A Comunicazione Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno ottavo Numero 2 - SETTEMBRE 2014 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna 2 Sommario • Redazionale • L’Agenzia delle Entrate alla RUN TUNE UP • Una novità allo Sportello Affitti di Unife • “Mini guida al codice fiscale” per gli stranieri • La disciplina del “Terzo Settore” Il fisco incontra la Croce Rossa • Convegno “Tutto Dichiarazioni 2014” • A Fiorenzuola e Guastalla due nuovi sportelli al posto degli Uffici territoriali • Fiorenzuola: 4 agosto 2014, una data da ricordare • Facilitare la conoscenza dell’attività dell’area Territorio • Casa mia…per piccina che tu sia … tu mi sembri una badia • Il Fisco mette le ruote a Sasso Marconi • Ceramista smemorato dimentica di tassare le riserve • Controcorrente. Salviamo il gerundio e il congiuntivo • Il “Nuovo” che avanza – Il benvenuto della DP di Piacenza • Sette minuti di celebrità • Divertiamoci ad aiutare ...atto V • Incaricati artt. 17 e 18 al traguardo. Performance in crescita • Francesco l’erede dei campanari COMUNICAZIONE Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno ottavo - numero 2 Settembre 2014 Legale Rappresentante Pierluigi Merletti Direttore Responsabile Biagio Cunsolo Coordinatore Editoriale Giovanna Regina Responsabile Progetto Grafico Giorgio Bertuzzi Foto Biagio Cunsolo Stampa In proprio redattori: Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini per questo numero si ringrazia: Daniela Bastoni Maria Rita Civolani Francisca D’Alessandro Emilio Di Stasio Ciro Intermite Daniela Messina Luca Panzacchi Licia Romagnoli Dario Silvestri La “Gazzetta di Modena” 3 DIGITALIZZAZIONE VS DECERTIFICAZIONE 2014 Le pubbliche amministrazioni da sempre dispongono di un’enorme quantità di dati che, nonostante i significativi interventi normativi in materia di digitalizzazione e decertificazione, non sono ancora disponibili per un utilizzo sistematico da parte di enti e cittadini. Il Codice dell’amministrazione digitale già quasi dieci anni fa stabiliva, tra le altre disposizioni, che nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali, qualunque dato trattato da una pubblica amministrazione fosse reso accessibile e fruibile alle altre amministrazioni. L’obiettivo era, e lo è ancora, quello di far sì che i dati delle amministrazioni siano visti come patrimonio informativo pubblico da mettere a fattor comune, un’opportunità di riduzione di costi e di aumento dell’efficienza. Il principio base delle diverse norme è quello di riconoscere la pubblica amministrazione quale unica entità, cui si rapportano i cittadini e le imprese nell’ottica non solo di semplificazione delle procedure e miglioramento dei servizi forniti ma anche di efficienza della stessa pubblica amministrazione. Complementare a questi interventi è l’istituzione, di cui più volte si è parlato negli ultimi anni, di un portale unico di accesso alla Pubblica Amministrazione, attraverso il quale il cittadino possa interagire con le diverse amministrazioni e scaricare documenti in totale autonomia. Da qui il nuovo rilievo assunto dal concetto di “digitale” all’interno del settore pubblico. In passato si è spesso parlato di amministrazione “digitale” ma con l’ottica di un’amministrazione che dovesse ammodernare le tecnologie attraverso il semplice utilizzo del web. Oggi, in regime di spending review, il digitale va visto come un investimento teso a creare sinergie, evitare duplicazioni, innovare ridisegnando processi e utilizzando dati interoperabili. Ciò a favore di una completa “decertificazione” nei rapporti fra Pubblica Amministrazione e privati attraverso l’acquisizione diretta dei dati presso le amministrazioni certificanti. Questa fruibilità dei dati, seppure assicurata ‘sulla carta’ da convenzioni che disciplinano le modalità di accesso alle banche dati, ha tuttavia stentato a decollare, probabilmente a causa dei costi relativi all’adozione di un processo di produzione dei dati standardizzato ed interoperabile. Ma l’avanzamento, auspicato e necessario, procede anche grazie all’istituzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che sostiene la digitalizzazione per la condivisione delle informazioni pubbliche e la realizzazione di nuovi servizi per cittadini e imprese. Anche nella nostra piccola realtà regionale è possibile citare una tappa importante nel percorso di digitalizzazione e conseguente decertificazione: l’adesione della Direzione regionale insieme alle 18 strutture provinciali al sistema Ana-Cner reso operativo dalla Regione Emilia-Romagna e dai Comuni del territorio regionale aderenti. Il sistema intende garantire la libera conoscibilità e fruibilità dei dati delle anagrafi comunali alle diverse amministrazioni, ciascuna per i propri fini istituzionali. In particolare, si tratta di un’infrastruttura tecnico–organizzativa per l’accesso alle informazioni anagrafiche contenute nelle banche dati dei Comuni del territorio regionale che opera secondo un “modello federato di circolarità anagrafica”. In pratica, non costituisce una banca dati centralizzata ma ha una architettura che prevede una struttura di intermediazione centrale, a livello regionale e tanti nodi periferici quanti sono i Comuni aderenti. Le richieste di accesso al dato anagrafico da parte degli incaricati delle singole amministrazioni avvengono attraverso il portale web della Regione Emilia-Romagna (il cosiddetto “nodo centrale”); successivamente le richieste sono inoltrate al Comune competente e da questo, sempre attraverso il nodo centrale, giungono all’amministrazione richiedente. Per quanto riguarda in particolare l’Agenzia delle Entrate, con l’adesione al sistema Ana-Cner sono superate le richieste finora inoltrate alle diverse amministrazioni comunali per acquisire i dati anagrafici dei contribuenti (ad esempio per la corretta notifica di atti tributari, di rimborsi, ecc.). Si tratta di diverse migliaia di richieste inoltrate annualmente, che comportavano costi significativi sia per le nostre strutture sia per i Comuni. Un altro esempio di rete, un altro esempio di PA che funziona. Buon lavoro a tutti Comunicazione PRIMO PIANO 4 L’AGENZIA DELLE ENTRATE ALLA RUN TUNE UP Pierluigi De Rosa Per chi è abituato a seguire gli sport ormai “geneticamente modificati” da doping, sponsor e tifo estremo, può essere salutare seguire una gara podistica. L’applauso spontaneo delle persone ai lati della strada e la fatica dei corridori può servire a recuperare il significato autentico dello sport. Lo dice molto bene David Grossman, scrittore israeliano, quando scrive: “Strana è la corsa, è stancante tanto da purificarti, e ti aiuta molto bene a collegare insieme le nascoste radici degli attimi, e quasi non si sa se sei tu che corri o se tutto scorre attorno a te in un lento movimento di giostra, paesi che hai già oltrepassato ecco ritornano a galleggiarti davanti nel buio”. Ma soprattutto, lo hanno detto i XIII edizione, che quest’anno prevedeva anche la categoria “ConCORRIAMO per la LEGALITÀ”, riservata ai dipendenti di alcuni enti e agli appartenenti ad alcune categorie professionali. nostri runner, che lo scorso 14 settembre hanno preso parte alla RUN TUNE UP, la mezza maratona di Bologna giunta alla Il Trofeo “ConCORRIAMO per la legalità”. L’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna ha aderito alla seconda edizione del Trofeo, un’occasione non solo per lanciare un messaggio di apertura verso l’esterno, di condivisione e di socialità, ma anche un modo nuovo per conoscersi e per stare insieme, al di fuori dei consueti spazi (e schemi) lavorativi. Il Trofeo era riservato a tutti gli appartenenti agli enti che hanno aderito: oltre all’Agenzia delle Entrate, PRIMO PIANO 5 la Guardia di Finanza, la Fondazione dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Bologna, l’Ascom e l’Ordine degli Avvocati di Bologna. In altre parole, tutti i soggetti che compongono la filiera fiscale, partner o interlocutori per il resto dell’anno, simpaticamente ‘sfidanti’ il giorno della mezza maratona. Per gli ‘amatori’ era inoltre prevista la possibilità di partecipare alla Mezza&Mezza, una staffetta non competitiva di circa 10 km con cui il percorso della mezza maratona veniva diviso a metà tra i due staffettisti. 