pag. 7 Esercizi della città pag. 12 Polivalente in oratorio pag. 14 Giovani: protagonisti della pastorale Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2014 Poste Italiane S. p. A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia 3 LA PAROLA DEL PARROCO 6 Esercizi spirituali - PROGRAMMA La solidarietà è il modo di essere del cristiano 8 9 Ecclesia - I messaggi del Papa LA PAROLA ALLE SUORE 10 11 16 20 21 Regole: costrizione o guida? VOLONTARIATO: DONO E OPPORTUNITà Uliana PASTORALE GIOVANILE Dai progetti al progetto L’Oratorio al servizio della Comunità 1985 - 1994: classi “in prima classe” Scout - XXIII Jamboree Mondiale Azione Cattolica: novità “con stile” ALLE RADICI DELLE PAROLE Oratorio GLI INGANNI DEL DEMONIO L’inganno dei gruppi religiosi alternativi alla Chiesa N. 3 - Marzo 2014 Anno XXIV nuova serie Conto corrente postale n. 12509253 intestato Parrocchia Santi Faustino e Giovita 25032 Chiari (Bs) Registrazione N. 45/91 del 6 settembre 1991 Tribunale di Brescia Edito dalla Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita in Chiari, via Morcelli 7 Chiari (Bs) sito web: www.parrocchiadichiari.org e-mail: redazione@angelodichiari.org per le vostre lettere: Ufficio Parrocchiale, p.za Zanardelli (8.30 - 11.30) Direttore responsabile Don Giuseppe Mensi 22 L’ARGOMENTO DEL MESE 23 Il Cinema teatro Direttore redazionale Don Alberto Boscaglia ASSOCIAZIONI CLARENSI Redazione Mons. Rosario Verzeletti, Enrica Gobbi, Bruno Mazzotti, Roberto Bedogna, Ida Ambrosiani, Nadia Iore, Ernesto Cancelli, Ferdinando Vezzoli, Sara Vezzoli 26 28 30 31 32 34 35 Gruppo Volontari Rustico Belfiore ACLI, Mo.I.Ca. Fondazione Opera Pia Bettolini Onlus CLARENSITÀ Chi è il vincitore? A proposito dei passaggi segreti. Cai d’antan Lettera alla redazione CONSIGLI PARROCCHIALI CPP CPAE SPORT Collaboratori Maria Marini, Caroli Vezzoli, don Luca Castelli, don Fabio Mottinelli, Ione Belotti, Luciano Mena, Agnese Toninelli, Suor Daniela Mazzoleni, Alessandro Gozzini, Fausto Formenti Impaginazione Agata Nawalaniec Preparazione copertina Giuseppe Sisinni Tipografia Tipolitografia Clarense di Lussignoli S. & G. Coccaglio (Bs) A loro la pagina AMICI SOSTENITORI IN MEMORIA CALENDARIO OFFERTE Immaginato, concepito, atteso. Il nascente “Polivalente” somiglia a una culla, calda e nutrita, dove unire sguardi, trovare sorprese, improvvisare bellezza, provare emozioni. Forse non si conoscono ancora tutte le potenzialità che ha in sé... si sa però che ci sta tanta gente, che il sole e la pioggia diventeranno più amici e meno guastafeste, che calpestare un palco per un giovane può voler dire cominciare ad essere protagonista della propria vita e delle proprie scelte... e al centro, tanto nella planimetria che nelle priorità, la persona di Gesù eucarestia, custodito nella chiesetta di Emmaus. È per te... 2 Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari Il prossimo numero de sarà disponibile il 5 aprile Ai collaboratori □ Il materiale per il numero di aprile si consegna entro il 17 marzo □ L’incontro di redazione per progettare il numero di maggio si terrà il 7 aprile ciliazione, per cui il prossimo diviene la viva immagine di Dio Padre in Cristo e sotto l’azione permanente dello Spirito Santo. La solidarietà è il modo di essere del cristiano Carissimi Clarensi, con il mese di marzo inizia il tempo spirituale della quaresima che ci immerge nella Pasqua di Cristo Signore. Abbiamo vissuto eventi straordinari e belli nel mese scorso, come l’accoglienza festosa dell’Urna di San Giovanni Bosco, la celebrazione della settimana vocazionale e la festa dei Patroni, i Santi Martiri Faustino e Giovita, cui Chiari tributa venerazione e omaggio religioso e sociale. Questi eventi hanno avuto una risonanza straordinaria, accompagnati soprattutto dalla presenza meravigliosa e travolgente di San Giovanni Bosco, il santo dei giovani. La nostra comunità si è manifestata unita e coesa nella preghiera, nella comunicazione reciproca di gioia e di cordialità, nell’incontro e nella festa. Mi viene ora nell’animo di riflettere su un modo di essere del cristiano, che vive in comunità una virtù significativa, la solidarietà, che può certo diventare un impegno per la quaresima. “La solidarietà non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siano veramente responsabili di tutti” (enciclica di papa Giovanni Paolo II, “Sollicitudo rei socialis”, n. 38). La solidarietà riveste le dimensioni cristiane della gratuità totale, del perdono e della ricon- La solidarietà è necessaria La solidarietà, come valore originario, corrisponde al modo di essere di Dio, rivelatoci fin dall’inizio della storia religiosa dell’umanità. Il primo e originario modo con cui Dio si presenta e con cui l’uomo lo scopre e lo descrive è la solidarietà con l’uomo. Il Dio della rivelazione cristiana è il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe (Es 3,13-15), non vincolato ad alcun luogo, ma in rapporto con le persone, è presente dappertutto, dovunque l’uomo venga a trovarsi. Quando Dio rivela il suo nome nel dialogo del roveto ardente con Mosè (Es 2,15), si presenta come colui che si prende pensiero della condizione del suo popolo; è un Dio trascendente nella sua onnipotenza, ma presente nella sua solidarietà, nella sua vicinanza all’uomo, ad ogni uomo. Come la rivelazione del nome di Dio esprime la vicinanza di Dio al suo popolo, così la rivelazione del nome di Gesù, l’Emmanuele, il “Dio con noi”, esprime la vicinanza di Dio a tutta l’umanità. Gesù nella sua persona divina manifesterà il grado supremo di solidarietà di Dio con l’uomo: “Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato, scelti di mezzo al mondo” (Gv 17,6); “Ho fatto conoscere a loro il tuo nome e lo farò conoscere ancora, affinché l’amore con il quale hai amato me, sia in essi ed io in loro” (Gv 17,26). Dio rimane sempre dalla parte dell’uomo e Marzo 2014 ha fiducia nella sua capacità di recupero e di conversione, volendolo condurre alla salvezza. La salvezza quindi ci viene da Dio per mezzo dell’uomo. Quanto afferma san Giovanni nel dialogo tra Gesù e Nicodemo, e cioè che “Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito, perché ognuno che crede in lui non si perda, ma consegua la vita eterna” (Gv 3,16), può essere inteso così: “Dio è stato così solidale con l’uomo, che, per salvarlo dal peccato e dalla morte eterna, è diventato egli stesso uomo!” “Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Adamo e si è reso in tutto simile ai fratelli” (Eb 2,16-17). La solidarietà si manifesta La Bibbia riferisce e descrive per l’umanità di ogni tempo la storia di Dio che diventa la storia dell’uomo. Dio racconta l’uomo e l’uomo parla e racconta il suo rapporto di vita e di fede con Dio. In questa storia di salvezza Dio è alleato con l’uomo, è colui che ha compassione dell’uomo e si prende a cuore la sua sorte. È colui che nelle ore più calde del giorno, ossia nei momenti più difficili ed impensabili della vita, chiede ospitalità alle nostre case, come fece con Abramo sotto le querce di Mamre (Gen 18,1). È colui che, come Gesù nel viaggio da Gerusalemme a Emmaus, cammina per le nostre strade, si ferma ai crocevia della nostra esistenza, anche se noi siamo talvolta incapaci di riconoscerlo e di invitarlo a fermarsi con noi per svelarci il senso della vita, della gioia, del dolore, della morte. 3 È colui che bussa alla porta del nostro cuore e della nostra coscienza e aspetta con pazienza che si riconosca la sua voce e la sua presenza, per invitarlo a spezzare con noi il pane dell’amicizia (Ap 3,20). L’alleanza che Dio stringe con l’uomo, da Noè ad Abramo, a Mosè, è il presupposto non solo della vita morale e culturale del popolo ebraico, ma della sua vita stessa, della sua storia stessa. È essa che fonda il popolo ebreo, che costituisce la sua nazione. Il popolo ha una sua identità, una sua storia, quando rimane fedele al suo Dio, al suo alleato, mentre perde la sua identità, la sua storia ed il suo essere nazione, quando tradisce Dio suo Signore e si affida ad altre divinità. All’inizio della rinascita umana, culturale, morale e religiosa del popolo c’è sempre il rinnovo dell’alleanza, il ritorno al proprio Dio e Signore. Lo dimostra, per esempio, la riforma di Giosia, cominciata con il ritrovamento del libro sacro e conclusa con il rinnovo dell’alleanza con Dio (2 Re, 23,14). Parlano dell’alleanza anche i profeti nella loro predicazione al popolo e richiamano la solidarietà come presupposto della creazione. Infatti il Signore è Dio di tutta la terra. Non più Israele sarà lo scenario e lo spazio privilegiato delle azioni di Dio, ma l’universo intero, perché “il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; allora tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio” (Is. 52,10). Nessuno è escluso dal nuovo popolo di Dio, perché Dio, in Israele è solidale con tutta l’umanità: “gli stranieri che hanno 4 aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio santo monte e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera” (Is 56,6-7). In questa nuova prospettiva biblica è la creazione, l’umanità intera il luogo salvifico di Israele. Israele si trova posto all’interno della salvezza universale, che Dio realizza per tutti i popoli. La comunità degli uomini è il luogo religioso della salvezza del nuovo Israele: la chiesa. Cristo principio fondamentale della solidarietà umana e cristiana Gesù realizza la promessa salvifica e con la sua venuta nel mondo si pone come il principio fondamentale ed insuperabile della solidarietà umana e cristiana. Ce lo ricorda il Concilio Vaticano II nella Gaudium et Spes, n. 22 “Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in un certo modo ad ogni uomo” e nella enciclica Redemptor hominis di Giovanni Paolo II si dice:”Ognuno è stato compreso nel mistero della Redenzione, e con ciascuno Cristo si è unito per sempre, attraverso questo mistero” (n.13). San Giovanni nel suo Vangelo, descrivendo la venuta di Gesù nella storia come incarnazione, non dice che il Logos è diventato “uomo”, ma che è diventato “carne”. Questo per significare espressamente che il Verbo ha fatto sua la condizione dell’uomo, precisamente in quanto uomo è terrestre e strettamente legato nel suo essere al dominio del terrestre che è fragile, effimero ed essenzialmente distinto dal mondo celeste e spirituale. Quindi “farsi carne” vuol dire assumere pienamente la condizione umana, accettare di nascere, di crescere, di morire, partecipare a tutti gli stadi della vita umana nell’ambito della sua storia terrestre e dei suoi conflitti. Gesù “non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo, e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte ed alla morte di croce” (Fil 2,6-8). In Gesù Cristo la solidarietà rivela soprattutto da un lato la misericordia infinita di Dio verso gli uomini e dall’altro la vocazione divina di ogni uomo. La solidarietà è il modo di essere del cristiano Il Signore entra in comunione piena con l’umanità fin dalle sue origini; la solidarietà è un modo stesso di essere di Dio, così come lo è per il cristiano. Solidale è già l’uomo in se stesso, l’uomo come creatura di Dio. La solidarietà è umana e cristiana. Non ci può essere opposizione tra Dio e l’uomo, perché quest’ultimo è creatura di Dio; l’opposizione nasce quando, con l’esercizio della propria libertà, si rifiuta di essere quello che si è in realtà e si vuole essere autosufficienti, autonomi, artefici della propria vita. Il cristiano al seguito di Cristo si forma secondo la vita buona del Vangelo e cerca di essere per gli altri e con gli altri. Dio ci ha amati per primo: per salvarci, in Gesù ha varcato la soglia della nostra umanità, per noi si è incarnato, per noi è morto e risorto. La sua vocazione è essere nostro Salvatore. Perché la nostra vita sia piena, a sua immagine, anche noi siamo chiamati ad amare, a vivere secondo la vita buona del Vangelo. Siamo chiamati ad essere discepoli di Gesù, siamo mandati ad annunciare il suo amore secondo una personale vocazione”. “Chi si è aperto all’amore di Dio, ha ascoltato la sua voce e ha ricevuto la sua luce, non può tenere questo dono per sé. Poiché la fede è ascolto e visione, essa si trasmette anche come parola e come luce. La luce di Gesù brilla, come in uno specchio, sul volto dei cristiani e così si diffonde, così arriva fino a noi, perché anche noi possiamo partecipare a questa visione e riflettere ad altri la sua luce, come nella liturgia di Pasqua la luce del cero accende tante altre candele. La fede si trasmette, per così dire, nella forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma si accende da un’altra” (Lumen fidei, n. 37). Questo modo di essere del cristiano illumina il cammino della vita e fa crescere la speranza e la gioia. Fede, speranza e carità costituiscono, in un mirabile intreccio, il dinamismo dell’esistenza cristiana verso la comunione con Dio e la solidarietà con i fratelli, con il prossimo. La quaresima diventi tempo di impegno spirituale che si vive nella preghiera, nella conversione personale, nelle opere buone. Il Cristo risorto nella Pasqua segni in ciascuno uno stile di vita solidale nella comunità cristiana, che educa alla prossimità. don Rosario, vostro prevosto Don Franco Renica Il 7 febbraio 2014 il sacerdote don Franco Renica, clarense, ha raggiunto il suo novantesimo anno di vita, essendo nato a Chiari il 7 febbraio 1924. È stato consacrato sacerdote il 31 maggio 1947. Dopo aver svolto il ministero sacerdotale come curato a Pian Camuno e a Pezzaze, nel 1958 viene nominato parroco di Bossico e dal 1973 è vicario parrocchiale a Carpenedolo, ove ancora risiede. Il suo apostolato è stato intenso, di grande generosità e disponibilità: ha sempre considerato e vissuto il suo sacerdozio come servizio amorevole verso la Chiesa con uno zelo di profonda spiritualità e dedizione là dove veniva di volta in volta richiesta la sua presenza di sacerdote. Si dedica ancora al Confessionale, alla direzione spirituale e all’incontro personale con gli anziani e le famiglie, cercando di vivere la gioia del Vangelo, avvicinando a Cristo quanti richiedono la sua azione pastorale. È sempre rimasto legato a Chiari, ritornando in qualche occasione di feste e di ricorrenze, quando la salute e gli anni glielo hanno permesso. Mediante l’Angelo, ogni mese, vive e si sente in comunione con i sacerdoti e la comunità di Chiari. Insieme ai sacerdoti, alle suore e alla comunità clarense porgo riconoscente, pure con tutti i suoi familiari, parenti ed amici, affet- Presbiterio della Comunità Parrocchiale di Chiari Mons. Rosario Verzeletti Via Morcelli, 7 030/711227 don Alberto Boscaglia Via Tagliata, 2 328 8163662 don Fabio Mottinelli Via Garibaldi, 5 030/711136 tuosi auguri di buon compleanno (90°), assicurando preghiere e invocazione di grazie del Signore. Caro don Franco ad multos annos ancora! Da me in particolare e da tutti un affettuoso saluto e un benevolo ricordo. don Rosario, prevosto di Chiari Apostolato della Preghiera Intenzione per il mese di marzo “Perché le persone consacrate testimonino la sapienza della povertà e siano segno di contraddizione in una società che vive dell’efficienza e del successo”. L’intenzione di preghiera espressa dai Vescovi richiama l’attenzione di tutti sulle lusinghe del nostro vivere moderno, in cui ci vengono continuamente proposti personaggi che hanno avuto successo nella loro vita, grosse fortune, finanzieri, grandi attori e cantanti e così via. Questi modelli fanno sì che venga temuta assolutamente la povertà, nel senso della sobrietà, di cui sono evidente esempio le persone consacrate, monaci e suore che vivono in comunità, avendo fatto voto di povertà. Viene in mente in modo particolare Madre Teresa di Calcutta, che è vissuta povera tra i poveri e tutti i missionari che dedicano la vita a soccorrere gli altri, avendo messo assolutamente da parte ogni pensiero di ricchezza. La sapienza della povertà potrebbe coincidere con la sobrietà, ossia con l’accontentarci dello stretto necessario per vivere, tralasciando il superfluo. Se noi tutti agissimo in questo modo, cesserebbero probabilmente tante situazioni di disagio e disparità. Il successo che ci viene indicato dal Vangelo consiste nell’attuare la carità a vantaggio dei fratelli bisognosi. Preghiamo dunque perché nel nostro modo di vivere venga modificato il concetto di successo, anche nell’insegnamento ai piccoli. Ida Ambrosiani Marzo 2014 don Giovanni Amighetti P.zza Zanardelli, 2 328 1416742 - 030/7000667 don Stefano Almici