Crisi Finanziaria: origini ed effetti di propagazione. Quali prospettive ? Massimiliano Marzo Università di Bologna La situazione Crisi finanziaria globale Macro-effetti: Crisi del mercato finanziario nel senso più lato del termine (azioni, obbligazioni, risparmio gestito). Difficoltà operative nel sistema bancario Quale politica monetaria ? Quali modelli di banca per il futuro ? M.Marzo - Crisi Finanziaria 2 Piano della presentazione Breve analisi della crisi Cartolarizzazione e CDO. Cosa sono i titoli „tossici‟ e perchè sono tali ? Rischi per il futuro. Le condizioni sul mercato monetario Il deleveraging M.Marzo - Crisi Finanziaria 3 La crisi All‟origine della crisi vi è una combinazione di tre fattori fondamentali: 1. Politica monetaria fine anni ‟90 eccessivamente accomodante nei confronti delle esigenze del mercato azionario. 2. Rapida crescita del grado di innovazione finanziaria e mutamento del ruolo del sistema bancario 3. Presenza di incentivi di vario genere (più o meno occulti) che hanno portato ad una generale mispricing del rischio. Più in dettaglio, possiamo individuare anche altri fattori. a) Crescita abnorme del prezzo degli immobili b) Enorme asimmetria informativa nel mercato delle obbligazioni strutturate. M.Marzo - Crisi Finanziaria 4 Differenze ed analogie con crisi precedenti Ci sono particolari differenze tra questa crisi e altre che si sono verificate nel corso degli ultimi due secoli in varie parti del mondo ? Una fondamentale differenza ora c’è: Non sappiamo ancora dove il rischio vero è localizzato. M.Marzo - Crisi Finanziaria 5 Differenze ed analogie con crisi precedenti Nelle crisi precedenti, il rischio era localizzato (principalmente negli asset delle banche). Il panico che si è diffuso è esattamente il risultato dell‟incredibile incertezza diffusasi con i derivati (ABS-CDO) nei portafogli di tutto il mondo. Purtroppo, anche nel risparmio gestito. M.Marzo - Crisi Finanziaria 6 Securitization/Cartolarizzazione 1 Negli ultimi 20 anni la prassi di „fare banca‟ ha subito mutamenti cruciali. Passaggio dal modello Originate to hold al modello Originate to distribute Originate to Hold: modello „classico‟ di banca nel quale I prestiti erogati sono in stretta connessione con i depositi e non vengono „distribuiti‟ esternamente. Originate to distribute: in un mondo in cui il tasso di risparmio è cronicamente decrescente, I depositi non possono generare assets. Pertanto, la distribuzione dei crediti, attraverso la securitization (o cartolarizzazione) dei medesimi, permette di allargare il perimetro di business della banca, senza „forzare‟ il suo patrimonio di vigilanza. M.Marzo - Crisi Finanziaria 7 Securitization/Cartolarizzazione 2 Tecnicamente, la cartolarizzazione permette di scorporare il rischio di un portafoglio di prestiti senza utilizzare derivati espliciti costruiti su di essi. Ruolo cruciale è svolto da una SPV che acquista il protagolio crediti con l‟emissione di una serie di bonds con diversi livelli di seniority: I senior sono acquistati da investitori istituzionali; I junior (first loss) sono acquistati dalla banca stessa. L‟ammontare junior sottoscritto dalla banca incide sul rating dei bond senior: maggiore sarà, migliore sarà il rating dei bond emessi. M.Marzo - Crisi Finanziaria 8 Prodotti strutturati Cartolarizzazione avviene con prodotti strutturati (ABS CDO, ecc.). Pro e contro. PRO Il credit risk transfer implicito riesce a meglio riorganizzare il rischio connesso all‟attività di prestito nelle mani di chi meglio è in grado di gestirlo. Banche: detengono la parte di equity Fondi pensione: detengono gli asset AAA Hedge Funds: mezzanine e parti più rischiose Problema Serio: il rischio è rimasto prevalentemente all‟interno del sistema