UBS Outlook Svizzera CIO WM Research Giugno 2014 Terzo trimestre 2014 Analisi della congiuntura Svizzera Tema centrale: formazione ab 20 cantoni cedono una parte dei propri diplomati di scuola superiore ad altri cantoni, circa la metà di tutti i cantoni cede un diplomato su due. UBS Outlook Svizzera Terzo trimestre 2014 La presente pubblicazione è stata redatta da UBS SA. Le performance del passato non sono garanzia di risultati e valori futuri. I prezzi di mercato riportati corrispondono ai corsi di chiusura della rispettiva borsa principale. Ciò vale per tutti i grafici e le tabelle relativi alla performance. Responsabile Economic & Swiss Research Dr Daniel Kalt Editore UBS SA, Chief Investment Office WM, casella postale, CH-8098 Zurigo Caporedattore Sibille Duss E-mail: sibille.duss@ubs.com 2 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Desktop CIO digital & print publishing Stampa galledia ag, Flawil, Svizzera Chiusura editoriale 11 giugno 2014 Foto di copertina Biblioteca degli studi giuristici dell’università Zurigo/Keystone Lingue Pubblicato in italiano, tedesco e francese Ordinazioni UBS SA, Help Desk/Operations, F2AL, casella postale, CH-8098 Zurigo, fax: +41 44 238 50 21, e-mail: SH-IZ-UBS-Publikationen@ubs.com Per modifiche degli abbonamenti e variazioni di indirizzo: e-mail: emanuela.abbiati@ubs.com o telefono: +41 44 238 50 15 Per ragioni legali, solo la clientela residente in Svizzera può ricevere l’allegato «Investire in Svizzera». UBS homepage: www.ubs.com Contatto ubs-cio-wm@ubs.com SAP no 80428I-1403 EditorialE Daniel Kalt Regional CIO Switzerland, UBS SA Cara lettrice, Caro lettore, per un paese come la Svizzera, senza materie prime naturali, il capitale umano è la risorsa più importante. Eccellente personale qualificato, ingegnosi ricercatori, knowhow pluriennale e tecnologie di produzione che soddisfano i più elevati requisiti qualitativi – tutto ciò ci aiuta a raggiungere le prime posizioni in numerose classifiche della competitività internazionale. Questo capitale umano va formato e coltivato. Pertanto, il sistema di formazione della Svizzera ha un’importanza decisiva. Grazie al suo sistema duale e all’elevata permeabilità tra i diversi percorsi formativi, la Svizzera è ritenuta uno dei paesi modello in questo settore. Nell’edizione attuale di UBS Outlook Svizzera ci occupiamo dei diversi aspetti degli ambiti tematici «istruzione e capitale umano». Infatti, in un articolo incentrato sul rendimento dell’istruzione mostriamo che un investimento in istruzione, da un punto di vista puramente economico, conviene sia al singolo sia alla collettività. Analizziamo inoltre gli aspetti del «brain gain» – ossia il fatto che la Svizzera è in grado di attirare personale estero molto qualificato, da cui l’economia trae un enorme profitto. Ma anche all’interno del paese ha luogo un «brain drain», ovvero una migrazione di personale altamente qualificato: la maggior parte dei cantoni cede il proprio personale qualificato a favore di pochi cantoni. In un’intervista, il professor Stefan C. Wolter, economista della formazione e direttore del Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa, si è espresso sui vantaggi e sui punti deboli del sistema di formazione svizzero Negli altri paragrafi trovate come sempre le nostre analisi e le previsioni sull’andamento congiunturale globale e svizzero, sulle prospettive per monete e interessi nonché sulle diverse tendenze settoriali. Vi auguro un’avvincente lettura! In sintesi Tema centrale: formazione Carenza di personale specializzato in Svizzera Un paese come la Svizzera, con una produzione di qualità elevata, non può prescindere da personale specializzato. Alcuni settori economici lamentano però una carenza di personale specializzato, che potrebbe aggravarsi con le restrizioni all’immigrazione. In futuro, un sistema di indicatori pubblicato dalla Seco potrebbe aiutare ad anticipare fenomeni di carenza di personale specializzato in vari settori. 06 La Svizzera approfitta dell’immigrazione qualificata La Svizzera beneficia di un "brain gain" (afflusso di talenti) che aumenta la sua attrattiva. Grazie all’immigrazione di persone altamente qualificate, ogni anno risparmiamo miliardi di franchi in costi di formazione. All’interno del Paese, la maggioranza dei cantoni cede personale specializzato ad altri cantoni. 07 Studiare conviene La formazione può essere vista come investimento perché spesso il salario aggiuntivo che ne deriva supera i costi di formazione e l’assenza di retribuzione durante il periodo degli studi. A livello globale conviene concludere una formazione di grado superiore, soprattutto nei paesi con salari bassi. 09 4 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Incremento dell’orario lavorativo a tempo parziale come risposta alla carenza di personale specializzato L’esperto in formazione, il professor Stefan Wolter, segnala una carenza di personale qualificato in settori specializzati. Visto che la formazione reagisce sempre più lentamente alla carenza di personale rispetto all’economia, è possibile arginare il problema aumentando l’orario di lavoro a tempo parziale. 12 Congiuntura La bassa inflazione europea preoccupa La situazione economica in Europa resta variegata. Oltre che per la debole crescita in Italia e Francia, la BCE è preoccupata per i bassi tassi d’inflazione. A giugno la BCE ha adottato varie misure per contrastare la bassa inflazione. 16 Crescita più equilibrata attesa in Svizzera L’economia svizzera ha iniziato bene l’anno. Il leggero indebolimento dei consumi privati nel primo trimestre è stato compensato dai solidi dati del commercio con l’estero e da un’edilizia ancora fiorente. Se l’anno scorso la crescita economica era spinta soprattutto da edilizia e consumi privati, quest’anno ci aspettiamo una crescita più equilibrata. 18 Mercati finanziari e immobili Settori Tasso di cambio minimo EURCHF stabile L’industria ha imboccato la svolta Nonostante le recenti misure della BCE, il limite minimo di cambio EURCHF dovrebbe essere confermato ancora per qualche anno. Tuttavia, se la BCE decidesse ulteriori misure per contrastare l’inflazione, la BNS potrebbe introdurre tassi negativi per difendere il limite minimo di cambio. 23 Inversione dei tassi della BNS ancora lontana Le condizioni di finanziamento dovrebbero rimanere vantaggiose in Svizzera; non è infatti prevista alcuna svolta dei tassi da parte della BNS prima del 2017. Grazie al basso rischio valutario, le obbligazioni dell’Eurozona restano un’interessante alternativa alle controparti in franchi svizzeri. 25 Nonostante una debole domanda dall’estero, quasi tutti i settori industriali riferiscono un’ulteriore stabilizzazione della situazione economica ad aprile. Questa stabilità si è manifestata anche in un crescente livello di produzione e maggiori ordinativi in ingresso. Le società del settore dei servizi, più orientate al mercato interno, giudicano ancora positivamente l’andamento degli affari nel secondo trimestre. 29 î Panorama industriale î Panorama dei servizi 30 32 Forte flessione dei prezzi delle case unifamiliari Con un –4% annualizzato, le case unifamiliari hanno segnato la più brusca contrazione da 17 anni a questa parte. A scatenare una forte correzione dei prezzi in Svizzera sarebbe principalmente un netto rincaro o una netta contrazione dei crediti ipotecari. Oltre alle valutazioni elevate, anche le discussioni su un ulteriore inasprimento dell’autoregolamentazione e l’incertezza per il futuro andamento dell’immigrazione potrebbero aver innescato la contrazione. 26 «Investire in Svizzera» L’andamento della congiuntura globale, dei tassi d’interesse e degli utili societari è sempre favorevole alle azioni. Preferiamo le società di medie dimensioni. Nonostante più fusioni e acquisizioni le società sono prudenti per quanto riguarda i loro bilanci. Allegato*. *Per motivi legali l’allegato «Investire in Svizzera» è destinato solo ai clienti con domicilio in Svizzera. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 5 Tema centrale: formazione Carenza di personale specializzato – segnali di mercato e sistemi di indicatori Bernd Aumann Economista, UBS SA Con un sistema flessibile o sapientemente controllato dell’immigrazione è possibile alleviare la carenza di personale specializzato. Con la libera circolazione delle persone, i salari superiori nei settori maggiormente in ricerca di personale attirano sempre più lavoratori stranieri e la carenza di personale si affievolisce. In un sistema di contingentamento bisogna prima accertare la carenza di personale e poi consentire l’immigrazione di persone con la formazione professionale richiesta. Alla luce dell’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, l’analisi e l’individuazione di una possibile carenza di personale specializzato assume maggiore importanza. Grande carenza di personale con formazione di livello terziario Uno studio presentato nel mese di aprile dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sulla carenza di personale specializzato in Svizzera diventa quindi particolarmente attuale. Lo studio presenta un sistema di indicatori rielaborato per valutare la carenza di personale specializzato in diversi campi professionali. L’intento è quello di individuare una possibile carenza di personale specializzato sulla base di determinati indicatori – tasso di disoccupazione, posti Si ha carenza di personale specializzato quando la vacanti per ogni persona in cerca di lavoro, numero di domanda di manodopera con una determinata qualificazione supera l’offerta in una data struttura dei salari. Se le diplomati per posti di lavoro e percentuale di immigrati in ciascun gruppo professionale. Lo studio mostra che la qualificazioni dei lavoratori non soddisfano le richieste del mercato del lavoro si parla di «mismatch». Di regola è pos- carenza di personale qualificato è un fenomeno molto sibile allineare a lungo termine offerta e domanda di lavoro diffuso in Svizzera. Il 36% dei lavoratori opera in un adeguando i salari. Nei settori con più urgente fabbisogno campo professionale nel quale si registra una carenza di di personale i salari aumentano, più persone scelgono una personale specializzato, che raggiunge i livelli massimi nei formazione in questi settori e la carenza di personale spe- settori del management, amministrativo, finanziario, contabile, sanitario, didattico e nelle professioni tecniche. Parcializzato diminuisce. ticolarmente richieste in questi campi professionali sono figure con formazione professionale di livello terziario. L'immigrazione aiuta ad alleviare il mismatch delle qualificazioni Per via dell’elevato grado di specializzazione del mondo del Questo studio è importante non solo per fornire ai giovani una stima il più possibile oggettiva sulle prospettive profeslavoro, per molte professioni la formazione dura solitamente diversi anni. Anche quando il meccanismo dei prezzi sionali, aiutandoli così nella scelta del loro percorso di formazione. Assume importanza anche quando si cerca di funziona e i segnali salariali vengono considerati nella scelta della formazione ci vogliono anni prima di avere più colmare in modo mirato, attraverso l’immigrazione, la carenza di personale in gruppi di professioni particolarpersone specializzate nelle professioni con maggiore carenza di personale. In più c’è il rischio che negli anni che mente colpiti. In mancanza di personale adeguato, le imprese si potrebbero trasferire all’estero. In questo modo intercorrono tra la decisione di intraprendere un determinato percorso formativo e l’ingresso nel mondo del lavoro la carenza di personale si indebolirebbe, e con lei purtroppo anche l’economia svizzera. la domanda di manodopera cambi. Su un mercato del lavoro complesso e dinamico non ci sarà mai un perfetto allineamento tra domanda e offerta di qualificazioni. Ma il sistema di formazione duale, tipico della Svizzera, contribuisce certamente in modo significativo a contenere il disallineamento tra formazione e richieste delle imprese. Un paese come la Svizzera, con una produzione di qualità elevata, non può prescindere da personale specializzato. Per ottenerlo occorre un sistema di formazione che garantisca forza lavoro con qualificazioni adeguate. Alla luce dell’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, l’analisi e l’individuazione di una possibile carenza di personale specializzato assume maggiore importanza. 6 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Tema centrale: formazione La Svizzera attira cervelli Elias Hafner Economista, UBS SA La Svizzera beneficia di un «brain gain» (afflusso di talenti) che aumenta la sua attrattiva. Grazie all’immigrazione di persone altamente qualificate, ogni anno risparmiamo miliardi di franchi in costi di formazione. Concentrandosi sulle esigenze locali si potrebbe ridurre il «brain drain» (fuga di cervelli) all’interno del paese. L’immigrazione è al centro delle discussioni politiche ed economiche in Svizzera. Il paese sembra riuscire ad attrarre lavoratori qualificati impedendo allo stesso tempo la fuga dei propri talenti. L’acceso dibattito difetta però di un dato statistico centrale: il livello di qualificazione dell’immigrazione. L’immigrazione può infatti essere classificata per categorie come sesso, fascia d’età o paese d’origine, ma il livello di qualificazione viene scarsamente documentato. E ancora meno si sa del livello di qualificazione dell’emigrazione. Due su cinque immigrati sono altamente qualificati La stima quantitativa del brain gain è solo approssimativa. Si può constatare che il livello di formazione medio degli stranieri in Svizzera è molto aumentato negli ultimi dieci anni. La percentuale di stranieri con una qualifica di livello terziario nel 2003 era ancora attorno al 21% ma è salita al 32% nel 2013. Il numero di stranieri altamente qualificati è raddoppiato in questo periodo passando da 250 000 a 500 000. Stimiamo che in questo periodo il 35% circa dell’immigrazione netta dall’estero presentava una formazione di livello terziario (formazione professionale superiore, universitaria, di scuola universitaria professionale). Sebbene siano emigrati più svizzeri altamente qualificati rispetto a, al netto in Svizzera sono approdate annualmente 20 000 persone altamente qualificate. Risparmio annuo di otto miliardi di franchi Secondo i dati 2011 dell’Ufficio federale di statistica sulle spese per ogni studente, i costi cumulati per persona fino all’ottenimento di una qualifica di livello terziario ammontano mediamente a 300 000 a 400 000 franchi. Se si considera un numero netto di 20 000 immigrati altamente qualificati si ottiene un importo annuale dai sei agli otto miliardi di franchi, o fino all’1,3% del prodotto interno lordo svizzero, ovvero circa un quarto delle spese di formazione del paese. Ovviamente un’analisi macroeconomica completa dell’immigrazione di personale altamente qualificato deve andare ben oltre le semplici spese di formazione risparmiate. Bisognerebbe infatti includere anche gli effetti positivi e negativi dell’immigrazione qualificata sull’economia del paese, le conseguenze di un ricongiungimento familiare o un’analisi a lungo termine del bilancio fiscale. Risparmi fino a 10 miliardi indicano comunque che l’accesso a talenti stranieri comporta un significativo sgravio per i bilanci pubblici svizzeri. Brain drain tra i cantoni Ma l’emigrazione di persone altamente qualificate non avviene solo a livello internazionale bensì anche all’interno dello stesso paese. La figura mostra la ripartizione dei diplomati di scuola universitaria tra i cantoni. Mentre in sei cantoni (Basile Città, Zurigo, Ginevra, Zugo, Berna e Vaud) le imprese assumono più diplomati di quelli originariamente provenienti dal medesimo cantone, i rimanenti 20 cantoni perdono almeno una parte dei propri talenti qualificati. Circa la metà di tutti i cantoni cede un neo-diplomato su due, ad Appenzello e Uri ne rimane solo un terzo. Mete del personale altamente qualificato sono quasi esclusivamente i cantoni universitari. Il Canton Zugo rappresenta un’eccezione, visto che grazie alle imprese internazionali attira molta forza lavoro. Il dato elevato di Basilea Città è riconducibile soprattutto allo stretto legame con Basilea Campagna. I cantoni Neuchâtel, Lucerna, Friburgo, Ticino e San Gallo registrano un brain drain nonostante le scuole universitarie presenti sul territorio. Ciò potrebbe essere dovuto alle dimensioni delle università, da un lato, e a una discrepanza tra l’orientamento degli istituti e l’economia locale. Ad esempio, la scuola universitaria di San Gallo (HSG) è tra le principali fucine per manager nell’area di lingua tedesca, ma le aziende qui residenti offrono principalmente posti di lavoro per studenti nei settori tecnici e delle scienze naturali. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 7 Tema centrale: formazione Formazione professionale ed economia locale Il «brain drain ha» tra le sue conseguenze l’invecchiamento della popolazione, spese di formazione infruttifere e un calo o una crescita solo inferiore alla media di disponibilità locale di personale specializzato, il che riduce l’attrattiva per settori ad alta intensità di conoscenza. I costi per i cantoni in cui è più evidente il fenomeno dell’emigrazione sono elevati soprattutto quando non solo il luogo di lavoro del personale specializzato emigrato si trova in un altro cantone ma anche la sua residenza permanente, un fenomeno che colpisce soprattutto i cantoni montani periferici. Per la Svizzera nel suo complesso è auspicabile che le persone altamente qualificate lavorino dove possono essere più utili. Un impedimento o un divieto della concorrenza regionale per i migliori talenti non rappresenta una buona alternativa. Per i cantoni interessati, le soluzioni per ridurre la fuga di talenti dovrebbero dipendere soprattutto dalle esigenze regionali. Da un lato l’offerta di scuole universitarie dovrebbe orientarsi maggiormente all’economia locale. Dall’altro un potenziamento della formazione professionale (di grado superiore) e delle scuole universitarie di indirizzamento al lavoro dovrebbe contrastare una crescente tendenza all’accademizzazione. Gli studenti sarebbero così legati più a lungo e in modo più radicato alle aziende locali e alla regione e sarebbero così incentivati a lavorare per queste aziende e per la propria regione. Vincitori, perdenti e circolazione «Brain drain» indica persone ben istruite che abbandonano il proprio paese d’origine al termine del percorso di formazione per lavorare altrove. Tra i motivi economici principali che spingono a lasciare il paese ci sono l’elevato tasso di disoccupazione, le carenti prospettive professionali o l’elevato livello fiscale. I fattori che attirano verso un paese sono soprattutto una migliore condizione economica dovuta a salari maggiori e minori imposte, una maggiore offerta di lavoro e migliori prospettive professionali. La mobilità della forza lavoro tra i paesi aumenta la prosperità mondiale. Come per il commercio internazionale, però, non tutti i partecipanti beneficiano allo stesso modo degli effetti positivi, c’è anche chi ci rimette. I vincitori sono gli emigrati stessi, perché ottengono migliori condizioni economiche, e i paesi di destinazione, che possono così soddisfare le loro domanda di personale qualificato. Questi beneficiano di un brain gain e non devono partecipare ai costi di formazione o devono farlo solo in misura limitata. L’immigrazione di personale altamente qualificato può però anche rappresentare una concorrenza per il personale altamente qualificato locale e limitare così i suoi incrementi salariali. Anche i paesi d’origine figurano in generale tra i perdenti. Questi formano i talenti, sostengono i costi ma non beneficiano dei successivi vantaggi economici perché i loro talenti emigrano in altri paesi, lasciandoli con una carenza di personale qualificato che ne ostacola lo sviluppo economico. Le conseguenze negative vengono tuttavia mitigate se esiste un ritorno nei paesi d’origine (brain circulation): sia in forma di bonifici di denaro o di futuro rientro dei talenti una volta che questi avranno maturato più esperienza e capitali. Un’emigrazione temporanea può anche alleviare la disoccupazione, come sta attualmente accadendo in Europa meridionale. I cantoni universitari attirano personale altamente qualificato Indice sulla migrazione intercantonale di neo-diplomati*, 2009–2011 250 200 150 100 Resta al cantone Brain Gain AI UR AR OW JU GL TG BL GR VS SH NW SO SZ SG AG TI FR LU NE VD BE ZG GE ZH 0 BS 50 Brain Drain Fonte: UST, UBS *Aiuto alla lettura: L’indice descrive il numero di diplomati di scuole universitarie che lavorano nel cantone da uno a cinque anni dopo la conclusione degli studi rispetto al numero di studenti residenti nel cantone prima dell’inizio degli studi. Un valore pari a 100 indica che per 1 diplomato che lavora nel cantone 1 diplomato era residente nel cantone prima dell'inizio degli studi. Per un diplomato originariamente residente a Basilea Città se ne contano 2,4 che lavorano a Basilea Città dopo aver terminato gli studi. 8 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Tema centrale: formazione La formazione conviene reddito futuro viene riscosso un interesse (sconto). Il tasso di sconto si orienta al livello della preferenza, che dà al reddito attuale più peso rispetto al reddito futuro. Sibille Duss Economista, UBS SA Per donne e uomini i rendimenti dell’istruzione sono differenti. Ciò dipende dal fatto che le donne anche con una formazione superiore mediamente mostrano un minore tasso d’attività professionale e ottengono salari inferiori – per molte donne una formazione equivalente viene ricompensata in misura minore rispetto agli uomini. Di grande vantaggio per le donne sono le formazioni a livello di apprendistato o di maturità (si veda la fig. 1), dove il rendimento individuale è maggiore rispetto agli uomini. Per gli uomini è molto vantaggioso completare una Scuola Universitaria Professionale. Maggiori differenze salariali con formazioni superiori Una formazione non è però ancora garanzia di salario. La diversificazione del salario rappresentata nella figura 2 da Veronica Weisser Economista, UBS SA un lato mostra che la stessa formazione per diverse persone può essere diversamente redditizia, dall’altro lato riflette il fatto che il livello del salario non dipende solo dalla formazione, ma soprattutto dall’esperienza professioSe si confrontano i costi per la formazione con i nale (e anche dall’età) nonché dalle competenze indiviricavi direttamente conseguibili dalla formazione, duali. Anche senza un’analisi più accurata delle cause della l’istruzione conviene non solo a livello individuale, diversificazione salariale si capisce che la diversificazione ma anche per la società e lo Stato. Tuttavia, i rendimenti ottenibili variano a seconda del livello d’istru- percentuale del possibile salario dipende dal livello della formazione. Con un diploma universitario, il quantile 75% zione e del sesso. del salario è di CHF 14 177 e il quantile 25% di 7748, il che corrisponde rispettivamente al 137% e al 75% del Nel 2010 il salario mediano in Svizzera era di CHF 5979 salario mediano. Se la formazione completata più elevata è mensili. Il livello del salario dipendeva tuttavia dal livello massimo della formazione completata. Per i lavoratori con una formazione professionale, il quartile inferiore corrisponde invece all’82% del salario mediano e il quartile una formazione universitaria il salario mediano era di CHF superiore al 121%. Il maggiore salario ottenibile con una 10 349. Per i lavoratori che avevano completato una formazione professionale il salario mediano era di CHF 5735 e formazione superiore rispetto alle formazioni più basse se non avevano completato la formazione professionale era di CHF 4551 al mese. Positivi rendimenti dell’istruzione per tutti i livelli di formazione Una formazione può essere intesa come investimento nel futuro, poiché in media consente di ottenere un livello salariale più elevato di quanto sarebbe possibile senza formazione. Nel calcolo vanno tuttavia considerati anche i costi diretti e indiretti della formazione. I costi di formazione, quali tasse di studio e materiale didattico, sono ritenuti spese dirette, la perdita di guadagno durante la formazione corrisponde ai costi indiretti. Il rendimento dell’istruzione è positivo quando questi costi di formazione vengono almeno coperti dai ricavi scontati, direttamente ottenuti dall’istruzione superiore. Poiché tuttavia in genere il reddito attuale viene preferito a un reddito futuro, sul Diversi rendimenti da formazione tra uomini e donne Rendimento da formazione personale rispetto al penultimo livello di formazione, in % 12 10 8 6 4 2 0 Formazione professionale Uomini Maturità Formazione professionale superiore Scuola universitaria professionale Università Donne Fonte: Wolter, Weber; BFS (Sake 2004) / Die Volkswirtscha UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 9 iStockphoto.com può quindi essere inteso anche come premio di rischio per le maggiori oscillazioni salariali. Rendimento sociale e fiscale dell’istruzione In Svizzera, in genere gli apprendisti non pagano interamente i loro costi di apprendimento, ma la mano pubblica contribuisce con una quota non trascurabile. A causa della pressione al risparmio, che attualmente è presente in molti cantoni, queste spese della mano pubblica sono di nuovo un tema centrale. A differenza del rendimento individuale dell’istruzione, il rendimento fiscale dell’istruzione comprende da un lato le spese dell’istruzione della mano pubblica e dall’altro lato anche l’ulteriore gettito fiscale derivante dal maggiore reddito da attività lavorativa dei contribuenti con una formazione superiore. Mediante il sistema fiscale progressivo, la mano pubblica beneficia in modo più che proporzionale del maggiore reddito da attività lavorativa dei contribuenti. Tutte le formazioni, che vanno oltre il livello secondario I, mostrano un positivo rendimento fiscale. Con il 13,8 percento, le persone con una migliore formazione professionale mostrano il rendimento maggiore per lo Stato. Inoltre, in genere le persone con una buona formazione ricevono anche meno frequentemente trasferimenti statali, quali indennità di disoccupazione o sussidi sociali. I minori costi di trasferimento sono riscontrabili tra l’altro nel tasso di disoccupazione; in genere i laureati e le persone con una migliore formazione sono meno colpiti dalla disoccupazione rispetto alle persone con una formazione inferiore. Infatti, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), nel 2013 la disoccupazione per le persone con una formazione di livello secondario I era del 7,8%, mentre per le persone con una formazione di livello terziario era solo del 3,0%. Effetti positivi non monetari Oltre al vantaggio monetario, una migliore formazione ha anche altri effetti positivi. Infatti, l’istruzione può favorire la consapevolezza sul tema salute e ridurre così il comportamento nocivo per la salute. Un migliore livello di istruzione aumenta anche i costi opportunità di uno stile di vita malsano. Inoltre, le persone con una formazione migliore svolgono più raramente lavori che possono compromettere la salute. In aggiunta, la salute è un bene di lusso – le prestazioni mediche sono maggiormente richieste con la diffusione del benessere. Fonti: Stefan C. Wolter e Bernhard Weber (2005): Rendimento dell’istruzione – un indicatore economico centrale del sistema dell’istruzione, Die Volkswirtschaft, la rivista di politica economica, 10-2005, Berna CSRE, Rapporto sul sistema educativo in Svizzera 2014, Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa, Aarau Rilevazione della struttura dei salari 2010 UST, Ufficio federale di statistica, Neuenburg Con la formazione universitaria la differenza salariale è massima Quantile 25%, mediano, quantile 75% del salario lordo per livello dei diplomi, (2010) 15000 12000 9000 6000 3000 0 Scuola superiore universitaria (univ., politecnici) Quantile 25% Scuola universitaria professionale, ASP Mediano Quantile 75% Fonte: Rilevazione della struttura dei salari 2010 UST, UBS 10 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Formazione professionale superiore Diploma d’insegnamento Maturità Attestato di formazione professionale Formazione acquisita sul posto di lavoro Senza formazione professionale completa Tema centrale: formazione Vantaggio salariale nel confronto internazionale È noto che lo stesso lavoro possa essere retribuito con un salario molto diverso nei vari paesi. Meno scontato, invece, è che la misura della forbice salariale all’interno di un paese dipenda dal generale livello dei salari. I salari del personale altamente qualificato divergono tanto più da quelli del personale scarsamente o mediamente qualificato quanto più basso è il livello salariale in generale. Ciò è dovuto in particolare al fatto che in molti paesi emergenti la percentuale di persone con bassa qualificazione è di molto superiore a quella delle persone altamente qualificate. La concorrenza di chi cerca lavoro con bassa qualificazione esercita così pressione sui rispettivi salari mentre nella ricerca di personale qualificato sono le imprese a farsi concorrenza e a corteggiare, offrendo salari sempre maggiori, la manodopera qualificata. Dal 2000 al 2010 i salari lordi di determinate professioni con elevata qualificazione a