pag. 7 Esercizi della città pag. 12 Polivalente in oratorio pag. 14

pag. 7
Esercizi della città
pag. 12
Polivalente in oratorio
pag. 14
Giovani: protagonisti della pastorale
Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2014
Poste Italiane S. p. A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia
3
LA PAROLA DEL PARROCO
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Esercizi spirituali - PROGRAMMA
La solidarietà è il modo di essere del cristiano
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Ecclesia - I messaggi del Papa
LA PAROLA ALLE SUORE
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21
Regole: costrizione o guida?
VOLONTARIATO: DONO E OPPORTUNITà
Uliana
PASTORALE GIOVANILE
Dai progetti al progetto
L’Oratorio al servizio della Comunità
1985 - 1994: classi “in prima classe”
Scout - XXIII Jamboree Mondiale
Azione Cattolica: novità “con stile”
ALLE RADICI DELLE PAROLE
Oratorio
GLI INGANNI DEL DEMONIO
L’inganno dei gruppi religiosi alternativi alla Chiesa
N. 3 - Marzo 2014
Anno XXIV nuova serie
Conto corrente postale n. 12509253
intestato Parrocchia Santi Faustino e Giovita
25032 Chiari (Bs)
Registrazione N. 45/91 del 6 settembre 1991
Tribunale di Brescia
Edito dalla Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita in Chiari,
via Morcelli 7 Chiari (Bs)
sito web: www.parrocchiadichiari.org
e-mail: redazione@angelodichiari.org
per le vostre lettere: Ufficio Parrocchiale,
p.za Zanardelli (8.30 - 11.30)
Direttore responsabile
Don Giuseppe Mensi
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L’ARGOMENTO DEL MESE
23
Il Cinema teatro
Direttore redazionale
Don Alberto Boscaglia
ASSOCIAZIONI CLARENSI
Redazione
Mons. Rosario Verzeletti, Enrica Gobbi, Bruno Mazzotti, Roberto Bedogna, Ida Ambrosiani, Nadia Iore, Ernesto
Cancelli, Ferdinando Vezzoli, Sara Vezzoli
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Gruppo Volontari Rustico Belfiore
ACLI, Mo.I.Ca.
Fondazione Opera Pia Bettolini Onlus
CLARENSITÀ
Chi è il vincitore?
A proposito dei passaggi segreti.
Cai d’antan
Lettera alla redazione
CONSIGLI PARROCCHIALI
CPP
CPAE
SPORT
Collaboratori
Maria Marini, Caroli Vezzoli, don Luca Castelli, don Fabio Mottinelli, Ione Belotti, Luciano Mena, Agnese Toninelli, Suor Daniela Mazzoleni, Alessandro Gozzini, Fausto
Formenti
Impaginazione
Agata Nawalaniec
Preparazione copertina
Giuseppe Sisinni
Tipografia
Tipolitografia Clarense di Lussignoli S. & G.
Coccaglio (Bs)
A loro la pagina
AMICI SOSTENITORI
IN MEMORIA
CALENDARIO
OFFERTE
Immaginato, concepito, atteso.
Il nascente “Polivalente” somiglia a una culla, calda e nutrita,
dove unire sguardi, trovare sorprese, improvvisare bellezza,
provare emozioni.
Forse non si conoscono ancora tutte le potenzialità che ha in
sé... si sa però che ci sta tanta gente, che il sole e la pioggia
diventeranno più amici e meno guastafeste, che calpestare
un palco per un giovane può voler dire cominciare ad essere
protagonista della propria vita e delle proprie scelte... e al
centro, tanto nella planimetria che nelle priorità, la persona di
Gesù eucarestia, custodito nella chiesetta di Emmaus.
È per te...
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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari
Il prossimo numero
de
sarà
disponibile il 5 aprile
Ai collaboratori
□ Il materiale per il numero di aprile si
consegna entro il 17 marzo
□ L’incontro di redazione per progettare il numero di maggio si terrà il
7 aprile
ciliazione, per cui il prossimo diviene la viva immagine di Dio Padre in Cristo e
sotto l’azione permanente
dello Spirito Santo.
La solidarietà è
il modo di essere
del cristiano
Carissimi Clarensi,
con il mese di marzo inizia il tempo spirituale della
quaresima che ci immerge nella Pasqua di Cristo
Signore. Abbiamo vissuto
eventi straordinari e belli
nel mese scorso, come l’accoglienza festosa dell’Urna
di San Giovanni Bosco, la
celebrazione della settimana vocazionale e la festa
dei Patroni, i Santi Martiri Faustino e Giovita, cui
Chiari tributa venerazione
e omaggio religioso e sociale. Questi eventi hanno
avuto una risonanza straordinaria, accompagnati
soprattutto dalla presenza
meravigliosa e travolgente di San Giovanni Bosco,
il santo dei giovani. La nostra comunità si è manifestata unita e coesa nella
preghiera, nella comunicazione reciproca di gioia e
di cordialità, nell’incontro
e nella festa. Mi viene ora
nell’animo di riflettere su
un modo di essere del cristiano, che vive in comunità una virtù significativa, la
solidarietà, che può certo
diventare un impegno per
la quaresima. “La solidarietà non è un sentimento
di vaga compassione o di
superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al
contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene
comune: ossia per il bene
di tutti e di ciascuno, perché tutti siano veramente
responsabili di tutti” (enciclica di papa Giovanni Paolo II, “Sollicitudo rei socialis”, n. 38). La solidarietà riveste le dimensioni cristiane della gratuità totale,
del perdono e della ricon-
La solidarietà
è necessaria
La solidarietà, come valore originario, corrisponde al modo di essere di
Dio, rivelatoci fin dall’inizio della storia religiosa
dell’umanità. Il primo e originario modo con cui Dio
si presenta e con cui l’uomo lo scopre e lo descrive
è la solidarietà con l’uomo.
Il Dio della rivelazione cristiana è il Dio di Abramo,
di Isacco, di Giacobbe (Es
3,13-15), non vincolato ad
alcun luogo, ma in rapporto con le persone, è presente dappertutto, dovunque l’uomo venga a trovarsi. Quando Dio rivela il
suo nome nel dialogo del
roveto ardente con Mosè
(Es 2,15), si presenta come
colui che si prende pensiero della condizione del suo
popolo; è un Dio trascendente nella sua onnipotenza, ma presente nella sua
solidarietà, nella sua vicinanza all’uomo, ad ogni
uomo. Come la rivelazione
del nome di Dio esprime
la vicinanza di Dio al suo
popolo, così la rivelazione
del nome di Gesù, l’Emmanuele, il “Dio con noi”,
esprime la vicinanza di Dio
a tutta l’umanità. Gesù nella sua persona divina manifesterà il grado supremo
di solidarietà di Dio con
l’uomo: “Ho manifestato il
tuo nome agli uomini che
mi hai dato, scelti di mezzo
al mondo” (Gv 17,6); “Ho
fatto conoscere a loro il tuo
nome e lo farò conoscere ancora, affinché l’amore
con il quale hai amato me,
sia in essi ed io in loro” (Gv
17,26). Dio rimane sempre dalla parte dell’uomo e
Marzo 2014
ha fiducia nella sua capacità di recupero e di conversione, volendolo condurre
alla salvezza. La salvezza
quindi ci viene da Dio per
mezzo dell’uomo. Quanto
afferma san Giovanni nel
dialogo tra Gesù e Nicodemo, e cioè che “Dio ha
tanto amato il mondo da
mandare il suo Figlio unigenito, perché ognuno che
crede in lui non si perda,
ma consegua la vita eterna” (Gv 3,16), può essere inteso così: “Dio è stato
così solidale con l’uomo,
che, per salvarlo dal peccato e dalla morte eterna, è diventato egli stesso
uomo!” “Egli infatti non si
prende cura degli angeli,
ma della stirpe di Adamo
e si è reso in tutto simile ai
fratelli” (Eb 2,16-17).
La solidarietà
si manifesta
La Bibbia riferisce e descrive per l’umanità di ogni
tempo la storia di Dio che
diventa la storia dell’uomo.
Dio racconta l’uomo e
l’uomo parla e racconta il suo rapporto di
vita e di fede con Dio.
In questa storia di salvezza
Dio è alleato con l’uomo,
è colui che ha compassione dell’uomo e si prende a
cuore la sua sorte. È colui
che nelle ore più calde del
giorno, ossia nei momenti
più difficili ed impensabili
della vita, chiede ospitalità
alle nostre case, come fece
con Abramo sotto le querce di Mamre (Gen 18,1). È
colui che, come Gesù nel
viaggio da Gerusalemme
a Emmaus, cammina per
le nostre strade, si ferma ai
crocevia della nostra esistenza, anche se noi siamo
talvolta incapaci di riconoscerlo e di invitarlo a fermarsi con noi per svelarci il
senso della vita, della gioia, del dolore, della morte.
3
È colui che bussa alla porta del nostro cuore e della
nostra coscienza e aspetta con pazienza che si riconosca la sua voce e la
sua presenza, per invitarlo
a spezzare con noi il pane
dell’amicizia (Ap 3,20).
L’alleanza che Dio stringe con l’uomo, da Noè ad
Abramo, a Mosè, è il presupposto non solo della
vita morale e culturale del
popolo ebraico, ma della sua vita stessa, della sua
storia stessa. È essa che
fonda il popolo ebreo, che
costituisce la sua nazione.
Il popolo ha una sua identità, una sua storia, quando
rimane fedele al suo Dio, al
suo alleato, mentre perde
la sua identità, la sua storia ed il suo essere nazione,
quando tradisce Dio suo
Signore e si affida ad altre
divinità. All’inizio della rinascita umana, culturale,
morale e religiosa del popolo c’è sempre il rinnovo
dell’alleanza, il ritorno al
proprio Dio e Signore.
Lo dimostra, per esempio,
la riforma di Giosia, cominciata con il ritrovamento del libro sacro e conclusa con il rinnovo dell’alleanza con Dio (2 Re, 23,14). Parlano dell’alleanza
anche i profeti nella loro
predicazione al popolo e richiamano la solidarietà
come presupposto della
creazione. Infatti il Signore è Dio di tutta la terra.
Non più Israele sarà lo scenario e lo spazio privilegiato delle azioni di Dio, ma
l’universo intero, perché “il
Signore ha snudato il suo
santo braccio davanti a tutti i popoli; allora tutti i confini della terra vedranno la
salvezza del nostro Dio” (Is.
52,10). Nessuno è escluso
dal nuovo popolo di Dio,
perché Dio, in Israele è solidale con tutta l’umanità: “gli stranieri che hanno
4
aderito al Signore per servirlo e per amare il nome
del Signore, e per essere
suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e
restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio
santo monte e li colmerò di
gioia nella mia casa di preghiera” (Is 56,6-7).
In questa nuova prospettiva biblica è la creazione,
l’umanità intera il luogo
salvifico di Israele. Israele si trova posto all’interno
della salvezza universale,
che Dio realizza per tutti i
popoli. La comunità degli
uomini è il luogo religioso della salvezza del nuovo
Israele: la chiesa.
Cristo principio fondamentale della solidarietà umana e cristiana
Gesù realizza la promessa
salvifica e con la sua venuta
nel mondo si pone come il
principio fondamentale ed
insuperabile della solidarietà umana e cristiana. Ce lo
ricorda il Concilio Vaticano
II nella Gaudium et Spes,
n. 22 “Con l’incarnazione il
Figlio di Dio si è unito in un
certo modo ad ogni uomo”
e nella enciclica Redemptor
hominis di Giovanni Paolo II si dice:”Ognuno è stato
compreso nel mistero della
Redenzione, e con ciascuno
Cristo si è unito per sempre,
attraverso questo mistero”
(n.13). San Giovanni nel
suo Vangelo, descrivendo
la venuta di Gesù nella storia come incarnazione, non
dice che il Logos è diventato “uomo”, ma che è diventato “carne”. Questo per significare espressamente che
il Verbo ha fatto sua la condizione dell’uomo, precisamente in quanto uomo è
terrestre e strettamente legato nel suo essere al dominio
del terrestre che è fragile,
effimero ed essenzialmente
distinto dal mondo celeste
e spirituale. Quindi “farsi
carne” vuol dire assumere
pienamente la condizione
umana, accettare di nascere, di crescere, di morire,
partecipare a tutti gli stadi
della vita umana nell’ambito della sua storia terrestre e
dei suoi conflitti. Gesù “non
considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con
Dio, ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione
di servo, e divenendo simile agli uomini; apparso in
forma umana, umiliò se
stesso, facendosi obbediente fino alla morte
ed alla morte di croce”
(Fil 2,6-8). In Gesù Cristo la
solidarietà rivela soprattutto da un lato la misericordia
infinita di Dio verso gli uomini e dall’altro la vocazione divina di ogni uomo.
La solidarietà è il modo
di essere del cristiano
Il Signore entra in comunione piena con l’umanità
fin dalle sue origini; la solidarietà è un modo stesso
di essere di Dio, così come
lo è per il cristiano. Solidale è già l’uomo in se stesso, l’uomo come creatura
di Dio. La solidarietà è
umana e cristiana. Non
ci può essere opposizione tra Dio e l’uomo, perché quest’ultimo è creatura
di Dio; l’opposizione nasce
quando, con l’esercizio della propria libertà, si rifiuta
di essere quello che si è in
realtà e si vuole essere autosufficienti, autonomi, artefici della propria vita. Il
cristiano al seguito di Cristo si forma secondo la vita
buona del Vangelo e cerca di essere per gli altri e
con gli altri. Dio ci ha amati per primo: per salvarci, in
Gesù ha varcato la soglia
della nostra umanità, per
noi si è incarnato, per noi
è morto e risorto. La sua
vocazione è essere nostro
Salvatore. Perché la nostra
vita sia piena, a sua immagine, anche noi siamo
chiamati ad amare, a vivere secondo la vita buona
del Vangelo. Siamo chiamati ad essere discepoli di Gesù, siamo mandati ad annunciare il
suo amore secondo una
personale vocazione”.
“Chi si è aperto all’amore di Dio, ha ascoltato la
sua voce e ha ricevuto la
sua luce, non può tenere
questo dono per sé. Poiché la fede è ascolto e visione, essa si trasmette anche come parola e come
luce. La luce di Gesù brilla,
come in uno specchio, sul
volto dei cristiani e così si
diffonde, così arriva fino a
noi, perché anche noi possiamo partecipare a questa visione e riflettere ad
altri la sua luce, come nella liturgia di Pasqua la luce
del cero accende tante altre candele. La fede si trasmette, per così dire, nella forma del contatto, da
persona a persona, come
una fiamma si accende da
un’altra” (Lumen fidei, n.
37). Questo modo di essere del cristiano illumina
il cammino della vita e fa
crescere la speranza e la
gioia. Fede, speranza e carità costituiscono, in un mirabile intreccio, il dinamismo dell’esistenza cristiana verso la comunione con
Dio e la solidarietà con i
fratelli, con il prossimo.
La quaresima diventi
tempo di impegno spirituale che si vive nella
preghiera, nella conversione personale, nelle
opere buone.
Il Cristo risorto nella Pasqua segni in ciascuno uno
stile di vita solidale nella comunità cristiana, che
educa alla prossimità.
don Rosario,
vostro prevosto
Don Franco Renica
Il 7 febbraio 2014 il sacerdote don Franco Renica,
clarense, ha raggiunto il
suo novantesimo anno di
vita, essendo nato a Chiari il 7 febbraio 1924. È stato consacrato sacerdote
il 31 maggio 1947. Dopo
aver svolto il ministero sacerdotale come curato a
Pian Camuno e a Pezzaze,
nel 1958 viene nominato parroco di Bossico e dal
1973 è vicario parrocchiale
a Carpenedolo, ove ancora risiede. Il suo apostolato è stato intenso, di grande generosità e disponibilità: ha sempre considerato
e vissuto il suo sacerdozio
come servizio amorevole verso la Chiesa con uno
zelo di profonda spiritualità
e dedizione là dove veniva di volta in volta richiesta
la sua presenza di sacerdote. Si dedica ancora al
Confessionale, alla direzione spirituale e all’incontro
personale con gli anziani e
le famiglie, cercando di vivere la gioia del Vangelo,
avvicinando a Cristo quanti richiedono la sua azione
pastorale.
È sempre rimasto legato a
Chiari, ritornando in qualche occasione di feste e di
ricorrenze, quando la salute e gli anni glielo hanno
permesso. Mediante l’Angelo, ogni mese, vive e si
sente in comunione con i
sacerdoti e la comunità di
Chiari.
Insieme ai sacerdoti, alle
suore e alla comunità clarense porgo riconoscente,
pure con tutti i suoi familiari, parenti ed amici, affet-
Presbiterio
della Comunità
Parrocchiale
di Chiari
Mons. Rosario Verzeletti
Via Morcelli, 7
030/711227
don Alberto Boscaglia
Via Tagliata, 2
328 8163662
don Fabio Mottinelli
Via Garibaldi, 5
030/711136
tuosi auguri di buon compleanno (90°), assicurando
preghiere e invocazione di
grazie del Signore.
Caro don Franco ad multos annos ancora! Da me
in particolare e da tutti un
affettuoso saluto e un benevolo ricordo.
don Rosario,
prevosto di Chiari
Apostolato della Preghiera
Intenzione per
il mese di marzo
“Perché le persone consacrate testimonino la
sapienza della povertà
e siano segno di contraddizione in una società che vive dell’efficienza e del successo”.
L’intenzione di preghiera
espressa dai Vescovi richiama l’attenzione di tutti sulle
lusinghe del nostro vivere
moderno, in cui ci vengono continuamente proposti personaggi che hanno
avuto successo nella loro
vita, grosse fortune, finanzieri, grandi attori e cantanti e così via. Questi modelli
fanno sì che venga temuta
assolutamente la povertà,
nel senso della sobrietà, di
cui sono evidente esempio le persone consacrate,
monaci e suore che vivono
in comunità, avendo fatto voto di povertà. Viene
in mente in modo particolare Madre Teresa di Calcutta, che è vissuta povera
tra i poveri e tutti i missionari che dedicano la vita a
soccorrere gli altri, avendo
messo assolutamente da
parte ogni pensiero di ricchezza.
