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ALESSANDRIA
TORTONA
NOVI LIGURE
SERRAVALLE
SCRIVIA
Su p p le m e n t o a l Gior nale di Tor t ona n. 16 - Dicembre 2014 - D i re t t o re : Gianf ranco Accio
Di re zi on e , Re d a z io n e e U f f icio pubblicità - via Valle d’Aost a 15 - Vog he ra - Te l. 0 3 8 3 / 19 3 0 6 9 6 - Fax 0 3 8 3 / 3 61217
L
www. i per press. co m• E -mai l : redazi o ne @ i p e r p re s s . c o m
asciamo alle spalle anche il 2014, un anno da dimenticare. Mi
sono chiesto cosa scrivere in questo editoriale di fine anno. Ebbene avrei potuto copiare e riproporre alcune rilessioni, molto
simili agli anni passati. Non perchè io non abbia fantasia ma perchè
il mondo non cambia, anzi. Andiamo di male in peggio. I nostri politici sono refrattari ad ogni forma di appello disperato che giunge dai
cittadini. I più disonesti pensano alle loro tasche. Expo, Mose, Mafia
capitale sono le ultime “bravate” (eufemismo) di una corruzione endemica che non trova confini. Probabilmente, in primavera, andremo
a votare. Mister Annunci, alias Matteo Renzi desidera aumentare il
suo consenso. Sarà molto difficile, per non dire certo, che riesca a rinnovare il successo delle europee 2014. Ho si cambia veramente, mettendo da parte le chiacchiere, o andremo tutti a fondo. Ora abbiamo
l’acqua alla gola, basta poco per “annegare”. Peccato perchè l’Italia è
veramente il Bel Paese. Non ci vorrebbe molto a valorizzare il nostro
immenso patrimonio. Maggiore onestà e minor egoismo potrebbero
essere gli elementi cardine di una gloriosa rinascita. Non sono ottimista. Le utopiche sensazioni mi allettano ma rimangono tali. Utopia,
solo utopia per un popolo che soffre in silenzio. Un’assuefazione al
disagio ed allo sconforto che appare autolesionistico ma nello stesso
tempo eroico. Purtroppo un eroismo fine a se stesso che non produce nulla Svegliamoci prima che sia troppo tardi. Auguri a tutti!
Gianfranco Accio
Monsignor Viola:
nuova guida della Diocesi
tortonese
Servizio a pag. 16
INTERNAZIONALI
3
Dicembre 2014
Gli Usa minacciano di inserire i coreani Risparmio e innovazione a San Pietro
nella lista dei “pro terroristi”
Cyber-Attacco
alla Sony
G
li Usa stanno considerando l’ipotesi di
inserire di inserire la
Corea del Nord nella lista dei
Paesi sponsor del terrorismo.
È quanto ha detto il presidente Barack Obama nell’intervista esclusiva alla Cnn dopo
il cyberattacco ai danni della
Sony. Pyongyang era stata
tolta dalla lista sei anni fa.
La Corea del nord ha invece nuovamente minacciato
rappresaglie contro la Casa
Bianca e altri obiettivi Usa
se gli Stati Uniti prenderanno misure nei suoi confronti: «Risponderemo in modo
proporzionale nel momento,
nel luogo e nel modo che
sceglieremo», ha fatto sapere
la Commissione nazionale di
difesa.
Obama ha comunque dichiarato che l’attacco informatico alla Sony Pictures è stato un atto di «vandalismo»
cibernetico e non di guerra.
Parlando alla Cnn, il presidente ha detto «no, non penso
che sia stato un atto di guerra. Penso che sia trattato di
un atto di cyber-vandalismo
risultato molto costoso. Lo
prendiamo molto sul serio».
«Se stabiliamo un precedente
dove il dittatore di un altro
Paese può interferire con un
cyber attacco, con la catena
di distribuzione di una società o dei suoi prodotti, e
di conseguenza iniziamo a
autocensurarci, questo è un
problema», ha proseguito
Obama, «Ed è un problema
non solo per l’industria del
cinema, è un problema per la
nuova industria. La Cnn ha
fatto servizi in cui criticava
la Corea del Nord. Cosa succede se si verifica una violazione nel cyberspazio della
rete? Non parleremo alla Corea del Nord? La cosa più importante in questo momento
non è dire che la Sony si sta
comportando male, ma capire che tutti noi ci dobbiamo
adattare alla possibilità dei
cyber attacchi e dobbiamo
fare di più per proteggerci».
Obama, in un’intervista
esclusiva alla Cnn, ha quindi sottolineato: «Non saremo intimiditi dagli attacchi
degli hacker», insistendo sul
fatto che il film “The Interview” non andava cancellato: «Avrei preferito che mi
avessero consultato».
Gli Usa chiedono aiuto alla
Cina. Negli ultimi giorni
l’amministrazione Obama ha
chiesto aiuto alla Cina per
contrastare le capacità della
Corea del nord di compiere attacchi informatici. Ad
affermarlo, parlando con il
New York Times, sono stati
alti funzionari dell’amministrazione Washington per
i quali si tratta di un primo
passo in direzione della «risposta commisurata» annunciata dal presidente Barack
Obama a seguito dell’attacco
informatico alla Sony Pictures.
«Ciò che stiamo cercando è
un’azione di blocco, qualcosa che possa contrastare i
loro sforzi per condurre attacchi», ha dichiarato un funzionario citato dal giornale.
Da Pechino non sarebbe arrivata al momento alcuna risposta, né è chiaro se la Cina
possa o meno essere disposta
a cooperare, considerate le
tensioni in materia di sicurezza informatica tra i due
paesi conseguenti all’incriminazione di cinque hacker
che lavoravano per i militari
cinesi accusati a maggio dal
Dipartimento alla Giustizia
di aver sottratto informazioni riservate ad alcune società
americane. L’approccio segreto alla Cina si inquadra
nella messa a punto agli alti
livelli dell’amministrazione americana di una serie
di opzioni da presentare dal
presidente Obama che comprendono anche l’ipotesi di
nuove sanzioni economiche
verso la Corea del nord analoghe a quelle che recentemente sono state adottate
contro gli oligarchi russi e le
figure più vicine al presidente Vladimir Putin.
Gli Stati Uniti considerano
la Corea del Nord responsabile del cyberattacco alla
Sony Pictures al centro della vicenda che ha coinvolto il film “The Interview”,
commedia con James Franco
che racconta un piano della
Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong
Un. L’uscita della pellicola
è stata bloccata definitivamente dopo le minacce in
stile 11 settembre ricevute da
parte di un gruppo chiamato “I Guardiani della Pace”.
La Corea del Nord si è detta completamente estranea
alla vicenda, e ha offerto di
avviare un’inchiesta congiunta con Washington sul
cyber attacco. «Se il governo nordcoreano vuole veramente aiutare, ammetta di
essere colpevole e compensi
la Sony per i danni provocati
dal suo attacco», ha risposto
un portavoce del Consiglio
di Sicurezza Nazionale americano, Mark Stroh.
Gli hacker prendono in giro
l’Fbi. In un nuovo messaggio
inviato a diversi giornalisti
il gruppo accusato di aver
compiuto l’attacco informatico alla Sony Pictures,
“Guardians of Peace”, prende in giro apertamente l’Fbi.
«Il risultato dell’inchiesta
dell’Fbi è così eccellente che
forse avete visto con i vostri
stessi occhi ciò che facciamo. Ci congratuliamo per il
vostro successo. Troverete il
regalo per l’Fbi a questo indirizzo: un link che collega
ad un video chiamato «You
are an idiot».
NATALE A ROMA :
TEMPO DI CAMBIAMENTI
L
’accensione delle luminarie a San Pietro,
del Presepe e dell’Albero Natalizio e la nomina
a camerlengo del Cardinal
Tauran al posto di Bertone.
Giornata storica quella di oggi
in piazza San Pietro, non tanto
perché si accende per la prima
volta quest’anno il tradizionale albero di Natale, piuttosto
perché s’inaugura la nuova illuminazione della cupola, firmata dall’Acea e composta da
innumerevoli led che le conferiranno – assicurano gli autori
– un’atmosfera ancora più suggestiva, oltre a far risparmiare
un bel po’ in bolletta. L’albero
rigoglioso viene dalla Calabria,
il presepe, invece, quest’anno
arriva da Verona e ha un’ispirazione lirica. La fondazione scaligera, infatti, assieme ad altri
enti, ha deciso per l’ambientazione una scenografia dell’opera “Elisir d’amore” di Gaetano
Donizetti, creata appositamente dallo scenografo Francesco
Canessa. Da un evento gioioso
ad una nota di malinconia per
tutto ciò che è cambiamento
anche se non inaspettato per
questioni anagrafiche. Il cardinale Tarcisio Bertone infatti
Bertone ha compiuto 80 anni
il 2 dicembre scorso e dunque non potrebbe entrare in
un eventuale Conclave. L’era
non è più il Camerlengo di
Santa Romana Chiesa: Papa
Francesco ha nominato al suo
posto il cardinale Jean Louis
Tauran, storico ministro degli
esteri di San Giovanni Paolo II
e attuale presidente del dicastero per il dialogo interreligioso.
Bertone ai vertici del Vaticano si era già conclusa nell’estate del 2013, quando Papa
Francesco aveva annunciato la
nomina del nuovo Segretario
di Stato vaticano. Bergoglio
aveva scelto l’arcivescovo Pietro Parolin come successore.
4
Dicembre 2014
Tutti con la testa
“sul Colle”
I partiti sono in fermento per la prossima elezione del Capo dello Stato
P
urtroppo la vicenda
ha pure dei risvolti
di cattivo gusto, visto
che fino a prova contraria
un Presidente della Repubblica c’è ancora e detiene
i pieni poteri. Al netto di
qualsiasi giudizio sul suo
operato e sulle sue opinioni,
i partiti politici ne stanno
depauperando (come se non
bastasse già la Costituzione) il ruolo a livello internazionale. Si immagini, ad
esempio, quale effetto possano aver riscosso nel panorama mondiale le parole
del Capo dello Stato sulla
vicenda Marò. Quel sono
fortemente contrariato non
è altro che una frase di circostanza vuota di contenuto, alle quale si aggiunge il
fatto che chi l’ha pronunciata risulta essere una carica
istituzionale praticamente
“dimissionata” dal Parlamento italiano. Ma si sa che
per una classe politica che
gioca col futuro degli italiani come si fa con il Totocalcio, un po’ di Totoquirinale
garantisce parecchio fumo
da sparare negli occhi di
elettori sempre più frustrati.
E infine torna utile qualsiasi argomento per azzoppare
i risvolti inquietanti dell’in-
dagine “Mafia Capitale”...
Eppure per qualsiasi persona di buon senso, questo
atteggiamento rimane inspiegabile. Gli italiani le
hanno provate tutte per dare
un segnale ai propri rappresentanti. Prima hanno catalizzato la protesta su partiti
non facilmente inquadrabili: si pensi all’exploit della
Lista Bonino, poi della Lega
Nord e dell’Italia dei Valori
e infine del M5S. Messaggi
chiari di un malessere diffuso che si andava a radicalizzare in nuove o rinnovate
formazioni partitiche. Oggi
invece assistiamo al fenomeno
dell’astensionismo
selvaggio: sono meno della
metà degli aventi diritto gli
italiani che vanno a votare.
Ma persino questo schiaffone pare non avere effetto. Anzi, nell’estenuante
braccio di ferro fra Renzi
e Berlusconi per il nuovo
inquilino del Quirinale, si
perdono scientemente di
vista i problemi reali del
Paese. Si pensi alla produttività, per la quale secondo
un recentissimo studio di
Adapt l’Italia è fanalino di
coda a livello Ue. Il tasso
di crescita della produttività del lavoro è il più basso
tra i principali Paesi europei, appena lo 0,127%. La
crescita del Pil è ferma,
anzi negativa (-1,85%). La
forza lavoro è attiva per
un 64,40% contro gli altri
partner europei che viaggiano oltre il 70%. Il cuneo
NAZIONALI
fiscale medio del lavoro, da
anni sbandierato dalle forze politiche come la grande
zavorra per lo sviluppo del
sistema produttivo, è ancora
tra i più alti nel mondo, con
un carico di quasi il 50%.
Ma è davvero imbarazzante
che nessun politico si preoccupi della tassazione sugli immobili, per la quale il
Governo sta studiando l’ennesima modifica. Dopo Ici,
Imu, mini-Imu e Tasi, ora è
la volta dell’anglicismo un
tanto al chilo: la Local Tax,
che sta facendo tremare le
associazioni di categoria.
Imu e Tasi valgono 30 miliardi, secondo Confedilizia. Sulle seconde case dal
2011 al 2014 si sono verificati aumenti fino 236% e
per il 2015 erano previsto il
raddoppio, scongiurato (forse) qualche giorno fa da un
emendamento. Nessuno si
preoccupa di guardare quali trappole si annidino nella
nuova imposizione allo studio del Governo, che rischia
di uccidere definitivamente
il risparmio in Italia. C’è un
imbarazzante silenzio sul
fatto che una nazione che
poteva vantare fino al 2011
un 80% di proprietari di
casa sia sceso oggi al 67%.
Nell’indifferenza generale
della politica, tra un cognome e l’altro in lizza per il
Colle, spetta al sindaco del
piccolo Comune di Bormida
proporre di spostare la sede
del Municipio sopra ai 600
metridi altitudine per evitare che i cittadini debbano pagare l’Imu sui terreni
agricoli. L’ennesima trovata
fantasiosa all’italiana per
aggirare uno Stato nemico
del cittadino e una politica
inconcludente: d’altra parte
se la Ferrari sta valutando
di spostare la sede sociale
all’estero per pagare meno
tasse, perché un sindaco
non dovrebbe cambiare
sede al municipio evitando
l’ennesimo taglieggio statale verso i propri cittadini?
Stipati in gabbie anguste, senz’acqua
e totalmente privi di documentazione
Sventato traffico di
animali sull’Autosole
D
efiniamo
«amorale»
anziché «immorale»
il traffico illegale di
animali da compagnia, perché
gli animali non hanno morale, mentre gli esseri umani sì.
La Polizia Stradale d ha Intercettato, nella tarda mattinata
di ieri, 51 cuccioli sulla Autosole 1 tra Bologna e Firenze, in località Pian del Voglio.
Nel corso di un ordinario servizio di vigilanza, la pattu-
angusti e non in regola. Grazie
alla preziosa collaborazione del
personale veterinario dell’ASL,
che ha effettuato le necessarie
verifiche sanitarie, si appurava
che le bestiole erano trasportate in gabbie non idonee e
prive di dispositivi di abbeveraggio, accompagnati peraltro da falsa documentazione.
Il trasporto, partito da Komarno (SK,) nel corso della notte
precedente, era diretto a Fratta-
glia della Sottosezione, che
era impegnata in un’attività
di gestione del traffico dovuta a un automezzo fermo in
avaria sulla carreggiata, ha
notato il sopraggiungere di un
veicolo Fiat Ducato con targa slovacca, con delle aperture laterali piuttosto insolite.
È scattato quindi il controllo del
furgone, occupato da due uomini di nazionalità slovacca, il
conducente certo S.E. del 1973
e il passeggero trentottenne P.R.
A bordo sono stati trovati 51
cuccioli di cane varie razze e un
cucciolo di gatto di razza certosino, tutti piccolissimi, di età
compresa tra i due e i tre mesi
e non idonei pertanto al trasporto. Molti cuccioli presentavano,
inoltre, difficoltà respiratorie ed
erano costretti a stare in spazi
minore (NA) presso dei negozi
di animali che presumibilmente ne avrebbero garantito la
vendita nel periodo di Natale.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto il
sequestro degli animali, che
sono stati dati in affidamento
al canile di Calderara di Reno
che ne garantirà la custodia.