2014 Gli ‘eroi’ della giornata. Lungo il suggestivo percorso della mezza maratona, in un giornata in cui il cielo terso esaltava il ‘Rosso Bologna’ e il giallo ocra del centro storico, non è mancato chi ha dato gloria ai nostri colori. Massimiliano Fonti, funzionario dell’Area di Staff, con il suo 1h18’27” è stato il primo atleta al traguardo dell’Agenzia delle Entrate e ha guadagnato il 5° posto nella speciale classifica del Trofeo “ConCORRIAMO per la legalità”, preceduto solo dagli atleti delle Fiamme Gialle, e il 34° posto nella generale, alle spalle di podisti di livello internazionale. Gradino d’onore nella classifica Agenzia delle Entrate (e 62° assoluto) per Davide Palermo, della Direzione Provinciale di Piacenza, che a differenza di Fonti- già runner affermato – si è guadagnato il titolo di ‘atleta rivelazione’ con il suo 1h22’36”. Tra le donne, la vincitrice della classifica interna è Laura Repola, della Direzione Regionale Veneto, con 1h54’19”, che ha preceduto Rosaria Cristaudo (Direzione Provinciale di Reggio Emilia), con 1h59’39”. Tra gli agonisti, meritano una menzione anche Angelo Spennato (DP Reggio Emilia), con 1h59’, e Lorenzo Trabucco (DP Reggio Emilia), che con il suo 2h08’07” non avrebbe certo rivali nella categoria senior. Grande l’entusiasmo e la determinazione dei due atle- Comunicazione 6 PRIMO PIANO ti abruzzesi Bruno Pisciella (1h49’10’’) e Guerino Martella (1h53’04’’), nonostante la partenza alle 3,30 di domenica mattina da Pineto (TE), hanno chiuso la loro gara con tempi degni di nota. Oltre agli agonisti, meritano una citazione anche gli staffettisti, almeno quelli che – a differenza dei ‘camminatori’ – hanno affrontato l’intero percorso, con alcuni tempi anche interessanti. E’ il caso della coppia ‘rosa’ della Direzione Provinciale di Modena, composta da Francesca Fuiano ed Elisabetta Camberari, che fa segnare un totale sui 21km di 2h02’. Da segnalare anche il tempo di Antonio Barbierato e Nicola Parziale (DP Forlì-Cesena – DP Reggio Emilia), che con 1h53’47” si guadagnano un posto tra i migliori staffettisti. E ancora, da segnalare i tempi di Nicla De Pascale e Giuseppe Greco (DR Emilia-Romagna), che hanno chiuso i propri 10 km in 1h03’22”. Non certo per meriti agonistici, un plauso va anche alle colleghe e ai colleghi che camminando, correndo, o semplicemente con la loro presenza al traguardo hanno testimoniato l’affetto per questo sport meraviglioso e per una città che sa ancora regalare emozioni. Certo, come cantava Gianni Morandi, anche lui tra i 3.600 runner, “si può (sempre) dare di più”. PRIMO PIANO 7 MINI GUIDA AL CODICE FISCALE PER GLI STRANIERI Tiziana Sabattini Il video è il risultato di un percorso di collaborazione avviato circa un anno fa, quando abbiamo contattato il Servizio Politiche per l’Accoglienza e l’Integrazione Sociale della Regione Emilia-Romagna, per individuare un canale utile a diffondere una guida sulla mediazione tributaria per gli stranieri. Per la scienza si chiama “serendipità”: per (noi) profani, è quel fenomeno per cui nella ricerca di qualcosa si finisce per scoprire qualcosa d’altro. E’ un po’ quello che è successo a noi. Da quel momento, infatti, abbiamo potuto inserirci in un contesto operativo già consolidato, costituito da Ministero dell’Interno, Regione Emilia-Romagna ed Ervet, per raggiungere un obiettivo comune: favorire l’integrazione dei cittadini (e contribuenti) stranieri, di quanti sono in possesso del permesso di soggiorno e si accingono a iniziare il percorso di cittadinanza. Per questo abbiamo scelto come pay-off del video la frase “Un passo per costruire il tuo futuro in Italia”, a sottolineare il momento iniziale di un percorso sicuramente non privo di difficoltà, che però è fondamentale per far sì che lo straniero possa diventare a tutti gli effetti cittadino. E cosa avrebbe potuto rappresentare meglio del codice fiscale il primo passo verso un futuro di cittadino? Abbiamo così cominciato a lavorare su due fronti: • da un lato, gli incontri formativi a cui partecipano gli stranieri appena ottenuto il permesso di soggiorno, fornendo ai docenti schede di sintesi sull’intero procedimento di rilascio del codice fiscale; • dall’altro, la creazione di un prodotto comunicativo n grado di accompagnare la formazione in aula e di rappresentare, in forma il più possibile iconica, tutto ciò che è utile sapere sul codice fiscale. sparenza rispetto ai servizi erogati e più in generale un modo per dare visibilità a ciò che le amministrazioni fanno, e di cui non sempre l’opinione pubblica ha una chiara percezione: il mondo dei servizi, per l’Agenzia delle Entrate, e le politiche di integrazione realizzate dalle regioni. Servizi e attività “invisibili”, per lo più, ma che costruiscono silenziosamente i presupposti per una società il più possibile coesa (o il meno possibile disgregata, a seconda dei punti di vista). Anche perché, non lo dimentichiamo, gli immigrati partecipano in misura progressivamente più significativa alle entrate tributarie del Paese, naturalmente con differenti attitudini alla tax compliance: nel 2013 si contano oltre 3,4 milioni di contribuenti nati all’estero, con un reddito complessivo dichiarato di circa 43 miliardi di euro, pari al 5,4% del totale dei redditi dichiarati in Italia (Fonte: Istituto Leone Moressa, Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione, edizione 2013). Il video Il video è stato prodotto all’interno del progetto “Parole in gioco 3 - azioni del sistema regionale di sostegno alla conoscenza della lingua italiana ed educazione civica” sostenuto dal Programma FEI (Fondo 2014 Un piccolo esempio di ciò che significa “fare rete”, utilizzando in modo sinergico le risorse del territorio. Ma anche, se si vuole, uno strumento di accounting, di tra- Comunicazione PRIMO PIANO 8 Europeo per l’Integrazione) e cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’interno, con l’obiettivo fondamentale di semplificare gli adempimenti per i contribuenti stranieri. La mini-guida spiega passo-passo, con linguaggio diretto, come richiedere il codice fiscale e perché è utile farlo. In particolare, il video è stato pensato per gli stranieri, in possesso del permesso di soggiorno, che frequentano i corsi previsti dall’Accordo di integrazione, uno strumento offerto agli immigrati che scelgono di vivere nel nostro Paese per avviare un percorso di integrazione attraverso la conoscenza della lingua italia- na e dei principi civici fondamentali (tra i quali rientrano i doveri fiscali). Il filmato, che è già pubblicato sui siti istituzionali di Agenzia delle Entrate, Regione ER ed Ervet, sarà utilizzato durante gli incontri formativi, come supporto alla didattica, insieme alle schede di sintesi fornite ai docenti. Un’ultima annotazione: la mini-guida è un prodotto per gli stranieri fatto da stranieri, poiché è stato realizzato da Rete MIER, un network di testate registrate e siti web attivati da professionisti prevalentemente di origine straniera nella regione Emilia-Romagna. I prossimi passi. La Direzione Regionale Emilia-Romagna ha già aderito all’evoluzione naturale del percorso, il progetto “Parole in gioco 4”, il cui bando è in attesa dell’approvazione definitiva. In programma, le versioni in lingua della mini-guida al codice fiscale – ora in italiano, perché inserita in un percorso di apprendimento della lingua italiana – e soprattutto un nuovo progetto sulla registrazione del contratto di affitto. Anche questo è un passo per diventare cittadini italiani e, si spera, buoni contribuenti. UNA NOVITà ALLO SPORTELLO AFFITTI DI UNIFE Giorgio Bertuzzi Lo Sportello Registrazione Affitti, il servizio dedicato agli studenti per favorire la semplificazione dei rapporti con i contribuenti e per combattere il mercato degli affitti “in nero” o irregolari, a partire da venerdì 22 agosto, offre una nuova opportunità. li quavizi ser Un funzionario dell’Agenzia delle Entrate è a disposizione di tutti gli interessati per: • fornire informazioni sulle agevolazioni previste per gli studenti (borse di studio, premi per meriti artistici e scientifici, detrazioni e deduzioni) • offrire consulenza sui benefici fiscali riservati a chi detiene un contratto di affitto regolare e registrare i contratti di locazione. Da quest’anno, il rilascio del codice fiscale, con modalità semplificate, direttamente in n Ateneo, a docenti e studenti stranieri. Oltre alla domanda (modello AA4/8), compilata e sottoscritta, è necessario presentare i seguenti documenti: tà ovi Cittadini dell’Unione Europea • il documento d’identità del richiedente Cittadini extra UE Uno di questi documenti: • il passaporto valido, munito di visto di ingresso • il permesso di soggiorno valido • la certificazione di identità con foto del richiedente, rilasciata dalla rappresentanza diplomatica o consolare in Italia del Paese di