"! # # ! ##! ) ! ! # " #! $$$ "$ # # # # # Giornale dell’Associazione Milanosud ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU WWW.FACEBOOK.COM PAGINA MILANOSUD Rappresentanti delle religioni ebraica, musulmana, cattolica e buddhista insieme per la pace Renzi, bilancio di un anno di governo Le religioni dicono no alla violenza Grande interesse dei cittadini per l’incontro organizzato dal Consiglio di Zona 5 U n anno fa nasceva il governo Renzi. Fu un’operazione lampo. Renzi era diventato da poche settimane (8 dicembre 2013) il nuovo segretario del partito democratico, avendo sconfitto alle primarie Bersani. Ascesa fulminea quella del trentanovenne sindaco fiorentino. Ma non ancora conclusa. Puntava a Palazzo Chigi, anche se lo negava. Il primo ministro Enrico Letta, dopo aver ricevuto da Renzi ampie garanzia di collaborazione (il famoso “stai sereno”), fu sfiduciato dall’assemblea del partito democratico e si dimise. Tempi strettissimi: il 13 febbraio la direzione del pd “invita” Letta ad andarsene; il 14 Letta si dimette; il 17 Napolitano conferisce l’incarico a Renzi; il 22 il governo è costituito, presta giuramento ed entra in carica; il 26 ottiene la fiducia da entrambe le Camere. La velocità è stata fin dall’inizio il marchio di fabbrica di Renzi. Rispetto ai tempi biblici della politica italiana, ai lunghi e pesanti rituali, Renzi ha rappresentato fin dall’inizio una significativa novità. Che voleva dire: in politica si può fare velocemente quello che la società chiede. Il messaggio era chiarissimo, ma forse non da tutti è stato percepito nella sua interezza. E Renzi ha stupito e continuato a stupire per il suo procedere senza pause e senza parentesi. Che bilancio si può fare di questo primo anno di vita del suo governo? Limitiamoci ad alcune considerazioni. Parole e fatti Fedele alle premesse, Renzi ha da subito messo in cantiere un ponderoso programma di riforme. Troppe, per essere produttivamente affrontate e realizzate nei tempi annunciati. Ne era consapevole? Probabilmente non del tutto. Probabilmente era realmente convinto che, riducendo all’essenziale il confronto con le altre forze politiche, si potessero perlomeno dimezzare i tempi della politica. Piero Pantucci Continua a pag.2 ALL’INTERNO «O Da sinistra: Anura Kalubowilage, rav Paolo Sciunnach, padre Paolo Nicelli e abd al-Sabur Turrini. rganizzeremo un altro appuntamento, per rispondere a tutte le sollecitazioni e gli stimoli emersi stasera». Con queste parole il presidente del Consiglio di Zona 5 Aldo Ugliano ha congedato, alle ore 20,15, dopo oltre due ore di confronto intensissimo e di grande interesse, i numerosi cittadini presenti all’incontro “Religioni per la pace e la convivenza, contro il terrorismo” del 26 febbraio scorso. Nella sala del Consiglio di Zona i rappresentanti delle religioni ebraica, mussulmana, cattolica e buddista hanno spiegato come pace e tolleranza siano alla base del loro credo e come combattere la deriva violenta che sta avvelenando il mondo. Il presidente Ugliano nell’introdurre la serata ha esortato tutti a lavorare per trasformare «l’intreccio di vite e di storie personali che abitano il nostro mondo» da problema a opportunità «smentendo tutti coloro che per paura, ignoranza o, peggio, per calcolo politico, si oppongono al realizzazione di una società aperta e rispettosa dei diritti di tutti». Il confronto è stato aperto dal rabbino Convegno e festa a Chiaravalle Paolo Sciunnach della Comunità Ebraica di Milano che partendo dall’analisi di una Mishnà (i precetti della tradizione orale del giudaismo) del secondo secolo dopo Cristo, che dice che tre sono le colonne su cui si regge il mondo – Giustizia, Verità e Pace – ha spiegato come per l’Ebraismo la pace non possa che essere il risultato di giustizia e verità. Aggiungendo che giustizia non è l’applicazione della legge alla lettera, ma una tensione continua verso la pace, che contiene implicitamente i concetti di rispetto della dignità di tutte le persone e della vita. Un paradigma questo che, in realtà, secondo il rabbino, è universale e condiviso da tutte le religioni abramitiche. Stefano Ferri Continua a pag. 2 A ! "$%" " "$ %# ' # % Articoli a pag 4-5 $ && Continua a pag. 3 # # !' " #%&# ( %! # ( # # !# # ! ! % & %! $% ' " #%! %&%% !# $% ' ! "# $ 9 Red Devils, tra calcio e solidarietà 11 Apre il Museo delle Culture Le rubriche di Milanosud Appuntamenti in biblioteca L’agenda degli eventi 12 13 14 15 13 giugno gita a Saluzzo e visita al Castello della Manta. Un appuntamento assolutamente da non perdere! Informazioni a pag. 10 ' & In Zona 5 parte il Welfare di Tutti Le gite di Milanosud " " # 8 Intervista a Laura Specchio, esperta in Diritto del Lavoro; i suggerimenti di personal marketing contenuti nel libro di Fausto Fantini; e il connubio lavoro e passione di Ciapalavespa. MM Casa: «C’è ancora molto da fare, ma siamo soddisfatti di questi primi mesi» Con l’esponente della Giunta di Palazzo Marino abbiamo fatto il punto sulla situazione delle case popolari, sui lavori e sulla questione morosità, e sulle fortissime ricadute sulla qualità della vita in città e in particolare nelle periferie, che questa questioni ancora irrisolte rivestono. Giovanni Fontana La nuova piazza Cantoni Lavoro e opportunità Intervista a Daniela Benelli, assessore alla Casa e Demanio 3 mesi dal passaggio di oltre 28mila alloggi da Aler a MM Casa , a poche settimane dalla pubblicazione dei dati sulla popolazione che vive nelle case del Comune e all’indomani del provvedimento del governo che per 4 mesi ha bloccato gli sfratti, abbiamo incontrato Daniela Benelli, assessore alla Casa e Demanio del Comune di Milano. 6 2 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 Renzi, bilancio di un anno di governo In CdZ5 le religioni dicono no alla violenza Segue dalla prima Quindi, se la politica è fare, Renzi ha dimostrato di essere all’altezza della situazione: non perché abbia fatto tutto quello che ha annunciato (e la sua politica degli annunci è fastidiosamente diluviale), ma perché ne ha fatto una parte. E non è poco. Questo attivismo, questo modo vitaminico di far politica continua ad essere la chiave dell’ampio consenso di cui Renzi gode (sondaggi alla mano) in una società che avrebbe molti motivi di essere delusa. Segue dalla prima Destra e sinistra Fare è una cosa e fare bene è un’altra. La legge elettorale che sta nascendo è a giudizio di molti (e anche di chi scrive) una brutta legge. Non catastrofica, come una certa propaganda vorrebbe, ma densa di incongruenze (come quella dei capilista bloccati). La qualità vorrebbe che, soprattutto nelle materie più delicate (come la riforma costituzionale in corso d’opera), non ci si facesse iugulare dall’ossessione del fare in fretta. Renzi privilegia sempre e comunque il risultato per il risultato rispetto alla qualità. E questo gli fa perdere di vista – ammesso che lo avverta – l’ancoraggio ideale al terreno della sinistra, sul quale dice tuttora di situarsi. Destra e sinistra. Sono parole che hanno ancora un senso. Lo hanno per il cosiddetto “Jobs act” (la riforma del lavoro) ad esempio. La riforma del lavoro andava fatta, d’accordo. Ma il “come” è stata fatta non è materia neutra. Che Alfano e Sacconi abbiano esultato dopo la sua approvazione, non è sorprendente: «È la riforma che doveva e voleva fare Berlusconi» hanno detto. C’è dell’esagerazione, certamente. Ma non solo: la norma sui licenziamenti collettivi è largamente regressiva e questo spiega perché Sacconi abbia decretato la fine dello Statuto dei Lavoratori. Ci sono poi anche aspetti positivi, non lo si può negare, ma Renzi aveva la forza dei numeri (come dimostra il voto, denegato, delle commissioni) per imporre una soluzione finale diversa, più “di sinistra”, e non lo ha fatto. Perché? Per dare un colpo decisivo alla sinistra del Pd e al sindacato? Renzi e Berlusconi Per molti mesi l’operatività del governo si è retta sul cosiddetto Patto del Nazareno, ovvero l’intesa che il capo del governo e il leader di Forza Italia avrebbero raggiunto in circostanze e con modalità circondate da mistero. Che l’intesa ci sia stata, nessun dubbio. Ma quali obiettivi avesse e quali “penali” comportasse nessuno lo può dire con certezza. L’assenza di chiarezza ha tra l’altro consentito a Berlusconi e ai suoi più petulanti collaboratori (Brunetta) di lamentare di continuo violazione di impegni, derive autoritarie, negazione della democrazia. Esercizio del tutto legittimo, se mancano certezze e punti di riferimento. Non è tanto l’aver ridato ruolo primario a un Berlusconi esangue, quanto l’aver ammorbato alcune delle vitali vicende della vita parlamentare con il virus della diplomazia segreta, della impermeabilità del potere trincerato nelle segrete stanze. I patti del Nazareno semplicemente non vanno fatti. Padrone del partito Ma Renzi ha potuto farlo perché controlla in modo pressoché dispotico il partito democratico. E questo è l’aspetto forse più denso di significato. A trentanove anni, Renzi è diventato non solo segretario, ma di fatto padrone del più importante partito italiano. L’operazione non era per nulla facile, ma una serie di congiunture favorevoli hanno consentito a Renzi di impadronirsi in pochi mesi di un partito che conservava tuttora una struttura considerata in grado di difendersi dagli assalti all’arma bianca. Intendiamoci, i partiti personali sono ormai la normalità della vita politica italiana. Ma alcune differenze ci sono. E vanno sottolineate. Berlusconi è stato per un ventennio il dominus incontrastato di un partito che lui stesso aveva fondato e finanziato: è stato il classico capo d’azienda, la democrazia non c’entra nulla. Grillo ha fondato un partito sul fascino del web e di una predicazione fantasiosa (e sguaiata). Può temere soprassalti di dignità da parte di qualche parlamentare, ma finché la struttura “democratica” del Movimento si basa sull’aleatorietà incontrollabile del web, può stare tranquillo. Salvini ha ereditato un partito allo sfascio e lo sta guidando con la stessa perentorietà di Bossi. Ne ha profondamente modificato il profilo, ma non ha inventato nulla. Ha dato corpo e voce ad alcune delle consistenze originali di questo movimento (razzismo, xenofobia, antifiscalismo), soffocandone altre (federalismo, secessionismo, antistatalismo). In parziale continuità coi fondamenti leghisti, continuerà a signoreggiare la Lega (vedi caso Tosi) fino a che saprà “bosseggiare” come il suo predecessore. Renzi, invece, in pochi mesi, si è impadronito di un partito che gli assomiglia solo in parte e da larga parte del quale (e non mi riferisco solo alla “nomenklatura) non era amato. Definirlo corpo estraneo sarebbe eccessivo. Dire che ha ricostituito la Dc è suggestivo, ma non realistico. Però è riuscito a modificare profondamente il quadro dirigente di quello che tutti gli analisti continuano a considerare l’ultimo vero partito italiano. Ci si chiede: come è stato possibile? Ed è irreversibile questa metamorfosi? Avanzo tre ipotesi di riflessione. - Una causa storica. Dalla fine del socialismo reale (e sono passati ormai cinque lustri) la sinistra italiana cerca una ragione d’essere, che sia contemporaneamente “antica” (nei valori) e nuova (nell’operare). Questa ricerca non è completata e questo rende il Pd vulnerabile a tutti gli assalti della modernità, comunque mascherata. - Una causa occasionale. La mancata vittoria del Pd di Bersani del 2013 ha messo a nudo la fragilità della dirigenza e ha reso il corpo del partito facilmente permeabile alle suggestioni di una rivalsa operata nel segno del completo rinnovamento. - Una causa strumentale. Aver aperto le primarie a chiunque, per l’elezione del segretario di un partito, ha offeso i militanti e consentito “infiltrazioni” anche massicce di chi con il passato e il presente del pd non ha niente a che fare. Altrettanto interessante è stato l’intervento di abd alSabur Turrini, direttore della Comunità religiosa Islamica Italiana, che è entrato, tra le altre cose, più nell’attualità, spiegando la storia e la radicale alterità del fondamentalismo islamico – ma Turrini rifiuta questa definizione – rispetto all’Islam. Jihad, Al Qaida e Isis, ha spiegato Turrini, sono movimenti eterodossi – nel senso che la loro ideologia non ha alcun fondamento nel Corano – risultati di eventi storici, che risalgono alla nascita del wahabismo, nel XVIII secolo. Movimento questo che per primo lega l’Islam allo Stato, la religione alla legge e al potere. Da questa prima ideologia eterodossa sono poi sorti il Salafismo e i Fratelli Musulmani e tutte le deformazioni attuali, che hanno finalità completamente diverse, rispetto alla prospettiva sacrale del Corano. Le stesse guide di questi movimenti, come coloro che compiono atti terroristici – ha continuato Turrini - sono nella maggior parte dei casi «avanzi di galera», nel senso letterale del termine, perché non si sono formati nelle moschee, ma nelle prigioni. Essi contraddicono il Corano, perché il Libro dice espressamente che i musulmani sono tenuti a conformarsi alle leggi del paese ospitante, che il rispetto della vita è sacra e che la tolleranza religiosa è un valore, perché, come dice il Corano, se «Dio avesse voluto avrebbe fatto di voi una sola comunità (religiosa NdR). Ma vuole provarvi con ciò che vi ha dato. Gareggiate dunque reciprocamente nelle opere buone. Tutti tornerete a Dio, che allora vi informerà su ciò su cui divergete». Il concetto di Perdono è stato invece al centro dell’intervento di padre Paolo Nicelli del Pontificio Istituto Missioni Estere. Partendo dal concetto di relazione e integrazione padre Nicelli ha sottolineato come la pace, nella visione cristiana, non può prescindere dal riconoscimento della realtà come dato di fatto e da essa imparare a cogliere le opportunità di un mondo plurale, nel rispetto della centralità delle persone e nella ricerca del bene comune. In questo contesto il perdono è un concetto e un comportamento fondamentale, perché senza di esso non ci può essere giustizia e pace, che sarebbero altrimenti svuotate di contenuti e provvisorie. «Essere capaci di perdonare fino in fondo – ha spiegato padre Nicelli – significa riconoscere i propri limiti e i propri sbagli, per creare lo spazio spirituale e umano per relazioni di giustizia, di verità e quindi di pace». L’ultimo intervento della serata è stato quello di Anura Kalubowilage del Tempio Buddista di via Pienza. Rifacendosi a un discorso di Buddha sulla pace, ha analizzato il sentimento dell’odio «Se una persona ci odia anche noi iniziamo a odiarla e così questo odio reciproco diventa infinito – ha spiegato Anura Kalubowilage, citando Buddha – e tutto il dolore sofferto si trasforma in vendetta. Se invece una persona ci odia ma noi non ricambiamo questo odio, l’idea della vendetta non ci passa per la mente e si instaura la pace del mondo». Per non esprimere i sentimenti d’odio però - ha continuato Kalubowilage - bisogna provare compassione e rispetto per gli altri. Se non si è in grado di produrre questi comportamenti significa che non si è in pace con se stessi. Quindi, come primo passo, secondo l’insegnamento buddhista, dobbiamo agire sul nostro spirito per allontanare odio, rabbia e vendetta e poter intraprendere la strada verso una pace interiore completa, presupposto di una pace nel mondo. Conclusi gli interventi dei relatori, il giornalista Gianni Santucci del Corriere della Sera, moderatore della serata, ha dato la parola ai cittadini presenti. Le domande sono state molte e all’altezza dei temi affrontati. Alcune persone, in prevalenza giovani di religione buddhista, mussulmana e cattolica, hanno portato le proprie esperienza di tolleranza e discriminazione. Altri hanno posto l’accento sulle difficoltà, nelle condizioni attuali, di portare nelle vita di tutti i giorni «le belle parole di perdono, giustizia e tolleranza dette questa sera». Altri ancora hanno sottolineato come la lotta al pregiudizio e all’incomprensione non possano prescindere da un percorso e uno sforzo comune di conoscenza reciproca. Domande a cui i relatori – data l’ora: la sala del CdZ5 doveva chiudere – non hanno potuto rispondere, se non per accenni. Da qui l’impegno del CdZ a organizzare un altro incontro «focalizzandoci sul punto di vista delle donne e il loro rapporto con la pace e la religione» ha detto il presidente Ugliano, cogliendo l’invito di una cittadina, che ha sottolineato come non ci fosse nessuna donna tra i relatori. Stefano Ferri Tsipras e Francesco Renzi continua a governare, praticamente incontrastato, circondato da una squadra di giovani cooperanti, per molti dei quali si può solo dire che la giovane età e un bell’aspetto non sono sufficienti. Al di là di questo, si vorrebbe che il suo ruolo nella politica europea fosse più incisivo. Non basta dire – con Hollande – che «ha smesso di piovere, vediamo l’arcobaleno». È divertente, ma nulla di più. Ci sarebbe piaciuto che avesse più incisivamente partecipato alla crisi greca. Invece, si è limitato a regalare una cravatta rossa al premier greco e poi lo ha lasciato solo ad affrontare le belve europee, ovvero i severi sacerdoti del liberismo più ottuso. Da che parte sta Renzi? Ci piacerebbe che avesse detto queste parole: «Quando al centro del sistema non c’è più l’uomo ma il denaro, quando il denaro diventa un idolo, gli uomini e le donne sono ridotti a semplici strumenti di un sistema sociale ed economico caratterizzato, anzi dominato da profondi squilibri. E così si ‘scarta’ quello che non serve a questa logica». Invece queste parole non le ha dette Renzi. Le ha dette Papa Francesco. Piero Pantucci AL CENTRO ASTERIA IL 6, 9 E 10 MARZO Il Memorioso: breve guida alla memoria del bene “Giudicare personalmente”, ossia formulare un giudizio nato dalla profondità del proprio pensare: questa è, secondo la filosofa Hannah Arendt - autrice del libro La banalità del male, che parla del al gerarca nazista Adolf Eichmann - l’azione di coloro che, in tempi bui, sono riusciti a stare lontani dal male, quello senza sadismo, malvagità o patologia, ma originato da una comoda obbedienza a un’ideologia. Molti di questi Giusti sono stati protagonisti di azioni di aiuto a altri esseri umani e anche se, salvando un solo uomo dalla morte, non hanno certo rovesciato la Storia, hanno però consentito, come una piccola fiamma nel buio, che non si perdesse la fiducia nell’uomo. È proprio la piccolezza di questa luce tanto flebile, a dimostrarci che il bene è sempre possibile, che l’uomo può sempre dire un sì o un no. Di questo parla lo spettacolo il Memorioso, in scena al Centro Asteria il 6, il 9 e il 10 marzo, con le storie di uomini tratte dai libri di Gabriele Nissim “Il tribunale del bene” e “La bontà insensata” interpretate da Massimiliano Speziani. La regia è di Paola Bigatto, già regista-attrice de La banalità del male. Gli spettacoli sono introdotti dallo storico e criminologo Andrea Bienati. Info su www.centroasteria.org Associazione socio culturale editore dell’omonimo giornale. Registrato al n. 744,- Novembre 1997 Trib. Milano - ROC. n. 19637 Via Santa Teresa, 2/A - 20142 Milano telefono: +39 02 84 892 068 sito web: www.milanosud.it Facebook: MilanoSud email: redazione@milanosud.it Direttore Responsabile: StefanoFerri Vicedirettore: GiovannaTettamanzi Redazione: P.Cossu, T.Galvanini,F.DeMelis, R.Iacono,MT.Mereghetti,L.Miniutti, A. Muzzana,C. Muzzana,E.Paci,A.Rubagotti, Impaginazione e Art directing: F.DeMelis, E.Paci, A.Rubagotti Hannocollaborato: L.Audia,A.Bertola, G.Bonacasa,MoBoretti,S.Causarano, P.Cirocco,F. DeMelis,P.Grilli,G.Fontana,G.Lippoli,N. Mondi,R.Morini, S.Paffumi,S.Ramella,N. 