P.zza Zanardelli, 2 340 3111363 don Angelo Piardi V.le Mellini tr.I, 2 030/7000930 don Mario Rusich Via De Gasperi, 18 030/711372 don Serafino Festa P.zza Zanardelli, 2 030/7001985 don Giuseppe Verzeletti Viale Mellini, trav. I, 2 335 308976 Ufficio Parrocchiale 030/7001175 Centralino CG2000 030/5236311 don Piergiorgio Placci Via Palazzolo, 1 030/7006806 don Giuseppe Ghiggini Via Palazzolo, 1 030/7006811 don Luca Castelli Via Palazzolo, 1 340 5638014 - 030/7000959 foto di rett - sxc Centralino Curazia S. Bernardino 030/7006811 5 Esercizi spirituali Il Vangelo: una gioia da annunciare Da sabato 8 a domenica 16 marzo viviamo nella nostra comunità parrocchiale gli Esercizi Spirituali della Città, guidati dai Missionari di Villaregia e posti nel tema: “Il Vangelo: una gioia da annunciare”. Siamo tutti invitati a vivere questa esperienza spirituale come testimonianza di fede, con la preghiera e l’Eucaristia, con la riflessione sulla Esortazione Apostolica del Papa Francesco: “Evangelii gaudium”. Egli infatti ci dice: “La salvezza che Dio ci offre è opera della sua misericordia. Dio, per pura grazia, ci attrae per unirci a sé. Egli invia il suo Spirito nei nostri cuori per farci suoi figli, per trasformarci e per renderci capaci di rispondere con la nostra vita al suo amore” (n. 112). don Rosario il Prevosto Programma Sabato 8 marzo Incontri con i ragazzi del catechismo CG 2000: ore 14.30 - 15.30 terzo anno e quinto anno ore 15.30 - 16.30 ACR elementari ore 16.30 - 17.15 seconda media Samber: ore 15.15 -16.30 gruppi elementari ore 18.00 S. Messa solenne di apertura degli Esercizi Spirituali (in Duomo) 6 Domenica 9 marzo I domenica di quaresima Messe con orario festivo (i missionari saranno presenti nelle varie chiese per la predicazione) Ore 14.30 – 16.00 Incontro con i gruppi delle elementari a Samber Ore 15.00 Rinnovo delle promesse battesimali per ragazzi ICFR 2 (in Duomo) Ore 17.00 Vespri, catechesi e Benedizione Eucaristica (in Duomo) Durante la settimana le Sante Messe seguiranno l’orario feriale consueto; quelle indicate in modo dettagliato nel programma sono quelle a cui saranno presenti i padri missionari. Ogni giorno, dopo la Santa Messa delle 9.00, in Duomo, sarà esposto il Santissimo per l’Adorazione Eucaristica personale fino alle 11.00. Lunedì 10 marzo Ore 7.00 S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape) Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù” nelle varie scuole elementari e medie Ore 8.00 S. Messa con ora media e riflessione (in Duomo) Ore 9.00 S. Messa con omelia (in Duomo) I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni Ore 10.00 Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo Ore 15.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Ore 17.30 S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino) Ore 18.30 S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape) Ore 20.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria). Martedì 11 marzo Ore 7.00 S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape) Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù” nelle varie scuole elementari e medie Ore 8.00 S. Messa con ora media e riflessione (in Duomo) Ore 9.00 S. Messa con omelia (in Duomo) I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni Ore 10.00 Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo Ore 15.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Ore 17.30 S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino) Ore 18.30 S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape) Ore 20.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria). Ore 8.00 S. Messa con ora media e riflessione (in Duomo) Ore 9.00 S. Messa con omelia (in Duomo) I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni Ore 10.00 Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo Ore 15.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Ore 17.30 S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino) Ore 18.30 S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape) Ore 20.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Giovedì 13 marzo Ore 7.00 S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape) Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù” nelle varie scuole elementari e medie Ore 8.00 S. Messa con ora media e riflessione (in Duomo) Ore 9.00 S. Messa con omelia (in Duomo) Mercoledì 12 marzo Ore 7.00 S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape) Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù” nelle varie scuole elementari e medie foto di thea0211 - sxc I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni Ore 10.00 Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo Ore 15.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Ore 17.30 S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino) Ore 18.30 S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape) Ore 20.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Ore 20.30 Veglia missionaria per tutti (in Duomo). Venerdì 14 marzo Ore 7.00 S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape) Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù” nelle varie scuole elementari e medie Ore 8.00 S. Messa con ora media e riflessione (in Duomo) Ore 9.00 S. Messa con omelia (in Duomo) I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni Ore 10.00 Preghiera e riflessione presso la Casa di Riposo Ore 15.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Ore 17.30 S. Messa con vespri e riflessione (S. Bernardino) Ore 18.30 S. Messa con vespri e riflessione (in S. Agape) Ore 20.30 Incontro di preghiera e meditazione per adulti (in S. Maria) Ore 20.30 Celebrazione Penitenziale per tutti (in Duomo) Sabato 15 marzo Ore 7.00 S. Messa con lodi e riflessione (in S. Agape) Prima dell’inizio delle lezioni: “Buongiorno Gesù” nelle varie scuole elementari e medie Ore 8.00 S. Messa con ora media e riflessione (in Duomo) Ore 9.00 S. Messa con omelia (in Duomo) I sacerdoti sono disponibili in Duomo per le Confessioni Incontri con i ragazzi del catechismo al CG 2000 ore 14.30 - 15.30 secondo anno e quarto anno ore 15.30 - 16.30 ACR medie ore 16.30 - 17.15 prima media ore 18.30 - 19.30 adolescenti Ore 15.30 Preghiera mariana con riflessione (in S. Maria) Ore 17.30 S. Messa festiva (S. Bernardino) Ore 17.30 S. Messa festiva (Monticelli) Ore 18.00 S. Messa festiva (in Duomo) Ore 19.15 S. Messa festiva (Ospedale) Ore 20.30 Incontro di preghiera e riflessione per tutti i genitori e le famiglie (in S. Maria) Domenica 16 marzo II domenica di quaresima Ss. Messe con orario festivo (i missionari saranno presenti nelle varie chiese per la predicazione) Ore 14.30 Incontro con i gruppi delle medie a Samber Ore 17.00 Vespri, catechesi e Benedizione Eucaristica (in Duomo) Ore 18.00 S. Messa conclusiva (in Duomo) *** Durante la settimana i missionari visiteranno anche l’ospedale e alcune classi di scuole superiori. Se qualcuno gradisse un dialogo personale, durante la settimana un missionario o una missionaria saranno sempre disponibili. Per ospitare un missionario a pranzo o a cena rivolgersi all’Ufficio Parrocchiale per lasciare il proprio recapito e segnalare la disponibilità (possibilmente entro sabato 8 marzo). Le nostre trasmissioni registrate negli studi della radio Domenica Il Clarondino ore 12.15 repliche: ore 17.00 e 19.15 lunedì ore 10.00 Lunedì Lente di ingrandimento ore 18.00 repliche: ore 19.15 martedì ore 10.00 Martedì Chiari nei quotidiani ore 18.00 repliche: martedì ore 19.15 mercoledì ore 10.00 Mercoledì Voglia di libri ore 18.00 repliche: mercoledì ore 19.15 giovedì ore 10.00 Giovedì L’erba del vicino ore 18.00 (quindicinale) repliche: ore 19.15 venerdì ore 10.00 sabato ore 10.30 domenica ore 12.50 E adesso Musica ore 18.00 (quindicinale) Venerdì Chiari nei quotidiani ore 18.00 repliche: ore 19.15 sabato ore 10.00 Sabato La fiaba ore 19.15 repliche: ore 21.00 domenica ore 21.00 foto di pnijhuis - sxc Marzo 2014 7 ne dialogando preventivamente con comuni cittadini, uomini di legge, di potere e d’azione. Più spazio alle donne nella Chiesa e nella Società 28 gennaio 2014 Udienza concessa al Centro italiano femminile La ricchezza sia al servizio dell’umanità e non la governi 22 gennaio 2014 World Economic Forum Davos Papa Francesco interviene con una pungente riflessione a Davos, al summit che per tradizione parla dell’economia mondiale, ma che sempre delude tutte le attese. Il Pontefice ha chiesto una nuova ridistribuzione delle ricchezze, una crescita in equità con decisioni e meccanismi che creino opportunità di lavoro, e una promozione dei poveri che superi il mero assistenzialismo. «In questa sede – ha dichiarato – desidero richiamare l’importanza che hanno le istanze politiche ed economiche che tengono in considerazione la dignità di ogni persona e il bene comune. È una preoccupazione che dovrebbe improntare ogni scelta politica ed economica, ma a volte sembra solo un’appendice al discorso. Chi ha incombenze in tali ambiti, ha una precisa responsabilità nei confronti degli altri, particolarmente di coloro che sono più fragili, deboli e indifesi». Il Papa ha ricordato che «è intollerabile che migliaia di 8 persone muoiano di fame, pur essendo disponibili ingenti quantità di cibo, che spesso vengono sprecate. Parimenti, non possono lasciare indifferenti i numerosi profughi in cerca di condizioni di vita appena degne, che non solo non trovano accoglienza, ma non di rado vanno incontro alla morte in viaggi disumani. Sono consapevole che queste parole sono forti – ha rimarcato – persino drammatiche, tuttavia intendo sottolineare, ma anche sfidare la capacità di influire di codesto auditorio. Infatti, coloro che, con l’ingegno sono stati capaci di creare innovazione e favorire il benessere di molte persone, possono dare un ulteriore contributo, mettendo la loro competenza al servizio di chi è nell’indigenza. Il debito e i suoi interessi allontanano i Paesi da un futuro migliore. La brama del potere e dell’avere non conosce limiti. Questo sistema tende a fagocitare tutto in nome del mercato». Ora tocca a noi, cristiani e non solo, uomini di buona volontà e padri di famiglia, riportare queste parole nelle nostre case e comunità sociali, cercando di dar loro concreta applicazio- L’auspicio che «si allarghino gli spazi per una presenza femminile più capillare ed incisiva nella Chiesa» è stato rinnovato dal Papa in occasione dell’udienza concessa al Centro italiano femminile. «Pensiamo alla Madonna, che nella Chiesa crea qualcosa che non possono creare i preti, i vescovi e il Papa. Mi sono rallegrato nel vedere molte donne condividere alcune responsabilità con i sacerdoti nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, come nella riflessione teologica. Tuttavia questi progressi non possono far dimenticare il ruolo insostituibile della donna nella famiglia. Le doti di delicatezza, sensibilità e tenerezza di cui è ricco l’animo femminile, rappresentano non solo una forza per la vita delle famiglie, per l’irradiazione di un clima di serenità e di armonia, ma una realtà senza la quale la vocazione umana sarebbe irrealizzabile». Il Papa ha ricordato «l’indispensabile apporto della donna nella società, in particolare con la sua sensibilità e intuizione verso l’altro, il debole e l’indifeso». Ma, si è anche chiesto «come è possibile alle donne di oggi crescere in tanti ambiti della sfera pubblica, nel mondo del lavoro e nei luoghi dove vengono adottate le decisioni più importanti, e al tempo stesso mantenere una presenza e un’attenzione del tutto speciale nella e per la famiglia?». Secondo papa Francesco, del resto, «se nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica è importante l’apporto incisivo del genio femminile, tale apporto rimane imprescindibile nell’ambito della famiglia, che per noi cristiani non è semplicemente un luogo privato, ma quella Chiesa domestica la cui salute e prosperità è condizione per la salute e prosperità della Chiesa e della società stessa». Inoltre «la presenza della donna nell’ambito domestico si rivela quanto mai necessaria per la trasmissione alle generazioni future di solidi principi morali e per la stessa trasmissione della fede». Come dunque conciliare i due aspetti? È necessario esercitare un «discernimento che, oltre alla riflessione sulla realtà della donna nella società, presuppone la preghiera perseverante. È nel dialogo con Dio, illuminato dalla Sua parola, che la donna cristiana cerca sempre nuovamente di rispondere alla chiamata del Signore, nel concreto della sua condizione». «Una preghiera – ha terminato – sempre sostenuta dalla presenza materna di Maria. Lei che ha custodito il suo Figlio divino, che ha propiziato il suo primo miracolo a Cana, che era presente sul Calvario e alla Pentecoste, vi indichi la strada da percorrere per approfondire il significato e il ruolo della donna nella società e per essere pienamente fedeli a Gesù Cristo e alla vostra missione nel mondo». Regole: costrizione o guida? Capita spesso, stando a contatto con i bambini, con i ragazzi e purtroppo, a volte, anche con gli adulti di notare come sia faticoso nelle diverse attività fatte insieme e condivise attenersi a delle regole precise che permettono lo svolgimento di ciò che ci si trova a fare, in modo corretto e rispettoso di tutto e di tutti. Probabilmente è difficile cedere, fare spazio all’altro, accogliere un pensiero diverso dal proprio, seguire una linea indicativa e valida per tutti, essere coerenti con ciò che si è deciso. Indubbiamente è meno faticoso trovare alternative più facili, meno impegnative, non rispettose. Eppure ogni gioco ha le sue regole e chi vi partecipa deve osservarle. Anche la vita sociale ha le sue regole e ogni cittadino è tenuto a rispettarle. Non a caso ci si lamenta quando qualcuno le trasgredisce. Ogni lingua ha la sua grammatica e la sua sintassi che servono a farsi intendere correttamente. Insomma: le regole sono la struttura su cui si regge la vita umana. Certo, ci sono ambiti nei quali ci si abbandona alla spontaneità, ma questa non può essere la norma. Se non ci fossero regole, se si vivesse soltanto come e dove porta il cuore, la vita sociale, la lingua, il gioco diventerebbero un caos. E noi suore abbiamo le nostre regole. Capita a volte che qualcuno si meravigli che decliniamo l’invito a una festa, che non seguiamo stili di vita comuni. La nostra vita è regolata da un libretto che porta come titolo “Regola di vita”. In esso troviamo i principi ispiratori della nostra esistenza e le indicazioni concrete per impostare le nostre giornate, per fare le nostre scelte, per svolgere la nostra missione. Lì troviamo l’aiuto per vivere la nostra consa- crazione, i voti, la relazione con il Signore, la vita fraterna, gli impegni pastorali e tutto ciò che caratterizza la nostra appartenenza all’Istituto. Qualcuno potrebbe domandarsi se non basti il Vangelo. Sarebbe come domandarsi se non bastino i principi della buona educazione, dell’onestà, della giustizia per una vita sociale ordinata. Certamente il Vangelo sta alla base della nostra vita come di quella di ogni cristiano. Ma noi abbiamo una storia e una ispirazione comune che ci contraddistinguono rispetto ad altre suore. La nostra Regola originale viene da lontano, dai fratelli sacerdoti Luca e Marco Passi, che avevano immaginato di creare un gruppo di donne dedite alla formazione delle ragazze. La nostra Fondatrice, Annunciata Cocchetti, aveva assunto quelle indicazioni e a Cemmo aveva attuato quanto i due fratelli indicavano, dando così avvio a una congregazione religiosa. Questa, come tutte le altre, aveva bisogno di una Regola di vita nella quale si trovassero i principi ispiratori e le norme della convivenza e della missione. Nel corso del tempo la Regola è certamente cambiata in molti aspetti, ma l’orientamento generale, i principi di fondo sono rimasti. In essa noi troviamo indicazioni per vivere la nostra consacrazione e la nostra missione. Il nome che portiamo, il vestito che indossiamo, lo stile della nostra presenza sono espressione della nostra identità, che sta delineata nel Libro di vita. A questo ci riferiamo spesso. Lo leggiamo e lo approfondiamo insie- Marzo 2014 me per riscoprire chi siamo, per ravvivare la nostra appartenenza, per sentirci segno, insieme con tutte le nostre sorelle, di una intuizione che viene da lontano, ma conserva il suo valore anche oggi. Dobbiamo confessare che a volte la Regola resta nello scaffale dei libri nella nostra stanza. Ma riconosciamo che questa è una mancanza, dovuta spesso anche ai ritmi delle nostre giornate. Ci sono però momenti nei quali nella preghiera riprendiamo in mano il “Libro di vita” e abbiamo così l’opportunità di scoprirne la bellezza e la ricchezza. Sulla base di esso prepariamo il progetto comunitario e il progetto personale di vita per un particolare periodo. Siamo pertanto ricondotte a riscoprire la nostra identità, quella che vorremmo poter mostrare con il nostro stile di vita nella scuola materna, nell’oratorio, in parrocchia. Nella nostra originalità personale ci sono (forse ci dovrebbero essere) alcuni aspetti chi ci fanno riconoscere subito: Dorotee di Cemmo, che, chiamate dal Signore in un Istituto religioso, vogliono proseguire oggi l’opera avviata nel 1800 da una figlia della nostra terra. Mettiamo a disposizione del Signore la nostra umanità così come è, il desiderio di essere sempre e solo sue, consegnandogli la nostra vita, attingendo forza e sostegno dal Vangelo, prima di tutto, e dalla Regola di vita che ci porta a conformarci a Chi ci ha chiamato. Con questo spirito siamo consapevoli che la regola non ci mortifica, non ci limita, ma ci aiuta ad essere e a vivere sempre “a lode della Sua gloria”. 