provenienza ndo qua Ogni venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 11.30, a Palazzo Renata di Francia – via Savonarola 11, stanza 12 Per tutte le informazioni sul servizio sono attivi i seguenti recapiti: tel. 0532 293383, e-mail: infoaffitti@unife.it, sito web dedicato nella sezione del Portale Unife riservata al Diritto allo Studio. Nella pagina dedicata del sito internet http://emiliaromagna.agenziaentrate. it è possibile consultare i recapiti e gli orari di apertura degli Sportelli attivi in Emilia-Romagna. Sono inoltre disponibili la Guida “Studenti e Fisco” sulle agevolazioni previste per gli studenti e il video realizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna ed ERVET http://emiliaromagna.agenziaentrate. it/site.php?id=10502 NOTIZIE Giovedì 15 maggio 2014 si è svolto il convegno “Tutto dichiarazioni”, organizzato dalla Direzione Regionale e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna. Dopo i saluti del Direttore regionale delle Entrate, Pierluigi Merletti e del presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bologna, Mirella Bompadre, i funzionari dell’Agenzia, coordinati dal capo settore Servizi e consulenza della Direzione emiliana Maria Rita Civolani, hanno illustrato le novità delle dichiarazioni dei redditi. In particolare, Sonia Tripaldi dell’Ufficio Fiscalità generale ha illustrato il tema della “tassazione dei redditi da lavoro dipendente prodotti all’estero”, Francesco Chiaravalle, dell’Ufficio fiscalità delle imprese, quello della “rivalutazione dei beni d’impresa dopo la Legge di Stabilità 2014”. “Il trattamento fiscale della correzione degli errori in bilancio, alla luce della circolare 31/E del 2013” è l’argomento trattato da Francesca Roselli, dell’ufficio Accertamento. All’incontro, valido ai fini della “Formazione Professionale Continua” degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e egli Esperti Contabili, è stato dato ampio spazio ai quesiti dei partecipanti. Nella pagina del sito internet dedicata al convegno è possibile scaricare le slide proiettate durante l’incontro. La redazione LA DISCIPLINA DEL TERZO SETTORE IL FISCO INCONTRA LA CROCE ROSSA Daniela Messina Dal 1° gennaio 2014 ha preso avvio il processo di privatizzazione della Croce Rossa Italiana, che ha previsto, nelle fase iniziale, la trasformazione in associazioni di diritto privato, più precisamente in Associazioni di Promozione Sociale, delle unità periferiche di questo organismo umanitario impegnato, quotidianamente, da oltre 150 anni, nell’offrire soccorso e assistenza tempestiva in ogni tipo di emergenza, sia interna che internazionale. La necessità, sentita dai diversi Comitati locali della CRI, di approfondire e comprendere i nuovi adempimenti fiscali che accompagnano il processo di riforma in atto ha portato all’organizzazione - da parte della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana - del convegno “Disciplina del Terzo Settore - Percorso tributario Enti no profit: Onlus e Associazioni di promozione sociale”. L’iniziativa, che ha avuto luogo lo scorso 14 maggio presso l’Aula Bologna della D.R. Emilia Romagna, ha riscosso un ampio successo di pubblico. Numerosa e attiva è stata, infatti, la partecipazione non solo dei rappresentanti e consulenti ma anche dei volontari e dei dipendenti dei Comitati Regionali e locali della Croce Rossa Italiana di Emilia-Romagna e Lombardia. L’interesse per gli argomenti in programma nel corso della giornata è stato tale che all’incontro hanno preso parte anche alcuni esponenti della CRI provenienti dalle regioni Marche, Toscana e Sicilia. Dopo i saluti e l’intervento di apertura a cura del Direttore Regionale, Pierluigi Merletti, la parola è passata ai funzionari dell’Agenzia che, nel corso della mattinata, hanno dapprima approfondito gli aspetti civilistici, contabili e fiscali che caratterizzano gli Enti non commerciali - focalizzando l’attenzione su aspetti di particolare interesse per tutte le organizzazioni no profit come i regimi agevolati, la raccolta pubblica di fondi, la tracciabilità dei movimenti di denaro - per poi illustrare la disciplina fiscale propria delle Onlus, i requisiti necessari per accedere all’Anagrafe delle Onlus e l’iter da seguire per l’iscrizione in tale Anagrafe. La prima parte della giornata si è conclusa con l’illustrazione dei requisiti e delle modalità di accesso al beneficio del 5 per mille e con un accenno al Modello EAS. Nel pomeriggio, il Direttore della Croce Rossa Italiana di Emilia-Romagna e Lombardia, dopo aver ripercorso l’iter che ha portato alla privatizzazione dei Comitati locali della CRI, ha fatto il punto della situazione ed affrontato il tema della gestione dei citati Comitati nella loro nuova veste giuridica di Associazioni di Promozione Sociale. A tale intervento ha fatto seguito un proficuo dibattito, nel corso del quale i funzionari dell’Agenzia hanno risposto ai numerosi quesiti posti dai partecipanti all’incontro. 2014 Convegno “Tutto dichiarazioni 2014” 9 Comunicazione NOTIZIE 10 A FIORENZUOLA E GUASTALLA DUE NUOVI SPORTELLI AL POSTO DEGLI UFFICI TERRITORIALI La redazione Dal 4 agosto 2014 l’Ufficio territoriale di Fiorenzuola d’Arda non è più operativo, il 29 settembre chiuderà i battenti l’Ufficio territoriale di via Bertazzoni 39 a Guastalla. La chiusura rientra in un progetto di riorganizzazione nazionale finalizzato a contenere i costi di gestione e investire le risorse disponibili in base alle esigenze effettive degli utenti. Per limitare il più possibile i disagi dei cittadini fiorenzuolani e guastallesi l’erogazione dei servizi essenziali (es. assistenza su comunicazioni di irregolarità, registrazione dei contratti di affitto, apertura e chiusura della partita Iva, rilascio del codice fiscale/ tessera sanitaria, ricezione documenti) è assicurata presso due sportelli: Sportello Recapiti Orario di apertura Fiorenzuola d’Arda (PC) (già attivo) Piazzale Taverna 1 29017 FIORENZUOLA D’ARDA Telefono 0523/601415 dal lunedì al venerdì, dalle 8:45 alle 12:45 Via Castagnoli 7 42016 GUASTALLA Telefono 0522/234111 dal lunedì al venerdì dalle 8:45 alle 12:45 Guastalla (RE) (attivo dal 29/09) lunedì e giovedì anche dalle 14:45 alle 16:45 martedì e giovedì anche dalle 14:45 alle 16:45 Fiorenzuola: 4 agosto 2014 una data da ricordare Il 4 agosto (data celebrativamente non molto piena di eventi e personalità) si verifica qui in Emilia Romagna una vicenda a suo modo invece “storica”: l’Ufficio Territoriale di Fiorenzuola d’Arda si trasforma in “Sportello”. In realtà, il 4 agosto nasceva, all’inizio del ‘900, il grande musicista Louis Armstrong ed anche oggi possiamo dire che… la musica è cambiata! La riorganizzazione ha portato alla chiusura dell’ufficio ed alla sua sostituzione con il nuovo “Sportello”, aperto in Piazzale Taverna n. 1, presso uno storico palazzo ex Liceo Scapuzzi, che in passato ha ospitato gli Uffici di altre prestigiose istituzioni, precisamente la Pretura e il Giudice di Pace. Tutto ciò accade nella patria della coppa, della “mousse di mortadella” e dei raffinati “cardi alla parmigiana con tartufo”, nonché delle “tre rose” dello stemma che ricordano la leggenda medievale di tre bellissime fanciulle locali o, in altra versione, di tre valorosi guerrieri, fiori di cui non meno belle sono le splendide azalee donate oggi dalle “vicine di casa” come benvenuto (la struttura ospita anche un caf). Qui le colleghe Franca, Francesca, Giancarla e Marisa, tra polvere e scatoloni, sigilli e nastri, calcolatrici e cancelleria, cimeli dimenticati e venuti alla luce per caso per assurgere a elementi fondamentali del “nuovo” arredamento – il lavoro è anche questo! -, sono già state attive oggi dalle 8.45 alla chiusura pomeridiana (citando un vecchio film “vale a dire, al limite delle possibilità umane…”) per accogliere ben 23 utenti che, non per nulla disorientati dalla novità, si sono messi in coda per usufruire dei servizi essenziali attribuiti allo Sportello. In occasione di questo “inizio”, va il ringraziamento particolare e sentito sia a chi resta a Fiorenzuola sia ai colleghi trasferiti a Piacenza, per il grande impegno e la professionalità messi al servizio della soppressa struttura nonché per quelli che profonderanno sui rispettivi nuovi posti di lavoro. NOTIZIE 11 Facilitare la conoscenza dell’attività dell’area Territorio Biagio Cunsolo Si sono conclusi in maniera positiva gli incontri del progetto “Entrate...in Territorio”, organizzati per facilitare la conoscenza dell’attività dell’area Territorio alle strutture no core dell’area