COMUNE DI NUORO ____________ CONSIGLIO COMUNALE DEL 7 AGOSTO 2014 I . D . N . S.n.c. Istituto Dattilografico Nuorese di Uscidda Agostina & Co. Sede legale: Via Mannironi, 125 /FAX 0784/203726 Sede operativa: Via Nonnis, 41 0784/264048 – FAX 0784/260636 08100 – N U O R O E-MAIL: idn.nuoro@yahoo.it Servizi di resocontazione stenotipica in simultanea Legenda: ... = Frase incompleta (...) = Parola o frase non comprensibile (***) = Registrazione interrotta INDICE DEGLI INTERVENTI • • • • • • • • • PRESIDENTE CONS. ARGHITTU PRESIDENTE CONS. MUSTARO PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE CONS. CARRONI PRESIDENTE PUNTO UNO O.D.G.: CONFERMA ALIQUOTE ADDIZIONALE IRPEF ANNO 2014. PUNTO DUE O.D.G.: APPROVAZIONE DEL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO E DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE DELLA COMPONENTE TARI (TRIBUTO SERVIZIO RIFIUTI) PER L'ANNO D'IMPOSTA 2014. • • • • • • • • • • • • • • • ASS. DAGA PRESIDENTE CONS. SEDDONE PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE ASS. DAGA CONS. SAIU ASS. DAGA PRESIDENTE DOTTORESSA BULLITTA PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE CONS. SEDDONE a cura dell’I.D.N. S.n.c. 4 4 5 5 6 6 7 7 7 • • 7 8 8 14 14 20 20 25 25 26 26 26 26 28 28 29 29 • • • • • • • • • • • • • PRESIDENTE PRESIDENTE 30 31 PUNTO TRE O.D.G.: PIANO ALIENAZIONI E DELLE VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI TRIENNIO 2014-2016: RICOGNIZIONE IMMOBILI DI PROPRIETÀ COMUNALE SUSCETTIBILI DI ALIENAZIONE E/O VALORIZZAZIONE, AI SENSI DELL’ART. 58 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 112/2008, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI NELLA LEGGE N. 133/2008. 31 PUNTO QUATTRO O.D.G.: APPROVAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2014, BILANCIO PLURIENNALE 2014/2016, RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014/2016 E RELATIVI ALLEGATI. 31 CONS. DEIARA PRESIDENTE ASS. DAGA PRESIDENTE CONS. CARRONI PRESIDENTE CONS. SEDDONE PRESIDENTE CONS. TICCA PRESIDENTE INGEGNERE MOSSONE PRESIDENTE CONS. TICCA 31 37 37 53 53 59 59 66 66 66 66 67 67 2 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • PRESIDENTE CONS. FADDA PRESIDENTE CONS. PINTORI PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE CONS. PIRISI PRESIDENTE CONS. SEDDONE PRESIDENTE INGEGNERE MOSSONE PRESIDENTE CONS. DEIANA PRESIDENTE CONS. PIRISI PRESIDENTE CONS. FADDA PRESIDENTE CONS. SARRIA PRESIDENTE ASS. DEIARA PRESIDENTE ASS. DAGA PRESIDENTETE CONS. PIRISI PRESIDENTE CONS. TICCA PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE CONS. SAIU PRESIDENTE CONS. CHESSA PRESIDENTE SINDACO PRESIDENTE a cura dell’I.D.N. S.n.c. 68 68 77 77 82 82 83 83 84 84 92 92 92 92 93 93 93 93 102 102 106 106 106 106 109 109 110 110 111 111 111 111 112 112 113 113 113 114 114 114 121 3 Alle ore 09.00 il PRESIDENTE procede al primo appello dei Consiglieri. Sono presenti i Consiglieri: Bagiella, Montesu e il Presidente del Consiglio. Non c'è il numero legale, si rifarà l’appello Entro le ore 10. Alle ore 10:10 il SEGRETARIO procede al secondo appello dei Consiglieri; sono presenti 26 Consiglieri. PRESIDENTE Iniziamo con le comunicazioni. La parola al Consigliere Arghittu. CONSIGLIERE ARGHITTU Una comunicazione all’aula in merito alle tematiche di ridimensionamento delle attività industriali e delle attività produttive territoriali. In questi periodi, in particolar modo nell’ultimo anno, come avete tutti potuto notare si è assistito al ridimensionamento delle attività industriali e a un progressivo arretramento delle attività istituzionali e dello Stato. Gli esempi più significativi sono stati: l’anno scorso la minaccia di chiusura della scuola sociopedagogica e del corso di musica; quest’anno si è manifestata ed è sfociata la protesta per quanto riguarda il rischio di chiusura della motorizzazione; la settimana scorsa si è manifestata e paventata la possibilità di chiudere la Camera di Commercio. Come potete notare questo territorio, come tutti voi ben sapete a prescindere dalle appartenenze politiche, è sotto un costante attacco e sotto un costante e progressivo ridimensionamento. In questi giorni abbiamo assistito purtroppo a un’altra cattiva notizia che riguarda la chiusura dell’impianto produttivo del Conad a Prato Sardo. Ringrazio il Sindaco perché è stato sensibile a tale iniziativa e so che si è premurato di assistere sia le organizzazioni sindacali che i lavoratori per tentare di trovare una soluzione della pratica. Il mio intervento in realtà però vorrebbe risignificare un altro potenziale ridimensionamento delle attività territoriali, questa volta di una ex azienda dello Stato. Sto parlando dell’ENEL. L’ENEL ha paventato in questi giorni, attraverso i suoi vertici, la possibilità di ridimensionare le sedi dislocate in Provincia di Nuoro. In particolar modo a Nuoro è dislocata la sede del distaccamento di progettazione lavori e autorizzazioni. ENEL ha previsto un piano nazionale di ridimensionamento che vedrà protagonista un taglio in Provincia di Nuoro. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 4 Tra l’altro vedrà esclusivamente, come sempre capita, Cagliari con la sede centrale della sede di progettazione lavori e autorizzazioni e Sassari con un dislocamento sostanzialmente di serie B. I territori della Sardegna centrale per l’ennesima volta verranno cancellati anche dai ridimensionamenti e dai piani industriali dell’ENEL, di fatto chiudendo sostanzialmente quattro impianti di progettazione lavori ed autorizzazioni su cinque disponibili. Inoltre l’azienda non prevede spostamenti immediati di personale ed è logico immaginare che, non esistendo più gli uffici col presidio sul territorio, lentamente anche il personale andrà a scemare. Ma soprattutto non essendoci più i responsabili delle unità operative, i responsabili dei distaccamenti delle progettazioni lavori e autorizzazioni di Nuoro etc., il territorio verrà sempre di più marginalizzato e penalizzato sia nelle manutenzioni degli impianti che negli investimenti, con grave ricaduta sulla qualità del servizio elettrico e sull’occupazione. Inoltre ENEL - a prendersi nuovamente beffa del territorio - non prende in considerazione il fatto che il territorio del Nuorese presenta delle peculiarità molto particolari, tra cui un enorme territorio, in gran parte come sapete anche voi un grande territorio montano, delle zone interne che presentano delle peculiarità orografiche, delle carenze stradali, delle dislocazioni dell’utenza molto ampie e una generazione distribuita su una rete molto vetusta. Di conseguenza l’auspicio è che questa nuova e paventata, anche se allo stato embrionale, possibilità di chiusura di attività o di presenza di aziende ex statali o comunque dello Stato in territorio di Nuoro un’altra volta, si dovesse manifestare la possibilità di chiusura, il tentativo questa volta è di non andare a rianimare un morto ma di tentare di prendere la situazione in una condizione, come abbiamo prima, embrionale, tentando di garantire ovviamente un presidio attraverso un’importante azienda a partecipazione statale come l’ENEL e garantendo al territorio di Nuoro una presenza anche negli ambiti di sviluppo industriale e tecnologico che l’ENEL ha in prospettiva. PRESIDENTE La parola alla Consigliera Mustaro. CONSIGLIERE MUSTARO Cadono le bombe su Gaza e colpiscono donne e bambini inermi la cui unica colpa è quella di essere come animali in una gabbia da cui non possono uscire. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 5 L’esercito israeliano fa il tiro al piccione su donne e uomini come si trattasse come si trattasse di un videogame in cui vince chi riesce ad abbatterne di più. Sugli spalti di questo teatro ci siamo noi, che sembriamo interessati al caso ma in realtà continuiamo a fare niente. Anzi gli americani autorizzano la fornitura di armi agli israeliani; gli italiani predispongono le prossime esercitazioni in Sardegna dei velivoli israeliani e noi siamo complici. Gli americani impongono all’O.N.U. le loro decisioni, rendendo inutile e patetico ogni intervento internazionale. Il rumore assordante delle armi è poca cosa rispetto al silenzio connivente delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e del Governo Italiano. Il Governo Italiano tace e continua la vendita scandalosa degli armamenti. Chi ha il dovere di impedire la commissione di un crimine ha la stessa responsabilità di chi lo commette. Denunciamo la complicità del Governo Italiano e di chi lo rappresenta nelle sedi istituzionali. Il silenzio assicura l’assoluta impunità ai governanti israeliani in totale dispregio delle norme di diritto internazionale PRESIDENTE La parola al Consigliere Saiu. CONSIGLIERE SAIU Prendo la parola per ricordare in quest’aula un uomo scomparso nei giorni scorsi, che è stato Consigliere Comunale e che credo abbia dato molto alla nostra comunità. Mi riferisco ad Andrea Romagna, appunto ex Consigliere Comunale della Democrazia Cristiana, medico molto stimato dalla nostra comunità. Un affetto, quello nei confronti di Andrea Romagna, che i nuoresi hanno rivolto a una persona che ha speso la sua vita per curare bambini, donne, uomini, ricchi, poveri, non era importante: alle 6 della mattina lui iniziava il suo giro che finiva ben oltre la mezzanotte. Un uomo attento alle esigenze, ai bisogni, ai problemi, alle difficoltà di tanti di noi, per molti anni al servizio di questa comunità sia come medico che come Consigliere Comunale. Credo sia giusto ricordarlo perché è uno dei pilastri della storia della nostra comunità. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 6 PRESIDENTE La parola alla Consigliera Carroni. CONSIGLIERE CARRONI Anch’io volevo intervenire per ricordare il dottor Andrea Romagna, che è stato anche nostro collega di Consiglio Comunale. A me piace ricordarlo soprattutto come medico, un medico molto amato dalla comunità, un medico che interpretava il suo ruolo, credo, nella maniera migliore possibile, mettendosi a servizio di tutti, dedicando il suo tempo totalmente alla salute dei suoi assistiti. Un medico che, come è già stato detto in precedenza, non badava alle classi sociali anche perché doveva occuparsi di una comunità molto fragile, debole, di persone molto semplici. Io lo ricordo perché ho avuto modo di vederlo operare costantemente poiché avevo una zia con una malattia cronica, che lui visitava dalle due alle tre volte al giorno - non esagero - tanto che quella casa era diventata il punto di riferimento, una specie di secondo ambulatorio presso cui facevano sosta altre persone. Oppure il medico diceva: vai da Grazietta e lì trovavano la ricetta pronta, trovavano l’indicazione giusta per velocizzare le pratiche. Quindi mi sembra un esempio di professionista e di uomo, prima ancora che amministratore comunale, da ricordare in quest’aula. Ricordo anche che è stato un nostro collega in un ruolo invece che secondo me non gli era molto congeniale. Quindi io lo ricordo con affetto, con rispetto e credo che la città gli debba questo piccolo momento di riflessione. PRESIDENTE Possiamo fare un minuto di silenzio in ricordo di Andrea Romagna. Si osserva un minuto di silenzio. La giornata si articolerà in questo modo, come abbiamo convenuto con i Capigruppo: l’Assessore Daga presenterà le prime due delibere, conferma aliquote addizionali IRPEF e approvazione del piano economico finanziario e determinazione delle tariffe componente TARI. Dopodiché ci sarà la discussione, la votazione e poi saranno presentati gli altri due punti all’ordine del giorno. PUNTO UNO ALL’ORDINE DEL GIORNO: CONFERMA ALIQUOTE ADDIZIONALE IRPEF ANNO 2014. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 7 PUNTO DUE ALL’ORDINE DEL GIORNO: APPROVAZIONE DEL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO E DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE DELLA COMPONENTE TARI (TRIBUTO SERVIZIO RIFIUTI) PER L'ANNO D'IMPOSTA 2014. La parola all'Assessore Daga. ASSESSORE DAGA Grazie signor Presidente, saluto il Sindaco, la Giunta e i Consiglieri tutti. Vado a leggere la prima delibera: Conferma aliquote addizionale Irpef anno 2014. “Il Consiglio Comunale, VISTO il Decreto Legislativo del 28/09/1998 N. 360, relativo all’istituzione di un’addizionale comunale all’Irpef che a decorrere dal 1° gennaio 1999 ha previsto che l'addizionale provinciale e comunale all'imposta sul reddito delle persone; VISTA la Legge del 27/12/2006 N. 296, con la quale all’articolo 1, comma 142, si stabilisce che: "I comuni, con regolamento adottato ai sensi dell’Art. 52 del Decreto Legislativo 15 dicembre 1997 N. 446 e successive modificazioni, possono disporre la variazione dell’aliquota di compartecipazione dell’addizionale di cui al comma 2 con deliberazione da pubblicare nel sito individuato con Decreto del capo del Dipartimento per le politiche fiscali del Ministero dell’Economia e delle Finanze 31 maggio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 130 del 5 agosto 2002. L’efficacia della deliberazione decorre dalla data di pubblicazione nel predetto sito informatico. La variazione dell’aliquota di compartecipazione dell’addizionale non può eccedere complessivamente 0,8 punti percentuali; VISTO l'Art. 1 comma 142 della L. N.296/2007 che ha novellato il Decreto Legislativo N.360/1998 mediante l'introduzione dell'Art. 3 bis nel quale si dispone che "con il medesimo regolamento possa essere stabilita una soglia di esenzione in ragione del possesso di specifici requisiti reddituali"; CHE l'addizionale è calcolata applicando l'aliquota stabilita dal Comune al reddito complessivo determinato ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, al netto degli oneri deducibili riconosciuti ai fini di tale imposta ed è dovuta se, per lo stesso anno, risulta dovuta l'imposta sul reddito delle persone fisiche; CHE l'addizionale è dovuta al Comune nel quale il contribuente ha il domicilio fiscale alla data del 1° gennaio dell'anno cui si r iferisce l'addizionale stessa ed il suo versamento è effettuato in acconto e a saldo unitamente al saldo dell'imposta sui redditi delle persone fisiche; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 8 VISTO l’Art.1 comma 11 del Decreto Legge N. 138 del 13 agosto 2011 convertito con Legge N. 148/2011 che ha abrogato l’Art.5 del Decreto Legislativo N. 23/2011 ripristinando la facoltà di aumentare le aliquote dell’addizionale comunale all’IRPEF fino allo 0,8% anche differenziandole in relazione agli scaglioni di reddito stabiliti dal Decreto del Presidente della Repubblica N. 917/1986; VISTA la deliberazione di Giunta Comunale N. 14 del 28/03/2001 con la quale è stata istituita l'addizionale comunale IRPEF per questo Ente; VISTA la deliberazione della Giunta Comunale del 01/06/2012 N. 116, "Determinazione aliquote addizionale comunale IRPEF annualità 2012. Indirizzi per la predisposizione del Bilancio 2012/2014"; VISTA la delibera del Consiglio Comunale N. 46 del 24/07/2012 di approvazione del regolamento sull’addizionale comunale; VISTO il Decreto Legislativo del 14/03/2011 N. 23, recante "disposizioni in materia di federalismo fiscale", dove all’Art. 14, comma 8, stabilisce: "A decorrere dall'anno 2011, le delibere di variazione dell'addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche hanno effetto dal 1° gennaio dell'anno di pubblicazione sul sito informatico di cui all'Art. 1, comma 3, del citato Decreto Legislativo N. 360 del 1998, a condizione che detta pubblicazione avvenga entro il 31 dicembre dell'anno a cui la delibera afferisce. Restano fermi, in ogni caso, gli effetti delle disposizioni di cui all'Art. 1, comma 169, della citata Legge N. 296 del 2006"; VISTA la deliberazione approvata dal Consiglio Comunale del 24/10/2013 N. 42 avente ad oggetto "Aliquote addizionale IRPEF anno 2013: modifiche artt. 5 e 6 del Regolamento"; VISTA la deliberazione del Consiglio Comunale di approvazione del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2013 del 29/10/2013 N. 45; VISTO l’atto con il quale il Consiglio Comunale ha approvato il Rendiconto di gestione 2013 N. 22 del 03/07/2014; VISTO l’Art. 2 bis della Legge N. 68 del 2 maggio 2014, il quale stabilisce che il termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2014 è differito al 31 luglio 2014; CONSIDERATO che, in virtù del sopra citato decreto, i Comuni possono stabilire un'aliquota variabile, cosiddetta "addizionale opzionale", da applicare all'IRPEF, nei limiti di una percentuale pari al 0,8%, con un incremento annuo non superiore a 0,2 punti percentuali; - soglia di esenzione euro 8.000” Vado a leggervi gli scaglioni: a cura dell’I.D.N. S.n.c. 9 “da 0 a 15.000 euro : 0,45% da 15.001 a 28.000: 0,55% da 28.000 a 55.000: 0,65% da 55.000 a 75.000: 0,75% oltre 75000 euro: 0,80%. CONSIDERATO che nell’anno 2013 gli accertamenti sono stati pari a euro 2.611.752; CHE per l’anno 2014 si conferma un gettito pari a euro 2.611.752 depurato dell'esenzione dei redditi fino a euro 8.000; VISTO il Decreto Legislativo del 18/08/2000 N. 267, Testo Unico sul nuovo ordinamento degli Enti Locali; VISTI i pareri ai sensi dell’Art. 49 e 147 del D. Lgs. 18/08/2000 N. 267 così come modificati dal D.L. N.174/2012 convertito in Legge N. 213/2012; DELIBERA: 1) Di confermare come di seguito riportato, per l’anno 2014, l'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale all'IRPEF, prevista dall'Art.1 del D. Lgs. N. 360/1998, modulando la stessa in base alle aliquote differenziate per gli scaglioni di reddito stabiliti dalla legge statale citata, come indicato all’Art. 5 del vigente regolamento denominato "Regolamento Addizionale IRPEF" approvato con atto del 24/10/2013 N. 42. Le aliquote per l’anno 2014 sono le seguenti: da 0 a 15.000 euro : scaglione di reddito 0,45% da 15.001 a 28.000: 0,55% da 28.000 a 55.000: 0,65% da 55.000 a 75.000: 0,75% oltre 75000 euro: 0,80%. 2) di confermare per l’anno 2014 l’esenzione ai contribuenti che conseguono un reddito complessivo inferiore a euro 8.000; 3) di dare atto che le aliquote oggetto della presente deliberazione hanno effetto a far data dal 1 gennaio 2014 ai sensi dell’Art. 1 comma 169 della Legge 296/2006, Legge Finanziaria del 2007. 4) di procedere alla pubblicazione del presente atto nel sito informatico del Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’apposita sezione "Portale federalismo fiscale"; 5) di dichiarare il presente provvedimento, stante l’urgenza, immediatamente a cura dell’I.D.N. S.n.c. 10 esecutivo, ai sensi dell’Art. 134, comma 4, del Decreto Legislativo N. 267/2000”. Leggo l’altra delibera: Approvazione del piano economico finanziario e determinazione delle tariffe della componente TARI, Tributo Servizio Rifiuti, per l'anno d'imposta 2014. “Il Consiglio Comunale, VISTA la Legge 147 del 27/12/2013, Legge di stabilità 2014, istitutiva dell’Imposta Unica Comunale basata su due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore, l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione dei servizi comunali; CONSIDERATO che la IUC, Imposta Unica Comunale, è composta da: - IMU, Imposta Municipale Propria, componente patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali; - TASI, Tributo Servizi Indivisibili, componente servizi, a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, per servizi indivisibili comunali; - TARI, Tributo Servizio Rifiuti, componente servizi destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore. DATO ATTO che il comma 704 Art. 1 della Legge N. 147 del 27/12/2013, legge di stabilità 2014, ha stabilito l’abrogazione dell’Art. 14 del Decreto Legge 6 dicembre 2011 N. 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, N. 214 che disciplinava la TARES; CHE ai sensi del comma 683 il Consiglio Comunale deve approvare, entro il termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal Consiglio ; TENUTO CONTO che i Comuni, con deliberazione del Consiglio Comunale adottata ai sensi dell’Art. 52 del Decreto Legislativo 15 dicembre 1997 N. 446, provvedono a: - disciplinare con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo per quanto attiene all’individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e dell’aliquota massima dei singoli tributi, nel rispetto delle esigenze di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti; VISTO il regolamento sull’imposta unica comunale approvato con atto del Consiglio Comunale del 17/06/2014 N. 16 che contiene le disposizioni inerenti la componente TARI; VISTA la deliberazione del Consiglio Comunale di approvazione del bilancio di a cura dell’I.D.N. S.n.c. 11 previsione per l’esercizio finanziario 2013 del 29/10/2013 N. 45; VISTO l’atto con il quale il Consiglio Comunale ha approvato il Rendiconto di gestione 2013 N. 22 del 03/07/2014; VISTO l’Art. 27, comma 8, della Legge 448/2001 il quale dispone che "il termine per deliberare le aliquote e le tariffe dei tributi locali, nonché per approvare i regolamenti relativi alle entrate degli enti locali è stabilito entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. I regolamenti sulle entrate, anche se approvati successivamente all’inizio dell’esercizio purché entro il termine di cui sopra, hanno effetto dal 1° gennaio dell’anno di riferimento". CHE ai sensi dell’Art. 1 comma 169 della Legge 296/2006, Legge Finanziaria 2007, gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all'inizio dell'esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1° gennaio dell'anno di riferimento; CONSIDERATO che tutte le deliberazioni e tariffarie relative alle entrate tributarie degli enti locali devono essere inviate al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dipartimento delle finanze, entro il termine di cui all’Art. 52, comma 2, del Decreto Legislativo N. 446 del 1997, e comunque entro trenta giorni dalla data di scadenza del termine previsto per l’approvazione del bilancio di previsione; TENUTO CONTO che per quanto non specificamente ed espressamente previsto dal Regolamento IUC si rinvia alle norme legislative inerenti l'Imposta Unica Comunale ed alla Legge 27 Luglio 2000 N. 212, Statuto dei diritti del contribuente, oltre a tutte le successive modificazioni ed integrazioni della normativa regolante la specifica materia; VISTO l’Art. 2 bis della Legge N. 68 del 2 maggio 2014, il quale stabilisce che il termine per l’approvazione del Bilancio di Previsione 2014 è differito al 31 luglio 2014; VISTO il piano economico finanziario sottoscritto dal Settore Ambiente e Patrimonio, dal Settore Programmazione e gestione delle risorse e dalla Nuoro Ambiente S.p.A. allegato al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale, finalizzato all’individuazione delle tariffe, secondo le disposizioni del Decreto del Presidente della Repubblica N. 158 del 1999; VISTE le linee guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze per la redazione del Piano Finanziario e l’elaborazione delle tariffe; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 12 CHE ai fini della determinazione delle tariffe, il piano economico finanziario allegato alla presente, redatto dal Comune, tiene conto dei costi e dei dati del gestore del Servizio Nuoro Ambiente S.p.A., partecipata dell’Ente per il 51%, di quelli relativi al bilancio di previsione per l’anno 2014, dei dati del rendiconto di gestione per l’anno 2013; CONSIDERATO che le tariffe sono determinate per fasce di utenza e sono suddivise in una parte fissa, individuata sulla base delle componenti essenziali del costo del servizio, ed in una parte variabile, rapportata alla quantità e alla qualità dei rifiuti conferiti e all’entità dei costi di gestione che vengono sostenuti dal gestore per gli stessi; CHE la tariffa è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica e il calcolo per le utenze domestiche è rapportato sia al numero dei componenti che alla superficie, mentre per le utenze non domestiche lo stesso è correlato alle categorie previste dal Decreto del Presidente della Repubblica 158/99 e il calcolo avviene sulla base della superficie; DATO ATTO che la suddivisione dei costi tra quota fissa e quota variabile è effettuata sulla base del piano economico finanziario allegato alla presente; CHE stante l’obbligo normativo volto a motivare eventuali scostamenti dai coefficienti che si discostino da quelli minimi e massimi di cui al D.P.R. 158/99 per le utenze domestiche e non domestiche, al fine di contenere l’incidenza dei costi sulle tariffe, si ritiene di dover confermare i coefficienti di produttività minimi di cui al D.P.R. 158 prestabiliti per l’area geografica Sud, ovvero quella di appartenenza del territorio del Comune di Nuoro; CHE nel calcolo è escluso il Tributo Provinciale che è destinato alla Provincia per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell’ambiente; VISTO l’allegato parere favorevole reso dall’Organo di revisione ai sensi dell’Art. 239 comma 1 lettera B del Testo Unico N. 267/2000; VISTI i pareri ai sensi dell’Art. 49 e 147 del Decreto Legislativo 18/08/2000 N. 267 così come modificati dal Decreto Legge N. 174/2012 convertito in legge N. 213/2012; Tutto ciò premesso DELIBERA 1) di approvare il piano economico finanziario finalizzato all’individuazione delle tariffe, secondo le disposizioni del D.P.R. N. 158 del 1999 allegato alla presente per farne parte integrante e sostanziale; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 13 2) di approvare le tariffe della componente TARI, Tributo Servizio Rifiuti, per l’anno d’imposta 2014 come riportato nella tabella allegata; 3) di dare atto che in tal modo si garantisce la copertura integrale dei costi indicati nel piano economico finanziario allegato al presente provvedimento; 4) di dare atto che le tariffe approvate con il presente atto deliberativo hanno effetto dal 1° gennaio 2014; 5) di dare atto che per tutti gli altri aspetti di dettaglio riguardanti la disciplina del tributo TARI si rimanda al Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 17/06/2014 N.16; 6) di procedere alla pubblicazione del presente atto nel sito informatico del Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’apposita sezione "Portale federalismo fiscale"; 7) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'Art. 134, comma 4 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, N. 267”. PRESIDENTE Passiamo alla discussione, non prima di aver precisato che l’ultimo scaglione di reddito naturalmente si intende naturalmente oltre 75.000, non 75.001 ovviamente. E’ aperta la discussione. La parola al Consigliere Seddone. CONSIGLIERE SEDDONE Buongiorno a tutti. La presentazione delle due delibere in un’unica discussione permette di fare un ragionamento complessivo sul sistema di pressione fiscale. Per non annoiare troppo dirò subito che sull’addizionale IRPEF io avevo già espresso delle perplessità in merito al sistema progressivo. Personalmente sono più favorevole al sistema che era vigente in Comune fino all’anno di imposta 2011, se non ricordo male, che era quello dell’aliquota flat uguale per tutti perché l’applicazione prevede alcune storture. Però non voglio ripetermi rispetto a quanto già detto. Sulla componente TARI credo sia necessario fare alcune riflessioni preliminari. Innanzitutto la TARI è una di quelle tasse che va a configurarsi quasi come un’imposta di scopo: tu individui un costo per un determinato servizio e chiedi ai cittadini di contribuire in forza di quel servizio, con la copertura del 100% stabilita dall’anno scorso. Per quanto riguarda la nostra situazione, nello specifico quella del Comune di a cura dell’I.D.N. S.n.c. 14 Nuoro, come sappiamo il costo ai fini dell’applicazione della TARI è articolato in tre componenti: il costo del servizio per quello che fa la partecipata alla Nuoro Ambiente, il costo che sostiene il Comune per alcune immobilizzazioni e per i costi di riscossione che sono riportati nel piano e una serie di costi immateriali, come la svalutazione dei crediti e il rendimento che sono riportati nel piano. Su questo io riparto da una considerazione che ho fatto nel consuntivo sul costo del servizio. In questi quattro anni, in base alle relazioni dei revisori abbiamo avuto un incremento del costo di euro 1.800.000 complessivi. Di questi, 903.000 euro derivanti da un maggior onere del costo di raccolta e gli altri 900 euro per il conferimento. Quelli del conferimento sono costi che di fatto noi non possiamo controllare, quelli del servizio raccolta sì, e non solo perché siamo l’azionista di maggioranza del soggetto che fa la raccolta. Qua noi abbiamo chiesto ai cittadini di impegnarsi con un sistema di raccolta differenziata con delle caratteristiche, con la premessa di rispettare quello che è un principio di fatto comunitario europeo, quello del “chi inquina paga”, più inquini più paghi, meno inquini meno dovresti pagare. Noi invece siamo ancorati al vecchio sistema dei metri quadri, che è oggi di fatto non più attuale. Ormai la presenza di metri quadri, soprattutto rapportata del numero dei componenti del nucleo familiare, non è un indicatore di ricchezza. Per cui una delle storture di questo sistema è che al momento non riusciamo ancora ad agganciare la precisamente dei rifiuti all’onere richiesto ai cittadini. Fatta questa premessa, cerco di analizzare più nel dettaglio le poste, anche in virtù di quanto detto l’anno scorso e di quanto avrei voluto dire in occasione del consuntivo, se fosse stato noto che era delegato alla delibera. Riparto da questo. Il piano del 2014 non prevede grosse variazioni rispetto a quanto abbiamo stabilito al consuntivo, dove c’erano state diverse variazioni rispetto a quanto previsto; gli ammortamenti erano 200.000 ero, abbiamo avuto dei risparmi in altri settori, però queste voci si compensano, perché nella relazione fatta a consuntivo 2013 e riportata nel previsionale 2014 il non aver fatto il bando ci ha portato un maggior onere dello spazzamento. Questo indica la relazione di Nuoro Ambiente firmata anche dai dirigenti del Comune. Un’inefficienza oggettiva, quella di non aver approvato il bando, si è trasformata a cura dell’I.D.N. S.n.c. 15 in un maggior onere di 394.000 euro. Questo stabilisce la relazione. Un altro scostamento c’è sulla voce degli altri costi, su cui gradirei un chiarimento relativamente al Progetto Atlantide. E’ un progetto che nella relazione previsionale e programmatica non ho trovato, né nella parte dell’Assessore Lapia né in altre parti, per cui gradirei capire questi 20.000 euro chi li va a spendere, se Nuoro Ambiente o noi e, se li andiamo a spendere noi, c’è un problema perché nella relazione non è prevista. Così come gradirei capire quant’è effettivamente il costo del progettista. Noi l’anno scorso abbiamo inserito fra i costi 11.000 euro, quest’anno ne abbiamo altri 15. Il bando, visto che abbiamo fatto la proroga fino a febbraio, non so se l’avrà fatto, non vorrei che fossero dei costi che si trascinino per anni perché nel dettaglio non so in cosa consiste il progetto e non voglio neanche sindacare in questa sede, non avendo il dato definitivo, sul fatto che possa essere molto o possa essere poco. Di certo non è chiaro, non è una voce cristallina, diciamo così. Gli altri problemi li abbiamo su due aspetti. Il primo: Nuoro Ambiente non fa solo un servizio al Comune, fa anche altri ricavi. Nella relazione c’è scritto che questi ricavi, che nel bilancio 2012 erano quantificati nel 10% del fatturato totale - il bilancio 2013 non è disponibile né sul sito del Comune né in quello della Camera di Commercio, però presumo che la struttura dei costi e dei ricavi sia rimasta inalterata. Nella relazione viene indicato che il conseguimento di quei ricavi non ha comportato dei costi apprezzabili per quanto riguarda la struttura del Comune, per cui tutti i costi di Nuoro Ambiente, indipendentemente dai ricavi con cui sono stati generati, rientrano nell’onere a carico dei cittadini. Questa è una definizione che mi permetto di non condividere, nel senso che da un punto di vista logico è fortunato chi riesce ad avere dei ricavi senza avere costi, da un punto di vista mi verrebbe quasi da dire: abbandoniamo la linea di produzione che produce costi e teniamo l’altra! Il secondo punto è che almeno dal punto di vista logico chi produce una quantità marginale di ricavi solitamente ha anche un margine rispetto ai costi più basso. Per cui dal punto di vista logico è abbastanza intuitivo, almeno dal mio punto di vista, che almeno il 10% dei costi deve essere caricato su quella linea di ricavi. Almeno, se non di più, perché produrre pochi ricavi paradossalmente in un contesto a cura dell’I.D.N. S.n.c. 16 del genere costa di più. Per cui i vari costi - come ho già detto l’anno scorso, almeno secondo il mio parere - vanno depurati dalla quota almeno pro-rata, almeno in percentuale, rispetto alla quota di ricavi e questo comporta un abbassamento del costo indicato nel quadro economico-finanziario e di conseguenza un avanzamento del costo da parte dei cittadini. Vanno in parallelo. Più indichiamo in maniera dettagliata i costi, meno pagano i cittadini. C’è un nesso di causalità. Questo diventa particolarmente importante su due voci: gli accantonamenti e la remunerazione del capitale. Sperando di non essere noioso, io sono andato a vedermi le linee guida del Ministero, che indicano che gli accantonamenti che noi abbiamo indicato, cioè la valutazione del ruolo, vada indicata in via preliminare nella voce dei costi comuni. Questo perché nello schema del 518 doveva essere il soggetto occupato del servizio a effettuare la riscossione. Su questo noi non abbiamo questo problema. Nuoro Ambiente fa il servizio, il Comune si occupa della riscossione, per cui non ce li possiamo trovare nei bilanci. Vi dico la verità: per me il fatto che sia su o giù nel conto economico cambia poco. Però le linee guida fanno una valutazione. Non è che se lo metti su o giù il fondo di svalutazione crediti cessa di essere un fondo di svalutazione crediti; deve comunque seguire la normativa. E le linee guida e l’allegato 1 del D.P.R. 518 ci dice che devono seguire le normative fiscali. Le normative fiscali ci dicono che il fondo di svalutazione crediti non può superare il 5% e che lo stanziamento annuo deve essere dello 0,5. Uno stanziamento massimo che va adeguato di anno in anno, per cui nel primo ruolo avremmo dovuto inserire, secondo il mio parere, lo 0,5% indipendentemente dalla storicità dei nostri crediti. Per esempio, se noi avessimo inserito un fondo generico di previsione di oneri non indicati, quella è una cosa che le normative fiscali permettono. Un credito, se su o giù, non cessa di essere credito e questo è il primo problema sull’aliquota, che per me non dovrebbe essere il 5% come applicato ma un decimo, lo 0,5. Secondo punto: intendiamoci cos’è un credito. Per me un credito è una pretesa certa – per definizione - da parte di un a cura dell’I.D.N. S.n.c. 17 soggetto nei confronti di un altro soggetto, che ha una scadenza entro cui pagare relativa a una prestazione. Noi qui abbiamo lo stesso stanziamento del fondo svalutazione crediti dell’anno scorso. Mettiamo anche che io condivida il modo di calcolare, però dobbiamo intenderci sulla base: per me non può essere calcolato su tutto il ruolo, per due motivi. Il 31/12, e l’abbiamo visto al consuntivo, una parte dei crediti del ruolo l’avevamo incassato. Per cui se un credito è stato incassato, cessa di essere un credito; come facciamo a svalutare un credito che è stato incassato? E abbiamo incassato circa 700.000 euro - vado a memoria - anche nel 2014. Per cui era un credito che, visto che abbiamo fatto la relazione dopo, sapevamo che non era più un credito da svalutare perché l’avevamo incassato. All’interno del ruolo poi - vi ricordo - c’è una parte che non è ancora definita perché ai cittadini non è stato detto ancora quando bisogna pagare a saldo, per cui anche quello secondo me non è un credito, non è quantificato, non è notificato; uno su che basa paga? E almeno in via presuntiva possiamo presumere che tutti quelli che hanno pagato l’acconto pagheranno anche il saldo, quantomeno per logica. Per cui dai 7 milioni e mezzo di base per me dobbiamo scendere ulteriormente, togliendo quantomeno le somme già incassate, che sono quasi 4 milioni di euro. Da euro 7.450.000 che mi sembra sia il ruolo a euro 3.250.000 la base di calcolo cambia! E questo comporta che il fondo non è euro 372.500 ma se accettiamo l’aliquota diversa è 37.000 euro e, se accettiamo di defalcare la base, è 17.000. E questi soldi del ruolo noi li andiamo a chiedere ai cittadini, perché inseriamo maggiori spese e maggiori tasse. Così come anch’io ho dei dubbi sul calcolo della remunerazione. Anche qua c’è una percentuale del 4,08 di remunerazione del capitale che viene indicata nella relazione dell’anno scorso e di quest’anno. Io su quella non ho niente da dire. Ho qualcosa da dire sulla base di calcolo, perché nelle relazioni è calcolato su tutto l’attivo di Nuoro Ambiente, compreso il credito nei confronti del Comune. Nel decreto viene proprio riportato che il calcolo va fatto sulle immobilizzazioni nette, cioè il costo di quanto ci è costato il fabbricato, il macchinario, meno quanto abbiamo ammortizzato. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 18 E nelle linee guida aumenta ai beni durevoli, quelli che per definizione hanno durata superiore all’anno. L’attivo di Nuoro Ambiente è di euro 5.800.000 se non ricordo male, adesso non ho la cifra esatta. Le immobilizzazioni nette di Nuoro Ambiente però sono molto di meno. Nel bilancio 2012, perché è l’unico disponibile, erano 130.000 euro. E quest’anno saranno ancora di meno perché abbiamo fatto le quote di ammortamento. Per cui se prendiamo quello, se ci aggiungiamo anche presumibilmente i crediti che hanno dopo i 12 mesi e li prendiamo da quelli del 2012, se aggiungiamo anche la stazione di conferimento che è riportata nella relazione come maggiore ammortamento e ipotizziamo l’aliquota del 10% - perché immagino che abbiano utilizzato l’aliquota fiscale per calcolare l’ammortamento - arriviamo a un valore relativo di 400.000 euro: è diverso calcolare una percentuale su 400.000 euro e su 5 milioni 800 mila euro! In base al mio calcolo la remunerazione scende da 215.000 euro a 18.000 euro. Sempre costi caricati in più sul piano finanziario che i cittadini pagano con maggiori tasse. Ora, aggiungendo tutti questi risparmi, arriviamo sul piano ai 700.000 euro. Se ci aggiungiamo i 900.000 che paghiamo in virtù delle varie proroghe che ci sono state, come ci hanno certificato i revisori - io mi limito a prendere gli atti delle relazioni - noi stiamo chiedendo ai cittadini di contribuire per circa 1.600.000 in più, in parte per costi che per me non vanno indicati - non dico che non esistano, però per me nel PEF non vanno indicati e ai cittadini non puoi chiedere di pagare quei costi – e in parte su un’inefficienza dell'Amministrazione, dovuta al fatto che non ha pubblicato il bando e che col sistema di proroghe ha contribuito a far aumentare il costo. Questo è il vero problema. La mia spiegazione può essere condivisibile o no, io non pretendo da avere la verità in tasca. Come ho fatto anche ieri con la dirigente, ho dei dubbi e li espongo in aula. Quello che è chiaro è che noi per questo servizio spendiamo troppo. Spendiamo troppo anche in relazione all’utilità percepita reale da parte dei cittadini, perché se i cittadini hanno di fronte un servizio per il quale pagano per quello che producono, sono incentivati a inquinare di meno. Se inquinano di meno, spendiamo meno di smaltimento. E’ un circolo virtuoso. Noi invece abbiamo un sistema dove paghi in base ai metri quadri, a prescindere da quanto inquini. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 19 Per forza uno dice: tanto devo pagare quello! chi me lo fa fare a lavare la bottiglia di vetro, lavare la bottiglia di plastica, sistemare la carta? E’ una cosa che si collega, non è solo un problema dell’euro più euro meno nel piano, è un problema che questi costi sono a prescindere perché non c’è rilevanza nei confronti dei cittadini. Chiudo sulla questione dei coefficienti minimi e ripeto una cosa che ho detto l’anno scorso: i coefficienti, visto quello che è riportato nelle linee guida - che riportano anche sentenze del TAR e del Consiglio di Stato - possono essere variati tra un minimo e un massimo. Tenerli tutti minimi non è una scelta che ci tutela da contenziosi, è una scelta politica perché all’interno di quel minimo e massimo il Consiglio di Stato ha stabilito in maniera chiara che i Consigli Comunali possono decidere se aumentare o no. Lì si tratta di una scelta politica che non incide sul ruolo generale, però che permetterebbe ad alcune categorie, che in questo sistema magari sono svantaggiate solo per il fatto che hanno metri quadri in più o perché le tabelle nazionali a prescindere dal loro comportamento gli danno un coefficiente poco virtuoso, di avere una visione più equa della propria imposta. Io non amo l’applicazione dei coefficienti lineari a tutto. Avrei gradito, come ho chiesto l’anno scorso, una rivisitazione dei coefficienti categoria per categoria in modo da dare un contributo dicendo: se vuoi pagare di meno devi dimostrare di essere virtuoso, anche con un sistema premiale. Con questo sistema non si incentiva nessuno a produrre meno rifiuti. Si continuano a caricare costi, si continuano a caricare tasse, si continua a rendere ancora più inefficiente un sistema inefficiente. PRESIDENTE La parola al Consigliere Saiu. CONSIGLIERE SAIU Parliamo di TARI, il tributo che serve a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Iniziamo da un dato: quanto pagano i cittadini nuoresi secondo la proposta di piano economico-finanziario che è sottoposta all’attenzione del Consiglio? Cioè nel 2014 i contribuenti nuoresi per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti quanto dovranno pagare? 7.947.434,73 euro. Quanto pagavano un anno fa? Quanto pagavano poi è relativo perché il saldo deve ancora arrivare. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 20 Però le tasse - semplificando moltissimo - il ruolo esecutivo netto a quanto ammontava? 7.562.988,71 euro. In un anno, 384.446,02 euro; cioè in un anno il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per i cittadini nuoresi è cresciuto di quasi 400.000 euro. Un anno! Ed è, sulla base dei dati che io ho potuto verificare, almeno il quarto aumento consecutivo. Ma se aumenta per i cittadini il costo del servizio, in realtà le spese che questo servizio comporta a quanto ammontano? 8.362.434,73 euro oggi; 7.965.241,94 euro l’anno scorso. Dunque i cittadini pagano di più perché i costi sono cresciuti. Cioè abbiamo da un anno all’altro costi che crescono di quasi 400.000 euro e cittadini che sono chiamati a pagare quasi 400.000 euro in più, con meccanismi di calcolo del tributo analoghi, TARES e TARI. Teniamolo bene a mente questo dato: 400.000 euro in più dal 2013 al 2014. Ma quanto pagavano nel 2011 per esempio i cittadini nuoresi? Sulla base dei dati che è stato possibile ricavare dalle relazioni dei revisori dei conti dei consuntivi degli anni precedenti, nel 2011 i cittadini nuoresi pagavano 5.748.595,84 euro, a fronte di costi per 6.120.000 euro. Cioè nel 2014 dovranno pagare quasi 8 milioni di euro, nel 2011 pagavano 5.800.000! Questo per dare la misura di quanto il tributo sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sia progressivamente aumentato sulle spalle dei cittadini nuoresi. Nel 2012 - giusto per citare un altro dato - 5.830.761 il costo per i cittadini, 6.836.188,46 euro il costo del servizio. Dovendo fare un raffronto tra il 2011 e il 2014 vediamo che i cittadini nuoresi pagano quasi 2.200.000 euro in più. Questo è il quadro che sul piano contabile emerge. Cioè questa Amministrazione - perché nel 2011 c’eravate voi - è stata capace di far crescere il peso del tributo di 2.200.000 euro. E uno dirà: ma se aumenta il tributo magari i cittadini nuoresi hanno prodotto più rifiuti perché, lo diceva correttamente il Consigliere Seddone: noi dovremmo aderire al principio per cui chi più sporca più paga, chi meno sporca meno paga. Sicuramente a quest’aula non sarà sfuggita la promessa che fu fatta all’epoca dell’introduzione della raccolta differenziata: la raccolta differenziata servirà a ridurre i a cura dell’I.D.N. S.n.c. 21 costi per i cittadini nuoresi. All’anima della riduzione! Dal 2011 ad oggi più 2.200.000 euro! Qualcosa non torna. Ma, volendo andare a guardare la quantità dei rifiuti prodotti, io vado al piano economico finanziario. E qui mi dispiace rilevare l’assenza dell’Assessore Lapia perché questo, badate, non è solo un atto di bilancio. Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è questione che riguarda anche l’Assessorato all'Ambiente. Andiamo a vedere quanti rifiuti producono i cittadini nuoresi. Rifiuti dalla raccolta differenziata: tonnellate 8.930 nel 2014. Indifferenziato: 5.000 tonnellate. Io avrei avuto piacere di avere qui l’Assessore Lapia per ricordargli per esempio che questi dati sono sbagliati. Sarebbe bastato fare la somma delle voci che sono qui riportate per rendersi conto che le tonnellate da raccolta differenziata non sono 8.929 ma 9.162. Sarebbe bastato utilizzare una calcolatrice esattamente come ho fatto io. Quindi intanto il dato che viene riportato nel piano economico-finanziario è sbagliato. Ma, attenzione, questo dato è esattamente lo stesso - errore compreso - che troviamo nel piano economico-finanziario della TARES 2013. Cioè cos’ha fatto l’Assessorato all'Ambiente? Presumo perché questi dati non ce li ha certo l’Assessorato al bilancio o la Nuoro Ambiente. Ha preso i dati del 2013, copiati e incollati anche nel 2014. Però poi politicamente, subito dopo ci dice: “l’obiettivo di riduzione della produzione di rifiuti solidi urbani si dovrà raggiungere attraverso una campagna di sensibilizzazione...”. Interessante! Non attraverso una riduzione del tributo legata alla differenziazione, ma attraverso una campagna di sensibilizzazione. “...Il nuovo appalto per la gestione integrata del servizio avrà come obiettivo principale un alto livello di raccolta differenziata” Dunque in teoria questa Amministrazione dice: noi vogliamo ridurre la produzione di rifiuti solidi urbani. In pratica prende il dato sbagliato dei rifiuti prodotti nel 2013, e lo copia pari pari anche nel 2014. Dunque noi abbiamo una comunità che produce la stessa quantità di rifiuti del a cura dell’I.D.N. S.n.c. 22 2013 e che paga 400.000 euro in più per raccoglierli e smaltirli! Questo è il quadro che viene fuori dal piano economico-finanziario. Andiamo però a vedere come si compongono questi costi. Attenzione, un altro elemento che deve emergere è che questo aumento di 400.000 viene scaricato soprattutto sulle utenze domestiche. Cioè questi 400.000 euro in più chi li paga? Le famiglie. Basta andarsi a vedere le tariffe. Andiamo a vedere i costi. Qui si dice che nel 2014, 15.000 euro saranno spesi per la progettazione dell’appalto. Curioso! perché noi, come diceva giustamente il Consigliere Seddone, 11.717,48 euro li abbiamo già spesi nel 2013. Nel 2013 si ipotizzava di spendere 15.000 euro e oggi si ipotizza di spendere altri 15.000 euro. La domanda che mi faccio è: questi 11.717 per cosa li abbiamo spesi? per il disturbo del progettista, per il ritardo che è stato accumulato, per le telefonate? Per cosa li abbiamo spesi se l’appalto non c’è? Lo devono pagare i cittadini il costo del ritardo?! Costi amministrativi di accertamento. Passano dai 39.000 euro del 2013 a ben 190.000 euro. A meno che non ci sia stata un’esplosione demografica che a me è sfuggita, a meno che non ci sia stata un’esplosione nella produzione dei rifiuti che a me è sfuggita, noi abbiamo un dato che non è assolutamente in linea con quello del 2013. Addirittura qui si calcola il costo del personale di 5 unità lavorative. La domanda che mi faccio è: perché il costo venga calcolato integralmente, circa 26.000 euro di retribuzione, queste persone dovrebbero lavorare per tutto il periodo del loro servizio sulla TARI. Invece non è così, perché questi cinque dipendenti non lavorano solo sulla TARI. Le linee guida del Ministero ci dicono di calcolare le ore, invece noi, gonfiando il costo per i cittadini, calcoliamo integralmente il costo dei dipendenti. Lascio perdere le differenze tra i costi della raccolta differenziata e dell’indifferenziata, passiamo sulla raccolta differenziata da 1.733.000 euro a 1.808.000 euro, e per quella indifferenziata da 933.000 a 973.000. Costi di spazzamento. Qui abbiamo una vera esplosione. Curioso: 1.676.000 euro. Nella previsione 2013 avevamo circa 1.259.000; a consuntivo arriva a a cura dell’I.D.N. S.n.c. 23 1.675.000. Perché? Perché non è stato fatto l’appalto. E lo dite, qui in realtà c’è anche una certa sincerità. I costi delle strade esplodono perché non abbiamo fatto l’appalto. Riallacciandoci a quanto diceva prima il Consigliere Seddone, c’è un altro costo che non ritorna, che è quello della remunerazione del capitale. Intanto l’attivo patrimoniale. Viene conteggiato tutto? Perché io non posso credere che Nuoro Ambiente abbia 5.286.000 di immobilizzazioni, lo diceva anche il Consigliere Seddone. Allora se dobbiamo considerare le immobilizzazioni l’attivo si riduce ovviamente, perché nell’attivo sono compresi per esempio i crediti che Nuoro Ambiente ha anche nei confronti del Comune. Quindi è come se i cittadini in un certo senso pagassero due volte. A questa base, che viene gonfiata, va applicato il tasso medio dei BOT a 12 mesi. Qual è, Assessore Daga, il tasso medio dei BOT a 12 mesi? E’ del 2,08%? No, non è quello, perché se fosse al 2% io credo che molti fra quelli che siedono qui in quest’aula avrebbero più interesse a investire. Invece guardando il dato del 2013... Appunto, scappano. E perché scappano? Perché il rendimento è 0,7%. Voi considerate il 2% ipoteticamente, però in realtà è 0,7. Quindi non solo aumentate a dismisura la base di calcolo, aumentate arbitrariamente anche il tasso da applicare a questa base di calcolo. Ricapitolando, e provando ad arrivare a una conclusione che sia in qualche modo sensata: in un anno aumentate il costo del servizio di 400.000 euro. Ecco perché mi sarebbe piaciuto avere qui l’Assessore Lapia. Perché l’aumentiamo così? Perché, siccome abbiamo chiesto una proroga alla Nuoro Ambiente e questa proroga l’abbiamo dovuta negoziare, la proroga ci è costata di più. L’appalto è stato cassato dal Consiglio di Stato nel 2010. L’anno scorso la proroga ci è costata 500.000 euro, quest’anno la proroga ci costa 400.000 euro. Cioè il ritardo di questa Amministrazione solo in due anni è costata ai contribuenti nuoresi 900.000. E questo non dipende da Roma, non dipende da Monti, non dipende da Bersani, da Berlusconi o da Tremonti, dipende da voi. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 24 Quindi 900.000 euro è costato solo il ritardo dell’Assessorato all'Ambiente nella predisposizione del bando e di quel progettista che abbiamo pagato per due anni. Poi ci sono tutte quelle spesuncole, diciamo così, che ha citato molto correttamente anche il Consigliere Seddone, che hanno contribuito a gonfiare il costo del servizio e dunque il peso del tributo sulle spalle dei cittadini. Cioè, se noi sottraiamo quelle spese che Nuoro Ambiente sostiene non per fornire il servizio ai nuoresi ma come operatore privato, se riduciamo la voce relativa alla remunerazione del capitale e se interveniamo sul fondo di svalutazione crediti, noi avremmo un risparmio calcolato in 700.000 euro. A proposito dell’opposizione che fa solo demagogia, che protesta e basta, io vorrei che fosse chiaro in quest’aula che i Consiglieri dell’opposizione, parlando di TARI, parlando di rifiuti, hanno evidenziato, numeri alla mano, non favolette, non voli pindarici, non fantasiose proposte di Assessorati Regionali a Nuoro, che questa Amministrazione avrebbe potuto risparmiare 1.600.000 euro, farlo risparmiare ai cittadini nuoresi. Invece si preferisce prevedere un tributo il cui costo è letteralmente esploso negli ultimi anni, più 2.200.000 dal 2011 a oggi, quasi a voler seguire il principio per cui prima si definisce quanti soldi servono al Comune e poi si trova una giustificazione a quel costo. Invece dovrebbe essere il contrario. Bisognerebbe partire non da quello che serve al Comune ma da quello che in realtà costa il servizio. Ecco, se noi avessimo fatto così avremmo potuto risparmiare la bellezza di 1.600.000 euro che voi fate pagare invece ai cittadini nuoresi. PRESIDENTE E’ arrivato anche l’Assessore Lapia. Non ci sono altri interventi, chiudiamo la discussione. L’Assessore vuole intervenire, la parola all’Assessore Daga. ASSESSORE DAGA Solo una cosa puramente tecnica per quanto attiene la remunerazione del capitale. E’ stato preso a riferimento, come dice appunto il MEF, il dato della media degli ultimi cinque anni dei BOT più lo spread che è circa il 2%. Lei cita un dato dello 0,80. In effetti i BOT attualmente, cioè all’ultima asta di 15 giorni fa, sono 0,50. Ma io non devo prendere come riferimento il tasso dell’ultima asta dei BOT, a cura dell’I.D.N. S.n.c. 25 devo prendere come riferimento la media degli ultimi cinque anni dei Bot a 12 mesi. CONSIGLIERE SAIU (INTERVENTO FUORI MICROFONO) Perché non avete considerato oltre alle immobilizzazioni anche il capitale circolante? ASSESSORE DAGA Le linee guida parlano di attivo patrimoniale compresi i beni in leasing. Poi noi applichiamo i dati e le informazioni che ci arrivano dal settore ambiente, non vengono artefatti i dati del piano economico-finanziario perché altrimenti verremmo chiaramente arrestati per un falso in bilancio. Voglio confortare l’opposizione in merito all’applicazione della TARI: quest’anno rispetto al passato noi abbiamo anche applicato delle riduzioni a talune categorie di cittadini, a questo punto mi riferisco all’osservazione che faceva il Consigliere Seddone per quanto riguarda i coefficienti minimi. Prudenzialmente noi abbiamo fatto una scelta politica che è quella di applicare i coefficienti minimi anche per tutelarci eventualmente da possibili contenziosi. Quest’anno noi abbiamo applicato una serie di riduzioni importanti. Cito: immobili a disposizione, 23.000 euro di riduzioni. Attività di Prato Sardo: avrebbero dovuto pagare 635.000 euro, pagano 113.000. Cioè c’è una riduzione di 501.000 euro. Altre attività presenti in città: una riduzione complessiva di 23.000 euro, officine meccaniche, una riduzione di 26.000 euro; falegnamerie con verniciatura, elettrauto, laboratori analisi, carrozzerie, odontotecnici, ambulatori medici: siamo intorno a 25.000 di riduzioni. Altre attività industriali o artigianali: 90.000 euro di riduzioni. Associazioni onlus: 696 euro; scuole paritarie: 284. Cioè abbiamo cercato di applicare in maniera equa il tributo cercando di non far pesare troppo sulle tasche dei cittadini questo tributo che, condivido la sua osservazione, sta iniziando ad essere piuttosto pesante. Ma lo è nella misura in cui noi riceviamo determinate informazioni dal settore ambiente, tutto qua. PRESIDENTE Interviene il dirigente, la dottoressa Bullitta. DOTTORESSA BULLITTA Una specificazione veloce sul fondo svalutazione crediti e sull’accantonamento a cura dell’I.D.N. S.n.c. 26 rischi su crediti, che sono due fattispecie diverse che stanno all’interno dei bilanci delle società alle quali le linee guida del Ministero fanno riferimento e che però devono sposarsi anche con la normativa che è di natura pubblicistica che noi dobbiamo applicare rispetto al piano economico-finanziario. Il Consigliere Seddone evidenziava che l’accantonamento per rischi su crediti che è stato calcolato all’interno del piano economico-finanziario è pari al 5%, a differenza a suo giudizio di quanto le linee guida indichino. Do lettura brevemente in sintesi delle pagine 21 e 22 delle linee guida che dicono effettivamente che il fondo rischi su crediti e l’accantonamento rischi su crediti devono essere riferiti a limiti assai ristretti e fanno riferimento effettivamente all’Art. 106 del Testo Unico delle imposte sui redditi, laddove appunto il Testo Unico dice che “l’accantonamento è pari allo 0,5% per anno con il limite complessivo del 5% del valore nominale o di acquisizione dei crediti risultanti in bilancio - e qui non abbiamo un bilancio ma abbiamo un piano economico-finanziario che si differenzia dal bilancio per evidenti ragioni, perché noi abbiamo un bilancio di previsione che è diverso risultanti proprio al termine dell’esercizio”. E’ chiaro che noi facciamo un PEF che è riferito ad un anno solare. Non abbiamo la possibilità di avere nel PEF la continuità che è prevista nella contabilità privata ai sensi del 2424, ma comunque secondo i principi generali dei bilanci delle aziende private, e accanto a questa previsione delle linee guida leggiamo anche che cosa le linee guida ci dicono di dover fare per il fondo svalutazione crediti, che sostanzialmente è quel serbatoio nel quale vengono poi conteggiati in termini contabili tutti gli accantonamenti per fondo svalutazione crediti. Cioè io ogni anno faccio l’accantonamento che va a finire dentro il fondo in maniera tale da avere una sorta di bacino di riserva, quando mi rendo conto che una parte dei crediti che io avevo considerato di dover incassare non riesco ad incassarli. Le linee guida mi dicono appunto che, laddove io mi ritrovo secondo una logica imprenditoriale ad avere dei crediti che non riesco ad esigere, devo essere molto attento a non caricare sull’unico anno in cui mi rendo conto che quelle entrate non le riscuoto, in maniera tale da dimostrare di essere stato prudente, perché il principio della prudenza non deve mai venire meno, ed è un principio di natura civilistica e non fiscale, posto che l’Art. 106 del TUIR serve per pagare meno imposte e quindi noi non siamo nelle condizioni di dover pagare meno imposte. La parte successiva delle linee guida ci dice chiaramente che stare molto attenti a non avere un fondo svalutazione crediti che sia sottovalutato, in maniera tale da a cura dell’I.D.N. S.n.c. 27 trovarci, in qualsiasi momento in cui ci rendiamo conto che i crediti non possiamo incassarli, a non trovarci appunto a dover caricare su un unico esercizio sul nostro bilancio le somme dei crediti che non riusciamo ad incassare. Il 5% che è stato considerato da noi quindi, dal nostro punto di vista... poi per carità sappiamo che altri enti fanno cose diverse. Ieri abbiamo avuto l’onore di sentire in anticipo le osservazioni del Consigliere Seddone per cui in maniera credo molto attenta siamo stati attenti a rivedere le nostre scelte e pronti eventualmente a cambiarle. Ma non siamo nelle condizioni di farlo proprio perché il 5% che viene indicato dall’Art. 106 del TUIR dal nostro punto di vista deve essere considerato riferito all’anno intero. Per cui nel momento in cui si parla dello 0,50 per anno, e io ho solo un anno per farlo, fino al 5%, io devo indicare il 5%. Cosa che, come scriviamo nel nostro PEF, suona addirittura in diminuzione rispetto alla nostra capacità di riscossione dei crediti, tant’è che ci troviamo nel nostro bilancio, che civilistico non è ma è pubblicistico, dei valori che ci dicono di stare molto attenti al fatto che non stiamo incassando crediti. Ed ecco il ragionamento che voi avete fatto in fase di approvazione del consuntivo che, ci diceva, attenzione perché avete tre parametri dei quali due legati alla mancata riscossione dei crediti che dicono che dovete accelerare i tempi di riscossione dei crediti. Credo che queste valutazioni ci abbiano portato, in considerazione appunto di ciò che dice dopo il Ministero nelle sue linee guida, a considerare il 5% che è davvero molto al di sotto del limite fisiologico che abbiamo noi attualmente, ma che speriamo di migliorare, di mancata riscossione. PRESIDENTE Apriamo le dichiarazioni di voto. La parola al Consigliere Saiu per il P.D.L. CONSIGLIERE SAIU Due precisazioni rispetto a quanto ha appena detto l’Assessore. Intanto lei ci ha ricordato come alcune categorie siano state leggermente beneficiate da una redistribuzione delle tariffe. Se però, visto che complessivamente il tributo cresce, alcuni sono stati leggermente beneficiati, altri sono stati pesantemente aggravati, e mi riferisco in particolare alle tariffe sulle utenze domestiche. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 28 Cioè questa Amministrazione fa una scelta, che può essere legittima, di gravare sulle famiglie il risparmio su alcune categorie produttive e l’aggravio del costo del servizio. Così vediamo per esempio che la parte fissa per le utenze domestiche occupate da una sola persona passano da 1,15 euro a metro quadro a 1,35; due componenti da 1,34 a 1,57; tre componenti da 1,45 a 1,70; quattro componenti da 1,55 a 1,82; cinque componenti da 1,57 a 1,84. Quindi diciamola tutta: il costo della TARI viene spostato in maniera importante sulle utenze domestiche, cioè sulle famiglie. Ecco che se diciamo questa cosa raccontiamo tutta la verità, perché sennò il rischio è quello che invece puntiamo la luce su un aspetto e ci dimentichiamo invece dell’altro che è altrettanto importante se non addirittura di più. Nell’intervento precedente ho dimenticato poi di citare un paio di dati sull’IRPEF, perché abbiamo visto come il costo del tributo per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sia aumentato dal 2011 al 2014 di 2.200.000 euro. Vogliamo vedere quanto è aumentata l’addizionale IRPEF nello stesso periodo di tempo? E’ passata da 1.651.350 euro a 2.611.752 euro, cioè quasi un milione di euro. Dunque con queste due delibere che hanno visto gli interventi nel dibattito solo di due Consiglieri dell’opposizione e dell’Assessore, oltre che del dirigente, a questa città dal 2011 al 2014 sono stati chiesti più di 3 milioni di euro, solo su questi due tributi. Cioè per addizionale IRPEF e raccolta e smaltimento dei rifiuti sono stati chiesti 3.200.000 in più rispetto a quanto pagavano nel 2011. Ora, siccome questo spazio è dedicato nel regolamento consiliare alle dichiarazioni di voto, annuncio sulle due delibere il voto contrario. PRESIDENTE La parola al Consigliere Seddone per dichiarazione di voto. CONSIGLIERE SEDDONE Intervengo molto brevemente, anche perché il tempo sarebbe stato diverso se alcune repliche fossero arrivate durante la discussione e non alla fine. Ho ascoltato la dottoressa Bullitta, a cui avevo anticipato alcune mie perplessità per ragioni di correttezza, l’onore c’entra poco. Continuo ad avere dei dubbi e confermo dalla prima all’ultima parola quanto detto. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 29 Continuo ad avere dei dubbi sul fondo svalutazione crediti che io continuo a considerare da applicare in quell’aliquota massima. Continuo a considerare la base dei crediti per il 2013, visto che è uguale a quello del 2014 per i crediti effettivamente esistenti e iscritti al bilancio del Comune, perché le linee guida chiedono un travaso dai conti pubblici da rappresentare con il termine delle linee guida, continuo ad avere perplessità sulla base di calcolo della remunerazione del capitale, anche perché poi i beni in leasing vanno considerati al valore di riscatto e non al valore storico e quindi è comunque un valore esiguo. Mantengo le mie perplessità sia sul PEF sia sulla stessa struttura di costi. Come ho detto prima, è una politica che non permette un circuito virtuoso nei confronti dei cittadini. Non è un’applicazione del tributo che tutela chi inquina di meno; semplicemente fa una divisione sui metri quadri. Per quanto riguarda poi l’applicazione in base minima, alcune riduzioni se ci sono state, alcune erano già previste nel regolamento TARES del 2013 però è anche vero che magari una categoria è stata beneficiata nella riduzione ed ha avuto un aumento nella parte fissa e variabile. Per cui diciamo così: da una parte si toglie e dall’altra si mette. Per cui io voterò contro l’adozione delle delibere per le motivazioni che ho già espresso. Sull’IRPEF non c’è stato il tempo di esprimersi ma mantengo le riserve avanzate in questi anni. PRESIDENTE Non ci sono altre dichiarazioni di voto. Naturalmente votiamo le delibere separatamente, voteremo per entrambe anche l’immediata esecutività. Pongo in votazione il punto uno all'ordine del giorno. Esito della votazione: favorevoli 17; contrari 4; astenuti 2. Votazione: approvato. Pongo in votazione l'immediata esecutività della delibera. Esito della votazione: favorevoli 17; contrari 4; astenuti 2. Votazione: approvata. Pongo in votazione il punto due all'ordine del giorno. Esito della votazione: favorevoli 17; astenuti 2. Non c’è il numero legale, faremo fra 10 minuti un altro appello. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 30 Ad ore 11:39 la seduta è sospesa. Ad ore 11 e 56 il SEGRETARIO procede alla verifica dei Consiglieri; è presente il numero legale, la seduta prosegue. PRESIDENTE Pongo in votazione il punto due all’ordine del giorno. Esito della votazione: favorevoli 20; contrari 4; astenuti 2. Votazione: approvata. Pongo in votazione l’immediata esecutività della delibera. Esito della votazione: favorevoli 20; contrari 4; astenuti 2. Votazione: approvata. PUNTO TRE ALL’ORDINE DEL GIORNO: PIANO ALIENAZIONI E DELLE VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI TRIENNIO 2014/2016: RICOGNIZIONE IMMOBILI DI PROPRIETÀ COMUNALE SUSCETTIBILI DI ALIENAZIONE E/O VALORIZZAZIONE, AI SENSI DELL’ART. 58 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 112/2008, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI NELLA LEGGE N. 133/2008. Presenta questo punto l’Assessore Deiara e a seguire presenteremo il bilancio. PUNTO BILANCIO QUATTRO DI ALL’ORDINE PREVISIONE 2014, DEL BILANCIO GIORNO: APPROVAZIONE PLURIENNALE 2014/2016, RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014/2016 E RELATIVI ALLEGATI. La discussione potremo anche iniziarla, dipende da quanto dura la presentazione, poi riuniremo i Capigruppo e vedremo. CONSIGLIERE DEIARA Presidente, signor Sindaco, colleghi Assessori, signori Considerate, considerate le riduzioni di trasferimenti da parte di Stato e Regione, il patrimonio dei Comuni assume sempre maggiore importanza, sia in termini di valorizzazione, per incrementarne di valore e rendere i beni disponibili maggiormente fruibili dalla cittadinanza, sia in termini di alienazione per reperire risorse utili alla gestione corrente e agli investimenti da parte dell’ente. Il piano delle alienazioni ha appunto questo obiettivo. Leggo il dispositivo: “PREMESSO che l’Art. 172, lettera C, del decreto legislativo 267/00 contempla quale allegato al bilancio di previsione la deliberazione da adottarsi annualmente prima dell’approvazione del bilancio medesimo, con la quale i Comuni verificano la quantità e la qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività a cura dell’I.D.N. S.n.c. 31 produttive e terziarie, che potranno essere ceduti in proprietà o diritto di superficie. L’Art. 58, decreto legge 25 giugno 2008 N. 112 recante ‘disposizioni urgenti per lo sviluppo economico la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria’, convertito con modificazione della Legge 6 agosto 2008 N. 133, successivamente modificato dall’Art. 33 bis, comma 7, decreto legge 98/2001, convertito in legge N. 111/2011 e a sua volta modificato dall’Art. 27, Legge 214/2011, che ha introdotto nel nostro ordinamento il piano delle alienazioni e valorizzazione da allegare al bilancio di previsione, con l’obiettivo di garantire il riordino, la gestione e valorizzazione del patrimonio del Comune e degli enti locali. Ai sensi dell’Art. 58 comma 1, i Comuni individuano, con delibera dell’organo di governo, apposito elenco sulla base e nei limiti della documentazione esistente presso i propri archivi ed uffici, dei singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali suscettibili di valorizzazione, ovvero di dismissione. Il comma 2 dell’Art. 58 prevede espressamente che l’inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile, fatto salvo il rispetto delle tutele di natura storico-artistica, archeologica, architettonica e paesaggistico ambientale. Ragione per cui il medesimo piano dovrà trasmettersi agli enti competenti e decorsi 30 giorni dall’adozione dello stesso in assenza di osservazioni la classificazione come patrimonio disponibile è resa definitiva, così come la conseguente variazione della loro classificazione ai fini dell’inventario. La deliberazione del Consiglio Comunale del piano delle alienazioni e valorizzazioni determina la destinazione d’uso urbanistica e degli immobili inseriti. L’elenco degli immobili da dismettere o valorizzare, soggetta a pubblicazione ai sensi di legge, in assenza di precedenti trasgressioni avrà effetto dichiarativo della propria e producono gli effetti di cui all’Art. 2644 del Codice Civile, nonché effetti sostitutivi dell’iscrizione del bene in catasto. Contro l’iscrizione dei beni nell’elenco è ammesso ricorso entro 60 giorni dalla loro pubblicazione, fermi altri rimedi di legge. RICHIAMATE le deliberazioni del Consiglio Comunale N. 23 del 2002, con la quale è stato approvato il regolamento che disciplina le modalità di alienazione dei beni immobili di proprietà comunale; la deliberazione sempre di Consiglio Comunale N. 44 dell’ottobre 2013, con la quale è stato approvato in via definitiva il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per l’anno 2013, da allegare al relativo bilancio a cura dell’I.D.N. S.n.c. 32 con l’individuazione delle aree e dei fabbricati da cedere e valorizzare. Ancora la deliberazione della Giunta Comunale N. 126 del luglio 2014, con la quale è stato approvato lo schema del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2013/2015; DATO ATTO dell’opportunità di provvedere alla dimissione del patrimonio immobiliare comunale per poter realizzare una serie di investimenti produttivi, nonché delimitare le spese di gestione del patrimonio comunale; CHE nel predisporre l’elenco degli immobili suscettibili di alienazione e valorizzazione non strumentale all’esercizio delle funzioni istituzionali, si sono altresì tenuti in considerazione vari fattori, quali: la dislocazione sul territorio comunale; l’accessibilità; le condizioni manutentive; e conseguentemente le spese di investimento necessarie alla messa a norma; l’incapacità dell’immobile di rispondere alle esigenze di insediamento di attività o servizi di interesse pubblico e collettivo; VISTA la nota con protocollo 5536 del gennaio 2014, con la quale il settore ambiente patrimonio servizi cimiteriali ha fatto richiesta a tutti di dirigenti di voler comunicare se nell’ambito dei singoli settori siano state programmate possibili alienazioni