L’informatore Aprile 2014 A L ESSA N D R I N O 15 13 ENO GASTRONOMIA LE DOLCI TENTAZIONI DI DENISE Pasticceria Panetteria Sandroni - AL Anche la Pasqua è alle porte. Questo mese voglio darvi un’idea sfiziosa per il vostro dolce pasquale con fragole e zabaione. Per la colomba di sfoglia (si può usare anche la pasta sfoglia già pronta) Una Pasqua ancora più dolce con il cioccolato Bodrato COLOMBA DI PASTA SFOGLIA CON CHANTILLY ALLO ZABAIONE, FRAGOLE E PISTACCHI INGREDIENTI per il panetto: 1,5 kg di burro, 450 gr. di farina INGREDIENTI per il pastello: 1 kg di farina, 450 ml di acqua, 75 ml di panna, 30 gr. di sale INGREDIENTI per la crema zabaione: 350 gr. di zucchero, 250 gr. di tuorli, 400 gr. di marsala secco, 100 gr. di moscato, 130 gr. di farina. PREPARAZIONE: incominciare con il pastello. Mettere in planetaria farina, sale e panna e iniziare a lavorare. Unire l’acqua e continuare a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio. Avvolgere nella pellicola e far riposare per 1h in frigo. Passiamo al panetto: mettere il burro in planetaria con la farina e impastare velocemente. Non appena il burro avrà assorbito la farina prendere l’impasto, appiattirlo e mettere in frigo per 30 min. coperto. Trascorso il tempo di riposo del pastello prendetelo e formate un rettangolo. Quindi prendere il panetto e metterlo al centro del pastello. Chiudere a libro. Stendere di nuovo il tutto e dategli la 1a piega. Piegarlo in 2 e formare 3 strati. Mettete in frigo per 10 min. Riprendete poi la pasta e ripetete le pieghe per altre 3 volte. Terminata questa operazione mettete la pasta sfoglia in frigo per tutta la notte. Stendete poi la pasta sfoglia e create con uno stampo (o sagoma) la colombina. Mettete su una teglia e spolverizzate di zucchero a velo, infornate a 190° circa per 10/15 minuti. Nel frattempo preparate la crema allo zabaione. In una planetaria montare i tuorli con lo zucchero. Quando il composto risulterà spumoso e gonfio unire la farina. Nel frattempo mettere sul fuoco marsala e vino. Scaldare bene, versarvi i tuorli sbattuti e fare cuocere fino a bollore. Unire 150 gr. di colla pesce precedentemente ammollata. Quindi procedere con la crema chantilly zabaione. Prendete 400 gr. di crema zabaione, unire 600 gr. di panna semimontata. Mescolare dal basso verso l’alto per evitare che il composto si smonti. A questo punto procedere con il montaggio del dolce. Prendete la colombina e farcirla con la crema chantilly alla zabaione, unire qualche pezzetto di fragola e granella di pistacchi. Buona Pasqua a tutti!!! GELATERIA I GIARDINI DI MARZO SPALTO BORGOGLIO 85 ALESSANDRIA PROVATO PER VOI Attraverso questa nuova rubrica vogliamo darvi i nostri pareri sui Ristoranti, bar, gelaterie e non solo di Alessandria e dintorni. Questo mese ho provato il gelato della nuova gelateria ‘I Giardini di Marzo’. È stata una vera dolce sorpresa. La prima cosa che ho notato entrando è il locale: un tocco di buon gusto, un arredamento moderno, un’atmosfera rilassante che rispecchia in pieno il suo marchio ‘la sensazione primaverile’. Un banco che solo a vederlo ti fa mettere da parte tutti i sacrifici della dieta!!! Ricco di vaschette di gelato di tutti i gusti, bocconcini, torte, semifreddi e cassate. Veramente creativo: una vera pasticceria del gelato! Passiamo all’assaggio: coppetta con 3 gusti... imbarazzo della scelta! La loro specialità il gusto ‘I Giardini di Marzo’: delizioso! La nutella golosa, il pistacchiotto sorprendente! Ho chiesto quale fosse il segreto di tanta bontà! Il signor Federico, gelataio e pasticcere di rinomata esperienza, mi ha risposto semplicemente: “i prodotti naturali come il latte fresco della Centrale di Alessandria, la frutta fresca e tutti gli ingredienti di assoluta qualità che rendono il gelato gustoso, digeribile e leggero. E importante, le ricette preparate con arte e creatività”. Un accenno anche alla pasticceria, invitante, che avrò sicuramente occasione di provare. Per concludere, per gli amanti del buon gelato il consiglio è ‘provare per credere!’ ‘I giardini di marzo’ gelateria e pasticceria artigiana, in Spalto Borgoglio 85 Alessandria. Pertanto possiamo sicuramente consigliarvi la Gelateria I GIARDINI DI MARZO GELATERIA PASTICCERIA I GIARDINI DI MARZO Alessandria Spalto Borgoglio 85 Per la vostra Pasqua 2014 scegliete la qualità del cioccolato Bodrato! Fino a sabato 19 aprile potrete acquistare le vostre uova di cioccolato direttamente nello spaccio aziendale a Capriata d’Orba tutti i giorni, sabato e domenica compresi, dalle 8 alle 12:30 e dalle 14 alle 18:30. Bodrato è un’azienda artigianale, dolciaria, che nasce negli anni ‘40, come laboratorio, a Genova e si trasferisce a Capriata d’Orba, in provincia di Alessandria, nei primi anni ‘70, ove attualmente risiede. La tradizione, l’attenzione e la cura dei particolari uniti all’amore per il cioccolato hanno trasformato un piccolo laboratorio in un’azienda dolciaria di qualità. L’azienda è ubicata nella zona più importante del polo dolciario del Nord-Ovest, luogo conosciuto per i famosi vini Cortese di Gavi e Dolcetto d’Ovada ed a soli pochi chilometri da Novi Ligure. Tutta la lavorazione del cioccolato avviene manualmente: dal “Nocciolato”, con la nocciola “tonda gentile langhe” tagliato a mano, al “Boero” punta di diamante dell’azienda, per quest’ultimo prodotto vengono usati esclusivamente ingredienti selezionati come le ciliegie di Vignola e Garbagna (quest’ultima presidio Slow Food), “ubriacate” per un lungo periodo nelle grappe di vitigni della zona. Tutti i prodotti come cioccolatini ripieni, drageés, gianduiotti, e le uova pasquali, altro ottimo risultato della tradizione, sono realizzati seguendo antichi canoni della pasticceria artigianale. VI CONSIGLIAMO DI ACQUISTARE L’ECCELENZA DELLE UOVA ARTIGIANALI FIRMATE BODRATO DIRETTERRAMENTE NELLO SPACCIO AZIENDALE IN VIA SAN CRISTOFORO 15 A CAPRIATA D’ORBA, LA VOSTRA PASQUA SARÀ ANCORA PIÙ DOLCE E CONVENIENTE ! PRANZO DI PASQUA 20 Aprile 2014 ...Aperitivo di benvenuto con flûte di spumante ed i nostri stuzzichini L’insalatina primaverile di petto di galletto con uova di quaglia, pane tostato, scaglie di grana, noci e aceto balsamico L’involtino di asparagi e speck in salsa mimosa La patata farcita di baccalà mantecato La lasagnetta di pasta fresca alle primizie dell’orto gratinata al forno su crema di parmigiano Il riso carnaroli con salsiccia di Bra, profumo di limone e rosmarino La rollatina di agnello arrostita alle erbe con patate novelle e carciofi confit La colomba della tradizione in sfoglia croccante con crema di mascarpone e uovo di cioccolato Caffè Acqua minerale - Vino Bianco o Vino rosso - Moscato RTI SIAMO APE ANCHE TA A PASQUET PREZZO A PERSONA 35,00 (è necessaria la prenotazione) CHIUSO IL LUNEDI’ Strada Alessandria/Acqui, 1391 alla fine della Tangenziale direzione Acqui Castellazzo Bormida (AL) Tel. 0131 27 88 12 15 14 L’informatore Aprile 2014 A L ESSA N D R I N O ENO GASTRONOMIA DALL’ALBANIA La ricetta scelta per voi Curiosiamo nei ricettari internazionali Il Tave Kosi è un piatto estremamente diffuso in Albania, soprattutto nei periodi di festa. E’ un piatto che racchiude tutti gli elementi più caratteristici di questa gastronomia, ovvero la carne, lo yogurt e le uova. Se volete portare in tavola un vero piatto albanese. AGNELLO AL FORNO CON YOGURT TAVE KOSI Ingredienti per 4 persone: 1/2 kg di zampe o spalla d’agnello, ¾ tazza di burro, 2 cucchiai di riso, 1 kg di yogurt, 5 uova sbattute, 1 cucchiaio di farina, sale, pepe. Procedimento: Tagliate la carne in quattro porzioni ed insaporitela con sale e pepe. Distribuite sulla superficie della carne dei fiocchetti di burro ed infornate a 170°C. Durante la cottura inumidite la carne con il sugo di cottura della stessa. Protraete la cottura per circa 40 minuti o fino a che la carne risulti ben arrostita. Incorporate il riso nella casseruola. Rimuovete la teglia dal forno e mettetela da parte mentre preparate la salsa allo yogurt. Miscelate lo yogurt col sale e il pepe a piacere. Incorporate le uova fino ad ottenere un composto omogeneo e mettete da parte. Fate sciogliere ½ tazza del burro rimanente e aggiungetevi la farina. Cuocete il composto fino a che diventi omogeneo e morbido. A questo punto, aggiungete il composto di yogurt e mescolate fino a che risulti ben amalgamato. Versate la salsa di yogurt nella teglia mescolandola ai pezzi di carne e infornate a 190°C per 45 minuti. Servite caldo. Buon appetito!!! Le proprietà della carne: l’agnello Per