ALESSANDRIA TORTONA NOVI LIGURE SERRAVALLE SCRIVIA Su p p le m e n t o a l Gior nale di Tor t ona n. 16 - Dicembre 2014 - D i re t t o re : Gianf ranco Accio Di re zi on e , Re d a z io n e e U f f icio pubblicità - via Valle d’Aost a 15 - Vog he ra - Te l. 0 3 8 3 / 19 3 0 6 9 6 - Fax 0 3 8 3 / 3 61217 L www. i per press. co m• E -mai l : redazi o ne @ i p e r p re s s . c o m asciamo alle spalle anche il 2014, un anno da dimenticare. Mi sono chiesto cosa scrivere in questo editoriale di fine anno. Ebbene avrei potuto copiare e riproporre alcune rilessioni, molto simili agli anni passati. Non perchè io non abbia fantasia ma perchè il mondo non cambia, anzi. Andiamo di male in peggio. I nostri politici sono refrattari ad ogni forma di appello disperato che giunge dai cittadini. I più disonesti pensano alle loro tasche. Expo, Mose, Mafia capitale sono le ultime “bravate” (eufemismo) di una corruzione endemica che non trova confini. Probabilmente, in primavera, andremo a votare. Mister Annunci, alias Matteo Renzi desidera aumentare il suo consenso. Sarà molto difficile, per non dire certo, che riesca a rinnovare il successo delle europee 2014. Ho si cambia veramente, mettendo da parte le chiacchiere, o andremo tutti a fondo. Ora abbiamo l’acqua alla gola, basta poco per “annegare”. Peccato perchè l’Italia è veramente il Bel Paese. Non ci vorrebbe molto a valorizzare il nostro immenso patrimonio. Maggiore onestà e minor egoismo potrebbero essere gli elementi cardine di una gloriosa rinascita. Non sono ottimista. Le utopiche sensazioni mi allettano ma rimangono tali. Utopia, solo utopia per un popolo che soffre in silenzio. Un’assuefazione al disagio ed allo sconforto che appare autolesionistico ma nello stesso tempo eroico. Purtroppo un eroismo fine a se stesso che non produce nulla Svegliamoci prima che sia troppo tardi. Auguri a tutti! Gianfranco Accio Monsignor Viola: nuova guida della Diocesi tortonese Servizio a pag. 16 INTERNAZIONALI 3 Dicembre 2014 Gli Usa minacciano di inserire i coreani Risparmio e innovazione a San Pietro nella lista dei “pro terroristi” Cyber-Attacco alla Sony G li Usa stanno considerando l’ipotesi di inserire di inserire la Corea del Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo. È quanto ha detto il presidente Barack Obama nell’intervista esclusiva alla Cnn dopo il cyberattacco ai danni della Sony. Pyongyang era stata tolta dalla lista sei anni fa. La Corea del nord ha invece nuovamente minacciato rappresaglie contro la Casa Bianca e altri obiettivi Usa se gli Stati Uniti prenderanno misure nei suoi confronti: «Risponderemo in modo proporzionale nel momento, nel luogo e nel modo che sceglieremo», ha fatto sapere la Commissione nazionale di difesa. Obama ha comunque dichiarato che l’attacco informatico alla Sony Pictures è stato un atto di «vandalismo» cibernetico e non di guerra. Parlando alla Cnn, il presidente ha detto «no, non penso che sia stato un atto di guerra. Penso che sia trattato di un atto di cyber-vandalismo risultato molto costoso. Lo prendiamo molto sul serio». «Se stabiliamo un precedente dove il dittatore di un altro Paese può interferire con un cyber attacco, con la catena di distribuzione di una società o dei suoi prodotti, e di conseguenza iniziamo a autocensurarci, questo è un problema», ha proseguito Obama, «Ed è un problema non solo per l’industria del cinema, è un problema per la nuova industria. La Cnn ha fatto servizi in cui criticava la Corea del Nord. Cosa succede se si verifica una violazione nel cyberspazio della rete? Non parleremo alla Corea del Nord? La cosa più importante in questo momento non è dire che la Sony si sta comportando male, ma capire che tutti noi ci dobbiamo adattare alla possibilità dei cyber attacchi e dobbiamo fare di più per proteggerci». Obama, in un’intervista esclusiva alla Cnn, ha quindi sottolineato: «Non saremo intimiditi dagli attacchi degli hacker», insistendo sul fatto che il film “The Interview” non andava cancellato: «Avrei preferito che mi avessero consultato». Gli Usa chiedono aiuto alla Cina. Negli ultimi giorni l’amministrazione Obama ha chiesto aiuto alla Cina per contrastare le capacità della Corea del nord di compiere attacchi informatici. Ad affermarlo, parlando con il New York Times, sono stati alti funzionari dell’amministrazione Washington per i quali si tratta di un primo passo in direzione della «risposta commisurata» annunciata dal presidente Barack Obama a seguito dell’attacco informatico alla Sony Pictures. «Ciò che stiamo cercando è un’azione di blocco, qualcosa che possa contrastare i loro sforzi per condurre attacchi», ha dichiarato un funzionario citato dal giornale. Da Pechino non sarebbe arrivata al momento alcuna risposta, né è chiaro se la Cina possa o meno essere disposta a cooperare, considerate le tensioni in materia di sicurezza informatica tra i due paesi conseguenti all’incriminazione di cinque hacker che lavoravano per i militari cinesi accusati a maggio dal Dipartimento alla Giustizia di aver sottratto informazioni riservate ad alcune società americane. L’approccio segreto alla Cina si inquadra nella messa a punto agli alti livelli dell’amministrazione americana di una serie di opzioni da presentare dal presidente Obama che comprendono anche l’ipotesi di nuove sanzioni economiche verso la Corea del nord analoghe a quelle che recentemente sono state adottate contro gli oligarchi russi e le figure più vicine al presidente Vladimir Putin. Gli Stati Uniti considerano la Corea del Nord responsabile del cyberattacco alla Sony Pictures al centro della vicenda che ha coinvolto il film “The Interview”, commedia con James Franco che racconta un piano della Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong Un. L’uscita della pellicola è stata bloccata definitivamente dopo le minacce in stile 11 settembre ricevute da parte di un gruppo chiamato “I Guardiani della Pace”. La Corea del Nord si è detta completamente estranea alla vicenda, e ha offerto di avviare un’inchiesta congiunta con Washington sul cyber attacco. «Se il governo nordcoreano vuole veramente aiutare, ammetta di essere colpevole e compensi la Sony per i danni provocati dal suo attacco», ha risposto un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale americano, Mark Stroh. Gli hacker prendono in giro l’Fbi. In un nuovo messaggio inviato a diversi giornalisti il gruppo accusato di aver compiuto l’attacco informatico alla Sony Pictures, “Guardians of Peace”, prende in giro apertamente l’Fbi. «Il risultato dell’inchiesta dell’Fbi è così eccellente che forse avete visto con i vostri stessi occhi ciò che facciamo. Ci congratuliamo per il vostro successo. Troverete il regalo per l’Fbi a questo indirizzo: un link che collega ad un video chiamato «You are an idiot». NATALE A ROMA : TEMPO DI CAMBIAMENTI L ’accensione delle luminarie a San Pietro, del Presepe e dell’Albero Natalizio e la nomina a camerlengo del Cardinal Tauran al posto di Bertone. Giornata storica quella di oggi in piazza San Pietro, non tanto perché si accende per la prima volta quest’anno il tradizionale albero di Natale, piuttosto perché s’inaugura la nuova illuminazione della cupola, firmata dall’Acea e composta da innumerevoli led che le conferiranno – assicurano gli autori – un’atmosfera ancora più suggestiva, oltre a far risparmiare un bel po’ in bolletta. L’albero rigoglioso viene dalla Calabria, il presepe, invece, quest’anno arriva da Verona e ha un’ispirazione lirica. La fondazione scaligera, infatti, assieme ad altri enti, ha deciso per l’ambientazione una scenografia dell’opera “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, creata appositamente dallo scenografo Francesco Canessa. Da un evento gioioso ad una nota di malinconia per tutto ciò che è cambiamento anche se non inaspettato per questioni anagrafiche. Il cardinale Tarcisio Bertone infatti Bertone ha compiuto 80 anni il 2 dicembre scorso e dunque non potrebbe entrare in un eventuale Conclave. L’era non è più il Camerlengo di Santa Romana Chiesa: Papa Francesco ha nominato al suo posto il cardinale Jean Louis Tauran, storico ministro degli esteri di San Giovanni Paolo II e attuale presidente del dicastero per il dialogo interreligioso. Bertone ai vertici del Vaticano si era già conclusa nell’estate del 2013, quando Papa Francesco aveva annunciato la nomina del nuovo Segretario di Stato vaticano. Bergoglio aveva scelto l’arcivescovo Pietro Parolin come successore. 4 Dicembre 2014 Tutti con la testa “sul Colle” I partiti sono in fermento per la prossima elezione del Capo dello Stato P urtroppo la vicenda ha pure dei risvolti di cattivo gusto, visto che fino a prova contraria un Presidente della Repubblica c’è ancora e detiene i pieni poteri. Al netto di qualsiasi giudizio sul suo operato e sulle sue opinioni, i partiti politici ne stanno depauperando (come se non bastasse già la Costituzione) il ruolo a livello internazionale. Si immagini, ad esempio, quale effetto possano aver riscosso nel panorama mondiale le parole del Capo dello Stato sulla vicenda Marò. Quel sono fortemente contrariato non è altro che una frase di circostanza vuota di contenuto, alle quale si aggiunge il fatto che chi l’ha pronunciata risulta essere una carica istituzionale praticamente “dimissionata” dal Parlamento italiano. Ma si sa che per una classe politica che gioca col futuro degli italiani come si fa con il Totocalcio, un po’ di Totoquirinale garantisce parecchio fumo da sparare negli occhi di elettori sempre più frustrati. E infine torna utile qualsiasi argomento per azzoppare i risvolti inquietanti dell’in- dagine “Mafia Capitale”... Eppure per qualsiasi persona di buon senso, questo atteggiamento rimane inspiegabile. Gli italiani le hanno provate tutte per dare un segnale ai propri rappresentanti. Prima hanno catalizzato la protesta su partiti non facilmente inquadrabili: si pensi all’exploit della Lista Bonino, poi della Lega Nord e dell’Italia dei Valori e infine del M5S. Messaggi chiari di un malessere diffuso che si andava a radicalizzare in nuove o rinnovate formazioni partitiche. Oggi invece assistiamo al fenomeno dell’astensionismo selvaggio: sono meno della metà degli aventi diritto gli italiani che vanno a votare. Ma persino questo schiaffone pare non avere effetto. Anzi, nell’estenuante braccio di ferro fra Renzi e Berlusconi per il nuovo inquilino del Quirinale, si perdono scientemente di vista i problemi reali del Paese. Si pensi alla produttività, per la quale secondo un recentissimo studio di Adapt l’Italia è fanalino di coda a livello Ue. Il tasso di crescita della produttività del lavoro è il più basso tra i principali Paesi europei, appena lo 0,127%. La crescita del Pil è ferma, anzi negativa (-1,85%). La forza lavoro è attiva per un 64,40% contro gli altri partner europei che viaggiano oltre il 70%. Il cuneo NAZIONALI fiscale medio del lavoro, da anni sbandierato dalle forze politiche come la grande zavorra per lo sviluppo del sistema produttivo, è ancora tra i più alti nel mondo, con un carico di quasi il 50%. Ma è davvero imbarazzante che nessun politico si preoccupi della tassazione sugli immobili, per la quale il Governo sta studiando l’ennesima modifica. Dopo Ici, Imu, mini-Imu e Tasi, ora è la volta dell’anglicismo un tanto al chilo: la Local Tax, che sta facendo tremare le associazioni di categoria. Imu e Tasi valgono 30 miliardi, secondo Confedilizia. Sulle seconde case dal 2011 al 2014 si sono verificati aumenti fino 236% e per il 2015 erano previsto il raddoppio, scongiurato (forse) qualche giorno fa da un emendamento. Nessuno si preoccupa di guardare quali trappole si annidino nella nuova imposizione allo studio del Governo, che rischia di uccidere definitivamente il risparmio in Italia. C’è un imbarazzante silenzio sul fatto che una nazione che poteva vantare fino al 2011 un 80% di proprietari di casa sia sceso oggi al 67%. Nell’indifferenza generale della politica, tra un cognome e l’altro in lizza per il Colle, spetta al sindaco del piccolo Comune di Bormida proporre di spostare la sede del Municipio sopra ai 600 metridi altitudine per evitare che i cittadini debbano pagare l’Imu sui terreni agricoli. L’ennesima trovata fantasiosa all’italiana per aggirare uno Stato nemico del cittadino e una politica inconcludente: d’altra parte se la Ferrari sta valutando di spostare la sede sociale all’estero per pagare meno tasse, perché un sindaco non dovrebbe cambiare sede al municipio evitando l’ennesimo taglieggio statale verso i propri cittadini? Stipati in gabbie anguste, senz’acqua e totalmente privi di documentazione Sventato traffico di animali sull’Autosole D efiniamo «amorale» anziché «immorale» il traffico illegale di animali da compagnia, perché gli animali non hanno morale, mentre gli esseri umani sì. La Polizia Stradale d ha Intercettato, nella tarda mattinata di ieri, 51 cuccioli sulla Autosole 1 tra Bologna e Firenze, in località Pian del Voglio. Nel corso di un ordinario servizio di vigilanza, la pattu- angusti e non in regola. Grazie alla preziosa collaborazione del personale veterinario dell’ASL, che ha effettuato le necessarie verifiche sanitarie, si appurava che le bestiole erano trasportate in gabbie non idonee e prive di dispositivi di abbeveraggio, accompagnati peraltro da falsa documentazione. Il trasporto, partito da Komarno (SK,) nel corso della notte precedente, era diretto a Fratta- glia della Sottosezione, che era impegnata in un’attività di gestione del traffico dovuta a un automezzo fermo in avaria sulla carreggiata, ha notato il sopraggiungere di un veicolo Fiat Ducato con targa slovacca, con delle aperture laterali piuttosto insolite. È scattato quindi il controllo del furgone, occupato da due uomini di nazionalità slovacca, il conducente certo S.E. del 1973 e il passeggero trentottenne P.R. A bordo sono stati trovati 51 cuccioli di cane varie razze e un cucciolo di gatto di razza certosino, tutti piccolissimi, di età compresa tra i due e i tre mesi e non idonei pertanto al trasporto. Molti cuccioli presentavano, inoltre, difficoltà respiratorie ed erano costretti a stare in spazi minore (NA) presso dei negozi di animali che presumibilmente ne avrebbero garantito la vendita nel periodo di Natale. La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto il sequestro degli animali, che sono stati dati in affidamento al canile di Calderara di Reno che ne garantirà la custodia. Il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo, mentre il conducente slovacco unitamente al suo connazionale, entrambi con precedenti analoghi, sono stati denunciati a piede libero per il reato di maltrattamento di animali, uso di documenti falsi e traffico illecito internazionale di animali da compagnia e gli sono state contestate violazioni amministrazioni specifiche per un ammontare di 13.000 euro. ECONOMIA 5 Dicembre 2014 Crisi e consumi: sempre Confindustria: ripresa nel 2015 La recessione dal 1° trimestre: Pil 2014 -0,5% più negozi in vendita, L prezzi in calo fino al 20% Si predilige il negozio di quartiere per i piccoli acquisti di tutti i giorni e il centro commerciale per cercare offerte e promozioni. D a una parte la crisi che continua a flagellare il settore dei consumi, dall’altra l’evoluzione verso la multicanalità dello shopping e delle vendite: questo il panorama in cui si inquadra il mercato immobiliare dei negozi. Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it (http://www. immobiliare.it), l’offerta di spazi commerciali in vendita nelle città italiane negli ultimi due anni è arrivata a crescere, in alcuni centri, di oltre l’8%, mentre i prezzi hanno seguito la direzione opposta, vale a dire quella del calo che, in città come Torino e Bologna, ha superato addirittura il 20%. «Esigenze di risparmio, soprattutto in termini economici ma anche in termini di tempo, hanno portato i consumatori italiani a un’ottimizzazione della scelta dei luoghi in cui comprare – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare. it. – Si predilige il negozio di quartiere per i piccoli acquisti di tutti i giorni e il centro commerciale per cercare offerte e promozioni. Questo cambiamento di abitudini non poteva non modificare il panorama immobiliare dei negozi in Italia, che da due anni a questa parte ha cominciato a cambiare nettamente profilo». Secondo lo studio del portale l’aumento dell’offerta ha riguardato, per la prima volta negli ultimi dieci anni, anche le grandi e famose vie dello shopping. A livello nazionale, nell’ultimo anno, si è assistito a un calo dei prezzi di vendi- ta pari al 4,3%; diminuzione maggiore quella dei canoni di locazione che scendono dell’8,6%. Focalizzando la ricerca sulle grandi città, le cifre richieste per la vendita di un negozio sono diminuite in maniera meno netta (-3,7% rispetto al 2013); stesso discorso per gli affitti di spazi commerciali che sono scesi del 7,6%. Se si guarda la numero di annunci presenti sul sito si notano alcune tendenze che contraddistinguono le grandi città italiane: a Milano, per esempio, la metà dei negozi in vendita è concentrata nel centro storico; a Roma, invece, soltanto il 26% degli annunci riguarda immobili centrali, dato che rispecchia la maggior tenuta della vita di quartiere tipica della Capitale. Tra le grandi città Bologna e Torino sono quelle che hanno fatto registrare l’aumento dell’offerta di vendite più elevato (rispettivamente +4,4 e +4,7% in un anno). Parallelamente anche i prezzi sono quelli che hanno subito i cali maggiori, arrivando a scendere fino all’8,5%. Per le locazioni, la città che è riuscita a contenere maggiormente il calo dei prezzi è stata Venezia (-1,4%) anche per una disponibilità di spazi decisamente contenuta rispetto ad altri centri. In termini di offerta, l’aumento dei negozi proposti in locazione ha raggiunto spesso la doppia cifra: a Torino, ad esempio, si registra un +12,6% di annunci in più in un anno nelle retail streets. ’eventuale entrata in vigore della clausola di salvaguardia inserita nella legge di Stabilità (12,8 miliardi di incrementi di imposte indirette, 0,8% del pil) “farebbe ricadere l’economia in recessione”. A prevederlo è il Centro Studi di Confindustria negli ultimi Sce- ne, sottolinea il Csc, “è dettata dalla necessità di non tornare a deprimere l’economia. Ulteriori restrizioni avrebbero, infatti, l’effetto di far avvitare il paese in un circolo vizioso di manovre, caduta del pil effettivo, discesa del pil potenziale, aumento del saldo di bilancio strutturale, stre, il Csc indica il crollo del prezzo del petrolio, l’ulteriore svalutazione del cambio dell’euro, il rafforzamento della crescita del commercio mondiale, il calo dei tassi di interesse che riflette l’impostazione espansiva della politica monetaria e la composizione della politica di bilancio nari economici. Evitare tale applicazione “è quindi necessario per stabilizzare il Paese sul ritrovato percorso di crescita”, avvertono gli economisti del Csc. Il Centro studi di Confindustria stima un indebitamento netto della pubblica amministrazione al 3% del pil quest’anno, al 2,7% nel 2015 e al 2,5% nel 2016. Mentre per quest’anno e per il prossimo le stime sono sostanzialmente in linea con quelle indicate dal governo, per il 2016 il deficit è stimato sensibilmente al di sopra della previsione del governo (1,8% del pil) per effetto dell’esclusione della clausola di salvaguardia che vale 12,8 miliardi e che prevede l’aumento delle imposte indirette. Questa esclusio- ulteriori manovre correttive”. Secondo il Csc, l’Italia tornerà a crescere nel 2015. “Il ritorno a variazioni trimestrali del Pil positivo si avrà a partire dal primo trimestre 2015 (+0,2%), per poi salire gradualmente nel biennio”. La ripartenza dell’economia italiana nel corso del 2015, spiegano il Csc, avviene in modo progressivo e l’accelerazione prosegue nel biennio senza mai raggiungere ritmi particolarmente sostenuti. Ancora non chiaro, aggiungono gli esperti, come finirà il 2014 e quale eredità consegnerà al 2015: “Gli ultimi dati puntano a un’ulteriore, seppur minima, riduzione del Pil nel quarto trimestre”, pari a -0,1%. Tra i fattori favorevoli per la ripresa, emersi nell’ultimo trime- più benefica per la crescita. Il costo del greggio è diminuito di oltre un terzo nell’arco di alcune settimane: per l’Italia è un guadagno di 14 miliardi annui. Ma sull’uscita dalla crisi gravano anche diversi ostacoli. Gli economisti di viale dell’Astronomia annoverano tra i freni alla ripresa: l’alta disoccupazione che deprime redditi e la fiducia delle famiglie, l’estrema selettività del credito, l’ampia capacità produttiva inutilizzata, il mercato immobiliare in aggiustamento, la perdita di competitività accumulata a causa del forte aumento del Clup (costo del lavoro per unità di prodotto), i profitti delle imprese schiacciati tra aumento dei costi e il calo del fatturato, la riduzione della leva del debito. 6 Dicembre 2014 VOGHERA E OLTREPO I dati del SerD di Voghera parlano chiaro. In crescita la dipendenza da slot machine Il gioco d’azzardo è la nuova droga I mettendo se stesso, la sua famiglia o le sue attività professionali. La preoccupazione, lo stimolo e l’attività di gioco aumentano nei periodi di stress. Si aspetta con ansia il risultato della scommessa e si gode della tensione che accompagna l’attesa. Ci sono dei mutamenti violenti dell’umore, mancanza di fiducia, precarietà delle relazioni interpersonali. Molte volte nel giocatore sono presenti, in tempi diversi o allo stesso tempo, problematiche legate anche all’uso di sostanze; questo indica come questi pazienti abbiano una personalità complessa e fragile”. di Christian Draghi l gioco d’azzardo, in preoccupante crescita, rappresenta la nuova dipendenza “emergente” nel territorio d’Oltrepò. Se è vero che l’eroina e gli oppioidi restano le sostanze più abusate seguite da alcool e coca, è altresì vero che la percentuale delle persone dipendenti da queste sostanze si è mantenuta piuttosto costante nel corso degli anni. Il gioco d’azzardo, invece, è in continua crescita. Lo dicono i dati dell’osservatorio del Dipartimento Dipendenze dell’Asl di Pavia relativi all’anno 2013. I numeri del SerD di Voghera, relativi all’intero Oltrepò, parlano di 534 utenze totali (444 uomini e 90 donne), concentrate soprattutto nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni (231 uomini e 49 donne). Ben rappresentata è anche la fascia successiva (44-65 anni), con 196 utenze (171 maschili, 25 femminili). I giovani tra 18 e i 24 anni che si sono rivolti al SerD sono invece 32, di cui 21 ragazzi e 11 ragazze. Colpiscono, anche se esigui, il numero dei giovanissimi, dai 17 anni in giù: 14, di cui uno sotto i quattordici anni. 12, infine, sono ultrasessantacinquenni. I dati dimostrano come negli ultimi anni la dipendenza da gioco d’azzardo sia cresciuta in modo costante: nel 2013 del 22,3% rispetto al 2012, mentre nell’anno 2012 del 26,7% rispetto al 2011. Ne abbiamo parlato con Paolo San Bartolomeo, responsabile del SerD vogherese, ricordando che i numeri non si riferiscono alla totalità “reale” delle dipendenze, bensì indicano coloro che hanno scelto di farsi aiutare. Dottore, E’ possibile tracciare un identikit del gio- catore patologico “medio”? “Possiamo appoggiarci ai dati. Nel 2013 tra i giocatori d’azzardo troviamo soprattutto gli uomini (circa 80% dei pazienti giocatori in carico) con un’età compresa tra i 45 e 64 anni (47,8% dei maschi); anche tra le donne sono più frequenti le giocatrici con un’età compresa tra i 45 e 64 anni (circa il 60,8% delle donne). Cosa pendere significa didal gioco? “Il giocatore ha un’incapacità cronica e progressiva di resistere all’impulso di giocare d’azzardo compro- Si tratta del cosiddetto “poliabuso”, ovvero della tendenza ad essere dipendenti da più sostanze allo stesso tempo. Quanto è diffuso? “Diciamo che circa il 47% degli utenti, non solo giocatori d’azzardo, è anche poliabusatore. Il maggior numero si registra tra i dipendenti da oppioidi e cocaina, tra i più giovani anche di cannabis, mentre è meno frequente tra chi abusa di alcool”. Dopo l’esondazione del Curone parla il sindaco di Casei Gerola Ezio Stella “Servono interventi per fronteggiare altre piene” di Christian Draghi S e la piena di un torrente è un evento eccezionale, due piene in un mese costituiscono un precedente tremendo. Al punto che a Casei Gerola si parla già di nuovi progetti per contenere future eventuali esondazioni del Curone, come la costruzione di bacini idraulici di espansione. Intanto in paese dopo aver spalato il fango si contano i danni. Il segno dell’acqua sui muri delle case testimonia la furia di un “torrentino” che, se a guardarlo d’estate viene da sorridere per la sua portata, nella notte del 15 novembre scorso ha fatto piangere un paese intero, finito allagato senza che per fortuna si debba parlare di tragedia, come troppo spesso accade in questi casi. Non ci sono stati feriti e in certe situazioni è bene guardare al bicchiere mezzo pieno. La paura però è tanta. “Succederà ancora”? è la domanda che nessuno fa, ma che molti hanno in bocca. La piena straordinaria, la seconda in un mese, ha colpito duro. Il 13 ottobre era toccato a via Carena. Questa volta sono soprattutto le case di via Degli Spalti e via Battisti, sulla sponda sinistra del Curone, ad aver riportato i danni maggiori. Dieci abitazioni invase dall’acqua, in certi punti salita fino a un metro da terra. Non si contano le cantine allagate. “Il torrente è tracimato in otto punti diversi” spiega il sindaco Ezio Stella “ma sempre senza rompere gli argini, che dopo la piena di ottobre erano stati rinforzati e hanno tenuto. Avevamo allestito insieme alla Croce Rossa un accampamento di fortuna nella palestra, ma non è servito fortunatamente, perché non ci sono sta- ti sfollati”. La situazione però ora preoccupa davvero. Due piene straordinarie in un mese sono una valida ragione per essere allarmati. E’ il territorio che cede o è l’eccezionalità delle piogge la causa di questa situazione? “Sicuramente l’eccezionalità delle piogge è il dato principale – spiega sempre Stella –. La stazione di rilevazione dati che si trova a Volpedo ha indicato che la portata del Curone nella piena del 15 novembre ha superato di 40 millimetri quella della piena di ottobre. Contenere tutta quell’acqua era impossibile. Ora però bisogna valutare con attenzione tutte le mosse da fare. E’ chiaro che servono interventi strutturati, con progetti ben precisi”. Dopo l’alluvione del 1993 l’alveo del Curone era stato oggetto di importanti lavori. “Due ponti vennero rifatti. Quello che conduce in cen- tro al paese, prima dell’hotel Bellinzona, aveva un pilone di sostegno al centro che ostruiva maggiormente il corso in caso di piena ed è stato trasformato in un ponte a una sola campata. Poi tutte le sponde sono state rafforzate. Il buon lavoro fatto allora ha fatto sì che per 20 anni si potesse stare tranquilli”. Ora però la situazione è cambiata. Dopo gli interventi d’urgenza realizzati dall’Aipo, che ripristinerà gli argini ricompattandoli, occorreranno misure nuove. Si parla della realizzazione di bacini di espansione, opere idrauliche che vengono realizzate per contenere la portata durante le piene di un corso d’acqua. “E’ certo che quanto fatto ad oggi non basta più” chiosa Stella. “Se questa situazione di eccezionalità dovesse diventare consuetudine, dobbiamo garantire sicurezza ai cittadini”. VOGHERA E OLTREPO A tre mesi dall’elezione del nuovo sindaco proviamo a fare le nostre previsioni Voghera verso il ballottaggio di Christian Draghi A Voghera la contesa in vista delle elezioni comunali del marzo prossimo si annuncia sempre più accesa e incerta. La sfida per Palazzo Gounela entrerà nel vivo subito dopo le festività natalizie, ma le parti in causa (centrodestra, centrosinistra e indipendenti) sono in fermento già da diverse settimane. Per il sindaco uscente Carlo Barbieri la sfida si preannuncia ostica: il centrodestra è quanto mai frammentato, al momento in pochi al di fuori del cerchio magico di Forza Italia sembrano disposti ad appoggiarne (almeno per via ufficiale) la ricandidatura. Il centrosinistra dovrebbe far quadrato intorno al vincitore delle primarie Pier Ezio Ghezzi, per cercare di tornare alla guida della città dopo oltre 15 anni. Andiamo ad analizzare le singole situazioni che compongono il quadro politico vogherese a poco più di tre mesi dalle elezioni. FORZA ITALIA – Il