9 Uliana Mi chiamo Uliana e sono la volontaria europea di Russia. Abito in una città abbastanza piccola per la Russia, di 500.000 abitanti che si chiama Lipetsk. La distanza tra Lipetsk e Mosca è quasi la stessa che da Chiari a Roma, ma per noi è molto vicino. È una città piccola ma carina, ci sono tante fontane, diciamo che Lipetsk è una città di fontane. Ma ho studiato in un’altra città più grande all’università statale di Voronezh, alla facoltà della linguistica. E dopo l’aver finita, invece di cominciare a lavorare subito, ho deciso di viaggiare e praticare la lingua italiana che studiavo nel mio paese. Per fortuna, ho saputo di EVS (European Volontary Service) 10 che permette ai giovani di fare volontariato all’estero. È una buona opportunità di conoscere la cultura, la gente, le tradizioni, imparare e praticare la lingua del paese dove si fa volontariato, viaggiare ed alla fine, solo di sentirsi utili e aiutare quelli che hanno bisogno. Ma, a dire la verità, nonostante tutti questi vantaggi, per me era difficile prendere la decisione di partire… 10 mesi in un altro paese, in qualche oratorio (in russo anzi la parola “oratorio” non esiste), senza la famiglia, senza saper quasi niente delle altre volontarie con cui si deve condividere l’alloggio durante tutto quel lungo periodo, senza saper precisamente che lavoro si fa... Ormai sono qui, in Italia, nella città di Chiari, di cui non ho mai sentito prima e con sicurezza posso dire che qua mi trovo benissimo. Tutte le paure che ho avuto prima di arrivare non si sono realizzate. Con le ragazze ci troviamo bene, come si dice in russo: “abbiamo trovato il linguaggio comune” e mi sento già che queste ragazze sono la mia seconda famiglia, almeno così ci chiamiamo tra di noi. Per quanto riguarda il lavoro con i bambini, mi piace tanto sia lavorare in Casa di Alice che in Ludoteca. Inoltre faccio fantagiocando e ginnastica ritmica. Sono ballerina e ho ballato quasi tutta la mia vita, frequentavo la scuola di danza perciò ero preoccupata che non potessi ballare qui. Invece adesso ho anche questa possibilità e sono contenta. Prima di venire in Italia pensavo di sentire l’enorme mancanza di casa, in realtà non la sento tanto. Quando ho il tempo libero posso sempre parlare con la mia famiglia su Skype. Prima facevamo un po’ di fatica a trovare il tempo giusto di sentirsi, siccome il fuso orario tra la Russia e l’Italia è 3 ore. Ma ce l’abbiamo fatta. Mi piacciono molto i nostri “incontri” su Skype: tutta la mia famiglia, la mamma, il papà e il mio gatto, che si chiama St’opa, si unisce davanti allo schermo del computer allo stesso tempo 2 o 3 volte alla settimana per parlare con me. Anzi dico ai miei genitori che non mi mancano tanto perché li vedo spesso, invece St’opa mi manca di più. Si offendono sempre. Per sfortuna non posso andare in Russia perfino per una settimana a causa del visto, ma abbiamo risolto questo problema: vengono i miei in aprile, ma senza St’opa. Ma c’erano e ci sono i momenti quando mi sento una nostalgia enorme della casa: per esempio, nella notte del 31 dicembre, cioè nella notte del Capodanno. Per noi russi è la festa più importante dell’anno (forse solo dopo il 9 maggio - il giorno della Vittoria). Abbiamo tradizioni che seguiamo ogni anno, come ascoltare il nostro presidente alle dodici di notte (tutti i canali trasmettono la sua recitazione), mentre suonano gli orologi indovinare il desiderio, scriverlo sul foglio e bruciarlo, poi il resto mettere in un calice di champagne e berlo. Sicuramente in Italia non si fa così. Anche adesso c’è il periodo di nostalgia, visto che i Giochi Olimpici trascorrono a Sochi, in Russia. Non sono mai stata interessata ai Giochi così tanto come adesso. Ma del resto sono felice! Solo che il tempo passa troppo veloce, siamo qui già da 5 mesi, quasi la metà, ma non vogliamo pensare alla nostra partenza… Uliana Dai progetti al progetto La Comunità Educativa e l’oratorio che verrà Del fatto che la Chiesa bresciana si stia muovendo nel ripensare, anche a seguito di quanto indicato dai Vescovi negli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 e nella nota pastorale “Il laboratorio dei talenti”, il Progetto Educativo dell’Oratorio, documento che risale al 1988, ho già avuto modo di raccontare qualche mese fa. Così come ho già accennato che questo percorso coinvolge anche Chiari, una delle sei sedi dei laboratori macrozonali della Diocesi dove si cerca di riflettere sui contenuti del Progetto che verrà. Proprio per coinvolgere il più possibile le realtà presenti in oratorio in questo processo, è stata organizzato, lunedì 10 febbraio un Consiglio d’Oratorio aperto alla partecipazione di tutti i membri della comunità Educativa che in Oratorio prestano servizio. Due le questioni da condividere: una riflessione di approfondimento sulla realtà della stessa Comunità Educativa e la presentazione del progetto della Sala Polivalente e di altri importanti interventi strutturali che riguarderanno il Centro Giovanile 2000. Per quanto riguarda la prima parte, seguendo una traccia di lavoro offerta dalla diocesi, è stato chiesto ai vari gruppi che compongono la Comunità Educativa quanto si sentano parte dell’oratorio. Va premesso che Chiari è una delle realtà più com- plesse ed articolate dell’intera Diocesi, complessità che è emersa dalle risposte dei gruppi, sottolineando come ci siano delle linee educative e di azione che sono comuni a tutte le diverse realtà, ma che non tutte queste realtà si sentano parte integrante della vita dell’oratorio, vuoi perché legate ad ambiti di intervento specifici, vuoi perché legate ad una forte identità associativa che risulta essere elemento preponderante. Va però detto che alcuni dei gruppi che faticano a sentirsi parte dell’Oratorio hanno condiviso la positiva considerazione che ci si sta muovendo (forse lentamente lentamente, ma ci si sta muovendo) verso un maggiore dialogo e una maggiore condivisione tra i gruppi. Verso una collaborazione ed uno spirito di appartenenza più marcati, in sintesi. Si tratta, nella fatica quotidiana del servizio e dell’impegno, di un segno decisamente positivo. Un segno che, visto ovviamente come punto di partenza e non certo come punto di arrivo, può essere interpretato con ottimismo. Lo stesso ottimismo, per richiamare il “contenitore” generale in cui si muoveva questa discussione, si ritrova nel già citato Progetto del 1988, permeato da una profonda fiducia nei giovani, nell’educazione, nella comunità cristiana e nell’oratorio. Una bella lezione, rispetto alla sfiducia a cui troppo spesso ci abbandoniamo. La seconda parte della serata, seguita da una partecipata discussione, ha visto la presentazione del Salone Polivalente. Lascio a chi è più preparato il compito di spiegare il progetto; mi limito a fare alcune considerazioni. La prima è che non si tratta di “un’aggiunta”, ma di un completamento, seppur rivisto e corretto, del progetto originario del Centro Giovanile 2000, che peraltro comporta anche una revisione degli altri spazi dell’oratorio, ottimizzando un po’ il tutto. La seconda considerazione è che il Polivalente va a rispondere anche ad un bisogno dell’intera città di Chiari, tutt’ora sprovvista di sale ad uso pubblico di una certa capienza. Al contempo risponde a tutta una serie di esigenze dei gruppi che vivono l’oratorio, che avranno così a disposizione uno spazio coperto per giochi, meeting, allenamenti ecc. La terza considerazione è che il Polivalente non è la risposta a tutti i problemi dell’oratorio, ma è uno strumento e come tale va inteso ed utilizzato. Ha senso se l’intera Comunità Educativa, nella Marzo 2014 ricchezza delle diversità, riesce a farsene carico e a renderlo struttura “viva”. Ha senso se diventa calamita e centro di attrazione per gruppi (teatrali, musicali, espressivi o di altro genere) che l’oratorio non lo vivono, ma che potrebbero cominciare a viverlo, impegnandosi poi anche in ambiti di servizio. Un’ultima considerazione: se nel pensare il Centro Giovanile 2000 ci si fosse limitati a quello di cui c’era bisogno in quel momento, forse la struttura odierna non esisterebbe, ci sarebbe al massimo qualche campo da gioco in più. La scelta di impegnarsi nell’ideare e costruire il Centro giovanile 2000 è stata “una scommessa sulle nuove generazioni, un sogno concreto di una passione educativa che sfida pessimismo e resa, messaggio forte di fiducia nella profezia dei giovani”, per usare le parole di Mons. Angelo Zanetti. Pensare ad un completamento della struttura come il Polivalente ha senso solo se è davvero un guardare avanti, una sfida al pessimismo, un gesto profetico a favore dei giovani. Paolo Festa 11 L’Oratorio a servizio della Comunità Ormai ci siamo. Ultimato l’impegno decennale del mutuo della “Casa del giovane”, grazie all’acquisto del Teatro Sant’Orsola da parte della Fondazione Bertinotti Formenti e alla collaborazione con l’Istituto Morcelliano, dopo quasi vent’anni dalla nascita del progetto Centro Giovanile 2000 fervono i preparativi per la conclusione dei lavori presso l’oratorio parrocchiale cittadino. L’intervento si propone di modificare e di completare il progetto originario, senza stravolgimenti o sprechi: non si buttano via soldi rifacendo ciò che è di fatto nuovo, né si cambia quanto va già bene. Si tratta piuttosto di una riduzione rispetto all’ipotesi degli anni ’90, dovuta ad alcuni fattori ben precisi: il calo dei nati della comunità cristiana, l’affinamento del progetto educativo, l’ottimizzazione nell’uso degli spazi. Quanto andiamo presentando è frutto del lavoro della Commissione che in questi ultimi mesi ha considerato e scremato le riflessioni delle precedenti commissioni (almeno tre in questi ultimi dieci anni). Tale lavoro è stato poi approvato dai Consigli Pastorali e dalla Curia Diocesana, infine presentato alla Comunità Educativa. Attraverso il Bollettino Parrocchiale, ci auguriamo che ciascuno possa apprezzare un’opera destinata dare risposta alle più svariate realtà della comunità cristiana e civile clarense, a partire dai giovani. 12 Polivalente La struttura viene collocata sul vecchio campo in sintetico ormai fatiscente, e comprende un palcoscenico fisso e una zona sportiva che può ospitare, compreso un minimo di tribune, circa 500 posti a sedere. Attorno vengono distribuiti i bagni, gli spogliatoi, i locali tecnici e i magazzini. L’uso che se ne può fare è davvero molteplice: dai saggi scolastici (improvvisati e scomodi presso la Villa Mazzotti), ai concerti delle associazioni musicali (inopportuni e complicati in santa Maria), gli spettacoli e ai concerti. Inoltre viene risolto il problema di inquinamento acustico per il vicinato dell’oratorio (in verità già drasticamente ridotto in questi anni) nelle serate estive, come i disagi dovuti a cambiamenti atmosferici. Anche le feste e i raduni dei ragazzi trovano finalmente una struttura idonea (grest, carnevale, catechesi), come del resto tornei e momenti di sport in genere (ritmica, pallavolo, danza, ginnastica…). Eventuali pernottamenti o pasti “di massa” riceverebbero finalmente un’ospitalità adeguata e dignitosa. Ne deriva che questa struttura non si pone assolutamente come un doppione rispetto al Sant’Orsola: anzi, queste due realtà risultano complementari e in grado di restituire alla Città uno degli aspetti maggiormente desiderati. Ambito ristorazione Il Polivalente viene collegato alla casa del Giovane (e in particolare al bar) attraverso una sala pasto e una cucina con self service. Anche la cucina perciò riceve la sua collocazione fissa con la possibilità sia di dare ristoro ai gruppi famiglia della catechesi nel periodo invernale, sia di ospitare, come già accade nel periodo estivo, gli ospiti degli spettacoli e delle varie attività. Invariato l’obiettivo che ha accompagnato la proposta di bar e cucina in questi anni: evitare in ogni modo la concorrenza a scapito degli esercizi di ristorazione clarensi, e nello stesso tempo offrire quanto necessario a un’ospitalità dignitosa e cordiale così da favorire il clima di comunità. Anche le occasioni annuali di fraternità parrocchiale (riconoscimento ai volontari, festa dei patroni, giornata del ringraziamento, capodanno e altre) riceveranno una collocazione ben precisa, senza bisogno ogni volta di rivoluzionare altri ambienti (vedi la sala conferenze) non idonei. Parcheggio auto Forse la variazione più evidente rispetto al progetto iniziale riguarda proprio il parcheggio, una volta deputato ad ospitare nella parte antistante il piazzale bar l’intero polivalente. Il parcheggio è una necessità troppo rilevante, tanto da indurre non a una riduzione, bensì a un incremento dei posti disponibili. Pur potendo riservarlo a un uso unicamente privato (auto per i volontari, per chi partecipa alle varie iniziative, pullman…), l’oratorio ha da sempre deciso di offrirlo per i bisogni di tutti: non a caso il nuovo ingresso ha caratteristiche comuni alla viabilità pubblica cittadina. In al- cuni momenti è addirittura insostituibile: penso alla settimana delle quadre, in occasione dei funerali, nei giorni di mercato, durante la festa di San Faustino e ogni volta che il centro storico propone delle attività: è sotto gli occhi di tutti l’importanza di questo spazio, che non a caso può rimanere aperto mentre l’oratorio è chiuso. Il collegamento che verrà garantito anche su viale Cadeo, metterà ulteriormente in comunicazione la struttura oratoriana con l’Istituto Pietro Cadeo (anziani) e la Fondazione Bettolini (pronto lo spazio per i pensionati), agevolando proprio coloro che fanno più fatica a camminare e sperano in un prossimo ritorno del mercato lungo viale Cadeo. Parcheggio bici Mentre, una volta parcheggiata l’auto, il pedone entra nel piazzale percorrendo il tragitto che lo conduce di fronte alla chiesetta, per i ciclisti le biciclette ritrovano la loro naturale collocazione presso l’altro ingresso pedonale in prossimità del piazzale (quello a est direttamente da via Tagliata). Una copertura (pensata anche davanti al bar per i medesimi motivi) ripara tanto dal sole che dalla pioggia una sessantina di biciclette, mentre nel periodo estivo il marciapiede esterno al parcheggio ne ospiterà un altro centinaio. Il ciclista in questo modo riesce ad evitare sempre e comunque il percorso delle automobili. Fin dal piazzale l’oratorio diventa così un luogo protetto tanto dalle macchine che dalle biciclette, videosorvegliato e sicuro per tutti. Dal piazzale al tendone… Un’altra zona che avrebbe bisogno di una manutenzione straordinaria è la piastra verde accanto al parco giochi, area per di più molto vasta ma poco definita e funzionale. Il progetto prevede a sud del tendone l’inserimento di un’unica piastra per il gioco del basket, della pallavolo e del calcetto. La parte centrale viene trasformata definitivamente in un campo in sabbia da beach volley. Sempre accanto al polmone verde dell’oratorio, ma più vicino ai bagni e alle biciclette, ecco il parco giochi per i bambini parzialmente coperto, tolto dalla terra e dal fango che pian piano hanno rubato metri all’erba continuamente calpestata. Campi da calcio L’attuale campo da calcio è uno dei più bei campi a undici della zona. Oratorio richiama immediatamente Young Boys… chi non ha tirato qualche calcio al pallone al campetto! In questi anni tuttavia è emersa con evidenza