Rassegna stampa 4 dicembre 2014

Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
www.giornaledellumbria.it - redazione@giornaledellumbria.it - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10
Storie di impresa
Il Jobs Act è legge
Cutuli, da Bevagna
a leader delle sciarpe
Offerte di lavoro dell’ultima ora
La Ferrari cerca ingegneri
L’Aur offre 177 stage in Europa
Assunzioni in Asl e Comuni umbri
«Sì» anche del Senato
Renzi: «L’Italia cambia»
COLETTA PAGINA 25
PAGINE 44, 45
PAGINA 22
Anno XV numero 334
In Umbria in abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro
Ast, firmato l’accordo
La parola alla fabbrica
GIULI PAGINA 3
Il documento
Niente licenziamenti
e cassa, salvo l’integrativo
Il testo sul sito del Giornale
PAGINA 3
La storia
Dall’assedio alla Morselli
agli scontri di Roma, i 140
giorni della vertenza
I sindacati lanciano l’allarme nell’audizione a Palazzo dei Priori
PAGINE 4-5
Perugina, le Rsu in Comune:
«Si parla di 110 esuberi»
Le reazioni
Renzi: ottima intesa
Marini: futuro più sereno
I sindacati: vertenza durissima
PAGINA 10
PAGINA 6
Mafia capitale, Arriva l’Imu
Alemanno
sui terreni
fa mea culpa agricoli: rivolta
Inquinate anche le primarie Salasso in 85 comuni umbri
del Pd, Renzi commissaria su 92, va pagata entro il 16
il partito romano
Chiesto a gran voce il rinvio
PAGINA 22
PAGINA 23
C. DELLA PIEVE
FOLIGNO
PERUGIA
PERUGIA
Anziani nel mirino
Sotto processo
Ordini professionali
Fatidiche 36 ore
Rapinato e picchiato,
arrestata minore rom
Badante infedele
toglie tutto all’assistita
Avvocati al voto,
subito grandi manovre
Calabrese show,
parla il protagonista
PAGINA 11
PAGINA 16
PAGINA 7
BURATTINI PAGINA 9
IL COMMENTO
L’OPINIONE
E SE A SALVARE L’EDITORIA LA QUALITÀ DELLA VITA
CI PENSASSE L’ART BONUS? NELLE PROVINCE UMBRE
di FRANCESCO CASTELLINI
di GIOVANNI CODOVINI
i fareste curare da un tizio per
il solo fatto che indossa un
camice bianco? E se fosse un
macellaio... Affidereste la vostra auto al primo che s’incontra per il solo
fatto che ha la tuta macchiata d’olio?
E se fosse uno sfasciacarrozze... (...)
e classifiche sulla qualità della vita vanno prese, come si
sa, con le molle, perché, al di
là della discrezionalità degli indicatori, quello che veramente conta è la
percezione che il cittadino ha della
qualità. Come nel caso classico, (...)
V
SEGUE A PAGINA 46
L
SEGUE A PAGINA 46
PAGINA 26
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162
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umbria
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ACCIAIERIA IL DOCUMENTO
Ast, firma sofferta sull’accordo
Dopo l’ennesima maratona al Mise
siglata l’intesa, ecco cosa contiene. Oggi
assemblee in fabbrica poi il referendum
di ANDREA GIULI
TERNI - Numeri, fegati amari e speranze. Diciannove pagine, comprese le premesse e le firme, contengono la “road map” del futuro prossimo della storica acciaieria ternana.
Dopo 24 ore di ininterrotto confronto (dalle 16 di martedì alle 16
circa di ieri) e a coronamento di decine di incontri al Mise (il più delle
volte maratone snervanti e notturne)
di una interminabile vertenza industriale, il Governo - a cominciare
dalla ministra Guidi -, l’azienda Ast,
con l’ad Lucia Morselli (detta simpaticamente “la tagliatrice di teste”),
la Regione Umbria con la governatrice Marini, il sindaco Di Girolamo,
e i segretari nazionali e territoriali di
Fim, Fiom, Uilm, Fismc e Ugl, oltre
alle rsu di fabbrica, hanno apposto la
loro firma su quelle 19 pagine che
suggellano l’ipotesi di accordo sulla
vertenza Ast e che, da oggi, saranno
al vaglio delle assemblee dei lavoratori. Poi, di un referendum. Una firma arrivata dopo 140 giorni di una
vicenda infuocata: lotte, summit,
paure, incertezze, manganellate, falò, passerelle, incomprensioni, viaggi, aperture, carta e carta straccia, legna da ardere.
Da oggi, chi di dovere dovrà illustrare quell’intesa e tradurla in atti
concreti per il non facile rilancio di
viale Brin. Una mediazione, inevitabile, in cui si ottiene e si perde qualcosa. Una mediazione che, onestamente, ha cambiato il piano originario della multinazionale del 17 luglio scorso e limato il famoso, non
accolto “lodo Guidi” del 9 ottobre
successivo. Ecco cosa contiene
l’ipotesi di accordo 2014-18 siglata.
PARTE INDUSTRIALE E
COMMERCIALE
Comprende, tale capitolo, anche
gli obiettivi generali di un piano definito di rilancio e di riequilibrio
economico: mantenimento di un
mix produttivo tra area a caldo e a
freddo per garantire una produzione
annua di acciaio colato di minimo 1
milione di tonnellate; potenziamento delle lavorazioni a freddo; investimenti per il miglioramento del
prodotto e per la manutenzione impianti; mantenimenti dei semilavorati in titanio e incorporazione in
un’unica “unità” interna ad Ast delle
società controllate, collaborazione
con il Csn e università. Per il commerciale, consolidare e riorganizzare la propria presenza sui mercati nazionali (utilizzatori finali, Centri
servizi, nuova funzione marketing e
controllo) e internazionali (Centri
servizi in Germania, Francia, Spagna, Turchia, struttura di vendita in
Germania). Tutte le funzioni pre e
post vendita mantenute a Terni.
INVESTIMENTI
I 100 milioni per progetti di sostenibilità ambientale, energetica, di sicurezza e di automazione impiantistica, efficientamento dell’attività
fusoria in uno dei 2 forni entro
l’estate 2015, mentre sull’altro forno (marceranno entrambi) è già installata una lancia supersonica per
migliorare il processo. I 10 milioni
Il testo integrale dell’accordo
sul sito www.giornaledellumbria.it
Uno dei momenti della firma
dell’accordo, con
alcuni dei principali protagonisti
della vertenza
per programmi di ricerca e innovazione; i 20-30 milioni per trasferire e
installare la linea 6 a freddo di Torino entro tra il 2015 e il 2016; la valutazione di 26 milioni per investire
nell’interconnessione con la rete
elettrica italiana.
OCCUPAZIONE
Risultati
Niente
licenziamenti
e cassa, salvo
il salario
integrativo
I 537 esuberi iniziali sono stati ridotti a 290, tutti già aderenti all’uscita volontaria incentivata con 80 mila
euro lordi, più 2 anni di mobilità, il
preavviso e il Tfr. Non ci sono dunque licenziamenti Altri potranno andare via co l’incentivo (già 6 ce ne
sono in lista). Sparisce la cassa integrazione fino a 400 unità.
APPALTI E DITTE TERZE
Per gli appalti resta l’articolo 9 del
vigente contratto nazionale di categoria ma ci sono una serie di possibili eccezioni e valutazioni per i lavoratori di ditte già appaltatrici; per
gli addetti dell’indotto, poi, la Re-
gione mette a disposizione fondi europei per occupazione e riqualificazione.
IMPEGNI DI ENTI E GOVERNO
Il governo conferma strumenti e
azioni per agevolazioni sul costo
energetico; la Regione stanzia 5 milioni per investimenti ambientali, si
impegna con il Comune per realizzare la bretella San carlo-Prisciano,
quella ferroviaria dentro la piastra
logistica e per completare la OrteCivitavecchia.
SALARIO INTEGRATIVO
Restano i 40 euro per il lavoro domenicale, festivo e notturno, i 40 euro di indennità di chiamata, il premio
di produttività di luglio (723 euro)
con certificazioni, il premio fedeltà,
le liberalità economiche a favore dei
figli dei dipendenti (istruzione), i
permessi sindacali per le rsu e rls.
Da stamani alle 6, rientreranno
tutti al lavoro.
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umbria
Dal “balletto”
tra Outokumpu e Tk
ai 5 mesi di fuoco
Diario di una drammatica, strana vertenza
TERNI - Certamente una delle vertenze più lunghe, faticose, contorte,
drammatiche e, per certi aspetti, singolari della storia industriale italiane dell’ultimo ventennio.
Se non altro perchè, di fatto, cominciata agli inizi del 2012 con la
vendita del sito ternano dai tedeschi
di ThyssenKrupp ai finlandesi di
Outokumpu che dovevano rilanciare alla grande la gloriosa fabbrica
ternana, ultrasecolare.
Peccato che - come noto - le cose
non andarono cosi è nei 2 anni successivi, l’acciaieria di viale Brin è
stata - dopo il sorprendente “niet”
della commissione europea Antitrust all’operazione con i finnici per
violazione delle quote di mercato
continentali - è stata di nuovo rimpallata dai finlandesi ai tedeschi,
con un’operazione essenzialmente
finanziaria quanto repentina che individuava Ast come un “peso” per
Tk, intenzionata ad uscire dal mercato acciaiefero. Tra promesse,
marce indietro, ambiguità e incertezze, la vicenda si trascina fino allo
scorso marzo, quando i lavoratori di
Ast aspettano un piano industriale e
indicazioni precise sul futuro del si-
to. Il tira e molla con la Tk innesca i
primi malumori tra gli operai
dell’acciaieria di Terni, che vengono ricevuti pochi giorni dopo da Papa Francesco in occasione dei 130
anni delle acciaierie. Il Papa appro-
«
fittò dell’evento (oltre 7.500 ternani
si recarono all’udienza speciale) per
porre l’accento sul tema del lavoro:
«Il lavoro non ha solo finalità economica e di profitto, ma interessa la
dignità dell’uomo e chi è sottocupato o disoccupato rischia di diventare
una vittima dell'esclusione sociale».
Nel maggio successivo, in seguito
all’incontro tra i sindacati europei
aderenti di IndustriAll, venne ribadita, da parte sindacale, la necessità
di conoscere e discutere il progetto e
il piano industriale prima che venisse elaborato, in modo a garantire la
competitività del sito nel panorama
dei produttori di acciaio inox in Europa. ThyssenKrupp rispose alle richieste, indicando agosto come
tempo massimo per presentare un
Il lavoro non ha solo finalità
di profitto, ma interessa
la dignità dell’uomo
»
Papa Francesco agli operai Ast in piazza San Pietro
ACCIAIERIA LA STORIA
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piano ai sindacati, impegnandosi in
un confronto con il Governo, gli enti
locali e i lavoratori.
A fine giugno 2 lavoratori di una
ditta esterna di pulizie iniziarono
una protesta contro la decisione della Tk-Ast di rinunciare all’appalto
con la loro ditta per passarlo a un’altra società. Pochi giorni dopo, a metà luglio, l’ad Marco Pucci, appena
incassata la sua solenne conferma
alla guida del colosso dell’acciaio,
si dimise dalla carica. Inaspettatamente. Tra le cause delle dimissioni,
a quanto pare, il contenuto del documento industriale in elaborazione.
29 ottobre,
esplode la vertenza A Roma,
in piazza Indipendenza, scontri tra poliziotti e
operai Ast che
presidiano l’ambasciata tedesca. Dopo quei
fatti tutta Italia
conoscerà le vicende delle acciaierie di Terni
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umbria
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I giorni
di sciopero
consecutivi
dal 22 ottobre
al 26 novembre
Orte. Il 26 novembre scorso gli operai decisero di tornare progressivamente al lavoro alla riapertura della
trattativa al Mise. Il premier stesso,
Renzi, era intervenuto nei giorni
precedenti, assicurando che una soluzione era vicina e facendo appello
al senso di responsabilità di tutti.
Una delegazione di sindacalista e
operai si recò alla Leopolda di Firenze per incontrare il primo ministro. Cosa che accadde.
Da metà luglio fino a ieri, la fase
finale della vertenza Ast (140 giorni
circa) è stata un susseguirsi di cla-
I 140 giorni
Il 17 luglio il piano “lacrime
e sangue”, l’ad Morselli
sequestrata per 15 ore,
gli scontri di Roma
e l’occupazione dell’A1
Poco dopo l’annuncio venne proclamato dagli operai un primo sciopero di 3 ore. Timori confermati una
settimana dopo, il 17 luglio, dalla
stessa multinazionale tedesca, che
illustro ufficialmente il piano e confermò il taglio di circa 550 dipendenti. Questa è la data - 17 luglio - in
cui inizia la vertenza vera e propria,
Il sindacato decise, quindi, di attivare varie iniziative di protesta fino a
quando il Governo non avesse deciso di mediare con i vertici dell’Ast e
tentare di cambiare il piano.
Il 31 luglio ci fu la manifestazione
degli operai che bloccarono il casel-
La fotostoria Qui sopra, dall’alto, il premier Renzi che
riceve gli operai alla Leopolda, il presidio a Bruxelles del
4 novembre, la Ternana scende in campo con i caschetti
nella gara con il Livorno. A lato, dall’alto, l’ufficio dell’ad
Morselli assediato dai lavoratori il 31 luglio, l’occupazione dell’A1, la grande manifestazione del 17 novembre
lo di Orte, impedendo la circolazione del traffico per diverse ore. La sera stessa, fu assediata dagli operai
per oltre 10 ore la palazzina della direzione, con dentro l’ad Morselli,
fatta uscire con uno stratagemma
dalle forze dell’ordine. Il 17 agosto
l’annuncio della TK che confermava la volontà di cedere Ast. Immediata la reazione dei sindacati che
dopo scioperi della fame e l’avvio di
diverse trattative, ottennero il ritiro
dei 550 licenziamenti annunciati,
accordandosi con il governo e la
multinazionale tedesca per definire
un accordo all’interno di un piano
industriale di rilancio del polo siderurgico umbro.
Ma l’assenza di certezze e la melina imputata al Governo, a fronte di
una nuova proposta che prevedeva
290 esuberi e a fronte dello stop
all’erogazione dei salari, portò al
completo blocco dell’acciaieria il
22 ottobre scorso.
La protesta fu punteggiata da altri
episodi clamorosi, con tre ore di occupazione dell’Autosole il 12 novembre, quando un centinaio di lavoratori la bloccarono al casello di
mori mediatici che la città non aveva mai conosciuto. Dai grandi cortei
cittadini alla manifestazione romana del 29 ottobre con le famose
manganellate; dai viaggi al consolato tedesco a Roma all’Europarlamento di Bruxelles e Strasburgo; dal ruolo di vertenza “prima
donna” nei telegiornali, talk-sow
televisivi e giornali all’occupazione di settimane della sala del consiglio comunale. Fino ai 40 giorni
di sciopero a oltranza, blocchi totali delle portinerie e delle merci,
presidi in tutta la città. Falò notturni e momenti di rabbia. Speranze,
delusioni, sconcerto. E, ieri, la tribolata firma sull’accordo.
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umbria
Il premier Renzi:
un ottimo accordo
ACCIAIERIA LE REAZIONI
L’ad di Ast, Morselli: un’intesa voluta da tutti
Marini: ora possiamo guardare al futuro
TERNI - Un prevedibile acquazzone di commenti dopo la firma
dell’accordo su Ast.
I protagonisti, prima. Il ministro
Federica Guidi: «Sono estremamente soddisfatta. Nonostante le difficoltà della trattativa siamo riusciti a
siglare un’intesa che salvaguardia
un settore, quello dell’acciaio, strategico per l’economia italiana. Ringrazio tutte le parti e le istituzioni locali per il senso di responsabilità dimostrato».
Analogo il commento dell’azienda, dietro cui si cela l’ad di Ast, Lucia Morselli: «Molto soddisfatti per
un accordo che tutti volevamo, possibile grazie alla buona volontà di
tutti». In una nota congiunta la governatrice Marini e il sindaco Di Girolamo dicono che «è stata una vertenza durissima. Con il piano presentato da Tk luglio il rischio era di
un drastico ridimensionamento del
sito di Terni. Fin dall’inizio, Regione e Comune di Terni hanno sostenuto con forza la posizione dei lavoratori e dei sindacati. Ora, finalmente, grazie a questa intesa, i lavoratori
e i sindacati del gruppo Ast, delle altre imprese dell’indotto, possono
guardare al futuro con maggior fiducia».
Per il segretario nazionale della
Fim-Cisl, Bentivogli «Una delle
vertenze più dure degli ultimi 30 anni. Abbiamo raggiunto un finale positivo e importante, dopo 25 ore di
no-stop e 4 mesi di vertenza. Abbiamo scongiurato licenziamenti e cassa integrazione straordinaria». Per il
leader della Fiom nazionale, Landini «l’accordo ottenuto grazie alla
strenua lotta dei lavoratori,è buono
perchè ha cambiato radicalmente il
piano industriale: si prevedono investimenti su 4 anni, 2 forni attivi e 1
milione di tonnellate d'acciaio. Non
ci sono licenziamenti, ma solo uscite
volontarie e sono anche tutelate le
condizioni di lavoro perchè si sono
mantenuti aspetti salariali importanti».
Guidi
«Abbiamo
salvato
un settore
strategico
in Italia»
Il vescovo
«Tiriamo
un sospiro
di sollievo,
ma c’è anche
amarezza»
I sindacati
«Vertenza tra
le più dure
degli ultimi
30 anni, premiata la lotta»
Per Ghini (Uilm nazionale) «i sindacati si impegnano a monitorare semestralmente presso il Mise l’attuazione del piano e verificheremo il rispetto degli impegni assunti da
ThyssenKrupp». Per la segretaria
nazionale dell’Ugl Metalmeccanici,
Vicaro, «finalmente abbiamo raggiunto un’intesa che gestisce le uscite su base volontaria e che garantisce
i lavoratori su tutti i punti più importanti di questa estenuante trattativa.
Ora spetta ai lavoratori decidere
se
il testo va incontro alle
loro aspettative».
Soddisfazione
per
l’esito «ottimo di una
vicenda sudata» è starespiro di sollievo. La posta in
ta espressa anche dal
I forni fusori che marcerangioco era alta e, come sempre
premier Renzi. Nel
no e la cui attività è stata
alla fine di ogni vertenza, si timerito sono anche inslavata nel piano indurano le somme e ci si accorge
tervenuti i leader nastriale modificato nel
che tutti risultano vincitori, tutti
zionali della Cisl, Furcorso della trattativa
hanno dovuto rinunciare a quallan e della Uil, Barbagalcosa. La sensazione di generale
lo. E anche tanti parlamensoddisfazione per essere scampati
tari ed esponenti politici naad un pericolo di depauperamento
zionali del Pd (Sereni, Taddei,
generale, di grave perdita personale,
Benamati, Gasbarra, Gotor), Lanzilsociale e comunitaria, e di aver rilanlotta (Sc), Airaudo (Sel). Stecca dal
ciato un progetto, si associa comuncoro il deputato ternano del M5S,
que a un senso di amaro in bocca.
Lucidi, che parla di «accordo politiVorrei esprimere un pensiero grato a
camente ridicolo».
Papa Francesco per le sue preghiere
Infine, il vescovo di Terni, Piedi sostegno alla nostra causa».
montese: «Ora tutti possono dare un
2
Un momento
delle operazioni
di firma
dell’accordo
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perugia
LE CASE PER I GIOVANI
IL QUADRO
Primo trimestre,
la crisi morde:
i costi d’alloggio
scendono ancora
Operazione affitti sicuri
Convenzione tra Università, Comune e agenti immobiliari:
alloggi per studenti “garantiti” attraverso una certificazione
di PIERPAOLO BURATTINI
PERUGIA - Sei uno studente universitario fuorisede che ha necessità
di trovare un alloggio nella nostra
città? Fai un click, entri nel sito del
Comune o dell’Università e trovi
l’icona “Unifacile Affittosicuro”. A
questo punto, indicando la zona che
preferisci, salteranno fuori gli alloggi a disposizione, con tanto di foto e
prezzo.
Detta in questo modo sembra facile e quasi banale. E invece nessuno
ci aveva mai pensato. Così, ora che il
servizio è entrato in funzione, alla
porta del presidente di Perugia della
Fimaa, Bruno Biagiotti, sono andati
a bussare l’Università di Bologna e
la Statale di Milano, per chiedere
ragguagli sull’iniziativa, tanto è parsa buona. Un riconoscimento non da
poco, insomma.
Biagiotti, che ieri a nome degli
agenti immobiliari perugini ha firmato l’accordo con l’Università e il
Comune, ha spiegato così il progetto: «Il nostro obiettivo è quello di
fornire alloggi qualificati agli studenti e questo può avvenire attraverso un controllo scrupoloso a partire
dall’abitabilità e dagli impianti a
norma del locale. Lo studente avrà
questo servizio in maniera gratuita e
potrà usufruire di assistenza legale
per la stipula del contratto. Questo è
un sistema per sconfiggere i furbi e
mostrare un lusinghiero biglietto da
visita della città». Al momento sono
oltre cento le agenzie immobiliari
che hanno aderito all’iniziativa, ma
il numero è destinato a crescere.
Il progetto verrà replicato anche a
Terni e Narni. Due le curiosità: la
prima riguarda lo stemma cittadino
del grifo usato come una stella Michelin per segnalare il grado di qualità dell’immobile; la seconda è
quella relativa alla piazza telematica
“Agorà”, presente all’interno di
“Unifacile Affittosicuro”, in cui gli
studenti potranno scambiarsi opinioni, consigli e magari trovare degli eventuali coinquilini. Operazio-
ne per niente male, che sia il rettore
Moriconi che il sindaco Romizi hanno voluto rimarcare con parole di
elogio. «Questo è un servizio - ha dichiarato il primo cittadino - che va a
favore degli studenti e dell’intera
città che mostra la sua parte migliore». Firma, flash e sorrisi: il progetto, di fatto, è già in funzione.
Nota a margine, ma non per importanza: l’assessore alla Cultura
Severini ha annunciato l’accordo di
collaborazione tra le biblioteche comunali e quelle universitarie;
un’unica tessera per usufruire di più
servizi. E la biblioteca Augusta, da
gennaio, torna ad essere aperta anche il sabato.
Questa pagina è stata offerta da
L’accordo Da sinistra il presidente Fimaa-Perugia Biagiotti, il
sindaco Romizi e
il rettore Moriconi
PERUGIA - Crisi economica
che picchia forte, e mercato immobiliare al ribasso.
Secondo il report di Tecnocasa
nel primo semestre del 2014 sul
mercato delle locazioni si registrano ancora canoni in ribasso:
nelle grandi città hanno segnato
una diminuzione dei valori
dell’1,8% per i monolocali, dell’
1,5% per i bilocali e dell’1,7%
per i trilocali. Nei capoluoghi di
provincia la contrazione è stata
dell’1,3% per i monolocali e
dell’1,2% per bilocali e trilocali.
Tra chi ha cercato casa con
Tecnocasa il 4,8% è rappresentato da studenti universitari che si
trasferiscono dalla loro città di
residenza per studiare. In genere,
gli studenti che hanno già scelto
l’Ateneo da frequentare iniziano
le ricerche per trovare la casa in
affitto nel periodo di luglio o nei
mesi di settembre ed ottobre,
quando sono terminati i test di
ammissione.