sindaco Carlo Barbieri è l’uomo che rappresenta la corrente di Giovanni Alpeggiani, influente politico del Brallo ed “eminenza grigia” della politica oltrepadana. La sua ricandidatura pare piuttosto scontata, ritirare il cavallo sarebbe una ammissione di debolezza per non parlare di fallimento. La decisione che potrebbe sorprendere potrebbe essere la mossa di ripresentare Barbieri con una lista civica a suo sostegno, in modo da svincolarsi (solo pro forma) dalla “zavorra” del partito, nel tentativo di recuperare ulteriori voti tra coloro che della politica dei partiti si dicono scontenti. LEGA NORD – La posizione della lega è al momento la più discussa. Il Carroccio iriense non si è ancora espresso né a favore né contro il sindaco attuale. C’erano stati dei conflitti nei mesi scorsi, soprattutto dopo la sostituzione (poi rientrata) del vicesindaco leghista Fiocchi ad opera del sindaco. Oggi la Lega resta alla finestra. Da una parte ammicca ai frondisti (vedi Gabba e Giugliano, che correranno con liste proprie), dall’altra sem- bra pronta a riconfermare il proprio appoggio al sindaco uscente. Come a dire: vediamo dove tirerà il vento più forte? I DISSIDENTI – Il centrodestra ha numerose scono, ma abusiamo del termine) appare più che mai priva di un leader. Il consigliere Antonio Marfi potrebbe essere il candidato sindaco, se non altro per l’esperienza maturata 7 Dicembre 2014 In vista delle prossime elezioni Amministrative 2015, abbiamo ascoltato Barbara Cabano di NCD. NCD : INTERVISTA A BARBARA CABANO I correnti interne avverse alla ricandidatura di Carlo Barbieri. Su tutti, i “silurati” della vecchia giunta Vincenzo Giugliano (Fratelli d’Italia) e William Tura (ex forza Italia), che si dicono pronti a dar battaglia contro Barbieri. A dar loro man forte potrebbero essere altri scontenti: Luigi Bassanese, anche lui ex assessore silurato (ma all’epoca della giunta Torriani) e Giancarlo Gabba, ex assessore nella giunta Torriani e oggi consigliere comunale di opposizione, da sempre vicino ai movimenti dell’estrema destra vogherese. IL CENTROSINISTRA – Pier Ezio Ghezzi ha vinto le primarie contro Liliana Giampetruzzi. Nonostante si sussurri che i rapporti con il presidente della Provincia Daniele Bosone non siano ottimali, risulta difficile credere che il centrosinistra rinuncerà all’occasione di tornare a vincere in città dividendosi in fazioni. Più arduo capire se ci saranno liste in grado di appoggiare il Pd. La posizione di Rifondazione Comunista resta al momento un’incognita: cosa farà la sezione iriense? Una lista propria? In tal caso correrà a supporto di Ghezzi oppure in solitaria? Unico dato certo: la forza politica che forse più di tutte ha rappresentato la Voghera ferroviera e operaia è oggi poco più di un fantasma. IL M5S – Cosa farà il Movimento 5 Stelle? Ad oggi la compagine “grillina” (sappiamo che non gradi- in questi anni come consigliere d’opposizione, ma è difficile che basti la sua figura a ridare lustro ai recenti fasti elettorali (10% alle ultime comunali). All’epoca infatti era stato Francesco Rubiconto a fare da deus ex machina del Movimento: l’allora preside della Plana aveva attratto, da solo, oltre 1.000 consensi. Al momento pare proprio che i 5 stelle correranno da soli, nonostante voci di corridoio lascino intendere che delle divisioni interne premerebbero per una alleanza col Pd. GLI OUTSIDERS – Possibili incognite o mine vaganti potrebbero essere rappresentate da L’Italia del Rispetto, movimento civico guidato da Fabio Aquilini, e Diego Di Pierro, vicino all’area liberale. Entrambi correranno da soli, ma potrebbero giocare un ruolo importante in caso di ballottaggio. LE NOSTRE PREVISIONI – Data la confusione dell’attuale quadro politico, l’esito più probabile della bagarre elettorale appare il ballottaggio. Ci risulta difficile altresì credere che il centrodestra possa davvero presentarsi così disunito alla sfida delle urne, condannandosi quasi certamente al ko. Sarebbe un autogol troppo clamoroso per una compagine politica tanto navigata. Verosimilmente, alcuni “dissidenti” o si faranno da parte, o verranno alla fine riassorbiti dalla “casa madre” in fase di ballotaggio. l 2014 si chiude con una Voghera che brilla più che mai di luce propria. Lo testimoniano le luminarie festose e abbondantemente presenti, lo testimoniano i commercianti sempre più determinati a mantenere viva la cittadina con eventi di aggregazione e occasioni di ritrovo. Voghera cerca di rinascere dal torpore degli anni della crisi, o per lo meno ci prova. Un esempio positivo e propositivo e’ quello di Barbara Cabano, Consigliere Comunale del NCD di Voghera e membro del Direttivo Regionale ANCI ( ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI ) L’abbiamo intervistata in una giornata prenatalizia, con la curiosità di chi vuole capire in quale direzione andare per le prossime elezioni amministrative 2015. - QUANDO E COME NASCE L’INTENZIONE DI SCENDERE IN CAMPO POLITICAMENTE? Barbara Cabano :”Una bella domanda, la cui risposta, se non sgorgasse dal cuore rischierebbe di apparire retorica. La politica è passione, una vocazione. Quando mi sono sentita realizzata sul lavoro e con la splendida famiglia che mi ritrovo ho seguito la mia inclinazione ad impegnarmi nel sociale e quindi in politica”. - QUALI SONO I TRATTI DISTINTIVI DEL NCD DI VOGHERA? Barbara Cabano :” Nuovo Centro Destra a Voghera è un gruppo di giovani di- namici, realizzati professionalmente e e impegnati nel sociale. Persone che non si sarebbero impegnate nei partiti tradizionali perché non avrebbero trovato gli spazi e non ne avrebbero condiviso le logiche. Siamo un gruppo ( ed è la prima volta che appartengo ad un gruppo di persone con stessi valori e stessi obiettivi ) e lavoriamo insieme per il bene della città. Siamo nuovi proprio per questo: nuove persone, nuove logiche di aggregazione, nuova politica”. - QUAL’E’ STATA LA SUA PIU’ GRANDE SODDISFAZIONE IN AMBITO POLITICO? Barbara Cabano:” la mia più grande soddisfazione è sicuramente la costituzione di NCD a Voghera: aver trovato Daniele Salerno, Claudio Nonna e Giuseppe Giovanetti mi ha arricchito umanamente e professionalmente ( perché la politica va fatta in modo professionale ) Questo gruppo ci consentirà di ben figurare nelle prossime elezioni cittadine e di assicurare una ventata di novità e cambiamento per Voghera nei prossimi cinque anni”. - COSA SI ASPETTA PER VOGHERA NEL 2015 ? Barbara Cabano :” Mi auguro di vincere. E di portare le nostre forze fresche ad impegni diretti e concreti per la città”. 8 Dicembre 2014 VOGHERA E OLTREPO INTERVISTA CON IL LEADER DEL PARTITO LIBERALE VOGHERESE DIEGO DI PIERRO CANDIDATO SINDACO SI RICANDIDERA’ ANCHE PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA F di Claudio Croce aziende potessero arrivare in città. Comuni più piccoli di Voghera, tipo Bressana, hanno le logistiche dove c’è una movimentazione di automezzi incredibili, lontane dai caselli autostradali. Noi ne abbiamo due di caselli autostradali, uno che da nord va a sud, l’altro che da est va a ovest, e non sono stati in grado di veicolare la città in un certo modo. ra i candidati sindaci alle Elezioni Amministrative 2015 che si terranno a Voghera, incontriamo Diego Di Pierro, il quale si è reso disponibile alle nostre domande. Chi rappresenta didato Di il canPierro? Io oggi rappresento non un simbolo civico, che ormai tutti ne stanno utilizzando e tutti pensano che il civico possa riportare all’attenzione del cittadino stanco la vicinanza alle urne. Io rappresento il Partito Liberale Italiano, un Partito vecchio, ma nello stesso tempo giovane, perchè per molti anni non si è più presentato alle elezioni. Da alcuni anni a questa parte il Partito si è riorganizzato e abbiamo già molti Consiglieri comunali che rappresentano il Partito Liberale in Italia. Le prime cose che faresti in qualità di Sindaco eletto quali sono? Non c’è un ordine di primo, secondo e terzo. La mia innanzitutto è una campagna elettorale anomala fatta sulla strada, e se dovessi fare quello che mi chiedono i cittadini, il Comune dovrebbe lavorare 25 ore su 24. Questo non è possibile. Ci sono delle priorità. Le priorità sono tutte e nessuna. In venti anni, il primo punto che ogni sindaco ha portato avanti, sia vincente che non, è stato il Teatro Sociale. Dico che il Teatro è possibile recuperarlo se uno ne ha voglia, perchè è la voglia che manca a Voghera. A Voghera c’è solo la Alivellosociale,anzianiecasepopolari, come vedi la situazione locale? voglia di coprire dei posti negli Enti dove vengono pagati e non pensano alle problematiche. Il Teatro fa parte del mio programma, ma non è ne il primo, ne il secondo. Quando uno scrive un programma ci deve essere un inizio e una fine. Può essere in mezzo, può essere in fondo, ma tutto quello che scriveremo nel programma saranno tutte priorità. Il Teatro Sociale, io sono in grado, e lo posso mettere nero su bianco, e firmarlo anche con una scrivania in piazza del Duomo, in qualsiasi momento... Questo mi ricorda qualcuno... Ti ricorda qualcuno, ma qui ormai ci sono gli innamoramenti facili. Prima erano tutti berlusconiani, oggi Berlusconi non è più quello di ieri. Tutti erano prodiani, ma nessuno ha mai votato Prodi. Oggi son tutti renziani, ma qui a Voghera non so i renziani per chi terranno. C’è una polemica aperta sia nel centrodestra che nel centrosinistra, ma le polemiche degli altri non mi interessano. Mi interessa portare questa città viva. Quindi il Teatro in un anno sono in grado di realizzarlo. Aprire le porte senza nessun problema. E’ ovvio che non posso dire come. Lo dirò nel momento in cui farò il Sindaco. Se farò il Sindaco si realizza se no, saranno gli altri a realizzare quello che nelle ultime tre o quattro Amministrazioni hanno scritto e non hanno realizzato. L’altro problema è il commercio. Questa città è stata lasciata allo sbando. Noi entro fine anno vedremo molte attività che chiuderanno. Per carità, ce ne saranno altre che apriranno, ma non è possibile che una città come Voghera con uno snodo ferroviario e autostradale così importanti, non ci sia stata un’Amministrazione che abbia trattenuto le imprese presenti sul territorio e non ha dato le opportunità che altre Per quanto riguarda gli alloggi popolari, la città di Voghera ne ha dei numeri sufficientemente significativi. Come dicevo, sto facendo una campagna elettorale anomala, sul territorio, mi definisco fra virgolette “l’uomo da marciapiede”. Faccio presidi nei vari quartieri. Pombio è significativo. Ci sono case comunali vuote, alcune già ristrutturate, ma siamo in pre-campagna elettorale e l’Amministrazione ha ritenuto di riaprire il bando per poter collocare qualche bisognoso da mettere negli alloggi. L’Aler ha degli appartamenti dove il Comune di Voghera non è proprietario, però, guarda caso, qualcuno chiede all’Aler gli appartamenti, dimenticandosi che il Comune di Voghera è proprietario di case popolari vuote, voglio rimarcare vuote, che non vengono ristrutturate. Quando ci sentiamo dire non ci sono soldi, io devo dire che sono le solite bufale. Questo avviene anche a li vello nazionale. Io voglio parlare a livello vogherese, a livello nazionale non mi interessa. E’ un luogo comune o una politica? Diciamo, più che un luogo comune o una politica, è stato utilizzato in modo distorto l’utilizzo delle case popolari. Ho riscontrato che in diverse città italiane nelle case popolari c’erano anche parlamentari. Questa è una vergogna nei confronti di chi oggi non ha più un posto di lavoro. Il territorio va comunque tutelato, ci sono delle opportunità che è possibile realizzare, tutto sta a capire se negli amministratori di ieri non c’è stata la volontà. La mia Amministrazione avrà una corretta visione di quello che vogliono i cittadini. I cittadini devono tornare a casa tranquilli, non si devono guardare alle spalle, vogliono una maggior presenza sul territorio di servizi istituzionali indirizzati alla sicurezza. Una motivazione sulla tua candidatura a Presidente della Repubblica. A livello locale, la mia partecipazione a candidato Presidente della Repubblica non ha dato risalto. Hanno dato risalto alla mia candidatura i giornali nazionali, quelli online, e devo dire che Metro News che è un giornale che viene dato gratuitamente nelle grosse città, in Italia ne stampano circa 7 milioni di copie, quindi credo che in quell’occasione, il giorno prima delle Elezioni, sono stato visto da 7 milioni sui giornali. Un dato è certo. Metro News è visto nel mondo e dai dati che sono riuscito ad ottenere dal Metro, sede nazionale di Roma, mi hanno visto circa 4 miliardi di persone nel mondo. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona in questa Nazione. La ragione perchè mi sono candidato? Bisogna innanzitutto conoscere la Costituzione italiana, quello che non conoscono molti cittadini vogheresi. Quindi il Presidente della Repubblica deve essere eletto dai cittadini. Dal popolo, certo. Voglio anticipare che ho già iniziato a muovermi online sul web e mi riproporrò come Presidente della Repubblica al prossimo giro, perchè non è possibile, come sempre, che poche persone decidano la vita di milioni di persone. Puoi anticipare i nomi dei tuoi futuri collaboratori? I nomi dei 24 candidati Consiglieri comunali, verranno comunque conosciuti nel momento in cui cominceremo a raccogliere le firme, per una semplice ragione: conosco come va il mondo. Perchè se io dico che c’è pinco pallino, sarà sicuramente avvicinato da qualcuno e magari lo posso perdere per strada. Per far si che resti tutto in modo tranquillo e sereno da parte dei miei competitor, devono sapere che quei nomi lo sapranno al momento in cui si raccolgono le firme, che si raccolgono con i nomi e i cognomi dei Candidati. Uno slogan della tua Campagna elettorale? “Un bel domani inizia oggi”, “La Libertà è il nostro orizzonte”. QUANDO LA LETTERINA DEI REGALI SI METTEVA SOTTO IL PIATTO IL NATALE DI UN BAMBINO DEGLI ANNI ‘60 di Claudio Croce A Voghera la neve non era ancora scesa, però noi bambini l’aspettavamo con ansia. A quei tempi, parlo degli anni sessanta, non avendo la possibilità di avere a disposizione nuovi giochi, dovevamo allenare continuamente la nostra fantasia a cercarne di nuovi. Anche se il boom economico aiutava una buona parte d’Italia ad alzare il capo, si respirava ancora la lunga crisi del dopoguerra. Spesso ci si accontentava con poco, in quanto non c’erano le esigenze consumistiche, per lo più superflue, che le pubblicità dei media inculcano oggi nelle te- ste dei giovani. Con l’arrivo della neve, dicembre era il mese più adatto al nostro divertimento, non solo per le continue discese con improvvisate slitte giù dalla montagnola di piazza Castello, ma soprattutto per i doni di Natale. Quante pallonate con la neve fresca, quante volte si tornava a casa con i pantaloni laceri o sporchi. Ricordo con gioia il periodo della mia fanciullezza legato alle feste tradizionali, soprattutto a quelle natalizie, in quanto si respirava la pura, sacra e santa aria di famiglia, con mamma, papà e fratelli. Riconoscevo in mio padre il capofamiglia e in mia madre il focolare. Con gli occhi della memoria e con velata malinconia rivedo la letterina sotto il piatto con la quale gli chiedevo il regalo più atteso. Oggi, guardandomi attorno, non trovo più questi insostituibili valori, ma solo una grande confusione nella coscienza umana. Il ricordo più bello che ho del Natale è assolutamente unito al passato, in quanto evento della Nascita di Gesù Bambino. Una festività religiosa legata indissolubilmente alla Famiglia. La magia della Notte Santa e l’attesa di Babbo Natale credo sia uno dei momenti più belli e indimenticabili per un bambino che cresce con i sani principi della nostra cultura cristiana, nata in una piccola grotta e propagata nel mondo, e che San Francesco d’Assisi ci ha insegnato a conoscere ed amare attraverso il Presepe. In quella particolare notte d’attesa si andava a letto più che mai agitati, poiché era tanta la voglia di conoscere quell’uomo dalla lunga barba bianca che portava i regali in tutte le case. Purtroppo il sonno ci prendeva, ma Babbo Natale arrivava puntuale come sempre. E, come sempre, al mattino ci si svegliava più presto del solito per aprire i pacchi depositati misteriosa- mente sotto l’albero. Ma non era finita lì, perché ci aspettava ancora il Capodanno con botti e gran divertimento e, cosa da non sottovalutare, erano giorni di chiusura totale delle scuole. Spesso siamo abituati a dire “erano bei tempi”, ma il più delle volte noi che abbiamo superato gli “anta” lo diciamo a ragion veduta, specialmente in questi anni di crisi che tolgono ai giovani la voglia di sperare in un futuro migliore. Alle nuove generazioni l’augurio di un anno veramente pieno di buone speranze, per far sì che un giorno anche loro possano dire “erano bei tempi”. PAVIA E OLTREPO 9 Dicembre 2014 FIERE E MERC ATINI DI NATALE IN OLTREPO Sinergia tra Confindustria e Diocesi A DUE PASSI DA CASA SI RISCOPRONO I VALORI DI UN TEMPO U D icembre, tempo di regali, di canti natalizi, presepi, alberi addobbati, mercatini. A detta degli operatori turistici, e alla faccia della crisi, sono tornate di grande attualità le gite ai mercatini di Natale, sia a livello europeo che nazionale. Infatti, le località estere più gettonate sono Vienna, Norimberga, Monaco di Baviera, Ginevra, tanto per citare alcune, ma nel Bel Paese non sono da meno i mercatini di Bolzano, Merano, Trento, Trieste, Aosta e Bard, Bressanone e Brunico. A livello locale, il nostro Oltrepo ci regala alcuni importanti appuntamenti. Iniziando da Varzi, domenica 21, nel Borgo antico si terrà il mercatino di Natale, bancarelle di prodotti tipici, artigianato e articoli a tema, con il Presepe, gli zampognari e Babbo Natale, cui farà seguito il Concerto di Natale. A Zavattarello, mercoledì 24 e venerdì 26 dicembre, la notte della Vigilia di Natale dalle ore 21,30 alle ore 23,30, e il pomeriggio di S. Stefano dalle 16,30 alle 18,30, il Borgo medievale presenterà il Presepe vivente. La sera della Vigilia, la S. Messa della Notte di Natale nella chiesa di S. Paolo con tutti i figuranti in costume. A Voghera, domenica 21, dalle ore 7,30 alle 13,00, sotto i portici di Piazza Duomo (tra via San Lorenzo e via Grattoni), si terrà il mercato dei prodotti enogastronomici dell’Oltrepo Pavese. Sabato 27, dalle ore 7,00 alle 20,00, “Curiosità in via Emilia”, il tradizionale mercatino dell’ultimo sabato del mese di antiquariato, artigianato, collezionismo, artigianato etnico. Alle 20,45, al Teatro dei Padri Barnabiti di via Garibaldi 158, l’ Assesso- rato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione Volontari Pro Famiglia M. T. Spinelli, la Compagnia teatrale amatoriale Fuoridicopione per la rassegna del teatro dialettale presenta il “Gelindo”, tradizionale commedia natalizia in 2 tempi di G.M. Tognazzi e G. Buzzi. Il ricavato sarà devoluto a opere caritatevoli e alle missioni. Domenica 28 Dicembre, dalle ore 7,30 alle 13,00 sotto i portici di Piazza Duomo, mercato dei prodotti enogastronomici dell’Oltrepo Pavese. Nel pavese cresce la malavita di Claudio Croce N egli ultimi giorni i fatti di cronaca a Pavia hanno polarizzato l’attenzione della cronaca. All’ingresso di un Supermarket in via Matteotti, una donna di 51 anni è stata presa a pugni da un individuo. Secondo la ricostruzione delle Forze dell’Ordine, l’uomo, cliente del market, avrebbe avuto un diverbio con una signora alla cassa, per una banale questione di scambio di posto nella fila. Come spesso accade in questi casi, la pazienza non viene controllata e dai toni più o meno alti si passa all’esagerazione. Sembra infatti che il tizio abbia aspettato la sventurata fuori dal Centro, per un “regolamento di conti” alquanto inopportuno e incivile. La poveretta è finita a terra, mentre l’aggressore ha fatto perdere le proprie tracce, anche se pare fosse un cliente abituale, quin- di facilmente individuabile. Con l’arrivo della Polizia e del 118, si è provveduto al trasporto al pronto soccorso del San Matteo. I sanitari hanno riscontrato una contusione facciale non grave, ma sufficiente per far scattare le indagini da parte degli agenti. Sempre in via Matteotti, questa volta davanti ad una pizzeria, una ragazza di 27 anni è stata picchiata ed è finita anch’essa al San Matteo con diverse escoriazioni e contusioni, fortunatamente senza gravi conseguenze. Dai primi accertamenti e dalle sue dichiarazioni ai Carabinieri, è risultato che la giovane sia stata percossa da un conoscente, senza per altro riuscire a dare una spiegazione sui motivi dell’aggressione. Su segnalazione di alcuni residenti della zona, nei giorni scorsi la polizia ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’ex Arsenale, a quanto riferito, per l’andirivieni di alcune persone. Nel corso dell’ispezione, gli agenti hanno scoperto oggetti e suppellettili utili alla sopravvivenza, quindi letti improvvisati quanto improbabili, qualche piccolo elettrodomestico, e una stufetta per limitare il freddo invernale. L’improvvisato rifugio era stato allestito da due uomini e una donna, due italiani e una romena, che sono stati denunciati per occupazione abusiva. La succursale del Liceo Volta di via Riviera è stato invece preso di mira dai vandali. Sporcizia, vetri rotti e pareti imbrattate, è quanto ci si può aspettare dalle gesta di gruppi di balordi, doppiamente ignoranti e incivili. L’edificio è oltretutto fatiscente in quanto manca di manutenzione. Inoltre, la Provincia non ha più le risorse economiche per il rinnovo del contratto d’affitto. Ci si augura che la protesta dei genitori degli studenti (ci sono aule e laboratori per 300 ragazzi), porti ad una soluzione positiva al gravoso problema. Per rilanciare l’imprenditoria pavese e sostenere l’economia generale con uno scopo solidale. na bella sinergia tra le imprese di Pavia e la Chiesa Cattolica, nella persona del Vescovo Giovanni Giudici, che qualche giorno fa ha ricordato che per uscire dalla crisi in maniera dignitosa occorre lavorare insieme, aiutarsi reciprocamente. Nella splendida cornice della Chiesa del Sacro Cuore e’ stata presentanti di Confindustria ha sottolineato come occorra si’ creare economia e quindi introiti monetari, ma bisogna pensare anche a chi ha poco o nulla. In provincia di Pavia non smette di diminuire la disoccupazione che rimane una forte preoccupazione sociale. Sottolinea inoltre come la Caritas abbia grandi difficoltà per occuparsi sì guardare al profitto, ma con un orientamento sociale. La rete è una strada possibile per lo sviluppo ma anche per la responsabilità sociale. «Made in Pavia» è anche il saper tener vive le relazioni tra le persone. Bisogna privilegiare azioni che creano nuovi dinamismi, coinvolgono altre persone e danno frutti per la società” queste le parole toc- presentata l’iniziativa di 12 imprese del territorio pavese che si sono unite per creare una rete di lavoro orientato al bene sociale. Ed ecco: “Made in Pavia” in cui Diocesi e imprese hanno lavorato insieme per arrivare a creare più occasioni di occupazione in questo periodo di estrema difficoltà. “Ricordatevi la fatica della gente” Questa la frase più toccante del Monsignor Giudici che davanti a molti rap- delle numerose richieste di aiuto. Non solo, pone l’accento anche sugli anziani soli in una società che li emargina, sottolinea le numerose famiglie che non riescono a pagare l’affitto e che vengono sfrattate in maniera insensibile. Il vescovo punta poi l’attenzione sui valori della “ Reciprocità fraterna senza prescindere dalla solidarietà, dalla giustizia e dalla difesa dei beni comuni. Le imprese devono canti ed incisive di Giudici. Sostegno anche da parte del presidente di Confindustria Alberto Cazzani, dal Presidente Provinciale Daniele Bosone, dal Consigliere Giuseppe Villani al Prefetto Giuseppina Strano. Appoggia il progetto anche l’università con il pro Rettore Francesco Svelto che afferma “ un’iniziativa meritevole che vede lo sforzo congiunto di trovare una strada innovativa per il lavoro” 10 Dicembre 2014 VOGHERA NOTIZIE IN BREVE Ex infermiere stroncato da un malore in auto Resti umani lungo lo Staffora a Cervesina E E ’ morto colpito da un infarto fulminante mentre era alla guida della sua auto. Il suo corpo è stato rinvenuto solo molte ore dopo. Nadir Cavallaro, 64enne ex infermiere dell’ospedale di Voghera in pensione, è stato rinvenuto accasciato sul sedile della Renault Clio a mezzogiorno e mezzo di domenica scorsa in via Balladore, a due passi da viale Montebello, in corrispondenza dell’ingresso laterale del distributore Eni. In pratica ha avuto solo il tempo di accostare l’auto e spegnere il motore. Il medico che ha constatato il decesso lo ha fatto risalire alla sera precedente, presumibilmente intorno all’ora di cena. Ha quasi dell’incredibile che, in una delle zone più trafficate della città, nessuno si sia accorto di nulla: passano da lì buona parte dei clienti dell’Esselunga, che sabato era aperta fino a tardi, e tutti quelli che parcheggiano in via Meucci. Un solo sportello aperto, caos in stazione U n solo sportello della biglietteria aperto in stazione a Voghera. Code che arrivano alle porte di ingresso, oltre un’ora per essere serviti. Senza contare che gli orari sono stati ridotti di tre ore al giorno: roba che neanche a Dea Marina in questo periodo dell’anno la biglietteria resta aperta meno. Le macchinette automatiche non sono in grado di gestire tutti i tipi di richieste dell’utenza e pertanto non consentono di smaltire la coda in modo effettivo. Sotto le feste dover andare in stazione sarà un momento di grave disagio. ’ giallo a Cervesina. Alcuni giorni fa sulla sponda dello Staffora un uomo ha fatto una macabra scoperta. Mentre cercava funghi si è imbattuto in due gambe umane che sbucavano dalla vegetazione. Immediato l’allarme, che ha portato sul posto (un campo sulla sponda destra del torrente, che si trova all’altezza, procedendo sulla provinciale, di via Casone) i carabinieri e i vigili del fuoco per le ricerche. Al momento di andare in stampa non sappiamo se ulteriori ritrovamenti o analisi consentiranno un riconoscimento del corpo. Al momento sembra che siano emerse solo le gambe della persona deceduta e un pezzo il bacino, parti che erano incastrate fra i rami di un albero e che versano in un avanzato stato di decomposizione, tale da non consentire nemmeno il riconoscimento del sesso e nemmeno fare ipotesi sulle cause della morte. L’ipotesi più probabile è che i resti siano stati portati in zona dall’ultima piena. Negò la pillola del giorno dopo, l’infermiera non tornerà al lavoro L ’azienda ospedaliera di Pavia ha respinto la richiesta di revoca delle dimissioni di Chiara Margherita Ulisse, l’infermiera di Voghera che aveva negato la «pillola del giorno dopo» a una ragazza. L’assistente sanitaria aveva lasciato il lavoro ai primi di ottobre, in seguito a una polemica che aveva fatto molto discutere e spaccato l’opinione pubblica. Olio per auto versato in un tombino A tto criminoso nei confronti dell’ambiente verificatosi a Voghera in strada Grippina. Qualcuno ha versato un consistente quantitativo di olio (presumibilmente olio di auto esausto) all’interno di uno scarico. Il fatto è avvenuto nella piccola area artigianale che sorge all’imbocco (entrando in città da via Piacenza) di strada Grippina. Il liquido, nero e denso, è stato versato all’interno di un tombino e poco lontano è sbucato in un fossato che taglia in due un campo. L’olio ha invaso per una lunghezza di circa 30 metri il fosso per un’altezza di 30-40 centimetri. L’allarme è stato lanciato nel primo pomeriggio dal proprietario di uno dei vicini capannoni. Subito sul posto sono accorsi i pompieri, che hanno cercato di tamponare il problema con del materiale assorbente e costruendo una diga all’interno del fossato. Furto in casa, il pensionato si ribella B rutta disavventura per un pensionato coraggioso. Il vogherese Giorgio Pierina, 85 anni, ha subito un furto nella propria abitazione di via Tuttobene, in zona San Vittore, messo in atto da tre banditi. Intorno alle 18 di sabato 13 dicembre i malviventi si sono introdotti in casa sua attraverso una finestra. L’uomo si è accorto dell’intrusione ma non ha avuto paura, ha afferrato un grosso coltello dalla cucina e ha affrontato i tre, che però sono riusciti ad immobilizzarlo, costringendolo a sedersi mentre completavano il furto. Per fortuna l’uomo