o se siano già in atto dei procedimenti in tal senso; CHE il settore gestione del territorio di edilizia pubblica, con nota 9733 del febbraio 2014, comunica i dati relativi alla ricognizione delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari di propria competenza; RICHIAMATO il certificato di destinazione d’uso dell’aprile 2014 e la nota integrativa allo stesso con protocollo 32148 del luglio 2014 con cui il settore di gestione del territorio dell’edilizia pubblica significa gli interventi di edilizia ammissibili relativamente ai fabbricati ubicati nel centro storico cittadino che si intendono alienare; RILEVATO, sulla base dei dati della documentazione disponibili, che nel corso del triennio 2014/2016 potranno essere ceduti in proprietà a un diritto di superficie i seguenti beni: - 10 alloggi di edilizia residenziale pubblica; il procedimento di vendita, regolato dalla legge 560/93 sarà attivato nell’anno 2015, con una previsione complessiva di entrata pari ad euro 181.752, da iscriversi nel bilancio pluriennale 2014/2013 alla risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - 12 aree reliquali; il procedimento di vendita, disciplinato dal relativo regolamento approvato con delibera del Consiglio Comunale N. 23, sarà attivato nell’anno 2014, con una previsione complessiva di entrata pari ad euro 222.233,91, a cura dell’I.D.N. S.n.c. 33 da iscriversi nel bilancio pluriennale 2014/2016 alla risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - aree di edilizia economica e popolare, piano di zona CS7 Funtana Buddia, comparto E, lotto N. 2, distinta nel nuovo catasto edifici urbani al foglio 40, mappale 35 sub M, di metri quadri 307, 585 metri cubi corrispondenti; il procedimento di vendita sarà attivata nell’anno 2014, con una previsione di entrata pari ad euro 50.895, da iscriversi nel bilancio pluriennale 2014/2016 alla risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - area sita in località Badu ‘e Chercu distinta al nuovo catasto terreni al foglio 59 mappale 96, di superficie complessiva pari a metri quadri 614; il procedimento di vendita sarà attivato nell’anno 2014, con una previsione di entrata desunta dalla perizia di stima dell’agenzia del territorio con protocollo 6415 del febbraio 2012, depositata in atti presso il servizio patrimonio, pari ad euro 350 da iscriversi nel bilancio pluriennale 2014/2016 alla risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - 4 fabbricati: fabbricato sito in piazza Vittorio Emanuele noto come ex Banca d’Italia, distinto al nuovo catasto edifici urbani al foglio 43 particella 2347; il procedimento di vendita sarà attivato nell’anno 2014 con una previsione di entrata desunta dalla perizia di stima dell’agenzia del territorio di Nuoro depositata in atti presso il servizio patrimonio, pari ad euro 887.000, da iscriversi al bilancio pluriennale 2014/2016 alla risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - fabbricato sito in Viale della Solitudine noto come 'da zietto' distinto al nuovo catasto edifici urbani al foglio 45 particella 28; il procedimento di vendita sarà attivato nell’anno 2015, con una previsione di entrata desunta dalla perizia di stima elaborata dal servizio patrimonio ed ivi depositata in atti, pari ad euro 10.200, da iscriversi nel bilancio pluriennale 2014/2016 a risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - fabbricato sito in via Gallura N. 12, distinto al nuovo catasto edifici urbani al foglio 45 particella 225; il procedimento di vendita sarà attivato nell’anno 2015, con una previsione di entrata desunta dalla perizia di stima, elaborata dal servizio patrimonio ed ivi depositata in atti pari ad euro 69.360, da iscriversi nel bilancio pluriennale 2014/2016 alla risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - fabbricato sito in via Montebello N. 13, distinto al nuovo catasto edifici urbani a cura dell’I.D.N. S.n.c. 34 al foglio 45 particella 253; il procedimento di vendita sarà attivato nell’anno 2015, con una previsione di entrata desunta dalla perizia di stima elaborata dal servizio patrimonio e ivi depositata in atti, pari ad euro 100.980, da iscriversi nel bilancio pluriennale 2014/2016 alla risorsa 40.10.960 dell’entrata, da utilizzarsi al titolo II della spesa; - fabbricati denominati piani pilotis, situati nella via Gonario Pinna e Sandro Pertini, distinti al nuovo catasto edifici urbani al foglio 43, mappale 706, subalterni 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 12, 13, 14, 15 e 16, suddivisi in due piani completi e due semipiani di superficie complessiva di metri quadri 3.557,63; il procedimento sarà attivato nell’anno 2016 con una previsione di entrata desunta dalla perizia di stima dell’agenzia del territorio di Nuoro del 30 settembre 2008, depositata in atti presso il servizio patrimonio, pari ad euro 1.560.000, da ascriversi nel bilancio pluriennale 2014/2016 alla risorsa 40.10.960 delle entrate, da utilizzarsi al titolo II della spesa. RITENUTO opportuno di individuare i predetti beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non direttamente strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali quali beni che possono essere suscettibili di alienazione; CONSIDERATO che nelle previsioni dell’anno 2014 sono stati inseriti tutti i cespiti oggetto di aste pubbliche nell’anno 2013 i cui esperimenti sono andati deserti; tutti i cespiti oggetto di trattativa privata che non sono andati a buon fine nell’anno 2013; RITENUTO pertanto di proporre all’approvazione del Consiglio l’allegato piano delle alienazioni e valorizzazioni al fine di addivenire ad un riordino del patrimonio immobiliare e ad una migliore economicità gestionale degli immobili di proprietà non strumentale all’esercizio delle funzioni istituzionali, dopo aver effettuato idonea ricognizione degli immobili da valorizzare o dismettere; CONSIDERATO che la situazione del mercato immobiliare e la sua ripresa prospettata dagli operatori del settore non in tempi brevi a causa della congiuntura economica del nostro paese, è determinata dallo stallo della domanda, dall’assenza degli investimenti e dalla difficoltà nell’approvvigionamento finanziario, potrà determinare delle ripercussioni sul piano ipotizzato; VALUTATO l’elenco in cui all’allegato A alla presente elaborazione per costituirne parte integrante e sostanziale; PRESO ATTO che dalla ricognizione effettuata è emerso altresì che risulta comprovata la piena e libera proprietà dei beni immobili inseriti nell’elenco succitato; che si intendono valorizzare ovvero dismettere; che risultano gli atti di provenienza a cura dell’I.D.N. S.n.c. 35 degli stessi o comunque l’applicabilità della regola dell’antico possesso in forza di certificati catastali presenti in atti; che i terreni E fabbricati appartenenti al patrimonio immobiliare non strumentale dell’ente inseriti nell’elenco approvato vengono collocati nella categoria dei beni patrimoniale disponibili; ATTESO CHE ai sensi del citato Art. 58, comma 1, decreto legislativo 112/2008, convertito con modificazioni legge 133/2008, l’organo di governo competente a redigere lo schema del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari è la Giunta Comunale; il suddetto schema del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale ai sensi dell’Art. 42, comma 2 lettera 1, del decreto legislativo 267/00, quale allegato obbligatorio al bilancio di previsione 2014/2016, ai sensi dell’Art. 58, comma 2 del disegno di legge 112/2008 costituendone parte integrante e sostanziale; VISTO l’Art. 42 del decreto legislativo 267/00 in ordine all’attribuzione e alle competenze del Consiglio Comunale; ACQUISITI i pareri ai sensi dell’Art. 49 del decreto legislativo 267/00, così come modificati ed integrati in seguito dell’entrata in vigore del decreto legge 174/2012, convertito in legge N. 213 del 7 dicembre 2012; DELIBERA - di richiamare la presente in narrativa come parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, intendendola qui integralmente riportata ed approvata; - di approvare il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, ossia la ricognizione degli immobili non strumentale all'esercizio delle funzioni istituzionali dell’ente suscettibili di valorizzazione o dismissione, che dispiegherà i suoi effetti nel triennio 2014/2016 come individuato nell’apposito elenco redatto ai sensi dell’Art. 58 del decreto legge 112/2008, convertito dalla legge N. 133/2008 ed allegato sotto la lettera A al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale; - di dare atto che l’inserimento dei predetti immobili nel piano delle alienazioni ne determina la classificazione come patrimonio disponibile e la destinazione d’uso urbanistica; - di dare atto inoltre che detto inserimento ha effetto dichiarativo della proprietà in assenza di precedenti trascrizioni, producendo gli effetti dell’Art. 2664 del Codice Civile; - di scrivere le seguenti previsioni di entrata derivati dalla realizzazione di detto piano secondo l’anno di competenza indicato: a cura dell’I.D.N. S.n.c. 36 - alienazione 10 alloggio edilizia residenziale pubblica anno 2015; - alienazione 12 aree reliquali anno 2014 ; - alienazione aree PEP piano di zona CS7 Funtana Buddia anno 2014; - alienazione aree site in località Badu ‘e Chercu anno 2014; - alienazione fabbricato ex Banca d’Italia; - fabbricato sito in via della Solitudine noto come ‘da zietto’; - fabbricato sito in via Gallura N. 12; - fabbricato sito in via Montebello N. 13; il primo Banca d’Italia anno 2014, gli altri 3 anni 2015; - alienazione fabbricati denominati piani pilotis anno 2016; - di dare atto infine che per la determinazione finale dei prezzi a base di vendita e per la definizione delle procedure di alienazione, si farà riferimento a quanto disposto dalla vigente normativa, compreso il regolamento sull’alienazione dei beni immobili di proprietà comunale approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 23 del 19.04.2002; - di dare atto che contro l’inserzione dei beni nel piano è ammesso ricorso amministrativo entro 60 giorni dalla pubblicazione all’albo pretorio; - di prevedere la pubblicazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni anche sul sito internet del Comune di Nuoro; - di conferire alla presente, stante l’urgenza, esecutività immediata ai sensi dell’Art. 134, comma 4, del decreto legislativo 267/00”. PRESIDENTE La parola all’Assessore Daga. Sull’ordine dei lavori potrete intervenire dopo l’Assessore Daga. L’abbiamo stabilito prima Assessore Daga prosegua. Non può essere chiesta durante l’esposizione, non è finita l’esposizione, è un unicum, una presentazione unica. Non sto facendo il furbo, sto dando esecuzione a quello che abbiamo detto prima. Lo stiamo rispettando il regolamento, prego Assessore Daga. ASSESSORE DAGA Il bilancio 2014 risente di un contesto normativo complesso, molto approssimativo per certi versi, confuso, che ha condizionato non solo la redazione del bilancio di questo ente, ma la redazione più in generale dei bilanci di tutti gli enti locali. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 37 È un bilancio che tiene conto di un contesto normativo quale la disposizione in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, quello previsto dal decreto 118 del 2011; le disposizioni in materia di pareggio di bilancio; le disposizioni relative al patto di stabilità, che ha introdotto regole nuove, più restrittive, se vogliamo anche un po’ più complicate rispetto al passato e che hanno un impatto sul nostro bilancio piuttosto importante. Il deferimento della presentazione del bilancio di previsione 2014 al 30 settembre 2014, questo la dice lunga su come il legislatore ha dei problemi, sia dal punto di vista della produzione normativa che poi influenzerà la redazione dei bilanci, sia perché si è reso conto appunto che gli enti locali si trovano in una situazione di oggettiva difficoltà. Le disposizioni poi in materia di finanza locale che hanno introdotto la IUC, ne abbiamo visto oggi l’approvazione della TARI, ma nella fattispecie la verità novità è la TASI e poi le disposizioni relative alla città metropolitane, alle Province, alle unioni delle fusioni dei Comuni, questo perché come sapete probabilmente le Province dal prossimo anno non ci saranno più, quindi anche qua bisogna ripartire i costi di quelle competizioni elettorali. La manovra di questo bilancio è piuttosto articolata, è stata influenzata intanto dal patto di stabilità, è previsto per il nostro Comune un obiettivo programmatico pari a 6.491.000 euro; la spending review pari a 1.900.000 euro; ulteriori tagli - non è una novità questa, ma ci sono ulteriori tagli statali - pari a 1.195.000 euro; tagli della Regione Sardegna, nonostante abbia cambiato colore ha comunque penalizzato ulteriormente questo ente portando dei tagli pari a 518.000 euro. La manovra IUC, nel senso che tutte le detrazioni, le detassazioni hanno inciso sui fondi di bilancio pari a 973.000 euro; le spese per interventi relativi agli eventi calamitosi in città, l’alluvione del 2013 ha causato alcuni danni, noi siamo stati chiamati giustamente ad adempiere alle conseguenze negative degli eventi dell’alluvione del 2013, pari a 359.000 euro. Poi vedremo che c’è stata una sorpresa in corso d’anno. Le consultazioni elettorali vi dicevo prima: dal prossimo anno la Provincia non contribuirà più alla spesa delle consultazioni elettorali, queste graveranno tutte sull’ente, per cui abbiamo dovuto ripartire l’impatto di questa spesa su due esercizi, proprio per dividere la spesa, nell’esercizio 2014 e nel 2015. Per questo esercizio la spesa sarà di 115 mila euro. Quindi riconosciamo a questo esercizio una spesa, o meglio ripartiamo quella a cura dell’I.D.N. S.n.c. 38 spesa per 115 mila euro. Debiti fuori bilancio ad oggi non ce ne sono, anche se abbiamo informazioni diverse, nel senso che sono in corso delle interlocuzioni per una transazione, dovrebbero comunicare l’ammontare di questi debiti fuori bilancio. IMU. Voi sapete che è stata modificata con la IUC, per cui non c’è più l’IMU sull’abitazione principale, quindi abbiamo 1.900.000 euro in meno che incide sul bilancio del Comune, anche se sembrerebbe – usiamo il condizionale – possibile che ci siano dei trasferimenti compensativi, ma anche questo non è affatto certo. È certo invece il taglio sui trasferimenti compensativi per quanto riguarda i fabbricati di categoria D, tant’è che abbiamo un ristoro da parte dello Stato per il minor gettito relativo a questa categoria, ma lo Stato ha comunque apportato un taglio su questo ristoro, che è pari a circa 90.000 euro. La sorpresa dell’alluvione è la seguente: la Regione Sardegna aveva promesso un trasferimento di 2 milioni di euro per far fronte agli eventi calamitosi dell’alluvione del 2013, così non è stato, tant’è che abbiamo una diminuzione di 1.955.000 euro, perché le somme trasferite per far fronte a questi danni sono pari a 44.000 euro, questa è la promessa della Regione che non è stata mantenuta. Il fondo di solidarietà. A livello nazionale, come ben sapete, ha un peso di 6.647.000.000, ed è alimentato per il 70% dalla quota dell’IMU che spetta ai Comuni relativa ai fabbricati di categoria D. La detrazione del fondo può variare a seguito della verifica del gettito IMU che è in corso, tant’è che lo Stato stava verificando fino ai primi di luglio l’ammontare complessivo del gettito dei fabbricati di categoria D. Cosa ha comunicato lo Stato esattamente il 9 luglio? quindi qualche giorno fa. Ha comunicato i tagli per i relativi Comuni. I tagli sul fondo di solidarietà per il nostro ente ammontano a 231.000 euro. Come vedete nel 2013 venivano trasferiti 3.516.000 euro, quest’anno invece prevediamo che verranno trasferiti 3.285.000 euro. Il patto di stabilità. Anche qui c’è un’evoluzione normativa che ha influenzato la redazione del bilancio 2014. Sembrerebbe – così dice il Governo Renzi – che verranno esclusi i pagamenti per un miliardo di euro in conto capitale dal computo del patto di stabilità. Si liberano quindi degli spazi finanziari, ma questi si riferiscono soltanto a quelle opere pubbliche che sono state cantierate entro il 31.12.2013 e verranno pagate entro il 30 giugno 2014. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 39 Quei pagamenti fatti entro il 30 giugno 2014 non dovrebbero rientrare nel computo del patto di stabilità. La ripartizione poi del patto di stabilità e dell’assegnazione del fondo di solidarietà si intrecciano, quindi anche qui lo Stato ha modulato l’obiettivo programmatico, che – c’è una novità – dovrà essere calcolato in base ad una percentuale. In realtà è sempre stato così, ma la novità sta nell’introduzione della clausola di salvaguardia, perché il patto di stabilità viene calcolato mediante l’applicazione di una percentuale pari al 14,07. Lo Stato però si riserva la facoltà di aumentare questa percentuale fino al 15%. Questo perché, secondo i calcoli del Ministero, è possibile che possano essere chiesti agli enti locali ulteriori sacrifici, quindi ulteriori contributi per quanto riguarda l’obiettivo del patto di stabilità. L’obiettivo programmatico del patto di stabilità per il nostro ente è di 6.491.000 euro. Questo grafico ci fa capire come noi dal 2007 al 2014 abbiamo affrontato questi sacrifici e come siano cresciute nel tempo le richieste nei confronti del nostro ente relativamente al patto di stabilità. Nel 2007 ci chiedevano 1.252.000 euro di obiettivo programmatico, oggi ce ne chiedono 6.491.000 euro. Per questo motivo le previsioni di incasso delle entrate al titolo IV, ma soprattutto quelle di pagamento delle spese al titolo II, in questo esercizio dovranno essere monitorate con maggiore attenzione e con maggiore determinazione a 360 gradi, perché quest’anno le difficoltà saranno maggiori. Spending review. Anche qui abbiamo una novità, perché lo Stato dice che nel 2014 il taglio della spending review dovrà essere incrementato di 250 milioni di euro, cioè si passa dai 2 miliardi e 250 milioni del 2013, ai 2 miliardi e 500 milioni del 2014. Chiaramente queste riduzioni dovranno essere applicate a tutti gli enti locali, quindi a tutti i Comuni, a tutte le Province e a tutte le Regioni, naturalmente tenendo conto della media della spesa sostenuta nel triennio 2010/2012 per gli interventi ai titoli II, III e IV di spesa corrente. Tradotto in soldoni a quanto ammonta il sacrificio ulteriore che viene chiesto a questo Ente? Ammonta a 1.900.000 euro. Cioè in tre anni, dal momento in cui è stata introdotta la spending review, cioè dal 2012 ad oggi, noi abbiamo contribuito alla spending review con ulteriori a cura dell’I.D.N. S.n.c. 40 economie, con ulteriori tagli pari a 4.410.000 euro. Fatto sta che nel 2012 a noi era stato chiesto un taglio di 394.000 euro sulla spesa corrente, utilizzato poi per il pagamento, per l’estinzione anticipata di alcuni mutui; nel 2013 ci sono stati chiesti 2.116.000 euro, nel 2014 ci chiederanno 1.900.000 euro. Le fonti di finanziamento di questo bilancio quali sono? Trasferimenti correnti dello Stato. Nel 2007 - guardate un po’ questo grafico trasferivano al Comune di Nuoro 17.700.000 euro; tenete conto che ci sono anche trasferimenti straordinari in conto capitale pari a 9.486.000 euro. Così come nel 2012, dove i trasferimenti in conto capitale straordinari erano di 488.000 euro. Fatto sta che dal 2007 - dove venivano trasferiti 17 milioni - al 2014, noi incasseremo probabilmente 3.133.000 euro. Questi saranno i trasferimenti dello Stato. Cioè una riduzione in otto anni, dal 2007 ad oggi lo Stato ha trasferito in meno 14.566.000 euro al nostro ente. La Regione, oltre a trasferirci maggiori competenze per funzioni delegate... quindi aumenta il lavoro - lo dico in maniera molto volgare - ma diminuiscono le risorse che dovrebbero sostenere i maggiori compiti che l’Amministrazione deve svolgere. Tant’è che vengono trasferiti soltanto 728.000 euro per il 2014 o verranno trasferiti, ancora non si sa, prevediamo almeno che verranno trasferiti 728.000 euro. Per quanto riguarda i trasferimenti ordinari della Regione invece abbiamo un ammontare pari a 14.174.000 euro. In totale dovrebbe trasferire la Regione Autonoma della Sardegna a questo ente 14.902.000 euro. Tenete conto che qui c’è un taglio di 518.000 euro, ma ci ritornerò in seguito e spiegherò a cosa si riferisce. Ulteriori fonti di finanziamento sono le entrate tributarie. Passiamo dai 24.554.000 euro del 2013, a 24.186.000 euro del 2014. In queste entrate tributarie è compresa l’IMU, la Legge 27 dicembre 2013, la N. 147, cioè la legge di stabilità 2014, ha stabilito l’istituzione dell’Imposta Unica Comunale, cioè la IUC, ne abbiamo parlato anche stamattina, a decorrere dal 1° gennaio 2014. Questa ha comportato la modifica sostanziale di alcuni importanti elementi; intanto ha abrogato l’imposta sulla prima abitazione, per cui il milione e 9 che a cura dell’I.D.N. S.n.c. 41 dovevamo introitare sulla prima abitazione, oggi non c’è più. È vero che sarà possibile che lo Stato preveda dei trasferimenti compensativi, ma non abbiamo certezza di questo. La modifica poi della detrazione d’imposta per l’anno 2014 confermando le aliquote e la detrazione delle aliquote rispettando la somma IMU TASI, che non deve superare il 10,6%. Nel 2013 incassavamo 6.719.000 euro, contiamo di incassare quest’anno 5.948.000 euro, perché – la differenza è importante – il Consiglio Comunale ha riconosciuto, soprattutto nell’approvazione del regolamento, talune detrazioni, poi ne parleremo, quella più importante il comodato d’uso pari a 200 mila euro; detrazioni e agevolazioni soprattutto rivolte alle famiglie più bisognose. L’ICI. Qua ci riferiamo ovviamente alla lotta all’evasione - l’ICI non esiste più degli anni pregressi. Prosegue l’obiettivo dell’Amministrazione di combattere l’evasione fiscale; tutte le nostre forze, le nostre energie sono quindi concentrate per erodere ancora di più la sacca di evasione fiscale. Però quest’anno ci sarà una riduzione di 100.000 euro, infatti prevediamo di incassare 500.000 euro, perché effettivamente il minor gettito è dovuto al fatto che in questi anni comunque ci siamo adoperati per aggredire la sacca di evasione e in un certo senso ha dato degli importanti risultati, quindi è fisiologico il calo di questa partita. TARI, ne abbiamo parlato stamattina, è introdotta dalla legge di stabilità per il 2014; i criteri di individuazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti sono determinati dal decreto del Presidente della Repubblica N. 158 del 99, quindi non stiamo dicendo cose nuove e il gettito viene calcolato in base al piano economico finanziario che abbiamo visto stamattina. Contiamo di incassare – questo è il ruolo netto – 7.947.434 euro. TARSU anni pregressi, anche qui lotta all’evasione, abbiamo una riduzione importante, fisiologica perché la sacca di evasione è stata aggredita in questi anni e passiamo dai 540.000 euro del 2013, ai 300 mila euro del 2014. La TASI - questa è la vera novità che ha influenzato la redazione di questo bilancio, la novità tributaria - il tributo che viene pagato dai cittadini sui servizi indivisibili che vengono erogati dall’ente. Un tentativo maldestro di camuffare, di sostituire la maggiorazione TARES che i cittadini avevano pagato nell’esercizio precedente, i famosi 30 centesimi a metro a cura dell’I.D.N. S.n.c. 42 quadro. Fatto sta che l’ammontare della TASI iscritta in questo bilancio è pari a 2.201.000 euro. L’addizionale Irpef. Non abbiamo aumentato le tasse, per l’addizionale Irpef confermiamo le aliquote del 2013. Nel 2013 incassavamo 2.161.000 euro, nel 2014 incassiamo 2.311.000. La TOSAP. Anche qui le aliquote sulle quali vengono calcolati i tributi che adesso andrò ad enunciarvi sono bloccate dal 2005. Non solo, c’è anche un provvedimento normativo che vieta l’aumento di questi tributi. Resta infatti in vigore la sospensione triennale prevista dall’Art. 77 bis, comma 30, della Legge 133/2008 di conversione del decreto legge 112/2008. Lo leggo testualmente perché è importante, perché taluni sostengono che abbiamo aumentato le tasse, soprattutto queste. Non è così perché applichiamo le aliquote del 2005, ma non è così anche perché ce lo vieta la norma. Il comma 30 dice che resta confermata per il triennio 2009/2011, ovvero fino all’attuazione del federalismo fiscale – che sta decollando – se precedente l’anno 2011 la sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi dell’addizionale e delle aliquote, ovvero delle maggiorazioni di aliquote dei tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato, di cui all’Art. 1, comma 7, del decreto legge 27 maggio 2008 N. 93, convertito con modificazioni dalla Legge 24 luglio 2008 N. 126, fatta eccezione per gli aumenti relativi alla tassa sui rifiuti solidi urbani. Imposta comunale sulla pubblicità, anche qui c’è un calo fisiologico, dovuto prevalentemente però in questo caso all’incombere della crisi economica. Anche qui vige il divieto di aumentare questo tributo, fermo restando che le aliquote sono anche in questo caso le stesse che noi applichiamo dal 2005 ad oggi. Il calo fisiologico è pari a 38.000 euro rispetto all’esercizio 2013, ripeto ancora una volta: anche qui è in vigore la sospensione triennale prevista dall’Art. 77 bis, comma 30 della Legge 133/2008. Diritti sulle pubbliche affissioni, anche qui stessa cosa, stesso ragionamento: non vengono aumentate le aliquote, prevediamo di incassare con lo stesso gettito del 2013, così nel 2014, cioè cento mila euro. Anche qui vige la sospensione triennale prevista dall’Art. 77 di aumento dei tributi. L’addizionale ENEL. L’Art. 13 del decreto legge 201 del 2011 ha sospeso a cura dell’I.D.N. S.n.c. 43 l’addizionale sul consumo dell’energia elettrica e ha demandato alle Regioni l’attribuzione e la distribuzione di questo tributo. Lo Stato non trasferisce più ai Comuni, ma saranno le Regioni a farlo. In questo periodo cosa è successo? Le Regioni si trovano soldi in più – parlo nella fattispecie del nostro ente – ma in realtà sono soldi nostri. Ci riconoscono i 518.000 euro dell’addizionale ENEL e ci tagliano di pari importo il fondo unico. Le altre fonti di finanziamento che alimentano il nostro bilancio: - programma master and back, 9.000 euro da parte della Regione; - un contributo regionale per le manifestazioni celebrative dei protagonisti della storia e della cultura sarda 10.000 euro; - un ulteriore contributo per quanto riguarda la realizzazione della sagra del Redentore 17.000 euro; - sul fondo investimenti da parte della Regione, Legge 25/93 abbiamo un ulteriore trasferimento di 39.000 euro; - un contributo da parte della Provincia per l’organizzazione della sagra del Redentore 6.500 euro; - un’operazione importante che ha fatto l’ufficio tributi di recupero dei crediti in tema di imposte passive Irap e IVA, abbiamo recuperato 180.000 euro. Altre fonti di finanziamento, questi sono contributi che derivano dai privati: infatti la fondazione Banco di Sardegna trasferisce al nostro ente per manifestazioni culturali circa 30.000 euro. Poi un ulteriore contributo straordinario di 300.000 euro per interventi di manutenzione straordinaria per eliminare quelle situazioni di pericolo che si sono verificate in occasione dell’alluvione del 2013. Abbiamo poi proventi che derivano dai fitti attivi degli alloggi di edilizia residenziale pubblica 74.000 euro; altre fonti di finanziamento proventi degli impianti delle piscine comunali - per la prima volta nella storia comunale questa volta non siamo noi a pagare ma sono i gestori che pagano l’ente - 9.239 euro; gli altri impianti sportivi comunali abbiamo introiti per 31.000 euro; proventi derivanti dalla discarica Su Berrinau per 83.000 euro. Contenzioso. Abbiamo un recupero importante relativo ad una causa che durava da tantissimi anni, recupero dei fitti attivi locali bar tabacchi del Tribunale 170.000 euro; un ulteriore introito importante su un lavoro importante che sta facendo l’ufficio tributi per il recupero del contenzioso tributario, abbiamo incassato per il a cura dell’I.D.N. S.n.c. 44 risarcimento delle spese di giudizio circa 10 mila euro. Abbiamo poi sponsorizzazione da parte dei privati per attività culturali pari a 20.000 euro; un ulteriore contributo da parte dei privati per la manutenzione e l’acquisto arredi del centro Arcobaleno 15 mila euro. Contiamo di incassare 1.160.000 euro dalle alienazioni e 1.200.000 euro dagli oneri di urbanizzazione. Il diverso utilizzo dei mutui può essere eseguito solo se noi siamo in grado di fare opere di investimento, quindi quelle che arricchiscono il patrimonio dell’ente. Il diverso utilizzo dei mutui viene indirizzato per la manutenzione straordinaria della biblioteca Sebastiano Satta per esempio, 60 mila euro; per la manutenzione straordinaria della scuola civica di musica, 40.000 euro; per la manutenzione straordinaria del campo Quadrivio, campo Frogheri, 117.000 euro; per la infrastrutturazione della discarica Su Berrinau, 210.000 euro; per la manutenzione di via Rodari - quindi stiamo dando un importante segnale anche per la manutenzione delle arterie cittadine - 70.000 euro; e per l’implementazione della nuova struttura dei server comunali, 70.000 euro. Altre fonti di finanziamento: prevediamo di accendere 500 mila euro di mutuo, perché immaginiamo che si possa verificare la necessità di finanziare ulteriori debiti fuori bilancio. Questo grafico ci dimostra come ci sia stata proprio una drastica riduzione dell’accensione dei mutui dal 2011 ad oggi, contiamo però - nonostante nel 2013 non abbiamo acceso nuovi mutui perché ci siamo rifatti al diverso utilizzo, allora l’istituto si chiamava devoluzione dei mutui, oggi si chiama diverso utilizzo - nel 2014 di accendere un mutuo di 500.000 euro. Altre fonti di finanziamento che alimentano il nostro bilancio comunale sono quelle relative alle funzioni delegate da parte della Regione Autonoma della Sardegna: un contributo annuale di 350.000 euro per quanto riguarda i minorati psichici; 221.000 euro per quanto riguarda i nefropatici e i trapiantati; un contributo di 131.000 euro per quanto riguarda invece i talassemici, emofiliaci e linfopatici; un contributo di 25 mila euro per quanto riguarda le provvidenze delle malattie tumorali; 383.000 euro per il servizio civile; e 7.500 euro per politiche di rientro degli immigrati. Gli obiettivi che questa Amministrazione si vuole prefissare, vuole cercare di raggiungere, che sono naturalmente condizionati intanto dalla conferma della riduzione dei trasferimenti erariali, dalla politica del contenimento della spesa pubblica e poi anche nei paletti posti dal patto di stabilità e anche dalla spending a cura dell’I.D.N. S.n.c. 45 review, sono degli obiettivi importanti che in fase programmatoria purtroppo devono tener conto e saranno condizionati da economia che sono imposte e dai risparmi che sono forzati. Quindi dovremo ridimensionare completamente la spesa dell’ente e ci dovremo concentrare prevalentemente sulle spese obbligatorie. Ciò nonostante noi abbiamo prefissato degli obiettivi che sono piuttosto importanti e che qualificano l’azione dell’Amministrazione. Intanto per quanto riguarda l’Assessore Giovanni Mura, delega affari generali e risorse umane: avvio delle procedure finalizzate all’espletamento di bandi relativi ai concorsi per la stabilizzazione dei precari, in attuazione di quanto indicato nella programmazione triennale nel fabbisogno del personale 2014/2016, piano delle assunzioni; espletamento di concorsi per l’assunzione di un funzionario avvocato part-time a 25 ore, di un (...) direttivo di vigilanza, di un esecutore tecnico specializzato, di un necroforo; realizzazione di un cluster virtualizzato ad almeno due nodi attivi al fine di consolidare i server comunali. Dico consolidare ma anche potenziare, perché abbiamo un obiettivo importante che è strettamente collegato, che è quello di potenziare e soprattutto armonizzare le banche dati presenti nel nostro ente. La delega che mi riguarda: patto di stabilità, è un obiettivo ineludibile al quale devono essere uniformati tutti gli Assessorati, tutti i servizi e quindi è un obiettivo trasversale, impone l’ottimizzazione e la riduzione della spesa corrente dell’ente. Revisione delle entrate tributarie attraverso la realizzazione dell’anagrafe tributaria, qui ci colleghiamo appunto al potenziamento dei server; gestione del contenzioso dei tributi locali; controllo di gestione, speriamo di riuscire ad attivarlo quest’anno, monitoraggio degli endoprocedimenti. Vogliamo cioè monitorare effettivamente tutti gli atti amministrativi che si fermano o si fermerebbero al bilancio. Questa leggenda metropolitana, prendendo spunto da alcune esperienze di altre realtà lavorative, intendiamo monitorare i tempi dei procedimenti interni all’ente, perché più brevi sono, più qualità abbiamo e più snellimento –chiamiamolo così volgarmente – possono avere le varie procedure interne. Nuova gestione contabile ai sensi del decreto legislativo 118/2011, stiamo cercando di avviare tutte le attività propedeutiche, perché dal 2015 cambieranno molte cose e cambieranno anche in peggio. Assessore Francesco Guccini, delega polizia municipale: prevenzione e a cura dell’I.D.N. S.n.c. 46 controllo della sicurezza stradale; rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale in tutta la città; vigilanza ambientale e del territorio; miglioramento della logistica, strumenti tecnologici; acquisto e revisione del sistema di comunicazione via radio. Per quanto riguarda invece la delega dell’Assessore Roberto Cadeddu, manutenzione lavori pubblici abbiamo un importante piano straordinario di manutenzione straordinaria – scusate la cacofonia – delle strade cittadine; interventi su edifici e stabili comunali; mantenimento degli standard di sicurezza sugli edifici scolastici; recupero della scuola media N. 1, ma anche la messa in sicurezza delle scuole elementari di via Malta e di via Fiume, in più il piano delle opere pubbliche 2014/2016. Per quanto riguarda invece l’Assessore Raimondo Deiara, delega urbanistica, protezione civile, servizi cimiteriali, dematerializzazione degli atti amministrativi e dello snellimento dei processi dello sportello unico per l’edilizia; revisione del piano particolareggiato del centro storico; protezione civile, attività divulgativa; predisposizione del bando per la mobilità degli alloggi ERP, così come da Legge Regionale 13/89; controllo delle condizioni economiche patrimoniali dei concessionari degli alloggi e relativi nuclei familiari; aggiornamento dei canoni di concessione relativi ai rapporti in essere; razionalizzazione del consumo del territorio cimiteriale. Per quanto riguarda invece l’Assessore Cosimo Soddu, programmazione comunitaria politiche energetiche reti tecnologiche: reperimento risorse finanziarie per rispondere alle strategie dell’ente attraverso la predisposizione di eventuali progetti relativi ai bandi europei nazionali e regionali; attuazione del piano di efficientemente energetico comunale; attivazione delle procedure per l’installazione della rete tecnologica a banda larga. Per quanto riguarda l’Assessore Mario Angioi, delega ai servizi sociali: realizzazione di una casa di accoglienza per l’emergenza abitativa dei separati; prosecuzione del servizio di emergenza abitativa ed approvazione del nuovo regolamento comunale; centro