Entrate. Il progetto ideato dalla Direzione Centrale del Personale - Ufficio Sviluppo, in Emilia-Romagna ha avuto come protagonisti, il Direttore dell’Ufficio Provinciale di Bologna- Territorio, Salvatore Scarpino, il Conservatore Reparto Servizi Pubblicità Immobiliare, Francesco Paolo Tomeo, e il referente OMI Maurizio Tesini. I tre colleghi dell’Area Territorio, durante la giornata di presentazione svoltasi presso la sala Bologna della DRER, hanno mostrato i macro-contenuti relativi all’evoluzione del catasto e i servizi resi all’utenza, al ruolo del Conservatore e le funzioni del Servizio Pubblicità Immobiliare, all’Osservatorio del Mercato Immobiliare e i servizi tecnico-estimativi. All’incontro di presentazione, sono seguite delle “visite guidate” presso l’Ufficio Provinciale di Bologna- Territorio nel corso delle quali il personale degli uffici di supporto della Direzione regionale ha conosciuto da vicino i servizi erogati dall’Area Territorio. Durante le “visite guidate” sono state mostrate le principali procedure informatizzate. In particolare, per quanto riguarda il catasto, è stata consultata la banca dati informatizzata e visionati i seguenti metodi di ricerca: dati della nota con cui i soggetti hanno acquisito tali diritti; • visura per soggetto, anche in ambito nazionale di immobili posseduti da un soggetto in un determinato comune o in tutta la provincia sia per quanto riguarda i terreni che i fabbricati; • visura planimetrica di unità immobiliare urbana con esempio di calcolo della superficie catastale ai sensi del DPR 138/98; • elaborato planimetrico; • estratto di mappa catastale visualizzato tramite l’applicazione WEGIS. Il personale degli uffici di supporto della Direzione regionale, inoltre ha assistito alle lavorazioni specifiche del progetto denominato “Anagrafe Immobiliare Integrata”. I colleghi dell’Area Territorio si sono soffermati sull’attività di integrazione che avviene tra banche dati catasto e conserva- toria e il relativo controllo finale di verifica della titolarità dei soggetti conosciuto come “ operazione di marcatura delle titolarità”. Tra i documenti catastali sono stati mostrati il Docfa (documento catasto fabbricati) e Pregeo (documento del catasto terreni), documenti attraverso i quali i tecnici professionisti in tempo reale aggiornano l’archivio catastale. Naturalmente, è solo il primo passo verso una più completa ed effettiva integrazione tra l’area Entrate e l’area Territorio, a cui si sta lavorando attraverso una serie di altri strumenti (ad esempio l’istituzione della rete integrata dei referenti della comunicazione, l’estensione al Territorio dell’Albo Formatori, ecc.). Uno dei prossimi passi, sarà l’attivazione della fase 2 del progetto “Entrate in Territorio”, con le visite dei colleghi del Territorio alle Direzioni provinciali delle Entrate. • per soggetto persona fisica (dati anagrafici o codice fiscale) e persona giuridica (denominazione o codice fiscale); • per identificativo catastale; • per indirizzo. Tra le visure catastali sono state esaminate: 2014 • visura per immobile con i dati censuari di un immobile con categoria classe consistenza e rendita, l’indirizzo, i dati dell’ultima variazione registrata in banca dati sull’oggetto, i soggetti che vantano diritti reali sull’immobile e i Comunicazione NOTIZIE 12 “Casa mia …per piccina che tu sia” … TU mi sembri una badia Focus sui servizi estimativi Luca Panzacchi regolano questa metodologia estimativa, ma voglio solo introdurre uno strumento utilizzato nel procedimento che è l’OMI “Osservatorio del Mercato Immobiliare” , che consiste nello studio e raccolta delle quotazioni immobiliari presenti sul Territorio Nazionale. Un collega dell’UPT di Bologna ci spiega cosa significa stimare il valore di un immobile. Nell’ambito del progetto “Entrate… nel Territorio” mi fu chiesto di sostituire un mio collega nella materia riguardante il “Mercato Immobiliare”. Talvolta le persone utilizzano questo strumento direttamente per trovare il valore di un immobile, moltiplicando la quotazione OMI della zona su cui è ubicato il bene, per la superficie dello stesso. Il più delle volte però questa operazione porta a risultati approssimati e non rispondenti all’effettivo valore dell’immobile. Non ebbi molto tempo per prepararmi così, decisi di non presentare slide riguardanti i principi che regolano la materia estimativa, ma di portare esempi concreti di utile interesse e di facile comprensione. Ognuno di noi ha dovuto nella propria vita fare considerazioni estimative quando si è trovato a vendere o comprare una casa. E le prime considerazioni sono sempre personali, soggettive, cioè dipendono dal proprio gusto e sono molto importanti al fine della scelta. Poi viene il momento delle considerazioni oggettive sul bene, che dipendono dalle caratteristiche proprie dell’immobile. Tutto questo si compone insieme nel momento in cui si deve attribuire un valore al bene. L’estimatore è tenuto a dare molta importanza alle caratteristiche oggettive dell’immobile cercando, per quanto possibile, di tenersi staccato da eventuali propensioni dovute al proprio gusto personale. Questo per dire che lo sforzo dell’estimatore è quello di essere oggettivo, cioè considerare il bene per le sue caratteristiche intrinseche ed estrinseche. Piace pensare che il valore di un immobile sia UNO SOLO! Però siamo certi che se diamo in valutazione uno stesso immobile a più persone, quasi sicuramente otterremo valori diversi. Eppure ogni estimatore si attiene a dati oggettivi e anche a metodologie estimative consolidate ma, tuttavia i risultati saranno differenti. Tutto questo solo per dire che una stima è comunque soggettiva e che l’estimatore inserisce parte di proprie considerazioni personali all’interno del processo valutativo. Bisogna accettare la non univocità di un valore, per poter comprendere che quella soggettività utilizzata dal bravo estimatore risulta indispensabile per poter avvicinarsi al “più probabile valore di mercato di quel bene”. È proprio questo che cerca l’estimatore, “il più probabile valore di mercato di quel bene”. Quella soggettività utilizzata dell’estimatore si concretizza nell’esperienza acquisita negli anni, attraverso il confronto con beni similari, già valutati o compravenduti precedentemente. Il procedimento valutativo denominato MCA “Market Comparison Approach” utilizza per trovare il valore di un bene, proprio il confronto con immobili di similari caratteristiche di cui sono noti i valori. Non entrerò nel merito dei principi che Cerchiamo di capirne il perché. Riporto un esempio personale che mi capitò quando ancora studiavo all’università. Uno studente delle superiori, che aiutavo in matematica, mi raccontò che fin da piccolo passava le estati con la nonna che abitava in una località di mare. Quando gli dissi, che era una fortuna poter andare al mare con la propria nonna, lui mi rispose che però in spiaggia andava sempre da solo perché l’appartamento della nonna era al decimo piano senza ascensore. Al tempo, rimasi stupito di come fosse stato possibile che il progetto di un edificio così alto senza ascensore avesse avuto le autorizzazioni necessarie, ma non aggiunsi ulteriori considerazioni. Oggi, aggiungerei alle considerazioni di allora, che l’assenza di ascensore per un appartamento ubicato ad un piano così alto, risulta una caratteristica straordinariamente pesante sull’immobile, che lo porta fuori dalle condizioni di ordinarietà. Con ogni probabilità, il valore di mercato di quel bene, risulterà pertanto inferiore a quello ottenuto dal prodotto del valore minimo OMI di quella zona per la superficie dell’appartamento. Ho utilizzato questo semplice esempio solo per dire che, se il valore ottenuto dalla moltiplicazione delle quotazioni OMI per la NOTIZIE Vorrei a questo punto trattare anche un’altra situazione molto diversa ma ugualmente interessante, che permette di capire sempre meglio quanto sia complicata ed affascinate la materia estimale. Come prima parto da un esempio. Può capitare che ci venga richiesto di effettuare valutazioni su interi immobili, appartenenti al patrimonio di Amministrazioni Pubbliche quali Comuni, Provincie, Regioni ecc. Spesso questi edifici risultano con caratteristiche di pregio e ubicati nel centro storico della città. Quando una valutazione è finalizzata alla vendita, sono necessarie tutta una serie di indagini che hanno il compito di conoscere le caratteristiche dell’immobile, con l’obbiettivo di poterne determinare lo stato conservativo e le eventuali possibili