In questi periodi le richieste di
appartamenti in affitto da parte di
studenti raggiungono livelli elevati. Secondo il report, a Perugia,
in zona via dei Filosofi, l’affitto
di un monolocale si aggira sulle
200 euro, un bilocale sulle 270 e
un trilocale sulle 370 euro. A
Madonna Alta un monolocale
180, un bilocale 300, un trilocale
400. A Monteluce, un monolocale 200, un bilocale 300 e un trilocale 380. A San Sisto, infine,
l’affitto di un monolocale si aggira sulle 220 euro, un bilocale
sulle 350 e 450 per un trilocale.
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perugia
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Le 36 ore sul filo
di Calabrese show
Dimissioni prima date e poi ritirate,
tra accuse, personalismi e politica
La telefonata con l’assessore:
«Buffonata? No, bisogna conoscermi»
di PIERPAOLO BURATTINI
PERUGIA - Se finge, finge bene.
E se mente, riesce a dissimulare
bene. Ore 10, di una mattina per
davvero invernale. Francesco Calabrese, questa volta, risponde al
telefono. «Assessore, questa delle
dimissioni date e poi ritirate suona
come una buffonata andata in scena per trentasei ore». Dall’altra
parte del telefono, nemmeno una
piega e timbro di voce stabile: «Lo
è, forse, per chi non mi conosce. In
questi mesi ho fatto quello che dovevo: in queste trentasei ore ho letto delle cose... Urla tra me ed Andrea, insulti.. Per fortuna ho staccato il cellulare...».
Ora che il cellulare è tornato in
vita, ci spieghi lei come è andata.
«È andata che su Umbria digitale
ho posto sul tavolo della Regione
le esigenze della città di Perugia rispetto alla banda larga. E da qui è
partita una slavina di accuse, pressioni e interpretazioni distorte».
L’assessore regionale Fabio
Paparelli la pensa diversamente,
molto diversamente.
«Mi sono trovato di fronte a una
persona che ha usato modi e toni
arroganti: il suo atteggiamento è
quello che in questa vicenda mi ha
più sconcertato. Nella mia attività
politica ho avuto a che fare con
tante persone, ma una cosa del genere non mi era mai successa».
È Calabrese che ha fatto due
passi indietro o il sindaco Romizi
ha ceduto?
«Messa così, qualcuno ne deve
uscire per forza perdendo la faccia.
E invece c’è stato un chiarimento
sincero e per questo continuo a
portare avanti il mio lavoro. Sul
CENTRODESTRA
Rasoiata di Ronconi (Udc):
«Le primarie? Sono inutili»
PERUGIA - Primarie, tira e molla. Per ora sono in campo il sindaco di
Assisi Claudio Ricci e Marco Squarta di Fratelli d’Italia, ma altri sono
pronti a farsi avanti per la sfida fissata per gennaio. E così nel centrodestra
ognuno studia il collega di schieramento o di partito per capire il da farsi,
sulle primarie del centrodestra arrivano le prime voci contrari dopo il coro di giubilo dei giorni scorsi. Il coordinatore regionale dell’Udc, Maurizio Ronconi, non usa mezzi termini e spara a zero: «Bisogna prendere
atto - dichiara - che il centrodestra in campo nazionale e anche a livello
regionale non è più assimilabile e neppure ordinabile e le primarie invece
si fanno per scegliere il candidato di una coalizione omogenea e unita». E
prosegue: «In vista di queste Regionali si verifica quanto 5 anni fa l’Udc
aveva già certificato con una posizione autonoma: una incompatibilità
politica tra quei partiti che in passato avevano formato la Casa delle Libertà. I cattolici democratici - conclude - non concorreranno ad alleanze
in cui è presente la Lega, partito populista e xenofobo e neppure con una
destra sempre più attratta da richiami di tipo “lepennista”».
Ma bordate sulla scelta di tenere le primarie arrivano anche dall’ex leghista Gianluca Cirignoni, che oggi sostiene il sindaco di Assisi. Per il
consigliere regionale «le primarie sono state lanciate dal centrodestra
umbro in modo tardivo e palesemente controvoglia», così da poter rischiare di rivelarsi «una farsa organizzata nei salotti della politica romana».
«Così è una sfida vera al centrosinistra» commenta invece soddisfatto il
consigliere comunale di FI Massimo Perari. Che confida nei “civici” delusi dalle Amministrazioni del centrosinistra.
sindaco si sono scaricate delle
pressioni e tutto un circolare di voci distorte che hanno fatto salire la
tensione».
Molto generico, può specificare?
«Non appena ho provato a rinegoziare il nostro modo di stare
all’interno della società Umbria
digitale è partita subito la panzana
di una penale da pagare da parte
del Comune e altre insinuazioni
sul piano personale».
Tra le insinuazioni, vogliamo
mettere anche quella che sostiene che Calabrese vuole uscire da
Umbria digitale per favorire alcune imprese?
«Ecco, capisce
a che punto siamo? Tu stai qui
che lavori, te ne
stai lontano dalle
beghe politiche
anche perché sono anni che voto
scheda bianca, e
alla fine ti becchi
pure del lobbista
che trama. Guardi, continuo a
credere che il
progetto di portare la banda larga a Perugia sia
fondamentale per i cittadini e anche per le imprese. Se penso che
sul Fondo per i trasporti così come
sul digitale, la città di Perugia deve
giocare un ruolo diverso, dico una
bestemmia?».
Le elezioni regionali alle porte
fanno girare una brutta aria tra i
Palazzi e forse gli ultrà delle op-
Tensioni Palazzo
dei Priori. Nel riquadro, Francesco Calabrese
poste fazioni ci vanno a nozze.
«Delle elezioni regionali, a me,
non importa nulla. Ho accettato
questo incarico perché credo nel
progetto che intende portare avanti
questa Giunta, altrimenti restavo a
fare il mio lavoro».
Insomma, con la Regione i rapporti restano freddi. O vogliamo
dire gelidi?
«I miei rapporti sono ottimi con
molti dirigenti e funzionari, così
come ho avuto modo di apprezzare
il lavoro dell’assessore Vinti, ma
in questo caso mi sono scontrato
con un atteggiamento molto arrogante».
Scusi, ma alla fine tanto baccano per nulla?
«No, perché la recente riunione
dei soci di Celtracom ha riconosciuto il ruolo di autonomia della
città di Perugia».
Lo show è finito?
«In uno show ci si diverte, io non
mi sono affatto divertito. Almeno
in questo mi crede?»
Comitato delle Regioni, Catiuscia Marini
verso la presidenza Pse
L’annuncio di Heinz Lambertz ieri a Bruxelles
BRUXELLES - Ieri pomeriggio,
come riportato da Umbria 24 da
Bruxelles, è stato il presidente del
gruppo Pse al Comitato delle Regioni, Karl Heinz Lambertz, ad annunciare la candidatura della presidente della Regione, Catiuscia
Marini, come futura presidente del
gruppo socialista europeo nella
prossima legislatura, che inizierà a
febbraio 2015. Oggi Marini ricopre il ruolo di prima vice presidente del Comitato delle Regioni.
La presidente, ieri, non era a
Bruxelles perché impegnata a Roma nella trattativa Ast. E così il pa-
rere che la vedeva prima firmataria, teso a “liberare le mani”dal
punto di vista finanziario agli Enti
locali per favorire lo sviluppo, è
stato illustrato in seduta plenaria
da Albert Bore, del gruppo Pse.
«Regioni e città - si afferma nel
parere poi approvato a Bruxelles chiedono a Governi e Commissione di convergere al più presto
sull’esclusione del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo dell’indebitamento nazionale, di fare chiarezza sui margini di
flessibilità consentiti dalle regole
attuali per interventi a favore della
In corsa La presidente Marini
crescita e di potenziare la capacità
di prestito della Banca europea degli investimenti».
RE. POL.
SERVIZIO NECROLOGI
075 395041
075 395043
E’ mancato all’affetto dei suoi cari all’età di anni 74
E’ mancato all’affetto dei suoi cari all’età di anni 80
Ieri, è mancato all’affetto dei suoi cari all’età di anni 83
E’ tornato alla Casa del Padre
PARTECIPAZIONE
URBANO LUCARONI
GABRIELE BURINI
PASQUALE GIOMBOLINI
MARIO SERRA
Ne danno il triste annuncio le sorelle, i fratelli,
la cognata, i cognati, i nipoti ed i parenti tutti.
Ne danno il triste annuncio la moglie Mirella Ercolanelli,
i figli Paolo e Elisa, la nuora Marinella, il genero
Roberto, gli amatissimi nipoti Letizia e Andrea
con Alessia ed i parenti tutti.
Ne danno il triste annuncio la moglie Gina,
i figli Mariassunta e Euro, il genero Marco, la nuora
Azzurra, i nipoti, le sorelle ed i parenti tutti.
Lo annunciano con profondo dolore la moglie Lilly,
la sorella Dorina, i cognati e gli adorati nipoti.
Carla e Giancarlo, Anna Luisa e Antonello,
Elda e Aroldo, Franca, Anna e Gino si stringono
con affetto e commozione a Lilly e famiglia
per la perdita del carissimo
Perugia, 4 Dicembre 2014
I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 10,00
nella Chiesa Parrocchiale di Monteluce.
Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata
nel Cimitero di Perugia.
Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere
l’ultimo tributo di affetto al caro estinto
Solfagnano, 4 Dicembre 2014
Balanzano, 4 Dicembre 2014
Perugia, 4 Dicembre 2014
I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 14,30
nella Chiesa Parrocchiale di Coltavolino.
Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata
nel Cimitero di Solfagnano.
I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 14,30
nella Chiesa Parrocchiale di Balanzano.
Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata nel Cimitero
di Pieve di Campo.
I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 15,30
al Centro Shalom in via Quieta della Parrocchia
di Santo Spirito.
Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata
nel cimitero di Perugia.
Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere
l’ultimo tributo di affetto al caro estinto
Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere
l’ultimo tributo di affetto al caro estinto
Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere
l’ultimo tributo di affetto al caro estinto
MARIO
Perugia, 4 Dicembre 2014
LE NECROLOGIE
SI RICEVONO
ENTRO
LE ORE 17.00
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
10 perugia
«Alla Perugina circa 110 esuberi»
Vertenza, Rsu a Palazzo dei Priori
In arrivo un documento bipartisan
PERUGIA - La vertenza Nestlè approda a Palazzo dei Priori, dove trova la politica pronta, in modo bipartisan, ad affrontare la questione prima di ritrovarsi, magari tra qualche
anno, di fronte ad una “Ast perugina”. Per poter discutere i due ordini
del giorno sul “caso Perugina” presentati da Rosetti (M5s) e Bori (Pd),
in IV Commissione consiliare sono
stati invitati ieri i rappresentanti di
Cgil, Cisl, Uil e dei 120 lavoratori di
San Sisto che hanno sottoscritto la
lettera inviata alle istituzioni, al vescovo ed ai sindacati nazionali. Una
lettera nella quale si denuncia il
preoccupante calo della produzione,
la perdita di commesse e la mancata
assunzione di lavoratori stagionali.
I rappresentanti delle Rsu a Palaz-
FORZA LAVORO
1.200
zo dei Priori hanno ribadito preoccupazione per la situazione del sito,
supportata da dati che si stanno manifestando da tempo nello stabilimento di San Sisto, in cui sono impiegati circa 900 lavoratori stabili
oltre a 300 stagionali. Da anni, hanno riferito, si registra una riduzione
importante dei livelli di produzione,
nonostante la fabbrica sia in grado di
arrivare fino ad una capacità di
28.000 tonnellate l’anno. E ciò, nonostante i sacrifici richiesti in passato ai lavoratori, con applicazione
per circa 4 anni della cassa integrazione.
Nel 2014 la situazione è peggiorata, attestandosi su
una produzione
La durata
San Sisto Dipendenti al lavoro alla Perugina
inferiore (-6%
del contratto
circa), con conIMPIANTI SPORTIVI
seguente necesindispensabile l’aperdi solidarietà
sità di attivazione
tura di una vertenza «al
firmato
Il Comune convoca Darvin, della cassa integrafine di evitare che tra due
a settembre
zione
per
ulteriori
4
anni,
al termine del contratsciopero sospeso
mesi. Una soluzione che
to di solidarietà - hanno detto
PERUGIA - A seguito della
però, secondo i sindacati, semai consiglieri comunali - il sito e la
convocazione di un incontro da
bra non aver sortito effetti, tanto che città possano trovarsi in una situaparte del Comune di Perugia per
l’azienda avrebbe segnalato esuberi zione critica».
domani, Slc Cgil e Fistel Cisl sopari a circa 110 lavoratori.
La città, hanno in sostanza chiesto
PERUGIA - In occasione della
spendono lo sciopero dei lavoA settembre, è stato ricordato, è i lavoratori, deve stringersi intorno
Giornata mondiale per i diritti
ratori della Darvin soc. consortistato sottoscritto un contratto di so- alla sua storica azienda, partendo
delle persone disabili istituita
le che gestisce in appalto la qualidarietà (fino al 2016) con l’obietti- dalle Istituzioni, con l’obiettivo di
si totalità degli impianti sportivi
dall’Onu, il soprintendente per i
vo di “congelare” la situazione e portare la questione all’attenzione
del Comune di Perugia. Resta in
Beni storici, artistici ed etnoanspingere la proprietà ad adottare un anche del Governo Nazionale.
tropologici dell’Umbria, Fabio
essere comunque lo stato di agipiano industriale da cui emergano le
La Commissione, alla fine, ha detazione dei lavoratori - comuniDe Chirico, ha presentato due
strategie. Ma il piano industriale, de- ciso all’unanimità di affidare ai conmodelli tattili ed un modello dicano i sindacati - che porterà
nunciano i sindacati, non c’è. E nel siglieri Bori, Luciani e Rosetti il
all’immediata ripresa delle inidattico di Palazzo dei Priori e di
frattempo il lavoro stagionale è pas- compito di redigere un documento
ziative di mobilitazione qualora
Piazza IV Novembre, che sono
sato dalle 157.000 ore del 2013 alle unitario da portare all’attenzione
ora esposti in Galleria Nazionadall’incontro non arrivassero
25.000 ore del 2014 (pari di fatto a della Giunta regionale, ferma rerassicurazioni e atti concreti.
le. L’iniziativa del Comune, che
66 licenziamenti). Le Rsu hanno stando la necessità di coinvolgere la
si avvale di modelli in scala
conseguentemente valutato come Regione e il Governo.
1:200 per la Piazza e 1:100 per il
Palazzo, rientra in un progetto di
accessibilità a più ampio respiro,
Mercatini di Natale Associazioni e consorzi riaprono alcune sale e portano bancarelle e divertimento
“Perugia, un percorso da vedere
e da toccare”, che prevede l’installazione in varie zone della
città, da Piazza Italia a Corso
Vannucci, fino alle varie stazioni
PERUGIA - Per tutto il periodo del- ne “Meravigliarti in Umbria”, attra- pattinaggio (ieri iniziati i lavori per
del Minimetrò, di circa 150 pole Festività, dal 6 dicembre al 6 gen- verso visite guidate, permetterà ai l’allestimento). «Un progetto - spiestazioni ad infrarossi, che verrannaio, la Rocca Paolina torna ad ospi- turisti di rivivere la città al tempo dei ga Sergio Mercuri di Confcommerno inaugurate il prossimo anno.
tare le bancarelle di Natale, insieme Baglioni.
cio - che ha un costo alto, ma siamo
«Sono felice di vedere compiuad una lunga mostra mercato che daNatale in Rocca, ma non solo. Co- sicuri che servirà a riportare i cittato questo progetto - ha dichiarato
rà una spinta al turismo e al commerdini in centro». Inoltre, associazioni
la direttrice dei lavori, Cristina
cio. L’iniziativa è stata presentata in Tra le novità sconti
Timpani - ed è molto importante
e commercianti stanno mettendo in
una delle sale della Rocca Paolina
campo particolari convenzioni che
che opere di questo tipo vengano
che sono stata riaperte al pubblico. per Minimetrò e parcheggi
inserite in un percorso museale
riguardano il Minimetrò e prezzi
Ad illustrare il programma Sergio
importante quale è la Galleria naagevolati per i parcheggi del centro.
Meruri di Confcommercio, Marco In piazza si allestisce
zionale, proprio all’interno di
In questa edizione di Natale in
Brilli di FareFacendo, Giuseppe Ca- la pista di ghiaccio
Palazzo dei Priori, una delle opeRocca 2014 sono state riservate aree
paccioni della Consulta del centro
re esposte».
e attività ai bambini. Le domenica
storico e Teodoro Amelia del Con«Si tratta di un’iniziativa con la
del 7, 14 e 20 dicembre, dalle 15 alle
sorzio Perugia in Centro.
me spiegato nei giorni scorsi nella 20, l’Informagiovani proporrà l’iniquale potrà essere soddisfatta la
Tra le novità di questa edizione, conferenza in Comune, altri stand ziativa “Diventa anche tu Babbo
sete di cultura che i non vedenti
appunto la riapertura di alcune sale saranno posizionati in piazza Mat- Natale”: tutti i bambini che possiehanno da sempre» ha detto dudella Rocca Paolina che sono state teotti e, dopo anni, piazza della Re- dono giocattoli, potranno donarli ad
rante il suo intervento Raniero
chiuse per molti anni. L’associazio- pubblica ospiterà una grande pista di altri bambini meno fortunati.
Pericolini, presidente della Se-
Gli occupati,
di cui circa 900
dipendenti
stabili e
300 stagionali
ORE
25.000
Ore di lavoro
stagionale
nel 2014 rispetto alle 157.000
del 2013
2014-16
In Galleria Nazionale l’arte
per i non vedenti. Romizi:
presto il disability manager
La Rocca Paolina torna ad illuminarsi
Romizi insieme ad alcuni ragazzi
zione perugina dell’Unione italiana ciechi, che si è poi rivolto
direttamente al sindaco Andrea
Romizi chiedendo «un tavolo di
confronto per interventi strutturali in molte zone della città».
Da parte sua Romizi, dopo aver
sottolineato i risultati positivi di
un metodo di lavoro tra «soggetti
diversi che hanno avuto la capacità di dialogare», ha ribadito
l’intenzione, di fatto già contenuta «nel nostro programma elettorale, di istituire il “disability
manager”, ovvero una figura manageriale in grado di dialogare
ogni giorno ed in maniera continuativa con le associazioni per
affrontare i temi delle barriere architettoniche».
RAFFAELE STACCINI
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162
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todi-deruta-marsciano
15
Cresce il disagio,
famiglie in fila
per un aiuto
Todi, raddoppiate in un mese le richieste
di contributi all’Etab: «Aumentiamo il fondo»
TODI - Tante anche nel Tuderte le
famiglie in difficoltà, aiuti da Etab.
Sono state infatti 64, oltre il doppio
di quelle registrate nella prima scadenza del 15 ottobre, le domande
arrivate per l’accesso al fondo a sostegno delle famiglie bisognose
messo a disposizione dall’Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza.
«La seconda scadenza fissata al 30
novembre ha dunque confermato le
perduranti difficoltà socio-economiche e dell’opportunità promossa
da Etab in accordo con il Comune di
Todi - si legge in una nota dell’ente
- Le istanze, tutte di famiglie residenti nel territorio di Todi, sono state sottoposte a valutazione già nella
giornata del 2 dicembre, al termine
della quale ne sono risultate ammissibili 56, che usufruiranno dei vari
livelli di intervento previsti dal bando. Ulteriore prova di attenzione e
tempestività l’ente la darà provve-
64
Le famiglie che
hanno fatto richiesta del contributo,
56 quelle che
lo riceveranno
dendo all’erogazione dei contributi
entro la metà di dicembre. In considerazione delle situazione di disagio segnalate dai servizi sociali del
Comune di Todi, l’Etab “La Consolazione” si è impegnata a valutare,
verificate la compatibilità economico-finanziaria in chiusura di bilancio, la possibilità di una implementazione del fondo che permetta
Disagio crescente Aumenta il numero delle famiglie che chiedono un aiuto economico all’Etab di Todi
la riapertura del bando con una terza scadenza». I parametri di valutazione per gli assegnatari sono il numero dei componenti del nucleo familiare (a essere favorite sono quelle numerose), l’indicatore Isee (si
favorisce il reddito familiare più
basso), la presenza di situazioni di
disagio documentato (malattia, divorzi, cure mediche, disoccupazione) e la presenza di una rete parentale di sostegno che, se c'è abbassa,
il punteggio in graduatoria. Al primo bando, scaduto lo scorso 15 ottobre, hanno presentato domanda
34 famiglie e 32 sono state ammesse a contributo. Gli interventi previ-
sti prevedono l’assegnazione di
contributi economici. L’entità
dell’intervento riconosciuto alla famiglia è pari a una quota che varia
da un importo minimo di 100 euro a
un importo massimo di 500 euro. La
valutazione tecnico professionale,
al fine di individuare le priorità della famiglia richiedente e dell’entità
della misura di intervento, viene effettuata dall’ufficio Servizi sociali
del Comune di Todi e da Etab. Le risorse assegnate sono pari a 15mila
euro complessivi. Le risorse sono
ripartite in parti uguali per le due
scadenze dell'avviso pubblico.
TODI
Pontecuti, sfida
“rosa” alla crisi:
riapre il bar
e un negozio
ISABELLA ZAFFARAMI
«Ricostruzione, gestione poco attenta dei fondi»
A 5 anni dal sisma, Centrodestra Marsciano ha incontrato gli abitanti di Spina: depauperate le risorse
MARSCIANO - A quasi cinque anni esatti dal sisma a Spina sembra
esserci ancora molta preoccupazione per la ricostruzione. A denunciarlo è Centrodestra Marsciano
che ha iniziato il tour delle numerose frazioni del territorio marscianese». All’incontro tenutosi la scorsa
settimana presso la sala di lettura di
Spina sono emerse diverse problematiche segnalate al consigliere co-
munale, Andrea Pilati, che ha coordinato l’incontro con la popolosa
frazione.
«La ricostruzione post-terremoto
- si legge in una nota della coordinatrice della forza politica di opposizione, Francesca Mele - rappresenta
ovviamente la prima preoccupazione espressa dalla gente: ciò in quanto, purtroppo, c’è stata una gestione
poco attenta dei contributi per l’au-
tonoma sistemazione, assegnati, e
versati tutt’oggi, ad esempio anche
a chi aveva gli immobili in locazione, o addirittura concessi in ipotesi
dubbie. Ciò ha comportato un conseguente depauperamento delle risorse economiche disponibili per la
ricostruzione dei danni subiti dalle
abitazioni, quasi 4 milioni di euro:
questo il costo ad oggi dell’autonoma sistemazione, tutto sottratto ai
L’INIZIATIVA
Expo 2015, anche Deruta
disegnerà “Il Cielo d’Italia”
in mattonelle di ceramica
DERUTA - Anche Deruta parteciperà a “Il Cielo d’Italia”, iniziativa che
ha come scopo quello di realizzare un grande manufatto ceramico formato da mattonelle dipinte con i disegni ed i colori delle Città della Ceramica
italiane. L’obiettivo finale è quello di presentarlo all’Expo 2015 di Milano. Parte attiva per la realizzazione del progetto saranno i rappresenti
locali dell’Associazione Italiana Città della Ceramica (Aicc) e dei Clubs
del Rotary International delle singole città della ceramica che avranno il
compito di sensibilizzare gli enti territoriali e di selezionare le botteghe e
gli artisti che avranno l’onore di rappresentare il proprio territorio. Il comitato organizzatore fornirà ad ogni rappresentante della Aicc un numero di mattonelle (delle dimensioni di 25×40 cm), suddivise in circa venti,
per città. Queste verranno distribuite alle botteghe, selezionate in base
all’esclusivo giudizio dei rappresentanti dell’Aicc. Le mattonelle, una
volta decorate, dovranno essere inviate, entro il 31 gennaio 2015, al comitato organizzatore che provvederà ad assemblare il manufatto perché
sia pronto per l’inaugurazione di Expo 2015. Cibo, energia, pianeta, vita.