l’insufficienza della struttura rispetto alle esigenze: non a caso la società ha avuto bisogno anche del campo da rugby del Toscanini oltre che dei campi di via SS. Trinità (specialmente in questi ultimi anni). Per di più tale campo non è utilizzabile da altri giovani che non appartengono alle società sportive: il manto in erba è una grande virtù, ma anche un grave limite. Da qui l’idea di ricavare nella stessa superficie un campo a sette/nove e due a cinque (coperti?) in sintetico, e uno a sei/sette in terra. Con questo tipo di struttura, tutti i pomeriggi potrebbero trovare posto gli allenamenti dei bambini, come anche le partite del sabato. La sera non ci sarebbero difficoltà ad ospitare tanto gli allenamenti della società sportiva quanto i gruppi di ragazzi e giovani che desiderano fare due tiri al pallone. Inoltre sarebbe possibile giocare anche nei mesi estivi, attualmente dedicati alla risemina e al riposo del manto verde, proponendo tornei anche in contemporanea. Solo il maggior utilizzo dei campi e di conseguenza il numero superiore di giovani che ne possono usufruire può giustificare il fatto che le partite ufficiali a undici giocatori non si svolgano più all’interno del “campetto”, ma unicamente nella struttura comunale (come del resto già accaduto in questi ultimi due anni). Nessuna paura quindi: il calcio ci sarà sempre in oratorio (anzi, di più…) e con esso altri nuovi sport! Strada privata Infine un breve accenno alla strada privata che col- legherà via Tagliata e via Roccafranca a sud di tutta la struttura. Oltre ad essere una preziosa arteria di collegamento per eventuali iniziative, normalmente permetterà di servire comodamente ogni comparto per il carico/scarico dei mezzi di rifornimento. Su questa stradina infatti si affacciano i magazzini del polivalente, della cucina e del bar. Da qui si accede con uno scivolo al piano interrato, o al braccio perpendicolare tra i nuovi spogliatoi e quelli esistenti, pensato per i carri di carnevale. Mons. Zanetti, don Piero e la comunità parrocchiale clarense degli anni ’90 nutrivano un sogno che non si è pienamente realizzato: ad un certo punto ci si accorse che lo sforzo economico per il nuovo oratorio non era sostenibile. In seguito cominciarono a girare idee (e bozze) di una ipotetica “Fondazione Morcelli Zanetti”, come auspicio (formalmente non percorribile) che l’Istituto Morcelliano potesse Marzo 2014 entrare in gioco. Ci si rese conto che spremere le famiglie in un periodo di crisi, smettere di devolvere offerte alle missioni, rimandare altre opere parrocchiali (per esempio il restauro della chiesa del Cimitero e dell’organo) era una strada senza uscita. Anche don Piero venne destinato altrove… ci è voluto un decennio per riordinare le idee e permettere alla Casa del Giovane di avviarsi e riassestarsi! Anche io e don Rosario abbiamo di gran lunga superato la metà del nostro servizio a Chiari… quante cose si sono maturate, risolte, ultimate! Anche questa volta, per concludere finalmente il sogno nostro, di chi ci ha preceduto, e di tutta la comunità, osiamo chiedere a ciascuno, a partire da te che stai leggendo, non tanto del denaro, quanto la tua preghiera, la tua vicinanza e la tua presenza il giorno dell’inaugurazione e tutto il tempo che il buon Dio ti lascerà giovane (al di là dell’età) tra i giovani. don Alberto 13 1985 – 1994: classi “in prima classe” Hai tra i venti e i ventinove anni? Sei residente a Chiari? Non so se partecipi all’annuale “festa della classe”, ma oltre a quella c’è qualcosa di unico (e irripetibile) per la tua vita: qualcosa che ti piacerà ricordare quando sarai vecchio, o rimpiangere come si fa con le occasioni perse una volta per sempre. Hai già fatto le valige? Hai salutato tutti? Si parte! Ovviamente il viaggio è in prima classe… Probabilmente hai terminato gli studi superiori, forse sei iscritto a una qualche università… se sei fortunato hai già trovato qualche lavoretto, oppure cerchi un po’ rassegnato di tentare qualche attività… anche le amicizie sono in evoluzione dopo gli anni delle superiori o nella nuova categoria sportiva! I tuoi coetanei europei in genere sanno qualche lingua in più e meglio di te (salvo eccezioni, si intende) e già da qualche anno vivono fuori casa in qualche città universitaria 14 (nella rubrica a pag. 10 trovi una testimonianza tipica in proposito). Spesso si concedono tra i ventuno e i ventisei anni una esperienza come quelle che ti proponiamo sotto. La notizia “brutta” è che per poterla vivere ci vuole una qualche agenzia accreditata presso il Ministero Europeo. La notizia “bella” è che una agenzia è presente da tempo nella tua Città, presso l’Oratorio, e sta diventando sempre più importante. Che aspetti? Esperienze in Europa Cambiare la vita, aprire la mente! È questo lo slogan di Erasmus+, il nuovo programma 2014-2020 dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, grazie al quale giovani e studenti potranno acquisire esperienza e competenze tramite percorsi di studio, formazione o volontariato all’estero. Il programma, favorendo la collaborazione con attori differenti in altri Paesi, si pone l’obiettivo di innovare e modernizzare le pratiche di insegnamento e il lavoro giovanile. Che cosa sostiene Erasmus+? • Opportunità di studiare, formarsi, effettuare esperienze lavorative o di volontariato all’estero. • Opportunità di insegnare o di studiare all’estero per il personale attivo nei settori dell’istruzione, della formazione e dei giovani. qualità. • Alleanze della conoscenza e alleanze delle abilità settoriali, per colmare le lacune di competenze e per promuovere l’imprenditorialità, migliorando i curricula e le qualificazioni, intensificando la collaborazione tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione. • Possibilità per gli studenti di master di ottenere un prestito d’onore per • Sviluppo dell’educazione digitale e dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). • Apprendimento delle lingue. • Riconoscimento delle competenze, comprese quelle acquisite al di fuori del sistema formale di istruzione. • Parternariati Strategici tra organismi dell’istruzione e formazione, organizzazioni giovanili e altri attori simili provenienti da settori analoghi o differenti in altri Paesi, per promuovere un apprendimento più innovativo e di finanziare i propri studi in un altro Paese. • Insegnamento e ricerca sull’integrazione europea. • Scambi, collaborazione e rafforzamento delle competenze nei settori dell’istruzione superiore e della gioventù in tutto il mondo. • Iniziative per promuovere l’innovazione in campo pedagogico e una progressiva riforma delle politiche a livello nazionale, attraverso Iniziative di Sviluppo. • Promozione di una buona governance nel settore sportivo e di iniziative contro le partite combinate, il doping, la violenza, il razzismo e l’intolleranza, in particolare negli sport più popolari. Da anni la Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita opera con i programmi “Youth” europei, e adesso è pronta a immergersi nel mondo Erasmus+ con il sostegno della Fondazione Istituto Morcelliano. Come ogni anno, anche nel 2014-2015, verrà riproposta l’esperienza di ospitalità a volontari europei European Voluntary Service (cogliamo l’occasione per ricordare la possibilità per giovani italiani di vivere un’esperienza di volontariato europeo all’estero). Ci saranno anche delle novità: verranno presentati progetti di YouthExchange (scambi giovanili) con organizzazioni estere, nonché la possibilità per gli YouthWorkers (i cosiddetti animatori giovanili) di vivere esperienze di formazione e osservazione all’estero. Contatti • Per qualsiasi informazione: progetti@cg2000.it. • Oratorio: www.cg2000.it • Sito istituzionale ufficiale E+ Italia: www.erasmusplus.it • Sito istituzionale del programma E+: http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/index_en.htm • Sito tematico ERASMUS+ YOUTH: http://ec.europa.eu/youth/ index_en.htm • Pagina Facebook: https://www.facebook. com/EUErasmusPlusProgramme • Account Twitter: https://twitter.com/EUErasmusPlus Grest per giovani: borse di studio e crediti scolastici Il Grest del Centro Giovanile 2000, in collaborazione con il Comune e la Fondazione Istituto Morcelliano, è una proposta ormai “storica” per l’estate dei nostri ragazzi. Da quest’anno però cambia tutto! Non solo perché inizia subito dopo la scuola (9 giugno) e dura dalle quattro alle sette settimane (fino al 25 luglio) sia per le elementari che per le medie… non solo perché per chi desidera inizia alle 7.45 e termina alle 18.00 con tanto di catering per il pranzo… non solo perché i prezzi sono calati drasticamente... il vero motivo è la possibilità per i giovani universitari di inserirsi dando il loro contributo attraverso una progettualità che intende sostenere il loro percorso universitario inteso sia come esperienze che come risorse (obiettivo finora raggiunto col solo Servizio Civile Nazionale). Se già è prassi per gli studenti delle superiori poter certificare la partecipazione educativa ai grest attraverso un attestato valido ai fini dei crediti scolastici, da quest’anno anche i “ventenni” hanno più di un motivo per “praticare sul campo” i loro studi. Per loro infatti è possibile accedere a una decina di borse di studio secondo alcuni criteri e punteggi: - iscrizione in essere presso Facoltà di area umanistica e sociale, specialmente nel campo dell’educazione; - numero degli esami sostenuti nell’ultimo anno; economici), che quest’anno non possiamo proprio farci scappare: Istanbul! Dopo il tentativo dello scorso anno (interrotto anche per vicende “turche” o del medio oriente in generale), parrebbe la volta buona anche perché pare possa essere inserito in una progettualità di scambio giovanile come presentato sopra. - media voto; - verifica dell’esperienza sul campo con i ragazzi in termini di competenze psico-pedagogiche. La partecipazione al bando e alle attività connesse non preclude la possibilità di dare comunque degli esami, pur sapendo l’importanza di essere generalmente presenti nelle giornate settimanali dal lunedì al venerdì. Una cosa è certa: il tempo è preziosissimo, soprattutto per prenotare l’aereo! Quindi il periodo prima di Pasqua sarà decisivo per potersi iscrivere… L’esperienza potrebbe rimanere contenuta intorno ai 300 euro, e durare dal 29 dicembre al 3 gennaio. Progetto Istanbul 2015 Anche l’esperienza del Capodanno è diventata una “tradizione”: per l’undicesimo anno consecutivo ecco la proposta di viverlo in una grande capitale, aggiungendo al momento del divertimento occasioni di incontro, cultura, turismo, scambio linguistico e religioso. Manca solo una grande città (oltre a Gerusalemme, che rimane complicata soprattutto per motivi Marzo 2014 Presentazione progetti C’è una data che per mille ragioni da aggiungere a quelle sopra presentate va fissata sull’agenda: è giovedì 20 marzo 2014, presso la sala Conferenze dell’Oratorio, alle ore 20.30. Sono invitati i giovani di Chiari che frequentano le scuole superiori o l’università. Dopo un momento comune, ci si dividerà in due gruppi per sbirciare i vari progetti e segnalare le prime adesioni. Non mancate! Emma Marconi 15 XXIII Jamboree Mondiale (World Scout Jamboree) È dal lontano 1920 che lo scautismo vive, ogni quattro anni, un momento di incontro speciale: il Jamboree mondiale, un evento voluto dal fondatore dello scautismo, Robert Baden-Powell, poco dopo la fine della prima guerra mondiale. Un guerra che, secondo le sue parole, ha risvegliato tutti ad una realtà nuova: “Non c’è più un Paese che sia migliore degli altri… La guerra ci ha insegnato che se una nazione cerca di imporre la sua egoistica volontà alle altre, è fatale che ne seguano crudeli reazioni”. Il Jamboree del 1920 è stata la risposta data dallo scautismo mondiale alla logica distruttiva della guerra: “Partiamo da qui con la ferma determinazione di volere sviluppare la solidarietà che supera ogni differenza di Paese, religione, colore o classe attraverso lo spirito mondiale della fraternità scout - così da potere contribuire allo sviluppo della pace e della felicità nel mondo e della buona volontà tra gli uomini”. Se guardiamo al mondo di oggi, dal punto di vista dei conflitti tuttora presenti, dobbiamo ammettere che, purtroppo, non è cambiato molto dal 1920; perciò, con ancora maggiore forza, il Jamboree mondiale dello scautismo continua ad essere il luogo dove il sogno di un futuro di pace e convivenza pacifica è vissuto e coltivato da migliaia Il Jamboree del 2011 in Svezia 16 di esploratori e guide che incontrandosi scoprono che, anche se provenienti da Paesi molto diversi, sono “in fondo molto simili fra di loro sia nei gusti che nel modo di divertirsi” e che possono “essere tra loro ottimi amici”. Facciamo nostre le parole di B.P., sopra riportate, e come Gruppo di Chiari rappresenteremo l’Italia e l’AGESCI componendo una parte del contingente italiano FIS (Agesci+Cngei). Quattro candidati sono stati iscritti nelle liste di selezione (tra E/G e membri dell’International Service Team – IST): non è detto che tutti verranno “presi” ma… da alcuni anni i Capi Scout di Chiari hanno scelto di investire tempo, energia (e danaro!) negli eventi internazionali. La partecipazione nostra e di tutte le guide e gli esploratori dei Paesi “benestanti” prevede una quota impegnativa (sia a carico del singolo partecipante che a carico del Gruppo, della Zona e della Regione su cui gravano frazioni della quota): ma siamo consapevoli che, attraverso di essa, contribuiremo alla presenza al Jamboree di molte guide ed esploratori provenienti da Paesi dalle condizioni economiche molto difficili, che solo attraverso la solidarietà scout avranno la possibilità di essere con noi a questo grande evento: anche questa è fraternità internazionale! Il 23° World Scout Jamboree (WSJ) si svolgerà dal 28 luglio all’8 agosto 2015 in Giappone, a Kirara-hama, Yamaguchi City, ad Ovest di Honshu. Sarà un’occasione speciale perché ci permetterà di incontrare un cultura diversa dalla nostra. Il tema del Jamboree è “WA: a Spirit of Unity” con cui si vogliono valorizzare anche tre temi cari alla cultura giapponese: l’Energia, l’Innovazione e l’Armonia. Il logo del Jamboree è stato creato partendo da un nodo tradizionale giapponese: il nodo Misuhiki, che rappresenta l’energia, le nuove esperienze e l’incontro di nuove culture. Il nodo Misuhiki è fatto con carta giapponese e si usa come regalo in occasioni di matrimoni e nascite. Vi aggiorneremo durante il percorso di avvicinamento al Jamboree. Paolo Ferrari Scout Chiari 1 Il Jamboree del 2007 in Inghilterra Azione Cattolica: novità “con stile” “Di novello tutto è bello”, recita un detto popolare. E con questa convinzione l’Azione Cattolica di Chiari ha rinnovato il proprio organico e segnato nuovi obiettivi da perseguire per il triennio 2014/2017, non senza confermare alcune importanti presenze. Il momento di passaggio del testimone è stata l’annuale ricorrenza della festa dell’Immacolata, durante la quale viene celebrata la “Giornata dell’Adesione”, un momento importante per ricordare la nostra volontà di rinnovare ogni anno l’impegno al servizio dei ragazzi, degli adolescenti e dell’intera comunità. Salutando ed esprimendo riconoscenza per il consiglio e la presidente uscente - Paola Zini, che però resta nei panni di responsabile del gruppo Adulti, insieme a Maria Laura Cogi - ringraziamo per la disponibilità la nuova presidente dell’Azione Cattolica di Chiari: Ilaria Dolcini. Accanto a lei e alle due già citate responsabili, Damiano Piantoni e Sara Begni saranno portavoce del settore Ragazzi, Cristian Vezzoli e Gaia Facchetti di quello Giovani. La celebrazione di quest’anno ha visto l’intervento di Andrea Re, Presidente Diocesano uscente, che ha voluto sottolineare l’importanza della comunità clarense, invitata a condividere con tutta la diocesi la propria ricchezza in termini di esperienza, numeri ed entusiasmo; un’attenzione speciale è stata poi riservata ad adolescenti e giovani, spesso insofferenti ai cammini di fede proposti. A loro, ma soprattutto a quei venti e trentenni che sembrano non avere uno spazio “ad hoc” all’interno dell’associazione, il Presidente ha di fatto dedicato il prossimo triennio di lavori, affinché si riesca davvero a “riempire” i buchi oggi esistenti, dato che sono poche le proposte per coloro che non scelgono la strada del servizio come educatore. Lo scorso triennio il gruppo di Chiari già si era posto diversi ambiziosi obiettivi che precorrevano, in