Bilancio Sociale 2013 Bilancio Sociale 2013 10 Aprile 2014: Venti anni di storia in una meravigliosa giornata Il 10 aprile 2014, pochi giorni prima della redazione del presente Bilancio Sociale, Fruttagel ha festeggiato i primi 20 anni della propria storia, con una serie di iniziative che abbiamo voluto racchiudere sotto il titolo “20 anni di Crescita, Lavoro, Integrazione”. Come abbiamo sottolineato in più occasioni, sono stati 20 anni caratterizzati da lunghi periodi di sviluppo e taluni momenti di difficoltà, sempre tuttavia affrontati avendo ben chiari l’obiettivo primario della cooperativa e la mutualità che la stessa deve esprimere: crescere mantenendo una redditività positiva, salvaguardando l’occupazione e gli interessi della compagine sociale. Oggi l’Azienda vive un momento di soddisfazione, con bilanci di positivo equilibrio ed una gestione caratteristica in attivo. Produzioni innovative, biologiche e di qualità sempre più elevata, investimenti tecnologici importanti e costanti nel tempo, occupazione costantemente in crescita fanno oggi di Fruttagel un’azienda certamente all’avanguardia del panorama agroalimentare del nostro paese. Infine, il presente Bilancio Sociale evidenzia il riconoscimento dell’importante ruolo di Fruttagel all’interno della filiera agroindustriale, il rafforzamento della base sociale, lo sviluppo dei conferenti agricoli, il rapporto fiduciario con la grande distribuzione. La cronologia riportata nelle pagine che seguiranno, dirà meglio di ogni altra considerazione ciò che l’azienda rappresenta oggi: un modo di essere Cooperativa di cui andiamo orgogliosi. Del 10 aprile 2014 rimarrà un ricordo indelebile: oltre 1.000 persone in visita all’Azienda, l’entusiasmo dei colleghi di Larino, la presenza degli ex dipendenti pensionati in Fruttagel, un Convegno di alto livello, altre divertenti iniziative. Una giornata di festa resa possibile solo grazie all’impegno straordinario e al lavoro di tanti colleghi: a tutti loro un sincero e sentito Grazie! Il Presidente La Direzione 3 Lettera del Presidente 3 Introduzione 7 Parte Prima 1. L’identità 1.1 Fruttagel industria alimentare: la missione 1.2 Cronologia 1.3 Modello istituzionale e organizzativo 1.4 Gli Stakeholder 2. L’impresa 10 13 13 15 18 26 27 2.1 Il Piano industriale 2014-2016 25 2.2 Presenza nella filiera agroindustriale: coltivazione, produzioni e commercializzazione 30 3. Reddito e Patrimonio 3.1 Andamento economico e patrimonio 3.2 Valore aggiunto: produzione e distribuzione 4. Lavoro 4.1 Dipendenti 4.2 Sicurezza e salute 5. Qualità 5.1 Processo 5.2 Rintracciabilità di filiera 5.3 Sistema HACCP 5.4 Certificazioni 6. Ambiente e Società 6.1 Quadro normativo/autorizzativo di riferimento 6.2 Processo produttivo e consumi 6.3 Impatti ambientali generati 6.4 Comunità sociali 37 37 37 42 42 47 50 50 51 51 52 53 53 54 61 62 Parte Seconda 64 Introduzione 67 Capitali umani 70 1. Soci: partecipazione, consultazione, governance 70 2. Produttori/conferenti: profili, qualificazione, evoluzione 72 3. Politiche del personale, assetti e sviluppo organizzativo 74 Capitali strutturali 78 4. Servizio agronomico: dal campo al consumo 78 5. Ricerca & Sviluppo e MKTG: biologico, tecnologia 81 6. Supply chain, informatizzazione, procedure e prassi operative 84 7. Ambiente ed energia: rispetto e sicurezza 86 Capitali relazionali 89 8. Clienti e consumatori: il ruolo della distribuzione 89 9. Sostenibilità: comunicazione, educazione 90 10. Relazioni sociali e territorio 92 Appendice: riferimenti alla disciplina 93 Sommario In sintesi, il bilancio sociale 2013 evidenzia alcuni principali aspetti di forma e di contenuto: • per quanto riguarda la forma, ci si è sforzati di rendere ancor più sintetico e significativo il documento, mirando al contempo all’adeguamento del rapporto agli standard nazionali (GBS) e internazionali (GRI). In particolare relativamente alle indicazioni del GRI si sono tenuti ben presenti i suoi fondamentali principi, quali l’inclusività, la materialità, la rispondenza e la completezza1; • per quanto riguarda i contenuti, il lettore potrà osservare un cambiamento d’un certo rilievo relativamente alle performance (in particolare redditività e capitalizzazione) e una sensibile evoluzione relativamente agli obiettivi, sintetizzata nel nuovo piano industriale 2014-2016. Per portare a sintesi estrema i contenuti appena accennati, si può dire che questo bilancio sociale si articola su otto temi fondamentali (variabili-obiettivo), quattro dei quali riferite all’impresa e quattro alle politiche di Rsi: • per quanto riguarda gli obiettivi e i processi imprenditoriali le variabili-obiettivo perseguite sono state (e lo saranno per tutto il periodo di vigenza del nuovo piano industriale) espansione, innovazione (prodotti e servizi), capitalizzazione e infine - sotto il profilo del rapporto col mercato - internazionalizzazione; • per quanto riguarda le politiche di responsabilità sociale si è trattato e si tratta invece di rendere ancor più pregnanti le politiche della qualità, l’impegno per le produzioni e i prodotti biologici, di avviare delle pratiche che sostengano l’educazione alimentare e complessivamente di rendere ancora più evidente e fattivo l’impegno per la sostenibilità. Otto Temi fondamentali Per l’impresa Per la responsabilità sociale 1. Espansione/redditività 1. Qualità 2. Innovazione 2. Biologico 3. Capitalizzazione 3. Educazione 4. Internalizzazione 4. Sostenibilità Ciò ha comportato un adattamento della missione di Fruttagel e – parimenti – un aggiornamento dello schema “Orizzonte-Obiettivi-Ambiti”, anche in relazione con le nuove mete stabilite dal piano industriale. 1 Si veda in appendice un approfondimento riguardante la valutazione dei contenuti del documento rispetto a quanto previsto dai principali standard: GBS e GRI. 7 Introduzione Per quanto riguarda la struttura generale del documento, questo bilancio sociale segue l’impianto ormai tradizionale, con la suddivisione in due parti, la prima di tipo descrittivo e generale e la seconda incentrata sugli asset, cioè sull’evoluzione dei principali fattori di sviluppo, che – come è noto – possiedono sempre più una caratteristica processuale e immateriale. La seconda parte ha infatti per titolo “I patrimoni immateriali”. È poi necessario richiamare un fatto certamente noto, ma essenziale: la rendicontazione sociale è sempre più interpretata da Fruttagel come “campo di partecipazione e coinvolgimento”, cioè una base aperta, partecipativa e dialettica ove l’impresa e i suoi stakeholder si possono incontrare, coordinando i rispettivi interessi. Un altro aspetto della dottrina recente che si è tentato di descrivere nel concreto in questo rapporto è il concetto di “valore condiviso”: la produzione di valore non si realizza solo all’interno dell’impresa (“non è solo core”), ma anche con la migliore conduzione delle principali relazioni sociali. Posto che l’obiettivo di missione di Fruttagel è di “svolgere un ruolo da protagonista per l’efficienza della filiera secondo un’ispirazione tipicamente cooperativa e mutualistica”, pare sempre più necessario - mentre si garantisce l’autonomia e la capacità dell’impresa - sviluppare ogni iniziativa che metta in luce i vantaggi complessivi che da tali autonomia e capacità possono derivare a tutti i soggetti coinvolti. Ecco dunque il compito della rendicontazione sociale: mettere in rilievo i collegamenti tra le molte variabili economiche e sociali in gioco, considerando che anche le variabili più materiali, quantitative, tecniche comportano sempre specifiche relazioni tra soggetti umani. Sono così i dialoghi, i patti, l’intreccio di interessi, le visioni sociali che qui si intende mettere in rilievo e contemporaneamente stimolare, in modo che poi sia possibile (per tutti i protagonisti) migliorare. 8 10 Parte PRIMA 11 1.1 Fruttagel industria alimentare: la missione I tre fondamentali protagonisti tra i quali (e coi quali) Fruttagel sviluppa la sua attività sono i consumatori (tramite l’attività distributiva dei propri clienti), i suoi soci, i conferenti. Potrebbe sembrare una considerazione ovvia, visto che i destinatari finali dei prodotti sono certamente i consumatori, che il processo produttivo (“core”) è la trasformazione industriale di prodotti agricoli, che tutto ciò non sarebbe possibile se a monte non ci fossero dei produttori agricoli che realizzano la materia prima. Tuttavia è l’ispirazione con cui Fruttagel amministra i rapporti con questi protagonisti che ne determina il carattere. In parole molto povere tale ispirazione corrisponde a questi concetti: • solo un rapporto prima immaginato, poi adeguatamente gestito col consumatore può offrire a Fruttagel consistenti prospettive di sviluppo; • solo un conferente evoluto (cioè votato a ricerca, investimento, innovazione) può trovare sostanziale vantaggio in un’impresa come Fruttagel. Ecco che da questa doppia marcatura prende forma una condizione che è al contempo un impegno, e che informa complessivamente la strategia imprenditoriale: Le prospettive di Fruttagel dipendono da due “miglioramenti”: dal lato dei consumatori, e dal lato dei conferenti. Ciò definisce e orienta il ruolo dei soci di Fruttagel: la compagine sociale può e deve essere un protagonista essenziale per raggiungere questo obiettivo (che equivale al maggior protagonismo di Fruttagel all’interno della filiera). Ecco che alla luce di questa sottolineatura la missione di Fruttagel risulta definita nei suoi particolari e nel suo ruolo di stabile indirizzo. Missione di Fruttagel Un protagonista significativo della filiera agroindustriale che qualifica la presenza cooperativa nella produzione, nella trasformazione e nella distribuzione per il benessere alimentare delle persone. • Nutrire le relazioni imprenditoriali, professionali e umane di responsabilità, partecipazione, rispetto e trasparenza • Consolidare il valore patrimoniale, industriale, relazionale dell’impresa come dotazione per i soci attuali e futuri e per lo sviluppo della cooperazione • Realizzare l’innovazione, il miglioramento del servizio e la qualificazione professionale che aumentino l’efficienza della filiera e la competitività • Adottare i sistemi tecnologici e organizzativi che garantiscano la salute dei consumatori, dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente; concorrere allo sviluppo sociale delle comunità di riferimento • Dimostrare che anche in condizioni di forte complessità industriale è possibile fare impresa rispettando le persone, il loro lavoro, la competizione e il mercato. 13 1 L’Identità Dati Essenziali 14 2011 2012 2013 Soci cooperatori 16 17 17 Occupati 929 888 871 Giro d’affari (€) 122.107.419 129.391.482 128.525.154 Risultato di esercizio (€) -468.143 -44.530 229.886 Capitale sociale (€) 13.627.700 13.727.700 9.627.700 Patrimonio netto (€) 34.201.878 34.257.346 30.387.131 1.2 Cronologia Ala Frutta - Nei primi anni 60 nasce Ala Frutta, azienda Cooperativa per la lavorazione della frutta fresca. - A metà degli anni 60 inizia la lavorazione del prodotto di risulta: albicocche, pere, pesche, mele per la produzione di cremogenato di frutta e per la produzione interna di succhi di frutta. - All’inizio degli anni 70 viene effettuato il primo investimento in una linea di succhi in vetro completamente automatizzata. L’azienda dismette la lavorazione della frutta fresca e diventa azienda di trasformazione al servizio dei soci conferenti. Nello stesso periodo avviene l’inserimento delle prime linee per la trasformazione e surgelazione di fagiolini e piselli. - Alla fine degli anni 70 iniziano i primi problemi finanziari che conducono al concordato e alla messa in liquidazione nell’agosto 1981 di Ala Frutta. ALA FRUTTA 1971 - Produzione succhi ALA FRUTTA 1967 - Sede veduta aerea 15 Parmasole - Nel mese di novembre 1981, Parmasole, un’azienda cooperativa di Martorano di Parma, leader del mercato per la lavorazione del pomodoro, affitta gli impianti di Alfonsine. -Parmasole ha un progetto ambizioso sul sito produttivo di Alfonsine. Nel 1983 sono installati un impianto per la lavorazione del pomodoro e la prima linea dei succhi in brik, una linea di lavorazione per le mele solid pack. Si realizza un incremento dei volumi di surgelato, sciroppati e succhi di frutta. - Alla fine degli anni 80 Parmasole acquisisce lo stabilimento Arrigoni di Cesena, azienda chiusa da ormai 10 anni, ma che all’apice del business impiegava 1600 lavoratori. - Con molte difficoltà si fa ripartire lo stabilimento di Cesena ma gli impianti ormai obsoleti e mal conservati, i costi di gestione per quello stabilimento troppo elevati mettono in difficoltà il gruppo, che è costretto a chiudere il sito di Cesena e a cedere il sito di Martorano di Parma. - Il sito produttivo di Alfonsine, con i debiti di tutto il gruppo, chiede il concordato preventivo. ALA FRUTTA 1971 - Veduta aerea PARMASOLE 1987 Inserzione pubblicitaria Arrigoni PARMASOLE 1987 - Sede veduta esterna 16 Fruttagel - Nel 1994 Fruttagel nasce come consorzio in forma di società cooperativa, costituito da una decina di cooperative agricole e da alcune strutture finanziarie del movimento cooperativo ravennate e acquisisce lo stabilimento di Alfonsine (RA). - Nel 1996 entra Coind. - Nel 1998 viene costituito a Termoli (CB) il Consorzio Fruttagel Molise per la gestione in affitto dello stabilimento di Larino, di proprietà della Regione Molise, per la produzione e lavorazione locale di ortaggi. Sviluppo Italia (ora ISA Istituto Sviluppo Agro alimentare) entra in qualità di socio sovventore nella compagine sociale. - Nel 2002 nasce il Consorzio S.I.C.A. a Cesano di Senigallia, partecipato da Fruttagel. L’esperienza si FRUTTAGEL Consorzio Molise 1997 Sede veduta esterna conclude nel 2007 con la cessione dello stabilimento a Ortoverde. - Nel 2009 il Consorzio Fruttagel Molise acquisisce dalla regione Molise lo stabilimento di Larino. In novembre, viene sottoscritto l’atto di fusione per incorporazione in Fruttagel. - Nel 2010 la Cooperativa presenta il nuovo Piano Triennale 20112013, orientato alla revisione degli obiettivi strategici: crescita del fatturato, diversificazione di prodotto/canale, Ricerca & Sviluppo. - Nel 2013 Isa recede come da regolamento, dal capitale sociale di Fruttagel. I soci restanti si impegnano a subentrare nella medesima quota (circa 4,2 ml ), mantenendo sostanzialmente immutato il capitale sociale di Fruttagel. 17 1.3 Modello istituzionale e organizzativo Istituzione e organizzazione Come si è detto, Fruttagel è una cooperativa con una forte peculiarità istituzionale che è quella di annoverare al proprio interno soggetti con interessi molto caratterizzati: 1. Soci cooperatori conferenti, ovvero cooperative di produttori agricoli o di conduzioni terreni, che vedono in Fruttagel uno strumento per il completamento della filiera agro-industriale e la valorizzazione economica e strategica delle loro produzioni sul mercato, dell’impresa agricola e del lavoro in generale. Calcolo della prevalenza 2011 2012 2013 Conferimenti da soci (materie prime agricole e semilavorati) (A) 78.996,9 83.882,7 72.960,8 Conferimenti da non soci (materie prime agricole e semilavorati) (B) 43.719,6 32.575,8 38.961,5 TOTALE (C) 122.716,5 116.458,5 111.922,4 RAPPORTO DI PREVALENZA (A)/(C) 64,6% 72,0% 65,2% Tabella 1 Attestazione della mutualità prevalente (tonnellate) 2. Soci cooperatori non conferenti, espressione di cooperative che vedono in Fruttagel uno strumento per la presenza nella filiera agro-alimentare e dunque per una maggiore garanzia e tutela dei consumatori. Ciò che accomuna questi diversi soggetti - e che rappresenta la “ragione d’essere” dell’esistenza di Fruttagel - è il concetto di “creazione di valore” lungo i diversi stadi della filiera agro-industriale mettendo in collegamento stretto la produzione e il consumo. 18 Tabella 2 Compagine societaria di Fruttagel al 31.12.2013 Compagine societaria Categoria % Capitale N. Voti Quota capitale PROMOSAGRI soc. coop. p.a. (RA) agricoltura 13,35 5 1.285.000 CO.IND. soc.coop (BO) agro-industria 7,48 5 719.900 SIREA Srl (RE) agro-industria 7,48 5 719.900 CO. IND. TRADING S.rl. (BO) agro-industria 7,48 5 719.800 ATTIBASSI S.r.l. (BO) agro-industria 7,46 5 719.300 TERREMERSE soc.coop (RA) agricoltura 6,75 1 649.500 Coop.Agric.Braccianti Giulio Bellini agricoltura 3,12 1 300.000 APOFRUIT ITALIA soc.coop. agricola (FC) agricoltura 3,74 1 360.000 APOINDUSTRIA soc.coop. agricola (FC) agricoltura 1,04 1 100.000 AGRISFERA soc. coop. agricola. p.a. (RA) agricoltura 1,20 1 115.700 A.F.E.Associazione Frutticoltori Estense scrl agricoltura 3,12 1 300.000 CO. PRO. AGRI. soc. coop. agricola (RA) agricoltura 5,19 1 500.000 PEMPACORER soc. cons. agr. a.r.l. (RA) agricoltura 4,07 1 392.000 AS.I.P.O. soc. coop. a.r.l. (PR) agricoltura 2,61 1 251.900 A.O.M. soc. coop. agr. (CB) agricoltura 1,04 1 100.000 Soc.Coop.C.A.S.A. “Mesola” agricoltura 1,04 1 100.000 APO CONERPO soc. coop. agricola (BO) agricoltura 1,50 1 144.600 77,67 37 7.477.600 Soci Cooperatori TOTALE Soci sovventori e finanziatori Federazione delle COOPERATIVE della provincia di RAVENNA (RA) finanziaria 6,75 1 650.000 COOPFOND S.p.a. (BO) finanziaria 15,58 1 1.500.000 TOTALE 22,33 2 2.150.000 TOTALE GENERALE 100,00 39 9.627.600 19 L’Assemblea dei soci e le regole di voto Nelle cooperative agricole come Fruttagel è previsto il voto plurimo. In Fruttagel l’art. 36 dello Statuto sociale prevede che ogni socio cooperatore può avere diritto a più voti, ma non oltre cinque, in relazione all’ammontare della quota sociale sottoscritta e versata in base al seguente criterio: fino a € 671.900,00 un voto, oltre cinque voti. Ai soci sovventori possono essere attribuiti più voti, ma non più di 5 cinque ciascuno e fino ad un massimo di 1/3 dei voti spettanti all’Assemblea. Assemblea Capitale sociale % N. voti % Agricoli 4.598.700 47,77 17 43,59 Agro-industria 2.878.900 29,90 20 51,28 TOTALE 7.477.600 77,67 37 94,87 Finanziari 2.150.000 22,33 2 5,13 TOTALE 2.150.000 22,33 2 5,13 TOTALE GENERALE 9.627.600 100,00 39 100,0 Soci Cooperatori Soci sovventori e finanziatori Tabella 3 Composizione dell’Assemblea dei soci nel 2013 1.3.3 Il Consiglio di Amministrazione L’art. 39 dello Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione sia composto da un limite minimo di 3 ad un massimo di 15 componenti. La maggioranza dei consiglieri deve essere scelta fra persone indicate dai soci cooperatori; i soci finanziatori possono nominare 1/3 dei consiglieri con il limite massimo di 3 amministratori e non più di un amministratore per ogni socio finanziatore. Consiglio di Amministrazione Collegio Sindacale Alberti Vincenzo - Presidente Bernardi Alberto Mordenti Egidio - Vice Presidente Rusticali Pietro Bettati Daniele Malatesta Renzo Cesari Tino Gamberini Giancarlo (suppl) Cioffi Luca Macrì Laura (suppl) Fabbrino Stanislao Gardin Samantha Giambi Giovanni Pasini Pietro Sinigaglia Davide Toletti Guido Zucchini Giorgio 20 Soci Cooperatori conferenti Soci Sovventori 22,33% di Capitale Sociale 2 voti su 39 47,77% di Capitale Sociale 17 voti su 39 Soci Cooperatori non conferenti 29,90% di Capitale Sociale 20 voti su 39 Collegio sindacale Assemblea dei Soci 5 1 2 2 Membri Presidente Sindaci effettivi Sindaci supplenti Figura 1 Assetto istituzionale di Fruttagel al 31.12.2013 Consiglio di Amministrazione 11 7 3 1 Membri Mandatari dai Soci Cooperatori non conferenti Mandatari dei Soci Cooperatori conferenti Mandatario dei Soci Sovventori Presidente Ogni anno vengono convocate generalmente due Assemblee per l’approvazione del bilancio consuntivo e del budget. Il livello di partecipazione dei soci è pressoché totale. Il Consiglio di Amministrazione si riunisce mediamente ogni bimestre; la percentuale di presenza dei Consiglieri alle riunioni del CdA è pari ad oltre il 90%. 