anni considerata un alimento importante che solo i ricchi potevano permettersi. Oggi la carne ha perso un po’ della sua popolarità, causa le diete vegetariane sempre più diffuse e perché alcuni nutrizionisti l’hanno demonizzata ed accusata come fattore di rischio in alcune patologie. Questo premesso, va detto che la carne è senza dubbio un alimento importante nella dieta di tutti poiché ricca di proteine, sali minerali, quali ferro, potassio e magnesio, e di vitamine, soprattutto del gruppo B. E’ anche vero che ci sono dei grassi saturi, cioè quelli che fanno alzare colesterolo e trigliceridi, ma, se mangiata con moderazione, non ha grossi effetti negativi. Mangiarla 2-3 volte a settimana sicuramente aiuta l’organismo a rimanere in salute e in energia. E, soprattutto oggi, le carni sono estremamente sicure, perché controllate dalla nascita alla macellazione alla vendita, in modo da assicurare la salute dei consumatori. Tutti i tipi di carne, quindi, sono accomunati da un più o meno simile apporto di nutrienti. Cambiano il sapore, la digeribilità ed il contenuto di grassi, legati essenzialmente al tipo di carne e al taglio scelto. Le carni possono essere suddivise, in base al colore, in tre grandi gruppi: le carni rosse, le carni bianche e le carni nere. Tra le prime rientrano fondamentalmente le carni bovine ed equine, le carni bianche sono rappresentate da vitello, coniglio, agnello, pollo e tacchino, mentre le carni nere sono quelle da selvaggina. Resta fuori da questa classificazione il maiale, che fa gruppo a parte, in quanto presenta una carne rosata, che unisce le qualità della carne bianca e rossa. Le carni rosse Hanno un contenuto di ferro più alto delle altre, anche se non di molto, ed hanno un sapore molto intenso. Il manzo, maschio castrato macellato verso i 3-4 anni, presenta un sapore intenso ed un buon apporto di proteine. La carne equina, è quella con contenuto mag- giore di ferro; ha un sapore dolciastro. Le carni bianche Anche se hanno una presenza minore di mioglobina, che conferisce il colore, ciò non significa che presentino un valore nutritivo inferiore alle carni rosse. A differenza di queste però, presentano un tasso di grassi molto più basso, il che le fa preferire nelle diete, ed un’alta digeribilità. Il vitello è sempre stato considerato la ‘carne’ per eccellenza; ha delle buonissime carni, ma è comunque in ottima compagnia, quindi è sempre preferibile variare e non mangiare solo quello. Il coniglio, ad esempio, è il tipo di carne migliore tra le bianche, poiché ha un sapore deciso ed è molto magro e povero di colesterolo. La cottura delle carni Per avere un buon sapore senza perdere le sostanze nutritive, bisogna scegliere la cottura adatta. Se scegliete di fare un pezzo di carne al forno, la parte più importante è la rosolatura, cioè la crosta che avvolge la carne e che impedisce ai succhi interni di fuoriusci- re, mantenendone così i nutrienti e la morbidezza. Anche la cottura ai ferri è una scelta ottima, soprattutto perché così il grasso viene eliminato; bisogna però fare attenzione a non far bruciare le parti più esterne, perché la combustione può liberare sostanze nocive e cancerogene. Essenziale che lo spessore della carne da fare ai ferri non vada oltre i due centimetri. La lessatura invece non è una tecnica ‘conservatrice’, nel senso che la carne lessa perde gran parte delle sostanze nutritive nell’acqua in cui è immersa. Infine, la cottura a vapore potrebbe rappresentare la cottura ideale per quel che riguarda le sostanze nutritive, ma non per il sapore, che, però, può essere migliorato aggiungendo delle salse o delle spezie. LA CARNE D’AGNELLO Anche l’agnello presenta carni magre e molto digeribili. L’agnello è un alimento ricco di proteine ad alto valore biologico e di vitamine del gruppo B. Possiede una carne gradita a molti ma dal gusto più intenso rispetto a bovini e suini; anche per questo motivo, la carne di agnello è molto apprezzata dagli amanti della carne ovina e intollerabile per chi, al contrario, non gradi- riferimento ai pezzi “privati del grasso visibile”. L’apporto lipidico dipende essenzialmente dal taglio ma, in linea di massima, non risulta mai paragonabile a quello della pecora, del bovino o sce il gusto e l’aroma tipici dell’animale. L’agnello è un animale erbivoro. Inizialmente si alimenta esclusivamente col latte materno e lo svezzamento avviene a circa 6 settimane dalla nascita. La carne di agnello può essere classificata tra quelle magre, anche se è necessario tenere in considerazione che questa classificazione fa del maiale adulti. L’agnello, nei suoi pezzi magri, è comunque più grasso (anche se di poco) rispetto al petto ricavato dalla carne aviaria senza pelle (pollo, tacchino ecc.). D’altro canto, ricordiamo che le ricette tradizionali a base di agnello non sono quasi mai di tipo dietetico, eccezion fatta per le costolette alla griglia. [fonte paginemediche.it/ my-personaltrainer.it] L’informatore A L ESSA N D R I N O Aprile 2014 15 15 ENO GASTRONOMIA Frescarni raddoppia e apre la polleria in Corso Acqui Frescarni, vera e propria boutique della carne da 30 anni in via San Lorenzo 84 ad Alessandria, raddoppia ed apre in corso Acqui 2 rilevando l’ex Polleria Goggi. Frescarni da sempre è il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono carne di prima qualità e rigorosamente piemontese. Sul bancone della macelleria di Via San Lorenzo ampia scelta di carne di Fassone Piemontese dalla fiorentina alla costata, ai bolliti. Inoltre polli ruspanti nostrani, salamelle, carne di suino. Per Pasqua disponibile e prenotabile carne di agnello e capretto nostrani, provenienti dal rinomati allevamenti di Monastero Bormida. La Macelleria Frescarni accetta anche ticket e buoni pasto e vi aspetta con tante eccezionali offerte. Tutti i martedì Pacco Famiglia: 7 kg di carne a soli € 33,90! Nella polleria-girarrosto di corso Acqui 2, ex Goggi, Frescarni propone alla clientela l’ottima qualità delle sue carni bianche nostrane (pollo, galline, conigli). Trovete inoltre la gustosa carne di maiale, gli eccellenti salumi e formaggi, tanti condimenti e salse, uova fresche, angolo vini. Per il vostro pranzo di Pasqua potrete scegliere tra il tradizionale agnello nostrano e lo speciale maialino sardo. Nell’ex Polleria Goggi vi aspettano tutti i giorni tantissime offerte come ad esempio: pollo intero a soli 3,80 €; pollo allo spiedo con patatine solo 5 €! 15 16 L’informatore Aprile 2014 A L ESSA N D R I N O INFO 15IN ROSA Sguardo in cornice I 10 cibi alimenti brucia-grassi! Sottili e troppo stilizzate sono decisamente out: la tendenza confermata dalle recenti sfilate di Milano e Parigi vuole le sopracciglia folte e ben disegnate, per mettere l’accento sullo sguardo in modo più intenso. Folte sì, ma curate: ritoccarle è un passaggio obbligato, senza il quale nessun make up può essere in grado di creare sul volto il giusto equilibrio. Senza dimenticare, però, che il ritocco con la pinzetta non è semplice come sembra... Lo raccomandano i make up artist: quando si interviene per modificare le linee del viso, e in particolare quella sopraccigliare, pochi millimetri possono fare la differenza. Se non ci si vuole affidare a mani esperte e si preferisce il ”fai da te”, meglio fare prima una prova coprendo con matita o ombretto bianco le parti che si vogliono depilare, per verificare se l’effetto è proprio quello voluto. E’ sempre opportuno, poi, assecondare le linee naturali, senza forzature. Per mimetizzare i piccoli vuoti, bastano dei leggeri tratti di matita - morbida e non troppo appuntita - dal basso verso l’alto, evitando il nero che tende a indurire i lineamenti. Un dettaglio che fa la differenza: non usare una semplice matita per occhi ma una specifica come la matita automatica interamente dedicata alle sopracciglia. L’alternativa per infoltire e colorare: una polvere compatta. Novità anche il mascara colorato dalla leggera consistenza-gel in tre nuances, che consente di definire la forma naturale dell'arcata regalando profondità allo sguardo. Come fare per mantenere il peso forma senza mettersi a stecchetto? E’ molto più semplice di ciò che pensate. La dieta mediterranea offre cibi in grado di velocizzare il metabolismo, e dare senso di sazietà senza esagerare con le calorie. Non solo la classica insalata, ma anche peperoncino, frutta, zuppe e anche caffè: ecco i 10 cibi che fanno dimagrire! 1. Pompelmo - 26 calorie per 100 gr, pochi zuccheri e molte fibre. Ecco le qualità di questo frutto esotico. Provatelo in un centrifugato light. 