Manama, Johannesburg, Giacarta, San Paolo, Rio de Janeiro e Abu Dhabi sono stati quattro volte superiori a quelli delle professioni scarsamente qualificate (cfr. figura). Lo stesso rapporto nelle città di Milano, Copenaghen, Oslo, Stoccolma, Ginevra, Montreal, Tokyo, Chicago e Londra si ferma a meno del doppio. Conviene quindi di più investire in una formazione quando la percentuale di persone altamente qualificate in un paese è inferiore. Se in termini assoluti il personale altamente qualificato nei paesi industrializzati guadagna solitamente molto di più rispetto a quello nei paesi emergenti, quest’ultimo beneficia però di un livello di prezzi inferiore nel proprio paese. Il suo potere d’acquisto quotidiano è elevato, rispetto al resto della popolazione del suo paese ma spesso anche nel confronto internazionale con le altre persone altamente qualificate. Nei paesi emergenti, i salari del personale mediamente qualificato sono però spesso doppi rispetto a quelli del personale scarsamente qualificato. Nei paesi sviluppati questi salari sono superiori del 20–50% rispetto a quelli delle professioni che richiedono meno qualificazione. Il confronto considera una selezione di profili professionali identici (professione, età/esperienza, stato di famiglia, sesso) in diverse città dai sondaggi UBS Prezzi e salari. Le professioni sono state classificate in base alla qualificazione nel seguente ordine: – Bassa qualificazione: scuola dell’obbligo; nessuna ulteriore formazione o formazione molto limitata – Media qualificazione: scuola dell’obbligo e formazione professionale o di livello superiore conclusa e scarsa esperienza pratica – Qualificazione elevata: studio concluso presso una scuola universitaria professionale o un’università 1 Se si considera l’andamento dei salari nel tempo, dagli anni Settanta il vantaggio salariale relativo del personale altamente e mediamente qualificato rispetto a quello scarsamente qualificato è rimasto relativamente stabile nei paesi industrializzati. In molti paesi emergenti nel corso dell’ultimo decennio si registra una moderata flessione del vantaggio salariale relativo del personale più qualificato. Ma in questi paesi il vantaggio salariale resta comunque particolarmente elevato se si ha una formazione. Salari in base alla diversa qualificazione Rapporto salariale tra persone altamente e mediamente qualificate e persone scarsamente qualificate Milano Copenaghen Oslo Stoccolma Ginevra Montreal Tokyo Chicago Londra Toronto Dublino Sydney Helsinki Zurigo Bruxelles New York Amsterdam Los Angeles Madrid Atene Tel Aviv Lisbona Budapest Taipei Vienna Buenos Aires Lussemburgo Parigi Hong Kong Istanbul Panama Manila Caracas Seul Singapore Nairobi Città del Messico Mumbai Bogotà Kuala Lumpur Il Cairo Bangkok Abu Dhabi Rio de Janeiro San Paolo Giacarta Johannesburg Manama 0 1 2 3 4 5 6 elevata/bassa media/bassa Fonte: Weisser (2010), UBS Prezzi e salari UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 11 Tema centrale: formazione «Allungare l’orario di lavoro degli occupati a tempo parziale» Intervista di Pierre Weill al Professor Dr. Stefan C. Wolter, direttore del Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa Professor Wolter, dopo l’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa sarà possibile ridurre la carenza di personale specializzato attraverso una formazione mirata? La carenza di personale qualificato è avvertita nei campi ad alta specializzazione. La formazione specialistica richiede dai quattro ai cinque anni, almeno, mentre l’economia ha immediato bisogno di questa forza lavoro. Il sistema di formazione, quindi, non riesce a rispondere con altrettanta velocità alle specifiche carenze che si vengono a creare, cosa che invece si riusciva a fare con la libera circolazione delle persone. Vede altri modi per reagire alla nuova situazione dopo l’accoglimento dell’iniziativa? L’incremento dell’orario di lavoro a tempo parziale è un modo piuttosto efficiente per arginare la generale carenza. Nel «Rapporto sul sistema educativo» abbiamo fatto l’esempio degli insegnanti. Se ogni insegnante aumentasse il proprio orario di lavoro a tempo parziale del 10%, guadagneremmo un intero anno di formazione presso le scuole universitarie a indirizzo pedagogico. In altri settori emerge un quadro simile. Aumentare l’orario di lavoro degli occupati a tempo parziale è il modo più rapido ed efficace per contrastare la carenza di personale specializzato. Le persone sono già formate e disponibili, manca solo un loro impiego a tempo pieno. La formazione dovrà adeguarsi alla nuova situazione dopo l’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa? Dipende da come verrà attuata l’iniziativa. È importante tuttavia considerare che l’economia reagisce più velocemente di quanto non possa fare il sistema educativo. Se non trovano determinati professionisti in Svizzera, le imprese trasferiscono semplicemente la propria attività all’estero e chi nel frattempo si è specializzato in Svizzera in un determinato settore resta senza opportunità al termine degli studi. Tempo fa mancavano offerte di apprendistato. Con il miglioramento congiunturale la situazione è cambiata Oggi abbiamo la situazione opposta: un eccesso di offerta di posti di apprendistato. Tra 5000 e 8000 posti sono infatti vacanti, il che equivale a circa il 10%. La causa è di natura demografica. A ciò si aggiunge la buona congiuntura, che fa tradizionalmente lievitare i posti di apprendistato rispetto al periodo di stagnazione. Come evolve il numero di giovani che non trovano posti di apprendistato a causa di una carente qualificazione? I giovani senza un diploma oltre a quello della scuola dell’obbligo hanno difficoltà sul mercato del lavoro svizzero. Dal 2000, il tasso di disoccupazione di queste persone si è discostato dal tasso di disoccupazione medio. È quindi sempre più urgente l’obiettivo del 95% posto da Confederazione, Cantoni e parti sociali, che prevede che almeno il 95% dei giovani in Svizzera ottenga un diploma di livello superiore a quello della scuola dell’obbligo. In Eurozona, con una media del 23,7%, quasi un iovane su quattro sotto i 25 anni è senza lavoro. g In Svizzera il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni era del 3,0% ad aprile. Questa diffeQuali misure servono per aumentare l’orario renza sostanziale è riconducibile al sistema di formadi lavoro? Incentivi fiscali e un’offerta migliore di servizi per l’infanzia zione duale? Non è proprio così. Il 23,7% è il dato indicato dalla staticonvincerebbero certamente molte donne ad allungare il stica dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). proprio orario di lavoro. Altrimenti si potrebbe intervenire con normative di legge. Nei settori della formazione e della Se si prendono i dati ILO anche per la Svizzera, la disoccupazione giovanile non è al 3% bensì al 9,3%. L’UE e la salute il datore di lavoro spesso è lo Stato, che si fa anche Svizzera, quindi, hanno in media una disoccupazione giocarico di gran parte delle spese di formazione. Di conseguenza, può anche emanare direttive. A Ginevra, ad esem- vanile più o meno doppia rispetto alla disoccupazione media complessiva. Ad ogni modo, di solito la disoccupapio, gli insegnanti devono lavorare almeno al 50%. 12 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Tema centrale: formazione zione giovanile in paesi con il sistema di formazione duale è pari a meno del doppio rispetto a quella totale mentre negli altri paesi è più del doppio. Alcuni studi però dimostrano che l’accesso al mercato del lavoro nei paesi con sistema di formazione duale è nettamente più semplice rispetto ad altri paesi. Questo anche perché nei paesi con elevata disoccupazione giovanile vigono disposizioni che inibiscono l’assunzione di giovani; ad esempio esistono regole di licenziamento molto rigide o che impediscono di licenziare collaboratori più anziani in caso di esuberi, penalizzando innanzitutto i giovani. Nel primo caso i datori di lavoro temono di non poter più licenziare un collaboratore che non soddisfa i requisiti necessari. Qui aiuta la formazione professionale, che permette alle imprese di «mettere alla prova» i giovani e di assumersi meno rischi in caso di nuova assunzione, grazie all’elevato grado di standardizzazione dei diplomi. In un rapporto, l’OCSE loda il sistema di formazione duale svizzero. Indica tuttavia possibili problemi dovuti alla crescente internazionalizzazione Le imprese internazionali con almeno 50 collaboratori hanno quote di posti di formazione identiche a quelle delle imprese svizzere. Piccole imprese straniere giocano numericamente un ruolo inferiore e spesso si tratta di casi speciali. In tema di internazionalizzazione, il problema è piuttosto che sia gli immigrati altamente qualificati sia quelli meno qualificati mostrano scarsa propensione a spingere i propri figli in questo percorso di formazione. La riforma del sistema di formazione negli anni Novanta ha notevolmente migliorato la permeabilità ed è stata indubbiamente un successo. La maggiore accademizzazione è stata tuttavia oggetto di critica. Secondo lei bisogna modificare qualcosa? Qui bisogna distinguere tra terziarizzazione, vale a dire che sempre più persone conseguono diplomi di livello superiore e «accademizzazione». La terziarizzazione è stata promossa soprattutto con una migliore permeabilità verticale nella formazione professionale. Lo si è fatto con l’introduzione della maturità professionale e delle scuole universitarie professionali negli anni Novanta, interventi necessari affinché la formazione professionale continuasse ad attrarre giovani talenti. Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa CSRE Il Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa SKBF|CSRE è un istituto della Confederazione svizzera e della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE). Il CSRE documenta e informa su lavori e risultati della ricerca educativa svizzera o internazionale. Coordina attività di ricerca e pratica in materia di formazione nonché di amministrazione e politica dell’educazione e promuove la collaborazione nazionale e internazionale nella ricerca educativa. Il CSRE analizza lo stato di avanzamento della ricerca a proposito di problematiche educative attuali. Stefan Wolter ha collaborato alla redazione del rapporto sul sistema educativo. In veste di direttore del CSRE rappresenta la Svizzera in varie organizzazioni, in particolare nell’OCSE. Stefan Wolter è inoltre professore titolare presso l’Università di Berna. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 13 Tema centrale: formazione Contemporaneamente è stata incrementata anche la permeabilità orizzontale: diplomati di scuole universitarie professionali possono proseguire gli studi presso le università dopo un anno supplementare e viceversa chi possiede una maturità liceale può accedere, dopo un anno di pratica professionale, a scuole universitarie professionali. Questi progressi non sono assolutamente in discussione. La critica all’accademizzazione nasce probabilmente dal fatto che oggi più professioni rispetto al passato richiedono una formazione superiore, ossia di livello terziario. Ad esempio di nuovo nel caso dell’insegnamento. Dove l’esigenza di una formazione superiore è dettata da una variazione del profilo professionale, ad esempio perché al personale docente sono richieste maggiori capacità di diagnosi, i requisiti di una formazione superiore sono certamente giustificati. Si può però anche osservare parallelamente una tendenza a pretendere qualifiche di grado superiore in singoli settori professionali solo per restringere l’offerta e quindi sperare in salari e status sociali superiori. Quando l’accademizzazione non deriva dalla richiesta di maggiori competenze da parte del mercato del lavoro allora è lecito, sulla base di considerazioni economiche, porsi dei dubbi sull’innalzamento del livello di formazione. gliere solo una minima parte di coloro che aspirano a diventare musicisti, ad esempio. In tutti gli altri casi bisogna però chiedersi perché mai lo Stato dovrebbe intervenire. I costi per il percorso di studi di un esperto in scienze sociali si aggirano attorno agli 8000/10 000 franchi all’anno. Meno del costo di un anno di scuola primaria. Il rischio è quindi decisamente a carico dello studente, che deve trovare lavoro e rinunciare a cinque anni di reddito. Con una buona informazione sulle prospettive di lavoro al termine degli studi si potrebbe controllare meglio la scelta della professione che non con il numero chiuso. Grazie alla forte limitazione quantitativa del sistema universitario in Svizzera non abbiamo grandi problemi sul mercato del lavoro per i laureati rispetto all’estero. In Svizzera, dopo cinque anni dalla conclusione degli studi, meno del 10% dei laureati occupa una posizione inadeguata rispetto al proprio profilo accademico. All’estero questa percentuale è tre volte superiore. Anche la libera scelta della professione ha probabilmente generato una carenza di personale specializzato che è possibile colmare con la libera circolazione delle persone dall’UE? Non direi, se consideriamo l’elevata percentuale di diplomati svizzeri che trovano un’occupazione adeguata e non Se da un lato mancano ingegneri e biologi, le aule possiamo nemmeno semplicemente aumentare artificialuniversitarie di scienze dell’informazione e della mente il numero dei nostri diplomati in qualsiasi disciplina. comunicazione sono stracolme. È possibile controlPrendiamo il già più volte citato caso dell’importazione di lare la scelta della professione? medici. Prima dell’introduzione del numero chiuso il nostro Sì può, ma la questione è se lo si debba fare. Lo Stato, ad sistema non formava molti più medici rispetto a oggi, ci esempio, può fissare un numero chiuso per determinate facoltà. L’anno scorso in Germania oltre il 50% del numero limitavamo a bocciare più studenti agli esami. Ciò significa che oggi potremmo certamente formare più medici se le di posti di studio era regolato dal principio del numero università fossero disposte ad abbassare il loro livello di chiuso. In Svizzera abbiamo il numero chiuso solo per forformazione. La domanda però è se anche gli ospedali mazioni molto costose, in base anche alla domanda. In sarebbero disposti ad assumere questi medici o se preferimedicina si sa che la domanda di prestazioni mediche è alimentata anche dall’offerta, quindi che più medici gene- rebbero gli stranieri, visto che, facendo leva sull’elevato livello dei salari in Svizzera, potrebbero praticamente scerano maggiore domanda. Anche nel campo artistico gliere tra i migliori al mondo. abbiamo un numero chiuso perché il mercato può acco- 14 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Congiuntura Daniel Kalt Regional CIO Switzerland Bernd Aumann Economista Sibille Duss Economista Vista la continua ripresa congiunturale, la Fed potrebbe normalizzare ulteriormente la politica monetaria con un primo rialzo dei tassi a metà 2015. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 15 Congiuntura globale Le strade della politica monetaria si dividono Stati Uniti: Gli investimenti dovrebbero aumentare Le giustificazioni non si sono fatte attendere quando a fine maggio è stato reso noto il calo annualizzato dell’1% del prodotto economico statunitense nel primo trimestre. Il rigido clima invernale avrebbe imposto una brusca frenata all’attività economica negli Stati Uniti; dopotutto il recupero dell’economia statunitense dal punto più basso della recessione nel 2009 durava ormai da quattro anni e Daniel Kalt mezzo. Con una percentuale di crescita economica reale Regional CIO Switzerland, UBS SA media del 2,2% e incrementi occupazionali mensili di circa 185 000 unità, finora non si può certo parlare di una ripresa spumeggiante ma certamente emerge una certa solidità, in particolare alla luce del fatto che negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno dovuto assorbire i postumi della più grande bolla creditizia e immobiliare che ricordino. L’istituto di emissione statunitense normalizza graGrazie alla crescita continua e alla normalizzazione sul dualmente la sua politica monetaria grazie al continuo recupero congiunturale. La Banca Centrale Euro- mercato del lavoro, da dicembre dello scorso anno l’istituto di emissione statunitense, la Fed, ha potuto iniziare un pea, al contrario, apre ulteriormente il portafoglio graduale ritiro della politica monetaria ultra-espansiva. Ma per timore di una deflazione. la sorprendente battuta d’arresto della crescita nel primo trimestre 2014 ha alimentato dubbi sulla sostenibilità della Anche a cinque anni dalla profonda recessione indotta dalla crisi finanziaria, l’economia globale stenta a decollare. ripresa congiunturale statunitense. La ripresa congiunturale avanza più speditamente negli Mentre alcuni osservatori interpretano i deboli dati del Stati Uniti. In Europa si intravedono appena dei segnali di primo trimestre già come precursori di un nuovo indebolirecupero, ma i problemi strutturali in vari paesi restano mento economico, noi crediamo che si tratti di un fenopreoccupanti. E i governi e le banche centrali di Cina e meno passeggero. Sicuramente le straordinarie condizioni Giappone cercano di dare impulso all’economia con intermeteorologiche di inizio anno offrono una parziale giustifiventi di messa a punto. cazione. A ciò si aggiunge tuttavia che molte imprese statunitensi finora hanno tergiversato nella loro attività di investimento. Nonostante utili molto consistenti ed enormi Tendenze globali di crescita e inflazione Svizzera UME Tasso reale di crescita PIL in % 2011 2012 1,8 1,0 2013 2,0 2014P 2,1 2015P 2,2 Tasso di inflazione in % 2011 2012 0,2 –0,7 2013 –0,2 2014P 0,2 2015P 0,7 1,6 –0,6 –0,4 1,1 1,5 2,7 2,5 1,4 0,7 1,5 Germania 3,4 0,9 0,5 1,8 1,9 2,5 2,1 1,6 0,9 1,4 Francia 2,0 0,0 0,3 1,0 1,5 2,3 2,2 1,0 1,1 1,2 Italia 0,6 –2,4 –1,8 0,3 0,7 2,9 3,3 1,3 0,5 1,5 Spagna 0,1 –1,6 –1,2 0,8 1,3 3,1 2,4 1,5 0,1 1,5 Gran Bretagna 1,1 0,3 1,7 2,8 2,7 4,5 2,8 2,6 1,9 1,8 USA 1,8 2,8 1,9 2,5 3,2 3,1 2,1 1,5 1,9 2,2 –0,6 2,0 1,6 1,5 1,2 –0,3 0,0 0,3 2,7 1,8 Cina 9,3 7,7 7,7 7,3 6,8 5,4 2,6 2,6 2,7 2,8 Asia1 6,8 5,7 5,6 5,7 5,5 5,5 4,1 4,0 3,8 3,5 America Latina Mondo 4,4 3,2 2,8 2,7 2,3 2,5 2,6 3,0 2,6 3,3 7,0 4,0 6,0 3,1 8,6 2,9 10,7 3,2 10,1 3,3 Giappone 1 Giappone escluso Fonte: Reuters EcoWin, P: previsioni UBS (dati al 10 giugno 2014) Nell’elaborare le previsioni economiche UBS Chief Investment Office WM, gli economisti UBS Chief Investment Office WM hanno lavorato in collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research. Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. 16 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Congiuntura globale Consiglio della BCE aveva dato a intendere che a giugno avrebbe iniziato con rimedi più potenti per contrastare la continua contrazione dei tassi d’inflazione. Nella seduta di giugno Draghi ha confermato ciò che i mercati finanziari si aspettavano da lui. Un mini taglio dei tassi, con contestuale riduzione sia del tasso guida (Refinancing Rate) sia degli interessi sui depositi delle banche presso la BCE di dieci punti base. Il tasso sui depositi è stato così abbassato per la prima volta in territorio negativo dalla BCE. La BCE Prevediamo che nei prossimi trimestri l’attività di investimento continuerà ad accelerare. Il continuo miglioramento ha inoltre comunicato una serie di misure per stimolare la concessione di credito alle aziende da parte delle banche della fiducia dei consumatori dovrebbe offrire le basi per dell’Eurozona. Draghi ha anche lasciato chiaramente intenconsistenti incrementi anche dei consumi privati. Il debole dere che la BCE potrebbe adottare ulteriori misure se la inizio congiunturale nel 2014 e l’intenzione manifesta situazione lo richiedesse. Se la congiuntura in Eurozona dell’istituto di emissione statunitense di non affrettare i non recuperasse nei prossimi mesi e soprattutto se l’inflarialzi dei tassi hanno nuovamente fatto precipitare i tassi d’interesse sul mercato dei capitali statunitense a maggio. zione continuasse a scendere, non è escluso che la BCE Ma anche questo agisce in ultima istanza come stimolo per lanci un programma per l’acquisto di titoli di Stato. Questa l’economia, in particolare per l’edilizia e il settore immobi- manovra inietterebbe ancora più liquidità nei mercati, la curva dei rendimenti verrebbe spinta ancora più in basso liare. Nel complesso prevediamo una crescita reale del 2,5% per gli Stati Uniti nel corso di quest’anno e del 3,2% indebolendo certamente anche l’euro. il prossimo anno. Ci aspettiamo inoltre un continuo ridiAsia: Misure di messa a punto a favore della mensionamento degli acquisti obbligazionari mensili da congiuntura parte dell’istituto di emissione statunitense («tapering»), In Asia la principale domanda è: riuscirà il governo cinese a fino ad arrivare a chiudere il programma di allentamento quantitativo verso la fine dell’anno. A fronte della continua stabilizzare l’indebolimento economico in modo da impedire che la crescita scenda sotto la soglia critica del 6–7%, ripresa congiunturale, la Fed potrebbe iniziare ad aumenraggiunta la quale la disoccupazione e quindi il rischio di tare i tassi a metà 2015, proseguendo così il processo di disordini sociali assumerebbero proporzioni minacciose? normalizzazione della politica monetaria. Richiede particolare attenzione anche il raffreddamento del mercato immobiliare surriscaldato. Crediamo che la Europa: La BCE apre il portafoglio Cina riuscirà a stabilizzare la crescita con misure di stimolo In Europa la situazione congiunturale rimane molto eteromirate e accuratamente dosate. In Giappone, dove negli genea. Mentre i paesi core riuniti attorno alla Germania hanno realizzato una convincente crescita nel primo trime- ultimi due anni l’economia è stata supportata da un’aggressiva politica fiscale e monetaria, osserviamo con curiostre, da alcuni paesi periferici sono giunti dati preoccusità come la congiuntura sopporterà l’incremento dell’impanti. In particolare grandi nazioni come Francia e Italia, rispettivamente con tassi di crescita trimestrale fermi a 0,0 posta sul valore aggiunto ad aprile. e –0,1%, hanno fornito dati così deludenti da far sorgere seri dubbi sui timidi segnali di recupero congiunturale rav- Crediamo che la Bank of Japan indebolirà ulteriormente lo yen con nuove misure di allentamento monetario nel visati. Mentre i paesi periferici che hanno imposto riforme tentativo di rinvigorire le esportazioni e l’inflazione. Se strutturali sostanziali sotto la pressione di rigidissimi proqueste misure di messa a punto riusciranno a stabilizzare grammi di sostegno iniziano a beneficiare di chiare tenla crescita economica nei due grandi paesi asiatici è possidenze di ripresa, sembra che l’incapacità riformatrice di bile prevedere una crescita economica reale attorno al paesi come la Francia, ma anche l’Italia, ostacoli la spinta 5,5% nell’intero territorio asiatico sia per quest’anno sia economica. In ogni caso la solerzia riformatrice del presiper il prossimo. dente del consiglio italiano, Matteo Renzi, ha ottenuto un buon sostegno alle urne Europee. disponibilità liquide, sembra che molte aziende nutrano ancora poca fiducia nel futuro per convincersi a investire in nuove capacità produttive o nel rinnovamento degli impianti e delle infrastrutture informatiche esistenti. Maggiori investimenti sosterrebbero altresì la crescita occupazionale, finora abbastanza modesta, conferendo quindi nuovi stimoli alla ripresa congiunturale. Davanti a tassi d’inflazione sempre più bassi negli ultimi trimestri, i timori della Banca Centrale Europea (BCE) per i rischi di deflazione sono notevolmente aumentati. A inizio giugno tutti gli occhi erano quindi puntati sul presidente della BCE Mario Draghi, che già nella seduta di maggio del UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 17 Congiuntura Svizzera L’export svizzero si rianima dall’Europa, hanno notevolmente migliorato i propri affari internazionali. L’industria meccanica, il secondo maggiore settore per le esportazioni dopo l’industria farmaceutica, ha aumentato le vendite all’estero addirittura del 10,6% nel primo trimestre 2014. Solo il settore del tabacco, piuttosto irrilevante in termini di volumi, è riuscito a superare questo risultato, crescendo del 17%. Bernd Aumann Economista, UBS SA L’economia elvetica è robusta. La lieve flessione dei consumi privati è stata compensata da un vivace commercio estero e floridi investimenti edilizi. L’economia svizzera ha iniziato bene l’anno. Dopo un moderato indebolimento della crescita in chiusura del 2013, il prodotto interno lordo (al netto dell’inflazione e di effetti stagionali rispetto al trimestre precedente) è salito dello 0,5% nei primi tre mesi dell’anno (del 2,0% nel confronto annuale). La Svizzera non teme il confronto nemmeno con i dati di crescita di altri paesi industrializzati come gli Stati Uniti (–1,0%) o l’Eurozona (0,2%). Il recupero delle esportazioni svizzere si riflette significativamente nei dati del PIL. Con un contributo alla crescita dello 0,9%, il commercio estero torna per la prima volta dal 2011 a fornire un contributo maggiore alla crescita economica rispetto a quello dei consumi privati. Se la ripresa europea dovesse consolidarsi, come da previsioni, le esportazioni svizzere continueranno a evolvere positivamente anche in futuro. Boom degli investimenti edilizi – gli investimenti in nuove attrezzature deludono Dopo dati di crescita già molto convincenti nei precedenti due trimestri, gli investimenti edilizi sono cresciuti ancora sensibilmente (del 2,7%) nei primi tre mesi dell’anno rispetto a un anno fa. Grazie a un inverno molto mite è stato possibile anticipare alcuni progetti, con effetti positivi sull’attività edilizia. È quindi possibile che nei prossimi mesi gli investimenti edilizi potrebbero risultare più deboli. L’anI consumi privati, che negli ultimi due anni sono fortedamento degli investimenti in nuove attrezzature è stato mente aumentati sostenendo quasi da soli la crescita, si deludente, avendo perso l’1,5% rispetto al trimestre presono indeboliti a inizio anno. Rispetto a un anno fa sono cedente. Nonostante il margine di recupero dovuto agli infatti aumentati solo dell’1,2% (su base trimestrale dello scarsi investimenti degli ultimi anni, il crescente sfrutta0,1%) evidenziando un ritmo di crescita decisamente più mento delle capacità e la ripresa delle esportazioni, nei lento rispetto al resto dell’economia. Con un contributo primi mesi dell’anno si è investito meno in nuove attrezzadello 0,7% al tasso di crescita annuale del PIL, pari al ture. Probabilmente la scarsa attività di investimento è 2,0%, il contributo alla crescita è complessivamente pari ad appena la metà rispetto a quello fornito negli ultimi due riconducibile all’incertezza delle imprese svizzere per via anni. Per il futuro prevediamo tassi di crescita dei consumi dei recenti risultati delle consultazioni popolari su iniziative cruciali dal punto di vista economico, come l’immigrazione privati di nuovo in leggero aumento. Grazie al continuo basso livello di disoccupazione e di inflazione, i salari reali e di massa e il salario minimo. Giudichiamo il mancato accoil potere d’acquisto della popolazione svizzera dovrebbero glimento dell’iniziativa sui salari minimi un risultato positivo per la piazza produttiva svizzera. Crediamo che l’accogliaumentare ancora. Inoltre l’immigrazione di forza lavoro, mento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa per ora ancora elevata, alimenta la domanda al consumo potrebbe avere ripercussioni negative a medio e lungo in Svizzera. termine sull’economia svizzera. A breve termine, però, gli effetti negativi dovrebbero essere contenuti. Con il creLa ripresa in Europa fa lievitare le esportazioni scente sfruttamento delle capacità, per i prossimi trimestri svizzere L’economia svizzera può approfittare della ripresa globale. prevediamo di nuovo un’attività di investimento superiore. Le esportazioni svizzere sono incoraggiate soprattutto Potenziale per un leggero incremento dell’inflazione dalla ripresa nell’UE, il principale mercato di sbocco per i a medio termine beni e i servizi svizzeri. Nei primi tre mesi dell’anno, le esportazioni di merci verso l’UE sono aumentate del 5,7%: Il tasso di inflazione in Svizzera non riesce ancora a passare l’incremento è stato del 4,4% per tutte le regioni. I settori in positivo. Nei primi quattro mesi dell’anno, il tasso d’inflazione medio era esattamente dello 0,0%. Prevediamo orientati alle esportazioni, che negli ultimi anni hanno un leggero incremento allo 0,2% per il 2014 e allo 0,7% sofferto molto la forza del franco e la debole domanda 18 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Congiuntura Svizzera fotolia.com l’urgenza di aumentare significativamente i salari, che innescherebbero una spirale rialzista dei prezzi al consumo. Se l’immigrazione di forza lavoro venisse limitata in futuro e l’economia svizzera continuasse a crescere a pieno ritmo, le conseguenze potrebbero riflettersi in maggiori tassi d’inflazione a medio termine. In periodi di normalità, la Banca nazionale svizzera (BNS) dovrebbe aumentare i tassi, cosa impossibile finché il tasso di cambio EUR/CHF continua a oscillare attorno al limite minimo di 1,20. La BNS dovrebbe quindi decidere se accettare tassi d’inflazione Allo stesso tempo, l’inflazione sui beni