trasformazioni d’uso. In particolare, l’estimatore cercherà di trovare tra le destinazioni ammissibili, quella in grado di conferire allo stabile, il più alto valore di mercato. Potrebbe succedere però che il mercato non sia in grado di recipere quell’immobile con quella destinazione e con quel valore. In altre parole vuole dire che, anche se l’immobile venisse messo in vendita questo non troverebbe un compratore o almeno non a quel valore. Perché può darsi una situazione di questo tipo? C’è un’altra variabile molto importante che entra dentro il sistema valutativo e questa è il “Mercato”. È estremamente importante conoscere il mercato immobiliare al fine di capire se questo è in grado o meno di assorbire immobili con quelle caratteristiche. Per capirci meglio, se in una media città, viene posto in vendita un immobile di pregio, questo probabilmente troverà collocazione in un tempo che si definisce consono per immobili di quel tipo. Ma se venissero messi in vendita contemporaneamente un numero maggiore di immobili di quel tipo allora le cose potrebbero cambiare. Se poi in ultimo dovesse capitare che, oltre quell’immobile pubblico altre società anche private introducessero sul mercato un numero considerevole di immobili di quel tipo, allora il mercato potrebbe non essere più in grado di assorbirli. Quella stima redatta dall’estimatore poteva essere corretta in tutte le sue parti ma il valore dell’immobile non corrispondeva più al valore di mercato perché nel frattempo le condizioni dello stesso si erano modificate. Per quanto si presti attenzione all’andamento del mercato ci sono dinamiche di sviluppo del territorio e di operazioni immobiliari, che possono rimanere ferme per anni per poi accelerare bruscamente in seguito ad accordi avvenuti tra entità molto importanti sul territorio. Ed è qui che volevo arrivare, per dire che la capacità dell’estimatore, non è solo quella di sapere fare bene le considerazioni e i conti riguardanti il procedimento valutativo, ma anche quella di prevedere per quanto possibile modifiche del mercato immobiliare dovute a scelte politiche di amministrazioni che hanno il compito di gestire lo sviluppo del territorio. Per questo, nel redigere stime, è molto importante il lavoro di squadra che porta a sommare le esperienze così da tenere uno sguardo attento in tutte le direzioni. Vorrei concludere dicendo che l’attività estimativa è una professione molto interessante che richiede precisione, attenzione e continuo aggiornamento. Probabilmente, sono proprio queste caratteristiche, a rendere questa materia così affascinante! 2014 superficie dell’immobile risulta differente dall’effettivo valore di mercato del bene, questo non significa che le quotazioni OMI siano sbagliate ma piuttosto, che le peculiarità dell’edificio richiedono considerazioni correttive che tengano in conto delle caratteristiche proprie dell’oggetto in valutazione. 13 Comunicazione NOTIZIE 14 “Il fisco mette le ruote” a Sasso Marconi Antonella Pellegrino Dal 3 al 6 giugno 2014 ha fatto tappa a Sasso Marconi (BO) la campagna itinerante dell’Agenzia delle Entrate per avvicinare l’amministrazione al cittadino, anche al di fuori delle sedi istituzionali. L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa presso la sede del Comune di Sasso Marconi, alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate. I funzionari dell’Ufficio territoriale di Bologna 1 e Bologna 2, presenti nella postazione mobile, hanno erogato i servizi di informazione e assistenza fiscale abitualmente disponibili presso il front-office: emissione del codice fiscale/tessera sanitaria e della partita Iva, duplicato della tessera sanitaria, rilascio del pin code per l’abilitazione ai servizi telematici, registrazione del contratto di locazione, assistenza alla compilazione e trasmissione della dichiarazione dei redditi, informazioni su donazioni e successioni, chiarimenti su comunicazioni di irregolarità e iscrizioni a ruolo. I colleghi dell’Ufficio Provinciale – Territorio di Bologna hanno permesso ai visitatori di consultare le quotazioni immobiliari e richiedere visure catastali e ispezioni ipotecarie. In Emilia-Romagna prima di questa esperienza, grazie alla collaborazione dei sindaci dei comuni più lontani dai nostri uffici, l’Ufficio mobile dell’Agenzia delle Entrate si è fermato a Riccione e Formigine (nel 2008), a Salsomaggiore Terme (nel 2009), a Santarcangelo di Romagna e Cervia (nel 2010), a Maranello (nel 2012) e a Correggio nell’anno 2013. Anche i cittadini sassesi, come i precedenti, hanno accolto i funzionari dell’Agenzia delle Entrate con interesse e calore. Un particolare ringraziamento va ai dirigenti e ai colleghi della Direzione provinciale di Bologna (Rosanna Iavagnilio, Natale Antonino Galasso, Assunta Scafa, Eleonora Casanova, Giuseppina Di Battista, Carmine Fratepietro, Stefania Maiardi e Francesco Monaco) e dell’Ufficio pro- vinciale territorio di Bologna (Salvatore Scarpino, Giuseppe Autelitano, Tiziano Biancone, Ivan Di Rito,Luca Serafino e Enzo Valenti) che con grande disponibilità e competenza hanno contribuito al successo dell’iniziativa. NOTIZIE 15 CERAMISTA SMEMORATO DIMENTICA DI TASSARE LE RISERVE Intervista a Daniela Bastoni e Ciro Intermite (DP Forlì-Cesena) Pierluigi De Rosa Dietro una intricata serie di fusioni, scissioni, rivalutazioni si nascondevano redditi imponibili non tassati per 35 milioni di euro, per una maggiore imposta accertata che supera i 3 milioni di euro. La società, in seguito alla sentenza della Commissione provinciale che ha approvato in pieno l’operato dell’Agenzia, ha deciso di saldare il proprio debito con il fisco, calcolato in 5,8 milioni di euro. Questo l’esito di una verifica fiscale, realizzata nei confronti di un’azienda del settore ceramico, dall’Ufficio Controlli della Direzione Provinciale di Forlì-Cesena. Ne parliamo con i due funzionari che hanno portato a termine il controllo, Daniela Bastoni e Ciro Intermite. Daniela e Ciro, intanto complimenti per l’ottimo lavoro. Potete riassumere quali sono stati i passaggi principali attraverso cui si è articolato il controllo? Il controllo è scaturito dall’attività di selezione interna all’Ufficio, in particolare dai dati emersi dall’applicativo SCRIM: modifica della sede della società, variazione del codice attività, presenza di operazioni straordinarie nel corso dell’anno. Da un più approfondito controllo della dichiarazione è stato possibile rilevare una discordanza tra quanto inserito nel quadro RS e quanto riportato nella nota integrativa al bilancio in merito alla variazione delle poste di patrimonio netto. Da qui l’impulso ad una ricostruzione più dettagliata delle variazioni di patrimonio netto. le sociale e un successivo aumento dello stesso mediante imputazione delle riserve a capitale. Per fortuna non rappresentate un caso isolato. Ci sono tanti colleghi che ogni giorno contribuiscono, in modo diverso, al raggiungimento degli obiettivi istituzionali dell’Agenzia (e senza i ‘bonus’ di cui si parla impropriamente in certa stampa, n.d.r.). Come ci si sente dopo aver concluso con successo una verifica di queste “dimensioni”? Sicuramente l’idea di contribuire in maniera significativa e tangibile agli obiettivi istituzionali dell’Agenzia ci appaga dell’impegno e delle sforzi fatti durante l’attività lavorativa. La verifica è un momento particolarmente delicato di contatto (e di confronto) con il contribuente, per tanti motivi. Quali sono le ‘strategie’ che utilizzate per cercare di costruire un rapporto collaborativo con il contribuente sottoposto a controllo? Abbiamo sempre cercato di creare un rap- porto collaborativo con il contribuente attraverso il dialogo, il confronto aperto e una gestione trasparente dell’attività di verifica,affinando costantemente la capacità di self-control che ci ha permesso, anche in situazioni di tensione dovute agli elevati importi contestati, di riuscire a terminare i controlli con una stretta di mano. Il vostro è un esempio di come il lavoro in team possa dare ottimi risultati. Quali sono, secondo la vostra esperienza, gli ingredienti fondamentali per formare una squadra vincente? Sentirsi parte di un gruppo, condividerne gli obiettivi, le criticità e, perché no, anche i successi del lavoro, nonché la fiducia reciproca nelle capacità altrui, sono il mix giusto che secondo noi favorisce il consolidamento di un team vincente . Chiudiamo con un sorriso. C’è qualcosa che ‘rubereste’ l’uno all’altro? Daniela: sicuramente l’eloquio. Ciro: anche più di una cosa (la chioma fluente) e la sua memoria tributaria. C’è stato un dettaglio, un elemento che nel corso del controllo vi ha ‘aperto gli occhi’, indirizzandovi verso una direzione che altrimenti avreste tralasciato? 