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L’ampia presenza di anziani, spesso soli, dimostra quanto sia importante attivare presidi territoriali e servizi di prossimità in grado di fornire sostegno e risposte ai problemi degli inquilini. In questo senso, il Comune di Milano ha promosso l’apertura di spazi dedicati all’ascolto e al confronto: si tratta degli Spazi Abitare e dei Laboratori di Quartiere (in Zona 5 a Gratosoglio in via Saponaro) che oggi sono presenti in 12 quartieri popolari e che svolgono un’azione preziosa. A questi ora si aggiungono anche le nuove sedi territoriali di MM (nella zona Sud della città in via Meda 44). Senza dimenticare l’importante lavoro già consolidato dei custodi sociali». MM ha istituito un Numero verde per i rapporti con i cittadini, quante telefonate avete ricevuto in questi primi mesi? «Nei primi due mesi di attività, il Contact center di MM Casa, attivo 24 ore su 24 (800.013.191 NdR.), ha ricevuto più di 30mila chiamate, quasi 6mila solo nei primi 3 giorni di dicembre. Le richieste principali avanzate dai cittadini sono di interventi di manutenzione e di informazioni sulle pratiche amministrative. Abbiamo chiesto al nuovo gestore di prestare grande attenzione e cura nei rapporti con gli inquilini e così è stato, finora. Troppo spesso, negli anni scorsi, ci siamo sentiti ripetere dai cittadini che non riuscivano ad avere un contatto con Aler ». Come procede la verifica amministrativa delle posizioni degli inquilini? «È stata completata l’apertura dei famigerati scatoloni che fanno riferimento alla gestione dei privati ante 2009. Erano conservati in un magazzino e Aler, durante la sua gestione, non ha mai provveduto al controllo di tutte quelle pratiche. MM in due mesi ha messo al lavoro una vera e propria squadra che, insieme ai tecnici del Comune, ha aperto i faldoni e li ha catalogati. Un passaggio importante e propedeutico alla verifiche delle singole posizioni amministrative. È questa la parte più lunga e complessa. E non mi riferisco solo alle eventuali morosità, ma anche alle pratiche relative alla posizione degli inquilini che in moltissimi casi, nel corso degli anni, sono cambiate e purtroppo non sono state aggiornate». Cosa fare quando viene accertato un debito consistente? «Come dicevo, la parte più complessa di questo lavoro è la ricostruzione di ogni singola posizione. E per farlo MM dovrà avere il tempo di incontrare le famiglie per fare ordine e chiarezza, a tutela degli inquilini stessi. E lo sta già facendo, dando appuntamento agli inquilini presso gli sportelli. Se ci saranno morosità, abbiamo previsto piani di rientro, che saranno concordati con le famiglie affinché siano sostenibili e compatibili con i loro redditi. Ripeto, non sarà facile. Soprattutto perché per anni il precedente gestore non ha voluto fare ordine e chiarezza e oggi ci troviamo a dover recuperare». Passiamo ora alla delicata questione della gestione delle case, qual è la disponibilità economica in dotazione a MM per rimettere in sesto un patrimonio così ampio e complesso? «Per ora, nell’affidamento provvisorio, abbiamo corrisposto a MM Spa lo stesso compenso che davamo ad Aler. Tradotto in cifre, si tratta di circa 1 milione di euro al mese per la sola gestione, cui si aggiungono i fondi per le manutenzioni degli stabili, le pulizie e la cura del verde. La cifra dovrà essere aggiornata, perché la convenzione con Aler era del 2009. Gli importi effettivi saranno definiti a breve poiché stiamo preparando la delibera per il passaggio alla gestione definitiva; delibera che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale nelle prossime settimane. Ricordo poi che il Comune di Milano si è impegnato ad investire almeno 20 milioni di “Bisogna coltivare il proprio giardino” Voltaire Dott.ssa Elsa Falciani Psicologia e psicoanalisi n° albo 03/15990 Depressione, ansia, disturbi del comportamento, difficoltà nel gestire le emozioni, dipendenze . Lavora con adulti, bambini, adolescenti, coppie. Non e mai facile comunicare e chiedere aiuto per angosce e inquietudini che si possono vivere in alcuni momenti della vita. Rivolgersi ad un esperto può essere utile per comprendere il proprio disagio e poterlo superare. Via Rimini, 24 - 20142 Milano - Tel. 333 3420337 elsa.falciani@gmail.com www.psicologaelsafalciani.it euro ogni anno per il proprio patrimonio Erp; investimenti che consentiranno al gestore, insieme alla Direzione Lavori pubblici, di intervenire per la manutenzione ordinaria, la riqualificazione degli alloggi sfitti e la manutenzione straordinaria di interi stabili». e quaranta dalla Comunità Europea Quanti appartamenti contate di sistemare e rimettere a disposizione della città? «La ristrutturazione degli alloggi sfitti è una priorità per questa Amministrazione, non solo perché ci consente di dare risposte a chi è da tempo in lista d’attesa, ma anche perché sottrae spazi alle occupazioni abusive. Dobbiamo tenere presente che, oltre alla sistemazione degli alloggi che ogni anno si liberano e devono essere assegnati ad un’altra famiglia, abbiamo ereditato un patrimonio di sfitti ingente, su cui non si è mai intervenuto. Questo ha causato un degrado progressivo che oggi richiede risorse importanti. Le stiamo investendo e continueremo a farlo. Lo dimostra il fatto che tra il 2013 e il 2014, il Comune di Milano ha ristrutturato più alloggi di Aler, che ha il doppio del nostro patrimonio. È soprattutto grazie a questa Amministrazione che è stato possibile continuare ad assegnare case popolari alle graduatorie e agli sfrattati». Visto il grande numero di appartamenti da sistemare, state pensando a soluzioni particolari per favorire e velocizzare il processo di ristrutturazione e assegnazione? «Il Comune di Milano è stato il primo a sperimentare l’assegnazione degli alloggi nello stato di fatto, consentendo alle famiglie di anticipare i fondi delle ristrutturazioni e scalando poi gli importi dal canone d’affitto. Abbiamo applicato questa procedura a 50 alloggi e li abbiamo già tutti assegnati. Andremo avanti, man mano che troveremo alloggi idonei a questa soluzione. Stiamo poi studiando altre possibili soluzioni, sempre nell’ottica di consegnare alloggi alle famiglie che ne hanno bisogno, coinvolgendo il privato sociale e le cooperative. Ma non è semplice, si tratta di progetti del tutto nuovi e sperimentali e le procedure ad oggi non ci aiutano. Speriamo che la Regione trovi il modo per consentire al Comune di Milano di attivarsi in modo più rapido e autonomo». Giovanni Fontana Davide Corritore, presidente MM Casa e l’assessore alla Casa Daniela Benelli. Cosa chiedono e chi sono gli inquilini delle case popolari I n base ha uno studio commissionato da MM Casa su un campione di 500 abitanti (su 50mila abitanti effettivi) è emerso che le priorità degli inquilini delle case del Comune sono le manutenzioni, seguite≠ dalla videosorveglianza e dai controlli amministrativi. Solo quarto il tema dell’allontanamento degli abusivi. L’identikit degli abitanti ha rivelato che i nuclei familiari sono composti in media di due persone (anche se c’è un 37,7% che vive solo), con un capofamiglia over 65 nel 67,5% dei casi (il doppio rispetto alla media cittadina), pensionato e con un’anzianità abitativa molto elevata (34,1 anni). Questa popolazione anziana vive spesso sola: delle 9.400 ‘famiglie mononucleari’, infatti, 2.300 sono formate da un anziano tra i 64 e i 74 anni e 5 mila da ultra 75enni. Altri elementi che emergono dalla ricerca sono che solo uno ogni cinque capifamiglia lavora (il 18,7%), contro un 66,3% di pensionati, un 9,6% di casalinghe e un 5,4% di disoccupati o studenti. inalmente buone notizie per gli abitanti del Lorenteggio. Comune e Regione Lombardia hanno annunciato nelle settimane scorse la possibilità di un finanziamento straordinario di 60milioni di euro per la riqualificazione del grande quartiere Erp di Lorenteggio, dove migliaia di inquilini vivono in case ai limiti dell’abitabilità. Il Comune e la Regione hanno infatti da poco firmato un protocollo d’intesa con il quale si impegnano a destinare i fondi a uno dei quartieri Erp della città. Il quartiere che sarà oggetto dell’intervento non è ancora stato stabilito ma, salvo sorprese dell’ultima ora, secondo una garanzia del Comune, dovrebbe essere proprio Lorenteggio. Nell’attesa di ricevere il finanziamento Europeo, il Comune ha istituito il progetto Vale (Vivere e Abitare Lorenteggio Erp) per raccogliere le problematiche e le aspirazioni degli abitanti di quel quartiere. I risultati di questo gruppo di lavoro di cittadini/associazioni di Lorenteggio, dovranno essere presentati a Comune entro ottobre o novembre di quest’anno. L’annuncio dell’assegnazione dei fondi, che dovrebbe ufficializzarsi entro fine mese, ha suscitato entusiasmo tra i residenti che aspettano da oltre 30 anni un serio provvedimento di manutenzione sulle loro case. Una situazione di degrado F pericolosa anche per l’incolumità delle persone, visto che episodi come quelli dell’estate scorsa quando il crollò di un balcone al quarto piano di via Lorenteggio (nella foto) rischiando di colpire i passanti sul marciapiede, sono sempre possibili, fino a che non saranno riqualificati gli edifici. L’arrivo del finanziamento europeo è il risultato di un lavoro di squadra tra le istituzioni milanesi. Le case presenti nel quadrilatero Odazio/Giambellino/Lorenteggio/Inganni, sono di proprietà di Aler e quindi della Regione Lombardia. Il Comune dopo l’estate scorsa, ha messo a bilancio 15 milioni di euro per la riqualifica di quell’area, come segnale per indurre la Regione a intervenire su quella situazione di degrado. A dicembre, il Comune ha esplicitamente dichiarato l’urgenza della riqualifica in modo tale che la Regione chiedesse alla Comunità Europea, un finanziamento dal fondo per lo sviluppo regionale. Il finanziamento che il fondo Europeo stanzierà per il quartiere Erp è di ben 40 milioni di euro, che sommati ai 15/20 milioni che il Comune ha messo a disposizione, per una concreta sistemazione delle case popolari nelle zone, saranno utilizzabili 60 milioni di euro. Giulia Bonacasa ENTRO 3 MESI LA NUOVA ILLUMINAZIONE Luce in via Teresa Noce È in fase di definizione il progetto per la realizzazione dell’impianto di illuminazione del parcheggio antistante l’ingresso del Centro sportivo Frog Montegani, in via Teresa Noce. La previsione per il completamento dei lavori dovrebbe essere entro tre mesi dalla definizione degli accordi tra Comune e A2A. Claudio Muzzana 4 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 Attività autonome, piccole imprese: no all’improvvisazione, sì a una visione di prospettiva Come trasformare una “buona idea” in qualcosa di concreto Parla l’esperta di Diritto del Lavoro Laura Specchio: «Un primo passo dovrebbe andare nella direzione di un consistente alleggerimento degli obblighi fiscali e contributivi, eliminando il più possibile gli adempimenti burocratici» l lavoro in Italia è il problema dei problemi. La disoccupazione ha toccato livelli altissimi: i giovani sono fortemente penalizzati, peggio ancora stanno coloro che in età matura perdono il lavoro, perché per loro le porte sono quasi sempre chiuse. In questo quadro difficile, chi decide di non cercare un posto, ma di crearlo, si scontra con decine di adempimenti, costi e difficoltà. Alcune dei quali, soprattutto per le microimprese, sono delle vere e proprie zavorre, quando non impediscono addirittura a un’idea imprenditoriale di confrontarsi con il mercato. Per capire come questo moloch burocratico può essere combattuto e sconfitto abbiamo intervistato Laura Specchio, milanese, esperta di Diritto del Lavoro, impegnata in politica e nella difesa del lavoro, in particolare di liberi professionisti e piccole aziende. I Dottoressa Specchio, gli italiani sono un popolo con molti difetti, ma sicuramente dotato di fantasia e capacità di adattamento superiori alla media. L’arte di arrangiarsi è italiana per antonomasia. In un momento di grave crisi come questa, se siamo in un’economia “di guerra”, non si dovrebbe favorire lo sviluppo e lo sfogo di queste prerogative? «In linea puramente teorica sì, ma credo che all’improvvisazione occorra affiancare una visione di prospettiva che possa offrire opportunità a più soggetti possibile. Le buone idee, infatti, stentano spesso a decollare, oppure si arenano dopo pochissimo tempo dall’inizio dell’avvio dell’attività, imbrigliate da burocrazia, costi, concorrenza sleale, mancanza di conoscenza delle “regole del mercato” o del funzionamento del mercato stesso... La creazione e il potenziamento di azioni di coordinamento, affiancamento e accompagnamento, “a costo zero”, di nuovi progetti sarebbero un primo passo per dar vita a una “vivacità imprenditoriale e creativa” che possa realmente tradurre una buona idea in qualcosa di concreto». Sta pensando a una sorta di “consultori” del lavoro? Luoghi dove il cittadino con un’idea possa rivolgersi e avere subito i consigli giusti, magari gratuitamente o a costi minimi? «Ci sono già realtà, sia pubbliche sia private, che svolgono questo tipo di attività. Si tratta di potenziarle, diffonderle maggiormente e renderle più facilmente accessibili». Oggi sembra impossibile avviare legalmente una piccola attività più o meno domestica per “arrotondare”. Che so, confezionare maglie, scarpine per neonati e venderli ai negozi, produrre oggetti di artigianato, effettuare piccole riparazioni. Se si fa, si fa in nero… Cosa possiamo inventarci per rimediare e legalizzare la lotta quotidiana per la sopravvivenza? «Partiamo dal fatto che occorrerebbe differenziare gli ambiti tra chi ha già un lavoro e arrotonda, e chi un lavoro non ce l’ha e sbarca il lunario con piccole attività. Le attività di “arrotondamento” è notorio, purtroppo, che vengano considerate come economicamente poco rilevanti e quindi svolte “senza formalità”, ovvero svolte di nascosto per aggirare divieti ed evitare sanzioni. Vi è ovviamente una “ratio” in questo sistema che può essere rimessa in discussione preventivamente e assieme a una “revisione” del sistema stesso. Di sicuro un primo passo dovrebbe essere fatto nella direzione di un sostanziale e consistente alleggerimento degli obblighi fi- scali e contributivi per questo genere di attività, eliminando il più possibile gli adempimenti burocratici». Quindi, per compiere questo “primo passo” occorrono provvedimenti legislativi specifici? «Senz’altro occorrono interventi normativi specifici, in quanto il quadro attuale appare costellato da adempimenti farraginosi che potrebbero essere grandemente semplificati. Quanto alle difficoltà e alla lunghezza di un simile percorso, se c’è la volontà politica le questioni si possono “risolvere” in tempi contenuti». Peggio ancora vanno le cose se parliamo di cibo. La torta della nonna non la si può nemmeno portare a scuola, figurarsi venderla alla barista sotto casa, preparare i ravioli o i tortellini per l’amico ristoratore. Occorre allestire un laboratorio a norma… Ma è proprio necessario o sarebbero sufficienti controlli più blandi? «In ambito alimentare e in genere per quanto riguarda la salute pubblica, ritengo che non si possa abbandonare l’idea di controlli efficienti ed efficaci a garanzia del superiore interesse della salute degli utenti. Non si tratta di allestire “laboratori” a norma, ma di attenersi a regole agili che garantiscano la pubblica incolumità. Altrimenti il costo sociale rischia di essere superiore al beneficio, oltre al fatto che si creerebbe una disparità di trattamento tra chi è tenuto a sostenere i costi per mantenere un’attività e chi offrirebbe servizi in maniera del tutto “libera” e incontrollata». Anche in questo caso le “regole agili” andrebbero stabilite dal legislatore o vi possono essere percorsi più brevi, su iniziativa delle Regioni o di enti come le Camere di Commercio? «Parlando di tutele del pubblico interesse, in questo specifico settore, non riesco a immaginare delle differenze territoriali. Di conseguenza i principi minimi di tutela della salute debbono rimanere prerogativa di un’autorità centrale a garanzia di un pari e uniforme livello di tutela». Per qualsiasi attività, anche modestissima, occorre (occorrerebbe) una licenza, o aprire una partita Iva, un’assicurazione. Chi poi vuole mettersi seriamente in proprio e fare impresa, ha fin dall’inizio spese e tassazione esorbitanti, costi fissi elevati di contabilità e amministrazione a prescindere dal fatturato. Se hai una casa grande e vuoi affittarne una parte per pagare il mutuo che non ti puoi più permettere, ecco che lo Stato ti mangia altre tasse. Cosa si potrebbe fare per “liberare” microimprese e lavoro almeno fino a un certo livello di utili o fatturato? «Che sia necessario semplificare il sistema è fuori discussione, che sia necessario alleggerire i carichi fiscali, contributivi, assicurativi pure, ma tutto questo andrebbe rivisto in un’ottica complessiva. Teniamo presente che ci sono già agevolazioni, sgravi e incentivi per alcune attività e redditi bassi, ma evidentemente non basta. Si potrebbe ipotizzare, per esempio, un sistema di “denuncia unica di inizio attività”, ove si soddisfino tutti gli adempimenti dovuti a Enti e/o Istituti, attraverso uno sportello on line o uno sportello apposito per chi non ha possibilità di accesso telematico e che si possa essere immediatamente operativi. Il medesimo sportello dovrebbe poi calcolare direttamente la tassazione e l’eventuale importo dei contributi sulla base di una denuncia annuale, eliminando così il ricorso a intermediari. Perché però un tale