bancario, dal momento che le banche hanno detenuto titoli strutturati (AAA) per fare leverage. M.Marzo - Crisi Finanziaria 9 Prodotti Strutturati CONTRO Arbitraggio regolamentare: attraverso le SPI attenuazione requisiti patrimoniali di Basilea 1. Sovrastima del valore delle tranche „senior‟. Dovuto ad un‟eccesso di fiducia nei confronti del mercato immobiliare, motivato anche da basse correlazioni esistenti tra le fluttuazioni immobiliari tra diversi stati USA. Arbitraggio sul rating: Il trasferimento di asset a SPV/SIV per emettere bond con rating AAA invece di A, permette alle banche di: (i) non modificare il PROPRIO rating; (ii) riacquistare titoli AAA consente una minore quota di accantonamenti rispetto agli asset cartolarizzati, secondo Basilea 2. M.Marzo - Crisi Finanziaria 10 Prodotti strutturati CONTRO Utilizzo eccessivo della tranche AAA per esigenze di liquidità. Elevate posizioni levereggiate su titoli di classe A, consente un maggiore rendimento. Difficile pricing del rischio, specialmente con CDO di classe AAA. Ma rischio implicito di illiquidità. M.Marzo - Crisi Finanziaria 11 Giudizio parziale sui prodotti strutturati In generale, tuttavia, l‟utilizzo di strumenti subordinati permette una migliore redistribuzione del rischio e libera risorse nell‟attivo della banca permettendo un‟espansione dell‟attività di prestito. Attenzione: tale procedura „taglia‟ il legame con i depositi, che è alla base della teoria bancaria tradizionale (Tobin). Ciò è una necessità impellente: in un mondo con bassi depositi, il ricorso ai prodotti strutturati è inevitabile per la generazione di risorse per il credito. E‟ l‟utilizzo fraudolento di tale strumento che ha generato il problema. M.Marzo - Crisi Finanziaria 12 Subprime Quali sono I problemi con il subprime ? Perchè ha creato così tanti problemi ? Risposta: tecnicamente il subprime funziona finchè il prezzo degli immobili è in crescita. Infatti, I default rates si mantengono accettabili, per il tipo di qualità di credito che è definita nel subprime. Il debito subprime è soggetto a rinegoziazione „forzosa‟ dopo i primi due anni M.Marzo - Crisi Finanziaria 13 Subprime Nei primi due anni il tasso è fisso. Successivamente, se il debitore non rinegozia, deve subire un tasso proibitivo. Pertanto, se non è fallito prima, è pronto a rinegoziare,utilizzando la propria casa come collateral per il nuovo mutuo. Se il prezzo dell‟abitiazione è cresciuto, avrà la possibilità di rinegoziare a condizioni favorevoli. Se il prezzo dell‟abitazione è sceso, non riesce a rinegoziare in maniera sufficiente per ripagare il primo mutuo. Qui si innesta il default. E la catena di problemi inizia. M.Marzo - Crisi Finanziaria 14 Subprime Come si definisce suprime ? Interagency Expanded Guidance for Subprime Lending Programs definisce il subprime come un creditore con almeno una delle seguenti caratteristiche : 1. Almeno 30gg di inadempienza negli ultimi 12 mesi, o almeno 60gg negli ultimi 24 mesi. 2. Bancarotta negli ultimi 5 anni 3. Alta capacità di default 4. Capacità limitata nell‟adempiere alle spese famigliari, dedotta la rata del mutuo. In generale un credito subprime prevede un LTV ratio dell‟80-100%. Altra caratteristica fondamentale è la parzialità della documentazione effettivamente prodotta dal debitore subprime. Grazie a provvedimenti legislativi, infatti, la legge permette un buon grado di libertà nella definizione degli standards. M.Marzo - Crisi Finanziaria 15 I passi seguiti per la cartolarizzazione 1) 2) 3) Costituzione di uno SPV Cessione di una parte dell‟attivo da parte della banca (originator) allo SPV che genera un repackaging degli asset ed emette titoli (ABS securities o RMBS) il cui ricavato è utilizzato per acquistare gli assets (i mutui). Il collocamento sul mercato dei titoli emessi dallo SPV per finanziare l‟acquisto. M.Marzo - Crisi Finanziaria 16 La struttura base della cartolarizzazione M.Marzo - Crisi Finanziaria 17 Entità delle cartolarizzazioni M.Marzo - Crisi Finanziaria 18 La creazione del CDO Subprime Mortgage Bond AAA AA A BBB BB,NR High Grade ABS CDO Senior AAA Junior AAA AA A BBB NR Low Grade ABS CDO Senior AAA Junior AAA AA A BBB NR M.Marzo - Crisi Finanziaria CDO2 Senior AAA Junior AAA AA A BBB NR 19 Una strada alternativa: le ABCP La struttura del CDO è molto complessa ed è un titolo che è previsto per un investimento di mediolungo termine. Esso è utilizzato da fondi pensione, assicurazioni per stabilizzare il rendimento del portafoglio. La componente AAA è strutturata ad elevata redditività. La banca originator, inoltre, si impegna con una serie di liquidity commitments a garantire liquidità allo SPV attraverso linee di credito finanziate attraverso le ABCP Asset Backed Commercial Paper, che sono garantite o da mortgage o da titoli di classe AAA (che possono essere I CDO stessi). M.Marzo - Crisi Finanziaria 20 ABCP Anche per gli ABCP l‟asset backed è il mortgage con scadenza medio-lungo termine. Ma la scadenza degli ABCP è molto più ravvicinata: un anno o meno. Maturity mismatch: a scadenza viene realizzata una nuova emissione di ABCP (rolling over). In questo modo, ABCP sono un‟alternativa al short term funding vicino ai depositi. In questo modo entro un orizzonte di breve termine le banche sono state costrette a creare un continuo rolling over del proprio debito a breve. M.Marzo - Crisi Finanziaria 21 Struttura ABCP La struttura per un ABCP non è 5)Rating Agency Assets’ Rating 3) Collateral provider molto dissimile: Counterparty Rating ABCP rating Eligible assets 1) Issuer 2) Liquidity facility provider Cash (SPV) Continuously issues ECPs Proceeds 4)Dealer/Arranger ECP Investors M.Marzo - Crisi Finanziaria 22 Linee di credito e Basilea 2 La determinazione di linee di credito attraverso ABCP garantite da mutui o da titoli di classe AAA consente di Risparmiare quote di assorbimento di capitale, dal momento che la quota di capitale per linee di credito è molto bassa e addirittura nulla per reputational credit lines che sono utilizzate per mantenere la reputazione delle SIV/SPV. Gli stessi crediti possono essere venduti e riacquistati sotto forma di obbligazioni di classe AAA per abbassare I requisiti patrimoniali. Rating molto favorevole (troppo favorevole) per tale tipologia di assets. Posizioni in leverage su tali tipi di assets. M.Marzo - Crisi Finanziaria 23 Il ruolo delle ABCP Le ABCP sono un mezzo per garantire piena liquidità al mercato. Funding liquidity: cpacità di ottenere fondi. Il margine è la differenza tra il prezzo di un asset e il collateral, che deve essere finanziato con il capitale proprio. Una crescita nel margine spinge a finanziare con maggior ricorso al capitale proprio a meccanismo di de-leveraging. Istituzioni finanziarie che si affidano prevalentemente al debito a breve, sono costrette ad un continuo rolling over del debito. L‟incapacità a compiere un rolling over è equivalente ad una crescita del margine fino al 100 per cento. Allo stesso modo, il ritiro di depositi è equivalente ad una crescita del margine da rifinaznaira. In aggiunta a ciò vi è il problema del maturity mismatch: gli asset su cui vi è il backing sono di lungo termine, mentre le ABCP sono di brevissimo termine. Il problema di liquidità è alla base della propazionne delle crisi. M.Marzo - Crisi Finanziaria 24 ABCP in essere M.Marzo - Crisi Finanziaria 25 Chi detiene le ABCP ? M.Marzo - Crisi Finanziaria 26 Liquidity Committments verso le Conduits/SPV in EU Landesbank Sachsen IKB Nedbank