Il veicolo è stato sottoposto a
fermo amministrativo, mentre il
conducente slovacco unitamente al suo connazionale, entrambi
con precedenti analoghi, sono
stati denunciati a piede libero
per il reato di maltrattamento di
animali, uso di documenti falsi
e traffico illecito internazionale
di animali da compagnia e gli
sono state contestate violazioni
amministrazioni specifiche per
un ammontare di 13.000 euro.
ECONOMIA
5
Dicembre 2014
Crisi e consumi: sempre Confindustria: ripresa nel 2015
La recessione dal 1° trimestre: Pil 2014 -0,5%
più negozi in vendita, L
prezzi in calo fino al 20%
Si predilige il negozio di quartiere per i piccoli acquisti di tutti i
giorni e il centro commerciale per cercare offerte e promozioni.
D
a una parte la crisi che
continua a flagellare il
settore dei consumi,
dall’altra l’evoluzione verso
la multicanalità dello shopping e delle vendite: questo il
panorama in cui si inquadra il
mercato immobiliare dei negozi. Secondo l’Ufficio Studi
di Immobiliare.it (http://www.
immobiliare.it), l’offerta di
spazi commerciali in vendita
nelle città italiane negli ultimi
due anni è arrivata a crescere,
in alcuni centri, di oltre l’8%,
mentre i prezzi hanno seguito la direzione opposta, vale
a dire quella del calo che, in
città come Torino e Bologna,
ha superato addirittura il 20%.
«Esigenze di risparmio, soprattutto in termini economici
ma anche in termini di tempo,
hanno portato i consumatori
italiani a un’ottimizzazione
della scelta dei luoghi in cui
comprare – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.
it. – Si predilige il negozio di
quartiere per i piccoli acquisti di tutti i giorni e il centro
commerciale per cercare offerte e promozioni. Questo
cambiamento di abitudini non
poteva non modificare il panorama immobiliare dei negozi in Italia, che da due anni a
questa parte ha cominciato a
cambiare nettamente profilo».
Secondo lo studio del portale
l’aumento dell’offerta ha riguardato, per la prima volta
negli ultimi dieci anni, anche
le grandi e famose vie dello
shopping. A livello nazionale,
nell’ultimo anno, si è assistito
a un calo dei prezzi di vendi-
ta pari al 4,3%; diminuzione
maggiore quella dei canoni
di locazione che scendono
dell’8,6%. Focalizzando la
ricerca sulle grandi città, le cifre richieste per la vendita di
un negozio sono diminuite in
maniera meno netta (-3,7% rispetto al 2013); stesso discorso
per gli affitti di spazi commerciali che sono scesi del 7,6%.
Se si guarda la numero di
annunci presenti sul sito si
notano alcune tendenze che
contraddistinguono le grandi
città italiane: a Milano, per
esempio, la metà dei negozi
in vendita è concentrata nel
centro storico; a Roma, invece, soltanto il 26% degli
annunci riguarda immobili
centrali, dato che rispecchia
la maggior tenuta della vita di
quartiere tipica della Capitale.
Tra le grandi città Bologna
e Torino sono quelle che
hanno fatto registrare l’aumento dell’offerta di vendite
più elevato (rispettivamente
+4,4 e +4,7% in un anno).
Parallelamente anche i prezzi sono quelli che hanno subito i cali maggiori, arrivando a scendere fino all’8,5%.
Per le locazioni, la città che
è riuscita a contenere maggiormente il calo dei prezzi
è stata Venezia (-1,4%) anche per una disponibilità di
spazi decisamente contenuta rispetto ad altri centri. In
termini di offerta, l’aumento
dei negozi proposti in locazione ha raggiunto spesso
la doppia cifra: a Torino,
ad esempio, si registra un
+12,6% di annunci in più in
un anno nelle retail streets.
’eventuale entrata in vigore della clausola di salvaguardia inserita nella
legge di Stabilità (12,8 miliardi
di incrementi di imposte indirette, 0,8% del pil) “farebbe ricadere l’economia in recessione”.
A prevederlo è il Centro Studi di
Confindustria negli ultimi Sce-
ne, sottolinea il Csc, “è dettata
dalla necessità di non tornare a
deprimere l’economia. Ulteriori restrizioni avrebbero, infatti,
l’effetto di far avvitare il paese
in un circolo vizioso di manovre, caduta del pil effettivo, discesa del pil potenziale, aumento
del saldo di bilancio strutturale,
stre, il Csc indica il crollo del
prezzo del petrolio, l’ulteriore
svalutazione del cambio dell’euro, il rafforzamento della crescita
del commercio mondiale, il calo
dei tassi di interesse che riflette
l’impostazione espansiva della
politica monetaria e la composizione della politica di bilancio
nari economici. Evitare tale applicazione “è quindi necessario
per stabilizzare il Paese sul ritrovato percorso di crescita”, avvertono gli economisti del Csc.
Il Centro studi di Confindustria
stima un indebitamento netto
della pubblica amministrazione al 3% del pil quest’anno, al
2,7% nel 2015 e al 2,5% nel
2016. Mentre per quest’anno
e per il prossimo le stime sono
sostanzialmente in linea con
quelle indicate dal governo, per
il 2016 il deficit è stimato sensibilmente al di sopra della previsione del governo (1,8% del
pil) per effetto dell’esclusione
della clausola di salvaguardia
che vale 12,8 miliardi e che
prevede l’aumento delle imposte indirette. Questa esclusio-
ulteriori manovre correttive”.
Secondo il Csc, l’Italia tornerà
a crescere nel 2015. “Il ritorno a
variazioni trimestrali del Pil positivo si avrà a partire dal primo
trimestre 2015 (+0,2%), per poi
salire gradualmente nel biennio”.
La ripartenza dell’economia italiana nel corso del 2015, spiegano il Csc, avviene in modo
progressivo e l’accelerazione
prosegue nel biennio senza mai
raggiungere ritmi particolarmente sostenuti. Ancora non chiaro,
aggiungono gli esperti, come finirà il 2014 e quale eredità consegnerà al 2015: “Gli ultimi dati
puntano a un’ulteriore, seppur
minima, riduzione del Pil nel
quarto trimestre”, pari a -0,1%.
Tra i fattori favorevoli per la ripresa, emersi nell’ultimo trime-
più benefica per la crescita. Il
costo del greggio è diminuito
di oltre un terzo nell’arco di alcune settimane: per l’Italia è un
guadagno di 14 miliardi annui.
Ma sull’uscita dalla crisi gravano
anche diversi ostacoli. Gli economisti di viale dell’Astronomia
annoverano tra i freni alla ripresa: l’alta disoccupazione che
deprime redditi e la fiducia delle
famiglie, l’estrema selettività del
credito, l’ampia capacità produttiva inutilizzata, il mercato
immobiliare in aggiustamento,
la perdita di competitività accumulata a causa del forte aumento del Clup (costo del lavoro per
unità di prodotto), i profitti delle
imprese schiacciati tra aumento
dei costi e il calo del fatturato, la
riduzione della leva del debito.
6
Dicembre 2014
VOGHERA E OLTREPO
I dati del SerD di Voghera parlano chiaro. In crescita la dipendenza da slot machine
Il gioco d’azzardo è la nuova droga
I
mettendo se stesso, la sua
famiglia o le sue attività
professionali. La preoccupazione, lo stimolo e l’attività di gioco aumentano nei
periodi di stress. Si aspetta
con ansia il risultato della
scommessa e si gode della
tensione che accompagna
l’attesa. Ci sono dei mutamenti violenti dell’umore,
mancanza di fiducia, precarietà delle relazioni interpersonali. Molte volte nel
giocatore sono presenti, in
tempi diversi o allo stesso
tempo, problematiche legate anche all’uso di sostanze;
questo indica come questi
pazienti abbiano una personalità complessa e fragile”.
di Christian Draghi
l gioco d’azzardo, in
preoccupante crescita,
rappresenta la nuova dipendenza “emergente” nel
territorio d’Oltrepò. Se è
vero che l’eroina e gli oppioidi restano le sostanze
più abusate seguite da alcool
e coca, è altresì vero che la
percentuale delle persone dipendenti da queste sostanze
si è mantenuta piuttosto costante nel corso degli anni.
Il gioco d’azzardo, invece, è
in continua crescita. Lo dicono i dati dell’osservatorio
del Dipartimento Dipendenze dell’Asl di Pavia relativi
all’anno 2013. I numeri del
SerD di Voghera, relativi
all’intero Oltrepò, parlano di
534 utenze totali (444 uomini e 90 donne), concentrate
soprattutto nella fascia d’età
tra i 25 e i 44 anni (231 uomini e 49 donne). Ben rappresentata è anche la fascia
successiva (44-65 anni), con
196 utenze (171 maschili, 25
femminili). I giovani tra 18 e
i 24 anni che si sono rivolti
al SerD sono invece 32, di
cui 21 ragazzi e 11 ragazze.
Colpiscono, anche se esigui,
il numero dei giovanissimi,
dai 17 anni in giù: 14, di
cui uno sotto i quattordici
anni. 12, infine, sono ultrasessantacinquenni. I dati dimostrano come negli ultimi
anni la dipendenza da gioco d’azzardo sia cresciuta
in modo costante: nel 2013
del 22,3% rispetto al 2012,
mentre nell’anno 2012 del
26,7% rispetto al 2011. Ne
abbiamo parlato con Paolo
San Bartolomeo, responsabile del SerD vogherese, ricordando che i numeri non
si riferiscono alla totalità
“reale” delle dipendenze,
bensì indicano coloro che
hanno scelto di farsi aiutare.
Dottore, E’ possibile tracciare un identikit del gio-
catore patologico “medio”?
“Possiamo appoggiarci ai
dati. Nel 2013 tra i giocatori
d’azzardo troviamo soprattutto gli uomini (circa 80%
dei pazienti giocatori in carico) con un’età compresa
tra i 45 e 64 anni (47,8%
dei maschi); anche tra le
donne sono più frequenti le
giocatrici con un’età compresa tra i 45 e 64 anni (circa il 60,8% delle donne).
Cosa
pendere
significa
didal
gioco?
“Il giocatore ha un’incapacità cronica e progressiva
di resistere all’impulso di
giocare d’azzardo compro-
Si tratta del cosiddetto “poliabuso”, ovvero della tendenza ad essere dipendenti
da più sostanze allo stesso
tempo. Quanto è diffuso?
“Diciamo che circa il 47%
degli utenti, non solo giocatori d’azzardo, è anche poliabusatore. Il maggior numero
si registra tra i dipendenti da
oppioidi e cocaina, tra i più
giovani anche di cannabis,
mentre è meno frequente tra
chi abusa di alcool”.
Dopo l’esondazione del Curone parla il sindaco di Casei Gerola Ezio Stella
“Servono interventi per fronteggiare altre piene”
di Christian Draghi
S
e la piena di un torrente è un evento eccezionale, due piene
in un mese costituiscono
un precedente tremendo. Al
punto che a Casei Gerola
si parla già di nuovi progetti per contenere future
eventuali esondazioni del
Curone, come la costruzione di bacini idraulici di
espansione. Intanto in paese
dopo aver spalato il fango
si contano i danni. Il segno
dell’acqua sui muri delle
case testimonia la furia di
un “torrentino” che, se a
guardarlo d’estate viene da
sorridere per la sua portata,
nella notte del 15 novembre
scorso ha fatto piangere un
paese intero, finito allagato senza che per fortuna si
debba parlare di tragedia,
come troppo spesso accade
in questi casi. Non ci sono
stati feriti e in certe situazioni è bene guardare al
bicchiere mezzo pieno. La
paura però è tanta. “Succederà ancora”? è la domanda
che nessuno fa, ma che molti hanno in bocca. La piena
straordinaria, la seconda in
un mese, ha colpito duro.
Il 13 ottobre era toccato a
via Carena. Questa volta
sono soprattutto le case di
via Degli Spalti e via Battisti, sulla sponda sinistra del
Curone, ad aver riportato i
danni maggiori. Dieci abitazioni invase dall’acqua,
in certi punti salita fino a
un metro da terra. Non si
contano le cantine allagate.
“Il torrente è tracimato in
otto punti diversi” spiega
il sindaco Ezio Stella “ma
sempre senza rompere gli
argini, che dopo la piena di
ottobre erano stati rinforzati e hanno tenuto. Avevamo
allestito insieme alla Croce
Rossa un accampamento di
fortuna nella palestra, ma
non è servito fortunatamente, perché non ci sono sta-
ti sfollati”. La situazione
però ora preoccupa davvero. Due piene straordinarie
in un mese sono una valida
ragione per essere allarmati. E’ il territorio che cede
o è l’eccezionalità delle
piogge la causa di questa
situazione? “Sicuramente
l’eccezionalità delle piogge
è il dato principale – spiega
sempre Stella –. La stazione di rilevazione dati che si
trova a Volpedo ha indicato
che la portata del Curone
nella piena del 15 novembre ha superato di 40 millimetri quella della piena
di ottobre. Contenere tutta
quell’acqua era impossibile. Ora però bisogna valutare con attenzione tutte le
mosse da fare. E’ chiaro che
servono interventi strutturati, con progetti ben precisi”.
Dopo l’alluvione del 1993
l’alveo del Curone era stato
oggetto di importanti lavori.
“Due ponti vennero rifatti.
Quello che conduce in cen-
tro al paese, prima dell’hotel Bellinzona, aveva un
pilone di sostegno al centro
che ostruiva maggiormente il corso in caso di piena
ed è stato trasformato in
un ponte a una sola campata. Poi tutte le sponde sono
state rafforzate. Il buon lavoro fatto allora ha fatto sì
che per 20 anni si potesse
stare tranquilli”. Ora però
la situazione è cambiata.
Dopo gli interventi d’urgenza realizzati dall’Aipo, che
ripristinerà gli argini ricompattandoli,
occorreranno
misure nuove. Si parla della realizzazione di bacini di
espansione, opere idrauliche
che vengono realizzate per
contenere la portata durante le piene di un corso d’acqua. “E’ certo che quanto
fatto ad oggi non basta più”
chiosa Stella. “Se questa
situazione di eccezionalità
dovesse diventare consuetudine, dobbiamo garantire sicurezza ai cittadini”.
VOGHERA E OLTREPO
A tre mesi dall’elezione del nuovo sindaco
proviamo a fare le nostre previsioni
Voghera verso il ballottaggio
di Christian Draghi
A
Voghera la contesa
in vista delle elezioni comunali del
marzo prossimo si annuncia sempre più accesa e incerta. La sfida per Palazzo
Gounela entrerà nel vivo
subito dopo le festività natalizie, ma le parti in causa
(centrodestra, centrosinistra e indipendenti) sono
in fermento già da diverse
settimane. Per il sindaco
uscente Carlo Barbieri la
sfida si preannuncia ostica: il centrodestra è quanto
mai frammentato, al momento in pochi al di fuori
del cerchio magico di Forza Italia sembrano disposti
ad appoggiarne (almeno
per via ufficiale) la ricandidatura. Il centrosinistra
dovrebbe far quadrato intorno al vincitore delle primarie Pier Ezio Ghezzi, per
cercare di tornare alla guida della città dopo oltre 15
anni. Andiamo ad analizzare le singole situazioni che
compongono il quadro politico vogherese a poco più
di tre mesi dalle elezioni.
FORZA ITALIA – Il sindaco Carlo Barbieri è l’uomo
che rappresenta la corrente di Giovanni Alpeggiani,
influente politico del Brallo ed “eminenza grigia”
della politica oltrepadana.