sistema possa funzionare non basta il solo senso di responsabilità di chi si autodenuncia, ma occorre che vi sia anche la convenienza in capo a chi fruisce della prestazione o del servizio di poter scaricare la relativa spesa. Si eviterebbero così forme di evasione diffusa, creando un conflitto di interessi virtuoso e da estendere a molti altri tipi di attività». Secondo lei i recenti provvedimenti in materia di lavoro, uniti a quanto trapela in merito alla riforma fiscale che sta per varare il Governo, vanno nella giusta direzione? «Riguardo ai provvedimenti in materia di lavoro e in tema di riforma fiscale, aspettiamo di vedere l’applicazione concreta dei provvedimenti stessi. Ritengo infatti che sarà questa la vera cartina di tornasole per avere delle risposte. Ad una prima lettura delle nuove norme la riforma sul lavoro presenta, infatti, luci e ombre. Sicuramente sulla questione delle tutele dei lavoratori ci sono molti aspetti critici che lasciano parecchi dubbi, soprattutto in ragione del fatto che sono state sacrificate molte delle tutele e garanzie, che caratterizzavano il nostro impianto giuslavoristico». Davvero si pensa che questo “sacrificio” possa tamponare la crescente disoccupazione e creare posti di lavoro? «Molto di più, a mio avviso, si sarebbe potuto fare sul versante partite Iva e professionisti. Vedo invece la volontà di dare un giro di vite che rischia di mettere in crisi anche questo settore. Non parlo ovviamente di grandi studi e di professionisti affermati con onorari da capogiro, ma delle piccolissime realtà rappresentate da singoli, che costituiscono la gran parte del mondo professionale, soprattutto qui a Milano e in Lombardia; professionalità che spesso fanno fatica a “sbarcare il lunario”, prive di qualsiasi forma di tutela e garanzia, spesso oggetto di vere e proprie forme di sfruttamento. Tra questi ultimi, sono moltissimi i giovani. Sdoganare le Società Tra Professionisti (le cd. STP) consentendo l’ingresso di soci di puro capitale rischia di stravolgere il mercato professionale con la comparsa di vere e proprie multinazionali dei servizi contro cui i piccoli e i giovani non potranno competere. Vedo quindi la necessità di correggere il tiro anche su tale versante per non veder allargata la fascia di persone prive di adeguate fonti di reddito. Quanto infine agli aspetti della riforma fiscale attendiamo il varo del provvedimento. Dal dibattito di questi ultimi tempi emergono anche in questo caso ipotesi che lasciano perplessi. Ad esempio, al netto delle polemiche sulle norme “ad personam”, se può star bene indicare un limite percentuale alla soglia di punibilità dell’evasione fiscale per evitare procedimenti penali su reati bagatellari, ritengo dovrebbe essere inserito accanto al limite percentuale anche un limite di cifra in termini assoluti oltre il quale scatta invece anche la sanzione penale. Quanto invece ai provvedimenti in tema di riforma del sistema dei controlli e del processo tributario, la volontà di far emergere il sommerso e di snellire i tempi del contenzioso mi sembra invece vada nella direzione giusta». Saverio Paffumi Chi è Laura Specchio L aura Specchio, laureata in Scienze Politiche, si è specializzata in Diritto del Lavoro con successivo master. È iscritta all’Ordine del Consulenti del Lavoro di Milano ed attualmente esercita attività libero professionale, come consulente del lavoro e aziendale. È vice presidente della Consulta degli Ordini, Collegi e Associazioni professionali della Regione Lombardia. È stata coordinatrice del “Gruppo di idee e progetto: Lavoro e Impresa” del Pd area metropolitana milanese e coordinatrice del tavolo “Nuovo Sviluppo economico” delle “Officine” per il programma del Sindaco Pisapia. Dal 2009 al 2013 è stata membro della Segreteria regionale del Partito Democratico lombardo, con delega: “Lavoro e Professioni”. Dal 2014 è membro della segreteria del Pd dell’Area metropolitana milanese, con delega: “Formazione e Diffusione sul territorio”. Lo dichiara il ministro Poletti 100mila posti di lavoro in più nel 2015 l ministro del Lavoro Giuliano Poletti è ottimista. Quest’anno, secondo stime considerate prudenziali, l’occupazione dovrebbe salire di 100mila unità. Gli effetti del Jobs Act, gli interventi della Bce, uniti a una congiuntura economica finalmente divenuta favorevole, sembrano aver invertito una tendenza negativa che continuava da anni. Sensazioni positive sostenute dai dati Istat usciti in questi giorni, che raccontano di un‘Italia in cui la fiducia nel futuro di consumatori e aziende cresce. Così come cresce la fiducia di coloro che comprano i nostri titoli di Stato, come testimonia il calo dello spread, che si attesta in questi giorni intorno ai 100 punti base, con un risparmio in interessi sul debito di 4 miliardi all’anno. In crescita, di circa l’1%, il fatturato di due aziende su tre. Sono soprattutto le aziende del comparto manifatturiero a crescere, trainate dall’export, mentre il settore dei servizi è ancora fermo. Anche i consumi interni, da anni vera palla al piede della nostra economia e segno evidente della crisi sociale del nostro paese, segnano un leggero aumento. Uno scenario positivo, ulteriormente confermato dal dato generale sull’economia, divulgato dall’Istat in questi giorni, che parla di un prodotto interno lordo che crescerà nel primo trimestre di quest’anno dello 0,1 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dopo 14 trimestri di segni negativi o di stagnazione l’economia italiana sembra essere ripartita. Stefano Ferri I -Riparazioni a regola d’arte -Maglieria su misura -Gioielli in pietre dure -Corsi taglio&cucito 5 5 2013 2013 06 GIUGNO 06 GIUGNO XVII NUMERO ANNO XVII ANNONUMERO 03 MARZO XIX NUMERO 2015 2015 01 GENNAIO XIX NUMERO ANNOANNO Lo spiega “Dai voce al tuo valore” l’ultimo libro di Fausto Fantini Quando una passione diventa un’occupazione… Come cercare lavoro, anche quando scarseggia Ciapalavespa, ovvero il giusto equilibrio tra lavoro e divertimento ercare lavoro è un lavoro. E come per tutti i lavori, è importante saperlo fare al meglio. Ma cosa ci vuole per trovare lavoro? Basta scrivere un curriculum e spedirlo a quante più aziende possibile. Nulla di più sbagliato. È convinzione diffusa che più sono le esperienze e competenze, più facile è trovare lavoro; si elenca così tutto ciò che si è fatto nella vita, convinti di fare bella figura. Neanche in passato funzionava così. Oggi peggio che mai. Quindi, dicevamo, bisogna essere capaci di cercare lavoro. Ma chi ce lo insegna? Il problema della disoccupazione giovanile è sempre più grave; terminati gli studi, i giovani si trovano di fronte a un mondo a porte chiuse. Ma cosa dire di chi, non più giovanissimo, con molti anni di esperienza sulle spalle, si trova improvvisamente senza un’occupazione e deve cercare di rientrare in un mondo dal quale è stato prematuramente estromesso? Data l’esperienza non dovrebbe avere grandi difficoltà; ma spesso il suo metodo di lavoro è considerato superato e quindi meglio dare la precedenza ai giovani che sono freschi di studio e costano di meno. Sorge quindi la domanda: sono i giovani che non trovano lavoro perché privi di esperienza, o sono i “vecchi” che hanno maggiori difficoltà perché le loro esperienze sono obsolete? La risposta è: nessuno dei due. La verità è che trova lavoro chi riesce a presentarsi nel modo giusto. Trovare un lavoro è un’operazione di marketing dove il prodotto da vendere siamo noi. Dobbiamo presentare il prodotto nella prospettiva migliore per renderlo interessante, allettante, necessario. E naturalmente il prodotto deve essere di qua- C lità, dobbiamo avere qualcosa da offrire. Il dottor Fausto Fantini ha ricoperto per vent’anni la posizione di dirigente delle risorse umane e oggi ha deciso di dare un valido contributo nella ricerca di un lavoro. Quanto appena detto sono solo alcune anticipazioni di tutti i segreti contenuti nel suo libro “Dai Voce al tuo Valore” pubblicato da Sperling e Kupfer. Abbiamo chiesto a Fantini perché ritiene che leggere questo libro possa fare la differenza e lui ci ha fornito degli spunti di riflessione in più. Innanzi tutto, secondo le statistiche, il 44% dei giovani non ha lavoro. Fantini analizza il fatto partendo dal dato opposto: il 56% dei giovani ha un lavoro, perché? Perché questi giovani hanno saputo valorizzare le loro doti nel migliore dei modi. E parliamo di doti, non di curriculum scolastico. Hanno saputo bussare alla porta di chi aveva bisogno di loro. Hanno avuto un comportamento proattivo nella ricerca del lavoro. Si sente spesso ripetere che il lavoro è un diritto di tutti. Giustissimo. Lo dice anche l’articolo 4 della Costituzione Italiana. Ma si dimentica sempre la seconda frase dell’articolo 4: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Chi cerca lavoro deve stare attento a rimanere aggiornato, continuare ad aumentare la propria preparazione, studiare, fare esperienza. A qualsiasi età. Il concetto interessante che Fantini introduce è quello della “resilienza”, un termine preso a prestito dal mondo della metallurgia, che è la capacità di un metallo di resistere a delle forze applicate. In psicologia è la capacità di resistere alle avversità, di non arrendersi mai e di trovare sempre delle azioni da contrapporre per uscire dagli stati di empasse che a volte ci si trova ad affrontare. Per trovare lavoro ci vuole metodo. Occorre imparare a conoscersi prima di mettersi sul mercato e farsi conoscere. Ci vuole un obiettivo, per non disperdere tempo ed energie. Ci vuole buonsenso. Perché in questi anni ciò che sembra facilitare il compito di farci conoscere può rivelarsi un boomerang. Ci preoccupiamo tanto di stilare profili perfetti su siti Internet mirati all’ambito professionale, ad esempio LinkedIn, e poi ci bruciamo disastrosamente pubblicando montagne di inadeguatezze su Facebook. Senza renderci conto che chi ci deve assumere spesso consulta più i profili “ludici” di quelli professionali. Quando ci mettiamo sul mercato, vogliamo mostrare il meglio di noi stessi. Ma ci dimentichiamo che siamo sul mercato anche attraverso i social network. Riassumendo, non basta avere buona volontà e predisposizione al lavoro. Non bastano esperienze e competenze. Dobbiamo anche saperle comunicare nel modo giusto e nella direzione giusta. La comunicazione è la chiave che ci apre le porte del mondo del lavoro. Il libro di Fantini è un valido strumento che ci svela i segreti di questa comunicazione. Nadia Mondi ivertimento è andare in giro, viaggiare, conoscere posti nuovi. Divertimento è vedersi con gli amici, allargare le proprie conoscenze, socializzare. Divertimento è alimentare le proprie passioni, arricchirle, condividerle. Ma non si può pensare solo al divertimento, bisogna anche pensare a lavorare. «Prima il dovere e poi il piacere» diceva un vecchio proverbio. E se provassimo a cambiarlo questo proverbio? Proviamo a trasformarlo in «Dove è il dovere è anche un piacere». È questo il tentativo, la speranza e la sfida che sta affrontando Luciano Monni, appassionato di moto ed in particolare appassionato vespista che ha cercato di sfruttare la sua passione per le vespe per avviare un’attività anche redditizia. Ci racconta in breve la sua storia. Aveva un negozio di ricambi e riparazione per le moto. La crisi, le tasse, le spese eccessive lo hanno costretto a chiudere. Una storia come tante, in questo periodo. Quando ci si trova a non essere più giovanissimi e a non avere più un lavoro, è difficile trovarne un altro utilizzando i mezzi tradizionali; quindi bisogna ingegnarsi, armarsi di fantasia e buttarsi in una nuova avventura. Luciano Monni faceva già parte di un Vespa Club nazionale, conoscenze nell’ambiente ne aveva, così, con l’aiuto di alcuni amici, ha pensato di creare un nuovo gruppo con un interesse comune, appoggiandosi ad un’associazione già esistente e creando un nuovo ramo di questa associazione, specifico per le Vespe. L’associazione “madre” si chiama “Ciapalamoto” (per chi non ha dimestichezza con il dialetto milanese significa “prendi la moto”) e ha sede in via Gardone 22. Qui si trova Motosplash, un’attività di lavaggio moto che ospita l’associazione, fondata dallo stesso proprietario e aperta a tutti gli appassionati di moto. Luciano Monni si è inserito in questa realtà creando il ramo “Ciapalavespa”. Le attività di Ciapalavespa sono molte, in particolare i soci sono concen- D trati su due filoni, il restauro/manutenzione delle Vespe e il divertimento. Cominciamo dall’attività di restauro. Luciano Monni ci spiega che è un mercato in crescita in questi ultimi anni, non solo per una sorta di passione nostalgica dell’antichità, ma anche per una questione economica. Infatti una moto (o una vespa) immatricolata in un passato piuttosto lontano costa meno da mantenere ed è alla portata di tutti. Dal momento che inoltre, chi è in possesso di una moto di vecchia data, facilmente è anche un appassionato, farà di tutto per rimetterla su strada nelle migliori condizioni possibili perché la motivazione di riesumare una vecchia carrozzeria e rimetterla a nuovo sarà duplice. L’associazione con la sua officina di restauro è organizzata come un vero e proprio istituto di bellezza dove entrano ferri vecchi ed escono bolidi scintillanti. Ma l’associazione desidera anche essere un momento di svago e di ritrovo, ed ecco che si fa strada una seconda attività, quella dell’intrattenimento. Dalla sua apertura, nel settembre 2014, sono già state organizzate due gimkane alle quali hanno partecipato molti associati desiderosi di confrontarsi con le loro capacità su un circuito tortuoso in un gioco alternato di manubrio e freni, di equilibrio e velocità. Sono state organizzate diverse serate con ospiti speciali da Giacomo Agostini al Dottor Claudio Costa (medico ufficiale di Moto GP), da personaggi come Botturi, Brioschi, Macchion e Beltramo prima della partenza della Parigi-Dakar, ad una serata estiva con la fondazione Simoncelli. E infine qualche giorno fa, il 18 febbraio, si è tenuta una seconda serata Dakar intitolata “il rientro” in cui gli stessi protagonisti del rally raid sudamericano (il percorso è stato Argentina, Bolivia, Cile) hanno raccontato la loro esperienza dell’edizione 2015. Inoltre vengono di tanto in tanto organizzati “mercatini” dell’usato in cui privati possono esporre i propri oggetti e presentarli ad un pubblico di nicchia. Ma non è tutto. Ciapalavespa si propone anche di organizzare gite fuori porta e veri e propri viaggi. Una prima esperienza è già stata fatta ed è andata benissimo: un fantastico tour della Sicilia che si è tenuto lo scorso ottobre, percorso tutto in Vespa, a cui hanno partecipato una decina di persone e che ha avuto come programma principale il divertimento, la spensieratezza, la visita di posti meravigliosi, ambienti naturali e rustici caratteristici dei piccoli paesi dell’entroterra, per concludersi in bagni in acque cristalline in un mese che siamo abituati, qui a Milano, a vedere cupo e grigio. Una sferzata di energia che ha dato il giusto sprint per buttarsi nell’inverno pieni di entusiasmo e aspettative. Nadia Mondi Per chi fosse interessato a saperne di più e ad entrare in questo mondo, è disponibile la pagina Facebook “Ciapalavespa” oppure può rivolgersi direttamente al suo fondatore Luciano Monni all’indirizzo lucmonni@libero.it !$& 6 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 Venerdì 30 gennaio, giornata di studio sull’importante complesso circestense Passato e futuro dell’Abbazia di Chiaravalle I l 30 gennaio scorso l’Abbazia di Chiaravalle, con il convegno “Il Sud Milano e l’Abbazia di Chiaravalle. Una grande risorsa di storia. Di agricoltura e di fede” è stata al centro di una giornata di confronto ricchissima di spunti di discussione, su un bene che, oltre che luogo di meditazione e preghiera, è una testimonianza di un importante passato agricolo, tutt’ora utile, per ripetere esperienze di agricoltura peri-urbana. Le tracce del passato Impossibile riassumere qui tutti gli interventi del convegno, svoltisi in un clima produttivo di grande partecipazione. Dopo il saluto di padre Stefano Zanolini, priore dall’Abbazia di Chiaravalle, è intervenuta la professoressa Luisa Chiappa Mauri, già docente dell’Università degli Studi di Milano e autrice, tra gli altri, del “Libro de li prati del Monasterio di Chiaravalle” che ha ripercorso tutta la storia del territorio dall’arrivo di Bernardo di Clairvaux, la scelta del luogo, la bonifica fatta dai monaci che qui si sono fermati. Bella la sua lettura del paesaggio agrario come un palinsesto dove difficilmente le tracce del passato si cancellano del tutto. I segni restano nelle strade, nell’intrico dei fossati, nei confini dei campi, e, se si possiede una documentazione adeguata, è possibile datarli riportando alla luce la fisionomia delle cam- pagne nei secoli passati, seguendole nelle loro continue, incessanti trasformazioni. È proprio questo il caso delle campagne attorno a Chiaravalle, dove i monaci Cistercensi hanno saputo conservare il loro archivio quasi intatto, tramandando fino a noi una documentazione ricchissima, un caso decisamente eccezionale, tanto più che tali documenti appaiono privi di gravi lacune, almeno per il periodo del pieno Medioevo. Un intervento del Parco Sud Milano e il racconto dei restauri del Vecchio Mulino da parte dell’architetto Silvio Fiorillo, che negli anni ne ha seguito i lavori di restauro e ricostruzione, con grande attenzione, hanno concluso la mattinata. Dopo il pranzo si sono susseguite visite guidate al Mulino, dove è stato possibile comprendere, nella pratica, sempre sotto la guida dell’Architetto Fiorillo, le sequenze del restauro. La conservazione della Ciribicciacola Il professor Lorenzo Jurina del Politecnico di Milano ha avuto il difficile compito di introdurre il tema degli attuali bisogni, urgenti, di consolidamento strutturale della “Torre Nolare” e della chiesa abbaziale. La si vede svettare già da lontano, la cosiddetta “Ciribiciaccola” sul verde del Parco Agricolo Sud Milano, avvicinandosi al borgo di Chiaravalle, costruita attorno al 1329, attribuita a Francesco Pecorari da Cremona (architetto che ha realizzato anche il campanile della chiesa di S. Gottardo, a Milano) è stata edificata due secoli dopo la costruzione del monastero, uscendo dai canoni dell’austera architettura voluta da S. Bernardo. Le numerose bifore, trifore e quadrifore sono formate da marmo di Candoglia (quello del Duomo di Milano) le monofore sono in cotto. Importanti interventi sono già stati effettuati nel corso dei secoli sulla Torre Nolare, che