numero 2/2014 - pdf - Direzione regionale Emilia Romagna

A
Comunicazione
Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno ottavo
Numero 2 - SETTEMBRE 2014
Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna
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Sommario
• Redazionale
• L’Agenzia delle Entrate alla RUN TUNE UP
• Una novità allo Sportello Affitti di Unife
• “Mini guida al codice fiscale” per gli stranieri
• La disciplina del “Terzo Settore” Il fisco incontra la Croce Rossa • Convegno “Tutto Dichiarazioni 2014”
• A Fiorenzuola e Guastalla due nuovi sportelli al posto degli
Uffici
territoriali
• Fiorenzuola: 4 agosto 2014, una data da ricordare
• Facilitare la conoscenza dell’attività dell’area Territorio
• Casa mia…per piccina che tu sia … tu mi
sembri una badia • Il Fisco mette le ruote a Sasso Marconi
• Ceramista smemorato dimentica di tassare le riserve
• Controcorrente. Salviamo il gerundio e il congiuntivo
• Il “Nuovo” che avanza – Il benvenuto della
DP di Piacenza
• Sette minuti di celebrità
• Divertiamoci ad aiutare ...atto V • Incaricati artt. 17 e 18 al traguardo.
Performance in crescita
• Francesco l’erede dei campanari
COMUNICAZIONE
Registrazione Tribunale di Bologna
n. 7734 del 19.02.2007
Anno ottavo - numero 2
Settembre 2014
Legale Rappresentante
Pierluigi Merletti
Direttore Responsabile
Biagio Cunsolo
Coordinatore Editoriale
Giovanna Regina
Responsabile Progetto Grafico
Giorgio Bertuzzi
Foto
Biagio Cunsolo
Stampa
In proprio
redattori:
Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino,
Tiziana Sabattini
per questo numero
si ringrazia:
Daniela Bastoni
Maria Rita Civolani
Francisca D’Alessandro
Emilio Di Stasio
Ciro Intermite
Daniela Messina
Luca Panzacchi
Licia Romagnoli
Dario Silvestri
La “Gazzetta di Modena”
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DIGITALIZZAZIONE
VS DECERTIFICAZIONE
2014
Le pubbliche amministrazioni da sempre dispongono di un’enorme quantità di dati che, nonostante i significativi interventi normativi in materia di digitalizzazione e decertificazione, non sono ancora disponibili per un
utilizzo sistematico da parte di enti e cittadini.
Il Codice dell’amministrazione digitale già quasi dieci anni fa stabiliva, tra le altre disposizioni, che nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali, qualunque dato trattato da una pubblica
amministrazione fosse reso accessibile e fruibile alle altre amministrazioni. L’obiettivo era, e lo è ancora,
quello di far sì che i dati delle amministrazioni siano visti come patrimonio informativo pubblico da mettere a
fattor comune, un’opportunità di riduzione di costi e di aumento dell’efficienza. Il principio base delle diverse
norme è quello di riconoscere la pubblica amministrazione quale unica entità, cui si rapportano i cittadini e le
imprese nell’ottica non solo di semplificazione delle procedure e miglioramento dei servizi forniti ma anche di
efficienza della stessa pubblica amministrazione. Complementare a questi interventi è l’istituzione, di cui più
volte si è parlato negli ultimi anni, di un portale unico di accesso alla Pubblica Amministrazione, attraverso il
quale il cittadino possa interagire con le diverse amministrazioni e scaricare documenti in totale autonomia.
Da qui il nuovo rilievo assunto dal concetto di “digitale” all’interno del settore pubblico. In passato si è spesso parlato di amministrazione “digitale” ma con l’ottica di un’amministrazione che dovesse ammodernare le
tecnologie attraverso il semplice utilizzo del web. Oggi, in regime di spending review, il digitale va visto come
un investimento teso a creare sinergie, evitare duplicazioni, innovare ridisegnando processi e utilizzando dati
interoperabili. Ciò a favore di una completa “decertificazione” nei rapporti fra Pubblica Amministrazione e
privati attraverso l’acquisizione diretta dei dati presso le amministrazioni certificanti.
Questa fruibilità dei dati, seppure assicurata ‘sulla carta’ da convenzioni che disciplinano le modalità di accesso alle banche dati, ha tuttavia stentato a decollare, probabilmente a causa dei costi relativi all’adozione
di un processo di produzione dei dati standardizzato ed interoperabile.
Ma l’avanzamento, auspicato e necessario, procede anche grazie all’istituzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che sostiene la digitalizzazione per la condivisione delle informazioni pubbliche e la realizzazione di
nuovi servizi per cittadini e imprese.
Anche nella nostra piccola realtà regionale è possibile citare una tappa importante nel percorso di digitalizzazione e conseguente decertificazione: l’adesione della Direzione regionale insieme alle 18 strutture provinciali
al sistema Ana-Cner reso operativo dalla Regione Emilia-Romagna e dai Comuni del territorio regionale
aderenti. Il sistema intende garantire la libera conoscibilità e fruibilità dei dati delle anagrafi comunali alle
diverse amministrazioni, ciascuna per i propri fini istituzionali. In particolare, si tratta di un’infrastruttura
tecnico–organizzativa per l’accesso alle informazioni anagrafiche contenute nelle banche dati dei Comuni
del territorio regionale che opera secondo un “modello federato di circolarità anagrafica”. In pratica, non
costituisce una banca dati centralizzata ma ha una architettura che prevede una struttura di intermediazione
centrale, a livello regionale e tanti nodi periferici quanti sono i Comuni aderenti. Le richieste di accesso al
dato anagrafico da parte degli incaricati delle singole amministrazioni avvengono attraverso il portale web
della Regione Emilia-Romagna (il cosiddetto “nodo centrale”); successivamente le richieste sono inoltrate al
Comune competente e da questo, sempre attraverso il nodo centrale, giungono all’amministrazione richiedente.
Per quanto riguarda in particolare l’Agenzia delle Entrate, con l’adesione al sistema Ana-Cner sono superate le
richieste finora inoltrate alle diverse amministrazioni comunali per acquisire i dati anagrafici dei contribuenti
(ad esempio per la corretta notifica di atti tributari, di rimborsi, ecc.). Si tratta di diverse migliaia di richieste
inoltrate annualmente, che comportavano costi significativi sia per le nostre strutture sia per i Comuni.
Un altro esempio di rete, un altro esempio di PA che funziona.
Buon lavoro a tutti
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PRIMO PIANO
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L’AGENZIA DELLE ENTRATE
ALLA RUN TUNE UP
Pierluigi De Rosa
Per chi è abituato a seguire gli sport ormai
“geneticamente modificati” da doping,
sponsor e tifo estremo, può essere salutare seguire una gara podistica. L’applauso
spontaneo delle persone ai lati della strada e la fatica dei corridori può servire a
recuperare il significato autentico dello
sport. Lo dice molto bene David Grossman, scrittore israeliano, quando scrive:
“Strana è la corsa, è stancante tanto da purificarti, e ti aiuta molto bene a collegare
insieme le nascoste radici degli attimi, e
quasi non si sa se sei tu che corri o se tutto
scorre attorno a te in un lento movimento
di giostra, paesi che hai già oltrepassato
ecco ritornano a galleggiarti davanti nel
buio”. Ma soprattutto, lo hanno detto i
XIII edizione, che quest’anno prevedeva
anche la categoria “ConCORRIAMO per
la LEGALITÀ”, riservata ai dipendenti di
alcuni enti e agli appartenenti ad alcune
categorie professionali.
nostri runner, che lo scorso 14 settembre
hanno preso parte alla RUN TUNE UP,
la mezza maratona di Bologna giunta alla
Il Trofeo “ConCORRIAMO
per la legalità”.
L’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna
ha aderito alla seconda edizione del Trofeo, un’occasione non solo per lanciare un
messaggio di apertura verso l’esterno, di
condivisione e di socialità, ma anche un
modo nuovo per conoscersi e per stare
insieme, al di fuori dei consueti spazi (e
schemi) lavorativi. Il Trofeo era riservato
a tutti gli appartenenti agli enti che hanno
aderito: oltre all’Agenzia delle Entrate,
PRIMO PIANO
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la Guardia di Finanza, la Fondazione dei
Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Bologna, l’Ascom e l’Ordine degli
Avvocati di Bologna. In altre parole, tutti i
soggetti che compongono la filiera fiscale,
partner o interlocutori per il resto dell’anno, simpaticamente ‘sfidanti’ il giorno della mezza maratona. Per gli ‘amatori’ era
inoltre prevista la possibilità di partecipare alla Mezza&Mezza, una staffetta non
competitiva di circa 10 km con cui il percorso della mezza maratona veniva diviso
a metà tra i due staffettisti.
2014
Gli ‘eroi’ della giornata.