La sua ricandidatura pare
piuttosto scontata, ritirare
il cavallo sarebbe una ammissione di debolezza per
non parlare di fallimento.
La decisione che potrebbe
sorprendere potrebbe essere la mossa di ripresentare
Barbieri con una lista civica a suo sostegno, in modo
da svincolarsi (solo pro
forma) dalla “zavorra” del
partito, nel tentativo di recuperare ulteriori voti tra
coloro che della politica dei
partiti si dicono scontenti.
LEGA NORD – La posizione della lega è al momento
la più discussa. Il Carroccio iriense non si è ancora espresso né a favore né
contro il sindaco attuale.
C’erano stati dei conflitti
nei mesi scorsi, soprattutto
dopo la sostituzione (poi
rientrata) del vicesindaco
leghista Fiocchi ad opera
del sindaco. Oggi la Lega
resta alla finestra. Da una
parte ammicca ai frondisti
(vedi Gabba e Giugliano,
che correranno con liste
proprie), dall’altra sem-
bra pronta a riconfermare il proprio appoggio al
sindaco uscente. Come
a dire: vediamo dove tirerà il vento più forte?
I DISSIDENTI – Il centrodestra ha numerose
scono, ma abusiamo del
termine) appare più che
mai priva di un leader. Il
consigliere Antonio Marfi
potrebbe essere il candidato sindaco, se non altro
per l’esperienza maturata
7
Dicembre 2014
In vista delle prossime elezioni Amministrative
2015, abbiamo ascoltato Barbara Cabano di NCD.
NCD :
INTERVISTA
A BARBARA
CABANO
I
correnti interne avverse
alla ricandidatura di Carlo
Barbieri. Su tutti, i “silurati” della vecchia giunta
Vincenzo Giugliano (Fratelli d’Italia) e William
Tura (ex forza Italia), che
si dicono pronti a dar battaglia contro Barbieri. A
dar loro man forte potrebbero essere altri scontenti:
Luigi Bassanese, anche
lui ex assessore silurato
(ma all’epoca della giunta Torriani) e Giancarlo
Gabba, ex assessore nella giunta Torriani e oggi
consigliere comunale di
opposizione, da sempre vicino ai movimenti dell’estrema destra vogherese.
IL CENTROSINISTRA –
Pier Ezio Ghezzi ha vinto
le primarie contro Liliana
Giampetruzzi. Nonostante
si sussurri che i rapporti
con il presidente della Provincia Daniele Bosone non
siano ottimali, risulta difficile credere che il centrosinistra rinuncerà all’occasione di tornare a vincere
in città dividendosi in fazioni. Più arduo capire se
ci saranno liste in grado di
appoggiare il Pd. La posizione di Rifondazione Comunista resta al momento
un’incognita: cosa farà la
sezione iriense? Una lista
propria? In tal caso correrà a supporto di Ghezzi
oppure in solitaria? Unico
dato certo: la forza politica che forse più di tutte ha
rappresentato la Voghera
ferroviera e operaia è oggi
poco più di un fantasma.
IL M5S – Cosa farà il Movimento 5 Stelle? Ad oggi
la compagine “grillina”
(sappiamo che non gradi-
in questi anni come consigliere d’opposizione, ma è
difficile che basti la sua
figura a ridare lustro ai recenti fasti elettorali (10%
alle ultime comunali).
All’epoca infatti era stato
Francesco Rubiconto a fare
da deus ex machina del
Movimento: l’allora preside della Plana aveva attratto, da solo, oltre 1.000
consensi. Al momento pare
proprio che i 5 stelle correranno da soli, nonostante
voci di corridoio lascino
intendere che delle divisioni interne premerebbero
per una alleanza col Pd.
GLI OUTSIDERS – Possibili incognite o mine
vaganti potrebbero essere
rappresentate da L’Italia
del Rispetto, movimento
civico guidato da Fabio
Aquilini, e Diego Di Pierro, vicino all’area liberale.
Entrambi correranno da
soli, ma potrebbero giocare un ruolo importante
in caso di ballottaggio.
LE NOSTRE PREVISIONI – Data la confusione
dell’attuale quadro politico, l’esito più probabile della bagarre elettorale
appare il ballottaggio. Ci
risulta difficile altresì credere che il centrodestra
possa davvero presentarsi così disunito alla sfida
delle urne, condannandosi quasi certamente al ko.
Sarebbe un autogol troppo
clamoroso per una compagine politica tanto navigata. Verosimilmente, alcuni
“dissidenti” o si faranno
da parte, o verranno alla
fine riassorbiti dalla “casa
madre” in fase di ballotaggio.
l
2014
si
chiude con una Voghera che brilla più che
mai di luce propria.
Lo testimoniano le luminarie festose e abbondantemente presenti, lo testimoniano i commercianti
sempre più determinati a
mantenere viva la cittadina
con eventi di aggregazione e occasioni di ritrovo.
Voghera cerca di rinascere dal torpore degli anni della crisi, o
per lo meno ci prova.
Un esempio positivo e
propositivo e’ quello di
Barbara Cabano, Consigliere Comunale del
NCD di Voghera e membro del Direttivo Regionale ANCI ( ASSOCIAZIONE
NAZIONALE
COMUNI ITALIANI )
L’abbiamo
intervistata
in una giornata prenatalizia, con la curiosità di chi vuole capire in
quale direzione andare
per le prossime elezioni amministrative 2015.
- QUANDO E COME NASCE L’INTENZIONE DI
SCENDERE
IN
CAMPO
POLITICAMENTE?
Barbara Cabano :”Una
bella domanda, la cui risposta, se non sgorgasse
dal cuore rischierebbe di
apparire retorica. La politica è passione, una vocazione. Quando mi sono
sentita realizzata sul lavoro e con la splendida famiglia che mi ritrovo ho
seguito la mia inclinazione ad impegnarmi nel sociale e quindi in politica”.
- QUALI SONO I TRATTI
DISTINTIVI
DEL
NCD
DI
VOGHERA?
Barbara Cabano :” Nuovo
Centro Destra a Voghera è
un gruppo di giovani di-
namici, realizzati professionalmente e e impegnati
nel sociale. Persone che
non si sarebbero impegnate nei partiti tradizionali perché non avrebbero
trovato gli spazi e non ne
avrebbero condiviso le logiche. Siamo un gruppo
( ed è la prima volta che
appartengo ad un gruppo di persone con stessi
valori e stessi obiettivi ) e lavoriamo insieme
per il bene della città.
Siamo nuovi proprio per
questo: nuove persone,
nuove logiche di aggregazione, nuova politica”.
- QUAL’E’ STATA LA
SUA
PIU’
GRANDE
SODDISFAZIONE
IN
AMBITO
POLITICO?
Barbara Cabano:” la mia
più grande soddisfazione
è sicuramente la costituzione di NCD a Voghera:
aver trovato Daniele Salerno, Claudio Nonna e
Giuseppe Giovanetti mi
ha arricchito umanamente e professionalmente (
perché la politica va fatta in modo professionale
) Questo gruppo ci consentirà di ben figurare
nelle prossime elezioni
cittadine e di assicurare
una ventata di novità e
cambiamento per Voghera
nei prossimi cinque anni”.
- COSA SI ASPETTA PER
VOGHERA NEL 2015 ?
Barbara Cabano :” Mi
auguro di vincere. E di
portare le nostre forze
fresche ad impegni diretti e concreti per la città”.
8
Dicembre 2014
VOGHERA E OLTREPO
INTERVISTA CON IL LEADER DEL PARTITO LIBERALE VOGHERESE
DIEGO DI PIERRO CANDIDATO SINDACO
SI RICANDIDERA’ ANCHE PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
F
di Claudio Croce
aziende potessero arrivare in città.
Comuni più piccoli di Voghera, tipo
Bressana, hanno le logistiche dove
c’è una movimentazione di automezzi incredibili, lontane dai caselli
autostradali. Noi ne abbiamo due
di caselli autostradali, uno che da
nord va a sud, l’altro che da est va
a ovest, e non sono stati in grado di
veicolare la città in un certo modo.
ra i candidati sindaci alle
Elezioni
Amministrative 2015 che si terranno
a Voghera, incontriamo Diego
Di Pierro, il quale si è reso disponibile alle nostre domande.
Chi rappresenta
didato
Di
il
canPierro?
Io oggi rappresento non un simbolo civico, che ormai tutti ne stanno
utilizzando e tutti pensano che il
civico possa riportare all’attenzione
del cittadino stanco la vicinanza alle
urne. Io rappresento il Partito Liberale Italiano, un Partito vecchio,
ma nello stesso tempo giovane,
perchè per molti anni non si è più
presentato alle elezioni. Da alcuni anni a questa parte il Partito si è
riorganizzato e abbiamo già molti
Consiglieri comunali che rappresentano il Partito Liberale in Italia.
Le prime cose che faresti in qualità di Sindaco eletto quali sono?
Non c’è un ordine di primo, secondo e terzo. La mia innanzitutto è una
campagna elettorale anomala fatta
sulla strada, e se dovessi fare quello
che mi chiedono i cittadini, il Comune dovrebbe lavorare 25 ore su
24. Questo non è possibile. Ci sono
delle priorità. Le priorità sono tutte
e nessuna. In venti anni, il primo
punto che ogni sindaco ha portato
avanti, sia vincente che non, è stato
il Teatro Sociale. Dico che il Teatro
è possibile recuperarlo se uno ne ha
voglia, perchè è la voglia che manca a Voghera. A Voghera c’è solo la
Alivellosociale,anzianiecasepopolari, come vedi la situazione locale?
voglia di coprire dei posti negli Enti
dove vengono pagati e non pensano alle problematiche. Il Teatro fa
parte del mio programma, ma non
è ne il primo, ne il secondo. Quando
uno scrive un programma ci deve
essere un inizio e una fine. Può essere in mezzo, può essere in fondo,
ma tutto quello che scriveremo nel
programma saranno tutte priorità.
Il Teatro Sociale, io sono in grado,
e lo posso mettere nero su bianco,
e firmarlo anche con una scrivania
in piazza del Duomo, in qualsiasi
momento...
Questo mi ricorda qualcuno...
Ti ricorda qualcuno, ma qui ormai
ci sono gli innamoramenti facili.
Prima erano tutti berlusconiani,
oggi Berlusconi non è più quello
di ieri. Tutti erano prodiani, ma
nessuno ha mai votato Prodi. Oggi
son tutti renziani, ma qui a Voghera
non so i renziani per chi terranno.
C’è una polemica aperta sia nel
centrodestra che nel centrosinistra,
ma le polemiche degli altri non mi
interessano. Mi interessa portare
questa città viva. Quindi il Teatro
in un anno sono in grado di realizzarlo. Aprire le porte senza nessun
problema. E’ ovvio che non posso
dire come. Lo dirò nel momento in
cui farò il Sindaco. Se farò il Sindaco si realizza se no, saranno gli altri
a realizzare quello che nelle ultime
tre o quattro Amministrazioni hanno scritto e non hanno realizzato.
L’altro problema è il commercio.
Questa città è stata lasciata allo
sbando. Noi entro fine anno vedremo molte attività che chiuderanno.
Per carità, ce ne saranno altre che
apriranno, ma non è possibile che
una città come Voghera con uno
snodo ferroviario e autostradale così
importanti, non ci sia stata un’Amministrazione che abbia trattenuto
le imprese presenti sul territorio e
non ha dato le opportunità che altre
Per quanto riguarda gli alloggi popolari, la città di Voghera ne ha dei
numeri sufficientemente significativi. Come dicevo, sto facendo una
campagna elettorale anomala, sul
territorio, mi definisco fra virgolette
“l’uomo da marciapiede”. Faccio
presidi nei vari quartieri. Pombio
è significativo. Ci sono case comunali vuote, alcune già ristrutturate, ma siamo in pre-campagna
elettorale e l’Amministrazione ha
ritenuto di riaprire il bando per poter collocare qualche bisognoso
da mettere negli alloggi. L’Aler ha
degli appartamenti dove il Comune di Voghera non è proprietario,
però, guarda caso, qualcuno chiede
all’Aler gli appartamenti, dimenticandosi che il Comune di Voghera
è proprietario di case popolari vuote, voglio rimarcare vuote, che non
vengono ristrutturate. Quando ci
sentiamo dire non ci sono soldi, io
devo dire che sono le solite bufale.
Questo avviene anche a li
vello nazionale.
Io voglio parlare a livello vogherese,
a livello nazionale non mi interessa.
E’ un luogo comune o una politica?
Diciamo, più che un luogo comune o una politica, è stato utilizzato
in modo distorto l’utilizzo delle
case popolari. Ho riscontrato che in
diverse città italiane nelle case popolari c’erano anche parlamentari.
Questa è una vergogna nei confronti
di chi oggi non ha più un posto di lavoro. Il territorio va comunque tutelato, ci sono delle opportunità che è
possibile realizzare, tutto sta a capire
se negli amministratori di ieri non
c’è stata la volontà. La mia Amministrazione avrà una corretta visione
di quello che vogliono i cittadini.
I cittadini devono tornare a casa
tranquilli, non si devono guardare
alle spalle, vogliono una maggior
presenza sul territorio di servizi istituzionali indirizzati alla sicurezza.
Una motivazione sulla tua candidatura a Presidente della Repubblica.
A livello locale, la mia partecipazione a candidato Presidente della Repubblica non ha dato risalto. Hanno
dato risalto alla mia candidatura i
giornali nazionali, quelli online, e
devo dire che Metro News che è
un giornale che viene dato gratuitamente nelle grosse città, in Italia ne
stampano circa 7 milioni di copie,
quindi credo che in quell’occasione,
il giorno prima delle Elezioni, sono
stato visto da 7 milioni sui giornali.
Un dato è certo. Metro News è visto nel mondo e dai dati che sono
riuscito ad ottenere dal Metro, sede
nazionale di Roma, mi hanno visto
circa 4 miliardi di persone nel mondo. Evidentemente c’è qualcosa che
non funziona in questa Nazione. La
ragione perchè mi sono candidato?
Bisogna innanzitutto conoscere la
Costituzione italiana, quello che non
conoscono molti cittadini vogheresi.
Quindi il Presidente della Repubblica deve essere eletto dai cittadini.
Dal popolo, certo. Voglio anticipare che ho già iniziato a muovermi
online sul web e mi riproporrò
come Presidente della Repubblica al prossimo giro, perchè non è
possibile, come sempre, che poche
persone decidano la vita di milioni
di persone.
Puoi anticipare i nomi dei tuoi futuri collaboratori?
I nomi dei 24 candidati Consiglieri comunali, verranno comunque
conosciuti nel momento in cui cominceremo a raccogliere le firme,
per una semplice ragione: conosco
come va il mondo. Perchè se io
dico che c’è pinco pallino, sarà sicuramente avvicinato da qualcuno
e magari lo posso perdere per strada. Per far si che resti tutto in modo
tranquillo e sereno da parte dei miei
competitor, devono sapere che quei
nomi lo sapranno al momento in cui
si raccolgono le firme, che si raccolgono con i nomi e i cognomi dei
Candidati.
Uno slogan della tua Campagna
elettorale?
“Un bel domani inizia oggi”, “La
Libertà è il nostro orizzonte”.