ora si richiede un intervento di consolidamento, non invasivo, per poter affrontare i secoli a venire. Anche la chiesa abbaziale richiede interventi a partire dal Transetto Nord (Antico Cimitero), anche le volte e le pareti devono essere restaurate. La falda che si alza L’innalzamento della falda, le demolizioni, il passaggio della ferrovia fino al dicembre del 2008, l’inquinamento, hanno messo a dura prova le complicate e antiche strutture del complesso abbaziale. Il tema della falda acquifera e delle acque di superficie della zona Sud di Milano, è stato affrontato dalla professoressa Laura Scesi del Politecnico di Milano. Milano, si sa, è una “città d’ac- qua” e soprattutto nella fascia meridionale, la falda acquifera è a pochi metri dal piano campagna e la rete irrigua è particolarmente fitta. Allora perché questa abbondanza d’acque è diventata un problema? L’estensione del tessuto urbano, l’abbandono e la dismissione di rogge e fontanili che creavano drenaggio della falda, la chiusura della cerchia dei Navigli, che servivano a mantenere in equilibrio il complesso sistema della acque di superficie e sotterranee, la mancata manutenzione dei numerosi canali che intersecano Milano, riempiti di rifiuti di ogni genere, vedono ridursi sempre più la sezione di flusso, ci devono portare a ripensare ad una gestione più corretta delle risorse idriche sia sotterranee che superficiali. Le grandi fabbriche ubicate soprattutto nella fascia Nord, non ci sono più, la falda si è nuovamente innalzata portandosi ai livelli pre-industriali degli anni 50 del secolo scorso, provocando ingenti danni nelle strutture sotterranee come box, linee metropolitane, scantinati ecc. costringendo all’utilizzo di impianti di pompaggio. Naturalmente i danni maggiori interessano le strutture più antiche della città, che sono numerose e di grande valore, come l’Abbazia di Chiaravalle. Nuove tecniche di restauro Molto atteso l’intervento dell’architetto Cristina Chiavarino, di Fondazione Cariplo, che ha sottolineato come il settore arte e cultura e in particolare la conservazione del patrimonio culturale, rappresenti per Fondazione Cariplo, uno dei settori tradizionali d’intervento cui vengono dedicate oltre il 30% delle risorse complessive (45milioni di euro circa nel 2014). La linea strategica d’intervento è incentrata su «un progressivo abbandono degli interventi di esclusivo restauro, per avviare iniziative pilota nel campo della valorizzazione, anche economica dei beni, adeguatamente integrati con le attività del territorio». La cura strategica dedicata alla conservazione programmata adottata dalla fondazione bancaria, intende favorire «la diffusione di metodi d’intervento basati su piani di manutenzione e di prevenzione del degrado come strumento di gestione dei beni, anche attraverso l’applicazione di tecnologie innovative» ha spiegato l’architetto Chiavarino. Questo tipo di approccio coordinato e programmato apre uno scenario in cui l’innovazione tecnologica e di processo possono giocare un ruolo particolarmente significativo per favorire la gestione sostenibile del patrimonio culturale ed una valorizzazione delle risorse culturali locali anche in chiave sociale ed economica. L’approccio basato su prevenzione e il monitoraggio periodico dei beni può infatti contribuire ad ottimizzare gli interventi di carattere straordinario, sui beni, evitando un impatto traumatico sugli stessi e riducendo i costi complessivi nel lungo periodo. Favorire buone pratiche nella conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio cultuale ai fini dello sviluppo sociale, culturale ed economico territoriale rimane per la Fondazione un obiettivo irrinunciabile e raggiungibile, se opportunamente nutrito di innovazione. Quindi possiamo dire che in questa importante giornata sono state tracciate le linee da seguire nei restauri e negli interventi che interesseranno l’Abbazia di Chiaravalle, speriamo nei tempi brevi. Tiziana Galvanini Un incontro ai massimi livelli I l convegno del 30 gennaio è stato organizzato dalla Comunità Monastica di Chiaravalle in collaborazione con Politecnico di Milano, la Scuola Muraria di Milano, il Collegio degli Architetti e Ingegneri di Milano. Hanno patrocinato l’iniziativa il Comune di Milano, il ministero dei Beni e delle Attività Culturali, l’Arcidiocesi di Milano - Vicariato alla Cultura, il Parco Agricolo Sud Milano, il Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura e l’Associazione Cascine Milano. PER LEGGE IL COMUNE PAGA LE TRASFERTE SABATO 28 E DOMENICA 29 MARZO CASCINA TRE RONCHETTI Consigliere di Zona 5 residente a...Londra! Medioevo al Mulino - II edizione Via l’impalcatura Il 25 settembre dell’anno scorso, il Consigliere di Zona 5 dell’Italia dei Valori, Bruno Pioli, ha rassegnato le dimissioni e l’assegnazione del seggio vacante è stata attribuita al signor Carlo Erminio Maria Di Lucia (ovviamente sempre dell’Italia dei Valori), come risulta dal verbale dell’Ufficio Elettorale. Apprendendo la notizia, molti consiglieri circoscrizionali e centrali, sono rimasti meravigliati per un fatto che lascia tutti esterrefatti. Il motivo? Il nuovo consigliere non abita in zona ma è residente a Londra e il Comune di Milano deve sostenere, per legge, le spese di viaggio per la partecipazione a ogni convocazione del Consiglio di Zona. Spese da rifondere a parte – non indifferenti di certo in questo periodo - come può un consigliere di zona, che vive a Londra, conoscere il proprio territorio, confrontarsi con i cittadini e i loro problemi, per svolgere il suo mandato amministrativo in modo efficace? Ci piacerebbe saperlo. Festa medievale con giochi, rappresentazioni, mostre e degustazioni per adulti e bambini, con la presenza di mercanti e artigiani all’Antico Mulino di Chiaravalle e del suo giardino. Due giornate, il 28 marzo il pomeriggio e il 29 tutto il giorno, ricche di iniziative e dimostrazioni, ricostruzione storiche della vita di tutti i giorni, organizzate da Koine coop sociale e Armarium Historiae, associazione storico-culturale. Per informazioni sul programma e prenotazioni www.koinecoopsociale.it o tel. 020/42292265. Dopo anni di solleciti a vari Settori del Comune di Milano, abbiamo finalmente avuto conferma di una bella notizia: a breve sarà eseguito un intervento per il rifacimento della copertura e la rimozione delle opere provvisionali della parte più antica della Cascina tre Ronchetti di via Pescara 40. E così sparirà, definitivamente, quella brutta impalcatura che recinge l’esterno della cascina da quasi 20 anni C. M. STUDIO DI FISIOTERAPIA ' !$& ! % %% # "& % !$& % ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 7 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 8 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 Una recinzione (e non solo) cambierà volto alla piazza Cantoni Approvato dalla Commissione Urbanistica del CdZ 5 il progetto di messa in sicurezza della piazza del residence al quartiere Le Terrazze l 3 febbraio scorso, la Commissione Urbanistica del CdZ5 ha dato il suo parere favorevole in merito al Progetto di Unipolsai per la messa in sicurezza delle parti accessibili al pubblico dell’edificio di via Fratelli Fraschini 3, il Residence, e all’estensione della recinzione alla contigua Piazza Cantoni. È noto quanto entrambe le aree siano state, negli anni, soggette a vandalismi e oggetto di occupazioni notturne, sia per semplice bivacco che per raduno di “disturbatori” del diritto al riposo degli abitanti le case che fronteggiano la via Fraschini e la via Romeo/piazza Cantoni. Dopo l’introduzione del presidente di Commissione Daniele Gilera, l’architetto Franco Zinna, dirigente del Comune, ha illustrato il “rendering” (vedi foto) del progetto per recintare, con una doppia cancellata, sia la parte privata dell’edificio Residence che l’attigua piazza Cantoni, lasciando libero lo spazio stradale di collegamento tra le vie Bugatti/Fraschini e la via Romeo. Sono previsti, come da rendering: A) 5 cancelli pedonali a due battenti 2,4 mt D) 3 can- I celli carrai a due battenti 3 mt. per mettere in comunicazione la piazza e la parte privata con l’area recintata. B) 2 cancelli pedonali a 1 battente 1,20 mt + C) 2 cancelli carrai a due battenti 4,4 metri per dare accesso al garage sotterraneo. Tra gli interventi da segnalare, quelli richiesti dal Comitato Terrazze (presentati dallo scrivente e dal signor Puccini) che hanno ricordato il lavoro svolto negli anni, particolarmente nel corso del 2014, per richiamare la proprietà, oggi UnipolSai, alla necessità di riprendere in carico la gestione delle parti, al piano terra dell’edificio, abbandonate da anni all’incuria e al vandalismo. È stata anche sottolineata una richiesta di comodato gratuito per locali da destinare a usi sociali e presidio di vigilanza. Tema, questo, che è stato in precedenza oggetto di sollecitazione da parte del Comitato nel corso degli incontri di sensibilizzazione con il management della proprietà. Tranne una voce dichiaratamente discorde, gli intervenuti hanno condiviso, sia pure con distinguo su alcuni aspetti della gestione successiva alla recinzione, il senso del progetto. Che prevede la presa in carico da parte del Comune della regolamentazione e attuazione del piano quotidiano di apertura e chiusura dei cancelli di accesso a disposizione dei cittadini. Da tenere ben presente il piano di pulizia, manutenzione e difesa del decoro. Prima della votazione, la Consigliera comunale Anna De Censi ha posto l’accento sulla validità dell’anima del progetto, che ha avuto il preventivo benestare della Commissione Paesaggio e il parere favorevole della vicesindaco Ada Lucia De Cesaris; attorno a questo intervento si è poi consolidato il risultato della votazione: 13 sì; 1 contrario; 7 astenuti. Infine, una concorde sollecitazione è partita dai presenti alla UnipolSAI: moderazione nella richiesta dei canoni di affitto, al fine di incoraggiare imprenditori e responsabili di Associazioni interessate all’utilizzo degli spazi commerciali oggi deserti, sia all’interno della galleria sottostante l’edificio, sia di quelli che si affacciano sulla piazza Cantoni. Renato Iacono I lavori prossimi al via # La pista di skatebord si rifà il look! Il progetto frutto del lavoro congiunto di istituzioni, Circolo Gratosoul e associazioni di quartiere e di skaters naugurata nei primissimi anni ‘90, la pista di skateboard nel grande prato centrale del quartiere Gratosoglio, è stata una delle prime inaugurate a Milano. Nei prossimi mesi del 2015 la pista sarà rinnovata e modificata, con soluzioni tecniche e materiali innovativi utilizzati per ridare lustro e sicurezza al sito. Rimane così il doppio primato per una struttura situata nella periferia Sud di Milano, ora al centro di una riqualificazione generale dell’area, che a distanza di vent’anni ricopre un ruolo ancora importante per i giovani del quartiere e non. Infatti, quando fu realizzata, le novità della pista richiamarono a suo tempo skater da fuori zona e addirittura dall’estero. La sua ristrutturazione sarà motivo di un’ulteriore e rinnovata attenzione da parte degli appassionati di questo sport. la messa in sicurezza della pista e per consentire la ripresa dell’attività per gli skater e sensibilizzare al rispetto dell’area da parte dei cittadini, con pulizia periodica della pista e dell’area circostante. Da quel momento sono stati approfonditi contatti con realtà organizzate di skater, oltre che con l’assessorato di Chiara Bisconti (Verde, Sport e Tempo libero) il Consiglio di Zona 5 con il coordinamento del Laboratorio di Quartiere, per trovare ipotesi percorribili per la messa in sicurezza in tempi brevi. Come Circolo Gratosoul, una realtà di cittadinanza attiva che da anni interviene in quartiere con proposte aggregative, abbiamo trovato porte aperte e massimo ascolto oltre che tanti consigli utili per arrivare a una proposta. Il quartiere protagonista Gli interventi previsti I Dopo i ripetuti solleciti a mettere in sicurezza la struttura nel corso dell’ultimo decennio da parte di Gratosoglio Informa e del Circolo CameraSudMilano/CSM, e più recentemente dal Circolo Gratosoul, nel 2014 abbiamo deciso di organizzare un intervento diretto con l’aiuto di Partigiani in Ogni Quartiere, ZAM e Rete 5. A partire da maggio 2014 sono state organizzate alcune iniziative di festa e denuncia del degrado e abbandono da parte di Aler di spazi vuoti nel quartiere che, oltre al mancato utilizzo, rappresentano una voce di costo ulteriore per i cittadini. Le iniziative hanno promosso l’avvio di lavori autogestiti e autofinanziati per Il risultato di questo lungo lavoro si integra con i progetti già in atto da parte del Comune di Milano e del Consiglio di Zona e con i lavori di riqualificazione all’interno del Contratto di Quartiere. È stata già istituita l’area cani e a breve, oltre alla ricostruzione della pista di skate con le attuali cubature, saranno predisposte panchine, illuminazione e nuova area per bambini, e piantumati alberi in una collocazione leggermente spostata rispetto all’attuale. Il tutto rispondendo ovviamente agli aggiornamenti normativi che nel frattempo sono stati introdotti. Il progetto, che vuole essere condiviso e partecipato, ha già visto l’adesione attiva dei giovani del che, anche utilizzando i social AMBULATORIO MEDICO DENTISTICO S.A.S quartiere network come nuovi spazi di espressione, hanno avviato con noi un percorso via F. Lassalle n. 5 - citofono 542 - 20142 MILANO di programmazione culturale con inizia(angolo via Medeghino MM2 Abbiategrasso) tive e feste volte a rivitalizzare il quartiere, ma anche a divenire fonte di tel. 0289502680 - cell. 339 56 44 710 baracchi.e@email.it ispirazione per il dibattito intorno a una D.S. Dott. Giovanni Pio Grampa socialità necessaria e a nuovi luoghi di incontro. Per informazioni sul progetto sulle iniziative di partecipazione legate a Gratosoglio, consultare le pagine Facebook di: Gratosoul, CameraSudMilano (che ha documentato tutto il percorso), Skatepark gratosoglio Igiene orale e sbiancamento - conservativa Nino Romeo chirurgia - impiantologia Circolo Gratosoul ! $ 6$0:$ '(. $.( < &(46,),&$6$ '$..? 56,6761 72(4,14( '(..$ $0,6; ( 4,&1015&,76$ ',5215,6,81 /(',&1 0).7(0:$ 07181 2,&&1 ', &106$*, ,76,$/1&, &10 .$ 4166$ ', $.( (05$8$/1 &+( ,. 2(**,1 )155( 572(4$61 &+( ,. 2,&&1 ', ,0).7(0:$ 8(4,),&$615, 0(..$ 5(&10'$ 5(66,/$0$ ', )(%%4$,1 )155( *,; 56$61 /(551 0(. 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Vetri - Specchi - Cristalli - Vetrate incise e decorate Oggettistica - Arredamento - Box doccia Serramenti in alluminio Posa in opera anche grandi volumi Lun - Ven: 8.00 - 12.30, 14.00 - 18.30 Sab: 8.00 - 12.30 Via Isonzo 40/6 - Quinto Stampi - Rozzano (MI) Tel/fax: 028255309 email: info@vetreriagalati.it %410&+,6( &410,&$ < &1/70( 64$ , )7/$614, (. &$51 '(..$ %410&+,6( .?+$.16(4$2,$ 2146$ $' 70$ /,*.,14( )70:,10( '(, 21./10, 4,'7&(0'1 2(46$061 .$ 6155( ?$..(4*,$ < 70$ 4($:,10( '(. 5,56(/$ ,//70,6$4,1 &$75$6$ '$ 5156$0:( ,001&7( &+,$/$6( $..(4*(0, &+( 0(. &$51 '(..( 2(4510( $..(4*,&+( 24181&$01 70$ 4($:,10( (5$&(4%$6$ '(. &1421 ., $..(4*(0, 64$/,6( ,0$.$:,10( 2155101 24181 &$4( 70 $66$&&1 '?$5/$ $ &$75$ '(. 4(564,0*,/(061 '(..( 8,( 4(52,4$614,( ( '(..?$7/(061 '(..$ 37$06,6; ', /7&1 0(, 21./10, ? $.16(4$2,$ 27= $,76$4( &1064,%7(0'1 $..$ 4, '7:,10( '(..?,0),$//$:,10( '(..( 8,( 4(52,4$614,( ? $.16(4$2,$ /,*.,14$ , 5,061/, '(..$ 5,075,6( 64$/,6( .?(.,/,0$:,10( '(, %.1&&+, &1064,%7(0'1 $..$ 4,'7:,10( '(, 5(0, 2$4$0$5$., ( $..$ .141 274,),&$:,10( ., $(4151. 5$.,0, +$001 ())(66, %(0(),&, &4($0'1 70 $/ %,(06( 5)$814(81.( $..$ 241.,)(4$:,10( %$66(4,&$ 01.64( .?+$.16(4$2,$ *4$:,( $0&+( $. 4,.$55$/(061 4$**,7061 '7 4$06( .$ 5('76$ &1064,%7,5&( $' 70$ 5,67$:,10( ', %(0(5 5(4( .,0,&$ '(. $.( ,.$01 8,$ "$. 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In risposta alle sollecitazioni del bando “Welfare di Comunità e Innovazione Sociale” di Fondazione Cariplo, il Comune ha colto la sfida e l’opportunità di ripensare il suo sistema di welfare per renderlo più idoneo alle complessità sociali che viviamo con la crisi economica, le trasformazioni demografiche, il cambiamento della famiglia, il multiculturalismo. Così nasce Welfare di Tutti, che Cosimo Palazzo, responsabile del progetto per conto dell’assessorato alle Politiche Sociali, ha presentato l’ 11 febbraio scorso ai consiglieri e ai cittadini convenuti in sala Tobagi, al CdZ5. Perché si parla di cambiamento e di nuovo Welfare? Basta leggere alcuni dati per rendersene conto: negli ultimi dieci anni si registra un aumento di ultraottantenni, con previsione di incremento nei prossimi dieci. A Milano su 40mila anziani non autosufficienti stimati, circa 10mila sono seguiti dal Comune con assistenza domiciliare e ricoveri in Rsa. Il resto, oltre ad appoggiarsi alla rete familiare, trova probabilmente risposta nel mercato della cura informale - in crescita: in città sono attive oltre 30.000 badanti, di cui molte irregolari o spesso prive di una vera e propria formazione. In più, mentre la società invecchia, prevale la solitudine delle famiglie: il 52% si compone di 1 sola persona e il 23% di 2 persone. Oggi la struttura della società non offre più quella cintura di vicinanza che accompagnava un tempo l’intero percorso di vita. E anche il welfare conosciuto sin qui non è più in grado di offrire risposte piene: salute, casa, lavoro, politiche sociali, sin qui il Comune ha risposto bene ai bisogni dei più fragili nei diversi ambiti diversificando 4 canali di servizio per anziani, minori, disabili, adulti. Ma si è principalmente concentrato sui bisogni conosciuti dei soggetti fragili e non ha attivato risorse e risposte per altre tipologie di richieste e di utenti. Ora con il progetto Welfare di Tutti si avvia un cambio di passo che facendo interagire tutte le migliori competenze(Servizi, Asl, Terzo Settore), ottimizzando l’utilizzo delle risorse esistenti - e introducendo nuovi servizi - può raggiungere l’ampia platea di quei cittadini che tradizionalmente non si rivolgono al Comune P per bisogni vari e che sin qui hanno usato risorse proprie per acquistare servizi, senza la mediazione di una regia o di un orientamento. La nuova organizzazione continuerà a garantire l’accesso tutelato e gratuito a chi si trova in condizioni di fragilità economica, ma prevedrà anche l’apertura dei servizi ai cittadini solventi con possibilità di compartecipazione alla spesa per prestazioni e servizi vari - non solo assistenza domiciliare - ma anche consegna pasti, ricerca badanti, baby sitter, assistenza per la spesa, accompagnamenti, e prestazioni