrivato in rossonero dal Valencia, ha collezionato 18 presenze con il Milan in questo campionato e ha realizzato 3 gol KEISUKE HONDA 14 presenze, 1 gol Il giapponese, 28 anni il 13 giugno, è stato acquistato nel mercato invernale dal Cska Mosca. Ha avuto problemi d’inserimento RICARDO KAKA’ 30 presenze, 7 gol Il brasiliano, 32 anni, è ritornato al Milan nell’estate scorsa dopo l’esperienza al Real Madrid. E’ terminato la stagione stanchissimo RICCARDO SAPONARA 7 presenze, 0 gol In comproprietà con il Parma, il futuro di Saponara dovrà essere deciso da Inzaghi. Quest’anno non si è praticamente mai visto Milan-fantasia a cena Menu Inzaghi-Silvio con trequartisti S Adel Taarabt, 25 anni, arrivato in rossonero dal QPR, ha collezionato 14 presenze in campionato e ha realizzato 4 reti Nel nuovo modulo sarà centrale la figura del fantasista: Honda, Kakà o El Shaarawy? ALESSANDRA BOCCI MILANO Scaduto il termine per Rami, passato anche quello per Taarabt, che da ieri è tornato ad essere ufficialmente un giocatore del Qpr. La truppa del Milan comincia piano piano a ridursi, e a prendere le sembianze della squadra che Filippo Inzaghi vorrebbe. Ieri l’allenatore incaricato (per il momento la questione Seedorf è ancora da concludere) è andato di nuovo a cena da Silvio Berlusconi con l’amministratore delegato Adriano Galliani. I due sono arrivati insieme poco dopo le nove. Erano stati invitati a tornare ad Arcore già lunedì sera, quando nelle ore calde del dopo-elezioni il presidente aveva voluto dedicare la serata alle decisioni più importanti sul futuro del club. L’era Inzaghi deve ancora aprirsi, ma le linee principali sono Pippo ancora ad Arcore con l’a.d. Galliani. Si è parlato del prossimo 4-3-1-2 La missione è quella di ricompattare il gruppo e dare nuove motivazioni state disegnate subito e ieri in un paio d’ore di amichevoli discussioni intorno al pallone i tre hanno continuato a progettare il loro Milan. Dieci e dintorni Che si stia voltando pagina è evidente, e l’abbandono dell’opzione per Taarabt dopo quella per Rami lo certifica in pieno, visto che il creativo marocchino era fra i preferiti di Seedorf. A Inzaghi il compito di lanciare qualche giovane e di dare una fisionomia certa al 4-3-1-2 adorato dal presidente: Inzaghi ama anche il 4-3-3, ma si sa che Berlusconi stravede per i trequartisti. Una specie calcistica del quale il Milan abbonda, al di là della qualità dei singoli: a Inzaghi il compito di rivitalizzare Honda uscito frastornato dai primi mesi milanisti e di dare nuova linfa a Kakà, che ha chiuso la stagione stanchissimo. Sarà importante anche valutare subito le reali qualità di Saponara, rimasto fra infortuni e crisi di squadra un sog- Filippo Inzaghi, 40 anni, ex attaccante rossonero la storia IL PREMIER NELLO SPORT Ma dai RISSA IN FINALE MA E’ SCONTRO... TRA COMPAGNI Com’era l’arbitro Renzi? «Lento, ma con carattere Uno che si fa rispettare» Una relazione dell’Aia di Firenze rivela il passato del presidente del Consiglio: «Ragazzo pratico e intelligente, può già salire di categoria». Così scrivevano nel 1994... Matteo Renzi, 39 anni, fiorentino, è il più giovane premier italiano ANSA ANDREA SCHIANCHI leticamente, però, è lento e non ha cambio di passo». Se c’è una qualità che tutti, amici e avversari, riconoscono a Matteo Renzi, questa è la velocità. Rapido nel muoversi, nel decidere, nel comunicare. Molti politologi sostengono che questo sia il segreto del suo successo. Ma nella primavera del 1994 non la pensavano così alla Sezione Aia di Firenze, alla quale Renzi, come arbitro, è stato iscritto dal 1990 al 1995. Dirigeva le gare tra i Dilettanti della Toscana, e un osservatore di Firenze lo andò a giudicare: ne uscì una relazione piuttosto lusinghiera sul carattere e sulla personalità dell’allora 19enne Matteo, ma l’esame non venne superato sotto l’aspetto fisico. Quel giorno Renzi concesse due rigori sacrosanti. Si legge nella nota: «Fermezza impressionante, è uno che sa farsi rispettare. At- Successi in serie A riprenderla in mano adesso, quella relazione, e considerando ciò che è avvenuto nella vita di Renzi dal 1994 a oggi (soprattutto negli ultimi mesi), viene da sorridere. È lento e non ha cambio di passo? Quell’osservatore non deve averne intuito le potenzialità... L’8 dicembre 2013 Renzi ha vinto le primarie del Partito Democratico ed è stato incoronato segretario; 76 giorni più tardi, il 22 febbraio 2014, ha giurato davanti a Giorgio Napolitano come il più giovane presidente del Consiglio della storia repubblicana; e il 25 maggio, 168 giorni dopo esserne diventato il leader, ha portato il Pd al miglior risultato di sempre, il 40,8 per cento dei consensi alle elezioni europee. Se questo è un personaggio «atleticamente lento», sia- Il leader del Pd tra il 1990 e il 1995 dirigeva le gare dilettanti in Toscana MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ! mo curiosi di scoprire chi sono quelli veloci... Rapporti Il misterioso osservatore, tuttavia, si può sempre giustificare sostenendo che si limitava a giudicare le qualità arbitrali di Renzi, mica quelle politiche. Lusinghiere le parole sul modo di dirigere e sull’attitudine: «Ha ottima predisposizione all’attività intrapresa e ottimo carattere. Riesce a instaurare un eccellente rapporto con calciatori e accompagnatori». Riguardando il percorso successivo di Renzi, verrebbe da concludere: «eccellente rapporto» non proprio con tutti. Ricordate la politica della rottamazione? Oppure provate a chiedere all’attuale presidente del consiglio quanti mal di pancia ha dovuto curare dopo l’elezione a segretario del Pd: la fronda interna, la sinistra del partito che si ribellava e via discorrendo. Se fosse sfuggito, con grande velocità, a certe trappole, chissà dove sarebbe adesso. Aggettivi Le conclusioni della relazione sull’arbitro Renzi recitano: «È un ragazzo pratico e intelligente, che sa farsi rispettare senza forzature. Tecnicamente è preparato, sul piano disciplinare e comportamentale va benissimo. È un arbitro affidabile, può già salire di categoria e, dopo la dovuta esperienza, può anche andare oltre». Considerato l’attuale ruolo di Renzi, e per puro amor di patria, auguriamoci che i giudizi positivi ricevuti da arbitro si possano trasferire in politica. Se l’Italia ha un premier «pratico», «intelligente», «tecnicamente preparato» e «affidabile», probabilmente il nostro Paese ha completato la più importante delle riforme: quella dell’autorevolezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA TERNI Una festa mancata, cancellata da una rissa divampata tra genitori e giocatori della stessa società, la Ternana, che per la prima volta si trovava a giocare una finale scudetto. Quelli della Berretti rimasti in tribuna contro quelli della Primavera, squadra dalla quale il tecnico Mariotti aveva preso in prestito qualche rinforzo. Perché la società ci teneva a vincere il titolo per coronare una splendida stagione. Scelta mal digerita da chi è finito in tribuna, che per tutta la partita, secondo il racconto di qualche presente, ha tifato contro i suoi stessi compagni di squadra. Poi, al gol del vantaggio ternano che riportava in equilibrio l’incontro, dagli insulti si è passati alle vie di fatto. I romani della Berretti contro i ternani: tutti legati alla Ternana. L’arbitro ha fermato l’incontro per 8’. Gli steward hanno faticato a sedare la rissa, aiutati da altri spettatori. Poi sono intervenuti gli agenti della Digos. «Ma la partita non è stata più la stessa, anche avessimo vinto non sarebbe stata più una festa» ha commentato l’allenatore della Ternana. Negli almanacchi resterà il successo ai rigori del Torino. Per chi ha assistito alla scena, niente altro che uno spettacolo indecente. Massimo Laureti DOMENICA 1 GIUGNO 2014 4 ARRIVATO A GENNAIO S STEPHAN EL SHAARAWY 6 presenze, 0 gol Il Faraone, dopo una stagione straordinaria (quella passata) ha avuto parecchi problemi fisici. Poche le sue apparizioni getto misterioso. Saponara è in comproprietà con il Parma e il suo destino per la prossima stagione potrebbe essere lontano da Milanello. Prima di mettersi a caccia di uomini nuovi, il Milan vuole dare un peso e formulare un giudizio definitivo su quelli che ha: in anno Mondiale, la campagna di Galliani sarà ancora più lunga del solito. Il nodo El Shaarawy Fra i nomi dei quali parlare potrebbe esserci quello di Paloschi, da sempre apprezzato da Inzaghi. Più complicato il discorso che riguarda El Shaarawy: Stephan sarebbe perfetto nel 4-3-3 che tanto piace al nuovo allenatore, mentre collocarlo in un 4-3-1-2 non è così automatico. El Shaarawy però ha chiuso la stagione benissimo dopo la lunga assenza, ha voglia di rifarsi e cederlo non è una opzione contemplata in questo momento. Quindi spetterà al nuovo allenatore mettere ogni casella a posto, conciliando il capitale umano a sua disposizione con i gusti tattici suoi e del presidente. Il primo compito di Inzaghi sarà ricreare una identità forte e dare maggior peso a quei giocatori italiani che si sono sentiti un po’ persi nelle ultime settimane della stagione. L’ossatura italiana è stata alla base dei successi del Milan per tanti anni ed è considerata necessaria per il futuro: anche questo è un argomento all’ordine del giorno. Il Milan sa che non può più permettersi passi falsi e quello che aspetta tutti nei prossimi mesi è proprio un lavoro di équipe. Per questo i contatti fra presidente e quadri tecnici saranno frequenti in questo periodo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bene la prima Il 16 gennaio Seedorf diventa l’allenatore del Milan. Il 19 gennaio esordisce in panchina battendo 1-0 in casa il Verona. S Fuori dalla Coppa Italia Tre giorni dopo, il Milan in Coppa Italia perde 2-1 con l’Udinese in casa ed è eliminato. S Fuori dalla Champions Negli ottavi di Champions il Milan trova l’Atletico Madrid. Perde 1-0 in casa e 41 al Calderon. S Okay nel derby Il Milan batte 1-0 l’Inter con gol di De Jong. S Niente Europa Due settimane dopo, il Milan batte il Sassuolo ma è fuori dall’Europa. l’olandese DAL NOSTRO INVIATO NICOLA BERARDINO SORIANO NEL CIMINO (Viterbo) La proposta Giovanni Malagò si presenta davanti a lui e gli tende un biglietto da visita: «Se un giorno vuoi occuparti di sport, chiamami…Sono Malagò, il presidente del Coni». Seedorf riceve il premio tra gli applausi. «Lo sport dà valori di vita. Insegnano più le sconfitte che le vittorie? Io nella vita ho avuto più sconfitte». Si rivolge ai ragazzini in sala. «Bisogna far bene a scuola. In campo, prima di tutto, 11 HASHTAG E PROTESTE Seedorf, silenzio e amarezza «Il club non m’ha detto nulla» Il gelo nel cuore. Ecco Clarence Seedorf a Soriano nel Cimino, vicino a Viterbo, per ricevere il premio intitolato a Pietro Calabrese, direttore della Gazzetta dello Sport dal 2002 al 2004. Il tecnico olandese si sente sempre più lontano dal Milan. Ostenta un sorriso che fa da scudo alla sua amarezza. A Soriano arriva puntualissimo alle 13, con la moglie Luviana e l’agente Deborah Martins. Pranzo in baita. Poi, la cerimonia della consegna della «Castagna d’oro» alla carriera. Nella sala conferenze lo aspettano in tanti. Alla prima versione della domanda se si sente amareggiato in questi giorni, dà una risposta extracalcio: «Sì, per la morte di mia nonna». LA GAZZETTA SPORTIVA Clarence Seedorf, 38 anni, a Soriano nel Cimino (Viterbo), al premio intitolato a Pietro Calabrese, direttore della Gazzetta dal 2002 al 2004 per divertirsi». L’allenatore col suo destino in attesa è lì, oltre il premio. «Nella vita tutto è di passaggio». Seedorf evita il tema Milan sul palco. Poi, una rapida conferenza stampa. Il grande freddo Notizie dal Milan? «Leggo come voi i giornali. Non ho informazioni da parte della società». Il suo stato d’animo viene schermato. «Sto bene. In questi giorni sto con amici e familiari». Ha sentito di quei tifosi milanisti che lo vorrebbero ancora in panchina. Seedorf si intenerisce. «Mi fa molto piacere l’affetto dei tifosi. Dico sempre forza Milan. Il Milan rimarrà sem- pre nel tempo. Come i tifosi». Andrà al Mondiale per conto del Milan? «Andrò per me stesso. Favorite? Argentina, Brasile, Germania e Spagna. Italia e Olanda possono venir fuori». E va via tra abbracci e foto. Lo aspetta il Frecciarossa per Milano e il grande freddo col Milan. Al Premio Calabrese riconoscimenti al presidente del Coni Malagò, a quello del Brescia Corioni, al d.s. della Roma Sabatini, al tecnico della Samp Mihajlovic, al presidente del Parma Ghirardi (che non è intervenuto) e al vicedirettore della Gazzetta Umberto Zapelloni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Niente sit-in pro Clarence sotto la sede MILANO Non è stato un successo, anzi: l’annunciato sit-in in favore di Seedorf davanti a Casa Milan non c’è proprio stato. Di gente seduta non ce n’era, e quelli in piedi erano lì per andare a visitare il nuovo museo interattivo. Eppure il popolo dell’hashtag si è speso a lungo e in modo massiccio sui social network. Ma il reale e il virtuale sono mondi diametralmente opposti: così la manifestazione organizzata su Facebook, con 560 adesioni, non si è svolta. C’è chi dice che sia stata posticipata a venerdì prossimo: il 6 infatti è atteso a Casa Milan Silvio Berlusconi, che finora non ha mai visitato la nuova sede del club. La presenza del presidenteproprietario, al quale molti tifosi rimproverano l’impegno economico minimo rispetto al passato, rappresenterebbe la situazione migliore per una protesta contro la società e a favore dell’esonerando allenatore. Vedremo. Fatto sta che ieri, prima delle 16, ora fissata per l’appuntamento, non si vedeva nessun protestante, e con il passare dei minuti è stato chiaro che non si sarebbe materializzata la massa dei tifosi che ha protestato negli ultimi mesi via web. La curva Sud, che si era dissociata da questa manifestazione, potrebbe organizzarne una sua nei prossimi giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MERCATO Catenaccio Roma «Per Benatia servono almeno 61 milioni» Sabatini fissa il prezzo del difensore: «E giocheremo per lo scudetto. Garcia deve pensare solo ad allenare» ANDREA PUGLIESE ROMA Il prezzo l’ha fissato direttamente Walter Sabatini, «61 milioni, se qualcuno vuole Benatia». In realtà la Roma si metterà a tavolino anche per meno, se poi ci sarà la voglia di vendere Mehdi. A sentire ieri il d.s., potrebbe anche non essere così. «C’è questo Sissoko, il suo agente, un menestrello in cerca di una corte che lo alberghi che ha fissato il prezzo: 30 milioni. Quelli valgono per il piede sbagliato di Mehdi, il sinistro, che non è un pennello che dipinge come il destro. Che vale almeno un milione in più, solo in comproprietà». Ora, però, bisognerà vedere come reagiranno Mehdi e lo stesso Sissoko alle parole del d.s.. HA DETTO Totti e lo scudetto Sabatini ha fissato i paletti per la prossima stagione. «La Roma deve giocare per lo scudetto. Per questo cercheremo di migliorare la squadra, ma non sarà facile. Raddoppieremo tutti i ruoli, anche triplicandoli». Il che vuol dire almeno 5-6 acquisti: monitorati in difesa Gardos (Steaua) e Samuel (sarebbe un ritorno suggestivo), a centrocampo Keita (ex Valencia), davanti Cerci e Iturbe. «Ci interessa, ho ricevuto la visita di uno dei suoi tanti agenti (Mascardi, ndr), è un’operazione complessa. Destro? Resterà, deve migliorare alcuni aspetti nel carattere e nelle prestazioni, ma ha fatto 13 gol in 18 partite. Cerchiamo un attaccante esterno, anche perché davanti c’è un totem come Totti, che il suo spazio lo avrà ancora, in virtù di un cambiamento verso squadra e società. È una dimensione nuova». Come dire, Totti (che venerdì ha girato uno spot all’aeroporto di Fiumicino) si fida di più di noi. «E ne sono orgoglioso». Rudi e Pallotta E allora la chiusura non poteva che essere su Rudi Garcia, che ha rianimato la Roma e ha rinnovato fino al 2018. «La sua sfera di Il d.s. conferma l’interesse per Iturbe, ma l’operazione è complessa d Pallotta incontra il sindaco Marino a Boston: il tema nuovo stadio resta molto caldo S Sabatini/1 «C’è questo Sissoko, l’agente di Benatia, un menestrello in cerca di una corte che lo alberghi, che ha fissato il prezzo: 30 milioni. Quelli valgono per il piede sbagliato di Mehdi, il sinistro, che non dipinge come il destro» S Sabatini/2 «La Roma deve giocare per lo scudetto, questo è l’obiettivo. Per questo cercheremo di migliorare la squadra, anche se non sarà facile. Raddoppieremo in tutti i ruoli, in alcuni casi li triplicheremo» Mehdi Benatia, 27 anni, difensore marocchino, gioca nella Roma dall’estate 2013 RAMELLA 31. Chi ha offerto così tanti soldi a Benatia deve quindi presentarsi con 61 milioni, a meno è incedibile. Ma non possiamo aspettare che si sedimentino i pensieri, in quel ruolo prenderemo un titolare. Il mercato? Sarà sofferto, ma non c’è la necessità di fare cassa come lo scorso anno, una stagione drogata dalla “partitella amichevole” del 26 maggio... (la finale di Coppa Italia con la Lazio, ndr)». Scivoloni Nella conferenza di fine stagione, Sabatini (premiato poi a Soriano nel Cimino con il premio Calabrese, pre- mio alla carriera) si lancia in difesa di Benatia. «Non va demonizzato, merita rispetto per i suoi solidi principi. È stato vittima di un equivoco: parla di promesse disattese, ma non è così. È vero, quando firmò aveva offerte migliori e gli promettemmo un adeguamento, ma è una questione di misure: noi pensavamo una, lui l’altra. Siamo nel giusto noi e gli abbiamo offerto 3-400 mila euro in più, con la promessa di un ulteriore aumento in caso di risultati positivi. Somma ridicola? È stato uno scivolone dialettico. Di Mehdi è in vendita solo lo stato d’animo, che possiamo cedere competenza non si allargherà, anche perché ha già un compito molto difficile come quello di allenare la Roma, a cui si dedica 10 ore al giorno. Non ci sarà un uomo solo al comando, una pretesa che gli attribuiremmo anche. Ma deve pensare ad allenare». Niente Garcia alla Ferguson, dunque, come voleva Pallotta. «Siamo più avanti di quanto ci aspettavamo, l’obiettivo è essere sempre più internazionali», ha detto il presidente. Che ha incontrato a Boston il sindaco Ignazio Marino. Lo stadio, del resto, è la base di tutto. Juan Manuel Iturbe, 20 anni, stella del Verona ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA QUI LAZIO Reja: «A breve il chiarimento» E Lotito vuole Astori Edy Reja, 68 anni ANSA STEFANO CIERI ROMA Fiato sospeso ancora per una settimana, poi il rebus della panchina della Lazio dovrebbe essere finalmente risolto. Le candidature di Pioli e Inzaghi resistono, si affaccia pure quella di Bollini (che però potrebbe andare alla Salernitana), ma tutto è congelato fino all’incontro Reja-Lotito previsto nei prossimi giorni, con l’allenatore in carica che conserva buone chance di essere confermato. «Sì, ci vedremo la prossima settimana», ha ribadito ieri Reja, intercettato all’arrivo della tappa dello Zoncolan al Giro d’Italia. «Incontrerò il presidente e decideremo insieme – ha aggiunto il tecnico -. Sapete benissimo qual è il rapporto che c’è tra me e Lotito, siamo due persone schiette e sincere, quindi non ci saranno problemi». Trattative Intanto sul fronte mercato va segnalato l’assalto a Davide Astori. Al Cagliari è stata recapitata un’offerta di 5 milioni, ritenuta però bassa dal club sardo che valuta il giocatore 8 milioni. Inoltre Cellino vorrebbe portarlo con sé al Leeds. La Lazio comunque insisterà, provando ad alzare l’offerta. © RIPRODUZIONE RISERVATA GIORNI CALDI PER TRE SOCIETÀ Cagliari, è ancora caos Mercoledì si decide tutto Massimo Cellino, 57 anni ANSA MARIO FRONGIA Stand by. Il Fondo americano che ha l’accordo con Massimo Cellino per comprare il Cagliari, rimane ancora senza volto. Ieri, Luca Silvestrone, delegato dei compratori Usa, ha ribadito che con l’ok della Commissione di vigilanza sui 16mila posti al Sant’Elia (mercoledì, giorno decisivo, ndr), a Cagliari verrà firmato il pre contratto, bonificata la caparra a Cellino e cadrà il patto di riservatezza. Lla trasparenza, invocata anche dal comune, è d’obbligo. «La trattativa va avanti da gennaio con un architetto di fama mondiale come Dan Meis, che è venuto a Cagliari e si è innamorato del posto - ha detto Silvestrone -. Conoscendo Cellino, chi può pensare che si sia nascosto dietro il Fondo. Meis non farebbe questi giochetti: ha lavori fino ai mondiali del Qatar e il gruppo deve costruire venti impianti in dieci anni. Non volevamo pubblicità ma qualcuno ci ha tirato in ballo. E tutti a fare indagini: sul sottoscritto e sul Fondo. Eppure, è sfumata una trattativa tra Cellino e gli arabi. Ma nessuno si è chiesto chi fossero.La critica ci sta, insulti e fango no». Silvestrone Ce l’ha con l’Unione Sarda. Intanto Cellino ha esonerato il tecnico del Leeds, Brian McDermott. «Risoluzione consensuale» si legge nel sito del club. McDermott ha firmato un triennale nell’aprile 2013. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Genoa fa gola ai cinesi E Preziosi ci pensa su... Enrico Preziosi, 66 anni ANSA ALESSIO DA RONCH GENOVA Tutto in una volta. Enrico Preziosi è appena uscito da una due giorni complicata, dopo la quale ha versato i 19 milioni utili per saldare gli stipendi. Ora si appresta a concludere un affare per la Giochi Preziosi in Cina, a trattare, sempre con un gruppo cinese, il Genoa, a rinforzare il club rossoblù e, per non farsi mancare nulla, si ritrova tirato in ballo nel caso Carige. Secondo un report di Bankitalia nelle carte relative alle indagini sull’ex presidente della banca Berneschi, appare il suo nome: «Ma io – replica Preziosi – non c’entro, da Berneschi non ho ricevuto favori, ma danni, soprattutto per quanto riguarda le azioni che mi ha convinto a comprare. Forse Bankitalia non sa bene come funzionano le cose nel calcio: quando il Genoa cede un giocatore riceve solo garanzie. In banca, con quelle, mi faccio anticipare i soldi, sui quali pago gli interessi. Tutto regolare». Cinesi e rinforzi Meglio pen- sare al calcio. Da qualche settimana un gruppo cinese si è interessato al Genoa: «Un gruppo serio – sottolinea Preziosi –, la trattativa, però, non è ancora cominciata». Intanto il mercato fa sognare con due nomi: l’argentino Diego Perotti e l’uruguaiano Gonzalo Bueno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Parma, squadra a Ghirardi «Presidente, non molli» Tommaso Ghirardi, 39 anni ANSA ANDREA TOSI Il giorno dopo l’annuncio dell’uscita di scena con uno sfogo rivolto ai burocrati del pallone («Vergognatevi»), Tommaso Ghirardi è stato invitato a tornare sui suoi passi dai giocatori del Parma con una lettera. «Caro Presidente è la sua squadra che le parla. Sono giorni tristi per tutti noi, per tutta Parma. Ci è stato tolto un sogno (...). Capiamo l’amarezza, la delusione, lo sconforto di chi si sente tradito... Ma noi che siamo uomini di campo e non di tribunali, abbiamo un solo modo per ripartire: trasformare questa ingiustizia in rabbia e la rabbia in nuova energia. Noi siamo pronti a ricominciare la corsa verso un obiettivo che ci siamo meritati sul campo e che è frutto di un progetto di cui lei è il principale artefice. Per farlo però, abbiamo bisogno di lei, della sua passione, della sua onestà! Per rivivere le emozioni vissute il 18 maggio... il suo gruppo, quello che ha costruito con tanti sforzi, le chiede un’altra chance. NON MOLLI PRESIDENTE!!!». Ghirardi ha apprezzato il gesto, ma pare che non voglia tornare sulla sua decisione. E ieri circolava la voce che il club avrebbe già fatto ricorso al Tar: ogni aspetto sulla vicenda Europa League, comunque, sarà chiarito la prossima settimana dall’a.d. Leonardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 13 CAOS TIFOSI la testimonianza L’ASSALTO DI ROMA Taccuino LE IMMAGINI UN MESE FA IL DRAMMA 1 Primo test in Brasile VERONA (m.f.) Verona al debutto nella tournée brasiliana, stasera i gialloblù alle 21 italiane affrontano il Fortaleza. «De Santis voleva farci saltare in aria Ciro lo ha bloccato» TORINO Moretti: rinnovo 2016 TORINO L’esterno sinistro Emiliano Moretti ha allungato il contratto col Torino al 2016. 2 3 1 Via Tor di Quinto dopo la sparatoria. Ciro Esposito è a terra ANSA 2 Daniele De Santis con i suoi cani 3 Ciro con la mamma Antonella MASI È un napoletano adottato da Milano. Ha 53 anni e una lunga esperienza nella sicurezza. Non possiamo rivelarvi che mestiere faccia né come si chiami, ma S.F. il 3 maggio ha riconosciuto subito i quattro «botti» sparati dalla Benelli 7.65. Era sul pullman bianco affittato dal club Milano Partenopea e attaccato da Daniele De Santis su via Tor di Quinto, all’altezza del civico 57. Seduto accanto al posto di guida, con una visuale completamente libera. «E quell’uomo grande e grosso, con la faccia incazzata, che ci insultava e ci tirava addosso le bombe carta, col rischio di farci saltare in aria, io l’ho guardato bene — ci racconta al telefono —: vestito di nero, con un filo di barba e un cappellino. Nei giorni successivi l’ho riconosciuto dalle foto: quel pazzo era Daniele De Santis». La sua testimonianza è molto preziosa. Il 12 maggio lei ha raccontato ala Digos di Roma di aver riconosciuto anche Ciro Esposito? «Sì, l’ho notato perché aveva uno zainetto beige con le bretelle arancioni e correva più veloce degli altri. Infatti è stato il primo a raggiungere e bloccare De Santis. Però non era sua intenzione aggredirlo, per quello che ho visto ha solo cercato di strappargli la “torcia” che non aveva ancora esploso. E non era solo, con lui c’erano gli altri tre o quattro tifosi del Napoli che abbiamo chiamato in soccorso dal pullman, mentre quello ci aggrediva». «Le persone che erano con De Santis hanno tirato altri petardi e sono scappate» erano incappucciate o coperte da caschi. Appena De Santis è indietreggiato, hanno sparato altre bombe e fumogeni e sono scappate più velocemente di lui». che istante di incertezza, poi sono tutti tornati nel vicolo e solo qualcuno ne è riuscito trasportando il ragazzo con lo zainetto pieno di sangue. Un’immagine terribile, soprattutto per i bambini che avevamo a bordo». E Ciro e gli altri? Erano armati? «No. Quando li abbiamo chiamati, camminavano dall’altra parte della strada mangiando un panino». E sono subito corsi verso De Santis? «Sì, e lui appena li ha visti ha cominciato a indietreggiare nel vicolo». Ha notato qualcun altro con il presunto sparatore? «Sì, tre o quattro persone, ma BOLOGNA Merola chiama Zanetti Riferisce un tifoso del Napoli: «Era tutto premeditato. Altri 4 con Gastone, che ci aveva già tirato due bombe carta. Abbiamo chiesto aiuto: Ciro l’ha raggiunto per primo, ma non era armato» ALESSANDRO CATAPANO VERONA «Li ho visti bloccare De Santis, poi il pullman ha percorso qualche metro nel traffico e a quel punto, anche per la “nebbia” dei fumogeni, non ho assistito alla sparatoria. Però posso dire che dal momento del “placcaggio” agli spari sono passati 10-15 secondi, pochi per una rissa aggravata». E dopo, che cosa ha visto? «Molti altri tifosi sono entrati nella stradina dietro il gruppo di Ciro, ma ne sono usciti subito dopo gli spari. È trascorso qual- Lei che idea si è fatto? «Che sia stato un agguato premeditato, reso possibile anche dall’assenza delle forze dell’ordine. Ma davvero nessuno della polizia sapeva che in quel villaggio si nascondeva il covo di un ultrà romanista fascista e pluripregiudicato? Non so se De Santis avesse premeditato anche l’uso della pistola, ma che abbia usato pallottole tagliate artigianalmente per fare più male mi induce a pensare che fosse anche disposto a uccidere». © RIPRODUZIONE RISERVATA BOLOGNA (a.to) Dopo il mancato saldo dell’Irpef che costerà un -1 nella prossima classifica di B, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha diffuso una nota: «La penalizzazione è un ulteriore motivo di preoccupazione. E’ il momento di favorire un passaggio di consegne. Auspico che Zanetti possa coraggiosamente dire di sì». Il presidente Guaraldi presenterà le dimissioni nel CdA di mercoledì. Un gesto inutile se non entrerà Zanetti. DONNE Torres e Tavagnacco ok (f.sal.) Sarà Torres-Tavagnacco la finale di Coppa Italia del 6 giugno; battuto il Mozzanica 2-1, nell’altra semifinale le friulane superano 2-0 la Res Roma. CENT’ANNI DELL’IRIS Vincono i Pulcini Inter MILANO I Pulcini dell’Inter hanno vinto il quadrangolare organizzato per i 100 anni dell’Iris, una delle più importanti società dilettantistiche milanesi. Al secondo posto il Milan, poi Enotria e Iris. 14 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MERCATO Juve-Guarin ci risiamo Sul tavolo Inter per il colombiano Isla e conguaglio Atteso nei prossimi giorni il contatto fra i club Idea su Berardi: portarlo subito a Torino MIRKO GRAZIANO MILANO Andrea Agnelli ed Erick Thohir hanno da tempo ricucito lo strappo dello scorso gennaio. Rafforzati i rapporti a livello politico, a breve Inter e Juventus torneranno a parlare anche di Fredy Guarin. Il centrocampista colombiano non è mai entrato nel cuore di Walter Mazzarri e del popolo nerazzurro. Piace invece sempre molto a Beppe Marotta, che di fatto lo aveva già acquistato nel gennaio del 2012, salvo poi preferirgli Martin Caceres (c’era posto solo per un extracomunitario) a causa di una improvvisa emergenza nel reparto difensivo. Su Guarin c’è naturalmente anche il convinto okay di Antonio Conte. Isla a Milano? La prima mossa la farà sicuramente Beppe Marotta nei prossimi giorni. L’amministratore delegato della Juventus ha recentemente riscattato Mauricio Isla dall’Udinese, grazie a parte dei soldi incassati dalla «pesante» cessione di Ciro Immobile. E il 25enne cileno è uno dei pallini dell’attuale tecnico dell’Inter. Ecco, la Juve non avrebbe nessun problema a mettere Isla sul piatto della bilancia, così come il ragazzo non ha mai nascosto il gradimento per la pi- Le vacanze la scheda FREDY GUARIN 27 ANNI CENTROCAMPISTA Fredy Alejandro Guarín Vásquez è nato a Puerto Boyacá, in Colombia, il 30 giugno 1986. E’ all’Inter dal gennaio 2012. In precedenza, aveva vinto due campionati portoghesi e l’Europa League 2011 con il Porto. In nazionale, vanta 48 presenze e 3 gol. GIRAMONDO Guarin, in carriera, ha giocato anche nel campionato argentino e in quello francese. Nel 2005-2006 ha infatti vestito la prestigiosa maglia del Boca Juniors e nei successivi due anni si è esibito in Ligue 1, nel Saint-Étienne. Il passaggio al Porto avviene nell’estate del 2010. E’ in Portogallo che si impone all’attenzione internazionale: complessivamente, 116 partite e 21 reti. sta nerazzurra. Ci sono insomma gli ingredienti adatti affinché la trattativa decolli: lo stesso Guarin è infatti attratto dal club campione d’Italia. E allora la partita si giocherà tutta fra i club, con l’Inter che chiede Isla più soldi e la Juve che potrebbe inizialmente puntare a uno scambio alla pari. Occhio, comunque, all’inserimento di altre contropartite tecniche: a Milano non dispiacciono per esempio Manolo Gabbiadini e Luca Marrone, tuttofare di centrocampo, all’occorrenza anche ottimo centrale in una difesa a tre. Domani Immobile Siamo intanto ormai ai dettagli per quanto riguarda il passaggio di Ciro Immobile al Borussia Dortmund. Pratiche che riguardano soprattutto il Torino. In linea di massima, domani mattina potrebbe esserci l’annuncio ufficiale da parte del club tedesco. L’ultimo capocannoniere di Serie A è costato circa 19,5 milioni di euro, 9,5 dei quali incassati dalla Juventus (gli altri 10 dai granata), con un’importante plusvalenza