Questi i temi dell’esposizione di Milano ai quali i ceramisti dovranno
ispirarsi. Sugli stilemi da privilegiare non ci sono indiscrezioni. Quale sarà la proposta dei rappresentanti locali dell'Aicc? Deruta si affiderà ai decori tradizionali e copie del ‘500 e del ‘600 oppure punterà all’innovazione nella tradizione? Tanta chiarezza sembra non ci sia. Il progetto parla di
mattonelle tutte della stesa forma e dimensione e c’è chi propone le copie
del pavimento della chiesa di San Francesco.
MAURO BRANDA
Cinque anni in attesa Uno dei numerosi sopralluoghi a Spina dopo il
terremoto che colpì il Marscianese
nel 2009
fondi per la ricostruzione. Il vizio
tutto italiano di attingere ai fondi e
risorse pubbliche pensando al proprio tornaconto e non alle conseguenze nelle tasche di tutti non ha
risparmiato neppure una realtà come quella locale».
A quanto pare una seconda questione sarebbe emersa nel corso della serata, ossia quella relativa «alle
condizioni disastrose della via Settevalli, il collegamento principale per
Perugia non solo di
Spina, ma di tutta la
parte nord del Comune di Marsciano».
«Infine - fa sapere ancora Mele -, si è rappresentato lo scontento per la decisione
dell’amministrazione comunale di ridurre le dimensioni della
famosa e tanto rimandata piscina di Spina,
per ragioni di budget.
Gli abitanti di Spina
ricordano con piacere
e con orgoglio gli anni in cui la Polisportiva che organizzava
corsi e gare proprio
presso la piscina di
Spina, riusciva ad aggregare
tantissimi
giovani e appassionati di discipline natatorie. Quindi, la prospettiva che dopo
tante promesse elettorali e dopo tanto rimandare l’inizio dei lavori, il risultato sia una piscina non adatta
neppure alle competizioni sportive,
lascia veramente con l’amaro in
bocca gli spinaioli intervenuti».
Il bar di Pontecuti
TODI - Una donna pronta a sfidare la crisi e a investire, nonostante il momento difficile, che
si vede però letteralmente assalita da complicazioni e lungaggini burocratiche. È questa la
storia di Simonetta Cherchi titolare del nuovo bar di Pontecuti “Il ponte antico” e del negozio
adiacente al bar. La decisione di
aprire queste attività, spiega Simonetta, è nata dalla voglia di
mettersi in gioco e anche di garantire un futuro, lavorativamente parlando, ai giovani figli.
La scelta di Pontecuti poi non è
stata casuale perché il bar del
caratteristico borgo, a pochi
chilometri dal centro, era ormai
chiuso da tempo e così a venire
meno erano il servizio e il fattore aggregativo che l’attività assicurava alla frazione. Ma per
l’imprenditrice, di origine sarda
e che prima di trasferirsi a Todi
ha vissuto a lungo all’Estero,
scoprire com’è fare impresa in
Italia è stata una spiacevole sorpresa. «Ottenere le tante autorizzazioni necessarie è complicatissimo - spiega la donna - e le
lungaggini sono infinite e si viene spesso rimbalzati da un’istituzione all’altra e da un ufficio
all’altro. Non mi sembra giusto,
chi anche vuole darsi da fare
viene scoraggiato ed esasperato». Simonetta comunque, dopo
diversi mesi, sembra avercela
fatta e, dopo la recente apertura
del bar, inaugurerà nei prossimi
giorni anche il negozio.
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
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orvieto-narni-amelia
Alberghi, serve più qualità
L’accoglienza è il tallone d’Achille
delle strutture ricettive orvietane
MALTEMPO
Allagamenti
nell’Orvietano,
a Fabro le strade
si “sbriciolano”
ORVIETO - Qualche allagamento e moderati disagi
nell’Orvietano per le abbondanti precipitazioni cadute nella
giornata di ieri. Il livello di fiumi
e torrenti è tornato a salire, alimentando qualche preoccupazione nel pomeriggio di ieri. Ha
esondato il torrente Poggettone
in località ponte Giulio, cosa che
si ripete frequentemente con le
piogge insistenti. La situazione
è sotto il costante monitoraggio
della Protezione civile. Non c’è
comunque allerta, il Centro funzionale di Foligno aveva emesso
un bollettino di criticità ordinaria sia dal punto di vista idraulico che idrogeologico per la giornata di ieri e la stessa previsione
è confermata per la giornata di
oggi.
Da Fabro arrivano però le segnalazioni dei cittadini per le
strade “rattoppate” dalla Provincia in estate che non hanno retto
alle piogge autunnali. In particolare, la strada di Fondovalle.
«Come si poteva immaginare segnala un lettore - le riparazioni
fatte a giugno sul tratto di asfalto
dopo il nuovo semaforo (peraltro non ancora in funzione) con
l’incrocio per Santa Maria e il
confine con Perugia (un chilometro) con le piogge stanno saltando. Buche profonde e pericolose si sono formate di nuovo nei
punti che non sono stati trattati
(sembra quasi per mancanza di
asfalto o peggio per noncuranza)». Sulla stato della strada di
Fondovalle ha presentato un’interrogazione in Provincia il consigliere di “Provincia civica”,
Sergio Bruschini, per sollecitare
l’intervento dell’amministrazione. La stessa situazione di rischio si sta creando sulla strada
che porta a Viceno, Castel Giorgio e Castel Viscardo.
ORVIETO - Sostituzione degli arredi, rifacimento dei servizi igienici, acquisto di software. Tanti gli interventi previsti dal nuovo bando
regionale, di recente pubblicazione,
finalizzato all’innalzamento della
qualità delle strutture ricettive 1, 2 e
3 stelle e delle strutture ricettive
extralberghiere (ostelli per la gioventù, country house e delle strutture ricettive all’aria aperta). Ne ha
parlato ai propri iscritti Federalberghi – Confcommercio ad Orvieto
nella giornata di ieri, all’indomani
degli stati generali sul turismo convocati dal sindaco per sabato scorso. Un incontro dove è emerso con
chiarezza che uno dei “talloni di
Achille” del turismo orvietano sarebbe proprio l’accoglienza, non
esattamente in linea con la domanda. Per migliorare le strutture ci sono sul piatto 1,2 milioni di euro, per
l’esattezza 1.254.000 stanziati dalla
Regione così ripartiti: 750mila per
la ricettività alberghiera e 504mila
euro per progetti delle singole imprese extralberghiere e all’aria
aperta. Vediamo nel dettaglio le opportunità
ALBERGHI
Il bando privilegia i progetti di aggregazione. Per le associazioni temporaneee di impresa e i raggruppa-
possono iniziare ad essere compilate on line già dal 21 gennaio.
IMPRESE EXTRALBERGHIERE E
ALL’ARIA APERTA
Possono beneficiare dell’intervento finanziario (intensità di aiuto
50%) le imprese ricettive extralberghiere, classificate come ostelli per
la gioventù, country house e le strutture ricettive all’aria aperta. In base
ai requisiti di ammissibilità, tutti al
momento della domanda, devono
garantire agli ospiti il servizio di wifi gratuito. Inoltre, per le strutture
ricettive all’aria aperta i progetti da
presentare debbono prevedere obbligatoriamente il rifacimento dei
bagni (a meno che non siano stati
già rifatti dal 2011 ad oggi) mentre
L’opportunità
Dalla Regione
1,2 milioni di euro per nuovi arredi, servizi igienici
e software:
ecco i contenuti del bando
Più qualità Cercano sempre servizi migliori i turisti che arrivano a Orvieto
menti di Pmi, costituite da un minimo di 6 imprese ricettive, l’intensità
di aiuto è infatti del 50%, mentre per
le singole strutture a 1, 2 e 3 stelle
l'aiuto è del 35%. Nel primo caso il
contributo per singolo progetto di
aggregazione non potrà essere infe-
riore a 150mila e non superiore
300mila. Per le singole imprese invece il contributo per singolo progetto non potrà essere inferiore a
17.500 euro e non superiore ad
31.500 euro. Scadenza del bando
‘'11 febbraio 2015, ma le domande
per le country house i progetti debbono riguardare la riqualificazione
dell’area esterna della struttura. Per
ostelli e strutture all'aria aperta l’intervento finanziario, per singola impresa, non potrà essere inferiore a
25mila euro e superiore a 100mila;
per le country house tra 15mila e
25mila. Per le imprese extralaberghiere il bando scade prima, ovvero
il 14 gennaio, le domande possono
iniziare ad essere compilate già da
domani, 5 dicembre, seguendo la
procedura on line.
STEFANIA TOMBA
Piazza Marconi, sparito l’antico pavimento sotto l’arco
Amelia, la strada è piena di buche e illuminata solo da un lumino
AMELIA - L’arco di Piazza Marconi, in pieno centro storico, conosciuto anche come
Arco Romano o Porta Cubica, in epoca medievale costituiva uno degli accessi all’arce
e fungeva da punto di raccordo tra la parte
alta della città, abitata dai nobili, e quella
bassa riservata al popolo. Siamo proprio sotto palazzo Petrignani e limitrofi alla Loggia
del Banditore una zona di Amelia che parla
di storia. Anche la pavimentazione sotto
l’arco antico, in selciato bordato, fino a
qualche anno fa era quella originaria del
XVII secolo poi un giorno fu tolta perché
qualche pietra iniziava a staccarsi. Fu sostituita da una gettata di cemento col dire che
poi sarebbe stata risistemata con le antiche
pietre ma sono passati diversi anni e di quella pavimentazione non si vede neanche
l’ombra. Anzi a precisa domanda qualcuno
a in Comune «non ricorda» dove siano conservate le antiche e suggestive pietre. E così
sotto l’arco sono rimaste delle grosse e insidiose buche che diventano ancora più pericolose di sera visto che l’unica luce accesa
consiste in un lumino votivo davanti al quadro della Madonna. Una situazione che mette in pericolo l’incolumità dei passanti. Anche due sere or sono una signora residente in
loco è caduta sotto l’arco: qualche ammaccatura alle ginocchia e tanta paura. In Comune fanno sapere che non appena ci saranno le
risorse economiche disponibili tutta la pavimentazione sarà rimessa in sicurezza,nessuno si pronuncia però se con le antiche pietre
di un tempo o con una semplice imitazione,ma intanto il buio regna sovrano e la gente purtroppo va spesso a gambe levate.
MARIO CIUCHI
Buio e pericoloso L’arco di piazza Marconi
«Lanfranco, ti hanno lasciato solo»
Ficulle, la Casa della Divina Provvidenza
compie 90 anni: apre il centro Alzheimer
NARNI - Hanno fatto la loro comparsa su alcuni muri del centro storico. E non sono passati inosservati.
Tutt’altro. Alcuni manifesti, decisamente anonimi, ricordano in modo
duro e con parole che denotano amarezza, dolore e delusione, la morte di
Lanfranco Fausti. Si tratta dell’elettricista del comune di Narni che perse la vita, il 21 marzo del 2007, cadendo rovinosamente da una scala a
Stifone, mentre stava cambiando
una lampadina su un lampione della
pubblica illuminazione. Una tragedia che scosse fortemente l’intera
comunità narnese e che vide rinviati
a giudizio l’allora sindaco di Narni
Bigaroni ed il dirigente dei lavori
pubblici. La vicenda giudiziaria si è
chiusa lo scorso 31 ottobre con l’as-
FICULLE - Compie 90 anni la Casa della Divina Provvidenza di Ficulle. E domenica festeggia inaugurando il Centro Alzheimer. Era il
settembre del 1924 quando il Cavalier Alfredo Silvestri e l’Arciprete
della collegiata di Ficulle, don Domenico Pipparelli gettavano le basi
dell'istituzione che nel corso dei decenni è stata in grado di evolversi e
trasformarsi rimanendo fedele alla sua missione originaria: dare sostegno all’uomo attraverso la cura fisica e spirituale delle sofferenze.
La Casa della Divina Provvidenza è oggi una moderna onlus che si
dedica all’assistenza delle persone non autosufficienti. La giornata di
domenica sarà un punto di partenza per nuovi e importanti progetti
assistenziali, come il Centro d’ascolto Alzheimer, che verrà inaugurato proprio in occasione del 90esimo anniversario della residenza
protetta. Il Centro offrirà consulenza e sostegno a quanti si trovano a
dover gestire questa complessa forma di demenza. La giornata inizierà alle 10,30 con il saluto del presidente Silvio Topo e il benvenuto
alle autorità. Seguirà la santa messa presso la chiesa della Madonna
delle Grazie. Nel pomeriggio alle 15 l’inaugurazione del Centro
d’ascolto Alzheimer. Una giornata per guardare al passato, al presente e al futuro di una realtà che dal 1924 si impegna a dare valore
all’uomo e alla vita.
Narni Sui muri del centro manifesti anonimi pieni di accuse dopo le assoluzioni per la morte dell’elettricista
I manifesti anonimi affissi a Narni
21
soluzione piena dei due «per non
avere commesso il fatto». L’accusa
aveva chiesto una condanna ad un
anno e sei mesi per entrambi gli imputati, per omicidio colposo e violazioni della legge 626, quella che regola le norme riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ora la comparsa di questi manifesti anonimi
che accusano tutti: i sindacati, la
pubblica amministrazione e persino
la stampa, che, secondo chi ha scritto questi fogli, avrebbe «mollato»
anzichè stare di più sulla notizia. Gli
autori del manifesto parlano di un
Lanfranco «lasciato solo» e mostrano amarezza per il fatto che sulla sua
morte la giustizia non abbia individuato nessun colpevole.
MAURO PACELLI
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
Avvocato, dirigente dell’Istituto dal 2001, sostituisce Tullio Gualtieri, andato in pensione
Anna Maria Pollichieni alla guida dell’Inail dell’Umbria
PERUGIA - La responsabilità della
Direzione Inail per l’Umbria è stata
affidata - con provvedimento del direttore generale dell’Istituto - ad Anna Maria Pollichieni (nella foto).
Pollichieni - che subentra a Tullio
Gualtieri, in pensione - è laureata in
giurisprudenza, avvocato, ed è dirigente Inail dal 2001: tra i suoi precedenti incarichi la responsabilità delle sedi di Siena, Prato e Firenze e
della Direzione Molise.
24
Petrolio a picco,
la mappa per fare
il pieno al risparmio
LA “VERDE”
1,539
Il costo euro
al litro rilevato
ieri alla Q8 easy
in via Dottori
di Perugia
IL GASOLIO
1,463
Il prezzo euro al
litro registrato
ieri, alla Eni
di via Cortonese
a Perugia
Prezzi del 2009, il peso delle accise
«estremamente pesanti sulle tasche dei cittadini». Secondo i calPERUGIA - Nel 2009 un litro di coli dell’Osservatorio, le cosidbenzina verde costava poco meno dette ricadute «dirette» ammontadi 1,3 euro al litro. Per il diesel ser- no a 144 euro l’anno quelle diretvivano 1,1 euro. I mercati hanno te, mentre quelle «indirette» (doriportato oggi i prezzi del petrolio vute all’impatto del costo dei carai livelli di cinque anni fa: si
buranti sui prezzi dei beni di prinaviga attorno ai 67 dolma necessità che, in Italari al barile. Ma se è
lia, sono distribuiti per
vero che comunl’86% su gomma) a
que il costo del
118 euro l’anno,
carburante
è
per un totale di
sceso nell’arco
262 euro annui.
di una settimaColpa delle
Il costo del petrolio al barina, è altrettan“famigerate”
to vero che il
accise,
ossia
le: la flessione di questi
pieno
costa
quella miriade
giorni riporta il prezzo
sempre di più
di tasse che su un
del greggio a quotazioni
rispetto ad allolitro
di benzina
simili a quelle del 2009
ra: il diesel sta a
(fonte, ministero
1,57 euro/litro, la
dello Sviluppo ecoverde a 1,68, il gpl
nomico) incidono per
sfiora i 70 centesimi e per il
oltre 73 centesimi e su un limetano ci vuole poco meno di un tro di gasolio pesano circa 61 ceneuro al chilogrammo.
tesimi. Al netto delle quali, oggi è
Secondo l’Osservatorio nazio- comunque possibile ottenere un
nale di Federconsumatori, sono 12 briciolo di risparmio, soprattutto
i centesimi «di troppo sul prezzo se ci si riesce ad orientare, sfrutattuale della benzina e ben 17 su tando la mappa degli sconti e delle
quello del gasolio». Un sovrap- offerte che i gestori stanno metprezzo che, secondo l’associazio- tendo in pratica in queste ore.
ne di consumatori, genera ricadute Stando alle rilevazioni riportate
di MARCO CHECCHI
ACCISE/1
Crollano i prezzi
del petrolio
al barile,
scendono
anche benzina
e diesel
0,73
Il peso
delle tasse
su un litro
di benzina
verde
67 $
ACCISE/2
ieri dal sito Internet prezzibenzina.it, la “verde” più economica in
Umbria poteva essere acquistata a
1,539 euro al litro (self da chiuso)
alla Q8 easy di Perugia in via Dottori, mentre Terni Carburanti,
piazzale Bianchini Riccardi, ieri
praticava il prezzo di 1,554 euro al
litro, come la Q8 easy di via 20
settembre.
Per quanto riguarda il gasolio,
l’offerta migliore a Perugia è
quella praticata dall’Eni di via
Cortonese che - self da aperto - ieri
praticava un prezzo pari a 1,463
euro al litro. A spartirsi la palma
d’oro a Terni sono ancora la Q8
Storico
Cinque anni
fa la verde
costava
1,3 euro/litro,
il gasolio 1,1
easy (1,454 euro al litro, self da
chiuso) e la Terni Carburanti di
piazzale Bianchini Riccardi, con
1,455 euro al litro (self da aperto).
Secondo gli osservatori del mercato petrolifero, i prezzi dovrebbero essere destinati a scendere
ancora nei prossimi giorni, seppure in maniera sensibile. Flessione
che verrà però vanificata dal ritocco delle accise che dovrebbe scattare dal primo gennaio 2015 e che
seguirà i 9 incrementi già apportati negli ultimi 4 anni. L’aumento
dovrebbe oscillare fra 1,8 e 2,2
centesimi al litro.
Confcommercio: tredicesima più leggera
Codacons lancia il “black friday”
Vie dello shopping illuminate
PERUGIA - Confcommercio lancia l’allarme: le tasse mettono a rischio i consumi di Natale. Il Codacons suggerisce una possibile soluzione: sperimentiamo anche in
Umbria il “black friday”.
«Le tasse rischiano di portarsi via
anche i potenziali consumi di Natale - denuncia il presidente di Confcommercio Umbria Aldo Amoni Redditi al palo, fiducia in calo, ripresa incerta e faticosa e tasse ancora troppo alte rischiano di congelare ancora di più i consumi. Il carico
fiscale di dicembre neutralizza l'ef-
fetto positivo del bonus 80 euro e la
crescita delle tredicesime. Il nostro
Ufficio studi stima che in Italia le
tasse si porteranno via circa 1 miliardo e 400 milioni di potenziali
acquisti. Resistono, per fortuna, il
senso e la tradizione del Natale, anche se si spenderà meno. E' dunque
necessaria una coraggiosa operazione fiducia che abbassi il carico
fiscale, anche a livello locale, per
dare ossigeno all'economia e fare
ripartire i consumi. Sono anni che
lo ribadiamo - conclude Amoni - se
ripartono i consumi, riparte il Pae-
se».
E una “coraggiosa operazione”
potrebbe essere proprio quella proposta dal Codacons, che oggi lancerà l’iniziativa a livello nazionale.
«Le previsioni sui consumi natalizi
non sono rosee - spiega l’associazione - prosegue infatti la tendenza
delle famiglie a contrarre gli acquisti, e la riduzione della spesa per beni e servizi classici del Natale (regali, addobbi per la casa, viaggi, ristorazione) si aggirerà quest’anno
attorno al -5% rispetto al 2013. Per
aiutare i piccoli negozi sempre più
0,61
Il peso
della tassazione
che grava invece
su un litro
di gasolio
in difficoltà e permettere alle famiglie di fare qualche acquisto in più,
proponiamo di istituire anche in
Umbria il “black friday”, già adottato con successo negli Stati Uniti,
ossia sconti straordinari nei negozi
tutti i venerdì del mese fino a Natale, come forma di incentivo ai consumi e al commercio». L’idea, sostiene il Codacons, potrebbe contribuire a «risollevare le sorti del commercio locale» oltre che a «sostenere le famiglie alle prese con gli acquisti di Natale».
Consumi che, stando alle stime di
Confcommercio, non saranno invece sostenuti dalle tredicesime che
andranno nelle tasche dei lavoratori, pari a 39,2 miliardi, lo 0,9% in
più del 2013. «Ma tra Ici/Imu/Tari,
canone Rai e tasse automobilistiche
- fa i conti l’associazione dei commercianti - si dovranno spendere
9,5 miliardi, il 18% in più».
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
economiaUMBRIA
25
Cutuli, la creatività
artistica diventata
impresa di successo
Leader indiscusso per sciarpe e stole
di BRUNO COLETTA
BEVAGNA - Certamente un capitano coraggioso, vivace e brillante.
Con un qualcosa di fanciullesco che
sa di fresco e spontaneo, un misto di
entusiasmo e stupore che sembra
rinnovarsi di continuo. Stupendo
ogni volta gli altri, ma soprattutto se
stesso. E continuando a cercare, e a
inventare, forme e colori. Puntando
sempre al bello e all’unico.
dell’azienda di famiglia un tessuto
naturale come quelli che poi userà
nella sua attività futura, fatto di canapa, ginestra e lana. Lo gettano nella vasca del colore, anche quello di
origine naturale, e ne viene fuori una
sciarpa che Claudio “maltratta” con
una striglia. Poi la mette al collo e ar-
L’IMPRENDITORE CREATIVO
Un imprenditore, certo. Ma anche
un artista. Diciamo un imprenditore
artista Claudio Cutuli, diventato un
leader mondiale di sciarpe e stole.
Qualità che hanno permesso alla sua
azienda, che il suo cuore pulsante a
Bevagna, di crescere moltissimo anche durante questi anni di crisi. Una
bella storia italiana, una bella storia
umbra. Che dimostra come, davanti
a tanti alberi che cadono, ce ne sono
molti altri che crescono. E ai quali
vogliamo dare la parola. Convinti
che, se l’albero che cade si percepisce perché fa fragore, la foresta che
cresce rischia di passare a lungo
inosservata perché non fa rumore.