come fisioterapie, iniezioni, flebo e molto altro. Si delinea una visione ben più ampia, costruita con il sostegno di una rete cittadina ricca di esperienze e saperi messi a sistema – per creare innovazione. Partecipano al progetto diversi assessorati, la Asl, il Pio Albergo Trivulzio e la cooperativa Eureka! con il portale dei servizi CuraMI, le università per i temi legati alll’Urbanistica, la Mediazione e la Comunicazione, Anaci (l’associazione nazionale degli amministratori di condominio) per iniziative nei condomini, il partenariato composto da Progetica, UNI e Università Cattolica che promuove con il Comune percorsi di Educazione finanziaria, diversi enti del Terzo settore… - e per noi in particolare il Tavolo sociale di Zona 5 con il Consiglio di Zona - tutti chiamati a creare un Welfare di comunità, che risponde ai bisogni diversi e fa emergere domande individuali e collettive, incentiva la connessione tra risorse e tra famiglie e facilita l’aggregazione di richieste e di risposte, includendo tutti. Primo passo della Commissione politiche sociali e del Tavolo sociale di Zona 5, sarà lì apertura di uno spazio territoriale, in cui opereranno in collaborazione i Servizi sociali comunali e di Asl, cooperative sociali e associazioni del territorio, per sperimentare una sorta di sportello unico di accesso che orienta e accompagna ai servizi il cittadino - un tema da noi avanzato sin dai piani di zona del 2012. Nel nuovo spazio convivranno inoltre attività sociali e produttive: oltre allo sportello si prevede un ambito caffetteria, una bottega, un ritrovo sociale, per valorizzare le risorse del territorio, rilanciare il protagonismo dei cittadini, promuoverereti sociali e di auto-aiuto informali - es genitori che si supportano a vicenda, anziani che si aiutano tra di loro, - e servizi condivisi come ad esempio la badante di condominio. Mercoledì 21 gennaio si è tenuto il primo incontro dei gruppi per lo start up concreto: la sfida è aperta. E grazie al Comune di Milano che ha creato la regia del nuovo percorso. Da Zam a Emergency: il futuro di via Santa Croce 19 La ex sede del centro sociale diverrà il centro operativo dell’associazione di Gino Strada. Previsti anche spazi per iniziative culturali roprio sul numero di giugno 2014 un nostro cronista aveva sfatato tutti i miti che circolavano intorno all’ex scuola media di via Santa Croce 19, occupata dai ragazzi del centro sociale Zam. Non era un pericoloso covo di eversivi, ma piuttosto un centro di aggregazione aperto a tutti, adatto a chi volesse semplicemente bersi una birra come a chi fosse interessato a praticare uno sport (dal kick-boxing alla capoeira) o affinare le proprie abilità fotografiche. A luglio lo spazio era stato sgomberato, per motivi di sicurezza dello stabile, non senza polemiche tra i ragazzi e la Giunta. Il 30 gennaio 2015 si è svolta l'ultima seduta della commissione tecnica del Comune di Milano, incaricata di esaminare i progetti partecipanti al bando per l'assegnazione dell'immobile e il progetto vincitore è stato proprio quello presentato dalla ong di Gino Strada. Una settimana prima la Rete degli Studenti ha festeggiato il suo quinto compleanno occupando, per l’ultima volta lo spazio, ora destinato a vita nuova. «Come previsto dal bando, Emergency si farà carico di tutti gli interventi necessari per la messa a norma e la ristrutturazione dello stabile», dicono da Palazzo Marino. Nello spazio, Emergency intende realizzare un centro polivalente che opererà a fini culturali, sociali, educativi e formativi. «L’idea è quella di portare la sede operativa dell’associazione — spiega Cecilia Strada, presidente di Emergency —, il centro nevralgico che ha curato sei milioni di persone in tutto il mondo, in centro a Milano. Oltre alle attività sanitarie, apriremo la sede alla cittadinanza facendo cultura e avendo in mente P un obiettivo: il rispetto dei diritti umani. Dal diritto alla salute, all’emigrazione, all’integrazione, lotta alla guerra e al terrorismo». Lo spazio aprirà con uno sportello socio-sanitario, volto soprattutto alla divulgazione e alla prevenzione. Emergency vuole puntare sui giovani e aprirsi alle scuole, creando un ambiente variegato e coinvolgente per i cittadini. Senza dubbio una nobile iniziativa, che non lascia spazio a polemiche del tipo “Giunta venduta che lascia lo spazio ai padroni” e che anzi, proprio per questo suo sguardo ai giovani, ci auguriamo coinvolga nel suo operare anche i precedenti “abitanti” dello stabile. Susanna Causarano AL CENTRO ASTERIA A PARTIRE DAL 29 MARZO Riflettori sulla famiglia: teatro, incontri e dibattiti Il Centro Asteria conferma la sua vocazione sociale e culturale, fortemente orientata a utilizzare tutti i linguaggi possibili, per trattare i temi socialmente più scottanti. Dal 29 marzo, infatti, con il sostegno del Consultorio La Famiglia Ambrosiana della Fondazione G.B. Guzzetti Onlus e la Compagnia Teatrale il Socco e la Maschera partirà “Messinscena famigliare”, un percorso multidisciplinare con al centro della riflessione la famiglia, le relazioni di coppia e intergenerazionali. Obiettivo dichiarato dell’iniziativa coinvolgere il pubblico, in particolare della Zona 5, in una riflessione sulla famiglia e sui legami, cosa fare per renderli più forti e gratificanti, a chi rivolgersi e come, per essere aiutati e aiutarsi. Come detto si parte il 29 marzo con lo commedia della Compagnia Teatrale il Socco e la Maschera, all’Asteria. Seguiranno in aprile, presso il consultorio La Famiglia Ambrosiana di via S. Antonio e sempre presso il Centro Asteria, quattro incontri su temi famigliari specifici. Per informazioni e approfondimenti www.centroasteria.org 10 ! #$(* ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 La pagina dell’Associazione a cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO L’escursione prevede la presenza di una guida del Fai in loco e un pranzo tipico piemontese 13 giugno: gita al Castello della Manta e a Saluzzo nel cuneense M ilanosud propone ai soci e agli amici della associazione una gita di grande interesse, in uno dei territori più affascinanti del Nord Italia: il cuneense, Manta e il suo castello e Saluzzo. Il ritrovo per i partecipanti è previsto per il 13 giugno, davanti alla sede di Milanosud – via Santa Teresa 2A– e partenza di prima mattina per il castello della Manta nel Cuneense con nostro bus. Arrivo a Manta presso la piazza del Municipio (piazza del Popolo) e ritrovo con uno studente universitario volontario Fai del progetto “Ciceroni per Manta” e visita guidata della Chiesa di Santa Maria del Monastero. Si prosegue poi a piedi per il castello, che si raggiunge dopo una passeggiata di circa 10/15 minuti, percorrendo via Castello ed è, per buona parte, in salita (è possibile prenotare in anticipo la navetta andata/ritorno o solo andata, a pagamento). Una volta arrivati, appuntamento con le guide Faidirettamente nel parco e visita guidata del Castello della Manta e dell’annessa Chiesa di Santa Maria del Rosario. La splendida corona delle Alpi Cozie, dominata dal I libri di Milanosud Sono in vendita presso la sede dell’Associazione (via S. Teresa 2/A) le sei pubblicazioni edite da Milanosud: “Milano è un Viaggio” e “Quella volta che...”, “Una storia nel cassetto” raccolte dei racconti vincitori del 2°, del 3° e del 4° Concorso Letterario Milanosud (5 euro l’uno); “Appunti di Legalità”, che raccoglie gli scritti dei ragazzi partecipanti alla omonima iniativa; infine, “Cascine e borghi della Zona 5” (13,50 euro) di Riccardo Tammaro. ! #$(* Campagna di adesione 2015 massiccio del Monviso, fa da cornice a questo grande Castello che sorge negli immediati dintorni di Saluzzo (nella foto accanto), su una delle ridenti colline della valle Varaita. Il Castello della Manta, reso unico dagli splendidi affreschi tardogotici che ne decorano le sale (nella prima foto a sinistra), considerati fra i più importanti d’Europa, è un’affascinante fortezza medievale trasformata nei secoli in palazzo signorile dalla nobile famiglia dei Saluzzo della Manta, che ne mantenne la proprietà per oltre quattrocento anni. L’attuale fisionomia del complesso è infatti il risultato dei tanti ampliamenti e rimaneggiamenti operati nel corso dei secoli dai diversi discendenti della dinastia. Di particolare pregio è l’adiacente Chiesa di Santa Maria al Castello, di origine quattrocentesca. Terminata la visita, intorno alle ore 13, si prosegue in pullman per Saluzzo per il pranzo in ristorante tipico. Al termine del pranzo, ritrovo con le guide Fai e proseguimento per la visita guidata del centro storico di Saluzzo. Capitale di un marchesato per ben quattro secoli, il borgo di Saluzzo ha conservato pressoché intatto nelle soluzioni urbanistiche di fine ’400 il centro storico, disteso a ventaglio sulla collina e in origine racchiuso da una duplice cerchia di mura. Sovrastato dall’imponente Castiglia, il borgo è tutto un susseguirsi di viuzze acciottolate, ripide gradinate, chiese ed eleganti palazzi nobiliari con logge e altane, raccolti attorno a giardini nascosti. Al termine della visita rientro a Milano Quote di partecipazione 80 euro; 75 euro per i soci di Milanosud. La quota comprende: Bus Gt de luxe, con accompagnatrice Milanosud, guida turistica a Manta e Saluzzo, ingressi al Castello di Manta, pranzo tipico piemontese al ristorante, assicurazione di viaggio. Prenotazioni e pagamento da effettuarsi entro giovedì 14 maggio. La gita si effettuerà al raggiungimento di un minimo di 30 persone. Per informazioni e prenotazione: rivolgersi in sede di Milanosud via S.Teresa 2/A il Lunedì mattina dalle 10 alle 12, il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19 oppure telefonando al numero 02/84892068. Rossella & Emilia Le nostre convenzioni Ambulatorio Medico Dentistico Via Lassalle, 5 (Citof. 542) - Milano sconto 10% Arredamenti Sala Via Volvinio 8 - Milano Carrozzeria Moro Via Lodovico il Moro 59/61 - Milano sconto 10% su manodopera Celi@chia - Food Prodotti dietetici In via Brioschi, 33 - Milano sconto del 10% Centro Asteria Ass. Polisp. 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Il tutto ovviamente in accordo con il Comune , che avrebbe il titolo alla manutenzione dell’alveo e che in questo si ritrova un lavoro fatto! L’intervento è stato semplicemente possibile grazie alla regia del Consiglio di Zona, che, avuta la disponibilità del Consorzio a intervenire per migliorare l’approvvigionamento di acqua ai propri utenti, ha sol- lecitato il Settore Ambiente, Amsa e la Polizia Locale per realizzare la pulizia velocemente. Il tratto della Roggia, tra l’altro, è confinante con la via dei Fontanili, dove il Comune sta realizzando un intervento di riqualificazione importante. Qualche mail, l’accordo confermato, un sopralluogo il lunedì, la richiesta formale del CdZ5 alla Polizia Locale per l’occupazione del parcheggio di via dei Fontanili per l’ingresso dei mezzi, il loro ricovero e il deposito dello sfalciato, e il gioco è fatto. Il tutto realizzato a tempo di record. Dall’idea lanciata il 3 febbraio al via dei lavori, il lunedì 2 marzo, meno di un mese. Se fosse sempre così! Ultimi interventi sulla discarica di via Selvanesco: ci si prepara per i carotaggi Il caso delle attività illecite lungo la via Selvanesco e nel Parco Sud, dopo l’episodio del 2 ottobre scorso con il sequestro penale di un’area di circa 5.000 mq per inquinamento ambientale e ricettazione, torna alla ribalta, questa volta, per una buona notizia. Si sono conclusi infatti i lavori per la bonifica dell’area di circa 7.500 mq, all’altezza del numero civico 57, cui abbiamo parlato molto su Milanosud, e che furono teatro nell’estate – autunno del 2013 di roghi giornalieri di rifiuti, che ammorbavano l’aria di tutto il quartiere. Situazione che si protrasse fino al dicembre 2013, quando Palazzo Marino fece sgom- berare diverse famiglie di rom, e cominciò a presidiare l’area, al fine di evitare altri insediamenti abusivi e nuovi roghi. In 5 mesi circa una società specializzata incaricata da Amsa ha raccolto diverse tonnellate di rifiuti depositati sul terreno, differenziandoli per categorie (costo dell’operazione 1milione e 200mila euro). A questo punto, per restituire l’area all’agricoltura, rimane da fare l’intervento di bonifica in profondità del terreno, che però non è ancora stato programmato, ma è negli obiettivi – ha affermato il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris – di Palazzo Marino. Alice Bertola Amianto, l’aggiornamento è online Nel mese scorso, a seguito di una interrogazione del consigliere Massimiliano Toscano (gruppo misto) è stato pubblicato sul sito del Comune, nella sezione Zona 5 / Sportello amianto, l’elenco degli edifici bonificati e da bonificare dall’amianto. Un lungo elenco di ben 170 immobili che, non senza difficoltà, lentamente si sta accorciando. Negli ultimi anni infatti sono stati bonificati oltre 100 immobili. Sui rimanenti, secondo il calendario stilato da Asl e Comune, la bonifica dovrà avvenire tra quest’anno e il 2017 (nella foto l’intervento di bonifica in corso sul bocciodromo di via De Andrè). Il pro- blema riguarda però gli immobili abbandonati o i cui proprietari sono falliti, sui quali il Comune, in caso di inadempienze, è costretto a intervenire con risorse proprie a tutela della salute pubblica. I cittadini possono segnalare la presenza di amianto in Zona 5 scrivendo all’indirizzo di posta elettronica: DSC.SettZona5@comune.milano.it. Milano, prima città italiana a introdurre piatti biodegradabili nelle scuole Una svolta ecologica per Milano, prima grande città italiana a introdurre in 150 scuole primarie, ogni settimana, 300 mila piatti compostabili in polpa di cellulosa, derivata dalla canna da zucchero, che vengono riciclati con la raccolta dell’umido. Grazie a questa scelta, saranno 200mila i chili di plastica che, in un anno scolastico, non saranno più utilizzati sulle tavole dei refettori milanesi. Il mese scorso gli assessori all’Ambiente Pierfrancesco Maran e all’Educazione Francesco Cappelli, assieme alla presidente della Commissione Educazione Elisabetta Strada, hanno provato i nuovi piatti biodegradabili pranzando coi bambini della scuola primaria di via Vigevano 19. Inoltre il Comune, tramite la società Milano Ristorazione, soggetto che ha fornito e praticamente introdotto i piatti biodegradabili nelle mense scolastiche, garantisce un pranzo completo e sano a tutti i bambini che frequentano i nidi e le scuole dell’infanzia comunali, le scuole primarie e secondarie di primo grado. C. M. Red Devils: al Gratosoglio va in goal la solidarietà Oltre il campo da gioco, una serie di progetti di recupero sociale con Fondazione Milan e una rete di associazioni nel racconto del “Presidente-motivatore” Fabio Durante l calcio come scuola di vita. Una frase fatta? Uno slogan passato di moda? Forse ancora no. È sufficiente passare un paio d’ore al Centro Sportivo “Carraro” del Gratosoglio – impianto polifunzionale con un campo da calcio, uno per il rugby con pista di atletica ai lati e impianti coperti per tennis e calcio a 5 – per rendersi conto che il pallone, molte volte, sa ancora ruotare nel verso giusto, declinandosi in concetti come solidarietà e inclusione sociale, educazione civica, rispetto delle regole. Questo è in estrema sintesi il principio ispiratore della Asd Red Devils 2010, società di calcio giovanile e non solo: per raccontarla al meglio ci serviamo delle parole di Fabio Durante, il suo presidente (ma lui si definisce piuttosto «un motivatore, i presidenti sono un’altra cosa! Io prima di ogni partita ricordo solo ai ragazzi i nostri comandamenti: fare squadra, gruppo e buon gioco»), con un trasporto che a tratti si spinge davvero oltre i normali confini della passione per un normale progetto: «In un periodo di crisi economica è fondamentale il recupero dal punto di vista sociale, scolastico, lavorativo» questo l’incipit di un racconto che intreccia come in un puzzle la Sport Therapy avviata grazie al sostegno di Fondazione Milan - l’ente benefico costituito dalla società rossonera dodici anni fa a supporto dei progetti di valorizzazione del calcio in una cornice di solidarietà - con la quale è stato possibile valorizzare all’interno delle squadre bambini e ragazzi affetti da forme diverse di autismo o dislessia, la sinergia con almeno una decina di associazioni del territorio dedicate al reintegro sociale (dalla Fondazione Don Gnocchi al carcere minorile “Beccaria” con il progetto “Lo sport senza barriere”) che portano oggi la Red Devils ad accogliere la metà esatta dei suoi calciatori “a costo zero”, al recupero grazie a “Volontariamente onlus” di pacchi alimentari da destinare ai nuclei familiari più in difficoltà del Gratosoglio. Il settore tecnico della Red Devils, «società pioniera in Italia per i progetti di inclusione sociale legati al calcio – ci racconta Durante – in una scala che va dai Pulcini alla Terza Categoria e comprende anche una squadra femminile giunta fino alla serie D, un team di allenatori formati e aggiornati dal Milan sotto la supervisione di Danilo Tedoldi, già calciatore di serie A negli anni Ottanta, una psicologa dell’Università Cattolica di Milano e un educatore de “La Strada onlus”, oltre che il “mister” Simone Reposi”. Il rapporto di piena integrazione con la Zona e il quartiere è testimoniato «dal fatto che il 90 per cento dei tesserati è del Gratosoglio, ormai siamo diventati un po’ la squadra del quartiere, le pulizie degli spogliatoi sono fatte in proprio, addirittura uno dei nostri preparatori, Paolo Gattuso, mezzo secolo fa militava nella storica Polisportiva Gratosoglio e oggi è il primo a rimboccarsi le maniche e aiutare i ragazzi». La nota dolente, e questo è il vero rammarico che traspare dalle parole di Durante, è però «l’impossibilità di utilizzare i nostri I campi per le partite del weekend, per cui ogni domenica bisogna traslocare a Corsico per disputare le partite, purtroppo qui i costi sarebbero troppo elevati e già noi dobbiamo auto-finanziarci anche per l’acquisto del materiale e addirittura delle porte!». Il riconoscimento ottenuto dall’Unicef regionale come “prima società a schierare in campo bambini con problemi in campionati Figc” (per un totale di otto campionati in tre anni) passa tuttavia in secondo piano rispetto ai valori che soltanto assistendo agli allenamenti della Red Devils si possono cogliere: disciplina, rispetto delle regole e dei ruoli – per poterci far scattare qualche foto, Durante chiede il permesso al mister di turno perché «sul campo il responsabile è lui, se lo deve essere per i ragazzi è