non è rimasto ferito. Solo tanto spavento. Il bottino è stato un po’ di oro e poco denaro. ALESSANDRIA 15 Dicembre 2014 La reliquia di LETTERE AL DIRETTORE S.Beretta Molla Riflessioni sulla sanità Ad Alessandria nella chiesetta della Beata Vergine di via Guasco su iniziativa del FAI. I n tempo di Avvento il FAI unitamente ai proprietari della Chiesetta della Beata Vergine Assunta di Via Guasco e in sinergia con la Curia ha voluto regalare un tuffo nel passato e un’occasione di riflessione proprio durante i festeggiamenti che precedono il Natale, contribuendo fortemente alla venuta in Alessandria di una reliquia. Eventi di questo tipo erano molto comuni nel medioevo quando le reliquie per la città o il luogo che le ospitava, significavano prestigio e protezione. Il passato si coniuga con la modernità, perché la reliquia è di Santa Gianna Beretta Molla, una delle Sante canonizzate più recentemente e precisamente l’ultima Santa proclamata da San Giovanni Paolo II nel maggio del 2004. Protettrice della famiglia patrona di numerose istituzioni di carità e aiuto a malati e bisognosi e, congiuntamente a San Giovanni PaoloII dichiarata patrona delle giornate della famiglia che si terranno a Philadelphia nel settembre del 2015. Di lei ha parlato S.E.R. Monsignor Gallese nella Sala Torriani del Vescovado che ha accolto numerosissime persone sino al limite della capienza. Monsignor Vescovo con l’ immediatezza di un eloquio comprensibile a tutti ma carico di argomenti profondi, ha tracciato la vita di Santa Gianna facendo comprendere il valore di donna, madre, medico, fervente cristiana e anima generosa nel corso di tutta la sua la sua esistenza, portata agli onori degli altari non solo, come disse proprio San Giovanni Paolo II, nell’omelia in occasione della beatificazione, per il sacrificio estremo che fece della sua vita nel dare alla luce la sua ultima figlia, ma proprio per il fulgido esempio di coerenza cristiana durante tutto il suo percorso terreno. Ad ascoltare le belle parole di Monsignor Gallese c’erano anche due dei figli di Santa Gianna che hanno portato testimonianza anche diretta della loro esperienza particolarissima. La riunione, dopo un intervento, come sempre accurato e puntuale del Prof. Orsini ha avuto seguito nella piccola chiesa della Beata Vergine Assunta di piemontese di un nostro lettore C aro Direttore le propongo alcune riflessioni sulla sanità piemontese ed in particolare sull’Ospedale di Tortona. Desidero esprimere concetti chiari e suffragati da fatti inoppugnabili. Si afferma che l’ospedale di Tortona ( alla luce della crisi economica perdurante ) per funzioni e struttura, si può considerare perso. La Regione parla di deospedalizzare e non chiarisce se gli ospedali centrali, che sono quattro, riusciranno ad assorbire il carico supplementare. Si ha la sensazione che allontanando i potenziali pazienti dalla fonte di prestazione si possa ridurre la domanda. Tutto ciò per attivare un “risparmio” fittizio e comunque in barba alle regole di massima tutela via Guasco,strettamente legata alla famiglia di Santa Gianna, dove Monsignor Vescovo ha posto la reliquia, impartendo la benedizione a tutti i presenti. La reliquia rimarrà nella chiesetta che viene regolarmente aperta dai proprietari, unitamente ai coniugi Pesce, tutti i lunedì mattina. della salute dei cittadini. Una teoria curiosa che, in ogni caso, produce nuovi fattori che promuovono una crescente fioritura di antipolitica. Il declino dell’ospedale tortonese risale all’inizio degli anni 2000 quando la perdita prima di Oculistica, poi di Urologia hanno dato la stura ad un ventaglio di riduzioni prestazionali a favore di Novi Ligure. Basti pensare all’introduzione di Anatomia Patologica e la postazione di Risonanza Magnetica avvenuta cinque anni prima di Tortona. Ed ancora,. sempre a beneficio di Novi, nel 20089 l’apertura di un reparto di Nefrologia per il servizio dialisi con la rotazione giornaliera di un solo tronco a Tortona. Tutto ciò per una comprensibile logica territoriale perchè Novi è più centrale di Tortona oppure, più verosimilmente, poichè c’è stata una colpevole complicità della politica tortonese? L’ultimo atto di queste “migranti competenze” concerne il recente spostamento a Novi di Ginecologia-ostetricia. Anche in questo caso le ricadute negative su Tortona sono evidenti. Un “Dea” non può prescindere da una disponibilità di servizio Ostetrico-ginecologica. Se non c’è l’una non può esserci l’altra. Così facendo si potranno espletare solo le funzioni di Pronto Soccorso. In passato l’aziendalizzazione della sanità ha legato i primari all’Amministrazione. I primari sono sempre i migliori medici della nostra disciplina e quindi liberi di esprimersi o sono stabilmente sotto ricatto? Una domanda legittima a cui non possiamo dare una risposta certa ma il dubbio rimane. La Regione Piemonte era virtualmente fallita. Pertanto l’ azione di alleggerimento sulla sanità appare condivisibile. Tuttavia non appare chiaro il ruolo concesso all’Ospedale di Casale che non viene mai ridimensionato e che risulta in continuo conflitto con Alessandria. In sostanza Casale sembra “succhiare il sangue” a tutti gli altri ospedali per mantenersi vivo. La sopravvivenza degli ospedali è connessa a complessi calcoli su territorio servito e relativi abitanti. In questa logica nessun presidio ospedaliero della provincia di Alessandria ha i numeri per il corrispondente ruolo automaticamente attribuibile. Non sarebbe invece logico che il “mercato della sanità” si misurasse attraverso il meccanismo della scelta del paziente? Ovvero dove va il paziente c’è più qualità e quindi si potrebbe agire di conseguenza? Insomma penalizzare Tortona a vantaggio di Novi vuol dire penalizzare entrambe. La Lombardia sta a guardare ma è pronta a passare all’incasso perchè, se ci sarà vero federalismo, rimarrà il danno per i piemontesi. Che risparmio è quello di allontanare la gente dalla propria città, cioè quello di elargire, comunque, un flusso economico fuori regione? La sanità è da ripensare, non da tagliare. L’impegno politico dovrà essere maggiore in proporzione al peso economico percentuale di questo settore. Oggi la politica sembra guardare con distacco ai problemi dei cittadini e la sanità è uno degli assunti decisivi per la vita di ognuno di noi. Una sanità economicamente sana è in grado di curare e parallelamente di risparmiare. Per concludere, probabilmente sembra mancare anche un impulso che agevoli la sanità privata a tutto vantaggio dei pazienti. Ci si domanda se siamo maturi per tutto ciò, ossia per un cambiamento radicale. Ed in ultima analisi lo sono Tortona e Novi che rappresentano piccole realtà locali? LETTERA FIRMATA 16 Dicembre 2014 IL SINDACO BARDONE SALUTA MONS. VITTORIO FRANCESCO VIOLA LA NUOVA GUIDA DELLA DIOCESI UN PAPA E UN VESCOVO NEL NOME DEL POVERELLO DI ASSISI di Claudio Croce “ Eminenza Reverendissima, Mons. Angelo Bagnasco, Cardinale Arcivescovo di Genova; Eccellenza Mons. Martino Canessa, nostro stimatissimo Vescovo Emerito; a nome della Città di Tortona ed in rappresentanza di tutte le Comunità e le Autorità pubbliche della Diocesi, porgo il Benvenuto ufficiale a Mons. Vittorio Francesco Viola e lo accolgo come nuovo Vescovo, davanti alla Cattedrale, in questa Piazza Duomo che, simbolicamente, sono, l’una e l’altra, il “cuore” ecclesiale e civile della Città e della Diocesi”. Con queste parole, il Sindaco di Tortona, Dott. Gianluca Bardone, ha salutato l’ingresso del nuovo Vescovo, già custode del Sacro Protoconvento e del Santuario della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli di Assisi. A presenziare lo storico avvenimento, in rappresentanza dei 152 comuni della Diocesi, una grande folla entusiasta e nello stesso tempo emozionata per il congedo di Martino Canessa, ha abbracciato simbolicamente e con grande calore, Mons. Viola. Fra leAutorità, oltre al Prefetto e al Questore di Alessandria, il Metropolita e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Angelo Bagnasco, Vescovi e Canonici, Consultori e Vicari Episcopali, Vicari Foranei, e numerosi sindaci provenienti dalle città del comprensorio diocesano. Nel corso dell’Omelia il Vescovo Viola si è espresso con parole confidenziali: “Come state? Mi dispiace che molti siano rimasti in piedi. Saluto e ringrazio il Cardinal Angelo Bagnasco nostro Metropolita. Saluto il Vescovo Martino. La tua Chiesa ti ha detto grazie per il tuo ministero. Saluto tutti i vescovi e abbraccio tutto il mio presbiterio. Ho grande stima della vostra dedizione al ministero”. Mons. Vittorio Francesco Viola, dell’Ordine dei Francescani Minori, è nato il 4 ottobre del 1965 a Biella. Ha svolto gli studi filosofico-teologici all’Istituto teologico di Assisi. Il 14 settembre 1991 ha emesso la professione solenne nell’ordine dei Frati Minori e il 3 luglio 1993 ha ricevuto l’ordinazione presbiterale. Nel 2000 ha conseguito il dottorato in Sacra liturgia presso il pontificio ateneo ‘Sant’Anselmo’, in Roma.. Nominato Vescovo da Papa Francesco il 15 ottobre, nella giornata di domenica 7 dicembre, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, è stata celebrata l’Ordinazione ufficiale. All’evento era presente un gruppo di Autorità e fedeli biellesi, fra cui la mamma Renata e il fratello Corrado. In rappresentanza dell’Associazione Nazionale del Fante di Voghera, il Comm. Giorgio Andreoni. Facciamo quindi nostre le parole del Sindaco Bardone, a chiusura del suo intervento: “Grazie Eminenza. Grazie ancora Mons. Canessa! Auguri Mons. Viola. Benvenuto Vescovo Vittorio!“ TORTONA Conclusi i lavori il 15 dicembre VERIFICA AMMINISTRATIVO CONTABILE ESEGUITA DAL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE L a Commissione Consiliare di Indagine e Inchiesta, istituita in relazione alla verifica amministrativo-contabile eseguita dal Ministero dell’Economia e Finanze, ha concluso i lavori il 15 dicembre, consegnando al Segretario Generale del Comune di Tortona, Dott.ssa Ronchi Simona Enrica, la relazione finale, per la successiva “presa d’atto” da parte del Consiglio nella seduta di lunedì prossimo. “Ringrazio tutti i Commissari per la disponibilità, l’impegno e la fattiva collaborazione, nonchè i tecnici del Comune di Tortona che, con competenza e professionalità, ci hanno consentito di comprendere al meglio e approfondire le osservazioni e i rilievi contenuti nella relazione dell’Ispettore del MEF, Dott. Forne- ris” dice il Presidente della Commissione Fabio Morreale, che precisa: “La trattazione dell’argomento in adunanza segreta è esclusivamente motivata dal rispetto di quanto previsto nel vigente Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari Permanenti e Speciali”. “La Relazione finale, così come era nelle finalità indicate nella Delibera Consiliare di istituzione della Commissione – prosegue Morreale - fornisce l’orientamento circa le iniziative intraprese per sanare le criticità emerse dalla relazione pervenuta e costituirà appendice al documento tecnico che il Comune di Tortona trasmetterà al Ministero dell’Economia e Finanze, nonché a tutti gli altri Organi di Controllo interessati”. Il presepe del Santuario “Madonna della Guardia” Ricostruito dopo un’esondazione del torrente Ossona che lo distrusse completamente Il presepe del Santuario “Madonna della Guardia” di San Luigi Orione a Tortona, ha una lunga tradizione. Don Orione medesimo amava proporre ai fedeli la contemplazione del mistero d’Amore di Dio per l’umanità, rivelatosi nella nascita di Gesù Cristo a Betlemme. Riprendendo l’idea di S. Francesco, per vari anni Don Orione organizzò personalmente anche il presepio vivente. Dietro l’esempio del loro padre fondatore, gli Orionini hanno sempre coltivato l’amore per il presepio, riproducendolo nelle loro case e chiese in ogni parte d’Italia e del mondo. Nel più importante santuario della loro congregazione, a Tortona, ne costruirono uno negli anni 1950/60, sistemandolo nella cripta. Visitatissimo per tutto l’anno, aveva una superficie di circa 50 mq. ed era molto curato nei particolari. Purtroppo l’esondazione del torrente Ossona del 1977 inondò la cripta distruggendo totalmente quel presepio. Venne ricostruito pochissimi anni dopo nel seminterrato del reparto pellegrini del Centro Mater Dei che sorge accanto al Santuario. Fu ricostruito in modo adeguato quando fu annunciato che Don Orione sarebbe stato proclamato Santo a Roma il 16 maggio 2004. Si sperava di porre mano al progetto del presepio in Tortona in tempo utile per inaugurarlo in occasione della proclamazione, ma alcune difficoltà subentrate nel frattempo, hanno fatto spostare di un anno l’inizio dei lavori. Finalmente nel settembre 2003 tutti si misero all’opera. Sono stati utilizzati oltre quattrocento quintali di materiale come gesso, cemento, legno, stoffa, cavi elettrici, ecc., tutto rigorosamente ignifugo, e sono occorse più di seimilacinquecento ore lavorative. Sede Mostra - Centro Mater Dei - via Don Sparpaglione 15 - Tortona. CONTATTI: Provincia Religiosa di San Marziano di Don Orione - Centro Mater Dei tel. 0131.8183 (406, 407, 429) - fax 0131.8183430/8183432 materdei.tortona@tiscalinet.it Lunedi 22 dicembre la riunione decisiva RIFORMA ASL-AL INCONTRO COSTRUTTIVO I Il Presidente della Provincia di Alessandria ha ascoltato le proposte della rappresentanza dei sindaci l Sindaco di Tortona ha preso parte il -16.12.2014all’incontro che il Presidente della Provincia di proposizione del ricorso al Giudice Amministrativo, entro i termini di legge, e per questo si conferma che il prossimo Alessandria ha inteso convocare per trattare il tema dell’impatto della riforma dei servizi sanitari sul territorio. Ringrazia, prima di tutto, il Presidente della Provincia per avere assunto la iniziativa di convocare la rappresentanza dei Sindaci del ASL-AL ed il Presidente della Commissione Regionale e gli altri Consiglieri Regionali per avervi preso parte, dimostrando nei fatti attenzione ed impegno. In tale contesto ha dichiarato di condividere e di essere disposto a ratificare la proposta (avanzata dal Partito Democratico di Tortona per iniziativa del Segretario e del Capogruppo), di inviare al Presidente della Regione una formale richiesta di stralcio della