La sapienza della povertà
potrebbe coincidere con la
sobrietà, ossia con l’accontentarci dello stretto necessario per vivere, tralasciando il superfluo. Se noi tutti
agissimo in questo modo,
cesserebbero probabilmente tante situazioni di disagio e disparità. Il successo
che ci viene indicato dal
Vangelo consiste nell’attuare la carità a vantaggio dei
fratelli bisognosi.
Preghiamo dunque perché nel nostro modo di vivere venga modificato il
concetto di successo, anche nell’insegnamento ai
piccoli.
Ida Ambrosiani
Marzo 2014
don Giovanni Amighetti
P.zza Zanardelli, 2
328 1416742 - 030/7000667
don Stefano Almici
P.zza Zanardelli, 2
340 3111363
don Angelo Piardi
V.le Mellini tr.I, 2
030/7000930
don Mario Rusich
Via De Gasperi, 18
030/711372
don Serafino Festa
P.zza Zanardelli, 2
030/7001985
don Giuseppe Verzeletti
Viale Mellini, trav. I, 2
335 308976
Ufficio Parrocchiale
030/7001175
Centralino CG2000
030/5236311
don Piergiorgio Placci
Via Palazzolo, 1
030/7006806
don Giuseppe Ghiggini
Via Palazzolo, 1
030/7006811
don Luca Castelli
Via Palazzolo, 1
340 5638014 - 030/7000959
foto di rett - sxc
Centralino
Curazia S. Bernardino
030/7006811
5
Esercizi spirituali
Il Vangelo:
una gioia da annunciare
Da sabato 8 a domenica
16 marzo viviamo nella
nostra comunità parrocchiale gli Esercizi Spirituali della Città, guidati dai Missionari di Villaregia e posti nel tema:
“Il Vangelo: una gioia da
annunciare”. Siamo tutti invitati a vivere questa
esperienza spirituale come
testimonianza di fede,
con la preghiera e l’Eucaristia, con la riflessione
sulla Esortazione Apostolica del Papa Francesco:
“Evangelii gaudium”.
Egli infatti ci dice: “La
salvezza che Dio ci offre è
opera della sua misericordia. Dio, per pura grazia,
ci attrae per unirci a sé.
Egli invia il suo Spirito nei
nostri cuori per farci suoi
figli, per trasformarci e per
renderci capaci di rispondere con la nostra vita al suo
amore” (n. 112).
don Rosario
il Prevosto
Programma
Sabato 8 marzo
Incontri con i ragazzi del
catechismo
CG 2000:
ore 14.30 - 15.30
terzo anno e quinto anno
ore 15.30 - 16.30 ACR
elementari
ore 16.30 - 17.15
seconda media
Samber:
ore 15.15 -16.30
gruppi elementari
ore 18.00
S. Messa solenne di
apertura degli Esercizi
Spirituali
(in Duomo)
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Domenica 9 marzo
I domenica di quaresima
Messe con orario festivo (i
missionari saranno presenti nelle varie chiese per la
predicazione)
Ore 14.30 – 16.00
Incontro con i gruppi delle
elementari a Samber
Ore 15.00
Rinnovo delle promesse battesimali per ragazzi
ICFR 2 (in Duomo)
Ore 17.00
Vespri, catechesi e Benedizione Eucaristica
(in Duomo)
Durante la settimana le
Sante Messe seguiranno l’orario feriale consueto; quelle indicate in modo
dettagliato nel programma
sono quelle a cui saranno
presenti i padri missionari.
Ogni giorno, dopo la Santa
Messa delle 9.00, in Duomo, sarà esposto il Santissimo per l’Adorazione Eucaristica personale fino alle
11.00.
Lunedì 10 marzo
Ore 7.00
S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape)
Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù”
nelle varie scuole elementari e medie
Ore 8.00
S. Messa con ora media e
riflessione (in Duomo)
Ore 9.00
S. Messa con omelia
(in Duomo)
I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni
Ore 10.00
Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo
Ore 15.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Ore 17.30
S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino)
Ore 18.30
S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape)
Ore 20.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria).
Martedì 11 marzo
Ore 7.00
S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape)
Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù”
nelle varie scuole elementari e medie
Ore 8.00
S. Messa con ora media e
riflessione (in Duomo)
Ore 9.00
S. Messa con omelia
(in Duomo)
I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni
Ore 10.00
Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo
Ore 15.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Ore 17.30
S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino)
Ore 18.30
S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape)
Ore 20.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria).
Ore 8.00
S. Messa con ora media e
riflessione (in Duomo)
Ore 9.00
S. Messa con omelia
(in Duomo)
I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni
Ore 10.00
Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo
Ore 15.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Ore 17.30
S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino)
Ore 18.30
S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape)
Ore 20.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Giovedì 13 marzo
Ore 7.00
S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape)
Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù”
nelle varie scuole elementari e medie
Ore 8.00
S. Messa con ora media e
riflessione (in Duomo)
Ore 9.00
S. Messa con omelia
(in Duomo)
Mercoledì 12 marzo
Ore 7.00
S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape)
Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù”
nelle varie scuole elementari e medie
foto di thea0211 - sxc
I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni
Ore 10.00
Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo
Ore 15.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Ore 17.30
S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino)
Ore 18.30
S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape)
Ore 20.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Ore 20.30
Veglia missionaria per
tutti (in Duomo).
Venerdì 14 marzo
Ore 7.00
S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape)
Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù”
nelle varie scuole elementari e medie
Ore 8.00
S. Messa con ora media e
riflessione (in Duomo)
Ore 9.00
S. Messa con omelia
(in Duomo)
I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni
Ore 10.00
Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo
Ore 15.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Ore 17.30
S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino)
Ore 18.30
S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape)
Ore 20.30
Incontro di preghiera e meditazione per adulti
(in S. Maria)
Ore 20.30
Celebrazione Penitenziale per tutti (in Duomo)
Sabato 15 marzo
Ore 7.00 S. Messa con lodi
e riflessione (in S. Agape)
Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù”
nelle varie scuole elementari e medie
Ore 8.00 S. Messa con ora
media e riflessione
(in Duomo)
Ore 9.00 S. Messa con
omelia (in Duomo)
I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni
Incontri con i ragazzi del catechismo al CG
2000
ore 14.30 - 15.30 secondo
anno e quarto anno
ore 15.30 - 16.30 ACR
medie
ore 16.30 - 17.15 prima
media
ore 18.30 - 19.30 adolescenti
Ore 15.30
Preghiera mariana con
riflessione (in S. Maria)
Ore 17.30
S. Messa festiva
(S. Bernardino)
Ore 17.30
S. Messa festiva
(Monticelli)
Ore 18.00
S. Messa festiva
(in Duomo)
Ore 19.15
S. Messa festiva (Ospedale)
Ore 20.30
Incontro di preghiera
e riflessione per tutti i
genitori e le famiglie
(in S. Maria)
Domenica 16 marzo
II domenica
di quaresima
Ss. Messe con orario festivo (i missionari saranno
presenti nelle varie chiese
per la predicazione)
Ore 14.30 Incontro con i
gruppi delle medie a Samber
Ore 17.00 Vespri, catechesi e Benedizione Eucaristica (in Duomo)
Ore 18.00 S. Messa
conclusiva (in Duomo)
***
Durante la settimana i missionari visiteranno anche
l’ospedale e alcune classi
di scuole superiori.
Se qualcuno gradisse un
dialogo personale, durante
la settimana un missionario
o una missionaria saranno
sempre disponibili.
Per ospitare un missionario
a pranzo o a cena rivolgersi all’Ufficio Parrocchiale
per lasciare il proprio recapito e segnalare la disponibilità (possibilmente entro
sabato 8 marzo).
Le nostre trasmissioni
registrate negli studi
della radio
Domenica
Il Clarondino
ore 12.15
repliche:
ore 17.00 e 19.15
lunedì ore 10.00
Lunedì
Lente di
ingrandimento
ore 18.00
repliche:
ore 19.15
martedì ore 10.00
Martedì
Chiari nei quotidiani
ore 18.00
repliche:
martedì ore 19.15
mercoledì ore 10.00
Mercoledì
Voglia di libri
ore 18.00
repliche:
mercoledì ore 19.15
giovedì ore 10.00
Giovedì
L’erba del vicino
ore 18.00
(quindicinale)
repliche:
ore 19.15
venerdì ore 10.00
sabato ore 10.30
domenica ore 12.50
E adesso Musica
ore 18.00
(quindicinale)
Venerdì
Chiari nei quotidiani
ore 18.00
repliche:
ore 19.15
sabato ore 10.00
Sabato
La fiaba
ore 19.15
repliche:
ore 21.00
domenica ore 21.00
foto di pnijhuis - sxc
Marzo 2014
7
ne dialogando preventivamente con comuni cittadini, uomini di legge, di potere e d’azione.
Più spazio alle donne
nella Chiesa
e nella Società
28 gennaio 2014
Udienza concessa al Centro italiano femminile
La ricchezza sia al servizio dell’umanità e
non la governi
22 gennaio 2014
World Economic Forum Davos
Papa Francesco interviene
con una pungente riflessione a Davos, al summit che
per tradizione parla dell’economia mondiale, ma che
sempre delude tutte le attese. Il Pontefice ha chiesto
una nuova ridistribuzione
delle ricchezze, una crescita in equità con decisioni e
meccanismi che creino opportunità di lavoro, e una
promozione dei poveri che
superi il mero assistenzialismo. «In questa sede – ha
dichiarato – desidero richiamare l’importanza che
hanno le istanze politiche
ed economiche che tengono in considerazione la dignità di ogni persona e il
bene comune. È una preoccupazione che dovrebbe improntare ogni scelta
politica ed economica, ma
a volte sembra solo un’appendice al discorso. Chi ha
incombenze in tali ambiti,
ha una precisa responsabilità nei confronti degli altri,
particolarmente di coloro
che sono più fragili, deboli
e indifesi».
Il Papa ha ricordato che «è
intollerabile che migliaia di
8
persone muoiano di fame,
pur essendo disponibili ingenti quantità di cibo, che
spesso vengono sprecate.
Parimenti, non possono lasciare indifferenti i numerosi profughi in cerca di condizioni di vita appena degne, che non solo non trovano accoglienza, ma non
di rado vanno incontro alla
morte in viaggi disumani.
Sono consapevole che
queste parole sono forti – ha rimarcato – persino
drammatiche, tuttavia intendo sottolineare, ma anche sfidare la capacità di
influire di codesto auditorio. Infatti, coloro che, con
l’ingegno sono stati capaci
di creare innovazione e favorire il benessere di molte
persone, possono dare un
ulteriore contributo, mettendo la loro competenza
al servizio di chi è nell’indigenza. Il debito e i suoi interessi allontanano i Paesi
da un futuro migliore. La
brama del potere e dell’avere non conosce limiti.
Questo sistema tende a fagocitare tutto in nome del
mercato».
Ora tocca a noi, cristiani e
non solo, uomini di buona
volontà e padri di famiglia,
riportare queste parole nelle nostre case e comunità sociali, cercando di dar
loro concreta applicazio-
L’auspicio che «si allarghino gli spazi per una presenza femminile più capillare ed incisiva nella Chiesa» è stato rinnovato dal
Papa in occasione dell’udienza concessa al Centro
italiano femminile.
«Pensiamo alla Madonna, che nella Chiesa crea
qualcosa che non possono creare i preti, i vescovi
e il Papa. Mi sono rallegrato nel vedere molte donne condividere alcune responsabilità con i sacerdoti
nell’accompagnamento di
persone, famiglie e gruppi, come nella riflessione
teologica. Tuttavia questi
progressi non possono far
dimenticare il ruolo insostituibile della donna nella famiglia. Le doti di delicatezza, sensibilità e tenerezza di cui è ricco l’animo
femminile, rappresentano
non solo una forza per la
vita delle famiglie, per l’irradiazione di un clima di
serenità e di armonia, ma
una realtà senza la quale la
vocazione umana sarebbe
irrealizzabile».
Il Papa ha ricordato «l’indispensabile apporto della
donna nella società, in particolare con la sua sensibilità e intuizione verso l’altro,
il debole e l’indifeso».
Ma, si è anche chiesto
«come è possibile alle donne di oggi crescere in tanti
ambiti della sfera pubblica, nel mondo del lavoro
e nei luoghi dove vengono adottate le decisioni più
importanti, e al tempo stesso mantenere una presenza e un’attenzione del tutto
speciale nella e per la famiglia?».
Secondo papa Francesco, del resto, «se nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica è importante
l’apporto incisivo del genio femminile, tale apporto rimane imprescindibile
nell’ambito della famiglia,
che per noi cristiani non è
semplicemente un luogo
privato, ma quella Chiesa
domestica la cui salute e
prosperità è condizione per
la salute e prosperità della
Chiesa e della società stessa».
Inoltre «la presenza della
donna nell’ambito domestico si rivela quanto mai
necessaria per la trasmissione alle generazioni future di solidi principi morali
e per la stessa trasmissione
della fede».
Come dunque conciliare i
due aspetti? È necessario
esercitare un «discernimento che, oltre alla riflessione sulla realtà della donna
nella società, presuppone
la preghiera perseverante.
È nel dialogo con Dio, illuminato dalla Sua parola, che la donna cristiana
cerca sempre nuovamente
di rispondere alla chiamata del Signore, nel concreto
della sua condizione».
«Una preghiera – ha terminato – sempre sostenuta dalla presenza materna
di Maria. Lei che ha custodito il suo Figlio divino,
che ha propiziato il suo primo miracolo a Cana, che
era presente sul Calvario e
alla Pentecoste, vi indichi
la strada da percorrere per
approfondire il significato
e il ruolo della donna nella
società e per essere pienamente fedeli a Gesù Cristo
e alla vostra missione nel
mondo».
Regole: costrizione
o guida?
Capita spesso, stando a
contatto con i bambini,
con i ragazzi e purtroppo, a
volte, anche con gli adulti
di notare come sia faticoso nelle diverse attività fatte insieme e condivise attenersi a delle regole precise
che permettono lo svolgimento di ciò che ci si trova
a fare, in modo corretto e
rispettoso di tutto e di tutti. Probabilmente è difficile
cedere, fare spazio all’altro,
accogliere un pensiero diverso dal proprio, seguire
una linea indicativa e valida per tutti, essere coerenti
con ciò che si è deciso. Indubbiamente è meno faticoso trovare alternative più
facili, meno impegnative,
non rispettose.
Eppure ogni gioco ha le
sue regole e chi vi partecipa deve osservarle. Anche
la vita sociale ha le sue regole e ogni cittadino è tenuto a rispettarle. Non a
caso ci si lamenta quando qualcuno le trasgredisce. Ogni lingua ha la sua
grammatica e la sua sintassi che servono a farsi intendere correttamente. Insomma: le regole sono la
struttura su cui si regge la
vita umana. Certo, ci sono
ambiti nei quali ci si abbandona alla spontaneità,
ma questa non può essere
la norma. Se non ci fossero regole, se si vivesse soltanto come e dove porta
il cuore, la vita sociale, la
lingua, il gioco diventerebbero un caos. E noi suore
abbiamo le nostre regole.
Capita a volte che qualcuno si meravigli che decliniamo l’invito a una festa,
che non seguiamo stili di
vita comuni. La nostra vita
è regolata da un libretto
che porta come titolo “Regola di vita”. In esso troviamo i principi ispiratori della nostra esistenza e
le indicazioni concrete per
impostare le nostre giornate, per fare le nostre scelte,
per svolgere la nostra missione. Lì troviamo l’aiuto
per vivere la nostra consa-
crazione, i voti, la relazione
con il Signore, la vita fraterna, gli impegni pastorali e tutto ciò che caratterizza la nostra appartenenza
all’Istituto.
Qualcuno potrebbe domandarsi se non basti il
Vangelo. Sarebbe come
domandarsi se non bastino
i principi della buona educazione, dell’onestà, della
giustizia per una vita sociale ordinata.
Certamente il Vangelo sta
alla base della nostra vita
come di quella di ogni cristiano. Ma noi abbiamo
una storia e una ispirazione comune che ci contraddistinguono rispetto ad altre suore. La nostra Regola
originale viene da lontano,
dai fratelli sacerdoti Luca
e Marco Passi, che avevano immaginato di creare
un gruppo di donne dedite alla formazione delle ragazze. La nostra Fondatrice, Annunciata Cocchetti,
aveva assunto quelle indicazioni e a Cemmo aveva
attuato quanto i due fratelli indicavano, dando così
avvio a una congregazione
religiosa. Questa, come tutte le altre, aveva bisogno
di una Regola di vita nella
quale si trovassero i principi ispiratori e le norme della convivenza e della missione. Nel corso del tempo la Regola è certamente
cambiata in molti aspetti,
ma l’orientamento generale, i principi di fondo sono
rimasti.
In essa noi troviamo indicazioni per vivere la nostra consacrazione e la nostra missione. Il nome che
portiamo, il vestito che indossiamo, lo stile della nostra presenza sono espressione della nostra identità,
che sta delineata nel Libro
di vita. A questo ci riferiamo spesso. Lo leggiamo
e lo approfondiamo insie-
Marzo 2014
me per riscoprire chi siamo, per ravvivare la nostra
appartenenza, per sentirci
segno, insieme con tutte le
nostre sorelle, di una intuizione che viene da lontano, ma conserva il suo valore anche oggi. Dobbiamo confessare che a volte
la Regola resta nello scaffale dei libri nella nostra
stanza. Ma riconosciamo
che questa è una mancanza, dovuta spesso anche ai
ritmi delle nostre giornate. Ci sono però momenti nei quali nella preghiera riprendiamo in mano il
“Libro di vita” e abbiamo
così l’opportunità di scoprirne la bellezza e la ricchezza. Sulla base di esso
prepariamo il progetto comunitario e il progetto personale di vita per un particolare periodo. Siamo
pertanto ricondotte a riscoprire la nostra identità,
quella che vorremmo poter
mostrare con il nostro stile
di vita nella scuola materna, nell’oratorio, in parrocchia. Nella nostra originalità personale ci sono (forse
ci dovrebbero essere) alcuni aspetti chi ci fanno riconoscere subito: Dorotee
di Cemmo, che, chiamate
dal Signore in un Istituto
religioso, vogliono proseguire oggi l’opera avviata
nel 1800 da una figlia della
nostra terra.