2. Insalata - Mangiate l’insalata prima di ogni pasto: raggiungerete prima il senso di sazietà! 3. Verdure crude - Soddisfano il desiderio di masticare e possono essere consumati come snack! 4. Peperoncino - Contiene una sostanza insapore, la capsaicina, che sembra in grado di frenare l’appetito e accelerare il metabolismo. Aggiungendolo ai cibi si tenderà a mangiare meno. 5. Zuppe - Danno un forte senso di sazietà. Quelle surgelate e quelle pronte però contengono più calorie, preferite quelle fatte in casa! 6. Tè verde - La catechina, un principio attivo del tè verde, è immediatamente assimilabile dall’organismo. Consumate tè verde tutti i giorni e i risultati saranno eccellenti! 7. Mele e pere - Hanno poche calorie e molte fibre, oltre ad appagare il desiderio di masticare, contengono molta acqua che aiuta a sentirsi più sazi. 8. Cocomero - Ha solo 16 calorie per 100 gr. e contiene grandi quantità d’acqua. Provate gli spiedini light con anguria feta e menta 9. Aceto - Aiuta l’organismo a combattere il grasso. Condire con l’aceto offre un grande vantaggio: aggiunge sapore ai piatti con solo 5 calorie ogni 100 gr. 10. Caffè - Non fa dimagrire, ma ferma la fame e… non aggiungete zucchero, addolcitelo con del latte oppure del dolcificante! Gambe sempre pesanti? No grazie! Se fin dal mattino ti svegli con una sensazione di pesantezza agli arti inferiori, è ora di correre ai ripari. Innanzitutto presta attenzione alla dieta: nei periodi in cui consumiamo di frequente fritti, sughi e intingoli, molta carne e insaccati, scegliendo zuccheri e grassi in modo eccessivo, rischiamo di avvertire un peso crescente a carico delle gambe. A beneficio della circolazione aiuta l'organismo con piatti leggeri e crudi come insalate e verdure, condimenti semplici quale l'olio crudo, tanta acqua e tisane depurative non zuccherate. Grazie alle proprietà osmotiche il sale (sotto la doccia!) aiuta a eliminare i liquidi. Prepara una ciotola con un olio naturale e qualche cucchiaio di sale da cucina, poi spalmalo sulla pelle bagnata massaggiando dalle caviglie in su, fino alla pancia e sciacqua: alcune gocce di olio essenziale di rosmarino o menta piperita doneranno un delizioso effetto rinfrescante. Certamente un massaggio drenante da regalarti una volta ogni tanto, insieme all'applicazione di un fango, darà sollievo al tuo corpo, soprattutto se conduci uno stile di vita sedentario. Pausa pranzo? In piscina, se ne hai a disposizione una vicino al lavoro o a casa. Puoi iscriverti a acquagym, nuoto oppure semplicemente camminare per alcuni minuti nell'acqua, come faresti al mare: un toccasana per la salute delle gambe. In alternativa sfrutta 20 minuti per camminare, abitudine ottima per la circolazione. Quando torni a casa concediti un pediluvio e... resta a piedi nudi! Camminare scalzi ha un effetto rilassante e svolge un'azione benefica per la circolazione. LE SPOSE di Loredana Perrera Casale Monferrato - Via Cavour, 18 Tel. 0142 45 22 54 - Fax 0142 62 08 65 Alessandria - Via Vochieri, 32 Tel. 0131 23 14 54 Vercelli - Via Dante Alighieri, 34 Tel. 0161 56 25 3 www.lespose.com - mail: loredanaperrera@hotmail.it L’informatore Aprile 2014 A L ESSA N D R I N O 15 17 INFO 15IN ROSA Primavera tempo di detox Le centrifughe sono indubbiamente il modo migliore e più gustoso per riuscire a disintoccarsi! Con queste 7 ricette di centrifughe, avrete solo l’imbarazzo della scelta! Il segreto? Preparatele la mattina e mettetele in una bottiglietta di plastica: riuscirete a portarle sempre con voi e ogni volta che la fame attacca, bevete! 1. CENTRIFUGATO DI POMPELMO CETRIOLO E MENTA! - Un centrifugato tra i più rinfrescanti: merito del pompelmo e del sapore rinfrescante della menta! Mettete la polpa di mezzo pompelmo nella centrifuga con un cetriolo e 5 foglioline di menta fresca. Tra le mille proprietà di questo centrifugato non sottovalutate quello drenante, che vi aiuterà a combattere la cellulite! 2. CENTRIFUGATO DI ANANAS, MELE E SEDANO - Un centrifugato rinfrescante e depurativo, grazie alle proprietà dell’ananas e del sedano! Mettete nella centrifuga due fette di ananas fresco, due gambi di sedano e una mela. 3. CENTRIFUGATO DI VERDURE VERDI - Questo centrifugato vi darà energia e vi aiuterà a depurare il vostro organismo: usate un mazzo di spinaci baby, un cetriolo, due gambi di sedano e mezza mela verde. Centrifugate e terminate con il succo di limone a piacere. 4. CENTRIFUGATO DI KIWI, SEDANO E MELONE GIALLO - Proprietà dissetanti e depurative sono due delle caratteristiche di questo centrifugato. Mettete due kiwi, due gambi di sedano e due fettine di melone giallo nella centrifuga: volete dare un pizzico speziato in più? Aggiungete un pezzettino di radice di zenzero! 5. CENTRIFUGATO DI CAROTE, MANGO E ARANCE - Un mix da sorseggiare prima di dedicarsi alla tintarella: gli ingredienti rientrano infatti tra i cibi abbronzanti! Unite 4 carote a mezzo mango e mezzo arancio: frullate con un pizzico di zenzero per avere un sapore più acceso e vivace! 6. CENTRIFUGATO POMPELMO, MELA E PAPAIA Per eliminare la fame che vi sta attanagliando durante la dieta, preparatevi questo centrifugato! Prendete un pompelmo rosa, centrifugatelo con una mela verde e aggiungete mezza papaia. Se non riuscite a trovare la papaia usate solo pompelmo e mela e aggiungete un pizzico di cannella! 7. CENTRIFUGATO PRUGNE, LAMPONI E MIRTILLI - Un mix che darà alle vostre gambe un aiuto efficace contro gli odiati capillari! Mettete 4 susine nella centrifuga con tre cucchiai di lamponi e tre di mirtilli: aggiungete alla fine il succo di mezzo limone et volià! Sturare i lavandini: rimedi naturali ed economici Sturare il lavandino richiede pazienza e qualche rimedio naturale che renda l’operazione facile e soprattutto che vi aiuti ad evitare nocivi (e costosi) detersivi chimici. Guardate bene nella vostra dispensa e troverete tutto quello che vi servirà per riuscire a sturare i lavandini in modo naturale! 1. Bicarbonato, sale e aceto Una vera miscela miracolosa che farà sparire dalle tubature qualunque ingorgo. Un rimedio per sturare i lavandini garantito. 2. Sale grosso e aceto bianco Basta sale e aceto per far sturare il lavandino. Riempite il buco di scolo con il sale grosso. Portate quindi a bollore in due pentolini diversi mezzo litro di aceto bianco di vino e un litro di acqua. Versate quindi prima l’aceto e poi l’acqua bollente. Questo rimedio farà tornare il vostro lavandino pulito senza danneggiare le tubature. 3. Bibite gassate Le bibite gassate hanno un alto potere corrosivo: questa loro particolarità le rende un rimedio perfetto per sturare il lavandino. Basta che versiate un litro della bibita gassata prescelta giù per lo scarico del lavandino e lasciate quindi pazientemente agire. Proprio per la loro capacità corrosiva è sconsigliabile utilizzare questo rimedio più di un paio di volte o di utilizzarlo se le tubature di casa vostra sono particolarmente vecchie. Passate al rimedio successivo! 4. Ventosa Alla fine i metodi della nonna sono sempre i migliori! Questo metodo è particolarmente valido nei casi in cui a otturare le tubature del lavandino sia qualche cosa che non può essere sciolto (un pezzo di plastica o altro). Versate giù per la tubatura dell’acqua bollente, quindi posizionate la ventosa sul buco di scolo e cominciate a pompare. Ci vorrà un po’ di olio di gomito, ma il risultato è garantito ed è il più naturale di tutti! 5. Carbonato di sodio Si tratta di un prodotto naturale spesso impiegato nella pulizia della casa, sopratutto nella pulizia del bucato. Versatene un bicchiere giù per lo scolo del lavandino e aggiungetevi quindi un litro di acqua bollente. 