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APPUNTAMENTI D’ARTE, CINEMA, SPETTACOLO
IL QUOTIDIANO - Mercoledì 21 Gennaio 2015
Dopo il grande successo riscosso nella capitale per un’unica serata all’Auditorium comunale
Memorie dei campi di morte
«Arbeit macht frei», lo spettacolo il 27 gennaio a Fondi, sul palco Pannozzo
DI FRANCESCA DEL GRANDE
na tragedia che ha segnato
il secolo scorso e si è impressa a lettere di sangue
nella storia: l'Olocausto.
Nell'appressarsi del giorno in cui
se ne fa memoria, il prossimo 27
U
gennaio, anche l'Associazione
Pro Loco Fondi ha voluto programmare un momento di riflessione, portando sul palco dell’Auditorium, in un’unica serata ad
NELLA FOTO SOTTO
L’ATTORE
FONDANO
GIOVANNI PANNOZZO
ingresso libero, «Arbeit macht
frei - Il lavoro rende liberi».
«Le tre parole della derisione […]
sulla porta della schiavitù», come
scrisse Primo Levi, sono state
CON L’ATTORE PONTINO IN SCENA
GIORGIA PIRACCI, DARIO DE FRANCESCO
E LUANA STROZZI
FIRMA LA REGIA DE PAPI
scelte quale titolo di una messa in
scena che conduce il pubblico nella disperazione dei lager, uno spettacolo duro, che non fa sconti, ma
impone di non dimenticare. A cura di Dario de Francesco, Giovanni Pannozzo e Giorgia Piracci, «Arbeit Macht Frei» si avvale
dell'interpretazione degli stessi
stessi tre e di Luana Strozzi (voce
di Himmler, Giovanni Lombardo
Radice), tutti diretti da de Papi.
Reduce dal successo riportato a
Roma l'anno passato, ora questa
testimonianza storica giunge a
Fondi e ha come protagonista un
attore originario della città e ben
noto come interprete e come regista. Giovanni Pannozzo ha già al
suo attivo lavori accanto a nomi
importanti quali quelli di Pupi
Avati, Giuliana De Sio, Luca
Ward, Ivano Di Matteo, Remo
Girone, Michele Placido, Giancarlo Giannini, Monica Guerritore, solo per citarne alcuni, e molti
successi sia in teatro che nel cinema. Artista appassionato e sensibile, il 27 gennaio reciterà per il
«suo» pubblico, in una sera di
grande intensità che dice della
deportazione dall’ingresso al
campo fino alla morte.
Il lavoro vi fa liberi. Dietro una
massima si snoda una delle più
disumane vicende di schiavitù, di
atrocità e di dolore. L'azione scenica si ispira alle testimonianze e
alle memorie, che fanno luce su
quanto avvenne nei campi di sterminio, e ancor prima su quei vagoni dove stipati come bestie, esseri umani vi venivano trasportati.
Mentre infuriava la seconda guer-
ra mondiale sui campi di battaglia,
in quei primi anni '40 del '900, un
altro conflitto distruggeva vite
umane nei lager, senza che il mondo ne prendesse coscienza o ne
volesse prendere coscienza.
Il viaggio verso la fine, il tragitto
dei treni merce carichi di merce
umana, attraverso le parole e le
immagini che suscitano il ricordo
diviene per lo spettatore un percorso che coinvolge e ferisce.
A muoversi sul palco, con le figure dei deportati, anche quella del
carnefice nazista. Una scelta del
regista che ha voluto inserirne la
figura affinchè raccontasse il suo
personale viaggio di trasformazione, «... dall’infatuazione verso
la nuova idea politica, dall’abnegazione per la causa fino alla
disumanizzazione, risultato ultimo di chi è ormai succube
dell’idea stessa».
«Arbeit macht frei» è uno spettacolo che con l'autenticità delle sue
vicende incide nei cuori e nelle
menti la memoria, è un messaggio
per le coscienze che devono sapere, devono impegnarsi perchè mai
più ci sia nel mondo un altro
olocausto.
Domani l’inaugurazione nell’ex convento di San Francesco a Sonnino
DI MINA PICONE
omani, nella sala dell’ex convento
di San Francesco a Sonnino, sarà
inaugurata la mostra Herbarium
magico, organizzata dall’ Arp-Agenzia
Regionale Parchi, in collaborazione con
l’istituto comprensivo «Leonardo Da Vinci» il Comune ed il Museo delle Terre di
Confine di Sonnino. La rassegna propone
le fotografie di Marco Scataglini sul
tema dell’ambiente naturale e in particolare della sua dimensione magica. Nelle
immagini emergono molte tipicità delle
piante, sia grazie alla simbologia connaturata nelle loro forme e colori, sia attraverso il richiamo al loro impiego nei riti
alchemici medievali. Ne scaturiscono i
dettagli di una natura fatta di bellezza e
mistero, indagati ma non sempre completamente svelati; una natura che resta così
avvolta da una segreta aurea di magia. La
mostra trasmette conoscenza, stimola curiosità nei visitatori più sensibili. In esposizione undici fotografie con effetto tridimensionale. La mostra resterà esposta nel
centro collinare ausono per un circa un
mese, nella bellissima sala dell’ex con-
D
Herbarium magico
In mostra le fotografie di Marco Scataglini
SCUOLA ELEMENTARE DI BORGO CIMERONE
vento di San Francesco, che si presta per
la prima volta a questo genere di manifestazioni. Verrà compilato un calendario
per permettere a tutte le classi dell’istituto
comprensivo «Da Vinci>»di farvi visita e
prendere parte all’attività didattica ad essa
correlata, curata dal personale del Parco
Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago
di Fondi, di cui una porzione del territorio
di Sonnino è parte.
Parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione: il sindaco di Sonnino Luciano
De Angelis che porterà i saluti dell’amministrazione; la maestra Benedetta Fiorillo, già responsabile del progetto
«Green Day», legato alle tematiche ambientali; il direttore del Parco Naturale
Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi,
Crescenzo Fiore, il dirigente Giorgio
Biddittu e i collaboratori che procederanno, già nella stessa mattinata, ad animare
l’incontro con i laboratori didattici. Ma i
veri protagonisti della giornata saranno
loro, gli alunni delle classi 3° A e 3° B
della Scuola elementare di Borgo Cimerone, accompagnati dalle insegnanti Rita
Ruggeri, Anna Maria Salvucci, Grazia
Bono, Diana Gasbarrone, Luigina Colapietro, Sonia Paglia, Alessandra Stravato
ed Emanuela Vacca, che per questo anno
scolastico hanno scelto di approfondire
con i piccoli allievi la conoscenza delle
erbe aromatiche del territorio, tramite un
progetto scolastico integrativo curato
dall’Associazione «Fra-Menti», dando
loro anche la possibilità di essere attori
attivi in questa giornata di promozione
della conoscenza e della salvaguardia
dell’ambiente.