QUANDO LA LETTERINA DEI REGALI SI METTEVA SOTTO IL PIATTO
IL NATALE DI UN BAMBINO DEGLI ANNI ‘60
di Claudio Croce
A
Voghera la neve
non era ancora scesa, però noi bambini l’aspettavamo con
ansia. A quei tempi, parlo
degli anni sessanta, non
avendo la possibilità di
avere a disposizione nuovi giochi, dovevamo allenare continuamente la
nostra fantasia a cercarne di nuovi. Anche se il
boom economico aiutava
una buona parte d’Italia
ad alzare il capo, si respirava ancora la lunga crisi
del dopoguerra. Spesso ci
si accontentava con poco,
in quanto non c’erano le
esigenze consumistiche,
per lo più superflue, che
le pubblicità dei media
inculcano oggi nelle te-
ste dei giovani. Con l’arrivo della neve, dicembre
era il mese più adatto al
nostro divertimento, non
solo per le continue discese con improvvisate slitte
giù dalla montagnola di
piazza Castello, ma soprattutto per i doni di Natale. Quante pallonate con
la neve fresca, quante volte si tornava a casa con i
pantaloni laceri o sporchi.
Ricordo con gioia il periodo della mia fanciullezza
legato alle feste tradizionali, soprattutto a quelle natalizie, in quanto si
respirava la pura, sacra e
santa aria di famiglia, con
mamma, papà e fratelli.
Riconoscevo in mio padre
il capofamiglia e in mia
madre il focolare. Con gli
occhi della memoria e con
velata malinconia rivedo
la letterina sotto il piatto
con la quale gli chiedevo
il regalo più atteso. Oggi,
guardandomi attorno, non
trovo più questi insostituibili valori, ma solo una
grande confusione nella
coscienza umana. Il ricordo più bello che ho del
Natale è assolutamente
unito al passato, in quanto evento della Nascita
di Gesù Bambino. Una
festività religiosa legata indissolubilmente alla
Famiglia. La magia della
Notte Santa e l’attesa di
Babbo Natale credo sia
uno dei momenti più belli e indimenticabili per un
bambino che cresce con i
sani principi della nostra
cultura cristiana, nata in
una piccola grotta e propagata nel mondo, e che
San Francesco d’Assisi ci
ha insegnato a conoscere
ed amare attraverso il Presepe. In quella particolare
notte d’attesa si andava a
letto più che mai agitati,
poiché era tanta la voglia
di conoscere quell’uomo
dalla lunga barba bianca che portava i regali in
tutte le case. Purtroppo
il sonno ci prendeva, ma
Babbo Natale arrivava
puntuale come sempre. E,
come sempre, al mattino
ci si svegliava più presto
del solito per aprire i pacchi depositati misteriosa-
mente sotto l’albero. Ma
non era finita lì, perché
ci aspettava ancora il Capodanno con botti e gran
divertimento e, cosa da
non sottovalutare, erano
giorni di chiusura totale
delle scuole. Spesso siamo abituati a dire “erano
bei tempi”, ma il più delle
volte noi che abbiamo superato gli “anta” lo diciamo a ragion veduta, specialmente in questi anni
di crisi che tolgono ai
giovani la voglia di sperare in un futuro migliore.
Alle nuove generazioni
l’augurio di un anno veramente pieno di buone
speranze, per far sì che un
giorno anche loro possano dire “erano bei tempi”.
PAVIA E OLTREPO
9
Dicembre 2014
FIERE E MERC ATINI DI
NATALE IN OLTREPO
Sinergia tra
Confindustria e Diocesi
A DUE PASSI DA CASA SI RISCOPRONO I VALORI DI UN TEMPO
U
D
icembre, tempo di
regali, di canti natalizi, presepi, alberi
addobbati, mercatini. A detta degli operatori turistici, e
alla faccia della crisi, sono
tornate di grande attualità
le gite ai mercatini di Natale, sia a livello europeo
che nazionale. Infatti, le
località estere più gettonate
sono Vienna, Norimberga,
Monaco di Baviera, Ginevra, tanto per citare alcune, ma nel Bel Paese non
sono da meno i mercatini di
Bolzano, Merano, Trento,
Trieste, Aosta e Bard, Bressanone e Brunico. A livello
locale, il nostro Oltrepo ci
regala alcuni importanti
appuntamenti.
Iniziando
da Varzi, domenica 21, nel
Borgo antico si terrà il mercatino di Natale, bancarelle
di prodotti tipici, artigianato e articoli a tema, con il
Presepe, gli zampognari e
Babbo Natale, cui farà seguito il Concerto di Natale.
A Zavattarello, mercoledì
24 e venerdì 26 dicembre,
la notte della Vigilia di Natale dalle ore 21,30 alle ore
23,30, e il pomeriggio di
S. Stefano dalle 16,30 alle
18,30, il Borgo medievale
presenterà il Presepe vivente. La sera della Vigilia,
la S. Messa della Notte di
Natale nella chiesa di S.
Paolo con tutti i figuranti
in costume. A Voghera, domenica 21, dalle ore 7,30
alle 13,00, sotto i portici di
Piazza Duomo (tra via San
Lorenzo e via Grattoni), si
terrà il mercato dei prodotti
enogastronomici dell’Oltrepo Pavese. Sabato 27,
dalle ore 7,00 alle 20,00,
“Curiosità in via Emilia”,
il tradizionale mercatino
dell’ultimo sabato del mese
di antiquariato, artigianato,
collezionismo, artigianato
etnico. Alle 20,45, al Teatro
dei Padri Barnabiti di via
Garibaldi 158, l’ Assesso-
rato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione
Volontari Pro Famiglia M.
T. Spinelli, la Compagnia
teatrale amatoriale Fuoridicopione per la rassegna del
teatro dialettale presenta
il “Gelindo”, tradizionale commedia natalizia in 2
tempi di G.M. Tognazzi e
G. Buzzi. Il ricavato sarà
devoluto a opere caritatevoli e alle missioni. Domenica
28 Dicembre, dalle ore 7,30
alle 13,00 sotto i portici
di Piazza Duomo, mercato
dei prodotti enogastronomici dell’Oltrepo Pavese.
Nel pavese cresce la malavita
di Claudio Croce
N
egli ultimi giorni i fatti di
cronaca a Pavia hanno polarizzato l’attenzione della
cronaca. All’ingresso di un Supermarket in via Matteotti, una donna
di 51 anni è stata presa a pugni da
un individuo. Secondo la ricostruzione delle Forze dell’Ordine, l’uomo, cliente del market, avrebbe
avuto un diverbio con una signora
alla cassa, per una banale questione
di scambio di posto nella fila. Come
spesso accade in questi casi, la pazienza non viene controllata e dai
toni più o meno alti si passa all’esagerazione. Sembra infatti che il
tizio abbia aspettato la sventurata
fuori dal Centro, per un “regolamento di conti” alquanto inopportuno e incivile. La poveretta è finita
a terra, mentre l’aggressore ha fatto
perdere le proprie tracce, anche se
pare fosse un cliente abituale, quin-
di facilmente individuabile. Con
l’arrivo della Polizia e del 118, si
è provveduto al trasporto al pronto
soccorso del San Matteo. I sanitari
hanno riscontrato una contusione
facciale non grave, ma sufficiente
per far scattare le indagini da parte
degli agenti. Sempre in via Matteotti, questa volta davanti ad una
pizzeria, una ragazza di 27 anni è
stata picchiata ed è finita anch’essa
al San Matteo con diverse escoriazioni e contusioni, fortunatamente
senza gravi conseguenze. Dai primi accertamenti e dalle sue dichiarazioni ai Carabinieri, è risultato
che la giovane sia stata percossa
da un conoscente, senza per altro
riuscire a dare una spiegazione
sui motivi dell’aggressione. Su segnalazione di alcuni residenti della
zona, nei giorni scorsi la polizia ha
effettuato un sopralluogo all’interno dell’ex Arsenale, a quanto
riferito, per l’andirivieni di alcune
persone. Nel corso dell’ispezione,
gli agenti hanno scoperto oggetti
e suppellettili utili alla sopravvivenza, quindi letti improvvisati
quanto improbabili, qualche piccolo elettrodomestico, e una stufetta
per limitare il freddo invernale.
L’improvvisato rifugio era stato allestito da due uomini e una donna,
due italiani e una romena, che sono
stati denunciati per occupazione
abusiva. La succursale del Liceo
Volta di via Riviera è stato invece
preso di mira dai vandali. Sporcizia, vetri rotti e pareti imbrattate,
è quanto ci si può aspettare dalle
gesta di gruppi di balordi, doppiamente ignoranti e incivili. L’edificio è oltretutto fatiscente in quanto
manca di manutenzione. Inoltre,
la Provincia non ha più le risorse
economiche per il rinnovo del contratto d’affitto. Ci si augura che la
protesta dei genitori degli studenti
(ci sono aule e laboratori per 300
ragazzi), porti ad una soluzione
positiva al gravoso problema.
Per rilanciare l’imprenditoria pavese e sostenere
l’economia generale con uno scopo solidale.
na bella sinergia tra le imprese di Pavia e la Chiesa
Cattolica, nella persona
del Vescovo Giovanni Giudici,
che qualche giorno fa ha ricordato
che per uscire dalla crisi in maniera dignitosa occorre lavorare
insieme, aiutarsi reciprocamente. Nella splendida cornice della
Chiesa del Sacro Cuore e’ stata
presentanti di Confindustria ha
sottolineato come occorra si’ creare economia e quindi introiti monetari, ma bisogna pensare anche
a chi ha poco o nulla. In provincia
di Pavia non smette di diminuire
la disoccupazione che rimane una
forte preoccupazione sociale. Sottolinea inoltre come la Caritas abbia grandi difficoltà per occuparsi
sì guardare al profitto, ma con un
orientamento sociale. La rete è una
strada possibile per lo sviluppo ma
anche per la responsabilità sociale.
«Made in Pavia» è anche il saper
tener vive le relazioni tra le persone. Bisogna privilegiare azioni che
creano nuovi dinamismi, coinvolgono altre persone e danno frutti
per la società” queste le parole toc-
presentata l’iniziativa di 12 imprese del territorio pavese che si sono
unite per creare una rete di lavoro
orientato al bene sociale. Ed ecco:
“Made in Pavia” in cui Diocesi e
imprese hanno lavorato insieme
per arrivare a creare più occasioni
di occupazione in questo periodo
di estrema difficoltà. “Ricordatevi la fatica della gente” Questa la
frase più toccante del Monsignor
Giudici che davanti a molti rap-
delle numerose richieste di aiuto.
Non solo, pone l’accento anche
sugli anziani soli in una società
che li emargina, sottolinea le numerose famiglie che non riescono
a pagare l’affitto e che vengono
sfrattate in maniera insensibile. Il
vescovo punta poi l’attenzione sui
valori della “ Reciprocità fraterna
senza prescindere dalla solidarietà, dalla giustizia e dalla difesa dei
beni comuni. Le imprese devono
canti ed incisive di Giudici. Sostegno anche da parte del presidente
di Confindustria Alberto Cazzani,
dal Presidente Provinciale Daniele
Bosone, dal Consigliere Giuseppe Villani al Prefetto Giuseppina
Strano. Appoggia il progetto anche l’università con il pro Rettore
Francesco Svelto che afferma “
un’iniziativa meritevole che vede
lo sforzo congiunto di trovare una
strada innovativa per il lavoro”
10
Dicembre 2014
VOGHERA
NOTIZIE IN BREVE
Ex infermiere stroncato
da un malore in auto
Resti umani lungo lo
Staffora a Cervesina
E
E
’ morto colpito da un infarto fulminante mentre era alla guida
della sua auto. Il suo corpo è stato rinvenuto solo molte ore dopo.
Nadir Cavallaro, 64enne ex infermiere dell’ospedale di Voghera in
pensione, è stato rinvenuto accasciato sul sedile della Renault Clio
a mezzogiorno e mezzo di domenica scorsa in via Balladore, a due
passi da viale Montebello, in corrispondenza dell’ingresso laterale
del distributore Eni. In pratica ha avuto solo il tempo di accostare
l’auto e spegnere il motore. Il medico che ha constatato il decesso lo
ha fatto risalire alla sera precedente, presumibilmente intorno all’ora
di cena. Ha quasi dell’incredibile che, in una delle zone più trafficate
della città, nessuno si sia accorto di nulla: passano da lì buona parte
dei clienti dell’Esselunga, che sabato era aperta fino a tardi, e tutti
quelli che parcheggiano in via Meucci.
Un solo sportello aperto,
caos in stazione
U
n solo sportello della biglietteria aperto in stazione a Voghera.
Code che arrivano alle porte di ingresso, oltre un’ora per essere
serviti. Senza contare che gli orari sono stati ridotti di tre ore al giorno: roba che neanche a Dea Marina in questo periodo dell’anno la
biglietteria resta aperta meno. Le macchinette automatiche non sono
in grado di gestire tutti i tipi di richieste dell’utenza e pertanto non
consentono di smaltire la coda in modo effettivo. Sotto le feste dover
andare in stazione sarà un momento di grave disagio.
’ giallo a Cervesina. Alcuni giorni fa sulla sponda dello
Staffora un uomo ha fatto una macabra scoperta. Mentre
cercava funghi si è imbattuto in due gambe umane che sbucavano dalla vegetazione. Immediato l’allarme, che ha portato
sul posto (un campo sulla sponda destra del torrente, che si
trova all’altezza, procedendo sulla provinciale, di via Casone)
i carabinieri e i vigili del fuoco per le ricerche. Al momento di
andare in stampa non sappiamo se ulteriori ritrovamenti o analisi consentiranno un riconoscimento del corpo. Al momento
sembra che siano emerse solo le gambe della persona deceduta
e un pezzo il bacino, parti che erano incastrate fra i rami di un
albero e che versano in un avanzato stato di decomposizione,
tale da non consentire nemmeno il riconoscimento del sesso e
nemmeno fare ipotesi sulle cause della morte. L’ipotesi più probabile è che i resti siano stati portati in zona dall’ultima piena.
Negò la pillola del giorno dopo,
l’infermiera non tornerà al lavoro
L
’azienda ospedaliera di Pavia ha respinto la richiesta di
revoca delle dimissioni di Chiara Margherita Ulisse, l’infermiera di Voghera che aveva negato la «pillola del giorno
dopo» a una ragazza. L’assistente sanitaria aveva lasciato il
lavoro ai primi di ottobre, in seguito a una polemica che aveva fatto molto discutere e spaccato l’opinione pubblica.
Olio per auto versato in un tombino
A
tto criminoso nei confronti dell’ambiente verificatosi a Voghera in strada Grippina. Qualcuno
ha versato un consistente quantitativo di olio (presumibilmente olio di auto esausto) all’interno di uno
scarico. Il fatto è avvenuto nella piccola area artigianale che sorge all’imbocco (entrando in città da via
Piacenza) di strada Grippina. Il liquido, nero e denso, è stato versato all’interno di un tombino e poco
lontano è sbucato in un fossato che taglia in due un
campo. L’olio ha invaso per una lunghezza di circa
30 metri il fosso per un’altezza di 30-40 centimetri. L’allarme è stato lanciato nel primo pomeriggio
dal proprietario di uno dei vicini capannoni. Subito
sul posto sono accorsi i pompieri, che hanno cercato di tamponare il problema con del materiale assorbente e costruendo una diga all’interno del fossato.
Furto in casa, il pensionato si ribella
B
rutta disavventura per un pensionato coraggioso. Il
vogherese Giorgio Pierina, 85 anni, ha subito un
furto nella propria abitazione di via Tuttobene, in zona
San Vittore, messo in atto da tre banditi. Intorno alle
18 di sabato 13 dicembre i malviventi si sono introdotti
in casa sua attraverso una finestra. L’uomo si è accorto dell’intrusione ma non ha avuto paura, ha afferrato
un grosso coltello dalla cucina e ha affrontato i tre, che
però sono riusciti ad immobilizzarlo, costringendolo a
sedersi mentre completavano il furto. Per fortuna l’uomo non è rimasto ferito. Solo tanto spavento. Il bottino
è stato un po’ di oro e poco denaro.
