La Gazzetta di PortoRotondo

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N.
57
ANNO XVII
PERIODICO
GRATUITO
3 ARTE A PORTOROTONDO 4 I NOSTRI ITINERARI
raccontata da Vittorio Sgarbi
Golfo Aranci e dintorni
7 PORTOROTONDO
Festival, gli appuntamenti
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EDITORIALE
S
Direttore Responsabile
Maria Luisa Farris
Società Editrice
Consorzio del Comprensorio di Portorotondo
07026 Porto Rotondo (OT) -Via Rudargia,8 - Italia
Segreteria di Redazione e Pubblicità
Consorzio del Comprensorio di Portorotondo
Ufficio Turismo e Comunicazione - Tel 0789.34105 int. 4
In questo numero
Antonella Brianda, Claudio Chisu, Maria Luisa Farris,
Alberto Maisto, Viviana Montaldo
Immagini
Nanni Ono, Gavino Sanna,
Sergio Tedde, Luigi Tendas
Registrazione presso il Tribunale di Tempio Pausania
n. 106 del 30.10.01
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Tipografia Gallizzi - Sassari
Designer
Luciano Frontini
© Testi - Fotografie
Consorzio del Comprensorio di Portorotondo
crivo questo Editoriale a pochi giorni da un concerto – il primo dei
tre – in programma tra gli eventi predisposti da Consorzio & Fondazione
per “segnare” i 50 anni dalla nascita di Porto Rotondo. Due giorni fa,
venerdì sera, il Maestro Vincenzo Balzani mi ha fatto emozionare con una
strepitosa ora di virtuosismi al pianoforte in quell’anfiteatro naturale che
è la piazza San Marco. Un maestrale cattivo aveva infierito per tutto il
giorno, e non accennava a calare neanche a sera inoltrata. Tirati fuori
maglioni e giacche a vento, mi sono trovata seduta tra il pubblico a godere
della magia della serata. Come per incanto all’orario prestabilito si sono
zittiti grandi e bambini, ragazzi innamorati e turisti di passaggio. La piazza
si è trasformata in un teatro a cielo aperto. Il pubblico, con il fiato sospeso,
ha goduto Scarlatti, Clementi e Mozart, Chopin e Bellini, Beethoven e
Debussy. Ho pianto di nuovo ascoltando la Pavana di Ravel composta nel
1899 per accompagnare l’ultimo viaggio di una bambina morta troppo
presto. Il vento ha deciso di non tormentarci, e poco dopo l’inizio del
concerto, benevolo anche lui si è messo ad ascoltare.
Anche questa è estate. Questa è l’estate 2014 di Porto Rotondo. Niente
di urlato, niente di esagerato, tanta qualità. Mentre il Maestro Balzani
accarezza il pianoforte, mi guardo intorno e vedo visi assorti e sognanti.
I bambini che fino a poco prima correvano per la piazzetta – come 30,
40, 50 anni fa – sono stati richiamati all’ordine e ascoltano in silenzio. Due
bambine vezzosissime, con un fiore tra i capelli, sono ancora un pò troppo
vivaci. Una mamma – che non è la loro – le richiama con intransigenza.
Bella la comunità in cui ancora i bambini sono una responsabilità di tutti.
Il concerto finisce, con la timidezza riservata del Maestro Balzani – che il
mondo ci invidia – che semplicemente ringrazia per aver potuto suonare
a Por to Rotondo. Non è neanche mezzanotte, vado a casa con un
mazzetto di fiori di campo tra le mani. Un omaggio per tutte le signore
presenti al concerto. Un mazzetto fatto di elicriso, di lavanda, di rose, di
vellutata salvia e di un rametto di mirto. Chiudo gli occhi e rivedo le estati
selvagge della mia infanzia, fatte di corse tra questi stessi profumi.
Buone vacanze a Porto Rotondo
Maria Luisa Farris
www.consorziodiportorotondo.it
4-5
ITINERARI
FIGAROLO - CALA GRECA
CALA MORESCA
7-8-9
PORTOROTONDO
FESTIVAL
RACCONTANO DI NOI
COVER FOTO
Gavino Sanna
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NUMERO 57 AGOSTO 2014
Periodico mensile gratuito - Distribuzione in proprio
ad occhi chiusi . . .
Sogno di una notte di mezza estate.
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19 LUGLIO
UNA DATA
DA RICORDARE
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Solstizio d’Estate
Claudio Chisu
QUANDO L’ARTE È DI CASA
Dialogo con Vittorio Sgarbi sull’Arte di Porto Rotondo
Bello, ma selvatico. Duro. Rude. «La grande sfida è stata questa: rendere gentile e accogliente un luogo attraente ma selvaggio». Vittorio Sgarbi, a Porto Rotondo lo scorso 21 giugno per la giornata-evento che ha aperto le celebrazioni per
il Cinquantennale, suddivide in due categorie i grandi interventi urbanistici applicati su un qualsiasi territorio: «C’è chi ha
costruito male, e ha rovinato l’ambiente e ha prodotto brutture terribili. Ma esistono anche quelle persone guidate da
una visione più illuminata che riescono a migliorare il luogo d’origine grazie a degli interventi di architettura validi. Questo
è il caso di Luigi Donà dalle Rose, questo è il
caso di Porto Rotondo». Che, secondo il noto
critico, rappresenta «purtroppo una eccezione, in Italia: dalla seconda metà del Novecento in poi, una selva di pseudo architetti,
nient’altro che capre ignoranti, quasi tutti infilati nelle amministrazioni comunali, si sono impegnati a fondo per realizzare scempi pietosi
in tutti gli angoli del Paese». Commenti tranchant, toni decisi, sentenze inappellabili:Vittorio
Sgarbi non si smentisce. Nel caso di Porto Rotondo, è stato particolarmente tenero. Nell’incontro-evento, che si è tenuto all’interno della
Chiesa di San Lorenzo gremita di spettatori,
ha raccontato una per una le bellezze artistiche incastonate nel bel villaggio dei Donà. La
chiesa, innanzitutto, definita più volte come
«un rifugio della bellezza e dell'arte». La genesi, la storia della formazione: «Tutti anelavano una stagione turistica da vivere a Porto
Rotondo. Sono riusciti a far apparire questo
luogo come se non fosse in Sardegna ma in
qualsiasi altra zona del mondo. Tutto ciò è
stato reso possibile grazie agli interventi dei
tanti artisti che hanno lavorato qui negli anni».