di consumo prodotti in Svizzera rimane molto bassa per due motivi: innan- superiori oppure ritirare il limite minimo di cambio per arginare l’inflazione, lasciando così libero il franco di zitutto la pressione competitiva dall’estero è aumentata a causa della forza del franco e opprime i prezzi e i margini. apprezzarsi. Per quest’anno e per il prossimo non ci aspettiamo però ancora alcuna significativa limitazione dell’imNel commercio al dettaglio, in particolare, osserviamo migrazione e prevediamo un tasso di disoccupazione abbaancora ribassi dei prezzi di circa 1 punto percentuale rispetto a un anno fa. E poi la Svizzera dispone quasi illimi- stanza costante del 3,2% e una bassa pressione tatamente di forza lavoro qualificata grazie alla libera circo- inflazionistica dal mercato del lavoro. lazione delle persone, il che consente di ottenere solidi dati di crescita e un elevato incremento occupazionale senza per il 2015 ma a breve termine ci aspettiamo ancora tassi molto bassi. Anche a tre anni dal forte apprezzamento del franco, i prezzi per le merci importate si sono contratti molto, mediamente di –1,4%, nei primi quattro mesi dell’anno. L’inflazione negativa importata continua a esercitare un effetto frenante ma nei prossimi mesi dovrebbe indebolirsi grazie a un leggero apprezzamento del dollaro statunitense. Recupera il commercio estero Inflazione nazionale e deflazione importata si bilanciano Contributi alla crescita e PIL, in punti percentuali, rispetto all’esercizio precedente Tasso d’inflazione rispetto all’esercizio precedente in base all’origine, in % 6 4 4 3 2 2 0 1 –2 0 –4 –1 –6 –2 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Consumo privato Stato Fonti: Seco, Reuters EcoWin, UBS Investimenti Esportazioni nette Depositi PIL –3 2000 2002 2004 Inflazione nazionale 2006 2008 Inflazione importata 2010 2012 2014 Tasso d’inflazione totale Quellen: Reuters EcoWin, UBS UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 19 Congiuntura Svizzera Uno sguardo d’insieme sull’economia Atteso leggero recupero degli investimenti in nuove attrezzature La svizzera ha esperienza con la bassa inflazione Rincaro dei prezzi al consumo su base annua, in % Investimenti in nuove attrezzature, media ripartita su 4 trimestri, in % rispetto allo scorso anno e sfruttamento delle capacità in % 6 5 4 3 2 1 0 –1 –2 –3 15 10 5 0 –5 –10 –15 –20 2000 2002 2004 Svizzera 2006 USA 2008 2010 2012 2014 04 05 06 07 09 10 11 12 î Con il crescente sfruttamento delle capacità produttive aumenteranno anche gli investimenti in nuove attrezzature. Crescita del credito ipotecario ancora elevata Esportazioni mensili in mld. di franchi, ripartite su 12 mesi Crediti ipotecari privati in mld di CHF e variazione rispetto a un anno fa in % 7 6 5 4 3 2 1 0 17 16 15 14 13 12 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 700 600 500 400 300 200 100 0 01 02 03 04 05 06 07 08 Variazione rispetto all’anno precedente (scala a sinistra) Decisa accelerazione delle esportazioni svizzere quest’anno, che però non hanno ancora raggiunto il livello pre-crisi. Europa – Principale mercato di sbocco delle esportazioni svizzere 20 16 12 8 4 0 96 98 10 11 12 13 14 Livello (scala a destra) î La crescita dei crediti ipotecari privati si è un po' indebolita nel 2014, ma resta ancora nettamente superiore alla crescita economica. Indicatori economici Svizzera 00 UE escl. Germania BRIC 02 04 06 08 Naa Asia senza Giappone, India, Cina Fonti: Reuters EcoWin, UBS 10 12 Germania Altri î Per rinvigorire le esportazioni svizzere serve una maggiore domanda dall’UE, soprattutto dalla Germania. 14 Livello* 2011 2012 2013 2014P 2015P Prodotto interno lordo 603,2 1,8 1,0 2,0 2,1 2,2 Consumi privati 345,4 1,1 2,4 2,3 1,9 1,7 Consumi pubblici 68,5 1,2 3,2 3,0 1,4 0,3 Investimenti 121,1 4,5 –0,4 1,8 3,1 2,6 Edilizia 55,4 2,5 –2,8 2,5 2,5 1,9 Beni strumentali 65,7 6,1 3,9 1,6 3,5 3,0 Esportazioni 314,6 3,8 2,5 2,0 4,3 5,5 Importazioni 252,3 4,2 1,6 3,1 4,8 5,3 *Anno 2013 (in miliardi di CHF a prezzi correnti); P: previsioni UBS Fonti: seco, UBS Nell’elaborare le previsioni economiche UBS CIO WM, gli economisti UBS CIO WM hanno lavorato in collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research. Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. Sul sito www.ubs.com/research Focus Svizzera trovate previsioni aggiornate per l’economia svizzera. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Previsioni UBS Variazioni reali rispetto all’anno precedente in % Esportazioni mensili svizzere di beni, in mld. di franchi, ripartite su 12 mesi 94 09 Fonti: Reuters EcoWin, UBS Fonti: Reuters EcoWin, UBS î 14 Sfruttamento delle capacità produttive (destra) Slancio delle esportazioni nel nuovo anno 2006 13 Fonti: Reuters EcoWin, KOF, UBS Mentre l’Eurozona si preoccupa per il basso livello d’inflazione, i tassi d’inflazione in Svizzera dovrebbero presto tornare positivi dopo quasi tre anni. 18 20 08 Investimenti in nuove attrezzature (sinistra) Eurozona Fonti: Reuters EcoWin, UBS î 88 86 84 82 80 78 76 Congiuntura Svizzera Crescita Variazioni reali del PIL in % rispetto all’anno precedente 1 2010 2011 Svizzera 3,0 1,8 UME 1,9 1,6 Germania 3,9 3,4 Francia 1,6 Italia 2012 2013 2014 P 2015 P 1,0 2,0 2,1 2,2 –0,6 –0,4 1,1 1,5 0,9 0,5 1,8 1,9 2,0 0,0 0,3 1,0 1,5 1,7 0,6 –2,4 –1,8 0,3 0,7 Gran Bretagna 1,7 1,1 0,3 1,7 2,8 2,7 USA 2,5 1,8 2,8 1,9 2,5 3,2 Giappone 4,7 –0,6 2,0 1,6 1,5 1,2 8,0 6,0 4,0 2,0 0 –2,0 –4,0 –6,0 –8,0 –10,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Svizzera UME USA Giappone Inflazione Variazioni dei prezzi al consumo in % rispetto all’anno precedente: media annuale (tabella) 1 e valori mensili (grafico) 2010 2011 2012 2013 2014 P 2015 P 6,0 Svizzera 0,7 0,2 –0,7 –0,2 0,2 0,7 4,0 UME 1,6 2,7 2,5 1,4 0,7 1,5 Germania 1,2 2,5 2,1 1,6 0,9 1,4 Francia 1,7 2,3 2,2 1,0 1,1 1,2 Italia 1,6 2,9 3,3 1,3 0,5 1,5 –2,0 Gran Bretagna 3,3 4,5 2,8 2,6 1,9 1,8 –4,0 USA 1,6 3,1 2,1 1,5 1,9 2,2 –0,7 –0,3 –0,0 0,3 2,7 1,8 Giappone 2,0 0,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Svizzera UME USA Giappone Tasso di disoccupazione in %: media annuale (tabella) 1 e valori mensili (grafico) 2010 2011 2012 2013 2014 P 2015 P 3,5 2,8 2,9 3,2 3,2 3,2 10,0 10,2 11,4 12,0 11,9 11,6 Germania 7,7 7,0 6,8 6,9 6,6 6,5 Francia 8,9 8,8 9,4 10,1 10,9 10,6 Italia 8,4 8,4 10,7 12,2 12,8 12,8 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 Gran Bretagna 7,9 8,3 7,8 7,2 6,7 6,5 0 USA 9,6 8,9 8,1 7,4 6,4 5,8 Giappone 5,0 4,6 4,4 4,1 3,6 3,5 Svizzera UME 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2011 2013 2014 Svizzera UME USA Giappone Tassi di rendimento di obbligazioni della Confederazione a 10 anni in % a fine anno (tabella) e medie mensili (grafico) 2009 2010 2011 2012 2013 2014 P 6,0 Svizzera 1,9 1,7 0,7 0,5 1,1 1,0 5,0 Germania 3,4 3,0 1,8 1,3 1,9 1,8 4,0 Francia 3,6 3,4 3,1 2,0 2,6 2,2 3,0 Italia 4,1 4,8 7,1 4,5 4,1 3,3 2,0 Gran Bretagna 4,0 3,4 2,0 1,8 3,0 3,1 1,0 USA 3,8 3,3 1,9 1,8 3,0 3,0 0 Giappone 1,3 1,1 1,0 0,8 0,7 0,7 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Svizzera Germania USA GB Corsi di cambio CHF a fine anno (tabella) e medie mensili (grafico) 2010 2011 2012 2013 2014P PPA* EUR 1.25 1.21 1.21 1.23 1.23 1.30 USD 0.93 0.94 0.92 0.89 0.96 1.00 GBP 1.46 1.45 1.48 1.47 1.60 1.67 JPY 1.16 1.21 1.05 0.85 0.90 1.24 Fonti: Reuters EcoWin, Thomson Financial; P = previsioni UBS 1 e UBS; *parità del potere di acquisto 1 Nell’elaborare le previsioni economiche UBS CIO WM, gli economisti UBS CIO WM hanno lavorato in collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research. Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso (dati al 10 giugno 2014). 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2011 2013 2014 EURCHF USDCHF JPYCHF UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 21 Mercati finanziari e immobili Daniel Trum Economista Matthias Holzhey Economista Daniela Steinbrink Mattei Economista Sebbene la BCE abbia introdotto tassi negativi a giugno, il limite minimo di cambio euro/franco rimarrà a 1,20 ancora per alcuni anni. Valute Tasso di cambio minimo del franco svizzero stabile nonostante le misure della BCE Daniel Trum Economista, UBS SA Il limite minimo del cambio euro/franco, a 1,20, dovrebbe resistere ancora qualche anno. Nell’improbabile caso che l’inflazione in Eurozona scenda ancora vistosamente, il limite minimo del tasso di cambio potrebbe però finire sotto pressione a causa di un nuovo allentamento della politica monetaria della BCE, innescando un meccanismo di tassi negativi in Svizzera. è molto più decisa rispetto ai confinanti paesi dell’Eurozona. Finora il tasso d’inflazione basso e talvolta anche negativo per l’economia svizzera non è stato un particolare problema e neppure in futuro dovrebbe cambiare qualcosa in questo senso. Per la BNS però è importante che l’Europa non venga trascinata in una spirale di deflazione che potrebbe sconfinare fino in Svizzera. Crediamo quindi che il limite minimo di cambio EURCHF verrà confermato ancora a lungo. Con il tasso d’inflazione attuale già molto basso in Svizzera ed Eurozona, un cambio EURCHF più basso abbasserebbe infatti nuovamente il livello dei prezzi in Svizzera mettendo sotto pressione l’economia per via di un aumento dei costi rispetto alla concorrenza straniera. Solo quando l’economia europea sarà sufficientemente forte e il suo tasso d’inflazione tornerà stabile convincendo la BCE ad alzare i suoi tassi potrebbero verificarsi le condizioni per un ritiro del limite minimo da parte della BNS. L’attuale situazione della BCE ricorda sotto un certo profilo quella della BNS nel 2011. Allora la BNS affrontò il forte apprezzamento del franco svizzero con l’introduzione del limite minimo di 1,20 per arginare la pressione sulle esporDall’introduzione del tasso di cambio minimo per euro/ tazioni elvetiche. In questo modo è stata però anche sconfranco nel settembre 2011 la politica monetaria della giurata una deflazione più pesante. Con i suoi commenti in Banca Centrale Europea (BCE) esercita inevitabilmente un’influenza decisiva sull’economia svizzera e sulla politica occasione della conferenza stampa di maggio, il presidente della BCE Mario Draghi ha indirettamente posto un limite monetaria della Banca Nazionale Svizzera (BNS). Se dalla massimo di 1,40 al cambio EURUSD per contrastare tassi fine del 2012, con la calma ritrovata dopo la «crisi d’inflazione ancora più bassi. Finché il tasso d’inflazione in dell’euro», ciò non ha costituito un particolare problema per la BNS poiché non si sono più resi necessari interventi, Eurozona rimarrà più debole rispetto agli auspici della BCE, e finché l’economia non rivelerà sufficiente forza per sopora ci si chiede però quali conseguenze potrebbe avere la politica sempre più espansiva della BCE per il limite minimo portare tassi superiori, riteniamo necessario un limite masdi cambio euro/franco. L’insistente basso tasso d’inflazione simo per EURUSD. Per la Svizzera l’intervento della BCE è in Eurozona ha alimentato i timori della BCE per il rischio di positivo perché rinforza il dollaro rispetto al franco. aspettative inflazionistiche negative. Alla BCE serve stabiPolitica monetaria più espansiva della BCE quale lizzare queste aspettative non solo perché si è prefissa rischio per il limite minimo come obiettivo un tasso d’inflazione del 2% a lungo terPer contrastare la bassa inflazione, a giugno la BCE ha mine ma anche perché l’economia dell’Eurozona si trova presentato una serie di misure. L’introduzione di interessi nel bel mezzo di processi di ristrutturazione del debito penalizzanti sui depositi presso la BCE dovrebbe invogliare pubblico e privato, dei bilanci bancari e dei mercati del le banche a concedere la liquidità ottenuta dalla BCE sotto lavoro, in particolare nei paesi periferici. Un tasso d’inflaforma di crediti all’economia anziché tenerla ferma presso zione troppo basso a lungo potrebbe complicare questi processi di ristrutturazione e mettere quindi a rischio anche la banca centrale. Trattandosi di una mossa mai sperimentata prima da parte di una grande banca centrale, è diffila ripresa economica. cile prevederne esattamente gli effetti. Considerata la quantità non esorbitante di depositi interessati da questa Limite minimo e massimo Anche il tasso d’inflazione svizzero insiste a livelli bassissimi misura, i costi per le banche dovrebbero essere tutto somda tempo ormai. Ma l’economia elvetica poggia su basi più mato contenuti. Anche le altre misure sotto forma di «iniestabili rispetto a quella dell’Eurozona. Anche la crescita qui zioni di liquidità» dovrebbero sortire solo un effetto modeUBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 23 Valute rato su crescita e inflazione nell’Unione monetaria per via dei volumi ridotti. Il tasso di cambio euro/franco sembra piuttosto stabile nonostante le misure finora introdotte dalla BCE. in Norvegia e ha addirittura accelerato in Svezia e pertanto la solidità dei fondamentali di questi paesi dovrebbe tornare in primo piano, alimentando la domanda delle loro monete. Tuttavia, la probabilità di un grande programma di acquisti di titoli da parte della BCE, come extrema ratio in caso di insistente bassa inflazione, potrebbe rappresentare a lungo un tema particolarmente sentito sul mercato. Se la BCE avviasse un simile programma, la BNS potrebbe vedersi costretta a difendere il limite minimo EURCHF e introdurre a sua volta tassi negativi. Viste le ultime esperienze con perdite talvolta anche piuttosto consistenti sugli investimenti in moneta estera della BNS, i tassi negativi potrebbero rappresentare una misura politicamente più percorribile rispetto a ulteriori acquisti di moneta estera per indebolire il franco svizzero. Andamento laterale volatile per i paesi emergenti Dopo che nell’estate 2013 la banca centrale statunitense ha ventilato per la prima volta l’ipotesi di porre fine alla sua politica monetaria espansiva, le monete dei paesi emergenti hanno perso attrattiva. I fondamentali economici di alcuni di questi paesi restano però robusti. Inoltre, molti sono riusciti a stabilizzare le proprie monete grazie a un aumento dei tassi guida. A lungo termine dovrebbero risultare avvantaggiate le monete di quei paesi che presentano un surplus delle partite correnti. Le monete di paesi con un deficit delle partite correnti, invece, dipenderanno dall’afflusso di capitali. Le monete più stabili sembrano essere il peso messicano, lo zloty polacco, il won coreano e il renminbi cinese. Restiamo cauti sulla lira turca, sul rand sudafricano e sul baht tailandese. Rialzo dei tassi più probabile negli Stati Uniti e in Gran Bretagna Considerata la nostra previsione di una politica monetaria più espansiva della BCE e del