ALESSANDRIA
15
Dicembre 2014
La reliquia di LETTERE AL DIRETTORE
S.Beretta Molla Riflessioni sulla sanità
Ad Alessandria nella chiesetta
della Beata Vergine di via Guasco
su iniziativa del FAI.
I
n tempo di Avvento il
FAI unitamente ai proprietari della Chiesetta
della Beata Vergine Assunta
di Via Guasco e in sinergia
con la Curia ha voluto regalare un tuffo nel passato e
un’occasione di riflessione
proprio durante i festeggiamenti che precedono il Natale, contribuendo fortemente
alla venuta in Alessandria di
una reliquia. Eventi di questo tipo erano molto comuni
nel medioevo quando le reliquie per la città o il luogo
che le ospitava, significavano prestigio e protezione.
Il passato si coniuga con
la modernità, perché la reliquia è di Santa Gianna
Beretta Molla, una delle
Sante canonizzate più recentemente e precisamente
l’ultima Santa proclamata
da San Giovanni Paolo II
nel maggio del 2004. Protettrice della famiglia patrona di numerose istituzioni
di carità e aiuto a malati e
bisognosi e, congiuntamente a San Giovanni PaoloII
dichiarata patrona delle
giornate della famiglia che
si terranno a Philadelphia
nel settembre del 2015.
Di lei ha parlato S.E.R.
Monsignor Gallese nella
Sala Torriani del Vescovado che ha accolto numerosissime persone sino
al limite della capienza.
Monsignor Vescovo con l’
immediatezza di un eloquio
comprensibile a tutti ma carico di argomenti profondi,
ha tracciato la vita di Santa
Gianna facendo comprendere il valore di donna, madre,
medico, fervente cristiana e
anima generosa nel corso di
tutta la sua la sua esistenza,
portata agli onori degli altari
non solo, come disse proprio San Giovanni Paolo II,
nell’omelia in occasione della beatificazione, per il sacrificio estremo che fece della
sua vita nel dare alla luce la
sua ultima figlia, ma proprio
per il fulgido esempio di
coerenza cristiana durante
tutto il suo percorso terreno.
Ad ascoltare le belle parole di Monsignor Gallese
c’erano anche due dei figli
di Santa Gianna che hanno
portato testimonianza anche diretta della loro esperienza
particolarissima.
La riunione, dopo un intervento, come sempre accurato e puntuale del Prof.
Orsini ha avuto seguito
nella piccola chiesa della
Beata Vergine Assunta di
piemontese di un nostro lettore
C
aro Direttore le
propongo
alcune
riflessioni
sulla
sanità piemontese ed in
particolare sull’Ospedale di Tortona. Desidero
esprimere concetti chiari
e suffragati da fatti inoppugnabili. Si afferma che
l’ospedale di Tortona (
alla luce della crisi economica perdurante ) per
funzioni e struttura, si può
considerare perso. La Regione parla di deospedalizzare e non chiarisce se
gli ospedali centrali, che
sono quattro, riusciranno
ad assorbire il carico supplementare. Si ha la sensazione che allontanando
i potenziali pazienti dalla fonte di prestazione si
possa ridurre la domanda. Tutto ciò per attivare un “risparmio” fittizio
e comunque in barba alle
regole di massima tutela
via Guasco,strettamente legata alla famiglia di Santa
Gianna, dove Monsignor
Vescovo ha posto la reliquia, impartendo la benedizione a tutti i presenti.
La reliquia rimarrà nella
chiesetta che viene regolarmente aperta dai proprietari, unitamente ai coniugi
Pesce, tutti i lunedì mattina.
della salute dei cittadini.
Una teoria curiosa che, in
ogni caso, produce nuovi fattori che promuovono una crescente fioritura
di antipolitica. Il declino
dell’ospedale tortonese risale all’inizio degli anni
2000 quando la perdita
prima di Oculistica, poi
di Urologia hanno dato la
stura ad un ventaglio di riduzioni prestazionali a favore di Novi Ligure. Basti
pensare all’introduzione
di Anatomia Patologica e
la postazione di Risonanza
Magnetica avvenuta cinque anni prima di Tortona.
Ed ancora,. sempre a beneficio di Novi, nel 20089 l’apertura di un reparto
di Nefrologia per il servizio dialisi con la rotazione giornaliera di un solo
tronco a Tortona. Tutto
ciò per una comprensibile
logica territoriale perchè
Novi è più centrale di Tortona oppure, più verosimilmente, poichè c’è stata
una colpevole complicità
della politica tortonese?
L’ultimo atto di queste
“migranti
competenze”
concerne il recente spostamento a Novi di Ginecologia-ostetricia. Anche
in questo caso le ricadute
negative su Tortona sono
evidenti. Un “Dea” non
può prescindere da una
disponibilità di servizio
Ostetrico-ginecologica.
Se non c’è l’una non può
esserci l’altra. Così facendo si potranno espletare
solo le funzioni di Pronto Soccorso. In passato
l’aziendalizzazione della
sanità ha legato i primari
all’Amministrazione.
I primari sono sempre i
migliori medici della nostra disciplina e quindi liberi di esprimersi o sono
stabilmente sotto ricatto?
Una domanda legittima a
cui non possiamo dare una
risposta certa ma il dubbio rimane. La Regione
Piemonte era virtualmente
fallita. Pertanto l’ azione
di alleggerimento sulla
sanità appare condivisibile. Tuttavia non appare
chiaro il ruolo concesso
all’Ospedale di Casale
che non viene mai ridimensionato e che risulta
in continuo conflitto con
Alessandria. In sostanza
Casale sembra “succhiare
il sangue” a tutti gli altri
ospedali per mantenersi
vivo. La sopravvivenza
degli ospedali è connessa a complessi calcoli su
territorio servito e relativi
abitanti. In questa logica
nessun presidio ospedaliero della provincia di Alessandria ha i numeri per il
corrispondente ruolo automaticamente attribuibile.
Non sarebbe invece logico
che il “mercato della sanità” si misurasse attraverso
il meccanismo della scelta del paziente? Ovvero
dove va il paziente c’è più
qualità e quindi si potrebbe agire di conseguenza?
Insomma penalizzare Tortona a vantaggio di Novi
vuol dire penalizzare entrambe. La Lombardia sta
a guardare ma è pronta a
passare all’incasso perchè,
se ci sarà vero federalismo, rimarrà il danno per i
piemontesi. Che risparmio
è quello di allontanare la
gente dalla propria città,
cioè quello di elargire, comunque, un flusso economico fuori regione? La sanità è da ripensare, non da
tagliare. L’impegno politico dovrà essere maggiore in proporzione al peso
economico
percentuale
di questo settore. Oggi la
politica sembra guardare
con distacco ai problemi
dei cittadini e la sanità è
uno degli assunti decisivi
per la vita di ognuno di
noi. Una sanità economicamente sana è in grado di
curare e parallelamente di
risparmiare. Per concludere, probabilmente sembra
mancare anche un impulso
che agevoli la sanità privata a tutto vantaggio dei
pazienti. Ci si domanda se
siamo maturi per tutto ciò,
ossia per un cambiamento radicale. Ed in ultima
analisi lo sono Tortona
e Novi che rappresentano piccole realtà locali?
LETTERA
FIRMATA
16
Dicembre 2014
IL SINDACO BARDONE SALUTA MONS.
VITTORIO FRANCESCO VIOLA
LA NUOVA GUIDA
DELLA DIOCESI
UN PAPA E UN VESCOVO NEL
NOME DEL POVERELLO DI ASSISI
di Claudio Croce
“
Eminenza Reverendissima,
Mons. Angelo Bagnasco, Cardinale Arcivescovo di Genova;
Eccellenza Mons. Martino Canessa,
nostro stimatissimo Vescovo Emerito; a nome della Città di Tortona ed
in rappresentanza di tutte le Comunità e le Autorità pubbliche della Diocesi, porgo il Benvenuto ufficiale a
Mons. Vittorio Francesco Viola e lo
accolgo come nuovo Vescovo, davanti alla Cattedrale, in questa Piazza
Duomo che, simbolicamente, sono,
l’una e l’altra, il “cuore” ecclesiale
e civile della Città e della Diocesi”.
Con queste parole, il Sindaco di Tortona, Dott. Gianluca Bardone, ha salutato l’ingresso del nuovo Vescovo,
già custode del Sacro Protoconvento
e del Santuario della Porziuncola in
Santa Maria degli Angeli di Assisi. A
presenziare lo storico avvenimento,
in rappresentanza dei 152 comuni
della Diocesi, una grande folla entusiasta e nello stesso tempo emozionata per il congedo di Martino
Canessa, ha abbracciato simbolicamente e con grande calore, Mons.
Viola. Fra leAutorità, oltre al Prefetto
e al Questore di Alessandria, il Metropolita e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale
Angelo Bagnasco, Vescovi e Canonici, Consultori e Vicari Episcopali,
Vicari Foranei, e numerosi sindaci
provenienti dalle città del comprensorio diocesano. Nel corso dell’Omelia il Vescovo Viola si è espresso
con parole confidenziali: “Come
state? Mi dispiace che molti siano
rimasti in piedi. Saluto e ringrazio il
Cardinal Angelo Bagnasco nostro
Metropolita. Saluto il Vescovo Martino. La tua Chiesa ti ha detto grazie
per il tuo ministero. Saluto tutti i vescovi e abbraccio tutto il mio presbiterio. Ho grande stima della vostra
dedizione al ministero”. Mons. Vittorio Francesco Viola, dell’Ordine
dei Francescani Minori, è nato il 4
ottobre del 1965 a Biella. Ha svolto
gli studi filosofico-teologici all’Istituto teologico di Assisi. Il 14 settembre
1991 ha emesso la professione solenne nell’ordine dei Frati Minori e il 3
luglio 1993 ha ricevuto l’ordinazione
presbiterale. Nel 2000 ha conseguito
il dottorato in Sacra liturgia presso il
pontificio ateneo ‘Sant’Anselmo’,
in Roma.. Nominato Vescovo da
Papa Francesco il 15 ottobre, nella
giornata di domenica 7 dicembre,
nella Basilica di Santa Maria degli
Angeli di Assisi, è stata celebrata
l’Ordinazione ufficiale. All’evento
era presente un gruppo di Autorità e
fedeli biellesi, fra cui la mamma Renata e il fratello Corrado. In rappresentanza dell’Associazione Nazionale del Fante di Voghera, il Comm.
Giorgio Andreoni. Facciamo quindi
nostre le parole del Sindaco Bardone, a chiusura del suo intervento:
“Grazie Eminenza. Grazie ancora
Mons. Canessa! Auguri Mons. Viola. Benvenuto Vescovo Vittorio!“
TORTONA
Conclusi i lavori il 15 dicembre
VERIFICA AMMINISTRATIVO
CONTABILE ESEGUITA DAL
MINISTERO DELL’ECONOMIA
E DELLE FINANZE
L
a Commissione Consiliare di Indagine e Inchiesta,
istituita in relazione alla
verifica amministrativo-contabile eseguita dal Ministero dell’Economia e Finanze, ha concluso i
lavori il 15 dicembre, consegnando al Segretario Generale del Comune di Tortona, Dott.ssa Ronchi Simona Enrica, la relazione
finale, per la successiva “presa
d’atto” da parte del Consiglio
nella seduta di lunedì prossimo.
“Ringrazio tutti i Commissari
per la disponibilità, l’impegno e
la fattiva collaborazione, nonchè
i tecnici del Comune di Tortona
che, con competenza e professionalità, ci hanno consentito di
comprendere al meglio e approfondire le osservazioni e i rilievi
contenuti nella relazione dell’Ispettore del MEF, Dott. Forne-
ris” dice il Presidente della Commissione Fabio Morreale, che
precisa: “La trattazione dell’argomento in adunanza segreta
è esclusivamente motivata dal
rispetto di quanto previsto nel vigente Regolamento del Consiglio
Comunale e delle Commissioni
Consiliari Permanenti e Speciali”.
“La Relazione finale, così come
era nelle finalità indicate nella
Delibera Consiliare di istituzione della Commissione – prosegue Morreale - fornisce l’orientamento circa le iniziative
intraprese per sanare le criticità
emerse dalla relazione pervenuta e costituirà appendice al
documento tecnico che il Comune di Tortona trasmetterà
al Ministero dell’Economia e
Finanze, nonché a tutti gli altri
Organi di Controllo interessati”.
Il presepe del Santuario
“Madonna della Guardia”
Ricostruito dopo un’esondazione del torrente Ossona che lo distrusse completamente
Il presepe del Santuario “Madonna della Guardia” di San
Luigi Orione a Tortona, ha una
lunga tradizione. Don Orione medesimo amava proporre
ai fedeli la contemplazione
del mistero d’Amore di Dio
per l’umanità, rivelatosi nella
nascita di Gesù Cristo a Betlemme. Riprendendo l’idea
di S. Francesco, per vari anni
Don Orione organizzò personalmente anche il presepio
vivente.
Dietro l’esempio del loro padre
fondatore, gli Orionini hanno
sempre coltivato l’amore per
il presepio, riproducendolo
nelle loro case e chiese in ogni
parte d’Italia e del mondo. Nel
più importante santuario della
loro congregazione, a Tortona,
ne costruirono uno negli anni
1950/60, sistemandolo nella
cripta. Visitatissimo per tutto
l’anno, aveva una superficie di
circa 50 mq. ed era molto curato nei particolari.
Purtroppo l’esondazione del
torrente Ossona del 1977 inondò la cripta distruggendo totalmente quel presepio.
Venne ricostruito pochissimi
anni dopo nel seminterrato del
reparto pellegrini del Centro
Mater Dei che sorge accanto al
Santuario.
Fu ricostruito in modo adeguato quando fu annunciato
che Don Orione sarebbe stato
proclamato Santo a Roma il
16 maggio 2004. Si sperava
di porre mano al progetto del
presepio in Tortona in tempo
utile per inaugurarlo in occasione della proclamazione, ma
alcune difficoltà subentrate nel
frattempo, hanno fatto spostare di un anno l’inizio dei lavori.
Finalmente nel settembre 2003
tutti si misero all’opera. Sono
stati utilizzati oltre quattrocento quintali di materiale
come gesso, cemento, legno,
stoffa, cavi elettrici, ecc., tutto rigorosamente ignifugo, e
sono occorse più di seimilacinquecento ore lavorative.
Sede Mostra - Centro Mater Dei - via Don Sparpaglione 15 - Tortona.
CONTATTI: Provincia Religiosa di San Marziano di Don
Orione - Centro Mater Dei
tel. 0131.8183 (406, 407, 429)
- fax 0131.8183430/8183432
materdei.tortona@tiscalinet.it
Lunedi 22 dicembre la riunione decisiva
RIFORMA ASL-AL
INCONTRO COSTRUTTIVO
I
Il Presidente della Provincia di
Alessandria ha ascoltato le proposte
della rappresentanza dei sindaci
l Sindaco di Tortona ha
preso parte il -16.12.2014all’incontro che il Presidente della Provincia di
proposizione del ricorso al
Giudice Amministrativo, entro
i termini di legge, e per questo
si conferma che il prossimo
Alessandria ha inteso convocare per trattare il tema
dell’impatto della riforma dei
servizi sanitari sul territorio.
Ringrazia, prima di tutto, il
Presidente della Provincia per
avere assunto la iniziativa di
convocare la rappresentanza
dei Sindaci del ASL-AL ed il
Presidente della Commissione Regionale e gli altri Consiglieri Regionali per avervi
preso parte, dimostrando nei
fatti attenzione ed impegno.