Lungo il suggestivo percorso della mezza
maratona, in un giornata in cui il cielo terso esaltava il ‘Rosso Bologna’ e il giallo
ocra del centro storico, non è mancato chi
ha dato gloria ai nostri colori. Massimiliano Fonti, funzionario dell’Area di Staff,
con il suo 1h18’27” è stato il primo atleta
al traguardo dell’Agenzia delle Entrate e
ha guadagnato il 5° posto nella speciale
classifica del Trofeo “ConCORRIAMO
per la legalità”, preceduto solo dagli atleti
delle Fiamme Gialle, e il 34° posto nella
generale, alle spalle di podisti di livello
internazionale. Gradino d’onore nella
classifica Agenzia delle Entrate (e 62°
assoluto) per Davide Palermo, della Direzione Provinciale di Piacenza, che a differenza di Fonti- già runner affermato – si è
guadagnato il titolo di ‘atleta rivelazione’
con il suo 1h22’36”. Tra le donne, la vincitrice della classifica interna è Laura Repola, della Direzione Regionale Veneto,
con 1h54’19”, che ha preceduto Rosaria
Cristaudo (Direzione Provinciale di Reggio Emilia), con 1h59’39”. Tra gli agonisti, meritano una menzione anche Angelo
Spennato (DP Reggio Emilia), con 1h59’,
e Lorenzo Trabucco (DP Reggio Emilia),
che con il suo 2h08’07” non avrebbe certo
rivali nella categoria senior. Grande l’entusiasmo e la determinazione dei due atle-
Comunicazione
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PRIMO PIANO
ti abruzzesi Bruno Pisciella (1h49’10’’) e
Guerino Martella (1h53’04’’), nonostante
la partenza alle 3,30 di domenica mattina
da Pineto (TE), hanno chiuso la loro gara
con tempi degni di nota. Oltre agli agonisti, meritano una citazione anche gli
staffettisti, almeno quelli che – a differenza dei ‘camminatori’ – hanno affrontato
l’intero percorso, con alcuni tempi anche
interessanti. E’ il caso della coppia ‘rosa’
della Direzione Provinciale di Modena,
composta da Francesca Fuiano ed Elisabetta Camberari, che fa segnare un totale
sui 21km di 2h02’. Da segnalare anche il
tempo di Antonio Barbierato e Nicola Parziale (DP Forlì-Cesena – DP Reggio Emilia), che con 1h53’47” si guadagnano un
posto tra i migliori staffettisti. E ancora,
da segnalare i tempi di Nicla De Pascale
e Giuseppe Greco (DR Emilia-Romagna), che hanno chiuso i propri 10 km in
1h03’22”.
Non certo per meriti agonistici, un plauso va anche alle colleghe e ai colleghi che
camminando, correndo, o semplicemente
con la loro presenza al traguardo hanno
testimoniato l’affetto per questo sport
meraviglioso e per una città che sa ancora
regalare emozioni. Certo, come cantava
Gianni Morandi, anche lui tra i 3.600 runner, “si può (sempre) dare di più”.
PRIMO PIANO
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MINI GUIDA
AL CODICE FISCALE PER GLI STRANIERI
Tiziana Sabattini
Il video è il risultato di un percorso di
collaborazione avviato circa un anno fa,
quando abbiamo contattato il Servizio Politiche per l’Accoglienza e l’Integrazione
Sociale della Regione Emilia-Romagna,
per individuare un canale utile a diffondere una guida sulla mediazione tributaria
per gli stranieri. Per la scienza si chiama
“serendipità”: per (noi) profani, è quel fenomeno per cui nella ricerca di qualcosa
si finisce per scoprire qualcosa d’altro. E’
un po’ quello che è successo a noi. Da quel
momento, infatti, abbiamo potuto inserirci
in un contesto operativo già consolidato, costituito da Ministero dell’Interno,
Regione Emilia-Romagna ed Ervet, per
raggiungere un obiettivo comune: favorire
l’integrazione dei cittadini (e contribuenti) stranieri, di quanti sono in possesso del
permesso di soggiorno e si accingono a
iniziare il percorso di cittadinanza.
Per questo abbiamo scelto come pay-off
del video la frase “Un passo per costruire
il tuo futuro in Italia”, a sottolineare il momento iniziale di un percorso sicuramente
non privo di difficoltà, che però è fondamentale per far sì che lo straniero possa
diventare a tutti gli effetti cittadino. E
cosa avrebbe potuto rappresentare meglio
del codice fiscale il primo passo verso un
futuro di cittadino? Abbiamo così cominciato a lavorare su due fronti:
•
da un lato, gli incontri formativi a
cui partecipano gli stranieri appena
ottenuto il permesso di soggiorno,
fornendo ai docenti schede di sintesi
sull’intero procedimento di rilascio
del codice fiscale;
•
dall’altro, la creazione di un prodotto
comunicativo n grado di accompagnare la formazione in aula e di rappresentare, in forma il più possibile
iconica, tutto ciò che è utile sapere
sul codice fiscale.
sparenza rispetto ai servizi erogati e più in
generale un modo per dare visibilità a ciò
che le amministrazioni fanno, e di cui non
sempre l’opinione pubblica ha una chiara
percezione: il mondo dei servizi, per l’Agenzia delle Entrate, e le politiche di integrazione realizzate dalle regioni. Servizi
e attività “invisibili”, per lo più, ma che
costruiscono silenziosamente i presupposti per una società il più possibile coesa
(o il meno possibile disgregata, a seconda
dei punti di vista). Anche perché, non lo
dimentichiamo, gli immigrati partecipano in misura progressivamente più significativa alle entrate tributarie del Paese,
naturalmente con differenti attitudini alla
tax compliance: nel 2013 si contano oltre
3,4 milioni di contribuenti nati all’estero,
con un reddito complessivo dichiarato di
circa 43 miliardi di euro, pari al 5,4% del
totale dei redditi dichiarati in Italia (Fonte:
Istituto Leone Moressa, Rapporto annuale
sull’economia dell’immigrazione, edizione 2013).
Il video
Il video è stato prodotto all’interno del
progetto “Parole in gioco 3 - azioni del sistema regionale di sostegno alla conoscenza della lingua italiana ed educazione civica” sostenuto dal Programma FEI (Fondo
2014
Un piccolo esempio di ciò che significa
“fare rete”, utilizzando in modo sinergico
le risorse del territorio. Ma anche, se si
vuole, uno strumento di accounting, di tra-
Comunicazione
PRIMO PIANO
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Europeo per l’Integrazione) e cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero
dell’interno, con l’obiettivo fondamentale
di semplificare gli adempimenti per i contribuenti stranieri. La mini-guida spiega
passo-passo, con linguaggio diretto, come
richiedere il codice fiscale e perché è utile farlo. In particolare, il video è stato
pensato per gli stranieri, in possesso del
permesso di soggiorno, che frequentano i
corsi previsti dall’Accordo di integrazione, uno strumento offerto agli immigrati
che scelgono di vivere nel nostro Paese
per avviare un percorso di integrazione attraverso la conoscenza della lingua italia-
na e dei principi civici fondamentali (tra i
quali rientrano i doveri fiscali). Il filmato,
che è già pubblicato sui siti istituzionali
di Agenzia delle Entrate, Regione ER ed
Ervet, sarà utilizzato durante gli incontri
formativi, come supporto alla didattica,
insieme alle schede di sintesi fornite ai
docenti. Un’ultima annotazione: la mini-guida è un prodotto per gli stranieri
fatto da stranieri, poiché è stato realizzato
da Rete MIER, un network di testate registrate e siti web attivati da professionisti
prevalentemente di origine straniera nella
regione Emilia-Romagna.
I prossimi passi.
La Direzione Regionale Emilia-Romagna
ha già aderito all’evoluzione naturale del
percorso, il progetto “Parole in gioco 4”,
il cui bando è in attesa dell’approvazione
definitiva. In programma, le versioni in
lingua della mini-guida al codice fiscale
– ora in italiano, perché inserita in un percorso di apprendimento della lingua italiana – e soprattutto un nuovo progetto sulla
registrazione del contratto di affitto. Anche questo è un passo per diventare cittadini italiani e, si spera, buoni contribuenti.
UNA NOVITà
ALLO
SPORTELLO
AFFITTI DI UNIFE
Giorgio Bertuzzi
Lo Sportello Registrazione Affitti, il servizio dedicato agli studenti per favorire la
semplificazione dei rapporti con i contribuenti e per combattere il mercato degli
affitti “in nero” o irregolari, a partire da
venerdì 22 agosto, offre una nuova opportunità.
li
quavizi
ser
Un funzionario dell’Agenzia delle Entrate è a disposizione di tutti
gli interessati per:
• fornire informazioni sulle agevolazioni
previste per gli studenti (borse di studio,
premi per meriti artistici e scientifici,
detrazioni e deduzioni)
• offrire consulenza sui benefici fiscali
riservati a chi detiene un contratto di
affitto regolare e registrare i contratti di
locazione.
Da quest’anno, il rilascio del
codice fiscale, con modalità
semplificate, direttamente in
n
Ateneo, a docenti e studenti
stranieri. Oltre alla domanda
(modello AA4/8), compilata e sottoscritta,
è necessario presentare i seguenti documenti:
tà
ovi
Cittadini dell’Unione Europea
• il documento d’identità del richiedente
Cittadini extra UE
Uno di questi documenti:
• il passaporto valido, munito di visto di ingresso
• il permesso di soggiorno valido
• la certificazione di identità con foto del richiedente, rilasciata dalla rappresentanza
diplomatica o consolare in Italia del Paese
di provenienza
ndo
qua
Ogni venerdì, dalle ore 9.30 alle
ore 11.30, a Palazzo Renata di
Francia – via Savonarola 11,
stanza 12
Per tutte le informazioni sul servizio
sono attivi i seguenti recapiti: tel. 0532
293383, e-mail: infoaffitti@unife.it,
sito web dedicato nella sezione del
Portale Unife riservata al Diritto allo
Studio.