6. Detersivo per i piatti Per sturare il lavandino della cucina è un ottimo rimedio: in genere infatti lungo le tubature del lavandino della cucina si fermano pezzi organici di cibo o grasso. Versate un bicchiere di detersivo per i piatti, lasciate agire per mezz’oretta e poi aggiungete un litro di acqua bollente. Se il lavandino è sturato a causa di grasso e cibo il rimedio funzionerà: se la situazione non cambia non vi resta che provare dei rimedi più decisi come i precedenti. S E R AT E E M E N U ’ A T E M A 11 APRILE CENA SPAGNOLA € 25,00* Tapas con vino tinto Paella A VOLONTAʼ con sangria Crema catalana * incluso vino della casa, acqua e caffè 20 APRILE PRANZO DI PASQUA € 35,00 Sformato di asparagi su riserva di speck dell’Alto Adige Strudel di verdure su maionese di pomodoro Fiore di zucchina farcito Carpaccio di fassone piemontese con capricciosa di primavera Crespelle croccanti di borragine su crema di Bra duro Risotto primavera Bocconcini di coniglio con carciofi ed olive taggiasche Costolette di agnello in crosta Contorni patate e crudezze Tiramisù estivo ai frutti di bosco Caffè Acqua, Barbera e Cortese della cantina Vinchio Vaglio servito in caraffa Consulta il nostro sito: www.gironedeigolosi.com per essere sempre informato sulle nostre proposte! Il Girone dei Golosi è anche CATERING, per le tue feste da sogno a casa tua o dove vuoi tu ORARI DI APERTURA PRANZO: dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 15:00 - CENA: venerdì e sabato dalle 20:00 alle 23:00 DOMENICA ED ALTRE SERE SOLO SU PRENOTAZIONE MINIMO 12/15 PERSONE SERATE A TEMA 2014 SOLO SU PRENOTAZIONE ENTRO IL GIOVEDÌ SERA TUTTI I MENÙ A TEMA SONO DISPONIBILI GLUTEN FREE SU PRENOTAZIONE IL GIRONE DEI GOLOSI Via Vinzaglio, 67 - 15121 Alessandria - Tel. 0131 223710 - Cell. 327 1484873 ristorante@gironedeigolosi.com - www.gironedeigolosi.com 18 Aprile 2014 INFO MAMME Mamme che si arrabbiano troppo La rabbia? E’ ancora un tabù, soprattutto quando riguarda le mamme e i loro bambini. Alzi la mano, infatti, a chi non è successo di perdere la pazienza almeno una volta e di sentirsi tremendamente in colpa. Eppure la rabbia è fisiologica. Dopo il parto, infatti, la donna ha una sorta di regressione ed è una tappa necessaria che le permette di entrare in empatia con il bimbo appena nato. In qualche modo, anche la mamma ritorna bambina e fatica a fare i conti le proprie emozioni. Quello che entra in gioco, dunque, è un sentimento di ambivalenza fra l’amore che si prova per il figlio e l’odio per la situazione in cui ci si trova a vivere, un mix di stress, mancanza di sonno, di tempo e di cura per se stesse. Culturalmente, non siamo portati ad accettare l’idea dell’ambivalenza e, quindi, facciamo fatica a relazionarci con i sentimenti che genera. Le strategie migliori per gestire la rabbia? Innazitutto, evitare di ignorarla: fare finta di nulla non serve a farla sparire, perché l’emozione della rabbia trova sempre una strada per esprimersi. L’invito è quello di fermarsi e ad ascoltare o a farsi ascoltare da una persona preparata. Una volta sbollita la rabbia, si può parlare al bambino, per spiegare le ragione del proprio nervosismo. E poi, soprattutto, occorre abbandonare l’idea di mamma perfetta. La perfezione non esiste e va bene così perché è proprio la caduta dell’idealizzazione che rende la relazione fra madre e figlio vera e matura. Un breve vademecum per le prime pappe Chi ci è passato lo sa bene: il passaggio dal latte ai cibi solidi è per ogni mamma fonte di ansia e stress ed il rischio di lasciarsi sopraffare dal panico è tanto, soprattutto se durante la preparazione della pappa il piccolo, affamato, reclama a gran voce. Ad aumentare la già forte preoccupazione, è anche l'inesperienza, che va poi naturalmente scemando con l'arrivo dei fratellini. Per potersi regolare sulle quantità delle porzioni ed evitare di cadere nella paura del "troppo" o “poco”, è sempre bene, almeno all'inizio dello svezzamento, seguire le indicazioni del pediatra. Gli errori più comuni Per evitare di passare dal classico “teatrino”, inscenato a regola d'arte anche quando non ce n'è assolutamente bisogno, alla resa immediata, capace di ori- ginare frustrazione e sensi di colpa in ogni mamma, è meglio fissarsi delle regole ben precise, ed evitare di: 1. Stabilire rigidamente la data dello svezzamento: dal 4° al 6° mese si possono fare delle prove, e solo quando il bambino è pronto si regolarizza la pappa. 2. Cambiare subito cibi davanti al primo rifiuto: abituarsi ai sapori nuovi può richiedere un po’ di tempo. 3. Inscenare un teatrino: convincere il bimbo a finire la pappa con aeroplanini e scenette può rendergli più difficile riconoscere lo stimolo della fame e il senso di sazietà. 4. La televisione: è lo stratagemma usato dai genitori con figli inappetenti. Catturati dalle immagini sullo schermo il piccolo si lascia imboccare, con lo svantaggio che mangia senza rendersi conto di quelloche sta facendo.“Questo boccone è per il nonno, questo è per la zia…”. 5. Incoraggiamenti, suppliche (fammi contenta) e insistenze: per convincere il piccolo ad accettare la pappa alcune mamme le provano tutte. Togliendogli così la possibilità di mangiare per fame e con piacere. Io, lui e i suoi figli Il concetto di famiglia oggi è molto cambiato, si è modificato e trasformato. E così, accanto a quella tradizionale formata da mamma, papà, uno o più figli, sono sempre più numerose le cosiddette “famiglie allargate” con i genitori che decidono di rifarsi una vita accanto a un nuovo partner che magari, a sua volta, ha già dei figli. Come gestire questo nuovo e delicato modello di vita familiare? Quali errori bisogna evitare per non alimentare tensioni e gelosie? E, ancora, come devono comportarsi i nuovi compagni/e con i figli del proprio partner? “2+2” non fa quattro! Guai a fare i sostituti del papà o della mamma! I genitori non possono essere sostituiti nel cuore dei figli. Il compagno/a della mamma o del papà ha un compito delicato da rispettare. Prima di tutto deve mantenere un ruolo equilibrato con i figli dell’altro/a, essere presente senza intervenire troppo severamente o, al contrario, essere troppo accondiscendente per conquistarsi l’affetto. I ragazzi all’inizio saranno diffidente. Poi, col passare del tempo, approveranno e accetteranno la nuova presenza purché quest’ultima abbia la discrezione di lasciare lo spazio reale al papà o alla mamma. No al ti presento un “amico/a” - I nuovi partner: meglio presentarli come amici o, invece, dire subito la verità? È bene essere sempre sinceri con i propri figli. La verità va detta, sempre e comunque e, se non si riesce a parlarne da soli, si può ricorrere all’aiuto di persone competenti. Una volta che i figli hanno elaborato il lutto della separazione, si sono tranquillizzati sul fatto che non perdono l’affetto dei rispettivi genitori, presentare il nuovo compagno della mamma o la nuova compagna del papà può essere un fatto naturale. Qual è il modo migliore? Per creare meno imbarazzo, la prima volta la conoscenza può essere fatta in un contesto più ampio, un pranzo o una cena insieme ad altre persone dicendo ai propri figli frasi tipo: “è una persona alla quale mamma o papà tiene molto...”. Ma, è importante, tutto questo deve avvenire gradatamente, per non generare disagi nei propri figli. Aprile 2014 15 19 INFO 15IN ROSA Imprenditoria femminile: Alessandria Primavera: torna lo stile B.B. prima in Piemonte Alessandria - Nel 2013 le imprese femminili in provincia di Alessandria sono 11.929 sulle 45.096 totali, pari quindi al 26,5% delle imprese provinciali. Nonostante il lieve calo numerico (la variazione totale rispetto al 2012 è -1,91%, con sofferenze soprattutto in agricoltura e commercio), la quota 2013 delle imprese femminili sul totale delle imprese resta praticamente invariata rispetto al 2012. Il dato alessandrino, inoltre, è superiore al dato regionale (dove le imprese femminili sono il 24,2% del totale) e nazionale (23,6% del totale). La provincia di Alessandria, come numero di imprese femminili sul totale provinciale, si colloca prima provincia in Piemonte. Delle 11.929 imprese fem- minili, 836 sono straniere (in aumento rispetto allo scorso anno) e 1.184 “under 35” (in diminuzione rispetto allo scorso anno). LE IMPRESE FEMMINILI PER NATURA GIURIDICA E IL RELATIVO TASSO DI CRESCITA 2013 SU 2012 Le donne in provincia di Alessandria sono per lo più (64%) imprenditrici individuali (7.637 unità). A seguire, ricoprono ruoli in società di persone (2.945 unità) e in società di capitali (1.175). Questa distribuzione rispecchia il quadro regionale. Il 62% delle imprese individuali femminili è nel commercio e nell’agricoltura. Analizzando le imprese femminili sotto il profilo del tasso di crescita per natura giuridica (2013 su 2012) si registra un calo delle imprese individuali (-2,82%) e una lieve flessione delle società di persone (-0,30%). Bene le società di capitali (+4,21%) e le “altre forme” (+5,42%). Queste dinamiche rispecchiano la situazione regionale. I quadretti Vichy ci riportano in un lampo agli Anni 60. Lo stile Brigitte Bardot, quella moda femminile, quel sex appeal malizioso ma non volgare, che aveva nella diva di "E Dio creò la donna" la sua massima espressione. Questa primavera il revival è potente con tanti quadrettini declinati in varie tonalità (dal classico bianco e nero al rosa bebè) e sparsi su abitini, gonne, pantaloni e perfino scarpe. Le star, da Chloe Grace Moretz a Olivia Palermo, da Nina Dobrev a Kelly Brook, da Pixie Lott ad Anna Faris, hanno subito sposato la tendenza perché sta bene a tutte e mette buonumore. Un look bon ton che risolve ogni stiuazione dalla più informale alla elegante. FINALMENTE HA APERTO MONDE COZZE! 