Mettiamo a disposizione
del Signore la nostra umanità così come è, il desiderio di essere sempre e solo
sue, consegnandogli la nostra vita, attingendo forza e sostegno dal Vangelo, prima di tutto, e dalla
Regola di vita che ci porta
a conformarci a Chi ci ha
chiamato. Con questo spirito siamo consapevoli che
la regola non ci mortifica,
non ci limita, ma ci aiuta
ad essere e a vivere sempre
“a lode della Sua gloria”.
9
Uliana
Mi chiamo Uliana e sono
la volontaria europea di
Russia. Abito in una città
abbastanza piccola per la
Russia, di 500.000 abitanti che si chiama Lipetsk. La
distanza tra Lipetsk e Mosca è quasi la stessa che
da Chiari a Roma, ma per
noi è molto vicino. È una
città piccola ma carina, ci
sono tante fontane, diciamo che Lipetsk è una città
di fontane. Ma ho studiato in un’altra città più grande all’università statale di
Voronezh, alla facoltà della linguistica. E dopo l’aver
finita, invece di cominciare
a lavorare subito, ho deciso
di viaggiare e praticare la
lingua italiana che studiavo
nel mio paese. Per fortuna, ho saputo di EVS (European Volontary Service)
10
che permette ai giovani di
fare volontariato all’estero.
È una buona opportunità di conoscere la cultura,
la gente, le tradizioni, imparare e praticare la lingua
del paese dove si fa volontariato, viaggiare ed alla
fine, solo di sentirsi utili e
aiutare quelli che hanno
bisogno. Ma, a dire la verità, nonostante tutti questi
vantaggi, per me era difficile prendere la decisione
di partire… 10 mesi in un
altro paese, in qualche oratorio (in russo anzi la parola “oratorio” non esiste),
senza la famiglia, senza saper quasi niente delle altre
volontarie con cui si deve
condividere l’alloggio durante tutto quel lungo periodo, senza saper precisamente che lavoro si fa...
Ormai sono qui, in Italia, nella città di Chiari, di
cui non ho mai sentito prima e con sicurezza posso dire che qua mi trovo
benissimo. Tutte le paure
che ho avuto prima di arrivare non si sono realizzate. Con le ragazze ci troviamo bene, come si dice
in russo: “abbiamo trovato il linguaggio comune”
e mi sento già che queste
ragazze sono la mia seconda famiglia, almeno così ci
chiamiamo tra di noi.
Per quanto riguarda il lavoro con i bambini, mi piace
tanto sia lavorare in Casa
di Alice che in Ludoteca.
Inoltre faccio fantagiocando e ginnastica ritmica.
Sono ballerina e ho ballato
quasi tutta la mia vita, frequentavo la scuola di danza perciò ero preoccupata
che non potessi ballare qui.
Invece adesso ho anche
questa possibilità e sono
contenta.
Prima di venire in Italia
pensavo di sentire l’enorme mancanza di casa, in
realtà non la sento tanto.
Quando ho il tempo libero
posso sempre parlare con
la mia famiglia su Skype.
Prima facevamo un po’ di
fatica a trovare il tempo
giusto di sentirsi, siccome il
fuso orario tra la Russia e
l’Italia è 3 ore.
Ma ce l’abbiamo fatta. Mi
piacciono molto i nostri
“incontri” su Skype: tutta
la mia famiglia, la mamma, il papà e il mio gatto, che si chiama St’opa, si
unisce davanti allo schermo del computer allo stesso tempo 2 o 3 volte alla
settimana per parlare con
me. Anzi dico ai miei genitori che non mi mancano
tanto perché li vedo spesso, invece St’opa mi manca di più. Si offendono
sempre. Per sfortuna non
posso andare in Russia
perfino per una settimana
a causa del visto, ma abbiamo risolto questo problema: vengono i miei in
aprile, ma senza St’opa.
Ma c’erano e ci sono i
momenti quando mi sento una nostalgia enorme
della casa: per esempio,
nella notte del 31 dicembre, cioè nella notte del
Capodanno. Per noi russi è la festa più importante
dell’anno (forse solo dopo
il 9 maggio - il giorno della Vittoria). Abbiamo tradizioni che seguiamo ogni
anno, come ascoltare il nostro presidente alle dodici
di notte (tutti i canali trasmettono la sua recitazione), mentre suonano gli
orologi indovinare il desiderio, scriverlo sul foglio e
bruciarlo, poi il resto mettere in un calice di champagne e berlo. Sicuramente in Italia non si fa così.
Anche adesso c’è il periodo di nostalgia, visto che i
Giochi Olimpici trascorrono a Sochi, in Russia.
Non sono mai stata interessata ai Giochi così tanto
come adesso.
Ma del resto sono felice!
Solo che il tempo passa troppo veloce, siamo
qui già da 5 mesi, quasi la
metà, ma non vogliamo
pensare alla nostra partenza…
Uliana
Dai progetti al progetto
La Comunità Educativa e
l’oratorio che verrà
Del fatto che la Chiesa
bresciana si stia muovendo nel ripensare, anche a
seguito di quanto indicato
dai Vescovi negli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 e nella
nota pastorale “Il laboratorio dei talenti”, il Progetto Educativo dell’Oratorio, documento che risale al 1988, ho già avuto
modo di raccontare qualche mese fa. Così come
ho già accennato che questo percorso coinvolge anche Chiari, una delle sei
sedi dei laboratori macrozonali della Diocesi dove
si cerca di riflettere sui
contenuti del Progetto che
verrà.
Proprio per coinvolgere il
più possibile le realtà presenti in oratorio in questo
processo, è stata organizzato, lunedì 10 febbraio
un Consiglio d’Oratorio
aperto alla partecipazione
di tutti i membri della comunità Educativa che in
Oratorio prestano servizio.
Due le questioni da condividere: una riflessione di
approfondimento sulla realtà della stessa Comunità Educativa e la presentazione del progetto della
Sala Polivalente e di altri
importanti interventi strutturali che riguarderanno il
Centro Giovanile 2000.
Per quanto riguarda la prima parte, seguendo una
traccia di lavoro offerta dalla diocesi, è stato
chiesto ai vari gruppi che
compongono la Comunità
Educativa quanto si sentano parte dell’oratorio.
Va premesso che Chiari è
una delle realtà più com-
plesse ed articolate dell’intera Diocesi, complessità
che è emersa dalle risposte dei gruppi, sottolineando come ci siano delle
linee educative e di azione
che sono comuni a tutte
le diverse realtà, ma che
non tutte queste realtà si
sentano parte integrante della vita dell’oratorio,
vuoi perché legate ad ambiti di intervento specifici,
vuoi perché legate ad una
forte identità associativa
che risulta essere elemento preponderante. Va però
detto che alcuni dei gruppi che faticano a sentirsi
parte dell’Oratorio hanno
condiviso la positiva considerazione che ci si sta
muovendo (forse lentamente lentamente, ma ci
si sta muovendo) verso un
maggiore dialogo e una
maggiore condivisione tra
i gruppi.
Verso una collaborazione
ed uno spirito di appartenenza più marcati, in sintesi. Si tratta, nella fatica
quotidiana del servizio e
dell’impegno, di un segno
decisamente positivo.
Un segno che, visto ovviamente come punto di partenza e non certo come
punto di arrivo, può essere interpretato con ottimismo.
Lo stesso ottimismo, per
richiamare il “contenitore”
generale in cui si muoveva questa discussione, si
ritrova nel già citato Progetto del 1988, permeato
da una profonda fiducia
nei giovani, nell’educazione, nella comunità cristiana e nell’oratorio.
Una bella lezione, rispetto
alla sfiducia a cui troppo
spesso ci abbandoniamo.
La seconda parte della serata, seguita da una partecipata discussione, ha
visto la presentazione del
Salone Polivalente. Lascio
a chi è più preparato il
compito di spiegare il progetto; mi limito a fare alcune considerazioni.
La prima è che non si
tratta di “un’aggiunta”,
ma di un completamento,
seppur rivisto e corretto,
del progetto originario del
Centro Giovanile 2000,
che peraltro comporta anche una revisione degli altri spazi dell’oratorio, ottimizzando un po’ il tutto.
La seconda considerazione è che il Polivalente va
a rispondere anche ad un
bisogno dell’intera città di
Chiari, tutt’ora sprovvista
di sale ad uso pubblico di
una certa capienza.
Al contempo risponde a
tutta una serie di esigenze
dei gruppi che vivono l’oratorio, che avranno così
a disposizione uno spazio
coperto per giochi, meeting, allenamenti ecc.
La terza considerazione
è che il Polivalente non è
la risposta a tutti i problemi dell’oratorio, ma è uno
strumento e come tale va
inteso ed utilizzato.
Ha senso se l’intera Comunità Educativa, nella
Marzo 2014
ricchezza delle diversità,
riesce a farsene carico e a
renderlo struttura “viva”.
Ha senso se diventa calamita e centro di attrazione
per gruppi (teatrali, musicali, espressivi o di altro
genere) che l’oratorio non
lo vivono, ma che potrebbero cominciare a viverlo,
impegnandosi poi anche
in ambiti di servizio.
Un’ultima considerazione: se nel pensare il Centro Giovanile 2000 ci si
fosse limitati a quello di
cui c’era bisogno in quel
momento, forse la struttura odierna non esisterebbe, ci sarebbe al massimo
qualche campo da gioco
in più.
La scelta di impegnarsi nell’ideare e costruire
il Centro giovanile 2000
è stata “una scommessa
sulle nuove generazioni,
un sogno concreto di una
passione educativa che
sfida pessimismo e resa,
messaggio forte di fiducia
nella profezia dei giovani”, per usare le parole di
Mons. Angelo Zanetti.
Pensare ad un completamento della struttura come il Polivalente ha
senso solo se è davvero
un guardare avanti, una
sfida al pessimismo, un
gesto profetico a favore
dei giovani.
Paolo Festa
11
L’Oratorio a servizio
della Comunità
Ormai ci siamo.
Ultimato l’impegno decennale del mutuo della “Casa
del giovane”, grazie all’acquisto del Teatro Sant’Orsola da parte della Fondazione Bertinotti Formenti e
alla collaborazione con l’Istituto Morcelliano, dopo
quasi vent’anni dalla nascita del progetto Centro Giovanile 2000 fervono i preparativi per la conclusione
dei lavori presso l’oratorio
parrocchiale cittadino.
L’intervento si propone di
modificare e di completare
il progetto originario, senza stravolgimenti o sprechi:
non si buttano via soldi rifacendo ciò che è di fatto
nuovo, né si cambia quanto va già bene.
Si tratta piuttosto di una riduzione rispetto all’ipotesi
degli anni ’90, dovuta ad
alcuni fattori ben precisi: il
calo dei nati della comunità cristiana, l’affinamento del progetto educativo,
l’ottimizzazione nell’uso
degli spazi.
Quanto andiamo presentando è frutto del lavoro
della Commissione che in
questi ultimi mesi ha considerato e scremato le riflessioni delle precedenti
commissioni (almeno tre
in questi ultimi dieci anni).
Tale lavoro è stato poi approvato dai Consigli Pastorali e dalla Curia Diocesana, infine presentato
alla Comunità Educativa.
Attraverso il Bollettino
Parrocchiale, ci auguriamo che ciascuno possa
apprezzare un’opera destinata dare risposta alle
più svariate realtà della
comunità cristiana e civile
clarense, a partire dai giovani.
12
Polivalente
La struttura viene collocata sul vecchio campo in
sintetico ormai fatiscente, e comprende un palcoscenico fisso e una zona
sportiva che può ospitare,
compreso un minimo di tribune, circa 500 posti a sedere. Attorno vengono distribuiti i bagni, gli spogliatoi, i locali tecnici e i magazzini.
L’uso che se ne può fare
è davvero molteplice: dai
saggi scolastici (improvvisati e scomodi presso la
Villa Mazzotti), ai concerti
delle associazioni musicali (inopportuni e complicati in santa Maria), gli spettacoli e ai concerti. Inoltre
viene risolto il problema di
inquinamento acustico per
il vicinato dell’oratorio (in
verità già drasticamente ridotto in questi anni) nelle
serate estive, come i disagi
dovuti a cambiamenti atmosferici. Anche le feste e
i raduni dei ragazzi trovano finalmente una struttura idonea (grest, carnevale,
catechesi), come del resto
tornei e momenti di sport
in genere (ritmica, pallavolo, danza, ginnastica…).
Eventuali pernottamenti o
pasti “di massa” riceverebbero finalmente un’ospitalità adeguata e dignitosa.
Ne deriva che questa struttura non si pone assolutamente come un doppione rispetto al Sant’Orsola:
anzi, queste due realtà risultano complementari e in
grado di restituire alla Città
uno degli aspetti maggiormente desiderati.
Ambito ristorazione
Il Polivalente viene collegato alla casa del Giovane
(e in particolare al bar) attraverso una sala pasto e
una cucina con self service. Anche la cucina perciò
riceve la sua collocazione
fissa con la possibilità sia
di dare ristoro ai gruppi famiglia della catechesi nel
periodo invernale, sia di
ospitare, come già accade
nel periodo estivo, gli ospiti
degli spettacoli e delle varie
attività. Invariato l’obiettivo che ha accompagnato
la proposta di bar e cucina in questi anni: evitare in
ogni modo la concorrenza
a scapito degli esercizi di ristorazione clarensi, e nello
stesso tempo offrire quanto
necessario a un’ospitalità
dignitosa e cordiale così da
favorire il clima di comunità. Anche le occasioni annuali di fraternità parrocchiale (riconoscimento ai
volontari, festa dei patroni,
giornata del ringraziamento, capodanno e altre) riceveranno una collocazione
ben precisa, senza bisogno
ogni volta di rivoluzionare
altri ambienti (vedi la sala
conferenze) non idonei.
Parcheggio auto
Forse la variazione più evidente rispetto al progetto
iniziale riguarda proprio il
parcheggio, una volta deputato ad ospitare nella
parte antistante il piazzale bar l’intero polivalente.
Il parcheggio è una necessità troppo rilevante, tanto da indurre non a una riduzione, bensì a un incremento dei posti disponibili.
Pur potendo riservarlo a
un uso unicamente privato (auto per i volontari, per
chi partecipa alle varie iniziative, pullman…), l’oratorio ha da sempre deciso di offrirlo per i bisogni
di tutti: non a caso il nuovo ingresso ha caratteristiche comuni alla viabilità
pubblica cittadina. In al-
cuni momenti è addirittura insostituibile: penso alla
settimana delle quadre, in
occasione dei funerali, nei
giorni di mercato, durante
la festa di San Faustino e
ogni volta che il centro storico propone delle attività: è sotto gli occhi di tutti
l’importanza di questo spazio, che non a caso può rimanere aperto mentre l’oratorio è chiuso.
Il collegamento che verrà garantito anche su viale Cadeo, metterà ulteriormente in comunicazione
la struttura oratoriana con
l’Istituto Pietro Cadeo (anziani) e la Fondazione Bettolini (pronto lo spazio per
i pensionati), agevolando
proprio coloro che fanno
più fatica a camminare e
sperano in un prossimo ritorno del mercato lungo
viale Cadeo.
Parcheggio bici
Mentre, una volta parcheggiata l’auto, il pedone entra nel piazzale percorrendo il tragitto che lo conduce di fronte alla chiesetta,
per i ciclisti le biciclette ritrovano la loro naturale
collocazione presso l’altro
ingresso pedonale in prossimità del piazzale (quello
a est direttamente da via
Tagliata). Una copertura
(pensata anche davanti al
bar per i medesimi motivi)
ripara tanto dal sole che
dalla pioggia una sessantina di biciclette, mentre nel
periodo estivo il marciapiede esterno al parcheggio ne ospiterà un altro
centinaio. Il ciclista in questo modo riesce ad evitare sempre e comunque il
percorso delle automobili.
Fin dal piazzale l’oratorio
diventa così un luogo protetto tanto dalle macchine
che dalle biciclette, videosorvegliato e sicuro per
tutti.
Dal piazzale
al tendone…
Un’altra zona che avrebbe
bisogno di una manutenzione straordinaria è la piastra verde accanto al parco
giochi, area per di più molto vasta ma poco definita e funzionale. Il progetto
prevede a sud del tendone
l’inserimento di un’unica
piastra per il gioco del basket, della pallavolo e del
calcetto. La parte centrale viene trasformata definitivamente in un campo
in sabbia da beach volley.
Sempre accanto al polmone verde dell’oratorio, ma
più vicino ai bagni e alle
biciclette, ecco il parco giochi per i bambini parzialmente coperto, tolto dalla
terra e dal fango che pian
piano hanno rubato metri
all’erba continuamente calpestata.
Campi da calcio
L’attuale campo da calcio
è uno dei più bei campi a
undici della zona.
Oratorio richiama immediatamente Young Boys…
chi non ha tirato qualche
calcio al pallone al campetto! In questi anni tuttavia è
emersa con evidenza l’insufficienza della struttura
rispetto alle esigenze: non
a caso la società ha avuto bisogno anche del campo da rugby del Toscanini
oltre che dei campi di via
SS. Trinità (specialmente in
questi ultimi anni). Per di
più tale campo non è utilizzabile da altri giovani che
non appartengono alle società sportive: il manto in
erba è una grande virtù,
ma anche un grave limite.
Da qui l’idea di ricavare
nella stessa superficie un
campo a sette/nove e due
a cinque (coperti?) in sintetico, e uno a sei/sette in
terra. Con questo tipo di
struttura, tutti i pomeriggi
potrebbero trovare posto
gli allenamenti dei bambini, come anche le partite del sabato. La sera non
ci sarebbero difficoltà ad
ospitare tanto gli allenamenti della società sportiva
quanto i gruppi di ragazzi e giovani che desiderano fare due tiri al pallone.
Inoltre sarebbe possibile giocare anche nei mesi
estivi, attualmente dedicati
alla risemina e al riposo del
manto verde, proponendo
tornei anche in contemporanea.
Solo il maggior utilizzo dei
campi e di conseguenza il
numero superiore di giovani che ne possono usufruire può giustificare il fatto
che le partite ufficiali a undici giocatori non si svolgano più all’interno del
“campetto”, ma unicamente nella struttura comunale (come del resto già accaduto in questi ultimi due
anni).
