Via dell’Industria, 30 Vigano di Gaggiano (Mi) Tel. e fax 02.9086947 mail: pamela.gavazzi1989@libero.it www.autoviganomilano.com Gaggiano TUTTO Via dell’Industria, 21 Vigano di Gaggiano (Mi) Tel. e fax 02.90843481 Cell. 320.0227150 mail: autoviganodue@gmail.com www.autoviganomilano.com Supplemento mensile di “Ordine e Libertà” in distribuzione gratuita a Gaggiano e frazioni ANNO 5 - N. 11 - NOVEMBRE 2014 - tel. 029464026; fax 0294967121; email redazione@tuttogaggiano.it VIVA IL CARRO DISARMATO! PA G I N E 8 e 9 COSI’ NASCE LA COMUNITA’ PASTORALE LA PRIMA DELLA SCALA IN NOVELLA PAG. 3 PAG. 4 Devi vendere la tua auto??? Te l’acquistiamo in giornata!!! Pagamento immediato oppure portala in conto vendita gratuitamente!!! 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La nuova entità raggruppa le parrocchie di Gaggiano capoluogo (Spirito Santo), Vigano Certosino, San Vito, Barate e Fagnano. Giunge così al termine la lunga fase di riorganizzazione avviata con l’arrivo di don Piercarlo Fizzotti a Gaggiano e con la partenza di don Claudio Mainini per le missioni di Haiti. Sabato 22 novembre, nel pomeriggio, avverrà la presa di possesso della parrocchia di Vigano da parte di don Piercarlo (che finora è stato amministratore parrocchiale della medesima). L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, presso la chiesa parrocchiale dello Spirito Santo a Gaggiano, presente il vicario di zona monsignor Franco Carnevali, si terrà la cerimonia ufficiale che segna l’avvio della nuova Unità pastorale Maria Regina della Pace. Già da tempo le parrocchie di San Vito Martire, dei Santi Andrea e Rocco a Fagnano erano amministrate dal parroco di Gaggiano, mentre Barate era stata associata a Vigano. Con la nuova entità pastorale, la giurisdizione territoriale ecclesiastica coincide con l’intero territorio del Comune di Gaggiano. G.C. il ritratto di Paolo VI alla parrocchia A Gaggiano il pittore Marcarini è una figura nota. Negli ultimi anni si è dedicato, oltre che alla paesaggistica, che è la sua forma espressiva preferita, anche ai ritratti, specie di santi e beati. Ultimamente ha prodotto un trittico: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, proclamati santi. Poi don Bosco e Paolo VI. Il primo dipinto è stato regalato all'Oratorio San Tarcisio in occasione dei 90 anni di fondazione. Il ritratti di Paolo VI (nella foto), donato alla parrocchia, è stato esposto nella chiesa dello Spirito Santo in occasione della beatificazione di Montini, avvenuta a Roma il 19 ottobre scorso. A Marcarini va il ringraziamento (oltre che la stima) di tutti i gaggianesi. Ricordiamo, tra le sue iniziative recenti, la sua benemerita opera di restauro di tante statue di angeli e santi presso il cimitero. Sant’Invenzio, pieve di Rosate Don Piercarlo Fizzotti NOTE DI STORIA Aveva assunto importanza come pagus di origine preromana Per secoli la parrocchia gaggianese ne fece parte, fino al sinodo del 1972 P er secoli la Parrocchia di Sant'Invenzio a Gaggiano fece parte della pieve di Rosate o di Santo Stefano. Rosate fu infatti capo pieve. Questa posizione predominante rappresentò verosimilmente la conseguenza dell’importanza che assunse precedentemente come pagus, cioè come circoscrizione rurale, di origine preromana e poi romana . È sicuro che i Romani riproposero le gerarchie territoriali operate dai Celti, è in effetti dalla loro epoca che si presume provenire l’etimologia del nome di Rosate e quindi la sua fondazione. È a partire dal XIV secolo che, a proposito della pieve di Rosate, viene riportata la notizia dell'esistenza di un primo sacerdote a capo della stessa con il titolo di “praepositus”, prevosto. Col tempo, la struttura della pieve si consolidò e si ampliò, gestendo localmente l'aspetto religioso delle diverse comunità e basandosi strutturalmente sulle principali parrocchie dei centri abitati circostanti, tra cui Gaggiano che ebbe una particolare rilevanza, ma soprattutto sulla città di Rosate e nello specifico della chiesa cittadina di Santo Stefano. Grazie alla realizzazione dei catasti, la ricostruzione storica risulta semplificata a partire dal 1500. Il catasto del territorio, promosso in questo secolo durante la dominazione spagnola, censì le località di Cavoletto, Micona e Gaggianese che godevano di una qualche autonomia rispetto a Rosate. Questa condizione continuò fino al 1700 quando iniziò il consolidamento delle condi- zioni attuali. È bene ricordare che molti altri centri ben più importanti di Rosate sorsero nella stessa area nei secoli successivi e questi misero in discussione la secolare influenza religiosa della città, che ugualmente mantenne un ruolo di primaria importanza. La pieve fu sede di un capitolo di canonici e di una chiesa collegiata sino al 1797, anno che segnò definitivamente la decadenza della dominazione della pieve rosatese sull'area, causata dall'invasione francese, che abolì la pieve amministrativa e la sostituì con un distretto. In assenza di prove certe, si può comunque ipotizzare che la prima chiesa di Rosate a essere costruita fu molto probabilmente proprio quella di Santo Stefano. Poiché si tratta di una chiesa "cimiteriale", è ipotizzabile che Santo Stefano sia sorta su una porzione del demanio probabilmente prima del VI secolo. Casi analoghi si verificarono anche in altri luoghi. La pieve ebbe lunga vita fino al 1972, quando fu indetto il sinodo diocesano dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano. In questa circostanza la pieve di Rosate venne abolita e la città venne inglobata fino ai nostri giorni nel decanato di Abbiategrasso e quindi nella zona diocesana pastorale VI che fa capo a Melegnano. Mara Marchesi TuttoGaggiano Supplemento mensile di "Ordine e Libertà" in distribuzione gratuita a cura di Editrice Abbiatense srl, vicolo Cortazzza 3, Abbiategrasso (Mi). Aut. trib. Milano 9/8/1945 n. 346 del Registro. Direttore responsabile: Marco Aziani. Coordinatore: Giuseppe Caffulli. Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale, Cilavegna (Pv). Hanno collaborato: Eleonora Aziani, Jacopo Giavenni, Ilaria Landino, Mara Marchesi, Alberto Marini, Jacopo Mazzanti, Paolo Migliavacca, Paolo Rossetti, Marina Rosti, Marco Vendramel. 4 TuttoGaggiano BACHECA NOVEMBRE 2014 La CIG, le guerre, i treni e “l’Unità” LA FOTO DEL MESE C’ERA UNA VOLTA Le cronache de “Il Ponte” di 30 fa N Piccola tamburina lombarda Una bella immagine colta durante le celebrazioni dell’anniversario della Vittoria e la festa delle Forze Armate, che si sono tenute a Gaggiano domenica 9 novembre, diventa la foto del mese: ritrae la piccola Viola Sarno, impegnata a suonare il tamburo nella Banda di Gaggiano e che il maestro, Marco Romagnoni, sta continuando a rinnovare e a far crescere: apprezzatissimo il contributo del Corpo Musicale di Gaggiano 1854, che sta per concludere il suo splendido centosessantesimo anniversario di fondazione. ovembre 1984, ovvero: quando il ricorso alla Cassa Integrazione faceva ancora notizia. In un momento nel quale le aziende, specie se di piccole e medie dimensioni, spariscono di scena senza quasi che ce ne accorgiamo (ma evidentemente se ne accorgono eccome i tapini che ci rimettono il posto di lavoro!), ci imbattiamo nella prima pagina del “Ponte” di trent’anni fa che titola in apertura “Cassa integrazione alla Sguinzi e locco merci alla Emiplast”, con la spiegazione nell’occhiello: “Problemi del dopo ferie in alcune aziende di Gaggiano” (che vorrebbe dire: questione di qualche settimana, poi tutto ritorna alla normalità; non proprio come adesso, in generale). Di spalla, il titolo è forse più roboante della sostanza: “Tamburi di guerra”. Addirittura?! Ma figurarsi che si parla, con circa sei mesi di anticipo, delle elezioni comunali che infatti si sarebbero poi tenute il successivo 12 maggio. L’occhiello di questo secondo articolo di prima pagina spiega che tale “guerra” è in corso «dai muri del paese e dalle sedi di partito»; il sottotitolo chiarisce che «la giunta ha dato il via alla polemica, ma già Dc e Pci erano partiti con loro iniziative. La Dc è alle prese con qualche dissenso interno. Il Pci si prepara per ben figurare. I socialisti, come al solito, stanno alla finestra. Sembra solo polemica, ma già si parla di cose concrete». Non si sa se ridere o piangere nello scorgere, a pagina 2, il trafiletto dal titolo: «Qualche disagio per chi usa il treno». Un’altra di quelle notizie alle quali nei decenni i pendolari della MilanoMortara hanno dovuto semplicemente abituarsi e che anche la presenza del doppio binario finalmente arrivata a potenziare la linea, nonché l’introduzione dei treni della S9 tra Albairate e San Cristoforo (e molto oltre), non hanno del tutto fatto passare nel dimenticatoio. Oltretutto, nella fattispecie del novembre 1984, i problemi venivano annunciati nella prospettiva di circa 6 mesi: quelli necessari a intervenire sulla sede ferroviaria per il suo riattamento, con conseguente sospensione di alcune corse, sostituite nelle ore di punta dal servizio autobus, capienza 40 posti, con fermata «al distributore Mobil di via Manzoni, destinazione Milano Porta Genova». Mette nostalgia, per gli amanti del genere, trovare nella stessa pagina la locandina del “Teatro nel Territorio”, che all’epoca faceva il pienone al Nuovo di Abbiategrasso (che purtroppo è chiuso per inagibilità ormai da vent’anni, mentre il suo palcoscenico all’epoca ospitava, tra i tanti, Ugo Pagliai e Paola Gassman in “Il piacere dell’onestà”...). Mette invece un po’ di tristezza (ognuno interpreti come crede l’utilizzo di questo termine) leggere, a pagina 4, il comunicato della segreteria del Pci che ringrazia ed incita militanti, sostenitori e simpatizzanti «per il positivo risultato ottenuto domenica 14 ottobre con la diffusione de l’Unità a 5 mila lire», vendita straordinaria che fruttò al quotidiano comunista, nella sola Gaggiano, 850 mila lire. La conclusione dell’articolo la dice lunga e induce a qualche più o meno amara riflessione: «Rinnoviamo perciò l’appello ai sinceri democratici di Gaggiano, ai nostri iscritti e simpatizzanti, a coloro cioè che riconoscono la particolare funzione che un quotidiano come l’Unità riveste, nell’ormai allineato panorama della stampa quotidiana in