ABN AMRO Hypo Real Estate Bank Bayerische LB Calyon Dresdner Societe Generale West LB Fortis Bank Bayerische Hypo-und Vereinsbank Rabo Bank Deutsche Bank ING HSH Nordbank Norddeutsche LB Commerzbank BNP LB Hessen KBC Group DZ Bank Natixis LB Baden Württemberg LB Berlin Santander Intesa San Paolo CIC Total M.Marzo - Crisi Finanziaria 18.1 14.7 6.8 81.2 13.6 20.9 14.6 30.0 31.7 22.9 30.1 25.2 31.5 52.6 27.4 5.3 5.2 14.1 15.1 3.2 9.4 7.5 6.8 6.6 1.8 5.3 2.1 0.2 504.0 27 Esempio di cartolarizzazione M.Marzo - Crisi Finanziaria 28 Entità delle cartolarizzazioni in Europa BE 25000 IE ES GR IT NL DE PT 25000 20000 20000 15000 15000 10000 10000 5000 5000 0 0 -5000 -5000 2002 M.Marzo - Crisi Finanziaria 2003 2004 2005 2006 29 Propagazione L‟inizio della crisi coincide con la caduta dei prezzi degli immobili. Non è la prima volta che una crisi finanziaria è determinata dalla caduta del real estate. La specificità di questa crisi sta nel meccanismo di propagazione che si estrinseca tramite la procedura di cartolarizzazione. M.Marzo - Crisi Finanziaria 30 Era prevedibile ? M.Marzo - Crisi Finanziaria 31 Mispricing totale I subprime avevano iniziato a „fallire‟ alla fine del 2006. Erano in molti a dirlo (BoE, ECB). Il pricing dei subprime poteva essere considerato in linea con i fallimenti del 2002 il cui livello è stato raggiunto solo all‟inizio del 2007 ELEVATA FRAUDOLENZA DELLE AGENZIE DI RATING DEREGOLAMENTAZIONE DEL RATING M.Marzo - Crisi Finanziaria 32 Crisi di liquidità – meccanismo di trasmissione Se il prezzo dell‟asset sottostante subisce un calo, la riduzione dei margini costringe ad una ribillanciamento del leverage, vendendo l‟asset. Ma ciò provoca ulteriori riduzioni del prezzo e allarga ancora il margine, peggiorando la situazione della liquidità. Ciò spiega il repentino calo negli ABCP quando il mercato ha percepito che non erano più considerate come un sostituto della liquidità. Chi detiene ABCP non riesce sempre a quantificare il rischio: esse sono uno strumento di mercato monetario atto a „parcheggiare‟ fondi che devono rimanere liquidi. M.Marzo - Crisi Finanziaria 33 Corsa agli sportelli ? Il deterioramento del bilancio degli intermediari Il bilancio di un operatore (o un gruppo di operatori) peggiora Corsa agli sportelli Sulle banche commerciali: depositanti Sulle investment banks: ampliamento del margine di rifinanziamento. Sugli Hedge Funds: ampliamento margine dei broker e corsa degli investitori Su SIV: Termine del rolling over Nota: “Liquidation policy” di SIV favorisce il ritiro dei fondi Problema simile per i fondi comuni di investimento. M.Marzo - Crisi Finanziaria 34 Rischio di controparte Il ricorso alla liquidità è reso ancora più precario dalle difficoltà sul mercato interbancario: la difficoltà di capire la localizzazione esatta del rischio, rende incerto il finanziamento attraverso il credito interbancario. La forte interconnessione tra intermediari finanziari fa comprendere soltanto l‟obbligazione bilaterale. Il timore che uno dei due sia coinvolto in altre obbligazioni con un altro intermediario di cui non si percepisce il rischio genera incertezza riguardo alla solidità del prestito bilaterale e motiva la chiusura della relazione. Esempio: Bear Sterns. Forte crescita dei tassi interbancari: crescita abnorme degli swap spreads e flight to quality verso I titoli pubblici M.Marzo - Crisi Finanziaria 35 Libor – OIS swap spread US M.Marzo - Crisi Finanziaria 36 Spread EU M.Marzo - Crisi Finanziaria 37 Costi elevatissimi di funding e deleveraging Le banche si prestano a costi elevatissimi per la copertura implicita del rischio di controparte. La crescita incredibile dello spread identifica una forte crisi di liquidità. Finanziamenti concessi con maggiore