Nessuna paura quindi: il
calcio ci sarà sempre in
oratorio (anzi, di più…) e
con esso altri nuovi sport!
Strada privata
Infine un breve accenno
alla strada privata che col-
legherà via Tagliata e via
Roccafranca a sud di tutta
la struttura.
Oltre ad essere una preziosa arteria di collegamento per eventuali iniziative,
normalmente permetterà
di servire comodamente
ogni comparto per il carico/scarico dei mezzi di
rifornimento. Su questa
stradina infatti si affacciano i magazzini del polivalente, della cucina e del
bar. Da qui si accede con
uno scivolo al piano interrato, o al braccio perpendicolare tra i nuovi spogliatoi e quelli esistenti,
pensato per i carri di carnevale.
Mons. Zanetti, don Piero e
la comunità parrocchiale
clarense degli anni ’90 nutrivano un sogno che non
si è pienamente realizzato: ad un certo punto ci si
accorse che lo sforzo economico per il nuovo oratorio non era sostenibile.
In seguito cominciarono
a girare idee (e bozze) di
una ipotetica “Fondazione Morcelli Zanetti”, come
auspicio (formalmente
non percorribile) che l’Istituto Morcelliano potesse
Marzo 2014
entrare in gioco.
Ci si rese conto che spremere le famiglie in un periodo di crisi, smettere di
devolvere offerte alle missioni, rimandare altre opere parrocchiali (per esempio il restauro della chiesa
del Cimitero e dell’organo)
era una strada senza uscita. Anche don Piero venne destinato altrove… ci è
voluto un decennio per riordinare le idee e permettere alla Casa del Giovane
di avviarsi e riassestarsi!
Anche io e don Rosario
abbiamo di gran lunga superato la metà del nostro
servizio a Chiari… quante
cose si sono maturate, risolte, ultimate!
Anche questa volta, per
concludere finalmente il
sogno nostro, di chi ci ha
preceduto, e di tutta la comunità, osiamo chiedere a ciascuno, a partire da
te che stai leggendo, non
tanto del denaro, quanto la tua preghiera, la tua
vicinanza e la tua presenza il giorno dell’inaugurazione e tutto il tempo che
il buon Dio ti lascerà giovane (al di là dell’età) tra i
giovani.
don Alberto
13
1985 – 1994:
classi “in prima classe”
Hai tra i venti e i ventinove anni? Sei residente a
Chiari?
Non so se partecipi all’annuale “festa della classe”,
ma oltre a quella c’è qualcosa di unico (e irripetibile) per la tua vita: qualcosa che ti piacerà ricordare quando sarai vecchio,
o rimpiangere come si
fa con le occasioni perse
una volta per sempre.
Hai già fatto le valige?
Hai salutato tutti? Si parte! Ovviamente il viaggio
è in prima classe…
Probabilmente hai terminato gli studi superiori, forse sei iscritto a una
qualche università… se
sei fortunato hai già trovato qualche lavoretto,
oppure cerchi un po’ rassegnato di tentare qualche attività… anche le
amicizie sono in evoluzione dopo gli anni delle superiori o nella nuova categoria sportiva!
I tuoi coetanei europei
in genere sanno qualche
lingua in più e meglio di
te (salvo eccezioni, si intende) e già da qualche
anno vivono fuori casa in
qualche città universitaria
14
(nella rubrica a pag. 10
trovi una testimonianza
tipica in proposito). Spesso si concedono tra i ventuno e i ventisei anni una
esperienza come quelle
che ti proponiamo sotto.
La notizia “brutta” è che
per poterla vivere ci vuole una qualche agenzia
accreditata presso il Ministero Europeo. La notizia
“bella” è che una agenzia
è presente da tempo nella
tua Città, presso l’Oratorio, e sta diventando sempre più importante.
Che aspetti?
Esperienze in Europa
Cambiare la vita, aprire la
mente!
È questo lo slogan di Erasmus+, il nuovo programma 2014-2020
dell’Unione europea per
l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport,
grazie al quale giovani e
studenti potranno acquisire esperienza e competenze tramite percorsi di
studio, formazione o volontariato all’estero. Il
programma, favorendo la
collaborazione con attori differenti in altri Paesi,
si pone l’obiettivo di innovare e modernizzare le
pratiche di insegnamento
e il lavoro giovanile. Che
cosa sostiene Erasmus+?
• Opportunità di studiare,
formarsi, effettuare esperienze lavorative o di volontariato all’estero.
• Opportunità di insegnare o di studiare all’estero
per il personale attivo nei
settori dell’istruzione, della formazione e dei giovani.
qualità.
• Alleanze della conoscenza e alleanze delle
abilità settoriali, per colmare le lacune di competenze e per promuovere
l’imprenditorialità, migliorando i curricula e le qualificazioni, intensificando la collaborazione tra il
mondo del lavoro e quello dell’istruzione.
• Possibilità per gli studenti di master di ottenere un prestito d’onore per
• Sviluppo dell’educazione digitale e dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
• Apprendimento delle
lingue.
• Riconoscimento delle competenze, comprese
quelle acquisite al di fuori del sistema formale di
istruzione.
• Parternariati Strategici tra organismi dell’istruzione e formazione, organizzazioni giovanili e altri
attori simili provenienti
da settori analoghi o differenti in altri Paesi, per
promuovere un apprendimento più innovativo e di
finanziare i propri studi in
un altro Paese.
• Insegnamento e ricerca
sull’integrazione europea.
• Scambi, collaborazione
e rafforzamento delle competenze nei settori dell’istruzione superiore e della
gioventù in tutto il mondo.
• Iniziative per promuovere l’innovazione in
campo pedagogico e una
progressiva riforma delle
politiche a livello nazionale, attraverso Iniziative di
Sviluppo.
• Promozione di una
buona governance nel
settore sportivo e di iniziative contro le partite
combinate, il doping, la
violenza, il razzismo e l’intolleranza, in particolare
negli sport più popolari.
Da anni la Parrocchia dei
Santi Faustino e Giovita opera con i programmi
“Youth” europei, e adesso è pronta a immergersi nel mondo Erasmus+
con il sostegno della Fondazione Istituto Morcelliano. Come ogni anno, anche nel 2014-2015, verrà
riproposta l’esperienza di
ospitalità a volontari europei European Voluntary Service (cogliamo
l’occasione per ricordare
la possibilità per giovani
italiani di vivere un’esperienza di volontariato europeo all’estero). Ci saranno anche delle novità:
verranno presentati progetti di YouthExchange
(scambi giovanili) con organizzazioni estere, nonché la possibilità per gli
YouthWorkers (i cosiddetti animatori giovanili) di vivere esperienze di
formazione e osservazione all’estero.
Contatti
• Per qualsiasi informazione:
progetti@cg2000.it.
• Oratorio: www.cg2000.it
• Sito istituzionale ufficiale
E+ Italia:
www.erasmusplus.it
• Sito istituzionale del
programma E+:
http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/index_en.htm
• Sito tematico ERASMUS+ YOUTH:
http://ec.europa.eu/youth/
index_en.htm
• Pagina Facebook:
https://www.facebook.
com/EUErasmusPlusProgramme
• Account Twitter:
https://twitter.com/EUErasmusPlus
Grest per giovani:
borse di studio
e crediti scolastici
Il Grest del Centro Giovanile 2000, in collaborazione con il Comune e la
Fondazione Istituto Morcelliano, è una proposta
ormai “storica” per l’estate dei nostri ragazzi.
Da quest’anno però cambia tutto!
Non solo perché inizia
subito dopo la scuola (9
giugno) e dura dalle quattro alle sette settimane
(fino al 25 luglio) sia per
le elementari che per le
medie… non solo perché
per chi desidera inizia alle
7.45 e termina alle 18.00
con tanto di catering per il
pranzo… non solo perché
i prezzi sono calati drasticamente... il vero motivo
è la possibilità per i giovani universitari di inserirsi dando il loro contributo
attraverso una progettualità che intende sostenere
il loro percorso universitario inteso sia come esperienze che come risorse
(obiettivo finora raggiunto col solo Servizio Civile
Nazionale). Se già è prassi per gli studenti delle superiori poter certificare la
partecipazione educativa
ai grest attraverso un attestato valido ai fini dei
crediti scolastici, da
quest’anno anche i “ventenni” hanno più di un
motivo per “praticare sul
campo” i loro studi. Per
loro infatti è possibile accedere a una decina di
borse di studio secondo
alcuni criteri e punteggi:
- iscrizione in essere presso Facoltà di area umanistica e sociale, specialmente nel campo dell’educazione;
- numero degli esami sostenuti nell’ultimo anno;
economici), che quest’anno non possiamo proprio farci scappare: Istanbul! Dopo il tentativo dello scorso anno (interrotto
anche per vicende “turche” o del medio oriente in generale), parrebbe
la volta buona anche perché pare possa essere inserito in una progettualità di scambio giovanile
come presentato sopra.
- media voto;
- verifica dell’esperienza sul campo con i ragazzi in termini di competenze psico-pedagogiche. La
partecipazione al bando e
alle attività connesse non
preclude la possibilità di
dare comunque degli esami, pur sapendo l’importanza di essere generalmente presenti nelle giornate settimanali dal lunedì al venerdì.
Una cosa è certa: il tempo
è preziosissimo, soprattutto per prenotare l’aereo!
Quindi il periodo prima di
Pasqua sarà decisivo per
potersi iscrivere…
L’esperienza potrebbe rimanere contenuta intorno
ai 300 euro, e durare dal
29 dicembre al 3 gennaio.
Progetto Istanbul 2015
Anche l’esperienza del
Capodanno è diventata una “tradizione”: per
l’undicesimo anno consecutivo ecco la proposta
di viverlo in una grande
capitale, aggiungendo al
momento del divertimento occasioni di incontro,
cultura, turismo, scambio linguistico e religioso.
Manca solo una grande
città (oltre a Gerusalemme, che rimane complicata soprattutto per motivi
Marzo 2014
Presentazione progetti
C’è una data che per mille ragioni da aggiungere a quelle sopra presentate va fissata sull’agenda: è giovedì 20 marzo
2014, presso la sala Conferenze dell’Oratorio, alle
ore 20.30. Sono invitati i
giovani di Chiari che frequentano le scuole superiori o l’università.
Dopo un momento comune, ci si dividerà in due
gruppi per sbirciare i vari
progetti e segnalare le prime adesioni.
Non mancate!
Emma Marconi
15
XXIII Jamboree
Mondiale
(World Scout Jamboree)
È dal lontano 1920 che lo
scautismo vive, ogni quattro anni, un momento di
incontro speciale: il Jamboree mondiale, un evento voluto dal fondatore
dello scautismo, Robert
Baden-Powell, poco dopo
la fine della prima guerra
mondiale. Un guerra che,
secondo le sue parole, ha
risvegliato tutti ad una realtà nuova: “Non c’è più
un Paese che sia migliore
degli altri… La guerra ci
ha insegnato che se una
nazione cerca di imporre la sua egoistica volontà
alle altre, è fatale che ne
seguano crudeli reazioni”.
Il Jamboree del 1920 è
stata la risposta data dallo scautismo mondiale
alla logica distruttiva della
guerra: “Partiamo da qui
con la ferma determinazione di volere sviluppare
la solidarietà che supera
ogni differenza di Paese,
religione, colore o classe attraverso lo spirito mondiale della fraternità scout
- così da potere contribuire allo sviluppo della pace
e della felicità nel mondo
e della buona volontà tra
gli uomini”.
Se guardiamo al mondo di oggi, dal punto di
vista dei conflitti tuttora
presenti, dobbiamo ammettere che, purtroppo,
non è cambiato molto dal
1920; perciò, con ancora
maggiore forza, il Jamboree mondiale dello scautismo continua ad essere
il luogo dove il sogno di
un futuro di pace e convivenza pacifica è vissuto e coltivato da migliaia
Il Jamboree del 2011 in Svezia
16
di esploratori e guide che
incontrandosi scoprono
che, anche se provenienti da Paesi molto diversi,
sono “in fondo molto simili fra di loro sia nei gusti che nel modo di divertirsi” e che possono “essere tra loro ottimi amici”.
Facciamo nostre le parole di B.P., sopra riportate, e come Gruppo di
Chiari rappresenteremo
l’Italia e l’AGESCI componendo una parte del
contingente italiano FIS
(Agesci+Cngei).
Quattro candidati sono
stati iscritti nelle liste di
selezione (tra E/G e membri dell’International Service Team – IST): non è
detto che tutti verranno
“presi” ma… da alcuni
anni i Capi Scout di Chiari hanno scelto di investire
tempo, energia (e danaro!) negli eventi internazionali.
La partecipazione nostra e di tutte le guide e
gli esploratori dei Paesi
“benestanti” prevede una
quota impegnativa (sia a
carico del singolo partecipante che a carico del
Gruppo, della Zona e della Regione su cui gravano
frazioni della quota): ma
siamo consapevoli che,
attraverso di essa, contribuiremo alla presenza al
Jamboree di molte guide
ed esploratori provenienti
da Paesi dalle condizioni
economiche molto difficili, che solo attraverso la
solidarietà scout avranno
la possibilità di essere con
noi a questo grande evento: anche questa è fraternità internazionale!
Il 23° World Scout Jamboree (WSJ) si svolgerà dal 28 luglio all’8 agosto 2015 in Giappone, a
Kirara-hama, Yamaguchi
City, ad Ovest di Honshu.
Sarà un’occasione speciale perché ci permetterà di
incontrare un cultura diversa dalla nostra. Il tema
del Jamboree è “WA: a
Spirit of Unity” con cui si
vogliono valorizzare anche tre temi cari alla cultura giapponese: l’Energia, l’Innovazione e l’Armonia. Il logo del Jamboree è
stato creato partendo
da un nodo tradizionale
giapponese: il nodo Misuhiki, che rappresenta
l’energia, le nuove esperienze e l’incontro di nuove culture. Il nodo Misuhiki è fatto con carta giapponese e si usa come regalo in occasioni di matrimoni e nascite.
Vi aggiorneremo durante il percorso di avvicinamento al Jamboree.
Paolo Ferrari
Scout Chiari 1
Il Jamboree del 2007 in Inghilterra
Azione Cattolica:
novità “con stile”
“Di novello tutto è bello”, recita un detto popolare. E con questa
convinzione l’Azione
Cattolica di Chiari ha
rinnovato il proprio organico e segnato nuovi obiettivi da perseguire per il triennio
2014/2017, non senza
confermare alcune importanti presenze.
Il momento di passaggio del testimone è stata
l’annuale ricorrenza della festa dell’Immacolata,
durante la quale viene
celebrata la “Giornata
dell’Adesione”, un momento importante per ricordare la nostra volontà
di rinnovare ogni anno
l’impegno al servizio dei
ragazzi, degli adolescenti e dell’intera comunità.
Salutando ed esprimendo riconoscenza per il
consiglio e la presidente
uscente - Paola Zini, che
però resta nei panni di
responsabile del gruppo
Adulti, insieme a Maria
Laura Cogi - ringraziamo per la disponibilità la
nuova presidente dell’Azione Cattolica di Chiari:
Ilaria Dolcini.
Accanto a lei e alle due
già citate responsabili, Damiano Piantoni e
Sara Begni saranno portavoce del settore Ragazzi, Cristian Vezzoli e
Gaia Facchetti di quello Giovani. La celebrazione di quest’anno ha
visto l’intervento di Andrea Re, Presidente Diocesano uscente, che ha
voluto sottolineare l’importanza della comunità
clarense, invitata a condividere con tutta la diocesi la propria ricchezza
in termini di esperienza, numeri ed entusiasmo; un’attenzione speciale è stata poi riservata ad adolescenti e giovani, spesso insofferenti
ai cammini di fede proposti. A loro, ma soprattutto a quei venti e trentenni che sembrano non
avere uno spazio “ad
hoc” all’interno dell’associazione, il Presidente ha di fatto dedicato il
prossimo triennio di lavori, affinché si riesca
davvero a “riempire” i
buchi oggi esistenti, dato
che sono poche le proposte per coloro che non
scelgono la strada del
servizio come educatore.
Lo scorso triennio il
gruppo di Chiari già si
era posto diversi ambiziosi obiettivi che precorrevano, in un certo
senso, le direttive suggerite da Re: concentrare l’attenzione sul giovane; radunare i “dispersi”
- trovando nuovi modi
per coinvolgere quelle
fasce d’età oggi non presenti nell’associazione,
in dimensioni diverse da
quelle del servizio educativo; sottolineare l’importanza del messaggio
dell’AC, un messaggio
che non deve fermarsi
alle mura dell’oratorio,
improntando ogni attività a quello stile così particolare che ci contraddistingue.
Proprio in quest’ottica,
una forte spinta è stata
affinché ACR e ACG facessero parte di diversi
progetti, tanto all’interno dell’oratorio, quanto sul piano diocesano e
territoriale. Alcuni rap-
presentanti dell’ACR e
dell’ACG sono presenti
sia fra i referenti clarensi
della riscrittura del PEO,
il Progetto Educativo degli Oratori che lega tutti gli istituti bresciani, sia
all’interno della “Rete
Giovani”, una realtà che
coinvolge varie associazioni dei dintorni e che
mira alla strutturazione
di progetti per i giovani
realizzati dai giovani.
Tutto il gruppo è, inoltre, impegnato attivamente nella ricostituzione di quella “comunità
educativa” che nel CG
2000 opera, si incontra e confronta (e non di
rado scontra!), oltre che
nel sostegno attivo nella
neo-rinata “Azione Cattolica Ragazzi” di Urago
d’Oglio.
Ma torniamo a quella parola così spesso ripetuta in questo articolo: giovani. Una parola,
questa, che sembra di
moda, ma che per noi
non è solo questo: l’attenzione al giovane è
stata, e continua ad essere, un punto importantissimo del progetto
che abbiamo in testa e
che contiamo di realizzare appieno.