Italia, a versare un contributo economico per garantirne le pubblicazioni». Non è bastato. Ultima notizia di quel novembre 1984 (oggi di attualità, visto che proprio in questi giorni si celebra la apposita giornata): «Dopo la votazione in Parlamento sulla legge contro la violenza sessuale - si legge - le donne hanno deciso di non tacere e di non accettare passivamente una legge che non rispecchia se non in minima parte le loro aspettative, e di mantenere in vita il vecchio Comitato promotore per ripresentare negli stessi termini la sua legge all’approvazione del Parlamento». M.A. Per i melomani imperdibile il “Fidelio” di Beethoven su grande schermo la sera di Sant’Ambrogio 7 dicembre: la Prima della Scala quest’anno va in scena alla Novella Per la prima volta a Gaggiano, domenica 7 dicembre (giorno di Sant’Ambrogio), nel salone del Circolo ricreativo La Novella 73, sarà proiettata su grande schermo in diretta da Rai 5 la prima del Teatro Alla Scala. La serata fa parte delle manifestazioni che rientrano nel progetto culturale del Circolo per la stagione 2014/2015. L'intervallo principale sarà allietato da un ricco buffet. In un accogliente ambiente familiare potrete assistere al capolavoro di Ludwig van Beethoven "Fidelio" diretto dal Maestro Daniel Baremboim, regia di Deborah Warner, interpretato da Anja Kampe, Peter Mattei, Falk Struckmann. La prima rappresentazione di questa, che resta l'unica opera composta dal maestro di Bonn al culmine della propria esperienza e maturità ar- tistica, avvenne al Theater an del Wien (Vienna) il 20/11/1805. Il compositore così descrive la su opera: "di tutte le mie creature, il Fidelio è quella la cui nascita mi è costata i più aspri dolori, quella che mi ha procurato i maggiori dispiaceri: per questo è anche la più cara; su tutte le mie altre composizioni la considero degna di essere conservata e utilizzata per la scienza dell'arte". La trama appartiene a un genere assai diffuso all'epoca, in cui gli eroi positivi, rappresentanti le forze del bene, trionfano dopo aver subito ingiustizie e dopo molte peripezie, trovando alla fine la salvezza grazie a un provvidenziale colpo di scena, secondo il tema caro al compositore dell'affermazione della giustizia e della ragione. P.M. SINOSSI Florestan viene incarcerato dal governatore della prigione (Pizzarro) suo potente nemico. Sua moglie Leonore fingendosi uomo e si fa chiamare Fidelio per poter entrare nella prigione e riesce ad entrare nelle grazie del carceriere e di sua figlia. Dopo varie disavventure equivoci e insidie, riuscirà a ricongiungersi con Fidelio. Armonia, non basta la parola TuttoGaggiano ATTUALITÀ E POLITICA 5 NOVEMBRE 2014 LETTERA A proposito dell’iniziativa dal titolo “Un nuovo paesaggio nutre il viandante” Apriamo il dibattito: la collocazione delle opere di Paolo Ferrari la suscita? C aro direttore, ci sono borghi e paesi, in Italia, che hanno fatto dell’arte a cielo aperto il proprio biglietto da visita. Esiste addirittura una associazione (I Paesi dipinti, www.paesidipinti.it) che raduna e promuove le località che hanno fatto dell’arte un elemento centrale per la valorizzazione del territorio. Di paesi dipinti ce ne sono anche in Lombardia, vicino a noi: Arcumeggia, Dairago, Madone… A poche decine di chilometri, Gravellona Lomellina è stata trasformata in una galleria d’arte a cielo aperto. E nelle domeniche di bel tempo non è raro vedere visitatori a spasso per le vie del Paese (e poi a pranzo nelle trattorie della zona). Proprio per questo ho avuto interesse e simpatia da subito per il progetto di Paolo Ferrari, l’artista-medico-scienziato-psicologo che ha donato alcune sue opere al nostro comune (il giornale ne ha riferito nel numero scorso, in riferimento alla presentazione, l’11 ottobre, del percorso “Un nuovo paesaggio nutre il viandante - Natura- Narrazione - Astrazione- Trasfigurazione). Nel comunicato diramato dall’Associazione Assenza, di cui il Ferrari è anche fondatore, si cerca di spiegare il progetto: un percorso artistico-paesaggistico destinato a coinvolgere un’ampia porzione del territorio provinciale attraverso la qualificazione di alcuni tracciati di interesse paesistico tra il Parco Sud e la periferia ovest di Milano. Si tratta di «20 opere pittoriche di grandi dimensioni poste lungo i tracciati dei percorsi ciclopedonali, le rogge, i sentieri che solcano gli ampi spazi aperti del territorio comunale e all’interno del tessuto urbanizzato, sulle facciate di alcuni edifici che hanno segnato la storia e l’identità locale». Tali edifici e tali facciate, secondo l’ideatore del progetto (e a questo punto secondo l’amministrazione comunale che ne ha sposato la filosofia), verrebbero come «risanati», trasformati dal «segno artistico entro un contesto di elementi ed ambiti naturalistici e di manufatti antropici dall’estetica ordinaria». Traducendo per chi tra noi non frequenta l’Accademia della Crusca, i cosiddetti «manufatti antropici dall’estetica ordinaria» sarebbero muri e pareti brutti, o nel migliore dei Due delle opere esposte che adornano l’edificio del Comune, visibili dal cortole interno casi esteticamente poco appaganti. Non voglio contestare il fatto che muri di cabine elettriche e pareti di edifici comunali siano oggettivamente bruttarelli, grigi, sciatti, inguardabili. Ma le opere di Ferrari, così come sono state collocate, appaiono una operazione cervellotica e (a mio modestissimo parere) poco riuscita. La critica non è tanto alle opere in sé (che forse sarebbero state valoriz- zate da una collocazione più propria e il cui livello artistico non ho strumenti per giudicare). La sommessa obiezione che vorrei qui sollevare ha a che fare con il concetto di armonia, che si richiama ai temi della «proporzione» e dell’«accordo». L’armonia può derivare anche dal concorso di elementi diversi, in una strana e misteriosa alchimia che provoca un piacere sensoriale. Resta da capire se ap- pendere un’opera astratta sul muro di una cabina dell’Enel, sull’angolo della Casa delle chiavi o sul muro esterno della palestra delle scuole medie susciti armonia. Provochi cioè in chi guarda un godimento estetico (o almeno una domanda di senso) che deriva appunto dal percepire l’opera in accordo con l’ambiente che la circonda. Anche posto che le opere di Ferrari siano capolavori, non è detto che la loro collocazione raggiunga lo scopo del creare la giusta armonia. Come risulta chiaro ormai, a me questi tabelloni in acrilico sparsi un poco a casaccio non piacciono un granché. Ma questa resta la mia opinione (del tutto, come dice la parola, opinabile). Sarebbe però interessante conoscere come la pensano i cittadini di Gaggiano che vivono giorno per giorno lo «spazio antropico» (che poi sarebbero le nostre strade e le nostre case) lungo le sponde del Naviglio. Il dibattito è aperto. Giuseppe Caffulli Sabato 22 in auditorium Questo non è amore La serata contro la violenza alle donne I La Trattoria è da sempre quel luogo senza pretese in cui le persone alla ricerca del mangiar bene ritrovano buon cibo e buon vino al giusto prezzo. La mia si chiama Trattoria Vecchia Modena e nasce dal desiderio di far assaporare la cucina tradizionale della mia terra attraverso le ricette di casa e degustarne i suoi vini, accogliendovi in un luogo semplice e genuino. Andrea Verucchi Cuc ina Trad izionale M od enese San Vito di Gaggiano (Mi) - Tel. 02 9086354 - Via Marta Lodi, 60 info@trattoriavecchiamodena.it - www.trattoriavecchiamodena.it Lunedì e martedì chiusi - Dal mercoledì alla domenica aperti pranzo e cena E’ gradita la prenotazione Chiuso il 24, 25 e 26 dicembre CENONE DI CAPODANNO ed EPIFANIA: menù alla carta e personalizzati l comune di Gaggiano scende in piazza per dire «No» alla violenza sulle donne. In occasione della giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne il comune di Gaggiano presenta lo spettacolo “Questo non è amore - il coraggio di rompere il silenzio” con la compagnia tetrale Maskere. Lo spettacolo, libero adattamento teatrale di Diana Battaggia con testi tratti da “Questo non è amore, venti storie raccontano la violenza domestica sulle donne” (Marsilio) e per la regia di Nadia Bruno, è in calendario per sabato 22 novembre alle 21 all’Auditorium comunale di via Dante. Al termine dello spettacolo seguirà un dibattito a cui parteciperanno l’avvocato Rossella Mileo, Massimo Cruciti dell’associazione Uomini non più violenti di Milano, la psicologa Francesca Anastasi, l’agente Giuliana Tunici dell’Unione dei Comuni I Fontanili e infine Alida Fliri di Donne Insieme contro la violenza di Pieve Emanuele e Noviglio. La serata, moderata dall’assessore alle Pari Opportunità di Gaggiano Sabina gatto, è ad ingresso libero. Marina Rosti Dialogare per poter crescere 6 TuttoGaggiano ATTUALITÀ E POLITICA NOVEMBRE 2014 OPPOSIZIONE / Intervista a Maria Teresa Vavassori, consigliere dell’omonima lista civica In contatto con tutte le realtà del paese, attende al varco l’amministrazione onsigliera Vavassori, a Gaggiano la nuova giunta guidata dal sindaco Perfetti si è insediata ormai da oltre cinque mesi e lei è rimasta un po’ isolata all’opposizione, facendo gruppo a sé. Che giudizio dà di questi mesi iniziali e perché finora non ha preso posizione ed ha scelto di mantenere il basso profilo? «In realtà non si tratta di una scelta, ma del risultato delle elezioni che oltre a decretare la vittoria di Perfetti ha portato alla creazione di due gruppi consiliari d’opposizione distinti. In questi mesi ho cercato di instaurare un dialogo costruttivo con tutti i componenti del Consiglio e mi sono espressa valutando ogni singolo provvedimento. Nel Consiglio comunale del 30 settembre ho votato contro il Bilancio di previsione 2014. Trattandosi in pratica di un consuntivo, sono rimasta coerente con quanto espresso nella passata legislatura in merito agli sprechi e alle scelte d'investimento dell'amministrazione a discapito della manutenzione di strade, edifici pubblici e illuminazione. Ho apprezzato invece le aperture della maggioranza sui temi di Expo e Città Metropolitana. In questo difficile momento di crisi per i Comuni Italiani è fondamentale il contributo dell’opposizione su temi che riguardano tutti i cittadini gaggianesi. Bisogna