Gli artisti che hanno fatto bella Porto Rotondo sono stati nominati uno per uno: Andrea Cascella, Emanuel Chapalain, chiaramente Mario Ceroli. Ceroli era presente alla conferenza e, pertanto, a lui è
toccata una menzione più elaborata: Sgarbi lo ha definito «un artista intelligente, che ha capito di non doversi allontanare
dalle abilità artigiane, dall’arte del fare bene le cose: è rimasto un artigiano del legno e ha saputo produrre mirabili opere».
Il 21 giugno è stato un giorno particolare e molto sentito per i portorotondini. La giornata si era aperta con una messa
officiata nella mattina dal vescovo di Tempio, Sebastiano Sanguinetti, in piazza San Marco, e si è chiusa con il concerto per
pianoforte del giovane russo Alexey Shagaev.
«Con questa giornata, che cade nel giorno del solstizio d'estate, abbiamo voluto sì mettere l'accento su cosa Porto Rotondo è diventata, in questi 50 anni di vita, con un occhio rivolto alla storia, all'arte e alla cultura – ha dichiarato il conte
Luigi Donà dalle Rose - ma non ci stancheremo mai di ripetere che Porto Rotondo è viva e guarda al futuro, ai prossimi
50 anni e ancora più avanti, senza perdersi in sterili malinconie».
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Itinerari
Viviana Montaldo
GOLFO ARANCI E DINTORNI
Le spiagge segrete di Golfo Aranci. Affacciate sull'isolotto di Figarolo, raccontano storie antiche
Un sito di importanza comunitaria, un promontorio di
terra rocciosa dalla vegetazione rigogliosa dalla fauna
unica, esteso nel blu cobalto di un mare incontaminato.
Si chiama Capo Figari e insieme all’isolotto di Figarolo
rappresenta una meta irrinunciabile per il viaggiatore alla
scoperta della località turistica di Golfo Aranci, l’antica Fìgari.
Ex borgo di pescatori e corallari, provenienti in gran parte
dall’Isola di Ponza, la cittadina appare oggi rinnovata grazie
ad un waterfront all’avanguardia ed altre iniziative curiose
ed originali - come la statua della Sirena che sorge ogni
giorno dalle acque o il museo sottomarino visitabile in
sommergibile - che hanno catturato già migliaia di visitatori. Golfo Aranci non ha abbandonato, però le sue tradizioni marinaresche e si fa apprezzare anche per la
rinomata gastronomia, tutta a base di pesce. Fiore all’occhiello, grazie ad una posizione geografica invidiabile, resta
indiscutibilmente il suo territorio, costellato di spiagge
bianchissime e, appunto, di paradisi per escursionisti.
Come quello di Capo Figari. Numerosissimi i percorsi naturalistici da trekking individuati e ben segnalati nell’area.
Di certo non tutti percorribili facilmente. Anzi è sempre
bene ricordare che la maggior parte dei sentieri tracciati
sono studiati per escursionisti esperti ed equipaggiati (ne
è un esempio il sentiero dei Mufloni che si snoda su una
falesia a picco sul mare) ma anche i meno attrezzati alla
fatica possono abbastanza facilmente godere delle bellezze storiche e naturalistiche del posto. Basta saper scegliere il percorso adatto.
Cala Moresca. Per raggiungere il promontorio calcareo
di Capo Figari (è chiaramente raggiungibile anche via
mare) dalla fine del paese si può percorrere una strada
in gran parte sterrata fino alla spiaggia di Cala Moresca.
L’arenile, fascinoso e emozionante, è famoso per il colore
verde smeraldo del suo mare ma anche per la sua folta
vegetazione e per i resti di un’antica fornace, dove veniva
prodotta la calce proveniente dalle cave.
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L’Osservatorio di Marconi. È proprio da Cala Moresca,
nome che riporta alla memoria il periodo delle invasioni
saracene, che parte il sentiero alla scoperta del promontorio. Dopo circa 3 km di camminata in salita, durante la
quale è possibile incontrare specie faunistiche rare come
il muflone sardo ed il falco pellegrino, si raggiunge, infatti,
l’Osservatorio del Capo ed un panorama mozzafiato che
abbraccia il Golfo di Marinella, le Isole di Soffi e Mortorio
fino a La Maddalena, al Golfo di Olbia e all’Isola di Tavolara.
Luogo imperdibile per gli amanti del birdwatching, la sua
fama deriva anche da un fatto storico avvenuto nel 1932
quando Guglielmo Marconi (nel vecchio semaforo della
Marina Militare) sperimentò l’invio di onde corte per radiocomunicazioni riuscendo a collegarsi con Rocca di
Papa, nel Lazio.
Batteria Luigi Serra. Dall’osservatorio, proseguendo dritti,
è possibile raggiungere Punta Filasca e un vecchio avamposto militare della prima Guerra Mondiale, la “Batteria
Costiera Luigi Serra”. Anche se non rimane molto della
struttura, il sito ha una particolare rilevanza storica e si
affaccia su imperiosi precipizi a picco sul mare.
Il “Cimitero degli Inglesi” e Cala Greca. Sempre
par tendo da Cala Moresca ma prendendo un altro sentiero in direzione sud ecco aprirsi un’ulteriore suggestivo
scenario del quale il Cimitero degli Inglesi è il primo capitolo. Il piccolo camposanto, risalente alla fine dell’800,
custodisce solo tredici tombe delle quali solo una ospitante un giovane marinaio inglese della nave “Vulcan”,
morto nel 1900, mentre le altre appartengono tutte a
marinai italiani morti in diversi naufragi- tra i quali citiamo
quello della motonave “Generoso II”, affondata nel 1887.
Ancora un tratto di strada a piedi e si arriva finalmente
alla splendida Cala Greca, dalle rocce rosate e dal profondo mare blu notte.
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Osservatorio Marconi
Figarolo. Proprio di fronte a Capo Figari e alla spiaggia di
Cala Moresca, l’isolotto di Figarolo fa bella mostra di sé
con il suo verde lussureggiante. L’isola calcarea, raggiungibile ovviamente via mare, possiede anch’essa un’incantevole spiaggia e non manca la presenza del muflone e di
altre specie protette.