a livello di bilancio. Berardi indietro? La Juve sta discutendo in questi giorni altre comproprietà che la vedono coinvolta. Fra queste, occhio alle situazioni di Domenico Berardi e Simone Zaza, en- trambi a metà con il Sassuolo. Zaza potrebbe essere inserito nell’affare Pereyra con l’Udinese, mentre nelle ultime ore in corso Galileo Ferraris starebbe maturando l’idea di riportare subito a Torino proprio Berardi, 19enne attaccante esterno tutta tecnica e personalità: 16 reti nel suo primo campionato di Serie A. Chiello e Caceres Rinnovi pesanti da perfezionare entro metà giugno. Praticamente pronti gli accordi fino al 2017 con Chiellini e Caceres. Presto verrà ufficializzato pure il nuovo contratto (sempre fino al 2017) di Lichtsteiner. © RIPRODUZIONE RISERVATA La banda Mancini a Milano Marittima Quagliarella super ospite ai tornei Il Vip master tradizionale sarà il 18 e 19 luglio. Potrebbero sbarcare i reduci del Brasile. Al villaggio col Verona La novità la porta il Verona, attivissimo nel marketing. Dopo il tour in Brasile, porterà tre giocatori al Tanka di Villasimius. La vacanza con Agostini, Cacia e Donati è aperta ai tifosi che, per quanto innamorati dell’Hellas, per ora non prenotano in tanti. Appuntamento dal 7 al 14. Nel villaggio non mancheranno altri protagonisti della Serie A. FRANCESCO VELLUZZI Carlitos Tevez e Alberto Gilardino hanno deciso di sfogare le proprie delusioni al parco dei divertimenti. L’argentino a Disneyland, l’azzurro a Gardaland. Che cosa c’è di meglio che rilassarsi con i bambini in mezzo ai giochi? Le loro vacanze sono cominciate in anticipo. Come quelle di Federico Marchetti, partito per la Cina con la moglie per smaltire tanta rabbia. Addio Brasile. Il Mondiale, se lo vedranno, lo guarderanno in tv. L’estate dei calciatori è già cominciata. Nella prima parte sono protagonisti i figli, quindi la tappa tra Topolino e Prezzemolo è un must, poi si va al mare e si gioca a tennis e calcetto. Tornei E da martedì scattano i tornei. Marianna Comotto, organizzatrice di Forte dei Marmi e della Sardegna con l’abbinata spiaggia e tv, per ora si ferma: forse si muoverà a luglio con i reduci del Mondiale. La prima piazza ad animarsi è quella più battuta dai single: Milano Marittima. La notte romagnola invoglia, ma l’organizzatore Enzo Mammato, vocalist storico della riviera, ha pensato alle famiglie. Il torneo che scatta mercoledì si chiama «Quando il calcio diventa famiglia». La parte glamour non manca ed è al Papeete. Sarà la prima volta a Milano Marittima di Roberto Mancini che, prima di stabilirsi a Porto Cervo, porta il suo gruppo in Romagna: Mihajlovic, Lombardo, Marcolin e Salsano. Tra gli allenatori sono annunciati anche Cosmi e Ventura, tra calciatori ed ex domina Quagliarella, poi Peluso, Mirante, Palladino, Floro Flores, Zaccardo, Zambrotta, Barone. La settimana successiva la mondanità calcistica si sposta a Capri dove resiste sempre più innovativo il «Vip Champion» di Giuliano Annigliato. L’imprenditore è affiancato nell’organizzazione dall’icona degli italiani: Belen Rodriguez. Il risultato è che oltre ai calciatori, in via di definizione (se Insigne non andrà al Mondiale sarà la stella), vedremo sul campo Valeria Marini e Martina Stella e i bravi cuochi di Master Chef. I giocatori fedelissimi ci sono: il gettonatissimo Quagliarella, Paloschi, Fredy Guarin contrastato da Paul Pogba ANSA S Tevez da Topolino Carlitos Tevez smaltisce la rabbia per la mancata convocazione al Mondiale sorridendo con Topolino a Magic Kingdom, uno dei parchi di Disney World a Orlando, in Florida Bonaventura, Stendardo e il tecnico Giampiero Ventura, richiestissimo dagli organizzatori perché giudicato il mister per eccellenza in questi eventi. Bravo sul campo, simpatico a cena. Milano Marittima concederà il bis il 27 e 28 col Vip Master per calciatori organizzato dalla famiglia Baldassari al Paparazzi Beach. Sarà probabilmente l’occasione per vedere Pippo Inzaghi nella nuova veste di allenatore del Milan. Crociera L’altra curiosità è la crociera, ma sembra non tirare più di tanto tra i tifosi. Msc ha stretto un accordo con 7 club di A e con la Reyer Venezia basket. La Sampdoria doveva partire oggi con Gabbiadini, Obiang e Fornasier. Evento annullato. La Lazio sarebbe dovuta partire l’8 e aveva annunciato a Gaeta la crociera sul Mediterraneo con Candreva testimonial. Annullata. Si farà nel 2015. Stessa decisione hanno preso Palermo, Napoli e Udinese. Le navi sono piene, ma i tifosi per ora non sembrano così attirati da questa abbinata. Forse resiste il Genoa, parte la Reyer con i cestisti Alvin Young e Andra Mandache, va forte il Milan che il 22 salpa da Genova con Galliani e Barbara Berlusconi a bordo. Quella rossonera è collaudata e ottiene sempre grandi consensi. © RIPRODUZIONE RISERVATA il Film Da Tevez a Gila vanno fortissimo i grandi parchi dei divertimenti GILA A GARDALAND Con la famiglia tra i giochi Alberto Gilardino, prima di andare a Forte dei Marmi, meta di Pirlo, Di Natale e Buffon, si rilassa in famiglia a Gardaland QUAGLIA SINGLE Al mare Fabio Quagliarella, è già pronto per il mare. E’ lui il più invitato ai tornei estivi. Sarà a Milano Marittima e a Capri 4 LE METE PIÙ AMBITE S DOVE VA LA SERIE A Tutti al mare Sardegna Mancini, Mihajlovic, Totti, Agostini, Astori, Cacia, Donati, Gobbi, Bertolacci, Conti, Giovinco, Domizzi, Basta. Forte dei Marmi Gilardino, Di Natale Milano Marittima Inzaghi, Zambrotta, Palladino, Peluso, Cosmi, Ventura, Mirante, Zaccardo, Quagliarella Capri e Ischia Paloschi, Bonaventura, Quagliarella, Stendardo Fabbrini, P. Cannavaro, Calaiò Lignano Sabbiadoro e Grado Floro Flores Iaquinta, Pinzi, Pepe, Felipe, Calori, Delneri Cina Marchetti Madagascar A. Lucarelli DOMENICA 1 GIUGNO 2014 Morata, arriva il sì E inizia l’asta Vidal: costa 50 milioni Domani a Torino l’incontro coi dirigenti del Real Madrid, ma senza Perez. Per il cileno duello tra le big spagnole 4 ANCORA SPAGNA S laRicorrenza Ieri «compleanno» Conte-Juve ll 31 maggio 2011 Antonio Conte firmava un contratto biennale con la Juventus, poi rinnovato fino al 2015: da allora, sono arrivati tre scudetti consecutivi e due Supercoppe italiane MILANO La Juventus sembra poter dare un’accelerata importante, probabilmente decisiva, sul fronte Morata. Ieri il quotidiano spagnolo «As» dava praticamente per fatto l’accordo fra lo spagnolo e il club bianconero, evidenziando come unico ostacolo alla trattativa l’intenzione del Real di mantenere un diritto di controriscatto. E in effetti il 21enne ragazzone di Madrid ha già più volte strizzato l’occhio alla Serie A e alla Juventus in particolare: apprezza il progetto bianconero ed è stuzzicato dall’idea di poter lavorare agli ordini di Antonio Conte, a maggior ragione dopo aver visto i netti miglioramenti complessivi di Llorente. L’apertura «Per Morata dovremo parlare con lui e con Ancelotti, va presa la decisione migliore per tutti», ha detto nei giorni scorso Florentino Perez, padrone del club più prestigioso del mondo. Parole d’apertura verso un’eventuale cessione, c’è poco da interpretare, ma allo stesso tempo Perez sta appunto cercando una soluzione che permetta al Real di non perdere del tutto contatto con il gioiellino di casa. Di qui, l’idea del prestito oneroso con diritto di riscatto in favore dei campio- Alvaro Morata Un bimbo d’oro Alvaro Morata, classe ‘92, attaccante del Real Madrid dal 2010, ha vinto l’Europeo Under 19 (6 gol) nel 2011 e Under 21 (4 gol) nel 2013 ni d’Italia e di controriscatto in favore dei re di Champions. L’appuntamento Se ne discu- terà domani a Torino, a margine della «Unesco Cup», che metterà di fronte le Glorie di Juve e Real. Ma Marotta si confronterà solo con i collaboratori di Perez, perché quest’ultimo dovrebbe restare in Spagna per impegni di lavoro. In ogni modo, porte aperte al controriscatto spagnolo, naturalmente a una cifra più alta, in modo da perfezionare un’operazione comunque vantaggiosa, anche in caso di rientro di Morata nella Liga. Dal canto suo, il ragazzo è neutrale rispetto a questo potenziale tavolo della trattativa: ha sicuramente il Real come priorità, ma di fronte al concretizzarsi di una concorrenza ai limiti del proibitivo (si parla di un forte interesse anche per Suarez), la sua preferenza extra Real sarebbe scontata, appunto la Juventus. Perez su Vidal L’affare Morata è solo parzialmente legato alle sorti di Vidal, sul quale sono piombati con decisione sia Real sia Barcellona. La cessione eccellente è però fondamentale per poter poi dare il via a un importante e qualitativo ricambio a livello di rosa. Perez ha appunto da tempo alzato il pressing su Vidal, ancor di più dopo aver fiutato l’intenzione bianconera di trattenere Paul Pogba almeno per un’altra stagione. Ufficialmente Marotta parla sempre «di gioielli incedibili, a meno che non siano gli stessi ragazzi a chiedere di partire...», ma intanto, per vie ufficiose, sarebbe già partita l’asta fra le grandi di Spagna. Offerta minima? Circa 50 milioni di euro. m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA SPORTIVA 15 GOLF AL ROYAL PARK Del Piero e Platini contro la Sla Alessandro Del Piero, 39 BOZZANI L’appuntamento è da non perdere. Domani al Royal ParkI Roveri di Torino, sul nuovo percorso Pramerica, va in scena l’undicesima edizione della Vialli e Mauro Cup. Il fine sociale è altissimo: la lotta alla Sla e al Cancro. La fondazione in questi anni ha raccolto e distribuito 2 milioni e 800 mila euro. Ma non basta: si può e si deve fare di più. «Fino a quando - dice Massimo Mauro - questo tipo di evento non servirà più perché la battaglia sarà stata vinta». In campo tra gli altri, Alessandro Del Piero, Johan Cruijff e Michel Platini, oltre ai padroni di casa Vialli e Mauro. E poi grandi campioni del green. Annunciati Matteo Manassero, Felipe Aguilar, Matthew Baldwin, Richard Bland, Liam Bond, Rafa Cabrera Bello, Jorge Campillo, Alejandro Canizares, Emanuele Canonica, Federico Colombo, Marco Crespi, Mark Foster, Stephen Gallacher, Ricardo Gonzalez, Emiliano Grillo, Soren Hansen, Shiv Kapur, Jose Manuel Lara, Wade Ormsby, Adrian Otaegui, Andrea Pavan, Lee Slattery, Mark Tullo, Daniel Vancsik, Fabrizio Zanotti, Hennie Otto 16 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 17 MERCATO A Inter, tutti d’accordo CHI C’È IN BALLO S Guilherme Siqueira 28 anni, ha il doppio passaporto, brasiliano e italiano: vale 10 milioni, l’Inter chiederà al Granada il prestito S Rolando 28 anni, ha ancora un anno di contratto con il Porto: per acquistarlo tutto l’Inter offre 3 milioni, il club portoghese ne vuole 5 Chicharito in pole, si lavora sul prestito Dall’Inghilterra: lo United valuta Hernandez 12 milioni, i nerazzurri studiano un parcheggio con obbligo di riscatto MATTEO DALLA VITE @Emmedivu MILANO Lo chiamano CH14. E, in Inghilterra, dicono che non rientrerà più nei piani conclamati del Manchester United. Vero è che Van Gaal si deve ancora concentrare sulla sua nuova avventura inglese, ma resta il fatto che Chicharito potrebbe davvero raggiungere Nemanja Vidic dentro il mondo-Inter. United ancora, i due, ma in nerazzurro: chissà. Profilo giusto Perché è proprio il nome di Javier Hernandez a mettere d’accordo le volontà calcistico-manageriali di Erick Thohir e le necessità tattiche e tecniche di Walter Mazzarri. Il tecnico cerca un giocatore che possa fungere da seconda e prima punta, un tipo in cerca di rivincite che sappia vedere la porta: Hernandez ha tutto questo e in più ha... faccia, nome e l’appeal giusto per aggredire (come vuole ET) i mercati dell’altra parte del mondo. Parcheggio e ingaggio Tutti d’accordo insomma, e il d.t. Piero Ausilio lavora per far sì che si possa aprire un pertugio in base al prestito con obbligo di riscatto visto che CH14 è valutato 12 milioni di euro. Il d.t. Ausilio attende che Thohir possa raggranellare i 40 milioni ulteriori da destinare al mercato, quelli coi quali si potrà ragionare per aggredire gli spazi dispendiosi, ma nel frattempo mentre da parte della Juventus arrivano altri segnali per Guarin - si concentra su un par- cheggio oneroso per poi fare proprio il giocatore nell’estate 2015. Al momento il giocatore è il primo della lista «ma il mio futuro - ha detto recentemente Hernandez - si può decidere in pochi giorni come entro tre mesi». L’arrivo del Chicharito, sia chiaro, non escluderà quello di un’altra punta considerando che Tom Ince potrebbe essere girato in prestito. CH14, poi, ha un ingaggio più che aggredibile visto che guadagna fra i 2,8 e i 3 milioni di euro. Rano, Rolando, Ricky La prossima settimana, poi, sarà importante anche in chiave conferme o addii. Da tempo si è detto che Ranocchia potrebbe allungare il proprio contratto in scadenza nel 2015, ma Inter ed entourage dovranno incontrarsi, parlarne e nessuno può giurare su un esito o su un altro. E Rolando? Ballano due milioni: il Porto - club col quale il giocatore ha un altro anno di contratto - vuole 5 milioni e l’Inter ne offre 3. Per Mazzarri il giocatore - che già conosce bene la A - è da mantenere in «rosa». E Alvarez? Altro incontro: si valuteranno le proposte dall’estero e se non saranno reputate all’altezza ecco che il giocatore allungherà il contratto. I tempi non saranno brevi. Siqueira non sa Chiosa col terzino sinistro italo-brasiliano. Per Guilherme Siqueira il Granada di Pozzo chiede 10 milioni, l’Inter vorrebbe il prestito ma c’è l’ombra del Benfica (che potrebbe riscattarlo) e dell’Atletico Madrid. «Il mio futuro deve ancora essere scritto - dice il giocatore a Radio Grenal -. Vedremo se resterò al Benfica o se comparirà qualche altra cosa. La mia priorità è restare in Europa». Dalla Cantera dell’Inter all’...Inter? Chissà. Intanto il mancino Siqueira dice: «Non so se resto al Benfica o se arriverà altro...» La prossima settimana incontri per Rolando, Alvarez e Ranocchia Javier Chicharito Hernandez, 25 anni, messicano AP IN ARGENTINA Ladri per spot Icardi-Wanda denunciati Ce n’è sempre una attorno a Mauro Icardi. Dopo il primo atto del matrimonio in Argentina con Wanda Nara (la ex di Maxi Lopez), ecco un’altra notizia fuoricampo che continua a mettere la punta dell’Inter al centro delle cronache: come riporta il sito «Tandil diario», la coppia è stata denunciata in Argentina per colpa dello spot per una nota bevanda gassata. Istigazione Nella pubblicità, che è stata girata per il mercato sudamericano, l’attaccante italoargentino «ruba» cinque bottiglie della bevanda per averne una sesta in regalo. Uno spot certo, ma che potrebbe avere segnali poco educativi: è per questo che due cittadini argentini si sono presentati al Tribunale di La Plata per denunciare il calciatore e WN per «apologia di reato». I denuncianti lamentano il fatto che invece di essere punito per il furtopubblicitario, nella reclame Icardi viene ricompensato con un’auto di lusso insieme alla «complice» Wanda, istigando così il pubblico e magari i giovani alla possibile emulazione. La pubblicità, che andava in onda dal 5 maggio ed è stata parzialmente girata anche nel centro di Milano, è stata bloccata e non comparirà in televisione fino a quando i giudici non si pronunceranno sulla questione. © RIPRODUZIONE RISERVATA GLI EX DEL TRIPLETE DOVE VANNO GLI ARGENTINI Per Cambiasso River Plate o Cholo Samuel, idea Roma MILANO Mentre il futuro vicepresidente dell’Inter ragiona già sul domani («Vogliamo riportare l’Inter in alto, non sarà semplice, ci vorrà una squadra organizzata, ma tutti lavoreremo per arrivare a questo» dice Javier Zanetti a Sky), ecco che nel frattempo non vengono persi di vista gli eroi del Triplete che invece l’Inter l’hanno già lasciata e che poco a poco stanno decidendo il futuro. Samuel, il ritorno? Detto che per Diego Milito la destinazione è praticamente raggiunta (il Racing Avellaneda), ecco su Walter Samuel e Esteban Cambiasso le voci si moltiplicano da un giorno all’altro. Per il Muro qualche giorno fa si era riparlato della Fiorentina che lo aveva cercato anche a gennaio: al momento la pista si sarebbe raffreddata, mentre dopo la voce-Genoa (per l’amico Burdisso) ecco che riappare prepotentemente l’ipotesi di ritorno in Argentina: Newell’s, ma soprattutto Boca juniors, sono le mete che vanno per la maggiore. «Non ho ancora deciso cosa farò in futuro» ha detto recentemente Samuel. Che nelle ultime ore è stato accostato alla Roma, per un ritorno che sarebbe quantomeno romantico visto che il Muro giocò in giallorosso dal 2000 al 2004. Cuchu: Simeone o Enzo? Per Esteban Cambiasso, 33 anni Walter Samuel, 36 anni quel che riguarda Cambiasso, ecco che l’Atletico Madrid di Simeone si sarebbe fatto avanti per mettere più esperienza nel centrocampo della prossima Champions. Ma il Cuchu avrebbe in mente di tornare in Argentina: nei giorni scorsi ci sarebbero stati contatti con il River Plate del ds Enzo Francescoli che dice: «Cambiasso ? La nostra volontà è nota a tutti, anche al giocatore. Abbiamo rimandato tutto fino al suo ritorno dalle ferie». © RIPRODUZIONE RISERVATA & !)!$) $!! #( # ) !)!$) # #& ) # # % '''# % % %5,'*(6721( ,7$/,$ 6$/(6 6UO 3HU WURYDUH LO ULYHQGLWRUH %ULGJHVWRQH SLÖ YLFLQR YLVLWD LO QRVWUR VLWR ZZZEULGJHVWRQHLW 18 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 DOMENICA 1 GIUGNO 2014 l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER a storia della cinese Jing L Wang, che si è fatta portare in elicottero fino a campo 2 e di lì è riuscita a effettuare l’unica salita della stagione dell’Everest dal versante nepalese, è ricca di spunti interessanti, anche in chiave italiana. La protagonista è una ricchissima imprenditrice, che si era affidata all’Himalayan Experience di Russel Brice. Il quale però ha deciso che la sua agenzia, come tutte le altre, abbandonasse il campo base dopo la morte di 16 sherpa sull’Ice Fall. La cinese invece non s’è f BRAVA BEBE, ORA TORNA A SORRIDERE GIUSTIZIA NELLA SCHERMA PARALIMPICA i sono personaggi dello sport che bucano il C video, ce n’è uno che buca la vita e ti arriva dritto al cuore. Beatrice Vio, a causa di una meningite infantile, non ha né gambe né braccia ma possiede un sorriso che conquista e un carattere meraviglioso, oltre a un nomignolo che ha creato attorno al suo caso una favola di dolore e speranza. «Bebe», che a 17 anni è una schermitrice paralimpica con l’ambizione di arrivare a Rio 2016, l’abbiamo rivista giovedì sera (in replica stamattina) nella meritevole rubrica di Sky Sport 24 intitolata SOS Sport Sociale, curata da Anna Maria Di Luca e condotta da Fabrizio Macchi, e ci ha dato due notizie: come si dice in questi casi, una bella e una brutta. Quella brutta è che nella tappa di coppa del Mondo della scorsa settimana a Lonato è stata battuta 15-14 in semifinale dalla sua bestia nera, la polacca Makowska, dopo essere stata in vantaggio per 13-8. Alla fine tante lacrime, anche perché la beffa era evitabile: al massimo del vantaggio Bebe si è distorta il gomito ma per orgoglio si è rifiutata di chiedere il previsto quarto d’ora di sosta per recuperare. Ma è la bella notizia la cosa più importante: al giovedì prima della gara i classificatori internazionali, dopo i test specifici, hanno reinserito Beatrice Vio, detta Bebe in Gazzetta IPP commossa. Ha insistito con il governo nepalese ed è riuscita a farsi dare il permesso per essere portata fino a campo 2 con l’elicottero. Da sola non sarebbe stata capace di fare niente. Ma ha trovato 8 sherpa disposti ad accompagnarla. Sembra che per portare a campo 2 uomini e materiali ci siano volute una ventina di «rotazioni», cioè di voli. Al costo di 2000 dollari l’uno. Più quelli che sono poi serviti a scendere, dopo la fortunata salita compiuta insieme e grazie a 5 sherpa. Fate un po’ i conti... Ecco la dimostrazione che i veri capitalisti ormai sono i cinesi. Jing Wang voleva a ogni costo la vetta dell’Everest di ROBERTO PELUCCHI A CURA DI FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: gol@rcs.it l’azzurra nella categoria B, riservata a paraplegici con media disabilità (che muovono parzialmente gli addominali) e hanno sanato così la penalizzante decisione di un giudice di Hong Kong che dopo i Mondiali di Parigi dell’estate scorsa l’aveva spostata nella categoria A, amputati con disabilità leggera (che hanno il movimento di tutti gli addominali). In quella categoria Bebe si sarebbe, infatti, trovata a gareggiare con monoamputati che possono fare leva su un piede per spostarsi sulla carrozzina (nella scherma paralimpica non è previsto l’arretramento). La classificazione A l’aveva così demoralizzata che da agosto Bebe aveva saltato tre tappe di coppa del Mondo, limitandosi alle gare italiane. «Pur avendo tanti spunti, quando in una visita all’Istituto Minorile di Santa Bona un carcerato le ha chiesto quale fosse il momento più brutto della sua vita, Bebe ha risposto: “la classificazione”. Potete immaginare ora il sollievo», ha raccontato in tv la madre Teresa. D’altra parte Bebe è veramente un caso a se stante nel campo delle classificazioni dove già vigono compromessi, aggiustamenti e vere e proprie «finzioni»: nella scherma non c’era mai stata un’amputata di gambe e braccia non tetraplegica, quindi in grado di usare certi muscoli, al punto che qualcuno aveva messo addirittura in dubbio la sua possibilità di gareggiare. «B forever», ha esultato Bebe ora che giustizia è fatta (la classificazione è definitiva) con buona pace degli asiatici che col cambio di classificazione si erano liberati di una temibile avversaria. Tanta gioia meritava un tour de force: ieri Bebe, su richiesta della federazione che non ne può fare a meno, è andata a gareggiare alle 9 del mattino ai campionati italiani di Acireale e alla sera si è presentata a Mogliano Veneto per i «Giochi senza Barriere» organizzati dall’«Art4sport», una onlus che dopo aver permesso a lei di tirare di fioretto si sta impegnando a favore di tutto lo sport per disabili. Da qui a Rio si parlerà ancora molto di Bebe. Con il nuovo codice di giustizia sportiva, addio Tnas. Per rinnovo locali si offrono in saldo squalifiche per illecito mai usate. n germe della grandezza di Roma - della sua U Grande Bellezza, diremmo in questo anno da Oscar - forse sta proprio nella sua eterna diversità. Se Lev Tolstoj scriveva che «tutti i matrimoni felici si assomigliano, mentre ogni matrimonio infelice lo è a modo suo», l’universo giallorosso scopre un diverso modo di essere sereni. Nelle settimane in cui Conte e Mazzarri proseguono il loro rapporto con Juve ed Inter senza volutamente allargare i propri orizzonti temporali, Inzaghi per ora è nient’altro di più che una deliziosa scommessa e Montella mostra dei dubbi sulle possibilità di crescita della Fiorentina, Rudi Garcia ha accettato con convinzione di rinnovare il suo rapporto con la Roma fino al 2018. Non nascondiamolo: già adesso l’allenatore francese - vera rivelazione della stagione - avrebbe avuto la possibilità (al netto del contratto) di andare a guidare club europei di prima fascia. Il fatto invece che abbia scelto di restare e sposare il progetto Usa per un periodo così lungo, dimostra senz’altro che crede nella bontà del futuro che incombe. D’altronde a Trigoria, nei giorni in cui si parlava del suo rinnovo, tutte le fonti concordavano nel legare le richieste di Garcia non a una questione economica bensì di programma. «Ambizioso», in- fatti, è l’aggettivo più comunemente associato al suo carattere. E allora è lecito dire che il francese abbia sposato la linea dirigenziale sotto tutti gli aspetti: tecnico (una rosa mix tra giovani ed esperti), finanziario (niente investimenti folli e ingaggi sempre sotto controllo) e strategico (le partnership estere e soprattutto la costruzione del nuovo stadio). Ciò che serve per immaginare come gli auspici di Pallotta nei suoi confronti - «diventerà il nostro Ferguson» - si concretizzino. Piano però con le facili sovrapposizioni. Il calcio italiano non è pronto per una figura di tecnico-manager alla sir Alex, ancor più in una piazza come Roma, dove allenare una squadra significa anche «allenare» una città. Non è un caso che ieri il d.s. Sabatini abbia ribadito come Garcia non sarà «un uomo solo al comando» perché probabilmente il francese (come chiunque) finirebbe per perdere lucidità nel proprio lavoro. Insomma, in prospettiva Garcia sarà sempre più il «front-man» della Roma che verrà, ma alle sue spalle avrà una band a suonare, ad esempio con solisti in stile Sabatini, pronti a svolgere conferenze show che, al momento, Marotta, Ausilio, Bigon, Pradè e Galliani non sarebbero in grado o non si sognerebbero di fare. Nell’Anno di Grazia 2014, una diversità inequivocabile. Quanto basta per sperare nel migliore dei mondi possibili. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA l’Editoriale Il volo del Condor e il Giro giovane DI VALERIO MARINI Nairo Quintana scala lo Zoncolan davanti a Rigoberto Uran BETTINI di ANDREA MONTI l Condor «pasa» sereno, E con maestosa noncuranza, nel cielo della Carnia e ghermi- TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO ANDREA LO CICERO Ex azzurro di rugby Oggi esperienza unica con i bambini dei quartieri di Napoli .. Grazie ragazzi voi siete il futuro @andrealocicero1 FILIPPO MAGNINI Campione di Nuoto contratto&progetti di MASSIMO CECCHINI per inseguire il suo progetto di realizzare le Seven Summits in pochi mesi. Ha soltanto dimostrato che stiamo tornando a un genere di «alpinismo» riservato ai ricchi. Proprio come ai tempi di Guido Monzino, il capo della prima spedizione italiana in cima all’Everest, nel 1973. Era una spedizione colossale, appoggiata dall’Esercito: i militari italiani furono i primi a portare fra le più alte montagne gli elicotteri. Tre, utilizzati per trasporto di materiali oltre la cascata di ghiaccio. Uno cadde sopra campo 1 e i suoi resti rimasero nella Valle del Silenzio per decenni. laVignetta © RIPRODUZIONE RISERVATA GARCIA E ROMA MATRIMONIO FELICE MA DA QUI AL MODELLO FERGUSON... 19 LA CINESE JING WANG SULL’EVEREST SI RIVEDE L’ALPINISMO PER RICCHI laPuntura Non solo calcio LA GAZZETTA SPORTIVA Visita all AIL di Pesaro.Ho portato il ricavato della vendita del mio libro !Grazie a chi ha contribuito! AIL AIL AIL @FiloMagnini ANDREA CASSARÀ Campione di Scherma Arrivato a Catania tassista mi fa “ ma t’hanno mai azziccato con la spada “ @andreacassara ROGER FEDERER Campione di Tennis Restare bloccati nel traffico a Parigi non è poi così male! C’è tempo per guardare il panorama @ rogerfederer sce ancor più saldamente un fantastico Giro d’Italia che era già suo. Nairo Quintana trionfa nell’anfiteatro dello Zoncolan gonfio di popolo. Doma a piacimento le terribili spire del cobra che salta fuori dalla cesta verde dei boschi a dieci chilometri dall’arrivo, si erge in verticale, si infila in tre tunnel che sembrano cunicoli e ancora si arrotola pronto a mordere verso la vetta. In fondo era scritto: non sempre le salite mitiche fanno la differenza nel ciclismo contemporaneo. Più la strada s’inerpica, più la velocità diminuisce e con essa il distacco che puoi infliggere all’avversario. La vera notizia inattesa arriva alla fine, dopo il traguardo: il volto indio di Nairo, una maschera di cuoio che non aveva cambiato espressione di una grinza durante la terribile salita, si apre come un sipario e lascia intravedere, lucente e inequivocabile, una lacrima di commozione. Lo avevamo visto sorridere - raramente per la verità - dopo una vittoria. Piangere mai. E questo dà la dimensione di cos’è la corsa rosa quando laurea il suo campione. E che gran bel corridore è questo figlio di contadini colombiani che sin da bambino si faceva una trentina di chilometri al giorno su e giù per l’altipiano, a 3000 e fischia metri d’altitudine, per andare a scuola. Arrivato qui da favorito dopo il secondo posto al Tour dell’anno scorso, ha mantenuto la promessa come i veri predestinati: Trieste oggi laureerà un protagonista, forse il protagonista dei prossimi anni. Con i giovani non si può mai dire ma Nairo (moglie e neonata al seguito, si colloca agli antipodi dei bad boys calcistici) può segnare un’epoca. Dietro di lui il connazionale Rigoberto Uran, cresciuto in tutt’altri ambienti, tra cui i barrios di Medellin, e per questo più ironico, sgamato con la stampa, ma non meno solido. Al terzo posto una preziosa scoperta dell’inesausto vivaio italiano: il sardo Fabio Aru con la sua grinta, la sua classe in sella, la sua ottima conversazione e un sorriso gaio a trentadue denti che promette a Nibali un successore e un futuro allegro al nostro ciclismo. Diciamolo: il Giro deve avere un gran lato B perché quest’anno Vegni e compagni hanno pescato tutti i jolly del mazzo. E siccome il Condor si mangia i gufi, a beneficio dei sapientissimi che un mese fa lamentavano l’assenza dei campioni in partenza per il Tour scorriamo per un attimo la classifica e l’elenco dei vincitori di tappa. Sul podio ci sono due ragazzi del ‘90 e uno del 1987. Under 25 sono pure Kittel, Ulissi, Battaglin, Bouhanni, Matthews, Canola, Arredondo: compresi i due successi di Quintana e quello di Aru sono 14 frazioni su venti disputate. Infatti ai giovani, e solo a loro, vanno tutte e quattro le maglie. Il Giro 2014, novantasettesimo della storia, entra negli annali come una straordinaria vetrina del ciclismo che verrà. Il ricambio generazionale (e di mentalità) tanto invocato da uno sport meraviglioso che vuole smettere di farsi del male, si è materializzato in una dimensione, una qualità tecnica, un epos spettacolare che non lasciano dubbi. Certo, a guardare il podio si potrebbe dire che è stato anche un affascinante Giro di Colombia. Ebbene, che c’è di male? La corsa rosa, trasmessa in 174 Paesi, ha letteralmente conquistato il continente sudamericano confermando la sua vocazione crescente di brand globale. Una gran bel risultato per gli uomini di Rcs Sport e per gli amici della Rai che hanno messo in campo investimenti, la consueta professionalità e un extra di amore che non guasta. Dalla vetta dello Zoncolan, il Giro può guardare al futuro con serenità. Il volo di un Condor gli indica la via. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 SERIE B DOPO IL TRIONFO L’orgoglio di Empoli «Ero un raccattapalle, ora comando in A» Corsi, presidente da 23 anni: «Siamo una famiglia: punteremo molto sui giovani, ma occhio ai costi» 1 DAL NOSTRO INVIATO 2 FILIPPO GRIMALDI EMPOLI (Firenze) Ciò che più stupisce è il clima di straordinaria normalità in questa quinta promozione in A dell’Empoli, mentre il presidente Fabrizio Corsi, 52 anni, 23 di gestione sulle spalle, seduto in una sala del Castellani, usa sempre la stessa parola (e non è un caso) per descrivere questa realtà così unica: «Famiglia». Non squadra, e neppure club. Gli uomini Racconta che, «come insegnava mio padre, un’azienda funziona quando uno sceglie bene i collaboratori». E il discorso vale pure nel pallone: «Qui c’è l’orgoglio di essere empolesi. Non farò mai il passo più lungo della gamba. Il nostro miracolo sta nel trovare le risorse per fare il campionato, e la gente lo sa bene. Un maestro come Silvano Bini è sempre stato abile in questo. Io sono passato da raccattapalle ad autista dei dirigenti di quel tempo, finché la mia esperienza come presidente da soluzione temporanea, era il ‘91, va avanti ancora oggi. Impagabile». Ragazzi prodigio Nella famiglia servono gli uomini giusti, e Sarri è stato il primo. «Senza la promozione, avremmo dovuto vendere giocatori per qualche milione di euro per garantirci la gestione del prossimo anno. La nostra linea difensiva (Laurini, Tonelli, Rugani, Hysaj), età media 22 anni, può giocare in futuro ovunque, dall’Atalanta alla Juve». Che coppia Passa Giulio Dra- go, numero uno dei toscani negli anni Ottanta, e gli porta i saluti di Salvemini. Corsi sorride: «Digli che gli ho fatto da autista». Già, contano gli uomini, e chissenefrega della carta d’identità: «Maccarone e Tavano in A? Per il primo bisognerà valutare il discorso con la Samp, della cui salvezza peraltro sono felicissimo, grazie all’ottimo lavoro di Mihajlovic. Abbiamo ottimi rapporti con i blucerchiati. A Genova ci sono anche Eder e Regini, il 3 4 3 domande a... TOTO’ DI NATALE ATTACCANTE UDINESE «Un consiglio tenga Rugani: è già pronto per i piani alti» Antonio Totò Di Natale, = 36 anni, ha deciso di chiudere la carriera a Udine, ma venerdì sera ha gioito in tribuna a Empoli, la sua seconda casa. Soprattutto la città di sua moglie Ilenia. 