poi lasciare il tempo necessario alla nuova giunta per poter dare un giudizio sul suo operato». Meloni abbiamo chiesto invano un incontro come Associazione il Naviglietto. Abbiamo dato le dimissioni dal Naviglietto dopo che Salerno mi ha espresso la volontà di formare un nuovo gruppo con un paio di componenti della mia lista. Inoltre, Renato Melloni, principale sponsor del giornale, mi aveva espresso il desiderio di ritirarsi dalla politica. Passati alcuni mesi si potrebbe dire che l’obiettivo della scissione sia stato il giornale Dammatrà. Il giornale è nato da una mia iniziativa politica, grazie alla collaborazione di Osvaldo Codazzi e con il coinvolgimento dei componenti dell’associazione il Naviglietto, degli ex consiglieri d’opposizione Mantovani e Gatti». C Durante la passata legislatura lei, come consigliere di opposizione, ha sempre fatto riferimento più all’ex sindaco Giuseppe Gatti che ai suoi colleghi del centrodestra con i quali era stata eletta (Pozzi, Mantovani, Gorini, Marin…). L’uscita di scena di Gatti la mette ora in difficoltà? «Nella passata legislatura ho soprattutto collaborato con il gruppo Consiliare di Giuseppe Gatti e con Graziano Mantovani. Vorrei ricordare che nel 2013 ho creato un nuovo gruppo Consiliare chiamato Forza Italia ed Indipendenti proprio con Graziano Mantovani che nelle scorse elezioni è stato, inoltre, il mio capolista all’interno della Lista Maria Teresa Vavassori Vavassori per il Rinnovamento. Sui tavoli dell’opposizione c’è stato di sicuro un grosso cambiamento senza il prezioso contributo di Gatti e sicuramente mi sono dovuta abituare a vedere Bianchi e Zangrossi all’opposizione anche contro provvedimenti che in passato loro stessi hanno approvato. Ma fa parte della politica e per i prossimi anni intendo continuare la mia attività consiliare al servizio dei cittadini gaggianesi ponendomi sempre in un’ottica costruttiva all’interno dell’opposizione». Nei sondaggi a livello nazionale Forza Italia sta perdendo quota a vantaggio della Lega Nord di Salvini: a molti non piace l’apertura di Berlusconi verso Renzi, e forse nemmeno a lei, che in campagna elettorale ha preso nettamente le distanze dalla lista di Perfetti a prevalenza Pd. Qui il suo partito di riferimento la sta sostenendo o l’ha un po’ abbandonata? «L’appoggio di Berlusconi a Renzi è sulle riforme necessarie per moder- nizzare l’Italia e combattere la crisi economica. In questi giorni è chiara l’opposizione di Forza Italia alle politiche economiche e fiscali del Governo e la volontà di presidiare con determinazione gli interessi legittimi delle famiglie e delle imprese italiane, anche attraverso una grande mobilitazione nazionale, come il no tax day sulla casa del 29 novembre. A Gaggiano rappresento Forza Italia e sono stata rieletta in Anci Lombardia e delegata al Congresso Nazionale Anci del 6 novembre sempre in quota Forza Italia. Per quanto riguarda la Lega Nord, sicuramente Salvini sta facendo un buon lavoro sul territorio e i nostri partiti condividono molti obiettivi. Il mio partito deve prendere spunto per tornare ad essere protagonista sul territorio cercando di coinvolgere tutti i militanti con l’obiettivo di tornare a vincere le elezioni». Si vocifera che sia invece in corso un avvicinamento nei suoi confronti da parte della lista civica Futura, la cui can- didata sindaco Elena Semeraro è rimasta esclusa dal Consiglio: è davvero così? E le pare possibile recepire, come consigliera comunale eletta con i voti di Forza Italia e dell’Associazione Il Naviglietto, le istanze che le saranno sottoposte dalla lista civica Futura che da Signorini a Ciocca sembrava comprendere tutto l’arco costituzionale? «Sono in contatto con tutte le realtà del paese e, pertanto, non escludo la possibilità di dialogare con l’Associazione Futura su temi di interesse collettivo. Sono stata eletta con i voti di Forza Italia in quanto esponente del partito. Per quanto riguarda l’Associazione Il Naviglietto devo invece fare una precisazione: al momento delle elezioni eravamo solo in cinque soci fondatori, e cioè, oltre alla sottoscritta, Renato Melloni, Marco Meloni (ex presidente), Guglielmo Salerno e Andrea Garigiola. Insieme abbiamo fondato il giornale Dammatrà allo scopo di dare voce all’opposizione consiliare gaggianese. Dopo le elezioni sia io che Marco Consigliera Vavassori, come vede il Comune di Gaggiano nella prospettiva di Expo 2015? «È lo stesso slogan di Expo “Nutrire il pianetaEnergia per la vita” a suggerire come questo evento ben si presti al territorio del comune di Gaggiano. Ritengo necessaria un’azione sinergica tra amministratori, associazioni culturali, commercianti, ristoratori e scuole per valorizzare le tante risorse naturali, storiche e culturali del territorio. La mia preoccupazione è sul ritardo dell’organizzazione dell’evento sia a Milano che in provincia». Ultima domanda: quali sono a suo avviso le priorità assolute che la nuova amministrazione comunale di Gaggiano dovrebbe darsi per rispondere adeguatamente alle attese reali della cittadinanza? «Sono state scritte molte cose nei programmi elettorali di tutte le liste, compresa quella di Uniti per Gaggiano. Occorrerebbe aumentare la sicurezza, anche attraverso sistemi di videosorveglianza, abbassare la pressione fiscale (l’addizionale comunale Irpef è infatti ai massimi livelli). Rimangono i problemi relativi al recupero del centro sportivo di Bonirola, del degrado del parchetto e la questione aperta del parcheggio della ferrovia. Occorre poi portare all’attenzione della Città Metropolitana la questione rimasta in sospeso del prolungamento della circonvallazione ovest». A cura di Marco Azani Esondazione a San Vito Perfetti: «Grazie a tutti!» D al Palazzo municipale il sindaco Sergio Perfetti ha fatto pervenire ai giornali, nella giornata di mercoledì 19 novembre, il seguente messaggio: «Intendo esprimere, a nome mio e dell’amministrazione comunale, il più sentito e sincero ringraziamento a Protezione Civile Intercom4 di Abbiategrasso, Unione dei Comuni I Fontanili e personale dell’Ufficio Tecnico comunale per la preziosissima assistenza prestata alla popolazione della frazione di San Vito nelle giornate di sabato 15 e domenica 16 novembre per fronteggiare l’emergenza conseguente all’esondazione di un corso d’acqua». Lunedì 24 il via alle 20 Consiglio è ancora Bilancio S arà l’approvazione della variazione di assestamento generale del Bilancio il punto focale della seduta del Consoglio comunale di Gaggiano convocata per il prossimi lunedì, 24 novembre, con inizio non più alle 18, bensì alle 20. È questo il terzo dei quattro argomenti in discussione. Per prima cosa si procederà come di consueto alla lettura e approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Secodo punto all’ordine del giorno, la rinegoziazione ed il rifinanziamento dei presti concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti in base alla relativa circolare diffusa in data 7 novembre 2014. Quindi la citata variazione di assestamento e da ultimo la fusione per incorporazione in Cap Holding spa della società Idra Milano srl. L’appuntamento è come sempre nella sala consiliare del municipio. TuttoGaggiano «Si rischia la deriva» 7 ATTUALITÀ E POLITICA NOVEMBRE 2014 PING-PONG / “Scegli Gaggiano”, volantino di fuoco Gianluca Bianchi N I primi 5 mesi della giunta «impreparata e di parte» on ha usato mezzi termini la lista civica di opposizione guidata da Gianluca Bianchi, “Scegli Gaggiano”, nel suo articolato volantino messo in circolazione attraverso la rete internet fin da giovedì della scorsa settimana, 13 novembre, e poi distribuito in paese nei giorni seguenti. Obiettivo dichiarato fin dal titolo, esprimere un giudizio sui primi 5 mesi della giunta Perfetti. Giudizio severo e dal tono allarmistico, che ovviamente al sindaco e alla giunta è andato subito di traverso: «Impreparazione e spirito di parte, il Comune rischia la deriva». Irritazione dei neo-governanti a parte (della loro replica riferiamo nell’articolo di spalla), ecco il testo introduttivo della lista “Scegli Gaggiano” come riportato appunto nel suo documento: «Lo scorso maggio a Gaggiano, anche per effetto di dinamiche nazionali, ha prevalso una logica di parte e ciò, unitamente alla impreparazione d diversi amministratori, sta in pochi mesi facendo svanire alcune tipiche caratteristiche del nostro Comune, come l’autonomia dai partiti e la capacità di essere un punto di riferimento concreto per i bisogni dei cittadini. È inoltre scomparsa la consapevolezza di dover rappresentare l’intera comunità civica: così, anche quando si svolgono attività in veste istituzionale ad esempio una lettera aperta ai cittadini o la partecipazione ad una raccolta di rifiuti abbandonati - non si manca mai di polemizzare a distanza con l’opposizione (che è stata votata complessivamente dal 57% degli elettori); un atteggiamento che riporta indietro di quarant’anni la cultura istituzionale e civica di Gaggiano. In questo contesto abbiamo cercato di svolgere con scrupolo il compito di controllo assegnatoci, avanzando anche proposte». Segue quello che “Scegli Gaggiano” definisce, con riferimento appunto a questi ultimi cinque mesi, «il riassunto dell’operato dell’amministrazione». Tre i grandi temi individuati dalla lista rappresentata in Consiglio dall’ex vicesindaco Gianluca Bianchi, dall’ex delegato alla Cultura, Mattia Zangrossi, e dall’ex consigliere della lista civica “Pozzi Sindaco-Vivere Gaggiano”, Paolo Gorini: “Rispetto della legge, autonomia di Gaggiano, etica pubblica” è il primo, seguito da “Le tache dei cittadini” e infine da “Propaganda e fatti concreti”. Nel primo paragrafo i temi toccati sono parecchi: si comincia col sottolineare che «Gaggiano è l’unico Comune (tra gli oltre 60 con più di tremila abitanti della Provincia andati al voto in maggio), a non aver rispettato le norme sulla parità di genere, che prevedono nel nostro caso la presenza di almeno 2 donne in giunta»: richiesto di chiarimenti dal Prefetto, «il sindaco - spiegano nel volantino di Scegli Gaggiano - gli ha comunicato che, pur avendola cercata con tutto l’impegno, non ha trovato fuori dal Consiglio comunale, in tutta Gaggiano, una donna di sua fiducia