Alla scoperta dei carbonai. Sul territorio sono numerose
le guide esperte che accompagnano alla scoperta di un
così ricco patrimonio. Uno dei percorsi più semplici, ma
ugualmente suggestivi, usufruibile da soli o grazie ad escursioni organizzate, è quello che parte dal piazzale dietro il
Municipio e si dipana sul Monte Ruju alla scoperta dei
resti delle vecchie “Case Rosse”, antico insediamento rurale, e del cosidetto “sentiero dei carbonai”.
Di solito, dopo una pausa sotto il verde degli olivastri millenari, l’escursione prosegue verso Cala Moresca per un
bagno rigenerante. Infine il percorso si chiude con il rientro in paese e con la visita al Pozzo Sacro Milis, nei pressi
della stazione ferroviaria. Il reperto archeologico fu scoperto alla fine dell’800.
Cala Moresca
Le attività consigliate in un’area di tale pregio sono davvero innumerevoli e si può affermare che Capo Figari e
Figarolo rappresentano il paradiso di subacquei e appassionati di snorkeling. Nei diversi punti di immersione sono ben 17 - oltre alle specie marine presenti si può ammirare il relitto del “Thalassa”, il relitto di una bettolina,
una piccola chiatta dal fondo piatto, affondata nel 1985.
L’imbarcazione è posata su di un fondale di sabbia a -45mt
ed è spezzata in due tronconi. La difficoltà di questa immersione è dovuta principalmente alle elevate profondità
da raggiungere, ma i diver più esperti avranno subito la
conferma di quanto valga la pena di andare così a fondo.
Il paesaggio sottomarino è ricchissimo di numerosi invertebrati, alcionari, astici, scorfani, anthias, mennole, merluzzi
S.Benedetto, coloratissimi nudibranchi e gronghi, diviso in
due tronconi, ancore di origine bizantina e suggestive
grotte. Il tutto contornato da rocce forgiate dal vento e
calette difficilmente visibili da terra.
Da qualche tempo è inoltre molto in voga il dolphinwatching. Sono proprio le acque a ridosso del promontorio,
infatti, ad ospitare una colonia stanziale di delfini che non
delude quasi mai i suoi ammiratori. Così, soprattutto mentre il sole scompare, i simpatici mammiferi si mettono in
mostra con tuffi e corse a pelo d’acqua offrendo uno
spettacolo difficile da dimenticare.
Cala Greca
Isolotto di Figarolo
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GLI
appuntamenti
dell’ ESTATE Claudio Chisu
Agosto in Sardegna promette eventi per tutti i gusti.
Dalla letteratura al cinema, dalla cucina alle feste tradizionali religiose,
un effervescente mix tra sacro e profano accontenterà anche i viaggiatori più scafati:
dalle sagre che celebrano i migliori prodotti enogastronomici isolani a mostre,
festival musicali e artistici, letterari e cinematografici
degni delle più rinomate kermesse internazionali.
Antonella Brianda - Claudio Chisu
Se dal 13 al 20 luglio, sotto un cielo di stelle sulla suggestiva
isola di Tavolara, è andato in scena l’omonimo festival cinematografico - “Una notte in Italia” - con Geppi Cucciari e
Neri Marcorè, il cinema d’autore in accoppiata col il vino
doc va in scena dal 17 luglio al 7 agosto ad Arzachena, all’interno della prestigiosa cantina delle Vigne Surrau. Ad aprire
la rassegna intitolata “Cinemadivino. I grandi film si gustano
in cantina” è stato il film premio Oscar di Paolo Sorrentino,
“La grande bellezza”; il 7 agosto sarà invece la pellicola “L’arbitro” con Stefano Accorsi e Geppi Cucciari, del regista
sardo Paolo Zucca, a chiudere la rassegna.
A trent’anni dalla morte, le foto, i filmati e i racconti di una
vita straordinaria sono il tema centrale della mostra “Enrico
Berlinguer e la Sardegna” organizzata a Villanova Monteleone, dall’11 luglio al 31 agosto, negli ambienti del centralissimo
Su Palatu.
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I grandi del jazz di nuovo in Sardegna: giunta all’edizione numero 27, i mostri sacri della musica
jazz si danno appuntamento a Berchidda per
“Time in jazz”, la rassegna ideata e curata dal Paolo Fresu, uno
dei migliori trombettisti del mondo. Il cuore pulsante della manifestazione sarà appunto Berchidda ma sono previsti eventi
correlati anche in altri centri del nord dell'isola: 15 tappe per
un'intensa settimana di musica (e non solo) da vivere dal mattino a notte fonda in spazi e scenari sempre differenti, dagli
scorci sul mare alle chiesette di campagna, dalle piazze agli altri
angoli caratteristici di ciascun comune.
Il programma prevede un nutrito e variegato cast artistico in
cui si riconosce più di un nome di primo piano della scena jazzistica (e non solo) italiana e internazionale: dall’immenso pianista cubano Omar Sosa – vecchia conoscenza delle rassegne
jazz sarde – per proseguire con Dave Holland, l’argentino Javier
Girotto, l’asso torinese Fabrizio Bosso. Il tema portante della
rassegna del 2014 sono i …piedi: questo, infatti, è il titolo del
festival di quest’anno: gli arti inferiori vengono riconosciuti
come appendici necessarie per sentire il contatto con la terra,
con le proprie radici, con le tradizioni e, naturalmente, per sprigionare l’energia del ballo.
Il programma completo della manifestazione è consultabile sul
sito www.timeinjazz.it
agosto
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Agosto è anche il mese di 2 eventi religiosi
molto sentiti dai sardi, e che affondano le radici
in tempi remotissimi. Da cinque secoli il 14 agosto Sassari fa festa con i suoi “Candelieri”. Dal primo pomeriggio e fino a notte fonda, le vie del centro cittadino saranno
il palcoscenico della Festa dei Candelieri ( “Faradda di li Candareri”, in dialetto sassarese), la suggestiva discesa dei ceri votivi
portati a spalla dai membri delle varie congregazioni. La città
rinnova così un suo antichissimo voto alla Madonna, evocata
per interrompere una terribile epidemia. Da ricordare che lo
scorso mese di dicembre la Festa dei Candelieri è stata dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”. agosto
15-18
Rimanendo in tema di prodotti tipici locali, dal
15 al 18 agosto a Telti il mirto, liquore tipico
dell’Isola sarà il protagonista dalla rassegna enogastronomica “Mirtò Sardegna. Mirto in Festival”. Tra stand
degustativi, prodotti a chilometro zero ed esibizioni di gruppi
folk del territorio si celebrerà la festa di uno dei prodotti sardi
più conosciuti al mondo.