un certo senso, le direttive suggerite da Re: concentrare l’attenzione sul giovane; radunare i “dispersi” - trovando nuovi modi per coinvolgere quelle fasce d’età oggi non presenti nell’associazione, in dimensioni diverse da quelle del servizio educativo; sottolineare l’importanza del messaggio dell’AC, un messaggio che non deve fermarsi alle mura dell’oratorio, improntando ogni attività a quello stile così particolare che ci contraddistingue. Proprio in quest’ottica, una forte spinta è stata affinché ACR e ACG facessero parte di diversi progetti, tanto all’interno dell’oratorio, quanto sul piano diocesano e territoriale. Alcuni rap- presentanti dell’ACR e dell’ACG sono presenti sia fra i referenti clarensi della riscrittura del PEO, il Progetto Educativo degli Oratori che lega tutti gli istituti bresciani, sia all’interno della “Rete Giovani”, una realtà che coinvolge varie associazioni dei dintorni e che mira alla strutturazione di progetti per i giovani realizzati dai giovani. Tutto il gruppo è, inoltre, impegnato attivamente nella ricostituzione di quella “comunità educativa” che nel CG 2000 opera, si incontra e confronta (e non di rado scontra!), oltre che nel sostegno attivo nella neo-rinata “Azione Cattolica Ragazzi” di Urago d’Oglio. Ma torniamo a quella parola così spesso ripetuta in questo articolo: giovani. Una parola, questa, che sembra di moda, ma che per noi non è solo questo: l’attenzione al giovane è stata, e continua ad essere, un punto importantissimo del progetto che abbiamo in testa e che contiamo di realizzare appieno. Alcuni passi sono già stati compiuti: accanto alle ormai abituali figure del “responsabile” dei gruppi Ragazzi, Giovani e Adulti, sono state introdotte nel Consiglio di AC due novità: due ragazze, non ancora maggiorenni, sono state scelte come portavoce dei loro coetanei, affinché ricoprano uno spazio ufficiale e possano dire la loro sugli argomenti e le decisioni che li riguardano da vicino. Oltre a ciò non mancano i progetti per ripensa- Marzo 2014 re la catechesi di quelli che del catechismo sembrano non voler sapere, ma che invece sono poi i più assetati di esempi concreti e di Fede, quella vera. E i non-più-giovani, ma nemmeno poi così maturi? Anche per loro si sta pensando ad un bel percorso, per far sì che, seguendo il suggerimento del Presidente diocesano, possano ritrovare uno spazio fatto apposta per loro e riscoprire così la gioia di far parte di un gruppo allegro ed affiatato. Ricordando sempre, ovviamente, che “essere di AC” non è solo una questione di incontri: è uno stile di vita! La prima vera prova del fuoco sarà il 30 marzo, data della zonale: un appuntamento importante, che quest’anno si conta di festeggiare in maniera unitaria, riunendo insieme persone dai sei agli…-anta anni di età. La vera sfida sarà proprio quella di coinvolgere adolescenti, giovani e adulti! Noi siamo fiduciosi e contiamo davvero di farcela: e tu (sì, proprio tu che leggi e che mentre lo facevi ripensavi ai tempi in cui cantavi “Bella è l’ACR” insieme ai tuoi amici)… perché non provi seriamente a pensare di partecipare? Sara Begni 17 Oratorio «L’Oratorio è casa che accoglie parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita, cortile per incontrarsi e vivere in allegria» (S. Giovanni Bosco) Dopo il passaggio dell’urna con le reliquie di don Bosco qui a Chiari, lo scorso mese, la parola da riscoprire non poteva che essere oratorio. La sua origine è da ricercarsi nel latino orare (pregare): questo ci fa capire come alla base di questa esperienza non stia una generica volontà di stare insieme, ma la consapevolezza di essere comunità unita nella preghiera. Un rischio enorme è quello di ridurre l’oratorio a luogo di divertimenti o salotto di conversazione… non è stata sicuramente questa l’idea che, ormai due secoli fa, ha spinto Filippo Neri e Giovanni Bosco a creare questa realtà. Forse oggi è passato di moda: spesso si sente dire che va bene la preghiera, però che stia nei suoi spa- zi, perché la vita è un’altra e non c’entra nulla… Riflettere sull’oratorio può essere un buon punto di partenza per riflettere sul ruolo che la preghiera ha nel quotidiano. Preghiera è esperienza unificante, è la colla che tiene insieme i pezzi della nostra vita, è il sottofondo musicale che accompagna le nostre giornate – e del resto, cos’è un film senza colonna sonora? È una consapevolezza che non fagocita la vita, ma la illumina: è la luce particolare che brilla negli occhi di quelle persone che riescono ad essere sante nel quotidiano, a vivere ogni istante non per sé, ma certi di essere sotto lo sguardo di Dio. Si è cristiani ventiquattr’ore su ventiquattro, non solo la domenica mattina, e don Bosco lo sape- va bene: è a questo che doveva preparare il suo oratorio. Come se lo immaginava l’oratorio don Bosco? Prima di tutto, come casa che accoglie, luogo dove ognuno viene accettato come tesoro inestimabile, dove può respirare uno «spirito di famiglia». E questo è possibile quando si è presenti, di una presenza concreta ed educatrice. C’è bisogno di persone in grado di prendere per mano i ragazzi e di guidarli, persone in cui i ragazzi sanno di poter trovare sostegno, incoraggiamento, magari anche qualche tirata d’orecchi. L’oratorio è parrocchia che evangelizza: un ambiente cristiano, convinto e felice di esserlo, non un circolo ricreativo. Un luogo dove si possa imparare cosa vuol dire vivere in preghiera, non nell’esteriorità ma nel profondo; dove si scopra che Dio non vive su un altro pianeta ma segna con la Sua presenza ogni momento del quotidiano; dove i giovani siano aiutati a vivere la vita come vocazione, non Van Gogh, Primi passi 20 come giocattolo da manipolare a piacimento e poi magari buttare via. L’azione educativa in un oratorio non può prescindere da questo compito fondamentale. Se viene meno, anche la comunità diventa meno solida e rischia di diventare una mera formalità. L’oratorio è anche scuola che avvia alla vita. È luogo di valori condivisi e di dialogo, due ingredienti indispensabili per ogni cammino di crescita. È luogo dove si cresce e si aiuta a crescere, in cui si impara il valore del sacrificio e della solidarietà. È un posto in cui i ragazzi imparano a conoscere se stessi, a mettere in gioco tutte le loro forze, ad accettare i propri limiti e a muovere i primi passi per definire un progetto di vita. Gli educatori sono chiamati ad uno sforzo comune e impegnativo, perché possano trasmettere valori con la loro testimonianza: alla fine è una testimonianza credibile a lasciare il segno nei ragazzi, non tante belle parole o progetti. Infine, oratorio è cortile per incontrarsi e vivere in allegria, quell’allegria che per don Bosco è uno degli ingredienti della santità. Non la risata sguaiata, non il divertimento estremo, ma la sana gioia di vivere con Cristo. È un cortile pensato come luogo missionario, aperto a tutti, sempre in un clima di reciproco rispetto e di collaborazione. È luogo di incontro, di amicizia, di confronto e chiaramente - di gioco, di divertimento positivo. Insomma, è luogo in cui si capisce di essere amati: ed è questo quell’ingrediente che mai deve mancare in ogni oratorio. L’inganno dei gruppi religiosi alternativi alla Chiesa Per molti occidentali, la terra Santa non è più la Palestina bensì l’India. Molti giovani manifestano il desiderio di andarci “almeno una volta nella vita”, proprio come si diceva della Terra Santa fino a qualche decennio fa. La moda dell’orientalismo, incoraggiata anche dalla frequentazione di apparenti ed innocue pratiche di rilassamento o dall’utilizzo di cure mediche alternative, seduce un po’ tutti gli ambienti della società occidentale, proponendo una religiosità “alternativa” a quella tradizionale cristiana. Si tratta di una concezione religiosa addolcita e diluita da una propaganda “ecumenica” che presenta la religiosità orientale come una delle possibili e legittime forme di “spiritualità” umana, nascondendone, o almeno sminuendone, l’incompatibilità con il Cristianesimo. Accanto all’attrazione per tutto ciò che è orientale, si registra anche una forte insorgenza di movimenti religiosi alternativi (circa 600 in Italia), di fenomeni, concezioni, credenze e atteggiamenti che sono in contrasto con una corretta prassi e dottrina cattolica. La diffusione della religiosità alternativa, di veri e propri fenomeni di religione “bricolage” fino al fenomeno di adesione alle sette, con le relative problematiche e conseguenze, non può non in- terrogare tutta la comunità cristiana. Come spiegarsi il fatto che migliaia di persone smettano di credere al Vangelo annunciato dalla Chiesa e si aggreghino in gruppi religiosi che spesso di religioso hanno ben poco? Il tutto nasce quasi sempre da uno stato di malcontento della persona: problemi di salute, di lavoro, di relazioni e alla necessità di dare una risposta a tutto questo. Gesù Cristo ci ha insegnato che le prove e le sofferenze fanno parte della vita e che vanno affrontate chiedendo il Suo aiuto costantemente attraverso la preghiera, diventando forti nutrendoci del Suo corpo attraverso l’Eucarestia e facendo fruttificare i doni dello Spirito Santo. Per rendere possibile tutto questo ci ha donato la Chiesa che, attraverso il suo magistero e i suoi ministri, ci fa da guida sicura verso la strada della salvezza. Accade che, purtroppo, alcuni nostri fratelli cristiani cattolici battezzati, anziché seguire questa via sicura segnata dalla Chiesa, si avvicinano con una forte attrazione a fonti alternative di benessere spirituale. Queste fonti si concretizzano in gruppi religiosi non riconosciuti dalla Chiesa Cattolica (come invece lo sono l’Azione Cattolica, il Movimento dei Focolari, il Rinnovamento Carismatico dello Spirito, Comunione e Liberazione e molti altri ancora) in cui esiste sempre un leader, un uomo caratterizzato da un forte carisma che si presenta come unico intermediario tra il Creatore e i fedeli: si presenta in veste di “illuminato”, graziato da Dio o da qualche santo, in grado di “salvare” la persona. A chi frequenta questi gruppi viene inculcata la credenza di appartenere ad una fortunata élite che cammina spedita sulla via della salvezza, protetta dalla contaminazione del mondo incivile e nemico. Mentre la Chiesa ci propone un cammino alla luce della fede ma nell’oscurità delle sensazioni corporee (non si vede né si ode nulla mentre si prega), in questi gruppi viene vissuta una spiritualità basata molto sulle esperienze sensoriali, che a volte rasenta la pratica dell’occulto, e vengono talora proposte esperienze che mettono in comunicazione questo mondo terreno con l’altro invisibile. Inoltre, mentre la Chiesa ci propone un cammino impegnativo basato sulla rinuncia ai vizi, sull’obbedienza al Papa e sull’osservanza dei comandamenti, in questi gruppi tutto ciò non viene richiesto, poiché si ritiene non necessario visto che è l’individuo stesso che può autodeterminarsi nelle scelte. Alla luce di tutto questo possiamo azzardarci a dire che siamo di fronte ancora una volta ad uno scenario che rimanda al monito scritto nel Vangelo: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma den- Marzo 2014 tro son lupi rapaci” (Mt 7,15); “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8). Questi nostri fratelli, attirati da questi gruppi che in un primo momento appaiono rassicuranti e simili ai gruppi cattolici poiché al loro interno si prega, si legge il Vangelo e ci si aiuta, vengono in realtà sottoposti ad un vero e proprio lavaggio del cervello incentrato su dottrine menzognere che vengono scambiate per vere, probabilmente perché non si conoscono quelle autentiche. Molti dei cristiani che finiscono in questi gruppi infatti arrivano a rifiutare la dottrina della Chiesa senza probabilmente averla nemmeno conosciuta. Se ciò che viene proposto al loro interno mira a sostituire i sacramenti dell’Eucarestia e della Confessione con altri riti, è in questo momento che ci si deve accorgere di essere caduti in errore, e di essere stati vittima di un inganno. La formazione e la preghiera, ambedue esercitate in forma personale e comunitaria, sono i due strumenti che permettono di conoscere, prevenire e contrastare questi fenomeni, già profetizzati dall’apostolo Paolo nella seconda lettera a Timoteo: Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. 21 Il Cinema teatro La mia personale memoria storica legata al cinema comunale di Chiari mi riporta nella sala cinematografica lungo viale Mazzini, con le proiezioni della domenica pomeriggio o del sabato sera e il cineforum il mercoledì con una ricca selezione di film. Il parcheggio che oggi occupa lo spazio del cinema demolito, riempie un vuoto che rimane nella memoria collettiva dei clarensi, che usano ancora collocare i riferimenti stradali indicando “dove prima c’era il cinema”. La breve esperienza delle proiezioni estive in villa con “Il cinema sotto le stelle” è stata come la scia di una stella cadente nella storia del cinema clarense, ma rievoca una bella proposta oggi ripresa in altri contesti. Nella mia memoria non ci sono molti ricordi legati al Teatro S. Orsola, ma grazie al contributo di Roberto Bedogna, vi riporto alcuni stralci sulla storia del Teatro da lui pubblicata sul bollettino parrocchiale L’Angelo in aprile/maggio 2002: “…La nostra storia comincia, dunque, il giorno in cui monsignor Capretti e i suoi collaboratori si rendono conto di avere assoluta necessità di un luogo adatto, un bel salone per le numerose adunanze che si terranno durante la settimana del congresso, dal 4 all’11 settembre 1938 (Congresso Eucaristico Interparrocchiale n.d.r.). … Nella seconda metà del 1945… propongono al prevosto di installare una 22 macchina per il cinema e le relative attrezzature. Il “Teatro Sant’Orsola” diventa “Cinema-Teatro”… … Nelle belle sere di primavera inoltrata iniziano ad apparire i primi tavolini tra l’acciottolato di vicolo Pace. Il “plateatico” allora si sapeva che cosa fosse. Iniziano gli anni d’oro del Sant’Orsola: due o tre persone debbono stare alla biglietteria per smaltire l’inevitabile coda e altrettante alla porta d’ingresso per regolare l’afflusso del numerosissimo pubblico…” Nel 1960 ci fu un grande intervento di ristrutturazione. Dal 1961, anno del collaudo dei lavori, alla fine degli anni Sessanta, corre il periodo magico del Cinema Sant’Orsola: ben 160 titoli l’anno, con l’apertura per ben cinque giorni la settimana: se ricordo bene lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica. Due proiezioni i giorni feriali, alle 20 e alle 22 e quattro la domenica cominciando dalle 16. Prima, alle 14, in sala si teneva il catechismo delle ragazze… … E, nel frattempo, il Sant’Orsola è anche, e soprattutto, sala della comunità: lo si usa per convegni, incontri, adunanze. … Alla fine degli anni Sessanta il cinema va in crisi, così come va in crisi un’intera società: iniziano gli anni di piombo, cominciati allora e non ancora finiti. Il Sant’Orsola però ha altre risorse, non per niente si chiama “Cinema-Teatro”, e rinasce, in collaborazione con la biblioteca comunale, di una nuova vita “teatrale”: vengono a Chiari il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro di Porta Romana, il Teatro dell’Elfo, la Compagnia della Loggetta di Brescia, il Centro Teatrale Bresciano. … E con gli anni Ottanta inizia l’inarrestabile, e inspiegabile, declino del Sant’Orsola. Inspiegabile perché, se è pur vero che lo sviluppo delle televisioni private e la diffusione capillare dei videroregistratori condannano i piccoli cinema parrocchiali e di periferia, il Sant’Orsola non è certamente soltanto sala cinematografica… Nel 1990 la parrocchia si interessa del recupero del teatro e si arriva fino ad un progetto “quasi” esecutivo e ad un preventivo di spesa dettagliato, ma nuove urgenze economiche e pastorali prendono il sopravvento e il progetto del rifacimento del Sant’Orsola si ferma. Oggi, dodici anni dopo (febbraio 2014) la parrocchia ha ceduto l’immobile alla Fondazione Bertinotti Formenti che lo restaurerà secondo i più moderni criteri, mantenendone i vincoli d’utilizzo. Per ora è stato in parte svuotato ed è comparso un ponteggio a proteggerne la facciata. Aspettiamo con ansia la sera dell’inaugurazione… Un bel tuffo nel passato e un piede nel futuro per il cinema teatro Sant’Orsola, ma altrettanto non si può dire del Cinema comunale, travolto dall’evoluzione del settore nelle multisale: enormi conteni- tori di sale cinematografiche collocate all’interno dei centri commerciali dislocati sul territorio o