con le competenze e la disponibilità necessarie a fare l’assessore esterno». Commento: «La parità di genere si declama a parole, ma nei fatti siamo l’unico Comune della Provincia a non averla rispettata». Sollecitazione: «Sanare la situazione con un atto proprio, prima che siano il Prefetto o altri a chiederlo», visto che «come anomalia, ci sembra già sufficiente avere un assessore esterno (Lorenzo Zacchetti, ndr) che gestisce mezzo Comune!». Sempre nel contesto del primo paragrafo, la lista Scegli Gaggiano torna a parlare dell’Unione “I Fontanili” e del fatto che avrebbe in sostanza perso l’occasione di partecipare al bando per avere a disposizione un finanziamento di 10 o 20 mila euro per opere di sicurezza, sfumata per il ritardo nell’insediamento del relativo Consiglio, avvenuto il 9 settembre; inoltre la lista di opposizione ribadisce che «il Comune di Gaggiano ha perso anche la presidenza dell’ente, essendo Perfetti riuscito a non avere la fiducia degli altri due Comuni, che hanno eletto presidente il sindaco di Noviglio». Di qui il commento di Bianchi & C.: «L’Unione è un’istituzione decisiva per la sicurezza dei cittadini. Il sindaco di Gaggiano, se intende far avere al nostro Comune il peso che gli spetta, dovrebbe cercare di guadagnare maggiore fiducia da parte dei suoi colleghi, dimostrando autorevolezza e competenza: altrimenti i risultati sono questi ...». Ancora nell’ambito dei temi enunciati nel primo paragrafo del loro volantino, i consiglieri di Scegli Gaggiano parlano di gestione dell’Urbanistica. Per dire che cosa? Che «alle riunioni con imprenditori e operatori del settore, il sindaco di Gaggiano viene affiancato da Claudio Venghi, vicesindaco di Rosate e avvocato (nonché tesoriere provinciale del Pd)» e dunque si chiedono: «A quale titolo il vicesindaco di Rosate discute di importantissime questioni che riguardano il futuro di Gaggiano, non risultando nessun incarico affidatogli da parte dell’amministrazione comunale?». Nel mirino anche la nomina di Antonio Navassa, commercialista di Milano, alla presidenza di Asga: «Perché non è stato incaricato un nostro concittadino? - si chiedono quelli di Scegli Gaggiano - Oltre ad un secondo assessore donna, nel nostro paese non si trova nemmeno una persona capace di gestire Asga? Il Consiglio comunale ha deliberato che, nel caso il sindaco nomini nelle società comunali persone non residenti, queste devono essere particolarmente esperte del settore: il nuovo presidente è esperto di gas metano? Di cimiteri? Di farmacie? Non risulta!». Ciliegina sulla torta, quello che “Scegli Gaggiano” definisce «il conflitto di interessi dell’assessore Allievi», spiegato così: «Riccardo Allievi, uno dei due componenti dello Studio professionale Allievi (l’altro è il fratello Massimiliano Allievi, l’assessore) è il commercialista di Sasom, azienda della quale il Comune di Gaggiano è socio di maggioranza relativa con il 19%, ed in quanto commercialista predispone per Sasom bi- lanci, rendiconti e perizie contabili (una delle quali messa agli atti dell’ultimo Consiglio comunale) dietro il compenso di 12 mila euro annui. Peccato che l’assessore Allievi abbia, tra i propri incarichi, quello dei rapporti con Sasom e quindi la responsabilità di verificare e approvare quei bilanci e quei rendiconti», cosa che fa dire a Bianchi e colleghi che la situazione è «molto inopportuna», e che «non andava creata o almeno risolta rapidamente, ma così non è stato», ragione per cui auspicano che Sasom e il Comune abbiano «almeno il buon senso a fine 2014 di cambiare commercialista». Nel secondo paragrafo (Le tasche dei cittadini) tutta l’attenzione di “Scegli Gaggiano” è concentrata sulle tasse (Tasi, Tari e Imu), per ribadire cose già dette in Consiglio comunale e sottolinearne (quelle inalterate lo sarebbero rimaste «grazie ai nostri rilievi», scrive la lista, e quella sulla seconda casa, capannoni, terreni agricoli e negozi è invece stata portata al massimo). Nell’ultimo paragrafo (Propaganda e fatti concreti) “Scegli Gaggiano” punta i riflettori sul Centro sportivo di Bonirola («tutto fermo, nonostante le promesse elettorali») e citando un commento dell’assessore Zacchetti scritto su facebook a una cittadina della frazione, lo sfida: «Saremmo ben lieti di conoscere dall’Assessore esterno cosa farebbe “se fosse a Milano” e perché non lo fa a Gaggiano! Se sa cosa fare, perché non interviene?»). Nel volantino viene inoltre rilevato quanto segue: che a proposito del Centro sportivo di via Gramsci sono state «rinnovate nel mese di luglio le convenzioni in essere fino al settembre 2016, senza variazioni rispetto a quelle in vigore dal 2011»; che in tema di assistenza alle persone in difficoltà «l’assistente sociale a tempo pieno andata in pensione è stata sostituita con un appalto esterno di 20 ore settimanali ad una cooperativa, lo stesso orario applicato a Rosate, che è la metà di Gaggiano»; che in tema di mense comunali «il sindaco è intervenuto sul tema dichiarando ad un giornale di voler esternalizzare e centralizzare le 7 mense presenti a Gaggiano, conteggiando anche quella dell’Asilo Calvi Carabelli. Da 7 si è poi scesi a 2, quelle delle scuole elementari e medie», cosa che denoterebbe «anche in questo caso un procedere superficiale e affrettato, senza approfondimento della materia. Saranno ora ditte esterne a fare una proposta, a dire cosa serve per migliorare le mense». M.A. Sergio Perfetti Perfetti replica: «Livore da sconfitti». E loro: «Governa!» «Un altro volantino di “Scegli Gaggiano”? Evidentemente sono molto bravi nella raccolta di fondi, perché queste cose costano, ma non sono altrettanto bravi nel rispetto delle istituzioni e della volontà dei cittadini, che con uno schiacciante 43% hanno attribuito a “Insieme per Gaggiano” ed al sottoscritto il compito di governare. Il terzetto Bianchi-Pezzotti-Zangrossi invece continua a fare polemiche inutili, oltretutto denigrando la nostra Gaggiano, dipingendola falsamente come un paese alla deriva». Comincia con queste parole la replica a “Scegli Gaggiano” del sindaco Sergio Perfetti che l’ha voluta affidare a sua volta a un testo scritto e spedito alle redazioni dei giornali lunedì 17 novembre. Prima di entrare nel merito delle questioni, il sindaco ha espresso il suo giudizio sulla persona dell’ex vicesindaco: «Se c’è qualcuno alla deriva, è chi non si rassegna al fatto di essere stato sconfitto (per la seconda volta) nella sua ambizione di diventare sindaco e non si fa scrupolo di spararle grosse per sfogare la propria frustrazione sui gaggianesi». Perfetti passa poi al contrattacco cercando di smentire alcune delle considerazioni degli avversari in Consiglio: «Va invece ribadito che le modifiche introdotte nei Servizi sociali scrive il sindaco - ne hanno migliorato l'efficienza, aumentandone le ore effettive di servizio, e che tutte le spiegazioni in merito sono state date dall'assessore Zacchetti in sede di Consiglio comunale, dove nessuno (e anche Bianchi era presente) ha fatto commenti negativi. Anzi. Sostenere oggi il contrario, significa essere in malafede o non conoscere la situazione specifica ed i bisogni dei cittadini di Gaggiano. O entrambe le cose». Sulla vicenda della nomina dell’assessore esterno, Perfetti rimarca che «il Prefetto ha chiaramente scritto come il doppio ruolo dell'assessore Zacchetti (che è anche Consigliere di Zona a Milano) è perfettamente legittimo». Riguardo ai rilievi fatti da “Scegli Gaggiano” sul coinvolgimento nelle scelte urbanistiche del vicesindaco di Rosate nonché tesoriere provinciale del Pd, Perfetti risponde chiamando in causa l’ex assessore (e suo ex collega di giunta) Pezzotti: «In quanto alla chiarezza dei ruoli - scrive il sindaco - è impossibile non notare come tra i firmatari del volantino ci sia Maurizio Pezzotti, che per quarant'anni si è diviso tra il Comune di Gaggiano e quello di Milano, dove oggi è tuttora il braccio destro dell'Assessore D'Alfonso! Incoerenza senza limiti. In merito a Claudio Venghi, ci stiamo avvalendo della sua professionalità di avvocato in quanto il Centro Studi PIM gli ha conferito un incarico per la variante generale al PGT di Gaggiano. Quindi, usiamo un esperto della materia senza costi diretti per i cittadini e se “Scegli Gaggiano” protesta – invece che farci i complimenti - evidentemente è perché qualcuno ha nostalgia di Pezzotti e delle sue ricche consulenze sull'Urbanistica». Quindi il sindaco insiste anche riguardo a Bonirola: «Bianchi nasconde ai cittadini che lo stesso Pezzotti vi ha chiaramente scritto che tutte le colpe relative al centro sportivo di Bonirola sono ascrivibili a lui stesso, cosa che smonta la sua sciocca ironia su questo argomento». Le osservazioni in tema di bilancio, il sindaco Perfetti le accosta alle «altre bizzarre teorie di “Scegli Gaggiano”», ritenendo in merito «di aver già dato tutte le risposte del caso» ed aggiunge (polemica a parte): «Ricordo che nei primi cinque mesi di lavoro abbiamo già aumentato la gamma dei Servizi sociali a disposizione dei cittadini, abbiamo avviato importanti riorganizzazioni delle prestazioni comunali per tenerne alto il livello nonostante la carenza di fondi, siamo giunti ad una soluzione per la rotonda, abbiamo intensificato i contatti con gli altri Comuni della Città Metropolitana, creando nuove opportunità sia per la promozione del territorio (in vista di Expo), sia per l’ottimizzazione dei servizi ed abbiamo messo le premesse per la positiva soluzione delle vicende urbanistiche da troppo tempo affliggono Gaggiano: sia il già citato centro sportivo di Bonirola, sia la revisione della viabilità». Infine Perfetti dice di confidare che i cittadini sappiano «giudicare le persone e la loro capacità di rispondere ai bisogni reali, invece che macerarsi nel livore e nella denigrazione altrui» (sempre riferendosi a Scegli Gaggiano). Avendo letto il tutto in rete, il 19 novembre Bianchi e i suoi hanno controreplicato con un’altra lunga lettera. Qui ci limitiamo a riportarne il senso attraverso brevi stralci: «Nella lettera del sindaco “faso-tuto-mi” abbiamo trovato molti commenti, molti giudizi, molte imprecisioni (a essere teneri), ma nessun fatto», scrive ancora “Scegli Gaggiano” in apertura, per