21 Presidente Direttore generale Area CdG e ICT CdG ICT Area Risorse Umane Segr. centralino Amm. personale Area Tecnica Area produz. e acquisti freddo Area produz. caldo Area Agronomica Ambiente Acq. Materiali e Servizi Conferimenti Gest. Frutta e Pomodoro SPP Acq. Semilavorati Capoturno Tecnici Agronomici Capiturno Personale di produzione Personale officina agric. e Person. raccolta Gest. Ricambi Manutenzioni Personale di produzione Capireparto Personale Serv. manutenzione 22 Stabilimento Molise* Area Amministrazione e Finanza Contabilità generale Tesoreria Contabilità clienti Contabilità fornitori Area gestione Qualità e R&S Area Commerciale Area Supply Chain Ass. Qualità Customer Service Pianificazione integrata Controllo Qualità Vendite caldo Processi Supply Chain Vendite freddo Prog. e controllo produzione Rete agenti Logistica R&S area caldo R&S area freddo Laborat. pesticidi Magazzino caldo Magazzino freddo Acquisti caldo Figura 2 Organigramma al 31/12/2013 Servizio pesa * Vedi dettaglio alla pagina seguente 23 Responsabile stabilimento Figura 3 Stabilimento Di Larino Amministrazione Personale Magazzino e Logistica Area AQ e CQ Responsabile processi produttivi Coordinamento e manutenzione Personale controllo Qualità Personale di produzione Personale manutenz. e servizi 24 Organizzazione e controllo La strutturazione delle funzioni aziendali dopo la riorganizzazione del 2006 ha consentito - oltre a realizzare importanti risultati operativi - di introdurre processi e procedure importanti per l’intera azienda: dalla revisione in ottica “best practice” del sistema gestionale e dell’intera attività di “pianificazione/programmazione” della produzione, all’ottenimento della certificazione ISO9001, BRC e IFS anche sullo stabilimento di Larino, all’attuazione del modello organizzativo di cui al D.Lgs. 231/01 e del correlato Codice Etico. Nel 2009 Fruttagel ha realizzato l’adeguamento della propria struttura organizzativa al D.Lgs. 231/2001, norma che ha introdotto nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa delle società in caso di attività illecite commesse nel loro interesse o vantaggio da soggetti che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione (“soggetti apicali”) o da persone sottoposte alla direzione o vigilanza di queste figure. Il Consiglio di Amministrazione di Fruttagel ha dunque approvato il Modello organizzativo e, contestualmente, nominato l’Organismo di Vigilanza, in composizione collegiale di tre membri (due di questi professionisti esterni all’azienda). A completamento del processo, Fruttagel ha poi provveduto a costruire il proprio Codice Etico, quale strumento della responsabilità sociale ma anche della governance, in cui si specificano le attribuzione e gli obblighi dei differenti attori interni nei confronti degli interlocutori tutti. A garanzia del rispetto del Codice etico il Consiglio di Amministrazione ha nominato una Commissione Etica, quale organo collegiale composto da cinque membri, tra cui anche il Presidente dell’Organismo di Vigilanza 231 e due membri esterni all’azienda, a garanzia della continuità tra corretta gestione e trasparenza nella conduzione degli affari e verifica dell’etica dell’impresa. Nel corso del 2013 l’Organismo di Vigilanza 231 ha provveduto non solo a sovrintendere al Modello e a realizzare le opportune verifiche ma a revisionarlo e ad aggiornarne le funzioni sulla base delle modifiche legislative intervenute (comprese le nuove ipotesi di reato rientranti oggi nel D.Lgs 231/01), riunendosi regolarmente e producendo una relazione annuale diretta al Presidente del Consiglio di Amministrazione quale esito delle proprie attività. Commissione Etica Organismo di Vigilanza 231 Menghetti Natalina Zamuner Franco Zannoni Daniela Sabadini Riccardo Di Lenardo Cristina Pezzi Sergio Petitto Salvatore Zamuner Franco 25 1.4 Gli stakeholder Un risultato efficace della rendicontazione sociale presuppone una certa chiarezza relativamente agli stakeholder che si intende maggiormente coinvolgere. Normalmente, nei rapporti sociali a questo punto si inserisce quella che viene indicata come “mappa degli stakeholder”, cioè l’elenco ordinato per importanza delle principali categorie di interlocutori verso i quali l’impresa ritiene di avere delle specifiche responsabilità. Succede inevitabilmente che l’elenco comprenda i soci, i clienti, i fornitori, i dipendenti, la comunità sociale, eccetera. Bisogna però considerare che: • l’impresa è solo apparentemente libera nella determinazione dei suoi stakeholder, visto che non è l’impresa che crea i propri interlocutori, ma sono le sue attività e performance che, costituendo relazioni sociali, producono determinate ricadute su specifiche categorie di soggetti; • la graduazione d’importanza degli stakeholder si modifica nel tempo a seconda delle condizioni e delle strategie dell’impresa; • non è detto che l’impresa abbia la completa percezione dei propri stakeholder, visto che le sue azioni possono produrre indirettamente particolari effetti che l’impresa né voleva né immaginava. Il concetto stesso di stakeholder è dunque una semplificazione che aiuta a individuare, ma in modo molto grossolano, le principali relazioni sociali che si vengono a istituire. Si è dunque ritenuto che sia necessario non tanto definire l’intera mappa degli stakeholder, quanto quelli che Fruttagel ritiene più importanti, o perché verso di loro si indirizzano le attività, oppure perché questi sono essenziali per la realizzazione della missione e della strategia. Nel caso di Fruttagel – considerata la sua po“Stakeholder nodali” sizione nella filiera – questi stakeholder sono certamente i conferenti (direttamente o attra•Consumatori verso le loro organizzazioni di rappresentanza) e la distribuzione, che è il tramite inevitabile •Produttori con i consumatori, oltre ovviamente i soci, che •Soci rappresentano sia l’una che l’altra categoria. Questi tre soggetti rappresentano per Fruttagel contemporaneamente due aspetti realmente essenziali: fornitori di risorse critiche nel caso dei produttori e destinatari delle attività e del valore nel caso dei clienti. Ciò non significa che verso i dipendenti, i fornitori di servizi, la pubblica amministrazione, le comunità locali eccetera Fruttagel non abbia sostanziali responsabilità, ma solamente che per la realizzazione della sua strategia generale il suo impegno si rivolge con particolare intensità verso quelle categorie e che proprio a illustrare quel rapporto serve questo bilancio sociale. 26 Considerando Fruttagel sotto il profilo squisitamente aziendale, i suoi obiettivi più ravvicinati, chiaramente esposti in capo al piano industriale, sono: • espansione del fatturato, basata sull’estero e sul miglior posizionamento in Italia; • innovazione di prodotto (soprattutto biologico); • rafforzamento patrimoniale, tramite più consistente marginalità, con il reperimento di nuovo capitale sociale e l’ulteriore miglioramento della posizione finanziaria netta. Questi obiettivi, per realizzarsi, hanno bisogno di una strategia, e una strategia è fatta di una pluralità di argomenti: efficienza, ricerca, comunicazione, innovazione, marketing, eccetera. A loro volta, tutti questi aspetti si basano su relazioni: con gli stakeholder “nodali” (soci, conferenti, consumatori), con i lavoratori, con i clienti, con il territorio, con l’università, con i concorrenti, eccetera. Se si intendesse riassumere con parole d’ordine il criterio con cui Fruttagel vuole interloquire con questi suoi interlocutori esse sarebbero: • qualità (dei prodotti e dei processi); • biologico (inteso come nuova frontiera per il benessere alimentare); • educazione (come sollecitazione di un processo di maturazione culturale da parte di tutti i protagonisti della filiera); • sostenibilità (come rispetto del territorio, delle risorse naturali, dei processi produttivi e complessivamente delle relazioni umane attraverso le quali si realizza la missione di Fruttagel). 27 2 L’Impresa 2.1 Il piano industriale 2014-2016 Il piano è stato approvato al termine dell’esercizio 2013 e varrà fino all’esercizio 2016. Le linee guida del piano si riassumono così: a.Fruttagel intende innanzitutto aumentare la propria redditività; l’obiettivo è arrivare all’1% di utile netto sul fatturato (entro il 2016). L’obiettivo si conseguirà agendo sul versante dei ricavi (passando dai 130 ml € del 2013 ai 142 ml € del 2016) e su quello dei costi diretti ed indiretti. b.Per quanto riguarda gli investimenti, si prevede di impegnare circa 16,1 milioni di euro nei 3 anni del piano nei due siti produttivi di Alfonsine e di Larino. I principali interventi riguarderanno l’aumento della produzione della passata e polpa di pomodoro (2,8 ml €), la nuova linea Tetra Recart (1,6 ml €), la nuova linea Prismino 200ml (0,4ml €), l’aumento produzione latti vegetali (0,9 ml€), l’adeguamento a normative vigenti, ambientali e sicurezza (1,8 ml €), il rinnovamento del reparto fagiolino surgelato (2,2 ml €), gli investimenti per sviluppo del fatturato e innovazione di processo e prodotto (3,6 ml €), gli investimenti per miglioramento di efficienza e produttività (0,8 ml €), gli investimenti per la manutenzione straordinaria di immobili e impianti e per rendere più coerente alla missione dell’azienda alcune infrastrutture aziendali (1,8 ml €). “Novità” •Nuova Linea Tetra Recart •Prismino 200 • Nuovi Latti Vegetali •Nuovo Reparto Fagiolino •Sistema Integrato Qualità-Ambiente-Sicurezza c.Sempre rimanendo sul tema investimenti, l’azienda ha deciso di realizzare un impianto di cogenerazione sia per lo stabilimento di Alfonsine che per quello di Larino in Molise. Complessivamente l’importo risulterà pari a circa 4 milioni di euro. Si valuteranno le modalità di finanziamento dell’operazione in funzione delle risorse disponibili. d.Per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali, la Posizione Finanziaria Netta dovrà essere ulteriormente ridotta fino a 64 ml € e il debito dovrà essere meglio bilanciato tra fonti a breve e medio lungo. e.Sempre relativamente agli aspetti patrimoniali, oltre a compensare la fuoruscita di ISA dal capitale sociale con nuove sottoscrizioni da parte dei soci (operazione praticamente conclusa in chiusura d’esercizio 2013), potrà realizzarsi un modesto ma ulteriore incremento. f.Per quanto riguarda gli aspetti più qualitativi, come già detto, sarà ulteriormente rafforzato l’impegno esposto dalla nostra missione (“obiettivo coerenza”): • alimentazione sana, moderna e a costi accessibili, • qualità e innovazione, • sostenibilità, • valorizzazione del rapporto con i soci agricoli e il territorio. Come è già stato realizzato nei precedenti rapporti sociali, questo complesso di processi (alcuni avviati, altri da avviare fin dal 2014) è riassumibile in uno schema, che rappresenta anche, soprattutto per la sua parte più operativa, una specie di indice: 28 Schema “Orizzonte-Obiettivi-Ambiti” 2014-2016 Orizzonte strategico Autonomia imprenditoriale, crescita, innovazione, mutualità Protagonista di una filiera agroindustriale efficiente e sostenibile per il benessere alimentare delle persone. Obiettivi principali di sviluppo • Aumentare il valore dell’impresa • Consolidare il patto di filiera: governance e partecipazione • Servizio, qualità e innovazione dei prodotti • Efficienza come produzione di valore e sostenibilità Ambiti d’azione prioritari 1 Rapporto con i soci: più reciprocità e cointeressenza 2 Rapporto coi conferenti: più forte e dinamico 3 Rapporto coi clienti: più evidente, sensibile, biunivoco 4 Assetti organizzativi e politiche del personale: efficienza, sicurezza, responsabilità 5 Servizio agronomico: innovazione e qualità fin dalla coltivazione 6 Ricerca & sviluppo, MKTG: nuovi prodotti e qualificazione a monte della filiera 7 Relazioni sociali e territorio: visibilità e comunicazione con target differenti 8 Sostenibilità: ambiente, biologico, alimentazione sana Figura 4 Schema “Orizzonti-ObiettiviAmbiti” 2014-2016 Come si potrà vedere più avanti, gli “ambiti di azione prioritari” equivalgono ad altrettante politiche imprenditoriali-sociali e sono gli aspetti che saranno rendicontati nella seconda parte di questo rapporto. Proprio per questo, oltre a indicare il tema, nello schema è indicato in sintesi l’obiettivo a cui si mira. Per quanto si tratti di linee generali d’attività è possibile da un lato descrivere le azioni messe in campo per realizzarle e dall’altro lato indicare quali novità, anno per anno, si sono verificate. Si comprende bene infine che perseguire questi obiettivi non è un’attività totalmente “ingegnerizzabile”, dato che comporta sempre la messa in campo di relazioni di una certa complessità e fortemente sociali. Proprio per questo la seconda parte del rapporto parla della consistenza e dell’evoluzione dei “patrimoni intangibili”. 29 2.2 Presenza nella filiera agroindustriale: coltivazione, produzioni e commercializzazione L’attività di Fruttagel non si limita agli aspetti di trasformazione industriale ma inizia a monte (campo) e si prolunga a valle (commercializzazione). Dallo schema seguente si coglie quanto la sua presenza tocchi tutte le fasi che vanno dal campo al consumatore. 30 Servizio agronomico Servizi di assistenza ai soci e controllo di filiera L’Area Agronomica di Fruttagel è costituita complessivamente da 6 agronomi, impegnati nella gestione del prodotto (ortaggi e pomodoro) e negli acquisti (prevalentemente frutta). L’attività agronomica viene implementata in termini operativi e di raccolta, con l’ausilio di circa trenta operai (a tempo indeterminato e soprattutto avventizi ) per coprire la campagna di raccolta, di cui alcune unità occupate anche nella manutenzione delle macchine durante il resto dell’anno. Fruttagel effettua controlli sulle materie prime agricole o al momento della semina oppure all’arrivo dei prodotti in cooperativa. In particolare: Ortaggi: Fruttagel compra il seminativo degli ortaggi (che vende ai soci senza ricarico) e concorda il piano di semina e raccolta secondo precisi disciplinari, che prescrivono le caratteristiche tecniche e organolettiche del prodotto a seconda delle richieste dello specifico cliente. I tecnici di Fruttagel controllano periodicamente lo stato di avanzamento della coltivazione del prodotto. In fase di preraccolta l’Ufficio qualità (Laboratorio pesticidi) organizza un piano di campionatura per verificare il rispetto dei disciplinari e dei tempi di coltivazione. A maturazione del prodotto vengono organizzate le raccolte e i trasporti. La determinazione dei prezzi di conferimento avviene l’anno precedente all’anno di coltivazione, secondo specifiche di conferimento relative al livello qualitativo richiesto per le surgelazioni e secondo gli andamenti previsionali del mercato. Pomodoro: l’assistenza agronomica alla produzione è affidata direttamente alle OP (Organizzazione di Produttori), Fruttagel è solo responsabile del prodotto dal momento del conferimento fino al termine della sua lavorazione. Frutta: esiste una programmazione per l’approvvigionamento giornaliero o settimanale in modo da permettere l’aggiornamento costante dei fabbisogni, sulla base dell’andamento dei prezzi di mercato. I controlli sulla frutta e sul pomodoro vengono fatti a campionamento solo nel momento del conferimento o dell’acquisto. Fruttagel garantisce ai soci conferenti i seguenti servizi aggiuntivi: • acquisto sementi dalle principali aziende multinazionali olandesi e americane2 , richiedendo la certificazione “OGM FREE”; • disponibilità di 15 macchine per la raccolta, di cui 9 per la raccolta del borlotto e del pisello, 4 per il fagiolino e 2 per i prodotti in foglia (spinacio, bieta e cicoria); • trasporto degli ortaggi dai campi allo stabilimento a carico di Fruttagel; la raccolta e il trasporto di frutta e pomodoro sono a carico di soci o fornitori. 2 Solo le sementi per borlotti hanno origine italiana. 31 Capitolati di conferimento Per ogni prodotto sono definite le specifiche che la materia prima deve avere al momento del conferimento per garantire un determinato livello di qualità. I soci che conferiscono le materie prime agricole devono per contratto vincolare la loro produzione, secondo quanto fissato dal disciplinare che il cliente e Fruttagel sottoscrivono. I disciplinari di Fruttagel sono ottenuti seguendo le indicazioni regionali, e per alcune specie sono più limitative in funzione delle esigenze dei clienti. Regole di campionamento Il campionamento di controllo, in fase di pre-raccolta, avviene mediante piani ad hoc, in funzione delle difficoltà della specie nel raggiungimento di determinati livelli di qualità: • fagiolino e pisello: campionamento del 10% delle aziende agricole (non sussiste un elevato grado di difficoltà di coltivazione); • prodotti in foglia: campionamento del 100% (grado di difficoltà legato principalmente alla presenza d’insetti); •borlotto: campionamento al 100%, anche se con volumi più modesti; •biologico: campionamento pre-raccolta al 100% (per obbligo normativa CE). Innovazioni colturali Per quanto riguarda le scelte varietali per l’ottenimento di prodotti da inserire sul mercato, Fruttagel collabora con il CRPV e con l’Azienda Sperimentale Mario Marani di Ravenna per testare le novità che le ditte sementiere propongono, all’interno delle quali vengono svolte le prime sperimentazioni. Superati i test le varie materie prime sono sperimentate da Fruttagel su alcuni ettari di campo. Se i test sono superati le nuove specie di colture sono introdotte nei programmi di produzione dei soci. I progetti per la sperimentazione hanno spesso costi consistenti Rispetto ai produttori che aderiscono alle sperimentazioni, Fruttagel garantisce comunque un prezzo del prodotto coltivato pari al piano di riferimento standard, indipendentemente dal successo o dal fallimento della sperimentazione. 32 Produzioni Le linee di produzione rappresentano un momento fondamentale per la determinazione della qualità del prodotto finito. Di seguito vengono descritte le principali caratteristiche delle due linee di produzione di Fruttagel, linea del freddo per gli ortaggi surgelati e linea del caldo per i succhi di frutta e i derivati del pomodoro. Le lavorazioni della linea del freddo La linea del freddo si compone dei processi di lavorazione di prodotti in foglia (spinaci, bieta, cicoria, cime di rapa), i fagiolini, i piselli e i borlotti, oltre alla miscelazione degli ortaggi per i minestroni, le linee di confezionamento per i surgelati e le linea di produzione di pomodoro per cubetti surgelati. Le linee del freddo lavorano alternativamente per circa 10 mesi all’anno, tranne il confezionamento surgelato che lavora in modo continuativo. Nello stabilimento di Larino sono presenti solo lavorazioni della linea del freddo: è presente una linea per la lavorazione della foglia (spinacio, cicoria, bieta e cime di rapa), le lavorazioni di zucchine a rondelle e cubetti, le carote a rondelle e cubetti, poi sedani in cubetti, verze, porri, patate, broccolo, cavolfiori, asparagi, gran parte di questi ortaggi utilizzati per le miscele dei vari minestroni, altri vengono confezionati in busta come mono ingrediente. Lo stabilimento è dotato inoltre di una linea di grigliatura di melanzane, zucchine peperoni, patate, prodotti che vengono surgelati e dopo il loro scongelamento domestico sono pronti per l’immediato consumo. 33 Le lavorazioni della linea del caldo La linea del caldo comprende la lavorazione della frutta in succhi e nettari di diversi gusti (albicocche, pesche, pere e mele) in brik e bottiglia nei diversi formati; la lavorazione del pomodoro; la lavorazione di latti vegetali (soya,riso). Sia per i prodotti che provengono dai conferimenti dei soci che per quelle che arrivano come semilavorati in fusti congelati o in cisterne a zero gradi, Fruttagel effettuata controlli per non manomettere ex ante la garanzia qualitativa del processo di trasformazione. I controlli sui pesticidi (realizzati dal laboratorio dell’Ufficio qualità) vengono compiuti su ogni materia prima in ingresso. Sul pomodoro, di cui Fruttagel è responsabile anche nella coltivazione, questi controlli vengono effettuati anche in campagna per validarne ulteriormente la qualità. Per la lavorazione del latte di Soya, Fruttagel si avvale del fornitore di materia prima, leader in Europa (ALPRO) e, con la sua determinazione nei controlli, confeziona in brik un prodotto innovativo. La frutta lavorata in Fruttagel si divide in tre tipologie: •convenzionale, • lotta integrata, •biologico. Il pomodoro invece si distingue tra biologico e lotta integrata 34 Produzioni biologiche La quantità di ortaggi e frutta biologica certificata risulta in crescita nell’ultimo triennio. Nel 2013 essa rappresenta il 14,20% del totale ortaggi e frutta complessivamente lavorati. La quantità di pomodoro biologico acquistato nell’anno subisce un incremento in termini percentuali rispetto al totale pomodoro lavorato nel biennio precedente. MPA 2011 2012 2013 Quantità totale MPA (tonnellate) 111.512 105.940 95.674,4 Quantità totale MPA biologica (tonnellate) 15.484 15.958 13.617,3 % bio sul totale MPA 13,8 15,0 14,2 2011 2012 2013 Quantità totale MPA (tonnellate) 55.921,2 49.071 44.723,3 Quantità totale MPA biologica (tonnellate) 5.315 4.675 3.911,9 % bio sul totale MPA 9,5 9,5 8,7 2011 2012 2013 Quantità totale MPA (tonnellate) 15.367,1 16.524 13.754,5 Quantità totale MPA biologica (tonnellate) 2.231 2.503 1.536,1 % bio sul totale MPA 14,5 15,15 11,2 2011 2012 2013 Quantità totale MPA (tonnellate) 40.224 40.345 44.723,3 Quantità totale MPA biologica (tonnellate) 7.936 8.781 8.169,3 % bio sul totale MPA 19,7 21,8 18,3 MPA Ortaggi MPA Frutta MPA Pomodoro 35 Tabella 4 Materia prima agricola (MPA) biologica lavorata nel triennio Tabella 5 Ortaggi biologici nel triennio Tabella 6 Frutta biologica nel triennio Tabella 7 Pomodoro biologico nel triennio Commercializzazione Canali di vendita Fruttagel si caratterizza principalmente come co-packer per conto terzi nei mercati delle bevande (succhi di frutta, thè, bevande a base cereali), dei derivati del pomodoro e delle verdure surgelate per il canale retail e food service/catering (servizi di ristorazione collettiva, commerciale, bed and breakfast, bar, etc.). In modo simultaneo alla strategia di produzione per marchi di terzi nel canale retail, Fruttagel ha sviluppato la medesima strategia della marca commerciale anche in altri canali, quali il Food Service, Porta a Porta e B2B (rapporti con le industrie). Inoltre, Fruttagel ha anche sviluppato i propri marchi che sono: • Almaverde Bio per surgelati, succhi di frutta e passate biologiche; • Sucor, Sica, Sungel per ortaggi e surgelati convenzionali; •Solaris per la linea di Pomodoro Italiano; •Dai e Dammi per la linea di thè, succhi e nettari; •Solandia per le bevande a base cereali e verdure surgelate. Fatturato per linee di prodotto Il fatturato complessivo al 31.12.2013 ammonta a 128.525.000 Euro. Il settore dei succhi, bevande a base di frutta e te ha registrato a livello nazionale un forte decremento a volume (-6% per gran parte influenzata dalla negativa stagione estiva 2013) mentre si è sviluppato molto il mercato delle bevande a base di cereali. L’effetto algebrico dei due differenti settori porta l’azienda nella divisione Ambiente a decrementare leggermente i volumi totali ed i propri fatturati rispetto al 2012 del -2%; questa minima variazione negativa del fatturato è stata generata dalla variazioni positiva dei listini di vendita, dall’incremento della quota di mercato dei prodotti contrassegnati dalla marca del distributore (per tutti i ns segmenti Ambiente) e dallo sviluppo nell’area delle bevande a base di cereali Fruttagel. Le vendite di ortaggi surgelati nel mercato Retail a livello nazionale è stazionario ma per merito dell’effetto congiunto della variazioni listini, dell’incremento della quota di mercato dei prodotti contrassegnati dalla marca del distributore, di nuovi prodotti di filiera inseriti in distribuzione (Asparagi, Patate Novelle) ed anche per nuove commesse acquisite nel 2012, Fruttagel ha così potuto segnare un incremento importante di fatturato in questo canale pari al +4,7%; nel canale Food Service destinati alle gradi strutture di ristorazione collettiva i volumi sono stabili mentre calano i consumi nel settore tradizionale; complessivamente il 2013 chiude con una variazione positiva rispetto al 2012 del +2% a valore. Nel 2013 il mercato dei derivati del pomodoro esprime una stagnazione dei consumi con segni positivi rispetto al 2012 solamente sui mercati esteri. Fatturato di vendita/000 2011 % 2012 % 2013 % Succhi di frutta, bevande frutta, 111.512 111.512 111.512 111.512 105.940 95.674,4 bevande veg e tè 52.702 43,10 55.104 42,58 53.895 41,93 Ortaggi surgelati 51.373 42,07 53.790 41,58 54.838 42,67 Derivati del pomodoro 15.341 12,56 17.423 13,46 17.063 13,27 Altri ricavi 2.691 2,20 3.074 2,38 2.730 2,13 Totale 122.107 100,0 129.391 100 128.525 100 Tabella 8 Fatturato di vendita per linee di prodotto: trend 2011-2013 Fonte: Bilancio d’esercizio 2013 36 3.1 Andamento economico e patrimonio L’anno 2013 ha certamente rappresentato il punto di svolta più alto all’interno di un trend positivo di cambiamento che già nel 2012 aveva caratterizzato l’andamento di bilancio e tutti i principali indici economico-patrimoniali dello stesso. Il tendenziale continuo miglioramento dei risultati della gestione caratteristica e del risultato netto di bilancio, sono stati determinati, come sempre accade in questi casi, da diversi fattori positivi, frutto nella quasi totalità dei casi delle azioni intraprese congiuntamente da tutte le Aree aziendali. L’obiettivo contenuto nel piano industriale 2011/2013 di riduzione dell’indebitamento e del recupero di marginalità è stato ampiamente realizzato grazie alle azioni implementate sul fronte della qualificazione del fatturato e riduzione dei costi. L’andamento della situazione finanziaria e del margine operativo lordo sono ampiamente significativi. Evoluzione della posizione finanziaria netta/000 € 2011 2012 2013 pfn 84.002 75.366 65.827 Margine Operativo Lordo/000 € 2011 2012 2013 ebitda 5.440 7.695 7.475 * 3 Reddito e Patrimonio *il MOL 2013 sarebbe stato ben più ampio se Fruttagel avesse potuto disporre dei contributi comunitari pari ad € 1,8 ml, derivanti dai Piani Operativi (presenti fino al 2012), prudenzialmente “accantonati” in attesa delle determinazioni della Corte di Giustizia CE. Principali risultati 2011 2012 2013 127.765.882 127.667.038 128.857.298 122.107.419 129.391.482 128.525.154 Risultato netto - 468.143 -44.530 229.886 Patrimonio Netto 34.201.878 34.257.346 30.387.131 13.627.700 13.727.700 9.627.600 Valore della produzione Di cui ricavi di vendita Di cui capitale sociale 3.2 Valore aggiunto: produzione e distribuzione Lo “schema del valore aggiunto” (la sua determinazione e il suo riparto) è ciò che caratterizza lo standard GBS, congiungendo gli aspetti economici della gestione con quelli sociali. Il valore aggiunto viene rappresentato in due prospetti, uno che espone il modo in cui esso è stato prodotto e l’altro che ne evidenzia il riparto, cioè come la ricchezza è stata distribuita agli interlocutori principali. Questo schema viene utilizzato per due motivi principali: permette di quantificare – e soprattutto di descrivere come - la ricchezza è stata prodotta, poi la sua distribuzione, cioè chi, e in quale misura, ne ha beneficiato. In secondo luogo lo schema consente di collegare il bilancio sociale con il bilancio ordinario. In sostanza: lo schema di produzione e distribuzione del valore aggiunto è uno strumento per “rileggere il bilancio dal punto di vista degli stakeholder”. 