Ma c’è. Ed è questa la speranza del
Paese e dell’Umbria. Di questa foresta silenziosa che cresce, nella regione Cutuli rappresenta uno degli
alberi più belli.
LA MISCELA VINCENTE
Intuizione, innovazione, creatività. Caratteristiche fondamentali per
avere un’idea vincente che poi si trasformi in un prodotto di successo. E,
a distanza di anni, così come fa Claudio, si dice con umiltà: «È iniziato
tutto per caso». Ma non è vero: il caso non c’entra. Senza le competenze, senza la fantasia, senza la capacità di vedere oltre le strade già tracciate, non si crea nessun prodotto in
grado di superare la barriera temporale.
E così, qualche anno fa, un giovane Claudio Cutuli dà al tintore
riva il primo riscontro positivo,
quello degli amici che ne chiedono
una uguale. E qui c’è la seconda intuizione, quella di capire che quel
prodotto poteva essere messo sul
mercato e risultare vincente. Talmente vincente che oggi l’azienda di
Cutuli è leader mondiale per sciarpe
e stole.
L’attività di famiglia, la tintoriatessitoria, viene fondata nel 1838 dal
trisavolo di Claudio. Più di un secolo
fa.
Forte è la propensione innovativa
che nasce proprio da Claudio Cutuli,
dalle sue idee a volte rischiose, come
quella di puntare in pratica su un monoprodotto, ma anche con la scommessa (largamente vinta) di guardare ai mercati esteri.
La sede della società dalla Calabria si trasferisce, anni fa, in Umbria, a Bevagna, dopo che Claudio,
studente arrivato da Tropea, si innamora di questa regione e, nonostante
alcune difficoltà logistiche, decide
di rimanerci a vivere e di radicarci le
sue produzioni.
«SI DEVE RISCHIARE»
Produzioni che hanno la forza di
superare anche periodi bui come
questo. «Per rimanere sul mercato racconta lo stesso Cutuli - si deve rischiare, non ci si deve fermare. Noi
cerchiamo di dare un senso di sicurezza ai nostri clienti anche prendendo stand sempre più grandi, non saltando mai le manifestazioni più importanti».
Ma è certo che, per fare questo, ci
vuole consapevolezza nei propri
mezzi e fiducia nella propria creatura. Ci vuole capacità nel guardare al
domani, cosa tutto sommato non difficile per chi è stato un pioniere e ha
rivoluzionato prima la propria
azienda e poi l’intero settore di cui fa
parte. E se un grande aiuto è arrivato
e arriva dalla moglie Mariagrazia,
suo insostituibile braccio destro, il
futuro sembra in buone mani con le
due figlie di cui Claudio parla con la
consapevolezza dell’imprenditore e
la tenerezza del padre: «La piccola è
una creativa fantastica. Ama dipingere, non ha giochi se non colori e tavolozze. E poi si diverte con i tessuti,
taglia, veste manichini. Ma la sua
vena artistica la si vede anche nella
fotografia. Lei è però una sognatrice, lontana dalla concretezza dei numeri a cui invece tende mia figlia più
grande. Lei ha spirito manageriale
ed organizzativo».
Le due anime dell’imprenditoria,
dunque, si ritrovano nelle piccole
Cutuli. Ma il timone è ancora ben
saldo nella mani di Claudio, pronto a
trasferire nelle creazioni le sue sensazioni, i suoi viaggi, le sue visioni.
E se tutta quella creatività qualcuno
la dovesse chiamare follia, poco
danno, perché sono i risultati a chiamarla genialità.
SUCCESSO NEL MONDO
Una famiglia calabrese di tintori
fin dal 1838, antichissimi telai sui
quali tessere, una ricetta aziendale
passata di mano in mano ad ogni generazione. Queste sono alcune delle
chiavi del successo del marchio
Claudio Cutuli. Un marchio ormai
affermato e consolidato nel mondo
della moda, un marchio internazionale, apprezzato nelle migliori boutique italiane, europee, asiatiche,
russe e degli Emirati Arabi Uniti.
Alla base di ogni collezione ci sono
nobili tessuti quali canapa, lino, lana
autoctona non trattata, cachemire,
tutti interamente lavorati a mano e
tinti con selezionate e ricercate materie prime provenienti dal mondo
vegetale, animale e minerale. Tutte
le sue stole, le sue sciarpe e i suoi
scialli sono al cento per cento Made
Claudio Cutuli con la moglie Mariagrazia; nella foto piccola in alto il
nonno di Claudio, Antonio, titolare
della tintoria/tessitoria di Tropea
fondata nel 1868; nella foto piccola in basso prodotti naturali per
la tintura; a fianco, l’imprenditore
creativo al lavoro con la moglie
in Italy.
Alla tradizione familiare e alle origini mediterranee, Claudio ha unito
la sua personale ricerca e le sue molteplici esperienze: studi e viaggi in
Paesi lontani, nei quali ha trovato altre fonti e altra materia d’ispirazione. Col passare del tempo l’azienda
si è trasferita in Umbria, dove si è
immediatamente istaurato un legame fortissimo. Bevagna è diventata
la sua seconda casa e, proprio nel
centro storico dell’antico borgo, è
stata recentemente inaugurata la
boutique Cutuli, in Piazza Silvestri,
in un vero e proprio angolo di paradiso.
CUTULICULT
Per finire, la collezione Cutulicult,
lanciata nel 2012/2013, rappresentata in tutto il mondo da Studio Zeta
di Milano grazie ad una trade union
col suo direttore Mauro Galligari.
Quest’anno il fatturato della collezione viaggia su uno strabiliante
+75/+80 per cento. Lo showroom è
diventato un punto di riferimento
nell’ambito della moda e il suo punto di forza è la costante ricerca di
nuovi designers, di nuovi prodotti
che stiano al di fuori delle griffes più
convenzionali per poterli offrire al
mercato, caratteristiche che rispecchiano in pieno il marchio Claudio
Cutuli ed il nuovo Cutulicult.
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
26 economiaUMBRIA
FESTA A PERUGIA
IL BANDO
Duecento soci e 60 milioni di fatturato,
il Consorzio Auriga compie vent’anni
PERUGIA - Il Consorzio Auriga ha compiuto venti anni di attività. Era il 28 gennaio
1994 quando sei cooperative del Perugino
(Asad, Il Borgo, La Rete, Nuova Dimensione, Lasciaa e Alss) decisero di dare vita ad
un percorso univoco, volto a trainare le stesse imprese collettive verso un'offerta di servizi, in ambito sociale, sempre più rispondente alle esigenze delle collettività. Quattro i presidenti che fino ad ora si sono succeduti al timone del consorzio: Carlo Biccini
(1994-2005), Gianfranco Piombaroli
(2005-2013), Edi Cicchi (2013-2014) e Liana Cicchi (dal luglio del 2014).
Martedì il Consorzio ha organizzato un
momento per rivedere la sua storia e riflettere sulla situazione attuale, sulle sfide future
e soprattutto sulle strategie. L’occasione è
stata un incontro presso l’Oratorio di Santa
Cecilia a Perugia, alla presenza dei membri
Innovazione
e agricoltura,
“promosse” 32 idee
del consiglio di amministrazione, degli operatori, dei collaboratori e dei rappresentanti
delle istituzioni politiche e di settore. «Per
noi è un giorno molto importante - ha detto la
presidente - perché ci consente di fare alcune
riflessioni sul percorso che abbiamo fatto e
su quelle che saranno le sfide future. In questi venti anni Auriga è diventato una realtà
importante del tessuto socio-economico
della nostra regione, con oltre duecento soci
e un fatturato aggregato di circa 60 milioni
di euro. Abbiamo fatto sistema e creato degli
importanti legami con il territorio, pur avendo attraversato dei momenti di difficoltà».
Nel corso della giornata non sono dunque
mancate idee e spunti di riflessione che hanno celebrato il passato, dando anche segnali
importanti in vista di un futuro cooperativo,
dove il Consorzio Auriga vuole continuare a
recitare un ruolo da protagonista.
Agricoltori e Comuni in rivolta per il salasso Imu
Imu, agricoltori in rivolta:
possibile salasso
in 85 comuni su 92
Si muove la politica: rinvio al 2015
PERUGIA - Cresce il fronte del
«no» nei confronti dell’Imu sui terreni agricoli, che va pagata entro il
prossimo 16 dicembre. Al grido di
allarme della Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori, adesso
si aggiungono le note di protesta di
Confagricoltura, accompagnate
dalle preoccupazioni di Anci Umbria ed esponenti politici.
LA QUESTIONE
Un decreto del ministero dell’Economia introduce l’Imu sui terreni
agricoli nei territori dei comuni
montani che si trovano sotto i 600
metri di altitudine. In base al nuovo
provvedimento, i municipi verranno distinti in tre fasce: l'altitudine
sarà misurata in base all'ubicazione
della sede municipale e non più attraverso una media generale riferita
a tutto il territorio comunale, senza
perciò tenere conto dell’estensione
territoriale e dell’eventuale presenza di zone montane marginali e
svantaggiate. Secondo questa previsione, 85 comuni umbri su 92 sarebbero assoggettabili all’imposta,
mentre l’esenzione risulterebbe valida solo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali
che operano nei comuni fra i 281 e i
600 metri sul livello del mare. In
questo modo, sostengono le associazioni di categoria, piccoli coltivatori e pensionati sarebbero costretti a farsi carico di costi insostenibili.
GLI AGRICOLTORI
Il presidente della Cia Umbria, Domenico Brugnoni, ha convocato a
Perugia per la prossima settimana
una riunione straordinaria della direzione regionale dell’organizzazione. Nell’occasione sarà discusso
un ordine del giorno per proclamare la mobilitazione generale della
categoria e chiedere a parlamentari
umbri, consiglieri regionali, Anci
Umbria e ai Comuni interessati dai
provvedimenti contestati, di adoperarsi nei confronti di Governo, Parlamento e forze politiche per scon-
L’INCONTRO
Sfide e obiettivi,
si disegna
il futuro dell’olio
PERUGIA - L’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda
Cecchini, ha convocato per venerdì alle 10,30, nella sede
dell’assessorato regionale (sala
azzurra, Centro direzionale Fontivegge) una riunione per dare
avvio al “Progetto speciale per il
settore olivicolo-oleario umbro”,
recentemente approvato dalla
giunta regionale. Il progetto
«partendo dall’analisi del contesto produttivo regionale - spiega
l’assessore - dovrà individuare
punti di forza e debolezza, scenari evolutivi, obiettivi, possibili
interventi a sostegno della competitività e della promo-commercializzazione dell’intera filiera
produttiva». Alla riunione, tra gli
altri, sono stati invitati i componenti del “Tavolo Verde” e del
“Tavolo produttori biologici”, i
rappresentanti di Università, Parco tecnologico agroalimentare
3A, Consorzio di tutela olio Dop
Umbria, Confindustria Umbria,
Camera di commercio, Centro
estero Umbria.
giurarne l'attuazione. «Riteniamo
si tratti di un atto di inaudita gravità
da parte del Governo - dichiarano
da Confagricoltura Umbria - Si
tratta di un onere che andrebbe a
gravare oltre tutto in una condizione di forte criticità per il settore già
provato dalle calamità naturali, da
un’annata particolarmente sfavorevole per quasi tutte le produzioni e
dagli effetti della crisi economica.
Chiediamo alla Regione, ai parlamentari eletti in Umbria, all’Anci
regionale e ai Comuni interessati di
farsi portavoce per scongiurare
l’attuazione di tali provvedimenti
che, se confermati, obbligherebbero le aziende agricole umbre a farsi
carico di un onere insostenibile con
conseguenze devastanti in una condizione di estremo disagio».
LA POLITICA
L’Anci Umbria sta mettendo a punto in queste ore il ricorso contro il
decreto ministeriale sull’Imu che
verrà presentato il prima possibile e
attorno al quale si cercherà di far
convergere l’appoggio di Anci di
altre regioni. L’onorevole Giampiero Giulietti (Pd) chiede al ministero dell’Economia che «la norma
che modifica il regime d'esenzione
dell’Imu sui terreni agricoli sia
quanto meno rinviata al 2015 in attesa che venga rivista completamente anche alla luce della probabile introduzione della “local tax”,
che dovrebbe unificare in un'unica
voce le diverse voci tributarie degli
enti locali». Il consigliere regionale
Andrea Lignani Marchesani (Fd’I)
ha invece presentato un’interrogazione urgente alla Giunta affinché
faccia pressioni sul Governo per il
ritiro o, in subordine, il rinvio al
2015 della tassazione dei terreni
agricoli al di sotto dei 280 metri di
altitudine.
PERUGIA - Una innovativa bevanda energizzante a base di
miele umbro e altri prodotti locali; la produzione di salumi
norcini e di porchetta con etichetta “senza E”, cioè senza additivi alimentari (conservanti e
antiossidanti); la realizzazione
di una nuova tecnologia di
estrazione da alghe di olio ricco
di Omega3 (vitamina F) per destinarlo ad uso alimentare. Sono
solo alcuni degli esempi delle
innovazioni di prodotto e di
processo previsti dagli ulteriori
32 progetti che l’assessorato
all’Agricoltura della Regione
ha ammesso a finanziamento, in
attuazione della misura 124
“Cooperazione per l’innovazione” del Programma di Sviluppo
rurale 2007-2013.
«Vogliamo sostenere e accelerare l’innovazione del settore
agricolo e agroalimentare - afferma l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini - e per
questo abbiamo destinato ulteriori risorse rispetto a quelle già
assegnate con la programmazione 2007-2013, portando a
21,7 milioni la dotazione finanziaria per una misura ‘chiave’
per la crescita della nostra agricoltura. Salgono quindi a 132 i
progetti ammessi a finanziamento».
Tra quelli finanziati in questa
quarta fase di attuazione, figurano anche quelli per la realizzazione di macchine agricole
robotizzate che, mediante tecnologia Gps, possono fare lavorazioni agricole di precisione
favorendo il risparmio energetico, idrico, di fertilizzanti e di
prodotti fitosanitari; l’utilizzazione di sottoprodotti delle diverse attività agricole per la
produzione di energia; la coltivazione della canapa e l’utilizzo
di tutte le parti della pianta (dai
fiori per aromatizzare la birra ai
pannelli per la bio-edilizia).
Il convegno Dipartimento di economia
L’Umbria, «secchio
coi buchi» tra Pil,
recessione e sviluppo
PERUGIA - Il concetto manzoniano
del «vaso di coccio in mezzo a tanti
vasi di ferro» nell’Umbria ai tempi
della crisi si declina così: un «secchio coi buchi». La crisi - che poi crisi non è, «perché siamo dentro ad
una vera e propria recessione», dice
il professor Francesco Musotti - e le
possibilità di sviluppo sono il tema
che ieri mattina è stato affrontato in
un convegno che ha avuto fra i suoi
relatori il professor Sergio Sacchi,
accanto ai colleghi Marcello Signorelli, Fabrizio Pompei (Dipartimento di economia), Sergio Cimino e il
consigliere regionale Maria Rosi.
Allora la crisi, ma vista - se possibile - da un punto di osservazione diverso. O, almeno, più articolato.
Cercando di analizzare il rapporto
Il tavolo
dei relatori
tra investimenti delle imprese e prodotto interno lordo e scoprendo che
una quota consistente dei denari
“emigra” verso realtà professionali
più specializzate (da qui l’esempio
del «secchio coi buchi») senza nascondere il «gap della componente
imprenditoriale umbra», tra le cause
della «fuga di cervelli» e scoprendo
che gli «occupati anziani sono in eccesso rispetto ai giovani che li dovranno sostituire».
Questi - ma non solo - i mali. Perché nell’elenco delle cose che non
vanno, sono finite anche le «politi-
che sciagurate dell’Ue» e l’inefficacia dei fondi strutturali («il “soldino” agli imprenditori»). Accanto ai
quali si è cercato di infilare anche le
cure. Insistendo ad esempio sulla
necessità di «riposizionamento»
delle imprese, ma anche sull’opportunità di scalfire l’«autoreferenzialità» del mondo accademico che con
difficoltà mette in contatto i giovani
col mondo dell’impresa. «E invece chiosa Sacchi - lo dovremmo fare di
più e meglio, per noi stessi e per i nostri ragazzi».
CHRISTIAN CINTI
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria
46 lettere&OPINIONI
La giunta Romizi
si ricordi dell’ambiente
L’opposizione nel consiglio comunale di Perugia ha presentato alcuni giorni fa richieste di chiarimenti su questioni che riguardano la sostenibilità
ambientale dello sviluppo. L’assessore con delega all’ambiente in passato
ha sempre contrastato alcune scelte,
come la trasformazione della E45 in
autostrada ed altro, le stesse che adesso possono essere appoggiate
dall’orientamento del nuovo esecutivo cittadino. Si crea, così, una certa zona grigia per individuare finalità sicure in materia di salvaguardia ambientale. Il problema, però, è che di queste
richieste almeno pubblicamente non
se ne sa più niente. Sembra siano servite solo ad accendere una momentanea presenza mass-mediatica. La politica per l’ambiente, invece, va considerata attentamente perché è stata
troppo spesso sottovalutata, piegata ad
altri interessi, strumentalizzata anche
nell’ultima campagna elettorale. Eppure non ci si deve dimenticare che anche dopo gli ultimi risultati la maggioranza dei cittadini di Perugia non si riconosce nell’attuale amministrazione.
Pertanto un’opposizione ha sempre
una sua piena validità di rappresentanza. Certe manie di potere devono essere evitate perché potrebbero servire a
creare una sorta di cerchio magico intorno ad una sola persona.
LAURO CIURNELLI
Ambientalista
Macroregioni? In ogni
caso mai con Roma
È totalmente da respingere qualsiasi
ipotesi di accorpamento dell’Umbria con il Lazio, che ci farebbe precipitare nel terzo mondo amministrativo con gravi ricadute per la nostra sanità, viabilità, sicurezza e economia. Diventeremmo una provincia di un novello impero romano
fondato su mala amministrazione e
corruzione ed egemonizzato da una
città piena di debiti, oltre che caratterizzato da province del sud con gravi
problemi di infiltrazione mafiosa.
Da respingere dunque le proposte di
riordino endoregionale che in questi
giorni sono state portate avanti da
Governo e Regioni e che prevedono
fusioni e soppressione delle attuali
regioni con varie ipotesi accorpamento. Sarebbe opportuno che a riguardo venisse organizzata una sessione apposita dell’Assemblea legislativa.
>>>
Segue dalla prima
E se a salvare l’editoria...
La qualità della vita...
(...) Eppure quando si entra nel
campo dell’informazione sembra
proprio che tutte le “barriere” difensive siano destinata a cadere, inesorabilmente. Ci si accontenta di spaziare fra siti sconosciuti, ci si “abbevera” fino ad ubriacarsi negli onnisostitutivi social network, ci si sente così liberi di scegliere e di attingere qua e là, solo perché si è indotti
a pescare nella paccottiglia più variegata che ci circonda. Ma sarà
questo davvero il modo efficace di
diventare “padroni” della comunicazione? Come non citare allora il
giornalista Gianni Riotta, quando a
proposito dei turbolenti blog, che
nascono e muoiono come funghi
qua e là per la Rete, eppure tanto
cliccati e osannati, ha detto: «Sono
preoccupato, quando tutti scrivono
è come se non scrivesse più nessuno». Tradotto: «Quando tutti diventano giornalisti è come se non lo
fosse più nessuno». Una pillola di
verità di cui prima o poi dovremo
tener conto, se non vogliamo vivere
e subire un analfabetismo di ritorno
che rischia di renderci tutti un po’
più presuntuosi, ignoranti e dunque
sprovveduti.
Che di specialisti dell’informazione ce ne sia bisogno non c’è alcun dubbio. Così come in tutte le
professioni, politici compresi, c’è
un percorso da fare, esperienze da
vivere, maestri da seguire e ambienti e condizioni favorevoli dove
coltivare talento e mestiere. Strade
che non si possono evitare, con tanto di leggi e regole da rispettare, altrimenti a scivolare nella cialtroneria è un attimo. E il mondo è già pieno di guaritori, ciarlatani, mistificatori. Eppure sembrano cadere una
dopo l’altra tutte le certezze che fino ad oggi hanno garantito il settore. Da qualche anno a questa parte
siamo in presenza di una vera e propria moria di testate giornalistiche.
L’editoria perde copie e pubblicità, ha bilanci in rosso e dà lavoro a
un numero sempre minore di perso-
(...) per esempio, della sicurezza:
una città o un territorio possono
avere messo in campo le necessarie
misure, ma il cittadino magari continua ad avere una visione opposta.
Questo per introdurre e dire della
classifica annuale stilata dal Il Sole
24 Ore sulla qualità delle province
italiane. Un classico annuale che
serve non solo per fare il punto sugli
eventuali miglioramenti o scivolamenti, ma anche per testare il divario tra percezione della realtà e “oggettiva” situazione che abbiamo
dell’intera regione. Cominciamo
con il chiarire le posizioni delle due
nostre province: su 107 di esse Perugia si attesta al 27° posto, Terni al
62°. Mentre Perugia scala in alto di
23 posizioni rispetto allo scorso anno, Terni arretra di 23 gradini. Insomma, c’è stato quasi uno scambio. Rimane però che non riusciamo ad entrare tra le prime venti province, visto anche il territorio più
circoscritto che deve essere amministrato. Ma quello che più colpisce
non è il dato generale (che è una
media tra diversi indicatori: tenore
della vita; affari/lavoro; servizi ambiente/salute; popolazione e ordine
pubblico) quanto i dati disaggregati
su alcuni settori chiave (ci rendiamo conto che anche qui la discrezionalità della scelta del giornalista
impera).
Per quel che ci riguarda diventa
fondamentale leggere il “tenore
della vita”, composto di sei ordinatori: valore prodotto (e questo conta), la ricchezza dei privati, l’assegno pensionistico (ma è un dato
estrinseco), l’inflazione e l’abitazione. Ebbene: per quanto riguarda
il valore prodotto, che si intende il
valore aggiunto pro-capite (2013),
entrambe le province sono sotto
metà classifica. Perugia è al 57° posto, Terni al 62°. Non è un dato confortante, anzi appare allarmante in
tutta la sua oggettiva quantità e conferma quel trend regionale racchiuso in una facile comparazione:
ne. Tutto questo per colpa delle
vendite che calano, ma anche per il
fatto che i contributi statali sono
stati nel frattempo defalcati, ridotti
al lumicino. Colpa della crisi, ma
anche di una certa incosciente miopia. Sono caduti nel vuoto i tanti appelli al Governo, a partire da quello
della Federazione Nazionale della
Stampa Italiana, che per voce del
segretario generale Franco Siddi ha
per primo rivendicato la validità, in
tempo di crisi, di «un intervento indipendente e mirato dello Stato per
garantire il pluralismo informativo
e la stessa legalità. Perché i fenomeni criminali proliferano in mancanza di quotidiani». Non era stata
chiesta nessuna elargizione a pioggia, né «mance per comprare testate
e giornalisti». L’esponente sindacale rimarcava l’esigenza di rigore
nell’erogazione dei fondi, ma indicava anche una strada seria da intraprendere, consapevole, «che non
può essere mercantilistica, e tantomeno non può prevedere la gratuità
di tutti i contenuti giornalistici pubblicati in Rete».