agosto
24
Religione, folklore, tradizione e fede sono gli ingredienti dalla Sagra del Redentore di Nuoro,
che si terrà la domenica 24 agosto. Festeggiata
tra la città e la sua montagna, il Monte Ortobene, l’appuntamento con la statua del Redentore è un evento giunto quest’anno alla sua 114a edizione. In un clima festoso si potranno
ammirare sfilate di gruppi in costume sardo provenienti da tutta
l’Isola, maschere tradizionali, balli tipici al suono delle famose
– e antiche – launeddas.
agosto
29/31
Il Motoclub Gallura con promoter Exploring
Sardinia organizzano, per il 29, 30 e 31 agosto,
il Bike East Sardinia Tour, con partenza e arrivo
a Porto Rotondo. Per gli appassionati di moto, una tre-giorni
di tour sulle strade che si snodano tra la macchia mediterranea
della Gallura, toccando Golfo Aranci, Porto Cervo e Porto Rotondo, con esperienze enogastronomiche. Evento clou la giornata di sabato a Porto Rotondo: grande festa con gli Arrostitori
Sardi, pranzo, cena e giochi marinareschi.
agosto
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50
anni
di
grandi
ARTISTI
A
PORTOROTONDO
La musica,
grande protagonista
per il Cinquantennale
di Portorotondo
CONCERTO GIOVANNI ALLEVI
Prezzo dei biglietti:
1° settore € 30,00 - 2° settore € 25,00
Info - Prevendita
FONDAZIONE PORTOROTONDO
Via Rudargia, 8 - Portorotondo
0789.34105 int.4 - 0789.34114
info@fondazioneportorotondo.net
Il 5 agosto, sempre nella Chiesa di
San Lorenzo alle 19.30, sarà il momento della musica classica, con
l’Ensemble Ellipsis – trio di oboe,
chitarra e violoncello – che si esibirà con 3 dei suoi fondatori:
Alberto Cesaraccio, Alessandro
Deiana e Fabio De Leonardis sono
dei concertisti attivi anche in veste
solistic, oltre che docenti di spicco
nel panorama didattico nazionale.
A Porto Rotondo presenteranno
un variegato repertorio ricco di
spunti innovativi, arrangiamenti originali e melodie celebri. Entrambe
le serate sono a ingresso gratuito
fino a esaurimento posti.
6 agosto: Giovanni Allevi, uno dei
maggiori compositori dell’attuale
panorama internazionale, un enfant
terrible della musica classica contemporanea, festeggerà l’anniversario dei
50 anni di Portorotondo presso il
Teatro Mario Ceroli alle ore 21.30
con il concerto “Giovanni Allevi &
Orchestra” in cui vestirà il triplice
ruolo di compositore, pianista e direttore d'orchestra, esibendosi in un
programma comprendente le sue
composizioni sinfoniche più note,
tratte dagli album "Evolution" e dal
più recente "Sunrise". Non mancheranno, inoltre, alcune composizioni
per pianoforte solo, tratte dalla sua
ventennale e internazionale attività
concertistica.
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Agosto inizia all’insegna della musica raffinata e virtuosa con 3
concerti del Portorotondo Festival, organizzato dalla Fondazione
e dal Consorzio di
Portorotondo, patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal
Comune di Olbia. Si comincia con
il jazz: il 4 agosto nella Chiesa di San
Lorenzo - con inizio alle ore 19.30
subito dopo la celebrazione della
Santa Messa – Franco Corda (solista,
musicista dotato di “orecchio assoluto”, compositore, arrangiatore e
polistrumentista) si esibisce in un
concerto per fisarmonica.
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10 AGOSTO – SAN LORENZO
Per il 10 agosto, festa di San Lorenzo, nel suggestivo
Teatro Mario Ceroli, verrà celebrata alle ore 19.00 la
tradizionale Messa solenne officiata da Sua Eccellenza
Monsignor Sebastiano Sanguinetti Vescovo di TempioAmpurias. Accompagnerà la Messa il coro maschile
Mamujone di Mamoiada, una delle formazioni più rappresentative della cultura popolare sarda.
26 AGOSTO – PORTOROTONDOSURPRISE Per la felicità dei bambini torna, il 26 agosto, il secondo
appuntamento con Portorotondosurprise in Musica:
la Piazza San Marco si trasformerà in un palcoscenico
fiabesco, che vedrà protagonisti artisti di strada e simpatici animali. Gli amici del Circo Lander questa volta
con le “Voci Bianche Don Bosco” di Arborea e gli
O.L.Y.V.E. (Ogliastra Live Youth Vocal Ensemble)
accompagneranno i giochi dei più piccoli in una magica
serata a loro dedicata.
5 SETTEMBRE – PORTOROTONDO FESTIVAL
Con settembre si chiude il cartellone del Portorotondo
Festival a ritmo di jazz e tango secondo la migliore
tradizione portorotondina.
Il 5 settembre, nella Chiesa di San Lorenzo alle 21.00,
è in cartellone il “duo Piazzolla”, con Stefano Maffizzoni
al flauto e Luigi Puddu alla chitarra. I due artisti saranno impegnati in un repertorio che spazia dal jazz
alla musica classica fino alla musica latino-americana.
Stefano Maffizzoni, considerato oggi uno dei migliori
talenti nel panorama internazionale, si è diplomato
brillantemente a 16 anni e si è perfezionato in prestigiose Accademie. Ha vinto importanti concorsi nazionali ed internazionali e ha tenuto concerti in tutta
Europa, in Russia e in America.
Luigi Puddu, chitarrista cagliaritano e direttore artistico
del Portorotondo Festival, ha intrapreso gli studi musicali nella sua città per proseguirli al Conservatorio di
Alessandria. Nel 1992, su richiesta della grande chitarrista sudamericana Maria Luisa Anido, è stato invitato,
quale unico rappresentante italiano, alla 11a edizione
del Festival Internazionale del Cile ed ha tenuto, in
questa occasione, una serie di seminari di perfezionamento per gli studenti delle Università di Santiago e
Valparaiso. Nel 1993, sempre unico italiano invitato, ha
tenuto concerti in Cile, Argentina e Brasile in occasione di festival internazionali che omaggiavano Maria
Luisa Anido. Da allora è regolarmente ospite, in veste
di concertista e docente di masterclasses nei più prestigiosi festival internazionali dedicati alle sei corde in
Italia, nel resto d’Europa ed in Sud America.