37 Tabella 9 Sintesi dei principali risultati economici e patrimoniali: trend 2011-2013 DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO 2011 2012 2013 Ricavi delle vendite delle prestazioni (meno rettifiche di ricavo) 122.107.419 129.391.482 128.525.154 Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3.479.243 -3.957.326 -206.756 Variazione dei lavori in corso su ordinazione - - - Altri ricavi e proventi 2.148.548 2.201.250 509.777 Totale Valore della Produzione 127.735.210 127.635.406 128.828.175 Consumo materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci -56.317.867 -52.823.719 -56.836.713 Costi per servizi -27.101.899 -29.056.470 -27.708.181 Costi per godimento di beni di terzi -1.857.313 -1.876.532 -1.822.411 Accantonamenti -36.759 - -56.000 Oneri diversi di gestione -184.520 -225.280 -163.297 Totale Costi Intermedi della Produzione -85.498.358 -83.982.001 -86.586.602 VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO (A-B) 42.236.852 43.653.405 42.241.573 +/- Saldo Gestione Accessoria 273.552 222.876 390.770 Ricavi Accessori 273.552 222.876 390.770 - - A) Valore della Produzione B) Costi intermedi della produzione C) Gestione accessoria e straordinaria Costi Accessori +/- Saldo Gestione Straordinaria 8.146 59.796 86.355 Ricavi straordinari 296.299 360.432 344.543 Costi straordinari -288.153 -300.636 -258.188 Totale Gestione Accessoria e Straordinaria 281.698 282.672 477.125 VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO (A-B+/-C) 42.518.550 43.936.077 42.718.698 D) Ammortamenti della gestione per gruppi omogenei di beni -5.061.502 -4.998.713 -5.075.120 E) Accantonamenti imposte anticipate e differite 1.260.411 -12.437 24.020 VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO (A-B+/-C-D) 38.717.459 38.924.927 37.667.598 Tabella 10 Determinazione del valore aggiunto 2011-2013 38 RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO 2011 2012 2013 a) remunerazione diretta 18.478.014 17.662.010 17.848.716 b) remunerazione indiretta 5.014.868 4.816.780 4.955.262 Totale Remunerazione del Personale 23.492.882 22.478.790 22.803.978 Valorizzazione del conferimento di materia prima agricola 12.788.598 13.176.199 11.687.711 Totale Remunerazione dei soci conferenti 12.788.598 13.176.199 11.687.711 Imposte dirette 565.000 593.152 580.250 Imposte indirette 133.979 165.192 167.372 Totale Remunerazione della Pubblica Amministrazione 698.979 758.344 747.622 Oneri per capitali a breve termine 845.700 1.277.744 1.293.004 Oneri per capitali a lungo termine (mutui a medio/lungo termine) 1.172.982 1.072.588 724.905 Totale Remunerazione del Capitale di Credito 2.018.682 2.350.332 2.017.909 Dividendi distribuiti 0 0 0 Rivalutazioni del capitale sociale 0 0 0 Totale remunerazione del Capitale di Rischio 0 0 0 Variazione delle riserve -468.143 -44.530 222.989 Totale Remunerazione dell’Azienda -468.143 -44.530 222.989 Fondi Mutualistici (3% dell’utile) 0 0 6.897 Contributi associativi 168.396 193.487 177.489 Totale Movimento Cooperativo 168.396 193.487 184.386 G) Contributi alla collettività 18.065 12.305 3.003 VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 38.717.459 38.924.927 37.667.598 A) Remunerazione del personale Personale dipendente B) Remunerazione dei soci conferenti B) Remunerazione della Pubblica Amministrazione C) Remunerazione del Capitale di Credito (finanziatori) D) Remunerazione del Capitale di Rischio (soci) E) Remunerazione dell’Azienda F) Risorse al Movimento Cooperativo Tabella 11 Prospetto di distribuzione del valore aggiunto 2011-2013 39 Gli aspetti più significativi dell’evoluzione negli anni dello schema di costruzione e riparto del VA non riguardano tanto il prospetto di determinazione, dal quale ciò che emerge è il lieve calo del valore aggiunto netto prodotto, quanto le voci di riparto, che a prima vista anch’esse non paiono modificarsi in maniera significativa, ma che contengono invece una significativa novità relativamente alla destinazione che riguarda l’impresa. Ma vediamo con ordine: A) Remunerazione del personale Contiene sia la remunerazione diretta (salari, stipendi comprensivi della remunerazione variabile) che quella indiretta (oneri sociali, tfr, costi per mensa aziendale, etc.) dei lavoratori. Dal prospetto non si notano scostamenti significativi (per quanto la dimensione stessa della quota di valore destinata ai lavoratori sia in sé molto significativa). B) Remunerazione dei soci conferenti Si tratta della valorizzazione della materia prima conferita dalle cooperative socie agricole, che evidenzia, rispetto all’anno precedente, un calo. C) Remunerazione della Pubblica Amministrazione La voce comprende la quota di risorse destinate allo Stato sotto forma di imposte dirette sul reddito d’esercizio (correnti, differiti o anticipate), imposte indirette e tasse. Si presenta lievemente in calo rispetto all’anno precedente, che invece indicava una sensibile tendenza all’aumento. D) Remunerazione del capitale di credito Si tratta essenzialmente degli oneri finanziari a lungo e breve termine e segnala una riduzione di sensibile dimensione. Uno degli obiettivi del piano industriale completato nel 2013 era la riduzione dell’indebitamento, che viene infatti indicata dal calo degli oneri. La medesima verifica sarà possibile anche osservando la variazione della posizione finanziaria netta, che si riduce infatti nel 2013 di circa 10 ml di Euro. E) Remunerazione del capitale di rischio Rappresenta – sul piano formale - i dividendi e l’eventuale rivalutazione delle quote di capitale sociale versate dai soci. Come per gli anni precedenti il suo valore è pari a zero, dato che i soci hanno sempre indicato come obiettivo quello della valorizzazione dell’impresa e dunque delle loro singolari attività imprenditoriali, più che il perseguimento di vantaggi d’ordine finanziario. F) Remunerazione dell’azienda E’ costituita dalla variazione in positivo o in negativo del patrimonio netto, dovuto all’accantonamento a riserva dell’utile di bilancio o all’impiego del patrimonio a copertura delle perdite. Si tratta della variazione più significativa nello schema di riparto del VA, dato che si è passati da due annualità che registravano un valore negativo a un 2013 che segnala una sensibile capacità di autofinanziamento. Questo è senza alcun dubbio il dato più significativo dello schema del 2013. G) Remunerazione al movimento cooperativo Questa quota è composta dal 3% dell’utile (se presente) versato a Coopfond, il Fondo Mutualistico dell’Associazione, e dai contributi associativi a Legacoop. Il valore è in linea con quello degli anni precedenti. H) Contributi alla collettività È costituito da varie iniziative sociali, culturali, sportive, solidaristiche rivolte alla comunità e al territorio. Indica per il 2013 una riduzione consistente. 40 Il valore aggiunto nel nuovo standard GBS Nella primavera 2013 il GBS ha messo a punto l’aggiornamento del suo standard, cioè ha revisionato dopo dieci anni le modalità con cui – secondo l’associazione – deve essere tenuta la rendicontazione sociale. Nelle discussioni in seno all’associazione per la revisione dello standard i concetti più marcati sono stati questi: in un periodo di crisi economica conclamata e di forti difficoltà di ordine culturale, il ragionare di aspetti concreti quali la produzione e distribuzione di ricchezza perseguite e realizzate dalle imprese possiede di per sé un forte contenuto sociale; lo schema del valore aggiunto è stato spesso messo nei rapporti sociali in subordine rispetto alle narrazioni di tipo più generale, ma scendere nella “concretezza” dei numeri offre una sponda ai ragionamenti di tipo organizzativo e complessivamente al miglioramento. 41 4.1 Dipendenti Consolidando gli andamenti registrati negli ultimi anni, nel 2013 Fruttagel ha proceduto all’assunzione di complessivi 18 nuovi dipendenti. Nell’anno 2013 la media delle giornate lavorate da tutto il personale avventizio a tempo determinato, in forza nello stabilimento di Alfonsine, è risultata pari ad oltre n. 162 giornate, e n. 150 per lo stabilimento di Larino. 4 Lavoro La leggera contrazione del numero di giornate rispetto all’anno precedente è stata determinata dalle difficoltà registrate nei primi 4/5 mesi dell’anno in cui le lavorazioni hanno subito consistenti diminuzioni determinate da eventi atmosferici particolarmente avversi. Il recupero avuto nella seconda parte dell’anno ha comunque portato ad un equilibrio occupazionale in linea con gli anni precedenti. La percentuale di operai comuni e specializzati e, ancor di più, di personale femminile occupato rappresentano un vanto ed una ricchezza per l’Azienda e per i territori in cui opera. Qualifica dipendenti Alfonsine Tabella 12 Dipendenti per genere, qualifica e stabilimento al 31.12.2013 2013 Uomini % Donne % Totale % Dirigenti 6 3,22 0 0,00 6 0,82 Quadri 12 6,45 4 0,73 16 2,18 Impiegati 24 12,90 39 7,11 63 8,56 Apprendista impiegati 0 0,00 1 0,18 1 0,14 Operaio tempo indeterminato 57 30,65 1 0,18 58 7,89 Apprendisti operai 1 0,54 0 0,00 1 0,14 Operaio a tempo determinato 86 46,24 504 91,80 590 80,27 Totale generale 186 100,00 549 100,00 735 100,00 2013 Qualifica dipendenti Larino Uomini % Donne % Totale % Dirigenti 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Quadri 1 3,13 0 0,00 1 0,74 Impiegati 2 6,26 4 3,92 6 4,41 Apprendista impiegati 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Operaio tempo indeterminato 7 21,86 0 0,00 7 5,15 Apprendisti operai 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Operaio a tempo determinato 22 68,75 100 96,08 122 89,70 Totale generale 32 100,00 104 100,00 136 100,00 Nel 2013 il numero di addetti occupati all’interno dello stabilimento di Fruttagel di Alfonsine risulta essere pari a 735 addetti, di cui 145 a tempo indeterminato e apprendisti (19,73%) e 590 a tempo determinato (80,27%), il 25,31 % è composto da personale di sesso maschile e il 74,69 % di sesso femminile. Allo stesso modo, il numero di addetti occupati all’interno dello stabilimento di Larino risulta essere pari a 136 addetti, di cui 13 a tempo indeterminato (9,56 %) e 123 a tempo determinato (90,44%), il 23,53 % è composto da personale di sesso maschile e il 76,47 % di sesso femminile. 42 I contratti a tempo determinato, instaurati con le modalità del contratto di avventiziato agricolo ed agroindustriale hanno in Fruttagel una stabilità consolidata negli anni, chiaramente percepita dai lavoratori, come dimostrano le bassissime percentuali di dimissioni che si registrano annualmente In altri termini, l’azienda garantisce una continuità lavorativa e occupazionale che va ben oltre la tipologia contrattuale utilizzata e che ha reso anche i contratti di avventiziato, fonte di certezze retributive e contributive per tutti i lavoratori. N. di giornate Alfonsine 2011 2012 2013 N. operai % N. operai % N. operai % Fino a 100 giornate 104 19,1 87 14,03 77 12,71 Da 101 a 151 giornate 85 13,1 110 17,74 97 16,00 Oltre le 151 giornate 458 70,8 423 68,23 432 71,29 Totale 647 100 620 100 606 100 N. di giornate Larino N. operai % N. operai % N. operai % Fino a 100 giornate 13 10,6 9 7,26 10 8,20 Da 101 a 151 giornate 24 19,5 53 42,74 55 45,00 Oltre le 151 giornate 86 69,9 62 50,00 57 46,80 Totale 123 100 123 100 122 100 43 Tabella 13 Giornate lavorate dagli operai a tempo determinato nel triennio 2011-2013 Operai a Tempo Determinato Alfonsine 18,54% 68,74% Grafico 1 102.559 Totale giornate lavorate nell’anno 2011 12,72% 14,06% Grafico 2 96.787 Totale giornate lavorate nell’anno 2012 68,23% 17,74% 12,71% Grafico 3 94.013 Totale giornate lavorate nell’anno 2013 71,29% 16,00% • • • Fino a 100 giornate Da 101 a 151 giornate Oltre 151 giornate 44 Operai a Tempo Determinato Larino 10,60% 19,50% 69,90% Grafico 4 20.150 Totale giornate lavorate nell’anno 2011 7,26% Grafico 5 18.606 Totale giornate lavorate nell’anno 2012 42,74% 50,00% 8,20% Grafico 6 18.070 Totale giornate lavorate nell’anno 2013 46,80% 45,00% • • • 45 Fino a 100 giornate Da 101 a 151 giornate Oltre 151 giornate Per i lavoratori avventizi, oltre al un nuovo regolamento di avviamento al lavoro tendente a conciliare maggiormente i tempi di vita/lavoro degli stessi con l’organizzazione aziendale, si è dato vita (nel 2012 ad Alfonsine e nel 2013 a Larino) ad un importantissimo accordo aziendale in materia di individuazione delle mansioni, qualifiche e attribuzioni economiche regolamentando tali aspetti non previsti dal CCNL in modo puntuale e condiviso. Fasce di età N. % Fino a 30 215 24,68 Fa 31 a 40 318 36,51 Da 41 a 50 276 31,69 Oltre 50 62 7,12 Totale 871 100,00 Provenienze dipendenti sede di Alfonsine N. % Provincia di Ravenna 601 40,70 Di cui comune di Alfonsine 298 19,30 Provincia di Ferrara 114 21,50 Altre province 20 2,80 Totale 735 100,00 Provenienze dipendenti sede di Larino N. % Provincia di Campobasso 136 39,20 Di cui comune Larino 83 60,80 Altre province 0 0,00 Totale 136 100,00 Tabella 14 Dipendenti complessivi per fasce di età nel 2013 Tabella 15 Dipendenti per provenienza territoriale (residenza) nel 2013 Tabella 16 Movimentazioni personale dipendente per stabilimento nel 2013 * di cui n. 5 pensionamenti 46 Turnover Alfonsine Impiegati Operai t. i. Operai t. d. Totale Assunzioni 1 0 14 15 Cessazioni 2 2 11 *15 Turnover Larino Impiegati Operai t. i. Operai t. d. Totale Assunzioni 0 0 3 3 Cessazioni 0 0 0 0 4.2 Sicurezza e salute Tra gli obiettivi della Politica Aziendale, sono poste in primo piano la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali che interessano i lavoratori, la pianificazione di periodiche attività formative informative e di addestramento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la prevenzione in merito ai rischi professionali per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Attività e formazione Nello stabilimento di Alfonsine sono state svolte nel corso del 2013 le seguenti attività in tema di sicurezza: • implementazione e applicazione del Sistema di Gestione della Salute e sicurezza nei luoghi di Lavoro (SGSL) ai sensi dalla norma BS OHSAS 18001:2007 e del D.Lgs 81/2008 e s.m.i., con l’obiettivo di certificare il Sistema per entrambi gli stabilimento entro l’anno 2014; • si sono svolti incontri periodici tra l’Area Tecnica, RSPP e RLS per analizzare nel dettaglio e con continuità sia gli infortuni occorsi, sia le segnalazioni in merito alle problematiche di sicurezza per valutare e implementare soluzioni migliorative mirate; • è stata effettuata la formazione di tutti i lavoratori ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 21.12.2011; • è stata effettuata una formazione specialistica per i carrellisti. Nello stabilimento di Larino sono state svolte le seguenti attività in tema di sicurezza: • implementazione del Sistema di Gestione della salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro (SGSL) ai sensi dalla norma BS OHSAS 18001:2007 e del D.Lgs 81/2008 e s.m.i.; • è stata effettuata la formazione di tutti i lavoratori ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 21.12.2011. • è stata effettuata specifica formazione su rischio legato alla presenza di ammoniaca e sul piano di evacuazione in caso di fuga di gas. Principali indicatori sulla sicurezza Nella tabella che segue sono riassunti i dati utilizzati per calcolare l’andamento degli indici infortunistici; nello specifico si tratta del numero di infortuni che hanno richiesto un periodo di assenza superiore ai tre giorni; il numero di giorni non lavorati a causa di un infortunio che ha richiesto un periodo di assenza inferiore ai tre giorni; il numero totale delle ore lavorate e il numero totale di forza lavoro occupata. 47 Indicatori stabilimento Alfonsine 2011 2012 2013 N. infortuni (> 3 giorni di assenza) 57 71 42 N. giorni infortunio (> 3 giorni di assenza) 1.756 1.837 988 N. ore lavorate (impiegati) 109.498 105.172 100.813 N. ore lavorate (operai fissi) 719.468 667.888 642.835 N. ore lavorate (operai avventizi) 828.966 773.060 743.648 N. ore lavorate totali 65 62 60 N. impiegati 640 603 590 N. operai fissi 705 665 650 N. operai avventizi 57 71 42 N. lavoratori totali 1.756 1.837 988 Indicatori stabilimento Larino 2011 2012 2013 N. infortuni (> 3 giorni di assenza) 10 8 6 N. giorni infortunio (> 3 giorni di assenza) 257 183 184 N. ore lavorate (impiegati) 11.802 9.966 11.885 N. ore lavorate (operai fissi) 12.372 11.748 10.639 N. ore lavorate (operai avventizi) 127.831 116.257 113.544 N. ore lavorate totali 152.005 137.970 136.068 N. impiegati 6 6 7 N. operai fissi 7 7 7 N. operai avventizi 123 122 122 N. lavoratori totali 136 135 136 Tabella 17 Principali indicatori sulla sicurezza Gli indici utilizzati sono quattro e sono calcolati secondo le seguenti formule: • l’indice di frequenza = (n. infortuni/n. ore lavorate) x 1.000.000; • l’indice di gravità = (n. giorni perduti per infortunio/n. ore lavorate) x 1.000; • l’indice di incidenza = (n. infortuni/n. lavoratori) x 1.000. Rappresenta la percentuale dei lavoratori che, in rapporto a quelli esposti a rischio, hanno subito infortuni; • l’indice di rischio = IF x IG. Il modello di riferimento è quello della Statistica Antinfortunistica, documento obbligatorio redatto secondo le norme del D.Lgs 81/08, art. 53. 48 Stabilimento Alfonsine 2011 2012 2013 Indice di Incidenza 80,85 106,77 64,62 Indice di Frequenza 68,76 91,84 56,48 Indice di Gravità 2,12 2,38 1,33 Indice di Rischio 145,66 218,24 75,04 Stabilimento Larino 2011 2012 2013 Indice di Incidenza 73,53 59,26 44,12 Indice di Frequenza 65,79 57,98 44,10 Indice di Gravità 1,69 1,33 1,35 Indice di Rischio 111,23 76,91 59,63 Per entrambi gli stabilimenti tutti gli indici sono in netta diminuzione. Il monitoraggio continuo dei dati relativi agli infortuni (natura, dinamica, sede e agente della lesione) e la loro analisi puntuale nel corso dell’anno – gli infortuni sono singolarmente valutati dal “gruppo infortuni”, istituito proprio allo scopo di analizzare dettagliatamente le cause di infortunio e predisporre gli interventi correttivi per la riduzione del rischio – hanno portato alla riduzione del numero stesso degli incidenti e degli indici infortunistici. Tutti gli infortuni/incidenti e i mancati infortuni portano ad azioni correttive che sono riportate nel Piano di adeguamento-miglioramento per la riduzione dei rischi, documento dinamico condiviso in rete, che riassume tutti gli interventi previsti nei vari DVR, con tempistiche e responsabilità di attuazione. Nel Piano sono riportati anche i tentativi di risoluzione dei problemi che non sono andati a buon fine, in modo che rimangano segnalati tutti gli interventi fatti. Elementi strutturali e di processo adottati per migliorare la salute dei lavoratori Di seguito sono elencate le attività che Fruttagel sta compiendo per migliorare il livello di sicurezza dei lavoratori: • investimento nella protezione da fughe di ammoniaca; • formazione e informazione dei lavoratori ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 e dell’Accordo Stato Regioni del 22.02.2012 (attrezzature di lavoro); • aggiornamento continuo del Documento di Valutazione dei Rischi ai sensi del D.Lgs 81/08; • attivazione del processo di rinnovo del CPI per l’intero stabilimento; • implementazione dell’applicazione del Sistema di Gestione Sicurezza per l’ottenimento della Certificazione ai sensi della Norma BS OHSAS 18001. 49 Tabella 18 Andamento degli indici Realizzare Qualità per l’industria alimentare significa integrare gli sforzi di tutti i soggetti coinvolti nella complessa filiera agroindustriale: produzione agricola, lavorazione, logistica, preparazione e consumo. Per mantenere la qualità e la sicurezza degli alimenti in tutta la catena alimentare sono necessarie, da un lato, procedure operative per garantire la salubrità dei cibi e, dall’altro, sistemi di monitoraggio per garantire che le operazioni vengano effettuate correttamente La sicurezza di un alimento non è data solo da un’analisi chimica o microbiologica, ma si realizza attraverso una percorso sintetizzabile in diverse fasi. 5 Qualità Cos’è la Qualità La qualità può essere intesa come: - caratteristica (la conformità alle specifiche tecniche) - valore (l’adeguatezza all’uso) Semplificando, è caratterizzata da una parte fortemente oggettiva (gli aspetti tecnici che devono soddisfare le specifiche del cliente) ma anche di una componente soggettiva ( soddisfare le aspettative e i desideri del cliente). Un bel modo di definirla ed interpretarla: è un rapporto tra una realizzazione e un’attesa perché esprime il livello di corrispondenza tra le aspettative del cliente e il prodotto/servizio offerto: più le aspettative e il prodotto/servizio si sovrappongono, più questi saranno giudicati prodotti/servizi “di qualità. 