Risultato è che a fine anno arriveranno parte dei 25 milioni stanziati
dal Governo ed è partita la corsa ad
accaparrarsi i residui fondi. Ma così
non si va lontano. Eppure una prova
si dovrebbe fare. L’Art bonus, per
esempio, quell’agevolazione fiscale che permette al privato di usufruire di uno sconto del 65% se investe in cultura tramite donazioni,
ha messo in campo tante possibilità,
ma si è dimenticata dell’editoria, lasciandola colpevolmente agonizzare come un’orfanella malata, senza
darle speranze e futuro. E pensare
che basterebbe “aggiornare” il decreto per assistere presumibilmente
ad una “rivoluzione”. Una sigla su
un foglio e molte cose potrebbero
cambiare in fretta. Il tutto rispettando il principio sacro dell’informazione, dove si sa che una “firma” fa
la differenza e vale più di tutto.
FRANCESCO CASTELLINI
Il piccolo Elia si impegna a scuola
per essere pompiere come papà Sergio
mentre la spesa pubblica regionale
negli ultimi dieci anni è cresciuta
all’incirca del 143%, record in Italia, il valore aggiunto pro capite è
sceso, forse a significare che non
basta una dilatazione della spesa
pubblica per fare il “balzo in avanti” (e ciò serve a dimostrare in generale non solo per l’Umbria). I valori
reali ci dicono poi di uno scarto fra
territori simili molto consistenti:
per esempio Ravenna (che in generale è la prima in graduatoria, ma
non per il valore prodotto) o ForlìCesena, a noi confinante, raggiungono tra gli oltre 27.000 e 29.000
euro, a fronte di Perugia che ne produce 21.000 e Terni 20.000. Una
qualche riflessione merita questa
comparazione: infatti se non riusciamo ad agganciare le aree confinanti dell’Italia mediana, lo scivolamento verso il basso diventa progressivo e inesorabile. Per questo è
necessario un cambiamento di modello regionale attento alla costruzione di un soggetto più largo
dell’Italia di mezzo.
Se poi andiamo ad analizzare la
ricchezza dei privati, il nostro territorio si rimpiccolisce ulteriormente: il patrimonio medio delle famiglie vede Perugia al 63° posto e Terni al 69°. Scendiamo ulteriormente
rispetto al valore pro capite. E se azzardiamo una sorta di previsione,
leggendo il presente (quello che abbiamo testé descritto) e il futuro (la
crescita dei giovani imprenditori
18-29 anni) non sembra che riusciremo a rovesciare l’andamento della ricchezza prodotta. Infatti, Perugia scivola al 79° posto della classifica dei giovani imprenditori e Terni, che fa un po’meglio, è al 29°.
Morale: o si vince la sfida imprenditoriale-industriale o siamo
destinati al declino.
Sul come vincerla aspettiamo
proposte (del resto le elezioni regionali sono ad un passo; vero politica?).
GIOVANNI CODOVINI
La “scarpetta”? Toh,
si scopre che fa bene
GIANLUCA CIRIGNONI
Consigliere regionale Up-Ncd
Terni sta morendo
e bisogna cambiare
La notizia, contenuta nel rapporto
qualità della vita pubblicato su “Il
Sole 24 ore”, che la provincia di Terni perde 23 posizioni rispetto all’anno passato collocandosi al 62° posto
in Italia è più di un campanello d’allarme che suona come un vero e proprio fallimento della classe dirigente
locale e che non può e non deve passare sotto silenzio. A ben guardare le
performance peggiori sono quelle
relative all’ordine pubblico. Ma i dati forse più preoccupanti sono quelli
relativi al tenore di vita, dove Perugia ha recuperato 20 posizioni mentre Terni ne ha perse ancora 5 rispetto al 2013, collocandosi al 65° posto,
tra le peggiori città italiane. Da questo quadro emerge che c’è una questione dell’Umbria meridionale che
deve essere affrontata mettendo in
campo politiche diverse da quelle
propugnate da chi Governa. Terni
sta morendo e bisogna cambiare.
RAFFAELE NEVI
Presidente Gruppo Fi Regione Umbria
PERUGIA - Papà Sergio non c’è
più da due anni ormai, ma il piccolo
Elia, perugino di 7 anni (nella foto),
riesce comunque a renderlo orgoglioso. L’Associazione nazionale
dei vigili del fuoco lo ha premiato
con una borsa di studio per i suoi eccellenti risultati scolastici: una media voto da fare invidia ad amici e
compagni di classe.
Suo padre, Sergio Gubbiotti, ha
prestato servizio nel corpo dei vigili
del fuoco fino al giugno del 2012,
quando una terribile malattia lo ha
portato via all’affetto dei suoi cari.
La borsa di studio, ideata da Anvvf,
premia appunto gli orfani dei vigili
del fuoco. Elia si è classificato al secondo posto in Italia nella graduatoria di merito per la scuola primaria. Unico in tutta l’Umbria ad essere premiato.
Il riconoscimento gli sarà conferito oggi, giorno di Santa Barbara
(santo patrono dei pompieri), nel
corso della cerimonia che si terrà al
comando provinciale dei vigili del
fuoco, a Perugia. A consegnare
l’assegno il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Marco Frezza, e il presidente provinciale Gianfranco Eugeni. La cerimonia sarà
preceduta, alle 10.30, dalla messa
officiata da mons. Paolo Giulietti.
PERUGIA - La famosa “scarpetta”
con il pane, amata dai golosi e detestata dai fautori del Galateo, potrebbe essere un elisir per il cuore. Raccogliere per sei settimane l’olio
d’oliva rimasto nel piatto passandovi sopra un pezzetto di pane, può tagliare il rischio di attacchi di cuore.
L’olio d’oliva contiene infatti grassi
omega-6, che bloccano la risposta
del corpo all’infiammazione scatenata dalle patologie cardiache. Inoltre riduce la pressione sanguigna. A
salvare la “scarpetta” è uno studio
della Glasgow University pubblicato su “The American Journal of Clinical Nutrition”. La ricerca confer-
ma i benefici per la salute di uno dei
pilastri della dieta Mediterranea, soprattutto per coloro che normalmente non consumano l’olio d’oliva. Secondo i ricercatori, la giusta quantità
per centrare l’obiettivo salva-cuore
sono circa 20 millilitri al giorno di
olio d’oliva, circa quattro cucchiaini, più o meno la quantità utilizzata
per condire un’insalata. La ricerca
ha verificato gli effetti su un gruppo
di 69 uomini e donne (che normalmente non utilizzano l’olio d’oliva
durante i pasti). Dopo 6 settimane di
“scarpetta”, dai test delle urine è
emerso che i valori spia di una malattia cardiaca stavano migliorando.
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Giovedì 4 dicembre 2014
Anno XXXII n. 335 - euro 1,20
w.corrieredellumbria.it
www.corrieredellumbria.it
AST Finalmente
c’è l’accordo
Dopo 140 giorni di braccio di ferro
è arrivata la firma a Roma
Firmato l’accordo Ieri azienda e organizzazioni sindacali hanno siglato l’accordo sul piano industriale. Da oggi tutti al lavoro, assemblee informative poi il referendum
A
alle pagine 6, 7 e 8 Giuseppe Magroni e Giuseppe Silvestri
Presidente dell’Union Internationale des Oenologues Città della Pieve E’ grave. I carabinieri sono riusciti a bloccare due dei rapinatori
Riccardo Cotarella al vertice
degli enologi mondiali
Anziano picchiato e aggredito da rom
Abbinamento opzionale con: “Festeggiamo il Natale” Euro 7,80;
“Logge e Massoni in Umbria” Euro 8,80; + il prezzo del quotidiano
A PERUGIA
A
Malata di “sla” scrive
un libro con gli occhi
A
a pagina 11
ITALIA & MONDO
L’Agenzia europea del farmaco
“Il vaccino
non uccide”
Sport
SERIE B Falcinelle e Crescenzi ok
Lanzafame e Fazzi
i due jolly per dare
concretezza al Grifo
A
alle pagine 45 e 46
SERIE B
Fere, recupero lampo
di Fazio A a pagina 47
SQUALIFICHE
A
a pagina 3
A CITTA' DELLA PIEVE
GIOVE
Prestigiosa nomina
per Riccardo Cotarella. E’ stato infatti
eletto all’unanimità
presidente dell’Union Internationale
des
Oenologues
(Uioe). La nomina
dell’enologo umbro,
è avvenuta ieri a Bordeaux.
Minacce: resta fuori
A a pagina 50
4 mesi
a pagina 25
Spunta un’acquirente
per il castello all’asta
A
a pagina 41
Un settantenne è stato aggredito e picchiato
da giovani rom che lo hanno fermato in aperta campagna, lo hanno picchiato e poi sono
scappati. L’uomo ha dato l’allarme, i carabinieri sono riusciti a bloccare la vettura ma
due dei quattro sono riusciti a scappare. I carabinieri hanno però bloccato una ragazza ed
un ragazzo. La giovane è stata arrestata per il
reato di rapina aggravata in concorso, mentre
il ragazzo è stato denunciato. L'anziano è stato medicato e giudicato guaribile in 30 giorni.
A
a pagina 22
DELL’UMBRIA
6
CORRIERE
u
Giovedì 4
Dicembre 2014
UMBRIA
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Il futuro
delle Acciaierie
Ventiquattr’ore di negoziato no stop poi ieri pomeriggio la sigla al ministero dello Sviluppo economico. Nessu
Accordo firmato: la vertenza A
di Giuseppe Magroni
Sospeso da ieri il blocco delle portinerie
Laproduzioneripresagiàall’alba
Assembleeinformativeneireparti
Laprossimasettimanareferendum
Ripartono le merci Da ieri pomeriggio è stato sospeso il blocco
delle portinerie. Da stamattina alle 6 riprende la produzione
A TERNI
Blocchi delle portinerie rimossi da subito, da ieri pomeriggio, quando da Roma è arrivata la telefonata che
l’accordo dopo quasi cinque mesi di lotta e l’ultima trattativa durata ventiquattr’ore esatte, era stato raggiunto.
Da ieri le merci possono entrare dai cancelli di viale Brin
e soprattutto uscire verso quei clienti che le hanno da
tempo ordinate, evitando di pagare nuove penali e soprattutto di perdere committenti. In un certo senso l’appello lanciato martedì da Antonio Gozzi, il presidente
di Federacciai, a riprendere subito il lavoro per non provocare altri danni non solo ad Ast ma alle aziende trasformatrici è stato raccolto. Scioperi sospesi. Oggi alle 6
riprenderà la produzione per poi proseguire in tutti e tre
i turni; difficilmente, ma solo per ragioni organizzative,
si raggiungerà il cento per cento della produzione. Sempre in giornata, turno per turno e reparto per reparto, si
terranno le assemblee informative. Nel corso della prossima settimana si svolgerà il referendum confermativo.
Ancora non è chiaro se a questo parteciperanno solo i
lavoratori di Ast e controllate oppure anche tutti i lavoratori delle ditte terze. Nel primo caso a partecipare al
referendum sarebbero poco più di duemila lavoratori.
Nel secondo, circa quattromila. Sarà quello il momento
in cui si potrà contare e pesare l’umore delle tute blu di
viale Brin dopo quasi cinque mesi di scioperi e di lotte.
B
Vittoria piena o mezza vittoria, quasi sconfitta.
A TERNI - La firma è arrivata alle 15 di ieri pomeriggio
dopo ventiquattr’ore di trattativa non stop e dopo quattro mesi di scioperi, blocchi
stradali, cortei, comizi e ancora trattative nel brutto palazzone in travertino del ministero dello Sviluppo economico
in cui ieri si è arrivati alle battute finali. Ipotesi di accordo
per Ast e controllate, che ora
sono un business unit, che
ora dovrà essere sottoposta
al vaglio delle assemblee prima e del referendum confermativo poi. Quattro mesi di
lotta che hanno modificato
sostanzialmente il piano industriale, forse buttato là proprio per scendere, dall’ad Lucia Morselli il 17 luglio e che
prevedeva 537 esuberi, poi ridotti a 290, numero che è stato raggiunto con le uscite volontarie incentivate: 80mila
euro lordi e due anni di mobilità. A dire il vero le richieste
di uscita sono ad oggi 305 e
sembra che la lista degli esodi
resterà aperta fino al 31 dicembre prossimo.
I due forni fusori resteranno
aperti per tutta la vigenza del
piano industriale, 4 anni; salta la verifica biennale chiesta
per tutto il mese di ottobre
dalla Morselli. Per quanto riguarda il piano industriale,
l’accordo prevede un minimo di 1 milione di tonnellate
di acciaio fuso l’anno e investimenti da parte della ThyssenKrupp per 166 milioni di
euro, che comprendono il tra-
sferimento della linea 5 da Torino (a cui per ragioni scaramantiche verrà dato un nome diverso) e il suo adeguamento. Di questi, 26 milioni
servono alla interconnessione per il recupero energetico,
e cioè l’adesione a un consorzio d’imprese guidato da
Enelche attinge a energia prodotta all’estero, ma che per fare questo ha bisogno della costruzione di reti proprie. Investimento importante che ser-
virà a ridurre il costo dell’energia e a rendere più competitivo il sito di Terni. Il governo contribuirà con una decina di milioni. C’è un impegno a potenziare le linee a
freddo fino a 23 milioni di eu-
Dal piano lacrime e sangue del 17 luglio, all’annuncio dell’accordo di ieri: 140 giorni di battaglie
Scioperi, blocchi, assemblee e trasferte
A TERNI
La lunga vertenza dell’Ast inizia il 17 luglio, quando a palazzo Chigi Joachin
Limberg, alto dirigente della Thyssen
Krupp,annuncia a governo, istituzioni locali e sindacati il suo piano industriale lacrime e sangue per rilanciare un sito che
solo nell’ultimo anno aveva perso 180 milioni di euro: 537 esuberi (su circa 2.700
lavoratori complessivi), l’azzeramento
del contratto integrativo,la possibile chiusura di uno dei due forni e il taglio del 20
per cento sugli appalti delle ditte terze,
per un risparmio complessivo di circa
100 milioni di euro l'anno.
Sindacati e istituzioni locali dichiarano
“irricevibile” il piano. Da lì scioperi totali
e a singhiozzo, presidi di fronte al Comune e davanti alla prefettura. Occupazione
dell’A1 al casello di Orte e della Terni Rieti. Su Terni si accende il faro della comunicazione nazionale. Il Papa parla di
viale Brin a settembre durante un'udienza del mercoledì. La trattativa riprende il
4 settembre, ma viene sospesa il 9 ottobre
quando, in mancanza di un accordo tra
le parti, Ast dà per la seconda volta il via
alle procedure di mobilità per 537 lavoratori. La risposta della città e dei lavoratori
è dura e compatta. Si alternano scioperi a
singhiozzo a scioperi totali. Allo sciopero
generale del 17 ottobre tutta la città scende in piazza. Si mischiano riunioni romane e trasferte a Bruxelles. L’ultimo sciopero di tutta la fabbrica inizia il 22 ottobre e
dura 35 giorni. L’impegno del governo e
dei sindacati nazionali è massimo. L’Ast
viene vista come un baluardo dell’Italia
B
industriale. Fino alla firma di ieri.
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CORRIERE
Umbria
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Il presule ringrazia Dio, il Papa e tutti quelli che hanno collaborato al raggiungimento dell’obiettivo e invita a ricucire gli strappi
Il vescovo Giuseppe Piemontese: “Adesso tutti possono tirare un respiro di sollievo”
A TERNI
le, di grave perdita personale, sociale e comunitaria, e di aver rilanciato un progetto, si
associa comunque a un senso di amaro in
bocca. Certo, ognuno guarda la vicenda, e
la soluzione, come meglio gli aggrada”.
Il vescovo ringrazia Dio e quanti si sono
adoperati per la positiva soluzione della vertenza: operai, sindacato, proprietà, istituzioni. Esprime poi “un pensiero grato a Papa
Francesco per le sue preghiere di sostegno
alla nostra causa e per le vibranti parole di
monito a rispettare la dignità dei lavoratori
e a non giocare col lavoro”.
L’invito ora “è di collaborare a limitare le
“Ora tutti possono dare un respiro di sollievo. E' stata una vertenza aspra, attraversata
da sentimenti di disperazione, da venature
di rivalsa, da sussulti di intransigenza e da
tentativi di prepotenza. La posta in gioco
era alta e, come sempre alla fine di ogni vertenza, si tirano le somme e ci si accorge che
tutti risultano vincitori, tutti hanno dovuto
rinunciare a qualcosa, tutti hanno perso
qualcosa”. Anche il vescovo di Terni, Piemontese, plaude alla firma: “La sensazione
di generale soddisfazione per essere scampati ad un pericolo di depauperamento genera-
conseguenze e i danni collaterali di una vertenza che è stata dura, ha procurato delle
ferite ed è durata troppo tempo. Certamente 36 giorni di sciopero hanno creato seri
disagi agli operai e alle loro famiglie per la
mancanza del salario. Occorrerà attivarsi
per venire incontro alle situazioni più critiche... Vanno ricuciti i rapporti interpersonali e istituzionali all'interno della fabbrica, dove certamente sarà difficile far finta che non
sia successo niente. Rivendicazioni, parole
sopra le righe, toni alti, gesti e posizioni dure, non sono cose che si superano facilmenB
te”. Da qui l’invito a ricucire.
un licenziamento visto che in 290 hanno già lasciato l’azienda, integrativo ridotto, forni in funzione per 4 anni
Ast chiusa dopo 5 mesi di lotta
ditta. Non c’è nell’accordo gi ndr) si terranno le assemnessun riferimento, come blee e a seguire il referendum
chiesto, alla cassa integrazio- per l'approvazione dell'accorne straordinaria per due anni do”. “Il piano dell'azienda e fino a 400 persone. Ma è ha sottolineato Bentivogli - è
chiaro che l’Ast può ricorrere stato modificato profondaalla cassa ordinaria, già aper- mente rispetto allo scorso 17
ta, ipotesi probabile dato il ca- luglio, quando l'azienda avelo delle commesse provocato va presentato un progetto inda due mesi di sciopero.
dustriale di ridimensionaNell’accordo, governo e isti- mento che prevedeva la chiutuzioni locali si impegnano sura di un forno, 537 esuberi,
ad alcune opere infrastruttu- l'azzeramento totale di tutti i
rali fondamentali per l’Ast: il contratti aziendali”.
completamento della Orte - Breve commento diramato
Civitavecchia; la bretella San tramite l’ufficio stampa delCarlo - raccordo; la piattafor- l’Ast da parte dell’ad Lucia
ma logistica. Senza sbilan- Morselli: “Sono molto soddiciarsi sui temsfatta dell’acpi di realizzacordo. RinLucia Morselli:
zione.
grazio tutti
Soddisfatto il
quelli che
“Ringrazio tutti, ci
sindacato.
hanno consono le condizioni
“Nel corso
tribuito a
per il rilancio del sito
dell’ultima faraggiungerindustriale di Terni”
se della trattalo, a partire
tiva abbiamo
dai sindacarespinto il tentativo dell’azien- ti. Sono convinta che ci siano
da di introdurre la Cigs per tutte le condizioni per un ri400 lavoratori per 24 mesi”. lancio del sito industriale”.
Dice in una nota subito dopo Ast che negli ultimi 5 anni ha
la firma il segretario generale perso 700 milioni di euro, di
Fim Cisl, Marco Bentivogli. cui 180 nel solo esercizio
“E’ un risultato - aggiunge 2013. Lucia Morselli resterà
Bentivogli - di grande impor- alla guida di Ast oppure finitanza per la difesa dei lavora- to il compito andrà a ristruttori siderurgici ternani, per il turare altri siti? Dall’incarico
salario e l'occupazione e la di ad di Trenord ha comunprospettiva degli acciai spe- que già rassegnato le dimisciali. Dopo 24 ore di trattati- sioni a ottobre. E ancora, Ast
va no-stop - prosegue il sinda- rimarrà nelle mani di Thyscalista - e 4 mesi di una delle senKrupp oppure, una volta
vertenze più dure degli ultimi risanata, verrà venduta?
30 anni, è stata siglata l'ipote- Sono tutti interrogativi che resi di accordo per l'Ast di Ter- stano a margine dell’accordo
ni e le controllate Aspasiel, e a cui oggi è veramente diffiB
Sdf e Tubificio. Domani ( og- cile dare una risposta.
z
y
La firma E’ la fine della vertenza, l’ad Morselli firma l’accordo sul piano
ro di investimento aggiuntivi
per arrivare a 700mila tonnellate di freddo. Il piano del 17
luglio prevedeva l’azzeramento dei contratti integrativi
aziendali. Anche in questocaso il sindacato può ben dire
di avere strappato molto all’azienda. Il contratto integrativo è ridotto ma in parte compensato dalle maggiorazioni
inalterate per le domeniche e
le notti a 40 euro e il premio
di produttività di luglio a 723
euro.
C’è l’impegno a estendere la
rete commerciale nel Mediterraneo, anzi nel mondo, tenendo differenziati i marchi
ternani da quelli del resto del
gruppo, ma la direzione del
commerciale resta in Germania. C’è la clausola di salvaguardia per i lavoratori delle
ditte terze; in caso di vittoria
di un’altra ditta dovranno essere riassunti, ma alle condizioni e al contratto dell’altra
Il segretario nazionale Fiom promuove la conclusione del negoziato: “Non ci sono state procedure di mobilità ma uscite volontarie. Produzione salvata”
Landini: “E’ un’intesa che va bene”
A TERNI
“Penso che l’accordo di oggi (ieri
ndr), ottenuto grazie alla strenua
lotta dei lavoratori, sia buono perché ha cambiato radicalmente il
piano industriale”. Lo ha dichiarato a caldo subito dopo la firma il
segretario generale della Fiom
Maurizio Landini. Il sindacalista
“rosso” ha ricordato che il piano
industriale arrivato dopo quasi cinque mesi di lotta prevede “investimenti su quattro anni, due forni
attivi e un milione di tonnellate
d'acciaio fuso all’anno”. Il segretario Fiom ha tenuto a precisare che
“non ci sono licenziamenti ma solo uscite volontarie e sono anche
tutelate le condizioni di lavoro perché si sono mantenuti aspetti salariali importanti”. Il contratto integrativo aziendale è stato ridotto
ma mantenuto, rispetto all’ipotesi
di azzeramento iniziale. Landini si
è detto soddisfatto di essere riuscito a “migliorare la mediazione pro-
posta dal governo a ottobre. Ora
questa ipotesi di accordo sarà sottoposta al referendum dei lavoratori”. Il leader della Fiom aveva detto più volte che non avrebbe firmato qualsiasi tipo di accordo, ma solo quello che salvaguardasse alcuni punti fermi. Per il leader Fiom,
“la mediazione del governo è stata
importante perché è un segno dell'
impegno diretto del governo in politica industriale”. Ora la parola
B
spetta ai lavoratori.