20 L’informatore Aprile 2014 A L ESSA N D R I N O INFO MAMME Prevenire il bullismo con la difesa personale e l’atteggiamento mentale: il leone e la gazzella Ogni mattina, in Africa, una gazzella si alza e sa che dovrà correre. Ogni mattina, in Africa, un leone…la conoscete già? Allora mi fermo! Tranquilli non sono impazzito. So che state pensando: “Eugenio, che stai dicendo? Non dovevamo parlare di difesa personale?”. Ed esattamente di quello parleremo. Il 90% delle aggressioni consumatesi in strada, soprattutto se femminili, infatti, si basano su una dinamica molto semplice: quello della preda e del predatore. Un aggressore non è nient’altro che un predatore che cercherà la preda più facile. Nel momento in cui la preda prescelta risultasse difficile da cacciare, ci sono altissime possibilità che il predatore scappi o scelga un’altra preda; proprio come il leone con lo gnu quando questo reagisce. In molti casi le aggressioni in strada, se effettuate per perpetrare una violenza e non per privare l’aggredito di un bene materiale, si basano sulle stesse dinamiche; questo vale sia per un aggressione femminile che per un aggressione usata ad un ragazzino da parte di un bullo. Lo scopo dell’aggressore, infatti, non è tanto quello di fare del male alla persona, ma di dimostrare la sua superiorità, la sua supremazia sulla vittima e per farlo egli sceglie una vittima che sa che non reagirà o che, secondo lui, è impotente nei suoi confronti…per la serie “ti piace vincere facile?”. Quando questo trova davanti a sé una preda agguerrita e non collaborativa sovente desiste e va altrove. Questo anche perché un aggressore, nella maggior parte dei casi, non si può permettere di attirare l’attenzione, non può perdere troppo tempo (potrebbe arrivare qualcuno nel luogo dell’aggressione) e non può rischiare di farsi male (dovrebbe dare spiegazioni dei danni riportati in ospedale, ad un insegnate, ecc.). Per queste ragioni è di assoluta importanza imparare e insegnare ai propri figli a essere “una preda difficile” e questo si fa, prima ancora che imparando ed insegnando tecniche di difesa personale, attraverso un comportamento preventivo che possa permettere a noi ed ai nostri figli di individuare un eventuale pericolo ed evitarlo. La maggior parte di questi comportamenti sono semplici e fin banali, a tal punto da essere sottovalutati, ma questi piccoli accorgimenti ci possono dare la possibilità di evitare situazioni veramente spiacevoli! Per questo, nei prossimi articoli, analizzeremo i comportamenti preventivi più importanti assieme alle situazioni più probabili in cui noi o i nostri figli ci possiamo trovare. Dott. Eugenio Credidio Istruttore 4° Dan di Karate e responsabile provinciale FIAM - Istruttore IMPACT – Difesa donna - Co-Ideatore di Urban Budo – Urban Defence Method Sono italiane le mamme più Pulire il ciuccio con la bocca vecchie d'Europa protegge bimbi Le mamme italiane sono le più vecchie in Europa: il 34,7% supera i 35 anni. Dopo le italiane vengono le spagnole (29,5%) e le irlandesi (27,9%). Polonia (11,8), Slovacchia (12,6) e Romania (10,9) sono quelle con la percentuale minore di madri in questa fascia d'età. Restiamo sul podio per i parti cesarei con un secondo posto per il 38% di gravidanze dietro solo a Cipro con il 52%. Crescono in tutta Europa le gravidanze gemellari. Sono alcuni dei dati del secondo Rapporto sulla Salute Perinatale in Europa, che riporta l'analisi comparativa, per 29 Paesi europei, di trenta indicatori chiave raggruppati in 4 aree principali. In Italia, Euro-Peristat è stato coordinato dall'U.O. di Epidemiologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, in collaborazione con il Ministero della Salute e l' ISTAT. Alcuni fattori di rischio perinatale si sono ridotti, mentre altri sono aumentati. La frequenza di parto pretermine è rimasta pressoché costante. La pratica dei genitori di pulire il ciuccio dei figli mettendolo in bocca è efficace nel ridurre il rischio di allergie e asma, ma per i motivi opposti a quello che si può pensare. Secondo uno studio del Queen Silvia Children's Ho- spital di Goteborg l'effetto è infatti dovuto al contatto dei bimbi con i microbi degli adulti. I ricercatori hanno monitorato 184 bambini e hanno scoperto che il rischio di eczema è così più basso del 63%, mentre per l'asma scende dell'88%. Adolescenza dipendenti dal PC Cresce il consumo di cannabis tra gli adolescenti Cresce il consumo di cannabis tra gli adolescenti italiani tra 15 e 19 anni, mentre l'uso di tale sostanza è in diminuzione tra la popolazione generale. Il trend emerge dai dati preliminari del rapporto 2013 sullo stato delle tossicodipendenze in Italia curato dal Dipartimento delle politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri. I dati segnalano nel 2012 una crescita del consumo del 2%. Chat e social network rappresentano un nuovo modo di comunicare, immediato e familiare, attraverso cui, soprattutto gli adolescenti, cercano nuove conoscenze o mantengono quelle già esistenti. Internet permette anche di superare barriere spaziali e temporali, tanto che i ragazzi si divertono a giocare online con amici o sconosciuti di qualsia- si parte del mondo, stando ognuno comodamente seduto sul proprio divano di casa. Internet è dunque, il fenomeno culturale dei nostri giorni. Vi sono alcuni comportamenti che, però, potrebbero essere possibili campanelli d’allarme: - l’uso prolungato del PC, senza averne cognizione; - la necessità di accedere ad internet ogni qual volta possibile, trovando difficile il distacco; - la marcata riduzione di interesse per altre attività che non siano internet; - l’isolamento dalla propria famiglia, dai propri amici, dai propri interessi e doveri quotidiani; - evidente stato di euforia, manifestato da esclamazioni o commenti ad alta voce ad esempio; - nervosismo o reazioni di insofferenza quando si è costretti ad allontanarsi dal pc; - apatia, depressione o irritabilità quando non si riesce ad accedere alla rete. L’atteggiamento dei genitori dovrebbe essere di dialogo e di giusto controllo dei propri figli e del loro tempo trascorso davanti al PC, nell’ottica di prevenire una possibile dipendenza da Internet e relative conseguenze negative sulla loro salute psico-fisica. Mamma e papà si separano. Come dirlo ai bimbi Il primo passo: parlare chiaro - Nei bambini c’è la paura latente di poter essere abbandonati e il divorzio, purtroppo, rende tangibile questa paura. L'intensità dell’emozione varia molto però in rapporto alle azioni e reazioni dei grandi. È massima quando vi è una forte conflittualità all'interno della famiglia e i genitori non comunicano ai figli la loro decisione, non si preoccupano di rassicurarli sul fatto che continueranno a vederli e mostrano di non avere il controllo della situazione. Il primo passo consiste, dunque, nel comunicare nel miglior modo che i genitori si separano. Mamma o papà che se ne va urlando e sbattendo la porta può creare un vero e proprio trauma; il figlio si sente abbandonato, impotente e non di rado colpevole. Anche il padre che scompare per lungo periodo adducendo un viaggio, un impegno di lavoro, può generare angosce e tormenti. Un bambino può pensare che non lo rivedrà mai più, che sia morto, che se ne sia andato perché lui ha fatto qualcosa che non va. Come è meglio dirglielo? - Bisogna essere chiari senza dilungarsi: spesso i bambini sono troppo scossi per poter sentire altre spiegazioni. Si tornerà sull’argomento in seguito, rispondendo alle loro domande e chiarendo che loro non hanno colpe. È preferibile che i genitori insieme parlino con il bambino: si eviterà che lui pensi “forse papà non vuole separarsi veramente” o “posso convincere mamma a cambiare idea”. Bisogna spiegare chiaramente che si tratta di una decisione presa di comune accordo: “mamma e io abbiamo deciso…” Conflitto: vietato “usare” i figli - Il genitore deve sforzarsi di tenere separati i propri sentimenti da quelli dei figli. A parte casi particolari, mai chiedere di schierarsi con l’uno o con l’altro, né manipolarli sfruttandone l’ingenuità. Non si mettono loro in bocca