5 Immagini del trionfo a Empoli. 1 La squadra gira per la città sul pullman scoperto. 2 Il presidente Fabrizio Corsi, 52 anni, a sinistra, con Maurizio Sarri, 55. 3 Massimo Maccarone, 34, con la figlia Ginevra sul campo del Castellani. 4 Uno striscione dedicato al tecnico che ha conquistato la prima promozione in A. 5 Selfie di gruppo dei giocatori dopo la gara GONEWS.IT-EMPOLI CHANNEL-IPP-LAPRESS-LIVERANI cui riscatto è già fissato. Con la Samp ha giocato poco da centrale difensivo, perchè serviva uno a sinistra, ma con il tempo diventerà fortissimo anche lì». Rinnovamento cercasi Deci- ma stagione di A, ma Corsi patisce il sistema-calcio: «Penso alla Nazionale, e dico che se ha dei difetti Prandelli, persona speciale, li saprà correggere. Però nel calcio ci sarebbe bisogno di un’autentica rottamazione. Negli ultimi quindici anni c’è stato il vuoto assoluto. I nostri Under 21 fanno la B, nel Bayern giocano i ventenni. Qui arrivano giocatori assurdi dai nomi esotici, ditemi voi i motivi». Come sarà l’Empoli prossimo venturo? «Se dovessi prendere quattro o cinque giocatori, penso soprattutto a gente che ha fatto bene in B, con entusiasmo. Non terremo chi deve partire: un errore già fatto in passato. Fra i nuovi dico Bachini, difensore, classe ‘95. Fra i giocatori di oggi penso a Pucciarelli: ci può regalare soddisfazioni». Poi c’è la stella Rugani: «Sarebbe bello se rimanesse qui. Ma è solo questione di tempo: fra sei mesi, un anno o due al massimo, il suo posto è nella Juve». LA FESTA OLTRE DIECIMILA IN PIAZZA «Sarri...vA», lo slogan più gettonato dai tifosi (f.g.) E’ qui la festa. Una notte indimenticabile, che si è conclusa soltanto all’alba. Venerdì, dopo la festa in campo ed i fuochi d’artificio sparati a mezzanotte sul prato del Castellani, la squadra di Sarri è salita su un autobus scoperto a due piani e, con la scorta di due motociclisti ha raggiunto piazza della Vittoria, in pieno centro cittadino, dove la circolazione dei mezzi era paralizzata (così come nel resto di Empoli), dove oltre diecimila persone hanno dato sfogo alla loro gioia. «Sarri...va», uno degli slogan preferiti (dal doppio senso) sulle maglie celebrative. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 Di Natale, lei a Empoli ha deciso di vivere a fine carriera e soprattutto ha trascorso i primi anni importanti della sua carriera. «E’ stata una grande gioia. Una vittoria del presidente Corsi e della città. Sono sicuro che con i suoi migliori giovani riuscirà a costruire una squadra che si potrà salvare». 2 Chi l’ha stupita di più e Maccarone e Tavano possono giocare in serie A? «Lo hanno già fatto e bene. Chiaro che alcuni innesti ci vogliono, la serie A è un’altra cosa e bisogna attrezzarsi. Chi mi ha colpito è soprattutto Rugani. Già pronto, ben piazzato, bel giocatore. Poi Valdifiori e Verdi mi sembrano due giocatori su cui si può puntare ancora con sicurezza». 3 E se il presidente Corsi le propone, anche scherzando, di fare un anno a Empoli? «No perché sa che ho scelto di chiudere a Udine. Magari, quando tornerò, faremo qualcosa insieme». Francesco Velluzzi ISTRUZIONI PER L’USO UN’ORA PRIMA DI OGNI PARTITA SI SVOLGERA’ UN INCONTRO TRA CAPITANI, ALLENATORI E ARBITRI IN SICILIA Martedì via ai playoff con i giudici di porta Palermo: Iachini 2016 e arriva Ceravolo Il Trapani rinnova con Boscaglia IL PROGRAMMA VERSO LA TERZA PROMOZIONE 3/6 ore 18 CROTONE BARI 8-11/6 ore 20.30 3/6 MODENA SPEZIA 18 LATINA 18 15-18/6 20.30 20.30 8-11/6 CESENA 20.30 IN SERIE A GDS Ecco tutto quello che c’è da sapere sui playoff di Serie B, che vedranno al via sei squadre, due in più delle precedenti edizioni TURNO PRELIMINARE Martedì la squadra 5a classificata (Modena) giocherà in casa una gara secca contro l’8a (Spezia), mentre la 6a (Crotone) affronterà in casa la 7a (Bari). In caso di parità al 90’ si disputano due tempi supplementari, in caso di ulteriore parità non ci sono rigori, ma vanno in semifinale le squadre meglio classificate in campionato. LE SEMIFINALI La 3a classificata (Latina) disputa una gara di andata e una di ritorno con la vincente dal confronto tra la 6a e 7a (ritorno sul campo della 3a). Con le stesse modalità, la 4a (Cesena) sfida la vincente tra la 5a e l’8a (con gara di ritorno in casa). In caso di parità di punti, si tiene conto della differenza reti della doppia sfida. In caso di ulteriore pari- tà passano le squadre con la migliore posizione di classifica al termine del campionato (niente supplementari). LA FINALE Le squadre vincenti delle semifinali disputano la finale con una gara di andata e una di ritorno; il ritorno viene disputato sul campo della squadra che si è piazzata meglio. In caso di parità di punti al termine delle due gare, per determinare la promossa in Serie A si tiene conto della differenza reti della doppia sfida; in caso di ulteriore parità, sale la squadra meglio piazzata (niente supplementari). BRIEFING E GIUDICI DI PORTA Un’ora prima dell’inizio di tutte le gare di playoff e playout ci sarà un incontro fra arbitri, capitani, allenatori e dirigenti con un rappresentante della Can B e della Lega. La riunione sostituisce quella tradizionale che ogni anno si tiene alla vigilia delle gare. Anche quest’anno la Figc ha autorizzato la desi- gnazione degli arbitri addizionali di porta per tutte le partite. IL PLAYOUT E’ NOVARA-VARESE Novara e Varese si sfideranno venerdì 6 e venerdi 13 per stabilire l’ultima retrocessione in Prima divisione. Resta in B la squadra che ottiene il maggior numero di punti.in caso di parità si tiene conto della differenza reti. In caso di ulteriore parità, si salva la squadra meglio classificata al termine del campionato (in questo caso il Varese). IL GIUDICE: 7 TURNI AD AMENTA Sono 7 i giocatori squalificati dal giudice sportivo: 3 giornate ad Amenta (Lanciano), una a Feddal e Valiani (Siena), Coppola (Cesena), Piccolo (Lanciano), Pisacane (Avellino) e Salifu (Modena) . Una giornata anche all’allenatore del Siena, Mario Beretta, «per avere proferito negli spogliatoi un’espressione blasfema ed indirizzato all’allenatore della squadra avversaria epiteti ingiuriosi». Novità tecniche e dirigenziali per Palermo e Trapani. QUI PALERMO A Palermo il presidente Zamparini ieri ha ufficializzato l’addio al d.t. Giorgio Perinetti e l’arrivo al suo posto di Franco Ceravolo (primo incarico da d.s. in un club di A), prolungato anche il contratto di Iachini al 2016 con opzione per un altro anno. QUI TRAPANI Conferme per il tecnico Roberto Boscaglia e il d.s. Daniele Faggiano che si legano al Trapani per altri due anni, quindi fino al 2016. Il contratto di Faggiano era a scadenza. DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 21 PRIMA DIVISIONE ANDATA FINALI PLAYOFF Corsa alla B: chi scatta? Alto Adige, è già festa Pro Vercelli: ansia Marchi IL PROGRAMMA LE FINALI DI RITORNO SI GIOCANO SABATO ALLE 18 GIRO NE A d.c.r. 8 7 CREMONESE ALBINOLEFFE Druso esaurito e coreografia CREMONESE ALTO ADIGE R R A 1 1 1 2 0 2 1 BENEVENTO 1 LECCE A BERTAGNOLLI-LANZA Per l’Alto Adige è l’occasione della vita, la Pro Vercelli vuole mettere la ciliegina sulla torta di un campionato straordinario (una sconfitta in tutta la stagione). L’Alto Adige, che nelle due sfide di campionato contro i vercellesi non ha segnato, deve assolutamente sfruttare la prima partita forte del fattore casalingo (8 vittorie nelle ultime 10 partite giocate al Druso). A R ALTO ADIGE PRO VERCELLI d.c.r. 3 4 VICENZA SAVONA R A d. c. r. LECCE 8 7 PONTEDERA LECCE FROSINONE 1-7/6 L’AQUILA PISA 0 1 A R R A 1 SAVONA PRO VERCELLI 2 1 2 1 2 0 PISA 0 FROSINONE 3 0 PRO VERCELLI FERALPI SALÒ CATANZARO BENEVENTO 1 2 d.c.r. 4 3 ALTO ADIGE COMO in tribuna per la storica sfida GIR O N E B FROSINONE SALERNITANA GDS Qui Alto Adige Oltre 2.000 i biglietti venduti in prevendita, si va quindi verso uno scontato tutto esaurito per il Druso, che può contenere poco più di 3.000 spettatori. Branca, squalificato, e Dell’Agnello, infortunato di lunga data, sono gli unici assenti. E’ probabile che Rastelli inserisca Furlan a centrocampo mentre lascerà per il resto inalterata la formazione di partenza che è arrivata fino alla finale. La società distribuirà 1.500 magliette bianche con il logo della squadra per tutta la tribuna Canazza. E’ prevista una coreografia che raffigurerà un pullman in transito da Como, Cremona e Vercelli (gli avversari dei playoff) e che avrà la B come ultima fermata. Qui Pro Vercelli Marchi ha qualche linea di febbre, se non ce la farà è pronto Iemmello al fianco di Greco. In difesa torna Scaglia, mentre a centrocampo, con Scavone squalificato, a fianco di Rosso ci sarà Ardizzone. Sulle fasce Erpen, Fabiano e Statella si contendono due maglie. La Pro Vercelli è partita per Bolzano già nella giornata di venerdì Per la prima volta in questa stagione Scazzola ha optato per un ritiro lungo. Oggi al Druso sono attesi più di 300 tifosi: a Vercelli non è previsto alcun maxi schermo. La Pro cerca di bissare l’impresa del 2012, quando finì in B battendo in finale il Carpi: all’andata i vercellesi pareggiarono in casa per 0-0, poi vinsero il ritorno a Modena per 3-1. Nella Pro Vercelli di oggi ci sono ancora sette dei protagonisti della promozione del 2012: Cancellotti, Ranellucci, Marconi, Rosso, Fabiano, Disabato, Iemmello. Simone Corazza, 23 anni, dell’Alto Adige PATTIS Ettore Marchi, 28 anni, della Pro Vercelli LIVERANI Mariano Bogliacino, 33 anni, del Lecce LEZZI Davis Curiale, 26 anni, del Frosinone D’ANNIBALE COSÌ A BOLZANO ORE 18 (RAI SPORT 1) COSÌ A LECCE ORE 21 (RAI SPORT 1) ALTO ADIGE 4-3-3 LECCE 4-4-2 MARTIN PRO VERCELLI 4-4-1-1 ERPEN MARCONI TURCHETTA ARDIZZONE COSENZA BASSOLI FINK FACCHIN PEDERZOLI ABRUZZESE SALVI BERETTA RUSSO GRECO PERUCCHINI BOGLIACINO PAGANINI M. CIOFANI GUCHER D. CIOFANI CURIALE RANELLUCCI VINETOT PAPINI GORI BLANCHARD CAPPELLETTI FABIANO ALLENATORE: Rastelli PANCHINA: Micai, Tagliani, Peverelli, Bastone, Vassallo, Cocuzza, Veratti SCAGLIA ALLENATORE: Scazzola PANCHINA: Nodari, Bani, Ghosheh, Disabato, Statella, Kuqi, Iemmello DINIZ FERREIRA PINTO ALLENATORE: Lerda PANCHINA: Petrachi, Sales, Martinez, Bellazzini, De Rose, Barraco, Zigoni FRARA CRIVELLO ALLENATORE: Stellone PANCHINA: Mangiapelo, Bertoncini, Carrus, Viola, Altobelli, Gessa, Carlini ARBITRO Sacchi di Macerata (Villa-Colì) ARBITRO Abisso di Palermo (Gori-Maspero) GDS Forlì con la sorpresa: Docente Il Tuttocuoio punta su Colombo Oltre metà dei biglietti disponibili sono stati venduti a Porto Tolle, numerosi gli arrivi previsti da Forlì. Tiene banco in paese il problema dello stadio che necessita di un sensibile ampliamento (da 1.500 a 3.000 posti) in caso di accesso alla Lega Pro unica, tema d’attrito tra Comune e società. Pretattica per Favaretto, con i soliti dubbi sull’attacco, i ballottaggi tra Ferretti e Baldrocco e tra Gomes e Longobardi. Il Forlì ha recuperato Docente e l’allenatore Rossi potrebbe lanciarlo titolare in attacco, anche se la coppia Melandri-Bernacci si è ben comportata contro la Torres. Lo squalificato Jidayi sostituito da Vesi. Piccolo allarme per il portiere Tonti, che ha accusato un’indisposizione IL PROGRAMMA DOMENICA LE FINALI DI RITORNO G IR O NE B GI RO N E A CUNEO PORTO TOLLE 1 - 8 /6 1 1 2 0 A 0 4 3 0 R R ARZANESE SORRENTO 1 -8/6 A PORTO TOLLE FORLÌ ARZANESE TUTTOCUOIO IN LEGA PRO TORRES FORLÌ 1 0 0 3 0 2 1 1 NORMANNA TUTTOCUOIO GDS nella notte, ma dovrebbe essere regolarmente in campo. Così in campo alle 16 PORTO TOLLE (4-3-1-2) Cano; Petras, Bertoli, Melucci, Politti; Soligo, Migliorini, Pettarin; Segato; Baldrocco, Longobardi. (Del Bino, Mogos, Frigerio, Lau- renti, Ferretti, Gomes, Gherardi). All. Favaretto. FORLI’ (5-3-2) Tonti; Ferrini, Vesi, Drudi, Fantini, Boron; Tonelli, Cejas, Evangelisti; Melandri, Docente. (Casadei, Barbagli, Gerolino, Djuric, Bergamaschi, Senese, Bernacci). All. Rossi. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore (Hager-Monetta). Lecce e Frosinone, chi è la squadra migliore? In campionato hanno vinto una volta a testa (3-1 a Frosinone, 2-0 a Lecce), ma adesso si riparte da zero, anche perché non vale la posizione in classifica. La squadra di Lerda ha vinto le ultime sette partite in casa, mentre il cammino in trasferta del Frosinone è stato più altalenante. Qui Lecce Indisponibile Miccoli per squalifica, Lerda deve rinunciare anche agli infortunati Caglioni, Rullo e D’Ambrosio. In porta torna Perucchini, al rientro da titolare dopo tre mesi e mezzo. Il tecnico ha convocato tutti i 23 giocatori della rosa, compresi squalificati e infortunati, con l’intento di fare gruppo. Si va verso la conferma del 4-4-2, con Bogliacino a supporto di Beretta nel reparto avanzato e Zigoni pronto a partire dalla panchina. Sono ben otto i diffidati, che rischiano di saltare la finale di ritorno: Lopez, Diniz, Martinez, Amodio, Zigoni, Caglioni, Salvi e Papini. La prevendita ieri sera ha superato quota 8.000, compresi i biglietti destinati al settore Ospiti. Si va verso le 10.000 presenze. Qui Frosinone Saranno 400 i tifosi del Frosinone presenti a Lecce. Raggiungeranno il Salento a bordo di quattro pullman e decine di auto. Crivello torna dal primo minuto e va a sinistra, di conseguenza Matteo Ciofani torna nel suo ruolo di terzino destro, mentre Frara si riprende il suo posto in mezzo al campo. Stellone non ha dubbi. Intanto, in città cresce l’attesa per la sfida, mentre su balconi e finestre sono apparse da giorni bandiere giallo-azzurre. Per venire incontro a quanti non potranno sobbarcarsi la lunga trasferta, il Comune ha installato un maxi schermo all’interno del Fornaci Village, immediata periferia del capoluogo, con il contributo degli stessi esercenti. Intanto, nel giro di 72 ore, sono andati esauriti i biglietti di curva nord, tribuna laterale e tribuna centrale (circa 6.000 in tutto) destinati ai tifosi ciociari per la finale di ritorno al Matusa. GDS SECONDA DIVISIONE ANDATA FINALI PLAYOFF (ORE 16) GIRONE A PORTO TOLLE-FORLI’ ZAPPINO MINESSO © RIPRODUZIONE RISERVATA Anche in Seconda divisione si giocano due finali per accedere alla Lega Pro unica. BIASI ROSSO FURLAN KIEM DOUMBIA MARCHI CORAZZA FROSINONE 4-4-2 LOPEZ Lerda ha vinto le ultime 7 gare in casa, ma non avrà Miccoli DI RIENZO-ERRICO 2 0 IN B Lecce, l’arma è il suo fortino Il Frosinone va all’assalto GIRONE B ARZANESE-TUTTOCUOIO Per l’Arzanese è l’ultimo ostacolo, il tecnico Sasà Marra carica la squadra e si affida a centrocampo a Giannusa, uno che nelle ultime gare è apparso in grande forma. Squalificato Patti, al suo posto Polverino. Sono più di 1.500 i tifosi arzanesi pronti a spingere la squadra di Marra. Si punta molto sul rientro di Colombo in casa Tuttocuoio. L’esperienza dell’ex di Samp, Spezia e Livorno potrebbe fare la differenza. Non ci sarà, come annunciato, il senegalese Balde a centrocampo (pubalgia). Alvini pensa al 4-4-2 con Salzano e Giannattasio sulle fasce. Così in campo alle 16 ARZANESE (4-3-3) Fiory; Rizzo, Caso, Polverino, Mora; Ausiello, Giannusa, Castellano; Mangiacasale, Ripa, Sandomenico. (Sollo, Calabrese, Giacinti, Perna, U. Improta, Palumbo, Pacini). All. Marra. TUTTOCUOIO (4-4-2) Bacci; Arvia, Falivena, F. Colombini I, Cacelli; Giannattasio, Zane, Pane, Salzano; Colombo, Ferrari. (Morandi, Cardarelli, F. Colombini II, Rosati, Di Giuseppe, Catanese, Carroccio). All. Ceccomori (Alvini squalificato). ARBITRO Cifelli di Campobasso (Prenna-Camillucci). © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA IL REGOLAMENTO SERIE D Se c’è parità per la Prima si va ai rigori Maccan regala lo scudetto al Pordenone Il regolamento dei playoff è diverso tra Prima e Seconda divisione: in Prima divisione in caso di parità si andrà ai rigori, in Seconda conterà invece la posizione in classifica al termine della stagione regolare. PRIMA DIVISIONE E’ promossa in B la squadra che nella doppia sfida fa più punti: se questi sono pari, passa quella che ha fatto più gol (in caso di una vittoria a testa); se anche questi sono pari, si giocano i tempi supplementari e, se la situazione non cambia, si va ai rigori. SECONDA DIVISIONE Resta in Lega Pro la squadra che nella doppia sfida fa più punti: se questi sono pari, vince quella che ha fatto più gol (in caso di una vittoria a testa); se anche questi sono pari, vince la squadra piazzata meglio, ossia quella che fa il ritorno in casa. Si é giocata ieri ad Arezzo la finale scudetto 2013-14. Lupa RomaPordenone 0-1: decide Maccan al 24’ del secondo tempo. I friulani di Parlato succedono nell’albo d’oro a Ischia, Venezia, Cuneo e Montichiari. PLAYOFF Oggi alle 16 si disputano le semifinali. Correggese-Matelica: Massimi di Termoli; AkragasPomigliano: Fourneau di Roma. In caso di parità, subito i rigori; la finale si gioca domenica in campo neutro. GIOVANI DI VALORE Folgore Caratese, Seriate, Montebelluna, Sancolombano, Sansepolcro, Jesina, Budoni, Manfredonia e Rende hanno vinto il Progetto «Giovani D valore» 2013-14 e se iscritte al prossimo campionato riceveranno 25 mila euro a testa. Alle seconde di ogni girone vanno 15 mila euro, alle terze 10 mila. 22 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 97° GIRO D’ITALIA PRIMO TRIONFO COLOMBIANO DELLA STORIA IN CENTOMILA SUL MARACANÀ DEL CICLISMO: E IL RAGAZZO DI COMBITA SI COMMUOVE DAL NOSTRO INVIATO MARCO PASTONESI MONTE ZONCOLAN (Udine) Dallo Zoncolan a Bogotà ci sono 9420 km in linea d’aria, una frazione di secondo in linea telefonica. «Grazie, Nairo, sei l’orgoglio del nostro Paese». La voce è quella di Juan Manuel Santos, giornalista, economista, presidente della Colombia. E a Nairo Quintana sorridono occhi, labbra, perfino capelli e denti. E mentre ammira la luce che precipita sul Peralba, sul Volaia, sul Coglians — montagne cui non sa dare un nome e che circondano il Maracanà del ciclismo che ha consacrato l’australiano Michael Rogers vincitore di tappa davanti a Franco Pellizotti e lui vincitore del Giro — Quintana confessa: «Con questi colori, su questa salita, dopo questo spettacolo, il Giro è più bello del Tour». E su questo balcone – in giornate di grazia, giurano, si vede il campanile di San Marco a Venezia – si respira l’aria sottile del ciclismo eterno. Il podio finale (Quintana, Uran, Aru: perdipiù Uranaru si può leggere sia da sinistra sia da destra) è luminoso e ottimista come un’alba. IL GIORNO DE 1 Nairo, quale Giro è stato? «Il Giro dei giovani. Perché è il Giro che lancia questi corridori, è grazie al Giro che si fanno conoscere, è qui al Giro che si costruisce il futuro. Un buon « 1 Nairo Quintana in scia a Rigoberto Uran BETTINI 2 Lo spettacolo dello Zoncolan LAPRESSE 3 Quintana in rosa AFP 4 Il vincitore di tappa Michael Rogers LAPRESSE 5 Striscioni per Nairo BETTINI Mai in forma perfetta: anche sullo Zoncolan più mi sforzavo e meno respiravo segno per tutto il ciclismo, che sta cambiando una generazione». È stato il Giro che si aspettava? «È stato un Giro più sofferto di quello che si potesse immaginare. L’ho corso con problemi fisici, mai in forma perfetta, neanche in questa tappa». Eppure sembra che abbia corso senza mai forzare. «Ma ho corso più che al 60% delle mie possibilità. E anche sullo Zoncolan, con il muco nelle narici e in gola, più mi sforzavo, meno respiravo. Soffro, anche se sembro tranquillo». Qual è stato il momento più difficile? «Nella discesa dal Gavia. Fradicio, gelato, stanco. Izaguirre mi ha fatto mangiare. Nairo, il Giro è tuo «Un successo con il sorriso: è la mia forza» Sullo Zoncolan vince Rogers, Quintana controlla Uran (Aru resta 3°) e oggi festeggia in rosa a Trieste «È stata la corsa dei giovani, avete visto il futuro» Quel gesto mi ha dato la carica fino ad affrontare l’ultima salita con la forza e a vincere con il sorriso». E le polemiche per la discesa dallo Stelvio? «Sono servite per spingermi a dimostrare il mio valore. Quella era una tappa dura, spettacolare, sofferta, dunque meravigliosa, ma se n’è parlato più per le polemiche che per la bellezza. La cronoscalata è stata la mia risposta non a parole, ma a pedali». Prima volta al Tour nel 2013: secondo. Prima volta al Giro nel 2014: primo. Lei è un fenomeno? «Non vengo da un altro mondo. Non sono un fenomeno. Sono un essere umano anch’io. E anche a me viene il mal di gambe. Solo che forse riesco a gestirlo meglio. Mi è andata bene. Io sono uno scalatore con buone caratteristiche. Ma esistono altri corridori più maturi di me. E superarli non sarà mai facile. Dovrò continuare a lavorare ogni giorno. Il ciclismo pretende serietà, non perdona leggerezze». Quattro anni fa non era nessuno. Adesso è un campione. Come ha fatto? «La natura è stata generosa e mi ha aiutato. Poi sono diventato professionista nella squadra giusta e ho trovato un professore, che ha insegnato a molti corridori diventati campioni. Eusebio Unzue mi parla, m’insegna, mi tranquillizza. E quando si hanno gambe buone, tutto si semplifica». Tornerà al Giro per difendere il titolo? «Rinunciare al Tour di quest’anno è stata una decisione DOMENICA 1 GIUGNO 2014 2 3 identiKit & CARRIERA EL CONDOR v NAIRO ALEXANDER QUINTANA Nato il 04/02/1990 a Combita Colombia Da dilettante Tour de l’Avenir 2010 Pro’ dal 2012 Corre per la Movistar Vittorie 19 4 « « Le polemiche per la discesa dello Stelvio? Ho risposto nella cronoscalata La natura è stata generosa con me. Poi sono passato professionista con il team giusto 5 CLASSIFICA DI TAPPA CLASSIFICA GENERALE 1. Michael ROGERS (Aus) 2. Franco PELLIZOTTI 3. Francesco Manuel BONGIORNO 9. Dario CATALDO 11. Mattia CATTANEO 17. Nairo QUINTANA (Col) 18. Rigoberto URAN (Col) 21. Rafal MAJKA (Pol) 22. Fabio ARU 23. Pierre ROLLAND (Fra) 24. Domenico POZZOVIVO 1. Nairo QUINTANA (Col) 2. Rigoberto URAN (Col) 3. Fabio ARU 4. Pierre ROLLAND (Fra) 5. Domenico POZZOVIVO 6. Rafal MAJKA (Pol) 7. Wilco KELDERMAN (Ola) 8. Cadel EVANS (Aus) 9. Ryder HESJEDAL (Can) 10. Robert KISERLOVSKI (Cro) 12. Franco PELLIZOTTI a 38” a 49” a 2’24” a 2’39” a 4’45” s.t. a 4’59” a 5’01” a 5’05” a 5’10” difficile non solo per me, ma anche per Eusebio. Però è stata la decisione migliore, perché il Giro mi ha insegnato a correre da malato, a correre in condizioni difficili, a correre guidando una squadra e a indossando la maglia rosa. E di questo sono grato al Giro, e anche all’Italia. Ma il prossimo anno farò il Tour. Non so se è possibile correre Giro e Tour nello stesso anno, ma vedremo». Primo lei, secondo Uran. Prima vittoria colombiana in un grande giro, addirittura con una doppietta. È nata una nuova era? «Già lo scorso anno, con il secondo posto di Uran al Giro e mio al Tour, abbiamo cominciato a dimostrare il valore della muova generazione dei corridori colombiani. Quest’anno stiamo facendo ancora meglio. E c’è già una nuova ge- nerazione di ragazzini colombiani molto forti, che si faranno onore nelle corse europee». a 3’07” a 4’04” a 5’46” a 6’41” a 7’13” a 11’09” a 12’00” a 13’35” a 15’49” a 26’13” clic Il nostro Fabio Aru? «È un corridore abbastanza forte e completo. In futuro sarà un avversario per grandi battaglie, soprattutto sulle lunghe salite. Mi piace la rivalità: è il bello del ciclismo». Nairo, che cosa rappresenta la sua vittoria al Giro d’Italia? «Ho dimostrato al mondo che la Colombia non è guerra o malaffare, ma amore e passione per lo sport». Ecco Quintana, ecco la maglia rosa, ecco El Condor. Quello che vola in bici, in salita, in montagna. E che vola via, dallo Zoncolan, su un elicottero pilotato da Gianni Bugno. © RIPRODUZIONE RISERVATA NAIRO RE AL DEBUTTO COME I GRANDI ED EGUAGLIA BERZIN Nairo Quintana re al primo Giro: prima di lui Contador (2008), Indurain (1992), Hinault (1980), Pollentier (1977), Gaul (1956), Coppi (1940), Marchisio (1930), Binda (1925), Calzolari (1914) e ovviamente Ganna (1909). Il colombiano (primo della storia) aggiunge la maglia bianca dei giovani a quella rosa: prima era successo solo a Berzin nel 1994. La doppietta colombiana con Uran ha un solo precedente (Italia a parte): gli svizzeri ClericiKoblet nel 1954. di cui 3 in Italia (Giro dell’Emilia 2012 e due tappe al Giro d’Italia 2014) Secondo al Tour 2013 Maglia bianca Maglia a pois LA GAZZETTA SPORTIVA 23 IlCommento DAL NOSTRO INVIATO SUL MONTE ZONCOLAN LUCA GIALANELLA Il miglior scalatore con uno stile unico Secondo al Tour 2013, primo al Giro 2014. Negli ultimi anni soltanto un altro corridore è salito sul podio di due grandi corse a tappe, e una volta da vincitore: Vincenzo Nibali, terzo al Tour 2012 e primo al Giro 2013. Nairo Quintana è minuto, ma esce ingigantito dalla corsa rosa. E le montagne più arcigne sono lo sfondo che impreziosiscono il valore tecnico della vittoria. Nairo ha 24 anni. Oggi la statua di James Joyce a Ponterosso, a Trieste, gli sorriderà. Perché il grande letterato irlandese, che nella città giuliana abitò dieci anni, e sopravvisse come maestro di inglese, l’aveva visto affaticato nelle prime tappe sull’isola d’Irlanda. Un impatto durissimo, che gli avversari non hanno saputo sfruttare. Sul podio, in uno dei più bei salotti d’Europa sul mare, Quintana consacra la sua statura di miglior scalatore del mondo. Ma non è Froome, non è Contador, non è Pantani. Ha uno stile tutto suo: poco sui pedali, rapporto lungo, non rilancia tanto, stronca in progressione. Mette il naso fuori solo alla 15a tappa, terzo a Plan di Montecampione. Poi la vittoria in Val Martello e il capolavoro in rosa nella cronoscalata di Cima Grappa. Per infliggere 3’07” al connazionale Uran, secondo come nel 2013, 4’04” ad Aru, 5’46” a Rolland, 6’41” a Pozzovivo. È stata una corsa durissima. Eppure 3000 metri di dislivello meno del 2013: le montagne, in posizione perfetta, hanno fatto male. Un altro dato? Il quindicesimo è Ivan Basso: a 32’08”. Lo Zoncolan è stato l’apoteosi della Colombia. Energie al limite per tutti. E bene ha fatto l’australiano Michael Rogers a credere nella fuga: in diciotto si presentano con 7’50” ai piedi della salita più dura d’Europa, ci sono anche Pellizotti, Bongiorno, Cataldo, Cattaneo. E quando un incauto spettatore ostacola Bongiorno ai 2900 metri, è facile per Rogers centrare il bis di Savona e il successo della vita. Più degli scatti dei big esce vincitore il grandioso scenario dello Zoncolan. Centomila persone nel Maracanà del ciclismo, illuminato dal sole. I tifosi in marcia come tante formichine verso il formicaio-anfiteatro. Cime vere, che conquistano fino alle lacrime pure Quintana. Fabio Aru non scalza Uran dal secondo posto, anzi stavolta il colombiano-bresciano si riscatta da prestazioni opache e cerca di mettere alle corde Quintana. Il giovane sardo corre in difesa, cede 16”. Ma con Quintana è il vincitore del Giro. Terzo, a 23 anni. Da Cunego 2004 un italiano così giovane non saliva sul podio. A conferma che i Giri con il «4» finale sono sempre rivoluzionari: pensate al 1994, l’esplosione di Pantani. E adesso a Trieste: l’ultima volata sulle Rive. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 97° GIRO D’ITALIA IL FENOMENO SUDAMERICANO MAXI SCHERMI NELLA CITTÀ DOVE È NATO E CRESCIUTO Colombia in delirio Zoncolan colombiano: la bandiera sventola al passaggio di Quintana e Uran BETTINI È «Nairomania»: la folla in piazza e il web ribolle Il successo di Quintana prima notizia dei tg: lo ha chiamato anche il presidente Santos CLAUDIO GREGORI MONTE ZONCOLAN La Colombia è in festa. Trasformata, come per magia, in un grande tamburo. Il tamtam attraversa la foresta amazzonica e arriva fino ai picchi delle Ande, va dal mar del Caribe all’Oceano Pacifico. Porta con sé un’onda di commozione e di felicità. La vittoria di Nairo Quintana ha avuto il potere di trasformare il Paese, di portare dovunque il raggio di luce della gioia. Tutti, dal presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, che ieri ha parlato al telefono con la maglia rosa, fino all’ultimo dei «campesinos», esultano. Prima notizia La televisione dà l’annuncio del successo di Nairo Quintana (ieri al Giro c’erano anche i genitori Luis e Eloisa) come prima notizia nei telegiornali. Tutti i giornali hanno in prima pagina la foto del campione in maglia rosa. «Nairo Quintana ha oscurato perfino la nazionale di calcio che da una settimana è in ritiro in Argentina, in vista dei Mondiali del Brasile», assicura Hector Urrego, inviato al Giro di RCN, Radio Cadena Nacional. La radio, in un Paese dove in molte case manca la televisione, è uno strumento di informazione fondamentale. La RCN ha venti milioni di ascoltatori, quasi la metà della popolazione locale. I nuovi mezzi di informazione rendono l’Italia vicinissima. Twitter è stato il collegamento rapido di Quintana con la sua terra. All’hashtag #ForzaNairo sono arrivati durante il Giro migliaia e migliaia di messaggi, che Quintana ha letto, a volte commuovendosi. «Sento dietro di me tutto il Paese», ha detto più volte. In parecchi centri delle Colombia, soprattutto nel dipartimento di Boyacá – a Tunja e Combita, le città di nascita e di abitazione di Quintana (che in Europa vive a Montecarlo) – sono stati allestiti in piazza schermi giganti, dove la gente, indossando la «ruana» rosa, assisterà alla proclamazione del vincitore del Giro. La «ruana» – una sorta di «poncho» di lana per proteggersi dal freddo della notte (la tempera- Madre, compagna e figlioletta di Quintana BETTINI tura arriva vicino allo zero) – è il capo di abbigliamento favorito di Quintana. CHE NAZIONE TERRA DI CAMPIONI Condor Il Giro ha il potere della metamorfosi. Gli «escarabajos» sono stati trasformati in «condores». Gli «scarafaggi», insetti cosmopoliti sì, ma inferiori, sono diventati «condor», gli uccelli più grandi del pianeta. Nairo Quintana, «El Condor» per antonomasia, è il primo colombiano a vincere il Giro d’Italia. La sua vittoria è rafforzata dal secondo posto di Uran. I colombiani non avevano mai vinto 4 tappe al Giro: con Uran, nella cronometro di Barolo, con Quintana, in Val Martello e sul Monte Grappa, con Arredondo sulla Panarotta. Solo «Lucho» Herrera, che al Giro del 1989 si era imposto sulle Tre Cime di Lavaredo e sul Monte Generoso, e in quello del 1992 era arrivato primo sul Terminillo, era stato capace di vincere una grande corsa a tappe: la Vuelta del 1987 sconfiggendo Laurent Fignon. Herrera, soprannominato «El Jardinerito», Il Piccolo Giardiniere, era uno scalatore come Quintana. Ma andava di agilità, mentre Nairo sale di potenza. Mar dei Caraibi VENEZUELA Uran Quintana 400 km Urrao Oceano Pacifico Combita Bogotà COLOMBIA BRASILE ECUADOR PERÙ SUPERFICIE: POPOLAZIONE: 1.141.748 Km2 (3,8 volte l’Italia) 47 milioni (Italia 60 milioni) CLASSIFICA PER PIL: 32a a COLOMBIANI AL GIRO: partiti in 14 (Italia 9 ) GDS Da «Cochise» Rodriguez «La vittoria di Quintana ha suscitato entusiasmo ancora maggiore perché il Giro è più importante della Vuelta», dice Urrego. I colombiani sono scalatori di gran classe. Al Giro hanno vinto per 7 volte il Gran Premio della Montagna: con Herrera nell’89 e nel ‘92, Chepe Gonzales nel ‘97 e ‘99, Fredy Gonzalez nel 2001 e 2003, e Arredondo nel 2014. «Abbiamo salite molto più lunghe e difficili dello Zoncolan e anche dello Stelvio», assicura Urrego. «Come l’Alto de Letras, che in 80 km va da 300 a 4200 metri di quota oppure La Linea, che in 21 km sale da 400 a 3800 metri». Ma il primo campione colombiano apparso sulla scena del Giro fu un inseguitore e passista di gran classe: Martín Emilio Rodríguez, detto «Cochise». Primo a vincere al Giro, il 3 giugno 1973, a Forte dei Marmi, beffando gli sprinter con un allungo da finisseur. Due anni dopo rivinse a Pordenone. Era stato iridato dell’inseguimento e primatista dell’ora dilettanti. Oggi, alle 17 italiane, quando il Giro si concluderà – in Colombia saranno le 10 del mattino – la gente nelle case e nelle piazze, vedendo alla televisione Nairo Quintana sul podio in maglia rosa, canterà l’inno colombiano. Lo ha composto nell’Ottocento un musicista italiano, Oreste Sindici, nativo di Ceccano. In sintonia con Nairo, vedendolo in maglia rosa, commosso fino alle lacrime, come ieri sullo Zoncolan, canteranno con gli occhi lucidi, la mano sul cuore: «¡O gloria inmarcesible! / ¡ O jubilo inmortal! / En surcos de dolores / el bien germina ya…». «O gloria immarcescibile! / O giubilo immortale! / Nei solchi del dolore / il bene germina già…». L’acme della gioia. © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 25 97° GIRO D’ITALIA LA RIVELAZIONE ITALIANA le Pagelle DI LUCA GIALANELLA 9 8 8 7,5 7 7 7 6 Rogers Quintana Uran Pellizotti Aru Anton Cataldo Cattaneo Quarta vittoria australiana: due con l’Orica e due di Michael, cresciuto alla Mapei, sposato con una varesina. Ha creduto nella fuga, tanto che con lui c’era anche il compagno di squadra Roche. A 34 anni, e 3 mondiali a cronometro vinti, è l’impresa più bella della carriera Ha controllato con autorità, da padrone vero di questo Giro. Scortato da grandi compagni di squadra, ha «voluto» che sul podio finale salisse anche il connazionale Uran, in un festival colombiano senza precedenti. Nairo esce ingigantito dalla corsa rosa Il colombiano è ancora secondo, per il secondo anno consecutivo, e ha illuminato questo piazzamento d’onore con un’ottima prestazione di squadra: ieri nel finale di tappa aveva ancora al fianco Poels e Serry. Non si è mai arreso, merita un applauso Le lacrime di Franco all’arrivo, a 36 anni, devono entrare nell’album di questo Giro. Secondo sullo Zoncolan, con Rogers che gli è sfuggito solo nel finale sulla salita di casa, lui che ha nonni carnici. Si meritava una vittoria di tappa Il giovane sardo che ha fatto innamorare l’Italia non riesce ad attaccare Uran per il secondo posto, ma blinda la terza posizione, difendendola dagli attacchi di Rolland. Ieri ha corso in difesa, ma con intelligenza. Anche per lui le energie erano al limite Igor, basco, era l’ultimo vincitore sullo Zoncolan prima di ieri, nel 2011, quando precedette Contador. Era il leader dell’Euskaltel, adesso è il fedelissimo che lancia Quintana in salita. Ha corso due tappe magistrali: Panarotta e Zoncolan È l’artista del gruppo, per la passione del disegno. L’abruzzese ha tenuto alta la bandiera di Sky con una corsa aggressiva e un gran finale. Primo sullo StelvioCima Coppi, la sua vittoria più bella, poi ottavo a Panarotta, decimo nella cronoscalata del Grappa e nono ieri Ancora una bella prestazione del giovane bergamasco che, non dimentichiamolo, ha soltanto 23 anni ed è più giovane di Aru. Una buona cronoscalata venerdì, ieri in fuga da lontano: undicesimo sullo Zoncolan. Vuol dire che finisce bene il Giro LAPRESSE AFP ANSA BETTINI ANSA AFP LAPRESSE BETTINI d lafrase DEL GIORNO la consacrazione FABIO ARU Dallo Zoncolan si vede il podio «Ma non cambierò Piedi per terra» CLAUDIO GHISALBERTI MONTE ZONCOLAN In cima allo Zoncolan ha perso 16 secondi da Quintana e Uran. Fabio Aru non ce l’ha fatta a conquistare il secondo gradino del podio, ma dopo pochi minuti ha già recuperato dal tremendo sforzo e il suo sorriso vale più di mille parole. «Va bene così». Va molto bene anche perché il ragazzo sardo dell’Astana ha controllato il francese Rolland, suo rivale per il terzo posto, e perché piano non è andato. Sulle tremende rampe della montagna carnica i dati sono in linea, anzi migliori, rispetto a quelli dei giorni precedenti. Il tempo di scalata è stato di 41’46” (14,6 km orari) con una Vam di 1.724 e 5,7 watt/kg. Il punto è che anche i due colombiani sono andati meglio, con una Vam di 1.734. Forte sullo Zoncolan come in questa edizione del Giro non si è mai saliti. Aru, una giornata dura ma che si chiude con un sorriso. «Sì, anche questa tappa è stata dura perché siamo partiti fortissimo e abbiamo finito ancora più forte. Vorrei ringraziare i compagni che mi sono stati vicini tutto il Giro, ma anche Brajkovic e Scarponi che sono caduti. A loro auguro una pronta guarigione». In più momenti sembrava pedalare più duro del solito: fatica accumulata in questi giorni, soprattutto in cronoscalata, o rapporti sbagliati? «Avevo il 34x29, i rapporti erano giusti. Però nelle corse ci sono momenti in cui non riesci ad andare come vorresti». Qui vale la pena fare una parentesi. Fabio, lo si è visto sul Grappa, dove è stato quasi sempre oltre le 90 pedalate, fa della frequenza un punto di forza, quindi con un rapporto più agile probabilmente avrebbe avuto una resa migliore. 4 NUMERO 23 gli anni di Fabio Aru, che ne compirà 24 il 3 luglio. Il sardo (nelle foto AP e BETTINI) oggi salirà sul podio finale del Giro e un italiano così giovane non ci riusciva dai tempi di Damiano Cunego, che nel 2004 vinse la corsa Gazzetta a 22 anni e 8 mesi Dica la verità: c’è stato un momento di difficoltà nel quale ha temuto di potere perdere il terzo posto? «No, ma le corse a tappe sono così, si concludono dopo ventun giorni. Anche nell’ultima tappa bisogna stare attenti ed evitare guai. Mai rilassarsi, bisogna essere sempre “a tutta”». A Belfast, Aru era un corridore di belle speranze. Invece ha avuto la bravura di vincere e di entusiasmare. Insomma, di costruire una favola. Che cosa prova ora? «È una grande emozione, davvero, ma anche la conferma che ho lavorato bene. Mi fa piacere l’interesse della gente, ma io resto lo stesso, coi piedi ben piantati per terra. Poi a Trieste, finito il Giro, si chiude un capitolo. Da lunedì si comincia a pensare al futuro, alla seconda parte della stagione e alle prossime stagioni». Per la seconda parte di «Bonacossa» al sardo per l’impresa più bella MONTE ZONCOLAN «Sono tranquillo di carattere, mi viene naturale. Non mi esalto, ma neppure mi deprimo». E con lui, il futuro del ciclismo italiano è rosa. Fabio Aru chiude il suo sensazionale Giro con un premio speciale. Al giovane sardo dell’Astana è stato assegnato il Trofeo Bonacossa, con cui la Gazzetta dello Sport premia l’impresa più bella della corsa rosa. La Giuria, presieduta dal direttore Andrea Monti e dalla Direzione del Giro, ha votato il successo dello scalatore di Villacidro a Plan di Montecampione (la Montagna Pantani): quel giorno, domenica 25 maggio, ha visto la nascita della nuova stella del ciclismo italiano. Il Trofeo, intitolato ad Alberto Bonacossa, uno dei padri dell’olimpismo e de La Gazzetta dello Sport, vuole anche ricordare il figlio Cesare. Nell’albo d’oro di questo riconoscimento ci sono Flavio Giupponi (nel 1989), Gianni Bugno (1990), Franco Chioccioli (1991), Miguel Indurain (1992), Claudio Chiappucci (1993), Marco Pantani (1994 e 1998), Mariano Piccoli (1995), Enrico Zaina (1996), Ivan Gotti (1997), Paolo Savoldelli (1999), Francesco Casagrande (2000), Mario Cipollini (2001 e 2002), Alessandro Petacchi (2003), Damiano Cunego (2004), Ivan Basso (2005 e 2006), Gilberto Simoni (2007), Emanuele Sella (2008), Carlos Sastre (2009), Cadel Evans (2010), il Team Leopard Trek (nel 2011, speciale dedica per non dimenticare il loro compagno Wouter Weylandt), Mark Cavendish (2012) e Giovanni Visconti (2013). © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Controlla Rolland e mette in tasca il terzo posto «Penso già al futuro, il capitolo Giro si chiude qua Ma per festeggiare ora mi concederò qualcosa» DAL NOSTRO INVIATO «Quando ho alzato gli occhi allo Zoncolan, ero felice. Tanta tanta gente, è la cosa che mi lascia ancora più contento. La nostra scommessa è stata vinta: questo sarà ricordato come il Giro della svolta, della rivoluzione. Pensate all’impresa di Aru» RE A MONTECAMPIONE questa stagione che cosa prevede? «Non lo so, dopo il Giro parlerò con la squadra. Vedremo che cosa fare». Questo podio vale come una vittoria. Dediche? «In particolare alla mia famiglia, ai miei genitori, che mi sono rimasti sempre vicino. Sempre, non solo nell’ultimo mese. I risultati si costruiscono negli anni, non in settimane. Poi una dedica la merita anche Valentina, la mia fidanzata». A proposito: dopo tante rinunce a Trieste si festeggia. «Sì, dai, ci concediamo qualcosa». Sorride. Fabio, ma come fa a essere sempre così pacato? MAURO VEGNI DIRETTORE DEL GIRO 26 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 DISRUPTIVE BY DESIGN DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 27 97° GIRO D’ITALIA IL TRIONFATORE DI TAPPA VITTORIA A SORPRESA PER IL TRE VOLTE IRIDATO DELLA CRONO Nuovo Rogers «Le occasioni non le lascio Ho più fame» L’australiano, assolto prima del Giro per il caso clenbuterolo, ha fatto il bis dopo la gioia di Savona: «Sono cambiato» DAL NOSTRO INVIATO CLAUDIO GHISALBERTI MONTE ZONCOLAN Il re dello Zoncolan, quest’inverno era sospeso a un filo sottilissimo. La positività al clenbuterolo dopo il successo a ottobre nella Japan Cup poteva mettere fine alla carriera di Michael Rogers. Trentaquattro anni, tre titoli mondiali nella crono e, sulla testa, la spada di Damocle di una possibile squalifica, col conseguente impossibile ritorno. Una situazione psicologica difficilissima da sopportare. Invece l’australiano ha preso la valigia ed è partito per Gran Canaria. Lì, stesso hotel, c’era anche la sua squadra, la Tinkoff-Saxo. Anzi, la ex squadra, perché Rogers era sospeso. Gli altri con divise e bici nuove, lui con quelle del 2013. Vicino, non dentro il team. O meglio, dentro ma non ufficialmente perché Bjarne Riis, il team manager, il supporto non gliel’ha fatto mai mancare. E quando la Tinkoff ha finito il « Con la condizione che ho, quasi quasi lo Zoncolan mi verrebbe voglia di rifarlo MICHAEL ROGERS 34 ANNI, TINKOFF-SAXO Vivi l’emozione dell’ultimo chilometro! Scopri con noi quanta energia serve per affrontare le sfide più difficili. Scegli le nostre offerte luce e gas su www.gdfsuez.it ritiro, Michael è rimasto sull’isola altre settimane con Bennati, Kreuziger e Roche. Rogers parlava del suo caso, spiegava la situazione. Nell’ascoltarlo si notava la sua tranquillità, la sua fiducia in una soluzione del caso a suo favore. E l’Uci gli ha creduto: contaminazione alimentare. Assolto. Parole «Era una situazione molto complicata, però ho sempre creduto nel sistema», spiega. Il ritorno alla Liegi, dove è andato subito forte. A Savona la prima soddisfazione, ieri la consacrazione sullo Zoncolan. «No avevo mai fatto prima questa salita — racconta —: è tremenda. Nel finale, a un certo punto, ho provato ad alzarmi sui pedali, ma non ce l’ho fatta. L’episodio di Bongiorno? Confesso che non mi sono accorto di quello che è successo. C’era molta gente, in tanti avevano di sicuro esagerato con l’alcol. Anch’io, in un paio di situazioni, ho avuto paura di cadere. Ho dovuto spingere un tifoso altrimenti finivo a terra». «La vittoria dà un’ebbrezza unica — prosegue Michael —, è l’essenza dello sport. Posso anche dire che sono contento della lezione di vita che mi ha dato la sospensione. Mi ha fatto venire più “fame” e non mi sono lasciato sfuggire le opportunità che questa corsa mi ha dato». Da giovane, sognava di vincere il Tour. «Ci ho messo un po’ di anni per capire che era impossibile. Il peso è fondamentale e io sono 72 kg, troppi. Poi nella terza settimana, quando si decide la classifica, ho sempre avuto una giornata no». Un trionfo non può essere senza dedica: «A una grande donna, Alessia. Senza mia moglie non sarei qui». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FRIULANO SECONDO A UN PASSO DALL’APOTEOSI SULLA SALITA DI CASA Pellizotti: «Ho pianto per Claudia e Giacomo» Secondo per 38 secondi. Poi cinque minuti di pianto, piegato in due, sul manubrio della bicicletta. «Piangevo per la stanchezza, per la delusione, per lo sfogo. Piangevo non tanto per me, ma per mia moglie Claudia e mio figlio Giacomo, che erano lì a guardarmi; per i parenti, gli amici, i tifosi; per tutti gli spettatori che mi hanno incitato, e anche per Enzo Cainero, l’organizzatore, il signor Zoncolan. Sarebbe stata non solo la vittoria più bella della mia vita, ma l’apoteosi». Franco Pellizotti, 36 anni, friulano, al decimo Giro d’Italia, una tappa vinta nel 2006 e una nel 2008, sentiva l’aria frizzante di casa: «In salita sono rimasto con Rogers e Bongiorno. Quando Rogers ha allungato, ho avuto un lampo: quando nella cronoscalata ho superato proprio Rogers che non andava con il suo passo vero. Lui si stava risparmiando, io invece no. Mi sono staccato, ma li tenevo lì, sapevo che era lunga e dura, speravo di rientrare sul falsopiano. Invece ho ripreso soltanto Bongiorno». past. La corsa ai raggi X DATA 9/5 TAPPA 1a BELFAST-BELFAST (cronosquadre) a KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA 21,7 ORICA TUFT - - DURBRIDGE 10/5 2 BELFAST-BELFAST 219 KITTEL MATTHEWS KITTEL TJALLINGII MATTHEWS 11/5 3a ARMAGH-DUBLINO 187 KITTEL MATTHEWS KITTEL TJALLINGII MATTHEWS 12/5 TRASFERIMENTO E RIPOSO a Bari a 13/5 4 BOUHANNI MATTHEWS BOUHANNI 14/5 5a TARANTO-VIGGIANO 203 ULISSI MATTHEWS VIVIANI TJALLINGII MATTHEWS 15/5 6a SASSANO-MONTECASSINO GIOVINAZZO-BARI 257 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI MATTHEWS MATTHEWS 16/5 7a FROSINONE-FOLIGNO 211 BOUHANNI MATTHEWS BOUHANNI MATTHEWS MATTHEWS 17/5 8a FOLIGNO-MONTECOPIOLO 179 ULISSI EVANS BOUHANNI ARREDONDO MAJKA 172 WEENING EVANS BOUHANNI ARREDONDO MAJKA a 18/5 9 LUGO-SESTOLA 103,7 TJALLINGII MATTHEWS 19/5 RIPOSO a Modena 20/5 10a MODENA-SALSOMAGGIORE TERME 173 BOUHANNI EVANS ARREDONDO MAJKA 21/5 11a COLLECCHIO-SAVONA 249 ROGERS EVANS BOUHANNI ARREDONDO MAJKA 22/5 12a BARBARESCO-BAROLO (cronometro) 42,2 URAN URAN BOUHANNI ARREDONDO MAJKA BOUHANNI 23/5 13a FOSSANO-RIVAROLO CANAVESE 157 CANOLA URAN BOUHANNI ARREDONDO MAJKA 24/5 14a AGLIÈ-OROPA 164 BATTAGLIN URAN BOUHANNI ARREDONDO MAJKA 25/5 15a VALDENGO-PLAN DI MONTECAMPIONE 225 ARU URAN BOUHANNI ARREDONDO MAJKA 25/5 RIPOSO a Ponte di Legno (Brescia) a 27/5 16 PONTE DI LEGNO-VAL MARTELLO 136 QUINTANA QUINTANA BOUHANNI ARREDONDO QUINTANA 28/5 17a SARNONICO-VITTORIO VENETO 208 PIRAZZI QUINTANA BOUHANNI ARREDONDO QUINTANA 171 ARREDONDO QUINTANA BOUHANNI ARREDONDO QUINTANA a 29/5 18 BELLUNO-RIFUGIO PANAROTTA 30/5 19a BASSANO-CIMA GRAPPA (cronoscalata) 26,8 Ieri 20a MANIAGO-MONTE ZONCOLAN DATA Oggi TAPPA 21a GEMONA-TRIESTE QUINTANA QUINTANA BOUHANNI ARREDONDO QUINTANA 167 ROGERS QUINTANA BOUHANNI ARREDONDO QUINTANA KM DIFFICOLTÀ 172 * GIUDIZIO GAZZETTA Parata finale in piazza dell’Unità d’Italia: circuito di 7 km, 8 giri 28 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 29 97° GIRO D’ITALIA LA BEFFA UN INCREDIBILE EPISODIO L’HA COSTRETTO A RINUNCIARE ALLE SPERANZE DI VITTORIA Rabbia Bongiorno Spinta maldestra e addio sogni Campione di stupidità A 3 km dall’arrivo un tifoso lo sbilancia e Francesco mette piede a terra: «Poi neppure mi ha aiutato» DAL NOSTRO INVIATO MARCO PASTONESI MONTE ZONCOLAN Adesso basta A 3 km dall’arrivo, dalla cima, dalla gloria, Francesco Manuel Bongiorno — in quell’istante alla ruota di Michael Rogers, ma in testa alla corsa — mette il piede sinistro a terra. Non per sfinimento, né per rassegnazione o per disperazione. Ma per la spinta, perdipiù sbagliata, di uno spettatore. Bongiorno chiuderà terzo in una corsa che lui ricorderà sempre. La fuga Il Bongiorno si vede dal mattino: «Era tutto il Giro che volevo andare in fuga. L’unica volta che ci sono riuscito, nella tappa di Savona, la fuga è stata ripresa. Stavolta tutta la squadra mi ha aiutato, ce l’ho fatta ed è stata come una vittoria. Purtroppo l’unica della giornata. Abbiamo tenuto un bel passo, perché il gruppo non ci mollava». Il Bongiorno si vede anche in pieno giorno: «Ai piedi dello Francesco Bongiorno, 23, all’attacco davanti a Michael Rogers, 34 BETTINI Zoncolan avevo individuato in Rogers e Pellizotti i due più forti. La selezione naturale mi ha dato ragione. Poi ho fatto uno scatto, controllato, per vedere come stavano. E Rogers stava bene, anche se sul cambio di ritmo aveva perso 2-3 metri. Così mi ero promesso di rimanergli attaccato, soprattutto nel falsopiano delle no stato costretto a mettere il piede sinistro a terra. Se almeno quello spettatore mi avesse aiutato a ripartire, forse lo avrei perdonato. Quel punto era al 18%. Però ho avuto la prontezza e la forza per ripartire da solo. Ma ritrovare lo stesso passo era impossibile. Nel falsopiano, come temevo, Rogers ha messo giù denti e fatto la differenza, e Pellizotti mi ha superato». «Ma se alla vigilia mi avessero detto di firmare per il 3° posto, l’avrei fatto su 10 fogli» La reazione di Poels Sfila gli occhiali a uno spettatore A 4,3 km dall’arrivo Wout Poels, in coda al gruppo della maglia rosa, «stufo» di spinte e interferenze da parte dei tifosi, riesce a sfilare a uno di questi gli occhiali e a gettarli a bordo strada. IPP DALLA TV gallerie, lì Rogers mi faceva paura, e attaccarlo solo negli ultimi 300 metri. Lo Zoncolan lo avevo visto soltanto in tv, però lo avevo imparato a memoria». Il Bongiorno diventa, all’improvviso, un cattivo giorno: «Quando quello spettatore mi ha spinto, male, di lato. Ho tamponato Rogers, mi si è girato il manubrio e, per non cadere, so- La sequenza della spinta maldestra di un tifoso a Bongiorno, che a 3 km dall’arrivo deve mettere il piede a terra e perde la scia di Rogers IPP DALLA TV Un onore Il Bongiorno è comunque un giorno memorabile: «Terzo sullo Zoncolan è un onore. Se la sera prima mi avessero proposto di firmare per il terzo posto, lo avrei fatto su 10 fogli protocollo». Il Bongiorno sarà un altro giorno: «Ho 23 anni, da due sono professionista, ho collezionato secondi e terzi posti, ma non ho ancora vinto una sola volta. Vorrà dire che la prima vittoria, finora solo sfiorata, sognata, accarezzata e, stavolta, spinta malamente via, sarà ancora più dolce». © RIPRODUZIONE RISERVATA Gazzetta.it LA FESTA DI QUINTANA: È GIOIA COLOMBIA! FOTO E HIGHLIGHTS La grande festa di Nairo Quintana, le radiocronache entusiaste dei giornalisti colombiani, le previsioni di Viviani, Bouhanni e Ferrari per lo sprint conclusivo, le foto più belle dello Zoncolan, gli highlights e la diretta multimediale della tappa. Il menu dello speciale Giro è come sempre ricchissimo. 30 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 97° GIRO D’ITALIA LA GUIDA COSÌ LA 20a TAPPA DA MANIAGO AL MONTE ZONCOLAN POS CORRIDORE ordine d’arrivo 1 TEMPO ROGERS (AUS) 167 km in 4h41’55”, media di 35,542 (abb.10”) 2 PELLIZOTTI (ITA) a 38" (abb. 6”) 3 BONGIORNO (ITA) a 49" (abb. 4”) 4 ROCHE (IRL) 5 Cataldo chiude 9° Cattaneo 11° a 2’39” Zardini finisce 16° a 1'35" BOOKWALTER (USA) a 1'37" (abb. 1”) 6 CHALAPUD (COL) a 1'46" 7 PREIDLER (AUT) a 1'52" 8 MONFORT (BEL) a 2'12" 9 CATALDO (ITA) a 2'24" 10 GESCHKE (GER) a 2'37" 11 CATTANEO (ITA) a 2'39" 12 MONSALVE (VEN) a 3'02" 13 ZOIDL (AUT) a 3'14" 14 DOMONT (FRA) a 3'21" (abb.2”) 15 BELKOV (RUS) a 3'46" 16 ZARDINI (ITA) 17 QUINTANA (COL) a 4'45" a 6'35" 52 MORABITO (SVI) a 10'45" 78 VERMOTE (BEL) a 15'18" 104 QUINZIATO (ITA) 27 SERRY (BEL) a 6'52" 53 GOOS (OLA) a 10'52" 79 GASPAROTTO (ITA) a 15'27" 105 HONDO (GER) 131 DEIGNAN (IRL) a 25'08" 54 HANSEN (AUS) a 11'01" 80 BAK (DAN) 106 DE GENDT (BEL) 132 CANOLA (ITA) a 25'13" 81 CAPECCHI (ITA) 107 OSS (ITA) 133 FEDI (ITA) a 25'17" 134 ALAFACI (ITA) a 25'24" 29 PANTANO (COL) a 7'01" 55 PETROV (RUS) 30 DUPONT (FRA) a 7'06" 56 ANACONA (COL) a 11'15" 82 MONTAGUTI (ITA) 108 VAN POPPEL (OLA) 57 SELLA (ITA) a 11'33" 83 HOOGERLAND (OLA) 109 RODRIGUEZ (VEN) 31 VUILLERMOZ (FRA) a 19'05" a 19'26" 135 MARANGONI (ITA) 32 GENIEZ (FRA) a 7'18" 58 WYSS (SVI) a 11'39" 84 TORRES (COL) 110 HERMANS (BEL) a 19'32" 136 FISCHER (BRA) a 25'44" 33 EVANS (AUS) a 7'20" 59 VORGANOV (RUS) a 11'41" 85 GUSEV (RUS) 111 COLBRELLI (ITA) a 19'49" 137 EISEL (AUT) a 25'58" 34 ANTON (SPA) a 7'26" 60 AMADOR (C.RICA) a 11'54" 86 TIMMER (OLA) 112 BARBIN (ITA) 35 CASTROVIEJO (SPA) a 7'59" 61 JUUL JENSEN (DAN) 36 HENAO (COL) 87 LOSADA (SPA) a 16'13" 113 ARASHIRO (GIAP) a 20'51" 62 KEIZER (OLA) a 12'10" 88 PONZI (ITA) a 16'17" 114 STAMSNIJDER (OLA) a 21'05" 37 BRAMBILLA (ITA) a 8'06" 63 MALACARNE (ITA) a 12'19" 89 QUEMENEUR (FRA) 38 HESJEDAL (CAN) a 8'09" 64 MORENO (SPA) a 12'31" 90 HAAS (AUS) 39 CARDOSO (POR) a 16'06" 65 LANDA (SPA) 91 MCCARTHY (AUS) 92 TJALLINGII (OLA) 40 POLJANSKI (POL) a 8'13" 66 ARMEE (BEL) 41 BASSO (ITA) a 8'16" 67 BOUET (FRA) 42 CUNEGO (ITA) a 8'19" 68 GRETSCH (GER) 94 MEZGEC (SLO) 43 HERRADA (SPA) a 8'21" 69 BEPPU (GIAP) 95 BONO (ITA) a 12'46" 115 MOSER (ITA) a 16'41" a 16'48" (abb. 3”) 93 ZEITS (KAZ) a 21'14" 116 FRAPPORTI (ITA) a 21'22" 117 VENTOSO (SPA) a 21'36" 118 MALORI (ITA) 119 BANDIERA (ITA) a 21'38" a 17'08" 120 FLENS (OLA) a 21'41" a 17'28" 121 DE BACKER (BEL) a 21'45" 138 NIZZOLO (ITA) a 26'07" 139 RATTO (ITA) a 26'58" 140 VIVIANI (ITA) 141 LONGO BORGHINI (ITA) 142 KOCH (GER) 143 GATTO (ITA) 144 TANNER (AUS) 145 KEISSE (BEL) 146 BOL (OLA) a 27'17" 147 PIRAZZI (ITA) a 27'21" 148 BOEM (ITA) a 27'51" 44 SANCHEZ (SPA) a 8'38" 70 RABOTTINI (ITA) a 13'27" 96 BOZIC (SLO) a 17'33" 122 MORI (ITA) a 22'09" 149 TUFT (CAN) a 27'54" 19 WELLENS (BEL) a 4'51" 45 IZAGUIRRE (SPA) a 9'13" 71 NIEMIEC (POL) a 13'51" 97 PUCCIO (ITA) a 17'41" 123 SWIFT (GB) a 22'56" 150 BOUHANNI (FRA) a 27'56" 20 POELS (OLA) a 4'59" 46 SICARD (FRA) a 9'21" 72 VAN DER SANDE (BEL) a 13'53" 98 PICHON (FRA) a 17'56" 124 SUTTON (AUS) a 24'47" 151 VEIKKANEN (FIN) a 9'27" 73 BERARD (FRA) a 13'55" 99 FELLINE (ITA) a 17'58" 125 LE BON (FRA) 74 AGNOLI (ITA) a 14'07" 100 DUQUE (COL) 18 URAN (COL) 47 PAUWELS (BEL) 21 MAJKA (POL) a 5'01" 48 BATTAGLIN (ITA) a 5'05" 49 ROVNY (RUS) a 9'45" 75 DOCKX (BEL) 24 POZZOVIVO (ITA) a 5'10" 50 MOUREY (FRA) a 10'38" 76 GODOY (VEN) a 14'34" 25 KELDERMAN (OLA) a 6'25" 51 TIRALONGO (ITA) 77 ARREDONDO (COL) a 14'38" 22 ARU (ITA) 23 ROLLAND (FRA) Edoardo Zardini, 24 anni BETTINI 130 ROMERO (COL) 26 KISERLOVSKI (CRO) 28 DUARTE (COL) 101 VAN EMDEN (OLA) 126 TULIK (FRA) a 24'49" 152 FERRARI (ITA) a 27'59" 153 CHAVANEL (FRA) a 28'08" a 18'37" 127 RUBIANO (COL) 102 PAOLINI (ITA) a 18'42" 128 HUREL (FRA) a 24'51" 155 VEELERS (OLA) a 28'25" 103 POLANC (SLO) a 18'54" 129 FARRAR (USA) a 25'06" 156 HEPBURN (AUS) a 29'09" 154 QUINTERO (COL) a 28'19" OGGI A TRIESTE Serata con i Dire Straits Legends La grande festa di fine Giro verrà impreziosita dall’esibizione dei Dire Straits Legends, che saliranno sul palco in piazza Unità d’Italia a Trieste alle 20.30. Sarà uno showcase gratuito per il pubblico, che ripercorrerà le fasi della carriera della band con alcuni dei brani più conosciuti. classifica generale LA FOTO VAN EMDEN HA CHIESTO LA MANO DELLA FIDANZATA così in gruppo PELLIZOTTI RISALE AL 12° POSTO: È IL TERZO ITALIANO Crono con proposta Kimberly ha detto sì RESTANO 156 CORRIDORI DI 22 SQUADRE 52 BATTAGLIN (ITA) a 2h06'51" 104 HAAS (AUS) a 3h34'24" 1 QUINTANA (COL) 53 ZARDINI (ITA) a 2h09'41" 105 HOOGERLAND (OLA) a 3h36'00" 3272,4 km in 83h50’25”, media di 39,029 km/h 54 WELLENS (BEL) a 2h10'33" 106 PONZI (ITA) a 3h36'39" 2 URAN (COL) a 3'07" 55 VORGANOV (RUS) a 2h15'56" 107 VEIKKANEN (FIN) 3 ARU (ITA) a 4'04" 56 BAK (DAN) a 2h17'11" 108 VAN EMDEN (OLA) 4 ROLLAND (FRA) a 5'46" 57 CASTROVIEJO (SPA) a 2h18'13" 109 FRAPPORTI (ITA) a 3h37'41" 5 POZZOVIVO (ITA) a 6'41" 58 BONGIORNO (ITA) a 2h21'18" 110 a 3h39'20" 6 MAJKA (POL) a 7'13" 59 DOMONT (FRA) a 2h22'05" 111 PAOLINI (ITA) 7 KELDERMAN (OLA) a 11'09" 60 GUSEV (RUS) a 2h23'30" 112 QUINZIATO (ITA) a 3h45'16" 8 EVANS (AUS) a 12'00" a 2h23'32" 113 HONDO (GER) a 3h46'03" 9 HESJEDAL (CAN) a 13'35" 114 SWIFT (GB) a 3h46'20" 10 KISERLOVSKI (CRO) a 15'49" 115 QUINTERO (COL) a 3h46'36" 11 VUILLERMOZ (FRA) a 24'54" 116 DOCKX (BEL) a 3h47'21" 117 GATTO (ITA) a 3h48'57" 118 MALORI (ITA) a 3h51'48" 119 MORI (ITA) a 3h52'46" POS. CORRIDORE TEMPO 12 PELLIZOTTI (ITA) a 26'13" 13 GENIEZ (FRA) a 27'02" 14 MONFORT (BEL) a 28'36" 15 BASSO (ITA) a 32'08" 16 DUPONT (FRA) a 35'56" 17 RABOTTINI (ITA) a 46'16" 18 ROGERS (AUS) a 47'47" 19 CUNEGO (ITA) 20 CARDOSO (POR) a 51'09" 21 POELS (OLA) a 55'40" 22 HENAO (COL) a 56'24" 23 HERRADA (SPA) a 58'42" 24 SANCHEZ (SPA) a 1h02'40" 61 62 SELLA (ITA) a 2h25'57" 63 CATTANEO (ITA) a 2h26'05" 64 ANACONA (COL) a 2h27'11" 65 DE GENDT (BEL) a 2h27'56" 66 MONSALVE (VEN) a 2h28'48" 67 BOOKWALTER (USA) a 2h31'33" GESCHKE (GER) a 2h33'30" 70 BERARD (FRA) a 2h34'26" 71 AGNOLI (ITA) a 2h36'26" 72 HERMANS (BEL) a 2h41'22" 73 SERRY (BEL) a 2h41'57" a 49'22" 25 MORABITO (SVI) a 1h02'59" 26 DUARTE (COL) a 1h04'44" 27 CATALDO (ITA) a 1h04'46" 28 PREIDLER (AUT) a 1h05'12" 30 ROCHE (IRL) a 2h30'31" 69 75 BRAMBILLA (ITA) KEIZER (OLA) 68 74 29 ARREDONDO (COL) a 1h09'46" a 1h13'07" 31 PANTANO (COL) a 1h14'36" 32 PAUWELS (BEL) a 1h15'13" 33 MOUREY (FRA) a 1h19'14" 34 LANDA (SPA) a 1h23'06" 35 GOOS (OLA) a 1h30'43" 36 LOSADA (SPA) a 1h35'40" 37 ANTON (SPA) a 1h37'49" 38 BOUET (FRA) a 1h39'10" 39 MALACARNE (ITA) 40 41 HANSEN (AUS) AMADOR (C.RICA) 120 MOSER (ITA) 121 a 3h37'26" a 3h44'55" a 3h53'14" BARBIN (ITA) 122 TULIK (FRA) a 3h56'12" 123 CANOLA (ITA) a 3h56'52" 124 BOZIC (SLO) a 4h04'00" 125 BOEM (ITA) a 4h04'33" 126 VENTOSO (SPA) a 4h04'36" 127 RATTO (ITA) a 4h04'39" 128 ARASHIRO (GIAP) a 4h05'01" 129 PICHON (FRA) a 4h05'19" a 2h42'17" CHALAPUD (COL) a 2h45'09" 76 GODOY (VEN) a 2h46'18" 77 BONO (ITA) a 2h46'35" 78 CAPECCHI (ITA) a 2h48'59" 79 DUQUE (COL) a 2h49'07" 80 TORRES (COL) a 2h50'35" 81 QUEMENEUR (FRA) a 2h51'11" 82 BEPPU (GIAP) a 2h58'07" 83 IZAGUIRRE (SPA) a 2h58'47" 84 WYSS (SVI) a 2h59'14" 130 TANNER (AUS) a 4h07'43" 131 a 4h08'03" VAN POPPEL (OLA) 132 FLENS (OLA) 85 PIRAZZI (ITA) a 3h02'21" 86 RODRIGUEZ (VEN) a 3h06'07" 87 TIMMER (OLA) a 3h07'00" 88 VERMOTE (BEL) a 3h07'48" 89 BELKOV (RUS) a 3h09'29" 90 LE BON (FRA) a 3h10'20" a 1h40'10" 91 MCCARTHY (AUS) ZOIDL (AUT) a 1h43'13" 92 MORENO (SPA) a 1h45'03" 93 a 4h13'17" 134 HUREL (FRA) a 4h16'16" 135 FISCHER (BRA) a 4h22'56" 136 MARANGONI (ITA) a 4h26'27" 137 EISEL (AUT) a 4h26'50" 138 MEZGEC (SLO) a 4h27'48" 139 KEISSE (BEL) a 4h30'01" 140 BOUHANNI (FRA) a 4h30'15" BANDIERA (ITA) a 4h32'16" 143 STAMSNIJDER (OLA) a 4h33'01" a 3h13'23" 144 FERRARI (ITA) a 4h34'31" TJALLINGII (OLA) a 3h15'00" 145 VIVIANI (ITA) a 4h35'21" VAN DER SANDE (BEL) a 3h15'27" 146 VEELERS (OLA) a 4h36'44" DEIGNAN (IRL) a 1h45'12" 94 COLBRELLI (ITA) a 3h17'36" 147 FEDI (ITA) a 4h38'08" 43 POLANC (SLO) a 1h45'31" 95 GRETSCH (GER) a 3h18'04" 148 FARRAR (USA) a 4h38'13" 44 MONTAGUTI (ITA) a 1h50'17" 96 FELLINE (ITA) 149 ROMERO (COL) a 4h38'41" a 1h50'49" 97 LONGO BORGHINI (ITA) a 3h21'17" 150 ALAFACI (ITA) a 4h40'31" GASPAROTTO (ITA) a 3h21'52" 151 a 4h40'58" TIRALONGO (ITA) 46 ARMEE (BEL) a 1h51'43" 98 47 ROVNY (RUS) a 1h52'16" 99 PUCCIO (ITA) a 3h22'27" 152 KOCH (GER) 48 PETROV (RUS) a 1h55'29" 100 JUUL JENSEN (DAN) a 3h29'39" 153 SUTTON (AUS) a 4h52'49" 49 NIEMIEC (POL) a 1h57'22" 101 OSS (ITA) a 3h32'56" 154 HEPBURN (AUS) a 5h02'39" 50 SICARD (FRA) a 2h03'07" 102 RUBIANO (COL) a 3h33'00" 155 TUFT (CAN) a 5h02'41" 51 POLJANSKI (POL) a 2h04'10" 103 ZEITS (KAZ) a 3h33'30" 156 BOL (OLA) a 5h13'20" CHAVANEL (FRA) PRIMA DELLA CORSA a 4h41'27" Ita Ita Ita Slo Ita Slo Spa Ita Kaz AG2R LA MONDIALE D.S. Biondi 11 POZZOVIVO 12 APPOLLONIO 13 BERARD 14 BOUET 15 DOMONT 16 DUPONT 17 GRETSCH 18 MONTAGUTI 19 VUILLERMOZ Ita Ita Fra Fra Fra Fra Ger Ita Fra ANDRONI GIOCATTOLI VENEZUELA D.S. Savio 21 PELLIZOTTI 22 BELLETTI 23 FRAPPORTI 24 GODOY 25 HOOGERLAND 26 BANDIERA 27 RODRIGUEZ 28 ROSA 29 SELLA Ita Ita Ita Ven Ola Ita Ven Ita Ita BARDIANI CSF D.S. Reverberi 31 PIRAZZI 32 BATTAGLIN 33 BOEM 34 BONGIORNO 35 CANOLA 36 COLBRELLI 37 BARBIN 38 RUFFONI 39 ZARDINI Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita BELKIN - PRO CYCLING TEAM D.S. Boven 41 KELDERMAN Ola 42 BOL Ola 43 FLENS Ola 44 GOOS Ola 45 KEIZER Ola 46 KRUIJSWIJK Ola 47 TANNER Aus 48 TJALLINGII Ola 49 VAN EMDEN Ola a 4h32'12" 142 NIZZOLO (ITA) 42 45 VERSO MILANO 2015 Jos Van Emden bacia la fidanzata dopo la proposta di nozze a 4h10'49" 133 DE BACKER (BEL) 141 In alto sui pedali per la cronometro...in ginocchio sull’asfalto per chiedere la mano della «sua» Kimberly. Durante la cronoscalata Bassano del Grappa-Monte Grappa di venerdì, Jos Van Emden ha preparato il colpo di teatro. In tanti, soprattutto tra i big, avevano studiato se e dove cambiare la bicicletta (Quintana anche il caschetto). L’olandese della Belkin ha invece studiato la posizione sul percorso della fidanzata Kimberly Herpelinck. Una volta individuata, ha provato lo scatto per conquistare la sua speciale maglia rosa. Ha accostato, ha mollato la bici a terra e... con tanto di mazzo di fiori ha chiesto alla compagna di sposarlo. Kimberly ha detto sì, per un finale a lieto fine, e poco importa se alla fine della cronometro Jos è arrivato con un ritardo di 11’56”. Lui, Van Emden, il Giro d’Italia lo ha vinto così. ASTANA PRO TEAM D.S. Martinelli 1 SCARPONI 2 AGNOLI 3 ARU 4 BRAJKOVIC 5 GASPAROTTO 6 BOZIC 7 LANDA MEANA 8 TIRALONGO 9 ZEITS Benessere e sport Così l’Expo saluta il Giro Alimentazione, salute e benessere, Expo Milano 2015 accompagna il Giro per sensibilizzare i giovani sul tema: «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita», scelto per l’edizione che si aprirà a Milano il 1° maggio 2015 e durerà fino al 31 ottobre. Anche oggi per l’ultima tappa personaggi della cultura e dello sport. La Carovana: Tarcento, Gorizia e il finale a Trieste Anticipa il Giro e porta gioia in ogni paese e città: è la Carovana pubblicitaria della corsa rosa. C’è su Facebook «la Carovana del Giro», interattiva con la gente sul percorso. Oggi la Carovana sarà a Gemona del Friuli (10.30), Tarcento (11.15), Cividale del Friuli (12.10), Gorizia (13), Gradisca d’Isonzo (13.30), Trieste (14.30). BMC RACING TEAM D.S. Baldato 51 EVANS 52 BOOKWALTER 53 EIJSSEN 54 HERMANS 55 MORABITO 56 OSS 57 QUINZIATO 58 SANCHEZ 59 WYSS Aus Usa Bel Bel Svi Ita Ita Spa Svi CANNONDALE D.S. Zanatta 61 BASSO 62 GATTO 63 KOCH 64 LONGO BORGHINI 65 MARANGONI 66 MOSER 67 RATTO 68 VILLELLA 69 VIVIANI Ita Ita Ger Ita Ita Ita Ita Ita Ita COLOMBIA D.S. Tebaldi 71 DUARTE 72 TORRES Col Col 73 74 75 76 77 78 79 AVILA CHALAPUD DUQUE PANTANO QUINTERO ROMERO RUBIANO Col Col Col Col Col Col Col FDJ.FR D.S. Gayant 81 BOUHANNI 82 CHAVANEL Se. 83 COURTEILLE 84 FISCHER 85 GENIEZ 86 LE BON 87 MOUREY 88 PICHON 89 VEIKKANEN Fra Fra Fra Bra Fra Fra Fra Fra Fin GARMIN SHARP D.S. Wegelius 91 HESJEDAL 92 CARDOSO 93 DEKKER 94 FARRAR 95 FERNANDEZ 96 HAAS 97 MARTIN D. 98 VAN BAARLE 99 WEGMANN Can Por Ola Usa Spa Aus Irl Ola Ger LAMPRE - MERIDA D.S. Maini 100 CUNEGO 101 ANACONA 102 BONO 103 CATTANEO 104 FERRARI 105 MORI 106 NIEMIEC 107 POLANC 109 ULISSI LOTTO BELISOL D.S. Leysen 111 MONFORT 112 BAK 113 DE HAES 114 DOCKX 115 HANSEN 116 ARMEE 117 VAN DER SANDE 118 WELLENS 119 VANENDERT MOVISTAR TEAM D.S. Arrieta 121 QUINTANA 122 AMADOR 123 ANTON 124 CAPECCHI 125 CASTROVIEJO 126 HERRADA 127 IZAGUIRRE 128 VENTOSO 129 MALORI Ita Col Ita Ita Ita Ita Pol Slo Ita Bel Dan Bel Bel Aus Bel Bel Bel Bel Col C. Rica Spa Ita Spa Spa Spa Spa Ita NERI SOTTOLI D.S. Scinto 131 RABOTTINI 132 CECCHINEL 133 CARRETERO 134 CHICCHI 135 COLLI 136 FEDI 137 FINETTO 138 MONSALVE 139 PONZI Ita Ita Pan Ita Ita Ita Ita Ven Ita OMEGA PHARMA QUICK-STEP D.S. Bramati 141 URAN 142 BRAMBILLA 143 DE GENDT 144 KEISSE 145 PAUWELS Col Ita Bel Bel Bel 146 147 148 149 PETACCHI POELS SERRY VERMOTE ORICA GREENEDGE D.S. White 151 SANTAROMITA 152 DURBRIDGE 153 HEPBURN 154 LANCASTER 155 MATTHEWS 156 MEYER 157 DOCKER 158 TUFT 159 WEENING TEAM EUROPCAR D.S. Arnould 161 ROLLAND 162 ARASHIRO 163 TULIK 164 HUREL 165 MALACARNE 166 MEDEREL 167 QUEMENEUR 168 SICARD 169 THURAU Ita Ola Bel Bel Ita Aus Aus Aus Aus Aus Aus Can Ola Fra Jap Fra Fra Ita Fra Fra Fra Ger TEAM GIANT SHIMANO D.S. Engels 171 KITTEL 172 DE BACKER 173 GESCHKE 174 LUDVIGSSON 175 MEZGEC 176 PREIDLER 177 STAMSNIJDER 178 TIMMER 179 VEELERS Ger Bel Ger Sve Slo Aut Ola Ola Ola TEAM KATUSHA D.S. Azevedo 181 RODRIGUEZ 182 BELKOV 183 CARUSO 184 GUSEV 185 LOSADA 186 MORENO 187 PAOLINI 188 VICIOSO 189 VORGANOV Spa Rus Ita Rus Spa Spa Ita Spa Rus TEAM SKY D.S. Cioni 191 CATALDO 192 BOASSON HAGEN 193 DEIGNAN 194 EISEL 195 HENAO 196 SUTTON 197 PUCCIO 198 SIUTSOU 199 SWIFT Ita Nor Irl Aut Col Aus Ita Bie Gb TINKOFF SAXO D.S. Michaelsen 201 ROCHE 202 JUUL JENSEN 203 MAJKA 204 PETROV 205 POLJANSKI 206 ROVNY 207 SÖRENSEN 208 ROGERS 209 MCCARTHY Irl Dan Pol Rus Pol Rus Dan Aus Aus TREK FACTORY RACING D.S. Baffi 211 KISERLOVSKI 212 ALAFACI 213 ARREDONDO 214 FELLINE 215 HONDO 216 NIZZOLO 217 VAN POPPEL 218 BEPPU 219 ZOIDL Cro Ita Col Ita Ger Ita Ola Giap Aut A punti Montagna Giovani Team a tempi Team a punti Energia CLASSIFICA DI TAPPA 1. Michael ROGERS (Aus, TinkoffSaxo) 15 punti; 2. Pellizotti 12; 3. Bongiorno 9; 4. Tjallingii (Ola); 5. Roche (Irl) 7. PASSO PURA 1. Cataldo (Sky) 32. SELLA RAZZO 1. Cataldo (Sky) 14. ZONCOLAN 1. Rogers (Aus, Tinkoff) 32 punti. CLASSIFICA GENERALE 1. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) 83.50’25”; 2. Aru a 4’04”; 3. Majka (Pol) a 7’13”; 4. Kelderman (Ola) a 11’09”; 5. Henao (Col) a 56’24”; 6. Preidler (Aut) a 1.05’12”; 7. Landa (Spa) a 1.23’06”; 8. Goos (Ola) a 1.30’43”; 9. Polanc (Slo) a 1.45’31”; 10. Poljanski (Pol) a 2.04’10”; 11. Battaglin a 2.06’51”; 12. Zardini a 2.09’41”; 13. Wellens (Bel) a 2.10’33”; 14. Bongiorno a 2.21’18”. CLASSIFICA DI TAPPA 1. TINKOFF-SAXO 14.12’19”; 2. Bardiani-Csf a 7’28”; 3. Ag2r a 9’03”; 4. Colombia a 9’05”; 5. Omega-Quick Step a 10’02”. CLASSIFICA DI TAPPA 1. TINKOFF-SAXO 42 punti; 2. GiantShimano 27; 3. Bardiani-Csf 23; 4. Androni 20; 5. Bmc 19. CLASSIFICA DI TAPPA 1. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) 4 punti; 2. Quintana (Col) 2; 3. Aru 1. CLASSIFICA GENERALE 1. Nacer BOUHANNI (Fra, Fdj) 251 punti; 2. Nizzolo 225; 3. Viviani 216; 4. Ferrari 161; 5. Swift (Gb) 130; 6. Battaglin e Evans (Aus) 96. CLASSIFICA GENERALE 1. Julian ARREDONDO (Col, Trek) 173 punti; 2. Cataldo 132; 3. Quintana (Col) 88; 4. Wellens (Bel) 79; 5. Chalapud (Col) 73; 6. Monsalve (Ven) 68; 7. Aru 57; 8. Rolland (Fra) 46. CLASSIFICA GENERALE 1. AG2R 251.19’01”; 2. Omega-Quick Step a 19’23”; 3. Tinkoff-Saxo a 26’54”; 4. Bmc a 1.08’06”; 5. Movistar a 1.13’25”; 6. Astana a 1.26’33”. CLASSIFICA GENERALE 1. OMEGA-QUICK STEP 316; 2. Sky 289; 3. Bardiani-Csf 278; 4. Trek 274; 5. Ag2r 271; 6. Lampre-Merida 264; 7. Tinkoff-Saxo 262; 8. Giant 247; 9. Androni 224; 10. Bmc 211. CLASSIFICA GENERALE 1. Nacer BOUHANNI (Fra, Fdj) 14 punti; 2. Aru 13; 3. Battaglin 12; 4. Quintana (Col) 10; 5. Uran (Col) e Majka (Pol) 6; 7. Wellens (Bel), Gusev (Rus), Swift (Gb) e Fedi 4; 11. Kelderman (Ola) 3; 12. Pozzovivo 2. DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 31 97° GIRO D’ITALIA IL GRAN FINALE ALLE 15 IN CIELO VOLERANNO LE FRECCE TRICOLORI Qui Trieste, dove pedala la storia Nel 1919 trionfò Girardengo. E nel 1946 la tappa fu interrotta dai partigiani slavi: ma 17 coraggiosi... ARRIVO NEL SALOTTO BUONO DELLA CITTÀ CIRCUITO DI 8 GIRI Partenza ore 12.35 Km Tarcento 172 PARTENZA Gemona del Friuli Circuito 7,2 km a Trieste 8 giri Arrivo Passo GPM di Monte Croce 4 Piazza Unità d’Italia Cividale del Friuli Udine Era una bandiera il primo corridore del Giro che entrò a Trieste. Era il 23 maggio 1919 e si correva la Trento-Trieste, 334 km. Era finita la Grande Guerra. La tappa era partita dal Castello del Buonconsiglio a Trento, dove Cesare Battisti era stato immolato. La strada attraversava i territori feriti dalla guerra. Il Giro era uno sciame festoso che annunciava la nuova primavera. Quel giorno Girardengo irruppe solo, in maglia tricolore a Trieste. Annessione La città festeggiò col Giro l’annessione all’Italia. Quando il Giro nacque, il 13 maggio 1909, Trieste apparteneva all’impero austro- 4 NUMERO 2 i precedenti della conclusione del Giro a Trieste. La prima volta fu il 9 giugno 1966: vittoria di tappa a Vendramino Bariviera, maglia rosa a Gianni Motta. La seconda, il 9 giugno 1973: tappa a Marino Basso, Giro a Eddy Merckx ungarico, ma un triestino prese il via nella notte di Milano: Henry Heller. A Trieste soffiava già il vento della libertà. La città ospitava Joyce, che qui scrisse «Gente di Dublino» e «Musica da camera». Veniva da Dublino, come i corridori del Giro, che oggi arrivano in Piazza dell’Unità, il salotto cittadino. C’è un circuito di 7,2 km nel cuore di Trieste, da percorrere 8 volte. Al primo passaggio, intorno alle 15.00, il cielo sarà solcato dalle Frecce Tricolori: dieci minuti di esibizione sul golfo. È la ventesima volta che il Giro arriva a Trieste. Qui, oltre a Girardengo, hanno vinto Belloni e Brunero, Cottur e Van Looy, Basso e Petacchi. È la terza volta che il Giro si conclude qui. La prima fu il 9 giugno 1966 e si festeggiò la vittoria di Gianni Motta. La seconda, il 9 Riva 3 Novembre Piazza Unità d’Italia a Trieste AP Gorizia Gradisca d'Isonzo ARRIVO Piazza Unità d’Italia Monfalcone TRIESTE Passeggio Sant’Andrea ARRIVO Trieste Viale Campi Elisi GDS giugno 1973, fu incoronato Eddy Merckx. Oggi si festeggia Quintana. Campioni. Pathos Col Giro si festeggia l’Italia. L’arrivo più ricco di pathos si ebbe il 30 giugno 1946. Dolomia, l’acqua delle Dolomiti. SORGENTE VALCIMOLIANA S.r.l. | info@acquadolomia.it | www.acquadolomia.it Nel Giro della rinascita la Rovigo-Trieste fu interrotta 2 km dopo Pieris dai partigiani slavi: una botte in mezzo alla strada, dei tronchi, dei sassi. Si sparò. La tappa fu annullata, ma 17 corridori vollero arriva- OGGI IN TV RaiSport 2 alle 14, Eurosport 14.30, Rai3 alle 15.05 re a Trieste. Caricati su veicoli militari, protetti dai mitra, fino a Miramare, pedalarono fino a Montebello in un tripudio di folla e di bandiere tricolori. Il triestino Cottur tagliò primo il traguardo, seguito da Toni Bevilacqua. A Versailles si stava decidendo il destino di Trieste e della Dalmazia, che Molotov voleva dare a Tito. Trieste tremava. Il Giro rappresentava l’Italia che irrompeva in città. Bruno Roghi scrisse sulla Gazzetta un editoriale memorabile: «I giardini di Trieste non hanno più fiori, le campane di Trieste non hanno più suoni. Le bandiere di Trieste non hanno più palpiti. Le labbra di Trieste non hanno più baci. I fiori, i palpiti, i suoni, i baci sono stati tutti donati al Giro d’Italia». Echi che risuonano ancora tra le case. © RIPRODUZIONE RISERVATA VINCERE È UN LAVORO DI SQUADRA. Adecco Italia S.p.A. (Aut. Min. Prot. N. 1100-SG del 26.11.2004) CLAUDIO GREGORI MONTE ZONCOLAN SLOVENIA Via Giosuè Carducci Uno spettacolare passaggio delle Frecce Tricolori al Giro d’Italia 2009 AFP Anche quest’anno Adecco è partner del Giro d’Italia. È qui per correre al fianco del talento, dell’impegno e della passione, e per farti uscire dal gruppo ricordandoti quanta forza può darti l’ambizione. Insieme ai nostri clienti e lavoratori affronteremo una tappa dopo l’altra come una grande squadra. Perché è la squadra che ti permette di fare strada più facilmente, ed è con la squadra del gruppo Adecco che puoi lanciare la tua volata. adecco.it 32 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MOTOMONDIALEE GP ITALIA Bradley va giù Ritorno al muretto Dovi ci prova Bradley Smith rotola nella ghiaia dopo la caduta con la sua Yamaha durante le qualifiche MINOZZI Stefano Domenicali, ex responsabile della Ges Ferrari, al muretto della Ducati Pramac IPP Andrea Dovizioso saluta i tifosi: il forlivese d Ducati insegue il secondo podio dell’anno MIN Marquez 6 unico la guida Gare dalle 11 su Sky, Cielo e gazzetta.it Il prato costa 90 euro, tribune da 150 Oggi sul circuito del Mugello (5.245 m) a Scarperia (Firenze) si disputa il GP d’Italia, sesta tappa iridata. Diretta tv su Sky e Cielo, canale in chiaro. PROGRAMMA Warm-up: Moto3 8.40-9; Moto2 9.10-9.30; MotoGP 9.40-10; Gare: alle 11 Moto 3 (20 giri per 104,9 km); alle 12.20 Moto2 (21 giri per 110,145 km); alle 14 MotoGP (23 giri per 120,635 km). BIGLIETTI Prato intero 90 euro (ridotto 70); Tribuna centrale Silver box 250 (200); Tribuna centrale Silver Biondetti 230 (184); Tribuna centrale Bronze 180 (144); Tribuna Poggio Secco 150 (120); Tribuna Materassi 175 (140); Tribuna «58» 160 (128). GAZZETTA.IT Sul nostro sito aggiornamenti in tempo reale, notizie, risultati e fotogallery. CLASSIFICHE MotoGP 1. Marquez 125 punti, 2.Pedrosa 83; 3. V. Rossi 81; 4. Dovizioso 53; 5 Lorenzo 45; 6. Bradl 39; 7. P. Espargaro 38; 8. A. Espargaro 37; 9. Smith 34; 10. Bautista 26; 11. Iannone 25; 19. Petrucci 2. Moto2 1. Rabat 99 punti; 2. Kallio 92; 3. M. Viñales 62; 4. Aegerter 58; 5. Corsi 53; 13. De Angelis 18; 18. Morbidelli 9. Moto3 1. Miller 104 punti; 2. Fenati 74; 3. Vasquez 72; 4. Rins 71; 5. A. Marquez 60; 6. I. Vinales 44; 8. Bagnaia 36; 11. Bastianini 25; 18. Antonelli 7; 21. Tonucci 3. Arrabbiata1 Arrabbiata2 Bucine Scarperia Palagio Biondetti2 Savelli Casanova Biondetti1 Lunghezza circuito Correntaio 5.245 Borgo S. Lorenzo Materassi Lugo Poggio Secco San Donato Solita pole per l’iridato ma Iannone è a un soffio Rossi sbaglia gomma: 10o Il ducatista sfrutta il supermotore e fa il record di velocità Spera anche Dovi (8o). Vale naufraga con la morbida davanti DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA SCARPERIA (Firenze) Marc Marquez ha cambiato i termini di paragone. Adesso si deve essere «felici», pensando allo spettacolo, se lo spagnolo con la sua Honda in prova rifila «soltanto» 180 millesimi al secondo sulla griglia, in questo caso l’ottimo Andrea Iannone. Il Giovane Diavolo ha stravolto i parametri. Basta guardare indietro. Se si toglie il debutto stagionale del Qatar, dove Marquez era arrivato «fresco» di frattura alla gamba e senza allenamenti invernali, e aveva dato 57 millesimi a Bautista, per il resto è stato un autentico «massacro»: 289 millesimi ad Austin, 742 in Argentina, 421 a Jerez, 692 a Le Mans. Frenata Per una volta Marc sembra prudente. Ieri la sua sesta pole non è stata travolgente (il record 2013 di Dani Pedrosa ha resistito) e lo spa- mettendone una più morbida. Per la sesta volta di fila è davanti a tutti in qualifica però Marc non è stato mostruoso Andrea raggiunge i 349,6. Lorenzo chiude la prima fila. Pedrosa 4o. Hayden si opera gnolo mostra anche qualche preoccupazione. Soprattutto per le prime fasi di gara. Che però saranno complicate soprattutto per Valentino Rossi, il grande atteso, che ha fatto quattro turni di prova ad altissimo livello con la Yamaha, salvo poi «ciccare» nel momento cruciale, con la seconda gomma da qualifica. Quando era 5° e si apprestava all’attacco, Valentino ha infatti cambiato la gomma anteriore, Fallimento Doppio errore. Perché l’anteriore non si cambia mai nel momento cruciale e, soprattutto, non si monta una gomma di un tipo diverso dalla precedente. Così il miglioramento non è arrivato e Valentino è finito nei meandri dello schieramento, 10° e in quarta fila, con tutti i rischi del caos nelle prime curve (meglio non ricordare l’entrata dell’anno scorso di Bautista…). Però il ritmo è davvero incoraggiante e i suoi avversari — primi tra tutti Marquez e Jorge Lorenzo, che chiude la prima fila ed è sembrato molto più centrato del solito —, sono convinti che ci metterà poco a tornare nel vivo della lotta. Fulmini Assente Valentino, a ruggire è stata invece la Ducati. E non perché aiutata dalla «gommina» più morbida. La rossa ha fatto faville anche sul passo gara — pur se paga sem- IL RICORDO PRIMA DEL VIA Un giro per il Sic con la Honda n°58 Guida Capirossi SCARPERIA — (v.s.) Si partirà in anticipo, oggi al Mugello. Alle 10.30, prima delle gare, Loris Capirossi farà un giro con la Honda n° 58 che fu di Marco Simoncelli (sopra nella foto ANSA accanto a papà Paolo). Un modo per ricordare il campione di Cattolica scomparso al GP Malesia 2011 e inserito venerdì tra le «Leggende» del motociclismo. MOTO2 MOTO3 LE ALTRE CLASSI FANNO FESTA RABAT IN MOTO2 E RINS IN MOTO3 POS. PILOTA (NAZ/MOTO) TEMPO 1. RABAT (SPA/Kalex) 1’52”718 media 167,5 km/h 2. LOWES (GB/Speed Up) 1’52”901 3. CORTESE (GER/Kalex) 1’52”915 4. FOLGER (GER/Kalex) 1’53”008 5. AEGERTER (SVI/Suter) 1’53”093 7. TORRES (SPA/Suter) 1’53”167 8. MORBIDELLI (ITA/Kalex) 1’53”258 9. LÜTHI (SUI/Suter) 1’53”291 10. SCHRÖTTER (GER/Tech 3) 1’53”313 11. KALLIO (FIN/Kalex) 1’53”331 12. ZARCO (FRA/Caterham Suter) 1’53”353 13. PASINI (ITA/Kalex) 1’53”505 14. PONS (SPA/Kalex) 1’53”589 15. NAKAGAMI (GIA/Kalex) 1’53”610 16. M. VIÑALES (SPA/Kalex) 1’53”665 17. SIMEON (BEL/Suter) 1’53”827 18. TEROL (SPA/Suter) 1’53”834 19. CARDUS (SPA/Tech3) 1’53”905 20. SIMON (SPA/Kalex) 1’54”002 21. KRUMMENACHER (SVI/Suter) 1’54”152 22. CORSI (ITA/Kalex) 1’54”238 23. BALDASSARRI (ITA/Suter) 1’54”265 24. ROSSI (FRA/Kalex) 1’54”778 30. DE ANGELIS (RSM/Suter) 1’55”268 POS PILOTA (NAZ./MOTO) TEMPI 1.RINS (SPA/Honda) 1’56”999 media 161,3 km/h 2. MILLER (AUS/Ktm) 1’57”264 3. KORNFEIL (R.Cec./Ktm) 1’57”326 4. FENATI (ITA/Ktm) 1’57”435 5. MASBOU (FRA/Honda) 1’57”580 6. A. MARQUEZ (SPA/Honda) 1’57”881 7. HANIKA (R.Cec/Ktm) 1’57”937 8. GUEVARA (SPA/Ktm) 1’57”967 9. BINDER (SA/Mahindra) 1’57”972 10. VAZQUEZ (SPA/Honda) 1’58”021 11. MCPHEE (GB/Honda) 1’58”054 12. I. VIÑALES (SPA/Ktm) 1’58”058 13. ANTONELLI (ITA/Ktm) 1’58”127 14. TONUCCI (ITA/Mahindra) 1’58”225 15. AJO (FIN/Husqvarna) 1’58”265 16. BASTIANINI (ITA/Ktm) 1’58”276 17. BAGNAIA (ITA/Ktm) 1’58”347 18. KHAIRUDDIN (MAL/Honda) 1’58”677 19. OLIVEIRA (POR/Mahindra) 1’58”696 20. AZMI (MAL/Ktm) 1’58”709 22. FERRARI (ITA/Mahindra) 1’58”940 23. LOCATELLI (ITA/Mahindra) 1’59”011 30. GROPPI (ITA/Honda) 1’59”821 32. MAZZOLA (ITA/Honda) 1’59”896 Fenati quarto... grazie al rivale Miller! Romano, alla miglior qualifica stagionale: «Ho sfruttato la scia» trenino per tenere il passo, come Antonelli (13o), Tonucci (13o), ma anche Bastianini (16o) e Bagnaia (17o). In molti, in qualifica, sono stati penalizzati dai piloti più lenti in traiettoria in attesa di qualcuno che li tirasse: una situazione sempre più pericolosa. GIOVANNI ZAMAGNI SCARPERIA Quarto, ovvero la miglior qualifica della stagione: Romano Fenati ha buoni motivi per sperare in un grande risultato al Mugello. «Sono molto soddisfatto, abbiamo migliorato facendo un ulteriore passo avanti in qualifica. Per conquistare il quarto posto, però, ho sfruttato la scia di Miller, perché da solo non riu- Romano Fenati e Pecco Bagnaia con i caschi tricolori per il GP di casa MILAGRO scivo a spingere più di tanto: lo devo ringraziare» ammette Romano. Come al solito, Fenati ha lavorato molto pensando alla distanza. «Per la gara mi sento a posto, ho un buon passo, possiamo divertirci» conferma, pronto a un GP che si annuncia combattuto, perché difficilmente qualcuno potrà tentare la fuga – considerando il gioco delle scie nel lungo rettilineo – e in tanti hanno un buon passo: Alex Rins, per la seconda volta in pole in questa stagione, Miller, secondo, Marquez, sesto, con qualche altro pilota che può sfruttare il Rabat In Moto2, torna in pole position (è la quarta stagionale) il capoclassifica Rabat, con il campione del mondo della supersport Lowes secondo e Cortese terzo. Morbidelli, ottavo, è il primo degli italiani e al miglior risultato stagionale. Tredicesimo Pasini, addirittura 22o Corsi davanti a Baldassarri. © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 33 COSÌ AL VIA ALLE 14 1ª fila 2ª fila 3ª fila 4ª fila 5ª fila 6ª fila 7ª fila 8ª fila Media: 176 km/h 1’47”584 1’47”270 93 Marc MARQUEZ (Spa - Honda) della NOZZI LA GAZZETTA SPORTIVA 26 1’47”450 29 Andrea IANNONE (Ita - Ducati) Bradley SMITH (GB - Yamaha) Jorge LORENZO (Spa - Yamaha) 4 Andrea DOVIZIOSO (Ita - Ducati) 1’47”659 35 46 Valentino ROSSI (Ita - Yamaha) 1’47”754 Pol ESPARGARO (Spa - Yamaha) 1’47”521 99 38 1’47”612 44 1’47”791 1’47”681 Dani PEDROSA (Spa - Honda) Alvaro BAUTISTA (Spa - Honda) 1’47”765 Cal CRUTCHLOW (GB - Ducati) 6 Yonny HERNANDEZ (Col - Ducati) Stefan BRADL (Ger - Honda) Scott REDDING (GB - Honda) 45 Karel ABRAHAM (R.Cec - Honda) Aleix ESPARGARO (Spa - Yamaha) 51 8 Hiroshi AOYAMA (Gia - Honda) Michele PIRRO (Ita - Ducati) Colin EDWARDS (Usa - Yamaha) 23 Broc PARKES (Aus - Pbm) 1’50”505 70 1’53”116 Michael LAVERTY (GB - Pbm) 1’49”780 5 1’50”875 Hector BARBERA (Spa - Ftr-Kawasaki) 1’49”505 7 1’48”794 1’48”218 41 17 1’48”754 1’48”132 19 1’49”932 1’48”894 1’48”722 68 84 Michel FABRIZIO (Ita - Art) 1’50”515 63 Mike DI MEGLIO (Fra - Ftr Ftr-Kawasaki) Kawasaki) METEO: VARIABILE . TEMPERATURA: 22 GRADI pre un consumo maggiore rispetto alla concorrenza — e oggi potrebbe diventare una concorrente pericolosa. Soprattutto per il supermotore (qualche cavallo in più) che ha permesso ad Andrea Iannone di centrare il record assoluto di velocità, a 349,6 km/h, che effettivamente alla telemetria erano 355,6. «Appena messa la seconda — ha raccontato decisamente preoccupato Dani Pedrosa, che parte quarto — ti salutano: ciao ciao». Aiutino È un vantaggio, questo, che per una volta Andrea Dovizioso si prende volentieri. Perché il forlivese ha sbagliato la qualifica (mai tra i protagonisti) e così oggi partirà 8° in terza fila: il «pompone» che spinge potrebbe dargli una mano per far esaltare la tribuna Ducati. Mentre il suo omonimo Iannone dovrà dimenticare le cadute che hanno invece rovinato le sue due ultime gare. Emozioni Infine, non è stato da strapparsi i capelli, come del resto c’era da attendersi, il debutto di Michel Fabrizio sulla Art-Ioda (da ieri con lo sponsor Octo) al posto di Danilo Petrucci. Il romano ha faticato, chiudendo naturalmente ultimo a parecchi secondi: ma l’importante è esserci. Non come Nicky Hayden che ha invece dovuto alzare bandiera bianca. Martedì l’americano sarà operato a Bologna per pulire il polso destro da frammenti ossei e per inserire un cuscinetto gel sul dorso della mano, dove non c’è più sostanza: «Non so quando tornerò», le sue tristi parole. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 I NUMERI 7 pole consecutive Quella di ieri è stata la settima di fila per Marc Marquez: alle sei di quest’anno va aggiunta quella conquistata a Valencia nell’ultimo appuntamento della passata stagione 2 vittorie al Mugello Marquez ha già vinto due volte sul circuito del Mugello, nelle classi minori. C’è riuscito la prima volta nel 2010 nella classe 125 e l’anno dopo in Moto2 In fuga Il protagonista MARC MARQUEZ Marc Marquez 21 anni, ha vinto le prime 5 gare iridate ANSA «Questo sabato spazza via i guai dell’anno scorso» «Ho parlato con Alonso, la pensiamo allo stesso modo: in Formula 1 la differenza la fa la macchina, qui il pilota» GIOVANNI ZAMAGNI SCARPERIA Questa volta il vantaggio è risicato (0”180), ma ottenere il miglior tempo sulla pista dove l’anno scorso hai faticato di più, può significare avere un buon margine da amministrare. La sesta pole stagionale – settima consecutiva, considerando l’ultima del 2013 conquistata a Valencia – può essere interpretata in due modi, ma considerando quanto fatto da Marc Marquez fino a oggi, gli aspetti positivi superano di gran lunga quelli negativi. «Ho faticato più del solito, ma è una pole bella e significativa, dopo tutti i problemi che avevo avuto qui nella passata stagione», conferma Marc e la sua analisi è assolutamente condivisibile. Ancora una volta, quindi, il fenomeno della Honda ha fatto qualcosa di speciale, cambiando anche approccio al GP. «Ho iniziato prudente, per aumentare il ritmo poco alla volta. In qualifica mi sentivo bene e così è arrivata un’altra pole: sei di fila in una stagione sono davvero tante» dice sereno, ancora una volta soddisfatto della messa a punto della sua RC213V. Esperienza È un Marquez più forte rispetto a quello già grande del 2013, capace di conquistare al debutto il titolo MotoGP. «La moto è differente, è cambiato il telaio, ma, soprattutto, conta l’anno in più d’esperienza: sono cresciuto e sono più costante, controllo di più la situazione», spiega come se fosse la cosa più naturale. Ma non lo è: i primati che Marc raggiunge e batte a ogni GP confermano che fa cose straordinarie, anche se, «è solo sabato» come ripete ogni volta dopo una pole. E se nelle prove l’approccio è cambiato dai precedenti GP, in gara vedremo il solito Marquez, all’attacco per provare a conquistare il 6o successo di fila. «Sarà difficile: questa è una pista dura che richiede un grande sforzo. All’inizio saranno in tanti ad andare forte, comprese le Ducati: io cercherò di stare vicino, ma è chiaro che proverò a vincere, perché ho un buon passo e la mia Honda è a posto», spiega sostenuto dai numeri. Il cronologico conferma che anche sulla distanza è tra quelli messo meglio, anche se, forse, questa volta il suo margine è più risicato. «Lorenzo, Pedrosa, ma anche Rossi hanno più o meno il mio stesso passo: sono sorpreso che Valentino sia d HA DETTO S Jorge Lorenzo «Non sono al livello del 2013, ma va molto meglio: sono più competitivo rispetto alle gare precedenti» così indietro, ma in gara sarà insieme a noi». Incontro Il numero 1 del motociclismo ha ricevuto anche i complimenti da Fernando Alonso, passato a salutarlo dopo le qualifiche. «Non avevo mai parlato con Fernando: mi ha detto che è rimasto impressionato da quanto andiamo forte, non aveva mai visto le moto da bordo pista. Ci siamo scambiati un po’ di opinioni su F.1 e MotoGP: siamo d’accordo che da loro è l’auto a fare la differenza, da noi il pilota conta di più. Un giorno, comunque, mi piacerebbe provare una F.1». Se Marquez è soddisfatto, Jorge Lorenzo è più convinto del solito. «Non sono al livello 2013, ma va molto meglio: sono più competitivo rispetto ai GP precedenti», sottolinea. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 MOTOMONDIALE GP ITALIA i primati 1.357 km/h m/h Dall’impresa nello spazio fino a Bolt Quando l’uomo è senza freni SALTO LTO AZIALE SPAZIALE Felixx mgartner Baumgartner 2 2012 372,2 372 FORMULA 1 Juan Pablo Montoya (McLaren) Monza 2005 349,6 MOTOMONDIALE Andrea Iannone (Ducati) Mugello 2014 252,4 44,7 KM LANCIATO SCI Simone Origone Vars 2014 ATLETICA Usain Bolt (100 metri) Berlino 2009 Missile rosso Andrea Iannone, 24 anni, al secondo anno in MotoGP alla guida della Ducati RAMELLA Iannone... a cannone: vola a 349,6 km/h Suo il nuovo record assoluto: «Impressionante». E per la telemetria andava addirittura a 355,6! DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA SCARPERIA (Firenze) Che cosa volere di più? Certo, la pole è un’altra cosa, ma doversi inchinare solo a Marquez, di questi tempi, è già un sogno. Così Andrea Iannone non sa più chi ringraziare per questa prima fila, «perché arriva dopo qualche amarezza, sulla pista giusta, a casa della Ducati e ancora di più del mio team (la Pramac ha sede in provincia di Siena; n.d.r.)». Scongiuri Questo per Andrea è il gran premio di scaramanzia. Sul casco ha messo tutti gli amuleti del mondo, dentro la convinzione che non è il momento di sbagliare. «Non bisogna cadere», ripete come un mantra. E non vuole nemmeno ricordare che a Le Mans il suo capotecnico gli disse di stare attento alla quinta curva, dove… ovviamente cadde. «Sono due giorni che ci penso. Spero basti». Piuttosto fa scongiuri quando parla del momento più importante della sua gara. «Devo partire bene e poi vedremo. Programmi non ne faccio. Aspetto il mio buon risultato, prima o poi arriverà. Il podio resta un sogno, finché non lo raggiungi. Come il titolo. Ma dall’inizio dell’anno sto facendo sempre bene. E anche quando sono andato giù, sono convinto che avrei fatto dei buoni risultati». Futuro Per Andrea questa è anche l’occasione di levarsi qualche sassolino dalla scarpa, parlando dei programmi 2015. «Mi piacerebbe entrare nella « squadra ufficiale Ducati. Non perché mi manchi qualcosa, ma perché… è diverso. Il fatto che ci sia anche qualche altra Casa che mi cerca (la Suzuki; n.d.r.) significa che c’è chi, malgrado le cattive cose su di me, continua a credere nelle mie possibilità». Scelte Pensiamo alla gara. «Il Rossi dice che devono limitare la velocità a 320 perché lui è... più lento sul dritto. Allora facciano lo stesso in curva! Adesso mi sento pronto per una moto ufficiale Mugello è la mia pista, con due vittorie in Moto2. Vedremo che scelte fare per cercare il mio miglior risultato (finora un sesto posto; n.d.r.). Ho provato anche la gomma posteriore morbida. Ma non voglio fare una “sparata” iniziale e poi mollare. Anche se abbiamo problemi possiamo fare una bella gara». Freccia Intanto si è preso il record di velocità assoluta: ufficialmente 349,6 orari, contro i 349,2 di Pedrosa nel 2009. Ma la telemetria ha letto addirittura 355,6. «Impressionante. Quando “scollini” la moto si solleva con entrambe le ruote. Non è male avere un po’ di vantaggio sulla concorrenza». Rossi propone di limitare la velocità a 320. «Eh certo — commenta Andrea — abbiamo un vantaggio e ce lo tolgono… Allora limitiamo la velocità in curva!». Rincorsa Il suo omonimo Dovizioso la pensa allo stesso modo. Ma intanto oggi deve penare, partendo 8° dalla terza fila. «Non sono contento della qualifica, ma molto del mio passo gara. Anche se non possiamo pensare al podio, c’è l’opportunità di provare a lottare più del solito con i migliori. Però dovrò partire benissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Ospitespeciale Alonso ai box: «Qui il rombo c’è ancora Corse in moto? Non ne sarei capace» SCARPERIA — (v.s.) Aveva in mente di arrivare al Mugello in moto Fernando Alonso, tant’è che una Ducati era già pronta per lui. Poi, forse per timore del tempo instabile, ha optato per una Ferrari California, e da Maranello, eccolo piombare nel paddock. «Volevo conoscere un ambiente che tutti descrivono più informale della F.1». E una differenza l’ha subito colta. «Mettiamo i tappi, qui il rumore c’è ancora», ha detto prima di scendere nei box. Alonso si è soffermato con i piloti Ducati (sopra con Dovizioso nella foto Milagro), ma è passato a salutare anche Rossi, Lorenzo e Marquez. Prima di andare lungo la pista in scooter ha parlato di F.1: «Dobbiamo creare una base solida per il futuro. C’è una Mercedes dominante, ma vogliamo ridurre il gap. Sarebbe bello che una rossa, Ducati o Ferrari, tornasse a vincere». Alonso ha ammesso che ad andare in pista con una moto (come Schumi) non ha mai pensato: «Non ne sarei capace». © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 35 MOTOMONDIALE GP ITALIA La delusione di Rossi «Già è dura per il podio figuriamoci la vittoria» «Ho sbagliato a montare la gomma morbida, altrimenti ero nei 4 Il casco? Per molti ero stracotto, invece sono ancora...al dente» DAL NOSTRO INVIATO VITO SCHEMBARI SCARPERIA (Firenze) Ieri Valentino Rossi più che la pasta, raffigurata sul suo casco speciale, ha cucinato una bella frittata. A voler parlare lievi, perché lui in realtà la definisce tranquillamente «una cazzata». Combinata insieme alla Bridgestone e che sarebbe responsabile di quel decimo posto in qualifica. Più di mezzo secondo il ritardo dalla pole: potrebbe essere fatale per le sue ambizioni di festeggiare davanti al proprio pubblico il 300o GP in carriera con un buon risultato. Il pesarese ha raccontato così come sono andate le cose, senza farne alcun mistero: «Abbiamo commesso un grande errore nel momento cruciale. I gommisti mi hanno consigliato di mettere la morbida davanti e io li ho seguiti. Fossi rimasto con la media, con la quale ero abbastanza veloce, sono sicuro che sarei riuscito a entrare nei primi quattro in griglia. Invece, a quel punto mi sono trovato a lottare con il chattering all’anteriore. Va considerato inoltre che cambiare gomma coi dischi freno da 340mm, che avevo montato, è molto più Un disegno pieno di... maccheroni Rossi mostra il casco speciale per il Mugello ispirato alla pasta «Di Vale» che cuoce in «46 minuti» e non scuoce mai MILAGRO laborioso e fa perdere tempo prezioso. Non è stata un’ideona». Piani Adesso cambia tutto, dovendo partire dalla quarta fila: «Saranno importanti i primi giri, ma lottare anche solo per il podio sarà dura, figurarsi per la vittoria. La rimontona? Diciamo che dovrò focalizzar- «La velocità di Iannone? Meglio se ci fosse un limite a 320 km/h». Linda si opera mi su un avversario alla volta e cercare di sorpassarlo. Questo posso fare. Senza considerare che le Ducati di Iannone e Dovizioso hanno davvero un gran passo e saranno ossi duri. Per questo, ora devo pensare a mettere bene a punto la moto e soprattutto cercare di non perdere tutto quel tempo all’ultima curva. Anche se a dire il vero, quell’ultima curva del Mugello non l’ho mai digerita». E a proposito di roba commestibile, ha fatto anche quest’anno notizia il casco confezionatogli dall’amico designer Aldo Drudi. Stavolta, Rossi indosserà un casco pieno di... maccheroni con lo slogan: «Non scuoce mai». Un chiaro riferimento ai 300 gran premi del pesarese e ai quasi vent’anni di carriera. Nella parte posteriore il tempo di cottura, ovviamente 46’, e sull’anteriore il marchio Di Vale. «Bello no — dice orgoglioso —? Per molti ero stracotto, invece sono ancora al dente!». Velocità Le Ducati e il «motorone» che ha sparato Andrea Iannone a 349,6 km/h (dato ufficiale, alla telemetria Ducati risulterebbero 355,6) sono uno dei temi di discussione nel paddock. Valentino ha una sua opinione e la espone: «Dovremmo limitarci a 320 km/h. Per il pubblico non cambierebbe nulla, ma per noi sì in termini di pericolo. Bisogna vedere però se tutti sono d’accordo nell’intervenire». Intanto, per restare in tema di sicurezza in moto, sembra essere stata svelata la dinamica dell’incidente patito dalla fidanzata Linda Morselli. Sarebbe caduta in moto al Ranch,anche lei contagiata dalla passione per il dirt track e i traversi. Il fatto è successo tre settimane fa, sarà operata alla clavicola sinistra la prossima. © RIPRODUZIONE RISERVATA CROSS IN FRANCIA Taccuino JIM CLARK RALLY Tre morti in Scozia Cairoli soffre ma è sempre 1o «Mi manca papà» ST. JEAN D’ANGELY (Francia) — Antonio Cairoli (sopra) ha subito imposto la propria superiorità nella giornata d’apertura della nona prova iridata. Sulla pista francese modificata per rallentare la velocità media — scelta dovuta anche alla morte di un commissario in una gara dello scorso anno —, il 7 volte iridato ha dato un’altra prova della propria forza mentale e delle proprie capacità tecniche prendendo subito il comando e vincendo con margine di sicurezza su Clement Desalle (Suzuki) e Jeremy van Horebeek (Yamaha). «I cambiamenti alla pista mi sono piaciuti — ha spiegato — ora ci sono più punti per i sorpassi, anche se la partenza sarà ancora una volta molto importante per la vittoria del GP perché i tempi delle prime 4 posizioni non differiscono di molto. Io punto al gradino più alto del podio, anche se questa volta mi sento ancora più in difficoltà perché ora la scomparsa di mio padre la sento ancora di più. Per questo in prova ho fatto errori, poi mi sono ripreso». Massimo Zanzani © RIPRODUZIONE RISERVATA Tre spettatori sono morti investiti da un’auto nella 16a speciale del Jim Clark Rally a Kelso (GB): altri 5 spettatori erano rimasti feriti nella stessa corsa, che è stata sospesa. ITALIANO WRC Il Salento a Signor (p.m.) Marco Signor (Ford) ha vinto il 47O Rally del Salento (3a prova del tricolore WRC) su Luca Pedersoli (Citroën) sempre leader. TRICOLORE MONTAGNA Sfida Merli-Faggioli (an.gat.) Oggi Sarnano-Sassotetto (Mc) 4a tappa del tricolore montagna: è sfida Merli-Faggioli. A MONZA Michela Cerruti prima donna sul podio AutoGP Storico podio per Michela Cerruti nell’Auto GP a Monza, il primo per una donna nella categoria monoposto di Enzo Coloni. La milanese ha chiuso al terzo posto alle spalle di Markus Pommer e di Tamas Pal Kiss, dopo un bel duello con Andrea Roda, che ha chiuso 4°. Oggi alle 11.20 è in programma gara-2. Nel Turismo Endurance in pole ci sono Moccia-Busnelli (Seat Leon) e Meloni-Ferraresi (BMW M3). L’ingresso è gratuito. 