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CORRIERE
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Umbria
Matteo Renzi diffonde in rete la foto della prima pagina del verbale d’intesa
Il ministro Guidi
Il tweet del premier: “Un accordo sudato ma ottimo”
“Una trattativa con fasi drammatiche
I lavoratori controparte fondamentale”
A TERNI
Il futuro
delle Acciaierie
Uno scatto. Con l’Iphone. Poi il tweet:
“Un accordo sudato, un ottimo accordo”. E gli hashtag: #Ast, #italiariparte,
#terni. La foto è quella della prima pagina del verbale. Con le firme. Il cinguettio,
alle 17.20, del presidente del Consiglio
Matteo Renzi che sbandiera l’intesa sul
piano industriale delle acciaierie: “Ventinove ore di discussione - dice - ma alla
fine c’è l’accordo. Un buon accordo. Un
accordo sudato”. Il premier apprezza. E
ovviamente come sempre accade in questi casi i social network si scatenano. B
Il commento di Marini, Di Girolamo e Riommi: “Sempre al fianco delle tute blu”
“Evitato un drastico ridimensionamento
con impatti devastanti sull’occupazione”
di Giuseppe Silvestri
A TERNI - Le reazioni sono
come la produzione dell’Ast.
A caldo. Con una serie di dichiarazioni rilasciate subito
dopo le firme sull’accordo.
Poi a freddo. Un po’ più tardi
e più ragionate. Scritte nei comunicati stampa e diramate a
decine e decine. Diventa persino difficile tenere il conto.
Di sicuro è palese la soddisfazione del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. Lui la
vertenza se l’è vissuta tutta in
prima persona. Ci ha messo
realmente la faccia. Ha rimediato contestazioni e persino
qualche insulto. L’accordo
cancella di colpo settimane e
settimane vissute con la tensione a mille. Al Mise il sindaco parla di “risultato soddisfacente rispetto al punto di partenza” e spiega come la battaglia sia stata difficile per la città “...perché interessa non solo il lavoro ma l’elemento
identitario dell’acciaieria”.
Più tardi, poco prima delle
17, arriva la nota a firma congiunta delle istituzioni umbre. Oltre al sindaco (che è anche presidente della Provincia), la sottoscrivono la governatrice Catiuscia Marini e l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo
Riommi. Bastano le prime righe per capire il tenore del documento: “E’ stata una ver-
Foto ricordo Il sindaco Di Girolamo, il ministro Guidi e la governatrice Marini
al termine della trattativa fiume
tenza durissima. Il rischio era
quello di un drastico ridimensionamento del sito siderurgico, con impatti devastanti sull’occupazione diretta di Ast e
dell’indotto”. Nella nota si ricordano il sostegno “con forza” alla posizione dei lavoratori e dei sindacati, la loro
“straordinaria azione di lotta”, ma anche “l’alto senso di
responsabilità”. “La Regione
ed il Comune - sottolineano sono stati in questi mesi accanto ai lavoratori ed hanno
sostenuto con convinzione le
loro ragioni perché eravamo e
restiamo convinti che la difesa delle Acciaierie significava
difendere non soltanto il posto di lavoro di quanti erano
minacciati di licenziamento,
ma soprattutto la prospettiva
di sviluppo di tutta la regione
e del Paese intero”. Poi nel documento viene ribadito l’impegno concreto della Regione Umbria: “Il sistema di interventi prevede in primis risorse per almeno 5 milioni di
euro finalizzati al sostegno degli investimenti sull’efficienza
energetica e sulla sostenibilità
ambientale delle produzioni.
Con le risorse dei fondi strutturali europei - aggiungono abbiamo assunto l’impegno
di sostenere con specifici programmi strumenti ed iniziative gli investimenti, l’innovazione, la qualificazione delle
imprese dell’indotto. Per i la-
voratori di queste ultime, ci
siamo impegnati su iniziative
per rafforzarne le competenze e la qualificazione al fine di
favorirne la continuità occupazionale e il reimpiego presso le aziende subentranti in
esito a procedure di appalto.
Sempre per i lavoratori prevediamo, qualora necessario,
modalità concordate di gestione degli ammortizzatori
sociali”. Ma la Regione prende impegni diretti anche sulla
realizzazione della bretella
San Carlo-Prisciano e sul
completamento della base logistica di Terni, anche in riferimento al collegamento ferroviario con la rete Rfi. Finisce
che questa è la volta buona
anche per il completamento
della Orte-Civitavecchia, visto che le istituzioni stanno
“...assumendo tutte le iniziative utili per il finanziamento”.
Poi ovviamente la pioggia di
ringraziamenti: al premier
Renzi, al ministro Guidi, al vice De Vincenti, ai sottosegretari Del Rio e Bellanova. “Tutti - concludono - hanno svolto con impegno, rigore e serietà la loro parte per favorire
una intesa che mirasse innanzitutto a salvaguardare un
pezzo fondamentale e strategico, quale è l’Ast di Terni,
per l’industria siderurgica nazionale, e con essa l’occupazionee l’economia di una inteB
ra regione”.
A TERNI
“Sono estremamente soddisfatta dell’intesa raggiunta”. Il
ministro allo sviluppo economico, Federica Guidi non nasconde il suo sorriso subito dopo le firme sull’ipotesi di
accordo che di fatto chiude l’interminabile vertenza Ast.
“Nonostante le difficoltà di una trattativa che ha coinvolto
il governo per molti mesi e ha avuto momenti drammatici
- sostiene il ministro - siamo riusciti a siglare un’intesa che,
sommata ai recenti accordi per la Ferriera di Servola e per
la Lucchini, salvaguarda un settore, quello dell’acciaio,
strategico per l’economia italiana”. Il ministro, che ha seguito quasi sempre in prima persona la vertenza, ringrazia
tutte le parti per il senso di responsabilità dimostrato. “Ast
- dice - aveva bisogno di un rilancio e i sindacati hanno
condiviso la ripartenza”. Ricorda i due forni attivi e il potenziamento della capacità produttiva per il futuro: “Sia
nelle crisi che nelle nuove aperture lavoratori e sindacati ha concluso - sono i nostri interlocutori, una controparte
fondamentale, come in questo caso in cui, nonostante momenti complicati, hanno dimostrato responsabilità”. B
Cisl e Uil
Furlan: “Segnale importante per il Paese”
Barbagallo: “Frutto della contrattazione”
A TERNI
“Siamo molto contenti che sia stata siglata dopo tre mesi
di trattative e di lotte dei lavoratori, l’intesa per la salvaguardia dell’occupazione e della produzione industriale
dell’Ast”. Il segretario generale della Cisl, Annamaria
Furlan, parla di segnale positivo per il Paese “...perché
dimostra che solo con dialogo e contrattazione si possono trovare soluzioni adeguate”. Sulla stessa linea il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: “La contrattazione tra parti sociali e istituzioni, se fatta seriamente, dà risultati positivi. Il protocollo sull’Ast ne è la prova:
è il frutto di un difficile percorso, di un faticoso lavoro
B
collettivo e delle lotte e dei sacrifici dei lavoratori”.
Cgil e Ugl
Barone: “Vertenza tra le più dure di sempre”
Capone: “Buona notizia per tutto il comparto”
A TERNI
“Si è conclusa una vertenza tra le più dure e complesse
della storia sindacale italiana”. Così il responsabile
industria della Cgil nazionale, Salvatore Barone:
“Con l’accordo si riapre una prospettiva per un’azienda strategica dell’industria italiana. Un risultato reso
possibile dalla determinazione dei lavoratori. Su Tk
grava la responsabilità di tenere fede agli impegni assunti con il lavoratori, le istituzioni e il governo in
materia di investimenti, politiche commerciali, innovazione, volumi, per rendere credibile il percorso di risanamento e di rilancio dell’azienda. Solo così sarà possibile preservare un patrimonio della siderurgia e dell’intera economia italiana a partire da quella territoriale umbra”.
Il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, parla di
una notizia impotante “...per un intero settore il quale, pur strategico, sta attraversando un periodo di crisi”. E ricorda la lunga ed estenuante trattativa che ha
dimostrato nei fatti l’importanza della funzione di sinB
dacati e lavoratori.
Il segretario regionale del Pd: “Ci abbiamo messo la faccia”
Tutti si dicono soddisfatti per il risultato raggiunto ed esaltano la capacità dimostrata di fare squadra
L’esultanza calcistica di Leonelli
“La vittoria dell’Umbria più bella”
La politica in coro: “Merito dei lavoratori”
A PERUGIA
“Oggi è una bellissima giornata per tutta l’Umbria. La più
bella dal 31 luglio quando tutti insieme scongiurammo
l’invio di 537 lettere di licenziamento”. Esulta il segretario
regionale del Pd, Giacomo Leonelli che ricorda l’impegno
del partito al fianco dei lavoratori: “Il Pd dell’Umbria ci ha
messo la faccia, dal primo minuto al 90esimo, supplementari compresi. Sapevamo che era rischioso. Perché se tutto
fosse naufragato, come ad un certo punto sembrava più
che probabile, il contraccolpo sarebbe stato pesantissimo.
Ma questo è il nostro ruolo. E’ il ruolo del Pd. Dalla parte
dei cittadini e dei lavoratori dell’Umbria. Voglio pensare
che questa sia la vittoria dell’Umbria migliore. Dell’Umbria che fatica, che non si piega, che seppure piccola sa fare
squadra, supera i campanilismi e si difende strenuamente”. “Dopo questo risultato - conclude - ora ancora al
lavoro, con rinnovato impegno, su situazioni altrettanto
complicate, su tutte quella della ex Antonio Merloni”. B
A TERNI
Una valanga di commenti si
abbatte nelle redazioni subito
dopo la firma dell’accordo.
Impossibile registrarli tutti.
L’assessore regionale Fabio
Paparelli ringrazia il governo
“...per il ruolo svolto in questi
mesi” e si dice certo che l’impegno “...non verrà meno nella
fase di gestione dell’accordo”.
Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato, sostiene che
l’intesa è frutto “... dell’impegno forte e intelligente profuso dal Governo e dei meriti di
un sindacato che ha svolto
con concretezza il suo ruolo
di difesa delle aziende e dei lavoratori”.
Secondo il parlamentare europeo del Pd, Enrico Gasbarra
l’accordo raggiunto ridà futuro all’Ast e ai dipendenti
“...che hanno dato a tutti una
lezione di grande dignità e d’amore per il proprio lavoro e la
propria professionalità”.
Il senatore del Pd Miguel Gotor parla di “... risultato importante che aspettavamo da
tempo e che tutela la dignità
di chi aveva manifestato negli
ultimi mesi” mentre il responsabile lavoro di Sel, Giorgio Airaudo dà tutti i meriti ai lavora-
tori: “ Senza i 35 giorni sciopero, senza i loro viaggi in Germania, a Roma e alla Leopolda, senza le loro assemblee e
le manifestazioni oggi non
commenteremmo un accordo che strappa investimenti e
impegni per 4 anni”.
Lasenatrice di Forza Italia Paola Pelino si augura che l’intesa“... possadareampie garanzie ai lavoratori e all’azienda
stessa” e auspica “... che il governo dia prova di saper trovare una soluzione anche alle altre numerose vertenze aperte
in tutto il Paese”. La vicepresidente della Camera Marina
Sereni ringrazia “... i lavoratori e i sindacati per aver condotto una vertenza dura e difficile” e l’intera “...comunità di
Terni e dell’Umbria, che ha
manifestato in questimesi solidarietà e sostegno”.
Intanto per questa mattina alle 10 a Montecitorio è annunciata la conferenza stampa
della parlamentare Adriana
Galgano che propone di creare una public company ad
azionariato diffuso “...per salvare l’Ast e il distretto dell’acciaio di Terni, ricorrendo al sostegno della Cassa depositi e
B
prestiti”.
CORRIERE
DELL’UMBRIA
Umbria
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L’annuncio a Bruxelles da parte dell’attuale numero uno Heinsz Lambertz, via libera al parere della governatrice per rilanciare investimenti
Marini punta alla guida del gruppo socialista al Comitato delle Regioni
di Marina Rosati
A BRUXELLES - La presidente
Catiuscia Marini è candidata ufficialmente alla guida del gruppo
del Partito socialista europeo del
Comitato delle Regioni. La sua
candidatura è stata annunciata
dall'attuale presidente Karl Heinsz Lambertz durante la seduta del
gruppo ieri mattina a Bruxelles, alla quale la Marini non ha potuto
partecipare per il prolungarsi della trattativa Ast. La governatrice
non ha potuto prendere parte neanche alla plenaria del pomeriggio del Comitato delle Regioni durante la quale l'assemblea ha ap-
provato un suo parere per il rilancio della spesa pubblica in certi settori strategici per la crescita e la
ripresa dell'economia in Europa.
Nella sua lettera di disponibilità a
candidarsi inviata al presidente
qualche giorno fa la governatrice
dell'Umbria ha sottolineato la volonta di "continuare sugli obiettivi
che già prefissati in direzione del
rafforzamento istituzionale del
Comitato, del suo funzionamento, e dei rapporti con le altre istituzioni europee. A tal fine ritengo
essenziale - continua la Marini l'approfondimento degli accordi
di cooperazione già firmati dal Comitato con il Parlamento europeo
e con la Commissione, ed il rafforzamento delle relazioni con il Consiglio europeo, il Consiglio dei Ministri, la Bei e le altre istituzioni. E'
fondamentale che gli interessi dei
cittadini siano tutelati attraverso
la garanzia di un alto livello di inclusione e partecipazione degli enti regionali e locali - scrive la presidente - nei processi decisionali, nellattuazione del principio di
sussidiarietà. La mia candidatura
è dunque la sintesi della mia volontà a continuare l'impegno per l'attuazione delle priorità del nostro
Gruppo mettendo a disposizione
la mia esperienza di presidente di
Regione, e già di europarlamenta-
Lavori in corso
a Bruxelles
Del Comitato
delle Regioni
d’Europa
re per continuare il rafforzamento
delle relazioni tra il Comitato delle Regioni e gli altri attori della politica europea con la volontà di ancorare il progetto europeo ad i nostri territori coerentemente al principio di sussidarietà e cooperazione ed ai valori della sinistra pluralista". Il rinnovo del gruppo dirigente del Pes avverrà nel 2015 e la pri-
ma riunione che porterà all'elezione è fissata per il 29 gennaio. La
presidente in qualità di prima vice
presidente è in scadenza e si candida alla guida del gruppo. In corsa
per la presidenza ci sono la svedese Yoomi Renström della Svezia,
il sindaco di un piccolo comune
francesce Christophe Rullion e il
B
tedesco Markus Töns.
Mentre il sindaco Ricci continua a usare i social network e lancia avvertimenti a tutto il centrodestra
Primarie, l’Udc si dichiara fuori
A PERUGIA
Primarie? Si infiamma il dibattito nel centrodestra. Da
una parte il sindaco di Assisi
che ha mandato a dire che
“tutti gli umbri possono essere certi che sulla scheda elettorale troveranno scritto il nome di Claudio Ricci” ed entro dicembre metterà mano
alle liste dei candidati che correranno con lui. Il che vorrebbe dire che poi questa passione per la consultazione popolare è tutta da dimostrare. Ieri si è fatto sentire il coordinatore regionale dell’Udc Maurizio Ronconi che di fatto
prende le distanze dai partiti
di centrodestra. L’ex senatore infatti afferma che “in vista di queste regionali si verifica quanto cinque anni fa l’Udc aveva già certificato con
una posizione autonoma:
una incompatibilità politica
tra quei partiti che in passato
avevano formato la Casa delle Libertà. I cattolici democratici - annuncia - non concorreranno ad alleanze in cui
è presente la Lega, partito populista e xenofobo e neppure
con una destra sempre più attratta da richiami di tipo lepennista”. Chi invece si dice
entusiasta è il consigliere comunale di Perugia Massimo
Perari. “Sono soddisfatto del-
Coordinatore regionale dell’Udc L’ex senatore Maurizio Ronconi
attacca la Lega definita lepenista e quindi incompatibile
la decisione dei vertici del centrodestra umbro di aprire alle
primarie per la scelta del candidato unico alla presidenza
della Regione. E’ così che anche le numerose esperienze civiche che non si riconoscono
nella gestione che il centrosinistra ha fatto della cosa pub-
blica troveranno una realtà
seria e alternativa alla quale
aderire. Troppi gli errori fatti
dal governo regionale a cominciare dagli eccessivi costi
dei dirigenti. Se il Pd ha paura delle primarie - sottolinea il centrodestra le vede come
una risorsa e un atto di demo-
crazia con cui dare inizio alla
vera sfida”. Da Terni invece
interviene il vice coordinatore provinciale Forza Italia
Giovani Luca Prietti Scorsoni secondo il quale queste primarie “dovranno essere contraddistinte da poche e semplici regole: la sottoscrizione
di un impegno da parte di tutti che in caso di sconfitta si
lavorerà senza indugi per il
vincitore e il coinvolgimento
dei tanti attivisti per quanto
riguarda l’allestimento dei
seggi elettorali e la promozione dell’evento. Insomma - il
giovane azzurro si augura che si dia luogo ad una competizione sana, magari a tratti dura, ma il cui risultato porti alla crescita ed al rafforzamento del centrodestra. Del
resto, a sinistra, l'ascesa di
Matteo Renzi è avvenuta solamente in virtù di questo metodo”.
Infine si fa sentire il consigliere regionale dell’Up-Ncd
Gianluca Cirignoni secondo
il quale “dopo 40 anni ad 'opposizione zero' il centrodestra umbro dovrebbe dimostrare responsabilità e coraggio e stringersi intorno a
Claudio Ricci per cambiare
l’Umbria in meglio”. Dibattito sempre più acceso in vista
B
delle primarie.
Alcuni leggi non avrebbero copertura finanziaria
La Regione convocata
dalla corte dei conti
A PERUGIA
L’appuntamento è già stato fissato. Martedì prossimo
in via Martiri dei Lager negli uffici della Corte dei Conti.
I giudici amministrativi hanno infatti chiamato la Regione per avere informazioni intorno ad alcune leggi approvate che però, non avrebbero la necessaria, copertura
finanziaria. Il condizionale ovviamente è d’obbligo visto
che proprio dall’incontro della prossima settimana i giudici potranno capire se realmente c’è stata qualche irregolarità da parte dell’ente locale. I dirigenti regionali
sicuramente si presenteranno con i faldoni necessari a
giustificare gli atti che poi hanno avuto il via libera da
parte dell’assemblea di palazzo Cesaroni. Martedì prossimo, comunque ne sapremo di più dopo il faccia a facB
cia tra Regione e giudici della Corte dei conti.
Assemblea del personale dei Centri per l’impiego che chiede un impegno della Regione
Preoccupazione per il posto di lavoro
Espressa anche ieri mattina
nel corso dell’assemblea del personale
precario dei Centri per l’impiego
Proclamato lo stato di agitazione
A PERUGIA
Stato di agitazione del personale dei
Centri per l’impiego di Perugia. La
decisione è stata presa ieri mattina
dopo l’assemblea che si è tenuta nella sala riunioni. Come è noto sono
prossimi alla scadenza i contratti
dei 50 lavoratori precari.
“Alla nostra assemblea sindacale si legge in una nota diffusa - hanno
partecipato anche il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti e il direttore Generale Stefano Mazzoni che hanno evidenziato
difficoltà normative, propri del riordino delle Province e della ormai
prossima approvazione della legge
di stabilità, tali da non consentire la
proroga dei contratti pur in presenza di una copertura economica e,
pertanto, la continuità dei servizi”.
Di concerto con le organizzazioni
sindacali Cgil, Uil e Cobas “abbiamo, quindi, stabilito di proclamare
uno stato di agitazione con forme di
protesta che potrebbero ricadere sul
funzionamento dei servizi e prevendo anche presidi presso le sedi istituzionali. Si chiede, pertanto, un incontro urgente da definirsi entro
brevissimo tempo e una dichiarazione di intenti che manifesti formalmente la volontà politica da parte
di tutti i soggetti istituzionali coin-
volti per dare continuità a servizi essenziali, a partire dalla proroga dei
contratti dei lavoratori precari dei
servizi per il lavoro e la formazione
della Provincia di Perugia, in attesa
che vengano definite le modalità legislative, a seguito del Jobs Act, di
esercizio delle competenze in materia di formazione e lavoro a livello
regionale”.
Senza il lavoro dei precari, a partire
dai prossimi giorni, dunque, centinaia di cittadini rischiano di non poter accedere ai servizi, tra questi centinaiadi giovani rischiano di non poter partecipare alle misure previste
da Garanzia Giovani e di non poter
tenere i colloqui già concordati fino
a marzo 2015 (in media 40 appuntamenti al giorno); l’istituzione di un
soggetto unico (Agenzia) pubblico
che a livello regionale e nazionale si
occupi dei servizi e delle politiche
attive del lavoro rivolte ai disoccupati, favorendone l’inserimento/reinse-
rimento occupazionale.
I numeri poi dicono che nei primi 6
mesi del 2014 sono stati erogati
64438 servizi a 50988 utenti a cui
vanno aggiunti circa 5300 percettori di cassa integrazione in deroga.
Tali servizi hanno permesso a circa
il 27% delle persone coinvolte di accedere ad un avviamento lavorativo.
Adesso tocca alla Regione cercare
di risolvere questa situazione.
Del resto il rischio è quello di sforare il patto di stabilità con le sanzioni
del caso. Nonostante tutto c’è un
cauto ottimismo anche se il tempo
stringe e il 31 dicembre è alla porB
te”.
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CORRIERE
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Umbria
Il presidente del consiglio regionale Eros Brega in visita al Corriere
parla di politica e appoggia la candidatura di Catiuscia Marini
“La legge elettorale
si farà perchè
lo abbiamo promesso,
si andrà anche
alla ridefinizione
dei territori
in chiave nazionale”
Pd forte e riformista,
così l’Umbria intera
avrà un suo futuro
A PERUGIA
Ha voglia di parlare il presidente del consiglio regionale
Eros Brega. Nel corso della
visita che ha compiuto nella
redazione centrale del Corriere dell'Umbria, il presidente
non si è sottratto alle domande dei giornalisti.
Terni, Ast, senza dimenticare la politica e le elezioni Regionali. Avanti dunque con
la candidatura della presidente uscente Catiuscia Marini e
la scelta fatta dal Partito democratico e dal suo segretario regionale Giacomo Leonelli.
Ma andiamo con ordine. Intanto una premessa fondamantale: "Il consiglio regionale dell'Umbria è l'unico in
Italia a non aver avuto alcun
tipo di contestazione dagli organi di controllo amministrativo. Veniamo da una buona
tradizione e in questi ultimi
cinque anni è stata mantenuta, rafforzata e progettata".
Brega invita tutti a tenere unita l'Umbria evitando divisioni tra i territori. "Sarebbe un
grosso errore. Terni e Peru-
gia devono avere le stesse visioni di crescita e di sviluppo.
Da mesi ormai stiamo affrontando la questione di Acciai
Speciali Terni e finalmente
siamo arrivati a una positiva
soluzione. La politica del resto ha commesso degli errori
come la mancanza di una vera e propria strategia industriale che pesa però in Umbria come in altre regioni".
Il presidente Brega risponde
anche alle domande sulla politica regionale. Intanto tende la mano al segretario Pd
Leonelli che ha invocato rinnovamento nelle persone.