Alcuni passi sono già
stati compiuti: accanto
alle ormai abituali figure del “responsabile” dei
gruppi Ragazzi, Giovani
e Adulti, sono state introdotte nel Consiglio di
AC due novità: due ragazze, non ancora maggiorenni, sono state scelte come portavoce dei
loro coetanei, affinché
ricoprano uno spazio ufficiale e possano dire la
loro sugli argomenti e le
decisioni che li riguardano da vicino.
Oltre a ciò non mancano i progetti per ripensa-
Marzo 2014
re la catechesi di quelli
che del catechismo sembrano non voler sapere,
ma che invece sono poi
i più assetati di esempi
concreti e di Fede, quella vera.
E i non-più-giovani, ma
nemmeno poi così maturi? Anche per loro si
sta pensando ad un bel
percorso, per far sì che,
seguendo il suggerimento del Presidente diocesano, possano ritrovare
uno spazio fatto apposta per loro e riscoprire
così la gioia di far parte di un gruppo allegro
ed affiatato. Ricordando sempre, ovviamente,
che “essere di AC” non
è solo una questione di
incontri: è uno stile di
vita!
La prima vera prova del
fuoco sarà il 30 marzo,
data della zonale: un appuntamento importante,
che quest’anno si conta di festeggiare in maniera unitaria, riunendo
insieme persone dai sei
agli…-anta anni di età.
La vera sfida sarà proprio quella di coinvolgere adolescenti, giovani e
adulti! Noi siamo fiduciosi e contiamo davvero di farcela: e tu (sì,
proprio tu che leggi e
che mentre lo facevi ripensavi ai tempi in cui
cantavi “Bella è l’ACR”
insieme ai tuoi amici)…
perché non provi seriamente a pensare di partecipare?
Sara Begni
17
Oratorio
«L’Oratorio è casa che accoglie
parrocchia che evangelizza,
scuola che avvia alla vita,
cortile per incontrarsi e vivere in allegria»
(S. Giovanni Bosco)
Dopo il passaggio dell’urna
con le reliquie di don Bosco qui a Chiari, lo scorso
mese, la parola da riscoprire non poteva che essere
oratorio.
La sua origine è da ricercarsi nel latino orare (pregare): questo ci fa capire
come alla base di questa
esperienza non stia una generica volontà di stare insieme, ma la consapevolezza di essere comunità unita
nella preghiera. Un rischio
enorme è quello di ridurre
l’oratorio a luogo di divertimenti o salotto di conversazione… non è stata sicuramente questa l’idea che,
ormai due secoli fa, ha
spinto Filippo Neri e Giovanni Bosco a creare questa realtà.
Forse oggi è passato di
moda: spesso si sente dire
che va bene la preghiera,
però che stia nei suoi spa-
zi, perché la vita è un’altra
e non c’entra nulla… Riflettere sull’oratorio può essere un buon punto di partenza per riflettere sul ruolo che la preghiera ha nel
quotidiano.
Preghiera è esperienza unificante, è la colla che tiene
insieme i pezzi della nostra
vita, è il sottofondo musicale che accompagna le
nostre giornate – e del resto, cos’è un film senza colonna sonora?
È una consapevolezza che
non fagocita la vita, ma la
illumina: è la luce particolare che brilla negli occhi
di quelle persone che riescono ad essere sante nel
quotidiano, a vivere ogni
istante non per sé, ma certi di essere sotto lo sguardo
di Dio. Si è cristiani ventiquattr’ore su ventiquattro,
non solo la domenica mattina, e don Bosco lo sape-
va bene: è a questo che
doveva preparare il suo
oratorio.
Come se lo immaginava
l’oratorio don Bosco? Prima di tutto, come casa che
accoglie, luogo dove ognuno viene accettato come
tesoro inestimabile, dove
può respirare uno «spirito di famiglia». E questo è
possibile quando si è presenti, di una presenza concreta ed educatrice. C’è bisogno di persone in grado
di prendere per mano i ragazzi e di guidarli, persone
in cui i ragazzi sanno di poter trovare sostegno, incoraggiamento, magari anche
qualche tirata d’orecchi.
L’oratorio è parrocchia che
evangelizza: un ambiente
cristiano, convinto e felice
di esserlo, non un circolo
ricreativo.
Un luogo dove si possa imparare cosa vuol dire vivere in preghiera, non nell’esteriorità ma nel profondo;
dove si scopra che Dio non
vive su un altro pianeta
ma segna con la Sua presenza ogni momento del
quotidiano; dove i giovani siano aiutati a vivere la
vita come vocazione, non
Van Gogh, Primi passi
20
come giocattolo da manipolare a piacimento e poi
magari buttare via. L’azione educativa in un oratorio non può prescindere da
questo compito fondamentale. Se viene meno, anche
la comunità diventa meno
solida e rischia di diventare
una mera formalità.
L’oratorio è anche scuola
che avvia alla vita.
È luogo di valori condivisi
e di dialogo, due ingredienti indispensabili per ogni
cammino di crescita.
È luogo dove si cresce e si
aiuta a crescere, in cui si
impara il valore del sacrificio e della solidarietà.
È un posto in cui i ragazzi imparano a conoscere se
stessi, a mettere in gioco
tutte le loro forze, ad accettare i propri limiti e a muovere i primi passi per definire un progetto di vita.
Gli educatori sono chiamati ad uno sforzo comune e
impegnativo, perché possano trasmettere valori con
la loro testimonianza: alla
fine è una testimonianza
credibile a lasciare il segno
nei ragazzi, non tante belle
parole o progetti.
Infine, oratorio è cortile
per incontrarsi e vivere in
allegria, quell’allegria che
per don Bosco è uno degli ingredienti della santità.
Non la risata sguaiata, non
il divertimento estremo, ma
la sana gioia di vivere con
Cristo.
È un cortile pensato come
luogo missionario, aperto a
tutti, sempre in un clima di
reciproco rispetto e di collaborazione.
È luogo di incontro, di
amicizia, di confronto e chiaramente - di gioco, di
divertimento positivo. Insomma, è luogo in cui si
capisce di essere amati: ed
è questo quell’ingrediente
che mai deve mancare in
ogni oratorio.
L’inganno dei gruppi
religiosi alternativi
alla Chiesa
Per molti occidentali, la
terra Santa non è più la
Palestina bensì l’India.
Molti giovani manifestano il desiderio di andarci “almeno una volta nella vita”, proprio come si
diceva della Terra Santa
fino a qualche decennio
fa. La moda dell’orientalismo, incoraggiata anche dalla frequentazione
di apparenti ed innocue
pratiche di rilassamento
o dall’utilizzo di cure mediche alternative, seduce
un po’ tutti gli ambienti
della società occidentale,
proponendo una religiosità “alternativa” a quella
tradizionale cristiana.
Si tratta di una concezione religiosa addolcita e
diluita da una propaganda “ecumenica” che presenta la religiosità orientale come una delle possibili e legittime forme di
“spiritualità” umana, nascondendone, o almeno
sminuendone, l’incompatibilità con il Cristianesimo. Accanto all’attrazione
per tutto ciò che è orientale, si registra anche una
forte insorgenza di movimenti religiosi alternativi
(circa 600 in Italia), di fenomeni, concezioni, credenze e atteggiamenti che
sono in contrasto con una
corretta prassi e dottrina
cattolica.
La diffusione della religiosità alternativa, di veri
e propri fenomeni di religione “bricolage” fino
al fenomeno di adesione
alle sette, con le relative
problematiche e conseguenze, non può non in-
terrogare tutta la comunità cristiana.
Come spiegarsi il fatto che migliaia di persone smettano di credere al
Vangelo annunciato dalla
Chiesa e si aggreghino in
gruppi religiosi che spesso di religioso hanno ben
poco?
Il tutto nasce quasi sempre da uno stato di malcontento della persona:
problemi di salute, di lavoro, di relazioni e alla
necessità di dare una risposta a tutto questo.
Gesù Cristo ci ha insegnato che le prove e le
sofferenze fanno parte
della vita e che vanno affrontate chiedendo il Suo
aiuto costantemente attraverso la preghiera, diventando forti nutrendoci del Suo corpo attraverso l’Eucarestia e facendo fruttificare i doni dello
Spirito Santo. Per rendere
possibile tutto questo ci
ha donato la Chiesa che,
attraverso il suo magistero e i suoi ministri, ci fa
da guida sicura verso la
strada della salvezza.
Accade che, purtroppo,
alcuni nostri fratelli cristiani cattolici battezzati,
anziché seguire questa via
sicura segnata dalla Chiesa, si avvicinano con una
forte attrazione a fonti alternative di benessere spirituale. Queste fonti
si concretizzano in gruppi
religiosi non riconosciuti dalla Chiesa Cattolica
(come invece lo sono l’Azione Cattolica, il Movimento dei Focolari, il Rinnovamento Carismatico
dello Spirito, Comunione
e Liberazione e molti altri
ancora) in cui esiste sempre un leader, un uomo
caratterizzato da un forte carisma che si presenta
come unico intermediario tra il Creatore e i fedeli: si presenta in veste di
“illuminato”, graziato da
Dio o da qualche santo,
in grado di “salvare” la
persona. A chi frequenta
questi gruppi viene inculcata la credenza di appartenere ad una fortunata
élite che cammina spedita sulla via della salvezza,
protetta dalla contaminazione del mondo incivile
e nemico. Mentre la Chiesa ci propone un cammino alla luce della fede
ma nell’oscurità delle sensazioni corporee (non si
vede né si ode nulla mentre si prega), in questi
gruppi viene vissuta una
spiritualità basata molto sulle esperienze sensoriali, che a volte rasenta
la pratica dell’occulto, e
vengono talora proposte
esperienze che mettono
in comunicazione questo
mondo terreno con l’altro
invisibile. Inoltre, mentre la Chiesa ci propone
un cammino impegnativo basato sulla rinuncia
ai vizi, sull’obbedienza al
Papa e sull’osservanza dei
comandamenti, in questi
gruppi tutto ciò non viene
richiesto, poiché si ritiene
non necessario visto che
è l’individuo stesso che
può autodeterminarsi nelle scelte.
Alla luce di tutto questo
possiamo azzardarci a
dire che siamo di fronte
ancora una volta ad uno
scenario che rimanda al
monito scritto nel Vangelo:
“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in
veste di pecore, ma den-
Marzo 2014
tro son lupi rapaci” (Mt
7,15); “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone
ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt
5,8).
Questi nostri fratelli, attirati da questi gruppi
che in un primo momento appaiono rassicuranti
e simili ai gruppi cattolici poiché al loro interno
si prega, si legge il Vangelo e ci si aiuta, vengono in realtà sottoposti ad
un vero e proprio lavaggio del cervello incentrato
su dottrine menzognere
che vengono scambiate
per vere, probabilmente
perché non si conoscono
quelle autentiche.
Molti dei cristiani che finiscono in questi gruppi infatti arrivano a rifiutare la
dottrina della Chiesa senza probabilmente averla
nemmeno conosciuta. Se
ciò che viene proposto al
loro interno mira a sostituire i sacramenti dell’Eucarestia e della Confessione con altri riti, è in
questo momento che ci si
deve accorgere di essere
caduti in errore, e di essere stati vittima di un inganno.
La formazione e la preghiera, ambedue esercitate in forma personale e
comunitaria, sono i due
strumenti che permettono di conoscere, prevenire e contrastare questi
fenomeni, già profetizzati
dall’apostolo Paolo nella
seconda lettera a Timoteo: Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina,
ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si
circonderanno di maestri
secondo le proprie voglie,
rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi
alle favole.
21
Il Cinema teatro
La mia personale memoria storica legata al cinema comunale di Chiari mi
riporta nella sala cinematografica lungo viale Mazzini, con le proiezioni della domenica pomeriggio o
del sabato sera e il cineforum il mercoledì con una
ricca selezione di film.
Il parcheggio che oggi occupa lo spazio del cinema demolito, riempie un
vuoto che rimane nella memoria collettiva dei
clarensi, che usano ancora collocare i riferimenti
stradali indicando “dove
prima c’era il cinema”.
La breve esperienza delle proiezioni estive in villa con “Il cinema sotto
le stelle” è stata come la
scia di una stella cadente nella storia del cinema
clarense, ma rievoca una
bella proposta oggi ripresa in altri contesti. Nella
mia memoria non ci sono
molti ricordi legati al Teatro S. Orsola, ma grazie
al contributo di Roberto
Bedogna, vi riporto alcuni stralci sulla storia del
Teatro da lui pubblicata
sul bollettino parrocchiale L’Angelo in aprile/maggio 2002:
“…La nostra storia comincia, dunque, il giorno in cui monsignor Capretti e i suoi collaboratori si rendono conto di
avere assoluta necessità
di un luogo adatto, un bel
salone per le numerose
adunanze che si terranno durante la settimana
del congresso, dal 4 all’11
settembre 1938 (Congresso Eucaristico Interparrocchiale n.d.r.).
… Nella seconda metà del
1945… propongono al
prevosto di installare una
22
macchina per il cinema e
le relative attrezzature. Il
“Teatro Sant’Orsola” diventa “Cinema-Teatro”…
… Nelle belle sere di primavera inoltrata iniziano ad apparire i primi tavolini tra l’acciottolato di
vicolo Pace. Il “plateatico” allora si sapeva che
cosa fosse. Iniziano gli
anni d’oro del Sant’Orsola: due o tre persone debbono stare alla biglietteria
per smaltire l’inevitabile
coda e altrettante alla porta d’ingresso per regolare
l’afflusso del numerosissimo pubblico…”
Nel 1960 ci fu un grande
intervento di ristrutturazione.
Dal 1961, anno del collaudo dei lavori, alla fine
degli anni Sessanta, corre il periodo magico del
Cinema Sant’Orsola: ben
160 titoli l’anno, con l’apertura per ben cinque
giorni la settimana: se ricordo bene lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e
domenica. Due proiezioni i giorni feriali, alle 20
e alle 22 e quattro la domenica cominciando dalle
16. Prima, alle 14, in sala
si teneva il catechismo
delle ragazze…
… E, nel frattempo, il
Sant’Orsola è anche, e
soprattutto, sala della
comunità: lo si usa per
convegni, incontri, adunanze.
… Alla fine degli anni
Sessanta il cinema va in
crisi, così come va in crisi un’intera società: iniziano gli anni di piombo,
cominciati allora e non
ancora finiti. Il Sant’Orsola però ha altre risorse,
non per niente si chiama
“Cinema-Teatro”, e rinasce, in collaborazione con
la biblioteca comunale, di
una nuova vita “teatrale”:
vengono a Chiari il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro di Porta Romana, il
Teatro dell’Elfo, la Compagnia della Loggetta di
Brescia, il Centro Teatrale
Bresciano.
… E con gli anni Ottanta inizia l’inarrestabile, e
inspiegabile, declino del
Sant’Orsola. Inspiegabile
perché, se è pur vero che
lo sviluppo delle televisioni private e la diffusione
capillare dei videroregistratori condannano i piccoli cinema parrocchiali e
di periferia, il Sant’Orsola
non è certamente soltanto
sala cinematografica…
Nel 1990 la parrocchia si
interessa del recupero del
teatro e si arriva fino ad
un progetto “quasi” esecutivo e ad un preventivo
di spesa dettagliato, ma
nuove urgenze economiche e pastorali prendono il sopravvento e il progetto del rifacimento del
Sant’Orsola si ferma.
Oggi, dodici anni dopo
(febbraio 2014) la parrocchia ha ceduto l’immobile
alla Fondazione Bertinotti
Formenti che lo restaurerà secondo i più moderni criteri, mantenendone
i vincoli d’utilizzo. Per ora
è stato in parte svuotato
ed è comparso un ponteggio a proteggerne la facciata.
Aspettiamo con ansia la
sera dell’inaugurazione…
Un bel tuffo nel passato e
un piede nel futuro per il
cinema teatro Sant’Orsola, ma altrettanto non si
può dire del Cinema comunale, travolto dall’evoluzione del settore nelle
multisale: enormi conteni-
tori di sale cinematografiche collocate all’interno
dei centri commerciali dislocati sul territorio o presenti nelle città in concorrenza con poche sale che
ancora sopravvivono.
In questo inarrestabile
evolversi per progredire e
stare al passo con i tempi, sembra in atto la tendenza a ricreare le “sale
della comunità” nei Comuni di Provincia, luoghi in cui ci si ritrova insieme per condividere un
evento cinematografico,
teatrale, culturale, musicale, non sono all’interno
dell’oratorio, o nel Parco
della Villa Mazzotti, o in
una scuola, o ancora nella Piazza.
Mi auguro che la gestione
e le attività di queste nuove sale della comunità,
siano vivaci e intraprendenti con ricche iniziative
capaci di attrarre su Chiari l’interesse e la partecipazione non solo della comunità locale ma anche
dei paesi vicini.
Il riferimento territoriale e
la centralità dei servizi si
ritrovano in un luogo capace anche di fornire proposte culturali ed eventi
di ampia portata: pensate a quanto abbiamo letto sulla storia del teatro S.
Orsola e al fatto che nasce nel 1938 in occasione del Congresso Eucaristico Interparrocchiale,
alla Settimana di Aggiornamento Parrocchiale del
1966, alla presenza del
piccolo teatro di Milano e
agli spettacoli con Giorgio
Gaber.
Gruppo Volontari Rustico Belfiore
Io ci metto la faccia, fallo anche tu
Al via la campagna di sensibilizzazione all’adozione a cura del Rifugio Rustico Belfiore.
Il 2014 segna un nuovo traguardo per il Rifugio Rustico Belfiore, cioè l’ideazione,
per la prima volta, di una
Campagna di Comunicazione strutturata per tutto l’arco dell’anno e volta a sensibilizzare i cittadini clarensi, e
non solo, contro il fenomeno dell’abbandono e a incentivare le adozioni presso la nostra struttura di Via
Milano 39. La Campagna
ideata dal Direttivo del Rustico - senza per altro incidere sulle casse dell’Ente - si è
avvalsa delle eccellenti doti
fotografiche del fotoamatore rovatese Massimo Alfano,
dell’Associazione Fotografica
Oltre lo Sguardo.
Per chi volesse maggiori informazioni questo è il sito
internet dell’Associazione:
http://www.associazioneoltrelosguardo.it/joomla/.