di ascolto e casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza; realizzazione scambio giovani progetto “Spinach for Popeye” e affidamento asilo nido affidamento giardino sensoriale. Per quanto riguarda l’Assessore Luca Lapia, delega all’ambiente, abbiamo l’apertura estiva – dopo più di 30 anni - dei locali dell’ex colonia Solotti; completamento della bonifica ambientale dell’ex inceneritore Tuccurutai; valorizzazione della risorsa Monte Ortobene, con particolare riferimento al completamento della procedura di VAS per la definizione del piano di gestione della a cura dell’I.D.N. S.n.c. 47 ZPS; sviluppo azione specifica di lotta al randagismo; approvazione progetto canile sanitario; sviluppo del sistema di parchi urbani, Tanca Manca; sviluppo collaborazione con l’università di Bologna, con particolare riferimento alla creazione del progetto 3D denominato, inerente il villaggio nuragico, sviluppo della campagna di scavi archeologici e realizzazione di manifestazioni educative, informative e complementari. Per quanto riguarda l’Assessore Leonardo Moro, delega a cultura, sport, turismo spettacolo: un programma denominato “lo sport per tutti”, che si riferisce ad una gestione degli impianti sportivi e spazi scolastici in efficienza; potenziamento, sviluppo e qualificazione della vocazione culturale dell’offerta museale , culturale e turistica della città; coordinamento gestione del patrimonio immobiliare storico e artistico dell’Amministrazione; coordinamento e gestione tecnico-amministrativo delle partecipate del settore culturale, nella fattispecie consorzio per la pubblica lettura Sebastiano Satta, parco Grazia Deledda, consorzio Concordia. Importante obiettivo che è in itinere per la prima volta nella storia comunale: avere la catalogazione del patrimonio artistico comunale. Assessore Maria Paola Demuro, delega pubblica istruzione pari opportunità, politiche giovanili, formazione professionale: attivazione procedure per l’affidamento in concessione servizio centro giovanile Crescendo Creando; progetto Piedibus, progetto che intende favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile alternativa a quella motorizzata; riduzione della dispersione scolastica con implementazione dell’offerta formativa e l’attivazione di interventi volti a favorire l’accesso e la frequenza scolastica. Vediamo ora come investiremo queste risorse e come riusciremo – se riusciremo – a attuare gli obiettivi che ci siamo prefissati, quindi come investiremo i soldi dei nuoresi. Intanto attraverso le risorse umane, noi spendiamo per la gestione delle risorse umane, che hanno un ruolo centrale nelle decisioni strategiche ed organizzative dell’Amministrazione, 10.366.000 euro, un’incidenza percentuale sulle spese correnti pari al 19,93%. Qui viene riportata l’organigramma: - 5 dirigenti; - 13 funzionari di categoria D3; - 41 istruttori direttivi categoria D; - 178 istruttori di categoria C; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 48 - 13 collaboratori di categoria B3; - 29 esecutori di categoria B; - 3 operatori categoria A. Dipendenti a tempo determinato: - Segretario generale; - 1 istruttore direttivo, 1 dirigente; - 7 istruttori direttivi di categoria D; - 12 istruttori di categoria C; - 12 esecutori di categoria B; - 6 operatori di categoria A. Naturalmente i limiti della spesa del personale rispettano quelli previsti dalla normativa. In più abbiamo il garante dei detenuti, 16.311 euro; il fondo di riserva, 211.000 euro; il fondo svalutazione crediti, 839.000 euro. Tenete conto che gli oneri finanziari quest’anno si riducono, paghiamo 2.419.000 euro di interessi passivi, quindi anche qui rispettiamo il range stabilito dall’Art. 204 del Tuel, la percentuale di indebitamento sulle entrate correnti è pari a 4,97, anche se poi questo limite è stato rialzato, è stato oggetto di revisioni diverse, prima era al 6, poi l’hanno portato di nuovo all’8. L’anticipazione di tesoreria: è stata iscritta in bilancio nella parte entrata al titolo V e nella parte spesa al titolo III, una previsione di anticipazione di tesoreria pari al 25% delle entrate correnti, circa 7 milioni di euro. La percentuale quindi è ben al di sotto di quella prevista dalla normativa. Passiamo anche nel dettaglio a verificare come verranno investiti i soldi del bilancio: - negli asili comunali abbiamo intenzione di portare avanti un progetto di manutenzione straordinaria, abbiamo stanziato 40.000 euro; - per le scuole materne anche qui un’opera di manutenzione straordinaria 26.000 euro; - per le scuole elementari manutenzione straordinaria di via Iglesias, 80.000 euro; - interventi straordinari per le scuole in generale presenti nel territorio comunale, scuole elementare e scuole medie 50.000 euro; - per il campus universitario abbiamo stanziato 106.000 euro; - interventi migliorativi per il Tribu, 31.000 euro; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 49 - scuola civica di musica, manutenzione straordinaria 40.000 euro; - realizzazione della copertura dei campi da tennis stadio Frogheri 100.000 euro; - adeguamento e sistemazione del Campo Frogheri 117.000 euro; - Farcana, adeguamento dei campi da tennis e calcetto, 70.000 euro; - per le società sportive contributi pari a 40.000 euro; - acquisto di banchi per le nuove classi della scuola il San Pietro 8.000 euro; - spese di gestione per gli impianti sportivi cittadini 67.000 euro; - spese di gestione per le piscine 6.000 euro; - cultura e tradizioni per il Teatro Eliseo 29.600 euro per la manutenzione straordinaria; - 136.000 euro per la realizzazione della sagra del Redentore; - contributo comunale al consorzio della Biblioteca Satta di 293.000 euro; - manutenzioni, illuminazione pubblica 1.711.000 euro; - completamento delle urbanizzazioni di via Segni 199.000 euro; - completamento delle opere di via Rodari, altri 70.000 euro; - viabilità, messa in sicurezza soprattutto per gli utenti più deboli della città 44.600 euro; - manutenzione ordinaria e straordinaria di alcune arterie della città, 258.000 euro; - manutenzione del patrimonio comunale 146.000 euro. Per quanto riguarda i servizi alla persona: - asili nido, spese di mantenimento, funzionamento, vigilanza, spese telefoniche 812.000 euro; - centro giovanile, spese per il funzionamento del centro di aggregazione giovanile 10.000 euro; - progetto “Tornare a casa” 576.000 euro; - interventi per gli alunni disabili, interventi per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità, 69.000 euro; - inclusione dei giovani ex minori ospiti presso case famiglia, 42.000 euro; - per gli anziani, interventi immediati per le persone anziane in temporaneo ed urgente stato di disabilità 200.000 euro; - centro polifunzionale, 79.000 euro; - persone con disabilità, utenti ricoverati presso i centri Aias 30.000 euro; - casa protetta, 1.118.000 euro; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 50 - utenti ricoverati, contributi per le rette soprattutto di utenti ricoverati in strutture socio assistenziali 44.000 euro; - assistenza domiciliare, contributi per le persone che si avvalgono dell’assistenza domiciliare, 1.477.000 euro; - punto unico di accesso, servizi di accoglienza, 77.000 euro; - onda rosa, centro antiviolenza a favore delle donne che offre consulenza psicologica sociale e legale, 307.000 euro; - disabilità, centro semiresidenziale per i disabili in stato di gravità, 240.000 euro; - assistenza domiciliare anziani disabili, assistenza scolastica ai disabili 473.000 euro; - assistenza ai minori, attività socio assistenziale ai minori in istituto 447.000 euro; - assistenza adulti in strutture residenziali 100.000 euro; - trasporto disabili 177.000 euro; - servizio comunità alloggio affidata in gestione 278.000 euro; - politiche di inclusione sociale popolazione nomade 19.926 euro; - gestione associata 452.000 euro; qui i contributi, i sussidi e le riduzioni per alcune categorie di cittadini; - assegni di cura a favore di nuclei che si occupano direttamente dei beneficiari 150.000 euro; - contributi assistenziali e economici, 34.500 euro; - contributi relativi alla Legge 162, 3.685.000 euro; - progetto home care, 349.000 euro; - assistenza funebre ai non abbienti 4.000; - TARI, contribuzione a favore di famiglie in situazioni di disagio, 70.000 euro; - ulteriore sussidio contributo bonus famiglia, contributi economici alle famiglie in difficoltà economica 110.000 euro; - contributo per canoni di locazione, 106.000 euro; - assistenza alla povertà, 417.000 euro; - IMU, riduzioni per il comodato d’uso gratuito, 200.000 euro; - TARI, riduzione alle imprese di Prato Sardo, 501.746 euro; - TARI, riduzione attività produttive presenti in città, 73.000 euro; - TARI, riduzione alle associazioni onlus, 696 euro; - TARI, riduzione scuole paritarie 284 euro; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 51 - TARI, riduzione per famiglie in difficoltà 70.000 euro; - libri di testo, fornitura gratuita di libri di testo per la scuola elementare, 67.290 euro; - libri di testo, fornitura gratuita di libri di testo scuole dell’obbligo 37.000 euro; - borse di studio, erogazione di borse di studio pari a 115.000 euro; - lotta al randagismo, spese per la lotta al randagismo pari a 218.000 euro; - potature, un piano della manutenzione delle alberate, 20.000 euro; - manutenzione dei parchi e del verde urbano, 79.000 euro; - servizio di raccolta, qui abbiamo però il costo lordo, 8.362.000 euro; - pulizia locali, dei vari locali adibiti a uffici, magazzini e laboratori delle aree appartenenti all’ente, 147.000 euro; - sistema pubblico di connettività 85.000 euro; - manutenzione del server in dotazione al centro elaborazione dati 60.000 euro; - assicurazioni, il Comune deve assolutamente tutelarsi sulle assicurazioni incendio, furto e responsabilità civile, 31.000 euro; - organismo indipendente di valutazione 13.000 euro; - l’aggio che paghiamo alla società Abaco, che è concessionario del servizio di riscossione dei tributi, 262.000 euro; - gasolio per riscaldamento e autotrazione 335.000 euro; - spese postali 120.000 euro; - utenze idriche, elettriche, telefoniche complessivamente 663.000 euro; - beni di consumo, quindi acquisto di cancelleria e altri beni di consumo 52.000 euro; - manutenzione e bolli degli automezzi, 37.000 euro; - servizio di dattiloscrittura 22.000 euro; - vigilanza, servizio di vigilanza al palazzo comunale e altri edifici di proprietà in totale 112.000 euro; - noleggio dei fotocopiatori, manutenzione dei fotocopiatori 23.000 euro; - fitto dei locali della polizia municipale 60.000 euro; - fitto del mercato ortofrutticolo 127.000 euro; - spese relative alla manutenzione del palazzo di giustizia 780.000 euro; qui abbiamo un contenzioso con il Ministero che ci deve circa tre volte tanto; - anagrafe: adeguamento dei locali 15 mila euro; - cimitero: manutenzione recupero del cimitero 25.000 euro; - master and back 24.000 euro; a cura dell’I.D.N. S.n.c. 52 - ordinativo informativo, relativo all’archiviazione dell’ordinativo informatico 17.000 euro; - protezione civile: stanziamenti per la protezione civile pari a 30.000 euro; - pronto soccorso, pronto intervento: spese per il pronto intervento relativo a manutenzioni eccezionali e straordinarie 33.000 euro. Questo è il bilancio del Comune di Nuoro, grazie per l’attenzione. PRESIDENTE Invito i Capigruppo al tavolo per decidere sulla modalità di prosecuzione dei lavori. Con i Capigruppo di maggioranza abbiamo deciso a maggioranza di riprendere alle ore 16, come ci eravamo proposti in origine di dividere la giornata in due fasi, siamo un po’ in anticipo rispetto alle previsioni, abbiamo già fatto la presentazione, riprenderemo quindi con la discussione alle ore 16:00. Ad ore 13 e 02 la seduta è sospesa. Ad ore 16:04 il Segretario procede un appello dei Consiglieri. Sono presenti 27 Consiglieri. E’ presente il numero legale, la seduta riprende. PRESIDENTE La parola alla Consigliera Carroni. CONSIGLIERE CARRONI Signor Presidente, signor Sindaco, colleghi Consiglieri, signori della Giunta, il bilancio che ci apprestiamo ad approvare è quasi certamente l’ultimo del nostro mandato amministrativo, un bilancio di fine mandato che fotografa l’esistente, il già fatto, ma anche - se vogliamo - la prospettiva. La situazione che ci delineato l’Assessore Daga è abbastanza chiara: un quadro normativo complesso che varia rapidamente; minori entrate dallo Stato e dalla Regione; la spada di Damocle del patto di stabilità; la spending review che taglia ulteriori risorse; un federalismo fiscale insomma, come possiamo notare, che scarica sugli enti locali la responsabilità e le competenze ma non le risorse. Il contesto nazionale - sono notizie di ieri e di oggi - è la conferma della crisi e della recessione. Un contesto gravissimo in cui le persone e le famiglie stentano a condurre una vita almeno dignitosa. Ricordiamoci che abbiamo 6 milioni di poveri totali, ovvero 6 milioni di persone che non riescono neanche ad avere ciò che serve per sopravvivere. Il Comune di Nuoro, sono dati ufficiali, è indebitato per 47.382.626,55 euro; mentre il Comune di Cagliari è indebitato per oltre 52 milioni e mezzo. Il confronto fa a cura dell’I.D.N. S.n.c. 53 pensare. I debiti fuori bilancio sono sempre in agguato, il livello di indebitamento viene tenuto sotto il livello di guardia, ovvero il tasso di indebitamento consentito, ma intanto anche in questo bilancio dobbiamo prevedere in via cautelare 500.000 euro per eventuali debiti fuori bilancio o transazioni. Utilizziamo le risorse dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti per sistemare le scuole, la biblioteca Satta, la scuola civica di musica, il campo Frogheri, la discarica di Su Berrinau, per acquistare apparecchiature informatiche più adeguate per il Comune. Tutto questo evidentemente va bene, va molto bene. Utilizziamo in modo razionale le risorse che abbiamo, però l’utilizzo di risorse già esistenti per alcune emergenze di manutenzione tuttavia non deve farci dimenticare che sono sempre risorse provenienti dall’indebitamento, segno questo che le risorse proprie sono del tutto insufficienti a garantire l’ordinario e che il piano delle opere pubbliche si fonda principalmente sull’indebitamento. Condividiamo la necessità sottolineata dall’Assessore Daga di creare un’anagrafe tributaria capace di recuperare risorse proprie a sostegno dei servizi per i cittadini e insieme la messa in rete delle diverse banche dati dell'Amministrazione affinché i vari settori dell'Amministrazione stessa, cioè l’anagrafe, i lavori pubblici, l’urbanistica, il SUAP, l’ufficio tributi, tutti i settori si parlino e interagiscano tra di loro per produrre un’azione amministrativa più efficace e più efficiente. Secondo punto, il tema delle partecipate. Nuoro ha nove partecipate. Alcune sono scatole vuote, con tanto di C.d.A. e revisori, vedi per esempio Nuoro Agroalimentare, società consortile S.p.A.; altre continuano a pesare sul bilancio del Comune sebbene da tempo avrebbero dovuto essere trasformate in S.p.A. - mi riferisco per esempio all’ATP - con tanto di gettoni ai componenti del C.d.A., qualcuno dei quali resiste stoicamente nell’incarico da quasi dieci anni. Altre due partecipate, ovvero la biblioteca e il consorzio universitario, sono commissariate da diversi anni con il risultato che, nonostante la lodevole azione delle due commissarie, si toglie ai due enti la possibilità di sviluppare un’azione concertata e democratica ed un rilancio effettivo dell’azione amministrativa. Consorzio Satta. Necessita di un nuovo statuto, nuovo a seguito del venir meno delle due comunità montane che versavano una contribuzione importante per il bilancio dell’ente e inoltre per l’uscita della Provincia dallo stesso consorzio. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 54 Questa è una delle emergenze che a mio avviso dobbiamo tenere presenti per il prossimo futuro. Consorzio universitario. Abbiamo avviato tutto l’iter della fondazione ma mi pare che adesso la situazione ristagni un po’ e sia necessario rilanciare l’attività di questo consorzio, modificarlo, cambiarlo, avviare la fondazione, si faccia quel che si voglia però probabilmente è necessario aprire un tavolo di concertazione e di lavoro con la Regione e con le università, sarde e non. Su questo tema però mi preme anche fermarmi un attimo per quanto riguarda le esplicite competenze del Comune e soprattutto per le poste in bilancio che riguardano il campus universitario. Mi sono domandata e mi chiedo a voce alta: perché soltanto 106.000 euro per il campus universitario? Che fine hanno fatto le risorse residue del lontano finanziamento utilizzato in gran parte per la caserma? Non sarebbe stato utile renderle evidenti ed impegnarle anziché soltanto nel consuntivo, nel nuovo bilancio e decidere che cosa si vuole fare? Oppure stiamo pensando che dobbiamo rinunciare per sempre all’idea di una presenza universitaria in città, come mi pare di cogliere talvolta non dall'Amministrazione ma da alcuni interventi, dagli attori che potrebbero giocare un ruolo importante su questa partita. Intanto, in attesa di tempi migliori mi risulta che alcuni locali da noi destinati ai servizi per l’università sono fatiscenti e qualcuno davvero inadatto alla bisogna. L’ex convento. E’ stato finito circa un anno e mezzo fa e una parte di esso è stato utilizzato, penso in comodato d’uso gratuito, per un lavoro di ricerca il cui finanziamento è in capo allo zooprofilattico. Mi domando chi paga le spese per il funzionamento delle strutture in generale per esempio dell’ex convento. Nuoro Ambiente. Avevamo ricevuto assicurazioni che a giugno sarebbe stato pubblicato il nuovo bando di gara. Ad oggi, nonostante l’Amministrazione si sia avvalsa di valenti consulenti esterni non siamo stati in grado di chiudere l’iter del procedimento. Eppure credo che questa materia, la questione dei rifiuti solidi urbani, meriti tutta l’attenzione del caso. Penso che sia la partita, se non la più importante, una delle più importanti di cui l’Amministrazione debba occuparsi. Dal momento che in quattro anni i costi del servizio sono visibilmente notevolmente aumentati, viste le attuali poste di bilancio temo che il costo aumenterà a cura dell’I.D.N. S.n.c. 55 ulteriormente quando si andrà al prossimo bando. Aumenterà il carico fiscale sui cittadini chiamati a coprire per intero il costo del servizio con la TARI, mentre la società che si aggiudicherà l’appalto potrà intervenire sulle tariffe in quanto unica responsabile del piano finanziario. La privatizzazione del servizio è stata una scelta di questo Consiglio che personalmente non ho condiviso, ma così stanno le cose. Il controllo che sempre un’Amministrazione deve fare talvolta si limita a questioni formali e non di sostanza, sempre che lo si faccia questo controllo. Comunque fare i dovuti controlli non può sempre coincidere con spese ulteriori a carico del servizio e degli utenti. Sulla questione dei rifiuti, ci eravamo detti che avremmo dovuto risparmiare con la raccolta differenziata. Al contrario i prezzi sono lievitati. Questo mi sembra un bel tema per la prossima tornata elettorale e un buon banco di prova per il prossimo Assessore all'Ambiente. Visto che stiamo parlando di ambiente, mi vorrei soffermare sulla questione randagismo. Un tema per tutti a mo' di esempio: il servizio utile, sacrosanto direi, costa alle casse comunali nel 2013 186.555,20 euro di cui 18.800 circa a carico della RAS e 177.714 sono fondi di bilancio. Il servizio è in proroga dal lontano 17/09/2008. Per quanto mi è dato sapere, presenta non poche inefficienze. Mi domandavo, e mi domando: cosa aspettiamo a predisporre un nuovo bando? Perché abbiamo previsto una somma ancora superiore nell’attuale bilancio mentre - mi risulta - concediamo benevolmente ad un’associazione privata delle somme, seppur esigue, per la gestione dei cuccioli? Ho voluto fare questo unico esempio perché scorrendo il PEG che, è vero, deve essere approvato dalla Giunta ma è anche uno dei pochi strumenti che consentono ai Consiglieri di avere contezza della spesa, si possono notare i diversi vari impegni di spesa che evidenziano non certo malaffare ma certamente qualche distrazione, qualche sciatteria e approssimazione nel decidere come amministrare le poche residue risorse di cui disponiamo. Anche qua mi sono chiesta perché e ho provato a darmi qualche risposta, che può essere anche una proposta per il futuro. In commissione bilancio abbiamo spesso parlato di questi temi e ci siamo soffermati su un argomento che ci ha anche appassionato, cioè il controllo di a cura dell’I.D.N. S.n.c. 56 gestione. Dicevo infatti prima che la commissione bilancio ha più volte sottolineato l’esigenza che il Comune si doti di strumenti adeguati ad esercitare i controlli e ad apportare le modifiche dovute laddove necessario. Occorre uscire dall’approssimazione e introdurre davvero criteri di efficienza per agire sulla qualità della spesa, decidere cioè che cos’è prioritario e che cosa non lo è, e sulla rapidità delle procedure. Oggi vantare un credito nei confronti della Pubblica Amministrazione è una iattura: puoi solo affidarti alla buona sorte o all’amicizia di qualche Assessore. Il secondo tema che si potrebbe introdurre riguarda un ruolo diverso, una diversa organizzazione degli uffici e forse un ruolo diverso dell’ufficio finanziario. Occorrerebbe a mio avviso - ma è un discorso aperto a qualsiasi approfondimento - rendere il servizio finanziario non uno sportello a domanda dei vari settori, ma una sorta di centrale operativa della programmazione. A mio avviso manca un raccordo tra gli input della Giunta, le delibere di Consiglio e gli uffici. Continuano ad esistere tanti piccoli feudi, non sempre efficienti o dove comunque si mantengono rendite di posizione o più semplicemente prassi consolidate ormai superate. Non intendo dire che le dipendenti o i dipendenti comunali non lavorino, penso invece che dovrebbero essere organizzati meglio e valorizzati al meglio. Anche quest’ultimo tema mi pare meritevole di approfondimento. Ci si affretta a stabilizzare il personale precario, cosa buona e giusta peraltro, ma si lasciano aperti pertugi e zone d’ombra per qualche personale regalìa o favore; a questo proposito esistono delle norme, per esempio anche il nostro regolamento di contabilità all’Art. 153, o il testo coordinato del Decreto Legge 10 ottobre 2012 N. 174 Art. 3, che riguarda i controlli interni o esterni dell'Amministrazione o meglio che l’Amministrazione può mettere in campo migliorare le sue performance. Non immagino evidentemente un settore finanziario più importante degli altri, ma certamente immagino forme di coordinamento e controllo della spesa che oggi non ci sono. Un’ultima questione: la gestione delle strutture pubbliche, dalle strutture sportive alle case del patrimonio comunale, a musei, alle case dedicate e teatri. Occorre dire che la nostra azione è stata in questi anni non sempre lineare e comunque non ci siamo ispirati a un atteggiamento sempre chiaro e trasparente. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 57 Talvolta affidiamo a terzi le strutture a seguito di approvazione di bandi ad hoc, tutto regolare; altre volte si danno in comodato d’uso gratuito le strutture per periodi più o meno brevi, senza chiedere nulla in cambio. Anche qua mi domando a voce alta: chi paga luce, acqua e riscaldamento? So che in alcuni casi queste spese sono a carico del temporaneo locatario o affidatario, altre volte non è chiaro chi le paghi. Talvolta, dopo aver concesso con regolare assegnazione le strutture, si conferiscono somme a sostegno di manutenzioni che dovrebbero essere a carico di altri. Mi rendo conto da sola che non è materia facile da dirimere questa, è un problema che non è solo del Comune di Nuoro ma di tutte le Amministrazioni. La gestione del patrimonio è una questione abbastanza complessa. Anche qui sarebbe necessario in tempi di vacche magre fare una seria ricognizione - tra l’altro si è già cominciato a farlo ed è mi sembra una cosa molto positiva - e assumere una posizione netta e chiara. Il patrimonio deve rendere, come recita la norma - forse no o forse sì - ma certamente non deve costarci. Potremmo almeno cercare di andare a pareggio. E se noi andiamo a spulciare il bilancio nella parte spese mettiamo tante piccole e meno piccole cifre che ci interpellano. Spesso, quando il pubblico non funziona o si pensa che non funzioni ci si rivolge ai privati. Lo facciamo con diversi servizi sociali ed ora vorremmo farlo anche con l’impianto natatorio. Mi veniva da sorridere perché dire “piscina” forse era troppo facile. Nel 2015 stiamo immaginando di fare un’altra piscina con un project financing. Personalmente inorridisco, non so voi. Tutte le volte in cui ci si affida - parliamo in generale perché non parliamo solo del Comune - a questi strumenti, accadono cose strane. Sui servizi sociali, fiore all’occhiello di questa Amministrazione, abbiamo smesso da tempo di esercitare controlli approfonditi. E’ come se volessimo infrangere un tabù: non se ne deve parlare. Se ne parli, ce l’hai con l’Assessore. Io non ce l’ho con l’Assessore, non ce l’ho con la Giunta, non ce l’ho col Sindaco. Anzi penso che il benessere e la salute dei nostri concittadini sia una cosa estremamente preziosa. Però credo che ci vorrebbero controlli più efficaci e scoprire che magari funziona tutto benissimo. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 58 Invece far finta che non si debba toccare niente perché appena si parla di servizi sociali tutti diventano improvvisamente ultrasensibili non mi sembra che vada bene. Per esempio intuisco, ma non si capisce bene dal bilancio, che si voglia smembrare il servizio Onda Rosa. Oggi il servizio viene affidato ad un’associazione che se ne occupa da più di quindici anni. Lo si vuole controllare? Bene, è giusto che lo si faccia. Non credo che la risposta sia quella di dividere il servizio, dividendo la gestione e affidandola a persone non so se davvero totalmente preparate a occuparsi di questa drammatica problematica, per cui necessita come per tutte grande professionalità. Mi è sempre parso comunque che lucrare sul disagio sia cosa del tutto disdicevole. Approverò questo bilancio per senso di responsabilità e di concretezza, perché evidentemente, ne ho fatto già cenno prima, vedo il contesto nel quale l’Amministrazione è costretta ad operare. E mi pongo anche un auspicio: che il partito di maggioranza di cui faccio parte, quasi sempre assente a livello provinciale, sia nel sostegno a questa Amministrazione che nell’elaborazione della proposta politica cambi radicalmente rotta e affronti la prossima stagione elettorale in primavera con maggiore impegno e consapevolezza, impegno e consapevolezza che questa città, sfinita dalla crisi economica, merita e ci chiede con forza. PRESIDENTE E’ pervenuto un unico emendamento a firma del Consigliere Sarria, che quando vorrà illustrarlo potrà farlo. La parola al Consigliere Seddone. CONSIGLIERE SEDDONE Buon pomeriggio a tutti. Inizierò il mio intervento con una domanda iniziale, in quanto voglio superare una forte perplessità che ho trovato leggendo gli atti del bilancio. Noi abbiamo pubblicato il 4 luglio sul sito internet lo schema del piano triennale delle opere pubbliche, uno schema simile a quello degli altri anni, niente di strano. Nella relazione dei revisori, nel paragrafo dedicato a questo argomento si faceva riferimento al Testo Unico degli appalti e al Decreto Ministeriale 11 novembre 2011. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 59 Io sono andato a vedermi questo decreto, nelle varie ricerche che uno fa per capire come si comportano gli altri Comuni e ho verificato che gli altri Comuni applicavano uno schema diverso dal punto di vista formale. Il loro piano non era stringato come il nostro - nella forma, non mi sto riferendo ai contenuti - ma inseriva nuove informazioni: la data e l’inizio e la fine dei lavori, il codice unico di progetto, in che fase era la progettazione, tutta una serie di informazioni che nel nostro mancavano. E questo era in vari schemi. Allora sono andato a vedermi il decreto dell’11 novembre 2011 e mi sono reso conto che effettivamente il nostro piano è diverso, non è aggiornato. Per cui vorrei, se è presente la dirigente che ha firmato lo schema o il Segretario, che spieghino se il piano è stato fatto così perché si poteva fare. Mi chiedo e su questo posso solo avanzare ipotesi: visto che il piano è un allegato indispensabile al bilancio di previsione per l’Art. 172 del Testo Unico, e quindi non possiamo approvare il bilancio senza quel piano, visto che quel piano lo dobbiamo mandare all’osservatorio, voglio capire se il fatto di non avere seguito quel tipo di schema non solo dal punto di vista formale ma anche sostanziale, perché richiede tutta una serie di informazioni previste in quel decreto, se questo comporta problemi nell’approvazione del piano. I revisori dicono che il piano “è stato redatto conformemente alle indicazioni e agli schemi di cui al decreto ministeriale 11 novembre”: io non credo - non lo voglio credere - che i revisori non abbiano visto il piano e che abbiano detto che è conforme anche se è formalmente diverso, quello che è pubblicato. Io voglio sperare che sia stato pubblicato per errore un piano non conforme alla normativa vigente - ripeto, Decreto Ministeriale 11 novembre - anche perché è vero che noi in Sardegna abbiamo la Legge Regionale 5 del 2007, che è regola questo, però gli altri Comuni della Sardegna applicano un altro tipo di schema. Per cui o la Regione non ha pubblicato o non si trova un regolamento che indica questo tipo di schema per la Sardegna. Non vorrei che approvando questo tipo di schema andiamo a inviarlo all’osservatorio regionale che è stato costituito quest’ano e ci dicano che non va bene. Non vorrei che inviando il bilancio, formalmente corretto, qualcuno ci dica che c’è un problema perché quell’allegato non andava bene. Non vorrei che adesso ci trovassimo a discutere una delibera che può avere dei lati deboli dal punto di vista formale. Qua non è un problema da un punto di vista politico, che affronterò nel seguito a cura dell’I.D.N. S.n.c. 60 del mio intervento. Qua è un problema di capire se il non aver utilizzato quella forma - premesso che il decreto dice che bisogna utilizzarla, di capire se è vincolante anche per le regioni a statuto speciale - può inficiare l’attività del bilancio. Se così fosse noi avremmo un grosso problema quest’oggi: non potremmo approvare il bilancio perché non è possibile approvare l’allegato in quanto non conforme; e se non fosse conforme andrebbe ripubblicato, con tutto quello che ne consegue. Io su questo vorrei rassicurazioni, sul fatto che noi potevamo farlo così e anche se era indispensabile farlo in quel modo, che non infici la delibera sul bilancio. Questo come attività preliminare e vorrei, soprattutto per i Consiglieri di maggioranza, che quest’aspetto venga chiarito prima del voto. Lo ritengo indispensabile. Dal punto di vista del bilancio, nel merito, io in questi anni non ho mai dato voto favorevole alle proposte della Giunta, soprattutto per un aspetto: non condivido l’approccio che viene dato dalla Giunta alla gestione delle risorse. Io la rispetto come una diversa idea politica però non la condivido, non la posso condividere. Tante volte ho fatto presente il rischio derivante dall’aver anche parcellizzato le varie deleghe, che per me a prescindere dai risvolti strettamente politici comporta un’inefficienza di base nella gestione amministrativa. Quello di affidare poche deleghe a più persone per me anche nei rapporti con l’Amministrazione diventa una scelta inefficiente. E in parte quello che diceva la Presidente della commissione bilancio evidenzia questo problema. Il fatto anche di dover legittimamente dare la possibilità a tutti coloro che hanno responsabilità di governo anche di portare a casa dei risultati politici con conseguente impiego di risorse e quindi senza dare la possibilità di individuare poche priorità e lavorarci bene fino in fondo, ma individuare tante piccole priorità per accontentare tutti - non sto dando un’accezione negativa alla frase, è un dato di fatto. Nel momento in cui tu hai tanti programmi devi dare risorse a tutti per camminarci. E questo è una costante, come anche il discorso iniziale. Assessore Daga, abbiamo anche parlato delle tante difficoltà in cui versano i Comuni d’Italia per l’incertezza legislativa, che ormai da decenni è presente in Italia su tutti i settori che hanno a che fare con l’utilizzo di risorse pubbliche. Così come però era chiaro da anni che si andava in quella direzione. Quando noi siamo entrati - credo che il decreto 78 del 2010 è stato il primo grande decreto di revisione della spesa, di spending review - abbiamo avuto chiaro a cura dell’I.D.N. S.n.c. 61 quale fosse il percorso che intendeva stabilire il Governo, perché le condizioni della finanza pubblica non sono in crisi da due anni, purtroppo sono in crisi nera ormai da sette e in crisi di fatto da una ventina d’anni, da quando il Paese non ha cominciato a crescere. Per cui la scusante dei mancati trasferimenti per me vale fino a un certo punto, perché è vero che genera difficoltà, ma è anche vero che queste difficoltà, quando ormai si è a conoscenza e le puoi mettere in conto, come può capitare a una qualsiasi famiglia, devi adeguare anche l’impiego delle tue risorse di conseguenza. Noi oggi, se verifichiamo i dati con l’ultimo consuntivo della precedente Amministrazione, quello del 2009, andiamo a verificare che le tasse sono aumentate di 10 milioni, sono diminuiti di 5 milioni trasferimenti nelle varie modulazioni, se ci mettiamo anche la contrazione del titolo III, abbiamo comunque un aumento delle entrate correnti dell’8%. Mentre invece le entrate al titolo primo, che quest’anno comprendono anche il fondo unico, sono cresciute del 75%. Questo ci dice che noi negli anni, per garantire un livello di servizi con le priorità indicate dalla Giunta, dall’Amministrazione, abbiamo dovuto chiedere ai cittadini un contributo. Il problema è che allo stesso modo è cresciuta anche la spesa corrente. Se andiamo a vedere il titolo nudo e puro è cresciuta di 4 milioni rispetto a quanto avevamo impegnato nel 2009, tolto il fondo di riserva, il fondo di svalutazione che non si traducono in impegna di spesa reali, noi abbiamo una crescita di 3 milioni. Ora, mi rivolgo soprattutto ai Consiglieri di maggioranza, agli amici con cui c’è questo tipo di sensibilità, mi ricordo il Consigliere Deiana che aveva fatto un elogio della diminuzione della spesa in un precedente Consiglio. Elogio che in parte condivido, nel senso che in un contesto del genere l’avere ridotto la spesa, l’avere individuato delle priorità è di per sé una strada giusta. Poi lì in quella situazione c’era il problema che era diminuita rispetto a un anno e aumentata rispetto all’altro, però non è il momento di fare sottigliezze. Quello che mi preoccupa è che quando si va ad approvare il bilancio, noi approviamo comunque un aumento di spesa rispetto a quanto previsto, perché mettiamo che le cose per miracolo vadano bene, incassiamo tutte le entrate correnti, incassiamo tutte le entrate in conto capitale. Abbiamo le entrate piene, riusciamo a rispettare il patto di stabilità e lì cosa succede? Il Consiglio ha comunque autorizzato la Giunta a spendere quell’importo. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 62 Non si può dire dopo “sì ve l’abbiamo autorizzato 45 milioni, però ne spendete 40 come l’anno scorso”, non può funzionare così. Per questo io dico che rimane il problema alla radice. Quando noi andiamo a fare un certo tipo di previsione, per il mio modo di vedere la pubblica amministrazione, dobbiamo fare in modo di limitare la spesa all’origine, non fare in modo di adattarla in base alle fluttuazioni finanziarie. Per me deve essere ridotta alla base. Avevo presentato anche qualche proposta che ha avuto un parere non favorevole, però che andava in quella direzione. Noi dobbiamo bloccare all’inizio, alla fonte. E su questo dobbiamo fare un certo tipo di sforzo anche in una migliore previsione. Noi abbiamo continuamente in tutti gli anni, purtroppo come costante di altri Comuni, questo a mio modo di vedere è una struttura anche della programmazione finanziaria, un sistema per cui la previsione è una previsione massima, non è una previsione centrata. Cioè noi non è che impegniamo 45 perché vogliamo spendere 45, noi abbiamo un tetto massimo. Questo per me è un problema, perché nel momento in cui noi andiamo a autorizzare tot per la funzione amministrazione generale, tot per la polizia municipale, tot per i servizi sociali, e andiamo a vedere che magari gli affari generali o quello che volete, ha speso tutto quello che doveva spendere, e magari i servizi sociali, o per problemi di trasferimenti, o per problemi di patto di stabilità, oppure perché non si è andati avanti con la programmazione, perché anche qui abbiamo una storia di belle relazioni scritte che non sono state attuate, per esempio, Assessore Daga, io la ascoltavo quando parlava di server da ammodernare. Quello è un aspetto che però nella programmazione dell’Assessore di competenza era previsto già nel 2011, così come altri aspetti che si ripetono per anni. L’ufficio legale, prima si doveva costituire con risorse interne e adesso si è dovuto fare un concorso. Tutta una serie di cose che rispetto a come erano state autorizzate dal Consiglio Comunale, si sono realizzate in maniera diversa o non si sono proprio realizzate, e questo è un problema, perché nel momento in cui il Consiglio dà un indirizzo, non può essere una sorta di cambialona intesa come un foglio bianco dove a cura dell’I.D.N. S.n.c. 63 mettiamo solo i margini e poi dentro si può riempire un po’ come si vuole, perché è permesso, non faccio un discorso di legittimità, faccio un discorso di rapporto tra Consiglio e Giunta laddove noi programmiamo x e succede Y. E non perché noi Consiglio lo vogliamo. Questo è un problema che poi si traduce operativamente nella gestione del Governo. Anche a me piacerebbe avere il PEG come l’ha avuto il Presidente della commissione bilancio per andare a vedere, mi rendo conto che questo non è possibile perché è un allegato fantasma al momento, non avendo approvato la Giunta è solo un foglio di buone intenzioni che può essere cambiato in ogni momento. Io questo non l’ho visto e non mi aspetto neanche che qualcuno mi chiami per farmelo vedere. Capisco bene i rapporti, per quanto possono essere cordiali anche tra maggioranza e opposizione, però ci sono dei documenti che rientrano nella prerogativa di chi ha responsabilità dirette di governo e non di indirizzo. Anche perché poi lì mi sarebbe piaciuto anche confrontare alcune voci nel dettaglio. Per esempio io ho chiesto quando volevo capire se c’era la possibilità di fare degli emendamenti, alcuni capitoli, ne dico uno: le spese postali per la polizia municipale, dove con un’analisi approfondita magari si può pensare se per avere un risparmio in quel settore non si può fare riferimento a risorse già presenti nell’organico comunale. Oppure se è possibile avere condizioni più favorevoli per eseguire il servizio. Questo si traduce poi in una modalità di amministrazione diretta che noi in questi anni abbiamo avuto sempre un po’ nascosta. Io in commissione bilancio e in Consiglio ho sempre chiesto che ci venisse fornita una documentazione tale da comprendere ciò che effettivamente noi avevamo come spesa vincolata e ciò che non lo era. Ho sempre chiesto anche che il bilancio fosse approvato prima e non dopo, in modo da avere una maggiore importanza sulla programmazione, anche magari facendo più variazioni nel corso dell’anno. Questo mi rendo conto che è un modo diverso anche da quello che è stato negli anni scorsi di approvare il bilancio. Noi, a prescindere dalle situazioni di difficoltà o no della finanza pubblica, abbiamo sempre approvato il bilancio di previsione. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 64 A parte un anno dove forse la delega era dell’Assessore Cadeddu, abbiamo sempre approvato il bilancio con un forte ritardo e questo si traduce automaticamente in un’inefficienza della programmazione e dell’attività amministrativa in sé. Perché poi un ritardo di questo tipo cosa comporta? Magari quest’anno è andata anche bene perché per garantire l’equilibrio della parte corrente abbiamo indicato l’avanzo di amministrazione che è stato approvato in fase di consuntivo, e questo ci ha permesso di garantire, come spiegato nella relazione tecnica, comunque un pareggio tra le entrate correnti e le spese correnti. Il problema di fondo però che quando noi spostiamo continuamente il momento dell’approvazione, ci troviamo nella difficoltà di dire impegnato o non impegnato. Diciamo che io ho apprezzato molto lo sforzo del Consigliere Sarria di provare a fare un emendamento in queste condizioni, io avevo provato a fare delle proposte sia con emendamenti sia con proposte reali, purtroppo non ho avuto la stessa fortuna nell’individuare i capitoli giusti che non erano ancora impegnati e allo stesso modo magari c’è stata un po’ di chiusura. Ricordo quando all’inizio del mandato, anche per ritornare al discorso dei controlli, avevo proposto all’Amministrazione di dotarsi di un sistema vero di controllo interno, in modo da verificare tutte le procedure amministrative all’interno dell’Amministrazione Comunale, misurarle, e fare in modo anche che si potesse conoscere la produttività media dei dipendenti che so che magari a qualcuno è un termine che fa rabbrividire, però ormai è pacifico che anche nelle amministrazioni pubbliche si inseriscano criteri di valutazione della performance, della valutazione della prestazione anche del singolo dipendente. Così come avrebbe aiutato a eliminare alcune storture magari nei rapporti con le partecipate. Ricordo e lo ricorderà anche l’Assessore Daga i problemi che abbiamo avuto l’anno scorso nella redazione del PEF dove non si riusciva a avere i documenti dalla partecipata. Tutta una serie di proposte che anche i revisori nell’ultimo bilancio nel 2013, questa del controllo interno hanno proposto come raccomandazione all’Amministrazione Comunale, come uno strumento di cui dotarsi, avrebbero a mio modo di vedere, ne sono ancora convinto, migliorato le performance dell’Amministrazione. Anche perché nella fase con tutti i discorsi sulla trasparenza che facciamo, ci saremmo portati con due anni di anticipo a realizzare quello. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 65 Non vi voglio annoiare con altre cifre perché poi so che non riuscirò a farvi cambiare idea. Sollecito ulteriormente però la risposta sul piano triennale, vorrei essere confortato sul fatto che l’approvazione del bilancio unitamente allo schema non comporti problemi ai fini dell’approvazione della delibera. PRESIDENTE La parola al Consigliere Ticca. CONSIGLIERE TICCA Presidente, signor Sindaco, colleghi Consiglieri, vorrei fare un paio di considerazioni... PRESIDENTE Scusi Consigliere Ticca, se è d’accordo possiamo fare dare la risposta all’ingegnere Mossone. INGEGNERE MOSSONE Il Decreto Ministeriale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dice che il piano triennale delle opere pubbliche allegato al bilancio deve essere redatto su modelli, schemi, sulla base degli schemi tipo allegati al decreto stesso. Questo non è un obbligo è un’indicazione. Si tratta di schemi tipo, non è che devono essere quegli schemi. Peraltro lo schema ministeriale non consente di inserire una serie di dati che noi invece inseriamo, risulta estremamente poco leggibile. Cioè se noi vi mandassimo in Consiglio il modello ministeriale non sapreste neanche di quali opere si sta parlando perché le opere sono raggruppate per categorie a seconda del tipo di lavori ma non esiste la distinzione tra le singole opere. Di conseguenza noi vi mandiamo un modello che ha tutti gli elementi contenuti nel modello ministeriale e molti elementi in più che vi consentano di capire effettivamente che cosa state andando a decidere, a deliberare. Peraltro quando il bilancio passa, noi abbiamo un accesso, una password e dobbiamo inserire il piano triennale delle opere pubbliche sul sito del Ministero direttamente e lì siamo costretti a compilare i campi che dicono loro. A noi non costerebbe niente farvi una stampa di quello, il discorso è che non è assolutamente leggibile e quindi lo inseriamo sul sito del Ministero come lo vogliono loro però a voi lo diamo in maniera tale che siate consapevoli di quello che deliberate. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 66 PRESIDENTE Prego Consigliere Ticca, può riprendere il suo intervento. CONSIGLIERE TICCA Scorrendo la relazione previsionale e programmatica ho trovato due cose un po’ particolari, la prima nella relazione compilata dall’Assessore all’Ambiente sui costi per la lotta al randagismo per quest’anno 218.000 euro, che poi scorrendo un po’ le pagine risulta siano quasi interamente da destinare al costo del mantenimento degli animali in canile. Quello che mi chiedo è: riusciamo a spendere 218.000 euro in un anno per mantenere dei randagi in canile, poi però abbiamo la polizia municipale che per poter fare quella che dovrebbe essere l’opera di prevenzione e quindi evitare che ci sia l’accrescere del fenomeno del randagismo, dotata di un unico lettore di microchip. Un lettore di microchip che costa all’incirca 200 euro. Quindi con la possibilità destinando poche migliaia di euro di dotare ogni pattuglia su strada della polizia municipale di un lettore di microchip incentiverebbe i possessori di cani a dotare il proprio animale di microchip, anche perché la sanzione per il conduttore o proprietario di cane sprovvisto di microchip mi pare sia intorno ai 200 euro, quindi il costo di un lettore di microchip appunto. Questo sicuramente ridurrebbe il fenomeno del randagismo, inizierebbe almeno a ridurre questo problema. Un’altra cosa, sempre nella relazione in riferimento al capitolo 20.20.250, Legge Regionale 19/97, contributo per incentivare produttività, qualificazione e formazione del personale c’è uno stanziamento per l’anno 2014 di 60.281 euro. Questi vengono ripartiti in maniera secondo me... non me la spiego, perché vengono destinati per le spese per la formazione e la qualificazione del personale 7 mila euro, i restanti 53.281 euro, destinati tutti all’incremento del fondo produttività. Cioè, invece di investire in formazione e qualificazione, destinare che so il 50%, metà alla formazione, e metà invece a un premio incentivante, preferiamo dare – che poi comunque è basso – un contributo a pioggia i tutti i dipendenti. Con 7 mila euro probabilmente non paghiamo neanche un corso di aggiornamento per 4 dipendenti, quindi vorrei capire come facciamo a portare avanti queste scelte, secondo me anti economiche, non convenienti per l’Amministrazione, sarebbe meglio avere più dipendenti incentivati con la garanzia di ricevere qualche euro come premio incentivante ma senza valutare effettivamente la produttività. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 67 PRESIDENTE La parola al Consigliere Fadda. CONSIGLIERE FADDA Signor Presidente, signor Sindaco, Assessori e Consiglieri, il 2014 rappresenta l’ultimo anno di questa legislatura e pertanto debbono essere realizzati e conclusi i programmi e gli obiettivi contenuti nelle linee programmatiche 2010/2015, sfruttare il poco tempo e le scarse risorse per concludere opere pubbliche, intervenire sulla macchina comunale, avviare e concludere le gare di beni e servizi, gestione di impianti sportivi ad esempio, servizio rifiuti etc.. Come per il bilancio 2013 approvato a novembre 2013, anche per il 2014 le previsioni di entrata e di spesa riguardano obiettivi e programmi già realizzati per oltre il 50%. Si ringrazia per la completezza e chiarezza della relazione tecnica che consente di capire nozioni e dati anche ai non addetti ai lavori e fornisce moltissime e importanti informazioni. Si ringraziano i revisori ma si rinnova l’invito a fornire suggerimenti sull’operato e valutazione di sintesi dei numeri rappresentanti per il bilancio come per gli altri atti contabili al fine di meglio rappresentare al Consiglio Comunale gli effetti della gestione futura conclusa. A titolo di esempio citiamo alcune opere e servizi da concludere: l’area mercatale di via Convento, il collaudo del belvedere di viale Ciusa, piazza Satta e Su Connottu, scalinata di via Mereu, le gare per i servizi rifiuti, l’affidamento degli impianti sportivi. Questa è una premessa. Passiamo alle analisi delle risorse cominciando con l’avanzo di amministrazione. L’avanzo 2013 è stato iscritto nel bilancio 2014 per € 839.000 e rotti, e destinato a finanziare il fondo di svalutazione crediti. In relazione ai crediti, residui attivi, si sottolinea la necessità che la Giunta potenzi, qualora non l’abbia fatto, l’organizzazione amministrativa per trasformare celermente i crediti già iscritti in liquidità per l’Ente per iscrivere i nuovi crediti accertati e utilizzare per i servizi comunali le risorse destinate al fondo. Ci si chiede: c’è o non c’è il rischio che questa cifra, 839.000 euro circa, diventi un possibile residuo attivo per l’anno prossimo da eliminare? Il fondo di svalutazione crediti, come ci ha spiegato stamattina la dirigente, la a cura dell’I.D.N. S.n.c. 68 dottoressa Bullitta, non è impegnabile nell’esercizio ed è una voce prudenziale che salvaguarda l’equilibrio di bilancio nell’ipotesi di minori entrate e a fine esercizio costituisce una sorta di economia di bilancio. Entrate tributarie. Per effetto della riduzione dei trasferimenti statali e regionali e della crescente autonomia finanziaria del Comune, si rende necessario, come evidenziato dagli uffici, relazione tecnica pagina 39, potenziare l’ufficio tributi per far fronte alle attuali esigenze dell’Ente, in quanto risulta attualmente composto da un istruttore direttivo e tre istruttori contabili. Si chiede se gli Assessori competenti abbiano avviato la disamina della questione, ipotizzando una procedura di mobilità interna, volontaria o d’ufficio, seguita da una fase di formazione del nuovo personale addetto. Gli uffici avevano già segnalato tali problematiche anche in relazione alle scadenze quinquennali dell’accertamento dei tributi e in particolare si evidenzia nella relazione tecnica, a pagina 12, la necessità di incrementare i controlli per rinvenire le configurazioni di pubblicità abusiva dalle quali si potranno avere ulteriori margini di entrate in relazione all’imposta sulla pubblicità e sui diritti sulle pubbliche affissioni. Come specificato meglio dalla relazione occorre un monitoraggio costante dell’Ente, in particolare degli accertamenti e degli incassi al fine di salvaguardare sia gli equilibri di bilancio che il rispetto del patto di stabilità e l’andamento dei flussi di cassa. Entrate extratributarie. La previsione è pari a circa 4.279.000 euro con un aumento rispetto all’assestato 2013 determinato soprattutto nei proventi dei beni dell’Ente, fitti di immobili comunali, risulta infatti previsto l’incameramento delle somme relative alla transazione per il fitto dei locali del bar tabacchi del Tribunale, relazione tecnica pagina 19. Servizi a domanda individuale. Trattasi di quei servizi che richiesti direttamente dai cittadini dietro pagamento di un prezzo, tariffa, la contribuzione dell’utenza e la quota meno consistente. A questa devono aggiungersi, per coprire i costi, i fondi regionali e altre entrate proprie di bilancio. È auspicabile che la contribuzione dell’utenza sia differenziata in ragione della capacità contributiva del cittadino, accertata con meticolosi ed efficaci sistemi di verifica e tramite le banche dati dell’Agenzia delle Entrate, come fanno altri enti pubblici. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 69 L’amministrazione di Nuoro ha scelto di non incrementare le tariffe in vigore già da diversi anni e di tenere i vari atti, servizi offerti alla cittadinanza, relazione tecnica pagina 20. Questo determina una ripercussione sui costi dell’Ente con un aumento della rigidità della spesa corrente. Sul punto si richiama quanto risultante nella relazione tecnica al conto consuntivo 2013, laddove si richiamava la necessità di porre l’attenzione sui servizi e sul sistema di tariffazione. Quindi adeguare le tariffe da un lato e attivare un efficace sistema di controllo dall’altro, affinché la contribuzione degli utenti sia adeguata al servizio offerto e si prevengano o correggano evasioni di pagamento del contributo dovuto. Tali servizi richiedono un’attenta analisi, una gradazione delle priorità e delle corrispondenti tariffe in relazione alla natura socio assistenziale del servizio, della tipologia dell’utenza interessata, delle spese necessarie per l’erogazione. Si sottolinea che i servizi aventi più alte percentuali di copertura dei costi con fondi di bilancio sono, giusto per avere un po’ il controllo e anche la visione dei numeri relativi a questi servizi, la casa protetta ad esempio è coperta con il 62% circa, gli impianti sportivi il 61%, seguono il mercato con il 52%, gli asili nido con il 47, la scuola civica di musica con il 35, mensa scuole elementari 33%, e la mensa della scuola materna 23%. Come si vede la copertura dei costi con fondi di bilancio è modulata, cioè non è uguale per tutte le tipologie. Si potrebbe discutere proprio sulle scelte politiche su come meglio modulare questa copertura di spesa. Vi sono poi taluni servizi che risultano integralmente o prevalentemente coperti dall’utenza, centro di aggregazione servizio etc.. Per quanto riguarda gli impianti sportivi occorre sottolineare, oltre la percentuale su indicata, ricordo che gli impianti sportivi venivano coperti con il 61%, che i proventi totali previsti ammontano a soli 45.000 euro circa. Importo che rapportato un totale dei proventi dei servizi a domanda individuale, che è pari a circa 3.900.000 euro, e tenuto conto delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria che gli impianti richiedono, è indicativa di un indice di perdita della gestione. In qualche modo ci si richiama al controllo di gestione, tante volte auspicato e suggerito. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 70 Infatti riguardo alla gestione del patrimonio immobiliare sportivo per l’azione degli uffici dei revisori della Corte dei Conti hanno più volte evidenziato che gli affidamenti erano scaduti e che era urgente affidare gli impianti sportivi con gara e cessare il sistema delle proroghe. In particolare si ricorda che la Corte dei Conti, Sezione di Controllo, con deliberazione N. 478 del 2007 aveva già segnalato la questione per gli anni 2005/2007 indicando anche la necessità di un sistema informativo del patrimonio finalizzato al perfezionamento delle procedure di gestione sugli immobili comunali, entrata in capitale. Alienazioni, trasferimenti di capitale, riscossione crediti. Riguardo le alienazioni è prevista la cessione di immobili nel triennio, relazione tecnica pagina 21, le previsioni di tali entrate devono essere prudenziali anche alla luce dell’andamento del mercato immobiliare in generale e solo se accertate potranno essere utilizzate per finanziare la spesa collegata nello stesso anno. È auspicabile una completa ricognizione dei reliquati, dei fabbricati e terreni che non sono più necessari e che al contrario sono fonte di spesa a carico dell’Ente ed eventuali responsabilità per scarsa manutenzione. Qualora non sia realizzabile l’alienazione, si propone l’assegnazione in comodato ad altri Enti pubblici o Enti privati con finalità pubbliche che possono acconsentire la fruizione del bene da parte della comunità e al tempo stesso preservare il bene stesso. Riguardo ai trasferimenti regionali in conto capitale, sono previsti 332.000 euro, finalizzati: campus universitario, Tribu, scuola elementare e alluvione 2013. La relazione tecnica a pagina 21, come già risultante per il bilancio 2013, evidenzia che il bilancio contempla numerosi stanziamenti datati di trasferimenti regionali destinati alla realizzazione di opere pubbliche che, nonostante la ricognizione straordinaria, devono essere ulteriormente e adeguatamente verificati da parte dei singoli responsabili il procedimento, i cosiddetti RUP, responsabili unici del procedimento dei lavori pubblici. Si ritiene e si propone che tale verifica debba rappresentare obiettivo strategico del settore dei lavori pubblici per il 2014, i cui risultati dovranno essere oggetto di un provvedimento formale per le conseguenti determinazioni sulla valutazione del risultato. Infatti per i trasferimenti regionali in conto capitale, come per ogni contributo o trasferimento vincolato, occorre non solo rivendicare a terzi l’assegnazione dei a cura dell’I.D.N. S.n.c. 71 pagamenti, ma accertare nel tempo se la finalità è stata realizzata, completata nei termini stabiliti dell’Ente finanziatore e se tutto il contributo è stato incassato e utilizzato senza creare e dimenticare in bilancio residui attivi senza titolo o risorse, residui passivi non utilizzate e soprattutto non lasciare nella città opere incompiute. Altri obiettivi strategici dovevano essere la ristrutturazione, manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, il recupero di immobili comunali per destinarli alle attività riducendo le spese delle locazioni passive. Riguardo ai trasferimenti di capitale di altri soggetti risulta che la Provincia di Nuoro finanzia con 100.000 euro la copertura di un campo da tennis del Quadrivio. Sorprende sia l’entità del finanziamento, per un solo impianto sportivo comunale che la provenienza, considerato che è risaputo che l’Ente finanziatore oggetto di riforme del referendum regionali e nazionali non naviga in buone acque finanziarie. Riguardo ai trasferimenti di capitale e altri soggetti, relazione tecnica pagina 21, risulta che gli oneri di urbanizzazione passano da 550.000 a 1.200.000 euro per effetto del rilascio di una concessione edilizia per la realizzazione di un immobile commerciale di notevoli dimensioni e che l’intero ammontare previsto è stato destinato alle spese in conto capitale. Quando dicono: passano da 550.000 a 1.200.000 mi riferisco che 550.000 era la voce prevista per il 2013 e 1.200.000 euro la voce del 2014. Si chiede che tipo di centro commerciale si tratti, chi sia l’impresa e con quali capitali e che valutazione preliminare abbiano fatto e svolto gli uffici comunali preposti. Sorprende che nella nostra realtà si prosegua con una politica di creazione di nuovi insediamenti e centri commerciali, mentre dall’altro quelli attualmente esistenti languono. Basta dare uno sguardo alle recenti notizie di stampa apparsi il 2 agosto sulla cronaca di Nuoro circa la chiusura di un centro commerciale di Prato Sardo e conseguente licenziamento di 20 dipendenti. Numeri che si aggiungono agli altri già in mobilità e/o in cassa integrazione. Anche grazie alla creazione di nuovi insediamenti commerciali. Si sconvolge il territorio con la creazione di grandi e brutti edifici, si allontanano i cittadini dai centri storici, muoiono le piccole attività economiche artigianali, si perde la memoria dei mestieri tradizionali e delle conoscenze del passato, si danneggiano le produzioni agricole di qualità e locali e infine si crea occupazione effimera. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 72 Nella stessa categoria di trasferimenti si prende atto - favorevolmente questa volta - dei contributi in conto capitale della Fondazione Banco di Sardegna e Soroptimist destinati ai danni subiti dalle strade, scuole, asili e al centro polifunzionale l’Arcobaleno dall’alluvione del novembre 2013. Entrate da accensione prestiti, mutui e così via. Riguardo ai mutui, è iscritta la previsione prudenziale di un mutuo per 500.000 euro - relazione tecnica pagina 22 e destinato a finanziare eventuali spese per espropri derivanti dal riconoscimento di debiti fuori bilancio. Si concorda con quanto evidenziato nella relazione tecnica - pagine 24 e 37 circa l’incidenza alta delle spese di indebitamento dell’Ente che al 31 dicembre risultava pari a 47.382.000 e spiccioli, anche in relazione al valore degli altri Comuni sardi. Giusto per fare un confronto: Olbia aveva, sempre per il 2012, circa 8.777.000 euro; Oristano circa 28 milioni; Sassari circa 35 milioni; Cagliari, come ricordava prima la Consigliera, circa 52 milioni. Se andiamo a dividere quella spesa per il numero di abitanti - compresi i neonati e tutta la popolazione di Nuoro - sono circa 1.300 euro a testa. Se facciamo la stessa operazione per Cagliari si ha un parametro di 1 a 10, cioè i 1.333 di Nuoro diventano circa 150 euro per Cagliari. Sarebbe l’indebitamento che ha ogni nuorese. Quindi l’indebitamento al 31/12/2014 risulterebbe pari a 41 milioni, qualora si contraesse anche l’ulteriore mutuo previsto nel 2014. I dati sono eloquenti della gestione degli anni passati e di come la stessa abbia vincolato la spesa corrente per l’indebitamento. Pertanto si ribadisce, come in altre precedenti occasioni, che sia inopportuno indebitare ulteriormente l’ente e che la spesa per espropri debba essere finanziata con altri fondi, quali l’avanzo, fondi regionali, entrate da alienazioni. A questo punto è vero che non si può fare la fila per chiedere favori all’Assessore di turno alla Regione, però è auspicabile fare la fila per reclamare i diritti, sempre in Regione. Basti pensare che in conseguenza dei prestiti contratti in passato, nel 2014 la spesa complessiva per interessi e quota capitale ammonta a 4.800.000 euro circa. Riguardo al diverso utilizzo dei mutui previsto per 567.000 euro circa, che consente la copertura di alcuni interventi previsti nel programma delle opere pubbliche, si presume che lo stesso non comporti ulteriori oneri per l’ente ma consenta invece di utilizzare risorse disponibili che non è chiaro per quale ragione a cura dell’I.D.N. S.n.c. 73 non siano più necessarie per l’opera iniziale, ma che hanno comportato gli oneri aggiuntivi sul bilancio comunale. Riguardo all’anticipazione di cassa, è prevista un’anticipazione di tesoreria di 7 milioni di euro a titolo oneroso, che risulta necessaria per il pagamento dei debiti pregressi e a causa dei mancati trasferimenti della Regione. Anche la Corte dei Conti nella relazione sulla finanza territoriale per gli anni 2011/2013 ha stabilito che il ricorso alle anticipazioni di cassa è un fenomeno importante da monitorare perché il reiterato utilizzo di questo strumento può essere il segnale di criticità della gestione finanziaria. Risparmio IRAP. Con l’Art. 2 della Legge Regionale N. 12 del 23 maggio 2013 è stata ridotta dal 1 gennaio 2013 del 70% l’aliquota dell’imposta. Costo a carico del Comune sui pagamenti di retribuzioni e indennità, dipendenti, collaboratori, lavoratori e autonomi occasionali. Le previsioni di bilancio 2013 e 2014 e dell’imposta della spesa tengono conto del risparmio rilevante che per la stessa legge deve essere destinato dal Comune a contrastare la povertà e per finanziare progetti per l’occupazione. Per il 2013 era stato accertato un risparmio di 430.000 euro - relazione tecnica pagina 39 - avente il vincolo delle finalità sociali, ma non si dispone delle modalità di utilizzo e quindi di quali siano stati gli provvedimenti adottati per il contrasto alla povertà e per i progetti per l’occupazione. Ci si chiede: per il 2014 esiste ancora il vincolo di destinazione di questa cifra? Inoltre, sempre per il 2014, è previsto lo stesso importo e per quali interventi? Non si desume dalle relazioni. Analisi della spesa. Sono previste spese correnti per 46.922.000 euro circa, con un incremento complessivo rispetto all’attestato del 2013 di circa 800.000, un incremento considerevole se poi lo confrontiamo con le spese in conto capitale che invece subiscono una riduzione del 50%. Analizzando le funzioni comunali risulta che l’incremento ha caratterizzato principalmente le seguenti voci: amministrazione e gestione controllo, con un aumento di 788.488 euro. Quali sono le priorità per la maggioranza che hanno portato a distribuire in maniera così diseguale le risorse tra le funzioni comunali e aumentare di tale importo la funzione generale? Ci si chiede. Sono forse le spese legali degli espropri che assorbono tutte le risorse destinate ai servizi? Ancora un’ulteriore domanda. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 74 Polizia locale, un aumento di 115.000 euro circa; sport e tempo libero un aumento di 25.000 euro circa; turismo, un aumento di 12.775 euro. Al contrario, hanno subito una rilevante diminuzione e decremento delle seguenti voci: istruzione pubblica, una diminuzione di 42.000 euro; il sociale, una diminuzione di 36.346,90 euro. In merito si invita a una riflessione sul fatto che nonostante difficoltà economiche e sociali siano in aumento, conseguenti alla crescente perdita di posti di lavoro - ne abbiamo altri venti in più dal 2 agosto - tra i giovani e meno giovani in tutti i settori economici, l’ente ritenga di ridurre gli interventi sul sociale anziché aumentarli. Cultura, diminuzione di 60.711 euro; sviluppo economico diminuzione di 10.706,60 euro. Vale lo stesso discorso fatto per il sociale: anche poche risorse possono aiutare i cittadini in difficoltà. Spesa corrente. Analizzando invece la spesa per interventi, si evidenzia dove vi sono stati gli aumenti e/o le diminuzioni rispetto all’assestato 2013. La spesa del personale prevista è di 11.649.000 euro, con un aumento di 152.000 euro. La spesa per acquisto di beni prevista è di 882.740 euro circa con un aumento di circa 81.000 euro. La spesa per la prestazione di servizi di servizi è di 21.879.661 euro, con un aumento di 225.465 euro. La spesa per l’utilizzo di beni terzi è di 314.000 euro circa, con un aumento di 23.700 euro, la spesa per trasferimenti è di 7.425.876,64 euro, con una diminuzione di 51.849; la spesa per interessi passivi è di 2.419.865 con una diminuzione di 2.949 euro; la spesa per imposte e tasse è di 198.288 con una diminuzione di 9.530 euro. La spesa per utilizzo di beni di terzi, la ripeto, perché ho indicato male, è di 314.039 con una diminuzione di 23.723 euro. Dalla lettura della spesa corrente, e viste le funzioni che gli interventi di spesa che hanno subito un incremento, si legge che lo stesso è destinato a finanziare i costi fissi e non della macchina comunale: funzione amministrazione, gestione, controllo, personale, beni e servizi. E sono invece diminuiti gli interventi per i cittadini, funzione sociale e trasferimento. Il commento di quei numeri crudi è questo, nei numeri si vedono le scelte politiche dell'Amministrazione. Oneri straordinari e debiti fuori bilancio. La previsione di spesa aumenta a a cura dell’I.D.N. S.n.c. 75 1.102.000 euro circa, con un aumento di circa 300.000 euro destinati in prevalenza alle spese legali pregresse. Nulla dicono i revisori sull’entità e finalità di tale spesa, salvo la destinazione prevalente; dalla relazione tecnica, sempre molto puntuale - a pagina 24 - si ricava che 527.000 euro devono essere corrisposti ai diversi legali per prestazioni legali fornite negli anni pregressi. Ma nelle linee programmatiche 2010/2015, le vostre, le relazioni previsionali e programmatiche non avevano previsto la creazione di un nuovo ufficio legale? Ricordiamo infatti che in queste linee programmatiche - pagine 14 e 15 - era stato giustamente messo in evidenza che - parole delle linee programmatiche – “il Comune di Nuoro ha dovuto, a causa di numerosi conflitti legali non risolti, destinare ingenti risorse per avvalersi dell’assistenza di legali che difendessero le proprie ragioni. In un’ottica di valorizzazione delle risorse interne e con l’obiettivo di ottimizzare e qualificare la spesa è intenzione dell'Amministrazione istituire un ufficio interno al Comune che possa affrontare i casi nei quali è necessario che l’Amministrazione difenda le proprie ragioni in giudizio. L’ufficio legale dell’ente sarà costituito da figure professionali - sono sempre parole delle linee programmatiche - abilitate dall’avvocatura, da reperire all’interno stesso della struttura comunale; sarà loro compito oltre alla rappresentanza in giudizio, valutare e consigliare la Giunta sulle azioni più opportune in caso di conflitto giudiziario, se rivolgersi a un consulente esterno. Questo approccio al problema permetterà una contrazione delle spese legale, un’ottimizzazione delle risorse interne, un’unificazione delle cause legali in un solo centro di responsabilità. L’ufficio legale sarà fondamentale per risolvere le questioni che riguardano gli espropri non perfezionati, per sbloccare in modo più conveniente per l’Amministrazione le situazioni che riguardano alcune opere pubbliche cittadine che, seppur sostanzialmente terminate, non sono ancora fruibili dai cittadini.” Così termino le parole delle linee programmatiche. In sintesi, abbiamo letto tanti numeri, con commenti ulteriori accompagnati sempre ai numeri che abbiamo letto dalla relazione tecnica e cosa si capisce? Si capisce che sugli obiettivi che ci si era prefissati in pratica non tutti sono stati raggiunti, quindi quest’Amministrazione dovrebbe fare una seria analisi dell’efficacia della sua gestione. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 76 Riguardando semplicemente gli ultimi due punti, compreso quello dell’ufficio legale, dopo quattro anni e mezzo di gestione questo ufficio legale ancora non si è visto, come non si sono viste tante altre cose. Come citavo in premessa, opere e servizi da concludere, ripeto: area mercatale di via Convento, il collaudo del belvedere di viale Ciusa, le piazze Salvatore Satta e Su Connottu, la scalinata di Mereu, la gara per il servizio rifiuti, l’affidamento per gli impianti sportivi. Grazie per l’attenzione e per l’ascolto. PRESIDENTE La parola al Consigliere Pintori. CONSIGLIERE PINTORI Grazie Presidente, un saluto al signor Sindaco, agli Assessori presenti e ai Consiglieri. Prima di leggere il mio intervento vorrei porre alcune domande che mi sono sopraggiunte nell’ascoltare la relazione fatta dall’Assessore Daga. Voglio chiedere nello specifico, quando si parla di una nuova gara d’appalto, mi sembra di aver capito, per l’affidamento dell’asilo nido, se è il rinnovo della convenzione già in atto con la cooperativa che gestisce l’asilo di via Piemonte oppure se si parla di un nuovo asilo o che altro. Un’altra domanda che sono stato stimolato a fare è relativamente alla riduzione della TARI per quanto riguarda gli operatori di Prato Sardo, dell’importo di 570.000 euro. Volevo capire se questa riduzione verrà spalmata poi su tutti i cittadini nuoresi. Un’ultima considerazione che voglio fare - e qui mi rivolgo direttamente al signor Sindaco, perché non vedo davanti a me l’Assessore ai Lavori Pubblici - mi sembra di ricordare in tanti anni che questa è la prima volta che al Consiglio non viene presentato il programma delle opere pubbliche. Ritengo che questa sia una mancanza molto grave perché sicuramente avrebbe posto il Consiglio nelle condizioni di poter formulare delle domande, delle richieste specifiche, alleggerendo anche quelli che sono i lavori del Consiglio stesso in questa fase. Questo è quanto volevo dire in premessa. I bilanci creativi, quelli che personalizzavano le scelte delle Amministrazioni, ormai fanno parte della storia finanziaria degli enti locali. Oggi le leggi che governano i bilanci comunali, oltre che condizionarli, sono a cura dell’I.D.N. S.n.c. 77 prive di qualsiasi riferimento al bene delle comunità. La brutalità di certe leggi, pur ingentilite dai nomi in lingua inglese, è responsabile dell’inarrestabile povertà che da anni opprime i Comuni e i suoi cittadini. Inoltre è evidente che il neocentralismo esercitato dallo Stato nei confronti delle Regioni e da queste ultime nei confronti dei Comuni, non parla di patto di solidarietà fra le Regioni e tanto meno con i Comuni. Quindi altro che potere e autonomia alle periferie! Tutto il contrario. Lo Stato accentra, le Regioni lo seguono e i Comuni subiscono, essendo l’ultimo anello della catena istituzionale, ossia il fronte che affronta le povertà. Leggevo proprio ieri un articolo relativo alla mobilitazione dei Sindaci nei confronti della Giunta Regionale. Tramite l’ANCI si pongono le questioni degli enti locali rispetto alle possibilità di spesa. Questa dimostrazione, promossa dall’ANCI, pone le questioni alla Regione e alle Giunte Comunali rispetto alla possibilità di spesa e al fondo unico. I Sindaci denunciano peraltro l’impossibilità di amministrare se non ricorrendo all’aumento delle tasse oppure tagliando i servizi essenziali. In caso contrario ci sarà la paralisi amministrativa, cioè la stagnazione. Non a caso i Sindaci puntano la loro azione contro il patto di stabilità per ottenere la riduzione di almeno 100 milioni dal vincolo di spesa, cioè dai soldi che si trovano nelle casse comunali che non possono essere spese. Inoltre chiedono che il bonus di 322 milioni in arrivo da Roma possa essere utilizzato dal fondo unico, cioè quel fondo di solidarietà utilizzato dai Comuni per dare risposte ai cittadini nell’ambito dello sport, della scuola e soprattutto nel campo sociale. Oggi quel fondo è diventato un pentolone dove ci troviamo tutti gli ingredienti e tutto è stato legittimato, compresa la sottrazione dal nostro bilancio di oltre 518.000 euro relative all’addizionale comunale sull’energia elettrica e altri 38.000 euro quali rimborso spese sostenute per il personale della comunità montana. In questo modo il fondo unico subisce delle riduzioni che in un anno a livello regionale sono pari a 55 milioni, così almeno denuncia l’ANCI. Cioè parliamo di una rapina da parte dello Stato esattore perché quel fondo unico di diritto appartiene ai cittadini in quanto frutto delle imposte indirette pagate sui prodotti alimentari e anche sui medicinali; imposte che percentualmente dovrebbero tornare ai Comuni e quindi ai cittadini e come tali dovrebbero essere sacre e quindi intoccabili, perché destinate al funzionamento dei servizi rivolti, almeno in generale, a cura dell’I.D.N. S.n.c. 78 alla persona. Considerato che la Regione Sarda è ben allineata sulle direttive centralistiche emanate dallo Stato - ma non mi rivolgo solo a questa Giunta ma anche a quelle precedenti - dimostrando in questo modo che la specificità regionale, l’autonomia speciale, il sovranismo e quant’altro ha prodotto la letteratura politica sarda, rimangano solo buone intenzioni e propositi di cui sono lastricate le strade che portano all’inferno. Anche l’ANCI, per quanto pregevole sia l’azione tenutasi ad Abbasanta, si chiude come sempre, con le solite frasi e con i soliti impegni che richiamano il buon padre di famiglia che spezza il pane in parti uguali per accontentare tutti i figli. Quel pane, comunque sia, è un palliativo che non ferma la demolizione di quanto ancora resta del sistema sociale pubblico. Queste cose si dicono non per il semplice giusto di assumere una posizione non allineata, ma derivano dal fatto - per riprendere i dati del bilancio 2014 - che il Comune di Nuoro, relativamente al servizio irrinunciabile del “Ritornare a casa”, dovrebbe gestire una somma di 1.082.367 euro, almeno questi sono i dati in mio possesso, di cui 890.188 euro sono in quota RAS e 192.180 in quota Comune di Nuoro, il quale Comune riuscirebbe a dare una copertura che si limita, se i calcoli non sono sbagliati, intorno al 50/60%, mettendo a repentaglio quindi l’intero servizio che, come ho avuto modo di dire in commissione, ci porta o ci dovrebbe portare un po’ tutti ad una riflessione che mette in risalto la particolarità dei tempi che stiamo vivendo. Cos’è “Ritornare a casa”? “Ritornare a casa” è un servizio che dà la possibilità ai moribondi, il sollievo di poter concludere la propria esistenza tra gli affetti familiari che si raccolgono dentro le pareti domestiche. Un servizio che per essere garantito necessita ancora di circa 80 o 90.000 euro, mentre invece trova piena garanzia il fondo di oltre 200.000 euro destinato alla lotta al randagismo. Vedete, signori colleghi, Assessori e signor Sindaco, io non sono un antianimalista, anzi sono per la tutela e il rispetto della vita di tutti gli animali, compresi appunto i cani randagi, che tali sono per esclusiva volontà dell’uomo. Però leggendo queste cifre disposte sulle pagine del bilancio inevitabilmente cogliamo la loro aridità, la loro freddezza, la loro brutalità, pur trattandosi di spese allocate in modo legittimo e giustificato. Quindi non discuto su questo tema, cioè sul randagismo, ma contesto la scelta a cura dell’I.D.N. S.n.c. 79 politica di non garantire agli umani un servizio importante come quello del ritornare a casa. Contesto questa scelta politica e la ritengo inaccettabile tanto da condizionare il mio voto finale sul documento contabile, e spero di non essere il solo. Un altro rilievo che devo portare all’attenzione della Giunta è la fine ingloriosa del giardino Alzheimer o, se preferite, il giardino sensoriale, un giardino che ha smesso di vivere; un giardino dove si sono spenti i colori e le voci dei bambini, si sono interrotti i giochi e le passeggiate degli anziani. Un giardino d’inverno che anche in piena estate e in primavera non è riuscito a risvegliarsi; l’impressione che si ha è che quel fazzoletto sottratto al cemento è in un sonno costante, cioè incapace di svegliarsi. Eppure l’investimento per la gestione del giardino di via Trieste, tuttora vigente, è pari all’investimento erogato al precedente gestore. E mi fermo qui su questo argomento. Mentre invece non può passare senza un fermo richiamo il mancato impegno per il ripristino del muro di contenimento crollato alcuni anni fa, uno spettacolo che non solo limita la piena fruibilità dello spazio ai pochi e fugaci frequentatori, ma dà l’idea dell’abbandono, quasi dell’inutilità di quella struttura e dei fini per i quali era stata creata. Non c’è nessuna traccia, nessuna volontà tra le voci di bilancio, tesa alla piena fruibilità del giardino e al suo ripristino e al suo rilancio. Eppure penso che per la sua riorganizzazione non siano necessarie cifre irraggiungibili ma solo l’indispensabile capacità di scegliere o di discernere fra la realizzazione di un’opera e un’altra. Non credo che questa Giunta, trattandosi dell’ultimo bilancio di previsione della legislatura, voglia lasciare questa infelice eredità, questa incompiuta direbbe qualche altro. L’Assessore Daga nell’esposizione del bilancio fatta in commissione ha fatto capire che quanto da lui esposto riguardo alle allocazioni delle risorse, alla loro destinazione finale, sottende comunque alla volontà politica e alle scelte degli Assessori e naturalmente anche del signor Sindaco. Come a dire che c’è - com’è giusto che sia - una responsabilità generalizzata che coinvolge indistintamente tutto l’esecutivo. Sulle proposte di bilancio perciò, davanti ai rilievi che ho esposto in precedenza, bisogna prendere atto che il “Ritornare a casa” e il ripristino del Giardino dei Sensi di a cura dell’I.D.N. S.n.c. 80 via Trieste rischiano di essere cancellati dal patrimonio politico e sociale per scelta di questo esecutivo. Una decisione eventualmente da respingere e inaccettabile perché frutto non dico di superficialità, ma sicuramente di insufficiente attenzione e sensibilità verso queste problematiche Spiego i motivi che mi spingono a fare queste considerazioni: uno dei dati oggettivi del nostro bilancio sono le entrate correnti che ammontano a 48.645.000 euro. Questo dato è alimentato per il 50%, 24.186.000 euro circa, ossia circa 662 euro di debito per abitante, compresi anche i neonati, che provengono appunto dalle entrate tributarie. Cioè con quasi 50 miliardi delle vecchie lire sborsate dai nuoresi non si riesce a garantire loro un servizio fondamentale come quello del “Ritornare a casa”. Ma davvero negando questo servizio vogliamo renderci complici dello Stato esattore che oltre ad impoverirci negandoci la dignità del lavoro, ci vuole negare anche la possibilità di morire in pace? Un altro dato degno di attenzione è quello dei trasferimenti correnti dallo Stato, che dal 2012 alle previsioni dell’anno corrente si sono più che dimezzati. Cioè da 7.466.000 euro a 3.133.000 euro e spiccioli naturalmente. Cifre che denunciano il persistente smantellamento dello Stato dal nostro territorio, infatti ci viene facile pensare alla Banca d’Italia che non c’è più, all’ex provveditorato, all’ex provveditorato agli studi, al ridimensionamento negativo del servizio scolastico e sanitario e poi pensiamo anche alla Telecom, all’ENEL e al rischio, per adesso superato, della chiusura della motorizzazione e della Camera di Commercio. Un insieme di provvedimenti che tendono al continuo impoverimento del territorio, al declassamento della nostra economia da produttiva a quella di tipo assistenziale, se consideriamo la nostra città una realtà radicata sul terziario, cioè sugli stipendi pubblici e pensioni, attività di commercio e imprese varie, di cui sono ben note le difficoltà denunciate dagli operatori economici dei vari settori in continuazione. Relativamente all’azione diretta dell’esecutivo sul bilancio, si nota che sulle devoluzioni o se si preferisce sul diverso utilizzo, che è pari a 567.500 euro destinato alla copertura finanziaria di alcuni interventi previsti nel piano triennale delle opere pubbliche, non si fa alcun cenno al recupero del muro di contenimento del giardino a cura dell’I.D.N. S.n.c. 81 Alzheimer. Eppure si tratta, a quanto mi riferiscono gli esperti, di una spesa che non dovrebbe superare i 10 o i 15 mila euro. Altra voce che mi incoraggia a sostenere una certa disattenzione su questo intervento sono le entrate relative ai contributi dei cittadini per gli oneri di urbanizzazione, che da 550.000 passano a 1.200.000 euro, seppur dovute ad un nuovo mostro ritengo di un centro commerciale che andrà a sorgere ulteriormente in questa città. Se consideriamo la struttura di via Trieste, cioè il giardino di cui stiamo parlando con preminente finalità sociale come in effetti è, notiamo che nelle analisi delle spese in conto capitale le previsioni relative al sociale subiscono un decremento pari all’84,92%. Quindi alla luce di quanto esposto si ritiene che il “ritornare a casa” e il ripristino del giardino sensoriale meritino le dovute attenzioni. Perciò affido alle vostre repliche la possibilità di orientare positivamente il voto che si dovrà esprimere per il documento contabile. Un documento che, nonostante la non condivisione, come ho avuto modo di esprimere, di certe scelte, comunque meriterebbe sicuramente il voto favorevole, se non altro perché è riuscito a tenere l’equilibrio su quelli che sono gli impegni dei cittadini e le quote, le tariffe dei cittadini pari a quelle dell’anno scorso. Il che denota che da parte di questo esecutivo c’è un’attenzione molto particolare per quelli che sono i temi sociali che tutti noi ben conosciamo e perciò mi dispiacerebbe veramente non poter votare, pur essendo l’ultimo bilancio di questa legislatura, favorevolmente. PRESIDENTE La parola al Consigliere Saiu. CONSIGLIERE SAIU Intervengo dopo aver ascoltato cinque Consiglieri che prima di me hanno preso la parola in quest’aula: tre di maggioranza e due di opposizione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non sono stati solo i Consiglieri di minoranza a mettere in evidenza profili di criticità del documento contabile che è in discussione e poi dovrà essere votato dal Consiglio Comunale. Anzi, senza che me ne vogliano il Consigliere Fadda e il Consigliere Seddone, gli interventi più duri li ho proprio sentiti da quei tre Consiglieri di maggioranza. Poi da qui a dire che saranno conseguenti anche al momento del voto, questo a cura dell’I.D.N. S.n.c. 82 ovviamente non lo so, l’esperienza mi insegna che poi in realtà quasi mai è così, perché la critica si limita al profilo del dibattito, poi come soldatini ubbidienti al momento del voto tutti allineati o quasi. Però è sorprendente che in un dibattito come molti hanno ribadito, su quello che presumibilmente sarà l’ultimo bilancio di previsione di questa Amministrazione, qualcuno anche in maggioranza si sia accorto che non tutto va bene. Cerchiamo di capire il ruolo che ha il Consiglio Comunale, perché dopo le tante riforme che ha subito la pubblica amministrazione, è evidente che il ruolo del Consiglio Comunale è un ruolo impoverito. Noi in teoria siamo i padroni della borsa, il bilancio di previsione è lo strumento con il quale si autorizzano le entrate e le spese del Comune di Nuoro. Il dibattito di questa sera, a lungo focalizzatosi su aspetti certamente importanti ma non essenziali, dimostra come in realtà noi al massimo possiamo fare esercizio di retorica in quest’aula. Al massimo possiamo parlare di principi, di massimi sistemi, ma certamente non abbiamo nessuna capacità di incidere su un bilancio che al più qualcuno dovrà... Consigliere Barbagli io ho 40 minuti, potrei pendermeli tutti, la invito a non provocarmi. Dicevo, qual è la funzione che ha il Consiglio Comunale? È una funzione puramente retorica, al massimo di critica, certamente non di proposta se non in ipotesi limitatissime. Il Consigliere Sarria mi pare abbia proposto un emendamento per 18.000 euro, che per carità è uno sforzo apprezzabile, anzi nel principio e nella filosofia che lo ispira anche condivisibile, ma è certamente un intervento piccolissimo rapportato invece ai grandi numeri del bilancio. Allora questo Consiglio Comunale di fatto non è padrone di nulla, al massimo ciò che viene chiesto ai Consiglieri di maggioranza è votare, ingoiando il rospo per alcuni di loro e ai Consiglieri di opposizione di dire le cose che non vanno bene. E di cose che non vanno bene in questo bilancio ce ne sono tante. Preferirei distinguere... posso chiedere all’Assessore Moro se deve interloquire di farlo fuori? non riesco a parlare. PRESIDENTE Per favore il pubblico... Prosegua Consigliere Saiu. CONSIGLIERE SAIU Dicevo, distinguerei due profili di criticità su questo bilancio: quelli legati alla a cura dell’I.D.N. S.n.c. 83 formazione degli atti - e anzi per risparmiare un po’ di tempo ne approfitterò anche per illustrare la questione sospensiva - che ha già evidenziato il Consigliere Seddone e profili di natura più strettamente politica legati invece ai temi che attraverso i numeri vengono affrontati in questo bilancio. Perché poi entrate e spese in realtà rilevano nella misura in cui sono collegate a precise scelte politiche. Cominciamo dall’osservazione sul piano triennale delle opere pubbliche. Questa è un’altra di quelle cose che quasi con sorpresa mi trovo a fare oggi e cioè a condividere un’affermazione del Consigliere Pintori. È singolare che il piano triennale delle opere pubbliche non sia stato presentato dall’Assessore ai Lavori Pubblici. L’Assessore Deiara ha presentato il piano delle alienazioni, L'Assessore Daga ha presentato il documento contabile, l’Assessore Cadeddu avrebbe dovuto presentare il piano triennale delle opere pubbliche. E il piano triennale delle opere pubbliche che non ci è stato presentato ma che comunque abbiamo letto, presenta diversi profili di criticità, quelli che indicava intanto il Consigliere Seddone e cioè lo schema tipo predisposto dalla disciplina nazionale non corrisponde a quello dell’atto che oggi è sottoposto alla nostra attenzione. E’ largamente insoddisfacente anche la risposta che è stata data dal dirigente, è semplicemente un’indicazione di massima che noi possiamo decidere di seguire o di non seguire. Ma adesso - mi chiedo io - può il legislatore mettersi a fare norme per sport? Per occupare carta? Per scrivere parole? Se viene posta una norma è evidente che quella norma dovrà essere rispettata, non si può dire: è un tipo, noi possiamo decidere se applicarla o no. No lo devi fare così! non solo lo devi fare così, aggiungo un elemento a quello che ha detto il Consigliere Seddone; l’Art. 12 del D.P.R. 207/2010, ex Art. 12 del D.P.R. 554/99... PRESIDENTE Questa è la questione sospensiva, volevo richiamare l’attenzione dell’aula su questo. CONSIGLIERE SAIU La questione sospensiva attiene due aspetti: il primo, quello che ha illustrato molto bene il Consigliere Seddone, che insieme a me e al Consigliere Montesu è firmatario della sospensiva, è quello relativo alla predisposizione del piano triennale a cura dell’I.D.N. S.n.c. 84 delle opere pubbliche, cioè le voci che ci vengono rappresentate. Per esempio ci sono piani triennali di opere pubbliche di Comuni che indicano anche la conformità ambientale, che è un aspetto che una Giunta di sinistra, se è davvero di sinistra dovrebbe valutare con attenzione e curare, lo stato della progettazione e anche questo non c’è, noi ne abbiamo avuto conoscenza grazie all’attenzione del Presidente della commissione lavori pubblici che, interloquendo con l’Assessore in quella sede, ha avuto modo di chiedere - così che fosse chiaro anche ai Consiglieri - lo stato della progettazione. Questo magari andava scritto, come hanno fatto altri Comuni. L’inizio e la fine dei lavori, cioè quando poi noi andiamo a comparare gli atti del Comune di Nuoro con quelli di altri Comuni, renderci conto che in realtà i nostri non sono fatti bene come quelli di altri, è fonte certamente di dispiacere. In questo caso ci viene detto: beh, ma noi vi diamo molte informazioni. Primo non è vero, perché l’ho evidenziato prima, conformità ambientale per esempio non ce n’è, data di inizio e di fine dei lavori non ce n’è, stato della progettazione non è presente. E poi manca un elemento che addirittura l’Art. 12 del D.P.R. 207/2010 indica come obbligatorio, così chiariamo ogni dubbio, non vorrei che qualcuno dicesse che obbligatorio in realtà significa facoltativo. Dice l’Art. 12: “è obbligatoriamente inserito in ciascun programma di interventi un accantonamento modulabile annualmente pari ad almeno il 3% delle spese previste per l’attuazione degli interventi compresi nel programma, destinato all’eventuale copertura di oneri derivanti dall’applicazione degli articoli 239 e 240 del Codice, nonché ad eventuali incentivi per l’accelerazione dei lavori”. Questa voce non c’è ed è obbligatorio che ci sia. Ecco perché abbiamo formulato una questione sospensiva. Cioè chiediamo che la questione venga rinviata, l’atto - il piano triennale delle opere pubbliche implementato, cioè venga aggiunta la previsione obbligatoria contenuta nell’Art. 12 del D.P.R. 207/2010 e poi che venga nuovamente discusso, perché è un aspetto non trascurabile. Poi io spero che l’aula accolga le ragioni del diritto e non le ragioni della forza della maggioranza, ma ai Consiglieri Comunali a cui sarà chiesto di votare sul punto, io chiedo di valutare l’importanza del rispetto delle norme, che non è solo il rispetto del principio di legalità tout court, ma è il rispetto che si deve a quest’aula, che approvando un atto che non è completo, viene messa di fronte, in maniera impietosa, a cura dell’I.D.N. S.n.c. 85 quasi alla sua inutilità. Se vogliamo dimostrare per una volta di non essere inutili o utili alzatori di braccio nel caso della maggioranza, allora dovremmo trovare il coraggio non solo e non tanto di dire ciò che non va bene, ma di assumere comportamenti conseguenti a quello che andiamo dicendo e cioè: se un atto non va bene, che venga ritirato e che venga ripresentato non come Dio comanda, ma quanto meno come legge prescrive. Quindi l’aspetto generale della discussione, che non può essere una discussione specifica, è quello legato a questi aspetti in termini di legittimità. C’è poi un’altra parte del ragionamento che attiene agli aspetti puramente politici. La prima cosa che secondo me andrebbe detta è che noi da 4 anni a questa parte - e mi riferisco certamente alla maggioranza, ma in una certa misura anche all’opposizione e a me che parlo - ci troviamo a recitare un ruolo che è abitualmente lo stesso: da una parte la maggioranza che da 4 anni a questa parte dice le stesse cose, io me ne sono segnato alcune: il piano delle alienazioni ogni anno viene presentato come un provvedimento che consentirà di avere chissà quali entrate, poi in realtà le entrate sono sempre molto basse. Il 26 agosto 2010 - fu una delle prime uscite pubbliche di questa Amministrazione - proprio il Sindaco pro tempore della città annunciò la vendita dei piani pilotis 2010. Gli stessi piani pilotis che sono oggi presenti nel piano delle alienazioni. Nel 2014 invece è l’Assessore Guccini che va a incontrare gli abitanti di via Pinna e fornisce loro le rassicurazioni del caso. Non è cambiato nulla diciamo, i piani pilotis sono ancora lì, sono in vendita da 4 anni, probabilmente lo rimarranno. Il 1° settembre 2013 Nuoro mette in vendita i suoi gioielli: la banca d’Italia, 900/800 mila euro. Approviamo oggi un piano delle alienazioni che non ha più la Banca d’Italia perché l’abbiamo già venduta? No, approviamo un piano delle alienazioni in cui c’è ancora la Banca d’Italia tutta quanta. Dopo un po’ uno capisce che o voi ci state prendendo in giro, oppure voi non siete all’altezza. In entrambi i casi non si tratta di ipotesi confortanti. Io in realtà propendo per una terza via, che è una cosa a metà tra le due: un po’ non siete capaci, un po’ ci prendete in giro. Tutto sommato questo atteggiamento non solo l’avete tenuto in questi 4 anni, lo avete tenuto anche in questo provvedimento. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 86 Lo cito ancora una volta il Consigliere Seddone, che ha parlato di un bilancio che sostanzialmente persegue pervicacemente una filosofia che è sempre la stessa dal 2010 e cioè: si dice che diminuiscono i trasferimenti? Allora noi piuttosto che intervenire sulla spesa o piuttosto che intervenire su altre entrate, vedi per esempio le alienazioni, aumentiamo la tassazione. Quindi anche questo bilancio di previsione, anche il bilancio di previsione 2014 è figlio di quella filosofia: più tasse per non colpire la spesa o per non cercare fonti di finanziamento alternative. E questo è un dato inconfutabile, vale oggi come valeva 4 anni fa e mette in evidenza tutte le responsabilità che questa Amministrazione ha avuto nella gestione della situazione di contabilità pubblica del Comune di Nuoro, che non è isolato, perché il patto di stabilità è un fardello che grava su tutti i Comuni d’Italia. La riduzione dei trasferimenti è una condizione che riguarda tutti i Comuni d’Italia. La scelta politica che si è perseguita nell’affrontare questa situazione è però, dal nostro punto di vista, del tutto contestabile, cioè non è pensabile che per affrontare questa situazione che riguarda tutti, si sia scelta come via, come soluzione, quella dell’aumento delle tasse. Anche perché – lo ribadisco avendolo detto già altre volte – prima di aumentare di un solo euro i tributi comunali, i tributi locali, bisognerebbe dimostrare con certezza che non è più possibile risparmiare un solo euro in questo Comune. E cioè che tutte le spese che noi affrontiamo sono spese indispensabili. Occorre dire con franchezza, però se ne siamo davvero convinti, che in questo Comune sono indispensabili dieci Assessori. Io non credo. Io credo che prima di aumentare di un solo euro le tasse forse sarebbe stato meglio pensare alla riduzione degli Assessori. Ci dovete dire che in questa Amministrazione, a fronte di 280 dipendenti, i dirigenti sono tutti indispensabili, tutti, che non è possibile rinunciare neanche a uno. Una volta che è stato chiarito questo alla comunità, non tanto al Consiglio Comunale ma alla comunità, allora si può dire: noi siamo costretti ad aumentare le tasse. Ma siccome non è così e in questo bilancio di sprechi ce ne sono tanti, io ne ho citato due, i più evidenti, i più odiosi forse, non tanto i più evidenti perché anche 600.000 euro di spese per beni di consumo è una spesa odiosa, io penso per esempio alla gestione del gasolio negli impianti di proprietà comunale. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 87 Sempre in commissione lavori pubblici si discuteva sulla possibilità di inserire un sensore che, in base alla temperatura esterna, impedisca l’accensione delle caldaie. Questo investimento piccolissimo consentirebbe di risparmiare dei soldi, ovviamente il Comune di Nuoro si guarda bene dall’affrontare investimenti di questo tipo, meglio buttiamo un po’ di soldi. Si è parlato del fenomeno del randagismo, 218.000 euro per combattere il fenomeno del randagismo; 218 mila euro sono più o meno il doppio del costo di tutto il Consiglio Comunale, tutto. Consiglio, commissioni, Conferenza dei Capigruppo che non è retribuita, tutto, più del doppio. In commissione ci è stato detto: è una spesa incomprimibile, perché è un contratto a cui siamo legati. Quando ne abbiamo parlato in commissione io non mi sono scandalizzato tanto del fatto che noi spendiamo 218.000 euro, quanto piuttosto che questo Consiglio Comunale ha dovuto risarcire un cittadino per un danno causato da un cane randagio. Una sentenza, quella che ci ha condannato al risarcimento di quel danno, potenzialmente disastrosa. Immaginatevi se tutti i cittadini che subiscono danni a cose o a se stessi per via di un cane randagio dovessero rivolgersi al Comune e chiedere un risarcimento, altro che 218 mila euro! Quella spesa è inefficiente due volte: non solo perché è molto alta, ma anche perché non mette al riparo il Comune di Nuoro dal rischio di risarcimenti, a cui comunque siamo già stati condannati. Siccome però non posso affrontare una per una le spese che secondo me andrebbero riviste al ribasso, ne cito solo alcune, Assessori, dirigenti, cani perché altri colleghi Consiglieri prima di me lo hanno fatto, beni di consumo, la mancanza del controllo di gestione, 4 bilanci di previsione più le variazioni di bilancio, più i rendiconti di gestione, tutte le volte, tutte le sante volte l’opposizione ha chiesto che venisse attivato il controllo di gestione e tutte le volte la maggioranza rispondeva: verrà applicato. Anche oggi. Il controllo di gestione, attenzione, è uno strumento che ci consentirebbe, se applicato bene, di risparmiare soldi, ma anche in questo caso l’Amministrazione si guarda bene dal darne applicazione. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 88 Ma se io volessi dare un senso a questo intervento, che non fosse solo quello di fare le pulci ad un bilancio che certamente poteva essere fatto meglio sotto molti profili, ho maggiore interesse invece ad affrontare, a discutere le scelte politiche che stanno dietro il bilancio di previsione e appunto perché verosimilmente è l’ultimo che verrà approvato da questa maggioranza, vorrei chiedere: dopo tutto questo tempo, dal 2010 ad oggi, la città che voi consegnate è una città migliore di quella che avete trovato? Questa è l’unica vera domanda a cui secondo me bisognerebbe rispondere in quest’aula e ahimè il giudizio è terribilmente negativo. Intanto questa è una città povera per una ragione molto semplice, perché il livello di investimento privato è basso. Questa Amministrazione in realtà, al di là della fantasia degli Assessorati di Cagliari che dovrebbero venire qui, neanche Borghezio dice più una cosa del genere con i ministeri del nord, a parte questa proposta e a parte il PUC, che secondo qualcuno avrebbe aperto le porte a orde di imprenditori, che invece le cronache di questi giorni dimostrano che Nuoro l’abbandonano, questa città in realtà e questa Amministrazione soprattutto, per garantire un innalzamento del livello di investimento privato cosa ha fatto? Io non riesco a darvi risposta e qui occorre chiamare in causa, per collegarmi agli aspetti politici, quegli Assessori che hanno la responsabilità di alcune materie. Per esempio i finanziamenti europei. Noi siamo stati a lungo impegnati in una polemica sui POIC, soldi che all’inizio il Comune di Nuoro aveva perso perché aveva spedito in ritardo la domanda, recuperati grazie all’intervento di un Assessore Regionale del Centrodestra, all’epoca c’era la Giunta Cappellacci e l’Assessore era Mariano Contu, ma al di là di questo provvedimento e di altri provvedimenti di programmazione poi poco efficaci in realtà, questa Amministrazione non è stata capace di reperire risorse tali da poter innalzare il livello di investimento privato. Ci si è limitati a trincerarsi dietro il paravento, dietro l’alibi che il governo nazionale, regionale, taglia i trasferimenti, il Comune dunque è più povero, il Comune dunque deve chiedere più tasse ai cittadini e non può – se vuole mantenere il livello dei servizi che ha – tagliare la spesa. Tutte cose non vere. È quindi una città più ricca la nostra? No, non lo è, perché questa maggioranza non è stata capace di mettere in campo azioni in grado di aumentare il livello di investimento privato. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 89 È un Comune il cui livello di servizi offerti è migliorato? Ahimè non è neanche così, neanche in questo caso. Le proteste dei cittadini pubbliche o private sono numerose, anzi numerosissime e la percezione che si ha è di una città i cui servizi siano progressivamente peggiorati. In particolare mi riferisco a quello relativo alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, che è aumentato nei costi e non è migliorato nella qualità. Opere pubbliche. La filosofia che ha perseguito questa Amministrazione e che continua a perseguire e la discussione, il dibattito sul PUC ne ha dato la conferma, è stata quella non di programmare interventi per la comunità, ma di programmare interventi che al massimo possano beneficiare qualche impresa e qualche progettista. Fa in un certo senso sorridere che venga presentata come una vittoria l’apertura al pubblico di un’opera pubblica con molti anni di ritardo, perché non stiamo parlando di un’opera fatta negli anni 50, cadente, che doveva essere recuperata, stiamo parlando di un’opera nuova fatta nel 2008 se non sbaglio, o nel 2009. Questo dà la misura del fallimento di questa Amministrazione: la gioia per l’apertura di un’opera pubblica solo con sei anni di ritardo. Sulle attività produttive l’ho detto prima, è mancata quell’azione seria di recupero di risorse anche dall’Unione Europea che avrebbe garantito un maggior livello di investimenti privati, mentre non sono mancate le solite promesse non mantenute. In questo senso abbiamo dei veri e propri specialisti in aula. Ricordate un ordine del giorno, una risoluzione sull’eliminazione della TARSU a Prato Sardo? Il Consiglio Comunale aveva votato - mi ricorda il Consigliere Montesu che la proposta veniva dall’allora Consigliere Guccini, oggi Assessore proprio alle attività produttive - perché gli operatori di Prato Sardo non pagassero la TARSU. Una volta passato il voto in realtà anche quegli operatori la TARSU e la TARES poi e la TARI adesso hanno continuato a pagarla. Dicevo, abbiamo dei veri e propri specialisti negli annunci a cui non seguono i fatti. Sempre per rimanere a Guccini, ricordo la ZTL o la piazza del mercato. Sport. Gli impianti sportivi. Abbiamo messo a bando gli impianti sportivi, certo, però mi è sembrato di vedere che nel piano triennale delle opere pubbliche ci sia un intervento straordinario sul Quadrivio, che è impianto sportivo che non è stato messo a cura dell’I.D.N. S.n.c. 90 a bando. Cultura: Nuoro città di Grazia Deledda. Lo mettiamo nella carta intestata, lo mettiamo sui manifesti e poi? Cosa facciamo? A guardare i dati sul turismo e sulle presenze turistiche a Nuoro in realtà in questi 4 anni abbiamo assistito, così come per gli altri grandi indicatori economici, a una fortissima contrazione e sarà capitato a tutti di vedere turisti che, senza forme di organizzazione, quasi occasionalmente arrivano in città e non sanno dove andare. C’è voluto l’intervento di un Consigliere Comunale che a sue spese ha realizzato un cartello per indicare la direzione in cui trovare un museo. Consigliere ovviamente di opposizione, anche in questo caso non è che andiamo molto lontano. Al di là dei proclami, a meno che non si voglia pensare che il turismo in città sarebbe stato incrementato dalla presenza di alpini, noi dobbiamo essere capaci invece di mettere in campo serie politiche di sviluppo di un settore importante come quello del turismo. Invece sono del tutto assenti, così come – lo ricordava il Consigliere Carroni del PD – sull’università: tante belle parole, la strenua difesa di un’idea vecchia di 20 anni ma - mi sembra che ne parlassimo in commissione - dei soldi che sarebbero dovuti servire per realizzare il campus universitario, noi abbiamo a disposizione poco più di un milione di euro! Non so se ci rendiamo conto di quanto questa Amministrazione è stata capace di dilapidare - questa e anche l’altra che aveva lo stesso colore politico, quindi non fa molta differenza. Un’Amministrazione del tutto in continuità. Sul fronte dipendenti è meglio forse stendere un velo pietoso, mi riferisco in particolare alla soluzione della vicenda legata ai precari, ai quali è stato promesso di fare un concorso entro giugno e ancora questo concorso è molto lontano dall’essere bandito. E la questione debiti: sul Comune di Nuoro grava una mole di debiti addirittura superiore – non percentualmente, in assoluto - a quella del Comune di Cagliari, solo che c’è una leggera differenza: il Comune di Nuoro ha meno abitanti e meno risorse. Quindi il quadro che questo bilancio di previsione consegna, è di un’Amministrazione che in questi anni ha aumentato le tasse molto più della riduzione dei trasferimenti, perché se fossero andati di pari passo una qualche giustificazione l’avremmo avuta, ma le tasse sono aumentate molto più del taglio dei trasferimenti. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 91 La spesa corrente si è mantenuta costante, il monte debiti non è stato ridotto, quindi sul piano dei grandi aggregati contabili non abbiamo grosse novità. Sul piano politico siete stati capaci di peggiorare le condizioni di una città che già non godeva di ottima salute, anche in questo caso per merito vostro, e oggi noi ci troviamo a discutere di un bilancio nell’illusione che questo Consiglio Comunale possa contare qualcosa avendo – ahimè! - la consapevolezza che questo Consiglio Comunale non conta nulla. PRESIDENTE Abbiamo la questione sospensiva che è stata posta durante l’intervento del Consigliere Saiu. Interviene il Consigliere Pirisi sulla questione sospensiva. Ricordo ai Consiglieri che è previsto soltanto un intervento per ciascun gruppo. CONSIGLIERE PIRISI Comunico a lei, Presidente, e al Consiglio che non parteciperò al voto qualora si dovesse votare la sospensiva. PRESIDENTE Ci sono altri interventi da parte dei gruppi sulla questione sospensiva? La parola al Consigliere Seddone. CONSIGLIERE SEDDONE Intervengo brevemente solo per confermare il mio sostegno alla questione, perché non mi ha soddisfatto la risposta data al mio quesito da parte della dirigente. Come diceva il Consigliere Saiu, ho potuto apprendere rileggendo il decreto che tutta una serie di informazioni sono comunque previste e sono richieste. Le riepilogo: la fase di progettazione dell’opera, la data di inizio lavori, la data di fine lavori, che sono previsti nello schema tipo. Possiamo decidere su come sistemare le colonne, però quelle informazioni ci devono essere e la rilettura del decreto mi ha ulteriormente convinto che quelle informazioni vadano inserite nel piano triennale. Il fatto che vengano inviate comunque all’osservatorio e vengano date informazioni aggiuntive è una cosa che non mi convince, nel senso che il piano triennale deve essere pubblicato e deve essere quello approvato dalla Giunta, quello allegato al bilancio. Nel momento in cui vengono date ulteriori informazioni, queste sono informazioni che vengono date all’ente che le richiede, ma non rientrano nella pubblicità del piano triennale, dove invece secondo me dovrebbero rientrare. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 92 Per cui confermo il mio voto favorevole. PRESIDENTE La parola all’ingegner Mossone. INGEGNERE MOSSONE Nel quadro economico delle singole opere sono previste delle somme a disposizione dell’Amministrazione -delle quali una parte destinate a imprevisti - ben superiori al 3%. Noi riteniamo che l’accantonamento di cui si parlava prima sia contenuto all’interno del quadro economico nelle somme a disposizione dell’Amministrazione. Ho motivo di ritenere che il fatto che siano inserite in un quadro separato, cumulativo per tutte le opere, non sia un motivo di illegittimità per il Ministero. Anche nel piano delle opere pubbliche che abbiamo inserito sul sito ministeriale l’anno scorso, due anni fa e anche tre anni fa - questo è il terzo anno che sono qui, è dal 2011 che il piano viene presentato al Consiglio su questi modelli e inserito sul sito del Ministero sul modello richiesto dal Ministero - noi non compiliamo né il campo dell’accantonamento, né il campo del CUP per esempio, che è un codice che si acquisisce all’atto dell’approvazione del progetto esecutivo. Ci sono dei campi che evidentemente il Ministero accetta che non vengano compilati. La nostra spiegazione, quindi, che i fondi relativi agli accantonamenti e agli imprevisti siano compresi nel quadro economico dell’opera, evidentemente è una spiegazione ritenuta valida anche dal Ministero, dal momento che non ci ha mai mosso al riguardo alcun rilievo. PRESIDENTE Se non ci sono altri interventi pongo in votazione la questione sospensiva. Esito della votazione: contrari 19; astenuti 2; favorevoli 4. Votazione: respinta. Proseguiamo con il dibattito. La parola al Consigliere Deiana. CONSIGLIERE DEIANA Colleghi Consiglieri, signor Sindaco, signori della Giunta, di per sé il bilancio visto in modo superficiale contiene sostanzialmente un insieme di numeri, di cifre, di tabelle, è un documento abbastanza arido. Tuttavia se lo si sa leggere con perizia e con intelligenza è il documento più importante della Amministrazione perché da esso si può trarre l’indirizzo politico e amministrativo dell’ente e quindi sotto questo punto di vista è il documento che più di a cura dell’I.D.N. S.n.c. 93 tutti ha un tasso di politicità. Non a caso i parlamenti moderni sono nati proprio affrancandosi dal sovrano e rivendicando la competenza in materia di tributi. In tempi e luoghi più vicini a noi, oggi il Consiglio Comunale conserva ancora nel novero delle sue competenze quella in materia delle politiche di bilancio come la più importante. Quindi cercherò di evidenziare quali sono i profili essenziali dell’indirizzo politico amministrativo che emergono da questo documento, cercando appunto di valorizzare i profili politici più che tecnici dell’atto. Innanzitutto è importante sottolineare che quest’anno, pur essendo ormai al 7 agosto, il documento arriva comunque prima degli anni scorsi. L’anno scorso abbiamo approvato il bilancio al primo ottobre, anche perché la legge aveva differito all’infinito o quasi il termine di approvazione del bilancio, quasi abbiamo approvato un consuntivo con un paio di mesi di anticipo. Anche in passato non siamo riusciti ad approvarlo a questa data. Credo che evidenziare questo sia importante nonostante ancora le grosse incognite che pesano nelle finanze comunali, in particolar modo - è questione di queste ore - quelle che derivano dal fondo unico in linea generale dai trasferimenti regionali. È in corso una battaglia in questi giorni, in queste ore tra l’ANCI nella Sardegna e la Regione su questioni essenziali: i fondi che occorrono per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, gli spazi sul patto di stabilità e ancora la dotazione del fondo unico. Nonostante questo, nonostante questa incertezza, si è comunque riusciti a addivenire alla stesura di un documento contabile che presenta profili estremamente importanti sui quali mi soffermerò. Ma l’approvazione a questa data – e siamo oggi qui proprio per questo obiettivo, altrimenti il generale agosto avrebbe anche potuto indurci a rinviare tutto a settembre - facciamo questo sforzo perché credo sia importante mettere l’Amministrazione nella condizione di poter subito spendere le risorse che derivano e che sono presenti in questo bilancio. La capacità di attuare le politiche possibili con le risorse finanziarie disponibili, speriamo sia in questo esercizio un elemento di differenziazione in positivo rispetto ai precedenti esercizi, in cui più a lungo si è operato con il regime di dodicesimi. Secondo aspetto che mi piace evidenziare è che comunque è un documento a cura dell’I.D.N. S.n.c. 94 che anche da un punto di vista tecnico risulta più ordinato, più accurato e più leggibile rispetto a quello degli anni precedenti. Anche le note e le relazioni di accompagnamento contengono profili di chiarezza che sono maggiori rispetto a quelli che abbiamo potuto registrare negli anni scorsi. Questo bilancio si colloca in un contesto generale - l’ha evidenziato la collega Carroni nel suo intervento - di estrema criticità. I dati dell’ISTAT di ieri sono evidenti: questo è un paese in recessione, ma soprattutto la recessione arriva dopo anni in cui l’Italia è cresciuta molto meno degli altri paesi della zona dell’euro e questo contesto vede la Sardegna e le zone interne in una condizione ancora di maggiore criticità. Quindi per certi versi la domanda che si richiede alle istituzioni pubbliche è ancora più forte, ancora più accorata, è ancora più impegnativa. Nonostante questo in realtà il contesto finanziario comunale è un contesto che va sempre peggiorando. Il totale a pareggio tra le entrate e le spese di 70 milioni di euro sta dentro una cornice che continua a essere segnata da pesantissime limitazioni, da restrizioni, da contrazioni di risorse. Ci sono alcuni dati molto eloquenti che parlano da soli e sono dati oggettivi: i trasferimenti statali che anche quest’anno sono diminuiti di oltre un milione di euro, ma che nel periodo 2007/2014 sono passati da 17 milioni a 3 milioni di euro, credo che questo dato basti e avanzi! I vincoli sempre più impegnativi sul patto; la spending review che anche quest’anno ci obbliga a ridurre di 2 milioni la spesa e oltre 4 milioni nel corso degli ultimi tre esercizi 2012, 2013, 2014; la diminuzione dei trasferimenti regionali su cui peraltro, come ho detto, esistono ancora incognite e nubi ulteriori. In questi anni peraltro abbiamo ottemperato, ma abbiamo anche sopportato le continue riduzioni di spesa che le finanziarie ci hanno chiesto relativamente alla spesa corrente, all’autorganizzazione e alla spesa per gli apparati. Ecco, pur recependo, pur registrando una domanda di intervento pubblico sempre maggiore, pur avendo una disponibilità finanziaria che si va a contrarre, in materia di tributi abbiamo fatto scelte di grandi responsabilità, perché pur avendo un disperato bisogno di soldi - detto in parole povere - perché dobbiamo assicurare servizi e prestazioni che i cittadini ci chiedono, che fanno parte delle funzioni fondamentali del Comune, abbiamo tenuto una pressione fiscale entro condizioni di a cura dell’I.D.N. S.n.c. 95 grande moderazione, perché i tributi che già avevamo l’anno scorso li abbiamo tenuti a livelli dell’anno passato. Questo vale per l’addizionale Irpef, questo vale per le aliquote IMU, questo vale per le tariffe dei servizi a domanda individuale che coprono una misura marginale dei costi del servizio. Sui tributi nuovi, la Tasi, in realtà, poiché i proventi della Tasi non sono come quelli che possano derivare se si vince il primo premio alla lotteria di Capodanno, ma i proventi della Tasi derivano da compensazioni legate ai minori trasferimenti, quindi non sono soldi in più che ci siamo ritrovati così e che quindi dovevamo con fantasia cercare di decidere dove spendere o come spendere, in realtà ciò nonostante, nonostante la Tasi serva per compensare in parte i minori trasferimenti, la Tasi l’abbiamo tenuta all’aliquota dell’1 per mille, cioè il minimo di legge. Quindi nel decidere l’ammontare della pressione tributaria abbiamo tenuto responsabilmente conto della situazione di crisi delle famiglie e delle imprese, che peraltro stanno vivendo una vicenda molto grottesca perché in realtà la nuova pressione tributaria locale non si sostituisce in parte alla pressione fiscale statale, in realtà si aggiunge. E quindi la pressione fiscale che complessivamente cittadini e imprese vanno a sopportare è maggiore, di per sé a questo aumento di pressione fiscale corrisponde una legittima aspettativa di maggiori servizi, ma questi maggiori servizi per quel che ci riguarda li dovrebbe erogare il Comune che nel complesso dispone comunque di risorse finanziarie minori rispetto a quelle che appunto ha avuto negli anni scorsi. E quindi noi, proprio tenendo conto di questo, della grave situazione economica del nostro territorio, oltre a tenere le aliquote ai minimi di legge e a tenerle invariate rispetto all’anno scorso, abbiamo anche introdotto un insieme di esenzioni, di detrazioni o riduzioni che solo per l’IMU vale 973.000 euro rispetto a un gettito previsto di 6 milioni di euro; che hanno avuto l’obiettivo, questo pacchetto di esenzioni, di detrazioni e riduzioni, di introdurre misure di equità e di rendere meno insopportabile questo complessivo aumento di pressione fiscale. Questo va detto al netto di ogni demagogia, al netto di ogni populismo, perché questi sono dati oggettivi. Sul fronte della spesa non vi è dubbio che quest’anno siamo riusciti a qualificarla meglio, siamo riusciti a orientarla e a finalizzarla in modo coerente per il raggiungimento di quelli che sono gli obiettivi essenziali del nostro programma e in coerenza con l’azione amministrativa condotta in questi anni e se si vuole con onestà a cura dell’I.D.N. S.n.c. 96 e anche con realismo esaminare il bilancio, si colgono segni evidenti di questa tendenza. Penso alle maggiori risorse per la messa in sicurezza delle scuole, ci sono oltre 2.500.000 euro sull’edilizia scolastica nel piano attuale di quest’anno dei lavori pubblici. C’è l’intervento che finalmente speriamo possa entro l’anno iniziare sulla scuola media N. 1, che conclude un percorso difficile e faticoso che ci ha visto prima impegnati a individuare la risorsa finanziaria, poi a risolvere i non pochi problemi tecnici; e tuttavia siamo giunti ormai all’ultima curva per evitare che la N. 1 possa diventare una nuova incompiuta, un’incompiuta di questi anni. In realtà l’impegno sulla N. 1 è stato un impegno importante e direi che il primo impegno è stato, in quella situazione straordinaria imprevista in cui ci si è trovati nell’estate del 2010, a fare in modo che in pochissimo tempo si approntasse un edificio scolastico in grado di assicurare un il vello di logistica e di struttura adeguato. In quell’intervento io credo che noi abbiamo dimostrato forse un non frequente ma importante profilo di efficienza nella nostra azione. E verso l’istruzione e verso il potenziamento delle risorse per la messa in sicurezza anche delle strutture scolastiche va l’emendamento presentato dal gruppo del PD, che poi il collega Sarria illustrerà meglio. Penso ancora agli interventi di manutenzione straordinaria sulla biblioteca Satta, su cui poi parlerò per altri versi; sulla scuola civica, che rappresenta un presidio culturale di eccellenza di questa città nel panorama regionale; sul Quadrivio. Penso agli stanziamenti sullo sport e la cultura, 25 più 20.000 euro, sono una cifra modesta forse, ma segnano un’inversione di tendenza rispetto a quello che è successo in questi ultimi esercizi. Seconda linea di intervento: la viabilità, gli interventi sulla viabilità cittadina, oltre 250.000 euro, anche qui in continuità con quello che si è fatto. Certamente quello che bisognerebbe fare è ancora tantissimo, ma questi anni non sono trascorsi invano anche sotto questo punto di vista. Abbiamo visto vie che ci eravamo dimenticati di vedere in condizioni decenti. Penso per esempio alla via Martiri della Libertà: non ce la ricordavamo più come una via dove pedoni e automobilisti potessero transitare in condizioni minime di sicurezza e così è avvenuto in tanti casi. Poi non vi è dubbio, sono ancora di più le strade su cui occorrerebbe intervenire rispetto a quelle su cui si intervenuto, ma non possiamo sottacere che sulla viabilità a cura dell’I.D.N. S.n.c. 97 si è cercato di lasciare il segno e di intervenire anno per anno e questo stanziamento di quest’anno in qualche modo corona questo sforzo e questo impegno. La manutenzione straordinaria degli immobili e delle strutture comunali: 146.000 euro che poi la Giunta deciderà come meglio destinare, anche per esempio all’intervento sul muro relativo al giardino Alzheimer. Il piano delle potature: 25 mila euro, sembra una cifra poco significativa, eppure anche questa cifra segna un’inversione di tendenza rispetto a quello che non è accaduto in questi anni. Poi ancora sulle politiche sociali: noi continuiamo a destinare la gran parte del fondo unico per questi interventi. Il 75% del fondo unico alimenta la spesa sociale, che è una spesa che riguarda fasce deboli della popolazione, il che non significa che la dobbiamo necessariamente fare, il che non significa che non la possiamo fare meglio. Ma credo che sia importante evidenziare che pur nelle ristrettezze finanziarie continuiamo a farla, forse con una percezione di soddisfazione inferiore rispetto agli anni scorsi, perché questo è uno di quei classici casi in cui la domanda sta continuando a aumentare. Purtroppo la riduzione di risorse complessive non riesce a tenere testa, non riesce a seguire in modo proporzionato questo aumento della domanda, però credo che lo sforzo sia evidente e lo stesso progetto “Ritornare a casa” quest’anno ci vede impegnati comunque con uno sforzo finanziario che gli anni scorsi non conoscevamo, perché fino all’anno scorso la Regione finanziava per intero gli oneri comunali per la copertura di questi progetti. Questa è la tecnica solita della Regione, che introduce uno strumento, inizialmente lo finanzia per intero e poi in qualche modo ne affida la sua stabilità anche alle disponibilità finanziarie dei Comuni. Cercheremo comunque anche su questo fronte di dare risposte adeguate ed evitare che il livello di domanda non venga insoddisfatto rispetto anche ai livelli degli anni scorsi. Ancora ci sono altri dati - e concludo sui dati importanti - che attengono a profili forse meno significativi, ma che credo evidenzino un miglioramento sul fronte della buona amministrazione. La previsione dello stanziamento per la sistemazione logistica degli uffici nell’anagrafe e dello stato civile, sono uffici di frontiera, sono in condizioni indecorose da anni. Credo sia importante aver messo una somma che dovrebbe risolvere il a cura dell’I.D.N. S.n.c. 98 problema. Da anni stiamo via via riducendo l’esposizione debitoria verso i legali dell’ente, questa è una di quelle questioni che ci trascinavamo da tanti anni. Fino a qualche anno fa probabilmente non sapevamo neanche bene a quanto ammontasse il debito verso i legali. L’abbiamo definito e lo stiamo onorando. Anche sull’ufficio legale – che è una questione di cui si parla spesso, ne ho parlato anche io anni fa - nel piano delle assunzioni di quest’anno è prevista l’assunzione part-time di un funzionario amministrativo avvocato. Il costo del personale rimane comunque stabile, con lievi diminuzioni, stabile comunque dentro un parametro del tutto tollerabile il 19,93%. È importante anche, dà l’idea di un’Amministrazione che diventa un po’ più accurata, lo stanziamento di 500 mila euro per eventuali debiti fuori bilancio. Negli anni scorsi a questa data ne avevamo già accumulato, probabilmente non sapevamo neanche come adempiere, questa era la ragione per cui per mesi non arrivavano in Consiglio. Quest’anno nel bilancio prevediamo una somma prudenziale per questa partita. E poi ancora mi pare sia importante avere un indice di indebitamento che è poco inferiore del 5%, cioè ben al di sotto del massimo consentito dalla Legge che è l’8. Sono tutti indici che credo evidenzino comunque un miglioramento complessivo del buon andamento dell’azione amministrativa. Naturalmente sono tutti aspetti positivi che ho voluto evidenziare perché sono convinto che questo bilancio lo approveremo in molti, forse non ne abbiamo parlato bene in molti, però credo sia importante evidenziare insieme alle criticità che in modo costruttivo credo anche da parte dei colleghi di maggioranza sono state evidenziate, sia importante porre l’accento anche sui punti di forza, sulle positività che comunque vi sono e che sono finalizzate ad attuare il nostro programma di mandato. Tutti questi elementi, tutti questi profili che ho evidenziato portano a concludere che si tratti sicuramente del bilancio migliore che in questi 5 anni questo esecutivo, questa maggioranza è riuscita a predisporre. Poteva essere ancora migliore, non vi è dubbio, per i bisogni e le esigenze della città sarebbe occorso ancora un documento migliore, però credo che non possiamo nascondere questo dato. Per la chiarezza delle scelte, per la capacità di selezionare anche gli obiettivi, a cura dell’I.D.N. S.n.c. 99 questo documento si fa carico in modo coerente della nostra azione di questi anni ma certamente presenta profili di miglioramento evidenti rispetto ai precedenti, nonostante sia un bilancio di tempi di guerra, perché questo è il tempo che i Comuni stanno vivendo. Anche questa è una cosa che non possiamo dimenticare. Esiste ormai da anni nel nostro Paese un attacco, una guerra nei confronti dell’istituzione comunale, perché nessuno la mette in discussione. Ieri il Senato in prima lettura ha votato la cancellazione della parola “Province” dalla Costituzione. Nessuno oserebbe fare così per i Comuni. I Comuni affondano le loro radici nella storia di questo Paese, il diritto pubblico in qualche modo li ha trovato e li ha organizzati ma c’erano già, non sono una creazione artificiale, non sono una creazione del diritto, non sono una creazione organizzativa. Erano un dato che il legislatore unitario e preunitario aveva lì davanti, perché nasceva dal medioevo. Eppure ciò nonostante, nonostante nessuno osi mettere in discussione la municipalità, la municipalità è attaccata in vari modi; è attaccata sul piano dell’impoverimento, quel dato sui trasferimenti statali da 17 a 3 milioni di euro per noi nel giro di sette anni è eloquente, ma è attaccata anche perché, mentre per un verso diminuiscono le risorse dei Comuni, per altro verso, in modo apparentemente schizofrenico, aumentano i compiti e le funzioni. Allora, di fronte a questa situazione che vede delegittimare il primo presidio della democrazia, lo vede delegittimare agli occhi dei cittadini nel momento in cui il Comune diventa sempre più il gabelliere dei cittadini, il compito dell’Amministratore illuminato o comunque dell’Amministratore responsabile non è quello di abbandonarsi alle semplificazioni che spesso sfociano in mistificazioni. Non è quello in modo non adeguatamente responsabile comunque di non farsi carico dei compiti di Governo. Credo sia quello, e noi abbiamo cercato di farlo con questo bilancio, di avere la capacità e anche il coraggio di ridurre il perimetro dell’azione di pubblico potere, ma di qualificare quest’azione ridotta ma di qualificarla; di avere la capacità di selezionare gli obiettivi, ma su questi obiettivi di mettere risorse finanziarie e idee che siano tali da consentire che questi obiettivi possano essere realizzati. E’ in questo senso va letto anche questo documento, non solo rispetto agli stanziamenti che dovrebbero consentire di attuare alcune linee di politiche su cui coi a cura dell’I.D.N. S.n.c. 100 noi ci siamo sempre orientati ma anche di perseguire ulteriori obiettivi che riguardano un po’ e che mi pare siano obiettivi pertinenti in questo ultimo anno o poco meno che ci manca alla fine di questo mandato. Credo cioè che nel bilancio ci sia comunque la base finanziaria per raggiungere ancora obiettivi importanti. Abbiamo detto il fatto che venga approvato prima degli anni scorsi, speriamo che si aumenti la capacità di spesa. Però nello specifico ci sono alcune cose che dobbiamo necessariamente chiudere. Il bilancio consente da un punto di vista finanziario di definirlo. Il primo, lo accennava anche la collega Carroni, l’appalto della nettezza urbana. Sono quattro anni che è stata annullata la precedente gara, è assolutamente essenziale che questa procedura si concluda con l’indizione della gara, perché noi a questa decisione abbiamo fatto affidamento per migliorare qualitativamente il servizio e per ridurre i costi. A riguardo voglio dire che in realtà, quando due anni fa il Consiglio ha deciso di individuare con una gara comunitaria il nuovo gestore e quindi implicitamente di addivenire allo scioglimento della società in house che avevamo, ha compiuto una scelta confermativa di quella già fatta nel precedente mandato, perché proprio in virtù di quella scelta si poté indire la gara che poi è stata annullata. Quindi questo è bene precisarlo. E comunque l’ha fatto con l’obiettivo appunto di offrire un livello di servizi più elevato e, attraverso una scelta secondo le regole della concorrenza, di individuare un contraente più adeguato e meno costoso. Certo, in tutti questi anni noi abbiamo sopportato una lievitazione di costi di cui talvolta non abbiamo compreso perfettamente le dinamiche. Se il sistema di gara che si sta impiantando e che speriamo venga alla luce presto funzionerà per come è strutturato, noi dovremmo far cessare questo meccanismo perverso, perché non vi è dubbio che la regola della gara e lo schema contrattuale prevederà che a fronte di un pacchetto di prestazioni che il nuovo gestore dovrà assicurare, debba derivare un corrispettivo rapportato a queste prestazioni, quindi meccanismi che consentano o che possano consentire una lievitazione dei costi non dovrebbero poter operare. Altro obiettivo che dobbiamo definire, che dobbiamo raggiungere, è quello del superamento del precariato in questo ente, anche qui utilizzando lo spazio grande a cura dell’I.D.N. S.n.c. 101 che ci offre il Decreto 101. Abbiamo già parlato dell’assunzione dell’avvocato. Altra questione è la biblioteca Satta, non v’è dubbio. Da troppi anni vive in questa condizione di grande incertezza. Dobbiamo chiudere un percorso che ha come obiettivo quello di dare una nuova configurazione giuridica con i soggetti che ci vogliono stare, dopodiché non v’è dubbio che sarà compito della nuova governance della biblioteca, anche attraverso gli enti che dispongono sicuramente di risorse finanziarie maggiori delle nostre, penso alla Regione, assicurare le adeguate provviste finanziarie. Sull’università mi associo a quanto detto dalla collega Carroni. In realtà sull’università la prima grande questione che impegna, che sfida la classe politica locale, è quella di configurare e ottenere un nuovo progetto di università, che sia compatibile con un contesto che è quello ministeriale, che è quello normativo, che non è più quello favorevole di dieci o di vent’anni fa. Però capire che cosa si riesce in termini di progetto a definire ed elaborare. E contestualmente a quello ci sarà poi il problema finanziario e anche al problema della logistica. Tuttavia c’è prima di tutto da mettere in campo la forza politica nostra per riuscire a delineare un nuovo progetto di università, perché oggi sostanzialmente viviamo alla giornata. Sul Monte Ortobene attendiamo l’approvazione del piano della zona di protezione speciale e la convenzione con l’Ente Foreste. In linea generale insomma non ci mancano obiettivi da perseguire e quindi non mancano motivi che ci devono indurre, pur in questo contesto, a sforzarci ancora di più di essere Amministratori diligenti, Amministratori coesi, parlo soprattutto della maggioranza, e Amministratori responsabili. Credo che queste condotte siano la migliore risposta che i cittadini attendono in questo tempo di crisi. PRESIDENTE La parola al Consigliere Pirisi. CONSIGLIERE PIRISI Dagli interventi ho sentito parlare di università e di fondi e finanziamenti per quanto riguarda l’università. Quest’Amministrazione ha fatto una scelta, quella di usare 20 miliardi di vecchie lire, buona parte di essi per costruire una caserma a Prato Sardo. E qualcuno adesso si preoccupa se l’università debba decollare oppure a cura dell’I.D.N. S.n.c. 102 rimanere così in stato comatoso. Qualcuno chiedeva se riducendo la TARI agli operatori di Prato Sardo di 500.000 euro ricadesse sull’utenza domestica. Sì, purtroppo va spalmata sull’utenza domestica, perché il Decreto Legge impone il 100% del costo dei rifiuti ai cittadini. Quindi anche questa è una scelta sbagliata. Sui documenti presentati sul bilancio di previsione, mi preme fermarmi, ma non escludendo altri, sul piano delle alienazioni, dove più volte abbiamo dichiarato con interrogazioni e con interventi le nostre posizioni, cioè che vendere e alienare certi beni, se vengono usati per riuscire a risolvere il problema dell’emergenza abitativa allora possiamo essere d’accordo. Ma questo non succede. Succede che quei soldi servono per pareggiare i conti di bilancio. L’emergenza abitativa rappresenta un problema sempre più grave che si estende ormai anche ai ceti medi che patiscono il mancato adeguamento dei salari rispetto all’aumento del costo della vita. Che si parli di acquisto o di affitto la situazione non è differente, considerati i prezzi che corrono. Il ceto medio si aggiunge quindi alla già grande fetta che prima vedeva coinvolti alcuni cittadini. I numeri parlano chiaro. Da aggiungere rischio sfratto, attesa alloggi popolari, ma non sono stati riportati i numeri degli appartamenti sfitti. A poco sembrano purtroppo essere valsi i tentativi di porre una soluzione al problema. Diverse ricerche sull’argomento parlano dei coefficienti che hanno fatto impennare il costo della vita e del mercato immobiliare, al quale non è seguito un adeguamento delle buste paga dei lavoratori, soprattutto dipendenti. Diversa è invece la situazione dei liberi professionisti e commercianti. Per quanto riguarda il caro affitti, la realtà della speculazione si fa sentire anche nella nostra città, con la presenza dell’università. Non è raro così che i proprietari trasformino gli appartamenti in macchine fabbrica-soldi, non rispettando in molti casi in regolari contratti di affitto e permettendo a chi è titolare del contratto un subaffitto non regolare delle altre stanze. Altre analisi poi indicano la Pubblica Amministrazione come responsabile a causa della riduzione sia di fondi per la costruzione di nuovi alloggi sia di quelli a a cura dell’I.D.N. S.n.c. 103 sostegno degli affitti. Essendo i Comuni tenuti a fare i programmi per l’emergenza abitativa devono a questo punto fare pressioni verso la Regione e il Governo Centrale. Non vorremmo infatti che l’alienazione dei piani pilotis delle case popolari porti anche in città verso le speculazioni seguite allo scellerato meccanismo delle cartolarizzazioni che hanno favorito i furbetti ormai noti ascesi alle cronache nazionali. L’abitazione risulta infatti un fattore fondamentale per la libera espressione della persona umana e dunque per la sua realizzazione. La sua mancanza risulta così talvolta fattore fallimentare nelle prospettive di crescita ed evoluzione degli individui giovani verso la fase adulta della loro vita. Tale limite investe tanto individui tanto le potenziali giovani coppie che non possono realizzare la propria potenzialità, mancando appunto loro la possibilità materiale economica a compiere un investimento per il proprio futuro, essendo la loro condizione ormai sempre più per generalmente caratterizzata dalla precarietà che dunque produce precarietà, ovvero impossibilità a costruire. Tale limite investe in misura non inferiore i giovani i quali, dovendo subire oggi oltre al danno la beffa di sentirsi tacciare come bamboccioni, soffrono la schizofrenia di una quotidianità che li costringe ad assumere due ruoli inconcepibili: quello di adulti che l’età impone loro, con tutte le implicazioni che lo stesso ruolo adulto richiede - autonomia, libertà di scelta, indipendenza - necessarie per affrontare la ricerca di un lavoro, quanto il lavoro stesso. E dall’altra parte quello di infanti come ancora con l’età ma le condizioni di vita all’interno del nucleo familiare di origine impone loro con tutte le implicazioni che ancora contraddittoriamente rispetto alle precedenti. La condizione impone sottomissione, costrizione, dipendenza dalla volontà altrui. Si fa gran parlare di denatalità e mancanza di spirito imprenditoriale, spirito di iniziativa. Occorre dunque ammettere che le cause di tali fenomeni non sono solo culturali, ma come sempre fondamentalmente strutturali, perché anche la cultura poggia su una struttura. Si chiede dunque e si è sempre chiesto di approfittare dell’occasione in oggetto per iniziare a pensare a provvedimenti concreti che tentino di porre se non un freno perlomeno un argine alla deriva verso cui stiamo lasciando andare le giovani a cura dell’I.D.N. S.n.c. 104 generazioni, ma soprattutto quella generazione di invisibili che sta per perdere il treno della vita, essendo giovane solo di nome, dovendo essere di fatto sostanzialmente adulta da un pezzo e che fra un po’ sarà vecchia. Si propone, e riproponiamo dunque, di realizzare un’indagine conoscitiva che individui le domande abitative giovanili approfittando per avere un quadro generale occupazione, disoccupazione, istruzione - e stilare sulla base dei dati assunti una graduatoria di meriti e di necessità. Si propone, e riprononiamo, inoltre, di indagare le situazioni degli attuali occupanti le abitazioni in oggetto, primo passo verso un’indagine di controllo che si estenda a tutte le abitazioni popolari del territorio, che tenda a risanare le distorsioni che eventualmente si sono prodotte col tempo, abitazioni popolari occupate da non più indigenti, ristabilendo l’originaria funzione delle stesse abitazioni: servire gli indigenti. Fare quindi un bando dove si invitano le persone a far richiesta delle abitazioni disponibili, lavorando quindi per quelle destinate alla vendita, per una politica di finanziamento bancario possibile e sostenibile. Si propone inoltre una commissione pubblico-privata per calmierare i prezzi degli affitti. Proponiamo, e riproponiamo, una piattaforma su ciò che è stato detto, sull’utilizzo degli immobili di enti pubblici in disuso, dislocati nell’ambito cittadino, da ristrutturare per creare degli alloggi per l’emergenza abitativa. A nostro parere si potrebbero realizzare degli appartamenti nei seguenti stabili: piano pilotis Funtana Buddia, edificio ex Telecom Badu 'e Carros, ex Telecom piazza Italia, ex centro impiego via monsignor Cogoni, area parco macchine ex Questura zona giardinetti, alloggi ex custodi nelle scuole cittadine e parco Sant’Onofrio; palazzo ex INAM in cui c’era un’ipotesi di acquisizione dello stabile da parte di codesto Ente, per creare alloggi di edilizia residenziale. Riteniamo che, essendoci un’emergenza casa, sia indispensabile definire questo progetto. Tutto ciò potrebbe avvenire a seguito di una ricognizione degli stabili di enti pubblici e comunali, tra l’Assessorato Servizi Sociali e l’ufficio tecnico patrimonio. Negli anni 80 l’Amministrazione Comunale nel piano particolareggiato aveva considerato la possibilità di strutturare edifici pubblici di quartiere storici per creare alloggi popolari e rivitalizzare antichi quartieri onde evitare sia lo spopolamento che la costruzione di ulteriori casermoni nelle periferie cittadine, che portano alla creazione a cura dell’I.D.N. S.n.c. 105 di nuovi ghetti. Si potrebbe rispondere a tale progetto. PRESIDENTE Consigliere Fadda, lei è già intervenuto, su cosa vuole intervenire? CONSIGLIERE FADDA Una breve domanda all’Assessore Deiara. Riguardo all’emergenza abitativa, in pratica vorrei sapere quali e quanti e in che modalità avvengono le alienazioni degli edifici residenziali. PRESIDENTE Prima chiudiamo il dibattito e poi risponde l’Assessore Deiara. La parola al Consigliere Sarria. CONSIGLIERE SARRIA Presidente, signor Sindaco, Assessori, Consiglieri e pubblico presente, ritengo sia una forma di rispetto nei confronti dei Consiglieri rispettare l’ordine del giorno, cioè cercare di parlare in fondo delle cose che oggi sono all’ordine del giorno poi magari anche delle cose che i sì conoscono. Io cerco di rispettare questa regola, in maniera forse un po’ sommaria però a volte rigorosa. L’esito della discussione mi ha portato ad esporre l’emendamento alla fine della discussione. Vorrei però iniziare da alcune cose che ho sentito e che non posso non sottolineare. Non sono solito rispondere ai Consiglieri, non sono solito cercare polemiche o attacchi indiscriminati. Però, Consigliere Saiu, me lo lasci dire, tracciare una dicotomia tra incompetenza e disonestà per il Consiglio... No? Mi dica lei che cos’è. Perché allora la traccio io la dicotomia, perché o lei non ha altre categorie per definire che cos’è questo Consiglio, e questo non penso che possa essere, oppure anche lei nella migliore delle ipotesi sta tracciando un giudizio ingeneroso. Io penso che in questo Consiglio ci siano persone rispettose, ci siano persone che hanno tracciato un profilo anche di onestà, di competenza, di rigore, anche di coerenza, me lo lasci dire. Ce ne sono molte in questo Consiglio e non penso possano essere tacciate o di incompetenza o di disonestà. Noi non vogliamo truffare nessuno, noi siamo coscienti, e l’intervento del mio Capogruppo l’ha espresso in maniera magistrale, sia nella forma ma soprattutto nella sostanza. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 106 Siamo coscienti dell’estrema complessità della macchina amministrativa, dell’estrema complessità del problema del reperimento delle risorse, dell’estrema complessità della necessità di dare una risposta ai bisogni impellenti, immediati di questa città, in questa situazione di crisi spaventosa che ci attanaglia. Noi non vogliamo truffare nessuno, Consigliere Saiu, mi permetta di dire questo. E mi permetta di dirlo anche a nome del mio gruppo del quale ho l’onore di presentare questo emendamento che è vero, è un emendamento minuscolo, siamo d’accordo. Su 70 milioni di euro 18.000 euro sono un emendamento minuscolo. Ma proprio perché è un emendamento minuscolo vuole essere un emendamento di grande significato politico, perché è un emendamento che non è rimasto isolato in questi anni, che in realtà fa seguito a tante cose che questo Consiglio ha votato, a tante riduzioni di tasse, a tante riduzioni di imposte che sono nate sempre in quest’aula evidentemente non per profili né di incompetenza né di disonestà, ma io penso di rigore, ma io penso di coerenza, ma io penso di grande attenzione verso il bisogno di questa città. E di attenzione ai bisogni di questa città in questo bilancio c’è molto, permettimelo di dirlo. Almeno per il settore che mi è stato chiesto di seguire, lavori pubblici, si tratta di un triennale, l’avete visto tutti, di manutenzioni straordinarie. Consigliere Saiu, mi permetta anche di dire, visto che ha citato il capitolo degli oneri di progettazione dell’appalto della RSU, che dovrebbe aver visto anche gli altri capitoli nei quali si parla anche di manutenzioni straordinarie. E sono capitoli evidentemente che non esistevano negli altri bilanci. Stiamo parlando di 25.000 euro sulle scuole elementari, di 25.000 euro di manutenzione straordinaria sulle scuole medie, di 25.000 euro sulle scuole materne, di 32.000 euro sugli asili nido. Si tratta di soldi che negli altri bilanci non eravamo riusciti a recepire, che si aggiungono ai capitoli sulle manutenzioni ordinarie, che col mio emendamento vogliamo leggermente rimpinguare per assecondare quella che è stata evidentemente l’intenzione della Giunta. Un’intenzione importante, perché noi crediamo che la qualità della vita in questa città passi molto anche per la qualità degli edifici scolastici, passi molto anche per il rispetto che noi dobbiamo alle famiglie e agli utenti delle scuole. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 107 E l’emendamento è questo, è un emendamento anche, permettetemi di dirlo, che è possibile, anche perché noi andiamo a toccare dei capitoli dove grazie anche ai risparmi della Giunta si sono create delle risorse. Si sono create delle risorse perché il Governo Renzi ha abolito i diritti di rogito, si sono create delle risorse perché sulle indennità degli amministratori andiamo a risparmiare, si sono create delle risorse perché su alcune utenze grazie al monitoraggio e anche grazie ad esempio all’organizzazione di alcuni servizi, come il trasporto della corrispondenza, stiamo riuscendo a risparmiare. Quindi quest’emendamento, anche se piccolo, Consigliere Saiu, vuol essere il segno di un’attenzione continua, sempre maggiore, soprattutto sulle scuole. Permettetemi altri due piccolissimi commenti su alcune cose che sono state dette. La questione dello schema del programma triennale delle opere pubbliche, io mi associo chiaramente al parere del tecnico. Ma anche se non ci fosse stato il parere dell’ingegner Mossone io avevo già detto in altri tempi che il grosso problema del nostro piano triennale non è il fatto che noi non indichiamo il 3% di accantonamento per imprevisti o il fondo per accordi bonari, che qualunque tecnico, anche il tecnico meno accorto di questa città sa bene che deve inserire in qualsiasi quadro economico. Il problema di questo schema di opere pubbliche, il vero problema, l’unico problema, il problema politico, e che dal confronto con quello di Sassari e Cagliari emerge, è semplicemente l’importo finale. Se qualcuno ha la pazienza di andare a guardarsi il triennale di Cagliari, vede che ci sono cifre a tre zeri, ci sono più di cento milioni di euro, giustificatissimi. Ma soprattutto vede che nelle annualità successive, dove noi invece purtroppo decadiamo, Cagliari cresce e di molto, come è giusto che sia. Il problema politico è quello. Io cercherei di occuparmi più di quello, come giustamente ha rimarcato il Sindaco sulla stampa pochi giorni fa, il problema dell’attenzione verso questo territorio, il problema dell’infrastrutturazione di questo territorio. E’ un tema sul quale, è chiaro, dobbiamo fare la nostra parte. Questo non è un Consiglio inutile, mi fa male sentire queste parole, è un Consiglio dove invece ci sono state e ci saranno io mi auguro, tante discussioni importanti, tanti spunti di azione amministrativa, tanti spunti di strategia politica che questa Amministrazione ha anche colto. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 108 Penso che anche grazie alle sollecitazioni che sono arrivate anche in commissione lavori pubblici sulla questione delle scuole, siano nate le scelte ad esempio di utilizzare risorse importanti per le consulenze sulle scuole per lo sviluppo di progettazioni immediatamente cantierabili che ci hanno permesso di accedere ad esempio ai finanziamenti del programma “scuole sicure” del governo Renzi. È su queste strategie che noi vogliamo impegnare risorse; noi vogliamo che questo bilanci si voti per poter impegnare risorse importanti in termini di pianificazione, in termini di progettazione di qualità, per ottenere progetti, per contrattare anche con la Regione finanziamenti immediati su opere immediatamente cantierabili, perché è di questo che noi abbiamo bisogno. Se questo fosse stato un Consiglio inutile forse non avrebbe immediatamente individuato, dal primo anno, i temi importanti della sicurezza negli edifici scolastici, che è un tema che poi è diventato di rilevanza nazionale. Già lo era, ma è stato usato sia dal governo regionale che dal governo nazionale come una delle leve importanti per la rinascita e per la crescita economica. Io penso quindi che questo sia un bilancio serio, trasparente, leggibile, dove certamente emerge tutta la drammaticità della situazione, ma emerge anche lo sforzo continuo e costante dell’Amministrazione per cercare di risolvere i problemi di questa città. PRESIDENTE Non vedo altri interventi, quindi chiudiamo il dibattito. Chiedo all’Assessore Daga e all’Assessore Deiara se intendono dare qualche risposta. La parola all’Assessore Deiara. ASSESSORE DEIARA Doverosamente due risposte, la prima al Consigliere Fadda: la disciplina in materia di alienazione è dettata dalla Legge 560 del 93, la quale legge nazionale all’Art. 6 dice che hanno titolo d’acquisto gli assegnatari, o familiari conviventi da almeno 5 anni, per i quali il reddito complessivo familiare sia inferiore a quello previsto dal Cipe. Sono tabelle ministeriali alle quali ci si deve attenere. Gli assegnatari possono - in questo caso i conviventi da almeno 5 anni presentare domanda di acquisto all’ente proprietario, in questo caso parliamo di alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dell’Amministrazione Comunale. In caso rifiutino la possibilità di acquisto, qualora permangano le condizioni di reddito di cui le parlavo prima, questi continuano a rimanere in locazione presso gli a cura dell’I.D.N. S.n.c. 109 alloggi, quindi gli alloggi non possono essere ceduti. Qualora invece decidano l’acquisto, ci sono delle condizioni particolari sempre dettate dagli articoli 9, 10 e 11 della Legge 560 per le quali sono previste le modalità di vendita e di pagamento. Solo per il Consigliere Pirisi: tutti i proventi in base all’Art. 5 devono essere obbligatoriamente reinvestiti per la stessa finalità cioè realizzazione di edilizia residenziale pubblica. Ad oggi gli immobili sfitti sono pari a zero, non tratto argomento emergenza abitativa perché è già disposta un’interrogazione, ma sarebbe riduttivo parlarne oggi e forse si creerebbero false aspettative, sarebbe meglio probabilmente proporre un ordine del giorno che sia più esaustivo e capace di dar modo all’aula di esprimersi e di trovare anche proposte utili, con i soldi disponibili e con il coinvolgimento degli enti che possono aiutarci in questo, che sono la Regione Autonoma della Sardegna. Gli alloggi glieli ricordo, sono via Tridentina, via Martiri della Libertà, ancora via Martiri della Libertà, via Carbonia, un altro in via Carbonia, uno in via Porto Torres, 4 in via Monte Gurtei. PRESIDENTE La parola all’Assessore Daga. ASSESSORE DAGA Brevemente per alcuni chiarimenti tecnici. Il primo: abbiamo sostituito l’allegato relativo al bilancio 2014 nella parte spesa in quanto i dati del 2013 non erano definitivi, quindi non coincidevano con quelli dell’ultimo rendiconto di gestione 2013. La differenza era minima, di 21 mila euro, perché la procedura non aveva trascinato i dati relativi al fondo di riserva, appunto questi 21 mila euro. Mi hanno fatto notare che nella relazione politico programmatica il report relativo al patto di stabilità è errato, in realtà è soltanto un refuso, perché poi negli atti principali che abbiamo allegato, nella relazione dei revisori, nella relazione del dirigente e in tutti gli altri atti, anche nel prospetto del patto di stabilità, abbiamo allegato il prospetto corretto. Per quanto riguarda l’università, nella slide indicata ho indicato in realtà uno stanziamento di competenza, cioè esercizio 2014 di 106.940, ma in realtà per l’università - rispondo così alla Presidente della commissione bilancio che ha opportunamente fatto una domanda corretta - a residui abbiamo circa un milione e mezzo per il campus universitario. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 110 Un milione e mezzo più questo stanziamento di competenza. Per quanto riguarda invece le repliche, mi affido agli interventi, che ho apprezzato tra l’altro, del Capogruppo del PD, del Presidente della commissione bilancio e ultimo quello del Consigliere Sarria. Mi preme sottolineare soltanto una cosa e mi riferisco quindi al Consigliere Pintori: io non intendo far inghiottire nessun rospo, come qualche Consigliere Comunale ha fatto intendere, le dico soltanto che, richiamandomi ad un senso di responsabilità, questa Amministrazione ha sempre analizzato la compatibilità degli obiettivi con le risorse disponibili, cercando quindi di individuare - Consigliere Pintori le azioni più opportune da attivare per raggiungere i risultati desiderati. Uno di quei risultati è appunto il progetto “tornare a casa”. Voglio tranquillizzarla perché sono in atto delle interlocuzioni anche con la Regione per valutare ulteriori stanziamenti per finanziare quel progetto. Come diceva poi giustamente il Capogruppo del PD c’è un insolito costume della Regione, perché mentre prima finanziava il 100% dei progetti, oggi finanzia soltanto l’80% e chiede agli enti locali il cofinanziamento per il 20%. Il vero problema quindi – e mi rivolgo al Consigliere Seddone che non vedo in aula – è che nel contesto sì è vero, noi dobbiamo operare in un regime dove vi sono dei tagli che sono veramente tanti, sono anche insostenibili e non è una scusante. Il vero problema è che oltre al taglio noi siamo costretti a misurarci, purtroppo, anche con l’incertezza del se e quando queste risorse arriveranno, caro Consigliere Seddone. Grazie e scusate se vi ho tediato. PRESIDENTETE Passiamo adesso alle dichiarazioni di voto. Dichiarazioni di voto del Consigliere Pirisi. CONSIGLIERE PIRISI Comunico che non parteciperò ai lavori di voto. PRESIDENTE La parola al Consigliere Ticca per il Gruppo Misto. CONSIGLIERE TICCA Il Gruppo Misto ovviamente voterà favorevolmente per il piano delle alienazioni, mentre ci saranno dei distinguo per quanto riguarda l’emendamento del Consigliere Sarria, in quanto essendo Gruppo Misto una parte condivide e una parte no l’emendamento. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 111 Io sarò uno di quelli che voterà contro, perché l’emendamento ha sicuramente un fine importante che potrebbe anche essere condivisibile, ma è la destinazione dei fondi. Nell’emendamento si parla di scuole materne e di scuole medie, ma ci si dimentica di specificare scuole paritarie. La nostra Costituzione all’Art. 33 comma 3 recita “enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato”. Guardando il bilancio comunale per dette strutture, per dette istituzioni ci sono già stanziati 8 mila euro. Questo emendamento porterebbe i trasferimenti a 15 mila euro, non condividendo il finanziamento degli istituti privati voteremo contrariamente a questo emendamento. Ovviamente se la maggioranza deciderà o dovesse decidere di approvare l’emendamento, comunque il Gruppo Misto voterà favorevolmente unito per il bilancio. PRESIDENTE La parola al Consigliere Saiu per il PDL. CONSIGLIERE SAIU A volte questo Consiglio si mostra distratto, nelle ipotesi peggiori si dimostra sordo ed è con un certo dispiacere che rilevo come anche alcuni Consiglieri, rispetto ai quali nutro una qualche forma di stima, a volte si pieghino a queste che molto spesso più che convinzioni personali sono esigenze di parrocchia. Senza voler replicare a legittime osservazioni che un dibattito inevitabilmente porta e che possono essere di consenso o di dissenso, questo fa parte di una discussione che peraltro rilevo essersi dimostrata una volta tanto civile e questo è comunque un aspetto che va sottolineato positivamente. Ciò che invece non va sottolineato positivamente è secondo me il non corretto ripetersi di messaggi che rischiano di essere fuorvianti non tanto per il Consiglio, quanto per la comunità. Continuare a dire che il Consiglio Comunale ha deliberato sulla TASI l’aliquota minima, equivale a dire una cosa non vera. Il Consiglio Comunale ha deliberato l’aliquota base, che è una cosa diversa, sulla TASI, tant’è che quel tributo frutterà alle casse comunali 2.200.000 euro. L’aliquota minima – ce lo dice la legge – è zero. Cerchiamo allora di essere corretti nell’illustrazione e anche nella difesa delle a cura dell’I.D.N. S.n.c. 112 posizioni di ciascuno. Il Consiglio Comunale sulla Tasi non ha votato l’aliquota minima, che era ed è zero, ha votato l’aliquota base, che è dell’1 per mille e che ai cittadini nuoresi costerà 2.200.000 euro. Approvando questo bilancio approverà anche un aumento della tassa sui rifiuti di 400.000 euro, non voterà un aumento dell’addizionale Irpef, che è già stata ritoccata per due anni consecutivi, nel 2011 le entrate erano 1.600.000, oggi è 2.600.000, circa un milione di euro in più. Così come per due anni consecutivi sono state ritoccate le aliquote IMU. Allora a proposito di sincerità iniziamo a dirle le cose come stanno, al netto della propaganda, che poi magari nelle discussioni private per fortuna viene meno ed iniziamo ad avere quella sincerità anche all’interno del Consiglio Comunale, che sarebbe auspicabile per un dibattito che sia realmente di alto profilo. Sugli obiettivi o sugli indirizzi che questo Consiglio ha dato, francamente rilevo che sul bilancio, che è lo strumento rispetto al quale si traducono gli orientamenti politici di una maggioranza, ritengo e continuo a ritenere che l’apporto del Consiglio sia stato minimo se non del tutto assente. E citare la sicurezza degli edifici scolastici come uno degli indirizzi a cui questa Amministrazione si è ispirata, è quanto meno, secondo me, una citazione poco fortunata. Non foss’altro perché basterebbe ricordare quanto è successo con la scuola media N. 1. Questo bilancio, l’ultimo ripeto verosimilmente che sarà approvato da questa maggioranza... PRESIDENTE Concluda. CONSIGLIERE SAIU ... soffre gli stessi vizi, le stesse difficoltà, gli stessi elementi negativi degli atti precedenti: più tasse, niente risparmio sulla spesa, nessun intervento coraggioso e nessun sostegno tangibile all’economia di questa città. Queste, in estrema sintesi, sono le ragioni che ci impediscono di votare favorevolmente e che ci portano ad una scelta che è inevitabile e cioè di non poter esprimere un voto favorevole. PRESIDENTE La parola alla Consigliera Chessa, Italia dei Valori Sardegna Pulita. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 113 CONSIGLIERE CHESSA Mi piace iniziare il mio intervento rifacendomi agli argomenti trattati dalla Consigliera Carroni all’inizio della seduta, le cui analisi e sintesi mi sento di condividere ampiamente. Faccio parte di questo Consiglio Comunale da pochissimo, meno di un anno e ho avuto modo, durante questo breve periodo di tempo, di assistere all’esposizione di due bilanci preventivi, 2013 e 2014. Bilanci peraltro che riguardano un periodo di grande difficoltà economica. Difficoltà che chiedono con urgenza a noi come Amministrazione un passo diverso, cioè chiedono di muoverci in un’ottica di rilancio straordinaria che ci consenta di essere protagonisti di grandi svolte e mettano in gioco capacità di fare sistema e squadra. Attraverso il bilancio, che è il cuore pulsante dell’organizzazione nella città, che istruiamo i nostri bambini, proteggiamo i nostri anziani, tuteliamo le fasce più deboli, rendiamo la nostra città urbanisticamente corretta, pulita, sicura e ne garantiamo lo sviluppo economico, sociale e culturale. Ho cercato di fare miei quanto più possibile informazioni relative alle componenti del bilancio e ho anche riscontrato componenti a mio parere sottostimate, come per esempio i capitoli relativi alla scuola, seppur con un incremento rispetto agli anni precedenti ed altre sovrastimate rispetto al loro valore nell’ambito dello sviluppo armonico e sicuro della nostra città. Comunque nell’esprimere il voto favorevole del mio gruppo, auspico di poter leggere nel prossimo bilancio un piano concreto di ristrutturazione energetica di tutti gli edifici pubblici, magari con l’introduzione di un sistema Esco, cioè società che fanno del risparmio energetico la propria ragione sociale e che per conto di enti locali scovano e risolvono gli sprechi abbattendo costi di gestione e facendo un favore sia all’ambiente che ai bilanci delle Amministrazioni. Con questo confermo il nostro voto favorevole al bilancio. PRESIDENTE La parola al signor Sindaco. SINDACO Presidente, siccome credo anch’io che sarà l’ultimo bilancio di previsione che condividiamo in questo Consiglio, credo che sia anche doveroso intervenire, anche perché ho sentito parlare, devo dire anche con una certa saccenza, di Consiglio sordo, distratto, di discussioni di basso profilo e credo che sia giusto da parte mia a cura dell’I.D.N. S.n.c. 114 invece difendere l’attività di questo Consiglio. Le discussioni sono per me un momento di stimolo, anche nelle critiche che si fanno, come è giusto che sia, perché evidentemente non riusciamo sempre ad avere il polso di tutto quello che si fa. Tanti occhi vedono meglio di due ed è giusto anche che alcuni Consiglieri facciano notare alcune cose che stasera sono state fatte rilevare. Io non credo che il Consiglio Comunale sia inutile, la seduta di stasera lo dimostra; credo sia inutile soltanto per chi viene qui a fare ostruzionismo, per chi ha scelto di avere come unica strategia il cavillo formale, la virgola piuttosto che il numero legale. Quello a cui abbiamo assistito in questa giornata lo dimostra ampiamente: non c’è un emendamento che è venuto dai banchi dell’opposizione. Mi dispiace che anche Consiglieri brillanti - siccome qualcuno ha dato una pagella all’intero Consiglio io mi permetto di farlo a qualche singolo anche se non lo cito - abbiano trasformato il fuoco iniziale, l’efficacia iniziale invece in un’involuzione ostruzionistica. Questa città ha bisogno di altro. Io sono stato criticato anni fa quando parlavo di corvi che aleggiavano sulla città, questo tema è ritornato un po’ nella discussione nell’approvazione del PUC della scorsa settimana. In realtà questa città ha bisogno di ottimismo, di proposte, di vedere le cose con una nuova positività perché soltanto con l’unione delle forze sane di questa città si può uscire da questa china che è pericolosa per tutti noi. Il contributo importante dicevo, ho ascoltato con maggiore attenzione le critiche che sono venute dall’opposizione, piuttosto che gli interventi positivi, che sono stati ugualmente parte importante del dibattito, che sono venuti dai Consiglieri anche del mio partito, nel bene e nel male devo dirlo. Voglio partire proprio da alcune cose che diceva la Presidente della commissione bilancio, la Consigliera Carroni. Intanto l’ho già fatto direttamente ma voglio farlo anche del mio intervento, credo di poterla tranquillizzare a nome mio, ma anche sicuramente dell’Assessore, anzi certamente dell’Assessore, su Onda Rosa. Questo è un servizio che noi riteniamo importante, non c’è alcuna volontà di smembramento, c’è anzi l’impegno ad estendere questa attività in un contesto più ampio, che è quello dei Comuni del PLUS. Su questo teniamo duro quindi. Su questo come sul progetto “tornare a casa”, che con la sensibilità di chi se n’è a cura dell’I.D.N. S.n.c. 115 occupato, veniva citato anche dal Consigliere Pintori, c’è un fatto nuovo di cui peraltro parlavano i giornali anche in questi giorni: c’è una difficoltà nei trasferimenti da parte della Regione agli enti locali, che ci mette in una situazione di oggettiva difficoltà. Peraltro per “tornare a casa”, con un meccanismo ahimè avallato anche dall’ANCI nel novembre scorso, si è introdotto un cofinanziamento del 20%. Nell’attività degli ultimi mesi dell’ANCI si distinguono due passaggi a vuoto, uno è questo sul progetto “tornare a casa”, l’altro è stato anche ricordato in qualche interrogazione recente, che è quello sul trasferimento delle competenze sui piani di assetto idrogeologico ai Comuni, senza preoccuparsi minimamente del fatto che il 95% dei Comuni della Sardegna non presentavano all’interno le professionalità e le figure per occuparsi di quegli adempimenti. Cosa che peraltro ha visto soccombere la stessa Regione davanti al Tribunale Amministrativo Regionale. Sulle partecipate ovviamente adesso non sono nelle condizioni di risponderle punto per punto, le dico però che ovviamente anche per quelle che sono le raccomandazioni della Corte dei Conti su cui evidentemente – ma per ovvie ragioni siamo molto attenti, è stato istituito all’interno di questo Comune un ufficio che si occupa solo ed esclusivamente di partecipate, questo ovviamente mira alla riorganizzazione di tutto questo capitolo importante, in maniera tale proprio da intervenire tagliando i rami secchi e dando efficienza e soprattutto ripristinando o stabilendo anche quelle che sono le procedure di controllo che questo Comune deve esercitare nei confronti delle proprie partecipate. Nello specifico mi piace ricordare che nei mesi scorsi è stato definito il regolamento del controllo analogo tra il Comune e la partecipata ATP che lei ha citato. Sull’ex convento voglio dirle una cosa, un flash: i locali dell’ex convento sono una parte affidati all’istituto zooprofilattico per un progetto di livello universitario nazionale e sono affidati a fronte del pagamento di un canone d’affitto e quindi anche di un farsi carico per quota parte delle utenze. A questo siamo chiamati sempre dalla Corte dei Conti per tutte le strutture. I regolamenti peraltro votati dal Consiglio Comunale stanno trovando, sebbene lentamente, un’applicazione che porterà, per chi verrà dopo di noi, a gestire una situazione molto più in ordine di come l’abbiamo trovata dal punto di vista delle partecipate. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 116 Sia rivolgendomi a lei, ma anche al Consigliere Pintori, voglio dare una rassicurazione: noi in questi anni siamo intervenuti nel taglio di tutti i settori, io ovviamente coordino le discussioni a volte anche molto partecipate da un punto di vista emotivo degli Assessori, della Giunta, c’è un dato che però posso sostenere, il fatto che la spesa sociale abbiamo fatto in modo veramente di non ritoccarla al ribasso e questo è un punto su cui io mi sento di prendere degli impegni, di rinnovare degli impegni. Peraltro questa cosa è confermata dal fatto che circa il 70% del nostro fondo unico, e vi assicuro che non è un elemento comune, va a finire proprio per tutte quelle che sono le attività dei servizi sociali. Diceva il Consigliere Pintori del giardino Alzheimer, su questo voglio fare una precisazione, il muro di cui si parla è stato ripristinato, il Comune è intervenuto sanando quel problema e quindi eliminando quello che aveva chiuso o impedito la disponibilità di una parte della struttura. Peraltro a settembre interverremo anche su un’altra parte di quel muro dove delle essenze arboree cresciute avevano determinato una situazione non di pericolo attuale, ma futuro. Quindi anche su quello a settembre faremo un intervento. Così come condivido assolutamente con il Consigliere Pintori il fatto che quella struttura debba avere la vocazione per la quale è nata e da questo punto di vista le posso assicurare che ci sono interlocuzioni in termini di progettualità per dare servizi con il comitato di quartiere, con il mondo dell’associazionismo e con la A.S.L., perché quella è la finalità che noi dobbiamo assicurare a quel luogo. Questa è una cosa che noi dobbiamo fare prima di andare via. Questo è un impegno a cui tengo anche personalmente. Faccio il mea culpa relativamente alla presentazione del piano delle opere pubbliche. C’è stata un’interlocuzione tra me, l’Assessore e il Presidente della Commissione lavori pubblici, perché si convocasse una commissione urgente nella quale il piano delle opere pubbliche dovesse essere presentato, assumo io la responsabilità di aver ritenuto che quel passaggio potesse esaurire le esigenze del Consiglio, prendo atto che non è così da quello che lei mi ha detto. Lei peraltro ha tracciato un quadro molto preciso e molto vero anche di quella che è la condizione degli enti locali, in questo momento, del rapporto difficile con la Regione. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 117 Penso che stamattina in realtà con la mobilitazione regionale dei Sindaci devo dire che c’è un fronte unico, compatto, come mai non si era verificato negli anni passati, perché i Sindaci, gli enti locali sono sempre stati condizionati nelle posizioni da assumere dal colore della Giunta, dal colore dell’interlocutore. Oggi viviamo un momento in cui i Sindaci fanno fronte unico che siano espressione di coalizioni di Centrodestra o di Centrosinistra e questo ha fatto sì che ci siano delle crepe sul muro di gomma che fino ad oggi la Regione ha posto di fronte alle esigenze gli enti locali; la prospettiva non troppo lontana era quello di un taglio del fondo unico per una somma molto vicina ai 55 milioni di euro, un mancato finanziamento della legge 16, che è la legge che finanzia il patto verticale, quello per cui vengono concessi gli spazi finanziari che permettono di ammorbidire il saldo obiettivo del patto di stabilità. Veniamo da una tre giorni di trattativa serrata con il Presidente Pigliaru e l’Assessore Paci, sfociata in una proposta che è stata avanzata al Consiglio delle autonomie locali e all’Anci ieri sera e che stamattina ad Abbasanta è stata affinata e credo possa essere una buona base di chiusura, un buon punto di caduta dal punto di vista politico: la concessione, il finanziamento della Legge 16, intanto con l’utilizzo del 50% di quei 320 milioni di euro che lei ha citato, da questi 160 milioni di euro che entrano nella disponibilità degli enti locali, 70 milioni di euro dovrebbero finanziare la Legge 16 e quindi il patto verticale, rimarrebbero quindi una quota restante pari a 90 milioni di euro, con cui verrà ripristinato il fondo unico e una quota andranno invece a erogazioni ai Comuni, soprattutto per le opere delegate, cosa che a noi interessa direttamente. Peraltro è stato stabilito di creare una cabina di regia a cui parteciperà, oltre che la Regione anche il Consiglio delle autonomie locali e l’Anci, per cui in questa cabina di regia si valuteranno sostanzialmente le esigenze dei Comuni, cioè se hanno più bisogno di erogazioni in termini di liquidità per il pagamento di opere delegate, oppure di fondo unico, oppure di entrambi, in maniera tale da cercare di risolvere le esigenze dei singoli enti locali. Così alla stessa maniera ci regoleremo anche per gli spazi finanziari, perché è inutile che assegniamo questi 70 milioni per quote a tutti i Comuni, quando magari ve ne sono alcuni che non hanno problemi di rispetto di patto di stabilità, a quel punto si farà in modo di trasferire invece quote di spazi finanziari a chi ne ha più bisogno. Perché citavo questo accordo di stamattina? Perché da questo poi dipende anche la possibilità di mantenere gli impegni che vi sono dentro questo bilancio e a cura dell’I.D.N. S.n.c. 118 perché questo di cui discutiamo rende vero quello che diceva il Capogruppo Deiana poco fa, che stiamo parlando di bilanci di guerra. Se uno fosse onesto intellettualmente, questa cosa la dovrebbe riconoscere, perché rappresentare la città di Nuoro come un caso unico nel mondo, sembra che appena usciamo da Prato Sardo sia tutto rose e fiori, in realtà tutti i Comuni vivono oggi delle condizioni di estrema difficoltà. Quelli che riescono a andare avanti oggi sono quelli che hanno fatto un certo tipo di investimenti che noi abbiamo rifiutato. Io dentro quest’aula ho sentito due anni fa parlare di un Comune che aveva azzerato la tassazione, è stato citato da un Consigliere dell’opposizione, in particolare ha citato il Comune di Tula. Qui sembra che avesse tirato fuori non so quale novità, ci citava il Comune di Tula come un Comune in cui non si pagavano le tasse, invece a Nuoro... È vero, nel Comune di Tula non si pagano le tasse, ma sapete perché? Perché c’è l’eolico. Allora bisogna essere coerenti, sì che si fa mistificazione, si raccontano cose non vere perché non posso eccedere, Presidente, o siamo per l’eolico e allora poi non dobbiamo venire qui e fare i documenti e parlare contro l’eolico di Nuoro. Noi siamo tutti contro l’eolico: benissimo, allora non citiamo Tula. Noi abbiamo tenuto la tassazione al minimo, abbiamo tenuto immodificate in questi 4 anni le tariffe per i servizi a domanda individuale. Abbiamo ridotto la spesa corrente, perché sono i numeri che parlano, il resto sono sciocchezze. Abbiamo abbassato la spesa corrente, abbiamo ridotto la spesa del personale, abbiamo mantenuto la pressione tributaria al minimo, ma abbiamo inserito delle agevolazioni, sull’IMU ci sono agevolazioni superiori a 900.000 euro, sulle attività produttive è vero, siamo intervenuti cercando di agevolare le attività produttive, c’è un intervento specifico su Prato Sardo concordato con le organizzazioni, con le rappresentanze di categoria, ma c’è un intervento e lo dico perché si citavano le famiglie, che riguarda anche le famiglie meno abbienti, non è che abbiamo guardato solo da una parte, abbiamo cercato di intervenire su altro. E poi c’è una cosa che è stata detta da voi, molto importante, finalmente stiamo lavorando sulla riduzione dell’esposizione debitoria nei confronti dei legali, è un’operazione che è iniziata due anni e mezzo fa e che prosegue anche con questo bilancio con soddisfazione dei legali e con vantaggio per l’ente, perché è un rientro a cura dell’I.D.N. S.n.c. 119 che noi stiamo facendo a fronte di una riduzione del debito del 30%. Non è che lo stiamo facendo senza considerare i vantaggi. Però questo è un bilancio che ha un’anima, non sono d’accordo con chi lo descrive come soltanto un bilancio di numeri, perché non si può non riconoscere, altrimenti basta girare la città, chiaramente se ci si ferma a scrivere sui social network e non si incontrano le persone, non si gira la città, è chiaro che non ci si accorge di quello che avviene, ma ci sono lavori nella scuola Podda, nella scuola Mereu, ci sono quasi 500.000 euro del piano Renzi sulle scuole per la scuola di Biscollai, grazie al fatto che avevamo a disposizione un progetto definitivo, perché abbiamo anche modificato l’organizzazione all’interno dell’ufficio tecnico e stiamo cercando, ed è un lavoro che evidentemente è appena iniziato, ma stiamo cercando di dotarci di progettazioni che fino ad oggi non avevamo e questo ci ha consentito peraltro di essere finanziati per intero rispetto alla richiesta fatta al Governo. Ci sono lavori in via Malta, ci sono lavori nel plesso di via Aosta, sull’appalto del 2014 della scuola N. 1 vi ho detto, c’è una gara per l’asilo nido di via Tempio. C’è un altro dato poi che forse dispiace però lo devo citare, perché alcuni di voi hanno parlato delle prossime elezioni. Io ricordo le vecchie elezioni, quelle che noi abbiamo vinto e che voi avete perso, sì è un dato di fatto, voi le avete perse, noi le abbiamo vinte. Mi ricordo questa campagna elettorale o la rassegna stampa, ho ancora... Consigliere Montesu l’ho ascoltata con attenzione, ce li ho ancora conservati quei manifestini attaccati nei pali della luce, questa è un’interlocuzione ironica, mi ricordo quelle locandine attaccate ai muri che facevano l’elenco delle incompiute. C’era l’ex mercato civico, c’era il vecchio palazzetto dello sport, che era una cosa che avrebbe dovuto mandare in bancarotta questo Comune, c’era il belvedere, le opere di Pratza de Jana, c’era l’ostello, c’era la strada da Sedda Ortai. Tutte occasioni e tutte situazioni chiuse, la piscina, tutte cose di cui bisognerebbe gioire tutti quanti, invece no, non riuscite a gioire di queste cose. Ma queste sono cose che veramente trovare... ma sì forse l’acqua della piscina poteva essere più azzurra, l’erba della rotonda più verde, si può amministrare così. Voi vi candidate ad amministrare nella prossima consiliatura, portate delle idee a questa città. A noi ci giudicherà... scivolano i giudizi sulla nostra inefficacia, sul nostro fallimento, io vi assicuro che scivolano perché noi molto serenamente ci sottoporremo al giudizio dei cittadini, saranno loro a dirci se abbiamo fatto male o a cura dell’I.D.N. S.n.c. 120 bene. Lo facciamo con grande serenità come l’abbiamo sempre fatto. PRESIDENTE Passiamo adesso alle votazioni. Pongo in votazione il punto tre all’ordine del giorno. Esito della votazione: favorevoli 21; contrari 4; astenuti 3. Votazione: approvato. Pongo in votazione l’immediata esecutività della delibera. Esito della votazione: favorevoli 21; contrari 3; astenuti 4. Votazione: approvata. Pongo in votazione l’emendamento proposto dal Consigliere Sarria. Esito della votazione: astenuti 7; contrari 2; favorevoli 19. Votazione: approvato. Pongo in votazione il punto quattro all’ordine del giorno. Esito della votazione: favorevoli 21; astenuti 4; contrari 3. Votazione: approvato. Pongo in votazione l’immediata esecutività della delibera. Esito della votazione: favorevoli 21; astenuti 4; contrari 3. Votazione approvato. LA SEDUTA È SCIOLTA a cura dell’I.D.N. S.n.c. 121
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