"Leonelli ha una posizione
condivisibile nel senso che il
rinnovamento è una cosa giusta per tutta la politica. Mi
auguro che gli elementi d'innovazione possano portare il
Pd alla vittoria così com'è avvenuto a livello nazionale. E'
giusto sostenere la posizione
di Leonelli che deve però essere accompagnata da idee,
progetti, proposte, da riforme che lo stesso segretario
da qui a poco metterà concretamente in campo. Una sua
candidatura? Nessuno glielo
vieta, ma nessuno glielo obbliga".
Brega commenta poi la candidatura della presidente Marini. "E' chiaro che si può
sempre far meglio,che c'è tanto ancora da fare, ma sono
sicuro che Catiuscia avrà dagli elettori il secondo mandato da presidente della Regione anche perché non vedo da
altre parti grandi proposte alternative. Il secondo mandato dovrà essere caratterizzato
da una continuazione ma anche da ulteriori e profonde riforme perché una regione come l'Umbria può giocare un
ruolo importante in Italia
con scelte forti indirizzate al
riformismo".
Nessuna paura di un forte
astensionismo: "Dipende da
noi - taglia corto il presidente
del consiglio regionale dell'
Umbria - se sapremo presentare una proposta davvero
nuova capace di convincere i
cittadini non si avranno problemi, non ci sarà un'Emilia
Romagna bis".
Il Partito democratico in con-
Presidente
del consiglio regionale
Il ternano Eros Brega
ha visitato la redazione
centrale del Corriere dell’Umbria
siglio regionale è più che mai
alle prese con la nuova legge
elettorale. Da più parti c'è chi
è pronto a scommettere che
l'impianto normativo non sarà mai partorito e che si andrà al voto la prossima primavera con le vecchie disposizioni magari togliendo il famigerato e odioso listino.
Brega è strasicuro invece in
un esito positivo.
"La riforma elettorale si farà
- afferma - del resto abbiamo
già trovato un accordo ampio su alcuni punti fermi, dal
collegio unico all'abolizione
del listino: sapremo portare
a termine la questione. Questa vicenda e la sua conclusio-
neci faranno capire se il Partito democratico umbro è in
grado veramente di mantenere e portare a compimento
gli impegni che sono stati presi. Ecco perché dobbiamo andare fino in fondo e ottenere
questo importante risultato.
In caso contrario ne pagheremmo negativamente le conseguenze magari con l'aumento della disaffezione della gente nei confronti della
politica".
Via dunque il listino. Del resto Brega, cinque anni fa mister preferenze, su questo
punto ha un'idea molto chiara: "Chi vuole fare politica
deve avere il coraggio di cer-
care il consenso perché dà la
possibilità di essere forte e autorevole cosa che non è possibile con le liste bloccate. Il
contatto con l'elettorato è
fondamentale per capire le
esigenze e quello che chiede
realmente la gente".
Infine si parla del futuro della Regione e dei suoi territori. "Nei prossimi cinque anni
assisteremo a grandi trasformazioni. Sono sicuro che ci
saranno scelte importanti
pergli enti locali di questo Paese. Non avrei difficoltà a
pensare a zone federate, ad
esempio, Umbria e Marche
con alcune città, penso ad
esempio a Terni, che possano attrarre territori di fuori
regione come l'alto Lazio, il
Viterbese o il Reatino. Dipenderà da noi a livello di prospettiva, di riforme a essere
veramente attrattivi. La sfida
sarà tutta lì. E la Marini potrà sfruttare al meglio questa
grande proposta politica forte per i prossimi cinque anB
ni”.
A cura
della redazione politica
CORRIERE
DELL’UMBRIA
Umbria
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Dopo Capri, Orvieto e Cortina anche a Todi il punto che promette un menù tipicamente regionale ma non solo. Open day per il rinnovo della struttura
Al Relais Todini arriva la cucina firmata “L’Altro Vissani”
A TODI
menù sarà tipicamente regionale ma non solo. Già da questo week end quindi il Relais
Todini, residenza d’epoca del
1300, situato nel cuore della
campagna umbra, sarà pronto ad accogliere i suoi primi
ospiti. E i padroni di casa Luisa Todinie Stefano Russo dedicheranno un “Open day” per
festeggiare il rinnovo del Relais e quindi dare il benvenuto
al maestro Vissani e alla sua
B
arte culinaria.
A Todi arriva “L’Altro Vissani”, la nuova formula già
sperimentata con successo
che garantisce ottima qualità, servizio ed eccellenza a
prezzi accessibili. E’ questa
in sintesi la cucina firmata
dalmaestro Gianfranco Vissani. Dopo Capri, Orvieto,
Cortina, il nuovo punto che
si chiamerà testualmente
“L’Altro Vissani Todi” sarà
allestito al Relais Todini e il
L’enologo umbro è stato nominato all'unanimità presidente dell'Union Internationale des Oenologues
Cotarella al vertice mondiale del vino
di Federico Sciurpa
A PERUGIA - Prestigiosa nomina per Riccardo Cotarella. E’ stato eletto all’unanimità presidente
dell’Union Internationale des Oenologues (Uioe). La nomina dell’enologo umbro, uno dei più conosciuti e stimati a livello nazionale e internazionale, è avvenuta
ieri a Bordeaux. Cotarella, dal
2013 presidente di Assoenologi,
"uomo del vino" di Expo 2015, è
arrivato alla testa dell’importante
organo internazionale del vino in
un momento cruciale per lo sviluppo del settore a livello mondiale con l’Italia indicata ad avere un
ruolo di primo piano. In questo
quadro la scelta è ricaduta sul mi-
gliore. Riccardo Cotarella ha fatto della ricerca, dell’evoluzione e
nello stesso tempo nel rispetto
delle tradizioni e del territorio, la
sua "mission". Una strada apprezzata e seguita, con estimatori
in tutto il mondo. Insieme al fratello Renzo, Riccardo Cotarella
ha in Falesco - a Montecchio, nell’Orvietano - l’azienda di famiglia ormai portata avanti con successo dalle nuove generazioni.
Per rendere l’idea della nomina di
Cotarella, basti pensare che
l’Uioe è la federazione che raggruppa e rappresenta, a livello
mondiale, le associazioni nazionali professionali dei tecnici del
settore vitivinicolo, per un totale
di più di 20mila tecnici che
operano in oltre 12mila aziende.
Un incarico che Cotarella, c’è da
crederci, interpreterà con i credo
che lo hanno esaltato a livello internazionale: conoscenza, umiltà, presenza e umanità. “Una nomina importante - ha commentato Riccardo Cotarella che non
ama parlare
molto
di sé - per tutto il vino italiano.
Abbiamo già fissato la prima assemblea, un evento speciale perché cade nel cinquantenario dell'
Associazione internazionale, a
Milano, che con l’Expo alle porte
rappresenta un atto simbolico
fondamentale, permettere la creatività italiana al servizio dell’enologia internazionale”.
“L’elezione all’unanimità di Riccardo Cotarella a presidente
dell’Union Internationale des
Oenologues rappresenta un
prestigioso riconoscimento
per tutto il settore vitivinicolo
italiano”, ha detto Luca Sani,
presidente della Commissione
Agricoltura della Camera. Cotarella è il secondo italiano, dopo Ezio Rivella, a guidare l’Union Internationale des
OEnologues.
Lo
sforzodell’enologo italiano è da
qualchemese in-
centrato
sull’evento
del prossimo anno a
Milano e questa nomina si aggiunge a quella di
presidente del Comitato scientifico del Padiglione del vino ItaliaB
no.
Lo annuncia l’assessorato all’Agricoltura
Fondi in arrivo
per prodotti innovativi
Un tavolo per l’olio
A PERUGIA
Una innovativa bevanda energizzante a
base di miele umbro e altri prodotti locali; la produzione di salumi norcini e di
porchetta con etichetta “senza E”, cioè
senza additivi alimentari (conservanti e
antiossidanti); la realizzazione di una
nuova tecnologia di estrazione da alghe
di olio ricco di Omega3 (vitamina F) per
destinarlo ad uso alimentare. Sono solo
alcuni degli esempi delle innovazioni di
prodotto e di processo previsti dagli ulteriori 32 progetti che l’assessorato all’Agricoltura della Regione Umbria ha ammesso a finanziamento, in attuazione
della misura 124 “Cooperazione per l’innovazione” del Programma di Sviluppo
rurale 2007-2013. “Vogliamo sostenere
e accelerare l’innovazione del settore
agricolo e agroalimentare - afferma l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini - e per questo abbiamo destinato
ulteriori risorse rispetto a quelle già assegnate con la programmazione
2007-2013, portando a 21 milioni e
700mila euro la dotazione finanziaria
per una misura chiave per la crescita della nostra agricoltura. Salgono quindi a
132 i progetti ammessi a finanziamento”.
Tra quelli finanziati in questa quarta fase di attuazione figurano anche quelli
per la realizzazione di macchine agricole
robotizzate che, mediante tecnologia
Gps, possono fare lavorazioni agricole
di precisione favorendo il risparmio energetico, idrico, di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari; l’utilizzazione di sottoprodotti delle diverse attività agricole per la
produzione di energia; la coltivazione
della canapa e l’utilizzo di tutte le parti
della pianta (dai fiori per aromatizzare
la birra ai pannelli per la bio-edilizia).
Intanto, è convocato per domani alle
10.30, nella sede dell’assessorato regionale una riunione per dare avvio al “Progetto speciale per il settore olivicolo-oleario umbro”, recentemente approvato
dalla giunta. Il progetto partendo dall’analisi del contesto produttivo regionale
dovrà individuare i punti di forza e di
debolezza, gli scenari evolutivi, gli obiettivi strategici, i possibili interventi attuativi a sostegno della competitività e della
promo-commercializzazione dell’intera
B
filiera produttiva.
CORRIERE
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A PERUGIA
ECONOMIA
Redazione: via Pievaiola, 166 F-6
PERUGIA
Tel. 075 91191
Fax 075 4659140
economia@gruppocorriere.it
ENTI
Giorgio Mencaroni èstato riconfermato presidente di Unioncamere Umbria. Lo ha eletto il
consiglio dell’ente camerale, composto dagli
esponenti delle giunte della Camera di Commercio di Perugia e della Camera di Commercio di Terni. Giuseppe Flamini, presidente della Camera di Commercio ternana, è stato eletto alla vicepresidenza. Mencaroni ha affermato: “L’obiettivo è dare risposte rapide e efficaci alle imprese dell’Umbria. Le Camere, anche in questi anni difficili, hanno dimostrato
di essere uno strumento strategico di sostegno
MENCARONI CONFERMATO PRESIDENTE DI UNIONCAMERE
delle piccole e medie imprese che sono alla
base del sistema produttivo della regione. Con
meno risorse, lavoreremo per migliorare l’efficienza del sistema camerale. E’ un percorso
che abbiamo già iniziato da tempo e che dobbiamo portare avanti con determinazione, anche in vista della creazione della Camera di
Commercio dell’Umbria”. Il consiglio di
Unioncamere Umbria è costituito da 19 componenti, 12 provenienti dalla giunta camerale
di Perugia e 7 da quella di Terni: Giorgio Mencaroni, presidente - settore Turismo; Giuseppe Flamini, vicepresidente - settore Artigianato; Aldo Amoni - settore Commercio; Domenico Brugnoni - settore Agricoltura; Marco
Caprai - settore Agricoltura; Francesco Cio-
P
fetti - settore Industria; Maria Carmela Colaiacovo - settore Industria; Amedeo Fiorucci
- settore Servizi alle imprese; Andrea Fora settore Servizi alla persona; Roberto Giannangeli - settore Servizi alle imprese; Giorgio Moretti - settore Artigianato; Luca Panichi - settore Agricoltura; Dino Ricci - settore Cooperazione; Umbro Bernardini - settore Industria;
Sandro Corsi - settore Cooperazione; Italo Federici - settore Commercio; Giuseppe Malvetani - settore Agricoltura; Luciano Martelloni
- settore Artigianato; Dalia Sciamannini - setB
tore Commercio.
y
INDUSTRIA Per la Femca Cisl regionale
“Bisogna avere il coraggio di investire sulla chimica”
POLOCHIMICOPOLYMER
OGGIALTAVOLOALMISE
LA SVOLTA ALLA VERTENZA
A TERNI
z
IL BANDO
“GARANZIA GIOVANI”
LE OPPORTUNITA’
DEL SERVIZIO CIVILE
A PERUGIA
C’è tempo fino al 15 dicembre per accedere al bando sul servizio civile Garanzia giovani, 303 posti disponibili di cui
101 per Legacoop Umbria. Sostenuto
dalla Regione Umbria, grazie alle risorse del Fondo sociale europeo (Fse) e della Yei (Youth employment initiative), la
Garanzia giovani è un programma a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti
in un percorso scolastico o formativo. I
posti per il servizio civile che Legacoop
mette a disposizione sono rivolti ai giovani che alla data di presentazione della
domanda abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni). Il servizio civile ha durata di 12 mesi e prevede
un rimborso mensile di 433.80 euro. La
domanda di partecipazione va presentata entro le 14 del 15 dicembre 2014 a:
Legacoop Umbria - ufficio Servizio civile - strada Santa Lucia 8, 06125 Perugia, a mezzo raccomandata, consegnata a mano o tramite pec intestata al giovane. Non fa fede il timbro postale di
partenza. Non è possibile presentare domanda per più di un progetto. Info:
B
www.coopserviziumbria.it.
y
Quasi cinque anni fa, era febbraio
2010, prese il via la vertenza Basell e un lustro non è bastato a
rendere disponibili le aree all’interno del polo chimico della Polymer. Troppo tempo è passato, dopo annunci, marce indietro, ripensamenti, abbandoni. Oggi, al ministero dello Sviluppo economico, in via Molise a Roma, è stato
convocato il tavolo per dare una
svolta definitiva alla vertenza, e affrontare il problema del polo chimico di piazzale Donegani. Fabrizio Framarini, segretario regionale della Femca Cisl non ha dubbi.
“Quelle aree vanno comprate e
messe a disposizione, si certo, si
tratta di oltre quaranta ettari, ma
se aspettiamo ancora, è che se ne
liberino di più”. La multinazionale aveva richiesto dodici milioni
ma la trattativa è in stand by, forse nessuno si è fatto più avanti per
capire di quali voci è composta
quella cifra e magari per cercare
di ottenere un ulteriore sconto. Il
segretario del sindacato bianco alza la voce. “Bisogna avere il coraggio, dopo aver puntato sul turismo, le aree rurali con i relativi
agriturismi, di investire sulla chimica. Occorrono non solo fondi
da investire, quello che serve è
una reale azione di marketing territoriale per convogliare all’interno del polo chimico, aziende, e ce
ne sarebbero, che hanno voglia di
crescere e svilupparsi per creare
magari quella filiera che permetterebbe di sostenersi e affrontare il
mercato globale”. Strumenti ci sono come il cluster, finalizzato alla
ricerca e anche il progetto smart
city nel quale Terni si è inserita,
che vanno sfruttati. Alcune aziende presenti alla Polymer non hanno perso tempo, come il caso di
Beaulieu, la multinazionale belga
che ha prelevato il fiocco di Meraklon. Oltre alla volontà di rendere più concorrenziale il sito umbro, realizzerà una centrale elettrica che garantirà un prezzo profittevole. L’investimento previsto è
di diversi milioni e conferma che i
belgi fanno sul serio e credono nelle potenzialità e nella professionalità del sito ternano. Alla Neofil,
che invece ha acquisito il filo di
Meraklon, qualche giorno fa sono stati trasformati i contratti a
termine in tempi indeterminati,
nonostante le difficoltà incontrate dall’azienda, difficoltà che non
sono state solo di mercato. Per
Framarini la “Novamont lancia
segnali incoraggianti che speria-
mo si consolidino nel 2015. Di investimenti, la società con sede a
Novara, ne ha fatti molti e per diversi milioni, ma non a Terni e c'è
da chiedersi perché non sia possibile”. Treofan che dovrà fare ricorso alla mobilità, si sta riprendendo, sta raccogliendo qualche
segnale positivo e ha le carte in
regola per uscire dal guado anche
per lo sforzo richiesto ai lavoratori. Se oltre a questi risultati incoraggianti si potesse in tempi rapidi inserire la centrale Edison nel
circuito delle centrali strategiche
per il Paese, questo permetterebbe alle aziende di beneficiare di un
importante sconto sulla bolletta
energetica. Insomma al tavolo del
Ministero dello Sviluppo economico, oggi, c’è molto da discutere
B
e poi da mettere in pratica.
Carlo Ferrante
MERLONI Summit dei delegati Fiom, Fim e Uilm prima della manifestazione di oggi
COORDINAMENTO INTERREGIONALE
A FABRIANO IN VISTA DELLA FIACCOLATA
A NOCERA UMBRA
In attesa della fiaccolata di oggi pomeriggio indetta da Fiom, Fim e Uilm per la ex Antonio
Merloni e la JP Industries, martedì pomeriggio
i delegati Fiom Cgil si sono incontrati a Fabrianoper un coordinamento interregionale. All’ordine del giorno, la situazione dell’azienda e l’accordo di programma.
Il punto lo ha tenuto il referente nazionale
Fiom, Evaristo Agnelli, il quale “confermato le
indiscrezioni degli ultimi tempi - si legge in una
nota dei delegati Fiom - ovvero di un presunto
accordo tra banche e governo per far attivare la
JP Industries e la richiesta di un incontro al
Mise per il prolungamento della cassa integrazione. I delegati, in particolare la delegazione
umbra, hanno espresso molte perplessità: anche che se negli intenti vedono positività, ribadiscono tutte le loro preoccupazioni sulla tempistica, sulla fattibilità e soprattutto sulle sorti del
sito di Colle di Nocera Umbra e dei suoi 350
dipendenti”. Si è parlato, inoltre, della situazio-
ne “inerente le spettanze dei lavoratori posti in
mobilità - prosegue la nota - che in questi giorni
vengono invitati da quello che resta della Merloni a pagare dei debiti risalenti a circa dieci anni
fa; da alcune ricerche, abbiamo riscontrato degli errori che ovviamente sono a discapito dei
lavoratori. Confermato che i commissari sono
stati messi al corrente, siamo in attesa di una
risposta, vista anche la scadenza del 15 dicembre per saldare le pendenze, posta dall’azienda.
Ribadiamo ai lavoratori di attendere qualche
giorno prima di pagare, in attesa del pronunciamento dei commissari”. A fronte di una situazione che sembra continuare a complicarsi e
“di fronte a queste ormai perenni problematiche e una soluzione che tarda ad arrivare, riteniamo non sostenibile restare in silenzio - precisano i delegati Fiom - e, dopo una riunione
tenuta presso il Cva di cartiere a Gualdo Tadino con alcuni lavoratori, abbiamo invitato tutti
a partecipare alla fiaccolata ed alle altre iniziative che stiamo mettendo in cantiere. Il momen-
Merloni La delegazione umbra ha mostrato pessimismo
to è cruciale - concludono - invitiamo tutti a
non lasciare niente di intentato. La presenza del
vescovo Domenico Sorrentino, la collaborazione dei vigili del fuoco e di tante associazioni
locali e pro loco, a partire da quella di Gaifana,
devono servire per dare un nuovo impulso a
questa vertenza, perché lo stabilimento di Colle
B
non può e non deve chiudere”.
e.m.
UMBRIA IN CRISI
ECCO LA RICETTA
PER L’ECONOMIA
A PERUGIA
“Crisi e sviluppo economico dell'
Umbria: quali prospettive?”. Si è
discusso di questo nel corso dell’incontro di ieri mattina, organizzato dal dipartimento di economia dell’università degli Studi
di Perugia nell’aula 2 della struttura universitaria in via Alessandro Pascoli.
L’introduzione del dibattito,
aperto alla partecipazione di studenti, docenti e della cittadinanza, è stato affidato a Marcello Signorelli, docente alla Facoltà di
economia dell’Ateneo perugino.
Il professor Sergio Sacchi, poi,
ha illustrato il progetto, di cui è
coordinatore, “riflessioni per lo
sviluppo economico dell’Umbria”, intorno al quale si sono articolati i successivi interventi di
Francesco Musotti e Fabrizio
Pompei, rispettivamente dei dipartimenti di scienze agrarie e di
economia, Sergio Cimino, consulente di Family Business, e Maria Rosi, consigliere della Regione Umbria. “Abbiamo preso
spunto - ha spiegato Sergio Sacchi - dai contenuti del numero
20-21 della rivista Umbria Contemporanea, attraverso la quale
vengono definiti i problemi principali del tessuto produttivo locale e verificati gli spazi di analisi e
Summit A occuparsi del problema il Dipartimento d’economia dell’università
di intervento opportuni per raddrizzare il decorrere languido di
questo sistema economico. In
Umbria il problema non è né di
settore né di impresa. C’è bisogno di una serie di interventi delle varie parti, le quali devono
concorrere in uno sforzo unitario per migliorare la struttura
produttiva e quindi la capacità
di resa economica dell’apparato
produttivo. L’università deve favorire sempre più la ricerca scientifica e lavorare anche perché le
risorse umane possano essere
qualificate e orientate. Inoltre,
l’atteggiamento dell’ateneo deve
essere improntato sul dialogo
con le imprese per capire quali
sono gli effettivi bisogni delle
aziende del tessuto economico
regionale”.
“In più punti - ha aggiunto Francesco Musotti - è stata ribadita
la necessità di promuovere una
riflessione continua sul nostro
modello di sviluppo e di mettere
insieme tutte le fonti informative
che esistono in Umbria. Nel nostro territorio si fanno molte ricerche sull’economia. Ma ognuna di esse non è altro che il prodotto di un determinato orticello. Gli orticelli, però, tra loro non
comunicano. Quindi, bisogna replicare occasioni di confronto
franco come questa per ragionare su una situazione che è fortemente critica. L’Umbria va ancora peggio di un’Italia che va male. Non esiste un settore che se la
passi meglio degli altri. Forse, così come è emerso da alcuni interventi della mattinata, potrebbe
essere importante anche andare
a ricercare le esperienze che funzionano, per imparare e avere informazioni, nelle altre realtà reB
gionali”.
t
Giovedì 4
Dicembre 2014
z
FISCO
IMU TERRENI AGRICOLI
“DISSENSO TOTALE”
A PERUGIA
“Manifestiamo il nostro dissenso nei
confronti del governo”. Questa la posizione di Confagricoltura rispetto al decreto ministeriale, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che rimodula l’esenzione per l’Imu agricola.
“In base al nuovo provvedimento spiegano da Confagricoltura - 85 comuni umbri su 92 sarebbero assoggettabili a Imu e l’esenzione risulterebbe
valida solo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che
operano nei comuni fra i 281 e i 600
metri sul livello del mare”. “I comuni aggiungono da Confagricoltura Umbria - verranno distinti in tre fasce, misurando la loro altitudine in base all’ubicazione della sede municipale e non
attraverso una media generale riferita
a tutto il territorio comunale tenendo
anche conto della presenza di zone
montane e svantaggiate. Senza considerare che mancano appena 13 giorni
alla scadenza, non c’è ancora il decreto ufficiale e si è appreso dal sito del
ministero che comunque il pagamento dovrà avvenire inderogabilmente entro il giorno 16 dicembre”. “Riteniamo che si tratti di un atto di inaudita
gravità da parte del governo e dei ministri competenti, dell’Economia e delle
Finanze, dell’Interno e delle Politiche
agricole”,
dichiarano
da
Confagricoltura.