poi concludere: «Avendo perso le elezioni ci fermiamo necessariamente alle analisi, alle critiche e alle proposte, rimandando al sindaco e alla sua giunta l’onere di governare il paese, di fare delle proposte e di chiamare gli uffici e i dipendenti comunali alla loro attuazione. Ma lo faccia! Per favore, sindaco, facci capire che stai governando il Comune! Dai l’idea e l’impressione che chi ti ha votato sia contento del tuo M.A. operato!». TuttoGaggiano FOCUS 8 NOVEMBRE 2014 “METTETE DEI FIORI N PERSONAGGIO L’ultima trovata di Emilio Grassi, il vulcanico agricoltore di San Vito Da un viaggio in Siberia l’idea per la pace E milio Grassi, 64 anni, perito agrario di formazione e agricoltore di mestiere, a San Vito di Gaggiano lo conoscono tutti. E non soltanto per la sua passione per il volo in deltaplano, di cui si può considerare uno dei pionieri nella nostra zona e che gli è valsa il soprannome de “l’aviatore”. La sua casa è difficile non notarla. Su un lato campeggia una grande meridiana corredata da figure mitologiche, in facciata si può scegliere tra la raffigurazione di San Giorgio mentre uccide il dragone, un altro orologio con il motto dannunziano “Memento audere semper” (Grassi è un profondo estimatore del poeta pescarese, tanto da frequentare con assiduità le manifestazioni proposte al Vittoriale), qualche stemma araldico, una serie di piastre da camino verniciate a nuovo, la porta di un convento con le raffigurazioni dei santi Cosma e Damiano, una stufa come casetta postale... e tanto altro ancora. Di solito, davanti all’ingresso staziona un taxi inglese degli anni Settanta, che Grassi una come seconda auto. Qualche metro più in là, altri pezzi pregiati: un trattore d’epoca, una cabina in ghisa della City londinese (sopravvissuta ai bombardamenti tedeschi della Seconda Guerra Emilio Grassi sorridente accanto al suo “carro disarmato” Emile indica la scritta che ha fatto apporre su un cartello, in inglese con traduzione in italiano: «Spezziamo i nostri cannoni...» Mondiale: per conoscere tutta la sua storia, basta leggerla nella scheda affissa sulla porta) e un pezzo del muro di Berlino. Non un frammento: un intero elemento prefab- bricato, che Grassi ha acquistato direttamente del governo tedesco tre anni fa, dopo aver assistito sul posto (il 9 novembre 1989 si trovava a Berlino praticamente per caso) all’abbat- timento della cortina che divideva la città in due. E proprio sulla base di quell’esperienza vissuta in diretta ha voluto portarsi a casa un pezzo di storia, concretizzando nel 2011 il suo sogno di oltre vent’anni prima. Nei giorni scorsi ha coronato un altro sogno: la trasformazione di un carro armato in “carro disarmato”, che ha chiamato Emile e che adesso punta a portare in giro con un messaggio chiarissimo, ma a che ad ogni buon conto ha fatto affiggere ai lati della torretta: «Spezziamo i nostri cannoni e apriamo i nostri aratri». L’idea gli è venuta in mente durante un viaggio in Siberia, un paio di anni fa. «Ho percorso centinaia e centinaia di chilometri di terra fertile senza vedere neanche un trattore - spiega - L’unico l’ho trovato all’interno di un monastero buddista. In compenso in ogni paese, grande o piccolo, c’era un monumento con un carro armato, che celebrava le glorie dell’esercito sovietico». Nella mente di Grassi si è accesa la classica lampadina: bisognava trovare il modo di far capire che le macchine che coltivano la terra sono più importanti di quelle costruite per ammazzare la gente. Detto, fatto: Emile forse non andrà mai in Siberia, ma quello che significano il suo cannone spezzato e l’aratro attaccato dietro lo capiscono tutti. C’è da giurare che Emilio Grassi detto l’Aviatore, amante della lirica (da trent’anni non manca mai a una “prima” della Scala) e della buona tavola, dei viaggi, della storia - insomma un personaggio appassionato della vita ha già in mente il prossimo sogno da realizzare. Alberto Marini TuttoGaggiano 9 FOCUS NOVEMBRE 2014 NEI VOSTRI CANNONI” Nella prima foto a sinistra, i due meccanici in posa sul carrarmato prima di mettere mano alla sua trasformazione in strumento di lavoro nelle campagne; qui a sinistra e a destra, due inquadrature del “pezzo da museo” trasformato in specialissimo trattore, al quale è stato momentaneamente attaccato l’aratro e che naturalmente sarà di volta in volta attrezzato secondo le necessità dei lavori nei campi. Il nuovo “carro disarmato” si chiama Emile, ma come carro armato ha combattuto su vari fronti, dal Marocco, a Singapore allo stato di Israele Grazie ai suoi meccanici Dal fronte ai campi il carro disarmato di nome “Emile” “M ettete dei fiori nei vostri cannoni”, cantavano I Giganti a Sanremo nel 1967. Emilio Grassi, 64enne agricoltore di San Vito di Gaggiano, ha fatto di più. Ha creato un carro disarmato, che vuol portare in giro - il sogno è un posto all’Expo di Milano - per promuovere un messaggio tanto semplice quanto difficile - e lo insegna la storia - da mettere in pratica: basta con le guerre, trasformiamo le macchine di morte in strumenti di pace. E’ nato da questa filosofia Emile, nome che sarà presto registrato proprio per sottolineare la nuova vocazione del mezzo. Nasce da un AMX 13 di produzione francese, uno dei carri armati leggeri di maggior successo dagli anni ‘50 fino all’80 del secolo scorso, tanto da trovare posto negli eserciti di mezzo mondo, dal Marocco a Singapore a Israele. Grassi ne ha acquistato uno che aveva concluso il proprio servizio e l’ha affidato a un’officina di Caselle, la Agrinol di Renzo Gilardi, che l’ha trasformato radicalmente. E’ stato tagliato il cannone, a simboleggiare il fatto che non farà più male a nessuno, e sul retro è stato realizzato un sistema di sollevamento al quale è ora attaccato un aratro a 4 vomeri; poi gli sono stati affissi alcuni cartelli con il nome del mezzo, la mail del proprietario-ideatore per chi vuole spiegazioni e lo slogan dell’operazione (“spezziamo i nostri cannoni e apriamo i nostri aratri”). Tocco finale, qualche pannocchia di mais sparsa sul veicolo ormai ex militare, frutto del lavoro dell’uomo e dell’aratro. Il carro disarmato, infatti, è perfettamente funzionante («ogni tanto lo uso in azienda per lavorare i miei terreni», assicura il proprietario), ma soprattutto è una sorta di opera d’arte mobile, dal grande impatto scenografico (lo sanno bene i bambini della materna che lo hanno visto in anteprima a San Vito) e dal messaggio immediato e coinvolgente. Tra qualche giorno la documentazione relativa al mezzo sarà completata con la perizia balistica, e una volta certificato che non è in grado di nuocere più a nessuno Emile comincerà a girare per le fiere e le sagre della zona. Puntando all’Expo, il cui tema (“Nutrire il pianeta”, energia per la vita”) si sposa perfettamente con le attitudini del nuovissimo “carro disarmato” made in San Vito e unico al mondo. Alberto Marini C’è “Con lui in Cammino” 10 COMUNITÀ E TERRITORIO TuttoGaggiano NOVEMBRE 2014 MISSIONE Per sostenere l’opera di don Claudio Mainini, ex parrco di Vigano Uno dei responsabili della neonata associazione ne illustra scopi e iniziative O rmai a Gaggiano lo conoscono tutti e tutti gli sono grati per l’impegno con il quale ha guidato la parrocchia Santi Eugenio e Maria di Vigano Certosino fino allo anno. Non scorso stupisce, dunque che un gruppo di fedeli abbia voluto costituire un’associazione per sostenere ed aiutare don Claudio Mainini nella sua attività missionaria nella parrocchia di Mare Rouge, nel comune di Mol Saint Nicolas nella diocesi di Port de Paix, a nord ovest di Haiti. L’associazione si chiama Con lui in Cammino, ed è stata costituita lo scorso 16 ottobre come ci riferisce il portavoce Massimo Bardelli. «Il gruppo conta una dozzina di fondatori, tutti motivati a sostenere con raccolte fondi ed iniziative mirate il lavoro che don Claudio sta svolgendo ad Haiti. L’ex parroco di Vigano con il quale l’associazione è sempre in contatto, sta cercando - ci spiega Bardelli - di coinvolgere giovani ad impegnarsi in una serie di attività trasmettendo loro valori importanti e la voglia di condividere dei percorsi di crescita e formazione. Ad Haiti i bisogni sono tanti. C’è necessità di realizzare nuovi pozzi d’acqua, ma anche di intervenitre sulla canonica e su altre emergenze. Il compito dell’associazione Con lui in Cammino è proprio quello di sostenere attraverso un aiuto economico la missione di don Cluadio. La prima raccolta fondi l’abbiamo organizzata sabato 1 e domenica 2 novembre, venti giorni fa, sul piazzale del cimitero di Gaggiano con la collaborazione dell’Associazione “Liberamente” a cui va il nostro più sentito ringraziamento. Grazie anche a alle pas- ticcerie Tarantola e Zangrossi di Gaggiano e Ela di Zelo Surrigone per la loro davvero preziosa collaborazione. Per l’occasione è infatti stato allestito un banchetto che ci ha permesso di vendere diversi prodotti, di raccogliere la più che discreta somma di 2.115 euro, ma anche di entrare in contatto con numerosi cittadini e di illustarre alle persone le nostre finalità ed intenzioni». A questo proposito e con l’obiettivo di coinvolgere un maggior numero di gaggianesi nelle iniziative dell’associazione Bardelli ci spiega che tra i progetti prossimi c’è anche l’idea di organizzare un’assemblea pubblica. «Mi piacerebbere programmare un incontro entro la fine del mese per presentare ai cittadini di Gaggiano lo scopo del gruppo nella speranza di coinvolgere e richiamare altri associati. Stiamo già collaborando con il Rotary di Binasco (vedi articolo a fianco in questa stessa pagina, ndr) per il musical Pinocchio in programma nell’auditorium di gaggiano, il cui ricavato sarà appunto destinato alla missione di don Mainini, e auspichiamo di poter lavorare in sinergia anche con altre associazioni attive sul territorio per raggiungere insieme importanti traguardi». Marina Rosti Don Claudio Mainini circondato da ragazzi della comunità di Mare Rouge; a sinistra, Pinocchio (in scena il 23) Domenica 23 dicembre ore 16 grazie al Rotaract Binasco Per aiutare Haiti va in scena Pinocchio La sezione di Binasco del Rotaract Club ripropone, per il secondo anno consecutivo, uno spettacolo teatrale con finalità benefica in vista del