mantenimento del limite minimo di cambio EURCHF riteniamo che il franco svizzero, come l’euro, si trovino in posizione di svantaggio rispetto ad altre monete. Consigliamo quindi a investitori con CHF come moneta di riferimento di puntare su monete con maggiore potenziale di rialzo dei tassi d’interesse. Tra le grandi monete preferiamo dollaro USA e sterlina britannica. In particolare la sterlina britannica dovrebbe beneficiare del fatto che la sua banca centrale è già in grado, vista la buona situazione economica, di prospettare rialzi dei tassi. Crediamo che la Bank of England potrebbe essere la prima grande banca centrale ad aumentare i tassi già nel primo trimestre 2015. Dopo il rigidissimo inverno l’economia statunitense dovrebbe imprimere una netta accelerazione per il resto dell’anno. Ciò consentirebbe alla Federal Reserve di terminare la sua politica monetaria espansiva sotto forma di grandi programmi di acquisti obbligazionari come da previsioni nel quarto trimestre dell’anno. Potremmo assistere a un rialzo dei tassi già a metà 2015. Già solo l’aspettativa di un simile scenario dovrebbe regalare spinta al dollaro USA. Tra le monete secondarie preferiamo la corona svedese e norvegese. I due paesi scandinavi sono i paesi europei con il maggiore potenziale di crescita e vantano bassi debiti pubblici, un solido sistema finanziario e una forte immigrazione. Negli ultimi dodici mesi entrambe le monete sono finite sotto pressione per via dell’indebolimento della crescita economica. Ma ormai l’economia ha trovato stabilità 24 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Tassi d’interesse Secondo semestre all’insegna dei titoli orso della Confederazione Daniela Steinbrink Mattei Economista, UBS SA Da marzo 2014 i titoli toro della Confederazione sull’estremità lunga della curva degli interessi erano in maggioranza e appiattivano leggermente la curva degli interessi svizzera. Nel secondo semestre la curva degli interessi dovrebbe diventare più ripida, poiché crediamo che i titoli orso torneranno a guidare l’estremità lunga. Un mix di deludenti dati di crescita statunitensi, bassa inflazione globale, crisi in Crimea, posizionamenti di investitori istituzionali e politica monetaria molto espansiva della Banca Centrale Europea (BCE) ha abbassato i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi a 10 anni dal 2,8 al 2,6%. Nello stesso periodo sono scese anche le controparti svizzere dallo 0,9 allo 0,7%. La politica divergente delle banche centrali tiene bassi i tassi a breve termine I rendimenti del mercato monetario svizzero e dei titoli della Confederazione a breve termine dipendono dalla politica monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS). Mentre la Bank of England (BoE) e la Federal Reserve (Fed) vorrebbero abbandonare le misure non convenzionali e hanno già iniziato a preparare una stretta monetaria nel 2015, questa stretta è ancora molto lontana per l’Europa continentale. Non prevediamo rialzi dei tassi prima del 2017 né dalla BCE né dalla BNS. I tassi a breve termine (mercato monetario e titoli della Confederazione nonché interessi degli swap con durata fino a 2 anni) dovrebbero rimanere invariati in Svizzera rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna. L’estremità lunga dovrebbe seguire gli Stati Uniti I rendimenti dei titoli della Confederazione a 10 anni sono, diversamente da quelli a breve termine, più sensibili ai dati provenienti dagli Stati Uniti e riflettono solo in minima parte l’economia interna. Quindi i rendimenti statunitensi guideranno i rendimenti svizzeri nei prossimi mesi. Nonostante una crescita statunitense decisamente debole, la Fed conferma l’intenzione di abbandonare la politica monetaria non convenzionale, con una riduzione degli acquisti mensili di obbligazioni statunitensi. Un ritiro degli acquisti obbligazionari da parte della Fed, unito a una prevedibile accelerazione negli Stati Uniti e nel mondo nel secondo semestre 2014, potrebbe decretare interessi a lungo termine superiori nei prossimi 6–12 mesi. Con tassi a breve termine relativamente stabili prevediamo una curva degli interessi svizzeri più ripida nei prossimi 12 mesi. Condizioni di finanziamento e opportunità di investimento I dolori degli obbligazionisti sono la gioia dei debitori: le condizioni di finanziamento dovrebbero rimanere propizie; una svolta dei tassi da parte della BNS è ancora lontana. Nella sua ultima valutazione della situazione di politica monetaria, la BNS ha confermato il limite minimo di cambio EURCHF a 1,20. Riteniamo credibile un ancoraggio attorno al limite minimo e prevediamo un cambio EURCHF a 1,23 nel prossimo trimestre. In ragione del limitato rischio di cambio nei prossimi 12 mesi e di rendimenti a scadenza superiori delle obbligazioni in euro di pari qualità, i titoli dell’Eurozona sono una buona alternativa alle obbligazioni in franchi svizzeri. In generale, consigliamo a investitori conservativi alternative ai titoli di Stato, come organizzazioni sovranazionali, obbligazioni fondiarie o societarie di multinazionali solide. Agli investitori più propensi al rischio si addicono le obbligazioni societarie low investment grade o, a seconda del profilo rischio/rendimento, le obbligazioni high yield statunitensi. Se si opta per investimenti a lungo termine in obbligazioni statunitensi ad alto rendimento consigliamo di creare una copertura contro il rischio di cambio. Per quanto riguarda le durate preferiamo, nonostante una curva degli interessi più ripida, quelle da brevi a medie. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 25 Immobili L’iniziativa contro l’immigrazione di massa peggiora le prospettive Matthias Holzhey Economista, UBS SA 26 Immobili commerciali Le ubicazioni meno ambite sono sotto pressione Rispetto al trimestre precedente, le pigioni per superfici per uffici hanno perso lo 0,9%, quelle per superfici di vendita l’1,5%. Rispetto all’anno precedente, le superfici di vendita sono scivolate del 2,9% mentre gli uffici restano in territorio positivo, con l’1,2%. La tendenza ribassista attesa per le pigioni di superfici commerciali dovrebbe quindi essersi insediata. Per gli investimenti diretti in superfici per uffici, le valutazioni onerose e il basso livello dei rendimenti iniziali, anche nettamente inferiori al 3% nelle ubicazioni migliori, non promettono nulla di buono. L’UBS Swiss Office Space Investment Index, che segna –0,74, indica un rapporto opportunità/rischi negativo. L’indice è un po’ migliorato rispetto a un anno fa, visto che con una crescita economica ancora dinamica, superiore al 2%, e una progettazione di nuove superfici per uffici più contratta, l’eccesso di offerta non dovrebbe aggravarsi fino al 2016. Tuttavia, nei prossimi anni bisogna aspettarsi un leggero continuo calo delle pigioni. Nemmeno le quattro grandi città potranno sottrarsi alla tendenza ribassista delle pigioni. Nel confronto diretto, Zurigo rimane la piazza più interessante per investimenti negli immobili per uffici, Immobili residenziali Prezzi in calo per le case unifamiliari Nel 1° trimestre 2014, i prezzi delle case unifamiliari hanno registrato la flessione trimestrale più marcata da 17 anni, –4% su base annualizzata. Rispetto all’anno precedente, i prezzi restano in territorio positivo a +2,1%, grazie al forte boom degli ultimi due trimestri. I prezzi per appartamenti di proprietà sono aumentati ancora dello 0,8% su base trimestrale. Nel confronto annuale, invece, il rincaro è del 2,2%, a un livello modesto come per le case unifamiliari, e anche in questo segmento si conferma una tendenza di indebolimento dei prezzi. Sotto pressione sono finiti soprattutto i prezzi in grandi aree della Svizzera occidentale e in alcune mete turistiche esclusive nel Vallese, nell’Oberland Bernese e nei Grigioni, dove i prezzi sembrano avvicinarsi inesorabilmente al limite, visto che molti potenziali primi acquirenti non soddisfano più le norme di sostenibilità. A ciò si aggiunge la pressione esercitata sui prezzi dal crescente eccesso di offerta in singoli agglomerati urbani e dalla concessione più restrittiva di ipoteche per via delle nuove misure normative. Se la leggera debolezza attuale sfocerà in una fase di correzione dei prezzi dipenderà dalle decisioni politiche in materia di immigrazione, dall’andamento dei tassi d’interesse e dalle condizioni Investimenti immobiliari quotati in borsa Impulsi dal basso livello dei tassi Il calo dei tassi ha riportato alla ribalta gli investimenti immobiliari, visto che gli investitori non riescono a trovare investimenti con rendimenti interessanti. Da inizio anno, gli investimenti immobiliari quotati brillano con aumenti di corso insperati e un aumento dei volumi di contrattazione. Le azioni immobiliari hanno guadagnato l’10,6% e i fondi immobiliari il 5,8% mentre il mercato azionario svizzero (Swiss Market Index) è salito del 8,4%. Infatti, grazie al calo dei tassi, le società immobiliari beneficiano ancora di condizioni di rifinanziamento molto favorevoli. Inoltre, i tassi di capitalizzazione utilizzati per la valu- tazione dovrebbero rimanere bassi per ora, offrendo supporto ai valori di mercato degli immobili. Fino a poco tempo fa il mercato si aspettava ancora un aumento dei tassi. Ecco perché il loro calo ha avuto effetti benefici sull’andamento dei corsi, in particolare per le società di investimento immobiliare, che mostrano una quota di indebitamento più elevata rispetto ai fondi immobiliari (mediamente il 40% contro il 20% circa). Il leggero indebolimento dei dati fondamentali per il mercato immobiliare è così finito in secondo piano. I rischi di mercato per l’immobiliare svizzero non sono però spariti. Inoltre, le valutazioni di azioni e fondi immobiliari sono aumentate ancora e oscil- UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Immobili nonostante l’aumento di superfici maggiore in assoluto. A Basilea e Berna difficilmente la domanda potrà assorbire il boom di costruzioni degli ultimi anni. A Ginevra è previsto solo un moderato peggioramento della situazione sul fronte dell’offerta ma, a fronte di percentuali di superfici sfitte già aumentate, le prospettive di crescita delle pigioni restano negative. A causa della concorrenza sempre più accesa tra gli offerenti, i prezzi di immobili per uffici, soprattutto in ubicazioni di fascia B e C, dovrebbero finire sotto pressione in tutta la Svizzera. di concessione di crediti. A scatenare una forte correzione dei prezzi in Svizzera sarebbe principalmente un netto rincaro o una netta contrazione dei crediti ipotecari. A fronte di valutazioni relativamente elevate, però, anche l’inasprimento dell’autoregolamentazione su cui si sta discutendo (rate di ammortamento più alte, norme di anticipo più severe) e l’insicurezza sugli sviluppi dell’immigrazione dopo l’approvazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa potrebbero invertire la tendenza sui prezzi. Evoluzione dei canoni di locazione per le superfici commerciali Indice 2000 = 100 Variazione in % 130 20 125 15 120 115 10 110 5 105 0 100 95 00 02 04 06 08 10 12 14 –5 Ufficio Commerciale Ufficio 1 anno 5 anni 10 anni Commerciale Fonti: Wüest & Partner; UBS, al 10.6.2014 Evoluzione dei prezzi d’offerta delle abitazioni di proprietà e delle case unifamiliari Indice 2000 = 100 Variazione in % 180 50 160 40 140 30 120 20 100 10 80 00 02 04 06 08 Abitazioni di proprietà 10 12 14 0 1 anno 5 anni Abitazioni di proprietà Case unifamiliari 10 anni Case unifamiliari Fonti: Wüest & Partner; UBS, al 10.6.2014 lano tra un valore equo e uno leggermente Performance delle azioni e dei fondi immobiliari quotati eccessivo esponendosi così a un maggiore rischio Indice 2003 = 100 Rendimento totale in % di correzione dei prezzi a breve termine. Tuttavia, 290 100 le azioni delle cinque maggiori società di investi- 260 80 mento immobiliare svizzere offrono ancora 230 mediamente un attraente tasso di rendimento 60 200 azionario del 4,5%, mentre i fondi distribuiscono 170 40 mediamente il 3,2%. Nel confronto diretto pre- 140 20 feriamo le azioni ai fondi immobiliari. 110 80 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 Azioni Fondi SPI 0 2014 Azioni 2 anni Fondi 5 anni SPI Fonti: Bloomberg, UBS, al 10.6.2014 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 27 Settori Sibille Duss Economista Grazie al crescente livello di produzione e a maggiori ordinativi in ingresso la situazione economica dell’industria trova stabilità. Settori L’industria ha imboccato la svolta Sibille Duss Economista, UBS SA La situazione economica delle principali imprese industriali si è stabilizzata ad aprile, probabilmente grazie al maggior numero di ordinativi in ingresso, che hanno effetti benefici sulla produzione. Negativa resta la domanda di prodotti svizzeri dall’estero. Le società di servizi giudicano ancora buono l’andamento degli affari del secondo trimestre. Per gran parte delle società del settore industriale la situazione economica si è stabilizzata ad aprile e, stando all’indice dei direttori d’acquisto (PMI) per l’industria manifatturiera, potrebbe tendere in positivo anche nei prossimi sei mesi. L’industria alimentare può contare su una buona situazione economica già dalla metà del 2012 e anche l’industria chimica, che comprende anche quella farmaceutica, si dichiara soddisfatta dell’andamento dei propri affari già dal mese di luglio 2013. L’industria farmaceutica è relativamente slegata dalle sorti congiunturali dei suoi mercati di sbocco, e ciò ha aiutato negli ultimi mesi. Ma nonostante il graduale recupero congiunturale in Eurozona, le esportazioni restano fiacche per gran parte delle società industriali. Secondo i dati del commercio con l’estero, l’andamento delle esportazioni nei vari settori industriali ha preso strade differenti dal 2000. Industria alimentare, orologeria e società farmaceutiche hanno registrato un vero e proprio boom delle esportazioni negli ultimi 14 anni. L’industria alimentare deve la crescita soprattutto alla domanda di caffè e bevande. Le esportazioni dei settori chimico e metallurgico sono invece rimaste ferme e attualmente sono di poco al di sopra del livello del 2000. Ricavi ancora negativi per le società industriali Ma nonostante la debole domanda dall’estero in alcuni settori, sia il livello di produzione sia il numero di ordinativi in ingresso hanno superato per quasi tutte le aziende industriali il valore di un anno fa. Il leggero miglioramento di questi due indicatori indica certamente un recupero dell’industria negli ultimi mesi. Ma la situazione dei ricavi è rimasta generalmente negativa nel secondo trimestre. I ricavi dell’industria elettronica, stabili a inizio anno, sono addirittura peggiorati ad aprile. Situazione diametralmente opposta per il settore metallurgico e meccanico: l’indicatore per l’andamento degli affari suggerisce stabilità per la prima volta dal 2010. I risultati del sondaggio del Centro di ricerca congiunturale (KOF) del politecnico di Zurigo mostrano un lento recupero dell’industria. La migliore situazione economica per le imprese industriali si riflette anche nei dati del PIL del primo trimestre. Il prodotto economico dell’industria manifatturiera è cresciuto per la prima volta dal 2012 su base trimestrale. Prevediamo che alla luce del recupero congiunturale in Europa la domanda dall’estero migliorerà per le imprese industriali nel corso dell’anno, con effetto positivo in termini di produzione e di andamento degli affari. Ricavi in calo nonostante il buon andamento degli affari nel terziario Diversamente dalla maggior parte delle imprese industriali, quelle dei servizi, più orientate al mercato interno, non sono state colpite dalla debole domanda dall’estero. Le società dei servizi giudicano così ancora generalmente buona la situazione economica e segnalano anche un aumento della domanda negli ultimi mesi. Purtroppo le società non riescono ad approfittare appieno di questo incremento di domanda e i loro ricavi restano fermi al livello del trimestre precedente. A questo proposito nulla dovrebbe cambiare nell’immediato futuro, visto che le società prevedono una leggera pressione sul prezzo dei propri servizi. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 29 Settori Panorama industriale Dati ripartiti a livello stagionale Industria Ordinativi in ingresso 1 2008 2010 Industrie 2012 Maschinen Macchinari 2014 2008 2010 2012 2014 Elektrotechnik Elettrotecnica 2008 2010 2012 2014 Metall Metalli 2008 2010 2012 2014 Chemie Chimica 2008 2010 2012 2014 superiore invariato inferiore Portafoglio ordini dall’estero 2 superiore invariato inferiore Produzione 1 superiore invariato inferiore Situazione degli affari 2 superiore invariato inferiore Numero di occupati 2 superiore invariato inferiore Ricavi 3 superiore invariato inferiore Prezzi di vendita 3 superiore invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 4 Quota di addetti in PMI 5 Quota di addetti in grandi aziende 5 974,6 84% 94,2 65% 136,5 54% 94,0 88% 105,3 35% 16% 35% 46% 12% 65% 11,6% 54,9% 18,7% 7,0% 7,2% 4,1% 9,1% 52,6% 23,7% 5,4% 4,4% 7,5% 11,7% 43,6% 13,8% 7,1% 4,9% 5,5% 7,1% 76,1% 37,7% 7,3% 8,0% 3,2% 14,2% 54,6% 15,4% 6,2% 7,6% 3,1% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 7 120,8 13,5 22,9 11,0 29,6 Creazione di valore per posto a tempo pieno in 1000 CHF 7 124,0 143,8 167,5 116,6 281,3 Quota dell’export: 6 – negli USA – nell’UE – in Germania – in Francia – in Italia – in Cina Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente Valutazione soggettiva 3 Andamento negli ultimi tre mesi 30 Occupati medi in equivalenti a tempo pieno nel 2013, fonte: UST Numero di occupati in equivalenti a tempo pieno secondo STATENT 2011, fonte: UST 6 Fonti: Statistica del commercio esterno 2013 (aggiornata a maggio 2014) 1 4 2 5 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Settori Nahrungsmittel Ordinativi in ingresso 1 Materialien Generi alimentari Materiali 10 2008 2008 2010 2012 2014 2010 2012 Bau Gebrauchsgüter Edilizia 2014 2008 2010 2012 2014 Vorleistung Beni di consumo 9 Prodotti intermedi 9 2008 2008 2010 2012 2014 2010 2012 2014 Portafoglio ordini superiore invariato inferiore Portafoglio ordini dall’estero 2 Portafoglio ordini edilizia principale superiore invariato inferiore Produzione 1 Situazione degli affari superiore invariato inferiore Situazione degli affari 2 Aspettativa per occupazione superiore invariato inferiore Numero di occupati 2 Aspettativa su prezzi superiore invariato inferiore Ricavi 3 superiore invariato inferiore Prezzi di vendita 3 superiore Livello di sfruttamento delle capacità in % invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 4 Quota di addetti in PMI 5 Quota di addetti in grandi aziende 5 60,5 70% 77,8 87% 310,6 96% 30% 13% 4% 11,2% 60,3% 14,7% 13,2% 5,5% 0,8% 5,0% 76,8% 37,2% 8,2% 9,2% 3,2% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 7 12,7 7,8 31,5 Creazione di valore per posto a tempo pieno in 1000 CHF 7 209,1 100,8 101,6 Quota dell’export: 6 – negli USA – nell’UE – in Germania – in Francia – in Italia – in Cina Fonti: BAK Basel, UBS Dati mensili, senza edilizia 9 Gruppi di beni; a livello intersettoriale 7 8 Fonti: KOF, UBS 10 Materiali comprende i settori legno e altri prodotti non metallici; carta, stampa ed editoria; tessili, abbigliamento, pelletteria e calzature; ponderato secondo il censimento aziendale 2008 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 31 Settori Panorama dei servizi Dati ripartiti a livello stagionale Durchschn. Dienstl. Media Servizi 2008 Domanda 1 2010 2012 2014 Servizi economici Servizi personali Trasporti e und Komm Verkehr comunicazione Commercio Grosshandel all’ingrosso 2008 2008 2008 2008 Dienstl. für Untern. 2010 2012 Persönliche DL 2014 2010 2012 2014 2010 2012 2014 2010 2012 2014 superiore invariato inferiore Posizione concorrenziale 1 Situazione delle scorte 2 superiore invariato inferiore Situazione degli affari 2 superiore invariato inferiore Occupazione 2 superiore invariato inferiore Ricavi 1 superiore invariato inferiore Aspettativa su prezzi 3 superiore invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 5 2549,5 439,8 655,7 235,6 197,9 Quota di addetti in PMI 86% 87% 80% 77% 91% Quota di addetti in grandi aziende 6 14% 13% 20% 23% 9% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 4 350,4 69,2 48,4 22,4 55,4 Creazione di val. lordo per posto a tempo pieno in 1000 CHF 4 137,4 157,4 73,8 95,0 279,8 5 Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. Andamento negli ultimi tre mesi Valutazione soggettiva 3 Andamento atteso nei prossimi tre mesi 4 Fonti: BAK Basel, UBS 1 2 32 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Numero medio di occupati in equivalenti a tempo pieno nel 2013, fonte: UST Numero di occupati in equivalenti a tempo pieno secondo STATENT 2011, fonte: UST 5 6 Settori Tourismus Detailhandel Commercio al dettaglio Turismo 2008 Domanda 1 2010 2012 superiore 2014 2008 2010 2012 Finanz 2014 Servizi finanziari Immobili Architektur e studi di architettura 2008 2008 2010 2012 2014 2010 2012 2014 Situazione delle scorte 2 invariato inferiore Fatturato superiore Fatturato atteso 3 Situazione degli affari 2 Occupazione 2 invariato inferiore Situazione degli affari 2 Occupazione 2 superiore invariato inferiore Occupazione 2 Aspettativa su prezzi 3 troppo bassa Prestazione 1 sufficiente troppo Ricavi 1 superiore invariato inferiore Aspettativa su prezzi 3 Reddito aziendale superiore invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 5 167,1 331,9 210,1 100,5 98% 98% 67% 97% 2% 2% 33% 3% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 4 11,1 33,2 63,5 37,2 Creazione di val. lordo per posto a tempo pieno in 1000 CHF 4 66,4 99,9 302,3 370,6 Quota di addetti in PMI 5 Quota di addetti in grandi aziende 6 Fonti: KOF, UBS UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 33 Selezione di pubblicazioni UBS UBS House View Investor’s Guide Il riepilogo della House View presenta le prospettive congiunturali, una panoramica completa delle categorie d’investimento, idee d’investimento e la CIO Monthly Letter integrale. Disponibile anche in formato cartaceo. CIO Weekly Ancora più a fondo I punti di nostro interesse Quali sono le conseguenze della recente volatilità dei mercati emergenti? 02 Valute dei mercati emergenti Correlazioni tra mercati emergenti e sviluppati Indicatori anticipatori 03 1 La Federal Reserve statunitense ha ridotto di USD 10 miliardi il ritmo degli acquisti mensili di titoli, portandoli a USD 65 miliardi. Gli acquisti di Treasury sono ora pari a USD 35 miliardi (da USD 40 miliardi), mentre gli acquisti di MBS si attestano a USD 30 miliardi (da USD 35 miliardi). La reazione dei mercati è stata curiosa. Durante la seduta, l'S&P500 ha accusato una flessione superiore all'1%, mentre i Treasury sono stati protagonisti di un rally, con un calo di 8 pb dei rendimenti a dieci anni (2,68%). La debolezza degli ultimi dati relativi alle buste paga o agli ordini dei beni durevoli non sembra preoccupare la Fed che non ha fatto accenno alla recente volatilità dei mercati emergenti nell'assumere la propria decisione. Ci attendiamo che il graduale ridimensionamento degli acquisti continui per tutto l’anno a un ritmo tale da mantenere l’economia statunitense sul percorso di crescita. Confermiamo perciò la sovraponderazione nelle azioni e nelle obbligazioni high yield statunitensi. La saga del credit trust della Industrial and Commercial Bank of China (ICBC) sembra essere giunta alla conclusione grazie all'accordo circa il rimborso concluso con gli investitori. Gli investitori nel trust da USD 500m sono stati esposti al rischio di un UBS outlook «Commercio con l’estero – Chance, rischi e prospettive» Innovazione, aumento della produttività, nuovi mercati: le aziende svizzere esportatrici reagiscono diversamente al franco forte e al ristagno congiunturale. Nel nuovo UBS outlook sul commercio con l’estero trova stime e fattori di successo. Impulsions pour la gestion d’entreprise 2014 Commerce extérieur Opportunités, risques et perspectives Analyse Avenir émergent Perspectives Innovation ou émigration ? Solutions Risques et effets indésirables 40 pagine A4, francese, tedesco, inglese; maggio 2014. sap nº 83418f-1401 Oscillazione infragiornaliera della lira turca di mercoledì, la maggiore da maggio 2006 default che avrebbe indebolito anche la fiducia dei risparmiatori nei prodotti emessi dai trust in termini più generali. Nel frattempo, il capodanno cinese si avvicina e la volatilità del tasso di prestito interbancario è rimasta elevata, anche se la People's Bank of China è riuscita a mantenere sotto controllo la situazione grazie a ripetute iniezioni di liquidità. I tassi repo a sette giorni si attestano ora al 5,0%, dopo aver raggiunto livelli vicini al 7% la scorsa settimana. Continua il deterioramento dei dati economici, con l'indice PMI manifatturiero HSBC in calo a 49,5 (50,5 lo scorso mese). «In Turchia le dinamiche macro rimangono difficili.» 3 UBS outlook Questa settimana sul podcast di CIO research • Le monete dei mercati emergenti registrano un crollo – Si prospetta un’altra crisi? • Incertezza sulle obbligazioni dei mercati emergenti – Quanto rischio è adeguato assumersi? www.ubs.com/research-podcast «7,0%.» Quello che dovete sapere 2 Si è chiusa una settimana molto volatile per la lira turca. Lunedì, dopo una flessione infragiornaliera del 3% circa sul dollaro statunitense, la banca centrale ha convocato una riunione d'emergenza nel tentativo di arginare la fuga dei capitali. L'attesa della riunione e di un aumento dei tassi di interesse sorprendentemente aggressivo da 425 a 475 pb hanno aiutato la lira a recuperare quasi il 10% dal suo minimo storico. L’euforia iniziale è stata però di breve durata. L'effetto combinato di una domanda di copertura inferiore a USDTRY 2.20 da parte delle aziende, l'apertura di nuove posizioni short da parte degli hedge fund e un segnale dalla banca centrale che l'aumento effettivo sarebbe stato limitato a 280 pb ha determinato una nuova flessione della lira del 6%. Le dinamiche macro rimangono difficili. I tassi di inflazione elevati, il disavanzo estero elevato e le tensioni politiche ostacolano infatti la crescita dell’economia. Tra gli attivi dei mercati emergenti, le azioni e la lira turca rimangono i least preferred. 34 pagine A4; tedesco, inglese, francese, italiano, cinese (tradizionale e semplificato) Italia CIO WM Global Investment Office | 31 gennaio 2014 4 Le ultime due settimane sono state tumultuose per i mercati emergenti. In aggiunta a quanto avvenuto in Turchia e Cina, l’Argentina ha svalutato il peso, l’India ha aumentato i tassi di interesse di 25 pb nel tentativo di contenere il deflusso di capitali, frenare l’inflazione e sostenere la rupia. Il Sudafrica ha aumentato i tassi di 50 pb, mentre in Ucraina il conflitto politico è continuato. Nelle ultime due settimane il peso argentino ha perso il 12%, il rublo russo il 5,3%, il rand sudafricano il 3,9% e il fiorino ungherese il 3,3%. I livelli di volatilità sono stati sufficienti per determinare una flessione delle azioni globali, scese del 4% circa dai rispettivi massimi nella più importante ondata di vendite dopo quella del giugno 2013, provocata dai timori circa la revoca degli stimoli monetari da parte della Fed. I movimenti del mercato Livello Settimanale USDTRY Nikkei 225 US Natural Gas 2.248 15,007 USD 5.14/mbtu –4.4% –4.4% +12.3% S&P 500 Eurostoxx 50 MSCI EM Gold Brent crude oil US 10-year yield VIX 1,774 3,021 937 USD 1,243/oz USD 107.8/bbl 2.702% 17.40 –3.8% –3.1% –4.1% –1.7% +0.2% –8bps +4.5pts Fonte: Bloomberg, situazione al 30 gennaio 2014 CIO Weekly Questo aggiornamento settimanale vi aiuta a tenervi informati sui mercati volatili, fornendo informazioni tempestive sugli ultimi sviluppi e sul loro significato per i vostri investimenti. Oltre alle analisi dello UBS Global Investment Office, ogni edizione fornisce contenuto localizzato proveniente dai CIO regionali in base alle opportunità e ai rischi presenti nella loro parte del mondo. L’editoriale di questa settimana I benefici della diversificazione…soprattutto ora ab Loris Centola, European Investment Office 04 Questo report è stato redatto da UBS SA. Vi preghiamo di leggere i commenti di natura legale in coda al documento. I rendimenti del passato non sono una garanzia per l’evoluzione futura. I prezzi di mercato riportati corrispondono ai prezzi di chiusura della rispettiva borsa principale. Ciò vale per tutti i grafici e le tabelle relativi alla performance della presente pubblicazione. CIO Weekly esce il giovedì in inglese e il venerdì in tedesco, francese, italiano e spagnolo. UBS impulse per le PMI Il know-how è la materia prima più importante della Svizzera. Ma come devono tutelare le aziende svizzere la proprietà intellettuale? Brevettare o mantenere il segreto? Vi mostriamo come le PMI gestiscono la propria Intellectual Property. In un altro focus della nuova edizione del magazine per i clienti UBS impulse, Christine Novakovic discute con due specialisti di marchi della vitalità come sempre intatta del marchio Svizzera. Maggiori informazioni su www.ubs.com/pmi-impulse. 28 pagine A4; italiano, tedesco, francese; aprile 2014. sap nº 80440i-1401 Ordinazioni e abbonamenti Come clienti UBS potete ordinare le pubblicazioni qui presentate o richiederne l’abbonamento. Per riceverle rivolgetevi al vostro consulente o inviate una mail all’indirizzo: sh-iz-ubs-publikationen@ubs.com. Le pubblicazioni a disposizione del pubblico sono inoltre consultabili al sito http://www.ubs.com/research (contenuti liberamente accessibili). Si prega di tenere presente che, per motivi legali, certe pubblicazioni non sono disponibili per la distribuzione in tutti i paesi. 