Nella pagina dedicata del sito internet
http://emiliaromagna.agenziaentrate.
it è possibile consultare i recapiti e gli
orari di apertura degli Sportelli attivi
in Emilia-Romagna. Sono inoltre disponibili la Guida “Studenti e Fisco”
sulle agevolazioni previste per gli studenti e il video realizzato dall’Agenzia
delle Entrate in collaborazione con la
Regione Emilia-Romagna ed ERVET
http://emiliaromagna.agenziaentrate.
it/site.php?id=10502
NOTIZIE
Giovedì 15 maggio 2014 si è svolto il convegno “Tutto dichiarazioni”, organizzato dalla Direzione
Regionale e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti
Contabili di Bologna.
Dopo i saluti del Direttore regionale delle Entrate, Pierluigi Merletti e del presidente dell’Ordine
dei commercialisti di Bologna,
Mirella Bompadre, i funzionari
dell’Agenzia, coordinati dal capo
settore Servizi e consulenza della
Direzione emiliana Maria Rita Civolani, hanno illustrato le novità
delle dichiarazioni dei redditi.
In particolare, Sonia Tripaldi
dell’Ufficio Fiscalità generale ha
illustrato il tema della “tassazione
dei redditi da lavoro dipendente
prodotti all’estero”, Francesco
Chiaravalle, dell’Ufficio fiscalità
delle imprese, quello della “rivalutazione dei beni d’impresa
dopo la Legge di Stabilità 2014”.
“Il trattamento fiscale della correzione degli errori in bilancio, alla
luce della circolare 31/E del 2013”
è l’argomento trattato da Francesca Roselli, dell’ufficio Accertamento.
All’incontro, valido ai fini della
“Formazione Professionale Continua” degli iscritti all’Ordine
dei Dottori Commercialisti e egli
Esperti Contabili, è stato dato
ampio spazio ai quesiti dei partecipanti.
Nella pagina del sito internet dedicata al convegno è possibile scaricare le slide proiettate durante
l’incontro.
La redazione
LA DISCIPLINA
DEL TERZO SETTORE
IL FISCO INCONTRA
LA CROCE ROSSA
Daniela Messina
Dal 1° gennaio 2014 ha preso avvio il processo di privatizzazione della Croce Rossa
Italiana, che ha previsto, nelle fase iniziale, la trasformazione in associazioni di diritto privato, più precisamente in Associazioni di Promozione Sociale, delle unità
periferiche di questo organismo umanitario impegnato, quotidianamente, da oltre
150 anni, nell’offrire soccorso e assistenza
tempestiva in ogni tipo di emergenza, sia
interna che internazionale.
La necessità, sentita dai diversi Comitati
locali della CRI, di approfondire e comprendere i nuovi adempimenti fiscali che
accompagnano il processo di riforma in
atto ha portato all’organizzazione - da
parte della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna, in
collaborazione con il Comitato Regionale
della Croce Rossa Italiana - del convegno
“Disciplina del Terzo Settore - Percorso
tributario Enti no profit: Onlus e Associazioni di promozione sociale”.
L’iniziativa, che ha avuto luogo lo scorso
14 maggio presso l’Aula Bologna della
D.R. Emilia Romagna, ha riscosso
un ampio successo di pubblico.
Numerosa e attiva è stata, infatti, la
partecipazione non solo dei rappresentanti e consulenti ma anche dei
volontari e dei dipendenti dei Comitati Regionali e locali della Croce
Rossa Italiana di Emilia-Romagna e
Lombardia. L’interesse per gli argomenti in programma nel corso della
giornata è stato tale che all’incontro
hanno preso parte anche alcuni esponenti della CRI provenienti dalle regioni Marche, Toscana e Sicilia.
Dopo i saluti e l’intervento di apertura a cura del Direttore Regionale,
Pierluigi Merletti, la parola è passata ai funzionari dell’Agenzia che,
nel corso della mattinata, hanno
dapprima approfondito gli aspetti
civilistici, contabili e fiscali che caratterizzano gli Enti non commerciali - focalizzando l’attenzione su
aspetti di particolare interesse per tutte
le organizzazioni no profit come i regimi
agevolati, la raccolta pubblica di fondi, la
tracciabilità dei movimenti di denaro - per
poi illustrare la disciplina fiscale propria
delle Onlus, i requisiti necessari per accedere all’Anagrafe delle Onlus e l’iter da
seguire per l’iscrizione in tale Anagrafe.
La prima parte della giornata si è conclusa con l’illustrazione dei requisiti e delle
modalità di accesso al beneficio del 5 per
mille e con un accenno al Modello EAS.
Nel pomeriggio, il Direttore della Croce
Rossa Italiana di Emilia-Romagna e Lombardia, dopo aver ripercorso l’iter che ha
portato alla privatizzazione dei Comitati
locali della CRI, ha fatto il punto della
situazione ed affrontato il tema della gestione dei citati Comitati nella loro nuova
veste giuridica di Associazioni di Promozione Sociale. A tale intervento ha fatto
seguito un proficuo dibattito, nel corso
del quale i funzionari dell’Agenzia hanno
risposto ai numerosi quesiti posti dai partecipanti all’incontro.
2014
Convegno
“Tutto dichiarazioni
2014”
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Comunicazione
NOTIZIE
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A FIORENZUOLA E GUASTALLA
DUE NUOVI SPORTELLI AL POSTO
DEGLI UFFICI TERRITORIALI
La redazione
Dal 4 agosto 2014 l’Ufficio territoriale di
Fiorenzuola d’Arda non è più operativo, il
29 settembre chiuderà i battenti l’Ufficio
territoriale di via Bertazzoni 39 a Guastalla. La chiusura rientra in un progetto
di riorganizzazione nazionale finalizzato
a contenere i costi di gestione e investire
le risorse disponibili in base alle esigenze
effettive degli utenti.
Per limitare il più possibile i disagi dei cittadini fiorenzuolani e guastallesi l’erogazione
dei servizi essenziali (es. assistenza su
comunicazioni di irregolarità, registrazione
dei contratti di affitto, apertura e chiusura
della partita Iva, rilascio del codice fiscale/
tessera sanitaria, ricezione documenti) è
assicurata presso due sportelli:
Sportello
Recapiti
Orario di apertura
Fiorenzuola d’Arda (PC)
(già attivo)
Piazzale Taverna 1
29017 FIORENZUOLA D’ARDA
Telefono 0523/601415
dal lunedì al venerdì,
dalle 8:45 alle 12:45
Via Castagnoli 7
42016 GUASTALLA
Telefono 0522/234111
dal lunedì al venerdì
dalle 8:45 alle 12:45
Guastalla (RE)
(attivo dal 29/09)
lunedì e giovedì
anche dalle 14:45 alle 16:45
martedì e giovedì
anche dalle 14:45 alle 16:45
Fiorenzuola:
4 agosto 2014 una data da ricordare
Il 4 agosto (data celebrativamente non molto piena di eventi e personalità) si verifica
qui in Emilia Romagna una vicenda a suo
modo invece “storica”: l’Ufficio Territoriale di Fiorenzuola d’Arda si trasforma in
“Sportello”. In realtà, il 4 agosto nasceva,
all’inizio del ‘900, il grande musicista
Louis Armstrong ed anche oggi possiamo dire che… la musica è cambiata! La
riorganizzazione ha portato alla chiusura
dell’ufficio ed alla sua sostituzione con
il nuovo “Sportello”, aperto in Piazzale
Taverna n. 1, presso uno storico palazzo ex
Liceo Scapuzzi, che in passato ha ospitato
gli Uffici di altre prestigiose istituzioni,
precisamente la Pretura e il Giudice di Pace.
Tutto ciò accade nella patria della coppa,
della “mousse di mortadella” e dei raffinati
“cardi alla parmigiana con tartufo”, nonché
delle “tre rose” dello stemma che ricordano
la leggenda medievale di tre bellissime
fanciulle locali o, in altra versione, di tre
valorosi guerrieri, fiori di cui non meno
belle sono le splendide azalee donate oggi
dalle “vicine di casa” come benvenuto (la
struttura ospita anche un caf).
Qui le colleghe Franca, Francesca, Giancarla e Marisa, tra polvere e scatoloni, sigilli
e nastri, calcolatrici e cancelleria, cimeli
dimenticati e venuti alla luce per caso per
assurgere a elementi fondamentali del “nuovo” arredamento – il lavoro è anche questo!
-, sono già state attive oggi dalle 8.45 alla
chiusura pomeridiana (citando un vecchio
film “vale a dire, al limite delle possibilità
umane…”) per accogliere ben 23 utenti che,
non per nulla disorientati dalla novità, si
sono messi in coda per usufruire dei servizi
essenziali attribuiti allo Sportello.
In occasione di questo “inizio”, va il
ringraziamento particolare e sentito sia
a chi resta a Fiorenzuola sia ai colleghi
trasferiti a Piacenza, per il grande impegno
e la professionalità messi al servizio della
soppressa struttura nonché per quelli che
profonderanno sui rispettivi nuovi posti
di lavoro.