5.1 Processo a) Scelta delle zone di coltivazione e Selezione delle sementi Le aree di produzione vengono scelte in base alle caratteristiche del terreno e del clima, privilegiando le regioni geografiche tradizionalmente vocate alla coltivazione dei vegetali migliori e differenziando le zone per poter disporre di raccolti di qualità anche in caso di avverse condizioni meteorologiche; Fruttagel grazie ai due stabilimenti dislocati strategicamente, uno nel Nord Italia (Alfonsine RA) e uno nel Sud Italia (Larino CB), è in grado di approvvigionarsi dei prodotti nel loro naturali luoghi di coltivazione. A monte del processo di coltivazione, viene effettuata una specifica attività di ricerca e selezione delle migliori varietà di sementi. b) Campionamento e Analisi dei prodotti Per ogni prodotto e per ogni cliente, si identificano procedure e limiti diversi, in particolare: • ortaggi surgelati: selezione del seme, crescita in campo, pre-raccolta, ricevimento e lavorazione sono tutte le fasi in cui Fruttagel, tramite uno staff selezionato di agronomi e analisti, campiona il prodotto al differente stadio vegetativo o step di lavorazione. Sui semilavorati in acquisto (matrici non reperibili in Italia o di cui Fruttagel non ne segue la filiera in campo) destinati alla linea produttiva del freddo, il piano di campionamento per le analisi interessa il 100% del prodotto. • pomodoro: per la coltivazione biologica il campionamento interessa il 100% del prodotto durante la pre-raccolta; per la coltivazione a lotta integrata la percentuale di campionamento varia a seconda del capitolato del cliente. Il biologico è ricampionato, nella misura del 4%, al momento del conferimento; segue il campionamento del 10% dei tank dove il prodotto trasformato viene 50 messo in stoccaggio; infine, a seconda della destinazione, segue il piano di campionamento richiesto dal cliente. • linea del caldo: la frutta (pesca, albicocca, mela e pera) è monitorata dal ricevimento alla trasformazione finale. Tipologia N. addetti N. analisi interne N. analisi esterne Laboratorio CHIMICO-MICROBIOLOGICO 20 235.000 200 Laboratorio FITOFARMACI 4 3500 40 Ricerca e Sviluppo 3 1500 0 Assicurazione Qualità 4 NA 1.500 Totale 31 240.000 1.740 5.2 Rintracciabilità di filiera Nell’ottica del Reg. CE n. 178/02 la rintracciabilità di filiera è da intendersi come la documentazione dei flussi di input ed output tra le aziende della filiera. In ogni caso il concetto di filiera dovrebbe implicare, secondo questa ottica, il coinvolgimento di tutte le aziende della produzione della materia prima (ovvero per Fruttagel materie prime derivanti dalla coltivazione) alla vendita e all’uso del prodotto finale. Lo scopo è di proteggere la salute dei consumatori e assicurare pratiche leali nel commercio di prodotti alimentari adottando normative sul rispetto dell’igiene dei cibi, degli additivi, dei residui chimici, dei pesticidi e di altri contaminanti, sull’etichettatura e sulla presentazione degli alimenti, sui metodi di analisi del rischio e sulla campionatura. Fruttagel garantisce e documenta la rintracciabilità dei propri prodotti lungo tutte le fasi della produzione ed effettua un piano di campionamento per ogni tipologia di materia prima agricola considerando destinazione finale (ovvero se si tratta di culture biologiche, convenzionale oppure lotta integrata), capitolato stabilito con il cliente e standard relativi ai vincoli di legge vigenti sulle norme alimentari. 5.3 Sistema HACCP Si tratta di un sistema di autocontrollo nel settore della produzione di alimenti (Regolamento CE 852/2004) necessario a valutare rischi e pericoli nonché stabilire misure di controllo per prevenire problemi igienico-sanitari. Per ogni tipologia di lavorazione vengono dunque realizzati appositi piani che ne identificano eventuali pericoli biologici, chimici o fisici. Per ogni pericolo evidenziato vengono predisposte misure preventive necessarie a ridurre o annullare i relativi rischi, identificando gli eventuali Punti Critici di Controllo (CCP). Per ogni Punto Critico identificato sono previsti parametri da tenere sotto controllo e i relativi Limiti Critici. Il personale, cui è affidato il compito della gestione ed applicazione del piano, è stato formato in modo da garantire la completa attuazione del programma di prevenzione del rischio igienico, l’esecuzione delle attività di verifica e sorveglianza, la stesura della documentazione e l’archiviazione dei dati raccolti. 51 Tabella 19 Indicatori dell’Ufficio Assicurazione Qualità nel 2013 5.4 Certificazioni Sono i riconoscimenti dell’impegno che Fruttagel mette nel miglioramento continuo della Qualità a garanzia di un prodotto sano, salubre e sicuro in linea con le aspettative dei propri clienti. Sono rilasciate dagli Enti Internazionali Bureau Veritas per quanto concerne agli standard di prodotto IFS “International Food Standard” (Higher Level) e BRC “Global Standard for Food Safety” (Grade A) e CERMET per quanto riguarda il Sistema di Gestione della Qualità secondo la Norma UNI EN ISO 9001:2008. Si tratta delle certificazioni più prestigiose del settore Food, che Fruttagel ha ottenuto con il livello massimo di conformità. Nel 2013 si è stata inoltre rinnovata la certificazione di “italianità” dei prodotti vegetali surgelati: piselli, bieta, fagiolini, cipolla, fagioli borlotti, spinaci, pomodoro, carote, patate, cavolfiori, zucchine, verze, sedano, porro, aglio. In particolare, tramite un Ente Terzo (CERMET) si assicura l’origine Italiana della materia prima agricola trasformata interamente da Fruttagel negli stabilimenti di Alfonsine e di Larino. Sempre nell’anno 2013, l’Ente di accreditamento CCPB ha rinnovato l’autorizzazione alla produzione biologica ai sensi del Reg. CEE 834/2007. 52 Questa sezione del bilancio sociale di Fruttagel mette in evidenza le tematiche ambientali direttamente collegate al suo sistema produttivo. Si realizza una sorta di “Bilancio Ambientale”, tramite il quale Fruttagel vuole descrivere le principali relazioni tra impresa ed ambiente e discutere delle sue prestazioni ambientali. Si parla di Bilancio di “Corporate”, che riguarda entrambe le unità locali (Alfonsine e Larino) e mette in evidenza sia gli impatti ambientali dei siti produttivi che le scelte gestionali, di controllo e formative che l’azienda prende al fine di orientarsi verso una diminuzione dei costi ambientali (soprattutto in relazione al settore del consumo energetico), una razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse primarie (soprattutto in riguardo all’approvvigionamento idrico), della gestione della depurazione delle acque e quella dei rifiuti, degli imballaggi e degli scarti di produzione. Questa fenomenica è di fondamentale interesse per i consumatori (dunque per le loro cooperative), per i lavoratori, per le comunità, per i soci conferenti (e le loro cooperative) su cui impattano le attività industriali di Fruttagel. 6.1 Quadro normativo/autorizzativo di riferimento Il due siti produttivi di Fruttagel condividono simili processi produttivi dei reparti surgelati; hanno quindi le medesime criticità ambientali, ma impatti differenti per le inferiori capacità produttive del sito di Larino. Lo stabilimento di Alfonsine rientra, a livello autorizzativo, nella categoria 6.4 dell’allegato al D.lgs 59/2005, ovvero impianti industriali per il trattamento e la trasformazione di materie prime vegetali destinate alla fabbricazione di prodotti alimentari con una capacità produttiva di oltre 300 tonnellate al giorno di prodotto finito (inteso come valore medio trimestrale). E’ quindi evidente la grossa capacità produttiva dello stabilimento di Alfonsine; per la quale risulta soggetto al particolare regime autorizzativo di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Il provvedimento di AIA di fatto sostituisce ogni altro visto, nulla osta o autorizzazione in campo ambientale e inserisce l’impianto produttivo in un regime di self – reporting annuale agli enti competenti che ha il fine ultimo di raggiungere un elevato livello di protezione ambientale e di eco – efficienza delle industrie mediante la prevenzione e la riduzione integrata dell’inquinamento. Tale regime autorizzativo prevede inoltre l’adeguamento dei singoli impianti alle cosiddette BAT (Best Available Tecniques/Migliori Tecnologie Disponibili); si favorisce quindi l’introduzione di tecnologie più pulite nel processi produttivi, giungendo in tal modo ad una graduale riduzione degli impatti di ogni singolo stabilimento. L’AIA dello stabilimento di Alfonsine è visualizzabile direttamente dal portale della provincia di Ravenna. Il sito di Larino, avendo un regime produttivo più ridotto, presenta ovviamente impatti ambientali e consumi di risorse primarie meno significativi e non rientra in AIA; per tale impianto le autorizzazioni sono le normali autorizzazioni settoriali relative alle emissioni in atmosfera e agli scarichi idrici. Presto anche il sito di Larino, adeguandosi alla recente normativa,procederà alla richiesta dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale). 53 6 Ambiente e Società 6.2 Processo produttivo e consumi Analizzando il processo produttivo di Fruttagel si possono suddividere i flussi (sia come ciclo produttivo che come quantità annue di prodotto finito) in funzione dei consumi di utilities e degli impatti ambientali che procurano. Nella tabella che segue, si riportano le quantità medie prodotte in un anno da ogni reparto produttivo e il livello di impieghi che tali produzioni hanno sulle fonti primarie (energia elettrica, metano, risorse idriche) sia per lo stabilimento di Alfonsine che per quello di Larino. È ben evidente che i volumi produttivi di Alfonsine sono molto maggiori di quelli registrati a Larino. Livello di consumi di risorse primarie LARINO ALFONSINE Lavorazione Ton/anno En. Elettrica Metano Acqua pozzo Acqua potabile Miscelazione ortaggi surgelati 9.517 ST N B N Cernita e calibratura surgelati 11.979 ST N B N Confezionamento surgelati 40.627 ST N B N Surgelazione ortaggi freschi 27.513 E E E E Produzioni creme da frutta fresca 12.103 ST E E ST Produzione pomodoro dal fresco 35.956 ST E E ST Confezionamento succhi di frutta 72.780 ST E ST ST Confezionamento derivati del pomodoro 34.501 ST E ST ST Confezionamento the 9.209 ST E ST ST Confezionamento latti vegetali 5.008 ST E ST ST 17.933 E E E E Surgelazione ortaggi freschi Legenda: E = Elevata, ST = Standard, B = Bassa, N = Nulla Tabella 20 Produttività annua per tipologia di lavorazione e livello di utilizzo delle fonti primarie 54 Di seguito la tabella che evidenzia gli impatti ambientali generati dai differenti reparti. Livello di consumi di risorse primarie LARINO ALFONSINE Lavorazione Ton/anno Emissioni atmosfera Scarichi idrici Rumore esterno Rifiuti Miscelazione ortaggi surgelati 9.517 N B B ST Cernita e calibratura surgelati 11.979 N B B ST Confezionamento surgelati 40.627 N B B ST Surgelazione ortaggi freschi 27.513 E E ST E Produzioni creme da frutta fresca 12.103 ST ST ST E Produzione pomodoro dal fresco 35.956 E E E E Confezionamento succhi di frutta 72.780 ST ST ST ST Confezionamento derivati del pomodoro 34.501 ST ST ST ST Confezionamento the 9.209 ST ST ST ST Confezionamento latti vegetali 5.008 ST ST ST ST 17.933 E E E E Surgelazione ortaggi freschi Legenda: E = Elevata, ST = Standard, B = Bassa, N = Nulla Tabella 21 Produttività annua per tipologia di lavorazione e livello di impatti ambientali generati Bilancio di input-output Il bilancio input-output si riferisce alle dimensioni dei processi e viene effettuato con un’opportuna rilevazione dei dati quantitativi e qualitativi riguardanti l’impatto ecologico dei processi produttivi aziendali. Il bilancio input-output rappresenta quindi una sorta di contabilizzazione di tutte le risorse naturali utilizzate in ingresso per lo svolgimento delle attività di trasformazione, e, in uscita, delle grandezze inquinanti (misurate in impatti ambientali significativi e non). Da un punto di vista operativo, si tratta di costruire una serie di prospetti nei quali evidenziare tutti i flussi fisici rilevanti. Di seguito, sono singolarmente ricostruiti gli impatti prodotti dagli stabilimenti di Fruttagel in termini di consumo energetici, ovvero impiego di metano, di energia elettrica e uso dell’acqua. Consumo di metano Il metano viene utilizzato come combustibile internamente alle centrali termiche per la generazione di energia termica sotto forma di vapore ad alta pressione. Il vapore viene poi inviato alle utenze per: • processi di cottura ortaggi (cottura foglia, fagiolino, fagiolo, pisello e pomodoro) prima della surgelazione; • processi di pastorizzazione e sterilizzazione per la produzione di nettari, succhi, passate e polpe di pomodoro e bevande (compresi i latti vegetali). 55 Lo stabilimento di Larino utilizza il vapore solo nella cottura degli ortaggi prima della surgelazione, non avendo linee di confezionamento ed imbottigliamento semilavorati. Per entrambi gli stabilimenti, gli andamenti dei consumi di metano sono fortemente stagionali. I picchi di consumo per Alfonsine sono legati ed influenzati alle diverse campagne di trasformazione ortaggi dal fresco. La campagna che impatta maggiormente, per il prelievo di metano risulta essere quella di trasformazione del pomodoro al fine di poter portare avanti le attività dei concentratori della linea della passata. Sul sito di Larino i picchi si spostano in periodi di raccolta e trasformazione di spinacio, bieta e cicoria: tali picchi sono giustificati dall’attività di produzione di vapore per le fasi di cottura delle verdure fresche. Si riportano a seguire gli andamenti e i dati di consumo di metano di entrambi gli stabilimenti: come evidente i consumi del sito di Larino, grazie anche ai contenuti volumi di produzione rispetto ad Alfonsine, sono molto inferiori. 2011 Tabella 22 Consumi metano in MC triennio 2011 - 2013 per Alfonsine e Larino 56 2012 2013 Alfonsine Larino Alfonsine Larino Alfonsine Larino GENNAIO 286.367 17.457 392.319 50.722 294.811 20.247 FEBBRAIO 347.375 55.566 347.955 61.479 296.901 30.930 MARZO 371.543 38.131 411.874 96.505 363.935 55.007 APRILE 350.850 68.093 308.787 66.520 321.240 66.136 MAGGIO 517.098 74.654 460.767 75.279 396.031 96.353 GIUGNO 506.519 129.211 553.431 128.847 458.986 73.879 LUGLIO 768.596 115.023 614.236 118.450 527.217 130.560 AGOSTO 1.023.458 118.650 1.132.483 122.063 860.921 111.028 SETTEMBRE 789.751 114.278 545.116 71.397 739.741 115.872 OTTOBRE 548.334 129.259 533.438 189.263 488.478 122.602 NOVEMBRE 435.106 121.630 323.468 161.626 396.135 126.074 DICEMBRE 295.477 118.149 238.179 68.089 234.156 80.499 Totali /anno 6.240.474 1.100.100 5.862.053 1.210.241 5.378.552 1.029.187 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 Grafico 7 Consumi di metano relativi al triennio 2011-2013 per lo stabilimento di Alfonsine 200.000 0 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC 2.000.000 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 Grafico 8 Consumi di metano relativi al triennio 2011- 2013 per la sede di Larino 200.000 0 GEN • • • FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC 2011 2012 2013 57 Prelievo energia elettrica Come per il metano, anche il consumo di energia elettrica è influenzato fortemente dalle campagne di lavorazione dal fresco. Tuttavia, mentre per il consumo di metano la lavorazione più critica risulta la trasformazione del pomodoro, il picco dell’energia elettrica segue direttamente i picchi di lavorazione dei surgelatori. La centrale frigorifera di entrambi gli stabilimenti risulta essere quindi il cuore dei consumi elettrici di Fruttagel (per lo stabilimento di Alfonsine pari fino ad un 30 % dei consumi elettrici di tutto lo stabilimento). A seguire i prelievi di energia elettrica dei due stabilimenti; ancora risulta evidente che lo stabilimento di Larino, grazie ai volumi inferiori di materia prima lavorata, ha consumi nettamente inferiori rispetto al sito di Alfonsine 2011 Tabella 23 Prelievi di energia elettrica triennio 2010-2012 per AlfonsineLarino Kwh 2013 Larino Alfonsine Larino Alfonsine Larino GENNAIO 1.767.436 227.759 2.107.431 411.339 2.146.117 217.618 FEBBRAIO 2.314.357 456.500 1.908.623 413.085 1.943.851 298.628 MARZO 2.514.639 431.757 2.774.775 698.192 2.825.763 456.257 APRILE 2.754.750 617.525 2.342.829 508.195 2.394.787 486.889 MAGGIO 4.737.254 502.273 3.765.495 500.956 4.129.510 476.007 GIUGNO 4.549.326 838.316 4.519.398 678.194 4.822.063 464.608 LUGLIO 4.222.546 888.612 3.221.329 741.307 3.360.986 817.959 AGOSTO 4.604.613 833.203 4.217.374 643.129 4.361.599 770.402 SETTEMBRE 3.816.143 785.617 2.777.265 613.555 2.903.361 686.994 OTTOBRE 4.095.081 873.206 3.854.692 790.941 3.973.049 851.690 NOVEMBRE 3.004.743 892.376 2.490.539 641.378 2.554.944 818.073 DICEMBRE 2.096.746 719.015 1.565.554 309.795 1.620.895 549.379 6.950.067 37.036.926 6.894.505 Totali /anno 40.477.633 58 2012 Alfonsine 8.066.159 35.545.305 6.000.000 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 Grafico 9 Andamento dei prelievi elettrici 2011 - 2013 nello stabilimento di Alfonsine 1.000.000 0 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 Grafico 10 Andamento dei prelievi elettrici 2011-2013 nello stabilimento di Larino 100.000 0 GEN • • • FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC 2011 2012 2013 Bilancio idrico L’acqua viene impiegata come materia prima secondo i diversi usi: acqua di processo (per lavaggi, cotture, miscelazioni), acqua di raffreddamento per il trasporto, per i servizi ausiliari (produzione di vapore), acqua sanitaria, ecc.. La sua qualità dipende dalla finalità specifica cui è destinata. L’acqua viene sfruttata soprattutto nella fase di lavaggio. La tipologia di lavorazioni presente all’interno dello stabilimento di Alfonsine è strutturata in maniera stagionalizzata, e anche i prelievi idrici rispecchiano un andamento variabile nel corso dell’anno. 59 I due stabilimenti di Fruttagel hanno fonti di approvvigionamento di acqua differenti: Alfonsine: • acqua potabile; • acqua di pozzo: tale tipologia di acqua viene addizionata con biossido di cloro prima di essere utilizzata. Nel maggio 2013 inoltre, a seguito di un progetto volto al recupero delle acque e alla diminuzione dell’emungimento di acque da falde sotterranee, Fruttagel ha attivato un impianto di recupero acque chiarificate dal depuratore aziendale. Tali acque, depurate e successivamente filtrate e sanificate, vengono riutilizzate per lavaggio piazzali, macchine ed impianti. A seguito si riportano inoltre i dati relativi anche all’acqua recuperata nel 2013. Larino: • approvvigionamento da acque superficiali: tale tipologia di acqua viene sottoposta ad un trattamento di potabilizzazione in impianto dedicato. Lo stabilimento ha anche la possibilità di approvvigionarsi d’acqua dalla linea potabile comunale. A seguire i dati di approvvigionamento distinto in base alle utenze diverse per entrambi gli stabilimenti di Fruttagel. Mese Alfonsine Acqua pozzo Larino Acqua potabile Recupero Acque Acqua superficiale 4.826 GENNAIO 44.462 21.401 FEBBRAIO 24.822 32.141 - 12.192 MARZO 54.029 37.103 - 28.407 APRILE 66.418 50.054 - 27.537 MAGGIO 51.714 33.454 24.033 21.973 GIUGNO 47.147 64.527 17.449 15.833 LUGLIO 88.446 71.178 22.870 32.265 AGOSTO 91.934 56.822 43.775 30.429 SETTEMBRE 102.952 75.272 41.951 29.825 OTTOBRE 63.410 62.003 19.872 38.594 NOVEMBRE 56.267 58.409 14.893 39.648 DICEMBRE 56.016 40.987 9.447 23.134 TOTALI 747.617 603.351 194.290 304.663 Tabella 24 Approvvigionamento idrico mensile 2013 per ogni stabilimento in MC Si evince anche in questo caso che il regime di utilizzo della risorsa, come per l’approvvigionamento di energia elettrica e metano, è fortemente influenzato dalla stagionalità delle lavorazioni e si concentra da maggio a ottobre, dove i conferimenti dalla campagna per la lavorazione del prodotto fresco, sono al massimo di intensità. 