Il concerto è ad ingresso gratuito fino ad esaurimento
posti.
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LibriLibri
Libri
“I LIbRI ChE RACCONTANO PORTO ROTONDO”
Recensioni
Piero Pes
PORTOROTONDO
Petru Editore
Paesaggi mozzafiato colti dall’occhio esperto, e innamorato, di un fotografo che già altre volte ha raccontato
la magia di Porto Rotondo. In occasione del Cinquantennale, Piero Pes pubblica un volume fotografico che
celebra le bellezze del contesto paesaggistico innanzitutto, poi si sofferma sulle architetture del borgo (la
chiesa, il teatro, via del molo, le piazze) con un reportage inedito – tutte le foto del volume sono nuove –
che ritrae con maestria il patrimonio artistico del
borgo.
Alberto Maisto
GALLURA FLAShBACk
Ieri e oggi, Past and present
Carlo Delfino Editore
Un interessante viaggio nelle località della Gallura - Arzachena, Olbia, La Maddalena, Porto Rotondo e Porto
Cero, Berchidda, Palau e le più piccole Aggius e Tempio
- alla ricerca dei luoghi in cui sono state scattate le vecchie foto, per documentare l’evolversi paesaggistico ma
anche sociale e di costume, di questo angolo di Gallura.
Foto recenti, tutte dell’Autore, affiancano le vecchie immagini in bianco e nero: così era ieri, così è oggi.
CULTURA
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Marella Giovannelli, PORTOROTONDO: ISTANTI CONTEMPORANEI Altergrafica Olbia
CINEMA SOTTO LE STELLE ore 21:00 TEATRO MARIO CEROLI INGRESSO GRATUITO
Giovedi 4
Martedi 12
Giovedi 11
Lunedi 18
Mercoledi 17
Venerdi 22
Lunedi 25
Venerdi 29
Informazioni e biglietteria
Fondazione Portorotondo/Consorzio di Portorotondo
Via Rudargia, 8 Portorotondo
Tel. 0789.34114 – 0789.34105, int. 4
Si ricorda che tutti gli appuntamenti tranne il concerto
di Giovanni Allevi & Orchestra del 6 agosto
sono a INGRESSO GRATUITO
fino a esaurimento dei posti stessi.
TEATRO MARIO CEROLI
costo per i biglietti del concerto di
Giovanni Allevi & Orchestra
€ 30,00 (primo settore) - € 25,00 (secondo settore)
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Venerdi 1
CINEMA
Marella Giovannelli apre di nuovo i suoi cassetti pieni di ricordi, memorie, aneddoti.
E soprattutto di centinaia di fotografie che raccontano la sua vita, i suoi affetti, il suo lavoro. E, dunque, anche
la sua Porto Rotondo.
A due anni dal successo di «Fotograffiati» Marella Giovannelli, giornalista, fotografa, poetessa, ha deciso di
pubblicare un nuovo libro che, attraverso i suoi scatti – oltre 200 immagini inedite - raccontano la vita del
borgo creato cinquant’anni fa dai conti Donà dalle Rose. Ad affiancare le immagini dei personaggi che hanno
fatto la storia di Porto Rotondo, un ottimo testo che ripercorre le tappe storiche del territorio in cui oggi
sorge Porto Rotondo, abitato da comunità neolitiche, poi dai nuragici, in seguito dagli antichi romani e dalle
comunità medioevali, fino ad arrivare alla “civiltà degli stazzi”.
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Tradizione Millenaria
Alberto Maisto
IL VOLO DEL FALCO
Una disciplina antica rivive nei cieli di Portorotondo. i Falconieri di Sardegna raccontano la loro storia
Le origini della falconeria - la pratica venatoria basata
sull'uso di falchi e di altri rapaci per catturare prede
necessarie al sostentamento dell’uomo - risalgono a
tempi antichissimi: le prime testimonianze si trovano
nel medio e in estremo oriente: in Mesopotamia la praticavano i Sumeri e gli Assiri, come testimoniano diversi
bassorilievi rinvenuti tra le rovine della antica città di
Ninive, mentre in Cina e in Mongolia la caccia col falco
era ampiamente praticata fin dalla notte dei tempi. Proprio da lì si ritiene che si sia diffusa nel mondo seguendo due direttrici distinte: una verso il sud,
percorrendo la via della seta, che interessò tutto il
mondo arabo; un'altra verso nord, che partendo da Samarcanda, proseguì verso le steppe della Russia per diffondersi in Europa in età medioevale con le invasioni
barbariche degli Unni e dei Goti. Nel nostro Continente, inizialmente Austria e Germania, seguite da Italia,
Francia e Spagna, furono “contagiate” dalla pratica della
falconeria: varie specie di falchi e di falconi, ma anche
aquile, astori, sparvieri e poiane
venivano
cattur ate
per essere
poi
LA
G
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addestrate alla caccia di altri uccelli o piccoli mammiferi. Col passare dei secoli la falconeria, perdute le iniziali motivazioni di sostentamento, divenne esercizio di
vera arte ed entrò a far parte della vita sociale della
nobiltà europea, appassionando tutte le famiglie regnanti. Esperto falconiere era l’imperatore Federico II
di Svevia, autore di un monumentale trattato sulla falconeria (“De ar te venandi cum avibus”), di cui una
copia è conservata presso la Biblioteca Vaticana a
Roma. Altri sovrani erano soliti esibirsi in parata con
l’aquila (il rapace per eccellenza) al braccio; falchi e rapaci minori erano riservati ai falconieri comuni.
Così avvenne anche in Sardegna: nell’ultimo scorcio del
Mille e Trecento anche la Giudicessa Eleonora d’Arborea praticava la caccia con un falcone sardo, e nella sua
celeberrima Carta de Logu, del 1392, inserì anche un
articolo a protezione e tutela dei falchi della Sardegna.
La falconeria moderna, non più sport riservato a nobili
e regnanti, continua a suscitare ovunque fascino e interesse e sta acquistando un numero sempre maggiore
di proseliti che si sono costituiti in associazioni in diversi paesi del mondo, soprattutto negli Emirati Arabi
(Dubai e Abu Dhabi), Pesi questi attivissimi custodi di
questa tradizione millenaria. Oggi i rapaci sono spesso
utilizzati anche per scopi di utilità sociale, come ad
esempio per allontanare dalle piste degli aeropor ti
stormi di altri uccelli che possono rappresentare un serio pericolo
per gli aerei.