presenti nelle città in concorrenza con poche sale che ancora sopravvivono. In questo inarrestabile evolversi per progredire e stare al passo con i tempi, sembra in atto la tendenza a ricreare le “sale della comunità” nei Comuni di Provincia, luoghi in cui ci si ritrova insieme per condividere un evento cinematografico, teatrale, culturale, musicale, non sono all’interno dell’oratorio, o nel Parco della Villa Mazzotti, o in una scuola, o ancora nella Piazza. Mi auguro che la gestione e le attività di queste nuove sale della comunità, siano vivaci e intraprendenti con ricche iniziative capaci di attrarre su Chiari l’interesse e la partecipazione non solo della comunità locale ma anche dei paesi vicini. Il riferimento territoriale e la centralità dei servizi si ritrovano in un luogo capace anche di fornire proposte culturali ed eventi di ampia portata: pensate a quanto abbiamo letto sulla storia del teatro S. Orsola e al fatto che nasce nel 1938 in occasione del Congresso Eucaristico Interparrocchiale, alla Settimana di Aggiornamento Parrocchiale del 1966, alla presenza del piccolo teatro di Milano e agli spettacoli con Giorgio Gaber. Gruppo Volontari Rustico Belfiore Io ci metto la faccia, fallo anche tu Al via la campagna di sensibilizzazione all’adozione a cura del Rifugio Rustico Belfiore. Il 2014 segna un nuovo traguardo per il Rifugio Rustico Belfiore, cioè l’ideazione, per la prima volta, di una Campagna di Comunicazione strutturata per tutto l’arco dell’anno e volta a sensibilizzare i cittadini clarensi, e non solo, contro il fenomeno dell’abbandono e a incentivare le adozioni presso la nostra struttura di Via Milano 39. La Campagna ideata dal Direttivo del Rustico - senza per altro incidere sulle casse dell’Ente - si è avvalsa delle eccellenti doti fotografiche del fotoamatore rovatese Massimo Alfano, dell’Associazione Fotografica Oltre lo Sguardo. Per chi volesse maggiori informazioni questo è il sito internet dell’Associazione: http://www.associazioneoltrelosguardo.it/joomla/. “Io ci metto la faccia, fallo anche tu!” è il claim della campagna informativa del Rustico. Di grande effetto, coinvolgerà vari strumenti di comunicazione, dai giornali Custodi del Creato Indifferenza ed incuria Questo autunno prolungato, di cui parlano abbondantemente i meteorologi, ha scaricato sul nostro territorio grandi quantità di pioggia, sufficienti a far esondare i fiumi, dissestando ulteriormente molti luoghi. Naturalmente gli allagamenti hanno interessato anche tutte le costruzioni che imprudentemente erano state poste in quelle zone vicine agli argini e in luoghi a rischio. Ci sono abitazioni perfino sulle pendici dei vulcani, nella speranza che la lunga mancanza di eruzioni continui per sempre. Ogni qualvolta succedono gravi calamità, si agitano gli esperti geologi, pontificando sull’ignoranza e sull’incuria dell’uomo: non si puliscono i letti dei fiumi, si danno permessi edilizi senza preventiva verifica e così via. Poi, una volta posto rimedio ai danni più importanti, l’indifferenza ritorna a far tacere sul disastro ambientale che gli uomini causano alla terra. Qualche tempo fa, un ecologo segnalava che c’è un ‘continente’ di rifiuti di plastica che galleggiano negli oceani, raggruppandosi per effetto delle correnti marine. Segnalava altresì che i grossi pesci spesso se ne cibano, facendo così entrare anche la plastica nella catena alimentare dell’uomo. Ci illudiamo, se pensiamo che gettare certi rifiuti in acqua sia un modo pratico per eliminarli. Ci è stato d’altra parte comunicato che il traffico per l’eliminazione dei rifiuti è il più lucroso, molto più di quello del commercio di droga. Gli esperti dovrebbero avere la forza e la volontà di diffondere la cultura ecologica per amore del Creato. Ida Ambrosiani tradizionali ai social media, dal calendario, ad appositi pannelli per realizzare delle piccole esposizioni e tante altre idee che saranno presentate nel corso del 2014. Protagonisti della Campagna i cani ospiti del Rifugio, anziani e meno anziani, che si sono prestati come “provetti modelli” per comunicare la loro voglia di essere adottati. Al centro i volti e la fisicità dei randagi, mentre sullo sfondo si percepisce la struttura del canile - per noi solo una struttura di passaggio - e una persona di cui non si vede il volto, ma che sappiamo essere pronta a mettersi in gioco per dare una nuova vita, fatta di affetto e felicità, al trovatello e anche a se stessa. Abbiamo pensato che fossero maturi i tempi per lanciare un messaggio importante. È il momento di spiegare a tutti perché facciamo volontariato presso la nostra struttura con tanta dedizione. Il nostro canile è unico e differente da tutti gli altri: crediamo nelle potenzialità delle persone che vi operano e che con amore e sacrificio lottano per dare una chance di vita ai tanti randagi che qui giungono. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di dare un’occasione ai nostri ospiti, ma Marzo 2014 anche agli adottanti, di essere felici. La nostra volontà è quella di offrire un servizio di qualità puntando in primis al benessere dell’animale e al suo inserimento in un contesto familiare dove poter trovare, dare e ricevere amore. Il canile/gattile Rifugio Rustico Belfiore è gestito da un gruppo di circa cinquanta volontari in continua crescita. Il gruppo è composto da giovani ragazzi che collaborano fra loro dando il massimo per gestire al meglio gli “ospiti” del canile. Siamo riusciti a coinvolgere molti ragazzi di Chiari e anche dei paesi limitrofi, grazie alle molteplici attività introdotte dalla nuova gestione. Per citare alcune novità, tra le più interessanti, vi segnaliamo le passeggiate esterne con tutti i cani del canile, una nuova grande area ‘‘Educazione” adiacente alla struttura, la moderna toelettatura per tutti i “pelosi”, le attività di gioco utili per la stimolazione mentale dei cani in vista di un affido e l’introduzione di figure professionali, tra cui educatori cinofili e comportamentalisti che ci aiutano nel recupero di cani con problemi per renderli affidabili. Il Vice Presidente Mauro Ferrari 23 ACLI Un investimento sicuro? Certamente non il gioco d’azzardo, ma la solidarietà! Ti privi di qualcosa di tuo per avere in futuro un rendimento ben maggiore: il paradiso I soldi? Investirli! Idea talmente semplice ed evangelica da essere quasi spiazzante. È una delle prime battute che fa al telefono mons. Francesco Andreis, il parroco di Salò, protagonista di una iniziativa singolare che ha certamente avviato un bel dibattito. Tutto inizia durante la santa messa del Te Deum nel duomo della città benacense lo scorso 31 dicembre. Durante la predica don Francesco chiede ai fedeli di aiutarlo a compiere un gesto di solidarietà verso chi ha bisogno, portando un messaggio e un segno. I fedeli pensano subito ad un santino, un rosario o qualche altro oggetto. Invece al termine della celebrazione il parroco si posiziona all’uscita del duomo e distribuisce a tutti i presenti, circa 200 persone, una banconota da cinquanta euro. La gente si è chiesta subito come poterli utilizzare, anche se sono rimasti frastornati per una settimana. Don Francesco ci racconta come è nata questa singolare iniziativa. Stavamo ringraziando il Signore per l’anno che si stava chiudendo, e volevo iniziare l’anno nuovo con un gesto di ringraziamento per il dono del sacerdozio che ho ricevuto 50 anni fa. Io vengo da una famiglia semplice: mia mamma, quando riceveva 24 una grazia, andava subito a ringraziare il Signore e la Madonna. Ma non lo faceva soltanto con la preghiera o con un ex voto, ma anche facendo un gesto di carità nei confronti di chi aveva più bisogno di noi. Per questo ho pensato di fare un bel gesto per festeggiare i 50 anni di sacerdozio. Ma in questo gesto ho voluto coinvolgere la mia comunità: volevo farlo con gli altri. Don Francesco è un fiume in piena e quasi anticipa le domande. “La gente è poco abituata a vedere i bisogni delle persone vicine; è più comodo pensare ai bisogni dell’Africa e di chi sta lontano. Per questo ho espressamente vietato di far riferimento alla Caritas parrocchiale, formata da persone fantastiche che già lavorano in modo splendido per le famiglie bisognose della comunità”. La riflessione a questo punto si sposta sul concetto di denaro: l’unico linguaggio che tutti conoscono. Nessuno è padrone dei soldi, e dobbiamo investirli per avere in cambio un rendimento superiore: il paradiso. Insomma il denaro non come fine ma come strumento, concetto tanto scontato quanto dimenticato e poco praticato. La chiacchierata con don Francesco prosegue anche con una riflessione sulla piaga del gioco d’azzardo: anche a Salò ci sono molte famiglie che vivono in una situazione economica molto dura a causa delle slot machine. Sono situazioni molto difficili da recuperare perché ogni aiuto economico rischia di essere sprecato nel gioco. Sicuramente questa iniziativa di don Francesco ha stimolato il confronto sul tema della solidarietà e secondo lui è riuscita ad attivare un meccanismo virtuoso di compartecipazione da parte della gente. “Spero che molte persone proseguano nel seguire e aiutare le persone a cui hanno dato i soldi; ho visto molta positività e ho scoperto che la nostra gente è molto più saggia e onesta di quello che sembra”. Pochi giorni prima che don Francesco compisse questo singolare gesto, Enzo Bianchi aveva accusato la carità dei cristiani di essere troppe volte presbite: ci commuovono le sofferenze dei poveri lontani. Quella sperimentata da don Francesco sarà buona cura per la nostra vista? Speriamo. Sicuramente ha stimolato il dibattito e ha portato l’attenzione della gente sui poveri “vicini”. Con una buona dose di fiducia nella capacità di auto guarigione dei fedeli, cosa che sicuramente non guasta. Da “Battaglie Sociali” n. 1 -2014 Durante il consiglio regionale ACLI del mese di gennaio 2014 è stato eletto presidente delle ACLI Lombardia il dott. Luigi Gaffurini, già presidente provinciale delle ACLI bresciane. A lui i migliori auguri di buon lavoro dalle ACLI clarensi. a cura del Circolo Acli di Chiari Mo.I.Ca. Domenica 26 gennaio abbiamo avuto una riunione interessante sul tema della presentazione di accessori brevettati per la cucina. Si è trattato di speciali coperchi, detti ‘magic cooker’ che, applicati alle pentole normali, dimezzano i tempi di cottura dei cibi, permettendo di risparmiare anche sul consumo del combustibile. Alcune amiche, incuriosite, hanno acquistato qualche campione, dichiarandosi poi molto soddisfatte. Il 23 febbraio era in programma un incontro in allegria a base di poesie e frittelle di Carnevale. Qualcuna di noi ricorderà il tempo felice in cui erano le giostre ad attirare l’attenzione. Adesso ci limitiamo a brontolare per il chiasso a tarda sera. Dal Mo.I.Ca. Nazionale, riceviamo spesso l’invito a partecipare alle riunioni del Gruppo di Brescia. Vedremo di intervenire alla fine dell’inverno. Arrivederci Ida Ambrosiani Fondazione Opera Pia Bettolini Onlus Ben fatto! È giunto ormai al suo completamento il cantiere che riqualifica l’area lungo viale Cadeo per conto della Fondazione Opera Pia Bettolini – Onlus. L’idea alla base dell’intervento ha previsto la riqualificazione di parte del tessuto urbano di questa porzione della Città, dove edifici di inizio secolo quali la Casa di Riposo e l’edificato circostante risalente agli anni Settanta fino a poco tempo fa convivevano senza alcun rapporto di relazione. Attraverso il Programma Integrato di Intervento proposto, è stata quindi riqualificata l’intera area attraverso la riconversione degli immobili esistenti con nuove destinazioni d’uso e la riqualificazione del tessuto circostante procedendo ad un miglioramento e al potenziamento delle infrastrutture esistenti. Il progetto ha riguardato la completa riprogettazione di porzione dell’isola- to, ripercorrendo in parte nei caratteri architettonici il sedime e l’impianto planimetrico dei precedenti edifici. Sono così sorti due nuovi corpi di fabbrica: il primo che ridisegna il fronte strada su viale Cadeo in continuità col linguaggio formale tipico esistente; il secondo, che costruisce un nuovo fronte sulla strada interna ora privata. Questo è stato realizzato in parte sul sedime del vecchio bocciodromo già inaugurato, sempre ad opera della Fondazione, all’interno di un nuovissimo palazzetto all’interno del Polo Sportivo di via Santissima Trinità. Al piano terreno sono collocate nuove funzioni e nuove destinazioni d’uso commerciali e terziarie, finalizzate ad attività che potessero essere in primo luogo un servizio alla collettività e al tempo stesso alimentare, attraverso la riscossione d’idonei affitti, una redditività da desti- nare alle attività della Fondazione nonché al contenimento dei canoni degli alloggi. Tale iniziativa ha così permesso di riconvertire ed implementare il patrimonio della Fondazione, dotandola di una maggiore redditività che fino ad oggi si affidava alla sola locazione delle aree agricole di proprietà. Al piano interrato, sono stati inoltre recuperati gli spazi del nuovo auditorium; uno spazio polifunzionale con relativi locali accessori e servizi, indipendente rispetto al resto del complesso, che ha permesso, attraverso una Marzo 2014 Convenzione stipulata con la fondazione e la Pubblica Amministrazione, di mettere a disposizione tali spazi alla collettività per una durata di dieci anni. Ai piani superiori il progetto fornisce nuove unità residenziali: alloggi accoglienti e moderni rivolti a famiglie bisognose o ad anziani, con la garanzia di poter proporre canoni di locazione convenzionati, per i quali è stato stipulato apposito accordo con la Pubblica Amministrazione sui criteri e le modalità di assegnazione, nel rispetto delle disposizioni regionali e mediante bando di evidenza pubblica che verrà approntato a breve dalla Fondazione Opera Pia Bettolini Onlus. Nell’ambito dell’intervento è stato altresì possibile ricavare uno spazio ricettivo confortevole e dotato dei servizi necessari, messo a disposizione delle associazioni di anziani presenti sul territorio; infine con lo stesso spirito l’intero ultimo piano dell’edificio è stato riservato alla confinante casa di riposo, un dono che la Fondazione Opera Pia Bettolini Onlus ha voluto dedicare alla collettività clarense. Ernesto Cancelli 25 Chi è il vincitore? A proposito di passaggi segreti Registro il parere di tre lettori. Il primo, Valter Claretti, ricorda che suo padre Pasquino negli anni Cinquanta lavorava alle dipendenze della ditta Gualdi quando demolirono la chiesetta del Rosso, in via De Gasperi; e ogni giorno, quando tornava a casa, raccontava di pozzetti, passaggi sotterranei e pertugi che immediatamente venivano richiusi. Sempre suo padre raccontava di avere fatto dei lavori nella cantina di una casa padronale e di aver trovato un lungo cunicolo sotterraneo chiuso da un cancello. Fatta un po’ di luce con i fiammiferi e chiesta al fattore l’autorizzazione a proseguire gli fu risposto di lasciar perdere, che erano cose di tempi passati, da dimenticare. Il secondo è un giovane clarense che riferisce ciò che gli raccontava 26 il nonno. Parrebbe che sul pavimento di alcuni cunicoli fossero stati installati dei binari su cui far correre piccoli vagoncini atti al trasporto di merci e persone. Mi sembra che, fra le tante ipotesi, questa sia veramente la più inverosimile; tuttavia mi piace molto pensare che, tra gli inventori della metropolitana (Londra, 1863), vi sia la mano di un clarense. Un terzo lettore invece sostiene che si tratta di una leggenda, che non c’è nulla di vero e quel che si racconta è frutto di fantasia. L’unico passaggio interrato di cui si è a conoscenza è in villa Mazzotti, ma si tratta di uno stretto cunicolo in cui passano i tubi dell’impianto d’irrigazione. Effettivamente, se si fa una veloce ricerca in internet si scopre che S.C. CHIARI (Società Ciclistica Chiari) sulla maglia, probabilmente ricamato da abili mani; un mazzo di fiori nella mano sinistra accanto alla “miss”; una coppa-trofeo pronta per essere consegnata dal distinto signore in giacca e cravatta che poteva essere lo sponsor, il direttore di corsa, un’autorità politica. La fotografia, recuperata dal collezionista Antonio Pescini, riporta al verso alcune annotazioni: anzitutto una data, 9 maggio 1976; il timbro del fotografo milanese Giuseppe Gaudenzi; la scritta a pennarello, Giro della Provincia di Varese; un brutto segno di scotch che è trapassato sul davanti. C’è tutta una storia da ricostruire: chi è l’atleta