NOTIZIE
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Facilitare la conoscenza
dell’attività dell’area Territorio
Biagio Cunsolo
Si sono conclusi in maniera positiva gli incontri del progetto “Entrate...in Territorio”,
organizzati per facilitare la conoscenza
dell’attività dell’area Territorio alle strutture no core dell’area Entrate.
Il progetto ideato dalla Direzione Centrale
del Personale - Ufficio Sviluppo, in Emilia-Romagna ha avuto come protagonisti,
il Direttore dell’Ufficio Provinciale di
Bologna- Territorio, Salvatore Scarpino,
il Conservatore Reparto Servizi Pubblicità
Immobiliare, Francesco Paolo Tomeo, e il
referente OMI Maurizio Tesini.
I tre colleghi dell’Area Territorio, durante la
giornata di presentazione svoltasi presso la
sala Bologna della DRER, hanno mostrato i
macro-contenuti relativi all’evoluzione del
catasto e i servizi resi all’utenza, al ruolo
del Conservatore e le funzioni del Servizio
Pubblicità Immobiliare, all’Osservatorio
del Mercato Immobiliare e i servizi tecnico-estimativi.
All’incontro di presentazione, sono seguite
delle “visite guidate” presso l’Ufficio
Provinciale di Bologna- Territorio nel
corso delle quali il personale degli uffici
di supporto della Direzione regionale
ha conosciuto da vicino i servizi erogati
dall’Area Territorio.
Durante le “visite guidate” sono state
mostrate le principali procedure informatizzate. In particolare, per quanto riguarda
il catasto, è stata consultata la banca dati
informatizzata e visionati i seguenti metodi
di ricerca:
dati della nota con cui i soggetti hanno
acquisito tali diritti;
• visura per soggetto, anche in ambito
nazionale di immobili posseduti da un
soggetto in un determinato comune o in
tutta la provincia sia per quanto riguarda
i terreni che i fabbricati;
• visura planimetrica di unità immobiliare
urbana con esempio di calcolo della
superficie catastale ai sensi del DPR
138/98;
• elaborato planimetrico;
• estratto di mappa catastale visualizzato
tramite l’applicazione WEGIS.
Il personale degli uffici di supporto della
Direzione regionale, inoltre ha assistito alle
lavorazioni specifiche del progetto denominato “Anagrafe Immobiliare Integrata”.
I colleghi dell’Area Territorio si sono
soffermati sull’attività di integrazione che
avviene tra banche dati catasto e conserva-
toria e il relativo controllo finale di verifica
della titolarità dei soggetti conosciuto come
“ operazione di marcatura delle titolarità”.
Tra i documenti catastali sono stati mostrati
il Docfa (documento catasto fabbricati) e
Pregeo (documento del catasto terreni),
documenti attraverso i quali i tecnici
professionisti in tempo reale aggiornano
l’archivio catastale.
Naturalmente, è solo il primo passo verso
una più completa ed effettiva integrazione
tra l’area Entrate e l’area Territorio, a cui
si sta lavorando attraverso una serie di altri
strumenti (ad esempio l’istituzione della
rete integrata dei referenti della comunicazione, l’estensione al Territorio dell’Albo
Formatori, ecc.). Uno dei prossimi passi,
sarà l’attivazione della fase 2 del progetto
“Entrate in Territorio”, con le visite dei
colleghi del Territorio alle Direzioni provinciali delle Entrate.
• per soggetto persona fisica (dati anagrafici o codice fiscale) e persona giuridica
(denominazione o codice fiscale);
• per identificativo catastale;
• per indirizzo.
Tra le visure catastali sono state esaminate:
2014
• visura per immobile con i dati censuari
di un immobile con categoria classe
consistenza e rendita, l’indirizzo, i
dati dell’ultima variazione registrata in
banca dati sull’oggetto, i soggetti che
vantano diritti reali sull’immobile e i
Comunicazione
NOTIZIE
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“Casa mia …per piccina che tu sia”
… TU mi sembri una badia
Focus sui servizi estimativi
Luca Panzacchi
regolano questa metodologia estimativa,
ma voglio solo introdurre uno strumento
utilizzato nel procedimento che è l’OMI
“Osservatorio del Mercato Immobiliare”
, che consiste nello studio e raccolta delle
quotazioni immobiliari presenti sul Territorio Nazionale.
Un collega dell’UPT di Bologna ci spiega cosa significa stimare il valore di un
immobile.
Nell’ambito del progetto “Entrate… nel
Territorio” mi fu chiesto di sostituire un
mio collega nella materia riguardante il
“Mercato Immobiliare”.
Talvolta le persone utilizzano questo strumento direttamente per trovare il valore di
un immobile, moltiplicando la quotazione
OMI della zona su cui è ubicato il bene, per
la superficie dello stesso. Il più delle volte
però questa operazione porta a risultati
approssimati e non rispondenti all’effettivo
valore dell’immobile.
Non ebbi molto tempo per prepararmi così,
decisi di non presentare slide riguardanti i
principi che regolano la materia estimativa, ma di portare esempi concreti di utile
interesse e di facile comprensione.
Ognuno di noi ha dovuto nella propria vita
fare considerazioni estimative quando si
è trovato a vendere o comprare una casa.
E le prime considerazioni sono sempre
personali, soggettive, cioè dipendono dal
proprio gusto e sono molto importanti al
fine della scelta.
Poi viene il momento delle considerazioni
oggettive sul bene, che dipendono dalle
caratteristiche proprie dell’immobile.
Tutto questo si compone insieme nel momento in cui si deve attribuire un valore al
bene. L’estimatore è tenuto a dare molta
importanza alle caratteristiche oggettive
dell’immobile cercando, per quanto possibile, di tenersi staccato da eventuali propensioni dovute al proprio gusto personale.
Questo per dire che lo sforzo dell’estimatore è quello di essere oggettivo, cioè
considerare il bene per le sue caratteristiche
intrinseche ed estrinseche.
Piace pensare che il valore di un immobile
sia UNO SOLO!
Però siamo certi che se diamo in valutazione uno stesso immobile a più persone,
quasi sicuramente otterremo valori diversi.
Eppure ogni estimatore si attiene a dati
oggettivi e anche a metodologie estimative
consolidate ma, tuttavia i risultati saranno
differenti.
Tutto questo solo per dire che una stima è
comunque soggettiva e che l’estimatore inserisce parte di proprie considerazioni personali all’interno del processo valutativo.
Bisogna accettare la non univocità di un
valore, per poter comprendere che quella
soggettività utilizzata dal bravo estimatore
risulta indispensabile per poter avvicinarsi
al “più probabile valore di mercato di quel
bene”.
È proprio questo che cerca l’estimatore,
“il più probabile valore di mercato di quel
bene”.
Quella soggettività utilizzata dell’estimatore si concretizza nell’esperienza acquisita
negli anni, attraverso il confronto con beni
similari, già valutati o compravenduti precedentemente.
Il procedimento valutativo denominato
MCA “Market Comparison Approach”
utilizza per trovare il valore di un bene,
proprio il confronto con immobili di similari caratteristiche di cui sono noti i valori.
Non entrerò nel merito dei principi che
Cerchiamo di capirne il perché.
Riporto un esempio personale che mi capitò
quando ancora studiavo all’università. Uno
studente delle superiori, che aiutavo in
matematica, mi raccontò che fin da piccolo
passava le estati con la nonna che abitava in
una località di mare. Quando gli dissi, che
era una fortuna poter andare al mare con
la propria nonna, lui mi rispose che però
in spiaggia andava sempre da solo perché
l’appartamento della nonna era al decimo
piano senza ascensore.
Al tempo, rimasi stupito di come fosse
stato possibile che il progetto di un edificio
così alto senza ascensore avesse avuto le
autorizzazioni necessarie, ma non aggiunsi
ulteriori considerazioni.
Oggi, aggiungerei alle considerazioni di
allora, che l’assenza di ascensore per un
appartamento ubicato ad un piano così alto,
risulta una caratteristica straordinariamente
pesante sull’immobile, che lo porta fuori
dalle condizioni di ordinarietà.
Con ogni probabilità, il valore di mercato
di quel bene, risulterà pertanto inferiore a
quello ottenuto dal prodotto del valore minimo OMI di quella zona per la superficie
dell’appartamento.
Ho utilizzato questo semplice esempio
solo per dire che, se il valore ottenuto dalla
moltiplicazione delle quotazioni OMI per la
NOTIZIE
Vorrei a questo punto trattare anche un’altra
situazione molto diversa ma ugualmente
interessante, che permette di capire sempre
meglio quanto sia complicata ed affascinate
la materia estimale.
Come prima parto da un esempio.
Può capitare che ci venga richiesto di
effettuare valutazioni su interi immobili,
appartenenti al patrimonio di Amministrazioni Pubbliche quali Comuni, Provincie,
Regioni ecc.
Spesso questi edifici risultano con caratteristiche di pregio e ubicati nel centro storico
della città.
Quando una valutazione è finalizzata alla
vendita, sono necessarie tutta una serie
di indagini che hanno il compito di conoscere le caratteristiche dell’immobile,
con l’obbiettivo di poterne determinare lo
stato conservativo e le eventuali possibili
trasformazioni d’uso.
In particolare, l’estimatore cercherà di trovare tra le destinazioni ammissibili, quella
in grado di conferire allo stabile, il più alto
valore di mercato.