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I falconieri sardi possono vantare il privilegio di portare
sul braccio alcuni illustri esemplari di rapaci. Dal Falco
Pellegrino (sottospecie sarda Brookei), uno dei migliori
rapaci da caccia che raggiunge in picchiata l’incredibile
velocità di 320 km orari, all’Astore sardo (Accipiter
Gentilis Arrigonii), maestoso predatore che vive nel
sottobosco, dallo Sparviero sardo (Accipiter Nisus Arrigonii) al Falco della Regina (Falco Eleonorae), così denominato in onore di Eleonora d’Arborea.
Da rimarcare infine che nel 2010 la falconeria ha ottenuto dall’UNESCO, su richiesta di Belgio, Repubblica
Ceca, Francia, Corea, Mongolia, Marocco, Qatar, Arabia
Saudita, Spagna, Siria ed Emirati Arabi Uniti, il riconoscimento di “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Nel motivare il riconoscimento, l’importante
organizzazione internazionale ha rilevato che «…La
falconeria è una delle più antiche relazioni tra uomo e
uccello, risalenti a più di 4000 anni fa. Praticata con rapaci addestrati a catturare prede nel loro habitat, è
anche un’attività naturale, perché il falco e la preda si
sono evoluti insieme nel corso di milioni di anni e la
loro interazione è un dramma antico. Il falco si è adattato a cacciare la preda, la quale si è evoluta per sfuggire al predatore. Questo por ta a una visione
affascinante del modo in cui funziona la natura e pone
una sfida intellettuale per il falconiere nella sua comprensione del comportamento».
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LA
La Sardegna, l’isola dei falchi, dei grifoni e delle aquile,
con la sua natura aspra e selvaggia ha rappresentato
da sempre l’ambiente ideale per questi affascinanti rapaci. Nonostante su tutta l’Isola la caccia coi falchi sia
vietata dalla legge, l’interesse per questi animali e per
la millenaria tradizione di cui sono stati protagonisti ha
portato alla nascita, nel 2000, dell’Associazione Sarda
per la Falconeria e per la tutela dei Rapaci”, associazione che, ci racconta il Presidente, il dottore veterinario Mario Cavallo, «si pone l’obiettivo di
promuovere e far conoscere il mondo dei rapaci sardi,
con mostre fotografiche e lezioni didattiche nelle
scuole, ma anche partecipando a raduni, nazionali e internazionali, e proponendo le rievocazioni storiche –
spesso tenute in costumi medioevali - che mostrano
le antiche tecniche di addestramento del falcone alla
caccia, con spettacolari dimostrazioni di volo».
Tra uomo e rapace si instaura un rapporto di sintonia
e di profondo rispetto, spesso trascorso in vallate silenziose e sotto cieli primordiali. Oggi gli animali, nati
in cattività, vengono acquistati ancora molto giovani da
allevamenti certificati, e vengono addestrati per un periodo di circa 6 mesi. Il falcone ama diver tirsi inseguendo una finta preda realizzata in cuoio, detta
“lògoro”, che il falconiere fa roteare in aria portando
l’animale a compiere spettacolari evoluzioni.
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Cinquantennale
Maria Luisa Farris
UNA DATA DA RICORDARE
foto: Gavino Sanna
La data è da ricordare: Porto Rotondo, 19 luglio 2014. È quasi notte e il vento è calato, nel cielo mille stelle
foto: Gavino Sanna
Sul piazzale dello Yacht Club si sono radunate centinaia di persone, per la serata clou dei festeggiamenti per il cinquantennale
del borgo. Ci sono i 40 componenti del gruppo degli “Sbandieratori e Musici della Città dei Candelieri”, da Sassari, che
hanno appena deposto le loro bandiere. In abiti medievali sono
invece gli uomini – e le donne - dell’Associazione cagliaritana
“Sala d’Arme le Quattro Porte”, che con grazia antica hanno
appena danzato alla luce della luna. I falchi riposano al braccio
dei loro padroni, il gruppo dei Falconieri di Sardegna dell’ “Associazione Sarda per la Falconeria e per la tutela dei Rapaci”.
Le mille luci di Porto Rotondo fanno da cornice alla benevola
faccia della Luna che improvvisamente sorge sulla baia di Porto
Rotondo. Un pallone eliostatico si innalza al cielo e accompagna l’esibizione di una danzatrice eterea che accarezza l’aria,
alle note di “Casta Diva” prima e della celeberrima “Blue
Moon” dopo. Questa è la Porto Rotondo còlta che racconta
LA
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se stessa, 50 anni dopo la nascita. Ribolle di passi la piazza san
Marco, la vecchia darsena con le bitte in granito e gli scalini
sgrossati a mano, uno per uno, dagli scalpellini 50 anni fa. Tutti
si dirigono verso il piazzale dello yacht club. La “Strada del Vermentino”, circuito d’eccellenza nostrano, partecipa alla festa del
cinquantenario di Porto Rotondo con angoli espositivi che raccontano la cultura e le produzioni tipiche della Gallura. Felice
il conte Luigi, che davanti allo Yacht Club “rinato dalle fiamme”
stappa la bottiglia di Primato di Altemasi millesimato Trentodoc
di Cavit, una bottiglia da record con un’altezza di 92 cm e una
capienza da 26 litri, pari a quella di 35 bottiglie normali, e invita
al brindisi. Si emoziona, Luigi Donà, per mano a sua moglie Roberta, ideatrice degli spettacoli, saluta e ringrazia. «Abbiamo lavorato a questa giornata per mesi e mesi: questa è Porto
Rotondo, ieri come oggi. Una commistione di Sardegna e Venezia, di cultura e ben vivere, di arte e leggerezza». La giornata
è stata lunga: già alle 11 del mattino la marching band olbiese
“Tinto Brass” aveva percorso il villaggio con due ore di brani
funky, swing, blues e rock. Alle 18 era cominciata l’esibizione
dei Falconieri alla spiaggetta Tartaruga, e degli Arcieri medievali,
davanti a decine di bambini strabiliati per la bravura dei falconieri e la potenza dei rapaci. Un’ora dopo ecco le parate dei
gruppi degli “Sbandieratori e Musici della Città dei Candelieri”
seguiti dal gruppo cagliaritano in abiti medievali. La folla si dirige
al piazzale dello yacht club. Dopo il brindisi e le evoluzioni della
danzatrice, l’attacco del dj. Con un perfetto tempismo, alle 22
si accende l’altro “polmone”, in piazzetta San Marco, con il concerto live dell’eccezionale Matthew Lee, che ha fatto ballare
duemila persone fino alle due di notte. Neanche il tempo di
riprendere il fiato da questo tripudio di “eventi nell’evento”, e,
martedì 22 luglio, al teatro Ceroli si esibisce un grandissimo
Stefano Bollani. Il Portorotondo festival, organizzato da Consorzio e Fondazione, è anche questo. Tutto questo.