giudizi o accuse. Non li si istiga contro l’ex in modi più o meno subdoli. Bisogna resistere alla tentazione di usarli come messaggeri o “spie”: poiché si fidano di noi, rischiano di diventare il nostro capro espiatorio. Se, travolti dal ri- sentimento e dalla collera nei confronti dell’ex, non si riesce a pensare ai figli, è meglio appoggiarsi a qualcuno capace di tranquillizzare i bambini, spiegando che ora è dura, ma col tempo le cose cambieranno. L’informatore Aprile 2014 A L ESSA N D R I N O 15 21 NONciCREDO! Milionaria al superenalotto ma solo per Indossare i tacchi un minuto. ‘Faccio causa alla Rai’. alti fa fare affari La signora Caterina Gentile, operaia di Salvaterra (Reggio Emilia), 45 anni e due figli (nella foto), è passata dalla gioia più sfrenata alla delusione più cocente in pochi secondi. Il 15 novembre 2008 era diventata milionaria, avendo "vinto" il ricchissimo montepremi del Superenalotto: ben 34 milioni di euro a fronte di una giocata da 1 euro. Caterina stava guardando un tg in prima serata e... In video apparvero come estratti i miei numeri, 15 - 17 - 24 - 31 - 80 ed 86 — racconta Caterina al Resto del Carlino — Con la giocata di 1 euro avevo centrato anche il numero jolly, che ora non ricordo quale fosse. Pochi secondi per realizzare e cominciare a gioire e sognare. Poi il conduttore del tg rompe l'incantesimo, affermando di essersi sbagliato e scusandosi con i telespettatori: aveva letto i numeri dell'estrazione di una settimana prima. La donna si rivolge a un legale e chiede alla Rai un risarcimento di 50mila euro, "anche per il forte stress psicologico che la cosa mi ha procurato". Il 12 marzo scorso si sarebbe dovuta tenere l'ultima tappa di questa singolare vicenda, ma il giudice ha rinviato l'udienza al prossimo 24 aprile, invitando la donna a produrre una copia della registrazione o a portare testimoni. Caterina si sente presa in giro e lancia un appello: “La Rai aveva fatto una prima proposta di composizione della lite in via extragiudiaria offrendo 5mila euro, arrivati poi a 18mila più le spese legali. Ventimila, in tutto. Noi migliori ne abbiamo chiesti 50mila per chiudere. Faccio un appello, forse in Rai hanno ancora nei loro archivi la registrazione di quel servizio. Io non so proprio come fare ad averne copia.” Le patatine fritte furono inventate per dispetto! "La patatina tira" recita un recente spot. In effetti le patatine fritte sono uno dei cibi più apprezzati del nostro secolo. L'idea di friggerle venne allo chef statunitense George Crum non di certo per appagare il palato piuttosto per ripicca verso un cliente pretenzioso. Si narra infatti che nel 1853 in un ristorante di New York, il "Moon Lake Lodge resort", un cliente incontentabile rimandò indie- tro per tre volte un piatto ritenendo che le patate, servite per contorno, erano tagliate in modo troppo spesso. Fu così che il vendicativo chef affettò le patate in maniera sottolissima e le fece friggere, convinto di disgustare l'antipatico cliente; che invece le trovò divine. Non ci volle poi molto tempo ed il passaparola e la loro commercializzazione ... le avviò alla conquista del mondo. Secondo una ricerca della Brigham Young University, indossare i tacchi alti fa fare affari migliori. E non perché, come a qualcuno potrebbe venire da pensare, perché il venditore può rimanere sedotto dai tacchi a spillo, ma perché se il cervello deve concentrarsi per non perdere l’equilibrio fisico, è più facile che la scelta d’acquisto ricada sul prodotto migliore, e non su quello più economico o più chiaro. I ricercatori hanno fatto delle simulazioni sulle scelte d’acquisto in situazioni piuttosto curiose, come sceglie una stampante stando in equilibrio su una gamba sola, o fare acquisti giocando ad uno dei giochi-fitness della Wii. Il risultato è che in situazioni di equilibrio precario si tendono a fare scelte più azzeccate. “Se siete delle persone che tendono a spendere più del dovuto, o siete un tipo estremo, forse dovreste considerare di andare a fare shopping indossando tacchi alti”, commenta il professor Jeffrey Larson, uno dei coordinatori dello studio. Iniezioni di botox a 7 anni! Affari d’oro per la mummificazione! Una società americana sta facendo affari d’oro con un servizio decisamente insolito: la mummificazione. Summum, di Salt Lake City in USA è stata fondata nel 1975, si vanta di essere l’unica società al mondo che fa “mummificazione moderna”. Infatti, mentre gli altri che praticano la mummificazione copiano i metodi che utilizzavano gli antichi egizi, Summum usa metodi allo stato dell’arte. Mentre le tecniche tradizionali si basavano sull’idea di essiccare il corpo, per migliorarne la conservazione, la tecnica messa a punto da Summum prevede che, dopo la rimozione del sangue e degli organi, il corpo venga immerso in una apposita soluzione per 70 giorni, e poi immerso in lanolina e cera, ricoperto poi di strisce di gomma poliuretanica e poi fibra di vetro. Alla fine la mummia viene rinchiusa in un sarcofago di bronzo o acciaio. Secondo gli ideatori, questa tecnica dovrebbe garantire la perfetta conservazione del corpo anche dopo migliaia di anni. Secondo quanto racconta la società, a fare scegliere la mummificazione ci sarebbero molteplici motivazioni: c’è chi non gradisce le idee di essere sepolto o cremato, e questa diventa così la “terza via”. C’è anche chi è convinto di avere fatto cose importanti nella vita e ritiene di meritare di lasciare una traccia. Altri pensano che aiuti la transizione dello spirito verso l’aldilà. Finora Summum ha avuto 25.000 richieste e 1.500 servizi offerti. Non si tratta solo di esseri umani, in ogni caso: sono molti, in tutto il mondo, che chiedono di mummificare l’animale domestico, nonostante i costi non proprio popolari: si parte dai 6.000 dollari per un gatto, ai 25.000 per un cane di media-grossa taglia. Per un essere umano invece si parte dai 40.000 dollari, ma il costo può salire per i fisici più imponenti. Perchè si dice ‘canta che ti passa’? E' un invito a non spaventarsi e a curare le preoccupazioni e i timori con il canto. L'espressione pare sia stata incisa su una trincea durante la prima guerra mondiale da un soldato il cui nome non è sconosciuto: l'ufficiale e scrittore Piero Jahier la trascrisse come epigrafe di una raccolta di Canti del soldato (Milano, 1919). Jahier nella prefazione firmata con lo pseudonimo di Pietro Bar- ba, parla del «buon consiglio che un fante compagno aveva graffiato nella parete della dolina: canta che ti passa». In realtà, ai giorni nostri, la musica è entrata a far parte di tutti i campi della vita sociale, ma almeno la varietà dei generi musicali non manca. La musica, dunque, rappresenta il mezzo per eccellenza attraverso cui si trova il relax ed è anche il modo più adatto per esprimere le emozioni che non si riescono a descrivere concretamente. La musica è usata anche in campo medico: infatti è un ottimo elemento per tenere in contatto il conscio con l'inconscio perché essa è un mezzo di comunicazione che arriva anche dove le parole sembrano inaccessibili. In realtà sin dall'antichità la funzione terapeutica del canto è nota, e ha ispirato miti come quelli del cantore Orfeo. “Mia figlia sarà una star!”. Per una bimba di sette anni pasticciarsi il viso col mascara o il rossetto della mamma è un gioco innocente, un sogno senza macchia da futura principessa. Per la piccola Bree l’età dei giochi invece è finita da tempo, da quando la sua mamma ha deciso di farne una piccola stella dello star system. Mentre le sue coetanee truccano e pettinano le Barbie, Bree ogni due mesi si sottopone a sedute per iniezioni di botox e filler eseguite dalla sua mamma. Questa storia folle, di abuso e mania nei confronti di questa bambina, è raccontata in esclusiva sulle pagine del quotidiano inglese The Sun. Sharon Evans, la mamma single di 33 anni di Bree originaria di Wes London, non ha dubbi: la figlia deve diventare senza se e senza ma come Willow Smith, la baby star figlia dell’attore di Hollywood Will Smith e Jada Pinkett. Sharon tempo fa seguì un corso per estetisti e così ogni due mesi interviene sul faccino di sua figlia con iniezioni di botox e filler, ma ancor peggio, guardando le fotografie di Bree si scorge che le sopracciglia hanno un non so che di artificiale. Non è un’illusione perché le sopracciglia di Bree sono tatuate dalla madre che a sua volta ha appreso la tecnica da un ex fidanzato che di professione faceva il tatuatore. Scoperta nuova tribù Nel 2008 si era parlato di una misteriosa tribù scoperta nel cuore dell'Amazzonia ma solo pochi giorni fa erano circolate alcune foto inedite. Oggi grazie al sito Uncontacted Tribes veniamo portati direttamente in una delle zone meno conosciute del pianeta dove questa tribù ha vissuto senza alcun contatto con il resto del mondo fino ad oggi. Li hanno scoperti mentre sorvolavano la zona in elicottero: le loro foto sono state diffuse in tutto il mondo creando stupore e curiosità. Grazie a questo video possiamo esplorare, anche se solo virtualmente, l'incredibile territorio dove vive la tribù: una foresta fitta e incontaminata. Poi all'improvviso si intravedono le capanne, il fumo che esce dai falò. Infine uomini e donne armati, che guardano sospettosi il velivolo. 