Potrebbe succedere però che il mercato
non sia in grado di recipere quell’immobile
con quella destinazione e con quel valore.
In altre parole vuole dire che, anche se
l’immobile venisse messo in vendita questo
non troverebbe un compratore o almeno
non a quel valore.
Perché può darsi una situazione di questo
tipo? C’è un’altra variabile molto importante che entra dentro il sistema valutativo
e questa è il “Mercato”.
È estremamente importante conoscere il
mercato immobiliare al fine di capire se
questo è in grado o meno di assorbire immobili con quelle caratteristiche.
Per capirci meglio, se in una media città,
viene posto in vendita un immobile di
pregio, questo probabilmente troverà
collocazione in un tempo che si definisce
consono per immobili di quel tipo.
Ma se venissero messi in vendita contemporaneamente un numero maggiore di immobili di quel tipo allora le cose potrebbero
cambiare. Se poi in ultimo dovesse capitare
che, oltre quell’immobile pubblico altre
società anche private introducessero sul
mercato un numero considerevole di immobili di quel tipo, allora il mercato potrebbe
non essere più in grado di assorbirli.
Quella stima redatta dall’estimatore poteva
essere corretta in tutte le sue parti ma il valore dell’immobile non corrispondeva più
al valore di mercato perché nel frattempo le
condizioni dello stesso si erano modificate.
Per quanto si presti attenzione all’andamento del mercato ci sono dinamiche
di sviluppo del territorio e di operazioni
immobiliari, che possono rimanere ferme
per anni per poi accelerare bruscamente in
seguito ad accordi avvenuti tra entità molto
importanti sul territorio.
Ed è qui che volevo arrivare, per dire che la
capacità dell’estimatore, non è solo quella
di sapere fare bene le considerazioni e i
conti riguardanti il procedimento valutativo, ma anche quella di prevedere per
quanto possibile modifiche del mercato
immobiliare dovute a scelte politiche di
amministrazioni che hanno il compito di
gestire lo sviluppo del territorio.
Per questo, nel redigere stime, è molto
importante il lavoro di squadra che porta a
sommare le esperienze così da tenere uno
sguardo attento in tutte le direzioni.
Vorrei concludere dicendo che l’attività
estimativa è una professione molto interessante che richiede precisione, attenzione e
continuo aggiornamento. Probabilmente,
sono proprio queste caratteristiche, a rendere questa materia così affascinante!
2014
superficie dell’immobile risulta differente
dall’effettivo valore di mercato del bene,
questo non significa che le quotazioni
OMI siano sbagliate ma piuttosto, che le
peculiarità dell’edificio richiedono considerazioni correttive che tengano in conto
delle caratteristiche proprie dell’oggetto
in valutazione.
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Comunicazione
NOTIZIE
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“Il fisco mette le ruote”
a Sasso Marconi
Antonella Pellegrino
Dal 3 al 6 giugno 2014 ha fatto tappa a
Sasso Marconi (BO) la campagna itinerante
dell’Agenzia delle Entrate per avvicinare
l’amministrazione al cittadino, anche al di
fuori delle sedi istituzionali.
L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa presso la sede del Comune di
Sasso Marconi, alla presenza delle autorità
locali e dei rappresentanti dell’Agenzia
delle Entrate.
I funzionari dell’Ufficio territoriale di
Bologna 1 e Bologna 2, presenti nella
postazione mobile, hanno erogato i servizi
di informazione e assistenza fiscale abitualmente disponibili presso il front-office:
emissione del codice fiscale/tessera sanitaria e della partita Iva, duplicato della tessera
sanitaria, rilascio del pin code per l’abilitazione ai servizi telematici, registrazione del
contratto di locazione, assistenza alla compilazione e trasmissione della dichiarazione
dei redditi, informazioni su donazioni e
successioni, chiarimenti su comunicazioni
di irregolarità e iscrizioni a ruolo.
I colleghi dell’Ufficio Provinciale – Territorio di Bologna hanno permesso ai visitatori
di consultare le quotazioni immobiliari
e richiedere visure catastali e ispezioni
ipotecarie.
In Emilia-Romagna prima di questa
esperienza, grazie alla collaborazione dei
sindaci dei comuni più lontani dai nostri
uffici, l’Ufficio mobile dell’Agenzia delle
Entrate si è fermato a Riccione e Formigine
(nel 2008), a Salsomaggiore Terme (nel
2009), a Santarcangelo di Romagna e
Cervia (nel 2010), a Maranello (nel 2012)
e a Correggio nell’anno 2013.
Anche i cittadini sassesi, come i precedenti,
hanno accolto i funzionari dell’Agenzia
delle Entrate con interesse e calore.
Un particolare ringraziamento va ai dirigenti e ai colleghi della Direzione provinciale di Bologna (Rosanna Iavagnilio,
Natale Antonino Galasso, Assunta Scafa,
Eleonora Casanova, Giuseppina Di Battista, Carmine Fratepietro, Stefania Maiardi
e Francesco Monaco) e dell’Ufficio pro-
vinciale territorio di Bologna (Salvatore
Scarpino, Giuseppe Autelitano, Tiziano
Biancone, Ivan Di Rito,Luca Serafino e
Enzo Valenti) che con grande disponibilità
e competenza hanno contribuito al successo
dell’iniziativa.
NOTIZIE
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CERAMISTA SMEMORATO
DIMENTICA DI TASSARE LE RISERVE
Intervista a Daniela Bastoni e Ciro Intermite (DP Forlì-Cesena)
Pierluigi De Rosa
Dietro una intricata serie di fusioni, scissioni, rivalutazioni si nascondevano redditi imponibili non tassati per 35 milioni di
euro, per una maggiore imposta accertata
che supera i 3 milioni di euro. La società,
in seguito alla sentenza della Commissione provinciale che ha approvato in pieno
l’operato dell’Agenzia, ha deciso di saldare il proprio debito con il fisco, calcolato in 5,8 milioni di euro. Questo l’esito
di una verifica fiscale, realizzata nei confronti di un’azienda del settore ceramico,
dall’Ufficio Controlli della Direzione Provinciale di Forlì-Cesena. Ne parliamo con
i due funzionari che hanno portato a termine il controllo, Daniela Bastoni e Ciro
Intermite.
Daniela e Ciro, intanto complimenti per
l’ottimo lavoro. Potete riassumere quali
sono stati i passaggi principali attraverso
cui si è articolato il controllo?
Il controllo è scaturito dall’attività di selezione interna all’Ufficio, in particolare
dai dati emersi dall’applicativo SCRIM:
modifica della sede della società, variazione
del codice attività, presenza di operazioni
straordinarie nel corso dell’anno. Da un più
approfondito controllo della dichiarazione
è stato possibile rilevare una discordanza
tra quanto inserito nel quadro RS e quanto
riportato nella nota integrativa al bilancio
in merito alla variazione delle poste di
patrimonio netto. Da qui l’impulso ad una
ricostruzione più dettagliata delle variazioni di patrimonio netto.
le sociale e un successivo aumento dello
stesso mediante imputazione delle riserve
a capitale.
Per fortuna non rappresentate un caso
isolato. Ci sono tanti colleghi che ogni
giorno contribuiscono, in modo diverso, al
raggiungimento degli obiettivi istituzionali
dell’Agenzia (e senza i ‘bonus’ di cui si
parla impropriamente in certa stampa,
n.d.r.). Come ci si sente dopo aver concluso con successo una verifica di queste
“dimensioni”?
Sicuramente l’idea di contribuire in maniera significativa e tangibile agli obiettivi istituzionali dell’Agenzia ci appaga
dell’impegno e delle sforzi fatti durante
l’attività lavorativa.
La verifica è un momento particolarmente
delicato di contatto (e di confronto) con il
contribuente, per tanti motivi. Quali sono
le ‘strategie’ che utilizzate per cercare di
costruire un rapporto collaborativo con il
contribuente sottoposto a controllo?
Abbiamo sempre cercato di creare un rap-
porto collaborativo con il contribuente
attraverso il dialogo, il confronto aperto
e una gestione trasparente dell’attività di
verifica,affinando costantemente la capacità di self-control che ci ha permesso,
anche in situazioni di tensione dovute agli
elevati importi contestati, di riuscire a terminare i controlli con una stretta di mano.
Il vostro è un esempio di come il lavoro
in team possa dare ottimi risultati. Quali
sono, secondo la vostra esperienza, gli
ingredienti fondamentali per formare una
squadra vincente?
Sentirsi parte di un gruppo, condividerne
gli obiettivi, le criticità e, perché no, anche
i successi del lavoro, nonché la fiducia
reciproca nelle capacità altrui, sono il mix
giusto che secondo noi favorisce il consolidamento di un team vincente .
Chiudiamo con un sorriso. C’è qualcosa
che ‘rubereste’ l’uno all’altro?
Daniela: sicuramente l’eloquio.
Ciro: anche più di una cosa (la chioma
fluente) e la sua memoria tributaria.
C’è stato un dettaglio, un elemento che
nel corso del controllo vi ha ‘aperto gli
occhi’, indirizzandovi verso una direzione
che altrimenti avreste tralasciato?