“Io ci metto la faccia, fallo anche tu!” è il claim della
campagna informativa del
Rustico. Di grande effetto,
coinvolgerà vari strumenti di
comunicazione, dai giornali
Custodi del Creato
Indifferenza ed incuria
Questo autunno prolungato, di cui parlano abbondantemente i meteorologi, ha scaricato sul nostro territorio
grandi quantità di pioggia, sufficienti a far esondare i fiumi, dissestando ulteriormente molti luoghi. Naturalmente
gli allagamenti hanno interessato anche tutte le costruzioni che imprudentemente erano state poste in quelle zone
vicine agli argini e in luoghi a rischio. Ci sono abitazioni
perfino sulle pendici dei vulcani, nella speranza che la
lunga mancanza di eruzioni continui per sempre.
Ogni qualvolta succedono gravi calamità, si agitano gli
esperti geologi, pontificando sull’ignoranza e sull’incuria
dell’uomo: non si puliscono i letti dei fiumi, si danno permessi edilizi senza preventiva verifica e così via. Poi, una
volta posto rimedio ai danni più importanti, l’indifferenza
ritorna a far tacere sul disastro ambientale che gli uomini
causano alla terra.
Qualche tempo fa, un ecologo segnalava che c’è un ‘continente’ di rifiuti di plastica che galleggiano negli oceani,
raggruppandosi per effetto delle correnti marine. Segnalava altresì che i grossi pesci spesso se ne cibano, facendo così entrare anche la plastica nella catena alimentare
dell’uomo. Ci illudiamo, se pensiamo che gettare certi rifiuti in acqua sia un modo pratico per eliminarli.
Ci è stato d’altra parte comunicato che il traffico per l’eliminazione dei rifiuti è il più lucroso, molto più di quello
del commercio di droga.
Gli esperti dovrebbero avere la forza e la volontà di diffondere la cultura ecologica per amore del Creato.
Ida Ambrosiani
tradizionali ai social media,
dal calendario, ad appositi pannelli per realizzare delle piccole esposizioni e tante
altre idee che saranno presentate nel corso del 2014.
Protagonisti della Campagna i cani ospiti del Rifugio,
anziani e meno anziani, che
si sono prestati come “provetti modelli” per comunicare la loro voglia di essere
adottati. Al centro i volti e
la fisicità dei randagi, mentre sullo sfondo si percepisce
la struttura del canile - per
noi solo una struttura di passaggio - e una persona di
cui non si vede il volto, ma
che sappiamo essere pronta
a mettersi in gioco per dare
una nuova vita, fatta di affetto e felicità, al trovatello e
anche a se stessa. Abbiamo
pensato che fossero maturi
i tempi per lanciare un messaggio importante. È il momento di spiegare a tutti perché facciamo volontariato
presso la nostra struttura con
tanta dedizione. Il nostro canile è unico e differente da
tutti gli altri: crediamo nelle potenzialità delle persone che vi operano e che con
amore e sacrificio lottano
per dare una chance di vita
ai tanti randagi che qui giungono. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di dare un’occasione ai nostri ospiti, ma
Marzo 2014
anche agli adottanti, di essere felici. La nostra volontà
è quella di offrire un servizio
di qualità puntando in primis al benessere dell’animale e al suo inserimento in un
contesto familiare dove poter trovare, dare e ricevere
amore. Il canile/gattile Rifugio Rustico Belfiore è gestito da un gruppo di circa cinquanta volontari in continua
crescita. Il gruppo è composto da giovani ragazzi che
collaborano fra loro dando
il massimo per gestire al meglio gli “ospiti” del canile.
Siamo riusciti a coinvolgere
molti ragazzi di Chiari e anche dei paesi limitrofi, grazie
alle molteplici attività introdotte dalla nuova gestione.
Per citare alcune novità, tra
le più interessanti, vi segnaliamo le passeggiate esterne con tutti i cani del canile, una nuova grande area
‘‘Educazione” adiacente alla
struttura, la moderna toelettatura per tutti i “pelosi”,
le attività di gioco utili per
la stimolazione mentale dei
cani in vista di un affido e
l’introduzione di figure professionali, tra cui educatori
cinofili e comportamentalisti che ci aiutano nel recupero di cani con problemi per
renderli affidabili.
Il Vice Presidente
Mauro Ferrari
23
ACLI
Un investimento sicuro?
Certamente non il gioco d’azzardo,
ma la solidarietà! Ti privi di qualcosa di tuo per
avere in futuro un rendimento ben maggiore:
il paradiso
I soldi? Investirli!
Idea talmente semplice ed
evangelica da essere quasi spiazzante. È una delle prime battute che fa al
telefono mons. Francesco
Andreis, il parroco di Salò,
protagonista di una iniziativa singolare che ha certamente avviato un bel dibattito.
Tutto inizia durante la santa messa del Te Deum nel
duomo della città benacense lo scorso 31 dicembre. Durante la predica
don Francesco chiede ai
fedeli di aiutarlo a compiere un gesto di solidarietà verso chi ha bisogno,
portando un messaggio e
un segno. I fedeli pensano subito ad un santino,
un rosario o qualche altro
oggetto. Invece al termine
della celebrazione il parroco si posiziona all’uscita
del duomo e distribuisce
a tutti i presenti, circa 200
persone, una banconota
da cinquanta euro.
La gente si è chiesta subito come poterli utilizzare,
anche se sono rimasti frastornati per una settimana.
Don Francesco ci racconta
come è nata questa singolare iniziativa.
Stavamo ringraziando il
Signore per l’anno che si
stava chiudendo, e volevo iniziare l’anno nuovo
con un gesto di ringraziamento per il dono del sacerdozio che ho ricevuto 50 anni fa. Io vengo da
una famiglia semplice: mia
mamma, quando riceveva
24
una grazia, andava subito a ringraziare il Signore
e la Madonna. Ma non lo
faceva soltanto con la preghiera o con un ex voto,
ma anche facendo un gesto di carità nei confronti
di chi aveva più bisogno di
noi. Per questo ho pensato di fare un bel gesto per
festeggiare i 50 anni di sacerdozio. Ma in questo gesto ho voluto coinvolgere
la mia comunità: volevo
farlo con gli altri.
Don Francesco è un fiume in piena e quasi anticipa le domande. “La gente
è poco abituata a vedere i
bisogni delle persone vicine; è più comodo pensare
ai bisogni dell’Africa e di
chi sta lontano. Per questo
ho espressamente vietato
di far riferimento alla Caritas parrocchiale, formata da persone fantastiche
che già lavorano in modo
splendido per le famiglie
bisognose della comunità”.
La riflessione a questo
punto si sposta sul concetto di denaro: l’unico linguaggio che tutti conoscono. Nessuno è padrone dei
soldi, e dobbiamo investirli per avere in cambio un
rendimento superiore: il
paradiso.
Insomma il denaro non
come fine ma come strumento, concetto tanto
scontato quanto dimenticato e poco praticato.
La chiacchierata con don
Francesco prosegue anche
con una riflessione sulla
piaga del gioco d’azzardo:
anche a Salò ci sono molte famiglie che vivono in
una situazione economica
molto dura a causa delle
slot machine. Sono situazioni molto difficili da recuperare perché ogni aiuto
economico rischia di essere sprecato nel gioco.
Sicuramente questa iniziativa di don Francesco ha
stimolato il confronto sul
tema della solidarietà e secondo lui è riuscita ad attivare un meccanismo virtuoso di compartecipazione da parte della gente.
“Spero che molte persone proseguano nel seguire e aiutare le persone
a cui hanno dato i soldi;
ho visto molta positività e
ho scoperto che la nostra
gente è molto più saggia e
onesta di quello che sembra”.
Pochi giorni prima che
don Francesco compisse questo singolare gesto,
Enzo Bianchi aveva accusato la carità dei cristiani
di essere troppe volte presbite: ci commuovono le
sofferenze dei poveri lontani. Quella sperimentata da don Francesco sarà
buona cura per la nostra
vista? Speriamo. Sicuramente ha stimolato il dibattito e ha portato l’attenzione della gente sui
poveri “vicini”.
Con una buona dose di
fiducia nella capacità di
auto guarigione dei fedeli,
cosa che sicuramente non
guasta.
Da “Battaglie Sociali” n.
1 -2014
Durante il consiglio regionale ACLI del mese di
gennaio 2014 è stato eletto presidente delle ACLI
Lombardia il dott. Luigi
Gaffurini, già presidente provinciale delle ACLI
bresciane.
A lui i migliori auguri di
buon lavoro dalle ACLI
clarensi.
a cura del Circolo Acli
di Chiari
Mo.I.Ca.
Domenica 26 gennaio abbiamo avuto una riunione
interessante sul tema della presentazione di accessori
brevettati per la cucina. Si è trattato di speciali coperchi, detti ‘magic cooker’ che, applicati alle pentole normali, dimezzano i tempi di cottura dei cibi, permettendo di risparmiare anche sul consumo del combustibile.
Alcune amiche, incuriosite, hanno acquistato qualche
campione, dichiarandosi poi molto soddisfatte.
Il 23 febbraio era in programma un incontro in allegria
a base di poesie e frittelle di Carnevale. Qualcuna di
noi ricorderà il tempo felice in cui erano le giostre ad
attirare l’attenzione. Adesso ci limitiamo a brontolare
per il chiasso a tarda sera.
Dal Mo.I.Ca. Nazionale, riceviamo spesso l’invito a
partecipare alle riunioni del Gruppo di Brescia. Vedremo di intervenire alla fine dell’inverno.
Arrivederci
Ida Ambrosiani
Fondazione Opera Pia Bettolini Onlus
Ben fatto!
È giunto ormai al suo
completamento il cantiere
che riqualifica l’area lungo
viale Cadeo per conto della Fondazione Opera Pia
Bettolini – Onlus.
L’idea alla base dell’intervento ha previsto la riqualificazione di parte del
tessuto urbano di questa
porzione della Città, dove
edifici di inizio secolo quali la Casa di Riposo e l’edificato circostante risalente agli anni Settanta fino a
poco tempo fa convivevano senza alcun rapporto di
relazione.
Attraverso il Programma Integrato di Intervento proposto, è stata quindi
riqualificata l’intera area
attraverso la riconversione degli immobili esistenti con nuove destinazioni
d’uso e la riqualificazione
del tessuto circostante procedendo ad un miglioramento e al potenziamento delle infrastrutture esistenti.
Il progetto ha riguardato
la completa riprogettazione di porzione dell’isola-
to, ripercorrendo in parte
nei caratteri architettonici
il sedime e l’impianto planimetrico dei precedenti
edifici.
Sono così sorti due nuovi corpi di fabbrica: il primo che ridisegna il fronte strada su viale Cadeo
in continuità col linguaggio formale tipico esistente; il secondo, che costruisce un nuovo fronte sulla
strada interna ora privata. Questo è stato realizzato in parte sul sedime
del vecchio bocciodromo
già inaugurato, sempre ad
opera della Fondazione,
all’interno di un nuovissimo palazzetto all’interno
del Polo Sportivo di via
Santissima Trinità.
Al piano terreno sono collocate nuove funzioni e
nuove destinazioni d’uso
commerciali e terziarie, finalizzate ad attività che
potessero essere in primo
luogo un servizio alla collettività e al tempo stesso
alimentare, attraverso la
riscossione d’idonei affitti, una redditività da desti-
nare alle attività della Fondazione nonché al contenimento dei canoni degli
alloggi.
Tale iniziativa ha così permesso di riconvertire ed
implementare il patrimonio della Fondazione, dotandola di una maggiore
redditività che fino ad oggi
si affidava alla sola locazione delle aree agricole di
proprietà.
Al piano interrato, sono
stati inoltre recuperati gli
spazi del nuovo auditorium; uno spazio polifunzionale con relativi locali accessori e servizi, indipendente rispetto al resto del complesso, che ha
permesso, attraverso una
Marzo 2014
Convenzione stipulata con
la fondazione e la Pubblica Amministrazione, di
mettere a disposizione tali
spazi alla collettività per
una durata di dieci anni.
Ai piani superiori il progetto fornisce nuove unità residenziali: alloggi accoglienti e moderni rivolti
a famiglie bisognose o ad
anziani, con la garanzia di
poter proporre canoni di
locazione convenzionati,
per i quali è stato stipulato apposito accordo con la
Pubblica Amministrazione
sui criteri e le modalità di
assegnazione, nel rispetto
delle disposizioni regionali
e mediante bando di evidenza pubblica che verrà
approntato a breve dalla Fondazione Opera Pia
Bettolini Onlus.
Nell’ambito dell’intervento è stato altresì possibile
ricavare uno spazio ricettivo confortevole e dotato
dei servizi necessari, messo a disposizione delle associazioni di anziani presenti sul territorio; infine
con lo stesso spirito l’intero ultimo piano dell’edificio è stato riservato alla
confinante casa di riposo,
un dono che la Fondazione Opera Pia Bettolini Onlus ha voluto dedicare alla
collettività clarense.
Ernesto Cancelli
25
Chi è il vincitore?
A proposito di passaggi segreti
Registro il parere di tre lettori. Il
primo, Valter Claretti, ricorda che
suo padre Pasquino negli anni Cinquanta lavorava alle dipendenze
della ditta Gualdi quando demolirono la chiesetta del Rosso, in via
De Gasperi; e ogni giorno, quando
tornava a casa, raccontava di pozzetti, passaggi sotterranei e pertugi
che immediatamente venivano richiusi.
Sempre suo padre raccontava di
avere fatto dei lavori nella cantina di una casa padronale e di aver
trovato un lungo cunicolo sotterraneo chiuso da un cancello.
Fatta un po’ di luce con i fiammiferi e chiesta al fattore l’autorizzazione a proseguire gli fu risposto di
lasciar perdere, che erano cose di
tempi passati, da dimenticare.
Il secondo è un giovane clarense
che riferisce ciò che gli raccontava
26
il nonno.
Parrebbe che sul pavimento di alcuni cunicoli fossero stati installati
dei binari su cui far correre piccoli
vagoncini atti al trasporto di merci
e persone.
Mi sembra che, fra le tante ipotesi,
questa sia veramente la più inverosimile; tuttavia mi piace molto pensare che, tra gli inventori della metropolitana (Londra, 1863), vi sia
la mano di un clarense.
Un terzo lettore invece sostiene che
si tratta di una leggenda, che non
c’è nulla di vero e quel che si racconta è frutto di fantasia.
L’unico passaggio interrato di cui si
è a conoscenza è in villa Mazzotti,
ma si tratta di uno stretto cunicolo
in cui passano i tubi dell’impianto
d’irrigazione.
Effettivamente, se si fa una veloce ricerca in internet si scopre che
S.C. CHIARI (Società Ciclistica
Chiari) sulla maglia, probabilmente
ricamato da abili mani; un mazzo
di fiori nella mano sinistra accanto
alla “miss”; una coppa-trofeo pronta per essere consegnata dal distinto signore in giacca e cravatta che
poteva essere lo sponsor, il direttore di corsa, un’autorità politica.
La fotografia, recuperata dal collezionista Antonio Pescini, riporta al
verso alcune annotazioni: anzitutto
una data, 9 maggio 1976; il timbro
del fotografo milanese Giuseppe
Gaudenzi; la scritta a pennarello,
Giro della Provincia di Varese; un
brutto segno di scotch che è trapassato sul davanti.
C’è tutta una storia da ricostruire:
chi è l’atleta clarense che oggi potrebbe avere all’incirca una sessantina d’anni?
Si trattava di una corsa a tappe?
Era arrivato primo come sembra?
Ha proseguito nella carriera? Qual è
il luogo preciso della premiazione?
Confidiamo come d’abitudine nei
lettori.
rb
di passaggi più o meno segreti, più
leggendari che effettivamente esistenti, sarebbero pieni paesi e città.
Probabilmente è l’ipotesi più saggia, ma a noi piace coltivare un
poco la fantasia.
rb
Lettera
alla Redazione
Cai d’antan
Caro Roberto Bedogna,
ti ringrazio per le belle parole che sul
precedente numero dell’Angelo hai
voluto esprimere in merito al libro da
me scritto sulla storia del nostro concittadino Romeo Bosetti, attore, regista del cinema muto francese.
Un’arte, quella cinematografica, in
origine definita “miracolo delle immagini in movimento”, dentro la
quale continuerà a battere un cuore
clarense di cui tutti dobbiamo essere
orgogliosi.
La storia di Romeo, rimbalzata velocemente sulle pagine di giornali, riviste, e su internet, sta attirando moltissimi interessi a livello nazionale da
parte di semplici appassionati, enti,
cineteche, associazioni, circoli culturali e Biblioteche, tra cui quella Nazionale Centrale di Firenze, ed alcune
richieste di “liberatoria d’autore” da
parte di associazioni interessate a trasformare la storia del nostro concittadino in spettacoli teatrali e rappresentazioni pubbliche.
Essendo L’Angelo l’informatore della comunità, vi terrò al corrente degli
eventuali sviluppi a favore di questo
“nostro” padre fondante del cinema
delle origini.
Chiudo con un particolare ringraziamento alla redazione ed a quanti continuano a dimostrare affetto ed
interesse nei confronti dei clarensi,
che, con il loro fare, impegno, passione, arte e ingegno, hanno dato e daranno fama e prestigio a questa nostra città.
GueRino Lorini
Due belle fotografie della collezione di Federica Delfrate, risalenti agli anni Sessanta.
Appunti al verso citano il Catinaccio, le Torri del Vajolet, il
rifugio Preuss.
Citiamo i tre sacerdoti - don
Silvio Perini, don Franco Tambalotti, don Giuseppe Corini
- e lasciamo agli altri il piacere
di riconoscere se stessi o i propri cari.
Una precisazione
Segnalo che, in relazione all’articolo pubblicato il mese scorso “Davvero non c’è nulla da vedere?”, sono
due i gruppi che operano intorno alla
Chiesa di San Rocco.
- Gli Amici della Chiesa di San Rocco, attivi dal 1996, con referente la
signora Marisa Fogliata;
- L’Associazione Europea Amici di
San Rocco, di Chiari, (gruppo di preghiera) di cui è referente il signor Ferdinando Ercolini.
rb
Marzo 2014
27
Consiglio Pastorale Parrocchiale
Nella serata di lunedì 3
febbraio 2014, alle ore
20.45, presso il Centro
Giovanile 2000, si è riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale. All’ordine
del giorno i seguenti argomenti:
1. Lettura del verbale della riunione precedente del
2 dicembre 2013 e introduzione alla presente riunione.