Quindi si leva la richiesta “alla Regione Umbria, ai parlamentari eletti in
Umbria, all’Anci regionale e ai Comuni interessati di farsi portavoce per
scongiurare l’attuazione di tali provvedimenti che, se confermati, obbligherebbero le aziende agricole umbre a
farsi carico di un onere insostenibile
con conseguenze devastanti in una
B
condizione di estremo disagio”.
y
Errico Mascioli
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%
13
come base di partenza per risolvere i problemi
CORRIERE
P
INCONTRO Il tessuto produttivo locale
DELL’UMBRIA
Economia
-MSGR - 06 UMBRIA - 33 - 04/12/14-N:
Umbria
www.ilmessaggero.it
METEO
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
PERUGIA
Terni
Giovedì 4
Dicembre 2014
Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126
Terni
Fabbrica chiusa
ma l’inquinamento
da polveri sottili
è salito alle stelle
Orvieto
Cercatore di funghi
picchiato e rapinato
da 4 nomadi
arrestata minorenne
Gigli a pag. 48
Servizio a pag.48
Perugia
Si risveglia dall’anestesia
e scopre ladro che le ruba i gioielli
Pensava che fosse ancora addormentata,
il balordo si è arreso solo all’arrivo della polizia
Servizio a pag. 37
Ronde di vigilantes contro i furti nelle case
`Perugia, i residenti
della zona nord
si cautelano contro i raid
PERUGIA Si sono tassati per contenere in qualche modo le ondate di
furti degli ultimi tempi. Sono i residenti della zona nord della città,
tra Cenerente e Canneto, che hanno deciso di rivolgersi alla vigilanza privata. Del tipo: ronde intelligenti. L’idea è partita dopo l’ultimo raid in una casa, con una persona sorpresa dai banditi che gli
hanno chiesto della cassaforte.
Milletti a pag. 37
Lavoro
Il dibattito
Tutti precari,
Centro per l’impiego
rischia di chiudere
Primarie, il sì
del centrodestra
e il no del Pd
PERUGIA Per mestiere si occupano di cercare un
lavoro - possibilmente
stabile - a chi si presenta
dall’altra parte dello
sportello, ma i precari sono
loro.
Fabrizi a pag. 35
Maurizio Ronconi
In Umbria il PD che per
primo ha utilizzato le
primarie per selezionare
ogni tipo di candidati, per le
regionali ci rinuncia, si dice,
per assenza di concorrenti.
Continua a pag. 45
Un ladro spacca il vetro di una finestra per entrare in casa
Ast, c’è l’accordo: la fabbrica riparte
Investimenti per 140 milioni, nessun licenziamento, 9.5 milioni per l’integrativo, due forni
Firmano tutti, oggi assemblee e poi il referendum. Marini: «Evitato il ridimensionamento»
`
TERNI Ast, c’è l’accordo. Dopo
una maratona di 25 ore di discussione, quasi cinque mesi di trattativa, 180 ore di confronti e
scontri, il futuro delle acciaierie
ternane è scritto in un accordo di
19 pagine. I sindacati non gridano al trionfo, ma escono dal ministero con un sospiro di sollievo. L'accordo, che sarà votato in
un referendum dai lavoratori,
evita i licenziamenti (l’azienda
era partita chiedendone 550)
grazie a 290 esodi incentivati,
esclude il ricorso nei prossimi
anni alla Cigs, prevede un rinnovo dell'integrativo aziendale del
salario, un piano industriale di 4
quattro anni con 140 milioni di
investimenti e l'impegno a reimpiegare i lavoratori delle ditte appaltanti. Con le firme finisce anche lo sciopero che per 35 giorni,
uno dei più lunghi della storia
della lotta sindacale italiana, ha
paralizzato l'acciaieria ternana.
E Matteo Renzi annuncia alla camera: «Accordo fatto. Sudato,
ma molto buono».
Ugolini a pag. 47 e in Nazionale
L’angolo del meteo
Da martedì in arrivo
freddo e un po’ di neve
Gilberto Scalabrini
Fino alla giornata di sabato possibili piogge. Clima mite ma si va
verso il freddo. Si prevedono fino
a 8 gradi in meno e, a partire dalla
notte di lunedì su martedì. La neve cadrà sopra i 700 metri e sarà
la prima "sveglia invernale". Oggi, nubi al mattino, con possibili
isolate piogge, anche a carattere
di rovescio, più probabili sull'Umbria occidentale e meridionale.
ma in prevalenza asciutto. Nel pomeriggio piogge sparse, anche a
carattere di rovescio. In serata migliora. Domani si replica.
Il report. Aci e Istat: in un anno 61 vittime e oltre temila feriti
Ultimissime da Umbria
2020. Si aspetta il varo
della lista gemella Marche
2020, atteso per prima di
Natale, e poi si decidono le
primarie per il candidato
presidente alla Regione.
*****
Il sindaco di Gualdo Presciutti
eroe su Facebook. Cos’ha fatto?
Un blitz per cambiare l’albero di
Natale spelacchiato in Comune.
*****
A Montecastrilli con
Chiacchieroni c’era anche una
dirigente della Regione a
parlare di agricoltura. Ma la
Cecchini era informata?
*****
Calabrese? No, il rimpasto nella
giunta Romizi lo fa il
prestigioso Inu. All’evento di
domani ha chiamato l’assessore
all’ambiente Barelli invece
dell’urbanistico Prisco.
La macchia
di Repace
sull’immagine
Federcalcio
e la giustizia penale avrà il
compito di stabilire come
Luigi Repace abbia infranto il codice dei reati alla voce malversazione, la Federcalcio ha già deciso di cosa lagnarsi del plurinominato presidente del calcio umbro dilettanti.
L’inchiesta dedicata a quel
campo di calcio sorto accanto
alla nuova sede di Prepo come
ombrello per parare gli effetti
dell’accusa di avere (prima)
usato i soldi per un parcheggio
e (solo poi) per la chiazza utile
alle partite, ha lasciato un segno. Tecnicamente si chiama
danno all’immagine, in gergo e
sugli spalti ha un termine diverso che comincia con figura
e finisce in modo indecoroso.
In certi casi infrangere il bon
ton e quasi peggio di piegare la
legge all’illecito. Ne sa qualcosa Carlo Tavecchio e la sua scivolata di buccia. Quella macchia sulla camicia della Federcalcio, denunciata dal capo della procura sportiva Stefano Palazzi e già decisa nella visibilità, va solo misurata negli effetti, nella (eventuale) pena. Nonostante le poche virgole, il
S
PALAZZI,
PROCURATORE
SPORTIVO,
HA GIÀ
DECISO
LA COLPA
Preoccupante record a livello nazionale per l’Umbria in fatto di incidenti e vittime della strada
Incidenti stradali, Umbria da record
Servizio a pag. 45
dettaglio di Palazzi è chiarissimo: «Repace avrebbe “posto in
essere comportamenti non
conformi alle buone regole di
gestione del finanziamento ottenuto dalla Regione Umbria
per la realizzazione di un impianto sportivo, quali la disordinata e carente tenuta della
contabilità nonché l’utilizzo
dei fondi per scopi diversi al
momento della effettiva erogazione e comunque non attinenti allo scopo vincolato per il
quale era stato concesso, tutti
comportamenti da considerarsi fra loro collegati e finalizzati
unitariamente all’irregolare ottenimento dei fondi ed irregolare utilizzo degli stessi, procurando così un danno all’immagine della struttura federale interessata ed esponendola al rischio di ripetizione del contributo ottenuto”. Repace non è
solo. Palazzi guarda le macchie di altri cinque consiglieri
del comitato regionale (Carlo
Emili, Naldino Forti, Giuseppe
Palmerini, Roberto Lombrici e
Mario Cicioni) “per aver concorso tra loro a formare due
appendici ai verbali da ritenersi non veridici in quanto difformi per contenuto, modalità e
tempo alla realtà effettiva”.
Non sappiamo (per ora) se il
pasticcio sia reato, intanto ha
lasciato un fiorellino. Chiamato patacca.
Luca Benedetti
Italo Carmignani
-MSGR - 06 UMBRIA - 45 - 04/12/14-N:
45
Umbria Regione
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
Strade killer
Umbria
da record
61 vittime
`Dato regionale
in aumento, nel resto
d’Italia diminuisce
IL REPORT
PERUGIA Una tragedia, in senso di
vite umane e di numeri negativi rispetto al dato nazionale. La tragedia è sulle strade dell'Umbria, con
le percentuali di morti e feriti (oltre ovviamente incidenti) in grosso aumento percentuale nel 2013
rispetto all'anno precedente, e in
senso nettamente contrario ai segni "meno" dei dati nazionali.
È questo il triste quadro che
emerge da report sugli incidenti
stradali dell’Automobile club di
Perugia basato su dati Aci Istat.
Nella regione, nel 2013, sono stati
2.402 i sinistri sulle strade a fronte dei 2.358 dell’anno precedente
(+1,9%), 61 i morti contro i 50 del
2012 (+22%) e 3.447 i feriti rispetto
ai 3.400 dell’anno prima (+1,4%).
Nel perugino 1.704 i sinistri a fronte dei 1.650 del 2012 (+3,3), 47 i
morti contro i 40 dell’anno prima
(+ 17,5%) e 2.498 le lesioni rispetto
alle 2.363 dello scorso anno
(+5,7).
Numeri presentati durante l’incontro organizzato nell’aula magna dell’Istituto tecnico economico tecnologico Aldo Capitini da
Ruggero Campi, presidente dell’Automobile club dell’Umbria e
provinciale di Perugia, assieme a
Sabrina Angiona dell’Ufficio territoriale Istat per l’Umbria. Presenti anche Urbano Barelli, vicesindaco di Perugia, e Marina Terpolilli,
presidente dell’Unione Italiana
giornalisti dell’Automotive. «Numeri poco positivi – ha commentato Campi – c’è una controtendenza rispetto all’Italia dove tutto
è migliorato. Qualcuno ha detto
che 11 vittime in più non sono
niente a me sembra incredibile, è
un dato allarmante. Significa 11 famiglie spezzate e una situazione
sociale triste. Abbiamo cercato di
fare tanto per la sicurezza stradale e oggi ne parliamo con i ragazzi
che , come automobilisti di domani, per invertire la tendenza. Ma le
amministrazioni devono fare interventi necessari sulle strade».
DOVE
La provincia di Perugia batte nettamente quella di Terni, dal mo-
LUNEDÌ GIORNO NERO
TARDA MATTINATA
E PRIMO POMERIGGIO
GLI ORARI PEGGIORI
CAMPI: «I COMUNI
DEVONO FARE INTERVENTI»
Giovedì 4 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
mento che avviene il 70 per cento
degli incidenti avvenuti in Umbria. A livello regionale, ma anche
provinciale, le strade più interessate sono quelle urbane, tuttavia
il tasso di mortalità rimane più alto nei percorsi fuori dall’abitato. I
sinistri nell’abitato sono stati
1.573 in Umbria (65,55 % del totale), con 24 morti e 2.132 feriti, di
cui 1.076 nel Perugino che hanno
provocato 19 decessi e 1.482 lesioni.
Adriano Olivetti
il visionario
Incontro
al Pavone
QUANDO
PERUGIA Conferenza spettacolo
domani dalle 15 alle 19,30 al Teatro Pavone dal titolo: “Adriano
Olivetti: l'urbanistica, l'architettura, l'Inu”.
L'appuntamento si snoderà in
due parti: la prima che prevede
una serie di interventi tra cui
quello della presidente nazionale dell'Inu (Istituto nazionale urbanistica) Silvia Viviani, del presidente della sezione umbra dello stesso Franco Marini e dell'urbanista Patrizia Gabellini, che ripercorreranno la vita e ricorderanno le idee dell'industriale visionario che fu anche presidente
dell'Inu, dal 1950 al 1960, e che
così tanto ha dato alla cultura urbanistica e architettonica del nostro Paese. La seconda parte vedrà la messa in scena, curata da
Le voci del tempo, dello spettacolo-concerto 'Direction home.
Viaggio nell'Italia di Adriano Olivetti' sulla vita del grande industriale.
«Abbiamo organizzato questo
appuntamento - spiega Franco
Marini, presidente di Inu Umbria - per facilitare l'incontro tra
una figura così importante e le
giovani generazioni. Siamo convinti che l'idea di Olivetti, che
considera la città frutto di una visione che si trasforma in piano,
dove è fondamentale il concetto
di filiera, in cui urbanistica e architettura si fondono in un processo virtuoso, sia più viva e centrale che mai, e che vada recuperata a discapito di un concetto di
urbanistica tutto associato alla
freddezza delle regole e delle
procedure».
Luigi Foglietti
Sempre nel Perugino, è il lunedì il
giorno più interessato con 270 sinistri (16 % del totale provinciale),
il maggior numero di morti, 9 (19
% del totale provinciale), e di feriti, 396 (circa il 16%).
GLI ORARI
Tra le 10 e le 13 (uscita delle scuole
e dal lavoro), e tra le 14 e le 17 (orario dei maggiori spostamenti dai
luoghi d’impiego a casa) le fasce
orarie più interessate. Ma continua a essere la notte il momento
in cui avvengono maggiori decessi. Nel 2013 sono stati il 22 per cento del totale concentrati nelle fasce di età 18-29 e 30-54 anni.
In alto, il presidente Aci
Campi durante il convegno
sugli incidenti. Sopra e a
fianco, due scene di incidenti
Mobilità alternativa
Barelli: «Nuovi percorsi per le bici»
Nel corso
dell’incontro, il vice sindaco
Urbano Barelli si è soffermato
in particolare sulla mobilità
alternativa rappresentata
dalla bicicletta, specie i
modelli elettrici all’interno
del progetto bike sharing.
«Teniamo molto a questo
progetto e alla sicurezza
stradale, soprattutto in una
città disabituata alle
biciclette, e in cui il ciclista
spesso viene visto come
“impiccio” più che soggetto
`PERUGIA
meritevole di stare sulla
strada. Stiamo lavorando
all’iniziativa di pedalata
assistita con gli studenti
universitari, ma anche a piste
ciclabili fra Centova e
ospedale. Un’altra idea è
quella di linee gialle sulle
carreggiate esistenti lungo le
strade con simbolo della bici e
carrozzina per disabili,
perché un altro problema è
che spesso non ci sono
marciapiedi adeguati ai
disabili».
LE CAUSE
Mancanza di rispetto della segnaletica, guida distratta e velocità sono state nell’ordine le principali
cause di incidenti in Umbria, l’ultima delle quali ha anche provocato il maggior numero di quelli
mortali. Nel Perugino le prime
due cause si invertono, ma la velocità rimane il primo motivo di
mortalità.
IL CASO CORCIANO
Nella “classifica” stilata dall’Istat
dei comuni capoluogo e di quelli
superiori ai 15mila abitanti, emerge il caso Corciano: 56 incidenti
con 5 morti e 69 feriti. Anche
Gualdo Tadino con due morti e
trenta feriti in 22 incidenti presenta indici molto alti. A Perugia sono 585 incidenti (9 morti e 817 feriti) mentre a Terni sono 443 con
6 morti e 585 feriti. A Foligno 183
incidenti con 5 morti e 270 feriti.
Re. Pe.
L’APPUNTAMENTO
Carabinieri, l’anno che verrà dedicato alla famiglia
IL CALENDARIO 2015
«Testimonia rapporto con i cittadini»
LA PRESENTAZIONE
PERUGIA Il colonnello Cosimo Fiore lo sfoglia con orgoglio. Tavola
dopo tavola, mese dopo mese, il
calendario 2015 dei carabinieri
(82esima edizione, 1.250.000
copie di tiratura di cui 8mila in
quattro lingue straniere) si
prepara ad essere il documento
che rende omaggio alla famiglia
«perchè - sottolinea il
comandante provinciale - i
nostri familiari sopportano
impegno e sacrificio, mogli e figli
svolgono un ruolo essenziale in
quanto senza di loro sarebbe
Primarie, il sì
del centrodestra
e il no del Pd
IL DIBATTITO
Errori, opportunità e astensione
segue dalla prima pagina
Il centro destra che mai ha fatto le primarie non solo nella nostra regione ma neppure nel resto d’Italia, per il prossimo appuntamento elettorale sembra
averle scoperte come la soluzione taumaturgica a tutte le difficoltà. E’ sbagliata sia la scelta del PD
che quella del centro destra.
La storia, i comportamenti di
un partito, di una coalizione non
si possono cambiare dall’oggi al
domani secondo le supposte convenienze del momento. Il popolo
impossibile svolgere in maniera
efficace e serena la nostra
missione». In alcune tavole del
calendario sono riproposte le
lettere che i carabinieri
spedirono decenni fa ai propri
cari. «I militari - ha aggiunto il
colonnello Fiore - inviavano
lettere ai familiari per informarli
e rassicurarli. La storia
dell'Arma è stata ricostruita
anche grazie a queste missive».
Il calendario - è stato
sottolineato - è un importante
strumento per il cittadino, non
solo a livello simbolico ma a
testimonianza del rapporto tra i
carabinieri e la società, nelle
case come nei luoghi di lavoro.
Il tema centrale,
fondamentale, volutamente
ripetuto nello scandire i mesi, è il
ruolo della famiglia. «Un ruolo
fondamentale - continua il
comandante provinciale - una
famiglia che non sopporta il
quotidiano agire del carabiniere
è un ostacolo per il militare».
Dalla caserma Bergia a Torino
che è la «casa madre dei
carabinieri» alla figura proprio
del capitano Bergia «orgoglioso
di girare all'esterno in divisa con
la famiglia e di farsi ritrarre con
la divisa; un grande
investigatore che proprio dalla
famiglia ha tratto la forza per il
proprio lavoro» il calendario
ricorda anche la figura del
carabiniere Orazio Greco che
nel corso della battaglia di
Podgora del 19 luglio 1915,
consapevole che avrebbe potuto
perdere la vita scriveva alla
madre «se dovessi cadere non
piangete ma anzi mandate gli
altri fratelli quassù che la patria
ha bisogno di noi». Perché la
famiglia, fa notare il colonnello
Fiore, è intesa anche come
genitori e familiari che vivono
con orgoglio il fatto che un
proprio familiare sia
carabiniere. «Un carabiniere
senza una famiglia che lo
sostenga come sacrificio
materiale ma anche come
comunione di intenti non può
svolgere il proprio lavoro». E in
questo la figura che trova spazio
nel calendario è quella di
mamma Santuccia, una donn a
di Pontile di Fiuminata
(appenninoUmbro-Marchigiano) madre di dodici carabinieri.
Michele Milletti
Il colonnello Cosimo Fiore con il calendario 2015 (FOTO GIUGLIARELLI)
della sinistra ormai non rinuncia
a scegliere i propri rappresentanti, per tutti i livelli, attraverso le
primarie che hanno rappresentato l’unica vera novità in un sistema politico che mostrava negli ultimi anni preoccupanti segni di
regressione nella capacità di
rappresentatività, che hanno ridato slancio e linfa ad un PD che
sembrava avviato verso il limbo
della politica. Il centro destra invece ha un elettorato molto più
restio a manifestarsi partecipando alle primarie essendosi sempre riconosciuto in leader carismatici a cui delegare tutto, anche le scelte dei candidati. In Umbria si vorrebbe andare invece
verso un ribaltone comportamentale per la selezione dei candidati
che in realtà rischierebbe di provocare conseguenze sia all’uno
che all’altro schieramento.
Il fantasma della astensione
“monstre” delle regionali dell’Emilia e Romagna dovrebbe convincere il PD Umbro a cambiare
davvero registro in vista delle
prossime elezioni. Di fronte allo
tsunami permanente dello politica italiana, quando in una regione come l’Emilia e Romagna in
cui il controllo sociale, politico,
amministrativo, produttivo, da
parte della sinistra è senza eguali
rispetto al resto d’Italia, quando
gli elettori sfidano pubblicamente la politica e lo stesso PD non
andando a votare, gli attenti esponenti della sinistra nostrana sarebbero davvero sconsiderati nell’immaginare di riproporre un
modello di alleanze vecchio di
cinquanta anni con alcuni partiti
ormai presenti solo virtualmente
nella piazza della politica, senza
voler dimostrare che la Marini
non solo ha governato con sufficienza un passato che sembra
preistoria ma soprattutto ha le
carte e la testa per governare a
braccetto con quella modernità
richiesta per i prossimi cinque anni , senza rinnovare radicalmente
la propria rappresentanza in Consiglio regionale. A sinistra rinunciare allegramente alle primarie,
non dare la parola al popolo della
sinistra, adagiarsi su quella sicurezza che consegue alla drammatica debolezza degli avversari, potrebbe risultare esiziale perché
questa volta da sconfiggere non
sarà tanto il centro destra ma soprattutto l’astensionismo che, come è già avvenuto anche a Perugia, potrebbe far rivivere dei veri
incubi alla sinistra nostrana. Nel
centro destra invece, a differenza
di quanto è sempre avvenuto, le
primarie sembrerebbero la bacchetta magica per unire e ordinare quello che invece non è più assimilabile e neppure ordinabile.
Ammesso e non concesso che il
centro destra, in pochi giorni, scovi le capacità e anche l’unità di intenti per organizzare decine e decine di seggi elettorali, reperire
centinaia di scrutatori volontari,
strumenti credibili e condivisi di
garanzia, ci si chiede come possa
mettere a confronto esponenti di
due schieramenti che ormai non
sono più assimilabili. Da una parte c’è la coalizione con Forza Ita-
lia, la Lega e Fratelli d’Italia che a
livello nazionale sta all’opposizione del governo Renzi che mostra
condivisione per una linea “lepenista” che non ha nulla a che fare,
in ogni angolo d’Europa, con un
centro moderato , popolare e liberal.
Dall’altra parte la supposta forza e originalità della candidatura
di Ricci è conseguente all’affrancamento anche traumatico da
Forza Italia e alla simpatia che
sembra raccogliere tra sindaci e
liste civiche che nelle passate amministrative furono spesso alternativi ai candidati di centro destra, sostenute da donne e uomini
culturalmente e politicamente
più vicini al centro e alla sinistra
che non alla destra. Per Ricci,
confondersi e fondersi anche con
eventuali primarie al centro destra, potrebbe risultare altrettanto esiziale di quanto lo sarebbe il
mancato rinnovamento da parte
del PD. Ricci perderebbe tutta la
originalità e novità della sua proposta politica per intrupparsi
nuovamente in un centro destra
tradizionale che, così come è, in
Umbria non vincerebbe mai. Il
difficile momento che vive la politica, disprezzata e additata come
unica responsabile di tutti i mali,
tenta partiti e schieramenti a
cambiare pelle, a mutazioni forzate che rischiano di snaturare la
proposta politica e di far apparire
tutti uguali sottraendo all’elettore una reale capacità di scelta e
provocandolo verso l’astensionismo. Questo è quello che le scelte
del centro sinistre e del centro destra dell’Umbria rischiano di determinare con la loro smania di
apparire per quello che non sono
e che non potranno essere.
Maurizio Ronconi
ABCD
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Marco Brunacci