2014
L’attenzione è stata attirata da un’anomala
variazione del capitale sociale nel corso
dell’anno: la società aveva indetto due assemblee straordinarie, effettuate a pochi
giorni l’una dall’altra, per deliberare una
iniziale riduzione per esubero del capita-
Comunicazione
FOCUS ENTRATE
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IL “NUOVO” CHE AVANZA
IL BENVENUTO DELLA DP DI PIACENZA
Dario Silvestri
Conclusosi con merito il percorso della
selezione per 855 funzionari, l’Ufficio di
Piacenza ha dato oggi il suo benvenuto i
nuovi assunti, in un clima ospitale e cordiale, impreziosito da un simpatico intermezzo. Il Direttore Licia Falanga ha accolto i nuovi dipendenti con saluti tutt’altro
che di rito, presentandoli ai Capi Ufficio,
ai Capi Area ed ai Capi Team ma, prima,
sottoponendoli ad una piccola … intervista. Ad i neo-funzionari sono state poste
alcune domande tra il serio ed il faceto:
ne è venuto fuori il “ritratto del nuovo assunto”. Un ragazzo convinto della propria
scelta e ben motivato, pieno di aspettative
e di speranze, ma anche un po’disorientato, perché – diciamocelo – il nuovo fa
sempre un po’paura, specialmente quando
la vita cambia in modo decisivo, spesso
sradicando origini, punti di riferimento e,
perché no, equilibri consolidati. La prima
domanda, a bruciapelo, è stata: “Molti di
noi ricordano il disorientamento che ci
pervase il primo giorno di lavoro, molti altri quel giorno, forse, neanche lo ricordano più, in ogni singola sfumatura. Però, in
ogni caso, tutti ricorderannol’affetto con
il quale sono stati accolti ed introdotti. E
voi? Come siete stati accolti?” “Bene, grazie!” sono le parole di Michele Potere, barese, dal volto pulito e simpatico. Le risate
che seguono la sincerità dell’affermazione tagliano la tensione. Perché qualcuno,
appena saputo dell’intervista, avrà pensato: “Gli esami non finiscono mai!”. Ma
Eduardo De Filippo aveva ragione, e le
domande proseguono, implacabilmente.
“Perché hai scelto l’Agenzia?”. Antonio
Martino è tornato per un momento, non
tanto indietro nel tempo (è il più giovane),
ai propri studi universitari, e dice: “In base
al mio percorso di laurea, principalmente. Inoltre, ricordo con piacere l’esame
di diritto tributario, che ho preparato con
grande interesse”. C’è anche chi, come
Simone Pinna, pur avendo effettuato studi
un po’diversi, ha ritenuto affascinante il
mestiere di funzionario del fisco “ … anche se, specialmente nel momento attua-
le – riflette – si può
andare incontro ad
episodi spiacevoli”. A
questo punto, il Direttore ha preso spunto
dalla riflessione del
nostro nuovo collega per ricordare che
l’agente del fisco non
deve mai lasciarsi intimorire e proseguire
nella propria missione con competenza,
dedizione e grande attenzione, in quanto,
certo, le insidie non mancano. Le due successive domande, quasi obbligate, hanno
riguardato la provenienza geografica dei
nuovi assunti e le difficoltà logistiche che,
probabilmente, lo spostamento a Piacenza
ha comportato per molti di loro. “In verità
non provengo da molto lontano – spiega
Angelo Piedimonte – ho sempre vissuto,
studiato e poi lavorato a Parma, ma – aggiunge con malcelato orgoglio – sono
molisano, di Campobasso”. Negli occhi
di questi ragazzi si legge immediatamente
l’attaccamento alle proprie origini ma anche l’ammirevole maturità di chi, da generazioni, è fatalmente destinato a cercare la
propria fortuna altrove. Il che, a volte, può
portare anche disagi difficilmente accettabili. Vittorio Renna racconta: “Purtroppo,
nonostante la mia posizione in classifica,
sono stato destinato molto lontano da Rimini, una sede che è molto vicina a Brindisi, la mia città. Attualmente viaggio tutti
i giorni da Milano”. Un disagio, quello del
pendolarismo, che può essere evitato soltanto trovando, in fretta, una sistemazione in città. Provocatoriamente - e con un
po’di ironia sulla tranquillità della vita cittadina di Piacenza, il collega Silvestri Dario, qui dal 2004 (come passa il tempo!)
ha ricordato ai ragazzi che buona parte dei
colleghi che li hanno preceduti ha trovato
sistemazione in un famoso convento cittadino .. forse per sfuggire alle numerose ..
tentazioni locali, ma uscendone tutt’altro
che “purificati”! Antonio ha ripreso la parola, dicendo: “Buono a sapersi. Per ora
sono alloggiato in un bed & breakfast,
poi si vedrà!”. Simona Corindia e Franco
Ferretti sono già stati con noi per il tirocinio e, dunque, conoscono molto bene
l’ambiente, che si sono dichiarati davvero
entusiasti di ritrovare. I bellissimi occhi di
Simona, in quel momento, hanno brillato.
E’ segno di una chiara convinzione, di un
sincero entusiasmo e del trovarsi pienamente a suo agio. Ed allora anche “noi”,
che siamo già qui, siamo contenti. Sul
successivo quesito, riguardante le modalità di inserimento nella struttura a livello
operativo, mostrando grande saggezza,
tutti i ragazzi si sono dimostrati concordi
sull’intenzione di lasciarsi coordinare dalle proprie “guide”, fino a raggiungere una
propria autonomia, anche se tutti sappiamo che, indipendentemente dalla maggiore esperienza acquisita sul campo, i funzionari già inseriti assolveranno al compito di “formatori”, laddove previsto, con lo
spirito di chi rivede sé stesso anni fa, nella
medesima situazione, e non semplicemente come qualcuno che “ne sa di più”, in un
clima di rispettosa collaborazione. Ed allora, gli intervistatori Dario Silvestri e Tiziana Pagani hanno domandato ai ragazzi,
in conclusione, se anche il clima di “sana”
competizione che talvolta potrebbe venire
a crearsi sul lavoro potrebbe giovare un
po’alla mission dell’Agenzia e quali siano le loro aspettative finali. Tutti i ragazzi
hanno confermato, affermando, poi, che
le proprie crescite individuali e professionali, in cui si concretano le proprie aspettative da questa esperienza, saranno utili
non solo per una evoluzione individuale,
ma per la crescita della collettività stessa e
della globale coscienza tributaria.
In bocca al lupo, ragazzi!
PRIMO PIANO
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Controcorrente
Salviamo il gerundio e il congiuntivo
Maria Rita Civolani
ria ottocentesca, l’eccesso di tecnicismo,
che dà il piacere perverso di non farsi
comprendere pur dicendo le cose giuste
(ahi! Ecco il primo gerundio). Resiste
strenuamente il “codesto”, termine che ha
molti partigiani, decisi a non farlo perire,
ma la strada è ormai tracciata e l’esercito
dei paladini della semplificazione arruola
continuamente nuove forze e autorevoli
sostenitori.
Ho l’impressione, tuttavia, che siamo a
una svolta pericolosa, ovvero che la nobile
tenzone spinga verso l’eccessivo impoverimento del linguaggio e la banalizzazione, più che la semplificazione.
Non me ne vogliano i fautori a oltranza
della modernità, ma il rischio di confondere le regole del linguaggio parlato con
quelle del linguaggio scritto, è concreto,
già si vedono i primi segni e mi destano
qualche perplessità. Per carità, è soltanto
un’impressione, un fastidio che avverto
qualche volta come i sintomi di un raffreddore non ancora scoppiato, o forse, mi
dico, è soltanto un residuo di snobismo un
po’ demodé che mi è rimasto addosso dai
miei studi classici.
O forse no. La lingua italiana è ricchissima, ogni parola ha un preciso significato,
l’uso dei tempi e dei modi ha – o dovrebbe
avere - sempre una logica e una
funzione nella costruzione della frase e la varietà del lessico
agevola la chiarezza e la comunicazione, senza banalizzarla, a
condizione che sia usata correttamente.
Semplificare la scrittura, a mio
parere, significa scegliere come
scrivere, non rinunciare alla
buona scrittura.
E’ un po’ come vestirsi: si può
essere eleganti con un abito
semplice, ma quanta ricercatezza e buon gusto ci sono dietro
la scelta di uno stile essenziale!
Per il piacere di chi ci guarda
e, mi sia permessa l’assimilazione, per il piacere di chi ci legge, sia un
collega o un contribuente.
Allora, se guerra deve essere, dobbiamo
avere chiaro chi è il nemico. Conosco
già la risposta: il vetusto linguaggio della pubblica amministrazione, fastidioso,
incomprensibile, espressione di autoritarismo e lontano dalla cultura del servizio.
Benissimo, non potrei non essere d’accordo, purché a essere combattuta non sia la
lingua italiana e, se è chiaro l’intento, lancio un appello e arruolo volontari.
Basta un manipolo di coraggiosi disposti
a tutto per salvare il vituperato gerundio,
il congiuntivo, la varietà degli avverbi, la
ricchezza del lessico e tutte le sfumature
della tavolozza di colori che rappresenta
la nostra meravigliosa lingua.
Con misura, naturalmente: lasciamo a casa
il padre Dante, Manzoni, Verga, Leopardi
e tutta la compagnia, gustiamoci nel privato la prosa ridondante, il periodare lungo e
complicato, i termini obsoleti, cercando di
non confondere la pedanteria con l’accuratezza della scrittura e di trovare la sintesi
ideale tra semplificazione e salvaguardia
delle buone regole linguistiche.