2. Argomento di dialogo:
dalla lettera pastorale del
Vescovo “Come il Padre ha
mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21) si evidenzia il tema della missione: “Noi chiamati alla missionarietà nella comunità
cristiana”. Possiamo tenere presenti le seguenti domande nel nostro dialogo:
- Quali sono gli spazi e i
luoghi nella nostra comunità dove si riflette insieme
su come esprimere la fede
oggi? C’è coscienza nei fedeli che si è missionari, anzitutto, mostrando la vita
buona del Vangelo nel proprio ambiente di vita?
- Come e in che senso le
emergenze più drammatiche del momento in cui
viviamo (famiglia, educazione, lavoro, politica) interpellano la missione della
nostra comunità?
Che cosa siamo chiamati
a fare in concreto per essere utili a chi si trova nel bisogno?
- Analizzando il programma pastorale annuale della
nostra comunità cristiana,
quali sono le eventuali iniziative che si preoccupano
di raggiungere chi non partecipa alle abituali proposte
parrocchiali, chi è lontano,
chi appartiene ad altre religioni?
3. Riprendiamo la pastorale giovanile: richiesta del
28
parere circa la proposta
della Fondazione Istituto
Morcelliano di “edificazione di una struttura polivalente presso l’oratorio Centro Giovanile 2000”.
4. Il programma pastorale
e liturgico dei mesi di febbraio e marzo 2014 secondo l’agenda pastorale parrocchiale 2013-2014.
5. Varie ed eventuali: il
programma definitivo
dell’accoglienza dell’urna di San Giovanni Bosco
del 9 e 10 febbraio 2014;
eventuale ospitalità in famiglie dei missionari e missionarie durante gli Esercizi
Spirituali della Città.
Dopo la preghiera iniziale,
Mons. Prevosto ha introdotto la riunione illustrando il programma definitivo del passaggio dell’urna
di San Giovanni Bosco a
Chiari il 9 e il 10 febbraio. Domenica, alle ore 15
vi sarà l’accoglienza di don
Bosco a San Bernardino
con un momento di festa e
di gioia, si formerà poi un
corteo che lo accompagnerà fino in Piazza Zanardelli
dove si terrà il saluto delle autorità religiose e civili
della Città.
In Duomo, alle ore 16.30
la Santa Messa solenne
presieduta da Sua Ecc.za
Mons. Enrico Dal Covolo,
Vescovo salesiano, Rettore
della Pontificia Università
Lateranense. Alla fine della celebrazione l’urna verrà riportata a San Bernardino. Dalle ore 18 vi sarà
la possibilità della preghiera personale in chiesa fino
alle ore 21 quando si vivrà
la Veglia di Preghiera con
i giovani. Lunedì 10 febbraio, dopo le messe delle
6.15 e 7.30, i ragazzi della scuola si riuniranno in
chiesa per un momento di
preghiera. Ripartirà poi a
mezzogiorno per la Cattedrale di Brescia.
L’incaricato dell’oratorio
Samber ha sottolineato tre
motivi importanti del passaggio dell’urna di don Bosco a Chiari: viene innanzitutto per “un fatto di Chiesa”, non riguarda dunque
solo la comunità dei Salesiani, ma l’intera Città di
Chiari: il Santo dei giovani è infatti un dono per la
Chiesa universale.
Don Bosco desidera incontrare tutti: ha qualcosa da
dire a ciascuno, in particolare ai giovani! Inoltre don
Castelli ha sollecitato ognuno dei presenti a chiedere
Grazie, è un’occasione speciale di grande spiritualità e
di formazione da non perdere: San Giovanni Bosco
intercede per noi presso il
Signore.
Durante quei giorni la penitenzieria apostolica, per
mandato del Sommo Pontefice, concede l’Indulgenza plenaria, che può essere
acquistata dai fedeli cristiani che, con animo penitente, adempiano le solite condizioni (Confessione
sacramentale, Comunione Eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del
Papa).
Nel corso del pellegrinaggio dell’urna davanti alle
reliquie del Santo, solennemente esposte, partecipino devotamente a qualche
funzione sacra celebrata in
suo onore o almeno sostino per un congruo spazio
di tempo in preghiera, concludendo con la Preghiera
del Signore, il Simbolo della Fede e l’invocazione della Beata Vergine Maria e di
San Giovanni Bosco.
Riguardo alla edificazione
di una struttura polivalente presso l’oratorio Centro
Giovanile 2000, il Prevosto
ha affermato che nel progetto iniziale dell’oratorio
era prevista la costruzione di una palestra e di un
cinema-teatro, ma visto il
grande impegno economico che la Parrocchia negli
ultimi anni ha dovuto affrontare per saldare il debito del Centro Giovanile e
di altre opere, fino ad oggi
è stato difficile concretizzare questa idea iniziale.
Nel contesto attuale, valutati i bisogni della comunità, dopo aver sentito il parere anche del Consiglio
Pastorale Parrocchiale, si
è pensato alla realizzazione di un polivalente, usufruibile per varie iniziative,
soprattutto formative e ludiche.
La Parrocchia darà la superficie, la Fondazione Istituto Morcelliano si renderà
disponibile all’edificazione
della struttura.
Il polivalente sorgerà nel
campo sintetico del Centro Giovanile, ci sarà una
zona fissa con il palco per
rappresentazioni ed eventi che coinvolgono in particolare le famiglie, i gruppi,
le realtà che ruotano attorno all’oratorio e una parte
movibile per alcune attività prevalentemente sportive. In questi mesi inoltre la
Fondazione Bertinotti-Formenti, dopo aver acquistato dalla Parrocchia il Teatro
Sant’ Orsola, sta procedendo alla sua ristrutturazione. Chiari in questo modo
disporrà di due sale simili, ma con una capienza e
una funzionalità diverse
per incontri, concerti, conferenze, saggi e rappresentazioni.
Siamo passati infine alla
trattazione dell’argomento di dialogo proposto per
la serata “Noi chiamati alla
missionarietà nella comunità cristiana”. È stata evidenziata da tutti i consiglieri la pluralità e la ricchezza
dei luoghi e degli spazi dei
quali può usufruire la comunità di Chiari. Ci siamo
posti poi alcuni interrogativi sui quali riflettere per
condividere una riflessione nelle prossime riunioni:
Come questi luoghi che già
frequentiamo possono diventare missionari?
Come coinvolgere la comunità nelle scelte della
progettazione di un progetto missionario della Parrocchia?
Nella riflessione sulla missionarietà si è sottolineata
l’attenzione da dimostrare
per le persone che vivono
accanto a noi, manifestando in diversi modi la vicinanza, cercando di essere
semplici testimoni, iniziando dall’ambiente di studio
e di lavoro nel quale siamo
inseriti, trasmettendo come
ci ricorda il Papa il Vangelo
della gioia.
Al termine del confronto si è posta l’attenzione
ai temi emergenti nel nostro tempo (famiglia, educazione, lavoro, politica),
sottolineando la sensibilità
e la disponibilità all’ascolto da parte di molte persone verso i crescenti bisogni
di tante famiglie, non solo
dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto affettivo, relazionale che,
con il passare del tempo,
aumentano significativamente all’interno della comunità. I servizi in atto, offerti soprattutto dalle istituzioni preposte al tema della
carità (Caritas, Auxilium…)
ci danno delle risposte parziali, è indispensabile lavorare in rete per incremen-
tare le risorse presenti sul
territorio.
In vista della programmazione pastorale dei prossimi anni si auspica una
maggiore convergenza da
parte dei vari gruppi e associazioni sulle proposte
della Parrocchia. In passato, in determinate circostanze (la Settimana Eucaristica, la presenza a Chiari
delle Reliquie di sant’Antonio, la visita della Madonna di Fatima…) le celebrazioni hanno visto una
buona partecipazione e un
convenire da parte di tutti
i cammini che si svolgono
all’interno della comunità.
Per questo, nei prossimi
anni, si cercherà di organizzare due o tre momenti
forti che possano coinvolgere da vicino i diversi percorsi orientati alla Parrocchia, valorizzando le risorse
di ciascuno.
Mons. Verzeletti ha con-
cluso la riunione comunicando che la messa feriale
della sera in Sant’Agape, a
partire dal 3 marzo, ritornerà ad essere celebrata
alle ore 18.30. Con l’inizio
della Quaresima i Vespri e
la Benedizione Eucaristica
della domenica si terranno
in Duomo alle ore 17.
Durante la prima settimana
della Quaresima vi saranno
gli Esercizi Spirituali della
Città predicati dai Missionari di Villaregia.
Inoltre in questo tempo
forte dell’anno liturgico si
è pensato di proseguire la
Lectio Divina il mercoledì
sera e di continuare la celebrazione della Via Crucis del venerdì alle ore 15,
mentre la Via Crucis vissuta alla sera nelle quattro
quadre verrà sostituita da
un momento comunitario
di preghiera il sabato alle
ore 20.30 in Santa Maria.
Ferdinando Vezzoli
Consiglio Pastorale per gli affari economici
Si è tenuta martedì 4 febbraio la prima riunione del
Consiglio pastorale per gli
affari economici del 2014.
Dopo la preghiera iniziale il
Prevosto aggiorna il consiglio sull’attuale situazione:
Nelle domeniche in cui
le offerte sono destinate
a scopo benefico abbiamo raccolto ed inviato ai
competenti uffici diocesani € 2.485 per l’alluvione
in Sardegna; € 1.675 per
l’emergenza Filippine; €
2.000 per la giornata missionaria; € 2.000 per il seminario; € 2.558 per la
giornata del pane.
Per il restauro dell’organo del Duomo le entrate
sono quasi €50.000 (di cui
34.850 di finanziamento
CEI), mentre le uscite di acconto agli organari sono di
€24.500 .
Per la Chiesa del Camposanto tra offerte e donazioni sono stati raccolti quasi
€100.000, mentre le spese
per ora sono circa €15.000
dovute in gran parte alle
indagini preliminari su
struttura e materiali richieste dalla sovrintendenza,
più qualche intervento urgente di manutenzione.
Si sta ora trattando per assegnare il lavoro di sistemazione del tetto, dopo di
che, con la stessa impalcatura, si proseguirà con le
pareti laterali esterne.
Viene ripreso il discorso
sulla nuova struttura polivalente, adatta sia per incontri sportivi sia per spettacoli, che verrà realizzata
al Centro giovanile in collaborazione con la Fondazione Morcelli.
Il Cpae ha già espresso
la sua approvazione, così
pure il Collegio dei Consultori diocesano. Gli esperti della Curia e dell’ente Morcelli indicheranno
la formula giuridica della
compartecipazione Parrocchia - Ente. Nel frattempo
i gruppi oratoriani stanno
lavorando per analizzare le
necessità e definire al meglio contenuti del progetto, in quanto, con la nuova
struttura saranno ridisegnati i campi di calcio, trovato
uno spazio fisso per le cucine, ricollocati i giochi dei
bambini, ridisegnati i parcheggi, ecc.
È stato scelto di assegnare la casa del custode della
chiesa di San Rocco. L’inquilino provvederà ai lavori necessari di adeguamento dell’appartamento a
Marzo 2014
proprie spese, in cambio
la Parrocchia offre un contratto di affitto in comodato
(senza canone) per un congruo numero di anni.
Sono stati definiti i termini
di accordo con il nuovo gestore de “L’osteria del cantù” al Santellone e il contratto sarà firmato tra pochi giorni. Anche in questo
caso è stato previsto uno
sconto sugli affitti a compensazione delle spese di
adeguamento degli ambienti che sosterrà l’inquilino.
Prosegue l’attenzione verso gli inquilini morosi e ritardatari. Nei casi più gravi, quando non ci sono risposte adeguate alle lettere di richiamo, si stanno
eseguendo le procedure di
sfratto.
Luciano Mena
29
A loro la pagina
Ho iniziato a praticare l’atletica leggera nel settembre 2008 quasi per scherzo, dopo aver guardato
le Olimpiadi di Pechino
ed aver detto a me stesso “Perché non provarci?”. Fin da subito questo
sport si è rivelato per me
una splendida sorpresa,
in quanto in maniera inaspettata ho conseguito fin
da subito buonissimi risultati nella mia specialità (100m) che al culmine
della stagione mi hanno
portato a vincere una finale nazionale dei CDS
(Campionati di Società)
e raggiungere la finale ai
Campionati Italiani Individuali, oltre ai vari raduni e rappresentative che
mi hanno permesso di conoscere persone che rientrano tutt’oggi nella cerchia dei miei migliori amici. Dopo tutte queste luci è
iniziato per me un periodo
d’ombra, fatto di infortuni
e cali di motivazioni, che
iniziò nel 2010 e raggiunse l’apice nel 2012 quando decisi di abbandonare
l’atletica leggera che ormai
era diventata un fardello e
non più un divertimento,
come dovrebbe essere. Sul
finire del 2013 una scintilla forse casuale, forse solo
la voglia repressa che è
esplosa mi ha portato a ri-
30
prendere l’attività con rinnovate motivazioni. Nel
corso degli ultimi 4 mesi,
con allenatore e compagni
ho ripreso gradualmente
ad allenarmi fino alle prime gare indoor sui 60m
dalle quali sono arrivate nuove ed incoraggianti sorprese, ovvero la partecipazione ai Campionati
Italiani svoltisi ad Ancona
e il raggiungimento della
finale. Sull’onda dell’entusiasmo che questi ultimi risultati mi hanno regalato e
con lo splendido ambiente
presente nel nostro gruppo di allenamento spero
ora di proseguire su questa strada, tenendo i piedi
per terra, divertendomi ed
avendo sempre voglia di
superare i miei limiti.
Simone Goffi
La mia passione per l’atletica è cominciata all’età
di 8 anni. All’inizio per me
era come un gioco. Potevo
divertirmi in diverse attività per poi scegliere quella
che più era adatta a me. Il
primo passo è stato dedicarmi al salto in alto sotto consiglio del mio primo
allenatore, ma poco dopo
sono stato scelto per provare il salto con l’asta. È
stato come un colpo di
fulmine, poiché è una disciplina poco conosciuta qui in Italia e diversa
dagli altri sport. All’inizio
sembrava tutto impossibile e rischioso ma ho deciso di provare ugualmente.
Dopo un anno di attività
sono riuscito a classificarmi secondo ai campionati italiani. Questa gara mi
ha fatto aprire gli occhi e
mi ha aiutato a capire che
potevo ambire a risultati
migliori per diventare un
buon atleta. Allenandomi tutti i giorni, con molto impegno e tenacia, affrontando le mie piccole
paure passo dopo passo,
o meglio, salto dopo salto,
ogni anno sono riuscito a
salire sul podio ai campionati italiani. Una delle mie
soddisfazioni personali è
stata quella di partecipare alla manifestazione del
salto con l’asta in piazza a
Chiari durante le Quadre.
Fin da piccolo guardavo saltare i grandi atleti e
pensavo “un giorno vorrò
esserci anche io oltre quelle transenne per saltare
con loro”. Quel sogno si è
avverato tre anni fa e ogni
anno continuo a riviverlo partecipando insieme a
grandi atleti. Un altro mio
orgoglio personale è stato
indossare la maglia azzurra in una manifestazione
internazionale.
Luca Peggion
Ho inziato a frequentare
questo sport quando ero
ancora piccolo e non avevo le idee chiare sul mio
futuro sportivo.
Nei primi anni, ho provato qualsiasi disciplina,
dalle corse, ai lanci fino
ad arrivare ai salti.
Crescendo, mi sono specializzato negli ostacoli,
una disciplina poco apprezzata perché molto difficile, ma molto tecnica e
bella da vedere.
Con l’aiuto del mio allenatore e dei miei compagni di allenamento sono
riuscito a migliorare fino
ad arrivare alla soddisfazione più grande fino ad
ora: la partecipazione al
mio primo campionato
italiano e l’11° posto finale.
Questa esperienza mi è
servita molto come motivazione a fare ancora di
più e a concentrarmi sugli
obiettivi da raggiungere.
Affiancato dal mio allenatore ho iniziato un percorso che dovrebbe portarci
ad ottenere risultati migliori.
All’inizio della mia “carriera” da ostacolista ho
fatto molta fatica, fino
quasi a rinunciare, ma
con l’aiuto della mia famiglia, dei miei amici e
compagni di allenamento
e di chi mi segue, pur incontrando molte avversità, ho continuato e sono
riuscito a migliorare.
Molti miei coetanei mi
chiedono come faccia a
sopportare gli allenamenti quotidiani, le gare negli weekend; la risposta è
scontata: questo sport è
la mia passione e senza di
essa non sarei me stesso.
Anche se questa vita può
sembrare “dura” non lo
è, perché è un continuo
mettersi in gioco e grazie
a questo sport si vivono
emozioni e sentimenti che
serviranno nella vita di
ogni giorno.
Marco Urgnani
Si segnala che, per ragioni di spazio, l’elenco degli
amici sostenitori sarà suddiviso tra i mesi di febbraio, marzo e aprile.
Leonardo e Margherita,
Rigamonti Mario,
Pescali Palma Morsia,
Peta Margherita, Grassini
Fratelli, Antonelli Sandro
Euro 110,00
A.B.P.
Euro 40,00
Siverio Mario, Siverio
Santino, Leone Roberto,
R.C., Maraschi Ugo,
Fontana Erminia, Rapetti
Daniele, Famiglia Scarpetta,
Calvetti Maria,
Viti Roberto, Baglioni
Guglielmo, Bertoli Maria,
Belotti Giulia,
Piccinelli Luciano
Euro 100,00
Scalvini Adele, Tosi
Maurizio, Marconi Giulio
Euro 70,00
F.F.