giusto che lo sia innanzitutto per me... » - un arcobaleno di colori della pelle fusi in un’unica squadra ma soprattutto, e questo è forse l’aspetto meno visibile ma più presente nell’atmosfera generale, la sensazione che malgrado le difficoltà che la vita ha già imposto a molti dei bambini e ragazzi qui presenti, almeno per un paio d’ore, con una divisa, un paio di scarpe con i tacchetti e un pallone fra i piedi, tutti possiamo davvero giocare nella stessa squadra. Mattia Boretti In Zona 5 iniziative contro la dispersione scolastica in diversi istituti Abbandono della scuola, un fenomeno da contrastare A Milano secondo l’Osservatorio Comunale lasciano le aule l’8,7% degli alunni egli ultimi anni il livello di scolarizzazione dell’Italia si è notevolmente alzato ma, nonostante ciò, il nostro Paese risulta essere uno dei peggiori d’Europa per quanto riguarda il fenomeno dell’abbandono scolastico. Infatti, gli alunni italiani che lasciano gli studi sono il 17% contro il 12% della media europea. Questo dato è decisamente preoccupante perché, se i giovani lasciano gli studi, rischiano, nel corso della vita, situazioni di povertà, disoccupazione e disagio sociale. Chi non possiede istruzione sarà, con buona probabilità, relegato ad avere un lavoro poco remunerato e poco qualificato rispetto a quello che potenzialmente potrebbe ottenere se avesse un buon livello di formazione. Inoltre, perché un Paese possa raggiungere buoni livelli di modernità e sviluppo tecnologico, deve poter contare su manodopera istruita e qualificata. Nella nostra città, sebbene la cosiddetta “dispersione scolastica” sia un fenomeno in diminuzione, quasi un alunno su 10 (cioè due bambini per classe), rischia di lasciare il percorso di studi e di non riuscire a prendere il diploma di terza media. Ciò emerge da una ricerca realizzata dall’Osservatorio Comunale sulla dispersione e l’integrazione utilizzando i dati dell’anagrafe scolastica relativi all’anno scolastico 2013/2014. A Milano vi sarebbero 8.096 alunni delle primarie e secondarie di 1° grado a rischio di abbandono scolastico, cioè l’8,70% del totale degli alunni. Di questo 8,70%, il 40,4% sono bambini stranieri nati all’estero, il 39,9% sono italiani ed il 19,28% sono stranieri nati in Italia. Gli alunni con maggiori difficoltà sono quelli stranieri nati all’estero in quanto quasi uno su 2 è stato bocciato o, al suo arrivo in Italia, è stato inserito in un gruppo classe composto da alunni di età inferiore (soluzione che non aiuta, anzi scoraggia e demotiva), oppure ha lasciato la scuola senza alcuna motivazione. Il Comune di Milano, al fine di contrastare e contenere questo fenomeno, ha messo in atto iniziative in otto zone della città. Che comprendono l’aiuto indivi- N #, ! & # '% #( # (& $& ($& $ $#($( # $ &$* ' &$( ' '' % & , $# # $&# ( &#$ ( ! $& & "$ ! #( & + ) #($ - ( "% $,, #$ duale nelle materie scolastiche, corsi di italiano per i ragazzi e i genitori, laboratori teatrali, sportelli di ascolto psicologico, laboratori sull’affettività, interventi di mediazione linguistica e altro. Nella nostra zona sono molte le realtà coinvolte, come le scuole secondarie di 1°grado Toscanini, Heine, Tabacchi e Confalonieri e gli istituti comprensivi Arcadia e Palmieri. Investire su questi progetti che favoriscono la scolarità vuol dire lavorare sul singolo ma con lo scopo di ottenere un effetto di benessere per tutta la società. Pasqualina Cirocco 12 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 Tutto pronto per il nuovo museo di Prada Verso la rivitalizzazione dell’ex Fabbrica Ansaldo Il Museo delle Culture inaugura gli spazi Il Polo, gestito da Comune di Milano e 24 Ore Cultura, apre a fine marzo con due mostre che termineranno in estate. Per l’allestimento definitivo si dovrà invece attendere la fine di Expo Dopo due anni di lavori, apre a maggio in largo Isarco il museo della casa di moda L ’edificio era stato commissionato nel 2000, 15 anni fa, all’architetto inglese David Chipperfield dall’allora Giunta Albertini. Seppure la struttura fosse pronta da un po’, l’apertura del tanto atteso Museo delle Culture è stata rinviata più volte, ma finalmente ci siamo: il 27 marzo il Mudec di via Tortona 56 spalancherà le sue porte e inaugurerà gli spazi con due mostre che rientrano nel palinsesto artistico di Expo in città. Due appuntamenti – “Mondi a Milano” e “Africa” – volti ad approfondire il rapporto tra Milano e la cultura mondiale, anzi, le culture mondiali, perché l’obiettivo è che la nuova struttura possa essere la roccaforte in Italia per lo studio e la promozione delle arti di tutti i continenti. Entrambe le mostre d’apertura sono promosse dall’assessorato alla Cultura e prodotte da 24 Ore Cultura. La prima, “Africa” (27 marzo - 30 agosto), si estende lungo un percorso espositivo con oltre 200 opere disposte in sette sale, proponendo una duplice interpretazione dell’arte africana dal Medioevo a oggi. Saranno presentate, infatti, sia opere note all’Occidente – celebri per aver influenzato i canoni estetici dei grandi artisti delle avanguardie, ma che entrarono a far parte delle collezioni delle corti europee già dal Cinquecento – sia opere provenienti dalla quotidianità del popolo nero, dalla sua storia culturale e tradizione religiosa, fatta di simboli, sacrifici, spiriti, antichi e ricchi regni, maschere, danza, culto degli antenati. “Mondi a Milano”, visitabile fino al 19 luglio, invece, ricostruisce i progetti architettonici e gli ambienti della nostra città che, a partire dalla metà dell’Ottocento, hanno ospitato le grandi rassegne espositive di respiro internazionale – fiere di arti industriali, Esposizioni Universali, Biennali, Triennali – e mette in mostra oggetti e manufatti, dipinti, grafiche, stampe popolari, manifesti e fotografie.“Mondi a Milano” è un’introduzione a Expo 2015; vuole raccontare come la città abbia accolto e promosso le diverse produzioni artistiche non europee, subendone l’influenza, per condurre il suo pubblico a una riflessione sulle implicazioni ideologiche del confronto tra culture e su come eventi di questo tipo abbiano modellato (e possano modellare) la cultura e il gusto dei milanesi e degli italiani. Tuttavia, l’apertura del Museo delle Culture è un’apertura straordinaria, in vista di Expo, appunto. Le due mostre vivranno fino alla stagione estiva e occuperanno l’intero spazio espositivo del Mudec che, solo in autunno, si presterà ad essere in parte allestito per la sistemazione della collezione permanente, che sarà comunque visitabile nei depositi, da marzo, su prenotazione e con visita guidata. Quella che sarà allestita dopo Expo, oltre a comprendere alcune delle opere di “Mondi a Milano” che, accogliendo il concept del Museo, rimarranno dunque nelle sale, sarà una scrematura delle Raccolte Etnografiche del Comune di Milano, frutto di donazioni di missionari, esploratori, studiosi e collezionisti a diversi enti pubblici cittadini, ma anche frutto di saccheggi e bottini di guerra. Attualmente il patrimonio comprende oltre 7000 opere d’arte, strumenti musicali, ventagli, cappelli, tessuti, provenienti da Medio ed Estremo Oriente, America Meridionale e Centrale, Africa, Sud Est asiatico, dall’area islamica e dall’Oceania, databili dal 1.500 a.C. fino al primo Novecento. Già a fine mese, invece, sarà presentata una serie di eventi che arricchirà il programma espositivo durante Expo e renderà completa la proposta culturale. Per informazioni www.mudec.it - Infoline: 02.54917. Federica De Melis Mudec, non solo esposizioni I l Mudec, forme squadrate e struttura di cristallo (illuminata 24 ore su 24), sorge nell’area dell’ex Ansaldo. Fu acquistata dal Comune di Milano negli anni ’90, con lo scopo di renderla uno spazio totalmente dedicato alla cultura. Gli spazi interni all’edificio sono distribuiti su una superficie di 17.000 mq: sale della collezione museale e delle esposizioni temporanee, auditorium; Mudec Bistrot, Mudec Design Store, ristorante Mudec Club; aule didattiche, Mudec Junior – laboratori per bambini dai 4 ai 9 anni – e parcheggio. Negli spazi adiacenti all’edificio espositivo avrà infine sede la Mudec Academy 24 che offrirà master, laboratori interattivi, corsi serali ed eventi, con particolare riferimento ai settori delle eccellenza del Made in Italy: arte, turismo, design, digital, cibo e vini, moda. Il Comune ricoprirà la direzione scientifica del patrimonio, la sua valorizzazione e il coordinamento dell’attività del Forum Città Mondo. Partner nella gestione del centro sarà 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, che si occuperà della programmazione e realizzazione delle grandi mostre di respiro internazionale e dei servizi aggiuntivi. Accanto al Mudec sorgono anche l’Industria Culturale Pubblica – ex Oca – e le sale per le prove del Teatro alla Scala coi relativi laboratori di scenografia. La realizzazione e il completamento del centro espositivo vanno a consolidare ulteriormente la trasformazione in atto dell’area da reperto archeologico industriale a distretto culturale. Sette appuntamenti, dal 12 marzo al 23 aprile S abato 9 maggio aprirà al pubblico, in largo Isarco (zona Ripamonti), il Museo di Fondazione Prada, con un densissimo programma che andrà avanti fino all’estate. In apertura, una doppia mostra dedicata al mondo classico, curata dal celebre archeologo Salvatore Settis insieme ad Anna Anguissola e Davide Gasparotto. Una specie di ponte tra la sede milanese, che esaminerà la serialità all’interno dell’arte classica (Serial Classic), e quella veneziana (Portable Classic), sul tema della riproduzione in piccola scala di sculture di epoca greco-romana. In programma anche la partecipazione di Roman Polanski, che tradurrà in un documentario e in una serie di proiezioni le ispirazioni cinematografiche che stanno alla base della sua arte. Poi, una serie di mostre create da una selezione di opere d’arte della collezione Prada, la realizzazione di installazioni site-specific da parte dello scultore Robert Gober e del fotografo Thomas Demand. La parte dedicata all’arte contemporanea sarà invece organizzata in percorsi tematici, in via di definizione. La struttura di largo Isarco combina gli edifici già esistenti di una vecchia distilleria, di età novecentesca, con tre costruzioni nuove ed è stata progettata dallo studio Oma dell’architetto olan- dese Rem Koolhaas, uno dei più importanti al mondo. Della sua superficie di circa 19.000 mq, 11.000 saranno dedicati alle esposizioni, il resto ad attività didattico-ludiche e relax, come lo spazio dedicato ai bambini ideato dagli studenti dell’Ecole nationale supérieure d’architecture de Versailles, e il bar in stile vecchia Milano, progettato dal regista Wes Anderson. Frutto di una convenzione firmata da Prada Spa e dall’Amministrazione comunale, questa iniziativa prevede agevolazioni e servizi per i cittadini, con particolare attenzione agli studenti; per loro e i neolaureati degli atenei milanesi infatti, sarà finanziata una borsa di studio annuale. Un buon modo per diffondere l’arte in maniera capillare, favorendo lo sviluppo sociale e culturale. Oltre ad essere un valore aggiunto per la città e i cittadini, diventando un nuovo importante polo per la cultura e l’arte, questo progetto ha permesso di riqualificare un’area industriale dismessa, ridandole vita e colore. Avendo anche rispettato le tempistiche, verrà inaugurato, come previsto, proprio in pieno Expo, acquisendo ancora più visibilità e rilievo internazionale. Good luck, Milano! Elisa Paci Domenica 1° marzo è ripartito il mercato di vendita diretta al Parco Chiesa Rossa “L’anima del cibo”, film e incontri al Cam Tibaldi “La Campagna nutre la città” L ’Associazione Eupsichia e Laboratorio d’Arte e Pensieri, in collaborazione con il Consiglio di Zona 5, propongono una serie di film su “L’anima del cibo: un viaggio per alimentare ricordi, relazioni e appartenenze”. Nell’anno di Expo, dedicato al tema del cibo e nutrimento, e in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il mix cinema e psicologia, è lo spunto per una riflessione attorno alla complessa relazione delle donne con il cibo, depositarie di pratiche, conoscenze, tradizioni legate alla capacità di nutrire e nutrirsi, del “prendersi cura”, non solo di se stesse ma anche degli altri. Ecco il programma dei film: giovedì 12 marzo: Amarcord di Federico Fellini. giovedì 19 marzo: Maria Antoinette di Sofia Coppola. giovedì 26 marzo: Un tocco di zenzero di Tassos Boulmetis. giovedì 2 aprile. Il pranzo di Babette di Gabriel Axel giovedì 9 aprile: Come l’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau Inoltre, giovedì 16 e 23 aprile, “Il cibo e la memoria”, due serate dedicate alla letteratura, arte e gusto, per condividere ricordi ed esperienze, per approfondire le riflessioni. A ogni proiezione segue dibattito di approfondimento con il pubblico presente. Ore 20.30, presso Cam Tibaldi, viale Tibaldi 41, piano seminterrato. Ingresso libero. Info: associazione.eupsichia@hotmail.it, perceval@tiscali.it 02/48702143; 338.4254728. ! " > /$/44&? "24*(*"."4/ & $5,452" 5"442/ -&3* %* "0&2452" $*.15& &6&.4* %* $5* 42& 6&2.*33"(& 0&2 02&3&.4"2& (*/6".* 0*442*$* & 5." 2"33&(." %* 0/&3*& $/. /30*4* 5." 0/&4&33" & 5.@"442*$& %* 4&"42/ /./ * .5-&2* %* /$/44& #/44&(" %@"24& "0&24" ", *(&.4*./ %",,@&7 02& 3*%&.4& %&, /.3*(,*/ 02/6*.$*",& &% &7 "33&3 3/2& %&, /-5.& %* *,"./ /#&24/ "054/ .&,," '/4/ ",,@*.4&2./ %&,," 35" #/44&(" %@"24& < @*%&" : 15&,," %* 2*,".$*"2& ," $5,452" .&, 15"2 4*&2& %/6& 6*6/ & %"2& ,@/00/245.*49 " (*/6".* "24*34* %* &30/22& ,& 02/02*& $2&"8*/.* 2"$$/.4" "054/ 5"%2* '/4/(2"'*& #*+/57 -" ".$)& 4".4* ("%(&4 4544* 2&",*88"4* " -"./ &88* 5.*$* " $/34* $/.4&.54* (2"8*& ", 2"00/24/ %*2&44/ "24* 34* .&(/8*/ %&& /2*(*.",* 0&2 5. 2&(",/ -" ".$)& 0&2 "22&%"2& $"3" $/. 5. 4/$$/ %@"24& 2" ,& ./6*49 5. 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Tra prodotti tipici di qualità, tradizione, cultura e didattica L a Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Lombardia e la sua associazione per la promozione dei prodotti agricoli locali e della vendita diretta La Spesa in Campagna, ripropongono il mercato di vendita diretta degli agricoltori “La Campagna nutre la Città”, presso il portico della biblioteca Chiesa Rossa, in via San Domenico Savio 3. Il mercato degli agricoltori, sta continuando a ottenere il favore dei consumatori e si svilupperà per tutto il 2015, con il supporto e il patrocinio del CdZ 5 del Comune di Milano, in forma sperimentale nella prima fase dell’anno, due domeniche al mese, la prima e la terza domenica dal mese di marzo al mese di giugno 2015. Il primo appuntamento è stato domenica 1° marzo, dalle 9 alle 18, con una vetrina di qualità delle produzioni agricole lombarde e la presenza di alcune eccellenze di piccoli imprenditori agricoli, di altre regioni limitrofe e un imprenditore ortofrutticolo proveniente dalla Sicilia, tutti associati alla Cia. La partecipazione diretta dei produttori agricoli è importante per consolidare un rapporto di conoscenza e fiducia con i consumatori. Nelle giornate del mercato, si potranno acquistare prodotti freschi e trasformati, sia biologici che tradizionali; alcuni produttori si rivolgono anche a consumatori vegani, intolleranti e celiaci. I maggiori prodotti presenti sono: formaggi (vaccini, caprini), salumi, riso e legumi, farine e prodotti da forno, frutta (mele, pere e anche arance e mandarini) e verdura di stagione, miele e prodotti dell’alveare (cosmetici, pappa reale, ecc) vini, olio, conserve varie, uova, piante e… molte altre delizie! Il mercato agricolo sarà proposto nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, la prima e la terza domenica del mese, dalle 9 alle 18, presso il portico del Complesso Monumentale Chiesa Rossa Confederazione Italiana Agricoltori Cia Lombardia IL 6 MARZO, AL TEATRO EDUARDO DI OPERA “Applausi! Difficile smettere” /$/44& : *. 6*" %&,,@ 335.4" ".(/,/ *0"-/.4* " *,"./ "(*." # /$/44& 4&, -"*, ,& $/$/44& -*,"./ (-"*, $/- Il 6 marzo, alle ore 21, al Cinema Teatro Eduardo di Opera, la compagnia Teatrio porta in scena la commedia di Alessandro Bontempi e Ivan Saladino “Applausi! difficile smettere”. La storia racconta di una Tournèe di una compagnia teatrale, in cui gli attori diventano amici… e nemici. E della fatica del mestiere dell’attore, della irrefrenabile passione per il teatro, che accomuna anche quando è vissuta in maniera diversa, con motivazioni differenti. Quattro personaggi per una commedia che finisce con un colpo di scena inaspettato, che rimette in discussione tutto lo spettacolo. Cinema Teatro Eduardo, via Giovanni XXIII, 5. Info e prenotazioni 02/57603881. !