2014 L’attenzione è stata attirata da un’anomala variazione del capitale sociale nel corso dell’anno: la società aveva indetto due assemblee straordinarie, effettuate a pochi giorni l’una dall’altra, per deliberare una iniziale riduzione per esubero del capita- Comunicazione FOCUS ENTRATE 16 IL “NUOVO” CHE AVANZA IL BENVENUTO DELLA DP DI PIACENZA Dario Silvestri Conclusosi con merito il percorso della selezione per 855 funzionari, l’Ufficio di Piacenza ha dato oggi il suo benvenuto i nuovi assunti, in un clima ospitale e cordiale, impreziosito da un simpatico intermezzo. Il Direttore Licia Falanga ha accolto i nuovi dipendenti con saluti tutt’altro che di rito, presentandoli ai Capi Ufficio, ai Capi Area ed ai Capi Team ma, prima, sottoponendoli ad una piccola … intervista. Ad i neo-funzionari sono state poste alcune domande tra il serio ed il faceto: ne è venuto fuori il “ritratto del nuovo assunto”. Un ragazzo convinto della propria scelta e ben motivato, pieno di aspettative e di speranze, ma anche un po’disorientato, perché – diciamocelo – il nuovo fa sempre un po’paura, specialmente quando la vita cambia in modo decisivo, spesso sradicando origini, punti di riferimento e, perché no, equilibri consolidati. La prima domanda, a bruciapelo, è stata: “Molti di noi ricordano il disorientamento che ci pervase il primo giorno di lavoro, molti altri quel giorno, forse, neanche lo ricordano più, in ogni singola sfumatura. Però, in ogni caso, tutti ricorderannol’affetto con il quale sono stati accolti ed introdotti. E voi? Come siete stati accolti?” “Bene, grazie!” sono le parole di Michele Potere, barese, dal volto pulito e simpatico. Le risate che seguono la sincerità dell’affermazione tagliano la tensione. Perché qualcuno, appena saputo dell’intervista, avrà pensato: “Gli esami non finiscono mai!”. Ma Eduardo De Filippo aveva ragione, e le domande proseguono, implacabilmente. “Perché hai scelto l’Agenzia?”. Antonio Martino è tornato per un momento, non tanto indietro nel tempo (è il più giovane), ai propri studi universitari, e dice: “In base al mio percorso di laurea, principalmente. Inoltre, ricordo con piacere l’esame di diritto tributario, che ho preparato con grande interesse”. C’è anche chi, come Simone Pinna, pur avendo effettuato studi un po’diversi, ha ritenuto affascinante il mestiere di funzionario del fisco “ … anche se, specialmente nel momento attua- le – riflette – si può andare incontro ad episodi spiacevoli”. A questo punto, il Direttore ha preso spunto dalla riflessione del nostro nuovo collega per ricordare che l’agente del fisco non deve mai lasciarsi intimorire e proseguire nella propria missione con competenza, dedizione e grande attenzione, in quanto, certo, le insidie non mancano. Le due successive domande, quasi obbligate, hanno riguardato la provenienza geografica dei nuovi assunti e le difficoltà logistiche che, probabilmente, lo spostamento a Piacenza ha comportato per molti di loro. “In verità non provengo da molto lontano – spiega Angelo Piedimonte – ho sempre vissuto, studiato e poi lavorato a Parma, ma – aggiunge con malcelato orgoglio – sono molisano, di Campobasso”. Negli occhi di questi ragazzi si legge immediatamente l’attaccamento alle proprie origini ma anche l’ammirevole maturità di chi, da generazioni, è fatalmente destinato a cercare la propria fortuna altrove. Il che, a volte, può portare anche disagi difficilmente accettabili. Vittorio Renna racconta: “Purtroppo, nonostante la mia posizione in classifica, sono stato destinato molto lontano da Rimini, una sede che è molto vicina a Brindisi, la mia città. Attualmente viaggio tutti i giorni da Milano”. Un disagio, quello del pendolarismo, che può essere evitato soltanto trovando, in fretta, una sistemazione in città. Provocatoriamente - e con un po’di ironia sulla tranquillità della vita cittadina di Piacenza, il collega Silvestri Dario, qui dal 2004 (come passa il tempo!) ha ricordato ai ragazzi che buona parte dei colleghi che li hanno preceduti ha trovato sistemazione in un famoso convento cittadino .. forse per sfuggire alle numerose .. tentazioni locali, ma uscendone tutt’altro che “purificati”! Antonio ha ripreso la parola, dicendo: “Buono a sapersi. Per ora sono alloggiato in un bed & breakfast, poi si vedrà!”. Simona Corindia e Franco Ferretti sono già stati con noi per il tirocinio e, dunque, conoscono molto bene l’ambiente, che si sono dichiarati davvero entusiasti di ritrovare. I bellissimi occhi di Simona, in quel momento, hanno brillato. E’ segno di una chiara convinzione, di un sincero entusiasmo e del trovarsi pienamente a suo agio. Ed allora anche “noi”, che siamo già qui, siamo contenti. Sul successivo quesito, riguardante le modalità di inserimento nella struttura a livello operativo, mostrando grande saggezza, tutti i ragazzi si sono dimostrati concordi sull’intenzione di lasciarsi coordinare dalle proprie “guide”, fino a raggiungere una propria autonomia, anche se tutti sappiamo che, indipendentemente dalla maggiore esperienza acquisita sul campo, i funzionari già inseriti assolveranno al compito di “formatori”, laddove previsto, con lo spirito di chi rivede sé stesso anni fa, nella medesima situazione, e non semplicemente come qualcuno che “ne sa di più”, in un clima di rispettosa collaborazione. Ed allora, gli intervistatori Dario Silvestri e Tiziana Pagani hanno domandato ai ragazzi, in conclusione, se anche il clima di “sana” competizione che talvolta potrebbe venire a crearsi sul lavoro potrebbe giovare un po’alla mission dell’Agenzia e quali siano le loro aspettative finali. Tutti i ragazzi hanno confermato, affermando, poi, che le proprie crescite individuali e professionali, in cui si concretano le proprie aspettative da questa esperienza, saranno utili non solo per una evoluzione individuale, ma per la crescita della collettività stessa e della globale coscienza tributaria. In bocca al lupo, ragazzi! PRIMO PIANO 17 Controcorrente Salviamo il gerundio e il congiuntivo Maria Rita Civolani ria ottocentesca, l’eccesso di tecnicismo, che dà il piacere perverso di non farsi comprendere pur dicendo le cose giuste (ahi! Ecco il primo gerundio). Resiste strenuamente il “codesto”, termine che ha molti partigiani, decisi a non farlo perire, ma la strada è ormai tracciata e l’esercito dei paladini della semplificazione arruola continuamente nuove forze e autorevoli sostenitori. Ho l’impressione, tuttavia, che siamo a una svolta pericolosa, ovvero che la nobile tenzone spinga verso l’eccessivo impoverimento del linguaggio e la banalizzazione, più che la semplificazione. Non me ne vogliano i fautori a oltranza della modernità, ma il rischio di confondere le regole del linguaggio parlato con quelle del linguaggio scritto, è concreto, già si vedono i primi segni e mi destano qualche perplessità. Per carità, è soltanto un’impressione, un fastidio che avverto qualche volta come i sintomi di un raffreddore non ancora scoppiato, o forse, mi dico, è soltanto un residuo di snobismo un po’ demodé che mi è rimasto addosso dai miei studi classici. O forse no. La lingua italiana è ricchissima, ogni parola ha un preciso significato, l’uso dei tempi e dei modi ha – o dovrebbe avere - sempre una logica e una funzione nella costruzione della frase e la varietà del lessico agevola la chiarezza e la comunicazione, senza banalizzarla, a condizione che sia usata correttamente. Semplificare la scrittura, a mio parere, significa scegliere come scrivere, non rinunciare alla buona scrittura. E’ un po’ come vestirsi: si può essere eleganti con un abito semplice, ma quanta ricercatezza e buon gusto ci sono dietro la scelta di uno stile essenziale! Per il piacere di chi ci guarda e, mi sia permessa l’assimilazione, per il piacere di chi ci legge, sia un collega o un contribuente. Allora, se guerra deve essere, dobbiamo avere chiaro chi è il nemico. Conosco già la risposta: il vetusto linguaggio della pubblica amministrazione, fastidioso, incomprensibile, espressione di autoritarismo e lontano dalla cultura del servizio. Benissimo, non potrei non essere d’accordo, purché a essere combattuta non sia la lingua italiana e, se è chiaro l’intento, lancio un appello e arruolo volontari. Basta un manipolo di coraggiosi disposti a tutto per salvare il vituperato gerundio, il congiuntivo, la varietà degli avverbi, la ricchezza del lessico e tutte le sfumature della tavolozza di colori che rappresenta la nostra meravigliosa lingua. Con misura, naturalmente: lasciamo a casa il padre Dante, Manzoni, Verga, Leopardi e tutta la compagnia, gustiamoci nel privato la prosa ridondante, il periodare lungo e complicato, i termini obsoleti, cercando di non confondere la pedanteria con l’accuratezza della scrittura e di trovare la sintesi ideale tra semplificazione e salvaguardia delle buone regole linguistiche. L’impresa non è da poco, richiede coraggio e può provocare disapprovazione, ma il fine val bene il rischio. 