questione locale, sino a che non sarà completato l’iter delle verifiche affidate dalla Giunta Regionale al Direttore dr. Moirano, allo stato programmate per il mese di febbraio. La richiesta, che avrebbe dovuto essere sottoscritta da tutti i Sindaci ed accolta dalla Giunta Regionale, si proponeva di consentire che le verifiche potessero svolgersi in clima totalmente costruttivo e senza la spada di Damocle della definitività del Piano, che si avrà con la scadenza del termine per la proposizione del ricorso al TAR il prossimo 17 gennaio. Ha invitato il Sindaco di Alessandria, di Novi Ligure, di Casale Monferrato, di Acqui Terme, di Ovada e di Valenza ad aderire e sottoscrivere, ottenendo un cortese diniego. Si rende perciò inevitabile la lunedi 22 dicembre il Consiglio sarà chiamato a decidere in merito al conferimento del mandato a procedere. Sono stati presi immediati contatti con il legale, per assicurare il corretto svolgimento della procedura. La Comunità Tortonese , infatti, non può accettare che scada il termine ed il provvedimento diventi definitivo ed inoppugnabile , come già è accaduto allorchè fu disposto il trasferimento del punto nascite. Si tratterebbe di ripetere lo stesso errore. Ritiene, ancora, che sia impossibile – e che costituisca un oggettivo ed inaccettabile condizionamento della libera discussione - trattare senza che sia rimossa la prospettiva che il 18 gennaio tutti i giochi siano compiuti, o che almeno si tenti di evitare che ciò accada. L’idea di democrazia che anima l’azione della Comunità Tortonese implica la impossibilità di accettare le procedure attuate ed i contenuti che ne sono dipesi, per la ritenuta loro palese ed oggettiva ingiustizia, che trova conferma nel fatto che si siano assunte decisioni senza quella necessaria istruttoria che verrebbe eseguita a febbraio, quanto il Piano sarà definitivo. Questo rende di per sé incomprensibile il rifiuto di sottoscrivere la moratoria, e conseguentemente necessario rivolgersi al Giudice. Come insegna Benjamin Franklin: “democrazia è due lupi ed un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. Libertà è un agnello ben armato che contesta il voto.” CULTURA A Natale e non solo TEATRO COI BURATTINI Quattro spettacoli al Teatro Sociale di Stradella. atale e oltre col teatro di figura , ovvero la domenica allestito dalla compagnia “ I burattini di Riccardo”, che da parecchi anni si occupa di mantenere in vita i burattini con le teste intagliate nel legno attraverso pomeriggio coi burattini. Succede a Stradella con quattro appuntamenti al Teatro Sociale , a partire dalle 15,30: si è iniziato domenica 14 dicembre con “ Il panettone di Balanzone”, si proseguirà domenica 11 gennaio con “ Arlecchino e il bragosso fantasma”, domenica 25 gennaio con “ Pinocchio” e si concluderà domenica 15 febbraio con “ Raperonzola”. La rassegna, a cura dell’Associazione Peppino Sarina di Tortona, è, ovviamente, indirizzata a spettatori bambini, ma vuole al tempo stesso sfatare l’idea che questo genere di spettacolo debba avere solo un pubblico infantile. Infatti non manca di richiamare costantemente alla memoria degli adulti una tradizione popolare che nel nostro territorio vanta lunghi ed importanti trascorsi , proprio ad opera del burattinaio bronese Peppino Sarina, di cui ricorre quest’anno il cento trentesimo anniversario della nascita, e di tutta la sua famiglia. Il primo spettacolo della quaterna stradellina è stato spettacoli, studi, ricerche, conferenze, mostre, ecc. In scena sul palcoscenico del TESS è andata con loro la farsa della tradizione bolognese, adatta al Natale, perché incentrata su di un viaggio natalizio strano ed esilarante dei tradizionali Balanzone, Fagiolino e Sganapino. Il secondo appuntamento coinvolgerà il pubblico dei bambini trasportandoli nel contesto fiabesco di Venezia con la “ Fiaba con burattini tradizionale veneti in baracca” della compagnia Burattinesca dei Bisognosi di Paolo Papparotto. Ci saranno Pantalone, Brighella, Colombina e naturalmente Arlecchino. Il 25 gennaio sarà la volta di Pinocchio, a cura della compagnia “ Il cerchio tondo” di Lecco; infine, il 15 febbraio, andrà in scena “ Raperonzola” con la compagnia “ Teatrino dell’erba matta” di Savona. Vale, dunque, la pena di accennare, seppur brevemente, a ciò che si definisce teatro di figura , soprattutto per quel che riguarda le sue origini , che si confondono con la di Edoardo Castellazzi N nascita stessa del teatro, forse a partire dall ‘Egitto dove alcuni sostengono che statue animate venissero utilizzate nei riti ieratici in favore del 17 Dicembre 2014 dio Osiride. Ma resoconti di analoghi riti si ritrovano in molti autori greci, soprattutto nei racconti dello storico Erodoto. Fu infatti la Grecia classica a produrre i primi testi scritti per marionette, insieme ad un vasto repertorio di statue animate (Neurospastos). Anche in questo , come nella maggior parte di casi, si tratta di testi con scopo religioso, nel caso specifico per il culto del dio Bacco. A Roma l’evoluzione verso il mimo di questi spettacoli portò alla Pantomima, e i soggetti divennero anche profani , animati da figure comiche come quelle di di Pappus e Maccus, il primo progenitore europeo di Pulcinella. È durante il Medievo, però, che nascono le tecniche tuttora in uso in Europa . In quel periodo i burattini vedono il loro diffondersi negli ambiti popolari, fuori dagli intenti della Chiesa. Come afferma lo studioso di quest’arte Bagno, “In Italia il burattinaio ha un’origine modesta, è per lo più analfabeta ed il suo pubblico è il popolo della campagna o il non colto della città.”. Le rappre- Sino al 18 gennaio 2015 TURCHERIE Arte Ottomana a Genova. sentazioni venivano portate nei villaggi, ed effettuate principalmente alle fiere e nei mercati. Nel XVII secolo i burattini raggiunsero il loro massimo splendore, quando la loro storia si mescolò con quella delle maschere della Commedia dell’Arte. Per giungere al novecento, ripetiamo come l’Oltrepo vide nei primi suoi decenni la straordinaria opera di diffusione del teatro di figura ad opera della famiglia Sarina, oggi conosciuta grazie al lavoro svolto dall’associazione che ne porta il nome, nata a Tortona nel 1991. Tuttavia, sino a pochi anni fa la storia di questa forma d’arte non aveva al suo attivo un testo che la ripercorresse con studi e ricerche scientificamente documentate ed analizzate. Fortunatamente questa lacuna è stata colmata dal volume pubblicato da Carocci “Il mondo delle figure, burattini, marionette, pupi, ombre”, a cura di Luigi Allegri, docente di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Parma, e di Manuela Bambozzi, ricercatrice della stessa Università. “ Il libro , spiega l’editore, giunge tra l’altro a proposito nel nostro paese, dove il teatro di figura o d’animazione, come si diceva una volta, viene confinato quasi sempre nell’alveo di un passatempo ad uso dei bambini, e non come arte millenaria o come forma che ancora oggi propone alcuni degli spettacoli più interessanti del teatro contemporaneo. “ Il libro esplora il teatro di figura nel suo insieme, indagando su tutte le sue molteplici forme, attraversandone la storia e cercandone le origini non solo in Italia ma individuandole in tutti i paesi del mondo. Attraverso i contributi di diversi studiosi e appassionati, il teatro di figura viene osservato in tutti i suoi anche più reconditi aspetti, fin dalla grammatica e dalla sintassi che lo contraddistinguono. Vi è poi un’analisi accurata delle diversissime forme con cui si esprime: burattino, marionetta, pupo, pupazzo, ombra, oggetto in movimento .” Un testo imprescindibile per configurare un aspetto tradizionale ed importante anche della cultura oltrepadana. di Edoardo Castellazzi dell’arte ottomana, che ancora sa esalare ampiamente il suo fascino indiscusso nei decori moderni. Così, visitare la mostra cala prepotentemente in una nuova conferma di come la Turchia sia stata legata , e non cessi di esserlo, a tanta parte del nostro assunto culturale. Negli oggetti esposti si riconosce l’influenza della ceramica di Iznik, la città dell’Anatolia occidentale che mediò il gusto delle cineserie con le linee ottomane, si notano i personaggi , gli abiti, le acconciature, gli usi turchi. Sono per lo più vasi realizzati per le case dell’aristocrazia e dell’alta borghesia, preziosi nei materiali adoperati, finissimi nelle scelte di realizzazione e nella manifattura finale. Attestano il legame fra Istanbul e Genova, divenendo fonti documentarie dello scambio culturale, linguistico e di pregevole arte che si instaurò duraturo fra l’antica Bisanzio e la moderna Repubblica Marinara. S ino al 18 gennaio prossimo val la pena di visitare a Genova una mostra particolare, inaugurata il 3 ottobre scorso, che documenta le relazioni intercorse fra la Repubblica di Genova e l’Impero Ottomano e ancora visibili nei prodotti di certo artigianato tipico locale. Si tratta di ceramiche liguri realizzate nel periodo che va dal XVI al XVIII secolo, esposte ai Musei di Strada Nuova a Palazzo Bianco, e provenienti da collezioni sia pubbliche sia private. Esse traggono la loro origine dalle tecniche che i genovesi appresero nelle colonie, almeno sino a tutto il XV secolo, cioè sino a quando , venendo meno le colonie, appunto, , anche i rapporti commerciali fra le due terre si andarono diradando. Ciò non impedì, tuttavia, che rimanesse nell’artigianato delle maioliche liguri l’influenza 18 Dicembre 2014 ALLUVIONATI DI NOVI LIGURE NOVI LIGURE “SCULTURE” la mostra di Astris Fremin Concessa una proroga per gli alluvionati novesi di Tasi-tari-Imu Fino all’11 gennaio scultura e pittura ercoledì 17 dicembre in una mostra allestita presso la il Consiglio Comunale di Novi Ligure ha galleria gaviese Spazio Arte. stabilito che i novesi che hanno M presentato la scheda di ricognizione dei danni da alluvione non verranno applicate sanzioni per i versamenti delle tasse comunali (Tari, Tasi, Imu) effettuati entro il 31 dicembre 2014. Simone Tedeschi, assessore al bilancio afferma che dare un aiuto concreto ai novesi alluvionati era una cosa da farsi assolutamente: Prorogare le tasse comunali per gli alluvionati al 31 dicembre 2014. “Purtroppo non possiamo fare di più “ continua l’Assessore. “Non far pagare quest’anno le imposte ai novesi che hanno subito danni durante l’alluvione del 13 ottobre scorso, avrebbe significato per le casse del Comune avere 500 mila euro in meno, una cifra assai consistente e che, L in un momento così difficile per la finanza locale, si sarebbe tramutata in notevoli problemi di ‘quadratura’ del bilancio. Diciamo che abbiamo voluto avere una attenzione, più simbolica che sostanziale, verso i cittadini che hanno avuto dei disagi”. Alla riunione del consiglio comunale del 17 dicembre mancavano alcuni rappresentanti del Movimento Cinque Stelle tra cui il capogruppo Fabrizio Gallo, Lucia Zippo e Luigi Gambarotta. Le opinioni degli alluvionati sono divise a metà tra chi si ritiene soddisfatto anche se parzialmente per l ‘ avvenuta proroga e chi invece si lamenta per non aver avuto la possibilità di non dover pagare del tutto le tasse comunali. Il Comune di Novi Ligure evidentemente ha fatto il possibile per venire incontro ai cittadini, non potendo fare di più . ’artista Astrid Fremin, nota in ambito internazionale, e’ prevalentemente una scultrice e la scultura e’ il suo linguaggio prevalente. Nasce in Normandia, laureata in creativo che l’ artista approccia alla tela e al colore. L’opera non è mimetica del reale e porta l ‘attenzione al dialogo con l’osservatore dal piano visivo agli altri sensi, soprattutto il tatto, lavoran- sfumature o tracce di segni. Le opere cercano una comunicazione con chi le osserva in un susseguirsi di do ut des, dare per avere uno scambio. Emozioni calde e passionali anche se le tinte predomi- Storia dell’Arte al Louvre di Parigi, è a New York che l’artista, oggi residente a Castelletto Stura (Cuneo). La difficoltà sta nell’imbattersi nella materia e plasmarla a seconda dell’estro creativo. Ricercare una materia per assecondare un’idea e questo processo do “sulla nozione del tempo, sulla ricerca di archetipi inconsci e sulla dimensione dell’arte come consapevolezza di essere al mondo”. Macrame’ in corda, tela grezza, legno che confina o sostiene ragnatele di spago e colore in monocromie di tonalità naturali su cui passano nanti sono quelle dell’acqua: celesti/verdi/blu/sabbia La scultura e la pitture diventano un tutt’uno. In Corte Zerbo, fino all’11 gennaio. Orari: da giovedì a domenica, dalle 16.00 alle 19.00. Chiuso 25 e 26 dicembre, 1° e 6 gennaio. Ingresso libero CULTURA 19 Dicembre 2014 Il romanzo ferma lo sguardo su arte e storia Pinacoteca di Brera Delitto al castello di Mornico L’ultimo nato di Filippa Siciliano di Antonella Ferrari “ La strada per Mornico Losana era un po’ accidentata. In alcuni punti la ruspa aveva scavato l’asfalto e il nastro rosso e bianco era legato ai cavalletti di ferro, che circondavano le aree interessate. Parcheggiai in piazza Libertà. L’imponente facciata del castello catturò all’istante lo sguardo, che vagò curioso tra le guglie e la torretta.” Intitolato “ Delitto al castello di Mornico”, è da pochi giorni uscito il nuovo romanzo di Filippa Siciliano, edito da Iperpress. Ambientato non solo nello splendido castello del paese collinare, ma in varie zone oltrepadane, il libro trasporta il lettore in un clima ovattato , capace di unire la suspence del giallo alla vena umoristica tipica della scrittrice casteggiana. Lo hanno ben colto sia il sindaco di Mornico, sia le proprietarie del castello che hanno voluto firmare le prefazioni. Scrive il primo cittadino Paolo Porcellana: “Quest’ultimo romanzo di Filippa Siciliano ferma lo sguardo su di un contesto fatto d’Arte e di Storia e porta nel nostro immaginario quotidiano l’eco di giorni lontani, fra Medioevo e Rinascimento, nonché il suono dei giorni nostri, sospesi fra memoria e attualità. Dunque compie un’operazione importante per il nostro territorio, esaltandone le bellezze paesaggistiche e sottolineando quanto queste terre seppero offrire nel tempo e generosamente tramandarci. A ciò si associa volentieri il Comune di Mornico, grato all’ autrice per l’attenzione ad un maniero, il nostro, che è insieme simbolo del paese e per esso fonte di continue vitalità e cultura.” Aggiungono le sorelle Ilaria ed Elena Colombani:” Quando Filippa Siciliano venne a visitare il nostro castello per conoscerlo , al fine di ambientarvi “ Delitto al castello di Mornico”, cogliemmo subito la sua spiccata attenzione per i particolari e la “scientificità” con cui vuole e sa costruire i fondali delle sue storie. Leggere il romanzo ha poi confermato questa prima impressione, espli- BRAMANTE A MILANO citando, nella descrizione del luogo e nell’abilità con cui sa renderne l’atmosfera, l’anima di queste stanze e la storia di cui sono intrise. Nel racconto si respira , pagina dopo pagina, e palpabilmente, il senso del mistero, mentre si fa strada l’indagine e si delineano sempre più le psicologie dei personaggi. Ed ecco che si arriva ad un finale inaspettato, davvero to nel movente, imprevedibile nell’esito. Il tutto in Oltrepò, sulle colline, a Mornico, in un antico e suggestivo castello. Un giallo avvincente, farcito di humor, sullo sfondo di strade secolari, inerpicantisi fra i vigneti, verso la più straniante delle soluzioni. Un ulteriore passo che la Siciliano compie nella sua esperienza narrativa. Nata nel 1965 a Mazzarino, C inimmaginabile, in cui la scrittrice supera gli stessi traguardi delle sue opere precedenti, che abbiamo piacevolmente letto e grandemente apprezzato, e ci consegna un testo originale ed avvincente “ Ma torniamo al racconto: Che ci faceva un cadavere proprio lì? Perché tutti negavano il delitto e affermavano trattarsi di suicidio o di incidente? Che ci stava a fare lui, detective quasi per caso, in quella matassa intricata di glamour e bugie? Un avvocato per tradizione di famiglia, senza convinzione, ma con grande gusto per la cucina, pasticceria in primis, una segretaria punk, una madre indaffaratamente snob, una zia cariatide, collaboratori inventati all’uso. Attorno, personaggi macchietta e storie di vite improbabili. E il delitto, inusita- nel cuore della Sicilia, la scrittrice da sempre vive a Casteggio. Appassionata lettrice, negli anni ha maturato grande trasporto per la scrittura, fino ad approdare alla stesura di una sceneggiatura, “Quella sera d’autunno”, storia drammatica e di tre romanzi gialli “La farfalla sul filo”, “Polvere sullo specchio”, e “I colori della neve”. Quest’ultima è opera vincitrice del concorso letterario 2012 “Scritti d’Oltrepo”, indetto dal Gal-Fondazione per lo sviluppo dell’ Oltrepo Pavese. Nel 2013 ha partecipato al “Concorso letterario scritti alessandrini” con il racconto “L’eredità di zio Faustino”, pubblicato dalla casa editrice Edizioni Iperpress. E’ autrice di una biografia e di poesie, alcune premiate in concorsi letterari, infine giurata nelle varie edizioni del premio letterario “Pensieri e Parole d’Oltrepo”. A 500 anni dalla morte dell’artista. inquecento anni fa moriva a Roma Donato Bramante, “… cosmografo, poeta volgare et pittore valente come discepolo del Mantegna et gran prospettivo”, come lo definisce il milanese, pavese di formazione universitaria, fra’ Sabba na e vera architettura”, la Pinacoteca di Brera ha organizzato una mostra , inaugurata il 3 dicembre scorso, che rimarrà aperta sino al 22 marzo prossimo. Finalità e guida dell’esposizione è l’obiettivo di ricostruire il lungo soggiorno dell’artista a Milano e in Lombardia, che durò dal 1477 al 1499. Ne sono curatori dell’artista si sviluppò in un periodo culturale particolarmente favorevole presso la corte sforzesca, dove operarono, peraltro, personaggi come Leonardo da Vinci e il poeta fiorentino Bernardo Bellincioni, promuovendo non solo l’architettura, ma anche le varie forme di arte figurativa. Proprio su queste ultime si costruisce da Castiglione. Personalità poliedrica , cresciuto artisticamente presso la corte dei Montefeltro da Urbino, il Bramante fu a contatto diretto con gli architetti , i pittori e gli scultori che lavorarono per il duca Federico, come fra’ Carnevale, il Laurana, l’Alberti. Fra questi, in particolare, Piero della Francesca, che, tuttavia, non ne condizionò “la natura pragmatica, né la predisposizione, come dice Giorgio Vasari, “ ad essere risoluto e presto e bonissimo inventore”. Per ricordare l’anniversario di morte dell’” inventor e luce della buo- Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale, Cristina Quattrini , e ne è sponsor, fra gli altri, lo stilista Giorgio Armani. Durante quel ventennio di fine quattrocento il Bramante realizzò opere celeberrime ( l’incisione Prevedari, il Cristo alla colonna, la trasformazione di Sant’ Ambrogio, la tribuna di Santa Maria delle Grazie, il progetto del Duomo di Pavia, solo per citarne alcune ) , che rinnovarono profondamente l’architettura e l’arte lombarda e italiana tra quattrocento e cinquecento. In Lombardia, soprattutto, l’attività e si articola il percorso della mostra, analizzando l’influenza del Bramante , soprattutto per il gusto della rappresentazione prospettica, su artisti del calibro di Vincenzo Foppa, del Bramantino, di Ambrogio Bergognone, di Bernardo Zenale, che “ reagirono poi , ognuno secondo il proprio registro espressivo, al modo eroico di occupare e rappresentare lo spazio” . La mostra, intitolata “ Bramante a Milano. Le arti in Lombardia 1477 – 1499” , è stata allestita su progetto di Corrado Anselmi ed è corredata da catalogo edito da Skira. di Edoardo Castellazzi 20 Dicembre 2014 VARIE Intervista al soprano Graziella Ghillani Accompagnata al pianoforte da Giorgio Aversa in concerti e manifestazioni di Sara Rossi R isalendo le colline dell’Oltrepò Pavese, tra verdi pendii, vigne e boschi, a un certo punto l’attenzione è catturata da un castello che svetta in posizione elevata, dominando un antico borgo: si giunge così a Zavattarello, paese di un migliaio di abitanti dell’Alta Val Tidone pavese. Qui possiamo fare la conoscenza di due musicisti ben noti in zona, ma discretamente conosciuti anche più a valle: il soprano Graziella Ghillani e il pianista Giorgio Aversa. Il sodalizio artistico, completato da una buona amicizia, è iniziato quasi un ventennio fa in questo ameno borgo: è da allora che i due musicisti collaborano organizzando insieme concerti, esibendosi in occasione di cerimonie e matrimoni, partecipando a eventi benefici. Ci rivolgiamo a Graziella Ghillani per scoprirne di più. Come avete inizia- to la vostra carriera concertistica insieme? È cominciato tutto quasi per caso: cantavo nella Corale Monteverdi, diretta da Giorgio Aversa, e lui ha notato la mia voce e mi ha proposto di coltivarla perché vedeva in me delle potenzialità. Così ho iniziato a prendere lezioni di vocalità da lui. Esibirci insieme è stato il naturale proseguimento: all’inizio in occasione di cerimo- nie private, per decidere poi di organizzare anche concerti solistici. Durante i vostri concerti, vi siete esibiti anche con altri musicisti? Sì, certo. Abbiamo collaborato con violinisti, pianisti, fagottisti, mezzosoprani, organisti. Ci esibiamo in particolare con una violinista e una pianista pavesi, con cui ci troviamo molto bene sia dal punto di vista professionale sia da quello personale. Non soltanto l’Oltrepò Pavese ha ospitato le vostre performance. No, non soltanto l’Oltrepò: ci siamo anche esibiti a Milano e provincia, nel Piacentino, nel tortonese. Numerose sono state le occasioni benefiche. Sì, ci piace molto poter aiutare: con i nostri concerti abbiamo raccolto fondi per diverse cause operando del tutto gratuitamente. Dà molta soddisfazione donare la propria passione per fare qualcosa di utile: fa bene agli altri e anche a noi. L’ultima vostra performance è stata in occasione della presentazione del libro “Misteri e Manieri d’Oltrepò” al Castello di Zavattarello, un luogo che ha ospitato diversi vostri concerti. Esatto, è stato un vero piacere accompagnare con un programma di musica antica, sicuramente adatto al maniero che ci ospitava, il talento di dieci giovani autori. Musica antica, sacra, opera, anche jazz: il vostro reper- torio è molto eterogeneo. Personalmente prediligo la musica sacra, ma mi piace anche spaziare: arie d’opera, brani jazz, colonne sonore di film famosi, Innanzitutto proseguire con la nostra collaborazione. Il maestro Aversa è il mio maestro di canto da sempre e tutto ciò che ho imparato lo devo a lui. Naturalmente ora saremo impegnati operetta e anche musica leggera. Ci piace adattare il nostro repertorio a seconda del luogo che ci ospita e dei gusti del pubblico e studiare insieme sempre cose nuove. Quali sono i vostri prossimi progetti? con diverse esibizioni, soprattutto a carattere sacro, nel periodo natalizio. Per il nuovo anno abbiamo già progetti di nuovi concerti e stiamo preparando nuovi brani da aggiungere al nostro repertorio. ALLERTA AMBIENTE: NEL 2O5O ALTRI 2,5 MLD DI PERSONE I fattori reputati come principali per questo pericoloso sovraffollamento sono soprattutto legati all’elevato tasso di natalità nei Paesi del terzo mondo. S tando a quanto affermano i dati recentemente diffusi dall’Istat sul tasso di natalità in Italia e alla conseguente presa di coscienza della perdita di oltre 80 mila nascite ogni anno, si avrebbe l’impressione di avviarci lentamente verso una sorta di desertificazione umana e verso un futuro prossimo in cui avremo sempre più problemi economici, ma non sicuramente problemi di spazio. Parallelamente al trend che prevede una continua riduzione delle nascite in tutti i cosiddetti paesi industrializzati, pare invece che si stia sviluppando nelle nazioni definite “in via di sviluppo” (definizione che oramai pare tristemente sarcastica) un’opposta tendenza alla procreazione che lascia intravedere un incremento me- dio delle aree più affollate del Pianeta di oltre il 30% entro il 2050 con punte pari al 50% nelle zone più povere dell’Africa subsahariana. L’allarme è stato recentemente lanciato dal professor Livi Bacci, esperto di demografia, che riportato in auge le antiche inquietudini legate al fenomeno della sovrappopolazione, elaborando una serie di calcoli statistici in base ai quali, salvo un’imprevista inversione di tendenza, la razza umana giungerà a toccare quota nove miliardi di individui entro l’anno 2050, rendendo nuovamente attuale la questione relativa all’abitabilità e alla sostenibilità della superficie terrestre. Le proiezioni elaborate sulla base della natalità fatta registrare a livello globale durante gli ultimi anni, legittimano di fatto l’ipotesi di un aumento di popolazione pari a 2,5 miliardi di individui in poco più di trent’anni e una redistribuzione delle aree più popolate del Pianeta che sposta l’attenzione su possibili flussi migratori e gestione delle risorse ambientali a livello globale. Secondo Livi Bacci, la crescita costante dei paesi in via di sviluppo (attualmente pari al 2% annuo) e la corrispondente flessione delle nazioni occidentali potrebbe portare entro breve ad una crisi planetaria in grado di compromettere l’intero sviluppo mondiale e mettere in discussione la stessa industrializzazione delle nazioni più ricche e tutto questo in barba alle tristissime stime neonatali che ci danno sempre più la sensazione di vivere circondati da un deserto umano ed economico. EVENTI 21 Dicembre 2014 Misteri e manieri d’Oltrepo’ al Cantinone Medievale di Pietra de Giorgi In questo fazzoletto d’Oltrepo’ in cui l’arte, la storia e la cultura coesistono armoniosamente, sabato 10 gennaio 2015 ore 20.45 avrà luogo la seconda presentazione del libro “Misteri e Manieri d’Oltrepo’ edito da Iperpress. I l Palazzo Municipale all’interno del quale si trova il Cantinone Medioevale fa parte del complesso del castello, venne costruito in epoca successiva alla rocca a causa delle mutate necessità abitative dei signori del luogo; la tradizione vuole che sia stato costruito in occasione del passaggio della Principessa erede al trono di Spagna che qui avrebbe soggiornato. Il Cantinone, restaurato nell’anno 2000, conserva perfettamente le caratteristiche del castello con muratura in pietra e volte a botte con la particolarità di archi a sesto acuto, anticamente si dice fosse utilizzato come prigione di servizio alla rocca. A nord del palazzo municipale esistevano altri antichi edifici utilizzati come scuderie del castello che vennero demoliti agli inizi degli anni ’60 per realizzare il peso pubblico. Il castello di Pietra de’ Giorgi che sorge sulla sommità della collina in posizione strategica, è considerato uno dei più antichi dell’Oltrepò Pavese poiché risalirebbe al 1012. A Pietra esisteva un altro castello a Predalino (località oggi chiamata appunto Castellone) purtroppo è andato distrutto e oggigiorno non ci sono più tracce di questa rocca; a metà del XVIII sec.c’era ancora una torre diroccata. Il castello di Pietra ha nel suo recinto la rocca di proprietà privata e un palazzo d’abitazione acquistato dal comune di Pietra de’ Giorgi nel 1877 e oggi sede del Municipio. Come è già stato fatto notare il castello risalirebbe al 1012 e fu di proprietà dei nobili Sannazzaro (De Sancto Nazario); nel 1277 i ghibellini pavesi decisero di abbattere la potenza dei guelfi capitanati da Guglielmo Sannazzaro che si era rifugiato con i suoi soldati nel castello di Pietra; nell’aprile e nel maggio di quello stesso anno il castello venne assediato ma non venne mai espugnato, anzi coloro che avevano sferrato l’attacco furono costretti a ritirarsi ciò dimostra l’importanza della posizione strategica del castello e le sue robuste fortificazioni. Per l’assedio del castello di Pietra vennero in aiuto dei ghibellini pavesi che volevano distruggere la potenza dei Sannazzaro i Milanesi che intervennero col Carroccio, il Marchese Guglielmo del Monferrato e parecchie altre città; in aiuto dei guelfi asserragliati nel castello si radunò a Piacenza un forte esercito composto da cavalieri guelfi cremonesi, la milizia della città di Parma ed altri di Reggio, Modena e Brescia questo contingente non si mosse però da Piacenza poiché il castello di Pietra riuscì a resistere senza bisogno di rinforzi. Nel gennaio del 1290 il castello subì un altro assedio ad opera del Marchese del Monferrato però anche questo non andò a buon fine. Con il passare dei