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per gli appassionati di vela
LE REGATE DI PORTOROTONDO
in occasione del Cinquantennale
A terra e sul mare, lo Yacht Club Porto Rotondo si rinnova e va a gonfie vele IL bAILLI DE SUFFREN, edizione numero 13
Così come nel 2013, il maestrale ha voluto dare un particolare benvenuto ai partecipanti del Bailli de Suffren. Mentre le barche si apprestavano ad attraversare le
Bocche di Bonifacio, l’implacabile vento di nord-ovest ha iniziato a sferzare il mare
e la costa con raffiche fortissime, mettendo a dura prova i marinai e le imbarcazioni.
Le prime due a tagliare la linea l’arrivo a Porto Rotondo sono state Tioga of Hamburg, ketch bermudiano di 20,60 metri, dalle linee classiche, con la prua a clipper
e la poppa rientrante con il bassorilievo di un’aquila; e Lelantina, nata con il nome
di Lelanta II, schooner progettato da John G. Alden. L’ultimo scafo a raggiungere il
sicuro approdo di Porto Rotondo nel bel mezzo della burrasca, armato della sola
randa di trinchetto, è stato il ketch Sitting Bull. Una piccola disavventura – per fortuna senza gravi conseguenze – ha coinvolto l’imbarcazione Irina VII. Subito dopo
l’arrivo, mentre imperversava il fortunale, un problema all’elica ha impedito al cutter
bermudiano di governare, facendolo scarrocciare su un banco di sabbia. Il provvidenziale arresto “morbido” ha
impedito allo scafo un impatto dalle conseguenze molto più gravi con uno dei due frangiflutti che proteggono il
porto. Il tempestivo intervento della Marina di Porto Rotondo e della Guardia Costiera, coordinati da Capo Izzo,
comandante del locale Dipartimento di Spiaggia, ha infine portato in salvo sia l’imbarcazione sia l’equipaggio.
La mattina seguente il vento si è placato, e gli equipaggi hanno colto l’occasione per riposarsi e passare qualche
ora sulla spiaggia. La splendida serata ha favorito lo svolgimento della cena sulla terrazza del Club, con musica e
allegria protratte fino a notte inoltrata. La partenza verso Trapani è stata molto emozionante. Le straordinarie
imbarcazioni, con tutte le vele a riva, hanno dato vita a uno straordinario spettacolo di altri tempi, che riportava
ai ricordi e alle avventure dei corsari. Erano uomini che navigavano lungo le rotte del Balivo, ovvero Pierre André
de Suffren, ammiraglio nato nel 1726 in Provenza. Oltre a svolgere la funzione
di fiduciario del re Luigi XVI, egli ricopriva anche gli incarichi di Grande Croce
e Capitano generale della flotta dell’Ordine di Malta, e di viceammiraglio
della Marina reale francese. Era soprannominato ”Ammiraglio di Satana”
e il suo motto era: “Sempre vincitori, mai
sconfitti”.
Morì in duello nel 1788. Oggi una replica della sciabola appartenuta al
Balivo è diventata il premio da assegnare al vincitore del Bailli. A lui
è dedicato il Trofeo del Bailli de
Suffren e in onore suo, a memoria della sua galanteria
senza tempo, rimane la statua nel centro storico di
Saint-Tropez.
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CORSI ESTIVI
YACHT CLUB PORTOROTONDO
La Scuola di Vela
Anche per quest’anno si registra il tutto esaurito ai corsi di vela, frutto della felice sinergia tra Consorzio e Yacht Club Porto Rotondo
I corsi - che si compongono di una parte teorica e di una parte pratica con uscite in mare - hanno la durata di una settimana,
e possono essere frequentati da tutti i consorziati che abbiano un’ età compresa tra i 6 e i 14 anni. La risposta dei giovani
allievi è stata anche quest’anno di grande entusiasmo, grazie anche all’ottimo lavoro svolto dall’istruttore e dai suoi bravi
giovani collaboratori. Lo Yacht Club e la propria Scuola Vela stanno lavorando con energia per superare, se possibile, il già eccezionale successo dello scorso anno. Un successo dovuto anche all’utilizzo dei voucher, messi a disposizione dal Consorzio
di Porto Rotondo. Per iscriversi al corso di vela basta presentarsi alla segreteria sportiva dello Yacht Club con il voucher rilasciato dall’Ufficio Turismo e Comunicazione del Consorzio, e completare l’iscrizione con la consegna del certificato medico
(obbligatorio), il pagamento per la tessera FIV, e la compilazione della scheda di iscrizione.
Un plauso al presidente del Consorzio, Generale Lucio Macchia, che patrocina, con particolare impegno, questa bella e importante iniziativa.
RISTORAZIONE
YACHT CLUB PORTOROTONDO
La Nuova Gestione del ristorante dello Yacht Club
Sabato 1 giugno ha riaperto il ristorante del circolo, con una
nuova gestione. La “cambusa” del club, guidata dallo chef
Vincenzo Loi, propone una cucina semplice e raffinata
insieme, a base di prodotti genuini - nel rispetto del chilometro zero, della stagionalità, della salubrità e delle originali
ricette. In questa ottica di ristorazione si inserisce la Cantina
dei vini, ricca di etichette locali (ma non solo), con un occhio
rivolto ai piccoli produttori vinicoli locali, che interpretano
al meglio le potenzialità del territorio. Oltre ai vini, la nuova
gestione dispone anche di una ulteriore eccellenza: un aceto
balsamico di grande qualità. In sala, Nadia coordina il gruppo
di brave cameriere che, oltre alla professionalità, offrono ai
Soci e ai loro amici sorrisi e tanta cortesia. Così come in
passato, la sala ristorante è di nuovo molto frequentata, e
grazie anche alla qualità della cucina, si sono avvicinati e
iscritti al Club altri nuovi Soci. La Segreteria dello Yacht Club,
in perfetta sinergia con il nuovo servizio di ristorazione, per
allietare le serate dei Soci organizza mostre d’arte, presentazioni di libri, tornei di carte, serate gastronomiche a tema
e tante altre piacevoli iniziative.Visto il successo riscosso nel
primo mese di attività, siamo fiduciosi che la nuova gestione
del ristorante saprà soddisfare i palati di tutti i Soci, anche
di quelli più esigenti.