clarense che oggi potrebbe avere all’incirca una sessantina d’anni? Si trattava di una corsa a tappe? Era arrivato primo come sembra? Ha proseguito nella carriera? Qual è il luogo preciso della premiazione? Confidiamo come d’abitudine nei lettori. rb di passaggi più o meno segreti, più leggendari che effettivamente esistenti, sarebbero pieni paesi e città. Probabilmente è l’ipotesi più saggia, ma a noi piace coltivare un poco la fantasia. rb Lettera alla Redazione Cai d’antan Caro Roberto Bedogna, ti ringrazio per le belle parole che sul precedente numero dell’Angelo hai voluto esprimere in merito al libro da me scritto sulla storia del nostro concittadino Romeo Bosetti, attore, regista del cinema muto francese. Un’arte, quella cinematografica, in origine definita “miracolo delle immagini in movimento”, dentro la quale continuerà a battere un cuore clarense di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi. La storia di Romeo, rimbalzata velocemente sulle pagine di giornali, riviste, e su internet, sta attirando moltissimi interessi a livello nazionale da parte di semplici appassionati, enti, cineteche, associazioni, circoli culturali e Biblioteche, tra cui quella Nazionale Centrale di Firenze, ed alcune richieste di “liberatoria d’autore” da parte di associazioni interessate a trasformare la storia del nostro concittadino in spettacoli teatrali e rappresentazioni pubbliche. Essendo L’Angelo l’informatore della comunità, vi terrò al corrente degli eventuali sviluppi a favore di questo “nostro” padre fondante del cinema delle origini. Chiudo con un particolare ringraziamento alla redazione ed a quanti continuano a dimostrare affetto ed interesse nei confronti dei clarensi, che, con il loro fare, impegno, passione, arte e ingegno, hanno dato e daranno fama e prestigio a questa nostra città. GueRino Lorini Due belle fotografie della collezione di Federica Delfrate, risalenti agli anni Sessanta. Appunti al verso citano il Catinaccio, le Torri del Vajolet, il rifugio Preuss. Citiamo i tre sacerdoti - don Silvio Perini, don Franco Tambalotti, don Giuseppe Corini - e lasciamo agli altri il piacere di riconoscere se stessi o i propri cari. Una precisazione Segnalo che, in relazione all’articolo pubblicato il mese scorso “Davvero non c’è nulla da vedere?”, sono due i gruppi che operano intorno alla Chiesa di San Rocco. - Gli Amici della Chiesa di San Rocco, attivi dal 1996, con referente la signora Marisa Fogliata; - L’Associazione Europea Amici di San Rocco, di Chiari, (gruppo di preghiera) di cui è referente il signor Ferdinando Ercolini. rb Marzo 2014 27 Consiglio Pastorale Parrocchiale Nella serata di lunedì 3 febbraio 2014, alle ore 20.45, presso il Centro Giovanile 2000, si è riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale. All’ordine del giorno i seguenti argomenti: 1. Lettura del verbale della riunione precedente del 2 dicembre 2013 e introduzione alla presente riunione. 2. Argomento di dialogo: dalla lettera pastorale del Vescovo “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21) si evidenzia il tema della missione: “Noi chiamati alla missionarietà nella comunità cristiana”. Possiamo tenere presenti le seguenti domande nel nostro dialogo: - Quali sono gli spazi e i luoghi nella nostra comunità dove si riflette insieme su come esprimere la fede oggi? C’è coscienza nei fedeli che si è missionari, anzitutto, mostrando la vita buona del Vangelo nel proprio ambiente di vita? - Come e in che senso le emergenze più drammatiche del momento in cui viviamo (famiglia, educazione, lavoro, politica) interpellano la missione della nostra comunità? Che cosa siamo chiamati a fare in concreto per essere utili a chi si trova nel bisogno? - Analizzando il programma pastorale annuale della nostra comunità cristiana, quali sono le eventuali iniziative che si preoccupano di raggiungere chi non partecipa alle abituali proposte parrocchiali, chi è lontano, chi appartiene ad altre religioni? 3. Riprendiamo la pastorale giovanile: richiesta del 28 parere circa la proposta della Fondazione Istituto Morcelliano di “edificazione di una struttura polivalente presso l’oratorio Centro Giovanile 2000”. 4. Il programma pastorale e liturgico dei mesi di febbraio e marzo 2014 secondo l’agenda pastorale parrocchiale 2013-2014. 5. Varie ed eventuali: il programma definitivo dell’accoglienza dell’urna di San Giovanni Bosco del 9 e 10 febbraio 2014; eventuale ospitalità in famiglie dei missionari e missionarie durante gli Esercizi Spirituali della Città. Dopo la preghiera iniziale, Mons. Prevosto ha introdotto la riunione illustrando il programma definitivo del passaggio dell’urna di San Giovanni Bosco a Chiari il 9 e il 10 febbraio. Domenica, alle ore 15 vi sarà l’accoglienza di don Bosco a San Bernardino con un momento di festa e di gioia, si formerà poi un corteo che lo accompagnerà fino in Piazza Zanardelli dove si terrà il saluto delle autorità religiose e civili della Città. In Duomo, alle ore 16.30 la Santa Messa solenne presieduta da Sua Ecc.za Mons. Enrico Dal Covolo, Vescovo salesiano, Rettore della Pontificia Università Lateranense. Alla fine della celebrazione l’urna verrà riportata a San Bernardino. Dalle ore 18 vi sarà la possibilità della preghiera personale in chiesa fino alle ore 21 quando si vivrà la Veglia di Preghiera con i giovani. Lunedì 10 febbraio, dopo le messe delle 6.15 e 7.30, i ragazzi della scuola si riuniranno in chiesa per un momento di preghiera. Ripartirà poi a mezzogiorno per la Cattedrale di Brescia. L’incaricato dell’oratorio Samber ha sottolineato tre motivi importanti del passaggio dell’urna di don Bosco a Chiari: viene innanzitutto per “un fatto di Chiesa”, non riguarda dunque solo la comunità dei Salesiani, ma l’intera Città di Chiari: il Santo dei giovani è infatti un dono per la Chiesa universale. Don Bosco desidera incontrare tutti: ha qualcosa da dire a ciascuno, in particolare ai giovani! Inoltre don Castelli ha sollecitato ognuno dei presenti a chiedere Grazie, è un’occasione speciale di grande spiritualità e di formazione da non perdere: San Giovanni Bosco intercede per noi presso il Signore. Durante quei giorni la penitenzieria apostolica, per mandato del Sommo Pontefice, concede l’Indulgenza plenaria, che può essere acquistata dai fedeli cristiani che, con animo penitente, adempiano le solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione Eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Papa). Nel corso del pellegrinaggio dell’urna davanti alle reliquie del Santo, solennemente esposte, partecipino devotamente a qualche funzione sacra celebrata in suo onore o almeno sostino per un congruo spazio di tempo in preghiera, concludendo con la Preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e l’invocazione della Beata Vergine Maria e di San Giovanni Bosco. Riguardo alla edificazione di una struttura polivalente presso l’oratorio Centro Giovanile 2000, il Prevosto ha affermato che nel progetto iniziale dell’oratorio era prevista la costruzione di una palestra e di un cinema-teatro, ma visto il grande impegno economico che la Parrocchia negli ultimi anni ha dovuto affrontare per saldare il debito del Centro Giovanile e di altre opere, fino ad oggi è stato difficile concretizzare questa idea iniziale. Nel contesto attuale, valutati i bisogni della comunità, dopo aver sentito il parere anche del Consiglio Pastorale Parrocchiale, si è pensato alla realizzazione di un polivalente, usufruibile per varie iniziative, soprattutto formative e ludiche. La Parrocchia darà la superficie, la Fondazione Istituto Morcelliano si renderà disponibile all’edificazione della struttura. Il polivalente sorgerà nel campo sintetico del Centro Giovanile, ci sarà una zona fissa con il palco per rappresentazioni ed eventi che coinvolgono in particolare le famiglie, i gruppi, le realtà che ruotano attorno all’oratorio e una parte movibile per alcune attività prevalentemente sportive. In questi mesi inoltre la Fondazione Bertinotti-Formenti, dopo aver acquistato dalla Parrocchia il Teatro Sant’ Orsola, sta procedendo alla sua ristrutturazione. Chiari in questo modo disporrà di due sale simili, ma con una capienza e una funzionalità diverse per incontri, concerti, conferenze, saggi e rappresentazioni. Siamo passati infine alla trattazione dell’argomento di dialogo proposto per la serata “Noi chiamati alla missionarietà nella comunità cristiana”. È stata evidenziata da tutti i consiglieri la pluralità e la ricchezza dei luoghi e degli spazi dei quali può usufruire la comunità di Chiari. Ci siamo posti poi alcuni interrogativi sui quali riflettere per condividere una riflessione nelle prossime riunioni: Come questi luoghi che già frequentiamo possono diventare missionari? Come coinvolgere la comunità nelle scelte della progettazione di un progetto missionario della Parrocchia? Nella riflessione sulla missionarietà si è sottolineata l’attenzione da dimostrare per le persone che vivono accanto a noi, manifestando in diversi modi la vicinanza, cercando di essere semplici testimoni, iniziando dall’ambiente di studio e di lavoro nel quale siamo inseriti, trasmettendo come ci ricorda il Papa il Vangelo della gioia. Al termine del confronto si è posta l’attenzione ai temi emergenti nel nostro tempo (famiglia, educazione, lavoro, politica), sottolineando la sensibilità e la disponibilità all’ascolto da parte di molte persone verso i crescenti bisogni di tante famiglie, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto affettivo, relazionale che, con il passare del tempo, aumentano significativamente all’interno della comunità. I servizi in atto, offerti soprattutto dalle istituzioni preposte al tema della carità (Caritas, Auxilium…) ci danno delle risposte parziali, è indispensabile lavorare in rete per incremen- tare le risorse presenti sul territorio. In vista della programmazione pastorale dei prossimi anni si auspica una maggiore convergenza da parte dei vari gruppi e associazioni sulle proposte della Parrocchia. In passato, in determinate circostanze (la Settimana Eucaristica, la presenza a Chiari delle Reliquie di sant’Antonio, la visita della Madonna di Fatima…) le celebrazioni hanno visto una buona partecipazione e un convenire da parte di tutti i cammini che si svolgono all’interno della comunità. Per questo, nei prossimi anni, si cercherà di organizzare due o tre momenti forti che possano coinvolgere da vicino i diversi percorsi orientati alla Parrocchia, valorizzando le risorse di ciascuno. Mons. Verzeletti ha con- cluso la riunione comunicando che la messa feriale della sera in Sant’Agape, a partire dal 3 marzo, ritornerà ad essere celebrata alle ore 18.30. Con l’inizio della Quaresima i Vespri e la Benedizione Eucaristica della domenica si terranno in Duomo alle ore 17. Durante la prima settimana della Quaresima vi saranno gli Esercizi Spirituali della Città predicati dai Missionari di Villaregia. Inoltre in questo tempo forte dell’anno liturgico si è pensato di proseguire la Lectio Divina il mercoledì sera e di continuare la celebrazione della Via Crucis del venerdì alle ore 15, mentre la Via Crucis vissuta alla sera nelle quattro quadre verrà sostituita da un momento comunitario di preghiera il sabato alle ore 20.30 in Santa Maria. Ferdinando Vezzoli Consiglio Pastorale per gli affari economici Si è tenuta martedì 4 febbraio la prima riunione del Consiglio pastorale per gli affari economici del 2014. Dopo la preghiera iniziale il Prevosto aggiorna il consiglio sull’attuale situazione: Nelle domeniche in cui le offerte sono destinate a scopo benefico abbiamo raccolto ed inviato ai competenti uffici diocesani € 2.485 per l’alluvione in Sardegna; € 1.675 per l’emergenza Filippine; € 2.000 per la giornata missionaria; € 2.000 per il seminario; € 2.558 per la giornata del pane. Per il restauro dell’organo del Duomo le entrate sono quasi €50.000 (di cui 34.850 di finanziamento CEI), mentre le uscite di acconto agli organari sono di €24.500 . Per la Chiesa del Camposanto tra offerte e donazioni sono stati raccolti quasi €100.000, mentre le spese per ora sono circa €15.000 dovute in gran parte alle indagini preliminari su struttura e materiali richieste dalla sovrintendenza, più qualche intervento urgente di manutenzione. Si sta ora trattando per assegnare il lavoro di sistemazione del tetto, dopo di che, con la stessa impalcatura, si proseguirà con le pareti laterali esterne. Viene ripreso il discorso sulla nuova struttura polivalente, adatta sia per incontri sportivi sia per spettacoli, che verrà realizzata al Centro giovanile in collaborazione con la Fondazione Morcelli. Il Cpae ha già espresso la sua approvazione, così pure il Collegio dei Consultori diocesano. Gli esperti della Curia e dell’ente Morcelli indicheranno la formula giuridica della compartecipazione Parrocchia - Ente. Nel frattempo i gruppi oratoriani stanno lavorando per analizzare le necessità e definire al meglio contenuti del progetto, in quanto, con la nuova struttura saranno ridisegnati i campi di calcio, trovato uno spazio fisso per le cucine, ricollocati i giochi dei bambini, ridisegnati i parcheggi, ecc. È stato scelto di assegnare la casa del custode della chiesa di San Rocco. L’inquilino provvederà ai lavori necessari di adeguamento dell’appartamento a Marzo 2014 proprie spese, in cambio la Parrocchia offre un contratto di affitto in comodato (senza canone) per un congruo numero di anni. Sono stati definiti i termini di accordo con il nuovo gestore de “L’osteria del cantù” al Santellone e il contratto sarà firmato tra pochi giorni. Anche in questo caso è stato previsto uno sconto sugli affitti a compensazione delle spese di adeguamento degli ambienti che sosterrà l’inquilino. Prosegue l’attenzione verso gli inquilini morosi e ritardatari. Nei casi più gravi, quando non ci sono risposte adeguate alle lettere di richiamo, si stanno eseguendo le procedure di sfratto. Luciano Mena 29 A loro la pagina Ho iniziato a praticare l’atletica leggera nel settembre 2008 quasi per scherzo, dopo aver guardato le Olimpiadi di Pechino ed aver detto a me stesso “Perché non provarci?”