60 6.3 Impatti ambientali generati Si descrivono a seguire le tipologie di impatti ambientali (significativi e non) che genera l’attività produttiva di Fruttagel. Si sottolinea che il Sistema di Gestione Ambientale è strutturato in procedure operative e Istruzioni volte a misurare la significatività di tali impatti, mantenerli monitorati mediante piani di controllo specifici e gestire eventuali anomalie. Emissioni in atmosfera Le emissioni in atmosfera prodotte dallo stabilimento di Alfonsine sono generate in centrale termica funzionante per la produzione di vapore, destinato ai processi di cottura di pastorizzazione e sterilizzazione. La centrale termica è costituita da 3 generatori di vapore alimentati esclusivamente a gas metano. La scelta del gas metano come combustibile unisce un alto rendimento di combustione a impatti minori legati alle basse emissioni degli inquinanti atmosferici principali. Nonostante la scelta del metano Fruttagel provvede a monitorare in continuo le performance di combustione dei generatori tramite la misura del CO, della temperatura e della % di ossigeno nei fumi dei camini. Per le emissioni fuggitive rivestono interesse particolare i serbatoi di stoccaggio dell’ammoniaca, del circuito di raffreddamento delle celle frigorifere e dell’acqua di raffreddamento. Tutti i serbatoi di stoccaggio dell’ammoniaca sono periodicamente controllati da personale addestrato e monitorati da sensori di controllo elettronico. Per eventuali fughe di ammoniaca, è stata redatta una specifica procedura di intervento. Le emissioni in atmosfera dello stabilimento di Larino sono imputabili a: • impianti termici adibiti a riscaldamento indiretto e produzione di vapore corrispondenti a 3 generatori di vapore alimentati a gas metano. Tali emissioni vengono inserite, dalla Provincia di Campobasso, nelle attività ad inquinamento poco significativo. • emissioni prodotte da impianti termici a servizio della linea ortaggi surgelati, ovvero 4 bruciatori a gas metano da 450.000 Lcal/h composti da 4 camere di combustione ed estrattori di vapore. Come per lo stabilimento di Alfonsine, anche Larino è alimentato a gas metano: si unisce quindi un alto rendimento di combustione a basse emissioni degli inquinanti atmosferici principali. Scarichi idrici Lo stabilimento di Alfonsine presenta differenti tipologie di scarichi: • cinque scarichi in pubblica fognatura che raccolgono le acque nere e alcune sezioni di acque meteoriche. • uno scarico in acque superficiali che raccoglie le acque di produzione e di dilavamento dei piazzali e tetti interni allo stabilimento, dopo il processo di depurazione internamente al depuratore aziendale. La gestione dell’impianto di depurazione avviene secondo procedure interne del Sistema di Gestione Ambientale interno e le acque chiarificate del depuratore sono riutilizzabili internamente dopo processi di filtrazione e disinfezione al fine di ridurre il quantitativo di acque prelevato da falda (vedi quantitativi di acqua chiarificata recuperata nel 2013 al paragrafo “Bilancio idrico”. Lo stabilimento di Larino processa tutti i reflui di produzione nel depuratore aziendale e scarica il chiarificato in acque superficiali. Anche la gestione dell’impianto di Larino avviene secondo procedure stabilite nel Sistema di Gestione Ambientale. Gestione dei rifiuti I rifiuti prodotti vengono consegnati ad aziende esterne autorizzate al loro recupero, ovvero smaltimento, qualora il recupero non sia possibile. La classificazione e la gestione avvengono secondo quanto previsto 61 dalla parte IV del D.lgs 152/06 e s.m.i. ed il loro stoccaggio è progettato al fine di non generare contaminazioni del suolo e delle acque in conformità con quanto previsto dalle procedure del Sistema di Gestione Ambientale interno, ampliato anche allo stabilimento di Larino. Grazie al riassetto idrico dello stabilimento e il depuratore interno, presso la sede di Alfonsine è possibile effettuare il riutilizzo agricolo dei fanghi di depurazione prodotti, a titolo di ammendanti. I fanghi di depurazione possiedono utili proprietà agronomiche: tramite il loro utilizzo si possono ottenere ottime rese di coltivazione e incrementare le caratteristiche di fertilità dei suoli. Lo spandimento diretto dei fanghi deve tuttavia tener conto del fabbisogno di sostanze nutrizionali delle coltivazioni e non compromettere i terreni; tali operazioni sono quindi effettuate mediante analisi comparate di fango e terreno e un calcolo ben determinato dei quantitativi totali di fango da spandere in un determinato appezzamento. Nel 2013 sono stati distribuiti su campo 1.180.130 kg di fango di depurazione. Emissioni acustiche Nel 2013 Fruttagel ha attivato il monitoraggio periodico per una rivalutazione dell’impatto acustico. Tale monitoraggio, vista l’attività divisa a campagne tipica di Fruttagel, si concluderà nel 2014. Per lo stabilimento di Larino sono in corso valutazioni sulle emissioni acustiche esterne allo stabilimento. Principali interventi nell’anno Nel 2013 Fruttagel ha intrapreso alcuni interventi in campo ambientale di seguito descritti sinteticamente. Stabilimento di Alfonsine: Per lo stabilimento di Alfonsine si continua a portare avanti il progetto pluriennale orientato ad investimenti finalizzati al risparmio energetico mediante ottimizzazione dei consumi e dei processi. Il progetto di efficienza energetica passa attraverso a: • investimenti finalizzati alla misurazione dei consumi per reparti (acquisto di misuratori, contatori e valutazione sw per la gestione e elaborazione dei dati dai punti di misura definiti); • acquisto di motori ad alta efficienza • acquisto di inverter su motori e pompe • misurazione di interventi di efficienza energetica e realizzazione di progetti di ottenimento di Titoli di Efficienza Energetica (TEE). Stabilimento di Larino: Con le modifiche effettuate sulla centrale frigorifera e l’installazione di un sw per la gestione delle parzializzazioni dei compressori si è riusciti a registrare performance migliori a livello dei prelievi elettrici. 6.4 Comunità sociali Fruttagel è una cooperativa e come tale il suo rapporto col territorio e le sue comunità è quasi obbligato. La parola “comunità” è tuttavia fortemente allusiva, visto che di comunità ne esistono di diversi tipi e natura, oltre al fatto che ogni segmentazione della società possiede una componente arbitraria di cui bisogna essere consapevoli. Come nel caso degli stakeholder, la cosa necessaria è innanzitutto definire chi sono le comunità sociali verso cui Fruttagel si sente maggiormente impegnata e responsabile e quali sono le principali azioni intraprese o intraprendere nei loro confronti. 62 Comunità come territorio La prima accezione di comunità è quella di tipo specificamente territoriale, ovvero le persone che vivono e lavorano a contatto con le attività di Fruttagel. In questo senso i primi due essenziali riferimenti sono rappresentati dagli intorni fisico-sociali degli stabilimenti, dunque Alfonsine e Larino. Vi è poi una accezione più vasta, riguardante i territori di coltivazione e conferimento. Relativamente a questi ambiti, in altre parti del bilancio sociale sono indicate le azioni rivolte al lavoro e alla salvaguardia dell’ambiente naturale e non è dunque necessario aggiungere altro. Comunità come solidarietà Una seconda accezione di comunità fa riferimento invece ai bisogni o alle opportunità che si presentano nella società locale. Si tratta in questo caso di iniziative meno collegate alle attività caratteristiche, ma che manifestano la predisposizione di Fruttagel al “farsi carico” di aspetti che migliorano generalmente la convivenza. Contributi alla collettività 2011 2012 2013 Ricerca in campo medico 1.000 1.000 1.000 Attività culturali e sportive 696 1.148, 85 Iniziative a favore dei dipendenti 23.117 23.181 26.107 Comunicazione Sociale 110 1.572 1.558 Sostegno alle fasce deboli della popolazione 0 8.056 32.199 Totale 24.977 35.090 60.949 Tabella 25 Sponsorizzazioni ed erogazioni liberali 2011-2013 (euro) Delle voci riportate in tabella è opportuno sottolineare l’impegno crescente da parte di Fruttagel nel sostegno alle fasce deboli della popolazione, consapevolmente motivato dalle difficoltà che negli ultimi anni, a seguito della difficile congiuntura economica, hanno interessato un numero sempre crescente di persone, a cui le istituzioni pubbliche da sole, non sempre riescono a fornire adeguato aiuto. In tale ottica il contributo fornito dall’azienda al Banco Alimentare dell’Emilia Romagna, attraverso propri prodotti per un ammontare corrispondente a circa € 32.0000, manifesta chiaramente come Fruttagel intende interpretare il tema della solidarietà. Comunità come movimento cooperativo Una terza fondamentale accezione di comunità è quella specificamente cooperativa. Fruttagel è parte attiva del movimento sia per quello che riguarda la partecipazione alle attività sia per quello che riguarda il sostegno economico. Contributi erogati 2011 2012 2013 Contributi associativi a organizzazioni di categoria 168.396 193.487 243.404 Contributi a enti del settore di lavorazione 13.175 350 3.040 Totale generale 181.571 193.837 246.444 63 Tabella 26 Contributi versati trend 2011-2013 (euro) 64 Parte SECONDA 65 66 Obiettivi, risorse e patrimoni intangibili Ormai da alcuni anni Fruttagel ha adottato le indicazioni del GBS (Gruppo Bilancio Sociale) riguardo alla trattazione dei patrimoni intangibili, quei patrimoni che pur essendo difficilmente definibili e quantificabili in termini economici, caratterizzano e definiscono la cultura e l’identità di un’impresa e hanno grande influsso sulle performance imprenditoriali. Come ormai noto, i patrimoni intangibili vengono classificati e suddivisi in tre principali categorie: • patrimoni intangibili umani, la quantità e la qualità delle persone che costituiscono l’organizzazione, • patrimoni intangibili strutturali, il complesso delle procedure, delle conoscenze codificate (come per esempio i brevetti, le licenze, le concessioni), l’organizzazione, le pratiche di controllo, eccetera, • patrimoni intangibili relazionali, ovvero le relazioni commerciali e sociali dell’impresa. Rispetto a questo temi la dottrina si è molto interrogata negli ultimi anni, soprattutto nell’ottica di realizzare ciò che viene indicato come “rapporto integrato”, cioè un documento che permetta di individuare il valore complessivo (per sé e per la società) che un’impresa produce e possiede. Tale valore ha una componente facilmente definibile in termini economici (patrimonio, reddito, investimenti, eccetera) e una parte più difficilmente quantificabile che è proprio costituita da quegli “intangibles” appena accennati precedentemente. Un’acquisizione ormai certa è che tali patrimoni non rappresentino un valore assoluto, ma unicamente un valore strettamente congiunto agli obiettivi, alle condizioni e complessivamente ai processi che l’impresa ha avviato. In altri termini: è solamente mettendo in luce le dinamiche previste, gli scopi perseguiti e le azioni concluse che si può ragionare di patrimoni intangibili. Proprio per questo nella sezione che qui inizia si richiamano gli obiettivi generali già presentati in apertura (schema Orizzonte-Obiettivi-Ambiti) e da questo si declinano le azioni più specifiche messe in campo, delle quali, a loro volta, si descriverà lo stato di fatto, le prospettive e gli eventuali problemi riscontrati. Dalle successive schede il lettore potrà farsi un’idea più precisa di cosa Fruttagel sta realizzando e dunque di quale sia l’evoluzione dei patrimoni intangibili che hanno così gran parte nel perseguimento dei suoi obiettivi di missione e strategici. Tralasciando gli aspetti dottrinali già contenuti negli ultimi bilanci sociali, Fruttagel ha inteso affrontare il tema dei propri capitali intangibili partendo da una attenta analisi di quali e quanti di tali patrimoni siano ad essa necessari per raggiungere i propri obiettivi strategici, elaborandone e rendicontandone gli esiti in termini di bisogni, azioni e scopi. Il primo passo è dunque quello di richiamare lo schema “Orizzonte-Obiettivi-Ambiti d’azione”: 67 Introduzione Schema “Orizzonte-Obiettivi-Ambiti” 2014-2016 Orizzonte strategico Autonomia imprenditoriale, crescita, innovazione, mutualità Protagonista di una filiera agroindustriale efficiente e sostenibile per il benessere alimentare delle persone. Obiettivi principali di sviluppo • Aumentare il valore dell’impresa • Consolidare il patto di filiera: governance e partecipazione • Servizio, qualità e innovazione dei prodotti • Efficienza come produzione di valore e sostenibilità Ambiti d’azione prioritari 1 Rapporto con i soci: più reciprocità e cointeressenza 2 Rapporto coi conferenti: più forte e dinamico 3 Rapporto coi clienti: più evidente, sensibile, biunivoco 4 Assetti organizzativi e politiche del personale: efficienza, sicurezza, responsabilità 5 Servizio agronomico: innovazione e qualità fin dalla coltivazione 6 Ricerca & sviluppo, MKTG: nuovi prodotti e qualificazione a monte della filiera 7 Relazioni sociali e territorio: visibilità e comunicazione con target differenti 8 Sostenibilità: ambiente, biologico, alimentazione sana Figura 5 Schema “Orizzonti-ObiettiviAmbiti” 2014-2016 Osservando in modo particolare gli “ambiti d’azione prioritari” si può cogliere con una certa precisione quali siano i processi organizzativi e culturali al quali Fruttagel affida il compito di realizzare la propria strategia. Nella tabella della pagina successiva questi stessi ambiti sono maggiormente articolati e la tabella rappresenta infine l’indice delle diverse schede che poi illustreranno in modo analitico le realizzazioni, gli impegni futuri e i particolari che costituiscono gli impegni d’ordine imprenditoriale e sociale dell’impresa. 68 69 Progetti in sviluppo Progetti in sviluppo Revisione “governance gestionale”: nuovi assetti organizzativi e integrazione tra funzioni Evoluzione nel rapporto di conferimento: progetto conferimentoliquidazione Progetto “controllo scorte” Progetto mappatura processi/sistemi: definizione fabbisogni Riutilizzo scarti di lavorazione Progetto “Riuso acque smaltimento” 6/ Supply chain, informatizzazione, procedure e prassi operative 7/ Ambiente ed energia: rispetto e sicurezza Definizione strumenti e sistema relazionale: qualificazione della comunicazione Sviluppo e dialettica nel rapporto con le istituzioni locali Definizione delle pratiche di relazione locale: “il vicinato” Processo di specificazione e valorizzazione dei ruoli nella filiera: socio industriale come tramite Enunciato della visione “sostenibilità-educazione alimentare” in piano industriale Conferma rapporto impresa-fabbriche-territorio: occupazione-investimenti 9/Sostenibilità: comunicazione, educazione 10/ Relazioni sociali e territorio Sviluppo degli incontri con GD e clienti prioritari: sviluppo dell’approccio manageriale e confronti sulla “visione” Progetti in sviluppo Progetto Cogenerazione (Alfonsine e Larino) Certificazione sistema integrato ambiente-sicurezza Progetto ottimizzazione scorte-soddisfazione cliente Strutturazione specifica funzione MKTG Sviluppo prodotti biologici su mercato estero (orticole, pomodoro) Informatizzazione sviluppo nuovi prodotti 8/ Clienti e consumatori: il ruolo della distribuzione Attività consolidate CAPITALI RELAZIONALI Realizzata rete d’impresa per sviluppo estero e nuovi prodotti Enfasi sulla “biunivocità del rapporto col produttore: gestione informatica Qualificazione acquisti (in particolare al Sud) del diario di campagna e implementazione diario di laboratorio Ricerca “filiere innovative” (con R&S) Attività consolidate 5/ Ricerca & Sviluppo e MKTG: biologico, tecnologia 4/ Servizio agronomico: dal campo al consumo “Ciclo risorse umane”: valorizzazione competenze, sistemi retributivi premianti 3/ Politiche del personale, assetti e sviluppo organizzativo CAPITALI STRUTTURALI Attività di sensibilizzazione sui temi della qualità e del biologico 2/ Produttori/conferenti: profili, qualificazione, evoluzione 1/ Soci: Sviluppati rapporti individuali con i soci (“rendicontazioneStrutturare/formalizzare la pratica degli incontri individuali annuali: partecipazione, consultazione, governance consultazione”): condivisione piano industriale e aumento capitale sociale valorizzare le caratteristiche individuali e ottimizzare gli apporti Attività consolidate CAPITALI UMANI Patrimoni intangibili - Stato dell’Arte, realizzazioni, impegni 1 Soci: partecipazione, consultazione, governance Generalità Capitali umani Elemento centrale del Bilancio Sociale è la definizione del valore prodotto dall’impresa per ciascuno degli stakeholder e la relativa rendicontazione. È dunque fondamentale misurare la creazione di valore per i soci. Essi sono i primi beneficiari dell’andamento dell’impresa e rappresentano dunque lo stakeholder più influente e che ha contemporaneamente la responsabilità di definire i criteri e gli equilibri del controllo e della governance dell’impresa. La creazione di Alafrutta nel 1961 aveva come scopo principale quello di valorizzare al meglio i prodotti ortofrutticoli di seconda scelta della cooperazione agricola ravennate (non adatti al mercato del fresco) utilizzando i sistemi di conservazione, trasformazione e confezionamento che in quel periodo stavano nascendo in Italia. Furono creati così nuovi mercati di sbocco. L’idea imprenditoriale si rivelò inizialmente un successo, che però subì delle battute d’arresto. Le difficoltà non riguardavano tanto la conduzione dell’impresa, quanto il riparto del valore prodotto: quanto doveva spettare al socio agricolo e quanto invece doveva essere lasciato nell’impresa per il suo sviluppo? Chi aveva la responsabilità della governance doveva rispondere a questo quesito fondamentale (dove è evidente sullo sfondo un certo conflitto d’interesse), con la consapevolezza che da questo equilibrio sarebbero dipese le sorti dell’impresa stessa. Qualche tempo prima le difficoltà avevano toccato Parmasole, e così - dalla crisi di Parmasole e dall’esigenza di evitare rischi per Alafrutta - nasce Fruttagel, nel 1994. L’ingresso di Co.Ind nella compagine sociale (1996) ha concorso alla definizione di un assetto diverso, più corrispondente all’esigenza di salvaguardare l’impresa e in grado di evitare che si potessero ripresentare le stesse situazioni di crisi (Parmasole) o di difficoltà (Alafrutta). L’idea del 1996 fu questa: far intervenire un nuovo soggetto (Co.Ind) - un partner con esperienza industriale di trasformazione e confezionamento - che potesse, con ruolo e di indirizzo e di governo manageriale dell’impresa, garantire un miglior equilibrio tra i soci agricoli, i clienti e i consumatori di Fruttagel, guardando costantemente al mercato. Il valore per i soci agricoli si esprimerà da ora in avanti attraverso la vendita e la valorizzazione delle materie prime agricole conferite. Un poco più complessa è la determinazione del valore prodotto da Fruttagel per Co.Ind, che - entrando nel capitale di Fruttagel – ha visto innanzitutto l’opportunità di investire in un progetto di diversificazione in nuove aree d’affari, evitando che un’azienda così importante potesse uscire dal movimento cooperativo e la possibilità di rispondere alle esigenze di qualità e sicurezza dei consumatori. Fruttagel ha dovuto affrontare delle crisi importanti nel corso della sua ventennale storia, come nel 2005. Allora si sono generate pesanti perdite e una riduzione del patrimonio dall’impresa, ma le difficoltà non sono state la conseguenza di squilibri nella distribuzione del valore lungo la filiera, bensì di specifiche scelte imprenditoriali sbagliate (di diversificazione) del gruppo dirigente. Anche il 2013 ha visto un momento di grande criticità con la scadenza dell’accordo con ISA (Istituto dello Sviluppo Agroalimentare) sottoscritto nel 1998 attraverso la sua partecipazione come socio sovventore. La fine della presenza di ISA ha comportato nel 2013 la restituzione di 4.284.000 Euro Per Fruttagel rinunciare a più del 30% del proprio capitale sarebbe stato insostenibile, ma il grande senso di responsabilità del socio industriale Co.Ind e di tutti i soci agricoli ha scongiurato questo rischio mediante il subentro, pressoché integrale, al capitale sociale prima sottoscritto da ISA. 70 Attività consolidate e progetti in sviluppo Nel corso del 2013, per cogliere l’obiettivo di far subentrare i soci cooperatori al capitale di ISA si è provveduto a pianificare più incontri di consultazione con i singoli soci a cui sono stati sottoposti i criteri per raggiungere l’obiettivo suddividendone in modo equo l’onere. Al socio industriale è stato chiesto un aumento di capitale proporzionale alla percentuale di capitale detenuto al momento della richiesta di recesso di ISA. La somma restante invece è stata ridistribuita tra i soci agricoli utilizzando come criterio di attribuzione la percentuale di prodotto conferita nel 2012 da ogni singolo socio agricolo. Il nuovo assetto societario è stato ratificato nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci svoltasi il 21-32014 e che possiamo sintetizzare nella seguente tabella: Capitale sottoscritto € Capitale versato € PROMOSAGRI soc. coop. p.a. (RA) 1.109.500,00 1.109.500,00 AGRISFERA soc. coop. agricola. p.a. (RA) 187.300,00 115.700,00 APOFRUIT ITALIA soc.coop. agricola (FC) 860.000,00 460.000,00 TERREMERSE soc.coop (RA) 1.495.000,00 825.000,00 CO.IND. soc.coop (BO) 1.519.900,00 719.900,00 CO. IND. TRADING S.rl. (BO) 1.119.800,00 719.800,00 ATTIBASSI S.r.l. (BO) 1.119.300,00 719.300,00 APO CONERPO soc. coop. agricola (BO) 400.000,00 144.600,00 AS.I.P.O. soc. coop. a.r.l. (PR) 251.900,00 251.900,00 PEMPACORER soc. cons. agr. a.r.l. (RA) 392.00,00 392.00,00 CO. PRO. AGRI. soc. coop. agricola (RA) 1.090.000,00 500.000,00 SIREA Srl (RE) 719.900,00 719.900,00 A.O.M. soc. coop. agr. (CB) 100.000,00 100.000,00 Soc.Coop.C.A.S.A. “Mesola” 100.000,00 35.000,00 Coop.Agric.Braccianti Giulio Bellini 300.000,00 0,00 A.F.E.Associazione Frutticoltori Estense scrl 300.000,00 113.500,00 TOTALE AZIONISTI COOPERATORI 11.064.600,00 6.926.100,00 Federazione delle COOPERATIVE della provincia di RAVENNA 650.000,00 650.000,00 TOTALE SOCI SOVVENTORI 650.000,00 650.000,00 Coopfond 1.500.000,00 1.500.000,00 TOTALE SOCI FINANZIATORI 1.500.000,00 1.500.000,00 TOTALE GENERALE 13.214.600,00 9.076.100,00 Situazione riepilogativa al 21/03/2014 Azionisti Cooperatori Soci sovventori Soci finanziatori 71 Si sottolinea poi l’ingresso di un nuovo socio agricolo, la cooperativa Giulio Bellini di Filo d’Argenta, il subentro nel capitale di Salvi Vivai di Afe (cooperativa iscritta ad AGCI) e il subentro al capitale di Apoindustria da parte di Apofruit. Si sta ora lavorando all’ingresso di un nuovo socio sovventore che subentrerà al capitale della Federazione delle Cooperative di Ravenna e all’ingresso di un ulteriore socio agricolo specializzato nella produzione di orticole biologiche. L’obiettivo è ratificare questi nuovi ingressi nel capitale nell’assemblea di bilancio del 16-5-2014 una crescita del capitale sociale di Fruttagel di 500.000 Euro circa rispetto alla situazione precedente alla richiesta di recesso da parte di ISA. Il progetto di ricapitalizzazione ha generato un nuovo equilibrio nelle partecipazioni societarie che ha consolidato l’impegno e il ruolo delle cooperative con le quote maggiori. Di questo nuovo equilibrio l’azienda dovrà tenere conto nel definire le rappresentanze consiliari che dovranno essere rinnovate unitamente al collegio sindacale nel corso della prossima assemblea di bilancio. Il confronto con tutti i soci, oltre a servire al subentro al capitale di ISA, è stato utile per condividere i positivi risultati economici e patrimoniali conseguiti da Fruttagel nel 2013 e le linee guida del piano industriale triennale 2014-2016. Unanimemente, si è confermata la bontà del modello Fruttagel e quasi sempre si è discusso anche della distribuzione del valore lungo la filiera. L’obiettivo è di ripartire nel modo più equo possibile il valore prodotto in considerazione del mercato e delle caratteristiche delle imprese simili a Fruttagel (si ricordi il grande peso del capitale circolante in un’azienda che lavora con campagne agricole annuali). Non bisogna mai dimenticare che l’azienda per stare sul mercato ha bisogno di investire e che queste risorse devono essere costruite attraverso una gestione sana e positiva dei fondamentali economici e patrimoniali dell’impresa. Gli incontri sono stati anche molto utili per condividere i progetti di sviluppo sia nostri che dei nostri soci che devono certamente far nascere ulteriori progetti e prospettive. L’azienda si è posta l’obiettivo di realizzare ogni anno almeno un giro di consultazione ufficiale con i soci al fine di fare il punto della situazione sull’andamento dell’azienda e sull’avanzamento del piano industriale e dei progetti connessi. 