L’impresa non è da poco, richiede coraggio e può provocare disapprovazione, ma
il fine val bene il rischio.
2014
Semplificazione. Parola d’ordine ossessivamente ripetuta,
che risuona nelle stanze di
tutte le pubbliche amministrazioni, quasi una missione comune alla quale nessuno può
sottrarsi, neppure per le migliori ragioni, ammesso che
ce ne siano.
Parola che spaventa e spesso
infastidisce, perché richiede
un cambio di passo e l’abbandono di prassi e sistemi di
lavoro, consolidati e rassicuranti, quando non presuppone
interventi normativi o su complessi assetti organizzativi.
Senza disturbare i massimi
sistemi, allora, da dove cominciare? Che
cosa possiamo fare in attesa delle grandi
manovre?
E’ semplice: cominciamo dal linguaggio
amministrativo e dalle modalità di comunicazioni interne e, soprattutto, esterne. In
realtà, all’Agenzia delle Entrate, abbiamo
iniziato più di un decennio fa a dar battaglia alla prosa pomposa e distante che
caratterizzava gli scritti delle pubbliche
amministrazioni.
La prima vittima è stata la S.V., la polverosa Signoria Vostra con cui ci rivolgevamo indifferentemente a colleghi e
contribuenti per informare delle cose più
terribili: una sanzione disciplinare, l’ingiunzione di pagamento di una rilevante
somma, il diniego di un’attesa agevolazione. Una S.V. non veniva, in ogni caso,
negata a nessuno. L’espressione non è definitivamente archiviata, perché mi capita
ancora, seppure di rado, d’incontrarla in
qualche missiva di enti pubblici, evidentemente posta dalla mano di qualche impiegato nostalgico o, più probabilmente,
disattento al nuovo che avanza.
La guerra, iniziata da tempo, è ancora in
corso, anzi, potrei dire che infuria, perché
i nemici sono tanti e resistono: le frasi ampollose e contorte, gli avverbi di memo-
Comunicazione
FOCUS ENTRATE
18
7 minuti di celebrità
Cronaca di un’emozione
Francisca D’Alessandro
Ore 6,35. Driiin. La sveglia trilla inclemente come ogni mattina. Balzo giù dal
letto. In fondo avevo aperto gli occhi già
da un po’.
Preparo il caffè. Il torpore si dilegua lentamente, sorso dopo sorso. Devo sbrigarmi.
Il treno non attende.
Mi trucco, scelgo con cura un vestito che
sia formale ma non ingessato. Voglio sentirmi a mio agio.
Ok. Pronta!
Mi incammino. Il passo svelto, lo sguardo
curvo sul selciato.
Stazione di Modena.
Mi faccio largo tra i tanti pendolari intenti
a precipitarsi sul treno diretto a Bologna.
Meraviglia. Riesco anche a sedermi.
Con cura estraggo dalla borsa i miei appunti. Chiudo gli occhi e ripeto mentalmente tutto ciò che devo dire.
Un filo di tensione comincia a solcarmi la
schiena.
Solo qualche giorno fa non avrei ma immaginato di partecipare alla trasmissione
televisiva Magazine (7Gold) per illustrare
le novità e i contenuti essenziali della dichiarazione dei redditi 2014.
Penso: “Oddìo, perché hanno chiamato
proprio me??”
Poi mi redarguisco e in un guizzo di ritrovata autostima mi dico: “Sciocca! Perché
non avrebbero dovuto chiamare me?? Ho
studiato tanto! Ce la farò”.
Arrivo a Bologna. Pierluigi De Rosa mi
attende di fronte alla stazione. Mi accoglie
con un sorriso rassicurante e mi mette subito a mio agio. Sembra che lo abbia fatto
tante volte. Mi affido.
Arriviamo agli studi televisivi . Pierluigi
entra con passo deciso e chiama il conduttore Alberto Maio.
Arriva e mi saluta con una stretta di mano
decisa e sincera.
Mentre entriamo in ascensore, parla delle
sue vacanze appena trascorse e del terribile raffreddore che ha preso. Lo ascolto ma
ho mente e cuore altrove.
L’ascensore comincia lentamente a scendere. Siamo al meno due. Le porte si
schiudono su un dedalo di corridoi sotterranei non troppo illuminati. Il rumore della vita è scomparso. L’atmosfera è
ovattata. Il silenzio quasi innaturale ed
assordante.
Seguo i miei compagni d’avventura come
una scolaretta .
Alberto spalanca le porte della sala di registrazione. “Però…è bella! “ .E’ strano
essere dall’altra parte dello schermo televisivo.
Mi accomodo dietro la lunga scrivania a
forma di elle. Uno spot mi abbacina la vista. A malapena vedo la telecamera e sento
sgretolarsi le mie lenti a contatto.
Il tecnico mi si avvicina e appende al mio
foulard un piccolo microfono. Chiede che
io dica ad alta voce i numeri da uno a dieci. “Uno…due…tre….quattro….”
“OK”, esclama a gran voce, “siamo pronti!”.
Parte la sigla del programma.
Il cuore esplode in un inatteso tumulto.
Batte sempre più forte. Lo sento sin nelle
orecchie.
Alberto apre il programma con la padronanza del perfetto anchorman e formula la
prima domanda.
Deglutisco. Comincio a parlare. Ok, la so
ma vado troppo veloce….accidenti rallenta!!!
Alberto incalza con la seconda domanda
e poi la terza e…meraviglia….lentamente
smetto di ascoltare il cuore e comincio ad
ascoltare le mie stesse parole.
Alla sesta domanda mi concedo anche un
sorriso liberatorio intravedendo la fine del
programma.
Alberto chiude l’intervista, mi saluta e
ringrazia. Rispondo con affrettata solerzia
mangiando qualche parola.
Parte la sigla di coda.
“Stooop” esclama il tecnico. “Buona!”.
Alberto e Pierluigi vengono verso di me
e mi rassicurano sul buon esito della mia
“performance” ma non riesco a tranquillizzarmi…l’adrenalina è ancora alle stelle.
Riemergiamo dallo studio televisivo. Le
porte dell’ascensore si aprono ed un bel
raggio di sole caldo ci illumina.
Salutiamo Alberto e ci incamminiamo
verso la stazione. Nel tragitto Pierluigi
continua a dire che sono stata spigliata ma
ho bisogno di rivedermi per credergli.
Siamo in stazione. Lo saluto e mi affretto
a prendere il treno del ritorno.
Uh, sta per partire. Corro. Fiuuuu, preso
per un soffio.
Mi siedo e butto fuori in un sol colpo tutta
l’aria che ho nei polmoni. Rallento piano
piano il respiro.
Mentre dal finestrino comincio a vedere
Bologna allontanarsi, rivivo attimo per
attimo tutta l’intervista , le incertezze, i
timori , le emozioni e tra me e me, con
inattesa meraviglia, penso:
“Oddìo, meno male che hanno scelto proprio me” e sorrido felice ed esausta.
FOCUS ENTRATE
19
DIVERTIAMOCI
AD AIUTARE...
ATTO V
Emilio Di Stasio
za a coltivare la sua ammirevole missione consistente
nel recare preziosi e concreti sostegni a favore delle
persone meno fortunate;
non a caso è diventata
la “squadra del cuore”
dell’Agenzia delle Entrate.
Da tempo, difatti, la compagine è attiva
tangibilmente nel campo della solidarietà;
basti ricordare, tra le altre, le iniziative
promosse a favore dei terremotati d’Abruzzo e dell’Emilia, o per raccogliere
fondi da destinare all’AISM.
Per mero, e ovviamente marginale, dovere
di cronaca, il match ha visto il trionfo del
team dell’Emilia-Romagna dell’Agenzia
delle Entrate con il rotondo punteggio di
quattro reti (Cosentini, Di Stasio, Rossi e
Salamina) ad una. Da segnalare, inoltre,
come il calcio d’avvio sia stato dall’ex difensore centrale del Verona degli anni 70,
Franco Nanni.
Ma in fondo, come sempre accade in questi casi, l’aspetto sportivo non può non
passare in secondo piano.
Ciò che conta è il venire a contatto diret-
to con realtà e problematiche che troppo
spesso vengono erroneamente vissute
come qualcosa che non ci riguarda, oltre
alla consapevolezza di poter regalare un
aiuto, seppur piccolo, o anche solo un sorriso, alle persone bisognose.
Sulla scia di quanto di buono fatto finora,
di certo la squadra del cuore dell’Emilia
Romagna continuera’ anche in futuro
l’ammirevole percorso intrapreso ed infatti è in cantiere per fine Settembre inizio
Ottobre un’ altra partita sempre a scopo
benefico contro una squadra Femminile di
calcio a 11 di Serie A.
2014
Nonostante gli acciacchi di alcuni “uomini-chiave” la squadra Regionale di calcio
a 11 dell’Agenzia delle Entrate è scesa
nuovamente in campo, e ancora una volta lo ha fatto per un nobile scopo. (E’ la
quinta volta da quando si è formata questa
squadra)
Lo scorso 30 maggio 2014, grazie anche
alla collaborazione del Direttore Provinciale Angelo Gasbarro, e degli amici/
colleghi Roberto Urbinati e Angelo Salamina, in quel di Forlì, nella bella cornice dello Stadio A. Morgagni, ha avuto
luogo un incontro che ha messo di fronte
la squadra del cuore della DR Emilia-Romagna ed una rappresentativa degli arbitri
della medesima regione.