$& 13 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 di Anna Muzzana La condizione della donna in famiglia e in società Marzo al cinema: “Nessuno si salva da solo” economica, della maggior parte dei nuclei familiari. D'altro canto le donne hanno scoperto che il lavoro rende liberi, che l’indipendenza economica aumenta il rispetto di sé, che la frequentazione degli ambienti lavorativi extrafamiliari aiuta ad avere una percezione più lucida dei problemi personali e sociali. Ma il cammino per raggiungere la parità fra uomini e donne è lungo da percorrere: infatti non sempre l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro si è accompagnato a una gestione paritaria della famiglia. Spesso le donne lavorano fuori casa e in più devono sobbarcarsi quelle fatiche della vita domestica che mariti spesso troppo tradizionalisti o distratti non sono ancora arrivati a condividere. La deLa scienziata e premio Nobel Marie Curie con le figlie Ève e Irène. cisione di sposarsi e di avere dei figli è sempre molto impegnativa per una La storia dell’affermazione dei diritti della donna donna, che non può non analizzare il problema è stata lunga e travagliata: per alcuni aspetti la dell'incidenza che questa scelta avrà sulla sua legislazione ha seguito l’evoluzione delle condi- carriera lavorativa: alcune carriere di grande rezioni lavorative già in atto nella società, per altri sponsabilità rimangono tuttora difficili per le aspetti ha tentato di agevolarla liberando il donne che non vogliono rinunciare a essere madri campo da pregiudizi e discriminazioni dure a mo- e a esserlo in modo responsabile, attivo, affettuoso. Le donne che, giustamente, non si riconorire. Ormai le donne lavorano tanto quanto gli uomini scono più nel ruolo tradizionale di spose devote e sono presenti negli ambiti più disparati: se il e di madri amorose sono alla ricerca di una nuova vecchio Codice civile infatti prevedeva il contri- identità sociale: vorrebbero che la parità fra i buto lavorativo delle donne solo nei casi in cui il sessi, che la legge formalmente garantisce, fosse capo famiglia fosse in difficoltà, ormai il lavoro anche garantita dalle strutture. Accade invece della moglie e della madre è una necessità, anche ancora di frequente che una donna ingegnere molto capace non ottenga un posto che pure meriterebbe perché il datore di lavoro è terrorizzato da sue eventuali maternità così come accade che le grandi aziende preferiscano gli uomini, notoriamente meno impegnati dalla famiglia, per ricoprire incarichi dirigenziali. C’è stato anche un periodo, che coincide più o meno con gli anni Ottanta, in cui le donne hanno tentato di somigliare sempre di più agli uomini, di vestirsi come loro, di aderire con loro al culto del successo e del potere. Oggi l’arrivismo ha rilevato anche il suo volto distruttivo e la questione delle donne si pone in termini diversi: le donne hanno deciso di non rinunciare più a essere donne, di portare anche sul lavoro la particolarità del loro punto di vista che vuole e deve essere “femminile”, di cercare non tanto di trasformarsi per adeguarsi al lavoro ma di far sì che il lavoro si trasformi per meglio rispondere alle loro esigenze. Le donne sono bravissime nello sdoppiarsi, anzi nel centuplicarsi: cercano di avere un occhio al lavoro, uno alla casa, uno alle amicizie e agli interessi. Vivono spesso in modo frenetico e pagano alla frenesia il prezzo della nevrosi. Ciononostante lottano. Sono semmai gli uomini che a questo punto dovrebbero affrontare seri ripensamenti: cosa significa infatti essere uomini in una società che vede la decisa volontà di affermazione delle donne? I ruoli tradizionali dell’uomo capo ufficio, capo famiglia, padre severo sono ancora validi o dovrebbero essere cambiati? Gli uomini non hanno forse il dovere, anche verso loro stessi, di cercare formule di adattamento a un universo sociale rivoluzionato? Le donne attendono risposte. Anna Muzzana Un’altra cena rivelatrice per il cinema italiano, un altro palcoscenico culinario per far incontrare individui che si affrontano e ripercorrono insieme il loro rapporto, dagli albori passionali al graduale sgretolamento. Questa volta è Sergio Castellitto che ci ripropone sul grande schermo una sceneggiatura estrapolata dalle pagine del romanzo di Margaret Mazzantini e di cui fedelmente mantiene il titolo: “Nessuno si salva da solo”. Una coppia d'arte che non lascia nulla al caso, a cui piace scavare nella psiche dei propri personaggi fino a denudarli e farne trapelare l'essenza più recondita, svelando allo spettatore, incrinature e sfumature quotidiane di rapporti umani. E mentre c'è chi predilige analizzare sfumature cromatiche, per il regista italiano è la volta di “analizzare” Delia e Gaetano, una coppia comune di sposati-separati. I due si incontrano ad una cena per decidere insieme le vacanze dei loro due figli e sarà al tavolo del ristorante che si svolgerà tutto il presente, inframezzato da flash back che trasporteranno lo spettatore in un viaggio attraverso la loro storia d'amore. L’incontro, i primi anni di vita insieme fatti di amore intenso e di intensa passione, alle prime inevitabili problematiche e frustrazioni.. e così fino alla separazione. Tutto questo viene affrontato e diretto magistralmente, analizzando accuratamente, con “minuzia austriaca”, l'io dei due personaggi. Il film uscirà nelle sale il 5 marzo 2015. Buona visione! Nessuno si salva da solo. Interpreti: Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Anna Galiena, Marina Rocco, Massimo Bonetti, Massimo Ciavarro, Renato Marchetti, Valentina Cenni, Eliana Miglio. Sceneggiatura: Margaret Mazzantini. Regia: Sergio Castellitto Anita Rubagotti Di buon passo: smaltiamo, sfoghiamo, respiriamo Trippa alla fiorentina Siamo all’inizio della bella stagione, anche se marzo non sembra ancora così accogliente con i suoi sbalzi repentini. Ma non spaventiamoci, non è il venticello frizzante da temere, piuttosto l’umidità dei giorni di pioggia, che ci entra nelle ossa e ci comunica un senso di impotenza e di freddo. Prepariamoci con la dovuta attenzione, cappello, guanti, scarponcini e.. andiamo. Ci sono più vantaggi nell’uscire, anche se con temperature ancora non troppo miti, che a chiudersi in casa. In casa, con il riscaldamento, i batteri e i virus dell’influenza prosperano, portati naturalmente da altre persone o, molto spesso, dai bambini in età scolare. Tra le persone che si ammalano di più vi sono quelle con i bambini che vanno a scuola, dove sono presenti virus di tutti i tipi purtroppo, comprese le malattie esantematiche, come il morbillo, la varicella, la pertosse ecc. Usciamo all’aperto, dunque, diamoci una meta di massima e.. camminiamo. Di buon passo, senza fare troppa fatica. Non è vero che affaticarsi e correre serva di più alla salute che camminare di buon passo. Non è assolutamente dimostrato, anzi è stato confermato il contrario. Camminare fa molto meglio che correre. Correre affatica i legamenti, le caviglie, le anche, la parte bassa del bacino, in fin dei conti affatica anche il cuore. Quindi sfatiamo il mito dei film americani dove tutti corrono, corrono e si mantengono giovani, magari anche in mezzo al traffico... spaventoso. I polmoni che hanno bisogno di più ossigeno sono costretti a respirare tonnellate di veleni. Dov’è il vantaggio? Re-impariamo a camminare invece, è bellissimo ritrovarsi in mezzo alla gente o da soli in un parco e lasciare andare la mente in una forma semplice di meditazione, i pensieri vanno liberi e la mente si vuota piano piano. Non c’è dimensione migliore per stare bene che camminare lasciando libera la mente di attivarsi o di rimanere vuota. Mezz’ora almeno, questo è fondamentale, perché questo è il tempo minimo per attivare il metabolismo, quindi per smaltire anche la pancia e il grasso superfluo. Tutti i giorni. Non è impossibile, troviamo il modo di incastrare questo momento per noi nella nostra ricca e faticosa vita piena di impegni. È indispensabile, e quando vi abituerete non potrete più farne a meno. E poi, a casa, preparatevi un tè alla menta, mescolando un buon prodotto di marca con delle foglie essiccate di menta messe in infusione per dieci minuti. Dolcificate con miele. La sensazione di benessere sarà completa, dentro e fuori. Paola Grilli, Naturopata paolagrilli55@gmail.com La trippa si può fare in tanti modi, ma così è davvero facilissima. Potete prepararla per una cena tra amici e probabilmente per qualcuno sarà un primo assaggio da ricordare per sempre. Ingredienti per 4 persone: 1 kg di trippa precotta del tipo centopelli; 300 gr di pomodori pelati; 30 gr di burro; 1 gambo di sedano; 1 carota; 1 cipolla media; 1 spicchio d'aglio; 1 foglia d'alloro; molte foglie di basilico tritate; ½ bicchiere di vino bianco secco; brodo bollente (anche a base di dado); olio extravergine d’oliva; parmigiano grattugiato; sale e pepe. Realizzazione: 5 min; cottura: 1 ora. Preparazione: 1. Lavate la trippa, asciugatela e affettatela sottilmente. 2. Mondate e affettate sedano, carota e cipolla. 3. In una casseruola fate scaldare un bel giro d’olio extravergine d’oliva e il burro, e aggiungetevi le verdure, lo spicchio d’aglio e la foglia d’alloro. Lasciate soffriggere gli aromi, quindi aggiungete la trippa e fatela rosolare uniformemente. 4. Togliete l’aglio dalla casseruola e sfumate la preparazione con il vino, fate evaporare la parte alcolica del vino velocemente a fiamma vivace. Aggiungete i pomodori, mescolate e regolate di sale e pepe. 5. Abbassate il fuoco e lasciate cuocere la trippa per un’oretta coperta con il coperchio mescolando di tanto in tanto e aggiungendo poco brodo qualora si dovesse asciugare troppo. 6. Insaporite la trippa aggiungendo delle foglie di basilico poco prima di spegnere il fuoco. 7. Servite la trippa alla fiorentina aggiungendo abbondante formaggio grattugiato prima di portarla in tavola. Anna Muzzana ' !$& ! % %% # "& % !$& % 14 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015 Le iniziative delle biblioteche di zona Speciale proiezione in omaggio alla Donna Festa delle Donne alla “Fra Cristoforo” Salomè di C. Bryant e a “Chiesa Rossa” D Fra Cristoforo: un marzo al femminile Nel mese in cui ricorre la giornata delle donne, la biblioteca dedica alle festeggiate diverse iniziative interessanti. Mercoledì 4, alle 18, la psicoterapeuta Elsa Falciani, parlerà dei sogni nella prospettiva psicoanalitica, soffermandosi particolarmente sulle differenze tra la sfera onirica maschile e quella femminile e sui sogni nel periodo della gravidanza. Il mercoledì successivo, alla medesima ora, lo psicologo clinico Michele Clemente parlerà delle preoccupazioni che ci assillano ogni giorno, cercando di indicarci il modo per affrontarle meglio. Entrambe le conferenze sono a cura dell’Associazione Area 24. Il 6, alle 18, si discuterà sull’educazione di massa delle donne attraverso i fotoromanzi e la letteratura rosa. «Negli anni Cinquanta - dice Marilena Salvarezza, conduttrice dell’incontro, - comparivano in ogni famiglia riviste femminili e fotoromanzi. Anch’io posso dire che la mia formazione di lettrice e la mia fantasiosa educazione sentimentale sia dovuta a tali pubblicazioni e a qualche romanzo rosa. Quelle “evasioni” sono state una passione costante e sono divenute oggetto di ricerca sociologica. Occuparsi dell’argomento è un po’ come restituire vita a intere generazioni». Da venerdì 6 a mercoledì 31 si potrà anche visitare la mostra “Come tu mi vuoi: educazione in rosa”, una rassegna di pannelli fotografici, riviste e romanzi destinati al pubblico femminile. Dal 7, ogni sabato, fino al 28, ore 10.30, ci sarà il laboratorio di narrazione per bambini da 3 a 8 anni “Entriamo dalla finestra”, condotto da Ana Paula Giolli. Il 13, ore 18, la scrittrice Giusy Caligari presenterà “Sulla rotta del destino”. «Torno con molto piacere in questa biblioteca dove ho già avuto occasione di proporre alcune mie sillogi poetiche - dice l’autrice -. Questa volta parlerò del mio secondo romanzo. Sarà con me Giorgio Angelo Cazzola, in arte Tabaccobruciato. Una scrittrice e un cantautore: due arti diverse e opportunamente contaminate per una serata da non dimenticare». Il libro è una storia di amicizia, d’amore e di viaggi nel mondo. Ma oltre a ricordare ripetutamente la Festa delle Donne, questo mese la “Fra Cristoforo” non trascura neppure quella dei papà: il 18, alle 17, durante un laboratorio creativo a cura dell’associazione Crct, i bambini da 5 a 10 anni prepareranno gufetti portafortuna da regalare ai papà. Si richiede la prenotazione. Venerdì 20, ore 18, la biologa Rita Leone presenterà il suo romanzo, “Eravamo e siamo”, in cui si intrecciano attualità, ricordi personali e avvenimenti degli anni Sessanta e Settanta. La presentazione sarà vivacizzata dalla musica: parteciperanno Graziella Amico (percussioni), Enzo Di Pietro (voce) Mario Ripamonti (chitarra), Damiano Urso (basso). Mercoledì 25, alle 18, Carlo Marchesi commenterà “Re Lear”, di Shakespeare. Il 27 marzo, alle 18, “Donne in guerra 1915-1918”, conferenza a cura di Giuliana Franchini. Chiesa Rossa: divorzi, performance e “voci” femminili Le questioni legali sono uno dei problemi più spinosi per coloro che devono affrontare separazioni e divorzi. L’avvocato Rosanna Piccinelli, specialista in diritto di famiglia, informerà il pubblico sull’argomento giovedì 5 marzo, alle 21. «Illustrerò – spiega - le procedure che consentono, in taluni casi, di rivolgersi direttamente all’Ufficiale di Stato civile per ottenere la separazione e il divorzio evitando il ricorso al Giudice e ai Tribunali. Inoltre analizzerò le possibilità offerte dalle procedure giudiziali ancora in vigore e le forme di tutele offerte alle parti più deboli. L’incontro successivo (2 aprile, ore 21) sarà dedicato alla filiazione e al superamento delle distinzioni, anche formali, tra figli naturali e figli legittimi: in particolare parlerò della protezione accordata loro nelle crisi familiari e al ruolo dei nonni. Spero così di fornire alle persone conoscenze e orientamenti di cui potersi avvalere nei momenti opportuni». Il 2 marzo, alle 18.30, ci sarà il secondo appuntamento del corso sulle piante officinali dei nostri parchi, curato dal Laboratorio delle Streghe Verdi. Spiegazioni teoriche e attività di laboratorio consentiranno di apprendere nozioni essenziali sulla raccolta delle erbe e sul modo di usarle per curarsi in modo naturale. «Anche noi che viviamo a Milano possiamo andare a raccogliere le piante medicinali e usarle per i piccoli malesseri, come facevano le nostre nonne dice Gabriella Tarantini, una delle “Streghe Verdi” -. Recuperare questi antichi rimedi sarà certamente utile e divertente». Altre “lezioni” sono previste per il 16 e il 30, alla medesima ora. Domenica 8, alle 16.30, per la giornata internazionale delle donne, saranno esposte due mostre - una fotografica, l’altra con disegni realizzati dai bambini - e si terrà una performance con danze, canti e letteratura. Infine, per tutti, ci sarà un aperitivo etnico. Le iniziative sono a cura delle associazioni Alpiandes e Proficua. Seguirà, alle 19, “Non solo mimose”, particolarissima serata per ricordare l’autentico significato della festa. Milton Fernandez presenterà il suo libro “Donne - pazze, sognatrici, rivoluzionarie”, che raccoglie le storie di trentaquattro figure femminili speciali e coraggiose: cantanti, ballerine, matematiche, scrittrici, poetesse, schiave, calciatrici, suore, filosofe… Quattro di loro si racconteranno attraverso la danza (Sabrina Camerana), il canto (Paola Pellizzari), la recitazione (Elisabetta Cesone), la parola (Cristiana Zamparo). Lunedì 9, ore 21, il professor Claudio Gallonet proseguirà il suo percorso attraverso la storia europea trattando la protesta studentesca del Sessantotto e le lotte degli operai nel Sessantanove. Il 23, stesso orario, saranno esaminati gli anni Settanta: il terrorismo rosso, lo stragismo nero, le battaglie per i diritti civili. Mercoledì 13, alle 21, si riunirà per la prima volta il gruppo di lettura condotto da Cecilia Zaini, aperto a tutti. Il 14, ore 16, Marina Lenti parlerà del suo saggio “Harry Potter: il cibo come strumento letterario”. Martedì 17, alle 17, si terrà un incontro informativo su Expo 2015 (illustrato nel paragrafo dedicato alla “Sant’Ambrogio”). Il 19, alle 21, Luigi Barnaba Frigoli presenterà “La vipera e il diavolo”. Ambientato a Milano nella seconda metà del Trecento, il romanzo ricostruisce l’efferata lotta fra Bernabò Visconti e suo nipote Gian Galeazzo. Venerdì 20, ore 21, per il secondo appuntamento con “Emergency”, andrà in scena il monologo teatrale “Viaggio italiano”. Il 28, alle 14, inizierà “Incroci”, una festosa occasione di incontro fra le associazioni di zona che partecipano al progetto “UnFilmMaiVisto”. omenica 8 marzo, alle ore 20,30, in onore della festa della donna, alla Società Umanitaria, nel Salone degli affreschi (ingresso in via San Barnaba 48) verrà proiettato il film Salomè di C. Bryant. La pellicola che nasce dall'opera di Oscar Wilde e che ne cita fedelmente nelle didascalie parti del testo originale, risale agli albori della settima arte. Il film è datato 1923 e in un magico bianco e nero ci offre quelle movenze e mimiche facciali necessarie e tipiche del cinema muto. La principessa Salomè è interpretata dalla moglie del regista, la famosa attrice russa Alla Nazimova (nella foto). Le spettacolari scenografie abbellite dai maestosi costumi di scena, sono di Natacha Rambova, moglie di Rodolfo Valentino. Tutto il girato ruota attorno all'enigmatica prota- gonista. Unico suono che accompagna la pellicola è la colonna sonora, composta per piano solo che verrà riproposta dal vivo dalla pianista-compositrice Rossella Spinosa, che suonerà in simultanea con la proiezione. La serata è offerta da Silent Milano, stagione di cine-concerti con lo scopo di trasmettere ad un pubblico, non d'élite, la passione e l'interesse per il cinema muto. Un viaggio itinerante che coinvolgerà i maggiori teatri e spazi culturali nella città milanese, promosso dall'ensemble I Solisti Lombardi. Per info: www.cinemamuto.it tel. 025796831. Costi ingresso: 9 euro, 5,50 ridotto (soci umanitari, iscritti Humaniter, convenzionati, under 30, over 65). Anita Rubagotti Sant’Ambrogio: esposizione universale, spezie e cucina delle storie Da tempo si parla molto di “Expo 2015”. Ma quanti hanno le idee chiare su ciò che questa esposizione universale rappresenta? Qual è la sua storia? Che cosa possiamo aspettarci di trovare fra gli avveniristici padiglioni che la ospiteranno? Le risposte a queste e ad altre domande le daranno in biblioteca esperti del settore - martedì 10, alle 17 - in una “lezione” articolata su diversi piani e comprensiva di workshop. Sapremo così quello che accadrà non solo nel sito espositivo, ma in tutta la città. L’iniziativa è a cura di “Social Media Team di Expo 2015”. In modo agile e coinvolgente verranno presentate informazioni complete sull’esposizione e sulla possibilità di parteciparvi con apporti creativi e personali. «Expo 2015 - dice infatti Stefano Mirti, coordinatore del team - potrà anche essere intesa come un grande racconto collettivo. Stiamo cercando persone disposte a raccontarci una storia. Nascerà così una collezione di migliaia di brevi narrazioni, vere o inventate, sul passato e – ancora meglio – sul presente e sul futuro. Sarà un modo per dire: Expo sono io, sei tu, è ognuno di noi, con i suoi vissuti, pensieri e desideri». Successivi incontri come questo si terranno anche a “Chiesa Rossa” (il 17, ore 17) e in altre biblioteche: il calendario completo si trova nel sito www.comune.milano.it/biblioteche . Fino a mercoledì 11, prosegue l’apprezzata mostra del pittore Egidio Guarino “Milano e i suoi clochards”. Sabato 21, alle 16, si darà “Spazio alle spezie”. Attraverso questo laboratorio didattico, i bambini da 6 a 12 anni potranno conoscere le piante aromatiche, scoprendone le caratteristiche, le aree di provenienza, gli usi culinari, le proprietà curative. I ragazzi apprenderanno infine come si ottengono gli estratti. Per partecipare all’iniziativa - curata dall’Associazione Didattica Museale - è necessario prenotarsi. Il 26, alle 17.30, si riunirà il gruppo di lettura degli adulti. Sabato 28, alle 10, primo incontro con “La cucina delle storie”, un percorso narrativo - a cura di Teatro del Sole - in cui i bambini fra gli otto e i dodici anni e i loro accompagnatori, guidati da due “chef”, cercheranno gli ingredienti giusti – musiche, scenografie, costumi - per “cucinare” un