72 2 Produttori/conferenti: profili, qualificazione, evoluzione Generalità Il profilo dei produttori/conferenti ha senza dubbio subito un’evoluzione nel tempo e il piano industriale ne connota caratteristiche in ulteriore cambiamento. Nella scheda riguardante i soci è stata citata la genesi del progetto che oggi si chiama Fruttagel. I soci conferenti erano allora classificabili quasi esclusivamente per la loro provenienza geografica. Con il tempo, la crescita e lo sviluppo dei mercati hanno modificato il profilo del conferente che ha dovuto evolversi. Allo stesso tempo i soci hanno iniziato un processo di specializzazione tutt’ora in corso. Fruttagel ha scelto un posizionamento qualitativo sempre più elevato, indirizzato dalle richieste della grande distribuzione. Schematicamente: l’obiettivo della GD è di puntare alla qualità tipica delle marche leader, ma con un posizionamento di prezzo più basso, reso possibile dal quasi azzeramento di tutte le spese di promozione e comunicazione associate ai prodotti di marca. Così, sempre più spesso le esigenze qualitative e la crescita dimensionale dei mercati di riferimento hanno indotto i conferenti a dedicare parte della superficie coltivabile all’industria e sono nati dei meccanismi premianti, nei prezzi di conferimento, la qualità dei prodotti. Anche la dimensione del socio agricolo ha cominciato a diventare rilevante, con particolare riferimento alla necessità di ottimizzare i costi per cogliere l’obiettivo della convenienza da garantire al consumatore che sceglie la marca privata. Le dimensioni rendono possibili economie di scala e inoltre, soprattutto per il biologico, l’estensione ottimale degli appezzamenti è un requisito imprescindibile per ridurre i rischi di contaminazione derivante dagli appezzamenti adiacenti. Questo ha reso necessario introdurre dei compensi aggiuntivi collegati al livello qualitativo dei prodotti conferiti, nel pomodoro legati alla quantità di zuccheri presenti e nel caso dei piselli in funzione delle loro caratteristiche fisiche e di dolcezza. Anche la crescita del mercato del biologico e il progetto Almaverde bio (Fruttagel è tra i fondatori del consorzio) hanno determinato un’ulteriore specializzazione del profilo del conferente, che per professionalità e affidabilità deve rispettare le rigide regole dei disciplinari. La continua ricerca della diversificazione e dell’innovazione di prodotto ha reso necessario collaborare con la base agricola anche di altre regioni d’Italia e l’operazione dello stabilimento di Larino ha consentito di estendere il raggio d’influenza di Fruttagel anche alle regioni del Centro-Sud. Attualmente, nella base sociale di Fruttagel è presente A.O.M. una cooperativa agricola del Molise. Si è parlato dell’evoluzione geografica, qualitativa e dimensionale del fornitore ma c’è stata anche un’evoluzione, per così dire, politica. Fruttagel è un’impresa associata a Legacoop così come il socio industriale Co.Ind e la maggioranza dei soci agricoli, ma nel tempo si è accresciuta la partecipazione dei conferenti agricoli aderenti a Confcooperative, come Coproagri e Apoconerpo. Con l’ingresso di AFE nel capitale sociale di Fruttagel avvenuta nel 2013 anche AGCI, che è la terza delle centrali cooperative, è rappresentata. Questi ingressi fanno comprendere lo spirito della creazione di ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane) ora in fase di consolidamento. Fruttagel ha fatto concretamente proprio questo spirito e questo obiettivo, confermando che sono soprattutto la qualità professionale e progettuale, la capacità imprenditoriale e l’adesione ai valori veramente universali della cooperazione a determinare la costruzione di un rapporto di partnership. È in questo senso che si parla di “maturazione politica”. Attività consolidate e progetti in sviluppo Nel corso della consultazioni con i soci per il progetto di ricapitalizzazione è stato possibile condividere 73 valori, disegni e prospettive e l’esposizione del piano triennale ha anche consentito di incrociare le linee di sviluppo di Fruttagel con le evoluzioni strategiche dei soci conferenti. Il mercato dell’ortofrutta fresca in Italia è in difficoltà ormai da molti anni, mentre il mercato delle “private label” nel prodotto confezionato è in continua espansione. Riteniamo che Fruttagel mediante la sua strategia di innovazione e diversificazione possa identificare filiere nuove da adottare e di conseguenza far nascere nuove opportunità per i suoi soci agricoli. In particolare Fruttagel punta per la sua espansione all’estero sui prodotti a base pomodoro, e più in generale sul mercato del biologico. Si ritiene sia opportuno consolidare - e ove possibile strutturare meglio - il livello di coinvolgimento dei soci agricoli sui progetti di sviluppo di Fruttagel, mentre per quanto riguarda nuovi eventuali soci sarà importante, oltre alla vicinanza geografica per una ragione di qualità e costi, una specializzazione sull’agricoltura biologica. Altro requisito importante è certamente la capacità di innovare del socio agricolo, che dovrà essere disposto a esplorare nuove filiere e a sperimentare nell’innovazione varietale. Anche in questo caso si ritiene opportuno strutturare e pianificare incontri soprattutto tra i tecnici di Fruttagel in particolare della funzione ricerca e sviluppo in modo da integrarli maggiormente con la funzione Agronomica e i tecnici dei soci conferenti. 74 3 Politiche del personale, assetti e sviluppo organizzativo Generalità Sviluppare in modo efficace l’intero ciclo di gestione delle Risorse umane, dalle attività di selezione, formazione, sviluppo delle competenze, fino al’introduzione di sistemi retributivi premianti, è possibile solamente se tali politiche e strumenti vengono ritenuti strategici dei vertici aziendali; come strategico ne diviene lo scopo, identificato nella volontà di produrre maggiore coinvolgimento dei dipendenti, favorirne un maggiore attaccamento all’azienda e alle proprie problematiche, diffondendo una cultura manageriale di forte stampo cooperativo. CONSAPEVOLEZZA ORGANIZZATIVA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE RESPONSABILITÀ PARTECIPAZIONE SVILUPPO COMPETENZE In tale direzione si sono strutturate le attività caratterizzanti le politiche del personale realizzate in questi anni e nella medesima direzione si muovono i progetti di sviluppo in divenire, all’interno di una nuova revisione organizzativa che, come si dirà di seguito, caratterizzerà i futuri assetti gestionali di Fruttagel. Attività consolidate Tralasciando specifici focus sulle attività già da tempo strutturate in tema di procedure di selezione, formazione e inserimento del personale, si ritiene utile richiamare le attività su cui maggiormente si è posta attenzione nell’ultimo periodo e che, pur essendo già consolidate, continueranno ad essere oggetto di aggiornamento continuo, proprio allo scopo di garantirne piena efficacia e completo allineamento alle future necessità organizzative e gestionali dell’azienda. Formazione Manageriale • Incrementare il livello di conoscenza reciproca delle varie articolazioni aziendali. • Sviluppare la capacità di integrazione tra le funzioni e di valutare le ricadute (per sé e per gli altri) delle proprie azioni e decisioni. • Favorire la creazione di dinamiche fiduciarie tra colleghi. 75 Sistema di valutazione delle prestazioni individuali Il sistema in essere dall’anno 2011 per i Responsabili di Area e delle principali funzioni, è sempre più strutturato (e anche percepito dai destinatari), come uno strumento di “responsabilità”, finalizzato non solo ad ottenere adeguamenti economici potenzialmente interessanti sotto forma di retribuzione variabile, ma anche a vivere gli obiettivi di funzione individuati come occasione di miglioramento professionale, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici, sia riguardo agli aspetti comportamentali e di efficace gestione dei propri collaboratori. La condivisione incrociata tra funzioni di taluni obiettivi all’apparenza distanti dalla propria sfera di influenza ed il mantenimento (indipendentemente dagli obiettivi individuali raggiunti) di limiti specifici alla effettiva erogazione retributiva, legati al complessivo andamento aziendale, sono elementi di ulteriore stimolo a perseguire il più importante risultato comune: equilibrio e redditività. In tale direzione si intende, pertanto, proseguire, allargando ulteriormente la platea delle funzioni destinatarie di tale sistema e rafforzandone il “potenziale retributivo” rispetto alla retribuzione fissa. Selezione e gestione delle attività formative Ricerca e Selezione 2013 A partire dall’anno 2007, Fruttagel ha sviluppato una specifica procedura di selezione valevole per tutti i profili di personale ricercato. Ricerche attivate 5 Con tale procedura si è inteso in primo luogo responsabilizzare e coinvolgere ogni Colloqui selezione 32 Responsabile di area/funzione nell’individuazione dei fabbisogni di personale, richiedendo allo Assunzioni 18 stesso formale e dettagliata individuazione della job description e delle motivazioni che stanno alla base della medesima richiesta. L’accentramento della procedura di selezione sull’Area Risorse Umane, ha rappresentato e rappresenta un efficace strumento di crescita dell’intero ciclo di gestione del personale, incrementando il grado di soddisfazione per il personale neo-assunto e determinando maggiore consapevolezza in azienda dell’importanza primaria che riveste il capitale umano rispetto a tutti gli altri fattori produttivi. La programmazione delle attività formative si fonda sulla elaborazione di un piano formativo sviluppato in condivisione con i Responsabili delle diverse aree aziendali. Ad ogni attività formativa interna o esterna all’azienda, fa seguito una valutazione formale e sostanziale sull’efficacia della formazione effettuata. L’attività formativa è sostanzialmente suddivisibile in: • formazione specifica di Area (di norma effettuata tramite docenze esterne): decisa dai Responsabili di Area ed approvata dall’Area Risorse Umane; • formazione interna: tecnica, affiancamenti, cambi mansione, sicurezza sul lavoro; • formazione trasversale (Tecnica e Manageriale): gestita dall’Area Risorse Umane. Le linee di finanziamento attivate (tramite l’apposito conto formativo aziendale presso Foncoop, per oltre € 53.000), hanno riguardato un nuovo progetto formativo in materia di sicurezza sul lavoro, oltre ad ulteriori due nuovi voucher individuali per la partecipazione al MIC (un importante master in management per l’impresa cooperativa riservato a Quadri e Dirigenti). 76 Formazione N. Dipendenti Ore Costo in Euro Formazione esterna 14 1.28,50 5.848,97 Formazione interna Formazione trasversale (corso inglese, integrazione interfunzionale e sicurezza in azienda) 620 6.647,50 146.655,67 51 166 5.438,16 Totale 685 6.942 164.884,80 ore formazione/ore lavorate (tot. ore 1.020.230,50) 0,69% Scuola e Università Il rapporto con Istituzioni Scolastiche, Università e Scuole di Alta specializzazione in Master, si è da tempo consolidato, divenendo per Fruttagel parte integrante del proprio sistema di gestione delle risorse umane e del voler essere un luogo di conoscenza ed una opportunità per gli studenti, diplomati e neo laureati. Tale collaborazione è una esperienza fondamentale per l’Azienda, che ha in tal modo la possibilità di farsi conoscere e di conoscere direttamente potenziali futuri candidati per i propri fabbisogni. Stage-Tirocini Biennio 2012/2013 Tirocini Curriculari/Alternanza Scuola Lavoro 23 Stage Universitari 4 Stage Scuole Specializ. 1 Completando un circolo estremamente virtuoso Assunzioni 4 (13,8%) di conoscenza, valutazione ed apprezzamento reciproco tra partecipanti ed azienda, le assunzioni avvenute tra candidati conosciuti durante stage effettuati da fino a 2 anni prima della opportunità di assunzione, sono percentualmente eloquenti e significative, in particolare se si considera che al momento dell’attivazione degli stage, ed in parte ancora nei 2 anni a seguire, molti candidati non sono ancora disponibili a svolgere stabilmente l’attività lavorativa (non avendo terminato il percorso di studi). Progetti in sviluppo I nuovi assetti di Governance societaria ed il possibile conseguente rafforzamento delle attribuzioni riconducibili alla Direzione Generale, determineranno, con ogni probabilità, un effetto molto importante per la struttura dirigenziale di Fruttagel: la necessità di pensare ad una revisione della governance gestionale e alla definizione di nuovi assetti organizzativi. Una revisione organizzativa dettata non da necessità, bensì da una prospettiva di ulteriore crescita organizzativa: dare continuità agli ottimi risultati raggiunti negli ultimi anni ed assicurare all’azienda la presenza di un gruppo dirigente coeso ed altamente professionalizzato. Gli stessi impegni ed obiettivi contenuti all’interno del nuovo piano industriale triennale non rappresentano solamente l’orizzonte strategico di Fruttagel in termini di sviluppo qualitativo, produttivo e di fatturato, ma comportano evidentemente (come espresso in altri capitoli di questa seconda parte del BS), la necessità di intervenire in modo rilevante sul fronte organizzativo e gestionale, agendo 77 Tabella 27 Formazione del personale 2013 Alfonsine e Larino ulteriormente sui temi già descritti dell’integrazione interfunzionale, incrementando le risorse presenti in area commerciale con l’inserimento di un Export Manager, strutturando ex novo una funzione Marketing, integrando maggiormente le tre Aree/funzioni citate (commerciale, R&S e Marketing) allo scopo di realizzare sinergie ancora più efficaci. Gli aspetti descritti e gli obiettivi dagli stessi espressi, qua declinati in termini di sviluppo di nuovi assetti organizzativi, dovranno quindi essere oggetto di una attenta riflessione (già in itinere), che non potrà prescindere dal considerare due azioni principali tra loro strettamente correlate: • la creazione di una struttura organizzativa gerarchica maggiormente piramidale, con Aree dirigenziali in riporto diretto della Direzione Generale, con la quale condividere, in modo puntuale e collettivo, in ambito gestionale, tutte le scelte strategiche aziendali e le azioni che ne derivano; • la valorizzazione e responsabilizzazione dell’attuale gruppo dirigente e delle principali funzioni apicali, già dalla definizione delle stesse scelte organizzative suddette, sia, in taluni casi, attraverso la definizione di percorsi di crescita professionale chiari e condivisi, sia attraverso un ulteriore rafforzamento delle attuali modalità di partecipazione all’andamento aziendale, sia, infine, attraverso un incremento dei livelli retributivi, in particolare derivanti dal sistema di retribuzione variabile. NUOVA GOVERNANCE GESTIONALE INTEGRAZIONI FUNZIONI SVILUPPO 78 PIANO INDUSTRIALE 2014-2016 AREE DI DIREZIONE 4 Servizio agronomico: dal campo al consumo Generalità L’importanza del servizio agronomico in Fruttagel, sia nella relazione con le attività di Produzione e Ricerca e sviluppo, sia negli aspetti che caratterizzano la “relazione di conferimento” con i produttori (tecnico, logistico, commerciale, oltre che di natura politico rappresentativa), è un tema primario ed essenziale nello sviluppo stesso delle strategie aziendali. Per tale motivo, Fruttagel ha inteso costruire con i produttori, in particolare soci, un rapporto di sempre maggiore cointeressenza, fondato sulla ponderazione di vantaggi/rischi tra le parti interessate e una maggiore collaborazione nella ricerca di una crescita comune imperniata su: Questi aspetti continuano a rappresentare veri e propri obiettivi per Fruttagel, il cui raggiungimento non può prescindere da un’attenta selezione e qualificazione dei produttori stessi ed, altresì, seppure in modo misurato e rispettoso degli equilibri costruiti, da un allargamento della base sociale. Fruttagel-Produttori Obiettivi della Relazione Condivisione programmazione: obiettivi, regole, investimenti Capitali strutturali Fidelizzazione: utilità reciproca duratura nel tempo, intenti comuni, investimenti industriali e di ricerca Specializzazione: innovazione, qualità prodotto, mercato, vocazione aziende agricole Attività realizzate Nella direzione espressa vanno annoverate alcune principali attività cui si è dato seguito negli ultimi anni, oltre alla definitiva strutturazione di importanti strumenti di gestione delle principali fasi dell’attività del servizio agronomico stesso in rapporto ad altre funzioni aziendali. La “biunivocità” del rapporto coi produttori Oltre a continuare a caratterizzare la propria attività dagli aspetti più caratteristici dell’assistenza tecnica, il servizio agronomico è stato chiamato ad arricchire il rapporto con i produttori da una relazione maggiormente dialettica (e/o, almeno in parte, politico-rappresentativa), che possa condurre a uno sviluppo programmato e parallelo di Fruttagel e delle imprese agricole conferenti. Entrambe le parti hanno in tal modo già intrapreso un percorso, fatto di comportamenti conseguenti, che va nella direzione voluta, sopra espressa, in termini di cointeressenza e di maggiore comprensione reciproca delle rispettive prospettive di sviluppo. La necessità di continuare in questa direzione e di migliore ulteriormente gli aspetti in cui si sostanzia il tema della biunivocità del rapporto dei produttori, rappresenta allo stesso tempo un obiettivo a cui continuare a dedicare attenzione. L’anagrafica dei produttori: Quaderni di campagna e Diario di Laboratorio. Nata sull’esigenza di conoscere al meglio e con più continuità i caratteri e la storia delle imprese agricole conferenti tale attività e gli strumenti citati, perfezionati e già strutturati in via definitiva, rappresentano un punto essenziale nello sviluppo qualitativo dei prodotti e nella qualificazione del rapporto con i produttori. 79 I Quaderni di campagna, tenuti in via informatizzata attraverso il sistema gestionale aziendale (GIAS) consistono nella registrazione delle caratteristiche dei terreni di proprietà dei produttori, dei trattamenti e delle visite effettuate presso gli stessi dagli agronomi di Fruttagel, in modi da avere su un unico sistema informatizzato tutte le informazioni relative ai piani colturali appartenenti alle filiere seguite da Fruttagel. Parallelamente, sul fronte analisi interne, è attivo il sistema dei Diari di Laboratorio, consistente nella tenuta informatizzata di tutti i dati delle analisi effettuate sul prodotto, sia in fase di pre raccolta che in fase di lavorazione/trasformazione. L’incrocio di tali sistemi consente pertanto di conoscere la “storia” colturale di ogni appezzamento, quantità e qualità dei prodotti coltivati nello stesso, quali pesticidi/ antiparassitari sono stati eventualmente utilizzati, quali analisi di laboratorio sono state effettuate e gli esiti delle stesse. Progetti in sviluppo Qualificazione degli acquisti La qualificazione degli acquisti, in particolare relativamente ai prodotti da coltivare nei territori antistanti lo stabilimento di Larino (non solo della Regione Molise, ma anche Puglia e Campania), è divenuta una necessità primaria proprio alla luce delle opportunità rinvenibili in tali territori e del rafforzamento strategico delle produzioni effettuabili nello stabilimento di Larino. La piena proprietà dello stabilimento Molisano, gli investimenti fatti in questi ultimi anni, l’opportunità di rafforzarli ulteriormente e, non da ultimo, il bisogno di una sempre maggiore “integrazione e flessibilità produttiva” tra i due stabilimenti, hanno reso necessario perseguire maggiormente politiche di sviluppo degli acquisti di prodotti e, appunto, la loro qualificazione. A ciò si è dato seguito con un affiancamento condiviso del servizio agronomico dello stabilimento di Larino ad opera di una risorsa organica al servizio agronomico dello stabilimento di Alfonsine, in grado, per competenze tecniche / comportamentali e conoscenze specifiche, di perseguire l’obiettivo espresso, trasferendo tutte le informazioni e l’aiuto necessari. Filiere innovative Sviluppare con continuità il tema della ricerca di filiere innovative, significa strutturare ulteriormente all’interno del servizio agronomico ed in un rapporto di stretta integrazione con la R&S, un approccio più rivolto alla conoscenza dei mercati, dei clienti e delle loro esigenze, trasferendo tali informazioni agli stessi produttori (vantaggi economici che l’innovazione può produrre, ma anche dei rischi che sono insiti in tale attività, in termini di tempi di riscontro/ritorno). Qualificare gli acquisti Verso i produttori, trasmettendo e richiedendo principi dei quali Fruttagel si fa portatrice: serietà, affidabilità qualitativa, competitività, possibilità di costruire un rapporto duraturo di reciproco interesse Caratterizzare il servizio agronomico dello stabilimento di Larino (e le funzioni direttamente coinvolte nella gestione del conferimento), da modi di essere e best practice che Fruttagel ha da tempo adottato: selezione dei fornitori (modalità, valutazione del loro agire), alternative, aggiornamento continuo sull’andamento del mercato dei prodotti di interesse, mantenimento di un rapporto in loco (visite frequenti, verifica delle aziende) 80 Sperimentazioni in itinere La principale sperimentazione in via di sviluppo avrà a oggetto la coltura del “Cavolo nero” nell’ambito di un progetto titolato “Tecniche: varietà e portainnesti per l’orticoltura Emiliano-romagnola di qualità” (progetto presentato a contributo presso l’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia Romagna sul piano stralcio annualità 2014). Il progetto è coordinato dal CRPV di Cesena e realizzato dalla Az. Sper. Mario Marani di Ravenna. La sperimentazione è articolata in tre prove di tecnica colturale e si propone di mettere a punto la meccanizzazione della coltura. Fruttagel supporta la realizzazione del progetto collaborando nella messa a punto della fase agronomica e nelle verifiche tecnologiche e qualitative sul prodotto raccolto, preliminari alla messa in coltivazione in regione. Obiettivi della Sperimentazione Ridurre i costi di raccolta, meccanizzando la raccolta del Cavolo nero (oggi sostanzialmente manuale). - Studio cantiere di raccolta in grado di alimentare in maniera affidabile un processo di trasformazione agroindustriale (per quantità e qualità del prodotto raccolto: che non dovrà essere danneggiato o sfibrato). Costruire un primo pacchetto di informazioni di tecnica colturale funzionale alla meccanizzazione della raccolta: a) le tecniche agronomiche di coltivazione b) la quantità e qualità di prodotto ottenibile al variare delle modalità di raccolta. Studiare sperimentalmente come evolva la capacità di “ricaccio” della pianta di Cavolo nero sottoposta a raccolte “distruttive”. - Studio è finalizzato a verificare se è possibile condizionare la pianta in modo da poter ottenere oltre al primo raccolto un ricaccio utile per un secondo sfalcio. Altra sperimentazione riguarderà l’effettuazione di prove colturali per la produzione di pomodoro tipo Pachino sia ad Alfonsine che a Larino. Nel corso dell’anno 2014 verranno effettuate prove di coltivazione e trasformazione per circa 20-30 tonnellate di pomodorini allo scopo di valutarne gli esiti e dar seguito ad una nuova opportunità di filiera con aziende Agricole associate o fornitrici di Fruttagel, in particolare Propar e Coproagri, per il territorio di Ravenna, oltre ad alcune aziende agricole della provincia di Foggia. Il prodotto verrà lavorato nello stabilimento di Alfonsine, surgelato e trasformato secondo gli standard di mercato. Infine, verrà ulteriormente strutturato il progetto “filiera dell’Asparago italiano”, iniziato già da alcuni anni, a seguito del quale si sta dando seguito ad un importante investimento consistente nell’installazione presso lo stabilimento di Larino della prima linea di confezionamento (novità assoluta per tale stabilimento). 