. Fin da subito questo sport si è rivelato per me una splendida sorpresa, in quanto in maniera inaspettata ho conseguito fin da subito buonissimi risultati nella mia specialità (100m) che al culmine della stagione mi hanno portato a vincere una finale nazionale dei CDS (Campionati di Società) e raggiungere la finale ai Campionati Italiani Individuali, oltre ai vari raduni e rappresentative che mi hanno permesso di conoscere persone che rientrano tutt’oggi nella cerchia dei miei migliori amici. Dopo tutte queste luci è iniziato per me un periodo d’ombra, fatto di infortuni e cali di motivazioni, che iniziò nel 2010 e raggiunse l’apice nel 2012 quando decisi di abbandonare l’atletica leggera che ormai era diventata un fardello e non più un divertimento, come dovrebbe essere. Sul finire del 2013 una scintilla forse casuale, forse solo la voglia repressa che è esplosa mi ha portato a ri- 30 prendere l’attività con rinnovate motivazioni. Nel corso degli ultimi 4 mesi, con allenatore e compagni ho ripreso gradualmente ad allenarmi fino alle prime gare indoor sui 60m dalle quali sono arrivate nuove ed incoraggianti sorprese, ovvero la partecipazione ai Campionati Italiani svoltisi ad Ancona e il raggiungimento della finale. Sull’onda dell’entusiasmo che questi ultimi risultati mi hanno regalato e con lo splendido ambiente presente nel nostro gruppo di allenamento spero ora di proseguire su questa strada, tenendo i piedi per terra, divertendomi ed avendo sempre voglia di superare i miei limiti. Simone Goffi La mia passione per l’atletica è cominciata all’età di 8 anni. All’inizio per me era come un gioco. Potevo divertirmi in diverse attività per poi scegliere quella che più era adatta a me. Il primo passo è stato dedicarmi al salto in alto sotto consiglio del mio primo allenatore, ma poco dopo sono stato scelto per provare il salto con l’asta. È stato come un colpo di fulmine, poiché è una disciplina poco conosciuta qui in Italia e diversa dagli altri sport. All’inizio sembrava tutto impossibile e rischioso ma ho deciso di provare ugualmente. Dopo un anno di attività sono riuscito a classificarmi secondo ai campionati italiani. Questa gara mi ha fatto aprire gli occhi e mi ha aiutato a capire che potevo ambire a risultati migliori per diventare un buon atleta. Allenandomi tutti i giorni, con molto impegno e tenacia, affrontando le mie piccole paure passo dopo passo, o meglio, salto dopo salto, ogni anno sono riuscito a salire sul podio ai campionati italiani. Una delle mie soddisfazioni personali è stata quella di partecipare alla manifestazione del salto con l’asta in piazza a Chiari durante le Quadre. Fin da piccolo guardavo saltare i grandi atleti e pensavo “un giorno vorrò esserci anche io oltre quelle transenne per saltare con loro”. Quel sogno si è avverato tre anni fa e ogni anno continuo a riviverlo partecipando insieme a grandi atleti. Un altro mio orgoglio personale è stato indossare la maglia azzurra in una manifestazione internazionale. Luca Peggion Ho inziato a frequentare questo sport quando ero ancora piccolo e non avevo le idee chiare sul mio futuro sportivo. Nei primi anni, ho provato qualsiasi disciplina, dalle corse, ai lanci fino ad arrivare ai salti. Crescendo, mi sono specializzato negli ostacoli, una disciplina poco apprezzata perché molto difficile, ma molto tecnica e bella da vedere. Con l’aiuto del mio allenatore e dei miei compagni di allenamento sono riuscito a migliorare fino ad arrivare alla soddisfazione più grande fino ad ora: la partecipazione al mio primo campionato italiano e l’11° posto finale. Questa esperienza mi è servita molto come motivazione a fare ancora di più e a concentrarmi sugli obiettivi da raggiungere. Affiancato dal mio allenatore ho iniziato un percorso che dovrebbe portarci ad ottenere risultati migliori. All’inizio della mia “carriera” da ostacolista ho fatto molta fatica, fino quasi a rinunciare, ma con l’aiuto della mia famiglia, dei miei amici e compagni di allenamento e di chi mi segue, pur incontrando molte avversità, ho continuato e sono riuscito a migliorare. Molti miei coetanei mi chiedono come faccia a sopportare gli allenamenti quotidiani, le gare negli weekend; la risposta è scontata: questo sport è la mia passione e senza di essa non sarei me stesso. Anche se questa vita può sembrare “dura” non lo è, perché è un continuo mettersi in gioco e grazie a questo sport si vivono emozioni e sentimenti che serviranno nella vita di ogni giorno. Marco Urgnani Si segnala che, per ragioni di spazio, l’elenco degli amici sostenitori sarà suddiviso tra i mesi di febbraio, marzo e aprile. Leonardo e Margherita, Rigamonti Mario, Pescali Palma Morsia, Peta Margherita, Grassini Fratelli, Antonelli Sandro Euro 110,00 A.B.P. Euro 40,00 Siverio Mario, Siverio Santino, Leone Roberto, R.C., Maraschi Ugo, Fontana Erminia, Rapetti Daniele, Famiglia Scarpetta, Calvetti Maria, Viti Roberto, Baglioni Guglielmo, Bertoli Maria, Belotti Giulia, Piccinelli Luciano Euro 100,00 Scalvini Adele, Tosi Maurizio, Marconi Giulio Euro 70,00 F.F. Euro 60,00 N.N., Fratelli Garzetti Euro 50,00 Mantegari Tarcisio, Scalvini Rachele, Pagnotta Maria, Massetti Primo, Passaro Agostina Sebastiano, Pedrinelli Paolo, Piatti Luigi, Grassini Renato, Burni Pierino, Terzi Tarcisio, Falchetti Maria, Bonzi Marco, Baroni Claudio, D’Avanzo Ferrara Lucia, Bellet Carlo, Pini Anna, Baroni Pierluigi e Antonella, Festa Giovanni, Festa Maddalena, Bonotti Giorgio, Viola Serena, Famiglia Cavalleri, Famiglia Martelengo, Bocchi Piera e Cogi Fausto, Salvoni Molgora, N.N., Fioretti Silvia, Bulgarini Giovanni, Rocco Mario, Goffi Lucio, Ferrari Mario, Bonotti Adrodegari, Farmacia Molinari Eugenio, Carminati Domenica Marini, Machina Tarcisio, Orizio Ugo, N.N., Mondini Ottorino, Vezzoli Carlo, Metelli Angela, Mingardi Gualina, Facconi Giulia, Vezzoli Giulio, Perego Sergio, Piscopo Silvio, Fogliata Giuseppe, Baresi Matilde, Gritti Maria Alborghetti, Sigalini Giuseppe, Grassi Adolfo, Grassi Franco, N.N., Vertua Elena, Ferrari Euro 35,00 Licciardi Giovanna, Salogni Lubiana e Guerino, Frialdi Lina, Gazzoli Marì, Sirani Gioacchino, Cirimbelli Enrico, Cirimbelli Raffaele, Salvoni Renato, Famiglia Giacobbi, Lamera Chiarina Euro 30,00 Zerbini Luigi, Menni Bortolo, Menni Giovanni, Zamboni Marina, Baroni Giacomo, Rossi Francesco, Chiari Luciana, Vertua Francesco, Goffi Umberto, Verzeletti Severino, Terzi Santo, Fogliata Rosa, Caravaggi Augusta, Olmi Enrico, Siverio Dario, Baresi Maria, Bariselli Aldo, Rossini Adele, Terzi Roberto, Duca Luciano, Riccardi Primo, Antonelli Gian Mario, Iore Alberto, Iore Claudia, Mazzotti Angelo, Cagna Giovanni, Brescianini Enrico, Platto Brescianini Michela, Bergamaschi Enzo, Festa Giulio, Lonati Achille, Goffi Alfredo, Facconi Giuseppe, Iore Erio, Grevi Giovanni, Bossini Volpi Emma, Navoni Stefano, Masserdotti Maria, Venturinelli Maffezzoni, Grassi Faustino, Salvoni Mauro, Baroni Anna, Rubagotti Alba, Rubagotti Carlo, Baresi Dina, Festa Luigi, Olmi Lorenzo, Pagani Emma, Scalvini Carlo e Anna, Bellinardi Stefano, Zini Francesco, Belletti Alessandro, Bortolini Franco, Bonaita Attilio, Frosio Rina, Gini Franco, Serina Amalia, Vezzoli Franco, Gozzini Giovanni, Simoni Mario, Memini Olindo, Parolari Antonio, Begni Luigi, Gropelli Giovanni, Verzeletti Franco, Sorelle Boraschi, Ferrari Angela, Belotti Giuseppe, Borelli Giulio, Chiari Andreino, Sirani Marisa, Tedeschi Bruna, Fogliata Ragni, Libretti Francesco, Baroni Massimo, Festa Schivalocchi, Bianchi Andrea, Famiglia Chittò, Famiglia Plebani, Turra Doriana, Massetti Giambattista, Ribola Bresaola, Famiglia Masserdotti, Cancelli Carlo, Mingardi Pietro, Bariselli Dario, Maraschi Luciano, Lorini Giovanni, Olmi Giacomo, Lorini Mario, Facchetti Giacomo, Facchetti Giuseppe, Goffi Savina, Foschetti Anna, Borella Luciano, Legrenzi Orizio, Chionni Battista, Vertua Felice, Canevari Girolamo, Bossini Fulvio, Antonelli Maria, Vermi Bruno, Campodonico Franco, Sguazzi Cecilia, Businaro Marì, Olmi Amabile, Montini Battista, Vavassori Leni, Corlazzoli Garzetti, Braghini Maristella, Fermi Iole, Goffi Libretti, Metelli Gianni, Quarantini Studio, Milinari Luisa, Bertoli Gianni, Carminati Vito, Marzo 2014 Cucchi Bruno, Cogi Cancelli Emma, Pedrini Paolo, Pavia Pier Giuseppe, Penna Enrico, Martinelli Tedeschi, Verzeletti Domenico, Marzani Giuseppe, Vitali Sergio, Faranda Giovanni, Ramera Faustino, Ribolla Luciano, Bosis Franco, Pederzoli Ottorino, Pedersoli Roberto, Zotti Alberto, Paderno Celestino, Corna Luigi, Raccagni Giorgio, Suardi Piantoni, Famiglia Bicocchi, Cogi Luigi, Sigalini Giuliano, Pagani Camillo, Bisceglia Michele, Rossi Giuseppe, Parietti Giovanni, Baletti Giovanni, Mombelli Gaio, Mombelli Lucia, Facchetti Giuseppe, Gini Celeste, Partegiani Foglia, Carminati Agnese, Serlini Pietro, Calabria Fausto, Salvoni Giuseppe, Salvoni Renato, Carminati Antonio, Carminati Mauro, Fogliata Alberto, Mazzotti Galli, N.N., Fogliata Raffaello, Scalvini Machina, Gritti Franca, Arrighetti Michela, Bersini Francesco, Goffi Faustino, Serra Giulio, Facchetti Natale, Volpi Cavalleri, Facchetti Severino, Famiglia Carminati, Sigalini Baroni, Begni Facchetti, Sigalini Mario, Baroni Maria, Facchi Adelchi, Sigalini Gozzini, Baroni Massetti, Zipponi Marilena, N.N., N.N., Marini Luigi, Canevari Giuseppe, Ramera Vanda, Ramera Pasqui, Briola Teresa, Belotti Mariella, Donna Stefania, Facchetti Giulia, Iore Adele, Mondini Edgardo, Consoli Giulia Monfardini, Metelli Gino, Vezzoli Gianfranco, Recenti Liliana. 31 Ester Bosetti 17/5/1956 - 8/11/1987 Faustino Bosetti 14/11/1926 - 6/10/2010 Ines Facchetti ved. Bosetti 14/10/1930 - 28/1/2014 Cara mamma Ines, ci hai lasciato dopo una vita di sofferenza per la morte prematura della figlia Ester, che ha lasciato in te una profonda ferita che non si è mai rimarginata. Tutti i giorni andavi al cimitero a portarle le calle che coltivavi con tanta fatica. Anche la perdita del marito ha segnato la tua esistenza, ma hai offerto tutto a Gesù per la conversione dei peccatori. Ora ci proteggi dal cielo. I tuoi cari Bortolo Toninelli 14/10/1920 - 15/3/2008 Giovanni Antonio Vezzoli 23/10/1928 - 8/7/2013 Nel sesto anniversario la moglie Orsola, i figli e le figlie con i nipoti tutti lo ricordano con immutato affetto nei pensieri di ogni giorno. Per la festa del papà ti giungano i nostri auguri e tu dal cielo proteggi le nostre famiglie. I tuoi figli Pietro Arrighetti 10/11/1921 - 15/4/1994 Maria Velia Arrighetti 13/16/1923 - 20/2/2003 I vostri cari 32 Pietro Iore 29/4/1930 - 15/3/2012 Basilio Salvoni 22/1/1926 - 4/1/2014 La tua morte lascia un grande vuoto fra tutti coloro che ti amavano. Nel loro animo sarà sempre vivo il tuo ricordo. I tuoi familiari Armida Betella ved. Iore 23/9/1930 - 12/8/2012 Le persone come voi non muoiono per sempre, solo si allontanano. Resterete sempre nei nostri cuori. Faustino Pini 21/10/1904 - 17/3/1990 Ricordandoti sempre con tanto amore. I tuoi cari Ottorino Pederzoli 23/8/1925 - 16/3/2013 Ci manchi. I tuoi cari Enrica Belussi 20/4/1937 - 28/2/2013 Pietro Bonotti 4/10/1931 - 4/3/2011 Alberto Paneroni 12/5/1937 - 2/3/2012 Lorenzo Bombardieri 2/6/1933 - 28/2/2013 I tuoi cari Sei sempre con noi. Hai raggiunto il compimento di ciò che sulla terra è soltanto annunciato: una vita perenne e una gloria perfetta in Cristo risorto. La stessa meta rifulge a noi nella fede che il tuo ricordo ravviva. I tuoi cari È passato un anno dal giorno in cui te ne sei andato. Ci manca la tua presenza, caro papà. Tu sai che ti portiamo nel cuore ed è viva in noi la certezza che dal cielo ci guardi e ci proteggi. Ti vogliamo bene. Signore, porgimi l’orecchio e salvami: sii per me un castello sicuro, una rupe dove abiti sempre, mia salvezza e asilo, mia roccia. Amelia Festa (dal Salmo 71) 26/1/1946 - 10/3/2006 Dimenticarti è impossibile. Ti preghiamo, da lassù veglia su tutti noi. Gigi, Marco, Alberto, Laura e Paolo Natalina Pederzoli 20/12/1947 - 23/3/2010 ordinario: 25 euro sostenitore: da 30 euro postale: da 35 euro Anno 2014 Anagrafe parrocchiale dal 20 gennaio al 14 febbraio Cara mamma, sono già passati due anni da quando sei volata lassù tra le stelle... Ti ricordiamo sempre con tanto amore, il tuo ricordo accompagna le nostre giornate. Proteggici e veglia sempre Marzani Daniela su di noi. in Manzoni Bacio immenso dalla tua 2012 - 2014 “tota” Elisa. Voglio ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi! Marzo 2014 Battesimi 1. Giorgia Belloli 2. Francesco Bodei Defunti 8. Alberto Masserdotti 9. Angela Ruggeri 10. Luigi Cassetti 11. Ines Facchetti 12. Giovanni Mazzotti 13. Paolo Belotti 14. Giovanni Zerbini 15. Giuseppe Marongiu 16. Rosina Albanese 17. Santina Begni 70 88 83 83 83 63 74 73 93 90 33 Marzo successiva (Casa Canonica e chiesetta Cg 2000) Sabato 1 marzo Ore 17.30 S. Rosario per tutte le famiglie (Duomo) Giovedì 20 marzo Ore 20.30 Corso dei fidanzati (Cg 2000) Domenica 2 marzo VIII del tempo ordinario Carnevale: Sfilata nel pomeriggio Da oggi la Parrocchia metterà a disposizione il materiale del Centro Missionario per il cammino Quaresimale (libretto e salvadanaio) Venerdì 21 marzo Giornata di astinenza Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria Martedì 4 marzo Ore 20.00 S. Messa mensile con ricordo particolare dei defunti segnalati nell’apposito registro esposto in Duomo (S. Maria) Mercoledì 5 marzo Le ceneri - Inizio della Quaresima (digiuno e astinenza) Ss. Messe con imposizione delle ceneri secondo l’orario feriale consueto Ore 16.30 e ore 20.30 Celebrazione della Parola di Dio con rito di imposizione delle ceneri (Duomo) Giovedì 6 marzo Ore 20.30 Corso dei fidanzati (Cg 2000) Ore 20.45 Incontro genitori, padrini e madrine per i battesimi di fine marzo Venerdì 7 marzo Giornata di astinenza Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria Sabato 8 marzo Ore 18.00 in Duomo Concelebrazione solenne di inizio degli Esercizi Spirituali della città (per il programma degli esercizi vedi pag. 6) Domenica 9 marzo I di quaresima Orario festivo delle Messe Ore 15.00 Rinnovo delle Promesse Battesimali per ragazzi ICFR 2 (Duomo) Ore 17.00 Vespri, catechesi e benedizione Eucaristica Domenica 16 marzo II di quaresima Orario festivo delle Messe Ore 17.00 Vespri, catechesi, processione della terza del mese e benedizione Eucaristica Ore 18.00 Concelebrazione solenne di chiusura degli Esercizi Spirituali della città (Duomo) Mercoledì 19 marzo Solennità di S. Giuseppe Ore 20.30 Lectio divina sulle letture della domenica Sabato 22 marzo Ore 20.30 in S. Maria Incontro di preghiera quaresimale per tutta la comunità (un invito tutto speciale a giovani e famiglie) Domenica 23 marzo III di quaresima Orario festivo delle Messe Ore 17.00 Vespri, catechesi e benedizione Eucaristica Lunedì 24 marzo Ore 20.45 Consiglio dell’Oratorio Martedì 25 marzo Solennità dell’Annunciazione del Signore Mercoledì 26 marzo Ore 20.30 Lectio divina sulle letture della domenica successiva (Casa Canonica e chiesetta Cg 2000) Giovedì 27 marzo Ore 20.30 Corso dei fidanzati (Cg 2000) Ore 20.45 Incontro genitori, padrini e madrine per i battesimi di fine marzo (Cg 2000) Venerdì 28 marzo Giornata di astinenza Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria Sabato 29 marzo Ore 20.30 in S. Maria Incontro di preghiera quaresimale per tutta la comunità (un invito tutto speciale a giovani e famiglie) Domenica 30 marzo IV di quaresima Orario festivo delle Messe Battesimi (ore 11.15 e 16.00) Ore 17.00 Vespri, catechesi e benedizione Eucaristica Lunedì 31 marzo Ore 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale Aprile Martedì 1 aprile Ore 20.00 S. Messa mensile con ricordo particolare dei defunti segnalati nell’apposito registro esposto in Duo- mo (Duomo) Ore 20.45 Consiglio per gli Affari Economici della Parrocchia Cassettina Chiesa domenica 9 febbraio N. N. Ricordando i defunti Pasquale e Laura Associazione Pensionati Onlus di Chiari Mercoledì 2 aprile Ore 20.30 Lectio divina sulle letture della domenica successiva (Casa Canonica e chiesetta Cg 2000) Restauro Cappella Madonna delle Grazie Giovedì 3 aprile Ore 20.45 Incontro genitori, padrini e madrine per i battesimi che saranno celebrati lunedì 21 aprile (Cg 2000) Venerdì 4 aprile Giornata di astinenza Ore 15.00 Via Crucis in S. Maria Sabato 5 aprile Ore 17.30 S. Rosario per tutte le famiglie (Duomo) Ore 20.30 in S. Maria Incontro di preghiera quaresimale per tutta la comunità (un invito tutto speciale a giovani e famiglie) *** Ogni primo lunedì del mese S. Rosario e S. Messa con il gruppo di Padre Pio ore 15.00 cripta di Sant’Agape Ogni mercoledì Lectio divina lettura e riflessione sulla Parola di Dio della domenica successiva ore 20.30 presso la Casa Canonica (Via Morcelli, 7) o presso la chiesetta Emmaus del CG 2000 Opere Parrocchiali N. N. in occasione benedizione famiglia N. N. in occasione benedizione famiglia N. N. Gruppo Sportivo Santellone N. N. In memoria di Amelia Festa per “Caritas” In memoria di Assunta In ricordo di Assunta N. N. in memoria di Giuseppe Marongiu N. N. N. N. Gruppo Alpini ANA di Chiari nella ricorrenza della battaglia di Nikolajewka 50,00 20,00 25,00 200,00 25,00 500,00 200,00 100,00 50,00 25,00 25,00 200,00 32,00 11,00 74,00 25,00 Restauro chiesa del Cimitero Cassettina Chiesa domenica 19 gennaio Cassettina Chiesa domenica 26 gennaio Cassettina Chiesa domenica 2 febbraio Cassettina Chiesa domenica 9 febbraio Offerte Domenica 26 gennaio (Duomo – S. Maria ) Offerte chiesa Ospedale dal 20 al 26 gennaio N. N. in memoria di Santo Libretti N. N. in memoria dei propri defunti Le famiglie di Via L. da Vinci in memoria di Giuseppe Di Marzo Le sorelle e i nipoti in memoria di Severino Facchetti Famiglia Carro in memoria di Santo Libretti Zio e Zie Raccagni e Zia Paolina in memoria di Santo Libretti Gli amici in memoria di Libretti Santino Tania e Giuseppe I vicini di casa in memoria di Angela Ruggeri I vicini di casa in memoria di Santo Libretti R. F. in ricordo del marito Le famiglie del tuo villaggio in memoria di Alberto Masserdotti I familiari in memoria di Severino Facchetti Cognata Erminia e familiari in memoria di Ines Facchetti N. N. R. A. in memoria di Alberto Masserdotti 22,00 23,00 23,00 17,00 2295,92 1000,00 50,00 50,00 60,00 200,00 80,00 120,00 205,00 50,00 110,00 100,00 20,00 150,00 300,00 100,00 65,00 300,00 Radio Claronda Compagnia Figlie di S. Angela Associazione delle Spose e Madri Cristiane di Chiari 100,00 500,00 *** Tetto Duomo Cassettina Chiesa domenica 19 gennaio Cassettina Chiesa domenica 26 gennaio Cassettina Chiesa domenica 2 febbraio Cassettina Chiesa domenica 19 gennaio Cassettina Chiesa domenica 26 gennaio Cassettina Chiesa domenica 2 febbraio Cassettina Chiesa domenica 9 febbraio 8,00 100,00 200,00 200,00 30,00 7,00 2,00 Marzo 2014 Un ringraziamento da parte di Giovannina Chiecca in Lorini e figli alla Confraternita del Santissimo Sacramento. 35
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