Santo Natale. Grazie alla passione e alla disponibilità della Compagnia Teatrale Agadou di Lacchiarella, l’Auditorium di Gaggiano potrà godersi lo spettacolo di “Pinocchio”, in una rappresentazione musicale realizzata e cantata interamente dal vivo, con testi originali scritti dai Pooh. Il musical andrà in scena domenica 23 novembre 2014, alle ore 16, presso l’Auditorium di via Dante. Il prezzo del biglietto varierà in base alla fascia d’età: 15 euro per gli adulti, 10 euro per i bambini under 14 (per info rivolgersi a L’Edicola di Tito, in via Carroccio 4 a Gaggiano). Obiettivo della giornata sarà quello di raccogliere più fondi possibili per sostenere il progetto “Aksyon Gasmy”, finalizzato alla realizzazione di iniziative di sostegno ai bambini disabili della comunità di Mare Rouge di Haiti, dove si trova attualmente la missione di don Claudio Mainini, ex parroco di Vigano. Come nella scorsa edizione, l’intero ricavato dello spettacolo andrà a sostenere la raccolta fondi per questo progetto. La nostra intenzione è quella di contribuire al progetto Aksyon Gasmy, finalizzato alla realizzazione di iniziative di sostegno a bambini disabili. Il progetto prende il nome da un bambino, ora deceduto, che, dopo essere stato ritrovato in condizione di emarginazione in una capanna del villaggio, fu il primo beneficiario di tali iniziative di sostegno. Proprio da tale esperienza, fu subito chiaro come, in un contesto sociale ed economico particolarmente arretrato come quello di Haiti, la disabilità sia concepita come una piaga della società e i bambini che ne sono affetti siano spesso relegati in una condizione di emarginazione e alienazione sociale. Da qui l’esigenza di trasformare un intervento occasionale, in un progetto strutturato che potesse abbracciare tutti i casi di disabilità infantile. Il Progetto Gasmy si pone come obiettivo quello di donare una speranza a tutti i bambini che vivono una condizione di emarginazione sociale a causa dei problemi fisici e neurologici offrendo loro assistenza dal punto di vista medico-sanitario, educativo e formativo. 1. trattamenti di fisioterapia: budget necessario, 50 euro mensili per ogni bambino per un totale annuale di 600 euro; 2. sostegno alla scuola per sordo-muti: budget necessario, 300 euro annuali per ciascun bambino; 3. acquisto di farmaci per la cura di patologie neurologiche: budget necessario, 1.500 euro annuali; 4. Formazione di personale specializzato: intervento finalizzato a formare assistenti, educatori e fisioterapisti a supporto dei bambini disabili seguiti; budget necessario, 12 mila euro annuali per la formazione di 6 educatori e fisioterapisti (comprensivi di alloggio e trasporto). T.G. Sciarpa del Naviglio: gomitoli e info da Cinzia Cinzia, titolare di Paris Lingerie Merceria All’iniziativa “La lunga sciarpa per il Naviglio Grande” (informazioni all’indirizzo www.coinvolgente.it) abbiamo dedicato lo scorso mese un ampio servizio. Stavolta l’essenziale è ricordare che si tratta di un manufatto al quale tutti possono partecipare, anzi sarà composto da tanti pezzi provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Ma naturalmente, e a maggior ragione, dalle comunitài cui paesi e le cui città sono attraversati dal Naviglio, la cui lunghezza totale è di circa 50 chilometri. Indispensabile dunque organizzarsi. Così in ogni luogo viene scelto un negozio che faccia da punto di riferimento. Nel caso di Gaggiano, si tratta della Merceria Paris Lingerie di piazza della Repubblica. Qui si possono ovviamente trovare i gomitoli adatti e vanno consegnati i pezzi, larghi 30 centimetri e lunga a volontà, lavorati ai ferri o a uncinetto, con qualsiasi punto o motivo, e realizzata con qualsiasi filato e di qualunque colore. Da Paris Lingerie, Cinzia vi aspetta per raccoglierli! REGALI DI NATALE • Sciarpe lana da € 10,00 • Completi intimi di marca in promozione € 30,00 P.zza della Repubblica, 13 - Gaggiano (Mi) Tel. 02.90.84.00.46 Quel monumento ai Caduti TuttoGaggiano COMUNITÀ E TERRITORIO 11 NOVEMBRE 2014 LA GRANDE GUERRA Inizia da questo mese una serie di servizi nel centenario Inaugurato in riva al Naviglio il giorno 1 luglio 1923, un lustro dopo la fine I l monumento in riva al Naviglio è stato inaugurato il giorno 1 luglio 1923 al termine di un lungo corteo che, partito dalla strada per la cascina Marianna, aveva percorso tutta quanta la via Roma (che ancora si chiamava via Vigevanese: Roma sarebbe diventata solo nel 1932, anno Decimo dell’Era Fascista, in omaggio alla capitale). Chi non partecipava alla sfilata, era in riva al canale a guardarla; sugli usci delle case; alle finestre imbandierate. In testa sfila la banda dei bersaglieri, subito seguita dalle corone d’alloro. Un breve stacco e passano le bandiere delle associazioni col nome ricamato a caratteri dorati sul nastro blu che pende dall’asta del tricolore; quindi, tutti assieme, i gagliardetti dei Fasci di combattimento dei paesi vicini; poi il gruppo in nero delle vedove di guerra, che tengono per mano i loro bambini rimasti orfani e stanno davanti ai mutilati, che non sono pochi. E ancora un’altra banda, quella di Melzo; il folto plotone dei reduci, gli ex combattenti che si sono costituiti l’anno prima in associazione; le scolaresche al completo con le loro maestre, quindi le Autorità, che sono il sindaco, il medico, il veterinario, il giudice conciliatore, il presidente della Congregazione di Carità che amministra l’Asilo Infantile. Manca il Prefetto di Milano, impegnato altrove; però ha mandato un messaggio di: “…plauso sincero per il risveglio patriottico verificatosi anche in codesto Comune”. Cosa vuol dire con quell’an- Gaggiano: il giorno dell’inaugurazione del monumento ai Caduti (fondo Mita Sassano) che, lo sanno tutti: la costruzione di un monumento o – come si diceva – di un ricordo marmoreo è stata osteggiata da molti, in testa i socialisti che fino a pochi mesi prima amministravano il paese e giudicavano la guerra un inutile massacro, da ricordare sì, ma non da celebrare in pompa magna. Scriveva in quei mesi “Battaglia socialista”, un settimanale diffuso nell’Abbiatense: “Il miglior nodo di onorare i morti, è quello di aiutare i vivi che hanno bisogno, le vedove, i disoccupati, tutte le altre vittime della guerra”. Se ne discusse a lungo e accanitamente in tutti i Comuni dei dintorni: a Vermezzo, a Gudo Visconti, a Rosate. E naturalmente a Gaggiano, dove ai Socialisti, numerosissimi (avevano sfiorato il 70% dei voti alle elezioni dell’ottobre 1920) si contrapponevano i liberali (fittabili, liberi professionisti) e i pochi esponenti del nascente movimento fascista. Questi ultimi portarono nel confronto un accanimento che si tradusse presto in botte, bastonate, manganellate, olio di ricino e anche qualche colpo di rivoltella. I socialisti risposero con meno determinazione e, perso il Comune, si ritirarono dalla contesa. La mattina del 1º luglio c’erano i fascisti a scortare la testa del corteo, in camicia nera e fez. Alle 11, messa all’aperto celebrata dal parroco su un altare allestito in un angolo della piazza della chiesa; un monsignore del Duomo ha benedetto il monumento e sono seguiti i discorsi ufficiali prima che il professor Nidasio, insegnante ma anche agricoltore della cascina Camuz- “Per far contro il nemico una barriera” La guerra del 1915-1918 era cominciata, un anno prima, il 29 luglio 1914 fra l’Impero austro-ungarico e il piccolo Regno di Serbia; era diventata in pochi mesi una guerra europea e subito dopo una guerra mondiale, coinvolgendo le colonie che le maggiori potenze europee avevano in ogni continente e due potenze d’oltre oceano: gli Stati Uniti d’America e il Giappone. Furono mobilitati 70 milioni di soldati, 60 milioni dei quali in Europa. Da Gaggiano partirono in 1.368 su una popolazione di circa 4.000 persone (3.972 al censimento del 10 giugno 1911). Ogni famiglia aveva almeno un uomo al fronte. Non sono note le professioni di tutti, ma è facile intuire che più della metà fossero contadini; una ricerca condotta da Il Rachinaldo, l’associazione che esegue da oltre un decennio ricerche sulla storia locale, ha verificato che su 702 soldati di cui è nota la professione, 459 (sei su dieci) lavoravano la terra. All’inizio vennero chiamati alle armi i nati nel 1877: il più giovane tra loro era Natale Milanesi, nato alla vigilia di Natale di quell’anno, divenuto – da quel contadino che era – fante del 1º Reggimento. Dopo lo sfondamento operato dal nemico a Caporetto (novembre 1917) vennero chiamati anche i nati nel 1899 (passarono alla storia come i “ragazzi del ’99”: in 59 da Gaggiano) e dopo di loro anche i nati nel 1900, sicché i più giovani combattenti furono Luciano Capponi, nativo di Melegnano e Eugenio Lombardi, quest’ultimo fante del 62º Reggimento “Sicilia”, nati entrambi il 30 dicembre 1900. La guerra finì l’11 novembre 1918. Sul fronte italiano, però, gli spari erano cessati una settimana prima, il 4 novembre. I morti in guerra furono quasi dieci milioni, i feriti ventuno milioni. Morirono in grande numero anche i civili, per cause dirette o indirette (carenza di alimentazione) e si diffusero epidemie con estrema facilità; la “spagnola mieté vittime in ogni parte del mondo. I caduti italiani furono 650.000. I caduti gaggianesi, 74. Il primo a morire in combattimento fu Ambrogio Moroni, calzolaio di Vigano, ventun’anni non ancora compiuti. Fante del 29º Reggimento, fu colpito da un proiettile sul Monte San Michele. L’ultimo a cadere fu Attilio Selmi, contadino di ventitré anni, spentosi a guerra finita, il 16 marzo 1920, a causa di una polmonite sopraggiunta mentre era ricoverato all’ospedale di Trieste. I loro nomi sono elencati in una lapide sul lato meridionale del Monumento; le loro fotografie sono raccolte nel piccolo museo dell’Associazione Combattenti e Reduci vicino al Municipio. Molte delle loro storie si trovano nel volume di 190 pagine dal titolo “Gioventù gaggianese alla Grande Guerra” pubblicato da Il Rachinaldo nel 2008, da cui si sono tratte gran parte di queste notizie. P.M. zone, consegnasse l’opera finita, il ricordo marmoreo al sindaco perché ne avesse cura e la stessa cura trasmettesse al suo successore, fino ai giorni nostri. Le spese per la costruzione erano state coperte con i fondi raccolti in diverse iniziative (anche uno spettacolo di burattini, con protagonista Gioppino che libera la regina) e fra i cittadini, soprattutto fittabili e commercianti, da un Comitato costituito nel 1921, presieduto dal Nidasio e composto da Carlo Arrigoni, don Pietro Berra, Carlo Passaggio, Pietro Parravicini, Mario Castoldi, Rodolfo Mantovani, Riccardo Castoldi, Antonio Calvi, Mario Sisto, Edoardo Bonora, Giuseppe Belloni, Giuseppe Sguinzi, Guido Pianca, Giuseppe Castoldi, Giuseppe Gallotti e Guido Maggioni. Il 4 novembre 1921, anniversario della Vittoria, il corteo celebrativo si era fermato al cimitero vecchio (oggi largo don Zoia), dismesso da tempo, per deporvi simbolicamente la prima pietra del futuro monumento. I negozi, chiusi, avevano esposto la scritta “Onore al Milite Ignoto”, le campane avevano suonato per mezz’ora e i bambini di scuola avevano cantato, tornando in Municipio, “… il Piave mormorò: non passa lo straniero!..”