In tale contesto ha dichiarato
di condividere e di essere disposto a ratificare la proposta
(avanzata dal Partito Democratico di Tortona per iniziativa
del Segretario e del Capogruppo), di inviare al Presidente
della Regione una formale
richiesta di stralcio della questione locale, sino a che non
sarà completato l’iter delle
verifiche affidate dalla Giunta Regionale al Direttore dr.
Moirano, allo stato programmate per il mese di febbraio.
La richiesta, che avrebbe
dovuto essere
sottoscritta
da tutti i Sindaci ed accolta dalla Giunta Regionale, si
proponeva di consentire che
le verifiche potessero svolgersi in clima totalmente costruttivo e senza la spada di
Damocle della definitività
del Piano, che si avrà con la
scadenza del termine per la
proposizione del ricorso al
TAR il prossimo 17 gennaio.
Ha invitato il Sindaco di Alessandria, di Novi Ligure, di
Casale Monferrato, di Acqui
Terme, di Ovada e di Valenza ad aderire e sottoscrivere,
ottenendo un cortese diniego.
Si rende perciò inevitabile la
lunedi 22 dicembre il Consiglio sarà chiamato a decidere in merito al conferimento
del mandato a procedere.
Sono stati presi immediati contatti con il legale, per
assicurare il corretto svolgimento della procedura.
La Comunità Tortonese , infatti, non può accettare che
scada il termine ed il provvedimento diventi definitivo ed inoppugnabile , come
già è accaduto allorchè fu
disposto il trasferimento del
punto nascite. Si tratterebbe
di ripetere lo stesso errore.
Ritiene, ancora, che sia impossibile – e che costituisca
un oggettivo ed inaccettabile
condizionamento della libera
discussione - trattare senza che
sia rimossa la prospettiva che
il 18 gennaio tutti i giochi siano compiuti, o che almeno si
tenti di evitare che ciò accada.
L’idea di democrazia che anima l’azione della Comunità
Tortonese implica la impossibilità di accettare le procedure
attuate ed i contenuti che ne
sono dipesi, per la ritenuta loro
palese ed oggettiva ingiustizia,
che trova conferma nel fatto
che si siano assunte decisioni
senza quella necessaria istruttoria che verrebbe eseguita a
febbraio, quanto il Piano sarà
definitivo. Questo rende di per
sé incomprensibile il rifiuto
di sottoscrivere la moratoria,
e conseguentemente necessario rivolgersi al Giudice.
Come insegna Benjamin
Franklin: “democrazia è due
lupi ed un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. Libertà è un agnello ben
armato che contesta il voto.”
CULTURA
A Natale e non solo
TEATRO COI BURATTINI
Quattro spettacoli al Teatro Sociale di Stradella.
atale e oltre col teatro di figura , ovvero la domenica
allestito dalla compagnia
“ I burattini di Riccardo”,
che da parecchi anni si occupa di mantenere in vita i
burattini con le teste intagliate nel legno attraverso
pomeriggio coi burattini.
Succede a Stradella con
quattro appuntamenti al
Teatro Sociale , a partire
dalle 15,30: si è iniziato domenica 14 dicembre
con “ Il panettone di Balanzone”, si proseguirà
domenica 11 gennaio con
“ Arlecchino e il bragosso
fantasma”, domenica 25
gennaio con “ Pinocchio”
e si concluderà domenica
15 febbraio con “ Raperonzola”. La rassegna, a
cura
dell’Associazione
Peppino Sarina di Tortona, è, ovviamente, indirizzata a spettatori bambini,
ma vuole al tempo stesso
sfatare l’idea che questo
genere di spettacolo debba avere solo un pubblico
infantile. Infatti non manca di richiamare costantemente alla memoria degli
adulti una tradizione popolare che nel nostro territorio vanta lunghi ed importanti trascorsi , proprio
ad opera del burattinaio
bronese Peppino Sarina,
di cui ricorre quest’anno
il cento trentesimo anniversario della nascita, e di
tutta la sua famiglia. Il primo spettacolo della quaterna stradellina è stato
spettacoli, studi, ricerche,
conferenze, mostre, ecc.
In scena sul palcoscenico del TESS è andata con
loro la farsa della tradizione bolognese, adatta al
Natale, perché incentrata
su di un viaggio natalizio
strano ed esilarante dei
tradizionali
Balanzone,
Fagiolino e Sganapino.
Il secondo appuntamento
coinvolgerà il pubblico
dei bambini trasportandoli nel contesto fiabesco
di Venezia con la “ Fiaba
con burattini tradizionale
veneti in baracca” della
compagnia Burattinesca
dei Bisognosi di Paolo
Papparotto. Ci saranno
Pantalone, Brighella, Colombina e naturalmente
Arlecchino. Il 25 gennaio
sarà la volta di Pinocchio,
a cura della compagnia “
Il cerchio tondo” di Lecco; infine, il 15 febbraio,
andrà in scena “ Raperonzola” con la compagnia “
Teatrino dell’erba matta”
di Savona. Vale, dunque,
la pena di accennare, seppur brevemente, a ciò che
si definisce teatro di figura , soprattutto per quel
che riguarda le sue origini
, che si confondono con la
di Edoardo Castellazzi
N
nascita stessa del teatro,
forse a partire dall ‘Egitto dove alcuni sostengono che statue animate
venissero utilizzate nei
riti ieratici in favore del
17
Dicembre 2014
dio Osiride. Ma resoconti
di analoghi riti si ritrovano in molti autori greci,
soprattutto nei racconti
dello storico Erodoto. Fu
infatti la Grecia classica a
produrre i primi testi scritti per marionette, insieme
ad un vasto repertorio di
statue animate (Neurospastos). Anche in questo ,
come nella maggior parte
di casi, si tratta di testi
con scopo religioso, nel
caso specifico per il culto del dio Bacco. A Roma
l’evoluzione verso il
mimo di questi spettacoli
portò alla Pantomima, e i
soggetti divennero anche
profani , animati da figure
comiche come quelle di di
Pappus e Maccus, il primo progenitore europeo
di Pulcinella. È durante
il Medievo, però, che nascono le tecniche tuttora
in uso in Europa . In quel
periodo i burattini vedono il loro diffondersi negli ambiti popolari, fuori
dagli intenti della Chiesa.
Come afferma lo studioso di quest’arte Bagno,
“In Italia il burattinaio ha
un’origine modesta, è per
lo più analfabeta ed il suo
pubblico è il popolo della
campagna o il non colto
della città.”. Le rappre-
Sino al 18 gennaio 2015
TURCHERIE
Arte Ottomana a Genova.
sentazioni venivano portate nei villaggi, ed effettuate principalmente alle
fiere e nei mercati. Nel
XVII secolo i burattini
raggiunsero il loro massimo splendore, quando la
loro storia si mescolò con
quella delle maschere della Commedia dell’Arte.
Per giungere al novecento, ripetiamo come l’Oltrepo vide nei primi suoi
decenni la straordinaria
opera di diffusione del teatro di figura ad opera della famiglia Sarina, oggi
conosciuta grazie al lavoro svolto dall’associazione che ne porta il nome,
nata a Tortona nel 1991.
Tuttavia, sino a pochi anni
fa la storia di questa forma d’arte non aveva al
suo attivo un testo che la
ripercorresse con studi e
ricerche scientificamente
documentate ed analizzate.
Fortunatamente questa lacuna è stata colmata dal
volume pubblicato da Carocci “Il mondo delle figure, burattini, marionette, pupi, ombre”, a cura
di Luigi Allegri, docente
di Storia del teatro e dello
spettacolo all’Università
di Parma, e di Manuela Bambozzi, ricercatrice
della stessa Università.
“ Il libro , spiega l’editore,
giunge tra l’altro a proposito nel nostro paese, dove
il teatro di figura o d’animazione, come si diceva
una volta, viene confinato
quasi sempre nell’alveo di
un passatempo ad uso dei
bambini, e non come arte
millenaria o come forma
che ancora oggi propone alcuni degli spettacoli
più interessanti del teatro
contemporaneo. “ Il libro
esplora il teatro di figura
nel suo insieme, indagando su tutte le sue molteplici forme, attraversandone
la storia e cercandone le
origini non solo in Italia ma individuandole in
tutti i paesi del mondo.
Attraverso i contributi di
diversi studiosi e appassionati, il teatro di figura
viene osservato in tutti i
suoi anche più reconditi
aspetti, fin dalla grammatica e dalla sintassi che
lo contraddistinguono. Vi
è poi un’analisi accurata
delle diversissime forme
con cui si esprime: burattino, marionetta, pupo,
pupazzo, ombra, oggetto
in movimento .” Un testo
imprescindibile per configurare un aspetto tradizionale ed importante anche
della cultura oltrepadana.
di Edoardo Castellazzi
dell’arte ottomana, che
ancora sa esalare ampiamente il suo fascino indiscusso nei decori moderni. Così, visitare la
mostra cala prepotentemente in una nuova conferma di come la Turchia
sia stata legata , e non
cessi di esserlo, a tanta
parte del nostro assunto
culturale. Negli oggetti
esposti si riconosce l’influenza della ceramica di
Iznik, la città dell’Anatolia occidentale che mediò
il gusto delle cineserie
con le linee ottomane,
si notano i personaggi ,
gli abiti, le acconciature, gli usi turchi. Sono
per lo più vasi realizzati
per le case dell’aristocrazia e dell’alta borghesia,
preziosi nei materiali
adoperati, finissimi nelle
scelte di realizzazione e
nella manifattura finale.
Attestano il legame fra
Istanbul e Genova, divenendo fonti documentarie
dello scambio culturale,
linguistico e di pregevole arte che si instaurò duraturo fra l’antica
Bisanzio e la moderna
Repubblica
Marinara.
S
ino al 18 gennaio prossimo val la
pena di visitare a
Genova una mostra particolare, inaugurata il 3
ottobre scorso, che documenta le relazioni intercorse fra la Repubblica
di Genova e l’Impero Ottomano e ancora visibili
nei prodotti di certo artigianato tipico locale. Si
tratta di ceramiche liguri
realizzate
nel periodo
che va dal XVI al XVIII
secolo, esposte ai Musei
di Strada Nuova a Palazzo Bianco, e provenienti
da collezioni sia pubbliche sia private. Esse traggono la loro origine dalle
tecniche che i genovesi
appresero nelle colonie,
almeno sino a tutto il XV
secolo, cioè sino a quando , venendo meno le colonie, appunto, , anche i
rapporti commerciali fra
le due terre si andarono
diradando. Ciò non impedì, tuttavia, che rimanesse
nell’artigianato delle maioliche liguri l’influenza
18
Dicembre 2014
ALLUVIONATI DI
NOVI LIGURE
NOVI LIGURE
“SCULTURE” la
mostra di Astris Fremin
Concessa una proroga per gli
alluvionati novesi di Tasi-tari-Imu Fino all’11 gennaio scultura e pittura
ercoledì 17 dicembre
in una mostra allestita presso la
il Consiglio Comunale di Novi Ligure ha
galleria gaviese Spazio Arte.
stabilito che i novesi che hanno
M
presentato la scheda di ricognizione dei danni da alluvione
non verranno applicate sanzioni
per i versamenti delle tasse comunali (Tari, Tasi, Imu) effettuati entro il 31 dicembre 2014.
Simone Tedeschi, assessore al
bilancio afferma che dare un
aiuto concreto ai novesi alluvionati era una cosa da farsi
assolutamente: Prorogare le
tasse comunali per gli alluvionati al 31 dicembre 2014.
“Purtroppo non possiamo fare
di più “ continua l’Assessore.
“Non far pagare quest’anno le
imposte ai novesi che hanno
subito danni durante l’alluvione
del 13 ottobre scorso, avrebbe significato per le casse del Comune avere 500 mila euro in meno,
una cifra assai consistente e che,
L
in un momento così difficile per
la finanza locale, si sarebbe tramutata in notevoli problemi di
‘quadratura’ del bilancio. Diciamo che abbiamo voluto avere
una attenzione, più simbolica
che sostanziale, verso i cittadini che hanno avuto dei disagi”.
Alla riunione del consiglio comunale del 17 dicembre mancavano alcuni rappresentanti del
Movimento Cinque Stelle tra cui
il capogruppo Fabrizio Gallo,
Lucia Zippo e Luigi Gambarotta.
Le opinioni degli alluvionati
sono divise a metà tra chi si ritiene soddisfatto anche se parzialmente per l ‘ avvenuta proroga
e chi invece si lamenta per non
aver avuto la possibilità di non
dover pagare del tutto le tasse
comunali. Il Comune di Novi
Ligure evidentemente ha fatto il
possibile per venire incontro ai
cittadini, non potendo fare di più .
’artista Astrid Fremin, nota in ambito
internazionale, e’ prevalentemente una scultrice
e la scultura e’ il suo linguaggio prevalente. Nasce
in Normandia, laureata in
creativo che l’ artista approccia alla tela e al colore.
L’opera non è mimetica del
reale e porta l ‘attenzione al
dialogo con l’osservatore dal
piano visivo agli altri sensi,
soprattutto il tatto, lavoran-
sfumature o tracce di segni.
Le opere cercano una comunicazione con chi le osserva
in un susseguirsi di do ut des,
dare per avere uno scambio.
Emozioni calde e passionali
anche se le tinte predomi-
Storia dell’Arte al Louvre
di Parigi, è a New York che
l’artista, oggi residente a
Castelletto Stura (Cuneo).
La difficoltà sta nell’imbattersi nella materia e plasmarla a seconda dell’estro
creativo. Ricercare una
materia per assecondare
un’idea e questo processo
do “sulla nozione del tempo, sulla ricerca di archetipi
inconsci e sulla dimensione
dell’arte come consapevolezza di essere al mondo”.
Macrame’ in corda, tela
grezza, legno che confina o
sostiene ragnatele di spago e
colore in monocromie di tonalità naturali su cui passano
nanti sono quelle dell’acqua: celesti/verdi/blu/sabbia
La scultura e la pitture diventano un tutt’uno.
In Corte Zerbo, fino all’11
gennaio. Orari: da giovedì
a domenica, dalle 16.00 alle
19.00. Chiuso 25 e 26 dicembre, 1° e 6 gennaio. Ingresso libero
CULTURA
19
Dicembre 2014
Il romanzo ferma lo sguardo su arte e storia Pinacoteca di Brera
Delitto al castello di Mornico
L’ultimo nato di Filippa Siciliano
di Antonella Ferrari
“
La strada per Mornico Losana era un po’
accidentata. In alcuni
punti la ruspa aveva scavato l’asfalto e il nastro
rosso e bianco era legato ai
cavalletti di ferro, che circondavano le aree interessate. Parcheggiai in piazza
Libertà. L’imponente facciata del castello catturò
all’istante lo sguardo, che
vagò curioso tra le guglie
e la torretta.” Intitolato “
Delitto al castello di Mornico”, è da pochi giorni
uscito il nuovo romanzo di
Filippa Siciliano, edito da
Iperpress. Ambientato non
solo nello splendido castello del paese collinare, ma
in varie zone oltrepadane,
il libro trasporta il lettore
in un clima ovattato , capace di unire la suspence
del giallo alla vena umoristica tipica della scrittrice
casteggiana. Lo hanno ben
colto sia il sindaco di Mornico, sia le proprietarie del
castello che hanno voluto
firmare le prefazioni. Scrive il primo cittadino Paolo
Porcellana: “Quest’ultimo
romanzo di Filippa Siciliano ferma lo sguardo su di
un contesto fatto d’Arte e
di Storia e porta nel nostro
immaginario
quotidiano
l’eco di giorni lontani, fra
Medioevo e Rinascimento,
nonché il suono dei giorni
nostri, sospesi fra memoria
e attualità. Dunque compie
un’operazione importante
per il nostro territorio, esaltandone le bellezze paesaggistiche e sottolineando
quanto queste terre seppero
offrire nel tempo e generosamente tramandarci. A
ciò si associa volentieri il
Comune di Mornico, grato
all’ autrice per l’attenzione
ad un maniero, il nostro,
che è insieme simbolo del
paese e per esso fonte di
continue vitalità e cultura.”