racconto e metterlo in scena. Questa innovativa esperienza, che proseguirà in aprile, si inserisce nel tema dell’alimentazione, al centro di Expo 2015. È richiesta la prenotazione. Fabrizio Ternelli A rischio per mancanza fondi l’istituzione culturale di largo Malher Per l’Orchestra Verdi ancora nulla di fatto ontinuano a non arrivare risposte concrete per laVerdi da parte del governo e in particolare dal ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini. Nonostante la petizione sia arrivata a ben 23.753 firme non sono stati ancora erogati il milione di euro promesso per fine gennaio, per l’anno 2013, né tanto meno si è visto nemmeno mezzo euro per quanto riguarda il contributo previsto per il 2014. Gli unici aiuti concreti sono arrivati da parte dei numerosissimi milanesi, e non, che attraverso la sottoscrizione hanno regalato ben 171.709 euro alla Fondazione. Per il governo italiano un’eccellenza culturale come laVerdi potrebbe chiudere anche domani. Ovviamente più il tempo passa e più sono a rischio le attività artistiche e soprattutto i 152 posti di lavoro (tra orchestrali e staff), a tempo indeterminato e gli oltre 700 posti a tempo determinato. Proprio per salvaguardare i lavoratori si sono mossi anche i sindacati che lo scorso 9 febbraio con una conferenza stampa, nella sede della Cisl, hanno presentato una lettera C indirizzata al ministro Franceschini in cui sottolineano la gravità della situazione. La lettera avrebbe dovuto essere consegnata al ministro di persona durante una sua visita a Milano, ma Franceschini ha annullato la visita milanese. Dal 2000 ad oggi i Conservatori italiani hanno sfornato più di 55.000 diplomati. Quanti di loro lavorano, suonando in un’orchestra, ed hanno un posto a tempo indeterminato? Pochissimi, qualche centinaio. E gli altri? I più fortunati hanno potuto cercare, molto spesso trovandolo, un lavoro all’estero ed entrando in prestigiose orchestre internazionali. Quelli che sono rimasti non hanno alcuna prospettiva. laVerdi è, forse, l’unica orchestra italiana che crea lavoro di altissimo livello dando una prospettiva ai moltissimi violinisti, flautisti, violoncellisti etc che escono ogni anno dai Conservatori italiani. Non lasciamola morire. Per informazioni su laVerdi e il suo ricco cartellone: www.laverdi.org Sabato 28 marzo, al parco Chiesa Rossa Incroci, una festa per nuovi e vecchi legami a seconda edizione di “Incroci, strade in movimento verso la coesione” festa dei legami sociali in zona 5 si svolgerà sabato 28 marzo 2015. L’evento è curato da una ventina di associazioni che operano nei rioni Stadera, Boifava, De André, nato da un gruppo di lavoro formatosi attorno al tavolo sociale di Zona 5 in collaborazione con il progetto UnFilmMaiVisto. Si terrà nel pomeriggio dalle ore 14, alla Biblioteca e al parco Chiesa Rossa, ma si snoda in diversi luoghi del quartiere. Non c’è alcun biglietto da pagare, ci sono invece molteplici proposte fra cui scegliere. Il portico della biblioteca colmo di fiori, sapori, profumi di prodotti locali, sarà palcoscenico per animatori che condurranno, per piccoli e grandi, laboratori teatrali, creazioni, ciclo-officina, sicurezza stradale, conversazione in lingue. Inoltre concerti di chitarra classica e la proiezione L di filmati realizzati dai nostri giovani. Una mostra fotografica raccoglie gli scatti che gli abitanti hanno dedicato al nostro quartiere. Dopo una gustosa merenda sul prato, si riparte per un viaggio itinerante a tappe nel quartiere accompagnati dalle voci narranti degli attori di Atir e possibilità di visitare la bella chiesetta di Santa Maria alla Fonte. Numerosi stand su diverse tematiche (Gruppi di acquisto solidale, baratto, book-crossing, laboratori di coesione) spazio giochi per i bimbi, writing, musica e danze… In chiusura aperitivo per tutti offerto da Gustop! La festa è promossa da UnFilmMaiVisto, con il patrocinio del Comune di Milano, Consiglio di Zona 5 e contributo di Fondazione Cariplo. Per info: 347.5891.431, www.unfilmmaivisto.it Lea Miniutti @CHIA HIA A CELI -.celiachia-food.com FOOD www .celiachiafoodmilano.it - www www.celiachiafoodmilano.it www.celiachia-food.com ® Ampia gamma di di PRODOTTI SENZA A GLUTINE, CER RTIFICAT T TI PER CELIACI. CERTIFICATI CELIACI. PRODOTTI BIOLOGICI. 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Non solo: ci si allontana inesorauna nuova fase del suo percorso creativo e della sua ricerca artistica, bilmente anche gli uni dagli altri, in uno sfaldamento generalizzato di incentrata su una sperimentazione costante sull’essenza della vita, gruppi, famiglie, comunità. che si traduce in forme e materiali sempre nuovi. Dal 18 marzo al 20 aprile, I calcoli astronomici dimostrano che l’universo è in espansione: ogni galassia presso lo Spazio e del Sole e della Luna i milanesi potranno ammirare una si allontana sempre di più da tutte le altre. Un’evidenza cosmica, questa, che Franco Natalini conosce da tempo, intuipersonale di 30 opere di grande qualità. tivamente. Non ha bisogno di richiamare le Quadri che contengono un’esplosione di colontane “memorie comuni” dell’Ora Zero: è lori e di forme, un magma vitale, a tratti insufficiente riportare alla mente i tempi della fernale, in cui riconoscere figure umane, volti, sua infanzia trascorsa a San Giovanni Proespressioni, spesso deformate. Ma anche ogfiamma, piccola frazione di Foligno. Le pergetti e concetti astratti, impersonati da simsone erano più vicine; umanamente più boli matematici o lettere dell’alfabeto. Le “connesse”. Era forte il senso di appartenere vorticose opere di Franco Natalini raccontano a una stessa comunità e la solidarietà era un la storia dello Zero: quel luogo e insieme quel sentimento naturale e quotidiano, di chi momento che originò l’Universo. E così il nocomprende che il proprio bene coincide con stro Mondo, l’Umanità, e gli infiniti altri quello dell’ambiente in cui vive. mondi e illusioni dell’umanità stessa. Ma una consolazione è forse possibile; dispoOgni singola particella della materia esistente nibile nei concetti di Relatività e Indeterminacque nell’ancestrale esplosione e condivide nazione, anch’esse nuove enormi conquiste ancora oggi il ricordo del momento primario, Franco Natalini e il suo quadro “Il tutto dall’uno” realizzato nel 2015, dimensione 80x100 cm. della fisica moderna. Natalini le conosce a il famoso Big Bang: uno spettacolo in cui tutti fondo e sa bene di essere inserito nello stesso eravamo in prima fila e l’applauso conclusivo cosmo che intende rappresentare. Potrebbe coincise con l’ouverture. Anzi, fu colonna sodunque scoprire, un giorno, che la deforme nora intera. Agli orecchi più sensibili, alcune bruttezza che egli intende assegnare agli esnote risuonano ancora adesso, nel tempo preseri volteggianti nelle sue immagini esplosive, sente: è proprio il “ricordo comune” di un oriad altri occhi non appare affatto. Ciò che per gine condivisa a costituire quella rete lui è disordine e degenerazione, ad altri può invisibile che collega a livello profondo ogni apparire come una danza evolutiva verso una cosa esistente. nuova forma, differente da quella passata, ma La moderna fisica quantistica, infatti, conugualmente bella. La mutazione è necessaria ferma oggi le percezioni sottili dei mistici di ed è già in divenire: se l’universo si espande, ogni tempo. E l’Arte può fare da perfetto l’umanità si fa certamente più rarefatta; ma ponte: una sintesi poetica fra scienza e spirianche per questo consapevole della necessità tualità, che parla attraverso canali emozionali di sviluppare nuove modalità per “restare cone visivi. Franco Natalini accetta la sfida e da nessa”. anni si fa ambasciatore di tale importante messaggio attraverso una sperimentazione Il Tutto e l’uno, mostra di Franco Natalini tecnica continua. (www.franconatalini.it) Il suo linguaggio visivo evolve negli anni, e il Dal 18 marzo al 20 aprile rinnovamento interviene a rinfrescare anche Dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 18; lo stile delle ultimissime opere, nonostante il venerdì dalle 10 alle 13; sabato e domenica l’età matura stia iniziando a generare una dichiuso. sillusione personale per le sorti dell’umanità. Spazio del Sole e della Luna La fuga centrifuga rispetto al centro iniziale Via Ulisse Dini, 7 – Milano. è, secondo Natalini, in triste accelerazione. Ci Ingresso libero. si allontana da una centratura personale in “Siamo fatti di polvere di stelle” opera realizzata nel 2015, Stefania Ramella direzione di una dispersione di idee e intendimensione 60x70 cm. www.bridegante.com zioni. Così crescono lo smarrimento e il dub- F di zona 5 ’Università Statale di Milano ospita fino al 13 marzo 2015 la bellissima mostra di fotografia aerea di Theodor Kofler intitolata: “Egitto dal cielo 1914”. La mostra con cui l’ateneo e il suo gruppo di egittologi celebrano Kofler, aviatore ma prima ancora pioniere della fotografia aerea, è il risultato di un lavoro di ricerca decennale sui materiali conservati presso gli Archivi di Egittologia dell’università. L La mostra e l’allestimento, curati rispettivamente dalla docente Patrizia Piacentini e da Alessio Carpanelli, propone una lettura di luoghi: le Piramidi, i templi di Karnak e Luxor, i monumenti della riva occidentale tebana. Una serie di “ritratti” proposti per la prima volta da un punto di vista “insolito”, come lo è stato il suo autore, quel Theodor Kofler, visionario e straordinario pioniere di un modo molto attuale di raccontare il mondo con la forza delle immagini. Alla rassegna è dedicata anche una guida online in italiano e inglese – accessibile con App gratuita “Egitto a Milano”. Orari: lunedì - venerdì: ore 9 – 17,30 e sabato: ore 9 – 12. Ingresso libero. Sede: Università degli Studi di Milano , Cortile Farmacia, via Festa del Perdono 7. Visite guidate: da lunedì a venerdì: dalle ore 11 alle ore 15. Per prenotare, scrivere a egittologia@unimi.it Info: 02503 111 Giuseppe Lippoli Domenica 15 marzo una giornata ricca di iniziative Arriva El Tredesin de marz omenica 15 marzo, nell’area tra piazzale Lodi e Porta Romana, in particolare tra le vie Crema, Piacenza, Giulio Romano e piazzale Buozzi, avrà luogo la tradizionale Fiera del Tredesin. La festa riprende una tradizione antichissima, risalente a oltre due mila anni fa, che celebra l’arrivo a Milano di S. Barnaba, l’annuncio del Cristianesimo e l’inizio della primavera. Analogamente a quanto realizzato negli ultimi due anni, l’Associazione Quei del Tredesin, in sinergia con la Parrocchia S. Andrea, la scuola G. Romano ed il CdZ 5, ha messo in campo iniziative dal carattere aggregativo e culturale, che si accompagneranno a quelle più commerciali, che prevedono centinaia di bancarelle, soprattutto di piante e fiori. La Scuola Agraria di Monza allestirà nello spazio dinanzi alla Chiesa con un proprio gazebo ed un proprio laboratorio; l’oratorio organizzerà una serie di attività, così come la scuola Romano. Anche quest’ anno il Coro della Bocconi D e la Civica Orchestra di Fiati del Comune di Milano si esibiranno alla messa delle 11.30 nella parrocchia di S. Andrea. Il Consiglio di Zonaha stanziato per la manifestazione 2mila euro, di cui mille dalla Commissione Cultura e mille dai fondi della Presidenza. Per informazioni: www.queideltredesin.it C.M. Agenda marzo 2015 Teatri Da martedì 3 all’8 e dal 10 al 15 ore 20.45, domenica ore 16, al teatro Ringhiera va in scena “Italia anni dieci” di Edoardo Erba, regia Serena Sinigaglia. Con Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Perez Aspa, Chiara Stoppa, Beatrice Schiros, Sandra Zoccolan. Spettacolo cinico, nevrotico, spietato, ma anche tenero e comico, porta lo spettatore nell’occhio del ciclone. Sabato 7, 14, 21, 28, ore 16 al Teatro Caboto va in scena “La rapina di barlafus” con Boris Maresco, regia di Dante Fusi. L’8 e 9 ore 20.30 al teatro Pim Off va in scena “Zombitudine” un uomo e una donna rifugiati in un teatro insieme al pubblico attendono l’arrivo di qualcuno: è la zombitudine la nostra condizione umana? Con la Compagnia Frosini Timpano. Venerdì 20 e sabato 21 ore 20.45 al Teatro Ringhiera “Namur” (o della guerra e dell’amore) uno spettacolo che ci riporta indietro nel tempo: l’armata francese è in rotta. Napoleone fugge verso Parigi, Namur ormai un paese di retrovia… di Antonio Tarantino, regia Teresa Ludovico, a cura di Teatro Kismet Opera. Dal 26 al 29 ore 20.45, domenica ore 16, al teatro Ringhiera vanno in scena quattro storie che costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico: “Lo splendore dei supplizi” di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnolo, produzione Fibre Parallele e Festival delle Colline Torinesi. Domenica 29 ore 18 al teatro Pim Off proiezione di “Io sto con la sposa” di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry. Un film documentario ma anche un’azione politica, una storia reale ma anche fantastica. Ingresso libero. Concerti Martedì 3, 10, 17, 24, 31 ore 21 presso Bonaventura, concerti jazz con (in ordine cronologico) Camilla Battaglia Quartet, Marcello Noia Trio, Simone Daclon Trio, Tito Mangialajo Rantzer Quartet, Cristiano Pomante Quartet. Giovedì 5, 12, 19, 26, ore 21.30 presso Bonaventura, incontri con vari artisti quali (in ordine cronologico) Alessandro Cen- tonza (cantautore) Ukulele revolver (musica esotica) Missdoppio (cabaret) Laboratorio Burlesque. Infine 2/4 Gezz (musica jazz). Sabato 7, 14, 21, 28 ore 22 presso Bonaventura, concerti di musica di vario genere con (in ordine cronologico) Parafunk (funk), Mike Painter 5tet & Viola road (soul), Junior Sprea and the Seniors (reggae), Free Soul (social dance). Giovedì 12 e 26 ore 21 presso Università Bocconi, Concerto per pianoforte, il 12 Elisa D’Auria, Martina Consonni il 26, in collaborazione con Furcht Pianoforti. Domenica 22 ore 17 in S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa “Cantantibus Organis”ciclo di concerti per organo con il M° Maurizio Salerno. Giovedì 26 ore 21, nella Chiesa Madonna di Fatima, musiche di Telemann con Orchestra e Coro dell’Assunta in Vigentino, direttore M° Paolo Volta. Conferenze Giovedì 5 e giovedì 12 ore 18.30 presso Gruppo Archeologico Milanese due incontri: “A piedi per l’Appia Antica” (5/3) e “Neanderthal e Homo sapiens (12/3). Giovedì 12 ore 18.30 presso IEO in collaborazione con SmartFood incontro su: I tumori non legati al genere che colpiscono di più le donne: prevenzione nutrizionale e focus sul tumore del polmone. Ospite dott. Giulia Veronesi, Istituto Europeo Oncologico. Giovedì 26 ore 18.30 presso IEO in collaborazione con SmartFood incontro su: Progressi nella prevenzione e nel trattamento dei tumori femminili: il punto di vista medico e nuove evidenze in ambiti nutrizionali, ospite prof.ssa Nicoletta Colombo, Istituto Europeo Oncologico. tazione di due libri su “I meridionali e la Resistenza”, intervengono Claudio Gallonet, Andrea Saba, Giuseppe Deiana, modera Maurilio Riva. Sabato 28 dalle 15,30 alle18,30 presso Seicentro scambio di libri usati per grandi e piccini. Mostre ed esposizioni dal 2 al 7 ore 9 – 19.30 (chiuso dom. e festivi) alla Biblioteca Sormani, mostra “Concilia? Tra lavoro, cura e tempo per sé”, la conciliazione è nel bene o nel male un tema obbligato nella vita di ogni donna; in mostra foto del Concorso indetto da GI.U.LI.A rete nazionale delle giornaliste libere autonome. Inaugurazione lunedì 2 ore 18 con la partecipazione dell’assessore Filippo Del Corno, Francesca Zajczyk e le giornaliste. Dal 4 al 18 ore 17- 19 da martedì a venerdì presso Quintocortile diciotto artisti compagni d’arte di Giannetto Bravi saranno presenti con i loro lavori per ricordare lo scomparso artista napoletano ideatore della “quadreria”. Inaugurazione 4/3 ore 18. Venerdì 6 ore 18 presso Seicentro inaugurazione di “Arianna” mostra nell’ambito della Giornata internazionale della donna, proposta da Paula Dias. Fino al 15/3 orari: 9.30- 12.30, 1418, sabato e festivi 10- 18. A cura del CdZ6. Fino al 9 all’Ex Fornace “Amazing Art” in mostra tele realizzate da alcuni dei migliori graffiti writers e street artist internazionali. Dal 9/3 all’8/5 presso Università Bocconi (sala ristorante) esposizione di Franco Rognoni. Dal 19 al 31 presso Seicentro “La Resistenza è Donna” esposizione di opere, presentazione di libri e proiezioni sul tema della Resistenza, a cura dell’A.N.P.I, con il patrocinio del CdZ6. orario: 9.30- 12.30 e 14- 18; sabato e festivi 15 – 19. Fino al 30 al Grand Visconti Palace “Alchimia: l’estetica dell’arte” personale dell’artista Nadia Fanelli. Incontri & Libri Mercoledì 11 ore 18 allo Spazio del Sole e della Luna presentazione del libro di James C. Maxwell (Archivio Dedalus) letture a cura di Andrea Cattania, modera G. Deiana. Mercoledì 25 ore 18 allo Spazio del Sole e della Luna presen- presso portico Cascina Chiesa Rossa, mercato degli agricoltori con prodotti freschi di stagione direttamente dai produttori. Riferimenti logistici Atir Ringhiera, via Boifava 17, piazza Fabio Chiesa. www.atirteatroringhiera.it info: 02.8739.0039, 02.5832.5578. MM2 p.zza Abbiategrasso, tram 3, 15, 79. Biblioteca Sormani corso di Porta Vittoria 6, info:02.884.63372. Bonaventura via Zumbini 6, info: 02.3655.6618. Cascina Chiesa Rossa via Domenico Savio 3, MM2 p.zza Abbiategrasso, tram 3, 15, 79. Chiesa Madonna di Fatima, piazza Madonna di Fatima, info: 02.5391750. Ex Fornace alzaia Naviglio Pavese 16, info: 02.8845.8600. Grand Visconti Palace , viale Isonzo 14, info: 02.54069517. Gruppo Archeologico Milanese corso Lodi 8/C, info: 02.796372. IEO: Istituto Europeo di Oncologia, via Ripamonti 435, info: 02.5748.9798. ifo.smartfood@ieo.it Quintocortile, viale Bligny 42 info: 338.8007617. S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, via Neera 24, info: 02.8950.0817. Seicentro via Savona 99, info: 02.8844.6330. Serra Lorenzini via Dei Missaglia 44 angolo via De Andrè. www.serralorenzini.it. Spazio del Sole e della Luna via U. Dini 7, tram 3, 15, MM2, p.zza Abbiategrasso. www.associazionepuecher.it, info@associazionepuecher.it 02.8266379. Teatro Caboto via Caboto 2, info: 02.7060.5035. Teatro Pimoff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it, info@pimoff.it tel 02.5410.2612, tram 3, 15. Università Bocconi via Gobbi 5, via Sarfatti 25, info: 02.58362325. Mercati Ogni sabato dalle 9 fino a sera presso Serra Lorenzini, mercato degli agricoltori, piante e fiori. Nella prima e terza domenica di ogni mese dalle 9 alle 18 A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro di Fondazione Milano Policroma 16 ANNO XIX NUMERO 03 MARZO 2015
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