36 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 BASKET SEMIFINALI ITALIANE E FINALI DI CONFERENCE NBA le Pagelle DI CANF RIECCO HUNTER PER HOSLEY E BARON SERATA DISASTROSA SIENA 7 VIGGIANO 6 Lotta duramente, di gomito, con Hosley. Onesta partita. HUNTER 7 Si rivede dopo la recente assenza, nel terzo quarto sei punti di fila consentono il +8 Siena. Sfiora la doppia doppia con 10 punti e 9 rimbalzi in appena 15’. COURNOOH 6 Parte nel secondo quarto con una rubata su Jones tramutata poi in canestro: tre recuperi. h IL MIGLIORE 8 HAYNES All’inizio non trova il tiro, poi mette da 8 metri la tripla del +8 e comincia il suo ennesimo show: 26 punti, 4/8 da tre, 8/8 nei liberi, 6 falli subiti, 6 assist. Altro? CARTER 5 Su Hosley si spende molto, ma in attacco non c’è: 2/10 dal campo. JANNING 6 Primo cambio di Crespi, 4 punti. RESS 6 Il protagonista della bella contro Reggio Emilia parte in quintetto: stavolta non brilla ed è anche falloso ma si guadagna la sufficienza. ORTNER 5,5 In attacco sfrutta i pochi palloni che gli danno, ma in difesa non tiene nessuno e può fermare l’attacco romano solo con i falli. NELSON 6 Due triple, molto attento. GREEN 5,5 Goss gli rende vita dura, chiude con soli 4 tiri tentati. ROMA 6,5 GOSS 6,5 Nel primo quarto si nasconde in attacco, poi sale di tono ma negli ultimi 7’ esce per infortunio. JONES 7 Si occupa di Ress, in attacco subito due triple e tanta intensità, tosto in difesa. RIGHETTI N.G. Solo pochi secondi nel finale del secondo quarto. HOSLEY 4 Viene sistematicamente raddoppiato, Viggiano gli si attacca, sciagurato al tiro, sbaglia pure quello del pareggio finale. MAYO 6,5 Peperino che cerca di mettere in ritmo i suoi, non ha paura poi a buttarsi nella mischia. BARON 4 Sesto uomo, si intestardisce in palleggi inutili: zero punti con 0/5 dal campo. MORASCHINI 6 Parte in quintetto al posto dell’infortunato D’Ercole, non sfigura. h IL MIGLIORE 8 MBAWKE Sotto i tabelloni fa quel che vuole: 10 punti nel solo primo quarto, irrefrenabile (15+11) e sull’ultima azione lamenta un fallo. KANACEVIC 5,5 Solo 11’, poca roba. Haynes si traveste da McIntyre Siena resiste: 1-0 Una Roma mai doma sbaglia nel finale il tiro del pareggio. Infortunio a Goss, in dubbio per gara-2 DAL NOSTRO INVIATO MARIO CANFORA SIENA MarQuez Haynes fa un po’ il McIntyre dei vecchi tempi. Sa essere decisivo quando conta, sa soprattutto segnare. Il faro del Montepaschi è lui, poche storie. Ci sono i suoi punti, nel finale di questa gara-1 di semifinale, a tentare di scardinare un’Acea mai doma, neppure quando a 4’ dalla sirena una tripla proprio di Haynes fissa il 69-59: 10 punti di vantaggio, il primo in doppia cifra della serata. Con i romani, però, non si può mai stare tranquilli. E il brutti, sporchi e cattivi coniato da Dalmonte è in effetti l’abito perfetto indossato da una squadra non lunghissima, ma che sa soffrire e non si abbatte neppure se la sfortuna ti toglie a quasi a 7’ dalla fine uno dei cardini del sistema di gioco, Phil Goss, uscito per uno stiramento e in forte dubbio per gara-2 di domani sera. Contatto dubbio Fatto sta che all’ultimo giro di lancette, il 4/4 dalla lunetta di Jones e di un irritante Hosley fissa il punteggio sul 75-73 a -35” dalla sirena. Ortner perde palla, a Ro- SIENA ROMA 75 73 (21-20, 39-36; 62-55) MONTEPASCHI SIENA: Haynes 26 (3/6, 4/8), Green 10 (2/3, 0/1), Carter 4 (2/7, 0/3), Ress 2 (1/1, 0/1), Ortner 5 (2/3); Janning 4 (2/4, 0/1), Hunter 10 (5/6), Nelson 8 (1/1, 2/5), Viggiano 4 (2/2, 0/3), Cournooh 2 (1/2, 0/1). N.e.: Udom, Bucarelli. All.: Crespi. ACEA ROMA: Goss 14 (3/7, 1/2), Moraschini 3 (1/1 da 3), Hosley 10 (3/9, 0/3), Jones 18 (4/7, 2/4), Mbakwe 15 (6/9); Baron (0/2, 0/3), Mayo 11 (4/7, 0/2), Kanacevic 2 (1/3), Righetti. N.e.: Reali, Tonolli, D’Ercole. All.: Dalmonte. Coach Dalmonte: «Due-tre errori evitabili ci hanno fatto perdere la partita» ma resta il tempo per pareggiare o vincere. Ma a 1” dalla fine, Hosley si produce in una scellerata entrata sul lato destro, lunga. Sul rimbalzo, c’è lotta tra Ortner e Mbakwe: il primo sembra spingere l’avversario, gli arbitri lasciano giocare. La panchina romana si scatena nelle proteste, Siena può festeggiare, si può dire con merito. «Abbiamo fatto una prestazione solida, di grande durezza mentale: quello che serviva per vincere contro Roma, una squadra forte e ben organizzata – l’analisi di Crespi –: ora dobbiamo recuperare le energie nervose in vista di gara-2. Mi è piaciuta la nostra difesa, anche se nella prima parte di gara non siamo stati bravi a capitalizzare tutto il lavoro svolto». Punto a punto L’Mps parte a mille. Le 5 gare dei quarti contro Reggio Emilia hanno lasciato nelle gambe dei toscani una carica pazzesca e il 6-0 iniziale in poco più di 1’ lo dimostra. Dura poco, l’irruenza. Così, viene fuori la classifica gara punto a punto: Mbakwe sfrutta ogni centimetro nell’area colorata per fare vedere tutta la sua potenza. Fermarlo è difficile, se non impossibile. Proprio col suo gigante l’Acea mette il muso avanti (16-20) prima che il 5-0 di Nelson (tripla) e Viggiano fissi il finale del 1° quarto sul 21-20. Nel 2° Siena prova a scappare (30-22, tripla di Haynes), ma non ci riesce mai. L’Acea chiuderà con 5 giocatori in doppia cifra e il vantaggio a rimbalzo (33-29). Futuro Per il futuro della serie, molto dipenderà dalle condizioni di Goss: perdere il play, con D’Ercole out per almeno altri 5 giorni, non è proprio il massimo per Dalmonte. «Vanno buttati fuori dalla valigia i 2-3 errori che ci hanno fatto perdere la partita, tutti evitabili», osserva il coach della Virtus. Un motivo per sorridere, intanto, già esiste: sono ben 2540 i biglietti venduti per gara-3 a Roma. La risposta del pubblico per il ritorno al Palalottomatica sembra proprio più che positiva. ALLE 20.30 RAISPORT 2 Milano-Sassari gara-2 al Forum Melli resta in forse © RIPRODUZIONE RISERVATA AL MEGLIO DELLE 7 DOMANI GARA-2 AL PALASCLAVO Quarti MarQuez Haynes, 27 anni, statunitense naturalizzato georgiano, arrivato al Montepaschi da Milano a stagione in corso CIAMILLO-CASTORIA Quarti PLAYOFF (1) Milano 3 3 (8) Pistoia 2 2 Reggio Emilia (7) Siena (2) Semifinali 30/5, 1, 3, 5,7, 9 e 11/6 Finale Semifinali 31/5, 2, 4, 6 ,8, 10 e 12/6 (1) Milano 1 Gara-1 1 Siena (2) (4) Sassari 0 il 15/6 0 Roma (6) ARBITRI: Lamonica, Vicino, Calbucci. (4) Sassari 3 0 Cantù (3) NOTE - T.l.: Sie 15/16, Rom 19/22. Rimb.: Sie 29 (Hunter 9), Rom 33 (Mbakwe 11). Ass.: Sie 14 (Haynes 6), Rom 13 (Goss 4). Progr.: 5’ 10-10, 15’ 30-25, 25’ 53-47, 35’ 66-59. Spett. 4210. (5) Brindisi 0 3 Roma (6) RCS Stasera (ore 20.30, diretta Rai Sport 2, arbitri Lanzarini, Martolini, Seghetti), al Forum di Assago, c’è gara-2 MIlano-Sassari. Nicolò Melli migliora, andrà nei 12, ma una decisione sul suo effettivo utilizzo verrà presa in primis dopo la rifinitura di questa mattina e poi in base all’andamento della gara. Allarme rientrato per la caviglia di Langford: è disponibile. Sassari sempre senza Chessa e Tessitori. La serie si sposterà poi in Sardegna per gara-3 (martedì) e gara-4 (giovedì). Le eventuali successive partite saranno sabato al Forum, lunedì 9 al PalaSerradimigni e mercoledì 11 giugno di nuovo a Milano. Taccuino FINALE LNP GOLD Gara-1 Trento-Upea Stasera (ore 18) gara-1 della finale promozione tra Trento e Upea Capo d’Orlando. Si gioca al meglio delle 5 partite, con gara-2 di nuovo a Trento martedì, gara-3 ed eventuale 4 in Sicilia venerdì e domenica 8/6 ed eventuale bella a Trento l’11/6. La vincente salirà in serie A. QUERELLE FIP-LEGA Petrucci, altra lettera Il presidente della Fip, Gianni Petrucci, ha scritto una terza lettera ai patron di serie A, per sollecitarli alla nomina di un presidente: «Per essere pragmatici, vi ricordo che non esiste una convenzione valida che disciplini i rapporti e le deleghe che la Fip affida alla Lega. La Federazione valuterà ogni opzione per rendere il movimento cestistico unito, coeso e forte». DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 37 PALLAVOLO WORLD LEAGUE Leggendaria Miami Quarta finale di fila Gli Heat distruggono Indiana in gara-6. La gioia di LeBron: «Godiamoci questo momento senza darlo per scontato» 4 FINALI NBA AL VIA IL 5 S Si apre a Ovest EST Finale, gara-6: Miami-Indiana 117-92. Serie 4-2. MASSIMO ORIANI OVEST Finale: San AntonioOklahoma City 3-2 (ieri notte gara-6 ad Oklahoma City, domani notte eventuale gara7 a San Antonio). Immensi. E a un passo dall’immortalità. I Miami Heat sono in finale per il quarto anno consecutivo, impresa riuscita in passato solo a Celtics e Lakers. I playoff a Est sono stati una formalità. Cappotto a Charlotte, 4-1 a Brooklyn, 4-2 a Indiana. Dodici vittorie, tre sole sconfitte e una dimostrazione di forza, quando serviva, che deve far tremare chi se li troverà di fronte nella serie per il titolo. Contro i Pacers, dopo lo scivolone di gara-5, la superiorità di LeBron e compagni è stata spaventosa. Solo lo scellerato ma coraggioso Lance Stephenson ha provato ad opporsi, mentre Paul George somiglia sempre più a un coniglio bagnato, per rubare una Vogel: «Abbiamo perso contro il Jordan e i Bulls della nostra generazione» LeBron James, 29 anni, 27.1 punti, 6.8 rimbalzi e 5 assist di media nei playoff AFP famosa frase di Gianni Agnelli (riferita a Roberto Baggio). Quando il margine ha sfiorato i 40 punti, era già tempo di far festa, di guardare al bersaglio grosso ma allo stesso tempo di festeggiare. Perché, come ha detto il Prescelto, «non è qualcosa che puoi dare per scontato, non accade tutti i giorni». Quattro finali consecutive li mettono di diritto nell’olimpo delle più grandi dinastie di sempre. Dovessero vincere il terzo titolo consecutivo, farebbero un ulteriore passo avanti nell’ancor più ristretta cerchia dei team leggendari. Fame LeBron ha ancora fame, tanta. E lo ha dimostrato scendendo in campo assatanato, ma sempre sotto controllo. Ha aggredito i Pacers, stordendoli con una partita tutto tondo, facendo la sua parte ma coinvolgendo anche i compagni. Il più forte giocatore del pianeta non ha voluto lasciar dubbi su come sarebbe andata a finire. Nonostante le grandi aspettative, aumentate dall’avvio di stagione da numero uno, Indiana non può avere troppi rimpianti. Come ha detto coach Frank Vogel, «dobbiamo ricordarci che abbiamo giocato contro il Michael Jordan e i Chicago Bulls dei nostri tempi». Un paragone che ancora sembra un pelo forzato, ma che tra qualche anno e probabilmente qualche titolo in più in bacheca, potrebbe calzare a pennello. Il terzo porterebbe questa Miami a metà strada dai sei dei Tori. Mito «Io e Wade siamo cresciuti guardando quei Bulls di Jordan e soci – ha detto James una volta informato della frase di Vogel – Ogni volta che sento il mio nome o quello della mia squadra accostato a quello di giocatori o team leggendari, provo quasi imbarazzo. E’ il più grande segno di rispetto che ci possa essere». Eppure nemmeno il mitico Michael era mai riuscito a raggiungere quattro finali di fila 4 I NUMERI 4 Finali in fila Miami raggiunge i Boston Celtics (10 in fila, 9 vinte, dal ‘57 al 66), i L.A. Lakers (’82-85, 2 vinte) e ancora i Celtics (’84-87, 2 vinte) 12 Vittorie dopo k.o. Gli Heat hanno una striscia aperta nei playoff di 12 successi dopo una sconfitta (certo, se non si fosse ritirato forse sarebbe arrivato a 7-8 consecutive...), così come Tim Duncan o Kobe Bryant, i grandi dominatori del nuovo millennio. Quando gli Heat si radunarono alle Bahamas in ottobre, una sera a cena venne a galla il discorso dell’eredità che avrebbero lasciato una volta chiusa la loro era. Il concetto che emerse era «restare affamati, sani e concentrati sull’obiettivo», tutti problemi che in passato avevano impedito anche a grandissimi squadre di continuare a vincere. I dubbi erano sorti durante una regular season mediocre, per il loro livello. Ma una volta iniziati i playoff, è stata tutta un’altra musica. Non è facile tenere alta la tensione per quasi 1500 giorni, è naturale che subentri un minimo di appagamento. Non per questi Heat. E’ questo che li rende speciali. Forse unici. Tra un paio di settimane sapremo se anche immortali. © RIPRODUZIONE RISERVATA SAGA CLIPPERS UNA CLAUSOLA NEL CONTRATTO DI CESSIONE METTE AL RIPARO LA NBA La lega dà l’ok per la vendita E Sterling non può far causa La Nba ha approvato la proposta d’acquisto dei Los Angeles Clipper per 2 miliardi di dollari da parte di Steve Ballmer, sino a febbraio amministratore delegato di Microsoft. Ora non resta che attendere lo scontato ok dei proprietari, che arriverà a breve. Di conseguenza, la lega ha annullato l’incontro previsto per martedì nel quale si sarebbe dovuta mettere ai voti la scelta di forzare Donald Sterling, reo di aver pronunciato frasi razziste, a vendere la franchigia, ormai superfluo. Non avrebbe basi legali invece la causa intentata dai legali dello stesso Sterling alla Nba, nella quale chiede danni per un miliardo di dollari. Ci sarebbe infatti una clausola nel contratto di vendita dei Clippers, stipulato da Shelley, moglie di Donald, e dalla famiglia Sterling, che mette la Nba al riparo da qualsiasi futura causa riguardante la cessione. Interdetto Shelley nei giorni scorsi aveva fatto interdire il marito, controllando di fatto la maggioranza delle quote della squadra e potendo così agire come unico interlocutore con Ballmer nella vendita. Max Blecher, avvocato di Donald, ha fatto sapere di dover visionare la clausola prima di esprimersi al riguardo. «In sostanza quello che Shelley sostiene – ha detto il legale – è “Se ci fate causa, dovremo pagare gli eventuali danni di tasca nostra”. Sarebbe come far causa a se stessi. Non so se la legge lo permette». Fumo L’impressione è che ci sia molto fumo e poco arrosto proveniente dalla fazione che fa capo a Donald. Probabilmente si tratta di un timido tentativo di non cedere senza nemmeno lottare, ma la fine più logica è una ritirata in buon ordine. Per mettere finalmente fine a questa triste vicenda. © RIPRODUZIONE RISERVATA FINALS Le finali Nba, sempre al meglio delle 7, scatteranno giovedì 5 in casa della vincente della Western Conference. Il format da quest’anno torna al 2-2-1-1-1 per la prima volta in 29 anni, abbandonando quindi il tanto criticato 2-3-2, molto più semplice in termini di spostamenti, ma ingiusto per chi ha il fattore campo, costretto a giocarne 3 di fila fuori. Queste le date: gara-1 giovedì 5; gara-2 domenica 8; gara-3 martedì 10; gara-4 giovedì 12; eventuale gara-5 domenica 15; eventuale gara-6 martedì 17; eventuale gara-7 venerdì 20 giugno Simone Parodi, 27 anni, autore di 39 punti in 3 gare di World League TARANTINI È un’Italia che corre A Verona con l’Iran a caccia del poker Brillano Parodi e Kovar: «Siamo cresciuti molto a livello mentale» DAVIDE ROMANI Tra l’Italia e la World League sembra essere tornato il giusto feeling. E sarà Verona, la città dell’amore a sancire questo legame. Gli azzurri di Berruto (stasera alle 20, già tutto esaurito in prevendita) giocano per il poker di successi nella pool A della 25a edizione. Tornati con il pieno dei punti dalla trasferta brasiliana, gli azzurri si sono confermati venerdì a Trieste con una prova autorevole sull’Iran. Contro la squadra di Kovac il giusto cinismo nei momenti chiave e a differenza del Brasile, dove la forza a muro fece la differenza (26 in due partite, 8 di Piano nella seconda sfida), il marchio di fabbrica del 3-0 di venerdì è stata la forza degli attaccanti di posto-4. Simone Parodi e Kovar, autori rispettivamente di 14 e 15 punti (il 38% del bottino azzurro), sono stati la stampella chiave per il primato azzurro. Continuità E per Parodi, campione d’Italia con Macerata, l’inizio di World League è nel segno della crescita esponenziale: 12 e 13 punti nelle prime gare con il Brasile, 14 a Trieste contro l’Iran. «Sono contentissimo di come stanno andando le cose. A Trieste abbiamo battuto una squadra forte, che gioca un’ottima pallavolo, come avevamo potuto vedere anche l’anno passato, quando ci aveva battuto due volte». L’estate che porta al mondiale è ancora lunga ma l’Italia sta dando risposte confortanti dalle prime uscite. «Abbiamo dato continuità a quanto avevamo mostrato in Brasile. Prima della gara abbiamo alzato il nostro livello di guardia. Non dico che eravamo preoccupati, ma concentrati. E il campo ha dimostrato le nostre qualità. Mi sembra che la squadra sia molto cresciuta a livello mentale e riesca giocare con grande serenità». Sulla stessa lunghezza d’onda Kovar: «Vittorie figlie di un buon gioco in Brasile, contro l’Iran un pochino meno. Dovremo cercare di esprimerci meglio a Verona». © RIPRODUZIONE RISERVATA POOL A - Oggi a Verona Italia-Iran. Class.: Italia 9; Brasile, Polonia 3; Iran 0. POOL B - A Nis Serbia-Russia 3-1 (2125, 25-16, 25-18, 25-20). Class.: Stati Uniti e Serbia 5; Bulgaria e Russia 1. POOL C - Canada-Finlandia (nella notte). Oggi a Calgary Canada-Finlandia. Clas.: Belgio 6; Canada, Finlandia e Australia 0. POOL D - A Salta Argentina-Germania (nella notte), a Montpellier FranciaGiappone 3-0 (25-16, 25-18, 25-21). Oggi a Salta Argentina-Germania, a Montpellier Francia-Giappone. Class.: Francia 8; Germania 5; Argentina e Giappone 1. POOL E - A Eindhoven Olanda-Sud Corea 3-0 (25-19, 28-26, 25-23), a Pavoa de Varzim Portogallo-Rep. Ceca 3-1 (25-23, 19-25, 25-18, 25-20). Oggi a Eindhoven Olanda-Sud Corea, a Pavoa de Varzim Portogallo-Rep. Ceca. Class.: Olanda e Portogallo 3; Rep. Ceca e Sud Corea 0. FORMULA Alla finale a sei di Firenze si qualificano, oltre l’Italia, le prime due dei gironi A e B e la vincitrice della finale di Sydney. PUNTI Il punteggio è come quello del campionato italiano: 3 punti per la vittoria 3-0 e 3-1, 2 per il 3-2 e 1 per il 2-3. MONTEPREMI 4.3 milioni di dollari. MERCATO Ravenna, c’è Renan Beretta a Perugia (s.cam). Il nuovo opposto di Ravenna è Renan Buiatti, brasiliano classe 1990, attualmente il più alto giocatore di volley al mondo con i suoi 217 cm. Renan ha chiuso l’ultima stagione al 2° posto del campionato brasiliano con la maglia del Sesi Sao Paulo. A PERUGIA (an.me.) La Sir Safety Perugia ha ufficializzato l’ingaggio del centrale Thomas Beretta (24 anni) la scorsa stagione a Modena. Confermato al centro anche Buti. CIAO VIGOR (i.m.) Oggi «Ciao Vigor» a Taglio di Po (Ro) paese natale di Bovolenta che gli ha intitolato il palazzetto (Palavigor). Dalle 15,30 doppia sfida Ferrara- Rovigo (selezioni under 15) e 4 Torri Ferrara-Sofoter Forlì (B1), poi consegna delle borse di studio Avis intitolate a Bovolenta. WORLD TOUR (c.f.) Nell’Open di Anapa, Colaberardino-Michienzi hanno chiuso al 17° posto, sconfitti 2-0 da Kollo-Vesik (Est). Queste le semifinali maschili: Plavins-Solovejs (Let) c. Chevallier-Strasser (Svi) e Semenov-Krasilnikov (Rus) c. Gabathuler-Gerson (Svi). Tra le donne 1a vittoria nel World Tour per Bieneck-Grossner (Ger), la prima due volte iridata a livello giovanile. Russo il resto del podio, con Syrtseva-Moiseeva, k.o. 2-0 in finale, e UkolovaProkopeva. 38 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 39 TENNIS ROLAND GARROS ilfilmdellapartita PRIMO SET Tre break nei primi tre game, poi Fognini tiene la battuta per il 3-1. Monfils sale 3-3, ma il ligure risponde e va 53, manca 3 set point, il francese rinviene fino al 5-5, poi Fabio fa il break e chiude SECONDO SET Ci vogliono 36 scambi, per il terzo punto del secondo game (vinto da Monfils), che diventa il più lungo del torneo. Questa volta chi serve ha la meglio, ma fino al 2-2. Poi Fognini perde la misura dei colpi TERZO SET Fognini va subito avanti un break che però non conferma. Sul 2-3 il ligure salva 4 palle break, poi arriva 4 volte alla palla break ma Monfils resiste. Il contraccolpo è micidiale e Monfils sale 2 set a 1. AGLI OTTAVI L’UNICA ITALIANA RIMASTA QUARTO SET Monfils non si muove più per la stanchezza e Fognini infila 6 game di fila perdendo appena 6 punti. Il pallottoliere del ligure segna 24 punti: 11 vincenti, 10 errori gratuiti di Monfils e 3 forzati Solidità Errani Glushko dominata Ora c’è la Jankovic QUINTO SET La musica cambia. Fabio vince i primi due punti, ma manca 2 palle break, poi perde a zero la battuta e Monfils (foto), con il penalty point, sale 3-0. Fabio recupera il break fino al 2-3, poi il buio. Sara travolgente, adesso affronterà la serba appena battuta a Roma: «Ma non conta» Un pomeriggio a teatro 4 E Fognini perde la testa 81 I NUMERI Tensione, errori, il dominio e la caduta in 5 set dopo oltre 3 ore Monfils, da attore consumato, accentua un infortunio e vince ci. Ma sbaglia troppo — 66 errori gratuiti nei primi 3 set! — soprattutto manca i tre set point sul 5-3. E anche se porta a casa il 7-5, quel surplus di 15 minuti dà fiducia al trampoliere di casa. Anche perché, sotto gli occhi premurosi dell’«amica particolare», Flavia Pennetta, Fabio smarrisce lo schiaffo di dritto che tanto l’ha aiutato in quest’inizio di stagione e non ha granché dalla prima di servizio. Così butta via il secondo set, e si ritrova addosso i diecimila esagitati del Lenglen. Così, soprattutto, perde lucidità. Siamo sicuri che scherzi quando chiede all’arbitro di spostargli il sole alla battuta? Di certo, reagisce agli errori autopunendosi, dopo 4 palle-break, col game del 4-6 concesso a zero, con tre orrori suoi. DAL NOSTRO INVIATO VINCENZO MARTUCCI VinceMartucci PARIGI Purtroppo, non è ancora pronto. I cinque set, le 3 ore e 24 minuti contro Monfils, i tanti alti e bassi di punteggio, i troppi errori gratuiti (81 il nostro eroe, 56 l’eroe di casa) non devono fuorviare. Purtroppo, sulla grande ribalta, da Montecarlo a Roma al Roland Garros, Fabio Fognini annacqua il suo portentoso talento tennistico, e fisico, mischiandolo con troppa tensione e troppa voglia di far bene. Così butta via anche il terzo turno di Parigi contro un Gael Monfils chiaramente inferiore, per metà match con la lingua di fuori, ma sempre molto più lucido e cinico dell’italiano. Che, in campo, ha atteggiamenti da quello sbruffone che assolutamente non è, ma poi si fa influenzare ancora dall’avversario, il quale accentua un problema fisico per innervosirlo: da Klizan dopo il primo set della finale di Monaco, a Monfils dopo l’incredibile quarto set al Suzanne Lenglen. Teatro Parliamo di un parziale perso a zero, in 24 minuti, con tutto lo stadio intriso di sciovinismo convinto che di lì a poco il suo Gael si ritirerà. Perché il moro di casa raccoglie appena 6 punti, e si comporta in modo talmente clamoroso, dopo il lottatissimo terzo set, da dover spiegare al supervisor come mai non prova a toccare le palle che gli arrivano fra i piedi. Senza peraltro riuscire a chiarirlo nemmeno dopo: «Non avevo crampi, ma ero molto stanco, camminavo piano, non correvo più, lui ha pensato che fossi infortunato ma è lui che ha chiamato il fisioterapista per la mano, e anche per Très vite IL CORAGGIO DI GOLMARD: «HO LA SLA, MA LA SCONFIGGERÒ» L’ex pro Jerome Golmard parla al Roland Garros della Sla che l’ha colpito davanti a colleghi di ieri e di oggi: «Per me non è facile, ma vedervi mi dà molta forza. Io non mollo. La malattia m’è piombata addosso senza che la conoscessi, ora sono su una sedia a rotelle, ma farò di tutto per batterla. Io e Yohann (il fratello, ndr) ci battiamo come Giallo Il quarto set di «La- Fabio Fognini, 27 anni, ha perso per la terza volta con Monfils LAPRESSE la gamba...». Tattica Jean Borotra, uno dei famosi Moschettieri di Francia degli anni 30, faceva come Monfils: lasciava completamente un set per scatenarsi in quello dopo. Fognini dice: «Ognuno ha la sua maniera, e Gael fa sempre così, siamo amici, lo rispetto, ognuno trova il modo per battere l’avversario. Alla fine si gioca per questo. Di certo, dopo aver servito kick pazzi». Anche con la neonata associazione a suo nome, per raccogliere fondi per la lotta contro la terribile malattia. FEDERER LASCIA Dopo 6 anni Roger Federer lascia la presidenza del consiglio dei giocatori Atp: fra i candidati Isner, Anderson, Wawrinka e Simon. VAI QUINZI Terzo successo consecutivo in un Futures per Gianluigi Quinzi. Il marchigiano vincitore di Wimbledon juniores l’anno scorso si impone a Casablanca sul francese Gianni Mina per 6-2 6-3. E’ la 15a vittoria consecutiva per l’azzurro. per tutta la partita, solo al quinto, sul 4-3 ha cominciato a tirare a 213 all’ora. Purtroppo mi è già successo, rode, ma si va avanti». Purtroppo, Fabio, che con la cura Perlas si sente fortissimo di fisico, s’illude di piegare proprio di fisico quello straordinario atleta di Monfils, che è entrato nel torneo senza partite per l’ennesimo guaio alle caviglie e, invece di cercare la soluzione e rischiare, allunga lo scambio come con Belluc- monf», come ama chiamarsi l’eroe delle banlieu di Parigi, è da dimenticare come quel gestaccio di Fabio alla folla e il punto di penalizzazione che, buttando ancora via la racchetta, gli costa il 3-0 nel quinto set, impensabile e inspiegabile, come il precedente. Perché, perso per perso, Fognini rimonta fino a 2-3, ma poi s’inabissa sul più bello: «Ho avuto le mie chances, poi lui mi ha fatto quel pallonetto pazzesco, poi io mi sono incazzato con me stesso». Poi, autopunendosi ancora, accusa il 4-2 e quindi il 6-2 decisivo. Così, Monfils vendica lo schiaffo del 2010, nel famoso match sospeso per oscurità e poi vinto da Fabio il giorno dopo 9-7 al quinto, e il pubblico vede finalmente cadere «l’italien» che nel 2011 sembrava aver finto un infortunio per battere Montanes, ma poi rinunciò ai quarti con Djokovic. Purtroppo, Fognini non è pronto. Gli errori gratuiti commessi da Fabio Fognini nel match perso in cinque set contro Gael Monfils. I vincenti del ligure sono stati 43 5 I giocatori approdati agli ottavi di finale senza perdere set: Nadal, Lajovic, Anderson, Ferrer e Tsonga 3 Gli anni di fila in cui Sara Errani è l’italiana a fare più strada al Roland Garros: finalista nel 2012, semifinalista nel 2013, ottavi 2014 13 Le nazioni in gara nel singolare femminile: le uniche con 2 rappresentanti sono Spagna (Muguruza e Suarez Navarro), Russia (Sharapova e Kuznetsova) e Germania (Kerber e Petkovic) (lu.mar.) Sara Errani, numero 11 del mondo, finalista 2012 AFP PARIGI La fortuna aiuta chi se la merita. Sara Errani ha sicuramente avuto un tabellone favorevole: Madison Keys, battuta con fatica in tre set con la solita, tenace, intelligenza all’esordio; Dinah Pfizenmaier, superata in due set con qualche problema nel secondo; e quindi Julia Glushko (98 mondiale, nata ucraina, ma di passaporto israeliano), dominata 6-0 6-1. Lei recita la solita lezione da brava formichina allevata alla scuola dell’umiltà spagnola: «Il risultato non inganni, abbiamo fatto scambi duri, io sono stata solida per tutto il match e la mia avversaria ha sbagliato un po’ troppo soprattutto con il rovescio». Comunque sia, per impegno e dedizione, si meritava questi ottavi al Roland Garros — domani contro Jelena Jankovic, che ha battuto due settimane fa nelle semifinali di Roma — peraltro come unica rappresentante italiana, uomini compresi, ancora in gara in singolare. Pressione L’esperienza è un importante alleata della romagnola numero 11 del mondo: «Due anni fa, qui, ho giocato la finale, l’anno scorso la semifinale, mi hanno insegnato a gestire la pressione. Cerco di restare tranquilla, anche se non è facile perché soprattutto a Parigi ci tengo a far bene». La lettura tattica è anch’essa importante nel bagaglio di Saretta, per come trova sempre la chiave per sfuggire alla potenza avversaria, con l’indicativo match proprio del Foro contro la Jankovic, dove ha letteralmente estenuato la bella atleta serba insistendo talmente sul suo dritto da farglielo finire fuori giri. Anche se l’allieva di Pablo Lozano, pienamente recuperata dai problemi muscolari come la «gemella» Vinci da Dottor Laser, Pierfrancesco Parra, frena ancora: «Quel risultato non vuol dire nulla, sarà un’altra partita, anche se io proverò a renderla il più possibile simile a quella del Foro Italico». Servizio Jelena, ex numero 1 del mondo e tre volte semifinalista a Parigi, ha il dente avvelenato. Ma puntualizza: «Per batterla, dovrò giocare in modo diverso». Cioè, come suggerisce il fratello, Marko, che l’ha aiutata a tornare fra le «top 20»: «Deve migliorare nel servizio-risposta, che a Roma non ha funzionato, per prendere il comando del gioco». Mentre il tabellone è aperto dai k.o. d’acchito di Li Na, e da quello di ieri della francesina Kiki Mladenovic, eliminata dalla rediviva Petkovic. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA la guida Un grande Ferrer troppo forte per Seppi La Kuznetsova batte la Kvitova 9-7 al 3° Oggi Federer-Gulbis e Djokovic-Tsonga (lu.mar) Un buon Nadal approda in tutta tranquillità agli ottavi superando in tre set, a cinque anni esatti dall’unica sconfitta patita a Parigi per mano di Robin Soderling, l’argentino Leonardo Mayer: «E’ stata una prima settimana — ha detto Nadal a fine match — positiva. Ho vinto tre partite giocando il mio tennis. Ora sto veramente bene». Lo spagnolo ha controllato le operazioni per tutta la durata dell’incontro, con la sola eccezione della parte centrale del secondo set in cui ha permesso a Mayer di recuperare un break. Ha strappato applausi la maratona con- clusa con la vittoria, 9-7 al terzo set, di Svetlana Kuznetsova su Petra Kvitova. La ceca, visibilmente dimagrita, ha provato a vincere servendo due volte per il match (sul 5-4 e sul 7-6), ma la forza d’animo e la resistenza della russa, campionessa qui nel 2009 e finalista nel 2006, hanno avuto la meglio. L’oscurità ha rimandato a oggi la conclusione di due match molto attesi: su un centrale semideserto, Richard Gasquet ha vacillato per oltre un’ora e mezza in balia di un Fernando Verdasco supportato da percentuali di servizio altissime (84%) che gli hanno consentito di schizzare avanti 2 set. Sul Lenglen invece Andy Murray e Philipp Kohlschreiber sono stati fatto ritornare negli spogliatoi sul 7-7 al quinto con entrambi i giocatori incapaci si sfruttare un break di vantaggio nel corso del quinto set. Uomini, 3° turno: Nadal (Spa) b. Mayer (Arg) 6-2 7-5 6-2,; Monfils (Fra) b. FOGNINI 5-7 6-2 6-4 0-6 6-2; Ferrer (Spa) b. SEPPI 6-2 7-6 (2) 6-3; Garcia Lopez (Spa) b. Young (Usa) 6-2 6-4 2-6 6-7 (4) 6-4; Anderson (Saf) b. Karlovic (Cro) 6-3 rit.; Lajovic (Ser) b. Sock (Usa) 6-4 7-5 6-3; Granollers (Spa) b. Klizan (Slk) 6-7 (5) 6-2 7-6 (4) 7-5. Donne, 3° turno: ERRANI b. Glushko (Isr) 6-0 6-1; Bertens (Ola) b. Soler-Espinosa (Spa) 6-2 6-1; Kuznetsova (Rus) b. Kvitova (R.Ceca) 6-7 (3) 6-1 9-7; Petkovic (Ger) b. Mladenovic (Fra) 6-4 4-6 6-4; Stephens (Usa) b. Makarova (Rus) 6-3 6-4; Safarova (R.Cec.) b. Ivanovic (Ser) 6-3 6-3; Jankovic (Ser) b. Cirstea (Rom) 6-1 6-2; Halep (Rom) b. Torro-Flor (Spa) 6-3 6-0. Doppio femminile (2° turno): KNAPP (Ita)-Begu (Rom) b. Kops (Usa)-Spears (Usa) 4-6 7-5 7-5. OGGI (dalle 11, diretta Europsort e Eurosport 2, Raisport). Chatrier: Kerber (Ger) c. Bouchard (Can), Federer (Svi) c. Gulbis (Let), Djokovic (Ser) c. Tsonga (Fra), Parmentier (Fra) c. Muguruza (Spa). Lenglen: Berdych (Cze) c. Isner, Tomljanovic (Cro) c. Suarez Navarro (Spa), Raonic (Can) c. Granollers (Spa), Sharapova (Rus) c. Stosur (Aus). SEGUI risultati e cronache su www.gazzetta.it p 40 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 41 ATLETICA DIAMOND LEAGUE A EUGENE James e Merritt 400 da favola Gatlin vola con la brezza I RISULTATI Arrivano con lo stesso tempo: 43”97! Justin vince i 100 in 9”76 ventoso. Negli 800 vince Amos, crolla Rudisha. Male Greco SILVIO GARAVAGLIA La tappa della Diamond League di Eugene, intitolata all’indimenticato Prefontaine, supera le più rosee aspettative e offre un’atletica mondiale in grande salute. La notizia del giorno è il crollo di Rudisha che, al rientro sugli 800, si spegne sul rettilineo finale finendo solo 7° (1’44”87) lasciando la volata al sorprendente Nijel Amos del Botswana (1’43”63) che precede il solito Aman (1’43”99), Kaki (1’44”09) e Bosse (1’44”44). Ma impressionano soprattutto i 400 dove Kirani James e LaShawn Merritt danno vita a una delle più spettacolari gare della storia, finendo entrambi in 43”97. Solo tre volte in passato due atleti erano scesi sotto i 44”00 nella stessa prova. Ma ancora più spettacolare è il testa a testa fra i due che sembrano combattere per una medaglia mondiale. Gatlin Non da meno sono i 100 metri, forse la gara più attesa della serata anche in assenza di Sua Maestà Bolt, dove Justin Gatlin spinto dal vento irregolare vince in 9”76 e si lascia alle spalle quattro atleti sotto i 10” fra cui spicca il francese Vicaut, un bel cliente per il connazionale Lemaitre in vista degli Europei di Zurigo. A proposito di francesi in forma per Zurigo sorprende la vittoria nei 110 hs di Pascal Martinot-Lagarde che batte i favoriti del continente americano con 13”13 che rappresenta il suo record personale. Che triplo L’altra impresa della giornata viene dal triplo dove Will Claye atterra al secondo salto a 17.42 e al terzo a 17.66 prima di fermarsi per un leggero infortunio: giustamente l’americano non la smette con i festeggiamenti davanti al pubblico di casa che da queste parti sa apprezzare anche i concorsi. Solo il cubano Pichardo con 17.76 è davanti a Claye quest’anno. Ottimo alle sue spalle anche Taylor con 17.42. Più deludente l’asta con Renaud Lavillenie che, senza avversari all’altezza, si accontenta di 5.80 al secondo tentativo, per poi fallire 5.90. Tra le donne velocissimo 1500 con cinque atlete sotto i 4 minuti, e successo di Galen Rupp, 27 anni. Il vicecampione olimpico dei 10.000 metri, ieri ha chiuso in 26’44”36, record Usa, migliore prestazione al mondo quest’anno e seconda di sempre sul suolo degli Stati Uniti dopo Bekele AFP Hellen Obiri in 3’57”05 sulla Aregawi. Straordinario anche l’alto dove la Chicherova si spinge fino al record di stagionale di 2.01 precedendo Kaspzyczka (1.99), Beitia (1.99), Kuchina (1.97) e Simic (1.95). Rupp record La due giorni di Eugene della Diamond League si era aperta venerdì con altri risultati di rilievo. Galen Rupp nei 10.000 metri ha centrato un grande record Usa con 26’44”36, miglior tempo al mondo quest’anno e secondo nella lista delle prestazioni siglate negli States, dopo il 26’25”97 di Kenenisa Bekele nel 2008 sempre ad Eugene. Tra le pedane c’era stato un 69.32 di Sandra Perkovic nel disco, 21.64 di Reese Hoffa nel peso e un lungo donne con 4 atlete racchiuse in 2 centimetri. Italiani deludenti Non sorride agli azzurri il Prefontaine Classic di Eugene (Usa), dove Daniele Greco si è classificato ultimo nel triplo con 16.33, Libania Grenot ultima nei 400 (51”83) e Yadisleidy Pedroso sesta nei 400 hs (56”66). Uomini. 100 (+2.6): Gatlin 9”76; Rodgers 9”80; Vicaut (Fra) 9”89; Carter (Giam) 9”89; Ashmeade (Giam) 9”95. 400: James (Gren) 43”97 (mpm ’14); L. Merritt 43”97; Masrahi (Ar. S.) 44”77; Brown (Bah) 45”15; Mance 45”31. 800. II: Kinyor (Ken) 1’44”70; Greer 1’45”30; Sowinski 1’45”64. Miglio: Manzano 3’52”41 (mpm ’14); McNamara 3’52”89; Jager 3’53”33; Casey 3’53”71. 10.000: Rupp 26’44”36 (mpm ’14, r.n.); P. Tanui (Ken) 26’49”41; Karoki (Ken) 26’52”36; Sambu (Ken) 26’54”61. 110 hs (+0.8): P. Martinot Lagarde (Fra) 13”13 (mpm ’14); Parchment (Giam) 13”20; Oliver 13”21; Wilson 13”25; Shubenkov (Rus) 13”29. Asta: R. Lavillenie (Fra) 5.80; Dutra (Bra) 5.63; Kudlicka (R. Ceca) 5.63. Triplo: Claye 17.66 (+0.8); Taylor 17.42 (+2.6, r. 16.80/+1.7); Adams (Rus) 17.29 (+1.4); Revé (Cuba) 17.06 (+2.0); 9. GRECO 16.33 (-0.1). Peso: Hoffa 21.64; Kovacs 21.46; Caldwell 21.38; Roberts 20.71; Majewski (Pol) 20.59. Donne. 400: Williams-Mills (Giam) 50”40; McCorory 50”53; McPherson (Giam) 50”63; Hastings 50”67; Montsho (Bot) 50”73; 8. GRENOT 51”83. 800: Price 2’00”38; Vessey 2’00”48; Bishop (Can) 2’00”52. 1500: Obiri (Ken) 3’57”05 (mpm ’14); Aregawi (Sve) 3’57”57; Kipyegon (Ken) 3’58”01; Simpson 3’58”28; Hassan (Ola) 3’59”28 (r.n.). Due miglia: Cherono (Ken) 9’13”27; Kibiwott (Ken) 9’13”48; Belete (Bahr) 9’13”85 (r.n.); Rowbury 9’20”25 (r.n.). 3000 sp: Assefa (Eti) 9’11”39 (mpm ’14); Ayalew (Eti) 9’12”89; Coburn 9’17”84. 400 hs: K. Spencer (Giam) 54”29 (mpm ’14); Carter 55”22; Williams 55”97; 6. PEDROSO 56”66. Lungo: Spanovic (Ser) 6.88 (+1.5, mpm ’14, r.n.); Klishina (Rus) 6.88 (+0.6, mpm ‘14=); Lesueur Fra) 6.87 (+1.0); Reese 6.86 (+1.6). Disco: Perkovic (Cro) 69.32; Craft (Ger) 65.38; Lewis 64.98. © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino MARCIA La Coruna: Giorgi 3a nella 20 km (si.g.) Terzo posto per Eleonora Giorgi nei 20 km di marcia su strada di La Coruna (Spa), tappa del challenge Iaaf: l’azzurra ha chiuso in 1h30’00”, dietro la cinese Liu Hong (1h27’58”) e la spagnola Ortiz (1h29’58”). Uomini: vince di Barrondo (Gua) in 1h21’14”, con Tontodonati lontano dai primi posti (1h23’44”). GIOCHI GIOVANILI Qualificati cinque azzurri (si.g.) Altri 5 azzurrini qualificati a Baku (Aze) per i Giochi olimpici giovanili: Brandi 4° nei 10 km di marcia (46’45”96), Capello 9° nell’asta (4.50), Fabbri 9° nel peso (17.85), T. Di Blasio 10° nel martello (65.72) e la triplista Kalmykova (7. con 12.38/+1.0). Record mondiale u.18 nel martello (5 kg) dell’ungherese Bence Halasz (87.16). Allievi. 3000: 3. Riva 8’29”43. Allieve. Batt. 200 (-0.4): Pavese 24”04. Lungo (q): Fiorese 6.26 (+3.0). ITALIANI IN PISTA Borsi contro Caravelli nei 100 hs (si.g.; d.m.) Oggi a Orvieto (Tr) nel Memorial Coscioni duello tra Veronica Borsi e Marzia Caravelli nei 100 hs. Nelle gare maschili Demonte e Marani (200), Secci (peso). A Savona ieri bene Bonvecchio (77.22 nel giavellotto) e Silvia Salis (70.43 nel martello). A Savona. Uomini. Disco: Apolloni 59.07. Giavellotto: Bonvecchio 77.22; Fent 75.34. Donne. Disco: Capoferri 50.34. Martello: Salis 70.43; Mariani 65.10; Massobrio 60.98. A Rieti. Uomini. 100 (-0.9): Riparelli 10”51. Giavellotto: Figliolini 70.83. A Caprino Veronese. Uomini. 200 (+0.1): Squillace 21”20. 800: Perco 1’48”26; 3. Pettenazzo 1’48”36; 4. Bussotti Neves 1’48”61; 6. Riccobon (j) 1’48”74 Lungo: Guarini 7.64 (0.0). Peso: Dodoni 17.59 . Asta: Boni 5.30. Donne. 800: Baldessari 2’04”41. 3000: Weissteiner 9’22”25. A Oordegem (Bel) nei 3000 siepi donne 2° e 3° tempo italiano dell’anno dopo la Roffino: Barale 10’15”28, Cova Cova 10.19”60. STRANIERI IN PISTA Robles migliora nei 110 hs: 13”46 (si.g.; l.e.) A Marsiglia migliora Robles con 13”46. Uomini. 110 hs ( -1.9): Robles (Cub) 13”46, Bascou 13”50, Krauss 13”83. Donne. 400 hs: Linkiewiz (Pol) 56”50, Anacharsis 56”62. A Weinheim (Ger), 8.49 di Christian Reif e 6.88 di Lena Malkus nel lungo. Uomini. Batt. 110 hs (+1.2): Buhler 13”39. Lungo: Reif 8.49 (+0.7); Howard 8.04 (+1.0). Donne. 100 (+0.7): Okparaebo (Nor) 11”25. 100 hs (+0.8): Hildebrand 12”93. Lungo: Malkus 6.88 (+1.3,); Mihambo 6.81 (+0.1); Bauschke 6.72 (+1.3).. RUGBY ASSEGNATO L’84° TRICOLORE Calvisano: rimonta scudetto Rovigo, il digiuno si allunga CALVISANO ROVIGO 26 17 MARCATORI: p.t. 5’ m. Ragusi tr. Mi. Bergamasco, 9’ m. McCann tr. Mi. Bergamasco, 11’ c.p. Basson, 14’, 19’ e 36’ c.p. Haimona; s.t. 9’ e 35’ m. tecnica Calvisano tr. Haimona, 39’ c.p. Griffen. CALVISANO: De Jager (25’ s.t. M. Violi); Canavosio (9’ s.t. Bergamo), Vilk, Castello, Visentin; Haimona, Griffen; Steyn, Zdrilich, Belardo; Hehea (25’ s.t. Beccaris), Cavalieri; Costanzo (20’ s.t. Romano), Ferraro, Lovotti. All. Guidi. ROVIGO: Basson (16’ s.t. Menon); Ngawini (1’ p.t. Bortolussi, 7’ s.t. Borsi), Mi. Bergamasco, McCann, Ragusi; Rodriguez, M. Frati; De Marchi, E. Lubian, Ruffolo; Montauriol, Ferro (18’ s.t. Boggiani); Roan (13’ s.t. Pozzi), Mahoney, Quaglio. All. De Rossi-Frati. ARBITRO: Damasco. NOTE: p.t. 9-17. Spettatori 3800. Gialli: 32’ p.t. Costanzo e Quaglio, 5’ s.t. Lubian, 7’ s.t. Quaglio (rosso), 12’ s.t. Ragusi. Calci: Haimona 5 su 6 (13 punti), Griffen 1 su 1 (3 punti); Mi. Bergamasco 2 su 3 (4 punti), Basson 1 su 2 (3 punti), Ragusi 0 su 1. Uomo del match: Costanzo. DAL NOSTRO INVIATO ANDREA BUONGIOVANNI CALVISANO (Brescia) Il poker di Calvisano: lo scudetto, per la quarta volta, è giallonero. Ci vuole una partita tutta in rimonta e il vantaggio di un uomo in più nell’ultima mezzora abbondante per avere la meglio su un Rovigo che non sfata il tabù. L’attesa rossoblù per tornare a essere campione d’Italia dura da 24, lunghissimi anni. E andrà avanti. Il primo titolo della gerisce da raggruppamento e McCann si invola. Il risultato, con le due (difficili) trasformazioni di Bergamasco e un piazzato da 42 metri di Basson, va sullo 0-17. E sono trascorsi 11’... Per Calvisano la partita è tutta in salita. Ma da giocare. I gialloneri infatti, un po’ alla volta, con la mischia chiusa e il piede di Haimona (tre centri consecutivi) accorciano. Il 9-17 dell’intervallo è equo. Il fatto La svolta, sotto la piazza più appassionata risale al 1951, l’ultimo (il dodicesimo) al 1990. Poi solo amarezze e, con questa, con tanto di sindaco in tribuna, tre finali perse. Per la città è un brutto colpo. Per Calvisano, invece, coi suoi 7000 abitanti, è festa grande. Perché questo, in era Celtic League, sarà pure un tricolore «dimezzato». Ma vai a dirlo a quelli del club del presidente Vaccari e ai loro orgogliosi tifosi: per la squadra di Guidi, vinta la stagione regolare, è un successo meritato. Eppure l’inizio è tutto in salita. Pronti-via e, complici altrettanti svarioni bresciani, arrivano due mete rodigine. Sono quasi in fotocopia, concluse nello stesso angolo, sul lato chiuso. Canavosio, nel primo caso, su pressione degli avversari, perde palla con un passaggio che nessuno può raccogliere, Mirco Bergamasco recupera e Ragusi firma i primi punti. La touche dei padroni di casa, nel secondo episodio, pasticcia e regala l’ovale agli ospiti, Montauriol sug- S La festa La gioia dei giocatori del Calvisano durante la premiazione. Per i lombardi si tratta del 4° scudetto, vinto con una poderosa rimonta dopo essere stati sotto 17-0 CIAMILLO pioggia, è in avvio di ripresa. In 2’ l’arbitro Damasco estrae due gialli contro Rovigo, per irregolarità in mischia, dove la sofferenza dei veneti è sempre più marcata. Il primo è contro Lubian, il secondo contro Quaglio. Il problema è che per il pilone, dopo quello subito nel primo tempo insieme a Costanzo, è il secondo, che quindi diventa un rosso. Condanna i suoi a rimanere in 14 fino al termine. La meta tecnica a favore di Calvisano è inevitabile e con la trasformazione di Haimona il divario è a -1. Rovigo, per un paio di minuti, gioca addirittura in 12: ancora fuori Lubian, pure Ragusi subisce un giallo. Ma Haimona sbaglia un facile calcio del sorpasso e Rovigo torna a respirare. E’ una seconda meta tecnica a 5’ dal termine a metterlo in ginocchio. De Rossi, allenatore insieme a Frati, va k.o. in finale per la terza stagione consecutiva. Un piazzato di Griffen, all’ultima partita della carriera come in giornata altri grandi quali Wilkinson e O’Driscoll, firma il trionfo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino PROMOZIONE L’Aquila torna in Eccellenza Dopo una sola stagione in A, L’Aquila torna in Eccellenza: sconfitti 28-18 i Lyons Piacenza a Parma nella finale promozione. SCUDETTO DONNE La prima volta di Monza A Mantova la finale femminile è stata vinta ieri dal Monza (29-12 sul Riviera del Brenta): è la prima volta che lo scudetto non viene vinto da una squadra del Veneto. FRANCIA Il Tolone di Castro fa doppietta Il Tolone di Martin Castrogiovanni ha sconfitto per 18-10 il Castres a Parigi nella finale del Top 14, una settimana dopo il trionfo in Heineken Cup sui Saracens. INGHILTERRA Premiership ai Northampton I Northampton Saints hanno vinto la Premiership inglese piegando per 24-20 ai supplementari i Saracens con la meta a tempo scaduto di Alex Waller convalidata dal TMO. CELTIC LEAGUE Leinster campione, Glasgow k.o. Gli irlandesi del Leinster hanno sconfitto per 3412 i Glasgow Warriors a Dublino nella finale del Pro12 celtico. MONDIALE UNDER 20 Esordio degli azzurrini Italia-Inghilterra domani mattina (ore 7.35) apre i Mondiali Under 20 neozelandesi (diretta streaming dal sito www.irb.com). Questo il XV del c.t. Troncon: Gasparini; D. Di Giulio, Manganiello, Seno, Lombardo; Buscema, Parisotto; Trotta, Giammarioli, Archetti; Scalvi, Michieletto; Buonfiglio, Adriano, Appiah. 42 LA GAZZETTA SPORTIVA Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). 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Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 43 TUTTENOTIZIE & RISULTATI IPPICA E SUO FIGLIO REMO VINCE IN SVEZIA PALLANUOTO FINAL SIX CHAMPIONS A BARCELLONA Che festa ieri a Vigone Barceloneta d’Europa per i 19 anni di Varenne Trionfo sui serbi: 7-6 DAL NOSTRO INVIATO FRANCO CARRELLA BARCELLONA (Spagna) La festa in onore di Varenne ieri a Vigone, in provincia di Torino RAVENNA Ieri mattina all’Allevamento il Grifone di Vigone (Torino) c’è stata la tradizionale festa di compleanno in onore di Varenne, che pochi giorni fa ha compiuto 19 anni (è nato il 19 maggio 1995). Nonostante la giornata uggiosa, gli appassionati, provenienti un po’ da tutta Italia, hanno posato assieme al campionissimo, a cui è stata regalata la solita torta a base di mele a carote di cui è ghiotto. Varenne è stato il più forte trottatore di tutti i tempi (ha vinto 51 GP tra cui due Amerique, due Elitlopp, tre Lotteria e il Derby) e ha smesso di correre nel settembre del 2002, quando ha rotto nel Trot Mondial di Montreal. Varenne ha fatto vedere il suo valore anche in razza: i suoi figli finora hanno vinto 106 Gran Premi, due dei quali (Nazionale e Città di Napoli) grazie a Remo Gas che ieri a Mantorp, in Svezia, è rientrato con un bel successo nell’Ina Scots Ara (m SCHERMA ASSOLUTI AD ACIREALE 2140), corsa che ricordava la campionessa vincitrice nel 1995 di Amerique e Lotteria morta lo scorso dicembre. Remo, che non correva dal quinto posto nel Derby di Santo Stefano, ora è allenato dal grande Stig Johansson e ha dominato in 1.13 con in sulky Erik Adielsson davanti all’altro italiano Rosso Pomodoro (Jo. Takter), mentre Rod Stewart (U. Ohlsson) ha rotto. DERBY FRANCESE Oggi a Chantilly c’è il Prix du Jockey Club (gr. 1, ore 16.15)che dal 2005 è stato accorciato a 2100 metri. Sedici al via fra cui anche il nostro fantino Andrea Atzeni che farà coppia con Ayrad. Favorito Price of Gibraltar. IERI 3-8-1-4-11 Ad Aversa (m 1640): 1 Oddone Blue (G.Monaco) 1.17; 2 Olivier Joyeuse; 3 Orseolo Rl; 4 Ninnone Amaesta; 5 Occhiobaldo Ja. Tot.: 6,75; 2,79, 6,07, 4,97 (170,77). Quinté: n.v. Quarté: 4.642,15. Tris: 1.298,23. LISTED A MILANO Oggi a San Siro due listed: il Nogara (favorita la francese Ming Zhi Cosmos) e il Merano (Uniram in evidenza). OGGI SI CORRE A Trotto: Napoli (15.15). Galoppo: Milano (15.10), Merano (14.50) e Chilivani (15.35). GHIACCIO PRESIDENZA: CAMBIO DOPO 17 ANNI Dal Real di Ancelotti al Barceloneta nella pallanuoto: in Europa è proprio l’anno della Spagna. Con merito, la mina vagante della Final Six fa sua la Champions League battendo i fuoriclasse serbi del Radnicki Kragujevac, giunti in Catalogna con la credenziale di dieci vittorie su dieci nel girone preliminare. Centouno anni di storia e 11.000 soci per questo vivace circolo nautico che s’affaccia sulla spiaggia e organizzerà l’evento anche nel 2015. Il Barceloneta era ammesso di diritto alla Final Six, ma ha onorato l’avvicinamento terminando comunque nelle prime tre del gruppo A, dietro Primorje e Pro Recco. È il terzo acuto spagnolo in Coppa Campioni dopo quelli del Barcellona (‘82) e del Catalunya (‘95). Scalata Avvio in equilibrio (3-3 a metà gara), poi i padroni di casa allungano nella terza frazione (6-4) e resistono agli ultimi assalti degli slavi chiudendo sul 7-6 e incassando i 50.000 euro di premio. Brava la squadra di Martin a far emergere talenti come Echenique, argentino naturalizzato classe ‘90 che fu adocchiato pure dal Brescia. Non c’è macchia comunque sull’incredibile storia del Radnicki. Fondato all’inizio del 2012, il tempo di vincere la terza divisione serba e di essere poi ammesso diret- BASEBALL tamente al massimo campionato e alle coppe, con una campagna acquisti faraonica (Boris Zlokovic, Filip Filipovic, Vanja Udovicic che ora fa il ministro dello sport). Nel 2013 era arrivata l’Euro Cup (finale con la Florentia). E c’è un po’ d’Italia nel club dei «grifoni» perché il principale sponsor è la Fiat che a Kragujevac (180.000 abitanti) possiede un importante stabilimento: «Lo sport è nel tessuto connettivo della città» spiegava alla vigilia della stagione Antonio Cesare Ferrara, all’epoca direttore di Fiat Automobili Serbia. Prima di partire per la Spagna, nonostante fossero impegnati nella finale scudetto con la vittoriosa Stella Rossa, i giocatori avevano dato una mano concreta alle popolazioni colpite dall’alluvione, affiancandosi ai volontari. BARCELONETA-RADNICKI 7-6 (1-2, 2-1, 3-1, 1-2) BARCELONETA: Lopez Pinedo, Sziranyi 1, Perrone 1, Espanol 2 (1 rig.), Minguell, Roca, Fernandez; Munarriz 1, Echenique 1, Ubovic 1, De Lera, Petkovic. N.e. Lloret. All. Martin. RADNICKI KRAGUJEVAC: Radic, Buric 1, Vuksanovic, Ciric, Zlokovic 2, F.Filipovic 2, D.Filipovic; Korolija, Cirkovic, Milicic, Basara 1, Markovic. N.e. Popovic. All. Stevanovic. ARBITRI: Stavridis (Gre) e Margeta (Slo). NOTE: sup. num. Barceloneta 6 (2 gol), Radnicki 8 (2). Spett. 2.500. Finale 3° posto: Primorje (Cro)-Partizan (Ser) 12-6 (5° Brescia, 6° Recco). Albo d’oro recente: 2004 Honved (Ung); 2005 Posillipo; 2006 Jug (Cro); 2007, 2008 Pro Recco; 2009 Primorac (Mng); 2010 Pro Recco; 2011 Partizan (Ser); 2012 Pro Recco; 2013 Stella Rossa (Ser); 2014 Barceloneta (Spa). TENNISTAVOLO CASO S.MARINO, PARMA 4° PASS BOXE IN EUROPA (r.g.) A Dresda (Ger) il massimo Francesco Pianeta (30-1-1) batte Mickael Vieira (Fra, 14-3-1) ko 1, per il vacante europeo Wbo. A Mosca (Rus) l’ex iridato Wba massimi, Alex Povetkin (27-1), batte Manuel Charr (Lib, 26-2) per l’Internazionale Wbc vacante. Rakhim Chakhkiev (19-1) conquista il titolo Silver massimi leggeri, contro Silgado (Col, 25-2), battuto ai punti. CANOA EUROPEI SLALOM: MOLMENTI 5° (a.fr.) A Vienna, Europei di slalom, nel K1 Daniele Molmenti chiude 5°, a 2”91 da Prskavec (Slk): senza la penalità sarebbe stato bronzo a 0.03 dall’argento Prindis (Cec), medaglia che va invece allo spagnolo Hernanz. L’olimpionico ipoteca il pass iridato: «Sono soddisfatto, ora posso pensare al Mondiale (nel Maryland, 17-21 settembre ndr)». Andrea Romeo 10° a 5”87; Giovanni de Gennaro out in semifinale, 29°. A squadre: nel K1 l’Italia iridata salta una porta e chiude 14ª a 54”08 dalla Germania; nel C1 Stefano Cipressi, Roberto Colazingari e Marco Babuin chiudono al 7° posto a 10”55 dall’oro sloveno. DISCESA TRICOLORI (a.fr.) A Vipiteno, assegnati i tricolori jrs di canoa discesa nella sprint in vista del Mondiale in Valtellina (9-14 giugno). Uomini, K1: Mattiello; C1: Quintarelli; C2. Quintarelli-Benciolini. Donne, K1: Formenton; C1: Carbognin. CANOTTAGGIO FINALI EUROPEI: 6 ARMI AZZURRI Al termine dell’ultima fase di eliminatorie, con una Nazionale falcidiata dall’influenza, l’Italia raggiunge la finale degli Europei a Belgrado con sei equipaggi, di cui quattro olimpici: 4 senza e 2 senza uomini, doppio pl uomini e donne. Per le medaglie anche il singolo pl uomini (Miani) e il 2 senza pl uomini (Oppo-Di Girolamo). Unica vittoria in semifinale quella delle campionesse continentali e mondiali in carica Sancassani-Milani nel doppio pl donne. DUATHLON OLMO IRIDATA (al.f.) Angelica Olmo (Pianeta Acqua) ha conquistato il mondiale juniores a Pontevedra (Spa): la pavese, bronzo agli Europei juniores di triathlon lo scorso anno, ha battuto la campionessa in carica Funika Matsumoto (Giap) e Claudia Luna (Spa). GHIACCIO FONTANA-LOBELLO SPOSI Arianna Fontana, tre medaglie ai Giochi di Sochi nello short track, ieri pomeriggio ha sposato a Colico (Lc) l’italostatunitense Antony Lobello, ex compagno di Nazionale. La cerimonia, con rito civile, celebrata dal sindaco Raffaele Greca, si è tenuta sulla spiaggia del lago di Lecco. GINNASTICA MENEGHINI E PRINCIPI TRICOLORI Ad Ancona, Elisa Meneghini (Artistica Lissonese) conquista il tricolore di artistica (56.700) su Iosra Abdelaziz (53.700) e sulla deb Lavinia Marongiu (53.600). Tra gli uomini, il locale Paolo Principi (Aeronautica, 84.764) trionfa su Enrico Pozzo (83.699) e Andrea Cingolani (82.697). Oggi finali di specialità. GOLF Baldini, Pizzo e la Vecchi: tricolori con vista Europei Elezioni federali Gios subentra a Bolognini D’Amico deferito per il passaporto su protesta Rimini (l.m.) Paolo Pizzo (nella foto Bizzi da destra con Irene Vecchi e Baldini) è tornato. Dopo il titolo iridato nel 2011 a Catania, a 15 km dalla sua città, nella bolgia del PalaVolcan di Acireale, lo spadista dopo i problemi alla mano negli ultimi 2 anni, ha vinto il 2° tricolore in carriera battendo in finale Roberto Bertinetti: i loro nonni erano stati avversari in passato. Nel fioretto, Andrea Baldini prevale su Giorgio Avola dopo uno spettacolare incontro. All’ultima stoccata trionfa nella sciabola Irene Vecchi. Pizzo e Baldini in forma europea. Oggi fioretto e spada U e sciabola D (18.05 Rai Sport 2). Risultati. Fioretto U. Finale: Baldini (Aeronautica) b. Avola 15-12. Semifinali: Avola b. Nista 15-11; Baldini b. Foconi. Spada U. Finale: Pizzo (Aeronautica) b. Bertinetti 1513. Semifinali: Pizzo b. Garozzo 15-7; Bertinetti b. Bino 15-13. Sciabola D. Finale: Vecchi (Fiamme Gialle) b. Gregorio 15-14. Semifinali: Gregoriio b. Petraglia 15-10; Vecchi b. Bianco 15-12. Paralimpici. Fioretto. Uomini. Cat. A: Betti (Fiamme Azzurre) b. Macrì 15-14. Cat. B: Sarri (Fiamme Oro) b. Cima 15-13. Cat. C: Russo (Cs Pa) b. Radicello 15-1. Donne. Finali. Cat. A: Trigilia (Gaudini Roma) b. Mogos 15-2. Cat. B: Vio (Mogliano) b. Biagini 15-1. Cat. C: Nora (Lame Rotanti) b. Soldera 15-10. A Sommacampagna (Vr), la 42a Assemblea Elettiva della Federghiaccio ha sancito il passaggio di consegne al vertice tra Giancarlo Bolognini (che lascia dopo 17 anni, ma diventa presidente onorario per acclamazione) e Andrea Gios (nella foto). L’ex sindaco di Asiago e azzurro dell’hockey ghiaccio, 51enne commercialista, candidato unico, ottiene l’82.6% dei voti (3277, 689 schede bianche). Suo vice sarà Reinhard Zublasimg, preferito a Walter Andriolo (2218 a 1601). I neo consiglieri responsabili di settore sono Luigi Alverà (curling), Andrea Garello (figura), Tommaso Teofoli (hockey ghiaccio), Helmuth Waldthaler (stock) e Sergio Anesi (velocità), confermato e il solo non indicato nella «squadra» di Gios. Rappresentante dei tecnici sarà Monica Domenicali, degli atleti Enrico Dorigatti e Alois Romen, presidente dei Revisori dei conti Gabriele Corradini. «Prima del via della stagione invernale – promette Gios – convocherò un’altra Assemblea generale per condividere il programma sul quale il Consiglio avrà deciso di lavorare». (m.c.) La Procura federale ha deferito il 29enne lanciatore del San Marino Giovanni D’Amico (foto) per «aver violato i principi di lealtà sportiva». A seguito di una denuncia del Rimini, la Procura ha appurato che risulta «fortemente incerta» la presenza di D’Amico nella stagione 2013, decisiva per l’acquisizione dello status di atleta di scuola italiana. Cresciuto sportivamente in Venezuela, D’Amico ha militato dal 2008 al 2011 nel Grosseto, nel 2012 a Nettuno. Il San Marino lo ha tesserato come Asi, a referto in due gare del Nettuno nel 2013, pur non avendo giocato. La Procura deve stabilire se il giocatore era effettivamente presente. Parma, nonostante la sconfitta con Rimini, è la quarta promossa alla seconda fase, in virtù del successo del Nettuno 2. 2° turno di ritorno, gara-1. Gir. A: Padova-Bologna 2-8 (v.Panerati, p. Bazzarini); San Marino-Godo 10-0 (7°, v. Guerra 3bv-9so, p. Casalini). Class.: Bologna 941 (16-1); S.Marino 625 (10-6); Padova 353 (6-11); Godo 294 (5-12). Gir. B: Città di NettunoNettuno2 2-8 (v. Gonzalez 4bv-8so, p. Lorenzo); Rimini-Parma 5-0 (v. Escalona, p. Giovanelli). Class.: Rimini 687 (11– 5); Parma 588 (10-7); Città di Nettuno 352 (6-11); Nettuno2 176 (3-14). SCUDETTO DONNE Zeus, primo urrà Negrisoli va a 17 e supera Pizzo Lo Zeus Quartu Sant’Elena vince lo scudetto femminile, il primo della sua storia: pareggia 3-3 col Norbello nella bella dei playoff e, per regolamento, avendo chiuso la stagione regolare al primo posto, si aggiudica il titolo. Due punti di Li Yunan, uno di Tian Jing, contro 2 di Stefanova (2 sole sconfitte fra campionato e playoff, miglior giocatrice della stagione) e uno di Conciauro. Per lo Zeus, guidato da Gianfranco Cancedda, sul podio anche Wei Jian e Laura Negrisoli (FOTO TROIS), che ottiene un record speciale: l’ex azzurra, 40 anni a settembre, centra la vittoria numero 17 e diventa l’atleta con più scudetti in Italia, in assoluto fra uomini e donne, superando Eraldo Pizzo, mito della pallanuoto, che ne ha 16. Negrisoli ne ha conquistati 12 con il Castel Goffredo, 4 con la Sandonatese (in due di questi svolgendo anche le funzioni di allenatrice) e adesso con lo Zeus. E. MOLINARI CEDE Lo svedese Henrik Stenson con un 64 (-8) e un totale di 203 raggiunge in testa l’inglese Eddie Pepperell (203 66 72 65) a Malmoe (Sve, Eurpen Tour). Edoardo Molinari da 10° a 32° con 213 (71 69 73, -3), Matteo Manassero da 43° a 38° con 214 (74 70 70, -2), e Andrea Pavan da 62° a 54° con 216 (74 71 71, par). A Dritec (R.Cec), guidano Widegren (Sve), Lloyd (Gb) e Gant (Gb) con 203, mentre Alessandro Tadini è 9° con 207 (72-67-68) e Niccolò Racano è 13° con 208 (70-72-66). BERTASIO VINCE IN GUADALUPE All’Open St.Francois (Guadalupe) valido per l’Alps tour, trionfo di Nino Bertasio (203). HOCKEY GHIACCIO TORINO: MUORE CERVAR (f.t.) Doveva essere una partitella di beneficenza di fine stagione fra genitori e figli, e invece si è trasformata in tragedia. Al PalaTazzoli di Torino è morto Stefano Cervar, 42enne allenatore e giocatore dell’Hockey Torino Bulls, che milita in C di hockey ghiaccio, colto da un improvviso malore in pista. Portato al Molinette non ce l’ha fatta a superare l’emorragia cerebrale. Cervar aveva giocato pure nel Valpellice e Pinerolo. PLAYOFF NHL Venerdì, in gara-6 della finale di Conference dei playoff Nhl, Chicago ha vinto a Los Angeles 4-3, portando la serie sul 3-3 e rimandando il verdetto a gara-7, stanotte in Italia in Illinois. La vincente sfiderà i NY Rangers per la Stanley Cup. JUDO GIUFFRIDA VINCE A MADRID (e.d.d.) Odette Giuffrida vince nei 52 kg dell’European Open a Madrid, che ha aperto la corsa alla qualificazione olimpica. Quinto Andreoli (60) e settimi Cressi (66) e la Lo Giudice (57). Due primi ed un 3° posto ed il Titania Club di Catania ha conquistato il primato maschile della Coppa Italia jrs-srs a Follonica. Le vittorie di Lanzafame (60) e Pappalardo (90) decisive. NUOTO BIANCHI E LEONARDI (al.f.) Ilaria Bianchi vince i 100 farfalla al Nicoletti di Riccione. Leonardi batte Orsi nei 100sl. Uomini: 100 sl Leo- nardi 49”77, Orsi 50”25; 200 ra Giorgetti 2’16”52; 100 fa Pavone 55”12. Donne: 100 sl Mizzau 56”02, Letrari 56”45; 800 sl Cirillo 8’56”02; 200 do Polieri 2’17”51; 200 ra Celli 2’26”78; 100 fa Bianchi 59”48; 200 mx Letrari 2’18”16. THORPE GUARITO (al.f.) Ian Thorpe ha completato la riabilitazione dalla depressione e dall’alcolismo ed è pronto per i Giochi del Commonwealth: il suo manager sta trattando per un posto da commentatore con Channel Ten e alcune tv europee. Migliora anche la spalla che fu colpita da un’infezione anche se dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento. BIG IN EUROPA (al.f.) A Aberdeen (Sco). Uomini: 200 sl Renwick 1’50”00; 50 do Ness 25”54 (r.n.). Donne: 400 sl Miley 4’09”91, Payne 4’13”74; 800 sl Payne 8’42”18. A Praga. Uomini: 50 ra Zorzi (Saf) 27”19. A Riga (Let). Donne: 200 sl-100 do Zevina (Ucr) 2’01”81, 1’00”15. MAXI STAFFETTA (al.f.) Oggi alle 14.30 all’Acquaniene di Roma parte la Mille x 50, staffetta benefica che insegue il record del mondo detenuto da una squadra giapponese (9h27’10”83). Sui blocchi anche Guarducci, Battistelli, Marin, Monica Vaillant e Masala. OLIMPIADI KASPAROV: «PUTIN, NAZI A SOCHI» «L’Olimpiade di Sochi come quella del 1936 nella Germania nazista. Nella storia ci sono state solo due edizioni dei Giochi in cui tutto è stato costruito per promuovere il culto di una sola persona». E’ il duro attacco di Garri Kasparov a Vladimir Putin. La leggenda degli scacchi è da tempo uno strenuo oppositore del presidente russo e in un’intervista all’agenzia Dpa lo paragona indirettamente ad Adolf Hitler. «Quando tornerò in Russia? Oggi sarebbe un viaggio di sola andata», risponde Kasparov, che attualmente vive in Croazia. PALLAMANO FINALE CHAMPIONS (an.gal.) Oggi (18, Eurosport) a Colonia, derby tedesco Kiel-Flensburg per la Champions League maschile. Semifinali: Kiel (Ger)-Veszprem (Ung) 29-26; Flensburg (Ger)-Barcellona 40-38 (rig.). SPORT INVERNALI CARLI PER PERTILE (g.v.) Il nuovo ds nordico Sandro Pertile ad inizio settimana, lascerà il consiglio federale: al suo posto Guido Carli che potrebbe occuparsi di sci d’erba anche per i Mondiali 2015 a Tambre (Bl). TRIATHLON BETTO QUARTA (al.f.) Alice Betto chiude al 4° posto la tappa di Londra della World Series. Nella prova sprint vinta dall’americana Jorgensen sulla connazionale Groff e l’australiana Jackson, l’azzurra al miglior risultato in carriera, a 16” dal podio. Charlotte Bonin, 16a; Mazzetti 31a, Petrini 51a. Lo spagnolo Mario Mola vince su Murray (Saf) e Pereira (Por), Steinwandter 18°, Uccellari 21°, Secchiero 34°, Fabian 35°. IRONMAN ITALY (al.f.) Oggi con 2000 atleti, Ironman 70.3 Italy a Pescara: Fontana, Passuello, Degasperi, Alonso (Spa), Del Corral (Spa), Reichel (Ger) e Kung (Svi), e tra le donne, Martina Dogana, Csomor (Ung) e Pedersen (Dan). TUFFI AZZURRE TERZE (al.f.) Ancora un podio in World Series per Tania Cagnotto e Francesca Dallapè: a Windsor (Can), le azzurre hanno centrato la terza posizione nella gara dei 3 m sincro totalizzando 308.10 punti. Successo alle cinesi He Zi e Wang Han (326.40) davanti alle padrone di casa Ware e Abel (326.25). Nella piattaforma 10 m sincro, Francesco Dell’Uomo e Maicol Verzotto sono sesti con 367.23. VELA LA CINQUECENTO (a.fr.) Al via oggi, fino a sabato, la 40ª La Cinquecento da Caorle alle Isole Tremiti (500 miglia). Tra i circa 40 iscritti, nella X2 Berti Bruss ed Egidio Carantini: è la prima di un normodotato e un non vedente in una regata d’altura. Luciano Tronchin e Marco Marin per Emergency. Tra i big Dario Malgarise, navigatore di Luna Rossa 2000 e 2003, e Matteo Auguadro, prodiere di Mascalzone Latino. 