81 5 Ricerca & Sviluppo e MKTG: biologico, tecnologia Generalità Come già evidenziato in sede di definizione della “vision” aziendale posta a base del nuovo piano industriale triennale, Fruttagel si propone di “..promuovere il consumo di prodotti biologici e minimizzare le sostanze di sintesi presenti negli alimenti che produce” “investendo per ridurre l’impatto ambientale dei propri processi..sensibilizzare i consumatori circa la maggior sostenibilità del consumo di prodotti quali frutta e verdura”. Non è un approccio nuovo, bensì una strutturale presa d’atto di ciò che l’azienda vuole fare, sia nel dare attuazione ad un tema “etico” ritenuto giusto, sia in termini di sviluppo di business possibile e marginante. La parte commerciale del medesimo piano industriale, infatti, vede nello sviluppo dei prodotti biologici di alta qualità, in assoluto uno dei canali principali di business; tendenzialmente ed in proporzione ancora di più lo è sull’estero ove i prodotti biologici made in italy (principalmente pomodoro e vegetali ) rappresentano per Fruttagel opportunità sempre più interessanti. Fare business puntando su una sempre maggiore qualità e sostenibilità dei prodotti, significa rafforzare e qualificare ulteriormente l’attività di R&S, effettuare investimenti tecnologici mirati, dar seguito alla creazione di una autonoma funzione di Marketing strategico. Su questi aspetti, in particolare, verranno concentrate le azioni di prospettiva. Attività realizzate Già dall’anno 2010, l’attività di R&S è stata qualitativamente e quantitativamente implementata allo scopo di rafforzarne l’autonoma capacità di sviluppo nuovi prodotti, sia per l’area succhi e bevande che per i prodotti orticoli, mutando sostanzialmente l’approccio seguito negli anni precedenti: non solo assecondare le idee le richieste di nuovi prodotti provenienti dai principali clienti, ma riuscire ad essere come detto, autonomamente. propositivi sul mercato, analizzandone tendenze, potenzialità e prospettive. Si è adottata una organizzazione basata sulla separazione delle divisioni “caldo” e “freddo”, con risorse specificatamente dedicate. Nell’anno 2012 è stato ulteriormente rafforzato l’organico inserendo stabilmente una risorsa aggiuntiva dedicata appunto alla divisione succhi e bevande. Ciò ha prodotto risultati importanti, di cui si è dato conto nella precedente edizione del BS: nuovi mix di prodotti surgelati, nuove modalità di confezionamento basate su una migliore conservazione delle caratteristiche nutrizionali ed organolettiche, implementazione della gamma dei nettari a base di frutta, ampliamento della gamma latti vegetali ecc. L’implementazione di tali proposte ha trovato un primo importante sbocco di mercato, attraverso la realizzazione di uno strumento nuovo e fortemente attrattivo, soprattutto, all’estero: la costituzione di una Rete d’impresa denominata Romagna Coop Food, costituita da Fruttagel, Cevico, DecoIndustrie, Coind, Terremerse e MolinoSpadoni. Lo scopo di tale “coordinamento” è quello di proporre in modo sinergico e attraverso una condivisione delle esperienze di ognuna delle aziende partecipanti, non solamente un paniere di prodotti alimentari, ma, un’idea “di territorio e di impresa” che possa ulteriormente dare valore aggiunto a prodotti già qualitativamente competitivi. La Rete si è dotata di una propria struttura direttiva ed ha provveduto all’assunzione di un export manager, già attivo sui mercati esteri di maggiore interesse. 82 Progetti in sviluppo Le sviluppo delle azioni conseguenti agli scopi illustrati, deriva in parte da un perfezionamento e consolidamento di strumenti/procedure già in itinere, in parte da specifiche previsioni di impegno e di investimento contenute all’interno del nuovo piano industriale. Riguardo al primo aspetto, si è dato il via ad un ulteriore perfezionamento della procedura sviluppo nuovi prodotti, con un processo di progettazione informatica che prevede: • identificazione di obiettivi e timing; • monitoraggio dello stato di avanzamento dei vari progetti o singole fasi di ogni progetto; • definizione dei ruoli e responsabilità dei progetti e delle singole fasi; • favorire la condivisione documentale a supporto dei vari progetti. Procedura Sviluppo nuovi Prodotti Attività di realizzazione nuovi prodotti e/o modifica prodotti esistenti (sia nell’ambito di attività autonoma di sviluppo che su richiesta del cliente) ed attività di realizzazione e/o modifica di impianti, strutture, attrezzature Con la stessa, pertanto, si identificano le modalità e le responsabilità attraverso le quali Fruttagel: - realizza nuovi prodotti (progettazione prodotto); - realizza nuove referenze con ricetta esistente (progettazione prodotto light); - progetta, realizza e/o modifica impianti e strutture per nuove esigenze produttive e/o tecnologiche La nuova procedura viene implementata in specifico ambiente Google (Noovle) allo scopo di fornire un ambiente più aperto , flessibile e performante, già integrato con Gmail e Drive (strumenti/applicazioni già utilizzate in azienda). L’APERTURA di ogni progetto genera in Drive una struttura di cartelle “ad albero” corrispondenti alle varie fasi e sottofasi di progetto. Ogni azione rilevante (apertura progetto, definizione impatto, nomina responsabili) viene notificata da Mail automatiche. Il sistema comprende la generazione automatica del Gantt di progetto. 83 I risultati attesi sono di estrema importanza : • supporto operativo nelle attività di progettazione coerente con la procedura ISO; • guida operativa nelle riunioni progetti, riunione orticola (Larino); • migliore trasmissione e condivisione interfunzionale delle informazioni; • maggior controllo sullo stato di avanzamento dei singoli progetti; • costituzione di un archivio progetti (patrimonio aziendale). Come anticipato in premessa, lo sviluppo di prodotti biologici di qualità (in particolare orticole e pomodoro) all’estero, rappresenta per Fruttagel una opportunità di business che caratterizza fortemente il nuovo piano industriale. In tale direzione si muovono conseguentemente e parallelamente, sia specifiche azioni di strategia organizzativa, sia specifici investimenti che caratterizzeranno il triennio 2014-2016. In quest’ultimo ambito vanno ricondotte, citando i principali, l’installazione e l’inizio attività della linea Tetra Recart, che fornirà una nuova gamma di formati di confezionamento pomodoro, particolarmente ricercati all’estero, l’installazione di nuove linee sui formati tradizionali ed altri interventi finalizzati ad incrementare la capacità produttiva sul pomodoro. Sul fronte organizzativo gli interventi in prospettiva sono altrettanto significativi e strategici. Verrà strutturata una funzione Marketing operativo ed analitico, in diretto riporto all’area R&S e Commerciale, allo scopo di orientare le scelte di posizionamento d’offerta di Fruttagel, valutare le opportunità esistenti e l’interesse a perseguirle da parte dell’area commerciale. Verrà, infine, inserita una risorsa all’interno dell’area commerciale con lo scopo sostanzialmente esclusivo di dedicarsi allo sviluppo estero, sia in raccordo con l’azione della Rete d’impresa, sia implementando in autonomia il fatturato estero obiettivo. Export Manager Al di fuori del territorio nazionale, coordina attua e controlla i programmi di vendita allo scopo di conseguire gli obiettivi stabiliti dalla Direzione, attraverso: - gestione/consolidamento clienti esistenti su estero; - ricerca e Sviluppo nuovi clienti; - gestione/raccordo per Fruttagel delle attività/opportunità derivanti da Rete d’Impresa.. 84 6 Supply chain, informatizzazione, procedure e prassi operative Generalità L’obiettivo della funzione Supply Chain è garantire al cliente un adeguato livello di servizio minimizzando le inefficienze ed ottimizzando le scorte ed i flussi logistici. Questo obiettivo è perseguito attraverso la pianificazione ed il controllo dei flussi di materie prime, semilavorati, imballaggi e prodotti finiti e mediante la gestione integrata e coordinata di informazioni ed attività connesse con i processi commerciali, distributivi, produttivi, di acquisto ed agronomici. L’informatizzazione dei processi e delle conoscenze è oggi un fattore fondamentale per il buon funzionamento di tutte le aree aziendali e lo è in modo particolare per la Supply Chain proprio per la trasversalità delle sue attività rispetto alle altre funzioni. Proprio per questo, Fruttagel ha da tempo dedicato grande importanza al continuo miglioramento della gestione delle informazioni a supporto di tutti i processi aziendali. Attività realizzate Supply Chain Nell’ambito dei processi Supply Chain, come già rendicontato nelle precedenti edizioni del B.S., negli ultimi anni sono stati eseguiti diversi progetti di miglioramento in relazione ai processi Supply Chain, tra i quali i principali sono stati i seguenti: • Progetto “Logistica” – 2008 Realizzazione di un cruscotto di indicatori per il monitoraggio della Supply Chain e definizione di aree e modalità di intervento per ottimizzare la gestione delle scorte. • Progetto “Planning” – 2009 e 2010 Revisione del processo di pianificazione della produzione e dei fabbisogni orticoli. • Progetto “Demand” – 2010 e 2011 Revisione del processo di definizione e gestione delle previsioni di vendita. Un’idea degli effetti dei miglioramenti ottenuti nella Supply Chain negli ultimi anni è fornita dal grafico seguente, che illustra l’andamento del livello di servizio al cliente (incidenza delle quantità annullate sulle quantità ordinate). 4,5% 4,0& 3,5% 3,0% 2,5% Grafico 11 Andamento annullamenti su ordini cliente (medie annuali) 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 2008 2009 2010 2011 2012 2013 85 • • Incidenza Annullamenti FREDDO Incidenza Annullamenti CALDO La costante verifica dell’andamento degli annullamenti sugli ordini cliente ha consentito a Fruttagel di intercettare il peggioramento del livello di servizio per i surgelati nel corso del 2013 (principalmente legato all’incremento delle vendite di prodotti confezionati) e di pianificare l’attivazione di una nuova linea di confezionamento che è operativa da fine 2013 e che, nei primi mesi del 2014, ha comportato un sensibile nuovo miglioramento del livello di servizio. Informatizzazione dei processi e delle conoscenze Nel corso del 2013 Fruttagel ha portato a termine o attivato diversi progetti nell’ambito dell’informatizzazione dei processi e delle conoscenze, tra i quali: •Progetto “Migliorare il binomio processi-sistemi” il progetto, realizzato dalle funzioni Supply Chain e Sistemi Informativi, si è focalizzato su una buona parte dei processi aziendali ed ha analizzato l’efficienza e l’efficacia degli stessi. Come esiti del progetto sono state evidenziate alcune esigenze formative sugli strumenti informatici in diverse aree ed è stato definito un elenco di possibili interventi di miglioramento sui processi/sistemi. • Progetto “Diario di Laboratorio Pesticidi” sul sistema Gias : il progetto, guidato dai Sistemi Informativi, ha realizzato, sul sistema Gias (che gestisce anche i conferimenti agricoli), un nuovo strumento per tracciare le informazioni relative alle analisi del Laboratorio Pesticidi su ortaggi e frutta fresca, prodotti acquistati, semilavorati e prodotti finiti. •Progetto “Collaboration aziendale” il progetto, guidato dai Sistemi Informativi, ha avuto l’obiettivo di introdurre nuovi strumenti per la gestione della posta e, più in generale, della “collaboration” aziendale (condivisione delle agende e scrittura collaborativa con le Google Apps). •Progetto “Upgrade JD Edwards” il progetto, guidato dai Sistemi Informativi con il supporto dell’Area Supply Chain, ha avuto l’obiettivo di aggiornare la versione del software che Fruttagel utilizza come sistema gestionale (ERP JD Edwards). Nel corso del progetto sono stati anche riverificati ed ottimizzati tutti i processi aziendali supportati dal sistema. •Progetto “Upgrade Piteco” il progetto, guidato dai Sistemi Informativi, è stato eseguito in parallelo al progetto sul sistema JD Edwards con l’obiettivo di aggiornare il software di gestione della Tesoreria ottimizzandone i processi. Progetti in sviluppo L’importanza che riveste il controllo e l’ottimizzazione delle scorte, anche e soprattutto per l’impatto economico che producono, continuerà ad essere oggetto di analisi e verifiche, finalizzate a migliorarne l’andamento agendo in particolare sulla pianificazione e gestione delle campagne. A tale riguardo, anche gli sviluppi organizzativi che potranno interessare le Aree di interesse (Supply Chain ed agronomica), dovranno tenere conto della stretta correlazione tra le stesse e delle necessità di ulteriori e più precise sinergie. Nell’anno 2014 inoltre sono già attivati o in programma i progetti seguenti: •Progetto “Diario di Laboratorio Controllo Qualità” sul sistema Gias Il progetto, guidato dai Sistemi Informativi con il supporto dell’Assicurazione Qualità e dell’Area Supply Chain, si propone di realizzare, sul sistema Gias anche uno strumento per tracciare le informazioni relative alle analisi del Laboratorio Controllo Qualità. •Progetto “Reportistica JD Edwards”. Il progetto, guidato dai Sistemi Informativi con il supporto dell’Area Supply Chain, si prone di concentrare/ trasferire sul sistema gestionale (ERP JD Edwards) diverse elaborazioni finalizzate all’ottenimento di indicatori di performance relativi a diverse aree aziendali. 86 7 Ambiente ed energia: rispetto e sicurezza Generalità La salvaguardia dell’ambiente ed una sempre maggiore razionalizzazione dell’energia utilizzata per le proprie attività, sono stati negli ultimi anni aspetti che hanno caratterizzato in modo netto ed inequivocabile le principali scelte di investimento dell’azienda. I molti fattori che determinano la qualità ambientale (acqua, metano, energia elettrica, emissioni in atmosfera, scarichi, rifiuti, emissioni acustiche), sono stati costantemente gestiti con un approccio culturale (a partire dalla scelta di procedere alla costruzione in proprio del depuratore con cui si riutilizzano le acque di lavorazione, evitando in tal modo i problemi di subsidenza cui è sottoposto il territorio del comune di Alfonsine) fondato su due principi cardine: il rispetto del territorio e la sicurezza per l’ambiente, i cittadini ed i lavoratori occupati in azienda. Tale approccio, verso temi così importanti per l’azienda ed in generale per l’intera comunità, continuerà a caratterizzare in modo costante l’attività di Fruttagel anche negli anni a venire, certi peraltro che la sostenibilità della proprie scelte industriali e di investimento, sarà altresì accompagnata da una riduzione dei costi dovuti ai fattori suddetti e, dunque, da un maggiore efficientamento dell’attività produttiva. Attività consolidate Scarti di lavorazione Al tema dello smaltimento, maggiormente sostenibile, razionale ed efficiente, degli scarti di lavorazione sono state dedicate, già da tempo, risorse importanti ed impegno continuo, in particolare prestando la massima attenzione nella gestione interna e nella ricerca dei canali più affidabili con cui poter gestire tale problematica. Puntare alla separazione degli scarti di lavorazione ed alla razionalizzazione nella produzione dei rifiuti e nella relativa gestione, anche attraverso scelte tecnologiche, impiantistiche e di processo attente alla riduzione degli scarti, ha significato adottare un sistema complesso di procedure interne e di responsabilizzazione e controllo delle diverse funzioni aziendali coinvolte, che certamente non ha semplificato l’attività aziendale Oggi tuttavia, con sistema pienamente a regime, Fruttagel è certamente un’azienda virtuosa in ambito di “gestione ambientale” di ciò che produce, muovendosi pienamente all’interno della propria Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e delle normative previste in materia. Gli scarti di lavorazione vengono attentamente selezionati e gestiti, in base alle caratteristiche richieste dalla tipologia di smaltimento. Una parte importante degli stessi, rappresentante la categoria “sottoprodotto” (scarti vegetali, latti vegetali, scarti pomodoro e frutta), vengono destinati ad impianti di biomasse, concorrendo alla produzione di energia elettrica. In assenza di tale selezione/separazione, tutti gli scarti rientrerebbero viceversa nella categoria “rifiuto” che, come tale, potrebbe essere smaltito solamente all’interno di categoria rifiuti, smaltibili unicamente in impianti di compostaggio. Con aggravio di costi per l’azienda e maggiore impatto ambientale . Per i latti vegetali prodotti si procede altresì ad una separazione dell’acqua di scarto che viene smaltita inviandola a distillerie. La gestione dei restanti rifiuti (imballi, materiale vario ecc.) avviene costantemente seguendo i principi della raccolta differenziata. Per quanto concerne i fanghi di depurazione prodotti nello Stabilimento di Alfonsine, (nel periodo 87 consentito dalle attuali normative Provinciali, vale a dire da luglio a settembre), la gestione avviene attraverso spandimento diretto come ammendante per l’agricoltura (per la parte restante dell’anno in normale impianto di compostaggio), attraverso una Ditta specializzata che provvede al ritiro ed allo spandimento dei fanghi stessi nei siti (terreni) individuati dalla Provincia come idonei a tale scopo. Il tutto avviene sulla base delle prescrizioni contenute in apposita autorizzazione rilasciata a Fruttagel, dalla Provincia di Ravenna. Riutilizzo acque Nella direzione esposta, tra le principali attività ormai consolidate si annoverano due importanti progetti legati allo sviluppo delle potenzialità offerte dalla centrale idrica (depuratore aziendale). Nel mese di maggio 2013 si è dato il via ad un sistema di recupero delle acque depurate attraverso un nuovo impianto di filtrazione installato a valle dell’impianto di depurazione, che consente di alimentare direttamente (insieme all’acqua proveniente dal pozzo) il bacino di prelievo dell’acqua utilizzata per le attività produttive Tale sistema determina una minore necessità di procedere ad emungimento delle acque da pozzo, riducendo ulteriormente gli impatti (o rischi) legati ai problemi di subsidenza cui è soggetto il territorio. Impianto di Filtrazione Recupero acqua Costo Impianto € 200.000 circa. Anno 2013: 194.290 metri cubi recuperati Sempre nel 2013 si è proceduto alla progettazione ed installazione di un impianto di “Ultrafiltrazione e Osmosi inversa”, attualmente in stato di “test ed avviamento”. Gli obiettivi attesi sono relativi ad un aumento della percentuale di recupero delle acque del nostro depuratore, da destinare alla produzione di acqua osmotizzata/ultra filtrata da inviare direttamente alla centrale termica per la produzione di vapore, evitando, per tale scopo, l’utilizzo di acque provenienti dall’acquedotto comunale. I benefici attesi (costo investimento pari a circa € 300.000) consistono nella ottimizzazione del ciclo dell’acqua e nella riduzioni dei costi aziendali su tale fattore. Progetti in sviluppo Cogenerazione (Alfonsine e Larino) La Cogenerazione è oggi uno dei sistemi riconosciuti come più efficienti per produrre calore ed energia elettrica. La decisione di procedere alla costruzione di un impianto di cogenerazione ha avuto seguito nel corso dell’esercizio 2013, e troverà concreta attuazione nel biennio 2014/2015, individuato il fornitore/ partner con cui dar seguito a tale investimento, caratterizzato da due impianti, dimensionati uno per lo Stabilimento di Alfonsine, l’altro per lo Stabilimento di Larino. Il progetto consiste in un impianto (motore endotermico), alimentato a metano, in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica, vapore ed acqua calda, tutti ad utilizzo esclusivo interno. Vapore ed acqua calda, prodotti direttamente dal motore del cogeneratore, consentono all’azienda di 88 ridurre, per tale quota parte, la quantità di vapore prodotto dalla centrale termica. L’energia elettrica prodotta dall’impianto, immessa nel circuito aziendale, verrà utilizzata per prima e solo una volta che si è raggiunta la produzione massima di energia da cogenerazione, verrà utilizzata energia dalla rete. Ciò consente di utilizzare al meglio le risorse energetiche, riducendo sostanzialmente l’acquisto di energia sul mercato e rendendo l’azienda maggiormente autonoma e sicura rispetto alle variabili energetiche e rispetto a potenziali rischi di distacchi o riduzioni di forniture dall’esterno (eventualità nella quale attraverso l’impianto di cogenerazione si riuscirebbero a garantire i servizi essenziali per l’azienda , quali il funzionamento delle celle ed altri servizi, la funzionalità degli uffici). Certificazione sistema integrato ambiente – sicurezza Il progetto di certificazione delle procedure di gestione del sistema ambiente – sicurezza (e l’integrazione dello stesso all’interno del sistema qualità), nasce, come per le numerose altre certificazioni ottenute in Fruttagel, dalla volontà di far proprio e condividere tra tutte le funzioni aziendali un modus operandi, che dedichi ai temi dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro la massima attenzione procedurale e, conseguentemente, operativa. Mai come in questa occasione, infatti, ciò avverrà certificando procedure e prassi operative conformi agli standard previsti, delle quali l’azienda si era già dotata, e che attraverso una certificazione importante e complessa come quella prevista, troveranno maggiore e formale attuazione, anche verso i principali stakeholders. Qualità, Ambiente, Sicurezza UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001: 2007 Obiettivi e vantaggi: - migliorare le performance organizzative, ambientali e di sicurezza; - ottimizzare consumi energetici aziendali; consapevolezza della necessità di un atteggiamento attento già in fase di progettazione e/o scelta degli impianti; - prevenire i rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro alla fonte (fase di progettazione, scelta dei materiali ed individuazione dei metodi e delle tecnologie) e promuovere ogni iniziativa atta a prevenire il rischio infortuni/incidenti che possano compromettere la sicurezza dei lavoratori e della comunità e del territorio ; - fornire e mantenere un rapporto di assoluta trasparenza nei confronti del Cliente al fine di raggiungere la sua completa soddisfazione, adottando standard di produzione e innovazione di livello assoluto. La certificazione (di cui l’azienda volontariamente intende dotarsi), di quello che, pertanto, diverrà un sistema integrato qualità - ambiente - sicurezza , avverrà sulla base delle norme UNI EN ISO 9001:2008, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001: 2007. 