secoli lo scenario politico cambia e nel 1402 il castello di Pietra viene distrutto ad opera dei Beccaria (ghibellini) nemici storici dei Sannazzaro. Pubblichiamo con I Sannazzaro vengono dichiarati ribelli da Filippo Maria Visconti per questo il castello di Pietra il 15 aprile 1406 viene donato a Galvagno e Antonio Beccaria consiglieri del giovane Filippo Maria. Nella donazione si parla del luogo dove sorgeva il fortilizio diroccato, la villa e territorio adiacenti. Nel 1447 muore Filippo Maria e i Sannazzaro cercano di strappare il castello di Pietra a Nicolò Beccaria (1453). Nel periodo di proprietà dei Beccaria il castello venne restaurato e riportato all’antico splendore e il paese prese il nome di Pietra Beccaria, è visibile una torre con merli ghibellini binati segno dell’unione tra le famiglie Beccaria e Giorgi; infatti Franceschina Beccaria ultima discendente del ramo di piacere la foto di Greta Tonsino nata alle 21.55 del 6 Dicembre scorso. La piccola pesa Kg. 3,3. E’ una bellissima bambina che gode di ottima salute ed è coccolata dai genitori, come appare evidente dalla foto. Alla mamma ed al papà le felicitazioni di tutta la redazione Iperpress. Alla famiglia di Maurizio Tonsino anche gli auguri di Buon Natale e Buon Anno. messer Fiorello I si sposò con il nobile Antonio Giorgi e portò in dote i beni di Pietra. Le torri erano quattro oggi ne rimane ancora appunto una sola delle altre tre solo dei monconi quasi irriconoscibili, nel cortile della rocca è interessante notare a destra di chi entra una porta medioevale a sesto acuto e la caratteristica decorazione a dente di sega che adorna le mura, le quali in certi punti arrivano allo spessore di 2 metri, il castello è dotato anche di un Oratorio dedicato alla Visitazione della B.V. e di un pozzo della profondità di 75 m. quest’ultimo si trova nel cortile all’esterno della rocca e fa parte del fabbricato ceduto al comune nel 1877. Alla morte il nobile Antonio Giorgi proprietario del castello di Pietra e di tutti beni di Franceschina Beccaria nominò erede universale il nipote Pio Beccaria (da quel momento si chiamerà Pio Beccarla Giorgi). I conti Giorgi di Vistarino che già da anni reclamavano la proprietà del castello, per questioni di parentela, tornarono a pretendere una parte di eredità; la controversia venne risolta lasciando la rocca a don Pio Beccaria Giorgi e il palazzo (attuale municipio) pure compreso nel recinto del castello ai fratelli Antonio e Gerolamo Giorgi di Vistarino. Il palazzo d’abitazione venne venduto dal conte Augusto Giorgi di Vistarino alla Signora Giuseppina Meardi vedova Leidi il 3 dicembre 1864 (atto di permuta del notaio Antonio Borella). Lei a sua volta lo vendette per L.28.000 al comune di Pietra de’ Giorgi il 31 agosto 1877 (rogito notaio Cesare Brusati di Pavia). All’esterno del palazzo municipale si trova il pozzo del castello già citato prima, al piano seminterrato del municipio si può ammirare una splendida cantina con soffitti a volta che in antico era probabilmente utilizzata come prigione del castello e poi successivamente come scuderia per il ricovero dei cavalli del signore. La rocca per passaggi di eredità passò di proprietà dai Beccaria-Giorgi, agli Eotwos ai Dal Pozzo, questi ultimi la vendettero agli attuali proprietari sig.i Dosi. 22 Dicembre 2014 SALUTE IL TRAMPOLINO ELASTICO Saltare sul rebounder, o trampolino elastico, stimola il sistema cardio-circolatorio e quello linfatico. di Federica Accio LE ORIGINI L’attrezzo per “molleggiare” nasce alla fine degli anni ’70, quando gli astronauti della Nasa accusano una serie di effetti collaterali alle ossa e al sistema linfatico, dovuti all’assenza di gravità. Oggi è utilizzato anche per la riabilitazione dei calciatori dopo traumi o incidenti di gioco. Saltare su una superficie elastica ha permesso a questi uomini di ripristinare lo stato di salute ideale, grazie al fatto che l’organismo interpreta il molleggio come un aumento di gravità, quindi mette in atto dei meccanismi per il ripristino naturale del benessere psico-fisico. Il trampolino evita l’impatto con il terreno e quindi preserva dai microtraumi causati dalla corsa su strada. “La Nasa già negli anni ’80 ha dimostrato che rimbalzare sul ‘rebounder’ e’ dal punto di vista aepiù efficace del 68% rispetto alla comune corsa su ‘tapis roulant’ o in pista”. Quando si salta sul ‘rebounder’ ogni cellula dell’organismo si adatta ai cambi di velocità; quindi ogni apparato subisce una stimolazione e si rafforza. Ad essempio, migliorano i centri che sovrintendono all’equilibrio e alla coordinazione dei movimenti del corpo: cervelletto, sistema nervoso centrale, propriocettori delle articolazioni, orecchio interno. La mobilitazione del fluido interstiziale fa diminuire i gonfiori localizzati, per effetto della stimolazione del sistema linfatico. A differenza di quando camminiamo, le cellule si trovano di fronte a una condizione sconosciuta, che le risveglia in maniera più efficace: questo consente proprio il miglioramento dell’attività e della vitalità cellulare. Gli effetti benefici maggiori riguardano soprattutto il sistema linfatico, che contrasta gli accumuli eccesivi di fluidi nei tessuti ed è considerato il baluardo della difesa del nostro organismo. Lungo le vie linfatiche esistono infatti degli organi, chiamati linfonodi, capaci di produrre i linfociti, una serie speciale di globuli bianchi deputata all’eliminazione dei microrganismi ostili. BENEFICI DEL SALTO 1 Aumenta la capacità respiratoria. 2 Fa circolare più ossigeno ai tessuti. 3 Stabilisce un equilibrio migliore fra l’ossigeno richiesto dai tessuti e l’ossigeno reso disponibile. 4 I muscoli lavorano meglio muovendo i fluidi attraverso il corpo per alleggerire il carico del cuore 5 Tende a ridurre il livello a cui la pressione arteriosa aumenta durante lo sforzo. 6 Diminuisce il tempo in cui la pressione sanguigna rimane anormale dopo un’attività intensa. 7 Allontana l’incidenza delle malattie cardiovascolari. 8 Aumenta l’attività funzionale del midollo osseo rosso nella produzione di piastrine. 9 Aiuta la circolazione linfatica, così come il flusso nelle vene. 10 Aiuta la circolazione collaterale. 11 Rinforza il cuore ed altri muscoli del corpo in modo che funzionino più efficientemente. 12 Abbassa la frequenza cardiaca a riposo. 13 Abbassa i livelli elevati dei trigliceridi e del colesterolo. 14 Stimola il metabolismo. 15 Promuove lo sviluppo e la riparazione delle cellule. 16 Attiva il sistema ghiandolare, particolarmente la tiroide. 17 Aumenta le riserve alcaline del corpo. 18 Chimicamente stimola il potenziale delle cellule del corpo. 19 Aiuta la resistenza corporea e l’efficienza fisica. 20 Migliora la coordinazione con la trasmissione degli impulsi nervosi e la risposta delle fibre del muscolo. 21 Mitiga i dolori al collo e alla schiena, emicranie e altro dolore causato da mancanza di esercitazione. 22 Aumenta i processi di eliminazione e di digestione. 23 Aiuta al rilassamento e a sonno migliore e più facile. 24 Riduce la probabilità di obesità Prenota la tua lezione individuale con il trampolino elastico Prof.ssa Federica Accio www.informaconfede.com Ariete E Toro I Gemelli I Cancro Q Leone I Vergine C ’un buon anno per i nati nel segno dell’ariete. Fortuna che deve essere accompagnata da volontà e impegno. Il segno dell’ariete, come già anticipato, è un segno che nel 2015 avrà molta fortuna negli studi. Bisognerà che tutti i nati nel segno dell’ariete aggiungano un po’ più di buona volontà perché la loro nota testardaggine potrebbe creare problemi; imparate ad essere più flessibili, se ci riuscirete il successo sarà assicurato! giovani studenti e studentesse del toro sono per antonomasia dei permalosi, tendono a prendersela per qualunque cosa, soprattutto per i rimproveri dei professori. A parte questo gli studenti toro, sono geniali, amanti dell’arte e della scrittura, la loro creatività garantirà loro grandi successi. Sono molto concreti, non solo nello studio ma anche in amore. Per quanto riguarda l’amore, appunto, ameranno molto la fisicità e la trasgressione. l segno del Gemelli, si sa, è un segno doppio e sono tali in tutto. Nello studio sarà necessario tanto impegno e tenacia: se volete si concretizzino i vostri obbiettivi impegnatevi, non siate superficiali! Dovete approfondire, non fermatevi al minimo indispensabile. In amore siate più “snelli”, appesantire troppo le relazioni rischia di portarvi alla rottura uesto segno, come tutti gli altri del resto, racchiude nella sua forma particolare evoca l’indole di tutti gli appartenenti al Cancro. I cancro hanno voglia di sentirsi protagonisti della scena e nello studio lo dimostrano leggendo tutto ciò che gli altri non leggerebbero mai. Proprio per questo, i cancro avranno per il 2015 ottimi risultati nello studio. meno bene andrà in amore: i cancro tendono ad illudersi troppo presto di aver trovato la propria anima gemella. Evitate di invaghirvi a prima vista. l segno del Leone è “tutto fumo e niente arrosto”. I leoncini sono molto buoni di cuore ma non sentono ragioni, spesso non colgono l’ironia. Per quanto riguarda lo studio, sono piuttosto svogliati: passano dall’essere bravissimi, non facendosi sfuggire nulla, al dare scarsissimi risultati, pur essendo molto intelligenti. Questo andamento altalenante si ripercuote anche in amore dove, pur sentendosi i re della savana, dimostrano di essere molto fragili. Il loro atteggiamento verso i rapporti d’amore è piuttosto particolare, potranno passare dalle stelle alle stalle in un attimo. oloro che sono sotto il segno della Vergine sono molto meticolosi. Questa vostra puntigliosità potrebbe danneggiarvi negli studi, rischiate di dare troppa attenzione a cose che non la richiedono. Per il prossimo 2015 vi consiglio vivamente di vivere lo studio come un momento di libertà e non come un disturbo, un peso. Per quanto riguarda l’amore, i Vergine si innamorano davvero, di un amore grande e fedele. Cercate di non fidarvi troppo del prossimo raccontando i fatti vostri, rischiate di rimanere delusi. Bilancia Scorpione Sagittario Capricorno Acquario Pesci nche loro segno doppio, sono un po’ “sbilanciati. Cercate di agire in modo da realizzare più seriamente ciò che volete; siete facili alla noia e questa vostra caratteristica di dimostra nella vostra irrequietezza: cambiate con molta facilità indirizzo di scuola o facoltà. Focalizzate i vostri reali interessi e cercate per il prossimo anno di essere più equilibrati. Non dedicatevi solo alla materia che più vi piace, ma allargate il vostro interesse e impegno a tutto quanto dovete studiare. Lo stesso valga per l’amore: non pascolate in spazi altrui ma siate, appunto, più “bilanciati”. ome il segno stesso anticipa, gli scorpione pungono e spesso tirano fuori il veleno. Negli studi siete un po’ altalenanti anche voi: un mese date il massimo raggiungendo grandi risultati, in quello successivo vi abbandonate e non date alcun risultato. Ciò che vi aiuterà anche in questo 2015 per lo studio sarà la vostra capacità di riprendervi subito. In amore siate più attenti: collegate la bocca ai pensieri prima di parlare, perché spesso con le parole ferite chi vi ascolta. Cerate per l’anno nuovo di giocare un po’ meno e riflettere di più. utti i nati sotto il segno del Sagittario puntano al raggiungimento di traguardi in quanto soffrono se le mete non vengono raggiunte. Con lo studio non avrete grandi problemi se continuerete ad utilizzare la vostra intelligenza e la capacità innata di immagazzinare qualunque cosa. In amore siate meno possessivi, altrimenti il 2015 vi riserverà brutte sorprese. Se necessario, curate le vostre ferite ma sicuramente ci metterete, come vostro solito, pochissimo tempo per rialzarvi. capricorno sono molto testardi e scaltri. Raramente si è visto uno di loro propenso allo studio, preferiscono dedicarsi più al lavoro non appena trovano una buona occasione. Per il prossimo 2015, dunque, nonostante decidiate di dedicarvi più al lavoro, date il meglio di voi credendo in quello che fate. In amore siete molto fedeli, quindi per il prossimo anno non svendetevi ma aprite il cuore solo all’amore vero perché è con quello che potrete costruire una relazione duratura. n quanto segno azzurro, dimostra tutta la sua dolcezza e la sua voglia di estate. Nello studio, infatti, si dimostrano piuttosto pigri impegnandosi per metà e passando il resto a sonnecchiare. Del resto, è il loro modo di godersi la vita. Per il 2015, dunque, vi consiglio un po’ più di impegno così da non arrivare alla tanto desiderata estate con brutti voti agli esami. In amore siete dei romanticoni e anche quest’anno confermerete la vostra indole ad avvicinarvi a persone dell’altro sesso più grandi di voi. er questo prossimo anno vi suggerisco di non mettere troppo la testa fuori dall’acqua, restate nel vostro acquario. Tenderete a buttarvi, come vostro solito, a capofitto in storie nuove che prevedono convivenza e nuove frequentazioni. Siate più riflessivi, più sereni nel dialogo e evitate di interessarvi a “pesci più grossi”; vi consiglio di avere a che fare con chi è della vostra stessa taglia. Nello studio sarete straordinari, in particolare chi segue l’attitudine del segno verso le materie letterarie e nella filosofia, dove non mancherete di dimostrare la vostra innata fantasia. A C T I I P Dicembre 2014 - Strada Prov.le per Viguzzolo, 2 - Tortona (AL) - telefono 0131.867025 - oasicentrocommerciale@gmail.com DA LUNEDI’ 22 A MERCOLEDI’ 24 DICEMBRE AZ.AGRICOLA GULMINETTI “Il miele” VOLPEDO FRUTTA “Le sciroppate” SALAMERIA MUTTI ENNIO “Il salame nobile del Giarolo” VIGNAIOLI DEL TORTONESE “I vini del territorio” GLI I APPUNTAMENT DI DICEMBRE 2014 FINO AL 11 GENNAIO Siete Pronti? Anche quest’anno nel parcheggio di fronte al Cinema Megaplex Stardust puoi trovare la fantastica Pista di Pattinaggio su ghiaccio. Ti aspettiamo! ORARIO DI APERTURA PISTA DI PATTINAGGIO: 19.00 FERIALI: dalle ore 10.00 alle ore e ore 23.30 10.00 all PREFESTIVI E FESTIVI: dalle ore 60- 3468598315 PER INFORMAZIONI: 34916972 ORARIO DI APERTURA LUN-SAB 8.30-21.00 DOM. 8.30-20.30 SEGUICI SU FACEBOOK WWW.OASICITY.COM 40 negozi specializzati
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