22 L’informatore Aprile 2014 A L ESSA N D R I N O INFO in LOVE Malati di sesso La maggioranza di noi direbbe che si tratta di una tragedia. Eppure accade. Nel mondo esistono uomini (pochi, per fortuna) che subito dopo aver fatto l’amore manifestano i sintomi di una forte influenza: febbre, naso colante, dolori articolari, addirittura riduzione della memoria a breve termine. I medici la chiamano POIS, un acronimo curioso che indica la “post-orgasmic illness syndrome” (sindrome post-orgasmica). Chi ne soffre in genere manifesta i sintomi una ventina minuti dopo un rapporto sessuale e può andare avanti anche per due settimane. Un incubo in grado di costringere alla castità anche il maschio più impenitente! Documentata solo a partire dal 2002, inizialmente gli esperti pensavano che la patologia avesse cause psicologiche. Di recente, una ricerca olandese ha ipotizzato che si tratti di una forma allergica… I ricercatori hanno quindi provato a iniettare giornalmente piccole dosi del proprio seme a uomini che ne soffrivano in modo da desensibilizzarli. Un po’ come si fa con i pollini, insomma. Nel giro di tre anni, questi pazienti hanno mostrato una riduzione significativa dei sintomi. Non tutti gli scienziati condividono queste conclusioni. Alcuni uomini che ne soffrono sono riusciti faticosamente a convivere con la malattia In Danimarca è boom di coppie aperte solo dopo aver incontrato una partner comprensiva che può fare a meno del sesso. Certo, perché la relazione sia appagante, bisogna investire molte energie e attenzioni, passare molto tempo di qualità con la propria donna e dimostrarle in altri modi quanto la ami e l’apprezzi. [fonte: menshealth] Le parti del corpo che ci stuzzicano di più I piedi: issati al vertice delle fantasie sessuali e di quando in quando ricacciati a fine classifica. Un nuovo studio britannico torna infatti a mappare le zone erogene di uomini e donne. Con un po’ d’enfasi, il documento è stato definito come il primo “tentativo sistematico di misurare il grado di eroticità delle singole parti del nostro corpo”. Ci prova tramite una classifica di punti ad alta eccitazione sessuale pronta a smascherare diversi luoghi comuni su corpo e piacere nonché a riservare diverse sorprese. Su tutti, proprio sui piedi: il loro posto come zona erogena per eccellenza sembra una mezza bufala. Non trova infatti nessun riscontro nella ricerca scientifica promossa, fra gli altri istituti britannici e sudafricani, dall’università di Bangor, in Galles. Tre quarti degli intervistati (il totale è stato di 800 persone) non sembra esserne minimamente smosso. Com’era prevedibile, quindi, l’indagine ha verificato che le differenze fra maschi e femmine corrispondono in buona parte a questioni culturali. Costume, mode, società, abitudini: tutti ingredienti di un mix che disegna un proprio schema erogeno. Del tutto distante e slegato, questa la novità, dai risultati che arrivano dalle stimolazioni cerebrali: uomini e donne sfoderano infatti quasi lo stesso numero di zone erogene. Con un leggero, ma appunto lievissimo, vantaggio per le seconde. Oltre tutto senza differenze rilevanti da un continente all’altro. Dato che racconta, ancora più a fondo, di “preferenze innate”, rimodulate proprio dai vincoli sociali. Sui piedi, per esempio, studi e scienziati che si sono occupati del tema in precedenza potrebbero aver fatto “un errore, confondendo la percezione effettiva con oggetti come tacchi alti e calze. In altre parole, mischiando il tocco con la vista” ha sottolineato il professor Oliver Turnbull dell’ateneo di Bangor, che ha lavorato assieme agli scienziati dell’università di Witwatersrand, a Johannesburgh. Andando al sodo, sono ovviamente i genitali a occu- cato. Per la precisione i dati ci parlano di più di un uomo su due e di circa una donna su tre. Da qui scatta spontaneo il commento di François Kraus, responsabile della ricerca: “dopo tutte le voci sul caso Hollande-Gayet, e gli articoli della stampa internazionale sul carattere volubile dei francesi, conferma gli stereotipi sul maschio latino ta”, prosegue la Lysbye in un intervento sul magazine Kristeligt Dagbladet. La poligamia è dunque la soluzione per non soffrire più in amore, dunque? No, non lo è: “richiede un consenso assoluto e regole chiare”, commenta la scrittrice Sara Skaarup, “ma le cose spesso vanno male”. [fonte: alfemminile.com] Le dimensioni contano? No è essenziale l’altezza! pare la prima piazza della ipersensibile classifica. Dietro spuntano le labbra, le orecchie (forse in questo caso confermando un luogo comune). Poi iniziano le sorprese: interno coscia e scapola chiudono la rassegna. Limitatissime dunque le distanze tra i due sessi: la parte posteriore della gamba è poco considerata dalle donne (ma dagli uomini di più) mentre le mani colpiscono di più i maschi che le femmine. “Molte persone ritengono che il corpo delle donne sia pieno di zone erogene e che gli uomini ne abbiano soltanto una, la più ovvia - ha aggiunto Turnbull - chiaramente non è così. La distribuzione è quasi uguale, con una leggera prevalenza per le donne, ma non in questo modo esagerato”. [fonte: vanityfair] Italiani e francesi: i più infedeli d’Europa Una ricerca ci dice che il vizio di tradire, a livello europeo, è ben radicato in Francia e in Italia. Diverse volte noi italiani ci siamo dichiarati “cugini” dei francesi e ora abbiamo un motivo in più per farlo. Uno studio Ifop, condotto a livello europeo, ci dice infatti che l'Italia e la Francia sono i paesi dove il vizio di tradire è più radi- Basta con la monogamia e largo alle coppie aperte! Ma siamo sicuri sia la strada giusta per far durare l'amore? “Non è una rivoluzione culturale come quella che abbiamo visto negli anni ’60, ma è una trend significativo che sta diventando davvero interessante”, queste le parole di Susanne Lysbye, presidente dell’Associazione dei sessuologi danesi, in merito a una nuova tendenza che si sta facendo strada nel paese della Sirenetta. Quale? Quella delle coppie aperte. Non più rapporti a due, circoscritti a un solo partner, ma poliamori, ovvero rapporti che includono più “partecipanti”. “E’ sempre più comune incontrare persone che si manifestano esplicitamente non monogame e dichiarano di vivere o volere una relazione aper- particolarmente infedele”. Per la serie: a volte i luoghi comuni sono verità e non “leggende metropolitane”. Secondo una ricerca sarebbero 12 i centimetri di divario ideale tra lui e lei. Ma, di fronte a una forte intesa, non c'è altezza che tenga! La società britannica Lovehoney, specializzata in prodotti per il piacere di coppia, ha condotto un sondaggio su di un campione di oltre 2.000 persone per indagare l’esistenza di un divario di altezza ideale tra uomo e donna per far scattare la scintilla. Il risultato? La maggior parte della donne vorrebbe un partner più alto di loro di dodici centimetri circa – lo stesso divario che c'è tra il Duca e la Duchessa di Cambridge. L’altezza è quindi un fattore tutt’altro che secondario nella scelta del partner, solo il 24% delle donne ed il 35% degli uomini la trovano irrilevante. Interessante notare come il 6% degli uomini, abbia ammesso che non riuscirebbe a condurre un rapporto duraturo con una donna più alta. Detto questo è anche vero che in luogo di una fortissima intesa e attrazione non c'è differenza di altezza che tenga. "La nostra ricerca dimostra comunque, più di ogni cosa, che le dimensioni non sono importanti quando si è alla presenza di una forte chimica sessuale, che caratterizza le coppie più sincere, aperte e a pro- prio aggio sotto le lenzuola", ha infatti commentato un portavoce di Lovehoney. [fonte: alfemminile] Dopo il selfie, dal Giappone arriva il "sexselfie" Nata in Giappone, la moda del Sexselfie - l'autofotografarsi