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IL CONSORZIO in diretta
STRADA DEL VERMENTINO
Grande successo ha riscosso la manifestazione “Strade
del Vermentino di Gallura” organizzata da Laore Sardegna
(l’agenzia regionale che si occupa di sviluppo e promozione delle eccellenze eno-gastronomiche sarde) ed intitolata “Vermentini e dintorni a Porto Rotondo”.
L’occasione è stata propizia per far conoscere ai tanti
ospiti del nostro Villaggio alcune delle pregevoli produ-
CAVIT azienda trentina tra le maggiori realtà vini-
cole italiane, ha iscritto il proprio nome nel libro dei Guinness dei Primati del 1994, realizzando “Gran Cavit
Primato”, la bottiglia di spumante/champagne più grande
del mondo. Con i suoi 26,25 litri di vino, pari a 35 bottiglie
normali, i suoi 92 centimetri di altezza e un peso pari a
circa 10 chilogrammi solo la bottiglia, Gran Cavit Primato
è già entrata nella leggenda.La bottiglia vanta una storia
romantica: è stata realizzata da Cavit nel 1984 come
omaggio a un grande atleta trentino, il ciclista Francesco
Moser, che sul circuito di Città del Messico, in quella data,
ha stabilito il proprio record personale e ha firmato un
record mondiale rimasto nella storia per 10 anni (ha percorso in un'ora km 51,151). Grande onore, quindi, per
Porto Rotondo, omaggiata da Càvit che ha scelto di celebrare con due di queste bottiglie, stappate nella notte
del 19 luglio, la giornata clou dei festeggiamenti per i primi
cinquant’anni di Porto Rotondo.
a cura della
Segreteria Generale
zioni non soltanto nel campo, appunto, eno-gastronomico ma anche in quello dell’artigianato, grazie alla creazione di una strada virtuale che si è sviluppata lungo la
banchina del porto, dove sono stati allestiti diversi stand
che hanno ospitato scorci di territorio e cultura tradizionali della Gallura. Il nostro intento, di comune accordo
con Laore e gli altri partner nell’iniziativa, è quello di farne
un evento ricorrente, che anno per anno possa costituire
un appuntamento delle estati portorotondine.
Curiosità per le caratteristiche tecniche delle bottiglie:
CAPACITÀ
litri 26,25 (pari a 35 bottiglie classiche)
DIAMETRO
mm. 260
ALTEZZA
m. 920
PESO BT. VUOTA
kg. 9,800
SPESSORE VETRO: circa 4 mm.
TENUTA PRESSIONE: La bottiglia è singolarmente collaudata
per sopportare una pressione fino a 12 atmosfere.
Ma è curiosa anche la classifica delle varie bottiglie nel mondo:
SPLIT
LITRI 0,187
MEZZA
LITRI 0,375
BOTTIGLIA
LITRI 0,750
MAGNUM
LITRI 1,500 ( 2 Bottiglie)
JEROBOAM
LITRI 3,000 ( 4 Bottiglie)
REHOBOAM
LITRI 4,500 ( 6 Bottiglie)
MATHUSALEM
LITRI 6,000 ( 8 Bottiglie)
SALMANAZAR
LITRI 9,000 (12 Bottiglie)
BALTHAZAR
LITRI 12,000 (16 Bottiglie)
NABUCHODONOSOR
LITRI 15,000 (20 Bottiglie)
PRIMATO
LITRI 26,250 (35 Bottiglie).
FARMACIE
CIE
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Defibrillatore
È stato di recente acquistato
un defibrillatore di ultima generazione, che è andato ad
equipaggiare la dotazione della nostra Vigilanza qualificando ancora di più un servizio già indispensabile. Il nostro
personale, che ha seguito dei corsi ad hoc ottenendo la
necessaria abilitazione, potrà così intervenire qualora necessario (si spera mai!).
Contributi alluvione Riteniamo do-
veroso relazionarvi sul contributo di solidarietà che era
stato chiesto ai Consorziati all’indomani della tragica alluvione di Olbia dello scorso novembre, che ha causato
tante vittime. Ricordiamo che i fondi raccolti dovevano
essere destinati ad alcuni dei nuclei familiari più colpiti e
bisognosi di aiuto, primi fra tutti i nostri dipendenti che
avevano subito pesanti danni alle loro abitazioni ed alle
loro auto. La somma raccolta è stata di circa 15.000 € ed
è stata distribuita in maniera proporzionale ai danni subiti.
Da queste pagine, a nome del Consiglio di Amministrazione ma anche e soprattutto dei nostri dipendenti beneficiati, desideriamo ringraziare davvero di cuore tutti
coloro che hanno versato il contributo o che si sono comunque prodigati anche spendendosi personalmente per
cercare di rendersi utili in questa penosa circostanza.
Convenzioni Marittime Moby,
proseguendo nel suo costante impegno nell’incentivare e
sostenere il turismo in Sardegna, ha stretto un importante
accordo di collaborazione per offrire tariffe ancora più
vantaggiose per la costruzione della propria vacanza in
Sardegna: la nuova alleanza vede Moby collaborare con il
Consorzio del Comprensorio di Porto Rotondo.
Attraverso l’agenzia di viaggi di Porto Rotondo, i nostri
Consorziati potranno godere di tariffe e promozioni vantaggiose su tutte le tratte Moby dalla Penisola a Olbia, grazie proprio all’accordo siglato con il Consorzio di Porto
Rotondo in occasione del Cinquantenario della località.
Attenzione particolare è dedicata alle famiglie, che possono usufruire di aree attrezzate per i più piccoli, dove
potranno giocare in tranquillità e sicurezza, mentre
mamma e papà si concedono momenti di relax.
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sono presenti ed aggiornate
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Quadra
G
LA
CIE
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