Aggiungono le sorelle Ilaria ed Elena Colombani:”
Quando Filippa Siciliano
venne a visitare il nostro
castello per conoscerlo , al
fine di ambientarvi “ Delitto al castello di Mornico”,
cogliemmo subito la sua
spiccata attenzione per i
particolari e la “scientificità” con cui vuole e sa costruire i fondali delle sue
storie. Leggere il romanzo
ha poi confermato questa
prima impressione, espli-
BRAMANTE
A MILANO
citando, nella descrizione
del luogo e nell’abilità con
cui sa renderne l’atmosfera, l’anima di queste stanze e la storia di cui sono
intrise. Nel racconto si
respira , pagina dopo pagina, e palpabilmente, il
senso del mistero, mentre
si fa strada l’indagine e si
delineano sempre più le
psicologie dei personaggi.
Ed ecco che si arriva ad un
finale inaspettato, davvero
to
nel
movente,
imprevedibile
nell’esito.
Il tutto in Oltrepò, sulle colline, a Mornico, in un antico e suggestivo castello.
Un giallo avvincente, farcito di humor, sullo sfondo di
strade secolari, inerpicantisi fra i vigneti, verso la più
straniante delle soluzioni. Un ulteriore passo che
la Siciliano compie nella
sua esperienza narrativa.
Nata nel 1965 a Mazzarino,
C
inimmaginabile, in cui la
scrittrice supera gli stessi
traguardi delle sue opere
precedenti, che abbiamo
piacevolmente letto e grandemente apprezzato, e ci
consegna un testo originale
ed avvincente “ Ma torniamo al racconto: Che ci faceva un cadavere proprio lì?
Perché tutti negavano il delitto e affermavano trattarsi
di suicidio o di incidente?
Che ci stava a fare lui,
detective quasi per caso,
in quella matassa intricata di glamour e bugie?
Un avvocato per tradizione di famiglia, senza convinzione, ma con grande
gusto per la cucina, pasticceria in primis, una
segretaria punk, una madre indaffaratamente snob,
una zia cariatide, collaboratori inventati all’uso.
Attorno,
personaggi
macchietta
e
storie di vite improbabili.
E il delitto, inusita-
nel cuore della Sicilia, la
scrittrice da sempre vive
a Casteggio. Appassionata
lettrice, negli anni ha maturato grande trasporto per la
scrittura, fino ad approdare
alla stesura di una sceneggiatura, “Quella sera d’autunno”, storia drammatica
e di tre romanzi gialli “La
farfalla sul filo”, “Polvere
sullo specchio”, e “I colori
della neve”. Quest’ultima è
opera vincitrice del concorso letterario 2012 “Scritti d’Oltrepo”, indetto dal
Gal-Fondazione per lo sviluppo dell’ Oltrepo Pavese.
Nel 2013 ha partecipato al
“Concorso letterario scritti
alessandrini” con il racconto “L’eredità di zio Faustino”, pubblicato dalla casa
editrice Edizioni Iperpress.
E’ autrice di una biografia e
di poesie, alcune premiate
in concorsi letterari, infine
giurata nelle varie edizioni
del premio letterario “Pensieri e Parole d’Oltrepo”.
A 500 anni dalla morte dell’artista.
inquecento anni fa
moriva a Roma Donato Bramante, “…
cosmografo, poeta volgare et pittore valente come
discepolo del Mantegna et
gran prospettivo”, come
lo definisce il milanese, pavese di formazione
universitaria, fra’ Sabba
na e vera architettura”,
la Pinacoteca di Brera ha
organizzato una mostra ,
inaugurata il 3 dicembre
scorso, che rimarrà aperta sino al 22 marzo prossimo. Finalità
e guida
dell’esposizione è
l’obiettivo di ricostruire il
lungo soggiorno dell’artista a Milano e in Lombardia, che durò dal 1477
al 1499. Ne sono curatori
dell’artista si sviluppò in
un periodo culturale particolarmente favorevole
presso la corte sforzesca,
dove operarono, peraltro,
personaggi come Leonardo da Vinci e il poeta fiorentino Bernardo Bellincioni, promuovendo non
solo l’architettura, ma
anche le varie forme di
arte figurativa. Proprio su
queste ultime si costruisce
da Castiglione. Personalità poliedrica , cresciuto
artisticamente presso la
corte dei Montefeltro da
Urbino, il Bramante fu a
contatto diretto con gli
architetti , i pittori e gli
scultori che lavorarono
per il duca Federico, come
fra’ Carnevale, il Laurana, l’Alberti. Fra questi,
in particolare, Piero della
Francesca, che, tuttavia,
non ne condizionò “la
natura pragmatica, né la
predisposizione,
come
dice Giorgio Vasari, “ ad
essere risoluto e presto
e bonissimo inventore”.
Per ricordare l’anniversario di morte dell’” inventor e luce della buo-
Sandrina Bandera, Matteo
Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale, Cristina Quattrini , e ne è sponsor, fra gli altri, lo stilista
Giorgio Armani. Durante quel ventennio di fine
quattrocento il Bramante
realizzò opere celeberrime ( l’incisione Prevedari, il Cristo alla colonna,
la trasformazione di Sant’
Ambrogio, la tribuna di
Santa Maria delle Grazie,
il progetto del Duomo di
Pavia, solo per citarne alcune ) , che rinnovarono
profondamente l’architettura e l’arte lombarda e
italiana tra quattrocento e
cinquecento. In Lombardia, soprattutto, l’attività
e si articola il percorso
della mostra, analizzando
l’influenza del Bramante
, soprattutto per il gusto
della
rappresentazione
prospettica, su artisti del
calibro di Vincenzo Foppa, del Bramantino, di
Ambrogio
Bergognone,
di Bernardo Zenale, che
“ reagirono poi , ognuno
secondo il proprio registro espressivo, al modo
eroico di occupare e rappresentare lo spazio” .
La mostra, intitolata “
Bramante a Milano. Le
arti in Lombardia 1477
– 1499” , è stata allestita su progetto di Corrado
Anselmi ed è corredata da
catalogo edito da Skira.
di Edoardo Castellazzi
20
Dicembre 2014
VARIE
Intervista al soprano
Graziella Ghillani
Accompagnata al pianoforte da Giorgio Aversa in concerti e manifestazioni
di Sara Rossi
R
isalendo le colline
dell’Oltrepò
Pavese,
tra verdi pendii, vigne e boschi, a un certo punto
l’attenzione è catturata da un
castello che svetta in posizione
elevata, dominando un antico
borgo: si giunge così a Zavattarello, paese di un migliaio di abitanti dell’Alta Val Tidone
pavese.
Qui possiamo fare la conoscenza di due musicisti ben noti in zona, ma
discretamente
conosciuti
anche più a valle: il soprano Graziella Ghillani e il
pianista
Giorgio
Aversa.
Il sodalizio artistico, completato da una buona amicizia, è iniziato quasi un ventennio fa in
questo ameno borgo: è da allora
che i due musicisti collaborano
organizzando insieme concerti,
esibendosi in occasione di
cerimonie e matrimoni, partecipando a eventi benefici.
Ci rivolgiamo a Graziella
Ghillani per scoprirne di più.
Come
avete
inizia-
to
la
vostra
carriera
concertistica
insieme?
È cominciato tutto quasi per caso: cantavo nella Corale Monteverdi, diretta da Giorgio Aversa,
e lui ha notato la mia voce e
mi ha proposto di coltivarla perché vedeva in me delle
potenzialità. Così ho iniziato a
prendere lezioni di vocalità da
lui. Esibirci insieme è stato il
naturale proseguimento: all’inizio in occasione di cerimo-
nie private, per decidere poi di
organizzare
anche
concerti
solistici.
Durante i vostri concerti, vi siete esibiti anche con altri musicisti?
Sì, certo. Abbiamo collaborato
con violinisti, pianisti, fagottisti, mezzosoprani, organisti. Ci
esibiamo in particolare con una
violinista e una pianista pavesi,
con cui ci troviamo molto bene
sia dal punto di vista professionale sia da quello personale.
Non
soltanto
l’Oltrepò Pavese ha ospitato
le
vostre
performance.
No, non soltanto l’Oltrepò: ci siamo anche esibiti a Milano e provincia, nel
Piacentino, nel tortonese.
Numerose
sono
state le occasioni benefiche.
Sì, ci piace molto poter aiutare:
con i nostri concerti abbiamo
raccolto fondi per diverse cause
operando del tutto gratuitamente. Dà molta soddisfazione donare la propria passione per fare
qualcosa di utile: fa bene
agli altri e anche a noi.
L’ultima vostra performance è stata in occasione della presentazione del
libro “Misteri e Manieri
d’Oltrepò”
al
Castello
di Zavattarello, un luogo che ha ospitato diversi
vostri
concerti.
Esatto, è stato un vero piacere accompagnare con un
programma di musica antica,
sicuramente adatto al maniero che ci ospitava, il talento di dieci giovani autori.
Musica antica, sacra, opera,
anche jazz: il vostro reper-
torio è molto eterogeneo.
Personalmente
prediligo la musica sacra, ma
mi piace anche spaziare: arie d’opera, brani jazz,
colonne sonore di film famosi,
Innanzitutto proseguire con la
nostra collaborazione. Il maestro Aversa è il mio maestro di
canto da sempre e tutto ciò che
ho imparato lo devo a lui. Naturalmente ora saremo impegnati
operetta e anche musica leggera. Ci piace adattare il nostro
repertorio a seconda del luogo che ci ospita e dei gusti
del pubblico e studiare insieme sempre cose nuove.
Quali
sono
i
vostri
prossimi
progetti?
con diverse esibizioni, soprattutto a carattere sacro, nel periodo natalizio. Per il nuovo anno
abbiamo già progetti di
nuovi concerti e stiamo
preparando
nuovi
brani da aggiungere al nostro
repertorio.
ALLERTA AMBIENTE: NEL 2O5O ALTRI 2,5 MLD DI PERSONE
I fattori reputati come principali per questo pericoloso sovraffollamento sono
soprattutto legati all’elevato tasso di natalità nei Paesi del terzo mondo.
S
tando a quanto affermano i dati recentemente diffusi dall’Istat
sul tasso di natalità in Italia
e alla conseguente presa di
coscienza della perdita di
oltre 80 mila nascite ogni
anno, si avrebbe l’impressione di avviarci lentamente verso una sorta di desertificazione umana e verso
un futuro prossimo in cui
avremo sempre più problemi economici, ma non sicuramente problemi di spazio.
Parallelamente al trend che
prevede una continua riduzione delle nascite in tutti i
cosiddetti paesi industrializzati, pare invece che si stia
sviluppando nelle nazioni
definite “in via di sviluppo” (definizione che oramai
pare tristemente sarcastica)
un’opposta tendenza alla
procreazione che lascia intravedere un incremento me-
dio delle aree più affollate
del Pianeta di oltre il 30%
entro il 2050 con punte pari
al 50% nelle zone più povere dell’Africa subsahariana.
L’allarme è stato recentemente lanciato dal professor Livi
Bacci, esperto di demografia,
che riportato in auge le antiche inquietudini legate al
fenomeno della sovrappopolazione, elaborando una serie
di calcoli statistici in base ai
quali, salvo un’imprevista
inversione di tendenza, la
razza umana giungerà a toccare quota nove miliardi di
individui entro l’anno 2050,
rendendo nuovamente attuale
la questione relativa all’abitabilità e alla sostenibilità della superficie terrestre.
Le proiezioni elaborate sulla base della natalità fatta
registrare a livello globale
durante gli ultimi anni, legittimano di fatto l’ipotesi di
un aumento di popolazione
pari a 2,5 miliardi di individui in poco più di trent’anni
e una redistribuzione delle
aree più popolate del Pianeta che sposta l’attenzione
su possibili flussi migratori
e gestione delle risorse ambientali a livello globale.
Secondo Livi Bacci, la crescita costante dei paesi in
via di sviluppo (attualmente
pari al 2% annuo) e la corrispondente flessione delle
nazioni occidentali potrebbe
portare entro breve ad una
crisi planetaria in grado di
compromettere l’intero sviluppo mondiale e mettere in
discussione la stessa industrializzazione delle nazioni
più ricche e tutto questo in
barba alle tristissime stime neonatali che ci danno
sempre più la sensazione di
vivere circondati da un deserto umano ed economico.
EVENTI
21
Dicembre 2014
Misteri e manieri d’Oltrepo’ al Cantinone
Medievale di Pietra de Giorgi
In questo fazzoletto d’Oltrepo’ in cui l’arte, la storia e la cultura coesistono armoniosamente, sabato 10 gennaio
2015 ore 20.45 avrà luogo la seconda presentazione del libro “Misteri e Manieri d’Oltrepo’ edito da Iperpress.
I
l Palazzo Municipale
all’interno del quale si
trova il Cantinone Medioevale fa parte del complesso del castello, venne
costruito in epoca successiva alla rocca a causa delle
mutate necessità abitative
dei signori del luogo; la tradizione vuole che sia stato
costruito in occasione del
passaggio della Principessa erede al trono di Spagna
che qui avrebbe soggiornato.
Il Cantinone, restaurato
nell’anno 2000, conserva
perfettamente le caratteristiche del castello con muratura
in pietra e volte a botte con
la particolarità di archi a sesto acuto, anticamente si dice
fosse utilizzato come prigione di servizio alla rocca.
A nord del palazzo municipale
esistevano altri antichi edifici
utilizzati come scuderie del
castello che vennero demoliti
agli inizi degli anni ’60 per
realizzare il peso pubblico.
Il castello di Pietra de’ Giorgi
che sorge sulla sommità della
collina in posizione strategica, è considerato uno dei più
antichi dell’Oltrepò Pavese
poiché risalirebbe al 1012.
A Pietra esisteva un altro
castello a Predalino (località
oggi chiamata appunto Castellone) purtroppo è andato
distrutto e oggigiorno non ci
sono più tracce di questa rocca; a metà del XVIII sec.c’era
ancora una torre diroccata. Il
castello di Pietra ha nel suo
recinto la rocca di proprietà
privata e un palazzo d’abitazione acquistato dal comune
di Pietra de’ Giorgi nel 1877
e oggi sede del Municipio.
Come è già stato fatto notare
il castello risalirebbe al 1012
e fu di proprietà dei nobili
Sannazzaro (De Sancto Nazario); nel 1277 i ghibellini
pavesi decisero di abbattere
la potenza dei guelfi capitanati da Guglielmo Sannazzaro che si era rifugiato con
i suoi soldati nel castello di
Pietra; nell’aprile e nel maggio di quello stesso anno
il castello venne assediato
ma non venne mai espugnato, anzi coloro che avevano
sferrato l’attacco furono costretti a ritirarsi ciò dimostra
l’importanza della posizione
strategica del castello e le
sue robuste fortificazioni.