. Subito dopo fu scelto il posto: quell’angolo all’imbocco del viale per la stazione ferroviaria, ceduto gratuitamente dalla Congregazione di Carità tagliando uno spicchio di giardino del suo Asilo Infantile, mentre il Comune, per fare spazio, spostava altrove l’orinatoio e tagliava i due gelsi e le due robinie che gli avevano fatto ombra fino a quel momento. Poi si studiarono i bozzetti, piacque dapprima quello del milanese Rescaldani (un gruppo in bronzo in cui la figura principale raggiunge i tre metri su una base di marmo tre metri per tre), ma si scelse “la bronzea figura del soldato italiano che conquistata una cima innalza in segno di vittoria una bandiera” proposta dal vigevanese Cesare Villa (1878-1926), autore anche del monumento di Sannazzaro de’ Burgondi. Il “soldato” del primo bozzetto, col fucile nella mano libera dalla bandiera, diventa all’ultimo momento un ufficiale armato di pistola. Dopo i discorsi, il corteo imbocca il viale della stazione che diventa da quel giorno Viale della Rimembranza: su ognuno dei quaranta aceri che lo fiancheggiano è stata inchiodata una targhetta di legno con i nomi dei caduti di Gaggiano e delle sue cascine. La lapide sul monumento ne ha di più: comprende anche quelli delle frazioni e ad ogni ricorrenza vengono letti. Tutti e settantaquattro. Paolo Migliavacca Nomi e date Ecco l’elenco dei nostri Caduti. 1915 7 luglio Ambrogio Moroni 19 luglio Vincenzo Astori 20 luglio Angelo Andreoni Giuseppe Grazioli 25 luglio Abele Bellaviti Pietro Campari Luigi Dagnini Carlo Dell’Acqua 12 agosto Angelo Fontana Attilio Taini 13 agosto Luigi Locatelli 14 agosto Cesare Re 2 settembre Enrico Porazzi 5 ottobre Giovanni Citelli 9 ottobre Giuseppe Mazzaroni 16 ottobre Vittorio Ciocca 24 ottobre Agostino Sisti 30 ottobre Alessandro Canepari 5 novembre Antonio Bramani 24 novembre Enrico Volpi 28 novembre Angelo Ramella 29 novembre Giovanni Camera 2 dicembre Giovanni Pagani 1916 21 gennaio Giuseppe Zanoni 19 marzo Federico Crippa 3 aprile Luigi Oldrati 21 aprile Luigi Longhi 23 maggio Francesco Gallotti 1 luglio Rinaldo Cimpanelli 2 luglio Carlo Albini 13 luglio Giovanni Negretti 19 agosto Giuseppe Cassani 23 agosto Pietro Zucca 26 agosto Angelo Marzorati 14 settembre Riccardo Airaghi 10 ottobre Guglielmo Cotti 12 ottobre Pierino Repossi 16 ottobre Antonio Turati 2 novembre Paolo Grandi 1917 17 aprile Emilio Radaelli 21 aprile Giovanni Bisaglia Giovanni Spagnoli 1 maggio Angelo Repossi Ambrogio Restelli 10 maggio Mario Albini 16 maggio Davide Colombo 23 maggio Alessandro Bonazzi Santo Canepari 24 maggio Pietro Rossi 26 maggio Angelo Barili 4 giugno Gerolamo Pifferi 9 luglio Luigi Maltagliati 28 luglio Angelo Bognetti 19 agosto Adolfo Razzini 29 settembre Giuseppe Balconati 20 ottobre Mario Melegatti 24 ottobre Angelo Troni 6 dicembre Angelo Speroni 13 dicembre Carlo Bossi 15 dicembre Giovanni Passerini 16 dicembre Santino Bozzi 1918 6 febbraio Vito Fontana 3 luglio Giuseppe Musanti 7 luglio Enrico Cortesi 31 luglio Federico Bianchi 4 settembre Edoardo Sala 27 settembre Antonio Sguinzi 1 ottobre Carlo Ambrosiani 6 ottobre Luigi Gerli 8 ottobre Angelo Gerla 14 ottobre Angelo Passarini 12 dicembre Michele Fossati 1919 10 marzo Ernesto Mozzaia 1920 16 marzo Attilio Selmi Stagione, chi ben comincia... 12 COMUNITÀ E TERRITORIO TuttoGaggiano NOVEMBRE 2014 TEATRO La sera del 15 novembre in scena l’apprezzatissimo monologo di Antonella Questa “Svergognata”, una gradevole sorpresa. Sabato 13 dicembre i Favolafolle U no spettacolo davvero sorprendente quello andato in scena sabato 15 novembre per l’apertura della stagione teatrale 2014 / 2015 promossa dalla compagnia FavolaFolle. All'auditorium di Gaggiano è andato in scena "Svergognata", l'ultima opera creata dalla piccola compagnia ligure LaQ Prod. Lo spettacolo è retto in tutto e per tutto dall'irriverente protagonista, Antonella Questa, che sola sul palco dà vita ad una storia all'apparenza semplice, ma che cela in realtà significati profondi e non banali. Il racconto di una donna che all'apparenza conduce una vita perfetta, ma che in seguito alla scoperta dei numerosi tradimenti del marito entra in crisi esistenziale, e solo grazie all'aiuto di personaggi inaspettati riesce a riscoprire se stessa. Lo spettacolo cammina sempre sul filo della satira e risulta piacevolissimo e molto divertente lungo tutta la sua durata, con dei picchi di comicità davvero notevoli e delle trovate narrative semplicemente esilaranti. Vengono affrontati te- Moto Club con nuovi soci Passo del Ghisallo più bello in sella Antonella Questa foto Gaia Bravi mi importanti, quali la desiderabilità sociale e la schiavitù dell'immagine, e anche argomenti tabù, come il sesso su internet, il tradimento e la pornografia, senza che l'opera assuma mai toni pesanti. La scenografia è quanto di più minimalista si potesse immaginare, ma sono le idee e soprattutto la verve della protagonista a colpi- re lo spettatore. Il contatto a fine spettacolo tra Antonella Questa e il pubblico ha fatto emergere il giudizio positivo di tutta la platea, e ha permesso di scoprire la personalità di una donna che ha molto da dire attraverso il suo teatro. È stata quindi una serata davvero piacevole, a dimostrazione che questo certamente è un tipo di in- trattenimento che va promosso e incoraggiato. L'appuntamento è ora per il 13 dicembre con lo spettacolo della compagnia FavolaFolle "La mia patria è il mondo intero", che confidiamo saprà regalare un'altra serata di cultura e sano intrattenimento all'auditorium di Gaggiano. Jacopo Mazzanti Assegnati i premi al merito “Aldo e Cele Daccò” STUDENTI Cerimonia dopo le celebrazioni della Vittoria Domenica 9 novembre in Auditorium la signora Cele Daccòi ha conferito i premi al merito studentesco, alla memoria dei membri della storica e nobile famiglia del marito Aldo che ha lasciato un grande ricordo nel comune di Gaggiano. I 10 mila euro complessivi del premio sono esclusivamente riservati agli studenti universitari gaggianesi con il miglior rendimento negli studi nel percorso che li condurrà alla laurea. Norme rigide regolano il premio ed occorre un punteggio molto alto per poter accedere alla graduatoria, sicché per l’edizione 2014 nessun candidato avesse raggiunto il quorum ed il requisito per averne diritto. «Per questo motivo - ha ricordato ed ha dichiarato ai presenti il sindaco Sergio Perfetti - l’amministrazione comunale sta pensando per il futuro di rivedere una parte del regolamento, per favorire l’accesso alla graduatoria ad un maggior numero di candidati». E infatti l’edizione di quest’anno ha visto solo l’assegnazione del cosiddetto, “premio di mantenimento”, riconoscimento che spetta a coloro che, premiati l’anno precedente, rispettano il calendario degli esami da sostenere, secondo il piano studi del loro percorso universitario. Due gli assegni consegnati personalmente dalla signora Cele Daccò alle due studentesse che hanno mantenuto un alto profilo di rendimento nello studio: Sara Verdu- ci e Sara Liva. Al di fuori della premiazione ufficiale, la signora Cele ha sorpreso tutti ancora una volta per la sua generosità, assegnando altri tre premi (a Stefano Ferrari, Maria Chiara Valtorta e Andrea Valè) in apposite buste uscite direttamente dalle sue tasche. A.V. Un’altra bella uscita dei motociclisti gaggianesi, che hanno raggiunto questa volta il passo del Ghisallo, in provincia di Como. Sicuramente una “gita” a corto raggio quella del 1 novembre ma densa di storia e tradizione. Infatti una volta raggiunta la cittadina di Civenna, dove hanno reso omaggio ai centauri che hanno perso la vita in incidenti stradali, davanti al monumento a fiamma a loro dedicato e che dal 1961 è motivo di pellegrinaggio per il popolo delle due ruote, i motociclisti gaggianesi si sono diretti al passo del Ghisallo, dove dopo la benedizione religiosa ad equipaggi e moto, hanno continuato in allegria la bellissima giornata, davanti ai piatti tipici della tradizione lariana. Il colle del Ghisallo è un "Passo di montagna" valico stradale che collega la Valassina con la parte alta del Triangolo Lariano. Il punto di valico, a quota 754 metri fa parte del comune di Magreglio. Famoso per la chiesa dedicata ai ciclisti e al museo del ciclismo e cima Coppi per eccellenza, rappresenta comunque una bella meta da raggiungere anche in sella alle due ruote motorizzate, dove le curve e i tornanti che precedono la cima, sono “pennellate” da sempre da centauri di tutta europa. A raccontare la giornata, il giovane Stefano Berardi, 24 anni, appassionato motociclista e figlio di Francesco, socio fondatore del club gaggianese e attualmente assessore allo Sport e vicesindaco. «Si trattava del 53esimo raduno nazionale e come sempre è stato un successo a livello di partecipazione; motociclisti da tutta la Lombardia e dalla vicina Svizzera, hanno colorato le strade al cospetto della Grigna, in una giornata quasi primaverile. Certo - continua Stefano - la partenza da Gaggiano non faceva presagire una sorpresa del genere dal punto di vista meteo; la prima parte di strada, finchè non ci siamo lasciati Milano alle spalle, ci ha accompagnato con nebbia e temperatura intorno ai 4 gradi…». In gruppo, disciplinati e visibili con il