durante rapporti sessuali per condividere gli scatti sui social network - inizia a prendere piede anche in Occidente. Hanno iniziato i vip, ma ora la moda dei sexselfies sta invadendo anche i “comuni mortali”. Evidentemente i selfies stavano diventando troppo banali, per cui ecco emergere la variante piccante. Questa nuova tendenza, che sta spopolando soprattutto in Oriente e princi- palmente tra i giovani che, su Twitter e Instagram non perdono occasione per pubblicare scatti, a volte ottenuti con veri e propri contorsionismi per immortalare l’inquadratura giusta, delle proprie performance. Se quella dell’autoscatto hot di coppia è una novità, forse non tutti si aspetterebbero che - secondo una ricerca condotta AshleyMadison.com - il 71% degli uomini e il 69% delle donne si è comunque lasciato fotografare durante un rapporto sessuale almeno una volta nella vita. Quella del sexselfie potrebbe quindi essere una semplice evoluzione data dalla tecnologia sempre più potente di cui disponiamo. Sulla neonata questione si è espresso anche il sessuologo Eric Anderson dell’Università di Winchester che dichiara: "I sexselfies indicano una maggiore liberazione sessuale. I giovani sono probabilmente molto coinvolti in questa pratica, dimostrazione che le tecnologie digitali stanno contribuendo a creare una società sessualmente più aperta". Aprile 2014 315 23 24 L’informatore Aprile 2014 15 A L ESSA N D R I N O SALUTE e BENESSERE L’organismo va in tilt se lavori Cala il fumo, ma solo tra ricchi e istruiti di notte E’ ormai noto come tutti quei fattori che alterano il ritmo sonno-veglia creino seri disturbi alla salute e all’umore, rendendo le persone più nervose ed irritabili a causa delle poche ore dedicate al riposo. Ora, uno studio inglese lancia un nuovo allarme: secondo i ricercatori dello Sleep Research Centre dell’Università del Surrey, in Gran Bretagna, lavorare di notte getterebbe l’organismo nel caos più totale facendo “impazzire” l’orologio biologico. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha monitorato 22 volontari il cui ritmo quotidiano è stato del tutto sconvolto dal passaggio di uno stile di vita regolare ad uno decisamente più “scombussolato”, tipico di una persona che lavora di notte. Risultato? Dai loro esami del sangue è emerso come il 97% di quei geni programmati per lavorare in precisi momenti del giorno era andato del tutto fuori sincronia con il rischio di arrecare seri danni al cuore, ai reni e al cervello. Già in passato altri studi avevano dimostrato un maggiore rischio di attacco cardiaco o di sviluppare il diabete di tipo 2 in tutte quelle persone costrette a lavorare di notte. Scende la dipendenza da nicotina. Ma soprattutto, cala tra le classi abbienti dove una volta, la sigaretta era uno status-symbol. Oggi invece, è la debolezza degli emarginati, poveri e gente poco istruita: è il New York Times a dirlo che narra la storia dell’evoluzione del fumo dall’inizio del secolo scorso fino ai giorni nostri. Rivela, il giornale, che negli ultimi 15 anni la dipendenza da nicotina è scesa globalmente tra gli adulti del 27%. Un declino che tra i poveri e però stato solo del 15%. A fare le spese dell’ignoranza sui danni causati dalla nicotina risultano in particolare le donne. Se nelle zone più benestanti il tasso del vizio del fumo tra le donne è sceso di una buona metà dal 1997, nelle aree più povere la diminuzione del “fumo in rosa” è stato solo del 4%. Qualche esempio di quella che il quoti- diano di New York definisce la nuova spaccatura sociale: nei lussuosi suburb nei dintorni di Washington solo 1 adulto su 10 fuma ancora. Nella contea di Clay, nel Kentucky, dove gli abitanti fanno i mandriani, i taglialegna, o lavorano in fabbrica, a non staccarsi dalle sigarette sono ancora in 4 su 10. Insomma il livello di istruzione sembra essere uno dei fattori chiave nell’influenzare il fumo. Ridere fa bene e rinforza la mente Una risata a crepapelle, o anche solo un sorriso accennato, sono una forma di “ginnastica” che allena il cervello a essere più forte, elastico e capace di affrontare situazioni difficili e stressanti: alla pari di una sessione di spinning o di una bella corsa, l’umorismo è la “palestra” della mente, e fa anche bene al sistema immunitario. Anche se tutto dipende da come e su cosa si ride: prendere in giro, indica auto- punizione, poca autostima e aumenta la depressione. Avere, invece, un attivo senso dell’umorismo aiuta a prendere di più dalla vita, sia dal punto di vista cognitivo sia a livello emotivo. Ciò non significa che ogni sorta di humour sia utile: avere un’attitudine al sarcasmo, essere sprezzanti e canzonatori, può fare male alla salute, in particolare se si sbeffeggia la propria vita. Studi condotti all’Università del Western Ontario dimostrano che chi possiede questo tipo di umorismo ha più alti tassi di depressione degli altri, più elevati livelli di ansia e bassa autostima. 5 motivi per cui è bene iniziare il pasto con verdura cruda! L'alimentazione è la chiave della Salute, non dimentichiamoci che il cibo che assumiamo è la nostra benzina e che noi "siamo quello che mangiamo", grazie al nutrimento che scegliamo ogni giorno di offrire al nostro organismo. E’ risaputo che dobbiamo consumare 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, ma poche persone sanno come e quando inserirle nella propria alimentazione quotidiana per godere al meglio dei preziosi benefici di questi alimenti. Il Naturopata ed il Nutrizionista spesso consigliano di iniziare ogni pasto con una bella insalata mista, con tutto ciò che può essere consumato crudo. Vi siete mai chiesti perché? Scopriamo 5 motivi per cui mangiare le verdure prima del pasto. 1) Saziano prima: un piatto di verdura cruda ad inizio pasto contribuisce a sentirsi “pieni” prima e ad informare i recettori della sazietà; lo stimolo della fame si ridurrà prima, ciò significa che la quantità di alimenti che si è deciso di mangiare in seguito potrà essere ridotta e questo consente di evitare di consumare cibo più del dovuto, avendo beneficio se si è in sovrappeso. 2) Si assorbono meglio i principi nutritivi: a stomaco vuoto l'organismo è in grado di assorbire meglio i nutrimenti, ciò che il nostro corpo troverà subito disponibile sarà il meglio per lui, ossia acqua, vitamine e sali minerali, enzimi utili alla digestione, elementi che spesso sono carenti nella nostra alimentazione, soprattutto se frettolosa o sregolata. 3) Migliorano la digestione e riducono il gonfiore: le verdure, in particolare quelle crude, sono ricche di fibre e povere di grassi. Per questo sono in grado di stimolare al meglio la digestione (che sarà così facilitata) e contemporaneamente contribuiscono a mitigare quel senso di gonfiore post-pasto, specie se prendete l’abitudine di mangiare la frutta LONTANO dai pasti. 4) Aiutano il controllo della glicemia: assumendo fibre prima dei pasti, si ottiene un abbassamento del picco glicemico, che risulterà rallentato rispetto all'assorbimento dei carboidrati e dei grassi contenuti nei cibi che si mangeranno successivamente. Questa alimentazione è indicata anche per chi soffre di diabete o ha valori della glicemia elevati. 5) Se ne mangiano di più: se mangiate per prima cosa un bel piatto di pasta o di carne, la quantità di verdure di contorno sarà senz'altro ridotta. Mangiarle prima della portata principale significa mangiarne di più e mangiarle ad ogni pasto, cosa assolutamente consigliata per avere il giusto apporto di vitamine e sali minerali, nonché delle utilissime fibre per regolarizzare l’intestino. MA QUALI VERDURE SCEGLIERE? Si può iniziare con una bella insalata mista, dove per mista si intende che ci siano diversi ortaggi, in modo tale da beneficiare di più principi nutritivi. Per avere un piatto completo, il consiglio è quello di mescolare tra loro radici (come carote, ravanelli, rapa rossa, topinambur), fusti (sedano), foglie (di ogni tipo e di tutti i colori, spinaci e cavoli compresi), fiori (carciofi, capperi, fiori di zucca), frutti (pomodori, fagiolini, cetrioli). Più colori ci sono, maggiori saranno le proprietà di nutrienti che regalate al vostro corpo. Per condire usate SOLO dell’olio extravergine di qualità. Se volete beneficiare al massimo, col piatto principale di carboidrati o proteine, abbinate anche delle verdure cotte, al vapore, alla piastra, in umido con poca acqua, sale integrale e spezie ed erbe. a cura di: ROSANNA PILIA NATUROPATA FNNHP
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