34 UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 Le opinioni d’investimento di UBS Chief Investment Office WM sono elaborate e pubblicate da Wealth Management e Retail & Corporate e Wealth Management Americas, Divisioni d’affari di UBS AG (UBS, disciplinata dalla FINMA in Svizzera) o da una sua affiliata. In alcuni paesi, UBS AG viene indicata come UBS SA. Questo materiale viene distribuito al solo fine informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione di offerta diretta alla compravendita di prodotti di investimento o di altri prodotti specifici. L’analisi contenuta nella presente pubblicazione si basa su numerosi presupposti. Presupposti diversi potrebbero dare risultati sostanzialmente diversi. Alcuni prodotti e servizi sono soggetti a restrizioni legali e non possono essere offerti in tutto il mondo in modo incondizionato e/o potrebbero non essere idonei alla vendita a tutti gli investitori. Tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo materiale sono state ottenute da fonti ritenute attendibili e in buona fede, tuttavia si declina qualsiasi responsabilità, contrattuale o tacita per mancanza di accuratezza o completezza (a eccezione delle divulgazioni d’informazione relative a UBS e alle sue affiliate). Tutte le informazioni e le opinioni così come i prezzi indicati si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggetti a cambiamenti senza preavviso. Le opinioni qui espresse possono discostarsi o essere contrarie alle opinioni espresse da altre aree di attività o divisioni di UBS a seguito dell’utilizzo di presupposti e/o criteri diversi. In ogni momento UBS e altre società del gruppo UBS (o dipendenti di queste società) possono avere posizioni lunghe o corte in questi strumenti finanziari o effettuare operazioni in conto proprio o in conto terzi o fornire consulenza o altri servizi all’emittente di questi strumenti finanziari o a un’altra società collegata all’emittente. Alcuni investimenti possono non essere immediatamente realizzabili, dal momento che lo specifico mercato può essere illiquido, e di conseguenza la valutazione dell’investimento e la determinazione del rischio possono essere difficili da quantificare. UBS fa affidamento su ostacoli all’informazione per controllare il flusso di informazioni contenute in una o più aree in seno a UBS o in altre aree, unità, divisioni o affiliate di UBS. Operazioni su futures e opzioni sono particolarmente rischiose. Il risultato passato di un investimento non rappresenta alcuna garanzia della sua futura evoluzione. Alcuni investimenti possono essere soggetti a improvvise e consistenti perdite di valore e allo smobilizzo dell’investimento è anche possibile ricevere una somma inferiore a quella inizialmente investita o dover effettuare un versamento integrativo. Le variazioni dei corsi di cambio possono avere un effetto negativo sul prezzo, sul valore o sul rendimento di un investimento. Considerata la nostra impossibilità di tenere conto degli obiettivi d’investimento, della situazione finanziaria e delle esigenze particolari di ogni singolo cliente, vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente finanziario e/o fiscale per discutere le implicazioni, comprese quelle fiscali, dell’investimento in uno qualunque dei prodotti menzionati nel presente materiale. Questo materiale non può essere riprodotto e copie di questo materiale non possono essere distribuite senza la preventiva autorizzazione di UBS o di un’associata di UBS. UBS proibisce espressamente la distribuzione e il trasferimento per qualsiasi ragione di questo materiale a parti terze. UBS non si riterrà responsabile per reclami o azioni legali di parti terze derivanti dall’uso o dalla distribuzione di questo materiale. Questo materiale è destinato alla distribuzione solo secondo le circostanze permesse dal diritto applicabile. Per lo sviluppo delle previsioni economiche di Chief Investment Office (CIO), gli economisti CIO hanno collaborato con gli economisti impiegati presso UBS Investment Research. Tutte le previsioni e stime si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggette a cambiamenti senza preavviso. Gestori patrimoniali esterni/consulenti finanziari esterni: qualora la presente ricerca o pubblicazione sia fornita a un gestore patrimoniale esterno o a un consulente finanziario esterno, UBS vieta espressamente che questa sia ridistribuita dal gestore patrimoniale esperto o dal consulente finanziario esterno e che sia resa disponibile ai rispettivi clienti e/o terzi. Australia: 1) Clienti di UBS Wealth Management Australia Ltd: Il presente avviso viene distribuito ai clienti di UBS Wealth Management Australia Ltd ABN 50 005 311 937 (titolare della Australian Financial Services Licence n. 231127), Chifley Tower. 2 Chifley Square, Sydney, New South Wales, NSW 2000, da UBS Wealth Management Australia Ltd. Il presente Documento contiene informazioni e/o raccomandazioni di carattere generale e non costituisce una consulenza personale in materia di prodotti finanziari. Il contenuto del Documento è stato pertanto preparato senza tenere conto degli obiettivi, della situazione finanziaria o delle esigenza di alcun destinatario specifico. Prima di qualsiasi decisione di investimento, un destinatario dovrebbe richiedere consulenza personale sui prodotti finanziari a un consulente indipendente e prendere in considerazione qualsiasi documento di offerta pertinente (compresa qualsiasi informativa sul prodotto), qualora venga presa in considerazione l’acquisizione di prodotti finanziari. 2) Clienti di UBS AG: Il presente avviso viene emesso da UBS AG ABN 47 088 129 613 (titolare della Australian Financial Services Licence n. 231087): il presente Documento viene emesso e distribuito da UBS AG, nonostante eventuali indicazioni diverse nel Documento. Il Documento è destinato all’utilizzo esclusivo da parte di «Clienti Wholesale» secondo la definizione della Sezione 761G («Wholesale Clients») del Corporation Act 2001 (Cth) («Corporations Act»). In nessun caso UBS AG potrà mettere il Documento a disposizione di un «Client Retail» secondo la definizione della Sezione 761G del Corporations Act. I servizi di ricerca di UBS AG sono offerti unicamente ai Clienti Wholesale. Il Documento è costituito da informazioni di carattere generale e non tiene conto degli obiettivi di investimento, finanziari né della situazione fiscale o di particolari esigenze di alcuna persona. Austria: Questa pubblicazione non costituisce né un’offerta pubblica né una sollecitazione di offerta ai sensi del diritto austriaco e sarà utilizzata esclusivamente in situazioni non equivalenti a quelle di un’offerta pubblica di titoli in Austria. Il documento può essere utilizzato esclusivamente dal destinatario diretto di tali informazioni e non può essere ceduto in alcun caso ad altri investitori. Bahamas: Questa pubblicazione é distribuita ai clienti privati di UBS (Bahamas) Ltd e non può essere distribuita a persone definite come cittadini bahamensi o residenti dalle «Bahamas Exchange Control Regulations». Bahrain: UBS SA è una banca svizzera non autorizzata, né sottoposta a vigilanza o regolamentata nel Bahrain dalla Banca Centrale del Bahrain e non intrattiene attività bancarie o di investimento nel Bahrain. Per questo motivo, i Clienti non godono di alcuna protezione relativamente alle leggi e ai regolamenti locali sui servizi bancari e di investimento. Belgio: Questa pubblicazione non costituisce né un’offerta pubblica né una sollecitazione di offerta ai sensi del diritto belga ma può, a scopo informativo, essere messa a disposizione dei clienti di UBS Belgium, filiale di UBS (Luxembourg) SA, registrata presso la Banca nazionale del Belgio e autorizzata dalla «Financial Services and Markets Authority», alla quale la presente pubblicazione non è stata sottoposta per l’approvazione. Brasile: Redatta da UBS Brasil Administradora de Valores Mobiliários Ltda, entità regolata dalla Comissão de Valores Mobiliários («CVM»). Canada: In Canada, la presente pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Wealth Management Canada da UBS Investment Management Canada Inc.. Dubai: Research è pubblicato da UBS AG Dubai Branch all’interno del DIFC; è inteso unicamente per clienti professionali e non per un’ulteriore distribuzione negli Emirati Arabi Uniti. EAU: Il presente rapporto di ricerca non costituisce un’offerta, una vendita o una consegna di azioni o altri titoli ai sensi della legislazione degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Il contenuto di questo rapporto non è stato e non sarà approvato da alcuna autorità degli Emirati Arabi Uniti, ivi compresa la Banca Centrale degli EAU oppure la «Dubai Financial Services Authority», la «Emirates Securities and Commodities Authority», il «Dubai Financial Market», l’«Abu Dhabi Securities Market» o qualsiasi altra borsa degli EAU. Francia: Questa pubblicazione è distribuita da UBS (France) S.A., «société anonyme» francese con un capitale sociale di € 125.726.944, 69, boulevard Haussmann F-75008 Parigi, R.C.S. Paris B 421 255 670, ai clienti esistenti e potenziali. UBS (France) S.A. è un provider di servizi d’investimento debitamente autorizzato ai sensi del «Code Monétaire et Financier» e regolato dalle autorità bancarie e finanziarie francesi come l’«Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution». Germania: La presente pubblicazione è distribuita ai sensi della legge tedesca da UBS Deutschland AG, Bockenheimer Landstrasse 2–4, 60306 Frankfurt am Main. UBS Deutschland AG è autorizzata e regolata dalla «Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht». Hong Kong: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS AG Filiale di Hong Kong da UBS AG Filiale di Hong Kong, banca autorizzata ai sensi della «Hong Kong Banking Ordinance» e istituto registrato ai sensi della «Securities and Futures Ordinance». India: Distribuito da UBS Securities India Private Ltd. 2/F, 2 North Avenue, Maker Maxity, Bandra Kurla Complex, Bandra (East), Mumbai (India) 400051. Telefono: +912261556000. Numeri di registrazione SEBI: NSE (segmento del mercato dei capitali): INB230951431 , NSE (segmento di F&O) INF230951431, BSE (segmento del mercato dei capitali) INB010951437. Indonesia: La presente ricerca o pubblicazione non è intesa come offerta pubblica di titoli ai sensi della Legge indonesiana sui mercati dei capitali e delle sue disposizioni esecutive. I titoli menzionati in questo materiale non sono stati e non saranno registrati secondo la Legge indonesiana sui mercati dei capitali e le sue disposizioni. Israele: UBS AG è registrata come «foreign dealer» in collaborazione con UBS Wealth Management Israel Ltd, un’affiliata interamente controllata da UBS. UBS Wealth Management Israel Ltd è una società di gestione di portafogli autorizzata che svolge anche attività di commercializzazione degli investimenti ed è disciplinata dalla Israel Securities Authority. Questa pubblicazione non sostituisce le consulenze d’investimento e/o la commercializzazione degli investimenti fornite da un soggetto autorizzato in base alle specifiche esigenze dell’investitore. Italia: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS (Italia) S.p.A.. Via del vecchio politecnico 3 – Milano, banca debitamente autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla «Banca d’Italia» e sottoposta alla supervisione della «Consob» e della «Banca d’Italia». UBS Italia non ha partecipato alla produzione della pubblicazione e della ricerca sugli investimenti né all’analisi finanziaria qui riportata. Jersey: UBS SA, filiale di Jersey, è regolata e autorizzata dalla Commissione per i servizi finanziari di Jersey al fine di svolgere attività bancarie, di investimento e di gestione di fondi. Lussemburgo: La presente pubblicazione non deve essere intesa come un’offerta pubblica ai sensi del diritto del Lussemburgo, ma può essere messa a disposizione a scopo informativo ai clienti di UBS (Luxembourg) S.A., una banca regolata e sotto la supervisione della «Commission de Surveillance du Secteur Financier» (CSSF), alla quale la presente pubblicazione non è stata sottoposta per l’approvazione. Messico: Questo documento è stato distribuito da UBS Asesores México, S.A. de C.V., ente non soggetto alla supervisione della Commissione Nazionale per la Banca e la Borsa Valori. UBS Grupo Financiero, S.A. de C.V. non fa parte di nessun altro gruppo finanziario messicano e le proprie obbligazioni non sono garantite da nessuna terza parte. 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Membro della Borsa Valori di Londra. Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Londra nel territorio del Regno Unito. Laddove i prodotti o i servizi forniti provengano da paesi esterni al Regno Unito, gli stessi non saranno coperti dalla legislazione del Regno Unito o dal Financial Services Compensation Scheme. Singapore: Per qualsiasi questione derivante da o in connessione con l’analisi e il report, siete pregati di contattare UBS AG Singapore branch, un «exempt financial adviser» ai sensi del «Singapore Financial Advisers Act» (Cap. 110) e banca autorizzata in base al «Singapore Banking Act» (Cap. 19) sottoposta alla vigilanza della Monetary Authority of Singapore. Spagna: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Bank, S.A. da UBS Bank, S.A., banca registrata presso la «Banca di Spagna». Taiwan: Questo documento è distribuito ai clienti qualificati di UBS Securities Pte. Ltd., Taipei Branch. Esso è suscettibile di essere stato modificato o può eventualmente recare contributi da parte di affiliate di UBS Securities Pte. Ltd., Taipei Branch. USA: Questa pubblicazione non potrà essere diffusa nel territorio degli Stati Uniti d’America, né potrà essere distribuita a persone di nazionalità statunitense. UBS Securities LLC è una succursale di UBS AG e un’affiliata di UBS Financial Services Inc. UBS Financial Services è una succursale di UBS AG. Versione marzo 2014. © UBS 2014. Il simbolo della chiave e UBS figurano tra i marchi registrati e non registrati di UBS. Tutti i diritti riservati. UBS Outlook Svizzera 3o trimestre 2014 35 La liquidità della vostra PMI a colpo d’occhio. UBS e-banking. bito: ne su nline e t a t t fi i-o Appro bs.com/pm u www. Grazie ai suoi strumenti perfezionati UBS e-banking vi offre una panoramica completa della vostra liquidità: avete così sempre presenti il saldo attuale e la sua futura evoluzione. 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