giubbetto sociale, i centauri gaggianesi non si sono certo fatti scoraggiare dalla temperatura, desiderosi di continuare una tradizione e di mettere ancora qualche chilometro nelle ruote dei loro mezzi prima che l’arrivo dell’inverno fermi momentaneamente le loro moto in garage. Festa nella festa per il club gaggianese, in quanto del gruppo facevano parte alcuni nuovi soci e tra questi una ragazza di 17 anni che in sella alla sua moto ha affrontato con sicurezza e disinvoltura il viaggio. «Anche se di pochi chilometri - spiega Berardi jr. - la seconda parte del percorso, quella che sale al colle del Ghisallo, risulta impegnativa, per le curve, il fondo stradale non regolare e non ultima l’umidità, che sull’asfalto, richiede attenzione particolare alla guida, anche per la presenza di numerosi altri motociclisti». Tutto si è svolto per il meglio, segno di rispetto del codice stradale, di esperienza nella guida e della voglia di condividere questa esperienza insieme, nel puro spirito di gruppo, sottolineando l’appartenenza a persone responsabili e disciplinate. Promozione a pieni voti per i nuovi soci, e in particolare per la giovanissima motociclista che ha raccolto consensi e complimenti per la sua guida e la sicurezza dimostrata in sella. Rientro in serata, con l’ultimo sole, per salutarsi e programmare i futuri viaggi. Marco Vendramel Inseguita e presa l’auto rubata 13 COMUNITA’ E TERRITORIO TuttoGaggiano NOVEMBRE 2014 IL BLITZ Avvistata a Vermezzo, in fuga verso Rosate, raggiunta tra Caselle e Castelletto Polizia locale di Gaggiano e carabinieri non mollano, ma i 3 occupanti fuggono E ra da un po’ che tra Abbiategrasso, Robecco, Vermezzo e Gaggiano i cittadini avevano segnalato alle forze dell’ordine una Bmw di colore nero aggirarsi con fare sospetto tra i rispettivi quartieri. Domenica pomeriggio, 16 novembre scorso, intorno alle 17.30, gli agenti appartenenti al corpo di polizia locale i Fontanili sono riusciti a fermare la macchina in questione, purtroppo però i tre soggetti a bordo sono riusciti a fuggire. L’aliquota dell’Unione ha infatti individuato l’auto ricercata a Vermezzo, lungo via Tavolera, ma alla vista dei vigili il conducente, che viaggiava in compagnia di altri due soggetti, ha ingranato la marcia ingaggiando così un inseguimento con gli agenti, che nel frattempo avevano chiesto aiuto ai carabinieri. Dalle prime informazioni inviate via radio si è avuta la certezza che la macchina fosse già stata segnalata, poiché notata più volte in zone dove che erano stati messi a segno furti. Una volta usciti da Vermezzo, i tre della banda hanno imboccato la provinciale in direzione di Rosate; nelle fasi concitate della fuga i ladri a bordo della Bmw scura hanno anche speronato un’altra macchina di passaggio, fortuna- Posto di blocco dei Carabinieri a Gaggiano; nel riquadro, la targa della Bmw abbandonata in campagna dopo il lungo inseguimento e che poi è risultata rubata tamente senza conseguenza per la persona che si trovava al volante. Ad un certo punto la vettura inseguita ha piegato verso Caselle di Morimondo, sempre tallonata dalla gazzella della polizia locale, arrivata però in prossimità delle prime case è intervenuto un altro repentino cambio di direzione: i malviventi hanno così cercato di puntare verso Castelletto in un ultimo disperato tentativo di scartare verso de- stra per distanziare la volante, imboccando a tutta velocità la strada che attraversa la frazione e poi porta fino al ponte sul Naviglio e dunque ad Abbiategrasso. La brusca manovra ha fatto perdere il controllo della Bmw, finita in derapata quasi di traverso alla carreggiata, il successivo tentativo di correggere la sbandata poi ha provocato la definitiva perdita di controllo della potente berlina uscita di strada e finita nel prato. I tre a bordo alti di statura, magri completamente vestiti di nero e con una agilità da lasciare sorpresi, in meno di un secondo, sono sgusciati fuori dalla macchina per scappare a piedi facendo perdere le loro tracce dentro un cantiere. La Scientifica ha ispezionato con cura la macchina notando da subito che la targa anteriore era diversa dalla posteriore, una terza targa era nel baule assieme a computer portatili, altri guanti, felpe nere, coperte, corde, ed un flessibile per tagliare le inferriate, con il motore ancora tiepido (segno che era appena stato utilizzato per qualche colpo). Non è tutto. La macchina è risultata rubata e il numero di telaio non coincide con nessuna delle tre targhe anche queste provento di furto. Il veicolo è stato sequestrato e portato presso la caserma dei carabinieri di Abbiategrasso a disposizione dell’autorità giudiziaria competente. El.A/A.V. UN GRAZIE DI CUORE AI NEGOZI AMICI DI TuttoGaggiano Ogni mese la copia del giornale la trovi qui! 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L’apprendimento per stranieri a Londra e per gaggianesi ai corsi comunali “I o no spik inglish”: correva l’anno 1995, quando uscì questa commedia con Paolo Villaggio e diretta da Carlo Vanzina. Sono passati quasi 20 anni e purtroppo la situazione non sembra essere molto cambiata in base ai risultati pubblicati dalla Education First (E.F.) relativi all’Indice di conoscenza della Lingua Inglese (EF-EPI) nel nostro paese. L’indice, giunto alla sua sesta edizione, misura la conoscenza dell’Inglese in 60 Paesi nel mondo e l’Italia si classifica 32a, rientrando nella categoria degli stati con un basso livello di conoscenza, di cui fanno parte quasi interamente Paesi in via di Sviluppo. Unica, ma forse magra, consolazione è sapere che l’Italia precede la Francia di due posizioni. Di certo questo dato dovrebbe far riflettere ed evidenzia la scarsa efficacia delle varie riforme del sistema dell’istruzione che si sono susseguite negli ultimi anni. Ma quali sono le reali conseguenze di questo dato? Bassa competitività delle aziende italiane all’estero, difficoltà d’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e tutto ciò rende le aziende italiane meno attraenti per gli investitori esteri. E, ceteris paribus, la crescita del nostro Paese si rallenta sempre più. Ma è possibile cambiare questa situazione? Certo che sì, soprattutto riconoscendo alla lingua inglese il suo ruolo primario e non “accessorio” nella ricerca di un posto di lavoro e, poiché imparare una lingua non è una questione d’intelligenza, ma di pratica, iniziare a praticarla fin dall’infanzia. ESEMPIO DA SEGUIRE O PRASSI DA CIMENTARE L’inglese, la lingua di Shakespeare, ma anche dei Beatles e dei Muse, dei One Direction e di Peppa Pig, di Harry Potter e di moltissimi altri personaggi dello spettacolo. Gran parte della cultura moderna parla inglese e conoscere questa lingua è ormai divenuto naturale. Per fare progressi in inglese, niente di meglio dunque di un breve (o lungo) soggiorno linguistico e se il soggiorno è inserito nel programma di studio delle scuole superiori, ancora meglio, anzi un bell’esempio da seguire o forse una prassi da cimentare. Ed esempi italiani che si muovono in questa direzione ce ne sono, anche grazie all’aiuto dei fondi stanziati dal Fondo Sociale Europeo e dal Ministero dell’Istruzione. «I nostri ragazzi devono imparare a cavarsela da soli, lontani da mamma e papà, e la conoscenza della lingua inglese, oggigiorno, è fondamentale»: così ha esordito Rosa Scarvaglione, prof. di lingua inglese presso l’Istituto professionale ITCG “Filangieri”, sito a Trebisacce in provincia di Cosenza durante il nostro incontro presso uno dei college che sostengono queste iniziative. Grazie al progetto PON, finanziato in parte con fondi europei e in parte italiani, ai 15 migliori studenti dell’Istituto appartenenti agli ultimi 2 anni dell’Istituto è stata data la possibilità di frequentare un corso intensivo di lingua inglese della durata di 3 settimane a Londra. Il finanziamento, ovvio, verrà erogato solo se tutti i ragazzi supereranno l’esame finale, che attesta un elevato livello di conoscenza della lingua. «Purtroppo questa possibilità è stata data a pochissimi nostri studenti e il programma non prevede un’estensione o una continuazione», prosegue Rosa. E purtroppo i beneficiari di questo progetto, al momento, sono solo le scuole delle quattro regioni dell’obiettivo convergenza (che prevede il conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale riducendo il divario fra le regioni più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo in Italia), ossia Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Sembra, però, che per il settennio 2014-2020 i fondi verranno resi disponibili a tutte le regioni italiane. Ad essere ottimisti, meglio di niente, ma in un’ottica futura, forse si dovrebbero pensare e cementare strategie più incisive e per tutti, vista la rilevanza della questione. E A LIVELLO LOCALE COME SIAMO MESSI? Chissà se questi dati fossero rilevati a Gaggiano, quali potrebbero essere i risultati? Siamo una località alle porte di Milano con un forte slancio turistico, o almeno con forti potenzialità, forse non ancora pienamente colte o, forse, ancora in attesa di essere attivate: confidiamo Un fotogramma tratto da “Io no spik inglish” (1995) con Paolo Villaggio sempre che oltre ad esserci, l’Ufficio del Turismo prenda piena identità e inizi una propria attività a pieno ritmo. Per contro, se non si punta sul valore turistico del nostro paese, confidiamo che i nostri giovani trovino un posto di lavoro nel capoluogo, ma senza inglese, anche fare la commessa o la cameriera diventa difficile. A vedere dagli iscritti ai corsi d’inglese comunali sembrerebbe che tutti i nostri concittadini abbiano raggiunto un ottimo livello di conoscenza di questa seconda lingua, ma sarà proprio vero? O forse si presta poca importanza sia alla questione, sia alla gestione dei corsi? Di certo lo studio della lingua non è prassi contemplata all’asilo nido o nelle scuole dell’infanzia. Probabilmente il piano formativo sarà meglio strutturato alla scuola primaria e secondaria, dando ai nostri ragazzi e giovani la possibilità di recuperare il tempo perso, sfoggiando un buon livello di conoscenza dell’inglese, e aprendogli le porte ad un brillante futuro lavorativo. Ilaria Landino
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