2014 Semplificazione. Parola d’ordine ossessivamente ripetuta, che risuona nelle stanze di tutte le pubbliche amministrazioni, quasi una missione comune alla quale nessuno può sottrarsi, neppure per le migliori ragioni, ammesso che ce ne siano. Parola che spaventa e spesso infastidisce, perché richiede un cambio di passo e l’abbandono di prassi e sistemi di lavoro, consolidati e rassicuranti, quando non presuppone interventi normativi o su complessi assetti organizzativi. Senza disturbare i massimi sistemi, allora, da dove cominciare? Che cosa possiamo fare in attesa delle grandi manovre? E’ semplice: cominciamo dal linguaggio amministrativo e dalle modalità di comunicazioni interne e, soprattutto, esterne. In realtà, all’Agenzia delle Entrate, abbiamo iniziato più di un decennio fa a dar battaglia alla prosa pomposa e distante che caratterizzava gli scritti delle pubbliche amministrazioni. La prima vittima è stata la S.V., la polverosa Signoria Vostra con cui ci rivolgevamo indifferentemente a colleghi e contribuenti per informare delle cose più terribili: una sanzione disciplinare, l’ingiunzione di pagamento di una rilevante somma, il diniego di un’attesa agevolazione. Una S.V. non veniva, in ogni caso, negata a nessuno. L’espressione non è definitivamente archiviata, perché mi capita ancora, seppure di rado, d’incontrarla in qualche missiva di enti pubblici, evidentemente posta dalla mano di qualche impiegato nostalgico o, più probabilmente, disattento al nuovo che avanza. La guerra, iniziata da tempo, è ancora in corso, anzi, potrei dire che infuria, perché i nemici sono tanti e resistono: le frasi ampollose e contorte, gli avverbi di memo- Comunicazione FOCUS ENTRATE 18 7 minuti di celebrità Cronaca di un’emozione Francisca D’Alessandro Ore 6,35. Driiin. La sveglia trilla inclemente come ogni mattina. Balzo giù dal letto. In fondo avevo aperto gli occhi già da un po’. Preparo il caffè. Il torpore si dilegua lentamente, sorso dopo sorso. Devo sbrigarmi. Il treno non attende. Mi trucco, scelgo con cura un vestito che sia formale ma non ingessato. Voglio sentirmi a mio agio. Ok. Pronta! Mi incammino. Il passo svelto, lo sguardo curvo sul selciato. Stazione di Modena. Mi faccio largo tra i tanti pendolari intenti a precipitarsi sul treno diretto a Bologna. Meraviglia. Riesco anche a sedermi. Con cura estraggo dalla borsa i miei appunti. Chiudo gli occhi e ripeto mentalmente tutto ciò che devo dire. Un filo di tensione comincia a solcarmi la schiena. Solo qualche giorno fa non avrei ma immaginato di partecipare alla trasmissione televisiva Magazine (7Gold) per illustrare le novità e i contenuti essenziali della dichiarazione dei redditi 2014. Penso: “Oddìo, perché hanno chiamato proprio me??” Poi mi redarguisco e in un guizzo di ritrovata autostima mi dico: “Sciocca! Perché non avrebbero dovuto chiamare me?? Ho studiato tanto! Ce la farò”. Arrivo a Bologna. Pierluigi De Rosa mi attende di fronte alla stazione. Mi accoglie con un sorriso rassicurante e mi mette subito a mio agio. Sembra che lo abbia fatto tante volte. Mi affido. Arriviamo agli studi televisivi . Pierluigi entra con passo deciso e chiama il conduttore Alberto Maio. Arriva e mi saluta con una stretta di mano decisa e sincera. Mentre entriamo in ascensore, parla delle sue vacanze appena trascorse e del terribile raffreddore che ha preso. Lo ascolto ma ho mente e cuore altrove. L’ascensore comincia lentamente a scendere. Siamo al meno due. Le porte si schiudono su un dedalo di corridoi sotterranei non troppo illuminati. Il rumore della vita è scomparso. L’atmosfera è ovattata. Il silenzio quasi innaturale ed assordante. Seguo i miei compagni d’avventura come una scolaretta . Alberto spalanca le porte della sala di registrazione. “Però…è bella! “ .E’ strano essere dall’altra parte dello schermo televisivo. Mi accomodo dietro la lunga scrivania a forma di elle. Uno spot mi abbacina la vista. A malapena vedo la telecamera e sento sgretolarsi le mie lenti a contatto. Il tecnico mi si avvicina e appende al mio foulard un piccolo microfono. Chiede che io dica ad alta voce i numeri da uno a dieci. “Uno…due…tre….quattro….” “OK”, esclama a gran voce, “siamo pronti!”. Parte la sigla del programma. Il cuore esplode in un inatteso tumulto. Batte sempre più forte. Lo sento sin nelle orecchie. Alberto apre il programma con la padronanza del perfetto anchorman e formula la prima domanda. Deglutisco. Comincio a parlare. Ok, la so ma vado troppo veloce….accidenti rallenta!!! Alberto incalza con la seconda domanda e poi la terza e…meraviglia….lentamente smetto di ascoltare il cuore e comincio ad ascoltare le mie stesse parole. Alla sesta domanda mi concedo anche un sorriso liberatorio intravedendo la fine del programma. Alberto chiude l’intervista, mi saluta e ringrazia. Rispondo con affrettata solerzia mangiando qualche parola. Parte la sigla di coda. “Stooop” esclama il tecnico. “Buona!”. Alberto e Pierluigi vengono verso di me e mi rassicurano sul buon esito della mia “performance” ma non riesco a tranquillizzarmi…l’adrenalina è ancora alle stelle. Riemergiamo dallo studio televisivo. Le porte dell’ascensore si aprono ed un bel raggio di sole caldo ci illumina. Salutiamo Alberto e ci incamminiamo verso la stazione. Nel tragitto Pierluigi continua a dire che sono stata spigliata ma ho bisogno di rivedermi per credergli. Siamo in stazione. Lo saluto e mi affretto a prendere il treno del ritorno. Uh, sta per partire. Corro. Fiuuuu, preso per un soffio. Mi siedo e butto fuori in un sol colpo tutta l’aria che ho nei polmoni. Rallento piano piano il respiro. Mentre dal finestrino comincio a vedere Bologna allontanarsi, rivivo attimo per attimo tutta l’intervista , le incertezze, i timori , le emozioni e tra me e me, con inattesa meraviglia, penso: “Oddìo, meno male che hanno scelto proprio me” e sorrido felice ed esausta. FOCUS ENTRATE 19 DIVERTIAMOCI AD AIUTARE... ATTO V Emilio Di Stasio za a coltivare la sua ammirevole missione consistente nel recare preziosi e concreti sostegni a favore delle persone meno fortunate; non a caso è diventata la “squadra del cuore” dell’Agenzia delle Entrate. Da tempo, difatti, la compagine è attiva tangibilmente nel campo della solidarietà; basti ricordare, tra le altre, le iniziative promosse a favore dei terremotati d’Abruzzo e dell’Emilia, o per raccogliere fondi da destinare all’AISM. Per mero, e ovviamente marginale, dovere di cronaca, il match ha visto il trionfo del team dell’Emilia-Romagna dell’Agenzia delle Entrate con il rotondo punteggio di quattro reti (Cosentini, Di Stasio, Rossi e Salamina) ad una. Da segnalare, inoltre, come il calcio d’avvio sia stato dall’ex difensore centrale del Verona degli anni 70, Franco Nanni. Ma in fondo, come sempre accade in questi casi, l’aspetto sportivo non può non passare in secondo piano. Ciò che conta è il venire a contatto diret- to con realtà e problematiche che troppo spesso vengono erroneamente vissute come qualcosa che non ci riguarda, oltre alla consapevolezza di poter regalare un aiuto, seppur piccolo, o anche solo un sorriso, alle persone bisognose. Sulla scia di quanto di buono fatto finora, di certo la squadra del cuore dell’Emilia Romagna continuera’ anche in futuro l’ammirevole percorso intrapreso ed infatti è in cantiere per fine Settembre inizio Ottobre un’ altra partita sempre a scopo benefico contro una squadra Femminile di calcio a 11 di Serie A. 2014 Nonostante gli acciacchi di alcuni “uomini-chiave” la squadra Regionale di calcio a 11 dell’Agenzia delle Entrate è scesa nuovamente in campo, e ancora una volta lo ha fatto per un nobile scopo. (E’ la quinta volta da quando si è formata questa squadra) Lo scorso 30 maggio 2014, grazie anche alla collaborazione del Direttore Provinciale Angelo Gasbarro, e degli amici/ colleghi Roberto Urbinati e Angelo Salamina, in quel di Forlì, nella bella cornice dello Stadio A. Morgagni, ha avuto luogo un incontro che ha messo di