151 MIGLIA (r.ra.) E’ Pendragon di Nicola Paoleschi il vincitore in tempo reale della 151 miglia. Il 70 piedi di Paoleschi che ha vinto 4 volte su 5, ha preceduto di 11’ B2 di Michele Galli, 3° A–Team di Giorgio Martin, già tricolore offshore 2012. BOXE 2 / 80.000 PAGANTI Froch resta re Show a Wembley Un violentissimo destro a 28” dalla fine dell’8° round stende al tappeto lo sfidante George Groves (19-2) e mette fine per kot al British Classic davanti a 80.000 spettatori entusiasti nello stadio di Wembley a Londra. Carl Froch (33-2), detto il Cobra, titolare Ibf e Wba supermedi, resta così campione mondiale nella rivincita-derby dello scorso novembre con un match aperto e cruento. Che show. 44 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 SEGUITECI SU ALTRI MONDI @AltriMondiGazza Il fatto del giorno _tormenti dei cinquestelle DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it Ma questo Farage non è troppo eccessivo per i grillini? Razzista, antifemminista, antigay, di destra-destra: Grillo vuole allearsi con l’inglese e posta video dei suoi interventi. La base, però, è contraria Beppe Grillo si trova in mezzo a un interessante guazzabuglio: vuole stringere un’alleanza nel Parlamento europeo con Nigel Farage, il più deciso contestatore dell’Unione europea, ma i suoi sul blog non vogliono. Commentano gli ultimi incontri dell’ex comico con frasi del tipo: «Dovevi dircelo prima che avevi intenzione di allearti con Farage» oppure «Non puoi decidere le alleanze senza consultarci» frase a cui Grillo avrà difficoltà a replicare dato che ha sempre esaltato il ruolo democratico della Rete. 1 Comincerei col chiederle notizie di questo Farage. Inglese del Kent, cinquant’anni appena compiuti, siede nel Parlamento europeo dal 1999, prima di darsi alla politica faceva il broker dei metalli, era un broker anche suo padre, uno di quelli che girano per la City. Beveva e se ne andò di casa quando Nigel aveva cinque anni. Di questo trauma, nei comportamenti di Farage, non c’è la minima traccia: è un allegrone, un simpaticone, birra, pesca e battutacce, due mogli e una nota passione per le donne, la seconda moglie è tedesca e lui se l’è portata a Bruxelles come segretaria, ha quattro figli (due da una, due dall’altra), è sopravvissuto senza danni a un incidente aereo, a un incidente automobilistico, a un cancro ai testicoli, a qualche milione di sigarette fumate senza posa: Farage, tra l’altro, si oppone con forza a qualunque divieto relativo al fumo. Bene, non ci occuperemmo di costui se non guidasse un partito che è arrivato primo alle elezioni del 25 maggio. Primo in Inghilterra, voglio dire, dove dal 1906 o vincono i laburisti o vincono i conservatori (altrimenti detti tories). Farage ha scombussolato quel sistema sostenendo che gli immigrati devono andare a casa e che il Regno Unito deve uscire dall’Ue, anzi che «l’Unione europea deve uscire dall’Europa». La sua biografia politica si può raccontare rapidamente come la sua biografia privata: era entrato nel partito conservatore e ne uscì il giorno in cui gli inglesi, conservatori d’accordo, sottoscrissero il Trattato di Maastricht. Ha poi fondato l’Ukip, sigla per United Kingdom Independent Party, Partito Indipendentista del Regno Unito. E l’Ukip ha preso il 31% dei voti. RICETTA PADOAN SCONTRO E ALFANO APRE Fitto contro Berlusconi «Primarie in Forza Italia» S Strana coppia Beppe Grillo, 65 anni e Nigel Farage, 50, durante l’incontro a Bruxelles, all’indomani del voto per le Europee, che ha visto trionfare l’inglese e, a seguire, se la prese con Barroso per aver «abbattuto Berlusconi». «Si potrebbe affermare che il signor Berlusconi era datato, fuori tempo, ma era comunque il primo ministro italiano eletto dal popolo. Berlusconi aveva commentato con scetticismo la posizione dell’Italia nella zona euro e Van Rompuy lo ha destituito dal suo ruolo». Chiuse con parole di fuoco su Monti: «Monti è uno degli architetti dell’euro, uno dei responsabili dell’attuazione di tale fallimento che sta rovinando le vite di decine di miliardi (sic) di persone. Monti ha nominato un gabinetto di ministri, nessuno dei quali aveva legittimazioni democratiche (...) ritengo che quanto è successo in Italia sia assolutamente disgustoso». Era il 16 novembre del 2011 e Grillo ha incollato il video di quell’intervento, con tanto di traduzione, al suo blog. Farage si scaglia contro questi eurocrati che prendono decisioni senza avere alcuna legittimazione popolare. 2E Grillo vuol allearsi con lui? 3 Sì. Farage ha pronunciato in Sembrerebbe ben messo Parlamento almeno un paio di discorsi memorabili. In uno si è rivolto direttamente a Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo: «Ma chi sei? Ma chi ti ha eletto?». In un altro, attaccò gli eurocrati per il trattamento riservato alla Grecia A per un’intesa con i grillini. Non troppo ben messo, se si prendono in considerazione le altre posizioni. Per esempio, sull’energia. Partendo da «basta con le ossessioni sui cambiamenti climatici che affossano l’industria» propugna car- 4 I NUMERI 31% Il risultato dell’Ukip L’Ukip, il partito nazionalista di Nigel Farage, è stata la prima forza in Inghilterra alle elezioni europee: con il 31% ha raccolto 22 europarlamentari 236 Le migliaia di euro Prima di entrare in politica, Farage faceva il broker a Londra dove, stando al quotidiano «The Guardian», guadagnava oltre 236mila euro l’anno bone e energia nucleare, due bestemmie per i grillini. È antifemminista, antiimmigrati, antigay, antistatalista, favorevole alla liberalizzazione della droga, contrario alle tasse sulle rendite finanziarie. Insomma, uno di destra-destra, troppo forse per il popolo pentastellato, che ha una prevalenza di cromosomi di sinistra. 4C’è anche la contraddizione di un Movimento che in Italia non vuole allearsi con nessuno e in Europa è pronto invece a un matrimonio, no? Grillo sa di aver perso qualche consenso per le sue rigidità, è possibile che cominci a fare qualche esperimento in arene meno in vista. Del resto s’è incontrato con Farage e i due, fermo restando il tentativo di fare gruppo (ci vogliono almeno 25 deputati provenienti da un minimo di sette paesi), si sono lasciati reciprocamente la libertà di «votare come vogliono in un quadro di intese di base». Il problema vero: bassa produttività Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (nella foto) protagonista al Festival di Trento dove ha criticato l’Unione Europea, chiedendo che, dopo le elezioni, si cambi marcia: «All’inizio della crisi, l’Europa ha sbagliato perché ha pensato di intervenire soltanto con il rigore fiscale». Padoan non nasconde che Bruxelles potrebbe chiedere all’Italia una manovra correttiva, ma spiega: «Vediamo cosa ci chiederanno, di sicuro faremo capire all’Europa che le nostre riforme sono serie e che possono portare a risparmi strutturali». Infine, il ministro ha ammesso: «Il vero problema del Paese è il calo di produttività» 5Nonostante questo, i militanti si oppongono. Molti vorrebbero un’alleanza con i Verdi (che Grillo ha già escluso). Uno di loro ha scritto: «Non vedo l’ora che ci sia un voto sul sito, così ci contiamo e capiamo una volta per tutte che valori ed idee abbiamo». Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto ANSA A pochi giorni dal k.o. alle Europee, in Forza Italia il delfino attacca il re. Ovvero, Raffaele Fitto, ex ministro e governatore della Puglia, oltre 284mila voti domenica scorsa, contro Silvio Berlusconi. In un’intervista al Corriere Fitto aveva chiesto più trasparenza nel partito e primarie per la leadership, Berlusconi ha risposto ieri tagliando corto: «Chiedo a tutti di non proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non contribuire così all’immagine negativa che i media ostili costruiscono ogni giorno a nostro danno». Streaming Ma Fitto insiste in una lettera aperta: «Io offro lealmente idee per un dibattito. Il problema è chi semina falsità. Chi discute in modo limpido dovrebbe essere una risorsa, e non un problema. Berlusconi si è sempre fatto forte delle idee innovative, e ha sempre alzato l’asticella del cambiamento, spiazzando tutti», ha aggiunto Fitto, che punta il dito contro gli uomini più vicini all’ex-premier, vedi Giovanni Toti. Inoltre, come per le direzioni Pd dell’era Renzi o le assemblee grilline, Fitto chiede che «il prossimo ufficio di presidenza sia in streaming». Intanto Angelino Alfano “boccia” l’accordo della Lega con i nazionalisti francesi della Le Pen e invita Forza Italia a «una coalizione popolare italiana che rimetta in gioco i moderati, ma che non sia una somma di sigle e abbia un programma». Risposta da Forza Italia nelle parole di Altero Matteoli: «L’approccio di Alfano è dialogante ma non è chiaro come possa dare il suo contributo a tale prospettiva restando incollato al governo di sinistra di Renzi». f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA notizie Tascabili Coinvolti 24mila edifici Albergatori delusi Censis: il 58,5% delle scuole cade a pezzi Solo 5,8 milioni di vacanzieri per il 2 giugno Nessuna vittima ma voli cancellati Su un totale di 41mila edifici scolastici italiani, ben 24mila (il 58,5%) hanno seri problemi strutturali: gli impianti elettrici, idraulici, termici non funzionano, sono insufficienti o non sono a norma. Sono 9mila le strutture con gli intonaci a pezzi, in 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture. Inoltre 342mila alunni sono esposti al rischio amianto. I dati sono stati resi noti dal Censis. «Abbiamo in programma già oltre 8.200 interventi da far partire nel 2014, altri 11mila interventi scatteranno all’inizio del 2015», replica Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione con delega all’edilizia. Paura in Indonesia L’eruzione del vulcano come il fungo atomico Il Sangeang Api è un vulcano indonesiano nelle Piccole Isole della Sonda che ha eruttato 19 volte dal 1512: e, questa volta, ha fatto le cose sul serio. Ha infatti generato un’emissione di ceneri lunga tra 6 e 13 km. Non ci sarebbero vittime ma la densa nuvola di cenere si è rapidamente spostata verso l’Australia: sono stati cancellati tutti i voli in partenza e in arrivo a Darwin, proprio nel nord dell’Australia, 1200 km a sud ovest, dove gli esperti prevedono che la nube resterà 18 ore, e anche alcuni fra Bali e Perth. Anche Brisbane potrebbe subire dei disagi. Le ceneri potrebbero essere pericolose per i motori dei jet. «Numerose persone che lavorano, ma non L’eruzione del Sangeang Api in una foto da Twitter vivono, sull’isola sono state allontanate e gli è stato chiesto di non fare ritorno finché l’eruzione non sarà conclusa», ha spiegato l’agenzia indonesiana per i vulcani. La spettacolare eruzione, in realtà attesa (l’allerta durava da un anno), ha generato una colonna di fumo che ricorda l’esplosione della bomba atomica. Il vulcano è parte di quello che viene definito «Anello di Fuoco», un’area con un altissimo numero di vulcani e terremoti nell’Oceano Pacifico: 452 vulcani, il 75% di quelli presenti sulla Terra. L’ex ministro Claudio Scajola ANSA Il caso Scajola Gemayel nega: «Non ho scritto per Matacena» L’ex presidente libanese Amin Gemayel ha smentito di avere scritto una lettera all’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola annunciando di attivarsi perché fosse ospitato in Libano Amedeo Matacena, l’ex Forza Italia condannato a 5 anni. La lettera, scritta al computer, era stata sequestrata a Scajola. Non sono bastati gli 80 euro di Renzi a rimettere in modo l’“industria” del turismo. Solo 5,8 milioni approfitteranno del Ponte del 2 giugno per una vacanza, dormendo almeno una notte fuori casa. In pratica 2,5 milioni in meno rispetto al 2013. È una stima di Federalberghi a cui si accompagna quella di Coldiretti, secondo la quale si è messo in viaggio solo il 5% degli italiani. Un altro 17% si concederà delle passeggiate e delle gite fuoriporta, il 13% andrà al mare, il 7% in agriturismo. E la situazione non migliorerà a breve: per Federconsumatori solo il 31% degli italiani andrà in ferie quest’estate. DOMENICA 1 GIUGNO 2014 ALTRI MONDI ERDOGAN MINACCIA Turchia, caos e arresti nel giorno di Gezi Park Istanbul blindata in occasione del primo anniversario delle massicce proteste di Gezi Park. Numerosi gli arresti per impedire Altra ondata di sbarchi: sono 43mila da gennaio Come in tutto il 2013 In Sicilia solo ieri 3300 persone, soprattutto eritrei e siriani Il caos in Libia facilita i viaggi. Renzi: «La Ue coinvolga l’Onu» FRANCESCO RIZZO Circa 43mila persone: più o meno quanto gli abitanti di un capoluogo di provincia come Macerata, poco più della popolazione di Sassuolo. Sono i migranti arrivati in Italia via mare nei primi cinque mesi del 2014: significa che, a sette mesi dalla fine dell’anno, è già stato raggiunto, se non superato, il totale dei migranti sbarcati nell’intero 2013 (42.925, secondo il Ministero degli Interni). E l’estate deve ancora cominciare: basti ricordare che, fra il 1 luglio e il 10 agosto 2013, sempre secondo il Viminale, sono approdate in Italia 8923 persone. La quota 2014 ha raggiunto quella dell’anno passato con i 3300 arrivi delle ultime ore in Sicilia, dopo gli interventi di soccorso nel Mediterraneo. A Lampedusa sono state accolte circa 500 persone, assistite anche dall’esercito. A Porto Empedocle (Agrigento) la nave Euro e il pattugliatore Migranti sbarcano da una nave della Marina a Porto Empedocle (Ag) ANSA che potenziali manifestanti si avvicinassero a piazza Taksim, simbolo della rivolta. La polizia ha disperso i manifestanti lanciando gas lacrimogeni. Il premier Erdogan l’aveva detto: «Se manifestate sarete arrestati». A Istanbul una troupe della Cnn è stata fermata e poi rilasciata. Peluso hanno accompagnato 838 persone, tra cui 307 che si sono dichiarate siriane. Viaggiavano su alcune imbarcazioni fatiscenti e hanno lanciato l’allarme con un telefono satellitare. Altri 2000 arrivi nel Ragusano: ieri mattina la Guardia Costiera ha soccorso, tra l’altro, un barcone con 172 uomini, 32 donne e 6 bambini (eritrei e tunisini), stipati su un motopesca in legno lungo 14 metri. In fuga dalla guerra Davanti all’emergenza scatta la protesta della Lega Nord: «Con i 10 milioni di euro al mese che costa l’operazione Mare nostrum, si può costruire un intero villaggio. Investiamo quei soldi in Africa», chiede il leader Matteo Salvini, che nei prossimi giorni tornerà in Sicilia per manifestare. Ma, secondo Frontex, l’agenzia europea che gestisce la cooperazione alle frontiere, sono sempre meno i migranti che sfidano il deserto e il mare per motivi economici e sempre più i rifugiati in cerca di asilo: le nazioni da cui arrivano più persone sono la Siria e l’Eritrea (dove la dittatura, nel 2013, ha prodotto quasi lo stesso numero di profughi che fuggono dalla guerra civile siriana). Inoltre, oltre il 90% delle partenze avviene dalla Libia, dove l’instabilità politica riduce le possibilità di controllo. «L’Europa dovrebbe anche chiedere all’Onu di intervenire in Libia e cercare di avere una maggiore capacità nella gestione dei flussi migratori», aveva chiesto il premier Matteo Renzi venerdì. © RIPRODUZIONE RISERVATA NUOVI BOMBARDAMENTI Ucraina, si combatte Scontri e morti a Est Ucraina nel caos: proseguono i bombardamenti dell’artiglieria ucraina su Sloviansk, roccaforte dei ribelli nella regione di Donetsk: A MERIAM TORNERÀ A CASA LA GAZZETTA SPORTIVA 45 2 morti. Tesi i rapporti tra Russia e Usa: «Kiev ha la responsabilità di far rispettare la legge sul proprio territorio», ha detto la portavoce del dipartimento di Stato Usa Psaki. Negli scontri all’aeroporto di Donetsk è morto anche il campione del mondo di kick-boxing, Nikolai Leonov. IN AFGHANISTAN IL SERGENTE BERGDAHL Libero americano preso dai talebani cinque anni fa S Condannata a morte perché cristiana Meriam, la giovane cristiana (nella foto col marito) condannata a morte per apostasia a Khartoum, in Sudan, verrà liberata. La 27enne, che durante la prigionia ha avuto una figlia, era stata arrestata per aver abbandonato l’Islam e il suo matrimonio cristiano era stato annullato. L’annuncio della liberazione arriva dal sottosegretario agli Esteri sudanese Bowe Bergdahl in un video girato dai talebani nel 2010 Sembra l’inizio di Homeland, la serie tv che fa incetta di Emmy Awards, ma è la realtà. Dopo cinque anni i talebani afghani hanno liberato il sergente Bowe Bergdahl, 28 anni, catturato il 30 giugno 2009. In cambio gli americani hanno consegnato cinque dei detenuti a Guantanamo. Bergdahl sembra in buone condizioni ed è in grado di camminare. Davvero difficile, invece, immaginare se, come il sergente dei marine Nicholas Brody nella finzione del serial, Bergdahl si sia convertito all’islamismo e nasconda intenti da spia di al Qaeda. Anzi, il sergente Bowe è già un eroe per gli americani, pronti a festeggiarne il ritorno. A comunicare la liberazione alla famiglia è stato lo stesso Barack Obama che nell’annuncio ufficiale ha tenuto a ringraziare il Qatar, l’emirato risultato decisivo nella lunga trattativa. «L’America non lascia i suoi militari sul campo di battaglia» ha detto il presidente Obama. Bergdahl era l’ultimo prigioniero di guerra Usa in Afghanistan: è stato prelevato da un elicottero ed è atteso nella base di Bagram. 46 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 I NEGRAMARO IN GAZZETTA ALTRI MONDI FRA SPORT E BIOGRAFIA Il legionario Sakara racconta il Brasile delle arti marziali Da domani su Dmax L’altro lato del Brasile, sotto i riflettori per il Mondiale di calcio: lo racconta Alessio Sakara (nella foto), primo atleta italiano di arti marziali miste (fusione di boxe, muay thai, grappling, lotta libera, jiu jitzu) e che, nella sua carriera, ha combattuto in Inghilterra, Russia e Brasile. Anzi, proprio in La band salentina e la hit per la Nazionale in Brasile «Ci scontriamo, ma restiamo sempre una squadra Con noi ha sorriso pure Balotelli. E per la finale...» Questo amore è così grande da riuscire dove falliscono gol e tifosi: «Abbiamo fatto sorridere perfino Balotelli», dicono i Negramaro, soddisfatti dell’impresa di qualche giorno fa a Coverciano. Ieri, invece, in visita ecumenica alla Gazzetta, il sorrisone era il loro: dentro a un ascensore riempito fino a scoppiare o in un giro curioso tra le scrivanie, hanno seminato entusiasmo. Poi, davanti all’urlo di Tardelli, ecco la nostalgia e il sentimento: «Ricordo il boato e la felicità per le strade – racconta Giuliano Sangiorgi, leader della band salentina –, in questa corsa liberatoria c’è il senso della nostra canzone per la Nazionale». Da sarti raffinati, hanno cucito un nuovo, originale vestito a Un Amore Così Grande, successo di Mario Del Monaco e Claudio Villa, poi offerto a Prandelli. Piace in patria e farà compagnia ai ragazzi in Brasile, sperando sia buona musica pure in campo. Come ci si sente a cantare questa maglia, una delle poche cose che uniscono ancora? «All’inizio avevamo dei dubbi, ma proprio in questo momento serve orgoglio e gioia di patria. La troviamo nella nostra tradizione, punto di riferimento per guardare meglio al futuro. Ci emoziona soprattutto unire questo amore alla P L’urlo che ispira La band davanti a una foto di Tardelli nel Mundial 1982: quell’urlo li ha ispirati maestri delle arti marziali miste e illustrerà il suo percorso, da Pomezia (Roma), dove è nato e cresciuto, fino a Rio de Janeiro, culla del brasilian jiu-jitsu. Senza dimenticare il Legio’s Team per cui Alessio, detto «il legionario», tiene conferenze sul tema del bullismo e sullo sport come scuola di vita. I Negramaro ieri in Gazzetta con una maglia azzurra: la loro «Un amore così grande» è la nuova canzone della Nazionale FOTO DI BOZZANI «Cantiamo l’amore per gli azzurri E la nostra amicizia più forte di tutto» FILIPPO CONTICELLO filippocont Brasile ha cominciato la sua avventura. Sakara è infatti il protagonista di «Sakara back to Brazil», docu-reality prodotto da Red Carpet sport & management in onda da domani sera alle 22.50 su Dmax (digitale terrestre canale 52; Sky canali 136-137). Sakara farà conoscere spirito, segreti e i magnifici 6: dettagli rock GIULIANO SANGIORGI IL TRIONFO DI ANELLI EMANUELE SPEDICATO IL PIERCING ALL’ORECCHIO «Tutti gentili ed emozionati nel vedere il video. Era stranissimo ricevere i complimenti da loro. Alcuni, come Buffon, sono nostri fan e vengono spesso ai concerti. Il giocatore preferito, però, è Pirlo: uno che dà ordine, quello che serve in campo e nelle band». DANILO TASCO IL PIERCING ALLA BOCCA ERMANNO CARLÀ L’ANELLO CON LA PIETRA « GUARDA la galleria fotografica e l’intervista video sulla visita dei Negramaro in Gazzetta su p I talent, invece, sono spesso contrapposizione: vi piacciano almeno un po’? «Il talent ha riportato la musica in prima serata, come ai tempi di Carosello, e questo è un bene. Ma non è l’unica strada, noi offriamo la nostra storia come alternativa: sei amici salentini che riescono a farcela dal basso, solo con la propria musica. Prendete ora un’artista come Levante, una che ci piace molto e ha una storia simile alla nostra: si può sfondare anche senza talent. Nell’underground. Suonando». E voi quest’estate suonate parecchio, chiudendo pure in casa. «Il tour finisce il 26 luglio al Via del Mare, speriamo di festeggiare pure la promozione del Lecce in B. Sarà una bella estate: musica e partite. E attenzione al 13 luglio, giorno della finale: siamo all’Arena di Verona e, se c’è l’Italia, la guardiamo tutti insieme sul maxi-schermo». Ma come si fa a stare ancora in armonia? Mai nessun contrasto? «Mai una cosa liscia! Da fuori ci si vede come un gruppo unitissimo, ma dentro ci si confronta parecchio ed è il contrasto musicale ad arricchirci. Il gruppo ha sempre qualcosa di ancestrale e, col tempo, siamo diventati come una squadra di calcio: ci basta un abbraccio prima o uno sguar- Oggi i Negramaro saranno protagonisti n piazza del Duomo a Milano per il concerto di Radio Italia: dalle 19, prima una sorta di festival dell’hip hop italiano con Fedez, Club Dogo, Emis Killa e Mondo Marcio e, a seguire, saliranno sul palco, oltre alla band salentina, tra gli altri, anche Biagio Antonacci, Emma, Elisa, Giorgia, Laura Pausini. Sangiorgi e compagni torneranno sul palco con «Un amore così grande 2014 Tour», che prevede dieci appuntamenti in alcune delle più suggestive piazze e arene d’Italia. Prenderà il via il 5 luglio all’Arena della Regina di Cattolica. Gran finale con la data del 26 luglio: i Negramaro tornano a casa, allo stadio Via del Mare di Lecce. do sul palco per trovare equilibrio. La salvezza è lasciare al centro la musica e tenere le proprie personalità fuori. Se poi qualcuno ha un problema, gli altri vengono in aiuto. Però, prima viene l’amicizia: lasceremmo il gruppo per salvarla». Un po’ di tempo negli Usa e, ora che inizia il Mondiale, siete qua per il tour e per tifare Italia. Ma a che punto è il nuovo album? «È un working progress, ma molto energico. È stato fantastico ritornare in sala prove come agli esordi, assetati di novità. Siamo felici che ci sia ancora magia e ci stupiamo quasi di sentirla». Oggi live in piazza a Milano E da luglio ritorna il tour con l’ultima tappa a Lecce www.gazzetta.it solidarietà, sostenere con le vendite la ricerca per la Sla e la Sclerosi multipla. Speriamo poi che finisca come nel 2006: quella volta eravamo in tour e l’abbiamo vista insieme a Parma. Indimenticabile». E, oltre ai sorrisi di Balo, com’è andato l’incontro con gli azzurri? ESTATE PIENA SI PARTE CON RADIO ITALIA E se poi vinciamo? ANDREA MARIANO IL PIERCING ALL’ORECCHIO «Tutti vorranno festeggiare, ok, ma poi chi resta al concerto?». © RIPRODUZIONE RISERVATA « In questo momento serve orgoglio e gioia di patria. Ci emoziona unire la canzone alla solidarietà, aiutare la ricerca contro Sla e sclerosi ANDREA DE ROCCO GLI OCCHIALI FASHION Il talent ha riportato la musica in prima serata. Ma noi offriamo la nostra storia come alternativa: un gruppo di amici che riesce a farcela dal basso DOMENICA 1 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 47 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 Ariete 6 - 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 20/2 - 20/3 LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI La domenica è un cicinìn scialba. Siete pure stanchi. Oltre che vicini alla retrocessione nel campionato dei suini. State su, migliorerà. Il morale sale, la vita sociale piace, voi viaggiate e entrate nelle simpatie di tanti. L’amor conforta, ma il sudombelico is too much pignol. Dal poltrire al lavorare, dal fare sport o shopping, tutto vi riuscirà benerrimo. Il sudombelico, poi, giubila, per... la tanta carne. La Luna sollecita la vostra creatività. E tonifica gli zebedei. Ergo: tutto fila e va. La fornicazione ha un lieve malore, ma si ripiglia. Stop ai rompizebedei, allo spleen, a chi apre bocca a sproposito (anche suinamente). E vi godrete una domenica super. Sport e lavoro ok. IL MIGLIORE. La fortuna vi palpeggia i glutei. Viaggi, trasferte, lavoro, sport e sudombelico premiano mucho. Uau. 24/8 - 22/9 23/9 - 22/10 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 Amici, partner e squadra cooperano. Così vi rasserenate e fortificate. I progetti domenicali riescono e motivano pure la fornicazione. Difficile soddisfare le vostre esigenze. E liberarvi di obblighi poco graditi. L’intuito è anche fallace. Il sudombelico, però, no. Ogni successo è raggiungibile e durevole, in questa domenica che diverte e energizza. Il suino in voi, poi, espleta con raffinata perizia. La cura del dettaglio e del complesso mentecorpo-spiritosudombelico vi farà bene, oggi. Lavoro in rilancio. E da luglio... il trionfo. La Luna rende pentastellati i rapporti. Ovvero in crisi. Ed è complesso organizzare, trovar tempo libero, fornicare. Smile. Doveri e noie sfigoingrigiscono la domenica. Ma con fiducia e pelo sullo stomaco risolvete tutto. Rivalse fornicatorie. Vergine 7 + Toro 7 + Bilancia 6 - Gemelli 7 Scorpione 7,5 Cancro 7,5 Sagittario 7 Pesci 8 Leone 6 Capricorno 6 - Acquario 6 %(77 #/2#+" /''( "$# ! *2! *+/ '$*/ 1 0 17(77 %,(7 $4 '$*/+ 1 !5$ #! #/ *$ '$*/ % 17(17 & $*#/( #$!$ # /$ #/$3 '$*/ % 1%(77 !5$ #! #/ *$ '$*/ % 10(77 & $*#/( #$!$ # /$ #/$3 '$*/ % 1%(07 #5 2! /*$/ 5 '$*/ 1 7(07 2+/*!# 2 2*$+'$*/ 1 %0(77 >XqqXD\k\f @\i` 8 :LI8 ;@ 8C>?<IF (, )) 8E:FE8 (, (/ C\^\e[X d`e dXo 8FJK8 (* (. 98I@ (- )) 9FCF>E8 (, )( (, )+ :@<CF M<EK@ :8>C@8I@ Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 =@I<EQ< 0 (, (* ), (, )* (. )' * ( %%(77 * *# 2*$+'$*/ 2*$+'$*/ 1 %( * *# '$*/ % 7,(07 %,(07 $/$0( *( ! 2!!$ 5 '$*/ % 5 '$*/ $/$' !$ #/2#+" /''( "$# ! *2! *+/ 2*$+'$*/ 7(77 + $2*( 2!# // #/ 5 '$*/ 0 * *# 2*$+'$*/ 2*$'# $2*( !"$ 36( Ki\ekf 8fjkX (' )( (( )+ Kfi`ef >\efmX G\il^`X (( )+ / (0 0 (, )) IFD8 E8GFC@ (- )) (( ), G8C<IDF (/ ), @c jfc\ f^^` D@C8EF IFD8 (, ), () )' KFI@EF (+ (/ GXc\idf KI<EKF (' )) (- ), ,1*. )(1'+ ,1*- )'1*/ M<E<Q@8 (, )( CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014 / (- (/ )) PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Carlo Pesenti DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri (+ )( Gfk\eqX IFD8 (* 9Xi` . ((+ )+ I<>>@F :8C89I@8 (/ KI@<JK< DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it :XdgfYXjjf EXgfc` / KiXdfekX :fek`elX le k\dgf `ejkXY`c\ jl YlfeX gXik\ [\c Efi[ Zfe XeZfiX ifm\jZ` \ k\dgfiXc` [`]]lj`% G` elY` \ cfZXc` g`f^^\ XeZ_\ jlcc\ i\^`fe` \jki\d\ d\i`[`feXc`# jg\Z`\ `fe`Z_\ \ jl <jk J`Z`c`X# d\^c`f Xckifm\ jXcmf hlXcZ_\ ifm\jZ`f Xc :\ekif% - (0 (* Jfi^\ ;fgf[fdXe` Dfck\ elY` Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` ]i\hl\ek` Xc Efi[# \ZZ\kkf c\ Zfjk\ [\c Ki`m\e\kf# cX IfdX^eX \ `c C\mXek\ C`^li\% ElY` `ii\^fcXi` \ hlXcZ_\ ifm\jZ`f XeZ_\ kiX J`Z`c`X \ :XcXYi`X# Y\ccf Xckifm\% CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX ;fdXe` (+ )' G<IL>@8 Jfi^\ www.gazzetta.it 8eZfeX =`i\eq\ (, 8^`kXk` "'$#+ 2( Curioso episodio durante l’amichevole InghilterraPerù a Wembley. Un tifoso lancia un aeroplanino di carta dall’anello più alto dello stadio londinese e il lungo e perfetto volo del rudimentale velivolo va a planare in campo proprio sul peruviano Hansell Riojas, tra l’esultanza generale del pubblico che segue l’evoluzione. (( )* (+ )) D@C8EF Dfjj` 2*$'# $2*( !"$ 36( %,(07 Per loro la privacy non è un valore e riescono per un verso o l’altro a finire sui media. Uno spot costa caro a Wanda Nara e Mauro Icardi, freschi sposi. In Argentina l’interista e la moglie sono stati denunciati: l’accusa è apologia di reato perché nella pubblicità di una nota bevanda «promuovono» furti. 9fcf^eX (( )) C8HL@C8 E\YY`X %7(% Curioso a Wembley L’aereo di carta... finisce sul giocatore (( )* ><EFM8 E\m\ VIDEO Wanda&Mauro... ancora nei guai! Stavolta per spot (* )) M\e\q`X () )+ Dfckf ]fik` :Xcd` /*$/( * %( VIDEO Ki`\jk\ D`cXef :fg\ikf D8I@ $' %( 17( K\dgf g` XjZ`lkkf \ jfc\^^`Xkf `e m`X ^\e\iXc\# jXcmf g` elY` \ ifm\jZ`# jg\Z`\ gfd\i`[`Xe`# jl` j\kkfi` Xcg`e`# gi\Xcg`e`# Fm\jk G`\dfek\ \ jl :\ekif Jl[ 8gg\ee`ef% K\dg\iXkli\ `emXi`Xk\% =fik` K\dgfiXc` !5$ +/*# $#*# #!( * -( %(1 F^^` Ifm\jZ` G`f^^`X %1(77 * ( #! +)2* '$*/ 1 2*$'# $2*( !"$ 36 5 '$*/ 0 %%(77 %(07 * "+!( !5$ +"#!( * 1 '$*/ 1 7%(07 %(77 !5$ +/*# $#*# #!( * -( #!( !*$ * '$*/ 1 17(17 $/$'( *( ! 2!!$ 5 '$*/ % 5 '$*/ $/$' !$ 1%(77 1%(07 %(77 7,(77 %-(77 $/$1( *( ! 2!!$ 5 '$*/ % 5 '$*/ $/$' !$ "3$! $4 '$*/+ %1(17 La guardia dei Golden State Warriors è nato il 14 marzo 1988: è il miglior marcatore di tutti i tempi della Charlotte Christian School a Charlotte Gazzetta.it STEPHEN CURRY :X^c`Xi` :XkXeqXif (+ )* (( )' I\^^`f :XcXYi`X (, ), :XkXe`X (. )+ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. 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Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero. PREZZI ALL’ESTERO: Albania 2,00; Argentina $ 23,00; Austria 2,00; Belgio 2,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro 2,00; Croazia Hrk 15; Francia 2,00; Germania 2,00; Grecia 2,00; Irlanda 2,00; Lux 2,00; Malta 1,85; Monaco P. 2,00; Olanda 2,00; Portogallo/Isole 2,50; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,00; Spagna/Isole 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 650; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00. 48 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 1 GIUGNO 2014 ®
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