Questa volta la finalità dell’evento è stata
la raccolta di fondi per l’acquisto di una
culla termica da destinare all’Associazione pediatrica forlivese Onlus presso l’Ospedale pediatrico Morgagni-Pierantoni
della città romagnola, riuscendo a raccogliere la considerevole somma di 1.500
euro..
Il team della DR Emilia-Romagna continua dunque con passione, umiltà e costan-
Comunicazione
FOCUS ENTRATE
20
Incaricati artt. 17 e 18 al traguardo
Performance in crescita
Licia Romagnoli
Ogni anno, a fine anno, la prestazione
lavorativa delle posizioni organizzative
e incarichi di responsabilità ex artt 17 e
18 CCNI è soggetta a valutazione, come
previsto da contratto. Con la fase valutativa si conclude il Ciclo della Performance,
si tirano le somme dell’anno lavorato, e
si confronta il realizzato con l’assegnato.
Un calcolo immediato, sembrerebbe, un
semplice rapporto tra preventivo e
consuntivo.... ma non è proprio così..
Valutare prevede coscienziosità e
sensibilità, autoriflessione,
e già per questo diventa
complesso! Lo sanno gli
incaricati, destinatari del
processo, che a fine anno
sono valutati in range
numerici di performance, valutazioni fin troppo
condensate rispetto alla
molteplicità di variabili
che hanno gestito durante tutto l’anno.. lo sanno
i valutatori, responsabili
di tracciare differenze
(anche minime!) di prestazione tra gli incaricati.
E lo sanno gli “addetti ai lavori”, quanti,
a monte, definiscono l’aspetto metodologico del processo, e stabiliscono i criteri
da utilizzare per misurare la performance:
quali sostituire, integrare, introdurre, ect
Anche se valutare rientra tra i compiti più
sfidanti in una organizzazione, la funzione
sviluppo dall’Agenzia si impegna nel perfezionare l’algoritmo della valutazione, al
fine di renderla più conformante rispetto
alla prestazione reale, cioè effettivamente
resa dall’incaricato. Per quanto perfettibile, l’algoritmo si basa su una evidenza
ormai consolidata: che la prestazione si
misura in “cosa” è stato fatto , e in “come”
è stato fatto. Il “cosa” (meglio noto come
Obiettivo numerico), è il quantum, cioè il
contributo individuale al raggiungimento
dell’obiettivo istituzionale. Fondamentale, ma non esaustivo ai fini della perfor-
mance (l’Obiettivo numerico,
in fin dei conti, risultato del
lavoro dell’intero team).
Il valore aggiunto
alla perfor-
mance è legato alle competenze del coordinatore: come è riuscito a gestire il team
e organizzare il lavoro, a dividere le pratiche, a risolvere i problemi, a farsi ascoltare, etc. Le competenze si affinano sul
campo, con l’esperienza e, lungi dall’essere solo teoria, fanno la vera differenza
sul risultato.
Nel 2013 Obiettivi e Competenze si chiamano Performance Organizzativa (P.O) e
Performance Individuale (P.I), (sulla scia
nel D.lgs n. 150/2009, legge Brunetta) e
la Performance Individuale arriva a pesare il 50% della Performance complessiva.
L’autovalutazione non si esprime più in
numeri e lettere ma diventa una descrizione. Obbligatorio, per il valutatore, motivare i casi di non adeguatezza, e tracciare
il colloquio di feedback con ogni valutato....Queste ed altre le novità di quest’an-
no, che spostano il baricentro
della valutazione dal Numero
al profilo di professionalità, e
promettono, nel tempo, di arrivare ad una vera e propria
descrizione della performance (a supporto, o sostituzione!) della sintesi numerica,
di per sé un po’ arida, anche
se siamo ancora agli inizi..
Nella nostra regione per
l’anno 2013 gli incaricati
artt 17 e 18 sono stati 205.
I dati regionali, al termine
del processo, sono più che
confortanti: la maggior
parte delle valutazioni
(58%) confluisce nel livello Più che adeguato e il
12% tocca l’Eccellenza.
29% gli Adeguati e solo
l’1% le Non Adeguatezze.
Queste percentuali validate
a seguito dei tavoli di covalutazione, testimoniano il risultato
brillante dei nostri incaricati, e testimoniano l’elevato livello professionale in
regione.
Il rigoroso allineamento metodologico
tra valutatori “omologhi” ha stimolato il
confronto critico, uniformato il metodo,
diminuito l’errore inter valutatore. Rispetto ai dati dello scorso anno, l’andamento
della valutazione si è spostato dai valori
mediani a quelli esterni della curva, con
l’incremento dell’ Eccellenza (+4%) e la
comparsa (anche se in percentuale minima), di prestazione ancora inadeguata rispetto allo standard. In ogni caso la
sostanziale sovrapponibilità delle curve
valutative nelle due annualità mostra
continuità col passato, e conferma che le
variazioni metodologiche (e procedurali)
introdotte sperimentalmente quest’anno
non hanno, di fatto, intaccato l’affidabilità
dello strumento: prova ne è la continuità
tra valutazione della prestazione 2013 e
la conferma degli incarichi per il triennio
successivo.
FOCUS ENTRATE
21
francesco
L’erede dei campanari
A 9 anni ha iniziato a suonare nella chiesa di Viadagola.
Oggi, a 33, fa concerti in tutta la provincia
Laura Solieri (Gazzetta di Modena)
BOMPORTO Il suono delle campane,
anche se forse non ci facciamo più caso,
accompagna da sempre la nostra quotidianità. Scriveva J. Huizinga: “Le campane erano nella vita giornaliera
come buoni spiriti ammonitori
che, con voce ben nota, annunziavano ora il lutto, ora la gioia,
ora il riposo e ora l’agitazione,
ora chiamavano a raccolta e ora esortavano...”.
Saper suonare le campane è un’arte, sconosciuta ai più, che qualcuno cerca ancora di approfondire e coltivare in evidente
ma non polemica controtendenza con la
musica sempre più elettronica dei nostri
tempi. Oggi la nostra Rubrica incontra
Francesco Malagoli, 33 anni, di Bomporto, che a nove anni ha iniziato a suonare
le campane. Grazie all’insegnamento di
un anziano campanaro, uno dei decani
dei campanari della provincia di Bologna,
Valentino Bianconi, ho iniziato a suonare
con le campane della chiesa di Viadagola
di Granarolo. «Successivamente - spiega Francesco mostrandoci le foto che lo
ritraggono mentre suona le campane in
occasione di diversi eventi in giro per la
nostra provincia - ho proseguito a Carpi
grazie a Enzo Losi, fondatore dell’associazione “Le corde di bronzo” nata con lo
scopo di tramandare il suono della campane ai giovani».
A Carpi, Francesco frequenta la piccola
scuola per campanari fondata da Losi,
esercitandosi con un modellino di concerto di campane: «Enzo aveva trovato
il sistema per insegnarci la musica grazie
a una scrittura del suono fatta di numeri
e accenti e di volta in volta ci insegnava
un’allegrezza nuova: questo è il gergo tecnico delle suonate a scampanio che è il sistema del suono a festa della nostra zona,
sistema che permette a un solo campanaro
di suonare un intero concerto». Il concerto classico del Modenese è formato da
quattro campane, nel Reggiano da
cinque, nel Bolognese da sei.
Nel secolo scorso, la
difficoltà di trovare campane
piccole
per i modellini
di concerto su cui gli
allievi si esercitavano, ha
portato, a livello didattico, a trovare soluzioni alternative come l’utilizzo di
vasi da fiori al cui interno venivano posti
un battacchio di legno oppure dei tubi.
Una foto, una storia: l’erede dei campanari
«Il mio primo concertino ad uso didattico, ad esempio, era fatto di tubi. La sede
Dell’associazione di cui faccio parte - prosegue Malagoli - è ubicata presso la Torre
della Sagra di Carpi, uno dei pochi campanili della Bassa non lesionato dal sisma
del 2012, sul quale abbiamo fatto l’ultimo
concerto in grande di campane nel giugno
del 2013, in occasione della Beatificazione di Odoardo Focherini in Piazza Martiri.
Il sisma - conclude il giovane campanaro - ha inferto un colpo grave al suono
delle campane perché quasi tutti i campanili della Bassa sono risultati lesionati
e questo ha fatto tacere per diversi mesi
le campane di molti comuni, salvo poi la
riemersione, prima attraverso impianti di
amplificazione poi attraverso il recupero,
del suono delle vere e proprie campane
ma tuttora il patrimonio dei campanili risulta purtroppo in uno stato precario».
2014
Con grande piacere pubblichiamo
l’articolo che la “Gazzetta di Modena”
ha voluto dedicare al nostro collega
Francesco Malagoli, capo team “Gestione
e controllo atti” dell’Ufficio di Carpi.
La sua disponibilità, la gentilezza e la
grande passione per l’imposta di registro
erano qualità già note, anche qui a
Bologna, la sua passione per le campane
ci ha piacevolmente sorpreso e riempito
d’orgoglio.
Comunicazione