fronte la squadra del cuore della DR Emilia-Romagna ed una rappresentativa degli arbitri della medesima regione. Questa volta la finalità dell’evento è stata la raccolta di fondi per l’acquisto di una culla termica da destinare all’Associazione pediatrica forlivese Onlus presso l’Ospedale pediatrico Morgagni-Pierantoni della città romagnola, riuscendo a raccogliere la considerevole somma di 1.500 euro.. Il team della DR Emilia-Romagna continua dunque con passione, umiltà e costan- Comunicazione FOCUS ENTRATE 20 Incaricati artt. 17 e 18 al traguardo Performance in crescita Licia Romagnoli Ogni anno, a fine anno, la prestazione lavorativa delle posizioni organizzative e incarichi di responsabilità ex artt 17 e 18 CCNI è soggetta a valutazione, come previsto da contratto. Con la fase valutativa si conclude il Ciclo della Performance, si tirano le somme dell’anno lavorato, e si confronta il realizzato con l’assegnato. Un calcolo immediato, sembrerebbe, un semplice rapporto tra preventivo e consuntivo.... ma non è proprio così.. Valutare prevede coscienziosità e sensibilità, autoriflessione, e già per questo diventa complesso! Lo sanno gli incaricati, destinatari del processo, che a fine anno sono valutati in range numerici di performance, valutazioni fin troppo condensate rispetto alla molteplicità di variabili che hanno gestito durante tutto l’anno.. lo sanno i valutatori, responsabili di tracciare differenze (anche minime!) di prestazione tra gli incaricati. E lo sanno gli “addetti ai lavori”, quanti, a monte, definiscono l’aspetto metodologico del processo, e stabiliscono i criteri da utilizzare per misurare la performance: quali sostituire, integrare, introdurre, ect Anche se valutare rientra tra i compiti più sfidanti in una organizzazione, la funzione sviluppo dall’Agenzia si impegna nel perfezionare l’algoritmo della valutazione, al fine di renderla più conformante rispetto alla prestazione reale, cioè effettivamente resa dall’incaricato. Per quanto perfettibile, l’algoritmo si basa su una evidenza ormai consolidata: che la prestazione si misura in “cosa” è stato fatto , e in “come” è stato fatto. Il “cosa” (meglio noto come Obiettivo numerico), è il quantum, cioè il contributo individuale al raggiungimento dell’obiettivo istituzionale. Fondamentale, ma non esaustivo ai fini della perfor- mance (l’Obiettivo numerico, in fin dei conti, risultato del lavoro dell’intero team). Il valore aggiunto alla perfor- mance è legato alle competenze del coordinatore: come è riuscito a gestire il team e organizzare il lavoro, a dividere le pratiche, a risolvere i problemi, a farsi ascoltare, etc. Le competenze si affinano sul campo, con l’esperienza e, lungi dall’essere solo teoria, fanno la vera differenza sul risultato. Nel 2013 Obiettivi e Competenze si chiamano Performance Organizzativa (P.O) e Performance Individuale (P.I), (sulla scia nel D.lgs n. 150/2009, legge Brunetta) e la Performance Individuale arriva a pesare il 50% della Performance complessiva. L’autovalutazione non si esprime più in numeri e lettere ma diventa una descrizione. Obbligatorio, per il valutatore, motivare i casi di non adeguatezza, e tracciare il colloquio di feedback con ogni valutato....Queste ed altre le novità di quest’an- no, che spostano il baricentro della valutazione dal Numero al profilo di professionalità, e promettono, nel tempo, di arrivare ad una vera e propria descrizione della performance (a supporto, o sostituzione!) della sintesi numerica, di per sé un po’ arida, anche se siamo ancora agli inizi.. Nella nostra regione per l’anno 2013 gli incaricati artt 17 e 18 sono stati 205. I dati regionali, al termine del processo, sono più che confortanti: la maggior parte delle valutazioni (58%) confluisce nel livello Più che adeguato e il 12% tocca l’Eccellenza. 29% gli Adeguati e solo l’1% le Non Adeguatezze. Queste percentuali validate a seguito dei tavoli di covalutazione, testimoniano il risultato brillante dei nostri incaricati, e testimoniano l’elevato livello professionale in regione. Il rigoroso allineamento metodologico tra valutatori “omologhi” ha stimolato il confronto critico, uniformato il metodo, diminuito l’errore inter valutatore. Rispetto ai dati dello scorso anno, l’andamento della valutazione si è spostato dai valori mediani a quelli esterni della curva, con l’incremento dell’ Eccellenza (+4%) e la comparsa (anche se in percentuale minima), di prestazione ancora inadeguata rispetto allo standard. In ogni caso la sostanziale sovrapponibilità delle curve valutative nelle due annualità mostra continuità col passato, e conferma che le variazioni metodologiche (e procedurali) introdotte sperimentalmente quest’anno non hanno, di fatto, intaccato l’affidabilità dello strumento: prova ne è la continuità tra valutazione della prestazione 2013 e la conferma degli incarichi per il triennio successivo. FOCUS ENTRATE 21 francesco L’erede dei campanari A 9 anni ha iniziato a suonare nella chiesa di Viadagola. Oggi, a 33, fa concerti in tutta la provincia Laura Solieri (Gazzetta di Modena) BOMPORTO Il suono delle campane, anche se forse non ci facciamo più caso, accompagna da sempre la nostra quotidianità. Scriveva J. Huizinga: “Le campane erano nella vita giornaliera come buoni spiriti ammonitori che, con voce ben nota, annunziavano ora il lutto, ora la gioia, ora il riposo e ora l’agitazione, ora chiamavano a raccolta e ora esortavano...”. Saper suonare le campane è un’arte, sconosciuta ai più, che qualcuno cerca ancora di approfondire e coltivare in evidente ma non polemica controtendenza con la musica sempre più elettronica dei nostri tempi. Oggi la nostra Rubrica incontra Francesco Malagoli, 33 anni, di Bomporto, che a nove anni ha iniziato a suonare le campane. Grazie all’insegnamento di un anziano campanaro, uno dei decani dei campanari della provincia di Bologna, Valentino Bianconi, ho iniziato a suonare con le campane della chiesa di Viadagola di Granarolo. «Successivamente - spiega Francesco mostrandoci le foto che lo ritraggono mentre suona le campane in occasione di diversi eventi in giro per la nostra provincia - ho proseguito a Carpi grazie a Enzo Losi, fondatore dell’associazione “Le corde di bronzo” nata con lo scopo di tramandare il suono della campane ai giovani». A Carpi, Francesco frequenta la piccola scuola per campanari fondata da Losi, esercitandosi con un modellino di concerto di campane: «Enzo aveva trovato il sistema per insegnarci la musica grazie a una scrittura del suono fatta di numeri e accenti e di volta in volta ci insegnava un’allegrezza nuova: questo è il gergo tecnico delle suonate a scampanio che è il sistema del suono a festa della nostra zona, sistema che permette a un solo campanaro di suonare un intero concerto». Il concerto classico del Modenese è formato da quattro campane, nel Reggiano da cinque, nel Bolognese da sei. Nel secolo scorso, la difficoltà di trovare campane piccole per i modellini di concerto su cui gli allievi si esercitavano, ha portato, a livello didattico, a trovare soluzioni alternative come l’utilizzo di vasi da fiori al cui interno venivano posti un battacchio di legno oppure dei tubi. Una foto, una storia: l’erede dei campanari «Il mio primo concertino ad uso didattico, ad esempio, era fatto di tubi. La sede Dell’associazione di cui faccio parte - prosegue Malagoli - è ubicata presso la Torre della Sagra di Carpi, uno dei pochi campanili della Bassa non lesionato dal sisma del 2012, sul quale abbiamo fatto l’ultimo concerto in grande di campane nel giugno del 2013, in occasione della Beatificazione di Odoardo Focherini in Piazza Martiri. Il sisma - conclude il giovane campanaro - ha inferto un colpo grave al suono delle campane perché quasi tutti i campanili della Bassa sono risultati lesionati e questo ha fatto tacere per diversi mesi le campane di molti comuni, salvo poi la riemersione, prima attraverso impianti di amplificazione poi attraverso il recupero, del suono delle vere e proprie campane ma tuttora il patrimonio dei campanili risulta purtroppo in uno stato precario». 2014 Con grande piacere pubblichiamo l’articolo che la “Gazzetta di Modena” ha voluto dedicare al nostro collega Francesco Malagoli, capo team “Gestione e controllo atti” dell’Ufficio di Carpi. La sua disponibilità, la gentilezza e la grande passione per l’imposta di registro erano qualità già note, anche qui a Bologna, la sua passione per le campane ci ha piacevolmente sorpreso e riempito d’orgoglio. Comunicazione
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