89 8 Clienti e consumatori: il ruolo della distribuzione Generalità Capitali relazionali I due estremi della filiera in cui Fruttagel opera sono da un lato i produttori e dall’altro i consumatori. Mentre per quello che riguarda i produttori esiste un rapporto diretto e fortemente interattivo, dal parte dei consumatori il rapporto è mediato dalla distribuzione e in particolare dalla grande distribuzione, di cui Fruttagel è fornitore di prodotti a marchio. È necessario inoltre considerare che la distribuzione, attraverso la partecipazione societaria del gruppo Coind, è presente nella stessa base sociale della cooperativa, che si identifica - anche sul piano formale - come “luogo d’incontro e di coordinamento di programmi tra la produzione e il mercato”. La GD rappresenta dunque un patrimonio relazionale da salvaguardare e promuovere: si tratta infatti al contempo di uno stakeholder, di un partner e di un rappresentante del fondamentale target di riferimento delle attività di Fruttagel, che proprio al consumatore orienta alcuni aspetti essenziali della sua missione. Attività realizzate La scelta delle linee di produzione e il progressivo aggiustamento delle offerte vengono determinate da un’attività corrente di consultazione e scambio di informazioni che riguardano: • l’evoluzione dei gusti e delle richieste, • il rilievo degli aspetti qualitativi, • i formati, il packaging, eccetera. Ciò che riveste una crescente importanza è rappresentato da altri aspetti non riguardanti il singolo prodotto, ma fattori e fenomeni di portata più strutturale, quali il benessere alimentare, la salute e complessivamente le pratiche di consumo alimentare, tra cui - in questa fase storica - emerge certamente quella dei prodotti biologici. Prospettive L’impegno di Fruttagel è di sviluppare e strutturare con maggiore precisione le pratiche di relazione con i distributori e i grandi clienti, per passare dal livello funzionale a un livello di collaborazione di tono più strategico, considerando che da ciò possano derivare vantaggi per tutti i soggetti della filiera. Certamente una parte della missione di Fruttagel coincide con quella della GD (oltre ai grandi protagonisti del catering e della ristorazione), soprattutto ove vi sia la medesima natura cooperativa. In modo specifico ciò che si ha intenzione di rendere più preciso e di rafforzare è quella parte della comune missione che mira al perseguimento del “benessere alimentare” del consumatore. È proprio rispetto a ciò che appaiono utili gli scambi di valutazioni sui processi che permettano questo esito. In modo particolare appare necessario: • pianificare annualmente un incontro con ognuno dei grandi clienti ove possano essere illustrate le politiche di fondo di Fruttagel e confrontate con la specifica visione e intenzione dell’interlocutore; • rendere più dialettico e interattivo il rapporto, che – pur salvaguardando la natura economica ed efficiente della relazione - possa tendere alla soddisfazione-maturazione dei comportamenti di consumo miranti a quel “benessere” di cui si è detto; • coordinare gli sforzi per orientare i consumi verso esiti di complessiva sostenibilità, mettendo la GD in grado di essere consapevole di quanto di nuovo e positivo si manifesta in campo agricolo e agroindustriale. La più specifica e pragmatica pianificazione di questi obiettivi è una delle priorità “politiche” per gli esercizi 2014 e 2015. 90 9 Sostenibilità: comunicazione, educazione Generalità e obiettivi Fruttagel è un’azienda che ha nel proprio codice genetico la qualità messa al servizio del benessere alimentare dei consumatori, sempre più orientati a scegliere prodotti buoni e che fanno bene alla salute. La ricerca e l’identificazione dei trend di consumo del futuro saranno la chiave per soddisfare al meglio i nostri clienti, i consumatori e per garantire sbocchi di mercato crescenti ai nostri soci agricoli. Un trend appare inesorabilmente chiaro: i consumi di proteine di origine animale in Italia e non solo stanno costantemente calando mentre crescono i mercati di prodotti di alta qualità e il biologico. Il consumatore che riduce il consumo di proteine di origine animale lo fa consapevolmente per alcuni principali motivi. Riduzione consumo proteine animali: principali ragioni • Stile di vita ed alimentazione corretti si stanno affermando come strumento di prevenzioni di numerose e gravi patologie (ridurre l’apporto delle proteine animali nella dieta e degli zuccheri semplici aumentando i consumi di frutta e verdura, in particolare da agricoltura biologica). • Consumare frutta e verdura è molto più sostenibile per il nostro pianeta che consumare cibi di origine animale (un ettaro di terreno utilizzato per produrre frutta e verdura può sfamare 30 persone in un anno; lo stesso ettaro utilizzato per produrre carne, latte e uova sfama solo 6 persone). • Il consumatore a causa della crisi cerca di “tagliare” i prodotti più costosi tra i quali la carne in particolare quella rossa. • Per ragioni di natura etica legate al concetto di “sfruttamento” di altre specie animali. Riguardo agli aspetti nutrizionali certamente siamo ancora lontani dall’obiettivo di considerare l’alimentazione come una forma di prevenzione e non solo di soddisfazione del palato. In Italia e nelle economie più sviluppate i disturbi dell’alimentazione e le conseguenze correlate, sono in costante crescita; la medicina, le istituzioni ed i media fanno ancora troppo poco per aumentare questa consapevolezza tra i consumatori. Tuttavia le possibilità di conoscere, il passa parola, iniziative sul tema , stanno lentamente ma inesorabilmente modificando i regimi alimentari; fenomeni come il vegetarianesimo e il veganesimo stanno diventando sempre meno delle mode e sempre più delle scelte consapevoli. È necessario continuare e fare di più in tale direzione, promuovendo una idea di alimentazione (quale ad es. la dieta mediterranea), che vada nella direzione descritta di tutela della salute, valorizzando allo stesso tempo il nostro territorio e buona parte delle eccellenze enogastronomiche del nostro paese, secondo un principio essenziale anche per Fruttagel: si può mangiare in modo sano senza rinunciare al piacere della tavola e in questo senso l’industria deve lavorare migliorando i propri prodotti. Il secondo dei due aspetti sottolineati soffre ancora di più di un problema di consapevolezza: poche persone sanno che le filiere agroalimentari hanno un fortissimo impatto sullo sfruttamento delle risorse del pianeta e che esiste uno squilibrio energetico enorme tra la produzione di cibi di natura animale rispetto a quelli di natura vegetale, molto più sostenibili 91 Gli effetti della Sostenibilità Se tutto il pianeta eliminasse o riducesse fortemente il consumo di proteine di origine animale verrebbe risolto il problema di eccesso di emissioni nell’atmosfera (effetto serra) e ci sarebbe possibilità di sfamare tutta la popolazione mondiale anche in previsione del raggiungimento dei 9 miliardi di abitanti previsti dall’ONU per il 2040. Attività consolidate e progetti in sviluppo Fruttagel è nata per valorizzare le materie prime che non avrebbero trovato sbocco nel mercato del fresco, trovando delle soluzioni tecnologiche per mettere a disposizione del consumatore, ogni giorno, prodotti, frutta e verdura che altrimenti sarebbe stata disponibile solo per alcuni periodi dell’anno. Ciò avviene utilizzando solo metodi naturali e sani di trasformazione e conservazione: pastorizzazione nei processi ad alta temperatura per la trasformazione del pomodoro e della frutta, surgelazione per i vegetali; il successivo confezionamento. L’azienda si pone l’obiettivo di diversificare le proprie produzioni e si prefigge di farlo in coerenza con i concetti espressi da una corretta alimentazione e dai principi della sostenibilità. Recentemente Fruttagel è entrata nel mercato del latte vegetale, soia, riso e mandorle (in particolare per la soia si tratta di uno dei modi per sostituire le proteine animali con quelle vegetali arricchendo il prodotto con calcio e vitamine per garantire l’apporto di quelle sostanze naturalmente presenti nel latte vaccino eliminando le parti meno nobili, grassi e lattosio). Stiamo inoltre lavorando nell’area del surgelato a una linea di prodotti a base di proteine vegetali della soia abbinate a legumi e altri vegetali; altri importanti progetti in corso sono stati elencati nel paragrafo dedicato alla ricerca e sviluppo. In generale quindi per Fruttagel sarà sempre più determinante l’innovazione e la comunicazione allo scopo di: • proporre ai nostri clienti nuovi prodotti buoni, sani e da abbinare ad uno stile di vita adeguato; • aumentare la consapevolezza di clienti e consumatori sui temi della corretta alimentazione e della sostenibilità (soprattutto i bambini); • promuovere il consumo dei prodotti biologici. Ciò che vogliamo fare in tale direzione - Rendere i nostri processi ancora più sostenibili dal punto di vista ambientale riducendo ulteriormente i consumi di energia, metano e acqua - Sostenere e Organizzare convegni e tavole rotonde sui temi della nutrizione e della sostenibilità (come avvenuto in occasione della celebrazione del ventennale della fondazione di Fruttagel svoltosi il 10 aprile 2014) - Sviluppare progetti con le scuole per aumentare la consapevolezza di bambini e genitori sui temi della corretta alimentazione e della sostenibilità - Utilizzare anche in tale direzione, la nascente funzione Marketing e la qualificazione del sito internet. 92 10 Relazioni sociali e territorio Generalità Proprio per la natura delle sue attività, Fruttagel ha un rapporto specifico, materiale, definito con il territorio, che è definibile in ragione di due principali (ma strettamente connesse) variabili: • i terreni-territori di produzione agricola da cui provengono i conferimenti, • i territori-società ove insistono i suoi stabilimenti. Oltre a ciò Fruttagel nutre alcune specifiche relazioni sociali strettamente connesse con i territori finisci appena accennati: • rapporti con le istituzioni pubbliche locali, • rapporti con le rappresentanze sociali, • rapporti con la cooperazione, di cui Fruttagel è parte. Attività realizzate I due grandi comparti territoriali in cui si realizza l’attività di Fruttagel hanno come epicentri Alfonsine e Larino. Per entrambi i comparti le grandezze economico-sociali più significative sono (dati al 31.12.2013): Alfonsine Larino Conferimenti € 16.132.000 Pari a tons 77.727 € 4.344.000 Pari a Tons 17.947 Stipendi e salari 14.848.000 1.871.000 Investimenti nell’anno 1.923.919 50.442 Oltre a ciò deve essere messo nel conto l’indotto, sotto forma di attività manutentiva degli impianti e uffici, trasporti e altri servizi, che costituiscono una parte significativa dei costi generali dell’impresa e che ricadono in buona misura nell’economia del territorio. Le relazioni istituzionali e sociali hanno sempre evidenziato un forte rapporto collaborativo, non privo tuttavia di alcune possibilità di miglioramento. Prospettive Per quanto riguarda le prospettive, gli aspetti fondamentali che segneranno l’impegno di Fruttagel (e contemporaneamente le sue richieste agli interlocutori) sono: A.sviluppo di una maggiore focalizzazione del concetto di “vicinato”, ovvero l’analisi delle possibilità di ottimizzare le prospettive di collaborazione-integrazione con gli attori economici del territorio, considerando principalmente quelle che rispondono alle esigenze di servizio agli impianti e alla produzione; B.richiesta agli interlocutori istituzionali di arrivare a una condivisa valutazione e aggiornamento del “paradigma relazionale”, cioè – posto il fermo rispetto di leggi e regolamenti – di quanto i comportamenti amministrativi possano influire positivamente sull’efficienza dell’impresa se interpretati nel quadro di una comune intenzione di produzione di vantaggi sociali; detta in un modo più corrente: ad avviso di Fruttagel è necessario compiere qualche sforzo di superamento di visioni e comportamenti connotati da un certo burocratismo da parte delle amministrazioni, ponendo realmente il vantaggio sociale come obiettivo comune e condiviso. Oltre a questi due principali aspetti, continuerà nel 2104 l’impegno nei confronti della cooperazione e l’apertura verso quelle realtà locali (associative, sociali, culturali e ambientali) che hanno a cuore gli stessi obiettivi di miglioramento sociale e riguardanti la sostenibilità. 93 Tabella 28 Un sopralluogo su standard e linee guida La rendicontazione sociale non equivale a “redigere un documento”, ma a sviluppare un processo che ha l’obiettivo di migliorare le performance complessive dell’impresa, cioè a produrre maggiori utilità per se stessa e per gli stakeholder. Si tratta dunque di un fenomeno immediatamente imprenditoriale, complesso e incerto e che – si potrebbe dire – “non finisce mai”. Appendice: riferimenti alla disciplina Proprio per questi suoi caratteri esiste la dottrina, cioè la serie di studi, riflessioni e indirizzi che a partire dall’università, fino agli imprenditori, ai manager, ai consulenti e ai revisori-certificatori si sviluppano via via, per specificare e migliorare il processo. La dottrina riguardante la rendicontazione sociale in Italia possiede alcuni riferimenti e indirizzi fondamentali, tutti presenti in questo rapporto, per quanto a diversi gradi di compiutezza. Vediamo più specificamente. Il modello nazionale di riferimento è lo standard GBS, fin dalla sua definizione assunto come principale indirizzo e guida di redazione. Il cuore del GBS è rappresentato dallo schema di calcolo e riparto del valore aggiunto, fin dall’origine e per tutte le dizioni presente in questo bilancio. Altro aspetto tipico del GBS è la ripartizione del documento in due grandi sezioni: “identità” e “relazione”, anch’essi assunti come schema di costruzione di questo documento. Il GBS ha inoltre pubblicato la lista delle informazioni che – considerate le specificità delle singole imprese – è necessario rendere pubbliche. Si può dunque sostenere che le richieste dello standard GBS trovano tutte corrispondenza in questo testo, come negli altri che l’hanno preceduto. A livello internazionale sono però presenti altri due fondamentali e assai diffusi modelli di riferimento, l’AA1000, che – a differenza del GBS - è uno standard di processo, che cioè non propone alcun set di indicatori, ma definisce i passi attraverso i quali deve essere costruito il rapporto. C’è poi il GRI (Global Reporting Initiative) che si pone, per così dire, a metà strada tra uno standard di contenuto (come il GBS) e uno standard di processo (come l’AA1000), visto che oltre a proporre un elenco di indicatori (un piano dei conti), indirizza le azioni e le fasi attraverso cui può prendere vita e consolidarsi il processo di rendicontazione sociale. AA1000 e GRI hanno in comune alcuni aspetti di grande rilievo, che si possono considerare vere e proprie acquisizioni concettuali globali, dato che anche l’Unione europea li ha sposati nelle sue più recenti comunicazioni riguardanti le politiche di responsabilità sociale: • il principio “comply or explain” (che suona all’incirca come “rendiconta o spiega perché no”), che vuol dire che è comprensibile che possano mancare o essere deboli alcune parti del rapporto, nel qual caso però è necessario spiegare il perché di tale assenza o debolezza e dichiarare ciò che si intende fare per eleminarle; • la possibilità di realizzazione graduale del rapporto sociale, ovvero della sua costruzione per passi successivi di completamento; in modo particolare il GRI definisce veri e propri “livelli di completezza”, corrispondenti alla dimensione e alla qualità delle informazioni fornite; • il coinvolgimento (non solo a valle, ma anche a monte) degli stakeholder, per rendere il rapporto il più corrispondente alle loro attese di conoscenza; • l’utilità dell’assurance, cioè di una forma di supervisione esterna sul modo in cui le informazioni sono state reperite ed elaborate. I modelli di assurance proposti da GRI e da AA1000 sono abbastanza simili e prevedono l’entrata in gioco di soggetti accreditati per svolgere i sopralluoghi necessari. Normalmente si tratta di questi passi 94 essenziali: • verifica sui dati derivanti dal bilancio ordinario; • verifica dei dati extracontabili attraverso una serie di colloqui con i referenti interni coinvolti nella redazione del bilancio; • verifica sui sistemi informativi impiegati; • valutazione sul livello di coinvolgimento degli stakeholder. La “verifica e supervisione” ha dunque l’obiettivo di accertare il rispetto di quattro principi fondamentali: √ INCLUSIVITÀ: se tutta l’organizzazione è coinvolta nei processi che riguardano la sostenibilità, √ MATERIALITÀ: se vengono trattati argomenti che interessano “materialmente” gli stakeholder, che cioè si sforzano di toccare gli aspetti costituenti del rapporto impresa-stakeholder, √ RISPONDENZA: se tutte le attività sono ispirate alla sostenibilità (e si tratta dell’altra e più sostanziale faccia del coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa), √ COMPLETEZZA: se è stato detto tutto quello che c’è da dire; equivale a “trasparenza” più “disclosure”. Un ulteriore importante riferimento dottrinale è rappresentato dalle Linee Guida ISO 26000, pubblicate il 1° Novembre 2010 dopo anni di lavoro sulla scena internazionale. Esse costituiscono – per ora - la raccolta più completa e condivisa di principi e buone pratiche in materia di Responsabilità Sociale. Tali Linee Guida non sono state concepite in vista di una certificazione di conformità, non servono dunque né a “scoprire se le cose dette sono vere”, né se sono state seguite diligentemente delle regole. Non contengono infatti requisiti prescrittivi, ma illustrano principi e tematiche chiave della responsabilità sociale, fornendo inoltre chiarimenti terminologici, approfondimenti teorici, indicazioni per l’integrazione della CSR all’interno dell’organizzazione, buone pratiche. La ISO 26000 identifica i seguenti sette temi fondamentali della Responsabilità Sociale: • Governo dell’organizzazione (governance), • Diritti umani, • Tutela dei lavoratori, • Ambiente, • Correttezza delle pratiche operative (es. concorrenza leale, lotta alla corruzione…), • Tematiche relative ai consumatori, • Coinvolgimento e sviluppo della comunità. I principi in capo la processo sono: accountability (cioè “responsabilità di rendere conto”), trasparenza, comportamento etico, rispetto degli interessi degli stakeholder, rispetto del principio di legalità, rispetto delle norme internazionali di comportamento, rispetto dei diritti umani. 95 Fruttagel e gli standard L’obiettivo di Fruttagel è di concentrarsi prossimamente nel recepimento degli standard riconosciuti a livello internazionale, in coerenza con uno degli obiettivi strategici che è appunto quello della maggior presenza sui mercati internazionali. Si tratta, come si è detto, di un processo che andrà gradualmente attuato e che avrà un momento di specifica valorizzazione nell’assurance, cioè nella verifica da parte di un soggetto accreditato dalla coerenza di ciò che è previsto dagli standard. In parole povere si tratterà di: • raccogliere e collegare tutte le iniziative in una visione e in una strategia di insieme, • tradurre in una Carta ad hoc gli di Impegni di Responsabilità Sociale capace di cogliere le peculiarità del settore food, • attestare con una dichiarazione di parte terza che la Carta per gli impegni tiene conto dei temi e dei principi della ISO 26000 ed è stata elaborata secondo i principi dello standard AA1000 ed eventualmente del GRI, • ottenere in una fase successiva, il riscontro di parte terza che le decisioni e i comportamenti adottati dall’organizzazione sono conformi alla Carta per gli impegni e alla Linea Guida. In particolare l’intervento di parte terza (assurance) mirerà a: • confortare il management circa la maturità dell’approccio alla responsabilità sociale, fornendo un’analisi dei punti di forza e di debolezza, in una prospettiva di miglioramento continuo, • rafforzare la credibilità della comunicazione agli stakeholder circa l’impegno e le prestazioni dell’organizzazione in ambito responsabilità sociale. Al termine dell’attività sopradescritte, l’ente terzo rilascerà due rapporti: • un rapporto per la Direzione, contenente la valutazione del grado di maturità dell’approccio aziendale rispetto ai temi della responsabilità sociale, illustrati nelle Linee Guida ISO 26000, con una individuazione dei punti di forza e di debolezza. • una dichiarazione per gli stakeholder, volta ad attestare le politiche e i comportamenti adottati, nonché i risultati conseguiti in ambito di responsabilità sociale, a fronte delle Linee Guida ISO 26000 e della specifica Carta per gli impegni di Sostenibilità. 96 Con la supervisione di Mario Viviani, hanno collaborato: Giorgio Alberani Vincenzo Alberti Paolo Cristofori Cristina Di Lenardo Stanislao Fabbrino Valter Gatti Valeria Ghetti Lucio Malaguti Stefano Malpassi Stefano Muccifora Claudio Pisi Francesca Stefanini Massimo Tampieri Paolo Ziliani Progetto grafico, impaginazione, coordinamento Agenzia Pagina, Ravenna Stampa Xxxxxxxxx maggio 2014 Stampato su carta riciclata 100% Polyedra “Igloo Offset” certificata FSC FRUTTAGEL S.C.P.A. 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