onerosità e con margini alti per operazioni over the counter. Alcuni broker hanno esercitato delle margin calls richiedendo il rimborso delle linee di credito concesse ai fondi, costringendoli a vendere asset, speso illiquidi. M.Marzo - Crisi Finanziaria 38 Deleveraging Equity In caso di forti perdite – anche se teoriche – su asset illiquidi (CDO) il prime broker può chiedere di mantenere o incrementare il margine stesso vendendo a perdita alcuni asset Debito Asset a garanzia (margine) M.Marzo - Crisi Finanziaria 39 Deleveraging La riduzione della leva finanziaria sta colpendo di più le asset class maggiormente liquide, come le azioni, che possono essere vendute in tempi relativamente brevi. Le crescenti difficoltà nel reperimento fondi spinge ad un pressante meccanismo di deleveraging che è alla base del crollo dei mercati azionari che osserviamo in questi giorni. M.Marzo - Crisi Finanziaria Asset liquidi (azioni) Asset illiquidi (CDO, ABS) Equity Debito 40 Liquidità overnight della ECB M.Marzo - Crisi Finanziaria 41 Crisi di liquidità ? M.Marzo - Crisi Finanziaria 42 Enorme volatilità M.Marzo - Crisi Finanziaria 43 i-Traxx M.Marzo - Crisi Finanziaria 44 ot t-9 9 fe b00 gi u00 ot t-0 0 fe b01 gi u01 ot t-0 1 fe b02 gi u02 ot t-0 2 fe b03 gi u03 ot t-0 3 fe b0 gi 4 u04 ot t-0 4 fe b05 gi u05 ot t-0 5 fe b0 gi 6 u06 ot t-0 6 fe b07 gi u07 ot t-0 7 fe b08 gi u08 Rallentamento del Credito Credit Growth Rate-EU 14 12 10 8 6 4 2 0 M.Marzo - Crisi Finanziaria 45 Indebitamento delle famiglie Indebitamento delle famiglie: un confronto internazionale in rapporto al reddito disponibile 3,0 2000 2007 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Germania (1) M.Marzo - Crisi Finanziaria Spagna Francia Paesi Bassi (1) Italia Italia (fam. Area dell'euro consumatrici) 15 (1) 46 Interventi dei governi Paese Entità % PIL % debito US UK GERM FRA SP 895 500 500 360 170 6.5 36.2 20.6 19.1 16.2 10.4 81.2 31.7 29.8 44.8 M.Marzo - Crisi Finanziaria 47 Come uscirne ? Interventi dal lato regolamentare Imparare a gestire i rischi di tipo sistemico Regolamentare il mercato dei derivati di credito istituendo una clearing house che gestisca il rischio di controparte Interventi pubblici per aiutare gli intermediari a Ripulire i bilanci dai titoli tossici Realizzazione di un framework di vigilanza veramente globale Ripensare il modello di banca ? Ruolo della politica monetaria: un solo strumento non può fare tutto. Ruolo attivo degli aggregati monetari. Recupero urgente della fiducia del risparmiatore/investitore/cliente. M.Marzo - Crisi Finanziaria 48 Grande domanda titoli pubblici US 10 Years Government Bond Price Index Price Indexes for Gov Bonds - EU 132 108 106 128 104 102 124 100 98 120 96 116 94 92 2005 2006 2007 2008 112 2005 10Y M.Marzo - Crisi Finanziaria 2006 2007 2008 5Y 49 Conclusioni Nulla sarà più come prima Abbiamo compreso i rischi di una scarsa regolamentazione sulle agenzie di rating Finanza più attenta ai gradi di leverage Non abbiamo ancora una stima definitiva delle perdite. Se gli effetti reali della crisi si protrarranno ancora per molto tempo, è possibile che altre cartolarizzazioni meno rischiose possano risentirne (carte di credito). Ci possono essere ulteriori interventi da parte delle autorità a sostegno del sistema. M.Marzo - Crisi Finanziaria 50 Conclusioni Mercato finanziario in preda al panico Evidente il ruolo dei bilanci pubblici a sostegno della crisi: banche centrali e governi attivi. Siamo lontani dalla condizione di efficienza dinamica: è possibile creare debito. Fine dell‟era dell‟investment banking non regolamentato. Maggiore enfasi sul retail (che implica una minore leva) M.Marzo - Crisi Finanziaria 51
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