Euro 60,00
N.N., Fratelli Garzetti
Euro 50,00
Mantegari Tarcisio,
Scalvini Rachele, Pagnotta
Maria, Massetti Primo,
Passaro Agostina Sebastiano,
Pedrinelli Paolo,
Piatti Luigi, Grassini
Renato, Burni Pierino,
Terzi Tarcisio, Falchetti
Maria, Bonzi Marco,
Baroni Claudio, D’Avanzo
Ferrara Lucia, Bellet Carlo,
Pini Anna, Baroni Pierluigi
e Antonella, Festa Giovanni,
Festa Maddalena,
Bonotti Giorgio, Viola
Serena, Famiglia Cavalleri,
Famiglia Martelengo,
Bocchi Piera e Cogi
Fausto, Salvoni Molgora,
N.N., Fioretti Silvia,
Bulgarini Giovanni, Rocco
Mario, Goffi Lucio, Ferrari
Mario, Bonotti Adrodegari,
Farmacia Molinari
Eugenio, Carminati
Domenica Marini, Machina
Tarcisio, Orizio Ugo, N.N.,
Mondini Ottorino,
Vezzoli Carlo, Metelli
Angela, Mingardi
Gualina, Facconi Giulia,
Vezzoli Giulio, Perego
Sergio, Piscopo Silvio,
Fogliata Giuseppe, Baresi
Matilde, Gritti Maria
Alborghetti, Sigalini
Giuseppe, Grassi Adolfo,
Grassi Franco, N.N.,
Vertua Elena, Ferrari
Euro 35,00
Licciardi Giovanna,
Salogni Lubiana e Guerino,
Frialdi Lina, Gazzoli Marì,
Sirani Gioacchino,
Cirimbelli Enrico,
Cirimbelli Raffaele, Salvoni
Renato, Famiglia Giacobbi,
Lamera Chiarina
Euro 30,00
Zerbini Luigi, Menni
Bortolo, Menni Giovanni,
Zamboni Marina,
Baroni Giacomo,
Rossi Francesco, Chiari
Luciana, Vertua
Francesco, Goffi Umberto,
Verzeletti Severino,
Terzi Santo, Fogliata Rosa,
Caravaggi Augusta,
Olmi Enrico, Siverio Dario,
Baresi Maria, Bariselli
Aldo, Rossini Adele,
Terzi Roberto, Duca Luciano,
Riccardi Primo,
Antonelli Gian Mario,
Iore Alberto, Iore Claudia,
Mazzotti Angelo, Cagna
Giovanni, Brescianini
Enrico, Platto Brescianini
Michela, Bergamaschi Enzo,
Festa Giulio, Lonati
Achille, Goffi Alfredo,
Facconi Giuseppe,
Iore Erio, Grevi Giovanni,
Bossini Volpi Emma,
Navoni Stefano,
Masserdotti Maria,
Venturinelli Maffezzoni,
Grassi Faustino, Salvoni
Mauro, Baroni Anna,
Rubagotti Alba,
Rubagotti Carlo, Baresi
Dina, Festa Luigi, Olmi
Lorenzo, Pagani Emma,
Scalvini Carlo e Anna,
Bellinardi Stefano,
Zini Francesco, Belletti
Alessandro, Bortolini
Franco, Bonaita Attilio,
Frosio Rina, Gini Franco,
Serina Amalia,
Vezzoli Franco, Gozzini
Giovanni, Simoni Mario,
Memini Olindo, Parolari
Antonio, Begni Luigi,
Gropelli Giovanni,
Verzeletti Franco,
Sorelle Boraschi,
Ferrari Angela,
Belotti Giuseppe, Borelli
Giulio, Chiari Andreino,
Sirani Marisa, Tedeschi
Bruna, Fogliata Ragni,
Libretti Francesco,
Baroni Massimo, Festa
Schivalocchi, Bianchi
Andrea, Famiglia Chittò,
Famiglia Plebani,
Turra Doriana, Massetti
Giambattista, Ribola
Bresaola, Famiglia
Masserdotti, Cancelli
Carlo, Mingardi Pietro,
Bariselli Dario, Maraschi
Luciano, Lorini Giovanni,
Olmi Giacomo, Lorini
Mario, Facchetti Giacomo,
Facchetti Giuseppe,
Goffi Savina, Foschetti
Anna, Borella Luciano,
Legrenzi Orizio,
Chionni Battista,
Vertua Felice, Canevari
Girolamo, Bossini
Fulvio, Antonelli Maria,
Vermi Bruno,
Campodonico Franco,
Sguazzi Cecilia,
Businaro Marì, Olmi
Amabile, Montini Battista,
Vavassori Leni,
Corlazzoli Garzetti,
Braghini Maristella,
Fermi Iole, Goffi Libretti,
Metelli Gianni, Quarantini
Studio, Milinari Luisa,
Bertoli Gianni,
Carminati Vito,
Marzo 2014
Cucchi Bruno,
Cogi Cancelli Emma,
Pedrini Paolo,
Pavia Pier Giuseppe,
Penna Enrico, Martinelli
Tedeschi, Verzeletti
Domenico, Marzani
Giuseppe, Vitali Sergio,
Faranda Giovanni, Ramera
Faustino, Ribolla Luciano,
Bosis Franco, Pederzoli
Ottorino, Pedersoli Roberto,
Zotti Alberto, Paderno
Celestino, Corna Luigi,
Raccagni Giorgio,
Suardi Piantoni, Famiglia
Bicocchi, Cogi Luigi,
Sigalini Giuliano,
Pagani Camillo, Bisceglia
Michele, Rossi Giuseppe,
Parietti Giovanni, Baletti
Giovanni, Mombelli Gaio,
Mombelli Lucia, Facchetti
Giuseppe, Gini Celeste,
Partegiani Foglia,
Carminati Agnese,
Serlini Pietro, Calabria
Fausto, Salvoni Giuseppe,
Salvoni Renato,
Carminati Antonio,
Carminati Mauro,
Fogliata Alberto,
Mazzotti Galli, N.N.,
Fogliata Raffaello,
Scalvini Machina,
Gritti Franca,
Arrighetti Michela,
Bersini Francesco,
Goffi Faustino, Serra
Giulio, Facchetti Natale,
Volpi Cavalleri, Facchetti
Severino, Famiglia
Carminati, Sigalini
Baroni, Begni Facchetti,
Sigalini Mario, Baroni
Maria, Facchi Adelchi,
Sigalini Gozzini, Baroni
Massetti, Zipponi Marilena,
N.N., N.N., Marini Luigi,
Canevari Giuseppe,
Ramera Vanda, Ramera
Pasqui, Briola Teresa,
Belotti Mariella, Donna
Stefania, Facchetti Giulia,
Iore Adele, Mondini
Edgardo, Consoli Giulia
Monfardini, Metelli Gino,
Vezzoli Gianfranco,
Recenti Liliana.
31
Ester Bosetti
17/5/1956 - 8/11/1987
Faustino Bosetti
14/11/1926 - 6/10/2010
Ines Facchetti
ved. Bosetti
14/10/1930 - 28/1/2014
Cara mamma Ines,
ci hai lasciato dopo una vita di sofferenza per la morte prematura della figlia
Ester, che ha lasciato in te una profonda ferita che non si è mai rimarginata.
Tutti i giorni andavi al cimitero a portarle le calle che coltivavi con tanta fatica.
Anche la perdita del marito ha segnato la tua esistenza, ma hai offerto tutto a
Gesù per la conversione dei peccatori.
Ora ci proteggi dal cielo.
I tuoi cari
Bortolo Toninelli
14/10/1920 - 15/3/2008
Giovanni Antonio
Vezzoli
23/10/1928 - 8/7/2013
Nel sesto anniversario la moglie Orsola,
i figli e le figlie con i
nipoti tutti lo ricordano con immutato
affetto nei pensieri
di ogni giorno.
Per la festa del papà
ti giungano i nostri
auguri e tu dal cielo
proteggi le nostre famiglie.
I tuoi figli
Pietro Arrighetti
10/11/1921 - 15/4/1994
Maria Velia
Arrighetti
13/16/1923 - 20/2/2003
I vostri cari
32
Pietro Iore
29/4/1930 - 15/3/2012
Basilio Salvoni
22/1/1926 - 4/1/2014
La tua morte lascia un
grande vuoto fra tutti
coloro che ti amavano.
Nel loro animo sarà
sempre vivo il tuo ricordo.
I tuoi familiari
Armida Betella
ved. Iore
23/9/1930 - 12/8/2012
Le persone come voi non muoiono per sempre,
solo si allontanano.
Resterete sempre nei nostri cuori.
Faustino Pini
21/10/1904 - 17/3/1990
Ricordandoti sempre
con tanto amore.
I tuoi cari
Ottorino Pederzoli
23/8/1925 - 16/3/2013
Ci manchi.
I tuoi cari
Enrica Belussi
20/4/1937 - 28/2/2013
Pietro Bonotti
4/10/1931 - 4/3/2011
Alberto Paneroni
12/5/1937 - 2/3/2012
Lorenzo Bombardieri
2/6/1933 - 28/2/2013
I tuoi cari
Sei sempre con noi.
Hai raggiunto il compimento di ciò che sulla
terra è soltanto annunciato: una vita perenne
e una gloria perfetta in
Cristo risorto. La stessa
meta rifulge a noi nella
fede che il tuo ricordo
ravviva.
I tuoi cari
È passato un anno
dal giorno in cui te ne
sei andato. Ci manca
la tua presenza, caro
papà. Tu sai che ti portiamo nel cuore ed è
viva in noi la certezza
che dal cielo ci guardi
e ci proteggi.
Ti vogliamo bene.
Signore, porgimi l’orecchio
e salvami:
sii per me un castello sicuro,
una rupe dove abiti sempre,
mia salvezza e asilo,
mia roccia.
Amelia Festa
(dal Salmo 71)
26/1/1946 - 10/3/2006
Dimenticarti è impossibile.
Ti preghiamo, da lassù veglia su tutti noi.
Gigi, Marco, Alberto,
Laura e Paolo
Natalina Pederzoli
20/12/1947 - 23/3/2010
ordinario: 25 euro
sostenitore: da 30 euro
postale: da 35 euro
Anno 2014
Anagrafe parrocchiale
dal 20 gennaio al 14 febbraio
Cara mamma,
sono già passati due anni
da quando sei volata lassù
tra le stelle...
Ti ricordiamo sempre con
tanto amore, il tuo ricordo accompagna le nostre
giornate.
Proteggici e veglia sempre
Marzani Daniela
su di noi.
in Manzoni
Bacio immenso dalla tua
2012 - 2014
“tota” Elisa.
Voglio ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi!
Marzo 2014
Battesimi
1. Giorgia Belloli
2. Francesco Bodei
Defunti
8. Alberto Masserdotti
9. Angela Ruggeri
10. Luigi Cassetti
11. Ines Facchetti
12. Giovanni Mazzotti
13. Paolo Belotti
14. Giovanni Zerbini
15. Giuseppe Marongiu
16. Rosina Albanese
17. Santina Begni
70
88
83
83
83
63
74
73
93
90
33
Marzo
successiva (Casa Canonica e chiesetta Cg 2000)
Sabato 1 marzo
Ore 17.30 S. Rosario per tutte le famiglie (Duomo)
Giovedì 20 marzo
Ore 20.30 Corso dei fidanzati (Cg 2000)
Domenica 2 marzo
VIII del tempo ordinario
Carnevale: Sfilata nel pomeriggio
Da oggi la Parrocchia metterà a disposizione il materiale del Centro Missionario per il cammino Quaresimale
(libretto e salvadanaio)
Venerdì 21 marzo
Giornata di astinenza
Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria
Martedì 4 marzo
Ore 20.00 S. Messa mensile con ricordo particolare dei
defunti segnalati nell’apposito registro esposto in Duomo (S. Maria)
Mercoledì 5 marzo
Le ceneri - Inizio della Quaresima
(digiuno e astinenza)
Ss. Messe con imposizione delle ceneri secondo l’orario
feriale consueto
Ore 16.30 e ore 20.30 Celebrazione della Parola di Dio
con rito di imposizione delle ceneri (Duomo)
Giovedì 6 marzo
Ore 20.30 Corso dei fidanzati (Cg 2000)
Ore 20.45 Incontro genitori, padrini e madrine per i
battesimi di fine marzo
Venerdì 7 marzo
Giornata di astinenza
Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria
Sabato 8 marzo
Ore 18.00 in Duomo Concelebrazione solenne di
inizio degli Esercizi Spirituali della città
(per il programma degli esercizi vedi pag. 6)
Domenica 9 marzo
I di quaresima
Orario festivo delle Messe
Ore 15.00 Rinnovo delle Promesse Battesimali per ragazzi ICFR 2 (Duomo)
Ore 17.00 Vespri, catechesi e benedizione Eucaristica
Domenica 16 marzo
II di quaresima
Orario festivo delle Messe
Ore 17.00 Vespri, catechesi, processione della terza del
mese e benedizione Eucaristica
Ore 18.00 Concelebrazione solenne di chiusura
degli Esercizi Spirituali della città (Duomo)
Mercoledì 19 marzo
Solennità di S. Giuseppe
Ore 20.30 Lectio divina sulle letture della domenica
Sabato 22 marzo
Ore 20.30 in S. Maria Incontro di preghiera quaresimale per tutta la comunità (un invito tutto speciale a giovani e famiglie)
Domenica 23 marzo
III di quaresima
Orario festivo delle Messe
Ore 17.00 Vespri, catechesi e benedizione Eucaristica
Lunedì 24 marzo
Ore 20.45 Consiglio dell’Oratorio
Martedì 25 marzo
Solennità dell’Annunciazione del Signore
Mercoledì 26 marzo
Ore 20.30 Lectio divina sulle letture della domenica
successiva (Casa Canonica e chiesetta Cg 2000)
Giovedì 27 marzo
Ore 20.30 Corso dei fidanzati (Cg 2000)
Ore 20.45 Incontro genitori, padrini e madrine per i
battesimi di fine marzo (Cg 2000)
Venerdì 28 marzo
Giornata di astinenza
Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria
Sabato 29 marzo
Ore 20.30 in S. Maria Incontro di preghiera quaresimale per tutta la comunità (un invito tutto speciale a giovani e famiglie)
Domenica 30 marzo
IV di quaresima
Orario festivo delle Messe
Battesimi (ore 11.15 e 16.00)
Ore 17.00 Vespri, catechesi e benedizione Eucaristica
Lunedì 31 marzo
Ore 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale
Aprile
Martedì 1 aprile
Ore 20.00 S. Messa mensile con ricordo particolare dei
defunti segnalati nell’apposito registro esposto in Duo-
mo (Duomo)
Ore 20.45 Consiglio per gli Affari Economici della
Parrocchia
Cassettina Chiesa domenica 9 febbraio
N. N.
Ricordando i defunti Pasquale e Laura
Associazione Pensionati Onlus di Chiari
Mercoledì 2 aprile
Ore 20.30 Lectio divina sulle letture della domenica
successiva (Casa Canonica e chiesetta Cg 2000)
Restauro Cappella Madonna delle Grazie
Giovedì 3 aprile
Ore 20.45 Incontro genitori, padrini e madrine per i
battesimi che saranno celebrati lunedì 21 aprile (Cg
2000)
Venerdì 4 aprile
Giornata di astinenza
Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria
Sabato 5 aprile
Ore 17.30 S. Rosario per tutte le famiglie (Duomo)
Ore 20.30 in S. Maria Incontro di preghiera quaresimale per tutta la comunità (un invito tutto
speciale a giovani e famiglie)
***
Ogni primo lunedì del mese
S. Rosario e S. Messa con il gruppo di Padre Pio
ore 15.00 cripta di Sant’Agape
Ogni mercoledì
Lectio divina
lettura e riflessione sulla Parola di Dio
della domenica successiva
ore 20.30 presso la Casa Canonica (Via Morcelli, 7)
o presso la chiesetta Emmaus del CG 2000
Opere Parrocchiali
N. N. in occasione benedizione famiglia
N. N. in occasione benedizione famiglia
N. N.
Gruppo Sportivo Santellone
N. N.
In memoria di Amelia Festa per “Caritas”
In memoria di Assunta
In ricordo di Assunta
N. N. in memoria di Giuseppe Marongiu
N. N.
N. N.
Gruppo Alpini ANA di Chiari nella
ricorrenza della battaglia di Nikolajewka
50,00
20,00
25,00
200,00
25,00
500,00
200,00
100,00
50,00
25,00
25,00
200,00
32,00
11,00
74,00
25,00
Restauro chiesa del Cimitero
Cassettina Chiesa domenica 19 gennaio
Cassettina Chiesa domenica 26 gennaio
Cassettina Chiesa domenica 2 febbraio
Cassettina Chiesa domenica 9 febbraio
Offerte Domenica 26 gennaio
(Duomo – S. Maria )
Offerte chiesa Ospedale
dal 20 al 26 gennaio
N. N. in memoria di Santo Libretti
N. N. in memoria dei propri defunti
Le famiglie di Via L. da Vinci
in memoria di Giuseppe Di Marzo
Le sorelle e i nipoti in memoria
di Severino Facchetti
Famiglia Carro
in memoria di Santo Libretti
Zio e Zie Raccagni e Zia Paolina
in memoria di Santo Libretti
Gli amici in memoria di Libretti Santino
Tania e Giuseppe
I vicini di casa
in memoria di Angela Ruggeri
I vicini di casa
in memoria di Santo Libretti
R. F. in ricordo del marito
Le famiglie del tuo villaggio
in memoria di Alberto Masserdotti
I familiari in memoria di
Severino Facchetti
Cognata Erminia e familiari
in memoria di Ines Facchetti
N. N.
R. A. in memoria di Alberto Masserdotti
22,00
23,00
23,00
17,00
2295,92
1000,00
50,00
50,00
60,00
200,00
80,00
120,00
205,00
50,00
110,00
100,00
20,00
150,00
300,00
100,00
65,00
300,00
Radio Claronda
Compagnia Figlie di S. Angela
Associazione delle Spose e
Madri Cristiane di Chiari 100,00
500,00
***
Tetto Duomo
Cassettina Chiesa domenica 19 gennaio
Cassettina Chiesa domenica 26 gennaio
Cassettina Chiesa domenica 2 febbraio
Cassettina Chiesa domenica 19 gennaio
Cassettina Chiesa domenica 26 gennaio
Cassettina Chiesa domenica 2 febbraio
Cassettina Chiesa domenica 9 febbraio
8,00
100,00
200,00
200,00
30,00
7,00
2,00
Marzo 2014
Un ringraziamento da parte di Giovannina Chiecca
in Lorini e figli alla Confraternita del Santissimo Sacramento.
35