Per l’assedio del castello di
Pietra vennero in aiuto dei
ghibellini pavesi che volevano distruggere la potenza dei
Sannazzaro i Milanesi che
intervennero col Carroccio,
il Marchese Guglielmo del
Monferrato e parecchie altre città; in aiuto dei guelfi
asserragliati nel castello si
radunò a Piacenza un forte
esercito composto da cavalieri guelfi cremonesi, la milizia
della città di Parma ed altri
di Reggio, Modena e Brescia questo contingente non
si mosse però da Piacenza
poiché il castello di Pietra riuscì a resistere senza bisogno
di rinforzi. Nel gennaio del
1290 il castello subì un altro
assedio ad opera del Marchese del Monferrato però anche
questo non andò a buon fine.
Con il passare dei secoli lo
scenario politico cambia e
nel 1402 il castello di Pietra viene distrutto ad opera
dei Beccaria (ghibellini) nemici storici dei Sannazzaro.
Pubblichiamo
con
I Sannazzaro vengono dichiarati ribelli da Filippo Maria
Visconti per questo il castello di Pietra il 15 aprile 1406
viene donato a Galvagno e
Antonio Beccaria consiglieri
del giovane Filippo Maria.
Nella donazione si parla
del luogo dove sorgeva il
fortilizio diroccato, la villa e territorio adiacenti.
Nel 1447 muore Filippo Maria e i Sannazzaro cercano di
strappare il castello di Pietra
a Nicolò Beccaria (1453).
Nel periodo di proprietà dei
Beccaria il castello venne restaurato e riportato all’antico
splendore e il paese prese il
nome di Pietra Beccaria, è
visibile una torre con merli ghibellini binati segno
dell’unione tra le famiglie
Beccaria e Giorgi; infatti
Franceschina Beccaria ultima discendente del ramo di
piacere
la
foto
di Greta Tonsino nata alle 21.55
del 6 Dicembre scorso. La piccola
pesa Kg. 3,3.
E’ una bellissima
bambina che gode di ottima salute ed
è coccolata dai genitori, come appare
evidente dalla foto.
Alla mamma
ed al papà le felicitazioni di tutta
la redazione Iperpress. Alla famiglia
di Maurizio Tonsino anche gli auguri
di
Buon
Natale
e
Buon
Anno.
messer Fiorello I si sposò con
il nobile Antonio Giorgi e
portò in dote i beni di Pietra.
Le torri erano quattro oggi ne
rimane ancora appunto una
sola delle altre tre solo dei
monconi quasi irriconoscibili, nel cortile della rocca è
interessante notare a destra
di chi entra una porta medioevale a sesto acuto e la caratteristica decorazione a dente
di sega che adorna le mura,
le quali in certi punti arrivano allo spessore di 2 metri,
il castello è dotato anche di
un Oratorio dedicato alla Visitazione della B.V. e di un
pozzo della profondità di 75
m. quest’ultimo si trova nel
cortile all’esterno della rocca e fa parte del fabbricato
ceduto al comune nel 1877.
Alla morte il nobile Antonio Giorgi proprietario del
castello di Pietra e di tutti
beni di Franceschina Beccaria nominò erede universale
il nipote Pio Beccaria (da
quel momento si chiamerà
Pio Beccarla Giorgi). I conti
Giorgi di Vistarino che già da
anni reclamavano la proprietà del castello, per questioni
di parentela, tornarono a pretendere una parte di eredità;
la controversia venne risolta
lasciando la rocca a don Pio
Beccaria Giorgi e il palazzo (attuale municipio) pure
compreso nel recinto del castello ai fratelli Antonio e Gerolamo Giorgi di Vistarino.
Il palazzo d’abitazione venne venduto dal conte Augusto Giorgi di Vistarino alla
Signora Giuseppina Meardi
vedova Leidi il 3 dicembre 1864 (atto di permuta
del notaio Antonio Borella).
Lei a sua volta lo vendette per L.28.000 al comune di Pietra de’ Giorgi il 31
agosto 1877 (rogito notaio
Cesare Brusati di Pavia).
All’esterno del palazzo municipale si trova il pozzo del
castello già citato prima, al
piano seminterrato del municipio si può ammirare una
splendida cantina con soffitti a volta che in antico
era probabilmente utilizzata
come prigione del castello e poi successivamente
come scuderia per il ricovero dei cavalli del signore.
La rocca per passaggi di eredità passò di proprietà dai
Beccaria-Giorgi, agli Eotwos
ai Dal Pozzo, questi ultimi la
vendettero agli attuali proprietari sig.i Dosi.
22
Dicembre 2014
SALUTE
IL TRAMPOLINO ELASTICO
Saltare sul rebounder, o trampolino elastico,
stimola il sistema cardio-circolatorio e quello linfatico.
di Federica Accio
LE ORIGINI
L’attrezzo per “molleggiare” nasce alla fine degli anni ’70, quando gli astronauti della Nasa accusano una serie di effetti collaterali alle ossa e al sistema linfatico, dovuti all’assenza di gravità. Oggi è utilizzato anche per la riabilitazione dei calciatori dopo traumi o incidenti di gioco. Saltare su una superficie elastica
ha permesso a questi uomini di ripristinare lo stato di salute ideale, grazie al fatto che l’organismo interpreta il molleggio come un aumento di gravità, quindi
mette in atto dei meccanismi per il ripristino naturale del benessere psico-fisico. Il trampolino evita l’impatto con il terreno e quindi preserva dai microtraumi
causati dalla corsa su strada. “La Nasa già negli anni ’80 ha dimostrato che rimbalzare sul ‘rebounder’ e’ dal punto di vista aepiù efficace del 68% rispetto
alla comune corsa su ‘tapis roulant’ o in pista”. Quando si salta sul ‘rebounder’ ogni cellula dell’organismo si adatta ai cambi di velocità; quindi ogni apparato subisce una stimolazione e si rafforza. Ad essempio, migliorano i centri che sovrintendono all’equilibrio e alla coordinazione dei movimenti del corpo:
cervelletto, sistema nervoso centrale, propriocettori delle articolazioni, orecchio interno. La mobilitazione del fluido interstiziale fa diminuire i gonfiori localizzati, per effetto della stimolazione del sistema linfatico. A differenza di quando camminiamo, le cellule si trovano di fronte a una condizione sconosciuta,
che le risveglia in maniera più efficace: questo consente proprio il miglioramento dell’attività e della vitalità cellulare. Gli effetti benefici maggiori riguardano
soprattutto il sistema linfatico, che contrasta gli accumuli eccesivi di fluidi nei tessuti ed è considerato il baluardo della difesa del nostro organismo. Lungo le
vie linfatiche esistono infatti degli organi, chiamati linfonodi, capaci di produrre i linfociti, una serie speciale di globuli bianchi deputata all’eliminazione dei
microrganismi ostili.
BENEFICI DEL SALTO
1 Aumenta la capacità respiratoria.
2 Fa circolare più ossigeno ai tessuti.
3 Stabilisce un equilibrio migliore fra l’ossigeno richiesto dai tessuti e l’ossigeno reso disponibile.
4 I muscoli lavorano meglio muovendo i fluidi attraverso il corpo per alleggerire il carico del cuore
5 Tende a ridurre il livello a cui la pressione arteriosa aumenta durante lo sforzo.
6 Diminuisce il tempo in cui la pressione sanguigna rimane anormale dopo un’attività intensa.
7 Allontana l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
8 Aumenta l’attività funzionale del midollo osseo rosso nella produzione di piastrine.
9 Aiuta la circolazione linfatica, così come il flusso nelle vene.
10 Aiuta la circolazione collaterale.
11 Rinforza il cuore ed altri muscoli del corpo in modo che funzionino più efficientemente.
12 Abbassa la frequenza cardiaca a riposo.
13 Abbassa i livelli elevati dei trigliceridi e del colesterolo.
14 Stimola il metabolismo.
15 Promuove lo sviluppo e la riparazione delle cellule.
16 Attiva il sistema ghiandolare, particolarmente la tiroide.
17 Aumenta le riserve alcaline del corpo.
18 Chimicamente stimola il potenziale delle cellule del corpo.
19 Aiuta la resistenza corporea e l’efficienza fisica.
20 Migliora la coordinazione con la trasmissione degli impulsi nervosi e la risposta delle fibre del muscolo.
21 Mitiga i dolori al collo e alla schiena, emicranie e altro dolore causato da mancanza di esercitazione.
22 Aumenta i processi di eliminazione e di digestione.
23 Aiuta al rilassamento e a sonno migliore e più facile.
24 Riduce la probabilità di obesità
Prenota la tua lezione individuale con il trampolino elastico
Prof.ssa Federica Accio
www.informaconfede.com
Ariete
E
Toro
I
Gemelli
I
Cancro
Q
Leone
I
Vergine
C
’un buon anno per i nati nel
segno dell’ariete. Fortuna
che deve essere accompagnata da volontà e impegno.
Il segno dell’ariete, come già anticipato, è un segno che nel 2015
avrà molta fortuna negli studi.
Bisognerà che tutti i nati nel segno dell’ariete aggiungano un
po’ più di buona volontà perché
la loro nota testardaggine potrebbe creare problemi; imparate ad
essere più flessibili, se ci riuscirete il successo sarà assicurato!
giovani studenti e studentesse del toro sono per antonomasia dei permalosi,
tendono a prendersela per qualunque cosa, soprattutto per
i rimproveri dei professori.
A parte questo gli studenti toro,
sono geniali, amanti dell’arte e
della scrittura, la loro creatività
garantirà loro grandi successi.
Sono molto concreti, non solo
nello studio ma anche in amore.
Per quanto riguarda l’amore, appunto, ameranno molto la fisicità
e la trasgressione.
l segno del Gemelli,
si sa, è un segno doppio e sono tali in tutto.
Nello studio sarà necessario tanto impegno e tenacia: se volete si
concretizzino i vostri obbiettivi
impegnatevi, non siate superficiali! Dovete approfondire, non fermatevi al minimo indispensabile.
In amore siate più “snelli”, appesantire troppo le relazioni rischia
di portarvi alla rottura
uesto segno, come tutti
gli altri del resto, racchiude nella sua forma particolare evoca l’indole di tutti gli
appartenenti al Cancro. I cancro
hanno voglia di sentirsi protagonisti della scena e nello studio
lo dimostrano leggendo tutto ciò
che gli altri non leggerebbero
mai. Proprio per questo, i cancro
avranno per il 2015 ottimi risultati
nello studio. meno bene andrà in
amore: i cancro tendono ad illudersi troppo presto di aver trovato
la propria anima gemella. Evitate
di invaghirvi a prima vista.
l segno del Leone è “tutto fumo
e niente arrosto”. I leoncini sono
molto buoni di cuore ma non
sentono ragioni, spesso non colgono
l’ironia. Per quanto riguarda lo studio, sono piuttosto svogliati: passano
dall’essere bravissimi, non facendosi
sfuggire nulla, al dare scarsissimi risultati, pur essendo molto intelligenti. Questo andamento altalenante si
ripercuote anche in amore dove, pur
sentendosi i re della savana, dimostrano di essere molto fragili. Il loro atteggiamento verso i rapporti d’amore è
piuttosto particolare, potranno passare
dalle stelle alle stalle in un attimo.
oloro che sono sotto il segno
della Vergine sono molto
meticolosi. Questa vostra
puntigliosità potrebbe danneggiarvi negli studi, rischiate di dare
troppa attenzione a cose che non
la richiedono. Per il prossimo 2015
vi consiglio vivamente di vivere lo
studio come un momento di libertà
e non come un disturbo, un peso.
Per quanto riguarda l’amore, i Vergine si innamorano davvero, di un
amore grande e fedele. Cercate di
non fidarvi troppo del prossimo
raccontando i fatti vostri, rischiate di
rimanere delusi.
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
nche loro segno doppio,
sono un po’ “sbilanciati.
Cercate di agire in modo
da realizzare più seriamente ciò che
volete; siete facili alla noia e questa
vostra caratteristica di dimostra nella
vostra irrequietezza: cambiate con
molta facilità indirizzo di scuola o
facoltà. Focalizzate i vostri reali interessi e cercate per il prossimo anno di
essere più equilibrati. Non dedicatevi
solo alla materia che più vi piace, ma
allargate il vostro interesse e impegno a tutto quanto dovete studiare.
Lo stesso valga per l’amore: non
pascolate in spazi altrui ma siate, appunto, più “bilanciati”.
ome il segno stesso anticipa, gli scorpione pungono e
spesso tirano fuori il veleno.
Negli studi siete un po’ altalenanti
anche voi: un mese date il massimo raggiungendo grandi risultati,
in quello successivo vi abbandonate e non date alcun risultato.
Ciò che vi aiuterà anche in questo
2015 per lo studio sarà la vostra
capacità di riprendervi subito. In
amore siate più attenti: collegate la
bocca ai pensieri prima di parlare,
perché spesso con le parole ferite
chi vi ascolta. Cerate per l’anno
nuovo di giocare un po’ meno e
riflettere di più.
utti i nati sotto il segno
del Sagittario puntano al
raggiungimento di traguardi in quanto soffrono se le
mete non vengono raggiunte.
Con lo studio non avrete grandi problemi se continuerete ad
utilizzare la vostra intelligenza e la capacità innata di immagazzinare qualunque cosa.
In amore siate meno possessivi,
altrimenti il 2015 vi riserverà
brutte sorprese. Se necessario,
curate le vostre ferite ma sicuramente ci metterete, come vostro
solito, pochissimo tempo per rialzarvi.
capricorno sono molto testardi e scaltri. Raramente si
è visto uno di loro propenso
allo studio, preferiscono dedicarsi più al lavoro non appena
trovano una buona occasione.
Per il prossimo 2015, dunque,
nonostante decidiate di dedicarvi più al lavoro, date il meglio
di voi credendo in quello che
fate. In amore siete molto fedeli,
quindi per il prossimo anno non
svendetevi ma aprite il cuore
solo all’amore vero perché è con
quello che potrete costruire una
relazione duratura.
n quanto segno azzurro, dimostra tutta la sua dolcezza
e la sua voglia di estate. Nello studio, infatti, si dimostrano
piuttosto pigri impegnandosi
per metà e passando il resto
a sonnecchiare. Del resto, è il
loro modo di godersi la vita.
Per il 2015, dunque, vi consiglio
un po’ più di impegno così da
non arrivare alla tanto desiderata
estate con brutti voti agli esami.
In amore siete dei romanticoni e
anche quest’anno confermerete
la vostra indole ad avvicinarvi a
persone dell’altro sesso più grandi di voi.
er questo prossimo anno vi
suggerisco di non mettere
troppo la testa fuori dall’acqua, restate nel vostro acquario.
Tenderete a buttarvi, come vostro
solito, a capofitto in storie nuove
che prevedono convivenza e nuove
frequentazioni. Siate più riflessivi,
più sereni nel dialogo e evitate di
interessarvi a “pesci più grossi”; vi
consiglio di avere a che fare con chi
è della vostra stessa taglia. Nello
studio sarete straordinari, in particolare chi segue l’attitudine del segno
verso le materie letterarie e nella
filosofia, dove non mancherete di
dimostrare la vostra innata fantasia.
A
C
T
I
I
P
Dicembre 2014 - Strada Prov.le per Viguzzolo, 2 - Tortona (AL) - telefono 0131.867025 - oasicentrocommerciale@gmail.com
DA LUNEDI’ 22
A MERCOLEDI’ 24 DICEMBRE
AZ.AGRICOLA GULMINETTI
“Il miele”
VOLPEDO FRUTTA
“Le sciroppate”
SALAMERIA MUTTI ENNIO
“Il salame nobile del Giarolo”
VIGNAIOLI DEL TORTONESE
“I vini del territorio”
GLI
I
APPUNTAMENT
DI DICEMBRE
2014
FINO AL 11 GENNAIO
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